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OTTOBRE2010 giornate del patrimonio culturale della Valle Camonica

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OTTOBRE2010giornate del patrimonio culturaledella Valle Camonica

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DEL BENE E DEL BELLO4Giorna te de l pa t r imon io cu l tu ra le de l la Va l le Camonica

saluti

Corrado Tomasi Francesco GelfiPresidente Comunità Montana di Valle Camonica Presidente Consorzio Comuni BIM di Valle Camonica

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La rassegna denominata Del Bene e del Bello - giornate del patrimonio culturale della Valle Camonica - giunge nel 2010 alla sua sesta edizione e coinvolgera quest’anno i comuni della Valle Camonica nel corso non piu di una sola settimana, ma di tutto il mese di ottobre.La manifestazione, ha acquisito negli anni un’importanza e un valore notevole grazie alla volontà di porre l’attenzione su quei siti ricchi sì divalore artistico, ma che risultano essere in molti casi raramente visitabili: in questo modo si consente ai cittadini e ai turisti di avvicinarsi al territorio in modo originale e contemporaneamente di raccontare la storia e le tradizioni più segrete delle nostre comunità.La maggiore durata dell’edizione 2010, consentirà di proporre un programma ancora più intenso e variegato rispetto alle edizioni precedenti: sono infatti presenti in cartellone oltre che le consuete visite guidate e le suggestive passeggiate immerse nel paesaggio anche iniziative più specifiche, quali ad esempio Arte: un ponte tra culture che si rivolge direttamente alla popolazione dei migranti che vivono inValle Camonica e che hanno modo così di avvicinarsi e conoscere il patrimonio culturale del territorio. Non solo: quest’anno Del Bene e del Bello presenta anche la seconda edizione di Archeoweek, voluta fortemente dai comuni del sito UNESCO, e che intende coinvolgere non solo il pubblico colto ma anche tutti gli appassionati e i semplici conoscitori delle incisioni rupestriin un ricco cartellone di eventi e manifestazioni.Non mancano le molte iniziative promosse dal Distretto Culturale della Valle Camonica insieme a gruppi, associazioni, fondazioni operantisul territorio: dai convegni ai concerti, dalle aperture straordinarie dei Musei alla presentazione della nuova rivista distrettuale; l’obiettivo èsempre quello di raccontare in modo nuovo e attraente la grande forza del nostro patrimonio e i tanti progetti in corso di realizzazione inValle Camonica. Anche l’edizione 2010 di Del Bene e del Bello presenta degli ottimi presupposti per porre al centro della vita sociale del nostro territorio, perun intero mese, il valore della storia, dell’arte, delle tradizioni delle nostre comunità, che rappresentano la nostra identità e il nostro orgoglio.

Comunità Montanadi Valle Camonica

Consorzio Comuni BIMdi Valle Camonica

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DEL BENE E DEL BELLO6Giorna te de l pa t r imon io cu l tu ra le de l la Va l le Camonica

presentazione

Simona FerrariniPresidente del Distretto Culturale della Valle Camonica

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Amare la Vallecamonica vuol dire conoscerla, entrare nei suoi paesi, nelle sue chiese, nei suoi musei: questo è l’obiettivo delle Giornatedel patrimonio culturale della valle, giunte ormai al sesto appuntamento, potenziate ed arricchite.Dopo un’estate all’insegna di significativi eventi culturali (basti ricordare APERTO 2010) un autunno altrettanto importante: “Del Bene e del Bello” quest’anno si svolge nei primi quattro fine settimana di ottobre con l’attenzione ai cicli pittorici, scultorei, alle incisioni rupestri, all’arte romana.Accanto alle tradizionali visite alle bellezze dei nostri paesi, tanti sono gli eventi: concerti, scelti per valorizzare le competenze degli allievi del Conservatorio; convegni sui musei della Scienza e della Tecnica e sulle architetture della modernità; presentazione di TAM TAMnuova rivista del Distretto Culturale; Archeoweek; convegno su Zanardelli, in occasione del 150° anniversario dell’ unità d’Italia; “Arte:un ponte tra culture”, due giornate di visite guidate per i nuovi concittadini stranieri della Valle Camonica (sono previste visite in lingua italiana, albanese, araba, francese, inglese, rumena, russa e spagnola).Ognuno potrà trovare occasioni di studio, di riflessione, di svago; ognuno potrà conoscere e far conoscere agli amici la nostra Valle; i turisti potranno visitare i nostri paesi, sicuri di scoprire, sempre, nuovi tesori. L’organizzazione di tutte queste iniziative è stata possibilegrazie alla collaborazione delle Amministrazioni Comunali, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, dell’Associazione Amici del FAI, del Circolo Culturale Ghislandi; al lavoro della Cooperativa Il Leggio e K-pax, di Casa Giona -Parrocchia SS Salvatore Breno, dei giovani collaboratori del Distretto Culturale.Grazie a tutti coloro che hanno lavorato e continuano a farlo per la Valle Camonica, credendo nel potenziale turistico e culturale dei nostri paesi; grazie a quanti accoglieranno le proposte presentate in questo opuscolo… ci aspetta indubbiamente un ottobre ricco edinteressante.

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2•3OTTOBRE

DEL BENE E DEL BELLO8Giorna te de l pa t r imon io cu l tu ra le de l la Va l le Camonica

Angolo TermeArtogneBerzo DemoBraoneBrenoCapo di PonteCedegoloCervenoCetoCevoCimbergoCorteno GolgiIncudineLosineLovereLozio

9•10OTTOBRE

Berzo InferioreBiennoBornoCetoCosta VolpinoDarfoEsinePiancognoPisognePonte di LegnoPrestine

MalegnoMalonnoMonnoNiardoOno San PietroOssimoPaisco LovenoPian CamunoSaviore dell’AdamelloSelleroSonicoTemùVezza d’OglioVione

ALLASCOPERTA DEL

PATRIMONIOCULTURALE

DEL PAESAGGIOE DELLE

TRADIZIONI

I CICLI PITTORICI:GEROLAMO ROMANINO

CALLISTO PIAZZA

PIETRO DA CEMMO

JOHANNES DA VOLPINO

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16•17OTTOBRE

23•24OTTOBRE

BrenoCividate

Capo di PonteCetoCimbergoEdoloPaspardoSonico

GianicoARTE: UN PONTE TRA

CULTURE

PERCORSI TRA LE

INCISIONI RUPESTRI

E ARCHEOWEEK

50° ANNIVERSARIO

DELLA

VAL VEDETTA

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ANGOLOTERME

CASA FEDERICI

Il secondo volume dell’imponente opera Arte in Valcamonica (Brescia 1984) riserva ben otto densepagine alla Casa Federici, situata alla sommità di Angolo Terme. La casa è una testimonianza della presenza della potente famiglia Federici, che la iniziarono nel XV secolo. Ma la presenza dellostemma degli Albrici della Val di Scalve dice che lacasa è stata abitata per almeno due secoli dallafamiglia alleata. La Casa, con le sue vicende e le sue trasformazioni architettoniche e di finalità, è testimonenon solo dell’arte della Valle, ma anche della storiasociale. Dell’edificio del XVII secolo resta la strutturafondamentale: la facciata, il severo e articolato cortile interno, il delizioso oratorio con volta affrescata, il camino del salone e una pregevolepala d’altare, rappresentante l’Immacolata con quattro santi, databile, a nostro avviso, a prima del1623, data della canonizzazione dei santi Ignazio eFilippo Neri, qui raffigurati ancora senza aureola. Ilcomplesso, pur nella sua austerità, offre piacevoliportali distribuiti su tre lati, raccordi funzionali di scale interne ed esterne, loggette ad archi, uso sapientedelle pietre Simona e Sarnica.

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Nel 1930 il complesso è passato alla Congregazione del Beato padre Piamarta, che neha fatto prima la casa estiva dei giovani Artigianelli,poi la sede di una scuola media, grazie anche ad aggiunte e a trasformazioni alquanto disinvolte, manel rispetto degli elementi artistico fondamentali. Si veda, ad esempio, la ristrutturazione del primopiano, trasformato in ampio refettorio, dove è stato conservato e messo in bella evidenza il sorprendente camino “assai ampio, di bei marmi lucidi e venati, di robuste forme architettoniche seicentesche. La cappa del camino è adorna di elegantissimo stucco, dove due putti sostengono loscudo della famiglia Albrici, tutto assai nobile” (Op.cit, p 88). Casa Federici: una casa nobiliare cheha servito in questi ottanta anni i “figli del popolo”,pagando un lieve pedaggio alla conservazione delpatrimonio architettonico, è un segno della trasformazione della società, più attenta alle necessità di tutti, una società che sa adattare alnuovo, nella conservazione dell’essenziale. Al servizio del bene e del bello.

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programma infoSABATO 2 OTTOBRELa Casa S. Obizio ex Casa Federicisarà aperta dalle ore 9.30alle ore 11.30 e dalle ore 14.00 alleore 18.00 con guida a disposizione. In questi orari verrà programmato unpercorso storico/culturale nel centrostorico del paese.Ore 20.00 cena (su prenotazione)nella sala dei ricevimenti dei NobiliFederici "Degustazione dell'arte culinaria locale" con prodotti del territorio. Per chi desidera può pernottare oprogrammare un Week End.

DOMENICA 3 OTTOBREVisita guidata alla Casa S. Obizio exCasa Federici dalle ore 9.30 alle ore11.30 e dalle ore 13.00 alle ore 16.00.Nel pomeriggio (tempo permettendo) passeggiata allago Moro con castagnata.

Per informazioni e prenotazioni Cell. 336787803

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ARTOGNE

IL CASTAGNETO

La prima “tentazione” escursionistica-floristica civiene suggerita appena lasciato alle spalle il Lagod’Iseo. Un esteso dedalo di valli fluviali adduce leacque al fiume Oglio provenendo dai territori allespalle dell’abitato di Artogne . A prima vista la fittacopertura vegetale può scoraggiare, ma appena lasciato il fondovalle e intrapresa la strada che portaai borghi abitati di mezza costa, subito ci si accorgeche natura ed uomo sono ancora in equilibrio. Piccole radure tra i ciliegi e prati da sfalcio concimati,ancora organicamente ricchi di Silene, campanule eranuncoli circondano cascine dai tetti a piode. Dal comune di Artogne, seguendo le indicazioni peril Villaggio di Montecampione, dopo circa 5 km siraggiunge la frazione di Acquebone a 800 metri di altezza , trovando come punto di riferimento la Trattoria Bed and Breakfast Ca de Gos, che vi accoglierà con la sua cucina semplice e legata alterritorio della Valcamonica e con le sue cameresemplici ma accoglienti per una breve sosta, mentrea contatto della natura e direttamente nel boscosono stati recuperati recentemente due casali del1800, la nuova Casa per le Vacanze RoncaselloGos, con i suoi appartamenti completamente

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arredati e nella piena autonomia, per una vacanzapiù lunga. Queste strutture di appoggio, dei sentieri ben segnalati e di facile percorrenza invitano il visitatore a scoprire il bosco, con i suoisapori e profumi.Personale qualificato accompagnerà la visita alcastagneto, per facilitare la conoscenza ed il contatto con il bosco, avvicinandovi ad una pianta, ilcastagno, che per anni era considerato l’albero delpane.

Perciò il nostro messaggio è ENTRATA LIBERA NELBOSCO, per un sabato o una domenica diversa.

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programma info eventiSABATO 2 DOMENICA 3 OTTOBREPunto d’incontro previsto a partiredalle ore 11.00 presso la Trattoria Ca de Gos ad Acquebone e aperitivo di benvenuto, ore 12.00pranzo con piatti della tradizionead un prezzo convenzionato di 20 € (bere escluso)

Alle ore 14.30 partenza per ilcastagneto; verrà consegnata atutti una borsa per la raccoltadelle castagne ed una mappa perorientarsi e potersi muovere sullaproprietà di Ca de GosRoncasello. Ore 16.30 la direzione della CasaVacanze Roncasello offrirà una mondolata per concludere inbellezza le giornate dedicate albosco. Per l’organizzazione delpranzo è gradita la prenotazione.

Per informazioni e prenotazioni Tel. 0364.591422

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Evento segnalato nell’ambitodella Rassegna “Settimane della Gastronomia Camuna”Pag. 118

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BERZO DEMO

“CÀ DAL NONOBURÈLA

E FURAN DAL PA’” NELLA FRAZIONE

MONTE

La Cà dal nono Burèla, posta nel cuore del centrostorico di Monte in via S. Rocco, presenta le caratteristiche tipiche dell’abitazione rurale dellamedia e alta Valcamonica.Il periodo di edificazione potrebbe risalire alla finedel XIX secolo, ma non si possiedono notizie o testimonianze che attestino con precisione l’anno difabbricazione.La casa è appartenuta al nonno ed al papà dell’attuale proprietario dell’abitazione: il signor RinoParolari.Al nonno Parolari Giacomo, si deve l’attuale denominazione: Cà dal nono Burèla (casa delnonno Burèla). Classe 1883, pastore, cieco per leferite riportate nel corso della Grande Guerra era un uomo che andava sempre di corsa…per questo il suo soprannome…L’abitazione, perfettamente conservata, ha mantenuto le caratteristiche tipiche della casa dimontagna: piccola, addossata alle abitazioni vicine,con finestre ed aperture piccolissime che dannoscarsa illuminazione, ma offrono un buon riparo dalfreddo.La Cà dal nono Burèla viene oggi gelosamente

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conservata nelle sue caratteristiche peculiari con tuttigli oggetti, suppellettili, attrezzi, frutto di un paziente,minuzioso, lavoro di raccolta e catalogazione, durato anni e anni di lavoro.E’ orgogliosamente messa a disposizione dei visitatori da Rino così perfettamente inserita in uncontesto miracolosamente scampato all’impetuoso etravolgente progresso degli ultimi cinquant’anni.Il “Furan dal pa’” è situato in Via Santi n°9 ed è composto da due vani: al piano terra è situata lacucina con il “Furan dal pà” (forno del pane), alpiano superiore una camera con bagno caratterizzata da una splendida ed antica balconata in legno.Il comune di Berzo Demo è proprietario dell’immobile dall’anno 2003. Dal maggio 2004 laporzione di fabbricato che comprende il “Furan dalpa’” è affidata in gestione al comitato “Ere daNadal dal Mut” che l’utilizza per l’organizzazionedi attività di carattere didattico e socio-culturale.

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programma info

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VENERDI 1 OTTOBREDalle ore 09.00 alle ore 12.00 visiteguidate ai siti per le scuole solo su prenotazione

SABATO 2 OTTOBREDalle ore 09.00 alle ore 12.00 visiteguidate ai siti per le scuole solo suprenotazione. Alle ore 15.00 visiteguidate su prenotazione

DOMENICA 3 OTTOBREDalle ore 09.00 alle ore 10.00accoglienza visitatori presso ilsagrato della Chiesa di Monte in piazza S. M. Annunciata e visita guidata ai siti con prenotazione Alle ore 14.30 visita libera e guidatacon prenotazione Alle ore 15.00 castagnata e degustazione di prodotti agro-alimentari De.Co di Berzo Demo presso i siti.

Prenotazione visite: Ufficio Segreteria del Comune di Berzo DemoTel. 0364.630305entro il 24/09/2010 Fax 0364.62061www.comune.berzo-demo.bs.itinfo@comune.berzo-demo.bs.it

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BERZOINFERIORE

LA CHIESA DI SAN GLISENTE:

PANORAMI TRALEGGENDA

E DEVOZIONE

La leggenda narra che Glisente e i suoi fratelli,Fermo e Cristina, arrivarono in Valle Camonica al seguito dell'esercito di Carlo Magno decidendo diritirarsi in eremitaggio. Glisente si rifugiò sul monte diBerzo Inferiore, Fermo su quello di Borno e Cristinasulla Concarena di Lozio. Prima di separarsi i trefratelli si promisero di comunicare tra loro ogni seraper mezzo di un falò. Glisente per mettere in contatto Fermo e Cristina, che non potevano comunicare direttamente, accendeva due falò.Il Santuario di San Glisente sorge sul monte al qualedà il nome, territorio ricco di boschi e pascoli. Aquota 1956 m s.l.m. si trova l'edificio rustico la cuipiù antica traccia risale al 1222. L'attuale aspetto sideve ad una ricostruzione del XV secolo. Si narrache San Carlo Borromeo volle visitare personalmente la struttura durante la sua visita inValle nel 1580. Presenta in facciata un profilo asimmetrico a capanna, tipico esempio di architettura spontanea. Grazie a un accesso separato sotto il santuario, si possono raggiungerela grotta e la cripta, dove si dice abbia abitato epregato il santo. Nella cripta, cui si accede attraverso uno stretto passaggio posto sotto la

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facciata principale, si può notare, nei pressi delluogo in cui fu deposto il corpo del santo, un bucoformato nei secoli dai pellegrini che staccavanoframmenti dalla parete rocciosa da utilizzare come"santo rimedio" per il mal di denti. La cripta è formata da due ambienti a pianta irregolare; il piùvasto è diviso in tre piccole navate con volte acrociera che poggiano su basse colonne di granito.Il santuario è in posizione panoramica invidiabile:nelle giornate di cielo limpido si dominano la MediaValle da Breno a Cedegolo, e il versante a ponentedella Bassa Valle verso il lago d’Iseo.

La chiesa durante l’anno rimane chiusa mentre sonosempre aperti il bivacco e la cripta. La festa di San Glisente si svolge tutti gli anni l’ultima domenica di luglio.

La realizzazione dell'evento è possibile grazie allacollaborazione di Biblioteca Civica, Pro Loco,Amici di San Glisente, Protezione Civile, gruppoANA ed Amministrazione Comunale.

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programma info eventi

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SABATO 9 OTTOBREAlle ore 10.00 La leggenda di San Glisente. Attraverso il racconto della leggendadel Santo scopriremo chi era Glisente.

DOMENICA 10 OTTOBREDalle ore 9.00 Visita guidata allachiesa di San Glisente. Se le condizioni meteorologiche lo permetteranno sarà organizzata unavisita guidata presso il santuario diSan Glisente a quota 1956 m s.l.m.;prenotazioni dal 6 al 24 settembre 2010 presso il Comune diBerzo Inferiore.

Comune di Berzo InferioreTel. 0364.40100Fax. [email protected]

Biblioteca CivicaTel. e Fax. 0364.300697

SABATO 9 OTTOBREBiblioteca CivicaOre 20.30 Serata tematica: San Glisente, il luogo e la leggendaCarlo Cominelli, La leggendaVirtus Zallot, L’iconografiaVideo a cura di Giorgio Laini Registrazione audio: Carlo Giordani - Sanglisente, prodotto da Incisioni Rupestri (Piero Villa) e Piccoli Fuochi (Ezio Martinazzi).

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BIENNO

CICLO PITTORICO DI GIROLAMO

ROMANINO NELLA CHIESA DI

SANTA MARIA ANNUNCIATA

La Chiesa di Santa Maria Annunciata di Bienno èconsiderata uno dei più importanti monumenti del Rinascimento non solo in Lombardia, ma in ambitonazionale. A partire dalla sua struttura architettonica,considerata di transizione tra il Gotico e il Rinascimento, con il grande portale di ingresso conincisa nell’arco una delle più antiche e dottepreghiere alla Madonna, l’apparato iconografico,con i preziosi affreschi di Pietro Da Cemmo (fine XVsecolo) e di Girolamo Romanino (1537-1541), lapala di Giovanni Mauro della Rovere, detto il Fiamminghino (1632). Infine è impossibile non ricordare questo complesso senza parlare del primoscavo archeologico, che ha portato alla luce, nellanavata, ben tre periodi storici fino alla fondazioneromana del sito.Il monumento si inserisce nel contesto della Valle Camonica e dell’intera Provincia di Brescia tra i percorsi di maggiore importanza, nello specificodelle chiese rinascimentali, proprio per la particolarecaratterizzazione del suo ciclo pittorico e per la presenza di uno dei più noti lavori di Girolamo Romanino. Il bene è di utilizzo pubblico, in quanto proprietà del

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Comune di Bienno, ed è un patrimonio religioso,storico e culturale notevolmente importante per l’Ecomuseo del Vaso Ré e della Valle dei Magli. Il Comune di Bienno, proprietario dell’immobile, inquesti ultimi mesi sta effettuando il restauro conservativo dell’importante ciclo pittorico di Girolamo Romanino, mediante indagini diagnosticheinnovative per la conoscenza dello stato di conservazione del bene. L’intervento prevede ancheil restauro degli infissi lignei dell’ingresso principale elaterale e la ritinteggiatura a calce delle parti non affrescate nelle pareti e sulle due volte prive di decorazioni.

In occasione di “Del Bene e del Bello” verranno effettuate visite guidate al cantiere di restauro conservativo del ciclo pittorico di Girolamo Romanino.

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programma info eventi

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SABATO 9 OTTOBRERitrovo alle ore 15.00 in P.zza S.Mariae visita guidata a cura dell’architettoLucia Morandini al cantiere di restauro conservativo del ciclo pittorico di Girolamo Romanino

Ufficio Turistico Comune di Bienno25040 BIENNO (BS) Tel. 0364.300307-40001www.bienno.info [email protected]

DOMENICA 3 OTTOBREUna domenica al museoApertura con ingresso libero dalle ore 10.00 alle ore 12.00 dalleore 14.30 alle ore 17.00Pag. 104Pag. xx

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BORNO

SACRA CONVERSAZIONE DI

CALLISTO PIAZZANELLA CHIESA DI

S. ANTONIO

Sul lato sud del sagrato, disposto quasi parallelamente alla Chiesa parrocchiale, si trova ilquattrocentesco Oratorio dedicato a Sant'Antonio diPadova. L'accesso all'edificio avviene attraversol'elegante porticato settecentesco realizzato neglianni in cui veniva costruita la parrocchiale. L'interno, ottenuto dall'unione nei secoli passati didue distinti ambienti, presenta nella campata ovestaffreschi d'epoca cinque-seicentesca (Santi Martino,Pietro e Giovanni Battista) e l'importante tela che rievoca l'incendio avvenuto in Borno l'anno 1688 dicui riporta i disastrosi effetti (abitazioni distrutte epersone decedute). Nell'altra campata, nella lunetta della parete sud, e l'opera piu celebre qui presente, la Sacra Conversazione, ossia una ipotetica discussione fragli effigiati relativa a temi dottrinali, realizzata daCallisto Piazza durante il suo soggiorno camunoavvenuto fra il 1527 e il 1529. La composizione e molto semplice, le figure sonodisposte secondo uno schema piramidale al verticedel quale si trova la Madonna con il Bambino introno; alla loro destra S. Antonio di Padova e S. Rocco mentre a sinistra San Giovanni Battista e

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S. Martino Vescovo. Tutto questo e collocato all’interno di un paesaggio reale che si apre oltre laparete e la sensazione che se ne ricava e quelladell'ambiente quotidiano, come testimonia la raffigurazione di alcune persone che sullo sfondoprocedono nelle loro normali occupazioni. La composizione piacevole ed elegante risulta moltoimportante anche per il limitato numero di interventisubiti nel corso dei secoli, il che ha permesso all'opera di mantenersi molto simile a come originariamente era stata realizzata da Callisto Piazza.

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programma info

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DOMENICA 10 OTTOBREDalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.30 alle ore 17.00visite guidate agli affreschi

Informazioni:Cell. 3474133067 Sig. Gian Paolo Scalvinoni

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BRAONE

SANTELLA DI PIAZZOLA (PIAHOLA)

Si tratta di una piccola cappella votiva, internamentedecorata con un ciclo di affreschi dedicati allaMadonna del rosario ed ai santi Cristofero, Lucia,Rocco e Antonio Abate; che sorge lungo la stradinache collega l’abitato di BRAONE con le cascine dimontagna e rientra tra le varie forme di devozionereligiosa degl’abitanti di questo borgo. Non sidispone di una datazione certa dell’edificio diculto,ne della sua intitolazione primigenio. Però di tanto in tanto alcune persone hanno cercatodi ricostruire la sua storia, come ad esempio Don Mario Rebuffoni, che attingendo a memorie lasciate da altri sacerdoti scrive nel suo libro“Braone nella preistoria - storia - fede” edito nel1987 <il santello alla Piazzola e antico, non si conosce ilmotivo della sua costruzione, ne chi l’abbia fabbricato. Però e molto probabile che sia statocostruito da rovine che in varie parti avvennero nel1521- 1533-1634. E’ probabile anche che sia il piu antico, costruito nel1300 per voto di questa esigua popolazione, perpreservarsi dalla rovina che un tempo discese daquesti monti e distrusse le poche case che vi erano

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sottostanti in contrada Fontana e Clusdonega. indi di tempo in tempo veniva restaurato dalla chiesa o dai privati .... >

Un ultimo di questi interventri realizzato di recente,ha interessato un po’ tutta la costruzione, con operevarie al fine di eliminare i fenomeni vari di degradoconnessi all’umidita di risalita dalle fondazioni e dalterreno circostante, oltre ad un intervento puntualemirato alla salvaguardia del ciclo di dipinti con opere di consolidamento e reintegro nelle linee essenziali con tonalita neutre. Parte della viabilita circostante, in questi anni, e statainteressa da manutenzioni straordinarie con rifacimento muri in pietrame locale e ripristino dell’acciottolato esistente con modalita “falsosecco”. Il tutto nell’ottica, all’interno del Parco, dimigliorane la transitabilita e fruibilita della zona agricola.

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programma info

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DOMENICA 3 OTTOBREAlle ore 14.00 incontro presso piazzetta Griffi (di fronte al municipio)Alle ore 14.15 partenza per unabreve camminata sino in località Piazzola (15 minuti circa)Alle ore 14.30 presentazione lavoripresso la santella appena restaurata edelle opere di consolidamento nellevicinanzeAlle ore 15.30 castagnata in zona piazzola

Comune di Braone25040 Braone (BS) Via Re, 2 Tel. 0364.434043 Fax 0364.433791 Cell. 3496401029Sindaco di Braone Dott. Gabriele Prandini

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BRENO

SAN MAURIZIO E COMPAGNI

La Chiesa dedicata ai Santi Maurizio e Compagnifu a lungo parrocchiale di Breno, venne edificata nel1500 su ruderi di un più antico edificio. Fu più volterimaneggiata conservandone sostanzialmente icaratteri stilistici originali. Maestoso e scenograficolo spazio verde esterno che mette in risalto il candore della facciata a due spioventi con ai latidue semplici lesene. La parte centrale è sobriamentedecorata da un rosone e dal portale in pietra simona datato 1607 e di gusto rinascimentale. Allaprestigiosa sensazione esterna l’interno riserva unospazio diviso in quattro campate con otto cappellelaterali con la parte absidale che si conclude con unandamento semicircolare. Assai noto l’autore Ludovico Gallina che negli anni 80 del 1700 affresca le volte del presbiterio: di scuola venezianal’autore ci regala qui colori festosi, scene cariche dipersonaggi e ricchezza delle vesti e dei drappeggi.Tra le opere si citano: il Battesimo di San Maurizio, ilsuo Processo e la Decapitazione. Di fama invece internazionale la scultura lignea della quattordi-cesima stazione della Via Crucis di Beniamino Simoni, trasferita dalla parrocchiale, e qui custodita,rappresentante il Compianto di Cristo morto.

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programma info eventi

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Comune di Breno Tel. 0364.3226611 [email protected]

Museo Camuno-CA.MUS eRaccolte storiche librarie earchivistichePalazzo della culturaVia G. GaribaldiBreno (BS)tel. 0364.324099www.vallecamonicacultura.it/ museocamuno

SABATO 2 OTTOBREPalazzo della CulturaSala delle conferenze Ore 9.00Nuovi musei della scienza,della tecnica e del lavoro: esperienze europee a confronto.Pag. 106

SABATO 2 E DOMENICA 3 OTTOBREdalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00"Libri e documenti del MuseoCamuno: memorie della Vallee oltre", mostra documentariae libraria antica allestita nelle

sale al pianterreno: visite guidate gratuite (a gruppi di20 persone), effettuata dal curatore delle Raccolte storiche librarie e archivistiche, dott. Simone Signaroli.

DOMENICA 3 OTTOBRECAMUSUna domenica al museoPag. 104dalle ore 9.00 alle ore 12.00 edalle ore 15.00 alle ore 18.00,il Museo Camuno - CA.MUSMuseo Camuno, raccolte artistiche: apertura (per visitalibera) e alle ore 15.30 visitaguidata gratuita, effettuata daldirettore, prof. Angelo Giorgi.

SABATO 2 E DOMENICA 3 OTTOBREVisita libera dalle ore 15.00 alle ore 17.00Alle ore 15.30 visita guidata a curadella Prof.sa Franca Pezzotti Avancini

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BRENO

ARTE: UN PONTE TRA CULTURE

VISITE GUIDATE IN LINGUA

In occasione dell’iniziativa “Del Bene e del Bello” curata dalla Comunità Montana di Valle Camonica, iComuni di Breno e Cividate Camuno in collaborazione con la Pro Loco e con la Soprinten-denza per i Beni Archeologici della Lombardia apronoi loro beni al progetto Arte: un ponte tra culture, organizzando due giornate di visita guidata gratuitadei siti di età romana della Civitas Camunnorum rivoltealla popolazione dei migranti. La Valle Camonica conserva uno straordinario patrimonio archeologico dietà romana che può costituire ideale completamentoallo studio sul vasto e complesso processo di romaniz-zazione dell’Italia settentrionale e sulle modalità di organizzazione e sfruttamento romano del territorioalpino. L’odierna Cividate Camuno, nel cuore della Valcamonica, sorge sulle vestigia dell’antica CivitasCamunnorum, centro politico e culturale più importantedella Valle durante il periodo romano (dal 16 a.C.). Passeggiando per le vie del paese di oggi è possibileriscoprire i segni della città antica: l’impianto urbanistico regolare, i resti del ponte romano all’ingresso del paese, le strutture dell'area forense invia Palazzo, oggetto di recenti indagini archeologichee di un progetto di restauro e musealizzazione.

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Straordinaria è la presenza di un complesso di edificida spettacolo con un teatro, riportato alla luce per1/3 della sua grandezza e un anfiteatro, interamentevisibile, fra gli esempi meglio conservati del nord Italia. Il Museo accoglie il ricco materiale proveniente dallacittà e dal territorio circostante: splendide sono le duestatue presenti nella sala principale, quella di Minervaproveniente dal santuario di Spinera di Breno, sito raggiungibile grazie ad un suggestivo tragitto percorri-bile in pochi minuti di recente realizzazione nella collina retrostante l’abitato di Cividate C. e la statuadell’Eroe ritrovata presso il nuovo sito di via Palazzo.

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programma info eventi

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DOMENICA 17 OTTOBRESantuario di Minerva Ore 14.30 - Ritrovo presso il parcheggio del Santuario, Ponte della Madonna, ingresso Suddi Breno. Trasferimento e visita guidata al sito archeologico Santuario di Spinera Ore 15.30 - Attività di animazioneper bambini e buffetOre 16.00 - “Mbooloo Mi + AshaiLombardo Arop” a cura del CircoloArci N.A. “Extra” di BrenoOre 17.00 - Alla CiecaConversazione con 15 fotografi in viaggio per la Valle CamonicaPag. 114 Ore 18.30 - Premiazione del concorso fotografico “Le cose e il Paesaggio”

Comune di Breno Tel. [email protected]

Arte: un ponte tra cultureSABATO 16 DOMENICA 17 OTTOBRE Pag. 112

SABATO 16 OTTOBREPalazzo della CulturaOre 9.30Giuseppe Zanardelli: un bresciano e la nazioneda costruirePag. 106

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CAPO DIPONTE

LA FRAZIONE CEMMOE I SUOI

EDIFICI SACRI

Abbarbicata sulla roccia a strapiombo sul fiumeOglio la Pieve di San Siro, gioiello del romanicolombardo dell’XI secolo, con la sua pianta basilicale a tre navate, la cripta con volte a crociera,lo splendido fonte battesimale ricavato da un monolite e lo spettacolare portale intagliato è indubbiamente motivo di orgoglio per la frazione diCemmo nella quale è collocata e dalla quale domina tutto il territorio circostante.Un frammento di una epigrafe romana in una monofora fa pensare ad un edificio romano precedentemente posizionato sullo stesso sito ed inseguito trasformato in un focolare di culto cristianodatabile tra VIII e IX secolo. Nella cripta sono infattipresenti elementi pre-romanici nei capitelli e nellecolonne. Il campanile risulta essere un'aggiunta delXV secolo. A seguito della visita in Valle Camonicadi San Carlo Borromeo (1580) si rifecero alcuneparti della chiesa, tra le quali il soffitto della navatacentrale.La frazione Cemmo, che ha mantenuto sino ad oggile sue caratteristiche di piccolo borgo dai tratti medievali, nasconde tra le sue vie altri piccoli gioiellidell’edilizia religiosa: si tratta della Chiesa di

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San Bartolomeo (seconda metà del XIII secolo),della Chiesa parrocchiale di Santo Stefano (XII-XIIIsecolo), della Chiesa di Santa Maria ad Elisabetta(dedicata a S. Maria Elisabetta solamente nel XVIsecolo quando vi venne trasferita la Confraternitadei Disciplini, ma che vede l’esistenza di una primaCappella, di dedicazione differente, già nel XII secolo) e della cappella della Beata AnnunciataCocchetti.Nella Cappella, recentemente restaurata, collocataall'interno del convento delle Suore Dorotee, è deposta l'urna della stessa Beata Annunciata.

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programma info eventi

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SABATO 2 OTTOBREApertura custodita gratuita dellaPieve di San Siro

DOMENICA 3 OTTOBREDalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalleore 14.00 alle ore 17.00 apertura custodita gratuita delle Chiese diCemmo: Chiesa di S. Bartolomeo, Chiesa parrocchiale di S. Stefano,Chiesa di S. Maria ad Elisabetta,Cappella della Beata AnnunciataCocchettiAlle ore 17.30 concerto del coro “La Mirabella” di Paderno Franciacorta Musica Polifonica del '500 c/o Pieve di S. Siro.

Agenzia Turistico CulturaleComunale di Capo di Ponte25044 Capo di Ponte (BS)Via Italia, 32 Tel. 0364.42104 Cell. [email protected]

DOMENICA 3 OTTOBREOre 21.00Auditorium Cittadella della Cultura

Presentazione della nuova rivista del Distretto Culturale di Valle Camonica TAMTAMPag. 110

Festival della preistoriaPag. 116

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CEDEGOLO

CAPPELLA SAN FRANCESCO

PRESSO CASA PANZERINI

Casa Panzerini sede della Biblioteca Comunale diCedegolo e di alcune associazioni dall’anno 2008,fu costruita nel 1630 nel Centro Storico di Cedegolo e nell’anno 1960 Maria Francesca AlicePanzerini fece costruire al suo interno una Cappelladedicata a San Francesco d’Assisi, in memoria deisuoi antenati defunti.Nell’anno 1965 la Curia Vescovile di Brescia rilasciò il permesso perché fosse celebrata alcunevolte all’anno la Messa, con l’esplicito permesso del parroco.Al suo interno si trovano affreschi risalenti al 1960del pittore Piero Brigoli (1921-1987)Piero Brigoli si considerava un pittore della campagna bresciana, nonostante si fosse trasferito avivere in città, a Brescia, e avesse costruito, tassellosu tassello, un proprio linguaggio artistico personaleche partiva dal lontano passato bizantino. Cercavainfatti di esprimersi attraverso un linguaggio contemporaneo e al contempo che sapesse significare continuità con la più alta tradizione pittorica. In generale il suo stile era immerso in unadimensione sacrale, soprattutto negli ultimi anni di vita.

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DOMENICA 3 OTTOBRECasa PanzeriniAlle ore 20.30 - Concerto "Dal Classico al Jazz" del Sestetto Melodies.

SABATO 9 OTTOBREOre 15.00 - Le architetturedella modernità.Egidio Dabbeni e i cento annidella Centrale idroelettrica diCedegolo.Pag. 107

programma info eventi

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SABATO 2 OTTOBREAlle ore 17.00 visita guidata alla cappella eintrattenimento musicale.

Da sabato 2 ottobre a sabato 9 ottobre nei saloni di Casa Panzerinisi terrà la “Settimana della Cultura”:animazioni alla lettura per gli alunnidelle scuole, concerti, presentazioni dilibri di autori locali e non. Le attività verranno adeguatamente pubblicizzate in seguito.

Comune di Cedegolo25051 Cedegolo (BS)Piazza Roma, 1 Tel. 0364.630331 Fax [email protected]

VENERDI 1 OTTOBREOre 16.30 - I musei dellascienza e della tecnica comelaboratoti didattici.Pag. 106

DOMENICA 3 OTTOBREUna domenica al MuseoApertura con ingresso libero:dalle ore 10.00 alle ore 12.00e dalle ore 14.30 alle ore 17.00Pag. 104

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CERVENO

LA VIA CRUCIS DI BENIAMINO SIMONI

E LA “LAPIDEDEL MINATORE”

“ Il dì 23 Genj 1830 Ant.Elmetti d’anni 53 padre difamiglia uscito appena da una sua miniera in tenerlefu rapito da una valanga che lo precipitò di balza dibalza…” questa una parte del testo riportato sullalapide funeraria posta al quadrivio presso il torrenteRe della antica strada Valeriana che unisce Cervenoad Ono S.Pietro.; una lapide di grandi dimensioni,vistosa, dal testo ricco e articolato. Protagonista delracconto è un minatore di Cerveno che fu travoltoda una valanga mentre lavorava in miniera.Prendendo spunto da questo reperto storico scaturisce la riflessione sul tema della siderurgialegato alla presenza a Cerveno di alcune miniere di estrazione del ferro e di un forno fusorio. Il Santuario della Via Crucis, che si inserisce nellatradizione lombardo-piemontese dei Sacri Monti,conserva le 14 stazioni di un capolavoro dell’intaglio ligneo del ‘700 le cui “cappelle” sonoraccolte ai lati di una scalinata, a custodire un unicoedificio la cui facciata dà sulla piccola piazza delpaese. Il santuario venne commissionato il 1 gennaio 1752 dall’allora parroco don Andrea Boldini, a Beniamino Simoni, sculture in Brescia, chedal 1752, soggiornò a Cerveno e per circa 11 anni

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visse a stretto contatto con gli abitanti del luogo.L'entrata abituale al Santuario avviene attraverso laporta principale della chiesa parrocchiale che siapre di fronte alla prima cappella; la altre stazioniseguono sul muro settentrionale in discesa e poi risalgono sul lato opposto fino alla grande cappelladella Deposizione, situata sul fondo dell'edificiostesso.Le stazioni sono composte da gruppi scultorei inlegno e gesso per un totale di 198 statue, completate fra il 1752 e il 1764. Le stazioni VIII –IX– X sono state ultimate da Donato e Grazioso Fantoni, mentre la XIV è opera dell’artista milaneseSelleroni (quella originale del Simoni è conservatanel Duomo di Breno). Gli affreschi alle pareti sonodello Scotti e dei fratelli Corbellini.

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programma info eventi

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SABATO 2 OTTOBREAlle ore 10.00 visita guidata al Santuario della Via Crucis rivolta ai piùgiovani – un approccio innovativo ecreativo alla straordinaria opera di Beniamino Simoni.

DOMENICA 3 OTTOBRE Alle ore 15.00 presso la bibliotecacivica si terrà il convegno dedicato altema della siderurgia antica e moderna partendo da alcune considerazioni sul reperto storico della“Lapide del minatore”. Per tutta la giornata sarà possibile, percorrendo le viuzze del caratteristicoborgo di Cerveno, visitare il luogo incui è collocata la lapide del minatore ei tanti significativi luoghi di interesseartistico e culturale tra cui la “CasaMuseo”, il “Mulino” , il “Caseificio”, la “Calchera”, la”Chiesetta dei Morti”e naturalmente il “Santuario della ViaCrucis”.

Comune di Cerveno25040 Cerveno (BS)Piazza Prudenzini, 2 Tel. 0364.434012 Fax [email protected]

DOMENICA 3 OTTOBREUna domenica al MuseoApertura con ingresso libero dalle ore 10.00 alle ore 12.00 dalle ore 14.30 alle ore 17.00Pag. 104

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CETO

LA CHIESA PARROCCHIALE DI

SANT’ANDREA APOSTOLO

La Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea apostoloviene edificata sull’area di una precedente chiesanei primi anni del 1700 su disegno dell’architetto comasco Antonio Spiazzi. All’interno vi sono operedi Pietro Scalvini (1718-1792): tre medaglie, datate1757, con episodi del martirio di Sant’Andrea e ladormizione della Vergine. Ha uno splendido altare maggiore in marmi policromi con due angeli di scuola Fantoniana(1768). La pala col “Martirio di S. Andrea” è di Bartolomeo Litterini (1773). Buone opere anchenei primi due altari laterali di fondo. Il campanile distile rinascimentale in granito sbozzato è alto c.a 28 mt. con merlatura “ghibellina”. Non siconosce la data di costruzione ma è certo che nel1927 è stata rifatta la cella campanaria per farposto al nuovo concerto di campane.

Giorna te de l pa t r imon io cu l tu ra le de l la Va l le Camonica

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programma info

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SABATO 2 E DOMENICA 3 OTTOBREDalle ore 09.00 alle ore 18.00(escluso durante le funzioni) visitalibera agli affreschi di Pietro daCemmo e della sua Scuola strappatidalla chiesetta della disciplina demolita a Ceto nel 1958 e postinella Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea in Ceto.

Comune di Ceto25040 Ceto (BS)Via Marconi, 8 Tel. 0364.434018 Fax 0364.434418 Cell. 3472579985 Sig. Marco Filippini

eventi

Festival della preistoriaPag. 116

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CETO

MOSTRA DI OSCAR DI PRATA

Nella notte del 10 agosto 1910 nasce a BresciaOscar di Prata da genitori friulani provenienti da unacittadina chiamata Prata (padre aristocratico emadre di origine contadina).Numerose sono le opere in Chiese e spazi pubblicia Brescia e Provincia: mosaici, affreschi, vetrate edipinti. In Vallecamonica oltre a qualche quadro acquistato da privati, l’artista ha lasciato: a Capo diPonte affreschi nel coro della Chiesa Parrocchiale diSan Martino (1955); a Paspardo affreschi e vetratenella Chiesa Parrocchiale di San Gaudenzio; aPonte di Legno opere nel Museo Parrocchiale diArte Sacra. Altre opere sono presenti a Roma e inVaticano, a Milano e in altre città e località dellaLombardia e del Friuli. La mostra è allestita in occasione della celebrazioneper il decimo anniversario del restauro della Chiesacampestre dei Santi Faustino e Giovita (2000-2010)e vuol celebrare il ricordo di un pittore bresciano e far conoscere il valore di questo edificio. L’allestimento della mostra è effettuato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale ecurata dagli Amici della LABA (Libera Accademia diBelle Arti) di Brescia.

DEL BENE E DEL BELLO36Giorna te de l pa t r imon io cu l tu ra le de l la Va l le Camonica

La Chiesa dei Santi Faustino e Giovita è ubicata appena fuori dal paese in una terra anticamentedetta di “Fina” o “Figna”. La traccia rimasta del possesso dei monaci è la chiesa ricostruita, che ancora oggi esiste, dedicata ai SS. Protettori bresciani. La prima chiesetta campestre (databile attorno all’anno 1000) nel corso dei secoli venne rimaneggiata ed ampliata fino ad assumere la attuale forma neoclassica nel 1838.

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programma info eventi

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SABATO 9 OTTOBREAlle ore 15.00 inaugurazione della Mostra di Oscardi Prata nella Chiesa dei SantiFaustino e Giovita- breve cenno di saluto da partedell’Assessore alla Cultura della Comunità Montana di Valle CamonicaProf.ssa Simona Ferrarini e del Sindaco di Ceto.- presentazione di cenni sulla vita ele opere di Oscar di Prata a cura dell’Associazione Amici della LABA.- buffet.- visita alla mostra.Alle ore 21.00 chiusura della mostra

DOMENICA 10 OTTOBREDalle ore 09.00 alle ore 21.00visita della mostra

Comune di Ceto25040 Ceto (BS)Via Marconi, 8 Tel. 0364.434018 Fax 0364.434418 Cell. 3472579985Sig. Marco Filippini

Festival della preistoriaPag. 116

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CEVO

CHIESA DEI SS. NAZARIO E CELSO

NELLA FRAZIONE ANDRISTA E PRODOTTI

DELL’AGRICOLTURA LOCALE

La frazione di Andrista sorge a mezza costa, al disopra di Cedegolo, lungo la strada provinciale n. 6della Val Saviore. È il più antico paese della Val Saviore, originato, probabilmente, in seguito allascoperta di miniere di pirite. È circondato da campi,vigneti, prati e boschi di castagni secolari. Tra gli edifici di pregio si annoverano la Chiesa dei SantiNazario e Celso e la Chiesa della Madonna delCarmelo, di struttura tardo barocca.La Chiesa dei Santi Nazario e Celso si è propensi acredere che sia “la più antica opera architettonicadella Val Saviore”. Non si é in grado di dare aquesto edificio sacro una datazione certa: lo stile romanico-lombardo ci autorizza a collocarla versola metà del XII secolo. Lo stile è molto sobrio. L’edificio é ad aula rettangolare, ribassata a livellodell’abside. La facciata si presenta con un portale ingranito sormontato da una finestra a semiluna ostruita e più in alto da un rosone rastremato versol’interno. Sulla parete di sinistra si apre una portasecondaria e, vicino, staccato dal corpo dellachiesa, si erge il campanile in pietra locale, alla cuisommità spiccano le solite merlature ghibelline; sulretro del presbiterio, la piccola sacrestia.

DEL BENE E DEL BELLO38Giorna te de l pa t r imon io cu l tu ra le de l la Va l le Camonica

L’interno è ad aula unica con copertura a volta e ilpresbiterio è separato dalla navata da una cancellata in ferro battuto di notevole pregio erisalente al ‘600. Notevoli gli affreschi attribuiti aPietro da Cemmo, uno dei più interessanti pittoribresciani della seconda metà del XV secolo. Sullaparete di sinistra sono raffigurati due Sibille, i santiNazario e Celso ed un S. Cristoforo con due devote. Sulla parete destra vi sono un Paggetto, la Madonna col Bambino e S. Antonio Abate. Lo stile degli affreschi documenta il passaggio dai linearismi decorativi gotici, agli equilibri rinascimentali.

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programma info eventi

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SABATO 2 DOMENICA 3 OTTOBREAlle ore 14.00 ritrovo presso laChiesa dei Santi Nazario e Celso.Visita guidata alla chiesetta epasseggiata nel centro storico di Andrista dove saranno allestiti standper la promozione dei prodotti dell’agricoltura locale.

Comune di Cevo25040 Cevo (BS)Via Roma, 22 Tel. 0364.634104Fax [email protected]

SABATO 23 OTTOBREOre 21.00Auditorium pressoChalet PinetaConcerto di chiusuraArie d’opera tra ‘700 e ‘800a cura degli studenti del Conservatorio “L. Marenzio” di Darfo Boario Terme.Pag. 103

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CIMBERGO

IL PAESE DI CIMBERGOE LE INCISIONI

RUPESTRI DI “CAMPANINE”

Il piccolo borgo di Cimbergo sorge sulla spondasinistra della media Valle Camonica, dove si possono scoprire molte e meravigliose testimonianzedel passato.La Rocca uno dei siti più suggestivi e preziosi dell’intera Valle Camonica. In Piazza Torchio si puòammirare, tra l’atro, un antico portone con incisa ladata del 1620. Interessante è la Chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta: edificata nel centro storico verso la fine del ‘500, successiva-mente ampliata dall’architetto Donati di Cimbergo,presenta una facciata a due ordini, un interno in stilebarocco, con navata unica e quattro altari laterali inmarmo intarsiato. Pregevoli sono le opere presenti al suo interno, fracui il ciclo di affreschi di A. Guadagnini, che, a partire dal 1863, ripropone in ben 28 affreschi alcuni dei temi a lui più cari come l’incoronazione diMaria, l’Annunciazione, l’incontro di Maria con Elisabetta e l’Immacolata Concezione, la tela diSante Cattaneo e le opere di A. Baldissera.In via Tobia si può ammirare una delle case più antiche di Cimbergo: qui si narra abbia soggiornatoil Doge di Venezia.

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La Chiesa di S. Giovanni, edificio delizioso di piccole dimensioni, eretto nel 1529, ampliato nel1744, presenta opere di particolare interesse, tra cuila pala dell’altare maggiore di Anna Baldissera(1626).Le incisioni di Campanine appartengono per lo piùall'età del Ferro (Stile IV): vi sono scene di caccia,lotta, abitazioni, animali immaginari e sacri che rivelano la mentalità, l'ideologia, gli avvicendamenticulturali e le influenze esterne delle comunità nell'ultimo millennio a.C. Accanto a questi segnipreistorici, vi è una ricca concentrazione di figurazioni attribuite al Medioevo ed alla fase dellaprima cristianizzazione della Valcamonica: croci, scene funebri, simboli.

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programma info eventi

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SABATO 2 OTTOBREAlle ore 10.00 visita guidata al piccolo borgo di Cimbergo: ritrovoin piazza Brolo. Pranzo al sacco

DOMENICA 3 OTTOBREAlle ore 13.30 ritrovo in loc. Sottocastello presso l’area attrezzata. Visita guidata alle incisioni rupestri diCampanine

Comune di Cimbergo25050 Cimbergo (BS)Via Codrobbio, 7 Tel. 0364.48021 Fax [email protected]

Festival della preistoriaPag. 116

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CIVIDATECAMUNO

ARTE: UN PONTE TRA CULTURE

VISITE GUIDATE IN LINGUA

In occasione dell’iniziativa “Del Bene e del Bello”curata dalla Comunità Montana di Valle Camonica,i Comuni di Breno e Cividate Camuno in collaborazione con la Pro Loco e con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia aprono i loro beni al progetto Arte: unponte tra culture, organizzando due giornate divisita guidata gratuita dei siti di età romana dellaCivitas Camunnorum rivolte alla popolazione dei migranti.La Valle Camonica conserva uno straordinario patrimonio archeologico di età romana che può costituire ideale completamento allo studio sul vastoe complesso processo di romanizzazione dell’Italiasettentrionale e sulle modalità di organizzazione esfruttamento romano del territorio alpino.L’odierna Cividate Camuno, nel cuore della Valcamonica, sorge sulle vestigia dell’antica CivitasCamunnorum, centro politico e culturale più importante della Valle durante il periodo romano(dal 16 a.C.). Passeggiando per le vie del paese di oggi è possibile riscoprire i segni della città antica: l’impian-to urbanistico regolare, i resti del ponte

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romano all’ingresso del paese, le strutture dell'areaforense in via Palazzo, oggetto di recenti indagini archeologiche e di un progetto di restauro e musealizzazione. Straordinaria è la presenza di uncomplesso di edifici da spettacolo con un teatro, riportato alla luce per 1/3 della sua grandezza eun anfiteatro, interamente visibile, fra gli esempimeglio conservati del nord Italia. Il Museo accoglie il ricco materiale provenientedalla città e dal territorio circostante: splendide sonole due statue presenti nella sala principale, quella diMinerva proveniente dal santuario di Spinera diBreno, sito raggiungibile grazie ad un suggestivotragitto percorribile in pochi minuti di recente realizzazione nella collina retrostante l’abitato diCividate C. e la statua dell’Eroe ritrovata presso ilnuovo sito di via Palazzo.

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programma info eventi

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SABATO 16 OTTOBRE Ore 14.30 - Ritrovo presso il MuseoArcheologico Nazionale (di fronteStazione del treno) e visita guidata. Ore 15.30 - Trasferimento e visita guidata al Parco del Teatro e Anfiteatro di Cividate Camuno.Ore 16.30 - Attività di animazione perbambini e buffet.Ore 17.00 - “Musica dal mondo” acura dell’Associazione Frau Musica di Breno

Pro Loco Cividatese P.zza Fiamme Verdi, 31 25040 Cividate Camuno (BS) Tel. e Fax [email protected] Aperta dal lunedì al sabatodalle 9.30 alle 11.30

SABATO 16 DOMENICA 17 OTTOBRE Pag. 112

Arte: un ponte tra culture

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CORTENOGOLGI

IL MUSEO GOLGI, LASEGHERIA ALLA

VENEZIANA E LACHIESETTA DI

S. MARTINO FRANCO

Il Museo Golgi nasce nel centenario della assegnazione del Premio Nobel all’illustre concittadino Camillo Golgi nel giugno del 2006 suiniziativa del Comune di Corteno Golgi. La sua sedenaturale è stata trovata a pochi metri dalla casa natale nell’antico Comune di Corteno Golgi, includeuna sala dedicata all’approfondimento alla figura diGolgi che ospita le ricostruzioni dell’ambulatoriomedico (del padre Alessandro Golgi medico condotto proprio a Corteno dal 1838-1858) e illaboratorio istologico d’epoca di Golgi che rappresenta il cuore del museo. Il Museo Golgi rappresenta una nuova realtà museale italiana unicanel suo genere, sia per la ricchezza dei materialiconservati che per l’eccezionalità della figura a cuiè dedicato: Camillo Golgi, primo premio Nobel italiano della medicina. La segheria ad acqua era parte integrante di un sistema tecnico concepito per lo sfruttamento dellerisorse legnose legato allo sviluppo sociale ed economico dei territori di montagna,come quello diCorteno. La segheria denominata “dei Calefè” èdetta alla Veneziana, poiché utilizzava il sistema diazionamento tipico dell’Italia nord-orientale

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biella-manovella con collegamento diretto dellamanovella all’albero di trasmissione della piccolaruota idraulica. Le segherie azionate con questo sistema venivano generalmente chiamate “allaVeneziana” per distinguerle da quelle “Angustiane”originarie dell’Europa centrale. Si ritiene che l’introduzione delle segherie ad acqua possa collocarsi intorno al XIII secolo.La Chiesetta di San Martino Franco, è posta allasommità di un’altura che domina Corteno e la suastretta valle. Qui anticamente doveva sorgere un edificio di culto pagano e sui ruderi di questo fucostruito il piccolo tempio cristiano. L’originariapieve, sorta forse prima dell’anno mille, fu dedicataa San Martino, patrono dei monaci francesi di Tours.All’interno della chiesa sono presenti degli affreschidatabili 1400 e altri posteriori, del 1600.

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programma info eventi

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DOMENICA 3 OTTOBRE Alle ore 14.00 Ritrovo presso ilMuseo Camillo Golgi, visita guidataal Museo Camillo Golgi. Successivamente presentazione evisita alla Segheria Veneziana e allaChiesa di San Martino Franco. Seguirà degustazione di prodottitipici locali.

Giovanni Moranda Cell. 3403602512 Museo Camillo Golgi 25040 Corteno Golgi (BS)Via Brescia, 1 www.museogolgi.it [email protected]

DOMENICA 3 OTTOBREUna domenica al MuseoApertura con ingresso liberodalle ore 10.00 alle ore 12.00 Pag. 104

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COSTAVOLPINO

CHIESA SANTI BARTOLOMEO E

GOTTARDO DI BRANICO E CHIESA

PARROCCHIALE DI S. STEFANO A VOLPINO

Gli affreschi nella chiesa di Branico, dedicata aiSanti Bartolomeo e Gottardo, sono databili attornoalla seconda metà del XIV secolo. I dipinti, nella lorosemplicità sono un vero esempio di Biblia pauperum,cioè di racconto sacro esposto al fedele illetterato inmaniera piana e semplice. Ne fu autore un pittoreattivo nella seconda metà del XIV secolo, identificatoda Boskovits quale Maestro di Tavernola - Cambianica; ora ribattezzato Maestro di Volpino eidentificato in tale Johannes de Volpino come parrebbero confermare le ricerche della studiosa camuna Roberta Bonomelli, confortate dal rinvenimento di un documento notarile dell’epoca.Certo è che il pittore in questione fosse particolarmente attivo tra le province di Bergamo,Brescia, Verona e Trento. Sicuramente attribuiti allostesso autore gli affreschi datati 1365 visibili nellachiesetta di S. Michele a Cambianica di TavernolaBergamasca, la Madonna con Bambino nellaChiesa di S. Pancrazio a Montichiari, gli affreschinella Chiesa di S. Pietro in Mavinas a Sirmione e inS. Desiderio a Sellero. Una particolare attenzionemerita l’affresco raffigurante l’Ultima Cena rara testimonianza di trascrizione iconografica delle

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pagine del Vangelo di S. Giovanni. La parrocchialedi Volpino dedicata a S. Stefano fu aperta al cultodegli abitanti il giorno del Santo Patrono del 1756.Esternamente la facciata si presenta a due ordini: tuscanico inferiormente e corinzio nella parte superiore mentre si conclude con timpano curvilineo.Il portale d’ingresso è in arenaria grigia decoratocon teste d’angelo sull’architrave e i simboli dell’Eucarestia e della Fede, di splendida fatturaseppur oggi corrosi dal tempo. L’interno si presentaa navata unica con interessante Paliotto dell’AltareMaggiore attributo alla scuola del noto maestro Fantoni oltre alla Madonna in gloria con Bambinotra i Santi Stefano e Girolamo firmata e datata 1593da Pietro Romelli.

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programma info

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SABATO 9 OTTOBREOre 14.00 visita guidata alla ChiesaParrocchiale S. Stefano di Volpino a seguire alla Chiesa dei Santi Bartolomeo e Gottardo di Branico,previa prenotazione entro venerdì 8 ottobre ore 12.00

Comune di Costa Volpino Tel. 035.970290 [email protected]

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DARFO

IL CICLO DI DECORAZIONE

AD AFFRESCO DELLA CHIESA DI

SAN MARTINO AD ERBANNO

L’armoniosa Chiesa di San Martino trova la sua ubicazione nell’angolo nord-est dell’antico cimiterodi Erbanno, borgo medievale certamente tra i più affascinanti della Vallecamonica.La chiesa, che un tempo era la parrocchiale delpaese, è caratterizzata da una torre campanaria diarchitettura romanica. Secondo la critica, l’antico edificio doveva essere di una certa ampiezza, perla presenza di diversi altari e cappelle vicine, ma nel1820, in seguito alla costruzione dell’attuale stradastatale, venne in parte demolito e ridotto alle proporzioni di unica cappella dedicata, secondo ladevozione locale, al culto di San Martino.L’area fu interessata da un insediamento longobardo, come testimonierebbero ritrovamenti di tombe altomedievali. Nel XV secolo si realizzarono la sistemazione e l’ampliamento delcimitero, dove trovò sepoltura anche Abramo Federici, morto nel 1475, come ricorda una lapidesul portale d’ingresso.La Chiesetta di San Martino racchiude nel suo interno un pregevole ciclo di decorazione ad affresco di buon livello qualitativo che si presenta intutto il suo splendore, come uno scrigno prezioso.

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Il ciclo, che doveva essere in realtà molto più ampioed articolato, si concentra sulla volta, lungo le paretilaterali e sull’arco di ingresso. Si conservano poitracce di affreschi sul muro perimetrale esterno allacappella.Nonostante il programma iconografico sia statocompromesso in corrispondenza di alcune zone, èpossibile darne una lettura, in relazione ad un pensiero teologico ben impaginato.Si tratta di un ciclo che costituisce un capitolo a sénell’ambito della pittura della metà del 400 in Valle Camonica; alcune soluzioni risultano essere infatti assolutamente inconsuete rispetto alla produzione pittorica locale del tempo, sia dal puntodi vista concettuale che dal punto di vista cromatico.

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programma info eventi

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SABATO 9 OTTOBREore 14.30 visita guidata alla Chiesadell’antico cimitero di San Martino

DOMENICA 10 OTTOBREore 14.30 visita guidata alla Chiesadell’antico cimitero di San Martino

Comune di Darfo B. T.Servizi culturali Tel. 0364.527049

Evento segnalato nell’ambitodella Rassegna “Settimane della Gastronomia Camuna”Pag. 118

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EDOLO

LOCALITÀ FOBIAROCCA DI MU’

Salendo da Edolo, lungo la strada del Monte Colmo acirca 1,7 km si incontra, sulla destra, una strada sterratache dopo un centinaio di metri si apre in un prato conantichi castagni: siamo in località Föbia. Qui un dossoroccioso mostra, nella parte priva di vegetazione e dimuschi, una serie di incisioni interessanti. La roccia ècompletamente istoriata con simboli scutiformi. Sonoquesti delle figure geometriche in forma di righe disposte a fasci paralleli e di piccole coppelle che riempiono spazi contornati da linee che si chiudono arettangolo. Questa tipologia di incisioni si può far rientrare nella classe planimetrica con significatotopografico con lo scopo di rappresentare il paesaggio. Incisioni simili si trovano in Valtellina, aTeglio e Grosotto, e in numerosi luoghi della Valle Camonica: Pian Camuno, Sellero, Capo di Ponte,Ceto, Cimbergo, Paspardo, Sonico. Sono databili all’età del Rame. La roccia si trova poco discosta da unpunto panoramico che domina la Valle nella parte fraSonico ed Edolo, dove sono evidenti tracce di un insediamento preistorico probabilmente della stessaepoca. Partendo dall’antico abitato di Mù, lasciata la piazzetta al centro del paese si imbocca una stradinache in qualche centinaia di metri porta a ciò che rimanedella rocca dei Federici (rocca di Mu’).

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Sono muri perimetrali di fondazione, un pozzo, deipiani urbanizzati a servizio del castello, il ricordo di unpassato grandioso e tumultuoso come quello di questanobile famiglia camuna. I Federici di Erbanno si insediano in Alta valle a Sonico, Edolo e Vezzad’Oglio verso il 1300. Raggiungono il massimo splendore quando viene loro affidata nel 1411, su nomina del vicario imperiale Giovan Maria Visconti, lacontea di Edolo e Dalegno comprendente tutta l’alta Vallecamonica. Esercitano in questo periodo un controllo diretto deipassi del Tonale e dell’Aprica possedendo il castello diOssana e avendo componenti a Teglio e a Bormio inValtellina. La rocca, edificata probabilmente dopo il1200, fu fatta distruggere da Venezia, assieme allaquasi totalità delle torri e dei castelli di Valcamonica nel1455 quando si stanziò stabilmente in valle. All’internodell’area e nelle zone adiacenti, a testimonianza dell’interesse che questo luogo ha avuto per gli uominianche nella preistoria, esistono numerose coppelle divarie dimensioni alcune delle quali distribuite in modulidi otto. Quello che colpisce è il gran numero e la presenza di grandi coppelle contornate e frammischiatea coppelle più piccole quasi a formare una parte divolta celeste con stelle e pianeti.

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programma info eventi

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SABATO 23 OTTOBREore 14.00 Ritrovo nella piazza principale di Mu’ore 14.30 Partenza a piedi verso i luoghi dei repertiore 16.30 Ritorno

Comune di EdoloTel. 0364.773043 Sig.ra Silvana Mazzucchelli

SABATO 2 OTTOBREParrocchialeOre 21.00Concerto inaugurale di aperturaEnsemble Baroccoa cura degli studenti del Conservatorio “L. Marenzio” di Darfo Boario Terme.Pag. 102

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ESINE

CHIESA DI SANTA MARIA

La Chiesa di Santa Maria è monumento nazionale,edificata tra il 1460 e il 1485 su costruzioni precedenti, ha una sola navata con due archi asesto acuto. Presenta una loggia a tre campate convolta a crociera. All’interno si ammirano gli splendidiaffreschi che ornano le pareti, gli archi e la volta inun tutt’uno, opera di Pietro da Cemmo e della suabottega. I temi affrontati dal ciclo pittorico narranoprincipalmente la storia della salvezza e la devozione dei santi taumaturghi e sono stati decisidirettamente da committenti: la famiglia Federici, lafamiglia Beccagutti ed il teologo rettore della Santissima Trinità di Esine Isacco de Favis diGandino. Al di sopra dell’altare campeggia unCristo Pantacrator in mandorla con abiti solenni, circondato da una pompa solenne di santi, apostoli,martiri, profeti, monaci e imperatori per un totale di72 personaggi. Nel 1573 venne abbattuta laparete ovest per creare la cappella del rosario(probabilmente il ciclo pittorico rappresentava unGiudizio universale). Passeggiando per le vie di Esine si incontrano numerose fontane, ben diciassette che rappresentano una forma di arte minore, ma non

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meno importante perché, un tempo, rappresentavano un luogo di aggregazione e socializzazione. Venivano usate per lavare i panni,abbeverare gli animali, attingere l’acqua per usi domestici e dissetare i passanti. La Torre Federici eradi possesso della famiglia Federici, noti col nome diFederici della Torre. E’ a base quadrangolare e sisviluppa su cinque piani; realizzata in pietra a vistacon spigoli ben individuati, mostra, nel primo piano,un portale a tutto sesto in pietra simona risalente alsecolo XIII con aquila federiciana scolpita, mentrenegli altri piani si aprono tre finestre.

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programma info eventi

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SABATO 9 OTTOBREDalle ore 10.00 alle ore 12.00 visitadelle fontane e della Torre Federici

DOMENICA 10 OTTOBREDalle ore 14.30 alle ore 16.30 visitadella Chiesa di S. Maria

Informazioni:Pro Loco Esine Via Mazzini25040 ESINE (BS) Tel. e Fax 0364.466156 [email protected] Comune di Esine Ufficio segreteria al mattinoTel. 0364.367800

Evento segnalato nell’ambitodella Rassegna “Settimane della Gastronomia Camuna”Pag. 118

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GIANICO

50° ANNIVERSARIOVAL VEDETTA

” Il 18 settembre 1960: lo smottamento della Val Vedetta soffoca nella melma il centro storico delpaese. Per Gianico iniziano i giorni del calvario: Le campane della Madonnina, che solitamente diffondono allegrezza, quella volta, di primo mattinoannunziano la distruzione e la morte che, lenta, vischiosa con l’argilla, inesorabile, avanza sottoforma di lingua di fango depredando ogni cosa: piante,strade,case. Chi ha vissuto non può aver dimenticato; le immagini dell’alluvione sono stampate nella mente e nel cuore di tutti.” (Tratto dal libro “Gianico ricorda” a cura dell’Amministrazione Comunale del 1985). A 50 anni di distanza il dolore, la desolazione ipianto sono lontani, hanno lasciato posto alla soddisfazione per aver saputo ricostruire con tenacia, consolidare la sicurezza dell’abitato conopere di salvaguardia per aver visto ricrescere ilpaese in ogni angolo, per aver combattuto ed allafine vinto contro la morsa del fango. Il ricordo diquesto evento ha spinto l’Amministrazione a creareintorno al 50 esimo anniversario un evento di rilevanza culturale per ricostruire un brandello di storia del paese, ricostruita tramite una metodologia

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delle più semplici: ricerca storica, foto ricordo e testimonianza dei protagonisti. La finalità dell’iniziativa è appunto quella di raccogliere la storia, le testimonianze, il significatosociale e culturale dell’episodio storico che ha caratterizzato la vita quotidiana di Gianico, riportando alla mente per le “ nuove generazioni”cosa è avvenuto in paese e come si è trasformato in questi ultimi 50 anni.

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programma info

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SABATO 23 OTTOBREOre 9.00 Apertura mostra fotografica“ Val Vedetta - 50 anniversario” Biblioteca Comunale. Di seguito visita guidata per le scolaresche a cura di Lisetta Saviori. Ore 18.00 S. Messa a suffragio. Posatarga a ricordo del tragico eventoMunicipio – Piazza Alpini Ore 20.30 Presentazione del libro “I giorni del fango” - a cura di Gian Franco Comella presso la Biblioteca Comunale.

DOMENICA 24 OTTOBREOre 10.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00 Apertura mostra fotografica convisita guidata presso la Biblioteca Comunale.

Comune di Gianico Tel. [email protected]

Biblioteca di GianicoTel. 0364.529667

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INCUDINE

TRINCEE DEL DAVENINO

Per la vicinanza alla SS.42 del Tonale e della Mendola ed il facile raggiungimento, le trincee delDavenino, realizzate durante il primo conflitto mondiale, rappresentano i manufatti militari più facilmente visitabili.Il complesso fortificato dei Davenino costituiva laterza delle linee arretrate del fronte e faceva partedello sbarramento del Mortirolo. Tale imponenteopera bloccava letteralmente la valle, nel suo puntopiù stretto, sia nella piana attorno al fiume Oglio siasui due costoni laterali.Sul versante orografico sinistro della valle, trinceramenti e reticolati erano stati disposti dal fiumesino alle Baite di Piazza e Tognolo e, più in alto, finoalle pendici dei Monte Piazza, mentre su quello destro raggiungevano il Pianaccio e il MontePagano.Lo sbarramento era formato da una lunga trincea, chein molti tratti è ancora ben evidente e percorribile, costituita da due murature in granito e malta di calcecon copertura in cemento; larga un metro e alta due,partiva dalla zona di Davenino, scendeva sul costoneal Solivo fino alla strada statale, attraversava il fiume erisaliva il versante al Vago.

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Tutta la galleria era dotata di finestrelle a formatrapezoidale, disposte ad intervalli di 50 cm nellamuratura rivolta verso Vezza d'Oglio. Dalle aperture,strette all'esterno e larghe all'interno, i fucilieri avrebbero dovuto impedire l'eventuale avanzataaustriaca in direzione della Valle Camonica.Un ulteriore elemento della struttura di difesa deiDavenino è costituito da quattro postazioni permitragliatrici, disposte lateralmente alla linea trincerata e che dovevano, con il loro tiro incrociato,appoggiare la resistenza dello sbarramento.

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programma info

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SABATO 2 OTTOBRE Visita alle trincee dalle ore 14.00 alle ore 18.00 previa prenotazioneentro il 20 settembre 2010.

Comune di Incudine Tel. 0364.71368 La persona di riferimento èl’Assessore Diego Carli.

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LOSINE

LA CANTINA COMPRENSORIALE DI

VALLE CAMONICA

Losine propone ai suoi ospiti una struttura di recenterealizzazione, la Cantina Comprensoriale di ValleCamonica. L’edificio, per quanto di recentissima realizzazione (i lavori sono in corso di completamento, ma la cantina è già funzionante)costituisce certamente un valido esempio di comesia stato possibile recuperare l’attività vitivinicola camuna per proporla sul mercato presente.La visita si propone di mostrare l’attività di vinificazione attuale, dove la qualità dei prodotti diviene l’obiettivo principale, consci del fatto che inun contesto di viticoltura estrema, di montagna,come quello della Valle Camonica, si possa esserevincenti solo con vini di assoluto valore. Le tecnichee le attrezzature più moderne, nel pieno rispettodella tradizione, e la costante attenzione in vinificazione hanno saputo rendere in pochi anni laproduzione di assoluto valore.Si ringrazia per la collaborazione e la disponibilitàla Cooperativa Rocche dei Vignali, che attualmente gestisce ed utilizza la cantina.La cooperativa Rocche dei Vignali nasce nel dicembre 2003, ma la sua storia ha inizio ancorprima, nel 1999, quando l’APAV (Associazione

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Produttori Agricoli di Valcamonica) intraprese un progetto volto al recupero e allo sviluppo della viticoltura camuna. Unitamente alla Comunità Montana di Vallecamonica, al Centro Vitivinicolo Bresciano e all’Ente Vini Bresciano, che hanno supportato fin dal principio l’iniziativa, si è riusciti adavere nel 2000 la prima vinificazione. I risultati, dasubito incoraggianti, hanno stimolato il miglioramentodella qualità sia della vigna che della cantina e con iprimi vini di buon livello si è cominciato a pensare allaloro commercializzazione.

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programma info

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SABATO 2 OTTOBREDalle ore 09.00 alle ore 12.00 ritrovo presso la Cantina in localitàSant (lungo la strada intercomunaleLosine-Cerveno), visita alla Cantina, presentazione prodotti, degustazione.

Sig. Gianluigi Bontempi Cooperativa Rocche dei VignaliCell. 3393698953

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LOVERE

LOVERE: CORTILI, TORRI E ANTICHI PORTALI

Nel medioevo, il borgo dominato dal castello (oranon più presente) della famiglia feudale dei Celeri,si sviluppò intorno alla rupe sovrastante il lago, con ilcentro nell’attuale piazza Vittorio Emanuele II. A caratterizzarne ulteriormente l’aspetto fortificato lacostruzione di numerose torri tra cui, ancora benconservate, la Torre Söca (sec. XIII-XIV), la Torredegli Alghisi (sec. XII-XIII) e la Torricella dell’anticacinta muraria.Di questa epoca restano all’interno del nucleostorico antichi portali, volte in pietra e cortili interniche custodiscono pregevoli loggiati aperti e porticati.La cittadina conserva inoltre caratteristici passaggimedievali che consentono stretti collegamenti tra piazzette e corti interne, ed è ancora percorribileuno degli attraversamenti coperti che dal lago risalefino al centro del paese. Dopo le lotte tra le fazioni comunali, per un breveperiodo Lovere fu dominata dai Visconti di Milano. Nel periodo compreso fra il 1442 e il 1797 la cittadina passò sotto il controllo della Repubblica diVenezia, di cui rimase fedele suddita sino all’arrivodelle truppe napoleoniche e la fine della

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Serenissima. Sotto il dominio veneto Lovere divennesede di Podestaria con giurisdizione civile e penale,testimoniata anche dalla presenza di locali adibiti acarcere. Dal punto di vista economico Lovere visse un periodo di floridezza legato alla produzione e alcommercio del panno di lana. L’abitato si ampliò verso nord-est con la costruzione,fuori delle vecchie mura medievali, di un nuovoborgo rinascimentale, caratterizzato da palazzi dipregevole fattura e nel 1473 iniziò la costruzione diquello che oggi è il più rilevante monumento cittadino: la Basilica di Santa Maria in Valvendra,maestoso capolavoro in stile romanico. Nello stesso tempo proseguì in Lovere l’antica attività di lavorazione del ferro con la presenza difucine legate alla produzione di attrezzi agricoli e,nel ’600, di una fonderia per cannoni.

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programma info

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SABATO 2 OTTOBREOre 15.30 tour guidato a cura delprof. Francesco Macario. Prenotazione obbligatoria, max. 50 persone a gruppo, contattandola Biblioteca

DOMENICA 3 OTTOBREOre 9.30 tour guidato a cura delprof. Francesco Macario. Prenotazione obbligatoria, max. 50 persone a gruppo, contattandola Biblioteca

Comune di Lovere Tel. 035.983623 [email protected]

Biblioteca di Lovere Tel. 035.983700

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LOZIO

TRA PINI, CHIESE E PORTALI MEDIEVALI

Un percorso di fede che congiuge VillaSommaprada, attraversando un bosco ceduo e unapineta, visitando la Chiesa alpestre di S. Cristina. Il santuario di Santa Cristina riscuote ancora moltadevozione fra la popolazione di Lozio. La chiesettasorge a circa 1.200 mt., all'imbocco della ValBaione, come mansueta e bianca sentinella sedutaai piedi della nuda e alta parete rocciosa che lasovrasta. Al di sotto si stende una scoscesa frana dimasse e ghiaia. La tradizione popolare raccontache Santa Cristina - sorella di san Fermo di Borno edi San Glisente di Berzo Inferiore - sarebbe statatrasportata da una forza misteriosa sulle rocce diCorna Bacchetta e di qui lasciata cadere in ValBaione, ove si fermò a fare penitenza sino allamorte. Comunicava col fratello Glisente ogni seraaccendendo un fuoco, segno di sua vita; Glisentene accendeva allora due per significare a Cristinaanche la vita dell'altro fratello fermo.Più che leggenda è comunque sinonimo di veritàche all'imbocco della Val Baione una pia donna dinome Cristina passò parte della sua vita nella penitenza e nelle opere di carità. Probabilmenteabitava fra le mura di un'antica fortificazione

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romana. A tale vita penitente fu portata dal fatto diaver avuto salva la vita in una caduta dalle rocce diVal Baione. Avendo ella chiuso la sua vita penitentein odore di santità, la fede popolare eresse in luogoun primo sacello, a cui fece poi seguire unachiesetta dotata di un tabernacolo con interessanti decorazioni secentesche. Di rilevante interesse i portali medievali della residenza dei feudatari (fam. Nobili), il Dosso Sellache si affaccia come una splendida balconata sullavalle di Lozio, le Santelle e gli affreschi presentilungo il percorso che porta al paese diSommaprada.

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programma info eventi

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SABATO 2 E DOMENICA 3 OTTOBREDalle ore 9.00 alle ore 12.00visite guidate

Pro Loco Valle di LozioContrada dei Nobili, 2825040 Villa di Lozio (BS)Cell. 335315676 [email protected]

Comune di LozioVia Giacomo Cappellini, 925040 Lozio (BS)Tel. 0364.494010

DOMENICA 3 OTTOBREUna domenica al MuseoPag. 104

C’ERA UNA VOLTA… Una giornata per far rivivereoggetti e mestieri di un tempo nella Casa-museo della Gentedi Lozio

Apertura con ingresso libero dalle ore 10.00 alle ore 12.00

Alle ore 12.00 Pranzo con i piatti della tradizione presso i ristoratori di Lozio

Dalle ore 14.00 alle ore 17.00Apertura del museo e visite guidate.

Il museo riprende vita: nelle stanzee nelle adiacenze della casa-museoverranno riproposti la filatura dellalana, le lavorazioni a rete e a uncinetto, la forgiatura del ferro, larealizzazione di ceste in vimini, lafalciatura del fieno e la battituradella la falce, la cagliata del latte, il lavoro dello spaccalegna e del falegname…Nelle strade attorno al museo i mercatini con bancarelle di prodottitradizionali artigianali e agricoli, caldarroste e vin brulè e una fisarmonica a ricrear la compagniacon i canti.

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MALEGNO

CHIESA DI SANTA MARIA

AL PONTE

Pur in assenza di riscontri certi è lecito supporre chel’attuale Chiesa di Santa Maria (del Ponte o alPonte o dell’Ospedale degli Esposti o dell’Epifaniao Assunta) sorga su un sito pre-cristiano dedicato aMercurio, divinità protettrice dei viandanti e dei mercanti. La vicinanza alla testata dell’antico pontecollegante le due sponde dell’Oglio e l’importanzadi Cividate in epoca romana conferirono centralitàall’intera area, qualificatasi come mansio (stazionedi posta e ristoro), lungo il tragitto della via “Valeriana”, e, in seguito, per la presenza di unastruttura assistenziale, prima xenodochio e poi brefotrofio. In tale contesto la Chiesa di Santa MariaAssunta divenne così la prima Pieve in ambito camuno (sec. V-VI d.C.), centro di irradiazione dell’opera cristianizzatrice. Nell’841, Chiesa e Xenodochio furono affidati ai frati benedettini delmonastero di San Faustino di Brescia; all’inizio del1200, a prenderne le redini fu una comunità di fratiUmiliati; alla metà del 1400, l’Ospizio e l’attiguaChiesetta passarono (non senza contrasti colvescovo di Brescia) sotto il controllo della Comunitàdi Valle Camonica. “Debitamente espurgata” nel1818, dopo il luttuoso passaggio della febbre

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petecchiale, la Chiesa ha subito nei secoli ripetuti interventi di ampliamento e restauro. L’architrave inpietra simona dell’accesso principale è riccamenteistoriato in altrorilievo con simbologie e scritte d’epoca. Il presbiterio offre pregevoli affreschi delXIV secolo, tra cui una Madonna con Bambino introno, figure dei Santi Pietro e Paolo, un Martirio diSanto Stefano, dei presumibili Re Magi (raffigurati aparte anche su tela). Gli arredi sacri, risalenti ai secoli XVII e XVIII, completano il quadro di un anticoluogo di preghiera tra i più significativi dell’interavalle dell’Oglio.

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programma info eventi

DEL BENE E DEL BELLO65

SABATO 2 OTTOBREDalle ore 14.00 alle ore 16.30visite guidate alla chiesa

DOMENICA 3 OTTOBREDalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00visite guidate alla chiesa

Comune di MalegnoVia Cava 25053 - Malegno (BS) Tel. 0364.340500-344485 Fax 0364.344463 [email protected] Mostra “Noi e l’albero” 2010

a cura del Centro Diurno diMalegno presso il Museo Le FudineAperture: martedì 28 settembregiovedì 30 settembresabato 2 e domenica 3 ottobre

DOMENICA 3 OTTOBREUna domenica al MuseoApertura con ingresso libero dalle ore 10.00 alle ore 12.00dalle ore 14.30 alle ore 17.00Pag. 104

DOMENICA 10 OTTOBREMuseo Le Fudine di MalegnoOre 17.00Culture in movimentoInaugurazione mostraPag. 108

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MALONNO

CHIESE DI S.S. FAUSTINO &

GIOVITA, S. MARIA ASSUNTA

E S. CARLO

La Chiesa parrocchiale dei S.S. Faustino e Giovita,iniziata nel 1731 su progetto di Antonio Corbellini,fu consacrata nel 1829. Sorse sulla precedentechiesa sempre intitolata agli stessi santi, di cui conserva il campanile del XV sec., sul quale sonopresenti i resti degli affreschi dell’antica chiesa, edanche le pale degli altari laterali. Di grande interesse sono: la pala dell’altare maggiore firmataGiulio Quaglia, le tele “S. Sebastiano” (sopra il pulpito), attribuita alla scuola del Tintoretto, e “Deposizione”, sulla parete del presbiterio, di scuolaveneta (XV-XVI sec). Gli affreschi delle volte, datati1787, sono firmati Domenico Giuseppe Quaglia,figlio di Giulio. Merita attenzione il pulpito delPietroboni. La chiesa è utilizzata per celebrare la S. Messadomenicale e le festività solenni, tra queste il Triduodei Morti.La Chiesa di Santa Maria Assunta ha una strutturaquattrocentesca modificata: alla fine del 1500, nel1700 e inizi ‘900. Questa è probabilmente la piùantica tra le chiese del paese per quanto riguardala struttura originale, che occupava la parte dell’attuale presbiterio, decorato da un cielo

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mariano composto da dodici pannelli affrescati nelsec. XVI. All’interno sono conservate tele seicentesche: S. Pietro e Maddalena, S. Lucia,Madonna con rosario, SS Domenico e Caterina. La pala dell’altare maggiore rappresenta la“Madonna in trono con Bambino”, pregevole affresco del 1407 strappato dalla parete esterna diuna delle case del paese. Pari attenzione va altabernacolo dell’altare di S. Sebastiano, con elementi datati intorno al sec. XVI-XVII.La Chiesa di S. Carlo risale al XVII sec. anche se ledate non concordano, né da ricerche storiche locali,né da documentazioni, né da date poste sul portaled’ingresso leggibili come 1592 - 1632. Fu restauratanel 1991.

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programma info

DEL BENE E DEL BELLO67

DOMENICA 3 OTTOBRE Ore 15.00 ritrovo a Lava di Malonnopresso la Piazza dell’emigrante. Partenza per la visita guidata allechiese e conclusione con assaggio di prodotti tipici locali.

Comune di Malonno (BS)Tel. [email protected]

Pro loco Malonnese Cell. 3201165903Il programma si svolgerà conqualunque condizione ditempo.

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MONNO

MUSICA E POESIA FRA LE

“PATATE DE MON”…

Trascorrere un pomeriggio d’autunno a Monno ècome tuffarsi in un arcobaleno di colori forgiatodalla vegetazione che corona l’antica borgata e lecascine sparse fra i monti. Dalla piazza, camminando sulla via percorsa lungo i secoli dallegenti che valicavano il passo del Mortirolo, si risalel’abitato attratti dagli innumerevoli segni del sacroche adornano le mura delle case. Dalle finestreriecheggiano nell’aria frasi in dialetto, profumo dipolenta, suoni di vita quotidiana di una tenace comunità alpestre. La strada esce dal paese solcando una distesa di prati protetti dal santellodella Beata Vergine del Carmelo. Poco sopra, uncampo aspetta l’allegra comitiva dei visitatori perdonare ancora una volta il suo frutto alla famigliacontadina. Quest’anno si raccolgono le patate… lefamose e rinomate “patate de Mon”. Alimentogiunto per la prima volta in Alta Valle Camonica nelsecondo decennio dell’Ottocento per fronteggiareuna grave carestia. Da allora le donne monnesihanno saputo far rendere questo tubero sia nelcampo sia sulla tavola grazie ai segreti, tramandatidi generazione in generazione, relativi alla sua coltivazione e alla successiva cottura.

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La raccolta si svolge “in diretta” sotto lo sguardo attento dei convenuti che, durante gli attimi di pausasi informano o addirittura, impugnando la zappa,scavano un tratto di solco. Come per tradizione allavoro segue il momento di festa, con l’assaggiodelle patate, rallegrato dalle poesie del poeta locale Angelo Trotti e dalla musica del cantastorieGermano Melotti.

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programma info

DEL BENE E DEL BELLO69

DOMENICA 3 OTTOBRERaccolta e degustazione delle“patate de Mon”Ore 14.00 ritrovo in Piazza IV Novembre e camminata al campodi patate.Ore 14.30 dimostrazione di raccoltamanuale delle “patate de Mon” con cenni sulla coltivazione e sull’impiego in cucina del tubero.Ore 16.00 degustazione delle patatedi Monno con intrattenimento poetico-musicale.

Germano Melotti Cell. [email protected]

eventiSABATO 2 OTTOBRE Quinta “Sagra della patata” organizzata dalla Pro loco MonnoMortiroloAlle ore 20.00 cena tipica con prenotazione al numero di Cell. 3475683385.

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NIARDO

CHIESA DI S. GIORGIO

La chiesa di S. Giorgio domina Niardo da un’altura.Fondata nel XV secolo sembra abbia sostituito unaprecedente chiesa dedicata alla Madonna con annesso cimitero che era diventata Parrocchiale nelXII secolo staccandosi dalla gestione della Pieve diCividate. Nel XV secolo, in seguito a un’alluvione,viene modificata la topografia della zona. La ricostruzione della comunità dove oggi si trovaNiardo e lo spostamento della parrocchiale allaChiesa di S. Maurizio, eretta dove sorge la chiesaattuale, tramuta S. Giorgio in Santuario. L’edificio sipresenta oggi con una linea architettonica sobria.Nella facciata, preceduta da un portico, la porta èaffiancata da due finestre e una terza è sopra l’ingresso. La navata unica si suddivide in tre partidelimitate da lesene. Nella parte terminale si apronodue nicchie con altari dedicati a S. Giorgio (a sinistra) e a S. Rocco (a destra). Un arco a sestoacuto la separa dal presbiterio coperto da una voltaa crociera.Il presbiterio presenta una finestra a lunetta, vi sonoinoltre due varchi, uno sul lato sinistro chedà accesso alla sagrestia e uno sul lato destro checonduce all’abitazione dell’eremita.

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Dietro la chiesa ci sono infatti due stanze un tempoabitate da un romito, oggi occupate da SuorLaura, religiosa della Congregazione delle Serve diMaria Riparatrici che dal 2005 vive a S.Giorgioin raccoglimento e preghiera. I dipinti che ornano le pareti del presbiterio sono tutti ex-voto, appartengono ad autori diversi e i soggetti siripetono. Muovendosi in ordine sulla parete di sinistra è visibile un Santo a cavallo (S. Obizio o S. Giorgio), una Madonna della Misericordia, unaMadonna in trono con i Santi Antonio Abate e Giovanni Battista e i resti di un Santo a cavallo. La parete di fondo mostra in alto una Madonna introno con il Bambino, al centro una Crocifissione esul lato destro di questa un’altra Madonna in tronocon il Bambino, sotto una Madonna in trono con ilBambino e Santa Lucia, i Santi Rocco e Apollonia.La parete destra mostra i Santi Antonio Abate,Lorenzo, Rocco e il Beato Simonino da Trento. Sottosono percettibili immagini di altri Santi, per concludere con le Sante Lucia e Apollonia.

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programma info

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SABATO 2 OTTOBRE Visita libera alla chiesa di S. Giorgio dalle ore 14.00 alle ore 18.00

DOMENICA 3 OTTOBRE Visita libera alla chiesa di S. Giorgio dalle ore 14.00 alle ore 18.00

Dalle ore 08.00 alle ore 18.00Mercat dei Pom e de le Patate nel cortile della Casa Natale del Beato Innocenzo.Ore 16.30 Castagnata all’interno delcaratteristico scenario del Mercat dei Pom e de le Patate.

Emanuela Baldoni Consigliere Delegato alla Cultura del Comune di NiardoCell. 3393066917

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ONO SAN PIETRO

“FARE CALCHERA”PROGETTO DI

VALORIZZAZIONE DELTERRITORIO E DEL SUO

PATRIMONIO MATERIALE,IMMATERIALE E

PAESAGGISTICO. MANIFESTAZIONE

“CALCHERA E DINTORNI” III EDIZIONE

Rievocazione di un lavoro antico che ricorda gesti esapienza di genti dalla cultura contadina. Nella parte mediana della Valle Camonica, percorsa per tutta la lunghezza dal fiume Oglio, siinnalza una splendida e affascinante quanto dura emisteriosa montagna: il gruppo della Concarena.Dal punto di vista geologico la montagna è formataprevalentemente da calcare ovvero carbonato dicalcio, derivata dalla sedimentazione di materialeorganico depositatosi sul fondo di un antico mare intorno a 200 milioni di anni fa. Alle sue pendici, su un conoide di deiezione sorge il piccolo borgo di Ono San Pietro: poco meno di“mille anime“ vi risiedono e la vita scorre tranquilla.I suoi abitanti sono chiamati in dialetto“ i calcheroccda Do”.Questo soprannome deriva dal fatto che anticamente per integrare il reddito, alcune famiglieproducevano la calce attraverso fornaci; questehanno una storia particolare e affascinante fatta diantichi gesti, sapienza, sudore e fatica.E’ una storia che narra di uomini, pietre, legna efuoco in armoniosa sintonia.La calce in sintesi è il derivato di una trasformazione

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chimica che si ottiene mediante la cottura del calcare.Per questo tipo di lavoro, oltre alle pietre, provenientidalla vicina montagna e alle fascine di legna, bisognava usare ingegno, sapienza, sudore e fatica;basti pensare che servivano circa 3000 fascine dilegna, 1000 q di pietre ed un lavoro ininterrotto di6/7 giorni solo per alimentare il fuoco.In occasione delle giornate del Bene e del Bello, il2 e 3 ottobre, sarà possibile vedere la parte culminante del funzionamento della Calchera in unviaggio affascinante alla scoperta delle nostre origini tra Sapori e Saperi antichi.Inoltre il 9 e 10 ottobre sarà possibile assistere alleoperazioni di svuotamento della Calchera.

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programma info

DEL BENE E DEL BELLO73

MERCOLEDI’ 29 SETTEMBREAlle ore 10.00 apertura della manifestazione e saluto del Sindaco;benedizione e accensione “Calchera”; cenni storici su Ono S.Pietro: il territorio, la sua gente, letradizioni; apertura e visita mostra fotografica: “Intorno alla “Calchera”“Com’eravamo”.Dalle ore 14.00 alle ore 17.00 visite guidate e laboratori didatticisu prenotazione.Alle ore 20.00 stand gastronomico:“Mangià a la buna ‘nsema ai calcherocc”. Alle ore 21.00 serata in musica.

GIOVEDI’ 30 SETTEMBREDalle ore 09.00 alle ore 12.00 visiteguidate e laboratori didattici suprenotazione. Alle ore 20.00 stand gastronomico:“Mangià a la buna ‘nsema ai

da Piazza Roma; stand gastronomico: “Mangià a la buna‘nsema ai calcherocc”; degustazione prodotti tipici locali: Sapori e Saperi della Concarena; mercato contadino;apertura mostra fotografica Alle ore 21.00 intrattenimento folkloristico.

LUNEDI’ 4 OTTOBREAlle ore 10.30 Spegnimento“Calchera”

SABATO 9 E DOMENICA 10 OTTOBRE Dalle ore 09.00 alle ore 17.00operazione di svuotamento della“Calchera” Visione notturna dello spettacolo della “ Calchera”accesa da mercoledì 29 settembre a domenica 3 ottobre.

Associazione LOntànoVerde25040 Ono San Pietro (Brescia)Via Brugnolo, 3a Tel. 3479709419 Sig.ra Troncatti Moira informazioni e prenotazioni visite guidate e [email protected]

Comune di Ono San Pietro25050 Ono San Pietro (BS)Piazzale Donatori di Sangue, 1 Tel. 0364.434490 Fax 0364.434030 Cell. 3357168787Assessore Sig.ra Federica Ferrariwww.comune.ono-san-pietro.bs.itinfo@comune.ono-san-pietro.bs.it

calcherocc”. Alle ore 21.00 “Quater bote ‘nsema aicalcheroc”. Serata in musica.

VENERDI’ 1 E SABATO 2 OTTOBREDalle ore 09.00 alle ore 12.00 visiteguidate e laboratori didattici su prenotazione. Alle ore 20.00 stand gastronomico:“Mangià a la buna ‘nsema ai calcherocc”; degustazione prodottitipici locali: Sapori e Saperi ai piedidella Concarena. ; mercato contadino;- apertura mostra fotografica.Alle ore 21.00 intrattenimento folkloristico.

DOMENICA 3 OTTOBRE Dalle ore 09.00 alle ore 12.00 visiteguidate e Laboratori Didattici suprenotazione.Alle ore 20.00 sfilata gruppi e associazioni di volontariato a partire

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OSSIMO

IL MUSEO ETNOGRAFICO DI

VALLE CAMONICA OSSIMO BORNO E IL

PARCO ARCHEOLOGICO

ANVOIA

Il Museo della cultura materiale ha sede nella ex casaparrocchiale di Ossimo Superiore. Nasce nel 1995con il proposito di documentare la vita contadina sull’Altopiano. G. Carlo Zerla coadiuvato da più col-laboratori raccolgono documenti che raccontano il nostro passato in ben 20 sezioni. Ciò che è stato raccolto fa si che il nostro Museo Etnografico sia apprezzato come un gran libro aperto che racconta lavita contadina dalla fine dell’ottocento agli anni 1960.La realtà di Ossimo in questi ultimi anni si è andata acollocare tra chi ha attuato una esperienza Ecomuseale, attraverso il recupero del territorio e dellapatata San Carlo qui coltivata da tanti anni. Il parcoAnvoia, di libero accesso è visitabile tutto l’anno, distacirca tre chilometri dagli abitati. Le prime scopertearcheologiche preistoriche sul nostro Altopiano risalgono agli anni 1950 quando, in località Asinino,Giacomo Franzoni di Ossimo Inferiore scopre la stelenumero uno. incisa nel terzo millennio A.C. Sull’Altopiano negli anni settanta vengono scoperte da Gian Carlo Zerla altre tre stele-Nel 1988 – 90 - 91- con la collaborazione dei familiarie amici Vigilio e Marino vengono scoperti e segnatialtri due frammenti istoriati in località Asinino e Pat. Unanuova ricerca fatta dalla famiglia Zerla in Pat 1990 - 93scopre 5 stele di grande interesse scientifico che

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segnala alla dott. Poggiani. Ad Ossimo inf. i medesimiscoprono la stele sette e otto trasferite a Naquane,parco nazionale a Capo di Ponte. La Soprintendenzadi Milano nel 1988 concede al Centro Camuno con ledovute garanzie l’autorizzazione di aprire degli scaviad Anvoia e Passagrop.In seguito Zerla in qualità di Assessore Comunale escopritore prospetta con il C.C. S. P. e gli enti locali Comunità Montana e BIM di fare il parco di Anvoia. Il Parco Delle Pietre Degli Dei è il titolo dato dallagrande Mostra e Catalogo tenutasi a Bergamo alta nelCentro S. Agostino nel 1990. Ora l,area del Parco èvisitabile gratuitamente durante tutto l’anno. La dottoressa Poggiani da una decina d’anni sta scavando il sito di Pat scoperto dagli Zerla. I primicinque massi istoriati da diversi anni sono stati portati alParco di Naquane, questi andranno a completare ilgrande parco con ben numerosi altri interessantissimimenhir istoriati e studiati in questi ultimi anni dalla stessaSoprintendente che sul sito segnalatogli né ha scavatiancora oltre una quindicina. La stessa ha qui scavatoanche altre strutture molto antiche - Ossimo con questescoperte fatte negli ultimi 25 anni si trova ad essere inserito nel Patrimonio Mondiale Dell’UNESCO. Vedi volume n.1 – il Patrimonio da Salvare, Corrieredella sera, De Agostini 1999.

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programma info eventi

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SABATO 2 OTTOBREDalle ore 14.30 alle 16.30 Visite guidate al parco e al museo

DOMENICA 3 OTTOBREDalle ore 14.30 alle ore 17.00Visite guidate al parco e al museo

Comune di Ossimo25050 Ossimo (BS)Piazza Roma, 10 Tel. 0364.41100 Fax 0364.311856 [email protected]

Museo Etnografico di Ossimo Superiore25050 Ossimo (BS)Via Marconi, 1Tel. [email protected]

DOMENICA 3 OTTOBREUna domenica al MuseoApertura con ingresso libero dalle ore 14.30 alle ore 17.00Pag. 104

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PAISCOLOVENO

MINIERE DI GAVIERA

A quota 1910 m s.l.m. si sviluppa il sito minerario di“Gaviera”; in quest’area sono stati individuati numerosi resti di alzati in pietra a secco ed individuate tracce di estrazione di minerale, accessie cunicoli sotterranei che risultano ostruiti da detriti oda smottamenti di versante. In particolare si notanoin superficie grandi accumuli di roccia portata all’esterno da parte di scavo. Non sappiamo ancora con ragionevole certezza quanto l’uomoabbia cominciato a scavare ferro in questo sito emolto più in generale lungo la Valle dell’Allione.Dato quindi che lo sfruttamento minerario attraversavarie epoche, le miniere più antiche non sono più accessibili; molto più evidenti invece sono i resti delpiù recente impianto che si articola tramite una struttura destinata al ricovero dei minatori un complesso di fornaci, un settore di scavo, i resti di unforno fusorio, un sistema di invio del minerale verso il fondo valle tramite teleferica. Delle miniere di Gaviera si hanno notizie di estrazione di minerale di ferro sin dal 1400; si sacon certezza che alla fine del 1800 l’industrialeGiovanni Andrea Gregorini riunisce tutte le miniere,prima suddivise in tanti proprietari, e i forni fusori che

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anticamente appartenevano alle “Vicinie” cioè allacomunità, in un'unica ditta la “Franchi Gregorini”. Nel 1937 subentra a sostituzione della “ FranchiGregorini” la società ILVA, che, dopo una serie diincidenti sul lavoro, fallisce. Alla ILVA subentra la S.A.siderurgica Ferromin, gestendo le miniere della Valledell’Allione fino alla chiusura definitiva, avvenuta il30 novembre 1943.

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programma info

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DOMENICA 3 OTTOBREAlle ore 08.00 ritrovo presso le ex-Scuole di Loveno; salita versomalga Largone; visita al sitominerario; pranzo al sacco con possibilità di gustare polenta con ilformaggio della malga il località “Plà de l’Om”; Alle ore 16.00 rientro da malgaCampo Lungo a Loveno.

Il tracciato da percorrere è agevole;si consiglia un abbigliamento datrekking con mantellina per la pioggia.

Comune di Paisco Loveno25050 Paisco Loveno (BS)Via Nazionale, 21 Tel. 0364.636010 Fax 0364.636500 Cell. 3291637886Sig. Diego Mora Presidente Pro Loco

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PASPARDO

IL CASTAGNO E LE INCISIONI RUPESTRI

Il castagno è una pianta che in passato è semprestata legata alla tradizione contadina popolare e cheha costituito, soprattutto in zone di montagna o più ingenerale in vallate alpine come la nostra, un sostegnoalimentare non indifferente. Il termine che veniva eviene coniato per il castagno è infatti “l’albero delpane”; i frutti ed i prodotti derivati (soprattutto farina dicastagne e castagne secche) hanno contribuito alsostentamento delle famiglie agricole numerose intempi di scarsità di cibo, dovuto ad eventi legati aidue conflitti mondiali come quelli che hanno caratterizzato la prima metà del XX° secolo. Nel 1996 la locale Amministrazione Comunale di Paspardo ed un gruppo di appassionati di questo settore, hanno dato vita al Consorzio della Castagnadi Valle Camonica. L’attività operativa che questisvolge verte sul risanamento, il recupero e la valorizzazione economico-produttiva dei castagnetidella Valle Camonica: la potatura risanante, di conservazione e di sviluppo dei castagni, l’innesto divarietà di notevole pregio e piantumazione di nuovisoggetti innestati in vivaio, la raccolta, l’acquisto, la selezione e la conservazione oltre alla trasformazionedelle castagne sono alcune delle varie attività che il

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Consorzio svolge. Dalla castagna, il prezioso fruttodelle piante di castagno, si diparte poi una filiera diprodotti principalmente dolciari per il contenuto inamido e zuccheri che questa possiede. Il comparto dilavorazione delle castagne e di trasformazione in derivati che il Consorzio ha sviluppato, è costituito daun polo produttivo che annovera vaglio, essiccatoio,sgusciatrice e mulino.

Il principale sito archeologico di Paspardo è quellodescritto con il nome di Plas conosciuto anche comeCapitello dei due Pini: su queste rocce si trovano figure antropomorfe schematiche e mappe topografiche; su una parete rocciosa verticale sitrovano un simbolo solare, pugnali, un cervo e due alabarde che sono divenuti simbolo del Centro Camuno di Studi Preistorici. Altro sito di particolare interesse è la zona di Dos Sottolaiolo dove tra lecinque rocce incise si scorgono diverse rose camune,palette e coppelle, scene di caccia e di guerranonché il grande guerriero dell’altezza di 140 cm.

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programma info eventi

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SABATO 23 DOMENICA 24 OTTOBREAlle ore 09.30ritrovo in P.zza Padre Marcolini, 13Visita guidata a cura di Sonia Martinazzoliore 10.00partenza verso località “Plas” per la visitaalle rocce istoriateore 10.15visita al “Capitello dei due Pini” ore 11.00 visita “Dos Sottolaiolo”Alle ore 12.00pranzo libero con possibilità di prenotazione presso l’agriturismo Il Castagnolo Tel. 338.3067383Alle ore 14.00 ritrovo in Piazza Padre Marcolini, 13visita al polo produttivo del Consorziodella Castagna di Valle Camonica con laguida Germano SquarattiAlle ore 15.00termine visita Consorzio e possibilità, surichiesta e a pagamento, di degustazionecaldarroste e prodotti del Consorzio.

Consorzio della castagna di Valle Camonica SCFC25050 Paspardo (BS)P.le Padre Marcolini, 2 Tel. 0364.486010 Fax 0364.485000 Cell. 3402316479Sig. Germano Squaratti

Festival della preistoriaPag. 116

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PIAN CAMUNO

ORATORIO DEI MORTI EDEI DISCIPLINI

“Sono io la Morte che porta corona, io son di tutti voi Signorae Padrona”: inizia così un lungo scritto che accompagna laDanza Macabra di Pinzolo-Carisolo, ripresa tra l’altro in musica da moderni autori. Il tema della Danza Macabra hale sue origini nel Basso Medioevo, in un clima sociale ed economico appena devastato dalle epidemie di Peste cheportarono alla ribalta, prepotentemente, la Morte come unicaverità comune tanto al ricco quanto al povero e che scatenarono nelle menti del volgo e dello studioso una sortadi reazione frenetica che si potrebbe riassumere nella filosofiadel Carpe Diem, che se da una parte può essere dallaChiesa capita e proposta, dall’altra va contro i vari principimorali, etici, e così via. Ecco allora che la Chiesa trova nelregistro emotivo della paura e del terrore un’arma efficaceper riportare le genti sulla retta via, ricordando loro sì la caducità della vita ma anche premi e punizioni per coloroche si attengono o meno ai dettami del clero. Iconograficamente parlando, la Danza Macabra nasce nell’Europa Centrale intorno al 1400 e da li si espande, sinoall’Italia del Nord (anche se vi sono esempi geograficamentedistanti da questo ideale confine). La rappresentazione vedela Morte come uno scheletro con falce, talvolta (nel giudizioe nel trionfo) con corona. La morte è sempre accanto ad unvivente, che poteva essere un laico od un religioso, unadonna o un uomo, un vecchio o un bambino, proprio a sottolineare la sua unicità e verità. Le persone potevano

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essere accompagnate oppure violentemente “richiamate” daquesto scheletro, anche attraverso l’uso di cartigli al cui interno vi era scritto un monito. La disposizione della rappresentazione poteva essere lineare su un solo lato (cappelle, cimiteri, etc) oppure disposta per contrapposizione(i dipinti erano disposti a registri contrapposti, sui lati dellacostruzione). Elemento comune, lo scheletro, le sue armi, i suoimoniti. La Danza di Pian Camuno, recentemente restaurata, èfuori da un contesto storico poiché risale alla seconda metàdel 1600, ma risponde comunque ai criteri classici. Cosìcome a noi è arrivata, essa presenta due affreschi tra lorocontrapposti (fisicamente, ma anche come tematica: in uno viè un eremita, nell’altro un ricco) sul perimetro interno dellacostruzione definita come “Oratorio dei Morti o dei Disciplini”, accanto ai quali troviamo scende di dannazionefigure di santi. Gli affreschi sono di mano assai semplice, neitratti e nel colore, e in quelli di Danza troviamo dei cartiglidove la morte, a seconda dell’interlocutore, accompagna ladipartita del protagonista con moniti piuttosto che con “consolazioni”. Interessante il cartiglio dell’eremità, dove lamorte chiama a sé il religioso. “Vieni meco eremita, chegionto è il fin di tua vita”. La parola “gionto” è la chiave di lettura, un interessante indizio che ci dice come l’artista abbiainserito una citazione colta (il termine esatto è “sonto”, SonoIo) tratta da altre Danze, interpretando la scritta e tradendo lesue origini.

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programma info

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SABATO 2 OTTOBREAl mattino visite guidate riservate alle scuole su prenotazionein BibliotecaDalle ore 14.30 alle ore 18.00Visite guidate, ogni mezz'ora, al raggiungimento di un gruppo minimo di 5 persone.

DOMENICA 3 OTTOBREDalle 10.00 alle 12.00 e dalle ore14.30 alle ore 18.00 Visite guidate,ogni mezz'ora, al raggiungimento diun gruppo minimo di 5 persone.

Nell’adiacente chiesa di S. Giulia, nei giorni 2 - 3 ottobre sarà espostauna mostra di quadri dell’artistaFausto Bariselli

Biblioteca di PianCamuno Tel. 0364.593861

Comune di PianCamuno Tel. 0364.593812-13 e-mail: [email protected]

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PIANCOGNO

CHIESA DELLA SS. ANNUNCIATA E LA

“NUOVA CANTINALETARI”

Sul crinale della montagna che sovrasta tutta labassa Vallecamonica sorge il complesso monasticoche dalla seconda metà del XV secolo, ovvero dallasua fondazione, ha dato il nome alla località: l'Annunciata; in dialetto locale: "LA NOS-CIADA". Attualmente è gestito dai frati cappuccini ed ospitapoco meno di una decina di frati che ne curanol'aspetto religioso.La sua costruzione, iniziata nel 1463 e terminata inpochi decenni, era stata voluta dal Beato AmedeoMenez de Sjlva e la dedicazione alla Annunciata èevidenziata in quattro capitelli scolpiti presenti nelchiostro maggiore dove compare oltre alla data,1483, anche il nome del Papa, Sisto IV, che ne autorizzò la richiesta. La località è oltremodo celebre sia per la sua incantevole posizione dallaquale si domina tutta la bassa Vallecamonica ed illago d'Iseo, sia per la ricchezza delle sue espressioni artistiche ed architettoniche, sia per ilsenso di pace e di quiete che il sito trasmette; ma inparticolare per la devozione che migliaia di fedeliportano nei confronti del Beato Innocenzo daBerzo. Al suo interno si possono ammirare alcunicicli di affreschi particolarmente pregiati, fra cui

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emerge la vita di Gesù e la sua Passione dellaparete divisoria attribuita alla scuola del Da Cemmo,quelli del coro raffiguranti la storia di Maria dipintinel 1475 da Giovan Pietro da Cemmo.Altri affreschi raffigurano scene di vita dei santi edaltri temi religiosi e sono opere, fra gli altri, di: Maestro di Bienno, Tura, Cossa, Lamberto OrazioDe Rossi.La "Nuova Cantina Letari", in località l'Annunciata,nasce nel 2008 sfruttando una sezione delle vecchie gallerie del cotonificio Olcese scavate tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900. La "Nuova Cantina Letari" è situata nei pressi del Ristorante Miravalle e della duecentesca chiesa deiSanti Cosma e Damiano edificata sui ruderi di unfortino medioevale, e nelle vicinanze dell'antico ingresso al convento dell'Annunciata risalente al1400 circa.

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programma info eventi

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SABATO 9 OTTOBREDOMENICA 10 OTTOBREVisita, con prenotazione, alla qualeseguirà degustazione del vino “Bianco dell’Annunciata” IGT Vallecamonica

Walter Letari Ristorante Miravalle Tel. 0364.481785 Cell 335481785

SABATO 9 OTTOBREChiesa dei Santi Cosma e Damiano nelle vicinanze Ristorante MiravalleOre 17.30Concerto ad opera della chitarristaSerena Salonistudente del ConservatorioL. Marenziodi Darfo Boario TermePag. 102

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PISOGNE

IL CENTRO STORICO

Il nucleo più antico e ben conservato del paese è undedalo di vicoli con portici e palazzi signorili dalle eleganti facciate. La Torre del Vescovo si confermacome importante simbolo del paese, affacciata suquella che per secoli è stata Piazza Mercato, luogodi scambio commerciale dal Medioevo fino al 1600.Fu eretta nel 1250 come affermazione del potere ecclesiastico e costruita in pietra locale con conci lavorati con cura e a bugne su tutti i lati. La torre è visitabile al suo interno tramite una scala e il quartopiano è occupato da una cella, detta Stanza delVescovo, dalle cui ampie finestre si gode una stupenda vista a 360° su tutto il centro storico.Da Piazza Mercato, salendo verso la parte alta delpaese, si incontra l’antica Pieve di Santa Maria in Silvis, collocata su un dosso che domina, oltre alpaese, anche tutto l'alto Lago d'Iseo. Pur avendo origini molto più antiche (è certamente l'edificio cristiano più antico di Pisogne), fu ricostruita nel 1485,come si legge sul portale in pietra simona della facciata. Durante i lavori di restauro sono emersi diversi livelli di pavimentazione, nonché un monumento funerario romano della metà del I secolo d.c. In occasione di quest’edizione

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di Del Bene e del Bello apre le porte ai visitatori laVilla Damioli, di proprietà privata, che occupa il latosud di Piazza Vescovo Corna Pellegrini, dove inepoca medievale sorgeva il Castello. E’ composta dadiversi corpi di fabbrica che si sono aggiunti a partiredal ‘700 fino al XX secolo. Attraverso un portale conarco a tutto sesto in travertino degli inizia del ‘900 siaccede alle sue stanze: tutto il complesso interno siapre su un vasto parco di particolare valore, il parcocomunale che faceva parte appunto della proprietàDamioli oggi Galli. Con un’estensione di mq 17000 ,risulta tuttora di grande interesse per la presenza di alberi centenari e di rare essenze, tra cui una grandevarietà di conifere, alcune molto rare. La Chiesa di Santa Maria della Neve, sorta nel XV secolo alla periferia nord di Pisogne, è conosciuta peressere uno dei più suggestivi esempi di pittura sacradel ‘500. Uno stupendo ciclo di affreschi di GirolamoRomanino decora interamente l’interno con le storiedella Passione di Gesu’ e una Crocifissione carica diespressività posta in controfacciata.

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programma info

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SABATO 9 OTTOBREOre 15.00 ritrovo presso la Chiesadella Pieve, visita guidata dell'interno con affreschi del Da Cemmo e cripta medievale.Visita del centro storico con le piazze, la torre del vescovo, i porticiSettecenteschi, i palazzi signorili e leporte d'accesso al Borgo.

DOMENICA 10 OTTOBREOre 15.00 ritrovo presso Villa Damioli (vicino chiesa parrocchiale)Visita guidata alla settecentesca Villa e al parcoVisita guidata agli affreschi di Girolamo Romanino in Santa Maria della Neve.

Biblioteca comunale Tel. 0364.880856 [email protected]

Ufficio turistico Tel. 0364.880517 [email protected]

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PONTE DI LEGNO

I CICLI PITTORICI DELLA VALLECAMONICA CON LE OPERE DI

JOHANNES DA VOLPINO

Johannes de Volpino, pittore esponente non trascurabile per la decorazione di ambienti sacri diuna vasta area nel settentrione della penisola tra lafine del ‘400 e gli inizi del ‘500, fu rappresentantenotevole di quella che gli storici dell’arte chiamavano pittura “votiva” .Autore di un vasto numero di affreschi nelle vallibergamasche, transitò poi per la nostra Valle fino araggiungere il Trentino. La tecnica del maestro di Volpino è molto realistica atratti addirittura aggressiva, di matrice popolare. Possiamo trovare i suoi affreschi nell’abside dellachiesetta di S. Apollonio considerata una delle piùantiche della Valle, la cui struttura tipicamente romanica viene fatta risalire al XI secolo.La sua opera costituisce quindi l’attestazione, nellanostra terra, seppur in ambito di “pittura minore” diuna originalità artistica che seppe farsi apprezzare evalere ben al di fuori dei propri confini.

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programma info

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Comune di Ponte di LegnoPiazzale Europa 25056 - Ponte di Legno (Bs)Tel. 0364/[email protected]

DOMENICA 10 OTTOBREOre 15.00Visita guidata alla chiesa diS. Apollonio con l’architetto Lucia Morandini

eventi

DOMENICA 10 OTTOBRESala riunioni del centro sociale di PezzoOre 9.00ConvegnoLe vie dell’arte medioevale nel Bacinodell’OglioPlampezzo, punto nodale del percorso diGiovanni da Volpino, ”missionario” dell’arte popolare sebino-camuna inTrentino e Veneto.

Giancarlo MaculottiLe ragioni del Convegno: Plampezzo e la chiesa di Santa Apollonia:riconoscere la propria identità nel granfiume della storia, della memoria, dell’arte.

Alberto Zaina La riscoperta dell’arte medioevale nelBacino dell’Oglio.

Virtus ZallotLa chiesa di S. Apollonio e il romanicoin Valle CamonicaRoberta Bonomelli La pittura tra Sebino e Valcamonicaprima del Da Cemmo Alessandra Mazzucchelli Nel suo luogo natale: gli affreschi diBranico a Costa VolpinoGabriele Foresti La prima data: 1364 sugli affreschi diCambianicaNicola Zanotti Da Pezzo al TrentinoFausta Piccoli La missione si conclude nel veronese: a Sommacampagna (1384) enuovi ritrovamenti nel VenetoOre 12.30 Domande del pubblico e conclusioni diFrancesca Stroppa, docente di Storiadell’Arte medioevale all’Università diParma.

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PRESTINE

IL COSTUME POPOLARECAMUNO,

IL SANTUARIO DELLAB.V. DELLA

CONSOLAZIONE E IL CATASTO

LOMBARDO VENETODELL’ANNO 1853

A seguito di un incarico per una ricerca storico– scientifica di Prestine, viene alla luce un importantedocumento, si tratta del Libro Monte di Pietà di Prestine dal 1644 al 1691. Il documento è l’elencodei beni impegnati dalla popolazione, che stavavivendo un periodo difficile a seguito dell’alluvionedel 1634 per avere denaro da svolgere le proprieattività. La dettagliata descrizione anche di vestiti epanni ha permesso la realizzazione del costumemaschile e femminile del XVII secolo.

Attivando una collaborazione con l’Accademiadelle Belle Arti di Brera di Milano, attraverso laProf.ssa Miretta Tovini sono state istituite due tesi dilaurea sul Costume Popolare Camuno.Il risultato è così la ricostruzione, con fedele documentazione di tutte le fasi lavorative, degli abitiche i nostri antenati indossavano, utilizzando per laloro realizzazione i materiali raccolti sul territorio:lana, canapa, lino, seta, colori naturali derivantidalle piante esistenti.I Costumi, presentati il 5 gennaio 2007 durante lamanifestazione Gabinot di Prestine, sono stati espostipresso varie manifestazioni camune e hanno

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rappresentato le Accademie delle Belle Arti di tuttaItalia all’undicesima edizione della “QuadriennaleEsibizione Internazionale di Scenografia e di Architettura Teatrale” svoltasi a Praga dal 14 al 24 Giugno 2007.

Il Santuario della Beata Vergine della Consolazione.Costruito a partire dal 1475 con affreschi attribuiti aGiovan Pietro da Cemmo e alla sua scuola si inserisce nel panorama dei Santuari della ValGrigna. Ampliato nel corso dei secoli, il Santuario assunse la funzione di Parrocchiale dopol’alluvione del 1634. Gli affreschi del XV secolofurono ricoperti da calce probabilmente usata perarginare la diffusione dell’epidemia di peste del XVIIsecolo e solo nel 1950, durante gli interventi diristrutturazione, tornarono alla luce.

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programma info

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DOMENICA 10 OTTOBREDalle ore 14.00 alle ore 20.00visita al Santuario con spiegazionedegli affreschi e storia della sua realizzazione attraverso pannelli esplicativi. All’interno del Santuario sarà inoltrepossibile conoscere il Costumepopolare camuno con spiegazionedella realizzazione e della ricerca attraverso pannelli esplicativi.

Comune di Prestine Tel. 0364.40108 [email protected]

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SAVIORE DELL’ADAMELLO

CAPPELLA VOTIVA“MORCC DE TÖLE”

E CALCHERA VECCHIADI TOLLE

E' certamente la santella più grande e conosciutadella zona. Fu costruita nella prima meta' dell’800per ricordare la tragica morte di cinque giovani diValle che andavano per “isìga” sopra i monti dellamalga Tolle, rimasti purtroppo travolti e sepolti in località Bronze sotto una valanga il 24 aprile 1804.E' posta in posizione panoramica e nell'ultimo decennio e' stata ristrutturata da parte del localeGruppo Alpini in collaborazione con la Civica Amministrazione comunale ed i volontari, nella parteantistante, con adeguato livellamento del terreno eposa di bei pilastri in granito. Il tutto si inserisce perfettamente nell'incantevole ambiente alpestre circostante. Nel 2004 e' stato celebrato il duecentenario della tragedia, con una S. Messasolenne in loco e posa di una piccola targa ricordo.E' sempre stata oggetto di particolare devozione daparte dei valligiani e meta continua da parte di passanti e turisti.Appena due tornanti dopo la santella dei morti e'ancora visibile, nella sua parte restante, la vecchiaCalchera de Töle” che serviva per ricavare la calcenel 1900.Questa “calchera” fu costruita nel 1918 circa e rimase in attivita' fino al 1938/39 circa, cosi' come viene ricordato dai piu' anziani del paese.

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Trattasi di costruzione circolare (diametro m 3) di cuie' visibile attualmente solo la parte superiore.Il procedimento per ricavare la calce o calcina era ilseguente : la parte inferiore della struttura veniva utilizzata per il fuoco che doveva essere alimentatocontinuativamente per una settimana giorno e nottedagli addetti. Nella parte mediana venivano primasistemati, a volta, i sassi destinati alla cottura. Erano usate solo pietre di marmo non maturo del vicino Corno di Lendeno e non “scàia” o granitonormale. Tutto lo strato sassoso veniva infine ricoperto con 20 cm. circa di terra e sabbia “del'oi”. Al termine del periodo di cottura veniva tolta laterra e le pietre sottostanti si afflosciavano a basso in tanti pezzi di calce bianchissima che veniva poiusata da chi ovviamente aveva partecipato all’attività della calchera o venduta a terzi per tutti i lavori edilizi.

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programma info

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SABATO 2 E DOMENICA 3 OTTOBRE Visite libere nella zonaContattare il sig. Tiberti Giovanniper eventuali visite guidateTel. 0364.634223

Comune di Saviore dell'Adamello25050 Saviore dell’Adamello (BS)Via San Marco, 19 Tel. 0364.634131-638100 Fax 0364.634669www.comune.savioredelladamello.bs.itinfo@comune.saviore-delladamello.bs.it

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SELLERO

LE MINIERE DI CARONA

Il sito minerario di Carona è di proprietà del Comune di Sellero ed era formato da una minieradetta "Madre" e da altre miniere dette "Azzurra","Bianca" e "Rossa” . Le strutture di soprassuolo sitrovano ad un’altitudine di m 800 s.l.m. a nord-ovestdell’abitato di Sellero e sono raggiungibili attraversouna strada silvo-pastorale che dalla frazione di Novelle si inerpica con andamento sinuoso percirca Km 3 sino a raggiungere la località “Marsa”.Recentemente l’Amministrazione comunale di Selleroha provveduto alla sistemazione della suddettastrada che ora appare completamente pavimentatamantenendo tuttavia una sezione molto ridotta che,di fatto, non consente il traffico contemporaneo neidue sensi di marcia.Dalla località “Marsa” posta a quota 730 m s.l.m. si diparte una mulattiera che con tragitto di circa 20minuti a piedi consente di raggiungere il piazzale sulquale si affacciano i ruderi di tre fabbricati: il primoprecedentemente adibito a magazzino e ufficio, ilsecondo che risultava essere la casa del custode einfine il terzo che era usato come cabina elettrica emagazzino.Il sito minerario di Carona ha origini antiche, ma

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l’ultimo e più intensivo sfruttamento ebbe luogo neiprimi tre decenni del 1900 e precisamente dal 1908al 1929 per l’estrazione, cui vanno aggiunti circa treanni per lo smaltimento delle scorte; la costruzionedei fabbricati risale ai primi anni del 1900 quandovennero effettuate le opere preparatorie per l’estrazione del minerale.Nel 1932 l’attività mineraria venne a cessare deltutto e da allora il sito risulta abbandonato.Il minerale veniva scavato praticando buchi nellaroccia grazie lavoro dei minatori (mineur) e degli artificieri (fughì) che posavano l'esplosivo e si occupavano di farlo brillare. Gli operai lavoravanosu turni di 8 ore ciascuno.

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programma info

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SABATO 2 DOMENICA 3 OTTOBREVisite libere nella zonaPer visite guidate contattare il Sig. Bressanelli G.Luca Vice SindacoCell. 3283393114

Comune di Sellero25050 Sellero (BS)P.zza Donatori di sangue, 1Tel. 0364.637009 Fax 0364.637207 Cell. 3283393114 Sig. Bressanelli G.LucaViceSindacowww.comune.sellero.bs.itinfo@comune.sellero.bs.it

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SONICO

CHIESA DI SAN LORENZO

GARDA

La Chiesa di San Lorenzo si trova nel territorio delComune di Sonico, nella frazione di Garda. L'edificio si affaccia da un terrapieno ricavato nellaroccia ai margini di Garda, in posizione dominantela valle, spettacolare la vista che si gode da lassù!Non si deve dimenticare, inoltre, nella determinazione della posizione della chiesetta, l’incontro di una serie di strade che conducevanoverso le diverse parti della Valcamonica e ancheverso le montagne. La sua costruzione in questopunto “strategico” era un riconoscimento dell’importanza che Garda aveva nella prima partedel Medioevo. La chiesa è orientata ad est e presenta una poderosa torre campanaria. Si presenta divisa in due navate, con un ampio presbiterio rettangolare. Tracce della struttura romanica sono visibili nella parte inferiore della facciata e nel fianco meridionale. Una incisione alladestra del portale sembrerebbe datarla al 1159. A metà del XII secolo doveva essere una struttura adaula singola, quasi certamente conclusa da un'abside semicircolare. Nel seicento subisce unaprofonda ristrutturazione con l'aggiunta della seconda navata, e del campanile, forse in

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sostituzione della torre precedente. Nel corso del novecento l'altare marmoreo viene trasferito in SantaMaria Nascente, la chiesa che ne prende anche ilposto di parrocchiale, pur dipendendo comunquedalla Pieve di Edolo. Adiacente alla chiesettasorgeva in origine un convento utilizzato dalle suoreper i ritiri spirituali, ora, ristrutturato e riadattato, ospita un albergo-ristorante.

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programma info eventi

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DOMENICA 3 OTTOBREOre 9.30 S. Messa in San Lorenzo a Garda per la Madonna di OttobreOre 15.00 Visita della chiesa di San Lorenzo con il pittore Pierangelo BenetolloAl termine della visita seguirà castagnata e merenda per tutti.

Assessore Fanetti Katia Cell. 3292324267

Festival della preistoriaPag. 116

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TEMÙ

CHIESETTA DI SANTA GIULIA

A 1860 metri di altezza, alle falde degli speroni diCasola e Castablo, nel gruppo del Salimmo sorgel’antica chiesetta di Santa Giulia, il ricordo della suacostruzione è uscito dalla memoria degli uomini enon rimane nemmeno nelle carte ingiallite degliarchivi. La gente della zona però si è sempre tenutastretta alla tradizione, richiamata dal mistero di alcune certezze. La festa di Santa Giulia (che si tiene ogni anno il 16 Agosto) nacque sicuramente con la chiesetta la quale, già nellaprima metà del Cinquecento,era cadente. Il popolocerca,di solito, nei propri santuari una “leggenda” di fondazione, oppure ne vede le origini in qualcheavvenimento straordinario per lo più dovuto a pubbliche calamità ,se non si tratta di una continuitàsantuariale della preistoria. La nostra chiesetta, cheha l’aspetto di una baita in mezzo al bosco,la si puòipotizzare legata a un organismo ecclesiastico cheebbe in alta Valle influenza economica e religiosa.La sua fondazione è da collegarsi con il monasterodi San Salvatore a Brescia, istituito nel 753 ai piedidel castello. Uno dei più antichi documenti che ricordano la chiesetta di Santa Giulia risale all’8 novembre 1312. E’ un investitura a Zalamegna di

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Dalegno dei fondi pertinenti e spettanti alla chiesa di Santa Giulia di Dalegno. Nel 1951 venne travolta da una valanga. La tenacia di un prete montanaro, don Gianni Donati di Pontagna e l’aiutodei suoi parrocchiani, con diversi interventi, nel1953 nel 1955 e nel 1963, la riportarono al primitivo splendore. Tratto dal libro: “Malghe e alpeggi dell’Alta Valcamonica” di Dino Marino Tognali.

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programma info eventi

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SABATO 2 OTTOBRE 2010Dalle ore 09.00 alle ore 18.00Visita libera

DOMENICA 3 OTTOBRE 2010Dalle ore 09.00 alle ore 18.00Visita libera

Pro loco Temu’Tel. [email protected]

DOMENICA 3 OTTOBREUna domenica al MuseoApertura con ingresso libero dalle ore 10.00 alle ore 12.00dalle ore 14.30 alle ore 17.00Pag. 104

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VEZZAD’OGLIO

CHIESA PARROCCHIALE DI S. MARTINO

La Chiesa, dedicata al Vescovo Martino di Tours, ha origini presumibilmente medievali proprio per lasua intitolazione. Ampliata sul finire del Cinquecento,la struttura, grandiosa nei suoi volumi e solenne nellaprospettiva, venne interamente ricostruita nella seconda metà del settecento. All’esterno, sopra ilcinquecentesco portale una lunetta reca l’affrescocon la decollazione di San Giovanni Battista adopera dell’ architetto Stefano Fagottino (1534-1598). Importanti gli autori di fama nazionaleche impreziosiscono la chiesa di affreschi, tele esoase lignee. All’interno, nella volta compaiono affreschi con le storie di San Martino eseguite nel1896 da Cesare Bertolotti. A sinistra, sopra il Battistero in marmo bianco di Vezza d’Oglio è esposta una tela raffigurante la Santissima Trinità conMadonna e Santi attribuita a Palma il Giovane. Ancora lo Sposalizio della Vergine riferita al Cossaliche insieme allo splendido organo settecentesco edun immagine con la Madonna e Sant’Antonio diPadova arricchiscono il lato sinistro della parrocchiale. Nel Presbiterio, ai lati, si possono ammirare due amabili e grandi tele seicenteschedell’ artista camuno Giacomo Borni detto Bate,

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rispettivamente con San Martino e San Giorgio. L’opera plastica di gran lunga più importante è l’imponente e fastosa soasa lignea dell’altare maggiore a due ordini architettonici sovrapposti, assegnata alla scuola dell’edolese GiovanniDomenico Ramus, in particolare al valtellinese Giovanni Battista Zotti (inizi del secolo XVIII). Il ricchissimo apparato è assai folto di statue con numerosi Angeli, festoni di frutta, motivi floreali e ornati vari. Il settecentesco altare maggiore inmarmo (1775), è pregevole lavoro dei celebri scultori Fantoni di Rovetta, autori anche di un paio di Angeli.

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programma info

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SABATO 2 OTTOBREDalle ore 10.00 alle ore 11.00 visita guidata alla chiesa

DOMENICA 3 OTTOBREDalle ore 15.00 alle ore 16.00 visita guidata alla chiesa

Pro-loco di Vezza d’Oglio Tel. 0364.76131

Comune di Vezza d’Oglio Tel. 0364.779610

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VIONE

CAVA DEL MARMO EOSSERVATORIO

FAUNISTICO VALLE DI CANE’

Posta a nord della frazione di Canè si trova l’omonima valle di origine glaciale, la cui area faparte del comprensorio del Parco Nazionale delloStelvio. Famosa per i suo paesaggi incontaminati eper la sua natura selvaggia, è solcata dalle spumeggianti acque del torrente Fiumeclo.La sua fauna è molto variegata, infatti sono presenticervi, camosci, caprioli, stambecchi per quantoriguarda i grossi mammiferi. In rappresentanza deimammiferi di modeste dimensioni si possono invecetrovare la marmotta, l’ermellino, gli scoiattoli rossi ebruni, il tasso, la volpe e la lepre alpina. Anche ilcielo sopra la valle è densamente popolato: falchi,picchi, galli cedroni, corvidi, oltre alle aquile che nidificano tra le vette marmoree. Tutt’intorno predominano fitti boschi di conifere, con prevalenzadi larici e abeti. I prati sono rivestiti da varie centinaia di specie di fiori: azalee alpine, rododendri, linnee, camedri alpini, botton d'oro, genziane ecc.La Valle di Canè era nota in passato anche per lacava del marmo, posta sul versante orografico destro, ad una quota di circa 1800 m di altitudine.Veniva estratto il “christall”, un marmo di insuperabile

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candore; l’eccezionale compattezza e durezza sistaccava nettamente dai normali marmi bianchi inuso, per la particolare cristallizzazione e per la peculiare bellezza del fondo. La storia della cava inizia nel 1899 con la prima concessione all’escavazione del materiale lapideo e si concludenel 1964 per problemi dovuti alla sicurezza del sitostesso. Attualmente, della vecchia cava si possonovedere solo le perforazioni e le gallerie di penetrazione. Le baracche, un tempo utilizzatecome alloggio per gli operai, sono state recentemente ricostruite ed è in fase di completamento la loro trasformazione in osservatorio faunistico. Il posto è raggiungibile solo a piedi.

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programma info eventi

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SABATO 2 OTTOBREVisite previa prenotazione dalle ore 14.00 alle ore 17.00Ritrovo presso la casetta del Parco dello Stelvio in localitàCortabona.

DOMENICA 3 OTTOBREVisite previa prenotazione dalle ore 14.00 alle ore 17.00Ritrovo presso la casetta del Parco dello Stelvio in localitàCortabona.

Comune di Vione Sig.re Luisella e Angela Tel. 0364.94131Sembinelli Giancarlo Cell. 3497181699 DOMENICA 3 OTTOBRE

Una domenica al MuseoApertura con ingresso libero dalle ore 10.00 alle ore 12.00dalle ore 14.30 alle ore 17.00Pag. 104

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I concerti del Bene e del BelloA cura degli studenti del Conservatorio “L.Marenzio” di Darfo Boario Terme

EDOLOSABATO 2 OTTOBREAlle ore 21.00Chiesa Parrocchiale diS.Maria Nascente Concerto di apertura Ensemble barocco “L.Marenzio”<Il barocco italiano>

Componenti:Violini primi: Silvia Maffeis, Paolo ArtinaViolini secondi: Daniela Sangalli, Andrea MaffoliniViole: Elena Gelmi, Francesca MoreschiVioloncelli: Giulio Richini, Davide MaffoliniContrabbasso: Sabrina Andreoli

Programma di sala:A.Vivaldi - Concerto insol maggioreA.Corelli Concerto grosso IVop.6A.Vivaldi - Concerto insol maggiore “La Rustica”A.Vivaldi - Sinfonia n.3in sol maggioreJ.Pachelbel - Canone in re maggiore

PIANCOGNOSABATO 9 OTTOBREAlle ore 17.30Chiesa dei Santi Cosmae Damiano <La chitarra attraverso i secoli>Concerto ad operadella giovane chitarrista Serena SaloniNata a Pisogne (Brescia) nel 1997, hainiziato lo studio dellachitarra classica con ilmaestro Girolamo Cocchi. Dall’anno accademico 2007/08

frequenta il Conservatorio di DarfoBoario Terme (BS) nellaclasse del maestroBruno Giuffredi. Nel2008 ha vinto il primo premio al V concorsoeuropeo di chitarraclassica “città di Gorizia”, il primo premio assoluto al XIVconcorso nazionale“Giulio Rospigliosi” di Lamporecchio (PT), il primo premio al concorso “Rovered’oro” di San Bartolomeo Mare(IM) e il primo premioal concorso “Rocco

Peruggini” di Locate Triulzi (MI). Nel marzo 2010 è risultata prima assolutaal Concorso di esecuzione strumentale“Città di Rho” e recentemente ha vintoil primo premio assoluto, votazione10/10 e menzione, alVII concorso “Arte a seicorde” Carpi. Vincitricedel premio “Marenzio”(2010) indetto dal Conservatorio di Brescia come miglioralunna degli istituti diBrescia e sezione staccata di Darfo

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Boario Terme. Comegiovane promessa delmondo chitarristico Serena è stata invitata presso la RAIper una trasmissionetelevisiva, e al XIV convegno Internazionale chitarristico di Alessandria. Serena, suona con una chitarra costruita daFabio Zontini nel 2008ispirata a Pietro Gallinotti.

Programma di sala:David Kellner (1670-1748) Fantasia in La maggioreFernando Sor (1778-1839) Introduzionetema e variazioni sulflauto magico op. 9Mario Castelnuovo -Tedesco (1781-1829) TarantellaEduardo Sainz de laMaza (1903-1982)Homenaje a Toulouse-LautrecJohann Kaspar Mertz(1806-1856) Tarantella op. 13

CEVOSABATO 23 OTTOBRE Alle ore 21.00Auditorium presso Chalet Pineta Arie d’opera tra ‘700 e ‘800<Il bel canto strumentale>

Bianca Morlini, SopranoGiorgio Valerio, Baritono

Quartetto d’archi del ConservatorioViolino primo: Silvia MaffeisViolino secondo: Andrea MaffoliniViola: Francesca MoreschiVioloncello: Giulio Richini

Programma di sala:W.A. MozartDon Giovanni "Serenata"W.A. MozartLe Nozze di Figaro"Voi che sapete"W.A. MozartIl Flauto magico "Papagheno- Papaghena"J. PachelbelCanone in re maggioreG. DonizettiDon Pasquale "Bellasiccome un angelo"G. DonizettiL'Elisir d'Amore"Prendi per me sei libero"

J. S. BachAria sulla IV cordaG. RossiniIl barbiere di Siviglia"Largo al Factotum"W.A. MozartDon Giovanni "La ci darem la mano"G. PergolesiLa Serva Padrona "Lo conosco"

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Una domenicaal museoNei musei è condensata ed esposta la cultura materiale della Valle vi sono macchine, strumenti,utensili, suppellettili, giochi in attesa d’esserescoperti. Nei nostri musei si dà l’occasione dicogliere il territorio in flagrante e in sintesi a partire da una sola chiave di lettura: la memoriastorica e artistica di un territorio a Breno, la produzione di energia idroelettrica a Cedegolo,la lavorazione del ferro a Bienno e Malegno, il vivere quotidiano, a Cerveno, Ossimo Superioree Lozio, un’economia chiusa di sussistenza aVione, l’illustre ed esemplare vita di un scienziatovalligiano a Corteno Golgi, le condizione estreme di un conflitto bellico a Temù. Si tratta in una giornata d’ottobre di spingersioltre la soglia del museo, poiché appena dentro,le cose in collezione non aspettano altro che essere accarezzate per raccontare la loro storia, le macchine vogliono tornare a funzionare e gli strumenti fingersi animati. E noi, ci potremmo anche emozionare.

SISTEMA DEI MUSEI DIVALLE CAMONICAwww.museidivallecamonica.it P.zza Tassara, 3 Breno (Brescia)Tel. [email protected]

MUSIL Museo Dell'energiaIdroelettrica di Valcamonicavia Roma, 48 Cedegolo (Brescia)Tel. 030.3750663Fax [email protected] G. Mariocell. 3202465448

MUSEO ETNOGRAFICO “’L ZUF – ALTA VALLE CAMONICA”Via Dr. Italo Tognali n. 1Vione (Brescia)Tel. 0364.94131 Fax [email protected] Tognali Dino MarinoTel. 0364.94346

MUSEO ETNOGRAFICO DELFERRO, DELLE ARTI ETRADIZIONI POPOLARI DI BIENNOVia Artigiani, 15 Bienno (Brescia)Tel. Fax [email protected]

MUSEI di VALLE CAMONICA

3 OTTOBRE MUSEI APERTI VISITE GUIDATE E LABORATORI

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MUSEO CAMUNOVia Garibaldi - 25043Breno (Brescia) Tel. 0364.324099Fax [email protected]

MUSEO CAMILLO GOLGIVia Brescia n°1 Corteno Golgi (Brescia)Giovanni MorandaCell. [email protected]

MUSEO ETNOGRAFICO OSSIMO IERI Via Marconi, 1 Ossimo Superiore (Brescia)Tel. [email protected]

CASA MUSEO DI CERVENOVicolo SonvicoCerveno (Brescia)Tel. 0364.434012Fax. [email protected] Bassi (conservatrice)Cell. 3485646252

MUSEO DELLA GUERRA BIANCAvia Adamello, 1 25050 Temù (Brescia) Walter Belotti Cell. 3346487127 Tel. [email protected]

MUSEO "LE FUDINE" DI MALEGNOVia S. AntonioMalegno (Brescia)Tel. [email protected] PezzoniCell. 3282748657

CASA MUSEODI LOZIOVia S. Paolo25040 Villa di Lozio(Brescia) Tel. 0364.494010Giacomo CucchiniCell. 3331043013

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Interventi di:

Giorgio Azzoni, Responsabile culturale del Museo dell’Energia Idroelettrica di CedegoloPatrizia Cerutti, Responsabile dei programmi educativi del Museo Nazionaledella Scienza e della Tecnologia “L. da Vinci” di MilanoFiorenzo Galli, Direttore Generale delMuseo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “L. Da Vinci” di MilanoGiuliana Sandrone, Università degli Studi di Bergamo, CQIA-Centro per la Qualità dell’Insegnamento e dell’ApprendimentoFrancesca Vannozzi, Presidente SIMUS – Sistema Museale Universitario Senese

In collaborazione con il Distretto Culturale diValle Camonica e conMusIL - Museo dell’Energia Idroelettrica, Cedegolo

ore 9.00 Saluti delle Autorità

Sandro Fontana, Presidente della Fondazione Luigi Micheletti, Brescia

Simona Ferrarini, Presidente del Distretto Culturaledi Valle Camonica

Andrea Pedrali, Sindaco di Cedegolo

CEDEGOLOMUSIL

1 OTTOBREOre 16.30

I musei dellascienza e

della tecnicacome

laboratori didattici

BRENOPalazzo della

CulturaSala delle

conferenze2 OTTOBRE

Ore 9.00

Nuovi museidella scienza,della tecnica e del lavoro:

esperienze europee a confronto

Relazioni di:Paolo Galluzzi, Direttore del MuseoGalileo. Istituto e Museo di Storiadella Scienza, FirenzePaolo Mazzarello, Presidente del Sistema Museale dell’Università diPavia e Direttore Scientifico delMuseo Camillo Golgi, Corteno GolgiWolfgang Müller-Kuhlmann, Vice Direttore del DASA-Deutsche Arbeitsschutzaustellung, Dortmund,Målfrid Snørteland, Direttore delJærmuseet Vitengarden, Nærbø,NorgeEmi Turull Pibernat, Direttore delMuseu Agbar de les Aigües, Cornellà de Llobregat, España

Coordina Elena Turetti, Responsabile Sistema “Musei diValle Camonica”

PREMIO LUIGI MICHELETTI CELEBRAZIONE DEL XV ANNIVERSARIO:

museodell’industria

e del lavoro

musil

La cultura dei musei:scienza, tecnica, territorio

Per informazioni rivolgersi a: fondazionemusil - Via Cairoli 9 - 25122 Brescia (Italia) Tel. 030 37 50 663- Fax: 030 24 04 554 - [email protected] - http://www.musil.bs.it

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Il Circolo Culturale Ghislandiin collaborazione con il Comune di Breno e la Comunità Montana di ValleCamonica presenta il convegno e l’inaugurazionedella mostra

Giuseppe Zanardelli: un bresciano e la nazione da costruireInterverranno la prof.ssa Franca Avancini Pezzotti, l’avv. Alessandro Bertolie l’on. Paolo CorsiniLa mostra è stata curata dalla Fondazione San Pietro in Lamosa ONLUS di Provagliod’Iseo. Con il contributo delGruppo Valle Camonica Servizi.

BRENOPalazzo

della Cultura16 OTTOBRE

Ore 9.30

Apertura lavoriMimmo Franzinelli, storico, Fondazione MusIL

PresiedeMaria Antonietta Crippa, Politecnico di Milano

Interventi di:Antonio Rapaggi, studioso di storia dell’architetturaEgidio Dabbeni: creatività e mestiere di ungrande professionistaEmilio Chirone, Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi di BresciaAgli inizi del calcestruzzo armato in Italia

CEDEGOLOMUSIL

9 OTTOBREOre 15.00

Cinzia Arzu, dottoranda Università di BergamoOrigini e sviluppi del sistema idroelettrico di Valle CamonicaGiorgio Azzoni, Responsabile culturale Museodell’energia idroelettrica di CedegoloEgidio Dabbeni: aspetti di architettura industriale fra tradizione e modernitàClaudio Gasparotti, progettista del Museo dell’energia idroelettrica di CedegoloL’ex Centrale SEB e il progettodi Museo dell’energia

Conclusioni di Maria Antonietta Crippa

GIUSEPPE ZANARDELLI: UN BRESCIANO E LA NAZIONE DA COSTRUIRE

LE ARCHITETTURE DELLA MODERNITÀ. EGIDIO DABBENI E I CENTOANNI DELLA CENTRALE IDROELETTRICA DI CEDEGOLO

museodell’industria

e del lavoro

musil

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L’esposizione itinerante CULTURE IN MOVIMENTO, curata da Renata Meazza dell’Archivio di Etnografia e Storia Sociale (AESS)della Regione Lombardia, mette in scena un viaggio, visivo e sonoro, alla scoperta dei beni immateriali in Lombardia.Arti e saperi, narrazioni e rituali delle realtà localiin un itinerario lungo più di un anno. Il patrimonio immateriale è espressione della diversità culturale, vive nelle comunità, tra igruppi e i singoli individui. Il territorio, leconoscenze dei luoghi e degli eventi naturali, le storie, i canti e le musiche, il cibo o gliabiti indossati in speciali occasioni festive, la lingua, i saperi manuali e il loro collegamentoalle caratteristiche produttive e culturali di Lombardia, attraverso le fonti documentarie, ifondi fotografici, le indagini registrate e filmate,acquisite dalle ricerche sul campo condotte

dall’Archivio di Etnografia e Storia Sociale dellaRegione Lombardia a partire dagli anni Settantadel secolo scorso, saranno in mostra per rendere omaggio alla ricchezza e molteplicitàespressiva delle eredità immateriali della RegioneLombardia.

CULTURE IN MOVIMENTO è un progetto a cura di AESS Archivio di Etnografia e Storia Sociale - Regione Lombardiain collaborazione con Fondazione Mazzotta eLEAV - Università degli Studi Milanocol contributo di Fondazione Cariplowww.aess.regione.lombardia.it/cim

Culture in movimento

saperinaturaritualitàspettacolooralità

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MUSEO “LE FUDINE” DI MALEGNO 10 OTTOBRE 2010 14 NOVEMBRE 2010

ORARIO DI VISITASabato dalle 15 alle 18Domenica dalle 15 alle 18 dalle 20 alle 22 Visite guidate per le scuole su prenotazione Tel. 0364.344485

10 OTTOBRE 2010Ore 17.00 Inaugurazione mostra

Seguirà aperitivo in compagniadella fisarmonica di Marco Davide.

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UNA NUOVA VALLE CAMONICA - Manca poco: “Tam Tam” sta arrivando.La nuova rivista del Distretto Culturale di Valle Camonica è ormai confezionata; la redazione sta definendo i dettagli e lucidandola griglia di partenza. Si tratta di un’importante iniziativa editoriale, che diventerà un crocevia di sguardi e di esperienze riguardanti i progetti del Distretto Culturale, il territorio circostante e la gente che lo anima, i giudizi e le voci esterne di nomi prestigiosi della cultura nazionale che si misurano con le questioni più calde della vita valligiana.

CONTAMINAZIONI E LINGUAGGI - Saranno 68 pagine all’insegna dello scambio di idee e contaminazioni tra le arti e i saperi, individuando come sorgente la tradizione e l’identità del territorio per arrivare fino ad oggi, attualizzandone i contenuti e leforme all’insegna della sperimentazione e del linguaggio giovanile. In questo senso, il “Tam Tam” del titolo è soprattutto il secolare battito pulsante dei magli animati dai maestri del ferro, che sembra trasformarsi idealmente in un battito elettronico deinostri giorni: un battito che esprime tutta la vitalità della Valle Camonica e di chi la popola. La rivista, che avrà una cadenza semestrale, mostrerà alle associazioni e ai cittadini le iniziative e le possibilità create dal Distretto Culturale, con un occhio rivoltoverso ciò che è stato fatto e l’altro proiettato verso le sfide del futuro. Accanto al lavoro giornalistico e narrativo dei ragazzi delLaboratorio Permanente di Comunicazione, saranno i diversi linguaggi dell’arte e della comunicazione a raccontare la Valle Camonica: la fotografia, la pittura, la grafica e il cinema saranno gli strumenti utilizzati per restituire il dinamismo di un territorio e per rielaborarlo in chiave moderna, creando nuovi spazi di riflessione e di lavoro creativo “on stage”.

UNA SERATA APRE LE DANZE - Il 3 ottobre Tam Tam sarà presentato al pubblico, in un appuntamento con ospiti a sorpresa inserito all’interno della tradizionale manifestazione “Del Bene e del Bello”. Sarà l’occasione per svelare i nuovi contenuti di unaValle Camonica attiva e vivace, ormai abbastanza matura per guardarsi dentro e per guardare oltre i confini fisici del territorio conuno spirito di crescita e di miglioramento. Che il Tam Tam abbia inizio!

3 OTTOBRECAPO DI PONTE

Cittadella della Cultura

Presentazione dellanuova rivista del

Distretto Culturale di Valle Camonica

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“Per filo e per segno” I linguaggi della comunicazione

Domenica 3 ottobre, ore 16.00 Presentazione al pubblico della rivista TamTam; tavola rotonda con giornalisti, scrittori e fotoreporter.

Ore 18.00 Anteprima del nuovo film di animazione “Game?” del cartoonist Bruno Bozzetto in compagnia dell’autore. Presente il compositore musicale Roberto Frattini

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L’idea del progetto “Arte: un ponte tra culture” nasce dall’Associazione Amici del FAI aBrescia nel 2008 in occasione delle Giornate delFAI. Il successo raggiunto il primo anno ha portato l’Associazione a ripetere l’iniziativa anchenegli anni successivi diventando un modello imitato anche in altre città italiane. L’interesse delFAI è stato quello di dare la possibilità ai cittadini immigrati presenti nella città di Brescia,che provengono da luoghi lontani e da culture diverse, di capire e di conoscere la città in cuihanno scelto di vivere. L’Associazione Amici del FAI ritiene che laconoscenza dell’arte, della storia e della cultura locale, insieme al confronto con la cultura proveniente da luoghi e città diverse, puòfavorire il dialogo e la comprensione reciproca. Il Distretto Culturale di Valle Camonica ha raccoltol’esperienza dell’Associazione ed intende sperimentare queste progettualità anche nel

territorio valligiano inserendo tale l’iniziativa all’interno del più vasto programma delle Giornate del patrimonio culturale della Valle Camonica denominate “Del Bene e del Bello”. La manifestazione che ha sempre avuto l’obiettivo di condurre gli abitanti e i visitatori allascoperta degli angoli più belli e caratteristici diogni paese nell’edizione 2010 offre un programma specifico di visite in lingua relative all’importante patrimonio archeologico di epocaromana presente nei Comuni di Breno e Cividate Camuno.L’iniziativa “Arte: un ponte tra culture” si fondasull’intervento dei mediatori culturali che, dopoaver frequentato un apposito corso di formazioneverranno chiamati ad illustrare la valenza storico culturale dei siti archeologici romani presenti inValle Camonica.

Il progetto “Arte: un ponte tra culture” è promosso dal Distretto Culturale di Valle Camonica con il coinvolgimento oltre chedell’Associazione Amici del FAI anche di tre importanti realtà socio-culturali attive sul territorio: la Cooperativa Sociale K-pax Onlus, la Cooperativa Sociale “Il leggio” e il Centro Casa Giona - Parrocchia SS. Salvatore.

Arte:un ponte tra culture

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DOMENICA 17 OTTOBRE

Santuario di MinervaOre 14,30 - Ritrovo presso il parcheggio del Santuario, Ponte della Madonna, ingresso Sud di Breno. Trasferimento e visita guidata al sito archeologico Santuario di Spinera Ore 15,30 - Attività di animazione per bambini e buffetOre 16,00 - “Mbooloo Mi + Ashai Lombardo Arop” a cura del Circolo Arci N.A. “Extra” di BrenoOre 17,00 - Alla Cieca Conversazione con 15 fotografi in viaggio per la Valle Camonica Ore 18,30 - Premiazione del concorso fotografico “Le cose e il Paesaggio”

In collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia.

SABATO 16 OTTOBRE

Ore 14,30 - Ritrovo presso il Museo ArcheologicoNazionale (di fronte Stazione del treno) e visita guidata. Ore 15,30 - Trasferimento e visita guidata al Parcodel Teatro e Anfiteatro di Cividate Camuno.Ore 16,30 - Attività di animazione per bambini e buffet.Ore 17,00 - “Musica dal mondo” a cura dell’Associazione Frau Musica di Breno

COMUNE DI BRENOCOMUNE DI CIVIDATE CAMUNO

AMICI DEL FAIRESTAURO MONUMENTI

E PAESAGGIO ONLUS

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Quindici fotografi, quindici autori in Valle Camonica dal 3 luglio al 15 settembre 2010 a sondare la relazione tra cose e paesaggio. Quindici sguardi impegnati a scavare nella cultura materiale valliva, dentro efuori i musei attraverso visite guidate, sopralluoghi, incontri casuali e rendez-vous con l’intenzione di comprendere un territorio in profondità, difarlo proprio e di trattenere una parte cospicua della sua storia. Unico strumento a disposizione: un obiettivo, in grado, in mani avvezze, difar migrare in pochi centimetri di pellicola e poi di carta lo spessore di unracconto.

Alla cieca Talk/conversazioneI quindici fotografi selezionati del concorso “le cose e il paesaggio” raccontano il loro viaggio in Valle Camonica

MUSEI di VALLE CAMONICA

Ora quindici fotografi attorno ad una mappa come attorno ad una scacchiera in cui disporre ad arte i reperti del viaggio appena compiutosotto la guida attenta di sei arbitri d‘eccezione onde narrare per pezzi un’esperienza di ricerca e far emergere quanto di grigio, di inespresso, di profondo quanto basta sta dietro una fotografia. Guardare una fotografia ci è consueto come mangiare un piatto di spaghettima una bella fotografia è un dono, lì per lì, ci appare un mondo denso al limite della saturazione colto in flagrante, vivo e vivace, ma al contempo inspiegato.

RegioneLombardiaCulture, Identità e Autonomie

della Lombardia

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17 OTTOBBRE 2010SANTUARIO DI MINERVA BRENO (BS)ORE 17.00

TALK/CONVERSAZIONE con riproduzione di immagini e voci

ORE 18.30 Premiazione dei vincitori del concorso

ORE 19.00 Brindisi di saluto

Al momento della premiazione sarà presente l'intera commissione composta da:

Elio Grazioli William Guerrieri Tancredi Mangano Sabrina Ragucci Roberta Valtorta Maurizio Vogliazzo

“LE COSE E IL PAESAGGIO” è un progetto del Sistema dei Musei di Valle Camonica

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Torna anche quest’anno Archeoweek- Festival della Preistoria, nato nel 2009 con lavolontà di valorizzare le risorse culturali e turistiche camune coniugando teatro, musica, conferenze, laboratori, visite guidate.

Dal 18 al 24 ottobre i comuni di Capo di Ponte,Ceto, Cimbergo, Paspardo e Sonico ospiterannoil festival (organizzato dai comuni stessi, dal Centro Camuno di Studi Preistorici e dall’Agenzia Turistica di Capo di Ponte), evento che quest’anno avrà un programma eterogeneo. Con la collaborazione del Centro Culturale TeatroCamuno, ad inaugurare questa

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Archeoweek 2010 sulle origini

seconda edizione una mostra di vignette di Giorgio Tura (Capo di Ponte Città della Cultura dal 18 al 24 ottobre,

dalle ore 16.00 alle ore 20.00):- «Camùn Cam-due e Cam-tre», disegni umoristici dedicati alla Camunità

- «Stornelli camuni», un piccolo campionario dibrevissimi "stornelli camuni" usciti dalla penna diErica Carloni e commentati dalle vignette di Giorgio Tura

- «La musica è servita» , videomostra di Sergio Sacchi e Roberto Molteni, un incontro trastoria dell'arte e canzone d'autore.

Martedì 19 ottobre alle ore 11.00 l’Auditorium della Cittàdella Cultura ospiterà l’incontro con le scuole «Fumetto e canzoni». Sergio Secondiano Sacchi presenterà la cronacadi due libri a cura di Vincenzo Mollica e Sergio Secondiano Sacchi: «Caro diario» e «Schizzi e palmizi».

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Giovedì 21 ottobre, in concomitanza con l’inau-gurazione del convegno «L’arte rupestre nelle Alpi» a cura del Centro Camuno di Studi Preistorici e di Federbim, i cui lavori chiuderanno domenica 24 ottobre, Archeoweek entrerà nel vivo della sua programmazione: una produzione teatrale creataad hoc, una notte letteraria ambientata nella Riserva delle Incisioni Rupestri di Ceto-Cimbergo-Paspardo, un incontro con Luca Cavalli Sforza (notogenetista e scienziato) che accompagnerà

il pubblico in un viaggio alla scoperta del tema di questa edizione e un incontro con un nome rilevante della cultura italiana (in via di definizione) che analizzi e racconti LeOrigini con uno sguardo trasversale e un tagliodivulgativo e popolare. A cinque anni esatti dal-l’apertura del Parco archeologico comunale diSeradina-Bedolina l’Agenzia Turistica di Capo diPonte traccerà un bilancio di flussi turistici enuove scoperte.

Agenzia Turistico Culturale Centro Camuno

di Studi Preistorici

Capo di PonteCetoCimbergoPaspardoSonico

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Benvenuti in Valle Camonica luogo del primo riconoscimento UNESCO assegnato alle incisionirupestri. La valle bresciana vanta un patrimonio naturalistico e culturale di grande pregio, borghimedievali, chiese affrescate ed edilizia rurale di rilevante interesse.Il Gruppo Ristoratori Vallecamonica invita ad apprezzare la gastronomia valligiana tipica e gustosa, basata su prodotti naturali e genuini dallasemplice elaborazione, frutto di tradizione anticain grado di soddisfare i palati più esigenti.

Info: www.gastronomiabresciana.it

Nell’ambito della manifestazione DEL BENE E DEL BELLO 2010 Vi invitiamo a partecipare alle nostre iniziative

Settimane della gastronomia camunaSABATO 2 OTTOBREPasseggiata con visita alla azienda agrituristica Le Frise di ArtogneOre 14.15: appuntamento nel piazzale parcheggiovicino alla chiesetta del Cimitero, breve passeggiata per una strada costeggiata dacastagni secolari - arrivo, visita e spiegazione delletecniche di allevamento e produzione formaggicaprini - al temine piccola degustazione prodottidell’azienda - la visita è particolarmente indicataper famiglie con bambini e ragazzi.Prenotazione al telefono 3490088680

DOMENICA 10 OTTOBRECinema & CiboRassegna cinematografica presso il Cinema Garden di Darfo B.T.Ore 15.30: proiezione del film “TOTO’ SAPORE” di Maurizio Forestieri.Al termine una merenda tradizionale sana e genuina base di spongada e gelato offerti da: Gelatissimo produzione artigianaleDarfo B.T. e Pasticceria Pescali Darfo B.T.

GIOVEDI 21 OTTOBREore 20.30: proiezione del film documentario “RUPI DEL VINO” di Ermanno Olmi(prima in provincia di Brescia)al termine degustazione vini offerti da: Consorzio IGT Vallecamonica e Consorzio Vini Valtellina. Coupon invito fino adesaurimento posti si ritirano presso il Comune diDarfo, i ristoratori del gruppo e la Confesercenti di Darfo

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DEL BENE E DEL BELLO119

SABATO 16 OTTOBREScoprire Esinevisita guidata alla Chiesa di Santa Mariainteramente affrescata con cicli di Pietro da Cemmo. Ore 14.15 appuntamento presso il Municipio di Esine - al termine aperitivo offerto da Vineria con Cucina Rosso di Sera

MERCOLEDI 27 OTTOBRE in tutti i ristoranti della rassegna FESTA DELLAPOLENTA “polenta con…..da molto a poco - datutto a niente - la tradizione alimentare in Valle Camonica”Piatto unico con quello che il ristorante propone e un bicchiere di vino IGT a 10,00 EuroPrenotazione obbligatoria direttamente al ristorante scelto.

CONFESERCENTI VALLECAMONICAVicolo Canale 6 Darfo B.T. Tel. 0364.535375Info: www.comservizi.it

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organizzazione segreteria

Elisa MartinelliDistretto Culturale della Valle CamonicaTel. [email protected]

Il LeggioSocietà Cooperativa SocialeVia Padre Marcolini, 7 - 25040 CETO (BS)Tel. 0364.436406 - Cell. 3357987902 Fax [email protected]