Ips velso mucci

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iunti ormai al mese di giugno, il tempo è maturo per un bilancio dell’anno scolastico. La fase della progettazione delle attività didattiche è stata feconda e costruttiva: abbiamo , tutti in- sieme,fatto tesoro delle esperienze degli anni scorsi, valorizzando i progetti e i percorsi che ave- vano dato buoni risultati e aprendo la strada a nuove espe- rienze. A mio parere, possiamo essere soddisfatti del lavoro di pro- grammazione svolto, perché in questo modo abbiamo dato al nostro Istituto l’opportunità di dispone di un’offerta for- mativa articolata ed adeguata alle esigenze dell’utenza, ne sono prova i numerosi successi ottenuti dai nostri allievi nei vari concorsi nazionali. Vorrei segnalare, in particolar modo, le iniziative che hanno puntato alla creazione di un “ponte” con il mondo del la- voro fornendo opportunità di stage attraverso progetti quali: alternanza scuola lavoro, “Interreg”, ”Impresa for- mativa simulata”, “Master dei Talenti”. A tal proposito,vanno fortemente sottolineati i fruttuosi rapporti con il territorio. Colgo l’occasione per ringraziare Agenzie, Imprese, Associazioni, l’Ascom e la CRB e, in particolare l’Amministrazione Comunale che, oltre alle attività di stage per i nostri studenti, ci offre ormai da 17 anni l’opportunità di inserire Graficamente nell’ambito del Salone del libro dei ragazzi. Altro grande motivo di vanto per il nostro Istituto, capofila del Polo Regionale Enogastronomico, aver concluso que- st’anno un ciclo triennale di corsi post-diploma di Istru- zione e formazione Tecnica Superiore che hanno qualificato circa 200 nuovi Tecnici superiori nel campo dell’Enogastro- nomia, che hanno acquisito un prestigioso titolo che offre loro ancora maggiori opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Congratulazione a tutti i nuovi Tecnici Superiori! Per quanto concerne la sede dell’Istituto quest’annodo- vremo lasciare i locali della Palazzina di vicolo Fossaretto. L’edificio, infatti, dopo anni di onorato servizio scolastico, verrà dismesso e posto in vendita dall’amministrazione Co- munale, tale decisione comporterà l’adattamento dei locali della succursale di via Serra, da parte della Provincia,in cui ricaverà le nuove aule. Ciao vecchia palazzina noi ti lasciamo con grande dispia- cere. Mi auguro, infine che i miei cari allievi, abbiano utilizzato proficuamente le ore di studio al fine di raggiungere la tanto desiderata promozione. Un pensiero particolare lo ri- volgo a chi dovrà ancora continuare gli studi, ovviamente, mi riferisco tutti gli studenti impegnati a sostenere l’esame di Stato. A loro auguro un’ottima riuscita all’esame e nella nuova vita che li attende. Ai miei docenti e al mio personale ATA, va un particolare rin- graziamento per passione lo spirito di servizio dimostrato anche nel corso di questo anno scolastico. Non dimentico certo la redazione del nostro giornalino, complimenti per l’impegno e l’ottimo risultato A tutti auguro Buone vacanze! i is Notizie dalla scuola sulla scuola a cura del personale e degli studenti dell’istituto Numero 31 - Giugno 2012 - Anno XIII Via Craveri, 8 e Via Serra, 9 - Bra Sito: www.velsomucci.it G Editoriale al 2005 a oggi, oltre tredi- cimila ragazzi prove- nienti dalle scuole superiori della città di Torino prima, dal Pie- monte poi, infine da tutta Ita- lia, hanno partecipato al progetto “Treno della Memoria”. L’associazione di Bra ha raggruppato 26 alunni prove- nienti da tutte le scuole della città. Inizialmente gli iscritti erano numerosi, e dopo diversi incontri, siamo state sele- zionate tra i prescelti per partecipare a questo viaggio. Ab- biamo fatto diversi incontri con gli educatori Francesco e Francesca al Polifunzionale di Bra per prepararci all’espe- rienza che avremmo affrontato e a ciò che avremmo visto e vissuto. Man mano i giorni passavano e le ansie per il viag- gio, le paure per ciò che saremmo andate a vedere e l’eufo- ria per la nuova esperienza, crescevano sempre di più. E così, il così tanto atteso 18 gennaio è arrivato! Alle 7.30 del mat- tino ci siamo ritrovati tutti insieme alla stazione di Bra e ci siamo diretti a Torino al Teatro Regio. All’interno abbiamo ascoltato il discorso degli organizzatori dell’associazione “Terra del fuoco”. Finita la presentazione abbiamo parteci- pato al corteo che ci dirigeva tutti verso la stazione di Porta nuova, da dove ha avuto inizio il nostro viaggio. Una volta salite sul treno abbiamo avuto modo di conoscere gente nuova con cui abbiamo condiviso emozioni e momenti di gioia. Dopo 26 lunghe ore di tragitto, siamo finalmente giunte a Cracovia, abbiamo preso il bus e ci siamo diretti al- l’ostello Lemon che ci avrebbe ospitate per una settimana. Il primo giorno abbiamo potuto conoscere al meglio la città, assaggiando i piatti tipici, venendo a contatto con la loro cul- tura, le loro tradizioni e frequentando i locali del posto. Il giorno seguente siamo andate nel ghetto ebreo di Craco- via. La visita è stata importante per farci capire le privazioni a cui furono costrette le persone nel periodo della seconda Guerra Mondiale: tra le più assurde e oggi inconcepibili, il diritto alla vita e la libertà di religione. Finalmente è arrivato il sabato, importante per tutti noi per- ché sapevamo che ci saremmo diretti ai campi di concentra- mento di Auschwitz e Birkenau. All’entrata di Auschwitz, già vedere quel macabro cancello con la scritta ARBEIT MACHT FREI, spesso visto in TV o sui giornali, ci ha fatto un certo effetto, e i brividi iniziavano a salire. C’era la neve. La temperatura era sotto zero. Il cielo grigio annunciava quel senso di oppressione che ha accom- pagnato molti di noi in quel giorno. Il filo spinato, gli edifici, i viali e persino il silenzio sembravano raccontare la storia delle migliaia di persone che erano passate in quel campo. Non essendo, inoltre, abituate a quel freddo, provavamo a realizzare come potessero vivere lì persone denutrite, mal vestite e schiavizzate, senza più alcun diritto. Quelle stesse persone le abbiamo viste nelle foto, appese nei corridoi. La loro presenza da quel posto non verrà mai sradicata. Quelle persone continueranno a vivere nel ricordo della storia, non come persone normali, ma come uomini brutalizzati e uccisi dalla cattiveria umana. Quegli uomini per la Storia sopravviveranno come dei nu- meri spaventati e morti. I loro sguardi erano incredibili, non possiamo descri- verli. Bisogna davvero vederli per ren- dersi conto. Man mano che passavamo all’interno tra i vari blocchi, le nostre sen- sazioni erano pervase e soffocate dalla desolazione del il silenzio che regnava. Improvvisamente, siamo passati alla concretezza atroce: in una stanza sono state allestite vetrate contenenti enormi quantità di capelli, valigie e oggetti personali dei deportati. Quando ci siamo ritrovati davanti a un muro ricoperto di fiori, la guida ci ha spiegato che lì avvenivano le sparatorie e le torture. Un’altra volta è calato dentro di noi un nero si- lenzio. Siamo stati circa 10 minuti davanti a quel muro, im- mobili, senza dire una parola, ognuno con i suoi pensieri, ognuno con le sue emozioni. Un raccoglimento struggente ci ha uniti e consapevolizzati. L’impatto con il campo di con- centramento di Birkenau è stato diverso: riuscivi a vedere l’inizio ma non la fine. Là il freddo era ancora più pungente, ed era facile perdersi con lo sguardo tra la distesa di barac- che che emergevano dalla neve. Sapevamo bene che Bir- kenau era un campo di sterminio, sapevamo cioè che, chi arrivava lì, era destinato a morire. Le baracche erano stalle per cavalli, ognuna ne poteva contenere cinquantadue. I te- deschi, all’interno, riuscivano ad ammassare seicento per- sone in condizioni disumane. Nella sala del campo di Birkenau sono contenute le foto delle vite dei deportati prima di essere rinchiusi nei lager. Migliaia di sorrisi e di vite spezzate, persone che all’improvviso sono state private di quello che per noi appariva fino a quel momento come la cosa più banale e scontata, ossia una vita normale. I nostri educatori ci hanno dato un pezzo di juta e una penna sul quale scrivere il nome di un ebreo che ci aveva colpito. A fine giornata abbiamo partecipato a una toccante cerimo- nia di commemorazione, dove ognuno di noi ha lasciato, su un cartellone, l’impronta del proprio dito, e poi a turno ab- biamo letto al microfono il nome della vittima che avevamo scelto. Successivamente, ci hanno dato una candela da ac- cendere e posizionare lungo i “binari della morte”. Gli ultimi giorni lì abbiamo trascorsi al “Rutunda”. Abbiamo assistito a spettacoli di commemorazione e la serata di con- clusione - per noi ragazzi -una festa con musica e balli di gruppo. L’esperienza del Treno della Memoria dunque si è conclusa. Un’esperienza indimenticabile che ha incorag- giato l’ inizio di un rinnovato percorso da cittadini consape- voli dell’importanza del valore del ricordo e della memoria. Noi: testimoni degli ideali di libertà e uguaglianza, per i quali nel corso di quei tragici eventi milioni di persone hanno ver- sato il loro sangue e perso la vita senza aver commesso cri- mini. Ebbero soltanto la colpa di essere ebrei o la sfortuna di essere stati scelti da un destino crudele. Un destino che vorremmo non si ripetesse per nessuno. Un destino che, se davvero guidato dalle decisioni deglim uomini, dovrebbe lot- tare in favore della Vita, senza dimenticare! Manuela Alberti e Giulia Mattis D Mucci Treno della memoria, per non dimenticare

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iunti ormai al mese di giugno, il tempo è maturoper un bilancio dell’anno scolastico. La fasedella progettazione delle attività didattiche èstata feconda e costruttiva: abbiamo , tutti in-

sieme,fatto tesoro delle esperienze degli anniscorsi, valorizzando i progetti e i percorsi che ave-

vano dato buoni risultati e aprendo la strada a nuove espe-rienze.A mio parere, possiamo essere soddisfatti del lavoro di pro-grammazione svolto, perché in questo modo abbiamo datoal nostro Istituto l’opportunità di dispone di un’offerta for-mativa articolata ed adeguata alle esigenze dell’utenza, nesono prova i numerosi successi ottenuti dai nostri allievinei vari concorsi nazionali. Vorrei segnalare, in particolar modo, le iniziative che hannopuntato alla creazione di un “ponte” con il mondo del la-voro fornendo opportunità di stage attraverso progettiquali: alternanza scuola lavoro, “Interreg”, ”Impresa for-mativa simulata”, “Master dei Talenti”. A talproposito,vanno fortemente sottolineati i fruttuosi rapporticon il territorio. Colgo l’occasione per ringraziare Agenzie,Imprese, Associazioni, l’Ascom e la CRB e, in particolarel’Amministrazione Comunale che, oltre alle attività di stageper i nostri studenti, ci offre ormai da 17 anni l’opportunitàdi inserire Graficamente nell’ambito del Salone del libro deiragazzi.Altro grande motivo di vanto per il nostro Istituto, capofiladel Polo Regionale Enogastronomico, aver concluso que-st’anno un ciclo triennale di corsi post-diploma di Istru-zione e formazione Tecnica Superiore che hanno qualificatocirca 200 nuovi Tecnici superiori nel campo dell’Enogastro-nomia, che hanno acquisito un prestigioso titolo che offreloro ancora maggiori opportunità di inserimento nel mondodel lavoro. Congratulazione a tutti i nuovi Tecnici Superiori!Per quanto concerne la sede dell’Istituto quest’annodo-vremo lasciare i locali della Palazzina di vicolo Fossaretto.L’edificio, infatti, dopo anni di onorato servizio scolastico,verrà dismesso e posto in vendita dall’amministrazione Co-munale, tale decisione comporterà l’adattamento dei localidella succursale di via Serra, da parte della Provincia,in cuiricaverà le nuove aule. Ciao vecchia palazzina noi ti lasciamo con grande dispia-cere.Mi auguro, infine che i miei cari allievi, abbiano utilizzatoproficuamente le ore di studio al fine di raggiungere latanto desiderata promozione. Un pensiero particolare lo ri-volgo a chi dovrà ancora continuare gli studi, ovviamente,mi riferisco tutti gli studenti impegnati a sostenere l’esamedi Stato. A loro auguro un’ottima riuscita all’esame e nellanuova vita che li attende.Ai miei docenti e al mio personale ATA, va un particolare rin-graziamento per passione lo spirito di servizio dimostratoanche nel corso di questo anno scolastico. Non dimentico certo la redazione del nostro giornalino,complimenti per l’impegno e l’ottimo risultato

A tutti auguro Buone vacanze!

i is Notizie dalla scuolasulla scuola

a cura del personale e degli studenti dell’istituto

Numero 31 - Giugno 2012 - Anno XIII

V i a C r a v e r i , 8 e V i a S e r r a , 9 - B r aS i t o : w w w. v e l s o m u c c i . i t

GEditoriale

al 2005 a oggi, oltre tredi-cimila ragazzi prove-nienti dalle scuolesuperiori della città di

Torino prima, dal Pie-monte poi, infine da tutta Ita-

lia, hanno partecipato al progetto“Treno della Memoria”. L’associazionedi Bra ha raggruppato 26 alunni prove-nienti da tutte le scuole della città. Inizialmente gli iscrittierano numerosi, e dopo diversi incontri, siamo state sele-zionate tra i prescelti per partecipare a questo viaggio. Ab-biamo fatto diversi incontri con gli educatori Francesco eFrancesca al Polifunzionale di Bra per prepararci all’espe-rienza che avremmo affrontato e a ciò che avremmo visto evissuto. Man mano i giorni passavano e le ansie per il viag-gio, le paure per ciò che saremmo andate a vedere e l’eufo-ria per la nuova esperienza, crescevano sempre di più. E così,il così tanto atteso 18 gennaio è arrivato! Alle 7.30 del mat-tino ci siamo ritrovati tutti insieme alla stazione di Bra e cisiamo diretti a Torino al Teatro Regio. All’interno abbiamoascoltato il discorso degli organizzatori dell’associazione“Terra del fuoco”. Finita la presentazione abbiamo parteci-pato al corteo che ci dirigeva tutti verso la stazione di Portanuova, da dove ha avuto inizio il nostro viaggio. Una voltasalite sul treno abbiamo avuto modo di conoscere gentenuova con cui abbiamo condiviso emozioni e momenti digioia. Dopo 26 lunghe ore di tragitto, siamo finalmentegiunte a Cracovia, abbiamo preso il bus e ci siamo diretti al-l’ostello Lemon che ci avrebbe ospitate per una settimana. Ilprimo giorno abbiamo potuto conoscere al meglio la città,assaggiando i piatti tipici, venendo a contatto con la loro cul-tura, le loro tradizioni e frequentando i locali del posto.Il giorno seguente siamo andate nel ghetto ebreo di Craco-via. La visita è stata importante per farci capire le privazionia cui furono costrette le persone nel periodo della secondaGuerra Mondiale: tra le più assurde e oggi inconcepibili, ildiritto alla vita e la libertà di religione.Finalmente è arrivato il sabato, importante per tutti noi per-ché sapevamo che ci saremmo diretti ai campi di concentra-mento di Auschwitz e Birkenau.All’entrata di Auschwitz, già vedere quel macabro cancellocon la scritta ARBEIT MACHT FREI, spesso visto in TV o suigiornali, ci ha fatto un certo effetto, e i brividi iniziavano asalire. C’era la neve. La temperatura era sotto zero. Il cielogrigio annunciava quel senso di oppressione che ha accom-pagnato molti di noi in quel giorno. Il filo spinato, gli edifici,i viali e persino il silenzio sembravano raccontare la storiadelle migliaia di persone che erano passate in quel campo.Non essendo, inoltre, abituate a quel freddo, provavamo arealizzare come potessero vivere lì persone denutrite, malvestite e schiavizzate, senza più alcun diritto. Quelle stessepersone le abbiamo viste nelle foto, appese nei corridoi. Laloro presenza da quel posto non verrà mai sradicata. Quellepersone continueranno a vivere nel ricordo della storia, noncome persone normali, ma come uomini brutalizzati e uccisi

dalla cattiveria umana. Quegli uomini perla Storia sopravviveranno come dei nu-meri spaventati e morti. I loro sguardierano incredibili, non possiamo descri-verli. Bisogna davvero vederli per ren-dersi conto. Man mano che passavamoall’interno tra i vari blocchi, le nostre sen-sazioni erano pervase e soffocate dalladesolazione del il silenzio che regnava.

Improvvisamente, siamo passati alla concretezza atroce: inuna stanza sono state allestite vetrate contenenti enormiquantità di capelli, valigie e oggetti personali dei deportati.Quando ci siamo ritrovati davanti a un muro ricoperto difiori, la guida ci ha spiegato che lì avvenivano le sparatoriee le torture. Un’altra volta è calato dentro di noi un nero si-lenzio. Siamo stati circa 10 minuti davanti a quel muro, im-mobili, senza dire una parola, ognuno con i suoi pensieri,ognuno con le sue emozioni. Un raccoglimento struggente ciha uniti e consapevolizzati. L’impatto con il campo di con-centramento di Birkenau è stato diverso: riuscivi a vederel’inizio ma non la fine. Là il freddo era ancora più pungente,ed era facile perdersi con lo sguardo tra la distesa di barac-che che emergevano dalla neve. Sapevamo bene che Bir-kenau era un campo di sterminio, sapevamo cioè che, chiarrivava lì, era destinato a morire. Le baracche erano stalleper cavalli, ognuna ne poteva contenere cinquantadue. I te-deschi, all’interno, riuscivano ad ammassare seicento per-sone in condizioni disumane. Nella sala del campo diBirkenau sono contenute le foto delle vite dei deportatiprima di essere rinchiusi nei lager. Migliaia di sorrisi e di vitespezzate, persone che all’improvviso sono state private diquello che per noi appariva fino a quel momento come lacosa più banale e scontata, ossia una vita normale.I nostri educatori ci hanno dato un pezzo di juta e una pennasul quale scrivere il nome di un ebreo che ci aveva colpito.A fine giornata abbiamo partecipato a una toccante cerimo-nia di commemorazione, dove ognuno di noi ha lasciato, suun cartellone, l’impronta del proprio dito, e poi a turno ab-biamo letto al microfono il nome della vittima che avevamoscelto. Successivamente, ci hanno dato una candela da ac-cendere e posizionare lungo i “binari della morte”.Gli ultimi giorni lì abbiamo trascorsi al “Rutunda”. Abbiamoassistito a spettacoli di commemorazione e la serata di con-clusione - per noi ragazzi -una festa con musica e balli digruppo. L’esperienza del Treno della Memoria dunque si èconclusa. Un’esperienza indimenticabile che ha incorag-giato l’ inizio di un rinnovato percorso da cittadini consape-voli dell’importanza del valore del ricordo e della memoria.Noi: testimoni degli ideali di libertà e uguaglianza, per i qualinel corso di quei tragici eventi milioni di persone hanno ver-sato il loro sangue e perso la vita senza aver commesso cri-mini. Ebbero soltanto la colpa di essere ebrei o la sfortunadi essere stati scelti da un destino crudele. Un destino chevorremmo non si ripetesse per nessuno. Un destino che, sedavvero guidato dalle decisioni deglim uomini, dovrebbe lot-tare in favore della Vita, senza dimenticare!

Manuela Alberti e Giulia Mattis

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Mucci

Treno della memoria, per non dimenticare

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a Direzione Regionale delPiemonte dell’Agenziadelle Entrate e l’Ufficio Sco-lastico Regionale per il Pie-

monte hanno proposto unconcorso, destinato a noi stu-

denti degli istituti secondari di se-condo grado del Piemonte, perincentivare i ragazzi a una riflessionesul delicato ed attuale tema dell’eva-sione fiscale. Da diversi anni l’Agenzia delle Entrate portaavanti un progetto denominato Fisco e scuola con l’obiet-tivo di sensibilizzare noi ragazzi sulla necessità e l’impor-tanza di pagare le imposte e di diffondere nelle nuovegenerazioni la cultura contributiva, intesa come “educa-zione” alla concreta partecipazione dei cittadini al funzio-namento dei servizi pubblici. Partecipare al concorsosignifica predisporre un elaborato su un tema di alto valoresociale, in linea con la recente campagna di comunicazioneistituzionale dell’Agenzia delle Entrate. Ecco il titolo del-l’elaborato: “L’evasione fiscale è un fenomeno diffuso, unavera piaga sociale dei nostri tempi che frena lo sviluppo eco-nomico e moltiplica le disuguaglianze. L’evasione fiscalesottrae, ogni anno allo Stato, ingenti risorse che, se recu-perate in tutto o in parte, potrebbero risolvere molti pro-blemi del nostro PAESE”. Per vivere in una società miglioreoccorre che tutti, come sancito dall’art. 53 della Costitu-zione, contribuiscano alle spese pubbliche, in base alla pro-pria capacità contributiva, per finanziare i servizi necessarialla collettività. Pagare le imposte è dunque un obbligo chediscende dalla legge fondamentale dello Stato. Pertanto,chi non le paga non è più furbo degli altri, ma è solo un di-sonesto che danneggia se stesso e la società in cui vive.Quali sono i rimedi per contrastare questo dilagante e pre-occupante fenomeno? Cosa può fare il cittadino onesto permigliorare la situazione?” Il tema ci è parso molto interes-sante ed estremamente attuale; pertanto, incoraggiati non-ché spronati dalle prof.sse Arlorio e Giuffrida, abbiamo

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accettato la sfida. Il bando prevedevaaltresì che la scuola potesse richie-dere alcuni incontri preliminari diorientamento sul tema, con lo scopodi supportare noi allievi nello svi-luppo dell’elaborato. Abbiamo avutodue incontri, il primo con il personaledell’Unità Territoriale di Bra, il se-condo con le dott.sse Roberta Milesie Claudia Fresia, le quali hanno te-

nuto interessanti lezioni sull’argomento, analizzando le suemolteplici sfaccettature. Alle suddette lezioni hanno parte-cipato anche gli allievi delle classi 4B e 5C del corso turi-stico. Quindi, abbiamo deciso di realizzare il nostroelaborato in forma multimediale con una serie di vignette afumetti. Ci siamo appellati alla simpatia e alla notorietà diLinus e dei mitici Simpsons. Durante alcune ore in laborato-rio di Economia d’azienda e Applicazioni gestionali abbiamoprodotto un pieghevole che vede protagonista BART il quale,dopo essersi comprato un gelato, pretende lo scontrino,contribuendo alla ristrutturazione delle strutture scolasti-che. Alcuni di noi, invece, hanno realizzato una serie di sli-des che propongono diverse situazioni in cui Linus ed i suoiamici fanno simpatiche ed acute osservazioni sui vantaggidel pagare le tasse da parte dei cittadini. Ad oggi siamo an-cora in attesa di ricevere comunicazione sull’esito della no-stra partecipazione al concorso. Al di là dei risultati ottenuti,siamo comunque contenti di aver partecipato, perché èstata un’ottima occasione per riflettere su un problema checi riguarda personalmente. Sicuramente abbiamo acquisitomaggiore consapevolezza di una grave piaga del nostroPaese, particolarmente sentita in questo periodo di crisi eco-nomica. Lavorare al progetto ci ha aiutato a crescere, facen-doci sentire responsabili, con il nostro atteggiamento neiconfronti del fisco, del buon funzionamento dei servizi pub-blici. Quindi, come dice Linus, dipende anche da noi avereun prato da basball più verde!!!!! Pensiamoci.

La classe 4B - Indirizzo aziendale

l 10 Maggio scorso, alcuni atleti del nostro Istituto “VelsoMucci” hanno preso parte alle provinciali studentesche, chesi sono tenute a Cuneo. I ragazzi del “Mucci”, come sempre,sono stati all’altezza della situazione e hanno conseguito i

seguenti risultati.Nella categoria allieve:

Ai 100 mt. piani, Racca Eleonorasi è classificata 11° su 13. Ai1000 mt. Colombano Francescasi è piazzata 9° su 13. Ai 100 mt.ostacoli, Nicola Miriam si è po-sizionata 10° su 13. Nella staf-fetta 4 x 100, la coppia RaccaEleonora - Tourè Kadija si è qua-lificata 7° su 9. Nel salto inlungo Tourè Kadija si è classsifi-cata 5° su 14. Nel getto del pesokg. 3, Occhetto Martina e Alle-rino Chiara si sono posizionaterispettivamente 7° e 8° su 12.Nel lancio del disco kg. 1, SicaliIrene si è classificata 9° su 12.Nella categoria allievi: Ai 100mt. piani, Lisciandra Daniele siè posizionato 11° su 15. Al saltoin alto Pochettino Andrea si èclassificato 8° su 12. Nel gettodel peso kg. 5, Sais Marco si èposizionato 8° su 15. Nel lanciodel disco kg. 1.5, Rabino Simone e Stabile Andrea si sono classificatirispettivamente 9° e 11° su 14.Nella categoria Juniores femmine: Ai 100 mt. piani, Rosso martina siè posizionata 2° su 3. Ai 1000 mt. Ciobanu Adina si è classificata 1° su3. Nella staffetta 4 x 100, la coppia Molino - Ciobanu si è qualificata 2°su 3. Nel salto in lungo Bono Martina si è posizionata 1° su 3. Nel gettodel peso kg. 3, Mattis Giulia si è posizionata 1° su 2.Nella categoria Juniores maschi: Ai 100 mt. piani, Burlacut Alexandrusi è posizionato 3° su 6. Nella staffetta 4 x 100, la coppia Cisse Va-kantie - Pizzorno Riccardi si è qualificata 3° su 4. Nel salto in lungoCisse Vakantie si è classsificato 1° su 5. Nel getto del peso kg. 6, Gio-iello Nicolò si è classificato 2° su 4. Veronica Morino

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i è concluso il Progetto europeo INTERREG, Terra-nomia 3000. Diciamo arrivederci, perché non cipiace dire addio, e perché speriamo che qualcherelazione si sia creata tra i ragazzi, i docenti,e gli

chefs dei due paesi che hanno preso parte attivaallo scambio. Ecco un esempio significativo di come

essere cittadini europei può coinvolgerci, arricchirci e offrirciesperienze costruttive fuori dal nostro piccolo ambito di vita.L’idea di collaborare con paesi transfrontalieri è nata nelprimo INTERREG 2006-2009. Intanto, la scelta della Franciaperché interessante dal punto di vista gastronomico e turi-stico. In secondo luogo ne studiamo la lingua, quindi non cifa così paura avventurarci in luoghi a noi sconosciuti e in-comprensibili. La vicinanza, infine, ci fa sentire come a casa.In quel primo INTERREG, la nostra scuola partner era l’Isti-tuto Alberghiero Auguste Escoffier di Cagnes-sur Mer, alleporte di Nizza. Per il suo tramite i nostri allievi (4 per anno)hanno effettuato lo stage estivo nelle località di Grasse, Biot,

Valbonne,Peillon-Vil-lage, tuttenell’entro-terra dellaCôte d’Azur. Juan-le-Pin, Cannes

Ssulla costa. Nel secondo INTERREG, la scuola partner è statail Lycée Léon Blum di Draguignan, un altro dipartimentodella Provenza chiamato Le Var. Gli stage si sono svolti à Fa-yence, Seillans, Moissac-Bellevue. Solo quelli di quest’annosono ancora da realizzare. Durante i tre anni dello svolgi-mento del progetto gli allievi del Mucci, scelti nelle classiquarte alberghiere, hanno anche potuto vedere la vita deglistudenti francesi nel corso di una settimana di soggiornonella loro scuola, alloggiando nei loro dormitori, mangiandoalla loro mensa. È stata un’opportunità per visitare le bel-lezze del loro territorio, i grandi hotels della Costa Azzurra,ristoranti e aziende legate alla gastronomia locale. Natural-mente, le stesse esperienze sono state vissute dai francesiqui in Italia: due anni fa, il grande freddo e la neve di gen-naio li avevano sconvolti. Grande momento di lavoro, di di-mostrazione delle proprie competenze e di festa sono statele cene d’autore prodotte dal gruppo ospite nella scuolaospitante con tema “ la cucina tipica” del proprio territorio. Ecco i protagonisti di questa straordinaria esperienza: perla settimana di scambio classi 4 alberghiereper gli stages: Costantino Federica, Anna Gerbaldo, VilvaPemaj, Basoletto Luisa, Alessia Toso, Marcella Mandrile, Da-vide Baralis. Dirigente scolastico: Brunella Margutta. DSGA:Luciana Cerrato. Docenti: Marisa Toscano, Giovanna Agosto,Marco Tallone, Luca Rosso, Luigina Tomatis, Elena Vallerotto.Grazie Europa per tutto questo!

Au revoir Draguignan!

Classifica Provinciali studentesche CuneoLa nostra partecipazione al concorso “fisco e scuola”

l sindaco Bruna Sibille e lapresidente della Consultaalle Pari Opportunità, l’8marzo, in occasione dell’in-

contro svoltosi presso il Co-mune di Bra hanno così

espresso il loro sentito ringraziamento ai partecipanti del no-stro Istituto per la realizzazione del logo “Il Cantuccio dellapappa”, destinato a comparire in ogni luogo in cui unamamma può allattare il proprio bimbo fuori casa. Le classi chesono state coinvolte sono: 4° ed alcuni studenti della 4D e 3D.Il lavoro selezionato, è stato attribuito alla studentessa De-nise Cerutti.“Siamo giunti alla fine di questa esperienza o almeno del per-corso tecnico-organizzativo. Questa sera, infatti, celebriamol’inizio di questo nuovo percorso, e se “chi ben comincia è ametà dell’opera”...A me il compito di ringraziare gli studenti dell’Istituto Mucciche si sono resi disponibili per quest’esperienza didattica-pro-fessionale. Visti i risultati con grande soddisfazione ringra-ziamo la dott.ssa Margutta ed il professor Orecchioni per illoro interessamento, senza il quale i ragazzi n on avrebberopotuto collaborare. In questi mesi di inizio anno abbiamoavuto modo di apprezzare come gli studenti siano un gruppodi lavoro affiatato e coeso, caratteristiche indispensabili per la

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Continua a pag. 5

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l giorno 27A p r i l e2012 si èsvolta a

P i a c e n z apresso la

Fondazione di Pia-cenza e Vigevanopresso PalazzoRota “Pisaroni” lapremiazione delconcorso “SpecialeGiovani” 3^ edi-zione del Pentolinod’Oro che ha vistopremiare l’alunnoSpirov Blaze dell’Istituto “Velso Mucci” di Bra classificandosi al 4°posto.

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Premiazione del concorso

“Pentolino d’Oro”

l 6-7 Marzo 2012 gli alunni Occhetto Martina eGiardino Alberto della classe 3^ indirizzo sala-bar dell’ Istituto “Velso Mucci” di Bra, accom-pagnati dalla professoressa Toscano Marisa,sono stati premiati al concorso Campionato Ita-

liano Barman promosso dalla Federazione Ita-liana Barman (F.I.B.) svoltosi a Viareggio.

Alunni del “Velso Mucci” premiati a Viareggio dalla

Federazione Italiana Barman

l giorno 10 Marzo 2012 a Napoli presso la cittàdel gusto l’alunna Federica Vaira dell’ Istituto“Velso Mucci” di Bra accompagnata dalla pro-fessoressa Marisa Toscano, è stata premiatacome seconda classificata al concorso “Bufala

& Wine Wedding “ promosso dal Consorzio di tu-tela della mozzarella di bufala campana DOP.

Allieva Federica Vaira dell’ I.I.S.”Velso Mucci” di Bra premiata a un concorso nazionale a Napoli

l 26-27 Febbraio 2012 le alunne Martina Bono eGerbaldo Anna della scuola “Velso Mucci” diBra, accompagnate dalla professoressa To-scano Marisa, sono state premiate come primeassolute della categoria Students in occasione

della Fiera Sapore al primo concorso “SaporeGrand Prix” internazionale di cucina calda e fredda.

L’Istituto “Velso Mucci” ha partecipato in occasione dellaFiera Sapore a Rimini al concorso “Sapore Grand Prix”

l giorno 16M a r z o2 0 1 2l ’ a l u n n aA l l e r i n o

Chiara dell’Istituto “VelsoMucci” di Bra ac-compagnata dalprofessore MarcoTallone, è statapremiata come 1^classificata al con-corso “Le Erbe dei 20 anni del Piatto Verde” svoltosipresso l’I.P.S.S.A.R. “Pellegrino Artusi” di Riolo Terme.

Premiazione del concorso“Il Piatto Verde”

unedì 21 maggio 2012 l’Istituto “Velso Mucci” diBra ha partecipato al concorso preparazionealla lampada e cocktail svoltosi a Torino presso“Immaginazione e Lavoro”. Hanno gareggiato e

vinto classificandosi al terzo posto gli alunni Ca-sula Clelia, Fasciglione Magda, Orlandella Simone

e Panero Veronica 4^G accompagnati dalla professo-ressa Toscano Marisa. Hanno assistito alla gara non soloi compagni dei vincitori, ma anche la classe 3^G sala-bar. Erano presenti anche i docenti Peretti e Bergesio.

Premiazione del concorso preparazione alla lampada categoriaclassica e free e cocktail categoria classica e free

al 17 al 19 maggio 2012 a Riccione, presso l’hotelMediterraneo si è svolta la gara nazionale “Mae-stri dell’Espresso Junior 2012”, rivolta agli alunnidelle classi terze indirizzo sala-bar degli IstitutiAlberghieri di tutta Italia indetta da Cimbali e Illy

( azienda di produzione macchine del caffèespresso e azienda produttrice di caffè) per approfondirela conoscenza del mondo del caffè e delle macchineespresso. Alla competizione erano presenti ben 24 scuoledi tutta Italia, scelte in seguito ad un selezione che consisteva nel realizzare e inviare un video amatoriale nel qualel’alunno doveva dare maggior informazioni sull’argomento caffè, dalla pianta al prodotto finito, descrivendo carat-teristiche e variabili delle attrezzature utilizzate, nonché la preparazione di un espresso e un cappuccino. Il tutto do-veva essere realizzato in un tempo di 5 minuti.L’Istituto “VELSO MUCCI” di Bra è stato selezionato e l’alunna doglianese Laabali Mirim, accompagnata dalla suadocente monregalese Marisa Toscano, ha potuto scontrarsi con gli altri 23 Istituti presenti classificandosi al 4°posto. Gli alunni avevano a disposizione una macchina per espresso e un macinadosatore che la giuria ogni voltastarava. Appena saliti sulla pedana, gli alunni dovevano trovare la giusta macinatura e in seguito preparare due caffèespressi e due cappuccini nel tempo di 15 minuti. I prodotti realizzati, erano analizzati e giudicati da tre giurie di-stinte: una tecnica, una degustativa e una di giornalisti del settore. L’allieva ha dimostrato buone capacità pratichee relazionali e la docente è rimasta soddisfatta dell’operato e spera che questa esperienza possa servirle nel futuroe l’aiuti a crescere dal punto di vista umano, ma soprattutto professionale.

La doglianese laabali miriam partecipa alla finale nazionale “maestri del’espresso junior” a Riccione

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Page 4: Ips velso mucci

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gni anno viene organizzata la mostra “GRAFI-CAMENTE”, dove ogni ragazzo della scuola hala possibilità dio esporre al pubblico i lavorisvolti durante l’anno scolastico. Quest’anno le

classi quarte hanno partecipato a tre concorsidifferenti, dei quali hanno esposto gli elaborati

finali. Il primo riguardava l’interesse sociale dell’am-biente che ci circonda. È stato interpretato con locan-dine che valorizzavano problematiche tra cui la cacciaalle balene, l’effetto serra, la discriminazione e la guerra.

uest’anno gli spazi destinati dagli organizzatoridel Salone del Libro per ragazzi agli elaboratidegli allievi del corso grafico-pubblicitario sonostati di una certa caratura. A disposizione degli al-

lievi, per esporre i loro lavori quanto mai colorati,comunicativi, provocatori e originali, più di qualsiasi

altra edizione passata, è stata messa una location di grandesuggestione: Palazzo Mathis, il fiore all’occhiello di Bra.Tutti gli studenti si sono sbizzarriti nelle tecniche a loro piùcongeniali, sotto la regia di docenti esigenti ed attenti edhanno raggiunto punte di qualità molto alte, apprezzate nonsolo dal pubblico delle scolaresche e dei parenti, natural-mente di parte, ma da esperti del settore, docenti e espo-nenti della cultura braidese che hanno visitato la mostra neicinque giorni di apertura.L’orgoglio degli allievi e dei docenti si è particolarmente sen-tito nella cerimonia di inaugurazione di mercoledì 16 mag-

Il secondo concorso è stato proposto da “CONQUERORTYPOGRAPHIC GAMES” e la consegna era quella di ela-borare il logo per le Olimpiadi di Londra del 2012. L’ul-timo concorso è stato “IL CANTUCCIO DELLA PAPPA”,dove è stato scelto il logo da applicare nei ristoranti perfavorire l’allattamento al seno.Tra un concorso e l’altro sono stati esposti altri lavori,tipo esercizi e fotografie. La mostra esalta il talento diognuno di noi, mettendone in luce fantasie e persona-lità. GROSSO Alessia cl.4^A

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uest’anno noi ragazzi della 1^A dell’Istituto Tec-nico “Velso Mucci” abbiamo partecipato alla mo-stra graficamente 16+1. Con le nostre operededicate al codice a barre e all’omaggio a Ugo Ne-Q

Estate Ragazzi 2012, promosso dai servizi so-ciali del comune di Bra, ha scelto il logo dellaragazza di quarta A: Abrigo Nadia, per deco-rarem a -

gliette ecappellini deib a m b i n iiscritti. Il pro-getto si èsvolto in piùfasi: dalla pro-g e t t a z i o n emanuale, allacreazione deidefinitivi con ip r o g r a m m ivettoriali.I giudici hannoassociato il di-segno (che raf-figura un sole felice che tiene per mano due bambini), altema del Salone del Libro di quest’anno: l’intercultura,indicandolo come l’ideale per bambini e bambine. L’in-tero progetto è sponsorizzato dal Comune e dalla Cassadi Risparmio di Bra.

GROSSO Alessia cl.4^A

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Progetto Estate ragazzi

Graficamente 16+1

Graficamente 16+1

Graficamente 16+1: classe 4^a

gio, alla presenza di molti esponenti del mondo politico, econ la presentazione da parte di una Preside -con la P ma-iuscola- visibilmente soddisfatta del risultato raggiunto dalsuo corso “ di nicchia “.Con questo breve articolo si vuole ringraziare proprio tutti:i docenti caparbi e instancabili che hanno scelto di parteci-pare alla mostra e gli allievi più volenterosi e motivati chehanno voluto lavorare seriamente tutto l’anno non solo invista delle scadenze, migliorando le loro prestazioni profes-sionali.Un grazie, quindi, alla Preside che ci dà sempre fiducia estima per il nostro lavoro, ai tecnici e ai collaboratori scola-stici che si fanno in quattro, specialmente nella fase di alle-stimento e gestione dei laboratori, agli amici del corsoalberghiero che preparano da sempre uno straordinario buf-fet. Al prossimo anno!

Gli allievi del corso grafico

Dove ogni lettera ha un’anima..” questo è il titoloche unisce i progetti della classe 2D del corso gra-fico, presentata all’interno dell’annuale mostra diGraficamente.

Lo scopo principale del nostro lavoro è stato quellodi esprimere le diverse personalità di ognuno di noi

attraverso i differenti stili e colori delle nostre iniziali. Per po-terci inoltre collegare al Salone del Libro per Ragazzi, arrivatoquest’anno alla 13° edizione, abbiamo rappresentato unaserie di disegni dedicata all’intercultura e alla solidarietà tra leetnie, tema principale della Fiera.L’impegno da parte dei ragazzi e dei professori è stato im-menso, ma altrettanto lo sono state le soddisfazioni e l’allegrianel lavorare assieme a classi di varie età. Tutto ciò non ha fattoaltro che rendere queste giornate indimenticabili.

Classe 2D

Graficamente

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on i nostri professori di chimica e di fisica abbiamoaffrontato l’argomento dell’energia guardando ini-zialmente un video relativo ai diversi tipi di ener-gia, per riprendere una tematica molto discussa in

questi ultimi anni. L’energia alternativa comel’energia eolica, quella delle biomasse, quella idrica

e solare sfrutta i beni non inquinanti.L’energia eolica sfrutta la forza del vento; in Italia sono pre-senti spazi molto ampi in cui sono state installate pale eoliche.L’energia delle biomasse si ricava dagli scarti di lavorazione diorigine vegetale. L’energia idrica sfrutta le correnti marine.L’energia solare sfrutta i raggi UV che, attraverso i pannelli fo-tovoltaici e solari, ci forniscono energia. Inoltre abbiamo ana-lizzato l’energia nucleare, considerando i risvolti positivi enegativi della sua applicazione. L’energia nucleare sfrutta il ca-lore prodotto dalla reazione di fissione nucleare a catena au-toalimentata e controllata per generare vapore a temperatureelevate col fine di alimentare turbine, connesse a un alterna-tore. Una’applicazione positiva dell’utilizzo dell’energia nu-cleare è la medicina nucleare ; grazie ad essa si sono potutecurare malattie un tempo incurabili e diagnosticare malattieprima che esse possano degenerare .In classe abbiamo quindirealizzato dei cartelloni in cui abbiamo esposto i concetti prin-cipali relativi all’energia nucleare usando la nostra creativitàgrafica .Eccoli qui! Classe 2A Grafico

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ome ogni anno, tutte le classi del grafico pubblicita-rio hanno portato i loro lavori a graficamente. Noi della classe 2°A abbiamo portato un lavoro ri-guardante Ugo Nespolo, reinterpretando le sue

opere, viste in una sua mostra.Ognuno di noi ha scelto un suo quadro e l’ha rein-

ventato secondo la nostra personalità, dopo di che l’abbiamoriprodotto vettorialmente ed impaginato al fine di essere espo-sto per graficamente.Complessivamente la mostra è interessante e piena di spuntifantasiosi e creativi. Classe 2A

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La forza dell’energia

Omaggio a Ugo Nespolo

spolo abbiamo contribuito a far si che la mostra, già moltocolorata e abbellita da altri lavori, fosse ancora più allegrae stimolante per l’osservatore.

Gaia Novo e Beatrice Barchi

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o scorso anno la classe VD grafici si è aggiudicatail terzo premio del concorso fotografico “Obiet-tivo Morandi”, indetto dalla Fondazione Cassadi Risparmio di Cuneo, in collaborazione con laFondazione Ferrero in occasione dell’evento

espositivo “Morandi. L’essenza del paesaggio”conclusosi a

gennaio 2011 ad Alba.Il premio di 500 euro èstato utilizzato perl’acquisto dei fascicoli“I grandi fotografi Ma-gnum Photo”, mono-grafie dei più grandifotografi Magnum, conun’accurata selezionedi foto che presentanoi singoli artisti ed alle-gata ad ogni uscitaun’immagine ripro-dotta tipografica-mente. Ancora unavolta il nostro Istituto è stato valorizzato con un riconosci-mento importante per i ragazzi, il loro impegno, le loro ca-pacità e voglia di emergere.L’immagine vincitrice, realizzata da Veronica Marsaglia, èstata stampata su supporto rigido a spese del Comitato or-ganizzatore e sarà esposta a Graficamente e successiva-mente nei corridoi della nostra Scuola.

Prof.ssa Raffaella Gaidano

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Concorso fotografico “Obiettivo Morandi”:

III classificati!Il pomeriggio del giorno giovedì 31 maggio 2012,presso il centro sportivo di Madonna dell’Olmo,la squadra dei docenti del Mucci vince la finaledel settimo Memorial Mina di calcetto; in una

clima agonistico ma allo stesso tempo di fair playhanno aderito al torneo nove squadre della Granda

in ricordo del collega dell’Istituto “Bonelli” Mario MINA. Unringraziamento e i complimenti agli organizzatori del Me-morial e soprattutto alla famiglia Mina che ha onorato lacompetizione. Da sinistra in piedi: Luca Rosso, MicheleFreda, Vincenzo Pavia, Piergiorgio Giraudo, Sebastiano Orec-chioni; da sinistra seduti: Gianfranco Digiovanni, Lorenzo Di-bartolo, Graziano Dario.

IVincitori al Memorial Mina

l 27 gennaio 2012 il comitato per il turismo brai-dese ha organizzato, in onore della Giornatadella Memoria, alcune sessioni di lettura, all’in-segna del ricordo e della riflessione.

A questa iniziativa vi hanno partecipato alcunistudenti del V.Mucci, funzionari comunali e vendi-

tori della zona che, con un piccolo gesto, hanno aiutato amantenere vivido il ricordo di quei terribili anni.Terminate le lezioni, gli studenti si sono recati davanti alcomune, dove gli organizzatori hanno distribuito casacchea righe con tanto di stella gialla cucita sul petto.Indossate le giacche, i partecipanti muniti di microfonohanno letto a turno alcune pagine de “Il diario di AnnaFrank”. Grazie alle casse sonore, posizionate all’esterno delComune, i passanti hanno potuto fermarsi, anche se perpochi istanti, ad ascoltare e riflettere.Durante le letture è giunto sul posto un cameraman dellaRai per una breve ripresa, andata poi in onda quella stessasera al Tg3. L’aspetto più gratificante di questa esperienza,senza dubbio, è stato notare che, contrariamente a ciò chesi pensava, molte persone si sono fermate concedendosi

INel giorno della memoria tutti insieme per non dimenticare

una pausa dallavita frenetica, ri-volgendo così unpensiero alle vit-time dell’ecci-dio.Attratte forsedalla voce deilettori che rim-bombava, dal silenzio inusuale che incombeva per le vie diBra. Anche il tempo sembrava essere volto al ricordo, il cieloera cupo e il freddo pungente, abbiamo tentato di immagi-nare cosa avessero provato i prigionieri dei campi, malnutritie malvestiti, costretti a lavori sfiancanti a temperature moltopiù rigide delle nostre. Una ragazza stringeva la bandieradella pace, noi crediamo che in fondo il giorno della memo-ria significhi questo, “PACE”. Affinchè episodi come questoci diano la prova e la consapevolezza che la convivenza e ilrispetto reciproco dei popoli sono l’unica via per la pace e ilbenessere. Morino Veronica - Aminy Fatima

l 16 aprile con gli alunni aderenti alla gita siamopartiti verso la Costiera Amalfitana. Prima di ar-rivare a destinazione ci siamo fermati a visitareil Sacro Bosco di Bomarzo in provincia di Vi-

terbo. Verso sera siamo arrivati al villaggio doveabbiamo alloggiato che è situato a Meta di Sor-

rento. Il giorno seguente abbiamo proseguito verso i templidi Paestum; al ritorno in un caseificio, abbiamo acquistatole mozzarelle di bufala , per gustarcele. Il terzo giorno ab-biamo fatto un tour della Costiera Amalfitana con il pullmane ci siamo fermati ad Amalfi per fare qualche acquisto.Il tempo rispetto alle previsioni era migliorato, infatti, ci hapermesso di fare varie fotografie e abbiamo potuto vedereun paesaggio magnifico. Il penultimo giorno insieme alleguide siamo andati a visitare Pompei e poi Napoli.Alla sera gli insegnati ci hanno portato a ballare in una di-scoteca a Meta di Sorrento. Il mattino seguente era il giornodel ritorno, ma ci siamo ancora fermati a visitare la Reggiadi Caserta. È stata una gita davvero bella, siamo stati con-tenti di aver passato questa settimana istruttiva diverso dalsolito ambito scolastico. La 4^ b

IViaggio d’istruzione nella costiera amalfitana

realizzazione di qualunque progetto, ma anche segno di unabuona organizzazione scolastica. Grazie a questi giovani, i no-stri pensieri hanno preso forma e con questo logo sono pub-blicamente identificabili. Aver dedicato tempo, risorse umanee professionali a questo progetto, è anche segno della vostraviva e concreta partecipazione alla vita della nostra città e lanostra soddisfazione non può che essere condivisa con tuttii presenti. Il vostro impegno professionale ha dato un contri-buto notevole, importante, dimostrando che scegliere Voi stu-

Inizia da pag. 5

denti per la realizzazione del logo sia stato un ottimo inve-stimento. Professor Orecchioni, Le siamo veramente ricono-scenti per tutto quello che ha fatto per il nostro progetto maancor più per questi ragazzi. Come cittadini non possiamoche essere orgogliosi di avere nelle scuole della nostra città,insegnanti come lei. Ci auguriamo che grazie ai suoi inse-gnamenti, questi studenti possano trovare la loro buonastrada professionale. Mi scuso se non menziono i vostrinomi, ma non vorrei dimenticarne qualcuno. Anche perchévoi ragazzi, e la prova che con il sostegno di tutti si possonoraggiungere traguardi ambiziosi che, come indipendente-mente da chi di voi sia stato scelto, siete la prova che con ilsostegno di tutti, si possono raggiungere traguardi ambiziosiche come sapete, sono l’obiettivo del vostro futuro. Il vostroimpegno nella realizzazione di questo logo ci permette di farebella figura agli occhi dei promotori, ma di radicarci sul terri-torio cittadino. Avete donato il meglio delle vostre capacitàpermettendo a questa iniziativa di essere realizzata contri-buendo a dare alla nostra città una impronta a dimensione dibimbo e di madre. Tante parole non sempre rendono inte-ressanti i discorsi...quindi, auguarandovi molti buoni fruttiper il vostro futuro professionale, grazie per il vostro impe-gno”.

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opo lo spetta-colo de “LiRomani inRussia”, l’at-t o r e / c a n -

tante SimoneCristicchi ha cor-

dialmente accettato difarsi intervistare da noialunni.Cristicchi: Sono molto fe-lice che siate venuti anchese non è un concerto, nonc’era la musica, nonc’erano le canzoncine;spero che comunque sia stato uno spettacolo che vi abbia inqualche modo incuriosito; e come ha appunto scritto ilpoeta autore del testo, “La storia detta a sta maniera parefasulla, perchè troppo vera”.Quindi grazie, mi emoziona molto sapere che c’erano ragazzigiovani.noi: Quanto tempo ha impiegato a preparare uno spettacolodel genere?Crist.: Per imparare il testo a memoria ci ho messo 4 mesi,lavorando tutti i giorni; imparando un pezzetto e ripetendoload alta voce, un pò come si fa a scuola.

Dnoi: Perchè ha deciso dipassare dalla canzonealla prosa?Crist.: Perchè ho sem-pre ammirato quegli ar-tisti che riuscivanocompletamente da soliad intrattenere un pub-blico, non avendo biso-gno di nulla;Immaginate che io vadoin giro a fare i concerticon musicicti, orchestre,sono circondato da per-sone che con me fanno

lo spettacolo.Questa sfida per me è stata molto dura da realizzare, infatti,non essendo io un attore e non avendo frequentato unascuola specifica, mi sono completamente affidato alla pas-sione per realizzare questo gioiellino, uno spettacolo a cuitengo molto.noi: Ci ha toccato molto il fatto che tu abbia detto che gli av-venimenti sono stati presi dalla storia di tuo nonno..Crist.: Esatto, mio nonno quando era in vita aveva semprefreddo, anche in piena estate, ora finalmente, leggendo que-sto testo ho capito il motivo. Classe 3C

Intervista a Simone Cristicchin’immensa raccolta di libri: questo è ciò che puòsembrare al primo impatto la Fiera del libro di To-rino. Ma in realtà, dentro, c’è molto di più, comela passione e soprattutto l’impegno di moltissimiautori nel saper narrare racconti fantastici, dive-

nuti parte della quotidianità, e storie ordinarie tra-sformate in avventure inimmaginabili.

“Imparate a sognare!”, “Seguite le vostre passioni, ragazzi!:spezzono presi di sfuggita dagli scrittori che abbiamo po-tuto incontrare grazie al progetto “Adotta uno scrittore”, checi ha travolto e appassionato, noi ragazzi “muccini” delMucci, assieme ad altri studenti delle scuole del Piemonte.Questo grandioso progetto, sponsorizzato dal Salone dellibro in collaborazione con le Casse Rurali piemontesi, ci hapermesso, appunto, di “adottare” il narratore Cristiano Ca-vina, accolto nella nostra scuola per tre incontri che si sonotenuti nei mesi di marzo, aprile e maggio. L’autore ci ha in-trattenuti raccontando il suo percorso svolto passo passoper tutta la sua vita, come scrittore e come uomo a partiredall’infanzia, fino alla nascita del figlio Giovanni, e ancheoltre. Lo abbiamo poi incontrato nuovamente al salone dove,assieme agli altri autori, ha tenuto una conferenza durantela quale ognuno di loro ha illustrato la propria esperienza.Dopo aver ascoltato le opinioni di tutti, è stato proiettato unvideo grazie al quale studenti, professori e scrittori hannosuccessivamente espresso ciò che rappresenta la lettura, equanto questa sia in grado di far vivere mille vite, pur rima-nendo incollati al terreno, con i piedi per terra. Non è facileinterpretare le parole della gente, ma non è stato difficileper nessuna di quelle cinquecento persone presenti e coin-volte nel progetto, capire che per questi scrittori prendereuna biro in mano e raccontare storie ed emozioni non è unsemplice passatempo, o un lavoro forzato, come si è solitipensare, ma l’energia che gli permette di vivere.Successivamente, siamo entrati nelle immense sale del Lin-gotto Fiere, nelle quali si trova, appunto, il Salone. Circon-dati da migliaia di libri impilati sotto ogni stand delle caseeditrici, ci siamo persi nella lettura e a spulciare qua e là,storie e titoli. L’incontro con quegli appassionati scrittori ciha fatto rivalutare milioni di pagine e parole in neretto, nonpiù come frasi forse troppo noiose, ma che ci trasmettonola forza di scrutare la voglia e la passione di chi scrive, co-municando le proprie idee agli altri. uno sprone a noi gio-vani che, più che mai, dovremmo tuffarci in tutti questipensieri messi “nero su bianco”, per formare la nostra vitae le nostre opeinioni. ma soprattutto per avere le basi su cuipoter sognare e per scoprire, un giorno anche noi, una pas-sione vera come hanno i nostri scrittori. È stato molto si-gnificativo poter comprendere le differenti sensazioniprovate dai giovani e adulti, di fronte ad un tema come lalettura, in grado di emozionare tutti quanti, pur suscitandoin ognuno di noi, riflessioni assolutamente diverse e perso-nali. “Da piccolo mi chiedevano cosa volessi fare da grande.Molti rispondevano: dottore, avvocato o meccanico...Io ri-spondevo che volevo essere felice!”.Francesca Negro, Fiammetta valente, Silvia Occhetti. 2D grafici

UI sogni sono intrappolati nei libri

tiamo studiando Teatro, e siamo andate a Teatro.Dobbiamo renderci conto di come si fa teatro, eabbiamo conosciuto un attore. Domenica 4marzo, una “delegazione” scolastica formata dairagazzi/e della II e IIIC si è recata al Politeama di

Bra per assistere allo spettacolo “Li romani in Rus-sia”. Un monologo lungo un’ora e mezza, sostenuto

e presentato dal noto cantante Simone Cristicchi. Il famosocantautore, noto al pubblico per la vittoria della cinquanta-settesima edizione sanremese con “Ti regalerò una rosa”,si è esibito nelle vesti di attore. Sensibile alla storia, tratto dall’omonimo libro di Elia Mar-celli, ha raccontato la tragica campagna di Russia del 1941-’43, attraverso le voci di chi l’ha vissuta, compresa quelladel nonno. Emozionante la sua interpretazione che ha datovita a ben quattro coraggiosi e sventurati personaggi. “Il testo - ci ha dichiarato lo stesso protagonista che si è con-cesso gentilmente alla nostra curiosità, rispondendo alle no-stre efferate domande al termine dello spettacolo incamerino è stato scritto con la metrica dell’ottava classica,per questo è stato meno difficile di quanto si possa imma-ginare impararlo a memoria”. Una lezione, quella del sim-patico e capellone Simone, di storia, di vita, di sensibilità edi teatro. Ci è piaciuta questa iniziativa serale. Ci ha permesso di vi-vere quel che di culturale viene organizzato nel nostro terri-torio. Il Teatro, tutto ricoperto di legno, per alcune di noi chenon l’avevamo mai visitato all’interno, è stato davvero un“colpo d’occhio”. I camerini illuminati e affollati all’esterno,nell’attesa che l’attore-cantante si concedesse dopo la fa-tica dell’esibizione, ci hanno trasmesso l’arte del “vissuto”.Quei muri trattengono muti l’ eco degli applausi, le emozionidegli interpreti che, seduti davanti allo specchio, ritrovano leloro sembianze, spogliandosi di quelle adottate per qualcheora sulla scena. Che magia!

Le ragazze della IIC

SCristicchi al Politeama di Bra a lettura: parte integrante della nostra vita”

Torino. Lunedì 14 maggio alcuni studenti del VelsoMucci sono andati al Salone Internazionale del Libroper partecipare alla manifestazione “Adotta uno scrit-tore”.

Erano presenti alla conferenza gli scrittori adottati davarie scuole piemontesi tra i quali era presente Cristiano

Cavina, lo scrittore adottato dal Velso Mucci. Cavina, durante ilsuo discorso, ha dichiarato di essere un narratore in quantoscrive nelle sue opere i vari percorsi della sua vita. Proseguendocon il discorso egli ha affermato di avere una fedina penale “piùlunga del protocollo di Kyoto”. Concludendo, ha detto di essersitrovato molto bene all’Istituto Mucci e di aver conosciuto unanuova città: Bra, nella quale si è perso qualche volta.Il proseguimento della giornata è stato impiegato per la visita deivari stand all’interno del Salone. Purtroppo è stata persa l’occa-sione di incontrare Alessandro Del Piero, il cui arrivo era previstoper le 17.30, ma il gruppo alle 17.00 è dovuto ripartire. È statauna giornata diversa dalle altre, perché ha fato comprenderequanto sia importante e bello leggere.

Andrea Stroppiana e Vilma Gjini 4B

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l 26 marzo, 16 aprile e il 7 maggio, si sono tenuti nel-l’aula magna del nostro istituto, gli incontri con loscrittore Cristiano Cavina.Durante la presentazione, lo scrittore ci ha raccon-tato confidenzialmente le sue esperienze di vita, da

quando era bambino ad oggi; come ha poi scritto al-l’interno del libro: ‘’Nel paese di tolinte sac’’ letto in

classe. Il modo in cui descrive la nonna materna ci fa immede-simare ed entrare nel libro come se anche noi potessimo rivi-

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Un libro per tutti

Alla grande!! Adottare uno scrittore

vere e condividere quei ricordi con lui. Si percepisce, all’internodel libro e dai suoi racconti, la mancanza della figura paterna,che cerca di colmare trasmettendo tutto il suo amore al figlioGiovanni. Cavina non ha scritto solo questo libro ma anche: “Allagrande’’, “Una stagione da esordiente’’ e moltri altri.Inoltre, lunedì 14 maggio, siamo andati al Salone del libro di To-rino, per assistere alla conferenza che ha presieduto per i suoilettori. Siamo felici di aver partecipato al progetto e di aver adot-tato questo scrittore che ha saputo arricchirci con i suoi intensiracconti di vita vera. Classe 4G

Page 7: Ips velso mucci

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enerdì 30 marzo, accompa-gnati dalla prof.ssa SilvanaArlorio e dai prof. MartinoBelligero e Luigi Greco, in-sieme ai ragazzi della classe

4^B, ci siamo recati in visitaalla ditta Bra Servizi in corso

Monviso. La ditta Bra Servizi da anni col-labora con la nostra scuola offrendo ampia disponibilità adaccogliere noi allievi in stage e in percorsi formativi di al-ternanza scuola – lavoro. Molti di noi, infatti, hanno effet-tuato interessanti esperienze di stage estivi e/o dialternanza presso i vari uffici della Bra Servizi (Ufficio com-merciale, Ufficio logistica, Ufficio amministrazione). Ci èparso giusto e doveroso, pertanto, recarci in visita presso ivari stabilimenti per comprenderne meglio la sua complessaattività. Ad accoglierci il Cav. Luciano Cravero che ci ha in-trodotti ed accompagnati nel Museo della bicicletta. Nei lo-cali della ditta, infatti, è possibile ammirare una collezionevastissima di biciclette donate da atleti e privati, anche diepoche ormai lontane. Sono esposte anche le maglie dellesocietà ciclistiche, degli ex professionisti della provincia diCuneo e di alcuni professionisti ancora in attività. Un postoparticolare meritano la maglia rosa con cui Marco Pantanivinse il Giro d’Italia 1998 e la maglia Bianchi indossata dalCampionissimo Fausto Coppi nel dopoguerra. Il tutto corre-dato di articoli dei giornali e foto del tempo. Un insolitoquanto interessante inizio del nostro percorso. Quindi, dopoaver scattato alcune foto ricordo con il cortese ed appas-sionato sig. Cravero, è giunta la sig.na Sonia Piumatti laquale, dopo averci fornito alcune importanti informazionisulla società, ci ha guidato attraverso gli sconfinati spazidove si effettua la raccolta differenziata e lo smaltimento deirifiuti. Rifiuti che nessuno vuole vedere, ma che esistono eche bisogna recuperare o smaltire. La ditta Bra Servizi si oc-cupa di raccogliere i rifiuti, di trasportarli, di differenziarli edi trasformarli, dando loro nuova vita. Dare valore agli scartiquotidiani è sempre più un’esigenza del nostro Pianeta oltre

Vad una fonte di ricchezza. L’area opera-tiva di Corso Monviso si estende suun’area di 150.000 mq, con diversestrutture idonee ed appositamente pro-gettate per consentire le selezione au-tomatica e meccanica dei rifiuti, in mododa ridurre ai minimi termini i materialida smaltire definitivamente in discari-

che autorizzate. In queste struttura viene effettuata unavera e propria selezione di parti recuperabili all’interno deimateriali misti non provenienti da raccolta differenziata, iltutto manualmente e mediante caricatori, pale gommate,presse e trituratori. Di supporto all’area di selezione esi-stono ampi spazi adibiti a lavorazione e stoccaggio, in mododa permettere il massimo recupero. Il sito di Corso Monvisosi è specializzato negli anni sulla preparazione ai fini del re-cupero di tutti i materiali valorizzabili, siano essi CARTA,PLASTICA, VETRO, LEGNO ALLUMINIO, FERRO, PNEUMA-TICI, NEON, VERNICI. Bra Servizi svolge , inoltre, operazionidi bonifica riguardanti l’amianto (eternit) che deve essererimosso prima che si generi la dispersione di fibre nocive.Risolve, infine, problematiche inerenti pozzi neri, condottedi scolo, fosse biologiche e tutta la rete fognaria, effet-tuando spurghi, stasamenti, pulizia, videoispezioni edanche manutenzione delle tubazioni. La sig.na Sonia ci ha il-lustrato le varie attività con i relativi vantaggi sull’ambientecircostante. Abbiamo potuto vedere concretamente e com-prendere il modo di operare dell’azienda e di conoscere davicino le nuove tecnologie utilizzate. La visita è stataun’esperienza molto interessante che ha arricchito le nostreconoscenze e ci ha resi maggiormente consapevoli delleproblematiche relative alla tutela dell’ambiente e della no-stra salute. Al termine della visita ci siamo impegnati a ri-spettare di più l’ambiente che ci circonda a partire coldedicare maggiore attenzione alla raccolta differenziata siaa casa che, in particolare, a scuola, negli appositi raccogli-tori delle nostre aule! Un impegno minimo che, tuttavia, seassunto da tutti, può dare grandi risultati. La classe 5 B

ue giorni di grande emozione, all’insegna dell’amicizia, della riflessione edella cultura hanno coinvolto, tra i vincitori del XXV Concorso Scolastico Eu-ropeo, quattro nostre allieve: Calì Alexandra (3°C), Faa Noemi (2°C), Geor-gieva Anna-Mari (2°C), Spada Giulia (3°D). Il viaggio si è svolto nei giorni 19e 20 maggio a Roma con cerimonia di premiazione nell’Aula Paolo VI in Va-

ticano: un grande incontro di festa al quale erano presenti anche altri ragazzivincitori, di quest’anno e delle passate edizioni, provenienti da tutte le regioni

italiane. “Uno di noi” è stato il titolo di questa manifestazione che coincide anche con il titolo dell’ “iniziativa europea peri diritti dell’uomo”, lanciata nell’occasione, la quale intende far riconoscere nelle Istituzioni, a ciascun individuo umano findal concepimento, dignità e necessità di rispetto. L’incontro di Roma ha reso più esplicito il senso dell’argomento del Con-corso proposto ai ragazzi, citando Giovanni Paolo II: “L’Europa di domani è nelle vostre mani. Non vi spaventi la difficoltàdel compito. Voi lavorate per restituire all’Europa la sua vera dignità: quella di essere il luogo dove la persona, ogni persona,è accolta nella sua incomparabile dignità”. Piergiorgio Dellagiulia

l 27 marzo, le classi 4 B e 3 C hanno visitato ilmuseo dell’automobile a Torino Lingotto, accom-pagnati dalla Professoressa Abbona Donata, daiProfessori Francesco Pagano e Marco Bonavia.Nel percorso espositivo si raccontano la storia e

l’evoluzione dell’automobile ma anche le temati-che sociali legati ad essa, la trasformazione da mezzo

di trasporto a oggetto di culto. Il museo mostra l’auto dalleorigini fino all’evoluzione contemporanea del pensiero crea-tivo, il tutto attraverso spettacolari allestimenti che met-tono in scena i pezzi della collezione.All’interno c’erano diverse case automobilistiche famosecome la Fiat, Maserati, Volkswagen, Lancia, Ferrari, Alfa eCintroen. Terminata la visita al museo, i professori ci hannoportato a Eataly per gustare un fresco gelato. È stata unagiornata lunga estancante però laclasse è stata soddi-sfatta della gita. Ilviaggio si è conclusocon il ritorno a Bra, intreno! Classi 4B-3C

Viaggio nell’universooi della 1F il giorno 3 aprile 2012 abbiamo svolto un viaggio a Pino Torinese. Appena arrivati siamo stati catturatidall’osservatorio interamente in vetro. All’interno abbiamo conosciuto la nostra guida che ci ha accompagnati du-rante lo svolgimento di alcuni esperimenti. Successivamente, abbiamo fatto un esperimento dove c’era una pe-dana contenente del liquido. Facendo ruotare la pedana il liquido formava un vortice con tanti “bracci” con loscopo di riprodurre una nebulosa con tutte le sue caratteristiche. Poi, abbiamo svolto un altro esperimento nel

quale due dei nostri compagni hanno sperimentato l’implosione di una nano stella. Alla fine di questo esercizio di-dattico ci hanno fatto entrare nel planetario forma di cupola. Dentro ci hanno mostrato un video riguardante l’uni-

verso, le nebulose e tutte le altre meraviglie dell’universo. Una volta usciti dal planetario abbiamo ringraziato la guida peraverci dedicato un po’ del suo tempo e ci siamo avviati verso casa. Classe 1F

ercoledì 18 aprile, un’allegra spedizione di ragazzidelle classi II B,C,G, si è recata, accompagnata dallerispettive professoresse di italiano Claudia Botto, Ni-coletta Boaglio, Irene Bottero e Indira Portale e dalprof. Enzo Pavia, ad Alba. Una visita coordinata e gui-

data dall’esperta professoressa Marcella Campanache, da storica d’arte quale è, ha illustrato le bellezze ar-

tistiche ed architettoniche della rinomata “capitale” delle Lan-ghe. Il percorso ha previsto la prima tappa della comitivastudentesca al Museo Archeologico “Federico Eusebio”; in se-guito la monumentale romanica Chiesa del Duomo (che ci ha ri-parati provvidenzialmente dall’improvvisa grandinata), la chiesadi San Giovanni, la barocca Chiesa della Maddalena e la Chiesadi San Domenico. In quest’ultima abbiamo ammirato, stupefatti,la singolare mostra del pittore albese Pinot Gallizio. Singolareperché in esposizione c’era soltanto un’unica tela: lunghissima!Un’opera che si può tagliare al metro, come la pizza!Questo ro-tolo di “pittura industriale” fu realizzato da Pinot Gallizio sui lun-ghi tavoli dello studio laboratorio di Alba, nel 1958. Con i suoisettantaquattro metri di lunghezza, esso è il più lungo tra i rotolidipinti da Gallizio. È stato esposto per la prima volta completa-mente srotolato, così da offrire all’osservazione il susseguirsi eil continuo rinnovarsi dei registri espressivi, delle dinamiche ge-stuali, delle scelte tecniche e cromatiche. La pittura industriale,proposta da Gallizio nel 1956 come semplice invenzione termi-nologica, venne teorizzata e praticata tra il 1957 e il 1959. La pit-tura industriale fu concepita per essere tagliata - non in partipredeterminate, ma secondo l’estro o le necessità del momento-rimanendo sempre se stessa. Essa poteva dunque proliferaresrotolandosi e invadendo lo spazio, come avvenne nella primaesposizione di questo rotolo alla galleria di Torino nel 1958, o in-vece essere ridotta in segmenti, ciascuno dei quali mantiene in-tatta la sua identità di opera. In più occasioni Gallizio mise inscena il rito del taglio .L’invenzione della pittura industriale incui la tecnica a stampa del monotipo si combina con l’interventodiretto sulla tela, costituì il più significativo apporto di Gallizio al-l’Internazionale situazionista, di cui egli era stato, nel 1957, unodei fondatori. L’estensione della pittura in lunghi rotoli destinatia essere venduti al metro mirava, infatti, ad inflazionare il va-lore artistico, e insieme a capovolgere in senso ludico e creativole procedure seriali tipiche della produzione industriale.

I ragazzi delle seconde B.C.G

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Visita ad Alba medioevale

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Viaggio-premio a Roma 25°concorso scolastico europeo:“L’europa di domani e’ nelle vostre mani”

Visita d’istruzione alla ditta Bra Servizi: l’impegno umano e l’alta tecnologia a servizio dell’ambiente

Al museo dell’automobile!

Page 8: Ips velso mucci

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n ricordo di quel “gelido vissuto”scolastico che ha solo riscaldato leire degli studenti. Ce lo ricordiamoancora?!! Abbiamo scritto a LaStampa e ad alcuni giornali locali.

Faceva freddissimo quest’inverno…ora con il caldo estivo ce ne stiamo dimenti-cando… ma abbiamo patito il freddo. La cal-daia della scuola, proprio in quei giorni, accusava unmalfunzionamento. Lezioni accalcate in corridoi e biblioteca. Così ab-biamo scritto, sperando che il palazzo della Provincia e del Comune cidessero retta: “Siamo gli studenti del “Velso Mucci” di Bra in provin-cia di Cuneo, vi scriviamo a causa del mancato riscaldamento nelleaule della scuola. Persistono, da giorni, i guasti alla caldaia e siamostati costretti a svolgere le 6 ore di lezione giornaliere nei corridoi del-l’Istituto, sfruttando esclusivamente il calore del sole attraverso ivetri(vedi foto allegate). Nonostante il reclamo degli alunni e le di-

e lo ricordiamo ancora ilfreddo, con cui il gene-rale inverno ci ha prati-camente paralizzato?Dei gelidi ma candidi

fiocchi di neve tentavanodi ammorbidire i disagi dellabassa temperatura. I rumori attutiti e i passi più felpati e freddolosi.Quando il ghiaccio faceva esplodere le tubature della caldaia della no-stra scuola e alcuni studenti attendevano “la goccia che facesse tra-boccare il vaso” per uno sciopero – ma ciò non è avvenuto. Noistudentesse della 2C abbiamo scelto un percorso alternativo. Era il30/01/2012. Eravamo in cinque in aula. Undici erano le ragazze co-strette a casa a causa delle interperie, noi no: avevamo deciso di par-tecipare comunque alle lezioni e ci sentivamo un po’ delle eroine –come quegli amici della pubblicità dell’Amaro Montenegro. Nelle dueore di italiano abbiamo pensato ad una soluzione intelligente. Dalbianco al nero del cupo inverno siamo passate in un batter d’occhio aicolori e agli odori della natura. Ci siamo recate con prudenza, al vicinopalazzo Mathis, nel quale era allestita la mostra fotografica dell’artistaPier Carlo Barale. Mentre guardavamo dal terzo piano dello storico edi-ficio, la neve che continuava a scendere, noi ci siamo immerse nel-l’esposizioni delle ottanta immagini ritraenti paesaggi montani, fioriprimaverili, risvegli di natura, animali allo stato brado, boschi incantati,luoghi incontaminati e vette irrangiungibili… Per rendere la mostra piùcoinvolgente era possibile valutare le fotografie d’autore al fine di eleg-gere la preferita da tutti i visitatori. Anche noi abbiamo scelto la nosta.È stata una bella esperienza, è un modo costruttivo per rimpiazzare lalezione che non poteva essere svolta. Classe 2 C

o scorso 29 febbraio il nostro Istituto è stato invitato a par-tecipare ad un incontro presso la Camera di Commercio diCuneo per la presentazione delle nuove iniziative rivolte aglistudenti e agli Istituti scolastici e promosse dall’ente ca-merale. In particolare, è stato presentato un bando per l’or-

ganizzazione di stage per ragazzi delle scuole secondariesuperiori da svolgersi nell’estate 2012 presso imprese della provinciacon propensione all’internazionalizzazione o presso loro sedi al-l’estero. Abbiamo partecipato al bando con un progetto di stage de-nominato LE MIE COMPETENZE IN CONTESTO INTERNAZIONALE PERIL SALONE DEL GUSTO 2012 in collaborazione con Slow Food. Il pro-getto coinvolge tre studenti: Gerbaldo Anna e Cavallotto Ilaria delcorso alberghiero, segnalate dalla Prof.ssa Verde e Aiassa Giulia delcorso grafico, segnalata dalla prof.ssa Brizio. Il programma di stage siinserisce nel progetto 4Cities4Dev (“Four Cities for Development –Quattro Città per lo Sviluppo”), co-finanziato dall’Unione Europea enato dalla collaborazione tra quattro città europee (Torino, Tours, Bil-bao, Riga) e Slow Food. 4Cities4Dev ruota intorno all’esperienza dellecomunità del cibo di Slow Food, gruppi di persone che producono, tra-sformano e distribuiscono cibo sostenibile e di qualità, conservandoun forte legame di tipo sociale, economico, culturale e storico con ilproprio territorio. Il progetto si propone di invitare l’opinione pubblicaa riflettere sul valore del cibo, la tutela della biodiversità, la promo-zione di modelli sostenibili di produzione e consumo e su come tuttociò, a livello globale, è influenzato dai nostri comportamenti indivi-duali. L’attività di stage ha come obiettivo quello di implementare egestire un laboratorio rivolto ai ragazzi delle scuole superiori all’in-terno dello spazio espositivo itinerante 4Cities4Dev in occasione del-l’evento Salone del Gusto di ottobre 2012. Lo stage prevede altresì chegli allievi si rechino in visita a Riga (Lettonia) dove ad agosto avràluogo, dopo Tours e Bilbao, la terza tappa della manifestazione inter-nazionale per visitare lo spazio espositivo e simulare con visitatori in-ternazionali l’attività. Oltre ad acquisire competenze linguisticheadeguate allo scopo comunicativo, gli allievi saranno chiamati a svi-luppare buone competenze relazionali e organizzative, operare in au-tonomia, assumere responsabilità, imparare a lavorare in team emostrare spirito di iniziativa. Come docente referente del progetto etutor degli allievi è stata designata la prof.ssa Veronica Verde la quale,promotrice del progetto nonché ideatrice dell’attività laboratoriale, damesi collabora con Slow Food in una serie di attività e ricerche legatea Cheese e al Salone del Gusto. Proprio in questi giorni abbiamo rice-vuto la comunicazione dalla Camera di Commercio che il nostro pro-getto è stato approvato e ammesso al finanziamento per il 100%,qualificandosi al terzo posto della graduatoria provinciale. L’occasionetorna utile per ringraziare l’ufficio di Slow Food Educazione, che loscorso anno aveva già richiesto e creduto nella collaborazione attivae propositiva degli studenti di questa scuola: Allerino Chiara, Cassi-

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Protesta per il freddo nelle aule del Mucci!verse richieste di intervento da parte dellaDirigente scolastica, la situazione nelle auleoggi era insostenibile: alle 7,30 si rileva-vano solo 8 gradi, mentre alle 11 se ne regi-stravano appena 14! Questa situazione ci faporgere la seguente domanda: È possibileche non si possa fare nulla a riguardo??? Glialunni pendolari affrontano già numerosi di-

sagi al fine di riuscire a frequentare regolarmente le lezioni: sussistonoproblemi evidenti con i mezzi di trasporto, in particolare con quelli sustrada ferrata (treni), le vie di comunicazione in questi giorni risultanopercorribili ma i marciapiedi sono ancora ingombri di ghiaccio e peri-colo di caduta neve dai tetti. Almeno nei locali della scuola si richiededi garantire la temperatura minima che permetta lo svolgimento dellelezioni e che giustifichi la fatica affrontata quotidianamente da questistudenti”.

Gli studenti del “Mucci”

Bando per la selezione e il finanziamento di programmi di stage Il “Velso Mucci” in terza posizione nella graduatoria provinciale

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l mio viaggio. Questo per me è un anno particolare, proprioperchè ogni giorno da otto mesi a questa parte, in classeoltre ai ragazzi c’è un piccolissimo allievo, che quotidiana-mente, cresce nella mia pancia. Affrontare la gravidanza, la-vorando non è stata un’esperienza semplice e poco faticosa,

ma continuare quotidianamente a venire a scuola mi ha arric-chita e umanamente mi ha permesso di condividere un momento, cosìprezioso della mia esistenza, con i miei compagni di viaggio. I ragazzidella 4B,4C-G, 5G hanno condiviso con me gioia, risate, e malumorecausato dalle sciatalgie che alternativamente mi rendevano più ira-scibile del solito! Ormai il mio restare a scuola volge al termine, pro-prio perchè Leo sta per arrivare, pertanto ritengo che ringraziare iragazzi, i colleghi e la scuola nel suo complesso sia importante e utile,al fine di essere una testimonianza positiva del mondo che si muoveall’interno dell’Istituto Mucci. Paola Rossi

GRAZIE A TUTTI (studenti, professori e preside) PER LACOLLABORAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI QUESTO NO-STRO GIORNALINO!!E...BUONE VACANZE!!!!INTANTO, CONTINUATE A RACCOGLIERE ESPERIENZE...CHE POI CE LE RACCONTIAMO SUL GIORNALINO DEL“MUCCI”, IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO.

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nelli Clara, Demichelis Cristina, Gargano Luca, Masento Giulia, MennaRuben, Nassir Nora, Reviglio Denise, Sibona Ilaria, Taverniti Maria e Ti-ranti Alessia avevano sviluppato e condotto, sotto la guida dellaprof.ssa Verde, una serie di laboratori (denominati “Presi per il naso”)per le scuole primarie e secondarie di I grado durante l’ultima edi-zione di Cheese (2011). Anche in questa occasione Slow Food Educa-zione è mostrato disponibile a collaborare con la nostra scuola,consolidando un rapporto che sta diventando sempre più fitto e con-tinuativo e di questo mostriamo riconoscenza mentre ai nostri allieviauguriamo che questa interessante ed insolita esperienza formativasi svolga al meglio, consenta l’acquisizione di nuove competenze, ar-ricchisca il loro bagaglio culturale e, soprattutto, offra nuove oppor-tunità di crescita. Prof.sse Silvana Arlorio e Veronica Verde

Il viaggio di una nuova vita

i rivolgo a Lei, nella speranza che questa lettera le giunga pre-sto. Mi rendo conto che in tempo di crisi come questo, l’ar-gomento che sto per sottoporLe non Le apparirà di prioritàmaggiore. Ma ci tengo, come una “giovane futuro della na-zione” a ricordarLe, che proprio l’Italia è, prima ancora che

un paese economicamente e socialmente attivo, un paese cul-turalmente dotato. Pensi solamente ai magnifici paesaggi, o ai monu-menti maestosi che da Nord a Sud impreziosiscono il nostro territorio,dovremmo da essi stessi ricavarne la nostra più grande fonte di arric-chimento e non, come a mio malgrado ho appurato, lasciar decaderela loro bellezza. Un esempio che mi viene alla mente è proprio quelloche ha sconvolto non solo l’Italia, ma l’Europa intera: i crolli avvenutia Pompei. I già ben pochi fondi donati sia per Pompei che per altri sitiarcheologici in Italia, non vanno sprecati né persi! Nelle poche circo-stanze nelle quali si trovano i fondi necessari per interventi impor-tanti, sarebbe cauto che non si dilapidassero quelle risorse. O almeno,che alla fine, l’intervento progettato risulti esemplare nella sua realiz-zazione. Ma, spesso, così non è. Per l’archeologia che per, mi viene inmente ora, il calcio? O il cinema? O i programmi tv? È un mio parerepersonale, ma ritengo che sovvenzionando l’archeologia e quindi lacultura direttamente si possa arricchire l’Italia, e far decrescere que-sta crisi. In Italia l’archeologia rappresenta nell’immaginario collet-tivo E mi rivolgo a Lei, che nella sua autorità deve intervenire perchési tratta della nostra storia e di ciò che siamo e saremo! L’archeologiaè cultura, ed è quindi indirettamente che la sto invitando a incentivaree sovvenzionare essa in ogni modo possibile, come potrebbe fare peruna qualsiasi altra cosa in Italia. L’archeologia è donna, e le donne inquesto ambito sono poco emancipate e protette rispetto a una qual-siasi altra figura femminile nel campo lavorativo. Un’archeologa lavorafino all’ottavo mese di gravidanza e si ritrova a tornare in cantiere unmese dopo il parto, in condizioni poco adeguate. Perché non si svi-

MSpett. Giorgio Napolitano,

Mostra fotogafica

luppa la stessa importanza (o magari maggiore) sia, di molti anche senon di tutti, una sorta di occupazione a latente, un hobby, una pas-sione giovanile non coltivata, un passatempo del fine settimana. “Unacosa bella” ma della quale, in fondo, si può anche fare a meno, quandosi tratta di scegliere. Questo perché, parlando anche a livello scola-stico, le Università di Archeologia, già ben poche sul nostro territorio,vengono poco, oserei dire, “pubblicizzate”, non sono famose e rico-nosciute come potrebbe essere una Facoltà di Medicina e sono quindiprive di fondi per istruire adeguatamente i pochi ancora determinatatia proseguire con l’archeologia. E mi ritrovo a pensare che la gente,quando parla di “cervelli in fuga dall’Italia”, abbia pienamente ragione.Perché rimanere in un paese che non offre spazio e fondi per un fu-turo lavorativo in questo ambito? E con questa domanda apparente-mente retorica ma alla quale penso non si riuscirà mai a risponderecompletamente e in attesa di un Suo gradito riscontro.Le porgo i miei più distinti saluti. Una Giovane