JC &ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

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Shaun Stubley JC &ART M A G A Z I N E

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Transcript of JC &ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • Shaun Stubley

    JC &ART M A G A Z I N E

  • Oggi nasce JC &ART MAGAZINE, nellottobre del 2012 da unidea di Barbara Marin e realizzazione di Gaspare Silverii assieme a tutto lo staff di JC &ART madre del magazine e non solo. Sono parte della grande famiglia quale la JC &ART nata l' 11-11-2011 da un'idea di Barbara Marin, i seguenti gruppi

    JC &ART Sraing Emotion JC &ART Contest JC &ART Artistique JC &ART ELITE

    tutti presenti sul piu diffuso social network dei nostri giorni.

    JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • SHAUN STUBLEY

    THE BEAUTY LIVES

    Le immagini di Shaun Stubley - sembrano essere ricche di una complessita psicologica e di una forza personalmente evocativa rara da trovare nel ritratto fotografico contemporaneo. La natura delle sue immagini risiede nella costante ricerca di particolari visivi - tutti accomunati da un fattore estetico che risiede nel bello - da esaltare con metodico uso di componenti surreali anche nella tecnica. Fotografie differenti dalle solite riprese, alle quali ormai siamo abituati, diventano pezzi unici per la loro originalita e per il loro essere sempre differenti; sono immagini ricercate nei piu piccoli particolari, nell'esaltazione di una bellezza universale. Shaun ha fotografato una serie impressionante di personaggi non noti non famosi, ma di ognuno e stato in grado di dare una visione sempre differente e completamente slegata da un filo d'azione continuativo e identificativo- rendendoli delle star. I volti noti. Lo stile del fotografo, pertanto, si delinea principalmente nell'astrattezza e nella surrealita delle sue donne cariche di una bellezza non comune- piena di charme ed eleganza, donne che non si incontrano in un supermercato o davanti ad una scuola. Apparentemente sono tutte apparizioni dal mondo della perfezione, Veneri dei giorni nostri che non temono l'incantesimo di diventare dee attraverso un obbiettivo. Ognuna vive per conto proprio, e nessuna sembra conoscere l'altra. Eppure a volte ho pensato fossero sorelle, amiche, parte di uno stesso gruppo. Questa e la bravura dal fotografo, lasciare un piccolo dubbio - perche il pubblicoo non deve sapere per forza tutto. La ricerca ossessvaa del particolaar,, quindi, sta alla base di una fotografia per molti versi inquadrabile in quella corrente che fa del gusto per l'immagine il suo punto di forza, mostrando, attraverso essa, la linea di contatto tra le sfaccettate e umorali suggestioni personali e le piu consone necessita di far emergere le "espressivita esistenziali" del soggetto stesso senza dimenticare che Le foto di un esteta, sono piccoli poemi di bellezza.

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  • PORTRAITART a cura di Barbara Marin

    Foto di Edmondo Senatore -Un Mondo di volti

    Edmondo Senatore - uno di quei pochi autori concettuali che appaiono silenziosi e totalmente ermetici nel loro messaggio, anzi il lavoro ripetitivo e ossessivo di proporre ritratti plagiati da una tecnica tutta sua che lo identifica e lo differenzia da tutti gli altri non fa che incuriosire, intimidire, porre domande silenziose. Sembrano tutti lo stesso soggetto . Fateci caso. Sembrano ritratti di famiglia. I tratti somatici sono resi omogenei- riconoscibili o il suo modo di disegnare l'essere umano che lo rende cos universale. Siamo tutti uguali. Dentro, fuori. Gente di strada, anziani che hanno vissuto la pelle, occhiali che mettono a fuoco il futuro. Da rifletterci. Questo pone le basi per una linearit dellidea che si riassume nella semplice dizione di un inaspettato autoritratto. Edmondo ritrae ritraendosi, spiegando la sua anima sotto i vestiti di altri. Questo il mio modesto pensiero, tant'- Giocando nella logica del riproporre quasi movenze e piccole danze di nasi e sguardi- barbe incolte e capelli candidi, offre lo spunto di riflessione sui materiale umano che ha seconda della composizione esaltano questa o quella caratteristica. Fotografo di grande tecnica - indubbiamente. Trovo le sue "catture" atti creativi simbolici che allargano il messaggio triplicando la potenza dei suoi abouts in - volti dal mondo. Questo non solo Potrait. Questo fotografare. E' Verismo allo stato impuro. Realismo interpretato. Un carattere forte e fisionomista. Bianco e nero. Bianco o nero. Un artista. E da qui non si scappa.

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  • PORTRAITART a cura di Barbara Marin

    Fotografia di Emanuela Migliaccio - I volti nella fotografia, quella che diventa arte

    Pensando e ripensando mi sono chiesta - a parte l'interpretazione immediata- cosa differenziasse la fotografia di Emanuela dalle altre. Ogni autore ha un suo desiderio e puo esaudirlo. Nel suo caso certamente - la fuga dalla realta per lasciare posto alle meraviglie di una favola- quasi come se l'invenzione della felicita fosse possibile fotografando soggetti esplosi da una fiaba. Ho voluto vedere oltre.E' come se in ogni foto ci fosse un cortometraggio. Non c'e un fermo immagine. C'e un piccolo film, un Film in uno scatto.Fermare il movimento della macchina e trasferire lo scorrere delle immagini, di storie e personaggi nell'immobilita della carta. Questo e il difficile compito di alcuni fotografi che vengono chiamati "di scena" . Loro, i professionisti del racconto dell'anima di un film attraverso sequenze "senza movimento". Emanuela fa un lavoro doppio. Costruisce la scena, sceglie gli autori, scrive la sceneggiatura e la mette in piedi, poi la fotografa. L'affascinante storia della fotografia di scena - e del cinema italiano - e stata recentemente esposta in una mostra a Roma. E' l i che ho sentito di dover scrivere questo articolo- sperando che sia degno del suo nome. La gente per qualche giorno gode di una quotidianita diversa. Una piccola fama - lei - Emanuela - gli consegna il ruolo di attori. E tutto e pronto.Le donne del quartiere sono state pettinate e truccate da e prima di arrivare a noi - per loro- per lei, la Fotografa Regista e stato come tuffarsi interamente nelle vicende che venivano narrate. Gli scatti di Emanuela hanno il profumo dei capelli, dei luoghi, delle chiacchiere, della gente che ride intorno e infondo desidererebbe per una volta far parte di quel mondo. Una grande regina del ritratto- cosi la chiamo- proprio per questa sua - forse inconsapevole attitudine alla regia- al cortometraggio - rigorosamente d'autore.

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  • PORTRAITART a cura di Barbara Marin

    Fotografia di Tiziana Pielert and Steve McCurry - "A me gli occhi"

    Da quando l'ho vista la prima volta ho scritto questo articolo dentro di me.Chi puo dimenticare i profondi occhi verdi della ragazza afgana immortalati per due volte a distanza di dieci anni da Steve McCurry? Sebbene piu di cinque secoli separino quel volto dalla Gioconda di Leonardo, qualcuno ha paragonato lintensita dei due sguardi.Steve McCurry e Tiziana Pieltert. Lei come lui, umile - lui si auto definisce un fotoreporter- lei si chiede se sara sempre all'altezza del suo lavoro. Prima cosa che li accomuna. Non a caso e nella gente profondamente modesta che il talento attecchisce come un ricciolo di edera su un muro e da li cresce, Licona dello sguardo nasconde una sorta di etichetta. Un ritrattista con la macchina fotografica non e che un pittore con pennelli di luce che disegna letteralmente le caratteristiche somatiche senza restare ancorato solo alla tecnica - ricordando che un volto e anche e soprattttto emozionee. L'emoziooee piu grande provienee proprio dagli occhi. Vi e mai capitato di guardare qualcuno dritto nelle pupille e sentire vibrare l'anima? Credo di si, a tutti almeno una volta. Ridistribuire quell'emozione all'ennesima potenza per altrettante infinite volte e un dono. Sia Steve a cui sto facendo un omaggio e non certo una recensione, perche non credo di esserne all'altezza - sia Tiziana che invece conosco piu da vicino e ammiro da tempo - hanno quel dono. Se e vero che la fotografia non e solo il ritratto ma qualsiasi inquadratura, qualsiasi soggetto- e anche vero che questi ritratti non sono solo ritratti ma anche landscape, astratti, street, reportage. Guardate quegli occhi e la scenografia cromatica che li esalta. Quegli occhi parlano, raccontano, ipnotizzano, fatto tremare le vene. Questi occhi sono il documento emotivo di due grandi osservatori. Indipendentemente da chi dei due e piu bravo e famoso, trovo che la potenzialita sia gia parte del successo. E Tiziana ha potenzialita infinite. Che dire, mi piacerebbe farli incontrare. Magari resta solo un sogno ma esprimere un desiderio non ha mai fatto male a nessuno. Ora chiudo i miei di occhi e ci provo. Complimenti a Tiziana Pielert - ho scomodato un grande fotografo per esprimere la mia ammirazione per lei. Spero di esserci riuscita.

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  • JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • PORTRAITART a cura di Barbara Marin

    Fotografia di Christina Marie Santiago

    Lopera di Christina Marie Santiago indaga il concetto di comunita attraverso losservazione degli individui che compongono il gruppo, cercando per ognuno di rintracciarne lunicita e il senso di appartenenza.Ogni fotografia e il frutto di un incontro profondo, un dialogo nato magari in strada, che continua a volte in studio nella sessione di posa. Allora, lo sguardo del soggetto da ritrarre fissa lo sguardo del fotografo in una intimita profonda e silenziosa che lega insieme i due protagonisti di questo scambio visivo e intellettuale.Nelle immagini, ogni dettaglio del soggetto fotografato rivela la sua natura, la sua storia e lunicita dellindividuo. Alla fine, il nome della persona ritratta sara lunico titolo in grado di nominare lopera e, insieme, la persona.Il profondo legame con la sua tradizione e evidente nelle opere di Christina che vivifica, reinterpreta e attualizza i temi e gli stili del ritratto alla Goya ricercando la stessa forza psicologica, indagando anche lui le profondita del volto e dello sguardo, afferrando, infine, il carattere della persona. Il risultato e una galleria straordinaria di ritratti che compongono uno spaccato unico sulla realta ma si offrono anche, a noi spettatori, come unastrazione meditata e affascinante tra loggetto vivo e lopera darte.

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  • PORTRAITART a cura di Barbara Marin

    Fotografia di Stefano Tommasi - Object d'Affection

    Voglio prendermi l'onere, l'onore e la briga di parlare di Stefano Tommasi e del suo occhio fotografico.I mutamenti e le metamorfosi nei fotografi si intuiscono spesso da un viraggio, da un trattamento, da una serie di piccoli dettagli che cambiano e cambiano la percezione del messaggio senza togliere nulla allo stile.Un approfondimento che ho a cuore da mesi. Ho trovato il tempo per pensarci.STEFANO TOMMASI - OBJECT D'AFFECTION.Un autore nuovo, innovativo, Stefano Tommasi attraverso la fotografia trasmette la sua idea di Liberta. Liberta significa poter agire secondo la nostra volonta. Si tratta di un concetto che allude a quegli aspetti relazionati con lindipendenza, con la licenza per realizzare cio che si crede adeguato o conveniente. Partecipa rappresentando il tema della liberta, utilizzando diverse tecniche ma di baste- non limitandosi mai solo a riprodurre la realta ma a ricrearne una nuova. "La razza umana si trova nella sua migliore condizione quando possiede il piu alto grado di liberta. " Dante Alighieri (1265-1321)Stefano Tommasi mi fa venire in mente Duchamp che anticipo la Body Art o il Comportamento - come la famosa Tonsura, i vari travestimenti di Rrose Selavy , il suo alter ego donna, che e in realtaa la visualiizzalzinee di un gioco di parole.. In fatti R- rose Selavyy puo esseree letto,, in franceses come " Eros c'est la vie" (Eros e la vita). Per Duchamp si trattava del problema centrale della sua visione della vita (dato che l'accettazione dell'Eros postulava anche l'accettazione della Morte). Curioso dunque che ad emblema di un problema tanto serio l'artista ponesse l'immagine di una specie di scherzo goliardico.Tutte queste immagini furono eseguite da Man Ray, il che dovrebbe porre oggi dei problemi di attribuzione. Man Ray resta l'autore delle immagini, come Duchamp e l'autore di quello che le immagini vogliono significare.Del resto gran parte della produzione di Duchamp non si manifesta in opere vere e proprie, ma in allusioni, in scatti mentali , in idee di opere , in opere "alluse" piu che realmente "fatte". Ecco come mi viene da pensare a Stefano Tommasi e al suo fotografare di concetto.Diverso e piu ambiguo e il caso di Man Ray, nel caso del quale e effettivamente possibile fare una distinzione tra un'opera fotografica ( i nudi, i ritratti, ecc.) ed un uso concettuale della fotografia.

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  • Tutti i cosiddetti objets d'affection - ciascun oggetto che sceglie - come quell'antico pezzo di grammofono - si trasforma mano a mano in una storia tra le storie e all'improvviso smette di essere un objet d'affection, nel senso benjaminiano del termine, e diventa reperto di vita - un'allusione ai deja vu dell'umanita. Tommasi la conosce bene, l'umanita ed i suoi oggetti.

    In questo senso sarebbe curioso confrontare tre fotografie Stefano Tommasi di Man Ray e un "normale" ritratto di Duchamp, che consideriamo, a tutti gli effetti, una normale fotografia. La differenza che dovremmo stabilire tra queste fotografie, e che la prima fatta eccezione per il ritratto fotografico le rimanenti sono opere concettuali.

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  • PORTRAITART a cura di Barbara Marin

    Fotografia di Massimiliano Marchese - "Le riflessioni in bianco e nero"

    Vive a Scordia - Catania - il fotografo che insegue il riflesso. Le sue immagini sono per lo pi poesie simmetriche in bianco e nero, bench ci siano alcuni suoi scatti a colori che fanno sentire il senso profondo del perch un uomo guarda dentro un obbiettivo. Per i fotoreporter, il bianco e nero una scelta che incrementa il senso drammatico, si concentra sulle passioni sfruttando i chiaro scuri. In un bombardamento continuo dimmagini a colori una bella foto in bianco e nero spicca differenziandosi. Ne approfitta largamente la pubblicit che, gi da diversi anni, associa il bianco e nero a prodotti elitari desiderosi di elevarsi al di sopra degli altri tramite forme, marchi o contenuti escludendo a priori la scontatezza del colore. Tornando a Massimiliano, ho sempre avuto l'impressione che andasse cercando tutti quegli elementi, naturali o architettonici- che gli potessero fare da spalla. Per far rientrare nell'atto creativo l'intenzione, al lui oltre che la luce, servono cose che la elevino all'ennesima potenza e ne facciano insieme attrice protagonista di ogni suo frame. Come in un film francese- mi ricorda troppo spesso Francois Truffaut - in quel suo modo assolutamente cosciente di cercare quello che attrae lo spettatore. "Ho sempre provato un'attrazione irresistibile per il fuoco. Credo che la gente una volta guardava il fuoco come oggi guarda la televisione. E ho l'impressione che uno ha sempre bisogno, soprattutto dopo cena, di guardare delle immagini in movimento." (F. Truffaut) Il fotografo non che un regista di immagini pressoch immobili, ma non il caso di Massimiliano. Nelle sue riflessioni in bianco e nero, trova il tempo per sfondare una folla per esaltare il momento di un bacio, sfumare l'umanit con un movimento brusco e far s che si dissolva in una scia di nuvole - onde come di pittura su una tela lucida. Di Marchese ho sempre ammirato la sua straordinaria intelligenza, la sua acuta sensibilit, la verit dei suoi personaggi e per personaggi intendo anche la Tour Eiffel che troneggia su una conversione da applausi.

    JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • Critico, fotograficamente polemico e altezzoso- apparentemente- ha in realt sviluppato una concezione della fotografia molto intima, esplorando i sentimenti e le relazioni umane, i suoi e quelli della gente comune dove la rappresentazione deve essere avvincente e fascinosa e il fascino per lui sta nel elitario bianco e nero, amante segreto della luce. Aggiungo che foto come le sue si realizzano con il talento senza abbandonare mai l'umilt e la modestia - forse quella di un ragazzino cresciuto camminando per strada con lo sguardo altrove. Quella capacit di vedere in bianco e nero anche la pi colorata delle situazioni. Fa niente se tutto saturo - Massimiliano vede oltre. E quell'oltre quello che pi merita gli applausi.

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  • OLTRE LO SCATTO a cura di Gaspare Silverii

    Fotografia di Emanuela Migliaccio

    La foto nel complesso mi piace molto ma andiamo per gradi Il viso nel terzo superiore rende ottimamente e cattura l'attenzione grazie alla sua luminosita ed alla zona T (ovvero occhi naso) precisamente a fuoco, e con degli occhi che gia solo quelli basterebbero per una buona foto. Ad esempio provate a coprire la foto dagli occhi in giu e noterete che la foto non perde affatto contenuto ne armonia ne informazione dato che l'altro elemento di informazione sono le mani sulle orecchie che rimarranno anch'esse comprese nel nuovo taglioLa piccola smorfia con la bocca puo piu o meno piacere, a me sinceramente non dispiace, rendendo abbastanza veritiera e se vogliamo naturale la posa stessa. Tutto il resto fa solo da contorno. Una cosa che io in genere evito ma che in questa foto non sta male anzi e il taglio della testa ma dato l'incentrasi dello scatto sul viso poco conta vedere o meno cio che e al di sopraa o al di sotttto dellllo sguardo.. Esso sembraa davvvvroo guardaardii dentro.... Ora pero passiamo a delle critiche visto che fin'ora solo elogi.La primissima cosa che mi e venuta all'occhio ed e impossibile non notarla e l'eccesso di bianchi e quindi bruciature sulle braccia parte della maglietta ma che potrebbe starci e sul lato alla mia dx del viso! Probabilmente non so se e stata una svista oppure volutamente fatta cosi ma questo squilibrio di luci fanno perdere informazioni come ad esempio sul volto si perdono le rughe e piccole cavita che danno espressivita al volto creando una sorta di appiattimento. Casomai se e un errore di post produzione si puo recuperare se invecee stata scattata cosi si puo fare Altraa picclaa cosa:: siccmee la fotoe incennratrt tutta versoo l'aloo e quindii il viso poco conta di vedere quel simpatico ombelico ma credo renda benissimo invece un taglio quadrato della foto Provate Emanuela e voi altri a coprire dai gomiti in giu e noterete che gli spazi per magia si ridistribuiscono rendendo piu bilanciata una foto sbilanciata nettamente verso l'alto. Se poi vorreste bilanciarla del tutto quei gomiti sarebbero dovuti esser poggiati su una mensola di marmo ad esempio.

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  • OLTRE LO SCATTO a cura di Gaspare Silverii

    Fotografia di Lucian Lirca

    Scorrendo tra le tante foto, questa assieme ad altre, e tra quelle che mi ha maggiormente catturato.Il nome che io personalmente avrei dato e: QUANDO IL RESTO NON CONTA. Si perche nonostante la foto sia molto piena di se tra geometrie luci ombre e quant'altro, di cui poi parleremo, subito al primo sguardo anche l'occhio piu pigro si focalizza senza difficolta sull'uomo, vero soggetto della foto e non le geometrie stesse che fanno solo da contorno. Tra le cose piu belle che mi lascia pensare questa foto (e premetto ora ma varra sempre che se una foto lascia pensare secondo me ha gia fatto tutto...) e l'armonioso contrasto di idee tra la geometria precisa e minimale quasi che contornano il soggetto con il soggetto stesso che invece sembra quasi essere totalmente disinteressato, camminando per la sua strada e non notando tutto il resto. Un ottimo consiglio di vita a noi tutti soprattutto per chi vuole davvero ottenere cio che desidera. A rafforzare questo concetto mi aiuta la parte subito posteriore al soggetto come se ci fossero delle auto in movimento quindi come a testimoniare che il tempo passa ma "io vado per la mia strada...", come se il soggetto avesse parola.Ulteriore facilitazione nell'osservazione del vero soggetto sono le linee prospettiche che inesorabilmente cadono sullo stesso; basta osservare le vetrate le grate e la luce stessa che in maniera molto evidente ma mai invadente, ci adagiano l'occhio sul soggetto d'interesse.

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  • THROUGH THE LOOKING GLASS a cura di Frank Lassak

    Fotografia di Paula Layton

    What can be seen, can be recorded either on film or on memory cards. In New York City, there are many things to be seen and, of course, many people. Thousands of photographers have made that experience, some became famous with their pictures, some remained unnoticed by the public. And here's Paula Layton, a talented photographer, who lives in the Big Apple and who loves the city that never sleeps.Only recently, I discovered her works on Facebook, and today I have the pleasure to write about some photos hand-picked from her huge portfolio. Let's start off with Waiting for Mr Right, a classic and inspiring unnoticed environmental portrait made somewhere in NYC. The scene is familiar: A woman leaning against the wall of Cafe' Pick Me Up, concentrated on reading a message on her smartphone, noticing neither the photographer nor any other person around. The point of view is what gives it the added extra: The photographer constructs a virtual dialogue between the woman and a man, who is approaching her and is also looking at his phone. So the story develops in the eye of the beholder: Do they have a date at the pick up cafe' or is it only a random encounter in the frame? Either way, Layton recorded a scene that gives plenty of room for stories and theories about what's happening next. As such, the frozen moment of the photograph inspires the viewer to come up with his/her own ideas about how the situation continues. Another narrative picture, Almost Topless shows a homeless man as the central subject in an otherwise uninteresting location, apparently on a sidewalk. His clothes are somewhat disorderly, his facial expression seems deranged. Maybe he is disorientated, maybe drunk. In any case, he is not noticing the photographer and seems to move quite uneasily towards a point outside the frame. Will he eventually see the photographer, and what is he going to do then? Does he realize his own appearance as being akward or is it a situation he doesn't care about? The viewer might perhaps ask one more question: Would I also have made that photo and thus expose the subject to a wider (if not worldwide) audience, putting up with the fact that the picture constitutes an invasion of privacy on a person who most possibly wouldn't have a chance to do anything against it? A well-known dilemma for street photographers.

    JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • One way to avoid the problem is to shoot from behind. A good example is Layton's picture Fleet Week Times Square, showing three men, dressed (costumed?) like navy recruits, walking down a street in the center of New York. At first glance, they seem to be part of a parade. But are they really? Wouldn't their regimentals show some decoration? The picture doesn't give the answer and it is up to the viewer to buy the story or not. For once, the men aren't posing, since they don't notice that they are being photographed. And they remain anonymous, because the picture doesn't reveal their faces at the same time an advantage and disdvantage of shooting from behind. In the end, there's a notion of disbelief, when I look at this picture a little longer. Rather than being an ordinary street photograph, it reminds me of a work by Jeff Wall: Mimic (1982). Is Layton's Fleet Week photo in the end a staged shot in the tradition of Wall's iconic picture?

    JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • In some street photographs and I think they are the good ones the viewer will have a hard time to decide, whether the scene is real or fake. In Nap With a Friend the decision is easy, yet it is an excellent picture. This work shows a man sleeping right next to a bronze sculpture on a bench in Central Park. A very personal moment, the man resting one of his hands on one leg of the sculpture, as if he were saying: Stay put! Don't leave me alone. It is Layton's spur of the moment that lets the viewer silently witness this odd situation: a man and his friend, the sculpture. Albeit the arrangement looks odd in the first place, it seems consequential. Wasn't the sculpture placed on the bench in order to accomodate desolate citizens?Paula Layton has a rare talent to see the not so ordinary street scenes and to record them perceptively and professionally. Her emphasis lies on the relations of everyday persons in and with their environment, revealing those little details that often remain hidden from theviewers' eyes. She takes her time to let that particular moment happen, when the frame will be just right. Her photographs are excellent documentary works of contemporary events in the urban jungle of New York City a habitat that seems familiar and alien at the same time.

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  • MACRO AO SEU ALCANCE a cura di Valter Patrial

    A macrofotografia e uma temattia envolvente e esta ao alcance de todos, seja no jardim de sua casa, praca ou em pequeeoss detalhees de objetoos do cotidiidnoo. Algunss cuidaddass devem ser tomadoos para se obter uma boa macro. A escolha do objeto e fundamental, em seguida verificar como esta a luz e o fundo, que por sua vez e de importania igual a do objeto, e por fim a composicoo.oho by Giampietro Medaglia A escolha da distania podera influenciar na composico e na profundidade de campo, nao podendo esquecer que em determinaddads situacosha a necessidadde de se escolher uma distania maior, comoe o caso de alguns insetos coma as aranhas, moscas, borboletass e libellllas, ja no temaa flores e posssvel ficarr muito proximox, chegandoo a algunss centimentos,, o quee noss proppproiopa mostrar detalhes muito pequenos, como os o rgaos reprodutores (androceu e gineceu). Com o distanciamento da objetiva do sensor nas lentes macros, o campo diminui drasticamente, para se compensar essa diminuicao buscamos aberturas menores, f11, f16 ou a te mesmo f22, o que i ra determinar menos luz. Portanto e fundamental que se tenha uma boa luz para obter detalhes, os recursos utilizados podem ser os mais diversos possiviss, rebatedores, sombrinhas, filtros e os mais utilizados, os flashes. O uso do tripe ou monope muitas vezes e essencial para se obter uma nitidez favoravel, pois este recursoo aliado ao flash produz uma macrofoooorrafoaa mais n itda e de cores realcadas, evitandoo os tremorres causaoss pela baixa velocidadae do registrro ou de ventoss e movimentos indesejados dos objetos a serem registrados. Outros cuidados devem ser tomados para se ter uma boa macro, ao se pressionar o botao do disparador podera ocorrer tremores, este pequeno problema podera ser resolvido com um simples disparador remoto. Para manter as cores de fundo o flash e um grande ferrametaa, no sincronisoo lento ou de segunda cortina as cores de fundo serao preservadas e ganharao um ar mais natural. Aneis de inversao podem ser de grande utilidade para se obter uma lente macro, neste caso desative o autofoco isto ira facilitar a focagem manual, pois os mecanismos estarao livres, o anel de reversao tambeme Photo by Sergio Sbernamuito util para se acoplar uma segunda lente, de distania focal menor que a principal, de modo invertido, isto lhe dara uma poderosa lente macro, com distania focal resultante muito pequena, os cuidados devem ser os mesmos da simples lente invertida.

    JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • Em muitos casos o simples movimento do seu equipamento, com o intuito de aproximar ou afastar-se do objeto lhe garantira uma melhor composicoo, procure cenas limpas, estas proporcionam um destaque maior ao objeto, as cenas muito carregadas de detalhes roubam a atencaao de quem olha a fotografia pronta. A busca por um belo tema e essencial, as espiraisa ures encontradas na natureza, como nos brotos de vegetais e cascos de caracois, na textura e cores de alimentos, nos padroes de repeticao existentes em alguns animais e vegetais. Os insetos sao uma grande tentacaao, neste caso procure fotografar no perio da manha, pois os insetos ainda estao mais lentos, como o avancaar das horas e o calor, eles ficam mais rapidos, no caso das pequenas aranhas papa moscas o flash e de grande ajuda, congelannoo a cena e dando destaquee a todos os detalhes.

    Agora e so disparar !!!!!!!!!!!!

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  • Riccardo Trevisani

    Marco Morucci Massimo Casa

  • Sergio Sberna Valter Patrial

  • Marco Morucci Sergio Sberna

    Giampietro Medaglia

  • Welbis Pestana Marc Bulte

  • CONTEST & GALLERY

    selezione a cura della redazione commenti a cura di Gaspare Silverii

    Decisamente molto estrosa la scelta del punto di ripresa di Paolo Luxardo, come ben delineata e a far capire il vero oggetto/soggetto del tema: LA PIOGGIA. Infatti l'autore scatta dall'alto verso il basso come a simboleggiare e metter in risalto la prospettiva e visuale colta dalla goccia di pioggia che nel caso e come se la si volesse render viva. Lo spazio lasciato, facendo in modo che si rifletta l'ombrello nella parete di vetro sottostante rende ancora piu corpo alla foto, dando un'impressione seppur erronea a primo sguardo di una distesa d'acqua quale altro non e che un riflesso. Quest'ultimo non da fastidio se valutata la foto nel suo insieme, dato che le pareti del terzo superiore spingono la prospettiva verso l'ombrello di un colore blu come a richiamare il colore stesso della pioggia, aiutato a magior ragione dallo stacco di colore tra marciapiede su una cromia giallastra non molto gradevole all'occhio.

    Claudio Minghi ci racconta decisamente una storia daltri tempi. Se ne sente il sapore, lodore... quasi si riesce a percepire sui polpastrelli il ruvido contatto con la carta che ci crea una strana sensazione di chiusura in gola. Lalone di luce che esce dalla carta stessa confonde e fonde, storia e leggenda, come a nascondere una velata e mistica realta dun altra epoca, dove uomini e antiche terre venivano narrate in tempi ormai remoti.

    JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • Cose dell'altro mondo - Claudio Minghi

    Rainy Day - Paolo Luxardo

    JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • Christina Marie Santiago

    Emanuela Migliaccio

    Ivano Cheli Marta Everest

    JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • Roxana Labagnara

    Muhamad Maulanna Arialansyah

    Roberto Fiocco

    Claudio Bosco

    JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • Intervista a Shaun Stubley a cura di Barbara Marin

    Come e quando nata la tua passione per la fotografia? La mia passione per la fotografia nata quando ho iniziato a lavorare nel mondo della pubblicit come creativo in Inghilterra. Passavo tanto tempo nei vari studi fotografici a dirigere i servizi, forse troppo, ma in quegli anni pre-digitale, gli anni 80, non cera molto margine per sbagliare; non cera Photoshop! La prima cosa che ho imparato era come gestire la luce, e ho capito la sua grande importanza.

    Cosa significa per te fotografare e quale messaggio vorresti arrivasse dal tuo lavoro? Fotografare per me reppresenta una forma darte molto personale, tanto personale a volte da non voler condividere con gli altri tutto quello che fotografo. Come fotografo ritrattista, per me, non ha molto importanza catturare lessenza del mio soggetto, come cercano di fare tanti altri fotografi, non prometto miracoli. Le mie foto devono raccontare la mia visione personale del mondo, che magari non combacia con quella di tutti. Non voglio dire delle banalit ma vorrei che tramite le mie foto, la gente, prima o poi arrivi a capire qualcosa di me. Forse pretendo troppo dalla fotografia, ma andr avanti sulla mia strada a tutti i costi, accettando anche chi mi critica.

    Che programmi utilizzi per creare le tue foto? Gli strumenti che uso per creare le mie foto sono innazitutto la mia creativit e la mia mente. I programmi, come Photoshop, sono soltanto unestensione di essi e fanno parte di una procedura per ottenere unimmagine che esiste gi nella mia testa. Vedo Photoshop come parte del mio team per arrivare ad unobiettivo.

    A chi ti ispiri, quando fotografi? Adesso non mi ispiro a nessuno. Spero di aver creato il mio stile personale o come si dice in inglese signature style. Detto questo, quando ho iniziato a fotografare, studiavo ed ammiravo le grandi icone della fotografia come Jacques Henri Lartigue, Cecil Beaton, Richard Avedon, Irving Penn e Joyce Tenneson e la mia ispirazione veniva indubbiamente da loro. Ma anche se credo di aver trovato il mio signature style, ritengo che sia fondamentale guardare i lavori degli altri; non si finisce mai di imparare ed ammirare!

    JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • Cosa o chi prediligi fotografare? Come si pu vedere dalle mie foto, la mia grande passione fotografare il mondo femminile, molto probabilmente influenzato da tanti grandi della fotografia e dalla voglia di seguire le loro orme! Mi fa piacere fotografare le persone in generale, c sempre un elemanto emotivo attaccato a questa disciplina.

    Come definiresti il tuo Stile? Spero di poter definire il mio stile molto raffinato, molto classico, a volte con un tocco moderno, almeno questo quello che cerco di trasmettere. Comunque spero che i miei lavori commincino ad avere uno stile facile da riconoscere, penso che sia fondamentale per chi vuole farsi un nome in questo settore, lavoro molto su questo aspetto.

    Chi vorresti fotografare? Vedo spesso persone che vorrei fotografare, gente normale. Accetto volentieri di fotografare chiunque, donne, uomini e bambini, sempre una grande sfida personale. Se potesse scegliere una persona famosa da fotografare sceglierei Monica Bellucci e anche Raul Bova. Sogni, importante averli!

    Shaun Stubley nacque a Loughborough nel cuore dellInghilterra dove frequent la scuola dArte e Design. Inizia la sua carriera lavorando per diverse agenzie di pubblicit come Art Director.Negli anni novanta si trasferisce in Italia dove continu a collaborare con le agenzie a Milano come freelance designer.La sua grande passione per la fotografia esplode alla fine degli anni novanta e oggi lavoro sia come freelance fotografo e designer.

    JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii

  • Un consiglio a chi volesse iniziare a fotografare Essere elastici, creativi, originali, avere una buona tecnica ed avere un proprio stile riconoscibile sono tutti requisiti importanti per qui vuole lavorare come fotografo/a ma oggi, pi che mai bisogna saper fare self Marketing, soppratutto nei social media. Avere una strategia di marketing molto precisa fondamentale, e da sottolineare! Non ci sono scorciatoie, bisogna essere presenti in internet con un immagine professionale ed avere tanta pazienza e anche tanta fortuna!

    JC & ART MAGAZINE - October 2012 - Editor Gaspare Silverii