Forumitalia luglio 2010

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LE TOGHE IN PIAZZA CONTRO LA MANOVRA Decreto finanziario da 24 miliardi di euro, la magistratura protesta contro un provvedimento definito “iniquo e punitivo” nei confronti della categoria. Scongiurati i tagli alla cultura. > DA PAG. 11 >PAG. 38 >PAG. 26 INTERNI Mafia, parla Ciampi: nel ’92 vicini al golpe >PAG. 20 POLITICA Sanità, profondo rosso verso la stangata fiscale >PAG. 64 CULTURA&SOCIETA’ L’angolo della cucina Se mangiare è un piacere PREVIDENZA Housing sociale, la Cnpr con il Governo Periodico di informazione - «Tariffa R.O.C.» Poste Italiane Spa. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1, Comma 1, Dbc Napoli. Euro 6,00 Luglio 2010

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Il numero di luglio 2010 della rivista Forumitalia

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LE TOGHE IN PIAZZACONTRO LA MANOVRA

Decreto finanziario da 24 miliardi di euro, la magistratura protesta contro un provvedimento definito “iniquo e punitivo” nei confronti della categoria. Scongiurati i tagli alla cultura. > DA PAG. 11

>PAG. 38>PAG. 26

INTERNI

Mafia, parla Ciampi:nel ’92 vicini al golpe

>PAG. 20

POLITICA

Sanità, profondo rossoverso la stangata fiscale

>PAG. 64

CULTURA&SOCIETA’

L’angolo della cucinaSe mangiare è un piacere

PREVIDENZA

Housing sociale,la Cnpr con il Governo

Periodico di informazione - «Tariffa R.O.C.» Poste Italiane Spa. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1, Comma 1, Dbc Napoli.

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Editoriale__Forum Italia 7

a manovra avrà un impatto com-plessivo dal 2010 al 2012 di 24,9miliardi con un effetto anche

sull’indebitamento 2010 di 6,5 milioni.E questo grazie alle misure fiscali, moltedelle quali partiranno quest’anno por-tando nuove entrate tributarie e contri-butive per 415 milioni. Insomma, ad onor del vero i dati fornitidal Governo al Parlamento con la rela-zione tecnica presentata in Senato nonfanno sorridere. Il piatto forte, oltre aitagli al pubblico impiego e alle autono-mie territoriali, si conferma la lotta all’e-vasione fiscale che, negli anni conside-rati, frutterà 20,3 miliardi. L’effetto sul-l’indebitamento netto sarà nel 2010 di6,54 milioni, mentre l’impatto sarà di12.036,23 milioni nel 2011 e di com-

plessivi 24.965,31 milioni nel 2012. Ilsaldo 2010 in particolare dipende da unrapporto entrate-uscite negativo per408 milioni compensato però da 415milioni di nuove entrate tributarie econtributive. La lotta all’evasione,secondo le previsioni, dovrebbe avereun impatto positivo sulla manovra eco-nomica: vale ai fini del deficit 5,3miliardi nel 2011 e 7,8 nel 2012. Ma se sisommano gli incassi previsti si arriva,dal 2010 al 2013 fino a 20,3 miliardi.Vediamo nel dettaglio alcune dellenovità introdotte: innanzitutto, gliaumenti dei pedaggi sulla rete autostra-dale Anas e sui raccordi autostradalipotranno scattare dal primo luglio. Dalprimo gennaio 2012, si prevede ilpedaggiamento diretto delle tratte auto-

stradali gestite da Anas al posto dei deitradizionali caselli. Arriveranno, poi, 20milioni da rimborsi elettorali, mentredalla Presidenza del Consiglio arrive-rebbero invece risparmi per 60 milionidi euro dei quali 50 dai tagli ai ministe-ri senza portafoglio. Ancora, in arrivo29 milioni dal taglio agli stipendi piùalti dei manager pubblici e verrà taglia-ta la spesa per i farmaci in ospedale di600 milioni.Le reazioni? Non positive, ma eraimpensabile il contrario. L’Anm,l'Associazione nazionale dei magistrati,ha scioperato e anche la Corte dei Contiha fatto sapere che intende unirsi allamobilitazione “in relazione alla mano-vra economica del governo che incidefortemente sugli stipendi dei magistrati,in particolare su quelli più giovani”. Imagistrati della Corte dei Conti sosten-gono che “le misure anticrisi sono lesivedell'indipendenza e dell'autonomia deimagistrati, perchè incidono sul mecca-nismo dell'adeguamento stipendiale eancor più gravemente, bloccano le pro-gressioni di carriera dei magistrati conminore anzianità di servizio”. Colpiti alcuore, e nel portafoglio, i magistrati siribellano. La retribuzione media deicirca 600 magistrati della Corte deiConti è di circa 76mila euro. Ancheloro, come gli esponenti delle istituzionie tutti gli italiani, hanno il dovere dicontribuire per uscire da uno dei perio-di più difficili della storia italiana. Dalcanto suo, il Governo ha un dovere,impostare la crescita per i tempi miglio-ri. La nottata, prima o poi, passerà. ■

>>> EDITORIALE

Sacrifici necessariTagli sì, ma anche crescita

DI EMILIA VELARDI COLASANTI

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SOMMARIO

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POLITICA

Sanità, profondo rossoVerso la stangata fiscaledi Erminio Pucci

Federalismo,c’è l’ok sul demanioLa Lega festeggiadi Caterina Rossini

INTERNI

La Busi sbatte la portaIl Tg1 perdeil suo simbolodi Michele Rastelli

“Nel ’92 vicinial Colpo di StatoOra la veritàsulle stragi”di Giovanni Perrella

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2266

EDITORIALE

Sacrifici necessariTagli sì, ma anche crescitadi Emilia Velardi Colasanti

PRIMO PIANO

Le toghe in rivoltadi Riccardo Menucci

Da Luca Montezemolosostegno al governodi Arturo Bianchi

Cultura, tagli sospesidi Claudio Siconi

Direttore responsabile Emilia Velardi Colasanti

Società editrice ForumItalia Edizioni s.c.r.l.Via Astura n. 2 - 00183 Roma

Direzione, redazione, amministrazione e pubblicitàVia delle Palme, 34 - 80017 Melito (Na) tel. 081/7116735 - 081/7117435fax 081/7103994 Redazione romana tel. 06/87908943

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PERIODICO D’ INFORMAZIONE

LUGLIO 2010

Giornale associatoall’Unione StampaPeriodica Italiana

8 Forum Italia__Sommario

Sommario__Forum Italia 9

CULTURA

&SOCIETA’

La Sardegna resta al topTutti pazzi per il Colostraidi Claudia Lucianelli

Fosso,tra verità e artificiodi Francesca Bruciano

Il critico buongustaio a cura di Giuseppe Giorgio

L’angolo della poesiadi Gianni Sardi

Lettere al direttore

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INSERTO

ELIFAB

“Allergie, attentialle muffeEcco tutti i nuovi pericoli”di Gianni Carratore

Dal peeling chimicorisultati senza precedentidi Forgione, Barbato,

De Natale, Sammarco

Psocare, una nuova ideaper combattere la psoriasidi Michele Bianchi

Laboratorio Acne,da Napoliparte una nuova sfidadi Gaetano Bartocci

III

VII

XI

XV

ATTUALITA’

Se la crisi influiscesui reati. In crescita estorsione e spacciodi Piero Antonini

Nuova culturadel costruire,la Celmacs è già prontadi Marina Raimondi

PREVIDENZA

Una rete di professionistiper la ripresa economicadi Ugo Masiello

Housing sociale, la Cnpr al fianco del Governodi Carlo Mancino

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SPECIALE

CAMPANIA

La distilleria Petronee l'arte del limoncellodi Mario Saccone

Donazione del cordone ombelicale, Lions in campodi Salvatore Viola

Opg di Aversa,l’Europa bacchetta l’Italiadi Carlo Mancino

Bandiere blu, acque pulite e tanto verdedi Alice Cantrelli

I settant’anni di GiglioUna vita per la famigliadi Caterina Martino

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XXII 7733

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CAPITALEFORUM

SEDE LEGALE: Via Ceneda, 39 - 00183 RomaAlbo coop. N. A186466 - Telefono 06/77205093

LLaa ccoommuunniiccaazziioonneesu mmisura pper vvoi

l parto è stato più travagliato delprevisto, ma alla fine il decretolegge che contiene la manovra da

24 miliardi di euro, dopo tre giorni dipassione, ha visto la luce. GiorgioNapolitano ha firmato la manovrafinanziaria, dopo che i tecnici diPalazzo Chigi sono intervenutitenendo conto delle osservazioni delColle, giudicando sufficienti i chiari-menti e le modifiche apportate il

giorno prima dal governo alla formu-lazione consegnata in prima versioneal Quirinale. Senza queste modifiche,a giudizio del presidente dellaRepubblica, l’emanazione sarebbestata impossibile. Subito dopo, ilCapo dello Stato ha lanciato unnuovo forte appello alla classe diri-gente politica a “superare sterili con-trapposizioni e dannosi particolari-smi”. Di fronte alle richieste del capo

dello Stato, il governo ha fatto buonviso. Berlusconi ha messo al lavoro ilsottosegretario Gianni Letta e le diffi-coltà sono state appianate. In primis,è stato eliminato l’elenco di 232 enticulturali privati ipso facto dei finan-ziamenti pubblici. La lista compren-deva alcune fra le più prestigiose isti-tuzioni e aveva suscitato la rivoltadegli interessati e dello stesso mini-stro della Cultura Bondi. Il taglio daapportare resta, ma a stabilire chi e inquale misura dovrà subirlo sarà ilministro competente sentiti gli esper-ti. Non è poco. E’ una modalità che vanello spirito che Napolitano suggeri-va: i “sacrifici” devono essere equi, ledecisioni chiare e comprensibili, epossibilmente condivise con le oppo-sizioni parlamentari. Napolitanospinge instancabilmente in questadirezione. In un messaggio inviato aiprefetti, ha ripetuto “l’auspicio che daparte delle classi dirigenti vi sia unoscatto di consapevolezza della neces-sità di un impegno condiviso persuperare sterili contrapposizioni edannosi particolarismi. Questo mododi interpretare la responsabilità pub-blica - ha aggiunto - è il miglior con-tributo per riaffermare, nel 150.modell’Unità d’Italia, le ragioni dell’uni-tà e dell’indivisibilità dellaRepubblica”. Il capo dello Stato è statoil primo a parlare apertis verbis dellainevitabilità di una dura manovra dicontenimento delle spese e di stabi-lizzazione dei conti pubblici. Il primoa usare la parola “sacrifici”, e a dire

Le toghe in rivoltaDI RICCARDO MENUCCI

La magistratura protesta contro un provvedimento“iniquo e punitivo” nei confronti della categoria.

Il presidente Napolitano ha firmato il decreto contenente la manovra correttiva da 24 miliardi.

>>> PRIMO PIANO

I

Primo piano__Forum Italia 11

che affinché siano accettate le misuredevono essere pienamente compren-sibili. Insomma, ognuno deve assu-mersi le proprie responsabilità. “IlPaese ha bisogno di una buonaAmministrazione che - ha detto ilPresidente ai prefetti - venga percepi-ta nella sua capacità di dare risposteconcrete alle esigenze e alle aspettati-ve più avvertite dalle popolazioni,attraverso l’azione di amministratorie funzionari pubblici improntata atrasparenza e sobrietà”.Il Quirinale quindi emana il decretosulla manovra che entra in vigore conuna serie di correzioni rispetto altesto varato “salvo intese” dalConsiglio dei ministri una settimanaprima. Esce dalla manovra, comeprevisto, lo stop delle “mini-provin-ce” sotto i 220mila abitanti e vienestralciata anche la “black list” dei 232enti culturali “vittime” dei tagli, ma ilministro dei Beni Culturali dovràcomunque farli “dimagrire” per 10,7

milioni, mentre sparisce l’Ente tea-trale italiano. Arrivano 18,5 milioninel 2010 per le celebrazioni dei 150anni dell’Unità d’Italia e il Tesoro siriserva la possibilità di differire l’ac-conto Irpef per il 2011 e il 2012. Ilpresidente del Consiglio SilvioBerlusconi non chiude alla possibilitàdi modifiche, ma a patto che gli even-tuali ritocchi non vadano a incideresui saldi di bilancio. Intanto Finitorna a criticare la sostenibilità eco-nomica del federalismo fiscale: “Sesiamo nelle condizioni finanziarie incui occorre assoluto rigore e control-lo della spesa - si è chiesto da SantaMargherita - avviare il federalismo ècompatibile con i conti?”. Per quantoriguarda le opposizioni, il leader delPd Pier Luigi Bersani ribadisce inogni caso la linea dura su un provve-dimento che giudica “contrario allaripresa, inconsistente dal punto divista delle riforme e aleatorio perquanto riguarda le prospettive di

controllo della spesa”. Sul piede diguerra anche l’Associazione naziona-le magistrati che dopo un incontrocon il sottosegretario alla presidenzadel Consiglio Gianni Letta, ha con-fermato lo sciopero contro i tagli aglistipendi delle toghe. Un testo che ilgovernatore di Bankitalia MarioDraghi, in linea con quanto dettoanche dalla presidente diConfindustria Emma Marcegaglia,definisce “inevitabile” ma timido sulfronte della crescita con “restrizionidi bilancio” che potrebbero incidere“sulle prospettive di ripresa a brevedell’economia italiana”. Il rigore eranecessario, spiega il ministro GiulioTremonti in un’intervista al“Corsera”, perché “senza la stabilitàfinanziaria i nostri Stati rischiano ilcrollo”. Un colloquio, quello del mini-stro con il giornale di Ferruccio DeBortoli, sul quale il sito dell’associa-zione di Luca di Montezemolo nonrisparmia il sarcasmo parlando deltitolare di via XX settembre comedell’ “imperatore dei marziani”. “Nontutti i popoli - ironizza E.J.Zamjatinnella home page di Italia Futura -sono fortunati come gli italiani chealla guida dell’Economia si ritrovanoun filosofo e non un semplice mini-stro”. Mentre l’Udc aspetta di vederele carte definitive, l’Idv già preannun-cia battaglia contro un intervento cheAntonio Di Pietro definisce “inutile edannoso” soprattutto per le fasce piùdeboli.I giudici non incrociavano le bracciada cinque anni. Ma ora i magistratiordinari tornano a scioperare e sta-volta lo fanno contro la manovra eco-nomica del governo, che giudicano“iniqua” e “punitiva” nei loro con-fronti e soprattutto nei riguardi deigiudici più giovani. Una protesta acui si sono associati anche le toghedei Tar che auspicano iniziativecomuni con tutte le altre magistratu-re. L’annuncio della linea dura è statadata al termine di un incontro che irappresentanti di tutte le magistratu-

12 Forum Italia__Primo piano

Il presidente della RepubblicaGiorgio Napolitanocon il premier Silvio Berlusconi.

Primo piano__Forum Italia 13

re hanno avuto con il sottosegretarioalla presidenza del Consiglio GianniLetta. “Non ci sono spazi di media-zione, siamo pronti allo sciopero”hanno dichiarato i verticidell’Associazione nazionale magistra-ti, preannunciando un’astensione dallavoro, accompagnata anche da altreforme di protesta, a cominciare dauno sciopero bianco. Una prospettivache impensierisce il governo: non èun caso che una nota di PalazzoChigi diffusa al termine dell’incontrosottolinea che Letta ha manifestato“particolare attenzione e preoccupa-zione per le questioni illustrate” daimagistrati, assicurando che “le rap-presenterà in tutte le sedi istituziona-li". Mentre il Pdl, con il portavoceDaniele Capezzone, giudica “grave” ladecisione dell’Anm, che “anziché con-tribuire con qualche sacrificio”, difen-de “una condizione privilegiata”. Per i

vertici dell’Anm si è trattato quasi diuna scelta obbligata, dopo che in unaprima istanza il “parlamentino” delletoghe aveva congelato lo sciopero e lealtre forme di protesta proprio invista dell’incontro con Letta e nellasperanza di un ripensamento delgoverno.Le toghe si erano rivolte anche alcapo dello Stato, inviandogli undocumento in cui tra l’altro sostene-vano l’incostituzionalità della mano-vra, perché “mina” la loro indipen-denza visto che tocca il meccanismodi adeguamento delle loro retribuzio-ni, che è stato previsto proprio perevitare che i giudici debbano contrat-tare con il governo di turno. Ma l’in-contro con il sottosegretario, accom-pagnato dalla notizia che GiorgioNapolitano aveva apposto la suafirma alla manovra, ha fatto capireche non c’erano più spiragli.

“Abbiamo preso atto della confermadi misure che giudichiamo inique eirragionevoli” ha riferito a fineincontro il presidente dell’Anm LucaPalamara, mentre il segretarioGiuseppe Cascini ha parlato di una“particolare volontà di punire lamagistratura italiana”. “Avevamodetto sin dall’inizio che siamo prontiad accettare i sacrifici necessari perfar fronte alla grave crisi, purchécaratterizzati dall’equità rispetto adaltre categorie. E invece, in questamanovra pagano in pochi, i magistra-ti più degli altri, e tra loro soprattuttoquelli più giovani”. Via, quindi, anchead altre forme di mobilitazione:assemblee negli uffici giudiziari eforme di sciopero bianco per “dimo-strare cosa avverrebbe se i magistratismettessero di sacrificarsi, svolgendoattività non dovute per far funzionarela macchina giudiziaria”. ■

ia libera dal governo alla manovra correttiva da 24miliardi di euro. Il profilo del provvedimento trovale opposizioni divise. Il Pd si riserva una valutazio-

ne attenta ma il primo giudizio del segretario Pier LuigiBersani non è lusinghiero: “E’ una manovra depressiva. E’solo un giro di specchi”. Secco anche il no dell’Italia deiValori che chiede di tornare alle urne, mentre l’Udc scegliela prudenza. Il Pdl non nasconde che per gli italiani si aprauna fase all’insegna dei sacrifici ma si dice convinto che lemisure siano “equilibrate socialmente e politicamente”.Certo questo non toglie che all’interno del governo e dellamaggioranza vi siano dei dubbi. Il Carroccio non nascon-de che gli interventi siano “molto duri” ma spiega di esse-re pronto a “fare sacrifici”. Anche perché, la fiducia inTremonti è “piena”. Eppure, attacca Bersani, contrariamen-te alle promesse il governo ha messo insieme solo “tagliindiscriminati” senza lasciare spazio a alcuna riformastrutturale e alcuna misura che abbia come obiettivo la cre-scita. Un giudizio che non vuole, è però il ragionamento,rappresentare una chiusura preventiva al confronto,soprattutto non dopo l’appello del presidente dellaRepubblica al dialogo. Posizioni interlocutorie che nonconvincono l’Italia dei Valori: “Sulla manovra - osservaAntonio Di Pietro - noi possiamo condividere solo le ele-zioni immediate per mandare a casa questo governobugiardo”.Difendere uniti il paese dagli attacchi della speculazioneinternazionale, perché l’Italia non è immune da una crisiche è stata sottovalutata. E’ l’appello di Luca Cordero diMontezemolo che, dismessi i panni della presidenza diConfindustria e della Fiat, parla come presidente della

Ferrari e della Fondazione Italia Futura. L’ex leader degliindustriali invita a “dare il massimo sostegno al governoper trovare risorse necessarie, urgenti, che auspico il piùcoraggiose possibili per difendere l’Italia dai mercati inter-nazionali, dalla crisi e dai rischi connessi”. “In questi dueanni - è il suo ragionamento - si è sottovalutata l’importan-za della crisi, pensando che l’Italia ne fosse immune e lamanovra di oggi, doverosa, necessaria e urgente, dimostrail contrario”. Lasciati da parte “tutti gli interessi di bottega”,Montezemolo invita i politici a “tagliare i costi della piùgrande azienda italiana”, la politica, composta da “180.000persone che costano 200 milioni di euro l’anno contro i 70milioni della Francia”. Ma soprattutto chiede di affrontarel’emergenza con “una grande coesione sociale che si deveraggiungere attraverso il coinvolgimento di maggioranza eopposizione, perché ne va di mezzo il nostro Paese”. Il pre-sidente del Cavallino Rampante punta poi il dito contro l’e-vasione fiscale: “Ogni euro che si raccoglie dall’evasionefiscale - scandisce - deve essere destinato a ridurre le tasse”.“Non ci voleva la Grecia - argomenta - per scoprire che lametà dei contribuenti dichiara di guadagnare meno di 15mila euro, se così fosse, non potrei mai vendere non solo leFerrari, ma neanche le Alfa Romeo”. “Non ci voleva laGrecia - ribadisce a mo’ di ritornello - per capire che lasituazione economica è difficile e il Paese è complicato,pieno di burocrazia, con pensioni e sanità che incidono inmaniera asfissiante sui nostri conti”. La manovra del governo fa leva sul “problema urgente delladifesa dei conti pubblici, ma con il taglio agli investimentinon pensa al futuro”. Da qui l’invito a tutti a “dare il massi-mo di supporto al governo, ciascuno facendo la propriaparte” e all’esecutivo di “liberare risorse per effettuare gliinvestimenti necessari”, con “il coraggio per affrontare unavolta per tutte i temi fondamentali del nostro Paese”.“Abbiamo sempre sperato nella riduzione delle tasse - con-clude - oggi non ci sono le condizioni per chiederlo, peròci sono le condizioni per chiedere meno spese e meno eva-sione”. In pratica una “riduzione del perimetro dello Statoche vada di pari passo con gli altri paesi europei, meno

Da Luca Montezemolosostegno al governoIl presidente della Ferrari: “Trovare risorsenecessarie e urgenti per difendere il Paese daimercati internazionali e dalla crisi”. I paletti diBerlusconi: nessun aumento delle imposte.

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DI ARTURO BIANCHI

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burocrazia per rendere il paese piùcompetitivo”. Nessuno, compresoGianni Letta, nasconde che si tratti diun intervento “duro, con sacrificipesanti”. Seppure, è la speranza, tem-poranei. Che d’altro canto sia unastrada obbligata è anche quanto sotto-linea lo stesso presidente dellaRepubblica, Giorgio Napolitano: “intutta Europa occorre ridurre il debitopubblico”, dice, e per farlo “occorro-no sacrifici distribuiti con equità tra icittadini”. Certo, aggiunge, sarebbeimportante che la maggioranza pren-desse decisioni “responsabilmente” ele opposizioni le “condividesse”. E‘equa e impegnativa’ sono anche leparole d’ordine con cui lo stato mag-giore del Pdl la descrive dopo averascoltato, per più di due ore, GiulioTremonti davanti alla Consulta eco-nomica del partito. E così sul testodella finanziaria elaborata da GiulioTremonti Silvio Berlusconi è pronto amettere la faccia soprattutto dopo i“miglioramenti” chiesti o forse impo-sti al ministro dell’Economia dal Pdl.Ciò che è certo, assicura il portavocedel premier e sottosegretario alla pre-sidenza del Consiglio Paolo Bonaiutiè che “non ci saranno quindi nuovetasse”. Si parte dall’assunto, spiegaBonaiuti, che “in un periodo di ridu-zione generale delle spese è giusto chechi guadagna di più dia un segnaleequo al Paese”. Ma si evitano, comeaveva assicurato anche il premierBerlusconi, interventi di “macelleriasociale”. Eppure la manovra diTremonti non convince l’opposizione.Il segretario del Pd Pier Luigi Bersanila definisce “un pasticcio”. Peggiodelle “peggiori previsioni”, commentail deputato del Pd Francesco Boccia.“Eravamo coscienti - conclude l’exministro del Welfare Cesare Damiano- che si sarebbe trattato di una mano-vra dura ma qui siamo di fronte ad unvero e proprio macello”. Berlusconi ha posto un unico paletto:nessun aumento delle imposte. Inputimmediatamente recepito dal titolare

di via XX settembre che da Bruxellesha ampiamente rassicurato in merito.La scure, ha promesso il ‘professore’ siabbatterà soprattutto sulla spesa pub-blica ed in particolare sui costi dellapolitica. Aspetto, quest’ultimo, forte-mente caldeggiato proprio dal pre-mier che non intende lasciare questotema alla Lega. E proprio i rapporticon il Carroccio rappresentano l’altronodo che il premier dovrà affrontare:Bossi teme che il federalismo, vera“bandiera” leghista, sia sacrificatosull’altare della crisi. Sul fronte inter-no al Pdl, lo stato dell’arte dei rappor-ti con Gianfranco Fini è immutato: il“grande freddo” resta nonostante itentativi dei pontieri (Ignazio LaRussa ha incontrato a lungo il finianoItalo Bocchino). Prova ne è il fatto chenessuno parla più dell’ufficio di presi-denza che avrebbe dovuto essere con-vocato per la fine di maggio. “E’ inu-tile vedersi se l’unico risultato è acui-re le divisioni”, spiega un “finiano” distretta osservanza. Quanto al rappor-to con l’Udc, il premier non sembradestinato a mosse clamorose. “Finchéc’è una maggioranza, si va avanti così:se poi, su un punto programmatico,dovessero mancare i numeri, allora il

dialogo con i centristi potrebbe subireun’accelerazione”, spiega uno strettoconsigliere del Cavaliere. I grattacapiche lo attendono, dunque, sonoparecchi. Eppure, l’atteggiamento delCavaliere appare cambiato: il pessimi-smo delle settimane precedenti sem-bra aver lasciato il posto ad un cautoottimismo. Il timore di nuove granegiudiziarie per il governo è semprepresente. Ma a confortarlo ci sono i sondaggi,letti da Maurizio Lupi nel salotto di“Porta a Porta”. Dati che dimostranouna sostanziale tenuta, visto che il suogradimento personale resta alto:62,8% contro il “consenso bulgaro del63,3%” da lui stesso rivendicato il 22aprile scorso. A perdere qualcosasono il governo (passato dal 48% al47%) e soprattutto il Pdl (sceso dal38,8 al 37%). Ma sono flessioni che il Cavaliere giu-dica fisiologiche dopo la tempestagiudiziaria. Numeri che gli fannotirare un sospiro di sollievo. Nel datoche lo riguarda, come ha confessato aun dirigente del Pdl, legge la provache gli italiani non gli hanno voltatole spalle ed anzi continuano a fidarsidi lui, del Pdl e del governo. ■

Giulio Tremonti.Il ministro dell’Economia

lla fine, la lista dei 232 istituti culturali, per i quali lamanovra aveva previsto dei tagli, è stata stralciata dalprovvedimento. Ma la prima versione del documen-

to aveva creato pesanti reazioni dal mondo della cultura, enon solo. Il Ministro dei Beni culturali Sandro Bondi sisente “esautorato” per quella lista che, per restare solo allaletteratura, cancella i nomi di Dante Alighieri ed AlbertoMoravia, passando per Alessandro Manzoni e GiovanniVerga, per approdare a Cesare Pavese e Mario Soldati. Nonha pietà la lista dei 232 istituti, fondazioni ed enti culturalifinita nel mirino dell’ultima finanziaria e guarda con indif-ferenza al patrimonio letterario come a quello dello spetta-

colo, mettendo ad esempio in discussione il festival dei duemondi di Spoleto a venti giorni dal via e la Quadriennale.Tanto che in molti, a partire dalla Fondazione Rossini diPesaro si sono appellati al presidente Napolitano. Eppure nelsito del Ministero dei Beni culturali si legge: “Gli IstitutiCulturali rappresentano un settore di particolare rilevanzaper la Direzione Generale per le Biblioteche, gli IstitutiCulturali e il Diritto d’Autore, in virtù della loro importanzaquali significativi centri di studio, di approfondimento e dipromozione culturale. Costituiscono centri di ricerca e dipromozione culturale e rappresentano elementi essenziali dipluralismo culturale”. E segue l’elenco in cui figurano quasi

Cultura, tagli sospesi

DI CLAUDIO SICONI

La lista dei 232 istituti viene stralciata dal documento. La prima versione aveva provocatopesanti reazioni, compresa quella del ministro Sandro Bondi, che si era detto “esautorato”dal provvedimento. Nell’elenco si va da Dante a Moravia, passando per Manzoni e Verga.

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tutti i nomi inseriti in un primo momento nell’allegato dellafinanziaria. E’ quindi comprensibile il dispetto del MinistroBondi che ha ripetuto con chiarezza: “Molti degli enti chefigurano in quell’elenco - aggiunge Bondi - vanno soppressi,ma alcuni come il Centro sperimentale di cinematografia, laTriennale di Milano, il Vittoriale, non possono in nessunmodo essere considerati lussi”. E aggiunge: “Avrei volutodecidere insieme: il ministero non doveva essere esautorato.Ora mi metterò al lavoro con i miei collaboratori per capirequali di quegli enti sono eccellenze e quali sono inutili. Mala scelta va fatta insieme”. Parole pesanti ma adeguate allavera e propria scure che con questa manovra cade sulle spal-le della cultura italiana. In molti sono con Bondi anche den-tro la maggioranza, mentre Pd e Idv a questo punto ne chie-dono le dimissioni. Le dimissioni di Bondi le chiede anche ilpresidente della Quadriennale Gino Agnese che si era dettaintenzionata a rinunciare al suo stipendio: “Non potendopiù contare sul contributo ministeriale, la Quadriennale diRoma potrà contare almeno sul mio stipendio, oltre che sulmio lavoro”. Ed ha aggiunto: “Però, come cittadino, consiglio al ministroBondi le dimissioni. Così platealmente esautorato, e questoegli ammette onestamente, come può restare al suo posto?Come più essere ancora interlocutore degli esponenti dellacultura italiana ed internazionale?”. L’elenco dei 232 nerisparmia ben pochi. C’è infatti la storica Società dantescaitaliana di Firenze, fondata nel 1888 a Palazzo Vecchio e cheebbe tra i suoi fondatori Carducci, Chiarini, Cantù,Nencioni e molti altri. C’è l’Associazione fondo AlbertoMoravia, voluta dalle sorelle, da Carmen Llera e DaciaMaraini dopo la sua scomparsa. C’è la FondazioneGiangiacomo Feltrinelli, istituto di valore internazionale. C’èl’Istituto di studi manzoniani di Milano, l’Ente nazionaleGiovanni Boccaccio, e il centro nazionale studi Leopardiani,per non parlare della Fondazione Verga e dell’Istituto studipirandelliani. “Si risparmia qualche milione di euro suglienti culturali quando però più soldi vengono spesi dalloStato per sorreggere un sistema che con la cultura non hanulla a che vedere. E’ una vergogna!”, commenta StefaniaCraxi, sottosegretario agli Esteri e parlamentare del Pdl,protestando per la cancellazione della fondazione intestataal padre, l’ex segretario del Psi Bettino Craxi.Rivolta, rassegnazione ma anche un errore: “il Vittoriale” ègià privato, dice il presidente Giordano Bruno Guerri che lovede inserito al numero 150. Il grido d’allarme più forteviene dagli istituti che vivono completamente del contribu-to statale, come il Centro sperimentale di cinematografia ela Cineteca nazionale. Il taglio, spiega il presidenteFrancesco Alberoni che lancia un appello al premier, “signi-fica smettere di insegnare e produrre cinema e soprattutto diconservarlo, buttando a mare migliaia di titoli che hannofatto la storia del cinema italiano”. Al presidente della

Repubblica Giorgio Napolitano si appella la FondazioneRossini di Pesaro. Anche perché si tratta di una fondazione“virtuosa, con bilanci in pareggio, spese ridotte all’osso enessuno spreco”. “C’è poco da commentare: questo è un attodi morte”. Così aveva accolto la notizia il direttoredell’Istituto e Museo di Storia delle Scienze di Firenze, PaoloGalluzzi. “Noi dallo Stato abbiamo un contributo di 1 milio-ne e 750 mila euro - aggiunge -. E’ metà del nostro bilancio”.Analogo grido d’allarme era venuto dall’Istituto degli studifilosofici di Napoli: “Un’offesa all’Italia e all’Europa che arri-va nel momento del massimo splendore di Palazzo Serra diCassano”, commentava con grandissima amarezza il fonda-tore Gerardo Marotta. A serio rischio anche il Museo stori-co della liberazione di Via Tasso a Roma, “è una forma diottusità amministrativa”, ha detto il presidente AntonioParisella, che ritiene “deprecabile la scelta politica di taglia-re sulla ricerca e sulla cultura, cosa che non avviene neglialtri paesi europei”. Nell’elenco anche l’Eti, la cui soppressio-ne “comporta la cancellazione di una componente fonda-mentale del sistema dello spettacolo dal vivo in Italia”, che ha28 dipendenti pubblici e 144 lavoratori con contratto dinatura privatistica tra Roma, Firenze e Bologna, spiegal’Ente teatrale italiano. “Quando si dice che bisogna rilancia-re il Paese si aggiunge sempre che occorre puntare sulla cul-tura e sulla ricerca. Poi, non si sa come, questi sono semprei settori pià colpiti quando c’è da tagliare”, argomentaCosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini-Nuova Antologia. “Dallo Stato noi prendiamo 50 mila euro,circa il 15% del nostro bilancio che per fortuna si basa sualtre entrate e altri contributi. Quindi non siamo a rischiocultura”. ■

Il “Vittoriale”. Era stato inserito nella listadei 232 istituti italiani ai quali applicare tagli

nella prima versione della manovra.

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>>> POLITICA

top all’utilizzo dei fondi Fas per ripianare i debiti delleregioni nella Sanità: chi non ha i conti a posto, dovràaumentare le tasse regionali. E’ questo il boccone

amaro che il governo ha riservato ai governatori di quattroregioni, Lazio, Campania, Calabria e Molise, ricevuti aPalazzo Chigi. Berlusconi non c’era: per un’indisposizione,non ha presieduto neppure il Consiglio dei ministri. C’erano,però, Tremonti e Fazio: Tesoro e Sanità. Quanto basta.Le quattro regioni ‘nel mirino’, tutte e quattro amministratedal centrodestra e tutte, tranne il Molise, fresche di rinnovodelle giunte dopo le elezioni di fine marzo, sono alle presecon pesanti piani di rientro. Insieme assommano un deficitstrutturale, accumulato nel tempo, di 3,7 miliardi di euro eper il solo 2009 hanno bisogno di 2 miliardi: un miliardo perla Calabria, 500 milioni di euro per la Campania, 420 milio-ni per il Lazio e 67 milioni per il Molise. Ma ora la possibili-tà di utilizzare i Fas, fondi europei per le aree sottoutilizzate,cade. Perchè “i Fas non sono un bancomat”, ha tagliato cortoFazio. Bisogna agire sul fisco, è la linea dettata dal governo.Una doccia fredda per i governatori. “E’ assurdo, iniquo eincomprensibile”, sbotta Michele Iorio, presidente del Molise.Bene il rigore, insomma, ma “bisogna chiarire quali sono idiritti del Molise e quali i suoi doveri”. “Abbiamo già le addi-zionali al massimo - aggiunge Renata Polverini, che guida lagiunta laziale - e comunque non riusciremmo a coprire quel-lo che si coprirebbe con il Fas”. Un aspetto, quest’ultimo, sucui ha posto l’accento anche Stefano Caldoro, Campania:“Qualunque ritocco delle aliquote sarebbe grave e insosteni-bile: abbiamo la tassazione più alta d’Italia. Inoltre nonpotrebbe mai coprire le risorse del Fas, e coprirebbe meno diun terzo della cifra necessaria” a risanare i conti. Certo,aggiunge con rassegnazione, “se questa è la condizione... Nonho un’altra opzione”. La situazione del debito è grave anche inCalabria. “C’è chi dice 2,1 miliardi, chi 1,1. Ho chiesto pro-prio ieri a Kpmg che ci dia in tempi stretti cifre e conteggi”,ha ammesso il presidente Scopelliti. Kpmg è l’advisor incari-

cato di ricostruire i conti della Sanità calabrese a partire dal2000 e di certificare il debito. E non ne è ancora venuta a capodel tutto. Colpa delle precedenti amministrazioni, diceScopelliti.Da qui alla fine di luglio saranno in cantiere tavoli tecnici traRegioni e Tesoro per definire la situazione. Chi tira un sospi-ro di sollievo sono Abruzzo e Sicilia: le soluzione presentateper uscire dal passivo hanno già avuto il via libera del gover-no. “In Abruzzo non aumenteremo le tasse”, assicura Chiodi.E c’è anche chi, forte di una situazione più stabile, dice cheoggi il governo “ha posto una pietra miliare”. E’ il caso diZaia, il leghista alla guida del Veneto. “La nostra regione ha iconti a posto”, assicura soddisfatto. E Formigoni dallaLombardia aggiunge: “Chi rompe paga” o meglio “chi ha ibuchi ripiani”.

Ecco i numeri nelle regioni a rischio.La sanità in ‘rosso’ rischia di presentare un conto salato ai cit-tadini di Lazio, Campania, Calabria e Molise. Queste 4 regio-

Sanità, profondo rossoVerso la stangata fiscale

LA STANGATA • DI ERMINIO PUCCI

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Il premier Berlusconi ha riservato il “boccone amaro”ai presidenti di Lazio, Campania, Calabria e Molise.

Stop all’utilizzo dei fondi Fas per ripianare i debiti delleRegioni: chi non ha i conti a posto, aumenterà le tasse.

Politica__Forum Italia 21

ni hanno sul groppone un disavanzo ‘storico’ che ammonta a3,7 miliardi di euro, di cui 1,6 in capo al Lazio, secondoquanto emerso nel tavolo tecnico Regioni-Tesoro di finemarzo. E ora, per rimettere a posto i conti potrebbero esserecostrette ad aumentare le tasse, come chiesto dal governo. Il disavanzo strutturale delle 4 regioni è di circa 3,7 miliardi.In questa somma rientrano le perdite 2009 e quelle accumu-late in precedenti esercizi. Per il solo 2009 servirebbero circa2 miliardi. Dove prendere i soldi? Sul tappeto c’era la possibi-lità, prevista dall’ultimo Patto per la salute, di attingere aifondi Fas, finanziamenti europei destinati alle regioni perinfrastrutture. Ma il governo ha indicato anche un’altra stra-da: ritoccare le aliquote regionali di Irpef e Irap. Una tassa,quest’ultima, tutta regionale e il cui gettito va quasi intera-mente a copertura della spesa sanitaria.Già l’ultima finanziaria, in realtà, ha previsto un aumentodelle tasse per le regioni con la sanità in deficit che si vedanobocciare il piano di rientro. Se lo squilibrio è pari o superio-re al 5%, dice la manovra, e il piano di rientro non passa leverifiche, scatta un aumento di 0,15 punti percentuali perl’addizionale Irpef e di 0,30 punti percentuali per l’aliquotaIrap.LAZIO - Il risultato di gestione 2009 è negativo per 1,4miliardi che sommati al trascinamento di una perdita 2008 dicirca 180 milioni, porta il disavanzo totale a circa 1,6 miliar-di. Dopo le coperture straordinarie derivanti da fiscalitàaggiuntiva regionale, fondo transitorio e risorse regionali ildisavanzo di gestione 2009 si aggira su 420 milioni.MOLISE - Il risultato di gestione 2009 è negativo per circa 80milioni di euro, che sommato al trascinamento di una perdi-ta 2008 di circa 30 milioni porta il disavanzo a 110 milioni.Dopo le coperture straordinarie effettuate con la fiscalitàaggiuntiva regionale e il fondo transitorio, il disavanzo digestione 2009 si è portato a circa 67 milioni.CAMPANIA - Il risultato di gestione 2009 è negativo di circa770 milioni, che sommato al trascinamento di una perdita2008 di circa 223 milioni, porta il disavanzo a circa unmiliardo. Tenuto conto delle coperture straordinarie deri-vanti dalla fiscalità aggiuntiva regionale e dal fondo transito-rio, il disavanzo di gestione 2009 è di circa 500 milioni.CALABRIA - Il risultato di gestione 2009 è sotto di circa 120milioni di euro che, tenendo conto del ribaltamento su taleanno dei risultati negativi degli anni precedenti 2006, 2007 e2008, porta ad un complessivo disavanzo 2009 di circa 1.000milioni di euro. Kpmg, l’advisor incaricato di ricostruire lasituazione contabile dal 2000 in poi, deve ancora presentareuna certificazione conclusiva del debito.

Il rischio stangata.Una mini stangata di 30 euro per l’addizionale Irpef chepagheranno tutti i contribuenti. Alla quale va aggiunto unaggravio dell’Irap, l’imposta pagata da chi ha un’attività pro-

duttiva, che sarà ancora più pesante: per un lavoratore auto-nomo l’aumento viaggia sui 95 euro e per le società di perso-ne sarebbe in media di circa 250 euro, per le grandi impresepotrebbe essere a tre zeri. Il “conto”, se per un cittadino sim-plex si fermerebbe a 30 euro, potrebbe salire a 120 per unlavoratore autonomo, e a circa 300 euro per una piccolaimpresa.E’ questo il risultato dell’aumento “automatico” che potrebbescattare nelle 4 regioni che, non riuscendo a riportare inequilibrio i propri conti sanitari, potrebbero ora dover ade-guare le due loro maggiori imposte: Irap e addizionale Irpef.L’ultima legge finanziaria contiene infatti il ‘Patto per laSalute”. In caso di disavanzo sanitario scatta automaticamen-te un aggravio dell’addizionale regionale Irpef di 0,15 puntipercentuali e dell’Irap di 0,30 punti percentuali. Per chi sforasulla Sanità non vale più il blocco dell’addizionale Irpef enemmeno il tetto all’Irap che è del 4,82% e che ora potràquindi salire al 5,12%. Le regioni che potrebbero essere inte-ressate all’aumento sono Calabria, Campania, Lazio e Molise.L’imposta Irpef, invece, viene pagata da tutti i contribuentiresidenti nella regione e si somma alle normali aliquoteapplicate dal “fisco statale”. Poiché, in base alle ultime dichia-razioni dei redditi, gli italiani indicano una media di 18.677euro di reddito, l’incremento di 0,15% percentuali significaun rincaro di poco inferiore ai 30 euro. Tutte e quattro leregioni interessate applicano un’aliquota che è ora dell’1,40%e che quindi salirebbe a 1,55%. Le altre regioni, invece, nonpotranno variare le loro aliquote, “congelate” dalle ultimefinanziarie. ■

Renata Polverini.E’ la governatrice del Lazio. Nell’altrapagina, a sinistra, il presidente dellaCampania Stefano Caldoro.

a Lega incassa il via libera defi-nitivo al primo dei decreti attua-tivi del federalismo fiscale, quel-

lo sul demanio. Con il varo delConsiglio dei ministri e la pubblica-zione nella Gazzetta Ufficiale in lineacon il ‘timing’ previsto dalla leggedelega, la prima tappa della riformafederalista va in porto. “Un passoimportante”, aveva commentato il lea-der del Carroccio Umberto Bossi. Sicongratula il ministro della PubblicaAmministrazione Renato Brunettache si dichiara un “fautore” del federa-lismo fiscale che “responsabilizza, farisparmiare e porta ai costi standard”.Un federalismo che ricorda il presi-dente del Senato Renato Schifani,“deve essere solidale”.Fa discutere, però, l’intesa tra il mini-stro della Semplificazione RobertoCalderoli, ‘padre’ della riforma, el’Italia dei Valori che ha portato a unvoto favorevole del partito di Di Pietrosul parere sul decreto sul demanionella ‘bicameralina’ per il federalismo.Calderoli e l’ex pm hanno annunciatoin una conferenza stampa l’accordo

raggiunto. Una ‘mossa’ poco gradita alPdl. “Non ci è piaciuta proprio”, dicesenza mezzi termini il capogruppo delPdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto,anche perché, aggiunge “pensiamoche il dialogo vada ricercato con l’Udce con i settori più ragionevoli delPartito Democratico”. Anche se ilSenatur Bossi ribadisce che ribadisce“l’ingresso dell’Udc nel governo allaLega non piace”.Il Pd con un’intervista del capogruppoa Montecitorio, Dario Franceschini,spiega le ragioni che lo hanno portatoalla fine a un voto di astensione. Si ètrattato, puntualizza Franceschini inreplica all’accusa di Di Pietro di unatteggiamento alla “né carne né pesce”da parte del Pd, di una “meditata scel-ta politica” e non “un modo di sceglie-re tra due linee opposte”. Una sceltache, sottolinea Franceschini, è legataanche al riconoscimento che la bica-meralina per l’attuazione del federali-smo fiscale “è purtroppo l’unica sedein cui sopravvive un flebile rapportotra maggioranza e opposizione”.Insomma una decisione che guarda

anche alle prossime tappe del federali-smo, a partire dal decreto attuativosull’autonomia impositiva degli entilocali.Di Pietro, però, va ancora all’attacco diun Pd che sul federalismo si è dimo-strato “un pachiderma” che “nemme-no questa volta è riuscito a svegliarsi”.Intanto anche i Verdi, protestando alPantheon vestiti da Banda Bassotti,etichettano il federalismo demanialecome un regalo agli speculatori cheporterà nel Belpaese “trecento milionidi metri cubi di cemento”. E nonrisparmiano critiche a Di Pietro per ilsì del suo partito al testo sul demanio.“Di Pietro - attacca il leader del parti-to, Angelo Bonelli - provi vergogna: senon ci fosse Berlusconi potrebbebenissimo fare il ministro in un gover-no di destra”.

Ecco il federalismo demaniale.Spiagge, laghi, fiumi, caserme. Il fede-ralismo demaniale porta in dote alleregioni e agli altri enti locali un riccopatrimonio di beni. Ecco, in pillole,che cosa prevede il decreto attuativo

Federalismo,c’è l’ok sul demanioLa Lega festeggia

LA SVOLTA • DI CATERINA ROSSINI

In dote alle Regioni e agli altri enti locali un patrimoniomolto ricco di beni. Ma per completare il cammino sarànecessario attuare un pacchetto di provvedimenti.

Il partito di Bossi incassa il via libera definitivo alprimo dei decreti attuativi: fondamentale l’appoggiodell’Italia dei Valori, Pdl e Pd protestano.

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varato definitivamente dal governo. LO STATO CEDE BENI, ENTRO 6MESI LA LISTA: Entro 6 mesi dall’en-trata in vigore il governo presenta lalista dei beni di cui lo Stato intendedisfarsi. I Comuni hanno un mese ditempo per richiedere i beni ai qualisono interessati,indicando anche unpiano per la loro valorizzazione. Tra ibeni trasferibili ai comuni ci sonocaserme, edifici pubblici, porti indisuso e aeroporti di interesse locale oregionale. Ogni due anni vengonoredatti nuovi elenchi. COMMISSARIATI ENTI CHE ‘MAL-TRATTANO’ BENI: Passibili di com-missariamento gli enti che non rispet-tano gli obiettivi di valorizzazione deibeni indicati nella domanda di acqui-sizione. CHI HA CONTI IN ROSSO RESTAALL’ASCIUTTO: Nessun bene vienetrasferito alle autonomie con i conti inrosso. VENDITE A RIDUZIONE DEBITO:I Comuni possono rivendere un benetrasferito dallo Stato, ma solo se c’è l’okdell’Agenzia del Demanio. Le risorsederivanti dalle vendite vanno per il75% alla riduzione dei debiti; il restan-te il 25% finisce nelle casse dello Stato:servirà a pagare gli interessi sui titolidi Stato. LAGHI E FIUMI ALLE REGIONI: Ildemanio idrico-maritimo viene tra-sferito in blocco. Le spiagge vannodirettamente alle regioni, come anchei fiumi che scorrono in una sola regio-ne. Il Po, l’Adige, il Tevere, fiumi inter-regionali, restano statali. Regionalianche i laghi; quelli che bagnanosponde di più regioni, come il Lago diGarda, sono invece “cedibili” se c’èun’intesa tra le regioni interessate.Laghi come quello di Albano, “chiusi eprivi di emissari di superficie” vannoalle province.MINIERE A PROVINCE: Miniere eloro “pertinenze” alle province maescludendo i giacimenti petroliferi e digas e i siti di stoccaggio di gas natura-le.

SEDI CAMERA E SENATO RESTA-NO STATALI: Oltre al Quirinale,anche i palazzi delle Camere, e quellidegli organi di rilevanza costituziona-le (Corte Costituzionale, Csm, Cnel),vengono esclusi dai trasferimenti.Fuori dai trasferimenti anche i parchie le riserve naturali, le grandi arteriestradali, le ferrovie e il comparto ener-gia.POSSIBILE TRASFERIMENTODIPENDENTI PUBBLICI: Il testoprevede la possibilita che al trasferi-mento di funzioni possa corrisponde-re il “trasferimento del personale perevitare duplicazione di funzioni”.

Le prossime tappe.Tre decreti attuativi e una relazione suicosti. Per completare il cammino delfederalismo fiscale, il governo dovràpresentare, prima della fine dell’anno,

un pacchetto di provvedimenti cheaffiancheranno quello sul federalismodemaniale. Entro il 30 luglio il gover-no dovrà presentare una relazione alparlamento nella quale saranno indi-cate nel dettaglio le prossime tappedella riforma federale. Il governo si èimpegnato a inserire nella relazioneun capitolo sui costi del federalismo,nel quale saranno fornite le previsionisulle ricadute della riforma federalesui conti pubblici. Il decreto conterràuna riforma del sistema tributario deicomuni. Attualmente, in capo aicomuni, ci sono 13 tra tributi e canonilocali e 4 addizionali comunali. Ildecreto, infine, riguarderà il capitolodei tributi regionali, che attualmentecomprende 11 imposte, tre addiziona-li e tre compartecipazioni a tributi era-riali. Dovranno essere indicati tutti icosti standard. ■

Umberto Bossi.Leader della Lega Nord.

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aria Luisa Busi sbatte la portae dice addio alla conduzionedel Tg1, perché non si ricono-

sce più in una testata “parziale e diparte”. Il suo direttore AugustoMinzolini respinge l’accusa di fare ungiornale fazioso ma dice che aveva giàpensato di spostare la conduzione

della giornalista all’edizione delle 13,in vista di un restyling del Tg. Il casoapre un dibattito politico: se la mag-gioranza difende il direttore del Tgdella rete ammiraglia, l’opposizionechiede al Cda, al presidente e al diret-tore generale della Rai di intervenire.Paolo Garimberti definisce l’accaduto

“un segnale preoccupante” spiegandodi aver sollevato anche ieri “per l’enne-sima volta” in Cda “la questione dellaqualità dell’informazione Rai, segnata-mente nei telegiornali”.La bomba Busi scoppia di buon matti-no: la giornalista, annuncia l’addio inuna lettera di tre cartelle e mezzo al

Il direttore Minzolini respinge le accuse: “Giornalefazioso? No, ma l’avrei spostata all’edizione delle 13”.

La Busi sbatte la portaIl Tg1 perde il suo simboloLa giornalista rinuncia alla conduzione e si dimette:“Non mi riconosco più in una testata di parte”.

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L’ADDIO • DI MICHELE RASTELLI >>> INTERNI

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suo direttore e al Comitato di Redazione e per conoscenzaai vertici aziendali. La decisione di affiggerla in bacheca èstata del Cdr del Tg1 e la Busi l’aveva lasciata prima allasegretaria del direttore che non era in sede. Nella missivaspiega come un l’unico “strumento” che ha un conduttoreper difendere le sue prerogative professionali, è quello di“togliere la sua faccia” dal video. L’affondo è esplicito: “Carodirettore - scrive - considero la linea editoriale che hai volu-to imprimere al giornale una sorta di dirottamento, a causadel quale il Tg1 rischia di schiantarsi contro una definitivaperdita di credibilità nei confronti dei telespettatori”. Astretto giro arriva la replica di Minzolini “il mio telegionalenon è mai stato di parte, ho sempre dato voce a tutti e gliascolti mi hanno dato ragione. Non condivido neanche unariga della sua lettera”. Spiega quindi, come nell’ambito dellarinnovamento del telegiornale nei giorni scorsi aveva“ragionato” con la direzione dell’ufficio del personale sull’e-ventualità di spostarla all’edizione delle 13. Rinnovamentospiega “del quale deve far parte anche la scelta di un nuovovolto per l’edizione del tg delle 20”. L’abbandono arriva dopouna serie di scontri con Minzolini. L’ultimo il primo aprilescorso quando la giornalista concesse un’intervista aRepubblica in cui criticava la decisione, presa dal direttore,di rimuovere tre conduttori storici deltelegiornale. Busi definiva la sostitu-zione dei tre una ‘rappresaglia’ controcoloro che non avevano firmato la let-tera a favore del direttore sul casoMills. Minzolini, il giorno dopo l’in-tervista, aveva inviato alla Busi unalettera di contestazione formale pernon aver chiesto alla Rai l’autorizza-zione per l’intervista. Alla lettera Busirispose rivendicando il diritto, sancitodalla Costituzione e dallo Statuto deilavoratori, a esprimere liberamente ilsuo pensiero, tanto più in veste diconsigliere nazionale dellaFederazione nazionale della stampa.Poi la rinuncia alla conduzione.“Dove dove sono le donne e gli uomi-ni che hanno perso il lavoro? Dov’èquesta Italia che abbiamo il dovere diraccontare? Quell’Italia esiste. Ma ilTg1 l’ha eliminata”.Secondo la rappresentanza sindacaledel Tg1 “testimonia il suo disagio equello che attraversa una parte dellaredazione sull’indirizzo che Minzoliniha fatto prendere al Tg1”.A ruota le prese di posizione dei con-siglieri di amministrazione di mino-

ranza: Nino Rizzo Nervo dice “adesso basta. Devono inter-venire il presidente e il direttore generale con urgenza sullasituazione che si è creata al Tg1”. Per Giorgio Van StratenMinzolini “ha trasformato il Tg1 in una velina governativae in un ricettacolo di pseudo-notizie”. Forte condanna arri-va dal Pd e Idv “al Tg1 - spiega la presidente del Pd RosyBindi - si sta consumando una profonda lacerazione, conuna grave perdita di credibilità. E’ necessario e urgente unintervento del presidente della Vigilanza Rai”. Per AntonioDi Pietro “è inammissibile ciò che sta accadendo in Rai:giornalisti dalla schiena dritta mortificati e penalizzati perfar posto alle pecorelle telecomandate da Palazzo Grazioli”.Al contrario il consigliere Rai di maggioranza AntonioVerro considera “non condivisibili” le motivazioni addottedalla giornalista e si augura ‘’che non siano strumentali aqualche altro ragionamento di tipo politico”. DifendeMinzolini anche il vice presidente della commissione diVigilanza Giorgio Lainati, che, dice “ha tutto il diritto didecidere una linea”. Alla fine di una delle più lunghe giorna-te della sua vita, la giornalista si reca alla presentazione dellibro di Giulio Borrelli, ex direttore del Tg1: “Dobbiamoricordarci sempre che le redazioni restano e i direttori pas-sano”. ■

Augusto Minzolini.Direttore del Tg1. Nella pagina asinistra la storica presentatricedel giornale, Maria Luisa Busi.

ggi non esito a dirlo, ebbi paura che fossimo a unpasso dal colpo di Stato”. Carlo Azeglio Ciampi, presi-dente del Consiglio nel ’92, ricorda la notte del “27

luglio” (quando ci furono le bombe a Milano e a Roma) edice che ora il Paese “ha diritto di sapere” sapere chi ordinòquelle stragi” per “evitare che quella stagione si ripeta” e per-ché “senza verità non c’é democrazia”. “Ricorso come fosseadesso quel 27 luglio - dice - a mezzanotte mi informaronodella bomba di Milano. Chiamai subito Manzella a PalazzoChigi. Mentre parlavamo udimmo un boato in diretta: era l’e-splosione della bomba di San Giorgio al Velabro. Arrivai aPalazzo Chigi all’una e un quarto, alle tre convocai lo Statosupremo di difesa. Alle 4 parlai con Scalfaro al Quirinale e glidissi ‘presidente dobbiamo agire’. Il golpe, grazie a Dio, non cifu”. Ciampi non sa dare “risposte” sulla mano dietro le stragi,anche se, dice, “parlano gli avvenimenti di quel periodo.Parlano i fatti di allora, che sono quelli richiamati da Grasso.Il procuratore antimafia dice la verità, e io condivido piena-mente le sue parole”.

L’intervista di Ciampi.“Non c’è democrazia senza verità. Questo è il tempo dellaverità. Chi c’è dietro le stragi del ‘92 e ‘93? Chi c’è dietro lebombe contro il mio governo di allora? Il Paese ha il dirittodi saperlo, per evitare che quella stagione si ripeta...”. CarloAzeglio Ciampi ha chiesto al governo e al presidente delConsiglio di rompere il muro del silenzio, di chiarire inParlamento cosa accadde tra lo Stato e la mafia in uno deipassaggi più oscuri della nostra Repubblica. L’ex presidentenon si sottrae a una riflessione e, prima ancora, a un ricordodi quei terribili giorni di quasi vent’anni fa. “Chi armò lamano degli attentatori? Fu solo la mafia, o dietro CosaNostra si mossero anche pezzi deviati dell’apparato statale,anzi dell’anti-Stato annidato dentro e contro lo Stato? E per-ché, soprattutto, partì questo attacco allo Stato? Tuttora iostesso non so capire... “. Il ricordo di Ciampi è vivissimo. E ilpresidente emerito, all’epoca dei fatti presidente del Consigliodi un esecutivo di emergenza, che prese in mano un Paesesull’orlo del collasso politico (dopo Tangentopoli) e finanzia-rio (dopo la maxi-svalutazione della lira) non esita ad azzar-dare l’ipotesi più inquietante: l’Italia, in quel frangente,rischiò il colpo di Stato, anche se è ignoto il profilo di chi ordìquella trama. “Il mio governo fu contrassegnato dalle bombe.Ricordo come fosse adesso quel 27 luglio, avevo appena ter-minato una giornata durissima che si era conclusa positiva-mente con lo sblocco della vertenza degli autotrasportatori.Ero tutto contento, e me ne andavo a Santa Severa per qual-che ora di riposo. Arrivai a tarda sera, e a mezzanotte miinformarono della bomba a Milano. Chiamai subito PalazzoChigi, per parlare con Andrea Manzella che era il mio segre-tario generale. Mentre parlavamo al telefono, udimmo unboato fortissimo, in diretta: era l’esplosione della bomba diSan Giorgio al Velabro. Andrea mi disse “Carlo, non capiscocosa sta succedendo...”, ma non fece in tempo a finire, perchécadde la linea. Io richiamai subito, ma non ci fu verso: lecomunicazioni erano misteriosamente interrotte. Non esito a

“Nel ’92 vicini al Colpo di StatoOra la verità sulle stragi”

LA RIVELAZIONE • DI GIOVANNI PERRELLA

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“Attentati, il Paese ha diritto di sapere: senza verità non c’è democrazia. Chi c’era dietro le bombe?”.

L'ex presidente della Repubblica Ciampi e la nottedel 27 luglio: “A Scalfaro dissi: dobbiamo reagire”.

Oscar Luigi Scalfaro.All’epoca dei fatti era alQuirinale.

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dirlo, oggi: ebbi paura che fossimo a un passo da un colpo diStato. Lo pensai allora, e mi creda, lo penso ancora oggi... “.Resta da capire per mano di chi. Su questo Ciampi allarga lebraccia. “Non so dare risposte. So che allora corsi come unpazzo in macchina, e mi precipitai a Roma. Arrivai a PalazzoChigi all’una e un quarto di notte, convocai un Consigliosupremo di difesa alle 3, perché ero convinto che lo Statodovesse dare subito una risposta forte, immediata, visibile.Alle 4 parlai con Scalfaro al Quirinale, e gli dissi “presidente,dobbiamo reagire”. Alle 8 del mattino riunii il Consiglio deiministri, e subito dopo partii per Milano. Il golpe non ci fu,grazie a dio. Ma certo, su quella notte, sui giorni che la pre-cedettero e la seguirono, resta un velo di mistero che è giun-to il momento di squarciare, una volta per tutte”. Non furo-no, dunque, stragi di mafia, ed anzi, sulla base delle inchiestesi dovrebbe smettere di definirle così. Furono stragi di un“anti-Stato”, ancora tutto da scoprire. E Ciampi aggiunge undubbio: “Perché a un certo punto, poco dopo la nascita delsuo governo, le stragi cominciano? E perché, a un certopunto, dopo gli eccidi di Falcone e Borsellino, le stragi fini-scono? Perché la mafia comincia a mettere le bombe? Perchéla mafia smette di mettere le bombe?”.

L’attacco di Grasso.“Nel ‘93, Cosa nostra ebbe in subappalto una vera e propriastrategia della tensione che ebbe nelle bombe di Roma,Milano e Firenze soltanto il suo momento più drammatico.Ma ci sono tanti altri episodi da ritirare fuori e rileggere

insieme”. Nel giorno in cui il Csm lo conferma all’unanimitàprocuratore nazionale antimafia per altri quattro anni, PieroGrasso rilegge così, alla vigilia del diciassettesimo anniversa-rio della strage dei Georogofili, quella tremenda stagione disangue sulla quale oggi sembra timidamente alzarsi il veloche ha fino ad ora protetto gli uomini degli apparati istituzio-nali. Agenti che, tra il ’92 e il ’94, furono in qualche modopartecipi dei piani di terrore la cui strategia - hanno sempreaffermato le Procure titolari dei vari fascicoli di indagine -non fu certamente solo di Cosa nostra. Davanti ai rappresen-tanti dell’associazione dei familiari delle vittime deiGeorgofili, Grasso ha affermato che le stragi del ’93 furonofatte, sostanzialmente, per spianare la strada a “nuove entitàpolitiche” nel momento in cui Tangentopoli aveva appenasegnato la fine dei grandi partiti, dalla Dc al Psi. “L’attentatoal patrimonio artistico e culturale dello Stato - ha spiegato ilprocuratore nazionale antimafia rispondendo alle domandedegli studenti dei licei - assumeva una duplice finalità: orien-tare la situazione in atto in Sicilia verso una prospettiva indi-pendentista, sempre balzata fuori nei momenti critici dellastoria siciliana, e organizzare azioni criminose eclatanti che,sconvolgendo, avrebbero dato la possibilità ad un’entità ester-na di proporsi come soluzione per poter riprendere in pugnol’intera situazione economica, politica, sociale, che venivadalle macerie di Tangentopoli. Certamente - ha detto ancoraGrasso - Cosa nostra, attraverso queste azioni criminali hainteso agevolare l’avvento di nuove realtà politiche che potes-sero poi esaudire le sue richieste”. ■

Carlo Azeglio Ciampi.Ex Presidente dellaRepubblica, nel 1992era presidente delConsiglio.

30 Forum Italia__Attualità

Aumentano anche lesioni, scippi e rapine. L’avvocatoDi Monda: “Così aiutiamo le forze dell’ordine”.

Se la crisi influisce sui reatiIn crescita estorsione e spaccioA Napoli presentati i dati relativi al 2009 elaboratidall’Osservatorio sulla criminalità: cifre preoccupanti.

IL RAPPORTO • DI PIERO ANTONINI

paccio di sostanze stupefacenti,estorsioni e lesioni in forteaumento, scippi e rapine in

netto calo.Sono questi i dati che emergono dall’a-nalisi fatta dall’Osservatorio sulla cri-minalità a Napoli, creato da due asso-ciazioni civiche, sulla base delledenunce e dell’attività delle forze del-l’ordine relative all’anno 2009. Rispettoai dodici mesi precedenti, lo spaccioin città è aumentato del 30%, le lesioni

del 70%. L’estorsione, dal 2007, è inve-ce cresciuta del 300%. Tra i reati indiminuzione c’è lo scippo che, rispettoa 24 mesi fa, è calato del 90%. Nellezone “bene” della città spiccano i datirelativi alla prima e alla quinta muni-cipalità, dove le lesioni sono aumenta-te rispettivamente del 70% e del 180%,gli scippi sono diminuiti del 55% edell’80%; Chiaia-Posillipo ha vistocrescere le estorsioni (+70%) e i furti(+75%), mentre il quartiere del

Vomero ha registrato un +200% nellaricettazione. L’unica municipalitàdove lo spaccio di sostanze stupefa-centi è in calo è la quarta (SanLorenzo, Vicaria, Poggioreale e zonaindustriale), mentre questo tipo direato è il dominatore incontrastatodelle attività illegali a Scampia, dove ècresciuto del 310% e rappresental’81% dei reati che si commettono inzona. La terza municipalità (Stella-SanCarlo all’Arena) è il regno della ricet-tazione (+350%), seguita da Soccavo-Pianura che ha registrato un +250%nello stesso tipo di reato. La contraffa-zione è cresciuta a Ponticelli, Barra,San Giovanni (+250%), aSecondigliano (+200%) e nella zonadel porto (+120%). La sesta municipa-lità è anche il luogo dove le estorsionisono aumentate del 310% rispetto aidodici mesi precedenti, mentre rapinee scippi sono calati rispettivamentedel 50% e del 70%. “I dati raccolti dall’Osservatorio sullacriminalità evidenziano come la crisieconomica stia influendo anche sullatipologia dei reati commessi a Napoli.Assistiamo, nel 2009, a un aumento dicrimini quali estorsione e ricettazione,che garantiscono una maggiore cer-tezza nel recupero di denaro rispetto ailleciti predatori come scippi, rapine efurti, in costante calo”, ha detto l’avvo-cato Raffaele Di Monda, presidentedell’organismo, nel corso della confe-renza stampa di presentazione dei dati

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>>> ATTUALITÀ

elaborati dall’Osservatorio sulla crimi-nalità promosso dall’associazione“L’Ego di Napoli” e da “Pin -Programma Innovazione Napoli”. “Lacostante crescita di un reato ‘redditi-zio’ come lo spaccio di sostanze stupe-facenti, - ha aggiunto Di Monda -, peresempio, nella municipalità 8(Piscinola, Marianella, Chiaiano,Scampia) tocca l’81%, con un aumen-to di 61 punti percentuali rispetto al2008. Dati di questo tipo saranno diausilio alle forze dell’ordine, chepotranno rapportare i loro interventi aseconda della tipologia di reato piùdiffusa nei quartieri della città”.“Il sensibile aumento del reato dispaccio di stupefacenti, soprattutto nelquartiere di Scampia, è direttamentecollegato alle metodologie illecite

della criminalità locale”, ha sostenutodal canto suo Francesca Fava, viceque-store di Napoli. “Negli ultimi tempi -sottolinea il vicequestore Fava - abbia-mo registrato anche una maggiorecollaborazione da parte dei cittadininella denuncia di alcuni tipi di reaticome i furti d’auto”.Il capitano Federico Scarabello, delcomando provinciale dei carabinieridi Napoli ha evidenziato come “inquesti ultimi mesi ci sia stata una cre-scita delle denunce per lesioni. Ciò èprobabilmente correlato a una mag-giore consapevolezza dei propri dirittida parte delle donne, in seguito all’in-troduzione del reato di stalking”.“L’attività di repressione del reato dicontraffazione - ha, invece, spiegato ilcapitano Danilo Toma, del comando

provinciale della Guardia di Finanzadel capoluogo partenopeo - si sta con-centrando sui luoghi di produzione diabbigliamento e accessori falsificati,molto diffusi in tutta la Provincia diNapoli”.Secondo il maggiore Salvatore Grecodel comando della Polizia Municipaledi Napoli, “il calo di reati di tipo pre-datorio è collegato anche a una mag-giore presenza sul territorio delleforze dell’ordine. Inoltre, ci imbattia-mo con frequenza sempre maggiore incasi di guida in stato di ebbrezza. Sitratta di un fenomeno recente, per ilquale è già stato predisposto un ina-sprimento dei controlli”.Alla conferenza stampa era presenteanche l’ex questore partenopeo FrancoMalvano. ■

Attualità__Forum Italia 31

La presentazione a Napoli. Un momento della conferenza stampa. Nella pagina a destra l’avvocato Raffaele Di Monda, presidente dell’Osservatorio sulla criminalità.

La sfida parte dal Mezzogiorno: “Guardare al futuro degli stabili: cambiare pelle a palazzi e case è possibile”.

Nuova cultura del costruire,la Celmacs è già prontaIl presidente della ditta, Davide Maccarinelli: “Edificigradevoli ed efficienti sotto il profilo energetico”.

L’AZIENDA • DI MARINA RAIMONDI

ensiamo a una nuova cultura delcostruire che si occupi dell’invo-lucro dell’edificio, rendendolo

gradevole esteticamente ed efficientesotto il profilo energetico”. DavideMaccarinelli, giovane presidente dellaCelmacs, azienda leader nel settoredella innovazione costruttiva, lancia lasfida. “Bisogna guardare al futurodelle costruzioni, cambiando la pelle

agli edifici”. Come riuscirci?“Investendo nel mercato delMezzogiorno d’Italia, con la convin-zione - afferma il numero uno delladitta - che al Sud si può e si deve fareedilizia sostenibile, contenendo i con-sumi e i costi di gestione e manuten-zione, valorizzando il patrimonioimmobiliare”. La Celmacs è nata nelluglio del 1998: una delle sue attività

iniziali era orientata a risolvere le pro-blematiche relative all’orientamento oall’installazione di coperture indu-striali, con le priorità finalizzate allarimozione e allo smaltimento deimateriali contenenti amianto. La svol-ta nel 2001, quando la realizzazioneper conto del Comune di Parmadell’Auditorium Paganini (sotto ladirezione artistica di Renzo Piano)

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Attualità__Forum Italia 33

Davide Maccarinelli.E’ il presidente della Celmacs.

34 Forum Italia__Attualità

attira l’interesse di molti studi di pro-gettazione, ai quali fu offerta la totaledisponibilità di collaborazione tecni-ca. In questa fase quindi Celmacs sud-divise la propria attività in due bran-che distinte: la prima orientata semprealla realizzazione delle copertureindustriali, la seconda alla progetta-zione e l’utilizzo di materiali nobiliquali Rame e Zinco Titanio applicaticon il metodo della aggraffatura,orientati all’edilizia di prestigio. Losviluppo negli ultimi mesi degliimpianti fotovoltaici, hanno poiorientato l’azienda a sviluppare la pro-gettazione degli impianti e la loroinstallazione con l’utilizzo di elementiintegrati nel manto di copertura o inalternativa i pannelli in silicio mono opolicristallino in funzione delle carat-

teristiche logistiche e le aspettative delcommittente. “Dopo aver sviluppatoquesta nuova cultura al Nord ora cipresentiamo nel Sud del Paese - hadichiarato il presidente Maccarinelli -dove intendiamo aprire sedi operativeper formare nuove figure professiona-li che possano divulgare questa filoso-fia innovativa a partire dalla collabo-razione locale con i professionisti delsettore come gli architetti, gli ingegne-ri e i geometri”. Primo appuntamentoil 7 luglio a Napoli (si veda box inbasso, ndr) per ufficializzare unimportante accordo di partnership eannunciare la costituzione del-l’Osservatorio nazionale innovazioneedilizia sostenibile (Onies).I numeri, d’altra parte, sono tutti dallaparte della Celmacs: in Italia, nel bien-

nio 2008-2009, ha venduto 118milametri quadrati e installato impiantifotovoltaici su copertura per oltre 1mw. Le attività del gruppo, che nel2009 ha raggiunto un fatturato di oltre10 milioni di euro, con una previsionedi crescita per l’anno 2010 di almeno ilventi per cento, spaziano dalle faccia-te ventilate che fanno “respirare” gliedifici alle coperture degli stessi edifi-ci con materiali “nobili”. “La crescitadel nostro posizionamento sul merca-to dei servizi e delle forniture di siste-mi di qualità per gli edifici - ha con-cluso il presidente dell’azienda lom-barda - prevede una forte presenzadella struttura anche nel Sud delPaese. E’ un passaggio fondamentaleper il nostro futuro, in questa fase nonpossiamo sbagliare”. ■

Un convegno a Napoli sul tema abitazioniA Napoli, presso il Parco storico“Eremo dei Camaldoli”, il convegnonazionale “L’edificio cambia pelle”,organizzato da Onies (OsservatorioNazionale Innovazione EdiliziaSostenibile) con il patrocinio, tra glialtri, di Comune e Provincia di Napoli,Regione Campania, Ente ParcoMetropolitano delle Colline di Napoli eCentro Nazionale Ricerche di Pozzuoli(Cnr). Presente anche il sindaco delcapoluogo partenopeo Rosa RussoIervolino.Prima sessione riservata alla PubblicaAmministrazione e moderata daAlfonso Ruffo, direttore del quotidiano“Il Denaro”. Il via ai lavori alle 10 con“La cultura del Fare”, relatore RobertoMinerdo, direttore generale Celmacs.Quindi gli interventi di Enea Spini eAlbert Kistler della Swisspearl e diStefan Cadosh della Zurich, rispettiva-mente dal titolo “Il sistema della fac-ciata ventilata per il contenimento e la

riduzione dei consumi energetici” e“Design di Alta Qualità ed ecologia sifondono bene insieme: l’esperienzaSvizzera”. Successivamente spazio allesoffittature speciali - “Le nuove tecno-logie” - con Raniero Margiotta, diretto-re commerciale Prometal, poi in catte-dra Giovanni Lispi, direttore divisioneefficienza energetica Sorgenia, conl’argomento relativo all’esperienza diun operatore dell’energia nell’efficien-tamento degli edifici. Ancora,“L’integrazione del fotovoltaico nellecoperture” è il titolo dell’intervento diGiacomo Magnifico, country managerItalia “Corus Soleteam”; “La valorizza-zione degli edifici enegeticamente effi-cienti” quello del professorBartolomeo Sciannimanica, dirigenteUrbanistica Regione Campania.Chiusura affidata a DavideMaccarinelli, presidente CelmacsGroup. Nel pomeriggio, la sessioneaffidata ai liberi professionisti modera-

ta da Agostino Di Lorenzo, presidenteParco delle Colline Metropolitane diNapoli. Alle 15.30 i saluti dei presiden-ti degli Ordini professionali, alle 16secondo intervento - dopo quello mat-tutino - di Minerdo. Quindi microfonoal prof. Pasquale Mormile (CnrPozzuoli) per l’intervento intitolato “Latermografia quale monitoraggio dellefughe termiche e strumento per la cer-tificazione energetica”, seguito da “Ilsistema della facciata ventilata per ilcontenimento e la riduzione dei consu-mi energetici” di Spini e Kistler. Poispazio ancora all’integrazione del foto-voltaico nelle coperture con Magnificoe alle soffittature speciali conMargiotta. Alle 18, dopo Cadoch e Lispi,in cattedra il prof. Mario Losasso, diret-tore Dipartimento Progettazione urba-na e urbanistica: “Innovazioni tecnolo-giche applicate all’edilizia”, il titolo delsuo intervento. In chiusura microfonoal presidente Celmacs, Maccarinelli.

Previdenza__Forum Italia 35

a rete del valore: un progetto per la professione” è iltema della tavola rotonda che si è tenuta presso lasede degli Ordine dei dottori commercialisti ed

esperti contabili di Napoli.L’incontro è stato introdotto da Bruno Miele, VincenzoMoretta, Maurizio Corciulo, rispettivamente vicepresi-dente, segretario e consigliere dell’Ordine dei dottori com-mercialisti ed esperti contabili di Napoli; FrancescoCondurro, consigliere d’amministrazione della Cassanazionale di previdenza dei ragionieri, Adriano Barbarisi,presidente dell’Odcec di Salerno e presidente dellaConferenza Ordini Campania e Marco Agostino, vicepre-sidente Vertis Sgr.Al dibattito su “Le casse di previdenza e l’azione per lo svi-luppo della professione” hanno preso parte PaoloSaltarelli, presidente della Cassa nazionale di previdenzadei ragionieri; Achille Coppola, presidente dell’Ordine deidottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli;Massimo Mandolesi, consigliere d’amministrazione dellaCnpr e amministratore delegato di Prévira Invest Sim;Paolo Giugliano, presidente Odcec di Torre Annunziata;Pietro Raucci, presidente Odcec di Caserta; SalvatorePalma, consigliere dell’Odcec di Napoli e delegato dellaCnpadc.L’Ordine e la Cassa dei ragionieri stanno lavorando peroffrire all’intera categoria un nuovo modello strutturato inuna forma di rete che crei valore mediante l’ottimizzazio-ne dei costi di struttura degli studi, l’integrazione dell’of-ferta di servizi professionali attraverso le attività dellaPrévira Invest e dei fondi di private equity cui partecipa laCnpr, e le nuove iniziative promosse dall’Odcec, aperte a

iscritti e controllate dalla categoria. Il primo accordoriguarda l’attività di acquisto e gestione dei crediti ipoteca-ri.Oggi, dunque, in tempi di crisi, il lavoratore economica-mente debole è infatti identificato con la figura del lavora-tore autonomo libero professionista. Inevitabile, dunque,che l’erosione dei redditi e la crisi incidano sulla stabilitàdelle casse di previdenza e sull’adeguatezza delle loro pre-stazioni. A ciò si aggiungono potenziali contrasti genera-zionali. Come combattere, dunque, le nuove sfide della

Una rete di professionistiper la ripresa economica

L’INCONTRO • DI UGO MASIELLO

L’Odcec di Napoli e la Cassa di previdenza deiragionieri al lavoro per offrire alla categoria unmodello che crei valore mediante l’ottimizzazionedei costi di struttura e l’integrazione dell’offerta.

L

>>> PREVIDENZA

36 Forum Italia__Previdenza

previdenza? “Le Casse di previdenzapossono rappresentare un importantevolano di sviluppo e di potenziamen-to delle attività per l’intero mondo deiprofessionisti italiani, oltre che un’oc-casione di crescita di singoli e specifi-ci settori di competenza”, ha dichiara-to Paolo Saltarelli, presidente dellaCassa dei ragionieri. “Sarà importan-te, in questo senso, sfruttare tutte lenostre peculiarità per stabilire unsistema di relazioni da trasferire poiagli associati: il mio pensiero va alleconvenzioni di carattere commercialee a eventuali relazioni di vertice conle banche locali”. Quello della rete delvalore rappresenta, dunque, un pro-getto importante ed ambizioso.“L’iniziativa, che parte da Napoli, è ingrado di coinvolgere i professionisti a360 gradi, e può indubbiamente rap-presentare un modello da replicare in

scala regionale e nazionale”, ha con-cluso Saltarelli.Una rilevante iniziativa sul fronte del-l’integrazione dell’offerta di serviziriguarda l’attività di acquisto e gestio-ne di ‘non performing loans’, al fine diconsentire ai commercialisti di agiresinergicamente in un settore inespansione dove la nostra presenza èrilevante ed indispensabile. “Sononumerose le organizzazioni chehanno saputo dimostrare di potercreare valore sul territorio, grazie allarealizzazione di reti di cooperazione”,ha evidenziato Achille Coppola,numero uno dell’Odcec di Napoli.“Dobbiamo ottimizzare i costi deglistudi professionali e far sì che con l’of-ferta di nuovi servizi aumenti il gua-dagno. Ci sono state tante organizza-zioni che hanno dimostrato di saperessere rete e di creare valore sul terri-

torio, le opportunità non mancano”.Francesco Condurro, consigliered’amministrazione della Cassa di pre-videnza dei ragionieri, ha invece evi-denziato i vantaggi della strutturazio-ne di una rete tra professionisti: “Saràpossibile portare a compimentotransazioni convenienti. Le banche,notoriamente, non sono gestori diimmobili, e, dunque, sono pronte acedere i crediti non performanti”.Massimo Mandolesi, consigliered’amministrazione della Cassa ragio-nieri e amministratore delegato dellaPrévira Invest Sim, si è soffermatosulle attività della società di interme-diazione mobiliare: “Prévira InvestSim mette al servizio degli iscritti lasua professionalità, coinvolgendo isoci e responsabilizzandoli nella cre-scita della società. Il successo, dimo-strato dalla crescita dei clienti che ciaffidano la cura del loro patrimonio, èconfortante”.“E’ importante segnalare - ha invecedetto invece Vincenzo Moretta, segre-tario dell’Ordine dei dottori commer-cialisti ed esperti contabili del capo-luogo partenopeo - come questeistanze di rinnovamento partano pro-prio da Napoli. L’Ordine cittadino hadimostrato in questi anni di saperessere promotore di numerose inizia-tive a sostegno degli iscritti”.“Il cammino parte da Napoli, conl’auspicio che possa poi svilupparsianche nel resto d’Italia. I professioni-sti mettono le basi per un progettoche può portare benefici immediatiper gli iscritti, in un momento di crisieconomica”, ha detto invece BrunoMiele, vicepresidente dell’OdcecNapoli.

Le idee di Nova Finanza.Nova Finanza è il nome della neonatastruttura che punta, tra le altre cose,ad integrare l’offerta dei servizi pro-fessionali. La società finanziaria,sorta a Napoli ed iscritta all’Unif, èpresieduta da Maurizio Corciulo,consigliere dell’Ordine dei dottori

Il consigliere della Cnpr Condurro: “Sarà finalmente

possibile portare a compimento transazioni convenienti”

Corciulo (Nova Finanza): “Una svolta importante”

Francesco Condurro e Maurizio Corciulo.Il consigliere di amministrazione della Cnpr e il numero uno della società Nova Finanza.

Previdenza__Forum Italia 37

commercialisti ed esperti contabili di Napoli. Si occupadell’acquisto di crediti ‘non performing loans’, ovvero cre-diti ipotecari e “in sofferenza” presso gli istituti di credito.“La compagine sociale? Siamo tutti amici e colleghi”, hasottolineato Corciulo. “Insieme abbiamo ideato un nuovoprogetto e presentato una bozza alla Cassa di previdenza,perché è fondamentale che quest’ultima sia parte attiva diquello che riteniamo un piano di lavoro innovativo”.I crediti, oltre ad offrire un’elevata redditività al momentodella loro vendita, permettono di creare appunto una retedel valore, una collaborazione tra professionisti e colleghi.“Pensiamo, ad esempio, a crediti ‘incagliati’ di clienti deipropri studi - ha sottolineato il presidente di NovaFinanza -. La società può intervenire acquistando il credi-to di quella banca, liberando l’ipoteca. Ancora, sarebbeimpossibile non tenere conto delle segnalazioni chepotrebbero dare i professionisti delegati alle vendite per leesecuzioni immobiliari, per le curatele fallimentari. Tuttoquesto crea una rete del valore, perché oltre a poter esseresoci, i professionisti potranno anche apportare le loro pro-fessionalità per una collaborazione a 360 gradi”. Insomma,secondo Corciulo “il nostro settore ha grandi responsabi-lità, abbiamo fiducia nei nostri clienti, nelle banche eanche nelle piccole e medie imprese. Dobbiamo, unita-mente alle Casse di previdenza, progettare degli investi-menti che sicuramente possano aiutare la professione, cheoggi è in crisi”. Una crisi economica mondiale che haindubbiamente lasciato segni profondi nel mercato deiliberi professionisti: “La mancanza di lavoro per i nostriclienti - ha concluso il presidente di Nova Finanza - com-porta ovviamente una mancanza di reddito per i nostriassistiti. E’ compito nostro e degli Istituti adoperarsi perdare vita ad un’azione di supporto concreta ai professioni-sti”.

I ragionieri in commissione bicamerale.E quella napoletana è stata una giornata importante perPaolo Saltarelli e il suo ente pensionistico-assistenzialeanche per un altro motivo: “La Cassa nazionale di previ-denza dei ragionieri ha superato a pieni voti l’esame dellaCommissione bicamerale parlamentare di controllo sul-l’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previ-denza e assistenza sociale, presieduta da Giorgio Jannone,che ha avviato un’indagine conoscitiva sulle politiche diinvestimento e sullo stato dei portafogli degli Istituti pre-videnziali”. Ad affermarlo è stato lo stesso Saltarelli, amargine della tavola rotonda “La rete del valore: un pro-getto per la professione”. “In commissione bicamerale - ha aggiunto Saltarelli -abbiamo illustrato dettagliatamente, e carte alla mano, lenostre politiche di investimento. Il risultato è stato più chepositivo. I componenti della commissione hanno apprez-

zato, in maniera particolare, la trasparenza con cui ilnostro Istituto lavora quotidianamente. La Cassa ragionie-ri è gestore di una previdenza a carattere obbligatorio: èdoveroso, quindi, che la trasparenza rappresenti il nostrocredo dei confronti degli iscritti”.“D’altronde, le politiche di investimento della Cnpr sonochiare: uno dei nostri principi cardine è la diversificazio-ne degli investimenti. Inoltre - ha sottolineato il numerouno della Cassa ragionieri -, l’asset immobiliare rappre-senta per noi un grande ammortizzatore, che ci ha per-messo di resistere, più di ogni altro Istituto previdenziale,alle strette della crisi economica. Ciò è potuto accaderegrazie alla prudenza che caratterizza le nostre politiche diinvestimento. Una fetta del nostro patrimonio immobilia-re - pari a circa 420 milioni - è infatti allocata in una Sicavlussemburghese, che è gestita da Banca FinnatEuroamerica, un istituto bancario socio della nostra socie-tà di intermediazione mobiliare, la Prévira Invest Sim.Ebbene, la composizione patrimoniale di questa Sicavpotrebbe toccare un massimo del 30% azionario e del 70%obbligazionario, ma in realtà non abbiamo mai superato il20% azionario. Nei periodi più difficili per l’economiamondiale, la nostra quota si stabilizzava attorno al 10%: diconseguenza, l’indice di rischio è minimo. Anche per que-sto abbiamo scelto di non diversificare il gestore. La diver-sificazione - ha concluso il numero uno della Cnpr -,infatti, si realizza all’interno della stessa società”. ■

Coppola, presidente dell’Odcec di Napoli:

“Numerose organizzazioni hanno saputo

dimostrare di poter creare valore sul territorio”

A sinistra Achille Coppola, a destraBruno Miele: sono il numero uno edue dell’Odcec Napoli.

38 Forum Italia__Previdenza

IL FORUM • DI SIMONE EVI

Saltarelli: “Fare sistema per vincere la sfida”. Presentiil ministro Sacconi, Giovanardi, Mantovani e Alessandri.

A Roma il convegno “Privato e pubblico, insieme peril sistema Paese”, organizzato dalla Cassa ragionieri.

e casse di previdenza dei profes-sionisti si preparano a impegnar-si sul fronte dell’housing sociale,

ma senza rinunciare al rendimento deipropri investimenti. Da parte del gover-no c’è grande apprezzamento per l’inte-resse dimostrato, mentre gli istitutisono pronti ad andare oltre la primafase di studio. Un passo avanti è statofatto nel corso del forum “Privato epubblico, insieme per il sistema Paese”,organizzato a Roma dalla Cassa nazio-nale di previdenza dei ragionieri, pre-sieduta da Paolo Saltarelli. “Il program-ma di housing sociale costituisce unprimo significativo passo nel rapportotra le istituzioni e le casse di previdenzaprivatizzate, cui potranno seguire,attraverso un libero confronto, ulteriorisoluzioni che potranno indubbiamentecontribuire alla crescita e allo sviluppodel Paese”, ha detto il ministro delLavoro e delle Politiche SocialiMaurizio Sacconi, aprendo il forum. “E’indispensabile - ha continuato il titola-re del dicastero del Lavoro - creare unrapporto di dialogo trasparente e reci-proca fiducia con gli Enti previdenziali,per costruire un futuro di benessere emaggiore equità, grazie anche a pro-grammi come quello sull’edilizia socia-le”. “E’ necessario anche individuareforme di investimento che siano sicuree sostenibili. Siamo quindi riconoscenti

alle Casse private che hanno dato laloro disponibilità all’individuazione diconvergenze che possano rispondereagli interessi del settore pubblico, e allostesso tempo - ha concluso Sacconi -alle esigenze degli Istituti di realizzareinvestimenti che corrispondano a crite-ri di adeguatezza e sostenibilità”.Tra i politici, presente anche CarloGiovanardi, sottosegretario allaPresidenza del Consiglio con delegaalla Famiglia: “Contando su casse diprevidenza, enti locali e Stato, attraver-so l’housing sociale, si potrannocostruire strumenti concreti senza arri-vare ad una guerra fra poveri.Quest’attività potrà aiutare a rendere

l’Italia un paese migliore”. PerGiovanardi sussidiarietà di questo tiposono indispensabili: “Di fronte alla con-tinua richiesta occorrerebbe fare piùcase, ma se ci si aspetta che sia il com-parto pubblico a provvedere, non si vada nessuna parte”. Insomma, “se dalleorganizzazioni di categoria, da iniziati-ve come queste non si concorre a darerisposte a questi problemi, trovare solu-zioni sarà impossibile”. “Il bando per la realizzazione di hou-sing sociale è in fase di registrazionepresso la Corte dei Conti, ma i tempisono lunghi. Ci auguriamo che i fondiimmobiliari siano disponibili entroagosto”, ha invece detto Mario

L

Housing sociale, la Cnpr al fianco del Governo

Paolo Saltarellie Maurizio Sacconi.Il presidente della Cnpre il ministro del Lavoroal convegno di Roma.

Previdenza__Forum Italia 39

Mantovani, sottosegretario alleInfrastrutture, nel corso del forum. “Iltema della casa rientra in un patto perla stabilità sociale. La famiglia, infatti,per stare bene, ha bisogno di un buonreddito, di un sistema sanitario adegua-to e di una casa. In Italia - spiega - quat-tro milioni e mezzo di famiglie nonsono proprietarie di un alloggio. Si trat-ta di un dato allarmante che, in unamentalità come quella italiana, cosìlegata alla casa, la dice lunga sulla situa-zione economica attuale. Di questiquattro milioni e mezzo, un milionesono le famiglie che vivono in case pub-bliche, in condizioni di disagio: ilnostro compito è alienarlo, prima lofacciamo e meglio è”. Per gli altri tremilioni e mezzo di famiglie non pro-prietarie viene invece stabilito un metrodiverso: “Coinvolgiamo tutti i soggettiche non siano parte della finanza pub-blica: chiedendo la compartecipazionedei privati - spiega Mantovani - dopodue anni siamo alla fase conclusiva. IlGoverno ha stanziato 150 milioni dieuro, la cassa depositi e prestiti hamesso a disposizione un miliardo dieuro e le banche hanno promesso inter-venti per un altro milione di euro.Attendiamo l’intervento delle casse pre-videnziali. L’obiettivo è arrivare a tremiliardi di euro”. Dal punto di vista del-l’individuazione delle aree edificabili,invece, Mantovani è netto: “Se si trattadi housing sociale, si può procedereanche alla modifica dei piani regolatori.Unico punto fermo resta l’abbattimentodei costi. D’altra parte - spiega - se unComune mette a disposizione delle areedove edificare o si procede alla dismis-sioni di ex caserme o stabili inutilizzati,si abbattono i costi di circa il 40%”.Unica nota dolente i tempi burocratici.“Ci auguriamo che i fondi immobiliaripartano entro fine agosto”. Secondo Angelo Alessandri, presidentedella commissione Ambiente dellaCamera dei Deputati, “costruire conresponsabilità vuol dire costruire con

tutti i crismi, nel rispetto dell’ambiente.Il problema è dove costruire. Per ses-sant’anni abbiamo distrutto il territorio,ora dobbiamo correre ai ripari. Inmolte città esistono migliaia di caseinvendute, invece di costruire nuovialloggi, destiniamole all’housing socia-le. La costruzione di nuovi alloggiappartiene a una mentalità vecchia? “Sì,occorre guardare maggiormente almodello europeo. In Svezia l’impiego dialloggi sfitti funziona. Vorrei usciredalla logica emarginante dei cosiddettirioni popolari e vedere un housingsociale integrativa che dia finalmentemaggiore dignità alle persone”.Alla sessione mattutina, moderata daSebastiano Sterpa, hanno inoltre presoparte Andrea Camporese, presidentedell’Inpgi, Giampietro Malagnino,numero due dell’Enpam e Matteo DelFante, amministratore delegato di Cdpinvestimenti Sgr e Amore, in rappre-sentanza del ministero della Gioventùguidato da Giorgia Meloni. “I giovaniprofessionisti che sono iscritti alle cassedi previdenza cui lo Stato ha chiestoaiuto per la realizzazione del progettodi social housing devono avere una cor-sia preferenziale per accedere al siste-ma”, ha detto Camporese, che nel ren-dere noto la disponibilità dell’istitutonazionale di previdenza dei giornalisti

ha sottolineato la necessità di sostenerele categorie che partecipano alla inizia-tiva sociale del governo. La richiestaappare come un sine qua non: “Tuttociò - ha spiegato - depone a favore diquesto investimento: bisogna chiarire atutti che non esistono più fasce di pro-fessionisti dall’alto reddito, ma che lacrisi ha colpito tutti i settori e il nostronon è da meno. I nostri iscritti ci chie-dono soprattutto di essere responsabilinella scelta di come investire il denaroche versano nelle nostre casse: l’obietti-vo è di garantire un sistema di welfaresostenibile e adeguato, oltre che assicu-rare a tutti il trattamento pensionistico.Siamo stati invitati da Tremonti a colla-borare e abbiamo risposto di sì, con lacertezza che ci sarà fra di noi rispettodei ruoli”. “Siamo pronti a lavorare per il paese edunque abbiamo risposto positivamen-te alla proposta del governo di metterea disposizione il nostro ‘tesoretto’ per larealizzazione del progetto di socialhousing, ma abbiamo il dovere di infor-mare i nostri iscritti su come questodenaro verrà concretamente investito ea questa domanda deve rispondere l’e-secutivo”. Ha esordito così GiampietroMalagnino. “La nostra mission - haspiegato - è quella di elargire le pensio-ni agli associati: ma lo Stato ci ha chie-sto un aiuto concreto allo sviluppo delWelfare, noi dobbiamo farlo al meglio esostenere l’edilizia sociale ci sembra unbuon inizio”. La richiesta di collabora-zione da parte del consiglio dei ministriè stata dunque positivamente accoltadalle alte cariche dell’Enpam ma a con-dizione che sia chiara la maniera in cuile risorse messe da parte dai professio-nisti saranno impegnate. “Trovo che ilrapporto fra le casse e il governo - haproseguito - sia una dei punti cardinedella manovra economica. L’Italia habisogno di risorse ed è giusto che i pro-fessionisti non si tirino indietro maoccorre capire che strada abbiamointrapreso e soprattutto dove ci porterà.

Carlo Giovanardi. Sottosegretario alla Presidenzadel Consiglio con delega alla Famiglia.

40 Forum Italia__Previdenza

Noi non siamo sindacati che devonoavviare trattative per le retribuzionidegli associati ma siamo un soggettoche deve avere interlocutori, quali iministeri, che nei gesti quotidiani cidiano risposte e indicazioni sui nostriinterrogativi”.Secondo Del Fante “entro l’inizio dell’e-state avremo le prime risposte dai sog-getti interpellati per la prima fase disottoscrizione al fondo dedicato allarealizzazione di progetti di edilizia pri-vata sociale. Già stiamo analizzando leprime sette-otto proposte di investi-mento elaborate sul territorio”. L’ad diCdp investimenti Sgr ha poi spiegato inche maniera saranno redatte le liste perl’accesso alle abitazioni di edilizia priva-ta sociale: “Ci saranno dei promotoriprivati addetti alla selezione delle fami-glie che faranno richiesta di accesso alprogetto sulla base dei parametri direddito che saranno forniti dai comu-ni”. Nella sessione pomeridiana, sono inter-

venuti presidenti di alcuni enti di previ-denza e diversi amministratori delegatidelle società che investono al loro fian-co. “Se tutte le casse di previdenzafacessero sistema si potrebbero aumen-tare i fondi a disposizione degli investi-menti e dunque poter accedere all’ac-quisto di immobili di grande valore ecosì rivalutare il patrimonio dell’interoPaese”, ha detto Paolo Saltarelli, presi-dente della Cassa dei ragionieri, inapertura. “Oggi, nel nostro piccolo, nonabbiamo potenza. Facendo sistema elavorando in partnership lo scenariocambia”. Parole condivise da FrancescoAttaguile, presidente della Cassa nota-riato. Il numero uno dell’istituito diprevidenza dei notai ha infatti spiegatoalla platea in che maniera si è operatorispetto al patrimonio immobiliare giàin suo possesso. “Abbiamo deciso didismettere tutti gli immobili dislocatisul territorio italiano la cui riqualifica-zione sarebbe stata eccessivamenteonerosa. Chiaramente, è stato dato

diritto di prelazione ai nostri inquilini.Adesso - ha concluso Attaguile - aspet-tiamo il risultato di questa operazionema siamo fiduciosi che il ritorno saràadeguato. La nostra missione è la valo-rizzazione urbanistica e commerciale dibeni immobili anche mediante la rea-lizzazione di interventi di recupero, diriqualificazione, di ristrutturazione etrasformazione urbana; in questo sensoabbiamo avviato un partnerariato condiciotto sigle societarie in tutta Italia”.“Finalmente abbiamo l’opportunità diuscire dai nostri piccoli recinti. Quandosi tratta di mettere insieme sinergie nonbisogna certo tirarsi indietro”, è invecela convinzione di Fausto Amadasi, pre-sidente della Cassa geometri. “Il nostro- prosegue - è un patrimonio datato cherisale al 1956 e che presenta delle eccel-lenze, ma anche delle criticità. Fino adoggi ci siamo limitati a comprare i benie a metterli da parte senza capire comeavremmo potuto farli rendere”. Peraprire nuovi scenari, invece, Florio

La sessione mattutina. I partecipanti al primo dibattito: Del Fante, Camporese, Mantovani (anche sullo schermo), Malagnino, Amore, Sterpa e Saltarelli.

Previdenza__Forum Italia 41

Bendinelli, presidente dell’ente di previ-denza dei periti industriali, è convinto -come d’altronde Saltarelli e Attaguile -che bisogna “fare sistema. L’errore piùgrande è che tutti vorrebbero gestire illoro patrimonio da soli. Forse sarebbemeglio trovare soluzioni condivise chevadano a beneficio di tutti”. Alla tavolarotonda, moderata da Sergio Luciano,ha preso parte anche Dario Valentino,amministratore delegato di InvestireImmobiliare Sgr che, da addetto ailavori, è convinto che il “settore dellagestione per conto terzi necessariamen-te dovrà crescere in trasparenza, ingovernancing e in capacità di attrarreinvestitori”. Diverso poi il discorso perquanto riguarda la gestione di un patri-monio immobiliare e quella di un patri-monio destinato all’housing sociale. “Ilmercato delle locazioni - spiega - non èun settore particolarmente vivace, ilsocial housing non è un bene che rendemolto”. A proposito dei fondi, invece,Valentino è chiaro. “Il loro vantaggio -

conclude - è che segrega il patrimoniodepositato e che ha un gestore dedica-to”. Piercarlo Rolando, general managerdi Reag, pone l’accento sulle leve fonda-mentali in ambito di gestione del patri-monio: quella urbanistica per la valo-rizzazione del patrimonio e l’ecoleva.“Oggi il mercato è cambiato - spiega -per questo si tiene conto, nella valuta-zione di un immobile, anche di fattoridi impatto ambientale. Minore è l’im-patto sull’ambiente, minori saranno icosti di manutenzione a fronte di unamaggiore competitività sul mercatoimmobiliare”. A spiegare gli obiettivi della FintecnaImmobiliare srl è l’amministratore dele-gato Vincenzo Cappiello intervenutoalla seconda tavola rotonda del forumnazionale organizzato dalla Cnpr sultema “Patrimoni immobiliari dellecasse di previdenza: le opportunità percreare valore”. L’ad ha spiegato condovizia di particolari quali sono i crite-ri e quale il modus operandi della

società nell’individuare le struttureoggetto dell’intervento. “Si tratta di unaattività complessa che parte innanzitut-to dalla bonifica del sito visto e conside-rato che di solito si tratta ex stabilimen-ti industriali spesso di tipo siderurgicoe per far questo viene utilizzato le pro-fessionalità presenti nelle fabbrichedismesse. Il nostro fine ultimo è la col-locazione del bene sul mercato, il plu-svalore è arrivare al prodotto finito”.L’analisi del mercato immobiliare èstato l’argomento dell’intervento diMichele Cibrario, amministratore dele-gato Bnp Paribas Reim Sgr spa, che haspiegato come nei primi tre mesi del2010 c’è stata una sostanziale stagnazio-ne del mercato immobiliare del settorenon residenziale mentre nell’ultimosemestre del 2009 si era assistito ad unaumento del volume delle transazioni.“Uno dei problemi è che non si trovanoprodotti da investire: quelli disponibilihanno prezzi molto elevati e redditimolto bassi”. ■

La sessione pomeridiana. Da sinistra: Luciano, Saltarelli, Cappiello, Cibrario, Ubertini, Attaguile, Amadasi, Bendinelli, Valentino, Rolando.

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__Forum Italia III

“In ambienti domestici l’umidità sia inferiore al 40%.Il cibo? Attenzione alla conservazione delle vivande”.

“Allergie, attenti alle muffeEcco tutti i nuovi pericoli”La dottoressa Cagnetti, dirigente in Pneumologiapresso la Ausl di Bologna: “Rischi alti in estate”.

DI GIANNI CARRATORE

aniela Cagnetti si è laureata inMedicina e Chirurgia nel 1976con lode e si è specializzata in

Anestesiologia e Rianimazione(1979), Tisiologia e Malattiedell’Apparato Respiratorio (1982) eAllergologia ed Immunologia Clinica(1994) con lode. Ha iniziato la suacarriera al Policlinico Sant’OrsolaMalpighi ed oggi è dirigente di I° livel-lo in Pneumologia nella AUSL diBologna. Contemporaneamente insegna“Areobiologia e Allergologia presso laFacoltà di Farmacia dell’Università diBologna. Nel corso degli anni ha par-tecipato ad oltre 120 congressi nelmondo ed ha frequentato circa 40corsi di aggiornamento , tra cui spic-cano quelli al National JewishMedical e Research Center (Denver,Colorado) e al Johns Hapkins Ashmaand Allergy Center (Baltimora,Maryland). Autrice di Pubblicazioniscientifiche (nazionali edInternazionali), è membro dellaSottocommissione Europea EAAC/European Academy of Allergology &Clinical Immunology) per lo studiodelle allergie e delle intolleranze ali-mentari. Attualmente svolge attività diricerca in collaborazione con ilDipartimento di BiologiaEvoluzionistica Sperimentaledell’Università di Bologna e con l’OrtoBotanico dell’Università di Modena.Fa parte del GAER (Gruppo

Allergologi Emilia-Romagna) haorganizzato a Bologna la I° GiornataRegionale dell’Allergia ora divenutaNazionale ed ha ideato un progettoeducativo multidisciplinare in inglese,iniziando dagli alunni di prima ele-mentare, “La Scuola & l’Allergia”.Dottoressa Cagnetti, è vero che esistonoallergie anche in estate?“Si, esistono allergie in ogni stagionedell’anno, In climi estivi ed autunnalicaldo-umidi assumono particolarerilevanza le muffe ed alcune famigliepolliniche “emergenti”. Le muffe(micofiti) sono funghi microscopiciche decompongono materiali vegetalied animali per tranne nutrimento e simoltiplicano producendo spore. Più

piccole dei pollini, si disperdono nel-l’aria durante questo periodo, definitoappunto ad alta sporulazione”.Le spore possono creare problemi agliallergopatici?“Dai bollettini di rilevazione si osser-va che la concentrazione delle sporenell’aria è nettamente superiore aquella dei pollini: se inalate, possonoprodurre gravi sintomi allergici insoggetti suscettibili e particolarmentepredisposti”.Quali sono le manifestazioni più comu-ni delle allergopatie alle muffe?“Soprattutto asma ed oculorinite, cheinsorgono in ambienti confinati adalto tasso di umidità come gli scanti-nati o le stanze piene di vecchi libri, oancora negli spazi aperti con tempera-tura compresa tra i 18° ed i 40° ed unapercentuale di umidità tra i 75% ed il95%. Una persona che vive o frequen-ta luoghi con tali caratteristiche devefare sospettare all’allergologo unaassai probabile sensibilizzazione allemuffe. La diagnosi risulta molto sem-plice, è sufficiente eseguire uno skinprick test sulla superficie anterioredegli avambracci”. Dove si trovano con maggiore frequen-za le muffe?“Nel nostro Paese riscontriamo la pre-senza negli ambienti esterni(Alternaria), sul suolo o su materialiorganici in decomposizione qualifoglie, frutta e legno. Ancora puòriscontrarsi la presenza di muffe in

D

Daniela Cagnetti.

ambienti domestici , dove queste pos-sono penetrare con facilità o svilup-parsi direttamente in sistemi di condi-zionamento dell’aria (Aspergillus), supareti o pavimenti umidi, su carta daparati (StachybotrysCartharum), sualimenti non adeguatamente conser-vati, sul terriccio e sulle foglie dellepiante ornamentali. Infine, non è rarotrovare le muffe in particolari ambien-ti di lavoro quali caseifici, salumifici,cartiere, magazzini, vivai, serre, silos estalle”.

Cosa si può fare per ridurre l’esposizio-ne alle muffe?“In ambienti domestici occorre man-tenere un’umidità relativa inferiore al40%: questo si può ottenere con l’uti-lizzo di deumidificatori. Risulta utile,inoltre, areare bene la propria casa ebonificare immediatamente eventualitracce di umidità alle pareti. Ancora,posizionare in bagno ed in cucinaventole aspiranti per rimuovere ilvapore acqueo, effettuare una manu-tenzione (e una pulizia) periodica dei

filtri d’aria dei condizionatori, limitareil numero delle piante di appartamen-to e non conservare in casa legno daardere. Infine, consiglio di vuotare elavare frequentemente i contenitoridell’immondizia”.E’ per quanto riguarda il cibo?“Porre la massima attenzione alla con-servazione delle vivande e non man-giare alimenti che contengono muffe:in particolare formaggi stagionati,salumi, frutta secca, carni e pesci affu-micati”. ■

__Forum Italia V

__Forum Italia VII

Questi ultimi interagiscono con strati cellulari semprepiù profondi dell’epidermide e dunque del derma.

Dal peeling chimicorisultati senza precedentiLa tecnica dermocosmetica consiste nell’applicazionedi uno o più agenti esfolianti e/o irritanti sulla cute.

DI PATRIZIA FORGIONE, FILOMENA BARBATO, FLORA DE NATALE, ELENA SAMMARCO

l peeling chimico (dall’inglese topeel=spellare) è una tecnica der-mocosmetica che consiste nell’ap-

plicazione di uno o più agenti chimiciesfolianti e/o irritanti sulla cute, perun periodo sufficiente ad interagirecon gli strati cellulari sempre più pro-fondi dell’epidermide e successiva-mente del derma.I risultati ottenibili sono da mettere inrelazione alle sostanze ed alle concen-trazioniutilizzate.Le indicazioni cliniche sono moltepli-ci dal photoaging, all’acne, alle cicatri-ci, al melasma al semplice refresce-ning. Una novità assoluta in questo campo èrappresentata dal “peeling personaliz-zato” ovvero un peeling che può esse-re preparato in modi diversi, a secon-da delle esigenze die singoli pazienti,grazie all’ausilio degli additivi. Questiultimi, infatti, sono prodotti chimicispeciali che si possono aggiungereall’acido glicolico, mandelico, lattico opiruvico e che apportano principi atti-vi puri con la finalità di potenziare emigliorare l’acido prescelto.Il peeling diviene, quindi, personaliz-zato con notevole vantaggio sia neirisultati che nella compliance delpaziente sempre alla ricerca di meto-diche meno invasive e fidelizzanti. L’additivo più utilizzatoè quello conacido ascorbico (vit. C) che previene ildanno ossidativo, partecipa alla sinte-si del collagene, migliorando l’ifrata-

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__Forum Italia IX

zione e la levigatezza della pelle, evitala formazione di radicali liberi e ridu-ce le rughe. Inoltre schiarisce la pelle,inibendo, la sintesi di melanina neimelanociti. Per lo stesso scopo è utilel’emblica, un potente agente depig-mentante e antiossidante ed il resvera-trolo, molecola di grande attualità, chemantiene l’integrità del DNA cellula-re, previene lo stress ossidativi e inibi-sce enzimi come la collagenasi, la ialu-ronidasi attive nel catabolismo delcollagene e dell’acido ialuronico.C’è poi l’acido tiottico, un nutrientenaturale, considerato l’antiossidanteuniversale. La sua natura idro e lipo-solubile lo rende capace di raggiunge-re tutti i tessuti dell’organismo, doveinoltrte è capace di rigenerare altriantiossidanti. Si distingue, inoltre, per

la sua capacità di ridurre la concentra-zione di metalli liberi (ferro) respon-sabili della formazione di nuovi radi-cali.Per migliorare l’elasticità e la rilassa-tezza cutanea andremo a sceglierel’additivo con isoflavoni di soia chestimola il rinnovamento cellulare eriduce il deterioramento del tessuto disostegno migliorando la compatezzadella cute.Per l’acne, patologia frequente edinvalidante nei giovani, è stato creatol’additivo con nicotinamide con spic-

cata azione antinfimmatoria e batte-riostatica e l’aloe vera con azione leni-tiva e cicatrizzante. L’acido lattico e leproteine del grano possiedono pro-prietàidratanti, distensive con effettolifting immediato.Come abbiamo visto, in questo breveexcursus, le possibilità sono veramen-te tante e solo la capacità e le cono-scenze del dermatologo possono otti-mizzare i risultati di questa nuova edutilissima metodica nata per venireincontro alle esigenze sempre più sofi-sticate dei pazienti. ■

Per migliorare l'elasticità e la rilassatezza cutanea andremo

a scegliere l’additivo con isoflavoni di soia che stimola

il rinnovamento cellulare e riduce il deterioramento del tessuto

A Napoli la “Riunione Sihan” del 2010Si è tenuta lo scorso 4 giugno, pres-so la Sala Convegni dell’IstitutoPiccole Ancelle di Cristo Re di Napoli,la “Riunione Sihan 2010”. Un appun-tamento atteso da esperti e profes-sionisti del settore, quello patrocina-to dalla Seconda Università degliStudi di Napoli e della Parthenope. Apresiedere la riunione, organizzatadall’Adoi (associazione dermatologiospedalieri italiani), i dottori Ayala,Nunzi e Ruocco, mentre il comitatoscientifico era formato dai dottori DiCaprio e Forgione.La giornata si è aperta alle ore 9 conl’inaugurazione, la presentazione delcorso e i saluti dei partecipanti.Quindi il via alla prima sessione dilavori, dedicata alla lebbra. A mode-rare, i dottori Ayala, Ruocco,Satriano e Vozza. Primo intervento inprogramma, quello del dottor Naafs,intitolato: “Lettura magistrale, le

leproreazioni”. Quindi è stato il turnodel dottor Nunzi, con la diagnosi chi-mica della lebbra. Quindi il dottorNoto ha affrontato il delicato temadelle invalidità. Intorno alle 12, poi, èstato dato inizio alla seconda sessio-ne, moderata dai dottori Angelini,Guarneri e Balato. Molto interessan-ti, in questa seconda parte, gli inter-venti dei dottori Massone, Nunzi eTravaglino riguardanti l’ispopatolo-gia della lebbra, e la cura dellamalattia in gravidanza, in età pedia-trica e in una terra “difficile” comel’Etiopia. Terza sessione dedicatainvece alla Xenodermatosi e mode-rata da Ceparano, Boccia, Cusano eRaimondi. Ad intervenire, i dottoriLeigheb, Valenzano e Guarneri. Alle16.30 via all’ultima sessione, intitola-ta la “Casistica clinica” e moderatadai dottori Delfino, Leigheb eValenzano.

__Forum Italia XI

l dottor Gianfranco Cimmino è un medico chirurgo,specialista in dermatologia e in malattie veneree. Dasempre attento alle nuove concezioni applicative nel

settore del benessere psico-fisico in funzione della cura,della salute, della bellezza e della linea del corpo, siamaschile che femminile, da qualche anno fa parte del pro-getto “Psocare” per combattere la psoriasi. “Quello del Secondo Policlinico di Napoli è uno dei cinquecentri - uno per ogni capoluogo campano - che segue davicino coloro che devono combattere con questa fastidio-sa malattia”.Dottor Cimmino, partiamo dalprincipio: cos’è la psoriasi?“E’ una malattia autoimmunegeneticamente determinante,che ha un andamento cronicorecidivante. Non è sbagliatodire che ha carattere ereditario,infatti è possibile riscontrareall’interno di un nucleo fami-liare, più soggetti affetti daessa”. In passato come veniva curata?“Sino a pochi anni fa si utilizza-vano, per le forme più gravi, trecategorie di farmaci: il metho-trexate, la ciclosporina e infinei retinoidi. Da qualche anno aquesta parte, però, sono statiintrodotti i nuovi farmaci,quelli biologici. Il vantaggio èche questi ultimi vanno adagire proprio laddove si inne-sca la malattia, in quanto si

tratta di anticorpi monoclonali, specifici per la sostanzaprodotta in eccesso nella psoriasi (la TNF-Alfa, che è l’en-zima responsabile della malattia). Non è un caso se i far-maci biologici sono anche definiti anti TNF-Alfa”.Quanti ve ne sono in commercio?“Tre tipi, tutti differenti tra essi: c’è l’infliximav, un anticor-po monoclonale. Poi l’etanercept, che è una proteina disintesi, ed infine l’adalimumav, che è un anticorpo mono-clonale umanizzato. Questi tre farmaci hanno sommini-strazioni differenti. Il primo solo in via endovenosa, glialtri due con siringhe sottocutanee da poter fare a casa condiversi tempi di somministrazione. Questi farmaci si tro-vano esclusivamente nelle farmacie ospedaliere e possonoessere rilasciati soltanto in presenza di una ricetta medica

predisposta dai dottori del pro-getto “Psocare” del SecondoPoliclinico. Voglio ricordare,però, che i tre farmaci utilizza-ti in origine vengono ancorasomministrati, ma certamentequelli biologici rappresentanoun’arma in più per combatterela psoriasi”.Il futuro riserverà ulteriori sor-prese positive ai pazienti?“Assolutamente. Nei prossimimesi - probabilmente al termi-ne del 2010 o le prime settima-ne dell’anno nuovo - verràmessa in commercio una mole-cola anti-intelleutina, che ha lapossibilità di essere sommini-strata una volta ogni tre mesi.Sarebbe un ulteriore passoavanti, perché tanti pazienticon questa molecola potrannoavere una qualità di vita deci-samente migliore”. ■

Psocare, una nuova ideaper combattere la psoriasi

DI MICHELE BIANCHI

I

Il dottor Cimmino: "Con le nuove cure la qualitàdella vita dei pazienti migliorerà costantemente”.

__Forum Italia XV

la responsabile del “Laboratorio acne” dell’Università degli Studidi Napoli Federico II e componente di un gruppo nazionale, l’“Italian Acne Board” (Gruppo Dermatologico Italiano per lo

Studio dell’Acne), che si occupa soltanto di acne in cinque cliniche italia-ne, a Ferrara, Catania, Milano, Roma e Napoli. La dottoressa GabriellaFabbrocini ci parla proprio dell’acne, la malattia della pelle caratterizzatada un processo infiammatorio del follicolo pilifero e della ghiandolasebacea annessa, si mostrano papule e pustole derivanti dalla lesione ori-ginaria: il comedone. La più comune è l’acne vulgaris (acne volgare) quel-la che viene comunemente chiamata semplicemente acne.“L’acne è una patologia molto frequente negli adolescenti, caratterizzatadalla comparsa di brufoli sul volto e sulle spalle. Non è una patologiagrave, ma può creare problemi cosmetologici soprattutto perché colpiscein una età molto delicata nella crescita di un ragazzo o una ragazza. E’una patologia - dichiara - legata a causa ormonali, ma anche a una predi-sposizione genetica. Se non curata, può lasciare anche cicatrici sul voltodel paziente”.

C’è una differenza tra l’acne dell’uomo e quellodella donna?“Per le seconde l’acne dipende soprattutto a fat-tori ormonali, per gli uomini invece no, e quin-di talvolta può essere più grave. Però proprioper i maschi c’è un medicinale che non è noci-vo (mentre lo è per le donne) ed aiuta a guari-re in tempi brevi”.Come si cura l’acne?“Per curare l’acne esistono gli antibiotici, poi cisono alcuni farmaci a base di acidi e altresostanze anche di origine vegetale. Quandocon le terapie topiche non si ottiene un buonrisultato, si passa a quelle sistemiche, quindialla somministrazione orale di antibiotici edormoni. Ma è giusto ricordare che oggi esisto-no anche terapie a base di luce infrarossa.Quest’ultimo è un campo ricco di novità. Noi,ad esempio, pratichiamo la terapia fotodinami-ca, i risultati sono ottimi e riusciamo anche atogliere le cicatrici. Anche i peeling sono moltoutili. E ancora, c’è una tecnica innovativa che sichiama “skin collagene”, che si basa sull’appli-cazione di un rullo con dei microaghi, perfettoquando si è in presenza di cicatrici più gravi”.E la terapia tradizionale?“Quella consente di eliminare i brufoli e i puntineri immediatamente, ma è fondamentalerivolgersi al medico ai primi sintomi. E atten-zione al sole, perché maschera la malattia inestate, ma la fa emergere prepotentemente ininverno. Negli ultimi anni c’è stata una maggio-re attenzione e anche un lieve aumento di acne,legato al fatto che gli adolescenti fanno uneccessivo utilizzo di lampade e di prodotticosmetici non leciti. Anche l’alimentazione haun ruolo, ma solo per chi è già predispostogeneticamente. Certo, alcuni cibi come salumie fritture sarebbero da evitare, ma di certo l’ac-ne non dipende dai fattori alimentari”. ■

Laboratorio Acne, da Napoliparte una nuova sfidaLa dottoressa Fabbrocini, responsabile del progetto ideatodall’Università “Federico II”: “Non è una patologia grave,ma può creare problemi perché colpisce in un’età delicata”.

DI GAETANO BARTOCCI

E’

Cultura&Società__Forum Italia 59

ell'oasi faunistica del Colostrai,di fronte una splendida spiag-gia di sabbia fine, nasce il

Villaggio Colostrai, immerso nel verdelussureggiante di una natura inconta-minata, tra ginepri secolari e pinimarittimi. Il villaggio appare come unpiccolo borgo dai colori mediterranei.Si trova sulla costa sud orientale dellaSardegna, 60 km a nord di Cagliari, nelcomune di Muravera. Dispone di 140

camere con aria condizionata e ventila-tore, servizi privati con doccia, telefo-no, cassaforte, tv; e ancora, anfiteatro,una piscina di acqua dolce per adulticon zona riservata ai bambini, due bardi cui uno in spiaggia e un ristoranteall'aperto. Non mancano due campi datennis, di cui uno polivalente per cal-cetto. E' possibile anche praticarecanoa e windsurf. Previsti, natural-mente, gli spettacoli serali.

Quest'estate, il responsabile dell'ani-mazione è Andrea Simione, che guidaun gruppo di giovani motivati e sorri-denti, pronti ad allietare con giochi,feste e recite il soggiorno dei turisti.Insomma, uno spettacolo nello spetta-colo.La località turistica prende il nomedallo stagno di Colostrai, un vastospecchio d'acqua (110 ettari circa)creatosi come depressione costiera. A

SPECIALE ESTATE • DI CLAUDIA LUCIANELLI

Nei dintorni dell’albergo è anche possibile visitarenumerose spiagge, rinomate per l’acqua cristallina.

Il villaggio è un’oasi sul mare dell’isola, immerso nelverde lussureggiante di una natura incontaminata.

N

La Sardegna resta al topTutti pazzi per il Colostrai

>>> CULTURA&SOCIETA’

60 Forum Italia__Cultura&Società

causa della presenza di dune sabbiose,il mare alimenta lo stagno con difficol-tà, ma, proprio per queste sue partico-larità Colostrai è un'oasi faunistica digrande interesse. Abitato da rare speciedi uccelli migratori come i finicotterirosa, è circondato da una ricca flora eoffre uno spettacolo molto gradevole.La zona, ancora completamente vergi-ne, è di straordinaria bellezza ed è illuogo ideale per tranquille passeggiatee safari Fotografici, un vero paradisoper gli amanti del birdwatching. Neidintorni dell'albergo, nel raggio di 5chilometri è possibile visitare numero-se spiagge, rinomate per l'acqua cristal-lina e l'aspra bellezza del paesaggio: laspiaggia di S. Giovanni, Torre Salinas ePorto Corallo. Di fronte al Villaggio sitrova proprio la spiaggia di Colostrai,raggiungibile percorrendo la stradapanoramica Orientale Sarda 125,seguendo le indicazioni per il paese. È

possibile noleggiarvi ombrelloni,sdraio e pattino.

Sardegna al top.Dunque, anche quest'estate laSardegna resta al top: è la meta preferi-ta dei giovani, ma anche delle famigliecon i bambini. Il 13% dei vacanzieriquest'anno sceglierà l'isola per trascor-rere almeno una parte del periodo diferie estive. Al secondo posto, a parimerito, ci sono la Toscana e il TrentinoAlto Adige, entrambi all'11%. SeguonoPuglia (9%), Veneto (8%), Calabria eSicilia (7%). È quanto emerso dall'ulti-ma indagine dell'OsservatorioEuropcar Stili di vita degli italiani. Laricerca è stata effettuata nei mesi scor-si su un campione di mille interviste.Sardegna al primo posto anche nellaclassifica generale, al di là dei viaggicon i figli: l'isola è stata scelta comemeta dal 13% degli intervistati, seguita

dalla Sicilia, 11%. Seguono a pari meri-to con il 9% Toscana, Calabria e Puglia.In generale, secondo la ricerca, la per-centuale degli italiani pronti a fare levaligie salirà dal 49 al 56%. "La ricercasugli stili di vacanza degli italiani -spiega Marco Luigi Brotto Rizzo, diret-tore marketing di Europcar Italia - dàfinalmente un segnale positivo almondo del turismo. La gente vuoleandare oltre la crisi e lo fa ricomincian-do ad investire nei viaggi". Delineatadall'indagine anche la vacanza tipo dichi ha figli. Le vacanze delle famigliesono in media un pò più lunghe di chisi muove da solo: possono durareanche due-tre settimane. Sulla destina-zione quasi la metà degli italiani (45%)andrà al mare. Sul mezzo di trasporto,per le famiglie è quasi un plebiscito:l'81% utilizzerà l'auto. E la percentualeaumenta (89%) quando i bambinihanno meno di sei anni. ■

n uno scenario quanto mai buio e deprimente in cuiversano attualmente, le arti figurative, devo riconosce-re che una nota luminosa sembra apportarla la perso-

nalità artistica di Enzo Fosso. La poliedricità dei suoi inte-ressi, dalla pittura al design, al restauro e alla scultura èsicuramente motivata dalla sua ricerca nella realtà circo-stante che spesso ci isola attraverso condizionamenti divaria natura.Grazie alla sua sensibilità, l’artista riesce a cogliere gliaspetti meno appariscenti della natura umana e con parti-

colare duttilità e maestria trasferisce sulla materia la suavisione del mondo, affidando alle sue creazioni l’analisidella società contemporanea. Ciò si riscontra, in modomolto chiaro, soprattutto nelle figure in movimento, dalforte carattere introspettivo. Questa serie di dipinti creanell’osservatore un forte coinvolgimento emozionale, poi-ché allo studio della figura nello spazio, Fosso, associa unsimbolismo denso di rimandi freudiani.Tali figure, inatteggiamento di chiusura, cupe e contratte, stanno adimostrare la condizione dell’uomo post-moderno e la suaprecaria fragilità. I soggetti, maschili e femminili, sonodipinti su legno grezzo, talvolta anche di risulta, ma cheacquista valore grazie all’armonia dei colori e all’equilibriodelle composizioni.Altro insolito supporto alla fantasia di Fosso, sono le fibrenaturali quali il cotone, il lino ma soprattutto la seta. Latrama liscia e compatta di questo prezioso tessuto richiedeestrema abilità e massima precisione di esecuzione, cheassieme all’armonia di forme e colori, a disegni apparente-mente semplici ma dettagliati, formano i fili conduttoridella pratica creativa che è il dipingere la seta, pratica dicui Fosso è padrone. Le tecniche usate, basate sullo studiocontinuo, la ricerca costante e la sottolineatura dei partico-lari gli permettono di ottenere, a lavoro ultimato, l’effettocromatico-brillante dal forte carattere mediterraneo, ricer-cato in precedenza.Enzo Fosso non è solo pittore, egli si occupa anche di“design”. La linea “Movimento”, da lui creata negli anni 80gli dà notorietà anche in campo internazionale. Le piùnote riviste di “interior design” si sono occupate di luidedicandogli ampi articoli per illustrare le sue creazioni invetro: tavoli, lampade e sculture, strutture aperte ma conuna propria forza centrifuga. Le sculture di Fosso, nasco-no dal moltiplicarsi di un elemento semplice e dalla strati-ficazione di superfici cromatiche in cui il gesto pittorico avolte traspare, a volte si sovrappone sui piani, per dissol-versi poi, nella luce. Si tratta, in questo caso, di pittura libera, materica e infor-male che prende possesso della terza dimensione e la scon-volge. È sufficiente muovere i vari piani di vetro e la scul-

Fosso, tra verità e artificioARTE • DI FRANCESCA BRUCIANO

Si occupa anche di design: la linea “Movimento”gli ha dato notorietà in campo internazionale.

Pittura e scultura, le opere dell’artista sonoveri e propri capolavori a trecentosessanta gradi.

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tura si modifica, le sovrapposizioni pittoriche cambiano el’opera non è più la stessa. C’è, quindi, una praticabilità delmanufatto, un invito a toccare, tale da creare un rapportoconfidenziale tra l’opera ed il fruitore. Ciò si riscontraanche nella più recente creazione di Fosso, realizzata esclu-sivamente in vetro e dagli incastri perfetti: quattro archiribassati determinano volumi e scansioni, spazi modulari egeometria dell’immaginario, tutto letto nella più assolutatrasparenza e secondo un innovativo gioco di riflessi.Non si può concludere il profilo artistico di Enzo Fossosenza accennare al “Trompe-l’oeil”, tecnica fondata sullapotenza illusiva della pittura, che si praticava in Grecia giàai tempi di Platone. La tecnica, di peculiare difficoltà,richiede massima conoscenza della prospettiva, del dise-gno e del colore, è eseguita da Fosso con perizia e bravurain quanto ne è profondo conoscitore. Egli trasforma, conarditi giochi prospettici e sicure pennellate di colore anoni-me superfici in suggestivi scenari incantati e riesce adonarci, così, l’illusione del marmo, del legno, della terra-cotta e di tante altre preziosità capaci di attrarre lo sguardodell’osservatore che, spinto dalla curiosità, cede alla tenta-zione di toccare con mano spessori e materiali alla ricercadi una consistenza che non è materica. Fosso crea unasorta di virtuale pittorico, dove tutto avviene in superficie,è immediatamente riconoscibile ed è sovrapponibile alreale. Che si tratti di figure, di nature morte o di scorci dipaesaggio, ogni cosa è costruita col colore e col disegno etale solidità compositiva si fonde nella prospettiva. Fossoesprime attraverso la meditazione dell’atto creativo, la

ricerca dell’armonia. Col bilanciamento della composizio-ne, della bellezza e della compostezza della natura invece,cattura, con assoluto rigore geometrico l’impossibile stati-cità del cielo. Tutto ciò è riscontrabile in ogni trompe-l’oeilalcuni dei quali, fanno bella mostra di sé nei salonidell’Associazione Internazionale Italiani nel Mondo(Napoli) presieduta dal Senatore Sergio De Gregorio.Un altro dipinto è in esposizione permanente nellaPinacoteca della prestigiosa Emeroteca Tucci di Napolimentre, una vetrata di grandi dimensioni, è collocata nelreparto di audiologia del Policlinico Federico II. Ulterioriopere si possono ammirare all’estero e precisamente inFrancia e in Germania, paese quest’ultimo che ha datoall’artista numerose soddisfazioni, come testimonianoanche i quotidiani di quel paese. Le opere realizzate all’estero fruttano a Fosso l’inserimentonell’Enciclopedia dell’Arte Contemporanea Italiana editada De Agostini, nonché premi dall’AccademiaInternazionale “Il Marzocco” di Firenze e dall’AccademiaInternazionale “Città di Roma”. Sulla scia di questi succes-si è invitato, e vi partecipa, alla Terza BiennaleInternazionale dell’Arte Contemporanea di Firenze, rice-vendo un premio. Effettua mostre in varie città tra cuiNapoli, sua città natale, dove nell’Aula Magnadell’Università Federico II, e successivamente nei salonidella Casina Pompeiana e del Castel dell’Ovo presenta, conun allestimento insolito e originale, da lui stesso curato,tutta la sua produzione. Riscuote in tali “Personali”, note-vole successo di critica e di pubblico, testimoniato tra l’al-

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Cultura&Società__Forum Italia 63

tro, dai molteplici articoli apparsi suiquotidiani cittadini e dalle innumere-voli recensioni fatte dalle TV locali enazionali.Tra i progetti futuri di Fosso c’è una“Mostra” che dovrebbe effettuarsi neilocali del Maschio Angioino di Napoli

a cura del Comune e la pubblicazionedi un volumetto che sarà la ricostru-zione dell’Antica Via Puteolana oCrypta Neapolitana, che partendodalla grotta di Priapo, sottopassandola collinetta di Posillipo, superata lazona di Fuorigrotta e di Agnano, si

concluderà nel rione terra di Pozzuoli.Lo scritto riporterà aneddoti e fattistorici dei siti archeologici toccati nelpercorso e sarà arricchito da disegnifatti dall’artista.A questo punto possiamo senz’altroriassumere i punti cardine della ricer-ca di Enzo Fosso: una pittura tra veri-tà ed artificio, una scultura dalla natu-ra policroma ma anche praticabile,un’interpretazione del design all’inse-gna della trasparenza e del dinamismofunzionale, ma la matrice unica ditutta la sua varia produzione può esse-re individuata, a mio avviso, nella ten-sione luminosa, nella ricerca di unaluce che sia dentro l’opera, ne raggiun-ge il centro e ne scandisce i tempi. ■

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6LEGENDAFig 1 Vorrei possedere la verità per arrivare, final-mente, a vivere, ad aiutare, ad amare e a morire nelmodo miglioreFig 2 Cellula; SensazioneFig 3 MovimentoFig 4 Associazione Internazionale Italiani nel MondoFig 5 Ristorante Panta Rei, Nizza (Francia)Fig 6 Prinz Hotel Heidelberg (Germania)

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erate estive del tutto speciali a Pozzuoli dove, in via ProvincialePianura - località San Martino, alla “Cantina dell’Abbazia”, il tradizio-nale locale della famiglia Di Bonito, ogni sera si trasforma in un

appuntamento da non perdere con le specialità culinarie del vulcanico emitico luogo. Dopo essere stati al centro dell’attenzione delle maggiori asso-ciazioni ispirate all’arte culinaria, dimostrando ancora una volta di conosce-re veramente le esigenze dei palati più fini e preparati, il bravo chef Felice incucina ed il simpatico e professionale Lino in sala, appaiono sempre piùsoddisfatti ed agguerriti, ribadendo, con il loro accogliente ritrovo, sempreaffollato da numerosi esperti buongustai, tutta la volontà di difendere stre-

nuamente le rare prelibatezze dei Campi Flegrei.Ed è così che, organizzando cene e pranzi nelsegno della salvaguardia e della riscoperta degliantichi sapori della vulcanica Puteoli e dei pro-dotti tipici, i Di Bonito, provano a riportare inauge tutte quelle antiche e rare specialità di unaPozzuoli immortale. Momenti culinari, alla“Cantina dell’Abbazia”, davvero degni di nota,grazie ai quali è ancora possibile assaporare lafreschezza di un succulento piatto di linguineall’astice, oppure ai frutti di mare ed ancora,gustare la genuinità marinara di un “Pescespada” o la delicatezza di una “Spigola alla brace”e di una “Pezzogna al sale”. Abbinando il tuttocon dei grandi vini doc regionali e nazionali,Felice e Lino, sempre nel segno della riscopertadegli antichi valori di una tavola indenne dalleminacciose incursioni della nostra epoca, conti-nuano a ricreare dei momenti tutti da incorni-ciare proprio come la poesia e la bellezza di unluogo millenario chiamato Campi Flegrei.Riproponendo in queste serate d’estate la tenta-zione di una cucina ammaliante e sensuale,capace di allargare la gamma di specialità conuna deliziosa fusione di mare e terra e con delleraffinate qualità di carni nazionali ed estere, la“Cantina dell’Abbazia” regala ai suoi commensa-li, oltre al sapore delle sue ricercate ricette, unabenefica porzione di serenità, dimostrando l’in-negabile aspetto culturale di una terra da sempredivisa tra storia leggenda e gastronomia. ■

“Cantina dell’Abbazia”serate speciali a PozzuoliNel locale della famiglia Di Bonito ogni sera appuntamentida non perdere con le specialità culinarie dei Campi flegrei.Dal pesce spada alla pezzogna, cosa non può mancare.

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il critico buongustaio

a cura di Giuseppe Giorgio

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Al patron Tagliatatela si affiancano gli attenti chef di famiglia: Castrese, Salvatore e Giuseppina.

Arte enogastronomicaIl ristorante hotel “Da Donato” a Calvizzano ribadiscela sua peculiarità per la buona cucina e l’ottimo bere.

empre in primo piano per lerinomate bontà enogastronomi-che, il ristorante hotel “Da

Donato” a Calvizzano ribadisce la suapeculiarità per l’arte della cucina e delbuon bere proseguendo deciso suquella strada del gusto tanto cara agliesperti gastronomi ed agli amanti deipeccati di gola. Saldamente in manoal patron Franco Tagliatatela al qualesi affiancano gli attenti chef di fami-glia: Castrese, Salvatore e GiuseppinaTagliatatela, il Ristorante Donato,propone agli amici buongustai ilmeglio della cucina partenopea edinternazionale saggiamente abbinataad un’attenta selezione di vini prodot-ti dalle migliori case vinicole del terri-torio e del resto d’Europa. Apprezzata dai migliori esperti del

settore, la cucina del RistoranteDonato, ha destato anche l’attenzionee l’interesse del gastronomo, maestroassaggiatore, Antonio Minopolidall’Associazione “Sapere i Sapori”che, da sempre, elogia le specialità delposto così come l’operato dell’eccel-lente staff di cucina.Con l’intento di rivalutare quelle spe-cialità tipiche del nostro territoriospesso dimenticate, il Patron Franco,così come i suoi fratelli in cucina,riportano giorno dopo giorno inauge, quegli antichi sapori dellabuona tavola, troppo spesso sacrifica-ti nel nome della civiltà del consumi-smo. Divise tra il mare e la terra, lepietanze di Donato trasformano pre-sto ogni pranzo o cena in un vero eproprio incontro culinario capace di

fare degustare ed apprezzare agliamici-clienti una quantità infinita diprelibatezze. Grazie ad una sinergiafamiliare davvero unica, i Tagliatatela,tra la sala e la cucina, si distinguonoda sempre per il lavoro svolto all’inse-gna della tradizione gastronomica eper la cortesia che profondono nelconsigliare su piatti e vini i loro affe-zionati buongustai. Per tutti, tra invi-tanti menù sempre in sintonia con lestagioni dell’anno e deliziosi vinelli, afare da padrone nel RistoranteDonato, oltre alla professionalità edall’antica sapienza culinaria, è quel-l’antico piacere della tavola ancoraoggi capace di sconfiggere le malefat-te della società moderna e di regalaredei sani momenti di serenità per lamente ed il corpo. ■

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a cura di Giuseppe Giorgio

i sono personaggi che della propria professione nefanno un motivo puramente commerciale e ve nesono altri, invece, che della propria attività ne

fanno soprattutto una ragione di vita. Tra questi ultimi, viè sicuramente Aldo D’Oria, il patron de “L’Antica Trattoria”a Sorrento capace, con la sua passione e tenacia, di trasfor-mare un luogo dedito alla gastronomia ed alla ristorazione,in un punto d’incontro magico ed inusuale dove le specia-lità e le delizie per il palato sifondono con una poesia di vitaunica ed irripetibile. Palpabilenell’aria, nel ritrovo di D’Oria, viè un’essenza rara e raffinatacapace di fondere le creazionidell’esperto staff di cucina condei momenti di profonda sere-nità interiore. I sapori, insom-ma, ne “L’Antica Trattoria” siuniscono ai piaceri della mentetrasformandosi in emozioniuniche per il palato e lo spirito.Servite con una professionalitàd’altri tempi, tipiche di unaSorrento ancora meta di grandipersonaggi e pullulante di car-rozzelle cariche di bellezze d’ol-treoceano, le specialità de“L’Antica Trattoria”, riescono aconquistare i palati più fini pun-tando oltre che su delle straordi-narie sfumature di gusto su diun’atmosfera carica di sogno.Curati dall’esperto D’Oria chesegue ogni specialità dalmomento dell’ordinazione aquello della cottura e prepara-

zione fino all’arrivo in tavola, i piatti de “L’Antica Trattoria”,in via Padre Reginaldo Giuliani, 45, si contraddistinguonoper quella dose di passionalità che viene aggiunta ad ognipiù prelibata ricetta. Ed è così che, tra l’incanto del“Pergolato” e della “Saletta Fenestella” oppure tra l’acco-gliente “Saletta del Nonno” ed il romantico angolo “MonAmour”, a trionfare a “L’Antica Trattoria” sono un inimita-bile “Fiore di zucchina fritto e guarnito con miele”, i famo-si “Spaghetti della casa cacio e pepe con guazzetto ai fruttidi mare”, fino a giungere, tra altre mille prelibatezze di sta-gione, ai “Filetti di triglia con avocado di Portorico e salsaallo yogurt” ed al “Carrè di agnello con panure alle erbe e

salsa di provolone del monaco”.Il tutto, naturalmente, dopo unavasta gamma di particolarissimidolci, “innaffiato” con i preziosinettari attentamente selezionatie prelevati dal patron Aldo dal-l’attigua e fornita cantina. Elogimeritati e senza frontiere, dun-que, quelli che “L’AnticaTrattoria” riscuote giorno dopogiorno nel segno di una cucinain grado di nobilitare una cittàcome Sorrento. All’attentoD’Oria, infatti, per far sì che larinomata terra torni agli antichisplendori, anche in tema di eno-gastronomia, non necessitanocerto le note di “Torna ‘aSurriento” strimpellate da man-dolini sempre meno melodiosi.E non servono neanche gli sbia-diti ricordi di ospiti illustri,insieme con ammalianti Sofie aibagni della Regina Giovanna.Occorre solo la consapevolezzadi una buona tavola che, propriocome Sorrento “spira tantu sen-timento”. ■

“L’Antica trattoria”,una ragione di vita

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D’Oria e quel punto d'incontro magico ed inusuale dove le specialità si fondono con la poesia della vita.

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er tutti i napoletani, l’AnticaPasticceria Moccia, dal 1936 silega saldamente alla tradizione

ed alla storia, nel segno della qualitàdi dolci senza tempo. “Moccia” a SanPasquale, insomma, sempre in vistaper le sue specialità, sembra davveroaver conquistato un posto di riguardonel cuore dei partenopei. In via sanPasquale 21/22, la mitica pasticceria,di storia da raccontare ne ha davverotanta ed anche in estate, il direttoreVincenzo Romano, non smette di stu-pire i clienti dello storicizzato localecon le sue bontà, con i suoi ricordi econ le sue spiegazioni circa la nascitadei dolci napoletani più tipici. “Dapiù di settantant’anni - ha detto ilpatron Romano- abbiamo ammaliatoil palato di buongustai di mezzaEuropa facendo anche breccia nel

cuore di grandi artisti come l’attricePupella Maggio che scrisse una poe-sia per la nostra sfogliatella. Ancora -continua il maestro pasticcereRomano- a restare incantati dallenostre specialità sono stati artisti delcalibro di Nino Taranto e del fratelloCarlo mentre, per quanto concerne idivi dei nostri giorni, tra gli amantidella nostra pasticceria figuranoanche Sabrina Ferilli e VincenzoSelemme”. Sono davvero tanti i ricor-di e gli aneddoti che il direttoredell’Antica Pasticceria Moccia a SanPasquale a Chiaia, conserva nella suamemoria, così come quelli inerenti leleggende legate ai tanti dolci della tra-dizione partenopea e quelli riguar-danti le mille delizie legate alle innu-merevoli produzioni della sua stori-cizzata pasticceria. Tra queste, oltre

ad una magica rosticceria e le famosepizzette con il segreto della morbi-dezza, frutto di un lavoro sinergicotra i maestri pasticceri ed i maestrifornai, la gettonatissima “TortaCaprese” e “Torta Mimosa” così comela “Mont Blanc” fatta di meringa,castagne e panna e la “Millefoglie” aidiversi gusti. Con l’utilizzo di ingre-dienti di prima qualità, da circa set-tant’anni, da Moccia la genuinità e l’e-sperienza restano sempre al primoposto per offrire al cliente il meglio infatto di novità e tradizione. Ed èappunto ricordando l’attenzione cheMoccia a San Pasquale a Chiaia rivol-ge da sempre ai dolci, che non si puòfare a meno di esaltare la sapienza dichi ha saputo fare della pasticceria unmotivo di vita ed un fiore all’occhielloper la propria città. ■

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Il locale di Romano a via San Pasquale a Chiaia ha conquistato un posto nel cuore dei cittadini.

Moccia... amore e fantasiaPer i napoletani, l'Antica Pasticceria dal 1936 si legasaldamente alla tradizione nel segno della qualità.

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a cura di Giuseppe Giorgio

LL’’aannggoollooddeellllaa ppooeessiiaa

dddd iiii GGGG iiii aaaa nnnn nnnn iiii SSSS aaaa rrrrdddd iiii

Il candido mantelloricopre gioiosol’umida ancora freddad’invernoil ritmo della naturasi rinnova senza sostala tua presenza illumina,fluoroscente, l’oscura notterendendola chiararidandole vita,luce,luce che si riflettesu questa magnificaprofumata coltre biancapetali di ogni generecolorati arcobalenisi raccolgonoinsieme,formano un’unicasplendida luce

neve a primaveraluce nella luceluce di teraccolgo, innumerevoli,i colorati petalidi sognanti arcobalenili lancio su, nell’azzurro cielo,ricadono lentamente,d’incanto formano luminosala tua immagineche ora stringo forteti sentoanche tu mi vuoiun brivido m’assaleimprovvisoma, è solo un attimod’illusione... è solo la primaverala primavera che non c’è.

3 aprile 2010

Che festa! Che gioia!Bambini di tutto il mondouomini, donne,grandi, non grandichi vive questa luminosa realtàha il cuore, oggi,felice, radioso nel dire un’unicameravigliosa parola Mamma!Mammaanima, pensiero affinedolce, semplice, buonainnumerevoli splendidi aggettivisi susseguono per descrivertifantastica donna che porti vita nei nostri cuoriMammafin quando avrò fiatoti ricorderò come oraanche se è tantoil tempo che ci ha separatimi manchi come il primo giornoin cui se volata viami manchi come ieriMamma,quanti brividi mi assalgonodi notte se non mi sfiori con la manoche fortuna ho avutonell’averti accanto!Quanta triste sofferenzanella tua festa, nei bambini che non ti hanno più vicino...Mammatu lo sai quante volte il nostrobambino, che è forte,quando ti guarda, ti sorride,non piange nelle agitate nottichiama il tuo nomenell’oscurità cerca di abbracciartima non sa ancora,che tu non ci sei piùMammatu sei la mia poesiahai un nome bello e sempliceti chiami mamma mia!

Festa della mamma 2010

A te, mamma mia

Primavera che non c’è

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L’angolodella poesia

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Lettereal direttore

Caro Direttore,ho appreso con piacere che gli exGettonati sono usciti dal limbo dellaprecarietà per essere inseriti nel S.S.N.,dopo anni di alterne vicende che lihanno visti protagonisti di lunghe edestenuanti battaglie.Infatti la D.G. dell'A.O. Monaldi, condeliberazione n. 328 ha inquadrato nelsuo organico medico il dottor C.G. ex

gettonato ed attualmente EP1 ricono-scendogli tutti i diritti al pari deiDirigenti Medici dell'Azienda, conpossibilità di accedere anche ad inizia-tiva concorsuale e di incarico.Mi auguro che anche altri colleghi pos-sano avvalersi di tale riconoscimentopresso le loro aziende, uscendo da ruolifino ad oggi atipici e penalizzanti.

Lettera firmata.

CAMPANIA

SPECIALE

>>> PETRONE, L’ARTE DEL LIMONCELLO

Alla scoperta dell’azienda leadernella produzione dei liquori

Donazione cordone ombelicale,anche i Lions scendono in campo

Acqua pulita e tanto verde:ecco le Bandiere blu del 2010

IN PRIMO PIANO IL CONVEGNO IL RAPPORTO

Speciale Campania__Forum Italia 73

a buccia gialla e rugosa del limone è l’ingredienteessenziale della sua fortunata produzione. Il limon-cello nasce così, da una ricetta sobria e genuina,

arricchita da acqua, alcool e zucchero. La preparazione èsemplice, ma meticolosa: se osservata alla lettera, in pocomeno di tre mesi il tradizionale liquore giallo sarà pronto

ad essere gustato come aperitivo o digestivo, prima o dopoi pasti. La storia del limoncello si snoda attraverso unaserie di aneddoti e leggende. Sorrentini, amalfitani ecapresi se ne contendono la paternità. Eppure, da quattrogenerazioni a Mondragone, in provincia di Caserta, c’èun’azienda che è tra le leader mondiali per produzione dilimoncello: è l’Antica Distilleria Petrone, che ha i suoi“fiori all’occhiello” nel limoncello e nella crema di limone,ma è specializzata anche nella produzione di liquori,creme di liquori e grappe. Nata tra la fine dell’Ottocentoed i primi del Nocevento grazie ad Antimo Petrone eMaria Mastrantuono, l’azienda è passata di generazionefino ad arrivare ad Andrea e Maria Petrone (nella foto asinistra), che la gestiscono oggi. “Io e mia sorella Maria cionoriamo di rappresentare questa ditta storica”, raccontaAndrea Petrone, general manager dell’azienda che esportain numerosi paesi: i prodotti a marchio Petrone sonoinfatti presenti in Inghilterra, Spagna, Francia, Belgio,Germania, e Stati Uniti. Ma ora l’obiettivo è sbarcare aHong Kong e sul mercato cinese. “E’ vero, siamo presentinelle maggiori fiere di settore, sia in Italia che all’estero -conferma il giemme -; dal Fancy Food di New York a quel-la di Barcellona, dalla Mia di Rimini al Cibus di Parma. Daoltre un decennio, in effetti, i contatti con i mercati esterisono sempre più numerosi e cruciali per il futuro dell’a-zienda”. Primi tentativi in Belgio e Germania ad inizioanni Novanta: “La risposta fu positiva e decidemmo diestenderci anche a Inghilterra, Francia, Spagna e Usa”. L’azienda è specializzata nella produzione di liquori, dalclassico limoncello al “ruconcello”, dalla sambuca al liquo-re all’arancia. E ancora, grappe (dalla classica alla char-donnay, passando per quella di pinot) e prodotti di pastic-ceria come il babà.“La nostra forza - continua Andrea Petrone - è costituitadalla genuinità del prodotto artigianale che ancora oggirealizziamo tenendo fede alla storica ricetta dei fondatorie che ha costituito il successo del nostro marchio”. L’ultimanovità, in ordine di tempo, è il “meladay”: “Si tratta di unprodotto che miscela due ingredienti che si completano a

La distilleria Petronee l’arte del limoncello

DI MARIO SACCONE

A Mondragone (Caserta) c’è un’azienda leadernella produzione di liquori e grappe. Nata allafine del 1800, oggi è gestita da Andrea e MariaPetrone ed esporta prodotti in tutto il mondo.

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>>> SPECIALE CAMPANIA

Speciale Campania__Forum Italia 75

vicenda: da un lato il fioredell’Ibiscus, simbolo di vitalità e pas-sione, dall’altro il prodotto principedel nostro territorio, la mela annurca.Ne nasce un mix frizzante ed estre-mamente adatto ai cocktail”, è la cer-tezza del general manager dell’azien-da, il cui limoncello è stato apprezza-to, in passato, dall’ex presidente degliStati Uniti d’America Bill Clinton, dalpresidente del Consiglio italianoSilvio Berlusconi, dall’ex numero unocubano Fidel Castro e dall’attore diRocky e Rambo, Sylvester Stallone,oltre a tanti vip. Impossibile, poi,quantificare il numero di turisti cheacquistano il classico limoncello o ilbabà al limoncello, prodotto tipicocon una realizzazione artigianale checonserva un tasso di qualità elevatis-simo.L’Antica Distilleria Petrone fu fondatada Antimo Petrone e MariaMastantuono alla fine del 1800: “E’stata sempre gestita dalla nostra

famiglia”, dichiara Maria Petrone. “Inquegli anni, Mondragone avevacarattere prevalentemente vitivinico-lo, e nell’immaginario i cittadinierano un’unica grande famiglia, poi-ché erano tantissimi i legami diparentela.La Distilleria Petrone, di AntimoPetrone e Maria Mastantuono, era ilnucleo dell’azienda che aveva altredue strutture simili a Sessa Aurunca eVentaroli: tutto il popolo amava par-tecipare alla trasformazione dellevinacce, procedimento grazie alquale, tramite la pigiatura dellevinacce fatta con i piedi si riusciva aricavare l’alcool”. Erano, quelli, anniin cui tutti coloro che lavoravanonella Distilleria, da settembre amarzo lavoravano ininterrottamente,giorno e notte, ed in tutto il paeserisuonavano i canti intonati dagliuomini impegnati nelle attività didistillazione. “Oggi, a distanza ditanti anni, l’Antica Distilleria Petrone

continua ad essere un punto di riferi-mento cruciale, per noi che la gestia-mo ma anche per i cittadini diMondragone”, continua Maria. “Inessa sono infatti racchiuse la fatica, ilsangue, la forza di volontà dei nostrinonni. E siamo certi che per tantianni ancora continuerà a testimonia-re la storia della nostra tradizione”.Il punto vendita della Distilleria,“Coloniali, Liquori, Enoteca Petrone”,che si trova al km 17 della Domitiana,vide la luce nel 1975, quando fu ini-zialmente concepito come luogo utileper la distribuzione dei prodotti pro-venienti da “Casa Petrone”: liquori,grappe, creme dagli svariati gusti, esoprattutto il famoso limoncello. Conil tempo, poi, il punto vendita si èspecializzato, ampliando il ventagliodi offerte e sperimentando la venditadi prodotti appartenenti ad ambitiinnovativi: l’Enoteca può oggi vanta-re la presenza di vini delle migliorimarche nazionali ed estere. ■

Speciale Campania__Forum Italia 79

l vero significato di ‘cellule staminali da cordone ombe-licale’ è sconosciuto alla maggior parte delle persone,così come lo sono le potenziali applicazioni.

Attualmente viene loro riconosciuta la capacità di generarenumerosi stipiti cellulari normalmente presenti nel sangue:globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Da qui il crescenteimpiego di queste cellule ‘multipotenti’ nella cura di impor-tanti patologie come la leucemia, i linfomi o le talassemie.E sono molti i ricercatori pronti a scommettere che in pochianni queste cellule staminali saranno utilizzate per la tera-pia di patologie neurodegenerative o per la ricostruzione di

tessuti lesi o non più funzionanti. Come emerge dalle premesse, questo argomento riguardala società civile nella sua globalità e non solo scienziati,politici o comitati etici. Risulta quindi di fondamentaleimportanza fare chiarezza e coinvolgere il maggior numeropossibile di cittadini in un dibattito sano, al di là delledispute e delle polemiche che ad oggi imperversano tra lediverse scuole di pensiero. In questo solco si inserisce l’in-tervento dei Lions, cittadini per eccellenza, che esaltano leloro capacità individuali nella mediazione culturale e nelladiffusione delle conoscenze. L’impegno della IV circoscri-zione su questo tema si è concretizzato lo scorso 14 maggionello splendido Hotel Sakura di Torre del Greco, nel corsodel convegno organizzato da un Comitato costituito dalladott.ssa Paola Capobianco, dalla dott.ssa Mariù La MarcaRaiola e dal dott. Carlo De La Ville sur Illion.Dopo gli indirizzi di saluto di rito, il prof. Giulio Tarro,virologo, Primario Emerito dell’A.O. “Cotugno” nonchédirettore Area Etica e Solidarietà Sociale, con semplici

parole ha reso concetti altamente specialistici,spiegando, tra l’altro, come le remore etiche sorteper l’utilizzo delle cellule staminali embrionalinon riguardino per nulla l’impiego di quelle trattedal cordone ombelicale. Il dott. GiuseppeMiliterno, chirurgo dell’Ospedale Maresca diTorre del Greco, ha esposto in modo chiaro lepotenzialità della cellula staminale cordonale nellacura di numerose patologie; il filo del discorso èstato di seguito raccolto dal dott. Enrico deCampora e dal dott. Mario Pagano, rispettiva-mente Direttore Sanitario e medico della Bancadel Sangue Cordone Ombelicale dell’AORNSantobono-Pausilipon, che hanno illustrato l’orga-nizzazione di un settore decisamente in crescitacome quello delle Banche di Cordone Ombelicalein Campania, in Italia e in Europa, non rispar-miando accenti polemici per le difficoltà econo-miche e burocratiche delle strutture pubbliche nelconfronto con le imprese private del settore.

Donazione del cordone ombelicale, Lions in campo

DI SALVATORE VIOLA

A Torre del Greco il convegno organizzato dalComitato costituito dai dottori Capobianco,La Marca Raiola e De La Ville sur Illion persensibilizzare i cittadini sul delicato tema.

I

Speciale Campania__Forum Italia 81

Proprio questo tema di graffianteattualità, per le condizioni in cui versail nostro Sistema Sanitario Regionale,è stato al centro del concitato inter-vento del dott. Luigi Marciano,‘Direttore dell’UOC di Ginecologiadell’Ospedale Maresca di Torre delGreco’, denunciando le numerose pro-blematiche che ostacolano la gestionequotidiana delle donazioni di cordoneombelicale nelle strutture pubblicheda parte di pazienti ben disposte mache non ricevono adeguata assistenzaed esaustive informazioni. Altri gine-cologi di spessore hanno proseguito lasezione degli interventi programmati:sul palco si sono susseguiti professio-nisti di tutto riguardo come il dott.Salvatore Ercolano che ha rappresen-tato la realtà della Ginecologia degliOspedali Riuniti dell’Area Stabiese edil dott. Giuseppe Dato Direttoredell’UOC di Ginecologia OspedaliRiuniti della Penisola Sorrentina, cheha sottolineato come finanche il sem-plice trasporto del prelievo presso labiobanca non sia sempre assicurato.Con raffinata dialettica, il dott. Datoha auspicato per il futuro maggioreimpegno nel cercare e trovare soluzio-ni, anche attraverso la nostra associa-

zione, suscitando più volte gli applau-si dei presenti.Tra questi, nella prestigiosa salaLeonardo del Sakura, numerose sonostate le Autorità Lionistiche ed imedici sia specialisti che di medicinagenerale; forte è stata anche parteci-pazione popolare all’evento. Ladott.ssa Stefania Scaramellino, che giàda anni si occupa di donazione nelreparto del dott. Dato, ha concluso gliinterventi dei Ginecologi con un acco-rato appello di professionista, didonna e di mamma a favore delladonazione solidaristica.

Un brillante Tommaso Di Napoli,direttore sanitario dell’Ospedale diBattipaglia e direttore dell’UOC diCardiologia dello stesso nosocomio,nonché ‘Coordinatore Distrettuale delService “Le cellule staminali da cordo-ne ombelicale” ha chiuso le sessionidel convegno: con grande ironia haaffrontato temi caldi già emersi, comeil rapporto contrastato delle ASL conle biobanche private, che a fronte dicifre non sempre accessibili propon-gono una ‘conservazione autologa’ alleneo-mamme che hanno partorito instrutture pubbliche. “A queste pazien-ti”, riferisce con accento sarcastico,“dico: voi siete libere di non donare ilcordone ombelicale dei vostri figli econservarlo in banche private perfuture necessità. Ma riflettete sullamalaugurata possibilità che in futurosiate voi ad aver bisogno di una dona-zione, come dovremo comportarciallora?”.Le conclusioni sono state affidate alGovernatore Eletto del distretto108YA, dott. Emilio Cirillo, responsa-bile dell’Unità Funzionale diChirurgia della casa di cura M.Rosaria di Pompei, che, ad una salaaffollata ha chiuso l’evento auspicandoche il confronto e l’informazione suquesti temi tanto attuali continui adoccupare l’agenda dei diversi LionsClubs delle varie circoscrizioni edistretti. ■

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Speciale Campania__Forum Italia 85

nimmaginabile”: così Marc Neve,portavoce e componente delComitato per la prevenzione della

tortura (Cpt) del Consiglio d’Europa,ha definito la realtà trovata ad Aversa,nell’ospedale psichiatrico giudiziarioFilippo Saporito, in occasione dellavisita effettuata nel settembre 2009.

Mobili “disgustosamente sporchi”,ratti nel cortile, mancanza dell’attrez-zatura e strumentazione medica risa-lente anche a 35 anni fa. In questastruttura, si legge nel rapporto delCpt, i reclusi-pazienti che mostravanocomportamenti aggressivi venivanoimmobilizzati anche per dieci giorni a

un letto. Per 24 ore su 24 rimanevanolegati mani e piedi e al livello del tora-ce senza alcuna possibilità di muover-si, semi nudi, senza mai essere lavati,su un materasso di lattice con un’aper-tura centrale sotto la quale era postoun secchio per raccogliere urina eescrementi.

Mobili sporchi, ratti nel cortile, attrezzatura mancantee strumentazione medica risalente anche a 35 anni fa.

Opg di Aversa,l’Europa bacchetta l’ItaliaIl Comitato per la prevenzione della tortura ha definito"inimmaginabile" la realtà trovata nell’ospedale.

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Se le condizioni in cui versa questoospedale preoccupano in modo parti-colare il Cpt, è perché qui è reclusa “lacategoria di detenuti più vulnerabili,quella di cui nessuno parla”. Nellarelazione il Comitato pone l’accentoanche sui casi di maltrattamentodenunciati da detenuti ed esprime“grande preoccupazione” per la man-canza di adeguate tutele rispetto all’o-perato delle forze dell’ordine. “La sen-sazione è che in Italia stia crescendo illivello di impunità per questo tipo direato”, ha aggiunto Neve.Oltre ai letti di contenimento,ad Aversa il Comitato ha tro-vato molti altri elementi cherendono questa strutturapoco idonea al ruolo chedovrebbe svolgere. A comin-ciare dal sovraffollamentoriscontrato in occasione dellavisita. Nel rapporto si sottoli-nea che la capacità massimaera stata superata sia nel 2007che nel 2008. Il trasferimentodel Centro sotto la supervisio-ne del ministero della Saluteavvenuto in concomitanzacon la visita del Cpt, si leggenel rapporto, appare “malprogrammato” e orientato al rafforza-mento dell’aspetto carcerario piuttostoche sanitario. In generale, si sottolineanel documento, la struttura non offrepraticamente nessun trattamento tera-peutico ai detenuti-pazienti e questorischia di peggiorarne le condizioni disalute.Ma nel rapporto non si parla solo diAversa. Il Cpt denuncia in particolarealcuni casi, per cui ha anche trovatoprove oggettive, di maltrattamentiavvenuti a opera di poliziotti e carabi-nieri, soprattutto nell’area di Brescia,mentre effettuavano un arresto o subi-to dopo. Nel rapporto viene anche evi-denziato che il Comitato ha ricevutoun certo numero di denuncie di mal-trattamenti, anche queste avvalorateda prove, avvenuti soprattutto nel car-cere del Buoncammino di Cagliari.

Per evitare il ripetersi di casi simili, ocomunque limitarne il numero, il Cptinvita le autorità italiane a mettere inatto una serie di misure. Prima tratutte quella di garantire l’accessoimmediato a un avvocato subito dopoil fermo, anzichè dopo la convalidadell’arresto. Inoltre nel rapporto si sot-tolinea il ruolo che devono svolgere imedici presenti nei luoghi di deten-zione nel riportare con accuratezzaqualsiasi dettaglio che possa costituireprova di un maltrattamento.

La storia.Entrato nel manicomio criminale diNapoli a 17 anni. Uscito da quellostesso luogo, nel frattempo ribattezza-to ospedale psichiatrico giudiziario,cinquant’anni dopo, E solo per graziaricevuta nel 2003 dall’allora presidentedella Repubblica Carlo AzeglioCiampi. Vito De Rosa è il simbolodella devastante solitudine di chi hatrascorso una vita intera in un opg. Lalibertà Vito l’ha conosciuta solo pertre anni, prima di spegnersi nel 2006,all’età di 79 anni, affidato alle cure deisanitari di un centro Asl di Salerno.Condannato all’ergastolo per averucciso il padre negli anni Cinquanta aOlevano sul Tusciano, piccolo centroagricolo alle falde dei monti Picentini,Vito è rimasto solo una vita intera. Colpadre aveva un rapporto fortemente

conflittuale. A scatenare la rabbia,come emerse poi al processo, fu l’ac-cusa mossa dal genitore di vendere inproprio l’olio prodotto nel fondo difamiglia. Il ragazzo attese che il padretornasse dal bar, dove aveva giocato acarte con gli amici. Lo colpì alle spallecon una delle asce che utilizzava pertagliare la legna. Poi gettò il cadaverein un dirupo. Confessò tutto e in aulasi parlò anche dei rimproveri, dellevessazioni e dei pestaggi ai qualisarebbe stato sottoposto il ragazzo. Igiudici furono però inflessibili e lo

condannarono al massimodella pena. Rinchiuso in carce-re, dopo un lungo periodo, acausa di disturbi mentali, futrasferito in una struttura psi-chiatrica giudiziaria. Un calva-rio durato fino a quandoAntigone ed esponenti politicinel 2003 riuscirono a far arri-vare il caso sul tavolo dell’allo-ra ministro della GiustiziaRoberto Castelli, che inoltrò larichiesta di grazia al Capodello Stato. In mezzo secolo dipermanenza nell’opg di NapoliVito ha scandito le sue giorna-te con immutabile ripetitività.

Sveglia, colazione, rifacimento delletto fissato al pavimento con dei bul-loni per evitare atti di autolesionismo,attesa del pranzo. Ha sempre mangia-to solo in cella, seduto sulla branda. Nelle stagioni calde anche per terra,senza mai usare coltello e forchetta.Mangiava con le mani, Vito. E quandodopo mezzo secolo è arrivato quell’at-to di grazia che a 76 anni lo ha fattouscire dall’esilio dei dimenticati, nonera di certo preparato alla libertà. Perquesto venne affidato all’Asl diSalerno. Il lento programma di recu-pero qualche frutto l’aveva dato, tantoche un rapporto con i familiari super-stiti era riuscito a stabilirlo. Ma ilritorno a Olevano sul Tusciano, ilpaese d’origine dove osò ribellarsi adun padre violento, quello no. Vito èmorto prima. ■

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Il 21 aprile del 1978 iniziano le trasmissioni viaetere dell’emittente televisiva a colori deno-

minata TELEVOMERO nella sede storicanel cuore del quartiere Vomero dellacittà di Napoli. Il fondatore è GiovanniTajani, un commerciante di elettrodo-mestici con la passione per il settoreTv ed Hi-Fi. TELEVOMERO è una tvlibera al servizio delle istituzioni edei cittadini, tante le trasmissionicon dibattiti ed incontri tra la classepolitica e dirigenziale per lo svilup-po della città di Napoli, ma è anchee soprattutto un punto di riferimento

per la cultura e lo sport con la parte-cipazione dei migliori artisti nonché

professionisti delle varie discipline sporti-ve. Un punto di riferimento nel mercato pubbli-

citario locale e nazionale avendo da sempre untrend positivo con la continua crescita di ascolti e di

fatturato. Il passaggio al sistema di trasmissioniDigitale Terrestre, che è programmato nel 2009, è difondamentale importanza per lo sviluppo dell’aziendaanche perché la stessa punta a divenire, oltre che for-nitore di contenuti, operatore di rete locale, avendogià i requisiti idonei per lo sviluppo di questa nuovaattività. I nostri studi televisivi, la redazione e l’am-ministrazione sono a Napoli in via Enrico Alvino60, i nostri recapiti telefonici 081.578.19.08 -081.578.47.79 - 081.229.20.43il fax 081.578.02.63, l’[email protected].

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Speciale Campania__Forum Italia 93

andiere blu 2010: ovvero, educazione ambientale,qualità dei servizi sulle spiagge purché siano ‘eco-sostenibili’, sicurezza e accessibilità, aree verdi e

piste ciclabili, comunicazione e informazione con la costi-tuzione di almeno un ‘punto Blu’. E, ovviamente, anchemare pulito. Sono questi i principali parametri che guida-no il riconoscimento del vessillo ‘blu’ - assegnato dallaFederazione per l’educazione ambientale (Fee) a Roma -che sventolerà nei 117 comuni vincitori durante la bellastagione ormai alle porte.Per l’assegnazione della Bandiera Blu e pertanto delle loca-lità dove in cui il mare si vive a ‘cinque stelle’, i fattori che,nella scala dei valori, hanno un ‘peso’ maggiore nelpunteggio finale sono l’educazione ambien-tale, la raccolta diffe-renziata e la qua-lita’ dei servizi

sulle spiagge. Per prima cosa deve essere previsto unampio spazio ai corsi di educazione ambientale pensandosoprattutto a scuole, giovani e turisti, oltre che ai residen-ti. E, infatti, su un totale di 149 auto-candidature, la man-canza di tali iniziative e’ stato il motivo di esclusione dalla‘gara’ per il maggior numero di comuni pari a 20 su 32,insieme a una raccolta differenziata sotto la soglia del 10%(4 comuni). E proprio alla differenziata e alla correttagestione dei rifiuti pericolosi guarda con estrema attenzio-ne la giuria. Naturalmente, parte consistente del punteggioviene attribuita anche dai servizi: accessibilità (abbatti-mento delle barriere architettoniche), personale per salva-

taggio, sicurezza.Inoltre, si guarda alla presenza di strutture

alberghiere, di servizi d’utilità pubblica sani-taria e alla certificazione ambientale. Perarrivare poi alle acque di balneazione chequest’anno introduce anche una novità conla possibilità di un ampliamento dei comunipartecipanti e all’efficienza dei depuratori. In Campania, sono dodici i Comuni promos-si, ma soltanto uno è Napoletano: MassaLubrense. Gli altri sono tutti della provinciasalernitana: Positano, Agropoli, Castellabate,Montecorice-Agnone e Capitello, Pollica-Acciaroli Pioppi, Casal Velino, Ascea,Pisciotta, Centola-Palinuro, Vibonati-Villammare, Sapri. ■

Bandiere bluAcque pulitee tanto verde

IL RAPPORTO • DI ALICE CANTRELLI

Mare, ma anche altro: la Fee ha tenuto contoinfatti di educazione ambientale, qualità deiservizi, sicurezza e accessibilità: in Campaniadodici comuni promossi, solo uno napoletano.

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Sorprese e fuori programma, filmati tv e ‘reportage’realizzati da moglie e figli: una lunga notte di gioia.

I settant’anni di GiglioUna vita per la famigliaSplendida festa per il presidente onorario dell’Ordinedottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli.

LA FESTA • DI CATERINA MARTINO

ettant’anni dedicati alla famiglia ealla professione. Raffaele Giglio,presidente onorario dell’Ordine

dei dottori commercialisti ed esperticontabili di Napoli, ha festeggiato laricorrenza al ristorante Rosolino contanti amici e parenti. Settant’anni piene di soddisfazioni,tante da poterne raccontare attraversoun vero e proprio servizio televisivo,trasmesso da una tv napoletana total-mente inventata “TeleGiglio”, è stata unadelle sorprese riservate dalla famiglia alfesteggiato, con un reportage ideatodalla moglie Laura e dai figli Francesca,Amedeo e Ilaria, in collaborazione conla scuola del cinema di Napoli. Infatti, è stata realizzata un’edizionestraordinaria, interamente dedicata allavita dell’ultimo presidente del collegiodei ragionieri napoletani (prima dell’i-stituzione dell’Albo unico). Nel filmatosono state evidenziate le fasi più impor-tanti della vita di Raffaele Giglio, riper-correndo tutti i successi professionali e iricordi familiari, con la moglie adimprovvisarsi in “anchorwoman” e ifigli a trasformarsi in “inviati speciali”,dando vita a simpatiche gag con la com-plicità di amici, parenti e di tutti i pro-fessionisti che lavorano ogni giornonegli studi di Napoli, Avellino eMirabella Eclano.Ma il momento più emozionante dellafesta è stata la lettura di un’appassionatalettera scritta dai tre figli al padre (..sei il

nostro punto di riferimento umano eprofessionale..) che ha abbandonato ilsuo proverbiale “self control”, lasciandoil passo all’emozione per l’iniziativafamiliare. Ma non è tutto perché a nonno Lello,circondato dagli affetti più cari, inprima linea i due nipotini Antonio eSimone, sono state dedicate anche duepoesie, lette dagli amici di sempre: icommercialisti Gianfranco Sava,Antonio D’Addio, con l’ausilio diGennaro Corcione e Nicola Pierini. Nel corso della serata, spazio anche adun simpatico fuoriprogramma, tra lostupore dei presenti, torta e augurianche per i 44 anni compiuti da Michele

Saggese, assessore al Bilancio delComune di Napoli e marito della pri-mogenita Francesca. Alla kermesse, allietata da tre chanson-nier napoletane, hanno partecipato, tragli altri, il fratello del festeggiatoGabriele Giglio con la moglie Sefi,Gennaro Famiglietti (consigliere d’am-ministrazione dell’Inpdap), GiuseppePedersoli (ex difensore civico delComune di Napoli), il notaio CarmeloFisichella, Antonio Izzo, CarminePerasole, Ciro Burattino, BrunoCavaliere, Andrea Masella, FabrizioLeccisi, Roberta Inarta, Enzo Capone,Pino Turco, Corrado Perez, EnzoNapoli e Gabriele Capuano. ■

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Speciale Campania__Forum Italia 95

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