InPiazza n°2

4
Quali sono le diffe- renze tra imprese operanti all’estero e quelle che operano nel nostro territorio? Lasciando da parte le differenze dimensio- nali, le principali dif- ferenze sono da ricercarsi soprauo nel modo con cui si gestisce l’impresa. L’azienda locale ha la tendenza ad essere gestita con un livello di utilizzo di compe- tenze tecniche e ge- stionali che non sono al livello di altre aziende estere. A que- sto va aggiunto un li- vello di resistenza al confronto con l’esterno, rispeo ad aziende dello stesso seore o che utiliz- zano le stesse tecnolo- gie, e all’approccio con nuovi modi di operare e nuove tecni- che gestionali per mi- gliorare l’efficacia e la produività della propria impresa. ................Segue a pagina 3 La responsabilità genera fiducia E’ possibile scongiurare spiacevoli eventi prima che essi accadano? Se la risposta è no è altreanto vero che il futuro si costruisce con il presente. Consapevolezza, impegno e respon- sabilità ci aiutano a costruire il futuro. La consapevolezza ci fa cogliere alcuni segnali, premonitori di emergenze, inefficienze e/o fallimenti vari (mai troppo tardi!). Comprendere e definire bene il problema, prima che le cose precipitino, avere il coraggio di accet- tarle e affrontarle, ci aiuta ad interve- nire; ma per generare il cambiamento sperato ci vuole impegno, nel senso di fare le cose e farle bene. La consapevo- lezza senza l’impegno lascia le cose come sono, l’impegno senza la consa- pevolezza porta a sforzi inutili. Pun- tare infine sul senso di responsabilità, abbandonando la cultura dell’alibi (come la definisce l’allenatore Velasco), per favorire la cultura che ci predi- sponga alla proaività (chiediamoci cosa posso fare io per contribuire alla soluzione), ma soprauo diffondere fiducia, vale a dire evitare inganni e allo stesso tempo meersi in mani competenti. A dirla con una rappre- sentazione raccontata dal formatore Alberto Fedel, “se giocando con vostra figlia la poggiate in alto su una scala e le chiedete di lanciarsi su di voi, vostra figlia lo farà solo perché sa che non to- glierete le braccia (potreste darle una fregatura ma non lo farete) e che le vo- stre braccia saranno adae a sorreg- gerla (cioè abbiate le competenze)”. Questo processo, tra l’altro, necessita di un continuo rinnovo. Silvio Calice www.sansalvoinpiazza.it La difficoltà dell’economia italiana di crescere e di creare reddito non deve smeere di preoccuparci” ha dichia- rato Mario Draghi, nel rapporto cre- scita, benessere e compiti dell’econo- mia politica. Incon- triamo l’ingegnere Nazario Proieo per parlare di pos- sibili strategie di impresa. “Nuove tecniche ge- stionali per migliorare la produività” Ing. Nazario Proieo Consulente di Direzione Aziendale Società Fromotor srl Periodico bimestrale gratuito [email protected] Numero 2, Anno I - Novembre/Dicembre 2010 - tratura 2000 La pressione fiscale nel Vastese A bbiamo messo a con- fronto due indicatori, la pressione fiscale e l’autono- mia finanziaria, utilizzando i dati dei Bilanci Consuntivi 2008 dei Comuni del Vastese: la prima è la somma delle en- trate tributarie (Ici, Tosap, Tarsu, Addizionale Irpef) ed extra-tributarie (proventi da ser- vizi pubblici, utili da parteci- pate) diviso il numero dei residenti; la seconda misura l’in- cidenza percentuale delle en- trate proprie su quelle correnti, rilevando quanto la spesa è ga- rantita da risorse proprie, senza contare sui trasferimenti. Segue a pagina 2 all’interno a Tecnici, umanisti e res pubblica ..................... a pagina 2 a Conosciamo la Costituzione . .................. a pagina 3 a Bando per la creazione di impresa ......................... a pagina 3 Incontriamo...Ing. Nazario Proietto fondatore della AMP Italia Tyco Elettronics srl Nel Vastese pressione fi- scale bassa ma necessità di trasferimenti pubblici. Numero 2:inPiazza 19/11/2010 14.51 Pagina 1

description

http://www.sansalvoinpiazza.it Nella terza uscita del periodico InPiazza incontriamo l'ing. Nazario Proietto con il quale parliamo di competitività delle aziende del nostro territorio e non solo

Transcript of InPiazza n°2

Page 1: InPiazza n°2

Quali sono le diffe-renze tra impreseoperanti all’estero equelle che operanonel nostro territorio?Lasciando da parte ledifferenze dimensio-nali, le principali dif-ferenze sono daricercarsi soprattuttonel modo con cui sigestisce l’impresa.L’azienda locale ha latendenza ad essere

gestita con un livellodi utilizzo di compe-tenze tecniche e ge-stionali che non sonoal livello di altreaziende estere. A que-sto va aggiunto un li-

vello di resistenza alconfronto conl’esterno, rispetto adaziende dello stessosettore o che utiliz-zano le stesse tecnolo-gie, e all’approcciocon nuovi modi dioperare e nuove tecni-che gestionali per mi-gliorare l’efficacia e laproduttività dellapropria impresa.

................Segue a pagina 3

La responsabilità genera fiducia

E’ possibile scongiurare spiacevolieventi prima che essi accadano? Se larisposta è no è altrettanto vero che ilfuturo si costruisce con il presente.Consapevolezza, impegno e respon-sabilità ci aiutano a costruire il futuro.La consapevolezza ci fa cogliere alcunisegnali, premonitori di emergenze,inefficienze e/o fallimenti vari (maitroppo tardi!). Comprendere e definirebene il problema, prima che le coseprecipitino, avere il coraggio di accet-tarle e affrontarle, ci aiuta ad interve-nire; ma per generare il cambiamentosperato ci vuole impegno, nel senso difare le cose e farle bene. La consapevo-lezza senza l’impegno lascia le cosecome sono, l’impegno senza la consa-pevolezza porta a sforzi inutili. Pun-tare infine sul senso di responsabilità,abbandonando la cultura dell’alibi(come la definisce l’allenatore Velasco),per favorire la cultura che ci predi-sponga alla proattività (chiediamoci

cosa posso fare io per contribuire allasoluzione), ma soprattutto diffonderefiducia, vale a dire evitare inganni eallo stesso tempo mettersi in manicompetenti. A dirla con una rappre-sentazione raccontata dal formatoreAlberto Fedel, “se giocando con vostrafiglia la poggiate in alto su una scala ele chiedete di lanciarsi su di voi, vostrafiglia lo farà solo perché sa che non to-glierete le braccia (potreste darle unafregatura ma non lo farete) e che le vo-stre braccia saranno adatte a sorreg-gerla (cioè abbiate le competenze)”.Questo processo, tra l’altro, necessitadi un continuo rinnovo.

Silvio Calice

www.sansalvoinpiazza.it

“La difficoltà dell’economia italiana di crescere e di crearereddito non deve smettere di preoccuparci” ha dichia-

rato Mario Draghi,nel rapporto cre-scita, benessere ecompiti dell’econo-mia politica. Incon-triamo l’ingegnereNazario Proiettoper parlare di pos-sibili strategie diimpresa.

“Nuovetecniche ge-stionali per

migliorare laproduttività”

Ing. Nazario Proietto Consulente di Direzione Aziendale

Società Fromotor srl

Periodico bimestrale gratuito [email protected] Numero 2, Anno I - Novembre/Dicembre 2010 - tiratura 2000

La pressione fiscalenel Vastese

Abbiamo messo a con-fronto due indicatori, la

pressione fiscale e l’autono-mia finanziaria, utilizzando idati dei Bilanci Consuntivi2008 dei Comuni del Vastese:la prima è la somma delle en-trate tributarie (Ici, Tosap,Tarsu, Addizionale Irpef) edextra-tributarie (proventi da ser-vizi pubblici, utili da parteci-pate) diviso il numero deiresidenti; la seconda misura l’in-cidenza percentuale delle en-

trate proprie su quelle correnti,rilevando quanto la spesa è ga-rantita da risorse proprie, senzacontare sui trasferimenti.

Segue a pagina 2

all’internoa Tecnici, umanisti

e res pubblica.....................a pagina 2

a Conosciamo la

Costituzione...................a pagina 3

a Bando per la creazione

di impresa.........................a pagina 3

Incontriamo...Ing. Nazario Proietto fondatore della AMP Italia Tyco Elettronics srl

Nel Vastese pressione fi-scale bassa ma necessitàdi trasferimenti pubblici.

Numero 2:inPiazza 19/11/2010 14.51 Pagina 1

Page 2: InPiazza n°2

Ivenerdì del mese di ottobre hofrequentato, in quanto inge-

gnere, un corso per le verifichesismiche delle costruzioni allaluce delle nuove norme vigentiora in Italia. In una lezione il re-latore dell’università La Sa-pienza di Roma, ha esortato amodificare l’approccio quando siintende intervenire sugli edificistorici: compito dell’ingegnere èdi avere non solo un approccioingegneristico ma innanzituttodi tipo storico, artistico, filoso-fico. Tanti sono spesso gli inter-venti edilizi succedutosi neltempo su una costruzione, cheessa giunge a noi come un orga-nismo complesso e articolato.Questa analisi multidisciplinareprevede un cambiamento meto-dologico e conoscitivo totale efondamentale, che richiede unapreparazione non solo scientificae tecnologica dell’ingegnere, maanche umanistica. Questa rifles-sione del professor Monti mi haaccompagnato per alcuni giorni.Ho riflettuto sulle responsabilitàche abbiamo come professionistie come uomini per la salvaguar-dia del patrimonio che abbiamoereditato e dell’impegno chedobbiamo assolvere per svol-gere compiutamente il nuovoprocesso di analisi suggerito dalprofessore. Mi sono chiesto setanto impegno e responsabilitàsono richiesti anche agli altri

campi professionali e alle di-verse attività intellettuali. Misono chiesto se anche coloro chesono addetti all’amministrazionedella “cosa” pubblica devono es-sere formati e informati sullastoria, sulla sociologia, sulla cul-tura, sull’arte, sulla filosofia,

sull’economia di quanto da loroamministrato. Nell’antica Greciao nella stessa Roma imperiale,da cui noi direttamente discen-diamo, chi si avvicinava alla fun-

zione pubblica era colui che ec-celleva anche per cultura perso-nale e si circondava di personecolte e di consiglieri che posse-devano un enorme bagaglio cul-turale generale e specifico. Oggi,nel mondo, in Europa, in Italiaaccade ancora questo? Se è ri-chiesto a me ingegnere di cono-scere la filosofia, l’arte, la storia,lo sociologia per intervenire suun singolo edificio, credo che sianecessario che chi amministridebba avere una conoscenza ge-nerale adeguata e una sensibilitàmarcata verso la comunità e lasua storia. Se è opportuno che iodeontologicamente non mi inca-richi di lavori che non sono dimia stretta conoscenza, è imba-razzante e triste avvertire a voltela mancanza di sensibilità versola “res” pubblica da parte di al-cuni amministratori. Ci si sentesmarriti nel sentire parlare di si-tuazioni reali con numeri e per-centuali che nascondono daparte dell’oratore pubblico soloun vuoto pneumatico. Forse ba-sterebbe chiedersi qual è l’annodella presa della Bastiglia e dallarisposta rendersi conto di qualepuò essere il proprio contributoalla comunità e quanta cono-scenza ancora dobbiamo acqui-sire per dirci pienamenteingegneri o amministratori.

Nicola Centofanti

L’autonomia finan-ziaria media dei 29Comuni aggregatidel Vastese è del32,16%, cioè le en-trate tributarie pro-capite dei residentidel Vastese garanti-scono solo il 32,16% dellaspesa pubblica necessa-ria. I Comuni più auto-nomi sono Gissi, con il72,82%, Vasto con il70,21% e San Salvo con il70,21%, mentre San Gio-vanni Lipioni, Casteglui-done e Tufillo sonoscarsamente autonomi. Ilvalore medio pro-capitedella pressione fiscale delvastese è di € 453,50, cor-rispondente al prelievomedio che pesa su ogniresidente per coprire leentrate tributare ed extra-tributarie dei Comuni. Lapressione fiscale più ele-vata è riscontabile nel Co-

mune di San Giovanni Li-pioni, con € 1.402,93 men-tre la più bassa èriscontrabile nel Comunedi Castelguidone. Se con-sideriamo che il prelievofiscale medio e l’autono-mia finanziaria della pro-vincia di Chieti risultanorispettivamente di €661,52 e 77,58% e quellodella Regione Abruzzo ri-spettivamente di € 593,85e 74,89%, si può conclu-dere che il Vastese purmostrando una minoreautonomia finanziaria ri-spetto ai dati provinciali eregionali, può vantare co-munque una minorepressione finanziaria pro-capite. Si rinvia, per unapiù completa compren-sione degli indicatori fi-nanziari, al sito delMinistero dell’Interno.

Massimiliano Gabriele

Tecnici, umanisti e res publica

La pressione fiscale nel VasteseComuni Abitanti Pres.Fin. Pres.Trib. Aut. Fin.

Vasto 39.811 523,68 401,68 70.21

San Salvo 19.093 508,66 424,32 69,33

Casalbordino 6.375 370,16 261,75 61,76

Cupello 4.917 571,66 337,84 60,01

Scerni 3.521 343,52 233,93 51,80

Gissi 3.026 485,72 312,15 72,82

Manteodorisio 2.595 334,43 221,39 55,14

Pollutri 2.347 366,33 257,19 37,08

Castiglione M.M. 1.976 414,47 144,68 18,86

Roccaspinalveti 1.482 354,93 124,69 16,91

Furci 1.143 357,38 144,86 23,31

Fresagrandinaria 1.113 528,11 256,56 29,16

Casalanguida 1.061 221,23 122,27 22,78

San Buono 1.044 305,10 188,50 28,38

Schiavi D’A. 1.023 838,75 205,03 16,81

Palmoli 1.011 277,44 160,07 24,31

Villalfonsina 1.008 283,34 243,63 39,14

Celenza S. T. 997 325,65 199,19 27,61

Torrebruna 990 309,30 199,54 30,63

Liscia 752 334,91 166,69 23,40

Lentella 731 641,47 260,39 25,86

Carpineto S. 713 351,15 120,09 14,82

Carunchio 697 385,93 209,02 25,62

Tufillo 493 408,93 135,11 13,53

Guilmi 451 570,07 190,04 16,08

Castelguidone 434 191,16 110,91 12,76

Dogliola 405 737,97 225,57 17,55

Fraine 403 407,02 161,01 15,32

San Giovanni L. 231 1402,93 241,70 11,78

TOTALE/MEDIA 97.609 453,50 215,92 32,16

Fonte: nostra elaborazione su dati Ministero dell’Interno

2

Numero 2:inPiazza 19/11/2010 14.51 Pagina 2

Page 3: InPiazza n°2

La regione Abruzzo rifinan-zia le misure per l’autoim-

prenditorialità attraverso iprogetti speciali "Fare im-presa" e "Autoimpiego”. Sitratta di nuova imprenditoria-

lità finanziata con 12 milioni e mezzo di euro, in parte afondo perduto, rivolti per lo più a disoccupati e inoccupati.ll progetto denominato "Creaimpresa", prevede corsi diformazione, rivolti in particolare a donne e giovani, oltre adisoccupati, lavoratori in cassa integrazione, ultracinquan-tenni e maggiorenni sotto i 30 anni disoccupati, per avviareun'attività imprenditoriale. Le attività finanziabili riguar-

dano i settori della produzione di beni, fornitura di servizie attività di commercio. Sono eleggibili le spese per la co-stituzione della società, la progettazione dell’intervento, lostudio di fattibilità e il piano di impresa (entro il limitemassimo del 3% delle spese ammissibili); l’acquisizione diimpianti, macchinari e attrezzature, le licenze, i brevetti e i

software specifici (entro il limite mas-simo del 5% del valore degli investi-menti) e le spese per investimenti edilied impiantistica (entro il limite mas-simo del 20% del valore degli investi-menti).

Barbara Marchetti

segue dalla primaQuali sono i fattori strategici sucui puntare?Vorrei distinguere tra la competi-tività che dipende dall’impresa ela competitività che dipende dalcontesto o Paese. La seconda è in-fluenzata negativamente da unafarraginosità burocratica che ap-pesantisce i costi. Per esempio, ilricarico che un’impresa italiana

d e v econsi-derares u lc o s t ol o r d odel la-v o r odi unos t i -p e n -

dio di un dipendenteè superiore a quelloche bisogna conside-rare operando in Ger-

mania, Francia e in diversi altriPaesi del mondo. Ci sono poi altriaspetti che l’imprenditore nonsolo può, ma deve influenzare esono quelli che io chiamoi fattori fondamentali eovvi: la competitività diprezzo, la competitivitàdi costo, la competitivitàdel servizio e di assi-stenza, la qualità e l’affi-dabilità del prodotto,oltre al valore in terminimonetari e in termini disoddisfazione del cliente. Un fat-tore addizionale, che và indivi-duato in base al settore,analizzando il mercato in manierautile, è di far sì che l’azienda possaottenere dal mercato una serie diinput e direttive per soddisfaremeglio degli altri il cliente.

Possiamo dare dei suggerimentialle istituzioni e alle imprese?Confrontarsi con il mercato perverificare ciò che il mercato effetti-vamente richiede, confrontarsicon altri, in modo da formulareuna serie di target strategici ov-vero di condizioni da creare con il

proprioi n t e r -vento, inm o d oda co-g l i e r ep i e n a -mente las o d d i -sfazione

del cliente. L’elemento che caratte-rizza l’efficacia dell’impresa è l’ap-plicazione quotidiana di questetecniche gestionali.

Vania Perrucci

Incontriamo... l’Ing. Nazario Proietto

Videointervista integrale su www.sansalvoinpiazza.itwww.sansalvoinpiazza.it

1861-2011. Il prossimo annol’Italia compie 150 anni e men-

tre le maggiori città del Paese pre-parano i festeggiamenti,l’attenzione si concentra sui sim-boli dello Stato nazionale. Traquesti, Il Canto degli Italiani, me-glio conosciutocome Inno diMameli, delquale a Lan-ciano si conser-vano rarissimeincisioni su di-schi a 78 giri eperfino il docu-mento sonoropiù antico, undisco per gram-mofono di 17cm di diame-tro, datato1901. Emblemadell'unificazione, scritto nel climadi fervore patriottico del 1847,venne adottato provvisoriamentecome inno nazionale della Repub-blica Italiana il 12 ottobre1946. Anche se nel verbale delConsiglio dei Ministri di quel

giorno si legge che sarebberostate emanate specifiche disposi-zioni legislative in merito, la Co-stituzione repubblicana sancìall’art. 12 solo l'uso del tricolorecome bandiera nazionale, ma nonstabilì quale sarebbe stato l'inno.

Molte inizia-tive parla-m e n t a r i ,anche recenti,hanno tentatodi attribuiredignità for-male a “Fra-telli d'Italia”,ma ancoraoggi non èstata appro-vata alcunalegge o modi-fica costitu-zionale che

sancisca l’ufficialità dell’inno. In-tanto, in occasione delle celebra-zioni del 150° anniversariodell’Unità d’Italia il collezionistalancianese Domenico Pantaleone,che porta avanti da oltre vent’anniun’attività di ricerca e conserva-

zione di strumenti della riprodu-zione sonora nel tempo e ha rac-colto quasi l’intera discografianota dell’inno, produrrà un CDaudio con le cinque versioni piùsignificative de “Il Canto degliItaliani”. “Vogliamo promuoverel’ascolto attivo dell’Inno Nazio-nale, nella sua versione originale,oltre a rendere fruibile al pub-blico il patrimonio storico docu-mentale disponibile al riguardo”- ci ha spiegato Domenico, che nel2001 ha presentato ad una plateadi studiosi dell’università di Bo-logna una rara incisione dellaPhonotype di Napoli datata 1915e cantata da Giuseppe Godono.“Quella antica registrazione as-sume una rilevanza straordinarianell’ambito degli studi discogra-fici e storici in quanto testimoniala originaria formulazione dellestrofe dell’Inno Nazionale, ilritmo tipico delle prime esecu-zioni del ‘900 e il “grido” “Vival’Italia!”, conclusivo della quintastrofa, scomparso nelle riprodu-zioni recenti”.

Massimiliano Gravina

Art.12. - “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde,bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.

Conosciamo la Costituzione Italiana

12 milioni di europer la creazione di

impresa

Prima incisione 78 giri monofacciata dell’InnoMameli 1901 della casa discografica Zonofono

3

Numero 2:inPiazza 19/11/2010 14.51 Pagina 2

Page 4: InPiazza n°2

Periodico di informazione

Via Liquirizia, 50

66050 San Salvo (Ch)

Responsabile Editoriale

Associazione culturale “inPiazza”

Presidente

Silvio Calice

Direttore Responsabile

Massimiliano Gravina

Autorizzazione del Tribunale di Vasto n° 125/2010

Numero 2:inPiazza 19/11/2010 14.52 Pagina 3