Kyoss Spazi Settembre 2012

KYOSS Spazi | SETTEMBRE 2012 | 1

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Recuperare l’esistente. Ripensare spazi che già esistono e che hanno perduto la loro funzione originaria. Il nostro territorio ha un’enorme quantità di contesti che potrebbero offrirsi al riuso, anziché occupare superfici miracolosamente preservate alla foga edificatoria, un maggior rispetto per il territorio indurrebbe a guardare al patrimonio esistente con occhi diversi. Un esempio il recupero dell’area industriale ex-Michelin nella città di Trento. Un’impresa che restituisce alla collettività una parte considerevole del territorio cittadino, spazi da vivere e scoprire per un rinnovamento del contesto geografico e sociale. Anche il recupero di una struttura museale come Palazzo Branciforte a Palermo restituisce alla città un luogo culturale di aggregazione, contribuendo alla riconquista dello spazio pubblico •

rivista mensile

settembre 2012anno 2 numero 142

Editore, Art Director eDirettore Responsabile:Simone [email protected]

Direttore di Redazione: Elisabetta [email protected]

Progetto Grafico:Simone PavanAnna FanchinVanessa [email protected]

Redazione: Michele Amadio - Wilder BiralChiara Brighenti - Benedetta Dall’Agnola - Serena LeonardiGelindo Pretto - Giorgia RicondaManuel Righele

Edito da: KYOSS CONCEPTAgenzia di Pubblicità e MarketingVia Bellini 636078 Valdagno (Vi)Tel. 0445 [email protected]

Iscrizione al Tribunaledi Vicenza n° 1002 - 28/05/01numero del Repertorio del ROC 19214.

Stampa:

www.pignaniprinting.com

www.kyoss.it

contenuti editoriali portfolio

6 • Padiglione ItaliaBiennale Architettura 2012

interviste, analisi, prodotti, ricerche

rubriche, news, esposizioni, eventi, pubblicazioni

11 • Renzo Piano e il Muse di Trento

17 • Gae Aulenti

48 • ultime novitàda Bruxelles

24 • innovazionie tecnologienuovi prodotti

39 • bioediliziategole fotovoltaichee trasparenti

30 • esposizioni

43 • energiebiomasse

50 • libri

35 • tecnichemateriali biocompositi

46 • domoticala casa intelligente


4 stagioni

BiENNaLE I PADIGLIONE ITALIA

Biennale Architettura, Arsenale, Padiglione Italia. Un percorso attraverso un’Italia sostenibile.

di Elisabetta Badiello

Bruno Zevi, curatore dell’esposizio-ne, propone una riflessione sull’ar-chitettura del Made in Italy. Partendo dalla lezione di Adriano Olivetti, che fece di Ivrea un esempio di quel fu-turo illuminato da estendere nel suo ideale all’intero nostro paese, per

giungere alla Green Economy rap-presentata come quarta stagione dove produzione, creatività, soste-nibilità e solidarietà rappresentano le parole chiave. Una prima stagione, quella di Olivetti, costituita dall’organizzazione produt-

tiva in piccoli centri come alternati-va all’industrializzazione pesante. A succedergli, nell’intero secondo do-poguerra, un assalto al territorio che in mancanza di una pianificazione ha portato a una città diffusa, un’edifi-cazione selvaggia, priva di coordina-


• Bruno Zevi, curatore dell’esposizione

mento. Ecco quindi la terza stagione, quella dei distretti industriali. Il mo-mento in cui il Made in Italy si impone a livello internazionale. Si comincia a parlare di fare sistema, di integrazio-ne. Si guarda alla valorizzazione di in-dustrie dismesse, al recupero di città

industriali con interventi architettonici significativi. Artefici i progettisti italiani e anche esponenti dello star system architettonico internazionale, il mo-mento dei grandi nomi che ripensa-no intere aree con nuove funzioni.Infine, un messaggio rivolto al futuro,

una sfida a ripensare il nostro ter-ritorio: obiettivo è l’unità nazionale estendendo quello che fu il pensie-ro di Olivetti a un disegno collettivo, condiviso da tutto il paese. Il Padiglione Italia, assecondando “common ground”, quel terreno


BiENNaLE I PADIGLIONE ITALIA

“Spesso il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande” Adriano Olivetti

• Palazzo Uffici 1960-1964 (interno)Architetti Gian Antonio Bernasconi, Anni-bale Fiocchi, Marcello Nizzoli

• Asilo Nido a Borgo Olivetti 1939-1941Architetti Luigi Figini e Gino Pollini

• Adriano Olivetti ad Ivrea davanti alla ICO 1958

comune che è tema della Biennale, propone al mondo dell’architettu-ra una riflessione per una crescita qualitativa che sia in grado di porre le basi per la nuova modernità. Una riflessione sulle tematiche di Expo

2015, relative alla progettazione del paesaggio agroalimentare. Sulla ne-cessità di limitare il consumo di suolo e di riconquistare lo spazio pubblico. Una pianificazione dal basso. Osservare e ascoltare sono i mo-

menti fondamentali di qualsiasi processo, anche architettonico. E fondano la base della prossima “quarta stagione” •

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aRCHiTETTURa I MUSE DI RENZO PIANO


Muse

Con il nome di Muse, il Museo delle Scienze concepito da Renzo Piano è stato finalmente consegnato alla collettività. E proprio lo stesso Pia-no spiega che “Quando si finisce un progetto è un momento emotivo im-portante per un architetto, da quel momento in poi il progetto non è più tuo.

Recupero o riconversione, l’area ex-Michelin di Trento è una vera e propria restituzione.

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Abbiamo lavorato dieci anni qui e questi dieci anni sono stati importan-ti; qui c’è coesione, c’è entusiasmo. Siamo riusciti a fare questo edificio in tempo e rispettando il budget, qua-si un miracolo. Questa però non è la fine del progetto; oggi vi è la conse-gna degli spazi alla città e al Museo, affinché vengano riempiti di conte-nuti. La vera sfida inizia ora”.Il Muse è un museo delle scienze di nuova concezione, che coniuga natura, scienza e tecnologia. Inseri-

to nell’area dismessa dell’ex fabbri-ca Michelin, dove l’architetto Renzo Piano ha progettato il nuovo quartie-re residenziale esteso su un’area di 11 ettari. Obiettivo dell’intervento è restituire alla città il suo corso d’ac-qua, riqualificando l’area tra il centro storico ed il fiume. Una successione di spazi e volumi, pieni e vuoti costituiscono l’edificio; in alto le grandi falde della copertura ne assecondano le forme, rendendole riconoscibili anche all’esterno. A est il

primo volume contiene funzioni non accessibili al pubblico.Successivamente, allineato con l’as-se principale del quartiere, lo spazio per la lobby che attraversa l’intera profondità dell’edificio ritrovando a nord l’affaccio sull’area verde di pa-lazzo delle Albere. Il tema scientifico della montagna e del ghiacciaio è affrontato immagi-nando una serie di spazi espositivi che dal livello più basso salgono via via in altezza fin quasi a “sfondare” la

• Renzo Piano


Una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e all’efficienza energetica.

copertura. Un altro spazio è quello della “rain forest”: una grande ser-ra tropicale che in particolari periodi dell’anno potrà relazionarsi con spe-cifici allestimenti espositivi, anche all’esterno, su appositi spazi di perti-nenza dove l’acqua, la luce ed il ver-de, faranno da naturale scenografia all’esperienza del visitatore. Tra gli elementi innovativi del nuovo museo vi è il rapporto stretto tra for-ma dell’edificato e contenuto cultu-rale. La grande hall centrale, una vera


piazza coperta che è anche un itine-rario di transito per e dal quartiere ‘Le Albere’ verso la città, costituisce il ful-cro dell’interazione tra gli spazi adibiti alla ricerca e gli spazi espositivi. L’intero intervento è caratterizzato da una particolare attenzione alla so-stenibilità ambientale e all’efficienza energetica. Lo stesso museo, è in-

fatti sottoposto alle procedure per il raggiungimento della certificazione LEED® livello Silver, e sarà dotato di un sistema centralizzato di control-lo automatizzato per gestire con efficienza ed economicità il riscal-damento e le forniture idriche ed elettriche. Fonti energetiche rinno-vabili saranno impiegate in impianti

a elevate prestazioni: sono previsti sistemi di tri-generazione, celle foto-voltaiche e sonde geotermiche. Ser-batoi di acqua piovana, pannelli radianti e lucernari a funzionamento automatico garantiranno risparmio d’acqua, riscaldamento, illuminazio-ne e ventilazione naturale •


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Palazzo Branciforte a Palermo, un polo culturale aperto a tutti.


Gae Aulenti non è nuova al recupe-ro di strutture museali. Nel 2007 le viene affidato l’incarico di redigere il progetto per il restauro integrale di Palazzo Branciforte. L’intenzione è quella di rendere lo storico edificio un prestigioso polo culturale aperto a tutti e caratterizzato da spazi nuovi e

dinamici destinati all’arte e alla cultu-ra, progetto che comporta un lavoro di recupero e di ripristino degli am-bienti più rappresentativi dell’edificio. I restauri hanno ridato vita al Palaz-zo, creando al suo interno ambienti adeguati a diverse funzioni d’uso. Il tutto nel più assoluto rispetto delle

originarie caratteristiche morfologi-che e degli elementi architettonici più significativi. Uno degli obiettivi princi-pali che ha guidato i lavori di ripristino è stato quello di rivalutare quegli im-portanti spazi architettonici che nei secoli avevano perso la loro origina-ria funzione: una piccola stradina in-


terna, il cortile principale, la scuderia al piano terra. Il progetto di riqualifi-cazione architettonica predisposto dall’architetto Aulenti ha previsto l’in-sediamento all’interno del Palazzo di una serie di ambienti, tra cui una zo-na espositiva, un percorso museale, una biblioteca, una sala conferenze

(Auditorium Branciforte), un ristoran-te, una scuola di cucina, spazi di rap-presentanza e uffici per il personale.Il punto di partenza dell’intervento a Palazzo Branciforte è stata l’elimi-nazione dei corpi aggiunti nel cortile d’ingresso: scelta che ha permesso la riapertura dell’antica strada inter-

na che attraversa l’edificio connet-tendolo al quartiere. Sulla via interna si attesta la Cavallerizza. Grazie alla realizzazione di una maglia di pilastri in metallo, collegati a un sistema di travi in fondazione e al colmo, è sta-to riportato alla luce il doppio colon-nato in marmo precedentemente

L’intenzione è quella di rendere lo storico edificio

un prestigioso polo culturale aperto a tutti e caratterizzato

da spazi nuovi e dinamici destinati all’arte e alla cultura.


L’importante intervento strutturale ha permesso la realizzazione dell’ampia

biblioteca con sala lettura.inglobato nelle murature che sup-portavano il carico della sovrastante struttura del Monte dei pegni. In que-sto spazio la collezione archeologica è conservata in teche antisismiche, aderenti alle murature e disegnate dallo studio Aulenti insieme agli altri arredi.Sul fronte opposto della strada in-terna si apre il cortile che ospita una nuova fontana. L’importante inter-

vento strutturale ha permesso la realizzazione dell’ampia biblioteca con sala lettura sul cui perimetro si attesta un sistema a due ordini di ballatoi che ospita nel soffitto un di-pinto murale di Ignazio Moncada. Dal piano si accede agli spazi dell’antico Monte dei pegni che conservano intatto l’audace e labirintico sistema d’impalcature in legno con scale, palchetti, ballatoi e scaffalature co-

struito dopo il bombardamento del 1848 per la raccolta degli oggetti pignorati. Qui, l’intervento conser-vativo si è basato sul restauro della struttura lignea e sul consolidamento delle strutture murarie. Ai livelli supe-riori sono infine ospitati ulteriori uffici per il personale della Fondazione, la foresteria e alcuni atelier per artisti che potranno lavorare e alloggiarvi •

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Ego di Arketipo è proposto in una to-nalità insolita ma raffinata, un azzurro polvere che sorprende. Linee geo-metriche scolpite che determinano una grande personalità e uno stile

unico all’insegna della massima co-modità. Seduta, schienale e braccioli oversize morbidissimi per un com-fort veramente totale. Ego è una rivi-sitazione attualissima del concetto di

divano anni ‘80. La struttura del pie-de, disponibile nella versione in me-tallo cromato o verniciato marrone micaceo, sorregge gli ampi braccioli in piuma •

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DANI - Pannello fonoisolante e fonoassorbente in feltro di lana

Il pannello DANI di Anne Kyyrö Quinn è un pannello fonoisolante e fono-assorbente in feltro di lana al 100%. Opere d’arte che non assomigliano più ai tessuti tradizionali, le creazioni contemporanee prodotte dal Kyyrö Anne Quinn non sono un prodotto tessile come una volta si conosceva.

Tagliato, cucito e rifinito a mano, una scelta unica di tessuti di lusso naturali realizzati per interni e progettati per armonizzarsi con qualsiasi ambiente. Ogni prodotto è concepito in ma-niera semplice, ma con colori vivaci, texture ricche e motivi sorprendenti. L’approccio scultoreo di Anne Kyyrö

Quinn ha sperimentato un nuovo genere di prodotti tessili per interni in base ad una struttura tridimen-sionale. Sono diciotto i disegni ispi-rati da forme organiche, espresse con semplicità. Si fondono il design del ventunesimo secolo con texture ispirate al mondo naturale •


BB - Caminetto a bio etanolo sospeso in acciaio al carbonio verniciato

BB come Baby Bubble o Brigitte Bar-dot, è il nuovo caminetto a bio eta-nolo disegnato da Andrea Crosetta. Riprende le forme del caminetto Bubble a focolare aperto con la par-ticolarità di avere differenti aperture, tonda, ovale a trifoglio e, inoltre, la possibilità di scegliere tra 200 colo-ri. Questo grazie all’uso del brucia-tore a bio etanolo che non richiede

l’installazione di una canna fumaria e mantiene il camino a temperatu-re basse, intorno ai 75° C (come un radiatore). E’ stato quindi possibile creare aperture del focolare altri-menti non realizzabili in un caminetto a legna così come è stato possibile l’uso di svariate colorazioni in quanto svincolati dai limiti cromatici delle ver-nici resistenti alle alte temperature. Di

facile installazione può essere collo-cato in tutti gli ambienti e funzionare come riscaldamento integrativo. A massimo regime ha un’autonomia di 6,5 ore e una potenza termica pari a 4.100 Watt. La struttura di BB è in acciaio al carbonio verniciato, il bru-ciatore in acciaio inox •

Un nuovo genere di prodotti tessili per interni in base ad una struttura tridimensionale.


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attenzione al dettaglio garantendo una lampada perfetta, capace di illu-minarsi con un solo tocco. Costruita in polietilene e acciaio presenta un

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Sismo 2012

i settori tecnico, industriale, accade-mico, professionale (geologi, inge-gneri, architetti e geometri) e della Pubblica Amministrazione in una se-rie di incontri altamente qualificati. I suoi obiettivi sono quelli di diffondere la conoscenza del rischio sismico e di far progredire le tecnologie, il mer-cato e la normativa di riferimento •

Sismo 2012 è il primo Salone spe-cializzato in Italia su Rischio Sismico, Conoscenza, Pianificazione e Miti-gazione. Il campo della prevenzione e mitigazione del rischio sismico, da sempre in primo piano nel Paese, è oggi investito da rapidi sviluppi, sia di natura tecnica che economica, an-che grazie alle recenti normative sta-tali e regionali. Sismo 2012 coinvolge

dal 19 al 21 settembreSalone su Rischio Sismico, Conoscenza, Pianificazione e MitigazioneQuartiere fieristico di Ferrara

Klimaenergy 2012

cademia europea di Bolzano, TIS Innovation, Ecoistituto Alto Adige, Fraunhofer Italia, IIT Istituto per le Innovazioni Tecnologiche e l’Unio-ne Energia Alto Adige. Suddiviso in cinque moduli tematici, il congresso ‘esplora’ il mercato delle energie rin-novabili tra incentivi e sfide future •

A fianco dello spazio espositivo dedicato a circa 200 aziende, Kli-maenergy propone il congresso internazionale dal titolo ‘Energie rinnovabili in sistemi integrati’ orga-nizzato da Fiera Bolzano in collabo-razione con la Provincia Autonoma di Bolzano, Eurac Research, Ac-

dal 20 al 22 settembreEsposizione internazionale per l’applicazione innovativa delle energie rinnovabili - Fiera di Bolzano

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e promossa da Confindustria Cera-mica in collaborazione con Bologna Fiere. Nel corso degli anni il Salone è diven-tato un evento di riferimento mon-diale per i tecnici del settore della ceramica, dell’arredo bagno, del de-sign e dell’edilizia non residenziale •

Il Salone Internazionale della Cerami-ca per l’Architettura e dell’Arredoba-gno rappresenta un appuntamento importante per architetti, designer, imprese e progettisti. Cersaie è la più importante manife-stazione fieristica internazionale del settore organizzata da Edi.Cer Spa

dal 25 al 29 settembreSalone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’ArredobagnoFiera di Bologna

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Marmomacc 2012

re il punto aggiornato sullo scenario lapideo mondiale e Architects-on line,sistema di matching web che facilita gli appuntamenti B2B. Spazio anche alla cultura con un intero pa-diglione, “Inside Marmomacc”, de-dicato a mostre, convegni e corsi di formazione •

Marmomacc è il salone internazio-nale di riferimento per il comparto della pietra naturale, delle tecnolo-gie e delle macchine per la sua la-vorazione. Nell’edizione 2012 molte le novità sul fronte del business tra cui Marmomacc Outlook, databa-se informatico in dieci lingue per fa-

dal 26 al 29 settembreDedicato agli operatori del mercato del marmo lapideoFiera di Verona

Beijing Design Fair

spazi modulari già predisposti per l’allestimento e proposta con formu-la all inclusive che include nel fee di partecipazione anche la spedizione dei prodotti da Milano a Pechino. La scenografica grande piazza centrale sarà dedicata al ricco palinsesto di eventi, incontri e presentazioni che si svolgeranno durante il periodo espositivo e che saranno pubblicati in un apposito calendario •

Beijing Design Fair è una fiera che si pone come mediatore commer-ciale e culturale di alto livello. Il la-yout espositivo consente il massimo contatto tra gli espositori e i visita-tori attraverso un percorso chiaro e una grafica di forte impatto visivo. La manifestazione, nella sua prima edizione, si rivolge a tutte le realtà italiane del comparto arredamento e design. La fiera sarà composta da

dal 28 settembre al 2 ottobrePrima Edizione del Salone del Design di Pechino.Chaoyang District, Beijing, China

ESpOSiziONi | A CURA DI KYOSS

Illuminotronica

novazione che trova la sua massima espressione nel solid state lighting (illuminazione allo stato solido) e nel-la tecnologia LED. L’illuminazione a LED sta prendendo piede con enor-mi potenziali di crescita: secondo McKinsey, pur rappresentando og-gi solo il 10% del mercato totale, nei prossimi anni crescerà con numeri a doppia cifra arrivando a coprire il 41% entro il 2016 •

L’Italia vanta una fortissima tradizio-ne nel settore dell’illuminazione. Le carte vincenti dell’industria made in Italy sono le competenze e il know how specializzati, la creatività e lo sti-le riconosciuti a livello mondiale e la flessibilità e capacità di customizza-zione tipica delle sue piccole medie imprese. Anche in un comparto ca-ratterizzato da una lunga tradizione, l’innovazione è la chiave di volta per la competitività e la crescita. Un’in-

dall’11 al 13 ottobreMostra convegno dedicata alla tecnologia LED e alle sue applicazioni nell’illu-minazione - Fiera di Padova - Pad. 11

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Materiali biocompositi

TECNiCHE | MATERIALI BIOCOMPOSITI

Che si tratti di coperture, recinzioni, porte o pareti interne, i materiali bio-compositi trovano sempre maggior impiego. In edilizia il materiale composito più comune è il cemento armato in cui calcestruzzo e acciaio dialogano conservando la loro identità origina-ria. I compositi sono materiali gene-ralmente impiegati per fornire tessuti, griglie, pannelli per isolamento-ter-

moacustico, elementi strutturali, tes-suti, feltri, guaine per tubazioni, ma anche prodotti in carbonio, piuttosto che in fibra di vetro o lana di roccia. I biocompositi sono invece il risulta-to della combinazione tra una resina polimerica e una fibra di rinforzo che anziché utilizzare materie derivanti dalla lavorazione del petrolio, sfrutta-no principalmente elementi di origine vegetale e fibre naturali come il Ke-



naf o la canapa, il lino o la iuta, hene-quen o le foglie di ananas piuttosto che sisal. Sostenibilità ed eco-efficienza sono gli obiettivi cui puntano i materiali di nuova generazione. Prodotti che derivano da materie plastiche bio-degradabili e polimeri naturali prove-nienti da coltivazioni rinnovabili che oltre agli indubbi vantaggi ambientali sono competitivi anche sui mercati internazionali.I biocompositi di nuova generazio-ne conglomerano fibre naturali con

polimeri naturali ricavati da fonti rin-novabili come le cellulose plastiche, polilattidi, materie plastiche derivate da fecola, poliidrossialcanoati quali i poliesteri batterici o plastiche a base di soia. Riducono quindi il fabbiso-gno di prodotti derivati dall’industria petrolchimica e da combustibili fos-sili, privilegiando l’utilizzo di materie prime di origine locale e riducendo quindi anche il costo dei trasporti.Molti prodotti biocompositi utiliz-zano inoltre materiali riciclati o fibre derivate da piante a rapida cresci-

ta. Resistenti al fuoco, termicamen-te efficienti, sono sufficientemente permeabili per evitare l’insorgere di muffe all’interno del costruito ga-rantendo al contempo una migliore qualità dell’aria. Come altri materiali utilizzati in edifici sostenibili, i biocompositi contribu-iscono all’ottenimento della LEED Certification (Leadership in Energy and Environmental Design) che, a sua volta, oltre ad accrescere il pre-stigio della costruzione, consente sgravi fiscali e agevolazioni •

Sfruttano principalmente elementi di origine vegetale e fibre naturali come il Kenaf o la canapa, il lino o la iuta, henequen o le foglie di ananas piuttosto che sisal.

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La nostra società opera nel settore del legname daoltre 50 anni e fu fondata dal padre. Dal 1985 la gestioneè passata ai figli i quali hanno ampliato la gammadi materiali e prodotti disponibili a magazzino,coprendo oltre al settore edile anchequello dell’arredamento e dellefalegnamerie in genere.

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EDILTECNO fornisce servizi completi nello sviluppo di progetti edilizi industriali.Ciò che la rende competitiva ed affermata nel mercato è la possibilità di offrire, partendo da una richiesta iniziale di valutazione economica, anche una progettazione strutturale fin nei minimi dettagli esecutivi.Al cliente viene fornito oltre al preventivo di spesa anche un elaborato grafico esplicativo che mostra come sarà il suo fabbricato a montaggio eseguito.Di notevole importanza è anche il collegamento diretto con propri strutturisti, per poter offrire un servizio completo fin dalla calcolazione delle opere di fondazione (anche speciali).

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BiOEdiLizia | TEGOLE TRASPARENTI E FOTOVOLTAICHE

Tegole fotovoltaiche e trasparenti.Copertura, energia e luce.

Il tetto inclinato rappresenta la forma primordiale della casa. Seppur rima-sta pressoché la stessa nel tempo, necessità costruttive, energetiche ed estetiche hanno suggerito la ri-cerca di nuove soluzioni tecnolo-giche di copertura. Alle tradizionali tegole in laterizio, ardesia, legno e metallo, si sono aggiunte quindi te-gole fotovoltaiche, in cemento anti-smog e trasparenti. L’installazione di pannelli fotovoltai-ci sui tetti, sebbene supportata da motivazioni energetiche, finisce col trascurare l’impatto estetico. Ecco

75 W. La tegola di dimensioni mag-giori rispetto a quella tradizionale consente l’alloggiamento di pannelli solari che possono essere sostituiti nel tempo o posizionati successiva-mente. Realizzata con argilla natura-le, senza aggiunta di fanghi o additivi industriali rappresenta, dal punto di vista estetico, un connubio di tradi-zione e tecnologia. Ci sono poi coppi e tegole solari, particolarmente adatte per la rea-lizzazione o la sostituzione di intere coperture. Si tratta di un sistema ri-voluzionario in cui all’interno della te-

che la ricerca di soluzioni integrate al sistema di copertura diventa fon-damentale sia per le nuove costru-zioni sia per il restauro e il recupero delle vecchie: le tegole fotovoltaiche o a celle solari hanno il vantaggio di sostituire le precedenti producendo energia utile all’abitazione. In commercio ci sono tegole con piccoli pannelli fotovoltaici, da inseri-re tra un coppo e l’altro.Alcune aziende leader del settore delle coperture hanno brevettato modelli di differenti dimensioni per una produzione di energia media di

tegole

gola è inserito il pannello fotovoltaico. Sono realizzate da un corpo tegola di tecnopolimero ASA, un vetrino di co-pertura in tecnoplimero PMMA e un modulo fotovoltaico. Sono sistemi meno produttivi dei precedenti, ma praticamente invisibili (per produrre 1 kWp sono necessarie 250 tegole, ovvero 18 mq)Sempre in tema di coperture, co-me alternativa a lucernari e tubi luce esistono le tegole trasparenti per ottenere un’ illuminazione naturale negli ambienti. Eleganti e resistenti agli agenti atmosferici non si ingialli-

scono. Hanno stessa forma e peso delle tradizionali tegole in argilla, ma sono realizzate in policarbonato, pvc o vetro. In commercio sono disponi-bili lucernari opachi e trasparenti che, fissati su listellatura di legno o accia-io, presentano le stesse scanalature del sistema tegole-coppi. A questi si aggiungono le tegole singole in ple-xigas o PMMA, resistenti come le tradizionali, ma che lasciano passare dal 92% al 100% della luce.L’Agenzia Andalusa per l’Energia ha finanziato un progetto pilota in un’abitazione a Mijas, in Spagna per

produrre energia dalle radiazioni so-lari, mantenendo l’aspetto formale delle coperture tradizionali in cotto delle abitazioni. La superficie cristal-lina e ondulata produce acqua cal-da e riscaldamento: al di sotto delle tegole è disposto un foglio che as-sorbe la luce solare, tra cui scorre un flusso d’aria che raggiunge notevoli temperature (80° C). L’aria, passa da uno scambiatore di calore aria-ac-qua e trasforma l’energia solare per il riscaldamento domestico coprendo l’80% del fabbisogno di acqua calda e il 100% per il riscaldamento •

Hanno stessa forma e peso delle tradizionali

tegole in argilla, ma sono realizzate in policarbonato,

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ENERGia | BIOMASSE

Le biomasse comprendono diversi materiali di origine biologica. In ge-nerale si tratta di scarti dell’agricol-tura, dell’allevamento e dell’industria come legname da ardere, residui agricoli e forestali, scarti dell’indu-stria agroalimentare, reflui degli alle-vamenti, alcuni tipi di rifiuti urbani e specie vegetali coltivate specificata-mente. Ricavare energia dalle biomasse ha molteplici vantaggi tra cui eliminare i rifiuti prodotti dalle attività umane,

produrre energia elettrica e ridurre la dipendenza dalle fonti di natura fossile come il petrolio oltre a rap-presentare una fonte energetica su cui l’UE ha deciso di investire al pari dell’eolico.I biocombustibili sono un’energia pu-lita a tutti gli effetti perché liberano nell’ambiente le sole quantità di car-bonio che hanno assimilato le pian-te durante la loro formazione e una quantità di zolfo e di ossidi di azoto nettamente inferiore a quella rilascia-

ta dai combustibili fossili.Inoltre le opere di riforestazione in zone semi-desertiche permettono di recuperare terreni altrimenti abban-donati da destinare alla produzione di biomasse oltre a migliorare la qua-lità dell’aria che respiriamo. Le piante costituiscono, infatti, un importante “polmone verde” per il pianeta, ri-ducendo l’inquinamento e l’anidride carbonica contenuti nell’aria. Le col-tivazioni dedicate esclusivamente a produrre biomasse da destinare alla

biomasse


produzione elettrica non fanno ec-cezione a questa naturale caratteri-stica delle piante.Il fatto che l’energia dalle biomas-se si basi soprattutto sugli scarti di produzione delle attività produttive rappresenta un ulteriore vantaggio economico e sociale in quanto il set-tore riutilizza e smaltisce rifiuti in mo-do ecologico.La Finlandia costituisce l’esempio più calzante per descrivere l’importanza delle biomasse e le possibilità di uti-

lizzo. Gran parte degli scarti di lavo-razione dell’industria finlandese della carta e del legno sono destinati alle centrali termiche per produrre ener-gia dalle biomasse. In questo modo si evita di dover stoccare i residui di lavorazione in discariche o pagare per il loro incenerimento.Quello che un tempo rappresenta-va un costo, nel caso finlandese si è oggi trasformato in un’opportunità da sfruttare per produrre preziosa energia elettrica. Il trattamento del-

le biomasse non deve però essere assimilato alla termodistruzione dei rifiuti in quanto le biomasse sono co-stituite esclusivamente da scarti di origine vegetale e non vanno confusi con i rifiuti delle attività umane. Per ridurre ulteriormente l’impatto sull’ambiente di una tale forma di energia è necessario che le centra-li siano di piccole dimensioni e uti-lizzino biomasse locali, evitando in questo modo il trasporto da luoghi lontani •

ENERGia | BIOMASSE

La Finlandia costituisce l’esempio più calzante per descrivere l’importanza delle biomasse e le possibilità di utilizzo.

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domotica

dOMOTiCa | CASA INTELLIGENTE

La domotica nelle applicazioni domestiche rende più confortevole e sicura la vita all’interno della propria casa. Inizialmente proposta come ausilio per persone con difficoltà motorie e per i portatori di handicap, oggi si sta sempre più affermando in funzione del risparmio energetico che deriva dalla sua applicazione.

Nella gran parte delle abitazioni dob-biamo fare i conti con tecnologie e processi fino a qualche anno fa im-pensabili che gestiti attraverso la domotica prospettano scenari che possono tuttora sembrare fanta-scientifici. Immaginiamo il risveglio in camera da letto. Con un comando impartito comodamente sdraiati le tapparelle si alzano, l’intensità lumi-nosa si adatta ai primi raggi di sole, la musica di sottofondo si accende, il calore raggiunge la giusta tem-peratura. Nel frattempo è possibile

cambiare fonte sonora, ascoltare le notizie del radiogiornale, alzare la temperatura della zona bagno, far partire l’irrigazione in giardino.Con un progetto ben congegnato è di fatto possibile delegare al sistema il totale controllo dell’abitazione con benefici quanto a manutenzione e gestione degli impianti. La domotica è talmente entrata nel-la progettazione che poco meno del 60% delle nuove costruzioni preve-de almeno uno degli accorgimenti che entrano a far parte di un impian-

to domotico che si rispetti.Una recente rilevazione dell’Ufficio Studi di Immobiliare.it sottolinea co-me, a fronte di una spesa iniziale che va dai 10.000 a 50.000 euro, a se-conda della dotazione di cui si vuole arricchire un immobile, il risparmio in termini di bolletta energetica si aggira attorno al 20%. Non è infatti soltanto una questione di comodità avere costantemente sotto control-lo tutte le attrezzature elettriche ed elettroniche della casa , ma il con-trollo centralizzato delle attrezzature


domestiche consente un indubbio risparmio energetico. Una delle parole chiave nel mondo della domotica è “integrazione”. Si tratta del vantaggio di un sistema integrato. Quando i vari dispositi-vi sono connessi e comunicano tra loro non è più necessario intervenire singolarmente e questo vale sia per l’accensione e lo spegnimento sia per la manutenzione. Nel momento in cui si esce di casa la centralina attiva automaticamente lo spegnimento delle luci, abbassa

tutte le serrande, apre il cancello del giardino, spegne i dispositivi elettro-nici in casa, abbassa il riscaldamento e attiva l’allarme antintrusione.L’antifurto difenderà la casa dai pe-ricoli di intrusione e darà l’allarme via telefono, SMS, E-mail alle persone incaricate di intervenire. Immagini della zona in cui è scattato l’allarme saranno recapitate via posta elettro-nica. Inoltre è possibile connettersi a Internet e richiamare attraverso il videocontrollo le immagini delle tele-camere inserite nell’abitazione.

La sensazione, di fatto, è quella che la casa abbia una vita propria e sia in grado, in base alle situazioni, di adat-tarsi e di comportarsi nel modo più funzionale possibile . L’Italia rimane saldamente tra le pri-me al mondo in quanto ad aziende leader nel settore, anche grazie al successo dovuto soprattutto alla notevole prospettiva di un mercato così vantaggioso ed appetibile che attraversa oggi una fase di accelera-zione senza precedenti •


da BRUXELLES | NEWS DAL MONDO

L’European Museum Academy Award Micheletti 2012 assegnato al Riverside Museum

Il fatto che “La pianificazione attenta del museo coinvolgerà i visitatori in tutte le fasi dell’esposizione” è stato uno dei motivi che hanno determi-nato l’assegnazione del premio. È stato anche ricordato come l’inter-vento abbia portato a “una profonda trasformazione di un quartiere de-gradato” e che ora rappresenti “non

Il Riverside Museum di Glasgow pro-gettato da Zaha Hadid, è stato eletto dall’European Museum Academy il museo più innovativo nei settori del-la tecnologia, della storia sociale e del lavoro. Il Riverside ha gareggiato con i musei di altri 12 paesi europei vincendo la 17° edizione del Premio Micheletti.

solo una finestra aperta sul passato ma un ideale ponte tra il passato in-dustriale della capitale scozzese e le industrie attuali e future di Glasgow.”Il progetto è parte del più ampio pro-gramma di espansione urbana della città, noto come “Glasgow Harbour”, che prevede un nuovo insediamento residenziale con strutture per attività

da bruxelles


del settore terziario e tempo libero. Sorgendo nel punto in cui convergo-no i due principali fiumi di Glasgow, il Kelvin e il Clyde, la nuova struttura costituisce il collegamento fra la cit-tà e i suoi corsi d’acqua. Una specie di cannocchiale (torto e deformato, come si conviene) per raccogliere e convogliare gli sguardi verso i corsi

d’acqua della città.Il percorso che collega le due estre-mità del “tunnel” presenta la tipica fluida geometria che caratterizza le architetture della progettista anglo-irachena; una figura che sembra contenere un’onda in movimento da cui prendono forma delle “pieghe” visibili sulla copertura in zinco. Il pro-

filo della copertura si sviluppa lungo un percorso a zig zag che termina con una facciata vetrata a chiudere l’estremità che si affaccia sul fiume •


Autore: Lanzarini Orietta Editore: Editore Marsilio

Prezzo: 27,00 euro

Carlo Scarpa. L’architetto e le arti. Gli anni della Biennale di Venezia 1948-1972

Carlo Scarpa collabora con La Bien-nale di Venezia per più di trent’anni. Seguendo il filo di questa esperien-za, si svela la fitta trama di relazioni che lega uno dei protagonisti dell’ar-chitettura del Novecento all’ambien-te culturale veneziano, animato da artisti, studiosi, collezionisti come Carlo Carrà, Bruno Zevi, Peggy Gug-genheim. Il contatto giornaliero con queste personalità stimola Scarpa a

compiere un’estesa riflessione sulle arti figurative e proprio il rapporto con le arti trova una chiave di lettu-ra nella ricostruzione del suo lavoro alla Biennale. Ugualmente importan-te si rivela il ruolo dell’istituzione nel propiziare l’incontro con Hoffmann, Neutra, Aalto, Kahn, la cui ricerca la-scia un segno nei suoi percorsi pro-gettuali •

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Autore: Carpiceci Marco Editore: Aracne

Prezzo: 35,00 euro

Fotografia digitale e architettura

L’affermarsi dell’informatica sul finire del secolo XX, ha trasformato qua-si tutti i settori delle attività umane. A questo processo non poteva ri-manere estranea la fotografia, che ha dovuto modificare gran parte del suo assetto con l’avvento del-la fotografia digitale, che nell’arco di qualche decennio ha soppiantato la fotografia tradizionale. Il libro di Mar-co Carpiceci ha il merito di rivolgersi alla storia e ai fondamenti della di-sciplina, per inquadrare e sostenere con solide basi storiche e teoriche il suo contributo. Seguendo lo svilup-

po dell’opera, si comprende come l’autore abbia colto il ruolo strategico che la fotografia digitale può svolge-re nell’attività dell’architetto e dell’in-gegnere, passando dal ruolo della conoscenza e della documentazio-ne a quello di fornire gli elementi di-mensionali dell’opera architettonica, fino a divenire uno degli strumenti più puntuali per il rilevamento architetto-nico. I recenti sviluppi della “fotomo-dellazione” ne fanno intravvedere un grande futuro, al fine di poter acqui-sire nuvole di punti, senza dover ri-correre ai laser scanner •

Autore: Morris Alison Editore: Mondadori Electa

Prezzo: 90,00 euro

John Pawson. Puro spazio

Attraverso una serie di saggi tema-tici e la descrizione dei singoli pro-getti, l’autrice racconta i metodi di lavoro seguiti dallo studio, le varie fasi del processo di progettazione e i complessi rapporti tra commit-tente e architetto. Il volume è anche una riflessione sulla sfida a trent’anni di distanza dai primi progetti per gli appartamenti della mercante d’ar-te Hester van Royen e dello scrit-tore Bruce Chatwin imposta dalla sempre più crescente quantità di lavoro pur rimanendo fedele alla vi-

sione originaria. Riccamente illustra-to con fotografie che mostrano sia il processo di progettazione, sia le opere realizzate “Puro spazio” offre un’ideale introduzione a quanti non hanno dimestichezza con il lavoro di John Pawson e nuove, affascinanti intuizioni a coloro che apprezzano da tempo questo architetto. Il libro appagherà anche la curiosità di tutti coloro che sono interessati ai retro-scena umani del lavoro di architetti e designer •


Editore: LogosPrezzo: 29,95 euro

I nuovi maestri dell’architettura.

La pubblicazione presenta i trenta architetti o studi di architettura mag-giormente rappresentativi del pano-rama internazionale. La scelta è stata effettuata sulla base del numero di premi conseguiti e per il contributo originale delle opere sia dal punto di vista culturale sia politico e sociale. I progetti dei “nuovi maestri” sono di-venuti iconici per un insieme di fattori

decisivi, come la loro spettacolarità o la scelta peculiare dei materiali usa-ti. I trenta architetti presentati hanno raggiunto un posto d’onore nella sto-ria dell’architettura anche grazie al ricorso alle nuove tecnologie, all’au-tomazione, all’approccio funzionale e alla ricerca di soluzioni innovative nel totale rispetto dell’ambiente •

Autore: Frampton Kenneth Editore: Mondadori Electa

Prezzo: 59,00 euro

Álvaro Siza. Tutte le opere

Leone d’Oro alla Carriera in occasio-ne della 13° Biennale di Architettura, dagli anni Sessanta Siza si è imposto all’attenzione della critica internazio-nale, meritandosi una posizione di assoluto rilievo sulla scena mondiale. Le prime opere (vari insediamenti re-sidenziali per le classi meno abbien-ti e complessi realizzati sulle coste dell’Atlantico nei pressi di Porto) lo hanno segnalato come un interprete raffinato di una pratica professionale,

venutasi maturando grazie all’inse-gnamento di Fernando Tavora e, in seguito, in virtù del dialogo intratte-nuto con Eduardo Souto de Moura. In anni più recenti, Siza ha realizza-to opere quali il Padiglione del Por-togallo all’Expo di Lisbona del 1998, il Museo di Arte Contemporanea a Santiago de Compostela, la Chiesa di Santa Maria a Marco de Canave-zes •

Autori: Marcantoni, DinacciEditore: IASA

Prezzo: 48,00 euro

Le albere. Il quartiere green di Renzo Piano

“Con il progetto del nuovo quartiere Le Albere sono tornato ad incrociare Renzo Piano più di venti anni dopo il comune lavoro della “reinvenzione” del Lingotto, un impegno di cui con-servo una memoria felice per l’indi-viduazione dei modi e dei progetti di andare oltre il vuoto malinconico di una grande fabbrica fordista. Da al-lora le nostre vicende professionali si

sono andate allontanando, anche se con qualche saltuaria toccata e fuga, per l’Auditorium di Roma come per Venezia Expo, ma mi è bastato rileg-gere una frase dell’intervista di Piano per risentirmi in totale consonanza con l’anima di un progetto che dà nuovo respiro alla città di Trento” (dalla prefazione di Giuseppe De Ri-ta) •


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Kyoss Spazi Settembre 2012

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