le Tradizioni del Giappone

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MORO EVENTS Experience of Beauty

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Moro Events, experience of Beauty, presenta le Tradizioni del Giappone

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MORO EVENTSExperience of Beauty

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le tradizioni del GiapponeMoro Events nasce da una profonda conoscenza della cultura giapponese in ogni sua espressione: cerimonia del tè, origami, ikebana, cucina, vestizione del kimono, calligrafia, teatro Nō. Gli eventi da noi promossi producono un’esperienza sensoriale che colpisce lo spirito dello spettatore attraverso la percezione di una bellezza non superficiale, della semplicità e della naturalezza.Il gesto, grazie alla sua essenzialità, acquisisce una potenza inusuale. L’obiettivo è ottenere il massimo del risultato attraverso l’economia dei mezzi. Ci si concentra sul necessario e si abolisce il superfluo. L’evento celebra la perfetta corrispondenza tra spirito e azione. Le rappresentazioni possiedono un forte impatto suggestivo.L’organizzazione dell’evento nasce da un progetto studiato ad hoc per la situazione, così da creare le condizioni ideali per la sua rappresentazione più efficace e la sua migliore fruizione. Ogni evento, anche legato alla stessa disciplina, è per questa ragione unico e irripetibile.

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Costruire un evento indimenticabile significa mettere in relazione un team di professionisti specifici curando minuziosamente ogni aspetto. L’esperienza memorabile è il risultato dalla qualità con cui si affrontano tutte le fasi che precedono e seguono lo svolgimento dell’evento stesso. Moro Events si prende cura di tutti gli aspetti della costruzione dell’esperienza garantendo un’elevata qualità nella pianificazione e nella gestione dell’evento (Event date, Stage design ed Event Direction) e proponendo in opzione una serie di servizi ad alto valore aggiunto fino alla creazione di un pacchetto a misura delle esigenze del Cliente.

via Pinamonte da Vimercate 4 20121 Milano T. 02 43114637 [email protected] moroevents.com

Set-up Promo Follow upEventPlanning

MORO EVENTS, Experience of Beauty

Event format

Media planning Press officeGraphic design

Report Expert introductionPhoto&VideoService audio

Options

Graphic designCostruiamo l’identità grafica dell’evento

Event date Stage design Event direction

Event directionDirigiamo e coordiniamo tutte le attività

Stage designProgettiamo il teatro dell’evento

Media plannig Pianifichiamo la comunicazione dell’evento

Press office Costruiamo relazioni con gli stakeholder

Expert introduction Spieghiamo ed approfondiamo il background

Photo&VideoDocumentiamo e creiamo il ricordo dell’evento

Service audioAmplifichiamo ed arricchiamo l’audio dell’evento

ReportTrasmettiamo il ricordo e gestiamo il feedback dell’evento

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Kimono 着物La vestizione della Geisha, un’arte che cela dietro sé un complesso rituale tramandato fedelmente nel corso degli anni

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La raffinatezza di un ambiente intimo ricreato grazie ai tatami e ad un caratteristico paravento è lo spazio in cui ha luogo la vestizione del kimono. L’illuminazione soffusa accompagna l’entrata in scena della modella, vestita di un semplice sotto kimono. Un’esperta maestra esegue la vestizione del tipico completo da donna che consiste di almeno dodici parti separate, da indossare, unire e fissare secondo regole precise. La scelta del kimono riflette l’età della donna, il suo stato civile e la formalità dell’occasione.

L’evento è particolarmente indicato in occasione di presentazioni di prodotti legati alla moda

l’evento

requisiti

ORGANIZZAZIONE

AREE D’INTERESSE

Su richiestaSet-up

Su richiestaPromo

Su richiestaFollow up

ATTIVITÀ DURATA OPZIONE

BriefingAllestimentoPreparazioneIntroduzioneEventoChiusura

Event

30’2 h1 h15’30’15’

timing

Durante l’esibizione è richiesto il rispetto del silenzio. L’evento può avere luogo sia in interni che in esterni.

Il kimono - letteralmente, cosa da indossare - è l’indumento tradizionale nonché costume nazionale giapponese. In origine il termine veniva usato per ogni tipo di abito, in seguito è passato a indicare specificatamente l’abito lungo tradizionale, portato ancor oggi da persone di ambo i sessi e di ogni età. Il kimono è una veste a forma di T, dal taglio a linee diritte, che arriva fino alle caviglie, con colletto e maniche lunghe. Tradizionalmente, per le cerimonie le donne nubili indossano un kimono con maniche estremamente larghe che arrivano fin quasi a terra, chiamato furisode. La veste è avvolta attorno al corpo, sempre con il lembo sinistro sopra quello

la tradizione

destro ed è fissata da un’ampia cintura annodata sul retro, chiamata obi. Tabi sono le famose calze infradito che ben si adattano agli zoori (sandali originariamente creati con stoffa e paglia). Il kimono è composto da svariate parti, ognuna con un nome specifico: hada-juban (abbigliamento intimo), naga-juban (sotto veste), alle volte si usa anche l’han-eri (colletto decorativo). L’elevato numero delle parti che compongono il kimono rendono a volte necessaria la presenza di un’aiutante per la vestizione, soprattutto per annodare l’obi.

Moda Tessile Bellezza

> 60 mq 15 - 50 30'

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Origami 折り紙L’arte di piegare la carta per realizzare piccoli oggetti

o figure senza l’utilizzo di forbici nè tagli

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requisiti

ORGANIZZAZIONE

AREE D’INTERESSE

Su richiestaSet-up

Su richiestaPromo

Su richiestaFollow up

BriefingAllestimentoPreparazioneIntroduzioneEventoChiusura

Event

30’2 h1 h15’1 h 15’

timing

Durante l’esibizione è richiesto il rispetto del silenzio. L’evento può avere luogo sia in interni che in esterni.

Moda Design

> 40mq 20 - 100 1h

requisititiming

L’arte di piegare la carta ha radici profonde nella cultura giapponese. Durante il periodo Heian (794-1185), i raffinati scambi di missive poetiche fra le dame di corte e i cortigiani di rango prevedevano una raffinata piegatura della carta che sarebbe stata giudicata dal destinatario come indizio di gusto ed eleganza.Nei primi decenni del XX secolo, l’arte dell’origami abbandonò le forme fissate dalla tradizione (come la familiare gru portafortuna) per svilupparsi in un mezzo di espressione artistica totale. L’origami contemporaneo, infatti, può raggiungere gradi di complessità estremamente elevati e dar vita a vere e proprie opere d’arte, attraverso la creazione di sculture spesso astratte e di forte impatto visivo.

la tradizione

In Giappone l’arte dell’origami viene insegnata nelle scuole elementari per permettere agli scolari di sviluppare armonicamente la manualità e il senso delle superfici e dei volumi. Resta comunque molto amata anche dagli adulti.L’arte dell’origami è praticata anche dagli occidentali, affascinati dall’uso raffinato della pregiata carta giapponese (washi) e dalla preziosità dei fogli, le cui fantasie riprendono i motivi decorativi della tradizione nipponica e la tavolozza cromatica dei tessuti dei kimono. Numerosi artisti, sia in Giappone che all’estero, praticano l’arte dell’origami come una disciplina artistica capace di grande espressività attraverso una rigorosa economia di mezzi.

Un semplice piano di lavoro ben illuminato è la scena sulla quale le mani della Maestra volteggiano per dare vita a raffinate creazioni. La tecnica moderna dell’origami usa pochi tipi di piegature combinate in una infinita varietà di modi per creare modelli anche estremamente complicati. In genere, questi modelli cominciano da un foglio quadrato, i cui lati possono essere di colore differente e continua senza fare tagli alla carta. Le forme particolari e le tipologie di realizzazione vengono scelte in base all’occasione di esecuzione.

L’evento è particolarmente indicato in occasione di presentazioni di nuovi prodotti legati al design

l’evento

ATTIVITÀ DURATA OPZIONE

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Shodo 書道L’arte giapponese della calligrafia è l’espressione attraverso segni grafici dell’interiorità del maestro calligrafo che la esegue

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Realizzata in spazi aperti o in ampi interni, la performance nasce dal silenzio e dalla concentrazione della grande tela bianca sulla quale viene eseguita la calligrafia. L’armonia e la grazia dei movimenti creano una delizia estetica della quale ogni linea ha il senso, ogni gesto del pennello crea qualcosa di magnifico. L’utilizzo di vocali e suoni interrotti al posto di parole, come in una sorta di canto primitivo, concorrono alla creazione di un’esperienza sinestetica nella quale l’artista è un tutt’uno con l’ambiente in cui opera.

Lo svolgimento dell’evento è particolarmente indicato in spazi esterni

l’evento

requisiti

ORGANIZZAZIONE

AREE D’INTERESSE

Su richiestaSet-up

Su richiestaPromo

Su richiestaFollow up

ATTIVITÀ DURATA OPZIONE

BriefingAllestimentoPreparazioneIntroduzioneEventoChiusura

Event

30’2 h1 h15’30’15’

timing

Durante l’esibizione è richiesto il rispetto del silenzio. L’evento può avere luogo sia in interni che in esterni.

La calligrafia (shodō) è l’arte di scrivere artisticamente con pennello e inchiostro nero nel vuoto di una pagina bianca. L’arte della calligrafia nel mondo sino-giapponese ha origini antichissime. In Cina venne profondamente influenzata dal Chan (Zen) già dal periodo Song e molti capolavori calligrafici cinesi del periodo vennero portati nei templi giapponesi dai monaci Zen di ritorno dagli studi nei monasteri cinesi. Nell’ambito dello Zen, l’arte della calligrafia a inchiostro di Cina (bokuseki) è considerata generalmente un’espressione artistica che riflette il grado di illuminazione del monaco-artista che la realizza. Un’arte capace di trasmettere sinteticamente le nozioni profonde dello Zen. In Giappone la tradizione antica della calligrafia non è esclusivamente ascrivibile all’estetica Zen, vigorosa ed espressiva

la tradizione

nei suoi capolavori. Nel periodo Heian (794-1185), infatti, la calligrafia giapponese si era già allontanata dal rigore dello stile cinese per svilupparsi in uno stile elegante e squisitamente nipponico esaltato dalla scrittura dei kana (la scrittura sillabica elaborata in modo originale dai caratteri cinesi). L’arte calligrafica che ne derivò, e che si espresse negli scritti delle dame di corte, nella trascrizione di componimenti poetici e delle scritture buddhiste, ha un caratteristico ritmo grafico dato dalle sorprendenti abbreviature e dalla sinuosità del tratto. Nelle opere dei calligrafi giapponesi, spesso potenti e vigorose, lo spettatore ha coscienza dell’inchiostro e della carta utilizzati così come è in grado di rintracciare il dinamismo della mano che li ha realizzati.

Moda Tessile Interni

> 100 mq 20 - 100 30'

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Washoku 和食La cucina giapponese esplorata attraverso gli aspetti della preparazione, del taglio e della composizione

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ATTIVITÀ DURATA OPZIONE

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l’evento

Su di un piano di lavoro in cui i diversi ingredienti vengono meticolosamente preparati e presentati, la Maestra esegue le sue creazioni. Parlare di cucina giapponese significa attraversare continuamente il confine tra gastronomia ed estetica con la sensazione di non poter mai, con assoluta certezza, dire di aver individuato quello stesso confine. Preparazioni all’apparenza semplici e sobrie racchiudono un’eleganza che trova compimento nella presentazione del piatto, in cui colori e forme trovano un armonico equilibrio.

L’evento è particolarmente indicato in occasione di presentazioni di nuovi prodotti

requisiti

ORGANIZZAZIONE

AREE D’INTERESSE

Su richiestaSet-up

Su richiestaPromo

Su richiestaFollow up

BriefingAllestimentoPreparazioneIntroduzioneEventoChiusura

Event

30’2 h1 h15’1 h15’

timing

La cucina giapponese è celebre in tutto il mondo per il suo aspetto estetico, è estremamente varia per ingredienti e sapori, nonostante sia basata su tre elementi principali: il riso, i tagliolini e il pesce. Utilizza poche materie grasse, ma fa grande uso di alghe, di prodotti a base di soia e di svariati condimenti, come il wasabi. È molto importante che gli ingredienti mantengano il più possibile il loro aspetto e consistenza originari, la loro naturalezza.In Giappone, un pasto è più del semplice atto di nutrirsi: è un rito che occorre osservare nei minimi dettagli allo scopo di sentirsi in accordo con se stessi e con il cibo, che è parte della natura. Ogni stagione porta con sé prodotti particolari e ogni cibo, frutto,

la tradizione

vegetale, è mangiato nella sua stagione. Allo stesso tempo esistono diversi modi di presentare le pietanze, a seconda delle stagioni e delle circostanze. Nella cucina giapponese tutti i sensi vengono coinvolti in una totale e raffinata armonia di sapori e di bellezza. Ogni stoviglia è scelta per il suo colore, la forma e la compatibilità e ognuna deve essere un’opera d’arte. Un abile chef giapponese sarà quindi in grado di scegliere accuratamente i piatti e le ciotole che valorizzeranno la sua cucina e di variare sempre le sue composizioni. Armonia e variazione sono dunque i suoi elementi estetici essenziali.

Moda Tessile Interni

> 30 mq 5 - 15 1h

Durante l’esibizione è richiesto il rispetto del silenzio. L’evento può avere luogo sia in interni che in esterni.

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Chado 茶道La cerimonia del Thè è una pratica suggestiva basata sui principi

di Armonia, Rispetto, Purezza e Tranquillità

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ATTIVITÀ DURATA OPZIONE

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I tatami nella disposizione classica, un raffinato paravento, la caratteristica calligragia ed una piccola composizione floreale ricreano idealmente una stanza del té aperta agli spettatori dell’evento. Nella cerimonia del tè sono molto importanti la postura fisica e la respirazione profonda che portano ad una gestualità fluida e rilassata. Agli ospiti viene offerto un dolce seguito dalla bevanda. Tutti i gesti, eseguiti in modo estremamente minuzioso, seguono regole precise che non sono vuoto formalismo ma servono a creare un’atmosfera di profonda serenità.L’evento è particolarmente indicato in occasione di presentazione di prodotti legati all’ospitalità

l’evento

requisiti

ORGANIZZAZIONE

AREE D’INTERESSE

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BriefingAllestimentoPreparazioneIntroduzioneEventoChiusura

Event

30’2 h1 h15’40’15’

timing

Durante l’esibizione è richiesto il rispetto del silenzio. L’evento può avere luogo sia in interni che in esterni.

Chadō significa la Via del tè e definisce la disciplina dell’atto di preparare e bere il tè che ha avuto origine in Giappone nel XV secolo. Il tè verde in polvere (matcha) veniva importato dai monaci Zen che tornavano in patria dopo aver compiuto i loro studi in Cina nel XIII secolo. In quel periodo, questa bevanda veniva usata come stimolante per aiutare i monaci stessi durante gli studi e la meditazione ed era considerata anche un’erba medicinale. Da queste semplici origini i maestri del tè, devoti del Chadō, sono giunti a una forma estetica che ha permeato la cultura giapponese. Un maestro del tè, Sen Rikyu (1521-1591), ha fatto di questa disciplina una pratica di vita, insegnandola come strumento per affrontare la propria esistenza come un cammino interiore. I suoi ideali estetici sono divenuti oggi il fulcro delle arti e

la tradizione

dell’artigianato giapponese. Sintetizzò i principi fondamentali del Chadō nelle seguenti quattro parole: WA, KEI, SEI e JAKU. WA significa armonia tra le persone e con la natura, tra gli utensili e nel modo in cui essi vengono usati. KEI significa rispetto verso tutte le cose ovvero sincera gratitudine per la loro esistenza. SEI significa purezza e si riferisce alle cose fisiche ma soprattutto alla purezza interiore. Infine JAKU significa pace della mente ed è conseguente alla realizzazione dei primi tre principi. Il significato di queste parole deve venire realizzato tramite i gesti della preparazione, dell’offerta e del bere una tazza di tè. Nella Via del tè l’obiettivo principale è raggiungere la “serenità in una tazza di tè”, la possibilità di creare una comunicazione, anche non verbale, tra i partecipanti. Questo è vivere lo Zen in ogni momento della vita.

> 40 mq 2 + 40 40'

Ospitalità Bellezza Cucina

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Ikebana 生け花L’arte dei fiori recisi disposti accuratamente secondo principi

estetici che richiamano la grandiosità dei cicli naturali

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Un piano di lavoro dalle dimensioni contenute ospita gli elementi di natura organica, rami fogie fiori ed erbe, utilizzati per la realizzazione della composizione. Nelle composizioni dell’Ikebana la Maestra dispone rami e fiori sono secondo un sistema ternario, quasi sempre a formare un triangolo. Il ramo più lungo, più importante, è considerato qualche cosa che si avvicina al cielo, il ramo più corto rappresenta la terra e il ramo intermedio l’uomo. Le composizioni ottenute continuano a vivere nei giorni successivi all’evento.

L’evento è particolarmente indicato per presentazioni in ambienti legati alla moda o design

l’evento

requisiti

ORGANIZZAZIONE

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ATTIVITÀ DURATA OPZIONE

BriefingAllestimentoPreparazioneIntroduzioneEventoChiusura

Event

30’2 h1 h15’1 h15’

timing

Durante l’esibizione è richiesto il rispetto del silenzio. L’evento può avere luogo sia in interni che in esterni.

> 50 mq 15 - 100 1h

ModaBellezzaDesign

Il termine ikebana significa letteralmente “fiori vivi”, è l’arte di disporre i fiori per onorare le divinità o, più semplicemente, per decorare una stanza o l’alcova caratteristica degli interni giapponesi, il tokonoma. Quest’arte, chiamata anche kadō (“via dei fiori”), di origine probabilmente buddhista, derivata dal costume indiano di offrire fiori alle divinità, si sviluppò in Giappone durante il periodo Muromachi (1333-1568), anche se pare che l’abitudine di ammirare i fiori posti in vaso fosse di origine più antica. Fu solo nel XVI secolo che l’arte di disporre i fiori, da allora chiamata ikebana, diventò popolare e vennero così codificati i diversi modi di presentare i fiori in un vaso o su un piatto.Occorre seguire regole precise, con proporzioni fisse tra vaso, rami e fiori. Qualsiasi materiale vegetale può essere utilizzato: rami,

la tradizione

fiori, foglie, erbe, frutti, muschi. Le foglie morte, come i boccioli, hanno lo stesso valore dei fiori sbocciati. Un’opera di ikebana può essere composta da uno o più materiali diversi, ma la scelta di ogni elemento richiede un occhio esperto e la loro composizione armonica, un’abilità raffinata. Si tratta di creare una scultura effimera che alluda a una fragile bellezza e che traduca in pratica il legame con il mondo naturale. Ciò che distingue l’ikebana da una semplice decorazione è la forma asimmetrica, l’armonia fra i materiali utilizzati, il vaso e la collocazione, e l’utilizzo dello spazio vuoto come dato essenziale della composizione. Attraverso l’ikebana, l’artista esprime con il minimo dei mezzi i sentimenti ispirati dall’osservazione della natura.

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No 能楽Il tradizionale teatro giapponese. Nato nel XIV secolo e

caratterizzato dal sincretismo tra danza, canto e recitazione

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30’2 h1 h15’1 h15’

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Durante l’esibizione è richiesto il rispetto del silenzio. L’evento può avere luogo sia in interni che in esterni.

La parola Nō significa capacità, abilità. Considerato oggi come la più antica forma di teatro al mondo ancora oggi viva, si perfezionò oltre 600 anni fa, ma ha radici che affondano in un mito ancora più antico, nonché nei riti agresti e nelle feste stagionali tanto che nel corso dei secoli gli si è attribuito sia il potere di influire sul corso delle stagioni, di riportare alla luce le energie nascoste sino alla funzione di propiziare gli dei.

la tradizione

Il Nō è un’arte sincretica che si forma nella combinazione di canto, danza, poesia e musica strumentale, in cui l’attore principale porta spesso la maschera, facendosi così tramite dello spiritodel personaggio rappresentato. La trasmissione di questa disciplina è stata per secoli legata alla tradizione orale, da padre in figlio e solo all’interno delle famiglie di attori fino al secolo scorso,periodo in cui l’insegnamento è stato esteso fuori dalle famiglie e alle donne.

ModaMusicaDanza

> 100

mq

20

-

100

1h

La scena è molto semplice e ridotta all’essenziale. In contrasto con il palco completamente disadorno, gli attori indossano costumi estremamente ricchi. Nel Nō i movimenti degli attori sono stilizzati e ridotti all’essenziale. Piccoli cenni del capo o movimenti del corpo hanno significati ben precisi. Il Nō è cantato e la musica di accompagnamento è eseguita con strumenti a fiato e a percussione. La grande abilità degli attori produce espressività della maschera anche grazie al fatto che quest’ultima è scolpita in modo tale che a secondo dell’orientamento e della diversa incidenza della luce si producano mutamenti espressivi.

L’evento è particolarmente indicato in occasione di presentazioni alla stampa

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