Kòsmos Aprile 2015

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Libero volantino a cura del “Collettivo 10 Maggio” di Picerno (PZ) Chi accetta realisticamente una trasformazione che è regresso e degradazione, vuoi dire che non ama chi subisce tale regresso e tale degradazione, cioè gli uomini in carne e ossa che lo circondano. Chi invece protesta con tutta la sua forza, anche sentimentale, contro il regresso e la degradazione, vuoi dire che ama quegli uomini in carne e ossa. (Pier Paolo Pasolini, Lettere luterane, 1976) n o 1, anno 3 Aprile 2015 “La vita è bella. Invito le generazioni future a purificarla da ogni male, oppressione e violenza e a goderla a pieno.” Dopo un periodo di inattività ritorna una voce libera nel panorama locale e riprendono le attività del Collettivo 10 Maggio: non è che l’inizio! Ritorna il Kòsmos, Continuons le Combat ! I N QUESTO NUMERO : #nogovernorenzi Fra DEF ed edilizia scolastica Terre di Passaggio: No Triv Bike Tour Fuori l’ENI dalle nostre scuole (e dai nostri territori!) Antifascismo: combattere il revisionismo Luigi Tansillo: un poeta lucano dimenticato nella Napoli del ‘500

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Kosmos Aprile 2015

Transcript of Kòsmos Aprile 2015

  • Libero volantino a cura del Collettivo 10 Maggio di Picerno (PZ)

    Chi accetta realisticamente una trasformazione che regresso e degradazione, vuoi

    dire che non ama chi subisce tale regresso e tale degradazione, cio gli uomini in

    carne e ossa che lo circondano. Chi invece protesta con tutta la sua forza, anche

    sentimentale, contro il regresso e la degradazione, vuoi dire che ama quegli uomini in

    carne e ossa.

    (Pier Paolo Pasolini, Lettere luterane, 1976)

    no

    1, anno 3

    Aprile 2015

    La vita bella. Invito le generazioni future a purificarla da ogni male,

    oppressione e violenza e

    a goderla a pieno.

    Dopo un periodo di inattivit ritorna una voce libera nel panorama locale e riprendono le attivit del Collettivo 10 Maggio: non che linizio!

    Ritorna il Ksmos,

    Continuons le Combat!

    IN QUESTO

    NUMERO:

    #nogovernorenzi

    Fra DEF ed edilizia

    scolastica

    Terre di Passaggio:

    No Triv Bike Tour

    Fuori lENI dalle nostre scuole (e dai

    nostri territori!)

    Antifascismo:

    combattere il

    revisionismo

    Luigi Tansillo: un

    poeta lucano

    dimenticato nella

    Napoli del 500

  • No triv BikeTour

    L1 e il 2 maggio a Muro Lucano la tappa del No Triv Bike Tour

    di pochi giorni fa la noti-

    zia che ad Ostuni (Brindisi),

    durante le lezioni in una

    scuola elementare, si veri-

    ficato il cedimento di un

    pezzo di intonaco del sof-

    fitto il quale ha causato 3

    feriti di cui due sono bam-

    bini. Non certo il primo

    caso di mala edilizia scola-

    stica, basti ricordare Vito

    Scafidi, che mor schiaccia-

    to dal controsoffitto nel suo

    liceo a Rivoli o pi recente-

    mente alle tragedie sfiorate

    del 3 marzo a Bagheria e

    del 18 febbraio a Pescara,

    nel quale sono comunque

    rimasti feriti due ragazzi.

    Tenendo conto per, dei

    dati di Cittadinanzattiva.it

    si pu dire con una preoc-

    cupante certezza che il

    crollo di Ostuni non sar

    neanche l'ultimo caso: il

    famoso sito online per la

    tutela dei diritti dei cittadini

    infatti denuncia che nel Bel-

    paese oltre il 70% delle

    scuole presenta danni strut-

    turali e che i 4% ha uno sta-

    to di manutenzione medio-

    cre se non pessimo. Inoltre

    pi della met degli edifici

    si trova in zone a rischio

    sismico e una su quattro in

    zone a rischio idrogeologi-

    co. Appare chiaro quindi,

    da questi dati agghiaccian-

    ti, come la nostra scuola

    scadente, non solo sul pia-

    no edilizio (ma ci sar tem-

    po per parlare di questo

    argomento..) ci stia implo-

    rando aiuto, ma paradossal-

    mente appena stato ap-

    provato dal governo il DEF

    (documento economia e fi-

    nanza). Vi starete chieden-

    do che nesso abbia questo

    Def con la situazione dell'e-

    dilizia scolastica. Il docu-

    mento sconosciuto alla

    maggior parte della popola-

    zione ha confermato il ta-

    glio della spesa per l'istru-

    zione pubblica, che nei

    prossimi anni passer dal

    3.7% del PIL al 3,5% e che

    nei prossimi anni caler

    ancora (in percentuali da

    definire).

    Ma allora, data la criticit

    degli edifici scolastici, nei

    quali i ragazzi trascorrono

    gran parte della giornata

    era proprio necessario ta-

    gliare ulteriormente i fondi

    scolastici? La risposta po-

    trebbe sembrare banale Ed

    in effetti lo , soprattutto

    se si tiene conto dei dati di

    un autorevole istituto di

    ricerca, quale il SIPRI. Lo

    Stockholm International

    Peace Research Institu-

    te annuncia che l'Italia

    salita al decimo posto tra i

    paesi con pi alte spese

    militari. Infatti vengono

    spesi ogni anno in forze

    armate armi emissioni ser-

    vizio della NATO 26 miliar-

    di di euro, l'equivalente di

    70 milioni di euro al gior-

    no. E c' il rischio che que-

    sta spesa aumenti visto l'in-

    combente pericolo terrori-

    smo. Come definire tutto

    ci se non un crimine con-

    tro bambini e ragazzi ad

    opera del governo Renzi

    che preferisce, come i go-

    verni a lui precedenti, sper-

    perare soldi pubblici in F-

    35 a causa di un nemico

    che minaccerebbe la sicu-

    rezza dello Stato, mentre lo

    Stato anche senza nemico

    sicurezza non sembra aver-

    ne?

    Fra DEF, edilizia scolastica sicurezza: quali sono davvero le nostre priorit?

    #nogovernorenzi

    1 e 2 maggio a Muro Lucano si terr la pri-

    ma edizione di Terre di Passaggio No Triv

    Bike Tour. Liniziativa porter tanti ciclisti

    in giro per il Meridione sotto il comune

    slogan NO TRIV: la partenza sar da San-

    ta Croce del Sannio, con tappe a Beneven-

    to, Gesualdo, Muro Lucano, Atena Lucana e

    arrivo a Villa DAgri. Scopo dellevento

    scrivono gli organizzatori quello di

    mettere in mostra la capacit del territorio

    di creare economia attraverso la valorizza-

    zione delle sue potenzialit in modo ri-

    spettoso dell'ambiente e della sua identi-

    t.

    Larrivo a Muro Lucano previsto per le

    10.00 del 1 maggio a Via Roma-Piazza Don

    Minzoni, con ripartenza il 2 maggio alle

    9.00 da Via Roma. Nella due giorni si mol-

    tiplicheranno le iniziative nel comune luca-

    no; in particolare segnaliamo alle ore

    18,00-20,00 del 1 maggio a Piazza Don

    Minzoni Tavola rotonda di esperti: Marmo

    -Melandro tra Risorse, Prospettive, Ener-

    gia.

    Liniziativa promossa da Comitato UNMU-

    ROCONTROILPETROLIO, Comitato Bella No

    Triv, Comitato Acqua Si petrolio no, Comi-

    tato No petrolio Picerno, Comitato Baragia-

    no No Triv, Comitato Brindisi di Montagna

    No Triv, Comitato Vulture No Triv.

    Per info potete contattare:

    [email protected]

  • Fuori lENI dalle nostre scuole

    (e dai nostri territori!) ENI sta finanziando progetti per milioni di Euro nel mondo dellistruzione lucana. Perch la nostra cultura non fa rima con i surrogati di ENI, perch sbagliato accettare questo meccanismo paradossale, come riappropriarci di ci che gi

    nostro attraverso la lotta. Un ragionamento sul neocolonialismo culturale e sociale di ENI

    Da qualche giorno iniziato il

    progetto ENI SCUOLA, attraver-

    so il quale il gigante del petrolio

    fa sentire la suo arrogante ed

    opprimente presenza nel domi-

    nio del pubblico per l ennesima

    volta.

    Con i progetti: ERASMUS PLUS,

    PROGETTO PICCOLE SCUOLE e

    addirittura TURISMO DELL ENER-

    GIA, lintera zona della Val DA-

    gri nuovamente nelle mire di

    una delle multinazionali che nel

    corso di ventanni, grazie anche e

    soprattutto alla complicit delle

    amministrazioni lucane, lha tra-

    sformata in quellarea disabitata

    ed umiliata che .

    Leggendo le iniziative promosse

    da ENI non pu non destare ama-

    ra ironia la definizione con cui si

    presenta il progetto PICCOLE

    SCUOLE: . In buona sostanza la princi-

    pale causa della depressione eco-

    nomica , della mortalit e della

    emigrazione della valle, adesso si

    presenta come la cura del male

    che essa stessa ha prodotto. Il

    tutto sotto il rumoroso consenso

    di un governo regionale che in

    continuit con i predecessori,

    afferma la liceit e la necessit

    della presenza ENI su quel terri-

    torio sulla base di accordi del

    1998, tanto che ancora il 15 mar-

    zo 2015, presso l istituto scienti-

    fico Pier Paolo Pasolini di Potenza

    continua a declinare il petrolio in

    termini di sviluppo e crescita per

    questa terra e non per le sole

    multinazionali e le sue marionet-

    te politiche a voler citare proprio

    quel Pasolini che dalloltretomba

    ha dovuto assistere all ennesima

    prestazione oratoria di un profes-

    sionista della politica dinanzi ad

    una platea in cui continua a man-

    care un contradditorio e una rea-

    le criticit nei confronti del dram-

    ma lucano.

    Lidea poi di un Turismo dell

    energia poi ancor pi perversa

    e criminale per la contraddizioni

    in termini che porta con s e per

    la persuasivit con cui si insidia

    nella mente della gente. Cos un

    turismo dell energia? Un turismo

    in una zona disabitata, malsana e

    depressa non concepibile. Qua-

    le turismo pu dirsi possibile li

    dove la bellezza del territorio

    consegnata senza reale possibili-

    t di controllo e tutela alle multi-

    nazionali del petrolio responsabi-

    li dei pi clamorosi disastri am-

    bientali, mentre quella stessa

    popolazione a cui viene negata

    ogni sovranit politica in loco ,

    viene depredata della sua arte e

    della sua cultura dalla crescente

    mortalit ed emigrazione? Cosa

    si intende per turismo dell ener-

    gia? Quale e quanta energia resta

    ad un territorio e ad un popolo

    stuprato per 20 anni da una poli-

    tica di inetti e corrotti? Quale?

    Quella che serve: quella di RESI-

    STERE fisicamente alla violenza

    programmata e studiata. Quanta?

    Tutta quella che rimane: quella

    che basta ad informare a sensibi-

    lizzare, a disperare di ogni pro-

    messa e delega, ad opporsi con

    ogni mezzo ad un futuro che non

    ci include, in un presente che

    ancora nostro.

    La lotta del movimento NO

    TRIV non una lotta utopica.

    Utopia il combattere per co-

    struire qualcosa che non si

    possiede e si immagina con dif-

    ficolt. Noi non lottiamo per

    questo, ma per l esatto oppo-

    sto: difendere con ogni mezzo

    quello che abbiamo e che ci vo-

    gliono portar via. Utopia e delle

    peggiori la loro, non la no-

    stra!*

    Le scuole lucane non hanno biso-

    gno dei soldi di ENI. Accettarli

    un tremendo errore politico.

    Il nostro compito quello di rifiu-

    tare il contentino e pretendere IL

    RISARCIMENTO E LA CONDANNA!

    (*una parafrasi ad Erri de Luca

    forgiata sull esigenza del territo-

    rio lucano. Una parafrasi che vuo-

    le contribuire a realizzare il desi-

    derio che lo stesso scrittore ha

    espresso in: La parola contra-

    ria : .

  • I contenuti di questo volantino non hanno carattere di periodicit e non rappresentano "prodotto editoriale".

    fondamentale conoscere la

    storia per evitare gli errori

    compiuti dalle generazioni

    precedenti. Sempre pi fre-

    quentemente, invece, il suo

    reale corso ignorato, il pi

    delle volte perch, soggetto

    ad un affabulante revisioni-

    smo, viene alterato nella sua

    realt. Cos, storici petulanti

    creano miti, nella vera acce-

    z i o n e d e l t e r m i n e

    ( "narrazione fantastica tra-

    mandata oralmente o in for-

    ma scritta" ), atti a sminuire o

    ingigantire personaggi ed

    eventi, a proprio piacimento.

    Come collettivo siamo attivi

    in campo politico e sociale

    ma vogliamo ora vestire pan-

    ni per noi insoliti, trasforman-

    doci in Mythbusters (sfatatori

    di miti). In quest'edizione ci

    occuperemo del periodo

    'nero' della nostra penisola e

    sfateremo alcuni miti riguar-

    danti il sempre molto amato

    duce, Benito Mussolini, quan-

    te volte, infatti, sentiamo dire

    "se non fosse per Mussolini.."

    oppure "quando c'era il Du-

    ce..".

    Andiamo ora ad analizzare i

    pi comuni:

    "Mussolini ha introdotto le pensioni".

    In realt la "Cassa Nazionale

    di Previdenza per invalidit e

    la vecchiaia" viene introdotta

    nel 1898 ed era un'assicura-

    zione volontaria integrata con

    un contributo dello Stato. Nel

    1919 essa divenne obbligato-

    ria sotto il Governo Orlando.

    La pensione sociale venne

    introdotta solamente nel

    1969 quando il duce era mor-

    to ormai da 24 anni. Dati ov-

    viamente verificabili sul sito

    dell'INPS.

    "Mussolini garant l'assi-

    stenza sanitaria per tut-

    ti i lavoratori".

    Mussolini con l'Ente mutualit

    fascista garant una prima

    Cassa di assistenza di malat-

    tia che andava a tutelare solo

    i lavoratori pubblici, ovvia-

    mente iscritti al partito. Per

    avere l'assistenza sanitaria in

    termini attuali dobbiamo

    aspettare la legge n. 833 del

    23/12/1978, entrata in vigo-

    re il 1/01/1980.

    "Ai tempi del dice erano tutti pi ricchi"

    Mussolini permise davvero un

    consistente arricchimento,

    ma solo per industriali ed

    agrari. Il salario medio di un

    operaio era infatti molto esi-

    guo, circa un terzo di quello

    medio francese. Ci fece si

    che si sviluppasse una pessi-

    ma situazione economica,

    soprattutto per le famiglie

    degli operai.

    "devi ringraziare il duce per la cassa integrazione".

    Senza troppi giri di parole, la

    verit molti diversa: la CIG

    (cassa integrazione guadagni)

    venne istituita nell'immediato

    dopoguerra (il 23/08/1947)

    per rimediare ai danni che le

    guerre del fascismo hanno

    inflitto alle aziende, che dan-

    neggiate non riuscirono a ri-

    prendere la propria attivit, e

    ai lavoratori, rimasti disoccu-

    pati a milioni.

    Eccovi presentate alcune tra

    verit che il revisionismo pro-

    pagandistico sta oscurando,

    riguardanti un personaggio

    sicuramente molto influente

    nella storia italiana, nel bene

    ma soprattutto nel male.

    In prossimit del 25

    aprile fondamentale

    conoscere la reale sto-

    ria per non ricadere

    negli stessi errori.

    Informare per ricorda-

    re, ricordare per RESI-

    STERE!

    "Mio padre a Nola, io a Venosa nacqui

    l'una origin mi diede, e altra la cuna":

    Questa introduzio-

    ne, fatta per esor-

    tare il vicer di Na-

    poli Pietro di Tole-

    do a liberare la cit-

    t di Venosa dalle

    truppe stabilitesi l

    quattro anni prima,

    pose fine alla lun-

    ga disputa tra le

    due citt, l'una

    campana e l'altra

    lucana, che si contendevano i natali di Lui-

    gi Tansillo e chiar definitivamente l'origi-

    ne lucana del poeta. Divenuto famoso

    presso gli ambienti dotti napoletani con

    l'egloga drammatica dal titolo "I due pelle-

    grini", si inser non soltanto nell'area na-

    zionale ma anche in quella internazionale,

    dove divenne il punto di riferimento del

    petrarchismo spagnolo. Molte furono le

    lodi che gli vennero elargite in vita e dopo

    la morte da personalit autorevoli come

    Ariosto, Tasso, Florimonte e Stigliani, che

    lo paragon a Petrarca stesso.

    A partire dagli inizi dell'Ottocento il gusto

    della critica ne determin la mancata fama

    e il nostro Tansillo venne oscurato dai

    grandi letterati a lui contemporanei quali

    il Tasso e l'Ariosto. la stessa Lucania ad

    aver dimenticato il poeta, a non fornire

    adeguate informazioni per poter com-

    prendere le opere e la personalit.

    La storia di Tansillo la storia, quanto

    mai attuale, di tanti altri lucani costretti

    ad abbandonare la propria patria per cer-

    care consacrazione oltre confine e ci inse-

    gna quanto sia importante non dimentica-

    re i figli nobili di quella che Tansillo stes-

    so definiva la sua nobil patria, la Luca-nia.

    Antifascismo:

    combattere il revisionismo

    Ventennio e necessit di non cadere nei falsi miti: un commento verso il 25 aprile

    Luigi Tansillo

    Un poeta lucano dimenticato nella Napoli del 500

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