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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO N° 366 Anno XXXVII - N. 2 - 2013 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato Foto al centro: incontro Tavola Rotonda Nazioni Unite – UNEP, Centro Studi Galileo, European Energy Centre ed esperti progettisti presso l’Aula Magna del Politecnico di Milano. Nelle foto in alto a sinistra ed in basso a destra: gli incontri rispettivamente presso il governo scozzese a Edimburgo e presso gli uffici delle Nazioni Unite – UNEP a Parigi. Nelle foto in alto a destra presso il Politecnico di Milano: da sinistra Andrea Malvicino-Fiat, Madi Sakande della New Cold System, Dean Cooper responsabile energia dell’UNEP, organizzatore insieme a Paolo Buoni direttore European Energy Centre, Susanne Shuford - Centro collaborativo UNEP Università di Francoforte, Douglas Prentice – Geocapita. Nella foto in basso a sinistra: gli organizzatori di fronte all’entrata dell’edificio del governo scozzese ad Edimburgo. INCONTRI NAZIONI UNITE – CENTRO STUDI GALILEO – EUROPEAN ENERGY CENTRE DI PREMESSA AL XV CONVEGNO EUROPEO PATROCINATO DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Politecnico di Milano 7-8 giugno 2013 Patentini Frigoristi – Ultime Tecnologie COPERTINA 2-2013 BIS:COPERTINA 7/07 5-04-2013 17:31 Pagina 1

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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione

ORGANO UFFICIALECENTRO STUDI GALILEO

N° 366

Anno XXXVII - N. 2 - 2013 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato

�� Foto al centro: incontro Tavola Rotonda Nazioni Unite – UNEP, Centro Studi Galileo, European Energy Centre ed espertiprogettisti presso l’Aula Magna del Politecnico di Milano.

�� Nelle foto in alto a sinistra ed in basso a destra: gli incontri rispettivamente presso il governo scozzese a Edimburgoe presso gli uffici delle Nazioni Unite – UNEP a Parigi.

�� Nelle foto in alto a destra presso il Politecnico di Milano: da sinistra Andrea Malvicino-Fiat, Madi Sakande della New ColdSystem, Dean Cooper responsabile energia dell’UNEP, organizzatore insieme a Paolo Buoni direttore European EnergyCentre, Susanne Shuford - Centro collaborativo UNEP Università di Francoforte, Douglas Prentice – Geocapita.

�� Nella foto in basso a sinistra: gli organizzatori di fronte all’entrata dell’edificio del governo scozzese ad Edimburgo.

INCONTRI NAZIONI UNITE – CENTRO STUDI GALILEO – EUROPEAN ENERGY CENTREDI PREMESSA AL

XV CONVEGNO EUROPEO PATROCINATO DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Politecnico di Milano 7-8 giugno 2013 • Patentini Frigoristi – Ultime Tecnologie

COPERTINA 2-2013 BIS:COPERTINA 7/07 5-04-2013 17:31 Pagina 1

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GENERAL CHAIRMEN (foto a fianco)JIM CURLIN - United Nations OzonAction - UNEP; DEANCOOPER United Nations Energy Branch - UNEP; PHILIPOWEN Head, KASCHL ARNO European Commission, ActionClima; VALERIA RIZZO, ANTONELLA ANGELOSANTE,SAMANTHA SAPIENZA Ministero dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio e del Mare; DIDIER COULOMB Director,ALBERTO CAVALLINI Honorary President InternationalInstitute of Refrigeration (I.I.R.); ENNIO MACCHI - GIOVANNILOZZA - C. M. JOPPOLO Politecnico of Milano; RAJENDRASHENDE President TERRE Policy Centre; PATRICK ANTOINEPresident, MICHEL BARTH Honorary President AssociationFrançaise du Froid (A.F.F.); W. CHAKROUN Director AmericanSociety Heating Refrigeration and Air conditioning Engineers(ASHRAE); STEPHEN YUREK President Air-conditioning,Heating and Refrigeration Institute (AHRI); ANDREA VOIGTDirector European Partnership for Energy and the Environment(E.P.E.E.); GRAEME FOX President Air conditioning andRefrigeration European Association (AREA); ANDY PEARSONPresident Institute of Refrigeration (IOR); GERALD CAVALIERDirector CEMAFROID; ALFREDO SACCHI PresidentAssociazione dei Tecnici del Freddo (ATF); HERMANNHALOZAN Graz University of Technology, Austria; MARCOMASOERO Politecnico of Torino; ANDREA DE LIETOVOLLARO - FRANCO GUGLIERMETTI University La Sapienzaof Roma;PAOLO AMIRANTE - University of Bari; FRANCESCOASDRUBALI - University of Perugia; SERGIO BOBBO -ROBERTO CAMPORESE - GIROLAMO PANOZZO I.T.C. CNRPadova; FILIPPO DE ROSSI - Sannio University; CIRO APREA- Napoli University; GIUSEPPE PANNO - University of Palermo;FABIO POLONARA - University of Ancona; LUCATAGLIAFICO - University of Genova

9,00 am - Venerdì 7 giugno 2013

INTRODUZIONE GENERALENuovi regolamenti sugli F-gas e nuovi refrigeranti.Nuovi impianti in riferimento alla loro ottimizzazioneenergetica ed ambientale. Situazione mondiale.

D. Cooper, S. Nair-Bedouelle, J. Curlin United Nations - UNEPD. Coulomb International Institute of Refrigeration

1a SessioneL’EVOLUZIONE DEI NUOVI FLUIDI A BASSOIMPATTO AMBIENTALE E LORO SCELTA:

PROSPETTIVE FUTURECHAIRMEN: D. Cooper, S. Nair-Bedouelle, J. Curlin UnitedNations - UNEP; D. Coulomb - International Institute ofRefrigeration; A. Cavallini - Università di Padova - I.I.R.; P.Antoine, M. Barth Association Française du Froid; S. Yurek -AHRI; L. Kuijpers - TEAP; A. Voigt - EPEE; A. Pearson - IORNuovi refrigeranti a basso GWP. Sviluppi e prospettive suinuovi refrigeranti. Nuovi fluidi sintetici e naturali, puri emiscele HFC, HFO-1234yf/ze, miscele HFO, CO2, ammonia-ca, idrocarburi; fluidi secondari; nuovi lubrificanti per refri-geranti naturali e sintetici; Nano-fluidi; Ice Slurry.Speakers: A. Cavallini I.I.R. - D. Coulomb I.I.R. -W. ChakrounASHRAE - L. Kuijpers TEAP - P. Neksa Sintef Energy Research- A. Pearson IOR - E. Campagna Rivoira - J. Gerstel DuPontFLCHE - N. Achaichia, G. Matteo Honeywell - C. Zilio, Del ColUniversità di Padova - S. Bobbo CNR Padova - D. Curti FuchsLubricants

XV CONVEGNO EUROPEOLE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE

NEL FREDDO E NEL CONDIZIONAMENTOCON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI PROBLEMI ENERGETICI

Ottimizzazione energetica e ambientale: nuovi fluidi e impiantistica regolamentazione europeacondizionamento auto – catena del freddo e camion refrigerati

7th - 8th June 2013 – Politecnico di Milano

UNITED NATIONS ENVIRONMENT PROGRAMMEINTERNATIONAL INSTITUTE OF REFRIGERATION

ASSOCIAZIONE DEI TECNICI DEL FREDDOCENTRO STUDI GALILEO

EUROPEAN ENERGY CENTREPresidenza

del Consiglio dei Ministri

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2a SessioneULTIMETECNOLOGIE NEI COMPONENTI E

NUOVETIPOLOGIE DI IMPIANTIIN RELAZIONE AI NUOVI FLUIDI E ALLE NUOVEPROBLEMATICHE ENERGETICHE E AMBIENTALIRISULTATI E AGGIORNAMENTI NELL’IMPIANTISTICA

CHAIRMEN: E. Macchi, G. Lozza, C. M. Joppolo - Politecnico diMilano; P.W. Egolf - Working Party on Magnetic Cooling - I.I.R; H.Halozan - Graz University of Technology, Austria; F. Asdrubali -Università di Perugia;W. Chakroun - ASHRAE; C. Aprea - NapoliUniversityLe ultime tecnologie nei componenti e negli impianti di refrige-razione e di condizionamento: loro ottimizzazione energetica eambientale. La refrigerazione magnetica. La refrigerazione sola-re con sistemi ad assorbimento. Le nuove energie rinnovabiliapplicate alla refrigerazione e all’aria condizionata, pompe dicalore. Nuovi impianti a fluidi secondari, ad ammoniaca, a CO2,ad assorbimento, ad idrocarburi. Nuovissime tecnologie dighiaccio binario, Ice Slurry CO2 idrato. Nuovi tipi di compresso-ri, condensatori, nuovi componenti per i circuiti di refrigerazio-ne (a livello domestico, commerciale ed industriale). Nuove tec-nologie nei processi di condizionamento e nella progettazionedegli impianti di refrigerazione.Speakers: E. Macchi Politecnico di Milano - P. W. Egolf WorkingParty on Magnetic Cooling I.I.R. - O. Sari University of WesternSwitzerland - M. Barth A.F.F. - H. Halozan Graz University ofTechnology, Austria - H. Hu Norwegian University - A. Di Cecca, F.Benassis ClimeSpace - A. Calabrese, P. Rovella ENEA - S.Filippini LU-VE Group - H. Renz, P.Trevisan Bitzer - G. Pisano Off.Mario Dorin - L. Novak, P. Valero, Zgliczynski Embraco - G. L.Angelantoni, M. Zenobi Angelantoni Industrie - J. BooneMayekawa - T. Funder-Kristensen Danfoss - K. KontomarisDuPont Heat-Pump - M. Collantin consultant

9.00 am - Sabato 8 giugno 2013

INTRODUZIONED. Cooper, S. Nair-Bedouelle, J. Curlin United Nations - UNEP

D. Coulomb International Institute of Refrigeration - I.I.RP. Owen, K. Arno European CommissionV. Rizzo Ministry of Environment of Italy

3a SessioneTAVOLA ROTONDA SUI PROBLEMI ENERGETICI,AMBIENTALI E SUI NUOVI FLUIDI E SULLA

FORMAZIONE DEITECNICI DEL FREDDO CONRIFERIMENTO ALLA REVISIONE DEL

REGOLAMENTO EUROPEO SUGLI F-GASCHAIRMEN (open discussion): D. Cooper, S. Nair-Bedouelle, J.Curlin United Nations - UNEP; D. Coulomb International Instituteof Refrigeration I.I.R.; A. Cavallini International Institute ofRefrigeration I.I.R.; P. Owen, K. Arno European Commission; W.Chakroun ASHRAE; G. Fox AREA; M. Masoero Politecnico ofTorino; H. Halozan - Graz University of Technology, AustriaDiscussione sui problemi energetici in relazione all’ottimizzazio-ne energetica degli impianti di refrigerazione, di aria condiziona-ta. Pompe di calore ed impianti geotermici. Discussione sui rela-tivi risparmi di energia e sulla manutenzione. Discussione sulla

revisione del Regolamento Europeo sui gas fluorurati, situazio-ne in Europa e in Italia.Speakers (open discussion):D.Cooper, S. Nair-Bedouelle, J. CurlinUnited Nations, UNEP - D. Coulomb International Institute ofRefrigeration - P. Owen, K. Arno European Commission - V. RizzoMinistry of Environment - R. Shende TERRE Policy Centre - W.Chakroun ASHRAE - S.Yurek AHRI -G.Fox AREA - A.Voigt EPEE- P. Antoine A.F.F. - A. Messineo, G. Panno University of Palermo -R. Camporese ITC CNR of Padova - J. Mate Greenpeace - L.Kuijpers TEAP - N. Achaichia, G. Matteo Honeywell - M. CreamerBusiness Edge - L. Rollino consultant - M. Collantin consultant

4a SessioneLA REVISIONE DELLA REGOLAMENTAZIONEF-GAS, CERTIFICAZIONI, PATENTINI EUROPEI EITALIANI NELLA REFRIGERAZIONE E NEL

CONDIZIONAMENTO E RISPARMIO ENERGETICOCHAIRMEN:D.Cooper, S.Nair-Bedouelle, J.CurlinUnited Nations- UNEP; P. Owen, K. Arno European Commission; D. CoulombInternational Institute of Refrigeration I.I.R.; M. Masoero Politecnicoof Torino; G. Fox AREA; V. Rizzo Ministero dell'Ambiente; A. VoigtE.P.E.E; S.Yurek AHRIRevisione regolamentazione sugli F-Gas: ispezioni, libretto d’im-pianto, manutenzione, requisiti minimi per i tecnici e le aziende,formazione. Nuovi fluidi: controllo perdite di refrigerante; recupe-ro, riciclo e distruzione dei fluidi. Certificazioni e formazione inEuropa e in Italia, brasatura. Problematiche legate alla produzionee installazione degli impianti.Speakers: P. Owen, K. Arno European Commission - V. RizzoMinistry of Environmment - G. Fox AREA - A. Voigt EPEE - S.Yurek AHRI - C. Norcia Bureau Veritas - V. Aiello IMQ - P.Fantoni, A. Sacchi ATF

5a SessioneCONDIZIONAMENTONEGLI AUTOVEICOLI,CATENA

DELFREDDOE AUTOMEZZI REFRIGERATICHAIRMEN: M. Masoero Politecnico of Torino; D. CoulombInternational Institute of Refrigeration - I.I.R; C. Malvicino CentroRicerche FIAT; G. Cavalier Cemafroid; R. Shende TERRE PolicyCentreNuove tecnologie nella catena del freddo. Salvaguardia eConservazione degli alimenti. La direttiva europea sul condizio-namento nelle automobili (MACs) e la regolamentazione sugliautomezzi refrigerati. Eliminazione dell’R134a, nuovi refrigeranti,come rispettare le richieste della direttiva. Direttiva 2006/40/CE.Reg. 307/08/CE. Competenze. Corsi di formazione obbligatori:Patentino/Attestato Condizionamento auto.Speakers: M. Masoero Politecnico Torino - D. Coulomb IIR - G.Cavalier Cemafroid - R. Monforte, C. Malvicino Centro RicercheFIAT - G. Martorana Politecnico Torino - N. Achaichia Honeywell -A. Sacchi ATF - Politecnico Torino

Dibattito conclusivo e interventi tecnico- consulenziali

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TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO ITALIANOFRIGORISTI - PIFA MOTTA DI LIVENZA

Quaranta Manrico40° SOTTOZERODI QUARANTABagnatica

Quaranta Giorgio40° SOTTOZERODI QUARANTABagnatica

Harbas SalemBONALDO & C.GRANDI IMPIANTI srlTreviso

Feltrin AgostinoCLYMA SYSTEMDI FELTRIN AGOSTINOSacile

Cecconi PaoloDIPHARMA FRANCIS srlBaranzate

D’Odorico LucaDIPHARMA FRANCIS srlBaranzate

Ambrosini StefanoELETTRO LIGHT srlCazzago di Pianiga

De Bon MaurizioERRETIESSE srlMareno di Piave

Piccoli FabioGRANZOTTO srlSusegana

Grossele AgostinoCartigliano

Gafriller MarkusHOFER GROUP srlS. Cristina

KusstatscherWalterHOFER GROUP srlS. Cristina

MiahWali MdHOLLY’S COFFEEDI MIAHWALI MDMontecchio Maggiore

Vezzù DanielLL AIR SERVICE srlMestrino

Lunardelli LorisJesolo

Gabban PaoloMTA spaConselve

Badon RobertoMTA spaConselve

Casotto AntonioMTA spaConselve

Merlin MishanuMTA spaConselve

Ongaro EdwardNEMESIS srlPadova

Don FabioPIOVAN spaSanta Maria di Sala

Mason GianlucaPIOVAN spaSanta Maria di Sala

Bua PaoloPIOVAN spaSanta Maria di Sala

Urbani FabioPOLAZZO GRANDI IMPIANTI srlVicenza

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Tecnici specializzatinegli ultimi corsi e patentinidel Centro Studi Galileo

Tecnici di 3 generazioni in più di 36 anni di corsi con una media di oltre 3000 allievi all’anno si sono specializzati al CSG

GLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONOALTRESÌ UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DALDLGS 81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICISPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

La consegna degli attestati al corso di tecniche frigorifere, necessario alle persone con esperienzaancora limitata per prepararsi in maniera completa. Sulla destra il docente Giuseppe Bisagno.

L’elenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnicispecializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si puòtrovare su www.centrogalileo.it (alla voce“Corsi > organizzazione”)

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo”Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo

Un tecnico del freddo prende nota delletemperature e pressioni dell’impianto frigorifero

per la valutazione indiretta di controllo delle perdite edi corretto funzionamento dell’impianto sia dal puntodi vista energetico che funzionale. Altra importantecompetenza per il superamento dell’esame el’ottenimento del patentino è saper compilarecorrettamente il registro/libretto d’impianto.

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Lucchese RobertoSERVEL IMPIANTIDI LUCCHESEAnnone Veneto

Bovo StefanoSIRAM spaMilano

Gavagnin NicolaSIRAM spaMilano

Turato MicheleSIRAM spaMilano

Quarisa MarcoSIRAM spaMilano

Chiavacci AlessandroSIRAM spaVenezia

Galante NicolaSIRAM spaVenezia

Stevanin FabioTECNICOLD DI STEVANIN sncMarostica

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO ITALIANOFRIGORISTI - PIFA PALERMO

Caggegi VincenzoRandazzo

Mannino MicheleCITY CLIMA DI MANNINOTerrasini

La Rosa Domenico MariaMANUTENCOOP F.M.Zola Predosa

Ingrassia AntoninoMANUTENCOOP F.M.Zola Predosa

Caci GaetanoSARIND srlGela

Attinelli RobertoSIRAM spaMilano

Cuccia PietroSIRAM spaMilano

Di Gregorio GregorioSIRAM spaMilano

Filippello FrancoSIRAM spaMilano

Fiore BenedettoSIRAM spaMilano

La Barbera FabrizioSIRAM spaMilano

Lombardo Mario FrancescoSIRAM spaMilano

Pollaccia VincenzoSIRAM spaMilano

Sciarrino GiuseppeTMB ITALIA srlVillagrazia Carini

Ingrassia GiuseppeTMB ITALIA srlVillagrazia Carini

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO ITALIANOFRIGORISTI - PIFAD AGLIANA

Corradossi StefanoCORRADOSSI IMPIANTIPontassieve

Rosi EnricoESSELUNGA spaSesto Fiorentino

Santini LugiESSELUNGA spaSesto Fiorentino

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Nei laboratori del Centro Studi Galileo diversi impianti didattici permettono di svolgere le operazioni diesame in maniera veloce e completa grazie alla grande esperienza degli esaminatori CSG. I candidatipossono dunque svolgere il loro esame nelle migliori condizioni possibili, mettendo in piena evidenza leproprie capacità di Tecnico Frigorista abile nelle operazioni da svolgersi sugli impianti di refrigerazione,

condizionamento e pompe di calore

Foto tratta dall’esame nella sede CSG di Bari. Occorre iscriversi al Registro Telematico Nazionale epoi provvedere quanto prima al conseguimento del patentino.

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Mattii BryanIDROTERMICA E SERVIZI srlPeccioli

Coppi RiccardoMANUTENCOOP F.M.Zola Predosa

D’Oria NicolaMANUTENCOOP F.M.Zola Predosa

Giuffrida AlessandroMANUTENCOOP F.M.Zola Predosa

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO ITALIANOFRIGORISTI - PIFA CAGLIARI

Re CorradoALICE srlCarbonia

Musio MaurizioCOMUNE DI SERRENTISerrenti

Erdas MarcoIMMA spaCagliari

Atza FeliceIMMA spaCagliari

Lilliu GiorgioIMMA spaCagliari

Masala CarloIMMA spaCagliari

Caddeo CarloIMMA spaCagliari

Mele AlessandroMacomer

Olianas GiorgioCarbonia

Canu RobertoSAGEMA DI SATTA LEONARDOSan Teodoro

Pinna FrancescoSARDINIA SOLAR PROJECTOliena

Coni RobertoSIRAM spaMilano

Farina ErminioSIRAM spaMilano

Loi AndreaSIRAM spaMilano

Loi SandroSIRAM spaMilano

Culiolo IvanSITIE IMPIANTI INDUSTRIALI spaPorto Torres

MarrasTonioSITIE IMPIANTI INDUSTRIALI spaPorto Torres

Lai MaurizioSOMICA spaCarbonia

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Corso di preparazione al Patentino Frigoristi: 2 giorni di preparazione per acquisire le nozioni teorichee pratiche come richiesto dalla Commissione Europea nella regolamentazione 303/08 con i requisitiminimi di competenza che deve possedere la persona che installa, ripara e fa la manutenzione degli

impianti di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore.

Conclusione del corso di tecniche frigorifere in cui i tecnici del freddo neofiti hanno potuto apprendere le informazioni di base qualile unità di misura, le fasi del circuito frigorifero, i cambiamenti di stato, etc… importantissime nozioni per l’esame del Patentino e per il

lavoro quotidiano di ogni tecnico del freddo. Docente Giuseppe Bisagno.

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CORSI A MILANO

LMP srlBalducci SimoneBonzi LucianoManzino IldoBuccinasco

MANUTENCOOP F.M.Masiello PaoloZola Predosa

MSP srlMarkulin IvanCesano Boscone

NELSA srlCastrogiovanni AntoninoGarbagnate

TTF srlColombo FrancoBussero

CORSI A BOLOGNA

ARAGRI GIOVANNIPalena

DAL FORNOTERMOCLIMA sncDal Forno AlessioCazzano di Tramigna

ELEKTRA srlCosta LucaConselice

ENERGING srlDaissè MarcoFirenze

MASTINI IMP. ELETTRICIMastini GianlucaCesena

TERMOPIÙDI CANNAVACCIUOLOCannavacciuolo Rocco FortunatoRimini

WTECH sncCaldarone RiccardoMinerbio

CORSI PRESSOCONSIGLIO NAZIONALERICERCHE DI PADOVA

ECR ITALY spaGava MassimoMilano

ELETTRO LIGHT srlAmbrosini StefanoCazzago Di Pianiga

PASSARELLA F.LLI srlPozzer RudyPassarella ClaudioSchio

SAVIOLI F.LLI sncSavioli RobertoSavioli LuigiAlbignasego

FM IMPIANTI DI FERLINFerlin LucaSarzano - Rovigo

FRIGO SERVICE DI MINONIMinoni IvanMontichiari

IMQ SPAFerrari StefanoGiordani MicheleMilano

LL AIR SERVICE srlVezzù DanielMestrino

L’esaminatore Francesco Speranza presso la sede CSG degli esami patentino frigoristi di Bari, mentreverifica la correttezza dell’operazione di brasatura di un candidato.Tale operazione consiste nellarealizzazione di una tubazione a tenuta con la preparazione delle cartelle, dei bicchierini, dellasaldatura tra le tubazioni di rame, della pressatura in pressione di azoto e controllo con millebolle.

Nella sede CSG di Bologna viene svolta una esercitazione di preparazione su impianto didatticoper controllare il corretto funzionamento dell’impianto.

CENTRO STUDI GALILEO

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MANUTENCOOP F.M.Bortolozzo FabioCarturan FedericoLavoradori CarloZaggia NicolaZola Predosa

MEDA DAVIDEZanè

POLAZZOGRANDI IMPIANTI srlUrbani FabioVicenza

SIRAM spaBovo StefanoGavagnin NicolaTurato MicheleQuarisa MarcoMilano

SIRAM spaChiavacci AlessandroGalante NicolaVenezia

TECNO PROJECTINDUSTRIALE srlFalabretti SimoneValli MauroCurno

TIOZANG LEOPOLDPadova

FRONZA srlEscandel AlejandroMarino MattarelloTrento

CORSI AMOTTA DI LIVENZA

CLYMA SYSTEMDI FELTRIN AGOSTINOFeltrin AgostinoSacile

LUNARDELLI LORISJesolo

NEMESIS srlOngaro EdwardPadova

PIOVAN spaBua PaoloDon FabioMason GianlucaSanta Maria di Sala

POLAZZOGRANDI IMPIANTI srlUrbani FabioVicenza

CORSI AD AGLIANA

ESSELUNGA spaSantini LugiRosi EnricoSesto Fiorentino

MANUTENCOOP F.M.D’Oria NicolaOrlando FabioGiuffrida AlessandroCoppi RiccardoZola Predosa

CORSI A ROMA

3R DI D’UFFIZID’Uffizi EmilianoRoma

ANGELANTONITESTTECHNOLOGIES srlRagaglini CristianMassa Martana

BORRIELLO CHRISTIANRoma

BRUSCHI ANDREARoma

BYGEL srlDi Nunzio FedericoCiampino

CAMERA DEPUTATILo Presti AntonioSperandio Murato MassimoQuattrone FabioRoma

CATALFAMO ALESSANDRORoma

CHIACCHIERINI PAOLOCupra Marittima

DI CASSIO LUCACampagnano

EDEL DI MARROCCUMarroccu Antonio SalvatoreRoma

FONDI srlTeoli MaikolFrascati

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I gas refrigeranti sono potenti gas ad effetto serra e per questo sono regolamentati dalle ultimelegislazioni europee. In più con la revisione della regolamentazione europea 842/2006, ora in

consultazione presso il Parlamento Europeo ed il Consiglio Europeo, si intendono mettere ulteriorivincoli all’utilizzo di tali gas, privilegiando quelli a minor impatto ambientale quali i refrigeranti naturali(ammoniaca, idrocarburi e anidride carbonica) o i nuovi HFO. Docente Donato Caricasole ad Agliana.

Sono 14 le sedi del Centro Studi Galileo in cui è possibile sostenere,in quasi ogni regione italiana, l’esame per l’ottenimento del PatentinoFrigoristi. Ad Aprile 2013 sono già 2000 i Tecnici italiani del Freddoche possono dire di avere ottenuto questa importante certificazioneche garantisce la loro competenza e professionalità. Il patentino èuna qualifica della persona, che dunque rimane al tecnico che l’ha

conseguita. Esaminatore Stefano Sarti.

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GESERIND srlSeverin AndreaBorgo San Michele

H2O srlGalbiati DamianoRoma

INSTALLAZIONI IMPIANTI spaAllievi SandroCastelli AlbertoRoma

KOBAA GHASSENSan Benedetto del Tronto

LOMBARDINI srlMassari EmanueleRieti

MACCIOCCHI DINOFiuggi

PONTORIERO AGOSTINORicadi

READI CLEMENTEOSVALDODi Clemente OsvaldoTeramo

SB SERVICEDI STEFANO BIANCINIBiancini StefanoRoma

SIRAM spaMensurati RobertoMilano

TEICACeccarelli GiuseppeCastro dei Volsci

CORSI PRESSOL’UNIVERSITÀ DI PALERMO

CAGGEGIVINCENZORandazzo

CARUSO GIUSEPPEPalermo

CONDTELSYSTEMDITRAMUTOFirpo PietroTramuto VincenzoPalermo

GIUCA ALESSANDROPozzallo

MAMMINO PIO FRANCESCORiposto

MANUTENCOOP F.M.Ingrassia AntoninoLa Rosa Domenico MariaMorfino MaurizioPizzullo GiuseppeZola Predosa

MARCONI IMPIANTI srlAiello AntoninoMessina

SARIND srlCaci GaetanoGela

SCUDERI GIUSEPPERiposto

TEKNO SERVICEDI ORESTE E COTTONECottone SebastianoOreste SalvatoreScordia

TMB ITALIA srlIngrassia GiuseppeSciarrino GiuseppeVillagrazia Carini

CORSI A CAGLIARI

COMUNE DI SERRENTIMusio MaurizioSerrenti

IMMA spaAtza FeliceCaddeo CarloErdas MarcoLilliu GiorgioMasala CarloCagliari

MELE ALESSANDROMacomer

SARDINIA SOLAR PROJECTPinna FrancescoOliena

SITIEIMPIANTI INDUSTRIALI spaCuliolo IvanMarras TonioPorto Torres

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Presso la sede CSG di esami di Motta di Livenza (TV); in questa fase il tecnico esaminato, dopo averpassato correttamente la prova teorica superandola con una votazione superiore al 60%, si apprestaad effettuare le operazioni di carica, vuoto, recupero con minime emissioni di refrigerante su impianto

didattico adibito appositamente.

Le operazioni di controllo delle temperature, pressioni, controllo delleperdite su apposito impianto realizzato dall’Elettronica Veneta per lasede esami/laboratorio CSG di Casale Monferrato. Questa fase risultaparticolarmente difficoltosa per i tecnici del freddo ma è di particolareimportanza in quanto permette di verificare il corretto funzionamento

dell’impianto con il corretto quantitativo di refrigerante.

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Rotex è un’azienda tedesca nata nel 1973, specializzata

nella produzione di sistemi di riscaldamento completi.

È presente in 21 paesi e da più di trent’anni investe nella

ricerca e nello sviluppo di tecnologie uniche sul mercato,

innovative e altamente efficienti. I sistemi Rotex, che

si distinguono per facilità d’installazione e d’uso,

sfruttano fonti di energia rinnovabile.

Rotex è il marchio della Divisione Riscaldamento di

Soluzioni avanzate di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria: pompe di calore aria-acqua, impianti solari, sistemi radianti a pavimento, caldaie a condensazione.

S E V U O I U N R I S C A L D A M E N T O C H E P E N S I A T U T T O ,

P E N S A A ROT E X .

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Tecnici specializzati negli ultimi corsi del Centro Studi Galileo

Industrie che collaborano all’attività della rivista mensileIndustria&Formazione divise in ordine categorico

EditorialeVi siete iscritti al RegistroTelematico obbligatorio?M.Buoni – Vice Presidente Air Conditioning and Refrigeration EuropeanAssociation – AREA e Segretario Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo – ATF

Refrigeranti a basso GWPGuida sui requisiti minimi per la formazione e certificazione degli installatoriM.Buoni – Vice Presidente Air Conditioning and Refrigeration EuropeanAssociation – AREABackground e obiettivi – Appendice – Idrocarburi – Ammoniaca – Anidride carbonica.

Aggiornamento sulla revisione della regolamentazione 842/06sui gas fluoruratiO. Janin – Segretario Generale AREA Air Conditioning and RefrigerationEuropean AssociationA livello nazionale – Formazione e certificazione – Divieto di interventi in assistenza– Divieto di pre-carica – Altre questioni – Lavori europei.

Le principali sfide nel settore della refrigerazioneD.Coulomb – Direttore International Institute of RefrigerationLa refrigerazione sta diventando sempre più necessaria – L’energia e l’ambienterappresentano delle sfide per il futuro – Come ridurre l’impatto sull’ambiente degliimpianti refrigeranti? – Conclusione.

Principi di base del condizionamento dell’ariaDiverse tipologie di additivi antigelo da utilizzare nelle sondedi captazione delle pompe di calore geotermicheP.F. Fantoni – 141ª lezioneIntroduzione – Uso degli alcoli – Uso del glicole propilenico – Uso del cloruro di cal-cio, cloruro di sodio e acetato di potassio – Uso del glicole etilenico – Valutazioni ditipo economico ed ambientale.

Soluzioni integrate ed avanzate per il risparmio energeticoin un impianto di refrigerazione commercialeT. Ferrarese – Application Competence Centre, CAREL IndustriesIntroduzione – Impianto – Tecnologie utilizzate – Modalità di prova – Risultati –Conclusioni.

Scambiatori a micro canali (MCHE)M.Della Ragione – DanfossStoccaggio/movimentazione – Preparazione e installazione – Carica di refrigerante– Corrosione – Pulizia della batteria.

Apparecchiature per il recupero del refrigerante dal circuito frigoriferoP.F. Fantoni – 161ª lezioneIntroduzione – Recupero del refrigerante – Utilizzo delle pompe manuali di recupero– Caratteristiche delle pompe – Unità di recupero del refrigerante.

Nuove tecnologie negli split, un sistema multi servizioR.Castiglioni – Argoclima

Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento(Parte centoventicinquesima) - A cura di P. Fantoni

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N. 366 - Periodico mensile - Autorizzazionedel Tribunale di Casale M. n. 123 del13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% -Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo(10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp10763159 intestato a Industria & Forma-zione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 -arretrati € 5,00.

Direttore responsabileEnrico Buoni

Responsabile di RedazioneM.C. Guaschino

Comitato scientificoMarco Buoni, Enrico Girola,PierFrancesco Fantoni, Luigi Nano,Alfredo Sacchi

Redazione e AmministrazioneCentro Studi Galileo srlvia Alessandria, 2615033 Casale Monferratotel. 0142/452403fax 0142/525200

Pubblicitàtel. 0142/453684

Grafica e impaginazioneA.Vi. Casale M.

Fotocomposizione e stampaA.Valterza - Casale MonferratoE-mail: [email protected]

www.centrogalileo.itcontinuamente aggiornato

www.EUenergycentre.orgper l’attività in U.K. e India

www.associazioneATF.orgper l’attività dell’Associazione deiTecnici del Freddo (ATF)

Corrispondente in Argentina:La Tecnica del Frio

Corrispondente in Francia:CVC

Sommario

La rivista viene inviata a:1) installatori, manutentori, ripara-

tori, produttori e progettisti di:A) impianti frigoriferi industriali,commerciali e domestici;B) impianti di condizionamento epompe di calore.

2) Utilizzatori, produttori e rivendi-tori di componenti per la refrige-razione.

3) Produttori e concessionari di ge-lati e surgelati.

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PRODUZIONECOMPONENTI

BITZER ITALIAcompressoriPietro Trevisan36100 VicenzaTel. 0444/962020www.bitzer.it

CASTELvalvole, filtri, rubinetti,spie del liquidoAdalberto Salina20060 Pessano c/BornagoTel. 02/957021 - 2153828www.castel.it

CORE EQUIPMENTprodotti ed attrezzature percondizionamento e refrigerazioneDaniele Passiatore50127 FirenzeTel. 055/334101www.core_equipment.it

DANFOSScompressori, filtri, spie delliquido, valvoleMassimo Alotto10137 TorinoTel. 011/3000511www.danfoss.com

DATCORcontrolli di livello, valvole asolenoide, valvole di non ritorno,valvole pulsantiAngelo Richelli20132 MilanoTel. 02/26142097www.datcor.net

DENAaccumulatori di liquido, filtriFranco Deambrosis15033 Casale MonferratoTel. 0142/454007www.dena.it

DORINcompressoriGiovanni Dorin50061 CompiobbiTel. 055/623211www.dorin.com

EMBRACO EUROPEcompressori ermeticiMarek Zgliczynski10023 Riva presso ChieriTel. 011/9437111www.embraco.com

EMERSON CLIMATETECHNOLOGIEScompressori, componentiFloriano Servizi21047 SaronnoTel. 02/961781www.ecopeland.comFRIGOR GASricambi, riparazione e revisionecompressoriAlessandro Trezzi20091 BressoTel. 02/6100048www.frigorgas.comMARIELfluidi refrigeranti, attrezzatura,carica e vuotoLuciano Faccin28013 GatticoTel. 0322/838319www.mariel.itRIVACOLDgruppi frigoriferi preassemblatiGiorgio Signoretti61020 MontecchioTel. 0721/919911www.rivacold.comSICCOM ITALIAproduttori pompe scarico condensaRoberto Galvani21047 SaronnoTel. 02/96706890www.siccom.comTERMORAMAcomponenti e compressoriVittorio Massariello20098 San Giuliano MilaneseTel. 02/9881005www.termorama.comTESTOapparecchi di controllo,sicurezza e regolazioneFabio Mastromatteo20019 Settimo MilaneseTel. 02/335191www.testo.itVULKAN ITALIAcercafughe, connessioni tubi,giunti lokringMassimo Grassi15067 Novi LigureTel. 0143/310265www.vulkan.comWIGAMcomponenti, gruppimanometrici, pompe vuoto,stazioni di ricarica, lavaggioGastone Vangelisti52018 Castel San NiccolòTel. 0575/5011www.wigam.com

RIVENDITORICOMPONENTI

CENTRO COTERunità condensanti,aeroevaporatori, accessoriNicola Troilo70032 BitontoTel. 080/3752657www.centrocoter.itECR ITALYcompressori, controlli, gasrefrigeranti chimiciMarco Curato20128 MilanoTel.02/25200879www.ecritaly.itELVErevisione compressori frigoriferiFranco Boraso30020 Fossalta di PiaveTel. 0421/679944www.elve.itFRIGO PENTAaccessori per refrigerazionee condizionamentoGiuseppe Sciarretta09030 ElmasTel. 070/241160FRIGOPLANNINGventilatori, frigoriferi industrialie componentiAntonio Gambardella83100 AvellinoTel. 0825/780955www.frigoplanning.comKLIMAX SYSTEMcompressori, accessori, strumentidi misura, condizionatoriVittorino Pigozzi20032 CormanoTel . 02/66304888www.klimaxsystem.itLF RICAMBIricambi per refrigerazionecommerciale e cucineprofessionaliMichele Magnani47522 CesenaTel. 0547/341111www.lfricambi724.itMORELLIaccessori per refrigerazione econdizionamento, compressori,condensatori, evaporatoriFausto Morelli50127 FirenzeTel. 055/351542www.morellispa.it

NEW COLD SYSTEMcomponentistica perrefrigerazione e condizionamentoMadi Sakande40131 BolognaTel. 051/6347360www.coldsystem.itRCPparti di ricambioper compressori frigoriferiArmando Cannas00040 Cecchina di Albano LazialeTel. 06/9341097www.rcpsrl.comRECOcomponenti e impiantiper la refrigerazione e ilcondizionamentoStefano Natale70123 BariTel. 080/5347627www.re-co.itRECOMcompressori avvolgimentifrigoriferiEmiliano Diana20068 Peschiera BorromeoTel. 02/55302288www.recomsas.comVIOLAcomponenti per refrigerazione econdizionamento, saldatura,impiantiVittorio Chinni70123 BariTel. 080/5050888UNICOMPcomponenti e accessori perrefrigerazione e condizionamentoArmando Cannas00041 Albano LazialeTel. 06/9344411www.unicompsrl.com

REFRIGERAZIONECOMMERCIALE

FRAMECarmadi e banchi frigoriferi, trasportirefrigerati, armadi frigoriferiRoberto Bovo15020 S. Giorgio MonferratoTel. 0142/478211www.framec.itMONDIAL GROUParmadi frigoriferiClaudio Fossati15020 S. Giorgio MonferratoTel. 0142/478211www.mondialgroup.it

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Industrie che collaborano alla attività della rivista mensileIndustria & Formazione divise per ordine categorico

Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigentievidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403

SCONTI PER GLI ISCRITTI ALLʼASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF

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SANDEN VENDO EUROPEdistributori automaticiValter Degiovanni15030 ConioloTel. 0142/335153www.sandenvendo.com

FRIGORIFERI SPECIALI

ANGELANTONI FRIGORIFERIcamere climatiche, criogenia,tecnologie avanzateCesare Angelantoni20126 MilanoTel. 02/2551941www.angelantoni.it

PRODOTTI CHIMICI

N.C.R. BIOCHEMICALtecnologie chimiche per larefrigerazioneMarco Novi40050 Castello dʼArgileTel. 051/6869611www.ncr-biochemical.it

STUDIO BORRI ROBERTOprodotti chimici, torriraffreddamento10096 CollegnoTel. 011/4056337

SALDATURA

BRASOTEKsaldaturaRaffaele Presutto71016 San SeveroTel. 0882/223726www.brasotek.com

ITALBRASsaldatura e brasaturaNicola Bordin36100 VicenzaTel. 0444/347569www.italbras.com

RIV.O.GAS.gas refrigeranti chimiciPaolo Secco15033 Casale MonferratoTel. 0142/452202www.rivogas.it

SALDOGASgas e componenti per lasaldaturaAntonio Marotta80146 NapoliTel. 081/2280111www.saldogas.it

OXYWELDsaldatura e brasaturaDiego Andreetta33077 SacileTel. 0434/737001www.oweld.com

CELLE FRIGORIFEREARREDAMENTI

FRIGORBOXcelle e magazzini frigoriferi,pannelli isolantiContardo Fantini42019 ScandianoTel. 0522/983565www.frigorbox.it

REFRIGITALindumenti e accessori per ilfreddoAndrea Taccone17100 SavonaTel. 019/802426www.refrigital.it

SPERANZA FRANCESCOaccessori per la refrigerazionee condizionamento89029 TaurianovaTel. 0966/645463

CAMION FRIGORIFERI

COLD CARtrasporti refrigeratiGiuseppe Morano15040 OccimianoTel. 0142/400611www.coldcar.it

FLUIDI FRIGORIGENI

HONEYWELL FLUORINEgas espandenti, gas refrigerantichimiciGiancarlo Matteo20020 LainateTel. 02/892589600www.honeywell.comRIVOIRAfluidi secondari monofasici, gasrefrigeranti chimiciEnnio CampagnaAlessandro Borri20157 MilanoTel. 02/35793309www.rivoiragas.comSOLVAY FLUOR ITALIAgas refrigeranti chimiciAlberto Nicoletti20146 MilanoTel. 02/29092284www.solvay.it

REGOLAZIONE

CARELregolazione elettronica,sistemi di supervisioneLaura Galvani35020 BrugineTel. 049/9716611www.carel.it

DANFOSScompressori, filtri, spie delliquido, valvoleMassimo Alotto10137 TorinoTel. 011/3000511www.danfoss.com

ECONORMAregolatori di temperatura e umiditàMario Mattiuzzi31020 San VendemianoTel. 0438/409049www.econorma.com

TESTOapparecchi di controllo,sicurezza e regolazioneFabio Mastromatteo20019 Settimo MilaneseTel. 02/335191www.testo.it

ENERGIE RINNOVABILI

CLER ENERGIEALTERNATIVEinstallazione solare fotovoltaicoGiovanni Filippi15033 Casale MonferratoTel. 0142/454216www.clersrl.it

GMP ENGINEERINGimpianti solari termiciGiuseppe Pullini20093 Cologno M.seTel. 02/25410672www.gmpengineering.it

TSE ACCOMANDITAimpianti solari termiciGaio Croci43039 Salsomaggiore TermeTel. 0524/523668www.accomandita.com

ARIA CONDIZIONATA

ARGOCLIMAimpianti condizionamento, split,multisplit, VRF, pompe di caloreDomenico Zanchetta21013 GallarateTel. 0331/755111www.argoclima.comDAIKIN AIRCONDITIONING ITALYaria condizionata, venditacondizionatoriStefano Germagnoli20097 S. Donato M.seTel. 02/516191www.daikin.com

RECIRriscaldamento e condizionamentoGiovanni Migliori00159 RomaTel. 06/43534503

TERMOIDRAULICAAGOSTINIaccessori condizionamentoFabrizio Agostini00178 RomaTel. 06/7183958www.t-agostini.com

TORRIDI RAFFREDDAMENTO

E CONDENSATORIEVAPORATIVI

BALTICAREtorri di raffreddamento,condensatori, assistenzatermoecologicaMassimo Moltoni20052 MonzaTel. 039/747582www.balticare.it

MITAtorri di raffreddamentoTommaso Fontana27010 SizianoTel. 0382/67599www.mita-tech.it

ENTI CERTIFICATORI

BUREAU VERITAS ITALIAente certificatoreCristina NorciaMassimo Dutto20126 MilanoTel. 02/27091307-27091230www.bureauveritas.com/certificazione

IMQ - ISTITUTO MARCHIODI QUALITÀente certificatoreVincenzo Aiello00184 RomaTel. 06/50991867www.imq.it

SOFTWARE

ACCA SOFTWAREsoftware per riscaldamento,condizionamento ed energierinnovabiliAntonio Cianciulli83048 MontellaTel. 0827/69504www.acca.it

ENERCLIMAsoftware condizionamento,refrigerazioneMarcello Collantin35125 PadovaTel. 049/8829652

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I tempi sono stretti; i Primi sonocon il CSG

Gli ultimi tecnici che ancora non sisono iscritti al registro devono iscriver-si urgentemente in quanto il tempo perl’iscrizione per godere della conces-sione di 6 mesi di certificato provviso-rio, per permettere ai tecnici di conse-guire il patentino italiano frigoristi PIFcon il superamento dell’esame teoricoe pratico, è trascorso e si è concluso il12 Aprile (a meno di una proroga nonancora stabilita alla data di uscita diquesto numero).Per questo motivo le persone e i tec-nici che si iscrivono ora dovrannoimmediatamente sostenere l’esameper il patentino.Tale patentino si può prendere nelle 14sedi del Centro Studi Galileo e constain un esame teorico di 30 domande, acui bisogna rispondere per il 60% cor-rettamente, e in un esame praticodurante il quale bisognerà svolgere leoperazioni tipiche del frigorista, inclusoil recupero del refrigerante e il controlloe la prevenzione delle perdite.Il Centro Studi Galileo è organismo divalutazione e di attestazione rispetti-vamente qualificato e certificato daBureau Veritas Italia per cui può svol-gere gli esami per maneggiare i refri-geranti su apparecchiature fisse checontengono i gas fluorurati (secondo

regolamentazione europea 303/08) epuò svolgere pure i corsi per il recupe-ro degli stessi gas dagli impianti di con-dizionamento mobili sulle auto (secon-do regolamentazione europea 307/08)(errata corrige: sul numero 1-2013 diI&F era erroneamente enunciato cheCSG era organismo accreditato).Attualmente hanno conseguito talepatentino in tutta Italia, tramite ilCentro Studi Galileo, quasi 2000 tec-nici di cui 600 con la certificazione distato estero, le sessioni di esami intutta Italia nelle 14 sedi CSG qualifica-te sono state oltre 60.Coloro che hanno già svolto l’esamesia italiano che europeo già sonoiscritti nel sito F-Gas con certificatodefinitivo, primi in Italia ad essere inregola con la legge, e possono vanta-re questa professionalità e competen-za verso i loro clienti.

Nuovo libretto d’impiantoe delle apparecchiature

Con la completa implementazionedella regolamentazione sui gas refrige-ranti viene anche istituito, come daDPR 43/2012, il format del nuovo libret-to d’impianto (registro della apparec-chiatura), format definito dal Ministerodell’Ambiente, come da almeno 5 annila nostra associazione richiedeva in

maniera da avere voci comuni per tutti ilibretti circolanti in Italia.Il registro delle apparecchiature uffi-ciale della Associazione dei Tecnicidel Freddo appositamente realizzatoper soddisfare le richieste si può tro-vare su http://bit.ly/registroatfIn particolare vengono a definirsi vocimolto importanti di cui sicuramentediscuteremo molto nei prossimi mesicome per esempio:– Finalmente il tecnico che compila ilregistro avrà una sezione dove scri-vere il proprio numero di Patentinoe quello della sua azienda, in quan-to finalmente esiste veramente unatale qualifica professionale

– nel campo del registro d’impiantodenominato “Aggiunta del Refri-gerante” bisogna indicare solo quelloeffettivamente aggiunto e NON quel-lo recuperato e rimesso nel circuito.

Questo perché il Ministero deve effet-tuare una statistica e valutazione ditutto il refrigerante vergine effettiva-mente immesso ogni anno negliimpianti (e conseguentemente comuni-carlo alla commissione europea comerichiesto da CE/842/2006) al fine divalutare le perdite di refrigerante occor-se (come da art. 16 comma 1).Ovviamente questo importante argo-mento è anche spiegato durante icorsi di preparazione all’esamePatentino Frigoristi della durata di 2giorni che danno al futuro candidatoall’ottenimento del Patentino le nozio-ni sia teoriche che pratiche per potersuperare positivamente l’esame.I corsi vengono svolti appositamentenei giorni antecedenti all’esame inmaniera da agevolare il tecnico.

Editoriale: il Patentino Frigoristi CSG è diventato un modello mondiale

Vi siete iscrittial RegistroTelematicoobbligatorio?

MARCO BUONI

Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREASegretario Generale Associazione deiTecnici italiani del Freddo - ATFCoordinatorepratico dei corsi nazionali del Centro Studi Galileo

ERRATA CORRIGE: Ricordiamo che il Centro Studi Galileo è Organismo diValutazione – OdV qualificato da Bureau Veritas Italia mentre erroneamen-te era stato scritto nel numero precedente accreditato direttamente daAccredia. Inoltre il CSG è pure Organismo di Attestazione – OdV certificatoda Bureau Veritas Italia.

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In particolare le informazioni teoriche(come la corretta compilazione dellibretto d’impianto) risultano di partico-lare importanza e di maggiore diffi-coltà per i Tecnici del Freddo in quan-to non sempre abituati allo studio teo-rico ma più propensi alle operazionipratiche di carica, vuoto, ma anche dicontrollo perdite con cercafughe elet-tronico e recupero del refrigerante.

La revisione della regolamentazioneeuropea sui gas refrigerantifluorurati: impianti Split senzacarica di refrigerante

In questo ambito sono state emanateanche le nuove disposizioni sulla revi-sione della regolamentazione sui gasrefrigeranti fluorurati.Di particolare importanza è la novitàproposta per gli impianti split e multi-split (anche detti non-monoblocco), iquali, se la proposta venisse accolta,verrebbero venduti privi di refrigerante.Soltanto questi impianti verrebberovenduti in tale modalità “scarichi” e nonquindi le centinaia di impianti integrati emonoblocco che ovviamente includonoi componenti tutti ben sigillati tramitesaldature per prevenire le perdite delrefrigerante. L’Italia ovviamente è ric-chissima di costruttori di questi ultimiimpianti che fanno dell’Italia il primopaese in Europa per produzione einstallazione (e tra i primi nel mondo).La motivazione della proposta dellacommissione europea è molto impor-tante: infatti tali impianti split nonessendo impianti completi e finiti e acausa della loro diffusione (soltanto inItalia 1 milione di unità vendute ognianno – dati 2010) necessitano di unulteriore lavoro da parte del tecnico, illavoro di connessione e di riempimen-to con refrigerante della unità interna.Attualmente è impossibile verificare econtrollare che solo tecnici qualificati ecertificati li installino così come dovreb-be essere secondo le attuali legislazio-ni: unico modo per evitare che tecniciincompetenti emettano refrigerante inatmosfera, causando il ben noto pro-blema ambientale del surriscaldamen-to della terra (chiamato effetto serra).Tra le altre prassi comuni ma moltonegative per l’impianto e l’ambiente èproprio quell’operazione per cui moltitecnici “soffiano” il refrigerante presen-

te nella unità esterna dentro quellainterna e chiudono i bocchettoni quan-do sentono il famigerato fischio delrefrigerante in emissione.Tale operazione da banditi è negativasia per l’ambiente, per l’emissione dipotenti gas serra, sia per la presenzadi incondensabili che rimangono all’in-terno del circuito mischiati al refrige-rante, per cui l’unità avrà una pessimaresa energetica e sarà soggetta a pro-babili rotture anzitempo.Tale “cattiva pratica” è dovuta sia allamancanza di formazione sia anche allamancanza della opportuna strumenta-zione necessaria a ciascun tecnico delfreddo, come la pompa del vuoto, ilrecuperatore o il cercafughe.Questo punto della normativa in bozzagarantirebbe che questa macchina fri-gorifera venga installata correttamenteper una ottimale efficienza energetica epure il Miglior comfort degli operatorifruitori, e quindi l’unico metodo sarebbeproprio che queste unità separate ven-gano entrambe vendute senza refrige-rante all’interno, lasciando quindi al tec-nico certificato, unica persona che puòacquistare il refrigerante, di immetterela giusta quantità di refrigerante comeda targhetta, con le giuste apparec-chiature. Ciò permetterebbe anche difar uscire allo scoperto migliaia di tecni-ci non idonei all’installazione.

Anche le Nazioni Unite hanno sceltola formazione e la certificazionePatentino Italiano e EuropeoFrigoristi realizzata dal CSG

Le Nazioni Unite a Casale Monferratograzie all’esperienza del Centro StudiGalileo hanno svolto in lingua ingleseuna sessione di certificazione per fri-goristi con Ente certificatore ingle-se alla quale hanno partecipato iPresidenti delle Associazioni delFreddo europee e asiatiche, colle-gate alle Nazioni Unite-UNEP.Tutti hanno superato brillantemente laprova e ottenuto la certificazione PIFche permetterà loro di lavorare in tuttaEuropa e maneggiare i gas refrigeran-ti HFC.Gli esperti in questione (Presidenti,Direttori e Professori Universitari lega-ti alle associazioni del freddo deirispettivi Paesi) hanno infatti seguitoun corso con esame teorico/pratico

per ricevere il Patentino per frigoristi.Il sopraccitato Patentino Europeo erastato erogato dal Centro Studi Galileogià 2 anni fa in quanto l’Italia non avevarecepito al passo di altri paesidell’Unione le direttive europee inmateria di formazione e certificazionedei frigoristi; per questo motivo il CSGcon la collaborazione dell’ispettoreinglese Kelvin Kelly aveva offerto lapossibilità di conseguire tale patentinoappoggiandosi ad Ente Certificatoreinglese, permettendo così a tutti i tecni-ci italiani, grazie alla mutualità tra statimembri delle certificazioni di ottenere,in anticipo rispetto a tutti, la certificazio-ne, obbligatoria ora anche in Italia.Ora il Centro Studi Galileo ha erogatooltre 100 sessioni di esami per ilPatentino Frigoristi con oltre 2000 tec-nici certificati in tutta Italia.Il Centro Studi Galileo è stato quindipreso come modello di formazione edi certificazione a livello mondialeaffinché tutti i paesi collegati alleNazioni Unite traggano insegnamentosu come deve essere lo schema diinsegnamento e di certificazione equindi come i tecnici che maneggianogas refrigeranti devono essere prepa-rati e certificati, per una garanzia dicompetenza, per una bassa o nullaemissione di questa sostanza danno-sa per l’ambiente.

XV Convegno Europeo7-8 giugno 2013al Politecnico di Milano(vedi programma pagg. 2-3)

Questo e tanti altri punti tratti dallanuova revisione della regolamentazio-ne refrigeranti fluorurati sarannooggetto del XV Convegno Europeo del7-8 giugno 2013Ricordiamo infatti che sono probabili equasi assodati la certificazione per irefrigeranti naturali e l’eliminazione ditaluni gas refrigeranti li dove esisteuna valida alternativa. Ad esempiosarà probabile l’eliminazione dei refri-geranti R404 e R507 in tempi breviche porterà al maggior utilizzo dellealternative, che nei piccoli impiantipotrebbero essere i refrigeranti idro-carburi come il propano e l’isobutano.Attorno a questo importante puntoovviamente orbiteranno le diverse ses-sioni di cui è composto il convegno.

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1ª sessione: spiegherà quali refrige-ranti alternativi saranno a disposizionedei costruttori, installatori, manutento-ri nei prossimi anni, tra cui i refrigeran-ti naturali come ammoniaca, anidridecarbonica, gli idrocarburi e gli HFO,nuovi refrigeranti sintetici a bassoimpatto ambientale GWP.2ª sessione: i componenti legati alcambio dei refrigeranti per manteneree aumentare l’efficienza energeticadegli impianti per un settore in conti-nua evoluzione ed espansione

3ª sessione: una tavola rotonda diconfronto sull’implicazione tra le nor-mative e le applicazioni. Sarà il palco-scenico dove si potrà capire se unalegge avrà compreso le richieste delmercato e dell’ambiente magari dan-dogli una spinta innovativa e d’avan-guardia a livello mondiale4ª sessione: la spiegazione della nor-mativa presente e futura e l’implicazio-ne della sua applicazione in alcunipaesi del mondo come l’Italia,l’Europa, l’America e l’Asia

5ª sessione: la catena del freddo, itrasporti refrigerati e il condizionamen-to mobile tutti attori di un settore incontinuo movimento per garantire chei nostri alimenti viaggino dal produtto-re al consumatore, rispettando l’am-biente e ottimizzando i consumi.Le registrazioni sono aperte e posso-no essere effettuate anche tramite ilsito ufficiale del Centro Studi Galileowww.centrogalileo.it

Il Centro Studi Galileo è il più autorevole Centro Formativo inItalia ed è considerato uno dei primi in Europa e nel mondo perl’attività di formazione e informazione nei settori del freddo,condizionamento e, recentemente, delle energie rinnovabili.Nato 40 anni fa nella storica Capitale del Freddo, CasaleMonferrato, ha interpretato la concretezza e lo spirito impren-ditoriale della provincia Piemontese che ha permesso al CSG in4 decenni di specializzazione di collaborare con realtà interna-zionali, sviluppando partnership di altissimo livello e prestigiocon i maggiori enti europei e mondiali. La strettissima collabo-razione con l’IIR, dal quale dipende più dell’80 % della popola-zione mondiale per quanto riguarda la refrigerazione, con leNazioni Unite – UNEP e con la Commissione Europea sono l’e-sempio (oltre ai maggiori enti USA e mondiali) di come il CSGsia centrale nel meccanismo decisionale e di indirizzo dellepolitiche internazionali di settore.Ulteriore supporto all’ambiente frigorista e al settore del freddoè giunto da parte di Centro Studi Galileo unendo per la primavolta Tecnici – Industrie e Università per dare sempre maggio-re completezza e efficacia all’informazione e alla formazione.Sono decine di anni infatti che organizza nelle principali univer-sità italiane convegni e corsi sulle ultime tecnologie del freddoe nelle Università in UK sulle energie rinnovabili.Le Nazioni Unite - UNEP, da decenni collaborano, sempre con ilCSG, nell’attività di formazione e informazione per favorire losviluppo di una maggiore consapevolezza ambientale da partedegli operatori dei settori dell’Energia e del Freddo.Nel mese di marzo le Nazioni Unite hanno conferito al CSG l’in-carico di promuovere e coordinare le tavole rotonde di contat-to tra operatori europei e paesi in via di sviluppo presso il par-lamento scozzese, il Politecnico di Milano e le principali uni-versità e istituzioni europee a Parigi (sede ONU), Francoforte eLondra. Le Nazioni Unite hanno inoltre scelto i patentini CSG alivello mondiale per le associazioni a loro collegate inviando irispettivi direttori/presidenti ai corsi di Casale Monferrato peressere formati e trasmettere il Know How ai loro associati (vedinumero 9/2012 di Industria&Formazione).Vero fiore all’occhiello dell’attività informativa del Centro StudiGalileo è il Convegno Europeo, da sempre patrocinato dallaPresidenza del Consiglio dei Ministri e co-organizzato con leNazioni Unite, che si tiene con cadenza biennale ed è giunto allasua XVesima edizione che si terrà il 7 e 8 giugno 2013 al

Politecnico Milano.Il Dipartimento freddo ed energia UNEP delle Nazioni Unite èinfatti intervenuto presso il Governo Italiano – Ministerodell’Ambiente per intensificare la proficua collaborazione diquest’ultimo con il Centro Studi Galileo.L’attività internazionale del Centro Studi Galileo si caratterizzaanche con l’edizione della rivista ISI (International SpecialIssue) che viene regolarmente distribuita a cura delle NazioniUnite, presso i summit mondiali e i maggiori meetings, ai Capidi Stato dei 180 Paesi firmatari del protocollo di Kyoto.Accanto alla rivista internazionale il CSG è pure editore dellarivista Industria & Formazione, principale organo nazionale delsettore freddo, che viene distribuita mensilmente su tutto il ter-ritorio nazionale in migliaia di copie.Sempre a sostegno del settore del freddo, 10 anni fa, con imaggiori esperti mondiali, è stata fondata l’Associazione deiTecnici italiani del Freddo – ATF che, oltre ad attivarsi nei variprogetti, è oggi (tramite il Segretario Generale Ing. MarcoBuoni) VicePresidente di tutte le associazioni europee del fred-do (AREA – 18 nazioni e 125.000 tecnici del freddo associati)acquisendo un ruolo privilegiato nei rapporti con la UE e coor-dinando la Commissione Europea per i refrigeranti.Il Bel Paese è stata tra le ultime Nazioni a recepire la direttivaeuropea in materia di certificazione degli operatori che utilizza-no gas fluorurati ad effetto serra. Poiché, per questa motiva-zione, l’Italia rischiava sanzioni dalle CE, il CSG per primo hapromosso le certificazioni europee, anticipando l’assunzionedella legislazione Europea da parte dell’Italia ed appoggiandosiad Ente Certificatore inglese. Ora che anche il nostro Paese harecepito con il DPR 43/2012 la direttiva dell’Unione Europea ilCSG, con Ente Certificatore Italiano, valuta, come Organismo diValutazione Certificato, la maggior parte delle certificazioni chevengono rilasciate in Italia.I docenti del CSG sono professionisti con pluridecennale espe-rienza sul campo nella direzione di grandi aziende dei settori delfreddo e del condizionamento.Questo fa si che i docenti CSG non siano solo degli insegnantima anche degli interlocutori con una preparazione sul campoadatta a migliorare la preparazione dei tecnici e a confrontarsisulle problematiche reali e le esigenze delle aziende.

Federico RiboldiResponsabile relazioni esterne

SINTETICA PRESENTAZIONE DEL CENTRO STUDI GALILEO CSG

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BACKGROUND E OBIETTIVI

A giugno del 2011, AREA ha pubbli-cato una guida sui refrigeranti a bassoPotenziale di Riscaldamento Globale(Global Warming Potential) GWP. Laguida cerca di raggiungere due obiet-tivi:� fissare la posizione generale di

AREA sull’uso dei refrigeranti abasso GWP nelle installazioniRACHP: per quali tipi di dispositivisono più adatti, quali le condizioni ei requisiti, etc.;

� fissare i requisiti elementari di com-petenza per i fornitori RACHP chetrattano i refrigeranti a basso GWP.

La guida è disponibile sul sitowww.area-eur.be.La normativa (EC) 842/2006 punta aridurre le emissioni di gas fluoruratiattraverso una serie di misure cheincludono il contenimento, il recuperoe l’uso di divieti per alcuni tipi di dispo-sitivi. Una piena applicazione dellasuccitata Normativa, assieme allaDirettiva MAC (2006/40/EC), rende-rebbe possibile evitare quasi metàdelle emissioni previste entro il 2050,stabilizzando le emissioni di F-gas neilivelli di oggi.Comunque, nel contesto dell’obiettivogenerale dell’UE di tagliare le emissio-ni di gas ad effetto serra del 80-95%entro il 2050, si ha bisogno inoltre diridurre le emissioni degli F-gas. Diconseguenza, la Commissione inten-de presentare una proposta legislativaper revisionare la Normativa nel 2012(ndr pubblicata lo scorso novembre2012).1

Il quadro di regolamentazione dell’UEper gli F-gas interessa le applicazionichiave in cui si usano gli F-gas esegue due linee di azione. La primadelle due è: evitare gli F-gas dovealternative migliori a livello ambientalisiano già disponibili a una prezzo suf-ficientemente basso al momento del-l’adozione, restringendo l’uso e il com-mercio delle applicazioni specifichedegli F-gas.2Una futura eliminazione degli HFCporterà ad un uso più alto dei refrige-ranti alternativi/refrigeranti a bassoGWP. I refrigeranti a basso GWPhanno problemi sulla sicurezza, l’in-fiammabilità, la tossicità e l’alta pres-sione che dovranno essere corretta-mente considerati nel momento in cuisi maneggeranno.Con questa guida, AREA vorrebberaccomandare a livello mondiale, e airesponsabili delle decisioni europee, irequisiti minimi per la formazione ecertificazione del personale chemaneggia i refrigeranti a basso GWP.Non è intenzione di AREA creare unnuovo schema di certificazione masolamente aggiungere dei moduli spe-cifici alla già esistente certificazioneche si basa sulla Normativa 303/2008.Mentre la certificazione HFC sarà labase per ogni fornitore che vuole trat-tare ogni tipo di refrigerante, ognimodulo aggiuntivo si concentrerà sullecaratteristiche specifiche dei refrige-ranti a basso GWP (es. idrocarburi-infiammabilità).Esistono già dei corsi di formazionenegli Stati Membri dell’UE; questaguida pertanto prende in considera-

zione gli schemi esistenti per l’accordoeuropeo. Tali documenti sono serviticome punto di riferimento per la pre-sente guida:� Il progetto europeo AREA sulle ca-

pacità richieste per lavorare nelcampo della refrigerazione e dell’ariacondizionata fu redatto nel 2002 e sibasava sul Progetto Leonardo daVinci EUR/02/C/NT-84604/EC accor-do N°2002-4549/001-001LE2X

� Standard EN13313

Refrigeranti alternativieconomicamente vantaggiosie disponibili per le applicazioniRACHP

Seguendo la struttura del 2011 laguida cartacea sul refrigeranti a bassoGWP, le classi di refrigeranti a bassoGWP prese in considerazione da que-sta guida sono le seguenti:R717 AmmoniacaR290-R600a Propano e IsobutanoR744 Anidride carbonicaR1234yf-R1234ze HFO idrofluoro-olefineLa tabella 1 mostra le rispettive pro-prietà dei refrigeranti a basso GWPpresi in considerazione

Requisiti minimi strumentiper la formazione

La formazione è importante ed è l’uni-co metodo per trasmettere al fornitorela conoscenza per installare, mante-nere e riparare i sistemi RACHP checontengono refrigeranti alternatividopo aver preso in considerazione iproblemi sia tecnici sia di sicurezza.

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Speciale revisione dei Regolamenti Europei sui gas fluorurati

Refrigeranti a basso GWPGuida sui requisiti minimi per la formazionee certificazione degli installatori

MARCO BUONI

VicePresidente AREA Air Conditioning and Refrigeration European Associatione responsabile per i refrigeranti a basso GWP a livello europeo per l’AREA e dicollegamento con la Commissione Europea

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La formazione aggiuntiva potrebbeessere richiesta per ottenere la certifi-cazione obbligatoria.La formazione dovrebbe essere siateorica sia pratica.Per gli strumenti di formazione, AREAraccomanda che gli impianti di speri-mentazione, i dispositivi e i componen-ti siano collegati a refrigeranti alternati-vi per simulare meglio la parte pratica.Far riferimento all’Appendice per mag-giori dettagli.I requisiti d’accesso: il candidato do-vrebbe aver frequentato la FormazioneElementare di Refrigerazione (es. for-mazione minima sugli F-gas).

Requisiti minimi per la certificazionee gli schemi di certificazione

AREA pensa che la certificazionedebba essere resa obbligatoria. Ognicandidato che vuole trattare i refrige-ranti alternativi dovrebbe possedereun certificato che attesti la conoscen-za dei requisiti della Normativa303/08, e dovrebbe essere valutato inmodo specifico per i refrigeranti alter-nativi che vuole trattare.La certificazione di saldatura richiestaper i refrigeranti a basso GWP dovreb-be essere accettabile secondo laPressure Equipment Directive PED eviceversa.La tabella 2 mostra le competenzeminime, che il candidato dovrebbepossedere per ottenere la certificazio-ne specifica per ogni refrigerantealternativo.Requisiti minimi elencati per il modulospecifico HC - NH3 – CO2 - HFO*

APPENDICE

Raccomandazioni per la formazione

Quanto segue sono i dettagli specificidel corso per ogni refrigerante conbasso GWP; la durata della formazionesarà valutata da ogni Stato Membro.

IDROCARBURI

Dettagli del corso� Le caratteristiche termodinamichedegli idrocarburi come refrigerante –diagramma p/h� Componenti specifici per gli idro-carburi� Componenti elettronici adatti per irefrigeranti infiammabili� Applicazioni di refrigerazione e ariacondizionata con HC� Recupero o sfiato degli idrocarburi� Procedure per il caricamento di unsistema a pompa del vuoto� Controllo delle perdite� Punti di connessione meccaniche/percompressione - evitare la brasatura

� Problemi di infiammabilità e sicurez-za, primo soccorso� Conversione sistema HCFC- sistemiHFC in HC� Normative e standard europei enazionali� Requisiti per il trasporto e il deposito� Registro della apparecchiatura

Dispositivi e componenti necessari(minimi)� Impianto di simulazione con mano-metri, vetro-spie nei punti chiavi, val-vole di servizio per le connessioni,pozzetti termometrici (refrigeratoredomestico/commerciale o piccolaunità d’aria condizionata portatile)� Connessioni meccaniche/a com-pressione e allacciamenti� Regolatore azoto-bombole di gas aelevata purezza d’azoto� Bilancia elettronica per la pesatura� Bombola ad idrocarburo� Manometro elettronico o analogico� Collettore-tubi con valvole a sfera� Pompa per il vuoto e tubi� Rilevatore elettronico di perdita (adat-to per gli HC)� Spray per le verifiche perdite� Misurazione della temperatura� Amperometro� Attrezzi, taglia tubi, strumenti per lasbavatura dei tubi, tubazioni di espan-sione, seghetti, bacchetta per saldatura� Allargatubi� Dispositivi di protezione personale

AMMONIACA

Dettagli del corso� Caratteristiche termodinamiche dellaAmmoniaca come refrigerante – dia-gramma p/h� Componenti specifici per l’ammoniaca� Compatibilità con altri materiali, ritor-no dell’olio e solubilità con l’acqua� Applicazioni di refrigerazione di con-

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Clausola di esclusione di responsabilità: AREA non si assume alcuna respon-sabilità per quanto riguarda le affermazioni contenute nel presente docu-mento e non è responsabile delle azioni commesse dai suoi lettori e dai suoiutenti, che potrebbero arrecare un danno indesiderato a seguito delle racco-mandazioni o conclusioni presenti nel documento. Si prega di far sempre rife-rimento ai manuali e alle istruzioni dei produttori. Sebbene tutte le afferma-zioni e informazioni qui contenute risultino essere accurate e affidabili, nonpresentano alcuna garanzia esplicita o implicita. Questo documento offresolamente delle raccomandazioni generali sull’uso dei refrigeranti a bassoGWP che non compensano la guida individuale e le istruzioni. Si devono con-sultare le leggi nazionali, le linee guida e osservarle in qualsiasi circostanza.

Tabella 1.Proprietà dei refrigeranti a basso GWP presi in considerazione.

Refrigerante

GWP (100 yers)��

R134a1300R410A1900

�3-5

��0

��1

�4

Tossicità �� �� �� � ��Infiammabilità �� �� � �� �

Materiali � � � � �Pressione � � � ��3 �

Disponibilità �� � � � ��Familiarità

Molto povero �� Povero � Buono � Molto buono ��

�� � � � �

HFCNaturale

HCs Ammoniaca CO2 1234yfHFO

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Tabella 2.Competenze minime per ottenere la certificazione per i refrigeranti alternativi.

HC NH3 CO2Proprietà termodinamiche e fisicheProprietà termodinamiche dei refrigeranti a basso GWP: temperatura, pressione, densità, capacitàtermica, diagramma p/h T T T

Differenze tra i refrigeranti a basso GWP e gli HFC T T TCaratteristiche tossiche, gradi e limiti per il corpo umano T T TCaratteristiche di infiammabilità delle sostanze, velocità di propagazione, LFL, UFL, occupazione – T TComponenti specifici per quel refrigerante nel ciclo di refrigerazione T T –Compatibilità del materiale – T T4

Compatibilità dell’olio, requisiti e ritorno dell’olio – T TNormative e standardConoscenza degli standard europei e delle normative nazionali T T TStoccaggio del refrigerante T T TTrasporto del refrigerante T T TPrimo avviamento: descrivere il processo per consegnare il sistema al cliente, completare eapprovare la documentazione6 P P P

Prassi di corretta pratica5

Identificare il tipo di applicazione dei sistemi RACHP con refrigerante a basso GWP (far riferimentoad AREA: guida ai refrigeranti con basso GWP)6 P P P

Indicare e identificare la classificazione comunemente usata dei refrigeranti6 P P PIndicare i requisiti per l’etichettatura di sicurezza dei sistemi RACHP con refrigerante a basso GWP6 P P PSelezionare gli utensili appropriati, le attrezzature e dispositivi di protezione individuale DPI perlavorare su sistemi RACHP a basso GWP6 P P P

Recupero del refrigerante P P7 P8

Scaricare il refrigerante in modo sicuro (secondo la legislazione nazionale) P P PCalcolare il peso in maniera sicura della bombola di recupero (differenza di densità tra HFC e irefrigeranti a basso GWP)6 P P P

Accertarsi del controllo diretto della perdita con il corretto dispositivo P P PCreare il vuoto del refrigerante per prevenire umidità nel sistema e senza emissioni di refrigerante P P PRendere la carica del refrigerante con minime emissioni P P PCreare una connessione senza brasature con connessioni alternative P P PControllare il corretto funzionamento del sistema di ventilazione P P PControllare il corretto funzionamento del sistema di controllo di sicurezza P P PRequisiti per la salute e la sicurezzaChiusura e isolamento del sistema di sicurezza6 P P PSpegnimento del fuoco, identificazione dell’appropriato estintore P P –Trattamento di primo soccorso per congelamento P P PTrattamento di primo soccorso per bruciature P P –Primo soccorso per soffocamento dovuto a problemi di respirazione – P PProblemi di sicurezza inerenti alla pressione – – PCalcolo LFL lower flammability limit limite di infiammabilità inferiore (spazio limitato) T T –Calcolo del rischio dello spazio limitato per asfissia (più pesante dell’aria) T – TControllo del rispetto delle regole di salute e sicurezza nella collocazione del sistema direfrigerazione (uscite di emergenza, allarmi antincendio, rivelatori di perdite…) T T T

Uso corretto del dispositivo di protezione personale P P P

T = teorico P = pratico

1. http://ec.europa.eu/clima/events/0049/index_en.htm2. Dal Report della Commissione sulla applicazione, effetti e adeguatezza della

Normativa sui gas fluorurati ad effetto serra (Normativa (EC) No 842/2006)3.Metodo che stabilisce le emissioni serra dirette e indirette collegate solo alla fase

uso e smaltimento.4. Per alte pressioni.

5. Tutti i corsi pratici devono includere anche la parte teorica.6. City and Guids, Level 2 and Level 3 Refrigeration and Air Conditioning CPD

Pathways, March 2012 v1.0.7. E’ normalmente accettato che vengano emessi idrocarburi con bassa carica

(riferirsi alla legislazione nazionale).8. E’ normalmente accettato emettere CO2 (riferirsi alla legislazione nazionale).

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dizionamento dell’aria con NH3� Recupero dell’ammoniaca� Procedure di caricamento dei siste-mi a vuoto� Controllo della perdita� Infiammabilità, tossicità, problemi disicurezza, e primo soccorso� Normative e standard nazionali edeuropei� Requisiti di trasporto e deposito� Registro della apparecchiatura

Dispositivi e componenti necessari(minimi)� Impianto di simulazione con mano-metri, vetro-spie nei punti chiavi, valvoladi servizio per le connessioni, pozzettitermometrici (refrigeratore industriale)� Regolatore azoto- bombole di gas aelevata purezza d’azoto� Bilancia elettronica per la pesatura� Bombola di ammoniaca� Manometro elettronico o analogico� Collettore - tubi� Pompa per il vuoto e tubazioni� Unità di recupero� Rilevatore elettronico di perdita (adattoper gli HC)� Spray per verifica perdite� Misurazione della temperatura� Amperometro� Attrezzi� Allargatubi� Dispositivi di protezione personale

ANIDRIDE CARBONICA

Dettagli del corso� Caratteristiche termodinamiche del-l’anidride carbonica come refrigerante– diagramma p/h� Operazioni sub-critiche e transcritiche� Componenti specifici per l’anidridecarbonica� Applicazioni per la refrigerazione el’aria condizionata con CO2� Recupero o scarico della CO2� Procedure di caricamento dei siste-mi a vuoto� Controllo delle perdite� Alte pressioni e problemi di sicurez-za, primo soccorso� Requisiti di trasporto e deposito� Registro della apparecchiatura

Dispositivo e componenti necessari(minimi)� Impianto di simulazione con mano-metri, vetro-spie nei punti chiave, valvo-

la di servizio per le connessioni, poz-zetti termometrici (sistema a cascata)� Regolatore azoto- bombole di gas aelevata purezza d’azoto� Bilancia elettronica per la pesatura� Bombola di CO2� Manometro elettronico o analogico� Collettore - tubi con valvole sferiche� Pompa per il vuoto e tubazioni� Unità di recupero� Rilevatore elettronico di perdita ( daadattare alla CO2)

� Spray per la verifica perdite� Misurazione della temperatura� Amperometro� Attrezzi, taglia tubi, strumenti per lasbavatura dei tubi, espansore, seghet-ti, bacchette per la saldatura� Dispositivi di protezione personaleI dettagli del corso HFO1234yf e dellestrumentazioni sono come quelli pergli idrocarburi I dettagli del corsoHFO1234ze e delle strumentazionisono come quelli per gli HFC.

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REQUISITI MINIMI RICHIESTI PER LA FORMAZIONEE LA CERTIFICAZIONE DEGLI INSTALLATORIPER I REFRIGERANTI CON BASSO GWP

AREA pubblica i requisiti minimi per la formazione e la certificazione degliinstallatori che lavorano con i refrigeranti a basso GWP. Mentre si presumeche l’uso dei refrigeranti alternativi cresca in seguito alla legislazione euro-pea, gli installatori europei di RACHP desiderano raccomandare una serie dicompetenze per garantire la sicurezza e il trattamento efficiente di questirefrigeranti.L’anno scorso AREA pubblicò una guida sull’uso dei refrigeranti a basso GWPnei sistemi RACHP e i requisiti per le competenze di base necessarie per il trat-tamento di questi gas da parte degli installatori già pubblicate su questa rivista.Il presente documento si presenta come integrazione e può servire come baseper lo sviluppo di un futuro schema armonizzato a livello europeo.Marco Buoni, Vice Presidente di AREA, ha coordinato la creazione della guida.Spiega: “Questo documento è uno sviluppo naturale del lavoro da noi realizza-to sui refrigeranti GWP negli ultimi due anni, con speciale riferimento alle com-petenze degli installatori frigoristi. Requisiti comuni assicurerebbero l’uniformitàdelle competenze in tutta l’Unione Europea, come voce dei frigoristi europeiRACHP, AREA si colloca nella migliore posizione per rappresentare questirequisiti.”La guida di AREA si basa sui requisiti disposti dalla Normativa 303/2008 sugliF-Gas. Come l’ing. Buoni segnala “Non è nostra intenzione creare un nuovoschema di certificazione, solamente aggiungere moduli specifici allo schema dicertificazione HFC già esistente”.La formazione e la certificazione saranno oggetto di discussione nei prossimimesi con la pubblicazione della proposta della Commissione Europea per unarevisione della Normativa sugli F-Gas. AREA ha già reso chiara la sua posi-zione. “Come industria responsabile e per assicurare sicurezza e un efficientetrattamento dei refrigeranti a basso GWP, chiediamo che la certificazionediventi obbligatoria per i fornitori.Si potrebbe richiedere una formazione aggiun-tiva per ottenere la certificazione obbligatoria”.

AREA (www.area-eur.be) è l’organizzazione europea dei fornitori (RACHP)della refrigerazione, dei sistemi d’aria condizionata e delle pompe di calore.Fondata nel 1977, AREA dà voce agli interessi di 20 nazioni di 17 paesi euro-pei, rappresenta più di 9.000 società in tutta Europa (in particolar modo le pic-cole e medie imprese), ha circa 125.000 persone alle sue dipendenze e un girod’affari di circa 20 miliardi di euro.I membri di AREA sono i designer dei sistemi RACHP, che a loro volta instal-lano, fanno assistenza e realizzano la manutenzione. Per questo motivo, i for-nitori RACHP usano qualsiasi soluzione possibile con assoluta neutralità neiriguardi dei dispositivi e refrigeranti, con il solo obiettivo di assicurare il livellopiù alto di affidabilità, efficienza energetica e benefici nei costi.

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Questo numero della newsletter è interamente dedicatoalla revisione del Regolamento sugli F-gas.Questo per rendere partecipi tutti gli associati di quantosta succedendo a livello politico, presso il Consiglio ed ilParlamento Europeo, e di quanto sta facendo Area perportare avanti le istanze di tutti i suoi associati, come adesempio i numerosi incontri che ha avuto con alcuniparlamentari europei per illustrare la posizione AREA sualcuni punti fondamentali del Regolamento sui gasfluorurati.

� A LIVELLO NAZIONALEMolti membri dell’AREA hanno avuto incontri con i propripolitici a livello nazionale impegnati in prima persona nellecommissioni decisionali.Alla prossima Assemblea Generale ciascun membro nazio-nale porterà le proprie esperienze in modo da giungere aduna posizione comune condivisa.

� FORMAZIONE E CERTIFICAZIONEPer quanto riguarda la formazione e la certificazione laposizione dell’AREA è riassumibile nei seguenti punti:� La certificazione deve essere obbligatoria sia per i gasfluorurati ad effetto serra che per i refrigeranti alternativi.

� La certificazione può essere rinnovata ogni 5 anni sullabase di una verifica delle conoscenze del candidato

� La formazione non deve essere obbligatoria nè per con-seguire nè per rinnovare la certificazione

� La certificazione delle aziende è necessaria anche per gliinterventi di assistenza eseguiti in officina

I vari membri del Parlamento Europeo che AREA ha incon-trato hanno dimostrato di condividere queste proposte, inspecial modo quella riguardante la certificazione per i gasalternativi per motivi di sicurezza d’uso.Tra gli addetti ai lavori, la posizione di AREA è condivisa daiproduttori di apparecchiature e di refrigeranti.

� DIVIETO DI INTERVENTI IN ASSISTENZAAREA si chiede se è proprio necessario vietare gli interven-ti di assistenza sulle apparecchiature caricate con HFC, maè disposta anche ad accettare l’idea se si prevedono even-tuali differimenti di applicazione nel tempo, se è possibileaumentare il limite a 50 tonnellate equivalenti di CO2 peresonerare le piccole apparecchiature e a permettere l’uso direfrigerante riciclato/rigenerato per altri 5 anni secondo ilmodello adottato per i refrigeranti lesivi dell’ozono (HCFC).L’uso di refrigeranti riciclati/rigenerati è visto favorevolmen-te da numerosi parlamentari mentre altri sono favorevolianche ad un aumento del limite in modo da esonerare dalledisposizioni i piccoli apparecchi, dato che per essi sarebbeeconomicamente troppo gravoso rispettarle.È possibile che venga introdotto il divieto di fabbricazione diapparecchiature contenenti refrigeranti con elevato GWPpoichè sembra poco logico proibire l’assistenza su tali appa-recchiature e nel contempo permettere la produzione dinuove unità.Alcuni produttori sono favorevoli a tale idea.Rimane da vede-re se il Parlamento deciderà di andare oltre e di proporre laprogressiva abolizione dei refrigeranti che hanno un GWPsuperiore a 150 in tutte le apparecchiature di refrigerazione.Produttori di apparecchiature e refrigeranti sono sostanzial-mente concordi con la posizione dell’AREA. Nelle discussio-ni preliminari presso il Consiglio Europeo è emersa una certadisponibilità ad accettare tali proposte.

� DIVIETO DI PRE-CARICAAREA è favorevole alla proposta, pur sostenendo di posti-cipare nel tempo l’entrata in vigore della norma. Si stadiscutendo sulla valenza di tale proposta che potrebbeanche comprendere i trasporti refrigerati e i chiller roof-top.Probabilmente il campo d’applicazione si limiterà alladistinzione tra apparecchiature monoblocco e split-system.Garantire un’installazione professionale delle apparecchia-ture è uno dei punti più importanti dello schema di revisio-ne. Non mancano tuttavia delle perplessità, soprattutto perquanto riguarda i costi per gli utenti, le conseguenze per iproduttori di apparecchiature ed il problema rappresentatodai prodotti importati. Tra gli addetti ai lavori EPEE è ovvia-mente contraria alla proposta in quanto la ritiene non eco-nomicamente sostenibile.

� ALTRE QUESTIONIL’idea di includere i trasporti refrigerati all’interno della nor-mativa sta prendendo forza anche se pare essere ancorauna questione di minore priorità.Vi è consapevolezza della positività di aver introdotto la cer-tificazione per il personale e per le aziende anche se vi è lapreoccupazione dei costi amministrativi per la gestione deiregistri. Indiscrezioni parlano di possibili contributi per laformazione e la certificazione.

� LAVORI EUROPEILe consultazioni ed il dibattito sulle decisioni da adottarenella revisione del Regolamento rimangono molto vivaci alivello di Commissioni di lavoro, di Comitati specifici, diConsiglio e di Parlamento Europeo.

(Vedi Newsletter AREA)

Aggiornamento sullarevisione dellaregolamentazione 842/06sui gas fluorurati

OLIVIER JANINSegretario Generale AREA(Air Conditioning andRefrigeration EuropeanAssociation)

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Speciale le nuove tecnologie nella refrigerazione

Le principali sfide nel settoredella refrigerazione

DIDIER COULOMBDirettore International Institute of Refrigeration - IIRMarco Buoni e Didier Coulomb all’ultimo

Congresso IIR a Praga.

LA REFRIGERAZIONESTA DIVENTANDO SEMPREPIÙ NECESSARIA

La Refrigerazione è necessariaal genere umano

� La temperatura è una grandezza eduna variabile chiave nel campo dellafisica, della chimica e della biologia.

� Caratterizza gli stati di materia nellefasi liquida, solida e gassosa ed è,dunque, indispensabile nelle appli-cazioni pratiche.

� E’ vitale per ogni essere vivente edogni essere vivente ( batteri, pianteed animali) può vivere all’interno diuna determinata gamma di tempe-rature.

La temperatura determina la sopravvi-venza, lo sviluppo o l’annullamentodegli agenti patogeni. Per questa ragio-ne, spesso, i prodotti alimentari e lemedicine sono refrigerati o congelati.La refrigerazione si trova ovunque :• Criogenia (raffinamento petrolchimi-co, acciaierie, industria aerospazia-le, fusione nucleare).

• Medicine e prodotti sanitari (criochi-rurgia, anestesia, scanner, vaccini).

• Condizionamento dell’aria (centridati).

• Industria alimentare e catena delfreddo.

• Settore energetico (pompe di calore,LNG, idrogeno).

• Protezione ambientale (raccolta edimmagazzinaggio del carbonio, lavo-ri pubblici, attività del tempo libero).

Il fabbisogno sta aumentando,soprattutto neipaesi in via di sviluppo.

Dobbiamo considerare alcuni fatti:– 1600 morti all’anno negli Stati Uniti,in parte causate da un controllodifettoso della temperatura che haportato alla presenza di agenti pato-geni. Secondo l’OrganizzazioneMondiale della Sanità la presenzadella refrigerazione e di un’igieneaccurata ha ridotto dell’89% l’inci-denza di carcinoma allo stomaconegli uomini e del 92% nelle donnea partire dal 1930 negli Stati Uniti.Le cifre aumentano notevolmentenei paesi in via di sviluppo perché ilprogresso li deve ancora fare passida gigante.

– La popolazione mondiale, soprattuttoin Africa e nell’Asia meridionale (9,3miliardi nel 2050, 8 miliardi nei paesiin via di sviluppo) è in aumento.

– Il 70% (50% ora) vivrà nelle areeurbane (i numeri raddoppieranno neipaesi in via di sviluppoe dunquesaranno necessarie la catena delfreddo a causa delle distanze mag-giori tra luoghi di produzione e didistribuzione e a causa dei modellisempre più occidentali (consumodella carne,...).

– Un miliardo di persone soffrono dimalnutrizione; il 23% delle perditealimentari è dovuto alla mancanzadella refrigerazione nei paesi in via disviluppo (9% nei paesi industrializza-ti). La capacità di conservazione refri-gerata per persona nei paesi indu-strializzati è di 10 volte superiore aquella dei paesi in via di sviluppo.

– Vi è l’esigenza di migliorare le condi-zioni di salute. (buone catene delfreddo, condizionamento dell’ariaefficiente), soprattutto perché lapopolazione sta invecchiando.

Lo sviluppo dei paesi emergenti e invia di sviluppo porterà ad un impattosull’ambiente.

L’ENERGIA E L’AMBIENTERAPPRESENTANO DELLE SFIDEPER IL FUTURO

La Refrigerazione è uno deiprincipali consumatori di energia

La refrigerazione, senza dimenticare ilcondizionamento dell’aria, rappresen-ta il 15% del consumo totale di elettri-cità. Questa cifra è destinata adaumentare. (Per esempio i Paesi Bassisono già al 18%).I problemi legati alla refrigerazionesono strettamente correlate a quellidell’elettricità e sono:– Riscaldamento globale a causadelle emissioni di CO2 (produzionedi elettricità con combustibili fossili):dobbiamo prendere in considerazio-ne il TEWI (Impatto Equivalente diRiscaldamento Globale) e l’LCCP

INSTITUT INTERNATIONAL DU FROID177, Bd Malesherbes - 75017 ParisTel. 0033/1/42273235 - www.iifiir.org

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(Life Cycle Climate Performancerendimento climatico del ciclo divita) dell’impianto (l’IIR ha recente-mente fornito un supporto per la suamisurazione).

– Il costo dell’elettricità è destinato adaumentare (le nuove fonti di energiahanno costi più elevati).

– Vi è la mancanza di infrastrutture,soprattutto nei paesi in via di svilup-po.

Si dovrebbero sviluppare soluzionicomplete (trigenerazione,..) e riconsi-derare i coefficienti di rendimentodegli impianti. Per esempio, le pompedi calore sono considerate come ener-gia rinnovabile dall’Unione Europea, apatto che abbiano un sufficiente coef-ficiente di rendimento a causa del loroconsumo di elettricità. Ci sono e cisaranno nuove regolamentazioni rela-tive all’energia e agli edifici in Europa,negli Stati Uniti o in Giappone connuove restrizioni a livello energetico e,dunque, dei sistemi refrigeranti.E’ possibile utilizzare nuove fonti ener-getiche, come l’energia solare. Anchese il coefficiente di rendimento di unimpianto solare è ancore relativamen-te basso e l’investimento iniziale puòessere cospicuo, vi sono già alcuniimpianti e la fase di sperimentazione edi ricerca è molto sviluppata.La refrigerazione può portare a nuovefonti energetiche come i gas liquefatti(Gas Naturale Liquefatto, IdrogenoLiquefatto,..).In ogni caso, quando si vuole cambia-re un sistema a causa del refrigerantenon ci si deve mai dimenticare dellapossibile riduzione del consumo ener-getico: i due aspetti sono strettamentecorrelate.

L’impatto della refrigerazionesull’ambiente

I sistemi a compressione di vaporesaranno ancora molto diffusi a breve ea medio termine e per questa ragionein futuro saranno necessari maggioriquantità di refrigeranti.A causa del loro impatto sullo stratodell’ozono stratosferico, i clorofluoro-carburi ( CFC) e gli idroclorofluorocar-buri (HCFC) sono inclusi nelProtocollo di Montreal ed ogni paese(sia industrializzato che in via di svi-luppo) deve organizzare un piano diabolizione.

Questa fase sarà presto portata a ter-mine anche se vi sarà ancora la pre-senza di banche del refrigerante per irefrigeranti presenti negli impianti esi-stenti. Tuttavia il problema principale diquesti piani riguarda il tipo di impiantoda utilizzare al posto di quello preesi-stente.Ci sono refrigeranti alternativi:– Idroclorocarburi (HFCs), compresele idrofluoroolefine (HFOs) che nonhanno alcun impatto sul riscalda-mento globale (sono inclusi nellaconvenzione di Rio e nel Protocollodi Kyoto).

– I refrigeranti naturali (ammoniaca,CO2, idrocarburi, acqua, aria) chehanno un impatto basso sul riscal-damento globale.

– Le miscele, combinazioni (impiantiin cascata, fluidi secondari) sono infase di sviluppo.

Al momento gli HFC rappresentanomeno dell’1% di CO2 eq. delle emis-sioni. Nel 2050 rappresenteranno il 7-45% (più probabilmente il 7%) delleemissioni di CO2. Le emissioni di HFCnel 2050 potrebbero compromettere itraguardi raggiunti dal Protocollo diMontreal nell’ambito dell’abolizionedei CFC.Ne deriva un acceso dibattito a livello

internazionale sul futuro degli HFC: lasostituzione degli HCFC con HFCpotrebbe rappresentare una veraminaccia al clima.

COME RIDURRE L’IMPATTOSULL’AMBIENTE DEGLI IMPIANTIREFRIGERANTI?

Varie soluzioni

a – Ci sono alternative tecnologie:l’assorbimento, l’adsorbimento, larefrigerazione solare, la refrigerazionemagnetica, il raffreddamento termoe-lettrico, la criogenia (azoto, CO2) madevono ancora essere perfezionate(dal punto di vista economico, del ren-dimento energetico, della capacità fri-gorifera). Dunque, al momento sonoancora tecnologie di nicchia. Tuttavia,lo sviluppo tecnologico ha conosciutoun particolare sviluppo negli ultimitempi. I Convegni organizzati dall’IIRsulle tecnologie ad adsorbimento edassorbimento, sulla refrigerazionemagnetica e sulla criogenia stannosuscitando particolare interesse, infat-ti vi hanno preso parte docenti univer-sitari ed industriali provenienti dagliStati Uniti, dall’Europa e dall’Asia. In

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La seguente tabella illustra l’impatto dei principali refrigeranti sullo strato del-l’ozono (ODP) e sul cambiamento climatico. Anche se i CFC hanno un ODPe un GWP molto elevato, gli HCFC e gli HFC hanno impatti simili.

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tutti questi paesi si stanno sviluppan-do prototipi nel settore della refrigera-zione magnetica. In Africa, nell’AsiaMeridionale ed in Australia ci si stainteressando particolarmente allarefrigerazione solare.Si troveranno nuove soluzioni a mediotermine.

b – Possiamo ridurre le fugheLe emissioni di refrigerante sonodovute alle fughe e ad un recuperodifettoso alla fine della durata dell’im-pianto. Entrambe le situazioni posso-no essere gestite correttamente ediventare parte di una soluzione abreve termine. Per la variabilità all’in-terno di un impianti simili in condizionisimili, vi è un buon margine di pro-gresso. Per esempio, le percentuali difughe nell’Unione Europea che eranoal 30% negli anni ottanta, sono ora del5% o addirittura minori. E’ dovuto alladecisione presa dall’Unione Europeadi ridurre le emissioni di gas conte-nenti fluoro. La regolamentazioneFGas è stata applicata nel 2006. E’troppo presto per valutare l’impatto diquesta regolamentazione sulle emis-sioni di refrigerante e la stessa regola-mentazione è in corso di revisione.Tuttavia, è possibile individuare alcunipro e alcuni contro di questa regola-mentazione. Lo scopo era quello dirafforzare il controllo delle fughe gra-zie alla formazione del personale ealla certificazione del personale edelle imprese che gestivano impianti.La formazione è necessaria ma rap-presenta la difficoltà maggiore erichiede tempo. Tuttavia, la riduzionedelle fughe presenta chiari vantaggisia dal punto di vista economico chedella sicurezza. Per esempio, la bozzadi una proposta per la revisione dellaregolamentazione F gas propone diestendere la formazione e la certifica-zione ai gas privi di fluoro che potreb-bero essere tossici e infiammabili. Inogni caso, sarà necessario ampliare laformazione del personale che lavoracon i refrigeranti.

c – Possiamo ridurre la carica direfrigeranteLo scopo è lo stesso: ridurre la caricadi refrigerante senza alterare la capa-cità refrigerante dell’impianto in quan-to la sua efficienza ridurrebbe le per-centuali di fuga. Si possono utilizzare

diverse tecnologie come quella deirefrigeranti secondari, le tecnologie amicro canale. Si tratta anche di un pro-blema di emissioni di gas ad effettoserra e di sicurezza.

d – La scelta di un refrigerante abasso GWP (Global Warming Poten-tial Potenziale di SurriscaldamentoGlobale)Vi sono diverse definizioni di refrige-

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I CFC and gli HCFC sono sostituiti principalmente dagli HFC,che hanno, in genere, un elevato GWP.

Figura ES 1: Il consumo globale (in kilotonnellate all’anno) di CFC e di HCFCdannosi per l’ozono. Il maggiori utilizzo degli HFC in sostituzione dei CFC èevidente grazie ai dati relativi alla diminuzione del consumo di CFC e a quellirelativi all’aumento del consumo di HFC. Anche l’utilizzo degli HCFC è aumen-tato con la diminuzione del consumo di CFC. Ora gli HCFC sono sostituiti inparte dagli HFC in conformità con la rettifica 2007 al Protocollo di Montrealsugli HCFC. Così, Gli HFC stanno aumentando in quanto sono utilizzati comesostituti dei CFC e degli HCFC.

Figura ES 2:Quadro delle emissioni di CO2 equivalente dei CFC, HCFC e HFCdal 1950 al 2050. Lo scenario relativo alle emissioni di HFC proviene daVelderse altri (2009) e Gschrey e altri (2011). La linea relativa ai livelli bassi dell’HFCrappresenta l’equivalente delle emissioni di HFC per uno scenario dove lamescolanza di emissioni (con un periodo medio di durata degli HFC di 15 annied un GWP medio di 1600) è stato sostituto da una miscela di HFC dal GWPridotto (un periodo di durata minore di 2 mesi o GWP minori di 20). UNEP.

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rante a basso GWP. In genere un refri-gerante è definito a basso GWP quan-do il GWP è minore di 20: refrigerantinaturali( ammoniaca, CO2, idrocarbu-ri, acqua, aria) o alcuni HFC detti HFO(idro fluoro olefine)Inoltre refrigeranti con GWP “modera-to” (come per esempio l’R 32) sonoscelti dalle aziende, refrigeranti chehanno un impatto minore in caso difuga rispetto ai refrigeranti con unGWP più elevato, (1/2 a 1/7). In ognicaso, si devono prendere in conside-razione diversi aspetti:– La maggior parte dei refrigeranti conun GWP basso hanno problemi disicurezza:infiammabilità e tossicità.Altri necessitano di impianti diversi daquelli utilizzati con gli HCFC e gli HFCper problemi di corrosione e di pres-sione. In ogni caso l’impianto deveessere adattato.– Il rendimento energetico dell’impian-to dipende dal tipo di impianto, dal flui-do e dalle condizioni climatiche.Tuttavia, le soluzioni con i refrigerantinaturali sono utilizzate in tutto ilmondo per molte applicazioni con unrendimento energetico simile a quellodegli impianti più comuni.– Gli investimenti per i refrigeranti abasso GWP possono essere più ele-vati a causa di ragioni di sicurezza. Sideve tener conto anche del costo delfluido e dei costi di manutenzione.– Sono in corso numerosi sviluppi tec-nici e tecnologici sui refrigeranti abasso GWP e per questo motivo leinformazioni devono essere continua-mente aggiornate.

CONCLUSIONE

E questo è esattamente lo scopo dellanostra pubblicazione: quello di illu-strare le varie problematiche correlateagli impianti refrigeranti, alle varie tec-nologie che siano ancora in uso oancora in fase di sperimentazione.Gli articoli presentati parlano di:– politiche generali relative alla dimi-nuzione o all’abolizione degli HFC: trearticoli che illustrano tre diversi punti divista, da quelli del mondo dell’indu-stria a quelli delle organizzazioni nongovernative. AREA rappresenta il set-tore degli installatori nella refrigerazio-ne, nel condizionamento e nellepompe di calore in Europa. EPEE rap-

presenta i produttori di impianti, com-ponenti, sistemi, refrigeranti e di varieassociazioni europee. Tutti concorda-no nel fatto che sia necessario avereun maggior controllo dei Gas-Fluorurati e di limitarne il consumo: nelcontesto europeo: con la regolamen-tazione F-Gas (in fase di revisione) ela Direttiva MAC (sul condizionamentoauto), l’Unione Europea è l’area chenutre gli obiettivi più ambiziosi checomprendono una diminuzione edun’abolizione rapida degli HFC.Greenpeace, un’organizzazione nongovernativa conosciuta in tutto ilmondo, ha l’obiettivo ancora più ambi-zioso di abolire completamente e intempi rapidi gli HFC.Questi testi più generali sono comple-tati da un’intervista a Rajendra Shende,ex direttore di OzonAction all’internodell’UNEP ed ora direttore dell’associa-zione Indiana Terre Policy Centre.– Sono necessarie politiche più speci-fiche nel settore dei refrigeranti:Business Edge propone la formazionee la certificazione del personale impe-gnato in questo settore nel RegnoUnito, al fine di ridurre il pericolo diemissioni a causa dell’impatto di un’e-ventuale emissione di refrigerante sul-l’ambiente (in accordo con le regola-

mentazioni F-Gas ora in vigore) e deiproblemi di sicurezza inerenti ai refri-geranti naturali. I centri di informazionee di controllo degli impianti refrigeranti(Cemafroid e CRT) collegati all’IstitutoInternazionale della Refrigerazione

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Gli HFC sono utilizzati sopratutto nella refrigerazionee nel condizionamento dell’aria.

Figura 1.4: Il consumo globale stimato di HFC nei vari settori, espresso in CO2equivalente, per il 1990, 2002 e 2010 (TEAP 2005, EPA 2010 a).Gli HFC sonoper lo più utilizzati per le stesse applicazioni industriali dei CFC e degli HCFCche sono sottoposti alle regole del Protocollo di Montreal. La rapida crescitadegli HFC dopo il 1990 è evidente. UNEP.

RIVISTA DIGITALETutte le riviste possono essere puresfogliate online in formato digitale.

Al seguente link:http://bit.ly/rivista1-2013

può prendere visione delle ultimenotizie dal mondo della refrigerazione

e del condizionamento

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(IIR) pubblicano il foglio illustrativo suirefrigeranti. E’ necessaria una politicapiù severa sui gas contenenti fluoro,senza dimenticare le problematicheconnesse. La riduzione della carica direfrigerante e dunque delle fughe puòessere ottenuta grazie a tecnologiecome quella dei mini canali, come èillustrato nell’articolo dell’Università diPadova (Italia).I refrigeranti naturali: SINTEF, unCentro di ricerca Tecnica e Scientificanorvegese, presenta le tecnologie piùrecenti che utilizzano il CO2 come refri-gerante: il CO2 è stato un refrigerantedi riferimento per circa 20 anni, soprat-tutto nell’Europa centrale e del Nord emolte migliorie sono ancora in atto. IlIIAR, con sede negli Stati Uniti, presen-ta le possibili applicazioni dell’ammo-niaca, che è utilizzato nel settore dellarefrigerazione industriale da più di unsecolo, ed è ancora riconosciuto comeun refrigerante molto efficiente.– Sono presentate altre tecnologieche non comportano l’utilizzo dei refri-geranti: il caso di una pompa di caloread assorbimento e a terra in Cina èpresentata dall’Associazione Cinesedella Refrigerazione. Un dispositivo diraffreddamento solare ad assorbimen-to nelle condizioni climatiche algerineè presentato dai nostri colleghi algeri-ni. L’utilizzo di collettori solari per lepompe di calore da parte delle univer-sità cilene e nel Regno Unito sonooggetto di interesse.L’utilizzo di energie rinnovabili come l’e-nergia solare, le pompe di calore e lepompe di calore ad energia solaredevono essere prese in considerazio-ne: le emissioni indirette dell’impiantorefrigerante dovute al consumo ener-getico sono maggiori delle emissionidirette.Il riscaldamento magnetico, la conver-sione nei settori della refrigerazione edell’energia sono illustrate da un grup-po svizzero che collabora con l’IstitutoInternazionale della Refrigerazione(IIR) sul raffreddamento magnetico;anche se si tratta ancora di una tecno-logia di nicchia, potrebbe essere pro-mettente per il futuro.Infine, un articolo del Politecnico diTorino offre consigli per monitorare almeglio il consumo energetico deisistemi refrigeranti: come abbiamogià spiegato, la riduzione del consu-mo energetico rappresenta un obiet-

tivo primario, che dovrà essere presoin seria considerazione nella fase diprogettazione di un nuovo sistema onella sostituzione di componenticome i refrigeranti.L’obiettivo di questo testo non è quellodi essere esaustivo ma quello di offri-re un ventaglio di idee nuove sulle tec-nologie più verdi nel settore della refri-gerazione e del condizionamento. L’IIRè a vostra disposizione per offrirvi ulte-riori informazioni. Contattate il nostrosito Web: www.iifiir.org.

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Ultime informazioni suwww.associazioneATF.org

ULTIME NOTIZIE

Per primi i tecnici con certificato estero, ottenuto con il CSG negli ultimi 2anni, si iscrivono sul sito Fgas e lo convertono in CERTIFICATO DEFINITI-VO ITALIANO. Gia 128 iscritti.

Dal sito ufficiale delle Camere di Commercio per la verifica del personalecompetente www.fgas.it risultano già iscritti con certificato provvisorio, inattesa quindi di svolgere il patentino definitivo, circa 14.000 tecnici (datodestinato a salire), 170 già in possesso del certificato definitivo (numeroanch’esso destinato a salire in quanto solo il CSG ha già patentato oltre 1200persone) e 128 con certificato europeo inglese (600 furono quelli patentati daCSG nello scorso anno).Il Patentino della persona è una vera e propria qualifica professionale spen-dibile sul proprio Curriculum che certifica la competenza e il possesso deirequisiti minimi per utilizzare i gas refrigeranti per il Tecnico del Freddo.Il registro sarà un vero e proprio Albo da cui i clienti, i potenziali clienti, gli uti-lizzatori grandi o piccoli potranno scegliere e verificare il tecnico abilitato.

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INTRODUZIONE

Nei circuiti di captazione delle pompedi calore geotermiche si possonoimpiegare varie sostanze come addi-tivi antigelo per cautelarsi contro irischi legati al congelamento dell’ac-qua che circola al loro interno. Lascelta di una tipologia piuttosto cheun’altra deve tenere conto di unaserie di fattori: il divieto d’uso di alcu-ne sostanze, la loro tossicità, la lorocorrosività e, non ultimo, i costi diret-ti ed indiretti legati alla progettazioneed all’esercizio dell’impianto.

USO DEGLI ALCOLI

Come detto, il metanolo e l’etanolosono due possibili additivi antigeloche possono essere impiegati nellepompe di calore ad anello chiuso.Entrambe le sostanze presentano, inmaniera più o meno rilevante, delleproblematiche legate alla loro tossi-cità ed infiammabilità.Nonostante ciò, le loro positive carat-teristiche di favorire lo scambio dicalore e di agevolare la pompabilitàdella soluzione all’interno del circuitodi captazione ne hanno decretatouna certa diffusione d’impiego.Il metanolo è stato un fluido antigelolargamente utilizzato in passato, manon in tutte le nazioni dato che alcu-ne normative nazionali ne proibivanol’impiego per questioni legate allasua salubrità.In alcuni casi il suo impiego avvenivaattraverso opportune miscele preven-

tivamente preparate per l’uso specifi-co in maniera da aumentarne la suasicurezza d’uso.

USO DEL GLICOLE PROPILENICO

Una soluzione alternativa all’impiegodi additivi quali il metanolo o l’etanoloè rappresentata dal glicole propileni-co. Esso è largamente impiegato nelsettore delle pompe di calore geoter-miche. Tuttavia non tutte le tipologie diglicole propilenico sono adatte peressere impiegate come additivi nei cir-cuiti delle pompe di calore. Infatti èpossibile che siano presenti dellesostanze inibitrici della corrosioneche, in presenza di acque con deter-minate caratteristiche, portano al veri-ficarsi di reazioni chimiche che produ-cono sostanze melmose che vannoad imbrattare le pareti interne delloscambiatore di calore, peggiorandonenotevolmente l’efficienza di scambio.Esistono anche altre considerazionida tenere presente se si decide di uti-lizzare il glicole propilenico.La prima è quella relativa al costo,dato che il glicole propilenico risultaavere costi maggiori (talvolta anchemolto maggiori) rispetto, ad esempio,al metanolo o al glicole etilenico.La seconda è legata alla capacità discambio del calore del glicole propile-nico, che non risulta essere cosìbuona come altri tipi di additivi.Questo può portare a dover compen-sare tale inferiore capacità di scambiocon un incremento della lunghezzadel circuito di captazione, con conse-

Speciale corso di climatizzazione per i soci ATF

Principi di basedel condizionamento dell’aria141ª lezioneDiverse tipologie di additivi antigelo da utilizzare nellesonde di captazione delle pompe di calore geotermiche

(Continua dal numero precedente)PIERFRANCESCO FANTONI

CENTOQUARANTUNESIMALEZIONE DI BASE SULCONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni di base semplificateper gli associati sulcondizionamento dell’aria, così comeda 15 anni sulla nostra stessa rivistail prof. Ing. Pierfrancesco Fantonitiene le lezioni di base sulle tecnichefrigorifere.Vedi www.centrogalileo.it.Il prof. Ing. Fantoni è inoltrecoordinatore didattico e docente delCentro Studi Galileo presso le sedidei corsi CSG in cui periodicamentevengono svolte decine di incontri sucondizionamento, refrigerazione eenergie alternative.In particolare sia nelle lezioni in aulasia nelle lezioni sulla rivista vengonospiegati in modo semplice ecompleto gli aspetti teorico-praticidegli impianti e dei loro componenti.

È DISPONIBILELA RACCOLTA COMPLETA

DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI

Per informazioni 0142.452403

È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

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guente aggravio dei costi iniziali dimessa in opera.Ricordiamo che in genere gli additivirisultano favorire meno bene lo scam-bio di calore rispetto all’acqua ma che,fra i tanti additivi esistenti, alcuni risul-tano essere penalizzanti in manieraesigua, altri in maniera più rilevante.Il glicole propilenico può, in certe con-dizioni di esercizio della pompa dicalore, portare ad una diminuzioneanche del 10-15% delle capacità discambio con conseguente identicoaumento della lunghezza del circuitodi captazione necessario per ottenerela medesima potenza termica o frigo-rifera. Infine gioca un ruolo piuttostosignificativo anche la viscosità del gli-cole propilenico. La sua alta viscositàrichiede un maggior sforzo alla pompadi circolazione del circuito di captazio-ne e quindi un aumento dei consumielettrici. Se uniamo questo fatto aquello, come sopra ricordato, che il gli-cole richiede circuiti di captazione dilunghezza maggiore, allora si puògiungere ad una richiesta di energiaper il funzionamento della pompa dicircolazione maggiore anche del 30-40% di quella richiesta per il funziona-mento con sola acqua. A confronto, ilmetanolo richiede una maggiore ener-gia quantificabile in circa il 20%.

USO DEL CLORURO DI CALCIO,CLORURO DI SODIOE ACETATO DI POTASSIO

Il cloruro di calcio ed il cloruro di sodiosono due additivi antigelo che vengo-no normalmente utilizzati negli impian-

ti industriali. Tuttavia presentano il pro-blema della corrosione dei metalli percui il circuito di captazione deve esse-re progettato appositamente privo dialcuni tipi di metallo ed in modo taleche non vi sia presenza di aria. Lesoluzioni saline devono essere a lorovolta additivate con altre sostanze ini-bitrici della corrosione che consentonodi mantenere il pH complessivo delcomposto costante.Il problema aggiuntivo è rappresenta-to dal fatto che il valore di tale pH deveessere continuamente monitorato neltempo e, in caso di variazioni, deveessere ripristinato mediante l’aggiuntadi quantità supplementari di inibitori.Una soluzione salina che trova talvol-ta impiego come antigelo è anche l’a-cetato di potassio. Tra i suoi punti a

favore ci sono le sue migliori caratteri-stiche ecologiche. Tuttavia presentaproprietà fisiche particolari, come adesempio una bassa tensione superfi-ciale, che causano facili perdite dal cir-cuito di captazione attraverso i giunti,le connessioni meccaniche e le relati-ve guarnizioni, favorendo, così, l’entra-ta di aria nel circuito ed aumentando irischi di corrosione.

USO DEL GLICOLE ETILENICO

Il glicole etilenico è uno degli additiviantigelo più frequentemente utilizzatonei circuiti di raffreddamento dei moto-ri degli autoveicoli. Ha un sapore dol-ciastro e questo ne fa una sostanzapericolosa perchè attrae gli animali (etalvolta anche i bambini) a berlo quan-do viene lasciato incustodito o si veri-ficano delle perdite di liquido.È un additivo abbastanza diffuso nelcampo delle pompe di calore geoter-miche e dei chiller anche se il suoimpiego talvolta viene limitato a causadella sua tossicità. Offre il vantaggio diavere costi piuttosto contenuti rispettoaltre tipologie di additivi.

VALUTAZIONI DI TIPOECONOMICO ED AMBIENTALE

Il ricorso all’uso degli additivi antigelopuò sembrare una necessità impre-scindibile per evitare il rischio di con-

Figura 1.L’utilizzo di additivi antigelo non ecocompatibili può risultare pericoloso

quando si verificano rotture accidentali nelle sonde geotermichedi captazione del calore.

ROTTURA DELLA SONDAE INQUINAMENTO DELLA FALDA

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gelamenti nel circuito di captazione diuna pompa di calore.Ad esempio, le considerazioni soprariportate per quanto riguardo l’utilizzodel glicole propilenico suggeriscono diimpiegare tale sostanza solo laddovel’uso di altre tipologie di additivi non èpossibile, dato che i costi capitali diimpianto ed i costi di gestione risulta-no essere senz’altro maggiori utiliz-zando tale tipo di additivo.Il fattore economico legato all’uso delglicole propilenico è talmente rilevanteche in alcuni casi viene suggerito dipensare ad una riprogettazione del cir-cuito di captazione per cercare di evi-tare i rischi di congelamento dell’acquae quindi, di conseguenza, di non doverricorrere all’uso dell’antigelo. Ad esem-pio si può valutare una posa dellesonde a profondità maggiori, in mododa poter lavorare con temperature del-l’acqua maggiori, lontane dal suopunto di congelamento. Ovviamente imaggiori costi di progettazione e diinterramento delle sonde dovrannoessere valutati attentamente e compa-rati con i maggiori costi di esercizio chesi hanno con la posa più superficialedelle sonde ma con la necessità d’uti-lizzo di un antigelo e quindi con i costioperativi d’esercizio calcolati per tuttala vita utile dell’impianto.In generale, come linea di principio,un buon additivo antigelo dovrebbeessere non tossico, non infiammabile,non corrosivo, con buone caratteristi-che di scambio termico, energetica-mente efficiente, con bassa viscositàe a basso impatto ambientale.Ovviamente un fluido con tali caratte-ristiche non esiste, per cui di volta involta si dovrà valutare qual’è la solu-zione migliore allo scopo. Oltre a ciòdevono essere prese in considerazio-ne le normative che regolano lesostanze che possono essere impie-gate in quanto, in caso di rottura dellesonde (vedi figura 1), il contenuto puòandare ad inquinare la falda freaticaed il terreno circostante. Tali normati-ve sono diverse da nazione a nazionema, talvolta, anche da regione aregione, come succede in Italia. InEuropa tra gli antigelo che vanno perla maggiore vi è il glicole propilenico equello etilenico mentre negli Stati Unitie in Canada vengono utilizzate anchele soluzioni saline ed il metanolo.

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CALENDARIO CORSI 2013ed esami certificazione Frigoristi

Per programmi, informazioni e dettagli: Tel. 0142 452403 - Fax 0142 909841www.centrogalileo.it (alla voce “corsi”)

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INTRODUZIONE

L’obiettivo dei test effettuati è stata lamisura del risparmio energetico otteni-bile con le strategie di gestione diimpianto avanzate disponibili sui con-trollori di ultima generazione a bordodi centrali e utenze frigorifere. Il tuttoall’interno di un supermercato evoluto,già equipaggiato con valvole elettroni-che e modulazione della velocità deicompressori. Un’importante caratteri-stica di queste prove comparativesono le modalità che hanno permessodi valutare, sullo stesso impianto, l’ap-plicazione o meno di ciascuna tecno-logia valutandone il peso in termini dirisparmio energetico: il confronto èstato ottenuto attivando e disattivandoa periodi alterni le diverse proceduredi controllo, mantenendo inalteratetutte le altre condizioni al contorno. Irisultati sono stati inoltre filtrati in basealla temperatura esterna misurata inmodo da confrontare solo giornatecon pari condizioni climatiche.Le tecnologie sottoposte a test hannoriguardato l’ottimizzazione della pres-sione di evaporazione, della gestionedegli sbrinamenti e delle resistenzeantiappannanti dei banchi refrigerati.Si sono misurate tutte le grandezze

termodinamiche di interesse e il con-sumo elettrico associato ai gruppi diutenze e alle centrali frigorifere. Èstato così possibile analizzare in det-taglio la ripartizione dei risparmi ener-getici relativi a ciascuna tecnologia.Il risultato più importante può essereriassunto in un risparmio del 10-15 %ottenibile con l’utilizzo delle tre tecno-logie testate.Va sottolineato che si è scelto di nonspingersi a fondo nell’ottimizzazionedelle funzioni di controllo, per poter poiestendere i risultati a tutte le tipologiedi impianto analoghe. Altro elementoimportante è il fatto che il risparmiocalcolato è ottenuto nei confronti di unsupermercato già avanzato (valvolaelettronica e inverter sono stati utiliz-zati costantemente): questo comportache il risparmio globale rispetto a unsupermercato di tipo tradizionale puòsuperare il 35%.

IMPIANTO

Il supermercato in cui si sono svolte leprove (Azzano X, PN, Italia) ha unasuperficie di 1500 m2.Vi sono installa-te 13 utenze di bassa temperatura e21 utenze di media temperatura.

Le centrali frigorifere che alimentano ibanchi hanno potenze di 50 kW e 100kW per bassa e media temperaturarispettivamente. È stato installato uninverter sul primo compressore di cia-scuna unità per ottenere una miglioreregolazione del setpoint di aspirazione.I banchi sono stati equipaggiati concontrollori di ultima generazione e val-vole di espansione elettroniche.

TECNOLOGIE UTILIZZATE

Floating suction

Normalmente il setpoint di aspirazionedi ciascuna centrale frigo viene fissatoarbitrariamente, in modo da garantireuna temperatura di evaporazione suf-ficientemente bassa per qualsiasi con-dizione di temperatura, umidità, affol-lamento. È possibile, tuttavia, adattarela pressione di evaporazione alle con-dizioni dell’impianto, facendo sì cheessa sia sempre la più alta possibilecompatibilmente con la richiesta delleutenze. Questo risultato è stato otte-nuto controllando ogni 30 minuti lostato di tutti i banchi e celle (ciascunosecondo parametri impostabili) e valu-tando di volta in volta quale fosse la

Speciale risparmio energetico

Soluzioni integrate ed avanzate peril risparmio energetico in un impiantodi refrigerazione commerciale

TOMMASO FERRARESE

Application Competence Centre, CAREL Industries

Tabella 1. Caratteristiche Centrali frigorifere.

Centrale MTRange compressore 1 35-100%Compressori totali 3

Potenza frigorifera totale 100 kWCondensatore 6 ventilatori (inv.)

Range compressore 1 35-100%Compressori totali 3

Potenza frigorifera totale 50 kWCondensatore 4 ventilatori (inv.)

Centrale LT

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più alta pressione di evaporazionecompatibile con le condizioni di caricofrigorifero. È stato così possibile lavo-rare con un setpoint mediamentesuperiore, riducendo i tempi di accen-sione dei compressori delle centralifrigo e il loro consumo elettrico.

Ottimizzazione degli sbrinamenti

Nella gestione consueta del super-mercato, gli sbrinamenti sono nor-

malmente gestiti a fasce orarie o atempo: si decide quante volte al gior-no deve sbrinare ciascun banco, ipo-tizzando a priori che il numero didefrost sia sufficiente in ogni condi-zione ambientale esterna e interna alpunto vendita.Questa scelta conduce giocoforza amantenere un margine di sicurezza ea scegliere dei parametri che portanoa un numero di sbrinamenti maggioredi quanto strettamente necessario per

tutelare l’efficienza del banco frigo.Per minimizzare il consumo legato aidefrost superflui si è quindi utilizzatoun algoritmo che consente di definirela frequenza degli sbrinamenti in basealla durata degli stessi.Con questa logica è stato possibileridurre drasticamente il numero disbrinamenti e ottenere un risparmiosul consumo delle resistenze elettri-che fino al 40%.

Modulazione delle resistenzeantiappannanti

Una scelta frequente nella gestionedei banchi frigo è di mantenere acce-se costantementele resistenze antiappannanti dei vetrie dei bordi. Questa soluzione evitasenz’altro la formazione di condensa,ma costituisce uno spreco dal puntodi vista energetico.Potendo misurare la temperatura el’umidità dell’aria e la temperatura delvetro, sarebbe possibile confrontarequest’ultima con la temperatura dirugiada e modulare le resistenze suquesta base.Tuttavia, per fare questo sarebbe

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Figura 1.Floating Suction Media Temperatura: si osserva come il setpoint fisso (in rosso) sia praticamente sempre inferio-re al setpoint variabile (in blu). Questo comporta un maggiore utilizzo dei compressori quando la Floating Suction è disatti-vata, con ovvio aumento dei consumi. Nel grafico è riportata la percentuale della potenza totale dei compressori utilizzata.

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Figura 2.Ottimizzazione dei Defrost: nel grafico si osservano i picchi di temperatura legati agli sbrinamenti. Con l’at-tivazione dell’algoritmo di ottimizzazione è possibile ridurre sensibilmente il numero totale di sbrinamenti.

Figura 3.Modulazione resistenze anticondensa: con la stima della temperatura del vetro è stato possibile ridurre lapercentuale di attivazione delle resistenze. Nel grafico si osserva la correlazione tra il valore di umidità e la percen-tuale di attivazione con parametri molto cautelativi.

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necessaria una sonda che non è nor-malmente presente su un banco frigoe non è strettamente necessaria alsuo funzionamento: si è utilizzato,quindi, un algoritmo in grado di stima-re la temperatura del vetro sulla basedelle sonde già presenti nel banco edella temperatura ambiente. Una voltaottimizzati i parametri di tale algoritmoè stato possibile ridurre l’utilizzo delle

resistenze anticondensa ricavando unrisparmio energetico sul loro consumoelettrico attorno al 50%.

MODALITÀ DI PROVA

Le prove si sono svolte in modo daottenere dati il più possibile confronta-bili. Si è scelto come punto di riferi-

mento il funzionamento di un super-mercato non del tutto tradizionale, magià con tutte le unità frigorifere equi-paggiate con valvole di espansioneelettroniche, le centrali dotate di inver-ter sul primo compressore e sui venti-latori di condensazione. Tale super-mercato risulta adattabile alla tempe-ratura esterna anche nella stagionefredda, consentendo in questo modoun risparmio energetico, dato perscontato nelle prove svolte.I parametri dei controlli elettronici noninerenti alle diverse tecnologie ogget-to del test sono stati mantenuti costan-ti, in modo da avere una corrispon-denza diretta tra la funzione in test e irelativi risparmi energetici.Le centrali frigorifere hanno funziona-to con i medesimi set point di conden-sazione.I test si sono prolungati per diversimesi, alternando l’attivazione delle tec-nologie con cadenza settimanale. Sisono quindi scelti periodi confrontabilidal punto di vista delle condizioni cli-matiche esterne e si è di conseguenzacalcolato il risparmio energetico.

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Figura 4.Modello lineare Potenza assorbita. Sulla base di 7 mesi di test si è linearizzata la funzione che lega il con-sumo elettrico dell’impianto con la temperatura di condensazione, al fine di poter confrontare dati di assorbimentoelettrico ottenuti in condizioni ambientali non identiche.

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Il campionamento dei dati è statoeffettuato ogni 5 minuti.

RISULTATI

I test si sono protratti per dieci mesi,durante i quali si sono alternati periodidi funzionamento in modalità “norma-le” e periodi in cui sono state attivatele tecnologie da sottoporre a test. Si èottenuto un risultato medio, che pren-de in considerazione tutto il periododelle prove ad esclusione dei periodidi manutenzione, eventuali giornistraordinari di chiusura, di funziona-mento anomalo o in cui siano statisvolti altri test.Prendendo in considerazione solo iperiodi di test effettivo si è utilizzato unmodello lineare per la relazione traassorbimento elettrico e temperaturadi condensazione.Sulla base di questa relazione e sulnumero di ore di funzionamento in cia-scuna tecnologia si sono messi a con-fronto i consumi ottenendo i risultati intabella.Sono stati inoltre scelti due periodirappresentativi in cui la temperaturaesterna è stata pressoché costante,per confrontare direttamente periodireali con l’utilizzo o meno delle diffe-renti tecnologie.Infine, si è associato a ogni tecnologiala corrispondente quota parte delrisparmio energetico misurato.È importante osservare che il rispar-mio medio del 10% è calcolato neiconfronti di un supermercato già di persé “evoluto”, dotato cioè di compres-sori a velocità variabile e di valvole diespansione elettroniche. Il risparmioottenibile rispetto a un supermercatopiù tradizionale, privo di inverter edequipaggiato con valvole termostati-che meccaniche si può stimare nell’or-dine del 35%.

CONCLUSIONI

I risultati ottenuti hanno permesso diquantificare il risparmio ottenibile in unsupermercato già di per sé energeti-camente efficiente con l’adozione ditecnologie e strategie di controlloavanzate.L’ottimizzazione degli sbrinamenti edelle resistenze anticondensa può

essere attivata con l’impostazione disoli due parametri su ciascun control-lore di utenza. La floating suctionrichiede l’utilizzo di un computer per lasupervisione e l’impostazione di altriquattro parametri.Va sottolineato quindi che dal punto di

vista dell’investimento le tecnologieoggetto di questo lavoro sono disponi-bili a costo praticamente nullo: sonofunzioni avanzate disponibili nei con-trollori elettronici che necessitano solodi essere configurate.

Figura 5. Ripartizione risparmi: i dati sono relativi al periodo estivo. Siosserva come la maggior parte del risparmio sia legata alla variazione delsetpoint di regolazione delle centrali, dal momento che sono esse le mag-giori responsabili del consumo elettrico. La riduzione di consumi anche suibanchi (Ottimizzazione Defrost e modulazione delle resistenze anticon-densa) è responsabile di un terzo del risparmio ottenuto.

Tabella 2.Risparmio medio calcolato su più mesi, e riportato alla stessa

temperatura esterna con modello lineare.

Risparmio medio generaleMarzo - Settembre 2010 Tech OFF Tech ON Risparmio

Durata [giorni] 102 6210%Temperatura esterna [°C] 19.3 19.3

Potenza assorbita / ore di funzionamento [kW] 36.3 32.7

Tabella 3.Risparmio misurato in periodi con temp. esterna simile. Il dato estivo èinferiore a quello invernale per una minore influenza della floating

suction e per differenti valori di umidità ambientale.

Test 1 (durata 144 h)Maggio 2010 Tech OFF Tech ON Risparmio

Temperatura esterna [°C] 19.9 20.713%

Consumo energia elettrica [kWh] 5457 4729Test 2 (durata 456 h)

Luglio - Agosto 2010 Tech OFF Tech ON RisparmioTemperatura esterna [°C] 24.9 24.2

8%Consumo energia elettrica [kWh] 19660 18133

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In questo articolo vengono datiimportanti consigli e istruzioni peril corretto uso di questa tecnologiamolto promettente che permettel’uso di minori quantità direfrigerante.

STOCCAGGIO/MOVIMENTAZIONE

Immagazzinare in un ambiente asciut-to e pulito, tra 17 °C e 50 °C. Lasciarenell’imballaggio fino al momento del-l’installazione.Mantenere in posizione verticaledurante lo stoccaggio e il trasporto.Non impilare orizzontalmente l’unosopra l’altro.Le alette si piegano facilmente e pos-sono subire danni irreparabili.Le pareti dei tubi sono fragili e possonoessere perforate da oggetti taglienti.Non sollevare o trasportare gli MCHEtramite i tubi di ingresso/uscita. Noncolpire o far cadere gli MCHE lateral-mente.

PREPARAZIONE E INSTALLAZIONE

La configurazione del condensatoreDanfoss MCHE prevedere un flussod’aria e di refrigerante incrociato.Configurare i due flussi correttamen-te.Le prestazioni del condensatoresaranno notevolmente superiori sel’apparecchio viene installato vertical-mente o almeno a 15 °C rispetto alpiano orizzontale (vedere fig. 1), conl’ingresso del refrigerante collegato alraccordo superiore (vedere fig. 2) el’uscita collegata al raccordo inferiore.Assicurarsi che il flusso d’aria siadistribuito in modo uniforme su tutta lasuperficie, conformemente alle speci-

fiche tecniche, per ottenere la resaspecificata. Ciò può essere consegui-to contenendo idoneamente il flussod’aria e assicurandosi che il percorsofra l’ingresso e l’uscita della ventolasia uniforme.Sigillare ermeticamente gli spazi suentrambi i lati della superficie frontalecon materiale sigillante (vedere fig. 3).Quando si brasano le tubazioni suiraccordi in rame, utilizzare uno strac-cio umido alla base del raccordo inrame per ridurre al minimo il riscalda-mento della sezione di transizionerame/alluminio (vedere fig. 4).Non piegare o sottoporre a stress iltubo di alluminio o i giunti brasati.Gli MCHE in alluminio si espandono e

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Speciale nuovi scambiatori

Scambiatoria micro canali (MCHE)

MARIARITA DELLA RAGIONE

Danfoss

Figura 1.

Figura 2. Figura 3.

Distanza massima

Distanza minima

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si contraggono più di altri tipi di scam-biatore di calore.Lasciare spazio per un leggero movi-mento delle tubazioni a monte dei rac-cordi dello scambiatore di calore(vedere fig. 5).Anche i supporti/staffe d’installazionedevono consentire all’MCHE di muo-versi in due dimensioni (vedere fig. 5).Ricordarsi di inserire nastro in plasti-ca/gomma/espanso tra la batteria dialluminio e metalli dissimili (vederefig. 6).

CARICA DI REFRIGERANTE

I condensatori MCHE Danfoss richie-dono una carica di refrigerante signifi-cativamente inferiore rispetto ai con-densatori a tubi tradizionali.Una carica eccessiva risulterà in unapressione di condensazione superioree quindi in una perdita di capacità delsistema.Caricare come segue:1. In condizioni di pieno carico o quasi,

immettere nell’impianto circa 1/3 dellacarica nominale (in massa di refrige-rante). Attendere che l’impianto si sta-bilizzi e controllare, attraverso la spiadel liquido, che non siano presentibolle di gas.2. Aggiungere quindi piccole quantità(10 g) di refrigerante, consentendoall’impianto di stabilizzarsi ogni volta;controllare l’eventuale presenza dibolle, come in precedenza.3. Una volta eliminate tutte o quasi lebolle di gas in ingresso nella valvola diespansione, la carica dovrebbe esse-re idonea e corretta.4. Se il sistema funziona con una

pressione di condensazione superiorea quella specificata, rimuovere il refri-gerante dall’impianto.

CORROSIONE

Per prevenire la corrosione galvanica,evitare il contatto fra l’MCHE in allumi-nio e metalli dissimili separandoli connastro di plastica, gomma o espanso(vedere fig. 6).Prestare inoltre attenzione a nonesporre l’MCHE a trucioli metallici dis-simili, polvere o limatura generati dallamovimentazione o fabbricazione.

PULIZIA DELLA BATTERIA

Pulire regolarmente per mantenereelevate le prestazioni.Usare un aspirapolvere dotato dispazzola.Se contaminanti vischiosi rimangonosulla superficie, risciacquare accurata-mente la batteria con acqua calda,preferibilmente partendo dal retro, equindi pulire con un aspirapolvere perliquidi fino a quando la superficie nonappare asciutta.

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Figura 5. Figura 6.Figura 4.

NUOVO LIBRETTO/REGISTRO DI IMPIANTO ATFATF rilascia per prima il NUOVO Registro delle apparecchiature come richie-sto dal DPR 43/2012, vedi fondo pagina sito del Ministero dell’Ambiente:bit.ly/minambfgas

Pronti da richiedere via email a [email protected] NUOVI Libretti di impianto/Registri dell’apparecchiaturacome richiesti dal decreto 43/2012 e disposizioni delMinistero dell’Ambiente, gli stessi libretti vengono usati intutte le sessioni del Patentino Italiano Frigoristi PIF.

Il NUOVO Libretto/Registro di Impianto e delle appa-recchiature da DPR 43/2012 richiedetelo [email protected] http://t.co/wBoXl3ppm0

Struttura di acciaio

Guarnizione

Guarnizioni

Scambiatorea microcanali

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Introduzione

Mentre un tempo era uso comune e dif-fuso rilasciare refrigerante in atmosferaquando si eseguivano certi lavori sulcircuito frigorifero (dismissione dell’im-pianto, riparazioni, ecc.) oggi la norma-tiva impone di procedere al suo recu-pero ed allo stoccaggio in bombole.Per il recupero del refrigerante sostan-zialmente sono a disposizione due tipidi apparecchiature: le pompe manualie le unità di recupero azionate elettri-camente.

Recupero del refrigerante

Il recupero di refrigerante è divenutaun’operazione fondamentale quando siopera sugli impianti frigoriferi poichèpermette di non disperdere in atmosfe-ra il fluido frigorifero e quindi di non con-tribuire all’inquinamento ambientale. Lanormativa stessa (il RegolamentoEuropeo 842 del 2006 ed i suoi colle-gati) indica tra i requisiti professionaliche un tecnico frigorista deve possede-re per ottenere la certificazione (ilpatentino) la capacità di causare leminime emissioni possibili di gas quan-do opera sul circuito frigorifero durantele operazioni di carica o recupero ser-vendosi del gruppo manometrico o diun recuperatore di refrigerante.Un recuperatore di refrigerante per-mette di immagazzinare all’interno diun’opportuna bombola quasi l’interacarica di un circuito frigorifero consen-tendone, così, il suo possibile riutilizzoin futuro e comunque evitando didisperderlo in ambiente, garantendo,

nel contempo, tempi d’esecuzionedell’operazione molto ristretti. La fun-zionalità di un recuperatore è evidentequando si ha la necessità di recupera-re il refrigerante da un circuito in cui ilcompressore è fuori uso e non si ha,quindi, altra possibilità di mettere incircolazione il fluido frigorifero.

Utilizzo delle pompe manualidi recupero

Nel caso di impianti frigoriferi di picco-le dimensioni è possibile utilizzarepompe manuali per il recupero delrefrigerante (vedi figura 1). Tali pompepermettono il recupero sia in faseliquida che gassosa del fluido conte-nuto nel circuito frigorifero. Esse con-sentono di recuperare quantità limita-te di refrigerante (in genere 1-1,5 kg)e quindi sono adatte per apparecchia-ture i tipo residenziale o piccolo com-merciale (frigoriferi domestici, clima-tizzatori, armadi refrigerati, ecc.).Possono funzionare con qualsiasi tipodi refrigerante CFC, HCFC, HFC.La fase di aspirazione del refrigerantedal circuito e della sua immissionenella bombola di recupero avvienegrazie all’azione manuale dell’opera-tore, proprio come nel caso in cui siprocede al gonfiaggio di una camerad’aria per bicicletta. Per ridurre lo sfor-zo ed accelerare i tempi del travaso ècaldamente consigliato fare in modoche nella bombola di recupero ci siasempre la minor pressione possibile.Per tale motivo conviene, la primavolta che si esegue il recupero, partireda una situazione in cui la bombola è

Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF

Apparecchiature per il recuperodel refrigerante dal circuito frigorifero161ª lezione di base

PIERFRANCESCO FANTONI

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Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni semplificate per isoci ATF del corso teorico-praticodi tecniche frigorifere curato dalprof. ing. Pierfrancesco Fantoni.In particolare con questo ciclo dilezioni di base abbiamo voluto, inquesti 15 anni, presentare ladidattica del prof. ing. Fantoni, cheha tenuto, su questa stessa linea,lezioni sulle tecniche dellarefrigerazione ed in particolare dispecializzazione sullatermodinamica del circuitofrigorifero.Visionare su www.centrogalileo.itulteriori informazioni tecnichealle voci “articoli”e “organizzazione corsi”1) calendario corsi 2013,2) programmi,3) elenco tecnici specializzati negliultimi anni nei corsi del CentroStudi Galileo divisi per provincia,4) esempi video-corsi,5) foto attività didattica.

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DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI

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ARTICOLO DIPREPARAZIONE ALPATENTINO FRIGORISTI

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in vuoto. Durante la fase di recupero,inoltre, è bene mantenere la bombolapiù fredda possibile ponendola in uncongelatore a bassa temperatura.Poichè l’impiego di un congelatore èpossibile solo in officina, quando silavora in cantiere e non si hanno appa-recchiature di raffreddamento a portatad’uso, la bombola può venire raffredda-ta ponendola in un recipiente conte-nente acqua fredda a cui si può aggiun-gere del ghiaccio o dei preparati equi-valenti, posti in vendita sottoforma dibuste pre-confezionate, che permetto-no di ottenere basse temperature.

Caratteristiche delle pompe

L’uso di tale strumentazione risultaparticolarmente utile laddove non visia la disponibilità di energia elettricaper il funzionamento di un recuperato-re. Il loro ingombro è molto limitato,così come il loro peso, fatto che rendequeste pompe facilmente trasportabili.Ovviamente le loro prestazioni nonpossono essere paragonate a quelledi un recuperatore. La capacità direcupero è limitata (come detto dell’or-dine del chilogrammo di refrigerante, opoco più) a meno che non si provvedaad una aggiuntiva lubrificazione delleparti interne. Il vuoto raggiungibile nonè di grado molto spinto visto che sipuò arrivare ad una depressione del-l’ordine dei 15-20 millimetri di mercu-

rio, ossia all’incirca 10 volte superiorea quella che si può raggiungere conun normale recuperatore.Per quanto riguarda i tempi di recupe-ro, mediamente si riesce a recuperarequasi un chilogrammo di refrigeranteal minuto sottoforma liquida, mentre infase gassosa la quantità recuperabile,alle stesse condizioni di temperatura epressione, è di circa 40-50 grammisempre in un minuto.Uno dei vantaggi offerto da tale appa-recchiatura è la possibilità di potercaricare all’interno del circuito frigori-fero, oltre al refrigerante, anche altresostanze. La pompa può venire ado-perata per caricare olio nel compres-sore oppure eventuali fluidi tracciantifluorescenti utili per la ricerca dellefughe con il metodo UV.All’occorrenzapermette di immettere anche sostan-ze in grado di neutralizzare eventualiacidi presenti nel circuito oppure fluididi lavaggio dello stesso.

Unità di recupero del refrigerante

Un’unità di recupero del refrigerante(vedi figura 2) è in grado di evacuarequasi completamente un circuito frigo-rifero aspirandone il refrigerante, tal-volta eseguendo una pulizia dagli ele-menti contaminanti (riciclo) ed imma-gazzinandolo in un’apposita bomboladi stoccaggio. Le pressioni operativepossono essere ben maggiori rispettoquelle della pompa manuale. A secon-da dei vari modelli il pressostato disicurezza che si trova nel recuperato-re interviene per pressioni prossime a40 bar. Le portate di refrigerante recu-perabile variano a seconda dellemodalità di recupero ed a secondadello stato fisico del refrigerante: inlinea di massima possiamo dire checon il metodo push-pull si può recupe-rare una quantità di liquido pari adanche più del doppio di quella recupe-rabile con il metodo tradizionale. Se sirecupera il refrigerante in fase gasso-sa, invece, le portate sono pari ameno della metà di quelle ottenibilieseguendo il recupero in fase liquida.A seconda della marca e del modellopossiamo dire, come ordine di gran-dezza, che un normale recuperatore èin grado di recuperare un chilogram-mo di refrigerante allo stato liquido incirca 30 secondi.Con un’unità di recupero è possibile

recuperare qualsiasi tipo di refrigeran-te (CFC, HCFC; HFC) e non vi sono,ovviamente, limiti per quanto riguardale quantità recuperabili. Le unità direcupero d’uso comune sono traspor-tabili manualmente ed hanno un pesoche si aggira sui 12-15 chilogrammi. Illoro funzionamento è elettrico con cor-rente alternata monofase a 230V e 50Hz. La potenza assorbita, per un recu-peratore con compressore da 1/2cavallo si aggira attorno ai 7-800 watt.Le unità di recupero sono normalmen-te dotati di due manometri, uno di altae uno di bassa pressione, e di un com-pressore che può essere alternativo orotativo, generalmente non lubrificato.In corrispondenza dell’attacco diingresso del recuperatore è possibilemontare un filtro che consente di bloc-care le particelle solide e le impuritàpresenti nel refrigerante nonchè di

eseguire una deidratazione ed unadeacidificazione dello stesso. Subito avalle del filtro è possibile collegareanche un vetro-spia per monitorare laqualità del refrigerante recuperato everificarne la presenza di umidità, utiliindicazioni per comprendere quando ilfiltro debba essere sostituito.Alcuni modelli di unità di recupero per-mettono anche una distillazione delrefrigerante recuperato, la separazio-ne, cioè, delle tracce di olio presentiall’interno del refrigerante stesso.

Figura 1.Pompa di recupero manuale delrefrigerante. L’apparecchio è dotato

di un manometro di bassapressione (ENALT).

Figura 2.Unità portatile per il recuperodel refrigerante (Wigam).

È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

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Una nuova tecnologia vienepresentata nel mondo del HVAC, unsistema di climatizzazionemultifunzionale.Il sistema iSeries, basato sutecnologia inverter SVPWM 180°progettato e costruito in Italia,espande la tradizionale concezionedi multisplit offrendo una pienaintegrazione di servizi all’utente,quali: raffrescamento,riscaldamento, acqua caldasanitaria, ventilazione meccanica.

Viene premiata la flessibilità che con-traddistingue tutti i componenti delsistema, infatti:� Le stesse unità esterne possonoessere utilizzate in configurazionemono o multi.

� Le unità interne sono suddivise insole 4 taglie A, B, C, D definite dallamassima potenza esprimibile daognuna di esse (es.Taglia A, potenzamassima 4 kW). Ogni taglia è dispo-nibile in varie versioni: a parete, apavimento, a cassetta, ecc. Tutte leunità, una volta installate, si autore-

golano in modo dinamico e comple-tamente automatico al carico degliambienti.

� L’elettronica è a multi-processore,cuore del sistema di controllo, chepermette una modulazione dellapotenza straordinaria: dal 10% al130% del valore nominale.Tutto ciò sitraduce in un comfort elevato negliambienti e in consumi di energia elet-trica bassi.

� Ogni impianto è ampiamente espan-dibile: è possibile aggiungere una opiù unità anche in seguito alla primainstallazione.Utilizzando unità esterne e internedella gamma residenziale e senza l’ag-giunta di componenti esterni quali val-vole di espansione o giunti/collettori,permette l’utilizzo integrato della tecno-logia ad espansione diretta e idronica.Con un unico impianto è possibile sfrut-tare i vantaggi sia della tecnologiaaria/aria che di quella aria/acqua utiliz-zando indifferentemente l’una o l’altraanche in contemporanea.A breve sarà disponibile pure una unitàdedicata alla produzione di acqua

calda sanitaria fino a 80 °C senza l’au-silio di resistenze elettriche o compres-sori esterni .Il sistema può essere utilizzato anchein condizioni di operatività estreme: inriscaldamento con temperature ester-ne fino a -30 °C e in raffrescamentocon temperature oltre i 50 gradi.Il sistema è anche ERP/Ecodesingready, già conforme ai due step 2013 e2014.Nel dettaglio grazie all’utilizzo della piùavanzata tecnologia DC Inverter oggidisponibile, riesce a modulare la poten-za di ogni unità esterna dal 10% al130% del valore nominale (il compres-sore riduce o aumenta rispetto al valo-re indicativo del 100%, i regimi di rota-zione). In questo modo il compressore,anche quando i carichi termici sonomolto bassi per esempio intorno ai 600W, continua a funzionare in modulazio-ne evitando così cicli di accensione espegnimento rispetto ad altri modellicon elettronica meno sofisticata.Dall’altro lato, la macchina può fornirepiù della potenza nominale in modocompletamente automatico diversa-

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Speciale impianti di condizionamento

Nuove tecnologie negli split,un sistema multi servizio

ROBERTO CASTIGLIONI

Argoclima

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mente dalla maggior parte dei sistemimultisplit tradizionali che necessitanodell’attivazione manuale della funzione“turbo”.I vantaggi sono:aumento dell’efficienza grazie a con-sumi di energia elettrica ridotti (no cicliaccensione/spegnimento)maggiore velocità e precisione nelraggiungere emantenere la temperatu-ra richiesta.I valori limite per il funzionamento delleunità esterne sono da -50°C a +50°Call’interno del quale si attivano dei mec-canismi di autoprotezione.Esistono molte installazioni in paesiScandinavi funzionanti con temperatu-re intorno ai -30°C e altre in zonedesertiche con temperature esterneintorno ai 50°C. Ovviamente le presta-zioni a queste temperature estremesono molto ridotte rispetto ai valorinominali ma il funzionamento è comun-que garantito.È importante sottolinearel’ampio range operativo di temperatureesterne per trasmettere la qualitàcostruttiva di iSeries, rispetto a prodottidi standard più bassi. Esistono installa-zioni operative e perfettamente funzio-nanti sia a -32 °C che a +50 °C.Tutte le unità esterne sono equipaggia-te di serie con due resistenze elettri-che: una nella base dell’unità per pre-venire la formazione di ghiaccio inmodalità riscaldamento (70 W) e unanel carter del compressore per evitareil congelamento dell’olio di lubrificazio-ne quando la macchina è in stand-by(30 W). Entrambe queste resistenzesono regolate e gestite dall’elettronicadel sistema in modo che vengano atti-vate solo quando strettamente neces-sario. È possibile utilizzare le stesseunità interne sia nel residenziale chenel commerciale (package), non esisto-no più due linee di prodotto diverse.Una soluzione inedita.Tutte le unità esterne della gammaiSeries possono essere utilizzate sia inconfigurazione monosplit (una unitàinterna collegata con una unità esternasecondo le tabelle di selezione) o multisplit (più unità interne collegate ad unaunità esterna secondo le tabelle diselezione) senza alcuna modifica e/osenza alcuna particolare impostazionerichiesta.Molto semplicemente, il siste-ma si adatta alla configurazione inmodo automatico.Questa caratteristica rende iSeries

unico sul mercato. Infatti quasi tutti ibrand della climatizzazione propongo-no le stesse unità interne sia per leconfigurazioni monosplit che per leconfigurazioni multisplit (caratteristicache possiedono, ovviamente, anche lens unità).Il processo di prevenzione ed elimina-zione del ghiaccio sulla batteria dell’u-nità esterna (necessario per qualsiasipompa di calore aria/aria) durante il fun-zionamento in modalità riscaldamentoè gestito da una funzione di DefrostIntelligente e Non Stop Operation.Nella maggior parte dei prodotti tradi-zionali questo processo avviene inver-tendo il ciclo (da modalità heating amodalità cooling) in modo da inviarealla batteria dell’unità esterna gascaldo in uscita dal compressore chepermette lo sbrinamento dello scam-biatore. Ciò comporta un abbassamen-to repentino della temperatura dellebatterie delle unità interne. Infatti perprevenire l’immissione di aria fredda inambiente vengono arrestati i ventilatoridelle unità.iSeries gestisce questa procedura inmodo diverso. Se non sussistono parti-colari condizioni di temperatura o umi-dità dell’aria esterna rilevate dal siste-ma di controllo, la macchina non ese-gue l’inversione del ciclo ma utilizza latecnica di by-pass di gas. In sostanza,parte di gas in uscita dal compressoreviene inviata alla batteria dell’unitàesterna affinché sia possibile l’elimina-zione del ghiaccio accumulatosi. Unaquantità di gas caldo continua ad esse-re inviata alle unità interne (la modalitàdi funzionamento è sempre in riscalda-mento).Così facendo le batterie delle unitàinterne restano ad una temperatura

utile per riscaldare l’ambiente. Inaggiunta a questa funzione iSeries rie-sce, in modo dinamico, a capire se èpossibile mantenere attiva la ventilazio-ne delle unità interne in modo da conti-nuare ad apportare comunque calorein ambiente.Esempio: se in ambiente ci sono 15° Ce il sistema è in Defrost Intelligente, lafunzione chiamata Cold Draft Dina-mico si accorge che è possibile anco-ra riscaldare gli ambienti (grazie al fattodi avere batterie delle unità ad una tem-peratura ben maggiore rispetto all’am-biente stesso) e quindi manterrà lavelocità dei ventilatori al massimo valo-re possibile rispetto alla differenza ditemperatura tra batteria e ambiente.Viceversa, nel caso in cui l’ambienterisulti essere ad una temperatura moltovicina a quella delle batterie il sistemaeviterà di mandare aria fredda elimi-nando disagi agli utenti arrestando laventilazione. Ogni unità interna delsistema ha delle sue peculiarità maaltrettanto, vi sono caratteristichecomuni a tutte le unità, che andiamo adelencare di seguito.Cold Draft dinamico, una protezioneattiva durante il funzionamento inriscaldamento ed in particolare durantele fasi di defrost, per evitare l’emissionedi aria sensibilmente più fredda dell’a-ria in ambiente.Antifreeze è una protezione finalizzataa prevenire la formazione di ghiacciosullo scambiatore delle unità interne,quando il sistema lavora in raffredda-mento e vi sono particolari condizioni ditemperatura ed umidità.Regolazione di temperatura da +10°C a +32 °C sia in raffrescamento chein riscaldamento; è possibile quindil’applicazione low ambient interno tipi-

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ca di cantine, server room, stazioniradio... ed anche il riscaldamento mini-male di locali disabitati durante il weekend come uffici, negozi... o durante lasettimana come le case di vacanza,monolocali in montagna ed al mare...Funzione iFEEL comparativa chegarantisce una regolazione ottimaledella temperatura in funzione dei valoririlevati dalla sonda del telecomando,dalla sonda dell’unità interna e dalleconseguenti condizioni di stratificazio-ne della temperatura ambiente, semprediverse da un locale all’altro.Ricevitore IR ad ampio raggio d’a-zione che riceve il segnale del teleco-mando anche in condizioni proibitive,dotato di noise canceller per una totaleimmunità ai disturbi generati dalle sem-pre più diffuse lampade fluorescenti abasso consumo.Indirizzamento hardware o softwaredell’unità per il riconoscimento sul busdi comunicazione RS485.Indirizzamento del telecomando pergestire una o più unità interne raggrup-pate tra loro, fino al massimo di quattro.È il tipico caso di più unità interne col-locate in un grande locale (uffici openspace, hall di alberghi, sale ristoran-te...) che il gestore vuole controllare daun singolo telecomando o da teleco-mandi diversi.Cinque modi operativi: automatico,raffrescamento, riscaldamento, deumi-dificazione, ventilazione.Funzione Night per la massima eco-nomia di esercizio durante la nottesenza pregiudicare il comfort.Funzione High Power per scelta del-l’utilizzatore quando si vuole subito ilmassimo.Filtri dell’aria attivi passivi: tutte leunità aria/aria sono dotate di filtri passi-vi a rete di tipo lavabile e sono predi-sposte per il filtro ai carboni attivi; alcu-ne unità sono equipaggiate di serie conil filtro antibatterico fotocatalitico al bios-sido di titanio attivato, tramite teleco-mando, da appositi LED invisibili instal-lati all’interno dell’unità, nel pienorispetto delle norme EU in materia diemissioni UV.Gestione intelligente del flap diffuso-re dell’aria in funzione del modo opera-tivo, che abbinato alla funzione iFEELoffre il massimo comfort rispetto alfenomeno della stratificazione di tem-peratura dell’aria.Ventilazione automatica (o manuale)

per dare sempre il massimo calore(quando richiesto) ed il giusto fresco,senza generare fastidiose lame d’ariafredda o eccessivo volume d’aria calda.Timer per la programmazione degliorari di funzionamento di ogni singolaunità interna, con gestione del weekend* e dei periodi di vacanza*.Telecomando universale wireless ewired per tutte le unità interne delsistema, con tastiera multifunzione,display LCD grafico, supporto a muro efunzione “wired” per un collegamentofisso a filo.Elegante interfaccia uomo-macchinacon micro LED discreti e disattivabi-li da telecomando, funzione particolar-mente utile per chi é disturbato dallaluce nelle ore del sonno.Griglie di protezione da contattomeccanico che permettono nella mas-sima sicurezza prevista dalla normaEN60335, di installare le unità anchemolto in basso e comunque in condi-zioni di potenziale rischio di contatto traparti meccaniche in movimento (vento-le, motori...) e mani di bambini...Scambiatori in rame/alluminio di altaqualità con alluminio inorganicoidrofilico che non emette odori e con-sente di ottenere le massime prestazio-ni di resa ed efficienza nello scambiotermico.Materiali plastici di elevata qualitàestetica e funzionale (maggiore stabi-

lità termica) e per quanto possibile“green” grazie all’utilizzo di acrilici nobi-li come il PMMA, ABS puro per le partiestetiche e PS riciclato per le struttureinterne.Hydrokit con scambiatori a piastre inacciaio inox AISI316L per lo scambiotermico tra refrigerante ed acqua,modulo integrato per il riscaldamentoelettrico integrativo, controllato automa-ticamente a tre step da software, gesti-to attraverso interruttori magneto termi-ci disattivabili anche manualmente, ter-mostati di sicurezza, pressostato,pompa dell’acqua ad alte prestazioni econtrollo di portata d’acqua.Controller per hydrokit con gestionedella curva climatica e delle varie appli-cazioni del circuito idronico (pavimento,fan coils, radiatori, misto...) con possibi-lità di sezionamento in zone a regola-zione differenziata. Ampia disponibilitàdi accessori idronici per la realizza-zione delle varie configurazioni diimpianto.Produzione di acqua calda ad usosanitario tramite modulo eMixTM,unità interna del sistema in grado di for-nire acqua calda da fonte termodinami-ca, in tutte le stagioni dell’anno.eMixTM sarà disponibile nel corso del-l’anno e ad esso verrà dedicato unospecifico documento illustrativo dellefunzioni e del modo operativo in con-nessione al sistema.

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� CSG sul sito Fgas come organismo di attestazione delle personeCentro Studi Galileo è Organismo di Attestazione delle persone certificato da BureauVeritas ed è stato inserito come da decreto 43/2012 sul sito pubblico www.Fgas.it

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Accumulo frigorifero: processo chepermette di accumulare energiafrigorifera sotto diverse forme e diutilizzarla all’occorrenza. Laproduzione solitamente avvienequando il costo dell’energia elettricanecessaria per la produzione difreddo è ridotto, mentre l’utilizzo puòavvenire in qualsiasi momento dellagiornata. L’accumulo frigoriferoavviene nella maggior parte dei casimediante lo stoccaggio di soluzioni diacqua e ghiaccio in grandi serbatoi.La presenza del ghiaccio (sottoformadi scaglie minutissime, di solito)contribuisce ad aumentarenotevolmente la quantità di energiaimmagazzinata grazie all’elevatocalore latente di fusione checaratterizza tale sostanza. Perdeterminate esigenze l’accumulo puòavvenire solamente grazie ad acquarefrigerata, ma in questo caso sonomassimi i volumi di sostanza chedevono essere immagazzinati.

Laminazione: fenomeno cheavviene quando un fluido transitaattraverso un orifizio di diametromolto piccolo in modo tale che,all’uscita da tale orifizio, il fluido sitrovi in forma laminare. In un circuitofrigorifero, il processo di laminazionedel refrigerante solitamente avvienenel capillare, nella valvolad’espansione termostatica o nellavalvola di espansione elettronica. Ilflusso del refrigerante attraversol’organo di laminazione avvienegrazie alla differenza di pressione cui

è sottoposto il refrigerante stesso edesistente tra l’entrata e l’uscita di taleorgano. Quando il refrigerante escedall’organo di laminazione, a causadel repentino processo diespansione che si verifica subisceuna nebulizzazione, ossia sitrasforma in minuscole particelle,parte in forma liquida e parte informa di vapore, ad una pressioneed una temperatura inferiori a quelladi entrata.

Pacco alettato: insieme di lamieriniin alluminio (ne esistono anche inrame) che vengono calettati sulletubazioni in rame di uno scambiatoredi calore e poi mandrinati, in modo daassicurare il perfetto contatto tra i duemateriali, condizione essenziale perassicurare il miglior trasferimento dicalore tra di essi. I lamierini risultanoessere tutti paralleli tra loro eperfettamente allineati, in modo daformare un vero e proprio pacco. Daqui la classificazione delloscambiatore. Attraverso l’impiego delpacco alettato viene incrementata lasuperficie di scambio tra il fluido chescorre all’interno dello scambiatore equello che si trova all’esterno,generalmente aria. La distanza tra levarie alette risulta essere variabile, aseconda dell’impiego cui è destinatolo scambiatore. Nel caso esso fungada evaporatore di un impianto atemperatura negativa la distanza dellealette risulta essere maggiore, inmodo da impedire che durante ilnormale funzionamento lo spazio traun’aletta e l’altra venga occluso dallaformazione del ghiaccio.Tale fattocomporterebbe l’impedimento delpassaggio dell’aria all’interno delpacco e quindi un peggioramentodello scambio termico. Per ovviarealmeno in parte a tale inconvenientein alcuni casi si adottano alette apasso differenziato. Nel caso loscambiatore funga da condensatore oda evaporatore a temperaturapositiva, invece, le alette risultanoessere meno distanziate in quanto intal caso non sussistono problemi diocclusione. Per incrementare laturbolenza del flusso dell’aria cheattraversa il pacco le alette possonorisultare ondulate secondo variegeometrie: in tale modo si ottiene unincremento dello scambio di calore.

Recipiente: secondo la direttivaPED per recipiente si intende unalloggiamento progettato e costruitoper contenere fluidi pressurizzati;esso comprende gli elementi annessidiretti sino al dispositivo previsto peril collegamento con altreattrezzature. Un recipiente puòessere composto di uno o piùscomparti.

Salvamotore: termine che inpassato veniva utilizzatofrequentemente per indicare laprotezione installata suimotocompressori al fine disalvaguardarli da eccessivisurriscaldamenti o sovracorrenti. Ilsalvamotore è conosciuto anche conil nome di protezione termo-amperometrica o con il più diffusonome commerciale di klixon. Neicompressori monofase vieneinstallato sulla linea elettrica dialimentazione del compressore, concollegamento in serie al terminalecomune. La sua collocazione puòessere interna al compressoreoppure esterna. Nel primo caso essoviene posizionato il più possibile acontatto con gli avvolgimenti elettricidel motore, in modo da percepirenella maniera più fedele possibile laloro reale temperatura. Nel secondocaso esso viene collocato sullacarcassa metallica del compressore:in tale caso risulta essere facilmenteaccessibile (e sostituibile in caso diguasto o malfunzionamento) ma lasua funzionalità operativa (e quindila sua capacità di intervento)dipende fortemente dalle modalitàcon cui il calore che si produceinternamente al compressore sitrasmette alla carcassa metallica.Nel caso in cui il salvamotore siainterno si ha l’inconveniente dovutoal fatto che in caso di intervento iltempo di ripristino è maggiore, datoche la dissipazione del calore risultaessere più lenta, ma soprattutto chein caso di guasto la sua sostituzioneè molto più difficoltosa e complessa.

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(Parte centoventicinquesima)

A cura dell’ing.PIERFRANCESCO FANTONI

E’ severamente vietato riprodurre anche parzial-mente il presente glossario.

GLOSSARIODEITERMINIDELLAREFRIGERAZIONEE DELCONDIZIONAMENTO

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