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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO N° 406 Anno XLI - N. 2 - 2017 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato ANNI CSG P P R R E E S S I I D D E E N N T T I I E E C C O O O O R R D D I I N N A A T T O O R R I I D D E E L L X X V V I I I I C C O O N N V V E E G G N N O O E E U U R R O O P P E E O O Con il Patrocinio di Patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri 17° CONVEGNO EUROPEO SULLE ULTIME TECNOLOGIE Politecnico di Milano 9-10 giugno 2017 A pagina 22 nominativi ed enti di appartenenza

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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione

ORGANO UFFICIALECENTRO STUDI GALILEO

N° 406

Anno XLI - N. 2 - 2017 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato

ANNICSG

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Con il Patrocinio di

Patrocinato dalla Presidenzadel Consiglio dei Ministri

17° CONVEGNO EUROPEOSULLE ULTIME TECNOLOGIE

Politecnico di Milano 9-10 giugno 2017

A pagina 22 nominativi ed enti di appartenenza

COPERTINA 2-2017 OK:COPERTINA 7/07 10-03-2017 14:14 Pagina 1

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I nuovi Regolamenti (CE) 517/2014 e 2067/2015 confermano l’obbligo di certificazione per Personale e Aziende coinvolte nell’utilizzo dei Gas Fluorurati (il Certificato della Persona è definito familiarmente Patentino del Frigorista).In mancanza del Certificato, il Personale e le Aziende non possono svolgere attività quali installazione, manutenzione, riparazione, recupero e smantellamento delle apparecchiature contenenti tali gasfluorurati, nè acquistare gas refrigeranti ad effetto serra, vedendo limitato quindi il proprio lavoro e rischiando pesanti sanzioni.

Bureau Veritas è accreditato da Accredia e approvato dal Ministero dell’Ambiente per tutte le attività di certificazione di Persone e Imprese che operano in questo settore e può aiutare i tecnici e le aziende a soddisfare questo obbligo di legge.

Tecnici del Freddo - FGAS

Per maggiori informazioni:Bureau Veritas Italia SpADivisione Certificazione - Settore Certificazione del PersonaleVia Miramare, 15 - 20126 MilanoTel. 02/27091.307-358-391 Fax 02/27006815certificazione.personale@it.bureauveritas.comwww.bureauveritas.it/certificazione

Tecnici del Caldo - UNI 11554I tecnici che si occupano di progettazione, collaudo, installazione o manutezione di Impianti a Gas di tipo civile hanno spesso bisogno di comunicare a un mercato sempre più esigente le proprie capacità e competenze, a garanzia del servizio offerto. Per questo motivo, la certificazione secondo la norma UNI 11554 può essere un sicuro vantaggio per i tecnici.Si tratta di una norma volontaria che garantisce al cliente che il tecnico incaricato è un professionista competente.

Bureau Veritas offre una certificazione accreditata per le 3 figure previste: responsabile tecnico, installatore e manutentore.

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Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo

Industrie che collaborano alla attività della rivista mensileIndustria & Formazione divise in ordine categorico

EditorialeIl mondo rinasce in AfricaIl settore della Refrigerazione Post Kigali (Rwanda)M. Buoni – Vice Presidente AREA – Segretario Generale ATFKigali – EN378 – Real Alternatives – Linea guida tradotta pure in arabo –Convegno a Milano, patrocinio Presidenza del Consiglio dei Ministri

XVII Convegno Europeo sulle ultime tecnologieI Presidenti delle maggiori organizzazioni mondiali della refrigerazionee dell’aria condizionata, Patrocinato dalla Presidenza del Consiglio deiMinistri, Politecnico di Milano 9/10 giugno 2017Federico Riboldi – Responsabile della Comunicazione IstituzionaleAssociazione dei Tecnici del Freddo

Il ruolo delle pompe di calore nei sistemi energetici del futuroP. Lundqvist, H. Madani, D. Fischer – The Royal Istitute of Technology (KTH)Il sistema energetico è in fase di trasformazione – Cosa si intende intelli-gente? – Ruolo delle pompe di calore nei sistemi energetici intelligenti suquattro diversi livelli di sistema

Il ruolo diTEAP e RTOC nell’ambito del protocollo di Montreale l’inserimento degli HFC ad elevato effetto serraF. Polonara – Università Politecnica delle Marche

Fluidi di refrigerazione secondaria ad elevata efficienza energeticaS. Fedeli – General GasCase Study: produttore alimentare di Creta ottiene risparmi energetici tra-mite l’utilizzo di TEMPER-15 come fluido refrigerante secondario – Datiimpianto – Vantaggi principali – Il sito produttivo di Rethymno – L’impiantodi refrigerazione

Principi di base del condizionamento dell’ariaContenuto d’acqua del circuito idraulico da abbinarecorrettamente ad un chillerP.F. Fantoni – 180ª lezioneIntroduzione – Chiller e circuito idraulico – Volume d’acqua necessario –È anche una questione di tempo! – Effetti del glicole

L’umidità nelle celle frigorifereG. Cattabriga – Docente Centro Studi Galileo

Relazione tecnica sul trasporto merci surgelateL. Montefiori – Mo.Bi. Consulting srlIntroduzione – Legislazione – Aspetti Tecnici – Trasporto – Conclusioni

Classificazione di sicurezza dei refrigeranti nella nuova EN 378:implicazioni pratiche per i tecnici del freddoP.F. Fantoni – 200a lezioneIntroduzione – Evoluzione del settore del freddo – Nuova EN 378 –Novità nella classificazione dei refrigeranti – Refrigeranti interessati –Conseguenze per i tecnici del freddo

Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento(Parte centosettantatreesima) – A cura di P.F. FantoniDifferenza equivalente di temperatura – MOPD – Nebulizzazione – OEM– Piastre eutettiche – QLMV – Scorrimento di temperatura – Temperaturaminima ammissibile

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49N. 406 - Periodico mensile - Autorizzazionedel Tribunale di Casale M. n. 123 del13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% -Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo(10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp10763159 intestato a Industria & Forma-zione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 -arretrati € 5,00.

Direttore responsabileEnrico Buoni

Responsabile di RedazioneM.C. Guaschino

Comitato scientificoMarco Buoni, Enrico Girola,PierFrancesco Fantoni, Alfredo Sacchi

Redazione e AmministrazioneCentro Studi Galileo srlvia Alessandria, 2615033 Casale Monferratotel. 0142/452403fax 0142/909841

Pubblicitàtel. 0142/453684

E-mail: [email protected]

www.industriaeformazione.itwww.centrogalileo.itcontinuamente aggiornati

www.EUenergycentre.orgper l’attività in U.K. e India

www.associazioneATF.orgper l’attività dell’Associazione deiTecnici del Freddo (ATF)

Corrispondente in Francia:CVC

Sommario

La rivista viene inviata a:1) installatori, manutentori, ripara-

tori, produttori e progettisti di:A) impianti frigoriferi industriali,commerciali e domestici;B) impianti di condizionamento epompe di calore.

2) Utilizzatori, produttori e rivendi-tori di componenti per la refrige-razione.

3) Produttori e concessionari di ge-lati e surgelati.

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sommario 2-2017:somm 8/007 10-03-2017 14:37 Pagina 1

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Modalità silenziosa Configura la prestazione della pompa in funzione della capacità dell’unità AC

LED diagnostico Assicura la corretta installazione iniziale e assiste nella diagnosi

Connessione USB Passa in rassegna la storia operativa della pompa

Le nuove pompe per la condensa REFCO con una maggior multifunzionalità.Un prodotto per tutte le applicazioni.

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TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO ITALIANOFRIGORISTI - PIFA CASALE MONF.TO

Scaccabarozzi LucaATLAS COPCO ITALIA spaCinisello B.mo

Marino GaetanoAURA IMPIANTI DI MARINOCamerano Casasco

Caligaris GiovanniCastellazzo B.

Capiraso MichelPontecagnano F.

Vender GuidoCOMET sncDI CONTI & VENDERBagnolo in P.

Ravazzani AntonioELECTRICAL 360 srlSan Mauro T.se

Iormetti VittorioEMBRACO EUROPE srlRiva presso Chieri

Johari GregorioEMBRACO EUROPE srlRiva presso Chieri

Leone PierdomenicoFORM LEONE DI LEONEBosconero

Salvini Stefano GiovanniFRIGOCLIMA DI SALVINI & C. sncSoresina

Marzegan FrancoGESTION PARTNER sncVarese

Vacchina GabrieleIDEA CUCINA DI VACCHINACasale M.to

Sclabas AndreaIDEALSERVICE soc. coop.Pasian di Prato

Gilardino Gian MarioIDRO-GI DI GILARDINOCasale M.to

Cirella TarquinioIDROTERMO SERVICEDI CIRELLATorino

Kumar SandeepFiorenzuola Arda

Messina GiuseppeMAGNIFICO CO LTDChongnonsee - Bangkok

Malvica WalterLivorno

Ferdusi EnricoMANITALIDEA spaIvrea

De Masi MassimoMANITALIDEA spaIvrea

Masin GabrieleMontegrotto T.

Romano VincenzoMIDA DI BERIO sasFeriolo B.

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Sala Galileo, piano nobile di Palazzo Anna D’Alençon a Casale Monferrato, sede centrale del Centro Studi Galileo.Il direttore CSG e vice presidente AREA Marco Buoni si complimenta con una numerosa classe di allievi che ha terminato

la formazione in attesa del Patentino Frigoristi con i docenti Ferraris, Porta e Ciccarone.

In un corso ad hoc presso l’azienda Modine (ex ECOscambiatori) il docente CSG Stefano Sarti

consegna gli Attestati di partecipazione ai tecniciintervenuti al corso incentrato sulle tecniche

frigorifere, sui nuovi componenti, i nuovi fluidi egli aspetti principali che li contraddistinguono.

Tecnici di 3 generazioni in 40 anni di corsi con una media di oltre 3000 allievi allʼanno si sono specializzati al CSG

Tecnici specializzatinegli ultimi corsi e patentinidel Centro Studi GalileoGLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONOALTRESÌ UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DALDLGS 81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICISPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

L̓ elenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnicispecializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si puòtrovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi > organizzazione”)

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo”Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo

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Pisu GianlucaNBI spaGorgonzola

Cavaciutti MassimoNBI spaGorgonzola

Locatelli StefanoNBI spaGorgonzola

Nolgo AntonioRivalta di Torino

Pastore SimoneAsti

Piscitelli AntonioGerlingen - Germany

Savino FrancoPiossasco

Frighi DaniloSIRTI spaMilano

Romano AlessandroSITE spaBologna

Bonavoglia EmilianoSITE spaBologna

Fabris MarcoTECHNO SKY srlRoma

Almache JoseTECNO AMBIENTE srlGenova

Pulitano LucaTECNO AMBIENTE srlGenova

Trimboli FrancescoTECNO AMBIENTE srlGenova

Fumagalli SimoneTECNOARIA DI SEMENZATO sncGuanzate

Ughetti AlexLessolo

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO ITALIANOFRIGORISTI - PIFA ROMA

Silo LefterABRUZZO DISTRIBUZIONE srlAvezzano

Adriani MatteoRoma

Escobar Champe FernandoAESSE AUTOTRASPORTISPECIALI srlFiumicino

Carrafelli ArcangeloARCA TECH srlsRoma

Brufani DiegoPerugia

Cecchini KilianCerveteri

Abati CorradoCHALLENGE NETWORK srlRoma

Rizzato FabioCHALLENGE NETWORK srlRoma

Cimmino VincenzoCHALLENGE NETWORK srlRoma

Medda FedericoCHALLENGE NETWORK srlRoma

Scuderi Agatino RosarioCHALLENGE NETWORK srlRoma

Russo GiuseppeCHALLENGE NETWORK srlRoma

Cioara Donca Mihai RaduRoma

Perroni SimoneCLEAN & MAINTENANCESYSTEMS srlLatina

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Nella sede bolognese dei corsi del Centro Studi Galileo un gruppo di allievi posa soddisfatto con l’Attestato appenaricevuto dal docente Stefano Sarti. Tutte le sedi CSG sono debitamente fornite di attrezzatura.

Una classe ha appena terminato un corso di Brasatura nella sede CSG di Roma. Una perfetta brasatura è alla base delcorretto funzionamento dell’impianto. Sbavature, errori, oltre a rovinare l’estetica della macchina, provocano perdite che

danneggiano gravemente l’ambiente e sono alla base delle problematiche d’impianto.

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Di Fausto MassimilianoCOOP SERVICE scpaReggio Emilia

Coppola GiovanniGaeta

Cuccato MatteoRoma

Dhembi AlbertCampagnano

De Angelis ClaudioIDEAL CASA sncRoma

Turriziani EmanueleIDROIMPIANTIDI TURRIZIANIFrosinone

Ierussi ClaudioLariano

Bottoni GiuseppeISP LOGISTICA srlAprilia

Giorgioni MichelITC srlRoma

Gabrieli JonathanITC srlRoma

Libanore GiancarloRoma

Masseria PasqualeFiumicino

Mihai MarcuSAFEAR SERVICE srlGuidonia Montecelio

D’Amora MarcoTERMINAL FLAVIO GIOIA spaNapoli - Interno Porto

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ADRIANI MATTEORoma

ALTIERI ANTONIO & C. sasD’Agostino NicolaVasto

ATS srlFloris LucaLiistro GiovanniRoma

BAGAGLINI IMPIANTI srlBagaglini DanieleVelletri

BELLUCCI GRAZIANOGualdo Tadino

BONOMELLI ALIGIGIOVANBATTISTATarcento

BOTTEGA NICOLASan Salvo

BRUFANI DIEGOPerugia

CAPONI MORANDOPontedera

CELESTINI RITA AMM.D’Ercole RobertoRoma

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La tecnologia aiuta il Tecnico del Freddo moderno nell’espletamento delle attività. Nella foto il docente CSG Ferraris utilizzal’APP Testo per effettuare rilievi su un impianto didattico per determinarne il buon funzionamento e il risparmio energetico.

Le Nazioni Unite hanno incaricato il Centro Studi Galileo della formazione dei Tecnici nei Paesi in via di sviluppo. In questa immagine un corsosulla corretta gestione dei refrigeranti tenuto dal docente Stefano Sarti in Arabia Saudita. Sono una cinquantina le Nazioni nelle quali opera il Centro Studi

Galileo da quattro anni a questa parte. E’ inoltre in partenza un progetto in Barhain sulla certificazione.

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CLEAN & MAINTENANCESYSTEMS srlAstemio TizianoCafolla LucaDi Prospero GabrielePerroni SimoneLatina

COPPOLA GIOVANNIGaeta

COZZOLINO IMPIANTIDI COZZOLINO SILVIOCozzolino SilvioCastrocielo

D’ADDABBO ELIOPalo del Colle

ELECTRA IMPIANTI srlDanesi AlfredoLa Maddalena

ELECTRONIC SYSTEMPadula GabrieleTorre S. Susanna

ELETTROLUCE srlGrosso SalvatoreCampobasso

GEMA IMPIANTI sasCacciapuoti AntonioIzzo AntonioRadice LucaMarano di Napoli

HUDSON TECHNOLOGIESEUROPEMattiace StefaniaFormello

ICO sasPetteruti GuidoMilano

IDROTERMICA DI MASSIMI sasMassimi DamianoRoma

ISP LOGISTICA srlPicciotti PietroAprilia

KINEO ENERGY E FACILITY srlFratini AndreaLepore FrancescoBologna

LAGRAVINESE CLAUDIOCassano delle Murge

LUNCAN IOAN MARCELAvellino

MALFA FRANCESCOVenezia Mestre

MIGLIORE MICHELElicata

NOVARA IMPIANTI 3S srlTres AlessioNovara

OPERA IMPIANTI srlMadonna VittorioMadonna LuciaArienzo

ORSINI FABIO MASSIMOPoggio Nativo

PIAGGESI FEDERICOAprilia

PROGET IMPIANTI srlCalzolai MaurizioSesto Fiorentino

RUSSO GIANLUCAGrottaferrata

SAMATERM DI CARLINICarlini GiovanniRoma

SAMIT srlFinn Owen FrancisRoma

SANGINELLO CIRIACOBelvedere Marittima

SAVAN EDILIZIA E IMPIANTI srlIacocagni SaverioRoma

SIRAM spaCollalto MauroGallizzo AntonioDi Ronza CiroDi Maggio Pietro

Il ViceGovernatore della Provincia di Smirne-Turchia in visita al Centro Studi Galileo con la delegazione dell’ESSIAD(Associazione Egea delle imprese del Freddo) nell’ambito del progetto Adding Value to the Future sulla valorizzazione

delle produzioni industriali e la formazione del personale addetto. Presenti il fondatore Centro Studi Galileo Prof. EnricoBuoni, il Chiar.mo Prof. Alfredo Sacchi, il docente CSG Simone Porta e Marco Buoni Segretario Generale ATF.

Gianfranco Cattabriga, esperto docente del Centro Studi Galileo, stringe la mano ad un suo allievo che ha appenaterminato con profitto un Corso di Tecniche Frigorifere Base presso la sede in Sardegna del Centro Studi Galileo.

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Farella RoccoFasanino AntonioPalmiero LorenzoPanatta MarcoPirastru MauroScardigli NicolaSqueo Vito OnofrioMilano

STUDIOARREDO spaBrunozzi GiovanniSan Giovanni Teatino

SUOZZO GERARDOAlbano Laziale

TECNO 2000 IMPIANTITECNOLOGICIAlibrando FerdinandoMangone

VACO sncMascolino FrancescoArtena

VGL DI ARBOREArbore GiuseppeTrani

VIANELLO DANIELPellestrina

VIRO 99 sncRuà RobertoRoma

CORSI ACASALE MONFERRATO

3G srlVioli SalvatoreCusano Milanino

A&M IDROTERMICA srlBorsotti ManuelPiacenza

AB MAXWELL srlFerrari EleonoraMilano

AMBROSIONI STEFANOLecco

ANTARTICA sasPontillo PaoloSettimo M.se

ATE sasZanda RobertoMilano

ATLAS COPCO ITALIA spaAltare MarcoCinisello B.mo

ATR srlsVillarà GabrieleVillasanta

BREDDO IMPIANTI srlGivonetti ClaudiaBorgo Vercelli

CALIGARIS GIOVANNICastellazzo B.

CASA SERVICE sncGranzotto NicolaPieve di Soligo

CLIMATIC sasFerrari DavideGerenzano

COCCHI MARINONovara

CS IMPIANTI DI CAMPOCampo SalvatoreCarate Brianza

DASIT GROUP spaBottini DanieleTosi GiorgioCornaredo

DELTA IMPIANTI srlMunteanu NeculaiBresso

DRINK MATIK sasPalestra StefanoLocate Triulzi

ELECTRICAL 360 srlRavazzani AntonioSan Mauro T.se

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Tre momenti importanti per la vita del Tecnico del Freddo: corso, esame con prove pratiche e ottenimento dell’Attestatocon la qualifica di legge per operare con gli F-Gas. I corsi però non finiscono con il PIF infatti la manutenzione avanzata,la compilazione dei libretti e dei registri, i nuovi fluidi, gli impianti più complessi richiedono un’ ulteriore specializzazione.

Gli allievi hanno da poco terminato il Corso di Tecniche Frigorifere Base e Specializzazione a Casale Monferratoe posano con il dipendente CSG Paolo Debetto, tecnico specializzatosi in sistemi informativi presso la

Heriot-Watt University di Edimburgo.

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ELECTROPLUSDI MALACARNEMalacarne GianlucaLodi

ELEKTROTECHNIKERPiscitelli AntonioGerlingen - Germany

FCA ITALY spaCancedda LucaDello Preite LucaTorino

FIC spaBergognoni AndreaScinetti GianlucaMese

FIELDPIECELacorte StefaniaMadrid - Spagna

FOCUS 45 srlGibboni SimoneCazzago Brabbia

FRANCO PONTA srlRepetto RobertoSerravalle Scrivia

GAMBERINI ROBERTOVigarano Pieve

GESTION PARTNER sncMarzegan FrancoVarese

GLOBAL IMPIANTIDilettis FrancescoFrancavilla Fontana

GO MANAGEMENT srlRomano DanieleBologna

IDEALSERVICE soc. coop.Sclabas Andrea Ing.Pasian di Prato

IDROIMPIANTI sncArici FabioCornaredo

IDROSERVICE DI QUIROZQuiroz Garcia Silvio MesiasMilano

IDROTECNICA srlCillo AntonellaNizza M.to

IMPROVE srlsVottero Quaranta DarioGiuseppeLanzo T.se

KUMAR SANDEEPFiorenzuola Arda

L’IDRAULICO J DI JURI NIGRONigro JuriMilanoM&C srlMeneghello GianpaoloMilano

MAGNIFICO CO LTDMessina GiuseppeChongnonsee - Bangkok

MALVICA WALTERLivorno

MASIN GABRIELEMontegrotto T.

NBI spaCavaciutti MassimoLocatelli StefanoPisu GianlucaGorgonzola

NOLO CLIMAT srlMegna MariannaParabiago

PIANETA SAT 2000 DI MICALIMicali StefanoAbbiategrasso

PLASMATI DONATO VITOCinisello B.mo

RUBINETTERIE RITMONIO srlAbbruzzo NicolasVarallo

SIMONETTI E GANZIT sncGanzit DaniloTorino

SITE spaBonavoglia EmilianoRomano AlessandroBologna

TECNICA IMPIANTI srlAttianese GiosuèDairasco

TECNOARIA sncDI SEMENZATOFumagalli SimoneGuanzate

TECO NOVA sasDI ANGELO RICCIORiccio AngeloVallecrosia

TRENTIN MICHELEMoncalieri

TUTTODIESEL srlRuzzon MarcoMonselice

VIESSMANN srlFrigo GianlucaMauri MicheleBalconi di Pescantina

VIGAL sncViscomi IvanOriggio

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La sala corsi della sede centrale Centro Studi Galileo a Casale Monferrato: è in corso l’esame per l’ottenimentodel Patentino Italiano Frigoristi PIF, moltissimi tecnici del freddo lo svolgono con il Centro Studi Galileo, ente n.1 in Italia

e tra i primi nel mondo! I numeri parlano chiaro, quasi 8.000 tecnici hanno conseguito il PIF con il CSG.

Ai corsi CSG la sicurezza è una priorità: l’allievo che sta eseguendo una brasaturaindossa guanti, grembiule, occhiali e ghette. La brasatura è una attività

indispensabile per il Tecnico del Freddo, infatti saranno presto eliminate o ridottenotevolmente di numero le connessioni meccaniche come le cartelle a favore di

giunzioni permanenti come avviene per la saldatura di tubi di maggiore affidabilità.

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PRODUZIONECOMPONENTI

BITZER ITALIAcompressoriPietro Trevisan36100 VicenzaTel. 0444/962020www.bitzer.it

CASTELvalvole, filtri, rubinetti,spie del liquidoGiorgio Monaca20060 Pessano c/BornagoTel. 02/95702225www.castel.it

CORE EQUIPMENTcomponentistica perrefrigerazione e condizionamentoDaniele Passiatore50127 FirenzeTel. 055/334101www.core–equipment.it

DANFOSScompressori, filtri, spie delliquido, valvoleMassimo Alotto10137 TorinoTel. 011/3000511www.danfoss.com

DENAaccumulatori di liquido, filtriDaniele Francia15033 Casale MonferratoTel. 0142/454007www.dena.it

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16

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DITTE x 1-2017:DITTE 8/2007 9-03-2017 17:16 Pagina 1

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Tutti gli argomenti di questoarticolo verranno ampliamentedettagliati nel prossimo XVIIConvegno Europeo, Patrocinatodalla Presidenza del Consiglio deiMinistri, Nazioni Unite AmbienteUNEP, Istituto Internazionale delFreddo IIF, Centro Studi GalileoCSG, Associazione dei Tecnici delFreddo ATF, che si svolgerà pressoil Politecnico di Milano il prossimo9-10 giugno - accedere ai dettagli eal programma dettagliato subit.ly/EUconfRAC

KIGALI

A Kigali lo scorso ottobre si è scritta lastoria del nostro pianeta.Come in Africa è nata la vita, ora nuo-vamente l’Africa è protagonista san-cendo l’inizio di una nuova era in par-ticolar modo nel nostro settore, checontribuisce per quasi il 20% del con-sumo energetico e quindi del proble-ma ambientale1 attualmente più rile-vante: i cambiamenti climatici.

Le Nazioni Unite, facilitatori di questocambiamento epocale, hanno dirama-to in questi giorni una linea guida perla piena applicabilità di quanto deciso.I risultati ottenuti nel nostro settoregrazie all’eliminazione dei CFC eHCFC negli scorsi decenni hanno per-messo di evitare l’aumento della tem-peratura terrestre.Grazie alla celere attuazione delledecisioni contenute nell’emendamen-to detto di Kigali, che prevedel’eliminazione degli HFC si permetteràal nostro pianeta di evitare un aumen-to di temperatura di 0,5 gradi centigra-di per la fine di questo secolo.Gli stati che per primi metteranno albando le “vecchie tecnologie”, imple-mentando per primi gli emendamenti

di Kigali. otterranno un vantaggio com-petitivo verso gli altri stati che comun-que dovranno rispettare questi detta-mi ma lo faranno più lentamente erimarranno quindi indietro tecnologi-camente e per competenze.Gli Stati che ratificheranno gli accordigodranno di incentivi e benefici fiscalie di finanziamento da parte del fondoMultiLaterale ONU.Gli Stati che non parteciperanno altrattato saranno considerati fuori dalcommercio internazionale e sarà vie-tato vendere e comprare le sostanzetramite loro (articolo 4).L’Articolo IV definisce che l’emenda-mento entra in vigore il 1 gennaio 2019quando 20 stati lo avranno ratificato.Per cui già solamente la ratifica degli

EditorialeIl Mondo rinasce in AfricaIl settore della RefrigerazionePost Kigali (Rwanda)

MARCO BUONI

Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREASegretario Generale Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATF

Non-A5(Paesi sviluppati)

A5(Paesi in via di sviluppo)Gruppo 1

A5(Paesi in via di sviluppo)Gruppo 2

Valori basecomponenti HFC

2011-2013Consumo medio HFC

2020-2022Consumo medio HFC

2024-2026Consumo medio HFC

Valori basecomponenti HCFC

65% valore base 65% valore base 65% valore base

Freeze - Bloccati – 2024 20281° gradino 2019 – 10% 2029 – 10% 2032 – 10%2° gradino 2024 – 45% 2035 – 30% 2037 – 20%3° gradino 2029 – 70% 2040 – 50% 2042 – 30%4° gradino 2034 – 80%Finale 2036 – 85% 2045 – 85% 2047 – 85%Note Bielorussia,

Federazione Russa,Kazakhstan,Tajikistan, 25%componenti HCFCe i primi 2 gradinisono più tardi: 5% in2020, 35% in 2025

Articolo 5Paesi non facentiparte gruppo 2

Paesi del Golfo GCC,India, Iran, Iraq,Pakistan

Gli argomenti di questo articolosaranno sviluppati

nel XVII Convegno Europeo9-10 giugno 2017

1. Calcolato sul contributo diretto dei gas refrigerantie indiretto del consumo energetico degli impianti.

imp EDITORIALE 2-2017:mod 2002 10-03-2017 15:16 Pagina 19

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stati europei basterebbe a farlo partire.Un punto molto controverso sono peròi “riferimenti-baseline” cioè le quantitàdi HFC da cui partire per iniziare le eli-minazioni graduali calcolate in percen-tuale partendo da un anno di riferi-mento.Infatti per i paesi non sviluppati siparte da quantità future (tra il 2020 e il2026) non ancora conosciute e cono-scibili. Vedi tabella.Si teme quindi una corsa alla produ-zione e consumo di HFC per crearedei punti di partenza (Baseline) eleva-ti per rendere l’eliminazione gradualepiù dolce.Questa controversia non vale per ipaesi sviluppati (UE e USA) per cui siconsiderano le medie degli anni 2010-2012. Per l’Unione Europea il phasedown (eliminazione graduale), che ègià in corso, è in linea con i dettami deltrattato, quindi non sarà necessariaalcuna azione correttiva alla regola-mentazione Fgas 517/2014 (se nonun leggero adattamento negli ultimianni 2030-2036 per arrivare ad unariduzione fino al’85%)

EN378

Tutti gli operatori del settore hannoquindi plauso all’emanazione dellanormativa europea EN378, adattataalla normativa internazionale ISO817e ISO5149, che tratta di uso, progetta-zione, installazione, manutenzione deinuovi fluidi sempre più usati in futuro ecioè quelli leggermente infiammabiliclassificati A2L e altamente infiamma-bili A3.EN378: Impianti di refrigerazione epompe di calore - Requisiti di sicurez-za ed ambientali• Parte 1: Requisiti di base, definizioni,

classificazione e criteri di selezione.• Parte 2: Progettazione, costruzione,

prove, marcatura e documentazione.• Parte 3: Installazione in sito e prote-

zione delle persone.• Parte 4: Esercizio, manutenzione, ri-

parazione e recupero.Per la classificazione della collocazio-ne dell’impianto vengono usati i nume-ri Romani (I, II, III e IV), invece le let-tere per la classificazione dell’accessoallo stesso impianto:a-ambiente generico quindi di facileaccesso a qualsiasi operatore,

b-ambiente supervisionato, accessopossibile solo sotto supervisione,c-ambiente autorizzato, quindi solosotto esplicita autorizzazione o conaccesso tramite chiavi.La collocazione dell’impianto vienenello specifico così definita:

I tutti i componenti dell’impianto fri-gorifero che contengono refrige-ranti sono collocati nello spaziooccupato,

II il compressore e i recipienti in pres-sione sono collocati in sala mac-chine o all’aria aperta e le batteriee tubazioni, valvole incluse, sononello spazio occupato,

III tutti i componenti che contengonorefrigerante sono collocati in sala

macchine o all’aria aperta,IV tutti i componenti che contengono

refrigerante sono collocati in uninvolucro ventilato.

Uno dei parametri più importanti di defi-nizione è sicuramente l’Infiammabilità –LFL Limite inferiore di infiammabilità –Lower Flammability Limit in inglese.Il campo di infiammabilità è definito daun limite superiore di infiammabilità(LS) e da un limite inferiore di infiam-mabilità (LFL).Al di sotto del limite inferiore il gas nonè abbastanza concentrato per infiam-marsi, infatti benché un innesco possaprodurre una reazione combustibile-comburente, la reazione non si propa-ga all’interno della miscela.

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Limiti carica R-32

Area pavimento (m2)

montato a soffitto

montato a soffitto

montato a muro

montato a muro

montato a pavimento

montato a pavimento

2016 limite superiore

2016 limite inferiore

2008 limite inferiore

Fonte IOR

Fonte IOR

2008 e 2016 limite inferiore

2016 limite superiore

Mas

sim

aca

rica

refr

iger

ante

(kg

)M

assi

ma

cari

care

frig

eran

te(k

g)

Area pavimento (m2)

Limiti carica R-290

imp EDITORIALE 2-2017:mod 2002 10-03-2017 15:16 Pagina 20

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Al di sopra del limite superiore, vice-versa, l’atmosfera è ricca del gas mascarsa di comburente.E’ stata introdotta nella norma la clas-se di infiammabilità 2L e le implicazio-ni per la progettazione/costruzionedegli impianti con le nuove classi digas fluorurati a basso GWP.Le formule per verificare la massimaquantità di refrigerante ammissibile inun impianto sono definite nel graficoallegato (grafico 2) e dipendono dallacollocazione, dalla modalità dell’in-stallazione e dalla dimensione dellastanza.Si può notare che è stato definito unvalore massimo di 15 kg dovuto all’in-fiammabilità per le classi 2L per le col-locazioni I e II, mentre di 1,5 kg per laclasse 3 (alta infiammabilità) sempreper le stesse collocazioni.Per le collocazioni all’aria aperta (col-locazione III) non ci sono particolarilimiti per le classi 2L mentre per i gasinfiammabili di classe 3 (idrocarburicome isobutano R600a o propanoR290) sono di 5 kg, 10 kg o nessunarestrizione per rispettivamente gliaccessi a, b o c.Dal grafico si può notare che ci sonolivelli limite sotto i quali non ci sono par-ticolari controindicazioni all’utilizzo deirefrigeranti 2L e 3 in qualsiasi modalitàquesti vengano utilizzati. Per gli idrocar-buri sono i 150 g che già oggi sonoampiamente adottati in milioni di unitàprodotte per la refrigerazione domesti-ca e commerciale.

REAL ALTERNATIVES

Uno strumento di sicura utilità è l’e-lear-ning gratuito Real Alternatives (Alter-nativa Reale sono i RefrigerantiAlternativi), promosso dalla Commis-sione Europea come formazione racco-mandata, per accrescere le competen-ze sia teoriche che pratiche di tutti i tec-nici del freddo europei sui refrigerantiche in futuro sempre più prenderannopiede e cioè i refrigeranti naturali,ammoniaca, idrocarburi, CO2 o i sinte-tici di quarta generazione HFO.Progetto finanziato appunto dall’Europaa cui hanno partecipato l’AssociazioneItaliana del Freddo ATF con il CentroStudi Galileo CSG e molte istituzioni didiversi stati europei (per dirne alcuniIIR, IOR…).

Disponibile in 6 lingue: italiano, ingle-se, francese, olandese, tedesco epolacco, ora il governo della Spagna edella Finlandia lo hanno pure tradotto,visto il successo e la bontà del prodot-to, nelle loro rispettive lingue spagnoloe suomi.Altre lingue (Russo, Arabo e Turco)sono state prese in considerazionedalle Nazioni Unite in quanto il progettoReal Alternatives risulta di utilità futuracerta a seguito dell’emendamento diKigali sull’eliminazione graduale deigas HFC che spingerà ad utilizzaresempre maggiormente refrigeranti abassa o alta infiammabilità, come gliidrocarburi e l’R32 oltre che i refrige-

ranti di quarta generazione HFO sem-pre gas fluorurati, pure di retrofit aitradizionali, ma con GWP più basso equindi meno impattanti sul clima.La piattaforma del corso di formazio-ne gratuita online è da poco statacambiata e quindi ammodernata evelocizzata.Questa è fruibile comodamente pureda Iphone, Ipad, Smartphone e quindidai nuovi dispositivi mobili di sempremaggior futuro utilizzo, visto che leabitudini degli italiani (e non solo)ormai tendono a tralasciare l’uso deimezzi tradizionali, televisione, giornalio la semplice conversazione, privile-giando le comunicazioni SOCIALcome pure la formazione online.Collegarsi su www.realalternatives.eu

LINEA GUIDA TRADOTTAPURE IN ARABO

L’Associazione europea AREA, mag-giore associazione mondiale deiTecnici del Freddo, che include 23associazioni nazionali europee più 3extra EU come Turchia, Norvegia e orapure Tailandia, è l’organo più autorevo-le che ha il compito di fornire le lineeguida per svolgere la progettazione,installazione, manutenzione e ripara-zione di tutti gli impianti di refrigerazio-ne, condizionamento e pompe di calo-re nella totale sicurezza sia per il tecni-co sia per il cliente nel rispetto dellenorme e delle leggi.Sempre focalizzandosi sulla soddisfa-zione di colui che usufruirà della tecno-logia, AREA ha redatto delle lineeguida per utilizzare la strumentazionenecessaria al miglioramento continuo

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www.area-eur.be per il download della guida sull’uso dei refrigeranti infiammabili

TECNICI CHE UTILIZZANO

IN EUROPA – TOTALE 1769ITALIA 180 (Agosto 2016)

imp EDITORIALE 2-2017:mod 2002 10-03-2017 15:16 Pagina 21

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dando suggerimenti su come traspor-tare, manipolare i nuovi refrigeranti chein futuro avranno sempre la caratteri-stica di essere infiammabili in quantounica garanzia di basso periodo divita della sostanza e quindi scompo-sizione della molecola in sostanzepiù semplici non dannose perl’ambiente.In particolare l’ultima guida dal titolo“Attrezzatura per refrigeranti a bassa(A2L) ed alta (A3) infiammabilità”,che ho redatto, quale responsabiledella Task Force sui refrigeranti abasso GWP, in poco più di 6 mesi èstata già recepita e tradotta in 8 lin-gue compreso l’arabo per coprirequei paesi che subiranno un drasticomutamento nelle abitudine dei propritecnici del condizionamento cheandranno ad utilizzare nel prossimofuturo l’R32, leggermente infiamma-bile, contenuto negli split domestici.

CONVEGNO A MILANO,PATROCINIO PRESIDENZA DELCONSIGLIO DEI MINISTRI

Tutto quanto espresso in questo arti-colo e molto più sarà al centro delprossimo XVII Convegno Europeoorganizzato presso il Politecnico diMilano il 9-10 giugno 2017 dal CentroStudi Galileo con il supporto delleNazioni Unite Ambiente UNEP edell’Istituto Internazionale del Freddodi Parigi IIF-IIR.Già nelle scorse edizioni patrocinatoe organizzato presso l’EXPO comeunico evento che trattava gli argo-menti dell’alimentazione dal punto divista della conservazione e del tra-sporto per garantire una maggiorequalità e quantità di cibo disponibileper il nostro pianeta, ora ottiene pureil prestigioso riconoscimento delpatrocinio della Presidenza delConsiglio dei Ministri.Invitiamo tutti i tecnici che operano inqualsiasi fase del nostro settore,quale la progettazione, costruzione einstallazione degli impianti, a parteci-pare all’incontro per garantire unveloce cambiamento dettato dallaforte e universale richiesta di rispar-mio energetico e rispetto dell’am-biente per un futuro roseo per legenerazioni future.

1 ALBERTO CAVALLINI Honorary President International Institute of Refrigeration (I.I.R.)2 DIDIER COULOMB Director International Institute of Refrigeration (I.I.R.)3 ENRICO BUONI General Director Centro Studi Galileo, Industria e Formazione4 MARCO BUONI Technical Director Centro Studi Galileo, Secretary ATF, VicePresident AREA5 SHAMILA NAIR-BEDOUELLE United Nations OzonAction - UNEP6 JIM CURLIN United Nations OzonAction - UNEP7 ANDREA VOIGT Director European Partnership for Energy and the Environment (E.P.E.E.)8 BENTE TRANHOLM SCHWARZ European Commission DG Clima9 ARNO KASCHL European Commission DG Clima

10 CORNELIOUS RHEIN European Commission DG Clima11 ENNIO MACCHI Politecnico di Milano12 GIOVANNI LOZZA Politecnico di Milano13 STEPHEN YUREK President Air-conditioning, Heating and Refrigeration Institute (AHRI)14 HERMANN HALOZAN Graz University of Technology, Austria15 MICHEL BARTH Honorary President Association Française du Froid (AFF)16 DJIBRIL DRAMÉ FAO17 HALVART KOPPEN United Nations OzonAction - UNEP18 GERALD CAVALIER Director CEMAFROID, President AFF19 FABIO POLONARA Membro TEAP, co-chair RTOC Università Politecnica delle Marche20 AYMAN EL-TALOUNY United Nations OzonAction - UNEP21 WALID CHAKROUN American Society Heating Refrigeration and Air conditioning Engineers (ASHRAE)22 RAJENDRA SHENDE Terre Policy Centre23 KEISHO KA Director JARN24 PER JONASSON President Air conditioning and Refrigeration European Association (AREA)25 GRAEME FOX AREA26 ALFREDO SACCHI Associazione Tecnici Italiani del Freddo ATF27 MARCO MASOERO Politecnico di Torino28 COSIMO LACIRIGNOLA Ciheam29 DAVIDE DEL COL University of Padova30 ANDRÉ GAC International Institute of Refrigeration (I.I.R.)31 KELVIN KELLY Business Edge32 FILIPPO DE ROSSI University of Sannio33 GIUSEPPE PANNO Univerity of Palermo34 VINCENZO LA ROCCA University of Palermo35 RICCARDO SAVIGLIANO United Nations Industrial Development Organisation UNIDO36 CLAUDIO ZILIO University of Padova37 FRANCK BENASSIS Climaspace38 REGIS LEPORTIER Asercom39 LUCA TAGLIAFICO University of Genova40 FEDERICO SCARPA University of Genova

imp EDITORIALE 2-2017:mod 2002 10-03-2017 15:16 Pagina 22

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GENERAL CHAIRMEN

SHAMILA NAIR-BEDOUELLE, JIM CURLIN United NationsOzonAction - UNEP; RICCARDO SAVIGLIANO United NationsIndustrial Development Organisation - UNIDO; PHILIP OWENHead, ARNO KASCHL European Commission, Climate Action;MAURIZIO PERNICE, ANTONELLA ANGELOSANTE, MARCOSTRINCONE Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio edel Mare; DIDIER COULOMB Director, ALBERTO CAVALLINIHonorary President International Institute of Refrigeration(I.I.R.);THOMAS PHOENIX Past President, WALID CHAKROUNAmerican Society Heating Refrigeration and Air conditioningEngineers (ASHRAE); ENNIO MACCHI Politecnico di Milano;MARCO MASOERO Politecnico di Torino; LUCA TAGLIAFICOUniversità di Genova; STEPHEN YUREK Presidente Air-conditioning, Heating and Refrigeration Institute (AHRI); ANDREAVOIGT Direttore European Partnership for Energy and theEnvironment (E.P.E.E.); PER JONASSON Presidente Airconditioning and Refrigeration European Association (AREA);GERALD CAVALIER Director CEMAFROID PresidenteAssociation Française du Froid (AFF); FABIO POLONARAMembroTEAP, co-chair RTOC Università Politecnica delle Marche;CLAUDE BLANC, REGIS LEPORTIER Asercom; HERMANNHALOZAN Graz University of Technology, Austria

XVII EUROPEAN CONFERENCE

LE ULTIME TECNOLOGIE NELL'INDUSTRIADELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO

CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’ENERGIA E OTTIMIZZAZIONE AMBIENTALE, NUOVI REFRIGERANTI,NUOVI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI: NUOVI IMPIANTI, LA CATENA DEL FREDDO

Politecnico di Milano 9 - 10 giugno 2017

UNITED NATIONS ENVIRONMENT PROGRAMMEINTERNATIONAL INSTITUTE OF REFRIGERATION

ASSOCIAZIONE DEI TECNICI DEL FREDDOCENTRO STUDI GALILEO

EUROPEAN ENERGY CENTRE

Con la partecipazione di scienziati ed esperti diUnited Nations Environment Programme (UNEP)

International Institute of Refrigeration (IIR)Association Française du Froid (AFF)

AREA – ASHRAE – AHRI – EPEE – AICVFPolitecnico di Milano,Torino

The George Washington University (USA)Heriot-Watt University, Glasgow Caledonian UniversityImperial College London, Edinburgh Napier UniversityUniversity of East London,The University of London

Universities of Ancona, Genova, Padova, Palermo, Perugia,Roma, and all the AC&R European Associations

www.centrogalileo.it

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Il Convegno del 9/10 giugno è organiz-zato dalle Agenzie ONU FAO e UNEP,dall’Istituto Internazionale del Freddo diParigi, dal Centro Studi Galileo edall’Associazione dei Tecnici Italiani delFreddo. Unisce i maggiori esperti mon-diali della refrigerazione e del condizio-namento, approfondendo tramite inter-venti di carattere scientifico le ultimetecnologie attualmente disponibili eottenendo il Patrocinio della Presiden-za del Consiglio dei Ministri.Interverranno alla Presidenza del con-vegno Shamila Nair Bedouelle e JimCurlin, United Nations OzonAction-UNEP; Riccardo Savigliano, UnitedNations Industrial Development Orga-nisation – UNIDO; Philip Owen, BenteTranholm-Schwarz e Arno Kaschl,Commissione Europea Action Clima;Maurizio Pernice e Antonella Ange-losante, Ministero dell’Ambiente; DidierCoulomb e Alberto Cavallini, Interna-tional Institute of Refrigeration (IIR);Thomas Phoenix e Walid Chakroun,American Society Heating Refrigera-tion and Air conditioning Engineers(ASHRAE); Ennio Macchi, Politecnicodi Milano; Luca Tagliafico, Universitàdi Genova; Stephen Yurek PresidenteAir-conditioning, Heating and Refrige-ration Institute (AHRI); Andrea VoigtDirettore, European Partnership forEnergy and the Environment (E.P.E.E.);Per Jonasson Air conditioning andRefrigeration European Association(AREA); Gerald Cavalier Direttore,CEMAFROID; Fabio Polonara, Uni-versità Politecnica delle Marche;Claude Blanc e Regis Leportier,ASERCOM; Hermann Halozan, Graz

University of Technology, Austria.Il tradizionale seminario internaziona-le di Centro Studi Galileo è ospitato dal-l’auditorium del Politecnico di Milano diPiazzale Leonardo da Vinci.Gli argomenti focali del summit saran-no le regolamentazioni in ambito F-gase le opportunità legate ai nuovi gasrefrigeranti eco – friendly che sostitui-ranno gradualmente i gas tradizionaliclima riscaldanti.Quest’anno l’evento rivestirà una par-ticolare importanza a seguito dell’ado-zione da parte della CommissioneEuropea della proposta UE per ratifi-care l’Emendamento di Kigali alProtocollo di Montreal.La proposta fa seguito all’accordo rag-giunto lo scorso ottobre a Kigali, inRuanda, dove le 197 Parti delProtocollo di Montreal hanno concor-

dato di limitare gradualmente la pro-duzione e l’uso di HFC.Le economie più floride come l’UnioneEuropea hanno già dato il via a questafase, gli Stati Uniti inizieranno a limitarel’uso di HFC con un taglio del 10% dal2019. La Cina, le Nazioni dell’AmericaLatina e le isole della Micronesia inibi-ranno l’uso dal 2024.Altri paesi, in particolare l’India, ilPakistan, l’Iran, l’Iraq e gli Stati delGolfo non ne congeleranno l’utilizzofino al 2028 e la Cina, il più grande pro-duttore al mondo di HFC, darà il viaall’applicazione della riforma nel 2029(quando ne ridurrà l’uso del 10%).Perché l’emendamento sia effettivooccorre la ratifica di almeno 20 Partiquindi la ratifica dai soli paesi europeilo farebbe entrare in vigore.Le Nazioni Unite illustreranno come la

Speciale il futuro del freddo

XVII Convegno Europeosulle ultime tecnologieI Presidenti delle maggiori organizzazioni mondialidella refrigerazione e dell’aria condizionata parteciperannoal XVII Convegno Europeo, Patrocinato dallaPresidenza del Consiglio dei Ministri,presso il Politecnico di Milano il 9/10 giugno 2017

FEDERICO RIBOLDI

Responsabile della Comunicazione Istituzionale Associazione dei Tecnici del FreddoResponsabile relazioni esterne Centro Studi Galileo

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formazione e l’accrescimento dellecompetenze saranno punti fondamen-tali di questo processo di salvataggiodel pianeta; il surriscaldamento globa-le è un problema che coinvolge tutti gliabitanti della terra e gli sforzi europeinon sono sufficienti ad evitare chediventi irreversibile. Per questo motivoin sede di Protocollo di Montreal si ègiunti ad una deliberazione univocacon tutti gli stati del mondo uniti pervincere la sfida.In questo ambito si inseriscono anchetutti gli incontri del CSG e dell’AREAche si stanno svolgendo in ogni partedel mondo per la definizione di uncomune schema di certificazione e diformazione.Sotto mandato delle Nazioni Unite e incooperazione con la CommissioneEuropea, il Centro Studi Galileo haapprontato un libro di quasi 100 pagi-ne su come instaurare uno schema dicertificazione nei paesi in via di svi-luppo. Certificazione che servirà adistruire i Tecnici ad un uso consape-vole dei gas.Grazie anche a questa esperienza sisono tenuti Corsi e sessioni diCertificazione per Tecnici di una set-tantina di nazioni. Molti hanno ottenu-to la Certificazione presso la sedecentrale CSG di Casale Monferrato,altri nelle nazioni di provenienza. Leultime missioni internazionali, sottoegida ONU, sono state: Sri Lanka,Thailandia, Ethiopia, Eritrea, Rwanda,Benin, Tunisia, Gambia, Montenegro,Bosnia Herzegovina, Turchia, Bielo-russia, Ukraina, Uzbekistan, Tajikistan,Ghana, Colombia, Stati Uniti d’Ame-rica, Nigeria, Arabia Saudita, Tunisia,

Giordania (anche con tecnici Irakeni),Bahrein, Emirati Arabi Uniti, India.Le presentazioni, nella Prima sessio-ne, saranno incentrate sui refrigerantinaturali maggiormente richiesti: idro-carburi, ammoniaca, CO2 e, in alter-nativa, gli HFO, nuovissimi refrigerantisintetici che andranno a sostituirequasi senza modifiche gli attualiimpianti, pur presentando una leggerainfiammabilità.Tutte queste sostanze necessitano diun’approfondita conoscenza e forma-zione da parte di ogni operatore per laprogettazione, differente rispetto agliapparecchi del passato: per i Tecnicidel freddo, che dovranno prestare par-ticolare attenzione a causa della loropiù o meno alta infiammabilità e tossi-cità ad alte pressioni di utilizzo e per gliutilizzatori finali che sono responsabilidell’apparecchiatura e della sua manu-tenzione e gestione, della tenuta deiregistri delle apparecchiature, dei libret-ti di impianto di climatizzazione, deicontrolli periodici oltre che della verificache l’installatore sia propriamente qua-lificato e certificato PIF e CIF.La prima sessione dedicherà spazioanche ad alcuni interventi sulla neces-sità di efficientamento energetico delleapparecchiature.Nella Seconda sessione del convegnoparticolare rilievo verrà dato ai nuovicomponenti e impianti in relazione ainuovi fluidi e alle nuove problematicheenergetiche e ambientali e ai risultatinel campo dell’impiantistica.La Terza sessione riprenderà i testiprecedenti e introdurrà l’argomentocertificazioni su standard europeo pertutte le nazioni mondiali, unico metodo

per controllare le sostanze attualmen-te presenti negli impianti e ridurrel’emissione nelle nuove installazioni.Di particolare interesse l’aspetto dellasicurezza nell’uso delle sostanzeinfiammabili A3 (HC) o leggermenteinfiammabili A2L (HFO, R32).La Quarta sessione, di particolareattualità, sarà legata alle nuove tecno-logie di controllo, sulla catena del fred-do per l’immagazzinamento, trasportoe conservazione degli alimenti. Quasiil 25% del cibo mondiale non raggiun-ge le tavole dei consumatori finali acausa di una non efficiente o comple-tamente mancante catena del freddoche permetterebbe di conservare,preservare, refrigerare o congelaregli alimenti.Il freddo è il tallone di Achille delleeconomie emergenti, dove il cibo rac-colto: frutta, verdura, pesce, carne elatte va perduto perché non esistonomagazzini frigoriferi o trasporti refri-gerati.L’assenza della catena del freddoporta ad una perdita del 40% dellafrutta e verdura in India e nell’AfricaSub-Sahariana. Il nostro settore èchiamato in causa in prima persona.Grazie alla refrigerazione, possiamocombattere carestie e malnutrizione.Chiuderà il Convegno Europeo laquinta sessione, tenuta in cooperazio-ne con l’Università di Genova, che trat-terà di raffreddamento con energie rin-novabili, pompe di calore, refrigerazio-ne solare, raffreddamento con impiantiad assorbimento, raffreddamento eva-porativo, teleriscaldamento e, grandenovità, refrigerazione magnetica.

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Il sistema energetico è in fasedi trasformazione

Il sistema energetico è in fase di tra-sformazione, ci stiamo muovendoverso un nuovo modello energeticocaratterizzato da: 1.un inserimento cre-scente di fonti intermittenti e decentratedi energia rinnovabile, 2. una progressi-va affermazione di milioni di produttorie consumatori (prosumer= coloro cheproducono quello che consumano) dienergia a livello domestico, e 3. unincremento dell’elettrificazione in tutti isettori, dai trasporti alla produzione diriscaldamento e raffreddamento.Questi cambiamenti sfidano il tradizio-nale sistema di alimentazione che èprogettato per un piccolo numero digrandi centrali elettriche che operaper soddisfare la domanda in ognimomento. Il crescente ingresso difonti di energia rinnovabile, comesolare ed eolica che sono per loronatura discontinue e altamente flut-tuanti, rende la creazione di un siste-ma di energia elettrica stabile e van-taggioso, un compito impegnativo.Le infrastrutture energetiche devonoquindi essere aggiornate per adeguar-si ad una maggiore flessibilità nella for-nitura, in particolare per quanto riguar-

da la domanda.L’accumulo di energia abreve termine nella forma di batterie osistemi termoelettrici collegato all’accu-mulo termico può fornire una partedella flessibilità necessaria.Questo documento tratta del ruolodelle pompe di calore per il sistemaenergetico futuro ed evidenzia come lestesse possano contribuire a questoprocesso indirizzandosi verso un nettorisparmio di energia primaria e un fun-zionamento ottimizzato. Mentre ilrisparmio di energia primaria derivadall’efficiente fornitura di calore e dallaproduzione di energia elettrica senzacarbonio, la flessibilità ha bisogno dicontrolli intelligenti.Lo scopo di questo lavoro è quello difornire una breve panoramica sugliattuali sviluppi e le intuizioni nel campodelle pompe di calore intelligenti (illu-strata nella figura 1). In questo articolosono menzionati brevemente alcuni

importanti concetti, trattati in modo piùcompleto nel Libro “Pompe di calorenelle Smart Grids”, Fischer, Madani.

Cosa si intende intelligente?

Oggi, con la comparsa di comunicazio-ni a basso costo e tecnologie di calco-lo e algoritmi sempre più precisi per ilcontrollo e l’ analisi dei dati, è possibilestabilire una interconnessione tra unmaggior numero di elementi nei sistemienergetici urbani e utilizzarli per ottimiz-zare l’efficienza del sistema e minimiz-zare l’impatto ambientale complessivo.Questo cambio di paradigma nel con-trollo e nell’elettronica sta convertendole singole unità isolate a “unità intelli-genti” collegate, che possono adattarei loro parametri a condizioni limite ecomunicare con una grande varietà disoggetti interessati.In questo lavoro abbiamo limitato la

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Speciale nuove tecnologie

Il ruolo delle pompe di calorenei sistemi energetici del futuro

LUNDQVIST P., MADANI H., FISCHER D.

The Royal Institute ofTechnology (KTH), Department of EnergyTechnology,Division of AppliedThermodynamics and Refrigeration - Stockholm

Figura 1.Nuvola di Parole delle 100 parole più frequenti nei titoli di documenti nellaricerca di “pompa di calore”,“reti intelligenti” nel Reuters Web of Science.

Per Lundqvist

Gli argomenti di questo articolosaranno sviluppati

nel XVII Convegno Europeo9-10 giugno 2017

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discussione al ruolo delle pompe dicalore e evidenziato la possibilità diintegrarle negli edifici e nel sistema dialimentazione.

Ruolo delle pompe di calore neisistemi energetici intelligentisu quattro diversi livelli di sistema

Le pompe di calore collegano i settorielettrico e termico. In futuro tali sistemigiocheranno un ruolo centrale nelleinfrastrutture, grazie alla possibilità dimodificare la loro richiesta elettrica inun tempo stabilito, fornendo così fles-sibilità al sistema di alimentazione.Siccome la domanda di energia elet-trica è un requisito fondamentalequando si tratta di fonti elettriche flut-tuanti, ciò faciliterà l’integrazione dellagenerazione di energia elettrica distri-buita. Al fine di discutere su comeimplementare l’uso di pompe di calorein un sistema di energia rinnovabile einterconnesso definiamo quattro diver-si livelli di sistema.Ciascun livello con un diverso limite disistema partendo dalla prospettiva piùristretta che tratta la sola unità pompa,fino a un punto di vista più ampio checonsidera l’intero sistema energeticourbano (vedere Figura 2).Sosteniamo che i diversi vantaggi epossibilità di utilizzo di pompe di caloreintelligenti si rivelino estendendo i con-fini dei sistemi a pompa di calore al di

fuori del ciclo di pompaggio. Il sistemaa pompa di calore non solo fornisceuna soluzione di riscaldamento e raf-freddamento sostenibile per gli edificima può anche agire come tecnologiaabilitante in futuri sistemi energetici.

Livello Unità Pompa di CaloreLivello 1

Il cerchio più stretto e comune sistemanella figura 2 è la pompa di calore stes-sa. Essa comprende un evaporatore,un condensatore, un compressoreazionato elettricamente, una valvola diespansione ed un fluido di lavoro cheinsieme, tramite il processo termodina-mico, abilitano il “pompaggio” del calo-re dalla fonte di calore rinnovabile abassa temperatura a una temperaturasuperiore utile per il riscaldamento e/ola fornitura di acqua calda per usodomestico. Una pompa di calore intelli-gente al “livello di unità pompa di calo-re” può per esempio utilizzare un siste-ma di controllo per rilevare e diagnosti-care eventuali guasti dell’unità come uncompressore difettoso o un evaporato-re bloccato.Questo tipo di controllo sta diventandopiù o meno uno standard. L’unità dimisura tipica per le prestazioni è ilCoefficiente di Prestazione (COP) cheviene valutato con gli innalzamenti ditemperatura e con le condizioni di fun-zionamento.

Livello Sistema a Pompa di CaloreLivello 2

Al fine di dare un senso e maggioripossibilità, il limite del cerchio per lepompe di calore può essere estesofino a comprendere la fonte di calore(aria esterna, aria di scarico, geoter-mia superficiale o profonda, lago oacqua di mare), le pompe per liquidi, iventilatori, il sistema di distribuzione dicalore, il calorifero ausiliario, o la con-servazione caldo/freddo. Ad esempio,una pompa di calore intelligente alivello “sistema” può fare molto più cheal livello 1. Può cambiare la pompa ola velocità della ventola verso la sor-gente o il lato dissipatore per soddi-sfare la domanda di calore o minimiz-zare la caduta di pressione.L’accumulo termico può essere utiliz-zato per disaccoppiare la generazionedi calore e così, la domanda di ener-gia elettrica, dal fabbisogno di caloredell’edificio. La complessità dei con-trolli aumenta in modo significativo acausa della differenza nelle dinamiche(lasso di tempo) e lo scambio di infor-mazioni con i sistemi circostanti.Questo può aprire molte nuove possibi-lità, come l’utilizzo delle previsioni deltempo, cambiamento dei prezzi inte-ressanti e così via. Il loro potenzialecomplessivo è difficile da individuare ameno che non vengano prese in consi-derazione le caratteristiche dell’edificio.

Livello Sistema edificioLivello 3

Sul piano della costruzione dovel’intero edificio è inserito all’interno delcontorno del sistema, strategie di con-trollo avanzate possono essere utiliz-zate tenendo in considerazione il com-portamento degli abitanti, l’inerzia ter-mica dell’edificio, o il meteo. Il sistemaregola di continuo i parametri di con-trollo in base al comportamento stati-co o dinamico dell’edificio e dei suoiabitanti. Una pompa di calore intelli-gente a livello di edificio potrebbe pre-dire il futuro riscaldamento degliambienti e la domanda di acqua caldaa uso domestico sulla base dei datimisurati e delle previsioni meteo.Queste informazioni possono essereutilizzate per pianificare il funziona-mento della pompa di calore in antici-po e utilizzare le opportunità di imma-

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Figura 2.Sistema di pompa di calore intelligente visto da quattro diversi livelli

a seconda di dove venga indicato il limite del sistema.

Sistema EnergeticoUrbano

• Gestione Congestione• Integrazione Fotovoltaico/Vento inmacroscala

Sistema Energeticodi Edificio

• Sistema di Gestione EdificioIntelligente

• Integrazione Fotovoltaico/Vento inmicroscala

SistemaPompe di Calore

• Controllo del sistema integratointelligente incluso ventilatori epompe del liquido

• Accumulo intelligente caldo/freddo• Sorgente energia ibrida

UnitàPompa di Calore

• Compressore intelligente• Diagnosi e controllo dei guastiintelligente

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gazzinamento offerte nel miglior modopossibile. Si potrebbe anche comuni-care con gli abitanti via smartphone oapplicazioni al fine di fornire le condi-zioni di comfort nel modo più conve-niente. Se l’edificio è dotato di FVsolare, le pompe di calore possonoaiutare l’edificio a massimizzarel’autoconsumo e quindi ottimizzarel’utilizzo del sistema fotovoltaico.

Livello Sistema EnergeticoLivello 4

Un livello di confine del sistema anco-ra più inclusivo, il livello di “sistemaenergetico”, affida una maggiore pro-spettiva sulla pompa di calore e pren-de in considerazione l’energia prima-ria fornita al sistema. La pompa dicalore intelligente a livello “sistemaenergetico” è una parte di una reteintelligente.Le direttive UE, come ad esempio ledirettive FER, promuovono l’aumentodella quota di fonti energetiche rinno-vabili nella produzione di elettricità.Questo può portare a carichi residui,causati da una grande quantità digenerazione di energia elettrica dafonti rinnovabili altamente volatili comele turbine eoliche o pannelli solari foto-voltaici. La gestione del carico conpompe di calore può essere utilizzataper ridurre la congestione della retenelle ore di punta o per allineare ladomanda di energia elettrica della

pompa di calore con la disponibilità dienergia elettrica da fonti rinnovabili.Inoltre, i prezzi dell’elettricità variabilinel tempo possono essere utilizzatiper incentivare il funzionamento dellapompa di calore ogni volta che il costodi produzione di energia elettrica è piùbasso. In tal caso i controlli localmen-te ottimizzati possono contribuire aridurre il costo di gestione dei sistemia pompa di calore.La figura 3 indica, in modo schemati-co, le possibilità di regolazione delsistema energetico futuro. Nel dia-gramma di sinistra la produzione dienergia cambia in funzione delladomanda. Nella figura di destra le frec-ce numerate da 3-6 stanno ad indicarei livelli in cui potrebbero essere coinvol-te le pompe di calore. La freccia 3, peresempio, è un caso in cui la richiesta dienergia elettrica viene aumentata percorrispondere alla produzione, situa-zione resa possibile utilizzando l’im-magazzinamento sul lato caldo deisistemi a pompa di calore.Le pompe di calore, se usate in modointelligente, sono in grado di fornireflessibilità ai sistemi energetici urbani eaccorciare la transizione verso un futu-ro completamente gestito da fonti dienergia rinnovabili. L’elettrificazionedelle tecnologie di riscaldamento e diraffreddamento e di un settore elettricodecarbonizzato che utilizzi tecnologiecome le turbine eoliche o fotovoltaichedi raffreddamento può essere conside-

rato come il percorso più naturale versoun futuro più sostenibile negli scenari dirimanere entro l’aumento di temperatu-ra di 2 K o anche 1,5 K. Le pompe dicalore possono supportare i futuri pre-supposti di consumare energia rinno-vabile generata in loco, immagazzinarel’energia sotto forma di stoccaggiocaldo e freddo e infine utilizzarel’energia di riscaldamento e raffredda-mento, quando necessario.

Siamo sulla via di controlli piùintelligenti per le pompe di calore

Nel modo tradizionale di controllare isistemi a pompa di calore, gli installa-tori impostano i parametri di controllonella centralina di comando dellapompa di calore durante l’installazionein gran parte sulla base dell’esperien-za, lasciando poi il sistema in esecu-zione fino a quando si verifica un erro-re grave. Ci sono alcuni parametri chevengono considerati durante il control-lo della pompa di calore, quali la tem-peratura dell’ ambiente, la temperaturain ingresso o di ritorno dell’acqua diriscaldamento o la temperatura dell’ac-qua accumulata. Tuttavia, nelle ultimegenerazioni di pompe di calore, cisono molti altri parametri possibili daconsiderare oltre alla temperatura del-l’ambiente e dell’acqua di riscalda-mento per ridurre il consumo energe-tico e ridurre i costi di funzionamentodel sistema. Le abitudini degli abitantidell’edificio sono in grado di svolgereun ruolo importante nell’ottimizzazio-ne del controllo. Un esempio moltosemplice è quello per cui le personepossono utilizzare i loro smartphoneper comunicare il tempo approssimati-vo in cui lasciano la loro abitazione eritornano, cosicché il regolatore dellaloro pompa di calore sia in grado dimodificare il punto di settaggio dellatemperatura in base al passaggio adiverse curve di riscaldamento.L’ottimizzazione del controllo basatosul comportamento degli inquilini puòandare anche oltre il livello di occupa-zione; prendendo in considerazioneche le attività domestiche possonoinfluenzare il fabbisogno di calore del-l’edificio e l’uscita della pompa di calo-re, dovrebbe essere controllato inmodo da ridurre al minimo la discre-panza tra la domanda e l’offerta eanche la fluttuazione della temperatu-

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Figura 3.Schema delle strategie di controllo in sistemi di energia elettrica.

Il diagramma di destra mostra i casi in cui sia la produzione che ladomanda sono regolate, a volte in combinazione. Ogni puntino

rappresenta un’ora.

DomandaDomanda

Pro

duzi

one

Pro

duzi

one

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ra interna. La temperatura interna inuna casa unifamiliare oscilla tra 1-4 Knel corso del giorno e della notte, aseconda del carico interno, dellaradiazione solare, dell’ inerzia termica,ecc Se non controllato adeguatamen-te questo porta a medie di temperatu-ra interna più alte di quanto richiesto equindi ad uno spreco di energia edenaro. Ciò può essere evitato appli-cando un controllo che va oltre la tem-peratura dell’ambiente istantanea.

L’essenza del design, dimensionee controllo integrati

Per sfruttare a pieno il potenziale dellepompe di calore nei sistemi energeticidel futuro, vi proponiamo un nuovoconcetto chiamato Integrated Design,Dimensioning and Control (IDDC) persistemi a pompa di calore. Oggi, isistemi a pompe di calore, compresi imeccanismi di stoccaggio dell’energiasono progettati, calibrati e controllati inprocessi separati. Ma molti dei nostristudi per esempio [2-5] mostrano chele configurazioni di sistema, le dimen-sioni dei componenti e le strategie dicontrollo sono fortemente intercon-nesse e un cambiamento banale inuno può influenzare notevolmente ciòche dovrebbe essere scelto per glialtri. Ad esempio, una strategia di con-trollo che è appropriato per uno sche-ma dell’impianto può diventare inade-guata per un altro sistema.Analogamente, le strategie di layout edi controllo del sistema possonoinfluenzare fortemente la dimensioneottimale dei componenti del sistema.Nonostante la forte interconnessione

tra i processi di progettazione, dimen-sionamento e controllo, non c’è unimpegno coordinato tra quelli che pro-gettano e dimensionano il sistema egli operatori del sistema che lo con-trollano. Di conseguenza, al fine disfruttare al meglio le potenzialità dellepompe di calore nei futuri sistemienergetici, sarebbe necessaria unamigliore gestione del sistema stessoper integrare i processi di progettazio-ne, dimensionamento e controllo; in talmodo il progettista del sistema sareb-be ben informato in anticipo sulla stra-tegia di controllo applicata e dunque ingrado di ottimizzare la progettazione eil processo di dimensionamento sullabase della strategia di controllo stessae viceversa.

Ricordate: le pompe di calorenon sono scatole nere!

Ci sono stati diversi studi approfonditisul ruolo delle pompe di calore nellagestione del carico e nell’integrazionedi fonti rinnovabili decentrate di ener-gia elettrica [6-8]. In aggiunta a questisforzi, dobbiamo anche considerare ilfatto che la pompa di calore non è unascatola nera il cui consumo di energiaelettrica può essere facilmente ridottoo intensificato sulla base delle neces-sità della rete elettrica. Ciò deriva dalfatto che il rendimento del sistema apompa di calore è fortemente influen-zato dalla variazione del consumo dienergia elettrica causato dalla varia-zione della velocità del compressore odalla accensione dell’unità. Pertanto,una soluzione di controllo economica-mente vantaggiosa dal punto di vista

del sistema di alimentazione elettricasi potrebbe aggiungere al costo di fun-zionamento delle pompe di calore, acarico dell’utente finale.Al contrario, la migliore strategia di con-trollo che produce un fattore di presta-zione stagionale ottimale, SPF, potreb-be portare ad un aumento dei costi e diemissioni di CO2 nel sistema di alimen-tazione elettrica per l’utente finale. Diconseguenza, una procedura di pianifi-cazione e di gestione globale è essen-ziale per consentire la strategia di con-trollo più conveniente considerando ilbeneficio netto dell’intero sistema, siadal punto di vista del sistema di alimen-tazione elettrica e sia da quello dellasoddisfazione dell’utente finale.

Osservazioni conclusive

Le pompe di calore possono avere unruolo unico nel sistema energetico delfuturo. Le capacità di integrazione delsistema di pompe di calore nel creareun collegamento tra l’energia elettricae il settore del riscaldamento e del raf-freddamento migliorando l’efficienzaenergetica complessiva possonoessere utilizzate come una risorsa nelsistema energetico futuro.Oltre alle emissioni di anidride carboni-ca inferiori rispetto alle caldaie alimen-tate da combustibili fossili, la possibilitàdi scindere la domanda di riscaldamen-to dal consumo di energia elettricaoffrendo in tal modo flessibilità al siste-ma di alimentazione elettrica, puòessere considerata come il principalevantaggio delle pompe di calore.Per integrare i sistemi a pompa dicalore nel sistema energetico futuronel miglior modo possibile, il dimen-sionamento e il layout del sistemadevono essere adeguati. Per ottenereil massimo beneficio per l’intero siste-ma, il concetto di Integrated Design,Dimensioning and Controls (IDDC) èsuggerito dagli autori e visto comeparte di un approccio globale verso ilfuturo sistema energetico.

Ringraziamenti - Gli autori ringrazianoil programma Effsys Expand finanziatodalla Swedish Energy Agency e ilProject Green Heat Pump finanziatodall’Unione Europea Settimo program-ma quadro (7 ° PQ / 2007-2013), sottocontratto di sovvenzione N-308.816.

CERCASIADDETTO ALLA SALDOBRASATURAPER COLLABORAZIONE CONTINUATIVA ALL’INTERNODELLA NS. SEDE PER RIMPIAZZO PENSIONAMENTO

IL LAVORO PREVEDE UN AFFIANCAMENTO INIZIALEPER IL PASSAGGIO DI CONSEGNE E CONSISTE

NELLA BRASATURA DI PEZZI DI PICCOLE DIMENSIONI

VIA A. EINSTEIN, 21 - 20019 SETTIMO MILANESE (MI)TEL.: 02/32.81.224 - E-MAIL: [email protected]

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Dal 2015 Fabio Polonara è membro delTEAP in qualità di co-chair dell’RTOC,su nomina delle Parti del Protocollo diMontreal dietro a una proposta delGoverno Italiano. Sia il TEAP (Techno-logy and Economic Assessment Panel)che l’RTOC (Refrigeration, Air-Condi-tioning and Heat Pumps TechnicalOptions Committee) sono Comitati isti-tuiti per la consulenza tecnica alle Partifirmatarie del Protocollo di Montreal(197 Paesi, praticamente tutti i Paesidel pianeta) e sono coordinate dall’O-zone Secretariat dell’UNEP (UnitedNations Environmental Programme),con sede a Nairobi, Kenia.Il TEAP, istituito nel 1990, fornisce, surichiesta delle Parti, consulenza tecni-ca relativa alle tecnologie alternative incorso di sviluppo e di applicazionemirate alla completa sostituzione dellesostanze che distruggono l’ozono stra-tosferico (ODS, Ozone Depleting Sub-stances) come i CFC, gli Halon e gliHCFC. Più di recente al TEAP sonostate chieste informazioni su comegestire alcune delle sostanze che pro-vocano il Cambiamento Climatico (inparticolare gli HFC con elevato GWP). Irapporti preparati dal TEAP sono labase per le decisioni politiche delleParti. Il TEAP si occupa anche di gesti-re e organizzare le Commissioni per-manenti (TOC, Technical Options Com-mittees) e le Task Force istituite per for-nire specifiche informazioni su temi diinteresse delle Parti.Al momento le Commissioni perma-nenti sono 6:, Medical Technical Op-tions Committee (MTOC), Refrigera-tion, Air-Conditioning and Heat PumpsTechnical Options Committee (RTOC),

Flexible and Rigid Foams TechnicalOptions Committee (FTOC), HalonsTechnical Options Committee (HTOC),Methyl Bromide Technical OptionsCommittee (MBTOC) and ChemicalsTechnical Options Committee (CTOC).Le Commissioni permanenti valutanogli sviluppi delle tecnologie disponibiliper rimpiazzare le sostanze chedistruggono l’ozono (ODS) nei campi dipertinenza: le terapie farmacologiche,la refrigerazione e il condizionamentodell’aria, gli agenti espandenti per iso-lanti rigidi e flessibili, l’antincendio, l’usodel metil-bromide in agricoltura, leapplicazioni dell’industria chimica.Nei prossimi anni il TEAP e l’RTOCsaranno impegnati a fornire informazio-ni sullo stato delle tecnologie in vistadell’inclusione degli HFC ad elevatoeffetto serra nel Protocollo di Montreal.

COMUNICATO STAMPA(ottobre 2016)

Anche l’Università Politecnica delleMarche ha contribuito all’accordo rag-giunto sabato scorso a Kigali inRuanda, in base al quale più di 150Paesi hanno sottoscritto l’emenda-mento al Protocollo di Montreal chenei prossimi anni metterà al bando intutto il mondo gli HFC (idrofluorocar-buri), fluidi sintetici usati in gran partedei condizionatori d’aria (residenziali eper autoveicoli) e in molti frigorifericommerciali e industriali. L’accordo,che la BBC, nell’annunciarlo sabatomattina, ha definito “monumentale”(http://bbc.in/2dDwziL), avrà un effettomolto importante nei prossimi decenniper mitigare il riscaldamento globale.

Gli HFC vennero introdotti a seguitodella messa al bando dei CFC, i cloro-fluorocarburi, dannosi per la fascia diozono stratosferica. Gli HFC nondistruggono l’ozono ma contribuisconopesantemente al riscaldamento globalee la loro eliminazione è il primo risultatotangibile dell’accordo di Parigi del 2015,con il quale la comunità internazionalesi è impegnata ad abbassare nei pros-simi anni la temperatura media delnostro pianeta di almeno 1,5 °C.

L’Università Politecnica delle Marcheera rappresentata a Kigali dal prof.Fabio Polonara, direttore del Diparti-mento di Ingegneria Industriale eScienze Matematiche della Facoltà diIngegneria. Il prof.Polonara era a Kigaliin quanto membro, insieme a scienziatidi altri 9 paesi, del TEAP (Technical andEconomic Assessment Panel), unadelle 3 Commissioni (le altre sono ilSAP, Scientific Assessment Panel, el’EAP, Environmental AssessmentPanel) che assistono l’UNEP (UnitedNations Environmental Programme) e iPaesi firmatari del Protocollo di Mon-treal producendo tutta la documentazio-ne tecnica necessaria per arrivare alledecisioni da prendere.

L’incarico dell’UNEP al prof. Polonara èarrivato a seguito del lavoro di ricercacompiuto da lui e dal suo gruppo neilaboratori del Dipartimento di Inge-gneria Industriale e Scienze Matema-tiche, dove ormai da più di 20 anni sisviluppano i nuovi fluidi che hannoprima sostituito i CFC e che ora sosti-tuiranno gli HFC.

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Speciale eliminazione mondiale HFC

Il ruolo diTEAP e RTOC nell’ambitodel protocollo di Montreale l’inserimento degli HFC ad elevatoeffetto serra

FABIO POLONARA

Università Politecnica delle Marchemember of TEAP and co-chair of RTOC

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Case Study: Produttore alimentaredi Creta ottiene risparmi energeticitramite l’utilizzo diTEMPER -15come fluido refrigerante secondario

Dopo un devastante incendio unimprenditore nel settore food a Creta,nella necessità di ricostruire, decise discegliere una soluzione che potessegarantire il più elevato risparmio ener-getico. La Società EcoRef di Atene siprese carico di presentare una solu-zione che rispondesse al requisito.L’idea fu per un ciclo primario aPerformax LT - R407F abbinato a unsecondario dalle caratteristiche di ele-vato scambio termico. Fu individuato ilTEMPER -15.Esaminiamo in dettaglio.

Dati impianto:Refrigerante Primario:R407F, (GWP 1674, ODP 0)Refrigerante Secondario:Temper -15 (15 000 Lt)Temperature di progetto:HTF -6 °C, T. evap. -10 °CTemperatura e kW della camerarefrigerata:@ 0-2 °C, 330 kWTubazioni in materiale plastico:AquaTherm

Sbrinamento:Ottenuto tramite Temper -40 diretta-mente sugli aero refrigeratori (-20 °C)

Vantaggi Principali:• Consumi energetici ridotti significati-

vamente rispetto ad una soluzionetradizionale con Glicole Propilenico(circa 50% ).

• Componenti più piccoli e menocostosi

• Impianto a bassa pressione conincremento di affidabilità e durata

• Qualità della refrigerazione degli ali-menti migliorata grazie alla stabilitàdella temperatura

• Riduzione dell’impronta Effetto Serra• Lo sbrinamento utilizza il calore pro-

dotto dallo scarico dei compressoriincrementando la resa

Il Sito Produttivo di RethymnoPer rispettare la nuova normativa F-gase per ridurre il consumo di energia,Creta Farm grazie a ecoRef installa unsistema di refrigerazione secondariamoderno con una elevata affidabilità.

L’impianto di refrigerazioneI vecchi compressori R22 erano inbuone condizioni e potevano esseresalvati e utilizzati nella nuova installa-zione. Il nuovo sistema è stato proget-tato con R407F come refrigerante pri-mario e Temper -15 come fluido ter-movettore. Un serbatoio di accumulodi 8 m3 contiene Temper -15 @ -6 ° Ce viene inviato alle aree refrigerateattraverso una serie di pompe a con-trollo elettronico. Il circuito primario èun sistema DX con R407F.

Sbrinamento ad alta efficienzaenergetica con Temper -40Temper -40 viene utilizzato anche perscongelare gli aero refrigeratori DXnella camera fredda. Il sistema è pro-gettato per ottenere calore attraversouno scambiatore di calore dal latocaldo del refrigerante. Questo sistemariduce notevolmente i consumi ener-getici e le emissioni di CO2 rispetto aisistemi di sbrinamento elettrici.Passiamo ora ad una più dettagliataanalisi delle tecnologie utilizzate nellarealizzazione dell’impianto in Creta:

Refrigerazione circuito primario -Informazioni su Performax LT (R407F)Il fluido refrigerante R407F noto come“Performax LT” fu progettato inizialmen-te per i retrofit da R22 garantendo simi-lare efficienza energetica (COP oppureEER). Con l’avvento della legislazione517/2014 da qualche anno il Performaxha conquistato la scena europea grazieal rapporto prezzo/prestazioni e all’o-mologazione di tutte le case costruttricidi compressori e dispositivi elettroniciper il controllo dell’impianto di refrigera-zione.Come tutte le miscele della serie R4xxanche l’R407F è una miscela zeotro-pica, con glide, pari a circa 6 °K anchese effettivamente si riscontra in condi-zioni operative qualche decimo digrado in meno.La composizione chimica è: R32 30%;R125 30%; R134a 40%.Questa formulazione conferisce al flui-do in questione buone proprietà ter-modinamiche come ampiamentemostrato dagli innumerevoli test effet-

Speciale nuovi refrigeranti

Fluidi di refrigerazione secondariaad elevata efficienza energetica

STEFANO FEDELI

General Gas

Gli argomenti di questo articolosaranno sviluppati

nel XVII Convegno Europeo9-10 giugno 2017

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tuati da anni nella Comunità Europea.Nell’immagine riportata (Figura 1) unestratto dai principali utilizzatori finalipresso i quali sono state monitorate leprestazioni di R407F.Di conseguenza sono stati rilevati idati economici derivanti dall’impiego diR407F confrontando le performancesrispetto a R404A, tuttora ampiamenteutilizzato nella refrigerazione indu-striale e commerciale (Figura 2).

Accorgimenti per un correttoretrofit o progetto impiantodi refrigerazione industrialeL’elevata efficienza energetica diR407F viene ottenuta con la combina-zione di 3 componenti (R32, R125,R134a) che combinati in miscelagenerano il fenomeno del “glide” chein questo caso è pari a circa 6° K.Occorrerà dunque ragionare tenendoin considerazione le Tdew, Tbubble ele relative pressioni.Dopo aver osservato le corrispon-denze nella tabella P-T di saturazionee aver esaminato il diagramma diMollier, facendo qualche ragionamen-to diverrà (anche grazie all’esperienzamaturata con fluidi come R407c) pre-sto facile tenerne conto e ragionare intermini di T medie all’evaporatore e alcondensatore.Molto meglio poter disporre di valvoleTXV a controllo elettronico, con firmwa-re aggiornati e oggi disponibili presso ipiù noti produttori.Non sarà necessario cambiare con-densatori e/o evaporatori, né l’olio sin-tetico, né altre parti del sistema. La

regolazione del surriscaldamento saràdel tutto simile a quanto avviene conR404a.Tutto piuttosto semplice in MediaTemperatura, come nel caso di Cretaanalizzato.Nelle applicazioni in Bassa Tempera-tura invece sarà necessario dotare icompressori di iniezione di liquido.La presenza di ventilatori di testa inbassa e media temperatura è semprecaldamente consigliata (nella bassa ènecessaria).

Futuribilità del Performax LTLa legislazione F-Gas 517/2014 haposto a tutti gli addetti operanti nel set-tore il quesito “il gas refrigerante chemi propongo di utilizzare potrà esserericaricato anche tra qualche anno ?”La risposta è semplice e richiede laconsultazione delle tabelle riportatenella legge 517/2014 e negli annex cheriportano i valori di gwp. In brevissimo:per l’assistenza, ovvero il ripristino diquantità di refrigerante nell’impianto, ilPerformax LT non ha limiti di impiego.I limiti sussistono solo in campo “refri-

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Figura 1.

RiferimentoR404A

R407F (risultati misurati)Efficienza

@ media temperaturaEfficienza

@ bassa temperatura

Figura 2.Risultati sperimentali sui Supermarket – Risparmi R407F vs. R404A

Dati estrapolati da 1 anno di sperimentazione

Risparmi accumulati per ogni Supermarket per ogni Annorispetto al dato su R404A (media e bassa temperatura)

Costo delretrofit

Risparmianno 1

Risparmianno 2

Risparmianno 3

Risparmianno 4

Risparmianno 5

• Combinazione del costo retro-fit / refrigerante / fughe gase consumo enegetico

• Esempio di un Supermaket tipico• Ritorno dell’investimento di un retro-fit entro 2 anni• Catena di 500 negozi per 5 anni di lavoro

• Risparmi Stimati con R407F = € 26,6 M• Costo del Retrofit = € 9 M• Totale netto risparmi stimati = € 17,7 M

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gerazione commerciale” ovvero neiSupermarket. Vale la pena di sottoli-neare che questi limiti vigono per i“costruttori di centrali” e non per leassistenze. Invece, per tutto il mondodella refrigerazione industriale, nonvige alcun limite di impiego per R407F.Si veda lo schema di seguito (Figura 3).

Circuito Secondario -Informazioni su TemperSin dal 1996 la Società SvedeseTemper Technology produce fluidiecologici ad elevata efficienza energe-tica e bassa viscosità utilizzati conprofitto in larga parte in applicazioniindustriali nel settore Food e logisticadel freddo. Per assicurare la massimaqualità e performances i fluidi Tempervengono forniti pronti all’uso, per refri-gerazione fino a -60 °C

Cosa contiene e come vieneprodotto Temper?Temper è stato sviluppato da TemperTechnology AB, una società svedeseparte del Gruppo Aspen. Il Temper èuna soluzione salina sintetica, a basedifferente dal glicole.Il suo colore è giallo paglierino; noncontiene amine o nitriti, sebbene con-tenga speciali inibitori di corrosione. IlTemper viene fornito già preparato insoluzione e non deve essere diluito,assicurando in tal modo le sue carat-teristiche nel tempo in maniera stabi-le. Sono disponibili soluzioni a diffe-renti temperature di congelamento:• Temper -10 °C• Temper -15 °C• Temper -20 °C• Temper -30 °C• Temper -40 °C

• Temper -55 °C• Temper -60 °C – novità –

Caratteristiche fisico – chimicheche consentono il raggiungimentodell’efficienza energeticaTemper è caratterizzato da un elevatocalore specifico (3,3 kJ/kg per ilTemper -20 °C nel range di tempera-tura +20 / +30 °C).La conducibilità termica è molto ele-vata, specialmente se comparata colglicole. Speciali inibitori di corrosionedeterminano una elevata protezionedalla corrosione. La minore viscositàdel fluido determina, inoltre, perdite dicarico nelle tubazioni inferiori e quindipotenze di pompaggio inferiori. In talemaniera i costi di acquisto del prodot-to, i costi di investimento e di eserciziodiminuiscono.

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Figura 3.

Allegato III. Nuovi divieti in materia di immissione in commercio

Allegato III. Controllo dell’utilizzo

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Inibitore di corrosione specificoutilizzato nella gamma TemperNello stadio iniziale della corrosione sigenera una differenza di potenzialesenza scambio di massa tra le super-fici a differente potenziale.Il Temper utilizza inibitori di corrosioneche agiscono soltanto in presenza didifferenza di potenziale; ciò implicache in assenza di differenza di poten-ziale, l’inibitore utilizzato nel Tempernon si deposita, assicurando il migliorscambio termico possibile.Inoltre l’inibitore di corrosione utilizza-to nel Temper non si consuma neltempo perché una volta che la diffe-renza di potenziale presente su unasuperficie si equalizza, l’inibitore chesi era depositato sulla superficie stes-sa si risolubilizza nel fluido, rimanen-do pronto per intervenire dove neces-sario. Utilizzando Temper è possibilemonitorare il processo di corrosionemolto facilmente; misurando la con-centrazione di inibitore, nel caso in cuitale concentrazione diminuisca fino araggiungere un valore minimo benconosciuto, è possibile ripristinare laconcentrazione ottimale, aggiungendoinibitore puro. L’immagine riportata raffi-gura il fenomeno in questione dal puntodi vista elettro-chimico (Figura 4).

La progettazione di circuitidi refrigerazione secondariacon Temper

Il circuito secondarioIl Temper deve essere utilizzato sol-tanto in sistemi chiusi dato che se èpresente ossigeno nel circuito lo stes-so genererà processi di ossidazione.Vale la pena di ricordare che qualsiasisoluzione acquosa genera, in presen-za di ossigeno e accoppianti di metal-li sbagliati, il fenomeno della corrosio-ne galvanica. Questo fenomeno è evi-dente nelle soluzioni di glicole etileni-co e propilenico. Nel caso di soluzionisaline come Temper il medesimo pro-cesso viene accelerato.Nei sistemi aperti si produce unavaporizzazione dell’acqua, e, quindi,una variazione della concentrazionedella soluzione con possibile variazio-ne delle caratteristiche della stessa epossibile formazione di cristalli. Neisistemi funzionanti con Temper si con-siglia fortemente di installare degliscaricatori automatici di aria.

Tubazioni e valvoleÈ possibile utilizzare materiali comunicome il ferro, il rame, l’ottone, la ghisa,l’acciaio inossidabile ed alcune plasti-che come (ABS, PE, ecc.). Non è pos-sibile utilizzare sia ferro zincato e siaferro stagnato. Per informazioni tecni-che più precise è possibile contattarela ns. organizzazione di distribuzione.

FiltriSi raccomanda l’utilizzo di filtri conmaglia 0,6-0,8 mm al fine di filtrareogni impurità di tali dimensioni.

PompeNella scelta di una pompa, si consigliadi informare il costruttore che si intendeutilizzare Temper. Assicurarsi che latenuta sia realizzata con materialecompatibile. In funzione della costitu-zione chimica del Temper, piccolequantità di questo si presenterà sull’al-bero della pompa nelle vicinanze dellatenuta. E’ necessario lavare periodica-mente i sali formatisi. In alternativa èpossibile utilizzare pompe senza tenu-ta meccanica.

Tenute e guarnizioniSi raccomanda di utilizzare EPDM, secompatibile con le temperature di eser-cizio. Possono essere utilizzate tenutespeciali alternative (come Uni-Pack,Locher, ecc.).

Calcolo dell’espansione termicaCi sono differenti possibilità di calcolodel coefficiente di espansione termica.In taluni casi viene utilizzato il coeffi-

ciente di espansione. Tipicamente sivuole conoscere come un fluido espan-de in volume al crescere della tempe-ratura. I fluidi espandono sempre allealte temperature e conseguentementediminuisce la densità.Sotto riportiamo un metodo di calcolorelativamente ad un intervallo di tempe-ratura definito:N.B. Ogni soluzione Temper (-20, -40etc..) ha una densità differente, tener-ne conto!D(T0) = Densità del fluido alla piùbassa Temperatura T0.D(T1) = Densità del fluido alla più altaTemperatura T1.V = Volume totale del circuito.∆V = Espansione del fluido in volume.∆V = V · [D(T0)- D(T1)] / D(T1) Litrioppure∆V = 100 · [D(T0)- D(T1)] / D(T1) %

Eco – Compatibilità e SmaltimentoUna delle migliori caratteristiche dellesoluzioni ad alta efficienza Temperrisiede nella bio-compatiblità.Le soluzioni saline di questo tipo sonocompletamente biodegradabili, atossi-che, idonee all’uso alimentare (certifica-zione Unilever) e non infiammabili.Nell’immagine riportata la dichiarazionedel produttore (Figura 5). Inoltre lo smal-timento eventuale è molto facile ed eco-nomico.L’unica fonte di rischio ambientalepotrebbe derivare dalla presenza diinquinanti all’interno del Temper comeolii, gas in soluzione, ossidi, parti dicomponenti elastomerici…

Figura 4.

Fluido di trasferimento termico

Area anodica

Spessore tubo Area catodica

Figura 5.

Biodegradabilità OECD301 A

97% degradazione dopo 7 giorni99% degradazione dopo 28 giorni

Facilmentebiodegradabile

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Speciale principi di base del condizionamento dellʼariaPrincipi di basedel condizionamento dell’ariaContenuto d’acqua del circuito idraulicoda abbinare correttamente ad un chiller

180ª lezione

PIERFRANCESCO FANTONI

CENTOTTANTESIMALEZIONE DI BASE SULCONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni di base semplificateper gli associati sulcondizionamento dell’aria, così comeda 19 anni sulla nostra stessa rivistail prof. Ing. Pierfrancesco Fantonitiene le lezioni di base sulle tecnichefrigorifere.Vedi www.centrogalileo.it.Il prof. Ing. Fantoni è inoltrecoordinatore didattico e docente delCentro Studi Galileo presso le sedidei corsi CSG in cui periodicamentevengono svolte decine di incontri sucondizionamento, refrigerazione eenergie alternative.In particolare sia nelle lezioni in aulasia nelle lezioni sulla rivista vengonospiegati in modo semplice ecompleto gli aspetti teorico-praticidegli impianti e dei loro componenti.

È DISPONIBILELA RACCOLTA COMPLETA

DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI

Per informazioni: [email protected]

È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

INTRODUZIONE

Affinché un refrigeratore d’acquapossa funzionare correttamente èbasilare che venga abbinato ad unopportuno circuito idraulico per ladistribuzione dell’acqua refrigerata allevarie utenze (vedi figura 1). In partico-lare, è importante verificare che il con-tenuto di acqua del circuito sia quelloidoneo e confacente alla potenza frigo-rifera scelta per il refrigeratore. Talecontenuto risulta dipendere da alcunifattori legati al tipo di utenze, alle pro-prietà di scambio termico di alcunicomponenti sia del circuito frigoriferosia del circuito idraulico. Non da ultimova considerato se il circuito idraulicofunziona solo con acqua o invece conuna miscela di acqua glicolata.

CHILLER E CIRCUITO IDRAULICO

Come osservato nel precedentenumero della rivista, una volta deter-minata la potenza frigorifera che ènecessaria a soddisfare le esigenzedell’utenza (leggi condizionamentodegli ambienti) e una volta individuata,quindi, la potenza frigorifera che devepoter erogare il refrigeratore d’acquaè necessario verificare che il circuitoidraulico che permette di distribuirel’acqua sia correttamente dimensiona-to. Infatti, affinchè il freddo che vieneprodotto dal refrigeratore possa giun-gere alle utenze è necessario che ilvettore che trasporta tale freddo, ossial’acqua, sia in quantità sufficiente.Per circuiti di distribuzione dell’acqua

standard, il refrigeratore normalmenteviene già dotato in fase di produzione diun vaso di espansione e di un serba-toio di accumulo inerziale appropriatialle esigenze. Capita, talvolta, che talicomponenti debbano essere integratida componenti supplementari in quan-to il circuito idraulico risulta averedimensioni molto grandi rispetto al nor-male standard. Un caso banale e moltosemplicistico potrebbe essere quello incui il gruppo frigorifero risulta essereposizionato molto lontano dalle unità didistribuzione del freddo presso le uten-ze e quindi richiedere tubazioni per lacircolazione dell’acqua molto lunghe.

VOLUME D’ACQUA NECESSARIO

La quantità d’acqua che è necessarioavere nel circuito idraulico dipende dadiversi fattori. Una volta stabilita lapotenza frigorifera che deve essereerogata dal refrigeratore, occorre con-siderare altri parametri per conoscernela sua entità.Innanzitutto va preso in considerazio-ne l’abbassamento di temperaturache si vuole ottenere per l’acquaquando essa transita attraverso il refri-geratore. Tale diminuzione ∆t è in rela-zione alla temperatura di ritorno del-l’acqua dalle utenze e alla temperatu-ra di mandata dell’acqua alle stesse.Fissata la potenza frigorifera del refri-geratore, si potranno ottenere diminu-zioni di temperatura dell’acqua mag-giori (ossia ∆t maggiori) se il contenu-to d’acqua del circuito idraulico risul-terà essere inferiore. La diminuzione

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di temperatura che si deve realizzaredipende dal valore di temperatura del-l’acqua che ritorna al refrigeratore,proveniendo dalle utenze. Nel caso incui negli scambiatori presso le utenzesi verificano elevati scambi di calore,l’acqua subisce importanti riscalda-menti e quindi dovrà essere maggior-mente raffreddata nel suo passaggionel refrigeratore.Viceversa, se il circuito idraulico risul-ta essere molto lungo, e quindi contie-ne un notevole quantitativo di acqua, ilvolume dell’acqua che deve essereraffreddata è elevato e di conseguen-za, a parità di potenza frigorifera che ilrefrigeratore è in grado di erogare,essa potrà subire un ∆t non molto con-sistente. Nei casi in cui si ha la neces-sità di ottenere ∆t alti, allora, per ridur-re la quantità di acqua nel circuito sipuò pensare di ridurre il diametro delletubazioni che trasportano l’acqua, inmodo che il volume interno sia mino-re, e degli scambiatori di calore.Ovviamente tale accorgimento devefare poi i conti con altre esigenze chechiamano in gioco la potenza dellapompa idraulica, le velocità di deflussodell’acqua, le perdite di carico lungo ilcircuito ed altri parametri di nonsecondaria importanza ma di cui, perora, non entriamo nel merito.

È ANCHE UNA QUESTIONEDI TEMPO!

Non è solo il ∆t che deve subirel’acqua nel processo di raffreddamen-to che determina il volume di acquanecessario al funzionamento di un

refrigeratore di prefissata potenza fri-gorifera. Infatti anche il tempo che sidesidera impiegare per raffreddarel’acqua gioco un ruolo importante.Se le esigenze delle utenze non sono“pressanti”, ossia se i tempi che sidevono avere per il raffreddamentodell’acqua possono essere non conte-nuti, allora un refrigeratore di datapotenza frigorifera può trattare volumidi acqua anche di grandi circuiti idrau-lici. Se invece si desidera che il raf-freddamento dell’acqua sia moltoveloce, allora si potranno accoppiareal nostro refrigeratore solo circuitiaventi piccoli volumi d’acqua.Quando, invece, si ha l’esigenza diavere a disposizione grandi volumi di

acqua e di poterli raffreddare in brevetempo, per non dover ricorrere a grup-pi frigoriferi di potenze troppo elevate sipuò pensare di ricorrere proprio ad unaccumulo inerziale dell’acqua stessa,in modo tale che, durante i periodi dibassa richiesta delle utenze, il gruppofrigorifero lavora per accumulare acquafredda che può, poi, essere impiegataquando le richieste aumentano evitan-do, così, al refrigeratore di doversi trop-po “affannare” per soddisfare le esigen-ze delle utenze. Come già detto, se ilserbatoio di accumulo inerziale di cuinormalmente sono già dotate le appa-recchiature non è sufficiente a soddi-sfare le necessità, si dovrà pensare adinstallarne uno supplementare.

EFFETTI DEL GLICOLE

In taluni tipi di refrigeratori è necessarioricorrere all’uso del glicole come additi-vo per l’acqua del circuito idraulico.Questo per cautelarsi contro il possibi-le congelamento della stessa dentro ilcircuito, con conseguenze gravose. Lapresenza del glicole cambia le caratte-ristiche fisico-termodinamiche dell’ac-qua e la miscela che ne risulta avrà uncomportamento dipendente dalla per-centuale di glicole presente in essa.Il glicole risulta generalmente avereuna densità maggiore dell’acqua pura,caratteristica che si riflette nel calcolo

Figura 1.Esempio di schema frigorifero ed idraulico relativo

ad un refrigeratore d’acqua(adattato da internet)

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del volume necessario di acqua (glico-lata) che deve contenere il circuitoidraulico. La presenza del glicole portaad un aumento della densità rispetto aquella dell’acqua pura, fatto che portacome conseguenza la necessità didisporre di un minor volume di fluidotermovettore all’interno del circuito.Tale effetto, però, viene ampiamentecompensato dal minor calore specificoproprio del glicole rispetto a quello del-l’acqua, inferiore anche della metà incerti casi a seconda del tipo di glicole.Ecco, allora, che data una prestabilitapotenza frigorifera del refrigeratoresarà necessario avere un contenuto diacqua glicolata del circuito maggioredi quello che è necessario avere consola acqua, proprio a causa dellaridotta capacità di scambio termicoche si viene ad avere con l’aggiunta diglicole all’acqua.Anche in questo caso, però, questaesigenza deve essere coniugata adaltre attenzioni che devono essereposte sui vari componenti del circuitoidraulico. Ad esempio, considerato che

il coefficiente di dilatazione dellamiscela di acqua glicolata è superiorea quello della semplice acqua, il con-

tenuto del vaso di espansione dovràessere maggiorato.

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Tutte le domande e le risposte sugli obblighidi segnalazione in materia di F-gas

Il nuovo regolamento (UE) n 517/2014 rafforza le misure esistenti sui gas fluoru-rati ad effetto serra (idrofluorocarburi HFCs), perfluorocarburi (PFCs) el’esafluoruro di zolfo (SF6), introducendo una serie di cambiamenti di vasta por-tata che ridurranno significativamente le emissioni.Il regolamento impone alle aziende di riferire sulla produzione, l’importazione,l’esportazione, l’uso come materia prima e la distruzione dei gas fluorurati adeffetto serra e di altri gas contenenti fluoro. Il modello di relazione è stabilito dalregolamento di esecuzione (UE) n 1191/2014.Le aziende devono presentare le loro relazioni con lo strumento del reporting elet-tronico fornito dall’Agenzia europea dell’Ambiente (AEA), accessibile dal portale F-gas sul sito web della Commissione europea. Ulteriori indicazioni e un manuale sucome utilizzare il BDR è fornito on-line nella sezione di aiuto delBDR https://bdr.eionet.europa.eu/helpLo scopo del documento (clicca qui per scaricarlo) è quello di fornire una guidaalle imprese che sono soggette a obblighi di segnalazione. Contiene le rispostealle domande che potrebbero essere poste in materia di obblighi di comunicazio-ne di dati F-gas.Continua a leggere su industriaeformazione.

ULTIME NOTIZIE

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L’umidità è un parametro importante aifini della corretta conservazione dellederrate alimentari e delle loro pro-prietà organolettiche, contrastarne ildeperimento naturale e recuperaremargini di profitto.Le tabelle di riferimento sviluppate dailaboratori di ricerca mostrano come laumidità relativa (grado igrometrico) dagarantire all’interno delle celle frigorife-re di conservazione di alimenti freschisi aggiri tra 80% e 95% (vedi figura 1).Per ottenere la più lunga durata diconservazione e il più contenuto calodi peso delle derrate alimentari fre-sche occorre che la temperatura egrado igrometrico dell’aria in cella cor-rispondano ai valori prescritti.Per il realizzarsi di questo risultato ènecessario limitare l’effetto deumidifi-cante dell’evaporatore, effetto chesempre si accompagna all’azione diraffeddamento dell’aria provocata dal-l’evaporatore stesso.Occorre cioè evitare che l’evaporatorecondensi sulla sua superficie unaquantità eccessiva di vapore d’acquacontenuto nell’aria della cella, tenendopresente che più fredda è la superficiedell’evaporatore (ovvero più bassa è latemperatura di evaporazione del refri-gerante) in rapporto alla temperaturadella cella, più vapore d’acqua si con-densa sulle alette e sui tubi dell’eva-poratore.È bene ricordare che l’acqua che con-densa sulla superficie dell’evaporatoreè stata sottratta all’aria della cella e, asua volta, è acqua sottratta al prodot-to conservato e che è stata pagata alprezzo del prodotto stesso.

Oltre allo scadimento della qualità delprodotto, una sua eccessiva deumidi-ficazione significa quindi una perditadi margine economico; facciamo unesempio.Prendiamo in esame una cella frigorife-ra per carne di vitello dalle dimensionidi 5 m x 5 m con altezza 3 m, quindi unvolume interno pari a 75 m2; il prodottoin mezzene stivato su rotaia (vedi figu-ra 2) dovrebbe avere una densità di sti-vaggio canonica di 650÷800 kg perogni metro lineare di rotaia.Calcolando una estensione dellerotaie di 16 m, il carico della cellasarebbe da un minimo di 10400 kg a

un massimo di 12800 kg; ipotizzandoun calo di peso dovuto alla eccessivadeumidificazione pari al 10% del peso,vorrebbe dire che da 1040 a 1280 kgvengono sottratti alla carne sottoforma di acqua.Un rapido livello di movimentazionedel prodotto riduce sensibilmente ilcalo ponderale che rimane comunqueil risultato di un processo di conserva-zione non corretto.Anni fa la conservazione delle derratealimentari fresche veniva effettuataequipaggiando la cella con evaporato-re statico (vedi figura 3) con la convin-zione “errata” che solo questo tipo di

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Speciale la parola all’esperto

L’umiditànelle celle frigorifere

GIANFRANCO CATTABRIGA

Figura 1

Esempi di temperature e umidità relative di conservazioneValori ottimali per la conservazione in celle frigorifere di prodotti non confezionati

Docente Centro Studi Galileo

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scambiatore fosse in grado di garanti-re l’elevato grado di umidità relativamentre un aeroevaporatore (o evapo-ratore ventilato) avrebbe asciugatotroppo il prodotto.In effetti questa convinzione non eradel tutto errata; in quegli anni, i dati diprestazione riportati nei cataloghidegli aeroevaporatori erano molto lon-tani dai dati effettivi per ragioni mera-mente commerciali.Inoltre, a parità di temperatura di eva-porazione, l’effetto deumidificante simanifesta in modo più evidente con gliaeroevaporatori piuttosto che con glievaporatori statici, dal momento che iprimi producono una movimentazionedell’aria ben più energica.Ma con l’avvento della certificazione

delle prestazioni da parte di enti terzi,i dati di capacità frigorifera degliaeroevaporatori hanno assunto valoriveritieri e affidabili. Ci sono però alcu-ne considerazioni che il tecnico delfreddo non deve trascurare.L’esperienza ha dimostrato che lamigliore conservazione si ottienerispettando queste condizioni:• Capacità frigorifera dell’evaporatore

eguale alla potenza frigorifera eroga-ta del compressore (o dell’unitàmotocondensante) ad esso accop-piato; per entrambi, la capacità e lapotenza devono essere calcolate allemedesime reali condizioni operative.

• Per gli aeroevaporatori, una differen-za tra la temperatura della cella e latemperatura di evaporazione del

refrigerante (∆t1) non superiore a 6°C quando si voglia ottenere unaumidità relativa in cella non inferioreall’85%. La figura 4 riporta la tabellache permette di indentificare il ∆t1(temperatura in cella meno tempera-tura di evaporazione del refrigerante)

• per gli evaporatori statici, una diffe-renza tra la temperatura della cella ela temperatura di evaporazione delrefrigerante (∆t1) non superiore a 10°C quando si voglia ottenere in cellaun elevato valore di umidità relativa.

Con riferimento a quanto detto in pre-cedenza, è necessario chiarire quantosegue:• La potenza frigorifera dell’unità mo-

tocondensante è quella riferita allatemperatura di evaporazione “corret-ta” (temperatura di evaporazionemeno 1 °C) e alla temperatura dicondensazione che compete alla

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Figura 2 Figura 4

Figura 3

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temperatura del fluido di raffredda-mento del condensatore.

• La capacità frigorifera dell’evaporato-re è quella che l’evaporatore stessoè in grado di scambiare al previsto∆t1 di lavoro.

È quindi opportuno rammentare che lacapacità frigorifera di un evaporatorenon può essere espressa semplice-mente con un valore numerico in Wma deve essere necessariamente rife-rita anche al salto termico ∆t1 con ilquale l’evaporatore sarà messo incondizioni di operare sull’impianto,cioè il suo ∆t1 di lavoro.Per convenzione, le capacità frigorife-re degli evaporatori riportate nei cata-loghi sono riferite a ∆t1 di lavoro pari a10 K (differenza di 10 °C); se, peresempio, il valore di umidità in celladeve essere 85%, dalla figura 4 il ∆t1di lavoro reale è 6 K.Ricordiamo che la quantità di calorescambiata tra refrigerante e aria incella è praticamente direttamente pro-porzionale al ∆t1 di lavoro, ne risultache la reale capacità q del nostro

aeroevaporatore sarà:capacità frigorifera da catalogo /10x6Chiariamo ora i motivi in base ai qualila capacità degli evaporatori non puòessere disgiunta dal ∆t1 di lavoro.La capacità di scambio di un evapora-tore q è il prodotto di:S x K x ∆t1 di lavoro x FB dove:S = superficie totale m2

K = coefficiente di scambio termicoW x m2 x °C

∆t1 di lavoro = differenza tra la tempe-ratura in cella e quella di evapora-zione

FB = fattore di brina (coefficiente adi-mensionale)

Risulta quindi evidente che un evapo-ratore di superficie determinata può,entro certi limiti, scambiare una quan-tità di calore tanto più grande quantomaggiore è il ∆t1 di lavoro.D’altra parte, il ∆t1 di lavoro non èuna variabile che possa essere modi-ficata, in sede di messa a punto del-l’impianto, per esempio agendo sullavalvola d’espansione termostatica,ma è sempre esclusivamente il risul-

tato dell’abbinamento di un determi-nato evaporatore con una determina-ta unità motocondensante.

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NOTIZIE DALL’EUROPA(da refripro.eu)

POLITICA & AMBIENTE

Stati Uniti: L’agenzia per l’ambiente EPApubblica nuove misure per ridurre l’usodegli HFC • L’agenzia per l’ambiente america-na ha pubblicato due nuove misure volte allariduzione del consumo di HFC.

Appuntamento internazionale del settoredella refrigerazione e della climatizzazionea Las Vegas • A fine gennaio, l’industria inter-nazionale della refrigerazione e della climatiz-zazione si è riunita a Las Vegas, in occasionedel congresso ASHRAE e della fiera AHR.Varie associazioni internazionali hanno appro-fittato dell’occasione per riunirsi, in particola-re la Global Refrigerant Initiative (GRMI), laRefrigerant Driving Licence (RDL), il GlobalFood Cold Chain Council (GFCCC) e la Climateand Clean Air Coalition (CCAC).

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ULTIME NOTIZIE

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INTRODUZIONE

Il percorso che ogni alimento surgela-to compie per arrivare integro al con-sumatore finale viene definito “catenadel freddo”.Ogni fase è programmata per mante-nere la temperatura dell’alimento sur-gelato al di sotto di -18 °C, il produtto-re quindi pone la sua attenzione affin-ché ciascun anello della catena siaefficiente.Prima di procedere con gli aspettitecnici della filiera della catena delfreddo, evidenziamo che per alimen-ti surgelati si intendono i prodotti ali-mentari:a. Sottoposti ad un processo di conge-

lamento, detto “surgelamento”, chepermette di superare con la rapiditànecessaria, in funzione della naturadel prodotto, la zona di cristallizza-zione massima e di mantenere latemperatura del prodotto in tutti isuoi punti, dopo la stabilizzazionetermica, ininterrottamente a valoripari o inferiori a -18 °C.

b. Commercializzati come tali.

LEGISLAZIONE

Teniamo a precisare, ancor prima disottoporre tutto ciò che prevedono lenormative, che quest’ultime non ten-gono conto di svariati e moltepliciaspetti che approfondiremo in seguito.Le normative vigenti in merito di con-trollo e rispetto della catena del fred-do, in sintesi, stabiliscono che lamerce deve essere mantenuta per

tutta la filiera ad una temperatura paria -18°C con tolleranza massima di tregradi centigradi e per brevi periodi.Le normative in questione sono rappre-sentate da direttive comunitarie n.89/108/EEC – 92/1/EEC – 92/2/EEC ela n. 178/2002 della Comunità Europeache fissa le procedure nel campo dellasicurezza alimentare .Particolare attenzione viene dedicataall’artico 7 – Principio di Precauzione,che recita quanto segue:1. Qualora, in circostanze specifiche a

seguito di una valutazione delleinformazioni disponibili, venga indi-viduata la possibilità di effetti dan-nosi per la salute ma permangauna situazione d’incertezza sulpiano scientifico, possono essereadottate le misure provvisorie digestione del rischio necessarie pergarantire il livello elevato di tuteladella salute che la Comunità perse-gue, in attesa di ulteriori informazio-ni scientifiche per una valutazionepiù esauriente del rischio.

2. Le misure adottate sulla base delparagrafo 1 sono proporzionate eprevedono le sole restrizioni alcommercio che siano necessarieper raggiungere il livello elevato ditutela della salute perseguito nellaComunità, tenendo conto della rea-lizzabilità tecnica ed economica e dialtri aspetti, se pertinenti. Tali misu-re sono riesaminate entro un perio-do di tempo ragionevole a secondadella natura del rischio per la vita oper la salute individuato e del tipo diinformazioni scientifiche necessarieper risolvere la situazione di incer-

tezza scientifica e per realizzareuna valutazione del rischio piùesauriente.

Di per se l’articolo in questione nonfornisce alcuna indicazione precisa inmerito alla natura delle “informazionidisponibili” , tanto meno indica che lamerce debba essere alienata in casodi “possibilità di effetti dannosi”, masemplicemente fornisce l’indicazionedi procedere con maggiori accerta-menti, per escludere qualsiasi rischioalla comunità.Premesso quanto sopra, teniamo asottolineare che trattandosi di mercesurgelata, una variazione delle tempe-rature di conservazione al di sopra dei3 °C di tolleranza ( ipotizziamo -8°C )non potrà di certo comportare altera-zioni batteriologiche, in quanto lamerce rimane comunque in stato dicongelazione.Prendiamo spunto da questa primariflessione e dall’analisi dell’Art. 7 dellanormativa 178/2002 per ampliare que-gli aspetti tecnici che nessuna norma-tiva prende in considerazione ma chein realtà sono di fondamentale impor-tanza per stabilire se un prodotto sur-gelato abbia realmente subitoun’alterazione tale da poter essereconsiderato rischioso per la Comunità.

ASPETTI TECNICI

Necessita anche in questo caso unadoverosa premessa, ogni singolo ali-mento e/o prodotto commerciato hadifferente pezzatura e concentrazioned’acqua, pertanto in base ad esse

Speciale trasporto refrigerato

LUCA MONTEFIORI

Mo.Bi. Consulting Srl

Relazione tecnica sultrasporto merci surgelate

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risente delle fluttuazioni termiche inmaniera differente.• PezzaturaOgni singolo alimento ha le suedimensioni, e come tale è soggetto indifferente maniera alle alterazioni ter-miche, ad esempio a parità di altera-zione termica, un tonno intero da 80Kg. non subirà alcuna “avaria” rispettoa delle Vongole Sgusciate IQF*.Questo per sottolineare che le norma-tive esistono e sono fatte per essererispettate ma allo stesso tempo esi-stono delle variabili che non possonoavere valori univoci.• Concentrazione d’acquaGli alimenti per loro natura, o a segui-to del procedimento di cottu-ra/lavorazione/tipologia di surgelazio-ne, contengono differenti percentualid’acqua, che ovviamente in caso dialterazioni termiche comportano diffe-renti “reazioni” sul prodotto.Va da se che questa tipologia di sur-gelazione rappresenta il più altorischio di alterazione in caso di inter-ruzione della catena del freddo; fermorestando che le dimensioni e la con-centrazione d’acqua sono fattoricomunque determinanti.Se prendiamo ad esempio della pastaprecotta surgelata IQF, è verosimileche alterazioni termiche di un certotipo possano provocare quanto menoun “difetto” nella natura del prodotto;infatti il primo sintomo di errata refrige-razione su prodotti di questa categoriaè l’impaccamento della merce.Le penne, nel caso specifico, ottenen-do un’ innalzamento della temperaturasubiscono un processo di sublimazio-ne**, nel momento in cui il prodottoviene riportato in temperatura correttale particelle gassose di acqua subli-mate formano un “collante” fra i varipezzi, ottenendo quindi il fenomenodell’impaccamento.Questo tipo di surgelazione quindipermette con molta facilità di indivi-

duare eventuali alterazioni termichedella merce a prescindere da quelliche sono i tracciati termografici dell’a-ria del vano di carico.Sulla base di quanto sopra emergequindi il primo vero aspetto interes-sante, a prescindere dalle normativevigenti, a parità di difformità termicheun prodotto può subire o meno altera-zioni di carattere tecnico.Per altro va sottolineato che tutte lenormative vigenti indicano come para-metro le temperature della merce enon quelle dell’aria delle celle frigorife-re o del vano di carico del mezzo ditrasporto.In merito ai mezzi di trasporto analiz-ziamo adesso alcuni aspetti di fonda-mentale importanza, tenendo semprepresente che qualsiasi direttiva, nor-mativa o decreto legge in merito allacatena del freddo, fornisce specifichecomportamentali in merito alle tem-perature della merce e non dell’ariaall’interno del vano di carico.

TRASPORTO

I prodotti surgelati una volta prodottivengono immagazzinati in celle frigori-fere per essere successivamente spe-diti alla distribuzione finale.Normalmente ogni magazzino frigodispone di anti celle a temperaturaadeguata per mantenere valori idoneidel prodotto.Il vano di carico che accoglierà lamerce dovrà essere quindi pre refrige-rato in modo tale che il prodotto siainserito in un ambiente a temperaturacorretta.Prese per buone queste operazioni,

durante il viaggio, che differisce ovvia-mente per durata e temporalità, pos-sono avvenire inconvenienti e/o guastitecnici al gruppo frigorifero, con possi-bili difformità sulle temperature dell’a-ria.Tali difformità possono quindi essereriscontrate al momento della conse-gna a seguito della stampa del regi-stratore.Suddetto fenomeno però non compor-ta con certezza l’alterazione del pro-dotto, ma indica semplicemente cheall’interno del rimorchio l’aria non eraa temperatura corretta, come da SetPoint.Ulteriore fattore determinante risultaessere il tempo, per quanto tempoquesta alterazione si è protratta neltempo?Sulla base di quanto sopra va da seche la sola indicazione del termoregistratore non può comportare ilrifiuto della merce perché non proval’interruzione della catena del freddo.I termo registratori infatti danno indica-zioni sulla temperatura dell’aria e nondella merce, ovviamente strisciate contemperature pessime potrebbero pre-sagire condizioni del carico non otti-mali, ma comunque non sufficienti perpoter respingere un carico a priori.Durante il viaggio quindi esistono diver-se varianti che possono o meno incide-re sulla qualità della merce e interruzio-ne o meno della catena del freddo:• Pezzatura.• Durata del Viaggio.• Durata dell’interruzione dell’eroga-

zione del freddo.• Percentuale d’acqua contenuta.Tutti questi elementi sono collegati fraloro e rappresentano i punti critici e

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*IQF – INDIVUADALLY QUICK FROZEN - Lamerce viene congelata individualmente abassissime temperature (normalmente azotoa -70°C).** È la transizione di fase dallo stato solidoallo stato aeriforme, senza passare per lostato liquido. Nel linguaggio corrente, poichéimplica il passaggio attraverso una condizio-ne di equilibrio, è usato genericamente perindicare anche il processo opposto, per quan-to sarebbe più corretto brinamento o sublima-zione inversa.

RIMORCHIO CONTAINER

Figura 1.

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cardine per poter valutare eventualeinterruzione della catena del freddo.Possiamo quindi affermare con cer-tezza che respingere un carico dimerce sulla base delle sole strisciatedelle temperature del mezzo non ècosa accettabile.Per altro va sottolineato che la circola-zione dell’aria all’interno di un rimorchioè differente rispetto a quella di un con-tainer, come da immagini (Figura 1).In entrambi i casi però la merce chepatisce le maggiori alterazioni termi-che è quella posizionata perimetral-mente, al contrario di quella al “cuore”che invece usufruisce della “protezio-ne” del resto del carico; di fatto quindidurante lo scarico se si effettuasseuna mappatura si individuerebberosituazioni molto differenti.La procedura di scarico corretta perpoter stabilire eventuali problematichea seguito del trasporto risulterebbecome da Figura 2.Nessuna direttiva ne normativa prevedeche la sola anomalia delle registrazionidelle temperature dell’aria durante ilviaggio sia di per sé esaustiva per poterconsiderare la merce danneggiata.Infatti la direttiva 92/2/EEC prevede especifica quali controlli devono essereeseguiti ed in particolare:

1 Controlli non distruttivi.1.1 Ispezione visiva – utile per deter-

minare serie anomalie immediata-mente e senza speciali equipag-giamenti. L’imballaggio può pre-sentare tracce di surriscaldamento(es. tracce di brina).

1.2 Misurazioni della temperatura percontatto. Una approssimazionedelle temperature interne dell’ali-mento può essere ottenuta misu-rando la temperatura tra due stratidi confezioni o scatole. Le misura-zioni devono ovviamente esserefatte con termometri tarati e lesonde devono essere pre-raffred-date. Deve esserci un buonasuperficie di contatto e buona con-ducibilità termica. La sonda deveessere inserita più profondamentepossibile in modo da minimizzareerrori da conducibilità termica.

Controlli distruttiviTale tipo di controllo deve essere usatoin caso di dubbi. Le sonde non sonofatte per penetrare prodotti congelati equindi un foro deve essere preventiva-

mente predisposto. A tale scopo deveessere utilizzato un punteruolo pre-refrigerato. Il diametro del foro deve

essere di pari misura della sonda.La profondità della penetrazionedipende dal tipo di prodotto e dalle

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Figura 2.

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dimensioni della confezione. Quandole dimensioni lo consentono inserire lasonda ad almeno 25mm dalla superfi-cie, altrimenti inserire il più possibilema ad almeno tre o quattro volte il dia-metro della sonda.Nei casi in cui sia impossibile (per iltipo di prodotto) inserire la sonda, latemperatura interna è determinatainserendo una sonda nel centro dellaconfezione. Le misurazioni andrannoeffettuate secondo la figura 3.

CONCLUSIONI

In conclusione appare evidente comesia normativamente che tecnicamentenon possa essere assolutamente con-divisibile la scelta di valutare le condi-zioni degli alimentari solamente sullabase dei tracciati di registrazione delletemperature (anche perché può suc-cedere che le sonde di rilevazionesiano starate).Le registrazioni delle temperature del-l’aria all’interno del vano di caricosono e devono essere solamente deifattori di allarme che devono innesca-re successivi e più profondi controlli.

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Figura 3.

ULTIME NOTIZIE

fronte mezzo retro

fronte mezzo retro

Controlli ufficiali delle temperature per congelamento veloce dei cibiEsempi di punti per un veicolo a compartimento singolo

Raccomandato dalla Direttiva 92/2/EECPunti addizionali raccomandati dagli esperti

Euroshop 2017in fiera la refrigerazione commerciale

EuroShop è la più grande fiera al mondo dei beni d’investimento peril commercio al dettaglio e si terrà a Düsseldorf dal 5 al 9 Marzo 2017.Dei 18 padiglioni, con una superficie espositiva di 125mila metri qua-dri, 3 sono interamente dedicati alla refrigerazione commerciale. “Larichiesta degli espositori è enorme, tanto che abbiamo avuto neces-sità di creare delle liste d’attesa. Prevediamo 2.400 espositori da 59paesi. Questo sottolinea che il concetto dei sette segmenti è stata lamossa giusta, apprezzata dal settore” dichiara Elke Moebius, GlobalHead Retail e Direttore della EuroShop presso la Messe Düsseldorf.I sette segmenti sensoriali di EuroShop 2017 si suddividono in: POPMarketing, Expo & Event Marketing, Retail Technology, Lighting,Visual Merchandising, Shop Fitting & Store Design e in Food Tech &Energy Management. In tutti i cinque giorni della fiera e direttamentenel cuore della manifestazione l’offerta negli stand degli espositoriviene completata da prestigiosi forum, con esempi pratici. Tra questiil forum EuroShop Architecture & Design, il forum della EuroCIS, ilforum POPAI e il forum OmniChannel, nonché il forum ECOpark ed ilnuovo forum Expo & Event. Tutti i forum vengono simultaneamentetradotti in tedesco ed inglese e possono essere frequentati gratuita-mente e senza una prenotazione, dai visitatori specializzati.Continua a leggere su industriaeformazione.

ISH 2017 – A Francoforte la fiera leader mondialenel mondo delle energie rinnovabili, climatizzazione

e tecnica degli edificiA Francoforte sul Meno andrà in scena dal 14 al 18 marzo 2017 la fierabiennale ISH. Ospitata da Messe Frankfurt su una superficie espositivadi 260.000 mq, vedrà la presenza di 2.400 espositori. Circa 200 mila levisite previste per la principale esposizione mondiale per il mondo delleEnergie Rinnovabili, Climatizzazione e Tecnica degli Edifici. Efficienzaenergetica e comfort nell’edilizia. Tema chiave: “Ecodesign nel settoredella ventilazione”Le tecnologie per la climatizzazione, la refrigerazione e la ventilazione,riunite sotto il nome di “Aircontec”, rappresentano il nucleo centrale delsettore espositivo ISH Energy. Qui l’industria presenta componenti esoluzioni innovative di impianti per il risanamento degli edifici e per inuovi fabbricati residenziali e non residenziali. Gli espositori diAircontec saranno ospitati nei padiglioni 11.0/ 11.1 e 10.2. Comfort ecomodità in combinazione con tecnologie efficienti sono attualmente alcentro dell’interesse del comparto. I moderni sistemi di ventilazionenon solo garantiscono un ambiente confortevole dal punto di vista cli-matico e un ricambio di aria igienico, ma permettono anche di rispar-miare tanta energia grazie ai sistemi di recupero del calore, alla regola-zione su richiesta e a impianti di ventilazione efficienti. Con la direttivasull’ecodesign, l’Unione Europea (UE) intende promuovere ulterior-mente la diffusione di impianti ad altra efficienza energetica. Diamo unosguardo all’attuale situazione del mercato.Continua a leggere su www.industriaeformazione .it

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Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATFClassificazione di sicurezzadei refrigeranti nella nuova EN 378:implicazioni pratiche per i tecnicidel freddo200ª lezione di basePIERFRANCESCO FANTONI

DUECENTESIMALEZIONE SUI CONCETTIDI BASE SULLE TECNICHEFRIGORIFERE

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni semplificate per isoci ATF del corso teorico-praticodi tecniche frigorifere curato dalprof. ing. Pierfrancesco Fantoni.In particolare con questo ciclo dilezioni di base abbiamo voluto, inquesti 19 anni, presentare ladidattica del prof. ing. Fantoni, cheha tenuto, su questa stessa linea,lezioni sulle tecniche dellarefrigerazione ed in particolare dispecializzazione sullatermodinamica del circuitofrigorifero.Visionare su www.centrogalileo.itulteriori informazioni tecnichealle voci “articoli”e “organizzazione corsi”:1) calendario corsi 2017,2) programmi,3) elenco tecnici specializzati negliultimi anni nei corsi del CentroStudi Galileo divisi per provincia,4) esempi video-corsi,5) foto attività didattica.

ARTICOLO DIPREPARAZIONE ALPATENTINO FRIGORISTI

IntroduzioneCon la recente revisione della normaeuropea EN 378 sono state accoltealcune istanze che già il settore delfreddo aveva ormai metabolizzato eche le norme internazionali già preve-devano. Una delle novità previste èquella di una nuova classe di sicurezzaper i refrigeranti in base alle loro carat-teristiche di infiammabilità. Tale nuovaclasse interessa un certo numero direfrigeranti che si stanno imponendosul mercato grazie alle loro caratteristi-che di eco-compatibilità. In futuro i tec-nici del settore avranno sempre più ache fare con tali refrigeranti ed è quindibene che per tempo adeguino le loroattrezzature e procedure di lavoro.

Evoluzione del settore del freddoIl settore del freddo ha avuto uno svi-luppo notevole nell’ultimo decennio.Nell’ambito della refrigerazione si èposta sempre più attenzione alla com-ponente energetica, soprattutto nellarefrigerazione commerciale dovel’aspetto dei consumi ha assunto gran-de rilevanza nella progettazione e nel-l’installazione delle apparecchiature edegli impianti frigoriferi. Nell’ambito delcondizionamento dell’aria la tecnologiadelle pompe di calore ha avuto semprepiù attenzione dato che, anche qui, siha la necessità di limitare i consumi peril riscaldamento degli ambienti.Trasversalmente ai due settori, abbia-mo assistito alla rivoluzione dei refrige-ranti: siamo passati dalla novità degliHFC al loro pensionamento per lascia-re il posto a nuovi tipi di fluidi frigoriferi.Nel campo della refrigerazione abbia-

mo visto l’R134a, uno dei primi HFC apresentarsi sul mercato in sostituzionedell’R12, a sua volta essere scalzatodalle preferenze nelle apparecchiaturedomestiche da parte di un idrocarburo,l’R600a. Parallelamente negli impiantidi climatizzazione delle automobili hadovuto abdicare a favore di un HFO,l’R1234yf. Nel campo del condiziona-mento l’R410A, non uno dei primi HFCad uscire sul mercato, e con la pro-spettiva di costituire una soluzione alunghissima scadenza per i condizio-natori split, si è visto in breve temposurclassare da un altro HFC, l’R32 gra-zie al fatto che quest’ultimo risultaessere meno impattante sull’ambiente.Altri avvicendamenti si presentanoall’orizzonte per molti altri refrigerantiHFC che fino a qualche anno fa eranoconsiderati i fluidi che ci avrebberoaccompagnato nel XXI secolo.Contemporaneamente si sono fatti lar-ghi, e avranno sempre più spazio infuturo, refrigeranti che presentano ilproblema dell’infiammabilità o dellaleggera infiammabilità. Con tale specifi-cità si dovrà sempre più fare i conti infuturo e parallelamente andranno adat-tate le procedure operative che i tecni-ci usano per operare sui circuiti frigori-feri che usano tali refrigeranti.Procedure che non risultano particolar-mente complicate ma che richiedonol’adozione di opportuni accorgimenti eattenzioni da seguire scrupolosamentequando si lavora.

Nuova EN 378Anche il settore degli standard norma-tivi si è adeguato a questi sostanziali

È DISPONIBILELA RACCOLTA COMPLETA

DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI

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È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

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mutamenti. Sia per quanto riguardal’aspetto della progettazione che quellodella costruzione, sia per quantoriguarda l’installazione e la manuten-zione degli impianti frigoriferi e di con-dizionamento.La norma EN 378 riguarda nello speci-fico gli impianti di refrigerazione e lepompe di calore.Essa è uno dei punti diriferimento per chi opera nel settore, siaa livello teorico che pratico. La prece-dente versione della norma risaliva al2008. Ora è stata aggiornata, dopo cheper parecchio tempo si chiedeva da piùparti di adeguare le sue disposizioni, intaluni casi molto restrittive, alle nuovetecnologie presenti sul mercato ed allenuove esigenze derivanti da queiprofondi mutamenti che sono accadutiin questi ultimi 10 anni in questo campo,come si accennava all’inizio. La EN 378è una norma che riguarda la sicurezzae l’aspetto ambientale collegato allaprogettazione e all’esercizio delle appa-recchiature frigorifere. Essa è pubblica-ta dal CEN, il Comitato Europeo degliStandard. Il suo ambito di applicazioneè molto vasto, in quanto coinvolge i pro-gettisti, i costruttori, gli installatori ed imanutentori degli impianti a compres-sione di vapore che vengono impiegatinella refrigerazione, nel condiziona-mento e nelle pompe di calore.

Novità nella classificazionedei refrigerantiUna delle novità più rilevanti che lanuova norma EN 378 introduce è quel-la relativa alla classificazione di sicu-rezza dei refrigeranti proprio per quan-to riguarda la loro infiammabilità.Mentre per quanto riguarda la tossicitàrimangono invariate le due classi A e B

già previste (vedi tabella 1 per la classi-ficazione proposta da ASHRAE), perl’infiammabilità è stata introdotta unanuova classe, che potremmo definireintermedia tra due già esistenti nellaversione del 2008.Da più parti, infatti, si auspicava già datempo di modificare le classi di infiam-mabilità dei refrigeranti per meglio cate-gorizzare i nuovi fluidi che recentemen-te sono apparsi sul mercato, comel’R32 o l’R1234yf, le cui caratteristichenon potevano essere compiutamentedescritte dalla vecchia classificazionedella EN 378.Come si vede in tabella 2, la nuovaclasse introdotta è la 2L, che potremmodefinire in modo un po’ semplicisticocome intermedia tra la 1 e la 2, e che

raggruppa tutti i refrigeranti a bassainfiammabilità (ossia compresi nellaclasse 2) ma che presentano una velo-cità di propagazione della fiammamolto bassa (inferiore a 10 cm/s) checomporta una ridotta probabilità diaccensione. Tale novità ha avuto origi-ne in seguito alla volontà di armonizza-re per quanto più possibile le disposi-zioni della EN 378 con la norma inter-nazionale ISO 817 del 2014 che defini-sce la designazione e la classificazionedi sicurezza dei refrigeranti.Sempre per quanto riguarda l’armoniz-zazione agli standard internazionali,per quanto concerne i requisiti di sicu-rezza il riferimento è stato la normaISO 5149 del 2014 riguardante gliimpianti di refrigerazione meccanicaimpiegati per il raffreddamento ed ilriscaldamento. Quindi, in definitiva, laversione aggiornata della EN 378 nonfa che accogliere in maniera specificain ambito europeo quanto già predispo-sto dagli standard internazionali.

Refrigeranti interessatiI refrigeranti interessati dalla novitàsono quelli indicati nella tabella 3.Come si può notare risultano essere“leggermente” infiammabili molti deirefrigeranti puri e delle miscele immes-si recentemente sul mercato assiemealla “sorpresa” ammoniaca, che nellaprecedente versione della EN 378 erain classe 2 di infiammabilità.

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Tabella 1

Classe Livello di tossicità Limite di espansioneper tempi prolungati

A tossicità minore < 400 ppmB tossicità maggiore > 400 ppm

Tabella 2

ClasseLivello

diinfiammabilità

Limiteinferiore di

infiammabilità– LFL

(kg/m3)

Poterecalorificoinferiore(MJ/kg)

Velocità dipropagazione

di fiamma(cm/s)

1nessuna

propagazionedi fiamma

– – – –

2L infiammabilitàminore > 0,10 e < 19 < 10

2 infiammabilitàminore > 0,10 e < 19 > 10

3 infiammabilitàmaggiore < 0,10 o > 19 –

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Conseguenze per i tecnicidel freddoI refrigeranti classificati come “legger-mente” infiammabili si stanno progres-sivamente diffondendo nei nuovi im-pianti. Con il tempo tutti i tecnici chelavorano nell’installazione e nella ma-nutenzione si troveranno a dover ope-rare con essi.Se da una parte non bisogna allarmar-si di fronte alla “leggera” infiammabilitàche possiedono questi refrigeranti,dato che comunque il loro utilizzo nonrisulta comportare rischi nella stessamisura dei refrigeranti di classe 2. Incaso di ignizione, infatti, può anchecapitare, in taluni casi, che la fiammache si innesca possa estinguersi dasola, com cessazione del pericolo.D’altro canto non bisogna nemmenosottovalutare il fatto che le procedureoperative vanno necessariamente ade-guate e rimodulate, rispetto a quantosempre fatto con i refrigeranti tradizio-nali, in modo tale da poter lavoraresempre in condizioni di sicurezza persè e per gli altri. In maniera molto som-maria, possiamo dire che occorreràdotarsi delle opportune attrezzatureidonee ai fluidi infiammabili e preoccu-parsi di lavorare in aree in cui non sonopresenti possibili fonti di accensioni e/oaree in cui venga evitata la presenza direfrigerante libero in ambiente.Per quest’ultima ragione sarà impor-tante impedire che si verifichino fugheimportanti di refrigerante dal circuito fri-gorifero o sfiatare grosse quantità direfrigerante in ambienti piccoli e pocoaerati. Una ragione in più per abituarsial recupero del refrigerante.

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Tabella 3

Refrigerante TipologiaR32 HFC

R143a HFCR1234yf HFO

R1234ze(E) HFOR717-Ammoniaca Inorganico

R444A Miscela zeotropaR444B Miscela zeotropaR445A Miscela zeotropaR446A Miscela zeotropaR447A Miscela zeotropaR451A Miscela quasi azeotropaR451B Miscela quasi azeotropa

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Differenza equivalente ditemperatura: Nella fase di stima deicarichi termici per il progetto di unimpianto di condizionamento, ladifferenza equivalente di temperaturaindica la differenza di temperaturafittizia che si presuppone esista tra lafaccia interna e quella esterna deimuri e dei tetti tale da dar luogo aduna entrata di calore, nel locale dacondizionare, equivalente al flussoeffettivo di calore che si verifica perconduzione e irraggiamento inseguito alla reale differenza ditemperatura esistente.

MOPD: Maximum OperatingPressure Differential (differenzialemassimo della pressione di lavoro).Caratteristica di alcuni componentidel circuito frigorifero (come, adesempio, le valvole di espansioneelettroniche) che indica la massimadifferenza tra la pressione di lavoro amonte e quella a valle delcomponente alla quale esso è ingrado di funzionare correttamente.

Nebulizzazione: Fenomeno diriduzione dell’acqua in particellefinissime, dalle dimensioni dell’ordinedi un millesimo di millimetro. L’acquanebulizzata viene utilizzata inambienti secchi per arricchire l’aria diumidità quando le condizioni diconservazione delle derratealimentari lo richiedono.

OEM: Original EquipmentManufacturers (costruttori diapparecchiature originali). Acronimoinglese con il quale si indicano tutele aziende manufatturiere cheproducono e immettono sul mercatoapparecchiature per la refrigerazione,il condizionamento e pompe dicalore.

Piastre eutettiche: Dispositiviutilizzati nella refrigerazione di piccolecelle, come ad esempio quelleutilizzate per il trasporto delle derratesu furgoni per surgelati. Sonocostituite da un parallelepipedo (inacciaio o altro materiale simile) al cuiinterno è posizionata una serpentinain rame entro cui scorre il refrigerante.Lo spazio compreso tra l’involucroesterno e la serpentina è riempito diuna soluzione eutettica (acquamescolata ad una determinatasostanza, detta soluto) che ha laproprietà di avere un elevato calorelatente di fusione. La soluzione vienepreventivamente congelata ed inseguito la piastra viene postaall’interno della cella da raffreddare.Durante il periodo di scongelamentodella soluzione, la piastra sottraecalore dal luogo in cui è posta emantiene la sua temperaturacostante. A seconda del tipo di solutola temperatura di fusione dellasoluzione eutettica è diversa, potendoraggiungere anche il valore di circa–30 °C.

QLMV: Quantity Limit with MinimumVentilation (quantità limite ammissibilecon aerazione minima). Acronimoinglese presente nello standardeuropeo EN 378 che indica la densitàdi carica di refrigerante che sitradurrebbe in una concentrazionepari all’RCL (RefrigerantConcentration Limit) in un ambientenon ermeticamente sigillato alleinfiltrazioni di aria esterna dove si puòverificare una fuga di refrigerante dimoderata gravità. Il QLMV vieneimpiegato per il calcolo del rischiocollegato agli impianti frigoriferifunzionanti in ambienti nonsotterranei, occupati da persone, incui il livello di aerazione non èsufficiente a disperdere una fuga direfrigerante entro 15 minuti. L’unità dimisura del QLMV è kg/m3.

Scorrimento di temperatura:Terminologia che sta ad indicare lavariazione di temperatura che siregistra, a pressione costante, in unfluido non puro durante il suoprocesso di evaporazione o dicondensazione. Lo scorrimento ditemperatura interessa in manieraparticolare le miscele zeotrope direfrigeranti che vengono utilizzatenel campo della refrigerazione e delcondizionamento. Esso è dato dalladifferenza tra la temperatura dirugiada e quella di bolla di un fluido.Il suo valore dipende dal tipo direfrigeranti che compongono lamiscela, dalla loro percentualemassica nella composizione e dallapressione di evaporazione ocondensazione. In inglese vieneidentificato col termine glide.La sua unità di misura è il gradokelvin (K)

Temperatura minima ammissibile:Secondo la direttiva PED pertemperatura minima ammissibile siintende la temperatura minima perla quale un’attrezzatura è progettata,così come specificato dalfabbricante.

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(Parte centosessantatreesima)Sedicesimo anno

A cura dell’ing.PIERFRANCESCO FANTONI

GLOSSARIODEITERMINIDELLAREFRIGERAZIONEE DELCONDIZIONAMENTO

Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzial-mente il presente glossario.

RIVISTA DIGITALETutte le riviste possono essere puresfogliate online in formato digitale.

Al seguente link:http://bit.ly/rivista1-2017

può prendere visione delle ultimenotizie dal mondo della refrigerazione

e del condizionamento

GLOSSARIO 2-2017:GLOSSARIO 9/07 10-03-2017 14:46 Pagina 49

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Il Regolamento Europeo F-Gas n°517/2014 richiede di abbandonare rapidamente l’uso dei gas refrigeranti ad elevato GWP (indice di “Riscaldamento Globale”).

I primi gas ad essere eliminati saranno quelli con GWP>2500, come i refrigeranti per le basse temperature R-404A ed R-507.

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N° ASHRAE R-513A R-449A R-452A

GWP 631 1.397 2.141

CLASSE A1 A1 A1

SOSTITUISCE R-134a R-404A, R-507 R-404A, R-507

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