October oratoriamo 2013

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Periodico dell'oratorio San Luigi e Sant'Agnese - Educare alla fede è bello!!

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PREGHIERA dell’EDUCATORE

Dio Padre, hai tanto amato il mondoda dare il tuo unico Figlio.Egli nel dono di se stessoha seminato ovunque la speranzae ha generato per te nuovi figliperché siano il riflesso della tua bontà su questa terra.Questi figli siamo noi,chiamati dallo Spirito Santo ad esseregrano buono che sazia la fame dell’umanità.Non ci siano confini, non ci siano muriche ci separano dall’incontro con gli altri:l’amore che portiamo investa il mondo A TUTTO CAMPO.Insieme vogliamo essere comunità educanteche accoglie, riflette, propone e incoraggia.Non vorremmo mai stancarci di stare accanto ai più giovaniper condividere con loro la bellezza di una vita piena e felicee proporre a tutti l’incontro vivo con il Signore Gesù.Non vogliamo chiudere gli occhi di fronte alle fati-che, al male e al peccatoma ti chiediamo di avere uno sguardo limpido che è stato educato dalla tua Parolae che sa educare con pazienza, tenacia e fiducia.Rendici ascoltatori attenti della ricchezza che ogni ragazzo porta con sé:l’umanità di ciascuno sia l’orizzonte su cui giocare la nostra testimonianza.Mandaci nel campo che è il mondo:con tutti, in ogni istante e ovunque tu vorraisaremo il Vangelo della gioia. Amen

Les MenuiresIl terzo turno dalla A alla Z

LEs Menuires

Racconti dal secon

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Riprendono da questa settimana gli incontri di catechismo, dai più piccoli ai più grandi: è questo un impegno che la comunità cristiana vive affiancandosi alle famiglie, in modo particolare ai genitori, che sono comunque i primi protagonisti e responsabili della educazione alla fede dei propri figli. Vorrei allora fare mie le parole di Papa Francesco che questa settimana

a Roma ha incontrato le catechiste e i catechisti; in un passaggio del suo discorso ha detto loro:“Anche se a volte può essere difficile, si lavora tanto, ci si impegna e non si vedono i risultati voluti, educare nella fede è bello! È forse la migliore eredità che noi possiamo dare: la fede! Aiutare i bambini, i ragazzi, i giovani, gli adulti a conoscere e ad amare sempre di più il Signore è una delle avventure educative più belle: si costruisce la Chiesa!”. Parole semplici ma cariche di significato quelle del Santo

Padre, che ci invitano a riflettere sul dono prezioso di fratelli e sorelle che anche nella nostra comunità cristiana annunciano il Vangelo ai ragazzi, preadolescenti, adolescenti, 18/19enni e giovani attraverso il loro servizio di catechisti/e ed educatori. Proprio domenica scorsa durante l’Eucarestia delle 10.45 li abbiamo visti davanti all’altare ricevere il mandato dal Parroco per vivere (insieme con gli allenatori e animatori) il proprio servizio educativo in oratorio. È commovente vedere tante persone, certamente non le migliori, ma semplicemente giovani e adulti coraggiosi, rispondere ad un invito, ad una chiamata che attraverso noi sacerdoti il Signore rivolge loro. Essi ricevono il mandato per diventare educatori nella fede dei più giovani ma restano al tempo stesso umili credenti che – a loro volta – il Signore continua ad educare. Proprio per questo è importante che un catechista, un educatore abbiano sempre forte e viva la consapevolezza che

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per primi è importante lasciarsi educare e formare dal Signore, attraverso una vita di fede coerente e fedele, la partecipazione fruttuosa ai sacramenti, l’ascolto della Parola, la preghiera personale, i propri momenti di catechesi ed educazione alla fede: questi sono irrinunciabile occasione di crescita e approfondimento personale; “che cosa annuncio e testimonio se io per primo non vivo quello in cui credo?” San Francesco di cui abbiamo celebrato la festa lo scorso venerdì amava dire ai suoi frati: “Portate a tutti il Vangelo e testimoniatelo, se serve anche con le parole”, quasi a dire che più che le parole è necessario l’esempio concreto. Cogliamo allora tutta la bellezza e il valore della frase pronunciata dal nostro Papa Francesco che ci ricorda che “educare alla fede, è la migliore eredità che possiamo dare” a chi viene dopo di noi: del resto – se ci pensiamo bene – anche per noi è stato così; da altri infatti la fede ci è stata trasmessa come bene e dono prezioso. A noi tutti allora il compito di continuare a far sì che questo tam-tam continui dentro la nostra comunità cristiana e il nostro oratorio.

Buon cammino a tutti. don Federico

Lunedì 7 ottobre ore 21.00 in oratorio, incontro per i genitori dei ragazzi di II Media: daremo importanti avvisi per la Cresima e presenteremo il cammino preadolescenti.

Martedì 8 ottobre in oratorio alle 21.00, ci sarà l’incontro per i genitori dei ragazzi di V elementare: sarà possibile al termine effettuare l’iscrizione al catechismo.

Mercoledì 9 ottobre, in oratorio, alle 21.00 l’incontro per i genitori dei ragazzi di III elementare che devono iniziare il catechismo.

Giovedì 5 ottobre ore 16.45 in chiesa parrocchiale si terranno le confessioni per i ragazzi. Sabato ore 9.30 confessioni cresimandi e genitori

Domenica 15 ottobre ore 15.00CRESIMA

impartita da mons. Tremolada

Mercoledì 9 ottobre Rosario animato dalla V elementare in chiesa parrocchiale. Mercoledì 16 il rosario sarà animato dalla I media

AAA.CERCASI: volontari per il doposcuola in oratorio a partire dal mese di ottobre: se sei giovane o adulto, pensionato o mamma, insegnante in carica o in pensione, studente degli ultimi anni delle superiori o universitario e hai un’ora e mezza del tuo tempo da mettere a disposizione fatti vivo presso don Federico. Il martedì e il venerdì dalle 15.00 alle 16.30 in oratorio prenderà il via il doposcuola. Se non puoi tutti e due i giorni ne basta anche uno solo....

Ti aspettiamo!

Venerdì 11 ottobre si terrà una riunione per tutti i chierichetti: in questa sede verranno decisi i turni

per i prossimi mesi!!

Giovedì 10 ottobre riprende il catechismo giovani. Ore 21.00 in Oratorio San Luigi

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Abbiamo voluto racconta-re il primo turno attraver-

so un intervista ai ragazzi che vi hanno pertecipato:

Cosa ti è piaciuto maggiormente della vacanza comunitaria?Anna: La caccia al tesoroMarco: Le giteMarta: i giochiDavide: Il gialloPenelope: lo scherzo della gita quan-do poi non siamo andati….

IIl piatto che hai mangiato più volentieri?Anna: Patatine fritteMatteo: Gli spaghetti al ragùPenelope: il purè

Il gioco più bello?Anna: La caccia all’uomo

Asia: PallabaseSara: il giallo

La sveglia del mattino più divertente?Anna: Quella con la pistola ad acqua

Alessio: Quella con la musica a pallaAsia: quella col megafono

La gita più bella?Anna: Al laghetto con il ponte di legnoDavide: la seconda al lago delle capre

L’Educatore/educatrice più simpatica?

Anna: Federico e Valenti-naDavide: Freezer e l’AlessiaMarco: Paolo e la valentinaSara: Freezer e la LauraPenelope: Serena e Paolo

La scenetta più divertente dell’ultima sera?Anna: L’imitazione della Noemi impersonata da ValentinaDavide: Federico che imitava il “Carrerino”Giada: Il don che imitava “lamentino”Matteo: I nani che si svegliano e fanno co-lazioneMarta: il ballo del “Carrerino”

Che cosa ti sei portata a casa da questa vacanza?Anna: La gioia di stare con tanti amiciPenelope: Essere diventata più grande den-troMarta: L’amicizia con gli altriGiada: ho fatto un’esperienza nuova bellif-fima

i ragazzi del I turno

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“ Che confusione, intorno a me..” questa frase del cantante Moreno ha accompagnato la nostra vacanza a Les Menuires non solo perché era cantata in continuazione; c’ era infatti nell’ aria una “gioiosa confusione” di ragazzi e ragazze che hanno

deciso di accettare la proposta dell’oratorio di trascorrere una settimana insieme in montagna. Quest’ anno avevamo un compagno di viaggio un po’ speciale: San Francesco d’ Assisi, la cui storia ha scandito le nostre giornate offrendoci diversi spunti riflessione che ci hanno guidato anche nella preghiera del sabato mattina. La settimana è felicemente trascorsa con la messa e la preghiera quotidiana, tornei di beach volley e calcio, lauti pranzetti e gioconi che ci hanno addirittura catapultato per un

giorno intero nel mondo dei Puffi. Purtroppo il tempo meteorologico non è sempre stato particolarmente favorevole, ma ciò non ci ha certo impedito di fare comunque

splendide gite! Un ringraziamento speciale a Marco, don Federico, ai nostri cinque cuochi e a tutti i ragazzi ….. all’ anno prossimo!!

Gli educatori

Il secondo turno è una settimana di vacanza comunitaria rivolta ai ragazzi dalla prima alla terza media. C’erano poi sette mitici educatori: Roberto, Alberto, Luca, Alessandra, Giulia, Erika e Chiara; un gruppo di ottimi cuochi (Massimo, Patrizia, Ivana, Paolo e Piera) e non per ultimi Marco e il mitico don Federico. Les Menuires è un paesino francese, come le location degli scorsi anni, dal quale si partiva per fantastiche gite anche se qualcuna un po’ difficoltosa... una volta abbiamo perfino superato delle roccette per raggiungere un piccolo nevaio che ci

ha consentito di produrre “ottime” granite all’arancia.Anche le serate sono state fantastiche: i nostri educatori si sono messi in gioco trasformandosi in puffi, cantanti famosi da Freddy Mercury a Lady Gaga, fino a tornare indietro nella storia della musica con Mozart e molti

altri personaggi...Grazie alla collaborazione di tutti quasta è stata la settimana migliore dell’anno!!

Simone e Davide

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La parola ‘amici’ nel terzo turno è molto importante perché in montagna si va, oltre che per pregare, anche per stare con le altre persone, facendo nuovi amici o consolidando vecchie amicizie, giocando, camminando, divertendosi e pregando Gesù con gioia e armonia. Quindi per concludere direi, terzo turno è dire amici. Perché in fondo Gesù è nostro amico!!

A come AMICI

B come BuZZI

C come CHEF

Chicco, Alfredo e Giuseppe. 3 nomi una garanzia, questi chef hanno saputo sfamare le bocche piu esigenti con maestria eccezionale, panne cotte per i piu golosi, pasta in bianco per gli schizzinosi. Proponendoci piatti tipici inseriti dentro deliziosi munù hanno saputo dare una spinta in più alle nostre camminate. Piatti meno invitanti sono stati cucinati da noi durante la sfida “masterchef ”: i piu duri di stomaco hanno potuto assaggiare le nostre prelibatezze che però non erano

minimamente paragonabili a quelle dei nostri cuochi... : insomma sono

proprio ineguagliabili!!

G co

me G

RANI

TALe pietanze cucinate dai nostri mitici cuochi sono stati delle vere prelibatezze. Non stiamo parlando di semplici piatti come una pasta al pomodoro, ma bensì di menù a cinque stelle, come pizzoccheri, spaghetti alla carbonara, scaloppine ai funghi e le famosissime “Kikko’s cakes”. E come gran finale un bellissimo happy hour con un ricco buffet e una deliziosa sangria. Oltre che a una vacanza comunitaria è stata una vera e propria “vacanza culinaria” !!

Marco Buzzi è un giovane seminarista che con determinazione e coraggio ha passato questi due anni, e specialmente questa vacanza comunitaria, insieme a noi nonostante fosse molto impegnativo! Oltre alla vacanza comunitaria ha vissuto con noi e tutti i bambini e i ragazzi l’oratorio estivo sia quest’anno che l’anno scorso. Inizialmente era molto riservato e taciturno ma alla fine della vacanza si è “sciolto” diventando davvero uno di noi pronto ad affrontare ogni situazione. Purtroppo

l’anno prossimo non sarà più dei nostri ma siamo sicuri che queste esperienze gli hanno insegnato tanto e, dopo due indimenticabili anni passati a Lazzate, sarà pronto a diventare un prete modello. Quindi per ora ti diciamo: buona fortuna Marco!!

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C come CHEF

San Francesco è stato per noi ragazzi del terzo turno, il punto centrale della nostra

vacanza. I momenti di preghiera, nei quali si approfondiva la storia del santo di Assisi erano differenti. La tappa è un momento quotidiano

nel quale ascoltavamo un brano e una canzone che mettevano in risaltoalcuni particolari della vita di Francesco cercando così di imparare dalle sue azioni. La messa vissuta in modo molto intenso ogni giorno circondati dalle montagne e con paesaggi stupendi davanti agli occhi, ci ha fatto gustare

la bellezza del creato. Il silenzio invece è stato un momento disteso nel quale, immersi nella natura, abbiamo riflettuto

sulle provocazioni suggeriteci dal don, sempre sulla figura di San Francesco. È stato un momento importante nel quale approfondire e rinvigorire la nostra fede in Dio.

D come DON E come EduCATORI

Il don durante questa vancanza è stato una figura davvero fondamentale: era sempre presente, in ogni momento e

situazione. Era il primo che, se qualcosa non andava, ci aiutava a risolvere tutto e ci dava dei consigli preziosi. Durante le camminate era il nostro sostegno! Ci dava la forza di non mollare,

di guardare avanti e resistere... Nel corso della questa vacanza inoltre ci ha aiutati a crescere molto insegnandoci a non fermarci

alle apparenze ma ad andare in profondità in ogni cosa. Ci ha anche fatto conoscere una

figura importante da cui trarre esempio, S.Francesco, invitandoci a riflettere su alcuni aspetti importanti della nostra vita. Grazie a lui ora sappiamo anche che il silenzio e la meditazione sono doni necessari da scoprire e praticare nella nostra quotidianità, perchè aiutano a stare meglio, a riflettere e guardarci dentro anche se è una cosa difficile da fare. Beh che dire.. grazie don!

La fantastica settimana è stata resa possibile anche dalla presenza dei nostri fortissimi educatori.

Seppure meno numerosi del solito, non si sono fatti spaventare dalla truppa di adolescenti, e hanno saputo

rendere unica la vacanza, lavorando e organizzando tutto con grande impegno, facendoci divertire e... divertendosi! Fa riflettere sapere che gli educatori

decidono di investire il loro tempo, che potrebbero utilizzare in mille altri modi, su di noi. Un grazie speciale, quindi, a

queste persone, e un augurio, che possano continuare a essere esempio concreto per i ragazzi e per la comunità.

f come francesco

Dopo le camminate, chi voleva poteva seguire il Don e andare a rinfrescarsi con una squisita “granitadell’amicizia”, fatta con la neve dei ghiacciai e lo sciroppo al limone e all’arancia. Ci passavamo il bicchiere e la condividevamo con chi si era avventurato fin lì: dopo una lunga camminata, nonostante non facesse tanto caldo ad alta quota, vi assicuro era ottima. Inoltre con la neve che avevamo intorno (ed era abbondante) si poteva giocare: infatti, alcuni scivolavano dal ghiacciaio con il k-way, altri si cimentavano in battaglie a palle di neve, dove il bersaglio non era sempre facile da colpire. E quante risate ci siamo fatti!!!!

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Les Menuires è un paesino che si trova in montagna appena al di là del confine

italiano esattamente in Francia. É una località molto bella e tranquilla con diversi impianti di risalita. Eravamo all’altezza di 1850 m, circondati da molti sentieri che ci

davano la possibilità di vivere le camminate molto belle... Siamo partiti alla mattina alle ore 07:00, e dopo quattro ore e mezzo, attraversata la Val d’Aosta e siamo arrivati sul posto un po’ stanchi ma contenti per la settimana che ci aspettava in compagnia. Eravamo in un bell’hotel posto all’arrivo delle funivie che vengono usate d’inverno!! Ora non c’era la neve ( in basso ) ma c’erano campi da beach volley, calcetto, ed altri giochi...

“Jesus Christ you are my life alleluia alleluia” abbiamo cantato durante alcune messe perché in questa vacanza comunitaria oltre al divertimento, al gioco, allo svago e alle camminate c’era Lui!!! “Camminando insieme a Te vivremo in Te per sempre” perché ci hai seguiti in tutta la vacanza attraverso il Don, gli educatori e i cuochi, durante le camminate, i momenti di riflessione, le cene e le serate insieme!!! ”Ci raccogli nell’unità, riuniti nell’amore” perché

eravamo tutti insieme come in una grande famiglia in cui ci si aiuta a vicenda e si collabora per avere un risultato migliore!!! “Nella gioia camminerem, portando il Tuo Vangelo, testimoni di carità, figli di Dio nel mondo” perché abbiamo imparato a fidarci del Signore e a non vergognarci di Lui!!!

I come INSIEMEO come ORDINE

la preghiera, elemento indispensabile e sempre presente

nella nostra vacanza comunitaria, scandiva il ritmo delle nostre giornate. La messa

quotidiana veniva celebrata sempre in posti diversi, spesso in mezzo al verde dei prati e all’azzurro del cielo e, come sfondo, paesaggi spettacolari che ci mostravano la bellezza del creato. Ogni sera

O come Ordine... beh, forse non sono la persona più adatta per parlarne, visto che la mia concezione di ordine è: metti tutto in valigia, l’accappatoio sotto al cuscino e spera che non abbiano da ridire... Comunque, a giudicare dalla moltitudine di faccine sorridenti che popolava i corridoi, non tutti la pensano come me. L’ordine in camera andava custodito ogni giorno e, in più, pulizie totali 2 volte nella settimana. Tutto sommato attività che non risultavano noiose grazie alle chiacchierate con i compagni di stanza e di corridoio.

P come PREGHIERA

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M come MONTAGNAAnche quest’anno, durante le gite non sono mancate le fatiche o le lamentele, ma se si fanno queste esperienze in compagnia dei propri amici e con la presenza dell’Amico per eccellenza, Gesù, tutto risulta più semplice e anche i traguardi che sembrano lontani, possono diventare raggiungibili. E nonostante la nostra domanda “quotidiana”: “Quanto manca?” e le possibili risposte da parte degli educatori e del don come: “Dietro la curva siamo arrivati...”, non ci rassegnamo poichè sappiamo che al raggiungimento dell’obbiettivo,la nostra stanchezza si trasformerá in un’immensa gioia da condividere con i propri compagni di viaggio.

Noi, una piccola parola che però dice molto. Quando si dice noi vuol dire che non si è soli, con me c’è qualcun altro. Se poi a formare questo “noi” siamo un bel gruppo di adolescenti che con le nostre diversità, i nostri sogni, la

nostra allegria accettiamo di condividere una settimana di vacanza comunitaria in montagna, scopriamo che il “noi” si

allarga: i nostri educatori fanno parte di noi. E come cresce con il nostro don Federico! Anche in

questa esperienza, come nelle molte altre proposte dai nostri oratori, abbiamo potuto comprendere

che a formare il “noi” c’è soprattutto Gesù che con il

Suo immenso amore, con la Sua misericordia, con la Sua pazienza, la

Sua dolcezza, non ci lascia mai soli

N come NOI

P come PREGHIERApoi ci ritrovavamo per leggere insieme alcuni episodi della vita di San Francesco sui quali riflettevamo individualmente per alcuni minuti. Abbiamo dedicato inoltre un’intera mattinata alla preghiera individuale: per due ore seguendo gli spunti del Don abbiamo riflettuto nel silenzio e nella quiete della natura e abbiamo compreso l’importanza del trovare un po’ di tempo per stare da soli con Dio. k

com

e k w

Ay

Insieme. Credo che questa possa

essere la parola chiave di tutta la vacanza comunitaria.

Comunitaria perché ogni minuto, ogni ora di quella settimana l’abbiamo vissuto insieme, condividendo ogni cosa. Insieme camminavamo sostenendoci e incoraggiandoci l’un l’altro, insieme cantavamo facendo riecheggiare le nostre voci per tutti i sentieri, insieme pregavamo, insieme giocavamo e ci divertivamo. Insieme abbiamo reso fantastica questa vacanza, che mi rimarrà sempre nel cuore, come ognuno degli amici con la quale l’ho vissuta.

Durante le gite fatte nel terzo turno non si poteva lasciare il k-way in albergo perché il tempo era quasi sempre incerto. Fortunatamente i temporali sono arrivati solo nei primi giorni e solo verso sera, quando ormai avevamo già vissuto delle bellissime gite insieme. Un giorno, durante una gita, ci ha “salvati” perché siamo stati sorpresi da un temporale quando ormai eravamo già sulla strada del ritorno. Grazie al k-way non siamo arrivati in albergo tutti bagnati.

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S co

me S

ERVI

ZIO

T come TEMPO

Il momento più divertente della giornata era la serata col giocone. Quest’anno i nostri educatori per i giochi in montagna ci hanno diviso in quattro squadre con il nome di quattro paesi importanti per la storia di San Francesco.Tra cacce al tesoro, misteriosi gialli e sfide tra cuochi il divertimento non mancava mai. Gli educatori sono stati davvero bravi a prepararci queste belle serate e noi non siamo stati da meno per l’ultima di queste: li abbiamo fatti divertire con gare di canto e concerti di grandi boy band. Non meno importante è il momento di preghiera finale in cui si ripensa alla giornata trascorsa e in cui mediti sui peccati commessi.

Come gli altri anni anche in questa vacanza comunitaria c’erano delle regole da rispettare. Alcune di queste riguardavano la giornata, come l’alzarsi ad un orario preciso, rispettare i turni di apparecchiatura e sparecchiatura, ordinare e pulire la stanza e andare a letto senza fare troppo casino; altre, invece, riguardavano i giochi che i nostri “amati” educatori avevano preparato per noi. Ma

Anche quest’anno in montagna il don e gli educatori ci hanno messo a dura prova: ci hanno fatto fare quello che le nostre mamme non avrebbero certamente mai creduto possibile, riordinare le nostre stanze, pulire i sanitari, apparecchiare e sparecchiare la tavola e l’ultimo giorno riordinare da cima a fondo la struttura che ci ospitava. Certamente alcune di queste cose non erano utili solo per noi stessi ma anche per gli altri

con cui abbiamo trascorso questa esperienza. Servire gratuitamente

può richiedere fatica e qualche sacrificio, ma

si è sempre ripagati da un grazie o

comunque dal fatto di capire

di aver fatto del bene.

Uuurca che bello!!! E’ un’esclamazione che

non poteva mancare in questa stupenda vacanza! Mozzafiato il paesaggio che abbiamo pututo ammirare e magnifici i giochi a cui

Il tempo “atmosfer ico” nel terzo turno è stato piuttosto bello: c’era un bel sole che ci riscaldava anche se eravamo ad alta quota e con la neve tra le mani!!Ma bello non è stato solo il tempo atmosferico, è stato bello anche il tempo passato con gli amici facendo tutto ciò che ci dicevano gli educatori e bello è stato anche il tempo della preghiera vissuta insieme o nel silenzio. Insomma il terzo turno è stato un tempo per crescere insieme come gruppo e per crescere “da soli” nella nostra fede.

U come URCA CHE BELLO!!

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Durante la nostra vacanza comunitaria, per 4 volte

ci siamo alzati e abbiamo preparati “i bagagli” per la gita. Grande o piccolo, pesante o

leggero, ognuno camminava sui sentieri con sulle spalle uno zaino sapendo che quando ne avrebbe avuto bisogno ci sarebbe stata

una borraccia pronta per lui oppure anche solo una felpa per coprirsi. Lo

zaino, nella nostra vacanza comunitaria, è stato ed è uno strumento indispensabile per evitare molti problemi, anche se costa

un po’di fatica portarselo dietro.

U come URCA CHE BELLO!!

V come VANGELO

la regola trasversale che più di tutte ci ha accompagnato in questo nostro stare insieme è stato indubbiamente il rispetto di sé e dell’altro. E le regole, nonostante per alcuni possano sembrare noiose da rispettare, sono fondamentali affinché si possa vivere al meglio e tutti insieme la vacanza comunitaria!

Nella nostra vacanza comunitaria abbiamo sentito la forte presenza della parola di Dio attraverso le azioni e le parole degli educatori, del don e del nostro seminarista Marco. Il Vangelo ci ha accompagnati in questa esperienza ed è statoproprio il suo insegnamento a permetterci di vivere questa settimana

non come una semplice vacanza tra amici ma imparandoa divertirci condividendo ogni momento della giornata con uno spirito di fratelllanza e condivisione propri del Vangelo.

abbiamo partecipato. Anche dopo faticose, impegnative e lunghe camminate dove il “piedo” si infangava, un po’ di fiato per lodare la bellezza del creato c’era: come potevamo rimanere indifferenti davanti a luoghi tanto stupendi?!?! Laghi, piccoli torrenti, “neva” in quantità, distese verdi e le vette che raggiungevamo. Tutto ciò che facevamo era davvero bello dato che stare tutti insieme è fantastico. Pensando a un’esperienza così, da dire c’è una solo una cosa: Uuurca che belloooooo

Questa semplice frase

ci ha accompagnato durante le camminate quando pensavamo di non farcela, di non riuscire ad arrivare alla meta o quando vedavamo il corpo di Marco sempre più piccolo che svaniva in lontananza davanti a tutti...Siamo arrivati tutti insieme in alto e anche se con un po’ di fatica tutti abbiamo potuto ammirare la bellezza dei panorami !! Nessuno di noi si è mai arreso e questo è stato il vero spirito della vacanza!

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Ci sono dei viaggi che ti lasciano indifferente da cui torni esattamente come eri partito e ce ne sono altri che ti cambiano la vita. Ci sono poi dei viaggi che ti cambiano sì la vita, ma al contempo hai l’impressione di avere contribuito a cambiare quella degli altri. Questo per me è stato il pellegrinaggio in Terra Santa. Don Federico ci ha proposto un’esperienza molto particolare: non solo visitare i luoghi della fede, ma anche aiutare chi ha una giovinezza meno fortunata della nostra. 4-14 agosto, dieci giorni carichi di attese e speranze in cui finalmente dare risposta a tanti interrogativi e curiosità. Ricordo l’emozione di appoggiare il primo piede nella terra di Gesù, trepidazione che mi ha accompagnato in molti luoghi quando pensavo che proprio su quella terra, tra quegli olivi, il Signore in persona aveva mosso i suoi passi. Ricordo molto bene la commozione quando dopo una lunga attesa in cui cercavo di decidere quale preghiera avrei detto, mentre mille pensieri si accavallavano, mi sono ritrovato per cinque secondi davanti alla pietra del sepolcro dove tutto è ricominciato; ogni pensiero è sparito, come tutto quello che avevo pensato, e sono rimasto senza fiato e parole. In ogni luogo in cui ci fermavamo si leggeva il vangelo che racconta quello che lì è accaduto. Tanti miei ragionamenti sono crollati vedendo ad esempio che il Golgota e il sepolcro sono a pochi passi di distanza e non lontani come credevo io… Con il vangelo alla mano la storia che più e più volte ho sentito e letto “si caricava” di novità e stupore, mi sembrava quasi di vedere davanti a me le persone narrate nel vangelo, immaginavo i loro movimenti, gli stati d’animo e i loro gesti. Anche il lavoro è stato un’esperienza forte; le tre suore che ci ospitavano infatti avevano preparato dei compiti esigenti: dipingere, svuotare e pulire una cisterna, costruire muri e muretti, lavare le stoviglie degli altri ospiti della casa, faticose opere di giardinaggio e molti altri lavori… e il tutto sotto il cocente sole di

Gerusalemme! Però era bello sapere che la nostra fatica serviva a migliorare la vita di qualcuno; le suore infatti nella loro grande casa danno ospitalità sia ai pellegrini sia soprattutto a ragazze che per diversi motivi durante l’anno vivono o studiano da loro. Le giornate sono passate veloci: sveglia presto, messa, lavoro per tutta la mattina e al pomeriggio visita ai luoghi sacri. Essere autonomi ci ha permesso di gestire con molta calma i tempi, e di concederci ampi spazi di preghiera e riflessione. Questo ha fatto sì che parole ascoltate, luoghi visti ed emozioni vissute non si siano fermate in superficie, ma siano entrate nel profondo dove molto difficilmente potranno essere cancellate.

Luca

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Il giorno 20 settembre noi ragazzi di seconda e terza media e di prima superiore insieme al Don e agli educatori siamo partiti dall’oratorio maschile di Lazzate per arrivare a SAN BENEDETTO PO’; da qui saremmo dovuti tornare nel nostro paesello correndo a turni, tenendo in mano la fiaccola. Il giorno dopo, ci hanno svegliato all’alba e dopo la benedizione della fiaccola alle 7 puntuali siamo partiti. Eravamo divisi in 12 macchine e 2 pulmini, 1 di scarico atleti e quello più importante, ovvero quello del Don, che offriva ogni genere di conforto a chi aveva finito di correre. Questi infatti, dopo aver passato la fiaccola al compagno, poteva nutrirsi ed abbeverarsi con ogni ben di Dio. Dopo ore di corsa ci siamo fermati in un oratorio di Cremona, per mangiare “un panino al volo” e subito riprendere a correre per arrivare a Melzo per cena, nell’oratorio di Don Fabio Molon, il quale ci ha accolto con molta gioia. Dopo una gustosa polenta con spezzatino, ci siamo “sparatiuna doverosa doccia” per poi andare a dormire nei nostri “comodissimi” sacchi a pelo. La mattina seguente, partendo ancora alle 7, abbiamo percorso l’ultima tappa verso Lazzate dove siamo arrivati tutti insieme correndo. Dopo una calorosa accoglienza in piazza siamo entrati in chiesa per la Santa Messa.Questa esperienza è stata molto divertente e ci ha

fatto capire che la Fede, come la fiaccola, può essere trasmessa da una persona all’altra con

gioia e allegria.

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“IL BELLO DELLA CONDIVISIONE!”Vorrei condividere con voi la mia gioia per aver partecipato quest’anno alla fiaccolata. Ci sono stati vari momenti di condivisione… la cena all’oratorio di San Benedetto Po, la preghiera sul piazzale e prima di andare a dormire; il sabato mattina la benedizione della Fiaccola e la partenza, il pasto, verso le 13.00, all’oratorio di Cremona, l’arrivo all’oratorio di Melzo accolti dal nostro Don Fabio, un’ottima cena preparata dai nostri cuochi, la preghiera e poi tutti a letto!! E La domenica mattina l’arrivo in piazza accolti

da tante persone che ci attendevano per la messa conclusiva.Mi piace pensare a quando Gesù disse queste parole: “ ANDATE PER LE VIE DEL MONDO E SIATE MIEI TESTIMONI” Durante il percorso, mentre vedevo la Fiaccola passare di mano in mano, pensavo ai ragazzi adolescenti, giovani e adulti come a testimoni che portano

Gesù, “LUCE DEL MONDO VISIBILE NELLA FIAMMA ACCESA DELLA FIACCOLA”

Ho capito che per poter condividere momenti importanti, per la crescita della propria Fede, a volte basta fidarsi e dire SI alla chiamata del Signore!!! Un grazie di cuore ai ragazzi, ai papà e a tutte le persone che insieme a me hanno vissuto e condiviso questa bellissima esperienza. Un grazie particolare per la chiamata e un abbraccio fraterno a te Don Federico!

----Con affetto… un papà!

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ORATORIO S. LUIGIvia Vittorio Veneto 28

Lazzate

tel. 0296320047

ORATORIO S. AGNESEvia S. Lorenzo 45Lazzate

tel. 0296720601