Informasf Luglio 2010

4
INFORMASF NOTIZIE DALL‘ AZIENDA SANITARIA DI FIRENZE N. 172 LUGLIO 2010 WWW.ASF.TOSCANA.IT Nuovo centro per la dialisi Le attività sono partite di Federica Manescalchi INFORMASF Da molti anni esiste un rapporto stretto tra l’Ospedale San Giovanni di Dio e l’Ospedale di Santa Maria Nuova. Infatti esiste un filo diretto tra i medici di SMN ed i nefrologi del SGD per la gestione di problematiche nefrologiche acute. A volte il quadro clinico richiede il trasferimento del paziente a SGD perché è necessario effettuare il trattamento dialitico. Tutto questo è fonte di possibili difficoltà nella gestione dell’urgenza clinica e di disagio per il paziente che deve essere trasportato a SGD. Da queste premesse si capisce come la presenza del nefrologo nel presidio di SMN possa rappresentare un valore costitutivo nella complessità delle risorse che possono essere utilizzate nella gestione di pazienti complessi con patologie multi organo nelle quali il rene si trova comunemente coinvolto. L’apertura della SS Dialisi di SMN ha coinciso con la chiusura del Centro ad Assistenza Limitata di via del Sansovino, dove da diversi anni poco più di 20 pazienti cosiddetti a basso rischio hanno effettuato emodialisi senza la presenza fissa del nefrologo. Questo tipo di centro dialisi (CAL) con l’invecchiamento sia dei pazienti prevalenti (già in trattamento) sia dei pazienti incidenti (nuovi ingressi in dialisi), trova sempre maggiori difficoltà nell’organizzazione e nella gestione. La dialisi, all’interno di un presidio ospedaliero, rappresenta quindi una soluzione sicuramente migliore in termini di sicurezza e di appropriatezza di trattamento. In ultimo, il centro di nuova creazione rappresenta un perfetto mixing di tecnologia e di comfort per il paziente. Si sottolinea come il cuore della dialisi cioè l’impianto di trattamento dell’acqua per dialisi sia attualmente quanto di meglio si possa concepire per un centro di nuova istituzione ed i locali utilizzati dai medici e dal personale sanitario, presentano uno standard di praticità e comfort molto elevato in un contesto storico molto suggestivo qual è l’ospedale di SMN. Le ragioni di un cambiamento di Antonio Mannarino 1 Il giorno 7 luglio 2010 ha iniziato la sua attività il Centro Dialisi presso l’Ospedale Santa Maria Nuova. E’un reparto assolutamente nuovo nel contesto di questo ospedale , ma che affonda le sue radici in oltre 20 anni di assistenza al paziente nefropatico del centro città. Infatti nel 1987 fu attivato nella struttura del Vecchio Ospedale San Giovanni di Dio in Borgognissanti, un centro dialisi ad assistenza limitata, nel quale la consulenza specialistica era affidata alla Nefrologia del Nuovo San Giovanni di Dio, mentre la conduzione clinica e la gestione delle urgenze era affidata ai medici internisti di Santa Maria Nuova, sperimentando quindi una rete assistenziale all’epoca innovativa. Nel 2001, poiché il centro non era più conforme alle norme di sicurezza, fu deciso di trasferirlo nei locali della Misericordia di Via del Sansovino e progettarne uno nuovo, situato questa volta proprio nell’ospedale Santa Maria Nuova. Il reparto appena attivato, è completamente nuovo sia nella struttura architettonica interna sia nella dotazione di materiali e tecnologie ed è ospitato al primo piano della palazzina d’angolo fra via della Pergola e Via Sant’Egidio, con ingresso, dalla piazza, in comune con il Centro Prelievi. E’ dotato di 10 postazioni dialisi con possibilità di effettuare tutte le moderne tecniche depurative extracorporee, ed a pieno utilizzo potrà prendere in carico 40 pazienti affetti da insufficienza renale cronica in trattamento dialitico, garantendo quindi assistenza nell’Ospedale più vicino ai pazienti del centro storico, che finora accedevano alle altre strutture ospedaliere dell’area fiorentina. Saranno inoltre assicurati i trattamenti a pazienti con insufficienza renale acuta e cronica riacutizzata ricoverati nei vari reparti del presidio. Sono presenti ampi spazi ambulatoriali che consentiranno di avviare da settembre una attività per pazienti affetti da nefropatia cronica inviati dal medico curante, dal DEA e dalle altre strutture dell’ospedale, con le quali ci auguriamo di instaurare una ampia collaborazione. Il personale del Centro è composto da 4 medici nefrologi, 1 caposala e 14 infermieri specificamente addestrati. Poiché il personale proviene da vari reparti di dialisi è stato seguito nei mesi scorsi un percorso di team building, guidato da uno psicologo, con una serie di incontri a cadenza quindicinale: siamo convinti che il lavoro sul paziente cronico necessiti di un “gruppo collaudato”. Come contattare il centro: ambulatorio.nefrologiaSMN@asf. toscana.it, 055-2458615 - medico di guardia Reg.Trib. Firenze n. 4388 1\6\94 - Dir. Responsabile Luigi Tucci - Redazione Simonetta Pedone S.C. Comunicazione - Marco Boccaccini, Raffaella Figna, Isabella Frati, Laura Margheri, Simonetta Pedone - Piazza Santa Maria Nuova 1, 50123 Firenze - tf. 055 2758514 fax 055 2758861 - [email protected] - Stampa Tipografia It Comm InformASF Quotidiano consultalo su intranet! Editoriale in piedi, da sinistra: Marisa Angelillo , Vincenzo Montemurro, Silvia Bordoni, Federica Manescalchi, Benedetta Tosi (in basso), Davide Rossi, Marina Bernardi, Antonio Mannarino in piedi, da sinistra: Gianna Bonaiuti, Flori Gropsanu, Valeria Pagliai, Marina Bernardi, Benedetta Tosi, Vincenzo Montemurro; seduti, da sinistra : Federica Manescalchi , Paolo Procaccio Un momento dell’apertura del centro Il centro dialisi Informasf luglio 2010.indd 1 15/07/2010 15.52.33

description

Informasf Luglio 2010

Transcript of Informasf Luglio 2010

Page 1: Informasf Luglio 2010

INFO

RMA

SF N

OTI

ZIE

DA

LL‘ A

ZIEN

DA

SA

NIT

ARI

A D

I FIR

ENZE

N

. 172

LU

GLI

O 2

010

WW

W.A

SF.T

OSC

AN

A.IT

Nuovo centro per la dialisiLe attività sono partitedi Federica Manescalchi

INFORMASF

Da molti anni esiste un rapporto stretto tra l’Ospedale San Giovanni di Dio e l’Ospedale di Santa Maria Nuova. Infatti esiste un filo diretto tra i medici di SMN ed i nefrologi del SGD per la gestione di problematiche nefrologiche acute. A volte il quadro

clinico richiede il trasferimento del paziente a SGD perché è necessario effettuare il trattamento dialitico. Tutto questo è

fonte di possibili difficoltà nella gestione dell’urgenza clinica e di disagio per il paziente che deve essere trasportato a SGD.

Da queste premesse si capisce come la presenza del nefrologo nel presidio di SMN possa rappresentare un valore costitutivo

nella complessità delle risorse che possono essere utilizzate nella gestione di pazienti complessi con patologie multi organo

nelle quali il rene si trova comunemente coinvolto. L’apertura della SS Dialisi di SMN ha coinciso con la chiusura del Centro ad

Assistenza Limitata di via del Sansovino, dove da diversi anni poco più di 20 pazienti cosiddetti a basso rischio hanno effettuato

emodialisi senza la presenza fissa del nefrologo. Questo tipo di centro dialisi (CAL) con l’invecchiamento sia dei pazienti prevalenti

(già in trattamento) sia dei pazienti incidenti (nuovi ingressi in dialisi), trova sempre maggiori difficoltà nell’organizzazione e

nella gestione. La dialisi, all’interno di un presidio ospedaliero, rappresenta quindi una soluzione sicuramente migliore in termini

di sicurezza e di appropriatezza di trattamento. In ultimo, il centro di nuova creazione rappresenta un perfetto mixing di tecnologia e

di comfort per il paziente. Si sottolinea come il cuore della dialisi cioè l’impianto di trattamento dell’acqua per dialisi sia attualmente

quanto di meglio si possa concepire per un centro di nuova istituzione ed i locali utilizzati dai medici e dal personale sanitario,

presentano uno standard di praticità e comfort molto elevato in un contesto storico molto suggestivo qual è l’ospedale di SMN.

Le ragioni

di un cambiamentodi Antonio Mannarino

1

Il giorno 7 luglio 2010 ha iniziato la sua attività il Centro Dialisi presso l’Ospedale Santa Maria Nuova. E’un reparto assolutamente nuovo nel contesto di questo ospedale , ma che affonda le sue radici in oltre 20 anni di assistenza al paziente nefropatico del centro città.Infatti nel 1987 fu attivato nella struttura del Vecchio Ospedale San Giovanni di Dio in Borgognissanti, un centro dialisi ad assistenza limitata, nel quale la consulenza specialistica era affidata alla Nefrologia del Nuovo San Giovanni di Dio, mentre la conduzione clinica e la gestione delle urgenze era affidata ai medici internisti di Santa Maria Nuova, sperimentando quindi una rete assistenziale all’epoca innovativa. Nel 2001, poiché il centro non era più conforme alle norme di sicurezza, fu deciso di trasferirlo nei locali della Misericordia di Via del Sansovino e progettarne uno nuovo, situato questa volta proprio nell’ospedale Santa Maria Nuova.Il reparto appena attivato, è completamente nuovo sia nella struttura architettonica interna sia nella dotazione di materiali e tecnologie ed è ospitato al primo piano della palazzina d’angolo fra via della Pergola e Via Sant’Egidio, con ingresso, dalla piazza, in

comune con il Centro Prelievi.E’ dotato di 10 postazioni dialisi con possibilità di effettuare tutte le moderne tecniche depurative extracorporee, ed a pieno utilizzo potrà prendere in carico 40 pazienti affetti da insufficienza renale cronica in trattamento dialitico, garantendo quindi assistenza nell’Ospedale più vicino ai pazienti del centro storico, che finora accedevano alle altre strutture ospedaliere dell’area fiorentina. Saranno inoltre assicurati i trattamenti a pazienti con insufficienza renale acuta e cronica riacutizzata ricoverati nei vari reparti del presidio. Sono presenti ampi spazi ambulatoriali che consentiranno di avviare da settembre una attività per pazienti affetti da nefropatia cronica inviati dal medico curante, dal DEA e dalle altre strutture dell’ospedale, con le quali ci auguriamo di instaurare una ampia collaborazione. Il personale del Centro è composto da 4 medici nefrologi, 1 caposala e 14 infermieri specificamente addestrati. Poiché il personale

proviene da vari reparti di dialisi è stato seguito nei mesi scorsi un percorso di team building, guidato da uno psicologo, con una serie di incontri a cadenza quindicinale: siamo convinti che il lavoro sul paziente cronico necessiti di un “gruppo collaudato”.Come contattare il centro: [email protected], 055-2458615 - medico di guardia

Reg.Trib. Firenze n. 4388 1\6\94 - Dir. Responsabile Luigi Tucci - Redazione Simonetta PedoneS.C. Comunicazione - Marco Boccaccini, Raffaella Figna, Isabella Frati, Laura Margheri, Simonetta Pedone - Piazza Santa Maria Nuova 1, 50123 Firenze - tf. 055 2758514 fax 055 2758861 - [email protected] - Stampa Tipografia It Comm

InformASF Quotidiano

consultalosu intranet!

S. Francesco S. RosaCampi

Edit

ori

ale

in piedi, da sinistra: Marisa Angelillo , Vincenzo Montemurro, Silvia Bordoni, Federica Manescalchi, Benedetta Tosi (in basso), Davide Rossi, Marina Bernardi, Antonio Mannarino

in piedi, da sinistra: Gianna Bonaiuti, Flori Gropsanu, Valeria Pagliai, Marina Bernardi, Benedetta Tosi, Vincenzo Montemurro; seduti, da sinistra : Federica Manescalchi , Paolo Procaccio

Un momento dell’apertura del centro

Il centro dialisi

Informasf luglio 2010.indd 1 15/07/2010 15.52.33

Page 2: Informasf Luglio 2010

Donatella Macchia è Dirigente Medico presso Allergologia e Immunologia Clinica

dell’Ospedale S. Giovanni di DioE’ stata proprio la passione per lo studio dell’Immunologia che le ha fatto lasciare la sua città, Livorno, il mare?Una parte di me stessa è rimasta là, mi manca l’ambiente, l’aria che si respira e soprattutto mi manca il mare, anche solo il vederlo… Mi sono laureata a Pisa e la passione per lo studio dell’Immunologia mi ha fatto lasciare quei luoghi che amo ancora e forse piu’ di prima. Fin dal primo anno di medicina mi ha colpito in maniera determinante lo studio del sistema immunitario, argomento avvincente, prima di tutto perché è coinvolto in tutte le malattie, cosa non molto nota ai piu’. Mi sono occupata per anni di ricerca in campo immunologico, anche sull’AIDS, ho seguito i primi casi a Firenze, alla scuola dei Proff. Ricci e Romagnani. Non è neppure facile (e le cose difficili mi piacciono!) spiegare a una persona che, oltre al sistema endocrino e al sistema nervoso, nel proprio corpo matura anche il sistema immunitario. Per esempio il sistema endocrino è molto ben visibile nella sua crescita completa, mentre lo sviluppo del sistema immunitario non è evidente, non “balza all’occhio” eppure anche questo va tenuto presente in tutte le manifestazioni di una malattia.In che senso?Prendiamo le allergie: in questo caso il sistema immunitario “sbaglia”, invece di produrre anticorpi protettivi produce anticorpi che danneggiano l’ospite talvolta anche reagendo verso sostanze naturali. In un soggetto allergico questi anticorpi (le “IgE”) scatenano un’infiammazione che dura per tutto il periodo di esposizione alla sostanza (ad esempio pollini, acari, alimenti…). Nella storia naturale della malattia allergica possono cambiare i sintomi, cambiare le specificità della risposta allergica perchè è proprio tipico della malattia allergica cambiare, modificarsi, assumendo un aspetto diverso manifestandosi con sintomi differenti nella vita, proprio perché il sistema immunitario matura e acquisisce nuovi input anche dagli altri due sistemi (endocrino e nervoso): i tre sistemi “collaborano” fra loro per cercare di mantenere il nostro equilibrio, il nostro stato di salute: purtroppo pero’ possono ammalarsi, ovviamente sulla base di una predisposizione genetica.Parlando quindi di sistema immunitario e di allergie che cos’è che le persone non sanno o

2

Die

tro

il si

pari

o

INFORMASFINFORMASFINFORMASFINFORMASFINFORMASF

Una tradizione che anche quest’anno si è rinnovata all’Ospedale Piero Palagi. In una

serata fortunatamente stellata, gli operatori, le loro famiglie e gli amici dell’ospedale si sono

riuniti nel parco di Villa Margherita. Tutto questo nell’allegria dello stare insieme nel posto di lavoro con una veste diversa da

quella quotidiana per trascorrervi una serata in amicizia ma anche con l’intento di porgere un aiuto a chi può averne

bisogno. Anche quest’anno infatti gli intervenuti hanno generosamente donato in favore della Onlus A.Ma.R.T.I.,

associazione malattie renali Toscana per l’infanzia, a cui è stato devoluto il ricavato. Sotto le stelle siamo stati insieme

con la musica di Franco Marranci ed il suo complesso “Cantina Catelani”, con le letture della compagnia teatrale dell’Azienda “Gli attori per Caso”, con gli artisti che hanno donato le loro

opere all’ospedale, fra cui la pittrice Anna Cecchetti ed il prof. Vinciguerra direttore artistico del progetto affreschi murali e

non è mancato un momento conviviale.L’ospedale è un luogo di vita in cui si affronta la sofferenza,

il dolore, le ansie di chi si rivolge a chi vi lavora e per questo il quotidiano degli operatori è una condivisione di intenti, impegno fisico e psicologico che unisce. Il Palagi

è un ospedale in cui il senso dell’accoglienza è molto vivo e non solo verso i pazienti ma anche verso gli operatori in

quanto nell’ambito della organizzazione della rete ospedaliera aziendale e in conseguenza di ristrutturazioni e nuove

edificazioni, in questo ospedale arrivano e se ne vanno operatori di varie specialità e ogni volta si creano amicizie

ed intenti professionali e Palagi sotto le stelle è proprio l’occasione per ritrovarsi insieme in un senso di appartenenza

e di conferma dei propri legami.

Presso l’U.O. Allergologia Immunologia Clinica dell’Ospedale S. Giovanni di Dio il cui responsabile è il dr Paolo Campi è attivo ormai da 6 anni il Presidio di Rete Regionale per la diagnosi ed il follow-up della malattia celiaca, di cui responsabile è la dr.ssa Donatella Macchia. E’ assicurato il percorso assistenziale per tutti coloro ai quali è sospettata o già diagnosticata la malattia celiaca: gli utenti possono essere inviati o dal medico di medicina generale o dai reparti di degenza o da altri specialisti. Il percorso assistenziale prevede la prima valutazione da parte dell’immunologo che successivamente, a seconda dei casi, effettua direttamente in reparto gli esami sierologici necessari, in collaborazione con il Laboratorio specialistico allergo immunologico aziendale, e le prenotazioni per gli interventi necessari da parte di altri specialisti (ad esempio

gastroenterologi: equipe endoscopia digestiva, con risparmio per l’utente senz’altro di tempo e quindi salute.L’intolleranza al glutine è una malattia d’interesse sociale, di forte impatto sulla qualità della vita ed ha un’incidenza stimata nell’ordine dell’1% della popolazione generale, è una affezione sistemica immunologica, che può interessare diversi organi ed apparati, nella quale il sistema immunitario determina un processo infiammatorio cronico in particolare a livello intestinale, fino a determinare atrofia dei villi intestinali a livello duodeno–digiunale. Si tratta di malattia che per anni è stata misconosciuta, anche perché si credeva erroneamente che insorgesse solo in età pediatrica: di fatto, può interessare tutte le età: i presidi di rete regionale hanno la funzione di rappresentare un punto di riferimento per la diagnosi, che

spesso non è semplice, e per tutto l’iter successivo: il celiaco per tutta la vita deve evitare il glutine, che è l’agente scatenante il processo infiammatorio immunomediato, ed effettuare periodici controlli assistito da diverse figure professionali, la cui competenza nel settore è continuamente incrementata da aggiornamenti ed incontri scientifici.

Così trattiamo l’intolleranza al glutineAl SGD un servizio dedicato alla condizione celiacadi Donatella Macchia

Foto NotiziaNotte di stelle al Palagi2° anno della serata di beneficenza

di Maria Leoni

Urp itinerante

La nostra Azienda sanitaria ha vinto il primo premio, consistente di un assegno di 1.000 euro con tanto di targa su plateau di velluto blu, nella VI edizione, avvenuta il 15 giugno scorso, del @GOV, un concorso a tema per le migliori realizzazioni e di e-government in Italia. Come già recentemente comunicato l’Azienda, nell’ottica di una ottimizzazione dei propri servizi, cerca modalità sempre maggiormente innovative per venire incontro alle esigenze della cittadinanza. In questo senso sono già stati attivati alcune importanti prestazioni a cui è possibile accedere attraverso il nostro sito internet (www.asf.toscana.it), come ad esempio prenotazioni di visite e/o esami, pagamento del ticket, cambio del medico curante, urp online, l’invio di reclami online, visualizzazione delle presenze al pronto soccorso in tempo reale in modo da poter controllare le presenze ed i tempi di attesa nei Pronto Soccorso dell’Azienda Sanitaria di Firenze. Il progetto vincitore che è stato ritenuto più innovativo è stato proprio l’Urp online ovverosia: dopo essere entrati nel sito internet ed aver cliccato sulla voce URP ONLINE, l’utente si trova davanti ad una scheda. Dopo aver proceduto

alla debita compilazione dei dati richiesti inizia la chat con l’operatore dell’azienda che dalle 9.00 alle 13.00 risponderà gratuitamente ed in tempo reale alle richieste. In altro orario c’è anche la possibilità di lasciare un messaggio e ricevere relativa risposta

sulla casella di posta elettronica. I soldi vinti verranno impiegati per l’acquisizione di libri di materia economico/giuridica.

Primo premio E-gov all’ASFper il miglior progetto innovativodi Simonetta Pedone

Giovanni Panio,

ideatore dell’iniziativa

Luigi Marroni,Direttore generale ASF

Maria Leoni,Vice direttore sanitario P.O. SMN e Palagi

da sinistra: Donatella Macchia, Giuseppe Ermini, Stefania Capretti, Maurizio Severino, Mirian Iorno, Sergio Testi - seduto: Paolo Campi

foto centrale: ritira il premio Lucia Santucci, responsabile URP - foto in basso, da sinistra il gruppo URP: Anna Albino, Gianmarco Brunetti, Pina Ferrara, Marco Innocenti, Anna Militello

Informasf luglio 2010.indd 2 15/07/2010 15.52.44

Page 3: Informasf Luglio 2010

fascia d’età, come tutte le malattie, non solo l’età pediatrica come erroneamente si pensava; si vince dopo una corretta diagnosi ed abolendo il glutine per tutta la vita dalla dieta, ma prima occorre sospettarla, occorre pensare sia possibile che si sviluppi anche a 60 anni, pensare che puo’ rendersi poco apparente e decorrere subdola con sintomi non solo intestinali, e presentarsi magari con i sintomi di un’altra malattia autoimmune, come esse stessa è, associata. Abbattere i preconcetti, aggiornarsi e collaborare fra specialisti e con il medico di famiglia, cui anch’io invio sempre un report finale di quanto eseguito per il suo paziente presso il presidio di rete regionale per la malattia celiaca di cui sono responsabile.Qual è il percorso di un sospetto paziente celiaco?Si è cominciato a parlare di celiachia nell’età adulta molto recentemente: adesso bisogna far capire alla popolazione che si tratta di una malattia immunologica ed autoimmune, dove senz’altro l’apparato sempre interessato è quello gastroenterico ma dove possono essere altre le situazioni immunologiche da considerare e seguire nel tempo, per poi passare alla fase successiva: quella di imparare a migliorare, a gestire e curare il quotidiano del paziente diagnosticato celiaco. La nostra Azienda si è dimostrata sensibile nei confronti di questa malattia e la Regione Toscana ha individuato il presidio di rete immunologico per la celiachia qui al SGD. Generalmente le persone con sospetta sintomatologia celiaca arrivano con una richiesta del medico di famiglia oppure vengono inviate dai reparti oppure da altri centri di riferimento, ad esempio il Centro gastroenterologico di Careggi con il quale abbiamo un’ottima collaborazione. Qua gestiamo sia la fase diagnostica, sia tutti gli appuntamenti ed esami successivi, per cui il paziente che viene preso in carico al nostro centro, non si deve più occupare di niente. Il paziente viene affidato all’infermiere dedicato, che ha conseguito il master sulla celiachia, il cui compito è quello di seguire il paziente in tutto il suo percorso anche nella prenotazione degli esami di controllo prescritti. Riepilogando il percorso è: medico di famiglia, invio del paziente al presidio di rete, presa in carico a cominciare dal prelievo, esami immunologici, e prenotazione diretta della gastroscopia, fatta dalla

della equipe di allergologi immunologi di Torregalli!Che cosa è importante nella vita e in che cosa crede?Se posso citare di nuovo quello che ho detto riguardo alla mia professione, credo che la cosa più importante sia ricercare sempre la verità senza fermarsi alle apparenze, combattendo l’ignoranza e il pregiudizio, essendo al tempo stesso umili e pronti a dare ma anche ad accettare l’aiuto degli altri: credo (spero!) di essere riuscita a “passare” almeno questo messaggio a mia figlia, e, sul piano personale, pensare a lei, lavorare per lei, aggiornarmi, continuare a studiare per lei è ciò che mi ha aiutato a superare tanti momenti davvero difficili. E poi è importante l’amicizia… il ricordo degli amici che hai avuto... L’amicizia é un valore insostituibile che arricchisce la vita e che non ti lascerà mai …. Proprio come un’allergia !!E il tempo libero?Ne ho veramente poco... banale, vero? Ma, quando tutte le persone che amo so che stanno bene e ho fatto/cercato di fare tutto quello che dovevo per gli altri, mi piace fermarmi. Sarebbe piu’ bello davanti al mare, al “mio mare”, magari con un bel libro, uno di quelli che piacciono a me, leggere è la mia passione , da Tolstoj alle biografia di donne, donne difficili, che hanno sofferto, donne che hanno lottato, che hanno o non hanno avuto amici, successo, felicità, amore ..dalla regina Vittoria a Marilyn Monroe (che se si abbattono i preconcetti non era senz’altro persona da poco!)!

nostra struttura all’endoscopia digestiva diretta da Andrea Nucci. E’ evidente che abbiamo una meravigliosa equipe di professionisti nel percorso assistenziale: proprio perché la celiachia è una malattia sistemica si rende indispensabile la collaborazione di molte figure professionali, dall’anatomo-patologo alla dietista. Il nostro scopo è dunque quello di incrementare le diagnosi di vera malattia celiaca, seguire i pazienti nel percorso, cercando il più possibile di accorciare i tempi diagnostici.Da come parla del suo lavoro e da come lo svolge si intravede una personalità molto forte e decisa, con una vita dedicata completamente alla ricerca e al benessere degli altri, è contenta della scelta che ha fatto ?Decisamente sì, vivo il mio lavoro con passione ed entusiasmo certamente in mezzo a mille difficoltà, ma devo ringraziare i colleghi con i quali ho un ottimo rapporto di collaborazione. Credo non sia facile starmi accanto, non ho un carattere facile. Mi danno fastidio le cose che per lungo tempo non si risolvono, tutto ciò che è subdolo e quindi tutto ciò che è ignoranza e preconcetto. L’ignoranza è anche il non voler accettare che ci sia qualcuno che ne sa di più, a cui affidare un particolare caso clinico in quanto può fare senz’altro prima a risolverlo. Posso dire di essere abbastanza consapevole dei miei limiti ma anche di quello che so fare. Di fronte ai miei limiti io non ho alcuna remora, chiedo aiuto: credo davvero nel lavoro d’equipe e sono contenta di far parte

Donatella Macchia è Dirigente Medico presso Allergologia e Immunologia Clinica

dell’Ospedale S. Giovanni di DioE’ stata proprio la passione per lo studio dell’Immunologia che le ha fatto lasciare la sua città, Livorno, il mare?Una parte di me stessa è rimasta là, mi manca l’ambiente, l’aria che si respira e soprattutto mi manca il mare, anche solo il vederlo… Mi sono laureata a Pisa e la passione per lo studio dell’Immunologia mi ha fatto lasciare quei luoghi che amo ancora e forse piu’ di prima. Fin dal primo anno di medicina mi ha colpito in maniera determinante lo studio del sistema immunitario, argomento avvincente, prima di tutto perché è coinvolto in tutte le malattie, cosa non molto nota ai piu’. Mi sono occupata per anni di ricerca in campo immunologico, anche sull’AIDS, ho seguito i primi casi a Firenze, alla scuola dei Proff. Ricci e Romagnani. Non è neppure facile (e le cose difficili mi piacciono!) spiegare a una persona che, oltre al sistema endocrino e al sistema nervoso, nel proprio corpo matura anche il sistema immunitario. Per esempio il sistema endocrino è molto ben visibile nella sua crescita completa, mentre lo sviluppo del sistema immunitario non è evidente, non “balza all’occhio” eppure anche questo va tenuto presente in tutte le manifestazioni di una malattia.In che senso?Prendiamo le allergie: in questo caso il sistema immunitario “sbaglia”, invece di produrre anticorpi protettivi produce anticorpi che danneggiano l’ospite talvolta anche reagendo verso sostanze naturali. In un soggetto allergico questi anticorpi (le “IgE”) scatenano un’infiammazione che dura per tutto il periodo di esposizione alla sostanza (ad esempio pollini, acari, alimenti…). Nella storia naturale della malattia allergica possono cambiare i sintomi, cambiare le specificità della risposta allergica perchè è proprio tipico della malattia allergica cambiare, modificarsi, assumendo un aspetto diverso manifestandosi con sintomi differenti nella vita, proprio perché il sistema immunitario matura e acquisisce nuovi input anche dagli altri due sistemi (endocrino e nervoso): i tre sistemi “collaborano” fra loro per cercare di mantenere il nostro equilibrio, il nostro stato di salute: purtroppo pero’ possono ammalarsi, ovviamente sulla base di una predisposizione genetica.Parlando quindi di sistema immunitario e di allergie che cos’è che le persone non sanno o

erroneamente credono?Certe malattie sono sottovalutate, in particolare le allergie che interessano il 25% della popolazione ed erroneamente sono considerate situazioni transitorie anziché croniche e tendenti ad aggravarsi se non trattate opportunamente. Altre sono misconosciute come le intolleranze alimentari e molte altre, come le malattie autoimmuni, pochissimo note. Inoltre, spesso vengono eseguiti esami specialistici immunologici la cui interpretazione è compito dell’immunologo: gli esami andrebbero eseguiti presso strutture dedicate, presenti nella nostra Azienda, dove il laboratorio specialistico allergo- immunologico è senz’altro all’avanguardia. Perché la figura dell’immunologo è rimasta nascosto nell’ombra così a lungo? Forse una delle “colpe” dello immunologo è che per anni ha cercato le cause delle malattie studiando l’immunologia di base rimanendo “chiuso” nel suo laboratorio. Mi spiego meglio: nel corso degli anni “il raffreddore è andato” dall’otorino e “l’orticaria dal dermatologo”…meno spesso in prima istanza proprio dall’allergo-immunologo. Questo è un problema diffuso dell’allergo-immunologia non solo in Italia. Ora, essendo io stessa componente del Direttivo Nazionale della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica, avendo a che fare con organismi nazionali e non solo e con Società scientifiche di altre branche della Medicina, ho potuto rendermi conto di come sia sentito il problema. La nostra specialistica è referente per diverse patologie, ma questo non è molto noto: come il sistema immunitario è poco apparente cosi’ lo è il nostro lavoro. Ora lo sappiamo bene. La diagnosi di allergia la si puo’ fare solo per mezzo delle indagini allergologiche.Parlando di immunologia, quale altro aspetto potrebbe essere rivisto? Abbattere i preconcetti: occorre pensare ai progressi in campo immunologico e non che sia impossibile una certa diagnosi basandoci solo su conoscenze parziali o “vecchie”. Un esempio per tutti: la malattia celiaca, intolleranza permanente al glutine del grano. Non è una malattia solo gastroenterica, è una malattia immunologica e quindi sistemica, interessa l’1% delle popolazione, quindi non è rara, attualmente nella nostra Azienda siamo allo 0.4% di casi diagnosticati, è una malattia che puo’ interessare qualsiasi

3

Donatella... e il nostro apparato di difesaIl sistema immunitario, il mare e la figlia: gli amori di una vitadi Isabella FratiD

ietr

o il

sipa

rio

INFORMASFINFORMASFINFORMASFINFORMASFINFORMASF

spesso non è semplice, e per tutto l’iter successivo: il celiaco per tutta la vita deve evitare il glutine, che è l’agente scatenante il processo infiammatorio immunomediato, ed effettuare periodici controlli assistito da diverse figure professionali, la cui competenza nel settore è continuamente incrementata da aggiornamenti ed incontri scientifici.

Così trattiamo l’intolleranza al glutineAl SGD un servizio dedicato alla condizione celiacadi Donatella Macchia

sulla casella di posta elettronica. I soldi vinti verranno impiegati per l’acquisizione di libri di materia economico/giuridica.

Primo premio E-gov all’ASFper il miglior progetto innovativodi Simonetta Pedone

da sinistra: Donatella Macchia, Giuseppe Ermini, Stefania Capretti, Maurizio Severino, Mirian Iorno, Sergio Testi - seduto: Paolo Campi

foto centrale: ritira il premio Lucia Santucci, responsabile URP - foto in basso, da sinistra il gruppo URP: Anna Albino, Gianmarco Brunetti, Pina Ferrara, Marco Innocenti, Anna Militello

Informasf luglio 2010.indd 3 15/07/2010 15.52.49

Page 4: Informasf Luglio 2010

“Siamo il gruppo di pazienti dializzati dell’associazione ADA (associazione dializzati Annunziata) dell’Ospedale di Ponte a Niccheri, appena rientrati da una bellissima vacanza in Sardegna, che ci ha permesso un periodo di vero ristoro sia a noi che alle nostre mogli, oltre alle cure sanitarie per noi indispensabili. Il nostro grande ringraziamento va alla Direzione Sanitaria, al Dr. Sergio Sisca, che ha collaborato per l’organizzazione ed alla Capo Sala sig.ra Silvia Pettini che ha concesso al personale infermieristico di seguirci, personale veramente bravissimo che ha lavorato con il cuore. L’organizzazione è stata impeccabile, pertanto siamo fiduciosi che tale esperienza possa ripetersi anche in futuro essendo stata molto positiva anche per l’armonia della coppia. Grazie veramente.” R.F.Non a caso abbiamo voluto aprire l’articolo con le parole dei nostri assistiti, in quanto insieme a noi operatori – infermieri e medici - dopo la 17ª vacanza, hanno sentito la necessità di condividere e comunicare questa positiva e divertente esperienza. Si tratta di garantire un miglioramento della qualità della vita dei nostri pazienti e questo al di là della crisi e dei

INFORMASF

4

MES

SAG

GIO

PU

BB

LIC

ITA

RIO

La nostra Art brut all’esteroLa Tinaia centro d’arte in San Salvi

di Isabella Frati e Stefania Bianchini

Il centro di attività espressive

La Tinaia, situato nell’Area

di San Salvi, è inserito all’interno della rete dei servizi di salute mentale del Quartiere 2 dell’ASF accogliendo attualmente un’utenza proveniente da tutta l’area cittadina. Nel 2002, in accordo con la nostra Azienda, si è costituita l’associazione La Nuova Tinaia-Onlus, con il compito di gestire e conservare il patrimonio artistico e di valorizzarne la storia, allestendo mostre, curando pubblicazioni e commercializzando le opere, tutto ciò avvalendosi della collaborazione di molte professionalità che anche a titolo volontario sostengono questo progetto. L’idea della pittura e del disegno quali forme di attività di terapia espressiva rivolta ai

pazienti psichiatrici nasce nel 1959, all’interno di alcuni reparti dell’ospedale psichiatrico V. Chiarugi di Firenze e nel 1964 viene aperto un laboratorio espressivo, detto La Tinaia, collocato in una vecchia casa colonica color ocra poco lontano, ma separato dai reparti. Modellatura della creta, decorazione di ceramiche, disegno, pittura a tempera e ad olio una vasta gamma di attività artistiche svolte che progressivamente hanno stimolato nei pazienti una notevole riacquisizione di abilità manuali, con risultati artistici di alta qualità tanto da proporre e realizzare mostre-mercato, la prima intitolata “Colori al Buio” nel Chiostro di S.Croce nel 1981, ed esposizioni che hanno riscosso fin dall’inizio successi a livello nazionale e internazionale. Sono centinaia le persone che hanno frequentato la Tinaia e tra di loro molti sono stati e sono gli

autori considerati artisti di grande valore e più di 150 le esposizioni realizzate dagli anni Settanta ai nostri giorni. Alcune opere sono esposte nelle più importanti collezioni pubbliche e private d’arte. Citiamo in particolare la Collection de l’Art Brut di Losanna, l’Aracine di Parigi, il Museé di Arte Moderna di Villeneuve-d’Asq, Outsider Collection di Monica Kinley a Londra, Phillis Kind Gallery di Chicago e New York, Mad Museé a Liegi.

MES

SAG

GIO

PU

BB

LIC

ITA

RIO

LA COLLEZIONE. La raccolta costituisce l’insieme delle opere più importanti sia da un punto di vista estetico che storico, realizzate negli ultimi 40 anni e rappresenta la stratificazione dei molteplici significati che hanno costruito la storia e l’identità dell’atelier. Insieme al valore artistico, le opere della Collezione testimoniano e rendono vivo il senso di una doppia memoria, una memoria storica e di singole biografie. Una trama ricca e

composita che ricostruisce ad un tempo lo scenario di ricerca/sperimentazione sul quale si è aperto il percorso individuale di ogni singolo autore e il contesto cha ha reso possibile l’emergere dell’opera artistica. La collezione comprende disegni, dipinti, sculture e ceramiche. Una mostra permanente dei dipinti è stata collocata presso la struttura delle Oblate nella Piazza di Careggi dove hanno sede il reparto SPDC e l’Hospice.da sinistra, Stefania Bianchini e Fulvia Bertoni

tagli alla Sanità. Per vacanza/dialisi, si intende un periodo di soggiorno (7- 10 giorni) in una località turistica vicino ad un servizio di Dialisi disposto ad ospitarci nel turno serale, cioè dal momento in cui il centro è libero: abbiamo avuto negli anni disponibilità all’Isola

d’Elba, nelle Marche, in Sicilia e in Sardegna.In questo modo gli “ospiti” fanno Dialisi dalle ore 20.00 in poi rimanendo liberi durante tutto il giorno per godersi a pieno la vacanza assieme ai loro cari e seguiti da infermieri e medici

Vacanzieri non solo pazientiI soggiorni curativi dell’ASFdi Silvia Pettini

in piedi, da sinistra: Marco Amidone, Roberta Romoli, Alessandro Pacini, Serena Torricelli - seduti, da sinistra: Silvia Bordoni, Paola Catacchini, Andrea Bartolini - a terra, centrale: Daniela Sanni

conosciuti da tempo. Questa caratteristica peculiare del soggiorno dà loro sicurezza e serenità. L’iniziativa riscuote un grande successo che ci viene testimoniato anche dalla richiesta di continuare questo tipo di attività e dal numero crescente di partecipanti. Di fatto i pazienti hanno una possibilità di svago e di movimento che sarebbe complicato organizzare con la famiglia in modo autonomo. Per noi operatori tutto questo è motivo di grande soddisfazione, utile anche ad amalgamare il gruppo, creare un clima più disteso e ricreativo, stimolando anche la nostra attività che altrimenti rischierebbe di essere routinaria e logorante.

Informasf luglio 2010.indd 4 15/07/2010 15.53.08