L’ Osservatorio Geofisico di Modena: aspetti storici e funzionali
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L’ Osservatorio Geofisico di Modena:
aspetti storici e funzionali
Luca Lombroso
Osservatorio Geofisico del DIEF UNIMORE
1
Corso di SCIENZE “PECULIARITA’ DEL TERRITORIO MODENESE”
Associazione Cultura e Vita www.culturaevita.unimore.it
a.a. 2015/16
Il Palazzo Ducale di Modena non è solo Accademia Militare: la parte alta del torrione di levante
e una ampia parte di locali dell’ultimo piano della zona est è la sede storica dell’Osservatorio
I locali sono demaniali in uso perpetuo all’Università
Le radici dell’Osservatorio: Meteorologia e Astronomia a Modena nel XVI-XVIII
le Effemerifi di Cornelio Malvasia e la Carta Lunare di Geminiano Montanari
CARTA LUNARE DI GEMINIANO MONTANARI - Modena 1662
La fondazione dell’Osservatorio e il carteggio di Giovanni Battista Amici“E questa torre astronomica quando si innalzerà? Io spero presto. In quest’anno veramente è
stato un peccato non gettare le basi dell’astronomia in un nuovo osservatorio, poiché la
stagione è stata costantemente tanto bella che si potevan fare le osservazioni di 40 anni.”
Giovanni Battista Amici a Giuseppe Bianchi, 17 giugno 1817
14 gennaio 1826: l’Istituzione dell’Osservatorio Astronomicovoluto dal Duca Francesco IV d’Este e dall’Arciduca Massimiliano, grande appassionato di
astronomia.L’osservatorio viene così formalmente istituito il 14 gennaio 1826, il Duca con
Decreto Chirografo concesse i locali tutt’ora occupati all’Università
Giuseppe Bianchi: Direttore dal 1826 al 1859la Direzione del neonato Osservatorio fu affidata al giovane astronomo e matematico
Modenese Giuseppe Bianchi, inviato a studiare agli Osservatori di Padova e Milano Brera
I locali furono adeguati anche dal punto di vista strutturale per renderli idonei ad ospitare un
osservatorio. In particolare per rendere stabile la torre fu costruito su progetto
dell’arch.Giusmano Soli un apposito arco e la terrazza dotata di cupola e apposite «asole
astronomiche»
I locali furono adeguati anche dal punto di vista strutturale per renderli idonei ad ospitare un
osservatorio. In particolare per rendere stabile la torre fu costruito su progetto
dell’arch.Giusmano Soli un apposito arco e la terrazza dotata di cupola e apposite «asole
astronomiche»
Panorama dall’Osservatorio
“Dopo un tratto piano ed aperto al nordovest s’innalzan in grandissima distanza
alcune montagne, che stimo esser la sommità delle Alpi pennine e fra esse la
maggiore di volume il Monte Rosa, visibile però solamente ai freddi giorni, quando
l’aria è purissima, e ripercotendesene allora la bianchezza delle nevi contro il raggio
mattutino del sole” - Giuseppe Bianchi, 1826
Cerchio Meridiano di Reichembach – strumento dei passaggi di G.B.Amici
L’Osservatorio fu dotato di quelli che, per allora, erano i migliori dell’epoca. Fra questi lo
“strumento dei passaggi” e il “cerchio meridiano"
Le ”asole astronomiche” sono disposte in direzione nord-sud e consentivano la
visione lungo il meridiano con strumenti dei passaggi per la “astronomia di
posizione"
Le ”asole astronomiche” sono disposte in direzione nord-sud e consentivano la
visione lungo il meridiano con strumenti dei passaggi per la “astronomia di
posizione"
Accanto alle osservazioni astronomiche venivano raccolti anche i dati
meteorologici, che proseguono ancora oggi, in una delle serie storiche più lunghe e
ininterrotte mantenuta sempre nello stesso luogo
Smog con neve
6 febbraio 2012 , alba fra neve, gelo fumi
e smog dall’Osservatorio
• «Alba del 5 Luglio 1829. Il caldo non avendomi conceduto di chiudere occhio, io mi sono trattenuto a contemplar le naturali bellezze del mattino estivo. Nel primo albeggiar diurno il silenzio delle cose non era interrotto che dalle melodie soavissime di un usignuolo che annida fra le verdure dei sottoposti boschetti nel privato Giardino Reale. Alquanto più tardi, crescendo la luce, uditasi un bisbiglio di passere che si destano, simile allo stormir delle frondi per leggier vento in una selva; di poi usciva primo il rondone e ricominciava senza posa i suoi velocissimi voli, coi quali ei sembra dominar il regno dell’aria. Ma singolarmente bello e curioso accadeva il nascere del Sole. Dapprima rubicondo l’oriente si tinse poscia di quella luce bianca e smorta che annunzia il sorgere del gran disco.»
1850: l’officina Metrica Ducale
Il Duca Francesco V affida all’osservatorio il compito di introdurre nel Ducato Estense
il Sistema Metrico Decimale. Giuseppe Bianchi fa costruire a Parigi la “Macchina a
dividere” e il “Comparatore” di Perreax
Verso l’Unità d’Italia: 21 settembre 1859 “licenziato il prof.Bianchi”
Giuseppe Bianchi, filo estense, viene rimosso dall’incarico da Luigi Carlo Farini e
sostituito da Pietro Tacchini
https://www.youtube.com/watch?v=nSAqc0gtJ9g
sotto la Direzione, dal 1863, di Domenico Ragona
l’Osservatorio cambia nome in
OSSERVATORIO METEOROLOGICO (12 marzo 1876)
1870: nasce a Modena la prima rete pluviometrica provinciale
Viene istituita una «commissione meteorologica provinciale»
Le osservazioni sono affidate a volontari, spesso personalità locali, in varie località della
provincia
Due strumenti unici, ideati e inventati a Modena:
Evaporigrafo registratore - Pluviografo a collettore orario
Di Domenico Ragona
Il “Carro Meteorologico” del Ragona
• «Percorrendo il territorio di una Provincia con questo nuovo apparecchio si raccoglierebbero dati molto importanti per la fisica terrestre, non solo per la conoscenza delle costanti magnetiche, ma ancora per quella degli elementi meteorologici, coordinando le osservazioni con quelle delle più vicine stazioni fisse, munite di apparecchi registratori".
… è proprio vero che ogni epoca ha le sue catastrofi… come la curiosa
conferenza del Ragona sulla “fine del mondo”
1897: l’ «Osservatorio meteorologico» cambia nome in
«OSSERVATORIO GEOFISICO»
Viene costruita la nuova «balconata meteorologica», una delle poche ancora esistenti e attiva e
inizia la pubblicazione regolare degli «annuari» delle osservazioni»
Le osservazioni meteorologiche proseguono tutt’oggi all’interno (temperatura e umidità relativa)
della medesima balconata meteorologica. Sebbene non più corrispondente alle attuali
normative WMO, la continuità delle misure costituisce un elemento unico e prezioso anche per
evidenziare i cambiamenti climatici
Fra fine XIX e inizio XX secolo vengono definitivamente abbandonate le osservazioni
astronomiche ma proseguono e si consolidano quelle meteorologiche e altre (sismiche,
elettricità atmosferica, radiazione solare, ecc)
Viene rimossa la cupola astronomica, simbolo della «specola»
1912 - Nefoscopio a traguardo mobile Lo Surdo
1900- igrometro di Chistoni
1910- Pireliometro di Angstrom
Miscellanea inizio 1900
9 Ottobre 1944: “Per ordine del Comando Militare Repubblicano, l’accesso all’Osservatorio
viene proibito. Da questo giorno le registrazioni della velocità e direzione del vento sono
sospese e le altre riprendono nella Terrazza dell’istituto di fisica dell’Università”»
Ma Giuseppe Sola, tecnico e osservatore, aveva portato in salvo i preziosi registri
Aprile 1945: un mese caldo anche meteorologicamente
Resterà, fino al 2011, il mese di aprile più caldo in assoluto.
1945 2007
2011
1967/68: viene allestita l’esposizione dei «cimeli» dell’Osservatorio Geofisico: visita virtuale
nell’Osservatorio anni 1950/60/70
1987: a causa di gravi problemi strutturali l’Osservatorio Geofisico di Piazza Roma viene
dichiarato inagibile. Un progetto di recupero museale non viene, purtroppo, finanziato.
Nonostante ciò si sono eseguiti, gradualmente molti lavori che ricalcano sostanzialmente quel
progetto. Sono anni logisticamente difficoltosi ma #teniamobotta: le osservazioni proseguono e
gli strumenti storici vengono spostati in un magazzino «temporaneo»
• 1986: inagibilità al pubblico
• 1988: inagibilità totale
• 1989/90: alleggerimento statico
• 1994: consolidamento solai
• 1997/99: restauro di alcuni strumenti storici
• 1999: consolidamento copertura
• Giugno 1999: incendio
• 2000/01: ripristino cupola
• 2001: ripristino danni incendio
• 2007: adeguamenti vari
• 2010: restituita l’agibilità al personale
• 2012: l’Osservatorio Geofisico passa in gestione al DIEF UNIMORE
• 2013/14: vengono recuperati, dai depositi, gli strumenti storici
• 2014/15: catalogazione strumenti
Timeline dei cantieri e lavori
1997: un appello alla città https://www.youtube.com/watch?v=E5sblAA08HA
2016: esposizione temporanea ma locali ancora non aperti al pubblico.
Sono in programma interventi di messa in sicurezza per i danni del terremoto del 2012
L’ Osservatorio Geofisico di Modena:
180 anni di misure meteoclimaticheLuca Lombroso, Salvatore Quattrocchi
per iniziativa della
in collaborazione
patrocinio:
il soleggiamento in cifre:
eliofania e radiazione solare
Per quanto “splende” sole?
mediamente 2150 ore di sole all’anno
a gennaio per solo il 28% del tempo disponibile
A luglio per quasi il 70%!
Eliofania e radiazione solare: esempio di applicazione pratica: la produzione fotovoltaica di Luca
Lombroso (marzo 2015) confrontata con l’irradianza solare e l’eliofania
Cap. 4 La NuvolositàOgni anno mediamente 65 giorni sereni e 91 coperti
Mese più coperto: gennaio 1928, 28 giorni
Mese più sereno: agosto 2003, 26 giorni
L’anno più sereno il 1986 (148 giorni)
L’anno più coperto il 1918 (136 giorni)
D’inverno solitamente ci sono più nubi al mattino
D’estate mediamente più nuvolosità al pomeriggio
Cap. 5: Il vento
Vento mediamente debole
con soli 2,1 m/s (7,6 km/h)
I venti dominanti sono dai
settori opposti, l’ovest e
l’est.
Raffica più forte: 112 km/h il 24 luglio
2004
Ma il 30 giugno 1998 a Marzaglia
l’anemometro registrò 119 km/h!
• «Il Lancillotto narra nella sua cronaca, un caso di vento impetuoso avvenuto in Modena nel 1524. Per tenere nel Duomo aperto l'uscio che si trova sopra la porta dei leoni, era stato posto un pezzo di marmo del peso di circa 50 libre. Un impetuoso colpo di vento chiuse l'uscio, gettando il pezzo di macigno sino ai piedi della statua di San Geminiano, fortunatamente senza danno delle persone inginocchiate presso la statua.
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Osservatorio di Modena giorni con vento forte (Vento max>=50 km/h, Forza 7)
Osservatorio di Modena: la storia dei venti impetuosi
Dal 1971 al 2000 temperatura media di 13.8°C
1980-2010: Tmed 14.3°C
Le temperature: Modena si scalda, come e più del Pianeta e non è soltanto per fattori locali!
• “Ho l’onore di farle conoscere, che nella notte dal 12 al 13 (gennaio 1864) il termometro discese in questo Reale Osservatorio e nella notte dal 13 al 14 a -13.25 centigradi”, D.Ragona
• …nel fitto inverno, quando il terreno trovasi ricoperto di neve, un termometro posto nell’aria libera in un giardino…segna in media 1¾°C meno del termometro dell’Osservatorio alto 31 metri. Essa però giunse qualche volta a 4.7°C-.
• -14.6°C in Osservatorio
• il 3 dicembre 1879 il termometro scese a:
• -19.9°C ai Giardini!
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Osservatorio di Modena: temperature medie mensili
1981-2010
2015
1971-2000
1979 0.4 5.4 10.2 11.9 19.1 21.8 22.4 22.5 19.5 13.9 7.4 4.2 13.2
1980 2.1 5.1 8.9 11.0 14.8 20.7 23.3 24.9 20.8 14.1 6.1 2.7 12.9
1981 1.4 3.8 10.5 13.7 17.6 21.8 22.8 23.2 19.1 13.1 4.8 0.1 12.7
1982 3.2 3.1 7.3 12.2 18.1 23.2 24.8 23.6 21.7 13.6 8.6 4.2 13.6
1983 2.9 1.6 8.4 12.4 17.7 22.0 27.8 24.7 21.8 15.6 8.1 3.6 13.9
1984 2.3 2.9 6.9 11.5 14.2 20.6 24.5 22.3 19.3 15.3 8.9 5.3 12.8
1985 -1.3 2.3 8.0 13.0 17.4 21.4 26.2 25.4 22.6 15.6 6.3 4.6 13.5
1986 2.0 1.2 7.8 13.0 20.7 21.1 23.6 25.3 20.6 15.9 8.9 3.9 13.7
1987 0.4 4.1 5.9 13.5 16.3 20.7 25.6 24.2 23.5 15.2 9.3 4.9 13.6
1988 5.6 5.7 9.6 13.7 18.3 21.1 26.3 24.9 20.8 16.7 5.8 3.8 14.4
1989 1.2 6.6 11.1 12.8 17.7 20.4 23.3 23.3 18.6 12.7 6.8 2.9 13.1
1990 2.1 7.7 10.9 11.8 18.8 21.6 23.5 23.6 19.3 14.4 7.1 2.0 13.6
1991 2.2 1.6 10.8 11.0 14.3 21.4 25.6 25.0 21.4 12.4 6.8 2.0 12.9
1992 1.4 4.3 8.8 12.4 18.3 20.2 23.9 26.2 20.2 12.5 8.8 3.8 13.4
1993 3.2 4.0 7.7 12.7 19.3 22.8 23.5 25.1 19.0 13.9 6.7 4.7 13.5
1994 5.5 4.3 12.3 11.8 17.9 21.6 26.4 27.0 20.7 13.7 10.2 5.2 14.7
1995 3.0 6.9 8.7 13.1 17.5 20.3 26.2 23.0 18.4 15.7 8.2 3.8 13.7
1996 3.5 3.6 7.2 13.8 18.5 23.1 24.2 24.0 17.5 14.6 10.8 5.1 13.8
1997 4.8 7.9 12.6 12.6 19.4 22.1 24.6 25.1 22.4 15.6 9.8 5.5 15.2
1998 5.1 9.2 10.0 14.0 19.0 23.9 26.3 26.5 20.1 15.6 7.9 3.8 15.1
1999 5.3 6.0 10.6 14.4 19.9 22.8 25.7 25.6 22.4 15.4 7.6 4.0 15.0
2000 3.6 7.4 10.9 15.3 20.5 24.0 24.1 26.3 21.7 16.3 10.7 6.7 15.6
2001 5.1 7.5 12.1 13.5 20.9 22.8 25.7 26.6 18.5 17.9 7.8 2.8 15.1
2002 2.5 7.7 12.3 13.8 19.4 25.0 24.8 23.8 19.4 15.3 11.8 6.0 15.2
2003 3.6 4.1 10.6 12.7 21.4 27.5 27.2 29.4 20.2 13.4 10.4 5.8 15.5
2004 3.8 5.5 8.5 13.8 17.4 23.2 25.4 25.7 20.8 16.7 10.1 6.4 14.8
2005 3.5 4.2 9.9 13.4 20.0 24.1 25.9 23.0 21.1 14.8 8.4 3.7 14.3
2006 2.4 5.6 9.0 15.0 19.2 23.7 27.6 23.0 22.0 17.2 11.1 6.9 15.2
2007 7.2 8.6 11.3 17.2 21.2 23.8 26.9 24.7 20.0 15.0 9.3 5.1 15.9
2008 6.4 7.7 10.7 14.1 19.0 23.4 25.9 26.4 20.1 17.1 10.6 5.2 15.6
2009 3.2 6.7 11.1 15.3 21.6 23.5 26.3 27.2 22.0 15.4 10.6 4.0 15.6
2010 2.6 5.4 9.4 13.0 18.9 22.9 26.8 24.3 19.7 14.0 10.3 3.3 14.2
2011 3.8 6.8 10.4 17.0 20.4 23.3 25.2 27.9 24.3 15.2 9.3 6.0 15.8
2012 3.5 2.5 13.6 13.9 19.2 25.7 27.9 28.3 21.3 16.2 11.1 3.5 15.6
2013 4.2 4.0 8.0 14.8 18.2
2014 6.8 9.0 12.2 16.1 19.3 24.3 24.6 24.5 20.8 17.8 12.8 6.9 16.3
2015 6.2 5.8 10.8 15.3 20.0 24.4 29.4 26.8 21.7 15.2 10.7 6.6 16.1
2016 5.8 8.4 10.8 16.0
Il grande inverno del 1929:
16 febbraio 1929:
Osservatorio -14.0°C - Giardini -19.2°C
• Fotomuseo Giuseppe Panini, fotografo dott.Enzo Baraldi
Monumento a
Vittorio Emanuele
II
Rotaie tram e
Ferrovie Provinciali
Corriere per la
montagna e per
Castelfranco E.
82 cm di neve in 9/14 giorni: mai tanta neve dal 1956
10 giorni di ghiaccio, come il gennaio 1985 ma meno del
1956 (18)
Giorno più freddo: -7 in citta, -13.8 campus, -18 Carpi:
lontano dal 1985
Periodo 1-13/2: la più fredda ondata di gelo dal 1985, ma
molto meno intensa
Molto smog nonostante il maltempo!
Il gelone e nevone 2012
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Osservatorio di Modena: temperature medie invernali
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Osservatorio Geofisico DIEF UNIMOREtemperature medie estive
Credit: CRU Climate Res.Unit Univ. east Anglia
Temperature medie globali dal 1850 al 2015
“individual record years and the observed runs of record-setting
temperatures were extremely unlikely to have occurred in the absence of human-caused climate change”
Mann et al, The Likelihood of Recent Record Warmth,
doi:10.1038/srep19831 Nature http://www.nature.com/articles/srep19831
Le precipitazioni: aspetti storici e meteoclimatici
29 settembre 1833: «Dopo una forte e continuata pioggia di quattro ore, alle ore 18.30 il cielo
parve rischiararsi, ma ben presto si intese un confuso mormorio di pochi tuoni in lontananza ed in
tutto l'orizzonte brillarono luminosi baleni. Poscia il cielo si rese di un colore cinerino biancastro, lenubi si portarono ad altezza considerevole e cominciò una dirotta pioggia che continuò sino alle
ore 10 del giorno 30, per cui i canali e scoli dei dintorni di Modena e dentro la stessa città
strariparono in modo straordinario. La città guardata dall'alto dell'Osservatorio, sembrava una
seconda Venezia. Tutte le campagne del circondario erano ricoperte di acqua. Le porte dellacittà erano assediate dalla inondazione, che minacciava di entrare nella città. Gli scoli dell'interno
per ogni dove rigurgitanti, accennavano riunirsi alle acque assedianti per rendere navigabili le
contrade».
Ci sono invece segnali di variazioni stagionali
Calano le precipitazioni invernali, aumentano quelle estive e autunnali
Totale di neve dal 1830 al 2015: 78.93 m
Bianco Natale, è proprio vero?
Falso: solo 7 nevicate misurabili
Quando c’è troppo freddo non nevica?
Falso: 1929, 1956, 1985, 1991, 2009, 2012
Può piovere sotto gli zero gradi?
Vero: il gelicidio
Non nevica più come una volta?
???
La neve
25-26 novembre 1977: 18 cm
Gennaio 1985: 63 cm
Febbraio 1991: 47 cm
13 dicembre 2001: 10 cm
28 febbraio 2004: 40 cm
Nevone 2012: 72 cm
6 febbraio 2015: 32 cm
Francis, J. A., and S. J. Vavrus (2012), Evidence linking Arctic amplification to extreme weather in
mid-latitudes, Geophys. Res. Lett., 39, L06801, doi:10.1029/2012GL051000.
https://www.youtube.com/watch?v=4spEuh8vswE
amplificazione artica ?? La corrente a getto diventa più
ondulata e più lenta a causa del ritorno dei ghiacci artici
10 giugno 1902: Alle 5.30 nebbia molto fitta sulla campagna, s'intravedono
appena le case del viale Margherita, le altre case intono alla città, la stazione
ferroviaria; invisibile la serra del giardino pubblico. Nebbia rada intorno
all'Osservatorio. La nebbia va diradandosi e alle 7 è chiaro intorno
all'Osservatorio e alla città, mentre la nebbia è molto fitta in campagna e
all'orizzonte.
Non ci sono più le nebbie di una
volta… perché?
Oggi l’Osservatorio Geofisico è in gestione al
Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”
Direttore prof.Alessandro Capra
Responsabile scientifico prof.Sergio Teggi
Referente tecnico Luca Lombroso
COP 21 e Accordo di Parigi Obiettivo limitare il global warming «ben al di sotto» di 2°C rispetto all’era
preindustriale facendo ogni sforzo per contenerlo entro 1.5°C
L’accordo di Parigi cita, art. 7.7, "l’approfondimento della conoscenza scientifica sul clima
inclusa la ricerca, l’osservazione sistematica del sistema climatico ed i sistemi di allerta
precoce in una maniera che aiuti i servizi climatici e supporti la presa di decisione.
art.12 Accordo Parigi: “le Parti devono collaborare nell’adozione di misure, come
opportuno, per migliorare l'istruzione sul cambiamento climatico, la formazione, la
sensibilizzazione del pubblico, la partecipazione»
Entrare a una COP è entrare alle NAZIONI UNITE
Luca Lombroso ha partecipato a COP 21 come “observer” accreditato
nella delegazione FLA Fondazione Lombardia per l’Ambiente,
nell’ambito di una collaborazione con il DIEF UNIMORE
proposta di adesione UNIMORE a UNFCCC per la partecipazione alle Conferences on parties presentata dal DIEF:
Opportunità per ricerca, internazionalizzazione, formazione, progetti
internazionali, ecc ecc
L’Osservatorio oggi al DIEF UNIMORE
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Proseguono le osservazioni in Piazza Roma
Webcam su Modena
Stazione meteo presso Campus DIEF Modena
Stazione meteo policlinico
Stazione meteo Reggio Emilia
Stazione Meteo Carpi Migliarina (lombroso)
Stazione meteo Campogalliano (Lombroso)
Rete regionale volontaria Emilia Romagna meteo
(ex ASMER)
Serie storica meteoclimatica dal 1830
Museo astronomico e geofisico
Climatologia urbana
AERONET (Aerosol Robotic Network, NASA)
station
Meteorologia a scala locale per modellizzazione
ambientale
Visita virtuale dell’Osservatorio Geofisico a bordo di un drone
Credit Edizioni Artestampa – Davide Lazzari
https://www.youtube.com/watch?v=VX6rrdwy0BU
«Noi dobbiamo essere ben lieti della
nostra contribuzione in vantaggio
della meteorologia, perché
trasmetteremo ai nostri posteri ciò
che ci hanno trasmetto i nostri
antenati, cioè una miriade di
osservazioni ed un'immensa copia di
documenti meteorologici»DOMENICO RAGONA, durante una conferenza al
circolo
Il Panaro sulle previsioni del tempo, ca 1880.