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Periodico di vita Parrocchiale di Castelletto n. 2 Maggio 2012 LA COMUNITà CCONTA

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Periodico di vitaParrocchiale di Castelletton. 2 Maggio 2012

LA COMUNITà RACCONTA

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In copertina: Il Papa abbraccia Milano in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie.Più sotto il logo dedicato allo stesso evento.

rIferImentI utIlI:

Parrocchia trasfigurazione di nostro SignorePiazza Giovanni Paolo II, 2 - 25024 Castelletto di Leno - BSCodice Fiscale: 97004190175 - P.Iva: 03385840982

Abitazione del Parroco: tel. 030-907915 Cel: 333-2332854Sacrista: Maria Brentonico: 030-907286Consiglio Pastorale - Segretario - Agostino Bertocchi - Tel. 030-907062Consiglio Affari economici - Segretario - Marco Buccella - Tel. 030-907107Consiglio dell’Oratorio - Segretario - Angelo Guerniero - Tel. 030-9039241

Sito Internet: www.parrocchiacastelletto.itCuratori del sito: Domenico Pinardi e Luigi D’Urso - Ricevono all’indirizzo [email protected] Indirizzi di posta elettronica:del parroco: [email protected] della parrocchia: [email protected] E’ sempre cautela verificare che i dati inviati siano effettivamente arrivati a destinazione.

Bollettino Parrocchiale “la Comunità racconta”In redazione: Bertocchi Agostino, Bolentini Luca, Dada Tiziana, Losio Sabrina, Piccioli Piera, Tomasoni Elena.Ricevono all’indirizzo: [email protected] Fotografie: Smussi Laura, Toninelli Natale.

LA COMUNITÀ RACCONTAPeriodico di vita parrocchiale di Castelletto

3 Lettera del Parroco

4 Chiesa Universale

6 Chiesa Locale

8 Vita Parrocchiale

15 Speciale: don Gino Regosini

21 Speciale: Padre Feroldi

24 Vita dell’Oratorio

32 Anagrafe

34 Offerte

35 Calendario

PArlIAmO dI COStI: la redazione desidera che “La Comunità racconta”

giunga in ogni famiglia perché lo considera prezioso strumento di informazione e

comunicazione.

Costo copia euro 4,00 ca. - Offerta libera

Stampa:

litografia Bressanelli srlVia Veneto n. 6/8, ManerbioTel. 030 9380201- Fax 030 9383356Email: [email protected]

Somma

rio

O Madonninadi maria Valli

O Madonnina, dal manto blu,che sei la Mamma del buon Gesù!

O tutta bella! Nel tuo sorrisosplende la gioia del Paradiso.

Per te sbocciano i fiorellinisui prati verdi, nei bei giardini;

per Te, ogni sera, nel firmamentobrillano tante stelle d’argento!A Te, pur lieti, mille uccellettiinnalzan canti dai lor nidiettia Te ogni sera la gente piainvoca e loda, Vergin Maria.O Madonnina dal manto blu,

che sei la Mamma del buon Gesù.

a cura di Tiziana Dada

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La voce del parroco

Siamo nel mese mariano, il mese dei fiori. Preghiamo volentieri ogni giorno la corona del Rosario, ed affidiamo a Maria, stella dell’evangelizzazione, le nostre famiglie, che si preparano all’Incontro mondiale col Santo Padre a Milano il 3 giugno prossimo.

Si rifletterà sulla feStA e sul lAVOrO. Sono i cardini della famiglia e dell’intera società cristiana, quella che nell’alto Medioevo San Benedetto e gli antichi monaci vollero edificare in Europa con tanta fatica ed impegno, vivendo e insegnando quel principio sempre attuale “ora et labora” (che significa: prega e lavora). La preghiera e l’incontro con Dio (ecco dove sta la vera festa!) danno significato al lavoro quotidiano e lo trasformano in sacrificio da offrire al Signore; il lavoro è necessario per essere partecipi all’opera del Creatore, realizzando se stessi e migliorando l’umanità.

Nelle dieci settimane di Quaresima e di Pasqua ho compiuto per la prima volta un giro completo della Parrocchia realizzando la benedizione delle case. E’ un’iniziativa che ho sempre fatto: prima a Nuvolento da curato, poi a Bessimo e a Monti da parroco, tutti gli anni; erano parrocchie meno impegnative. Il desiderio, anche a Castelletto, era di entrare da tutti, senza escludere nessuno, perché tutti potessero incontrarsi col proprio parroco senza filtri o anticamere imbarazzanti. Ho dato circa cinquecento benedizioni! Chi non l’avesse ricevuta per qualsiasi motivo e la desidera mi interpelli e sarò ben lieto di accontentarlo, passando anche nella sua casa. Mi avete raccontato le vostre preoccupazioni, mi avete detto cose importanti, avete condiviso con me la fede o qualche dubbio; contenti ed orgogliosi mi avete mostrato i bambini e mi avete chiesto una preghie-ra per i vostri ammalati o per gli anziani. Talvolta ho faticato a prendere sonno ripensando a quella sofferenza, a quel peso, a quelle lacrime che avevo condiviso con Voi in giornata… In alcuni momenti ho avvertito la fatica, quasi soffocante, di guida-re una comunità numerosa e spiritualmente esigente! Capivo il Santo Curato d’Ars, che più di una volta aveva provato a scappare dalla sua parrocchia… Ho detto tante preghiere con Voi, nelle vostre case; ora vi chiedo una preghiera per me, perché possa svolgere bene la missione che il Buon Dio mi ha affidato tra Voi. Supplicate il Signore che possa essere un buon sacerdote (soprattutto nella giornata di santificazione dei sacerdoti: il 15 giugno prossimo). Ogni sacerdote, per adempiere il suo compito, deve restare abbracciato a Cristo: abbiamo bisogno di Santi che sanno abitare “nel Cuore di Gesù” e sanno essere testimoni felici dell’Amore Trinitario di Dio; e ciò vale specialmente per i sacerdoti.

In Oratorio abbiamo accolto tre incontri per la sicurezza: sulla strada (riguarda il quinto comandamen-to: il rispetto della vita, la propria e degli altri), nelle abitazioni (è il settimo comandamento: non rubare) e dalle schiavitù o dipendenze (alcool, droga… riguardano il quinto ed il sesto comandamento). Sono stato presente a tutti e tre i momenti; sapete che abbiamo molto lavoro da fare, specialmente verso i più giovani? Molti di loro mancano di riferimenti stabili, credibili, forti. Guardano al mondo degli adulti e si aspettano qualcosa di bello e di grande. Prima dei soldi, dei giochi, delle “cose” i figli vogliono Voi, cari genitori, il vostro tempo; hanno bisogno di affetto, di attenzioni e anche di qualche NO! E hanno bisogno che qualcuno li aiuti a guardare in alto. L’Oratorio cerca di venirvi incontro, proponendo le attività estive; fate in modo che le possano frequentare; saranno un’occasione in più di crescita e divertimento.

Il Beato Giuseppe Tovini diceva: “i nostri figli con la fede non saranno mai poveri; senza la fede non saranno mai ricchi”. Parole che hanno più di cento anni, ma che sono attualissime.

Sulla fede, quanto mai urgente, torneremo sul prossimo bollettino a settembre.A tutti l’augurio di poter trascorrere una BuOnA eStAte!

don Gianluca

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Chiesa

Unive

rsale

La famiglia: il lavoro, la festa

Da citta del Messico a Milano

Papa Benedetto XVI, a conclusio-ne dell’incontro tenutosi a Città del Messico nel gennaio 2009, disse: “Sono lieto di annunciare che il VII Incontro mondiale del-le famiglie si terrà, Dio volendo, in Italia, nella città di Milano, nell’anno 2012”.

Le origini

Roma, 1994: Papa Giovanni Pa-olo II promuove il primo Incontro mondiale delle famiglie come ap-puntamento a cadenza triennale.

Le altre edizioni

Rio de Janeiro, 1997Roma, 2000Manila, 2003Valencia, 2006Città del Messico, 2009

I temi dell’incontro

Famiglia, lavoro e festa un trino-mio che parte dalla famiglia per aprirla al mondo. Il lavoro e la fe-sta sono modi con cui la famiglia abita lo “spazio” sociale e vive il “tempo” umano. Il tema mette in relazione la coppia uomo-donna con i suoi stili di vita: il modo di vivere le relazioni (la famiglia), abitare il mondo (il lavoro) e di umanizzare il tempo (la festa).Volontà dell’incontro è di riflettere sulla famiglia come patrimonio di umanità suggerendo così l’idea che la famiglia è patrimonio di tutti e contribuisce al tempo stes-so universalmente all’umanizza-zione dell’esistenza.

Il logo

Il logo rappresenta una famiglia in atteggiamento festoso, inserita

nel profilo stilizzato del Duomo di Milano. Le guglie suggeriscono il profilo di una città industriale ric-ca di ciminiere. Lavoro, festa, fa-miglia si fondono in un’unica im-magine che assume il suo senso profondo nell’essere racchiusa nella chiesa cattedrale di Milano.

Tre motivi per partecipare

Per incontrare e confrontarsi con i vissuti e le testimonianze delle famiglie provenienti dai cinque

continenti, lasciarsi accogliere dalla Chiesa che è in Milano e in Lombardia, vivere la ricchezza culturale della città.

Per approfondire e lavorare insie-me sul tema dell’incontro durante i giorni del Congresso internazio-nale teologico-pastorale.

Per essere confermati nella fede e fare festa insieme al Santo Pa-dre e alle migliaia di famiglie pro-venienti da tutto il mondo.

VII Incontro mondiale delle famiglie

Papa Benedetto XVI nel recente viaggio in messico dal 23 al 25 marzo 2012

milano, 29 maggio - 3 giugno 2012Chi

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Chiesa ItalianaIl programma

Le iniziative in preparazione all’e-vento sono partite a settembre e sono state comunicate sul sito internet www.family2012.com. Di seguito, il programma di massima della settimana dell’incontro:Martedì 29 maggio 2012Accoglienza dei partecipanti all’in-contro.Mercoledì 30, giovedì 31 maggio, venerdì 1 giugno 2012Congresso internazionale teologi-

co-pastorale con relazioni e semi-nari ispirati dal tema “La Famiglia: il lavoro e la festa”; riflessioni sulle politiche per le famiglie, incontri con esperienze significative del territorio; Eucarestie nelle parroc-chie e/o per gruppi linguistici; fe-sta nelle città e nelle parrocchie di riferimentoVenerdì 1 giugno 2012Serata al Teatro alla Scala per le delegazioni provenienti dalle varie nazioni.Adorazione Eucaristica in Duomo

Sabato 2 giugno 2012Festa delle testimonianze con la presenza di Papa Benedetto XVIDomenica 3 giugno 2012Santa Messa presieduta da Papa Benedetto XVI

La catechesi

“Famiglie cristiane e comunità ec-clesiali di tutto il mondo si sentano perciò interpellate e coinvolte e si pongano sollecitamente in cammi-no verso Milano 2012” (dalla lette-ra di Papa Benedetto XVI).Motore dell’incontro e del cammi-no verso Milano sono le catechesi. Articolate in tre gruppi, la famiglia (La famiglia genera la vita, La fami-glia vive la prova, La famiglia ani-ma la società), il lavoro (Il lavoro e la festa nella famiglia, Il lavoro ri-sorsa per la famiglia, il lavoro sfida per la famiglia) e la festa (La fe-sta tempo per la famiglia, La festa tempo per il Signore, La festa tem-po per la comunità) e introdotte da una catechesi sullo stile della vita famigliare (Il segreto di Nazareth), esse vogliono illuminare l’intreccio tra l’esperienza della famiglia e la vita quotidiana nella società e nel mondo.

L’Incontro mondialedebutta sui social media

Il sito internet di riferimento: www.family2012.com

Il VII Incontro Mondiale è anche sui social media. Da metà dicem-bre 2011 è attiva la pagina Face-book ufficiale dell’incontro: www.facebook.com/milanofamily2012. Sul social network si trovano ri-proposti i contenuti presenti sul sito www.family2012.com, con la possibilità di condividerli e commentali con gli amici. Family 2012 è presente anche su: www.twitter.com/imf2012, il microblog-ging dove si comunica in soli 140 caratteri (tra i follewers diocesi straniere e giornalisti). Successo anche con la presenza su Youtu-be. L’Incontro, infine, non poteva mancare su Google+ all’indirizzo www.gplus.to/family2012.

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Chiesa

Local

e

a cura di Luca Bolentini

È naturale che la nostra atten-zione sia rivolta soprattutto al prossimo Sinodo sulle Unità Pa-storali. A Dio piacendo, dopo la consultazione che è in atto nella diocesi intera, intendo presiedere due Assemblee Sinodali l’1 e il 7 dicembre prossimo per giungere – se i risultati delle discussioni e delle votazioni saranno positi-vi – il 9 dicembre a una promul-gazione dei testi nel corso di una celebrazione Eucaristica. Attra-verso il Sinodo desidero che molti bresciani si sentano parte attiva nella vita diocesana e quindi par-tecipino attivamente al travaglio che viviamo nella ricerca delle vie per dire il vangelo al mondo contemporaneo; e desidero valo-rizzare le esperienze, le intuizio-ni, i desideri di tutti in modo che le decisioni più importanti siano costruite insieme dopo un ascolto il più attento possibile di tutti co-loro che desiderano farsi sentire.

Le Unità Pastorali diventa-no una scelta necessaria perché molte parrocchie sono e saran-no ancor più in futuro un bacino troppo ristretto per l’attuazione di un serio programma pastorale. Detto nel modo più semplice: fino a che debbo offrire un insegna-mento elementare per tutti, basta un piccolo paese per giustifica-re la presenza di una scuola; ma se il servizio deve specializzarsi anche solo un poco, se debbo mettere in piedi un liceo o una scuola professionale, ho bisogno di poter contare su un bacino di utenza più ampio. La pasto-rale del futuro non potrà essere solo una pastorale di base; do-vrà diventare una pastorale che affronta e plasma i diversi ambiti dell’esperienza delle persone e quindi una pastorale articolata, creativa, specializzata: iniziazio-ne cristiana, mistagogia, gestio-ne educativa dell’Oratorio, cate-chesi degli adulti, preparazione e accompagnamento dei fidanza-ti e dei giovani sposi, pastorale scolastica, sociale e della cultu-ra, accompagnamento dei mala-ti, pastorale dei portatori di han-dicap, sport, arte…; è possibile immaginare una pastorale oggi che non si faccia carico di queste diverse dimensioni della vita dei cristiani? E come può una singola parrocchia di mille abitanti (che può contare al massimo su una cinquantina di volontari tra mini-stranti, catechisti, lettori, ammini-stratori e così via) progettare effi-cacemente tutte queste attività? Qualcuno teme che le Unità Pasto-rali costituiscano un accorpamen-to mascherato delle parrocchie, una forma quindi di accentramen-

to della pastorale. Non è così. La pastorale ha sempre a che fare con le persone concrete e deve quindi arrivare fino a toccare le singole persone nel loro vissuto quotidiano. Ogni allontanamento da questo vissuto concreto delle persone impoverisce la pasto-rale. Dobbiamo programmare e decidere insieme, ma per riusci-re a farci vicini a ciascuno. Noi siamo abituati a identificare la co-munità cristiana con la comunità parrocchiale; consideriamo viva la Chiesa se è viva la parrocchia nelle sue articolazioni: la Chiesa parrocchiale con le celebrazioni, l’oratorio, le aule di catechismo, le diverse attività proposte dalla parrocchia. Benissimo; so quan-to sia importante la parrocchia e desidero difenderla a ogni costo. E però il tasso di ecclesialità di una persona non si misura dalla percentuale di tempo che dedica alla parrocchia e alle iniziative parrocchiali. La presenza coe-rente dei cristiani nella società è altrettanto importante. È l’ora dei laici – si è ripetuto nel Convegno di Verona. Ma che cosa vuol dire? Certo: che i laici debbono essere più presenti e responsabili nella conduzione della chiesa; più pre-senti nella gestione economica, nell’organizzazione delle attività, nella costruzione di una rete di fraternità che unisca tutti i bat-tezzati. Molte delle responsabilità ora gestite dai preti possono lode-volmente e con vantaggio essere gestite da laici. La parrocchia non va pensata come l’ambiente totale della vita del credente, ma come luogo necessario d’incontro dei cristiani di un territorio particolare tra loro e col Signore risorto.

Dall’omelia del nostro Vescovo alla Messa Crismale del Giovedì Santo - 5 aprile 2012

“Le Unità Pastorali diventano una scelta necessaria perché molte parrocchie sono e saranno ancor più in futuro un bacino troppo ristretto per l’attuazione di un serio programma pastorale”

l’unItà PAStOrAle è eSIgenzA dI unA PAStOrAle rInnOVAtA e PIù Aderente Al VISSutO d’OggI

Verso il Sinodo Diocesano

Vescovo luciano monari messa Crismale - giovedì Santo

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Chiesa Locale

Nato un po’ in sordina circa un anno fa, ma perché?Per una Parrocchia avere il sito web non è oggi un fatto di moda, ma significa disporre di un prezioso strumento per la diffusione del Vangelo e per comunicare alla comunità notizie ed eventi che più la inte-ressano. Obiettivo è incentivare la pubblicazione di materiali formativi e condividerli con tutti, in particolar modo nei punti di incontro giovanili. Il sito permette, ovunque arriva internet, di sentirsi in qualche modo coinvolto. Il sito è aperto alle persone volenterose che vogliano contribuire a mantenerlo vivo e dinamico con articoli, fotografie, notizie delle innumerevoli iniziative e feste della Parrocchia. Internet è uno spazio aperto dove la parola convive e si potenzia con le immagini, i suoni, i colori. Facciamolo crescere insieme! I propositi per il futuro sono una nuova veste grafica e più contenuti, aiutateci.

Luigi e Domenico

www.parrocchiacastelletto.it

a cura di Piccioli Piera

Domenica 20 maggio 2012, Ascen-sione del Signore, ricorre anche la Giornata Mondiale delle Comu-nicazioni Sociali. Papa Benedetto XVI ha condiviso alcune riflessioni tematiche titolando il suo Messag-gio, dedicato a questa giornata, “SILENZIO e PAROLA”. Il Papa ci conduce attraverso la dimensione di questi due termini strettamente legati nella comunicazione e che devono equilibrarsi ed integrarsi per un autentico dialogo che possa creare vicinanza tra le persone: “Il silenzio – sottolinea Benedetto XVI – è parte integrante della comuni-cazione, e senza di esso non esisto-no parole dense di contenuto. Nel silenzio ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi, nasce e si appro-fondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che de-sideriamo dire o ciò che attendiamo dall’altro… Nel silenzio, ad esem-pio, si colgono i momenti più auten-tici della comunicazione tra coloro che si amano: il gesto, l’espressio-ne del volto, il corpo come segni che manifestano la persona. Nel silenzio parlano la gioia, le preoc-cupazioni, la sofferenza”. E ancora: “Sono da considerare con interesse le varie forme di siti, di applicazio-ni e reti sociali che possono aiutare l’uomo di oggi a vivere momenti di

riflessione e di autentica domanda, ma anche a trovare spazi di silen-zio, occasioni di preghiera, medi-tazione o condivisione della Parola di Dio…Parola e Silenzio. Educarsi alla comunicazione vuol dire im-parare ad ascoltare, a contempla-re, oltre che a parlare, e questo è particolarmente importante per gli agenti dell’evangelizzazione: silen-zio e parola sono entrambi elementi essenziali e integranti dell’agire co-municativo della Chiesa, per un rin-novato annuncio di Cristo nel mon-do contemporaneo”. E’ un invito a sensibilizzare verso la lettura della stampa cattolica capace di dare ri-lievo e voce alle odierne situazioni reali senza faziosità o interessi per-sonali, prediligendo i più deboli, le azioni di solidarietà e soprattutto contribuendo alla formazione dei laici e alla divulgazione del mes-saggio cristiano con l’utilizzo delle moderne scoperte tecnologiche. Ri-cordiamo, per chi fosse interessato, i principali mezzi di comunicazione sociale di impostazione cattolica: per la carta stampata, il quotidiano Avvenire, primo giornale a ispira-zione cattolica in Italia, nato grazie alla volontà di Papa Paolo VI; La Voce del Popolo, settimanale in-formativo a carattere religioso della nostra Diocesi; Famiglia Cristiana,

settimanale di orientamento cattoli-co che apre alla famiglia ed alle sue problematiche. Tutte e tre le testa-te giornalistiche sono, attualmente, consultabili e scaricabili on line gra-tuitamente. La televisione digitale ci offre un palinsesto d’ispirazione cattolica con il Canale Televisivo Italiano TV2000 (visibile sul canale 28 del digitale terrestre, oppure per la pay tv sul canale 801 di Sky). La Radio offre un prezioso servizio in-formativo e formativo attraverso una gamma di stazioni e programmi sia nella dimensione parrocchiale che nazionale essendo di fatto oltre 300 le radio di proprietà ecclesiale in Italia unite fra loro dal Progetto Cul-turale della Conferenza Episcopale Italiana. In questo panorama Radio Maria, emittente privata costituitasi come associazione civile, riesce a dare voce al Vangelo tutti i giorni ed a tutte le ore. Un accenno anche a Radio Mater, che da piccola emit-tente parrocchiale milanese ha sa-puto espandersi, in pochi anni, su tutto il territorio nazionale. Anche la nostra parrocchia può fregiarsi di una informazione locale di tutto rispetto attraverso il bollettino La Comunità Racconta e il sito www.parrocchiacastelletto.it. A questo punto non posso che augurare a tutti buona lettura e buon ascolto.

Giornata delle Comunicazioni Sociali

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Vita p

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Da novembre 2011 a marzo 2012 ci siamo ritrovati per otto volte in quattro famiglie differenti della Par-rocchia per i CentrI di ASCOltO della Parola di Dio. Ci hanno aiutato moltissimo le schede di “Co-munità in cammino” predisposte dalla Diocesi di Bre-scia in preparazione al Sinodo Diocesano sulle Unità Pastorali. Un quinto gruppo formato da adolescenti-giovani, ha fatto un suo percorso, riflettendo sempre sulla Parola di Dio. Anche i primi cristiani ragionavano tra loro le questioni emergenti, assieme agli apostoli e guidati da loro; le unità pastorali vanno viste come un rispondere ai segni dei tempi che cambiano. Esse vogliono incentivare una pastorale missionaria, che sappia rispondere alle esigenze sempre più profon-de e complesse emergenti dal territorio. Perché le unità portino frutti positivi è necessaria la correspon-sabilità (= responsabili insieme) di tutti, nel rispetto e valorizzazione di tutte le vocazioni. Infine le unità intendono migliorare la comunione tra le parrocchie, conseguenza della comunione con Cristo, per essere fermento positivo nel mondo.

Incaricati dall’esarcato armeno cattolico di Gerusalemme tramite l’architetto Viola dei Cavalieri del Santo Sepolcro, il giorno 13 aprile siamo partiti alla volta della chiesa di Santa Maria dello Spasimo in Gerusalemme (terza e quarta stazione della Via Dolorosa) nel quartiere musulmano. Il compito della nostra ditta Eurogronde era quello di ristruttu-rare la cupola con una copertura color argento per contrastare la famosa cupola d’oro della moschea che svetta a pochi metri. Sapevamo che non sarebbe stata un’impresa facile, visto il luogo e la distanza dove si doveva operare, ma alla fine con orgoglio e soddisfazione ce l’abbiamo fatta. E’ stata una bellissima esperienza sia di lavoro che spirituale; abbiamo avuto modo di visitare luoghi dove nacque, visse e morì Gesù Cristo e con l’aiuto di Suor Cecilia (nostro angelo custode), abbiamo celebrato una Messa all’interno del Santo Sepolcro con i Frati Francescani.

Emilio, Francesco ed Enrico

Centri di ascolto

Un’impronta soiana in Terra Santa

Consegna delle lampade ai catechisti dei Centri di Ascolto - domenica 4 marzo 2012

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Vita parrocchiale

Passo dopo passo siamo arrivati a rico-prire il ruolo più importante e significa-tivo della vita: “eSSere genItOrI”. Accompagnando i nostri bambini in questo cammino di fede cristiana, noi genitori del gruppo nAzAretH desi-deriamo mettere in pratica la Parola di Gesù: “Lasciate che i bambini vengano a me”.Con l’ausilio e la competenza di due straordinari catechisti, Tiziana e An-gelo, ai quali vanno i nostri più sinceri ringraziamenti, stiamo imparando ad individuare “modi cristiani” di interpre-tare la fede attraverso una sistematica catechesi adulta. Superate le prime inibizioni, ci siamo riscoperti parte di una comunità viva e attenta al percorso di fede dei nostri figli e, con la conclusione della nostra seconda tappa che avverrà con il rito del rinnovo delle Promesse Battesimali, ci impegneremo a seguire e parteci-parvi con senso di responsabilità.

Genitori Nazareth

Coi passi dei bambini - Gruppo NazarethRinnovo delle promesse battesimali

Catechesi ICFR - Gruppo EmmausPremessa:L’attuale situazione storico-culturale ha apportato cam-biamenti nell’ambito familiare e nelle nostre comunità parrocchiali sul piano religioso.La conseguenza è stata quella di prendere in conside-razione di iniziare una nuova pastorale più adatta alla situazione, cercando di incidere più efficacemente sul tessuto culturale ed etico delle nostre comunità, ossia gli adulti.Una buona catechesi rivolta agli adulti permetterà di far respirare ai nostri figli un clima spirituale della comunità.

la nostra esperienza:Siamo i genitori della quinta tappa, gruppo Emmaus, i quali hanno intrapreso cinque anni fa questo percorso di iniziazione cristiana, concordando chi più, chi meno sulla necessità da parte della Chiesa di cambiare la rot-ta del proprio viaggio.All’inizio siamo partiti numerosi e carichi, consapevoli di quanto avessimo bisogno di una “rispolverata” alla nostra fede; ma per svariati motivi questo entusiasmo di molti è diventato l’entusiasmo di pochi. Poi successivamente il gruppo si è rianimato, causa di ciò alcuni cambiamenti, e abbiamo ritrovato la curiosità iniziale, che incontro dopo incontro ci ha fatto scoprire e riscoprire la bellezza di alcuni aspetti essenziali del Vangelo e siamo diventati sempre più consapevoli di quanto sia importante accompagnare i nostri figli nel

loro cammino di fede. Gli incontri non si sono svolti a senso unico, ma sono stati sempre ricchi di riflessioni e di confronti relativi alla parola del Vangelo, favorendo la motivazione e la socia-lizzazione del gruppo. Meritano, per questo, riconoscenza i nostri catechisti Luca e Sonia che, motivandoci, hanno dato il vero sen-so a questo percorso.Sono riusciti sempre a calare il messaggio del Vangelo nella vita quotidiana familiare: “l’insegnamento che si propone l’ICFR”.Alla luce di questo nostro percorso credo che la nuova iniziazione cristiana arricchisca non solo la nostra fede. Se le diamo il vero significato può aprirci al confronto e al dialogo con il resto della comunità, rafforzando i legami di amicizia e di rispetto fra le persone e crean-done dei nuovi, per essere davvero una comunità che lavori per un unico obiettivo: “Il bene comune sia etico che religioso!”.Parallelo al lavoro dei nostri catechisti va evidenziato e ringraziato quello fatto dalle catechiste dei nostri figli, Angiolina e Giulia, le quali hanno edificato nell’animo dei nostri figli il motivo di fondo di questo cammino: “Es-sere consapevoli della propria fede e di ricevere i Sa-cramenti della Comunione e della Cresima unitamente”.

Un genitore del gruppo Emmaus - Michela D’Annunzio.

una domenica mattina al catechismo in seconda elementare, mentre le catechiste federica e Sara spiegano la ricchezza del Battesimo.

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TRIDUO dei MORTI

Alcuni anni fa uscì un libro del Card. Giacomo Biffi dal titolo: “L’enigma dell’esistenza e l’avvenimento cristiano”. Ci domandiamo: cosa è la morte? e: cosa c’è dopo di essa? I novissimi ci dicono che la morte è la prima delle realtà definitive, dopo di che viene il giudizio, il paradiso e l’inferno. La mOrte è una trasformazione del nostro essere, è un passaggio da un modo di vivere ad un altro. Si continua a vivere… cambia solo la scena in cui si vive. E’ un po’ come quando si nasce: fino a pochi istanti prima si è in un mondo che è il grembo di nostra madre, poi si è in questo mondo che, a ben vedere, è un altro grembo che ci contiene. La liturgia dei defunti recita: “Ai tuoi fedeli, o Signore, la vita non è tolta, ma trasformata”. Si parla di trasformazione, non di annullamento. Dopo la morte c’è il gIudIzIO. Altro non sarà che la co-scienza resa trasparente a se stessa, come quando da un vetro entra un raggio di sole. Fino a poco prima si guarda il vetro e si pensa sia pulito, poi arriva il sole e si vedono gli aloni che prima non si vedevano. La luce è la dimensione di Dio come Amore che fa trasparire l’amore in ogni cosa. La Chiesa invita a pregare e a compiere atti di suffragio per chi ha lasciato questa vita. La nostra preghiera è di aiuto alle anime dei defunti. Ricordiamoci perciò le messe per i defunti, le indulgenze, le opere di carità, gli atti di suffragio. Alla messa si partecipi bene: è inutile far dire la messa per un proprio caro ed esserci tutti, senza poi andare normalmente alla messa domeni-cale…Dobbiamo parlare infine dell’inferno e del paradiso e dob-biamo farlo con delle immagini che ci aiutino a compren-dere queste realtà. Prima però diciamo qualcosa che noi cristiani non crediamo. Noi non crediamo alla reincarna-zione perché sappiamo che è contraria alla nostra fede. Secondo questa idea l’Io di una persona continuerebbe a reincarnarsi fino a quando non si libera dal ciclo nega-tivo della vita e finisce così la sua esistenza. Adesso sei un essere umano, in un’altra vita sei magari un insetto o una gallina e quando finalmente finisci la vita i casi sono due: o entri nella pace assoluta del nulla, oppure entri come una goccia nell’oceano. La fede cristiana dice che tu mantieni la tua identità anche dopo la morte. Una storia spiega bene questo: una bambola di sale voleva cono-scere il mare e andò sulla riva di esso ma per conoscerlo fino in fondo dovette entrare sciogliendosi in esso. Ella conobbe il mare, ma nel momento in cui lo conobbe non c’era più. Invece il cristianesimo dice che i nostri nomi sono scritti in cielo e che ognuno di noi è unico e irripeti-bile per l’eternità. Dobbiamo dire che l’InfernO esiste. La parola inferno, che vuol dire luogo inferiore, (Dante lo descrive come un cono profondo nelle viscere della terra), non significa che sia da qualche parte sotto terra. E’ una condizione dell’a-nima. Chi va all’inferno vi sta per l’eternità. L’inferno c’è, perché c’è la libertà dell’uomo e se non ci fosse, allora tutte le azioni dell’uomo sarebbero equivalenti. L’inferno non è da qualche parte. Le immagini che lo rappresenta-

no sono puramente simboliche. L’inferno va preso molto sul serio e bisogna sperare che non vi sia nessuno. La Chiesa a questo proposito non ha mai detto che qual-cuno sia all’inferno, però non significa che qualcuno non possa esserci…E ora si dischiude davanti a noi il PArAdISO: in esso ci sono quelli che chiamiamo i santi, le anime beate. In para-diso non si diventa angeli, non ci spuntano le alette e non ci danno una veste trasparente con la quale svolazziamo tutto il giorno attorno a Dio. Nemmeno i bambini diven-tano angioletti, perché gli angeli sono creature spirituali di altro genere rispetto a noi. I santi vedono nello stes-so modo con cui vede Dio, cioè vedono con una visione beatifica. Questa è la contemplazione: vedere le stesse cose di prima come le vede Dio, nel bene e nell’amore. Un bambino, racconta San Padre Pio, si avvicinò alla ma-dre che stava facendo un ricamo. Lui, piccolo, vedeva il ricamo al contrario pieno di nodi e di intrecci. Disse alla mamma che gli sembrava una cosa brutta quella che lei stava facendo. Allora la mamma capovolse il ricamo e apparve un fiore bellissimo. Noi ora vediamo il rovescio; Dio vede il ricamo compiuto e i beati con lui. Preghia-mo perché già adesso nella fede possiamo intravvedere qualcosa di questo bellissimo ricamo; il paradiso comin-cia qui, in questa vita e continua nell’eternità di Dio.

Dalle omelie di Don Giuliano Florio

lunedì 13 febbraio, don giuliano, durante la messa serale del triduo, ha benedetto il quadro commemorativo dei nostri giovani defunti, che abbiamo messo in Oratorio

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Vita parrocchiale

“Gesù si offre in sacrificio. La Santa Messa”Don Pierino Boselli ha iniziato la sua relazione parlan-do della testimonianza dei cristiani di Abitene, prima di essere giustiziati nel 304 per ordine dell’imperatore Diocleziano per aver violato il suo divieto di festeggiare la domenica. Essi piuttosto che venir meno alla santifi-cazione del giorno del Signore preferirono morire. Per loro santificare la festa non era solo un precetto, ma un’esigenza. Don Pierino ha usato l’esempio di quando ci si innamora di una persona, non è un obbligo vedersi ma diventa un’esigenza, diventa una “cosa” del cuore. Così deve essere l’incontro con Cristo nella liturgia e nel-la messa domenicale. Lo spirito della liturgia secondo quanto afferma il Concilio Vaticano II è di comunicare il mistero dell’Eucaristia e della vita di Cristo nella Chiesa: “proponendosi di far crescere ogni giorno di più la vita cristiana tra i fedeli, di meglio adattare alle esigenze del nostro tempo quelle istituzioni che sono soggette a muta-mento, di favorire ciò che può contribuire all’unione di tutti i credenti in Cristo, e di rinvigorire ciò che giova a chiama-re tutti nel seno della Chiesa”. La liturgia deve far traspa-rire il mistero che celebra con una dovuta preparazione, nella scelta dei canti, con introduzioni appropriate e col decoro delle suppellettili. Il sacerdote che presiede la celebrazione eucaristica della comunità, pur essendo indispensabile il suo ruolo deve avvalersi di ministeri, istituiti come il lettore, accolito, oppure con i ministeri “di fatto”, salmista, la scuola di canto, chi intona, il commen-tatore, sacrista. L’assemblea ha parte attiva e non deve vivere la liturgia da “spettatrice”. Come afferma il Con-cilio: “La Chiesa volge attente premure affinché i fedeli non assistano come estranei o muti spettatori a questo mistero di fede, ma, comprendendolo bene per mezzo dei riti e delle preghiere, partecipino all’azione sacra con-sapevolmente” . La liturgia eucaristica domenicale deve diventare come vuole il Concilio “Fonte e culmine” della vita cristiana, nella celebrazione eucaristica il cristiano

riceve la forza e le motivazioni profonde per vivere la sua fede. Don Pierino ha fatto riferimento all’introduzio-ne della lettera del Vescovo “L’Eucaristia nella vita della comunità cristiana” per aiutarci a capire il senso della celebrazione intesa come festa e come l’Incontro: “E’ do-menica mattina. Il mondo sembra quieto; molti dormono ancora per recuperare le ore della sera. E tuttavia quan-do il suono delle campane si diffonde nell’aria, da molte case, come rispondendo a una chiamata, escono perso-ne che si dirigono verso la Chiesa. Sono vestite bene, come se andassero a un ricevimento; camminano svelte, come se qualcuno le stesse aspettando e non volessero far tardi. Perché? Perché non stanno tranquillamente a letto per godersi qualche ora di assoluto riposo?”. Dopo una serie di interventi don Pierino ha parlato del “Cortile dei Gentili” come “luogo” di dialogo con chi è lontano e non frequenta con continuità la vita comunitaria e non vive l’appartenenza alla vita della Chiesa. L’occasione per riavvicinare i cosiddetti “lontani” potrebbero essere le celebrazioni che hanno anche una funzione sociale, dal battesimo. Al matrimonio, al funerale, tutti avvertono quanta potenzialità c’è in questi riti per comunicare un messaggio che altrimenti non sarebbe udito. Quanti “in-differenti” alla religione partecipano a queste celebrazio-ni e quante persone spesso in ricerca di una spiritualità genuina. La parola del sacerdote in queste circostanze dovrebbe essere capace di provocare la domanda sul senso della vita, proprio a partire dalla celebrazione del sacramento e dai segni che lo esprimono. La liturgia non deve essere un elemento estraneo alla vita quotidiana dell’uomo, ma è indirizzata alla sua domanda di senso che attende una risposta spesso ricercata altrove. La predicazione ed i segni sono riempiti di significati che vanno oltre il sacerdote celebrante e la sua persona. Ringraziamo don Pierino che ci ha dato spunti per porre l’azione liturgica al centro della vita comunitaria.

a cura di Luca Bolentini

a cura di Martina Calestani

La nostra comunità continua la preparazione al sinodo diocesano, riflettendo sulle lettere del Vescovo Luciano: la Parola di Dio (2008), L’Eucaristia (2009), la Comunità Cristiana (2010).

Durante la Quaresima don Pierino Boselli ci ha aiutato a riflettere sull’Eucaristia mercoledì 29 febbraio e don Alberto Donini sull’importanza del canto liturgico nella Messa mercoledì 21 marzo 2012.

Vita parrocchiale

Il canto liturgico nella MessaQuest’anno la nostra Comunità ha avuto la possibilità di prepararsi alla S. Pasqua anche attraverso le riflessioni che don Alberto Donini ha fatto con noi circa il canto li-turgico nella Messa durante il quaresimale del 21 marzo scorso. Don Alberto ha iniziato la sua relazione ponendo una semplice, ma legittima domanda: “Perché parlare del canto nella liturgia?” In altre parole, perché cantiamo durante la Messa? La risposta - ha proseguito - è da ri-cercare nel significato dell’essere cristiani. Se essere cri-stiani significa vivere appieno la propria umanità, il canto non può non far parte della prospettiva cristiana, per-ché altro non è che un segno particolare di espressione dell’uomo. In esso, infatti, viene coinvolto il nostro respiro e, di conseguenza, viene messo in gioco il nostro essere

persone vive. Quando cantiamo, doniamo a Dio il no-stro respiro, una parte della nostra vita. Il canto non deve quindi essere visto come momento di evasione, bensì come sacrificio di lode, nel quale ci si dona a Dio con più profondità per ricevere da Lui con maggiore intensità. Il canto liturgico deve dunque essere usato con attenzione e deve rimanere legato alla Parola di Dio, perché nella S. Messa esso si fa preghiera aiutandoci a trasformare le urla di noi uomini in un canto celestiale.Il messaggio che don Alberto ci ha lanciato è forte e chiaro: “Il canto sacro, unito alle parole, è parte neces-saria ed integrante della liturgia solenne”; è con queste parole che, a nome della Schola Cantorum rinnovo a tutta la comunità l’invito a rafforzare il nostro coro con nuove voci.

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Un nuovo vademecum per le feste in parrocchiaCon Decreto vescovile del 26 gennaio 2012, la Curia di Brescia ha pubblicato un nuovo vademecum sul come organizzare e ospitare feste e manifestazioni nelle chie-se e negli oratori: “LA FESTA IN PARROCCHIA”. In un tempo in cui anche la festa cristiana si trova ad essere spesso esposta alle provocazioni della secolarizzazione che investe la nostra società e a fare i conti con gli aspetti connessi al “divertimento”, fattore segnato in modo del tutto singolare dalla deriva secolarista, la parrocchia «è chiamata - precisa il documento - da un lato, a continuare al di là di tutto la sua apertura generosa e accogliente verso alcune espressioni positive dell’esperienza umana, come appunto la “festa”, dall’altro deve, però, far risaltare ancora di più la “qualità cristiana” di tali manifestazioni. In questo senso non sembra improprio parlare di un vero “stile cristiano” che fa la differenza nel modo di proporre valori umani connessi al fare festa come lo stare insieme, l’aggregarsi, il condividere, ecc.». Il vademecum chiede «vigilanza prudente e intelligente», nel rispetto di norme civili e disposizioni ecclesiastiche. La dimensione religio-

sa deve restare in evidenza nelle manifestazioni organizzate dalle parrocchie, che nel rispetto della legalità si preoccupano di garanti-re il controllo della sicurezza e delle coperture assicurative e i corretti adempimenti. Sì a feste di comple-anno di bambini in oratorio, feste di laurea o legate a eventi privati, sag-gi di danza e di musica, tradizioni di Carnevale e “Rogo della Vecchia”, ma nei tempi e modi opportuni. No a in-contri di partito o di propaganda politica, a feste della birra, manifestazioni paramilitari o eventi musicali molto costosi. No anche ad Halloween, perché non corrispon-dente alla tradizione cristiana. Iniziative d’incontro con comunità straniere vanno incoraggiate, ma non si devono concedere spazi per culti non cristiani. Le chiese si apro-no per concerti liberi e gratuiti con prevalenza di musica sacra, organizzati da enti ecclesiastici. Teatro e mostre d’arte dovranno avere un carattere conforme al luogo.

Indicazioni e disposizioni pastorali per l’organizzazione delle feste

“Germogli della speranza”“Germogli della speranza” è il titolo del film-documen-tario proiettato giovedi 12 aprile al teatro dell’Oratorio di Leno. Una fedele ricostruzione dei giorni nei quali, du-rante l’estate del 1947, il giovane Karol Wojtyla venne ospitato a casa di don Francesco Vergine a Seniga .I due ragazzi trascorsero giorni intensi, tra passeggiate e pedalate in bicicletta, nei quali don Wojtyla conobbe i territori bagnati dai fiumi Mella e Oglio, visitò Cremona e aiutò il parroco del paese nell’attività pastorale. Un sog-giorno sereno che il giovane Karol, orfano, provato dalla guerra e dal clima politico polacco, serbò nel suo cuore per tutta la vita. La regista Meri Roversi, per la realizzazione del film, si è avvalsa di persone del luogo che recitavano in dialetto, ed è stata molto scrupolosa a ricostruire tutti gli ambienti usando arredi e oggetti del tempo.Il filmato mostra come la gente dell’epoca, pur vivendo nella semplicità e nella fatica del lavoro quotidiano, fos-se serena e attenta verso il prossimo e le persone più bisognose.Questo è ben rappresentato dalla famiglia Vergine che ha ospitato don Karol, un giovane proveniente da un pa-ese straniero che conosceva molto poco la nostra lingua, impegnandosi a farlo sentire a casa propria.Durante il dibattito, avvenuto al termine della proiezione, mons. Luigi Corrini, che all’epoca era seminarista e ha vissuto l’avvenimento, ha raccontato le sue sensazioni di quei giorni ancora vive nei suoi ricordi. Egli è rima-sto affascinato dalla profonda devozione di Wojtyla per la Madonna ed ha inoltre ricordato don Vergine il quale, nonostante la sua fraterna amicizia con Wojtyla, ha sem-pre vissuto da umile sacerdote, facendo tesoro di questo rapporto.

Il filmato ci ha certamente sottolineato il lato più intimo e umano di Giovanni Paolo II. Pur essendo un semplice studente universitario era già un uomo carico di umanità e fascino, che dedicava la sua vita alla preghiera e al prossimo, curioso e interessato alle persone che lo circondavano e ai luoghi in cui si recava.Tutto questo ci ha fatto riflettere anche sulla diversità del-la società di quel tempo rispetto alla nostra. Oggi siamo infatti inseriti in un contesto sociale più individualista ed egoista, dove l’interesse per l’altro e l’ambiente viene utilizzato come mezzo per raggiungere i nostri interessi, non valorizzando così l’unicità di coloro che incontriamo. Il filmato ci ha invece ricordato come sia bello confron-tarci con gli altri e aprirci a loro, per imparare e cresce-re non solo come esseri umani ma come cristiani che seguono il messaggio di Cristo. Messaggio di amore e fratellanza che Giovanni Paolo II ci ha insegnato con il suo esempio di vita soprattutto nei momenti di difficoltà che ha dovuto affrontare.In questo periodo di incertezza, timore e sfiducia nel fu-turo, dobbiamo ricordare le Sue parole, “non abbiate paura: spalancate il vostro cuore a Cristo”.

Francesco

Proiezione del filmato a Castelletto presso il teatro dell’Oratorio:

giovedì 24 maggio 2012 alle ore 20.45 Ingresso libero

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Vita parrocchialeIniziative quaresimali

Durante il periodo santo della Qua-resima, nella nostra comunità sono state realizzate alcune iniziative che sono servite per ricordarci l’importanza di questo tempo di conversione.Dal lunedì al venerdì il parroco te-neva dei momenti di preghiera per i ragazzi delle medie e delle supe-riori e, più tardi, per i bambini delle elementari. Io ho partecipato, per quasi tutto il periodo quaresimale, alle preghiere per i bambini, dove era presente un piccolo numero di essi. La catechista Giulia Bodini, in questi momenti, leggeva un pezzo della storia del popolo di Israele nel deserto e don Gianluca teneva un breve commento. Nei tempi forti e soprattutto duran-te la Quaresima, sono importanti le preghiere fatte in famiglia, ma in modo particolare quelle fatte in Chiesa, alla presenza di Gesù, insieme a qualche membro della comunità.La seconda domenica di Quaresi-ma, la comunità è stata invitata a partecipare a una Via Crucis pres-so la Pieve di Corticelle, dove era-no state posizionate le varie stazio-ni. Anche a questa manifestazione hanno aderito un buon numero di persone. Dopo aver meditato con preghiere e brevi riflessioni davan-ti a ogni stazione, nel cortile del piccolo santuario è stato imbandi-to un semplice rinfresco.Nei pomeriggi del venerdì si svol-gevano in chiesa le Via Crucis per

i bambini e i ragazzi; il sacerdote con i chierichetti e i presenti, te-neva una semplice processione passando di stazione in stazione, pregava e meditava sulla sofferen-

za e i dolori che il nostro Signore Gesù Cristo ha dovuto patire per salvarci. É di estrema importanza far capire ai bambini e ai ragazzi che l’unica via per la salvezza è la Croce. Infatti la scrittura cita: “Chi vuol partecipare alla mia gloria deve partecipare anche alle mie sofferenze”.Il venerdì della terza settimana di Quaresima, in sostituzione alla Via Crucis tradizionale, è stata fatta una Via Crucis itinerante per alcu-ne vie del paese vicino alla Santel-la di Fatima; le quattordici stazioni erano dislocate davanti ad altret-tante abitazioni e qui, sostando, si pregava e si meditava.Infine, l’ultimo venerdì di Quaresi-ma è stata realizzata la Via Crucis vivente. Per dar vita a questa ma-nifestazione è stato necessario il contributo di moltissime persone; anch’io ho partecipato come per-sonaggio. La sacra rappresenta-zione ha preso il via dal giardino della canonica: l’orto degli ulivi, e si è dipanata lungo varie zone del paese, inscenando i punti salienti della passione di Cristo. La parte-cipazione dei fedeli è stata molto numerosa. Tutte queste iniziative ci hanno permesso di vivere il periodo qua-resimale cercando di riflettere in maniera più intensa sulla nostra conversione, per fare un passo avanti nel nostro cammino di fede.

Zubani Stefano

Corticelle - Pieve della madonna della formigula

Corticelle - Via Crucis - ICfr - 4 marzo 2012

Via Crucis vivente nel getsemani30 marzo 2012

Via Crucis Vivente - venerdì 30 marzo 2012

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domenica delle Palmemessa dei ragazzi in Oratorio - 1°Aprile 2012Benedizione degli ulivi in Piazza del mercato

1° aprile 2012

elevazioni Spirituali - sabato 24 marzo 2012 - Coro San francesco di Brescia assieme alla Corale Santa Cecilia di Castelletto

Quarantore - 1 - 2 - 3 aprile 2012

lavanda dei piedi - messa in Cena dominigiovedì Santo 2012 - 5 aprile 2012

Azione liturgica del pomeriggioBacio del CrocifissoVenerdì Santo - 6 aprile 2012

Processione col CrocifissoVenerdì Santo, 6 aprile 2012

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Don Gino Regosini, Sacerdote da 60 anni

Luigi Regosini nacque a Pavone del Mella il 10 ottobre 1928, figlio unico di Domenico e di Maria Opici. Il papà morì all’età di soli 25 anni e la mam-ma, rimasta vedova, sposò il fratello del marito Giuseppe Regosini, dal quale ebbe gli altri figli: Liliana, Do-menico, Bruna e Cesarina. La fami-glia era in affitto a Pavone del Mella, alla Cascina delle Martinenghe. Di quegli anni lontani don Gino ricorda che una notte sotto il portico della cascina bruciò il fienile ed il pollaio; scappò il maiale, che si allevava per il nutrimento della famiglia. Una volta ripreso lo si dovette subito macella-re al peso di soli 50 kg.; un dram-ma, perché veniva a mancare un sostentamento molto importante per la famiglia. Il giorno di San Martino, 11 novembre, per molti affittuari era tempo di trasloco… anche la famiglia Regosini dovette presto trasferirsi a Corvione di Gambara, alla Cascina delle Volte, dove il piccolo Gino iniziò ad andare a scuola (i primi due mesi: ottobre e novembre); altro “San Mar-tino” e la famiglia si trasferì da Corvio-ne a Castelletto di Leno alla Cascina di Castelvecchio: prima in affitto dei Locatelli, poi dei Gastaldi ed infine

dei Miglioli. D’inverno le numerose famiglie si riunivano in piccoli spazi per risparmiare sul riscaldamento. A Castelletto il piccolo Luigi frequentò la scuola elementare. Di quegli anni ricorda le furibonde “lotte” tra i ra-gazzi di Castelletto e quelli di Squa-dretto. Una notte i mandriani del Ca-stello che si trovavano alla pompa dell’acqua per abbeverare il bestia-me videro come una grande striscia di sangue nel cielo che li terrorizzò; fu un segno premonitore, perché di lì a poco scoppiò la Guerra.Gino entrò in Seminario per la prima ginnasio (corrispondente all’attua-le prima media) nell’ottobre 1939; a Castelletto mancava il Parroco, per-ché don Giovanni Barchi era stato trasferito a Gambara; un parroco d’a-vanguardia, perché una delle prime automobili che s’erano mai viste in paese, una Topolino, era la sua; rima-neva in paese il giovane curato don Nino Treccani, originario di Castellet-to, che preparò l’ingresso del nuovo Parroco Don Giuseppe Bettinazzi (26 novembre 1939). Anche in Seminario non si stava molto tranquilli: il 1° set-tembre 1939 era scoppiata la Secon-da Guerra Mondiale e per maggior

sicurezza il Seminario Minore era stato trasferito a Botticino Sera, al ri-paro da possibili bombardamenti; il piccolo Gino iniziava così la sua av-ventura vocazionale. L’anno succes-sivo, 1940, i corsi di studio si tennero regolarmente a Brescia, al Seminario San Cristo (dove ora ci sono i Mis-sionari Saveriani, in Castello); qui il giovane Luigi frequentò la seconda e terza ginnasio. Sfollati a causa della Guerra a Capo di Ponte in Valle Ca-monica, Gino poté concludere lassù la quarta ginnasio; quinta ginnasio e prima liceo ancora a Botticino Sera. Finalmente poté continuare più tran-quillo al Seminario Santangelo (dove ora si trova il Centro Pastorale Pao-lo VI) per lo studio della Teologia. Nel frattempo uno degli insegnanti, Mons. Bosetti, Professore di Sacra Scrittura, divenne Vescovo Ausiliare. Fu lui a Ordinare Diacono il chierico Regosini nel 1951 alla Casa del Clero in Via Bronzetti a Brescia (nel palaz-zo dove ora si trova l’Istituto Dioce-sano per il Sostentamento del Clero). Poiché Don Gino non aveva ancora raggiunto l’età minima prescritta per ricevere l’Ordinazione Sacerdotale, non venne ordinato assieme ai suoi compagni di scuola nel 1951, ma dovette aspettare alcuni mesi, fino a sabato 29 marzo 1952, quando lo

don gino novello Sacerdote - 1952

novelli Sacerdoti 1951 - dall’alto da sinistra: lino Bianchi, daniele reboldi, montini, giulio Scolari, gino regosini.In seconda fila: giacomo mognetti, Secondo moretti, ferdinando ferrari, Andrea ferronato.In terza fila: gino Poiatti, tulio fracassi, renato Busi, giuseppe Ottolini e giovanni Capra.Seduti: d. Cabra, Carlo montini rettore, mons. giacinto tredici, Carlo delpozzo Padre Spirituale, Paolo Arrigo Vicerettore.

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stesso Vescovo Mons. Giacinto Tre-dici scese a Castelletto per ordinarlo nella nostra Chiesa Parrocchiale. Il giorno successivo, domenica, a Ca-stelletto don Gino cantava la sua Pri-ma Santa Messa Solenne, assistito dal Parroco don Giuseppe Bettinazzi e dal curato don Nino Treccani. Era una giornata di pioggia, ma fu ugual-mente una bella festa. Don Gino ri-corda la forte trepidazione dei giorni d’attesa prima della consacrazione; fu una tra le più grandi emozioni bel-le di tutta la sua vita.Nei primi mesi il Novello Sacerdote fu Assistente al Pensionato Scola-stico di Via Bronzetti in città; quindi negli anni 1952-1956 fu Vicario Co-operatore a Rezzato col Parroco Gabrieli, dove si trovava a gestire un Oratorio nuovo, da avviare in tutto, perché non c’era nulla. Oltre alle atti-vità in Parrocchia don Gino si distin-

se per aver promosso alcune vacan-ze coi ragazzi in montagna, aiutato dalla mamma. Dal 1956 al 1965 fu Vicario Coopera-tore a Fiumicello in Città. Allora era un quartiere separato da Brescia, tanto che nei pressi di Piazza Gari-baldi c’era una pietra ad arco con l’indicazione stradale per Fiumicello; a destra e a sinistra della strada si attraversava la campagna, da cui si vedeva la montagna di Sant’Anna. In quella Parrocchia don Gino ricorda che una domenica mattina i fedeli di Messa Prima furono sorpresi da un’inondazione a causa delle insi-stenti piogge; dalla cucina di casa si dovette togliere l’acqua a secchi! In Oratorio Don Gino procedette al rifa-cimento del cinema; si rinnovò pure il campo sportivo. Nel 1965 fu nominato Parroco di Borgonato, dove rimase fino al 1975. Anche lì non mancarono le opere: venne riedificato l’interno del circolo ACLI e si procedette alla rea-lizzazione del nuovo Campo Sportivo della Parrocchia. Nel 1975 don Gino fu nominato Parroco della Badia, in Città, dove ebbe come Curati don Luigi Bracchi e don Federico Pellegrini, che hanno festeggiato con lui a Castelletto il suo 60° anniversario di Sacerdozio. Lì ebbe curato anche don Alberto Cin-

ghia, ora Parroco di Bovegno. Negli anni di Parrocchiato alla Badia venne rimodernato l’Oratorio e venne rifat-to l’interno della Chiesa, edificata da circa 30 anni. Nel 1992 rinunciava alla Parrocchia e si trasferiva a Bagnolo Mella, come vicario parrocchiale e Rettore del Santuario della Madonna della Stella, dove è rimasto responsabile per 12 anni, fino al 2004. Lì don Gino ricorda il proficuo lavoro spirituale di accompagnamento delle anime e delle confessioni; iniziò la bella pra-tica dei mercoledì eucaristici, inizia-tiva di preghiera e di adorazione al Santissimo Sacramento. Dal 2004 celebra abitualmente la Messa alla Casa di Riposo di Bagno-lo e da circa nove anni è assistito ed aiutato in casa dalla signora Zina, di nazionalità ucraina.

Chierici in vacanza sul lago.gino è al centro della barca col berretto

messa al campo coi ragazzi a molvenoè presente la sua mamma.

don gino durante il parrocchiato a Borgonato negli anni 70

Il buon Pastore, Parroco a Borgonato, attorniato dai bambini della Prima Comunione.

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Venerata immagine sacra della madonna della Stella di Bagnolo mella - BS

don gino parroco alla Badia, con la madonna del rosario

nella Chiesa Parrocchiale

Degli anni giovanili Don Gino ricorda le sue grandi passioni per la monta-gna e per il calcio, uno sport rigoro-samente proibito in Seminario fino al 1954; tra le sofferenze più gravi: la morte della mamma e del patrigno Giuseppe; con nostalgia ricorda le castagnate a Paù dalla zia Ninì coi numerosi parenti.Don Gino è tornato a Castelletto tutte le domeniche sera della Quaresima 2012, per le Confessioni e per la S. Messa. Ha celebrato la Messa della sera di Pasqua e domenica 15 apri-le, nel giorno della Divina Misericor-dia, ha ringraziato il Signore per i 60 lunghi anni di grazia e di servizio ad onor di Dio e per il bene delle anime. Finché la salute glielo permetterà, a Castelletto don Gino sarà sempre il benvenuto.

Don Giuseppe Bettinazzi mi dice-va: “Puoi avere una chiesa dorata, ma se non coltivi i ragazzi all’ora-torio la chiesa sarà sempre vuota”. Per questo durante le vacanze sot-to il sole di luglio, mi impegnava ad assistere i ragazzi dalle ore 13,00 fino alle ore 20,00.

Mons. Giuseppe Treccani nell’o-melia di prima S. Messa mi rivolse queste parole:“Don Gino sei nato povero, vivi povero per morire povero come Gesù”.

Ho cercato di vivere questi due in-segnamenti anche se da sette anni vivo la quarta primavera della vita insieme ai miei “ragazzi ottantenni della Casa di Riposo di Bagnolo Mella”.Il corpo può invecchiare ma il cuo-re deve restare sempre giovane come quello di Gesù.

Carissimi Castelletani, ricordatevi che l’oratorio è l’unico salvagente in mezzo all’immenso mare della corruzione morale e sociale dei no-stri tempi. Sostenetelo con la pre-ghiera, con la collaborazione e con

il sacrificio. Solo così la popolazio-ne Castelletana vivrà il paradiso anche qui in terra.Amate molto Maria Santissima, la mamma di Gesù e nostra. Non si può fare a meno della MAM-MA.

Nei 12 anni di servizio sacerdota-le al santuario della “MADONNA DELLA STELLA” in Bagnolo ho toccato con mano la grande mi-sericordia di Gesù ottenuta dalla Madonna. Quante conversioni! Quante anime strappate al pecca-to! Quanto Paradiso è tornato sulla terra!

Termino con immensa gioia nel rin-graziare Gesù per avermi, senza alcun mio merito, fatto suo sacer-dote.Per questo desidero vivere e morire da sacerdote.Ringrazio i miei santi genitori che si sono sacrificati fino al sangue per sostenermi nei miei studi di prepa-razione al sacerdozio. Ringrazio di nuovo i due sacerdoti Don Giuseppe Bettinazzi e Mons. Giuseppe Treccani insieme a tutti i sacerdoti miei insegnanti nel Semi-nario di Brescia.

Don Gino ricorda

PREGHIERA: MARIA MADRE DEL SACERDOTE

“Donna, ecco tuo figlio” (Gv 19,26)Con queste parole Gesù consegna a

Maria una nuova maternità verso tutti coloro che sarebbero diventati

suoi discepoli e in particolare verso i sacerdoti.

Il sacerdote, un uomo come te,che percorre le tue stesse strade,

ma che è stato sceltodall’Eterno Amore di Dio

per essere una cosa sola con Gesù,con cuore indiviso.

Il sacerdote, un uomo come te,peccatore come te,

fragile come te,ma ripieno di quella Grazia

che lo spinge a servire l’umanità,amando, a consumarsi per gli altri,

perdonando.

Il sacerdote, un uomo come te,che si lascia portare sulle strade

del Calvario,mentre contempla Gesù sacerdote

che ci ha amato sino alla fine,e scoprirsi, accanto a Maria

Madre nosta,amato da Gesù,amico di Gesù,scelto da Gesù.

Grazie Signore per il dono del sacerdote.

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LA COMUNITà RACCONTA – N. 2-201218

Domenica 15 aprile 2012 la comunità di Castelletto di Leno si è stretta attorno a don Gino Regosini per festeg-giarne il 60 anniversario di sacerdozio. La sua ordinazio-ne, avvenuta a Castelletto il 29 marzo 1952 per le mani dell’allora vescovo di Brescia sua eccellenza Mons. Gia-cinto Tredici, fu posticipata, a motivo dell’età, rispetto a quella dei compagni di studi, ordinati nel 1951. Don Gino ha presieduto la S. Messa delle ore 18:39 dove hanno concelebrato Mons. Luigi Bracchi, prevosto di Verola-nuova, e Mons. Federico Pellegrini, direttore dell’ufficio dei beni culturali della diocesi di Brescia. È stata una S. Messa molto emozionante che ha visto in prima fila le sorelle, il fratello e i nipoti, ai quali si sono aggiunti molti amici provenienti dalle parrocchie dove don Gino ha pre-stato servizio.Il primo momento che ha visibilmente emozionato don Gino è stato quando il coro ha intonato il canto d’ingresso “Tu es sacerdos in æternum”. Emozionante è stata anche l’omelia, durante la quale don Gino ha ricordato gli epi-sodi più significativi della sua fanciullezza a Castelletto. Un terzo momento toccante è stato quando, prima della benedizione finale, sono stati offerti al festeggiato fiori bianchi, segno di amicizia e riconoscenza, e una lam-pada, simbolo della luce e della fede che lui stesso ha sempre testimoniato. In questa occasione il parroco don Gianluca Loda ha preso la parola per porgere a don Gino gli auguri a nome di tutta la comunità e ringraziarlo per la testimonianza data nella sua lunga vita sacerdotale.Terminata la celebrazione, la festa è proseguita nel teatro dell’oratorio dove, tra applausi e brindisi, parenti, amici e conoscenti del festeggiato hanno potuto cenare in com-pagnia. A don Gino, con tanta riconoscenza, la comunità di Ca-stelletto rinnova i propri auguri: “Ad multos annos!”

Martina Calestani

Cari amici di Castelletto, amatissimi da DIO NOSTRO PADRE, nella nostra chiesa parrocchiale ho celebrato il mio cinquantesimo anno di sacerdozio. Ora ho deside-rato celebrare anche il mio sessantesimo anno di sacer-dozio. Il Signore Gesù mi ha fatto trovare in don Gianlu-ca, vostro parroco, comprensione, conforto, gentilezza e amicizia e mi ha accordato pure la gioia di celebrare con voi la S. Messa di ringraziamento a Gesù unico, sommo ed eterno sacerdote. Desidero insieme a voi e a Maria SS, la nostra mamma, un grazie a Gesù per avermi chiamato, al sacerdozio at-traverso la consacrazione ricevuta dalle mani del vesco-vo Giacinto Tredici il 29-03-1952 a Castelletto.In queste domeniche di Quaresima che ho vissuto assie-me a voi ho respirato il Paradiso del vostro affetto, della vostra amicizia e della vostra delicatissima pazienza.Cari amici molti sono i ricordi gioiosi e dolorosi del passa-to. Non è possibile raccontare tutta una vita. Voglio solo ricordare e ringraziare il defunto parroco Don Giuseppe Bettinazzi e Mons. Giuseppe Treccani. Sono stati i sa-cerdoti che mi hanno preso per mano per condurmi al sacerdozio.

Ringrazio di cuore Don Gianluca che mi ha permesso di celebrare il mio 60° di sacerdozio nella stessa chiesa nella quale sono stato consacrato. Il Signore Gesù lo ricom-pensi per le sue fatiche pastorali.

Ringrazio voi tutti miei amici di Castelletto con la certezza di vederci un giorno tutti in Paradiso dove vedremo Gesù, Maria Santissima e tutti i nostri cari.

Il Signore Gesù e la sua mamma Santissima ci benedi-cano tutti.

Don Gino

Celebrazione del 60° di Sacerdozio Ringraziamenti

Castelletto 15 aprile 2012 - don gino celebra solennemente il 60° anniversario di sacerdozio. Alla sua destra mons. luigi Bracchi e alla sua sinistra mons. federico Pellegrini

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MAGGIO con MARIA

LA COMUNITà RACCONTA – N. 2-201219

TUTTI i MARTEDì:

S. Rosario in Oratorio per i ragazzi

TUTTI i MERCOLEDì:

S. Rosario in chiesa alle ore 19.30

Segue la S. Messa con l’Ufficio

TUTTI i SABATO:

S. Messa alle ore 8.30

all’altare della Madonna

PELLEGRINAGGIO dei RAGAZZI del CATECHISMO e famiglieDomenica 20 maggio - nel pomeriggio in bicicletta

Alla Madonna della Neve di GambaraOre 15.30: S.Rosario in Santuario

TUTTI i GIORNI:

S. Rosario alle ore 20:

- a Squadretto

- Alla Cappella di Fatima

MESSE SERALI in ABITAZIONI e CAPPELLE

S. Rosario alle ore 19.30 - Segue la S.Messa alle ore 20:

Giovedì 3 Cascina Torri Olmo - famiglia Bolentini FrancescoLunedì 7 Cascina Fenilnuovo - famiglie TomasoniVenerdì 11 Cappella di FatimaMartedì 15 Portico in Via Manzoni, 11 - Fam. Dagani Luigina ved. BragaLunedì 21 Santella della Madonna del MassagoGiovedì 24 Chiesa di Squadretto - Festa di Maria Ausiliatrice - TitolareDomenica 27 Chiesa di Squadretto - Festa annuale - Messa alle ore 18.30 - Segue la processioneLunedì 28 Cascina Castelguelfo - Famiglia Prandini EmilioGiovedì 31 Oratorio - Conclusione del Mese Mariano in cortile

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Festa Patronale di Santa Restituta

Programma

LA COMUNITà RACCONTA – N. 2-201220

FESTA PATRONALE - GIOVEDì 17 MAGGIO Ore 10.30 - S.Messa Solenne presieduta da Mons. Giambattista Targhetti, Parroco Abate di Leno e concelebrata coi Sacerdoti Nativi e della Zona Pastorale

Ore 16.00 - Canto dei Vespri - Panegirico della Santa - Adorazione e Benedizione Eucaristica

Ore 20.00 - S.Messa cantata - presenti la Corale Santa Cecilia e la Confraternita del Santissimo Sacramento - Segue la Processione col tragitto: Piazza Giovanni Paolo II, Via Manzoni, Forni, Bettinazzi, Papa Giovanni, Manzoni, Piazza e rientro in chiesa - Benedizione e bacio della Reliquia.

Si raccomanda agli abitanti sul tragitto di adornare la propria parte con pulizia della strada, eventuali drappi, o lumi, o fiori in segno di devozione per la Santa.

Per la Processione, prima della Messa ci si potrà fornire di candele con flambeaux

Confessioni Generali: sabato 12 maggio alle ore 15.00 in chiesa

Triduo in preparazione alla FestaLunedì 14 maggio - ore 8.30 - S.Messa Cantata all’altare della Santa - La SANTITA’

Martedì 15 - ore 8.30 - S.Messa Cantata - La VERGINITA’

Mercoledì 16 - VIGILIA - ore 20.00 - S.Messa ed Ufficio - Il MARTIRIO

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LA COMUNITà RACCONTA – N. 2-201221

Padre Alfredo Feroldi

Padre Alfredo era nato tra Leno e Castelletto il 5 marzo 1906 alla cascina Comeni da Francesco e da Celestina Zani. Ebbe i natali da una modesta famiglia di mezzadri, ricca di fede cristiana vissuta. Della fanciullezza ricor-dava i sacrifici sostenuti dalla mamma durante la prima guerra mondiale, la delicatezza estrema della educazio-ne alla purezza ed anche qualche innocente marachella. Dai genitori imparò insegnamenti pratici per tutta la vita, come la fiducia in Dio, accontentarsi di poco, apprezzare anche le cose più piccole.Entrò al Seminario Minore di San Cristo a Brescia, com-piendo gli studi ginnasiali; nel 1922 fu ammesso al liceo del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) a Monza. Della fanciullezza ha un ricordo commovente verso la mamma, come pronunciò nel discorso funebre che le rivolse l’8 febbraio 1929, pochi mesi prima di diventare Sacerdote:

Fu ordinato sacerdote a Brescia dal Vescovo Mons. Gia-cinto Gaggia il 25 maggio 1929 ed il giorno seguente, il 26 maggio, celebrava la sua Prima Messa solenne a Castelletto, assistito dal Parroco don Giovanni Barchi e dal Curato don Luigi Mancini, secondo il seguente pro-gramma:

“Ore 5: S. Messa e parole di un Padre Missionario - ore 6: S. Messa letta - ore 7.30: S. Messa e parole di un Pa-dre Missionario - ore 9: incontro solenne alla stazione del Tram al Novello Sacerdote Missionario - ore 10: Prima Messa solenne con Comunione generale. Discorso d’oc-casione. Musica di Campodonico a due voci dispari - ore 15: processione di omaggio dell’infanzia a Gesù Bambino partendo dal Teatro. Solenne Te Deum e Benedizione del Santissimo. Parole del Festeggiato - ore 21: serata cine-matografica pro Missioni “Il Miracolo di Lourdes” verrà ri-prodotta la visione della terra benedetta, delle apparizioni, dei miracoli intrecciati a un commoventissimo dramma. Avvertenze: all’incontro solenne del mattino sono invitati a partecipare nel maggior numero possibile tutti i ciclisti, cavalieri e possessori di carrozze - Essi dovranno trovarsi alla stazione del tram per le 9 precise, mentre le associa-zioni sosteranno in Castello”.

“Non ero ancora nato, me lo dicesti più volte, e tu implo-ravi dal Signore come una grazia specialissima di poter avere un figlio, per poterlo consacrare tutto a Lui poiché era stato così largo nel renderti madre di parecchi altri che avrebbero pensato a mantenerti fino alla morte. Questo tuo desiderio lo esprimesti a quel Santo Vegliardo… il de-funto Arciprete di venerata memoria [Don Giovanni Barbi], ed egli ad animarti che il Signore ti avrebbe esaudita. Tu intanto vivevi per questo, sospiravi per questo, per questo pregavi. Il figlio venne, ma ahimè sembrava che per nulla corrispondesse alle tue aspirazioni e tu a piangere, e tu a pregare e di nuovo il Santo Vegliardo ad assicurarti che il Signore avrebbe saputo cavare anche da una pietra un suo ministro. Questa frase la sentii io, è vero ero piccolo, ma la ricordo come se fosse oggi. Mamma, ti ricordi quel giorno che il sacerdote da me incaricato venne per dirti la mia vocazione di farmi prete? Tu non mi vedesti in quel momento, ma all’uscio socchiuso della casa io vedevo, ascoltavo tutto. E i tuoi occhi brillavano di gioia. Oh! com’e-ri contenta! Allora incominciarono ad avverarsi le profezie del Santo Arciprete, incominciarono ad appagarsi le tue sante brame, ma allora incominciarono anche per te i dolo-ri e le umiliazioni. Mi pare ancora di vederti battere a certe porte per avere chi t’aiutasse a mantenermi in seminario e ricevere da parecchi umilianti ripulse; mi pare di ancora di vederti togliere dal tuo stesso letto la penna necessaria per confezionare un mio materasso che mi era subito neces-sario. Ricordo quattro anni dopo, il giorno in cui mi segnasti con una croce al posto della firma, il permesso di entrare fra i Missionari. Era l’ultima volta che tu prendesti in mano la penna per tracciare una croce, quello fu l’atto consuma-torio del tuo sacrificio. Tu desideravi di consacrarmi tutto al Signore forse Egli fece di più di quello che tu ti aspettavi, portandomi via completamente dal tuo fianco. Su quella croce tu sacrificasti un tuo figlio, tanto desiderato, tanto amato. Ricordo ancora il 3 settembre ultimo scorso là sul-la via della stazione mi abbracciasti. Mamma perché non volevi più lasciarmi andare; perché non riuscivo più a stac-carmi da te? Ah! Era l’ultimo abbraccio, tu forse lo sentivi, erano le ultime tue lacrime che si mescolavano colle mie. Poi i tuoi occhi non li vidi più…”

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LA COMUNITà RACCONTA – N. 2-201222

Le funzioni religiose e le manifestazioni furono molto par-tecipate; tutti i fedeli si mobilitarono dimostrando affetto e stima con una “magnifica festa”, come venne definita sul Bollettino Parrocchiale del tempo.Dopo poche settimane Padre Feroldi informava il par-roco della sua prossima partenza per l’Estremo Oriente con la seguente lettera: “… mi è stata comunicata la destinazione pochi momenti fa e gliela comunico col cuore pieno di gioia. La parten-za sarà verso la metà di settembre… L’importante è che vado in Cina che mi è sempre stata tanto cara, quan-tunque rivoluzionaria, e per di più ad Hong-Kong”. Don Barchi evidenziava: “Ecco come traspare da ogni parola della lettera l’eroismo delle anime votate al Signore”. Padre Feroldi seguiva l’esempio di tanti altri missionari italiani che dal XVI secolo si erano recati nella vastissi-ma Cina per svolgere opera di evangelizzazione. Fra i più noti ricordiamo: Padre Matteo Ricci (1552-1610) e Padre Giulio Aleni (1582-1649). Quest’ultimo era di fa-miglia oriunda di Leno. Prima di partire per la Cina il Superiore Generale Padre Paolo Manna (ora Beato) lo confortava, assicurandolo che ad Hong-Kong avrebbe certamente fatto il missio-nario, trovando una vita per niente comoda ed agiata: “… Lei stia quieto… stia di buon animo e si prepari bene, perché a Hong-Kong c’è da fare il Missionario, forse più che altrove”. Il 12 settembre 1929 salpava da Venezia per Hong-Kong. Da alcune sue lettere inviate a don Giovanni Bar-chi e pubblicate sul Bollettino Parrocchiale sappiamo poco della sua attività e del suo impegno missionario, perché rifuggiva dal parlare di sé. Accenna alle condi-zioni miserabili di quelle terre e alle difficoltà incontrate per il clima malsano, soffocante, umido e per il vitto: “… mangio riso, un po’ di porco, e verdure cinesi. E così tutti i pasti, tutti i giorni dal primo all’ultimo dell’anno”. In tutte le lettere si trovano dolci riferimenti al tempo trascorso a Castelletto, ai parenti ed agli amici. Dopo pochissimi mesi per far pratica nell’inglese nel Collegio di San Giu-seppe (ad Hong-Kong) nel 1930 fu nominato coadiutore nel distretto di Tamtong e successivamente di P’in-shan sulla terraferma cinese. Lì condusse un’autentica ed aspra vita missionaria, prendendo anche la malaria. Nel 1931 spiegava: “… solo una minima parte di questo Vicariato si trova in

territorio inglese; il resto si trova in territorio prettamente cinese… Il Vicariato di Hong-Kong è situato nel Sud della Cina e precisamente nella Provincia che ha per capitale Canton, e che da Canton partono e prendono piede ordi-nariamente tutte le rivoluzioni, ribellioni e roba simile. Di qui guerre che si preparano e che si fanno, ladri e bol-scevichi che tra i due litiganti se la godono beatamente; di qui case e Chiese occupate dai soldati di passaggio che piano piano vanno per combattere e, più che in fretta, ritornano e scappano… per dire qualche cosa, incomincio dalla lingua o meglio dalle lingue. Per conto mio Hong-Kong è una vera Babilonia. Le lingue non si contano e c’è da farsi onore anche dai più famosi poliglotti del mondo. I distretti poi si dividono in tre categorie, secondo i dialetti totalmente diversi tra di loro… Riguardo alla vita pratica del Missionario, io la chiamerei, se non stonasse colla vita sacerdotale, vita vagabonda. Infatti non si fa altro che girare. Le cristianità, di regola generale, si visitano tutti i mesi… in ben 30, 40 o anche più luoghi diversi, qualche volta molto distanti tra di loro; si può concludere che il tempo per fare la vita comoda diminuisce a vista d’oc-chio… Se volete proprio i serpenti, venite pure qui; io ne ho già trovati due grossi e velenosi sotto il mio letto…”. Nel 1932 per le sue doti e per la sua cagionevole salu-te venne richiamato in città, in territorio inglese, come Rettore ed insegnante di latino e matematica nel se-minario minore indigeno, dove rimase per 12 anni. A lui si devono il manuale di preghiere in cinese e latino, la traduzione in latino delle preghiere dell’Istituto ad uso del clero cinese e, tra i pochissimi scritti conservati per tutta la vita e non distrutti negli ultimi mesi, c’è un dizionario dei verbi latino-cinese fatto con cura e competenza. Furono terribili gli anni della seconda guerra mondiale: Hong-Kong fu occupata dai giapponesi e Padre Feroldi dal 1944 fu vicino al suo Vescovo Mons. Valtorta come Cancelliere in Curia fino al 1947, facendo anche il Par-roco del Preziosissimo Sangue. Per sfamarsi dovettero vendere anche le campane della Cattedrale dopo aver dato fondo a tutto. Durante quel tempo si prestò a funge-re pure da cappellano e direttore delle Suore Carme-litane di Stanley.Fu poi Vicario Generale dal 1947 al 1949. Gli strapazzi e gli stenti della guerra si fecero presto sentire: nel 1947 dovette essere operato di ulcera gastro-duodenale; poi fu la volta della t.b.c. (tubercolosi) che comparve minac-

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LA COMUNITà RACCONTA – N. 2-201223

ciosa e che indusse i Superiori a rimpatriarlo in Italia nel 1949, come ultimo rimedio di sopravvivenza. Scriverà più tardi:“Non avrei abbandonato Hong-Kong se avessi avuto il minimo dubbio che, a guarigione ottenuta, non vi sarei più ritornato”.In Italia per guarire affrontò con coraggio la toracopla-stica, in condizioni generali dell’organismo tutt’altro che favorevoli. Passò la convalescenza ad Arco e poi a Ran-cio di Lecco, animato dal vivo desiderio di riprendere la vita missionaria. Lavoro e responsabilità non gli manca-rono. Nel gennaio 1952, appena dichiarato clinicamente guarito fu nominato Economo Generale del PIME, nel periodo particolarmente delicato del trasferimento del-la Direzione Generale dell’Istituto da Milano a Roma. Al Capitolo Generale del 1957 ebbe le congratulazioni di tutti per la sua saggia amministrazione e fu nominato Assistente Generale. Nel settembre 1958 ebbe disturbi cardiaci di particolare gravità che lo portarono sull’orlo della tomba. La ripresa fu considerata un miracolo di Pa-dre Mazzucconi (Beato Sacerdote Martire del PIME). Nel mese di luglio del 1962 il caldo di Roma lo aveva straor-dinariamente indebolito; lasciò che si chiamasse il medi-co e cercò di obbedire al Fratel Bolis che lo curava con amore e pazienza. Negli ultimi mesi aveva manifestato presentimenti della propria fine ormai imminente: aveva distrutto scritti, memorie, corrispondenza, regalando i pochi oggetti che possedeva.La morte lo colse al mattino del 23 luglio 1962, verso le 6.45 quando Fratel Bolis entrò nella sua camera e lo trovò addormentato. Senza aprire gli occhi Padre Feroldi ebbe un gemito e se n’andò. Gli fu data subito l’assoluzione “sub conditione” e l’Estrema Unzione in fronte da Padre Frumento. Al suo funerale nella Cappella dell’Istituto di Roma era presente Mons. Tissot e alcuni procuratori di Istituti Missionari. La sera del 24 la salma partiva per Mi-lano ove il 25 ebbero luogo le onoranze funebri, presen-ti i suoi fratelli e i nipoti nella Chiesa della Casa Madre in via Monterosa; poi proseguiva per il Cimitero del PIME di Villa Grugana (nel Co-mune di Calco in Provincia di Lec-co, vicino alla Ma-donna del Bosco di Imbersago), secondo il suo espresso volere. I Padri del PIME che lo conobbero dissero che ave-va diritto di essere ricordato, perché ebbe un’estrema delicatezza di tat-to e di coscienza; si distinse sempre

per un’eroica dedizione al dovere e al lavoro, anche quando solo il vivere per lui era già una fatica. Fu grande il suo amore all’Istituto e alla sua missione; con grande pazienza portò la sua croce fino alla fine, cercando di nasconderla e di non farla pesare su nessuno. Queste sono autentiche virtù degne si essere ricordate ed imita-te; perché sono la sostanza della vita missionaria di ieri, di oggi e di sempre. E’ giusto che quelli che le hanno praticate come Padre Alfredo Feroldi siano ricordati in benedizione.

[Fonti: PIME - Padre Alberto Morelli, Padre Antimo Boe-rio, Padre Giuseppe Lombardi, Battista Favagrossa]

Panorama della città di Honk-Kong come si presenta oggi.

Sappiamo tutti l’attuale situazione precaria e dif-ficilissima dei cattolici in Cina; Papa Benedetto XVI, all’udienza generale del 18 maggio 2011, raccomandava la PREGHIERA PER LA CHIESA IN CINA da lui stesso voluta e fissata il 24 maggio di ogni anno, giorno dedicato alla memoria litur-gica della B.V.Maria, Aiuto dei Cristiani, venerata con grande devozione nel Santuario di Sheshan a Shanghai:

“… La Chiesa in Cina, soprattutto in questo mo-mento, ha bisogno della preghiera della Chiesa universale. Invito, in primo luogo, tutti i cattoli-ci cinesi a continuare e a intensificare la propria preghiera, soprattutto a Maria, Vergine forte. Ma anche per tutti i cattolici del mondo pregare per la Chiesa che è in Cina deve essere un impegno: quei fedeli hanno diritto alla nostra preghiera, han-no bisogno della nostra preghiera…”.

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LA COMUNITà RACCONTA – N. 2-201224

Carnevale 2012: dai coriandoli…alla paglia del far west!!!

Domenica 19 Febbraio nel nostro Oratorio sono iniziati i festeggiamenti per il carnevale. Nel pomeriggio abbiamo festeggiato con i più piccoli; tra coriandoli, giochi spe-ciali e torte fatte dalle mamme il tempo è volato e ab-biamo riassaporato quella voglia di stare insieme che è sempre presente in queste occasioni. C’erano pagliacci, streghe, cowboy, supereroi, cagnolini… e grazie a que-ste bellissime maschere e alle stelle filanti tutto ha preso vita e colore.Con un tocco di magia, o in questo caso di scopa, il teatro, la sera, si è trasformato nel magico mondo del far west, tema scelto quest’anno per il carnevale con i giovani. Tutto abbellito con la paglia portata dal nostro Gabriele, che sicuramente ha aiutato a creare la giusta atmosfera, ha preso il via anche la serata. I ragazzi divisi a coppie si sono sfidati nei giochi preparati. Inutile dire che i balli e i canti non sono mancati e sono stati quelli più amati. Come ogni carnevale che si rispetti anche il nostro ha avuto un vincitore. Per aver animato la serata, per aver strappato un sorriso (anzi, anche più di uno!) a tutti, il premio è stato vinto dal nostro Nicola Cappelli.. abile giocatore ma anche abile ballerino! Un GRAZIE a

tutti quelli che hanno partecipato e che hanno collabora-to per la buona riuscita della giornata. Alla prossima!!!

Sara Morè - Animazione Giovani

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Evviva il Carnevale !!!In oratorio, martedì 21 febbraio 2012 abbiamo festeggiato l’ultimo giorno di carnevale. In una bellissima gior-nata di sole, ci siamo ritrovati in tanti, piccoli e grandi; tra tante mascheri-ne, coriandoli, musica e balli, c’era la voglia di divertirsi... e così é stato! C’era la voglia di dare colore al pae-se e così abbiamo fatto la sfilata, le mascherine più originali sono state premiate, tutte le mascherine affa-mate saziate da un’ abbondate me-renda e riscaldate da una deliziosa cioccolata calda; quelle più fortunate hanno vinto i premi della sottoscri-zione. In questa giornata c’era tanta gioia, allegria e tanta voglia di stare insieme.Grazie, al prossimo carnevale!

mamma Cinzia

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Vita d

ell’ora

torio

Gita a Ponte di Legno

Commedia: “Dumà compése i-agn”

- Che emozione! Finalmente è arrivata la sera prima della partenza! Mamma ci saranno i miei amici?- Mamma sarò capace a scendere con lo slittino?- Mamma quante ore mancano?Poi finalmente è mattina, ci si prepara e puntualissimi si parte.Bel viaggio… i ragazzi bravissimi, molto tranquilli, grandi e piccoli.All’arrivo ci accoglie un vento un po’ noioso, ma nel pomeriggio un sole stupendo allieta la giornata. Il pranzo in un bellissimo oratorio caldo, luminoso, accogliente e curato nei minimi particolari, rifocilla tutti. Che giornata! Gli slittini, la pista di pattinaggio, i papà tornati per un giorno bambini a divertirsi con i propri figli....Ce ne vorrebbero di più di gite così...Grazie Franco, grazie Don e… alla prossima.

Nicolò, Fausta e Federica

La gita a Ponte di Legno è stata molto bella e mi sono divertita molto: spero che se ne facciano altre.

Claudia P

Mi sono divertita parecchio alla gita sulla neve; era ben organizzata e sono stata molto bene. Ringrazio tutti di cuore.

Andrea F

Ho partecipato molto volentieri a questa gita, mi sono divertito tanto insieme ai miei amici a giocare sulla neve; una giornata fredda, ma riscaldata da un bel sole.

Lorenzo B

Il gruppo teatrale di Castelletto

“Chèi del Maèstro” dopo alcuni anni di pausa ha esordito nel teatro dell’Ora-

torio con la brillante commedia in dialetto bresciano dal titolo “Dumà compése

i-agn”.Abbiamo apprezzato alcune new entry e tutti hanno applau-dito a lungo. Aspet-tiamo una replica e altre commedie nei

prossimi anni.

lunedì - 20 febbraio 2012

4 e 5 febbraio 2012

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LA COMUNITà RACCONTA – N. 2-201227

Vita dell’oratorio

qualsiasi modo ogni volta che chiediamo collaborazio-ne, a partire dalle mamme che pensano a preparare la merenda, a chi ci offre i premi per le sottoscrizioni, alla famiglia Zorzetti che ci ha permesso di utilizzare il ca-pannone per l’allestimento della vecchia, alla famiglia Crotti che si è resa disponibile per il trasporto della vec-chia, al gruppo cucina che prima ci ha riscaldato con la cioccolata calda e poi deliziato con le super frittelle, alle ditte Calestani e Barber trasporti per averci fornito la legna e a Don Gianluca che ci dà sempre il suo ap-poggio sulle iniziative che gli proponiamo.

Mara

Anche quest’ anno a metà quaresima abbiamo brucia-to la vecchia; qualcuno mi ha fatto notare che non era proprio vecchia. Forse è vero, ma si sa che cambiare è bello e per trovare un’ alternativa agli anni scorsi, l’ispi-razione questa volta è arrivata da S. Remo.

Noi dell’animazione giovani, qualsiasi cosa organizzia-mo, pensiamo a far divertire i bambini ed è per questo motivo che abbiamo deciso di bruciarla il tardo pome-riggio. Abbiamo organizzato un piccolo concorso gra-tuito per i bambini: “Indovina il peso della vecchia”; in palio c’era una bellissima e buonissima focaccia a for-ma di vecchia. E’ stata fatta anche una mini-sottoscrizione e in palio c’era un cesto gastronomico; questa ci ha permesso di coprire tutte le spese per la festa e di consegnare al parroco un piccolo contributo per le spese dell’ora-torio. Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci aiutano in

Rogo della Vecchia

Quanto pesa la vecchia di pane? ...un momento di serenità in oratorio

Bruciare la vecchia per bruciare il male

giovedì grasso - 15 marzo 2012

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Vita d

ell’ora

torio

Gita di Pasqua al Lago Maggiore10 aprile 2012

Il gran giorno è arrivato, il pullman è lì in piazza ad aspet-tarci e i ragazzi si apprestano a salire pieni di gioia e trepidazione insieme ai nostri accompagnatori PEDRO, RICKEY-ITO, Franco, Loredana e Mara. Purtroppo il Don non è riuscito a venire per impellenti impegni pastorali, ma è stato sostituito degnamente dai chierici Pedro e Ri-ckey-ito. Durante il viaggio Pedro ci illustra il programma della giornata con la sua proverbiale simpatia e umiltà! Arrivati ad Arona, siamo andati al San Carlone: una sta-tua di San Carlo Borromeo di bronzo alta 40 metri e vi-sitabile anche dall’interno attraverso una scala altissima e stretta che i bambini, al contrario di noi adulti, hanno affrontato con grande coraggio e divertimento. Arrivati in cima, dalla testa della statua, abbiamo potuto ammirare un panorama mozzafiato: si vedeva tutto il lago Maggio-re con l’Isola dei Pescatori e l’Isola Bella che in seguito abbiamo visitato. Scesi dalla statua abbiamo pranzato in un parco dove i bambini si sono divertiti a gareggiare nella corsa. Anche Pedro e Rickey-ito ci hanno dato prova delle loro doti atletiche e Pedro, grazie alla sua umiltà (così dice lui), ha fatto vincere Rickey-ito. In seguito ci siamo imbarcati su due battelli che ci hanno portati alle isole del lago che abbiamo visitato con molta tranquillità, sempre sotto l’occhio vigile e discreto dei no-stri accompagnatori attenti a non dimenticare nessuno. La gita è stata bellissima sia per i momenti di preghiera, che Pedro ha saputo infondere in tutti noi, sia per il tem-po che abbiamo trascorso insieme a persone che abbia-mo potuto conoscere meglio al di fuori dei soliti ambienti. Per la nostra famiglia è stata la prima gita con il gruppo dell’oratorio; abbiamo chiesto ai nostri figli se si fossero divertiti e la risposta è stata unanime: “SI!!! E’ stata bellis-sima!!!”. Quindi un’esperienza sicuramente da ripetere.Grazie di cuore a Franco, Loredana e Mara, Pedro e Ri-ckey-ito per la loro allegria, simpatia e umIltA’.

Emilio, Raffaele, Antonio, Matteo e Raffaela LorioSan Carlone - ArOnA

Coro Santa Chiara alla gita sul lago maggiore uno spuntino durante la gita

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Sicurezza nelle case - incontro in Oratorio col Capitano dei Carabinieri Gianfranco Corsetti

e Comandante della Polizia Locale Nicola Caraffinisabato 21 aprile 2012

Sabato SantoSi preparano le uova per essere benedette il mattino di Pasqua

7 aprile 2012

Festa dei papà - lunedì 19 marzo 2012Condividere in oratorio è una regola d’oro

I ragazzi e i genitori dei gruppi Emmaus e seconda media, accompagnati dai catechisti e genitori hanno fatto una gita-escursione a Brescia nel pomeriggio del 25 aprile, visitando il san-tuario di Sant’Angela Me-rici, la Chiesa sottostante col pozzo delle Reliquie dei Santi bresciani ed il museo mericiano. In Cattedrale è stata ricordata l’importanza del Vescovo, Successore degli Apostoli, che insegna con autorità dalla “Catte-dra” e sono state apprezza-te le numerose e pregevoli opere d’arte.

Brescia 25 aprile 20125 elemementare e seconda media

gruppo davanti a Sant’Angela

Il duomo nuovo ed il Broletto

Gita-escursione a Brescia

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Vita d

ell’ora

torio

GREST - L’Arca di Noè

Programma del Grest

dal 2 al 22 luglio 2012

alla Madonna e benedetti da don Gianluca. Anche se il tempo non era dei migliori, tuttavia, abbiamo vissuto una bella giornata, dove tutte le varie componenti della no-stra comunità erano presenti. Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile il pellegrinaggio.

Luca Bolentini

venerdì 4 maggio ore 20.30 Leno Chi è l’animatore? Identità e dimensione comunitaria inseriti nella comunità cristiana

venerdì 11 maggio ore 20.30 Leno

Leggere e interpretare la realtà La capacità di ascolto e di osservazioneDifficoltà abituali e requisiti

venerdì 18 maggio ore 20.30 Leno

Dove si educaLa relazione come “luogo educativo”La presenza e i modelli di riferimentoLe tecniche educativeLa conduzione del gruppoAtteggiamenti corretti e scorretti

venerdì 25 maggio ore 20.00 Castelletto Rosario per il Grest e incontro organizzativo.

INCONTRI PER GLI ANIMATORI

le ISCrIzIOnI Al greSt si ricevono al bar dell’Oratorio presso le animatrici incaricate

nei giorni:

giovedì 24 e 31 maggio dalle 16 alle 18.

domenica 27 maggio e 3 giugnodalle 16 alle 18.

Al termine del percorso verranno concordate alcune date supplementari per la preparazione dei materiali e delle attività

Come ogni anno la nostra comunità cristiana ha voluto dare inizio al mese dedicato a Maria con il tradizionale pellegrinaggio in bicicletta a Comella.Quest’anno abbiamo voluto evidenziare l’aspetto religio-so del pellegrinaggio, perché questa giornata voluta e pensata in onore di Maria non si riduca a una bella scam-pagnata. Siamo partiti dall’Oratorio alle 9:15 recitando la prima decina del rosario davanti all’immagine esposta nella nicchia posizionata sulla facciata del teatro. Le al-tre tappe sono state le seguenti: la Cascina Brunello, il Centro Diurno per Anziani di Pavone Mella dedicato a Santa Scolastica, la cappella dedicata a San Gottardo a Milzano, in queste tappe abbiamo ricordato le famiglie in preparazione all’incontro internazionale che si terrà a Milano alla presenza di Benedetto XVI. Giunti a Comella abbiamo concluso il rosario presso il Santuario. Il Pranzo organizzato in maniera impeccabile dal Gruppo cuci-na dell’Oratorio di cui ringraziamo l’impegno. Alle ore 16:00 la giornata si è conclusa con la messa animata dal Gruppo dei catechisti e resa particolarmente sug-gestiva dalla ormai tradizionale presenza del coro “San-ta Chiara”. Al termine, i bambini di prima elementare e dell’ultimo anno di scuola materna, sono stati presentati

In cammino con MariaMartedì 1° maggio pellegrinaggio parrocchiale a Comella

Pellegrinaggio parrocchiale a Comella durante la messa pomeridiana. 1° maggio 2012

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Programma del Grest

dal 2 al 22 luglio 2012

lun 2Benvenuto in oratorio: Presentazione tema del Grest, Inno Grest, Formazione dei gruppi-squadre e attività (Inno, Bandiera, Bandana o Cappellino colorato per ogni bambino)… Laboratori e Arti Oratoriane e primi giochi Ore 14:00-18:00

mar 3 Piscina a Leno (con scuolabus) Ore 14:00-18:00

mer 4 Gemellaggio col Grest di Milzanello - giochi e attività speciali Ore 14:00-18:00

gio 5 GITA al Parco Adventure Land di Borno Ore 08:30-18:00

Ven 6Giornata in Oratorio (vedi Descrizione giornata ordinaria Grest) con escursione e giochi al Lago delle Sette Fontane (da confermare) Ore 14:00-18:00

lun 9 Giornata in Oratorio (vedi Descrizione giornata ordinaria Grest) Ore 14:00-18:00

mar 10 Piscina a Leno (con scuolabus) Ore 14:00-18:00

mer 11 Biciclettata a LENO in zona “Ex-Ippodromo” con bellissimi giochi Ore 14:00-18:00

gio 12 GITA a MONTISOLA e sul Lago d’Iseo Ore 09:00-18:00

Ven 13Giornata in Oratorio (vedi Descrizione giornata ordinaria Grest)con escursione e merenda al Castello (da confermare) Ore 14:00-18:00

Sab 14 Cena Grest Ore 20.00

lun 16Giornata in Oratorio (vedi Descrizione giornata ordinaria Grest), con Testimonianza di un Missionario e Confessioni Ore 14:00-18:00

mar 17 Piscina a Leno (con scuolabus) Ore 14:00-18:00

mer 18GITA-PELLEGRINAGGIO a Castiglione delle StiviereS.Messa al Santuario Basilica di San Luigi - Visita alla Città - Giochi al parco Ore 09:00-18:00

gio 19 Caccia al tesoro insieme a Noè e ai suoi animali Ore 14:00-18:00

Ven 20 Piscina a Leno (con scuolabus) Ore 14:00-18:00

Sab 21 Oratoriadi (le olimpiadi dell’oratorio) e Prove per lo spettacolo finale Ore 14:00-18:00

Ore Attività

14.00Preghiera di inizio; scenetta che seguirà il tema del Grest: ogni giorno ci sarà una scenetta diversa che andrà a formare un racconto; prova dei canti.

14.30 Giochi divisi gruppo piccoli (1°-4° elementare) e gruppo grandi (5° elementare-3° media)

15.30 Risultato giochi e bans “tranquillo”

15.40Lavoretti (pittura su vetro, traforo, braccialetti, pasta Vinail,...) per gruppo piccoli e Arti Oratoriane (sbandieratori, tamburi, giocolieri, bolas, pagliacci, saltimbanchi, ali, rulli,...) per gruppo grandi

16.30 Merenda preparata dalle mamme17.00 Giocone per tutti17.45 Saluto e ringraziamento per la giornata con preghiera e canti

nB: Tutte le domeniche alle ore 10:30 i bambini sono invitati a partecipare alla Santa Messa con le loro squa-dre indossando la maglietta del grest. La merenda è compresa nelle spese d’iscrizione del Grest, eccetto nei tre giorni di gita. Per partecipare alle gite si richiede di iscrivere (gratuitamente) i ragazzi compilando le auto-rizzazioni che saranno fornite durante il Grest. In caso di pioggia alcune attività potrebbero essere modificate. Chiediamo di essere informati su possibili allergie o malattie del bambino.

deSCrIzIOne dI unA gIOrnAtA OrdInArIA del greSt

Seconda settimana

Terza settimana

Prima settimana

dom 22 Serata finale - Spettacolo, Premiazioni, Bancarella e Rinfresco Ore 20.30

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Martedì 22 e 29 maggio 2012 in Oratorio alle ore 20.30 per i genitori.

Un terzo incontro è previsto col Parroco e le singole famiglie con la presenza del padrino o madrina,

in data da concordare.

Prossimo ciclo martedì 18 e 25 settembre ore 20.30 in Oratorio

Battesimo

Preparazione al Battesimo

Laurea

1.Rizzotto Violafiglia di Matteo e Pasini Mara

Battezzata il 25.03.2012

Anna Sitra e Gaetano Milanohanno festeggiato il loro Cinquantesimo di Nozze

circondati da figli e nipoti aCastelletto il 5 febbraio 2012

Madre Teresita Salvini, delle Suore della Sacra Famiglia di Comonte,

Superiora a Pavone Mella, ha festeggiato il suo 90° compleanno domenica 29 aprile 2012 a Castelletto, con i suoi nipoti.

1. Matrimonio Epis Andrea con Turcato DaniaCelebrato sabato 28 aprile 2012

Parrocchia di Castelletto

Corso per i fidanzati

Congratulazioni a Pasquali Fausto che si è laureato all’Università degli studi di Brescia, facoltà di ingegne-ria.Tesi di laurea:Studio sperimentale sul rinforzo di solai in latero-ce-mento - Corso di laurea specialistica in ingegneria- ar-chitettura.

La zona pastorale 12 prevede corsi di preparazione al matrimonio a Leno e a Gottolengo.

Il prossimo corso sarà a Leno in Oratorio alle 20.30 nei giorni martedì - giovedì:

ottobre 16 - 18 - 23 - 25 - 30 novembre 6 - 8 - 13 - 15 17 (sabato)

Matrimonio

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I nostri lutti

02. Paolo zani

n. 31/01/1935† m. 25/02/2012

01. margherita Casarotton. 14/01/1925

† m. 15/02/2012

04. Cesira Pietta ved. Causetti

n. 12/02/1926† m. 31/03/2012

06. Pierina Angela Cresceri ved. zappa

n. 27/01/1939† m. 15/04/2012

05. Ida Soldi treccani n. 19/02/1924

03. Piubeni emma ved. maggioni n. 01.03.1925 † m. 07/03/2012

Cara mamma, il tempo è inesorabile e questa volta ci siamo salutati per sempre.Hai vissuto con discrezione e con discrezione te ne sei andata lasciando comunque un segno indelebile nel nostro cuore.La casa senza te è vuota. Ora che non ci sei più ci manchi infinitamente, ci manca la tua dolcezza, il tuo sorriso, la tua comprensione.Quante cose non ti abbiamo detto… quante cose non abbiamo fatto…, vorremmo ria-verti per pochi minuti per dirti… per fare…Ti auguriamo con tutto il nostro cuore un viaggio sereno in modo che tu possa percor-rere i sentieri che avrai davanti a te in piena libertà e che tu possa finalmente sorridere udendo intorno a te soltanto voci dolci e consolanti facendoti così dimenticare il dolore e la sofferenza della vita terrena.Grazie per l’amore che ci hai voluto, grazie per l’amore che ci hai dato.Ciao mamma, se puoi proteggi la vita dei tuoi cari. I tuoi figli

treccani ginon. 30.05.1923† m. 30.03.11

Già da un anno il Signo-re ci ha separati ma il mio pensiero e la mia preghiera sono rivolti a te.Mi manchi tanto.

tua moglie

Si ricorda anche: Bosio libero, di anni 84, morto il 19.02.2012 ad Asola (MN)zuffellato Bruno, di anni 64, morto il 22.02.2012 a Misinto (MI)Accini giovanni, di anni 88, morto il 25.03.2012 a Calvisano (BS)

† m.08/04/2012

Noi figli grati per l’esempio che ci hai trasmesso, il bene che ci hai voluto, la dedizione che ci hai riservato, ti porte-remo sempre con gioia nei nostri cuori.

Ricorrenza

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Offerte (in euro) Rendiconto dal 1° febbraio al 30 aprile 2012

Opere ParrocchialiPer cera e candele del Triduo 23,10Elemosine e candele di febbraio 355,95I malati a mezzo Luisa - marzo 80,00In memoria del defunto Paolo Zani 200,00NN 200,00Elemosine e candele di marzo 1.019,80Dai malati - a mezzo Luisa e P.Peter aprile 105,00Elemosine e candele della Settimana Santa e Pasqua 806,81Elemosine e candele di aprile 820,70Fam. Zanfretta 110,00Andrea e Dania per le Nozze 100,00Opere straordinarie della ChiesaAnna e Gaetano - 50° di matrimonio 50,00

Prima Domenica del Mese - febbraio 400,78Dai malati a mezzo Luisa in febbraio 110,00Offerte ceri - Messa bimbi - 2 febbraio 20,00Offerte candele miniate - 2 feb. Al netto spese 19,00Offerte per la Lampada del Santissimo - Candelora 126,00NN 40,00NN - con assegno 350,00In memoria della defunta Margherita Casarotto 500,00Per ferro-vecchio depositi oratorio 50,00Prima Domenica del Mese - marzo 527,27

NN - offerta deducibile - con assegno 1.000,00In memoria della defunta Emma Piubeni Maggioni 200,00Prima Domenica del Mese - aprile 338,19NN - offerta di Pasqua 50,00In memoria della defunta Ida Soldi Treccani 1.000,00NN 100,00

Opere straordinarie dell’OratorioDal Gruppo del Teatro 1.601,03

NN - Contributo quadro giovani defunti 50,00

Dal gruppo cucina per attività 64,00

Compleanni - gen/feb-n°3 - a mezzo Carla 60,00

NN - Contributo quadro giovani defunti 300,00

Dal gruppo cucina per attività 200,00

Dal gruppo Animazione - sottoscrizione torte papà 591,50

NN 50,00

Sottoscrizione di Pasqua - Tutto a fin di bene 270,00

Uova benedette il mattino di Pasqua 403,70

Per festa di famiglia in teatro 50,00

In occasione della festa per don Gino 569,00

NN 100,00

Raccolta del ferro - sabato 21 aprile 1.920,00

NN 50,00

Altre OfferteQuaresima di Fraternità - Progetti diocesani - 18 marzo 485,00

Quaresima dei Ragazzi - cassettine 290,00

Luoghi Santi - offerte raccolte il Venerdì Santo 250,00

Per i bollettini, Famiglie Cristiana (febbraio) 2.173,00

Iscrizione dei defunti al Triduo 2012 (Messe) 1.265,00

NN - per un voto alla Madonna 250,00

Per impegno ventennale di SS.Messe 600,00

NN - per restauro dell’organo 150,00

NN - per restauro dell’organo 40,00

NN - per restauro dell’organo 20,00

NN - per restauro dell’organo 100,00

CANTA CASTELLETTO

in TOUR

Benedizione delle case - verrà dato un rendiconto completo al termine dell’iniziativa

Oratorio San Giovanni Boscopresenta

SABATO 2 GIUGNOPIAZZA GIOVANNI PAOLO II

ORE 20.30

GARA CANORA

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Dal 20 giugno: tutti i mercoledì fino

a fine agostoalle ore 20.00

N.B: nelle domeniche di luglio e agosto

resta sospesa la Messa domenicale

vespertina delle ore 18.30.

lunedì 11 giugno ore 20.00lunedì 16 luglio ore 20.00

lunedì 20 agosto ore 20.00lunedì 10 settembre ore 19.30

Messe estive al CIMITERO Messe estive a SquADRETTO

MAGGIOdomenica 6 - V di Pasqua

ore 15.00: i bambini del gruppo Nazareth rinnovano le promesse battesimali.

domenica 13 - VI di Pasquaore 15.00: i fanciulli del gruppo Cafarnao celebrano la loro Prima Confessione.

giovedì 17 - Santa Restituta - Festa Patronalevedi il programma del Triduo di preparazione e gli orari delle celebrazioni pag. 20

venerdì 18Inizio della Novena di Pentecoste

domenica 20 - Ascensione del Signore - Giornata per le comunicazioni sociali.Nel pomeriggio: pellegrinaggio dei ragazzi e delle famiglie al Santuario della Madonna della Neve di Gambara

Rosario alle ore 15.30

domenica 27 - Pentecosteore 18.30 - S. Messa e processione a Squadretto

Giugno

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

sabato 2Canta Castelletto ore 20.30 vedi il programma a pag. 34

dal 2 al 22Grest in Oratorio per ragazzi -

Vedi programma pag. 30

giovedì 2Perdon d’Assisi - Indulgenza Plenaria

sabato 1Cena del toro in Oratorio

dall’1 al 7Settimana Mariana

domenica 16Festa di San Luigi in Oratorio e apertura dell’anno Catechistico

mercoledì 15 - Assunzione della B.V. MariaSolennità di precetto

SS. Messe alle ore 7.30/10.30/18.30 - Vespri alle ore 16.00

giovedì 7Consiglio Pastorale - ore 20.30 - in sala Oratorio

domenica 5 - Madanna della Neveore 15 - biciclettata a Solaro -

Rosario - merenda alla cascina Castelguelfo

domenica 10 - Corpus Dominiore 15.00 Vespri e Adorazione prolungata

ore 18.30 S.Messa Solenne e processione per Piazza, Via Manzoni, Sabotino, Piave, Trieste, Manzoni, Piazza.

lunedì 2350° anniversario di morte del Padre missionario padre Alfredo

Feroldi (vedi pag. 21-22-23)

sabato 28Primo anniversario di morte del Rev. don Giacomo Rolfi

martedì 12 Consiglio Pastorale a Porzano di Leno per i 4 consigli dell’Unità Pastorale

venerdì 15 - Sacro Cuore di Gesù Giornata di santificazione dei Sacerdoti

venerdì 29 Ricordo 60° anniversario di ordinazione di Padre Patrizio Ramponi Carmelitano Scalzopresso il convento in Contrada Loco Monaco - Monte Carmelo - Villasmundo - Siracusa

domenica 3 - SS.TrinitàFesta all’Oratorio in onore di San Domenico Savio per la chiusura dell’anno catechistico

Il Papa a Milano conclude l’Incontro Mondiale delle Famiglie

sabato 7Roll and ball in Oratorio

12-13-14 Triduo in preparazione all’Assuntaore 20 - S. Rosario in Chiesa e canto delle litanie

Dal 21 al 24 giugno 2012: Palio delle contrade - Domenica 9 settembre 2012: Festa delle famiglie - Leno - Ippodromo

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Pellegrinaggio parrocchiale a Comella - 1° maggio 2012 - un momento del pranzo in cascina

gita al lago maggiore - 10 aprile 2012 - Il gruppo della gita sulla sponda dell’Isola Bella