InfoSOStenibile 51 > Aprile 2016

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ALL’INTERNO > TANTI EVENTI PER IL MESE DI APRILE Aprile Senza troppo trivellarci la te- sta con un referendum che cambierà ben poco la nostra politica energetica, diciamoci subito che l’unico vero voto a favore delle energie rinnovabili e a favore di un’altra econo- mia, l’unico voto a tutela della biodiversità e delle produzio- ni agroalimentari rispettose dell’ambiente e della salute, non lo si esprime con una semplice croce il 17 aprile, ma lo si dovrebbe praticare ogni di Diego Moratti segue a pagina 2 Prevenzione e salute Pagina 41 Allergie di stagione Fiori e starnuti 50.000 copie IN LOMBARDIA 50.000 copie IN LOMBARDIA 17 Aprile Referendum Trivelle Attualità Pagina 4 Le ragioni del sì e del no Pagina 10 Bergamo Slow Food Dal 9 aprile il Mercato della Terra Pagina 24 Brescia Società Inaugurato Ventunogrammi Pagina 32 Amianto Green Economy Incentivi e sgravi per il 2016 Se la cultura nutrisse il Belpaese PERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI Numero 51 | Anno VI | Aprile 2016 | www.infosostenibile.it 50.000 COPIE GRATUITE IN LOMBARDIA

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

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ALL’INTERNO > TANTI EVENTI PER IL MESE DI APRILE

2 0 1 6Aprile

Senza troppo trivellarci la te-sta con un referendum che cambierà ben poco la nostra politica energetica, diciamoci subito che l’unico vero voto a favore delle energie rinnovabili e a favore di un’altra econo-mia, l’unico voto a tutela della biodiversità e delle produzio-ni agroalimentari rispettose dell’ambiente e della salute, non lo si esprime con una semplice croce il 17 aprile, ma lo si dovrebbe praticare ogni

di Diego Moratti

segue a pagina 2

Prevenzione e salute

Pagina 41

Allergiedi stagione

Fiori e starnuti

50.000 copieIN LOMbARDIA

50.000 copieIN LOMbARDIA

17 AprileReferendum Trivelle

Attualità

Pagina 4

Le ragioni del sì e del noPagina 10

BergamoSlow Food

Dal 9 aprile ilMercato della Terra

Pagina 24

BresciaSocietà

InauguratoVentunogrammi

Pagina 32

AmiantoGreen Economy

Incentivi e sgravi per il 2016

Se la cultura nutrisse ilBelpaese

PERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI

Numero 51 | Anno VI | Aprile 2016 | www.infosostenibile.it 50.000 COPIE GRATUITE IN LOMBARDIA

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giorno, attraverso i nostri consu-mi abituali e i nostri stili di vita.Sono le nostre scelte quotidiane in realtà che favoriscono anco-ra fonti fossili, benzina, strade, nuove costruzioni, produzioni energivore, consumi di mas-sa, spreco alimentare: se pure bloccassimo le trivellazioni nei nostri mari, per soddisfare le esi-genze di consumo della nostra società dovrebbero comunque aumentare le petroliere o l’im-portazione di gas dall’estero. A meno che non si faccia il salto di qualità di passare da una so-cietà dei consumi a una più con-sapevole cultura dei consumi. Ce lo diciamo da sempre -ed è verissimo- che il primario car-burante dell’economia italiana potrebbe essere l’immenso pa-trimonio storico, architettonico e paesaggistico unico al mon-do, l’eccellenza di giacimenti eno-gastronomici che derivano da una fortunata varietà geo-grafica delle nostre terre e che si uniscono a sapienti tradizioni locali. Il turismo potrebbe essere una risorsa economica e occu-pazionale capace di far tesoro delle nostre invidiabili condizioni climatiche e ambientali, delle no-stre ineguagliabili località d’arte e -caratteristica tutta italiana- di una miriade di piccoli borghi sto-rici ricchissimi di storie e folclo-re. Eppure la cultura che manca non è tanto la possibilità di fruire di consumi culturali anche di ele-vato spessore, di festival letterari o musicali, di rinomate occasio-ni culinarie o di onnipresenti pro-dotti tipici. La cultura che manca è quella di vedere dentro ogni gesto e ogni azione la parte di un tutto, di riconoscersi in un’idea di società che ciascuno di noi co-struisce giorno per giorno e che

scaturisce dalla somma delle scelte individuali. Quanti vedono nei consumi culturali una scelta di promuovere una risorsa eco-nomica e professionalità da con-siderare prioritarie per la società, piuttosto che il semplice appa-gamento di un desiderio perso-nale per riempire magari un po’ di tempo libero? Quanti colgono la differenza tra acquistare presso Mercati dei produttori o di artigiani gestiti da associazioni, cooperative o ne-gozi di vicinato che hanno alla base una filosofia riconosciuta e una visione della società legata

concretamente ad azioni ecolo-gicamente sostenibili e quanti in-vece sono i mercatini di prodotti alimentari o artigianali che sem-pre di più si improvvisano sulla base di slogan o tendenze del momento?Votare al referendum è impor-tante se si vuole dare un segnale politico di attenzione, ma è più importante usare più spesso la bici o i mezzi, muovendoci sen-za pensare esclusivamente alla comodità dell’auto personale o del parcheggio a portata di ma-no. È più importante scegliere di trascorrere una o tante domeni-

che tra amici al museo, in parchi o fattorie didattiche, nei piccoli borghi caratteristici o immersi nella vera natura. Andare a fare la spesa sapendo di compiere -questo sì- un atto politico che influisce sul tipo di produzioni e di economia che si vuole favo-rire. Se mangiamo solo pizza d’asporto nei fast food o nei bar, i nostri giovani troveranno lavo-ro solo come pony pizza; se ri-maniamo inchiodati ai cellulari e alle pay tv non lamentiamoci se poi le uniche occasioni oc-cupazionali vengono offerte dai call center legati a questi servizi.

Se compriamo prodotti senza guardare l’etichetta dove -a fa-tica- si può intuire che le mate-rie prime usate e il lavoro sono eseguiti all’estero, magari in con-dizioni poco o per nulla tutelate, non lamentiamoci se la nostra agricoltura e la nostra economia sono in difficoltà o se orde di im-migrati impoveriti lasciano le lo-ro terre invase da multinazionali che noi stessi alimentiamo con i nostri consumi. Certo in tutto questo il ruolo dell’informazione e dei mass media è cruciale, ma la ricerca stessa di informazioni affidabili è anch’essa una forma di consumo responsabile di cul-tura, tanto più in un epoca dove ogni “sparata” diventa virale e i dibattiti sono solo contrasti di posizioni preconcette che non argomentano quasi mai i loro contenuti. Piuttosto che scaldar-ci buttando sempre tutto in una politica di scontri che si gioca tra Facebook e mass media, piutto-sto che arrovellarci solo quando c’è un referendum, se voglia-mo che sia una certa cultura e una certa economia a nutrire il Belpaese, più che il sottosuolo occorre scavare tra la superfi-cialità degli slogan, per votare ogni giorno attraverso i nostri consumi abituali o, meglio an-cora, attraverso una più consa-pevole, informata e sostenibile, cultura dei consumi.

Diego Moratti

Editoriale

Segue dalla prima pagina

“Il salto di qualità è passare da una società dei consumi a una più consapevole «cultura» dei consumi”

Davide Albanese, Mara D’Arcangelo, Livia Salvi, Laura Spataro, Eliana Banovci, Elena Pagani, Elisa Troiani, Iolanda Stanzione, Angela Garbelli, Silvia Cesana, Martina Pugno, Alice Motti, Laura Landi, Valentina Mangili, Nicola Mannara, Rossana Madaschi, Michele Visini, Sheela Pulito, Ilaria D’Ambrosi

Hanno collaborato a questo numero:

Recapiti Redazione:

Via Broseta, 12124128 Bergamo (zona Loreto)Tel. +39 035 [email protected]

www.infosostenibile.it

PERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI

Registrazione:Tribunale di BergamoN. 25/10 del 04/10/2010Registro stampa periodici

Chiuso in redazione5 Aprile 2016

© Copyright 2015. Tutti i diritti non espressamente concessi sono riservati.

Free Press > 50.000 copie EditoreMarketing km Zero SrlsDirettore Responsabile Diego MorattiCaporedattriceAngela GarbelliRedazioneSilvia [email protected] Togni - Roberta SpinelliProgetto Grafico e impaginazione Nello [email protected] CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.itPubblicitàMarco Rossi - Tel. +39 335 [email protected]

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S o m m a r i oAttualità

In PrImo PIano 4. Arrovellarsi sulle trivelle6. Il museo si rinnova o almeno ci prova7. Di chi è la Street Art?8. Castelli aperti ai turisti e all’arte. Andy Warhol in mostra a Pagazzano10. Mercato della Terra di Bergamo. Cibo e biodiversità diventano cultura12. Food sharing: buone pratiche dal mondo

BergamoSOStenibile14. Bergamo tra le città più smart d’Italia14. BergamoLED: eco-luci in città15. L’Orto Botanico riapre le porte alla primavera16. Fiera dei Librai Bergamo17. Sorella Terra 201617. “Risorse”: un percorso per cittadini ben informati18. Festival dell’Ambiente 201620. “Figure e ritratti” interpretati dal Circolo Artistico Bergamasco20. Voglia di bicicletta rosa21. ViviRomano SOStenibilmente da maggio a settembre…e tutto l’anno22. Cooperativa Areté. Occasioni di riscatto a partire dalla terra

BresciaSOStenibile24. Ventunogrammi25. Fiera del Bambino Naturale26. Ri-vesti il mondo di valore

MantovaSOStenibile27. Ortobello

CremonaSOStenibile28. A Casalmaggiore (Cr) percorsi ciclabili a misura di bambino28. Una pianta per ogni bambino29. Invasioni Botaniche

VareseSOStenibile30. Miele d’acacia, l’etichetta è servita30. BAFF 2016

ComoSOStenibile31. Sul Lago di Como il Now festival

Green EconomyEcologIa & ImPrEsE

32. Amianto in Lombardia. Incentivi e sgravi fiscali per il 201634. Delfino. Trasforma l’acqua in gas35. Milano Design Week. Fuori e dentro il Salone36. Vinitaly festeggia 50 anni37. Vinitaly celebrates its 50th birthday

Stili di vita e d’impresasocIEtà

38. Cambiare il modo di vedere lo stress può farci stare meglio?38. L’insostenibilità dell’abuso di sostanze39. Sulle orme di James Cook

alImEntazIonE & salutE40. Mondo latte e non solo41. Le allergie stagionali42. Ricetta della salute43. Frutta e verdura di stagione > Fragola e Sedano43. Le ricette > Cheesecake alle fragole / Polpette di Sedano

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Ormai da diverse settimane, an-che se spesso in sordina rispet-to ad altre notizie, sono partite le campagne pro e contro trivelle. Il 17 aprile saremo chiamati a votare tramite referendum sul-la questione. Di cosa si tratta esattamente? Fin troppo facile perdersi nella leggerezza degli slogan che inneggiano a imma-ginari apocalittici con gabbiani intrappolati da colate di petro-lio e trivelle minacciose da una parte, e dall’altra lavoratori sul lastrico e il ritorno alle pietre fo-caie per il sacro caffè mattutino. Sono nove le regioni che hanno richiesto il referendum (Basilica-ta, Calabria, Campania, Liguria,

Marche, Molise, Puglia, Sarde-gna, Veneto) con l’intenzione di fermare le trivellazioni e mettere fine alla ricerca e all’estrazione di petrolio e gas nei mari italiani, al-meno entro il limite di 12 miglia nautiche dalla costa che defini-sce le acque territoriali.Mentre già si profila uno schie-ramento netto, occorre soffer-marsi più lungamente sul testo del quesito che ci verrà sotto-posto onde evitare di sbarrare caselle sull’onda del sentimento comune. Il referendum riguar-da la durata delle concessioni per estrarre idrocarburi; di nor-ma trent’anni ma la compagnia concessionaria può chiedere

una prima proroga di dieci anni e altre due di cinque ciascuna. La legge di stabilità 2016 vorreb-be allungare una concessione in modo indefinito ed ecco quindi che il quesito ci chiede se vo-gliamo o meno abrogare la fra-se “per la durata di vita utile del giacimento”. Per rigore di crona-ca, non si tratta quindi di impe-dire nuove trivellazioni, ma della possibilità per gli impianti già esi-stenti di continuare a operare fi-no a che i giacimenti sottostanti non saranno esauriti. A prescindere dal referendum, secondo la legge già in vigore, all’interno delle 12 miglia non si possono effettuare nuove tri-

vellazioni mentre fuori sì; il voto inoltre riguarda soltanto 21 con-cessioni che si trovano entro questo limite.Quanto incidono le nostre risor-se in termini di bilancio energe-tico?Il gas che viene prodotto in Italia e che soddisfa circa il 10% del fabbisogno nazionale, per quat-tro quinti viene estratto dal ma-re, così come un quarto di tutto il petrolio presente in Italia.In altri termini, secondo le valuta-zioni del Ministero dello Sviluppo Economico, le riserve certe nei nostri fondali marini ammonta-no a 7,6 milioni di tonnellate di petrolio e stando ai consumi at-

tuali, coprirebbero il fabbisogno nazionale per sole sette settima-ne. Si arriverebbe a 13 mesi se contassimo anche le riserve su terraferma. I 53,7 milioni di me-tri cubi di gas, invece, incidono maggiormente sul nostro bilan-cio energetico.

› Le ragioni del SÍ

I promotori del referendum, sostenuti dalle principali orga-nizzazioni ambientali come Le-gambiente e WWF ma anche da movimenti come No triv, ne fanno soprattutto una questione politica: votare sì rappresente-rebbe un segnale forte per av-

Arrovellarsi sulle trivelleIl referendum del 17 aprile sulla durata delle concessioni per estrarre idrocarburi ci invita a prendere posizioneMa la scelta è meno scontata di quanto possa sembrare

In Primo Piano

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versare le scelte energetiche che il governo sta portando avanti. Durante la recente Cop 21 di Parigi sul clima, l’Italia si è impegnata a intraprendere una “transizione” verso le energie rinnovabili per contenere il riscal-damento globale, eppure non ci sono segnali che facciano inten-dere un investimento in questa direzione.Per quanto concerne gli effet-ti ambientali, i sostenitori del sì rimarcano che le tecniche adot-tate per le ricerche in mare sono invasive; viene utilizzato un “air gun”, fucile ad aria compressa che spara bolle d’aria ad alta fre-quenza sui fondali per provocare onde d’urto e l’impatto di questo trattamento sulla fauna marina è problematico. Nell’alto Adriatico inoltre c’è il rischio di “subsiden-za”: estrarre il gas provoca un forte rischio che i fondali spro-fondino e per la laguna veneta sarebbe il colpo di grazia.Anche il turismo potrebbe ri-sentirne: le piattaforme arre-cherebbero danni al paesaggio

compromettendo la bellezza della costa e la fruizione dell’area da parte dei visitatori. «Ma pen-sate che i turisti continueranno a venire se gli riempiamo il mare di trivelle?», chiedeva il presidente del consiglio regionale del Vene-to, Roberto Ciambetti, presen-tando la campagna referendaria il 7 marzo scorso. Altro punto dolente, la possibile perdita di posti di lavoro: Mauri-zio Marcelli, responsabile del di-partimento salute e sicurezza del lavoro della Fiom-Cgil sminuisce l’entità del problema affermando che le piattaforme hanno biso-gno di manodopera solo nella fase di trivellazione, poi lavorano in remoto. E comunque l’organi-co perso sarebbe ampiamente compensato se si investisse nel-le energie rinnovabili e in settori industriali compatibili.

› Le ragioni del NO

Il referendum non modifica la possibilità di compiere nuove trivellazioni oltre le 12 miglia e

nemmeno la possibilità di cer-care e sfruttare nuovi giacimenti sulla terraferma. Per i sostenito-ri del no questo implica che se gli impianti venissero dismes-si prima del tempo le spese di ammortamento si farebbero più ingenti, perché l’impianto non verrebbe utilizzato per l’intera vita operativa per cui era stato progettato.Per quanto riguarda i rischi ambientali, la comunità del no sostiene che continuare l’estra-zione di gas e petrolio permetta di limitare l’inquinamento: di-sporre sul territorio di circa il 10% del gas e del petrolio che utiliz-ziamo, evita il transito per i porti italiani di centinaia di petroliere ogni anno, oltre a rappresenta-re un baluardo di resistenza –al-meno simbolica– all’egemonia delle super potenze energeti-che, Russia ed Emirati Arabi in primis. Gli impianti che saranno oggetto del referendum, inoltre, estraggono fondamentalmente metano, che è una fonte meno dannosa del petrolio e ancora per molti versi insostituibile.Il legame tra trivelle e turismo? I dati circa un effettivo danneggia-mento non sono stati dimostrati e un primo sguardo lascerebbe intuire che la connessione non sia propriamente immediata, vi-sto che sia Emilia Romagna sia Basilicata (le regioni con il più al-to numero di trivelle) sono quelle con il settore turistico più in sa-lute.La perdita di posti di lavoro non sarebbe invece da sottovaluta-re: secondo i sostenitori del no,

migliaia di persone lavorano nel settore e la fine delle conces-sioni comporterebbe tagli net-ti all’organico. Nella provincia di Ravenna l’offshore impiega direttamente o indirettamente quasi settemila persone.

Votazioni senza esito

A fronte delle considerazioni fat-te, prendere posizione è meno immediato del previsto. Occorre però fare chiarezza su un punto che entrambe le parti sembrano tralasciare: la nostra votazione, diversamente da come si è in-dotti a credere da slogan sbriga-tivi, non legittima né impedisce le trivellazioni in Italia, con tutti i pro e i contro che queste implicano. Come spesso accade, saremo chiamati a votare su un cavillo di una legge che già è in vigore, la cui permanenza o abrogazione non cambierà sostanzialmente lo stato di cose. Sembra però che sia chi si indigna con gli stri-scioni del “vota SÍ”, sia chi scri-ve fumosi articoletti a favore del NO, si lasci travolgere dalla foga di un voto politico, che di politico dovrebbe avere ben poco. Que-sto tortuoso arrovellarsi su un comma, permette di distoglie-re l’attenzione dei più dalla vera questione, ovvero la mancanza di una politica a lungo termine a favore delle energie rinnovabi-li, rimasta sotto i riflettori giusto il tempo di un paio di strette di mani.

Mara D’Arcangelo

Arrovellarsi sulle trivelleIl referendum del 17 aprile sulla durata delle concessioni per estrarre idrocarburi ci invita a prendere posizioneMa la scelta è meno scontata di quanto possa sembrare

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Attenendoci ai numeri ufficia-li, il 2015 può essere tranquil-lamente considerato l’anno di grazia dei musei italiani: «Circa 43 milioni di persone hanno vi-sitato i luoghi della cultura statali generando incassi per circa 155 milioni di euro che torneranno interamente ai musei attraverso un sistema premiale che favori-sce le migliori gestioni e garanti-sce le piccole realtà. Per la storia del nostro Paese è il miglior ri-sultato di sempre, la crescita dei visitatori e degli incassi è signifi-cativa: +6% i visitatori, +14% gli incassi, +4% gli ingressi gratu-iti». Queste le ragguardevoli stime riportate da un radioso Dario Franceschini, Ministro dei be-ni e delle attività culturali e del turismo. L’exploit si accompa-gna alla riforma promossa dal MIBACT, entrata da poco nella

sua seconda fase operativa (la prima sancì l’autonomia tecni-ca, scientifica e contabile dei 20 maggiori musei nazionali) che condurrà alla formazione dei Poli Museali Regionali, ere-di delle ormai vetuste, innume-revoli soprintendenze per quel che concerne la designazione dei direttori. Così come preve-de il modello dell’ICOM (Inter-national Council of Museums), a cui i legislatori si sono ispirati, i musei pubblici dovranno poi do-tarsi di uno statuto e articolarsi in aree di professioni: accanto alla figura dirigenziale verrà no-minato un curatore e conserva-tore delle collezioni nonché un responsabile dei rapporti con il pubblico dedito al marketing e al reperimento dei fondi, figura cardine di un nuovo ordinamen-to ispirato a standard di matrice anglo-americana. Gli interventi

pianificati mirano a snellire l’ele-fantiaca macchina burocratica a capo del nostro patrimonio integrando la struttura statale con il know-how commerciale dei privati, liberi di insediarsi nei consorzi museali secondo le in-dicazioni dei direttori. Se da un lato questo adeguamento alle ri-chieste del mercato ottimizzerà gli utili valorizzando il “prodot-to”, dall’altro rischia di piegare agli interessi degli stakeholder i principi fondativi di ciò che re-sta pur sempre “un’istituzione senza scopo di lucro al servizio della società e del suo sviluppo” (è ancora l’ICOM a ricordarcelo). Nemmeno la nouvelle vague fe-deralista incarnata dai suddetti Poli è priva di ombre: comuni e regioni godranno di una sovra-nità mai esperita e l’incognita dell’invadenza politica a scapito dei saperi tecnici diverrà un te-

ma su cui pare doveroso riflette-re per tempo. Tornando invece alle ragguar-devoli cifre sbandierate dal Mi-nistero non possiamo esimerci dal precisare che stiamo assi-stendo a un vero e proprio fe-nomeno di oligopolio: il 50% dei visitatori viene infatti assorbito dal 5% dei musei. Pochi offeren-ti sequestrano gran parte della domanda, dunque per ogni Pi-nacoteca di Brera registriamo la sofferenza di molte piccole real-tà, al netto del prestigio ogget-tivo delle loro collezioni. Viene facile immaginare come gli in-vestimenti dei privati favoriranno ulteriormente le inflazionate ec-cellenze, garanti di ritorni eco-nomici ingenti, mentre il museo etnografico della propria provin-cia, ad esempio, potrebbe pati-re ancor di più la sua marginalità (lo scabro gergo pubblicitario

parlerebbe di effetto branding). A tal proposito non dimentichia-mo che ogni anno circa il 72% degli italiani evita accuratamen-te di recarsi a una qualsiasi mo-stra, una diserzione inaudita, rimediabile solo attraverso la didattica specializzata e una au-spicabile collaborazione con le scuole. Non basta allora pensa-re di riscuotere semplicemente dei diritti d’autore dallo smisu-rato giacimento artistico a cielo aperto che l’Italia si ritrova a es-sere perché il mouseion, inteso come luogo caro alle muse, ri-chiede cura e una seria proget-tualità a lungo termine.La riforma muove da una volon-tà di rinnovamento sì costruttiva ma con enormi margini di mi-glioramento. Attendiamo fidu-ciosi?

Davide Albanese

Il museo si rinnovao almeno ci provaI dati forniti dal Ministero suggeriscono un cauto ottimismoma la riforma convince solo in parte

In primo piano

Via Stabiana, Scavi archeologici di Pompei

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Nelle ultime settimane si è ac-ceso un originale dibattito sul-la Street Art. La scintilla che ha fatto infiammare la polemica è stata la (re)azione del noto street artist Blu all’estrazione di alcune sue opere dai muri della città di Bologna: murales strappati alla strada per essere esposti in un museo cittadino, in occasione della mostra “Street Art: Banksy & co.”. In disaccordo con l’ap-propriazione delle sue opere da parte degli organizzatori dell’e-sposizione, l’artista ha deciso di far sparire sotto una colata di vernice grigia i suoi murales su-perstiti. Com’era prevedibile, nel giro di poche ore la notizia ha fat-to il giro del mondo. Del resto nel panorama della Street Art sono pochi i nomi ascesi alla notorietà internazionale e Blu è tra questi (nel 2011 The Guardian lo ha in-serito nella lista dei 10 migliori street artist in circolazione).

L’artista ha realizzato opere in moltissime città: New York, Buenos Aires, Londra, Vienna, Berlino, Praga e Barcellona, per citarne alcune, ma è proprio il capoluogo emiliano ad aver se-guito la carriera di Blu fin dagli esordi. Qui l’artista ha iniziato a lasciare sui muri le tracce del suo passaggio fin dal 1999. Dunque, i muri di Bologna come un album di ricordi, conservavano la storia della sua carriera, documenta-vano oltre vent’anni di attività du-rante i quali da writer talentuoso e sconosciuto è diventato artista di fama mondiale. Blu certamente sapeva che cancellando le sue opere non avrebbe colpito soltanto gli or-ganizzatori della mostra ma an-che la gente, i bolognesi, che amavano quei murales e ne an-davano fieri. Tenendo conto di questi fatti, la decisione dell’ar-tista appare ancora più estrema,

ma necessaria. L’unico modo per definire la sua opera e pro-teggerla è stato farla sparire e ridefinire la frontiera tra outsider art e musealizzazione. Blu, nelle sue opere, punta i riflettori sul-le contraddizioni della società e

che cosa c’è di più contradditto-rio di un’esposizione di opere di Street Art prelevate direttamente dalla strada, finanziata dalla più grande fondazione bancaria cit-tadina? In primo luogo la Street Art vive nel momento in cui ha un messaggio da trasmette-re e parla ai passanti, alla città, al mondo. Gli street artist sono interlocutori ironicamente in-disciplinati, mettono a nudo le ingiustizie della società, sono antagonisti della cultura ufficiale sia nei contenuti che nelle mo-dalità d’azione (ricordiamo che realizzare graffiti è illegale e, se

un artista viene sorpreso mentre è all’opera, deve pagare multe salatissime). I murales non sono destinati alla contemplazione e il loro valore estetico è accesso-rio: con il passare del tempo so-no destinati a rovinarsi, subire le intemperie, invecchiare, sgreto-

larsi insieme ai muri perché han-no senso solo nel nostro tempo e nelle nostre strade. Sottrarre alla strada questo tipo di opere disinnesca la loro carica ironica e dissacratoria; accumularle in uno spazio espositivo e far pa-gare un biglietto per vederle si-gnifica considerarle solo mere raffigurazioni. Dunque alla do-manda “Di chi è la Street Art?” si potrebbe rispondere che ap-partiene al contesto stesso: all’artista che l’ha concepita e realizzata, ai muri che fanno da supporto, alle contraddizioni del nostro tempo, alla storia della città, a ogni passante che guar-dandola ha sorriso, si è stupito, arrabbiato, ha riso sotto i baffi e, osservando quell’opera, si è fer-mato a riflettere. In questo senso la scelta di Blu è estremamente coerente e si pone in linea con ciò che l’artista ha sempre fatto: il muro grigio comunica quanto un murales e pone una pietra miliare nella sua denuncia delle contraddizioni.

Livia Salvi

Il dibattito intorno all’artista Blu eai murales strappati per la mostra di Bologna

Di chi è la Street Art?

“Blu certamente sapeva che cancellando le sue opere non avrebbe colpito soltanto gli organizzatori della mostra ma anche la gente, i bolognesi che amavano quei murales e ne andavano fieri”

“L’unico modo per definire la sua opera e proteggerla è stato farla sparire e ridefinire la frontiera tra outsider art e musealizzazione”

“I murales non sono destinati alla contemplazione e il loro valore estetico è accessorio”

Foto in alto:Bologna, XM24. 12 marzo 2016. La cancellazione di Occupy Mordor. Foto da GiapFoto a sinistra:Bologna, XM24. Il muro grigio dopo la cancellazione. Foto da Giap

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Una mostra come non se ne vedevano da anni nella pianura bergamasca, che porta un arti-sta del calibro di Andy Warhol in un castello, quello di Pagazzano (Bg), simbolo di una recente ri-scoperta di un patrimonio fino-ra poco valorizzato. A Calcio un castello privato per la prima volta aprirà al pubblico per una “set-timana della cultura” organiz-zata dal Comune di Calcio dal 23 aprile al 1 maggio. Un’altra mostra d’arte contemporanea animerà Palazzo Barbò di Torre Pallavicina, un paese al confine tra Bergamo, Brescia e Cre-mona, altro esempio di piccolo centro che negli ultimi mesi ha saputo attirare centinaia di turi-sti grazie a un circuito di piccole realtà, pubbliche e private, che unendo i propri sforzi hanno sa-puto attrarre migliaia di turisti. Una serie di iniziative dal valore storico, artistico e culturale sta dunque ravvivando un territorio e il suo patrimonio tanto prezio-

so quanto spesso trascurato dai suoi stessi abitanti, all’interno di una pianura bergamasca dove fino a pochi anni fa svettavano, isolati, l’eccellenza del castello di Malpaga, il sontuoso palazzo Visconti di Brignano, il rinomato Santuario di Caravaggio e po-chissimi altri esempi. Il riscontro di un flusso turistico in costan-te crescita e la provenienza dei visitatori oltre i confini regionali lascia ben sperare chi in questi

anni ha investito in cultura e valo-rizzazione del territorio, benché al di fuori dei circuiti turistici più celebri e lontano dai musei più blasonati. Una riscoperta dalla consapevolezza degli stessi re-sidenti, poco inclini a conside-rare come attrazione turistica i borghi in cui abitualmente vi-vono, con le loro caratteristiche architetture medievali o le vivaci tradizioni locali rievocate in sva-riate festività e sagre. Non solo

mostre di un certo rilievo comin-ciano a impreziosire un territorio considerato da sempre ai margi-ni dei grandi eventi culturali, ma anche personaggi come Vittorio Sgarbi sembrano apprezzare sempre più luoghi finora poco considerati. Dopo aver inaugu-rato con la sua visita a sorpre-sa l’apertura della stagione 2016 del Castello di Malpaga, Sgarbi è tornato di sua iniziativa a visitare il maniero colleonesco, mentre

il 12 aprile terrà una conferenza alla mostra di Andy Warhol e l’I-talian Pop. Una attenzione gene-ralizzata che forte delle migliaia di turisti che da quasi un anno stanno apprezzando località al di fuori di qualsiasi tradizione turistica fa ben sperare nell’inve-stimento complessivo in cultura e patrimonio storico artistico del territorio.

D.M.

Fare rete tra piccoli borghi medievali, manieri e palazzi per investire nella cultura locale e generare economia del turismo

Castelli aperti ai turisti e all’arteAndy Warhol in mostra a Pagazzano

La mostra di Warhol al castello di PagazzanoLa visita di Sgarbi a Malpaga

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Sarà aperta fino al 2 maggio la mostra “Andy Warhol e l’Italian Pop”, ospitata nella Sala del torchio presso il Castello di Pa-gazzano (Bg), una mostra che celebra la carriera del grande ar-tista statunitense: sono ben set-tanta le opere originali di Warhol in esposizione, tra cui le note serigrafie raffiguranti Marilyn Monroe, la serie “Ladies & Gen-tlemen”, le copertine discografi-che dei Velvet Underground, ma anche disegni, negativi fotogra-fici e una sezione dedicata alla parte cinematografica. Accanto ai lavori più iconici e d’impatto sono presenti opere meno co-nosciute, offrendo così al pub-blico un percorso espositivo in grado di far emergere il valore dell’artista, nonché la portata rivoluzionaria dei suoi “prodot-ti” artistici. Questi prodotti sono manifesto di una realtà caotica e consumistica che caratterizza l’America degli anni Cinquanta, dove tutto diventa merce, dai barattoli di zuppa Campebell’s, alle celebrità come Elvis e Ma-

rilyn, alle stesse relazioni umane riprese da Warhol nei suoi film, che si svuotano a causa della perdita di valori di una società che si abbandona al superficia-le. Un legame molto forte con il tema della contemporanei-tà, che si sviluppa anche nelle opere degli otto esponenti della Pop Art italiana -Baruffi, Diaz-zi, Fortuna, Giardina, Lodola, Roncarà, Rotella e TvBoy- che affiancano Warhol in questa mostra. Tra le sale del castello di Pagazzano si susseguono così i “Centomini” di Alejandro Ronca-rà, che riduce la società a tanti identici soldatini colorati, le cari-cature di TvBoy che raffigurano personaggi dell’attualità in chia-ve ironica e satirica, o ancora i grandi dipinti di Andrea Baruffi che, in un’atmosfera surreale, mostrano non solo la conviven-za ormai utopistica tra la natura e la città, ma anche una società anestetizzata di fronte alla spet-tacolarità degli eventi. Attraverso questo percorso artistico, che parte da Warhol per arrivare agli

artisti di oggi, il visitatore è invi-tato a una riflessione sulla sua contemporaneità. La mostra di Pagazzano rappresenta un salto di qualità importante nell’offerta culturale della zona: permette di approcciare uno degli artisti che ha maggiormente influenzato l’arte del ventesimo secolo, ma rappresenta anche un momento per approfondire la conoscen-za di se stessi e della propria cultura, all’insegna di un bino-mio fondamentale: il patrimonio culturale mondiale che si sposa con il patrimonio locale e le sue tradizioni. Un po’ come se fosse la tradizione ad introdurre il visi-tatore ad una mostra di così forte stampo contemporaneo. Que-sto dialogo tra contemporaneità e memoria storica si sviluppa an-che all’interno della cinta mura-ria con la possibilità di abbinare alla visita alla mostra dedicata a Warhol, anche quella relativa al percorso storico e archeologico del castello.

Sheela Pulito

Castelli aperti ai turisti e all’arteAndy Warhol in mostra a Pagazzano

Dialogo tra contemporaneità e passatocon gli artisti della Pop Art

I Libri Einaudi 1933-1983Milano - Galleria Gruppo Credito ValtellineseFino al 23 aprile 2016. Mezzo secolo di grafica editoriale

Matisse e il suo tempoTorino - Palazzo ChiableseFino al 15 maggio 2016. Opere di Matisse e maestri a lui contemporanei(Picasso, Modigliani, Renoir, Mirò…)

Ryan Mc Ginley. The four seasonsBergamo - GAMeCFino al 15 maggio 2016

Rashid JohnsonBergamo - GAMeCFino al 15 maggio 2016

Salvare la memoria(la bellezza, l’arte, la storia). Storie di distruzioni e rinascitaMuseo Archeologico Nazionale di MantovaFino al 2 giugno 2016

Simbolismo. I fiori del maleMilano - Palazzo RealeFino al 5 giugno 2016

Robert Doisneau. Le merveilleuxquotidienArengario di MonzaFino al 3 luglio 2016

Umberto Boccioni. Genio e memoriaMilano- Palazzo RealeFino al 10 luglio 2016

Edward HopperBologna -Palazzo Fava - Palazzo delle EsposizioniFino al 24 luglio 2016

21st Century. Design after DesignXXI edizione della Triennale di MilanoDal 2 aprile al 12 settembre 2016

Maria Callas. The exhibitionVerona - Arena Museo Opera (Amo)Fino al 18 settembre 2016

Tranquillo Cremona e la ScapigliaturaPavia - Scuderie del Castello VisconteoFino al 5 giugno 2016

Joan Mirò. La forza della MateriaMilano - MUDECFino all’11 settembre 2016

Le principali mostre in Lombardia che vi suggeriamo

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ANDY WARHOL›

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Dopo l’esperienza di Milano alla Fabbrica del Vapore e di Brescia presso il Castello di Padernello, il Mercato della Terra di Slow Fo-od sabato 9 aprile arriva anche a Bergamo, proprio in un luogo che già in epoca medievale fu area di mercato della città: Piaz-za Dante, a ridosso del Sentie-rone e della Domus. L’intenzione degli organizzatori coincide in-fatti con la volontà di riportare d’attualità lo spirito dei mercati di un’altra epoca, quando l’in-contro fra produttori, artigiani e cittadini era la chiave di volta di un’economia di relazione, che vedeva al centro il rapporto fra le persone e lo sviluppo del pro-prio territorio e, di conseguenza, di un’intera comunità. Ogni secondo e quarto sabato del mese dunque, dalle 9 alle 14, una trentina di produttori e arti-giani del territorio bergamasco e lombardo proporranno le pro-prie produzioni all’insegna di un cibo buono pulito e giusto, i tre aggetivi capisaldi del-la filosofia di Slow Food, l’associazione che da anni si batte a livello in-ternazionale per ridare al cibo e alle produzio-ni alimentari quella di-gnità culturale che si è persa con l’avvento dei consumi di massa, omologati e spersonaliz-zanti, tipici dei fast food e delle catene multinazionali. Un valore educativo e formativo, non solo di vendita e acquisto di prodot-ti, ma legato a uno scambio e a una sensibilizzazione all’alimen-tazione, vista come atto finale di un processo produttivo e cultu-rale, oltre che momento di edu-cazione al gusto e, soprattutto, al valore della biodiversità.Con un grande obiettivo in più: far sì che i consumi alimentari sani e sostenibili diventino una moda-lità di consumo quotidiana, una pratica diffusa e costante. La re-te nazionale e internazionale dei Mercati della Terra di Slow Food ha l’ambizione di creare occa-sioni di acquisto di produzioni, controllate e di qualità, rispetto-se dell’ambiente, delle tradizioni locali e di chi ci lavora, e al con-

tempo di creare

occasioni frequenti e fruibili al fine di fare la spesa per il fab-bisogno quotidiano, non per occasioni straordinarie o per prodotti da consumare in via ec-cezionale.Per questo motivo l’offerta ali-mentare del Mercato copre tutte le referenze agricole presenti sul territorio: frutta, verdura, cereali e derivati, latticini, carni e salumi, pane e prodotti da forno, con-serve, miele, pesce, birra e vino. Alcune edizioni speciali ospite-ranno prodotti legati alla stagio-nalità provenienti da Presìdi o Comunità del Cibo da tutt’Italia e dall’estero. Il Mercato della Terra non è un semplice mercato con-tadino: oltre all’acquisto di pro-dotti locali di eccellenza, offre

la possibilità di consumare sul posto il cibo acquistato e quello preparato dalle cucine di strada, grazie alla disposizione di tavoli conviviali, uno spazio per socia-lizzare con altri utenti, trascorre-re del tempo con la famiglia e gli amici, oppure semplicemente usufruire del luogo aperto del Mercato.Per quanto riguarda il Mercato della Terra di Bergamo, l’offerta alimentare sarà coordinata con

l’esperienza e la collaborazione della Domus, con i suoi eventi e con la sua ristorazione, così co-me si ricercherà la collaborazio-ne con le attività commerciali e di ristorazione limitrofe, per far percepire a tutto il quartiere e alla città il valore aggiunto di un simile Mercato in pieno centro storico.«I Mercati della Terra sono un progetto politico, economi-co, sociale, culturale, agricolo, alimentare, ambientale, edu-cativo di Slow Food, in cui alla promozione delle filiere brevi e sostenibili si sommano il so-stegno ai piccoli produttori di

qualità, l’educazione alimenta-re e del gusto, la creazione di momenti importanti di socialità -spiega Lorenzo Berlendis, vice-presidente di SlowFood Italia-. Il marchio distintivo della nostra

Mercato della Terra di BergamoCibo e biodiversità diventano culturaDa sabato 9 aprile, in Piazza Dante, Slow Food inaugura l’appuntamento per fare la spesa direttamente con i produttori e gli artigiani del gusto

“L’alimentazione è l’atto finale di un processo produttivo e culturale, oltre che momento di educazione al gusto e, soprattutto, al valore della biodiversità”

“Ogni secondo e quarto sabato del mese, dalle 9 alle 14, una trentina di produttori e artigiani del territorio bergamasco e lombardo proporranno le proprie produzioni all’insegna di un cibo buono pulito e giusto”

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associazione è la tutela e valo-rizzazione della biodiversità sulla Terra, legata a doppio filo con le scelte alimentari e le produzioni agricole. È per questo motivo che intendiamo in ogni modo

favorire come cultura alimen-tare quotidiana un’abitudine al cibo di qualità, rispettoso di tre elementi imprescindibili: bontà organolettica, sostenibilità eco-logica dei processi produttivi, distributivi e di consumo e infine rispetto della giustizia sociale e della dignità di tutte le persone coinvolte nella filiera alimentare». «Il progetto dei Mercati della Ter-ra si basa su alleanze tra attori, istituzionali e non, del territorio –spiega Enrica Agosti, presidente di Slow Food Lombardia-. Nel caso specifico del Mercato di Bergamo l’alleanza include Slow Food Lombardia, articolato nelle

sue tre Condotte bergamasche, il Comune di Bergamo e tutte quelle associazioni e aziende del territorio che, attraverso intese e finalità comuni, vorranno co-struire una possibilità concreta di accesso a un cibo quotidiano buono, pulito e giusto. Il Mercato avrà luogo nella sua fase speri-mentale da aprile a luglio 2016 ogni secondo e quarto sabato del mese, dalle 9 alle 14. Un’at-tenzione particolare rivestirà l’a-

spetto educativo del Mercato, con approfondimenti e laborato-ri del gusto per tutte le età e tutti i livelli: educare i cittadini ad una corretta cultura alimentare signi-fica farli sentire “co-produttori” perché le loro scelte favorisco-no direttamente un certo tipo di produzione e di economia: man-giare è un atto produttivo -con-clude Agosti-. Siamo contro la spersonalizzazione del cibo e vogliamo in qualche modo esse-

re partecipi della sua produzio-ne, vogliamo conoscere le facce dei produttori e sapere come lavorano, incontrarli e parlarci per scegliere consapevolmente il modo in cui nutrire noi stessi, il pianeta e in definitiva per sce-gliere il mondo in cui desideria-mo vivere, nel rispetto dei tempi naturali, dell’ambiente e della sa-lute dei suoi abitanti».

Diego Moratti

Mercato della Terra di BergamoCibo e biodiversità diventano culturaDa sabato 9 aprile, in Piazza Dante, Slow Food inaugura l’appuntamento per fare la spesa direttamente con i produttori e gli artigiani del gusto

“Obiettivo: far sì che i consumi alimentari sani e sostenibili diventino una modalità di consumo quotidiana e una pratica diffusa e costante”

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Le pratiche di Food sharing, vale a dire le forme di condivisione del cibo, sono una delle possibili soluzioni a cui ricorrere per far fronte allo spreco di alimenti. Ciò che per qualcuno è in eccesso, prossimo alla scadenza o in avanzo può rappresentare per altri un’importante risorsa. Ecco qui alcune delle buone prassi ideate in giro per il mondo.

(Fonte: www.expo2015.org)

La rubrica è promossa da Punto Ristorazione srl

Esempi in diffusione di campagne di intervento e di sensibilizzazione contro lo spreco del cibo

Food sharingBuone pratiche dal mondo

dal supermercato alle associazioni > (belgio)

In Belgio, nei comuni di Herstal e di Namur, una nuova norma im-pone ai supermercati di donare i prodotti invenduti, ancora buoni, alle associazioni di volontariato che li ridistribuiscono alle perso-ne indigenti.

licenza di mangiare! (Finlandia)

A Helsinki, nell’area di Roihuvuo-ri, l’attenzione è sul food sharing di quartiere: gli abitanti posso-no portare il cibo in eccesso o usufruire di quello a disposi-zione grazie al progetto “Saa syödä!” (letteralmente “licenza di mangiare”) che è stato messo a punto da alcune società priva-te con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente.

cibo rimesso in circolo… in bicicletta (Portogallo)

A Lisbona con il progetto Re-food centinaia di volontari gi-rano in bicicletta per ristoranti, negozi di alimentari, panetterie, supermercati e case dei privati per recuperare il cibo avanzato e lo portano poi alle associazioni che si occupano di assistenza ai poveri sul territorio. Nel quartiere di Nossa Senhora de Fàtima so-no più di cento i locali che aderi-scono e più di 300 i volontari; a Telheira ci sono 200 volontari e 150 negozi iscritti.

recupero di cibo e sensibilizzazione sin da piccoli > (danimarca)

In Danimarca il movimento di consumatori Stop Wasting Fo-od porta avanti la lotta allo spre-co alimentare con campagne di sensibilizzazione nelle scuole, conferenze pubbliche e semina-ri. Inoltre, con la collaborazione di noti chef danesi ha realizzato una serie di ricettari, i Leftovers Cookbook, che spiegano come riutilizzare gli avanzi dei pasti per cucinare nuovi piatti.

com’è questo cibo? brutto ma simpatico > (Francia)

In Francia, la catena di supermercati Intermarché ha lanciato la campagna “Inglorious fruits and vegetables”, che mira a vendere gli ortaggi esteticamente brutti, ma buoni: la “frutta brutta” non ha mercato e quindi finisce direttamente dal campo alla discarica pur essendo perfettamente commestibile. Grazie a questa campagna frutta e verdura dalle forme strane vengono riabilitate e avvicinate alla sensibilità delle persone. Questi prodotti brutti ma simpatici si trova-no in un apposito banco nel reparto ortofrutta e hanno un packaging dedicato che ne sottolinea la bontà: in pochi mesi i negozi in cui la campagna è stata messa in atto hanno registrato un aumento delle vendite del 24%.

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Rossana MadaschiDietista Punto ristorazione eDocente di Scienza dell’AlimentazioneCell. +39 347 0332740 - [email protected]

negozi per la frutta brutta… ma buona (germania)

Sulla falsariga dell’esperienza francese in Germania è nata Ugly Fruits, una campagna di riabilita-zione della frutta esteticamente brutta ma nutrizionalmente buo-na lanciata da tre studenti. Gra-zie alla loro iniziativa ora limoni bitorzoluti, zucchine scolorite e carote deformi si trovano sugli scaffali dei supermercati e sulle tavole. Il sogno dei tre studenti, secondo quanto riportato dal settimanale Der Spiegel è quel-lo di vedere la nascita di punti “Ugly Fruits”: negozi che venda-no esclusivamente i prodotti che vengono rifiutati da altre catene.

scherzi della natura sulla tavola > (germania)

Sempre in Germania dal 2012 esiste Culinary Misfits, un’azien-da di catering che per realizzare i suoi piatti utilizza solo ingredien-ti scartati da ristoranti e super-mercati per via della loro forma non convenzionale o di qualche ammaccatura: frutta e verdu-ra che non rispettano canoni estetici e dimensionali diventano così ingredienti buoni e saporiti alla base di piatti che vengono preparati per feste, ricevimenti, eventi di ogni genere. L’idea è nata dalle due ex designer te-desche Lea Emma Brumasck e Tanja Krakowski, che hanno scelto l’ironia per il nome della loro iniziativa: “culinary misfits” significa infatti “scherzi della natura”, un concetto che si rifà all’aspetto estetico della frutta e della verdura ma sfata anche il luogo comune secondo cui il ci-bo è buono solo se è bello.

I frigoriferi di quartiere (germania-berlino)

Ancora in Germania, ma a Berli-no, nel cortile di un condominio del quartiere di Kreuzberg sono stati collocati dei frigoriferi che ospitano cibo appena scaduto o vicino alla scadenza o avanzi e frutta e verdura esteticamen-te brutti. Si tratta di frigoriferi condivisi, riempiti da volontari che si occupano di raccogliere eccedenze da aziende, negozi e ristoranti, ma anche da gente comune del quartiere.

I tesori... nei rifiuti (gran bretagna)

Rubies in the Rubble è un’espe-rienza inglese che dimostra co-me è possibile evitare lo spreco di cibo e allo stesso tempo af-frontare i problemi della disoc-cupazione e dell’esclusione sociale. Il progetto vuole realiz-zare un cambiamento nella co-munità locale offrendo impiego a individui meno fortunati in con-trotendenza rispetto alla cultura attuale dei rifiuti eccessivi, utiliz-zando frutta e verdura scartati per fare chutney e marmellate.

la condivisione di cibo è anche social (california)

Stanco di buttare i prodotti in-venduti della fattoria della sua famiglia, la Bloomfield Organics, Nick Papadopoulos ha lancia-to la piattaforma di communi-ty online CropMobster. Questo strumento consente agli agricol-tori, ai commercianti, ai ristorato-ri della San Francisco Bay Area di pubblicare avvisi in cui offrono eccedenze alimentari per la ven-dita, donazione, o il commercio. I messaggi vengono immediata-mente trasmessi attraverso il sito ai vari social media, tra cui Fa-cebook e Twitter. Dal suo lancio nel marzo 2013 CropMobster ha rimesso in circolo 500.000 £ di prodotti alimentari, circa un mi-lione di porzioni per persone, banchi alimentari, scuole e altri gruppi in difficoltà.

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Arrivano anche in centro le lampade LED,per un importante risparmio economico ed energetico

Un importante balzo in avanti per la città di Bergamo, che in solo un anno sale dalla 23ma alla 14ma posizione dello Smart City Index. La graduatoria è sta-ta stilata da Ernst and Young, col patrocinio di Agenzia per l’Italia Digitale e in collaborazio-ne con Ericsson, Tim e Indra. Utilizzando oltre 470 indicatori, EY analizza 116 città italiane, misurando la loro capacità di in-novare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini. Concorrono all’ottenimento del risultato le infrastrutture di rete, i “sensori” che rilevano le informazioni, le applicazioni e i servizi a valore aggiunto per i cittadini da par-te di soggetti pubblici e privati e le strategie messe in campo in termini di “smartness”. Com’e-ra facile aspettarsi, in testa alla graduatoria le città metropoli-tane; prima classificata Bolo-gna, davanti a Milano e Torino. Una piacevole sorpresa, invece, la crescita di una serie di cit-tà medie e medio-piccole, che marciano speditamente verso un concept di smart city di li-vello europeo. Bergamo è una di queste, subito dopo Genova e Padova, ma prima di Vene-zia, Verona, Bolzano, Monza e Napoli. Il punteggio totalizza-to dal capoluogo orobico è di 72,6 punti e si conferma in pri-ma fascia per i parametri “Infra-

strutture e reti”, “Sensoristica”, “Applicazioni e Servizi” e soprat-tutto “Vision e Strategia”. «L’intenzione –dichiara l’Asses-sore all’Innovazione del Co-mune di Bergamo Giacomo Angeloni– è quella di prosegui-re nella smartness con deter-minazione». In questo senso si muove l’iniziativa di espansione di BergamoWifi pubblico, che entro il 30 aprile sbarcherà in al-tri 9 quartieri cittadini: saranno Piazzale San Paolo, parco Ma-scagni (Longuelo), via Promessi Sposi (Villaggio Sposi), Via San Sisto/piazzale Emanuele Fili-berto (Colognola), Boccaleone (via Gasparini-Isabello), Redona (Parco Turani e chiesa), Malpen-sata (parco via Mozart), piazza Sant’Anna, Orto Botanico di Cit-tà Alta, Monterosso (piazza Pa-cati e giardino pubblico).

BergamoSOStenibile

Approvato a settembre, il piano BergamoLED è approdato in centro città: il 18 marzo i tecnici incaricati da A2A e dal Comu-ne hanno provveduto al cam-bio d’illuminazione nella zona da Porta Nuova a via Camozzi fino a Piazza Matteotti. Sono ormai oltre 11 mila, quasi il 75% del to-tale, i punti luce già sostituiti ed entro luglio si arriverà a 15 mila.«Un contributo importante per il rispetto degli obiettivi di Kyo-to 2020», dichiara l’assessore all’ambiente del Comune di Ber-gamo Leyla Ciagà, dai bene-fici importanti sulla città e sulla vita degli abitanti: non solo per il risparmio economico, come evidenziato dal bilancio di pre-visione del piano, pari a circa 350mila euro all’anno, ma an-che per l’impatto ambientale con 1600 tonnellate di CO2 in meno riversate nell’atmosfera.Ma i vantaggi del LED non fini-

scono qui: ogni anno potremo risparmiare 7 quintali di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, per via della mag-giore affidabilità e durata delle nuove lampade, inoltre saranno azzerati i danni del mercurio e di altre sostanze potenzialmente inquinanti che tutt’ora possono essere presenti nell’illuminazio-ne tradizionale pubblica. «Questa è la dimostrazione di come si possa rendere più effi-ciente la città, gestendo al me-glio il denaro dei contribuenti e migliorando le condizioni am-

bientali -sottolinea l’Assessore ai Lavori Pubblici e reti Marco Brembilla-. I nuovi sistemi per-mettono di migliorare anche la sicurezza dei luoghi pubblici, diminuendo le zone buie e con-centrando meglio verso il basso il fascio di luce»: un sistema vin-cente sotto ogni punto di vista. Nell’estate 2016 l’illuminazione verrà estesa ad altri dieci luoghi della città: il percorso pedonale via Galilei – da Vinci, della scalet-ta Santa Lucia, di via Muraschi, del percorso ciclopedonale della tram&bike via David – via Borgo Palazzo, dell’area verde di via Santa Croce, del tratto tra via Loreto – passaggio Filatoio, di via Ramera, del parco dell’Azza-nella, di via Finazzi e del parco di via Mascagni. Per una Berga-mo sempre più godibile anche di notte.

Laura Spataro

BergamoLED:eco-luci in città

Lo dicono i risultati Smart City Index 2016: la città si piazza al 14mo posto

Bergamo tra le cittàpiù smart d’Italia

“Sono ormai oltre 11 mila, quasi il 75% del totale, i punti luce già sostituiti ed entro luglio si arriverà a 15 mila”

Il punteggio totalizzato dal capoluogo orobico è di 72,6 punti e si conferma in prima fascia per i parametri “Infrastrutture e reti”, “Sensoristica”, “Applicazioni e Servizi” e soprattutto “Vision e Strategia”

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Ha riaperto il primo marzo la sezione di Città Alta dell’Orto Bontanico “Lorenzo Rota” di Bergamo, preannunciando l’ar-rivo della primavera nel capoluo-go orobico. Come dimostrano i numeri –20mila persone hanno annualmente visitato l’orto– i te-mi relativi alla botanica hanno un’attrattiva turistica sempre maggiore e costituiscono un’oc-casione di visibilità internazio-nale non da poco, considerato il notevole aumento di visitatori stranieri. «Tra le novità più im-portanti cui stiamo lavorando quest’anno –dichiarano il Di-rettore Gabriele Rinaldi e il col-laboratore Francesco Zonca– il progressivo rinnovo della cartel-linatura e l’integrazione delle im-magini realizzate da detenuti del progetto Effetto Serra promosso da GAMeC». Nuovi anche gli ora-ri di accesso che, pur seguendo il ritmo delle stagioni, cerche-ranno di andare maggiormente incontro alle esigenze del pub-blico. Non solo: numerosi sono gli eventi e i corsi in programma, con collaborazioni nuove o rin-novate. «Si viaggerà nell’affasci-nante regno delle api; i bambini impareranno a dipingere piante, guidati da fiabeschi acquerelli;

gli adulti saranno accompagnati nel mondo della pittura botani-ca da sapienti mani. E ancora, ci avvicineremo alla vita dei casta-nicoltori e alla fitocosmesi, e poi degustazioni, letture, spettacoli, mostre e molto altro», annuncia-no Elena Zanchi e Francesco Pugni, responsabili dei Servi-zi Educativi dell’Orto Botanico. Non mancheranno come gli anni scorsi le visite guidate, per sco-laresche e non solo; la prima si è tenuta gratuitamente domenica 6 marzo, per inaugurare la ria-pertura dei cancelli.

Durante i mesi di chiusura molti sono stati gli interventi di manu-tenzione: tra gli altri, la potatura straordinaria degli alberi mag-giori, la sostituzione di molte barriere in legno, la preparazio-ne delle aiuole per i trapianti pri-maverili, lo svuotamento del laghetto delle piante tropicali per il rinnovo. Data la vocazione più agronomica, per la riapertura della sezione di Astino, invece, si è dovuto aspettare il primo aprile. Respirare nuovamente la verde pace che fa dell’Orto Botanico il polmone della città,

immerso nella storia delle Mura Veneziane, è un piccolo piacere che molti attendevano da tem-po. Si rinnova dunque l’invito a raggiungere l’Orto con una bella passeggiata o con i mezzi pub-blici.

Corso sulla castanicoltura

Il castagno è una pianta da bo-sco dai mille impieghi: non solo il suo legno è estremamente ver-satile, il castagno è prima di tutto un albero da frutto. Le castagne fanno parte della tradizione: ri-chiamano alla mente le occa-sioni conviviali più disparate, in particolare le sagre. C’è da dire che le castagne non sono solo opera della natura, ma anche il risultato dell’impegno di appas-sionati e tecnici che vi si dedica-no; trasmettere questo sapere è

l’obiettivo del corso che si terrà a Bergamo nel mese di aprile, un’i-niziativa nata dalla collaborazio-ne tra l’Orto Botanico “Lorenzo Rota” e l’Associazione Castani-coltori Orobici. Si terranno quat-tro serate teoriche presso la Sala Viscontea in Piazza Cittadella (Città Alta) dalle 20:30 alle 22:30 e due uscite pratiche. Il corso è gratuito, previa iscrizione. Per consultare il programma: www.ortobotanicodibergamo.it

L.S.

L’Orto Botanico riaprele porte alla primaveraCon la bella stagione tornano tutti gli eventi del Lorenzo Rota e di Astino

“Ci avvicineremo alla vita dei castanicoltori e alla fitocosmesi, e poi degustazioni, letture, spettacoli, mostre e molto altro”

Orari di apertura della sezione dell’Orto Botanico di Città Alta per la stagione 2016:

Aprile: 10:00-12:00 / 14:00-18:00 Maggio: 10:00-12:00 / 14:00-19:00 Giugno: 10:00-12:00 / 14:00-20:00 Luglio: 10:00-12:00 / 14:00-19:00 Agosto: 10:00-12:00 / 14:00-19:00 Settembre: 10:00-12:00 / 14:00-18:00 Ottobre: 10:00-12:00 / 14:00-17:00

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La 57a edizione della Fiera dei Librai più antica d’Italia, orga-nizzata da Promozione Confe-sercenti insieme al Sindacato Italiano Librai (SIL) e alle librerie indipendenti aderenti a Li.Ber- Associazione Librai Bergama-schi si aprirà il 16 aprile per proseguire poi fino all’1 mag-gio. Durante questi 15 giorni il Sentierone, centro vitale del-la città, si trasformerà in una grande libreria a cielo aperto, un luogo dove guardare, cer-care, scegliere, ascoltare libri e vivere l’emozione vera della let-tura in un contesto non usua-le. Come ogni anno saranno inoltre organizzate numerose attività affini come incontri con gli autori, laboratori per grandi e piccoli e tanto altro ancora.

La fiera, diventata ormai un ap-puntamento tradizionale e at-teso, registra numeri da record: circa 160 mila visitatori e oltre 50 mila titoli tra romanzi, saggi e volumi per ragazzi.È diventa-to un vero e proprio esempio a cui ispirarsi per sensibilizza-re le persone alla cultura della mente, offrire l’opportunità di imparare, crescere, scoprire e animare la città. Nelle passate edizioni la mani-festazione è stata eletta sim-bolicamente dal Presidente del Centro Nazionale per il Li-bro e la Lettura, per essere un modello da seguire per tutte le altre Fiere del Libro italiane. Ogni anno, da ormai 57 anni, la Fiera rinnova il suo modo uni-co di raccontare il mondo del

libro: dai fenomeni editoriali di tendenza, alle numerose re-altà cosiddette minori che da sempre sono la linfa più viva, reattiva, libera da logiche di mercato. Pensare che è parti-to tutto da un gruppo di librai che decisero di intraprendere un percorso difficile allo sco-po di diffondere la cultura e di rilanciare il sistema delle li-brerie, specialmente quelle indipendenti. Oggi i librai di Bergamo ancora indipendenti sono: Alessia Libreria, Libre-ria Arnoldi, Cartolibreria Nani, Libreria Palomar, Il Parnaso libri&natura, Punto a capo libri. L’edizione 2016 è stata sopran-nominata una Premium Edition che vedrà la partecipazione di numerosi personaggi celebri:

in primis, a inaugurare la mani-festazione, il premio Nobel per la letteratura, Dario Fo, sabato 16 aprile calcherà il palco del Teatro Donizetti per presentare il suo nuovo libro “Dario e Dio”, accompagnato dalla giorna-lista del Corriere della Sera, Giuseppina Manin. Tanti altri ospiti saranno pre-senti all’evento: novità del panorama editoriale nazio-nale, autori pluripremiati e “big” d’eccezione e i vincitori dei premi Campiello, Strega, Stresa, Bancarella, Grinzane Cavour, Elsa Morante, Berga-mo, Viareggio, Scerbanenco, Montale, Italo Calvino, Ernest Hemingway, Chiara, Comis-so, Brancati, Montblanc, Des-sì, Alabarda d’oro, Ambrogino

d’oro, De André, Targa Tenco. Le sei aree tematiche presen-ti come ogni anno saranno: narrativa, editoria locale, bam-bini e ragazzi, saggistica, ma-nualistica e le occasioni con un vasto assortimento di libri scontati fino al 50%. Non mancheranno inoltre le storie che raccontano il nostro territorio e i momenti di lettura, laboratori e spettacoli per i più piccoli, che da sempre sono il pubblico più appassionato alla lettura. La Libreria sarà allestita lungo il Sentierone nel centro di Bergamo mentre gli incon-tri con gli autori si terranno presso lo “Spazio Incontri” nel Quadriportico del Sentierone e nella prestigiosa cornice del Teatro Donizetti.

Dal 16 aprile all’1 maggio la 57a edizione presso il Sentierone a Bergamo

Fiera dei Librai BergamoBergamoSOStenibile

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Il percorso formativo “Sorella Terra”, giunto quest’anno alla sua settima edizione, è ufficial-mente iniziato a gennaio con la formazione degli insegnanti per poi svilupparsi attraverso alcuni incontri nelle scuole che hanno coinvolto oltre 1200 studenti.Quest’anno il Centro di Etica Am-bientale di Bergamo ha preso a cuore il tema “Una nuova etica per la Terra tra cambiamenti cli-matici e buone pratiche” in linea con i temi affrontati dall’Enciclica di Papa Bergoglio e dalla Confe-renza di Parigi sul clima (COP21). Il principale obiettivo dichiarato di Sorella Terra 2016 è quello di stimolare gli studenti a una rifles-sione critica, a una decisa presa di coscienza delle problemati-che attuali, e a un’assunzione di posizione dettata da responsa-bilità e consapevolezza soprat-tutto a livello personale.Al convegno conclusivo di tale percorso, che si terrà lunedì 18 aprile 2016 presso il Seminario Vescovile di Bergamo, saranno presenti, oltre a Luciano Valle, Presidente del Centro di Etica Ambientale di Bergamo, Giangi Milesi, Presidente del Cesvi, che parlerà dell’indice globale della fame e delle conseguenze che i conflitti hanno sulle problemati-che legate al cibo; il giornalista Giorgio Fornoni che analizzerà l’impatto dei disastri ambientali causati dall’uomo su ambiente, cibo e acqua; il geologo Mario Tozzi che affronterà il tema dei

cambiamenti climatici; Rober-to Sancinelli, Presidente della Montello Spa, che illustrerà l’in-novativa linea di produzione del metano dai rifiuti organici. Durante l’incontro avrà luogo an-che una tavola rotonda dal titolo “Il filosofo in giardino”, coordina-ta dallo stesso Luciano Valle, a cui parteciperà un gruppo di 6-8 studenti, nel quale si discuterà in primis degli argomenti sviluppa-ti in questi mesi, ponendo par-ticolare attenzione ai problemi dell’attuale situazione ambien-tale (modifica del clima, effetto serra, desertificazione, migra-zioni, ecc.) e al tema della ne-cessaria riforma del modo di pensare, di essere e di agire del genere umano, che sarà decisi-va nei prossimi decenni.

Eliana Banovci

Sorella Terra 2016“Una nuova etica per la Terra tra cambiamenti climatici e buone pratiche”

“il Centro di Etica Ambientale di Bergamo ha preso a cuore il tema «Una nuova etica per la Terra tra cambiamenti climatici e buone pratiche» in linea con i temi affrontati dall’Enciclica di Papa Bergoglio e dalla Conferenza di Parigi sul clima (COP21)”

“Scusa, mi passi lo spread?”, “Comunque io sul telecomando non lo trovo il tasto spending re-view”. È quando capita di sentire queste cose che appare lampan-te quanto, nonostante si tratti di argomenti triti e ritriti, la maggior parte della gente, di economia, non ne sappia granché. E come biasimarli? Nel riportare la noti-zia troppo spesso la televisione, la stampa e la rete danno per scontate nozioni che sarebbero fondamentali per la comprensio-ne del messaggio; è anche vero che dovrebbe essere dovere di

ogni cittadino con senso critico quello di costruirsi autonoma-mente un’opinione, impegnan-dosi a recuperare informazioni da fonti diverse, confrontarle e farle proprie. Ma c’è da dire che destreggiarsi tra questa e quella testata è diventato ormai come inoltrarsi nella giungla più oscura e trovare il tempo e la pazienza per riuscire a trovare uno spira-glio di luce tra i rovi non è certo semplice.La soluzione arriva da Risorse, un’associazione culturale na-ta a Treviglio che si propone di far “capire meglio l’economia”, adottando un approccio più di-retto e meno telegrafico rispetto a quello dei mass media main-stream. L’intenzione è di offrire un percorso culturale a cittadini non specialisti per far sì che quel-lo economico diventi un sapere

più democratico; un modo per soddisfare un bisogno culturale e sociale di una conoscenza che si rivela ormai essere di grande importanza per la vita individuale e collettiva. Gli strumenti di cui si servirà l’associazione, costituita da Beppe Maridati, Beppe Van-dai, Pietro Ferri e Marco Brulli, sono in primo luogo conferenze, lezioni e dibattiti, tavole rotonde a cui siederanno esperti del set-tore, che renderanno disponibili

materiali di approfondimento, stimolando la discussione. Nu-merose le collaborazioni previ-ste con altri enti o associazioni, in particolare con scuole, bibliote-che, centri culturali e università. Il primo ciclo di incontri “L’euro: quale futuro?” si terrà dal 14 apri-le al 12 maggio ogni giovedì alle 21 presso l’Auditorium della Bi-blioteca di Treviglio.

Laura Spataro

“Risorse”: un percorso per cittadini ben informatiNasce a Treviglio un’associazione culturale che si impegna a spiegare l’economia

“Nel riportare la notizia troppo spesso la televisione, la stampa e la rete danno per scontate nozioni che sarebbero fondamentali per la comprensione del messaggio”

Ciclo di incontri “L’euro: quale futuro?”• 14aprile: Come si è giunti all’Euro e come funziona. Relatore: prof. Luca Fantacci (docente di storia economica - Uni-versità Bocconi)• 21aprile: Come risolvere la crisi dell’Euro. Relatore: prof. Annalisa Cristini (ordinario di economia politica - Università di Bergamo)• 28aprile: Un’altra Europa è possibile? Relatore: prof. Sergio Cesaratto (ordinario di economia politica - Università di Siena)• 5maggio: L’impatto dell’Euro sul sistema produttivo italia-no. Relatore: dott. Roberto Romano (ricercatore presso il centro di ricerca e studi della Cgil)• 12maggio: Il ruolo della Germania nel sistema Euro. Relatore: dott. Vladimiro Giacché (presidente del Centro Europa Ricerche di Roma)

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Questo grigiore invernale di cit-tà ha stancato un po’ tutti. Le strade iniziano finalmente a co-lorarsi di fiori e le prime giornate di sole, per quanto tiepide, so-no arrivate a confortare gli ani-mi. Senza contare i numerosi progetti, iniziative ed eventi che uno dopo l’altro stanno uscendo dal letargo, invitando la gente a uscire di casa. Tra questi, torna a maggio il Festival dell’Ambien-te, giunto ormai alla sua quinta edizione: dal 27 al 29 in centro a Bergamo, lungo il Sentierone, sarà possibile vivere il clima di una manifestazione che di grigio non ha proprio niente: a prevale-re il verde, leitmotiv dell’evento, considerando il tema attorno al quale si sviluppa il progetto, la sostenibilità. Focus di quest’an-no quello del riciclo, in tutte le sue forme e declinazioni, per-ché –è bene specificarlo– da-re nuova vita alle cose vecchie non è un semplice atto pratico, ma una vera e propria filosofia di vita. Dalle ceneri non rinascono solo le fenici, ma anche gli og-

getti, i materiali, i beni di consu-mo più disparati e, perché no, le idee e i buoni propositi. Tre giorni di mostre, convegni, espositori e laboratori, nella speranza che possano diventare uno spunto di riflessione e confronto sul te-ma anche tra diverse province. Lo spirito del Festival è quello della condivisione, di cose e di intenti, come vuole suggerire il logo scelto a partire da questa edizione: il disegno di un abbrac-cio creato da sagome umane di colori diversi, che sovrapponen-dosi le une alle altre creano sfu-mature nuove. Che si tolga pure il grigio dalla tavolozza, dunque; a partire dal green delle temati-che affrontate, l’intento è quello di portare lungo le vie cittadine

una cultura del riutilizzo che per una efficace tutela dell’ambien-te è bene venga appresa. Per vivere sostenibilmente non ba-stano le energie rinnovabili, ma è importante attuare comporta-menti di rivalutazione dello scar-to nella quotidianità. Il Festival si propone di presentare nuove tecnologie, valori e opportunità per una condotta più coscien-ziosa nell’ambito della gestione dei rifiuti, grazie alla presenza di aziende e associazioni che da anni si impegnano in attività di smaltimento e tutela ambientale, che esporranno le proprie solu-zioni per un recupero del rifiuto ottimale. Quest’anno maggiore sarà lo spazio dedicato ai bam-bini: sarà moBLArte a pensare a loro, impegnandoli in giochi e laboratori che abbiano il fine di insegnare in modo diverten-te le buone pratiche del riuso; presente anche l’Orto Botanico “Lorenzo Rota”, che si presterà alla realizzazione di un giardino didattico in piazza. Ciò che si desidera promuovere con l’edi-

zione 2016 è l’idea di un’econo-mia circolare che rifiuta lo scarto. Un marchio, quello del Festival dell’Ambiente, che è stato capa-ce di rinnovarsi anno dopo an-no grazie all’incontro di menti e

idee, pensato da chi ha “rifiutato di rifiutarsi” per chi intende spo-sare pratiche concrete di riciclo e riuso.

Laura Spataro

Dal 27 al 29 maggio torna a Bergamo l’appuntamento greensul Sentierone a tema “riciclo, riduco, riuso”

Festival dell’Ambiente 2016

“Tre giorni di mostre, convegni, espositori e laboratori come spunto di riflessione e confronto sul tema”

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La quinta edizione del Fe-stival dell’Ambiente si apre quest’anno anche ai ragazzi: in collaborazione col Servi-zio Politiche Giovanili, Sport, Tempo Libero e Reti Sociali del Comune di Bergamo, at-traverso la rete degli Spazi Giovanili e con l’esecuzione da parte di Consorzio Solco Città Aperta e HG80 impre-sa sociale, si è indetta la se-conda edizione del concorso Cheap Video Contest, finaliz-zato a garantire visibilità a pro-

dotti video tematici, realizzati con mezzi di produzione non professionali, con l’obiettivo di promuovere il tema attraver-so il coinvolgimento diretto e l’inventiva dei giovani artisti. Possono partecipare al con-test residenti di Bergamo e provincia che abbiano un’età inferiore ai 25 anni, chiamati a ripensare l’idea di riciclo in maniera creativa e originale. Per iscriversi o ricevere infor-mazioni scrivere a [email protected].

Cheap Video Contest ;

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Sarà aperta dal 7 al 25 aprile la mostra collettiva degli associati al Circolo Artistico Bergamasco: tema di quest’anno “Figure e ri-tratti”. Le opere saranno esposte presso la Sala Manzù in via Ca-mozzi, da lunedì a sabato dalle 16 alle 19, domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Quella di “Fi-gure e ritratti” è una bella occa-sione di promozione, un modo per far conoscere i propri artisti portandoli fuori dalla Galleria di via Malj Tabajani; lo stesso pro-posito si è perseguito anche gli scorsi anni, con diverse iniziative di esposizione: per citare le più

importanti, quella a Calolziocor-te e a Villemomble, nella perife-ria parigina. Nella mostra in Sala Manzù gli artisti espositori sa-ranno oltre settanta: pittori, scul-tori e ceramisti avranno modo di esprimere mondi poetici perso-nali, attraverso gli stili più svaria-ti. Come precisa il presidente del Circolo Artistico Bergamasco Cesare Morali, l’invito è esteso a tutta la cittadinanza. La mostra si potrà rivelare un modo diverso per passare del tempo di qualità,

Wilma Cavana residente a Ca-stelli Calepio aveva un sogno: diventare estetista. A dispetto del parere contrario della fami-glia e dell’avvio a tutt’altro lavoro, a 25 anni dopo aver compiuto gli studi necessari è riuscita a rea-lizzare il suo sogno, aprendo un centro estetico nel suo paese. A distanza di alcuni anni, dopo corsi in Svizzera, specializza-zioni e tanta esperienza, Wilma è soddisfatta del suo lavoro, ma le manca comunque qualcosa. Inizia così a dedicarsi alla scrit-tura tra una pausa e l’altra, tra un massaggio e un trattamento viso, con l’obiettivo di far ridere le sue amiche e anche qualche cliente. Nasce così il romanzo umoristico “Voglia di biciletta rosa”, pubblicato nel dicembre 2015 da Altromondo Editore. Wilma non pensava che il suo racconto, ispirato a fatti real-mente accaduti, alle amiche di sempre, descritte con i loro pre-gi e difetti in tono ironico, a trat-ti esilarante, potesse diventare un libro. Ma l’amicizia è a volte un sentimento che trascina: è a questo punto che entro in gioco io, amica e cliente, alla quale Wil-ma ha iniziato a leggere le prime pagine del suo manoscritto. Ero così sorpresa e divertita che le promisi che se lo avesse termi-nato, avrei fatto di tutto purché fosse pubblicato. Così abbiamo inviato il manoscritto a diverse

case editrici ricevendo in ritorno tre proposte di pubblicazione! “Voglia di biciletta rosa” narra la storia di Marisa, una giova-ne donna sempre in compagnia della sua bicicletta monopedale rosa Barbie, che si vede costret-ta a intraprendere un viaggio dalla Franciacorta, dove abita, fino alla Svizzera per curare una rara patologia agli occhi. Marisa soffre di una malattia che offu-sca la vista e che solo il Dottor Husman, celebre oculista di Lu-gano, è in grado di operare. Alla perenne ricerca di una stabilità, continuamente messa in perico-

lo dal

grave vizio del gioco che, a dispet-

to della vista offuscata, non riesce proprio ad abbandonare, la protagonista viene raggiun-ta dalle amiche, pronte a sup-portarla durante lo strampalato viaggio. Tra giallo e rosa, un’av-ventura tutta da ridere. Il libro è disponibile nelle librerie on-line IBS, La Feltrinelli e sul sito www.cinquantuno.it

Elena Pagani

Voglia di bicicletta rosaQuando la voglia di far ridere amiche e clienti diventa un romanzo umoristico con le sfumature del Giallo e del Rosa

Presso Sala Manzù fino al 25 aprileuna mostra collettiva realizzata da artisti locali

“Figure e ritratti” interpretatidal Circolo Artistico Bergamasco

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godendo dei frutti della passio-ne e del talento degli artisti nostri concittadini; in esposizione tanti piccoli e grandi capolavori, di cui sarà un piacere sorprendersi. Fondato nel 1895, il Circolo Ar-tistico Bergamasco è un’asso-

ciazione senza alcuno scopo di lucro che intende valorizzare le opere dei propri soci, che siano di pittura, musica, letteratura e altro ancora. Culturalmente in-dipendenti da qualsiasi condi-zionamento politico sin dalla sua

nascita, il motto del Circolo è “in arte libertas”; nel corso della sua storia, vi hanno fatto parte nomi importanti, da Cesare Tallone a Ponziano Loverini, da Piero Brolis a Ernesto Quarti Marchiò, Manzù e Sandro Angelini.

“Come precisa il presidente del Circolo Artistico Bergamasco Cesare Morali, l’invito è esteso a tutta la cittadinanza: in esposizione tanti piccoli e grandi capolavori, di cui sarà un piacere sorprendersi”

“Il selfie”di Colomba Paris, Olio su tela, 60 x 80

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Ci chiediamo tante volte come sia possibile risolvere proble-mi di natura nazionale o plane-taria, quali l’inquinamento o il consumo irreparabile di risorse del pianeta, problemi causati da un generalizzato stile di vita e di benessere che si è diffuso per decenni a livello internazionale, noncurante dell’impatto sull’am-biente e sulla salute stessa delle persone. Alla domanda di come affronta-re tali questioni si rimane spesso disorientati o peggio disillusi, in quanto i singoli individui si sen-tono irrilevanti rispetto a pro-blematiche forse troppo grandi per le nostre comunità, famiglie o istituzioni. È proprio questo il legame di senso che si è perso negli scorsi decenni, abbaglia-ti da una cavalcante crescita economica globale che ha fatto apparire il benessere come una

conquista ormai scontata, fa-cendo però perdere quell’equili-brio che sosteneva l’economia di una comunità locale in relazione allo sviluppo della stessa: i luo-ghi di produzione sono e stan-no ancora dislocandosi sempre più fuori dalle nostre piccole co-munità e addirittura fuori dalla nostra nazione, lasciando alle nostre città e ai cittadini sempre più il ruolo di meri consumatori, teoricamente impotenti di fronte a queste tendenze globali. Eppure è il prezioso ruolo di es-sere consumatori (di cibo, pro-dotti, servizi, attività) che può fare la differenza, ma solo se interpretato in modo intelligente, attivo e soprattutto consapevole dei risvolti economici e ambien-tali che derivano dalle nostre scelte quotidiane, anche quelle apparentemente più scontate o irrilevanti. Con la finalità di soste-

nere una vera green economy, cioè un’economia attenta all’u-so delle risorse e al lavoro del-le persone, un’economia e una società che sia davvero green e sostenibile, non solo come slo-gan ma come impatto sulla pro-pria comunità locale. Attraverso la collaborazione tra l’ammini-strazione comunale di Romano di Lombardia e il periodico info-

SOStenibile, nasce il percorso di in-formazione “ViviRomano SO-Stenibilmente” per promuovere nella città della bassa bergama-sca una cultura della sostenibi-lità che permetta di conoscere direttamente molte delle realtà del territorio che lavorano da anni su questi temi, come SlowFood, Legambiente, Commercio equo e solidale, così come la cono-scenza diretta di produttori, co-operative, di artigiani e di negozi di vicinato che se messi in rete possono promuovere un’econo-mia locale in sintonia con l’am-biente e le persone che abitano il territorio. In un percorso di “avvi-cinamento” a queste tematiche per il weekend-evento del 10-11 settembre, sono state fissate tre serate sul tema “Alimentazione, ambiente e biodiversità” presso palazzo Muratori, martedì 10, 17 e 24 maggio. In aggiunta sempre

tra aprile e maggio si terranno un ciclo di laboratori nelle scuo-le con 9 classi medie che han-no aderito al progetto dal titolo: “Adotta un prodotto. Dal campo al piatto il cibo si rac-conta”, una serie di incontri -con-dotti insieme alla Cooperativa sociale Cauto- che porterà tra i banchi di scuola un programma di educazione agro-alimentare: i ragazzi coinvolti avranno modo di conoscere la storia, i luoghi di provenienza e le proprietà nutri-tive di frutta e verdura di stagione e saranno incaricati di rielabo-rale i concetti appresi in chiave giornalistica. Il programma di iniziative e in-contri di approfondimento è attualmente in fase di elabo-razione, tutte le informazioni saranno reperibili su www.info-sostenibile.it e sul sito del comu-ne di Romano.

ViviRomano SOStenibilmenteda maggio a settembre…e tutto l’annoIncontri, eventi e iniziative per promuovere una culturadella sostenibilità, attenta all’ambiente, all’economia del territorioe ai consumi consapevoli

“L’evento di settembre sarà una importante tappa di un percorso sulla sostenibilità, con iniziative che partiranno già nel mese di maggio e una serie di incontri per coinvolgere le scuole e la cittadinanza”

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La storia della Cooperativa Are-té è una bella storia di altruismo e speranza: nasce dal sogno di poter offrire a tutti le medesime possibilità con la consapevo-lezza che ognuno di noi ha una sua storia frutto delle esperien-ze e degli incontri fatti nella vita. Alla fine degli anni ’80 vi erano ancora parecchi detenuti politici e le scarse possibilità di lavoro “esterno” rendevano ancor più difficoltoso ricominciare. Olivie-ro Arzuffi, che ben conosceva la realtà carceraria bergamasca essendo stato uno dei fondatori del Comitato Carcere e Territorio e per avere insegnato nella Casa Circondariale di Bergamo, ebbe l’idea di costituire la Cooperativa Areté. Con altri otto soci, tra cui il cappellano delle carceri don Vit-torio Nozza, elaborò il progetto Areté che, articolandosi su più interventi, aveva come fine unico la rieducazione e l’inserimento lavorativo di persone con diffi-coltà di adattamento nella vita sociale. Un progetto così grande aveva bisogno di risorse e col-laborazioni: si decise quindi di creare un’azienda agricola per la produzione di verdure con meto-di biologici, produzione caratte-rizzata da ritmi di lavoro naturali che, proprio per il contatto con la terra, rappresentavano di per

sé un contesto pedagogico for-midabile. Ovviamente, trattan-dosi di realtà senza fini di lucro, la buona riuscita dipende prin-cipalmente dal supporto della rete tra le varie associazioni che operano per i medesimi obiettivi. L’Istituto delle Suore delle Pove-relle (Istituto Palazzolo) conces-se in comodato gratuito un primo appezzamento di terreno, con annessa cascina, a Torre Boldone, mentre il contributo di un industriale bergamasco per-mise l’acquisto della prima ser-ra. Un primo detenuto fu assunto e iniziò così l’attività produttiva. Gradualmente poi, l’attività si sviluppò e furono assunti altri detenuti, un educatore a tem-po pieno e si creò un contesto di volontari che accompagnò la cooperativa nel suo sviluppo. All’attività di produzione di frutta e verdura biologici si è affianca-to negli anni anche il loro com-mercio all’ingrosso e al dettaglio rivolto al pubblico: lo spaccio al civico 26 di via Imotorre (Torre Boldone, Bg) è aperto dal mar-tedì al venerdì ore 9.30-19.00 e il sabato dalle 9 alle 12.30. Il con-nubio produzione-commercio ha permesso il decollo. L’attività commerciale ha avuto negli ulti-mi anni un notevole sviluppo: la Cooperativa Areté infatti è l’uni-

co grossista lombardo di frutta e verdura biologica. La produ-zione agricola occupa 13 serre per circa 10 mila mq coperti e altri 4 ettari a cielo aperto, utiliz-zando macchine e attrezzature moderne ed efficienti. A breve verrà avviata anche un’attività di produzione e vendita di pianti-ne orticole certificate. Nel corso degli anni la Cooperativa è sta-ta un aiuto per molte persone in difficoltà e ha rappresentato per tutti gli altri un ottimo esempio di come le persone e le possibilità che incontriamo abbiano il po-tere di cambiare completamen-te la direzione della nostra vita. Nessuno è cattivo e nessuno è sbagliato, ma nasciamo e cre-sciamo in contesti diversi e l’im-

pegno di Areté è proprio quello di offrire a tutti una nuova occa-sione. Dalla sua fondazione ad oggi sono circa 90 i soggetti in difficoltà psichica e 180 i detenu-ti che, per periodi diversi, hanno operato presso Areté, tutti as-sunti regolarmente nel rispetto delle norme contrattuali e pre-videnziali. Gli operatori della co-operativa seguono un progetto mirato di intervento che definisce il percorso pedagogico-riabilita-tivo di cui necessita ogni assisti-to, fissa gli obiettivi di minima e di massima da raggiungere, quan-tifica i tempi dell’intervento e pre-figura gli sbocchi lavorativi futuri. Il periodo trascorso in Areté si

configura sempre come un’e-sperienza ponte finalizzata al reinserimento sociale e lavorati-vo, ma nell’ambiente di origine di ognuno. L’esperienza della co-operativa offre a tutti un’impor-tante lezione su quanto i valori dell’uguaglianza spesso venga-no mal interpretati: non siamo tutti uguali ma meritiamo tutti di avere le stesse occasioni, sep-pur con modalità diverse. Come disse Albert Einstein “Ognuno è un genio, ma se si giudica un pe-sce dalla sua abilità di arrampi-carsi sugli alberi lui passerà tutta la vita a credersi stupido”.

Elisa Troiani

La Cooperativa di Torre Boldone (Bg) nasce da un sogno e diviene una realtà affermata a livello nazionale

Cooperativa AretéOccasioni di riscatto a partire dalla terra

“Sono circa 90 i soggetti in difficoltà psichica e 180 i detenuti che, per periodi diversi, hanno operato presso Areté, tutti assunti regolarmente nel rispetto delle norme contrattuali e previdenziali”

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Sabato 27 febbraio, in viale Ita-lia 13 a Brescia, ha aperto i bat-tenti “Ventunogrammi”. Per l’intera giornata il bar-pa-netteria è stato ininterrotta-mente gremito di gente e tra la folla ragazzi in uniforme non hanno smesso nemmeno un momento di darsi da fare in maniera concitata da una par-te all’altra del locale. Alcuni di loro ogni tanto si fermavano per scambiare qualche parola con i visitatori ma poi riprende-vano a correre di nuovo, chi in cucina, chi dietro al bancone.Sono stati loro i protagonisti dell’evento e sui volti di questi cuochi e camerieri, dietro al sorriso, traspariva la tensione del momento, ma allo stesso tempo anche la voglia di fare, dimostrare e lavorare. Si tratta di un gruppo di ragazzi con la sindrome di Down che hanno avuto la possibilità di trovare un’occupazione all’interno del “Ventunogrammi”, che gra-zie al loro prezioso contributo garantisce prodotti di qualità e un servizio sempre attento alle esigenze del cliente. La disabilità non è un ostacolo invalicabile, alcune volte i limiti

sono dettati dal pregiudizio. Le barriere le creiamo noi quando pensiamo che ragazzi con la sindrome di Down non siano in grado di gestire determinate situazioni e involontariamen-te impediamo loro di sogna-re, convinti che non possano raggiungere determinati tra-guardi. La disabilità non è un mostro da debellare, ma una realtà con la quale bisogna confrontarsi e affrontare con ottimismo e in maniera propo-sitiva. Un disabile può e deve lavorare! E sempre più, fortu-natamente, si sta prendendo consapevolezza di ciò.

La nascita di “Ventunogrammi”

Dal giorno della sua inaugu-razione il “Ventunogrammi” si presenta come un locale am-pio e luminoso. Al primo pia-no, di fronte all’entrata, c’è un bancone sul quale è possibile trovare prodotti di panetteria, dolci e salati. Sulla sinistra è si-tuata la cucina dove i ragazzi preparano con attenzione sfi-ziosità di ogni genere; è per-fettamente visibile dalla sala

grazie a una vetrata che divide i cuochi dai curiosi visitatori. Sul retro del locale uno spazio all’aperto con tavolini offre la possibilità di fare aperitivi nelle giornate più calde. Al secondo piano sono espo-ste foto che raccontano la storia della nascita dei questo bar-panetteria e da lì si intuisce quanto lavoro ci sia stato die-

tro la sua realizzazione. «Sia-mo cresciuti anche insieme ai nostri figli, che ora ci chiedono di più. Ci chiedono di essere “ragazzi grandi” (come dicono loro) e di lavorare come vedo-no fare ai loro fratelli e sorelle. È con l’emozione che loro ci trasmettono che abbiamo ini-ziato questo sogno». Negli anni 2012 e 2013 il tema dell’inseri-

mento lavorativo delle persone con sindrome di Down, come condizione necessaria alla lo-ro integrazione e inclusione sociale, aveva cominciato ad animare con più forza le di-scussioni di numerosi Consi-gli Direttivi e delle Assemblee dei Soci del Centro Bresciano Down Onlus di Brescia. Nel gennaio del 2014 si giunge così alla presentazione del bu-siness plan di una prima idea di locale bar-corner shop, il “Ventunogrammi”. Il 14 mag-gio 2014 il Consiglio del Cen-tro Bresciano Down delibera di avviare la costituzione della Big Bang Cooperativa sociale Onlus e da qui un lavoro in-tenso durato ben due anni ha portato alla realizzazione di questo grande progetto. E perché proprio “Ventuno-grammi”? È un richiamo alla Trisomia 21 -la sindrome di Down- ma è poi anche riferi-mento a quello che secondo il medico statunitense Duncan MacDougall sarebbe il peso dell’anima: 21 grammi, appun-to.

Iolanda Stanzione

Il 27 febbraio a Brescia l’inaugurazione di un localeper la formazione di persone con la sindrome di Down

VentunogrammiBresciaSOStenibile

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Benché un bambino nei suoi primi anni di vita non sia anco-ra in grado di esprimere a paro-le i propri bisogni e necessità, è tuttavia capace di comunicarli con un codice non verbale tutto suo che a poco a poco i genito-ri imparano a decifrare. Occorre essere disposti a osservare e, senza riflettere troppo, lascia-re che sia l’empatia a guidare le proprie risposte di madri e padri, in sintonia con i bisogni del pro-prio piccolo. In questo modo è possibile tornare a una dimen-sione più naturale della nascita e della crescita, nel rispetto dei ritmi e delle reali necessità dei propri bambini. Sono questi i temi di quella che le teorie pe-dagogiche definiscono “geni-torialità empatica”, fulcro della seconda edizione della Fiera del Bambino Naturale che tornerà ad animare, il 9 e 10 aprile, gli spazi di Villa Mazzotti a Chiari (Bs). Dopo lo straordinario suc-cesso registrato dalla prima edi-zione dello scorso anno, visitata da oltre 8 mila persone, anche per quest’anno all’evento si at-tendono numerose presenze tra genitori, educatori, docenti, isti-tuzioni, scuole, enti, università, associazioni culturali e organi-smi interessati ai temi dell’infan-zia e dell’educazione in genere. D’altronde le occasioni di richia-mo saranno molte: il programma di eventi -tutti a partecipazione gratuita- è fitto di conferenze con esperti in materia di edu-cazione, laboratori per adulti e bambini, spettacoli e appunta-menti su temi quali l’accudimen-to ad alto contatto la genitorialità empatica e rispettosa, la forma-

zione. A fare da cornice all’intero palinsesto, ci sarà l’area espo-sitiva che si snoderà tra le sale liberty di Villa Mazzotti e il parco all’italiana che la circonda, spa-zio ormai felicemente noto per ospitare numerosi manifestazio-ni di taglio culturale. A mostrare i propri prodotti saranno presenti 48 espositori: proposte tutte ri-gorosamente etiche, tracciabili e attente all’ambiente che hanno a che fare con il mondo dell’in-fanzia. Dall’abbigliamento per neonati realizzato con tessuti naturali, ai detergenti ecologici, dai prodotti naturali per l’igiene

dei più piccoli ai pannolini lava-bili fino alle case editrici specia-lizzate sui temi della genitorialità e dell’educazione. Una fiera non solo per adulti ma in tutte le sue dimensioni ovviamente a misura di bambino: non mancheranno gli spazi-gioco, i parcheggi per i passeggini (presi d’assalto du-rante la scorsa edizione) e L’An-golo della Poppata, l’accogliente spazio per l’allattamento dedi-cato alle neomamme. L’iniziativa, organizzata dall’as-sociazione Montessori Brescia -in collaborazione con il Comune di Chiari- e promossa da Il Leone Verde Edizioni e dall’associazio-ne Il bambino naturale, insieme alle associazioni L’Impronta e Kairòs, si inserisce nell’ambito delle iniziative del centenario di Villa Mazzotti Biancinelli. Gode inoltre dei patrocini di Re-gione Lombardia, Provincia di Brescia, Ufficio della Consigliera di Parità di Brescia, Opera Na-zionale Montessori e Nati per Leggere Lombardia. Per en-trambe le giornate la fiera sarà visitabile dalle 10.00 alle 20.00 a ingresso libero. I dettagli del pro-gramma e l’elenco degli espo-sitori sono disponibili su fiera.bambinonaturale.it

Angela Garbelli

Fiera del Bambino NaturaleSeconda edizione il 9 e 10 aprile a Villa Mazzotti (Chiari)

“Il programma di eventi -tutti a partecipazione gratuita- è fitto di conferenze con esperti in materia di educazione, laboratori per adulti e bambini, spettacoli e appuntamenti tematici”

“A mostrare i propri prodotti saranno 48 espositori: proposte tutte rigorosamente etiche, tracciabili e attente all’ambiente”

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Due anni in stretta sinergia per la riuscita di un progetto merita-no un momento di bilancio: un tempo per guardarsi indietro e tradurre in risultati le fasi messe in atto. Questo è stato l’intento della Cooperativa sociale Cauto e della Caritas Diocesana di Bre-scia a marzo durante un incontro di presentazione dei primi esiti del progetto “Ri-Vesti il mondo di Valore” che le vede entrambe coinvolte sul fronte del recupe-ro e del riuso di indumenti usati. In prima linea i rispettivi agenti di solidarietà e impegno etico atti-vi sul territorio di Brescia e pro-vincia: le Caritas Parrocchiali e

Spigolandia. Le prime hanno infatti accolto il posizionamento di un contenitore giallo presso la propria sede, promuovendo co-sì la raccolta di indumenti usati nelle proprie comunità. Mentre Spigolandia è un’estensione dei valori di Cauto: solidarietà, co-operazione e rispetto per l’am-biente si respirano in un vasto e assortito spazio espositivo di beni recuperati; non solo indu-menti, ma anche libri, elementi d’arredo, elettrodomestici, tutto a prezzi molto contenuti. Tutto ciò che è esposto negli spazi del negozio di via Mantova 36 (Bre-scia) viene recuperato da Cauto

attraverso attività di donazione, sgombero e selezione di beni non più utilizzati ma ancora in perfette condizioni d’uso. Spi-golandia consente inoltre, di re-alizzare percorsi di inserimento lavorativo per persone con gravi fragilità.

Il progetto funziona così…

Le Caritas parrocchiali che in-tendono aderire al progetto prendono contatto con Caritas Diocesana di Brescia per con-cordare, con Cauto, il posizio-namento di un contenitore per

la raccolta degli indumenti usati presso la propria sede. A caden-za trimestrale (31 marzo, 30 giu-gno, 30 settembre, 31 dicembre) Cauto quantifica gli abiti raccolti nei contenitori: al raggiungimen-to di 350 kg di abiti raccolti (circa

un contenitore pieno) vengono assegnati buoni spesa da utiliz-zare presso il negozio dell’usato Spigolandia. Entro il 10 del mese seguente la scadenza, le Caritas aderenti al progetto possono contattare Caritas Diocesana di Brescia per verificare la quantità di vestiti raccolta e richiedere il ritiro dei buoni. Ciascuna Caritas parrocchiale può distribuire, alle persone che ne hanno bisogno, i buoni di acquisto oppure occu-parsi direttamente dell’acquisto di beni e prodotti da distribuire alle persone bisognose.

A.G.

Il bilancio di Cauto e Caritas Brescia a due annidalla partenza del progetto

Ri-vesti il mondo di valore

“In prima linea i rispettivi agenti di solidarietà e impegno etico attivi sul territorio di Brescia e provincia: le Caritas Parrocchiali e Spigolandia”

BresciaSOStenibile

A quasi due anni dal nuovo percorso di collaborazione intrapreso questi i dati che emergono:

14I comuni della provincia di Brescia e le rispettive Caritas parrocchiali che hanno aderito alla raccolta degli indumenti usati (Berlingo, Fiesse, Gratacasolo, Monticelli Brusati, Ospitaletto, Pontevico, Villa Carcina, Polaveno, Adro, Dello, Corticelle, Pompiano, Passirano Camignone, Serle)

5le Caritas parrocchiali del Comune di Brescia

31milacirca i kilogrammi di indumenti recuperati dai contenitori e destinati alla vendita e al riciclo

538buoni spesa consegnati: l’uso dei buoni non ha scadenza. A oggi il 37% dei buoni è stato utilizzato;

2.690 €il valore totale dei buoni spesa distribuiti e spendibili presso Spigolandia.

In cifre

Lavoro: dal 1999 ad oggi la raccolta di abiti usati ha creato 89 posti di lavoro di cui 51 percorsi di inserimento lavorativo

Ambiente: 14.000 tonnellate di indumenti recuperati, oltre 46.000 tonnellate di anidride carbonica non immesse nell’ambiente e 84.000 milioni di litri di acqua risparmiata

Solidarietà: la valorizzazione economica degli indumenti usati è stata di 347.500 euro e ha favorito l’inserimento lavorativo di 177 persone attraverso il progetto “Sostegno all’occupazione” di Mano Fraterna

Il valore della raccolta degli indumenti usati(dati della Cooperativa Cauto)

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Cosa ci fanno bottiglie di plasti-ca, gomme di automobili, scar-pe e guanti in lattice colmi di terra nei cortili di due scuole di Castiglione delle Stiviere (Man-tova)? Semplice, sono i vasi de-gli orti sostenibili realizzati dagli alunni di dieci classi dell’Istitu-to Comprensivo 1 all’interno di “Ortobello”, progetto a cura della Cooperativa sociale Cauto che rientra nella campagna di sen-sibilizzazione promossa da In-decast, Biociclo Srl e Comune.Nei giardini di queste due scuole tutto è curato nei minimi detta-gli e ragazzi e insegnanti si oc-cupano quotidianamente di ciò che è stato piantato: melanzane, pomodori, fragole, peperoncini e tanto altro. Quel che colpisce e rende questi orti decisamente originali, però, è proprio la pre-senza dei rifiuti. Nei cortili del-le due scuole, infatti, oggetti di scarto sono stati trasformati in una risorsa. Bottiglie, gomme e guanti trovano una nuova vita come prodotti funzionali alla re-alizzazione di un piccolo spazio di riscoperta della naturale sta-gionalità dei prodotti della ter-ra e del rispetto dell’ambiente.

Un gesto simbolico quello della scelta di vasi “alternativi”, il cui fi-ne è sensibilizzare i ragazzi sui temi del riciclo, della cura della natura e del riuso.

Ortobello A scuola di ecologia

Viviamo in un periodo in cui i gio-vani hanno sempre meno con-tatto diretto con la natura e le discussioni riguardanti la salva-guardia del nostro habitat sono passate in secondo piano. Pro-prio per questo motivo la Coo-perativa sociale bresciana Cauto -che vanta un’esperienza ultra-ventennale nell’ambito dell’edu-cazione ambientale- porta nelle scuole il progetto “Ortobello” il cui fine è formare i ragazzi all’at-tenzione e alla consapevolezza di ciò che li circonda oltre alla conoscenza del percorso del cibo, dal campo al piatto. Gli alunni delle dieci classi, quindi, hanno seguito un laboratorio di sei ore, in cui un operatore di Cauto ha affrontato in modo interattivo tematiche come quel-le del consumo consapevole, dell’importanza dell’autoprodu-

zione e della coltura sostenibi-le. A momenti di spiegazione e visione di video si sono alternati altri di gioco e attività, fino alla realizzazione dell’orto. Come? Prima di tutto i ragazzi hanno costruito alcuni germogliatori, utilizzando materiale di recupe-ro, in cui sono stati messi semi di diverse piante; si è poi parlato di permacultura, quindi è segui-ta una fase di progettazione in cui la classe, a gruppi, ha realiz-zato un disegno con la propria idea di orto a scuola e ha scelto le piante da seminare. In seguito, si è giunti alla concretizzazione

del progetto con la trasforma-zione dei materiali di recupero in vasi, che in un secondo mo-mento sono stati riempiti di terra e seminati. Da allora i ragazzi si prendono cura quotidianamente dei loro piccoli “ortobelli”. A raccontarci tutto questo sono state due delle classi coinvolte, la 5aE della pri-maria “Alighieri” e la 1aE della se-condaria di I grado “Beschi”, che ci hanno affiancato nella stesura di questo articolo. InfoSOSteni-bile, infatti, con Cauto partecipa alla realizzazione di incontri nelle scuole grazie al finanziamento

erogato da Ersaf-Regione Lom-bardia Agricoltura per il progetto “Adotta un prodotto”. Insieme ai ragazzi poi è stato preparato il materiale per la presentazione degli esiti del progetto “Ortobel-lo” che si terrà a mo’ di confe-renza stampa la mattina del 22 aprile al Parco Desenzani, in oc-casione della Giornata Mondiale della Terra.

Iolanda StanzioneIn collaborazione con la classe

5^E scuola primaria “Alighieri”e la 1^E scuola secondaria di I°

grado “Beschi”

OrtobelloA Castiglione delle Stiviere (Mn) il ritorno a un’agricoltura ecologicae riuso dei rifiuti al centro di un progetto per le scuole

MantovaSOStenibile

Classe 5a E scuola primaria “Alighieri” - Belvedere

Classe 1a E scuola secondaria di I grado “Beschi”

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CremonaSOStenibile

Ripensare le città, la mobilità urbana, la fruizione del centro storico assumendo una nuova prospettiva, quella dei bambi-ni: “La città dei bambini” è una manifestazione a loro dedica-ta che si terrà a Casalmaggiore dal 6 all’8 maggio, ma è anche un progetto che punta a ripen-sare la mobilità urbana in chia-ve sostenibile e a misura dei più piccoli cittadini. Organizzata dal Comitato Slow Town con la partecipazione di associazio-ni del territorio, la rassegna ha incontrato rapidamente i favo-ri dei commercianti del centro: i molti esercizi aderenti, “Amici della Città dei bambini”, saran-no riconoscibili tramite l’esposi-zione di una vetrofania e tramite attività coordinate. La città sarà animata da molti eventi ludici, ma anche da spazi di discus-sione, formazione e confronto. Durante l’evento verrà inaugura-ta la Tangenziale dei bambini: un percorso ciclabile lungo l’argine maestro che collega i principa-li punti della città, per una mo-bilità sicura e su due ruote. La

tangenziale dei bambini facilita il percorso casa-scuola e verso i principali luoghi di interesse, co-me il teatro, i musei e la bibliote-ca, con nove uscite verso la città e tre verso il fiume Po e la go-lena, segnalati da dodici cartel-li informativi. Alla tangenziale si collega una “metropolitana” so-stenibile e a misura di bambino: il Metrominuto Casalmaggiore, accuratamente segnalato sui pannelli espositivi della tangen-ziale, indica i tracciati per le di-verse destinazioni con percorsi contrassegnati da colori diversi, con i metri e i minuti necessari per arrivare a ogni destinazione. Una particolare attenzione verrà data all’accessibilità dell’uten-za debole, compresi i disabili, che avranno a disposizione una mappa chiamata “MappAbile” dove troveranno indicati i par-cheggi a loro riservati nelle vie e le strutture/attività accessibi-li con le carrozzine. Il progetto vanta un Responsabile scientifi-co d’eccezione: l’Architetto Mat-teo Dondè, esperto di mobilità ciclabile, zone30 e viabilità.

A Casalmaggiore (Cr) percorsi ciclabili a misura di bambinoUn progetto e tanti eventi per ripensare la mobilità urbana in chiave sostenibile a partire dai piccoli cittadini

Un piccolo polmone verde, uno dei migliori doni che una cit-tà possa fare al futuro dei pro-pri abitanti. Così è nato anche a Cremona il “Bosco dei nuovi nati”, 9400 mq nei quali ospita-re una nuova piantumazione per ogni bambino nato o adottato registrato all’Anagrafe comuna-le. L’iniziativa, obbligatoria per tutti i Comuni con più di 15mila abitanti, ha permesso di unire all’impegno per la sostenibilità anche la riqualificazione urbana. Il “Bosco dei nuovi nati”, infat-ti, sorgerà nell’area verde di via Bredina, all’interno del quartiere

ad alta densità residenziale di Sant’Ambrogio. «Verrà riqualifi-cata una vasta superficie sino ad ora inutilizzata, andando così ad accrescere il patrimonio arboreo cittadino in un contesto caratte-rizzato anche da insediamenti industriali –afferma l’Assessore all’Ambiente e alla Mobilità Ales-sia Manfredini– un progetto che da un lato risponde all’esigenza di arricchire quartieri periferici di spazi di aggregazione e di sva-go, dall’altro alla volontà di una sempre maggiore attenzione alla realtà ambientale del territo-rio, attraverso la rivitalizzazione di aree sino ad ora non fruibili». I primi “abitanti” del bosco sono stati messi a dimora il 21 marzo, mentre il 21 novembre il bosco verrà ufficialmente inaugurato:

una data di importanza simbo-lica, coincidente con la Giorna-ta nazionale degli alberi. Per la realizzazione del progetto, for-temente voluto dall’Amministra-zione, hanno lavorato in stretta sinergia l’assessore Alessia Manfredini e l’assessore alla Tra-sparenza e alla Vivibilità Sociale Rosita Viola, insieme a vari Set-tori comunali, con il coinvolgi-mento del Comitato di quartiere, delle Guardie ecologiche volon-tarie e di diversi studenti. Sono stati proprio gli alunni del corso

di grafica dello IAL a elaborare, insieme ai loro docenti, il logo del bosco. Nel rispetto dell’ecosistema lo-cale, si è scelto di popolare l’a-rea esclusivamente con piante autoctone: qui, accanto ad un’a-rea pedonale, troveranno spazio betulle, carpini bianchi, ciliegi, frassini maggiori, ontani neri, ol-mi, pioppi bianchi, tremoli e ne-ri, platani comuni, roveri, salici bianchi e tigli.

Martina Pugno

Una pianta perogni bambinoCremona presenta il “Bosco dei nuovi nati”

“I primi “abitanti” del bosco sono stati messi a dimora il 21 marzo, mentre il prossimo 21 novembre il bosco verrà ufficialmente inaugurato”

I ragazzi dell’istituto IAL che hanno creato un logo per il bosco

Messa a dimora dei primi alberi

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Riappropriarsi del centro cit-tadino grazie ai fiori? Non è una novità per Cremona: an-che quest’anno torna l’or-mai consueto appuntamento con le Invasioni Botaniche, in programma sabato 30 aprile e domenica 1 maggio lungo le vie del centro storico. Una manifestazione in grado di ri-chiamare migliaia di turisti, che però fino all’ultimo è stata a rischio a causa delle difficol-tà nel reperimento dei fondi. Ostacoli superati, le Invasioni Botaniche faranno il loro co-loratissimo ritorno in città con la collaborazione dei commer-cianti del centro, molti dei quali hanno deciso di tenere aperte le attività nonostante la gior-nata della Festa dei Lavoratori. Punto di forza della rassegna organizzata dal Gruppo Fiori-sti ConfCommercio e PubliA-Eventi, in collaborazione con il Comune di Cremona, è la capacità di essere molto più di una mostra mercato: piante, fiori, prodotti della terra, arre-di per il giardino modellano e decorano la città conferendo-le nuovi volti e donandole oc-casioni di socialità con spazi dedicati. Un’occasione per ripensare gli spazi urbani e la loro fruizione, aprendo le porte a nuove opportunità. Anche quest’anno le Invasio-ni Botaniche coinvolgeranno principalmente tre aree: corso

Campi, la Galleria XXV aprile e i Giardini di Piazza Roma. Il centro cittadino sarà quindi oggetto di una vera e propria reinterpretazione, con instal-lazioni decorative pronte a ri-visitare creativamente le zone storiche. Profumi e colori si

mischiano ai sapori: non man-cheranno gli spazi dedicati al cibo tradizionale e al cibo biologico, ma anche gli even-ti per grandi e piccoli dedicati alla valorizzazione della pro-duzione agricola, con il quale il territorio ha un indissolubile legame. La dimensione locale si mischia a quella nazionale, con la partecipazione di floro-vivaisti selezionati da tutta Ita-lia: si apre la caccia alle rarità per gli appassionati del set-tore, ma anche l’esplorazione del gusto tradizionale e del biologico, tra iniziative culturali e momenti ludici.

M. P.

Il verde si riappropria del centro cittadino

Invasioni Botaniche

“Il centro cittadino sarà oggetto di una vera e propria reinterpretazione, con installazioni decorative pronte a rivisitare creativamente le zone storiche”

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Ottime notizie per il miele d’aca-cia varesino: come sancito dal-la Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, il prezioso nettare po-trà fregiarsi dell’etichetta DOP. Un coronamento che rende giustizia a uno dei prodotti d’ec-cellenza del territorio, la cui sto-ria si tramanda da generazioni. La Robinia pseudacacia venne importata dall’America nel XVIII secolo durante l’unificazione del Paese per essere piantumata sui pendii e le scarpate che attornia-vano le ferrovie in costruzione: le radici della pianta garantivano infatti il consolidamento dei ter-reni. In seguito la sua diffusione al di fuori delle tratte ferroviarie fu enorme, specialmente nel-la provincia di Varese, in virtù dell’indice di piovosità e delle proprietà chimiche dell’humus. Contestualmente l’apicoltu-ra “villica” dell’area andava ra-zionalizzandosi, consentendo così di prelevare miele mono-floreale senza dover ricorrere all’apicidio. L’oro paglierino del-le Prealpi rappresenta il 13% del rendimento lombardo di settore ed è caratterizzato da un aroma particolarmente confettato, da-gli echi di vaniglia. Peculiarmen-te liquido e delicato, deve le sue qualità a un grado di purezza molto raro. La filiera, che già ga-rantisce un ritorno commerciale quantificabile in circa 3 milioni di euro, attraverso le parole di

Pietro La Placa, presidente del Consorzio Qualità Miele Varesi-no si dice soddisfatta: «Certo, è un momento importante per il nostro prodotto, che si offre sul mercato con caratteristiche tut-te nuove e ad alto profilo. Abbia-mo appena rilasciato, su delega dell’Organismo di Certificazio-ne, i primi sigilli agli operatori che aderendo alle regole del disci-plinare possono fregiarsi della Dop. È uno strumento non so-lo per valorizzare il nostro miele d’acacia, ma anche per garan-tire ai consumatori, attraverso un’immagine innovativa e unica, la sua piena riconoscibilità». L’at-tività di valorizzazione delle arnie e della loro dolce manna potrà contare sul supporto dei nuovi club di prodotto turistico pro-mossi dalla Camera di Commer-cio, da sempre in prima linea per la difesa del consorzio.

Davide Albanese

Lo storico prodotto varesino conquista il marchio DOP

Miele d’acacia, l’etichetta è servita

“L’oro paglierino delle Prealpi rappresenta il 13% del rendimento lombardo di settore edè caratterizzato da un aroma particolarmente confettato, dagli echi di vaniglia”

VareseSOStenibile

È calato il sipario sulla quattor-dicesima edizione del Busto Arsizio Film Festival (Baff, 12-19 marzo), la kermesse che collo-ca puntualmente la provincia di Varese sulla mappa del cinema di qualità. Anche quest’anno il direttore Steve Della Casa, con l’aiuto di tutto lo staff, ha dato vi-ta a un programma di assoluto rilievo grazie alla nutrita parte-cipazione di pellicole dalla va-riegata ispirazione. Organizzato dall’associazione B.A. Film Fac-tory, in collaborazione con il Co-mune di Busto Arsizio, il festival si impegna storicamente nella valorizzazione delle produzioni di qualità e del cinema emer-gente, riservando un’attenzione particolare alle diverse profes-sionalità che operano nel campo dell’audiovisivo. La diffusione della cultura cine-matografica, soprattutto pres-so gli studenti, è un’altra ferma vocazione della manifestazio-ne; a questo scopo, fin dal pri-

mo anno, sono state promosse proiezioni ad hoc per i giovani e workshop tenuti da celebri per-sonaggi del mondo del cinema, come il direttore della fotogra-fia Vittorio Storaro e lo sceno-grafo Osvaldo Desideri. Grandi maestri della cinematografia nazionale, come Michelangelo Antonioni, Mario Moncelli e Car-lo Lizzani, e intellettuali come Umberto Eco hanno dato lustro alla manifestazione, e le nume-rose presenze di ospiti stranieri a Busto Arsizio, dai premi Oscar Francis Ford Coppola (regista) e Louis Bacalov (compositore) a interpreti del calibro di Faye Dunaway, F. Murray Abraham,

Peter Fonda e Ursula Andress le hanno conferito una risonanza davvero internazionale. La stret-ta collaborazione con l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, con la BA Film Com-mission, con il circuito Sguardi d’Essai (il coordinamento delle sale cinematografiche con pro-grammazione di qualità) e il dia-logo continuo e costruttivo con gli spettatori dei cineforum citta-dini e del territorio hanno inoltre permesso al Baff di creare un virtuoso “sistema cinema”, ca-talizzatore di sinergie produttive e di iniziative volte a intercettare nuovi pubblici. Tra i premiati di questa edizione menzioniamo “Perfetti sconosciuti” di Pao-lo Genovese come miglior film, Vinicio Marchionni e Sonia Ber-gamasco come migliori attori protagonisti e Laura Morante per la categoria “Eccellenza ci-nematografica”.

D.A.

BAFF 2016Conclusa la quattordicesima edizione del festival cinematografico di Busto Arsizio (Va)

“Il festival si impegna storicamente nella valorizzazione delle produzioni di qualità e del cinema emergente”

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ComoSOStenibile

Il Now festival è un evento dedi-cato all’innovazione e alla soste-nibilità ideato per congiungere le esperienze, le persone e le aziende che negli ultimi anni si sono impegnate a creare un futuro più sostenibile non so-lo per l’ambiente, ma anche dal punto di vista economico e culturale. Villa Erba e lo straor-dinario panorama del Lago di Como saranno lo scenario di questa prima edizione del Fe-stival dal 6 all’8 maggio, pres-so il rinomato polo fieristico. Le aree tematiche che declineran-no l’evento saranno Terra, Cibo,

Economia, Sicurezza, Energia, Relazioni, Saperi, Luoghi, cia-scuna a evocare argomenti di grande attualità e di interesse pubblico. L’evento è organiz-zato dall’Associazione “L’isola che c’è” in collaborazione con la Cooperativa Sociale Ecoffici-ne, l’Associazione Lumi nanda, Artificio, Progetto Wow Festival, l’Associazione Laltro, l’Associa-zione Como Concerti e Coblan-co Film&Communication.Numerosi anche i partner dell’e-vento: enti e organizzazioni a partire dai Comuni di Como e di Cernobbio, la Fondazione Cari-

plo, Unindustria Como, Confco-operative Como, la Fondazione Volta, Camera di Commercio di Como, CNA Como, BCC Can-tù, Rete clima, EStà, Rete di Economia Solidale nazionale e lombarda, Centro Servizi Vo-

lontariato Como e Lombardia, Koinetica, Collaboriamo.org, Fa’ La Cosa Giusta, EquoGarantito, Assobotteghe, Banca Etica. Gli organizzatori stanno mettendo a punto il programma, che pro-porrà incontri, convegni a tema e dibattiti, ma anche spettacoli e concerti di artisti di fama inter-nazionale. Si prevede la presen-za di numerosi espositori e sarà possibile partecipare a interes-santi laboratori e workshop du-rante tutta la durata del festival.Questo evento rappresenta l’occasione per scoprire storie virtuose e all’avanguardia, ap-

prendere esperienze e soluzioni sostenibili che in un futuro non molto distante potrebbero esse-re adottate da tutti. Innovazioni che intendono proporre alla so-cietà stili di vita più consapevoli e più sostenibili.L’obiettivo finale del festival è an-che quello di essere il punto di incontro tra realtà e culture tra loro distanti, che hanno tuttavia intrapreso una scelta sosteni-bile per ragioni di diversa natu-ra: per necessità, convenienza economica o adesione ideolo-gica. Tutto questo a prescindere dal fatto che si tratti di aziende di grandi dimensioni, che hanno promosso la conversione delle proprie modalità di produzione, o di fondazioni, istituzioni, picco-le aziende, associazioni e piccoli produttori. La sostenibilità per il futuro negli ultimi anni sta as-sumendo un ruolo sempre più rilevante, non solo dal punto di vista ideologico; l’intento dell’e-vento è coinvolgere tutta la cit-tadinanza, mostrando il risvolto concreto e le declinazioni per-corribili della sostenibilità, con un approccio interessante ma anche divertente. Per questa ra-gione il programma prevederà una serie di ring, incontri/scontri a coppie, tra figure di spicco del panorama culturale nazionale per discutere dei temi principali su cui verte l’intero evento con lo scopo di sperimentare soluzioni innovative a problemi consolidati o almeno di sviluppare uno spa-zio comune per un efficace con-fronto collettivo. Il programma completo della manifestazione sarà comuni-cato ufficialmente nel mese di aprile.

Eliana Banovci

Sul Lago di Como il Now festivalManifestazione internazionale per l’innovazione, la sostenibilità e il futuro

“Dal 6 al 8 maggio espositori, laboratori e workshop durante tutta la durata del festival, infoSOStenibile presente!”

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“Un posto sicuro” è il titolo del film di Francesco Ghiaccio di-venuto negli scorsi mesi il ma-nifesto della lotta per tutte le vittime dell’amianto e, in par-ticolare, della città di Casale Monferrato, comune piemon-tese devastato dalla lavorazio-ne di questo minerale letale. Un racconto dal carattere lo-cale che, tristemente, fotografa una tragedia nazionale ancora lontana dall’esser superata: in Lombardia, la data limite per la bonifica totale dell’amian-to era stata fissata a gennaio 2016. In tale data, erano 3 mi-lioni le tonnellate di materiale ancora da smaltire. Il cammino è ancora lungo dunque e uno studio condotto in Monza e Brianza dal Comitato paritetico di Controllo e Valutazione del Pirellone ce ne dà la misura: ci

vorranno almeno altri dieci an-ni prima che la zona possa dirsi libera da amianto. Con il passare degli anni, la dif-ficoltà di raggiungere gli obiet-tivi prefissati dal PRAL (Piano Regionale Amianto Lombar-dia) si è fatta sempre più evi-dente, così come la necessità di aumentare gli sforzi attivi per far fronte all’emergenza. Se-condo i dati raccolti dalla Ca-mera di Commercio di Milano, su un totale di 243 aziende che si occupano della gestione e della bonifica dell’amianto, 42 si trovano in Lombardia e la loro presenza è cresciuta del 56% negli ultimi quattro anni. La bonifica, infatti, deve esse-re effettuata da operai e ditte autorizzate, nel rispetto delle procedure tecniche per la sal-vaguardia dei lavoratori e per

la prevenzione dell’inquina-mento ambientale. Il principa-le pericolo legato all’amianto è la diffusione delle sue fibre nell’ambiente e il suo conse-guente deposito nei terreni, nelle acque e nei polmoni del-le persone, origine di malattie quali l’asbestosi e il mesote-lioma. La lotta contro l’amian-to ha ufficialmente inizio nel 1992 con la Legge 257, nella quale viene sancita la messa al bando del materiale e della sua estrazione, importazione, commercializzazione e produ-zione. La strada, in salita, prevede ora la rimozione di tutto il materiale presente sul territorio europeo entro il 2023. Nonostante l’eli-minazione dell’amianto sia ob-bligatoria soltanto in presenza del materiale in matrice friabile

(l’obbligo non scatta in caso di amianto in matrice compatta all’interno di edifici in buone condizioni), alcuni sgravi fi-scali e finanziamenti puntano a incentivare la rimozione e la messa in sicurezza da parte di privati e aziende. La Legge di Stabilità 2016 ha confermato la possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali del 50% per le ristrutturazioni e del 65% per gli interventi volti a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici (Ecobonus), in entrambi i casi con un tetto massimo di spesa pari a 96mila euro. Possibilità di agevolazioni an-che per le aziende: il bando ISI 2015 di Inail mette a disposi-zione delle imprese 276 milioni di euro per la rimozione dell’a-mianto. Il contributo è a fondo perduto ed è pari al 65% della

spesa sostenuta, per un tetto massimo di 130mila euro ad azienda per interventi relativi alla sicurezza. Si può acce-dere al finanziamento fino a esaurimento dei fondi. Per ot-tenerlo, è possibile presentare domanda online sul sito dell’I-nail fino al 5 maggio 2016. Dal 12 maggio le imprese che han-no raggiunto la soglia minima di ammissibilità, fissata a 5mila euro, potranno scaricare il pro-prio codice identificativo, men-tre dal 19 maggio il sito dell’Inail indicherà le date e gli orari per l’invio allo sportello automatico delle domande di ammissio-ne al contributo , da effettuare appunto tramite codice iden-tificativo. Per ulteriori informa-zioni: www.inail.it

Martina Pugno

La bonifica totale dell’amianto è ancora lontana, per questo occorre aumentare gli sforzi attivi per far fronte all’emergenza

Amianto in LombardiaIncentivi e sgravi fiscali per il 2016

Ecologia & Imprese

“La Legge di Stabilità 2016 ha confermato la possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali del 50% per le ristrutturazioni e del 65% per gli interventi volti a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici”

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Arriva fine mese ed è tempo di bollette. Tra un’incombenza e l’altra, il miraggio: dimezzare i costi del gas. Dopo tre anni di collaudo e l’ottenimento del-la certificazione europea, una nuova tecnologia fa sì che que-sto diventi possibile. Si tratta di Delfino, il prodotto di punta di Hidr-o Solution. Già di successo sul mercato italiano e non solo, approda anche sul mercato eu-ropeo il “sistema Delfino”, che tramite una reazione elettrolitica al suo interno scinde le moleco-le dell’acqua (H2O) per produrre gas ossidrogeno (anche detto gas di Brown), un comburente ad alto potere calorico. In com-binazione con metano o altri combustibili, riduce i tempi di combustione per portare in tem-

peratura il circuito di riscalda-mento, nonché l’acqua sanitaria e della caldaia, mantenendola di più a regimi minimi, così da far risparmiare fino al 50% sui con-sumi della bolletta. Se con la bel-la stagione le famiglie possono tirare un sospiro di sollievo, certe dell’abbassamento delle bollette del gas per via della diminuzione dei consumi, le aziende non pos-sono smettere di preoccuparse-

ne: per loro l’impiego di energia non diminuisce e trovare un mo-do per tagliare i costi rimane una priorità. Convertirsi all’ossidrogeno potrebbe rivelarsi la soluzione otti-male: non solo per la no-tevole riduzione dei costi di consumo, ma in con-siderazione anche dell’in-vestimento iniziale, che per aziende e partite iva è veramente irrisorio grazie alla possibilità loro fornita di noleggiare il prodotto, anziché comprarlo. C’è da di-re che anche in caso di acquisto il risparmio è tale da riuscire ad ammortizzare la spesa in poco tempo. Delfino viene proposto in due modelli, entrambi adatti per caldaie e/o bruciatori (forni da pasticceria, fornai, carroz-zerie, verniciatura ed essicatori per lavanderie ecc.): il Delfino 30 con potenza fino a 35KW e il Delfino 60 con una potenza che va da 36KW a 72KW. I vantag-gi di Delfino non si riassumono solo in un risparmio economico fino al 50% ma anche nel rispet-to dell’ambiente: riduce infatti le

emis- sioni di CO nell’aria del 70%; allunga inol-tre la vita della caldaia, in quanto è duraturo il mantenimento a re-gimi dei minimi. Avere Delfino in-stallato in casa o in azianda, non comporta grossi costi: nella pro-duzione di ossidrogeno il model-lo 30 consuma 300W di corrente elettrica, mentre il modello 60 consuma 900W. Senza conta-re che per il funzionamento del prodotto bastano cinque litri di acqua demineralizzata, che sul

mercato si può trovare al prezzo di 80 centesi-mi. Forte del successo in Italia e all’e-stero, Delfino è arrivato a Bergamo cir-

ca un anno fa: in via Martiri di Cefalo-

nia, civico 3, presso la filiale Delfino Point è pos-

sibile incontrare i titolari Ni-cola Tomio e Gennaro Starace, sempre a disposizione del clien-te per spiegare la nuova tecno-logia, che a primo impatto può sembrare complicata ma che può davvero dare un taglio netto alle spese di famiglie e aziende, ridimensionando anche in modo consistente il loro impatto am-bientale. «Tutto sta nel capirla» ci dice il signor Tomio, ma effettiva-mente con dati alla mano, grafici e scontrini è difficile non creder-ci: con Delfino il risparmio non è più un miraggio.

L. S.

Una nuova tecnologia firmata Hidr-o Solution basata sull’elettrolisi

DelfinoTrasforma l’acqua in gas

Delfino Point di BergamoVia Martiri di Cefalonia, 3 Gennaro Starace e Nicola TomioTel. +39 035 223791 Hydr-o

“È proprio all’ossidrogeno che si deve un tale risparmio: più veloce l’accensione, il raggiungimento della temperatura e più duraturo il suo mantenimento”

“I vantaggi di Delfino non si riassumono solo in un risparmio economico fino al 50% ma anche nel rispetto dell’ambiente”

Ecologia & Imprese

www.infosostenibile.itNumero 51 - Aprile 201634

Page 35: InfoSOStenibile 51 > Aprile 2016

Per i milanesi la primavera porta una ventata di stile: la città si colora di fiori pastello e diventa passerella per tut-te le modelle che nel mese di marzo hanno affollato le vie del centro in occasione della settimana della moda; aprile, invece, è sinonimo di design. Dal 12 al 17, puntuale come il Natale a dicembre, torna an-che quest’anno il Salone del Mobile, un appuntamento im-perdibile per tutti gli appassio-nati del settore. Giunto alla sua 55^ edizione, la manifestazio-ne si rivela sempre interessan-te; novità del 2016 la crescita degli espositori esteri, che rap-presentano ben il 30% delle aziende presenti.Il Salone si tiene presso il com-plesso fieristico di Rho, ma non si esaurisce mai nell’espo-sizione in sé: è consuetudine, infatti, che il martedì dell’inau-gurazione avvii quella che or-mai si usa chiamare Milano Design Week, all’interno del-la quale è possibile prendere parte non solo al Salone, ma anche a tutti gli innumerevoli eventi collaterali. Forti del suc-cesso della scorsa edizione, con quello del Mobile, scen-dono in campo anche il Salone Internazionale del Comple-mento d’Arredo, del Bagno, Eurocucina e TFK (Technology For the Kitchen), per un per-corso completo nel mondo del design, capace di esprimere il meglio del mercato italiano e non solo. Ma ormai si sa, Mila-no Design Week non significa soltanto fiere: imprescindibile è il legame con il Fuorisalone, un insieme di eventi -nella mag-gior parte dei casi ad ingresso libero- distribuiti in diverse zo-ne della città. Nato spontaneamente nei pri-mi anni Ottanta per iniziativa di alcune aziende d’arredo e di design industriale, Fuorisa-lone non ha un’organizzazio-ne centrale e non è gestito da alcun organo istituzionale; gli espositori che vi partecipano possono decidere di gestirsi autonomamente o di appog-

giarsi a Studiolabo, che for-nisce assistenza per la scelta della location ed eventualmen-te per la definizione di strategie promozionali. Oggi si è espan-so anche a molti settori affini, quali automotive, tecnologia, telecomunicazione, arte, mo-da e food. Obiettivo di Fuorisa-

lone e della relativa piattaforma online quello di portare il de-sign fuori dai suoi spazi uffi-ciali, rendendolo accessibile a tutti come performance del tessuto urbano. Ma non è finita qui, perché Fuorisalone ha a sua volta un proprio fuori salone: si tratta

di Fuorisalmone, occasione di incontro per giornalisti, buyer, architetti, commercianti, im-prenditori, opinion maker e design lover di tutto il mondo; li accomuna, l’essere contro corrente. L’iniziativa prende vita nel cuore del Ventura De-sign District, i cui Loft, offren-do esperienze innovative in location esclusive, diventano importanti opportunità di pro-mozione per tutti gli operanti del settore che si chiamano fuori dagli schemi. Non casuale la scelta del quartiere Ventura, che durante tutto l’anno ospita eventi legati al mondo dell’ar-

te e del design, purché siano happening innovativi, tanto da reggere con onore il confron-to con il mercato mainstream. Fuorisalmone non è una sem-plice esposizione, ma un for-mat che va molto oltre: di fatto è un network, una community aperta a tutti i protagonisti del-la filiera del design, dall’artista, al produttore, all’azienda, alle istituzioni, con un taglio molto concreto, fortemente orien-tato alla vendita. Insomma, la settimana del design anche quest’anno sarà un’occasio-ne unica per gli appassionati del settore, che potranno se-guire l’evoluzione del mercato e dello stile a 360 gradi, dalle proposte del Salone, agli even-ti di Fuorisalone, alle scoperte in cui ci si imbatterà nuotando contro corrente col salmone fuxia del distretto Ventura, e molto altro ancora. Benvenuta primavera!

Laura Spataro

Rho Fiera, Distretto Ventura e tutta la città si preparano per il più importante evento milanese di aprile

Milano Design WeekFuori e dentro il Salone

“Dal 12 al 17, puntuale come il Natale a dicembre, torna il Salone del Mobile, un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati del settore”

www.infosostenibile.it Numero 51 - Aprile 2016 35

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Vinitaly, il Salone Internazio-nale dei vini e dei distillati che quest’anno spegne cinquanta candeline, sarà inaugurato il 10 aprile a Verona alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È la prima vol-ta che un capo dello Stato inter-viene alla cerimonia di apertura del Salone: «Un gesto di grande attenzione -ha affermato il pre-sidente di Veronafiere Maurizio Danese- verso quegli imprendi-tori che hanno avuto la capaci-tà di costruire un settore che è diventato in dieci lustri il vanto dell’Italia nel mondo». In questi cinquant’anni di storia del vino italiano, infatti, la manifestazione è riuscita a dare vita a una rete di relazioni e attività che hanno portato il Governo italiano a ri-conoscere in Vinitaly il player per organizzare a Expo 2015 “VINO - A Taste of ITALY”, il primo padi-glione dedicato al vino nella sto-ria di un’Esposizione Universale, ma soprattutto la piattaforma b2b per il settore. Un’attività che ha previsto investimenti diretti e indiretti per 8 milioni di euro solo per l’edizione 2016, tra incoming e miglioramento di strutture e servizi alle aziende e agli operato-ri professionali attesi da oltre 140 Paesi. Veronafiere, proprietario del marchio e organizzatore del-la rassegna, ha programmato un palinsesto di iniziative ed eventi che hanno come finalità quella di favorire in ogni modo il busi-ness delle aziende, all’insegna della mission “il wine business in fiera, il wine festival in città”. Più espositori esteri e incontri b2b per favorire gli affari quindi, ma anche tasting esclusivi e alta ri-storazione per divulgare la cul-tura del vino. Novità importante della 50a edizione il nuovo “Pre-mio enologico internazionale 5 Star Wines”, leva di marketing per le aziende che vi prendono parte. Per i wine lover, invece, dall’8 all’11 aprile è previsto nel centro storico di Verona un ricco programma di degustazioni ed

eventi nel fuori-salone “Vinitaly and the City” (vinitalyandthecity.com) con degustazioni, appun-tamenti culturali e musica dal vivo. In Piazza dei Signori som-melier professionisti proporran-no un’ampia selezione di vini da tutta Italia da degustare in ab-binamento a specialità gastro-nomiche. Nella “Vinitaly and the City Lounge”, allestita nella vicina Loggia di Fra’ Giocondo, si ter-rà un ricco programma di attività sul tema “vino e cultura”, mentre nel Cortile del Mercato Vecchio la “Vinitaly and the City Music Lounge” offrirà esibizioni e dj set

di artisti di fama nazionale. Per gli amanti dei vini biologici e bio-dinamici, il fuori salone propone “BIOlogic”, nei padiglioni dell’Ar-senale Austriaco, caratterizzato da un fitto programma di musica e incontri. All’interno del progetto di “Vinitaly And The City”, con la formula “taste and visit”, è pos-sibile partecipare alle numerose visite guidate enogastronomi-che che, tra racconti e assaggi di vini italiani, faranno tappa nei luoghi storici più conosciuti della città e in famosi ristoranti partner dell’iniziativa. Per informazioni, programma e acquisto biglietti: vinitalyandthecity.com. Il bigliet-to è acquistabile anche su www.vivaticket.it e, durante i giorni della manifestazione, negli info point in città.

Alice Motti

L’angolo del SommelierLa rubrica che vi invita a conoscere le eccellenze del vino curata dall’Enoteca La Cieca

Vinitaly festeggia 50 anniDal 10 al 13 aprile Verona torna a essere la patria del vino

Il 2015 è stato un anno da record per l’export del vino italiano che vale 5,39 miliardi di euro (+5,4% sul 2014).I vini spumanti sono i veri protagonisti di questo successo, con un valore di 985 milioni di euro (+17%) e un volume scambiato pari a circa 2,8 milioni di ettolitri (+15%).

I numeri del vino in Italia

Mission della 50a edizione di Vinitaly è “wine business in fiera, wine festival in città”

© foto di Ennevi-Veronafiere

12,4 miliardi

➜ Produzione 2015: 47milioni hl di vino (+12% sul 2014)

➜ Aziende vitivinicole italiane: circa 310mila, 21% sul totale delle imprese agricole

➜ Occupati: 1milione e 250mila addetti in tutta la filiera

➜ Fatturato complessivo delle aziende vinicole (anno 2014):

12,4 miliardi (pari al 9,4% del fatturato dell’industria agroalimentare e al 7,2% del fatturato agricolo)

Ecologia & Imprese

www.infosostenibile.itNumero 51 - Aprile 201636

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Vinitaly, the international wine and spirits fair which is celebrat-ing is 50th birthday this year, is opening on 10th April in Verona with the President of the Italian Republic Sergio Mattarella pres-ent. It is the first time that a head of state has attended the fair’s opening ceremony. “It is a ges-ture of great respect”, comment-ed Maurizio Danese, Veronfiere president, “to all those business people who have expertly built up a sector which has become Italy’s pride and joy the world over in the last fifty years”. In these fifty years of Italian wine history, in fact, the event has succeeded in breathing life into a network of relationships and activities which have culminated now in Italian government rec-ognition of Vinitaly’s central role in organising VINO - A Taste of ITALY at Expo 2015, the first pa-villion devoted entirely to wine in the history of the Universal Ex-hibition and first and foremost a b2b platform for the sector. It is

work which has seen direct and indirect investments to the tune of 8 million euros for the 2016 edition alone in incoming tour-ism and improvements to the structures and services offered to the companies and profes-sionals expected to attend from 140 countries. Veronafiere, the brand’s owner and the event’s organiser, has planned a cal-endar of initiatives and events whose purpose is to promote companies’ business to the ral-lying cry of “the wine business at the trade fair, the wine business in town”. More foreign exhibitors and b2b meetings to facilitate business, then, but also exclu-sive tastings and haute cuisine to promote wine culture. A new feature of this 50th edition is the new 5 Star Wines International Enology Award, a marketing le-ver for the companies who are taking part in it.For wine lovers, on the oth-er hand, from 8th to 11th April, a packed programme of tast-

ings and events will be taking place in the Vinitaly and the City fringe events (vinitalyandthe city.com) involving tastings, cultural events and live music. In Piazza dei Signori professional som-meliers will be serving up a wide range of wines from all over Italy to be tasted together with culi-nary specialities. In the Vinitaly and the City Lounge, set up in nearby Loggia di Fra’ Giocondo, a packed programme of events will be held on the wine and cul-ture theme while at Cortile del Mercato Vecchio the Vinitaly and the City Lounge will host exhibi-tions and DJ sets by internation-ally famous artists.For lovers of organic and biody-namic wines the fringe events programme is offering BIOlogic in the pavilions of the Arsenale Austriaco with a packed pro-gramme of music and events.Inside Vinitaly and the City, with the ‘taste and visit’ formula, vis-itors will be able to take part in a great many wine and food vis-

its which will be punctuated by history tales and tastings of Ital-ian wines and will stop off at the city’s best known historical lo-cations and famous restaurants signing up to the initiative.

For information, an events cal-endar and tickets: vinitalyandth-ecity.com Tickets can also be bought on www.vivaticket.it and, for the duration of the event, at the city’s info points.

From 10th to 13th April Verona will be Italy’s wine capital once again

Vinitaly celebrates its 50th birthday

Articoli tradotti in lingua straniera

www.viceversagroup.it

Grazie alla collaborazione di infoSOStenibile con la società di traduzioni ViceVersaGroup - Translations & Multilingual services, ogni mese un

articolo a tema, con la traduzione a fronte in lingua originale.

2015 was a record year for Italian wine exports which were worth 5.39 billion Euros (up 5.4% on 2014). Sparkling wines played a centrestage role in this success story accounting for 985 million Euros (up 17%), a turnover of around 2.8 million hectolitres (up 15%).

Italy’s wine numbers

➜ 2015production: 47 million hl of wine (up 12% on 2014)➜ italianwinecompanies: around 310, 000, 21% of the total of agricultural businesses➜ Jobs: 1 million, 250,000 employees across the chain➜ overallwinebusinessturnover(2014):

12.4 billion (9.4% of the turnover of the agri-food sector and 7.2% of agricultural turnover)

www.infosostenibile.it Numero 51 - Aprile 2016 37

Page 38: InfoSOStenibile 51 > Aprile 2016

Quando cambiamo idea sullo stress, possiamo trasformare la reazione del no-stro corpo rispetto a tale vissuto. In una normale reazione allo stress, il battito cardiaco aumenta e i vasi sanguigni si re-stringono, ecco perché lo stress cronico viene talvolta associato a malattie cardio-vascolari. Una recente ricerca scientifica effettuata dall’americana Psicologa della Salute Kelly Mc Gonigal su un campio-ne di trentamila adulti monitorati per circa otto anni, dimostra che, se consideriamo utili le nostre reazioni allo stress, i nostri vasi sanguigni rimangono rilassati. La frequenza cardiaca aumenta, ma con un profilo cardiovascolare più sano, come ci accade quando sperimentiamo gioia e coraggio. In una vita ricca di esperienze stressanti, questo singolo cambiamento psicobiologico potrebbe essere la diffe-renza tra l’essere vittime potenziali di un attacco cardiaco da stress a 50 anni o vivere bene fino a 90 anni. Quello che ci rivela dunque la nuova scienza dello stress è che il modo di vedere lo stress ha importanza. Un particolare ormone prodotto dal nostro corpo in reazione al-lo stress, l’ossitocina, quando viene rila-sciata ci spinge a cercare supporto e ci induce a raccontare a qualcuno come ci sentiamo. La nostra reazione allo stress ci rende inoltre sensibili all’affaticamen-to da stress altrui, così che sia possibi-le sostenersi a vicenda. L’ossitocina non agisce solo sul cervello, ma anche sul

nostro corpo proteggendo il nostro si-stema cardiovascolare dagli effetti dello stress come un antinfiammatorio naturale e aiuta i vasi sanguigni a rimanere rilas-sati. Ha effetti benefici anche sul nostro cuore, che possiede dei recettori specifici attraverso i quali viene stimolata la rige-nerazione delle cellule cardiache, terapia naturale per qualunque danno causato dallo stress. L’ossitocina rafforza il cuore e i benefici prodotti risultano aumentati dal contatto e dal supporto sociale. Quando ci rivolgiamo ad altri sotto stress, che sia per cercare supporto o per aiutarli, rila-sciamo maggiori quantità di ossitocina e la nostra reazione allo stress diventa più sana. Come pensiamo e come agiamo può trasformare il nostro modo di speri-mentare lo stress. Se scegliamo di vedere la reazione a esso come utile ed entria-mo in sintonia con gli altri sotto stress, sviluppiamo più velocemente capacità di recupero. Andare in cerca di un senso, per la salute, è migliore rispetto all’evitare un disagio.

Valentina MangiliPsicologa dell’équipe TheClew

Il dibattito sulla tossicodipendenza e in generale sulla “droga” è sempre stato molto acceso e oggi più che mai di estre-ma attualità. Non esiste infatti una visione unanime del problema e delle sue cause, né una soluzione a portata di mano, capa-ce di modificare il comportamento dell’a-busante in modo perentorio e definitivo. La psicologia è senza dubbio una scienza che più di altre ha spesso intessuto im-portanti legami con altre scienze, dalla filosofia alla medicina. L’opera dello psi-cologo Luigi Zoja, “Nascere non basta”, è un esempio di tale commistione tra psico-logia e antropologia, capace di generare una visione sostenibile sull’abuso di so-stanze e in genere di cattive dipendenze, donando un senso a quel comportamen-to nefasto dell’abusante. Il problema so-ciale della “droga” si staglia all’orizzonte solo negli ultimi duecento anni, in corri-spondenza dello stravolgimento culturale e sociale apportato dalla rivoluzione indu-striale. La vita nelle campagne era segna-ta da una profonda tradizione e ripetizione di usi e costumi che avevano nella prati-ca dell’iniziazione la loro essenza trasfor-mativa per l’individuo. I rituali segnavano la vita della comunità e dell’individuo ed erano molto potenti, anche grazie all’uti-lizzo di sostanze psicotrope. Tutto ciò è cambiato radicalmente e repentinamen-te, sostituito da pratiche globalizzate di ogni tipo che non hanno più nessun po-tere catartico, lasciando senza risposta il

bisogno umano di rinnovarsi, di morire e rinascere, attraverso l’iniziazione e la pra-tica del rituale. Tutto ciò si osserva forte-mente ad esempio nell’adolescenza, età in cui i ragazzi sentono la forte esigenza di costruire sottoculture a carattere inizia-tico e talvolta esoterico che li sostengano nel loro processo di crescita e di sepa-razione genitoriale, aiutandoli a costruirsi un identità stabile. Il consumo di sostan-ze precedente alla rivoluzione industriale non presentava dunque un problema, sia perché possedeva un significato sociale non rifiutato dalla comunità, sia perché le sostanze di origine naturale non aveva-no gli effetti deleteri delle droghe odier-ne. L’abuso di sostanze oggi si configura allora come un tentativo solipsistico di carattere auto medicante che risponde all’esigenza di rigenerazione interiore, di cambiamento. Tuttavia questo tentativo è spesso fallimentare: la persona rimane prigioniera del rituale stesso che diventa il fine e non il mezzo attraverso cui raggiun-gere il cambiamento. L’abuso di sostanze non è perciò un modo per fuggire dalla realtà, come spesso si è soliti pensare, ma piuttosto un disperato tentativo di ab-barbicarsi a essa, occupandovi un posto, una visione molto più sostenibile in quan-to capace di ripensare all’abuso come tentativo fallito di rinnovamento interiore.

Nicola MannaraPsicologo dell’équipe TheClew

Sostenibil-mente La rubrica curata dall’equipe The Clew

(theclew.net)

Cambiare il modo di vedere lo stress può farci stare meglio?

L’insostenibilitàdell’abuso di sostanze

“Se consideriamo utili le nostre reazioni allo stress i nostri vasi sanguigni rimangono rilassati”

www.infosostenibile.itNumero 51 - Aprile 201638

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Tahiti e le sue isole, nella Poli-nesia Francese, rappresenta-no nell’immaginario comune un mondo lontano e affascinante fatto di acque cristalline, una ve-getazione rigogliosa e una po-polazione accogliente, rilassata e sorridente. E in effetti tutto ciò non si disco-sta per nulla da una realtà nota in occidente da solo poco più di due secoli e mezzo: questa terra, fu scoperta infatti sul fini-re del 1700 dal Capitano inglese James Cook. Cook giunse a Ta-hiti per la prima volta nel 1769 e vi ritornò nei due viaggi succes-sivi, durante i quali scoprì molte isole del Pacifico tra cui le Hawaii dove, in seguito ad uno scontro con alcuni locali, venne ucciso. Dalle sue imprese il Capitano ri-portò in patria, oltre alle nume-rose scoperte geografiche e alle cartografie dettagliate dei luoghi solcati in nave, racconti strabi-lianti dei luoghi esotici visitati. Un viaggio nelle isole del Paci-fico, infatti, permette di scoprire posti come Papeete, la capitale di Tahiti, con i suoi giardini, il co-lorato mercato e il rinomato ar-tigianato; oppure Moorea, l’isola in cui gli artisti vanno in cerca di ispirazione, o ancora Bora Bora dove i visitatori non mancano di provare l’esperienza di nuotare

insieme alle razze. Ma ciò che contribuisce a rendere così spe-ciali queste isole lontane, sono le loro tradizioni. La differenza tra un viaggio e l’altro spesso è marcata dall’incontro con la gente del luogo, con il proprio pensiero, le abitudini e le radici. E se si parla di tradizioni in Poli-

nesia non si può non parlare di tatuaggi. Fin dai tempi antichi gli abitanti del triangolo polinesiano erano soliti tatuarsi e ogni isola traman-dava il proprio stile con i propri motivi geometrici. Il tatuaggio ri-vestiva grande importanza poi-ché raccontava qualcosa della

persona: l’estrazione sociale, il rango, l’origine geografica ma anche il coraggio e la forza da-to che tatuarsi era comunque una pratica dolorosa. Nel 1819 i tatuaggi vennero banditi dal re polinesiano Pomare e solo nel 1980 furono rivalutati e ri-scoperti soprattutto grazie a un

concorso di tatuatori samoani indetto durante la festa tradizio-nale, Heivā. “Heivā i tahiti” so-no delle performance di canto, ballo e sport che si svolgono a Tahiti e nelle sue isole nel mese di luglio. Più che delle discipli-ne artistiche o sportive si tratta di veri e propri rituali che hanno radici antiche riconducibili al pe-riodo precoloniale. I polinesiani che partecipano a queste cele-brazioni instaurano dell’empatia con il proprio pubblico, sia esso locale o straniero. Non a caso Heivā ha un significato profon-do, altamente simbolico: “hei” significa “radunare”, mentre “vā” è “spazi comunitari”. Durante queste danze e balli i polinesiani si mostrano nel proprio essere più profondo, rivelando la storia e la natura del proprio popolo, il tutto attraversato da passione e da una forte tradizione radicata. Ecco ciò che la comunità poli-nesiana offre a quanti si recano a scoprire e a esplorare, con la sensibilità propria di chi rispetta l’ambiente e i locali, le sue iso-le: un’accoglienza senza tempo, già scoperta da Cook e dal suo equipaggio, un senso di comu-nione con le terre e con la gente del posto.

Laura Landi

Sulle orme di James Cook Alla scoperta delle tradizioni della Polinesia

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www.infosostenibile.it Numero 51 - Aprile 2016 39

Page 40: InfoSOStenibile 51 > Aprile 2016

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www.infosostenibile.itNumero 51 - Aprile 201640

Page 41: InfoSOStenibile 51 > Aprile 2016

Dopo il freddo dell’inverno, la na-tura si risveglia, iniziano le prime fioriture e con esse, per moltis-sime persone, si apre anche il periodo fastidioso delle allergie primaverili. Starnuti, naso che cola di continuo, bruciore e piz-zicorio agli occhi che non smet-tono di lacrimare: questi, ovvero la rinite e/o la congiuntivite (per chi ne soffre in simultanea si par-la di oculo-rinite), i principali e più diffusi sintomi di quella che più correttamente si definisce “Pol-linosi”: la forma più comune è quella primaverile alle Gramina-cee, ma non vanno dimenticate le analoghe reazioni a fioritu-re ben più precoci e anche agli acari della polvere.In tutti i casi si tratta di una re-azione fra antigeni (la parte del-la fioritura) e anticorpi (la nostra parte) con conseguente libera-zione nel circolo o in sede loca-lizzata (naso, occhi, gola, cute) di un mediatore chimico che si chiama “istamina”, responsabile delle fastidiose manifestazioni allergiche.Da tempo si va diffondendo la sensazione che le forme di Pol-linosi e le Oculo-riniti allergiche causate da altri fattori siano in sensibile aumento, verosimil-mente in conseguenza di una ridotta qualità dell’aria che respi-riamo. In realtà l’aumento dell’in-quinamento e delle polveri sottili sono causa più di un incremento delle sensibilizzazioni che del-le allergie: la differenza sta, per semplificare, nel fatto che in ca-so di sensibilizzazione il proble-ma non è la presenza di anticorpi attivabili dall’esposizione ad an-tigeni ben precisi, bensì nella maggiore sensibilità e irritabilità delle mucose degli organi espo-sti al contatto con l’aria.In ambedue i casi la prima e più semplice contromisura da adot-tare è il semplice e quanto mai banale allontanamento dalla fonte della “pollinosi”. Nella mag-gior parte dei casi, tuttavia, que-sto può non essere sufficiente o non praticabile.Ai pazienti interessati si possono dare almeno due suggerimenti,

differenti nel meccanismo di azione e soprattutto in termini di fruibilità e comodità di uso: ➜ Polimeri protettivi da applica-re sulle mucose (soprattutto na-sali) sotto forme differenti➜ Lavaggi nasali con semplice soluzione fisiologica o sotto for-ma di spray oppure con l’ausilio della cosiddetta “doccia nasale” in dotazione a molti apparecchi per aerosolterapia.Un Polimero protettivo è di fatto una pellicola che si dispone sulla superficie della mucosa nasa-le rivestendola e quindi crean-do una separazione fisica tra gli anticorpi esposti sulla mucosa stessa e gli antigeni che arrivano dall’esterno.Questa protezione può esse-re realizzata a mezzo di piccoli spray facilmente fruibili e tasca-bili; questi spray sono in grado di nebulizzare una soluzione che a contatto con la mucosa nasale gelifica senza alcun fastidio, pro-teggendo fisicamente la muco-sa stessa; questa soluzione non sostituisce, bensì integra le tra-dizionali terapie antistaminiche o cortisoniche inalatorie eventual-mente prescritte dal medico.Il lavaggio delle fosse nasali è uno strumento spesso tanto sempli-ce quanto efficace e risolutivo,

soprattutto in caso di sensibiliz-zazioni, quindi in assenza di una vera e propria reazione antige-ne-anticorpo; la sensibilizzazio-ne non esclude la liberazione di Istamina e quindi tutte le reazioni tipiche della Pollinosi stagionale. Il limite di questa strategia sta nella sua minore fruibilità e co-modità. Famiglie che annoverino uno o più individui con problemi di riniti allergiche possono oggi dotarsi di un comodo strumento domestico integrabile all’appa-recchio per aerosol: si tratta del-la “doccia nasale”, venduta sia in dotazione ad apparecchi nuovi sia separatamente, che con-sente una rapida nebulizzazione grossolana di soluzioni (anche la semplice soluzione fisiologica) con raccolta dei reflui di lavaggio in una camera esterna.Ovviamente accanto a questi semplici accorgimenti, esiste tutto l’ambito delle terapie (natu-rali o no, di libera vendita e con-siglio del farmacista, oppure da prescrizione) antistaminiche e/o cortisoniche, sia curative della crisi acuta, sia preventive e de-sensibilizzanti, fino ad arrivare al capitolo dei vaccini, che apri-rebbe un campo vastissimo e tutt’altro che semplice da affron-tare. Le strategie di cui abbiamo

parlato sono tutte ovviamente integrabili tra di loro, a seconda del livello di gravità della reazio-ne e quindi dell’opportunità di scegliere una via piuttosto che un’altra, ma anche dell’inclina-zione del paziente stesso verso un intervento più semplice e in-

nocuo o più drastico e risolutivo con alcuni effetti collaterali. I far-macisti possono adeguatamen-te suggerire le diverse strategie ed essere validi supporti per il medico di base.

Dott. Michele Visini

Rubrica promossain collaborazione con

Farmacia Visini - Dott. Michele VisiniVia Italia, 2 - Almè (Bg)Tel. +39 035 541269 - [email protected]

È tempo di primavera: insieme ai fiori, gli starnuti

Le allergie stagionali

Alimentazione & Salute

Salute e prevenzione

www.infosostenibile.it Numero 51 - Aprile 2016 41

Page 42: InfoSOStenibile 51 > Aprile 2016

L’asparago è un ortaggio della famiglia delle Liliacee, dal sa-pore delicato e caratteristico. E’ una pianta che cresce sot-toterra e, con l’avvicinarsi del-la stagione estiva, tende ad allungarsi verso la superficie del terreno; è in questo perio-do che avviene la loro raccol-ta. La parte commestibile è costituita dai germogli, che si chiamano turioni e che, a se-

conda delle varietà possono essere verdi, bianchi o viola. Esiste poi una varietà partico-lare, l’asparagina, caratterizza-

ta da turioni sottili e delicati. Il fusto dell’asparago è piuttosto robusto, mentre i turioni sono particolarmente morbidi e de-licati. La parte commestibile dell’asparago è rappresentata dal turione; esso contiene nu-merose sostanze nutritive, co-me le vitamine A, B, C ed E e alcuni minerali, come calcio, fo-sforo, magnesio e potassio. Gli asparagi hanno un interessante

potere antiossidante; non è un caso, infatti, che siano indicati particolarmente per diete ipo-caloriche, ma anche in alcuni

casi di ipertensione, ritenzione idrica e calcoli renali, grazie alle proprietà diuretiche e depurati-ve in essi contenute. Facilmente reperibili, il periodo migliore per la loro degustazione risulta es-sere il mese di maggio; il sapore dell’asparago è molto gradevo-le e morbido.

ProcedimentoPer prima cosa, lavare gli aspa-ragi e tagliare la parte più dura ed esterna del gambo. Con un pelapatate, pelarne il gambo, ma non la punta. Immergere gli asparagi in acqua fredda per circa 15 minuti. Dopodiché, im-mergere gli asparagi in acqua bollente e leggermente sala-ta finché non saranno cotti: ci vorrà una decina di minuti circa; una volta pronti scolarli. In alter-nativa agli asparagi si possono utilizzare i gambi di porro, se-guendo lo stesso procedimen-to.In una padella antiaderente fare scaldare un cucchiaio di olio extravergine di oliva con uno spicchio d’aglio e rosola-re gli asparagi a fuoco vivo fino a doratura. Salare e pepare a piacere. In una piccola padel-la antiaderente, fare rosolare le mandole (se non si trovassero le mandorle a scaglie, utilizza-re le mandorle intere pelate da sminuzzare) per qualche minu-to fino a doratura, e una volta pronte metterle da parte. Se-guire lo stesso procedimento con il pangrattato, aggiungen-do in questo caso un filo d’olio se necessario.Per la cottura dell’uovo “in ca-micia”, portare a bollore dell’ac-qua in un pentolino, aggiungere mezzo cucchiaio di aceto di vi-no bianco e un pizzico di sale. Rompere l’uovo intero in una ciotolina.Prima di immergere l’uovo agi-tare con un cucchiaio l’acqua, che deve essere a bollore mo-derato, creando un vortice. A questo punto immergere l’uovo con cautela lasciandolo cuo-cere per 3 minuti esatti dall’im-mersione, senza toccarlo per evitarne la rottura. Trascorsi i tre minuti, scolare l’uovo con l’aiuto di una schiumarola e adagiarlo su carta assorbente per un pa-

io di minuti prima di impiattarlo.Comporre il piatto con gli aspa-ragi e le mandorle croccan-ti, spolverare l’uovo con il pangrattato, e accom-pagnare con 40g di pane ai cereali o integrale.

Commento nutrizionale

Questo piatto ha un rapporto equili-brato tra proteine, carboidrati e gras-si; utilizza verdura di stagione e a bas-so contenuto calo-rico. Il risultato è un piatto completo, gu-stoso e bilanciato.Le mandorle, come tutta la frutta secca, contengono acidi grassi mono e po-linsaturi, proteine di alta qualità, vitamine (soprattutto E e B) e minerali. Come il re-sto della frutta secca va consumata in pic-cole quantità, per un massimo di 20-30 g al giorno.L’uovo ha un buon contenuto protei-co, ma allo stesso tempo anche di co-lesterolo e triglice-ridi, perciò non va mangiato più di 2 o 3 volte la settima-na. La cottura “in camicia” inoltre permette di non utilizzare altro condimento così da non eccede-re con l’utilizzo di grassi, senza però rinunciare al gusto.

Ingrediendi di stagione e commento nutrizionaleUovo in camicia con asparagi alle mandorle

Ricetta della saluteAlimentazione & Salute

Ingredienti › Una decina di asparagi› Un uovo fresco› Un cucchiaio di mandorle a scaglie,

o mandorle pelate› Un cucchiaio di pangrattato› Un cucchiaio di Olio Extravergine di Oliva› Sale e pepe q.b.› Uno spicchio di aglio› 1/2 cucchiaio di aceto di vino bianco› 40 grammi di pane ai cereali, o integrale

Ricetta ideata e realizzatadalla Farmacia Antica Spezieria Via Tadino, 7 Martinengo (BG)

Telefono: 0363 987072www.farmaciaanticaspezieriamartinengo.itFacebook: Farmacia Antica Spezieria Martinengo

www.infosostenibile.itNumero 51 - Aprile 201642

Page 43: InfoSOStenibile 51 > Aprile 2016

Le fragole sono il frutto di piante apparte-nenti alla famiglia delle Rosaceae e al Ge-nere Fragaria. Più correttamente sono un falso frutto, perché il frutto vero e proprio è composto dai piccoli puntini che costella-no la superficie della fragola stessa e che erroneamente vengono chiamati semi. L’aroma e il gusto dolce sono caratteristi-ci e le rendono uno dei i frutti più graditi e commercializzati sull’intero pianeta. Negli ultimi anni si è notevolmente sviluppata la produzione di fragole biologiche, questo grazie alla volontà del cliente di consuma-re un prodotto naturale, OGM free e che tuteli la salute, l’ambiente e i produttori.Le fragole possono essere consumate fresche, essicca-te, in confet-tura, frullate, sciroppa-te e co-me

succo; inoltre, rappresentano un ingre-diente molto utilizzato nella preparazione di gelati, torte e dessert; per i palati più indulgenti, l’abbinamento afrodisiaco tra fragole e cioccolato o tra fragole e panna montata. Le fragole sono frutti dal mode-sto potere calorico: apportano prevalen-temente zuccheri semplici, fibre e acqua. Dal punto di vista salino, contengono ot-time quantità di potassio, manganese e vitamine come l’acido folico e la vitamina C. La fragola vanta numerose proprietà: antiaging, anticancerose, antiossidanti, antinfiammatorie e antivirali. Attenzio-ne però, perché le fragole sono anche alimenti potenzialmente allergizzanti; questa forma di ipersensibilità (piuttosto diffusa) si manifesta ordinariamente con

sintomi cutanei e della mucosa orale, dermatite, orticaria e problemi

respiratori.

Il sedano vanta benefici, proprietà nutriti-ve e terapeutiche per la salute dell’organi-smo davvero eccellenti. Questo alimento è uno dei più amati e indicati per una sa-na alimentazione. Il nome scientifico di questo ortaggio è “Apium Graveolens”: si tratta di una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Ombrellifere. Il sedano è costituito per il 90% circa di acqua, a cui si aggiungono vitamine, come la A, la C, la E, la K e sali minerali, come po-tassio, magnesio, sodio, calcio e ferro. Un’altra importante componente sono le fibre, che oltre a facilitare la digestione e a contrastare il meteorismo, sono un otti-mo aiuto contro il colesterolo e rego-lano la pressione del sangue. Il sedano combatte, poi, i reumatismi, la ga-strite e le infiam-mazioni, come i bruciori urinari o le infezioni de-gli occhi e svol-

ge un’azione calmante sul sistema nervo-so, aiutando in caso di insonnia, ansia e stress. Ha inoltre ottime proprietà dima-granti e per questa caratteristica è consi-gliato nelle diete: amato per il suo intenso aroma, vanta pochissime calorie: circa 20 calorie per 100 grammi di prodotto. Ec-celle anche per le sue proprietà diureti-che, depurative e disintossicanti: ottimo alleato nella lotta alla cellulite! Il sedano possiede proprietà rivitalizzanti, afrodi-siache e cosmetiche: apporta, infatti, be-nefici alle ossa, alla pelle contrastandone l’invecchiamento. Ma attenzione il sedano

è sconsigliato in gravi-danza, e nel

caso di pa-tologie re-nali.

Cheesecake alle fragole Polpette di SedanoPrEParazIonETritate i biscotti finemente e mescolate con il burro fuso, pressate il composto sul fondo di uno stampo. Lavorate la ri-cotta con lo zucchero, 200 gr di fragole frullate e la gelatina mescolando bene. Disponete delle fragole a pezzetti sulla base di biscotti, coprite con la crema e mettete in frigorifero per 2 ore. Decora-te con fragole e riccioli di cioccolato.

IngrEdIEntI • 250 gr di biscotti• 80 gr di burro• 15 gr di gelatina• 500 gr di fragole• 500 gr di ricotta• 125 gr di zucchero

IngrEdIEntI • 700 gr di sedano• 2 uova• 50 gr di pecorino grattugiato• 50 gr di parmigiano grattugiato• 50 gr di pangrattato • sale e pepe q.b.

LaRICETTALa

RICETTA

PrEParazIonELessate il sedano per 45 minuti; una volta raffreddato strizzatelo bene e smi-nuzzatelo grossolanamente. Aggiunge-te le uova, il parmigiano, il pecorino, il pangrattato e un pizzico di sale e pepe. Formate delle palline grandi come una noce, passatele nel pangrattato e frig-getele in olio bollente fino a completa doratura. Servitele calde.

SedanoUn gambo di salute dai molteplici benefici

FragolaTanta energiain un piccolo frutto

Asparagi, barbabietole, cicoria, fave, finocchi, rabarbaro, rape

Verdura di stagioneAprile

Mele annurca, pere, limoni, kiwi, avocado, banane, pompelmi

Frutta di stagioneAprile

www.infosostenibile.it Numero 51 - Aprile 2016 43

Page 44: InfoSOStenibile 51 > Aprile 2016

Appuntamenti dal territorioCalendario Aprile 2016BERGAMO

■■■ MostrA 20 marzo - 2 maggio Andy Warhol e l’Italian Pop Pagazzano (BG) 10.00 > Castello Visconteo di Pagazzano Andy Warhol è il rappresentante più tipico della pop art americana e dell’arte prodotta dalla cultura di massa www.bassabergamascaorientale.it

■■■ MostrA 1-10 aprile Super Potere! Bergamo 19:00 > Ex carcere Sant’Agata, città alta In mostra l’arte che recupera il rifiuto, strizzando l’occhio ad ambiente ed ecologia facebook.com/superpotere

■■■ MostrA 1-10 aprile Domina domna 2016 Bergamo 18.30 > Piazza della libertà “Uno sguardo a 360 gradi sull’universo della creatività al femminile, tra arte, fotografia, teatro, www.dominadomna.it

■■■ Corso 1/8/15/22 aprile Corso di castanicoltura Bergamo 20.30 > Sala Viscontea, Piazza Cittadella, città alta Un corso organizzato dall’orto Botanico “Lorenzo rota” per approcciarsi al mondo delle castagne educazione@ortobotanicodibergamo

■■■ rAssegnA 5/12 aprile Mondovisioni arriva a Bergamo Bergamo 18.00 > Auditorium, Piazza Libertà rassegna di film documentari che promuove storie di attualità, diritti umani e informazione, da diverse parti del mondo www.lab80.it

■■■ MostrA 7-25 aprile Figure e ritratti Bergamo 16.00 > Sala Manzù, via Camozzi Mostra a tema organizzata dal Circolo Artistico Bergamasco per promuovere le opere dei propri soci

■■■ Corso 8 aprile Corso base di pasticceria naturale Bergamo 20.00 > Nutrirsi di salute, via monte tesoro 12 Pasticceria naturale: golosità e salute [email protected]

■■■ enogAstroMIA 8 aprile Appuntamenti di... vini: il vino de li Castelli Pontida (BG) 20.00 > L’altro Agriturismo 333 via Ca’ di Maggio De sanctis, una famiglia di viticoltori dal 1816. Il fascino della coltivazione biologica a 15 km dalla capitale www.agriturismopolistena.it

■■■ InAUgUrAzIone 9 aprile Artisan shop opening!

Bergamo 18.30 > Artisan, via san Bernardino 53 Inaugura lo shop di Artisan, tutto dedicato ai makers FB: artisanshopbigopening

■■■ InContro 9 aprile Per una strada sicura Calcio (BG) 11.00 > Cinema Astra Convegno “per una strada sicura” inerente alla sicurezza stradale ed agli effetti di alcool e droghe coadiuvato da immagini e parole www.bassabergamascaorientale.it

■■■ evento 9/23 aprile Mercato della terra Bergamo 9.00 > piazza Dante Buono, sano, quotidiano: far la spesa al mercato della terra www.slowfoodlombardia.it

■■■ Corso 9/16/23 aprile Corso di cucina MA-PI primaverile Bergamo 17.00-19.00 > Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36 Continua il corso di cucina: 5 lezioni a 65 euro 035 321377

■■■ enogAstroMIA 11-14 aprile Cena speciale Bergamo 20.00 > Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36 Due cene: dopo la prima incontro con il Laboratorio di Cioccolato vestri, dopo la seconda proiezione del video “veleni nel piatto” 035 321377

■■■ Corso 11/19 aprile Corso di respirazione Bergamo 18.15 > Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36 Continua il corso di respirazione: 10 lezioni comprensive di pasto a 130 euro 035 321377

■■■ ConferenzA 12 aprile Meditazioni conoscitive Bergamo 20.30 > Liceo Scientifico Mascheroni, via Alberico da Rosciate 21a Una conferenza tenuta da nicla vassallo, filosofo teoretico all’Università degli studi di genova www.noesis-bg.it

■■■ InContro 14 aprile Disintossicarsi per stare in salute Mozzo (BG) 20.00 > La porta del parco di Mozzo, via Trento La dieta disintossicante è un vero e proprio regime alimentare finalizzato alla depurazione dell’organismo dalle tossine esogene www.nutrirsidisalute.it

■■■ InContro 14/21/28 aprile L’euro: quale futuro? Treviglio (BG) 21.00 > Auditorium della Biblioteca, via Cesare Battisti Al via gli incontri organizzati da risorse, neo-associazione che si impegna a spiegare ai cittadini l’economia

■■■ festIvAL

15-17 aprile The big food festival Alzano Lombardo (BG) 17.00 > Spazio FaSe tre giorni all’insegna del miglior cibo di strada, musica e divertimento FB: thebigfoodfestivalitalia

■■■ enogAstroMIA 15 aprile Appuntamenti di... vini: oltre frontiera Pontida (BG) 20.00 > L’altro Agriturismo 333 via Ca’ di Maggio Il biologico nel mondo presentato da Pietro Pellegrini, vigneron e negoziante di vini e distillati di alta qualità www.agriturismopolisena.it

■■■ fIerA 16 aprile - 1 maggio Fiera dei Librai Bergamo 9.00 > Sentierone La fiera del libro più antica d’Italia con incontri con autori, laboratori e tanto altro www.fieradeilibrai.it

■■■ evento 16 aprile Sabato sera in birrificio Comun Nuovo (BG) 18.00 > Birrificio Indipendente Elav, via Autieri d’Italia 268 super serata di amore, birra e musica ww.elavbrewery.com

■■■ InContro 16 aprile Presentazione del libro Fuori Mozzo (BG) 17.30 > La porta del parco di Mozzo, via masnada fUorI: suggestioni nell’incontro tra educazione e natura 328 7663545

■■■ Convegno 18 aprile Dalle antiche teorie cinesi allo sviluppo sostenibile pianesiano Bergamo Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36 L’incontro si terrà a roma, presso l’Università La sapienza 035 321377

■■■ InContro

19 aprile Incontro con un produttore Bergamo 20.00 > Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36 Cena e incontro col produttore Diliberto sul tema olio extravergine d’oliva, a seguire degustazione 035 321377

■■■ Corso 21 aprile “Dal sapere... al sapore” Mozzo (BG) 20.00 > La porta del parco di Mozzo, via masnada Corso di cucina naturale con degustazione, “rispetta la natura degli alimenti e quella di chi li deve mangiare” www.nutrirsidisalute.it

■■■ InContro 21 aprile Celiachia e dieta Vegana Curno (BG) 21.00 > Il sole e la terra, via E. Fermi 56 L’incontro sarà a cura di Paolo Bianchini, biologo nutrizionista specializzato in celiachia e fitoterapia www.ilsoleelaterra.it

■■■ ConferenzA 21 aprile L’Arte in 35 mm. Film e documentari sui grandi artisti contemporanei Martinengo (BG) 21.00 > Sala consigliare del Filandone La conferenza che si terrà il 21 aprile tratterà il documentario: Jean-Michel Basquiat: the radiant Child www.bassabergamascaorientale.it

■■■ InContro 23 aprile Parla come mungi Bergamo 9.00 > piazza Dante Latte e formaggi orobici - Uomini di mais, custodi di libertà www.slowfoodlombardia.it

■■■ enogAstroMIA 25 aprile Pranzo Liberazione d’Italia Bergamo 12.00 > Un punto macrobiotico, via Quarenghi 36 Un pranzo ricco e gustoso per festeggiare

035 321377

■■■ evento 1 maggio Giornata dei castelli aperti Bergamo 9.00 > in tutta la provincia di Bergamo In aumento i castelli e i comuni aderenti che spaziano in tutta la pianura bergamasca www.bassabergamascaorientale.it

BREsciA

■■■ MerCAto 9-10 aprile Mercanti in Viaggio Rovato 10.00 > Castello Quistini Mercanti in viaggio, evento dedicato a vintage, handmade, design e nuove tendenze www.mercantinviaggio.it

■■■ fIerA 9-10 aprile Festival del bambino naturale Chiari (BS) 10.00 > viale Mazzini 39 Un’occasione per riflettere sui temi della “genitorialità empatica” nell’ottica del rispetto dei ritmi e dei reali bisogni dei bambini fiera.bambinonaturale.it

■■■ evento 10 aprile 1° Giornata Provinciale dell’Affido e dell’Accoglienza Brescia 10.00 > Ambiente parco, largo torrelunga 7 Attività per grandi e piccini, attività di svago e di incontro. Un’occasione per stare insieme, per una nuova cultura dell’accoglienza www.affidobrescia.eu

■■■ InContro 10 aprile Ortincolti Brescia 11.00 > I Giardini giornata comunitaria dedicata alla cura del giardino, dell’orto e delle relazioni, scambi di saperi e conoscenze www.terraepartecipazione.blogspot.it

■■■ LABorAtorIo 15 aprile Intorno al forno Brescia 10.00 > i giardini Laboratorio per la costruzione comunitaria e la gestione di un forno in terra cruda di quartiere www.terraepartecipazione.blogspot.it

■■■ InContro 15 aprile I venerdì del viaggiatore: Argentina, Cile e Bolivia Padenghe sul Garda (BS) 21.00 > Sala polivalente plesso scolastico In questa occasione Linoto e Bressan si raccontano nel viaggio fatto in Argentina, Cile e Bolivia 030-9995625

■■■ festIvAL 15-17 aprile Giro del mondo in 40 spine Brescia 21.00 > Xander Beer, via Dalmazia 23a novanta tipologie di birre artigianali di

TIERRA! Nuove rotte per un mondo più umano17 aprile > ore 17.00Verdellino/Zingonia, Auditorium delle scuole di via Oleandri 2datemi una piuma e solleverò il dinosauro

25 aprile > ore 18.00Ponte San Pietro, Rifugio antiaereo, piazza della Libertàrifugi

29 aprile > ore 20.45 Verdello, Auditorium F. Abbiati presso Centro Civicolavorare... stanca

30 aprile > ore 20.45 Almè, Teatro Parrocchiale San Fermo, via G. Marconi 14reportage chernobyl. l’atomo e la vanga.la scienza e la terra

www.infosostenibile.itNumero 51 - Aprile 201644

Page 45: InfoSOStenibile 51 > Aprile 2016

Calendario Aprile 2016qualità da tutto il mondo [email protected]

■■■ MerCAto 16 aprile Scambio di Stagione Brescia 14.00 > Casciana maggia, via della maggia scambio di oggetti di seconda mano www.legambientebrescia.it

■■■ fIerA 16-17 aprile Vintage Time Days Brescia Pala Banco di Brescia Mercatino vintage e artigianale, auto americane, drink e food [email protected]

■■■ InContro 29 aprile I venerdì del viaggiatore: Lapponia “Aurore magiche” Padenghe sul Garda (BS) 21.00 > Sala polivalente plesso scolastico In questa occasione giorgio Anselmi si racconta nel viaggio fatto in Lapponia, per scoprire le “Aurore magiche” 030-9995625

■■■ fIerA 29 aprile - 1 maggio Festa di Maggio Gavardo (BS) 14.00 > via avanzi 60° festa di gavardo e vallesabbia www.festadimaggio.it

MiLANO

■■■ Convegno 7 aprile Un bosco per la città Milano 9.30 > Palazzo Pirelli Una riflessione sull’importanza fondamentale della difesa del patrimonio boschivo e forestale www.istruzione.lombardia.gov.it

■■■ MerCAto 9 aprile Sabato di Lambrate Milano 10.00 > quartiere Lambrate Una giornata in città, tra bazaar, mercati, food ed esibizioni live facebook.com/sabatodilambrate

■■■ fIerA 9-10 aprile NaturBio Arese (MI) 10.00 > Villa La valera, via S. Allende 9 Un punto di riferimento per gli appassionati e non del mondo bio-ecologico

www.naturbiofestival.com

■■■ fIerA 12-17 aprile Fuorisalone 2016 Milano 9.00 > Rho Fiera L’intera città ospiterà migliaia di eventi legati al tema del design, nella maggior parte dei casi con ingresso libero www.fuorisalone.it

■■■ MerCAto 17 aprile Wunder MRKT

Milano 11.00 > Via Valtellina Un caleidoscopio di suggestioni nascoste, tra oggetti meravigliosi e proposte seducenti facebook.com/wundermrkt

■■■ fIerA 29 aprile/2 maggio MIA Photo Fair Milano 12.00 > Porta Nuova Varesine 80 gallerie provenienti da 12 nazioni con 230 fotografi facebook.com/miaphotofair

cREMONA

■■■ MostrA 25 marzo - 25 aprile Fiera primaverile del libro Cremona 9.00 > Galleria 25 aprile tradizionale mostra-mercato con bancarelle di libri e pubblicazioni [email protected]

■■■ MostrA 9 aprile - 5 giugno Concerto per Sofonisba - Mostra Cremona 10.00 > museo del violino, piazza marconi riferimenti a sofonisba e la musica [email protected]

■■■ evento 16 aprile - 24 maggio CremonaJazz 2016 Cremona 21.00 > auditorium arvedi, piazza marconi Cremona si prepara a ospitare una nuova edizione, la seconda, del CremonaJazz www.cremonajazz.it

■■■ ConCerto 10 aprile - 28 maggio Microfestival di Teatro e Musica Antica Cremona 18.00 > Oratorio della Beata Vergine, viale Cambonino 22 oratorio in musica per 5 voci e basso continuo, musica di M. Marazzoli musicista romano di metà seicento 0372 560025

■■■ MostrA 24 marzo - 21 aprile Percezioni incrociate Cremona 9.00 > Coop, via del sale 1 Mostra-laboratorio con fotografie, disegni, progetti www.comune.cremona.it

Mercati Agricolie Biologici

BERGAMO

■■■ tUttI I MArteDì Mercato agricolo Bergamo, piazza S. Spirito 8.00-12.30

■■■ tUttI I gIoveDì Farmers market Campagna Amica Seriate, piazza Alebardi 8.00-13.00

■■■ tUttI I venerDì Mercato agricolo Bergamo, piazza Pontida 8.00-12.30

■■■ tUttI I sABAtI Mercato “bRiologico” Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta 9.00-12.00 [email protected]

■■■ tUttI I sABAtI Mercato dei produttori locali Mozzo, La Porta del Parco 9.30-12.30 www.coopalchimia.it

■■■ ognI 1° sABAto DeL Mese Mercato agricolo dei produttori locali Stezzano (Bg) 8.00-12.30 www.a21isoladalminezingonia.bg.it

■■■ ognI 1° sABAto DeL Mese Mercatino del Ben-essere Piazza Don Todeschini, Brembate (Bg) 8.30-13.00 [email protected]

■■■ ognI 2° sABAto DeL Mese Mercato agricolo e non solo Albino (Bg), piazza del Comune 8.30-12.30 www.cittadinanzasostenibile.it

■■■ ognI 3°sABAto DeL Mese Mercato agricolo e non solo Bergamo, piazza Pacati Monterosso 8.30-13.00 www.cittadinanzasostenibile.it

■■■ ognI 2° DoMenICA DeL Mese Mercato agricolo dei produttori locali Osio Sotto, piazza Papa Giovanni XXIII

8.00-12.30 www.a21isoladalminezingonia.bg.it

■■■ ognI 3° DoMenICA DeL Mese Mercato agricolo e non solo Viale di S. Tomé, Alemanno S. B. 9.00-13.00 www.cittadinanzasostenibile.it

BREsciA

■■■ 1° fIne settIMAnA DI ognI

Mese Mercatino Biologico Ecocompatibile Desenzano del Garda (BS) Via Roma

■■■ 3° fIne settIMAnA DI ognI

Mese Mercatino Biologico Ecocompatibile Desenzano del Garda (BS) Piazza Matteotti

■■■ 17 APrILe Mercato di Campagna Amica Brescia, Largo Formentone 9.00-19.00 www.campagnamica.it

■■■ 17 APrILe Mercato della Terra Borgo San Giacomo (BS) 9.30 > Castello di Padernello

www.castellodipadernello.it

■■■ ognI LUneDì Mercato di Campagna Amica Mompiano - Brescia 8.00-13.00 > Piazzale Vivanti

■■■ ognI LUneDì Mercato Meglio Bio - Toscolano Toscolano Maderno (BS) 8.00-13.00 > Piazza Nassirya www.labuonaterra.it

■■■ ognI MArteDì Mercato di Campagna Amica Orzinuovi (BS) 8.30-13.00 > Piazza Vittorio Emanuele

■■■ ognI MArteDì Mercato di Campagna Amica Erbusco (BS) 8.00-12.30 > Parcheggio Via Verdi

■■■ ognI MArteDì Mercato di Campagna Amica Passirano (BS) 8.30-12.30 > Piazza Europa

■■■ ognI MerCoLeDì Mercato di Campagna Amica Rovato (BS) 8.00-12.30 > Piazza Palestro

■■■ ognI gIoveDì Mercato di Campagna Amica Gussago (BS) 8.00-12.30 > Piazza Vittorio Veneto

■■■ ognI venerDì

Mercato di Campagna Amica Palazzolo Sull’Oglio (BS) 8.00-13.00 > Piazza Zamara

■■■ ognI venerDì Mercato 47 Brescia 16.00-20.00 > Magazzino 47, via Industriale 10 www.magazzino47.org/mercato47

■■■ ognI sABAto Mercato Meglio Bio - Cascina Maggia Brescia 8.00-13.00 > Cascina Maggia, via della Maggia 3 www.labuonaterra.it

■■■ ognI sABAto Mercato agricolo dal produttore al consumatore - km0 Sale Marasino (BS) 8.00-13.00 > Piazza Roma

■■■ ognI sABAto Mercato di Campagna Amica Brescia 8.00-12.30 > via San Zeno 69

■■■ ognI sABAto Con CADenzA

qUInDICInALe Mercato di Campagna Amica Travagliato (BS) 8.00-12.30 > località Piazza Cupole

■■■ ognI DoMenICA Mercato Agricolo Biologico del quartiere di Via Veneto Brescia 9.00-13.00 > Artebimba, via Monte Ortigara 81 Cell +39 380 5103812

MiLANO

■■■ ognI 1° e 3° sABAto DeL Mese Mercato della Terra Milano 9-14>Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4 www.slowfoodmilano.it

cREMONA

■■■ tUttI I venerDì MAttInA Mercato dei produttori agricoli di Cremona Cremona 8-13> Foro Boario, via Mantova turismo.comune.cremona.it

■■■ ognI 4^ DoMenICA DeL Mese Mercato bio organizzato da ABA Lombardia Cremona Piazza Stradivari www.mercatobio.it

BERGAMO Sentierone e Piazza Dante27 | 28 | 29 MAGGIO 2016

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EDIZIONE

www.infosostenibile.it Numero 51 - Aprile 2016 45

Page 46: InfoSOStenibile 51 > Aprile 2016

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Castelli Calepio si trova nella provincia di Bergamo e conta circa diecimila abitanti. Presso il municipio è possibile trovare ogni mese una copia di infoSOStenibile.

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Curno (BG) – Via IV Novembre, 25q +39 035 617961

Centro Sportivo Vivere Insieme

Il Centro Vivere Insieme comprende campi da calcio e da tamburello, un campetto all’aperto per basket e pattinaggio a rotelle, oltre che 4 campi da tennis (di cui due in terra rossa, uno in sintetico e uno in erbetta sintetica). La struttura dispone inoltre di giochi per i più piccoli e di un servizio bar.

BERGAMO > Curno

Bergamo - Via Zambonate, 33q +39 035 247151e www.mutuosoccorsobergamo.comE [email protected]

Associazione Generale Mutuo Soccorso

L’Associazione Generale Mutuo Soccorso di Bergamo offre una serie di servizi ai propri soci, evolvendo assegni per malattia, anzianità, morte, medicinali e predisponendo iniziative di assistenza scolastica e medica. La storia dell’Associazione risale all’Unità d’Italia, ma ancora oggi può vantarsi di essere sempre molto attiva sul territorio.

BERGAMO

Martinengo (BG) – Via Trieste, 27q +39 0363 987080e www.3lanterne.itE [email protected]

Ristorante Tre Lanterne

Fondato da Annita Vecchierelli e Vincenzo Nozza nel 1962, il ristorante Tre lanterne è noto per la buona cucina italiana nel territorio della bas-sa pianura bergamasca. Nel tempo diventato anche pizzeria –famose le schiacciate, proposte in oltre 60 farciture diverse-, i suoi piatti conservano la semplicità e la genuinità di una cucina familiare.

BERGAMO > Martinengo

Brescia (quartiere Mompiano) - Via dello Stadio, 22 q +39 030 2004108e www.piscinamompiano.itE [email protected]

Centro Natatorio Mompiano

Il centro natatorio del quartiere bresciano di Mompiano è dotato di va-sche al coperto ed esterne per il periodo estivo, bar interno e chiosco esterno. In caso di manifestazioni sportive la tribuna interna ospita fino a 800 persone.

BRESCIA > Mompiano

Brescia (BS) – Via Fratelli Cairoli 9 q +39 030 41563e www.comune.brescia.it

Sala di lettura Cavallerizza

La sala pubblica comunale Cavallerizza è uno spazio attrezzato per la let-tura e lo studio di libri propri, con 164 posti a sedere. Aperta dal lunedì al venerdì ore 9-23, sabato ore 9-19 e domenica ore 15-19. Sono disponibili per la consultazione vocabolari, enciclopedie tematiche e due quotidiani locali. Mensilmente a disposizione anche le copie di infoSOStenibile.

BRESCIA

Rivolta d’Adda (CR) – via S. Renzi, 5q +39 036 3377032e www.bibliotecarivolta.itE [email protected]

Biblioteca Comunale CarloBertolazzi

La Biblioteca Comunale di Rivolta d’Adda CarloBertolazzi ha fatto del pro-prio motto una mission: la cultura nel cuore. Al suo interno un ricco archivio di risorse bibliografiche e uno spazio interamente dedicato ai ragazzi. Tra-mite il sistema Opac bresciano e cremonese è possibile verificare dispo-nibilità ed eventualmente effettuare la prenotazione di volumi.

CREMONA > Rivolta d’Adda

www.infosostenibile.itNumero 51 - Aprile 201646

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