L A PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE Dott.ssa Valentina Pavino Psicologa-Psicoterapeuta cognitivista...
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LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE
Dott.ssa Valentina Pavino
Psicologa-Psicoterapeuta cognitivista
Esperta nella valutazione e trattamento disturbi emotivo-comportamentali acquisiti.
SU QUALI ELEMENTI BASARE LA
PRESA IN CARICO ?
1)LA TIPOLOGIA DI PAZIENTI
Pazienti con disturbi cognitivi
ed emotivo-comportamentali
acquisiti
2)LA COMPLESSITÀ DEL PAZIENTE
Dato che la patologie di questi pazienti è l’espressione di un percorso eziopatogenetico sempre diverso (secondario a un trauma cranico, un ictus, una malattia neurodegenerativa) il progetto dovrà essere sempre personalizzato sulla base di:
-caratteristiche psicologiche del pz-i bisogni del pz
-l’ambiente circostante (caregivers)
3)IL LAVORO NELL’ EQUIPE
MULTIDISCIPLINARE
Nella definizione della presa in carico, lo psicologo si avvale
sempre delle valutazioni di altri professionisti
( neurologo, fisioterapista, infermiere).
4) GLI STRUMENTI PROPRI DELLO
PSICOLOGO L’empowerment psicologico
La gestione del disagio(tecniche di
riconoscimento e modulazione emozioni disfunzionali)
Tecniche tratte dalla psicoterapia (ascolto empatico,
la validazione emotiva)
LA GESTIONE DEL PAZIENTE
LE DIVERSE FASI DELLA PRESA IN
CARICO
L’accoglienza
La valutazione
Il piano di trattamento
La verifica dei risultati
L’ACCOGLIENZARappresenta il primo contatto nel processo di presa in carico del paziente, momento fondamentale in cui viene a stabilirsi l’iniziale rapporto tra il clinico e l’utente che pone le basi per l’alleanza terapeutica, matrice essenziale per il proseguimento del lavoro clinico.
L’ACCOGLIENZA
Situazione che difficilmente si
presta a schematizzazione
rigida
Situazione che necessita di un setting
professionale strutturato per tempi,
spazi e livello di attenzione
LA STRUTTURAZIONE
DELL’ACCOGLIENZA Permette
la restituzion
e di una buona
immagine del
servizio al pz
Permette al clinico
di comprendere meglio e
più velocemen
te il problema
presentato dal pz
UTILITÀ DELL’ACCOGLIENZA
Identificare le problematiche
Raccogliere informazioni a
livello individuale, familiare, socio-
relazionale
Costituire un primo esempio di comportamento interpersonale significativo
Permettere una prima analisi sulla motivazione del
soggetto
Stabilire un alleanza di lavoro
con il soggetto
I RUOLI NELL’ACCOGLIENZA
Ruolo attivo di conduzione del “gioco”
Ottenere informazioni per restituire informazioni
clinicoRuolo altrettanto attivo
Alleanza di lavoro finalizzata all’analisi del problema
Il soggetto
CONTESTO MOTIVAZIONALE DELL’ACCOGLIENZA
Richiesta di aiuto
Aspettativa di sollievo immediato
Il soggetto Accogliere la richiesta sulla base della propria competenza
Ridefinizione delle aspettative del soggetto (accoglienza ≠ trattamento)
Il clinico
FINALITÀ DELLA PROCEDURA DI ACCOGLIENZA
• Efficace: migliore presa in carico del soggetto
• Efficiente: che utilizzi al meglio le risorse del servizio.Attuazione
dell’intervento
• Ricostruzione di meccanismi e dei processi sottesi alle problematiche
• Decisione circa la presa in carico
Clinica
VANTAGGIO DELL’ACCOGLIENZA
È quello di poter raccogliere in tempi
brevi molte delle informazioni necessarie all’analisi del problema
portato dal soggetto
LA VALUTAZIONE
Prima fase • Concettualizzazione del caso
Seconda fase• Formulazione ipotesi diagnostica
LA VALUTAZIONE
CONCETTUALIZZAZIONE DEL CASO CLINICO
Deve tener conto di diversi elementi.
1. Analisi profilo cognitivo2. Analisi stile interpersonale3. Individuazione conflitti interpersonali 4. Analisi modelli operativi interni5. Analisi dei sistemi motivazionali6. Definizione stile di personalità
FORMULAZIONE IPOTESI DIAGNOSTICA
Deve essere in linea con le valutazioni dell’equipe al fine di definire il quadro psicopatologico e la valutazione delle eventuali indicazioni/controindicazioni alla terapia psicologica
PIANO DI TRATTAMEN
TO
PIANO DI TRATTAMENTO
Negoziazione contratto terapeutico
Accordo tra outcome terapeutico
Formulazione predittiva degli esiti
Consolidamento alleanza di lavoro
Assunzione della presa in carico
Scelta strategie di intervento
Diversificazione delle scelte sulla base delle specificità del caso, il modello teorico di riferimento.
Adattamenti operativi dei tradizionali trattamenti psicoterapici
Definizione obiettivi Avvio trattamento
FATTORI TRASVERSALI DA
CONSIDERARE NELLA
PIANIFICAZIONE DEL
TRATTAMENTO
IL SETTING
È definito dalle dimensioni di spazio, luogo, e tempo in cui si svolge la seduta
UTILITÀ DEL SETTING
Specifica le coordinate spazio-temporali dell’incontro
La stabilità del setting contribuisce a dare al paziente una sensazione di holding e di contenimento
DEFINIZIONE DEL CONTESTO Il contesto indica le modalità di trattamento:
-individuale -di coppia-familiare (a carattere informativo, educativo e di
sostegno)-di gruppo (per la gestione di problemi
comportamentali)
La scelta del contesto avviene sulla base delle caratteristiche del pz e il tipo di obiettivo
terapeutico che ci si è prefissati
SCELTA DELLE STRATEGIE E DELLE TECNICHE DI
INTERVENTO
Da compiere sulla base di:
-caratteristiche del pz-il tipo di problematica da affrontare
-gli obiettivi da raggiungere
VARIABILI DA CONSIDERARE NELLA SCELTA DELLE TECNICHE
Il livello di direttivitàStrutturazione dell’ interventoLivello di profondità
dell’esplorazione psicologicaIl profilo sintomatologicoIl livello globale di funzionamento
del pazienteLa valutazione delle tipologie di
bisogno espressi dal paziente
LA VERIFICA DEI RISULTATI
Le recenti revisioni in campo riabilitativo neuropsicologico
sottolineano la necessità di ulteriori verifiche empiriche
riguardo all’efficacia dei trattamenti psicologici e
psicoterapeutici in questo tipo di pazienti
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
I disturbi del comportamento possono essere definiti come turbe della personalità e del comportamento motivazionale, interpersonale, sociale,operativo, affettivo ed emotivo secondari a patologie cerebrali acquisite.
TRA I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO POSSIAMO DISTINGUERE:
Inadeguati per difetto
• Inerzia , apatia, appiattimento affettivo, demotivazione
Inadeguati per eccesso
• Irrequietezza, impulsività, irritabilità, aggressività, logorrea
Inadeguati per condizioni o
tempi di espressione
• Disorg. Condotta soc. deficit della consapevolezza , disinibizione, imprevedibilità, disforia, turbe della sfera sessuale.
COMP. INADEGUATI PER DIFETTO
Inerzia, apatia, appiattimento affettivo, demotivazione,
depressioneMODELLO
TERAPEUTICO:Terapia
comportamentale, principi del
condizionamento classico.
Neuropsicoterapia nel caso di
depressione con consapevolezza
conservata
SCOPO DEL TRATTAMENTO:
Prevenzione di comportamenti inadeguati e/o
emozioni disadattive
PROCEDURE:Rinforzo,
desensibilizzazione, trattamenti
sulla consapevolezza in
caso di anosognosia anosodiaforia
COMP. INADEGUATI PER ECCESSO
Irrequietezza, irritabilità, impulsività, aggressività,
logorreaMODELLO
TERAPEUTICO:Terapia
comportamentale, principi del
condizionamento classico.
Neuropsicoterapia se è presente
consapevolezza e i dist. Sono stabili.
SCOPO DEL TRATTAMENTO:
Estinzione/riduzione
dell’intensità e della frequenza del
comp.
PROCEDURE:Token economi
Time outCosto della
rispostaUso di rinforzi
COMP. INADEGUATI PER CONDIZIONI TEMPI MODALITÀ
Disorg. Condotta soc. deficit consapevolezza, disinibizione,
imprevedibilità, disforia, turbe sessuali.
MODELLO TERAPEUTICO
Terapia cognitivo-comportamentale.
SCOPO DEL TRATTAMENTO:
Modificazione schemi mentali, emozione,
comportamento
PROCEDURE:Desensibilizzazione
sistematica, esposizione/prevenzio
ne della risposta, rilassamento, rinforzo, gestione dello stress
ristrutturazione cognitiva, training
assertivo, training del problem solving role-
play
APPLICAZIONE DI INTERVENTI PSICOTERAPEUTICI NEI PZ CON DIST. EMOTIVO-COMPORTAMENTALI ACQUISITI
Iniziale apertura sull’utilità e appropriatezza di questi trattamenti.
L’indicazione clinica per la psicoterapia deve essere rapportata alle condizioni cliniche del pz in termini di efficienza cognitiva residue competenze psicosociali.
È necessario che il pz possieda i presupposti per poter partecipare al colloquio, all’analisi e alla memorizzazione degli argomenti emersi, al lavoro di introspezione.
LA PSICOTERAPIA Interventi di tipo psicologico che,
in base a una determinata epistemologie e a un modello
della mente, mirano a produrre una modificazione di fenomeni
psicopatologici mediante la relazione con il paziente e
determinate tecniche e setting.
COUNSELINGÈ una relazione di orientamento e
di aiuto il sui scopo è quello di abilitare un pz a comprendere e a gestire una situazione problematica, si riferisce a utenti che sperimentano un conflitto legato a stress riguardanti vari ambiti della vita che richiede scelte e/o aggiustamenti
LA NEUROPSICOTERAPIA Integra nel percorso terapeutica strategie di
compenso cognitivo e comportamentale proprie della riabilitazione neuropsicologica. Gli scopi riguardano l’elaborazione dei vissuti emotivi legati alla malattia e al possibile reinserimento sociale del pz, sentimenti depressivi legati alla perdita del precedente funzionamento, accettazione realistica dei propri limiti, possibilità di avere informazioni corrette sulla propria malattia, ricerca di nuovi significati ed equilibri esistenziali, rinforzo competenze sociali (autostima, assertività) infusione di speranza riguardo al proprio futuro.