Ips velso mucci

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istruzione, grande bene immateriale e motore di rinnovamento Non mi stanco mai di sottolineare come la “questione educativa e della cono- scenza dei saperi” sia prioritaria e quanto essa condizioni lo sviluppo economico, politico e sociale di un Paese. E’ La scuola infatti che progetta e realizza iniziative finalizzate, alla istruzione e alla formazione delle risorse umane che sono il vero patrimonio di una nazione. L'istruzione, grande bene immateriale e fonte in- discussa di rinnovamento, ricopre un ruolo che è diventato addirittura cruciale in un contesto in cui l'economia della conoscenza assume sempre maggiore importanza. Con tale breve premessa, però, questa volta non intendo esclusivamente esortare la scuola a ripensare e ad adeguare con- tinuamente il proprio ruolo, ma intendo piuttosto rivolgermi agli studenti per spronarli allo studio. Voglio soprattutto ricordare loro che, fino a quando non decideranno di considerare che l’ap- prendimento si realizza solo in una ottica che pre- vede esercizio, autodisciplina e costanza nell’impegno, correranno il rischio di vanificare ogni processo intenzionale di insegnamento messo in atto da famiglie, scuola e istituzioni. Quindi dico ai miei studenti, cari ragazzi studiate! Perché “studiare” vuol dire: aspirare a qualcosa, impegnarsi in un progetto di vita, saper distin- guere il giusto dall’errore e il vero dalla menzogna, vivere nel rispetto di se stessi e degli altri e, so- prattutto, cercare di contribuire alla propria cre- scita e a quella della società. Vi lascio a queste riflessioni e concludo rivolgendo a tutti l’augurio di Buon Natale e di un Felice Anno Nuovo! Brunella Margutta i is Notizie dalla scuola sulla scuola a cura del personale e degli studenti dell’istituto Numero 30 - Dicembre 2011 - Anno XII Via Craveri, 8 e Via Serra, 9 - Bra Sito: www.velsomucci.it L’ Editoriale o scorso mese di settembre, accanto ai normali corsi di istruzione, è stata avviata la terza annualità del corso IFTS (Istruzione e Formazione Tec- nica Superiore) del “Mucci”. La nostra scuola è, infatti, capofila di un Polo, comprendente sia altre scuole sia altre istituzioni formative come l’Agenzia “APRO- Barolo” e l’Università di Scienze Gastronomiche sia imprese quali Eataly, preposto alla gestione di corsi di istruzione e formazione tecnica superiore aventi ad oggetto l’enogastronomia. Tali corsi sono riservati a neodiplomati, disoccupati o lavo- ratori che intendono acquisire competenze pro- fessionali ulteriori ed hanno come finalità quella di offrire a queste categorie di persone un per- corsi formativo adeguato onde presentarsi sul mercato del lavoro con competenze di livello medio-alto ulteriori rispetto a quelle acquisite in precedenza. L’attività del Polo si svolge su base triennale con corsi aventi cadenza annuale. Que- st’anno il “Mucci” ha organizzato, sempre sotto la direzione della Dirigente Margutta, il corso di “Tecnico superiore di ristorazione e valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produzioni tipiche”, mirante a creare un’apposita figura professionale capace di adottare le più opportune strategie co- municative per promuovere e valorizzare le spe- cificità enogastronomiche del territorio. Tali strategie implicano non solo la padronanza di specifiche tecniche di comunicazione ma anche la conoscenza dei prodotti tipici piemontesi sotto il profilo sensoriale, nutrizionale e culturale. L’offerta del corso IFTS ha avuto un riscontro ec- cellente nella potenziale utenza. Non solo si sono avute 35 iscrizioni (5 in più rispetto agli anni precedenti) ma la frequenza continua delle lezioni coinvolge, di volta in volta, non meno di 20 corsisti (ai quali vanno ag- giunti coloro che hanno deciso di fre- quentare le singole unità formative). Si tratta di un riscontro assai positivo ove si consideri che i corsi post-diploma come il nostro si caratterizzano per un elevato tasso di abbandoni. L’utenza del corso appare, peraltro, piuttosto varia, comprendendo giovani diplomati da non più di due anni, persone più mature in cerca di oc- cupazione o che, pur lavorando, intendono arric- chire il loro curriculum, nonché iscritti di cittadinanza extracomunitaria vogliosi di conse- guire un titolo formativo riconosciuto in Italia. In generale gli iscritti al corso mirano a proporsi nel mercato del lavoro con un titolo che attesti il possesso di specifiche conoscenze e competenze in un settore chiave per l’economia dei nostri ter- ritori quali l’agriturismo. Il corso, della durata di 800 ore, comprende lo studio di diverse discipline che hanno interes- sato, riguardo la produzione enogastronomia lo- cale, il profilo giuridico ed economico-aziendale, la cultura ed la sociologia del territorio, l’aspetto nutrizionale. Importanza viene, poi, riconosciuta allo studio delle lingue straniere, non solo inglese ma anche tedesco alla luce dei flussi turistici pro- venienti nei nostri territori dalla Germania. Sono, altresì, previste, per un totale di 300 ore, attività di stage presso aziende del settore, così come non mancano le visite presso aziende e ma- nifestazioni del settore enogastronomico. Ivano Paola L Il corso Ifts del Mucci: un successo crescente abato 3 dicembre 2011 si è svolto all’interno dell’istituto alberghiero “Velso Mucci” di Bra l’“Open day”, una giornata dedicata all’orienta- mento scolastico. Gli alunni dell’istituto hanno accolto le famiglie spie- gando le attività che si svolgono all’interno della scuola. Le classi terze hanno preparato deliziosi spuntini mentre noi, aiutati dalla professoressa De Matteis, abbiamo accolto le famiglie in succursale facendo visitare l’aula computer e raccontando le attività scolastiche che svolgiamo quotidianamente. Alcuni ragazzi, invece, hanno trascorso il pomeriggio in aula computer realiz- zando la modulistica d’albergo sui programmi “Excel” e “Word” che venivano mostrati ai genitori in visita. Aiutare i ragazzi di terza è stata una bella esperienza, anche perché a gennaio toccherà a noi scegliere in quale settore proseguire i no- stri studi: il settore di cucina, sala-bar e accoglienza turistica, Per questo anche noi avremo bisogno di un consiglio. Siete tutti invitati al prossimo “Open day” che si ripeterà domenica 15 gennaio 2012. Vi aspettiamo numerosi!! La classe 2H S Mucci Open day, lo rifarei! L’isituto alberghiero apre le porte alle famiglie

Transcript of Ips velso mucci

istruzione, grande bene immateriale e motore di rinnovamento Non mi stanco mai di sottolineare comela “questione educativa e della cono-

scenza dei saperi” sia prioritaria e quantoessa condizioni lo sviluppo economico,

politico e sociale di un Paese. E’ La scuola infattiche progetta e realizza iniziative finalizzate, allaistruzione e alla formazione delle risorse umaneche sono il vero patrimonio di una nazione.L'istruzione, grande bene immateriale e fonte in-discussa di rinnovamento, ricopre un ruolo che èdiventato addirittura cruciale in un contesto incui l'economia della conoscenza assume sempremaggiore importanza. Con tale breve premessa,però, questa volta non intendo esclusivamenteesortare la scuola a ripensare e ad adeguare con-tinuamente il proprio ruolo, ma intendo piuttostorivolgermi agli studenti per spronarli allo studio.Voglio soprattutto ricordare loro che, fino aquando non decideranno di considerare che l’ap-prendimento si realizza solo in una ottica che pre-vede esercizio, autodisciplina e costanzanell’impegno, correranno il rischio di vanificareogni processo intenzionale di insegnamentomesso in atto da famiglie, scuola e istituzioni.Quindi dico ai miei studenti, cari ragazzi studiate!Perché “studiare” vuol dire: aspirare a qualcosa,impegnarsi in un progetto di vita, saper distin-guere il giusto dall’errore e il vero dalla menzogna,vivere nel rispetto di se stessi e degli altri e, so-prattutto, cercare di contribuire alla propria cre-scita e a quella della società.Vi lascio a queste riflessioni e concludo rivolgendoa tutti l’augurio di Buon Natale e di un Felice AnnoNuovo! Brunella Margutta

i is Notizie dalla scuolasulla scuola

a cura del personale e degli studenti dell’istituto

Numero 30 - Dicembre 2011 - Anno XII

V i a C r a v e r i , 8 e V i a S e r r a , 9 - B r aS i t o : w w w. v e l s o m u c c i . i t

L’Editoriale

o scorso mese di settembre,accanto ai normali corsi diistruzione, è stata avviata laterza annualità del corso IFTS

(Istruzione e Formazione Tec-nica Superiore) del “Mucci”.

La nostra scuola è, infatti, capofila di unPolo, comprendente sia altre scuole siaaltre istituzioni formative come l’Agenzia “APRO-Barolo” e l’Università di Scienze Gastronomichesia imprese quali Eataly, preposto alla gestione dicorsi di istruzione e formazione tecnica superioreaventi ad oggetto l’enogastronomia. Tali corsisono riservati a neodiplomati, disoccupati o lavo-ratori che intendono acquisire competenze pro-fessionali ulteriori ed hanno come finalità quelladi offrire a queste categorie di persone un per-corsi formativo adeguato onde presentarsi sulmercato del lavoro con competenze di livellomedio-alto ulteriori rispetto a quelle acquisite inprecedenza. L’attività del Polo si svolge su basetriennale con corsi aventi cadenza annuale. Que-st’anno il “Mucci” ha organizzato, sempre sottola direzione della Dirigente Margutta, il corso di“Tecnico superiore di ristorazione e valorizzazionedei prodotti territoriali e delle produzioni tipiche”,mirante a creare un’apposita figura professionalecapace di adottare le più opportune strategie co-municative per promuovere e valorizzare le spe-cificità enogastronomiche del territorio. Talistrategie implicano non solo la padronanza dispecifiche tecniche di comunicazione ma anche laconoscenza dei prodotti tipici piemontesi sotto ilprofilo sensoriale, nutrizionale e culturale.L’offerta del corso IFTS ha avuto un riscontro ec-cellente nella potenziale utenza. Non solo si sono

avute 35 iscrizioni (5 in più rispetto aglianni precedenti) ma la frequenza continuadelle lezioni coinvolge, di volta in volta,non meno di 20 corsisti (ai quali vanno ag-giunti coloro che hanno deciso di fre-quentare le singole unità formative). Sitratta di un riscontro assai positivo ove siconsideri che i corsi post-diploma come il

nostro si caratterizzano per un elevato tasso diabbandoni.L’utenza del corso appare, peraltro, piuttostovaria, comprendendo giovani diplomati da nonpiù di due anni, persone più mature in cerca di oc-cupazione o che, pur lavorando, intendono arric-chire il loro curriculum, nonché iscritti dicittadinanza extracomunitaria vogliosi di conse-guire un titolo formativo riconosciuto in Italia.In generale gli iscritti al corso mirano a proporsinel mercato del lavoro con un titolo che attesti ilpossesso di specifiche conoscenze e competenzein un settore chiave per l’economia dei nostri ter-ritori quali l’agriturismo.Il corso, della durata di 800 ore, comprende lostudio di diverse discipline che hanno interes-sato, riguardo la produzione enogastronomia lo-cale, il profilo giuridico ed economico-aziendale,la cultura ed la sociologia del territorio, l’aspettonutrizionale. Importanza viene, poi, riconosciutaallo studio delle lingue straniere, non solo inglesema anche tedesco alla luce dei flussi turistici pro-venienti nei nostri territori dalla Germania.Sono, altresì, previste, per un totale di 300 ore,attività di stage presso aziende del settore, cosìcome non mancano le visite presso aziende e ma-nifestazioni del settore enogastronomico.

Ivano Paola

LIl corso Ifts del Mucci: un successo crescente

abato 3 dicembre 2011 si è svolto all’interno dell’istituto alberghiero“Velso Mucci” di Bra l’“Open day”, una giornata dedicata all’orienta-mento scolastico. Gli alunni dell’istituto hanno accolto le famiglie spie-gando le attività che si svolgono all’interno della scuola. Le classi terze

hanno preparato deliziosi spuntini mentre noi, aiutati dalla professoressaDe Matteis, abbiamo accolto le famiglie in succursale facendo visitare l’aula

computer e raccontando le attività scolastiche che svolgiamo quotidianamente.Alcuni ragazzi, invece, hanno trascorso il pomeriggio in aula computer realiz-zando la modulistica d’albergo sui programmi “Excel” e “Word” che venivanomostrati ai genitori in visita. Aiutare i ragazzi di terza è stata una bella esperienza,anche perché a gennaio toccherà a noi scegliere in quale settore proseguire i no-stri studi: il settore di cucina, sala-bar e accoglienza turistica, Per questo anchenoi avremo bisogno di un consiglio. Siete tutti invitati al prossimo “Open day” chesi ripeterà domenica 15 gennaio 2012. Vi aspettiamo numerosi!!

La classe 2H

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Mucci

Open day, lo rifarei! L’isituto alberghiero apre le porte alle famiglie

enerdì 25 novem-bre presso la Fieradi Verona, in occa-sione della mani-

f e s t a z i o n enazionale “JOB &

ORIENTA”, si è svolto il Se-minario sul tema “Risto-ranti didattici: protagonistinella formazione e nell’impresa”. L’evento, pro-mosso dalla neonata Rete dei ristoranti Didattici(Ri.Di.) si è proposto tre obiettivi fondamentali:- presentare ufficialmente l’esperienza dei Risto-

ranti Didattici ai rappresentanti del mondodelle Istituzioni, del mondo imprenditoriale delsettore e del mondo della informazione e dellastampa;

- creare una occasione di incontro e confronto traallievi, docenti e dirigenti di Scuole di Ristora-zione a livello nazionale

- rendere protagonisti gli studenti tramite unPranzo di Gala, all’interno di Job&Orienta, condegustazioni gastronomiche preparate dagli al-lievi delle Scuole aderenti alla Rete dei Risto-ranti Didattici.

Il seminario, tenuto nella Sala Respighi dellaFiera di Verona, ha voluto fare il punto sull’espe-rienza sviluppata dalle Scuole che hanno avviatoil progetto del Ristorante Didattico. Il dibattito èstato moderato da Giuliano Ramazzina giornali-sta del Resto del Carlino. Il seminario si è apertocon una attenta e puntuale analisi del sistemadi formazione e istruzione europeo nell’ambitodell’enogastronomia, da cui è emerso come que-sta esperienza sia fortemente favorita e incorag-giata negli altri stati europei e si è convenutoche è necessario richiedere alle Istituzioni di in-tervenire a sostegno dei Ristoranti Didattici coninterventi specifici sia di natura normativa sia dinatura fiscale per sviluppare nelle scuole la cul-

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tura d’impresa, intesa come in-novazione didattica che potenzila crescita culturale e professio-nale delle future generazioni.Grande interesse ha suscitatol’intervento di Maria del Pilar Vi-cente Yera, responsabile del Ser-vizio Esclusione Sociale delMinistero della Sanità e Politica

Sociale spagnolo che, a sostegno di quanto so-stenuto, ha sottolineato come nel suo Paese lacultura d’impresa venga considerata un ele-mento di grande valenza formativa, nonché stru-mento d’inclusione sociale. Il seminario si èconcluso con l’intervento della Dirigente dell’I.I.S.Velso Mucci di Bra, che è stato preso come mo-dello a livello nazionale e ha dato impulso alla co-stituzione della Rete dei Ristoranti Didattici. LaDirigente prof.ssa Brunella Margutta nel suo in-tervento ha spiegato come sia stato lungo e com-plesso l’iter percorso dall’istituto per ottenereuna regolare licenza commerciale idonea adaprire il ristorante didattico al pubblico esterno ea vendere piatti d’asporto o altri prodotti di lavo-razione. Sottolinea inoltre con soddisfazionecome, a dieci anni dall’inizio di questa esperienzadi grande valenza didattica, sia ora finalmenteiniziata una fase che lo vede destinatario di im-portanti riconoscimenti. Infatti, dopo aver vinto ilGold 2008, è stato anche designato dal Ministeroa rappresentare l’eccellenza degli istituti profes-sionali del Piemonte agli Stati Generali dell’Istru-zione Tecnica e Professionale che si terranno aRoma il 12 Gennaio 2012. La manifestazione si èconclusa con uno splendido pranzo di gala in cuigli studenti delle diverse Scuole hanno presen-tato le loro produzioni; gli ospiti, rappresentantidi Istituzioni pubbliche italiane e straniere, diaziende di produzione agroalimentare, vitivini-cole e del settore della ristorazione.

al 16 al 19 settembre 2011 la classe 4C hapartecipato alla manifestazione“Cheese” a Bra. Ogni due anni nel mesedi settembre, viene allestita la manife-

stazione Cheese conosciuta in tutto ilmondo. Diversi produttori provenienti da

vari paesi espongono i loro formaggi negli standdislocati nelle varie piazze e vie della città, manon solo! Si può imparare la storia di produzionedi nicchia salvate da Slow Food, si può fare unadegustazione comparata di vini e formaggi, gui-data da noti esperti del settore, e infine si puòammirare la splendida cittadina braidese e il suoterritorio.È un evento che ha come scopo quello di far co-noscere il prodotto ma soprattutto di far capireche dietro ad ogni formaggio c’è un mondo unicofatto di uomini, animali, tecniche di allevamentoe di produzioni diverse da paese a paese.La nostra scuola ci ha dato l’opportunità di par-tecipare a questa manifestazione; siamo stati di-stribuiti in gruppi da due o tre persone in turni eorari differenti, nei vari punti d’informazione qualil’Ufficio Turistico, Piazza Roma, Piazza XX Set-tembre, oltre ferrovia, nei pressi dell’ospedale einfine salita degli Orti. Il nostro ruolo è statoquello di accogliere i turisti i quali ci riconosce-vano grazie al badge e alla divisa formata da unacamicia bianca e un pantalone nero. Ai turisti da-vamo informazioni e materiale quali cartine, de-pliant e opuscoli. Sono stati quattro giorni intensi e di duro lavoropoiché le strade di Bra erano affollate, ma allostesso tempo è stata una grande occasione perpromuovere la città.Vi sono stati diversi episodi particolari, ma allostesso tempo di grande responsabilità, uno diquesti si è verificato oltre ferrovia e ha visto comeprotagonista un bambino tedesco che si è pre-sentato al nostro punto informazione perché siera perso e in lacrime ci ha chiesto di aiutarlo rin-tracciando i suoi genitori… fortuna che ricordavail loro numero di telefono a memoria!!!Per noi della 4^ C è stata un’esperienza gradita eeducativa poiché ci ha dato l’opportunità di rela-zionarci e stare a contatto con turisti stranieri.Alle classi del triennio consigliamo vivamente dipartecipare nei prossimi anni a quest’evento alfine di arricchire il proprio bagaglio di esperienze!

La classe 4° C

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n questa fase dell’anno scolastico, du-rante le ore di accoglienza turistica, noialunni della classe2^ F ci rechiamo in sede nella recep-

tion della scuola per fare pratica al cen-tralino. Indossiamo, una divisa,

rispondiamo alle chiamate esterne e interne chearrivano, portiamo i diari nelle classi e diamo leinformazioni alle persone.Riteniamo che questa attività sia molto utile permettere in pratica ciò che è stato spiegato inclasse, durante le lezioni precedenti, infatti, ab-biamo imparato l’importanza e le regole della co-m u n i c a z i o n econ il pubblico,sia di personache per telefonoe quali termini eparole utilizzareper una buonariuscita dellacomunicazionestessa. All’inizio

Ialcuni di noi hanno sentito imbarazzo per paura disbagliare, ma poi piano piano ci siamo sciolti eabbiamo imparato a restare più tranquilli e a nonfarci prendere dall’ansia.Valentina all’inizio ci è sembrata abbastanza tran-quilla, però nel momento in cui le hanno chiestoqualcosa di cui non era a conoscenza si è agitatae ha passato la telefonata alla signora Patrizia.Edoardo se l’è cavata abbastanza bene, ha rice-vuto una chiamata dal Tour Operator di Torino, ilquale sembrava molto soddisfatto della tecnicaadottata, infatti ha ricevuto i complimenti dallaprofessoressa.

Questa prima esperienza ci è sembrata moltointeressante e informativa. Speriamo tutti dipoter fare abbastanza pratica e di imparare ilpiù possibile una buona tecnica di comunica-zione.Ringraziamo la nostra prof. Per averci datoquesta possibilità ed anche la signora Patri-zia per averci messo a disposizione il suotempo e il suo piccolo spazio.

La classe 2^ F

Che bello far pratica

Un Cheese per tutti!Il Ristorante Didattico dell’I.I.S “ V.Mucci protagonista a “JOB & ORIENTA” nella formazione e nell’impresa

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aria Chiara Bordone della terza E e Olivero Monicadella terza G sono risutlate tra i vincitori della venti-quattresima edizione del concorso scolastico euro-peo “Famiglie, fondamento della società in Europa e

nel mondo”. Il progetto, seguito dai professori DellaGiulia, Lerda e Orecchioni del nostro Istituto “Mucci”, è

organizzato dal “Movimento per la vita italiano e dalle forumdelle associazioni fami-liari”. Le due ragazzesono andate in viaggio premio nelle città di Urbino, Recanati, Loreto e San ma-rino, dal 24 al 26 settembre. Altri due studenti del nostro Istituto, ElisabettaParisse della quarta F e Manuel Francica della quarta G, sono andati invece inviaggio premio a Strasburgo, con visita e simulazione di una seduta parla-mentare al Parlamento europeo, dal 25 al 28 ottobre.

esare Lombroso fu professore di medi-cina legale e visse nell’800; fece delsuo lavoro una passione, studiandocome le caratteristiche fisionomiche

cambino in presenza di un delinquente. I frutti dei suoi studi sono stati raccolti,

dando così vita all’unico museo dell’antropologiacriminale, esistente al mondo. Come introduzioneci sono immagini di degenti di ospedali psichia-trici come il ‘Cottolengo’, perché anche le personedisturbate mentalmente erano oggetto di studi.Continuando il percorso, vediamo lo scheletrodello stesso Lombroso e una numerosa seria dicalotte craniche selezionate e studiate da que-st’ultimo. L’esposizione non è semplicemente unaraccolta di teschi, ma un filo conduttore che legafra loro più aspetti riguardanti i criminali. Una tecacontiene visi di malviventi che conservano gli ori-ginali bulbi piliferi e di cui è specificato il reato;sul lato opposto sono esposti i corpi del reato, daoggetti di uso comune come una morsa, a pugnalinascosti come finti crocifissi che furono usatidalla banda piemontese, i finti monaci. Altre saleospitano lavori dei degenti e carcerati, che perpassare il tempo, scolpivano mobili, modellavanopiccole statue di mollica di pane o di creta cruda;una serie di orci ricopre gran parte di una parete,interamente incisi con nomi, numeri e immagini.L’interessante percorso termina con la ricreazionedello studio di Cesare Lombroso che fa da cornicealle sue parole. Questo studioso sviluppò la teo-ria dell’atavismo, secondo la quale nelle mentiestroverse come quelle dei ricoverati o dei delin-quenti, vi è il ritorno a una condizione primitiva,inoltre era a favore della pena di morte poiché perun malvivente, il carcere sarebbe stato solamenteuna tortura. Dopo la sua morte nel 1912, il suoposto venne occupato dal suo collaboratore e ge-nero, Mario Carrara. La visita a questo museo faragionare su temi come quello dell’antropologiacriminale su cui forse, raramente, capita di riflet-tere. Luisa Basoletto

M C

Cesare Lombroso: Ci che si nasconde dietro a un crimine

ercoledì 4 Novembre 2001, le classi 3ab e4ab hanno visitato il museo Lombroso eil muso della frutta a Torino,che si trovain Via Pietro Giuria. Abbiamo preso il

treno da Bra alle 14:30 circa e alle 16:00abbiamo iniziato la visita con la guida. Que-

st’esperienza è stata molto interessante. CesareLombroso è nato a Verona il 6 Novembre 1835,sceglie di seguire gli studi della facoltà di medi-cina; è stato un medico antropologico ed è consi-derato il padre della moderna criminologia.Lavorò per vent’anni nel carcere di Torino doveraccolse una quantità di vasi, brocche per l’acqua,e molti lavori fatti a mano di persone malate dimente. Il museo è stato fondato nel 1876. All’in-terno troviamo volti in cera, crani imani, fotogra-fie di criminali, armi e pugnali. In un corridoio c’èun’esposizione l’abito ai Versino, che pesa 43 kge veniva indossato estate e inverno. Lombroso

M

IL CORRIEREVisita a Cesare Lombroso e Francesco Garrier Valletti

ercoledì 23 novembre siamo partiti versole due per andare alla stazione di Bra.Siamo saliti sul treno, mi sono seduta vi-cino a Morena.

Non avevo chiuso bene la bottiglia d’acqua e la borsetta si è bagnata tutta; i

compagni si sono messi a ridere perché hannovisto la borsetta mentre si asciugava appesa al fi-nestrino. Siamo scesi dal treno e abbiamo rag-giunto a piedi il museo di Lombroso. Per prima cosa abbiamo visto il muso della frutta:c’erano tutti i frutti fatti di porcellana. La guidache ci ha spiegato che Lombroso era uno scien-ziato che raccoglieva i teschi perchè pesava che idelinquenti avevano la testa diversa dagli altri. Almuseo del corpo umano c’erano le parti del corpoumano. Le cose che mi hanno colpito di più sono state: ilcuore, la mano, il feto. Dopo il museo siamo uscitiper ritornare alla stazione, siamo saliti sul trenoe io sono scesa alla fermata di Sommaria delBosco. L’uscita mi è piaciuta molto.

Catalina Miclaus, cl. 5°G

M

n occasione del ‘’Job&orienta’’ il nostro isti-tuto ha rappresentato il Piemonte dal 24al 26 novembre 2011 a Verona. Si è tenutala 21a mostra nazionale ‘’Job&orienta’’.Questo convegno di orientamento scuola

– lavoro ha come obiettivo la promozione diprogetti e iniziative attraverso il contatto direttocon il pubblico. Quest’anno anche il nostro isti-tuto, con quelli albese “Apro” e l’”I.I.S N. Bobbio”hanno partecipato, portando alcune specialita’piemontesi. Grazie alla presenza di una decina dialtre scuole provenienti da tutta Italia, e’ statapossibile la formazione di un pranzo completodall’antipasto al dolce, del quale noi ce ne siamooccupati. I dolci preparati dagli alunni GerbaldoAnna, Barisone Paolo e Piras Alberto seguiti dalProf. Tallone Marco sono stati molto apprezzatitra cui, il ‘’mini Monte bianco’’, I gianduiotti e iltimballo di pere martine cotte nel vino. Noi cisiamo occupate della presentazione e del servi-zio di questi dolci, seguite dal Prof. MirandaPaolo. Da non dimenticare l’abbinamento tra que-sti dolci e i vini scelti dall’istituto di Carignano, ela torta di nocciole abbinata allo zabajone del-l’Apro. Ad accompagnarci, oltre ai prof. citati, èstata la preside Margutta Brunella e Franco Zanet,direttore della scuola di Carignano, nonchè il prof.Ivano Paola. Questa giornata ci ha permesso unimportante confronto con scuole alberghiere ditutta Italia, non solo piemontesi.

Bertola Linda, Montà Anna, Filipov Ana

IIl Mucci a Verona

morì nel 1909 e fece consegnare la sua salma aquesto muso, dopo che suo genero, che era di-ventato il suo assistente gli fece un’autopsia pro-prio come lui aveva sempre fatto con i corpi che glivenivano affidati. Nel palazzo dove è ospitatoLombroso, sono stati allestiti 3 musei. Tra cuianche il museo della frutta che presenta l colle-zione di mille e più frutti artificiali ceramici a fine‘800 da Francesco Garnice Valletti. Il cuore, cen-tro del museo è la collezione pomeologica costi-tuita da centinaia di varietà di mele, pesche, pere,susine, uva e albicocche. Essi offrivano l’opportu-nità di conoscere la vita, l’opera di Valletti genialeed eccentrica figura di artigiano, artista e scien-ziato. Alle 18:10 circa abbiamo ripreso il treno pertornare a casa. Questo è stato molto istruttivo pertutta la classe perché abbiamo potuto appren-dere. C.B.

Studenti vincono viaggio premio

Uscita a Torino con la classe 5 Gacebook è un social network, si utilizza pertenersi in contatto con persone lontane eche non riescono a vedersi per vari motivi.Ora, invece, Facebook sta diventando un

passatempo, un’abitudine,quasi una neces-sità... Forse anche una dipendenza! Ci sono lati negativi epositivi. Facebook ha cambiato le giornate di molte persone,non si ha più il piacere di uscire di casa per incontrare amici,conoscenti e nuove persone. Si preferisce stare seduti co-modamente davanti alla propria scrivania e schiacciare deitasti per comunicare con altre persone; ma non è piacevolecome una vera conversazione. Ci sono anche vari rischi... Adesempio la conoscenza di persone non molto gradevoli cheti possono infastidire e farti cadere nelle loro trappole. Maesistono anche lati positivi, come parlare più facilmente conamici e parenti lontani relazionarsi con coetanei. Ovvia-mente ognuno la pensa a modo proprio! 3D

Facebook

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a scorsa estate ho scelto dipassare il periodo di stagepresso il fotografo Tino Ger-baldo, data la mia passione

per la fotografia; questostage ha superato qualsiasi

mia aspettativa. Sapevo che si trattavadi un fotografo molto importante manon sapevo cosa mi avrebbe aspettato.Prima di iniziare l’esperienza ero posi-tivamente ansioso; cercavo di immagi-nare cosa mi avrebbe fatto fare, comefosse il suo studio. Ero curioso di ve-dere la sua strumentazione, di vedere come lavora unvero professionista. Mi presentai il primo giorno alle 8,davanti al suo negozio. Mi fece salire in auto per andarealla Miroglio Fashion di Alba. All'entrata dell’azienda ri-tirò un badge che mi avrebbe permesso di entrare, poi-ché ci saremmo tornati molte altre volte.

nche quest’anno, durante il periodo natalizio, lanostra classe 5^B del corso aziendale, parteci-perà ad uno stage presso il Parco CommercialeMontello-Atlante di Roreto di Cherasco. L’espe-

rienza fa parte del percorso di alternanza scuola –lavoro organizzato secondo il modello di simulazione

d’impresa nell’ambito del progetto IFS. IFS è la sigla di Im-presa Formativa Simulata e indica un’azienda virtuale ani-mata da studenti che svolgono attività di mercato in rete(www.ifsnetwork.it), con il tutoraggio di un’azienda reale checostituisce il modello di riferimento per ogni fase del ciclodi vita aziendale. Da molti anni la ditta Montello- Atlante co-stituisce una delle nostre aziende tutor, consolidando la no-stra esperienza di simulazione e favorendone lo sviluppo.Lo stage ci impegnerà, secondo turni prestabiliti, in tutti iweek-end di dicembre e tutti i pomeriggi, a partire da lunedì28 novembre fino a Natale. Il lavoro consiste sostanzial-mente nel confezionare pacchi regalo all’uscita delle casseper i clienti che vorranno usufruire di questo servizio oltreche supportare il personale all’interno dei punti vendita. Se-rietà, professionalità, ma soprattutto gentilezza, cortesia e…. pazienza i requisiti richiesti. Lo stage ci consentirà di con-seguire i seguenti obiettivi: • conoscere il settore economico- produttivo in cui opera

In questa occasione, come praticamente ognigiorno, ho avuto modo di vedere nuovi luoghi,realtà che prima mi erano sconosciute. Ognimattina ero felice di alzarmi per andare daTino. Partivamo con la sua macchina ascol-tando Rock e andavamo sempre in posti nuovi.Si fotografava ovunque: in castelli, residenze,presentazioni e sfilate di moda, aziende diqualsiasi genere.Tino si occupa di foto pubblicitarie e in questamaniera ho potuto ammirare da vicino quelmondo, conoscendo persone che si occupanodi grafica e pubblicità, vedendo il loro modo di

lavorare e i loro tempi. Nel periodo dello stage spessofacevamo degli scatti anche in studio: still-life (oggetti),oppure moda. La maggior parte dei servizi erano ese-guiti con modelle e… la cosa non era niente male. Pensoche ci siano cose che non si possano studiare sui libri, equesto l'ho capito dopo aver visto un professionista che

ogni giorno lavora dando sempre il meglio di sé.Lavorare insieme a Tino è sempre stato piacevole. Riu-scivo a tornare a casa tutte le volte con la sensazione diessere cresciuto, di avere imparato qualcosa in più, diaver passato un’altra giornata indimenticabile. Lo stagesi è concluso con un servizio a Milano. alla prima gior-nata della “Settimana della moda”. Qui ho incontrato Elena Mirò. Fantastico, c'erano tantis-simi fotografi, giornalisti, la televisione e ovviamentemoltissime modelle e tantissime persone ad assistere,tutte con il biglietto d’invito. Io, invece, avevo il pass delbakstage e facevo parte della troupe lavorativa. Ho scat-tato alcune foto anch’io, (di solito io facevo solo l'assi-stente).Dopo questa esperienza, che si è conclusa quando eragià iniziata la scuola, sono tornato alla routine di tutti igiorni, alle lezioni, alle interrogazioni, ai banchi di scuolache contrastano parecchio col ricordo di tutte quelle fan-tastiche giornate. Marco Basso 5°A

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A iamo all’ultimo dei tre anni del secondo Inter-reg che ha distribuito un ricco arsenale diesperienze ad allievi e professori di scuoleprofessionali delle due regioni transfronta-liere Piemonte e Provenza. Lo scopo di questo

Progetto europeo è di sollecitare il confrontotra culture, consuetudini, professionalità, coinvol-

gendo soprattutto gli allievi delle scuole e portandoli acontatto con realtà diverse dalle proprie, non semprestrepitose, ma sicuramente altre!Per questo vi vogliamo raccontare gli stages dei nostriragazzi in Francia, avvenuti al mese di settembre-ottobree quelli dei francesi in Italia, in corso tuttora.Quattro nostri allievi : Baralis Davide (5 G), BasolettoLaura (4 G), Mandrile Marcella (4 F), Toso Alessia (4 E)sono partiti per il Var, un dipartimento della PACA (Pro-vence-Alpes-Côte d’Azur) per il loro stage di 5 settimanepresso la Bastide du Calalou a Moissac-Bellevue, unalocalità di nicchia, per turisti naturalistici, vicino alle Gor-ges du Verdon. La Bastide era stata ricreata dai pro-prietari in perfetto stile provenzale, ma con tutti gli agiper una clientela già di un certo livello: sala da pranzointerna, atrio con ampi tappeti, sala in “terrasse” perl’estate, campo da tennis, piscina, giardini per la con-versazione. I nostri allievi sono stati ospitati in una “pe-tite maison”, di stile indubbiamente molto più rustico, alfondo del parco della proprietà. L’esperienza lavorativaè stata arricchente, quella umana significativa. Pur tradifficoltà alla partenza si lasciano degli amici…Stiamo lavorando per esporre presto una galleria foto-grafica nei corridoi della scuola. Ora è il turno dei fran-cesi da noi. L’azienda che li accoglie è Palazzo Righini aFossano, sita in un palazzo antico perfettamente ri-strutturato, con chiesa annessa per conferenze, camerecon soffitti a cassettoni e ristorante in locali interrati convolta a botte, gestito dallo chef … Ghigo. Indubbiamentei ragazzi francesi sono stati meravigliati nel trovarsi al-loggiati in camere non ancora utilizzate dalla clientela,in quanto prossime all’apertura (10 dicembre). Il loro ita-liano è alquanto modesto, non essendo oggetto di stu-dio a scuola, se non marginalmente. Anche lorostaranno scoprendo un nuovo mondo. A loro, come ainostri, l’augurio migliore: la sorte premia i coraggiosi!

Elena Vallerotto

SStages Francia-ItaliaAlternanza scuola-lavoro: esperienza di stage “natalizio” nel corso aziendale

Uno stage senza paragoni

l’azienda al fine di poter operare in impresa formativa simu-lata;• acquisire alcune importanti competenze trasversali:- usare espressioni linguistiche adeguate allo scopo comu-nicativo;- collaborare e relazionarsi con il pubblico e i colleghi;- rispettare gli orari e i tempi di lavoro;- lavorare in modo autonomo;- assumere responsabilità;- operare in gruppo e mostrare spirito di iniziativa.Quest’anno, inoltre, avremo l’opportunità di lavorare afianco dei volontari impegnati nell’Associazione “SOS Brachiama Bra”. L’Associazione mira a sostenere le famigliebraidesi colpite dalla crisi attraverso l’aiuto dei concittadini.Quello che intendono realizzare è una specie di “pronto in-tervento” verso i deboli. Sarà cura dell’Associazione pagarele bollette dell’Enel, dell’acquedotto e il canone d’affitto allefamiglie ritenute bisognose di aiuto. Così, lavorando in-sieme, avremo l’opportunità di conoscerci e di comprenderemeglio il contesto socio economico del nostro territorio.Condivideremo con loro la nostra esperienza di stage che siprospetta piuttosto impegnativa, ma sicuramente utile, in-teressante e, speriamo, anche divertente.

Gli allievi della classe 5^ B

l Governo Tecnico si contraddistingue dal Governo in senso tradizionale per ‘aggettivo “Tecnico”; un’ analisi etimologicadel termine indica “conforme all’arte” e quindi esperienza (Governo esperto). In questo caso i politici e la politica sifanno da parte e i ministri sono tecnici cioè esperti e funzionari non eletti in Parlamento e quindi fuori dalla politica at-tiva. E’ una forma straordinaria di governo a cui si fa ricorso in caso di necessità ed urgenza del paese con funzione tran-sitoria e non permanente. In questi ultimi giorni si sono susseguiti eventi eccezionali che hanno provocato l’uscita di

scena di Silvio Berlusconi e del suo governo (dopo 17 anni) a favore di un nuovo capo del consiglio e di esperti nel ruolodi ministri; non si è verificata una rivoluzione parlamentare, che avverrebbe solo nel caso di nuove elezioni, ma semplicementeun trasferimento di funzioni dai precedenti membri del consiglio dei ministri ai nuovi “tecnici”. Il Presidente della Repubblica hail compito di scegliere il nuovo presidente del consiglio solo dopo avere effettuato un giro di consultazioni nei confronti di sog-getti istituzionali, tra cui i presidenti delle camere e i presidenti dei gruppi parlamentari, ognuno dei quali dichiara la propria di-sponibilità ad appoggiare i diversi candidati alla presidenza. Per essere valida e operativa la permanenza del governo tecnico ènecessaria la fiducia del Parlamento che se per qualsiasi motivo dovesse cessare si aprirebbe una nuova fase di crisi parlamen-tare. Il nuovo Presidente de Consiglio è il professore Mario Monti; ha ottenuto la fiducia di quasi tutti i gruppi parlamentari, solodai leghisti è arrivato un “no” deciso. Non mancano le critiche, nei confronti di questa operazione, accusata di non essere de-mocratica perchè non rispetta la volontà dei cittadini. Farei notare ai contrari che nella Costituzione viene sancito che i cittadinisono chiamati ad eleggere i propri rappresentanti al Parlamento non al Governo. Recita l’art.92 Cost.” il Presidente della Re-pubblica nomina il Presidente del consiglio e, su proposta di questo, i ministri”; questo non è in contrasto con quanto avvenutoin questi giorni, anche se siamo tutti d’accordo che la procedura utilizzata è inusuale. Questo è un Governo nato per far frontealle particolari condizioni economiche che viviamo in questi giorni e di evitare di cadere nel baratro del fallimento dello Stato.

Martino Belligero

Governo tecnico

I

5iis

unedì 28novembre2011 nois t u d e n t idelle classi

4 E, 4F e 4Gdell’I.I.S. “V.

Mucci” di Bra cisiamo recate a visi-tare l’azienda Inalpidi Moretta, che negliultimi anni ha strettosinergie con i forni-tori del latte, tutti al-levatori piemontesi,rigorosamente sele-zionati, per offrire al mercato prodotti, quali fet-tine di formaggio fuso, formaggini, panna, a basedi latte piemontese certificato, nel rispetto asso-luto della sicurezza alimentare garantita da unafiliera corta interamente controllata. L’azienda ha investito in ricerca e sperimenta-zione realizzando l’importante investimento dellatorre di sprayatura, unico impianto di polverizza-zione del latte in Italia, alto 28 metri, in funzionedal 2010, che permette di ottenere un prodotto dielevata qualità e garantito dalla completa trac-ciabilità. La tecnica utilizzata, come illustrato dachi ha guidato noi studenti durante la visita, uti-lizza la tecnologia “Spray Dryer”, ossia di evapo-razione ed essiccazione per atomizzazione.In 12 mesi 180 milioni di litri di latte fresco pie-montese vengono trasformati in 18 mila tonnel-late di polvere. Ogni giorno, dallo scorso anno,all’Inalpi giungono in media 20 Tir che traspor-tano latte crudo e ne escono 2 carichi di polverescremata. L’azienda ha stipulato un importantecon la multinazionale Ferrero di Alba che ne ac-quista il 95% per la sua produzione dolciaria.Importanti sono stati anche gli investimenti in mi-sure di sicurezza e di igiene realizzati dallo stabi-limento di Moretta, per assicurare prodotti dialtissima qualità; l’azienda è l’unica realtà im-prenditoriale del settore ad utilizzare latte fresco,che ha al massimo 48 ore.Si è trattato di un coinvolgente “viaggio” forma-

tivo alla scoperta di tecniche di lavorazione dellamateria prima e del suo innovativo processo ditrasformazione in polvere, con la possibilità di en-trare nei reparti di produzione, con impianti inparte funzionanti, che ci ha permesso di osser-vare e di renderci conto della complessità e del-l’importanza del sistema organizzativo inazienda.

A cura delle classi quarte E-F-G- indirizzo alberghiero

Genova ancora si scava tra le macerieumide della città per far tornare tuttoalla normalità anche se, come detto daicittadini, nessuno può e nessuno deve

dimenticare l’accaduto. Nel primo pomeriggio del 4 novembre si

poteva presagire il peggio, nelle strade urbaneserpeggiavano fiumi di fanghiglia. La protezionecivile, i vigili del fuoco, i Carabinieri e la cittadinastessa hanno cercato di arginare i danni, nono-stante i loro sforzi sei persone hanno perso lavita, dopo essere state inghiottite dal fiume fan-goso; tra le vittime anche due bambini. Solo inseguito le scuole sono state chiuse, anche se si èelevato un grido di disprezzo per il sindaco MartaVincenzi che, a detta del popolo, poteva antici-pare la chiusura. Tra i molteplici danni dovuti al-l’inondazione, ne hanno risentito maggiormentele ferrovie statali e strade stesse; un camion èstato letteralmente inghiottito dall’asfalto, fortu-natamente l’autista ne è uscito incolume. Il primocittadino ha parlato “a denti stretti” dando lacolpa alle vittime della loro morte, il tutto con-tornato dal pianto dei cittadini e del sindacostesso. Già nel primo dopo guerra nel ’45 Genovaha combattuto con l’alluvione, in seguito anchedegli anni ’51, ’53, ’70, ’77, ’92, ’93 e infine nel2010. Tutti hanno riscontrato il problema nel fre-netico restringimento del fiume tramite la ce-mentificazione. Forse è ora di rimediare ai dannifatti?

Marco Gallo, cl. 5°G

L

A

Inalpisettembre siamo partiti per uno stage inFrancia. Inizialmente la destinazione eraSt. Tropez, ma per vari motivi ci siamorecati a Moissac Bellevue presso l'hotel

"Bastide du Calalou". Le nostre man-sioni riguardavano le attività di sala, di cu-

cina e del bar all'interno dell'albergo. L'impattocon il posto e con l'attività lavorativa è stato dif-ficoltoso, ma con il passare dei giorni e grazieanche alla conoscenza di diversi stagisti francesi

A

In questo periodo in Italia sono avvenutidisastri naturali dovuti alla noncuranzadell’uomo nei confronti dell’ambiente.Alluvioni a Genova e nel sud hanno cau-sato numerose distruzioni di abitazioni e

territori abitati, con il triste bilancio di nu-merose vittime. Tutto questo si poteva evitare,con misure protezionistiche più oculate da partedei sindaci dei relativi comuni. Lo confermano icittadini coinvolti dai disastri. Noi ragazzi di primaE abbiamo fatto una riflessione su queste cala-mità naturali che si sono abbattute improvvisa-mente sul nostro paese. Pensiamo che la natura sisia ribellata per far capire all’uomo che bisognacostruire edifici considerando quello che è il ter-ritorio, e rispettarne la geologia. Auguriamo a tuttii cittadini colpiti dalle alluvioni di farsi coraggioper ricostruire la propria vita…ma questa volta conmattoni più stabili.

Benedetta Di Galbo – Lorenzo Cherubini 1E

IChe disastro

Stage in Francia

i tratta del NEUTRINO, non di Superman,cosa pensavate…?E’ questa particella, un milione di voltepiù piccola dell’ elettrone ( ma vi rendete

conto? l’elettrone è già così piccolo chenessuno si ricorda mai della sua massa…

pari a 0,0000000000000000000000000009grammi!!!) che ha osato arrivare al rilevatore delGran Sasso prima della luce nell’ esperimentofatto dal CERN di Ginevra lo scorso settembre!Che coraggio! Sfidare la luce, sfidare Einstein e lasua teoria della relatività! Capovolgere le leggidella Fisica … Per il momento si attendono i risul-tati di altri esperimenti perché altrimenti ci toc-cherebbe affermare che il dopo viene prima diadesso, che l’effetto viene prima della causa … si,qualche volta ci farebbe comodo, viaggiare neltempo è uno dei sogni dell’uomo per rivivere mo-menti magici, correggere i propri sbagli, incon-trare persone che non ci sono più! Ma per ora nonilludiamoci… ci sono scienziati che ipotizzano cheil neutrino sia molto “furbo” e abbia preso unascorciatoia: è la teoria delle stringhe che prevedel’esistenza di una dimensione extra al di fuoridello spazio- tempo… quella in cui tanti alunnivorrebbero infilarsi al posto dell’ interroga-zione…e sparire… vero, ragazzi?

Paola Brugiafreddo

S... piu’ veloce della luce!!!

che hanno condi-viso con noi que-st 'esper ienza,siamo riusciti adambientarci. No-nostante tutto èstata un'espe-rienza positiva, grazie alla quale abbiamo appro-fondito le nostre conoscenze sulla linguafrancese, sui metodi del servizio in sala, sulla pre-parazione dei loro piatti tipici e sulle loro abitu-dini alimentari. Abbiamo inoltre visitato luoghibellissimi della Costa Azzurra e della Provenza esiamo tornati a casa soddisfatti di noi stessi edella nostra esperienza.

Alessia Toso 4E - Marcella Mandrile 4FLuisa Basoletto 4G - Davide Baralis 5G

Genova ancora sotto shock!La “capitale” ligure ancora devastata dal maltempo

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iovedì 17 l’aulaMagna del nostroistituto ha ospitatoil giovane attoreMarco Gobetti di To-

rino che ha tenutouna lezione recitata su

Leone Ginzburg.- Come nasce la tua idea di que-sto progetto per gli studenti? La lezione recitata, intende trasmettere a un pubblicogiovane la passione sia per la grandestoria sia per il ruolo che in essa hanno avuto i singolipercorsi biografici. Vite contraddistinte dalla capacità di“scegliere” da che parte schierarsi in un momento diffi-cile della storia italiana, nel segno di un forte senso dellaresponsabilità individuale, ma anche dalla capacità dicomprendere le ragioni degli altri senza retorica. Ognilezione è stata scritta da uno storico e dura 50 minuti.- Qual è il tuo obiettivo?Restituire i tratti più importanti della vita e del pensierodi figure del 900, cercando di mettere evidenza sia i le-gami con l’epoca in cui agirono, sia il significato e il va-lore delle loro azioni ed idee per la comprensione criticadel nostro presente. Il loro tratto comune é rappresen-tato da una “giovinezza” eccezionale, sia per il contestoin cui hanno operato sia per la loro intelligenza e volontàdi incidere sulla realtà. Sono uomini e donne che neiprimi 30 anni della loro vita hanno conosciuto prove du-rissime e al contempo sono riusciti a vivere intensa-mente e pienamente gli altri aspetti della loro esistenza:gli studi, le amicizie, gli amori. Alcuni sono purtroppomorti troppo giovani, altri hanno avuto una lunga vita eproprio negli anni della loro vecchiaia hanno contribuitocon passione e raffinatezza intellettuale a tenere viva lamemoria del passato. Sono un attore che ama la Storiae ne parlo anche utilizzando gli strumenti fondamentalidel mio mestiere: corpo, voce, interpretazione. L’obiet-tivo, lungi dal delegittimare o sostituire gli insegnanti, èquello di valorizzare ed evidenziare la parte più sanadella scuola: quella fatta sia da docenti che consideranocome incontro e scambio il loro rapporto con gli studenti(portando così la vita negli edifici scolastici); sia da stu-denti che mirando all’autodeterminazione della proprialibertà, sperimentano l’acquisizione di una cultura chenon prescinda dalla vita e dagli incontri che la costel-lano. Lo scopo è quello di incoraggiare o semplicementearricchire una didattica vitalista e di diffondere la cul-tura teatrale mostrandone l’aspetto più naturalmentecontemporaneo: il mestiere degli attori. Questo, estra-polato dal suo contesto abituale, rinforza il suo carat-tere sociale ed artigianale promuovendo il dialogo edello scambio culturale fra i cittadini.- Perché hai scelto Ginsburg?Ginsburg è tra quegli intellettuali del dopoguerra che tal-volta vengono dimenticati. Collabora al programma eu-ropeista avanzato da Piero Godetti “Il Baretti” conl’intento costruttivo e polemico di trasferire il discorsopolitico sul piano letterario, affidando ad esso le resi-due possibilità di condurre un’azione di resistenza neiconfronti del regime e di rieducazione a quei valori dellelibertà democratiche che venivano brutalmente calpe-stati. La ragione a cui la rivista si richiamava è quella cheha le sue radici nella volontà di riforme ideologiche ose-rei dire illuministiche e nello spirito critico contro ogniforma di chiusura e di dogmatismo. Ne consegue l’am-piezza delle coordinate europee entro cui si collocal’azione della rivista, da opporre al nazionalismo fascista

Ge al provincialismo in cui si rischiavadi arenarsi la cultura italiana. Alfianco go Ginsbuorg vanno ricordatialtri illustri nomi come Carlo Levi,Massimo Mila, Eugenio Montale, Au-gusto Monti... Celebri nomi che fe-cero della penna un’arma dipropaganda letteraria antifascista.- In breve il tuo curriculum?Sono un attore che ha fatto di tutto

nella vita ma con la vocazione di recitare. Dopo gli studiclassici ho frequentato la scuola di teatro “Tofano” e poivarie esperienze in radio, ho scritto dei testi teatrali, par-tecipazioni cinematografiche, ma soprattutto teatro.L’ultima idea spettacolare è la performance METAMOR-FOSI SU STRADA.

Intervista a Marco Gobettiiovedì 17 novembre 2011 è venuto nellanostra scuola l’attore Marco Gobetti cheha proposto agli studenti una lezione re-citata su Leone Ginzburg.Per affrontare questa lezione Marco si è

ispirato a Leonardo Casolino che scrissesu Ginzburg e Lussu.

Leone Ginzburg era un Russo di famiglia ebrea efu un accanito antifascista. Egli visse per soli trentacinque anni. Dodici annidella sua vita li dedicò all'attività politica e cultu-rale. E' stato anche in prigione e al confino. La suavita fu intensa, seppur breve. Possiamo definirlauna vita piena di emozioni .Leone nacque aOdessa nel 1909. La famiglia si trasferì a Torino,dove Leone frequentò il liceo con Pavese , Einaudi, Sturani e altri nomi illustrissimi della letteratura.Nel 1927 finì il liceo e fece il traduttore di opererusse. Si iscrisse alla facoltà di Legge ma dopopoco tempo preferì proseguire e portare a ter-mine quelli a indirizzo letterario. Egli preferì l'at-tività intellettuale all'attività politica. Infatti, siastenne dalla vita politica finchè non ebbe la cit-tadinanza italiana. Una scelta studiata e meditatala sua, per il semplice fatto che, prima di dedicarsiintensamente alla politica scelse di “assumere”la Tradizione Italiana.Nel 1931 andò a Parigi dove incontrò gli antifasci-sti e fondò con essi il movimento Giustizia e Li-bertà.Nei primi anni gli antifascisti non ebbero un pro-gramma preciso, il loro unico obbiettivo eraquello di rovesciare Mussolini. Ginzburg ebbe dasempre la consapevolezza a cosa andava in con-tro, essendo un antifascita ed Ebreo. Nel 1930 sifece addirittura psicanalizzare.La sua attività consisteva nell'analizzare critica-mente la storia italiana. La sua azione morale fuil rifiuto dell'accettazione.Leone si guardava in-torno e cercava di modificare le cose.Pensava al futuro, cioè a quando sarebbe statosconfitto Mussolini. Pensava che lo stato, in fu-turo, si sarebbe dovuto occupare dell'economiae di finanza. Leone Ginzgurg nei suoi testi scrisseche dovevano essere seguiti due principi fonda-mentali: la politica di governo doveva avere ilcompito di amministrazione, e i cittadini il do-vere di ricordare il concetto di Libertà.Questi i due moniti che egli lasciò in eredità perla società del dopo il fascismo. Gli ultimi annidella sua vita li visse in prigione, dove scrissemolte lettere. Proprio in una di queste scrisse inmodo dettagliato circa la sua interpretazionesulla situazione dell’Italia. In un'altra scrisse: “Non bisognerà addivenireodiare i tedeschi”, pur essendo stati loro ad arre-starlo.Una lezione profonda, quella di Ginzuburg, che ciha portato a riflettere sui valori della libertà, delpotere della libertà di pensiero e del sacrificio pa-triottico che gli uomini di un tempo hanno osatotramandarci nella storia.SOLO 35 ANNI MA SPESI BENE - Leonardo Caso-lino

Alice Bonetto

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Una lezione recitata su Ginzburg

iovedì 17 novembre 2011 l’attore contemporaneoMarco Gobetti, ha presentato in modo coinvolgenteuna lettura su uno dei pilastri dell’antifascismo,Leone Ginzburg. L’incontro si è tenuto presso l’aulamagna dell’istituto con alcune classi dell’alberghiero

e del grafico pubblicitario. I ragazzi, spronati dal cari-sma dell’attore hanno seguito con interesse, forse anche

per rivivere con coscienza uno dei periodi più bui del nostropaese. La presentazione è iniziata con una descrizione detta-gliata della vita di Leone Ginzburg, nato a Odessa nel 1909 e la-sciato dalla madre a soli 5 anni, per poi essere raggiunto a Torinoda tutta la famiglia nel 1919. Proprio in questa città viene a con-tatto con un forte movimento antifascista, conoscendo peraltroNorberto Bobbio, uno dei grandi filosofi e pensatori del ‘900. Allafine del liceo, per guadagnarsi da vivere, traduce opere lettera-rie russe; in seguito si iscrive alla facoltà legge. Un pensiero forteche dimostra tutt’ora di che calibro fossero l’animo e il cervellodi Ginzburg è il suo ritenere la cultura un atto cospirativo; a que-sto proposito possiamo riflettere su quanto sia vero che le au-tarchie si nutrono dell’ignoranza del popolo. Lo studio di LeoneGinzburg era un metodo più che efficace per contrastare intima-mente il regime. Prima di iniziare a opporsi apertamente si fecepsicoanalizzare per mostrare a se stesso se era veramente de-ciso e pronto per questo compito. Le idee di Ginzburg trovaronouno scontro con quelle di Protz secondo il quale l’unico metodoche la popolazione poteva attuare per diminuire le sue soffe-renze era quello di non opporsi per limitare le ripercussioni. Go-betti ha relazionato in modo acceso i pilastri del pensiero diLeone, per esempio i giovani cresciuti sotto il dominio fascistadovevano essere educati alla libertà, in quanto essi non la co-noscevano. L’attore ha anche sottolineato l’idea secondo laquale “ci si libera dalla politica con la politica”, il che significache il popolo deve essere più acculturato e autonomo, in gradodi comunicare con i piani alti del governo, così da far diventarequest’ultimo un organo puramente amministrativo e non di de-cisione, o ancor peggio di occupazione. I ragazzi sono rimastimolto coinvolti, tanto che alla fine della spiegazione si è svoltoun piccolo dibattito di approfondimento di alcuni punti menochiari e riflessioni sul pensiero antifascista. Tutte le azioni checompiamo sono politiche, politica è scelta, politica è decidere. Inconclusione si può dire che per queste 2 ore l’aula magna delMucci si sia trasformata in un luogo di cultura, politica e con-fronto di idee. Allora potremmo iniziare a vedere la politica nonpiù come qualcosa di sporco, lontano o come mezzo di potere,bensì come parte integrante della nostra vita.

Vanessa Dessì, cl. 5°G

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Incontro culturale al Velso Mucci di BraMarco Gobetti incontra i giovani

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ome già l’anno scorso con Saint-Germains-des-Prés anche quest’anno alcune classi si sonorecate a Cuneo per assistere ad uno spettacoloteatrale in lingua francese.

La compagnia che lo presenta si chiama FranceThéâtre.

Il giorno 23 novembre la 4 C, la 5 C turistico e la 5 E al-berghiero hanno potuto prendere parte al musical SansPapiers , un’umoristica interpretazione della situazionedegli immigrati in Francia e dei loro espedienti per vi-vere. Il posto destinato alle nostre classi, nonostante ilforte anticipo della prenotazione, è stato il loggiato piùalto del teatro Toselli: proprio come ai tempi di Molièreil Mucci era posizionato tra “ les enfants du Paradis”. Ilcoinvolgimento è stato forte e i ragazzi hanno graditomolto lo spettacoloFrance Theatre, ente teatrale Francese in Italia, dedicatoall’apprendimento della lingua attraverso i suoi spetta-

coli didattici. La compagnia è arrivata anche a Cuneo,mercoledì 23 novembre al teatro Toselli, dove si è svoltolo spettacolo: “Sans Papier”. Il musical grazie ai suoi ritmi gitani, canzoni contempo-ranee, musiche toccanti è stato davvero coinvolgente eha fatto ballare, cantare tutti gli spettatori. La storia èstata altrettanto emozionante e ricca di sorprese. CostaGavras alla morte del padre, con cui aveva interrottotutti i rapporti da oltre dieci anni, si trova a condividereil suo lutto con dei “Sans papier” che lo hanno raccoltotra loro con l’inganno. Ma è proprio grazie a questi quat-tro immigrati che riscoprirà la personalità del padre nor-dafricano emigrato in Francia. Guidato dalle melodiedella sua infanzia e dei suoi ricordi, ritroverà anche sestesso in un viaggio interiore ricco di sorprese. Immi-grare è un po’ come morire per rinascere altrove. “SansPapier” oltre ad essere stato un modo alternativo perapprendere la lingua francese, ha fatto riflettere su unargomento attuale e interessante.Mi è piaciuto il modo in cui è stato affrontato un temadifficile, senza cadere nei soliti luoghi comuni. Musicalintelligente che ha utilizzato la “leggerezza” della mu-sica per comunicare a tutti noi ragazzi la fatica di esserestranieri, il peso che le tradizioni possono avere e infinela bellezza della condivisione.

Articolo di Chiara Squarotti 4^ C

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Imparare il francese in modo divertentespettacolo teatrale sans papiers al teatro toselli di cuneo

opo l’inaugurazione della mostrad’arte di Ugo Nespolo, artista con-temporaneo, il 2 novembre a Branoi studenti dell’istituto professio-nale “Velso Mucci” insieme alla pro-

fessoressa di italiano abbiamoorganizzato un’uscita didattica per

ampliare la nostra cultura generale sull’arte.Entrati nella prima sala, la mostra ci ha ac-colti con la visione di una vespa decoratacon la pittura di Nespolo. Questo primo im-patto evidenzia un grande collegamento tral’arte e la vita quotidiana, sottolineando lescelte dell’artista in fatto di arte. Le opere sono raccolte in sequenza per ognisala, dagli anni ’60 fino ad oggi e per potercomprendere appieno il loro significato cisiamo affiancati alla guida, un giovane stu-dioso di storia dell’arte, che dal modo in cuisi esprimeva si capiva la sua passione perqueste opere. “Che cosa significa la sculturaa forma di uovo con scritto al suo interno la-vorare, lavorare, lavorare, preferisco il ru-

Dmore del mare?” “Questa scultura non ri-porta un significato visivo ma si tratta dellafonetica delle parole che se ci fate casofanno un suono simile allo scroscio del maresulla spiaggia, perciò è più una poesia cheuna semplice scrittura per riempire la scul-tura grazie all’uso delle figure retoriche del-l’onomatopea e del climax.”Oltre a questa meraviglia le sale riportanoaltri dipinti e sculture, passando da quadridai colori violenti ai quadri dipinti con seriedi numeri nei quali è frequente la serie rap-presentata con il simbolo greco ! (fi) e al-l’Italia d’azzardo, quattro sculturefabbricate con fogli di quotidiani di tutto ilmondo con contorni riconducibili ai simbolidelle carte da gioco. Chiunque abbia il tempo, la possibilità, l’oc-casione di recarsi a visitare la mostra ne ri-marrà affascinato e arricchirà di nuovicontenuti la propria educazione culturale eartistica; soprattutto noi giovani studenti.

Davide Baralis, cl. 5°G

Arte moderna. Si inaugura la mostra dedicata all’artista Ugo Nespolo nelle sale di Palazzo Mathis a Bra

Vatel e la cucina del pesceAlcuni uomini sono troppo nobili per vivere tra gli aristocratici.Francia: prima metà del XVII secolo, vigeva la monarchia assoluta di Luigi XIV, chiamato anche il “Re Sole”. Il suopotere era di tipo discendente, cioè il potere gli veniva conferito da Dio anziché dal popolo. Intanto, mentre il Ree la sua corte godevano degli sfarzi di Versailles, la popolazione si trovava in una situazione di miseria, malattiee infine incontrava la morte. Primavera del 1671: il principe di Condè organizza tre giorni di fastosi festeggiamentie banchetti per Luigi XIV e la sua numerosa corte. La situazione tuttavia era drammatica perchè al principe man-cavano i fondi per finanziare la guerra contro l'Olanda; per questo quindi invita il Re per convincerlo ad aiutarlo.Per convincerlo assolda Francois Vatel, il più grande maestro di cerimonie dell'epoca. La sera di giovedì 23 aprile1671 erano previsti un grande banchetto e fuochi d'artificio. Il giorno successivo, venerdì 24 aprile 1671, cadevala festività del venerdì santo e come tale era necessario servire in tavola pesce fresco e molluschi. Vatel si era pre-occupato che il pesce fosse pescato appena il giorno prima e che, durante la notte, viaggiasse dal porto di Bou-logne sino a Chantily. Purtroppo la consegna subì dei ritardi e quando giunse a destinazione il pesce pescatonon era sufficiente per tutti gli invitati. Vatel, salito nella sua stanza, si trafisse con tre colpi di spada e morì perun contrattempo di cui si sentiva responsabile e colpevole fino al disonore. Il corpo di Vatel venne frettolosa-mente e discretamente sepolto, per non festeggiare i festeggiamenti in corso.

ome già l’anno scorso con Saint-Ger-mains-des-Prés anche quest’anno al-cune classi si sono recate a Cuneoper assistere ad uno spettacolo tea-

trale in lingua francese. La compagniache lo presenta si chiama France Théâtre. Ilgiorno 23 novembre la 4 C, la 5 C turistico ela 5 E alberghiero hanno potuto prendereparte al musical Sans Papiers , un’umori-stica interpretazione della situazione degliimmigrati in Francia e dei loro espedienti pervivere. Il posto destinato alle nostre classi,nonostante il forte anticipo della prenota-zione, è stato il loggiato più alto del teatroToselli: proprio come ai tempi di Molière ilMucci era posizionato tra “ les enfants duParadis”. Il coinvolgimento è stato forte e iragazzi hanno gradito molto lo spettacolo.

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Spettacolo teatrale Sans papiers

abato 26 novembre 2011, in occasionedella “Giornata Nazionale della CollettaAlimentare”, anche alcuni ragazzi del no-stro Istituto (una decina) hanno decisoliberamente di unirsi ai circa 5000 volon-

tari che, in numerosi supermercati dellanostra regione, si sono spesi con generosità

invitando i clienti a donare una parte della lorospesa per le persone bisognose. Si è trattato in-nanzitutto di un momento educativo nel qualeciascuno ha potuto scoprire la gioia di donarsi edi essere utile agli altri in un clima di amicizia eserena collaborazione. La generosità concreta deinostri ragazzi è stata un’occasione, per lorostessi, di compiere un gesto di vera solidarietà,che può far comprendere come la carità sia l’ini-zio della giustizia, cioè come l’aiuto immediatodell’uomo al suo prossimo, senza aspettare o de-legare ad altri, sia una forza indispensabile chenessun “sistema sociale” potrà mai sostituire.Quello dei volontari per la “Colletta” è stato, al-lora, un gesto di vera educazione alla “cultura deldono”, contro lo spreco e contro la fame, anchein un’ottica di rispetto dell’ambiente. Ed allora,cominciando a condividere i bisogni, perché noniniziare a condividere il senso della vita?. Questoil significato dell’intero progetto “Cibo Amico”. Unringraziamento ai ragazzi ed agli insegnanti chesi sono adoperati per realizzarlo.

Piergiorgio Dellagiulia

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Progetto “Cibo Amico”: allievi volontari alla “Colletta Alimentare”

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l 27 ottobre si è svolta l’assemblea d’istituto, alCentro Polifunzionale di Bra. La convocazione èstata suddivisa in due parti: la presentazionedelle liste, la visione di un film. Alle 9:45 abbiamo raggiunto la nostra destina-

zione. Alle 10:00 è iniziata la vera e propria as-semblea con l’ex rappresentante d’istituto (FrancescoBusso) che ci ha spigato come si sarebbe svolta la mat-tinata e le idee della sua lista, che riguardano: il miglio-ramento della scuola ( più panini, più carta igienica piùsapone e specchi in bagno) feste extrascolastiche (na-tale, capodanno, pasqua e altri eventi importanti) e tor-nei extrascolastici (calcetto, playstation e pallavolo).Dalle ore 11:15 abbiamo guardato il film “Berlin Calling”.La pellicola racconta di un Dj molto famoso di nome Ika-rus, che, però, è entrato nel mondo della droga. Poiché

ersace Camilla, Micari Martina, Di Blasi Lisa e Ber-nardi Martina della classe seconda C hanno fre-quentato, insieme ad altri ragazzi della secondaF, lezioni di tennis a partire dal 28 ottobre.Una occasione extrascolastica che ha rinforzato il

legame di amicizia e la predisposizione ginnicadegli studenti del Mucci. Lo sport si è rivelato ancora unavolta autentico aggregante divertente e per niente fati-coso.Le lezioni iniziavano alle otto di sera e si svolgevano alPalazzetto dello Sport in Via Risorgimento a Bra. Ognivenerdì le ragazze si davano appuntamento alle in sta-zione per andare insieme alle lezioni.La durata del corso era di due ore e le lezioni in pro-gramma erano sei.L’ istruttore Antonio con grande professionalità tenni-stica ha impartito le lezioni e i trucchi del mestiere peressere imbattibili in campo con simpatia, il tempo perquesto è trascorso davvero in fretta. Ad ogni corso ha in-segnato qualcosa di diverso, fino a far ottenere risultatiinsperati e sorprendenti a tutti i partecipanti. I ragazzisono diventati dei maghi del “red carpert”.Venerdì 1° Dicembre si è svolto il grande Match finale.

ra le problematiche legate al mondo giovanileche famiglie ed educatori si trovano ad affron-tare in questi anni vi è quella legata alla condi-zione di «Neet». Il termine «Neet» è unacronimo che sta per Not in education, employ-

ment, or training ed è stato utilizzato dall'Istat,nel rapporto «Noi Italia 2011», per evidenziare lo statodi quella fascia di popolazione giovanile che non va ascuola, non lavora e non si forma. Uno stato quello di«Neet» che in Italia accomunerebbe più di due milionidi giovani (21,2%) fra i 15 ed i 29 anni.I dati diffusi dall'Istat sono estremamente preoccupantiin quanto un giovane che non fa niente, oltre ad incon-trare in futuro serie difficoltà a mantenersi economica-mente allorché sarà venuto il sostegno offerto dallafamiglia, rischia di trovarsi in una situazione di abuliaed inerzia mentale capace di portare a forme depres-sive o ad altri disturbi psicologici e, quindi, di compro-mettere il suo avvenire.Le cause per cui una persona diventa un «Neet» sonomolteplici. In questa sede si considera quella attinentel'insuccesso scolastico. Di fronte ad una bocciatura, osemplicemente ad un rendimento didattico mediocre,un ragazzo può essere tentato ad abbandonare lascuola. Non è un caso che, sempre secondo il rapportoIstat, circa il 12% dei ragazzi lascia la scuola superioreentro il primo anno di frequenza. Sennonché la rinunziaal prosieguo degli studi non sempre viene associata avalide alternative, col risultato che chi abbandona lascuola, non riuscendo a trovare lavoro o a seguire corsidi formazione, si ritrova sostanzialmente a non farenulla. Si viene a creare un vero e proprio circolo viziosopoiché il ritiro dalla scuola implica una bassa scolarità

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li alunni vengono in questa scuola perchépensano che le ore di lezione siano più leg-gere e meno intense.Da sempre, prevale un grosso problema,

studenti di altre scuole vengono nel nostroistituto professionale, con l’idea di non stu-

diare e fare ‘’la bella vita’’; peccato che non sia così.I.I.S “Velso Mucci” è un luogo di informazione e di edu-cazione mediante lo studio COME LE ALTRE SCUOLE.

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Il Mucci in assembleaCon la prima assemblea il Mucci presenta i suoi candidati

“Gli immigrati dalle altre scuole”Troppi studenti delle alte scuole “ emigrano” nel nostro Istituto

In questi due anni, per esempio, dalla scuola Ragione-ria sono “emigrati” circa sei persone su venti, causa ap-punto, della presunta idea che sia meno impegnativa. Tra questi studenti, dopo essere giunti in questa scuola,alcuni si dichiarano soddisfatti altri si pentono per ladecisione. Perché, appunto in questa scuola si studiaallo stesso modo di come si studia nelle altre scuole. Sicalcola che verso la seconda metà dell’anno scolasticoci sarà un’ondata di studenti provenienti da altri istituti.

Certi professori temono responsabilmente questa cosaper il semplice fatto di non poter seguire didatticamentecome vorrebbero le classi sovraffollate. Anche noi stu-denti speriamo di reggere l’urto e ospitare i nuovi arri-vati con cordialità, nella speranza di poter assistere allelezioni con tranquillità.Sabrina El hdirich, Orlando Vocaj, Giorgia Catenazzo,Francesca Milanesio, Denise Origlia, Kaouter Gharib,Paola Tabotta, MIchelle Duarte

organizza tante feste deve anche comporre musicanuova ma usando stupefacenti non riesce più a com-porre come una volta. Per lui inizia un periodo di crisiperché prima viene lasciato dalla ragazza, poi perde lasua produttrice discografica e infine va in un centro direcupero dove incontra persone con il suo stesso pro-blema. Il suo atteggiamento ribelle gli crea molti pro-blemi, ma una dottoressa riesce in qualche modo a farlouscire dal “brutto giro” della droga. Riprende allora aprodurre la sua musica, riconquista la sua ragazza e rial-laccia i contatti con la produttrice discografica. Il film haun lieto fine perché grazie alla sua volontà guarisce dalterribile vizio e con entusiasmo torna ad essere il grandeDj che era prima. Alle 13:15 si è conclusa la proiezione edi conseguenza anche l’assemblea.

Per i giovani pericolo neet

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la quale comporta maggiori difficoltà all'interno delmercato del lavoro. Bisogna, però, osservare che le dif-ficoltà scolastiche in molti casi più che essere la realecausa di una situazione di «Neet» riflettono un atteg-giamento di lassismo che porta a tale situazione. Pre-messo che non tutti coloro che sono classificabili come«Neet» presentano un simile atteggiamento, deve rile-varsi che oggi molti giovani non vantano una attitudine«a far qualcosa», sia questo qualcosa lo studio o un la-voro. Costoro, anche una volta assolto l'obbligo scola-stico, continuano a rimanere a scuola, magari ripetendopiù volte la stessa classe, per inerzia o per non esserecostretti a cercare alternative a questa, senza dimo-strare interesse alcuno per le attività didattiche. Lastessa mancanza di interesse si manifesta, dopo l'ab-bandono della scuola, nei confronti del lavoro. Intanto,gli anni passano ed il quindicenne che veniva a scuolasolo per passare il tempo si ritrova di colpo ad essere unventenne abulico e quasi incapace di attivarsi per mi-gliorare la propria condizione professionale e soprat-tutto personale. Queste brevi osservazioni non voglionoessere una critica nei confronti dei giovani, volendosemmai sottolineare, oltre alle loro innegabili respon-sabilità, quelle delle famiglie e della stessa scuola.Molti sono i genitori che si preoccupano di assicurare,nei limiti delle loro disponibilità economiche, ai figli l'ac-cesso ai tanti beni offerti dalla società consumistica.Tuttavia, non sempre a tale preoccupazione si accom-pagna pure quella di inculcare loro una morale che com-prenda la convinzione circa la necessità del sacrificioper ottenere quel che si vuole. Pertanto, il giovane cre-scerà credendo che tutto gli sia dovuto e avrà pochi sti-moli ad impegnarsi nella sua vita.

Esperienza esilarante al corso di tennis

Non sono poche nemmeno le colpe del sistema educa-tivo. Spesso la demotivazione verso lo studio ed il la-voro del ragazzo tradisce una assenza diconsapevolezza riguardo ciò che gli interessa vera-mente e che vorrebbe fare. In pratica, il giovane inattivopiù che «non volere far niente» semplicemente «non sacosa fare» perché non ha capito quali sono davvero lesue inclinazioni. Compito della scuola dovrebbe essereallora quello di far comprendere al ragazzo i campi neiquali è portato ed indirizzarlo di conseguenza, ma, purea causa di circostanze contingenti dovute alle crescentiristrettezze organizzative in cui operano gli insegnanti,non sempre questo compito viene assunto corretta-mente. Attraverso la bocciatura si fa capire al giovaneche quel certo percorso didattico non è la sua strada manon gli si dice quale dovrebbe essere questa strada.Bisogna, dunque, che famiglie e scuola prendano attodei loro limiti e collaborino a vicenda onde consentirealla nostra gioventù di esprimere al meglio le sue po-tenzialità e dimostrare di essere molto di più che unagenerazione di «bamboccioni».

Ivano Paola

Auguri di BuonNatale a tutti!!!