ALIMENTI FUNZIONALI 2014/01

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È l’ultima nata nel 2009 in Chiriotti Editori, come supplemento semestrale a Ingredienti Alimentari, con l’intento di divulgare le innovazioni del settore industriale, sempre più rivolto non solo ad arricchire alimenti, integratori e cosmetici con sostanze capaci di sviluppare un effetto salutistico, ma anche di evidenziare, con dei claim in etichetta, un possibile effetto medicale degli ingredienti già naturalmente presenti.

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SALUTE BENESSERE BELLEZZA

ALIMENTI FUNZIONALI

IP ISSN 2039-6155

10064 PINEROLO - ITALIA - Tel. 0121393127 - Fax 0121794480email: [email protected]

CHIRIOTTI EDITORI CHIRIOTTI EDITORI

maggio 2014anno 6 - numero 11

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Maggio 2014 anno 6 numero 11

12 - DIRITTO ALIMENTAREAdditivi, coloranti e aromatizzanti: aggiornamenti (G. Andreis)

18 - L’AZIENDARicerca e produzione di probiotici innovativi

22 - NUTRIZIONE E FITNESSAttività di “endurance” e infezioni delle vie respiratorie: il ruolo protettivo dei carboidrati (F. Tagliati - M. Malaguti)

26 - FUNCTIONAL TRENDS

30 - CONVEGNIIntegratori: normativa in trasformazione (R. Contato)

34 - SALUTE E BENESSEREPatate, pomodori e zafferano per combattere il dolore - Il consumo di caffeina migliora le prestazioni muscolari - Estratto di foglie d’olivo contro l’osteoporosi - Ingrediente per la salute dell’intestino - Estratti vegetali per il benessere - Microbiota intestinale - Benessere per i neonati

40 - BELLEZZARiduzione delle rughe - Olio di borragine

42 - GESTIONE DEL PESOCalcio, magnesio e lattulosio per ridurre il grasso corporeo - Controllo del peso e integrazione di iodio - Idee per barrette iperproteiche e dietetiche - Pasta salutare e dietetica - Snack a elevato potere nutrizionale

46 - PRODOTTIFarine micronizzate - Caffeina anidra - Viogerm: l’alternativa salutistica al pane bianco - Proteine animali e vegetali

48 - PRODUZIONE LABORATORIOSoluzioni versatili per nuovi prodotti - Aromi in granuli - Disidratazione, granulazione, rivestimento - Capsule a goccia senza giunzione - Blisteratrice compatta

52 - MERCATI E CONSUMIContinua a crescere in Italia il mercato degli integratori alimentari - Gli Stati Uniti leader di mercato negli ingredienti nutraceutici

54 - NOTIZIE DAL MONDOGianClaudio Andreis - Vitafoods: contenuti, opportunità di approfondimento e ispirazione

56 - ELENCO INSERZIONISTI E INDIRIZZI AZIENDE

CONTENTS

12 FOOD LAW18 THE COMPANY22 NUTRITION & FITNESS26 FUNCTIONAL TRENDS30 CONFERENCE34 HEALTH & WELLNESS40 BEAUTY

42 WEIGHT MANAGEMENT46 PRODUCTS48 PRODUCTION & LABORATORY52 MARKETING54 NEWS56 ADVERTISERS’ LIST - COMPANIES’ ADDRESS

ARTICOLI

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5 - UNPLUGGED

6 - I probiotici sono sicuri? Le due facce della medaglia: la traslocazione e i rischi associati A. Bevilacqua - B. Speranza - D. Campaniello M.R. Corbo – I. Brescia - G. Cannone - F.O. Corrao M. Dilillo - A. Filippone - S. Franchino - D. Genco M.P. La Penna - R. Lauriola - A. Pacifico L. Ricci - M. Sinigaglia

5 - UNPLUGGED

6 - Are the probiotics really safe? A focus on the translocation and the associated risks A. Bevilacqua - B. Speranza - D. Campaniello M.R. Corbo - I. Brescia - G. Cannone F.O. Corrao - M. Dilillo - A. Filippone S. Franchino - D. Genco - M.P. La Penna R. Lauriola - A. Pacifico - L. Ricci - M. Sinigaglia

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I lavori originali debbono avere il titolo in italiano e inglese, possibilmente breve, ed essere corredati dai rispettivi riassunti in italiano ed inglese, composto da un massimo di 1000 battute oltre alle relative parole chiave, sempre in italiano e inglese. Insieme all’originale su carta deve essere allegata una copia registrata su disco in formato Macintosh o Windows; il documento deve essere salvato in formato normale (una copia in MsWord più una copia in formato Solo Testo) senza incorporare eventuali grafici, diagrammi, disegni e figure, che vanno salvati a parte.Eseguendo l’articolo su computer, è bene: distinguere le lettere O e I dai numeri 0 e 1; usare il tasto “Enter” o “Invio” unicamente per terminare un paragrafo, i titoli, i sottotitoli, ecc. ma non per suddividere le righe; non effettuare la sillabazione manuale con i trattini; non numerare le righe; evidenziare con un pennarello i simboli greci (α, β, Δ, ecc.); usare il tasto tabulatore nelle tabelle.- I disegni, grafici e diagrammi debbono essere possibilmente riprodotti su lucido o su carta bianca, in modo che risulti facile la loro ripresa tramite scanner; una copia dei disegni può essere registrata su disco (unicamente nei formati EPS, PDF, TIFF, BMP, PICT o JPEG con risoluzione di 300 dpi) in modo indipendente dal testo.- I nomi degli Autori e quelli degli Istituti od Enti, presso i quali essi svolgono la loro attività, vanno sempre indicati per esteso, con l’indirizzo preciso.- Le tabelle devono essere scritte su fogli distinti da quelli del testo, così come le fotografie, i disegni e le relative didascalie.- È fatto obbligo di riportare le unità di misura ed i simboli secondo le nuove direttive pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale (ad esempio g - kg - t - m2 - s - L), così come i numeri con quattro o più cifre devono essere scritti interponendo il punto fra le migliaia.- La bibliografia va posta sempre al termine dell’articolo; per ogni riferimento bibliografico vanno indicati nell’ordine: nomi degli autori (iniziale del nome e cognome per esteso), titolo fra virgolette, nome della rivista, numero del volume, numero della prima e dell’ultima pagina dell’articolo, anno di pubblica zione.- Le bozze di stampa sono inviate agli Autori una sola volta.- All’Autore verrà inviata via e-mail o su CD una copia in PDF dell’articolo impaginato, che potrà essere duplicato o usato per stampare estratti in quantità illimitata, senza alcun onere.- Copia dei lavori può essere anche inviata via e-mail a: [email protected]; in questo caso le immagini devono essere salvate unicamente in JPEG o PDF.

LE NOSTRE RIVISTE January 2013

Year 52number 531

SEMESTRALE - ISSN 2039-6155 May 2014 Year 6 Number 11

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A.N.E.S.AssociAzione nAzionAleeditoriA periodicA speciAlizzAtA

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UNPLUGGED

ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio - 5

Il settore del petfood a ben guardare sembra rappresentare lo specchio, seppure traslato temporalmente, delle dinamiche commerciali e distributive intercorse nel settore alimentare in questi ultimi cinquant’anni e, proprio per questo potrebbe rappresentare una fonte d’ispirazione per gli anni a venire.Si tratta di un importante comparto merceologico che continua a registrare prestazioni positive, nonostante il perdurare di un difficile contesto economico. È un mercato anticiclico, nel quale l’innovazione e il servizio sono finalizzati allo sviluppo di prodotti funzionali, nutritivi e di gusto.I punti di vendita al dettaglio stanno soffrendo degli effetti negativi dell’attuale crisi, soprattutto perché hanno meno possibilità di giocare con la leva del prezzo, ma si sta valorizzando il servizio al cliente finale: molto apprezzata è, infatti, la disponibilità del negoziante a spiegare, e a consigliare i prodotti, accompagnare tra gli scaffali, oltre ai servizi complementari, come la toelettatura. In pratica, si tratta di operare sugli aspetti che le realtà più grandi faticano a presidiare: fra questi la fiducia che il cliente percepisce.Il consumatore italiano, molte volte più che nel food, dimostra un interessamento per le marche che sono in grado di fornire prodotti bilanciati e studiati per rispondere ai fabbisogni alimentari e funzionali dell’animale.La qualità è spesso certificata da normative e autoregolamentazioni molto rigorose in materia d’ingredientistica e processi produttivi. Il servizio è sempre più garantito in termini di comodità d’uso e garanzia della freschezza e della conservazione.È in crescita la domanda di prodotti in busta monoporzione e, contemporaneamente, il multipack in grado di offrire varietà e convenienza.Senza peccare di retorica, mai come oggi gli animali domestici sono considerati a tutti gli effetti membri della famiglia a cui rivolgere particolari attenzioni e cure ed è per questo che si continua a considerare la loro felicità e benessere una priorità.Se ci pensiamo bene sta proprio avvenendo, con una diversa accelerazione, ciò che la nostra società ha passato dal dopoguerra in poi.Un segmento molto trendy del petfood riguarda il fuoripasto: si tratta di snack e prodotti che soddisfano la voglia del “proprietario” di premiare il proprio animale da compagnia, esattamente come succedeva con i bambini negli anni ’60-’70, con una pausa configurata come “merenda”, ancora lontani dal pericolo angoscioso di obesità incipiente.Nuove linee riguardano i prodotti appositamente studiati per le differenti fasce di età dell’animale o per alcune loro esigenze particolari: junior, adult e senior, a cui si aggiungono quelle per animali con intolleranze, con allergie alimentari o per limitare (nei gatti) i disturbi legati all’ingestione di pelo.Sono, inoltre, presenti gamme di prodotti per gatti sterilizzati che tendono al sovrappeso e allo sviluppo di patologie alle basse vie urinarie e che necessitano di apporti nutrizionali diversi.Per non parlare, infine, del settore della cura cosmetica e dell’igiene personale, contrassegnata da prodotti (collari antipulci, spazzole, spray, shampoo) con elementi di forte specificità e cura.

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6 - ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio

SOMMARIO

I probiotici sono uno dei topic emergenti nella microbiologia degli alimenti, per gli effetti benefici dimostrati sulla salute dell’uomo. In questo lavoro,

tuttavia, si affronta l’altra faccia della medaglia: i probiotici possono comportare dei rischi per la salute

umana? Si cercherà di dare una risposta a questa domanda affrontando un tema poco conosciuto

ma molto importante: la traslocazione dei probiotici dall’intestino in altri organi.

SUMMARY

The probiotics are one of the emerging topics in food microbiology, due to their positive impact on human

health. However, this paper addresses a different focus: can the probiotics negatively affect the well-being of

the host? We will try to answer focusing on a less-known issue: the translocation of probiotics from the gut to the

other parts of the body.

INTRODUZIONE

Il concetto di probiotici (dal gre-co: “pro-bios” a favore della vita) nacque nel lontano 1908, quando il premio Nobel Elie Metchnikoff avanzò l’ipotesi che la longevità dei contadini bulgari fosse colle-gata all’elevato consumo di latti fermentati; nel 1965 Lilly e Stillwell utilizzarono per la prima volta il ter-mine probiotico per descrivere “so-stanze secrete da un organismo, in grado di stimolare la crescita di un altro”. Mano a mano che la scienza scopriva il ruolo fisiologico e tera-peutico dei probiotici, le definizioni divenivano sempre più elaborate ed esaurienti; oggi i probiotici sono definiti come “microrganismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite” (FAO/WHO, 2002).È importante sottolineare come la probioticità sia una proprietà

A. BevilAcquA* - B. SperAnzA - D. cAmpAniello - m.r. corBo - i. BreSciA - G. cAnnone - F.o. corrAo - m. Dilillo - A. Filippone - S. FrAnchino - D. Genco - m.p. lA pennA - r. lAuriolA - A. pAciFico - l. ricci - m. SiniGAGliADipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente, Università di Foggia - Via Napoli 25 - 71122 Foggia - Italia*email: [email protected]

I probIotIcI sono sIcurI? Le due facce deLLa medagLIa: La trasLocazIone e I rIschI assocIatI

Are the probiotics really safe? A focus on the translocation and the associated risks

Parole chiave: probiotici, sicurezza, traslocazione, status QPSKey words: probiotics, safety, translocation, QPS status

ceppo-dipendente, cioè del sin-golo individuo batterico; più ceppi formano la specie, più specie for-mano il genere, ma all’interno di una specie non tutti i ceppi sono probiotici.I generi batterici più utilizzati e stu-diati (Lactobacillus e Bifidobacte-rium) sono di provata sicurezza in quanto sono comuni commensali della nostra microflora e da lungo tempo sono utilizzati per la fer-mentazione di molti alimenti. La dose effettiva, cioè la quantità di cellule batteriche vive e vitali da somministrare ad un individuo, affinché possano esprimersi le pro-prietà probiotiche, è sicuramente un dato essenziale da stabilire. La sicurezza deve essere compro-vata in vitro e in vivo. La maggior parte dei probiotici attualmente noti sono organismi inclusi nella lista QPS (Qualified Presumption of Safety), pertanto il loro utilizzo è considerato sicuro.

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CRITERI DI SELEZIONE DI UN POTENZIALE CEPPO PROBIOTICO

Alcuni criteri basilari per la selezio-ne di un microrganismo probiotico sono i seguenti (Giraffa, 2012): an-tibiotico resistenza, colonizzazione dell’intestino, persistenza nel tratto gastro-intestinale, adesione all’epi-telio intestinale, antagonismo nei confronti di batteri patogeni.Attualmente i test in vitro disponibili non sono sufficienti per prevedere la funzionalità di microrganismi probio-tici nel corpo umano, per cui si proce-de con studi epidemiologici certificati (trial clinici), condotti su volontari che consumano il prodotto sotto con-trollo medico e si sottopongono poi a test specifici per riscontrare l’even-tuale effetto benefico. Il superamento delle prove in vivo conferisce all’ali-mento la “positività”, ovvero la capa-cità di esplicare un effetto benefico grazie al microrganismo probiotico deliberatamente inoculato.In vista di una possibile applicazione dei probiotici nei prodotti alimentari, i ceppi candidati devono sopportare il processo tecnologico, arrivando vivi e vitali e ad elevate concentrazio-ni nell’alimento. Inoltre, devono so-pravvivere a pH estremi, temperatu-re e concentrazioni di NaCl variabili, stress ossidativo (Matthila-Sandolm et al., 2002).L’interesse dei consumatori per i mi-crorganismi probiotici cresce costan-temente; tuttavia, nel 2008 Liong ha pubblicato una review dal titolo “Safety of probiotics: translocation and infection”, sottolineando la du-plice valenza dei ceppi probiotici: mi-crorganismi con un effetto benefico sistemico sulla salute dell’ospite e

microrganismi, responsabili, in pochi ed isolati casi, di infezioni.Pur riconoscendo l’importanza dei probiotici nella tecnologia e nella microbiologia degli alimenti, consa-pevoli del loro effetto benefico sulla prevenzione di diverse patologie, in questo articolo vogliamo studiare l’altra faccia della medaglia e cerca-re di dare una risposta alla seguente domanda: i probiotici sono sempre utili? La risposta verrà data trattando il tema della traslocazione dei pro-biotici, poiché in molti casi la defi-nizione dello status QPS non tiene conto di questo aspetto.

TRASLOCAZIONE PROBIOTICA NEI SOGGETTI SANI

La maggior parte degli studi sui pro-biotici è condotta ad alti dosaggi (108-12 cfu/giorno) e su cavie animali per provare nei soggetti in salute l’assenza della traslocazione degli stessi microrganismi, poichè nor-malmente i batteri della microflora indigena non vengono ritrovati nei linfonodi mesenterici, nei reni, nel fegato o nel sangue dei soggetti sani (Liong, 2008).Ad eccezione dei lattobacilli e degli enterococchi, che sono predisposti alla traslocazione, perché normal-mente colonizzano ad alti livelli il tratto gastro-intestinale (GI) di sog-getti sani (Rodriguez et al., 2001), i probiotici in generale sono molto sensibili all’azione dei macrofagi; perciò il rischio di una loro infezione è basso a tal punto da indicare un va-lore elevato di Dose Giornaliera Accet-tabile (ADI) pari a 35 g/giorno per un individuo del peso di 70 kg o 1,5*1014

cfu/giorno per un individuo di 75 kg (Huang et al., 2003; Shu et al., 1999; Zhou et al., 2000; Asahara et al. 2003).Secondo i risultati presentati ad un convegno organizzato dalla Lactic Acid Bacteria Industrial Platform (LA-BIP), la traslocazione probiotica nei soggetti sani è molto rara e anche quando essa si realizza non è re-sponsabile dell’instaurarsi di partico-lari patologie (Perdigon et al., 1997).

TRASLOCAZIONE PROBIOTICA NEI SOGGETTI IMMUNO-DEPRESSI

Sebbene la traslocazione probiotica in soggetti sani non causi effetti ne-gativi, i risultati degli studi su sog-getti immuno-compromessi hanno suggerito il contrario. Nei soggetti sani i batteri sono solitamente in-trappolati e debellati nei linfonodi mesenterici, ma questo meccanismo di protezione potrebbe essere ridot-to nei pazienti immuno-compromes-si (Liong, 2008).La somministrazione prolungata o ad alte dosi di antibiotici, prima di un episodio infettivo, può alterare la flora gastrointestinale, portando alla selezione di un ceppo antibioti-co-resistente in grado di sopraffare altri batteri enterici e promuovere la traslocazione batterica.Cannon et al. (2005) hanno condotto uno studio su oltre 200 casi ed hanno rilevato che soggetti con determi-nate patologie sono maggiormente suscettibili alla batteremia causata da Lactobacillus spp.Vari ceppi di batteri probiotici sono stati studiati perché capaci di tra-slocare in diversi modi. In particola-

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re, 10 ceppi di lattobacilli sono stati identificati come agenti causali della carie dentale, di infezioni del tratto urinario, endometriti, meningite e ascessi (Liong, 2008). Queste infezio-ni, però, potrebbero essere correlate con malattie o episodi antecedenti (interventi chirurgici, trapianto di organi, valvulopatia, diabete melli-to, l’AIDS o cancro); i soggetti, infatti, potrebbero essere stati trattati con una terapia immunosoppressiva o con un trattamento antibiotico, che avrebbero potuto favorire lo svilup-po o la selezione di un microrgani-smo antibiotico-resistente in grado di traslocare (Liong, 2008).Anche se le specie del genere Lacto-bacillus sono considerate non pato-gene, Makaryus et al. (2005) hanno riportato un caso studio condotto su una donna di 63 anni, che ha svi-luppato un’endocardite secondaria della valvola mitralica causata da L. acidophilus. La donna era affetta da cancro ovarico e aveva subito più cicli di chemioterapia; anche se sot-toposta a trattamento con diversi antibiotici (azitromicina, ceftriaxone, imipenem), le sue condizioni erano peggiorate. In seguito ad ulteriori accertamenti clinici, i medici erano riusciti ad individuare un focolaio infettivo, causato da L. acidophilus intorno alla valvola mitrale.Alcuni ceppi di L. rhamnosus sono in grado di traslocare e causare infezio-ni sistemiche, come dimostrato per L. rhamnosus PHLS A103/70 (Asahara et al., 2003).Fortunatamente si tratta di casi spo-radici anche nei soggetti immuno-depressi; la maggior parte dei ceppi probiotici non sono in grado di tra-slocare e permangono nel lume inte-stinale, dove esplicano il loro effetto

positivo. Inoltre, ad oggi si può esclu-dere, grazie a trial clinici condotti su cavie di laboratorio, un incremento della mortalità di soggetti immuno-depressi in seguito a trattamento con probiotici; al contrario, in molti casi e con ceppi specifici che perma-nevano nel lume intestinale, è stato rilevato un effetto positivo del pro-biotico nell’attenuazione dei sintomi della patologia (Liong, 2008).

TRASLOCAZIONE DEI PROBIOTICI E ANTIBIOTICO-RESISTENZA

Uno degli studi più importanti sull’effetto delle infezioni probioti-che è stato condotto da Cannon et al. (2005) su circa 200 casi in un pe-riodo di tempo di ben 53 anni ed ha dimostrato l’effettivo coinvolgimen-to di ceppi di Lactobacillus spp. nella comparsa di infezioni sistemiche in soggetti immuno-depressi; tali in-fezioni sono, poi, state trattate con antibiotici generici come penicillina, da sola e combinata con amminoglu-cosidi vari, cefalosporine, vancomici-na; tuttavia proprio nei confronti di quest’ultimo antibiotico si sono ve-rificati casi di antibiotico-resistenza (Swenson et al., 1990). Ma cos’è l’an-tibiotico resistenza?La resistenza agli antibiotici, o anti-biotico-resistenza, è un fenomeno per cui un batterio risulta resistente all’attività di un farmaco; tale resisten-za può essere naturale, quindi propria della specie batterica, o acquisita, quando un ceppo che normalmen-te era sensibile diventa resistente in seguito ad una precedente esposi-zione. La resistenza acquisita ha un basso livello di rischio di diffusione

orizzontale quando è dovuta ad una mutazione genetica cromosomica; al contrario, diviene molto pericolosa quando i geni per la resistenza sono posti su elementi trasponibili, quali plasmidi e trasposoni (Liong, 2008).La comparsa dell’antibiotico-resi-stenza nei batteri della catena ali-mentare è dovuta essenzialmente a due fattori:- i batteri devono entrare in contatto con l’antibiotico;- i batteri devono essere in grado di sviluppare resistenza.Normalmente, i batteri diventano re-sistenti agli antibiotici nella catena ali-mentare a causa dell’eccessivo utiliz-zo degli stessi in zootecnia, dove non solo vengono usati come terapici per gli animali malati e per la prevenzione di determinate patologie, ma anche come promotori della crescita. L’uni-ca prevenzione possibile è un uso più oculato degli antibiotici, per evitare problemi come la perdita della loro efficacia e la necessità di un aumen-to continuo della dose necessaria per eradicare la malattia.Lo sviluppo dell’antibiotico-resisten-za rappresenta una dei problemi più seri, poiché ci priva degli strumenti necessari per eradicare le infezioni causate dalla traslocazione batterica.

CONCLUSIONI

Il ruolo dei probiotici per il benesse-re individuale è stato ampiamente dimostrato e non è in discussione; un’analisi attenta della bibliografia, tuttavia, suggerisce la possibilità di traslocazione di alcuni ceppi pro-biotici. Questa proprietà, combinata con l’antibiotico-resistenza, potreb-be causare seri problemi in soggetti

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immuno-depressi e/o affetti da par-ticolari patologie.Pertanto, una conclusione che si po-trebbe suggerire è la seguente: ai ca-ratteri probiotici classici, utilizzati per la selezione di un ceppo probiotico in laboratorio, si dovrebbe aggiungere, nella fase finale di un trial clinico, il seguente tratto: assenza di trasloca-zione del ceppo nell’organismo ospite e residenza nel lume intestinale, oltre alla verifica, come suggerito dalle li-nee guida dell’EFSA, della suscetti-bilità del ceppo a tutti gli antibiotici utilizzati nelle terapie mediche (pa-radosso dell’antibiotico-resistenza).

APPENDICE: STATUS QPS DEI MICRORGANISMI FOOD-GRADE

introduzione

Una vasta gamma di specie batteri-che e fungine sono utilizzate nella produzione di alimenti, sia diretta-mente che come fonte di additivi o enzimi. Alcuni di questi hanno una lunga storia di impiego sicuro, mentre altri sono meno conosciuti e possono rappresentare un rischio per i consumatori. L’esperienza ha dimostrato che vi è la necessità di uno strumento riguardante la va-lutazione del rischio di microrga-nismi utilizzati nella produzione di alimenti.Nel 2002 un gruppo di lavoro compo-sto da membri dei comitati scientifici sulla nutrizione, alimentazione anima-le e piante della Commissione Europea ha proposto l’introduzione di un siste-ma di valutazione definito status di Qualified Presumption of Safety (QPS).Il gruppo di lavoro ha stabilito che

la valutazione della sicurezza di un gruppo tassonomico definito (ad esempio genere o gruppo di specie affini) venga effettuata sulla base di quattro elementi (identità, conoscen-za della struttura, possibile patogeni-cità e uso finale), indipendentemente da autorizzazione precedenti. Una deroga alla procedura di valutazione è ammessa per i generi o le specie che tradizionalmente sono conside-rati sicuri; a questi microrganismi può essere conferito lo status QPS, fino a prova contraria. In seguito, qualsiasi nuovo ceppo attribuibile in maniera inequivocabile ad una specie QPS ri-ceverà la medesima qualifica.

valutazione dello status qpS

Attualmente, l’EFSA ha suddiviso i microrganismi food-grade, per cui è stato possibile esprimere un giudizio supportato da evidenze sperimentali sullo status di sicurezza, in 4 gruppi:- Batteri Gram-positivi non sporige-ni (GPNS)- Bacillus spp.- Lieviti- Funghi filamentosiPer i microrganismi che non rien-trano in nessuna delle 4 tipologie è prevista una valutazione ceppo per ceppo, supportata da evidenze spe-rimentali robuste.

Batteri non sporigeni Gram-positivi

Molti dei microrganismi inclusi in questo gruppo eterogeneo sono parte della normale microflora del tratto gastro-intestinale e sono usati come starter in campo alimentare.Il comitato scientifico, tuttavia, ha esaminato e chiarito lo status QPS di

due generi: Enterococcus e Lactobacil-lus. Le specie del genere Enterococcus sono tra le principali cause di infezioni per questo il comitato scientifico non ha proposto lo stato QPS per il genere, fino alla dimostrazione dell’assenza di pericolo per la salute umana per alcune specie food-grade.Nel caso del genere Lactobacillus, il comitato ha deciso di mantene-re lo status QPS per tutte le specie food-grade, sebbene in alcuni casi, ad esempio per L. rhamnosus, siano stati riportati dei casi di batteremia.

Bacillus spp.

Ad alcune specie del genere è stato riconosciuto lo status QPS, come ri-portato nella Tab. 1; per il noto poten-ziale patogeno, è stato escluso dalla lista il B. cereus . L’esclusione di questa specie, tuttavia, ha fatto sorgere dei dubbi sull’inclusione nella lista dei microrganismi food-grade del B. thu-ringiensis, per lo stretto rapporto filo-genetico tra le due specie. Tuttavia, il Comitato scientifico ha riconosciuto l’importanza di questa specie come mezzo di controllo biologico, sotto-lineando come il suo uso per questo scopo normalmente non comporti una esposizione significativa.

lieviti

I lieviti utilizzati per la produzione alimentare, in particolare il lievito di birra, sono considerati tra i micror-ganismi più sicuri. Anche all’interno di questo gruppo ci sono state noti-fiche di episodi di infezioni, causate da Saccharomyces cerevisiae var. bou-lardii; tuttavia, considerato il numero limitato di casi e il quadro clinico dei soggetti i cui tali episodi si sono veri-

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Tabella 1 - Elenco dei microrganismi QPS

Batteri Gram-positivi non sporigeni

Specie Note Specie Note

Bifidobacterium Lactobacillus acidophilusadolescentis Lactobacillus farciminisBifidobacterium breve Lactobacillus paracaseiBifidobacterium longum Lactobacillus amylolyticusBifidobacterium bifidum Lactobacillus fermentumBifidobacterium animalis Lactobacillus paraplantarum Lactobacillus amylovorus Lactobacillus gallinarum Lactobacillus pentosus Lactobacillus alimentarius Lactobacillus gasseri Lactobacillus aviaries Lactobacillus helveticus Lactobacillus pontis Lactobacillus brevis Lactobacillus hilgardii Lactobacillus reuteri Lactobacillus buchneri Lactobacillus johnsonii Lactobacillus rhamnosus Lactobacillus casei Lactobacillus kefiranofaciens Lactobacillus sakei Lactobacillus crispatus Lactobacillus kefiri Lactobacillus salivarius Lactobacillus curvatus Lactobacillus mucosae Lactobacillus sanfranciscensis Lactobacillus delbrueckii Lactobacillus panis Lactobacillus plantarum Lactobacillus zeaeCorynebacterium Lo status di QPS si applica Lactococcus lactisglutamicum solo quando la specie è utilizzata per la produzione di particolari metaboliti.Leuconostoc citreum Pediococcus dextrinicusLeuconostoc lactis Pediococcus pentosaceusLeuconostoc mesenteroidesPropionibacterium. freudenreichiiStreptococcus thermophilus

BacillusSpecie Note

Bacillus amyloliquefaciens Bacillus megaterium Assenza di tossine alimentariBacillus lentus Bacillus vallismortis Assenza di attività enterotossicaBacillus mojavensis Bacillus clausii Bacillus pumilus Bacillus coagulansBacillus atrophaeus Bacillus licheniformis Bacillus subtilis Bacillus fusiformisGeobacillus stearothermophillus

Lieviti

Specie Note Specie NoteDebaryomyces hansenii Saccharomyces bayanus S. cerevisiae var. boulardii è Saccharomyces cerevisiae controindicato per pazienti di Saccharomyces pastorianus (sinonimo di salute fragile o nei soggetti Saccharomyces carlsbergensis) con un catetere venoso in posizione centrale.Hanseniaspora uvarum Schizosaccharomyces pombeKluyveromyces lactis Xanthophyllomyces dendrorhousKluyveromyces marxianusPichia angusta Pichia anomala

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ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio - 11

ficati, il comitato scientifico ha con-fermato lo status QPS per il genere Saccharomyces.

Funghi filamentosi

Sebbene i funghi filamento si siano utilizzati in campo alimentare per vari scopi (produzione di acido ci-trico o trasformazione di enzimi), il comitato scientifico non li ha inclusi nel sistema QPS, per la possibilità che alcuni ceppi producano micotossine.

Dose massima di utilizzo

Se non espressamente indicato, la va-lutazione dello status QPS prescinde dalla dose del target microbico assun-ta dall’uomo; di conseguenza, un mi-crorganismo “sicuro” può essere utiliz-zato e/o assunto a qualsivoglia dose.

NOTA

Il lavoro è stato redatto dai docenti, dai tutor e dagli studenti del corso di Alta Formazione “Biotecnologie per l’Industria Casearia” e finan-ziato dal PON-01-00851 “Bioinnovazioni per produzioni lattiero-casearie ad elevato conte-nuto salutistico”.

Ricevuto il 12 aprile 2013

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DIRITTOALIMENTARE

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Additivi, coloranti e aromatizzanti: aggiornamenti

Negli ultimi anni la legislazione ali-mentare ha subito una grande evo-luzione e, partendo dal Libro Bian-co sulla sicurezza alimentare e dal Reg. CE 178/2002, il legislatore ha disposto un lavoro di armonizzazio-ne e rinnovazione incentrato sul-la emanazione di Regolamenti, ap-plicabili direttamente in ogni Stato membro.Questa attività normativa ha di re-cente ricompreso anche il settore degli additivi, per i quali nel 2008 sono stati pubblicati quattro impor-tanti regolamenti che hanno armo-nizzato e disciplinato nuovamente la materia. Si tratta dei Regolamen-ti 1331, 1332, 1333 e 1334.Il primo (1331/2008) stabilisce una procedura uniforme per la valuta-zione e l’autorizzazione degli addi-tivi alimentari, degli enzimi e de-gli aromi alimentari; il secondo (1332/2008) armonizza a livello co-munitario le disposizioni naziona-li relative all’impiego degli enzimi negli alimenti; il terzo (1333/2008), che sostituisce le direttive e de-cisioni precedenti, armonizza l’u-so degli additivi alimentari ne-

A cura dell’avv. Giorgia Andreis

e associati

gli alimenti o in altri additivi o en-zimi alimentari nella Comunità. Il 1334/2008 armonizza sul piano co-munitario l’uso degli aromi e degli ingredienti alimentari con proprie-tà aromatizzanti negli e sugli ali-menti.

Con particolare riferimento agli ad-ditivi, il Reg. CE 1333/2008 isti-tuisce un elenco di additivi am-messi e si è completato sul pun-to con la pubblicazione del Reg. CE 1129/2011 che modificando l’Alle-gato II, ha ufficializzato l’elenco de-

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diritto alimentare

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gli additivi ammessi e le loro condi-zioni di utilizzo.La novità più evidente è rappre-sentata dalla struttura del nuovo elenco: se prima, infatti, le diretti-ve elencavano gli additivi a fianco dei quali erano poi specificati gli alimenti dove essi potevano esse-re impiegati, con i recenti regola-menti, invece, è stata predispo-sta, da una parte, la suddivisione degli additivi in gruppi, e dall’altra, una categorizzazione degli alimen-ti.Concentrandosi in particolare sulla suddivisione degli alimenti in cate-gorie, si rileva come le stesse sia-no a loro volta distinte in sottoca-tegorie a cui sono riferiti gli additi-vi impiegabili e le condizioni di uti-lizzo.Sul punto, la Commissione eu-ropea ha pubblicato, nel genna-io scorso, le linee guida Guidance document describing the food ca-tegories in Part E Annex II Regu-lation (EC) n. 1333/2008 on Food Additive.Il documento è finalizzato a com-prendere e descrivere le categorie individuate dal legislatore e vuole rappresentare sia per gli operatori che per le autorità di controllo uno strumento pratico e utile per dare una corretta applicazione della legi-slazione sugli additivi.Si tratta, però, di un testo in con-tinua evoluzione e per questo motivo il Ministero della Salute è intervenuto con la nota 1308 del 20/1/2014, dove ha fornito alcu-ne precisazioni e ha richiesto alle autorità di controllo di segnalare le categorie o sottocategorie per le quali, durante le attività di con-trollo, si possono rendere neces-sari alcuni e ulteriori chiarimenti.

Nell’ottica di fornire chiarimenti, già con questa prima nota il Mini-stero interviene per due tipi di ca-tegorie:- per i prodotti da forno fini (catego-ria numero 07.2), nei quali sono ri-compresi sia i prodotti dolci che sa-lati come le fette biscottate e i cra-cker, il Ministero ha specificato che “questi ultimi [i cracker], al momen-to, sono citati anche tra gli snack a base di patate, cereali, farina o ami-do di cui alla sottocategoria 15.1 per cui potrebbe esserci una dop-pia classificazione. Ciò scaturisce dalle diverse realtà produttive pre-senti nell’Unione europea”.

- Per le preparazioni di carne, come definite dal Reg. CE 853/2004 (ca-tegoria numero 08.1.2), il Mini-stero ha affermato che “le salsic-ce fresche possono essere inclu-se tra le preparazioni di carne fre-sca macinata, per cui limitatamen-te agli additivi alimentari, già con-sentiti nelle preparazioni preconfe-zionate di carne fresca macinata, l’impiego degli stessi è legalmen-te autorizzato”.La nota, inoltre, specifica che nella produzione di prodotti denominati in lingua originale, quali “salsicha fresca” e “loganiza fresca”, posso-no essere usati additivi come l’ani-

Allegato 1 delle linee guida del 29.11.2013 riguardante la classificazione degli estratti alimentari con proprietà alimentari.

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14 - ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio

dride solforosa e i solfiti, che, inve-ce, non sono ammessi nella produ-zione italiana di salsiccia fresca e di luganica fresca.Infine, il Ministero, per agevola-re gli operatori, richiama schema-ticamente le categorie dove alcuni prodotti tipicamente nazionali ven-gono citati: la mozzarella rientra nella sottocategoria 01.7.1, il ma-scarpone nella 01.7.1, il provolone nella 01.7.2, la ricotta nella 01.7.4, la mostarda di frutta nella 04.2.4.1, la liquirizia nella 05.2, il marzapane nella 05.2, il torrone nella 05.2, la pasta nella 06.4 e infine gli gnocchi nella 06.4.4.Questo tipo di categorizzazione degli alimenti richiede necessaria-mente un costante ausilio interpre-tativo e un continuo monitoraggio e aggiornamento.Gli stessi funzionari della DG SAN-CO hanno, infatti, affermato che da quando sono state pubblicate le Linee guida, e quindi da dicembre scorso, sono state inviate agli uf-fici di Bruxelles molte richieste di chiarimenti; alla luce di ciò, la Di-rezione pare aver deciso di riunire tutte insieme queste osservazioni in modo da poter pubblicare a bre-ve un testo aggiornato e revisiona-to delle linee guida.Per quanto riguarda, quindi, il Reg.CE 1333/2008 si è attualmente in una fase che richiede una forte co-operazione fra tutti i soggetti inte-ressati, volta a instaurare un utile e positivo dialogo tra operatori e au-torità.Sul punto si segnala che uno dei primi risultati di questa coopera-zione è il recente documento del-la Commissione europea recante “Correction and clarifications An-nexes II and III”, accompagnato in

Italia con nota del Ministero del-la Salute recante “Diffusione e ri-chiesta di parere su proposta di modifica degli allegati II e III del Regolamento CE. 1333/2008 re-lativo agli additivi alimentari”, del 28/03/2014.Nella nota, si evidenzia come, in ambito nazionale, le autorità di controllo “hanno segnalato alcu-ne difficoltà nell’applicazione del-la legislazione vigente” in materia di additivi, e si rileva che, in ambi-to comunitario, a seguito delle nu-merose richieste di chiarimenti, la Commissione europea ha pubbli-cato il documento di lavoro citato contenente le segnalazioni ricevu-te. È emerso che le maggiori difficoltà applicative della norma paiono dovute al fatto che, nel passaggio tra le vecchie direttive e il nuovo regolamento, alcuni impieghi di additivi, precedentemente am-messi, non siano stati più ricom-presi nella norma attuale.Nella nota italiana, il Ministero cita, a titolo esemplificativo, una delle problematiche che sono affrontate nel documento della Commissione europea; si tratta, infatti, di un do-cumento che riguarda 21 situazio-ni diverse, relative a particolari ad-ditivi in determinate categorie di alimenti, e per ciascuna delle qua-li viene indicata la misura da pren-dere, come ad esempio la neces-sità di ulteriori discussioni, oppure se occorrerà introdurre una modifi-ca nel testo.I punti trattati riguardano l’uso dell’acido ascorbico (E200) e del benzoato di sodio (E213) negli inte-gratori in forma di sciroppi, il bios-sido di titanio (E171) nei pesci e prodotti della pesca trasformati;

i ciclammati nelle lattine di panna spray; il polivinilpirrolidone (E1201) e il polivinilpolipirrolidone (E 1202) nelle pastiglie da masticare; i co-loranti nelle bevande aromatizza-te a base di vino di cui al Reg.CE 1601/1991; i solfiti nei funghi tra-sformati; la cantaxantina (E161g) da aggiungere nella Parte A sezio-ne 2 numero 5 della norma; la cera d’api (E 901) nei wafer preconfe-zionati contenenti gelato; la eritro-sina (E 127) nelle ciliegie per coc-ktail e ciliegie condite; il neotame (E961) nei prodotti a ridotto valore calorico o senza zuccheri aggiunti, come esaltatore di sapidità; i sor-bati e benzoati per i gamberi gri-gi; i livelli massimi di nitriti e nitra-ti; uso dei nitriti nel jamon curado, nella paleta curada, nel lomo em-buchado e nella cecina; uso di di-versi additivi negli gnocchi di pata-te; i coloranti nei prodotti trasfor-mati a base di patate; uso dei colo-ranti negli ortofrutticoli trasforma-ti; l’acido eritrobico (E315) e l’eri-torbato di sodio (E316) nella car-ne trasformata non trattata termi-camente; l’acido lattico (E270), l’a-cido ascorbico (E300) e gli este-ri citrici di mono e di glicerici de-gli acidi grassi (E472c) negli oli e grassi; il livello massimo di gomma arabica modificata con acido otte-nilsuccinico (E423); il 4-esilresorci-nolo (E586) nei molluschi crostacei e non trasformati e infine il konjac negli alimenti disidratati che devo-no essere reidratati all’atto dell’in-gestione.Il documento, allegato alla nota del Ministero, rappresenta certamen-te uno strumento di supporto e di maggiore aiuto per individuare e affrontare i punti di criticità inter-pretativa della norma.

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diritto alimentare

ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio - 15

Un’ulteriore novità relativa a que-sto regolamento, che riguarda in particolare il settore dei coloranti, è data dalla pubblicazione del no-vembre scorso del documento del-le Guidance notes on the classifi-cation of food extracts with colou-ring properties.Le linee guida, approvate a larga maggioranza il 29 novembre u.s. dal Comitato Permanente per la catena alimentare e la salute ani-male della Commissione UE, forni-scono alcuni chiarimenti in relazio-ne alla classificazione degli estratti alimentari con proprietà coloranti.In questo senso, si tratta di un do-cumento di particolare rilevanza, molto tecnico, che delinea i criteri di differenziazione tra i coloranti ad-ditivi (previsti ed elencati nella lista comunitaria) e gli alimenti che pos-sono essere utilizzati come ingre-dienti per le loro funzionalità colo-ranti.Ai sensi del regolamento 1333, per additivo colorante si intende la sostanza che conferisce un co-lore a un alimento o ne restituisce la colorazione originaria; include componenti naturali degli alimen-ti e altri elementi di origine natu-rale, normalmente non consumati come alimento né usati come in-grediente tipico degli alimenti.Gli alimenti con proprietà coloran-te, invece, sono inseriti nella defi-nizione ex art. 3, par. 2, lett. a), ii) Reg. CE 1333/08, che riguarda gli alimenti, essiccati o concentrati, compresi gli aromi, incorporati du-rante la fabbricazione di alimenti composti per le loro proprietà aro-matiche, di sapidità o nutritive as-sociate a un effetto colorante se-condario.Basandosi sul dettato normativo,

le Linee Guida precisano che gli alimenti usati normalmente come tali o come ingredienti di altri ali-menti non vanno considerati addi-tivi e devono essere così etichetta-ti, anche se incorporati nel prodot-to finito per le loro proprietà colo-ranti.Però, e questo è il punto di diversi-ficazione, i prodotti estratti da que-sti alimenti tramite processi diversi dalla essicazione o concentrazione per essere utilizzati in prodotti ali-mentari per le loro proprietà colo-ranti, non devono essere automati-camente ritenuti alimenti con pro-prietà coloranti, ma devono essere esaminati e classificati.L’esame (e conseguente classifi-cazione come additivi o come ali-menti) si basa sostanzialmente sulla selettività o meno della estra-zione del pigmento: se l’estrazio-ne è stata selettiva e quindi ope-rata per estrarre e sfruttare la fun-zione colorante, la sostanza potrà rientrare nell’ambito degli additi-vi; se la estrazione non è selettiva e quindi persegue lo scopo di iso-lare, ad esempio, elementi nutriti-vi o aromatizzanti, l’alimento potrà essere considerato come tale con proprietà coloranti.Naturalmente i criteri di distinzio-ne si basano sulle operazioni tecni-che più opportune. Le Linee Guida in questo senso offrono uno stru-mento di chiarificazione che è rap-presentato da un “Decision Tree” con cui sono illustrati i sostanzia-li passaggi.La diversificazione tra additivi co-loranti e alimentari con proprie-tà coloranti, ovviamente, si riflet-te sul loro posizionamento genera-le e sulle diverse normative che vi si devono applicare.

A titolo di esempio, per gli addi-tivi coloranti è richiesta l’autoriz-zazione all’uso ex All. III Reg. CE 1333/08, sono applicate esenzioni di etichettatura ad hoc (v. Dir. CE 2000/13 e Reg. CE 1169/11) ed è richiesta la applicazione del Reg. CE 231/12 per quanto concerne l’ammissibilità di solventi di estra-zione o di enzimi e requisiti di pu-rezza.Differentemente, per gli alimen-ti con proprietà coloranti non è richiesta autorizzazione all’uso ex All. III Reg. CE 1333/08, non sono soggetti alle esenzioni di etichettatura ad hoc, e con riferi-mento all’uso di enzimi, solven-ti di estrazione o contaminanti, si applicano le norme per i pro-dotti alimentari, come il Reg. CE 1332/08, la Dir. 2009/32/CE e il reg. CE 1881/06.Un altro interessante approfondi-mento riguarda gli aromi, di cui al Reg. CE 1334/2008, in riferimen-to ai quali dal 23 aprile scorso è di-ventato operativo l’elenco delle so-stanze aromatizzanti e dei materia-li di base consentiti nella produ-zione degli alimenti, inserito con il Reg. CE 872/2012.In questo contesto, il Ministero della Salute ha pubblicato una nota del 17 gennaio scorso con cui ha rilevato, innanzitutto, la importan-za della pubblicazione dell’elenco citato per l’armonizzazione a livel-lo europeo della materia. In particolare ha citato le dispo-sizioni dell’art. 4 del regolamen-to che fissano non solo le condi-zioni generali di uso degli aromi, ma anche quelle degli ingredien-ti alimentari con proprietà aroma-tizzanti per cui entrambi non devo-no presentare un rischio per la sa-

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lute dei consumatori ed il loro uso non deve indurre in errore il con-sumatore.Perciò, secondo la interpretazio-ne ministeriale, la responsabilità dell’immissione in commercio di un alimento, così come di un aro-ma, è in capo all’operatore del set-tore alimentare, che è in grado di elaborare sistemi sicuri per l’ap-provvigionamento alimentare e per garantire la sicurezza dei pro-dotti finiti.Sul punto, la nota conferma che il D. Lgs. 107/1992 (norma nazionale che attuava le direttive relative agli aromi destinati ad essere impiega-ti nei prodotti alimentari ed ai ma-teriali di base per la loro prepara-

zione) rimane in vigore nelle parti non in contrasto con i regolamenti, in particolare per quanto concerne gli articoli 10 e 14, rispettivamente sugli aromi destinati ad altri paesi e sulle sanzioni, mentre la applica-bilità del regolamento 1334/2008 rende, di fatto, superati i contenu-ti tecnici e gli allegati del D. Lgs. 107/92.Con specifico riguardo alle sanzio-ni, il Ministero precisa che il riferi-mento alle fattispecie sanzionabili si intende riferito ai medesimi ob-blighi previsti dai regolamenti co-munitari, perciò, in caso di viola-zione delle disposizioni del rego-lamento, si applicano le sanzioni amministrative pecuniarie stabili-

te a seguito della depenalizzazio-ne dell’art. 14 D. Lgs. 107/92.In conclusione, appare evidente come i regolamenti in esame ren-dano la disciplina armonizzata e uniforme a livello europeo, ma an-cora in evoluzione (del resto, sot-to il profilo scientifico, gli studi e gli approfondimenti sono costante-mente monitorati).In determinati ambiti, quindi, le isti-tuzioni europee stanno lavorando a chiarimenti e affinamenti dei docu-menti interpretativi che sono sta-ti pubblicati e mostrano una certa apertura verso le concrete esigen-ze degli operatori e il nostro Mini-stero si presenta in linea con la si-tuazione attuale.

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diritto alimentare

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L’AZIENDA

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Ricerca e produzione di probiotici innovativi

Incontriamo il Dr. Giovanni Mogna, presidente di Probiotical spa, un’a-zienda italiana che nasce nel 1985 dal Laboratorio Microbiologico ALCE, leader da oltre 60 anni nel-la produzione di fermenti lattici per l’industria lattiero-casearia, e che si

è specializzata nella ricerca e pro-duzione di microrganismi probioti-ci, oltre che nella progettazione e realizzazione di prodotti finiti, qua-li integratori alimentari e dispositi-vi medici.Un’azienda costituita da 9000 m2

di superficie produttiva e 1200 m2 di centro di ricerca affiancati da un auditorium per la divulgazione scientifica.

Dr. Mogna ci offra una sinteti-ca descrizione della sua realtà aziendaleIl gruppo, come ha detto, è nato come laboratorio di ricerca dell’a-zienda casearia della mia famiglia (Alce srl), il core business riguarda-va la produzione di fermenti lattici, colture naturali e penicilli per for-maggi erborinati, come il gorgon-zola. Indubbiamente con una cer-ta dose di follia, agli inizi degli anni ’80 decisi di entrare nel business totalmente sconosciuto dei probio-tici, ma che oggi cresce del 65% l’anno per un giro di affari di 14 mi-liardi di dollari: il gruppo oggi ha un fatturato in crescita (34 milioni di euro nel 2013).La struttura aziendale è costitui-ta da due stabilimenti per il setto-re caseario, uno a Novara e uno a Quistello (MN), e tre stabilimen-ti per il settore farmaceutico: uno di recente costruzione totalmen-

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L’AZIENDA

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te dedicato alla produzione di pro-biotici e che ospita il Centro Ricer-che, uno a Lodi impegnato nella produzione di peptidi bioattivi, co-loranti e aromi naturali, e uno in Svizzera che confezionerà integra-tori alimentari probiotici e dispo-sitivi medici. La mission è sem-pre offrire prodotti innovativi che soddisfino le esigenze dei clien-ti, stando un passo avanti rispetto alla concorrenza.

Quali sono i settori di maggiore interesse e il target di riferimen-to?A parte la premessa storica, come tutte le aziende coinvolte nel settore che in modo del tut-to generico potremmo definire funzionale, anche la nostra nel 2010 ha subito una battuta d’ar-resto, quando l’EFSA ha bocciato la gran parte (80% ndr) delle eti-chette alimentari con diciture sa-lutistiche.Probiotical ha allora deviato par-te della propria attività al setto-re farmaceutico, investendo an-cor di più nella ricerca e puntan-do la diversificazione sullo studio e realizzazione di dispositivi me-dici. L’azienda è autorizzata dal Ministero della Salute a produrre principi attivi, integratori alimen-tari e sostanze ad attività probio-tica farmacologicamente attive. Ed è oggi nostro obiettivo quello di arrivare a registrare farmaci nei prossimi anni. Probiotical già van-ta a tutti gli effetti la possibilità di produrre ceppi come API (Ac-tive Pharmaceutical Ingredients) supportati da DMF (Drug Master File). Oltre a ciò, colture probioti-che prive di allergeni (brevetto in-ternazionale) a tutela della salu-

te di consumatori affetti, o poten-zialmente affetti, da allergie e/o intolleranze alimentari e peraltro indispensabili per utilizzi pedia-trici ove non si conosca ancora il quadro allergologico.

Abbiamo capito che la sua azien-da nutre una particolare sensibi-

lità verso la ricerca: quali sono i brevetti, le esclusività e i succes-si aziendali? Mi faccia dire che è proprio gra-zie all’innovazione che l’azienda è stata in grado di emergere nel mercato globale. Oggi il laborato-rio di ricerca e sviluppo è una re-altà riconosciuta a livello interna-

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zionale. Il 10% del fatturato è in-vestito in innovazione e i risulta-ti non tardano a venire: i brevetti in campo probiotico ottenuti con la ricerca scientifica interna sono più di 60. La nostra strategia, come dicevo, è fondata sull’inno-vazione per ottenere un vantag-gio competitivo sulle altre impre-se; sicuramente se avessi spinto maggiormente sugli aspetti com-merciali oggi il fatturato sareb-be più alto, ma con un orizzonte temporale più vicino.I nostri studi di base supportati da prove di laboratorio e studi clinici in umano sono stati pubblicati dal-le maggiori riviste scientifiche in-ternazionali.Andiamo a isolare, caratterizzare e depositare tra migliaia di ceppi batterici quello che riesce ad as-solvere a una specifica azione: ab-biamo trovato ceppi che abbassa-no il colesterolo o che svolgono attività contro la candida vagina-le e le vaginosi batteriche. Ancora, ceppi antiossidanti con attività an-ti-“aging”, anti-infiammatori, con-

tro i coliformi e le allergie o in gra-do di combattere le coliche gasso-se nei neonati. I brevetti poi riguardano anche le tecnologie produttive e i materiali di confezionamento primario.Grazie alla messa a punto di una speciale tecnica di micro-incapsula-zione capace di proteggere le cel-lule batteriche, ad esempio, i nostri probiotici riescono a garantire una maggiore efficacia in termini di co-lonizzazione, raggiungendo intatti il tratto intestinale; il prolungamento della durata di conservazione del prodotto finito e l’idoneità di utilizzo anche nelle applicazioni più difficili tra cui le matrici alimentari.

L’ultimo nato in casa Probioti-cal?Beh, difficile parlare di un solo pro-dotto, considerando che Probio-tical è l’azienda che vanta il mag-gior numero di prodotti finiti in commercio; ma voglio concentrar-mi sulla presentazione della linea LadyFlor, studiata interamente per la salute della donna, priva di effet-

ti collaterali e totalmente naturale. Fra i prodotti della linea, si annove-rano tre dispositivi medici vagina-li, LadyFlor Candida, LadyFlor Va-ginosis e LadyFlor Döderlein, con-tro problematiche ampiamente dif-fuse quali le infezioni da Candida e le vaginosi batteriche, e tre inte-gratori alimentari: LadyFlor Cistitis, LadyFlor Fiber e LadyFlor Folic. Il primo è in grado di contrastare le infezioni del tratto urinario (UTI), il secondo contro la costipazione e il terzo testato per sopperire alla ca-renza di acido folico, non solo in gravidanza. Quest’ultimo, LadyFlor Folic è il più recente prodotto im-messo sul mercato: è l’unico pro-dotto al mondo in grado di fornire acido folico in forma attiva (5-me-tiltetraidrofolato) sia da fonte eso-gena – via orale – che da fonte en-dogena – produzione all’interno dell’organismo da parte del cep-po probiotico Bifidobacterium lac-tis BA05 –, garantendo una corret-ta supplementazione di acido foli-co attivo anche in caso di tempora-nea dimenticanza nell’assunzione.

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L’AZIENDA

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NUTRIZIONEE FITNESS

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Attività di “endurance” e infezioni delle vie respiratorie: il ruolo protettivo dei carboidrati

Programmi intensivi di allenamen-to o competizioni di “endurance”, come la maratona o lunghe distanze in bicicletta, sono forme di stress fisico estremo che affliggono enormemente il siste-ma immunitario degli atleti, tale immunosoppressione è associata a un’aumentata suscettibilità alle infezioni, specialmente quelle che colpiscono il tratto superiore delle vie respiratorie che dall’acronimo inglese sono denominate URTI [1].

FAbIo TAgLIATI - MARco MALAgUTI1,2

1Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita - Università di bologna -

corso d’Augusto 237 - Rimini2ASAS - “Associazione per la Salute correlata

all’Alimentazione e agli Stili di vita”asasforhealth.blogspot.it

Alcuni studiosi hanno dimostrato che la suscettibilità degli atleti alle infezioni sia particolarmente mar-cata nelle ore immediatamente successive al termine dell’attività intensa. Diverse ipotesi sono state formulate per spiegare questo fenomeno, alcuni autori hanno pro-posto che l’evento responsabile del fenomeno sia la caduta, transi-toria, della conta dei linfociti Natu-ral Killer (NK), tuttavia l’apparente riduzione del numero di NK non è dovuta alla perdita di tali cellule, ma, piuttosto, a una loro ricolloca-zione a livello di quei distretti mag-giormente coinvolti dallo stress muscolare [2]. Altri studiosi hanno invece proposto che l’aumento del rischio di contrarre infezioni a carico delle vie aeree superiori sia legato, nel corso di attività sportive di lunga durata, a una riduzione delle secrezioni nasali e salivari che hanno notoriamente un’importan-te funzione barriera nei confronti delle infezioni delle vie aeree [3]. A oggi molti studi hanno valutato il livello di IgA salivare come bio-marcatore dell’attività del sistema

immunitario a livello delle mucose e si è dimostrato come sessioni acute di esercizio fisico prolungato a elevata intensità risultino in una ridotta secrezione di IgA a livello salivare. Sulla base delle cono-scenze scientifiche attuali esistono prove ragionevoli che indicano che i livelli ridotti di IgA salivari siano associati a un aumentato rischio di infezioni a carico delle vie aeree superiori.L’incidenza di URTI dopo le gare di “endurance” prolungate è un fe-nomeno tutt’altro che trascurabile: studi condotti tra gli anni ‘80 e ‘90 [4] hanno dimostrato che in atleti coinvolti in una gara di ultramara-tona (distanza 56 km) l’incidenza di URTI nelle 2 settimane successive alla competizione era del 33%, valore doppio rispetto a quello riscontrato in un gruppo di soggetti di controllo.Sebbene l’immunodepressione in-dotta dall’esercizio sia solitamente leggera e transitoria [5], è risultata di particolare interesse nel campo dell’immunologia dell’esercizio du-rante gli ultimi 20 anni, perché le

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NUTRIZIONE E FITNESS

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infezioni respiratorie acute, mal di gola e sintomi influenzali possono interferire con l’allenamento e portare a una diminuzione delle performance di durata negli atleti di elite [6].La relazione tra intensità/volume di esercizio e la predisposizione a URTI è stata modellata in una curva a forma di “J” (Fig. 1) [7] da cui si evince chiaramente che se per livelli moderati di attività fisica ci sia una riduzione dei fenomeni patologici, per livelli elevati si assi-sta a un aumento degli stessi.Gli atleti sono dunque interessati alle possibili strategie che abbiano come obiettivo quello di mantene-re l’immunocompetenza ed evitare patologie a carico delle vie aeree che pur non rappresentando un pericolo particolare per la salute, hanno sicuramente effetti deleteri sulla performance sportiva [8].Un interessante e possibile ap-proccio nella prevenzione delle URTI consiste nell’impiego di alimenti che possano influenzare e mantenere la funzionalità del siste-ma immunitario. Numerosissimi sono, infatti, gli studi che hanno cercato di individuare nutrienti efficaci in tal senso e, inizialmente, l’attenzione si era focalizzata su nutrienti a azione antiossidante, vitamine e su aminoacidi ritenuti particolarmente importanti per l’attività del sistema immunitario come la glutammina, tuttavia è stato dimostrato che questi tipi di molecole non conferiscono protezione agli atleti durante i periodi di allenamento più intensi e ciò ha portato a rivolgere altrove l’attenzione dei ricercatori.Attualmente è noto che i migliori risultati possono essere ottenuti

attraverso il consumo di alimenti ricchi di carboidrati.

Disponibilità di carboidrati

Studi recenti hanno dimostrato che l’assunzione di un pasto ricco di carboidrati due ore prima dell’inizio di una prestazione fisica consente di minimizzare la riduzione del numero di leucociti, neutrofili e linfociti T circolanti in seguito a esercizio. Oltre a questo effetto sulla conta delle cellule del siste-ma immunitario, un pasto ricco di carboidrati agisce positivamente anche sui livelli di alcune interleu-chine pro-infiammatorie [9].La ricerca scientifica ha inoltre dimostrato che l’inadeguata nutri-zione può contribuire a diminuire l’immunità e rendere gli individui più suscettibili alle infezioni [10,11]. L’impiego di diete ipocaloriche è comune nello sport durante specifiche fasi dei periodi di allena-mento, particolarmente in quelle attività dove è richiesto un basso

livello di grasso corporeo come nella corsa e nel ciclismo [12], tali diete possono essere accompa-gnate da carenze di macro e mi-cronutrienti [1]. Una condizione di parziale disidratazione, situazione frequente fra gli sportivi, può por-tare a effetti direttamente negativi sulla funzione immunitaria degli atleti e può essere parzialmente responsabile di un aumentato rischio di infezione.Il normale metabolismo dei linfociti è particolarmente intenso e un’ot-timale disponibilità di glucosio ri-sulta essenziale per sostenere tale metabolismo. Alti livelli plasmatici di ormoni dello stress quali corti-solo e catecolamine (epinefrina, norepinefrina) si verificano non solo durante esercizi di intensità elevata ma dipendono anche dalla disponibilità di glucosio [13]. Basse concentrazioni di glucosio nel sangue durante sforzi prolungati portano, infatti, a aumentati livelli di cortisolo [14]. Sulla base di quan-to esposto e dall’ampia letteratura a sostegno, appare chiaro come

Fig. 1 - Relazione fra intensità/volume di esercizio e la predisposizione a URTI (7).

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stress sia acuti che cronici abbiano un effetto immunosoppressivo mediato, almeno in parte dagli alti livelli circolanti di ormoni dello stress che si manifestano in caso di carenza di energia [8]. Così, la logica dice che un’adeguata disponibilità di carboidrati e una concentrazione stabile di glucosio nel sangue possano limitare la risposta degli ormoni dello stress [5], fornire glucosio come sub-strato energetico per le cellule immunitarie [10] e aiutare a man-tenere la funzionalità del sistema immunitario [15].A oggi, numerosi esperimenti hanno provato come diversi livelli di carboidrati disponibili prima dell’attività influenzino la risposta ormonale e immunitaria durante e dopo esercizi di “endurance” [16].Sulla base dei biomarcatori testati, è stato dimostrato che allenandosi mentre si segue un regime dieteti-co caratterizzato da alti livelli di car-boidrati si osservano ridotti livelli di cortisolo plasmatico [16] rispetto a chi segue un regime caratterizzato da bassi livelli di CHO.Al contrario, soggetti che si allena-no seguendo diete a ridotto tenore di carboidrati presentano alterazio-ni del sistema immunitario indotte dall’esercizio fisico quali: livelli aumentati di cortisolo plasmatico e salivare, diminuzione dei livelli plasmatici di glutammina [17] e una maggiore concentrazione di citochine pro-infiammatorie [18].Se da un lato il consumo di una piccola quantità di carboidrati (1,0-1,2 g/kg BW) e proteine im-mediatamente dopo l’esercizio e durante il recupero sia gene-ralmente raccomandato per ri-

pristinare le riserve di glicogeno e per la sintesi delle proteine muscolari, dall’altro sembra che l’assunzione di carboidrati dopo l’esercizio non abbia effetti sulle variabili immunitarie, indicando che probabilmente l’elemento fondamentale consiste nella di-sponibilità di glucosio durante l’esercizio stesso. [19].

Disponibilità di proteine e aminoacidi

La carenza di proteine diminuisce la funzione immunitaria e porta a aumentare la predisposizione alle infezioni dal momento che la pro-duzione di alcune importanti varia-bili immunitarie dipendono dalla disponibilità di proteine come le citochine, immunoglobuline e pro-teine della fase acuta [11]. L’entità della carenza di proteine influenza il grado di indebolimento del sistema immunitario e la malnu-

trizione proteico-energetica può intaccare tutti i parametri immuni-tari [11]. Pertanto, per mantenere l’immuno-competenza è richiesta un’adeguata quantità disponibile di tutti gli aminoacidi [20].Dati raccolti da inchieste alimentari su ciclisti professionisti e corridori di elite hanno rilevato che la loro assunzione giornaliera di proteine raggiunge le recenti raccomanda-zioni per gli atleti di “endurance”, pertanto la mancanza di proteine non è un problema per gli atleti di “endurance”, ma potrebbe diven-tarlo nel caso in cui essi venissero sottoposti a pratiche alimentari di restrizione energetica o a un eccessivo uso di integratori.Nell’ultima decade è aumentato l’interesse verso alcuni aminoaci-di, tra i quali la glutammina, poichè l’esercizio prolungato porta a una diminuzione di circa il 20% della concentrazione di glutammina plasmatica ed è stato ipotizzato che questo sostanziale calo possa

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NUTRIZIONE E FITNESS

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direttamente portare all’immu-nodepressione e a una maggiore insorgenza di URTI [21].Questa ipotesi insieme agli effetti benefici della glutammina osserva-ti in alcune situazioni cliniche [22] hanno suscitato molto interesse riguardo ai suoi effetti sull’eserci-zio, in particolare sui parametri im-munitari [23]. A oggi, tuttavia, solo uno studio ha dimostrato l’effetto profilattico che l’integrazione con glutammina ha sull’insorgenza dei sintomi di URTI [24].Viceversa, la maggior parte degli studi non ha mostrato effetti be-nefici della supplementazione con glutammina durante l’esercizio al fine di mantenere i livelli di vari pa-rametri immunitari [25]. Pertanto, attualmente, non è dimostrato un collegamento diretto tra la dimi-nuzione dei livelli di glutammina e le modificazioni dei parametri immunitari indotti dall’esercizio prolungato [26].In conclusione, nonostante le numerose ricerche condotte su singoli nutrienti per attenuare le modificazioni indotte dall’esercizio sulla funzionalità del sistema im-munitario, la prova degli effetti be-nefici di singoli nutrienti è esigua e i risultati sono spesso inconsisten-ti. Solo quando i carboidrati sono correttamente disponibili durante l’esercizio prolungato è possibile evidenziare un effetto protettivo nei confronti delle URTI. A oggi, nonostante le numerose molecole commercializzate come integratori con l’obiettivo di stimolare la fun-zionalità del sistema immunitario, non esistono approcci realmente efficaci e non possono essere tratte esplicite raccomandazioni nutrizionali se non quella di affron-

tare uno sforzo fisico in condizioni di adeguata disponibilità di energia e carboidrati necessari a sostenere lo sforzo stesso.

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FUNCTIONALTRENDS

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La rubrica presenta le novità più recenti e interessanti a livello interna-zionale nel segmento “functional”, oltre a un’analisi critica di quelle più attraenti in funzione dei trend e degli sviluppi dei mercati di riferimento.Un valore aggiunto significativo per chi è coinvolto nello sviluppo dei prodotti. La rubrica è frutto di una collaborazione esclusiva tra “Ali-menti Funzionali” e Mintel gnpd (global new products database) la più importante agenzia-osservatorio nel mercato mondiale dei prodot-ti di consumo.

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Descrizione del prodottoFor Goodness è stata riformulata e ora propone una nuova variante a base di proteine magre. È un de-lizioso prodotto dietetico altamen-te proteico a basso tenore di gras-si pensato per promuovere la cre-scita e il mantenimento della fun-zionalità muscolare. Apporta 25 g di siero di altissima qualità e di pro-teine del latte (da caseina) ricchi in BCAA (aminoacidi a catena ramifi-cata), EAA (aminoacidi essenziali) e glutammine.Questo prodotto, pratico e pron-to all’uso, è formulato con BIO-Pro VIVI, che è una miscela uni-ca di micronutrienti progettata per promuovere la sintesi delle protei-ne e degli aminoacidi, la funziona-lità del sistema immunitario, che è importante specialmente duran-te e dopo l’allenamento, il metabo-lismo energetico, inoltre, riduce la stanchezza e l’affaticamento.È un prodotto senza glutine, arricchito di vitamine, adatto ai vegetariani e commercializzato in bottiglia da 500 g. L’azienda evidenzia anche il suo supporto

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Azienda: FanclMarchio: Fancl Calo-LimitProdotto: Grapefruit Flavoured Tur-meric DrinkPaese: GiapponePackaging: lattina in alluminio

Descrizione del prodottoUkon Grapefruit Aji della Fancl Calo-Limit è stato riformulato e ri-confezionato con un nuovo look. Il prodotto contiene un estratto

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FUNCTIONAL TRENDS

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di tè verde originale dell’azienda che agisce sui carboidrati e sui grassi assunti durante i pasti, de-strina indigeribile per agire sulla decomposizione e sull’assorbi-mento dei grassi e degli zucche-ri, un doppio estratto di foglie di gelso rispetto alla versione pre-cedente ed estratto di Gymne-ma sylvestre per controllare l’as-sunzione di calorie. Contiene an-che zafferano da curcumina, indi-cato per ripristinare il fisico dagli eccessi di alcool. È una bevan-da con poche calorie ed elevata quantità di fibre ed è commercia-lizzata in una confezione da 100 mL ed è disponibile in confezioni multiple da 6 lattine e in blister da 3 confezioni multiple.

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Descrizione del prodottoLo Smoothie Delicious Wild Berry Flavour a marchio Celebrity Slim è una bevanda prodotta con zucche-

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IngredientiYogurt scremato, acqua, zucche-ro, succo di frutta da concentra-to (succo di limone da concentra-to (2%), succo di bacche da con-centrato (1%) (succo di bacche di sambuco, di ribes rosso, di frago-la, di mora e di lampone tutti da concentrato), olio vegetale, ad-densante (pectina), aromatizzan-ti, minerali (magnesio solfato, fer-ro solfato, zinco solfato, rame glu-conato, manganese solfato, po-tassio ioide, selenite di sodio), fi-bra alimentare (inulina), vitamine (acido ascorbico, niacina mina, to-coferilacetato, calcio pantotenato, riboflavina, pirossidina idrocloridri-ca, tiamina nitrato, retinilacetato, acido folico, biotina, colecalcifero-lo, cianocobalamina), dolcificante (sucralosio), antiossidante (palmi-tato di ascorbile).

Azienda: Asia SoyMarchio: Asia SoyProdotto: My SoyMilk LitePaese: FilippinePackaging: Bottiglia di plastica

Descrizione del prodottoLa bevanda My SoyMilk Lite a mar-chio Asia Soy è priva di lattosio e può ridurre i rischi di malattie car-diache, aiutare a prevenire tumo-

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ri al seno e alla prostata, combat-tere l’osteoporosi e minimizzare le vampate di calore. Questo prodot-to contiene pochi grassi, calorie e carboidrati, è privo di colesterolo e conservanti, rinforzato con calcio e ricco in proteine. Inoltre è dolcifica-to con Splenda e venduto in botti-glie da 485 mL.

IngredientiSemi di soia non-OGM, acqua fil-trata, calcio, vitamina D, sucralosio.

Azienda: Asahi Soft DrinksMarchio: Asahi JyurokuchaProdotto: 16-Herb Tea for MealsPaese: GiapponePackaging: bottiglia in PET

Descrizione del prodottoShokuji to Isshoni è una estensio-ne della gamma dei tè alle erbe Asahi Jyurokucha. È un prodotto certificato FOSHU; è ricco di fibra alimentare che riduce l’assorbi-mento degli zuccheri e limita l’au-mento dei livelli di zucchero nel sangue dopo i pasti.

mum indicum), cartamo (falso zaf-ferano), ashitaba (angelica keiski), scorza d’arancia, foglie di guava, vi-tamina C.

Azienda: Arya Farm ProductsMarchio: AryaProdotto: Organic Coconut OilPaese: IndiaPackaging: bottiglia in PET

Descrizione del prodottoL’Organic Coconut Oil a marchio Arya è estratto da cocco biologico, è privo di sostanze sintetiche e pesticidi e rappresenta una ricca fonte di antiossidanti, minerali e vitamine. Inoltre, quest’olio possiede un aroma naturale, è sicuro per i produttori, rispettoso dell’ambiente e mostra anche

Il prodotto è disponibile in bottiglie da 250 mL e da 2 L.

IngredientiFibra alimentare (destrina indige-ribile), semi di lacrime di Giobbe (Coix lacryma-jobi), tè verde, orzo, riso integrale, tè estratto da cas-sia, semi di soia neri, tè blu (oo-long tea), alga kombu, funghi rei-shi, bamboo (sasa veitchii), foglia di cachi, semi di sesamo (sesa-

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FUNCTIONAL TRENDS

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proprietà antimicrobiche nei confronti di batteri, funghi e parassiti. Quest’olio è utile nel favorire la digestione e dona estrema lucentezza ai capelli e alla pelle. È un prodotto adatto ai vegetariani ed è venduto in una bottiglia da 500 mL.

Azienda: Big Benz Health Prod-uctMarchio: Lifetech SrimcupProdotto: Instant Coffee with Soy Protein Extract and CollagenPaese: TailandiaPackaging: confezioni flessibi-li all’interno di una scatola di car-toncino

Descrizione del prodottoL’Instant Coffee with Soy Protein Extract and Collagen della Life-tech Srimcup è un prodotto certi-ficato halal proposto in una confe-

zione da 170 g contenente 10 bu-stine.

IngredientiPanna vegetale (57%), caffè istan-taneo in polvere (18%), oligosac-caride della frutta (10,6%), colla-gene di pesce idrolizzato (7,3%), estratto delle proteine di soia (7%), L-arginina (0,2%), L-car-nitina (0,02%), L-glutammina (0,02%), zinco amminoacido-che-lato (0,01%), sucralosio, piccolina-to di cromo.

Azienda: The Berry CompanyMarchio: The Berry Company Prodotto: Pomegranate DrinkPaese: FilippinePackaging: Cartoncino poliaccop-piato

Descrizione del prodottoIl Pomegranate Drink a marchio The Berry Company è una bevanda

a base di succo di melograno ottenuta con una miscela di succhi da concentrati, dolcificata con estratto concentrato di frutta e zucchero naturale della frutta. Il succo naturale al 100% è ricco di antiossidanti che aiutano a mantenere la salute del cuore. Il prodotto non contiene OGM, coloranti artificiali, conservanti, additivi o dolcificanti artificiali ed è commercializzato in una confezione da 1 L riciclabile.

IngredientiAcqua, succhi di frutta da concen-trato (20%) (succo di melograno da concentrato (15%), succo di bacche di Aronia da concentrato (5%)), estratto di frutta concentra-to, aromi naturali, acido citrico, vi-tamina C.

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CONVEGNI

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Integratori: normativa in trasformazione

Gli integratori costituiscono una fonte concentrata di sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiolo-gico; sono commercializzati in for-ma di capsule, pillole, polveri in bu-stina, liquidi in fiale e destinati a essere assunti in piccoli quantitati-vi unitari (Direttiva 2002/46/CE). Si tratta quindi di una famiglia pecu-liare di alimenti, per la quale è tal-volta difficile mutuare in toto prin-cipi validi per i prodotti alimentari veri e propri. Se ne è discusso il 29 novembre a Milano durante la giornata di studio organizzata dal GSISR, Gruppo Scientifico Italiano Studi e Ricerche.

Controversie sui claim

A livello normativo Bruno Scar-pa (Direzione generale della sicu-rezza degli alimenti e della nutrizio-ne, Ministero della Salute) ha mes-so in evidenza la situazione conflit-tuale – a suo avviso in questo mo-mento insanabile – che considera legali degli integratori alimentari presenti sul mercato senza rivendi-

cazione di effetti. Infatti, da un lato gli integratori, per loro definizione, non hanno ragione di esistere se non sono in grado di svolgere spe-cifici effetti sulla salute, e dall’altro devono rispondere alla normativa sui claim (Regolamenti 1924/2006 e 432/2012, che disciplinano le in-dicazioni nutrizionali e sulla salute), che si applica in modo trasversale a tutto il comparto alimentare. “Gli integratori non sono stati tenuti nella dovuta considerazione quan-do si è disegnato il quadro normati-vo per gestire la comunicazione le-gata alla rivendicazione degli effetti positivi degli alimenti sulla salute”, ha affermato il relatore, chiarendo che nessuna bocciatura di un claim equivale alla negazione della possi-bilità di commercializzare quel pro-dotto come integratore alimenta-re, anche se quel prodotto non po-trà rivendicare nulla in termini di ef-fetti fisiologici.Oltre che sul piano concettuale, an-che sul piano tecnico stanno emer-gendo discrasie per quanto riguar-da l’applicabilità della normativa sui claim al settore degli integrato-

ri. Ecco alcuni esempi derivanti da casi reali che il Ministero della Sa-lute dovrà gestire:- vitamina C: se il suo contenuto è di almeno 24 mg su 100 g di ali-mento si può usare il claim ‘ricco di vitamina C’. “Questo claim è para-dossale nel caso degli integratori, i quali possono apportare fino a 1 g di vitamina C”, ha osservato Scarpa;- fibra alimentare: il claim ‘ricco di fibra alimentare’ si può usare se l’alimento contiene almeno 6 g di fibra per 100 g o 3 g per 100 kcal. Per un alimento sono parametri

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CONVEGNI

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abbastanza ragionevoli, ma non per gli integratori, dato che ciascu-na dose (ad esempio una capsula) può arrivare a contenere 300 mg di fibra, cioè 60 g per 100 g. Per al-cune fibre sono stati definiti pure dei claim sulla salute, quali ‘contri-buisce all’aumento della massa fe-cale’ (per alimenti contenenti fibra d’orzo) e ‘contribuisce alla norma-le funzione intestinale’ (per alimen-ti contenenti fibra di segale). Per-ché un integratore possa rivendi-care questi claim, il Ministero della Salute ha ritenuto di dover fare ri-ferimento alla dose giornaliera (al-meno 3 g per dose) anziché a 100 g di prodotto;- claim “senza zuccheri”: la con-clusione a cui è giunto il Ministe-ro è opposta alla precedente, os-sia per usare il claim nel caso degli integratori non si può considerare la dose ma la condizione genera-le prevista dal Regolamento 1924 (non più di 0,5 g di zuccheri per 100 g o 100 mL);- DHA: se l’alimento contiene al-meno 40 mg di DHA per 100 g e per 100 kcal si può usare il claim ‘contribuisce al mantenimento del-la normale funzione cerebrale’, ac-compagnato dall’informazione che l’effetto benefico si ottiene con l’assunzione giornaliera di 250 mg di DHA. Per rivendicare il claim nel caso degli integratori sono suffi-cienti 40 mg di DHA per dose op-pure, in quanto fonte concentra-ta, dovrebbero fornirne 250 mg? “Non abbiamo ancora una risposta precisa – ha dichiarato Bruno Scar-pa – ho riportato questo caso solo per farvi capire la conflittualità che esiste nel settore degli integratori alimentari”; - polifenoli: il claim ‘i polifenoli

dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo’ si può utilizzare a condizione che vi siano almeno 5 mg di idrossitirosolo e suoi deriva-ti (ad esempio il complesso oleu-ropeina e tirosolo) per 20 g di olio di oliva. Nel caso di integratori a base di queste sostanze emergo-no due problematiche: innanzitut-to bisognerebbe presentare una nuova istanza a livello comunitario dato che l’uso del claim è vincolato a 20 g di olio d’oliva, e comunque bisogna dimostrare la biodisponibi-lità dei componenti in una matrice diversa dall’olio di oliva;“Emerge chiaramente l’esigen-za di definire specifiche condizioni per i claim nutrizionali sulla salute applicati al settore degli integrato-ri alimentari perché a nostro avvi-so queste domande interpretative non possono restare senza rispo-sta”, ha concluso il dirigente del Mi-nistero della Salute, rivelando che la questione è stata sottoposta alla Commissione europea in occasio-ne della riunione del gruppo di la-voro di esperti sui claim tenutasi nel settembre scorso.

Sicurezza vs. efficacia

Un altro grosso conflitto che sta emergendo nella legislazione ali-mentare sempre in conseguenza all’applicabilità della normativa sui claim riguarda la valutazione del-la sicurezza disgiunta rispetto a quella dell’efficacia. Bruno Scar-pa ha infatti osservato che la va-lutazione della sicurezza si basa sui criteri codificati per i novel fo-ods, in base ai quali è sufficiente documentare una storia di consu-

mo sicuro di una sostanza per po-terla ritenere sicura. La valutazio-ne di efficacia, secondo la norma-tiva claim, deve invece basarsi su studi ad hoc effettuati su sogget-ti sani. “Cosa succede se i quan-titativi di una sostanza a effetto fi-siologico che risultano sicuri sul-la base della storia di consumo (e che quindi non sono novel food), non si rivelano sufficienti per svol-gere effetti fisiologici sulla base di studi svolti sull’uomo?”, si è chie-sto Bruno Scarpa, portando l’e-sempio della monacolina K da riso rosso fermentato. Il claim ‘contri-buisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue’ può essere impiegato solo per ali-menti che forniscono un apporto giornaliero di 10 mg di monacoli-na K, mentre le valutazioni di si-curezza indicano un apporto mas-simo giornaliero di monacolina pari a 3 mg di questa sostanza. Si tratta evidentemente di un’incon-gruenza difficile da risolvere. Poi-ché molti stati membri hanno po-sto il problema alla Commissione europea, è partito un riesame da parte dell’EFSA per una valutazio-ne congiunta di sicurezza ed effi-cacia per finalità fisiologiche.Benvenuto Cestaro, Università degli Studi di Milano, ha tenuto un intervento sull’efficacia degli an-tiossidanti nel rallentare i proces-si perossidativi alla base dell’invec-chiamento cellulare. Il docente ha riferito che il guru nella ricerca sui radicali liberi Barry Halliwell da un paio d’anni sta mettendo in dub-bio l’utilità di assumere integrato-ri a base di antiossidanti per pre-venire l’invecchiamento, ritenendo che al momento non esistono stu-di completi e ben condotti in gra-

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do di dimostrare tale tesi. “Que-sto è grave!”, ha affermato Cesta-ro, che è poi giunto a concludere: “Una dieta equilibrata, come quel-la mediterranea, contiene già tutti gli antiossidanti di cui abbiamo bi-sogno, senza ricorrere a integrato-ri. Il problema semmai è di cercare i meccanismi endogeni per rigene-rare le coppie redox”.

Il caso probiotici

Come è noto, l’EFSA ha bocciato una buona parte dei claim sulla sa-lute riguardanti i probiotici. Secon-do l’Autorità Europea per la Sicu-rezza Aimentare, incrementare la microflora benefica di per sé non porta a un effetto benefico sulla salute; per esserlo occorre in più documentare una concomitante riduzione di microrganismi pato-geni, oppure qualche altro effet-to specifico ad hoc. In Italia, inve-ce, indicazioni del tipo ‘favorisce l’equilibrio della flora batterica in-testinale’ sono sempre state ri-tenute l’espressione di un bene-ficio, pertanto le Linee guida sui probiotici del Ministero della Sa-lute (2011) ammettono questa in-dicazione per prodotti che forni-scono un determinato apporto di cellule vive. Neva Monari (Stu-dio avvocati Monari e Vinai, Tori-no) ha dichiarato che finora non ci sono state contestazioni per tale indicazione, e ha ribadito l’impor-tanza delle linee guida ministeria-li come riferimento per le autori-tà che svolgono controlli in questo ambito.Ma cos’è esattamente la microflo-ra intestinale (o microbiota)? Non è facile dare una definizione uni-

voca poiché, ha spiegato Edoardo Felisi dell’Università degli Studi di Pavia, non solo comprende cir-ca 160 specie, di cui meno della metà rappresentano il microbiota umano, mentre tutte le altre diffe-riscono da individuo a individuo e, oltre a ciò, cambia nel corso del-la vita. È però assodato che nel nostro organismo svolge un ruo-lo essenziale in quanto protegge da batteri patogeni, compete con altre forme microbiche per i nu-trienti e per l’adesione alle protei-ne dell’ospite, secerne batterioci-ne, favorisce la digestione e l’as-sorbimento di nutrienti, è in gra-do di fermentare i carboidrati pro-ducendo acidi grassi a catena cor-ta, degrada gli xenobiotici, sinte-tizza vitamine, stimola e modula il GALT (Gut-Associated Lymphoid Tissue), cioè il tessuto linfoide associato all’intestino, che corri-sponde al 70% di tutto il nostro si-stema immunitario. “Alcune con-dizioni (infezioni virali e batteriche, assunzione di antibiotici, intolle-ranze alimentari) possono altera-re la composizione della microflo-ra – ha osservato il relatore –. L’as-sunzione di probiotici contribuisce a ripristinare la normale composi-zione della microflora intestinale”.

Aggiornamenti sui ‘botanicals’

Un altro settore in fase di evolu-zione dal punto di vista normati-vo è quello dei botanicals, sostan-ze e preparati vegetali che pos-sono essere impiegati in alimen-ti convenzionali, integratori ali-mentari, alimenti addizionati, me-dicinali vegetali tradizionali, pro-dotti cosmetici. Maria Laura Co-

lombo, Dipartimento di Scien-za e Tecnologia del Farmaco, Uni-versità di Torino, ha osservato che la metà degli integratori commer-cializzati in Italia è a base vegeta-le, ma il 70% degli estratti vege-tali che li compongono sono im-portati, con conseguenti problemi dei controlli. Al momento in Ita-lia le piante ammesse sono quel-le listate nel D.M. 9 luglio 2012, anche se è in corso di definizione una lista armonizzata relativa a tre stati membri, Belgio, Francia e Ita-lia, denominata appunto lista Bel-frit. La relatrice ha poi citato le li-nee guida del Ministero della Sa-lute sulle piante officinali negli in-tegratori alimentari (datate mag-gio 2013), che danno i requisiti di qualità, e suggerito di consultare anche alcuni database disponibi-li online (theplantlist.org, ars-grin.gov, indexfungorum.org, algaeba-se.org, lichenis.ie) per la corretta identificazione e denominazione del materiale vegetale.Sulla qualità e sicurezza dei bota-nicals si è soffermata pure Mari-nella Trovato di SISTE, Società Ita-liana delle Scienze e delle Tecni-che Erboristiche, che ha presenta-to il progetto Plantlibra (acronimo di PLANT food supplements: Le-vels of Intake, Benefit and Risk As-sessment), cofinanziato nell’ambi-to del Settimo Programma Quadro dell’Unione europea con l’obietti-vo di promuovere l’uso sicuro de-gli integratori alimentari a base di botanicals partendo da un incre-mento delle conoscenze scientifi-che. Il 2014 sarà il quarto e ultimo anno di lavori di questo progetto, che ha visto la creazione di un net-work di laboratori per la condivisio-ne dei dati.

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CONVEGNI

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Addio ai ‘dietetici’

Marco Silano, direttore del Repar-to di Alimentazione, Nutrizione e Salute dell’Istituto Superiore di Sa-nità, ha parlato del Regolamento 609/2013 sui prodotti destinati ad un’alimentazione particolare. Que-sto provvedimento, che è stato ap-provato a luglio ma entrerà in com-pleta applicazione solo fra 3 anni, rivoluzionerà nei prossimi anni il quadro normativo sui dietetici (ali-menti a base di cereali, formule per lattanti e di proseguimento, ali-

menti per la prima infanzia, alimen-ti a fini medici speciali, sostituti dei pasti per il controllo del peso). Tra l’altro va ad abrogare anche il Rego-lamento 41/2009 sui prodotti sen-za glutine, trasferendone le dispo-sizioni nell’ambito del Regolamen-to 1169/2011 riguardante le infor-mazioni al consumatore. “Facendo questo passaggio – ha precisato il relatore – si deve però assicurare che le persone intolleranti al gluti-ne abbiano lo stesso livello di pro-tezione previsto dal Regolamen-to 41/2009, questo perché al mo-

mento attuale i dietetici prevedono una serie di controlli e autorizzazio-ni che, passando invece all’ambi-to dell’etichettatura, verrebbero a perdere”. Riguardo ai prodotti sen-za glutine in Italia ci sarà un altro problema da affrontare quando il Regolamento 609/2013 entrerà a pieno regime: come gestire l’ero-gazione gratuita degli alimenti con meno di 20 ppm di glutine inseriti nel registro nazionale degli alimen-ti senza glutine presso il Ministero della salute.

Rossella Contato

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SALUTEE BENESSERE

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Patate, pomodori e zafferano per combattere il dolore

Come terza coltura più im-portante al mondo, le pa-tate contengono tutto il necessario per la sopravvi-venza, ma potrebbero an-che aiutare a combattere le malattie e alleviare il do-lore?Per studiare questo è sta-to approvato, nell’ambito del Seventh Framework Programme for Research and Innovation (FP7), il progetto DISCO di quattro anni (2013-2017) da 8,5 milioni di euro, 5 dei quali forniti dalla Commissione europea, che vede la col-laborazione tra Gran Bre-tagna, Cile, Belgio, Ger-mania, Italia, Israele e Ro-mania.Il progetto “Dalla scoper-ta ai prodotti: un canale di prossima generazione per una generazione so-stenibile di prodotti di ori-gine vegetale di alto valo-re” sta prendendo in esa-me il potenziale dei com-

ponenti chimici natural-mente presenti nelle pa-tate, nei pomodori e nel-lo zafferano per combat-tere malattie quali il can-cro e l’aterosclerosi e al-leviare il dolore causa-to da diversi disturbi. L’o-biettivo è di trovare modi sostenibili per produrre questi composti chimici conosciuti come compo-sti bioattivi.Basato sulla recente iden-tificazione delle piante dal-le famiglie delle Solanacee (patate, pomodori e me-lanzane) e Iridacee (zaffe-rano, crocus e fresie) qua-li fonti promettenti di com-

posti bioattivi per la salu-te umana e il trattamen-to delle malattie degene-rative, il progetto DISCO si prefigge di studiare ul-teriormente queste fon-ti naturali sostenibili e di mettere a punto procedu-re per produrre livelli mag-giori di questi bio-compo-sti, per esempio con l’e-strazione.Il progetto, coordinato da Paul Fraser, Royal Hollo-way and Bedford New College, Gran Bretagna, è nato per realizzare ana-lisi di fattibilità per la pro-duzione di bio-composti da fonti rinnovabili. La rete

creata agisce come un ca-nale generico in grado di portare le scoperte e l’in-novazione, attraverso l’ap-plicazione e la validazio-ne, alla valorizzazione in-dustriale.I partner di DISCO sono 15 organizzazioni provenienti da 7 nazioni esperte in in-gegneria metabolica, iper-produzione di sostanze di alto valore dalle piante e trasferimento della tecno-logia al mercato. Per l’Italia sono coinvolti l’Agenzia na-zionale per le nuove tecno-logie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e l’IGA Technology Services.

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SALUTE E BENESSERE

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Il consumo di caffeina migliora le prestazioni muscolari

Per chi pratica sport, ali-mentarsi in modo corret-to e attento è importante tanto quanto l’allenamen-to. Ogni sportivo lo sa: in base al tipo di regime ali-mentare, il fisico può trar-re diversi benefici. Per esempio le proteine aiuta-no la crescita o il mante-nimento della massa mu-scolare, mentre i carboi-drati forniscono l’energia necessaria a praticare atti-vità fisica.Forse però non tutti san-no che anche il consumo di una sostanza come la caf-feina è stato messo in re-lazione con la qualità del-le prestazioni sportive. Nu-merose ricerche scientifi-che, infatti, hanno eviden-ziato una corrispondenza tra assunzione di caffeina prima della pratica sportiva e qualità delle prestazioni muscolari durante l’attività.A questo proposito, l’In-stitute for Scientific infor-mation on Coffee (ISIC, www.coffeeandhealth.org) segnala la recente ri-cerca scientifica “L’effet-to del consumo di caffei-na sulla torsione e l’attivi-tà muscolare durante l’e-sercizio fisico di resistenza negli uomini”, condotta da Michael J. Duncan, dell’U-niversità di Derby, Gran Bretagna (Muscle & Ner-

ve, studio pubblicato onli-ne prima della stampa).La ricerca è stata condot-ta in doppio-cieco su un campione di uomini adulti allenati, dell’età media di 22 anni, ai quali sono sta-ti somministrati caffeina (6 mg/kg) e placebo. Ses-santa minuti dopo l’assun-zione, i partecipanti han-no effettuato sei ripetizio-ni di estensione del ginoc-chio a tre velocità angola-ri diverse. Ripetute misu-razioni hanno indicato che la torsione muscolare era significativamente più alta se associata all’assunzio-ne di caffeina rispetto al placebo. Inoltre, con l’au-mento della velocità ango-

lare, l’attività muscolare è risultata maggiore nei sog-getti che avevano assunto caffeina. I risultati di questo studio aggiungono un ulteriore tassello al quadro della let-teratura sui benefici asso-ciati al consumo modera-to di caffeina, conferman-do come questa sostanza si addica a una dieta sana e bilanciata e a uno stile di vita attivo.

Estratto di foglie d’olivo contro l’osteoporosi

Bonolive è un estratto standardizzato di foglie d’oliva, 100% naturale, con azione sul metaboli-smo osseo.Sviluppato e brevettato da BioActor, un’azienda olandese leader nella for-mulazione di prodotti at-tivi funzionali per i setto-ri nutraceutico e alimen-tare, Bonolive è prodot-to nel sud della Spagna. L’azienda lavora in stretta

collaborazione con colti-vatori locali e questa me-todologia consente il con-trollo diretto su ogni fase del processo, dalla col-tivazione delle olive alla raccolta e alla produzione dell’estratto.Il rispetto e l’applicazione di standard qualitativi di li-vello farmaceutico garanti-scono un estratto con alta concentrazione standar-dizzata di polifenoli.

Uno dei componenti chia-ve dell’estratto è l’oleuro-peina, un potente fitonu-triente che migliora la dif-ferenziazione delle cellu-le mesenchimali in oste-oblasti (responsabili della produzione di tessuto os-seo), inibendo allo stes-so tempo la formazione di cellule adipose e il pro-cesso di riassorbimento del tessuto a opera degli osteoclasti.Bonolive trova applicazio-ne nella formulazione di integratori alimentari per la cura e la prevenzione dell’osteoporosi. È distri-buito in Italia da Giusto Faravelli.

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Ingrediente per la salute dell’intestino

Circa il 10-20% della po-polazione mondiale è af-fetto da un disturbo dige-stivo e quasi tutte le per-sone hanno sofferto di di-sturbi gastrointestinali che spesso influiscono sulla qualità della vita. I sinto-mi come la sensazione di gonfiore, la produzione di gas, i brontolii di stomaco

e di pancia e i dolori addo-minali influenzano l’umore e sono spesso combina-ti con ridotti livelli di con-centrazione ed energia. Tali sintomi possono arri-vare ad impedire alle per-sone di vivere serenamen-te le relazioni sociali.Indagini di mercato indica-no che oggi un terzo dei consumatori è alla ricerca di un sostegno per la sa-lute dell’intestino. Questo dato può essere correlato al fatto che anche i sogget-ti con una microflora inte-stinale sana e senza intol-

leranze alimentari soffro-no di disturbi gastrointe-stinali. I consumatori cer-cano attivamente un aiu-to per il sollievo dei distur-bi digestivi e sono alla ri-cerca di prodotti in grado di fornire loro percepibili e benefici effetti, a breve termine, sia sulla funzione intestinale che sulla sua regolarità e preferiscono rivolgersi al mondo del ri-medio naturale (integratori alimentari), piuttosto che a quello dei farmaci.Benegut è un nuovo in-grediente, completamen-te naturale, per la salute dell’intestino; si tratta di un estratto da foglie di Perilla frutescens L. standardizza-to in una specifica frazio-ne di flavonoidi, in acido ro-smarinico e nel principio at-tivo chiave Vicenin 2.La Perilla frutescens è una pianta erbacea annua-le, commestibile, origina-ria dell’Asia. Le foglie ver-di di Perilla sono utilizza-te come tè, cibo o spezie. Nella medicina tradiziona-le cinese sono collegate a infezione del tratto respi-ratorio o del sistema im-munitario.Benegut, distribuito in Ita-lia da Aethra, migliora i sintomi di gonfiore, pas-saggio di gas, brontolii, sensazione di pienezza ed

è particolarmente efficace per ridurre i dolori addomi-nali nelle donne. Benegut è l’unico estratto brevet-tato di Perilla frutescens che ha effetti benefici per la salute dell’apparato di-gerente scientificamente dimostrati: esso combina l’attività procinetica e an-tispasmodica con l’effica-cia anti-infiammatoria, de-terminando un sollievo im-mediato e percepibile dal disagio gastrointestinale.Benegut è ottenuto me-diante estrazione con sola acqua e si presenta come una polvere fine, beige, completamente solubi-le e grazie alla sua bassa attività dell’acqua può es-sere facilmente inserito in formulazioni con probioti-ci senza avere un impat-to negativo sulla loro sta-bilità. È conforme ai più

alti protocolli di qualità e di tracciabilità, con una com-pleta caratterizzazione del fitocomplesso e supporta-to da dati di stabilità.Gli impianti di produzione sono conformi agli stan-dard internazionali di sicu-rezza, igiene e controllo di qualità: ISO - 9001:2008, ISO - 22000:2005, GMP.Benegut è approvato ne-gli integratori alimentari in Europa e negli Stati Uniti; è un ingrediente innovati-vo in grado di migliorare i disturbi gastrointestina-li e di fornire effetti bene-fici che non sono conse-guibili con altri prodotti at-tualmente disponibili nel mercato, a base di probio-tici e fibre prebiotiche che svolgono prevalentemente un’azione sulla microflora e sul transito intestinale, senza agire sul disconfort.

Estratti vegetali per il benessere

Cafftop e Capsired di NVH Italia, estratti secchi otte-nuti da materie prime se-lezionate con un procedi-mento esclusivo che fa ri-corso solo ad acqua di fon-te, sono ingredienti per la preparazione di alimenti e bevande funzionali e inte-gratori alimentari le cui con-notazioni eco-friendly forni-scono un’ulteriore valoriz-zazione al prodotto finito.

Sono ingredienti innovativi utili all’equilibrio del peso corporeo, al fisiologico recupero fisico e menta-le e al benessere globale. In particolare, il fito-com-plesso e l’ottima lavorabi-lità rendono il Cafftop un ingrediente di prima scel-ta nella formulazione di ali-menti e integratori, quali bevande, soluzioni istanta-nee e compresse idroso-

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SALUTE E BENESSERE

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lubili destinati all’equilibrio del peso corporeo, al recu-pero fisico e mentale e al naturale stimolo del meta-bolismo.Cafftop è un composto secco che nasce dall’e-strazione simultanea e bi-lanciata di tre materie pri-me esclusive di origine su-damericana attentamen-te selezionate: semi di guaranà (Paullinia cupana Kunt), foglie di matè (Ilex paraguariensis A. St. Hill) e semi di cola (Cola acu-minata Schott et Endl.). Si presenta come una polve-re dalla granulometria va-riabile tra i 250 ed i 500 µm in relazione alle esi-genze del cliente, con un contenuto standardizzato pari al 20% in caffeina e un’eccellente solubilità in acqua.Capsired è un estratto secco granulato di Capsi-cum annuum var. longum con un contenuto stan-dardizzato del 2% in cap-saicinoidi. Ingrediente ali-mentare dalle caratteristi-che esclusive, Capsired si presenta come una polve-

re rivestita e granulata uti-lizzabile per alimenti e in-tegratori alimentari. I pas-saggi estrattivi che ne ca-ratterizzano la produzione permettono di mantenere inalterate le caratteristiche salutistiche legate alla pre-senza dei capsaicinoidi, mentre l’esclusivo proces-so di granulazione e rive-stimento riduce sensibil-mente gli svantaggi, quali l’irritazione, comunemen-te riscontrabili nell’utilizzo di prodotti che contengo-no principi piccanti. Cap-sired viene prodotto uni-camente con coltivazioni poste nel Sud Italia e con frutti provenienti da micro-filiera certificata. Quindi, la trasformazione avviene nello stabilimento dell’a-zienda situato a Lauria, in prossimità dell’area di col-tivazione.Per la produzione sia di Capsired che di Cafftop è utilizzato un partico-lare processo che utiliz-za esclusivamente acqua di fonte come solven-te di estrazione e lo sta-bilimento di Lauria si av-vale di impianti innovati-vi ed eco-friendly (funzio-nanti con fonti rinnovabi-li come energia solare e biomasse da scarti di la-vorazione), che permetto-no di esaltare le sostan-ze funzionali naturalmen-te presenti nelle materie prime, nel massimo ri-spetto dei requisiti di si-curezza e di qualità.

Microbiota intestinale

L’ecosistema più com-plesso della natura è den-tro ognuno di noi; si chia-ma microbiota dell’appara-to gastro-intestinale ed è l’insieme dei microorgani-smi presenti nel tubo dige-rente dell’uomo che han-no un ruolo fondamenta-le per la vita: secondo gli scienziati, che ormai lo de-finiscono un “super orga-nismo”, è composto da un numero di batteri pari a sei volte il totale delle cellu-le che compongono l’in-tero corpo umano e da al-meno quattro milioni di tipi di batteri diversi, che vivo-no in stretto contatto “mu-tualistico” con la muco-sa intestinale. I principali sono i bifidobatteri, i latto-bacilli e gli eubatteri, ma vi sono numerose altre spe-cie e tutti insieme condu-cono funzioni essenziali: favoriscono la bio-disponi-bilità di alcuni nutrienti e il metabolismo delle calo-rie; sintetizzano diverse vi-tamine; regolano l’espres-sione del sistema immu-nitario nella mucosa inte-stinale; sostengono la pe-ristalsi intestinale; proteg-gono la mucosa intestina-le, e quindi l’intero organi-smo, da aggressioni di mi-crorganismi patogeni, pre-venendo così la comparsa di molte infezioni.Alcuni recenti studi dimo-strano che i batteri posso-

no addirittura incidere su stati d’animo e comporta-menti umani stimolando la produzione, a livello in-testinale, di sostanze che raggiungono e condiziona-no il sistema nervoso cen-trale. Per esempio, alcuni tipi di batteri, per proteg-gere i delicati equilibri del proprio ecosistema, indu-cono l’individuo a desiste-re dall’esplorare nuovi am-bienti, diminuendo così il rischio che esso entri in contatto con nuove specie batteriche che potrebbero colonizzarne l’intestino: il risultato può essere un in-dividuo che si chiude in se stesso, rinunciando a una sana socialità.La composizione del mi-crobiota è fortemente in-fluenzata dall’ali-mentazione, già a partire dal tipo di allattamento, se al seno o artifi-ciale, dallo svezza-mento

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e in seguito dalla condot-ta alimentare quotidiana. Fattori interni ed esterni possono determinare al-terazioni anche importan-ti del microbiota: fra que-sti vi sono squilibri diete-tici, stress psico-fisici, stili di vita non equilibrati, uso incongruo di farmaci. Alimentazione e stili di vita corretti, integrati con una nutraceutica fisiologica di regolazione specifica e mi-rata, garantiscono quin-di la presenza di un mi-crobiota fisiologico sano e funzionale a mantenere in buona salute l’intero orga-nismo. In particolare, la soluzione consigliata dalla nutraceu-tica fisiologica di regolazio-ne si basa sui principi sin-tetizzabili nella formula co-siddetta delle 3 R: ripulire, riparare e ripopolare. Per ognuno di questi prin-cipi esistono diversi inte-gratori.Per ripulire, Guna, azienda italiana leader nel settore della produzione e distri-buzione di farmaci di origi-ne biologico-naturale, con-siglia Enterosgel, un po-tente disintossicante ga-strointestinale sotto for-ma di gel inodore e insa-pore, privo di glutine, aro-mi e conservanti, capace di legare selettivamente le sostanze tossiche e rimuo-verle naturalmente entro 12 ore dall’assunzione. Grazie alla sua struttura globula-re porosa a base di silicio,

facilita l’eliminazione delle sostanze tossiche esoge-ne ed endogene favoren-do la normalizzazione della mucosa intestinale, senza intaccare il delicato equili-brio della flora batterica. Per riparare, è particolar-mente indicato Colostro noni, integratore alimen-tare a base di colostro bo-vino liofilizzato, puro al 100% senza additivi e a basso contenuto di gras-si, e di Morinda citrifolia (noni), grazie all’attività si-nergica dei suoi principi attivi naturali. La Morinda citrifolia è nota per le sue proprietà antinfiammato-rie e stimolanti le difese immunitarie dell’organi-smo. Colostro Noni è una formulazione orosolubile innovativa a rapida azio-ne, i cui componenti atti-vi sono altamente biodi-sponibili per l’organismo, è indicato sia negli adulti che nei bambini nei casi di ridotta o alterata funzio-nalità intestinale, dovuta a infezioni (gastroenteriti) di origine batterica o vira-le, nei casi di disbiosi in-testinali secondarie all’u-so protratto di antibiotici, cattiva alimentazione, ma-lattie infettive, stress psi-chici o stili di vita sregola-ti, per la sua spiccata atti-vità naturale di protezione e di riequilibrio della strut-tura della mucosa. Proflora è l’integratore ali-mentare simbiotico co-stituito da 6 diversi cep-

pi probiotici, in forma mi-croincapsulata gastropro-tetta, associati con fibra prebiotica allo scopo di ri-equilibrare l’ecosistema intestinale. La componen-te probiotica appartiene sia al genere Bifidobacte-rium che Lactobacillus e ha caratteristiche meta-boliche tali da creare un effetto sinergico che assi-cura una pronta colonizza-zione dei diversi segmen-ti intestinali. La compo-nente prebiotica è costi-tuita da frutto-oligosacca-ridi (FOS), in grado di sti-molare selettivamente lo sviluppo dei ceppi probio-

tici di tutti i gruppi micro-bici “benefici” della mi-croflora intestinale autoc-tona. Non essendo idro-lizzati dagli enzimi digesti-vi, né assorbiti dalla mu-cosa del piccolo intesti-no, i FOS riescono a giun-gere intatti nel colon dove sono fermentati selettiva-mente dalla componente benefica della microflora intestinale, in particolare da lattobacilli e bifidobat-teri, aumentando l’effet-to “barriera” della muco-sa intestinale e favoren-do l’assorbimento di alcu-ni minerali, in particolare calcio e magnesio.

Benessere per i neonati

Infat, ottenuto grazie a un processo enzimatico bre-vettato da Advanced Li-pids, frutto della joint ven-ture tra AAK e Enzymotec, è un ingrediente che imita la composizione e le pro-prietà del grasso del latte materno. Fornisce triglice-ridi strutturati con un ele-vato contenuto di acido palmitico nella posizione centrale del trigliceride per uno sviluppo e un benes-sere ottimali dei neonati. Infat sembra in grado di in-fluenzare la composizione della microflora intestina-le durante le prime setti-mane di vita aumentando la quantità di Lactobacil-

li e Bifidobatteri nelle feci e, pertanto, fornendo ef-fetti benefici per la salute e il benessere dei neona-ti alimentati con latte artifi-ciale. Inoltre, potrebbe es-sere una soluzione al pro-blema delle coliti limitan-do l’infiammazione intesti-nale.In diversi studi clinici è sta-ta esaminata la correlazio-ne tra il livello di acido pal-mitico in posizione centra-le dei trigliceridi e l’assor-bimento del calcio e i ri-sultati hanno confermato una relazione diretta con un aumento dell’assorbi-mento sia del calcio che dei grassi.

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BELLEZZA

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Riduzione delle rughe

L’assunzione per via ora-le dei peptidi di collage-ne Verisol di Gelita por-ta a una pronunciata e si-gnificativa riduzione del volume delle rughe intor-no agli occhi: questi i risul-tati di un recente studio a doppio cieco, controllato da placebo, dell’Universi-tà di Kiel in Germania. C’è

un impatto diretto sul tur-nover della matrice extra-cellulare del derma chia-ramente dimostrato da un significativo aumento nel-la sintesi del collagene e dell’elastina con la conse-guente riduzione delle ru-ghe dopo solo 4 settimane di trattamento (effetto più rimarcato dopo 8 settima-

Tabella con le percentuali di riduzione delle rughe intorno agli occhi (Gelita).

ne). Come risultato, le par-tecipanti sembravano con-siderevolmente più giova-ni dopo il trattamento.A 114 donne con età com-presa tra 45 e 65 anni sud-divise in due gruppi e, in modo randomizzato, è sta-to somministrato il place-bo o 2,5 g di Verisol una volta al dì per 8 settima-

ne. Sono state misurate in modo obiettivo le rughe sulla pelle prima d’inizia-re il trattamento, dopo 4 e 8 settimane dall’inizio del trattamento e dopo altre 4 settimane dalla fine dello stesso.Dopo 4 settimane, il volu-me delle rughe era significa-tivamente ridotto del 7,2% in media e, dopo 8 settimane l’effetto era molto più pro-nunciato (20,1%). In par-ticolare, è stata raggiun-ta una riduzione massima del 49,9% del volume del-le rughe intorno agli oc-chi e 4 settimane dopo la fine del trattamento le ru-ghe intorno agli occhi ri-sultavano ancora ridotte dell’11,5%.Dopo 8 settimane di tratta-mento, il contenuto di pro-collagene di tipo 1 era au-mentato del 65%, di ela-stina del 18% e di fibrilli-na del 6%.

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bellezza

ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio - 41

Olio di borragine

Gli oli NEWmega della De Wit sono oli superio-ri ricchi in acidi grassi es-senziali. L’olio di borragine NEWmega contiene il 20-25% dell’acido grasso es-senziale omega-6 gamma-linolenico importante per la salute dell’organismo. L’organismo ha la capaci-tà di produrre l’acido gam-ma linolenico dall’acido li-noleico, ma possono es-serci molte interferenze in questa conversione che rendono necessaria un’in-tegrazione.L’olio di borragine è ide-ale per l’uso negli inte-gratori nutrizionali, negli

alimenti e nelle bevan-de funzionali, nei nutri-cosmetici, nella nutrizio-ne infantile e nei mangi-mi per animali domestici. Aiuta inoltre a mantenere la pelle giovane: infatti, è un olio naturale che non solo restituisce idratazio-ne alla pelle secca e dan-neggiata, ma fornisce an-che un sollievo a chi sof-fre di problemi cronici, quali dermatiti atopiche e psoriasi. Sotto forma di polvere può anche esse-re utilizzato come ingre-diente funzionale in pro-dotti lattiero caseari e in bevande.

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GESTIONEDEL PESO

42 - ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio

Calcio, magnesio e lattulosio per ridurre il grasso corporeo

Uno studio condotto in Giappone suggerisce che una combinazione di mine-rali e fibre prebiotiche po-trebbero aiutare a ridurre la massa grassa corporea nelle donne di mezza età.Sull’Asia Pacific Journal of Clinical Nutrition (2013, vol. 22, n. 4, pagg. 557-564) sono stati pubbli-cati i risultati dello stu-dio che alimenta il dibatti-to sul ruolo potenziale dei prodotti lattiero caseari nel controllo del peso.I ricercatori giapponesi hanno preparato una pol-vere granulare di cristalli di lattulosio, calcio estrat-to dal latte e ossido di ma-gnesio. Il test a controllo randomizzato ha sommi-nistrato 300 mg di calcio, 150 mg di magnesio e 0,4 g di lattulosio al giorno. I ri-sultati hanno messo in evi-denza che, tra le 76 don-ne partecipanti, chi faceva parte del gruppo con l’in-

tegrazione attiva ha per-so una media di 0,8 kg di massa grassa corporea in più rispetto alle donne del gruppo senza integrazio-ne. Non sono state regi-strate differenze antropo-metriche tra i due gruppi.Una scoperta significativa è che l’effetto di riduzione

del grasso corporeo è sta-to indotto da un’integra-zione relativamente picco-la di calcio (0,3 g/die con magnesio e lattulosio), co-munque inferiore al livel-lo di assunzione massi-mo tollerabile per i giap-ponesi: la media del cal-cio assunto è stata infat-

ti di circa 520 mg. È pos-sibile che il magnesio e il lattulosio potenzino gli ef-fetti di riduzione del gras-so dovuti al calcio e alcune indagini indicano che l’effi-cacia del calcio sulla perdi-ta di grasso corporeo è po-tenziata dai prodotti lattie-ro caseari.

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GESTIONE DEL PESO

ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio - 43

Controllo del peso e integrazione di iodio

Algea, azienda del Grup-po Valagro, è tra gli ol-tre 700 espositori presen-ti quest’anno a Vitafoods Europe, dove illustrerà le proprietà benefiche de-gli ingredienti della sua li-nea AlgeaFood, conferma-te anche dallo studio clini-co pubblicato nel 2013 sul-la rivista di settore Nutra-foods.Situata in Norvegia, là dove l’ecosistema è anco-ra intatto ed incontamina-to, Algea è l’unica azienda mondiale produttrice di in-gredienti a base di alghe marine situata oltre il Cir-colo Polare Artico. Da ol-tre 75 anni Algea, racco-glie e trasforma l’Asco-phyllum nodosum, un’alga bruna unica al mondo, che cresce nelle aree intertida-li dei freddi mari del nord. L’impeto delle maree, l’e-sposizione prolungata alla luce o al buio e le rigide temperature hanno tem-prato quest’alga artica, che sviluppa naturalmen-te durante la sua crescita, componenti attivi prezio-sissimi.Algea conosce l’Ascophyl-lum nodosum come nes-sun altro e dalla sua la-vorazione ottiene prodot-ti di altissima qualità ric-chi in componenti biolo-gicamente attivi (alginati,

fucoidani, polifenoli, fluo-rotannini, fibre, vitamine, minerali e antiossidanti); in tutte le fasi di lavorazione, dalla raccolta in mare sino all’ottenimento del prodot-to, l’azienda utilizza meto-di sostenibili ed innovativi, che consentono di preser-vare i preziosi componenti attivi, conservando al con-tempo intatto l’ecosiste-ma marino.Grazie a questo importan-te know-how maturato in lunghi anni di attività, reso possibile anche dalla for-te e costante spinta verso l’innovazione e la ricerca di tutto il Gruppo Valagro, Al-gea ha sviluppato la linea di nutraceutici AlgeaFood, fitocomplessi ottenuti da puro Ascophyllum nodo-sum direttamente raccol-to e lavorato in Norvegia in impianti tecnologici e all’a-vanguardia; grazie alla ric-ca presenza di polifenoli, mannitolo, vitamine, mi-nerali e alginati, i prodotti AlgeaFood rappresentano un contributo efficace per il benessere fisico.Gli ingredienti nutraceuti-ci sviluppati da Algea, Al-geaFood Phyto e AlgeaFo-od I-Plus costituiscono ri-spettivamente un prezio-so aiuto per il controllo del peso, in quanto possono aiutare a ridurre il grasso

bianco corporeo ed inibire l’enzima alfa-amilasi, coin-volto nel metabolismo dei carboidrati complessi, e per l’integrazione dello io-dio nella dieta. Quest’ul-timo, infatti, è biodisponi-bile per il corpo umano ed è un elemento fondamen-tale per gli esseri umani in moltissimi stadi della vita, utile anche per supportare le performance di atleti e appassionati di sport che cercano un energizzante naturale.Secondo un recente stu-dio pubblicato alla fine del 2013 sulla rivista scientifi-ca Nutrafoods, l’alga Asco-phyllum nodosum può aiu-tare a ridurre l’indice di massa corporea e il peso, e l’incremento del livel-lo di adiponectina: infatti, come dimostrano anche i trend ottenuti nello studio clinico, l’aumento di que-sta proteina gioca un ruo-lo fondamentale in quan-to la sua presenza nell’or-ganismo è inversamen-

te proporzionale a quella del grasso corporeo. Infi-ne, i risultati della ricerca hanno messo in eviden-za che le componenti atti-ve dell’Ascophyllum nodo-sum possano contribuire al mantenimento dei nor-mali livelli di trigliceridi.Grazie all’alto livello del-la ricerca scientifica con-dotta da Algea, agli impor-tanti investimenti in ricer-ca e sviluppo e alla stret-ta partnership con la rete di università e istituti di ri-cerca che collaborano con il gruppo italiano a livello internazionale, Algea è alla continua ricerca di nuove applicazioni degli estratti di Ascophyllum nodosum. Le sostanze contenute in questa alga bruna sono già impiegate come ingre-dienti, nei settori della nu-traceutica per la nutrizione umana, del feed, per la nu-trizione animale, oltre che in agricoltura, come ferti-lizzante idoneo anche per le coltivazioni biologiche.

Idee per barrette iperproteiche e dietetiche

Herza Schokolade, di-stribuita in Italia da New-chem, parteciperà al Fini-shed Products Europe di Ginevra presentando nuo-vi prodotti nella catego-ria delle barrette funzio-nali per la nutrizione degli sportivi, per l’alimentazio-

ne dietetica e per prodot-ti salutistici.La categoria delle barrette energetiche e proteiche ha un tasso di crescita superio-re alla media; tra i nuovi svi-luppi Herza ci sono barrette proteiche con un contenu-to in proteine del 58% adat-

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44 - ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio

Barrette multistrato Colour-Snackers (Herza Schokolade).

te sia per gli atleti estempo-ranei, che per quelli molto ambiziosi che vogliono con-tenere le calorie assunte mentre costruiscono la loro massa muscolare. Herza ha anche sviluppato la barretta proteica “White pure Cho-colate” completamente di cioccolato: infatti, l’azienda è una delle poche a produr-re cioccolato funzionale con il 40% in meno di zuccheri e un livello di proteine cin-que volte superiore a quello del cioccolato normale.Nella categoria delle bar-rette dietetiche è stata svi-luppata una barretta ric-ca in fibre in grado di ap-portare un estremamente

prolungato senso di sazie-tà. Le prime barrette multi-strato a colore unico, “Co-lour-Snackers”, attirano l’at-tenzione: la barretta e il ri-pieno di frutta hanno lo stesso colore e offrono la possibilità di differenzia-zione in questa categoria.

mente salutare in quan-to composta unicamen-te dalla fibra solubile pro-veniente dalla radice di konjac ricca in glucoman-nano. ZenPasta è un’otti-ma alternativa per chi sof-fre di celiachia e per una rapida riduzione dei livel-li di colesterolo, causa di molti problemi cardiaci. Il glucomannano è stato oggetto di molte ricerche scientifiche e pubblicazio-ni sulle principali riviste scientifiche internazionali. Questi studi hanno osser-vato che pochi grammi al giorno di glucomannano puro per quattro settima-ne hanno portato alla ridu-zione del livello di coleste-rolo del 10% e di altri tri-gliceridi del 23%. Un altro effetto benefico del glu-comannano è il migliora-mento del transito intesti-nale ed è consigliato an-che per i bambini e in gra-vidanza. La maggior par-

Pasta salutare e dietetica

Il segreto dei giapponesi per rimanere in forma, di-magrire e vivere a lungo sembrerebbe contenuto in una scoperta che risa-le a migliaia di anni fa uti-lizzata comunemente in Asia. Si tratta degli Shira-taki di Konjac: pasta com-posta da una fibra solubile che si estrae dalla radice di una pianta asiatica chia-mata konjac. Questa fibra non contiene calorie, car-boidrati, grassi, proteine, glutine, lattosio, né qual-siasi altra sostanza che possa essere assorbita dall’organismo. Sembre-rebbe quindi l’ideale per

chi cerca un prodotto na-turale, sano, con uno scar-so apporto calorico e per chi soffre di problemi lega-ti all’alimentazione.ZenPasta è prodotta in modo completamente na-turale e senza alcun addi-tivo chimico, solo farina di konjac estratta diretta-mente da radici coltivate secondo i principi dell’agri-coltura biologica sulle col-line dell’isola di Java, in In-donesia, nella fitta giun-gla tropicale. È qui che si ottiene la varietà miglio-re di konjac scoperta alla fine della seconda guer-ra mondiale da un ufficia-

le giapponese di stanza in Indonesia. La pianta di konjac deve crescere per tre anni prima di poter es-sere lavorata ed è questa la principale ragione della differenza di prezzo rispet-to alla pasta comune. Gra-zie a un processo brevet-tato ZenPasta, a differenza degli altri shirataki in com-mercio, non è conservata in acqua, ma secca: si pre-senta come la normale pa-sta di grano duro e ha una consistenza molto grade-vole al consumo.ZenPasta è particolar-

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GESTIONE DEL PESO

ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio - 45

te delle istituzioni sanita-rie del mondo raccoman-da d‘ingerire almeno 30 g di fibre al giorno, risultato a cui ZenPasta può contri-buire senza imporre sacri-fici e piatti poco invitanti.ZenPasta è poi un ottimo alleato per perdere i chi-li in eccesso con l’avvici-narsi della bella stagione. Esistono migliaia di die-te e quasi tutte pongono dei limiti al consumo di ca-lorie e carboidrati. Di con-seguenza, la pasta è spes-so proibita o drasticamen-te ridotta per chi vuole di-magrire, visto che 100 g contengono circa 350 ca-lorie e sono composti prin-cipalmente da carboidra-ti. Come già detto ZenPa-

sta è composta da una fi-bra solubile che non viene assorbita dal nostro orga-nismo ma, sciogliendosi parzialmente nello stoma-co, forma un gel che ral-lenta lo svuotamento ga-strico e quindi produce un senso di sazietà prolunga-to. Le fibre solubili sono contenute anche in ali-menti come legumi, ave-na, orzo, prugne, mele, pere, broccoli, carote, ma solo la farina di konjac con-tiene al 100% fibre solubi-li e nient’altro. L’azienda ZenPasta è sta-ta fondata nel 2012 da Lo-renzo Simonini ingegne-re veronese, e sua moglie Yuko, di origine giappone-se.

Snack a elevato potere nutrizionale

Prodiet Advance è un in-grediente speciale formu-lato da Ingredia Nutritio-nal che per la prima volta permette di formulare un delizioso budino a elevato contenuto proteico, con-tenente il 12% di proteine del latte. Questo permette una “texture” liscia e cre-mosa, oltre a un gradevo-le sapore di latte, contra-riamente agli isolati protei-ci o ai caseinati tradizionali derivati dal latte disponibili sul mercato.Questi budini ricchi in pro-

teine sono stati sviluppati per un efficiente control-lo del peso, grazie al fat-to che favoriscono la per-dita dei grassi con la con-servazione della massa magra; inoltre, sono adat-ti per la nutrizione degli anziani e clinica fornendo uno snack di qualità nutri-zionale superiore in modo conveniente e gustoso.Prodiet Advance è adat-to per processi UHT o per trattamenti in autoclave per prodotti a lunga con-servazione.

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prodotti

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Farine micronizzate

Con oltre vent’anni di esperienza nel settore agroalimentare, Cereal-Veneta esprime appie-no le proprie capacità nel-la produzione di semilavo-rati. Convenzionali o biolo-gici, sono utilizzati cereali e legumi, diversi semi mi-nori e speciali, crusche e germe certificati kosher e senza glutine.Alcuni dei processi che fanno parte del know-how aziendale riguardano un’accurata pulitura mec-canica delle granaglie e dei semi per eliminare pol-veri e ottenere una mate-ria prima di partenza puli-ta; stabilizzazione, tosta-tura e precottura con pro-cesso termico dolce; es-siccazione e disidratazio-ne; macinazione e micro-nizzazione. Tutti questi processi sono stati intera-mente sviluppati da Cere-alVeneta e rendono uniche le caratteristiche dei semi-

lavorati ottenuti. La mis-sion dell’azienda è basa-ta sull’idea di creare pro-dotti di qualità, salutistici e funzionali con una partico-lare attenzione all’innova-zione costante portata dal-la tecnologia attraverso in-vestimenti strutturali e ag-giornamenti continui.L’azienda ha impiegato molto del proprio know-how interno e tempo per mettere a punto dei pro-

dotti micronizzati con di-mensione compresa tra i 20 e i 300 micron. Con queste granulometrie le farine offrono un effetto di superficie e tecnologico ideale nella preparazione di alimenti speciali, come creme, zuppe, gel, paste, prodotti da forno e di pa-sticceria. Un’interessante applicazione di questi mi-cronizzati è la produzio-ne di alimenti senza gluti-

ne, in quanto il semilavo-rato micronizzato miglio-ra la “texture” e l’aspetto del prodotto finale. In que-sto utilizzo, le farine mi-cronizzate di CerealVene-ta sono ottime per le pro-prietà leganti, strutturan-ti e addensanti per la di-mensione granulometrica molto fine. La tecnologia di CerealVe-neta permette la massima lavorabilità della materia prima anche nelle frazioni ad alta componente gras-sa, come i semi di lino, di girasole, mandorla, germe di mais, zucca, canola, e riduce drasticamente i fe-nomeni ossidoriduttivi de-terminati dallo shock ter-mico e meccanico, men-tre il processo di macina-zione sviluppato permette l’eliminazione della punti-natura nei semilavorati ot-tenendo un prodotto dal colore uniforme e omoge-neo.Farina di riso bianco micronizzata (CerealVeneta).

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prodotti

ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio - 47

Caffeina anidra

Aarti Industries è uno dei produttori e fornitori lea-der mondiale di prodotti chimici per alimenti, grazie a 20 siti produttivi disloca-ti nella parte occidentale dell’India e a un portfolio con più di 150 prodotti.La caffeina anidra è pro-dotta nello stabilimento

di Tarapur, a circa 150 km dall’aeroporto di Mumbai, e ha ottenuto diverse cer-tificazioni (FDA, GMP, ko-sher, halal, HACCP e ISO 9002). La caffeina di grado alimentare è disponibile in polvere e trova applicazio-ne nelle bevande, nei nu-traceutici e nei farmaci.

Viogerm: l’alternativa salutistica al pane bianco

Naturale, salutare, funzio-nale, gustoso: tutto que-sto è Viogerm, il germe di grano sviluppato da Ho-chdorf Nutrifood, una delle aziende leader ali-mentari in Svizzera.Alla base della scelta del suo distributore esclusivo in Italia, Newchem, di am-pliare la propria offerta con questa nuova proposta funzionale, c’è la voglia di fornire una risposta distin-

tiva a un mercato sempre più alla ricerca di un valore aggiunto naturale. Combinazione unica di sa-lute e gusto con una stabi-lità di 12 mesi, Viogerm si declina in oli, farine, granu-lari, fioccati ed estrusi ed è un concentrato di benefici. Con l’arricchimento di ol-tre 70 micronutrienti, que-sto germe di grano è fon-te di vitamina B6, folati, magnesio e ferro, oltre alle

vitamine B1, B2 ed E e di Mn, Cu, Zn, Mo, Se e P e contiene fibre dietetiche (12%) e proteine (32%). Il tutto grazie a un processo proprietario di stabilizzazio-ne termofisica a garanzia di assoluta assenza di ran-cidità e lunga shelf-life. Ho-chdorf Nutrifood usa, infat-ti, un sofisticato processo di pressione a freddo con un successivo trattamen-to termico in modo che gli aromi e gli elementi na-turalmente presenti siano preservati senza perdita di qualità sensoriale e nutri-zionale. L’aggiunta di Viogerm mi-

gliora i prodotti food in modo naturale e permet-te una varietà di applica-zioni nell’industria alimen-tare, dai cereali al pane e dalla carne alla pasta fino allo “sweet pastry”. Hochdorf Nutrifood ha con-sentito, ad esempio, la cre-azione del “Wheat germ bread”, l’alternativa healthy al pane bianco, grazie al Viogerm Gold Flour, che permette sia di ottimizzare il profilo nutritivo sia di ar-ricchire il pane di colore e gusto. Oltre a ciò, svolge anche importanti funzioni tecnologiche a livello d‘im-pasto e processo.

Proteine animali e vegetali

Barentz ha ampia espe-rienza e conoscenza nel campo delle proteine, un componente importante degli alimenti. Il quantita-tivo giornaliero raccoman-dato di proteine è di 0,8 g per kg di peso corporeo e possono essere assunte con carne, pesce, latte, for-maggio e uova, oppure con il pane, i cereali, i legumi, la frutta secca e i funghi.Gli alimenti elaborati sono un’importante fonte pro-teica, soprattutto quel-li per particolari categorie, come per la nutrizione de-gli sportivi, delle persone anziane e per la nutrizione clinica. Negli anni recen-ti, la domanda globale di

proteine è cresciuta enor-memente: per esempio, in Cina nei prodotti a base di carne o negli Stati Uni-ti nei prodotti per la nutri-zione per sportivi e dieteti-ca. Gli effetti si sono potuti riscontrare anche nel mer-cato europeo, con un au-mento dei prezzi di alcune tipologie di proteine a cau-sa della loro carenza.Barentz è un distributore di proteine e aminoacidi di alta qualità di produttori leader quali Roquette, Ar-mor, L.I. Frank, Ajinomoto, Solae, Soja Protein Serbia, BHJ e Sonac. Nel portfolio sono presenti proteine sia di origine vegetale che di origine animale.

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PRODUZIONELABORATORIO

48 - ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio

Soluzioni versatili per nuovi prodotti

Farmalabor è nata nel 2001 a Canosa di Puglia è presente a Milano con un ufficio commerciale e a Ca-nosa di Puglia con due siti di produzione, uno dedi-cato alla manipolazione e allo stoccaggio delle ma-terie prime a uso cosme-tico, alimentare ed erbo-ristico, e l’altro destinato

allo stoccaggio e alla ripar-tizione dei principi attivi far-maceutici (ormoni, sostan-ze psicotrope, antibiotici e multifunzione). Può conta-re, inoltre, su diversi ma-gazzini dedicati allo stoc-caggio di attrezzature per il laboratorio e materiali per il packaging, per una superfi-cie totale di 11.000 m2.

Grazie alla sua struttu-ra, Farmalabor è in grado di proporsi come fornito-re unico per tutta l’attivi-tà galenica, assicurando un servizio completo per i farmacisti preparatori; è organizzata in divisioni, specializzate in materie prime, packaging e tecno-logie.Farmalabor Materie Prime offre una vasta gamma di materie prime, in tagli per-sonalizzati. Le competen-ze e l’esperienza del per-sonale aziendale garanti-scono il reperimento di qualunque materia prima a uso farmaceutico, cosme-tico e alimentare, in con-formità con le norme ita-liane.Farmalabor Pack è la di-visione relativa alla com-mercializzazione di conte-nitori e packaging svilup-pato per la galenica farma-ceutica, in conformità alle specifiche della “Farmaco-

pea Ufficiale XII edizione”. Diversi sono i prodotti ge-stiti: dal semplice conteni-tore per imballo industria-le, a soluzioni più sofisti-cate, come il Quality Pack, flaconi in vetro o in PET, pillolieri inviolabili, micro-clismi e l’innovativo Easy Label Pack, contenitore a bassa capacità e a elevata superficie per ospitare l’e-tichetta.Farmalabor Tech produce e commercializza tutto il materiale necessario per l’allestimento del laborato-rio galenico: arredi tecnici, attrezzature e vetreria. Far-malabor Tech offre, inoltre, un servizio di consulenza tecnico-commerciale per la progettazione di un la-boratorio galenico, curato da un team interno di in-gegneri. Fra le attrezzatu-re prodotte, la linea Opti-ma Aluminium e Optima Tablet, brevettate da Far-malabor Tech.Il laboratorio di ricerca di Farmalabor.

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PRODUZIONE LABORATORIO

ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio - 49

Il granulo di CapsoPearl (Frey + Lau).

Aromi in granuli

La tecnologia Capso è un innovativo sistema di in-capsulamento sviluppa-to da Frey + Lau in modo specifico per gli aromi del tè, che combina i vantag-gi dell’estrusione-incap-sulamento, per protegge-re le sostanze aromatiche e con la forma granula-re che garantisce una mi-scelazione ottimale dell’a-roma con il tè. Il proces-

so porta alla formazione di gocce omogenee com-pletamente rivestite e mi-croincapsulate: questi gra-nuli conservano i profi-li aromatici caratteristici dell’aroma di partenza per almeno 36 mesi.I granuli CapsoPearl si sciolgono nell’acqua calda dell’infusione del tè rila-sciando l’aroma alla mas-sima intensità. Inoltre,

Inodry è un’azienda fran-cese specializzata nella di-sidratazione d’ingredienti termosensibili attivi, quali i batteri lattici, o di aromi, al fine di preservarne il profi-lo aromatico dalla fase del-lo sviluppo fino alla produ-zione industriale. Inoltre, fornisce tecnologie di emul-sione, micro-incapsulamen-to, rivestimento e granula-zione in modo da proteg-gere i prodotti dall’ossida-zione e creare polveri adat-te alle necessità dei singo-li clienti.Inodry sviluppa anche so-luzioni per ridurre l’igro-scopicità; per masche-rare sapori, odori, colo-ri e aroma indesidera-ti; per controllare il rila-scio di un ingrediente at-

tivo durante la digestio-ne; per aumentare la re-sistenza meccanica o al calore; per stabilizzare un prodotto.

Principio di produzione delle cap-sule a goccia (Jintan).

questa tecnologia permet-te la produzione di granuli personalizzati nella forma, nella dimensione e nel co-lore per miscele specia-li di tè.

Disidratazione, granulazione, rivestimento

La tecnologia utilizzata è un’alternativa alla crioes-siccazione con minori co-sti e volumi flessibili di produzione.

Capsule a goccia senza giunzione

Morishita Jintan è un’a-zienda leader nello svilup-po della tecnologia dell’in-capsulamento.Le capsule senza giunzio-ne assomigliano a perle grazie alla tensione inter-facciale della tecnologia a gocciolamento utilizzata nella produzione e posso-no essere di diverse tipo-logie.

La tecnologia di produzio-ne prevede: la prepara-zione della soluzione per il rivestimento che varia a seconda dell’utilizzo; la fase di incapsulamen-to vero e proprio con la formazione delle gocce, il raffreddamento e l’iso-lamento della fase oleo-sa dallo strato superficia-le delle capsule evitando

ogni forma di stress; l’at-tenta essiccazione delle capsule molli in un am-biente a umidità control-lata; la selezione e il con-trollo del contenuto delle capsule secondo le GMP. L’ugello più interno, parte di un doppio ugello con-centrico, fa uscire il con-tenuto del cuore, men-tre quello più esterno for-nisce la soluzione riscal-data di rivestimento. At-

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50 - ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio

Blisteratrice BF50 (O.M.A.R.).

traverso quest’azione si-multanea, la soluzione del guscio ingloba com-pletamente il contenuto.Sono state sviluppate di-verse generazioni di cap-sule: la prima, a due stra-ti con contenuto lipofilo; la seconda, a tre strati con contenuto idrofilo; la ter-za, a tre strati con conte-

nuto in polvere; la quarta, a quattro strati e contenu-to con rilascio controllato. Tutte queste tipologie tro-vano applicazione nel set-tore alimentare e delle be-vande.La quinta, biocapsule con membrana semipermeabi-le, trova applicazione nelle biotecnologie.

BOLOGNA8-10 SEPTEMBER 2014

THE INTERNATIONAL NUTRACEUTICAL, COSMECEUTICAL, “FUNCTIONAL FOODS& DRINKS” AND “HEALTH” INGREDIENTS TRADE EXHIBITION

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CO-LOCATED WITH

3RD EDITION - THE INTERNATIONAL TRADE EXHIBITION AND CONFERENCE FOR FOOD & BEVERAGE INGREDIENTS

IN CONJUNCTION WITH

SALES OFFICE Jessica Giulietti: [email protected] - Ph. +39 02 66306866 | Martina Piacentini: [email protected] - Ph. +39 02 66306866

Blisteratrice compatta

La versione Plus della macchina blisteratrice mo-dello BF50 della O.M.A.R. si presenta con un asset-to unico e determinato a conquistare il mercato del piccolo packaging da labo-ratorio e a garantire un aiu-to senza limiti nelle divisio-ni di packaging per medie produzioni.Compatta e multifunziona-le, affianca tutte le carat-teristiche già presenti sul-

la BF50 standard, ma con maggiori capacità di con-trollo della produzione. La versione Plus infatti, pre-senta una maggiorazio-ne del formato del blister, portato a 150x100 mm per un’altezza alveolo di 20 mm, e l’aumento dell’a-rea di caricamento pron-ta a ospitare inizialmente un caricamento manuale del prodotto con un’ampia vaschetta in acciaio inox

AISI 316L. Per automatiz-zare il carico del prodot-to è possibile installare un caricatore universale Full Box a spazzole rotanti con un’ampia area di carico del prodotto. Su richiesta è di-sponibile anche il caricato-re dedicato a compresse e capsule.Nella versione più com-pleta della BF50 non man-ca la predisposizione per il controllo dei micro fori per i blister ALU ALU po-sizionato dopo la stazio-ne di formatura a freddo.

Inoltre, sulla versione Plus può essere installato an-che il sistema di camera control per controllare il blister pieno, oltre al colo-re, dimensione, posizione, doppio prodotto all’interno degli alveoli.BF 50 Plus è una macchi-na blisteratrice compatta, flessibile e versatile per un packaging di qualità supe-riore e una capacità pro-duttiva di 2.400-3.600 bli-ster/ora.

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PRODUZIONE LABORATORIO

BOLOGNA8-10 SEPTEMBER 2014

THE INTERNATIONAL NUTRACEUTICAL, COSMECEUTICAL, “FUNCTIONAL FOODS& DRINKS” AND “HEALTH” INGREDIENTS TRADE EXHIBITION

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MERCATIE CONSUMI

52 - ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio

Continua a crescere in Italia il mercato degli integratori alimentari

Secondo i dati emersi dalla ricer-ca Nielsen Market Track Healthca-re per FederSalus, nell’ultimo anno il mercato degli integratori alimen-tari ha registrato un fatturato pari a 1.964,5 milioni di euro, per un tota-le di 141 milioni di confezioni ven-dute. Questi dati dimostrano come il settore non stia risentendo del-la crisi generalizzata dei consumi, ma anzi registri una controtenden-za con un +3,1% rispetto all’an-no precedente per quanto riguar-da il fatturato e un +2,1% rispet-to all’anno precedente in termini di confezioni vendute.Nonostante una crescita nel-le vendite più contenuta rispetto ai 12 mesi precedenti, la farma-cia continua a confermarsi il ca-nale distributivo di elezione, con una quota a valore pari all’87,2% del mercato totale, per un valore pari a 1.713,2 milioni di euro. Nel canale sono state vendute circa 112,1 milioni di confezioni (+1,4% rispetto all’anno precedente) pre-valentemente prodotti per tosse, antireumatici e antidolorifici, fer-menti lattici, integratori per il be-

nessere delle vie urinarie e per il controllo del colesterolo. Nello specifico, il trend a valore pari a +2,9% riportato dal canale è altre-sì spiegato da un leggero aumen-to dei prezzi.Particolarmente rilevante la cre-scita nella GDO dove il mercato cresce a valore del 6,3% rispetto all’anno precedente, per un totale di 137,3 milioni di euro, in partico-lare, grazie al contributo degli inte-gratori salini, per sportivi, altri mi-nerali, lassativi e fermenti lattici, per un totale di 21,5 milioni di con-fezioni vendute (+6,4% rispetto ai 12 mesi precedenti).Anche in parafarmacia, che rappre-senta il 5,8% dell’intero mercato, si è registrata una crescita. In parti-colare, le vendite a valore sono au-mentate del 2,4% rispetto all’anno precedente, per un fatturato com-plessivo pari a 113,8 milioni di euro e un totale di 7,4 milioni di confe-zioni vendute (+0,9% sull’anno precedente). A distinguersi in que-sto canale sono stati gli integratori per il controllo del colesterolo, an-tireumatici e antidolorifici per il be-

nessere delle vie urinarie e gli of-talmici sistemici.Le categorie di integratori comples-sivamente più vendute sono state i fermenti lattici, i multivitaminici, i salini, per il controllo del peso, i las-sativi e i sistemici per i capelli.I dati positivi di mercato rilevati ne-gli ultimi 12 mesi (fino a gennaio 2014) sono legati alla costante at-tenzione degli italiani verso la sa-lute e il benessere. Lo rileva l’inda-gine “Gli orientamenti degli italiani verso gli integratori e il ruolo degli influenti” realizzata da Gfk Eurisko per FederSalus. Nel concreto si osserva un diffuso investimento nelle pratiche per il mantenimento del proprio benes-sere: 2 italiani su 3 dichiarano di mettere in atto strategie per man-tenere e migliorare la propria sa-lute. Il consumo di integratori ali-mentari, non solo in una logica di promozione del benessere, ma an-che di gestione dei piccoli distur-bi, rappresenta una scelta giusta per i 2/3 degli italiani che nell’ulti-mo anno hanno dichiarato di aver-ne fatto uso.

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MERCATI E CONSUMI

ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio - 53

Gli Stati Uniti leader di mercato negli ingredienti nutraceutici

Nello studio “Ingredienti nutraceu-tici del mondo” gli specialisti del-la The Freedonia Group prevedo-no una crescita della domanda glo-bale per gli ingredienti nutraceutici del 6,4% all’anno, fino a raggiun-gere un valore di 28,8 miliardi di euro nel 2017. Le migliori prospet-tive di crescita sono attribuite alle sostanze con benefici per la salu-te verificati clinicamente e con va-ste possibilità di applicazioni negli alimenti, nelle bevande, negli inte-gratori dietetici e nelle preparazio-ni nutrizionali per adulti e bambini. In questo gruppo sono compresi: le proteine della soia; la crusca di avena; le fibre di psillio e di soia; i cranberry; gli estratti di aglio; i mi-nerali calcio e zinco; l’acido folico; le vitamine A e D.L’aumento più rapido sarà fatto re-gistrare dalla richiesta per le fibre e si prevede già che i produttori di alimenti e bevande in tutto il mon-do introdurranno nuove preparazio-ni ad alto valore aggiunto dal pun-to di vista nutrizionale. Gli estrat-ti naturali di erbe, piante e anima-li saranno il secondo gruppo di in-

gredienti nutraceutici venduti nel mondo. La glucosamina continue-rà a guidare la domanda, grazie ai suoi benefici nel controllo del dolo-re e all’uso anche negli integratori dietetici e nelle terapie nutrizionali.La crescente prosperità econo-mica in Brasile, Cina, India, Mes-sico e Turchia permetterà a questi Paesi di espandere e diversificare le loro industrie per la lavorazione di alimenti e bevande. Nel 2017, la Cina da sola assorbirà il 14% della domanda globale degli ingredien-ti nutraceutici e rappresenterà il 19% circa del valore. Gli Stati Uniti rimarranno il leader mondiale, rap-

presentando circa il 20% della do-manda globale e il 21% del valore.La fornitura e la richiesta di ingre-dienti nutraceutici negli Stati Uni-ti e nell’Europa occidentale cre-sceranno più lentamente rispetto alle regioni in via di sviluppo a cau-sa della maturità dei mercati e alle ricorrenti controversie sulla sicu-rezza di diversi composti. Comun-que, le aziende alimentari e delle bevande in queste economie con-tinueranno a inseguire opportunità nei prodotti nutrizionali convenzio-nali e speciali e nelle medicine na-turali e rimarranno i clienti principa-li per gli ingredienti nutraceutici.

La richiesta mondiale per gli ingredienti nutraceutici espressa in milioni di dollari (fonte: The Freedonia Group).

2007 2012 2017 % annuale % annuale di crescita di crescita 2007-2012 2012-2017

Richiesta ingredienti nutraceutici 14.630 21.150 28.800 7,6 6,4Nord America 3.800 5.390 7.200 7,2 6,0Europa occidentale 3.630 4.830 5.930 5,9 4,2Asia/Area Pacifica 4.840 7.410 10.670 8,9 7,6Centro e Sud America 900 1.340 1.890 8,3 7,1Europa orientale 739 1.090 1.530 8,1 7,0Africa/Medio Oriente 721 1.090 1.580 8,6 7,7

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NOTIZIEDAL MONDO

54 - ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio

GianClaudio Andreis

Abbiamo perso un ami-co, anche se, per il profi-lo basso e la delicatezza a cui ci aveva abituato, non tutti se ne sono resi con-to: al termine dello scorso anno nel periodo festivo l’Avv. GianClaudio Andreis ci ha lasciato generando un vuoto incolmabile.Per fortuna, dal punto di vista professionale ha la-sciato una traccia per l’in-tero settore del diritto ali-mentare contraddistinta dalle sue competenze in diversi ambiti e, proprio a tal proposito, prova ne

sono le numerose pubbli-cazioni, le docenze univer-sitarie, gli interventi a con-vegni e workshop.Nel 2011 è stato insigni-to del premio PBI “Top scientist award” per i suoi contributi di diritto alimen-tare.Mi fa piacere ricordarlo nelle pagine della rivista che abbiamo iniziato insie-me e che ospitava una sua rubrica in ogni numero.Al di là della competenza, ci mancherà una persona dallo stile signorile, unica e moderata.

Vitafoods: contenuti, opportunità di approfondimento e ispirazione

Per circa vent’anni, Vitafo-ods Europe è stato il pun-to di riferimento delle in-dustrie dei nutraceutici, degli alimenti e delle be-

vande funzionali e degli in-tegratori dietetici. L’evento ha fornito una piattaforma per i fornitori per lanciare gli ingredienti, materie pri-

me, prodotti e tecnologie più innovativi, oltre a esse-re il luogo d’incontro per i professionisti dove discu-tere e dibattere dei temi di

maggior interesse per l’in-dustria e degli ultimi ag-giornamenti scientifici.Nel 2014, Vitafoods Eu-rope è pronta a fornire il massimo delle opportu-nità di business e di co-noscenza attraverso i tre giorni di esposizione e in-

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NOTIZIE dal mONdO

ALIMENTI FUNZIONALI - VI (2014) maggio - 55

contri per i proprietari di marchi, i produttori e i ri-venditori che possono in-contrarsi con i fornitori per generare collaborazioni e lanciare nuovi prodotti sul mercato. Con nuovi sce-nari, l’ampliamento degli Innovation Tour, una con-ferenza dal formato modu-lare e un contenuto di as-soluta rilevanza, i visitato-ri saranno molto impegna-ti dal 6 all’8 maggio a Gi-nevra.Saranno presenti più di 700 espositori con le loro ultime innovazioni, qua-li Advanced Enzymes, Davisco Food Internatio-nal, DuPont Nutrition and Health, DSM, Mediplant e Naturex, già esposito-ri nelle edizioni preceden-ti, e Diana Naturals e Lac-talis alla loro prima volta a Ginevra.Sono attesi più di 13.000 visitatori interessati a scoprire nuovi ingredien-ti e innovazioni di prodot-to finito. Gli Innovation Tour condurranno gior-nalmente i visitatori agli stand con gli ingredien-ti e i prodotti più interes-santi per scoprire soluzio-ni innovative. I tour, con-dotti da Nutrimarketing, esploreranno tre temi: “Stay Smart, per le fun-zioni cognitive, la memo-ria e l’attenzione menta-le; “Stay Alert”, focalizza-to su quei prodotti che mi-gliorano vitalità, attenzio-ne e rilassamento; “Stay

Mobile”, centrato sugli in-gredienti per la salute del-le articolazioni, delle ossa e dei muscoli. Sarà possi-bile seguire anche il tour “Ingredient and Regula-tory Innovation” che offre una visione obiettiva dei temi più scottanti.Il nuovo Innovation Pavi-lion accoglierà le start-up che offrono innovative so-luzioni di ingredienti che saranno anche esposte nella New Products Zone insieme a tutti i lanci ef-fettuati negli ultimi dodici mesi, dagli estratti natura-li per mantenere in salute i muscoli al probiotico per la salute orale.Gli espositori potranno presentare le loro inno-vazioni più in dettaglio nel Exhibitor Presenta-tion Theatre durante bre-vi sessioni pensate per consentire ai produttori una comprensione miglio-re di particolari applicazio-ni, mentre agli ultimi svi-luppi scientifici è dedica-ta l’area delle Poster Pre-sentation.Tra le novità del 2014 se-gnaliamo Vitafoods Live! il teatro che fornirà un dibat-tito dal vivo sui temi più at-tuali e scottanti riguardanti l’industria dei prodotti nu-traceutici. Esperti di isti-tuzioni straniere, associa-zioni e forum sulla salute pubblica parleranno del fu-turo delle formule per la prima infanzia o dei pro-dotti da forno naturali e sa-

lutistici o dell’ascesa degli alimenti “medicinali”. Nel Nutra Insights Hub si po-tranno ascoltare le previ-sioni di mercato da Min-tel, Euromonitor, Innova Market Insights, EAS Stra-tegic Advice, The Healthy Marketing Team, Europe-an Federation of Associa-tions of Health Product Manufactures (EHPM) e Leatherhead Food Rese-arch.La Vitafoods Europe Con-ference quest’anno offre un formato modulare che permetterà ai visitatori di scegliere e combinare i moduli durante i due gior-ni per partecipare alle ses-sioni più interessanti per le loro attività. La sessione chiave aprirà i lavori con un dibattito sul futuro dell’in-dustria nutraceutica con relatori di Ninapharm, Ro-quette, Horphag Research

e DuPont Nutrition & He-alth.In contemporanea con Vi-tafoods Europe, anche quest’anno, si svolgerà il Finished Products Euro-pe, la fiera dedicata agli alimenti e alle bevande funzionali e agli integratori dietetici, alla quale parteci-pano più di 175 espositori.Un nuovo Finished Pro-ducts Theatre offrirà, inoltre, approfondimen-ti su una vasta gamma di scelte disponibili per i vi-sitatori, mentre il Tasting Bar continuerà a offrire as-saggi di campioni di nuo-vi prodotti che potranno essere votati dai visitato-ri stessi.Novità di quest’anno l’Hungarian Pavilion che offrirà la possibilità di in-contrare fornitori da que-sta regione emergente.

www.vitafoods.eu.com

Page 58: ALIMENTI FUNZIONALI  2014/01

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