InfoSOStenibile 48 > Dicembre 2015

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ALL’INTERNO > 6 PAGINE DI IDEE PER REGALI SOSTENIBILI 2015 Dicembre Parigi 2015 Un inverno caldo Stato d’emergenza climatica In una capitale europea più blindata che mai, l’o- biettivo che 150 leader da tutto il mondo dovranno raggiungere al termine del- la Cop21, la Conferenza sul clima dell’Onu che ha preso il via a Parigi il 30 novembre, è formalizzare un accordo storico, vincolante, univer- sale e condiviso per ridurre le emissioni di anidride car- bonica e gas climalteranti che stanno surriscaldando il pianeta. La ventunesima Conferenza delle Parti è stata inaugurata di Arianna Corti segue a pagina 2 Mondo Latte Pagina 29 Da pagina 16 Con i nostri migliori auguri Pagina 26 Presentazione del libro Raccolta differenziata Cremona Gli italiani lo fanno meglio La rubrica su latte e dintorni 50.000 copie IN LOMBARDIA 50.000 copie IN LOMBARDIA AliMENTarsi Brescia Pagina 12 Il Comune fa rete: linee guida per imparare mangiando Pagina 11 Terra Madre nel Mondo Slow Food Comunità del Cibo Pagina 32 Itinerari d’arte Mostre A spasso per l’Italia Val Senales Natura e tradizioni Pagina 36 Turismo Le 10 esperienze da non perdere Spunti per regali d'impatto... ma non per l’ambiente PERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI Numero 48 | Anno VI | Dicembre 2015 | www.infosostenibile.it 50.000 COPIE GRATUITE IN LOMBARDIA

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

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ALL’INTERNO > 6 PAGINE DI IDEE PER REGALI SOSTENIBILI

2 0 1 5Dicembre

Parigi 2015Un inverno caldoStato

d’emergenza climatica

In una capitale europea più blindata che mai, l’o-biettivo che 150 leader da tutto il mondo dovranno raggiungere al termine del-la Cop21, la Conferenza sul clima dell’Onu che ha preso il via a Parigi il 30 novembre, è formalizzare un accordo storico, vincolante, univer-sale e condiviso per ridurre le emissioni di anidride car-bonica e gas climalteranti che stanno surriscaldando il pianeta.La ventunesima Conferenza delle Parti è stata inaugurata

di Arianna Corti

segue a pagina 2

Mondo Latte

Pagina 29Da pagina 16

Con i nostri migliori auguri

Pagina 26

Presentazione del libro Raccolta differenziata

Cremona

Gli italiani lo fanno meglio

La rubrica su latte e dintorni

50.000 copieIN LOmBARDIA

50.000 copieIN LOmBARDIA

AliMENTarsiBrescia

Pagina 12

Il Comune fa rete: linee guida per imparare mangiando

Pagina 11

Terra Madrenel Mondo

Slow Food

Comunità del CiboPagina 32

Itinerari d’arte

Mostre

A spasso per l’Italia

Val Senales Natura e tradizioni

Pagina 36

Turismo

Le 10 esperienze da non perdere

Spunti per

regalid'impatto...ma non per l’ambiente

PERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI

Numero 48 | Anno VI | Dicembre 2015 | www.infosostenibile.it 50.000 COPIE GRATUITE IN LOMBARDIA

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Editoriale

Segue dalla prima pagina

in un clima più rovente che mai, da tutti i punti di vista. Il 2015 sarà infatti ricordato come l’anno dei record climatici: è stato l’anno più caldo registrato finora, quello con il record di concentrazione di gas serra in atmosfera e quel-lo in cui la temperatura media globale è aumentata di 1°C ri-spetto al periodo preindustriale, ovvero la metà della soglia che gli esperti dell’IPCC, il Gruppo Intergovernativo di Esperti sul Cambiamento Climatico, ritiene massima per scongiurare la ca-tastrofe climatica. A rendere più

rovente il clima e gli animi sono anche i recenti fatti di Parigi e all’ordine del giorno degli incon-tri non ci sarà certo solo il riscal-damento globale, ma anche la lotta all’estremismo islamico, la guerra in Siria, le tensioni tra la Russia di Putin e la Turchia di Er-dogan, il ruolo sempre più debo-le dell’Europa, non solo di fronte alle grandi questioni internazio-nali, ma anche ambientali, che sembrano ormai una partita tra Cina, India e Usa. E mentre i big della terra si riuniscono per di-scutere le sorti del pianeta in una

capitale blindata e in stato d’e-mergenza, a Pechino è da giorni allarme smog: cantieri e fabbri-che sono fermi, i cittadini sono invitati a uscire solo se necessa-rio e muniti di mascherina, una situazione che lo stesso governo cinese ha definito pericolosa per la sicurezza nazionale. Non va tanto meglio nemmeno all’Italia, che proprio nel giorno dell’inau-gurazione si scopre maglia nera in Europa per i decessi prema-turi dovuti allo smog secondo il Rapporto dell’Agenzia per l’Am-biente Europea. Non c’è un solo

angolo del pianeta che non su-bisca gli effetti dell’inquinamento atmosferico e del riscaldamen-to globale. Alle immagini dello scioglimento dei ghiacci e degli orsi polari che muoiono di fame su iceberg alla deriva fanno eco quelle di centinaia di migliaia di persone in fuga da aree sem-pre più inospitali, desertificate o flagellate da eventi climatici ec-cezionali tanto che l’espressio-ne profughi climatici comincia a essere una realtà tangibile. A confermarlo sono anche i da-ti del report commissionato dai

paesi del G7 all’istituto tedesco Adelphi con il sostegno del mi-nistero degli Esteri tedesco e diffuso da Globe Italia, stando al quale sono 79 i conflitti deter-minati da cause ambientali at-tualmente in corso. Tra questi il conflitto siriano, innescato dalla terribile siccità che ha messo in ginocchio il paese tra il 2006 e il 2011.

Usa, Cina, India I grandi protagonisti

All’inizio dei lavori della Confe-

Silvia Cesana, Angela Garbelli, Alice Motti, Mara D’Arcangelo, Arianna Corti, Davide Albanese, Elena Pagani, Livia Salvi, Laura Landi, Daniela Picciolo, Elena Vitali, Vanessa Gritti, Iolanda Stanzione, Elisa Troiani, Martina Pugno, Onofrio Zirafi, Diana Prada, Alessandro Fortis, Rossana Madaschi,Michela Crippa.

Hanno collaborato a questo numero:

Recapiti Redazione:

Via Broseta, 12124128 Bergamo (zona Loreto)Tel. +39 035 [email protected]

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PERIODICO SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI

Registrazione:Tribunale di BergamoN. 25/10 del 04/10/2010Registro stampa periodici

Chiuso in redazione4 Dicembre 2015

© Copyright 2015. Tutti i diritti non espressamente concessi sono riservati.

Free Press > 50.000 copie EditoreStudio Green Solution SrlDirettore Responsabile Diego MorattiCaporedattriceAlice MottiAngela GarbelliRedazioneSilvia [email protected] Togni e Roberta SpinelliProgetto Grafico e impaginazione Nello Ruggiero - [email protected] CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.itPubblicitàMarco Rossi - Tel. +39 335 [email protected] Cirelli - Tel. +39 336 [email protected]

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renza delle Parti il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha avvertito la platea dei capi di Stato che il futuro del mondo è nelle loro mani, ma fin

dai primi interventi di Usa, Cina e India, quelli su cui si concentrano le aspettative e dai quali dipen-de sostanzialmente l’esito della Conferenza, pare chiaro che sal-vaguardia ambientale e svilup-po restano ancora due priorità contrapposte. I paesi occiden-tali ammettono la loro respon-sabilità e invitano a cambiare rotta prima che sia troppo tardi. “Dobbiamo agire ora, perché siamo la prima generazione a subire gli effetti del riscaldamen-to globale e l’ultima che può fare qualcosa” ha dichiarato Barack Obama, presidente del secondo Stato maggiormente responsa-bile di emissioni ad effetto serra. Parole che però stridono con la

feroce campagna negazionista sul cambiamento climatico che l’opposizione repubblicana sta conducendo proprio negli Usa in vista delle elezioni.Dall’altro lato, India, Cina ed economie emergenti non so-no intenzionate a rinunciare al carbone, la loro principale fonte energetica, la più economica e allo stesso tempo la più inqui-nante, rivendicando il diritto alla riduzione della povertà e al mi-glioramento dei propri standard di vita, in una parola il diritto alla crescita. Infatti, nonostante Cina e India siano le potenze più in-quinanti al mondo, ancora oggi a livello individuale un cittadi-no statunitense medio inquina quanto sei cittadini cinesi, senza considerare che all’inquinamen-to dei paesi emergenti contribu-

iscono in buona parte anche le produzioni occidentali pesante-mente inquinanti delocalizzate là dove le normative ambientali e i costi sono inferiori.

Siamo l’ultima generazione che potrà fare qualcosa

L’accordo che la comunità inter-nazionale dovrà siglare punta a limitare il riscaldamento globa-le a 2 °C rispetto ai livelli dell’e-ra preindustriale. Gli impegni concreti per la riduzione delle emissioni che i paesi avevano presentato in vista della Cop21 potrebbero però non essere suf-ficienti, perché, seppur realizza-ti, porterebbero comunque a un

aumento della temperatura di circa 3 °C. Forse mai come pri-ma è in gioco il futuro dell’uma-nità e se pare difficile che i grandi cambiamenti possano arrivare dai singoli governi, dobbiamo comunque non cadere nello sconfortante -ma anche como-do- atteggiamento di derespon-sabilizzarci personalmente e non considerare quanto ognuno di noi può fare nel suo piccolo. Co-me? Attraverso le nostre scelte quotidiane, i nostri stili di vita e il nostro potere d’acquisto, prefe-rendo prodotti stagionali e locali, privilegiando i mezzi pubblici e la bicicletta, prestando attenzione ai consumi energetici domestici e sul luogo di lavoro, limitando il consumo di suolo ecc. Sono so-lo alcune delle cose che possia-mo fare come cittadini di questo pianeta. Forse non impediranno il surriscaldamento globale, ma, come diceva il Mahatma Gan-dhi, sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buo-ni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Occhi pun-tati su Parigi 2015, attenzione e pressione su governi e attori in-ternazionali, ma non scordiamo che dobbiamo essere noi il cam-biamento che vogliamo vedere nel mondo.

Arianna Corti

“Il 2015 sarà infatti ricordato come l’anno dei record climatici: è stato l’anno più caldo registrato finora, quello con il record di concentrazione di gas serra in atmosfera e quello in cui la temperatura media globale è aumentata di 1°C rispetto al periodo preindustriale”

“A Pechino è da giorni allarme smog: cantieri e fabbriche sono fermi, i cittadini sono invitati a uscire solo se necessario e muniti di mascherina, una situazione che lo stesso governo cinese ha definito pericolosa per la sicurezza nazionale”

“Alle immagini dello scioglimento dei ghiacci e degli orsi polari che muoiono di fame su iceberg alla deriva fanno eco quelle di centinaia di migliaia di persone in fuga da aree sempre più inospitali, desertificate o flagellate da eventi climatici eccezionali”

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S o m m a r i oS o m m a r i oAttualità

In prImo pIano6. Un battito d’ali in Medioriente10. Basta un poco di zucchero…11. Terra Madre Day. Festa delle comunità del cibo locale

BresciaSOStenibile12. AliMENTarsi - Impariamo mangiando14. Medici Senza Frontiere - Brescia15. L’Orlo del Bosco

Feste SOStenibili16. Spunti per doni natalizi. D’impatto ma non per l’ambiente18. L’Isola del tesoro c’è! È solidale e sostenibile19. Le Urban Princesses siamo noi! 20. Gli Eco-regali di Natale20. NaturalBio pensa sfuso

BergamoSOStenibile22. “Bergamo di tutti!”: consapevolezza che nasce dalla partecipazione23. Bagnatica. Esempio di scuola virtuosa24. Raggio, stile di vita a pedali24. Presente Prossimo VIII edizione25. #Maipiùviolenzasulledonne25. Alzano Lombardo contro il gioco d’azzardo

CremonaSOStenibile26. La raccolta differenziata: tutto quello che avreste voluto sapere

VareseSOStenibile27. Glocalnews 2015

Green EconomyEcologIa & ImprEsE

28. SDL Centrostudi29. Mondo latte e non solo30. Bilancio post Expo: consolidiamo il successo

Stili di vita e d’impresacultura & tEmpo lIbEro

32. Viaggio nell’arte: dai Brueghel agli Impressionisti e oltre…33. A journey into art: from the Brueghels to the Impressionists and many others…34. Lo Faccio Bene Cinefest34. La Recycled Orchestra di Cateura: quando la musica salva35. Le Montagne di Lombardia a caccia di turisti d’oltremanica 36. Natura, cultura e tradizioni in Val Senales 38. Agire un’attesa38. La paura insostenibile39. Dove i bunker diventano coccinelle40. Cena di compleanno di infoSOS

alImEntazIonE42. Liscio come l’olio43. Frutta e verdura di stagione > Kiwi e radicchio43. Le ricette > Profiteroles kiwi e cioccolato / Crespelle al radicchio rosso

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Le ultime notizie riguardano l’ab-battimento del jet russo da parte della Turchia. Molti - a comincia-re da Erdogan - non vedono di buon occhio l’alleanza tra Mo-sca e l’Occidente nella lotta allo Stato Islamico. Sono settimane feroci, che non lasciano ad alcun sentimento sano il tempo di ma-turare. Il dolore per gli attentati di Parigi, di Beirut e di Bamako ha dato vita a una serie di reazioni istintive e confuse, cui sono se-guite riflessioni spesso mancanti di una visione d’insieme.L’accanimento della stampa e dei governi sui dettagli degli accadimenti, sulle coordinate geografiche e sui numeri delle vittime hanno l’utilità del qui e ora, ma tendono ad allontana-re lo sguardo critico per lasciare spazio alle dichiarazioni affret-tate che hanno come principale effetto quello di disorientare l’o-pinione pubblica, già legittima-mente spaventata. Si innescano così meccanismi di paura e so-spetto che diventano poi facile preda di ideologie populiste e semplicismi da mercato.

La storia non mente

Non si può pretendere certa-mente in questa sede di dare un

resoconto esaustivo della storia novecentesca del Medioriente e dell’Europa -il che resterebbe un presupposto imprescindibile per capire seriamente la situazio-ne attuale- ma l’intento è fornire in via preliminare quantomeno qualche coordinata e riferimento in più sul fenomeno. Conoscere l’identità del gruppo terroristico sunnita che sta destabilizzando l’Europa e il Medioriente è diffi-coltoso anche per la sua forma cangiante e la pluralità di nomi con cui viene chiamato. Nasce come una fazione della resisten-za sunnita all’invasione statu-nitense dell’Iraq nel 2003, che si faceva chiamare Al Qaeda in Iraq, o Aqi. Nel 2007, in seguito alla morte del suo fondatore, Aqi ha cambiato nome in Stato Isla-mico in Iraq, o Isi.L’espansione territoriale in Iraq ha dato al gruppo terroristico le risorse per approfittare dello scoppio della guerra civile in Siria nel 2011 e porsi in opposizione alle repressioni del dittatore si-riano sciita Bashar al Assad. Nel 2013 si installa nell’area orientale della Siria, assumendo il nuovo nome di Stato islamico in Iraq e Siria (Isis). Isis si presenta quindi armato, finanziato e organizzato dalle monarchie del Golfo (pri-

ma fra tutte l’Arabia Saudita che impone un rigido orientamento antisciita), con il tacito consenso degli Stati Uniti e la colpevole in-differenza dell’Europa. Perché è proprio la Siria il centro nevralgico delle complesse di-namiche che coinvolgono il Me-dioriente? Per rispondere in maniera esau-stiva a questa domanda oc-correrebbe andare parecchio indietro nel tempo e passare in rassegna gli imperialismi e co-lonialismi che hanno interessato questa zona; per ora, basti pen-sare che si tratta di un territorio strategico sia da un punto di vi-sta economico (in Siria c’è il pe-trolio e lo sbocco sul mare) sia da un punto di vista politico (confi-na con molte “zone calde”), per questo fa gola a tutti. Daesh è il nome che ultima-mente viene impiegato nei titoli dei giornali in riferimento a tale

organizzazione terroristica per-ché pronunciato da ministri e capi di governo ed è quello più diffuso nei Paesi arabi, anche se i membri del gruppo terroristico lo chiamano semplicemente al dawla, (che significa “lo stato”) e minacciano chiunque usi il termine Daesh. Il termine viene preferito dai leader occidentali perché permette di non conferi-re al gruppo la dignità di Stato. Eppure ciò che rende Daesh di-verso da cellule terroristiche co-me Al Qaeda, oltre alle maggiori risorse finanziarie di cui dispone, è proprio la peculiarità dell’aver

dato un territorio statale al terro-rismo islamico. Paradossale se si pensa a quanto il concetto di “Stato” sia pregno di storia occi-dentale, eppure l’Isis ha confe-rito una sovranità a un territorio con l’ulteriore intento di esten-dere lo Stato islamico in Asia, Africa e Levante. Molti fanno leva su questi presupposti per affermare in modo tranciante e disilluso che siamo in guerra: di fatto, dicono, uno Stato è stato attaccato da un altro Stato e ora ha il diritto di difendersi. Si tratta di una guerra nomade, indefini-ta, polimorfa e asimmetrica, ma pur sempre di guerra si parla.

Caccia all’Isis o forse no

Attentati come quelli che si so-no susseguiti in queste setti-mane squarciano i veli di Maya costruiti da media e governi. Si ricomincia a parlare delle pedi-ne, delle mosse e delle strategie messe in atto sullo scacchiere della politica internazionale e al-cune questioni ora emergono in tutta evidenza. L’Isis non è spun-tato come un fungo velenoso dopo una giornata di pioggia, eppure la Nato, alleanza milita-re che dovrebbe rappresentare l’Occidente, si è mossa in ritardo

“Giovani dall’identità smarrita che non si riconoscono nella bandiera e negli occhi del Paese che abitano, diventano prede ancora più facili da adescare se la retorica dell’autodifesa nazionalista degli Stati anziché includere, favorisce le stigmatizzazioni”

“Perché è proprio la Siria il centro nevralgico delle complesse dinamiche che coinvolgono il Medioriente?”

In primo piano

Un battito d’aliin MediorienteGli attentati delle ultime settimane scuotono le coscienze ma impongono una riflessione critica che tenga in considerazione storia, geopolitica, religione e civiltà

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e in modo caotico: la tacita -ma neppure troppo- complicità tra la politica di Erdogan e gli inter-venti del gruppo islamico non è stata particolarmente osteggia-ta, mentre grandi parole di rim-

provero sono state spese contro la Russia per i bombardamenti ai ribelli islamisti di Al Nusra.Di fatto, non si è potuto parlare finora di una vera e propria po-litica di intervento per stroncare

l’Isis sul nascere: negli anni ben poco si è fatto contro il traffico di armi e anzi Germania, Francia e Stati Uniti sono tra i principa-li promotori del mercato degli armamenti in Medioriente. Per

non parlare poi della fitta rete di rapporti commerciali con l’Ara-bia Saudita e gli Emirati Arabi, padrini e principali finanziatori dello Stato Islamico. Tutti coin-volti nella creazione di questo

mostro dunque, tanto che nes-suno sembra volerlo veramen-te combattere. Un fronte unico russo-statunitense contro i jiha-disti pare ancora un miraggio, senza contare che dopo l’Af-

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Segue dalla pagina 7

ghanistan e l’Iraq nessun leader occidentale ha veramente voglia di avventurarsi nell’impresa di un’offensiva via terra. Quali sono le priorità reali e quali gli interessi in gioco? La partita rimane aper-ta, palla al centro.

L’Islam in Europa

Al di là di certi sterili dibattiti sui colpevoli, occorre riflettere sul fatto che le radici di questo fe-nomeno sono interne all’Europa e alla sua storia coloniale più di quanto non si voglia far crede-re. La figura del nemico in questi giorni viene identificata con un male esterno quando si voglio-no legittimare i bombardamen-ti in risposta e come un cancro interno per avallare provvedi-menti securitari e stati d’allarme. Eppure, la questione è meno manichea e più complessa: la presenza e lo sviluppo dell’Islam in Europa va approfondita per provare a fare un ritratto delle seconde generazioni immigrate che sia più attento e capace di comprendere perché lo Stato Islamico sia riuscito a diventare così accattivante e pervasivo an-che in Occidente. Molenbeek, il quartiere di Bruxelles a prevalen-za musulmana da cui proveniva-no i terroristi di Parigi, è passato da un imbarazzante anonimato al brutale assalto di giornalisti nevrotici in pochi giorni. Final-mente è emersa la voce della gente che lì ci abita da anni e sulla questione ha una prospet-tiva non solo interessante, ma essenziale. Mentre tutti i giornali si scervellano per capire come sia potuto diventare un “covo di jihadisti”, molti pensano che le persone coinvolte nell’attentato non avessero gli strumenti né

l’interesse a farsi portavoce del terrore o che addirittura si tratti di un complotto di potenze occi-dentali per cacciare i musulmani dal cuore del continente. Un’ipo-tesi estrema, ma comprensibile è il rancore delle testimonianze che emerge nell’amara con-statazione che di Molenbeek e dei musulmani si parla solo ed

esclusivamente quando acca-dono eventi tanto spiacevoli, mentre nessuno si occupa del razzismo, della disoccupazio-ne, della miseria, delle violenze che ammorbano questi luoghi. D’altro canto sono molte le voci anche interne alla comunità isla-mica che parlano di anni di pro-paganda religiosa aggressiva e lassismo politico: da vent’anni diversi centri islamici reclutano numerosi combattenti da man-dare in patria; l’estremismo re-ligioso diventa l’occupazione principale, insieme al traffico di droga, di tanti giovani fragili che intravedono nel salafismo ra-dicale un mantra di vita. Anche in questo caso bisogna fare dei distinguo: la maggior parte dei giovani jihadisti nel continente hanno cittadinanze europee e si sono radicalizzati grazie a inter-net e non nelle moschee. Spes-so sono giovani che non hanno una formazione religiosa appro-fondita e si convertono all’Islam molto tardi; per usare le parole di Oliver Roy, esperto di Islam

politico, “non si tratta di radica-lizzazione dell’Islam quanto di islamizzazione del radicalismo”. Ma dove andare a ricercare le cause di questo fenomeno so-ciale? Forse nel senso di esclu-sione delle seconde generazioni dal grande Occidente, per cui nonostante un’affiliazione lingui-stica perlopiù consolidata, bru-ciano ancora la discriminazione, la laicità ostentata, la ghettizza-zione nei quartieri e l’isolamento a scuola. Non si può fare di tutta l’erba un fascio, certo, ma si può e si deve constatare che finora le politiche di integrazione applica-te in Europa hanno fallito.

Il panico strategico

La carta vincente dell’Isis è la sua contemporaneità. I fanatici del terrore si insinuano negli anfratti di due grandi piaghe odierne: il rapporto tra società occidentale e musulmani e le lotte di potere che insanguinano il Medioriente da ormai troppo tempo; il tut-to grazie all’utilizzo di internet e

strumenti di terrorismo psicolo-gico e visivo, oltre che fattuale. È il panico endemico ciò che ci deve preoccupare di più, per-ché è proprio lì, nei sentimenti dei singoli uomini, che il gruppo islamico vuole colpire: la preci-pitosa dichiarazione di stato di guerra di Hollande suscita il ghi-gno compiaciuto di chi da tem-po premedita e propaganda “lo scontro finale di civiltà” in Terra Santa; giovani dall’identità smar-rita che non si riconoscono nella bandiera e negli occhi del Pae-se che abitano, diventano prede ancora più facili da adescare se la retorica dell’autodifesa na-zionalista degli Stati anziché includere, favorisce le stigma-tizzazioni. Quale occasione più ghiotta della crisi dei profughi per smorzare i tentativi di solida-rietà degli europei, resi già pre-cari dalla disoccupazione e da ideologie populiste? L’Isis vuole dividere e innestarsi sulla fram-mentarietà del nostro tempo e della nostra civiltà; se di conflitto vogliamo parlare, è necessario tener conto della mancanza di confini territoriali, della stratifica-zione di cause e variabili in gio-co, della schizofrenia di internet, ma anche della rabbia covata in grembo a una storia coloniale spietata e un’emigrazione inevi-tabile e dolorosa. A chi reclama senza indugio la necessità di ri-trovare un’identità occidentale forte da difendere a spada tratta, verrebbe da chiedere una rifles-sione sul presupposto che sta alla base di tutte queste infuoca-te considerazioni, ovvero l’iden-tità tra Occidente e democrazia, o ancora, tra Occidente e valori della civiltà. Lamentiamo di sen-tirci sotto attacco da parte di un nemico esterno, ma non sem-briamo vedere che l’altra faccia della medaglia di un mondo in rete è la spartizione di sofferenze “altrui” e la conseguente respon-sabilità di una risposta. Il battito d’ali di una farfalla in Medioriente oggi ci riguarda più che mai.

Mara D’Arcangelo

“La maggior parte dei giovani jihadisti nel continente hanno cittadinanze europee e si sono radicalizzati grazie a internet e non nelle moschee”

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In primo piano

I coloni britannici lo conside-ravano “l’oro bianco”, oggi è presente pressoché in qualsi-asi bevanda e prodotto confe-zionato dolce, talvolta anche salato. Stiamo parlando dello zucchero, l’alimento di cui il no-stro corpo fisiologicamente non avrebbe bisogno, ma di cui nes-suno può fare a meno. Si trat-ta della terza coltura mondiale per indotto economico dopo i cereali e copre circa 27 milioni di ettari del pianeta, tuttavia se-condo un’indagine del The Con-versation, magazine australiano online, nessun’altro alimento occupa così tanta terra senza presentare vantaggi rilevanti per l’umanità. D’altro canto secondo Géraldine Kutas, direttrice degli Affari internazionali di Unica, l’associazione brasiliana di rife-rimento per il settore della can-na da zucchero, la lavorazione di questa pianta può contribuire alla sostenibilità ambientale in Brasile e nel mondo. La storia dello zucchero, di fat-to, è tutt’altro che dolce. Origi-naria del sud-est asiatico, la canna da zucchero viene utilizzata inizial-mente come foraggio e successivamente si diffonde lungo il Pacifi-co orientale e attraverso l’Oceano Indiano grazie ai marinai di circa 3.500 anni fa. La raffinazione dello zucchero viene in-trodotta per la prima volta in India, per approdare poi nel Mediterraneo nel XIII se-colo. È però solo attorno al 1500 che i portoghesi si resero conto che il Brasile offriva con-dizioni ottimali per le piantagioni: viene così avviata un’economia basata sulla canna da zucche-ro con l’impiego di schiavi. A partire dal XVII secolo la febbre glicemica si alza e il consumo di zucchero da parte dell’Europa diviene una vera e propria di-pendenza. Da allora lo zucchero si è imposto senza fatica nelle nostre diete condizionando gli stili di vita sia di chi ne abusa, sia di chi lo evita come la peste. E mentre pullulano studi scienti-fici che certificano come gli ef-fetti dello zucchero siano simili a quelli delle sostanze stupefa-centi, crisi d’astinenza da sac-

carosio fanno sì che l’obesità, insieme a cancro, cardiopatia, demenza e diabete siano un’e-mergenza sanitaria in tutti quei paesi dove lo zucchero abita la maggioranza delle derrate ali-mentari. Solo per citare un dato, il dolcificante per antonomasia è potenzialmente responsabile del 20 per cento del contenuto calo-rico delle diete moderne, oltre ad avere un ruolo centrale nell’eco-nomia e nelle culture mondiali. Una dipendenza che eguaglia per pervasività ed estensione quella dai combustibili fossili,

dato parados-sale se si pensa che l’etano-

lo da canna da zucchero riduce l’emissione di gas serra in media del 90 per cento e ha una resa molto alta: un’unità di combu-stibile fossile infatti è sufficiente per produrne nove di combusti-bili rinnovabili, derivati appunto dalla canna da zucchero. Si apre quindi un’altra grande questione legata alla coltivazio-ne di canna da zucchero, ossia la critica alla produzione di ener-gia e di prodotti non comme-stibili attraverso la lavorazione di materie prime alimentari: fi-

no a che punto è giusto tramutare potenziale cibo in biocarburanti e plastiche biode-gradabili quando ancora tante per-sone soffrono la fame?

Secondo Kutas, in Brasile, la canna

da zucchero usata per scopi non alimen-

tari è coltivata in aggiunta a quella destinata alla pro-

duzione di zucchero e i terre-ni sono sufficienti per portare

avanti sia l’industria alimentare sia quella dei carburanti alter-nativi e delle bioplastiche. Se pensiamo che potenzialmente della canna da zucchero si po-trebbe fare a meno, i numeri del-le esportazioni brasiliane sono impressionanti: la maggior parte del bioetanolo brasiliano è con-sumato in Brasile e solo il 10-15 % è riservato all’esportazione, con volumi che nel 2014 sono ri-sultati pari a 1,39 miliardi di litri. I mercati principali sono stati Sta-ti Uniti e Corea del Sud. Invece, per quanto riguarda lo zucchero, le proporzioni si invertono: il Bra-sile risulta il maggior produttore

e venditore del mondo (24,1 mi-lioni di tonnellate nel solo 2014), con flussi concentrati verso Ci-na, India, Nigeria, Algeria ed Emirati Arabi Uniti. La canna da zucchero rappre-senta, quindi, uno dei settori più importanti dell’economia di un paese, il Brasile, in continua ascesa. Tuttavia, nonostante le rassicurazioni di Unica, c’è chi sostiene che il boom delle col-tivazioni mini l’esigenza di con-servare al meglio l’ecosistema brasiliano, tra i più spettacolari e importanti per l’intero pianeta. Basta un poco di zucchero quin-di, ma in fondo, ce l’avevano già detto.

Mara D’Arcangelo

Basta un poco di zucchero…Occupa terreni e i suoi vantaggi sono discutibili, eppure è il cavallo di battaglia dell’ascesa economica brasiliana e nessuno può farne a meno

“Il dolcificante per antonomasia è potenzialmente responsabile del 20% del contenuto calorico delle diete moderne, oltre ad avere un ruolo centrale nell’economia e nelle culture mondiali”

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Il 10 dicembre l’intera rete inter-nazionale di Slow Food festeggia il Terra Madre Day, un’iniziativa che promuove i metodi di pro-duzione e consumo alimentare sostenibili attraverso l’azione delle sue 1500 sedi locali sparse in tutto il mondo. Il Terra Madre Day è un’occasione per dare vi-sibilità ai progetti che Slow Food sta portando avanti, a livello lo-cale e globale, per salvaguarda-re la biodiversità, la filiera corta e le buone pratiche agricole, per lottare contro il cibo spazzatu-ra ma anche contro gli sprechi di cibo, ossia quello che finisce nella spazzatura, che, secondo le stime della FAO rappresenta più del 35% dei prodotti alimen-tari. Non ultimo è l’occasione per diffondere tra adulti e bambini l’educazione a un’alimentazio-ne consapevole e responsabi-le. Terra Madre è un progetto avviato nel 2004 per mettere in rete le oltre 2 mila comunità del cibo a livello locale e tutti i sog-getti coinvolti nella produzione alimentare, dando loro visibili-tà e voce: agricoltori, allevato-ri, pescatori, cuochi, ristoratori che tutelano una gastronomia autenticamente sostenibile. A livello locale, l’evento sarà de-clinato attraverso alcune cene organizzate dalle condotte (sedi locali) di Slow Food. Nella ber-gamasca giovedì 10 dicembre l’appuntamento è alle 18 Al Matè di Treviglio con la presentazione del libro “fare la spesa con Slow Food”. A Bergamo si terrà una cena al ristorante “Cece e Simo”; durante la serata verrà presenta-to il progetto “Anche a Bergamo il rifiuto diventa risorsa”, un’ini-ziativa avviata da alcune Parroc-

chie con la Comunità Don Milani e l’Albergo Popolare, che supporta 150 famiglie in difficoltà con aiuti alimentari ba-sati sul cibo fresco. A Bracca (Bg) cena alla trattoria Dentella, con un menù a base di tartufo nero, prodotto tipico della zona. Nelle condotte del bresciano ri-cordiamo la cena di venerdì 11 dicembre presso l’Hotel Vittoria che vedrà protagonisti diversi ri-storanti e chef; per l’occasione verrà presentata la nuova app “Slow Food Planet” e il ricavato sarà devoluto in favore del pro-getto “Orti in condotta”, attivato in diverse scuole bresciane co-me strumento di educazione ali-mentare e ambientale. A Varese la festa verrà celebrata sabato 12 dicembre con una cena a ba-se di prodotti tipici al ristorante “Tana dell’Orso” di Mustonate. Il successivo appuntamento è martedì 15 dicembre al ristoran-te “Follie di sapori” di Lissone (Monza e Brianza), con un me-nù di pesce: durante la serata verranno raccolti fondi per l’as-

sociazione “Fratelli dell’uomo”, che sta portando avanti una campagna contro il land grabbing, vale a dire l’acca-parramento dei terreni agrico-li da parte di aziende e governi senza il consenso delle comuni-tà di abitanti.

Buono, pulito e giustoSlow Food è un’associazione internazionale no profit che mira a restituire al cibo il suo giusto valore, nel rispetto dei produttori locali, dell’ambiente e degli eco-sistemi, così come dei saperi e dei sapori tradizionali legati ai diversi territori. L’organizzazio-ne è attiva in 150 Paesi e con la sua rete di soci e sostenitori lavora per tutelare la cultura del mangiar bene, l’amore per il ci-bo “buono, pulito e giusto”, co-me recita lo slogan: buono per le proprietà organolettiche, pu-lito perché rispetta l’ambiente,

giusto perché ri-sponde a principi di giustizia sociale nella produzione e distribuzione. Le ri-sorse naturali spes-so scarseggiano o sono danneggiate

da sfruttamento, inquinamento, sprechi: il Terra Madre Day, oltre a ricordarci queste problema-tiche, è un’occasione per pre-sentare e mantenere vive alcune

tradizionali coltivazioni e secolari pratiche di buona alimentazione, per una comunità che riconosca il valore sociale del cibo.

Elena Vitali

Il 10 dicembre Slow Food festeggia in tutto il mondo per promuovere la rete di colture e culture per riconoscere al cibo e ai produttori il giusto valore

Terra Madre DayFesta delle comunità del cibo locale

“Per Slow Food mangiare è un atto agricolo e produrre è un atto gastronomico”

Fai parte di un GAS o diun’associazione e vuoidistribuire infoSOStenibile?PER INFORMAZIONITel. 035 258559 - [email protected]

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Una sana alimentazione è uno dei veicoli principali per un’ef-ficace prevenzione: mangiar bene, prestando attenzione al-le proprietà nutritive del cibo assunto e alla sua salubrità è un primo decisivo passo ver-so uno stile di vita più salutare. Fare prevenzione in vista di una migliore qualità della vita è sta-to l’elemento cardine attorno a cui si è strutturato il progetto “AliMENTarsi - Impariamo man-giando” che si è articolato nei sei mesi dell’esposizione universale in una settantina di iniziative di-slocate sul territorio di Brescia e provincia. Il tema di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” ha rappresentato per Brescia l’occasione di ripensa-re all’alimentazione - in partico-lare quella scolastica - nella sua complessità: dalla sua relazione con il territorio al rapporto so-ciale e personale con i cibi, dal-la filiera produttiva e distributiva degli alimenti, alle pratiche ali-mentari. Da tale complessità ha preso il via il progetto “AliMEN-tarsi - Impariamo mangiando”, promosso dal Comune di Bre-scia, ente capofila e regia del

progetto. A coordinare le diver-se fasi di sviluppo un Comitato di gestione in cui hanno operato i dirigenti di diverse aree di com-petenza comunale e professio-nisti di enti pubblici, privati e non profit, in rete per un partenariato comprendente ben 18 realtà.

La forza dello stare in rete per una città più intelligente

Diciotto partner in tutto che gra-zie al lavoro di concertazione del Comune di Brescia, forte centro propulsore del progetto, si so-

no impegnate a titolo comple-tamente volontario nelle diverse iniziative. Due università, tre tra le più grandi società della ristora-zione italiana (Camst, Cir Food, Gemeaz), dodici associazioni e realtà operanti nel terzo settore hanno lavorato in sinergia nella piena condivisione degli intenti di AliMENtarsi in un’ottica di co-progettazione, a cominciare dal-la primavera del 2014 e poi via via più intensamente dall’autun-no 2014. «Due sono stati gli elementi di successo del progetto: l’impor-tanza e l’efficacia di una rete che

ha condiviso gli obiettivi proget-tuali senza alcun cedimento di fronte alle difficoltà, collaboran-do in modo puntuale per quasi 24 mesi - afferma Nora Antonini, coordinatrice del progetto per conto del Comune di Brescia -. In secondo luogo il fatto che sia-mo riusciti a rivolgerci a un target vastissimo. Le attività proposte hanno coinvolto infatti bambini e adulti di ogni età, a partire dai 6 anni in su». E il Vicesindaco Laura Castelletti, supervisore politico del progetto, assessore con de-lega a Expo, ha fatto emergere la lungimiranza del mettersi in rete,

in un’ottica di smart city: «Quan-do, nella primavera del 2014, Nora Antonini mi ha illustrato questo progetto ho subito ap-prezzato la visione “smart” che sottendeva al modello operativo. Al centro della sfida per la crea-zione di una smart city vi è infat-ti l’impegno per la costituzione di partenariati tra realtà diverse del territorio unite, ciascuna con la propria competenza, nell’af-frontare i bisogni delle persone e nel cercare risposte, per co-struire una città intelligente, so-stenibile e inclusiva, attraverso l’erogazione di servizi in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini. E, cosa fondamentale, rendendo questi ultimi partecipi e responsabili, perché non esi-ste una città smart senza cittadi-ni smart. Tutto questo ha trovato piena applicazione nel progetto AliMENTarsi- Impariamo man-giando».

Le azioni del progetto

Cos’è stato dunque AliMENtarsi fino a qui? Un progetto multidi-sciplinare di educazione alimen-tare rivolto a un target ampio,

BresciaSOStenibile

AliMENTarsi - Impariamo mangiando Dall’educazione alimentare alle Linee guida per una sana alimentazioneIl Comune di Brescia e la rete di partner del progetto presentano gli impegni per una food policy efficace e integrata

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SEZIONE VERDE: le risorse offerte dal territorio

SEZIONE GIALLA: il rapporto con i cibi

SEZIONE ROSA:le pratiche alimentari corrette

SEZIONE AZZURRA: la catena produttiva e distributiva degli alimenti

PREVENZIONE E SALUtERIcERcA ScIENtIfIcAfORmAZIONE

tERRItORIALItàQUALItà

SOStENIbILItàmULtIcULtURALItà

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fatto di laboratori, incontri in-formativi, percorsi formativi ed eventi dedicati ai bambini delle scuole primarie, agli insegnan-ti, alle famiglie e in generale alla cittadinanza. Un progetto che sul fronte scolastico è stato spe-rimentato in tre scuole prima-rie della città individuate come campione. Informare in modo coinvolgente sui temi connessi al cibo e promuovere una edu-cazione alimentare in un’ottica di prevenzione, è stata la finalità principe. La ricerca scientifica ha dato il suo contributo traducendo i suoi studi e approfondimenti in discorsi accessibili a tutti, co-sì da superare quell’asimmetria informativa che spesso è causa o alibi per stili alimentari scor-retti. Il progetto ha poi fornito gli strumenti pratici per agire i con-tenuti teorici dell’educazione ali-mentare; strumenti per bambini, famiglie, ristorazione pubblica e scuole, per superare la man-canza di conoscenza e non es-sere più passivamente succubi dell’offerta del mercato. “La sfi-da e la laboriosità del progetto è stata quella di far emergere la complessità del fare educazio-ne alimentare, innescando l’in-teresse per quegli aspetti legati al cibo che spesso non vengono tenuti in giusta considerazione, a meno che non si sia costretti a farlo per l’insorgere di un proble-ma di salute - mette in evidenza Livia Consolo, co-ideatrice del progetto e membro del comitato di gestione -. Complessità che deriva anche dai numerosissimi aspetti che ruotano attorno al ci-bo: dalla sostenibilità ambientale a quella sociale (risvolti sul lavo-ro dell’uomo e sulla sua salute), dal suo ruolo socializzante e di incontro tra culture, al suo esse-re memoria della tradizione di un luogo - continua Livia Consolo -. A noi interessa educare all’a-dozione di pratiche alimentari salutari non nell’emergenza, ma nella quotidianità”.

Ben oltre Expo…

Il progetto, prossimo alla sua conclusione, ha voluto lasciare un segno che andasse oltre la

contingenza di Expo. Un’inten-zione che si è manifestata sin dalla sua stessa strutturazione: dal coinvolgimento diretto degli attori della ristorazione collettiva, connettendoli con le esperienze di studio e ricerca universitaria, alla promozione di una sana alimentazione che integrasse casa e scuola. Un’intenzionali-tà che trova piena espressione nel convegno organizzato per la mattinata del 9 dicembre “Ali-mentarsi: Comune e famiglie insieme”, presso l’Auditorium di Santa Giulia in via Giovanni Pia-marta 4 (Brescia). Al centro del convegno la presentazione delle “Linee guida della sana alimen-tazione per i cittadini bresciani”, quale lascito del progetto per il futuro; un lascito che definisce gli orientamenti del Comune di Brescia in materia di cibo, se-condo i principi della sana ali-mentazione, della prevenzione delle più diffuse patologie me-taboliche e della sostenibilità ambientale. Un convegno che oltre a essere l’ideale momento culminante e conclusivo di “Ali-MENTarsi”, vuole gettare le basi per un cambiamento che già ha cominciato a innescarsi. Pre-senti al convegno autorevoli rap-presentanti di Università ed Enti impegnati nella trasmissione e gestione dei principi di food po-licy ribaditi dalla Carta di Milano. Per questa ragione è stato invi-

tato a intervenire il Ministro per le politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina.

L’impegno del Comune il compito delle famiglie

Con la definizione delle Linee guida il Comune si impegna a promuovere ulteriormente la qualità della ristorazione pub-blica. La domanda di fornitura di pasti andrà verso una sempre maggiore adesione a principi di sostenibilità ambientale, di va-lorizzazione delle risorse terri-toriali e di riduzione dello spreco di cibo in qualsiasi forma. Il Co-mune inoltre si impegna a indi-viduare, insieme alle istituzioni scolastiche e sanitarie, le forme opportune di continuità di una corretta alimentazione tra scuo-la e famiglia per fare prevenzione a partire dalla nuove generazio-ni. «Ciò che auspichiamo e che cercheremo di realizzare è che il progetto allunghi i suoi effet-ti dentro la città e non solo per quanto riguarda la ristorazione scolastica - queste le parole di Felici Scalvini, assessore con delega alle politiche per la fami-glia, la persona e la sanità e so-vrintendenza ai servizi sociali, al rapporto col terzo settore e as-sociazionismo, alla ristorazione e ai trasporti sociali-. Le buone pratiche sperimentate verranno riproposte, riviste e rinnovate al

fine di aumentare la consapevo-lezza circa i benefici della sana alimentazione, la conoscenza di un consumo corretto e con-sapevole, la divulgazione dei risultati della ricerca scientifica e la riduzione di ogni forma di spreco. Lavoreremo affinché un buon modo di alimentarsi entri nel costume quotidiano dei no-stri cittadini e divenga un patri-monio consolidato delle nuove

generazioni». Quindi un impe-gno che vede Comune e famiglie alleati per il futuro delle nuove generazioni, come responsabili-tà condivisa tra spazio pubblico e privato perché il cibo - prodot-to rispettando la terra e trasfor-mato correttamente dall’uomo - possa continuare ad essere risorsa di benessere e socialità.

Angela Garbelli

AliMENTarsi - Impariamo mangiando Dall’educazione alimentare alle Linee guida per una sana alimentazioneIl Comune di Brescia e la rete di partner del progetto presentano gli impegni per una food policy efficace e integrata

Presentazione delle Linee guida della sana alimentazione per i cittadini bresciani, nate dal progetto di educazione alimentare “AliMENTarsi - Impariamo mangiando”.

Alimentarsi a Brescia: Comune e famiglie insieme9 Dicembre 2015 > ore 9.30 / 12.30Auditorium di Santa GiuliaVia Piamarta, 4 Brescia

IntroduceLuisa Monini Brunelli > Medico e giornalista scientifico

SalutI dI Laura Castelletti > Vice SindacoFelice Scalvini > Ass. Servizi Sociali e Ristorazione Socio-scolastica

Intervengono❚ nora antoniniResponsabile progetto “Alimentarsi-Impariamo Mangiando”❚ livia consoloCoideatrice del progetto e consulente❚ barbara zaniniUniversità degli Studi di Brescia❚ pierluigi malavasiDirettore Alta Scuola per l’Ambiente Università Cattolicadel Sacro Cuore sede di Brescia❚ daniela spezianiAssociazione Priamo & Memorial Marilena❚ sergio pecorelliRettore Università degli Studi di Brescia❚ lucio lucchinUniversità di Padova Scuola di specializzazionein Scienza dell’Alimentazione❚ Francesca FornoOsservatorio CORES Università degli Studi di Bergamo❚ patrizia galeazzoResponsabile Progetto Scuole Padiglione Italia Expo 2015❚ ottavio di stefanoPresidente Ordine dei Medici e degli Odontoiatridella provincia di Brescia

Programma

Il progetto in cifre ;

1918151

20

1

18111

Laboratori esperienziali con bambini e famiglieIniziative di divulgazione sui temi dell’alimentazioneVisite guidate in città e in aziende agricoleCaccia al tesoro per bambini e adultiin Castello e nel centro storico di BresciaProdotti di diffusionesu supporto cartaceo e informaticoGuida turistica di Bresciaattraverso i luoghi dei cibi scritta dai bambiniDispense di materiale didattico per gli insegnantiSitoPagina facebookCanale tematico «you tube»

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Parlare di Medici Senza Fron-tiere oggi non può che far tor-nare in mente le immagini di quel bombardamento aereo che due mesi fa circa (il 3 ot-tobre) ha colpito l’ospedale costruito e gestito dall’orga-nizzazione a Kunduz in Afgha-nistan. Macerie e morte sono state lo scenario lasciato al suolo da quell’attacco militare insensato, nel luogo in cui inve-ce si sarebbe dovuta tutelare la vita. Questo è infatti l’obiet-tivo primario di Medici Senza Frontiere, che dal 1971 -anno della sua fondazione- intervie-ne nell’emergenza in modo del

tutto autonomo, neutrale e im-parziale per preservare la vita nei luoghi del mondo in cui è messa più a rischio da conflitti, epidemie, catastrofi naturali e dove il diritto alla sanità non è di tutti. Dei fatti di Kunduz non ci si è dimenticati, tanto più che l’inchiesta militare avviata tra i ranghi delle forze armate statunitensi pochi giorni fa ha giustificato l’accaduto facendo appello all’errore umano, com-binato a disguidi tecnici. Per non dimenticare e per chiede-re con forza che si faccia re-almente chiarezza su quanto

avvenuto, Medici Senza Fron-tiere continua a parlare di Kun-duz, a raccontare i fatti in giro per il mondo. Questo è quanto si farà anche l’11 dicembre al-le 18 presso la Sala Piamarta in via San Faustino a Brescia in un incontro organizzato da Medici Senza Frontiere – Gruppo di Brescia dal titolo “Le sfide attuali di Medici Senza Frontiere: dall’attacco a Kun-duz all’emergenza migrazione alle porte d’Europa. L’azione umanitaria oggi”. All’incontro parteciperà l’operatore uma-nitario Angelo Rusconi, logi-sta, intervistato da Anna Della Moretta del Giornale di Bre-scia. L’evento si inserisce nel palinsesto degli incontri co-rollari alla storica Tenda della

Solidarietà tra i Popoli che da trent’anni è presenza fissa al-le soglie del centro storico cit-tadino a inizio dicembre (5-8 dicembre per quest’edizione). Il Gruppo di Brescia di MSF è una delle numerosissime re-altà associative, fondazioni e gruppi che sostengono e pro-muovono ogni anno l’iniziativa.

Incontri e manifestazioni di MSF – Gruppo di Brescia

Nato nel 2004, insieme ai grup-pi di Padova, Verona e Berga-mo, Medici Senza Frontiere Brescia è stato tra i primi a co-stituirsi in tutta Italia. Si tratta di un gruppo di volontari e sem-plici sostenitori dell’organiz-zazione che hanno deciso di impiegare il proprio tempo per raccontare qui ciò che fanno gli operatori dell’organizzazio-ne nel mondo, in modo da sen-sibilizzare l’opinione pubblica su quanto accade nei luoghi in cui Medici Senza Frontiere interviene, innescando spes-so reazioni di denuncia. Così, come nelle altre città, anche a Brescia i volontari del gruppo si spendono nell’organizza-zione di eventi informativi e di raccolta fondi a sostegno delle azioni umanitarie dell’organiz-zazione: banchetti, reading, spettacoli teatrali, concerti, presentazione di libri, proiezio-ni cinematografiche, officine

del volontariato nelle Univer-sità, incontri aperti al pubblico con gli operatori umanitari, at-tività di sensibilizzazione nelle scuole. A Brescia poi il Grup-po di Medici Senza Frontiere prende parte da anni ad alcu-ne manifestazioni che raccol-gono attorno a sé il fermento associativo di città e provin-cia. Oltre alla già citata Tenda della Solidarietà tra i Popoli in dicembre, è il caso della Gior-nata del Rifugiato nel mese di giugno. Storicamente con se-de presso la Casa delle Asso-ciazioni - Consulta per la Pace e la Solidarietà tra i Popoli, in Via Cimabue 16 (quartiere San

Polo), da poco il gruppo ha una nuova piccola sede in città, in via delle Battaglie. È lì che con-tinuerà a riunirsi per il consueto incontro del martedì, ogni due settimane, per portare anche a Brescia i racconti degli opera-tori di Medici Senza Frontiere che vanno nel mondo dove c’è bisogno di loro, non spinti da credo politici o religiosi, ma so-lo perché è umano. Per tutte le informazioni sul Gruppo di Brescia si veda:www.medicisenzafrontiere.it/chi-siamo/MSF-Italia/gruppi-locali

Angela Garbelli

L’11 dicembre dibattito “Dall’attacco di Kunduz all’emergenza migrazione”

Medici Senza Frontiere - Brescia

“A inizio dicembre la storica Tenda della Solidarietà tra i Popoli che da trent’anni è presenza fissa alle soglie del centro storico cittadino”

© Yuri Kozyrev

© Malak Shaher

BresciaSOStenibile

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La disabilità non è un limite in-sormontabile. Lo diventa nel momento in cui si ha la tenden-za a ritenerla esclusivamente un ostacolo. Chi soffre di handicap è una persona con delle am-bizioni e dei progetti futuri, tra questi la speranza di una vita la-vorativa e sociale soddisfacen-te. È importante, quindi, che chi li circonda si impegni nel creare un ambiente stimolante e questo possa permettergli di crescere e realizzarsi. La disabilità non de-ve essere motivo di discrimina-zione. A chi ne è affetto spetta la libertà di esprimere al meglio la propria personalità, senza vivere all’ombra di un’etichetta. È que-sto il pensiero di alcuni genitori, con figli portatori di handicap, che ha condotto alla nascita di un’associazione bresciana, “I fuori onda”, da anni impegnata nell’integrazione sociale di ra-gazzi con disabilità intellettiva.

La storia“A volte mi assale un’angoscia profonda quando penso che ai nostri figli verrà negata l’ado-lescenza, che rimarranno alla finestra a osservare il mondo senza esserne protagonisti”. Fu questo il pensiero che portò al-cuni genitori alla decisione di trasformare una “missione quasi

impossibile” in idee concrete, af-finché il sogno di vedere i propri figli partecipi della propria vita di-ventasse realtà. Dopo tante dif-ficoltà nasce “Una Compagnia per me”, gruppo confluito poi nel progetto “La Febbre del Sabato sera” in seguito all’unione con il gruppo “I Magnifici” e che nel 2013 dà vita all’Associazione “I fuori onda”. L’iniziativa permette ai ragazzi di vivere con coeta-

nei (adolescenti nel momento in cui ha preso il via il progetto) dei momenti di crescita personale e divertimento, attraverso norma-li uscite il sabato sera e gite tra amici.

L’orlo del boscoCon il tempo quei ragazzi sono cresciuti e ora si fa urgente ri-spondere ad altre loro importan-ti esigenze, come poter svolgere

delle attività occupazionali in un contesto accogliente, assume-re ruoli socialmente riconosciuti e sentirsi parte integrante della propria comunità. Da qui prende il via una nuova iniziativa, “L’or-lo del bosco”, possibile grazie alla concessione in comodato d’uso gratuito di un terreno da parte della famiglia di una del-le ragazze del gruppo. L’area collinare è stata utilizzata per

la coltivazione di piccoli frutti di bosco e piante; ospita anche un fabbricato che fa da spazio accoglienza per i ragazzi e i vi-sitatori, ma soprattutto da labo-ratorio per la preparazione delle confetture “centopercentoSO-CIAL” e “zeroKILOMETRI” fatte con i loro frutti, coltivati senza l’uso di pesticidi. Abbiamo chie-sto ai ragazzi coinvolti un parere sul progetto: «Non è stato facile ma abbiamo raccolto numerose more e lamponi. Mi è piaciuto molto, queste cose non le ave-vo mai fatte, ho imparato qual-cosa di nuovo, ma soprattutto mi è piaciuto stare insieme agli altri, fare il lavoro insieme. È un lavoro divertente, positivo», dice uno di loro e un altro ribadisce: «Secondo me questo progetto è molto importante, perché biso-gna lavorare tanto per vedere i ri-sultati. Non è troppo faticoso ma ci ha aiutato molto. È come stare tutti insieme in una grande fami-glia, bisogna condividere l’espe-rienza». E quale vittoria migliore di questa? Le parole di France-sca e Mattia lasciano intendere quanto sia stata costruttiva per loro l’attività svolta. Una nuova vittoria per “I fuori onda”, i geni-tori, ma soprattutto per i ragazzi.

Iolanda Stanzione

L’Orlo del BoscoIl progetto “centopercentoSOCIAL” de “I fuori onda”

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Fare i regali a Natale è un ap-puntamento divertente, ma può diventare frenetico quando sia-mo a corto di idee e a volte può trasformarsi in una corsa ai ripa-ri quando abbiamo un budget a disposizione ben definito, ma non sappiamo davvero come

rendere felici i nostri cari. Come meglio muoversi se non con dei suggerimenti che ci chiariscano quali possono essere gli scopi dei nostri regali, senza dimenti-care però il loro impatto sull’am-biente e sull’ecosistema? Ecco alcune risposte che vi pos-

sono condurre a un dono etico per voi stessi e per gli altri, una scelta semplice seppur impe-gnata, senza escludere l’este-tica, la bellezza, il benessere e tutte le qualità che vorremmo avesse il nostro regalo. Il gusto e il valore del dono potrebbe ba-

stare per compiere una buona azione e sentirsi in sintonia con chi ci sta vicino, tuttavia sappia-mo che le regole del mercato spesso vanno oltre i limiti che il nostro ambiente può sopporta-re: per questo motivo a Natale possiamo davvero fare la diffe-

renza e scegliere tra una gamma molto ampia di idee green.

Si regala per ricordare.Scegliamo di offrire prodotti uni-ci e speciali che possono durare nel tempo. Anche se realizza-ti con materiali ecosostenibili o

Spunti per doni natalizi. D’impatto ma non per l’ambienteEco-regali sotto l’eco-albero

Regali sostenibili peR Natale

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Spunti per doni natalizi. D’impatto ma non per l’ambiente

biodegradabili, i nostri prodot-ti manterranno un livello alto di design e si presenteranno ade-guatamente ai nostri cari, ai no-stri colleghi di lavoro o ai clienti speciali: pensiamo agli articoli di cartoleria, penne, agende, libri, calendari e articoli da scrivania o per ufficio ecocompatibili.

Si brinda per festeggiare.

Possiamo sceglie-re tra un’ampia

selezione di vini, meglio se locali o da produ-zione bio-logica, da regalare in confe-zioni eco-

compatibili oppure of-

frire coupon personalizzabili

o ancora creare di-rettamente un’occa-

sione speciale, scegliendo un soggiorno frizzante e di be-nessere. Molte attività ricettive di questo tipo sono conformi ad iniziative ecologiche, le loro strutture sono certificate e i pro-dotti di bellezza e toeletta sono biodegradabili come le loro con-fezioni. Ci sono agriturismi o ho-tel che regolano la temperatura dei sistemi di riscaldamento in funzione di un progetto com-plessivo di risparmio energetico, oppure gestiscono con atten-zione l’utilizzo ad esempio delle

lavatrici e asciugatrici.

Si cucina per stare insieme o degustare qualcosadi particolare. Prendiamo un vasetto di mar-mellata della nonna, creiamo un’etichetta graziosa e donia-molo. Sappiamo che il “fatto a mano” ha un fascino senza tem-po, ma se non abbiamo nemme-no un minuto da dedicare alla cucina, allora pensiamo a cesti o prodotti biologici che trovere-mo nei negozi specializzati o nei mercatini green o biologici che troviamo sempre più frequente-mente nelle città come nei pic-coli centri.

Si regala dolcezza. Se scegliamo golosità e preli-batezze, possiamo fare un sal-to nelle cooperative delle nostre zone per scoprire la collezione di regali che propongono per il 2015; oppure da casa visitiamo i loro siti web, potrebbero ave-re una bella pagina dedicata a molte idee spesso con costi ac-cessibili e in qualche caso con consegna a domicilio. Volendo possiamo sfruttare questo ser-vizio per spedire doni ai nostri amici più lontani.

Si decora con colori,piante e profumi. Le fragranze più raffinate e i pro-dotti di bellezza per la cura del corpo e della casa possiamo trovarli nei negozi o nelle farma-cie specializzate nella vendita di prodotti biologici e naturali al

100% sia per la materia prima che per la confezione e l’imbal-laggio; stessa cosa vale per i garden e i luoghi nei quali sce-gliamo di acquistare le decora-zioni e le piante per noi o per gli altri.

Si gode la casa e si gioca: accessori pensati per i momenti speciali. Le vacanze natalizie o le giornate di festa spesso sono occasione di trascorre tempo insieme ad amici o familiari attorno a un gio-co di società. Meglio se questi giochi sono realizzati nel rispetto dell’ambiente o se acquistandoli abbiamo aiutato un’associazio-ne che li devolve ad una causa che ci sta a cuore.

Si veste la casa,ci vestiamo anche noi. Cerchiamo marchi indipendenti - magari perché no, fatti a ma-no - di eco-fashion per noi e di bio-design per arredi o oggetti-stica per la nostra casa o quella dei nostri cari. Se non sappiamo quali tessuti o tinture impattano meno sull’ambiente rivolgiamoci a negozi specializzati che ven-dono abbigliamento e calzature in sintonia con la natura. Per questo Natale scegliamo la sostenibilità ovunque ci trovia-mo, se siamo in mezzo alla na-tura, se in viaggio o a casa con i nostri cari non dimentichiamoci di fare qualcosa di più per noi e per l’ambiente.

Vanessa Gritti

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Si dice che le cattive abitudi-ni siano dure a morire? Forse sì, ma le buone abitudini sono contagiose e si moltiplicano. Anche la sostenibilità, nella sua accezione sociale, fa bene a tutti e una volta provata è diffi-cile tornare indietro. Un esem-pio di come le buone pratiche possano solo produrne altre sempre migliori è sicuramen-te Biplano, la cooperativa so-ciale di Bergamo che da oltre quindici anni gestisce servizi nell’area della salute mentale con l’obiettivo del reinserimen-to sociale e lavorativo di per-sone con problemi psichici, attraverso percorsi residenziali e di propedeutica al lavoro. At-tualmente Biplano gestisce una Comunità Residenziale a Urgnano, alcuni appartamenti per l’autonomia abitativa e di-verse attività di propedeutica al lavoro. Le cooperative sociali sono per loro natura portatrici di solidarietà ma, se a questo si

aggiungono anche modelli so-stenibili concreti, il messaggio diffuso si amplifica diventando un esempio e una risorsa per l’intera comunità.Sono diverse le attività fun-zionali relative alla propedeu-tica al lavoro per persone con disagio psichico, tutte ac-comunate dal carattere eco-sostenibile, come il biologico

e il riutilizzo, attività svolte nel centro diurno Isola del Tesoro di Gorle (Bg). Uno spazio che non poteva che chiamarsi co-sì, perché il risultato di ciò che accade in quest’isola a due passi dal centro abitato è un vero tesoro: il Centro privilegia “l’Asse lavorativo” (percorsi oc-cupazionali e di propedeutica al lavoro) fondandosi sulla pos-

sibilità per i soggetti di esperire un ruolo lavorativo, inteso sia come possibilità di assumersi un impegno di tipo lavorativo riconosciuto e produttivo, sia come assunzione di un’iden-tità sociale. Nello specifico i tesori dell’isola sono: il Riciclo giocattoli, un’attività che con-siste nel recupero e nella riva-lutazione di giocattoli dimessi con conseguente immissione nel mercato, il Ricicletta, un laboratorio di recupero di bici-clette per adulti e per bambini attraverso la loro riparazione e rimessa in funzione, e infine l’Agricoltura Biologica, l’attività forse più conosciuta sul terri-torio. L’azienda agricola di Bi-plano, che da più di dieci anni produce ortaggi con metodo biologico, è costituita da un appezzamento di terreno di circa 3.5 ettari, di cui una parte è in affitto dal Comune di Ber-gamo; 8mila mq sono coperti da serre, mentre i restanti so-

no destinati a colture in cam-po aperto. L’intera produzione ruota attorno alla stagionalità dei prodotti e alle logiche della biodiversità. L’attività agrico-la è gestita da un agronomo, da un educatore, da alcu-ni operai agricoli e da inseri-menti lavorativi, garantendo in questo modo la necessaria professionalità per la gestione organizzativa, la commercia-lizzazione, ma anche l’atten-zione per i percorsi riabilitativi e di accompagnamento all’in-serimento lavorativo. Attualmente Biplano produ-ce ortaggi biologici su diversi appezzamenti di terreno, in particolare a Grumello al Pia-no, all’interno del Parco Agri-colo di Bergamo a Urgnano; consegna le verdure ai gas e in diversi mercatini di Bergamo e provincia: l’elenco completo su www.cooperativabiplano.it.

Elisa Troiani

La Cooperativa Biplano da oltre 10 anni unisce l’attività sociale con l’attenzione ai temi ambientali

L’Isola del tesoro c’è! È solidale e sostenibile

Regali sostenibili peR Natale

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Urban Princesses è il nome del marchio, ma in fondo è anche ciò che sono loro. Due donne solari, sorridenti, dinamiche che aprono le porte del loro show room indossan-do gonne di tulle, spille e cu-riosi cerchietti. Uno stile che richiama perfettamente il no-me “principesse di città”, che non esitano a indossare stoffe particolari anche nella vita di tutti i giorni, magari per anda-re in ufficio o a fare la spesa. Serena e Michela spiegano che “Urban” per loro significa essere calate nella complessi-tà della vita, tra impegni, lavo-ro, relazioni, obiettivi, mentre “Princesses” è un modo di vivere tutte queste cose, con uno spirito libero e al di fuo-ri dei conformismi. La moda spesso e volentieri è invece le-gata a dettami e regole che la influenzano e conformano. Ec-

co perché la necessità di cre-are abiti e accessori con uno stile diverso, che piacessero anzitutto a Serena e Michela, stiliste e modelle dei loro capi. La loro filosofia nella moda è che un abito o un accessorio devono esprimere l’animo di chi li indossa. Una donna non è mai fuori moda se si sente a suo agio con i propri vestiti, se si vede bella. Ciò che si ricerca oggi, però, è anche l’unicità, possedere un modello unico che sia fatto apposta per noi, andando contro al fenome-no del fast-fashion che con i suoi grandi esponenti sta uni-formando il modo di vestire. I modelli realizzati da Serena e Michela sono di loro invenzio-ne e talvolta i tessuti scelti sono scampoli, il che significa che c’è spazio solo per pezzi unici, un solo abito, una sola gonna o maglia. Inoltre da Urban Pin-

cessess ogni “scarto” di stoffa rivive e ha una sua funzione, diventando ad esempio parte di una spilla. Si tratta di una re-altà piccola e artigianale, ma è proprio questo il suo punto di forza: un ambiente di nicchia, con prodotti unici e modella-ti sulle esigenze delle clienti, che possono anche scegliere il loro abito a partire dalla stof-fa e farlo realizzare su misura. Lo show room di Urban Prin-cesses è anche laboratorio e luogo d’incontro perché è fondamentale creare un rap-porto di fiducia con la clientela e illustrare insieme a vestiti e accessori anche la filosofia di questo progetto, dove la cre-atività rappresenta il comune denominatore tra moda, pas-sione e sentirsi bene con ciò che si sceglie di indossare.

Elena Pagani

A Bergamo Serena e Michela creano abiti per chi ama divertirsi e sognare nella vita di tutti i giorni

Le Urban Princesses siamo noi!

Auguriamo a tutti i nostri lettoriun sereno Natale e un felice Anno nuovo

sempre più SOStenibile

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Quale migliore occasione se non l’acquisto dei regali di Natale per scegliere un negozio attento alla sostenibilità nelle sue varie sfac-cettature che comprendono rici-clo, riuso e recupero? La filosofia del punto vendita di Treviglio L’E-colaio, l’unico in provincia di Ber-gamo ad appartenere a questa catena di negozi ambasciatori del concetto green, permette di trovare la soluzione giusta. Si tratta di un negozio specializzato per chi ama la natura e decide di tutelarla partendo proprio dalle scelte quotidiane. La proprieta-ria dello store di Treviglio è Ali-ce Orlandi che realizza origami, partecipazioni e bomboniere di carta adatte a ogni occasione. Per Natale le proposte sono tut-te ecologiche e sostenibili anche dal punto di vista del prezzo, aspetto da non sottovalutare og-gigiorno. Si possono acquistare giochi in legno o fatti di carta per i più piccoli, articoli per l’uf-ficio in cuoio riciclato o realizzati con le vecchie ram dei pc, ma anche una linea di piatti in fibra di bambù e una linea di pellette-ria realizzata attraverso il riciclo di teloni pubblicitari. La scelta è davvero molto varia e in un so-

lo negozio si ha la possibilità di accontentare davvero tutti: ge-nitori, amici, fidanzati, nipotini… nel pieno rispetto della natura! Ci sono anche proposte per chi ama viaggiare, come i pacchetti vacanza eco-sostenibili, mentre per la cura del corpo L’Ecolaio propone le spugne in zucca luffa e i saponi bio. Un regalo acqui-stato da L’Ecolaio oltre a essere bello e originale è anche buono e sostenibile.

Elena Pagani

A Treviglio da L’Ecolaio si pensa green anche per i regali di Natale

Gli Eco-regali di Natale

NaturalBio pensa sfusoPresso la nuova sede di Bolgare, prodotti sfusi, sani e biologici per tutte le esigenze

La passione per il biologico non conosce crisi e un’alimentazio-ne sana è ormai un valore im-prescindibile per i più. Forti di questa convinzione, Tomas e Simonetta hanno inaugurato sa-bato 5 dicembre la nuova sede ampliata del negozio biologico NaturalBio, in via Lago di Como 6 a Bolgare (Bg). Ad accoglie-re i clienti, una vasta gamma di prodotti biologici nuovi per ri-spondere alle esigenze di tutti: la proposta di frutta e verdura è sta-ta raddoppiata, una nuova cella frigorifera è stata disposta per i prodotti vegani, ma il vero fiore all’occhiello del nuovo negozio è il reparto degli sfusi. È sempre più sentita da parte del pubblico attento a uno stile di vita soste-nibile, l’esigenza di accorciare la filiera tra produttore e consu-matore, così da alleggerire i co-sti ed evitare l’utilizzo di ulteriori packaging, oltre che un dispen-dio eccessivo di carburante. Nella nuova sede sono presenti dispenser di cereali, semi, pasta e legumi; il cliente avrà quindi la possibilità di dosare le porzioni secondo il suo gradimento e sia l’ambiente sia il portafogli ringra-

zieranno. L’idea di creare una re-altà che risponda alle esigenze di uno stile di vita sano nasce già nel 1994 quando Tomas e Si-monetta si avvicinano all’alimen-tazione biologica per passione

seguendo corsi e adottando un regime alimentare prima vegeta-riano e poi vegano. Il primo ne-gozio viene inaugurato nel 2011 e da allora i due titolari si sono sempre spesi con passione nel-la loro attività, attraverso una ri-cerca continua della qualità del prodotto biologico che, per prin-cipio, non deve contenere olio di palma, zucchero raffinato e altri ingredienti dannosi per la nostra salute. Prerogativa di NaturalBio è seguire il cliente nella scelta dei prodotti offrendo una consulen-za adeguata alle peculiarità di ciascuno. Tra le iniziative previ-ste nella nuova sede, di grande interesse sarà il corso di cucina naturale tenuto da Simonetta, che permetterà di sperimentare a chiunque sia interessato ricet-te semplici per un’alimentazione sana ma gustosa.

M.D.

Regali sostenibili peR Natale

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Domenica 22 novembre è stata per Bergamo una domenica di colori, i colori della partecipazio-ne e della solidarietà con la terza edizione di “Bergamo di tutti”, la manifestazione di cittadinanza attiva promossa per il terzo an-no consecutivo da Cesvi e dal Comune di Bergamo in collabo-razione con Aprica Spa.Dal successo delle prime due edizioni della manifestazione nasce la volontà di farla diven-tare un appuntamento annuale per la città di Bergamo perché alimentare il senso civico e la sensazione di essere attori at-tivi per il bene della collettività è, oggi più che mai, necessa-rio. E da qui l’idea di una terza e quarta edizione, rispettivamente collocate nell’ambito di due ini-ziative europee di cittadinanza attiva: la SERR – Settimana Eu-ropea per la Riduzione dei Rifiu-ti (21-29 novembre) e Clean-up Europe! (seconda settimana di maggio 2016). L’edizione 2015, che si è svolta domenica 22 novembre lungo il Quadriporti-co del Sentierone, è stata una

manifestazione ad alto impatto simbolico e mediatico nel centro cittadino: è stato infatti lanciato il programma educativo “Ber-gamo di tutti 2015/2016” rivolto alle scuole dell’obbligo dei 22 quartieri cittadini che si conclu-derà poi nel maggio 2016 con la quarta edizione della manife-stazione. La scuola ovviamente non poteva che avere un ruolo primario nel trasmettere l’impor-tanza del senso civico e della partecipazione attiva: la scuola come cuore e specchio del ter-ritorio in cui si colloca, luogo di incontro e condivisione, la scuo-la come bene comune e risorsa fondamentale nello sviluppo dei ragazzi che saranno i cittadini di domani; infine la scuola co-me tempio della conoscenza promotore delle buone prati-che sociali, nell’interesse delle generazioni presenti e future. L’obiettivo di quest’anno è sta-to la creazione partecipata di un unico grande waste mandala di tappi di plastica colorati raccolti dai cittadini di Bergamo. I man-dala sono simboli che rappre-

sentano la totalità dell’universo. La loro forma circolare, compo-sta da cerchi concentrici e for-me geometriche da colorare e comporre pazientemente, rap-presenta, secondo la tradizione buddista, l’universo con i diversi possibili percorsi della vita.

Attraverso la realizzazione di un waste mandala i cittadini sono stati chiamati a riappropriarsi di un simbolo antico e universal-mente noto per restituire bel-lezza a partire da ciò che viene comunemente considerato un prodotto di scarto. A conclu-

sione della manifestazione, tutti i tappi sono stati consegnati a rappresentanti della sezione di Bergamo dell’AIPD – Associa-zione Italiana Persone Down e Spazio Autismo - che da sempre trovano nella raccolta dei tappi in plastica un canale di soste-gno per le proprie attività. Anche questa terza edizione è stata un successo: Cesvi è riuscito a raccogliere 200 kg di tappi di plastica e a realizzare 7 manda-la grazie alla partecipazione dei bambini e della cittadinanza. L’o-biettivo di attivazione dei cittadi-ni è stato raggiunto, un obiettivo prezioso perché un popolo atti-vo è un popolo attento e coinvol-to che si sente parte del mondo che lo circonda e come tale ha la responsabilità civile di pren-dersi cura di tutta la comunità. In un periodo come questo, in cui abbiamo un disperato bisogno di solidarietà, spesso sono i ge-sti più piccoli quelli che portano a farci sentire parte di un’unica grande realtà.

Elisa Troiani

“Bergamo di tutti!”: consapevolezza che nasce dalla partecipazioneGrande successo per la terza edizione della manifestazione promossa da Cesvi e dal Comune di Bergamo

BergamoSOStenibile

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A settembre 2015 è stato inau-gurato il nuovo polo scolastico finanziato dal decreto “Scuole sicure”, il piano di edilizia sco-lastica voluto dal Governo dal febbraio 2014. Un programma composto da tre principali filoni, che coinvolge complessivamen-te 20.845 interventi in edifici sco-lastici per investimenti di oltre 1 miliardo di euro. Quattro milioni di studenti e una scuola italiana su due sono protagonisti di que-sto progetto, e tra queste rientra la scuola di Bagnatica, un comu-ne di 4 mila abitanti, che sorge sugli ultimi colli della Val Caval-lina, ai piedi del monte Tomeno-ne, a circa 9 chilometri a est di Bergamo. L’opera di ristruttura-zione partita anni fa con un pri-mo intervento di riqualificazione, si è conclusa con successo e a costo zero per la comunità di Bagnatica. Tutti pronti quindi lo scorso settembre per l’inizio del nuovo anno scolastico, non solo con cartelle e quaderni nuovi in-sieme a tanta voglia di imparare e qualche lacrimuccia iniziale, ma con la fortuna di frequentare una scuola che fa bene all’ambiente. “L’impegno verso il mondo della scuola, nella convinzione che è dalla scuola che un paese rina-sce, non ci ha mai fatto togliere lo sguardo da questo obiettivo - ha dichiarato il sindaco di Ba-gnatica Primo Magli -. La nostra tenacia e determinazione è sta-ta premiata”. Il Governo ha as-segnato oltre 750 mila euro con un’opzione di altri 300 mila per

portare a termine la ristruttura-zione, secondo i canoni di effi-cacia ed efficienza energetica, oltre che di funzionalità didattica. Il progetto del polo scolastico unificato, che prevede la rea-lizzazione di un altro fabbricato destinato alle scuole medie, da affiancare a quelle elementari, è stato condiviso con i genitori, gli alunni e l’intera comunità di Ba-gnatica. Sono state create dieci nuove aule rispettose delle più avanzate tecniche in materia di

bio-edilizia e risparmio energeti-co, al fine di garantire agli alunni un ambiente sano e confortevole per imparare e divertirsi. Alcune di esse sono rivolte a sud con l’a-pertura di ampie vetrate per una buona raccolta del calore solare, specie in inverno. L’edificio co-struito in classe energetica A+ con impatto ambientale ridotto, è stato edificato con l’impiego di materiali completamente na-turali come il legno e altri ma-

teriali vegetali e sfrutterà il sole per l’energia elettrica. All’interno dell’edificio, inoltre, è previsto un ricambio d’aria meccanizzato secondo i parametri previsti dal-la legge, che mantiene costante il livello climatico interno e con-

trasta l’accumulo di polvere e batteri. La sfida lanciata dal Co-mune è quella di ottenere, dati alla mano, la riduzione dell’inqui-namento, il risparmio dei con-sumi e dei costi economici di gestione. “Il Governo ha deciso di premiare gli sforzi dell’Ammini-strazione, che negli ultimi cinque anni ha rincorso con ogni mez-zo il progetto di ristrutturazione e messa in sicurezza di scuole medie ed elementari”, conclu-de Primo Magli. La graduatoria del finanziamento ottenuto con il bando ha visto tra le prime clas-sificate le Province di Cremona e di Mantova insieme agli altri tre progetti già ultimati: il Comune di Bagnatica (BG), Lonate Ceppino (VA) e Monza.

Vanessa Gritti

BagnaticaEsempio di scuola virtuosaOperazione “Scuole sicure”, il polo scolastico ora eco al 100%

“L’edificio costruito in classe energetica A+ con impatto ambientale ridotto, è stato edificato con l’impiego di materiali completamente naturali come il legno e altri materiali vegetali ”

“Il vecchio edificio è stato completamente ristrutturato e sono state create dieci nuove aule rispettose delle più avanzate tecniche in materia di bio-edilizia e risparmio energetico”

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Successo annunciato per la due giorni di “Raggio, stile di vita a pedali” (14 e 15 novem-bre), una fiera-mercato dedi-cata alla bicicletta in tutte le sue forme – con un deciso ac-cento sulle istanze di originalità ed ecosostenibilità, avanguar-dia e stile vintage, nel segno dell’artigianato Made in Italy - occasione al tempo stesso per sensibilizzare all’utilizzo della bicicletta come vero e proprio mezzo di trasporto. Location azzeccatissima lo “Spazio Fa-SE”, un complesso di edifici industriali recuperati da una splendida cartiera dismessa di fine ’800 (Fabbrica Storica ex-Pigna) e situato nel cuore di Alzano Lombardo: dalle ar-cate imponenti agli affascinan-ti sotterranei, passando dalle grandi vetrate e dalle piazze interne, uno spazio profumato

di passato (nonché autentico landmark del territorio alza-nese) ma nel contempo stra-tegicamente rivolto al futuro, grazie anche agli eventi che ospita. Alla fiera erano presenti oltre cinquanta espositori pro-venienti da tutta Italia, con con-torno di laboratori e workshop per adulti e bambini, proiezio-ni di cortometraggi a tema e letture dedicate, area per te-stare le biciclette, performan-ce indoor con free style (BMX e skateboarding) e torneo di “bike polo”, mostre ed espo-sizioni. Immancabili – oltre al sottofondo musicale – anche le aree ristoro, perfette per una merenda o un aperitivo, ma anche per un pranzo immersi tra le ruote: cargo food, focac-ce, polenta, cannoli, gelato, tutti i gusti sono soddisfatti. Per l’occasione, inoltre, i ra-

gazzi de La Popolare Ciclistica (in collaborazione con il comu-ne di Alzano Lombardo) hanno organizzato una moltitudine di eventi “cycle friendly”, come la #MontediNeseChallenge (una crono-scalata a coppie pres-so il Monte di Nese) o il #Blit-zkriegPop, un contest di bici sui rulli. Per il panorama delle asso-ciazioni di settore presenti an-che CycloPride e Pedalopolis, quest’ultima organizzatrice delle apprezzate Grazielliadi. Tra la moltitudine di brand sportivi (soprattutto accessori e abbigliamento) e bike-shop,

brillanti start-up - come ad esempio Sharewood, dedi-cata alla condivisione di at-trezzature outdoor in Italia - e varie eccellenze italiane nel mondo, è doveroso citare le aziende bergamasche pre-senti. Dai “Bikefellas, quelli delle bici” che si occupano di restauri, personalizzazioni e consulenze ciclomeccaniche, e che proprio in occasione di Raggio hanno proposto le fa-mosissime Brompton Bicycle di Londra, passando per la “Gioppino Cicli”, quattro amici con la passione per la bicicletta che hanno unito competenze

ciclistiche e tecniche per cre-are una bici di qualità, versa-tile, componibile e funzionale (l’unica due ruote “da viaggio” presente in fiera), per conclu-dere con lo stand di un’azienda storica come il Maglificio Spor-tivo Santini, fondato nel 1965 ed ormai in grado di vantare uno sviluppo worldwide, oltre che una collaborazione più che ventennale con il mondo del ciclismo professionistico, compreso il Giro d’Italia e la Maglia Rosa.

Onofrio Zirafi

Allo Spazio Fase di Alzano Lombardo, la bicicletta in tutte le sue forme

Raggio, stile di vita a pedaliBergamoSOStenibile

Quindici comuni ospitano il principalefestival letterario lombardo

Presente Prossimo VIII edizione

Un totale di 15 comuni dalla Valle Seriana alla bassa pianu-ra bergamasca coinvolti per il festival letterario lombardo Pre-sente Prossimo, il maggiore del-la regione, ma anche uno dei principali nel settore a livello na-zionale. L’ottava edizione del fe-stival che da ottobre a dicembre porta autori e lettori a incontrarsi e confrontarsi, quest’anno pro-pone anche “Alfabeto Presen-te”, con un calendario parallelo a quello del festival, curato dal do-cente dell’Università di Bergamo Fabio Cleto. Nei comuni della bergamasca selezionati il festi-val è l’occasione per incontrare 16 narratori di fama nazionale, coordinati dal direttore artistico, scrittore e docente Raul Mon-tanari. Sulla scia del successo ottenuto nelle edizioni prece-denti, si auspica quest’anno un ulteriore aumento dei parteci-panti ai quali viene offerta gratu-itamente la possibilità di trovarsi faccia a faccia con professioni-sti del campo letterario. I comu-ni bergamaschi dimostrano un notevole interesse nei confronti della letteratura e di alcuni suoi protagonisti, che a loro volta per-mettono al pubblico di ascoltare, scoprire attraverso le parole dei

diretti interessati romanzi, rac-conti e poesie. Tra i partecipanti ci sono finalisti o vincitori di premi nazionali come il premio Strega, Calvino o Montale o comunque sapienti narratori e importanti tasselli nell’attuale panorama let-terario nazionale. L’obiettivo ulti-mo è proprio quello di fornire al pubblico un quadro generale sul romanzo italiano contempora-neo, evidenziandone le tendenze e le novità. Il festival sceglie con cura i propri ospiti, proponendo di anno in anno nomi di rilievo che vengono accolti nelle biblio-teche dei comuni aderenti. Pre-sente in diverse conversazioni con i vari autori, Raul Montanari, che si alterna ad altri moderato-ri: lo storico e critico Luca Crovi,

lo scrittore di noir Romano De Marco, la scrittrice ed editrice Giovanna Zoboli e il libraio Gior-gio Personelli. Gli incontri tutti a ingresso gratuito si svolgono il giovedì o il venerdì alle 20.30 e il sabato alle 18.00. All’interno del-la programmazione legata al fe-stival si tiene un’altra importante iniziativa che coinvolge scrittori e alunni di alcune scuole superiori che quest’anno si incontrano nei comuni di Alzano Lombardo e Albino. Un tuffo nella letteratura contemporanea che per i mesi della durata del festival trasfor-ma la bergamasca in capitale di autori e lettori sempre più coin-volti.

E.P.

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Quest’anno su iniziativa dell’as-sociazione culturale @Italia-racconta e grazie ai comuni bergamaschi e alle associazioni che vi hanno aderito è stata re-alizzata una significativa campa-gna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne che dal 22 al 30 novembre ha utilizzato co-me strumento una mostra foto-grafica itinerante. Trenta in totale le fotografie che ritraggono volti di donne e uomini che si sono resi disponibili per la realizza-zione del progetto #maipiùvio-lenzasulledonne, hashtag che ha spopolato sul web e sui vari social, non soltanto in occasio-ne della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si tiene ogni 25 novembre, ma per tutti i giorni della mostra. I partecipanti giornalisti, speaker radiofonici, blogger, ma anche casalinghe, mogli e mamme, hanno dato la loro disponibili-tà intervenendo nelle varie fasi di realizzazione del progetto a titolo esclusivamente gratuito, come anche le truccatrici Mara-mao, gli hairstylist Alfio Martinelli e Francesco Stile, la fotografa Luana Archetti e l’intero staff. Un team unito e deciso a compiere un ottimo lavoro, consapevole dell’importanza del gesto e del suo valore come campagna di sensibilizzazione. La mostra iti-nerante, è stata inaugurata do-menica 22 novembre a Sarnico e ha coinvolto diversi paesi nelle sue tappe successive: Castelli Calepio, Orio al Serio, Azzano San Paolo, Seriate per conclu-dersi la sera del 30 novembre ad Alzano Lombardo presso l’auditorium comunale, in con-comitanza con la presentazione del nuovo libro di Vittorio Sgarbi. Un contribuito importante con l’obiettivo di svegliare, o meglio risvegliare, l’opinione pubblica, mettendola di fronte a un pro-blema concreto troppo spesso considerato un tabù che molti decidono di ignorare. Il mag-gior pericolo è proprio questo, non voler prendersi carico della sofferenza altrui, ma anche della propria, sminuendone la gravità, giustificando gesti violenti e sot-tomettendosi a situazioni mala-te, confondendole per relazioni. Una scelta forte quella di unire le fotografie che ritraggono vol-

ti tumefatti alla presentazione di un testo – quello di Sgarbi “Dal cielo alla terra. Da Michelangelo a Caravaggio” - che parla di arte, di un secolo di pittura tra i più si-gnificativi nel panorama artistico nazionale, che vede affermarsi la pittura del reale, dal cielo alla terra appunto, dalla totale perfe-zione, quasi ascetica, al raccon-to del vero, di una realtà spesso cruda, riprodotta con assoluta evidenza. Forse proprio in que-sto risiede il legame con la mo-stra fotografica che ha scelto di raccontare i fatti nella loro vivida essenza, mostrando volti colpi-ti dalla violenza e invitando tut-ti, uomini e donne, a riflettere su ciò che ci circonda e che troppo spesso tendiamo a coprire con un trucco che non basta mai.

E.P.

#MaipiùviolenzasulledonneDal 22 al 30 novembre trenta fotografieper una mostra itinerante contro la violenza sulle donne

“Gente No Slot” e incontri per sensibilizzare la cittadinanza sull’attuale tema delle ludopatie

Alzano Lombardo contro il gioco d’azzardo

Il comune di Alzano Lombardo ha avviato importanti iniziative per sensibilizzare i cittadini sul problema, purtroppo sempre più attuale e in crescita, relativo al gioco d’azzardo e alle varie di-pendenze che esso innesca. Si tratta di una vera e propria guer-ra dichiarata al gioco d’azzardo patologico, attivata attraverso l’inserimento di misure concrete volute dall’Amministrazione co-munale. Il problema colpisce un

po’tutti; le categorie più a rischio sono i pensionati, le persone con basso reddito, le casalinghe e recentemente anche i giovani. Il fenomeno a livello naziona-le emerge in modo sempre più preoccupante e la Lombardia è una delle regioni italiane più col-pite dalla ludopatia. È dall’aprile del 2012 che il comune di Alzano Lombardo ha attivato una lotta a questo fenomeno, attraverso una delibera che stabilisce il di-

vieto di aprire sale giochi, sale da bingo, con video poker e similari nel raggio di 550 metri da scuole, centri di aggregazione, o luoghi di svago destinati ai minori. Le suddette sale sono state vietate anche nel centro storico del pa-ese. Le iniziative sono continua-te negli anni e il mese scorso la lista civica “Gente in comune” ha organizzato un appuntamento per sensibilizzare ulteriormente i concittadini: un vero e proprio “slot mob” in piazza Nassirya per dire tutti insieme no al gioco d’az-zardo. È stato anche premiato il bar virtuoso, il Barley di via Ro-ma, per aver rinunciato all’inse-rimento delle slot machine. Un altro importante passo è stato compiuto con la recente delibe-ra dell’aprile 2015, attraverso la quale il comune adotta un prov-vedimento atto a disciplinare gli orari di esercizio delle sale gio-chi e di utilizzo degli apparecchi

di intrattenimento e svago con vincite in denaro collocate negli esercizi commerciali. La moltipli-cazione incontrollata delle pos-sibilità di accesso al gioco con slot machine e similari costitui-sce infatti un aumento del rischio di diffusione del fenomeno di di-pendenza e uno dei doveri dei comuni è proprio quello di con-trastare le patologie connesse al gioco compulsivo, ricorrendo a sistemi di prevenzione. Proprio in tale direzione vanno le scelte del comune di Alzano Lombardo, prese di posizione che dovreb-bero essere esemplari anche per le altre amministrazioni, al fine di arginare insieme questo terribile fenomeno dilagante che porta alla rovina di intere fami-glie, oltre che a gravi disagi di natura economica e sociale per le persone coinvolte.

Elena Pagani

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La presentazione del volume edito da Ediesse e scritto a quattro mani con Daniele Forti-ni è stata occasione di confron-to sul futuro della differenziata nella città di Cremona e sul destino del termovalorizzato-re. La raccolta differenziata al 100% è un’utopia o una meta concretamente raggiungibile? Quali sono gli scenari futuri e le prospettive per l’Italia in merito alla gestione dei rifiuti?Daniele Fortini e Nadia Ramaz-zini hanno provato a risponde-re a tali quesiti all’interno del libro “La raccolta differenzia-ta” (Ediesse, 2015), presen-tato a Cremona lo scorso 24 novembre con la partecipa-zione dell’autrice, dell’asses-sore al Territorio e alla Salute del comune di Cremona Ales-sia Manfredini e del direttore di Linea Gestioni, Primo Po-destà. A moderare l’incontro il direttore di infoSOStenibile Diego Moratti. Al centro della presentazione l’intervento di Nadia Ramazzini, giurista am-bientale con alle spalle dieci anni di lavoro all’interno di una municipalizzata ed esperienze all’estero: una carriera che le ha valso una visione d’insie-me su tutte le problematiche che caratterizzano la gestione dei rifiuti: «Ho vissuto in prima persona l’emergenza rifiuti di Napoli esplosa nel 2008, così come quella di Milano nel 1995.

Mi sono potu-ta confrontare con le realtà di Parigi e Bruxel-les, rendendomi conto di quanto il tema sia ampio e sfaccettato: per ridurre i rifiuti dob-biamo sì parlare di raccolta differen-ziata e recupero del materiale, ma anche di preven-zione, recupero di energia, termovalo-rizzazione». Così l’autrice introdu-ce un tema caldo per la città, facendo il pun-to della situazione glo-bale tra slogan e miti, almeno in parte da sfatare. Ad

esem-pio, bastano ottimi

livelli di efficienza della rac-colta differenziata per decre-tare l’immediata inutilità di un termovalorizzatore? Afferma Nadia Ramazzini: «La raccolta differenziata al 100%, ad og-gi, non è possibile e il recupero totale della materia purtroppo non esiste. Gli scarti non util-mente riciclabili possono es-sere recuperati per produrre energia, anziché sotterrati in discarica». Per poter ottenere lo spegni-mento degli impianti di ter-movalorizzazione di piccole e medie dimensioni è neces-sario intervenire su tutti i li-velli della filiera, a cominciare da uno dei più sottovalutati, ovvero la prevenzione, trami-

te la produzione di imballaggi con materiale recuperabile o rigenerato. Occorre promuo-vere una cultura del recupero attraverso il coinvolgimento di ogni attore, dalle istituzioni alle aziende, dai singoli cittadini ai responsabili della gestione. Proprio la sinergia, commenta il Presidente di Linea Gestioni Primo Podestà, è alla base del piano di raccolta differenziata porta a porta a Cremona: «Un successo che è frutto della de-finizione del piano strategico in stretta collaborazione con l’amministrazione locale, della disponibilità dei cittadini, della volontà di individuare le solu-zioni migliori per il territorio». «La vera droga – afferma Na-

dia Ramazzini - sono le discari-che, soprattutto al Sud: queste terre sono ricche di discariche private dai costi irrisori, le qua-li tolgono alle amministrazioni locali la forza e l’incentivo di fare dei cambiamenti». Nes-suna speranza, dunque, per i cittadini che chiedono lo spe-gnimento dell’impianto cremo-nese? Non secondo l’autrice: «Per gli impianti medio piccoli lo spegnimento futuro è possi-bile. Dobbiamo valutare quan-to siano strategici sul territorio nazionale. Non devono racco-gliere i rifiuti da altre zone, deve valere il principio della pros-simità». Nel frattempo, l’As-sessore Manfredini rassicura: «Non ci saranno operazioni di revamping o la costruzione di un nuovo termovalorizzatore a Cremona. Stiamo lavoran-do per lo spegnimento dell’im-pianto attuale, ma dobbiamo fronteggiare alcune difficoltà oggettive, come il fatto che il piano di ammortamento era calcolato fino al 2040. Ora questo processo va accele-rato, risolvendo al contempo anche la questione occupa-zionale».

Martina Pugno

A Cremona incontro pubblico con Nadia Ramazzini, co-autrice del libro “La raccolta differenziata”

La raccolta differenziata: tutto quello che avreste voluto sapere

CremonaSOStenibile

Da sinistra: Primo Podestà (direttore Linea Gestioni)Nadia Ramazzini (giurista ambientale e co-autrice del libro)Diego Moratti (direttore di infoSOStenibile)Alessia Manfredini (assessore al Territorio e alla Salute di Cremona)

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“Il successo della raccolta differenziata porta a porta a Cremona è frutto della definizione del piano strategico in stretta collaborazione con l’amministrazione locale e della disponibilità dei cittadini”

“Stiamo lavorando per lo spegnimento dell’impianto attuale, ma dobbiamo fronteggiare alcune difficoltà oggettive, come il fatto che il piano di ammortamento era calcolato fino al 2040.”(Alessia Manfredini, Assessore all’ambiente di Cremona)

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Giovedì 19 novembre, alla pre-senza del ministro dell’Agri-coltura Maurizio Martina e in concomitanza con l’incontro “Da Expo non si torna indietro. Car-ta di Milano, innovazione e area metropolitana”, si è inaugurata la quarta edizione di Glocalnews, festival del giornalismo digitale locale organizzato da Varese-news, incentrato quest’anno su turismo, gastronomia e cultura. Quattro giorni di workshop e confronti dedicati a cultura di-gitale, comunicazione, mondo

social e attualità hanno intrat-tenuto i circa seimila presenti. La lunga lista di firme prestigio-se provenienti dal mondo della comunicazione ha certamente contribuito alla riuscita del festi-val; fra queste ricordiamo Rober-to Barnabò, direttore dei giornali locali del Gruppo L’Espresso, Massimo Russo, vice direttore La Stampa, Dario Di Vico, Luca Sofri, oltre ai presidenti dell’Or-dine dei Giornalisti della Lom-bardia e della Toscana, Gabriele Dossena e Carlo Bartoli. Il gior-

nalismo cartaceo e tradizionale non è stato però l’unico protago-nista, diversi infatti gli ospiti ope-rativi nel vasto ambito dei media digitali: Simona Panseri, diretto-re comunicazione e public affairs per il sud Europa di Google, Lu-ca Colombo, country manager Facebook Italia e Anna Masera,

responsabile comunicazione Camera dei Deputati. Etica ed educazione all’uso dei social network i temi più caldi e discus-si durante la rassegna, all’interno della quale BlogLab, laboratorio di giornalismo digitale e gara a squadre tra giovani aspiranti cro-nisti (medaglia d’oro ai ragazzi

del liceo Cairoli di Varese), si è confermato punto fermo e pa-lestra di formazione. Si è chiuso così, nella soddisfazione genera-le, uno degli appuntamenti cultu-rali più fecondi e vivaci dell’anno per quel che riguarda il varesino.

Davide Albanese

Glocalnews 2015Guardare al mondo da una prospettiva locale

VareseSOStenibile

Si è conclusa il 26 novembre la de-cima edizione del Festival del Rac-conto, imponente rassegna letteraria varesina inaugura-tasi a settembre. La manifestazione ha proposto una numerosa se-rie di incontri con illustri firme provenienti dal mon-do della letteratura, del cinema, dell’architettura e delle scienze umane. Questo approccio multidisci-plinare caratterizza da sempre il Festival, sviluppa-tosi come naturale evoluzione del premio intitolato alla memoria del popolare scrittore luinese Piero Chiara, indimenticato novelliere fra i più apprez-zati del ‘900. Premio che per l’edizione 2015 è stato assegnato a Francesco Recami per l’opera “Piccola enciclopedia delle ossessioni” (Sellerio),

caustico ritratto dell’italiano medio contemporaneo. Il primo novembre ha visto protago-nista invece Daniel Pennac, insigni-to del premio alla

carriera e ospite presso il Teatro Sociale di Luino. Altri contributi di assoluto valore sono giunti sabato 17 ottobre da Nicola Lagioia, vincitore del Premio Strega 2015 col romanzo “La ferocia” (Einaudi), martedì 24 novembre dall’architetto Mario Botta nella splendida cornice di Villa Panza e da Roma-no Oldrini, presidente dell’associazione “Amici di Piero Chiara”, che ha condotto una serata di ap-profondimento dedicata a Guido Morselli, penna di culto recentemente riscoperta e celebrata dopo anni di oblio editoriale.

Festival del raccontoLa “maratona” letteraria al termine

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Ecologia & Imprese

SDL Centrostudi è una società specializzata nell’ana-lisi dei contenziosi con il sistema finanziario-bancario, al fine di ripristinare la trasparenza nei rapporti econo-mici spesso viziati da anomalie e principalmente dal fenomeno dell’anatocismo e dall’usura. Fondata nel settembre 2010 dall’esigenza di far emergere le ano-malie finanziarie -spesso non conosciute- nei rapporti tra banche, imprese e famiglie, l’intento di SDL è di informare il soggetto interessato di quanto si possa

verificare a suo danno nell’ipotesi di ritardo nei paga-menti, offrendogli una tutela in quanto parte contrat-tuale più debole. Dal momento che l’informazione è tanto determinante quanto difficile da acquisire, SDL consente di accedere a dati chiari e utili. In questo settore infatti l’asimmetria informativa e la poca chia-rezza sono all’ordine del giorno e chi ha più interesse alla trasparenza è anche il soggetto economicamente più debole. Considerato che negli ultimi anni il dis-

sesto soprattutto delle piccole imprese è stato acu-ito da abusi non sempre nel rispetto delle regole di correttezza e buona fede, SDL Centrostudi con la sua attività si propone di aiutare imprese e famiglie nell’individuazione delle anomalie e nella successiva richiesta di restituzione di quanto indebitamente cor-risposto.

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SDL CentrostudiLo specialista nei contenziosi tra banche, imprese e famiglie

Messaggio Pubbliredazionale

Nel mercato del credito i casi di asimmetria informativa domina-no la contrattazione tra le parti. Con l’espressione “asimmetria informativa” si fa riferimento in questo contesto a differenze esi-stenti tra i due attori (banca e cliente) nella disponibilità delle informazioni rilevanti, al fine della valutazione del cliente, del suo comportamento, dei suoi pro-getti. Un elemento che concor-re in maniera determinante alla configurazione del rapporto tra le parti è la ripartizione iniziale del rispettivo potere contrattuale. Di regola, in questo tipo di mercato, dovrebbe essere che maggiore è l’ammontare del prestito richie-sto, maggiore è il potere contrat-tuale del richiedente. Di fatto non è così. Il potere contrattuale è interamente detenuto dall’istitu-zione finanziaria, per cui i clienti possono solo accettare o rifiu-tare il contratto. La spiegazione di questo fenomeno risiede nel fatto che, in generale, la banca vorrebbe selezionare i progetti

meno rischiosi ma non possiede strumenti informativi sufficiente-mente precisi per determinarlo a priori, oppure tali strumenti com-

portano costi eccessivamente elevati. Tuttavia, tramite un siste-ma chiamato “Screening”, essa riesce comunque a effettuare

una valutazione preventiva del potenziale cliente basata sulla raccolta di informazioni riguar-danti la sua situazione patrimo-niale e la sua storia creditizia. Non sempre però questo siste-ma risulta affidabile, in quanto meno è strutturato e conosciuto il particolare progetto impren-ditoriale maggiore è la difficoltà di raccogliere informazioni con strumenti classici bancari. Inol-tre la banca considera che può anche sussistere un comporta-mento opportunistico del clien-te che potrebbe decidere di non rimborsare il prestito: l’asimme-tria informativa, in questo caso, consiste nell’impossibilità per la banca di conoscere in anticipo il grado di impegno che il cliente deciderà di mettere in atto e la sua “buona fede”.Di conseguenza, pur eseguen-do una costante e frequente at-tività di controllo e di verifica sulla gestione del progetto, le meto-dologie che tradizionalmente vengono utilizzate dalle banche per ovviare ai suddetti proble-mi, consistono sostanzialmente nell’aggiramento delle asimme-trie piuttosto che nell’acquisi-zione di informazioni per il loro superamento. Questo significa che la banca agisce sui termini del contratto in modo da sfrut-tare indirettamente le informa-zioni possedute dal cliente o da soggetti terzi, omettendo di impegnarsi a spese proprie per valutare il grado di rischiosità o

meno del prestito. A riprova di questa scorciatoia usata dalle banche per evitare un onere a loro carico, riportia-mo tre diverse strategie a cui ri-corrono di frequente:- esigere che il cliente contribui-sca con fondi propri al finanzia-mento del progetto, partendo dal presupposto che il cliente – che dispone di tutte le informa-zioni relative alla rischiosità del progetto - non sarà disposto ad investire in un progetto che ha alte probabilità di fallire;- richiedere la firma di un terzo soggetto (fideiussore) che si im-pegna a rispondere alla banca delle eventuali inadempienze del cliente. Il fideiussore, infatti, non sarebbe disposto a garantire con capitali propri per un pro-getto che ha alte probabilità di fallire;- richiedere una garanzia (uno o più beni) che non vengono in-vestiti nel progetto ma costitui-scono una sorta di pegno per la banca. In caso di fallimento del progetto, la banca si rivarrà sui beni dati in garanzia.Il cliente, di conseguenza, ha tutto l’interesse a non fallire e la banca riduce così il rischio di comportamenti opportunistici. Come si capisce, l’onere e i co-sti di valutazione del grado di ri-schio dell’investimento vengono così “riversati” in carico al clien-te, cui però non è data alterna-tiva a causa dell’asimmetria contrattuale di cui si diceva.

L’asimmetria informativa nella contrattazione tra le parti

ogni mese sdl centrostudi offrirà alcuni approfondimenti sui propri temi di competenza. Verranno spiegate e chiarite terminologie di settore e si daranno risposte ai lettori circa eventuali dubbi su anomalie bancarie e in materia economico-finanziaria.

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Il presente modulo compilato e sottoscritto in ogni sua parte può essere inviato o a mezzo e-mail:[email protected]

oppure spedito a mezzo posta al seguente indirizzo: SDL Centrostudi SpA - Via Padana Superiore 82/b - 25080 Mazzano (BS)

PRIVACYIo sottoscritto___________________________________________________ dichiaro di avere ricevuto le informazioni di cui all’art. 13 del D.lgs. 196/2003 in particolare riguardo ai diritti da me riconosciuti dalla legge ex art. 7 D.lgs. 196/2003, acconsento al trattamento dei miei dati con le modalità e per le finalità indicate nella informativa stessa, comunque strettamente connesse e strumentali alla gestione del rapporto contrattuale.Luogo _____________ Data_____________________ Firma _____________________________

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Continuiamo con la rubrica di interviste sul mondo del latte e non solo con Bortolo Ghislotti, da sempre impegnato e atten-to osservatore di questo setto-re, sia per tradizione familiare che come titolare della IRIM srl di Ghisalba, azienda produttri-ce di impianti di mungitura e at-trezzature per il trattamento e la conservazione del latte.

ci eravamo lasciati che l’allevatore riceveva 33 centesimi e il consumatore spendeva fino a 1,50 euro.Il 26 novembre è stato firmato un accordo in cui si stabilisce che il latte viene pagato all’allevatore 36 centesimi al litro, 3 centesimi in più. sono soddisfatti gli allevatori?Assolutamente no.

perché?Perché comunque è un prezzo che non copre i costi medi di produzione e di conseguen-za l’obiettivo che ci eravamo prefissati, cioè evitare la chiu-sura degli allevamenti, oggi è un obiettivo che non siamo ancora riusciti a raggiungere. Con queste condizioni di mer-cato molte aziende potrebbero chiudere.

E allora come mai avete firmato l’accordo?Perché nell’accordo c’è l’im-pegno da parte di tutti gli at-tori della filiera lattiero-casearia di lavorare in direzione di un equilibrio -e quindi di un’equa remunerazione- di ciascun componente della filiera.

chi sono i componenti della filiera?I componenti sono tre: l’alleva-tore, che è il vero produttore di latte, l’industria di trasforma-zione e confezionamento, la di-stribuzione. Ma io aggiungerei anche un quarto componente: il consumatore, che in definiti-va è colui che consente ai pri-mi 3 componenti della filiera di svolgere la loro attività.

E nell’accordo di novembre si parla dei rapporto con i consumatori?Si, nell’accordo un pun-

to importantissimo dichiara l’obiettivo di “promuovere l’i-dentificazione della provenien-za dei prodotti lattiero-caseari, ampliando la gamma d’infor-mazione fornite sul Paese di origine dei prodotti” e questo per quanto riguarda la distribu-zione nei punti vendita. Mentre per l’industria di trasformazio-

ne e confezionamento l’ac-cordo dichiara l’obiettivo di “promuovere l’esposizione sugli imballaggi delle menzio-ni volontarie sull’origine dei prodotti, al fine di migliorare le informazioni fornite ai consu-matori”.

Quindi ora avremo delle

indicazioni chiare sulle etichette dei prodotti e sugli scaffali, che ci permetteranno di sapere “se” il latte contenuto nelle

confezioni e quello che viene utilizzato per fare i formaggi è effettivamente italiano?Se questo accordo venisse realmente rispettato sarebbe una grande svolta, perché fi-nalmente il consumatore sa-rebbe nelle condizioni di poter scegliere consapevolmente. Ma per ottenere davvero que-sto risultato anche gli allevatori devono fare la loro parte, spie-gando direttamente al consu-matore che acquistando latte italiano o formaggi prodotti con latte italiano si garantisce un’a-limentazione sana e genuina, si tutela l’ambiente e si favori-sce l’economia del territorio e del nostro Paese, e penso ai molti posti di lavoro che po-trebbero creare gli allevamenti e tutto l’indotto che gira intorno a essi.

E come potrebbe l’allevatore fare questo?Sicuramente cercando di coin-volgere dal basso tutti gli atto-ri che ci sono sul territorio che hanno la responsabilità di tu-telare l’ambiente, l’economia e la salute dei cittadini. Penso ad esempio agli enti locali, ai distretti agricoli e alle organiz-zazioni di prodotto degli stessi allevatori. Occorre trovare del-le forme di sensibilizzazione dirette al consumatore stesso, il quale con le sue scelte d’ac-quisto può influenzare i mec-canismi che regolano la filiera, spostando gli equilibri di mer-cato a favore del latte italiano, che oggi non viene valorizzato per la qualità che in realtà offre.

Quindi una sorta di alleanza tra i due estremi della filiera: allevatori e consumatori?Un rapporto diretto tra gli alle-vatori e i consumatori è l’unico modo per garantire che l’ac-cordo siglato porti veramente un equilibrio sostenibile, in gra-do di assicurare il futuro di tutti gli operatori del settore.

Diego Moratti

Gli italiani lo fanno meglioEcco perché consumare latte e formaggi italiani

Mondo latte e non solo

Gli italianilo fanno meglioConsumando latte italiano

Ti garantisciun’alimentazionesana e genuina

Tuteli l’ambientein cui vivi

Favorisci l’economiadel tuo territorio

Assicuri un futuroal tuo Paese

Rubrica promossa in collaborazione con Bortolo Ghislotti, titolare della IRIM srl

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Va concludendosi l’anno dell’Expo ed è tempo di bilanci per l’evento mondiale che si è svolto a Milano. Milano e l’Ita-lia escono con una rinnovata immagine di qualità: è emersa l’eccellenza nella filiera agroa-limentare, un Paese più forte e consapevole che su questi contenuti è possibile conso-lidare e rafforzare l’economia italiana. Anche solo per que-sto motivo ritengo che il bilan-cio sia nettamente positivo. Questo risultato non era scon-tato, l’inizio dell’evento è stato segnato da ritardi e polemiche sopite dal progressivo e stra-ordinario risultato di oltre 20

milioni di visitatori, dalla qualità del dibattito culturale, scientifi-co e politico che si è sviluppato nel corso della manifestazio-ne, culminato con la consegna all’ONU della “Carta di Milano”. La Carta è stata sottoscrit-ta non solo da numerosissimi Capi di Stato, ma da milioni di cittadini, a conferma di un ap-proccio al tema dell’Expo che ha creato, attraverso la parte-cipazione delle persone, un valore aggiunto importante e un modello innovativo della proposta. Expo indubbiamen-te è stata una platea importan-te per tutta la cooperazione italiana, forte e diffusa nelle re-altà del mondo agricolo e del-la trasformazione alimentare. Per Coop è stata l’occasione di presentare il supermercato del futuro nel Future Food District, facendo emergere il tema dell’alimentazione di qualità, in una filiera sostenibile, sicura, trasparente ed etica, criteri che sempre più devono caratteriz-zare il rapporto tra la grande di-stribuzione e i consumatori. Un

approccio che è stato premia-to dalla visita nel supermerca-to di oltre un milione e 700mila visitatori e infine non dimenti-chiamo Cascina Triulza, che ha animato il confronto internazio-nale e nazionale sui temi sociali legati al cibo.E’ ancora prematuro calcolare il lascito complessivo di questa manifestazione planetaria: sui contenuti sicuramente ci sono tutte le premesse per un salto di qualità nelle politiche e stra-tegie internazionali per affron-tare i grandi paradossi della nutrizione e della fame, tra chi ha troppo e chi non ha nulla, tra malnutrizione e sprechi di cibo. Anche i benefici per l’Italia so-no diversi: alcuni immediati, frutto dei risultati raggiunti nel corso dell’esposizione, altri che si potranno vedere e valu-tare nel prossimo futuro, attra-verso le esportazioni e il lavoro nella filiera agroalimentare, nei processi che hanno innescato nuove relazioni internazionali, nella consapevolezza che bi-sogna fare sistema, affinché le eccellenze del settore lavorino insieme nella competizione in-ternazionale. Grazie all’Italia è emersa con forza una peculia-rità fondamentale del nostro sistema agroalimentare: la bio-

diversità declinata nelle tipicità delle produzioni locali, che è un primato da cui trarre una lezio-ne fondamentale per il futuro, che può essere una risposta molto concreta al monopolio delle multinazionali che con-trollano i semi e spingono per lo sviluppo degli OGM, che sono l’esatto contrario del-la tipicità agricola. Il modello italiano è stato protagonista dell’Expo ed è un insieme di valori importanti e di tradizioni gastronomiche legate al terri-torio che hanno favorito il lega-me e il radicamento del mondo agricolo con le tipicità locali e

lo sviluppo di filiere di qualità. Ora è importante non disper-dere questo primato. L’univer-sità Bocconi ha stimato in circa 10 miliardi di euro il Pil aggiun-tivo frutto dell’esposizione uni-versale che potrebbe portare, entro il 2020, il fatturato dell’e-sportazione agroalimentare a circa 50 miliardi di euro. E’ una previsione non avventata se effettivamente l’Italia saprà ben utilizzare il credito di cre-dibilità acquisito nella gestione dell’evento. Tra i lasciti aperti dall’Expo resta l’incognita del futuro del sito di 110 ettari, su cui è già iniziata una discussio-

ne tra i diversi attori istituzio-nali, imprenditoriali e la società civile. Anche a questo propo-sito sarà importante una visio-ne di sistema che non ripeta strade troppo spesso battu-te in passato, rispetto al riuso delle aree dismesse. Il sito è in-frastrutturato e in una posizio-ne strategica per proseguire e consolidare i risultati raggiunti dall’esposizione; potrebbe es-sere dunque un grande bacino dell’innovazione e della ricer-ca scientifica multidisciplinare con un focus prioritario sul te-ma dell’Expo “Nutrire il pianeta - Energia per la vita”, per ripar-tire da lì e dare continuità.

Valter MolinaroResponsabile Innovazione e Servizi Coop Lombardia

Coop protagonista con il supermercato del futuro

Bilancio post Expo consolidiamo il successo

“Il sistema italiano è una risposta molto concreta al monopolio delle multinazionali che controllano i semi e spingono per lo sviluppo degli OGM, che sono l’esatto contrario della tipicità agricola”

“Grazie all’Italia è emersa con forza una peculiarità fondamentale del nostro sistema agroalimentare: la biodiversità declinata nelle tipicità delle produzioni locali”

Ecologia & Imprese

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Sono molti gli italiani che ap-profittano delle vacanze natali-zie per fare una gita fuori porta e visitare una città più o meno vicina; spesso la scelta della meta è influenzata anche dal-la presenza di un’interessante mostra da vedere. Negli scorsi numeri abbiamo parlato delle esposizioni in Lombardia; que-sta volta vi suggeriamo tre belle mostre a Bologna, Torino e Ge-nova. Iniziamo da Bologna con “Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga”, a Palazzo Alber-gati fino al 28 febbraio 2016. La mostra si propone di riper-correre la storia di una dinastia di artisti attivi tra il XVI e il XVII secolo, evidenziando l’influen-za della pittura fiamminga sulla rivoluzione che ha interessato i temi dell’arte occidentale al-la fine del XVI secolo. Si tratta

di un argomento centrale nel-la storia dell’arte se pensia-mo che prima del Seicento in Europa (Olanda esclusa) era ammesso dipingere soltanto scene religiose o allegoriche e, a partire dal XV secolo, ritratti di personaggi dell’alta socie-tà. Chi avrebbe mai pensato di dedicare l’intera tela alla raffi-gurazione di scene di genere, paesaggi e nature morte? La diffusione di opere nordiche quali quelle dei Brueghel fa-vorì l’affermazione dei generi cosiddetti minori che gli artisti e il mercato europeo erano fi-nalmente pronti ad accogliere, anche grazie ad altri fattori: i cambiamenti sociali, religiosi e politici in atto, rivolti all’affer-mazione di una mentalità laica e secolare, oltre ai nuovi svilup-pi e atteggiamenti del collezio-

nismo. La produzione artistica successiva consacrò il suc-cesso dei generi minori, alme-no finché, quattro secoli dopo, l’arte europea fu scossa da una seconda rivoluzione.

Dalla rappresentazione realistica allo studio sul colore

Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX la tradizione occidentale voltò pagina spostando il pro-prio interesse dalla rappresen-tazione realistica del mondo alla ricerca sul colore; i sogget-ti dei quadri persero importan-za a favore delle ragioni della pittura che iniziava a diventare uno strumento sperimentale per indagare le possibilità del colore. Questo processo iniziò grazie agli Impressionisti che

innovarono il linguaggio pitto-rico utilizzando le pennellate per restituire sulla tela gli effet-ti della luce e delle ombre. Per approfondire queste tematiche alla GAM di Torino fino al 31 gennaio è possibile osservare una selezione di opere di uno dei massimi esponenti di que-sta corrente artistica, alla mo-stra “Monet. Dalle collezioni del Musée d’Orsay”. E per segui-re l’evoluzione della pittura nel lavoro degli artisti successivi potete andare a Genova, dove fino al 10 aprile 2016 a Palazzo

Ducale ci sarà la mostra “Dagli Impressionisti a Picasso. I ca-polavori del Detroit Institute of Arts”; l’esposizione raccoglie opere di Monet, Cézanne, Van Gogh, Renoir, Degas, Picasso, Matisse e di molti altri protago-nisti del rinnovamento del lin-guaggio artistico.

Per maggiori informazioni: www.palazzoalbergati.comwww.mostramonet.itwww.impressionistipicasso.it

Livia Salvi

Le mostre da visitare: dalla Lombardia a Bologna, Torino e Genova

Viaggio nell’arte: dai Brueghel agli Impressionisti e oltre…

Cultura & Tempo libero

I Macchiaioli.una rivoluzione d’arte al caffè MichelangeloScuderie del Castello Visconteo di Pavia fino al 20 dicembreWildlife Photographer of the YearFondazione Luciana Matalon Milano fino al 23 dicembre 2015.giotto, l’ItaliaPalazzo Reale Milano fino al 10 gennaio 2016Mito e naturaPalazzo Reale Milano fino al 10 gennaio 2016Bellissima. l’Italia dell’alta moda 1945-1968 Villa Reale Monza fino al 10 gennaio 2016MalevicGAMeC Bergamo fino al 17 gennaio 2016Brixia. roma e le genti del PoMuseo Santa Giulia Brescia fino al 17 gennaio 2016Monet. dalle collezioni del Musée d’orsay GAM di Torino fino al 31 gennaio 2016. In occasione della mostra, il Mao - Museo d’Arte Orientale espone una selezione di stampe e dipinti giapponesi: una testimonianza delle relazioni artistiche tra Giappone e Francia nell’Ottocentotamara de lempickaPalazzo Forti Verona fino al 31 gennaio 2016vivian Maier. una fotografa ritrovata Spazio Forma Meravigli della Fondazione Forma per la Fotografia Milano fino al 31 gennaio 2016da raffaello a SchielePalazzo Reale Milano fino al 7 febbraio 2016Marc chagall. opere russe 1907-1924 Museo di Santa Giulia Brescia fino al 15 febbraio 2016. Il percorso espositivo include anche testi e dipinti del drammaturgo premio Nobel Dario FoIo sono il sarto. Percorso espositivo dedicato a giovan Battista Moroni intorno a Il sarto, capolavoro in prestito dalla national gallery di londra Accademia Carrara, Museo Adriano Bernareggi, Museo di Palazzo Moroni Bergamo fino al 28 febbraio 2016

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Altre mostre italiane in corso

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“La diffusione di opere nordiche quali quelle dei Brueghel favorì l’affermazione dei generi cosiddetti minori che gli artisti e il mercato europeo erano finalmente pronti ad accogliere”

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Page 33: InfoSOStenibile 48 > Dicembre 2015

During Christmas holidays many Italians take trips outside the town to visit other cities; the choice is often influenced also by the presence of interesting art exhibitions. In the last is-sues we spoke about exhibi-tions in Lombardy; this time we suggest three beautiful ones in Bologna, Turin, and Genoa. Let’s start from Bologna with “Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga” (Brueghel. Flemish art masterpieces), at Palaz-zo Albergati until 28th Febru-ary 2016. The exhibition goes back over the history of a dy-nasty of artists who were ac-tive between the XVI and XVII centuries, evidencing the in-fluence of Flemish painting on the revolution that interest-

ed the themes of western art at the end of the XVI century. It represents a very impor-tant moment in art history, if we consider that before the XVII century in Europe (except Holland) it was allowed only to paint religious or allegorical scenes and, starting from the XV century, to portray charac-ters belonging to high society. No one would have had ev-er thought dedicating an en-tire painting to landscapes or still lifes! The diffusion of Nor-dic works, such as those of the Brueghels, contributed to the success of the so-called “minor” genres that the art-ists and the European market were finally ready to accept, al-so thanks to other factors: the

social, religious, and political changes of that time, aimed at strengthening a lay conscious-ness, apart from the new de-velopments and approaches of collecting. The successive artistic production contributed to the success of the so-called “minor” genres, at least until, four centuries later, when Eu-ropean art went through a sec-ond revolution.

From realistic representation to the study of colour

Between the end of the XIX century and the beginning of the XX century western tradi-tion moved its interest from the realistic representation of the

world to the study of colour; the subjects of the paintings lost their importance in favour of the reasons of painting that started to become an experi-mental instrument to explore the potentialities of colour. This process started thanks to the Impressionists that intro-duced innovations in the picto-rial language using brushwork to reproduce light and shade effects on canvas. To learn more about these themes, at the GAM of Turin until 31 Jan-uary, it is possible to admire a selection of works of one of the greatest exponents of this ar-tistic movement, at the “Mon-et. Dalle collezioni del Musée d’Orsay” (Monet. From the col-lections of the d’Orsay Muse-

um) exhibition. To learn about the evolution of painting in the work of the following artists, you can go to Genoa where, until 10th April 2016 at Palazzo Ducale, the “Dagli Impression-isti a Picasso. I capolavori del Detroit Institute of Arts” (From the Impressionists to Picas-so. The masterpieces of the Detroit Institute of Arts) exhi-bition will be held. The exhibi-tion includes works by Monet, Cézanne, Van Gogh, Renoir, Degas, Picasso, Matisse, and many other protagonists of the artistic language renewal.

For more information: www.palazzoalbergati.com www.mostramonet.itwww.impressionistipicasso.it

Exhibitions to be visited: from Lombardy to Bologna, Turin, and Genoa

A journey into artFrom the Brueghels to the Impressionists and many others…

Articoli tradotti in lingua straniera

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Grazie alla collaborazione di infoSOStenibile con la società di traduzioni ViceVersaGroup - Translations & Multilingual services, ogni mese un

articolo a tema, con la traduzione a fronte in lingua originale.

www.infosostenibile.it Numero 48 - Dicembre 2015 33

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Cateura è una cittadina di die-cimila anime distante circa sei miglia da Asunción, popolo-sa capitale del Paraguay. In quest’area estremamente pove-ra e degradata è anche situata la principale discarica dello stato paraguayano. Di fatto, la mag-gior parte dei suoi abitanti vive a stretto contatto con tonnellate di rifiuti ammassati giornalmen-te, e si guadagna da vivere rovi-stando tra di essi alla ricerca di qualcosa da rivendere o ricicla-re; a tutto ciò si aggiungono le problematiche quotidiane lega-te a droga, violenza, alcolismo e miseria. Eppure gli abitanti delle baraccopoli non lesinano gli sforzi per riaffermare la loro dignità e i loro sentimenti, così in un contesto tanto povero quan-to “vibrante” possono nascere speranze concrete.È il caso della cosiddetta Recycled Orchestra (www.recycledorchestracateura.com), un gruppo di giovani musicisti che suona strumenti realizzati con pezzi di legno, fusti di latta o vecchia posateria: una storia che – è il caso di dirlo – rappre-

senta un’autentica “gemma nel-la spazzatura”. Il progetto ha mosso i primi pas-si grazie soprattutto all’operato di Fabio Chávez, ingegnere am-bientale con la passione per la musica, che nel periodo 2006-2008 si è occupato di riciclaggio di rifiuti proprio a Cateura: l’idea era quella di insegnare musica ai bambini per tenerli lontani dalla discarica (e da un precoce quanto frequente abbandono scolastico). Nonostante l’assen-za di una vera e propria “aula” il numero di questi alunni improv-visati è cresciuto rapidamente, così come il loro interesse per la musica, e la necessità di reperire sempre più strumenti musicali, a costi ovviamente contenuti. Qui entra in gioco Nicolas Gomez detto “Cola”, uno dei tanti robi-vecchi delle slums, ma al tempo stesso un autentico “genio” in grado di dare nuova vita ai rot-tami. Sperimentazione costante e creatività hanno reso gli stru-menti sempre più affidabili sot-to il profilo sonoro, oltre agli ovvi vantaggi in termini di praticità di trasporto e disagi ridotti in caso

di furto (in un paese dove un ve-ro violino vale più di una casa). L’Orchestra è quindi divenuta un progetto educativo e formativo in grado di offrire un futuro mi-gliore a oltre 200 bambini della discarica; il suo repertorio mu-sicale spazia dalla musica clas-sica al folk, dai Beatles a Frank Sinatra. Negli ultimi anni il web ha ampliato a dismisura la visibi-lità di Cateura e così i suoi giova-ni musicisti sono stati chiamati ad esibirsi in Sud America, Eu-ropa, Stati Uniti e non solo; allo stesso tempo il toccante docu-film a loro dedicato – “Landfill Harmonic”, gioco di parole tra landfill, discarica, e filarmonica (www.landfillharmonicmovie.com) – ha riscosso un notevo-le seguito nei festival di genere, attirando sovvenzioni e partner-ship. Recentemente inoltre, su richiesta del MIM (Museo degli Strumenti Musicali) di Phoenix, una parte dei dispositivi musi-cali riciclati dell’Orchestra, sono stati esposti nella mostra per-manente del museo.

Onofrio Zirafi

La Recycled Orchestradi Cateura: quandola musica salvaUn progetto musicale con strumenti ricavati dai rifiuti per coinvolgere i giovani delle slums e allontanarli dalla malavita

Lo Faccio Be-ne Cinefest è un concorso in-ternazionale di cortometraggi. A questa edizione 2015/2016 pos-sono partecipa-re tutti gli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e di secondo grado, italiane e straniere. L’obiettivo di questo concorso è quello di invitare i ragazzi ad affrontare, tramite il mezzo cinematografico, tema-tiche sociali, quali l’importanza delle relazioni, l’etica, l’ecologia e la socialità. Si spera in questo modo, che i corti migliori possano diventare un manifesto di valori condivisi, diffondendosi in rete e diven-tando un esempio per tutti. I mezzi multimediali, immancabi-li nella vita di tutti i giorni delle nuove generazioni, vengono in questo contesto impiegati in un modo un po’ diverso dal solito: per trasmettere valori nobili da condividere, nell’intento anche di attirare l’attenzione delle isti-tuzioni nazionali ed Europee su tematiche attuali e che sempre più ci interessano da vicino. Partecipare è molto semplice: basta infatti realizzare corti, vi-

deo, spot e qual-siasi montaggio video della dura-ta non superiore ai 5 minuti. I filma-ti dovranno poi essere caricati entro il 31 marzo

2016 su youtube o Vimeo, inse-rendo il link nell’apposito campo della scheda di iscrizione a Lo Faccio Bene Cinefest. A votare il corto migliore sarà la giuria del concorso; ma sarà possibile per tutti esprimere la propria prefe-renza, tramite login sulla piatta-forma Social Business World, il social network etico per un mondo sostenibile. Dopo aver selezionato un video per ogni categoria, verranno assegnati dei premi per ciascun filmato: una telecamera per la scuola della classe vincitrice e un invi-to rivolto ad alcuni dei ragazzi autori dell’opera, per parteci-pare a una gita di due giorni e festeggiare insieme il traguardo raggiunto. In ultimo, i corti sele-zionati verranno proiettati nelle piazze delle città in occasione delle iniziative nazionali e locali del Cinefest, per farsi conoscere sul territorio.

Daniela Picciolo

Il concorso internazionale di cortometraggi per diffondere le buone pratiche collettive

Lo Faccio Bene CinefestCultura & Tempo libero

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Londra a novembre è stata la sede di due importanti manife-stazioni fieristiche: oltre al World Travel Market, infatti, si è svolta dal 5 all’ 8 novembre la fiera dedi-cata agli sport invernali: la Ski and Snowboard Show. La manifesta-zione ha visto partecipare, uniti nella promozione, diversi com-prensori sciistici lombardi che si sono presentati come “Monta-gne di Lombardia”. Ecco quindi Bremboski, Presolana Holidays e Promoserio presentare le at-tività invernali bergamasche in-sieme a Consorzio promozione turistica Valchiavenna Madesi-mo; Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco; Consorzio Turisti-co Valtellina Terziere Superiore e ManivaSki. Un unico stand per un unico intento: portare i turi-sti inglesi a sciare in Lombardia. Per fare ciò la Camera di Com-mercio di Bergamo, nell’ambito dell’accordo di programma con Regione Lombardia e in collabo-razione con Turismo Bergamo, ha realizzato una campagna di promozione sulla montagna in co-marketing con Ryanair. Con-

sapevoli del fatto che non basta presentare una bella destinazio-ne per raggiungere i turisti ma occorre che questa sia soprat-tutto fruibile e quindi raggiungibi-le, si è puntato a una promozione condivisa con Ryanair, la mag-giore compagnia aerea low cost, che vanta tra i suoi hub l’aero-

porto di Bergamo – Orio al Serio. La campagna prevede banner sul sito Ryanair e newsletter dedicate al turismo invernale in Lombardia, accompagnate da tariffe super scontate per i viag-giatori che gravitano intorno agli aeroporti di Londra-Stansted, Manchester, East Midlands e

Dublino. A “Ski and Snowboard Show” sono stati presentati gli oltre 800 km di piste innevate, dove sciare e intrattenersi grazie alle numerose attività dedicate ai giovani e alle famiglie. Oltre alle brochure illustrate dal personale dei comprensori sciistici, si so-no presentati pacchetti viaggio,

promozioni e offerte per viaggia-tori e agenzie di viaggio. Non so-no mancati dei piccoli momenti di degustazione di prodotti tipici lombardi, perché in fondo si sa… i turisti vanno presi anche per la gola.

L. L.

Le Montagne di Lombardia a caccia di turisti d’oltremanica Allo Ski and Snowboard Show di Londra anche i comprensori sciistici lombardi per promuovere il turismo sulle nostre montagne

“Presentati gli oltre 800 km di piste innevate della Lombardia, dove sciare e intrattenersi grazie alle numerose attività”

Colere - © Archivio Turismo Bergamo Foppolo - © Archivio Turismo Bergamo

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La Val Senales, in Alto Adige, è un luogo depositario di anti-chissime tradizioni del cui valore sono consapevoli i suoi abitan-ti. Riti secolari e vita contadina si tramandano da generazioni e contribuiscono a rendere que-sto luogo unico per cultura oltre che per l’indiscutibile bellezza del paesaggio. Accoglienza e abilità organizzativa sono note distintive della valle, che negli ultimi anni ha saputo attrarre anche diverse produzioni cine-matografiche. Un “business” che porta lavoro e che al tempo stesso contribuisce a promuo-vere il territorio. “Albergatori, artigiani e gente del posto col-laborano ai film e spesso nasce un legame di amicizia con la troupe. Capita così che gli attori scelgano di tornare per le vacan-ze anche una volta terminate le riprese”, racconta Manfred Wal-dner, responsabile dell’Apt. “Dal 2006, quando è stato girato il film Guerra e amore diretto da Giacomo Campiotti, con Marti-na Stella e Daniele Liotti, si sono succedute diverse produzioni: nel 2010 è stato realizzato per la National Geographic il film-do-cumentario su Ötzi, la mummia risalente a 5000 anni fa trovata sul Giogo di Tisa. Sono seguite, nel 2011, le riprese per Vacanze di Natale a Cortina prodotto da De Aurelio e Luigi De Laurentis e diretto da Neri Parenti, con Sa-brina Ferilli e Christian De Sica. È poi stata la volta di Lo stranie-ro della valle oscura, western del 2014 di Andreas Prochaska con Sam Riley e Tobias Moretti. E in-fine di Everest, un film diretto e co-prodotto da Baltasar Korma-kur con, tra gli altri, Josh Brolin, Jason Clarke e John Hawkes”.

Le 10 esperienze imperdibili in Val Senales

Sport e gastronomia, tipici di queste realtà, ma anche natura, tradizioni, cultura e riscoperta del territorio: chi sceglie di tra-scorrere qualche giorno qui non rischia certo di annoiarsi. Se il tempo è poco, però, meglio par-tire con le idee chiare. Ecco, al-lora, dieci idee da cui prendere spunto per una vacanza da ri-cordare.

❚ Esplorare il ghiacciaio, vero

paradiso per gli sciatoriSu questo comprensorio, dove si allenano numerose squadre nazionali, la neve è assicurata praticamente tutto l’anno e gli impianti di risalita, gestiti dalle Funivie ghiacciai, sono aperti da settembre a metà luglio. Con la funivia da Maso Corto è possi-

bile raggiungere la stazione a 3200 metri di altezza, punto di partenza ideale per le discese di tutti i livelli: 35 km di piste ben attrezzate, compresa quella fino a valle lunga 8 km.Una curiosità: è qui sul ghiac-ciaio, dalle profondità del giogo Hochjochferner, che si ricava il

prezioso complesso minerale Mica Glacial alla base della linea cosmetica Glacisse. Parte dei ricavi servono a sostenere la ri-cerca e a costruire una stazione meteo che consente di studiare i cambiamenti climatici.

❚ dormire nell’albergo più alto d’EuropaSi tratta del Glacier Hotel Gra-wand, situato a 3212 metri di al-tezza. È elegante e moderno ed offre ai suoi ospiti una vista moz-zafiato direttamente dal proprio letto. È circondato dalle cime più alte della catena montuosa del-le Alpi dell’Ötztal tra cui la Palla Bianca, il Similaun e il Wildspitz.

❚ passare una notte in igloo È un’esperienza unica resa pos-sibile da Paul Grüner, creativo gestore del rifugio Bella Vista (situato a 2845 metri sul livello del mare), che ogni anno a di-cembre costruisce due o tre di queste strutture fatte di neve e di ghiaccio. Ai suoi ospiti dà inoltre il benvenuto con una bevanda calda, un’ottima cena in rifugio e la possibilità di utilizzare la sau-na finlandese, l’hot-tub (cioè la tinozza da bagno all’aperto) e la sala relax. Per le notti in igloo si consiglia di prenotare con alme-no un anno di anticipo.

❚ provare il menù “Ö come Knödel” a base di canederliAnche questa è un’idea di Paul Grüner che così si propone di arricchire ulteriormente la fama di questo piatto tipico utilizzan-do ingredienti regionali altotesi-ni. “Questa pietanza tradizionale

è stata rivisitata in maniera raf-finata. Si può scegliere tra i ca-nederli alle ortiche, agli asparagi, ai finferli o ai porcini. Poi ci sono le varianti dolci come i caneder-li al cioccolato con salsa di pe-re e amarene o con albicocche, prugne e papavero”. L’originale menù da degustazione viene proposto presso il Rifugio Bel-la Vista o l’Hotel Rosa d’Oro di Certosa.

❚ soggiornare in un masoI masi, una volta, erano le abi-tazioni tipiche dei contadini di montagna. Oggi spesso ospita-no i turisti che possono così av-vicinarsi allo stile di vita autentico dei coltivatori sudtirolesi. Il più al-to dell’Alto Adige è il Maso Final-hof, a 1952 metri: quattro case in legno, una delle quali adibita a ristorante. “Tutte le strade por-tano a Maso Finalhof” scherza Veronica, la giovane proprietaria che insieme al marito gestisce uno dei più interessanti punti di ristoro della valle. “Qui siamo autosufficienti, alleviamo anima-li da cortile, da stalla e produ-ciamo quasi tutto quello che ci serve”. Affinché le nuove gene-razioni non abbandonino i masi e la vita agreste è fondamenta-le il sostegno della Regione che garantisce i servizi essenziali, come ad esempio la navetta che porta i bambini a scuola. Da non perdere anche una visita all’Ho-tel Oberraindlhof della famiglia Raffeiner, un vecchio maso che è stato trasformato prima in una calzoleria e poi in un albergo ri-storante dove oggi è possibile gustare molti piatti tipici tra cui

Natura, cultura e tradizioni in Val Senales Il valore del proprio territorio come rilancio turistico della valle del Trentino Alto Adige

Cultura & Tempo libero

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il tiramisù fatto con ingredienti alpini.

❚ recarsi sul luogo di ritrovamento di Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccioÖtzi, una mummia, risalente a più di 5 mila anni fa (epoca del rame), venne ritrovata sul Giogo di Tisa da una coppia di escur-sionisti il 19 settembre 1991. “Inizialmente si pensò a una per-sona dispersa in tempi recenti, ma non risultava nessuno né alle autorità italiane né a quelle au-striache. Reinhold Messner, che in quei giorni si recò sul posto, fu il primo a capire che poteva trat-tarsi di qualcuno appartenente a un’epoca più antica”, raccon-ta Roberto Seppi, esperto di marketing territoriale. “Una vol-ta compresa l’importanza della scoperta, seguì una lunga diatri-ba tra Italia e Austria per ottenere la proprietà della mummia e alla fine la spuntò il nostro Paese”. Sotto i ghiacci questo cacciato-re si è conservato perfettamen-te con tutta la sua attrezzatura: dall’ascia alle calzature. Per chi volesse vederlo, è custodito al museo archeologico di Bolzano. All’Archeoparc, invece, si può ammirare una panoramica della quotidianità e della vita ai tempi di Ötzi.

❚ Visitare castel JuvalÈ la sede di uno dei cinque mu-sei voluti da Reinhold Messner oltre che sua residenza estiva. Qui si conservano diverse col-lezioni d’arte: una raccolta di cimeli tibetani, una galleria di quadri di montagne e una col-lezione di maschere provenienti dai 5 continenti.

❚ percorrere la Via monachorumÈ il sentiero del silenzio, un per-corso che, da più direzioni, porta

a Certosa, dove sorge il mona-stero “Monte degli angeli” (fon-dato nel 1326 e sciolto nel 1782). Costellato di citazioni filosofiche, si richiama alla tranquillità e al silenzio che un tempo caratte-rizzava la vita dei monaci. Nella Certosa si può ammirare, inoltre, una mostra permanente sul mo-nastero.

❚ oscillare tra gli alberi nel parco alta fune Ötzi rope parkÈ il parco con le funi sospese fino a 30 metri di altezza che si trova

sul Lago di Vernago. È aperto dalla fine di aprile alla fine di ot-tobre. Adatto a grandi e piccoli, le sue maggiori attrazioni sono: le due Flying foxes alte 60 metri, che passano sul Rio Senales, e l’altalena gigante Giant Swing che ha un diametro di 75 metri.

❚ Visitare la fabbrica della ForstFondata nel 1857, è situata a Fo-resta, una frazione di Lagundo. Merita di essere vista special-mente da chi apprezza la birra qui prodotta che in Alto Adige

non co-

nosce rivali. La

fabbrica si presenta co-

me un villaggio indipen-dente: forme geometriche di calcestruzzo, acciaio e vetro si fondono armonicamente con il contesto circostante. Nella sala cottura, rinnovata nel 2011, un moderno impianto di recupero energetico permette di riutiliz-zare il calore necessario per la produzione del mosto di birra per le cotture successive. Ri-spetto all’impianto precedente, consente di risparmiare il 47 per-cento del consumo di vapore e di ridurre quello medio di energia elettrica e di acqua. Tra le inizia-tive proposte in vista delle Feste, un’attrazione imperdibile è la Fo-resta Natalizia. Allestita a fianco dello stabilimento, consente ai visitatori di immergersi in un’at-mosfera magica e di gustare le specialità della cucina Forst. I fondi raccolti vengono poi de-voluti a favore della Onlus “L’Alto Adige aiuta”.

Michela Crippa

Natura, cultura e tradizioni in Val Senales Il valore del proprio territorio come rilancio turistico della valle del Trentino Alto Adige

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In questi giorni mi capita spesso di fer-marmi a riflettere sul tema dell’attesa. In un momento storico in cui non è con-cesso rimanere indietro e chi si ferma è perduto, ci si dimentica un po’ dell’im-portanza dell’aspettare e del riuscire, anche solo per pochi minuti, a rimanere in silenzio e faticosamente zittire i propri pensieri. Mettere una virgola e, quando necessario, anche un bel punto.Allora sono andata a riprendere uno dei capisaldi della mia formazione come te-rapeuta “I tempi del tempo” di Luigi Bo-scolo e Gianfranco Cecchin e che fa riflettere su come il tempo possa essere concepito in maniera diversa da diverse persone, da diversi gruppi di persone, o anche dalla stessa persona in momen-ti diversi; su come la realtà di un tempo oggettivo, il tempo dell’orologio, sia ve-ra solo nel proprio dominio descrittivo. Mentre si fa condizione reale quando è considerata come assoluto da una co-munità divenendo dunque una conven-zione generalizzata. Siamo così inseriti in un tempo individuale, un tempo culturale e uno sociale. Ma, è sul tempo individuale che pos-siamo agire direttamente. Vi sembrerà un paradosso, ma è proprio nel tempo dell’attesa che possiamo. La nostra vo-

lontà, costantemente messa alla prova, oggi più che mai deve incidere nello sce-gliere quando e come mettere le virgole e i punti nel flusso continuo di dinamiche di cui siamo partecipi. Una punteggiatura che in prima persona possiamo sceglie-re per rendere le nostre azioni e relazio-ni più sostenibili. Nel tempo del tempo possiamo fare la differenza e creare uno spazio per l’attesa della novità che ci si prospetta.

Diana PradaPsicologa dell’équipe TheClew

La paura, istinto primario dell’essere umano così come di altre specie animali, si esprime come un’intensa emozione de-rivata dalla percezione di un pericolo rea-le o presunto – percepito cioè come tale nonostante la sua reale natura. Essa si distingue dall’ansia non patologica, dove l’analisi del presunto rischio è ambigua e l’esito non definito, proprio per la precisa definizione della sensazione d’imminente pericolo. Esistono molteplici paure che accompa-gnano l’essere umano durante la sua vita e nessuna di esse è in sé giusta o sba-gliata. Essa irrompe nelle nostre esisten-ze ogni qualvolta si presenti un possibile ostacolo alla nostra incolumità e, proprio per questo, saperla gestire facendo sì che la sua manifestazione divenga sostenibile e produttiva, risulta per tutti noi il compito di maggiore importanza. La paura per un esame o un colloquio di lavoro potrebbe indurci a un atteggiamento costruttivo, costringendoci a una preparazione più in-tensa, migliorando così l’esito della nostra performance. Al contrario, a volte la paura perde la sua funzione primaria legata al-la naturale sopravvivenza della specie, e diventa invece l’espressione di uno stato mentale.La paura diviene per noi insostenibile

quando, ad esempio, non riesce a esau-rirsi come reazione mentale o corporea, di fronte a una minaccia che non è più presente, trasformando la risposta alla situazione di stress da adattiva a disa-dattiva. Quando invece la paura prende il sopravvento e permane in misura sovra-dimensionata durante la situazione che l’ha generata a livello del pensiero – co-me ci spiega bene Daniel Goleman, noto psicologo e scrittore statunitense – anche l’apparato cognitivo ne subisce gli effet-ti, non riuscendo a esprimersi così come le sue potenzialità vorrebbero, inciden-do infine negativamente sulle prestazio-ni della persona. La paura diviene altresì insostenibile quando induce il soggetto a evitare il ripetersi di una determinata si-tuazione, impedendogli così di vivere una vita normale, e rinforzando negativamen-te la stessa paura, che di conseguenza aumenta il senso di sfiducia personale. La paura per un esame, quella di parlare in pubblico, la paura del diverso, dell’ab-bandono così come quella della morte, fanno parte dell’esperienza quotidiana. Saremo in grado di gestirla in modo so-stenibile e costruttivo?

Alessandro FortisFondatore dell’équipe TheClew

Sostenibil-mente La rubrica curata dall’equipe The Clew

(theclew.net)

Agire un’attesaMettere le virgole e i puntinel flusso della quotidianità

La paura insostenibileQuando la paura smette di essere risposta adattiva e diviene stato mentale insostenibile

“Siamo inseriti in un tempo individuale, un tempo culturale e uno sociale. È sul tempo individuale che possiamo agire direttamente. Sembrerà un paradosso, ma è proprio nel tempo dell’attesa che possiamo intervenire, mettendo virgole e punti quando ne sentiamo il bisogno”

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“Dove i bunker diventano cocci-nelle”, edito da Besa nella Col-lana Entropie, riguarda la storia dell’Albania e del suo popolo a partire dall’ascesa dell’Impero Ottomano, che ha determinato le sorti dello stato balcanico per oltre quatto secoli, sino ai giorni nostri. L’odierna Albania è frutto di un passato travagliato, fatto di dominazioni e influenze ester-ne ma, come si può constata-re leggendo il libro, anche di un solido legame con il territorio, che si traduce in un forte senso identitario definito “albanismo”, un nazionalismo sui generis. È proprio quest’ultimo che distingue il popolo albanese dalle altre popolazioni balca-niche e, più in generale, eu-ropee. Lo Stato balcanico tra le pagi-ne del libro si tinge di dettagli fondamentali che permetto-no al lettore di capirne le varie evoluzioni. Il concetto di “alba-nismo” permea l’intero volume e costituisce la ragione di mol-ti aspetti di questo popolo che in Italia registra una massiccia presenza. Ciò che si sta però realizzando oggi è un’inversio-ne dei flussi, un rientro da par-te di cittadini albanesi residenti

all’estero, ma anche di cittadini italiani che scelgono l’Albania come terreno fertile per nuove attività. A seguito della difficile transizione democratica degli anni Novanta, il Paese oggi sta vivendo una vera e propria rina-scita economica, cultuale e so-ciale, diventando il luogo dove i bunker enveristi (voluti dal leader Enver Hoxha durante i qua-rant’anni di dittatu-ra

comu-nista) diventa-

no coccinelle - come sottolineano il titolo e la coper-

tina del libro

- e dove tradizio-ne e modernità stanno

iniziando a camminare insieme. Chi visita oggi l’Albania trova un Paese ricco di contraddizio-ni, ma animato da una grande energia e da altrettanto dinami-

smo. Tutti i settori -tra cui quel-lo turistico- sono in continua espansione e si registra ogni anno un maggior flusso di visi-tatori stranieri. L’Albania raccon-tata nell’ultima parte del libro è quella vista attraverso gli occhi di Marjan, Dorina, Ilir, Altin, Vin-cenc e tanti altri cittadini alba-

nesi che, grazie a un viaggio di andata e ritorno, hanno arricchi-to loro stessi e il Paese dal quale provengono. Il libro “Dove i bunker diventa-no coccinelle” è disponibile su www.besaeditrice.it

Elena Pagani

Dove i bunker diventano coccinelleDal 15 novembre nelle librerie italiane un approfondimento storico che parla del cuore balcanico dell’Albania di ieri, di oggi e di domani

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I primi 5 anni del giornale so-no stati festeggiati con una grande festa che ha unito la sostenibilità alla solidarietà. Quest’anno la cena di com-pleanno, alla quale hanno partecipato oltre 140 iscritti, tra sostenitori, sponsor, lettori e collaboratori, ha portato in tavola un gustoso menu in un contesto d’eccezione, l’Antico Borgo La Muratella a Cologno al Serio (Bg), hotel e ristorante situato all’interno di una stori-ca dimora padronale del 1500, immersa nel verde della pianu-ra bergamasca. All’arrivo di tutti gli ospiti, l’e-legante sala circolare in cui erano stati allestiti i tavoli ci ha avvolto con il suo calore. Saluti e abbracci con chi non si vede-va da tempo, sorrisi e presen-tazioni con i nuovi amici della grande famiglia di infoSOSte-nibile. Tra chiacchiere, nuove conoscenze e condivisioni di opinioni, la cena è stata la vera protagonista di questa prima parte della serata e gli ottimi vi-ni di origine locale offerti dalla Quattroerre di Torre de Roveri hanno contribuito a sciogliere le titubanze dei più timidi, cre-ando un’atmosfera estrema-mente conviviale. In questo genere di occasioni l’etichetta vuole che si apra ogni discor-so con i ringraziamenti di rito. E così dopo il secondo, Diego

Moratti e Marco Rossi, fonda-tori 5 anni fa di infoSOSteni-bile insieme a Nello Ruggiero, curatore del progetto grafico, hanno preso la parola - non senza emozione - per spiegare come la sostenibilità sia stret-tamente collegata all’infor-mazione perché quest’ultima forma le coscienze e influisce sulle scelte individuali e quoti-diane. Il mensile infoSOSteni-bile rappresenta un’avventura editoriale indipendente e ap-passionata che, anche in un momento economicamente difficile cerca di reinventarsi ogni anno, aggiungendo nuo-ve sfide, idee e proposte. Nato come BergamoSOStenbile nel novembre 2010, il giornale ha fatto tanti passi nel tentativo di

diffondere la propria voce an-che nelle province di Brescia, Cremona, MonzaBrianza e Varese, ricercando sempre il collegamento con il territorio e i lettori. “Un giornale non vi-ve senza lettori e senza essere parte di una rete di associazio-ni, enti, imprese e realtà che compongono il territorio che si vuole raccontare. Solo se si costruisce un rap-porto con gli interlocutori loca-li un giornale può crescere ed evolvere in un prezioso stru-mento di informazione e con-sapevolezza per la società, per raggiungere la mission di pro-muovere stili di vita e d’impresa più sostenibili” - ha spiegato il direttore Diego Moratti. Come da tradizione la cena di com-

pleanno è stata anche l’occa-sione di sostenere un progetto di solidarietà, quest’anno a fa-vore dell’associazione “Eos, la stella del mattino” per la co-struzione di una casa di ac-coglienza per i familiari dei bambini ospedalizzati. Don Andrea Pedretti ha spiegato quanto un’iniziativa del genere sia in grado di aiutare i bam-bini che si trovano a combat-tere contro grandi sofferenze con grandi sorrisi: «I bambini ricoverati hanno bisogno di genitori sereni. La nostra asso-ciazione è nata proprio con l’in-tento di aiutare concretamente le famiglie di bambini soggetti a lunghe e frequenti degenze ospedaliere. Siamo convinti che i genitori di questi bambini,

per trovare le forze necessarie per stare accanto ai loro figli, abbiano bisogno di sentirsi “a casa”. La serenità dei genitori è infatti un mezzo potente e pre-zioso di guarigione e si ritrova in piccole cose quotidiane: un pasto che faccia ricordare un sapore familiare, una doccia in tranquillità, un collegamento internet, un buon libro, qualche momento di svago per poter recuperare le energie e af-frontare la giornata». Grazie al contributo offerto con la cena di solidarietà, infoSOStenibile ha potuto inviare un bonifico di 700 euro all’associazione Eos, insieme ai sentiti ringraziamen-ti ai giovani volontari per il loro encomiabile impegno. Il mo-mento di grande emozione è stato infine addolcito con l’arri-vo della torta e del goloso des-sert offerto dalla pasticceria e gelateria Verderosa di Berga-mo, punto di riferimento per i suoi prodotti sinonimo di qua-lità e genuinità. Il brindisi a in-foSOStenibile, insieme alla foto con tutti i collaboratori della re-dazione, ha chiuso piacevol-mente la cena di compleanno, insieme agli auguri per le festi-vità natalizie. Appuntamento dunque al 2016, per un nuovo anno all’insegna di informazio-ne e sostenibilità.

Alice Motti

Alla serata di festa per i 5 anni di infoSOStenibile, raccolta fondi per l’associazione Eos la stella del mattino, a favore dei bambini ospedalizzati

Cena di compleanno di infoSOSCultura & Tempo libero

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Calorie, grassi, appetibilità, frit-ti, punto di fumo, ecc. Quante sfaccettature, spesso negative, attribuiamo all’olio! Si vorrebbe però presentarlo in questa pa-gina nell’accezione impiegata dal proverbio italiano “Andare li-scio come l’olio!”. Infatti gli oli e i grassi (che si differenziano dagli oli perché sono solidi a tempe-ratura ambiente) sono in realtà alleati della nostra salute. I lipidi complessivamente dovrebbero fornire circa il 20-35% delle no-stre calorie giornaliere. Svolgo-no importanti funzioni quali ad esempio mantenere costante la temperatura corporea fungendo da isolanti termici, concorrono all’assimilazione delle vitamine liposolubili, stimolano le funzioni cellulari, favoriscono l’equilibrio del sistema nervoso, proteggo-no l’apparato cardiocircolatorio, facilitano il ricambio dei tessuti, ecc. Una caratteristica che ac-comuna tutti gli oli sono pro-prio le calorie: 100 grammi di un qualsiasi olio forniscono 899 calorie. Per questo deve esse-re assunto nelle giuste dosi che corrispondono, indicativamen-te, a un consumo di circa 3-4 cucchiai al giorno. Tra questi preziosi nutrienti, indispensabili alla nostra vita, rientrano anche

gli acidi grassi essenziali.

Cosa sono gli acidi grassi essenziali?

Quando si parla di acidi grassi occorre distinguere tra saturi e insaturi. Quelli saturi si trovano prevalentemente nei prodot-ti animali (carne rossa, latticini, strutto e burro) e sono più facili da riconoscere perché tendo-no a essere solidi a temperatura ambiente, a eccezione degli oli di palma e di cocco che sono di origine vegetale ma comun-que ricchi di acidi grassi saturi. Gli acidi grassi saturi si deposi-tano con più facilità sulle pareti delle arterie e alzano il livello di colesterolo cattivo nel sangue (LDL), oltre ad aumentare la for-mazione di placche nelle arterie e conseguentemente il rischio di attacchi di cuore e di trombosi. Gli acidi grassi insaturi, invece, sono per la maggior parte di origine vegetale. Si dividono in monoinsaturi e polinsaturi e ten-dono ad abbassare il livello di co-lesterolo cattivo nel sangue. Tra gli acidi grassi polinsaturi ci sono gli acidi grassi essenziali, definiti tali in quanto non possono es-sere sintetizzati dall’organismo e devono pertanto essere assunti

con l’alimentazione (come ad esempio l’acido linoleico). Que-sti acidi grassi proteggono infatti il cuore e ne migliorano l’attività, regolano le funzioni del sistema nervoso, ritardano l’invecchia-mento e svolgono un’attività antiossidante, incrementano le difese immunitarie, riducono il rischio di ictus e trombosi, atte-nuano le reazioni infiammatorie, evitano l’accumulo di colesterolo e facilitano il miglioramento del-la psoriasi. Furono inizialmente chiamati Vitamina F, mentre og-

gi sono conosciuti come omega 3 e omega 6. Le fonti alimenta-ri principali degli omega 3 sono soia, lino, verdure a foglia verde, olio di pesce e alghe, mentre gli omega 6 si trovano principal-mente negli oli di semi, olio di enotera, borragine, ribes, latte umano, carne e latticini.Nel corso degli anni Quaranta gli oli di semi, da sempre spremuti a freddo, cominciarono a essere estratti a caldo (160-200°C) per ottenere quantità superiori, più durevoli nel tempo, più economi-

che; tuttavia da tale procedura si ottenevano oli molto pericolo-si per la salute e solo pochi eb-bero il coraggio di alzare la voce contro gli interessi dell’industria. Johanna Budwing, famosa chi-mica tedesca (candidata sette volte al premio Nobel per la sua competenza sui lipidi), rilevando che gli oli raffinati avevano perso gli acidi grassi essenziali e po-tevano causare tutta una serie di malattie, si impegnò per pro-muovere una campagna per la loro eliminazione dal mercato.

rossana MadaschiDietista Punto ristorazione eDocente di Scienza dell’AlimentazioneCell. +39 347 0332740 - [email protected]

La rubrica è promossa da Punto Ristorazione srl

Liscio come l’olioOli e grassi preziosi alleati da dosare con cura

Alimentazione

Il decalogo per friggere sano

➊Se usate una friggitrice, cambiate spesso l’olio (anche ogni giorno)

➋Non superate i 170°C, poiché le temperature elevate accelerano le alterazioni degli oli

➌Non lasciate la friggitrice in caldo perché ne risente la stabilità dell’olio

➍Non usate oli alterati, riconoscibili dall’imbrunimento del loro colore, dalla tendenza a formare schiuma e dalla diminuzione del punto di fumo

➎Proteggete gli oli dalla luce, dall’ossigeno e dall’umidità; quindi teneteli al buio, in bottiglie di vetro scuro e ben tappate

➏Utilizzate oli di buona qualità, in grado di resistere in cottura: oli extra-vergini e vergini di oliva e, tra quelli di semi, l’olio di arachidi. I grassi speciali per le fritture sono però da evitare dal punto di vista nutrizionale

➐Mettete in cottura alimenti asciutti e aggiungete sale e spezie soltanto alla fine ➑Non mescolate l’olio usato con quello fresco, poiché quest’ultimo si altera più velocemente

➒Chiudete con cura il coperchio delle friggitrici dopo l’uso

➓Allontanate l’eccesso di olio dal cibo, facendo asciugare le fritture ancora calde deponendole su carta assorbente

La scelta nutrizionale più corretta per mantenere inalterate le proprietà degli oli è di utilizzarli preferibilmente a crudo, tuttavia occasionalmente è possibile fare anche delle fritture. Per pre-parare una buona frittura, sia dal punto di vista tecnico che per la nostra salute, esistono alcune semplici regole:

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Sulle nostre tavole il kiwi trova diversi im-pieghi: arricchisce macedonia, spiedini di frutta, e torte o semplicemente mangiato al naturale, magari con l’aggiunta di zuc-chero per nasconderne il sapore acidulo. Ma da dove proviene questa bacca? La pianta, una liana rampicante che può rag-giungere i dieci metri di altezza e utilizzata anche a scopo ornamentale, è originaria della Cina meridionale dove veniva colti-vata oltre 700 anni fa. Il frutto abbonda-va soprattutto sulle tavole della corte del Gran Khan che ne apprezzava il gusto fresco e succoso. Il termine, però, deriva dal nome maori di un uccello che vive in Nuova Zelanda: luogo in cui il kiwi venne coltivato in maniera massiccia nel 1900. E fu così che fece il giro del mondo, grazie ai grandi esploratori, fino ad arrivare nel nostro paese che attualmente ne risulta il maggior produttore: ben 431.558 ton-nellate nel 2011(secondo i dati della FAO). Viene raccolto tra set-tembre e ottobre e può esse-re consumato da novembre a maggio. I moderni meto-di di conservazione, però, ne permettono la com-mercializzazione tutto l’anno. Perché si con-servino più a lungo, i frutti sono da tenere in un luogo ben asciutto e a temperature non molto elevate. Per accelerarne la ma-

turazione possono essere riposto vicino a mele, pere o banane. Consigliato per gli sportivi (l’elevata quantità di potassio e la povertà di sodio riduce il rischio di crampi), chi ha problemi di digestione (ha discreti effetti lassativi) o segue una dieta ferrea (solo 44 calorie per 100 grammi), le donne incinte (contiene acido folico, che riduce anche il senso di stanchezza, af-faticamento e contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario). Pro-tegge gengive e denti, riduce il rischio di tumori e permette un buon funzionamen-to dei sistemi nervoso e muscolare (grazie alla presenza di magnesio). Perché il kiwi è anche un frutto anti-età? Mantiene gio-vane l’occhio e contiene il doppio della vi-tamina C del limone, sostanza che rende la pelle più elastica. Ottimo quindi per chi (ahimè) deve confrontarsi con la compar-sa delle prime rughe.

Il radicchio è una cicoria viola con striature bianche dal sapore amarognolo e la con-sistenza croccante. Come tutti i vegetali di questo colore contiene sostanze an-tiossidanti utili alla prevenzione di disturbi della circolazione del sangue, della fragi-lità capillare e arteriosclerosi; carotenoidi che eliminano i radicali liberi e permetto-no un buon funzionamento del sistema immunitario; vitamina C e fibre che as-sorbono gli zuccheri presenti nel sangue. È inoltre una buona fonte di potassio, fo-sforo, calcio, zinco, sodio e magnesio. È preferibile consumare il radicchio crudo perché la sua cottura causa una sensibile diminuzione di queste sostanze. È depu-rativo, ipocalorico e indicato per chi soffre di stitichezza. Ne sono presenti tre varie-tà: Rosso di Verona, Treviso (prodotto a Indicazione geografica protetta) e Chiog-gia. In base alla stagione di raccolta è de-finito “precoce” (in autunno) o “tardivo” (in inverno, il “classico spadone emiliano”).Il primo è considerato di qualità inferiore, ha una foglia allungata e il sapore amaro. Il secondo, invece, è fragrante, gustoso e più pregiato: il processo di produzione è maggior-mente complesso. Vi sono anche varietà di radicchio dalla colorazione variegata o verde. È da conservare in fri-

gorifero come cespo -meglio se racchiu-so in sacchetti di polietilene ben asciutti- o in foglie, avvolte in un telo. Il radicchio era conosciuto già al tempo di greci e romani. Il nome stesso di questo ortaggio deriva dal latino “radix”. Plinio il Vecchio (scritto-re e naturalista), infatti, ne parlò all’interno del “Naturalis Historia” enunciandone le qualità depurative e definendolo un aiuto contro l’insonnia. Secondo molti provie-ne dall’Oriente ed è giunto a Treviso dove è stato coltivato a partire dal XVI secolo. Inizialmente utilizzato come prodotto po-vero o mangime per gli animali, divenne successivamente un ortaggio apprezza-to e conosciuto in tutto il mondo e negli ul-timi tempi è sempre più richiesto anche in Cina, Giappone e Australia. Per chi pensa di poterlo gustare solo in appetitosi risotti e piatti salati, rimarrà stupito nello scopri-re che è utilizzato anche in tisane salutari e come aroma per la birra.

Profiteroles kiwi e cioccolato Crespelle al radicchio rossoprEparazIonEPer la crema: sbucciate i kiwi, tagliateli a cubetti e metteteli a cuocere con acqua e un cucchiaio di zucchero, mescolan-doli fino a quando non acquisiranno la consistenza della marmellata. Una volta fatto, frullate il tutto. Nel frattempo, unite a parte i tuorli allo zucchero, sbatteteli con la frusta, ag-giungendovi la farina. Fate riscaldare il latte senza portarlo a ebollizione, per evitare che il composto diventi grumo-so. Mescolate il tutto con la crema di ki-wi fatta precedentemente e mettete sul fuoco, lasciando cuocere fino a quando il composto non diveneterà denso. Per la ganache, fate sciogliere il cioc-colato bianco con la panna e il latte. Riempite i bignè con la crema al kiwi, versandoci sopra la ganache.

IngrEdIEntI pEr 500 grammI• 100 gr. di bignèper la crema di kiwi:• 3 kiwi grossi• 120 gr. di zucchero• 500 ml di latte• 50 gr. di farina• 3 tuorli d’uovo• Mezzo bicchiere d’acquaper la ganache:• 250 gr. di cioccolato bianco• 200 ml di panna• 50 ml di latte

IngrEdIEntI pEr 4 pErsonE• 1 radicchio• 200 gr. di taleggioper le crespelle:• 140 gr. di farina• 3 uova• 350 ml di latteper la besciamella:• 80 gr. di burro• 100 gr. di farina• 1 litro di latte

LaRICETTALa

RICETTA

prEparazIonEMettete a bollire l’acqua con il radicchio tagliato à la julienne, lasciandolo cuoce-re per circa 5 minuti. Scolatelo e fatelo saltare con lo scalogno; fate raffredda-re. Per le crespelle: sbattete le uova e mescolatele con latte e farina. Sciogliete del burro in una padella prima di versare l’impasto di ciascuna crespella, per evi-tare che il composto si attacchi. Per la besciamella: sciogliete il burro e aggiungetevi la farina, fino a ottenere un roux. Aggiungete il latte e girate fino a quando il preparato non diventerà den-so. Mescolate il radicchio con il taleg-gio, la besciamella e del Grana Padano (qb). Farcite la crespella con il preparato e chiudete a portafoglio. Ricoprite con la besciamella restante, spolverate con formaggio, pepe, noce moscata e met-tete a gratinare in forno per 15/20 minuti a 160/180°C.

RadicchioDa mangime a prodotto IGPL’ascesa sociale del “cibo dei poveri”

KiwiLa prelibatezza degli imperatori cinesi

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Appuntamenti dal territorioCalendario Dicembre 2015BERGAMO

■■■ FestivAl fino a dicembre Festival del pastoralismo - Terre d’alpe Bergamo Città alta > Luoghi vari Un festival arricchito da degustazioni, conferenze, laboratori, libri, film e dalla mostra “Cargà Mut - vita d’alpeggio” nella cornice di Porta s. Agostino festivalpastoralismo.wordpress.com

■■■ MostrA fino al 13 dicembre Sentieri Creativi Bergamo Spazio Polaresco, via del Polaresco 15 esposizione, incentrata sul tema delle montagne, in cui sarà possibile vedere le opere ed installazioni artistiche realizzate da dieci giovani bergamaschi sui sentieri delle orobie www.giovani.bg.it

■■■ rAssegnA CineMAtogrAFiCA fino al 2 gennaio 7a edizione del grande Sentiero di Lab 80 Nembro e Colere (Bg) > Luoghi vari tanti incontri con protagonisti, film in anteprima e sonorizzazioni dal vivo: un calendario fitto di appuntamenti con l’attenzione verso l’ambiente e il mondo che viene scoperto e raccontato www.ilgrandesentiero.it

■■■ MostrA itinerAnte fino al 10 gennaio 2016 Seduzione repulsione. Quello che le piante non dicono Bergamo orto botanico, Sala Viscontea in mostra all’orto botanico di Bergamo i sottili giochi di prestigio della natura www.reteortibotanicilombardia.it

■■■ MostrA fino al 17 gennaio 2016 malevic Bergamo gameC, via San Tomaso 53 Una grande retrospettiva su Kazimir Malevic, artista chiave del XX secolo www.tuttipazzipermalevic.it

■■■ MostrA fino al 30 gennaio SPImE Bergamo galleria marelia, via Torretta 4 Una mostra sul tema dello spazio, della sua ri-creazione e della sua appropriazione www.galleriamarelia.it

■■■ inContro 9/16 dicembre Dal vecchio al nuovo Trescore Balneario (Bg) 20.30 > Consultorio Familiare Zelinda tre serate per raccontarsi una fiaba e rivederla con la chiave creativa e giocosa della drammaterapia per sperimentare, in un ambiente magico e protetto, ciò che il racconto ci mostra e insegna [email protected]

■■■ inContro 9 dicembre migrazioni del mediterraneo: per capirne di più Bergamo 17.30 > Liceo mascheroni Un ciclo di incontri sul tema cruciale dell’anno: l’immigrazione. Abbonamento 6 ingressi euro 20 (15 per studenti, card Molte fedi e soci la Porta)

[email protected]

■■■ rAssegnA 9 dicembre Cinema dello spirito: molte fedi sul grande schermo Bergamo 20.45 > auditorium di Piazza Libertà Un ciclo di 5 proiezioni per ripensare e affrontare le sfide del nostro tempo. ingresso 5 euro (4 se ritirato prima presso la sede Acli) www.moltefedi.it

■■■ evento e CenA 10 dicembre Terra madre Day Bergamo 20 > via IV Novembre 65/67 Un incontro e una cena sulla tematica dello spreco alimentare [email protected]

■■■ inContro 10 dicembre arte contemporanea e Biennale di Venezia 2015 Bergamo 17.30 > Viale Papa giovanni XXIII 30 incontro con sem galimberti, insegnante, pittore e operatore culturale www.laportabergamo.it

■■■ inContro 11 dicembre Proteggi i bambini, costruisci il futuro Trescore Balneario (Bg) 20.30 > Consultorio Familiare Zelinda incontro sulla disostruzione delle vie aree in età pediatrica [email protected]

■■■ Convegno 11 dicembre Insuccesso - per il diritto allo studio e alla non dispersione Bergamo 14.30 > auditorium aBF, via gleno 2 Un convegno sul diritto allo studio e alla non dispersione www.medasonlus.org

■■■ inContro 11 dicembre Il Club dei punti, lavorare a maglia e all’uncinetto Bergamo 20.45 - 22.30 > il Salone, via Borgo Santa Caterina 62 incontro per imparare a lavorare a maglia e all’uncinetto 333 802 9667

■■■ CenA 11 dicembre a Cena con un libro Bergamo via Quarenghi 36 Una cena sociale comprensiva di libro 035 321377

■■■ inContro 11/12 dicembre Vita di cooperativa: ospitiamo medici Senza Frontiere Curno (Bg) Sede presso Centro Zebra i membri dello staff di Medici senza Frontiere saranno a disposizione per illustrare tutte le azioni umanitarie che gli operatori svolgono per garantire il diritto alla salute in situazioni di emergenza www.ilsoleelaterra.it

■■■ Corso 11/18 dicembre golosità e salute Bergamo 20-22.30 > via monte Tesoro 12 Corso base di pasticceria naturale www.nutrirsidisalute.it

■■■ inContro 12 dicembre Incontri in lingua Bergamo 17.30 > il Salone, via Borgo Santa Caterina 62 incontri in lingua, è gradita la prenotazione telefonando dalle 18.00 alle 20.00 333 802 9667

■■■ MerCAtino 12/13, 19/20 dicembre Il Natale è di casa Castione della Presolana (Bg) tradizionale mercatino dell’Avvento tra casette in legno, luci, artigianato e gastronomia www.presolana.it

■■■ lABorAtorio 12/19 dicembre Laboratorio a tema natalizio per bambini Ponte San Pietro (Bg) 17-18.30 > oratorio di Locate laboratorio a tema natalizio per bambini [email protected]

■■■ DegUstAzione e APeri-CenA 13 dicembre alla scoperta delle birre bergamasche Nembro (Bg) 19 > Piazza della Libertà Quinta serata di degustazione birre con aperi-cena www.gherim.it

■■■ inContro 13 dicembre Conoscenza per l’Evoluzione della Coscienza. Chi siamo Bergamo 9.30-12.30 > alchemilla, via Corridoni 22/C Ciclo introduttivo di 5 incontri in cui si tratterà dello spirito e delle nuove scoperte scientifiche, della costituzione dell’essere umano come coscienza fisico-psico-spirituale 035 363385

■■■ inContro 13/17 dicembre Il corpo racconta Trescore Balneario (Bg) Consultorio Familiare Zelinda incontri per mamma e figlia, dalla quinta elementare alla seconda media, per scoprire i processi segreti del ciclo femminile. [email protected]

■■■ PrAnzo 13/20/26/27 dicembre Pranzo in Un Punto macrobiotico Bergamo via Quarenghi 36 Un pranzo per condividere insieme il

piacere delle feste 035321377

■■■ inContro 15/22/29 dicembre Io papà. Il cerchio dei papà Trescore Balneario (Bg) 20.30 > Consultorio Familiare Zelinda il cerchio dei padri è l’occasione per confrontarsi con altri uomini sul momento

critico e allo stesso tempo entusiasmante della neo genitorialità [email protected]

■■■ inContro 16 dicembre Cucina Light prefestiva almenno San Salvatore (Bg) 19.30 > Lumaca, via Pavoni 7 Basi pratiche e assaggi per un’alimentazione in equilibrio [email protected]

■■■ inContro 16 dicembre Scambiamoci gli auguri! Bergamo 20 > La Terza Piuma Una cena per promuovere, finanziare e condividere il progetto alla base della cooperativa [email protected]

■■■ FestivAl 17-20 dicembre Elav Yule Fest Comun Nuovo (Bg) via autieri d’Italia 268 Al via la quarta edizione della festa del solstizio d’inverno www.elavbrewery.com

■■■ CenA 18 dicembre Porta un amico Bergamo via Quarenghi 36 Cena Porta un Amico con proiezione del video “sei grADi” 035 321377

■■■ inContro 18 dicembre- 8/22 gennaio Innamorate del troppo amore Trescore Balneario (Bg) 20.30 > Consultorio Familiare Zelinda incontro in cui si parlerà della dipendenza affettiva come forma patologica di amore [email protected]

■■■ rAssegnA 19 dicembre L’incredibile storia di Lavinia Dalmine (Bg) Biblioteca Civica, Piazza matteotti 6 letture teatralizzate e narrazioni per i bambini della scuola primaria www.dalminecultura.bg.it

■■■ PrAnzo

19 dicembre Pranzo per le famiglie Bergamo via Quarenghi 36 Un pranzo per condividere in famiglia un momento di convivialità 035321377

■■■ PrAnzo 24 dicembre Pranzo con Un Punto macrobiotico Bergamo via Quarenghi 36 Pranzo per festeggiare in allegria l’arrivo delle feste. la sera sarà disponibile la gastronomia d’asporto 035321377

■■■ CenA 31 dicembre Cenone di fine anno Bergamo via Quarenghi 36 Un cenone per attendere e festeggiare in compagnia l’arrivo del nuovo anno 035 321377

■■■ PrAnzo 1 gennaio Pranzo con Un Punto macrobiotico Bergamo via Quarenghi 36 Pranzo per festeggiare il nuovo anno 035321377

■■■ Corso 11 gennaio > 29 febbraio Scuola di dietetica Nutrirsi di salute Bergamo Centro di Formazione Professionale, via gleno 2 Una scuola serale per adulti rivolta a tutti gli appassionati della sana alimentazione tenuto da rossana Madaschi, dietista e docente di scienza dell’alimentazione www.nutrirsidisalute.it

BREsciA

■■■ inContro fino all’11 dicembre Esportare il centro storico Brescia Da martedì a sabato: 15-18 incontro sulle tematiche riguardanti il restauro urbano nel prossimo futuro, nella città occidentale e in quelle a rapidissimo sviluppo dei paesi emergenti www.triennale.org

■■■ MostrA fino al 30 dicembre Il gran Ceruti - Verso il ciclo Padernello del Pitocchetto Il gra Borgo San giacomo (BS) Castello di Padernello Mostra dedicata a uno dei più significativi cicli pittorici, il “Ciclo Padernello”, dell’artista giacomo Ceruti detto Pitocchetto www.castellodipadernello.it

■■■ MostrA fino al 17 gennaio Brixia. roma e le genti del Po Brescia museo di Santa giulia e luoghi vari Mostra con visita al parco archeologico meglio conservato del nord italia www.brixia.bresciamusei.com

■■■ MostrA fino al 27 febbraio Eternal now Brescia Da martedì a sabato: 10-13, 15.30-19.30 la mostra sarà l’occasione per ammirare i lavori più famosi degli anni ‘80-’90,

ABCAllegra Brigata Cinematica

L’associazione culturale ABC - Allegra Brigata Cinematica festeggia la sua nascita e i suoi primi passi con una serata di musica, danza, video e un buon aperitivo. Incursioni danzate a cura del gruppo “Per-formare” e la musica dei Flux Compression. Domenica 13 dicembre 2015 dalle ore 18.30 alle 22 presso la sala interna del Teatro Prova a Bergamo, Via San Giorgio 1.

www.infosostenibile.itNumero 48 - Dicembre 201544

Page 45: InfoSOStenibile 48 > Dicembre 2015

Calendario Dicembre 2015le eleganti serie in bianco e nero in cui le immagini sono trasportate in una dimensione sospesa ed ovattata, dove i corpi e gli oggetti assumono un aspetto intimo e mistico www.pacicontemporary.com

■■■ MerCAtino 8/12/13 dicembre Vintage market 2.0 Brescia Il granaio, piazzale arnaldo Mercatino natalizio a sotegno dei progetti di inclusione sociale per giovani con disabilità www.ifuorioda.org

■■■ APeritivo 10 dicembre aperitivo di Natale Brescia 18 > alimenti.amo Un aperitivo per festeggiare in compagnia l’arrivo delle vacanze [email protected]

■■■ inContro 11 dicembre agricoltura Cibo e Territorio Cerveno (BS) ore 20.30 > museo etnografico Appuntamento dedicato all’approfondimento del concetto di sostenibilità www.panesalamina.com

■■■ inContro 12 dicembre La staffetta del Natale Brescia ore 16-18 > Piazza del mercato Divertente staffetta illuminante per tenere sempre acceso l’albero [email protected]

■■■ lABorAtorio 19 dicembre Libri in azione Brescia ore 16-18 > Piazza del mercato laboratorio per realizzare regali fatti a mano che diano nuova vita ai rifiuti [email protected]

■■■ inContro 19/20 dicembre La notte dei gong manerba del garda (BS) 22 > Palazzetto dello sport, via Selva 12 Un bagno di gong che dura tutta la notte per vivere gioiosamente insieme un momento di pace profonda e di trasformazione [email protected]

■■■ sPettAColo 26 dicembre mago pancione e il Circo riciclone Brescia ore 16-18 > Piazza del mercato spettacolo di magia per imparare ridendo le piccole abitudini per riciclare al meglio i rifiuti di tutti i giorni [email protected]

■■■ inContro 2 gennaio gli alberi dei desideri Brescia ore 16-18 > Piazza del mercato verranno proposte delle letture per festeggiare l’arrivo del nuovo anno e comporre un messaggio che racconti i desideri del 2016 [email protected]

■■■ inContro 9 gennaio Baratta il regalo Brescia ore 16-18 > Piazza del mercato verrà proposto un baratto dei doni ricevuti

a natale per evitare che diventino rifiuti [email protected]

■■■ inContro 11 gennaio Cosa c’è Sotto a Darfo Boario Terme Brescia ore 20.30 > Centro Congressi di Darfo Boario Terme (BS) Un incontro per scoprire cosa c’è sotto Boario terme: il suolo, i suoi segreti e le ragioni per difenderlo www.panesalamina.com

■■■ inContro 22 gennaio Qcumber malegno (BS) ore 20.30 > Biblioteca comunale di malegno (BS) Un geosocialforum digitale per sviluppare strategie collaborative di sostenibilità www.panesalamina.com

MiLANO

■■■ MostrA fino al 23 dicembre “Wildlife Photographer of the Year milano Fondazione Luciana matalon milano Uno dei più prestigiosi concorsi di fotografia a livello mondiale www.radicediunopercento.it

■■■ MostrA fino al 10 gennaio giotto, l’Italia milano > Palazzo reale Una sequenza di capolavori assoluti per la prima volta in un’unica mostra www.mostragiottoitalia.it

■■■ MostrA fino al 10 gennaio mito e Natura milano > Palazzo reale Una mostra che intende presentare, attraverso più di 150 opere d’arte greca, magnogreca e romana, a rappresentazione della natura nei suoi vari aspetti e l’azione dell’uomo sulla realtà naturale e sull’ambiente www.mostramitonatura.it

■■■ MostrA fino al 7 febbraio Da raffaello a Shiele milano > Palazzo reale Capolavori dal Museo di Belle Arti di Budapest www.daraffaelloaschiele.it

MONDO

evento 30 novembre > 11 dicembre Summit della Terra Conferenza mondiale dei capi di Stato sull’ambiente

evento 10 dicembre Terra madre Day giornata dedicata al tema dello spreco alimentare

evento 11 dicembre giornata Internazionale delle montagne Celebrazione in grande stile della montagna vissuta e frequentata

Mercati Agricolie Biologici

BERGAMO

■■■ tUtti i MArteDì Farmers market Campagna amica Bergamo, piazza S. Spirito 8.00-12.30 Coldiretti Tel. 035.4524125

■■■ tUtti i gioveDì Farmers market Campagna amica Seriate, piazza alebardi 8.00-12.30 Coldiretti Tel. 035.4524125

■■■ tUtti i venerDì Farmers market Campagna amica Bergamo, piazza Pontida 8.00-12.30 Coldiretti Tel. 035.4524125

■■■ tUtti i sABAti mercato “briologico” Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta 9.00-12.00 [email protected]

■■■ tUtti i sABAti mercato dei produttori locali mozzo, La Porta del Parco 9.30-12.30 www.coopalchimia.it

■■■ ogni 1° sABAto Del Mese mercato agricolo dei produttori locali Stezzano (Bg) 8.00-12.30 www.a21isoladalminezingonia.bg.it

■■■ ogni 1° sABAto Del Mese (A

PArtire DAl 5 setteMBre) mercatino del Ben-essere Piazza Don Todeschini, Brembate (Bg) 8.30-13.00 [email protected]

■■■ ogni 2° sABAto Del Mese mercato agricolo e non solo albino (Bg), piazza del Comune 8.30-12.30 www.cittadinanzasostenibile.it

■■■ ogni 3°sABAto Del Mese mercato agricolo e non solo Bergamo, piazza Pacati monterosso 8.30-13.00 www.cittadinanzasostenibile.it

■■■ ogni 2° DoMeniCA Del Mese mercato agricolo dei produttori locali osio Sotto, piazza Papa giovanni XXIII 8.00-12.30 www.a21isoladalminezingonia.bg.it

■■■ ogni 3° DoMeniCA Del Mese mercato agricolo e non solo Viale di San Tomé, alemanno San Bartolomeo 9.00-13.00 www.cittadinanzasostenibile.it

BREsciA

■■■ 1° Fine settiMAnA Di ogni

Mese mercatino Biologico Ecocompatibile Desenzano del garda (BS), via roma

■■■ 3° Fine settiMAnA Di ogni

Mese mercatino Biologico Ecocompatibile Desenzano del garda (BS), Piazza matteotti

■■■ 20 DiCeMBre mercato della Terra Borgo San giacomo (BS), Castello di Padernello, via Cavour 1 9.30- 18.30 www.castellodipadernello.it

■■■ ogni lUneDì mercato di Campagna amica mompiano (BS), Piazzale Vivanti 8.00-13.00 www.campagnamica.it

■■■ ogni lUneDì mercato meglio Bio - Toscolano Toscolano maderno (BS), Piazza Nassirya 8.00-13.00 www.labuonaterra.it

■■■ ogni MArteDì mercato di Campagna amica orzinuovi (BS), Piazza Vittorio Emanuele II 8.30-13.00 www.campagnamica.it

■■■ ogni MArteDì mercato di Campagna amica Erbusco (BS), Piazza Divisione acqui 8.00-12.30 www.campagnamica.it

■■■ ogni MArteDì mercato di Campagna amica Passirano (BS), Piazza Europa 8.30-12.30 www.campagnamica.it

■■■ ogni MerColeDì mercato di Campagna amica rovato (BS), Piazza Palestro 8.00-12.30 www.campagnamica.it

■■■ ogni gioveDì mercato di Campagna amica gussago (BS), Piazza Vittorio Veneto 8.00-12.30 www.campagnamica.it

■■■ ogni venerDì mercato di Campagna amica

Palazzolo Sull’oglio (BS), Piazza Zamara 8.00-13.00 www.campagnamica.it

■■■ ogni venerDì mercato 47 Brescia, magazzino 47, via Industriale 10 16.00-20.00 www.magazzino47.org/mercato47

■■■ ogni sABAto mercato meglio Bio - Cascina maggia Brescia, Cascina maggia, via della maggia 3 8.00-13.00 www.labuonaterra.it

■■■ ogni sABAto mercato agricolo dal produttore al consumatore - km0 Sale marasino (BS), Piazza roma 8.00-13.00 www.campagnamica.it

■■■ ogni sABAto mercato di Campagna amica Brescia, via San Zeno 69 8.00-12.30 www.campagnamica.it

■■■ ogni sABAto Con CADenzA

QUinDiCinAle mercato di Campagna amica Travagliato (BS), località Piazza Cupole 8.00-12.30 www.campagnamica.it

■■■ ogni DoMeniCA mercato agricolo Biologico del quartiere di Via Veneto Brescia, artebimba, via monte ortigara 81 9.00-13.00 cell 3805103812

■■■ tUtte le DoMeniChe Fino Al

20 DiCeMBre Campagna amica incontra la città Brescia 9.00-19.00 www.campagnamica.it

MiLANO

■■■ 1° e 3° sABAto Del Mese mercato della Terra milano, via giulio Cesare Procaccini 4 9.00-14.00 www.slowfoodmilano.it

■■■ 18 DiCeMBre mercato della Terra Baggio (mi), Piazza anita garibaldi 8.00-13.00 www.slowfoodmilano.it

www.infosostenibile.it Numero 48 - Dicembre 2015 45

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ecco le attività che ogni mese vi offrono l informazione green Una rete di oltre 600 punti per promuovere nuovi stili di vita e d impresa

I Punti di distribuzione di infoSOStenibile

L´elenco completo suwww.infosostenibile.it

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Dove trovareil nostro giornale?

Recapiti Redazione:Via Broseta, 12124128 Bergamo (zona Loreto)Tel. +39 035 258559Fax +39 035 [email protected]

Sono sempre di più i punti

di distribuzione del nostro

mensile che decidono di far

girare l informazione

SOStenibile. Queste attività

vengono premiate in termini

di visibilità e clientela dai

molti cittadini sensibili alle

buone pratiche ambientali.

E tu cosa aspetti?

Cividate al Piano (BG) - Piazza Giovanni XXIII q +39 0363 946411 e www.comune.cividatealpiano.bg.itE [email protected]

Comune di Cividate al Piano

Cividate al Piano è un comune della bassa bergamasca orientale dall’an-tica fondazione. La posizione e l’impianto viario del centro storico ne testimonierebbero infatti l’origine romana. Presso gli uffici comunali, la biblioteca e gli studi medici cittadini è possibile ritirare una copia gratuita di infoSOStenibile.

BErgamo > Cividate al Piano

Brescia – Via Zara 75 q +39 030 225434e www.pizzeriamanuno.it

Pizzeria Manuno

Il locale, curato nei minimi particolari, riesce a ospitare circa 50 persone in un ambiente elegante e accogliente. Alla Pizzeria Manu potrete degustare le migliori pizze campane accompagnate da prodotti genuini e sempre freschi come provola, friarielli, salsiccia napoletana, mozzarella di bufala e tanti altri.

BrESCIa

Saronno – Via San Giuseppe 29q +39 02 9626767e www.saronnodeglignomi.it

Erboristeria Degli Gnomi

Degli Gnomi è un luogo unico nel suo genere: è insieme una caffetteria senza glutine, un’erboristeria e un negozio che offre prodotti alimentari per celiaci, vegani e diabetici. Aperta dalla prima mattina fino a sera, Degli Gnomi è il luogo ideale per chiunque ami prendersi cura del proprio corpo e del proprio benessere in modo naturale e salutare.

VarESE > Saronno

Cremona – Via San Bernardo 2 q +39 037 2495611e www.bibliocremona.it

Biblioteca di Cremona

Il suo patrimonio librario è suddiviso fra Fondi Statali e Civici, che man-tengono una serie archivistica separata. La biblioteca possiede circa 600 mila volumi a stampa ed opuscoli, circa 3 mila manoscritti, 3 mila perga-mene, più di 5 mila periodici, 108 acqueforti di Rembrandt van Rijn e circa 3 mila fra microfilm, diapositive, microfiches.

CrEmoNa

Bergamo – Largo Porta Nuova 16q +39 035 236026e www.atb.bergamo.it

ATB

Nata nel 1907, ATB è una realtà che opera a Bergamo e nei 29 comuni limitrofi. Negli anni le attività di ATB si sono ampliate sia nell’ambito dei servizi di trasporto (funicolari, autobus e tram) sia nei servizi per la mobilità sostenibile. Inoltre, progetta e gestisce servizi e sistemi tecnologicamente avanzati per il trasporto collettivo.

BErgamo

Alzano Lombardo - via G. Mazzini 69q +39 035 4289000e www.comune.alzano.bg.it

Biblioteca di Alzano Lombardo

La biblioteca copre una superficie di circa 1200 mq su due piani e pos-siede circa 55mila volumi, di cui 16mila per ragazzi. Wi-Fi gratuito e alcuni PC collegati a internet sono a disposizione degli utenti. È possibile trovare DVD, audiolibri, quotidiani, riviste e una sezione fumetti. Il servizio Media Library è invece un vasto database di Ebook, musica e video.

BErgamo > alzano Lombardo

Val Senales

Anche a 3200 metri di altezza, sul ghiacciaio della Val Senales in Trentino Alto Adige, si legge infoSOStenibile. Fra cime innevate e caldi chalet di montagna è possibile degustare i piatti tipici della tradizione o immergersi in una sauna a cielo aperto.

BoLZaNo > maso Corto

Per scoprire tutte le attrazioni che la valle offrevisitare il sito: www.valsenales.com

www.infosostenibile.itNumero 48 - Dicembre 201546

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territoriotrasparenza

crescitainnovazione

www.a2a.eu

Produciamo oltre il 50% dell’energia da fonti rinnovabili e abbiamo raggiunto i 1.000 km di rete del teleriscaldamento. Lo scorso anno abbiamo confermato il primato nella graduatoria di soddisfazione dei clienti domestici elettricità e gas, assegnato ad imprese italiane forniture per 800 milioni di euro e speso più di 100 milioni di euro di attività ambientali. E poi abbiamo disegnato il nostro futuro, decidendo di investire 2 miliardi di euro entro il 2019.

IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ RACCONTA IL NOSTRO PRESENTE, IL NOSTRO FUTURO.

Scopri tutte le tappe della sostenibilità

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