ALIMENTI FUNZIONALI 11/2011

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PROVA S.A. Montreuil-France www.prova.fr PROVA S.A. partecipa alla Fiera “NI” -Natural Ingredients- di Parigi (29 Novembre -1 Dicembre 2011). Venite a trovarci al nostro stand 3E49. PENSA AGLI AROMI NATURALI ! PROVA Estratti ed aromi naturali di Vaniglia, Cacao, Caffe' e altre note "Gourmet" ALIMENTI SALUTE BENESSERE BELLEZZA ottobre 2011 anno 3 - numero 6 10064 PINEROLO - ITALIA - TEL. 0121393127 - FAX 0121794480 www.chiriottieditori.it FUNZIONALI EDITORI CHIRIOTTI ISSN 2039-6155 IP

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È l’ultima nata nel 2009 in Chiriotti Editori, come supplemento semestrale a Ingredienti Alimentari, con l’intento di divulgare le innovazioni del settore industriale, sempre più rivolto non solo ad arricchire alimenti, integratori e cosmetici con sostanze capaci di sviluppare un effetto salutistico, ma anche di evidenziare, con dei claim in etichetta, un possibile effetto medicale degli ingredienti già naturalmente presenti.

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PROVA S.A. partecipa alla Fiera “NI” -Natural Ingredients- di Parigi (29 Novembre -1 Dicembre 2011). Venite a trovarci al nostro stand 3E49.

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Estratti ed aromi naturali di Vaniglia, Cacao, Caffe' e altre note "Gourmet"

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ALIMENTI SALUTE BENESSERE BELLEZZA

ottobre 2011 anno 3 - numero 6

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ottobre 2011 anno 3 numero 6

3 - UNPLUGGED4 - La taurina: molecola funzionale in prodotti lattiero caseari di diverse specie animali

articoLi

coNtENts3 - UNPLUGGED4 - Taurine: functional molecule in dairy products of different animal species

rUbrichE8 - Diritto aLiMENtarELo stato degli alimenti funzionali nel 2011. Esistono ancora gli alimenti funzionali dato che l’EFSA sta boc-ciando praticamente qualsiasi proposta di claim? (G. Andreis)

12 - iL PUNto Di VistaIl mercato dell’erboristeria e delle piante officinali

16 - NUtriZioNE & FitNEssAlimenti funzionali nella prevenzione delle infezioni cau-sate da esercizio fisico intenso (M. Malaguti - P. Biagi)

20 - FUNctioNaL trENDs

24 - coNVEGNiAlimentazione e prevenzione del rischio di patologie tumorali (S. Musso)

30 - rENDicoNti FiErEVitafoods, sempre alto l’interesse per gli alimenti fun-zionali - Colostro bovino con fruttani - Trattamento delle infezioni del tratto urinario - Gelato ipocalorico ad alto contenuto proteico - Soluzioni naturali per il benes-sere - Riduzione del colesterolo nel sangue - Estratto di alghe brune per la gestione del peso - Rivitalizzazione delle funzioni dell’organismo - Purificare l’organismo in 5 giorni - La cura del tessuto connettivo - Proteine per uno stile di vita sostenibile - Azione anti-infiammatoria e anti-ossidante - Naturalmente in salute contro il jet lag - Efficace gestione del peso

36 - saLUtE E bENEssErEEnergia bilanciata e migliori prestazioni mentali - Bevande naturali per il benessere - Latte arricchito in

calcio e vitamina D - Ingredienti per la salute cerebrale - Estratto delle foglie di olivo anti-ipertensivo - Bellezza dall’interno - La prima caramella “profumata” senza zucchero - Sano è bello - Il sapore “grasso” potrebbe prevenire l’obesità - Snack con grelina per placare la fame - Lecitina e fosfolipidi per applicazioni dietetiche - L’estratto di melassa contro l’obesità - Melatonina e controllo del peso

44 - ricErcaLa cisteina causa dell’obesità? - Bambù, un nuovo ali-mento salutistico - Vitamina E e colesterolo - Acidi n-3 PUFA e malattie di origine infiammatoria - Combattere l’obesità con la cicoria - Il resveratrolo nella lotta contro l’obesità

48 - MErcati E coNsUMiNel 2010 ancora in crescita gli alimenti funzionali - Ingredienti attivi come anti-ipertensivi e per migliorare il sistema immunitario - Aumento della domanda di proteine di alta qualità

50 - NotiZiE DaL MoNDoIl progetto europeo Nu-Age per studiare l’alimentazione anti-invecchiamento - Partnership strategica tra Ocean Spray e Artemis - Nasce la divisione DSM Nutritional Lipids - 40 anni di vitamina B3 - Sharp PS: fosfatidil-serina approvata come novel food - Le GMP per gli integratori alimentari - Gli specialisti della nutrizio-ne medicale s’incontrano a Parigi - Stato GRAS per AstaPure - Consumatori disposti a pagare di più gli OGM più nutrienti

56 - ELENco iNsErZioNisti E iNDiriZZi aZiENDE

DEPartMENts

8 FOOD LAW12 POINT OF VIEW16 NUTRITION & FITNESS20 FUNCTIONAL TRENDS24 CONFERENCES30 EXHIBITION REPORT (VITAFOODS)

36 HEALT & WELLNESS44 RESEARCH48 MARKETING50 NEWS56 ADVERTISERS’ LIST - COMPANIES’ ADDRESS

P. ManziL. Pizzoferrato

P. ManziL. Pizzoferrato

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SEMESTRALE - ISSN 2039-6155 October 2011 Year3 Nember 6

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UNPLU

GGEDHa ancora senso parlare di alimenti funzionali?

Non più tardi di un paio di anni fa stavamo celebrando un segmento di mercato, pur nel dubbio della schizofrenia e dell’apparente contraddizione dei suoi contenuti, caratterizzato contemporaneamente, da un lato, dai plus dei prodotti arricchiti e, dall’altro, dai minus di quelli che hanno sostituito o rimosso alcuni componenti dalla formulazione per andare incontro a target specifici. A questi si aggiungano quegli alimenti verso i quali non si è fatto assolutamente nulla, salvo l’aver scoperto, il più delle volte solo sottolineato, che contengono naturalmente sostanze capaci di stimolare alcune funzioni e che grazie a ciò hanno elevato a funzionale il proprio stato merceologico.Per un consumatore non eccessivamente esperto, quasi tutti, nonostante ci si sforzi di dire il contrario, il mercato dei prodotti alimentari era diventato un’ostentazione di proprietà legate al benessere, un vero e proprio far west mediatico/promozionale nel quale chi non riusciva a ostentare neanche un benché minimo beneficio legato alla salute era messo fuori dalla competizione importante.Ma era proprio tutto vero?Questa è stata la semplice domanda cruciale che l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare si è posta a tutela e garanzia del consumatore. Seppure con la dovuta inerzia per l’eccessiva mole di lavoro, nel luglio di quest’anno ha bocciato l’80% delle etichette alimentari (2.758) con diciture salutistiche.Evitando di entrare nello specifico tecnico sui giudizi positivi, al contrario, il comune denominatore che ha caratterizzato i pareri sfavorevoli ha riguardato la mancanza di dati scientifici seri: le informazioni necessarie per l’individuazione delle sostanze attive, le prove scientifiche in grado di dimostrare il beneficio per il mantenimento o il miglioramento delle funzioni corporee, le indicazioni precise sui vantaggi per la salute, i risultati degli studi sull’uomo condotte con misurazioni affidabili relative al beneficio per la salute.In sintesi, l’intima essenza di tali prodotti rischia di venire meno.E ora che succede?Semplice, un po’ di ordine e chiarezza, portati al limite e, come spesso accade in questi casi, quasi all’eccesso, fino a toccare quelle pseudo-verità, legate magari alla consuetudine, tramandate e assodate per tradizione, di prodotti che alla fine non hanno nemmeno troppo beneficiato della creazione di tale mercato. Oggi, ad esempio, se un produttore di camomilla scrivesse sulla confezione “ha effetti calmanti e rilassanti sul sistema nervoso”, in definitiva la ragione per la quale la stragrande maggioranza l’assume, dovrebbe dimostrare che quanto affermato sia veritiero.È del tutto evidente che rimossi i claim dall’etichetta il consumatore non sia più capace di percepire alcuna attrattiva particolare verso i suddetti prodotti, con la conseguenza che l’intero comparto legato al benessere è messo in seria discussione.Di fronte a un quadro molto incerto e confuso, la redazione di Alimenti Funzionali, come ribadito anche nell’articolo di Andreis, si è posta degli interrogativi che porterà progressivamente all’esplorazione di segmenti merceologici più maturi anche in termini di regolamentazione. Il lettore ne troverà tracce significative già a partire da questo numero.

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4 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre

SOMMARIO

La taurina è un aminoacido libero che interviene nella stabilità di membrana, nella formazione

dei sali biliari, nell’omeostasi del calcio e come antiossidante. Attualmente esistono in commercio bevande addizionate di taurina, ma è interessante

poter verificare la quantità naturale di questa molecole anche in alimenti che sono normalmente

presenti nella nostra dieta.In questo lavoro sono stati valutati i contenuti

di taurina nel latte e yogurt di diverse specie animali. I risultati ottenuti hanno dimostrato che

i diversi trattamenti tecnologici non influiscono sul contenuto di questo aminoacido, che è invece

specie-specifico ed è presente nel latte di capra (6,71 mg/100 g) e di bufala (7,32 mg/100 g) in

maggiore quantità che nel latte vaccino (0,60 mg/100 g). Nello yogurt i contenuti rispecchiano i valori di partenza del latte e risultano minori nello

yogurt vaccino rispetto a quello di capra.

SUMMARY

Taurine is a free amino acid, it has functional properties in membrane stabilization, bile salts

formation, calcium homeostasis, and antioxidative effects. Nowadays drinks added with taurine are

commercialized, but it would be interesting to verify the level of this compounds in natural food.

In this work, the contents of taurine in milk and yoghurt from different animal species have been evaluated. The results demonstrated that taurine is not influenced by the technological treatments

of milk but it is species-specific. The amounts of taurine are significantly higher in goat (6.71

mg/100 g) and buffalo milk than in cow milk (0.60 mg/100g). No significant differences have been

observed between goat and buffalo milk. The amounts of taurine in yoghurt are higher in goat

than in cow yoghurt.

INTRODUZIONE

L’Italia è uno dei principali pro-tagonisti dell’industria lattiero casearia in grado di unire quali-tà, tradizione e tecnologia. Sono proprio le tecnologie produttive avanzate che hanno trasformato il latte in un alimento apprezzato e accessibile.Oltre al latte vaccino, maggior-mente commercializzato in Italia, attualmente stanno acquistando maggiore importanza dal punto di vista commerciale anche latte e yogurt di diverse specie anima-li: ad esempio, da qualche anno si sta assistendo ad una crescen-te valorizzazione del latte e dello yogurt di capra, apprezzati anche da soggetti allergici al latte vacci-no sebbene il consumo alimen-tare di questi prodotti sia ancora marginale.Il latte e i prodotti lattiero caseari sono, inoltre, riconosciuti come una fonte di ingredienti funzio-

PAmeLA mANzI*- LAurA PIzzoFerrAToIstituto Nazionale di ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione -Via Ardeatina 564 - 00178 roma - Italia*email: [email protected]

LA tAURInA: MOLecOLA fUnzIOnALe In pROdOttI LAttIeRO cASeARI dI dIveRSe SpecIe AnIMALITaurine: functional molecule in dairy products of different animal species

Parole chiave: taurina, latte, yogurtKey words: taurine, milk, yoghurt

nali: in generale, un alimento può essere considerato funzionale se dimostra in maniera soddisfacen-te di avere effetti positivi su una o più funzioni specifiche dell’or-ganismo, che vadano oltre gli ef-fetti nutrizionali, in modo tale da migliorare lo stato di salute e di benessere e/o ridurre il rischio di malattie. Tra i componenti del lat-te, con caratteristiche funzionali è importante considerare la taurina.La taurina (acido 2-aminoetan-sulfonico), aminoacido libero presente in numerosi tessuti di mammiferi, può essere sintetizza-ta a partire da metionina e cistei-na, è considerata semi-essenziale: nell’uomo, la dieta rappresenta la fonte principale di questo ami-noacido. La taurina ha numerose funzioni, interviene nella stabili-tà di membrana, nella formazio-ne dei sali biliari, nell’omeostasi del calcio e come antiossidante (Chapman & Greenwood, 1988; Redmond et al., 1998).

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Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 5

È stata da tempo dimostrata una diminuzione di taurina nel sangue e nel plasma di pazienti lungo-degenti sottoposti a nutrizione parenterale mentre, è più recente, l’evidenza di una necessità di for-tificare con taurina le miscele nu-tritive somministrate nella nutri-zione enterale (Cho et al., 2006).Recenti studi che coinvolgono modelli animali dimostrano che la taurina potrebbe essere usata come ingrediente funzionale per la sua azione di protezione nei confronti di malattie neurode-generative o dell’aterosclerosi e contro lo stress ossidativo (Bou-ckenooghe et al., 2006).In questo lavoro, parte di un progetto MiPAAF che ha come obiettivo lo studio di molecole funzionali presenti negli alimen-ti, è stato valutato il contenuto di taurina in alcuni prodotti lattiero caseari provenienti da latte di spe-cie animali diverse.In particolare sono state esami-nate diverse categorie merceo-logiche di latte vaccino intero e parzialmente scremato, il latte intero di capra e di bufala. Inol-

tre, sono stati oggetto di studio anche lo yogurt intero vaccino, zuccherato e non, e lo yogurt di capra. Quest’ultimo prodotto in-fatti comincia a comparire negli scaffali della grande distribuzio-ne proprio per soddisfare esigen-ze di consumatori che mostrano dei problemi di natura allergica nei confronti del latte vaccino.

PARTE SPERIMENTALE

Materiali

Il latte vaccino e il latte di capra sono stati acquistati presso i punti vendita della grande distribuzio-

ne, mentre il latte di bufala è sta-to acquistato direttamente presso le aziende casearie. Nella tab. 1 sono riportate le caratteristiche dei campioni di latte analizza-to. Gli yogurt, acquistati presso i punti vendita della grande di-stribuzione, sono riportati nella tab. 2.

Metodi

Le proteine e i grassi sono stati precipitati mediante i reattivi di Carrez (Carrez I: potassio esa-cianoferrato (II) 3,6 g/100 mL e Carrez II: zinco acetato diidrato 7,2 g/100 mL).La fase acquosa è stata filtrata (fil-tro da 0,45 µm) e derivatizzata con dansil cloruro (1 mg/mL in aceto-nitrile) per 2 ore a temperatura ambiente e al buio. La reazione di derivatizzazione è stata arre-stata con l’aggiunta di CH3NH2-HCl (20 mg/mL). La taurina, de-terminata come dansil-derivato (AOAC, 2006), è stata separata in HPLC (HPLC Alliance Waters mod. 2695) con colonna C18 (Su-pelcosil LC-18 25 cm x 4,6 mm), con una fase mobile costituita da sodio acetato (10 mM a pH 4,2) e acetonitrile (84:16) a 2 mL/min e con rivelazione fluorimetrica

Tabella 1 - Campioni oggetto di studio: latte intero e latte parzialmente scremato di vacca, latte intero di capra e di bufala.

Latte Tipo N.

Latte vaccino Intero 18di cui Fresco Pastorizzato di Alta Qualità 3 Microfiltrato 3 UHT 12Latte vaccino Parzialmente scremato 20di cui Fresco Pastorizzato 2 Microfiltrato 4 UHT 14Latte di capra Intero 8Latte di bufala Intero 3

Tabella 2 - Campioni yogurt vaccino e di capra oggetto di studio.

Yogurt codice Tipo N.

Yogurt vaccino Intero 10di cui A-I Non zuccherato 8 L-M Zuccherato 2Yogurt di capra Intero 1di cui N Con probiotici e fruttosio 1

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6 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre

(Ex330nm; Em530nm, Fluorime-tro Waters mod. 2475).I dati analitici sono stati con-frontati con il test t di Student e ANOVA (con Tukey post hoc test) utilizzando il programma Kaleida Graph, vers, 3.6.

RISULTATI E DISCUSSIONE

1. Taurina nel latte

Il latte vaccino rappresenta la mag-gior parte del latte commercializ-zato in Italia ma, generalmente, non è considerato una fonte di taurina (Park et al., 2007), tuttavia si è ritenuto comunque opportu-no effettuare la determinazione di questo composto per verificarne i contenuti, esaminare la sua stabi-lità ai processi tecnologici del latte e, soprattutto, ampliare i dati di-sponibili in letteratura.Nella tab. 3 sono riportati i valori di taurina nel latte vaccino intero e parzialmente scremato. Come prevedibile, considerando che la taurina è un componente della frazione idrosolubile del latte, non è stata osservata alcuna differenza significativa tra queste due catego-rie merceologiche (p>0,05). Nei campioni studiati il contenuto di taurina è in media pari a 0,60 mg/100 g sia nel latte intero che

parzialmente scremato. In partico-lare, il livello di taurina varia nel latte intero da 0,58 a 0,65 mg/100 g, mentre in quello parzialmente scremato da 0,53 a 0,64 mg/100 g.Inoltre, poiché il latte vaccino disponibile in commercio può essere Fresco Pastorizzato di Alta Qualità, Fresco Pastorizzato, Mi-crofiltrato o UHT a seconda del trattamento tecnologico subito, è stato determinato il contenuto di taurina per verificare se i trat-tamenti tecnologici del latte ne

dei contenuti di taurina nel latte intero di vacca, capra e bufala.Il latte di capra esaminato in que-sto studio ha evidenziato un con-tenuto elevato di taurina, in me-dia pari a 6,71 mg/100 g con una variabilità da 5,5 a 8,6 mg/100 g. Questa elevata differenza tra i contenuti di taurina si ritrova anche in dati di letteratura (2,6-11,0 mg/100 g) ottenuti su latte crudo ottenuto da differenti razze caprine (Garganica, Maltese, Saa-nen e Derivata di Siria) (Tripaldi et al., 1998).Un altro latte che contiene ele-vate quantità di taurina è il latte di bufala (fig. 1): i valori ottenu-ti sono risultati molto simili al latte di capra e variano da 5,68 a 8,42 mg/100 g. Questi valori sono importanti in quanto per questo latte non si dispone di dati bibliografici di riferimento. Tut-tavia in questo lavoro il numero di campioni è esiguo in quanto è particolarmente difficile reperire il latte di bufala che generalmen-te non viene commercializzato come tale, ma viene utilizzato soprattutto per la produzione di mozzarelle o altri prodotti caseari.Effettuando una valutazione stati-stica dei livelli di taurina tra questi tre tipi di latte (di vacca, di capra e di bufala), sono state osservate differenze significative tra il latte vaccino e quello di capra e di bufala (p<0,05), mentre non sono state ri-scontrate differenze significative tra latte di capra e di bufala (p>0,05).

2. Taurina nello yogurt

Il contenuto di taurina è stato esaminato anche in yogurt com-

Tabella 3 - Contenuto di taurina (mg/100 g) in latte vaccino intero e parzialmente scremato.

Latte intero Latte parzialmente scremato min - max 0,53 - 0,64 0,58 - 0,65media ± ds 0,60 ± 0,03 0,60 ± 0,02

Tabella 4 - Contenuto di taurina (mg/100 g) in latte vaccino di diverse categorie merceologiche.

Latte vaccino media ± ds Fresco pastorizzato di Alta Qualità 0,62 ± 0,02

Fresco pastorizzato 0,61 ± 0,04

Microfiltrato 0,60 ± 0,02

UHT 0,60 ± 0,03

influenzano il contenuto. I valori di taurina ottenuti (tab. 4) sono molto simili tra loro (da 0,60 a 0,62 mg/100 g) e l’analisi statisti-ca ha dimostrato, infatti, che non esistono differenze (p>0,05) tra i diversi trattamenti.Un maggior contenuto di taurina è invece presente in latte di altre specie animali: in fig. 1 sono ri-portate le distribuzioni statistiche

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Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 7

Fig. 1 - Distribuzione statistica dei contenuti di taurina nel latte intero di vacca, capra e bufala.

Fig. 2 - Contenuto di taurina in yogurt vaccino intero non zuccherato (A-I), zuccherato (L-M) e yogurt di capra (N) espresso in mg/100 g (2-a) e mg/100 g sostanza secca (2-b).

L’unica eccezione è il campione B che presenta alti valori di tauri-na sia espressi sul tal quale (1,46 mg/100 g) che sul secco (10,21 mg/100 g sostanza secca). Sono quindi necessarie ulteriori analisi e un ulteriore campionamento di questo prodotto (yogurt B) per confermare il dato di taurina ot-tenuto.

RINGRAZIAMENTI

La ricerca è stata finanziata dal Progetto MIPAAF: QUALIFU “Qualità alimentare e Funzionale” (DM2087/7303/09 del 29/1/2009).

Ricevuto il 28 novembre 2010

BIBLIOGRAFIARedmond H.P., Stapleton P.P., Neary P.,

Bouchier-Hayes D., Immunonutrition: The Role of Taurine, Nutrition 14, 599-604, 1998.

Bouckenooghe T., Remacle C., Reusens B., Is taurine a functional nutrient? Current Opinion in Clinical Nutrition & Meta-bolic Care 9(6), 728-733, 2006.

Chapman G.E., Greenwood C. E., Tau-rine in nutrition and brain develop-ment Nutrition Research 8(8), 955-968,1988

AOAC, Taurine in Powdered Milk and Powdered Infant Formula Official Me-thod n. 997.05, AOAC International, 2006.

Park Y.W., Juarez M., Ramosc M., Haenlein G.F.W., Physico-chemical characteristics of goat and sheep milk, Small Ruminant Research 68, 88-113, 2007.

Tripaldi C., Martillotti F., Terramoccia S., Content of taurine and other free amino acids in milk of goats bred in Italy, Small Ruminant Research 30, 127-136, 1998.

Cho K.H., Kim E.S., Choue R., Park M., Jung A., Zhang H.S., Di Chen J., Insuf-ficient taurine in enteral nutrition for patients, Nutrition Research 26, 450-453, 2006.

merciali. In fig. 2 sono riportati i valori di taurina nei campioni di yogurt vaccini non zuccherati (A-I), zuccherati (L-M) e di ca-pra (N) espressi sia sul tal quale (fig. 2a) che sulla sostanza secca (fig. 2b).Il contenuto di taurina dei cam-pioni di yogurt rispecchia, sostan-zialmente, il contenuto del latte della specie animale di partenza. Infatti, in media, nello yogurt vaccino il contenuto di taurina è risultato significativamente (p<0,05) minore rispetto al valo-re ottenuto nello yogurt di capra (0,90 mg/100 g e 5,26 mg/100 g rispettivamente). Tuttavia per lo yogurt di capra è stato possibile effettuare un campionamento esiguo che riflette la sua disponi-bilità ancora troppo limitata sul mercato ed è quindi indispensa-bile disporre di un numero mag-giore di campioni rappresentativi per poter effettuare un’analisi più approfondita.Esaminando i dati ottenuti nello yogurt vaccino si evidenzia che la taurina varia da 0,60 mg/100 g a 1,46 mg/100 g e, in particolare, i due campioni zuccherati (L e M) hanno rispettivamente valori di 1,13 e 1,21 mg/100 g. L’analisi statistica effettuata sui campioni di yogurt vaccino non zucchera-ti e zuccherati ha mostrato delle differenze (p<0,05), tuttavia se i valori di taurina vengono espressi sulla sostanza secca questa diffe-renza non è più significativa. Que-sto può essere facilmente spiegato dalla minore percentuale di acqua dei campioni di yogurt vaccino zuccherati rispetto agli yogurt vaccini non zuccherati.

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A cura dell’avv. Gianclaudio Andreis e associati

8 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre

DirittoAlimentare

Lo stato degli alimenti funzionali nel 2011 Esistono ancora gli alimenti funzionali dato che l’EFSA sta bocciando praticamente qualsiasi proposta di claim?

Alla luce dei recenti sviluppi del lavoro dell’EFSA e della Commissione europea per la formazione e il completamento dell’elenco comunitario dei claims salu-tistici in base al Reg.CE 1924/2006, sorge naturale chiedersi quale sia il de-stino degli alimenti c.d. funzionali.

Per quanto riguarda gli alimenti funzio-nali, preme ricordare che con questo termine si indica l’attitudine, connessa alla loro composizione, di alcuni ali-menti ad apportare un beneficio ag-giuntivo all’organismo, ulteriore rispetto al normale contenuto nutrizionale.Come noto, non vi è alcuna definizio-ne normativa di alimenti funzionali.

In tal senso soccorrono a livello comuni-tario la definizione dell’European Food Information Council e a livello nazio-nale quella del Ministero della Salute.Il primo definisce “funzionali” gli ali-menti per i quali sia soddisfacente-mente dimostrato che possono implica-re un effetto benefico e mirato, su una o più funzioni dell’organismo, ulterio-re rispetto ai normali effetti nutritivi, in modo che dalla loro assunzione con-segua un evidente miglioramento del-lo stato di salute e di benessere dell’or-ganismo e/o una riduzione del rischio di malattia.Il secondo ha precisato inoltre che “con tale denominazione si fa riferimento ad

alimenti che per qualche aspetto parti-colare della composizione apportano un beneficio aggiuntivo all’organismo che va oltre il semplice apporto di nu-trienti. Va sottolineato che non si trat-ta di una categoria di alimenti autono-ma sul piano normativo. La legislazio-ne alimentare comunitaria, infatti, defi-nisce i criteri e le procedure per riven-dicare in modo documentato scientifi-camente e fondato le proprietà nutritive insieme agli effetti sulla salute di qua-lunque alimento attraverso il regola-mento (CE) 1924/2006 sui claims”.Gli alimenti funzionali, pur differenzian-dosi da quelli che non hanno alcun be-neficio particolare aggiuntivo, non iden-tificano una categoria specifica di ali-menti, come gli integratori alimentari o i dietetici.Con gli sviluppi della scienza nutrizio-nistica, negli anni, sempre maggiore è diventato il numero di alimenti o d’in-gredienti a cui viene riconosciuta una particolare funzionalità benefica.Questo consegue anche ad una tenden-za della società attuale attenta all’otteni-mento e al mantenimento di un vita sana ed equilibrata tramite non solo l’eserci-zio fisico ma anche e soprattutto un’ali-mentazione corretta.Alla luce anche di questa esigenza so-ciale, con il Regolamento claims si è

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cercato, anzi si sta cercando, di por-re in essere anche una disciplina del-la “funzionalità” degli alimenti per ga-rantire un elevato livello di tutela dei consumatori e per dare loro le infor-mazioni necessarie affinché compia-no scelte nella piena consapevolezza dei fatti e per creare condizioni pari-tarie di concorrenza per l’industria ali-mentare.Il testo del regolamento, al consideran-do 10), precisa che “gli alimenti pro-mossi mediante indicazioni possono essere percepiti dal consumatore come portatori di un vantaggio nutrizionale, fisiologico o per la salute in generale rispetto ad altri prodotti simili o diversi ai quali tali sostanze nutritive e altre so-stanze non sono aggiunte.Ciò può incoraggiare i consumatori a compiere scelte che influenzano diret-tamente la loro assunzione comples-siva delle singole sostanze nutritive o di altro tipo in modo contrario ai pa-reri scientifici in materia. Per contrasta-re questo potenziale effetto indesidera-to, è opportuno imporre talune restrizio-ni per quanto riguarda i prodotti recan-ti indicazioni”.L’art. 13 Reg.CE 1924/2006 discipli-na i claims salutistici, e precisamente le indicazioni sulla salute diverse da quel-le che si riferiscono alla riduzione del rischio di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini.Queste indicazioni sono anche defini-te come “indicazioni funzionali gene-riche” e descrivono o fanno riferimen-to al ruolo di una sostanza nutritiva o di altro tipo per la crescita, lo sviluppo e le funzioni dell’organismo, o alle fun-zioni psicologiche e comportamentali, o, fatta salva la direttiva 96/8/CE, al dimagrimento o al controllo del peso oppure alla riduzione dello stimolo del-la fame o un maggiore senso di sazietà o alla riduzione dell’energia apportata dal regime alimentare (art. 13 Reg.CE 1924/2006).Questi claims costituiscono o meglio costituiranno il registro comunitario,

che entro fine anno la Commissione europea dovrebbe pubblicare.Con riferimento allo stato di avanzamen-to del lavoro teso alla formazione del re-gistro comunitario, lo scorso 28 luglio 2011 l’EFSA ha ufficialmente comuni-cato di aver pubblicato gli esiti della va-lutazione dell’ultimo gruppo d’indicazio-ni funzionali generiche, ad esclusione di quelle relative alle sostanza botaniche.Sull’esito di questo ampio lavoro, l’EFSA ha dichiarato che “i risultati delle valutazioni sono stati favorevoli quando vi erano prove sufficienti a so-stegno delle indicazioni”.Così è avvenuto per circa una su cin-que delle indicazioni esaminate, che ri-guardavano essenzialmente:- vitamine e minerali;- fibre dietetiche specifiche relative al controllo della glicemia, al colesterolo nel sangue, o alla gestione del peso corporeo;- colture di fermenti lattici vivi e digestio-ne del lattosio;- effetti antiossidanti dei polifenoli nell’olio di oliva;- noci e miglioramento della funzione dei vasi sanguigni;- pasti sostitutivi e controllo del peso;- acidi grassi e funzionalità cardiaca;- il ruolo di una gamma di prodotti sostitu-tivi dello zucchero (come il sorbitolo e lo xilitolo) nel mantenere la mineralizzazio-ne dei denti o abbassare l’aumento dei livelli di glucosio nel sangue dopo i pasti;

- bevande contenenti carboidrati-elet-troliti/creatina e prestazioni sportive.Sono stati invece emessi pareri sfa-vorevoli quando non è stato possibi-le individuare e stabilire una correla-zione tra l’alimento e l’effetto rivendi-cato da stabilire, in conseguenza, ad esempio, della mancanza d’informa-zioni sulla sostanza su cui si fonda-va l’indicazione (per esempio indica-zioni su “probiotici” o “fibra alimen-tare” senza specificare quale fibra in particolare); della mancanza di prove che l’effetto vantato fosse davvero be-nefico per il mantenimento o il miglio-ramento delle funzioni corporee (per esempio alimento con “proprietà an-tiossidanti” e indicazioni per “elimi-nazione dell’acqua” per via renale); della mancanza di precisione quanto all’indicazione sulla salute rivendica-ta (ad esempio indicazioni riguardanti termini come “energia” e “vitalità”, o indicazioni sulla salute delle donne o l’energia mentale); della mancanza di studi sull’uomo con misurazioni affida-bili del beneficio per la salute rivendi-cato; sull’ampiezza di certe indicazio-ni riferite in via troppo generica a ca-tegorie alimentari come “frutta e verdu-ra” e “prodotti lattiero-caseari”.Questa nuova tappa raggiunta dall’EFSA rappresenta sicuramente un passo impor-tante nel processo di applicazione del Regolamento claims, e conseguentemen-te anche per gli alimenti funzionali.

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Nel contesto di questi alimenti, infatti, diverse ricerche di mercato riferite an-che a differenti categorie merceologi-che di prodotti, riconoscono e confer-mano il valore e soprattutto l’attrazio-ne che la funzionalità degli alimenti ha verso il consumatore.Questo, infatti, nel momento in cui ri-cerca un alimento c.d. funzionale, cer-ca anche le informazioni e indicazioni su questa funzionalità.L’esigenza, quindi, di una concreta, veritiera e trasparente informazione sull’etichetta dei prodotti alimentari si manifesta fortemente in questo ambito.Il lavoro che le autorità, scientifiche e legislative, stanno quindi compiendo in attuazione del Regolamento claims non vuole portare ad una eliminazione de-gli alimenti funzionali, ma piuttosto ad un riconoscimento scientifico e normati-vo della loro funzionalità.Ovviamente l’esito del lavoro dell’EFSA con particolare riferimento

ai claims bocciati ha ed avrà un forte ed importante riflesso su questi alimen-ti, ma occorre sempre tenere in consi-derazione che questo lavoro è diret-to a garantire, come detto, l’esistenza di un solido supporto scientifico della funzionalità che si vuole vantare.Inoltre, il registro che la Commissione europea sta formulando non consiste in un elenco definitivo. Si tratta infatti di un elenco in continuo e costante evoluzione.Da una parte, infatti, l’art. 13 paragra-fo IV prevede la possibilità di apporta-re qualsiasi modifica all’elenco basata su prove scientifiche generalmente ac-cettate.Dall’altra, al paragrafo V del medesi-mo articolo è ammesso l’inserimento di nuovi claims funzionali basati su prove scientifiche recenti.Questo consentirà quindi una continua evoluzione, al passo con la scienza nu-trizionistica, nel riconoscimento degli alimenti funzionali.

In conclusione, quindi, si ritiene che in questa fase dei lavori dell’EFSA e della Commissione europea, i rifles-si sui singoli operatori saranno molto forti e in alcuni casi anche molto li-mitativi; nello stesso tempo, però, non deve sfuggire il fatto che tramite que-sto tipo di validazione scientifica, gli stessi alimenti funzionali acquisiranno una maggiore credibilità agli occhi del consumatore.Nel settore agro-alimentare, anche alla luce della costante cresciuta dei mar-chi privati, è l’innovazione scientifica sui prodotti l’elemento che diversifica gli operatori e che rende la concorren-za corretta e trasparente.Volgendo infatti lo sguardo verso le no-vità presenti sul mercato, proprio di re-cente l’evoluzione degli alimenti funzio-nali si è diretta verso un nuovo settore merceologico, meritevole di attenzio-ne e di un prossimo approfondimento, quale quello dei vegetali.

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Il puntodi vista

Il mercato dell’erboristeria e delle piante officinali

Alimenti Funzionali inizia da que-sto numero una serie di interviste ad aziende leader allo scopo di monito-rare, “da dentro”, il settore a cui la rivista si rivolge. Una testimonianza sulla situazione del mercato, le ten-denze, i punti di forza e le sue criti-cità. Iniziamo con l’azienda Aboca, leader nel settore dell’erboristeria e delle piante officinali. Abbiamo intervistato il dott. Fulceri, responsabile marketing. Il Gruppo Aboca è composto da 2 marchi storici: Aboca e Planta Me-dica che hanno una diversa impo-stazione verso il consumatore, ma che si basano sulla stessa filosofia di seguire la filiera dalla coltivazio-ne al prodotto finito. Il gruppo pos-siede un’azienda agricola con 800 ettari di terreno coltivato con le spe-cie che si possono coltivare a queste latitudini. In Italia sono coltivate cir-ca 65 specie con metodo biologico; la lavorazione non prevede l’utiliz-zo di solventi, conservanti, coloran-ti; il prodotto così ottenuto è 100% naturale. Per esempio, la vitamina C Aboca deriva dal succo concentra-to di acerola e non è natural-identi-ca come quella della maggior par-te degli integratori in commercio. Il gruppo ha due centri produttivi per Il dott. Fulceri, responsabile marketing del gruppo Aboca, insieme alla nostra Monica Pagliardi.

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la lavorazione delle erbe, con ma-gazzini di stoccaggio e conservazio-ne anche delle materie prime che ar-rivano dall’estero. La mission è quel-la di controllare la filiera e di essere autosufficienti per tutto quanto è pos-sibile.La sede si trova nel comune di San-sepolcro (AR) e il gruppo vanta circa 500 dipendenti dei quali una sessan-tina di laureati.Il mercato dei prodotti funzionali alla luce delle restrizioni sui claim da apporre in etichettaAboca da sempre ha deciso per una scelta professionale, anche se occor-re dire che l’EFSA ha comunque adot-tato criteri troppo restrittivi. Assoerbe, l’associazione italiana tra coltivatori, raccoglitori, trasformatori, importato-ri, esportatori, grossisti e rappresen-tanti di case estere di piante medici-nali aromatiche e spezie, alla quale è affiliata Aboca, ha attivato universi-tà e istituti di ricerca per valutare una serie di piante sulle quali si potesse-ro fornire maggiori informazioni, che non sono state però in grado di sod-disfare le richieste dell’EFSA.Quali sono secondo lei i settori “trendy”?Sicuramente il settore più in fermento e richiesto dai consumatori è quello dei prodotti per la gestione del peso e dei prodotti cosiddetti dimagranti, anche se il Ministero della Salute è sempre più attento ai messaggi pro-posti sulle confezione e nella comu-nicazione; seguono i prodotti ener-getici-tonificanti e quelli per il benes-sere dell’intestino. Per esempio, l’al-tea ha mucillagini con effetto positivo nell’ambito del prebiotico. Un altro settore interessante è quello dei co-smetici biologici: infatti, l’esposizio-ne ai cosmetici è superiore agli ali-menti durante l’arco della giornata e il fattore naturale e biologico comin-cia a essere richiesto.Attenzione maniacale al dosaggioAnche se questi prodotti non sono

farmaci è comunque molto impor-tante il dosaggio, il modo d’uso e i quantitativi di assunzione. Per esem-pio, 180 mg di estratto liofilizzato di echinacea corrispondono a sei volte tanto di droga. In alcuni casi Aboca ha dovuto ridurre alcuni componenti che potevano avere delle controindi-

vuoto per non deteriorare i compo-nenti attivi, sensibili al calore. Ot-tenuto così l’estratto molle, questo è portato a secco senza l’aggiun-ta di eccipienti, quali maltodestro-sio o lattosio, perché utilizziamo la liofilizzazione che dà esattamen-

cazioni in base al feedback del post-marketing.Quali sono le vostre tecnologie di punta?Aboca è sicuramente un’azienda alternativa per quanto riguarda il processo di concentrazione a sec-

co degli estratti avendo puntato sul-la liofilizzazione. L’estrazione dei principi attivi avviene mediante mi-scele di acqua e alcool, senza l’uti-lizzo di altri solventi; dopo aver esaurito la droga, l’estratto liquido è concentrato grazie all’evapora-zione della frazione alcolica sotto-

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te quello che è stato estratto dalla pianta: l’estratto è portato a -40°C in condizioni di sottopressione, im-provvisamente il prodotto è porta-to a una pressione positiva e a una temperatura di 15°-20°C. Poiché teme l’umidità, il prodotto va con-fezionato sottovuoto con vari meto-di e conservato a temperatura am-biente. Il prodotto così ottenuto è a titolo noto: potrebbe essere defini-to un ingrediente di tipo farmaceu-tico. Noi dichiariamo il titolo de-gli estratti che sono caratterizza-ti da un’elevata biodisponibilità e una buona solubilità, non essendo stati addizionati eccipienti di diver-sa origine. Questo metodo permet-te di ottenere estratti sicuramente di qualità superiore, ma, essendo un metodo discontinuo, è estremamen-te costoso.Pensa che il mercato vada verso un auto-dimensionamento o piuttosto verso un declino?Non penso che il mercato stia andan-do verso un declino, ma il consumato-re non va ingannato. C’è bisogno di un quadro normativo che in alcuni casi sia un po’ più stringente. Aboca ha lanciato una nuova linea di dispositivi medici con le piante medicinali: le fun-zionalità medicamentose sono testate e validate. Tutto quanto dichiarato è di-mostrabile anche se non comprovato scientificamente con studi clinici rando-mizzati e a doppio cieco, ma non sia-mo nel mondo farmacologico: c’è un effetto meccanico e barriera. Comun-que, se ci fosse anche per gli integra-tori un minimo di validazione obbliga-toria, sarebbe più chiaro cosa è effetti-vamente offerto ai consumatori. Il mer-cato avrebbe una forte ripresa, se ve-nisse messo in piedi un sistema di con-trollo qualità più serio.Le strategie dei vostri mercati esteriAboca ha una filiale in Spagna e una in Polonia; ha, inoltre, firmato un contratto di collaborazione con un’azienda consolidata nel settore

dell’erboristeria negli Stati Uniti. Ab-biamo poi mercati con distributori, quali la Francia, la Bulgaria, la Ro-mania, Taiwan. I prodotti più vendu-ti sono quelli per il transito intestina-le che, in alcuni casi, sono polveri di erbe pressate e tenute insieme con polisaccaridi, oltre agli estratti vege-tali. Un buon mercato è quello dei prodotti per le problematiche inver-nali, immunostimolanti e curativi (pro-poli, spray nasali, sciroppi per la tos-se) che sono stati elevati al rango di dispositivi medici: in questo modo si può spiegare meglio quali sono i benefici offerti. Altri prodotti con un buon volume di vendite sono quel-li dimagranti, anche se piuttosto sta-gionali.Sentite la concorrenza cinese?Per quanto riguarda i prodotti fini-ti non si sente la concorrenza cine-se, ma il problema, assolutamente da non sottovalutare, sia per una que-stione di sicurezza e qualità, sia per quanto riguarda il costo del prodot-to finito, la concorrenza è a livello di materia prima.Ci vuole parlare della linea “gluten free”?Tutti i prodotti gluten free hanno un tipo di formulazione che esclude le fonti di rischio, il lotto di produzio-ne è liberato solo dopo un’analisi quantitativa, nonostante la preventi-va analisi dei rischi. Dobbiamo stare attenti anche alla filiera: sono già ca-pitati casi di contaminazione crocia-ta imprevedibili, per esempio nel tè verde. Per la produzione delle com-presse è utilizzato l’amido di riso bio-logico.Il vostro rapporto con gli organismi di ricercaAboca vanta tante collaborazioni. Per esempio, con l’Università di Peru-gia, per le problematiche farmacolo-giche o con l’Università di Padova per le scienze omiche. Abbiamo un labo-ratorio di genetica vegetale all’interno dell’azienda. Infatti, la tendenza per

la titolazione e la caratterizzazione di un estratto è di non considerare solo il principio attivo, ma di considerare la pianta a livello globale e cercare una risposta attraverso valutazioni di tipo genomico. Per essere sicuri di lavora-re con la droga desiderata si effettua un’analisi qualitativa e anche l’impron-ta genetica (per esempio, la Rhodiola rosea e la Rhodiola sacra hanno due impronte diverse). A questo proposito, Aboca ha anche istituito delle borse di studio con la Facoltà di Fisica dell’Uni-versità di Roma.Ci può descrivere il vostro cliente abi-tuale?Su 100 clienti, 70 sono donne e 30 uomini con età compresa tra i 40 e i 55 anni, un’istruzione medio-alta e un reddito medio-alto. Sono fidelizzati e non “seguono le mode”, attenti all’ali-mentazione e che condividono la mis-sion dell’azienda.Functional food e grande distribuzio-ne organizzata: sinergia o competi-zione?È una grossa incognita. La grande di-stribuzione selvaggia non è significati-va in quanto si opera in due aree di-verse, ma se si intendono le para-far-macie allora si può sviluppare un rap-porto di collaborazione.La percezione del consumatoreC’è ancora molto da fare; non è fa-cilissimo e il consumatore è assimila-bile a una cavia da laboratorio: su-bisce sollecitazioni con i più dispa-rati sistemi, ma rispetto ai primi pe-riodi, non si fa più ingannare, s’in-forma ed è curioso. Noi, per il con-sumatore, organizziamo nelle no-stre farmacie ed erboristerie fiducia-rie (le Apoteke natura, per esempio, che vendono anche prodotti della concorrenza purché naturali) giorna-te di meeting e comunicazione, in-formazione con dibattito, in quan-to siamo convinti che sia importan-te che l’informazione arrivi dal bas-so, un fermento che piano piano si espande tra i consumatori.

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Marco Malaguti - Pierluigi BiagiCentro Ricerche sulla Nutrizione e Vitaminologia, Dipartimento di Biochimica “G. Moruzzi”, Università di Bologna - Via Irnerio 48 - 40126 Bologna - ItaliaASAS - Associazione per la Salute correlata all’Alimentazione e agli Stili di vitawww.asas-salute.org

Individuare alimenti che possano contri-buire al sostegno della prestazione at-letica è infatti una sfida che gli studio-si affrontano da molti anni con risultati non sempre soddisfacenti. Sebbene lo studio delle applicazioni di particola-ri schemi alimentari in ambito sportivo abbiano da tempo permesso di ottimiz-zare i programmi di allenamento e le prestazioni atletiche, non si può sorvo-lare sul fatto che la letteratura scientifi-ca che si è occupata in modo rigoroso della valutazione di alimenti che van-tavano effetti tali da migliorare le pre-stazioni sportive abbia in parte fallito nel confermare gli effetti positivi di que-sti alimenti. Al contempo, la popolazio-ne sportiva è una popolazione molto attenta alla possibilità di migliorare la prestazione attraverso l’alimentazione e questa sua caratteristica la mette a rischio di essere facilmente vittima del raggiro di chi, pur di trarre un profitto, è disposto a commercializzare prodot-ti inefficaci se non addirittura dannosi per la salute.Nell’affrontare questo tema, ed essen-do questo articolo il primo della rubrica che tratterà il tema “alimenti funzionali ed attività sportiva” è necessario libera-re il campo da alcuni equivoci. In am-bito sportivo, infatti, la rigorosa defini-zione di alimenti funzionali non sempre è tenuta nella giusta considerazione e spesso s’identificano in questa catego-ria di alimenti anche gli integratori ed i prodotti formulati ad hoc per i soggetti

Alimenti funzionali nella prevenzione delle infezioni causate da esercizio fisico intenso

che praticano un intenso sforzo musco-lare. Per quanto concerne questa rubri-ca cercheremo di trattare il più possibi-le di alimenti funzionali e cioè alimen-ti per i quali, al di là delle comuni ca-ratteristiche nutrizionali, sia scientifica-mente dimostrata la capacità di agire positivamente su una o più funzioni fi-siologiche e di contribuire al manteni-mento di un buono stato di salute attra-verso la prevenzione di specifiche pa-tologie; qualora per necessità dovessi-mo trattare di specifiche molecole od integratori, cercheremo di farlo senza confondere il lettore e cercando di uti-lizzare le corrette terminologie.

Numerosi studi hanno ormai chiara-mente evidenziato che durante l’eser-cizio fisico intenso l’organismo umano è sottoposto ad un intenso stress che può innescare eventi patologici e trau-matici (Davies et al., 1982; Sen et al., 1995). Tuttavia la letteratura re-cente ha dimostrato anche che i sog-getti sottoposti a programmi di allena-mento a lungo termine sono più resi-stenti allo stress e capaci di contrasta-re l’insorgenza di quegli eventi avver-si che possono caratterizzare una pra-tica sportiva discontinua od eccessiva-mente intensa.Alla luce di queste considerazioni a

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partire dagli inizi degli anni 2000 al-cuni studiosi hanno voluto spiegare le modificazioni indotte dall’esercizio fi-sico attraverso il concetto dell’ormesi, non solo per quanto riguarda gli adat-tamenti che coinvolgono il trofismo mu-scolare o la resistenza alla fatica, ma anche per quelli che determinano la capacità di contrastare più efficace-mente lo stress (Ji et al., 2006).Il concetto di ormesi, che viene preso in prestito dalla tossicologia, indica l’an-damento della risposta dei sistemi bio-logici all’esposizione ad agenti tossici. Più semplicemente, quindi, in tossicolo-gia il concetto di ormesi rappresenta un andamento a campana della curva do-se-risposta di esposizione ad un agente xenobiotico (Cook et al., 2006).Nella fig. 1 è schematizzato l’an-damento della curva dose-risposta dell’esercizo fisico, all’estremità sinistra si può vedere come l’inattività riduca il livello di funzionalità fisica, qualità del-la vita e non conferisca alcuna prote-zione dalle patologie, è infatti noto che un livello troppo basso di attività fisica sia associato ad una lunga serie di pa-tologie come: malattie cardiovascolari, diabete mellito di tipo II, atrofia musco-lare, obesità e patologie neurodegene-rative come il morbo di Alzheimer e di Parkinson (Booth et al., 2007).Allo stesso modo all’estremità destra della curva, che corrisponde ad un’at-tività fisica eccessivamente intensa o a situazioni di sovrallenamento, aumenta-no sia i rischi e la frequenza di danni e traumi muscolari, sia la frequenza di patologie (Ogonovszky et al., 2005).L’effetto più importante dell’esercizio fisico sull’organismo è, quindi, l’insie-me dei processi di adattamento. Come molte fonti di stress, anche l’esercizio ha la capacità di indurre fenomeni adattativi, anche se solo per un ristretto intervallo di valori di intensità e di dura-ta. Ciò è stato inizialmente evidenziato per quanto riguarda la frequenza delle infezioni a carico delle alte vie respira-torie, mentre attualmente è evidente an-

che per molte altre situazioni patologi-che e non: basti pensare alla relazio-ne tra esercizio fisico moderato e can-cro e alla relazione tra esercizio mode-rato e stress ossidativo (Radak et al., 2001). L’esercizio fisico, come tutte le fonti di stress, può risultare estremamen-te pericoloso se il periodo di riposo, in-teso come intervallo di tempo in cui la fonte di stress è assente, non è sufficien-te. Il riposo infatti è essenziale sia per garantire il recupero, sia per ottimizza-re la risposta dell’organismo allo stress. Gli adattamenti che si ottengono con una regolare attività fisica sono siste-mici, anche se variano in funzione del tipo di esercizio svolto.Sulla base di queste considerazioni, un’importante campo di applicazio-ne degli alimenti funzionali in ambito sportivo consiste proprio nella possibili-tà che attraverso l’impiego di alcuni di questi alimenti sia possibile prevenire alcune delle patologie e infezioni che colpiscono tipicamente la popolazione sportiva ed in particolare quei sogget-ti che si sottopongono ad attività parti-colarmente intense. È ormai ampiamen-te noto dalla letteratura scientifica che

chi affronta sessioni di esercizio di par-ticolare intensità o di durata estenuan-te è esposto ad un aumentato rischio di contrarre infezioni, sia a carico del-le vie respiratorie superiori, sia sistemi-che. Tale rischio è noto ai più con il nome di “open window” proprio per in-dicare come queste infezioni possano colpire preferenzialmente le vie aeree. L’intervallo di tempo in cui la “finestra” rimane “aperta”, ossia il tempo per cui il soggetto risulta meno resistente alle infezioni può variare da poche ore, per la maggior parte degli studi, fino ad al-cuni giorni dopo il termine dell’eserci-zio (Shek et al., 1994). Diverse ipo-tesi sono state formulate per spiegare questo fenomeno, alcuni studiosi han-no proposto che l’evento responsabile del fenomeno dell’open window sia la caduta, transitoria, della conta dei lin-fociti Natural Killer (NK), tuttavia l’ap-parente riduzione del numero di NK non è dovuta alla perdita di tali cellu-le, ma piuttosto ad una loro ricolloca-zione a livello di quei distretti maggior-mente coinvolti dallo stress muscolare (Shephard et al., 2000). Altri studiosi hanno invece proposto che l’aumento

Fig. 1 - Andamento della curva dose-risposta per l’esercizio fisico.

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del rischio di contrarre infezioni a ca-rico delle vie aeree superiori sia lega-to, nel corso di attività sportive di lun-ga durata, ad una riduzione delle se-crezioni nasali e salivari che hanno no-toriamente un’importante funzione bar-riera nei confronti delle infezioni delle vie aeree (Mackinnon et al., 1996). Ad oggi molti studi hanno valutato il li-vello di IgA salivare come biomarcato-

re dell’attività del sistema immunitario a livello mucosale. Sessioni acute di eser-cizio fisico moderato hanno uno scar-so impatto sulle IgA della mucosa, ma l’esercizio fisico molto prolungato e di elevata intensità risulta in una ridotta se-crezione di IgA a livello salivare. Sulla base delle conoscenze scientifiche at-tuali esistono prove ragionevoli che in-

dicano che i livelli ridotti di IgA saliva-ri siano associati ad un aumentato ri-schio di infezioni a carico delle vie ae-ree superiori.Un’interessante e possibile approc-cio nella prevenzione del fenomeno dell’open window consiste nell’impie-go di alimenti che possano influenza-re e mantenere la funzionalità del si-stema immunitario. Numerosissimi sono infatti gli studi che hanno cercato di in-dividuare tali alimenti o nutrienti e se inizialmente l’attenzione degli studiosi si era focalizzata dapprima su nutrienti ad azione antiossidante, vitamine e su aminoacidi ritenuti particolarmente im-portanti per l’attività del sistema immu-nitario come la glutammina, attualmen-te è noto che i migliori risultati possono essere ottenuti attraverso il consumo di alimenti ricchi di carboidrati. Studi re-centi hanno infatti dimostrato che l’as-sunzione di un pasto ricco di carboi-drati due ore prima dell’inizio di una prestazione fisica consente di minimiz-zare la riduzione del numero di lueuco-citi, neutrofili e linfociti T circolanti. Ol-tre a questo effetto sulla conta delle cel-lule del sistema immunitario, un pasto ricco di carboidrati agisce anche sui li-velli di alcune interleuchine pro infiam-matorie (Brown et al., 1988).La dimostrazione che l’assunzione di elevate dosi di vitamine, minerali ed aminoacidi non conferiscono protezio-ne agli atleti durante i periodi di allena-mento più intensi ha portato alcuni stu-diosi a rivolgere altrove la loro attenzio-ne. Negli anni più recenti componenti nutrizionali anche molto diverse tra loro sono state, infatti, oggetto d’indagine. Studi in vitro, in vivo su modelli anima-li ed epidemiologici hanno testato la possibilità di sostenere la funzionalità immunitaria negli atleti attraverso l’as-sunzione di probiotici, b-glucani, acidi grassi polinsaturi Omega-3, flavonoidi e polifenoli come: quercetina, resvera-trolo, epigallocatechina-3-gallato ecc. Alcuni di questi studi non hanno per-messo di dimostrare l’effetto sperato di

queste molecole, in altri casi sostanze particolarmente promettenti sulla base di risultati ottenuti in modelli in vitro o animali sono stati smentiti e non hanno poi confermato la loro efficacia negli studi condotti sull’uomo come nel caso dei b-glucani.Alcuni recenti studi sulla supplementa-zione con quercetina negli atleti si sono concentrati sulla possibilità di contrasta-re i fenomeni infiammatori, lo stress ossi-dativo e le disfunzioni immunitarie indot-ti dall’esercizio fisico, (McCarthy et al., 1992). Quando l’assunzione di querce-tina è associata a quella di altri polife-noli e componenti alimentari come gli estratti di tè verde, gli oli di pesce ric-chi in Omega-3, si assiste ad una so-stanziale riduzione dei fenomeni infiam-matori, contemporaneamente si è dimo-strato che se assunta sotto forma di inte-gratore alla dose di 1g/die la querceti-na è in grado di ridurre il tasso di pato-logie che si verificano in atleti sottoposti a stress da esercizio fisico (MacNeil et al., 1993). Sebbene i meccanismi alla base di questa azione esercitata dalla quercetina non siano ancora del tutto chiariti, una possibile spiegazione risie-de nel fatto che dati interessanti hanno indicato come il trattamento con querce-tina favorisca l’aumento del numero di mitocondri a livello del tessuto muscola-re scheletrico, aumentando così le ca-pacità di endurance dei soggetti.Nel complesso risulta attualmente pre-maturo indicare in specifici alimenti fun-zionali la via da seguire per prevenire la comparsa delle patologie indotte da una pratica sportiva troppo intesa, tut-tavia è condivisibile suggerire ai sog-getti particolarmente attivi di aumenta-re l’apporto dietetico di quegli alimen-ti particolarmente ricchi di componen-ti antiossidanti, il cui mix ha permesso di ottenere i migliori risultati nel ridurre il rischio di infezioni negli atleti come recentemente riportato in un documen-to internazionale che ha analizzato la relazione tra esercizio fisico e funzione immunitaria (Walsh et al., 2011).

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La rubrica presenta le novità più recenti e interessanti a livello internazionale nel segmento “functional”, oltre a un’analisi critica di quelle più attraenti in funzione dei trend e degli sviluppi dei mercati di riferimento.Un valore aggiunto significativo per chi è coinvolto nello sviluppo dei prodotti. La rubrica è frutto di una collaborazione esclusiva tra “Alimenti Funzionali” e Mintel gnpd (global new products database) la più importante agenzia-osservatorio nel mercato mondiale dei prodotti di consumo.

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Azienda: Hitech Maltomax FoodsMarchio: Acti LifeProdotto: Coffee Flavoured Nutrition for AdultsPaese: IndiaPackaging: bottiglia di plastica

DesCrIzIoNe Del proDottoIl Coffee Flavoured Nutrition for Adults a mar-chio Acti life è stato formulato secondo le linee guida imposte dal National Institute of Nutri-tion specificamente per la popolazione india-na adulta. Questo prodotto vegetariano ha un basso contenuto di grassi e prebiotici addizio-nati (Actifibres) che migliorano i processi dige-stivi, riducono il colesterolo e potenziano glo-balmente il sistema immunitario e l’assorbimen-to del calcio per ossa più forti. Il prodotto con-

tiene sostanze antistress, quali le vitamine C e B, in grado di mantenere il consumatore at-tivo per tutto il giorno. Inoltre, aiuta a mante-nere la vista in buone condizioni e conferisce alla pelle un aspetto luminoso. È in grado di garantire riflessi pronti per affrontare agilmen-te ogni situazione. si può consumare sia cal-do che freddo ed è commercializzato in con-fezioni da 300 g.

INgreDIeNtIestratto di malto d’orzo, latte scremato in pol-vere, zucchero, frutto-oligosaccaridi, estratto di caffè in polvere, radice di cicoria in pol-vere, minerali, vitamine, emulsionanti (lecitina, mono e di-gliceridi degli acidi grassi), sodio e idrogeno carbonato (agenti lievitanti), sale, ca-ramello IV (colorante alimentare naturale).

Azienda: Xan ConfectionsMarchio: CocoXanProdotto: Coco Heart Dark Chocolate trufflesPaese: stati UnitiPackaging: cartoncino

DesCrIzIoNe Del proDottoI tartufi al cioccolato Coco Heart Dark Cho-colate truffles con il marchio CocoXan conten-gono il coenzima Q10 che aiuta a migliorare e a preservare la salute dell’apparato cardio-vascolare. Questo prodotto, commercializza-to in confezioni di cartoncino, contiene 7 tar-tufi. sono disponibili le seguenti varietà: Coco Well; Coco Brain, Coco preggers e Coco pMs. Questi prodotti contengono ingredienti in grado di favorire salute e benessere.

INgreDIeNtICioccolato fondente (liquido di cacao, zuc-chero liquido, burro di cacao, lecitina come emulsionante, vaniglia, sciroppo di tapioca, zucchero bianco, panna, glicerolo, sorbito-lo, Ubichinolo (Kaneka QH™), sale, estratto di crusca di riso.

Azienda: Dr Sears America’s Pediatritian Right Treck GlobalMarchio: Dr Sears Family EssentialsProdotto: Vanilla Flavor Cool Fuel Nutritional BeveragePaese: stati UnitiPackaging: cartoncino

DesCrIzIoNe Del proDottola bevanda Vanilla Flavor Cool Fuel Nutritio-nal Beverage a marchio Dr seals Family è na-turale al 100% e fornisce un nutrimento bilan-ciato per i bambini. Contiene 18 vitamine es-senziali e minerali, proteine e DHA (acido do-

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Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 21Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 21

cosaesaenoico) per lo sviluppo cerebrale. Ha un quantitativo di zuccheri inferiore del 60% ri-spetto ad analoghi prodotti e contiene 4 g di fi-bra per porzione. È priva di glutine, di lattosio, di grano, di lievito e di acidi grassi trans. Non contiene sciroppo di mais a elevato contenuto di fruttosio e la confezione comprende 4 brik da passeggio. Nella gamma è inoltre disponi-bile una versione aromatizzata al cioccolato.

INgreDIeNtIAcqua filtrata, maltodestrina, proteine isola-te del latte, zucchero liquido, olio di semi di rapa a basso contenuto di acido erucico, 2% o meno di frutto-oligosaccaridi, sostanze aro-matizzanti naturali, micronutrienti (lattato di magnesio, ascorbato di calcio, taurina, D-alfa-tocoferolo, solfato ferroso, zinco solfato, beta carotene, niacinammide, vitamina B12 (ciano-cobalamina), selenite di sodio, colecalcifero-

DesCrIzIoNe Del proDottola bevanda De-tox Drink della equalis è sta-ta prodotta con una miscela di estratti di frut-ta e vegetali per aiutare a disintossicare il corpo. Il prodotto, aromatizzato all’uva e li-mone, contiene una miscela di aloe vera, ta-rassaco, verbena, limone e uva ed è privo di zuccheri aggiunti, conservanti e coloranti. sono inoltre disponibili le varianti Dry time, relax e Break Up.

Azienda: Gamer GrubMarchio: Gamer GrubProdotto: pB&J performance snackPaese: stati UnitiPackaging: busta autoreggente

DesCrIzIoNe Del proDottopB&J performance snack della gamer grub rappresenta una gustosa miscela di fiocchi di burro d’arachidi, arachidi, fragole, gela-tine alla fragola e pandolce. Questo snack mix è confezionato con vitamine e nutrien-ti selezionati in grado di supportare le pre-stazioni cognitive e non lascia le dita unte. Il produttore devolve parte dei profitti in fa-vore di un sano riciclo dei rifiuti elettronici. È disponibile inoltre nelle varianti: pizza, BBQ e s’Mores.

INgreDIeNtIArachidi (tostate e salate) (arachidi, oli ve-getali) (arachidi, semi di rapa a basso con-tenuto di acido erucico, semi di girasole, semi di soia, sale), pandolce (farina bianca e arricchita (farina di grano, farina di mal-to d’orzo, niacina, ferro ridotto, tiamina mo-nonitrato, riboflavina, acido folico), marga-rina (olio di semi di soia parzialmente idro-genato, olio di semi di soia, acqua, sale, le-citina, mono e di-gliceridi degli acidi gras-si, sodio benzoato e acido citrico, sostanze aromatizzanti artificiali, beta carotene (colo-rante), retinil palmitato), sciroppo di mais a elevato contenuto di fruttosio, zucchero bian-co, zucchero di canna, uova, aromi natu-rali e artificiali, sodio idrogeno carbonato, sale), burro di arachidi (in fiocchi) (arachi-

lo, acido folico, tiamina idrocloridrica, solfa-to di rame, riboflavina, piridossina idrocloridri-ca, ortofosfato di-potassico, cellulosa microcri-stallina come addensante, carbossimetilcellulo-sa di sodio, miscela di fosfati (tripotassio, orto-fosfato, dipotassio ortofosfato, sodio polifosfa-to), lecitina come emulsionante, grassi deriva-ti dal pesce (acciughe, sardine), acidi grassi, colina cloridrica, rebaudioside a.

Azienda: Equalis ItaliaMarchio: Equalis BrandProdotto: De-tox DrinkPaese: Italia

di parzialmente sgrassate, zucchero bianco, oli vegetali parzialmente idrogenati (olio di guscio di palma, olio di semi di soia), siero di latte minerale ridotto, glucosio, lecitina, sostanze aromatizzanti artificiali, gelatine in fiocchi (zucchero bianco, purea di fragola), glucosio, pectina, acido citrico, citrato tri-sodico, sostanze aromatizzanti naturali), fra-gola disidratata (fragola, zucchero bianco, acido citrico), zolfo, sostanze aromatizzan-ti naturali e artificiali, colorante rosso allu-ra AC, miscela per migliorare le prestazioni cognitive (ortofosfato di dimagnesio, colina bitartrato, vitamina C, D-alfa-tocoferil aceta-to, acido glutammico, beta carotene, niaci-nammide).

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Azienda: General MillsMarchio: General Mills Fiber One 90 CalorieProdotto: Chocolate peanut Butter BrowniesPaese: stati Uniti Packaging: confezione flessibile

DesCrIzIoNe Del proDottoI Chocolate peanut Butter Brownies con il marchio general Mills Fiber one 90 Calo-rie contengono solo aromi naturali. si tratta di golosi biscotti al cioccolato arricchiti con gocce di cioccolato e abbelliti con una guar-nizione. ogni biscotto fornisce 90 calorie, il 20% della dose raccomandata giornaliera di fibre, 3 g di grassi e aiuta a soddisfare l’ap-petito, a controllare il peso e a mantenere at-tivo il sistema digestivo. Il prodotto è certifi-cato kosher.

INgreDIeNtIFarina di grano, estratto di radice di cicoria, zucchero bianco, fiocchi di burro di arachi-di (zucchero bianco, olio di guscio di palma, olio di palma, farina di arachidi parzialmente sgrassata, siero di latte, latte scremato in pol-vere, burro di arachidi, sale, lecitina), oli ve-getali (olio di semi di rapa a basso contenu-to di acido erucico, olio di palma, olio di gu-scio di palma), fruttosio, cacao alcalinizzato, zucchero di canna, glicerolo, acqua, albumi, farina di arachidi, agenti lievitanti (sodio idro-geno carbonato, sodio alluminio fosfato), ami-

do di mais, sale, sostanze aromatizzanti natu-rali, burro di arachidi, latte a basso contenu-to di grassi, siero di latte, olio di semi di sesa-mo, gomma xantano, gomma di semi di car-rube, lecitina.

Azienda: LivesmartMarchio: Live Smart Bar Flax BarProdotto: original Flaxseed Health BarPaese: stati Uniti

DesCrIzIoNe Del proDottoNuova a marchio live smart Bar Flax Bar è original Flaxseed Health Bar. Il prodotto vega-no è ottenuto con lino e avena biologici e for-nisce il 100% di antiossidanti naturali e oltre il 100% della quantità giornaliera raccomanda-ta di omega-3 e acidi grassi. Il prodotto è pri-vo di frumento, lattosio e soia ed è in grado di placare i morsi della fame per alcune ore. Ap-porta 98 calorie a porzione ed è perfetto per il pranzo dei ragazzi. Questa barretta a base di lino totalmente naturale è disponibile inoltre in una versione al cioccolato Chocolate Flavo-red Flaxseed Health Bar.

INgreDIeNtIsemi di lino macinati, avena, acqua pura, semi di girasole, semi di sesamo, datteri, coc-co, uvetta, noci, mandorle, albicocche disidra-tate, mirtilli rossi disidratati, mirtilli disidratati, succo di mirtillo rosso, zucchero di canna, suc-co di melograno, succo d’arancia, olio di oli-

va, succo di limone, vaniglia, tè verde, cannel-la, sale marino, vitamina e.

Azienda: LullMarchio: LullProdotto: 100% Natural relaxation DrinkPaese: regno Unito

DesCrIzIoNe Del proDottolull è una bevanda leggermente frizzante, 100% naturale, formulata per rilassare la mente e il cor-po. È caratterizzata da una miscela rinfrescan-te di bacche e kiwi con 11 estratti officinali e un gusto distintivo di lavanda. ogni 250 ml con-tengono 2.000 mg di estratti di erbe officina-li provenienti da tutto il mondo le cui proprietà benefiche sono state accuratamente preservate. tra queste si trovano: la lavanda distensiva, l’ibi-sco ringiovanente, il tè verde tonificante, la ca-momilla calmante, la melissa rilassante, boccio-li di limetta rassicuranti, i fiori della passione che infondo-no felicità, la jojoba che con-trasta gli stati d’ansia, il lup-polo che elimina lo stress, la valeriana equilibrante e il finocchio depurativo. la bevanda a basso conte-nuto di calorie è priva di aromi artificiali, co-loranti, dolcificanti o conservanti ed è com-mercializzata in una bottiglia di alluminio che, non solo proteg-ge i delicati estratti of-ficinali dall’effetto del-le radiazioni UV, ma è anche eco-sostenibile, leggera e totalmente ri-ciclabile.

INgreDIeNtIAcqua gasata, concentrati di frutta (kiwi, mirtil-lo, mirtillo rosso, uva rossa), estratti di erbe (la-vanda, ibisco, tè verde, camomilla, melissa, fiori di tiglio, fiori della passione, jojoba, lup-polo, valeriana e finocchio), succo concentra-to di carota, magnesio, vitamine (B1, riboflavi-na, niacina, acido pantotenico, vitamina B6, vitamina B12, vitamina C, vitamina e).

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presenta il corso dedicato a

Nuovi ingredienti alimentari:riformulazione della ricetta

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Riformulazione di erbe e spezie al servizio dell’innovazione: nuove attività funzionali di “vecchi” ingredienti alimentariIngrid Fiordaliso Candalino - Assicurazione e Controllo Qualità - Drogheria & Alimentari spa

Ingredienti funzionali per il controllo della capacità di ritenzione idrica della carneMaurizio Bianchi PhD - Application Manager - Meat Products - Prodotti Gianni spa

Ruolo dell’innovazione tecnologica e degli ingredienti per una gestione ottimale della qualità industrialeFernando Tateo - Di.Pro.Ve - Facoltà di Agraria - Università degli Studi di Milano

Cambiamenti nel profilo sensoriale del prodotto finito e in shelf life in seguito a una modifica di ricettaSilvia Abbà - Sensory R&D Manager - Silliker Italia

Ingredienti in etichetta: come cambiano gli elementi chiave della scelta del consumatoreClaudia Rossi - Tecnologo Alimentare

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Alimentazione e prevenzione del rischio di patologie tumorali

Il 17 maggio scorso presso Villa Guali-no a Torino, sede della Scuola di Sicu-rezza Alimentare, si è svolto un incon-tro dal titolo “Alimentazione e nutrizio-ne nella prevenzione di patologie tu-morali” durante il quale sono stati trat-tati aspetti medici e nutrizionali e sono state presentate testimonianze di azien-de che hanno indirizzato la produzio-ne, negli ultimi anni, verso alimenti fun-zionali.

Tumori: le modificazioni a livello cellulare

Nel primo intervento “Alimentazione e tumori: meccanismi di trasformazio-ne cellulare”, Oscar Bertetto, Onco-logia Medica, A.S.O. San Giovanni

Battista-Molinette, Torino, ha presenta-to le caratteristiche di una cellula neo-plastica. Questa ha la capacità di ri-prodursi senza controllo, ha delle ati-pie morfologiche e funzionali oltre a essere meno differenziata. Le nostre cellule, da qualunque organo proven-gano, hanno lo stesso patrimonio ge-netico; ogni cellula, però, utilizza solo una parte specifica, in quanto dalla membrana cellulare, grazie al recetto-re che si lega al messaggero, arriva il giusto messaggio al nucleo cellula-re. I tumori insorgono perché s’incep-pa il meccanismo di trasmissione del messaggio: o è il messaggio a essere eccessivo o si registra un eccesso di messaggero o di recettore o i recetto-ri sbagliati continuano a trasmettere al nucleo anche se non arriva alcun mes-saggio. Esistono anche alterazioni nel-le proteine del nucleo che regolano la lettura del DNA, oltre a una serie di tu-mori nei quali le cellule non vanno più incontro al meccanismo di apoptosi, il meccanismo di morte programmata. L’alimentazione offre grandi potenzia-lità d’introduzione nelle nostre cellule sia di sostanze cancerogene che com-posti in grado d’inibire le mutazioni. Per quanto riguarda il rischio di muta-zioni del DNA, non esiste una soglia al di sotto della quale si è certi che non avvenga una degenerazione ne-oplastica, ma la nutrizione ha un po-tenziale benefico in grado d’invertire la tendenza.

I microinquinanti alimentari

Ennio Cadum, Epidemiologia ambien-tale, Arpa Piemonte, ha trattato il tema dell’“Assunzione di microinquinanti at-traverso la catena alimentare”. I mi-croinquinanti possono essere sia orga-nici (diossine, PCB, IPA, sostanze scar-

samente biodegradabili che tendono al bio-accumulo) che inorganici (soprat-tutto metalli pesanti). Tra i micro-inqui-nanti organoclorurati si possono con-tare 419 composti cancerogeni che si differenziano per il numero e la posi-zione degli atomi di cloro nella mole-cola. La loro tossicità è stata valutata grazie al fattore di tossicità equivalente (TEF): è stato assegnato 1 alla diossina di Seveso (2,3,7,8-TCDD), mentre tutte le altre hanno un valore inferiore. Noi veniamo in contatto con queste sostan-ze tramite l’alimentazione: il 97% trami-

Ennio Cadum.

Oscar Bertetto.

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Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 25Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 25

te la frazione grassa di alimenti conta-minati di origine animale.Durante la relazione “I cancerogeni ne-gli alimenti di origine animale: il pro-getto della Regione Piemonte”, Ele-na Fraccaro, Epidemiologia dei tumo-ri, CPO Piemonte, Torino, ha preso in

Elena Fraccaro.

considerazione la nutrizione sia come fattore di rischio che come fattore di protezione, in quanto esistono agen-ti cancerogeni presenti negli alimenti e assorbiti per via alimentare. Il testo “Food, Nutrition and the Prevention of Cancer: a global perspective”, risulta-to di quattro anni di lavoro dei massimi esperti mondiali, propone una classifi-ca degli alimenti distinguendo tra quel-li che aumentano e quelli che diminu-iscono il rischio di cancro e con que-sto libro, la medicina torna a ragionare sul cibo come modulatore della bilan-cia salute-malattia. Il progetto della Re-gione Piemonte ha come scopo la siste-matizzazione delle informazioni attual-mente presenti nella letteratura scienti-fica sugli agenti cancerogeni presenti negli alimenti e la diffusione delle in-formazioni al personale coinvolto nel-le attività d’ispezione e controllo degli alimenti attraverso l’identificazione, tra-mite le monografie IARC, di tutte le so-stanze chimiche cancerogene presen-ti negli alimenti di origine animale; la creazione di un data-base; la redazio-ne di schede riassuntive per ogni can-

cerogeno alimentare; la realizzazione di una pagina web; il confronto tra pro-grammi di controllo ASL ARPA e le in-dicazioni di priorità. A oggi sono state identificate le sostanze classificate dal-la IARC nei primi due gruppi, sono sta-ti inseriti nel data-base i dati relativi e realizzate 19 schede riassuntive di 19 sostanze cancerogene.

Alimentazione e prevenzione

Nereo Segnan, direttore CPO, Torino, ha tenuto un intervento dal titolo “Die-ta e cancro: rischi prevenibili”. La pre-venzione dovrebbe essere attuata in un contesto unico con interventi indivi-duali, collettivi e ambientali strettamen-te correlati. Infatti, la salute di un indi-viduo è influenzata oltre che dalla bio-logia e dal comportamento persona-le, anche dall’ambiente fisico e socia-le. I problemi di salute possono essere suddivisi in tre grosse categorie: disa-bilità, co-morbidità e fragilità nell’am-malarsi. Essere esposti o meno a fatto-ri di rischio può provocare l’insorgenza di disabilità; inoltre, sembra che l’atti-vità fisica abbia un effetto di riduzio-ne del rischio di una malattia, mentre la dieta occidentale è correlata a tu-mori, malattie cardio-vascolari, diabe-te, obesità, ipertensione, dislipidemia, demenze senili e osteoporosi. Per una prevenzione sostenibile è utile proget-

Nereo Segnan.

tare, sperimentare e validare interven-ti anche attraverso una rete di gruppi interdisciplinari, oltre a risultare molto importante disegnare un intervento su-gli stili di vita.Maria Luisa Amerio, Struttura Com-plessa di Dietetica e Nutrizione Clini-ca, Ospedale Cardinal Massaia ASL Asti, ha parlato di “Obesità e rischio oncologico”. I tumori, seconda causa di morte nel mondo, in Europa e in Ita-lia, sono patologie in costante cresci-ta. Con riferimento al 2007, si stima-no 12 milioni di nuovi casi di tumo-re nel mondo. Secondo i dati dell’Or-ganizzazione Mondiale della Sanità,

Maria Luisa Amerio.

nel 2007 si sono verificati 7,9 milio-ni di decessi nel mondo riconducibili a forme tumorali e di questi, tre quarti sono localizzati in Paesi a reddito me-dio-basso. Un caso di decesso ogni otto nel mondo è dovuto al cancro e questa patologia provoca di per sé più morti dell’AIDS, della tubercolosi e della malaria se considerate nella loro globalità. Una meta-analisi degli studi osservazionali effettuati fino ad oggi, che ha preso in esame oltre 282.000 soggetti, ha confermato la forte asso-ciazioni tra Indice di Massa Corporea (BMI) elevato e aumento del rischio di tumori. Un aumento di 5 punti del BMI è associato a un aumento del 50% del rischio relativo di adenocarcino-ma all’esofago. Nelle donne i cinque

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26 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre26 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre

punti di crescita del BMI sono associa-ti a un aumento del 60% del rischio di tumore uterino e il peso eccessivo au-menta anche il rischio di tumore della cistifellea (RR 59%); negli uomini il ri-schio maggiore riguarda il tumore del colon. Infine l’aumento del BMI com-porta il 12% di rischio in più di tumore al seno dopo la menopausa. L’aspet-to più sorprendente dello studio riguar-da le associazioni sia con tumori co-muni, sia con quelli meno comuni e l’esistenza di chiare e nette differen-ze tra i sessi. Data l’associazione tra BMI e rischio di tumori, non sorpren-de che l’incremento del grasso corpo-reo abbia gli stessi effetti negativi sui risultati del trattamento e sulla soprav-vivenza stessa. I meccanismi biologici che spiegano come l’obesità aumen-ti il rischio di sviluppare tumori risulta-no differenti per ciascun tipo di neo-plasia e verosimilmente molti meccani-smi non sono conosciuti. L’unica cosa veramente certa è che bisogna punta-re sui cambiamenti dello stile di vita.

Dalla prevenzione alla terapia

Nella relazione “Alimentazione e nutri-zione: dalla prevenzione alla terapia”, M. Antonietta Di Vincenzo, D.G. Sicu-rezza degli alimenti e della nutrizione, Ministero della Salute, Roma, ha sotto-lineato che il piano d’azione dell’OMS

per le politiche alimentari nel periodo 2007-2012 individua quattro sfide di salute: 1) malattie legate alle abitudi-ni alimentari; 2) obesità nei bambini e negli adolescenti; 3) carenza di micro-nutrienti e malattie legate alla sicurez-za del cibo, attraverso lo sviluppo del-le linee guida sulla sicurezza del cibo e sulle abitudini alimentari; 4) migliora-mento della qualità nutrizionale della ri-storazione collettiva. Il progetto del Mi-nistero della Salute “Guadagnare salu-te” fornisce indicazioni per promuovere comportamenti salutari, prodotti sani, informare i consumatori e tutelare i mi-nori; favorire una sana e sicura alimen-tazione nella ristorazione. La relatrice ha successivamente presentato le linee d’indirizzo nazionale per la ristorazio-ne scolastica e per quella ospedaliera e assistenziale, in quanto oltre il 40% dei pazienti risulta malnutrito all’ingres-so in ospedale e il 64% dei pazien-ti peggiora il proprio stato di nutrizio-ne durante la degenza. È stato calcola-to che un’individuazione precoce del-la malnutrizione e un adeguato tratta-mento nutrizionale permettono di ridur-re del 40% la durata della degenza e del 50% l’insorgenza di complicanze con altresì un risparmio di 500-600 euro a paziente.

Le strategie della ristorazione collettiva

Raffaele Dell’Acqua, Sodexo, ha trat-tato il tema del “miglioramento del pa-sto fuori casa”. Questo tipo di ristora-zione spesso si rivolge a segmenti sen-sibili, quali bambini, ragazzi, anzia-ni o degenti. Mangiare in un ristoran-te aziendale 5 giorni alla settimana di-venta un fattore di protezione della sa-lute e, per quanto riguarda gli adulti soprattutto, cambia gli stili alimentari. Gli adulti sono attratti da nuovi stimoli e dalle mode di consumo, le parole chia-ve sono: curiosità; voglia di nuovo/di-verso ed edonismo. Nuove tendenze

ed equilibrio nutrizionale sono un ma-trimonio possibile grazie alla collabo-razione tra nutrizionisti e chef. Sodexo ha così creato il Salad Bar con lo sco-po di favorire un maggiore consumo di verdura di stagione, legumi e alcu-ni cereali; Natural, un modo per favori-re un maggiore consumo di frutta (ricca di antiossidanti) attraverso un’offerta in-vitante e varia (frutta fresca, tagliata, in macedonia, frullata o con yogurt); Vita-lity, un pasto equilibrato per soddisfare il palato all’insegna del gusto che può essere scelto tutti i giorni con due mo-dalità: l’isola Vitality e il percorso Vita-lity. La ristorazione collettiva ha un ruo-lo importante nella tutela della corretta alimentazione, nel mantenimento del-la cultura e tradizione alimentare italia-na (per esempio piatti regionali) e nella prevenzione e protezione sociale.

La politica di due importanti industrie alimentari

“La verdura, scoppia di salute” era il ti-tolo dell’intervento di Laura Bettazzo-li, Fondazione Bonduelle. Le moltepli-ci azioni del Gruppo Bonduelle in fa-vore dello sviluppo sostenibile si strut-turano secondo cinque direzioni: le persone (garantire la sicurezza sul la-voro, favorire la formazione con l’isti-tuto Pierre e Benoit Bonduelle e pro-muovere i colloqui evolutivi); l’agricol-Maria Antonietta Di Vincenzo.

Raffaele Dell’Acqua.

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Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 27Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 27

tura (estendere la carta degli approv-vigionamenti a tutti i partner di tutti i Paesi e assicurare il progresso della ricerca agronomica in collaborazio-ne con università e aziende sementie-re); le risorse naturali (ridurre il consu-mo di energia (in italia -6,4% nell’ulti-mo anno) e di acqua (in italia -4,2% nell’ultimo anno), valorizzare i rifiuti vegetali (in Italia 97% riciclati) e i ri-fiuti industriali banali (99,3% riciclati); qualità e nutrizione (migliorare il pro-cesso qualitativo garantito dalle certi-ficazioni dei siti produttivi, preserva-re le qualità nutrizionali delle verdure (per esempio attraverso la diminuzio-ne del tenore in sale) e promuovere l’importanza di una corretta alimenta-zione attraverso le iniziative della Fon-

dazione L. Bonduelle); il trasporto (ri-durre le emissioni di CO2 favorendo il trasporto su rotaia). La Fondazione L. Bonduelle approda in Italia nel 2005 con i seguenti obiettivi: informare di-versi tipi di pubblico; agire sul campo; sostenere la ricerca nel settore medico-sociale e agronomico. Il gruppo Bon-duelle dal 2008 ha sviluppato il pro-gramma di autoregolamentazione Vi-saSanté, che si basa sulla valutazione e l’ottimizzazione dei propri prodot-ti alimentari. Il lavoro di riformulazio-ne continua delle ricette (sopressione dell’utilizzo dell’olio di palma, riduzio-ne della quantità di sodio, abbassa-mento del tasso delle materie grasse) e il programma consentono di miglio-rare costantemente le qualità nutrizio-

nali dei prodotti esistenti e di quelli in fase di studio. Un’altra finalità del pro-getto è quella di offrire ai consumatori un’etichettatura semplice, trasparente e obiettiva. È nato il blog InOrto.org per rispondere alle esigenze di chi de-sideri creare o gestire un orto dome-stico. InOrto è uno strumento messo a disposizione di tutti dalla Fondazione L. Bonduelle, per avvicinare le perso-ne alle verdure, per insegnare ad ap-prezzarle, dal seme alla tavola. Le se-zioni distintive di inOrto.org: “diziona-rio” dell’orto, ricco di tante definizioni utili; “crea il tuo orto”, con tutti i con-sigli per rendere più facile la coltiva-zione; “il calendario”, perché c’è un momento giusto per ogni fase, dalla semina alla raccolta; “l’orto di”, con

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INULINA: BENESSERE E LEGGEREZZA Dalla radice della cicoria, una fibra solubile dalle spiccate proprietà salutistiche e funzionali:• Promuove la crescita della flora batterica intestinale• Bassissimo potere calorico• Sostituisce la funzionalità di zuccheri e grassi• Migliora struttura e palatabilità

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28 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre28 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre

le testimonianze degli appassionati; “le domande”, lo spazio, che offre la possibilità di esporre i propri dubbi, ri-chiedere consigli pratici e condivide-re i propri progressi “sul campo” con gli altri amatori e con Nara Marrucci, web editor ed esperta di orti e giardi-ni. Inoltre, è possibile registrarsi al sito inserendo il proprio nome e il proprio indirizzo e-mail per ricevere la new-sletter mensile di inOrto.org.Altra testimonianza di un’azienda del settore alimentare impegnata nella ri-cerca e nello sviluppo di alimenti fun-zionali è stata la relazione di Elisabet-ta Argenti, Danone, dal titolo “Preven-zione e alimento funzionale” che ha trattato il caso degli steroli vegetali. Gli studi epidemilogici e la letteratura scientifica mostrano moltissime eviden-ze dell’impatto di dieta e nutrizione sull’incidenza dei fattori di rischio as-sociati a un’alta probabilità di svilup-pare malattie cardiovascolari (CVD), la prima causa di morte nel mondo. Diversi sono i fattori di rischio modifi-cabili, quali le dislipidemie, l’iperten-sione, il diabete, l’obesità, il fumo e la sedentarietà. La nutrizione nel tempo è passata dall’obiettivo d’identificare una dieta adeguata per evitare man-canze di nutrienti all’obiettivo di pro-muovere la salute attraverso l’alimen-tazione. I fitosteroli o steroli vegetali sono composti lipofili della famiglia dei triterpeni, ampiamente distribui-ti nel regno vegetale, le cui proprietà ipo-colesterolemizzanti sono note fin dagli anni ’50. Gli alimenti che con-tengono la maggior quantità di stero-li vegetali sono l’olio di mais e l’olio di soia, alcuni semi e la frutta secca come sesamo e mandorle. La frutta fre-sca e la verdura contengono solo ri-dotte quantità di fitosteroli. Sono com-ponenti naturali delle cellule vegetali, dove svolgono una serie di funzioni si-mili a quelle del colesterolo nelle cellu-le dei mammiferi. Chimicamente han-no una struttura analoga a quella del-le molecole del colesterolo, dalla qua-

Federico F. Ferrero.

le si distinguono per le catene latera-li. L’insieme dei dati clinici è concor-de nel dimostrare che il consumo gior-naliero di 1-3 g di fitosteroli riduca i livelli di colesterolo LDL, senza alcun effetto significativo sul colesterelo HDL o sui trigliceridi. Sulla base dei dati a disposizione in letteratura, la Com-missione Scientifica Europea per l’Ali-mentazione (Scientific Committee on Food, SCF) ha dichiarato in un docu-mento redatto nel 2002 che i fitoste-roli e i fitostanoli hanno efficacia so-vrapponibile nel ridurre i livelli di co-lesterolo totale e di quello LDL nel san-gue. I prodotti addizionati di fitoste-roli presenti nel mercato sono auto-rizzati secondo la procedura previ-sta dal regolamento comunitario CE n. 258/97 relativo sui nuovi prodotti e nuovi ingredienti alimentari. L’effetto è ottenuto con un consumo giornalie-ro di 1,5-2,4 g di steroli-stanoli vege-tali. La riduzione del colesterolo è dal 7 al 10% in 2-3 settimane. Danone ha presentato una domanda di auto-rizzazione di claim salutistico ai sensi dell’articolo 14 del Regolamento (CE) n. 1924/2006 per un suo prodotto di successo che ha 5 referenze diver-se e che ha subito già 3 riformulazioni dal lancio, pur con grande attenzione al profilo sensoriale.

LA COMuNICAzIONE

“Le strategie di comunicazione” sono state approfondite da Federico F. Fer-rero, In Adv HealthCare. Oggi, il cibo parla sano in quanto si sta assistendo alla rivoluzione di un mercato che dal-la comunicazione di valori di piacere e desiderio si muove in modo sempre più evidente verso contenuti di salute e so-stenibilità. È una rivoluzione che, a det-ta del relatore, per una volta, non na-sce negli Stati Uniti, da sempre avan-guardia delle strategie di marketing e comunicazione, ma in Italia, in una cit-tadina della provincia di Cuneo: Bra,

dove nel 1986 nasce Slow Food, il movimento eco-gastronomico che sta influenzando la cultura del cibo nel mondo occidentale. Slow Food, an-che se crescendo è dovuto scendere a qualche compromesso rispetto alle sue linee guida più “integraliste”, rimane il soggetto che è stato capace di comu-nicare una nuova cultura del cibo. E, come sempre, chi meglio comunica più vende. Tre sono i valori imprenscindibi-

li per una comunicazione di successo nel mercato del food: buono, sano e sostenibile. Il primo valore ha due com-ponenti: la tradizione (è un buono eti-co oltre che sensoriale; è il filo rosso delle radici, che procede di genera-zione in generazione, come avveniva per la medicina ancestrale, e vede nel-la “famiglia” un ambiente sicuro, pia-cevole, rassicurante) e la rassicurazio-ne (in un mondo che ha necessità di garanzie e di modelli da seguire, an-che il gusto si avvale delle proprie “ce-lebrity”. Gli chef sono diventati perso-naggi di culto. Le aziende più atten-te li stanno corteggiando: dallo “chef della Nazionale” ai più famosi “stella-ti”, che assumono la funzione di gui-de all’acquisto). Il sano, non solo deve avere una solida base scientifica, ma anche un notevole grado di specializ-

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Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 29Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 29

zazione. Infatti, nell’era di internet, del-le denunce e delle authority, la proprie-tà salutistica del prodotto dev’essere inattaccabile, supportata da letteratu-ra scientifica internazionale o da stu-di dedicati sviluppati da team accre-ditati. Per questo sono particolarmente preziose per le aziende le partnership con le Università e le Società Scientifi-che, o addirittura l’istituzione di propri istituti di ricerca. Un’ulteriore strategia di accreditamento è quella di cercare l’endorsement di associazioni scientifi-che con “marchi di approvazione” o bollini di qualità o di specializzazione quali “gluten free”, “demeter”, “bio”, che hanno una funzione simile al me-dico: certificare la salubrità del prodot-

to. Questa dichiarata salubrità convin-ce spesso all’acquisto anche chi non è interessato direttamente dal benefit pro-messo (come nel caso dei biscotti per celiaci, sempre più spesso scelti per la colazione di tutta la famiglia).I temi della sostenibilità ecologica, della provenienza territoriale (km 0), dell’uti-lizzo consapevole delle risorse, del rap-porto etico con la filiera produttiva e del riciclaggio dei materiali di confe-zionamento sono ormai imprescindibili per l’immagine di qualsiasi marchio o prodotto che voglia accreditarsi come “buono” a 360 gradi. La sostenibilità in senso più esteso coinvolge il compor-tamento dell’individuo nei confronti del proprio corpo prima che dell’ambiente.

I marchi leader si sono sostituiti ai Governi nell’azione di sensibilizza-zione ed educazione sociale della popolazione sui temi dell’alimenta-zione. Kellogg’s, che negli ultimi cin-que anni ha stravolto la propria im-magine, sostiene molteplici program-mi di educazione alimentare, blog, mini-siti. Le istituzioni pubbliche stan-no cercando oggi di recuperare il ter-reno perduto e s’impegnano con am-pie azioni di sensibilizzazione sul cibo che assorbiranno risorse molto ingenti. Per le aziende del cibo è for-temente strategico riuscire a essere coinvolte in questi programmi rivolti al grande pubblico.

Simonetta Musso

Newchem S.r.l.Via M.F. Quintiliano, 3020138 Milano (MI)Tel. + 39 [email protected]

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Sempre alto l’interesse per gli alimenti funzionali

Le ultime novità per gli integratori e i functional food sono state presentate lo scorso maggio a Ginevra durante il Vi-tafoods Europe and Finished Products Expo, il più importante evento interna-zionale dedicato al mondo d’integrato-ri, alimenti funzionali, supplementi diete-tici e nutraceutici. Oltre 600 gli esposi-tori tra laboratori ed enti di ricerca, pro-duttori di materie prime e di brand inno-vativi che hanno presentato gli ultimi svi-luppi a più di 10.000 visitatori, in cre-scita del 27% rispetto al 2010.Si è riscontrata una grande attenzione all’equilibrio tra i nutrienti e cresce l’of-ferta di alimenti arricchiti. I principi at-tivi sono intesi in un contesto più am-pio di progettazione formulistica, con-siderando il più possibile l’ampiezza delle interazioni metaboliche e, grazie alle nuove tecniche di rilascio, il com-ponente è veicolato in modo più mi-rato, assecondando i naturali proces-si di assorbimento e quindi ottimizzan-do la biodisponibilità e favorendo il bilanciamento delle funzioni metabo-liche. La tendenza risulta, pertanto, in una maggiore piacevolezza, comodi-tà, specializzazione; l’industria nutra-ceutica è cresciuta moltissimo nell’ulti-mo anno e le sessioni della conferenza hanno messo in evidenza come sia di vitale importanza per i professionisti te-nersi aggiornati sulle tendenze e richie-ste in continuo cambiamento.Nel 2010, l’Italia ha sfiorato i 3 mi-liardi di euro e, secondo le previsio-

ni, si raggiungeranno, a livello globa-le, i 243 miliardi di dollari nei prossi-mi quattro anni. Per la nuova doman-da di salute attiva e mirata, che si sta diffondendo tra i consumatori, i functio-nal food concorrono, insieme a uno sti-le di vita più appropriato, a stabilizza-

re il benessere e l’equilibrio fisiologico. L’offerta punta sempre di più alla perso-nalizzazione basandosi su ingredienti naturali.La prossima edizione dell’esposizione si svolgerà dal 22 al 24 maggio 2012 sempre al Palexpo di Ginevra.

Colostro bovino con fruttaniIl colostro è uno dei nutrienti più effica-ci; per migliaia di anni la natura ha for-nito questo aiuto ai giovani mammiferi per sopravvivere, crescere e sviluppar-si in modo appropriato. È scientifica-mente provato che molte delle sostan-ze protettive contenute nel colostro bo-

vino (raccolto nei primi giorni dopo il parto) potrebbero essere utili anche per l’uomo.Per la conservazione delle sostanze at-tive, il colostro dev’essere trasformato in polvere passando attraverso una fil-trazione sterile, e quindi l’essiccazione

Colostro bovino incapsulato Col-

Fos (Favea).

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Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 31Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 31

e l’incapsulamento. La procedura d’in-capsulamento è importante per la con-servazione e la protezione delle immu-noglobuline, un gruppo di sostanze at-tive in grado di fornire una protezione immunologica passiva contro i microbi patogeni e le tossine. Le immunoglobu-line hanno una struttura complicata e sono di solito caratterizzate da un’ele-

vata sensibilità a diversi fattori esterni, quali la temperatura, il pH, la presen-za di enzimi. Il colostro polverizzato e incapsulato ColFos della Favea Ingre-dients è in grado di superare l’ambien-te acido dello stomaco e, finché non raggiunge le zone successive del trat-to digerente a pH neutro, non viene as-sorbito.

Trattamento delle infezioni del tratto urinario

Biosearch Life ha messo a punto un nuovo approccio terapeutico nel trat-tamento e nella profilassi delle infe-

L’acido ursolico (Biosearch Life).

zo di coloranti artificiali, conservanti e ingredienti OGM. Inoltre, seguen-do le tendenze del mercato, le ricet-te contengono vero cioccolato o pez-zi di frutta.Per trovare la soluzione, Laboratoire PYC si è rivolta all’esperienza di In-gredia Nutritional sugli isolati protei-ci ottenuti dal latte e sulle applicazio-ni nei gelati; inoltre, la fonte di pro-teine Prodiet 95 S è stata scelta per le proprietà funzionali e nutrizionali. Il basso contenuto in grassi e latto-sio oltre al buon profilo aminoacidi-co fanno sì che il prodotto finito sia perfettamente adatto alle applicazio-ni della gestione del peso. Ogni por-zione apporta 15 g di proteine, il 50% in meno di grassi e carboidrati e il 35% in meno di calorie di un ge-lato tradizionale.

Soluzioni naturali per il benessere

Quest’anno Roquette ha presenta-to soluzioni globali che non solo tra-sformano le sfide in opportunità, ma danno anche libero sfogo all’innova-zione.Oltre ai benefici nutrizionali e saluti-stici e alle funzionalità tecnologiche dei propri ingredienti, l’azienda offre un supporto a livello scientifico, nutri-zionale, tecnico, legislativo e di mar-keting. Per esempio, per il benessere di origine vegetale sono stati propo-sti un prodotto a base della fibra solu-bile Nutriose ottenuta dal grano o dal mais e un concentrato di nutrienti es-senziali in compresse di clorella. Per quanto riguarda i benefici per la sa-lute, gli stick Satiety Smart per ridur-re l’appetito, grazie alle proprietà nu-trizionali di Nutriose, sono una solu-zione pratica e originale per mantene-re una figura snella pur essendo indul-genti con se stessi.

zioni del tratto urinario, problema molto comune nelle donne che pro-voca disagio o può aggravare altre condizioni genito-urinarie.L’estratto di salvia (Salvia officinalis L.) in polvere standardizzato in acido ur-solico Ursolia ha un’azione antinfiam-matoria, antiossidante e decongestio-nante, mentre i cranberry sono in gra-do di contrastare l’adesione batterica all’epitelio, ma non la componente in-fiammatoria. Pertanto, l’assemblaggio ursolia + cranberry risulta efficace sia come coadiuvante del trattamento nel-le infezioni acute che come profilassi delle infezioni ricorrenti del tratto uri-nario.

Gelato ipocalorico ad alto contenuto proteicoLaboratoire PYC ha presentato “Sha-ke & Freeze”, un gelato ipocalori-co ricco in proteine e, senza equiva-lenti sul mercato, adatto per perde-re peso.Il prodotto è stabile: una miscela in polvere che si deve reidratare in uno

shaker e porre in freezer: il prodot-to finito, dopo alcune ore, è molto si-mile, per cremosità e gusto, ai ge-lati tradizionali. Sono stati presenta-ti diversi gusti, quali cioccolato, va-niglia, fragola, pesca melba e caffè tutti con aromi naturali, senza l’utiliz-

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Riduzione del colesterolo nel sangue

I fitosteroli sono strutturalmente correla-ti con il colesterolo, dal quale differi-scono per la presenza di catene late-rali modificate contenenti gruppi meti-lici ed etilici extra. Questa differenza strutturale porta a un diverso metabo-lismo nell’organismo umano che assor-be il 55-60% del colesterolo della die-ta e soltanto il 5% dei fitosteroli.I fitosteroli PinVita della Danisco sono ottenuti dai pini, una fonte sostenibile;

sono disponibili in forma libera o este-rificata e trovano applicazione negli in-tegratori dietetici, nelle creme spalma-bili, nei prodotti lattiero caseari e da forno, nei condimenti, nella maionese, nei cereali e nelle barrette. Questi fito-steroli sono nella forma più pura e sono privi di allergeni.I fitosteroli PinVita hanno un impatto li-mitato sul gusto, struttura o aspetto de-gli alimenti e delle bevande.

Le radici di Ashwagandha

(Naturex).

Estratto di alghe brune per la gestione del peso

InSea2, estratto acquoso di alghe brune lanciato lo scorso anno da Algues&Mer, è l’unico ingrediente atti-vo nella gestione del peso con un claim salutistico relativo all’articolo 13.5 sot-to esame da parte dell’EFSA.È estratto in modo naturale da Asco-phyllum nodosum L. e Fucus vesciculo-sus L. e i florotannini, polifenoli specifici

delle alghe marroni, hanno effetti dimo-strati sulla digestione dell’amido e sulla glicemia postprandiale, secondo i risul-tati di uno studio clinico randomizzato a doppio cieco e controllato da place-bo. Infatti, è risultato che InSea2 riduce del 48% la risposta glicemica e del 6% la risposta insulemica dopo l’ingestione di carboidrati rispetto al placebo.

L’Ashwagandha contiene diversi grup-pi di composti chimici: lattoni steroi-dei, alcaloidi, flavonoidi e tannini. I composti principali e potenzialmente più attivi sono probabilmente gli alca-loidi e i lattoni steroidei, anche chia-mati withanolidi. NatActiv Ashwagan-dha di Naturex contiene il 2,5% di whitanolidi (HPLC), o il 5% di whita-nolidi (UV).L’Ashwagandha è stata studiata come un adattogeno, un prodotto vegetale naturale in grado di aumentare la ge-nerale resistenza dell’organismo allo stress, ai traumi, all’ansietà e alla fa-tica. Come adattogeno, l’Ashwagan-dha aiuta a mantenere l’omeostasi du-rante i periodi di stress e ad aumen-tare le capacità psicomotorie. In uno studio clinico sull’uomo, l’Ashwagan-dha ha dimostrato di migliorare la ge-nerale attitudine mentale e i tempi di reazione. Altri studi hanno dimostrato benefici sulla salute cardio-vascolare e proprietà antinfiammatorie e immuno-modulanti.

Rivitalizzazione delle funzioni dell’organismo

Di tutte le piante medicinali utilizzate nella tradizione ayurvedica, l’Ashwa-gandha (Withania somnifera) è la più apprezzata. È classificata come pian-ta in grado di ringiovanire, normaliz-zare e rivitalizzare le funzioni dell’or-ganismo. Tradizionalmente sono sta-te utilizzate le radici per ridurre ansie-tà, fatica cronica, spossatezza, tosse,

reumatismi, in-fiammazione, perdita di peso, ulcere, impotenza e disturbi ginecologici. A causa delle somiglianze tra queste proprietà e quelle delle radici del ginseng, spesso è chiamata il gin-seng indiano.

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Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 33Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 33

Purificare l’organismo in 5 giorni

Il segreto di un organismo in salute è un intestino in salute, cioè una flora in-testinale in salute. La microflora, milio-ni di miliardi di batteri, insieme ai mo-vimenti intestinali e al tasso d’idratazio-ne, sono la chiave della nostra naturale energia, resistenza e benessere.Pyour Detox è un prodotto altamente in-novativo: la combinazione del Bio-Ac-tive Gel, una formulazione che contie-ne il complesso brevettato 2QR combi-nato con sostanze prebiotiche, e l’Her-

che aiutano la flora intestinale e l’idra-tazione bilanciata. È ottenuto con in-gredienti naturali al 100% con un pia-cevole sapore di tè verde e melissa.

bal Micro-Fibers, una miscela di psillio e inulina. Il complesso 2QR ha la ca-pacità unica di bloccare selettivamente l’adesione dei batteri dannosi alla mu-cosa gastro-intestinale portando a una riduzione significativa della colonizza-zione microbica. La miscela Herbal Mi-cro-Fibers ha la funzione di carrier per il Bio-active Gel: infatti, prima dell’assun-zione devono essere diluiti con acqua.Pyour PreBio è un integratore prebioti-co dalla confezione HydraVit brevetta-ta; è basato sui galatto-oligosaccaridi

Pyour Synergy è un prodotto innovati-vo per la salute dell’intestino che combi-na due prodotti brevettati in un program-ma di soli cinque giorni. Non è una die-ta, né prevede la rinuncia a qualche ali-mento o bevanda. È il prodotto idea-le per purificare il proprio organismo in modo semplice, facile ed efficace.

La cura del tessuto connettivo

Rousselot propone soluzioni efficaci per il mercato dei prodotti per la cura della pelle. A Vitafoods ha presentato la rea-le efficacia del proprio collagene idroliz-zato Peptan nella rigenerazione e mante-nimento del tessuto connettivo, osteo-arti-colare e tendineo, nonché quale integra-tore proteico altamente funzionale per il mantenimento del peso nelle diete ipo-caloriche.Recenti studi clinici relativi alla co-smetica nutrizionale hanno dimostra-to come i prodotti di bellezza conte-nenti il Peptan mostrino spiccate pro-prietà di reidratazione, ritardando l’in-vecchiamento della pelle. Nella pro-duzione di specialità per la cura della pelle e dell’igiene personale, la gam-ma del Peptan ha dimostrato scienti-ficamente, attraverso differenti studi condotti in vitro, la propria capacità

di stimolare la sintesi del collagene en-dogeno. Altri studi condotti in vivo e in vitro hanno testato i vantaggi derivan-ti dall’assunzione del collagene nella rigenerazione e mantenimento del tes-suto osseo. Tali effetti positivi sono sta-ti riscontrati anche nella cura delle pa-tologie più comuni a carico delle arti-colazioni e nell’effettiva cura del dolo-re nei soggetti anziani affetti da artriti e artrosi, ma anche nei soggetti sporti-vi più giovani.Il collagene Peptan è una proteina pura e la propria rilevanza funzionale e nu-trizionale è dimostrabile nelle specia-lità alimentari dietetiche, quali snack, barrette, bevande e succhi, dove viene impiegato per la riduzione e il manteni-mento del peso corporeo o per ottimiz-zare e reintegrare il consumo proteico di sportivi, donne e anziani.

Proteine per uno stile di vita sostenibile

Solanic ha presentato Pro Go, una pro-teina vegetale con un profilo aminoa-cidico unico. Può essere utilizzata nel mercato dell’integrazione globale e della nutrizione per sportivi ed è dispo-nibile per una vasta gamma di appli-cazioni, dalle polveri alle barrette, alle bevande e ai gel.Solanic, controllata da Avebe, ha svi-

luppato un estratto puro di proteine dal-le patate con un contenuto veramente elevato di aminoacidi ramificati, perfet-ti per i nuovi concetti per la nutrizione per sportivi. Inoltre, la lavorazione è so-stenibile: il terreno necessario è 5-10 volte inferiore a quello per le protei-ne lattiero-casearie o della carne così come è inferiore l’energia utilizzata.

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Azione anti-infiammatoria e anti-ossidante

Actiplants Bilberry della Symrise è un estratto standardizzato di mirtil-li (Vaccinium myrtillus) con una con-

centrazione in antociani di almeno il 25%.Insieme agli altri estratti della linea Ac-tiplants è in grado di potenziare il si-stema cardiovascolare e immunitario e di mantenere la salute mentale e fisica. Trovano applicazione in molti alimenti e integratori nutrizionali, quali barrette di cereali, bevande istantanee e com-presse.L’estratto Actiplants di mirtillo apporta benefici per la salute grazie alla sue proprietà anti-ossidanti e anti-infiamma-torie e aiuta a livello dei capillari, della vista e dell’intestino. In un modello ani-male è stato dimostrato che Actiplants Bilberry è in grado di ridurre in modo significativo i sintomi della colite acu-ta indotta.

Chromax per la gestione intelligente del peso (Ingredia).

Naturalmente in salute contro il jet lagUn ritmo circadiano confuso causa sin-tomi da stress, quali affaticamento gior-naliero, spossatezza, sonno disturbato,

quali le difficoltà di concentrazione, la gestione dello stress, i disturbi del son-no, i problemi di digestione, gli oc-chi stanchi e le gambe pesanti. Questi estratti possono essere utilizzati singo-larmente o in combinazione.

Efficace gestione del pesoChromax di Ingredia è il picolinato di cromo più puro sul mercato ed è ri-conosciuto come punto di riferimento per la qualità in quanto è il primo a ri-spettare gli standard di qualità richiesti dall’EFSA. Testato clinicamente, ha di-

disordini digestivi e diminuite prestazio-ni mentali e fisiche. Questo è partico-larmente d’intralcio, soprattutto per gli uomini d’affari, in quanto spesso devo-no essere al loro massimo dopo un lun-go volo. Ma non sono solo i viaggia-tori che soffrono dei sintomi del jet lag: medici, chef, lavoratori in turno e altre persone vivono non in sincronia con il loro orologio interno ogni giorno.Per la prima volta Frutarom ha presen-tato una selezione di estratti botanici at-tivi contro i sintomi del “jet lag”.La “Jet-Lag Campaign” di Frutarom si rivolge ai produttori nutraceutici e di alimenti funzionali che vogliono crea-re prodotti per questi gruppi di perso-ne. La campagna comprende estratti di ribes nero, fieno greco, avena verde selvatica, melissa e foglie di vite rossa. Ciascuno di questi estratti ha come tar-get indicazioni specifiche del jet lag,

mostrato di avere un impatto positivo sulla sensibilità dell’insulina e di pren-dere parte nella regolazione del meta-bolismo dei carboidrati e nella gestio-ne del peso.È disponibile in piccole confezioni con-tenenti la dose attiva giornaliera racco-mandata di 2 mg di Chromax, che for-nisce tutti i benefici del cromo senza preoccupazioni per la salute.

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IL MODO IDEALE PER SFOGLIARE IL SITO

Le riviste o il web?...qui potete sfogliare entrambi

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Energia bilanciata e migliori prestazioni mentali

Secondo uno studio effettuato in Ger-mania, Regno Unito e Stati Uniti, sul-le bevande energetiche, per gli sporti-vi e funzionali, i consumatori chiedono con insistenza un’energia bilanciata e prolungata e migliori prestazioni men-tali. Sono state intervistate persone di età compresa tra i 14 e i 59 anni, per un totale di più di 1.700 persone per ogni Paese.Sembra pertanto che le nuove forme di apporto energetico e di miglioramento delle prestazioni mentali siano la chia-ve del futuro delle bevande funziona-li. Gli ultimi risultati delle ricerche Be-neo mostrano che “energia prolunga-ta”, “energia bilanciata” e “prestazio-ne mentale” occupano i primi posti tra i benefici richiesti dal consumo di be-vande sportive, energetiche e funzio-nali. Nel consumo delle bevande ener-getiche, tutti gli intervistati sostengono la grande importanza dell’energia pro-lungata (Regno Unito: 84%, Germa-nia: 81%, Usa: 87%). Con riferimento al consumo di bevande funzionali, gli intervistati mettono al primo posto l’ap-porto di “energia bilanciata” (81% de-gli americani, 84% degli inglesi e 76% dei tedeschi). Questo studio quantitativo mostra che la garanzia di non cariogenicità del-le bevande è molto apprezzata in tut-ti i Paesi. In particolare, gli intervistati americani privilegiano le bevande per sportivi sicure per i denti (76%), men-tre gli intervistati tedeschi e inglesi pre-

feriscono che siano le bevande funzio-nali a garantire la sicurezza per i denti (Germania: 78% e Regno Unito: 86%).

Frequenza e occasioni di consumo

La frequenza con cui si consumano bevande energetiche, per sportivi e funzionali è soggetta a considerevoli

18% e bevande funzionali 20%). An-che tra gli intervistati tedeschi e ingle-si si registra una differenza nella fre-quenza del consumo mensile, con il 31% dei tedeschi che preferisce be-vande funzionali (bevande energeti-che 23% e bevande per sportivi 24%) e più di un terzo (36%) degli intervi-stati inglesi che sceglie di consuma-re una bevanda energetica (bevande

differenze nel Regno Unito, negli Sta-ti Uniti e in Germania. Con il 30% degli intervistati americani che con-suma frequentemente bevande per sportivi, questa categoria di bevande sembra essere la preferita sul merca-to statunitense (bevande energetiche

per sportivi 31% e bevande funzio-nali 16%). La differenza non si riscontra solo nella frequenza con cui si consumano le be-vande funzionali, in base al Paese o al tipo di bevanda funzionale, ma an-che nell’ora del giorno in cui le bevan-

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de stesse vengono consumate. Sembra che in tutti i Paesi si sia d’accordo sul fatto che le bevande per sportivi siano da consumare preferibilmente mentre si praticano attività sportive (il 62% dei tedeschi, il 51% degli inglesi e il 60% degli americani intervistati). Tuttavia, gli intervistati tedeschi sentono la necessità di un apporto energetico in orario se-rale, con il 52% che consuma una be-vanda energetica, rispetto agli inglesi e agli americani che ne preferiscono il consumo durante il giorno, o sul lavoro (Regno Unito: 49% e Stati Uniti: 62%).

Spossatezza diffusa

L’uniformità del bisogno d’integrazio-ne energetica e di energia prolunga-ta tra tutti gli intervistati potrebbe es-sere in parte dovuta alla mancanza di energia percepita in tutte le nazio-ni. Nello studio Beneo, gli intervista-ti di sesso femminile percepiscono maggiormente la “mancanza di ener-gia” (Stati Uniti: 47%; Regno Unito: 43% e Germania: 39%). Tuttavia, questa mancanza di energia interes-sa tutte le età in tutti i Paesi, indipen-dentemente dal sesso: in Germania sono soprattutto gli adolescenti a lot-tare maggiormente (43%) con i bas-si livelli energetici, mentre nel Regno Unito e negli Stati Uniti, sono rispetti-vamente i gruppi di età compresa tra i 20 e i 29 anni e i 30 e i 39 anni a risentirne in misura maggiore (Regno Unito: 45% e Usa: 44%). I risultati della ricerca nei 3 Paesi cam-pione confermano la convinzione dei ricercatori della Beneo che i consuma-tori continuano a cercare nuovi modi per apportare energia e migliorare le prestazioni nella categoria delle be-vande funzionali. L’azienda è in un’ot-tima posizione per sfruttare al massimo le opportunità di sviluppo di nuovi pro-dotti nel campo delle bevande funzio-nali con il dolcificante di nuova gene-razione, Palatinose (nome generico:

isomaltulosio) che apporta l’energia to-tale dei carboidrati sotto forma di glu-cosio per un periodo di tempo più pro-lungato (il glucosio è la fonte di ener-gia per le prestazioni fisiche e menta-li). Con il suo basso indice glicemico, rilascia energia in maniera bilanciata,

senza picchi e cadute improvvise del livello di glucosio nel sangue. In que-sto modo favorisce anche una miglio-re ossidazione dei grassi durante l’at-tività fisica. Inoltre, è il primo carboi-drato completamente digeribile e sicu-ro per i denti.

Bevande naturali per il benessere

Il tè è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua. Oggi sono po-polari soprattutto i tè pronti in quanto i consumatori sono soddisfatti dell’ef-fetto dissetante disponibile in qualsiasi momento, senza alcuna preparazione. All’interno di questa categoria và cre-scendo sempre di più la tendenza ver-so il tè verde e bianco grazie ai loro benefici per la salute. L’industria ali-mentare e delle bevande può scegliere tra una vasta gamma di estratti di tè di alta qualità (rooibos, honeybush, nero, verde o bianco) per i propri prodotti. Questi ingredienti naturali non solo ap-portano un buon sapore, ma aggiun-gono valore e possono essere utilizzati per creare interessanti note aromatiche sia nelle bevande che nei prodotti lat-tiero caseari.I tè sono composti solo dalle foglie giovani e dai germogli dei cespu-gli sempreverdi di Camelia sinensis. Questo cespuglio è utilizzato per pro-durre il tradizionale tè nero oltre ai tè verdi, bianco e oolong. Possono es-sere creati differenti tipi di tè a secon-da della selezione delle foglie, delle zone di produzione e di come sono lavorate.I polifenoli e la caffeina sono le so-stanze di valore più familiari. La caf-feina è ben conosciuta e popolare per il suo effetto stimolante e i polifenoli sono classificati come metaboliti vege-tali secondari e sono antiossidanti che combattono l’effetto dannoso dei ra-dicali liberi e promuovono il benesse-

re. Oltre ai polifenoli, una delle princi-pali sostanze attive nel tè verde, nero e bianco è la caffeina, ma il tipo che si trova nel tè è estremamente delica-to rispetto a quella del caffè e il conte-nuto varia molto a seconda del tipo e dell’origine. Per esempio, il matè del Sud America è particolarmente cono-sciuto per la sua caffeina ritenuta re-sponsabile dell’effetto di miglioramen-to nella circolazione e stimolante. Per contro, i tè rooibos e honeybush non contengono affatto caffeina: entrambi sono poveri in tannino e sono consi-derati particolarmente salutistici e faci-li da digerire, caratteristiche che li ren-de una bevanda rinfrescante e natura-le adatta per i bambini.I consumatori sono consapevoli delle differenze che esistono tra i diversi tipi di tè e apprezzano i benefici che que-

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38 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre38 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre

ste bevande offrono alla salute e al be-nessere, oltre a conoscere i diversi sa-pori. Il tè nero è conosciuto per il sapo-re intenso e il tè verde non è così dol-ce come gli altri tè. Il tè bianco è solo leggermente dolce, mentre il tè rooibos ha un delicato sapore fruttato che ricor-da la vaniglia.Il portfolio Wild comprende ingredien-ti ottenuti dall’intera gamma dei diver-si tipi di estratti e di tè da infusione. Ol-tre ai classici tè nero e verde, l’azien-de produce estratti di tè bianco, rooi-bos, honeybush e matè. Wild offre gli estratti in forma concentrata e in pol-vere e tutti questi prodotti, a eccezio-ne del matè e del rooibos, sono dispo-nibili anche biologici. Inoltre, il gruppo

fornisce un’eccellente varietà di tè da infusione e può offrire all’industria an-che miscele di estratti di rooibos con la vaniglia.Nella lavorazione del tè, Wild pre-sta particolare cura nel mantenere il sapore distintivo della bevanda e tut-te le proprietà benefiche. Sono utiliz-zate tecnologie avanzate di estrazione per assicurare che le sostanze chiave siano rilasciate dalle foglie anche con l’uso di metodi particolarmente delica-ti. Il risultato sono prodotti con un sapo-re fresco.Le bevande che contengono gli estrat-ti di tè sono posizionate nel segmen-to premium per l’alta qualità e l’origi-ne naturale.

Latte arricchito in calcio e vitamina D

L’azienda israeliana Tnuva ha lancia-to Milk V, il latte dedicato ai bambi-ni con un doppio contenuto di cal-cio (il più elevato in Israele) e mag-giori livelli di vitamina D (1,5 µg per porzione) grazie alla soluzione uni-ca CapsuDar fornita da LycoRed che ha partecipato allo sviluppo del pro-dotto. Uno dei benefici più importan-ti per la salute del bambino è la salu-te delle ossa, essenziale per uno svi-luppo normale. Un bicchiere di Milk V contiene 400 mg di calcio, circa il 30% della dose giornaliera racco-mandata.La vitamina D è molto sensibile all’os-sidazione e dev’essere formulata in modo che sia stabile ai diversi pH. Lycored utilizza una tecnologia esclu-siva per assicurare formulazioni di vi-tamina D altamente stabili anche alle alte temperature. La formulazione CapsuDar è una vitamina D microin-capsulata di grado alimentare adat-ta alla dispersione in acqua e pro-tetta dall’ossidazione. Tutti gli ingre-

dienti delle formulazioni CapsurDar sono esenti da OGM e allergeni. La maggiore sfida nell’arricchimento dei prodotti lattiero caseari è la stabiliz-zazione dei minerali e delle vitami-ne durante i processi di omogeneiz-

zazione e pastorizzazione. Capsu-Dar è un ingrediente attivo, stabile a un ampio intervallo di pH, con una si-gnificativamente più lunga shelf life e in grado di non alterare il sapore dei prodotti finiti arricchiti.

Ingredienti per la salute cerebrale

Per la salute cerebrale è stato presen-tato Cognitex Basics, un formulato complesso progettato appositamen-te da Enzymotec per Life Extension e caratterizzato dalla fosfatidilserina di alta qualità e da Sharp-GPC Acti-ve, un’esclusiva alfa-glicerilfosforil co-lina.Enzymotec sviluppa, produce e com-mercializza innovativi ingredienti bioat-tivi e prodotti finiti ottenuti con tecnolo-gie brevettate. Questi prodotti sosten-gono la salute in generale, dal siste-ma cardiovascolare alle funzioni co-

gnitive e apportano soluzioni innova-tive in tre segmenti di business: Vaya Pharma, una divisione farmaceutica specializzata allo sviluppo, la produ-zione e marketing di farmaci innova-tivi, clinicamente testate ed efficaci; In-fant Nutrition, che fornisce composizio-ni lipidiche che simulano il grasso del latte umano per il benessere dei neo-nati; BioActive Ingredients, che fornisce ingredienti bioattivi premium innovativi sviluppati su misura per rispondere alle necessità delle industrie farmaceutiche e della nutrizione.

Il cartoccio del latte Milk V della Tnuva (LycoRed).

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Estratto delle foglie di olivo anti-ipertensivo

Uno studio condotto presso l’Universi-tà dell’Indonesia e pubblicato sulla ri-vista Phytomedicine (15; 18(4):251-258) ha messo in evidenza che l’estratto di foglie d’olivo Benolea di Frutarom è efficace in modo equiva-lente al farmaco Captopril nel dimi-nuire gli elevati valori della pressio-ne sanguigna. Inoltre, secondo questo studio Benolea, riduce in modo signi-ficativo il colesterolo totale e i livelli di trigliceridi nel plasma, un effetto che non è stato osservato con il farmaco tradizionale.Lo studio randomizzato, a doppio

cieco e con controllo attivo ha coin-volto 232 partecipanti di età compre-sa tra i 25 e i 60 anni con iperten-sione al 1° stadio (pressione sistoli-ca compresa tra 140 e 159 mmHg e pressione diastolica compresa tra 90 e 99 mmHg) che non assumevano al-cun farmaco. Un periodo di 4 setti-mane senza trattamenti è stato segui-to da uno di 8 settimane di trattamen-to con 500 mg di Benolea o con una compressa da 12,5 mg di Captopril, due volte al giorno. Se dopo due set-timane non era registrata alcuna ri-sposta al Captopril, i partecipanti ri-

cevevano una dose doppia del far-maco. Sono stati dati consigli diete-tici per aiutare i partecipanti a gesti-re l’ipertensione e sono stati monitora-ti gli eventi collaterali e i cambiamen-ti nei parametri analitici quali quel-li ematologici di routine, elettrolitici nel siero, la funzione renale e quel-la epatica.Alla fine dello studio, sia Benolea che Captopril hanno ridotto sensibilmente la pressione sistolica e diastolica: la ri-duzione nel gruppo con il trattamento naturale era paragonabile a quella del gruppo con il trattamento con il farma-co di sintesi.

Bellezza dall’interno

Il collagene rappresenta fino al 30% delle proteine totali del corpo umano ed è principalmente concentrato nel tessuto connettivo. La sua enorme ca-pacità di estensione ha diversi effetti positivi, soprattutto sulla pelle.Le persone che assumono prodotti contenenti i peptidi del collagene na-turale di Verisol hanno una pelle più soda e liscia. Durante il naturale pro-cesso d’invecchiamento, il tessuto con-nettivo perde la sua consistenza che Verisol della Gelita è in grado di ral-lentare.Verisol mantiene il suo effetto stimo-lante anche con l’assunzione orale e non solo topica. Gli alimenti con-tenenti collagene sono già diffusi in Giappone, mentre negli Stati Uniti e in Europa è previsto che si diffonda-no rapidamente. Verisol può ottimiz-zare e potenziare un’enorme gam-ma di alimenti, solidi e liquidi, dal-le compresse rivestite attraverso le be-vande dietetiche fino ad alimenti qua-li il cioccolato.

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La prima caramella “profumata” senza zucchero

L’idea delle caramelle ‘profumate’ è sta-ta lanciata per la prima volta in Giap-pone, dove gli esperti hanno studiato l’idea, confermando che la fragranza veniva rilasciata dalla pelle in seguito all’ingestione di geraniolo.

rosa in bocca, nonché dalla persistente fragranza di rosa rilasciata sulla pelle.Grazie al geraniolo in essa contenuto, un alcool monoterpenico acrilico, ovve-ro un liquido incolore presente in pian-te, quali rosa, lavanda e vaniglia, la ca-

ramella può rientrare tra i nutricosmeti-ci (integratori alimentari che favoriscono e aiutano la funzione e la struttura della pelle). Il geraniolo è un antiossidante na-turale e la sua fragranza, una volta as-sunto sottoforma di caramella, viene ri-lasciata dal corpo tramite i pori, produ-cendo un profumo naturale, dolce e de-licato, in grado di perdurare per ore.Attualmente, la Deo è disponibile in Bulgaria.

La caramella dura al profumo di rosa, denominata Deo, contiene l’Isomalt di Beneo e, oltre ad avere un piacevole aroma, dopo essere stata gustata, ri-lascia attraverso la pelle una fragrante profumazione di rosa. L’idea, messa a punto da Beneo nell’ambito del concet-to innovativo Candy Innovation Matrix, è stata raccolta, per prima, da Alpi, un’azienda dolciaria bulgara. Con la Deo di Alpi, Beneo ha dato una nuo-va impronta alla confetteria funzionale: ricorrendo all’utilizzo dell’Isomalt, l’uni-co sostituto del saccarosio derivato na-turalmente dalla barbabietola da zuc-chero, la caramella dura è senza zuc-chero, ha un ridotto contenuto calori-co, un basso indice glicemico ed è si-cura per i denti. Grazie alla proprietà dell’Isomalt di sciogliersi lentamente, il piacere del gusto è amplificato dal rila-scio prolungato del delicato aroma di

Sano è bello

Hitex produce un’innovativa gamma d’ingredienti per le aziende produttrici d’integratori alimentari e alimenti funzio-nali con una particolare attenzione a Li-powheat, un ingrediente ricco in cera-mide, la cui funzione idratante, tramite l’assunzione per via orale, è stata dimo-

strata con studi clinici. Infatti, per questo ingrediente è stato approvato dalla FDA il claim “aiuta a idratare la pelle”.Hitex non solo fornisce ingredienti, ma aiuta i produttori nello sviluppo della formulazione, nella comunicazione e nella consulenza legale.

Il sapore “grasso” potrebbe prevenire l’obesità

Durante un simposio al meeting an-nuale dell’Istituto dei tecnologi alimen-tari (IFT) 2011 è stato affermato che gli individui rilevano i grassi negli ali-menti principalmente attraverso l’odo-

re e la struttura, sebbene gli studi stia-no sempre più mettendo in evidenza che i grassi e gli acidi grassi posso-no anche essere degustati. Questi stu-di mostrano pure che alcuni individui

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non possono percepire i grassi a cau-sa di variazioni genetiche. Combina-ti a fattori ambientali, quali vivere in un contesto urbano vicino a negozi di alimentari o a fast food, questi in-dividui sono più portati a ingerire un maggior quantitativo di grassi e quin-di ad affrontare un maggiore rischio di obesità. La percezione generale è che le persone mangiano ciò che pia-ce, ma non sempre; in queste perso-ne, la genetica svolge un ruolo chiave nel coordinare la preferenza e la se-lezione dei grassi con il metabolismo e lo stoccaggio di questo nutriente. Come risultato, chi ha una percezione deteriorata del grasso e potrebbe in-consciamente desiderarli per compen-sare una carenza; per contro, gli indi-vidui più sensibili al sapore dei gras-si, ne ingeriscono di meno. Una varia-

zione genetica nel sapore influenza le sensazioni dovute ad alimenti e be-vande, che a loro volta ne influenza-no la scelta e l’assunzione. Tutto que-sto potrebbe influenzare il rischio indi-viduale per le malattie cardiovascola-ri, l’obesità e il cancro.Una recente ricerca collega la per-cezione degli alimenti cremosi a una maggiore assunzione di grassi, un’au-mentata preferenza per i grassi e gli oli addizionati e una minore preferenza per i prodotti lattiero-caseari a basso contenuto in grassi. Le differenze bio-logiche nella percezione degli alimenti sono reali e potenzialmente importanti per l’accettabilità degli alimenti; alcuni segmenti delle popolazioni possono ri-chiedere approcci o formulazioni alter-nativi per raggiungere il massimo del-la preferenza.

Snack con grelina per placare la fame

Sulla rivista Hormone and Metabolic Research (2011; 43:135-140) sono stati pubblicati i risultati di uno studio coordinato da Livio Luzi dell’Università degli Studi di Milano su alcuni snack in grado di determinare un aumento dei livelli di grelina nel sangue e, come conseguenza, di placare la fame che tornerebbe a farsi sentire solo dopo un periodo più lungo.La grelina, infatti, è un ormone prodot-to da un’area dello stomaco chiamata antro gastrico che agisce a livello del sistema nervoso centrale determinan-do una sensazione di sazietà. Nell’ul-timo decennio si è assistito al dibatti-to sull’ormone grelina quale potenzia-le target per il trattamento dell’obesità. Nonostante una stretta correlazione tra l’assunzione di snack e l’obesità, il con-sumo di questi alimenti si è rivelato una buona abitudine in un regime nutrizio-nale salutistico. Lo scopo di questo stu-

dio era di valutare se una diversa com-posizione di nutrienti influenzasse i li-velli post-prandiali di grelina e gli in-crementi di glucosio indotti da 6 snack dolci a parità di carboidrati assunti.Sono stati arruolati 20 volontari in salu-

te (10 maschi e 10 femmine di età com-presa tra 33 e 34 anni) che sono stati sottoposti a 7 test in 140 giorni: a tutti i soggetti reclutati è stata somministrata la stessa quantità di zuccheri, 50 gram-mi, sotto forma di glucosio puro o di uno dei 6 snack analizzati (cioccolato alle nocciole, wafer al cioccolato, wafer al cioccolato ripieno di latte e nocciola, una merendina fresca a base di latte e cioccolato e due tipi di praline) e sono stati analizzati i livelli di grelina circolan-te e l’area delle curve glicemiche indot-te. Tre ore dopo l’assunzione di ciocco-lato alle nocciole, la grelina era signi-ficativamente inferiore a quella indotta dall’assunzione dei wafer al cioccolato. Le curve glicemiche, peraltro, non risul-tavano differenti tranne che per il cioc-colato alle nocciole, che ha mostrato la curva più bassa. Inoltre, il contenuto in grassi degli snack era inversamente pro-porzionale ai livelli di grelina nel pla-sma dopo 3 ore dall’assunzione e di-rettamente correlato con il punteggio di sazietà. Anche il carico energetico è ri-sultato inversamente proporzionale alla quantità di grelina presente nel plasma dopo 3 ore.I risultati indicano che, nonostante fos-se stata somministrata la stessa quanti-tà di carboidrati, la risposta glicemica cambiava a seconda del tipo di prodot-to somministrato. Quella maggiore si è

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avuta naturalmente con il glucosio puro, mentre valori molto bassi sono stati os-servati per il wafer al cioccolato ripie-no di latte e nocciola e per la merendi-na fresca a base di latte e cioccolato. Il wafer ripieno è risultato anche lo snack che determina il rilascio più appropria-to di grelina.

La lecitina è una miscela di lipidi polari e no che contiene non meno del 60% di materiale insolubile in acetone, secon-do la definizione dell’Unione Europea. Quelle disponibili sul mercato sono so-prattutto derivate dal tuorlo d’uovo e da semi vegetali. Il fosforo contenuto nei li-pidi che si trovano nella lecitina è indi-cato con il termine fosfolipidi e, insie-me ai glicolipidi e agli sfingolipidi, rap-presentano la frazione lipidica della le-citina. I fosfolipidi sono componenti at-tivi nella lecitina e sono costituenti es-senziali della membrana cellulare. Sono molecole anfifiliche e le loro proprie-tà funzionali dipendono dalla natura dei gruppi di testa polari: fosfatidilcoli-na (PC), gruppo fosfato esterificato con la colina; fosfatidiletanolamina, grup-po fosfato esterificato con l’etanolami-na; fosfatidilserina (PS), gruppo fosfa-to esterificato con la serina. Grazie alle loro caratteristiche, i fosfolipidi si com-portano come emulsionanti, solubiliz-zanti o sistemi di trasporto.La fosfatidilcolina (PC) svolge un ruolo importante nella formazione e nel rin-novamento della membrana cellulare oltre che nella rigenerazione delle cellu-le danneggiate; inoltre, è una fonte im-portante di colina, la cui carenza può essere causata da una dieta molto ridot-ta in grassi, dall’assunzione di certi far-maci (per esempio, tetraciclina o para-cetamolo) o dall’abuso di alcool e può portare a danni severi al fegato.La fosfatidilserina (PS) supporta il meta-bolismo cellulare, la comunicazione in-tercellulare e la trasmissione dei segnali chimici all’interno della cellula, influen-zando la fluidità della membrana cellu-lare. Abbassa il livello di cortisolo nel sangue con un impatto positivo sulla ri-duzione dello stress e la costruzione del tessuto muscolare. Diversi studi riporta-no l’impatto positivo della PS sulla fase di recupero dopo attività sportive e sul-la prestazione delle cellule nervose nel cervello.

Il concetto emerso è che non tutti gli snack sono equivalenti dal punto di vi-sta nutrizionale: alcuni funzionano me-glio di altri, limitando il picco glicemi-co e, soprattutto, rilasciando più greli-na, quindi saziando di più e riducendo la ricerca di nuovo cibo per un perio-do superiore.

Lecitina e fosfolipidi per applicazioni dietetiche

Lipoid è il fornitore leader a livello globale di lecitina e fosfolipidi, e of-fre una vasta gamma di fosfolipidi na-turali e sintetici prodotti su scala indu-striale nei siti produttivi certificati GMP e Iso 9001:2008. Attraverso un pro-cesso di sviluppo ben definito, Lipoid amplia continuamente il proprio portfo-lio, oltre a sviluppare concetti persona-lizzati su richiesta. Il sistema qualità ri-sponde ai più elevati standard definiti dagli organi legislativi e dalle industrie alimentari.Phosal è un derivato dalla soia ed è costituito da fosfolipidi in fase liquida. Trova applicazione come solubilizzan-te di composti attivi lipofili o come fon-te di fosfolipidi.

Lipoid R comprende frazioni di lecitine e fosfolipidi, oltre a frazioni di lisoleci-tina derivati dalla canola per applica-zioni dietetiche.Phytosolve presenta sofisticati siste-mi personalizzati di solubilizzazio-ne basati su fosfolipidi principalmen-te per composti attivi lipofili. Le solu-zioni altamente concentrate di polio-li e fosfolipidi facilitano la dissoluzio-ne di grandi quantitativi di lipidi for-mando emulsioni trasparenti/trasluci-de con una consistenza liquida/ge-latinosa e con gocce dalle dimensio-ni inferiori ai 100 nm. Può essere in-corporata una vasta gamma d’ingre-dienti attivi lipofili potenziandone la biodisponibilità.

L’estratto di melassa contro l’obesità

All’incontro annuale della Società per lo studio dei comportamenti nutriziona-li sono stati presentati i risultati di uno studio sperimentale svolto sui ratti che suggeriscono come l’integrazione die-tetica con l’estratto di melassa possa fornire un nuovo approccio per la ge-stione del peso.La ricerca ha analizzato l’impat-

to dell’estratto di melassa aggiun-to a una dieta ricca in grassi. Que-sto estratto è ricco in polifenoli, un gruppo di composti chimici che si trova nelle piante conosciute per le proprietà antiossidanti. Ai ratti è stata somministrata una dieta ricca in grassi e la stessa dieta integrata con un 2 o un 4% di estratto di me-

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Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 43Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 43

lassa. Dopo 12 settimane di queste diete, i ratti che hanno consumato la dieta contenente il 4% di estrat-

to di melassa hanno fatto registrare un minor peso corporeo, una ridot-ta massa grassa e un diminuito livel-lo di leptina nel sangue, un ormo-ne prodotto dalle cellule adipose. Ulteriori studi hanno dimostrato che l’integrazione con la melassa por-ta a un aumento dell’energia escre-ta (più calorie perse nelle feci) e un aumento dell’espressione genetica per diversi biomarker delle cellule epatiche e adipose del metaboli-smo energetico.Sono previsti studi clinici per il prossi-mo anno che forniranno l’opportuni-tà di valutare l’efficacia dell’estratto di melassa nel controllo del peso.

Melatonina e controllo del peso

Ricercatori dell’Università di Granada, Spagna, hanno analizzato gli effetti della melatonina sull’obesità, sulla di-

slipidemia e sull’elevata pressione san-guigna associata all’obesità in giovani ratti Zucker diabetici e obesi. I risulta-

ti sono stati pubblicati sul Journal of Pi-neal Research (Vol. 50, Issue 2, pagg. 207-212, 2011).La melatonina si trova in piccole quan-tità in alcuni frutti e ortaggi quali sena-pe, mandorle, semi di girasole, carda-momo, finocchio, coriandolo e ciliege; l’assunzione di questi alimenti potrebbe aiutare a controllare l’aumento di peso e a prevenire le malattie cardiache as-sociate all’obesità e alla dislipidemia.I ricercatori hanno riscontrato che la melatonina ha un effetto benefico sui ratti giovani che non hanno ancora sviluppato malattie metaboliche o car-diache e ritengono che possa aiutare nella prevenzione delle malattie car-diache associate a obesità e dislipi-demia.Inoltre, se questa scoperta venisse con-fermata anche sull’uomo, la sommini-strazione di melatonina e l’assunzio-ne di alimenti che la contengono po-trebbero essere uno strumento utile per combattere l’obesità e i rischi a essa associati.

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La cisteina causa dell’obesità?

Uno studio finanziato dal Consiglio per la ricerca della Norvegia ha come obiettivo l’approfondimento del mecca-nismo biologico che collega la cisteina all’obesità. Questo progetto è iniziato nel 2010 e proseguirà fino al 2013.Le persone con elevati livelli dell’amino-acido cisteina hanno dai 6 ai 10 kg di grasso in più rispetto alle altre persone. I ricercatori norvegesi studiando questo fenomeno sono arrivati alla conclusio-ne che si potrebbe aiutare a preveni-re e a trattare l’obesità, malattia peri-

colosa per la vita. C’è una correlazio-ne molto alta tra i livelli elevati di cistei-na e l’obesità; la questione è se questa sia una relazione causale. Molto del grasso corporeo è dovuto a un alto li-vello di cisteina, ma qual è la connes-sione? Perché alcune persone hanno li-velli di cisteina più elevati? Quanto di-pende da fattori genetici o dalla dieta?Nel 1998 una giovane ricercatrice norvegese, Helga Refsum, ha vinto un premio che ha utilizzato per costruire una collaborazione tra la Oxford Uni-

versity e il Dr. Amany Elshoorbagy; tale collaborazione ha portato alla scoper-ta di una correlazione diretta tra la ci-steina e l’obesità. Il progetto ha coin-volto le Università di Oslo e di Oxford insieme a diversi altri istituti di ricerca. L’obesità è causata dall’assunzione di più calorie di quelle effettivamente bru-ciate e il surplus è stoccato come gras-so nell’organismo.Il concetto è semplice a livello genera-le, ma a livello molecolare, emergono molte più sfaccettature nella relazione rendendo più difficile l’integrazione. I lunghi e complessi processi biochimici degli enzimi che convertono gli alimen-ti in energia possono essere influenza-ti da molti fattori. Lo stesso vale per la scomposizione dei grassi. La ricerca di Refsum indica che la cisteina svol-ge un ruolo chiave nel modo in cui l’or-ganismo metabolizza l’energia, accu-mula i grassi e li scompone. In questo ultimo progetto, i ricercatori studieran-no anche come la cisteina influenzi il cervello, per esempio, se sia in grado d’influenzare la sensazione di sazietà.

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Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 45Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre - 45

I nostri geni svolgono un ruolo impor-tante nella determinazione del peso; la percentuale del grasso corporeo va-ria molto a seconda dei gruppi etnici. Tenendo in considerazione queste dif-ferenze, i criteri alla base degli indici di massa corporea per quanto riguar-da l’obesità differiscono a seconda della popolazione. Nei livelli di cistei-na sono indubbiamente coinvolti i fat-tori genetici: due condizioni genetiche conosciute dimostrano una stretta cor-relazione. Le persone con la forma più comune di una condizione genetica, omocistinuria, sono carenti di uno degli enzimi che convertono l’omocisteina in cisteina. Questi livelli hanno bassi livel-li di cisteina e sono estremamente snel-li. Per contro, le persone con una diffe-rente condizione genetica, la sindrome di Down, hanno il 50% in più di quello stesso enzima rispetto al normale, con livelli di cisteina superiori alla media e la tendenza a essere sovrappeso.La connessione tra cisteina e malattie correlate all’obesità è l’argomento cen-trale della ricerca di Refsum che ha di-mostrato che riducendo i livelli di cistei-na si arrivi a una perdita di peso in cavie e ratti. Con una successiva in-tegrazione di cisteina, il peso aumen-ta di nuovo con un rischio maggiore di diabete. I ricercatori stanno ora cer-cando di comprendere l’intera catena complessa delle reazioni chimiche che avvengono durante il metabolismo, dall’ingestione degli alimenti alle fun-zioni della cisteina. La cisteina è chia-ramente correlata al peso, ma cosa de-termina i livelli di cisteina? Da dove ini-zia il tutto? Gli esperimenti con le cavie e i ratti hanno indicato come respon-sabile la metionina, un aminoacido coinvolto nel processo metabolico pri-ma della cisteina. Risultati di altre ricer-che indicano come il livello di cisteina non sia direttamente influenzato dalla dieta, ma questo richiede maggiori ap-profondimenti. Se si determinasse che è possibile modificare i livelli di cistei-na attraverso la dieta, potrebbero al-

lora essere proposte nuove raccoman-dazioni nutrizionali. I ricercatori preve-dono lo sviluppo di farmaci in grado di regolare i livelli di cisteina al fine di prevenire e curare l’obesità. Il grup-po di ricerca di Refsum si sta preparan-do a testare farmaci che potrebbero in-fluenzare il metabolismo della cisteina nelle cavie. La cisteina è un aminoaci-do contenente zolfo; non è essenzia-

fibra di bambù ora è un ingrediente co-mune nei cereali per la prima colazio-ne, i succhi di frutta, i prodotti da for-no e a base di carne, le salse, il for-maggio grattugiato, i biscotti, la pasta, gli snack, i dessert surgelati e molti altri prodotti alimentari.In questa rassegna viene posta mol-ta attenzione sui benefici salutistici dei germogli di bambù e sul loro potenzia-le per l’utilizzo come alimento funzio-nale.

le, cioè è sintetizzato nell’organismo e non dev’essere integrato con la dieta. Attraverso un complesso processo bio-chimico gli aminoacidi non essenziali sono formati dai nutrienti assunti e di-ventano la base per la costruzione del-le proteine. Il precursore della cisteina è l’aminoacido essenziale metionina: se la sua assunzione è insufficiente, la cisteina dev’essere integrata.

Bambù, un nuovo alimento salutistico

Sulla rivista Comprehensive Reviews in Food Science and Food Safety (2011, vol. 10, issue 3, pagg. 153-168) è stata pubblicata una rassegna realiz-zata da ricercatori indiani della Pan-jab University sugli studi sui germogli di bambù, una fonte ricca in nutrienti con proprietà anti-ossidanti e anti-tumorali.Fin dall’antichità il bambù è intrinseca-mente collegato con la civiltà dell’uo-mo; conosciuto a livello popolare per gli usi industriali, è meno noto che i giovani germogli possono essere con-sumati come alimento, sia freschi che fermentati conservati in scatola. Non solo sono buoni, ma sono ricchi in nu-trienti, soprattutto proteine, carboidrati, minerali e fibre, e sono poveri in gras-si e zuccheri. Grazie all’elevato conte-nuto in fitosteroli e in fibre, possono es-sere etichettati come nutraceutici o me-dicine naturali.La ricerca ha messo in evidenza che i germogli di bambù forniscono diver-si benefici per la salute: migliorano l’appetito, la digestione e la perdita di peso, e aiutano nella cura delle malat-tie cardiovascolari. È stato riportato an-che che i germogli hanno attività an-titumorale, antibatterica e antivirale e hanno capacità antiossidante, grazie alla presenza dei composti fenolici. La

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Vitamina E e colesterolo

Gli integratori di vitamina E contenen-ti tocotrienoli sono raccomandati per una salute ottimale, ma i loro effetti sono scarsamente conosciuti. L’obiet-tivo dello studio condotto da ricerca-tori malesi e pubblicato sulla rivista Nutrition&Metabolism (2011, 8:42) era di determinare gli effetti dell’inte-grazione con una frazione ricca in to-cotrienoli (TRF) sul profilo lipidico e sul-lo stato ossidativo di individui adulti in buona salute a una dose di 160 mg/die per 6 mesi.Sono stati reclutati 62 soggetti sud-divisi in due gruppi per età: metà con età compresa tra 35 e 49 anni e metà con un’età superiore ai 50 anni. A ciascun gruppo, in modo ran-domizzato, sono state somministrate le capsule con il TRF o con il place-bo per 6 mesi e sono stati analizza-ti campioni di sangue all’inizio, a 3 e a 6 mesi.Il colesterolo HDL nel gruppo che ha

assunto l’integrazione con il TRF era più alto dopo 6 mesi. I livelli nel pla-sma della vitamina E totale, in par-ticolare i tocotrienoli, sono aumen-tati in modo significativo nel gruppo con l’integrazione con il TRF dopo 3 mesi. I tocotrienoli totali nel plasma sono aumentati solo nel gruppo de-gli over 50 dopo 6 mesi d’integrazio-ne con TRF, come pure i cambiamen-

ti nelle attività enzimatiche. Inoltre, i ricercatori hanno rilevato un aumen-to dell’attività di diversi enzimi antios-sidanti, tra i quali la superossido-di-smutasi e la catalasi, nel gruppo che ha ricevuto l’integrazione con la vita-mina E.I miglioramenti osservati nei livelli di colesterolo nel plasma e della vitami-na antiossidante potrebbero indicare una riparazione del bilanciamento re-dox dopo l’integrazione con il TRF, so-prattutto negli individui con un’età su-periore ai 50 anni.

Acidi n-3 PUFA e malattie di origine infiammatoria

Uno studio condotto da ricercato-ri australiani e pubblicato sul The American Journal of Clinical Nutri-tion (maggio 2011), dimostra come il consumo di alimenti contenenti aci-di grassi polinsaturi n-3 PUFA e frutta secca può diminuire il rischio di mor-talità per malattie di origine infiam-matorie. I ricercatori hanno studiato se le assunzioni con la dieta di aci-di PUFA (n-3, n-6 (omega-6) e acido α-linolenico), di pesce e di frutta sec-ca possono essere associate a 15 anni di mortalità attribuita a malat-tie infiammatorie non-cardiovascolari e non-tumorali. Le analisi hanno coin-volto 2.514 partecipanti di età ugua-le o superiore ai 49 anni. Sono sta-ti raccolti i dati relativi alla dieta uti-lizzando un questionario semi-quan-titativo sulla frequenza alimentare e sono state calcolate le assunzioni di frutta secca. La mortalità da malat-tie infiammatorie è stata confermata dall’Australian National Death Index.In 15 anni, 214 soggetti sono dece-duti per malattie infiammatorie. Le don-

ne con l’assunzione più elevata di n-3 PUFA totali, rispetto a quelle con l’as-sunzione più scarsa, hanno fatto regi-strare un rischio ridotto del 44% per la mortalità dovuta a malattie infiamma-torie, mentre quest’associazione non è stata osservata negli uomini. Sia negli uomini che nelle donne, l’assunzione di acido a-linolenico è stata inversamen-te associata con la mortalità infiamma-toria. I soggetti che hanno assunto più frutta secca hanno ridotto il rischio (dal 32 al 51%) di mortalità per malattie di origine infiammatoria rispetto al riferi-mento. L’assunzione dietetica di acidi a lunga catena n-3 e n-6 PUFA e di pe-sce non è stata associata alla mortalità da malattie infiammatorie.È stato pertanto riportato un nuovo le-game tra assunzione dietetica di aci-di n-3 PUFA totali e rischio di mortali-tà per malattie di origine infiammatoria nelle donne più anziane. Inoltre, i dati di questo studio indicano un ruolo pro-tettivo della frutta secca, ma non del pesce contro questa tipologia di mor-talità.

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Combattere l’obesità con la cicoria

Sulla rivista British Journal of Nutrition sono stati pubblicati i risultati di uno stu-dio condotto dai ricercatori dell’Univer-sità di Maastricht e patrocinato da Sen-sus che ha esaminato l’effetto dell’inte-grazione dell’oligofruttosio sui profi-li dell’appetito, sulle concentrazioni dell’ormone della sazietà e sull’assun-zione dell’energia negli uomini. L’oligo-fruttosio è estratto dalle radici della ci-coria su scala industriale e poiché non può essere rotto dagli enzimi digesti-vi, ha lo stesso effetto nell’intestino del-le fibre dietetiche. Grazie al suo basso

valore energetico può essere utilizzato come sostituto di grassi e zuccheri ne-gli alimenti.31 soggetti in salute (10 uomini e 21 donne) di età compresa tra 25 e 31 anni e con un indice di massa corpo-rea compreso tra 24,5 e 25,1 kg/m2 sono stati coinvolti in uno studio rando-mizzato a doppio cieco. I soggetti han-no ricevuto 10 g di oligofruttosio o 16 g di oligofruttosio o 16 g di placebo (maltodestrine) al giorno per 13 giorni con un periodo di sospensione di 2 set-timane fra i trattamenti. Sono stati con-trollati il profilo dell’appetito, le concen-

trazioni del peptide 1 attivo simile al glucagone (GLP-1) e del peptide YY3-36 (PYY) e l’assunzione energetica al giorno 0 e al giorno 13 del periodo di trattamento.L’interazione tempo-trattamento ha mes-

so in evidenza una tendenza alla ridu-zione nell’assunzione energetica: era significativamente ridotta dell’11% nel trattamento con 16 g di oligofruttosio, valore inferiore anche a quello trovato con il trattamento con 10 g di oligofrut-tosio nel giorno 13. Pertanto risulta che la dose di 16 g/die e non quella di 10 g/die potrebbe essere efficace nel ridurre l’assunzione energetica.

Il resveratrolo nella lotta contro l’obesità

Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Aarhus e pubblicato sull’International Journal of Obesity (vol. 34, pagg. 1546-1553) sottolinea come il resveratrolo cambi la produzio-ne di certi composti cellulari chiamati adipochine e produca un effetto anti-in-fiammatorio. Lo studio è stato il primo, in vitro, a suggerire gli effetti anti-in-fiammatori del resveratrolo sull’espres-sione e sulla secrezione delle adipochi-ne nel tessuto adiposo negli uomini.L’obesità è strettamente correlata con uno stato d’infiammazione cronica di basso livello che coinvolge anche il tessuto adiposo, con una produzione potenziata di sostanze bioattive (adi-pochine). La riduzione delle calorie (CR) riduce la produzione di adipoci-tochina e migliora il profilo metaboli-co nei roditori. Alcuni di questi effetti sono mediati dall’attivazione dell’en-zima sirtuina 1 (Sirt1) e in questo stu-dio è stato studiato se la fitoalexina naturale resveratrolo (RSV), che è un potente attivatore del Sirt1, abbia ef-fetti anti-infiammatori negli espianti del tessuto adiposo. L’effetto del re-sveratrolo sull’interleuchina 1b (IL1b) ha indotto cambiamenti dell’espres-sione del gene adipochina mRNA e la secrezione è stata misurata negli espianti di tessuto adiposo umano.

L’esposizione in vitro del tessuto adi-poso umano all’IL1b ha aumentato la secrezione delle adipochine pro-in-fiammatorie IL6, IL8 e di altre sostan-ze correlate all’infiammazione, men-tre l’incubazione concomitante con il resveratrolo ha invertito la secrezione stimolata da IL1b (16-36%) e l’espres-sione genetica di queste adipochine (25-48%). Effetti simili sono stati os-servati in pre-adipociti differenziati umani nelle colture primarie indican-do che gli adipociti umani sono un target potenziale per gli effetti del re-sveratrolo.

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Nel 2010 ancora in crescita gli alimenti funzionali

L’ultimo rapporto redatto dalla Lea-therhead Food Research sulle dire-zioni future del mercato globale de-gli alimenti funzionali, intesi come ali-menti e bevande con uno specifico claim salutistico, ha valutato questo mercato in 24,2 miliardi di dollari nel 2010.Diversi fattori hanno facilitato la cresci-ta degli alimenti funzionali: i cambia-menti nella dieta dei consumatori, gli stili di vita, la consapevolezza e l’inte-resse per la salute e il benessere sono fattori importanti nella creazione della domanda per prodotti con potenziali effetti benefici per la salute. L’espansio-ne della conoscenza scientifica e delle capacità tecnologiche ha portato a un aumento dell’innovazione dei prodotti e, di conseguenza, il numero delle in-troduzioni di nuovi prodotti è cresciuto di circa il 28% all’anno con una diver-sificazione dei benefici salutistici sug-geriti.Dal 2003, Leatherhead ha monitorato lo sviluppo del mercato e ha stimato una crescita di 1,5 volte. Inoltre, il mer-cato degli alimenti funzionali sta cre-scendo in modo significativamente più veloce rispetto al mercato globale de-gli alimenti e delle bevande di circa il 4% all’anno.La capacità del mercato degli alimen-ti funzionali di continuare a crescere di-pende da diversi fattori. I consumato-ri richiedono le prove, confermate da ricerche scientifiche indipendenti, che

i prodotti funzionali apportino i bene-fici promessi.Durante la recessione il mercato de-gli alimenti funzionali ha continuato a crescere e, anche se le previsioni non sono del tutto positive, la domanda po-trebbe continuare a reggere.Le decisioni dell’EFSA riguardo l’effica-cia dei claim funzionali avrà un impatto significativo sullo sviluppo del mercato. I claim funzionali legittimati convincono maggiormente i consumatori che sono così più portati all’acquisto, d’altro can-to l’elevata percentuale di bocciature da parte dell’EFSA indica le difficoltà

che le aziende affrontano nel commer-cializzare nuovi prodotti con claim con-validati e ciò potrebbe rallentare l’inno-vazione.La salute, la nutrizione e il benessere sono le chiavi caratteristiche di molte strategie per le principali aziende al mondo produttrici di alimenti e bevan-de che guardano al mercato degli ali-menti funzionali come opportunità di crescita. Il potenziale per un’espan-sione significativa sembra arrivare dal-le grandi multinazionali del settore ali-mentare e dalla velocità con la qua-le lanciano nuovi prodotti sul mercato.

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Ingredienti attivi come anti-ipertensivi e per migliorare il sistema immunitario

L’analisi redatta da Frost & Sullivan sul mercato europeo delle soluzioni nutri-zionali per la salute del sistema immu-nitario e per l’ipertensione mette in evi-denza che il mercato ha raggiunto nel 2009 un valore di 977,9 milioni di dollari e stima che possa raggiungere gli 838,6 milioni di dollari nel 2016.La crescente incidenza dei problemi correlati con l’alta pressione sanguigna elevata e un carente sistema immunita-rio, oltre alla tendenza alla prevenzio-ne delle malattie, sta guidando il mer-cato europeo verso soluzioni nutrizio-nali per la salute del sistema immunita-rio stesso e anti-ipertensivi. L’epidemia d’influenza suina che ha flagellato l’Eu-ropa e gli Stati Uniti è uno dei fattori che ha fatto aumentare l’interesse dei consumatori nel mantenimento di un si-stema immunitario in salute.I produttori d’ingredienti stanno approfit-tando della crescente consapevolezza del mercato verso il potenziale degli in-gredienti con effetti positivi sulla salute del sistema immunitario nella prevenzio-ne dei sintomi influenzali e delle infezio-ni delle vie respiratorie. Sebbene gli in-gredienti in grado di abbassare la pres-sione sanguigna non siano attualmente molto popolari, è previsto che crescano lentamente grazie alla crescente consa-pevolezza dei consumatori.Uno dei principali ostacoli allo svilup-po di questi ingredienti è la preferen-za dei consumatori verso i metodi tra-dizionali di diminuire la pressione san-guigna, quali l’esercizio fisico, la ge-stione del peso, la riduzione del sale e i farmaci diuretici, beta-bloccanti, ini-bitori dell’ACE (enzima per la conver-sione dell’angiotensina), i bloccanti del canale del calcio o i vasodilatatori.In modo simile, il segmento degli in-gredienti stimolanti la salute del siste-ma immunitario sta affrontando la sfida

di una competizione rigorosa tra i nu-merosi ingredienti presenti sul mercato, molti dei quali hanno anche altri bene-fici. Per esempio, i probiotici e i prebio-tici sono stati sviluppati principalmente per fornire benefici all’apparato dige-rente, piuttosto che vantaggi al sistema immunitario. Questo scenario crea con-

fusione nei consumatori e li dissuade dall’acquisto. Inoltre, i temi legislativi che riguardano i claim salutistici stan-no limitando l’innovazione e la crescita nel mercato europeo delle soluzioni nu-trizionali per la salute del sistema immu-nitario e per la diminuzione della pres-sione sanguigna.I passi compiuti dall’EFSA per portare chiarezza nei criteri richiesti per otte-nere un’opinione positiva sui salutistici sono utili per incoraggiare l’innovazio-ne nel mercato.

Aumento della domanda di proteine di alta qualità

New Nutrition Business ha pubblicato un rapporto dal titolo “il potere delle proteine – nuovi alimenti, nuovi merca-ti”. La crescita delle proteine come nu-trienti che possono aiutare la gestione del peso guiderà l’aumento del merca-to delle proteine di qualità. I consuma-tori più attenti alla salute cominciano a essere sempre più consapevoli dei benefici delle proteine nella dieta, so-prattutto in relazione alla gestione del peso: infatti, sta cambiando l’immagi-ne delle proteine come alimenti esclu-sivamente dedicati ai “body builder”. Un target più ampio di consumatori, tra i quali anche quelli più anziani, porte-rà il mercato al valore di 1,71 miliardi di euro nel 2020.Molte aziende si sono focalizzate sul-la produzione di barrette e bevande come mezzi per apportare una dose elevata di proteine, ma queste vesti non sono in genere particolarmente ap-prezzati. Ci sono modi nuovi e diversi di assumere proteine e questo si è di-mostrato un fattore importante nello svi-luppo del mercato. Attualmente, nelle menti dei consumatori le proteine sono correlate al pasto principale. Il marchio Quorn ha utilizzato questo legame per

lanciare un nuovo marchio di protei-ne, ottenute da funghi, posizionando-le quale elemento centrale del pasto. È previsto che le nuove proteine raggiun-gano un valore di 2,5 miliardi di dol-lari nel prossimo decennio in quanto la crescita della domanda globale crea opportunità per nuove fonti proteiche più salutistiche.

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50 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre50 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre

notizie dal mondo

Il progetto europeo Nu-Age per studiare l’alimentazione anti-invecchiamento

La percentuale degli europei oltre i 65 anni è in aumen-to (ora è del 25%) e si pre-vede che nel 2030 essi rap-presenteranno il 40% della popolazione generale; per tale motivo diventa di fonda-mentale importanza la pre-venzione delle malattie lega-te all’età (anche per diminui-re le relative spese sanitarie e sociali). A tale scopo è parti-to a maggio il progetto Nu-Age (“New dietary strategies addressing the specific needs of elderly population for a he-althy ageing in Europe”) che ha ricevuto 9 milioni di euro nell’ambito del Tema “Alimen-tazione, agricoltura, pesca e biotecnologia” del Settimo programma quadro dell’Unio-ne Europea; esso mira a con-trastare il declino sia cogni-tivo che fisico cui vanno in-contro gli anziani. Coordina-to dall’Università di Bologna, il consorzio Nu-Age riunisce 31 esperti del mondo della ri-

cerca e del settore accademi-co e industriale. I partner esa-mineranno l’impatto della die-ta sugli anziani europei e for-niranno informazioni fonda-mentali su come possiamo vi-vere più a lungo e più in sa-lute.Verrà sviluppata una nuova piramide alimentare rivolta agli ultra sessantacinquen-ni chiamata Nu-Age 65+. I 1.250 volontari di cinque Paesi (Italia, Francia, Gran Bretagna, Paesi Bassi e Po-lonia) riceveranno cibo ar-ricchito e istruzioni su come modificare la propria dieta per conformarsi alla pirami-de. Dai risultati che emerge-ranno dallo studio, il team di Nu-Age potrà valutare gli ef-fetti della piramide alimen-tare sulla salute e sui fattori dell’invecchiamento, per poi confrontarli con quelli relati-vi ad anziani che non parte-cipano all’intervento alimen-tare. Lo studio si occuperà,

inoltre, delle determinanti so-cioeconomiche legate alla scelta alimentare.“Nel corso della sua attività, Nu-Age cercherà di colmare l’attuale mancanza di cono-scenze su come la dieta pos-sa influenzare e contrastare le malattie legate all’età e il de-perimento funzionale. Questo contribuirà a migliorare la sa-lute e la qualità della vita del-la popolazione europea che sta invecchiando” ha afferma-to il coordinatore del progetto Nu-Age, l’immunologo Clau-dio Franceschi dell’Alma Ma-

ter dell’Università di Bologna.Nu-Age scommette sulla pos-sibilità di contrastare e rallen-tare il processo d’invecchia-mento, sia fisico che mentale, con un’alimentazione sana e completa. Dalla varietà del-le competenze dispiegate e dal coinvolgimento dell’indu-stria è evidente che l’ambizio-so obiettivo è gettare le basi di un’ampia conoscenza inte-grata per la sviluppo e la pro-mozione di una vasta gamma di cibi e stili alimentari che favoriscano la salute in età avanzata.

Partnership strategica tra Ocean Spray e Artemis

L’Ingredient Technology Group (ITG) di Ocean Spray e Arte-mis International, hanno an-nunciato i dettagli della loro partnership strategica. Arte-mis, società specializzata in fitonutrienti per applicazioni nutraceutiche nel settore ali-mentare, delle bevande, de-gli integratori dietetici e nel settore farmaceutico, fornirà a Ocean Spray un suppor-to commerciale e di marke-ting per la vendita della pol-vere e dell’estratto di cranber-ry ai produttori di nutraceutici. Saranno pertanto unite la co-noscenza del prodotto e del settore delle due società per competere nel mercato nutra-ceutico. Artemis svolgerà un ruolo essenziale nel supporta-re i clienti esistenti e nel gui-dare la continua crescita di Ocean Spray in questo seg-mento di mercato. Il ricco pa-

trimonio di Ocean Spray, l’im-pegno volto alla qualità e l’in-novazione pionieristica rap-presenteranno per Artemis un vero vantaggio nel porta-re avanti la crescita commer-ciale dei prodotti alimentari a base di cranberry.Ocean Spray, azienda le-ader nella ricerca sul cran-berry per oltre 65 anni, con-

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tinua a investire in attività scientifiche per sostenere il ruolo che il cranberry può svolgere nella salute e nel benessere di tutto il corpo. Le credenziali della società si fondano sui rigorosi con-trolli di qualità che soddisfa-

no la Global Food Safety Initiative (GFSI), e che com-prendono la recente certifi-cazione da parte del Safe Quality Food Programme, che Ocean Spray adotta nei suoi impianti di produzione di cranberry essiccati.

Nasce la divisione DSM Nutritional LipidsDSM Nutritional Products ha annunciato la formazione della divisione Nutritional Li-pids, che abbinerà i prodot-ti a base di DHA omega-3 e ARA omega-6 della Martek al proprio portfolio degli aci-di grassi polinsaturi (PUFA). Nutritional Lipids si focalizze-rà sullo sviluppo e sul posizio-namento dei lipidi nutriziona-li innovativi. Questa divisione potrà contare sulla tecnologia e sulla posizione nel merca-to statunitense della Martek e sull’asset globale della DSM Nutritional Products per cattu-rare le significative opportuni-tà di crescita a livello globale e accelerare l’espansione in-ternazionale.Sempre più numerose sono le

ricerche scientifiche che dimo-strano come i lipidi nutrizionali apportino significativi benefici per la salute del cervello, de-gli occhi e dell’apparato car-diovascolare. Gli esperti han-no notato che i lipidi salutistici, quali DHA, EPA e ARA, sono nutrienti importanti per tutta la vita, ma che ancora molti con-sumatori non ne includono ab-bastanza nella dieta giornalie-ra. La categoria dei lipidi nutri-zionali sta crescendo rapida-mente e offre significative op-portunità di crescita. Il portfo-lio di questa divisione si può già ritrovare in più di 400 marchi di formule per la prima infanzia, integratori nutriziona-li, alimenti funzionali e mangi-mi in tutto il mondo.

40 anni di vitamina B3

L’importanza della vitamina B3 è stata scoperta negli anni ’30, quando i ricercatori han-no messo in evidenza che gli alimenti ricchi di questa vitami-na aiutavano a curare la pel-lagra, una malattia caratteriz-zata da dermatiti, diarrea e

demenza che, se non trattata, poteva portare alla morte. Da quando l’integrazione con la vitamina B3 è stata conside-rata essenziale, nei Paesi in-dustrializzati la carenza è sta-ta praticamente eliminata con la sua aggiunta, per esempio,

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52 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre52 - Alimenti Funzionali - III (2011) ottobre

Le GMP per gli integratori alimentari

La domanda per le buone pra-tiche di fabbricazione per gli integratori della IADSA è cre-sciuta vertiginosamente con più di 600 copie scaricate dal sito web di IADSA da giugno a inizio agosto. Sviluppata da un gruppo di tecnici esperti, la guida globale è la prima nel suo genere pensata tenendo in considerazione le altre gui-de GMP utilizzate nei cinque continenti.Essa fornisce le linee guida per la promozione della migliore

pratica produttiva di integra-tori, compresi la lavorazione, il controllo qualità, il confezio-namento, la distribuzione e lo stoccaggio e contiene le racco-mandazioni per le aree critiche della produzione di prodotti di alta qualità, quali il recupero o la ri-lavorazione dei materia-li, la documentazione, le auto-ispezioni, le operazioni di sub-contratto, le analisi di laborato-rio, le procedure di reclamo, il ritiro dei prodotti dal mercato e le procedure di emergenza.

Gli specialisti della nutrizione medicale s’incontrano a Parigi

Il 1° dicembre si svolgerà a Parigi presso l’Hotel Scribe il 1° incontro mondiale su ali-menti medicali e nutrizione 2011 dal titolo “Il mercato emergente dei complemen-ti terapeutici”. Nel contesto attuale è necessaria una pro-spettiva originale per tutte le industrie correlate alla salute e alla prevenzione delle ma-lattie e gli alimenti medica-li offrono un eccellente stru-mento: sono in grado, infatti, di rallentare specifiche con-dizioni croniche e sono com-plementari alle terapie far-macologiche approvate. Du-rante l’incontro sarà discussa una vasta gamma di obietti-vi per le terapie e la preven-zione: malattie neurodegene-rative, diabete, menopausa,

osteoartrite, depressione, sin-drome metabolica, cancro. Sarà sottolineato anche il po-tere degli alimenti anti-infiam-matori contro lo stress ossida-tivo correlato alle malattie.Lo scopo di questo meeting è di riunire tutti gli speciali-sti per confrontare le diverse scuole di pensiero e per di-scutere le opportunità degli alimenti medicali come mer-cato emergente e/o di nic-chia dei complementi tera-peutici. Sarà suddiviso nel-le seguenti sessioni: panora-mica e tendenze di merca-to; legislazione e claim; ali-menti medicali e nutrizione – progressi scientifici e pro-spettive; il potere degli ali-menti medicali – l’area della nutrigenomica; il punto di vi-

nelle farine. La vitamina B3 sotto forma di niacina o nia-cinamide si può trovare negli alimenti e nelle bevande fun-zionali, negli integratori diete-tici e nei prodotti farmaceutici. Inoltre, è risaputo che la nia-cina abbia un impatto benefi-co sul profilo lipidico nell’orga-nismo, soprattutto in grado di aumentare il colesterolo LDL e di diminuire i trigliceridi.Fin dal 1971, Lonza ha forni-to più della metà della richie-sta mondiale per la vitamina B3 da parte delle industrie ali-mentare e mangimistica. Per affrontare le iniziative future di crescita, è prevista l’apertu-ra di un nuovo sito produttivo presso il campus all’avanguar-dia per le scienze naturali di

Lonza a Nansha, Cina, per la fine del 2012. Lonza ha ini-ziato la produzione della nia-cina in Svizzera a Visp e, suc-cessivamente, sono stati costru-iti altri due siti produttivi, uno a Guangzhou, Cina, nel 1995 e l’altro a Nansha nel 2003.Si stima che nel 2010 più di 18 miliardi di polli e 950 mi-lioni di suini abbiano ricevuto l’integrazione di vitamina B3 e, quale leader globale del mercato della vitamina B3, Lonza ha iniziato una serie di nuovi studi per definire ulterior-mente il ruolo che l’integrazio-ne della niacina svolge nel mi-glioramento della salute ani-male, ottimizzando la produt-tività e aumentando il ritorno economico per gli allevatori.

Sharp PS: fosfatidilserina approvata come novel food

Enzymotec ha annunciato che la sua fosfatidilserina di soia (PS), Sharp PS, ha ricevuto l’approvazione come “novel food” dalla Commissione eu-ropea. È il solo produttore di PS ad aver ottenuto l’approva-zione che permette di commer-cializzare e utilizzare Sharp PS in una vasta selezione di alimenti e bevande in Europa.La PS è uno dei mattoni prin-cipali per l’organismo; è un nutriente naturale che si trova nella membrana cellulare ed è particolarmente abbondan-te nel cervello; apporta un contributo cruciale alla struttu-ra e alla funzione delle cellu-le nervose e, come suggerito appunto dell’elevata concen-trazione nel cervello, ha un

ruolo fondamentale nel man-tenimento delle funzionalità delle cellule nervose, quali la neurotrasmissione di composti chimici specializzati o la pro-pagazione del segnale.Il processo di approvazione di un novel food nell’Unione eu-ropea è lungo e difficile; Enzy-motec si è impegnata notevol-mente in questo iter in quanto fornitore leader di PS sia come integratori dietetici che come alimenti funzionali.L’approvazione rafforza l’ap-proccio strategico di Enzy-motec verso l’industria de-gli alimenti funzionali. Inoltre, quest’opportunità permette ai clienti di Enzymotec di esse-re all’avanguardia dell’innova-zione nell’industria alimentare.

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sta del marketing. La sessio-ne network è creata per fare in modo che tutti possano en-trare in contatto nel modo più semplice con le persone di ri-ferimento.Questo summit si presenta

come un’eccellente piattafor-ma per iniziare nuove relazio-ni professionali con aziende interessate alle ultime innova-zioni e alle prospettive degli alimenti medicali.

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Stato GRAS per AstaPure

Algatechnologies, azienda israeliana specializzata nel-la coltivazione di microalghe, ha annunciato che la sua astaxantina AstaPure ha otte-nutolo lo stato di GRAS (Ge-nerally Recognized As Safe)

dalla FDA per le applicazioni in alimenti e bevande.Da anni il marchio AstaPure ha trovato diverse applicazio-ni, quale ingrediente attivo, in integratori dietetici, alimen-ti (prodotti da forno, cereali,

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La coltivazione di microalghe all’aperto (Algatechnologies).

prodotti lattiero caseari, cara-melle dure e frutta) e bevande in Giappone. Lo stato GRAS è un ulteriore riconoscimen-

to dei benefici per la salute di questa astaxantina, un ot-timo antiossidante con un po-tere circa 500 volte superiore

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rispetto alla vitamina E e mol-to più potente di altri carote-noidi, quali luteina, licopene e beta carotene.AstaPure è utilizzata princi-palmente nella nutrizione per sportivi e nei prodotti svilup-pati in modo specifico per la

salute dell’apparato cardiova-scolare e della pelle. La linea AstaPure comprende l’oleore-sina al 10% di astaxantina, le gocce al 2,5% di astaxanti-na, quelle vegetariane al 2% oltre a quelle idrosolubili e la polvere al 3% di astaxantina.

prodotto: 0,5 kg di brocco-li, 0,5 kg di pomodori cuo-re di bue e circa 2,5 kg di patate rosse. Ciascun pro-dotto si trovava in confezio-ni etichettate sia come “sen-za OGM”, “OGM intrage-nico” e “OGM transgenico”, sia in confezioni semplici con la sola indicazione del nome e del peso del prodotto. Le of-ferte sono state effettuate an-che per i prodotti etichettati come OGM, OGM intrage-nici o OGM transgenici, ma con l’indicazione aggiuntiva in etichetta “maggiore conte-nuto di antiossidanti e vitami-na C”.Dopo aver preso visione delle informazioni è stato chiesto ai partecipanti di visionare i pro-dotti e quindi fare le proprie offerte. I vincitori per ciascuna offerta sono quindi stati por-tati in una stanza per pagare il prodotto ma, poiché in re-altà non sono stati forniti pro-dotti geneticamente modifica-ti nutrizionalmente superiori a causa dell’incompletezza del-la normativa attuale sugli ali-menti intragenici, i vincitori ne sono stati informati e sono sta-ti loro consegnati invece pro-dotti con etichetta semplice.

I ricercatori hanno riscontra-to che meno dell’8% delle of-ferte proposte corrispondeva-no a zero.Per i prodotti senza valore nu-trizionale migliorato, l’offer-ta media è risultata superiore per i prodotti etichettati come senza OGM rispetto a quel-li senza specifiche particola-ri, mentre i prodotti con eti-chetta semplice hanno otte-nuto offerte medie superiori a quelli definiti OGM trangeni-ci. Nel caso di geni trasferi-ti nei prodotti freschi con me-todi intragenici, finalizzati ad aumentare il tenore in antios-sidanti e vitamina C, i parte-cipanti hanno manifestato la propensione a pagare il 25% in più rispetto al prodotto puro e semplice.Secondo gli autori dello stu-dio, quindi, questi dati speri-mentali indicherebbero che i consumatori sarebbero favo-revoli ad accettare ed acqui-stare prodotti alimentari gene-ticamente modificati con un maggiore contenuto di vita-mine e antiossidanti e che la propensione è maggiore nel caso di tecniche intrageniche anziché transgeniche.

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Consumatori disposti a pagare di più gli OGM più nutrienti

Uno studio pubblicato sul Journal of Agricultural and Re-source Economics ha valuta-to la propensione dei consu-matori a pagare più cari pro-dotti alimentari migliorati, ad esempio nel contenuto di vi-tamine e antiossidanti, ottenu-ti mediante metodi transgenici e intragenici.I ricercatori della Iowa Sta-te University chiariscono che le modificazioni intrageniche si riferiscono a piante geneti-camente modificate con geni provenienti da altre piante appartenenti alla stessa spe-cie, mentre gli alimenti tran-sgenici derivano da piante modificate con geni derivati

da altre specie. Nello studio sono stati reclutati 190 con-sumatori randomizzati, con un’età media di 44 anni, pro-venienti da due aree urbane, ed è stato utilizzato il mecca-nismo di mercato a licitazio-ne per rilevare l’intenzione di pagamento per un determina-to prodotto.Prima dell’offerta di prezzo all’asta, i partecipanti han-no ricevuto tre prospetti di in-formazioni sugli OGM, nella fattispecie uno a favore del-le biotecnologie, uno contra-rio ed una valutazione obiet-tiva. In ciascuna licitazione i consumatori hanno proposto tre offerte, una per ciascun

il portale dei fornitori dell’industria alimentare

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