Lʼ GILDOCAMPESATO ANNO IV N.5 10 - 23 MARZO … · riflesso lo abbiamo avuto anche in Ita- ......
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Redazione Largo di Torre Argentina, 11 - 00186 Roma Poste Italiane S.p.a. Sped. in abb. post. - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1 Roma/aut.n.15/2008Arretrati: euro 6,0 - Abb. annuo 60,00 euro (per 22 numeri); allʼestero 120,00 euro . Tel. 06-68.41.221 [email protected]
IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY
CorriereCorriere ComunicazioniComunicazionidelledelleANNO IV N.5 10 - 23 MARZO 2008 3,50 euro
IL PAGINONE
YouTube e blog la campagna elettoralesi tinge di hi-tech
ALLE PAGINE 16 E 17
RETI NGN
Il futuro delle Tlcpassa attraversole infrastrutture
LANZETTI A PAGINA NOVE
Il nuovo software Airmira a rivoluzionarele applicazioni attraverso il Web 2.0
PAGINAVENTUNO
ADOBE POSTEAl via la più vasta rete Voip d’Europa grazie alle tecnologie di Alcatel Lucent
PAGINAVENTITREwww.telsasrl.it
L’editoriale
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www.telsasrl.it
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Telecom ItaliaAria di novità(finalmente)
Il Piano Bernabè
Riorganizzazione totale:operazione verità sui costi
www.telsasrl.it
ALLE PAGINE 6 E 7
GILDOCAMPESATO
IL NOSTRO ENDORSEMENT
L̓ endorsement, quando si parla di campagne elettorali e di giornali,
è la presa di posizione di una testa-ta a favore di uno dei candidati in competizione. È una pratica molto diffusa negli Usa dove i principali quotidiani indipendenti manifestano la loro esplicita preferenza verso chi ritengono più adatto a guidare il Paese in un determinato momento. Qualche riflesso lo abbiamo avuto anche in Ita-lia in occasione delle scorse elezioni quando il Corriere della Sera di Paolo Mieli rese pubblico il proprio appog-gio a Romano Prodi. Endorsement negativo fu invece quello con cui lʼEconomist definì Berlusconi “un-fit”, inadatto al governo dellʼItalia.
Anche noi vogliamo fare il nostro endorsement. Non vogliamo tuttavia manifestare preferenze per uno speci-fico schieramento e per questo e quel candidato. Vogliamo piuttosto fare un appello a favore di un programma di governo che ponga al centro i temi dellʼinnovazione e della crescita del Paese. Proprio per questo, riteniamo, tale programma non dovrebbe fare riferimento ad una sola forza politica, ma dovrebbe essere fatto prorpio da tutti gli schieramenti in campo. Infat-ti, senza innovazione, declinata in tut-ti i suoi aspetti, cʼè soltanto il declino. Ci pare una priorità per tutti.
Abbiamo chiesto ad un gruppo di manager dellʼIct italiano cosa vor-rebbero dal prossimo governo. Se cia-scuno degli interpellati ha le proprie preferenze politiche, abbiamo però riscontrato una unanimità di consensi sulle ricette prioritarie, come si può vedere nei risultati dellʼinchiesta che pubblichiamo in questo numero.
Premiare il merito, infrastrut-ture in larga banda, lotta contro il digital divide, digitalizzazione della pubblica amministrazione centrale e periferica e dei loro servizi, gestione innovativa della mobilità, politiche fiscali che favoriscano lʼadozione delle tecnologie.
Di questi temi si parla da molto tempo, soprattutto negli ambienti più sensibili al ritardo con cui lʼItalia af-fronta lʼera della società della comu-nicazione globale. Se parla molto ma, purtroppo, si fa molto poco. Bisogna rovesciare lʼassioma. L̓ Italia ha biso-gno di una rivoluzione culturale. La rivoluzione del “fare innovativo”.
Marceranno sulle ali dei capitali stranieri i maggiori progetti per la banda larga wirelessGara WiMax, ecco i piani dei vincitori
I riflettori del mercato sono tutti puntati sull’umbra Aria-dsl che si è aggiudicata sette licenze macro-regionali. La
società, nata due anni fa, è stata acquisita nel 2007 dal venture capitalist israeliano Davidi Gilo che ha spinto l’acceleratore sulla crescita. In via di battesimo la nuova sede, che farà lievitare da 30 a mille i dipendenti, per garantire la gestione della partita WiMax grazie ad un investimento previsto di 300 milioni di euro. In pista anche A.F.T. (Linkem, ex Megabeam) che inve-stirà in cinque anni 200 milioni di euro per coprire l’80% della popolazione.
LONGO A PAGINA OTTO
Votate per il «partito» dell’IctPolitiche 2008. Ecco cosa chiedono al futuro esecutivo i top manager delle aziende del settore
Infrastrutture e servizi di rete, digitalizzazione della PA, ricerca & sviluppo, composizione del futuro interlocutore all’interno del
governo: i top manager delle grandi aziende italiane dell’Ict rivolgono le loro proposte all’esecutivo che verrà. Specificando i campi nei quali servono misure più urgenti per governare l’innovazione e portare l’Italia fuori dal rischio recessione.
IL FORUM ALLE PAGINE DUE TRE QUATTRO E CINQUE