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TECNICI CHE HANNOOTTENUTOL’ATTESTATO ATQA CASALE MONF.TO

Corsini AlessandroASM PAVIA spaPavia

Bruzzone Giovanni BattistaArenzano

Cannone MatteoMola di Bari

Ianniello ClaudioCARMA DI CARNI M&C sasBusto Arsizio

Romani CristianoCAVAZZI REFRIGERAZIONE srlPontenure

Cirillo EmanueleCAVAZZI REFRIGERAZIONE srlPontenure

Rossetti RobertoCAVAZZI REFRIGERAZIONE srlPontenure

Cicciopastore GiovanniCICCIOPASTORE IMPIANTILavello

Da’ana Jaber AbdelkarimRashadPianella

Merlino FrancoDOMER sncNeive

Rossi Pietro RobertoENNECI ITALIA & PARTNERS srlChiavari

Manzini DanieleEUROCHILLER srlCastello D’Agogna

Remonato RenatoFILTER TECHNICS srlTorino

Mariolu AntonelloISABEL DI MARIOLUValenza

Casciaro MarcoISOLP srlAlessano

Mazzonetto DavideVinovo

Meloni PaoloCarpeneto

Manzoni OlafN&W GLOBAL VENDING spaValbrembo

Picciau GiovanniSaluzzo

Tomaselli GiuseppePRIMARIA srlMestrino

Chin AngeloRIELLO saLamone Svizzera

Schena DiegoSERIM srlCarugate

Fanelli LinoSIRAM spaGrugliasco

Pagano FabioSIRAM spaMilano

Pascale NicolaSIRAM spaMilano

Quattrocchi GaetanoSIRAM spaMilano

Grosso GianfrancoSIRAM spaMilano

Scuvera LucianoTECNOBIRRA DI SCUVERAAlessandria

Varaldo ElisaMallare

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Tecnici specializzatinegli ultimi corsidel Centro Studi Galileo

L’elenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, deitecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro StudiGalileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi”)

I tecnici di 3 generazioni in più di 36 anni di corsi con una media di oltre 3000 all’anno si sono specializzati ai corsi CSG

GLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONOPURE UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DAL DLGS81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ

Videoesempi e foto dei corsi su www.centrogalileo.it

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA ELENCO DEI TECNICISPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Il docente, Ennio Gricini, a destra, nella sede CSG di Milano, illustra, durante l’esercitazione pratica, lalettura dei manometri durante la fase di recupero del refrigerante su un impianto split.

Il collaboratore del Centro Studi Galileo, dott. MarcoBoscain, mentre consegna l’attestato di tecniche

frigorifere nella sede corsi CSG di Padova presso ilConsiglio Nazionale delle Ricerche CNR.

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Fassina LeonardoVARESE RISORSE spaVarese

Raso LucaVARESE RISORSE spaVarese

Villa NicolaVILLA ALBERTOCarpenedolo

CORSI ACASALE MONFERRATO

ASM PAVIA spaCorsini AlessandroPavia

PISACANE MANUELMinori

SIRAM spaTurini LucaDabergami MassimoAlbertelli MarcoFarinelli MarcoScotti TommasoSfameli DavideBartolozzi LuigiMontagnoli MircoMilano

SIRCEM IMPIANTI srlDe Cesare AntonioMilano

CORSI PRESSO ILPOLITECNICO DI TORINO

AB PACKAGING DI BRAGA A.Braga WilliamSan Gillio

BABOLIN MAUROCastiglione T.se

BRACCONI ANDREARimini

CHIAPUSSO STEFANOBussoleno

CIET srlOlivieri PatrizioRobassomero

ELETTROFRIGODI RUFFINENGODe Caro LucaTorino

ENERGY sncDI TROTTA E MURICATrotta NicolaMurica GiancarloSusa

MARENGO SARAFossano

MGL IMPIANTI TECNOLOGICIDI MEMOLAMemola GiovanniAndezeno

NPLNeri AlessandroBeinasco

PIRAS GABRIELESassari

PITTERI FRANCESCOAdria

POL SERVICE DI LA CAVALa Cava GiulioVigevano

RGM spaFaudella MassimoGe- Sestri Ponente

RUSSO FRANCESCOCoazze

SAU ROBERTOCassina De’ Pecchi

TAEEC GROUP srlChecco AntoninoArangea Reggio Calabria

VAL IMPIANTI srlTunno SergioPont Saint Martin

CORSI AD AOSTA

BALAGNA ROSSANOAosta

BARBIROGLIO SILVIARomano C.se

BETHAZ ALBERTOAosta

BETHAZ PIEROAosta

BRUNIER FABIONus

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Conclusione del corso di specializzazione presso la sede principale di Casale Monferrato,a destra Fabio Braidotti, il docente.

Conclusione del corso di regolazione presso la sede principale di Casale Monferrato.Al centro gli insegnanti del corso, Rigamonti e Martini.

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CASALATINA IVAN LUIGIPont Saint Martin

CAUDURO MARCOAosta

CERMENATI ADELAIDELa Thuile

COME’ PAOLOJovencan

DE FRANCESCHI GIOVANNIAosta

DONATELLO DIEGOJovencan

IME DEI F.LLI SBALCHIERO sncSbalchiero Eros MaurizioLa Thuile

MASTROIANNI FRANCESCOMastroianni PieroCervinia

PARENTI FRANCESCOSarre

RIO EDOARDOChiaverano

SCANO DANIELEAosta

SEA SOC. ENERGETICAAOSTANALombard DanielaPollein

STACCHETTI MATTEOGressan

VOGLIANO FERRUCCIOGressoney Saint Jean

ZOPPO SAMUELPont Saint Martin

CORSI A MILANO

ABC srlDi Paola Vito LucaTomasi FedericoAlbiate

ALFAVENT DI ABATI sasAbati RaffaeleVertemate con Minoprio

AQUOS ITALIA srlRafique MohammedDresano

ARENAS BELLIDO HELBERTMARCOMilano

ASM PAVIA spaCorsini AlessandroPavia

BETA 2002 srlLombardi MicheleTorremaggiore

BRACCONI ANDREARimini

CALAPSO FRANCESCOMilano

CANEVARI IMPIANTICanevari DanieleBuccinasco

CHIERICO LUIGIKushnir YuriyMotta Visconti

CIT DI COMINI VINCENZOComini VincenzoRho

COLOMBO ALESSANDRO& FIGLIO srlColombo FrancescoMilano

COSTRUZIONI FRASET sncPennella SalvatoreTarra FrancescoCaianello

CURCIO PIERANGELOAsti

D&B MANUTENZIONI DI DINIDini MaurizioRodano

DEMI ELETTROIMPIANTI srlDe Lellis Italo AngeloBusto Garolfo

DIRCEU NILTONBrescia

ELECTRIC SERVICE srlMilani DanieleZerbolò

ELLEBI IMPIANTIDI BERNA LUCALargitto UgoMerate

ENERGIA SI srlBianchi ElisaPadova

FALCONI ELIGIORadaelli GiovanniCaronno P.lla

FOLLIS RAFFAELEPellizzano

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Conclusione di un corso sulle energie rinnovabili svoltosi presso la sede corsi di Milano. Il docente, VincenzoSilvestro, prepara i corsisti al superamento dell’esame per la certificazione dell’installatore con l’ente

certificatore CEPAS.Tramite il Centro Studi Galileo già una trentina di installatori hanno potuto ottenere lacertificazione CEPAS. Dal 31 dicembre 2012 i tecnici delle energie rinnovabili avranno l’obbligo di essere

certificati e dimostrare le loro competenze.

Ultimo corso sulle energie rinnovabili per gli impianti a Wind Power (eolico) all’Università di Coventryin Gran Bretagna svolto dal direttore dell’European Energy Centre, Paolo Buoni, collegata del Centro Studi

Galileo per il Regno Unito. .

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IACONELLI ANDREABuccinasco

IANNI AURELIOMilano

INGERSOLL RANDITALIANA spaAndrisani MassimoVignate

LUX ELETTRICABlasi LucaSisti IvanoSesto San Giovanni

MANUTENFRIGOMenditto AlessioModena

MB IMPIANTI DI BROCCATOBroccato ManuelCampolongo Maggiore

NAZCA IMPIANTI srlCressotti MorenoMilano

NELSA srlCuzzi MaurizioSottura AlessandroGarbagnate M.

PELLINO SALVATORENapoli

POLARIS REFRIGERAZIONEDI QUAGLIOQuaglio RiccardoPessano con Bornago

PROCOOP SERVICESanchez Ruben GerardoGenova

RIGA srlMollese FilippoIordache ConstantinRoma

RIVA & MARIANI GROUP spaVenturini MatteoMilano

SABI srlPizzorno DanieleAndreello MarioCinisello B.mo

SALSONE ENERGIA srlTebano PietroSalsone EmanueleMilano

SAU ROBERTOCassina De’ Pecchi

TAEEC GROUP srlChecco AntoninoArangea Reggio Calabria

TAURISANO ALDOMilano

TECNOIMI spaGuarino AntonioColognola ai Colli

TECNOJOULE CLIMADI LIMONTA sasLimonta FeliceMerone

TELEMA spaBolzoni EmiliaPiacenza

TERMOFRIGO SERVICEPatica DumitruLimbiate

VALDEZ ALEJANDRO ENRIQUEMilano

VERDE ANTONELLOMilano

CORSO AD HOC PRESSOADRIATICA ASSISTENZADI CESENA

Ceredi GianlucaCerrone PasqualeCravero NelsonDe Vidi OscarGuidi CorradoLeone PietroLuiu AndreaRomagnoli MatteoRonchi PieroVentre Elio

CORSI AD AGLIANA

BRESCHI GIACOMOLivorno

CALORY DI PIETRELLAPietrella DanteMatelica

DIESSE DIAGNOSTICASENESEKozicki MariuszMonteriggioni

ELETECNO ST spaMorucci FabrizioRobbiate

MANNI AUTOMAZIONIManni AndreaLivorno

MORANA STEFANOMoneglia

Una lezione teorico-pratica presso la sede principale del CSG nell’ultimo corso di split-inverter-VRV aCasale Monferrato, per questi impianti risulta di particolare importanza la perfetta tenuta per evitare le

emissioni in atmosfera da cartelle mal realizzate. 1 kg di refrigerante HFC emesso in atmosfera equivaleall’incremento di effetto serra dovuto al consumo di un’automobile che percorre 20.000 km..

Esame del Patentino Europeo Frigoristi PEF presso una nota aziendadi Milano, un allievo mentre testa un impianto frigorifero didattico

mobile del Centro Studi Galileo per soddisfare le operazioni necessarieallo svolgimento dell’esame teorico-pratico per l’ottenimento del

Patentino Europeo Frigoristi.

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NUCCIOTTI SAMUELEIMPRESA EDILENucciotti SamueleCampi Bisenzio

PUCCI URBANORegini MauroEmpoli Zi Terrafino

QUARRATA IMPIANTI sncPaoli FedericoQuarrata

ROMANI E RINDORI srlBarucci SimoneSesto Fiorentino

SEADI CAMPATELLI A. & S. sncPistacchi EnricoCampatelli StefanoUrbindi DanieleCampatelli AlessandroCecina

CORSO AD HOC PRESSOCLABO GROUP DI JESI

Barboni MarcoCalamante RobertoCanulli LucianoCatalani RobertoCavallo GiovanniCeccarelli StefanoCordelli SimoneGiuliani MassimoGresti IvanoGutierrez MiltonMedici LucianoNaschetti MicheleRagaglia Gianluca

Santori DanieleSchiavoni MaurizioVentura Salvatore

CORSI A ROMA

ANTONINI FRANCESCORoma

CARNEVALE DOMENICOBaranello

CHIANI GROUP srlBellatreccia RobertoViterbo

FAILLACI IDROCLIMAFaillaci Luciano SebastianoMonterotondo

FAOCrispiciani MarioRoma

FIORITO LORENZOSanta Teresa di Riva

FRIGOSERVISDI CALISI ADRIANOCalisi EmilianoRoma

JOHNSON CONTROLS srlGazzè DavideSforzini FabioMazzanti GuidoAlussi SimoneRoma Morena

LAI SILVERIO CENTROTECNICAAleandri MarcoTortolì

MUGNAI spaDi Giulio StefanoCapparelli UmbertoCaruso GiovanniGizzi BrunoRoma

PARENTE BIAGIOMontemiletto

TECHNO SKY srlPrunecchi GiacomoElgi LorenzoPol JonathanDi Nunno LucianoPerrone RanieroLazzarini GiorgioVolpe FrancescoImperato DamianoMartines GiuseppePuchetti Massimo

Rossi GianlucaAlbertin AlessandroPetrelli GiuseppeRoma

TERMOIMPIANTI srlPerozzi FabrizioCentobuchi Monteprandone

CORSO PRESSOL’UNIVERSITÀLA SAPIENZA DI ROMA

ABSI scarlTomassoni PaoloCococcetta DanielaRoma

BUNDO JONIDARoma

ELETTROTERMICA srlTamarazzo DonatoMelfi

FIER srlNizi AlessandroSetteville di Guidonia

HOMESERVICE GROUP srlScaramucci GiuseppeRoma

PETANAJ RIGERTTorremaggiore

POLSINELLI ROBERTOPontecorvo

SCALVINI FILIPPO AZ. AGR.Scalvini RiccardoTorbole Casaglia

SCHIPANI MARIORoma

VIOLANTE ANNA CARMELARoma

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Prova pratica su un impianto didattico durante uno dei corsi dispecializzazione sulle tecniche frigorifere tenuti nella sede CSG di

Cesena presso la LF ricambi. L’utilizzo dell’impianto didattico ènecessario nella prova di esame per la certificazione del personale che

maneggia gas refrigeranti florurati, secondo la regolamentazioneeuropea 303/08.

La prova pratica per l’ottenimento della certificazione secondo 842/06 e 303/08 per maneggiare i gasrefrigeranti responsabili dell’effetto serra dura nella maggior parte dei Paesi europei dalle 2 alle 3 ore. Laprova già svolta più volte presso le sedi del CSG viene fatta per mezzo di impianti didattici appositamente

costruiti come quello in figura realizzato per il Centro Studi Galileo dall’Embraco.

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Tecnici specializzati negli ultimi corsi del Centro Studi Galileo

Industrie che collaborano all’attività della rivista mensileIndustria&Formazione divise in ordine categorico

EditorialeM. Buoni – Vice Presidente AREA e Segretario Associazione dei TecniciItaliani del Freddo-ATF

Catena del freddo, sicurezza alimentare e sviluppo economicoD. Coulomb - Direttore Istituto Internazionale del Freddo IIF

Pompe di calore geotermicheH. Halozan – Institute of Thermal Engineering, Graz Universityof TechnologyApplicazione delle pompe di calore geotermiche – Matrice delle pompe dicalore geotermiche - Conclusioni.

Alternativa idrocarburi nei sistemi in cascataL. Novak – Embraco Slovakia – Slovakia; M. Zgliczynski – EmbracoEurope - ItalyIntroduzione – Ultracongelatori principio di funzionamento – Alternativaecologica per ultracongelatori in cascata – Simulazione teorica del siste-ma in cascata con refrigeranti alternativi – Il modello reale misurato di unsistema a cascata con refrigeranti alternativi – Sistema in cascata edimpatto ambientale - Conclusioni.

Principi di base del condizionamento dell’ariaPossibili destinazioni d’uso delle pompe di caloreP.F. Fantoni - 124ª lezioneIntroduzione – Uso delle pompe di calore – Fabbricati industriali – Luoghisportivi per lo svago – Hotel e ristoranti – Locali commerciali ed uffici.

Soluzioni integrate ed avanzate per il risparmio energeticoin un impianto di refrigerazione commercialeT. Ferrarese – Application Competence Centre, CAREL IndustriesImpianto – Tecnologie utilizzate – Modalità di prova – Risultati -Conclusioni.

Introduzione al sistema di recuperoS. Mozzato – WigamDotazione standard e descrizione delle parti componenti – Recupero ericiclo del refrigerante dall’impianto A/C

Le apparecchiature per la registrazione continua dei parametridi funzionamento degli impianti frigoriferi: i data-loggerP.F. Fantoni - 144ª lezioneIntroduzione – Misurare ma anche registrare – principio di funzionamento –Alcune caratteristiche di rilievo – Versatilità dei registratori di temperatura.

Good practices nella refrigerazione(parte sesta)Rolf Huehren - GIZ Proklima “Good Practices in Refrigeration”Refrigerazione domestica – Primi passi – Il ciclo refrigerante – Montaggiodel sistema creare un sistema ermetico.

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N. 349 - Periodico mensile - Autorizzazionedel Tribunale di Casale M. n. 123 del13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% -Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo(10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp10763159 intestato a Industria & Forma-zione. Estero € 62,00 - una copia € 3,60 -arretrati € 5,00.

Direttore responsabileEnrico Buoni

Responsabile di RedazioneM.C. Guaschino

Comitato scientificoMarco Buoni, Enrico Girola,PierFrancesco Fantoni, Luigi Nano,Alfredo Sacchi

Redazione e AmministrazioneCentro Studi Galileo srlvia Alessandria, 2615033 Casale Monferratotel. 0142/452403fax 0142/525200

Pubblicitàtel. 0142/453684

Grafica e impaginazioneA.Vi. Casale M.

Fotocomposizione e stampaA.Valterza - Casale MonferratoE-mail: [email protected]

www.centrogalileo.itcontinuamente aggiornato

www.EUenergycentre.orgper l’attività in U.K. e India

www.associazioneATF.orgper l’attività dell’Associazione deiTecnici del Freddo (ATF)

Corrispondente in Argentina:La Tecnica del Frio

Corrispondente in Francia:CVC

Sommario

La rivista viene inviata a:1) installatori, manutentori, ripara-

tori, produttori e progettisti di:A) impianti frigoriferi industriali,commerciali e domestici;B) impianti di condizionamento epompe di calore.

2) Utilizzatori, produttori e rivendi-tori di componenti per la refrige-razione.

3) Produttori e concessionari di ge-lati e surgelati.

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PRODUZIONECOMPONENTI

BITZER ITALIAcompressoriPietro Trevisan36100 VicenzaTel. 0444/962020www.bitzer.it

CARLYfiltrazione, ricevitori, separatori,raccordi e prodotti chimiciAntonella Barletta69380 Lissieu (Lyon) - FranciaTel. 0033/472549878www.carly-sa.it

CASTELvalvole, filtri, rubinetti,spie del liquidoAdalberto Salina20060 Pessano c/BornagoTel. 02/957021 - 2153828www.castel.it

DANFOSScompressori, filtri, spie delliquido, valvoleMassimo Alotto10137 TorinoTel. 011/3000511www.danfoss.com

DATCORcontrolli di livello, valvole asolenoide, valvole di non ritorno,valvole pulsantiAngelo Richelli20132 MilanoTel. 02/26142097www.datcor.net

DENAaccumulatori di liquido, filtriFranco Deambrosis15033 Casale MonferratoTel. 0142/454007www.dena.it

DORINcompressoriGiovanni Dorin50061 CompiobbiTel. 055/623211www.dorin.com

EMBRACO EUROPEcompressori ermeticiMarino Bassi10023 ChieriTel. 011/9405625www.embraco.com

EMERSON CLIMATETECHNOLOGIEScompressori, componentiFloriano Servizi21047 SaronnoTel. 02/961781www.ecopeland.com

FRIGOR GASricambi, riparazione e revisionecompressoriAlessandro Trezzi20091 BressoTel. 02/6100048www.frigorgas.com

MARIELfluidi refrigeranti, attrezzatura,carica e vuotoLuciano Faccin21010 BesnateTel. 0331/275316www.mariel.it

RIVACOLDgruppi frigoriferi preassemblatiGiorgio Signoretti61020 MontecchioTel. 0721/919911www.rivacold.com

SANITALgiunti antivibranti, manometri,valvole termostatiche, isolantiDavide Andreis20125 MilanoTel. 02/66986699www.sanitalsrl.it

TERMORAMAcomponenti e compressoriVittorio Massariello20098 San Giuliano MilaneseTel. 02/9881005

TESTOapparecchi di controllo,sicurezza e regolazioneFabio Mastromatteo20019 Settimo MilaneseTel. 02/335191www.testo.it

WIGAMcomponenti, gruppimanometrici, pompe vuoto,stazioni di ricarica, lavaggioGastone Vangelisti52018 Castel San NiccolòTel. 0575/5011www.wigam.com

RIVENDITORICOMPONENTI

CENTRO COTERunità condensanti,aeroevaporatori, accessoriNicola Troilo70032 BitontoTel. 080/3752657www.centrocoter.it

ECR ITALYcompressori, controlli, gasrefrigeranti chimiciMarco Curato20128 MilanoTel.02/25200879www.ecr-ref.com

ELVErevisione compressori frigoriferiFranco Boraso30020 Fossalta di PiaveTel. 0421/679944www.elve.it

FRICOMaccessori per refrigerazione econdizionamento, impianti splitAndrea Giannicchini55040 Capezzano PianoreTel. 0584/969601www.fricom.it

FRIGO POricambi per frigoriferi e celleLuigi Moretti42045 LuzzaraTel. 0522/223073www.frigopo.it

FRIGOPLANNINGventilatori, frigoriferi industrialie componentiAntonio Gambardella83100 AvellinoTel. 0825/780955www.frigoplanning.com

KLIMAX SYSTEMcompressori, accessori, strumentidi misura, condizionatoriVittorino Pigozzi20032 CormanoTel . 02/66304888www.klimaxsystem.it

LF RICAMBIricambi per refrigerazionecommerciale e cucine professionaliMichele Magnani47522 CesenaTel. 0547/341111www.lfricambi724.it

MORELLIaccessori per refrigerazione econdizionamento, compressori,condensatori, evaporatoriFausto Morelli50127 FirenzeTel. 055/351542www.morellispa.it

RCPparti di ricambioper compressori frigoriferiArmando Cannas00040 Cecchina di Albano LazialeTel. 06/9341097www.rcpsrl.com

RECOcomponenti e impiantiper la refrigerazione e ilcondizionamentoStefano Natale70123 BariTel. 080/5347627www.re-co.it

RECOMcompressori avvolgimentifrigoriferiEmiliano Diana20068 Peschiera BorromeoTel. 02/55302288www.recomsas.com

VIOLAcomponenti per refrigerazione econdizionamento, saldatura, impiantiVittorio Chinni70123 BariTel. 080/5050888

UNICOMPcomponenti e accessori perrefrigerazione e condizionamentoArmando Cannas00041 Albano LazialeTel. 06/9344411www.unicompsrl.com

CONGELATORI

FRAMECarmadi e banchi frigoriferi, trasportirefrigerati, armadi frigoriferiRoberto Bovo15020 S. Giorgio MonferratoTel. 0142/478211www.framec.it

MONDIAL GROUParmadi frigoriferiClaudio Fossati15020 S. Giorgio MonferratoTel. 0142/478211www.mondialelite.it

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Industrie che collaborano alla attività della rivista mensileIndustria & Formazione divise per ordine categorico

Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigentievidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403

SCONTI PER GLI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF

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ISOLAMENTO

GEORG FISCHERtubi e raccordi in plasticapreisolati, valvole a sferaAlessandro Pianetti20063 Cernusco S/NTel. 02/921861www.georgfischer.it

FRIGORIFERI SPECIALI

ANGELANTONI FRIGORIFERIcamere climatiche, criogenia,tecnologie avanzateCesare Angelantoni20126 MilanoTel. 02/2551941www.angelantoni.it

FRIGOSTAFFaccessori e componenti percelle e pannelli isolantiMaurizio Fantini42010 Borzano D’AlbineaTel. 0522/350711www.frigostaff.it

DESERTIaccessori refrigerazione, pompescarico condensa, cercafugheTommaso Deserti40024 Castel S. Pietro TermeTel. 051/942214www.desertisrl.it

PRODOTTI CHIMICI

N.C.R. BIOCHEMICALtecnologie chimiche per larefrigerazioneMarco Novi40050 Castello d’ArgileTel. 051/6869611www.ncr-biochemical.it

STUDIO BORRI ROBERTOprodotti chimici, torri raffreddamento10096 CollegnoTel. 011/4056337

SALDATURA

RIV.O.GAS.gas refrigeranti chimiciGiovanni Secco15033 Casale MonferratoTel. 0142/452202www.rivogas.it

SALDOGASgas e componenti per lasaldaturaAntonio Marotta80146 NapoliTel. 081/2280111www.saldogas.it

OXYWELDsaldatura e brasaturaDiego Andreetta33077 SacileTel. 0434/737001www.oweld.com

CELLE FRIGORIFEREARREDAMENTI

FRIGORBOXcelle e magazzini frigoriferi,pannelli isolantiContardo Fantini42019 ScandianoTel. 0522/983565www.frigorbox.it

REFRIGITALindumenti e accessoriper il freddoAndrea Taccone17100 SavonaTel. 019/802426www.refrigital.it

SPERANZA FRANCESCOaccessori per la refrigerazionee condizionamento89029 TaurianovaTel. 0966/645463

CAMION FRIGORIFERI

COLD CARtrasporti refrigeratiGiuseppe Morano15040 OccimianoTel. 0142/400611www.coldcar.it

FLUIDI FRIGORIGENI

DU PONT DE NEMOURSITALIANAgas refrigeranti chimiciClaudio Greco20063 Cernusco S/NTel. 02/926291www.ita.ag.dupont.com

HONEYWELL FLUORINEgas espandenti, gas refrigerantichimiciGiancarlo Matteo20020 LainateTel. 02/892589600www.honeywell.com

RIVOIRAfluidi secondari monofasici, gasrefrigeranti chimiciEnnio CampagnaAlessandro Borri20157 MilanoTel. 02/35793309www.rivoiragas.com

SOLVAY FLUOR ITALIAgas refrigeranti chimiciAlberto Nicoletti20146 MilanoTel. 02/29092284www.solvay.it

REGOLAZIONE

CARELregolazione elettronica,sistemi di supervisioneLaura Galvani35020 BrugineTel. 049/9716611www.carel.it

DANFOSScompressori, filtri, spie delliquido, valvoleMassimo Alotto10137 TorinoTel. 011/3000511www.danfoss.com

ECONORMAregolatori di temperatura e umiditàMario Mattiuzzi31020 San VendemianoTel. 0438/409049www.econorma.com

SANITALgiunti antivibranti, manometri,valvole termostatiche, isolantiSergio Mantegazza20125 MilanoTel. 02/66986699www.sanitalsrl.it

TESTOapparecchi di controllo,sicurezza e regolazioneFabio Mastromatteo20019 Settimo MilaneseTel. 02/335191www.testo.it

ENERGIE RINNOVABILI

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L’Unione Europea in prima linearispetto a tutti gli altri stati mondiali hapuntato e sta puntando al controlloenergetico e ambientale come pro-spettiva futura di un rilancio economi-co nel rispetto del nostro pianeta.Infatti prima sottoscrivendo il protocol-lo di Kyoto, che è giunto al termine, eora con la politica del 20-20-20 spingeperché vengano adottate varie solu-zioni normative, tecniche e a voltesociali, su vari livelli per una crescitaeconomica sostenibile.Le regolamentazioni sono la spintache il mercato ha bisogno per ricerca-re tecnologie più avanzate di rispar-mio energetico facendo uso anche dienergie rinnovabili. Per questo motivole aziende sono invogliate a ricercaree a produrre sistemi più evoluti cherispettino tali caratteristiche, dall’altraparte gli utenti finali sono incentivatiad acquistarli.Infine la categoria dei tecnici è messain molti settori sotto i riflettori in quan-to anello di vitale importanza traappunto le industrie produttrici e ilcliente finale.Infatti la figura che sta prendendosempre più importanza è quella deltecnico installatore, manutentore eriparatore delle apparecchiature checonsumano energia per cui, rimanen-

do al nostro settore, tutti quegliimpianti che servono per produrreacqua calda sanitaria, riscaldamentoe raffreddamento di ambienti.A lui sono rivolte diverse delle regola-mentazioni che sono state emanantenegli ultimi tempi.Infatti con l’acutizzarsi del problemaenergetico e ambientale e le soluzioniche vengono adottate per una cresci-ta dell’economia nel rispetto sostenibi-le dell’ambiente e la conseguentemaggior accuratezza, complessitàdegli impianti il tecnico viene ad assu-mere un ruolo fondamentale, infatti èquella persona che vigila sul campo.Il Tecnico è quella figura che garanti-sce che l’apparecchiatura (chiller,impianto di refrigerazione, condiziona-mento o anche di energie rinnovabilicome solare termico, pompe di caloreetc..) progettata e costruita con alteprestazioni energetiche ed ambientaliuna volta inserita nel sistema-impiantosia installata correttamente prima e chemantenga le sue caratteristiche doponel lasso di vita del sistema, che lostesso non degradi compromettendosia la buona efficienza sia la duratastessa dell’impianto prevenendo i mal-funzionamenti e se malauguratamentequesti avvenissero, riparandoli repenti-namente e efficacemente.Per cui le apparecchiature a basso, ominore impatto ambientale, ci sono e iltecnico deve mantenerle tali con unaperfetta installazione, ispezioni perio-diche, riparazioni ad opera d’arte eper finire, per completare il ciclo di vitadella macchina, con la dismissione deicomponenti per, se possibile, il loro

recupero e riutilizzo. Per l’Europa leprospettive di vendita degli impiantiche producono calore, raffreddamentoe elettricità per i prossimi anni sonomolto promettenti.Incentivi si susseguono in tuttal’Unione Europea sull’energia prodottada fonti rinnovabili o a risparmio ener-getico: il cosiddetto conto energia siaper la produzione di energie elettrica(fotovoltaico, eolico..) che energia ter-mica (solare termico, biomasse,pompe di calore).In Italia attualmente solo le prime sonoin conto energia mentre le secondesono regolamentate da incentivi inconto capitale o in deduzioni, ma lecose potrebbero cambiare nei prossi-mi tempi.Ciò significa che per ogni unità dienergia prodotta da fonti rinnovabili lostato ti riconosce un importo in dena-ro in quanto questa energia vieneimmessa nel servizio pubblico nazio-nale a beneficio di tutti, ad esempioper l’energia elettrica è all’incirca di 40cent a kWh prodotto (in certe condi-zioni, vedi 4° Conto Energia solarefotovoltaico)Per fare un esempio legato al nostrosettore (fonte primo interim report acura di Oko Recherche per contodella Commissione Europea 2009) laCommissione Europea stima che nel2030 verranno installate in Europa 20milioni di pompe di calore all’anno, al2009 le installazioni erano di 1,3 milio-ni all’anno, il trend di crescita è ricono-sciuto da tutti.Dal 2009 le Pompe di Calore sonostate inserite dalla Regolamentazione

Le competenze deiTecnicia fronte dei cambiamentie delle innovazioni tecnologicheIl Patentino Europeo Frigoristi PEF:corsi del Centro Studi Galileo

MARCO BUONI

Editoriale

Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREASegretario Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATF

Argomento della14ª Conferenza Europea

10-11 giugno 2011Politecnico di Milano

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Europea 2009/28/CE (sulla promozio-ne dell’uso dell’energia da fonti rinno-vabili) tra le energie da fonti rinnovabi-li, ciò comporta che queste godrannosia a livello europeo che nazionale dimaggiori incentivi.Per dare ulteriori numeri, l’Italia devepassare per il riscaldamento utilizzan-do le pompe di calore dallo 0,31% delConsumo Finale di Energia (sul totaledell’energia) al 4,16% entro il 2020(Fonte Piano Nazionale di sviluppodelle fonti rinnovabili del Ministerodello Sviluppo Economico 28/2011del 3 marzo ), ciò significa aumentaredi più di 10 volte il parco pompe dicalore installato.Per il resto d’Europa vale altrettanto,incluso anche il nord Europa dove taletecnologia è già ampiamente radicata econsiderata alternativa altamente effi-

ciente. In ogni caso, l’Unione Europeasembra spingere per sostituire le tec-nologie che utilizzano combustibili fos-sili con tecnologie a energia rinnovabi-le come la pompa di calore conaumento di comfort in quanto produceacqua calda sanitaria, riscaldamentoe pure raffrescamento.La formazione risulta quindi fonda-mentale e obbligatoria anche a livellolegislativo da parte dell’Europa.Per cui tutti i tecnici che installerannopiccoli impianti ad energia rinnovabile(caldaie o stufe a biomassa, sistemisolari fotovoltaici o termici, sistemi geo-termici poco profondi e pompe di calo-re) dovranno essere qualificati e segui-re uno schema di certificazione entro il31 dicembre 2012 (2009/28/CE artico-lo 11 e allegato IV).Ancora, per la refrigerazione e il condi-

zionamento secondo la regolamenta-zione 842/06 su maneggiare i gas refri-geranti contenenti fluoro HFC, refrige-rante contenuto nella maggior partedelle installazioni attualmente presen-ti di refrigerazione, condizionamento epompe di calore in tutta Europa èobbligatoria la certificazione dei tecni-ci che devono essere qualificati ecompetenti per poter verificare la pos-sibile perdita di refrigerante in atmo-sfera oltre che il corretto funzionamen-to energetico della macchina.Quest’ultimo punto, cioè il patentinofrigoristi, l’Italia ancora non lo haimplementato rimanendo insieme allaGrecia, Lettonia e Malta fanalino dicoda in Europa.Comunque ci sono tutti i segnali per-ché il tecnico diventi sempre più spe-cializzato in un dato settore che richie-de competenze ben specifiche chepossono essere conseguite solo concorsi di formazione altrettanto specifi-ci, svolti da istituti di formazioneaggiornati e dinamici che seguonogiornalmente il settore che cambiavelocemente.Il Centro Studi Galileo svolge proprioquesto compito cioè raggruppare ognianno circa 3000 persone in tutta Italianelle varie sedi regionali e aggiornali eformarli su quanto nella refrigerazio-ne, condizionamento e energie rinno-vabili il settore vuole che il tecnicopossa e debba saper fare sia perchéquesto tecnico ha dei doveri masoprattutto perché questa persona hail diritto di essere l’unico competentein grado di costruire impianti a regolad’arte secondo l’Europa. E questo ilCSG lo fa dal 1975.Attualmente, purtroppo, in Italia ilpatentino frigoristi (certificazionesecondo la regolamentazione permaneggiare gas fluorurati CE842/06)non è ancora stato implementato mai tecnici italiani possono ottenerlo alivello europeo. Infatti il CSG organi-za sessioni del Patentino EuropeoFrigoristi PEF che è valido in tuttaEuropa e quindi pure in Italia quan-do questa avrà legiferato.Infatti secondo l’art.5 comma 2 dellaRegolamentazione europea 842/06esiste il mutuo riconoscimento trastati membri i quali non possononon riconoscere i patentini ottenutiin altri stati.

AGGIORNAMENTO: Lo stato al 4 gennaio 2011, cioè a due anni di distanza (4 gen-naio 2009) dalla scadenza che ciascuno stato membro aveva per notificare alla commis-sione europea il sistema di certificazione dei Tecnici del Freddo, Condizionamento e Pompedi calore (secondo la regolamentazione europea 303/08) che maneggiano gas refrigerantiHFC. In chiaro i paesi che hanno ottemperato all’obbligo con notifica della certificazionefinale (20 stati), in grigio i paesi che hanno notificato la certificazione transitoria (Portogallo,Polonia e Lussemburgo), in nero i paesi che non hanno fatto pervenire e quindi implemen-tato a livello nazionale alcun sistema di certificazione (Italia, Grecia, Lettonia e Malta).

Fon

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Assicurare un’adeguata alimentazio-ne a oltre nove miliardi di personeentro il 2050 rappresenta una sfidamondiale formidabile: la FAO stimache la produzione alimentare disponi-bile a livello mondiale dovrebbeaumentare del 70% entro il 2050. Nonè dunque consigliabile trascurarealcun tipo di progresso, in particolarequello relativo alla riduzione delle per-dite che si verificano dopo la raccoltacome mostrato in tabella.I tassi di perdita di prodotti deperibilisono più importanti nei paesi in via disviluppo, dove abita più dell’80% dellaproduzione mondiale e dove circa unquarto della produzione viene perso acausa dell’insufficienza o dell’assenzadella catena del freddo. Circa 400 milio-

ni di tonnellate sono perse ogni anno.Anche gli aspetti qualitativi sono moltoimportanti, sia che si tratti di rischiosanitario (sviluppo di agenti patogeni)o di perdite della qualità nutrizionali.Questo tipo di perdita pesa sia sullasicurezza ambientale sia sull’econo-mia rurale:aumentare la differenza tra il prezzo alconsumo e i prezzi pagati ai produtto-ri rende i prodotti meno accessibili aiconsumatori e riduce il guadagno deiproduttori, scoraggiando quindi la pro-duzione alimentare.L’impatto di una conservazione difetto-sa degli alimenti sull’offerta alimentaremondiale è dunque superiore alle soleperdite constatate.Infine, bisogna notare che la perdita dicentinaia di milioni di tonnellate di der-rate alimentari si traduce nello sprecodi risorse rare o non rinnovabili, utiliz-zate per produrle e trasportarle e dàun impatto supplementare sul riscal-damento del pianeta.Il costo della catena del freddo, sia dalpunto di vista ambientale sia economi-

co può spesso essere compensatodai benefici ottenuti in questi due set-tori grazie alla riduzione delle perditenella fase che segue la raccolta.Al di là di questa constatazione, è pos-sibile rilevare le seguenti tendenze:- la crescente urbanizzazione, soprat-tutto nei paesi in via di sviluppo, accre-sce le distanze tra i luoghi di produzio-ne e quelli del consumo;- lo sviluppo delle classi medie in alcu-ni paesi si tradurrà in una richiesta ali-mentare più diversificata, con derratemolto sensibili alle condizioni di tem-peratura e di umidità;- l’obiettivo di una migliore alimenta-zione globale per l’umanità va nellastessa direzione, perché non si trattasolo di valore calorico ma anche divalore nutrizionale;- lo sviluppo di filiere con forte presen-za di mano d’opera a forte valoreaggiunto, come i prodotti ortofrutticoli,contribuisce a migliorare l’offerta dilavoro nell’ambiente rurale; si trattaspesso di prodotti deperibili chenecessitano della catena del freddo

Speciale catena del freddo

Catena del freddo, sicurezzaalimentare e sviluppo economico

DIDIER COULOMB

Direttore International Institute of Refrigeration - IIR

Mondo

6,83

9,15

52

25%

35%

20%

Paesi industrializzati

1,23

1,28

200

10%

15%

9%

5,60

7,87

19

28%

40%

23%

Paesi in via di sviluppo

Popolazione nel 2009 (miliardi di abitanti)

Popolazione nel 2050 (previsione, miliardi)

Volume conservazione, refrigerata (m3/1000 ab.)

Perdita di derrate (tutti i prodotti)

Perdita frutta e legumi

Perdita derrate deperibili con mancanzadi applicazione del freddo (%)

I dati di questa tabella sono estratti dal quinto foglio informativo sul freddo e sull’alimentazione intitolato: ”Il ruolo del freddonell’alimentazione mondiale”, pubblicato dall’IIF nel mese di giugno del 2009, scaricabile dal sito dell’IIF: www.iifiir.org

Didier Coulomb con a destra Marco Buonipresso la sede di Parigi dell’Istituto Inter-nazionale del Freddo.

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per una buona conservazione.Il fabbisogno della catena del freddodovrebbe dunque aumentare, in valo-re relativo, più velocemente rispettoalla produzione alimentare totale,aumentando sia la proporzione deiprodotti deperibili che beneficianodella catena del freddo sia di questiprodotti nell’alimentazione.I passaggi essenziali di una catenadel freddo efficace sono la conserva-zione refrigerata sul luogo di produzio-ne e di distribuzione, il trasporto refri-gerato e le interfacce coinvolte. Laconservazione refrigerata presso ilconsumatore finale è un elementoimportante nei paesi industrializzati;nei paesi in via di sviluppo può nonessere essenziale se i consumatoricontinuano ad acquistare i prodotti inpunti di vendita vicini in vista di unconsumo immediato.La conservazione refrigerata meritauna menzione particolare in quantopermette di allungare la durata tra ilraccolto e il consumo dei prodotti. Ciòpermette ai consumatori di avereaccesso a questi prodotti per un perio-do più lungo e a prezzi regolari e aiproduttori di seguire strategie di pro-duzione a lungo termine.Il trasporto refrigerato ha anche uneffetto che supera la semplice riduzio-ne delle perdite. Permettendo diaumentare la distanza tra i luoghi diproduzione e quelli di consumo, dà aiproduttori accesso a mercati più vasti,rendendo economicamente interes-santi filiere di produzione che altri-menti non lo sarebbero.Per i prodotti più fragili che sono spes-so prodotti a forte valore aggiuntodestinati ai mercati domestici o all’e-sportazione, una catena del freddoaffidabile rappresenta una condizionesine qua non dello sviluppo della pro-duzione.Infine bisogna notare che migliorare lacatena del freddo nei paesi in via disviluppo significa investire non solonegli impianti, ma anche nella forma-zione e nella sensibilizzazione e nel-l’organizzazione (controlli, certificazio-ni, dialogo interprofessionale, pianifi-cazione degli investimenti privati epubblici quali le reti di distribuzione dienergia e trasporti). Come ogni cate-na, la catena del freddo ha la soliditàdella maglia più debole e il fallimentodi un elemento pregiudica l’insieme.

Una strategia alimentare globale, peressere efficace, deve, dunque, inte-grare lo sviluppo di catene del freddoaffidabili, efficaci e di capacità suffi-ciente e utilizzabile in vari settori(agronomia, economia, alimentazionee sanità pubblica , impiego, altri pro-

cessi di conservazione, infrastrutture,utilizzo ragionato delle risorse).Questo passo necessita di programmispecifici di ricerca sviluppo che sianodefiniti ed applicati per i paesi caldi invia di sviluppo.

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Le pompe di calore geotermiche(GSHP) stanno guadagnandoimportanza mondiale grazie allaloro efficienza energetica nelriscaldamento e raffreddamento. Ilsottosuolo agisce come riservastagionale, offre la possibilità dismorzare gli effetti delleoscillazioni continue dellatemperatura ambiente dell’ariaesterna; nei climi più freddi rendepossibile il funzionamentomonovalente in riscaldamentodella pompa di calore,e nell’ambitodei servizi pubblici rappresenta,messo a confronto con le pompedi calore ad aria esterna, unostrumento per le misure digestione della domanda.Negli ultimi decenni, le pompe dicalore hanno raggiunto percentualiconsiderevoli nel mercatogiapponese e statunitense: losviluppo di tale mercato in Europaha avuto inizio più tardi, dagli anniottanta le unità di pompe di caloree i corrispettivi componenti, come icompressori avanzati e gliscambiatori di calore a piastre,

hanno subito dei miglioramentisignificativi. Il progresso deisistemi di produzione di calore edei dissipatori di calore da unaparte, e l’approccio al sistemadall’altra hanno richiesto parecchiotempo; lo sviluppo verso larealizzazione di sistemi altamenteefficienti sta ancora andandoavanti.La prima forma didissipazione/fonte di calore per lefunzioni diraffreddamento/riscaldamento èstata l’aria esterna, e l’aria esternaè ancora dominante nei sistemi apompa di calore sia per ilriscaldamento sia per ilraffreddamento. In ogni caso, nellezone con clima continentale, l’ariaesterna presenta degli svantaggi.Le caratteristiche dell’acquasotterranea sono completamentediverse se messe a confronto conl’aria esterna; l’acqua delsottosuolo ha, a seconda del livellodella falda freatica, unatemperatura più o meno costante,ciò significa che le pompe di caloreper il raffreddamento così comeper il riscaldamento possonoessere operative e godere miglioricondizioni come fonti dicalore/dissipatori di calore. Ilproblema è il limite la disponibilitàdi queste condizioni (acqua nelsottosuolo). Una risorsa chesvolge la funzione didissipatore/fonte di calore, simileall’aria, in modo quasi illimitatocome disponibilità, è il sottosuolo.

APPLICAZIONE DELLE POMPEDI CALORE GEOTERMICHE

Le pompe di calore geotermiche pos-sono essere utilizzate in zone condiverse condizioni climatiche, in terre-ni con proprietà differenti, per piccoli egrandi sistemi, per le applicazioni disolo riscaldamento e per quelle diriscaldamento e raffreddamento.Clima: il clima ha una forte influenzasulla temperatura del terreno e sullecondizioni di funzionamento di unsistema a pompa di calore (clima fred-do, moderato e torrido, clima caldo eumido, clima oceanico con leggerefluttuazioni di temperatura o continen-tale con ampie fluttuazioni di tempera-tura).Proprietà del suolo: il tipo di utilizzodel suolo e metodo di assorbimen-to/estrazione del calore, es. sistemi acircuito aperto o chiuso, dipendonodalle proprietà del suolo. Nel caso diun sistema a circuito chiuso determi-neranno il tipo di sonde geotermicheda usare.Piccoli sistemi: la caratteristicacomune dei piccoli sistemi è il recu-pero naturale del suolo, soprattuttoattraverso la radiazione solare e leprecipitazioni che si raccolgono attra-verso la superficie. I piccoli sistemi siusano sia per le funzioni di soloriscaldamento sia per quelle di riscal-damento e raffreddamento, essi pos-sono essere usati, a seconda delclima e del sistema di distribuzione,per il raffreddamento diretto (senza ilfunzionamento delle pompe di calo-re), almeno all’inizio della stagione di

Pompe di calore geotermiche

HERMANN HALOZAN

Institute of Thermal Engineering, Graz University of Technology

Speciale energie rinnovabili nella refrigerazione e condizionamento

Argomento della14ª Conferenza Europea

10-11 giugno 2011Politecnico di Milano

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raffreddamento. (vedi fig. 1 e fig.2)Grandi sistemi: nei grandi sistemi ilrecupero del sottosuolo deve avvenireattraverso la rimozione ed estrazionedel calore. Qualche volta è necessariofornire sistemi aggiuntivi per ricaricarel’accumulatore. Il prelievo del calorepuò avvenire attraverso il raffredda-mento diretto (senza il funzionamentodella pompa di calore) o il raffredda-mento attivo (con il funzionamentodella pompa di calore).

MATRICE DELLE POMPEDI CALORE GEOTERMICHE

Le pompe di calore geotermiche inte-ressano una varietà di sistemi con sor-gente di calore/dissipatore di calore:– Geotermico: (il calore è direttamen-te estratto/rimosso dal sottosuolo)– Acque sotterranee: (il calore è estrat-to/rimosso dall’acqua sotterranea)– Acqua di superficie: (il calore è estrat-to/rimosso da fiumi, stagni, laghi, omare)Le pompe di calore geotermiche(GSHP) forniscono riscaldamento, raf-freddamento e acqua calda.– Il terreno diminuisce le variazioni ditemperatura e favorisce un’alta effi-cienza delle GSHP– I costi iniziali dei sistemi GSHP sonogeneralmente più alti, ma i costi di fun-zionamento e di manutenzione sonopiù bassi (si consigliano maggiormen-te per il loro rendimento nelle zone cli-matiche dove è richiesta la funzione diriscaldamento e raffreddamento).Una pompa di calore geotermica usail terreno come fonte di calore, e sfrut-ta poi le sue temperature costantidurante il variare delle stagioni. Inestate, il processo può essere inverso,ossia la pompa di calore estrae caloredall’edificio e lo trasferisce nel sotto-suolo. Trasferendo calore in un luogopiù fresco consuma meno energia,così l’efficienza di raffreddamentodella pompa di calore trae beneficiodalle temperature più basse del suolo.Gli scambiatori di calore orizzontali disuperficie subiscono i cicli di tempera-tura stagionali a causa dell’apportosolare e delle perdite di trasmissioneverso l’aria ambiente a livello delsuolo.Questi cicli di temperatura vanno arilento rispetto allo scorrere delle sta-

gioni per via dell’inerzia termica, inquesto modo lo scambiatore di caloreè in grado di inglobare il calore depo-sitato durante i diversi mesi di soleprecedenti. I sistemi interrati vertical-mente in profondità dipendono parti-colarmente dalla migrazione di caloredovuta alla geologia del terreno circo-stante. La ricarica del suolo in caso difunzionamento in solo riscaldamentodeve avvenire mediante effetti natura-li, nel caso di funzionamento in riscal-damento e raffreddamento la ricaricadi calore può avvenire attraverso ilcalore prodotto durante il funziona-mento in raffreddamento; può esserci

un possibile disequilibrio tra l’estrazio-ne di calore e l’iniezione del calore pereffetti naturali.Le pompe di calore geotermiche devo-no avere uno scambiatore di calore acontatto con il suolo per estrarre e dis-sipare calore. Questo componenterappresenta da un terzo a metà delcosto totale del sistema. Sono dispo-nibili alcuni principali tipologie di pro-getti per questo tipo di pompe di calo-re, a seconda del fluido e della dispo-sizione:– Sistemi con scambio diretto a circui-to chiuso (il fluido termoconduttore cir-cola sottoterra)

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Figura 1.Pompe di calore accoppiate al terreno.

Pompa di calore

Accumulatore di calorePompa di calore

Sonda geotermica

Accumulatore di calore

Sonda geotermica

Figura 2.Riscaldamento casa passiva/raffreddamento/acqua calda.

C compressoreCO condensatoreEV evaporatoreA AccumulatoreTHK valvola ad espansione termostatica4 WV valvola a 4 vie

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– Sistemi a circuito chiuso (usano piùcomunemente una miscela di anti-gelo e acqua)– Sistemi a circuito aperto– Sistemi a circuito chiuso

Sistemi a circuito chiusoLa pompa di calore geotermica ascambio diretto (chiamata anche adespansione diretta, pompa di caloregeotermica ad evaporazione diretta) èla più vecchia. L’accoppiamento con ilterreno è raggiunto mediante un cir-cuito nel quale circola il refrigerante incontatto termico diretto con il suolo. Isistemi di scambio diretto sono leg-germente più efficienti e hanno costi diistallazione potenzialmente più bassirispetto ai sistemi a circuito chiuso adacqua. Le ragioni principali per la loroefficienza più alta sono l’eliminazionedella pompa di circolazione seconda-ria del fluido (che usa elettricità), e l’e-liminazione dello scambiatore di calo-re ad acqua (che è una fonte di perdi-ta termica e di temperatura).La maggior parte dei sistemi a circuitochiuso installati prevede due circuitinel sottosuolo: il circuito primario direfrigerante è contenuto nell’apparec-chio nel quale poi lo scambio di caloreavviene con un sistema secondario adacqua e acqua-antigelo che rispettiva-mente è posto sottoterra.Un’unità a circuito chiuso orizzontale ècomposta da un fascio di tubi chescorrono orizzontalmente nel terreno.Un lungo canaletto orizzontale, piùprofondo del livello del gelo, viene sca-vato a forma di U, oppure vengonoposizionate orizzontalmente dellebobine come scambiatori nello stessocanaletto. Lo scavo per i sistemi a cir-cuito orizzontale è notevolmente piùeconomico della trivellatura verticale;se il terreno lo permette e viene consi-derato idoneo, tale disposizione èquella più comune.Un’unità a circuito chiuso verticale ècomposta da tubi che corrono verti-calmente nel terreno. Viene praticatauna perforazione nel terreno, solita-mente con una profondità di 20-120(240) m. Le coppie di tubi nel forosono unite con un collegamento tra-sversale ad U alla fine dello scavo.Tale foro è comunemente riempitocon sedimenti di bentonite, sedimen-ti termicamente favorevoli che sonodisponibili per migliorare il trasferi-

mento di calore. Le unità con circuitiverticali sono normalmente impiega-te quando la superficie di terreno uti-lizzabile è ristretta. La distanza deifori è di circa 5-6 m e la profonditàdipende dalle caratteristiche del ter-reno e della costruzione.

Sistemi a circuito apertoIn un sistema a circuito aperto(anche chiamato pompa di calorecon acqua di falda), il circuito secon-dario pompa acqua naturale da unpozzo o da una sorgente d’acqua inuno scambiatore di calore interno allapompa di calore. Il calore o è estrattoo è aggiunto dal circuito primario direfrigerante, e l’acqua viene restituitaalla sorgente in un pozzo separato. Ilcanaletto di irrigazione, il rivestimen-to del terreno o il corpo idrico sono

molto spesso proibiti dalla legge. Letubazioni di rifornimento e di ritornodevono essere collocate abbastanzalontane per assicurare il ricarico ter-mico della sorgente.Siccome l’acqua non è controllatachimicamente, l’apparecchiatura po-trebbe aver bisogno di essere protet-ta dalla corrosione attraverso l’utilizzodi metalli speciali nello scambiatoredi calore e nella pompa. Il calcarepotrebbe ostruire con il tempo il siste-ma e richiedere una periodica puliziacon l’utilizzo di sostanze acide. Sel’acqua contiene alti livelli di sale,minerali oppure di solfuro di idroge-no, è preferibile utilizzare un sistemaa circuito chiuso.Il raffreddamento con l’acqua fred-da/ghiacciata profonda di lago usa unprocesso simile con un sistema a cir-

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Figura 3.Grandi sistemi accoppiati al terreno.

Figura 4.Accumulo di energia termica con acquiferi.

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cuito aperto per condizionamentod’aria e raffreddamento. I sistemi acircuito aperto che usano le faldeacquifere sono di solito più efficientidei sistemi chiusi perché esse sonoaccoppiate meglio con le temperatu-re del sottosuolo. I sistemi a circuitochiuso, in confronto, devono trasferirecalore attraverso strati di tubi e terra.Un sistema con pozzo a colonna è untipo speciale di sistema con circuitoaperto. L’acqua viene attinta dal

fondo di un profondo pozzo di roccia,viene fatta passare attraverso unapompa di calore, e ritorna nella partealta del pozzo, dove viaggiando versoil basso scambia calore con il sub-strato roccioso circostante.

Accumulo stagionale di energiatermicaL’efficienza delle pompe di calore geo-termiche può essere miglioratamediante la progettazione di un accu-

mulo termico stagionale. Se la disper-sione di calore dal sottosuolo è suffi-cientemente bassa, il calore spintofuori dall’edificio in estate può essererecuperato in inverno. L’efficienza diun accumulo di calore aumenta in pro-porzione, così questo vantaggio risul-ta più significativo nei sistemi com-merciali o di riscaldamento urbano. Lepossibilità per un accumulo termicostagionale sono:– Funzionamento in riscaldamento eraffreddamento con un’estrazione dicalore/rimozione di calore bilanciatinell’accumulatore oppure– Un sistema ibrido di riscaldamento eraffreddamento nel quale l’equilibrio èraggiunto mediante un raffreddamen-to aggiuntivo del serbatoio attraversouna torre di raffreddamento oppurecaricando di calore aggiuntivo per l’ac-cumulo attraverso l’energia solare.L’accumulo termico stagionale puòessere prodotto da un accumulo dienergia termica acquifera, da sistemidi pozzo a colonna multipla, da sondeper l’accumulo di energia termica nelsottosuolo, o mediante l’uso delle fon-damenta di un edificio utilizzate comeriserva.

Figura 5.Sistema ibrido terra-accumulo per raffreddamento, riscaldamento e trasporto energia

all’interno di un edificio.

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Serbatoi di energia termica acquife-ra: una falda acquifera è uno strato delsottosuolo di roccia permeabile, sedi-menti (di solido sabbia o ghiaia) oppu-re terreno che cede acqua. Gli spazivuoti negli acquiferi sono riempiti conacqua e sono collegati tra loro in modotale che possa scorrere l’acqua.(Fig.4)Arenarie, ghiaia non consolidata, pie-tre calcaree porose sono i miglioriacquiferi. Sono necessari due pozzi suentrambi i lati con accoppiamentoidraulico. Un pozzo è per l’acqua caldae l’altro è per l’acqua fredda. In inver-no l’acqua è estratta dal lato caldo erimossa in quello freddo, in estate ilprocesso è inverso. L’unico problemaè che questo sistema può solamenteessere usato in zone prive o con scar-si flussi naturali dell’acqua.Accumuli energetici con perfora-zioni: in alcuni casi l’accumulo è resopossibile attraverso perforazioni. Lariserva è usata come fonte di calorequando è in funzione la modalità diriscaldamento, con un fluido ( di solitoacqua o una miscela acqua-antigelo)come mezzo di trasferimento del calo-re dall’accumulo all’evaporatore dellapompa di calore, è in questo modoche viene utilizzata l’energia geotermi-ca. Nella modalità di raffreddamento,l’accumulo è usato come dissipatoredi calore. Con le sonde geotermiche,le pompe di calore geotermiche pos-sono offrire sia riscaldamento sia raf-freddamento in praticamente qualsiasiubicazione, con grande flessibilità din-nanzi alle diverse richieste.Le fondamenta dell’edificio comeaccumulo di energia: gli alti edifici

richiedono fondamenta appropriate,spesso consistono di un basamento diappoggio e pilastri, e alcuni pilastripossono formare un accumulo similea quello di una sonda geotermica(Halozan 2010): ma questo accumuloè più o meno libero: solamente i pila-stri o le pareti di contenimento devonoessere fornite di bobine e connessead un collettore (vd. Fig. 5).Tutti questiaccumuli funzionano correttamente sel’estrazione del calore e la rimozionedi calore sono più o meno equilibrati;se l’accumulo non reggerà durante glianni l’aumento e la diminuzione ditemperatura, ciò comporterà svantag-gi nella funzione di riscaldamento eraffreddamento. In modo simile unsistema ibrido deve essere progettatocon un’addizionale fonte/dissipatore dicalore (es: torre di raffreddamento,sistema termico solare).

CONCLUSIONI

Si possono delineare le seguenti con-clusioni:– Le pompe di calore geotermichestanno attualmente dominando il mer-cato delle pompe di calore a soloriscaldamento in Europa, esse sonoanche state identificate come unasoluzione energetica efficiente per ilmercato del riscaldamento e del raf-freddamento del Nord America, maanche del Giappone e della Cina.– Nuovi sviluppi come la velocità varia-bile delle unità delle pompe di calore ole pompe di calore combinate con tubotermovettore basato su sonde verticalicon CO2 come portatore di calore

mostrano che c’è ancora spazio pernuove idee, per essere competitivi eottenere successi nel futuro.– Le pompe di calore geotermiche ascambio diretto già raggiungono l’SPFtra 4 e 6 !, se gli standard di costruzio-ne sono mantenuti e l’intera progetta-zione del sistema è stata condotta inmodo attento.– La scelta dei refrigeranti attualmen-te in uso R-407C, R-410A e propano,assieme per le grandi unità all’R-134 eall’ammoniaca, è motivata dalla loroefficienza, affidabilità e dalle diverseconsiderazioni ambientali, di sicurez-za e di regolamentazioni.– I sistemi d’aria condizionata hanno ilcompito di compensare i carichi ester-ni ed interni e fornire condizioni igieni-che e comfort tutto l’anno ai clienti.Mediante le pompe di calore il caloreviene trasportato all’interno dell’im-pianto, estratto dagli spazi che devonoessere rinfrescati, e utilizzato dovedevono essere riscaldati. .– Usando il terreno o/e le fondamentacome riserva, il calore e il freddo pos-sono essere immagazzinati e usatiper il raffreddamento diretto, e peraumentare la temperatura della sor-gente di calore per il riscaldamento;con sistemi bassa-exergia questi effet-ti possono inoltre essere aumentati.– Oltre all’uso negli edifici di nuovafabbricazione, le pompe di calore geo-termiche offrono la possibilità di utiliz-zo nelle costruzioni esistenti facendodiventare questi da spreconi di ener-gia a sistemi altamente efficientiIl potenziale per ridurre le emissioniglobali di CO2, considerando che lepompe di calore vengono usate nelsettore dell’edilizia per il 30%, se siusa la tecnologia attualmente dispo-nibile la riduzione è del 6% delleemissioni globali di CO2. Con le futu-re tecnologie avanzate nel campodella produzione di energia, con lepompe di calore e altre strategie inte-grate di controllo sarà probabilmentepossibile arrivare ad un 16% (Gilliand Halozan, 2001). Inoltre, le pompedi calore, e soprattutto le pompe dicalore geotermiche, sono una dellechiavi tecnologiche per la conserva-zione di energia, per l’aumento del-l’efficienza, per l’uso di fonti rinnova-bili e per la riduzione delle emissionidi CO2.

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INTRODUZIONE

Come conseguenza delle preoccupa-zioni relative al problema del riscalda-mento globale, la Comunità Europeaha deciso di intraprendere azioni perlimitare l’uso dei refrigeranti HCFC eHFC, a causa del loro alto impatto sul-l’effetto serra. Restrizioni dell’uso deigas HFC sono state introdotte in alcu-ni paesi. Molti utilizzatori finali deisistemi refrigeranti hanno dichiarato laloro intenzione di eliminare questi gasa favore dei refrigeranti naturali. Nelsettore degli elettrodomestici il pro-cesso di sostituzione dei gas HFCcon isobutano R600a è in fase dicompletamento. I produttori dei siste-mi per uso commerciale erano legger-mente scettici sull’uso degli idrocarbu-ri per la loro caratteristica di alta

infiammabilità. Oggi la situazione èdiversa: molti produttori usano idrocar-buri nelle loro applicazioni commercia-li. Il loro utilizzo è oggi presente indiverse tipologie di applicazioni, comenormali frigoriferi da negozio, vetrineper le bibite, frigoriferi per gelati, boilera pompe di calore, etc. Esiste ancoraun’importante limitazione nella loroapplicazione. l massimo limite di cari-ca per i refrigeranti infiammabili (R170,R1270, R600a, R290) senza limitazio-ni nella volumetria del locale né cate-goria di frequentazione, è di 150 gram-mi per ogni circuito Questo articolo sisofferma sull’opzione idrocarburi perspeciali applicazioni come frigoriferiper uso biomedicale o simili.Per questo tipo di applicazioni ènecessaria una corretta scelta deicomponenti, e la scelta del refrigerante

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Alternativa idrocarburinei sistemi in cascata

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I sistemi in cascata sono usatinormalmente in applicazioni contemperature di evaporazione moltobasse, principalmente per usobiomedicale, nell’industria chimicae nei laboratori di ricerca. Questisistemi sono in grado di otteneretemperature interne molto basse(da -70 a -95 gradi C) grazie allaloro speciale costruzione. I sistemiin cascata usano normalmentedue compressori alternativi. Ilconsumo di energia e quindil’impatto ambientale non ètrascurabile. Un’appropriata sceltadei compressori, la qualitàdell’isolamento termico ed ildisegno dei componenti possonoridurre questo impatto, compresala scelta dei refrigeranti, chedevono essere ecologici, fornirecondizioni ottimali difunzionamento e, di conseguenza,risultare più vantaggiosi per ilcliente finale. In questo articolovengono presentati refrigerantialternativi per entrambi gli stadidel sistema in cascata. Lealternative vengono confrontatecon refrigeranti tradizionali, sia invia teorica, sia facendo confrontidelle misure sperimentali eseguite.Gli idrocarburi si dimostrano comeuna valida alternativa ecologica suquesto tipo di applicazioni.Nell’articolo viene inoltre eseguitoil calcolo dell’indice TEWI e sonoriportate alcune considerazionerelative alla sicurezza nell’uso deirefrigeranti infiammabili.

Figura 1.Sistema in autocascata (Virtual cascade).

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da usare risulta altresì importante.Nelle pagine seguenti viene presentatoil principio di funzionamento di questeapplicazioni, il calcolo teorico del cicloideale, il confronto con le misure speri-mentali con diversi refrigeranti seguitodalle conclusioni e dal calcolo dell’indi-ce TEWI per impatto ambientale.

ULTRACONGELATORIPRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO

Esistono sul mercato due tipi di ultra-congelatori. Il primo tipo è simile ad unnormale sistema di refrigerazione.Vengono usati normali componentiprincipali come condensatore, evapo-ratore, sistema di espansione, tubi ecompressore. Viene usato un sistemacon un circuito solo, ma viene carica-to con una speciale miscela di refrige-ranti. La composizione di questamiscela è di proprietà di ogni singolocostruttore. Il sistema siffatto può rag-giungere temperature molto bassefino -70°C.Il principale vantaggio di questa solu-zione rispetto al sistema in cascata è ilminor consumo di energia e la relativasemplicità. Il principale svantaggio èl’alta sensibilità alla temperaturaambiente ed uno stress elevato per ilcompressore dovuto ad un alto rap-porto di compressione. Sistemi delgenere vegnono chiamati “virtualcascade” oppure “auto cascata”.Vi è un secondo modo per realizzareun ultracongelatore molto più com-plesso del precedente. Viene realizza-to con due circuiti ermetici separati.Ognuno usa un gas diverso. La con-nessione tra di loro avviene attraverso

uno speciale scambiatore. I compres-sori usati per i due stadi sono simili edisegnati per uso a bassa temperatu-ra di evaporazione.I produttori dei sistemi in cascata

usano normalmente compressorialternativi nelle loro macchine. Il con-densatore del primo stadio è un nor-male scambiatore ventilato.L’evaporatore del primo stadio ed ilcondensatore del secondo sono con-tenuti in un speciale involucro isolatochiamato scambiatore interno.L’evaporatore del secondo stadio ètipicamente una serpentina a direttocontatto con le pareti interne del fri-gorifero. Il refrigerante usato normal-mente nel primo stadio è l’R404A,mentre l’R508B viene impiegato nelsecondo stadio, spesso con aggiuntadi piccole percentuali di idrocarburi. Ilprincipale vantaggio di questo tipo disoluzione è un’ottima stabilità di tem-peratura interna che normalmente ènel range di – 70 fino a -100°C.Il prin-cipale svantaggio del sistema incascata è il disegno complesso e l’al-to consumo di energia. Il sistema

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Figura 2.Sistema in cascata.

Figura 3.Schema semplificato del sistema in cascata.

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refrigerante in cascata viene rappre-sentato in Fig. 2.

ALTERNATIVA ECOLOGICA PERULTRACONGELATORI IN CASCATA

Gli idrocarburi, grazie alle loro caratte-ristiche termodinamiche ed ambienta-li, risultano essere la migliore alterna-tiva ai gas HFC usati attualmente neisistemi in cascata.Per questa valutazione sono stati con-siderati i seguenti refrigeranti alternati-vi, vedi Tab. 1 e Tab.2

SIMULAZIONE TEORICADEL SISTEMA IN CASCATA CONREFRIGERANTI ALTERNATIVI

Un semplice modello teorico è statousato per confrontare vari refrigeranti.Le condizioni imposte sono indicatenella Tab.3. In questo calcolo del cicloideale non è stato considerato nessunsottoraffreddamento e surriscalda-mento, la compressione è stata consi-derata come isentropica. In Fig.3 èschematizzato il circuito usato neisistemi in cascata. Le frecce indicanola direzione del flusso ed i punti nume-rati corrispondono ai valori di entalpiada considerare nel calcolo teorico.

IL MODELLO REALE MISURATODI UN SISTEMA A CASCATACON REFRIGERANTI ALTERNATIVI

Per le misurazioni del modello reale èstato utilizzato un sistema in cascataper uso medicale di uno dei maggioricostruttori di speciali applicazioni peruso biomedicale. Per entrambe le con-

figurazioni di prova è stato utilizzato lostesso sistema in cascata senzaimpatto sui componenti e sulla com-posizione. Per le prove è stato utilizza-to lo stesso compressore per dimo-strare i benefici del refrigerante. E’stato scelto un compressore dalla

serie NT per entrambe le fasi, cosìcome lo scambiatore di calore, il con-densatore, l’evaporatore, i tubi ed icapillari erano gli stessi. La misura èstata eseguita a 25°C di temperatureambiente. Tutte le altre condizioni,come la camera di prova, il termosta-

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Tabella 2.Proprietà fisiche dei refrigeranti per il secondo stadio.

Refrigerante

R508B

Formula NBP

-87,6 °C 12,1 °C 38,4 bar --- 0 11950

Temperaturacritica

Pressionecritica LFL ODP GWP

100 anni

R23/R116

R170 -88,9 °C 32,2 °C 48,7 bar 2,9% 0 3CH3CH3

Tabella 1.Proprietà fisiche dei refrigeranti per il primo stadio.

Refrigerante

R404A

Formula NBP

-46,6 °C 72,1 °C 37,4 bar --- 0 3780

Temperaturacritica

Pressionecritica LFL ODP GWP

100 anni

R125/R143a/R134a

R290 -42,2 °C 96,7 °C 42,5 bar 2,1% 0 3CH3CH2CH3

Tabella 3.Simulazione teorica del sistema in cascata.

Temperatura di condensazione primo stadio 40 °C 40 °C

Temperatura di evaporazione primo stadio -35 °C -35 °C

Temperatura di condensazione secondo stadio -25 °C -25 °C

Temperatura di evaporazione secondo stadio -90 °C -90 °C

Carico termico 1 kW 1 kW

Potenza del compressore - 1° stadio 0,88 kW 0,55 kW

Potenza del compressore - 2° stadio 0,72 kW 0,50 kW

COP (W/W) 0,70 0,82

COP - confronto Ref +17%

HFCR404A/R508B

HCR290/R170

Tabella 4.Risultato prove sperimentali.

Temperatura di condensazione primo stadio 41,7 °C 39,6 °C

Temperatura di evaporazione primo stadio -36,2 °C -36,4 °C

Temperatura di condensazione secondo stadio -25,7 °C -26,6 °C

Temperatura di evaporazione secondo stadio -86,4 °C -91,0 °C

Alimentazione 230V/50Hz 230V/50Hz

Potenza 1341 W 1233 W

Consumi di energia in 24h 32,09 kWh 28,83 kWh

Consumi di energia - confronto Ref -11%

HFCR404A/R508B

HCR290/R170

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to, il sistema di acquisizione dati, laposizione durante la prova sono stateidentiche. I risultati della prova com-paiono in tabella 4.

SISTEMA IN CASCATAED IMPATTO AMBIENTALE

Il TEWI, (Total Equivalent WarmingImpact), Impatto Totale di Riscalda-mento Equivalente è considerato unbuon parametro per valutare l’impattoambientale causato dal sistema direfrigerazione. Tiene conto sia dell’ef-fetto diretto relativo alla dispersione direfrigerante nell’atmosfera, sia dell’ef-fetto indiretto relativo al consumo dienergia dell’applicazione.

TEWI=GWP*L*n+GWP*m*(1-α)+ n*E*βEffetto diretto:L – livello di perdita [kg/anno]n – tempo di vita [anni]m – carica di refrigerante [kg]α – fattore di riciclo [%]Effetto indiretto:E – consumo di energia [kWh/anno]β – emissione dalla generazione dienergia [kgCO2/kWh]Per applicazioni “plug-in”, che utilizza-

no compressori ermetici, il tasso di per-dita è trascurabile ed anche la carica direfrigerante è ridotta, così che l’effettodel consumo di energia è prevalente erappresenta fino al 95% del contributototale. Per applicazioni di grandi dimen-sioni e armadi per condizionamentoaria l’effetto diretto della perdita di refri-gerante rappresenta un maggiore con-tributo. L’emissione insieme alla gene-razione di energia è fortemente dipen-dente dalla tecnologia usata per pro-durre elettricità: più alta per carbone,olio e gas, più bassa per idroelettrico,nucleare, eolico e solare. Il consumo dienergia è relativo al tipo di applicazioneed al suo livello di efficienza; alcunivalori tipici sono 30 kWh/mese per unfrigorifero combinato, 120 kWh/meseper un congelatore da 200 litri, 400kWh/mese per una vetrina per gelati.Embraco, come produttore di com-pressori è impegnato nel miglioramen-to dell’efficienza energetica dei propriprodotti , nell’ introduzione dei refrige-ranti naturali con basso impattoambientale ed ottime caratteristichetermodinamiche per utilizzo su diversetipologie di applicazioni frigorifere o inpompe di calore.

I risultati delle misurazioni reali sonostati usati per il calcolo dell’indiceTEWI. Il livello di perdita considerato èdi 0,003 kg per anno. L’aspettativa divita dell’applicazione considerata è di10 anni. Il fattore di recupero del refri-gerante viene stimato all’85% e dipen-de dal sistema di riciclaggio presentenei vari Paesi. Il consumo di energiaper anno è stato calcolato in base allemisure di consumo effettuato. Il livellodi emissioni per generazione dell’e-nergia elettrica è diverso nei diversiStati. In questo calcolo è stato usato ilvalore di 0,171kgCO2/kWh relativoalla Repubblica Slovacca.Come indicato in Tab.5 il fattore TEWIper i sistemi in cascata che usano gasidrocarburi è circa il 20% più bassodell’indice TEWI per i refrigeranti tradi-zionali. Questo valore non è trascura-bile perché l’impatto ambientale deisistemi in cascata è alto. Se conside-riamo questi valori si può affermareche 100 sistemi con idrocarburi hannolo stesso impatto ambientale di 80sistemi che usano il refrigeranti HFC.

CONCLUSIONI

La prova ha dato risultati in linea conle aspettative. Il miglioramento del17% del COP calcolato con gas HC(R290/R170) non è stato confermatodalle misure effettive a causa delmodello di sistema molto semplice uti-lizzato. Se consideriamo il fattoreTEWI, è significativo che oggi i gasHC sono i refrigeranti più adatti per isistemi in cascata. Il sistema in casca-ta misurato non è progettato per usaregas HC, ma, come l’articolo dimostra,la sostituzione è abbastanza facile. Ilcarico di gas HC potrebbe essereridotto a limiti permessi medianteriprogettazione dei componenti propridel sistema.

Tabella 5.Calcolo dell’indice TEWI

Refrigerante GWP L n m a E β TEWI

Sistema incascata con

HFC

HFCR404A/R508B 3780/11950 0,003/0,003 10 1,2/0,7 0,85 11712,9 0,171 22508

Sistema incascata con

HC

HFCR290/R170 3/3 0,003/0,003 10 0,26/0,15 0,85 10522,6 0,171 17994

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INTRODUZIONE

Molte sono le possibilità di utilizzodelle pompe di calore, non solo perquanto riguarda le piccole potenzialitàdestinate all’uso domestico, ma ancheper quanto riguarda le potenzialità piùgrandi destinate all’impiego nei fabbri-cati industriali e commerciali, ove è piùfacile ottenere economie di gestionegrazie alla possibilità di recupero discarti di calore che altrimenti verreb-bero dispersi.

USO DELLE POMPE DI CALORE

Lo sviluppo della tecnologia odierna ele varie tipologie di pompe di caloreche il mercato offre consentono unimpiego di tali apparecchiature moltoampio, sia per il riscaldamento che peril raffrescamento degli ambienti. Perquanto riguarda la tecnologia frigorife-ra possiamo individuare due grandifamiglie: quella a compressione divapore e quella ad assorbimento (vedifigura 1).In particolare modo l’uso delle pompedi calore risulta vantaggioso in tuttiquei casi in cui sono disponibili quan-tità di calore derivanti da altri processie che, se non sfruttati, verrebberodisperse in ambiente.La tipologia a compressione di vaporerisulterebbe ancora più vantaggiosase il costo dell’energia elettrica fossepiù a buon mercato. Ma i recenti svi-luppi che sta avendo la tecnologiafotovoltaica assieme agli incentivi eco-nomici che mirano ad una sua mag-giore diffusione possono contribuire

ad alleviare i costi di gestione derivan-ti dal consumo di energia elettrica erendere, così, la tecnologia dellepompe di calore veramente conve-niente rispetto ad altre forme di riscal-damento.

FABBRICATI INDUSTRIALI

Un tipico esempio in cui l’impiegodelle pompe di calore può esseresfruttato con successo è quello degliambienti di produzione e di lavorazio-ne. Generalmente in tutti i fabbricatiindustriali risulta necesario rimuoveregrandi quantità di calore durante lastagione estiva, sia a causa delleentrate di calore dall’esterno sia acausa dei processi produttivi interni, eapportare considerevoli quantità dienergia termica durante la stazioneinvernale. In tali situazioni risulta sicu-ramente adatto l’impiego di unapompa di calore a ciclo reversibile.D’altro canto è utile ricordare che inmolti tipi di lavorazioni industriali ènecessario anche in inverno avere adisposizione una fonte di raffredda-mento, seppur localizzata in una dataarea dello stabilimento. In questi casiè possibile recuperare il calore chedeve essere rimosso e trasferirlomediante una pompa di calore ad altrezone del fabbricato, come ad esempionegli uffici e negli ambienti dedicati alriposo ma anche nei locali ove sonoubicati i servizi igienici o negli spoglia-toi. L’impiego di una pompa di calore,in questi casi, consente di ottenereuna capacità termica superiore del30% circa alla potenza di raffredda-

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Principi di basedel condizionamento dell’aria124ª lezionePossibili destinazioni d’uso delle pompe di calore

(Continua dal numero precedente)PIERFRANCESCO FANTONI

CENTOVENTIQUATTRESIMALEZIONE DI BASE SULCONDIZIONAMENTO DELL’ARIAContinuiamo con questo numero ilciclo di lezioni di base semplificateper gli associati sulcondizionamento dell’aria, così comeda più di 13 anni sulla nostra stessarivista il prof. Ing. PierfrancescoFantoni tiene le lezioni di base sulletecniche frigorifere. Vediwww.centrogalileo.it.Il prof. Ing. Fantoni è inoltrecoordinatore didattico e docente delCentro Studi Galileo presso le sedidei corsi CSG in cui periodicamentevengono svolte decine di incontri sucondizionamento, refrigerazione eenergie alternative.In particolare sia nelle lezioni in aulasia nelle lezioni sulla rivista vengonospiegati in modo semplice ecompleto gli aspetti teorico-praticidegli impianti e dei loro componenti.

È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

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mento della pompa di calore stessa,senza particolari costi aggiuntivi.

LUOGHI SPORTIVI E PERLO SVAGO

Nei centri sportivi al coperto o nei luo-ghi dedicati allo svago esistono nume-rose tipologie di ambienti: quelli dedi-cati alla pratica vera e propria deglisport (palestre, piscine, campi da ten-nis, ecc) ma anche bar, fast-food,cinema,ecc. Anche in questi ambientirisulta particolarmente vantaggiosol’uso delle pompe di calore.Se prendiamo il caso delle piscinevediamo che una pompa di calore puòassolvere il duplice scopo di garantirele desiderate temperature dell’aria deivari ambienti (spogliatoi, docce, pisci-na) ma anche dell’acqua in cui sinuota o che viene utilizzata per i sani-tari. In più in tale tipo di ambienti vi è ilpersistente problema dell’umidità del-l’aria che, se non correttamenteaffrontato, porta al rapido degrada-mento delle strutture murarie con ine-stetico sgretolarsi degli intonaci e anti-igienico formarsi di muffe. Infatti glielevati tassi di umidità presente fannosì che su tutte le superfici che si trova-no ad una temperatura inferiore aquella di rugiada il vapor d’acquatenda a condensarsi ed a bagnare lesuperfici stesse. In tali situazioni il pro-blema può venire risolto grazie ad unaattenta opera di deumidificazionedegli ambienti per mezzo di un impian-to frigorifero in grado di sottrarre umi-dità all’aria. Al termine del processo,però, l’aria risulta avere una tempera-tura troppo bassa per essere re-

immessa immediatamente in ambien-te, cosicchè deve essere opportuna-mente post-riscaldata. Per fare questosi può recuperare il calore che è statosottratto all’aria durante la fase di deu-midificazione e maggiorare tale quan-tità grazie al lavoro di compressioneche la pompa di calore esegue e cheviene trasferito al refrigerante cheattraversa il compressore.

HOTEL E RISTORANTI

Durante la stagione estiva tutte le areecomuni degli hotel (sale da pranzo,sale per il tempo libero, ecc.) e le sin-

gole camere da letto devono esserecondizionate. L’utilizzo di una pompadi calore consente di sfruttare il caloreche deve essere rimosso per poterprodurre acqua calda ad uso sanitarioda fornire alle singole camere. Puòanche succedere che nelle stagioniintermedie alcuni clienti desideranoriscaldare la propria camera, mentrealtri preferiscano condizionarla. Anchein questo caso è particolarmente van-taggioso recuperare il calore rigettatonella condensazione per poterlo riuti-lizzare come fonte di energia per ilriscaldamento. Con tale soluzione èpossibile affidare il controllo di ognisingolo ambiente ai clienti che looccupano, garantendo a loro la possi-bilità di avere la massima soddisfazio-ne ed il massimo comfort con costi digestione veramente contenuti. Nei ristoranti, nei bar ed in tutti i localipubblici risulta fondamentale garantireil dovuto ricambio dell’aria. Questopuò essere fatto in parte attraverso ilricircolo dell’aria opportunamente trat-tata e purificata, in parte attraversol’immissione negli ambienti di aria dirinnovo proveniente dall’esterno. Talearia va opportunamente trattata peressere portata alle condizioni deside-rate prima della sua immissione neilocali. Tutte le volte che risulta neces-sario procedere ad un suo riscalda-

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Figura 1.Pompa di calore destinata all’uso nei locali

commerciali / industriali (Robur).

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CSCTS MGT SAM - 7, Rue du Gabian - MONACO - MC 98000 - Principato di MonacoTel. 00-377-92050-220 • Fax: 00-377-92050-225 • E-mail: [email protected]

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mento si può ricorrere al recupero delcalore dall’aria esausta che vienerigettata all’esterno sia attraversometodi di scambio diretto tra le duemasse d’aria sia attraverso il ricorso apompe di calore che utilizzano l’ariaesausta come sorgente fredda per ilproprio funzionamento.Per lo svolgimento di tale funzionesono particolarmente adatte le pompedi calore del tipo aria-acqua.

LOCALI COMMERCIALI ED UFFICI

La ricerca spinta di mettere il clientenelle condizioni migliori di benessereper predisporlo positivamente a fareacquisti ha portato molti locali com-merciali di piccole, medie e grandidimensioni a garantire al loro internodurante tutto l’arco dell’anno condizio-ni di temperatura, umidità e diffusionedell’aria ben determinate. In talunicasi, addirittura, per invogliare la clien-

tela ad entrare e visitare il proprionegozio si prevede di lasciare ampieaperture per l’entrata nel locale senzache vi siano porte od altri dispositiviche possono costituire una barriera,anche solo psicologica, tra l’interno el’esterno del locale. In tale mododurante tutto l’arco dell’anno vannogarantite condizioni di temperatura edumidità idonee all’interno del localepur non essendoci una delimitazionefisica con l’esterno del negozio.Queste situazioni comportano unovvio dispendio di energie per potermantenere riscaldato il locale d’inver-no e condizionato d’estate. Risultaquantomai sensato, quindi, provvede-re affinchè i costi di gestione degliimpianti siano ridotti il più possibile. Ilricorso alle pompe di calore ed allebarriere d’aria possono soddisfare atali esigenze.TaTaT li apparecchiature risultano, comun-que, in generale convenienti per ilriscaldamento/condizionamento di

tutti i locali, anche quelli dotati didispositivi di passaggio con chiusura,per soddisfare tutti i carichi termici dinatura stocastica legati all’entra-ta/a/a uscita dei clienti dal negozio.Nei supermercati è ormai prassi abba-stanza diffusa avere sistemi integratidi refrigerazione e riscaldamento checonsentono di reimpiegare il calorerigettato dai condensatori degliimpianti frigoriferi anche attraverso lapossibilità di stoccarlo grazie i sistemiad acqua.Per quanto riguarda gli uffici, l’ampiadiffusione delle tecnologie informati-che ha portato alla presenza massic-cia di personal computer ed altreapparecchiature con la conseguentenecessità di rimuovere durante la sta-gione estiva le cospicue quantità dicalore da esse generato. Anche in talifrangenti è possibile recuperare ilcalore rimosso e riutilizzarlo per altriscopi.

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L’obiettivo dei test effettuati è statala misura del risparmio energeticoottenibile con le strategie digestione di impianto avanzatedisponibili sui controllori di ultimagenerazione a bordo di centrali eutenze frigorifere.Il tutto all’interno di unsupermercato evoluto, giàequipaggiato con valvoleelettroniche e modulazione dellavelocità dei compressori.Un’importante caratteristica diqueste prove comparative sono lemodalità che hanno permesso divalutare, sullo stesso impianto,l’applicazione o meno di ciascunatecnologia valutandone il peso intermini di risparmio energetico: ilconfronto è stato ottenutoattivando e disattivando a periodialterni le diverse procedure dicontrollo, mantenendo inalteratetutte le altre condizioni alcontorno. I risultati sono statiinoltre filtrati in base allatemperatura esterna misurata inmodo da confrontare solo giornatecon pari condizioni climatiche.Le tecnologie sottoposte a testhanno riguardato l’ottimizzazionedella pressione di evaporazione,della gestione degli sbrinamenti e

delle resistenze antiappannanti deibanchi refrigerati. Si sonomisurate tutte le grandezzetermodinamiche di interesse e ilconsumo elettrico associato aigruppi di utenze e alle centralifrigorifere. È stato così possibileanalizzare in dettaglio laripartizione dei risparmi energeticirelativi a ciascuna tecnologia.Il risultato più importante puòessere riassunto in un risparmiodel 10 – 15 % ottenibile conl’utilizzo delle tre tecnologietestate. Va sottolineato che si èscelto di non spingersi a fondonell’ottimizzazione delle funzionidi controllo, per poter poiestendere i risultati a tutte letipologie di impianto analoghe.Altro elemento importante è il fattoche il risparmio calcolato èottenuto nei confronti di unsupermercato già avanzato(valvola elettronica e inverter sonostati utilizzati costantemente):questo comporta che il risparmioglobale rispetto a unsupermercato di tipo tradizionalepuò superare il 35%.

IMPIANTO

Il supermercato in cui si sono svoltele prove (Azzano X, PN, Italia) ha unasuperficie di 1500 m2. Vi sono instal-late 13 utenze di bassa temperaturae 21 utenze di media temperatura.Le centrali frigorifere che alimentanoi banchi hanno potenze di 50 kW e100 kW per bassa e media tempera-tura rispettivamente. È stato installatoun inverter sul primo compressore diciascuna unità per ottenere unamigliore regolazione del setpoint diaspirazione.I banchi sono stati equipaggiati concontrollori di ultima generazione evalvole di espansione elettroniche.

TECNOLOGIE UTILIZZATE

Floating suction, aspirazionefluttuante

Normalmente il setpoint di aspirazio-ne di ciascuna centrale frigo vienefissato arbitrariamente, in modo dagarantire una temperatura di evapo-razione sufficientemente bassa per

Speciale nuove tecnologie per il risparmio energetico

Soluzioni integrate ed avanzate peril risparmio energetico in un impiantodi refrigerazione commerciale

TOMMASO FERRARESE

Application Competence Centre, CAREL Industries

Tabella 1.Caratteristiche centrali frigorifere.

Centrale MT

Range compressore 1 35-100%

Compressori totali 3

Potenza frigorifera totale 100 kW

Condensatore 6 ventilatori (inv.)

Range compressore 1 35-100%

Compressori totali 3

Potenza frigorifera totale 50 kW

Condensatore 4 ventilatori (inv.)

Centrale LT

Argomento della14ª Conferenza Europea

10-11 giugno 2011Politecnico di Milano

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qualsiasi condizione di temperatura,umidità, affollamento. È possibile, tut-tavia, adattare la pressione di evapo-razione alle condizioni dell’impianto,facendo sì che essa sia sempre la piùalta possibile compatibilmente con larichiesta delle utenze.Questo risultato è stato ottenuto con-trollando ogni 30 minuti lo stato ditutti i banchi e celle (ciascuno secon-do parametri impostabili) e valutandodi volta in volta quale fosse la più altapressione di evaporazione compatibi-le con le condizioni di carico frigorife-ro. È stato così possibile lavorare conun setpoint mediamente superiore,riducendo i tempi di accensione deicompressori delle centrali frigo e illoro consumo elettrico.

Ottimizzazione degli sbrinamenti

Nella gestione consueta del super-mercato, gli sbrinamenti sono nor-malmente gestiti a fasce orarie o atempo: si decide quante volte al gior-no deve sbrinare ciascun banco, ipo-tizzando a priori che il numero didefrost sia sufficiente in ogni condi-zione ambientale esterna e interna alpunto vendita.Questa scelta conduce giocoforza amantenere un margine di sicurezza ea scegliere dei parametri che portanoa un numero di sbrinamenti maggioredi quanto strettamente necessarioper tutelare l’efficienza del bancofrigo.Per minimizzare il consumo legato aidefrost superflui si è quindi utilizzatoun algoritmo che consente di definirela frequenza degli sbrinamenti inbase alla durata degli stessi.Con questa logica è stato possibileridurre drasticamente il numero disbrinamenti e ottenere un risparmiosul consumo delle resistenze elettri-che fino al 40%.

Modulazione delle resistenzeantiappannanti

Una scelta frequente nella gestione deibanchi frigo è di mantenere accesecostantemente le resistenze antiap-pannanti dei vetri e dei bordi. Questasoluzione evita senz’altro la formazionedi condensa, ma costituisce uno spre-co dal punto di vista energetico.Potendo misurare la temperatura e

l’umidità dell’aria e la temperatura delvetro, sarebbe possibile confrontarequest’ultima con la temperatura dirugiada e modulare le resistenze suquesta base.Tuttavia, per fare questo sarebbenecessaria una sonda che non è nor-malmente presente su un banco frigo

e non è strettamente necessaria alsuo funzionamento: si è utilizzato,quindi, un algoritmo in grado di sti-mare la temperatura del vetro sullabase delle sonde già presenti nelbanco e della temperatura ambiente.Una volta ottimizzati i parametri ditale algoritmo è stato possibile ridur-

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Figura 2.Ottimizzazione dei Defrost: nel grafico si osservano i picchi

di temperatura legati agli sbrinamenti.Con l’attivazione dell’algoritmo di ottimizzazione è possibile ridurre

sensibilmente il numero totale di sbrinamenti.

Figura 1.Floating Suction Media Temperatura: si osserva come il setpoint

fisso (chiaro) sia praticamente sempre inferiore al setpoint variabile(scuro). Questo comporta un maggiore utilizzo dei compressori quando

la Floating Suction è disattivata, con ovvio aumento dei consumi.Nel grafico è riportata la percentuale della potenza totale

dei compressori utilizzata.

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re l’utilizzo delle resistenze anticon-densa ricavando un risparmio ener-getico sul loro consumo elettricoattorno al 50%.

MODALITÀ DI PROVA

Le prove si sono svolte in modo daottenere dati il più possibile confron-tabili. Si è scelto come punto di riferi-mento il funzionamento di un super-mercato non del tutto tradizionale,ma già con tutte le unità frigorifereequipaggiate con valvole di espan-sione elettroniche, le centrali dotatedi inverter sul primo compressore esui ventilatori di condensazione. Talesupermercato risulta adattabile allatemperatura esterna anche nella sta-gione fredda, consentendo in questomodo un risparmio energetico, datoper scontato nelle prove svolte.I parametri dei controlli elettronici noninerenti alle diverse tecnologie ogget-to del test sono stati mantenuticostanti, in modo da avere una corri-spondenza diretta tra la funzione intest e i relativi risparmi energetici.Le centrali frigorifere hanno funziona-to con i medesimi set point di con-densazione.I test si sono prolungati per diversimesi, alternando l’attivazione delletecnologie con cadenza settimanale.Si sono quindi scelti periodi confron-tabili dal punto di vista delle condizio-ni climatiche esterne e si è di conse-guenza calcolato il risparmio energe-tico.Il campionamento dei dati è statoeffettuato ogni 5 minuti.

RISULTATI

I test si sono protratti per dieci mesi,durante i quali si sono alternati perio-di di funzionamento in modalità “nor-male” e periodi in cui sono state atti-vate le tecnologie da sottoporre atest. Si è ottenuto un risultato medio,che prende in considerazione tutto ilperiodo delle prove ad esclusione deiperiodi di manutenzione, eventualigiorni straordinari di chiusura, di fun-zionamento anomalo o in cui sianostati svolti altri test.Prendendo in considerazione solo iperiodi di test effettivo si è utilizzato

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Figura 3.Modulazione resistenze anticondensa: con la stima della temperatura

del vetro è stato possibile ridurre la percentuale di attivazione delleresistenze. Nel grafico si osserva la correlazione tra il valore di umidità e la

percentuale di attivazione con parametri molto cautelativi.

Tabella 2.Risparmio medio calcolato su più mesi, e riportato alla stessa

temperatura esterna con modello lineare.

Risparmio medio generale

Marzo-Settembre 2010

Durata [giorni]

Temperatura esterna [°C]

Potenza assorbita/ore di funzionamento [kW]

Tech OFF

102

19.3

36.3

Tech ON

62

19.3

32.7

Risparmio

10%

Figura 4.Modello lineare Potenza assorbita. Sulla base di 7 mesi di test si è

linearizzata la funzione che lega il consumo elettrico dell’impianto con latemperatura di condensazione, al fine di poter confrontare dati di

assorbimento elettrico ottenuti in condizioni ambientali non identiche.

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un modello lineare per la relazionetra assorbimento elettrico e tempera-tura di condensazione.Sulla base di questa relazione e sulnumero di ore di funzionamento inciascuna tecnologia si sono messi aconfronto i consumi ottenendo i risul-tati in tabella.Sono stati inoltre scelti due periodirappresentativi in cui la temperaturaesterna è stata pressoché costante,per confrontare direttamente periodireali con l’utilizzo o meno delle diffe-renti tecnologie.Infine, si è associato a ogni tecnolo-gia la corrispondente quota parte delrisparmio energetico misurato.È importante osservare che il rispar-

mio medio del 10% è calcolato neiconfronti di un supermercato già diper sé “evoluto”, dotato cioè di com-pressori a velocità variabile e di val-vole di espansione elettroniche. Ilrisparmio ottenibile rispetto a unsupermercato più tradizionale, privodi inverter ed equipaggiato con valvo-le termostatiche meccaniche si puòstimare nell’ordine del 35%.

CONCLUSIONI

I risultati ottenuti hanno permesso diquantificare il risparmio ottenibile inun supermercato già di per sé ener-geticamente efficiente con l’adozione

di tecnologie e strategie di controlloavanzate.L’ottimizzazione degli sbrinamenti edelle resistenze anticondensa puòessere attivata con l’impostazione disoli due parametri su ciascun control-lore di utenza. La floating suctionrichiede l’utilizzo di un computer perla supervisione e l’impostazione dialtri quattro parametri.Va sottolineato quindi che dal puntodi vista dell’investimento le tecnolo-gie oggetto di questo lavoro sonodisponibili a costo praticamente nullo:sono funzioni avanzate disponibili neicontrollori elettronici che necessitanosolo di essere configurate.

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Figura 5.Ripartizione risparmi: i dati sono relativi al periodo estivo. Si osserva

come la maggior parte del risparmio sia legata alla variazione delsetpoint di regolazione delle centrali, dal momento che sono esse le

maggiori responsabili del consumo elettrico. La riduzione di consumianche sui banchi (Ottimizzazione Defrost e modulazione delle resistenze

anticondensa) è responsabile di un terzo del risparmio ottenuto.

Tabella 3.Risparmio misurato in periodi con temperatura esterna simile.

Il dato estivo è inferiore a quello invernale per una minore influenzadella floating suction e per differenti valori di umidità ambientale.

Test 1 (durata 144 h)

Maggio 2010

Temperatura esterna [°C]

Consumo energia elettrica [kWh]

Tech OFF

19.9

5457

Tech ON

20.7

4729

Risparmio

13%

Test 2 (durata 456 h)

Luglio-Agosto 2010

Temperatura esterna [°C]

Consumo energia elettrica [kWh]

Tech OFF

24.9

19660

Tech ON

24.2

18133

Risparmio

8%

VIDEO DEL CONVEGNOA EDIMBURGO SU ULTIME

TECNOLOGIE NELLE ENERGIERINNOVABILI

Dal 14° Convegno Europeo Applica-zioni nel caldo e nel freddo utilizzan-do energie rinnovabili, prima parteche è stata svolta a Edimburgo pres-so la Heriot Watt University.

Sul link sotto video di 50 minuti trattodal convegno sulle energie rinnovabiliCaldo e Freddo svolto a Edimburgo:http://youtu.be/H53QYYZWsmsNel video troverà la sintesi delloscorso convegno svoltosi adEdimburgo il 21 gennaio 2011, cheinclude speciali interviste a DidierCoulomb direttore dell’InternationalInstitute of Refrigeration, RajendraShende direttore OzonAction NazioniUnite-UNEP, i professori EnnioMacchi del Politecnico di Mila-no, Alberto Cavallini dell’Universitàdi Padova, Marco Masoero delPolitecnico di Torino, Susan Roafdell’Heriot-Watt University, e ilVicepresidente AREA Marco Buoni.

Il convegno è di premessa al pros-simo XIV Convegno Europeo sulleinnovazioni tecnologiche nel freddoe nel condizionamento organizzatodal Centro Studi Galileo e che siterrà al Politecnico di Milano il 10-11 giugno 2011

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Considerate le dimensioni ridotte e l’e-strema facilità di trasporto, il sistemadi recupero è particolarmente adattoper interventi su condizionatori civili,condizionatori per autoveicoli, distribu-tori automatici, refrigeratori domesticie commerciali e deumidificatori.L’unità è dotata di un compressore asecco privo di olio lubrificante.

DOTAZIONE STANDARDE DESCRIZIONE DELLE PARTICOMPONENTI

Compressore di recupero

L’unità modello EASYREC120R100 èequipaggiata con un compressore asecco ed è adatto per qualsiasi tipo direfrigerante CFC, HCFC e HFC.

Filtro

Il filtro deidratore è dotato di attacchimaschio 1/4”SAE. E’ fornito di tuboflessibile per facilitare il collegamen-to. L’unità dispone di spia di umiditàda collegare a valle del filtro deidrato-re per verificarne la qualità.

Spia di umidità

La spia di umidità deve essere colle-gata tra il filtro ed il recuperatore perverificare la qualità del filtro.Sostituire il filtro ogni volta che la spiaindica presenza di umidità.

Manometri

L’unità è equipaggiata con due mano-

metri a bagno d’olio Ø60mm: unmanometro sulla linea di aspirazionee uno sulla linea di scarico.Essi permettono il controllo dellepressioni durante le operazioni direcupero e trasferimento del refrige-rante con il metodo push-pull

Sistema di distillazione

L’unità è equipaggiata con sistema didistillazione (escludibile): dotato di unsistema automatico di regolazione delflusso, permette la totale separazionedell’olio proveniente dall’impianto dalrefrigerante.

Speciale attrezzatura per i soci ATF

Introduzioneal sistema di recupero

SERGIO MOZZATO

WIGAM

PANNELLO DI COMANDO

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Attenzione: l’attrezzatura non develavorare per più di 10 minuti in vuoto(-0.02Mpa) quando l’interruttore BY-PASS è sulla posizione manuale

RECUPEROE RICICLO DEL REFRIGERANTEDALL’IMPIANTO A/C

Avvertenze: per recuperare il refrige-rante in modo rapido ed efficace, siconsiglia di collegare l’unità di recuperoal circuito frigorifero attraverso un grup-po manometrico a due vie e tubi flessi-bili con valvola a sfera, entrambi noninclusi nella dotazione standard.Prima di iniziare le operazioni di recu-pero del refrigerante, il gruppo mano-metrico, i tubi flessibili e il filtro deidra-tore dovranno essere stati preventiva-mente evacuati. Per tutta la durata delrecupero di refrigerante, il circuito frigo-rifero deve essere spento.

Recupero/riciclo refrigerante

Importante: Assicurarsi che la valvolaV1 sia in posizione “Recovery/Re-cycling”.Nel caso in cui si effettuino ciclidi recupero/riciclo di grandi quantità direfrigerante liquido (quantità maggioredi 2kg) regolare il flusso in ingresso tra-mite la rotazione della valvola INPUTVALVE affinché la pressione letta sulmanometro M1 non superi 6 bar.a) collegare il circuito frigorifero all’unitàdi recupero mediante tubi flessibilidotati di valvola a sfera , come illustratoin figura 1.b) Girare la valvola V1 in posizioneRecovery/Recycling.c) Girare la valvola INPUT sulla posi-

zione ”CLOSE”. Verificare che la valvo-la Recover/Purge sia sulla posizioneRECOVER.d) Collegare la valvola del tubo flessibi-le T2 (mandata) alla bombola di stoc-caggio.e) Aprire le valvole del gruppo mano-metrico (non fornito di serie).f) Aprire la valvola della bombola distoccaggio.g) Aprire le valvole dei tubi T1 e T2 (nonforniti di serie).h) Girare l’interruttore generale sullaposizione “ON”.i) Ruotare l’interruttore BY-PASS inposizione MANUAL.j) Girare la valvola OUPUT sulla posi-

zione “OPEN”.k) Girare lentamente la valvola INPUTsulla posizione “OPEN”.l) Premere il pulsante START per avvia-re l’unità.m) Nel caso in cui si effettuino cicli direcupero/riciclo di grandi quantità direfrigerante liquido (quantità maggioredi 2kg) regolare il flusso in ingresso tra-mite la rotazione della valvola INPUTVALVE affinché la pressione letta sulmanometro M1 non superi 6 bar.n) Se l’unità non parte, girare la valvolaINPUT sulla posizione “CLOSE” e quin-di avviare l’unità premendo START edaprire la valvola INPUT lentamente.o) Far funzionare l’unità fino al raggiun-gimento della pressione di 2 bar letta sulmanometro M1. Arrestare il recuperato-re agendo sul pulsante Power switch.p) Collegare il tubo di scarico olio sullavalvola V3 posta sul retro del recupe-ratore.q) Aprire gradualmente la valvola fino afar scaricare tutto l’olio presente all’in-terno dell’unità di recupero. Al terminedell’operazione di scarico olio, ruotarein posizione di chiusura la valvola V3.r) Riavviare la funzione di Recupe-ro/Riciclo premendo il tasto START.s) Far funzionare l’unità fino al raggiun-gimento del vuoto desiderato oppurefinché l’unità non si ferma automatica-mente (l’interruttore BY-PASS si trovain posizione “AUTO”).

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Figura 1.

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t) Chiudere le uscite liquido e vaporedel gruppo manometrico.u) Posizionare le valvole INPUT edOUTPUT in posizione “CLOSE”v) Spegnere l’unità di recupero.Attenzione: bonificare sempre l’unitàdopo ogni utilizzo. La mancata bonificadel refrigerante rimanente dall’unità,potrebbe provocare la formazione diacido nei componenti interni e causarequindi avarie premature nell’unità.

Recupero refrigerante

Importante: assicurarsi che la valvolaV1 sia in posizione “Recovery”a) collegare il circuito frigorifero all’unitàdi recupero mediante tubi flessibilidotati di valvola a sfera, come illustratoin figura 1.b) Girare la valvola V1 in posizioneRecovery.c) Girare la valvola INPUT sulla posi-zione ”CLOSE”. Verificare che la valvo-la Recover/Purge sia sulla posizioneRECOVER.d) Collegare la valvola del tubo flessibi-le T2 (mandata) alla bombola di stoc-caggio.e) Aprire le valvole del gruppo mano-metrico (non fornito di serie).f) Aprire la valvola della bombola distoccaggio.g) Aprire le valvole dei tubi T1 e T2 (nonforniti di serie).h) Girare l’interruttore generale sullaposizione “ON”.i) Ruotare l’interruttore BY-PASS inposizione MANUAL.j) Premere il pulsante START per avvia-re l’unità.k) Girare la valvola OUPUT sulla posi-zione “OPEN”.l) Aprire lentamente la valvola INPUT.m) In presenza di refrigerante liquido,posizionare la valvola INPUT in mododa non oltrepassare la zona “Liquid”n) Se il compressore inizia a fare rumo-re, girare lentamente indietro la valvolaINPUT finché il rumore non smette.o) Se l’unità non si è avviata oppure siè arrestata per eccessiva quantità diliquido all’interno del compressore,girare la valvola INPUT sulla posizione“CLOSE” e quindi avviare l’unità, pre-mendo il tasto START; aprire quindi lavalvola INPUT lentamente.p) Se si desidera che l’unità si arrestiautomaticamente a fine ciclo, ruotare l’in-terruttore BY-PASS in posizione “AUTO”.

q) Al termine del recupero di refrigeran-te liquido, aprire completamente la val-vola INPUT e le uscite liquido e vaporedel gruppo manometrico, le quali pos-sono migliorare la velocità di recuperodel refrigerante liquido.r) Far funzionare l’unità fino al raggiun-gimento del vuoto desiderato oppurefinché l’unità non si ferma automatica-mente (l’interruttore BY-PASS si trovain posizione “AUTO”).s) Chiudere le uscite liquido e vaporedel gruppo manometrico.t) Posizionare le valvole INPUT edOUTPUT in posizione “CLOSE”.u) Spegnere l’unità di recupero.Attenzione: bonificare sempre l’unitàdopo ogni utilizzo. La mancata bonificadel refrigerante rimanente dall’unità,potrebbe provocare la formazione diacido nei componenti interni e causarequindi avarie premature nell’unità.

PROCEDURA “SELF-PURGE”

Avvertenze: il filtro deidratore, unavolta utilizzato con un tipo di refrige-rante, ne è intimamente impregnato;pertanto, prima di utilizzare l’unità direcupero con un refrigerante diverso,è necessario sostituire il filtro deidrato-re ed eliminare il refrigerante residuodall’interno dell’unità stessa.

Funzione “purge”

a) Girare la valvola INPUT sulla posi-zione ”CLOSE”, girare la valvola OUT-PUT sulla posizione “OPEN” (le valvo-le della bombola di recupero sonoaperte).b) Girare la valvola Recover/Purgesulla posizione “PURGE”.c) Verificare che tutti i collegamentisiano corretti.d) Posizionare l’interruttore BY-PASS

in posizione “MANUAL”.e) Girare l’interruttore generale PowerSwitch su “ON”, quindi premere il pul-sante START per avviare l’unità.f) Girare lentamente la valvola INPUTsulla posizione “PURGE” fino a rag-giungere il grado di vuoto desiderato,se l’interruttore BY-PASS è in posizio-ne manuale; oppure aspettare l’arre-sto automatico dell’unità se l’interrut-tore BY-PASS è in posizione AUTO.g) Chiudere le valvole della bomboladi recupero.h) Spegnere l’unità di recupero.Scollegare i tubi e il filtro.i) Girare le valvole INPUT e OUTPUTsulla posizione “CLOSE” e la valvolaRecover/Purge sulla posizione “RECO-VER”.j) Avvitare i tappi di protezione sui rac-cordi di entrata e uscita.

Il Centro Studi Galileo è sul socialnetwork più diffuso: Facebook, per colle-garvi: fare ricerca “Centro Studi Galileo”

YouTube - CentroGalileo ChannelVideo dei corsi del Centro Studi Ga-lileo: manutenzione avanzata impiantirefrigerazione e molti altri... CorsoCentro Studi Galileo 2010 Carica,Vuoto, Recupero Refrigeranti...www.youtube.com/user/marcobuoni

Da qualche mese è attivo un nuovoservizio per i soci ATF: il forum“Frigoristi”. I soci potranno quindiscambiarsi informazioni, commentisul mondo della refrigerazione suhttp://groups.google.it/group/frigoristi

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Introduzione

Il controllo del funzionamento di unimpianto frigorifero passa sia attraver-so il continuo monitoraggio dei variparametri che ne caratterizzano il fun-zionamento sia attraverso la rilevazio-ne di ulteriori parametri tipici dellecondizioni di conservazione delle der-rate alimentari. Tale monitoraggio puòessere finalizzato all’ottenimento diuna visione “storica” del funzionamen-to complessivo dell’impianto e dellostato in cui si sono trovati nel tempo iprodotti sia per poter intraprendereeventuali azioni correttive di ripristinodelle condizioni ideali.

Misurare ma anche registrare

All’interno del novero delle apparec-chiature elettroniche capaci di rilevarei parametri di funzionamento di unimpianto frigorifero possiamo include-re quelli in grado di misurare determi-nate grandezze fisiche e poi registrar-le in maniera permanente: i data-log-ger. Essi sono dispositivi in grado dirilevare i valori di varie grandezze fisi-che, quali la temperatura o il grado diumidità dell’aria ma anche eventualialtri segnali relativi al funzionamentodell’impianto frigorifero, di valutare ilsuperamento di eventuali valori disoglia impostati e, nel caso di talunimodelli, anche di comandare altreapparecchiature elettriche facentiparte dell’impianto, tanto che, in alcu-ni casi, possono essere consideratidei mini-controllori.Nell’ottica del sistema HACCP va

sempre tenuto presente che il moni-toraggio delle temperature degli ali-menti è un punto imprescindibiledella procedura di analisi dei rischi edelle criticità dei processi di produ-zione/conservazione.Tale monitoraggio va eseguito inmaniera continua nel tempo: per fortu-na le apparecchiature di controllo elet-tronico consentono di eseguire talimisurazioni in maniera automatica epiuttosto precisa.

Principio di funzionamento

In maniera molto schematica si puòaffermare che un data-logger di tem-peratura (vedi figura 1) è composto dadei dispositivi in grado di eseguire lemisure di temperatura che interessa-no, da dei trasduttori in grado di con-vertire il segnale di temperatura insegnale elettrico di tipo analogico (adesempio una tensione) e da una com-ponentistica elettronica che traduceuna seconda volta il segnale analogi-co precedentemente formato insegnale digitale.Quest’ultimo viene codificato solita-mente attraverso un sistema binario inuna serie di 0 e 1 che vanno a costi-tuire la serie di dati che viene memo-rizzata nella memoria del registratore.Tali dati possono, in un secondomomento, a loro volta essere trattatimediante un personal-computer gra-zie a software dedicati specifici inmodo da poter condurre delle analisidi tipo quantitativo su quanto è suc-cesso alla temperatura che si deside-

Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF

Le apparecchiature per laregistrazione continua dei parametridi funzionamento degli impiantifrigoriferi: i data-logger144ª lezione di basePIERFRANCESCO FANTONI

CENTOQUARANTAQUATTRESIMALEZIONE SUI CONCETTIDI BASE SULLE TECNICHEFRIGORIFERE

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni semplificate per isoci ATF del corso teorico-praticodi tecniche frigorifere curato dalprof. ing. Pierfrancesco Fantoni.In particolare con questo ciclo dilezioni di base abbiamo voluto, inquesti più di 13 anni, presentare ladidattica del prof. ing. Fantoni, cheha tenuto, su questa stessa linea,lezioni sulle tecniche dellarefrigerazione ed in particolare dispecializzazione sullatermodinamica del circuitofrigorifero.Visionare su www.centrogalileo.itulteriori informazioni tecnichealla voce “articoli” e inoltre allavoce “organizzazione corsi”1) calendario corsi 2011,2) programmi,3) elenco tecnici specializzati negliultimi anni nei corsi del CentroStudi Galileo divisi per provincia,4) esempi video-corsi,5) foto attività didattica.

È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

È ORA DISPONIBILELA RACCOLTA COMPLETA

DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI

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ra mantenere monitorata nell’arco diun certo intervallo di tempo (vedi figu-ra 2, data-logger Econorma). I dati diinteresse possono anche venire salva-ti su supporti fisici esterni al data-log-ger (quali ad esempio chiavette USB,dischi rigidi o altro) per poter essereconservati nel tempo.

Alcune caratteristiche di rilievo

In base al modello ed alla marca, ogniregistratore si distingue per diversecaratteristiche.Una delle caratteristiche rilevanti è il

numero di misurazioni che l’apparec-chiatura è in grado di eseguire assiemealla relativa registrazione.L’utente può generalmente impostarela frequenza di registrazione (ossia l’in-tervallo di tempo che deve trascorreretra una registrazione e la successiva)ed in base a questa ottenere quanteregistrazioni si possono eseguire.Ovviamente maggiore è la frequenza dicampionamento minore sarà il periododi tempo che il data-logger è in grado dicoprire con le registrazioni. Tra le variepossibilità vi è anche l’opzione che per-mette di ritardare l’avvio delle registra-zioni, rimandandolo ad un dato istantedesiderato, oppure anche quello disospendere le registrazioni stesse.Per quanto riguarda la registrazioneed il mantenimento dei dati in memo-ria esistono diverse possibilità. Unavolta che è stato raggiunto il numeromassimo di dati memorizzabili l’appa-recchio non procede ad ulteriori lettu-re (la saturazione della memoria bloc-ca l’operatività dello strumento) oppu-re, a scelta dell’utente, può continuarea registrare ulteriori dati sovrascriven-do ai primi dati memorizzati (secondoil metodo FIFO First Input FirstOutput), facendo così in modo che

essi vengano persi definitivamente.Per quanto riguarda il campo di tem-perature di lavoro i vari modelli che ilmercato offre permettono una sceltaquantomai ampia, capace di soddisfa-re le esigenze di registrazione delletemperature che normalmente trovia-mo nelle applicazioni di refrigerazionee condizionamento.Si va da temperature di -50 °C e oltre,tipiche di impianti a bassa e bassissi-ma temperatura fino a temperaturepositive oltre i 70-80 °C. Inoltre la granparte dei data-logger consente misurein cui è possibile apprezzare fino aldecimo di grado con precisione infe-riore a mezzo grado Celsius.A seconda del modello il rilevatore ditemperatura può essere interno all’ap-parecchio oppure esterno. In quest’ul-timo caso sono disponibili sonde divario diametro, collegabili con cavettianche di parecchi metri.È possibile che per ogni canale diingresso al data-logger si possanocollegare più sonde di temperatura(ad esempio, 4 o 8 sonde) cosicchèbasta avere a disposizione un nume-ro di canali anche modesto (adesempio 2) per poter eseguire la rile-vazione da parecchi punti (2 canali

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Figura 2.Figura 1.

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con 8 sonde ciascuno permettono 16punti di misura). In alcuni tipi di data-logger oltre alla temperatura è possibi-le avere in ingresso anche altri segna-li, come ad esempio quello relativoall’umidità relativa dell’aria.Tale ulteriore misurazione risulta parti-colarmente utile per poter monitorarecostantemente nel tempo le condizio-ni di conservazione delle derrate nellecelle frigorifere, in modo che non per-dano pesano ad esempio, ma anchenelle applicazioni di condizionamentoper avere un costante riferimentoriguardo le condizioni dell’aria degliambienti interni.Il range di misura per l’umidità relativacopre l’intera serie di valori (da 0 a100% di umidità relativa) con accura-tezze della misura che possono arri-vare all’1% del fondo scala e ancheoltre. Ulteriore segnale ricevibile iningresso dai data-logger riguarda lecorrenti elettriche. I valori tipicamenterilevabili sono di qualche decina di mil-liampere con sensibilità fino al cente-simo di milliampere.

Versatilità dei registratoridi temperatura

In commercio esistono varie tipologiedi data-logger, oggigiorno di dimensio-ni anche veramente contenute per cuianche la loro installazione risulta age-vole anche dove gli spazi risultanoessere ristretti.Inoltre per il loro funzionamento pos-sono essere alimentati o mediantetensione di linea oppure anchemediante semplici batterie (stilo o a

bottone) permettendo, così, il loro usoladdove risulta essere difficile colle-garsi alla rete elettrica oppure doveessa manca del tutto.I cablaggi necessari per la loro instal-lazione risultano essere molto limitati:

oltre all’eventuale cavo di alimentazio-ne vi è il collegamento in input checonsente di acquisire i dati da regi-strare ed eventuali altre porte per rice-vere ulteriori particolari segnalazioni(ad esempio particolari allarmi con-nessi al verificarsi di un dato evento) euna connessione in output che per-mette di scaricare i dati che sono statiimmagazzinati.Nei modelli più sofisticati è possibile latrasmissione dei dati registrati anche adistanza mediante reti wireless. Inoltreper rendere immediatamente leggibileil trend di temperature che si sono veri-ficate, le relative analisi quantitative evisualizzare in maniera immediata sia idati che i relativi grafici alcuni modellioffrono la possibilità di stampare diret-tamente ed immediatamente i datimemorizzati mediante una piccolastampante integrata all’interno deldata-logger stesso.

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Il segretario ATF e vice-Presidente AREA a fine Giugno effettuerà ilperiodico giro per le sedi CSG e Università tenendo, con i tecnici chene faranno richiesta, discussioni di carattere tecnico in apposite riu-nioni sugli argomenti di particolare attualità:

Chi fosse interessato ad incontri può mandare un email [email protected]

Marco BuoniSegretario ATF – Associazione italiana dei tecnici del freddo che

rappresenta 10.000 tecnici in ItaliaVice presidente AREA – Associazione Europea dei Tecnici del Freddo che

rappresenta 125.000 tecnici del freddo in Europa

Vi invita a 2 ore di confronto sulle ultime normative e implementazioni in Italiae in Europa.Nuovi fluidi, nuove ispezioni periodiche, presentazione della posizioneAREA in Europa per la revisione della regolamentazione europea suigas fluorurati HFC. Il futuro dei gas refrigeranti naturali e a basso GWP(presidente del comitato AREA sull’argomento).

LUOGO DATE ORARIO:

FIRENZE MORELLI 12 settembre ore 10LUCCA FRICOM 12 settembre ore 14ROMA RECIR 13 settembre ore 10ROMA AGOSTINI 13 settembre ore 16NAPOLI SALDOGAS 14 settembre ore 10BARI RECO 15 settembre ore 10CESENA LF 16 settembre ore 10BOLOGNA NEW COLD SYSTEM 16 settembre ore 16PALERMO ROTOCOLD 19 settembre ore 14CAGLIARI ECR 20 settembre ore 14

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Speciale attrezzatura per i soci ATF

Good practicesnella refrigerazione(PARTE SESTA)

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Figura 1. Vista di un circuito refrigerante.

Prima di aprire un ciclofrigorifero ermetico èfondamentale avere delleprime impressioni visive,sensibili e acustiche chepossono direttamente portareall’identificazione delproblema.La prima valutazione del ciclodel sistema consiste neiseguenti punti:

• Trasferimento del calore al condensatore• Temperatura del filtro–essiccatore• Livello del rumore del compressore• Emissione di calore del compressore• Situazione di brina nell’evaporatore• Capacità del compressore

• Con carenza di refrigerante (perdita) l’entrata delrefrigerante nel condensatore è calda, l’uscita fredda.

• Con la formazione di ghiaccio sopra l’evaporatore iltrasferimento di calore è molto basso.

• Con la capacità ridotta del compressore il trasferimento dicalore è molto basso.

Figura 3. Misurazione della temperatura del congelatore.

Figura 3a: Paretedel congelatore (area

evaporata) con la brinabianca.

Usate un comunetermometro e unbicchiere d’acqua per lamisurazione dellatemperatura interna.L’evaporatore non deveessere ghiacciato.Questo impedirebbel’assorbimento di calorenell’area refrigerata.Controllate che ci sia unasufficiente formazione dighiaccio (brina bianca).La guarnizione dellaporta delfrigorifero/congelatoredeve rimanereperfettamente chiusa allastruttura.Usate un phon nei puntiin cui la guarnizione nonaderisce.

Figura 2. Circolazione dell’aria di un congelatore.

Collocare un frigorifero/congelatore

È molto importante che ilfrigorifero/congelatore sia collocato inmodo da avere un sufficiente spazio peril passaggio del calore (per la circolazionedell’aria).Fate attenzione che il condensatore siaprivo di polvere o sporco e che nessunoggetto ostruisca l’area di ventilazione.Deve essere evitata la collocazione di unfrigorifero/congelatore vicino ad altre fontidi calore.È necessario pulire regolarmente ilcondensatore.

REFRIGERAZIONE DOMESTICA

PREFAZIONEI refrigeratori domestici sono tra le applicazioni elettriche piùcomuni al mondo, per esempio sono presenti nel 99.5% dellecase europee e americane. Tali apparecchiature possonopresentare solamente un comparto di raffreddamento (unacella frigorifera) o un compartimento solamente di congela-mento (un freezer), oppure contenere entrambi.Alcuni refrigeratori sono adesso divisi in quattro zone per laconservazione di tipi differenti di cibi:1. -18 °C o 0 °F (freezer)2. 0 °C o 32 °F (carni)3. 4 °C o 40 °F (refrigeratore)4. 10 °C o 50 °F (verdure), per la conservazione di cibi differenti.Il seguente capitolo tratta la manutenzione e la riparazionedei sistemi di refrigerazione domestica.

PRIMI PASSI

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Figura 4. Posizionamento del sensore.

Collegate il sensore deltermometro elettronico algancio di fissaggio delsensore del termostato permisurare le temperature diaccensione e dispegnimento.Controllate che le luci sispengano quandochiudete la porta.

Figura 7. Posizionamento della pinza premituboal tubo di servizio.

� Per la connessione delmanometro e la letturadellapressione/temperatura,posizionate la pinzaschiacciatubocollegandola con il tubo diservizio (tubo di carica) alcompressore. Proseguitel’analisi del ciclo delsistema con ilcompressore in funzione.

Figura 9. Taglio del tubo capillare.

� Dopo lo svuotamentocompleto del ciclorefrigerante, tagliate iltubo capillare all’uscita delfiltro disidratatore (ladistanza dal filtro èappross. di 3 cm).Evitate le sbavature e ladeformazione del tubocapillare.

Figura 10. Taglio del filtro disidratatore.

Tagliate il filtrodisidratatore con untagliatubo se è disponibileuna lunghezza sufficientedel tubo delcondensatore. Questaazione vi permette dirimuovere sia l’umiditàche i residui con il filtrodisidratatore.

Figura 8. Posizionamento di una pinza schiacciatuboaggiuntiva al filtro disidratatore.

� Per il recupero del gasrefrigerante, posizionateun’altra pinzaschiacciatubo direttamentesulla superficie del filtrodisidratatore (parte di altapressione). Questopermette il recupero delgas refrigerante daentrambe le parti delsistema, di alta e bassa

pressione. Inoltre, se il tubo capillare è bloccatomeccanicamente, il refrigerante rimarrà sulla parte delsistema ad alta pressione. Per ulteriori chiarimenti sulprocesso di recupero del gas refrigerante vedete anche ilcapitolo ‘recupero del refrigerante, riciclo e contenimento’che verrà pubblicato nei prossimi numeri.

Figura 5. Scala di regolazione della temperatura.

Regolate il termostatoleggermente sopra laposizione media dellascala di regolazione dellatemperatura.Es: Posizione 4 su unascala di 7Posizione 2.5 su una scaladi 4Il termostato si ferma?Confrontate le temperature

di spegnimento e di accensione con le informazionitecniche del produttore del termostato.

Figura 6. Passaggi quando si entra nel circuito frigorifero.

IL CICLO REFRIGERANTE

Se un sistema di refrigerazione ermetico deve funzionarecorrettamente e avere una vita ragionevolmente lunga, èessenziale che la quantità di impurità presenti nel sistema,ad es. l’umidità, gas esterni, sporco, ecc. siano presenti inminima parte. Questo fatto deve essere preso in conside-razione quando si devono fare delle riparazioni e quindidevono essere prese le precauzioni necessarie. Prima diiniziare le riparazioni, in particolare quelle che richiedonodi entrare nel circuito refrigerante ermetico, assicurateviche altri possibili guasti siano stati esclusi e che sia statafatta un’esatta analisi del problema.Se le prime valutazioni e misurazioni del ciclo del sistemaindicano che è necessario aprire il sistema ermetico, dob-biamo procedere come segue:

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Figura 16. Stazione di vuoto e carica e bombola diazoto con il regolatore di pressione.

Collegate la stazione divuoto e carica al giuntorapidoprecedentementeconnesso.1) Parte di bassapressione2) Parte di altapressione

Collegate la bombola di Azoto alla stazione di carica.Pressurizzate il sistema con l’Azoto secco mentre il gas sitrasferisce da entrambe le parti, di alta e bassa pressioneverso una pressione di sistema di un massimo di 10 bar.

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Figura 11. Rottura di un filtro disidratatore.

Se non è disponibile una sufficiente lunghezza del tubo,procedete come segue:

Per ragioni di sicurezza,rompete il filtro disidratatorecon una pinza che taglia il latodel filtro vicino all’uscita delfiltro disidratatore. Dissaldateil filtro e pulite accuratamenteil tubo d’acciaio all’uscita delcondensatore con unaspazzola metallica.

Torcia di brasatura

Filtro disidratatore

Sezione del filtro tagliata

Fresa sul lato del filtroQui il capillare era statotagliato nella figura 9

Figura 12. Test di rendimento.

Se si ipotizza che ilrendimento di uncompressore ermetico siaridotta, completate il test direndimento.

Figura 15. Connessione del giunto rapido e il circuitorefrigerante.

Adesso collegate il giuntorapido al circuito refrigerantepreparato alle parti di alta ebassa pressione utilizzando ilgiunto rapido di servizio.

Figura 13. Connessione dell’Azoto al tubo di sistema.

L’Azoto secco (N2) adesso ècollegato alla valvola sul tubodi servizio.Il regolatore di pressione dellabombola di alimentazione diAzoto è sistemato al massimoa 10 bar. Il flusso di Azotoentrerà nel sistema passandoattraverso il tubo di servizio, il

compressore, l’evaporatore con il tubo capillare collegato eil condensatore.

Figura 14. Brasatura del filtro disidratatore.

Quando brasate il filtrodisidratatore e il tubo capillare,notate che il capillare è moltosottile e non può sostenere altetemperature a causa del rischiodi fusione e inoltre il caloredella torcia deve essere isolatodal filtro. Installatepreferibilmente un filtrodisidratatore con un tubo di

sistema aggiuntivo (sulla parte di alta pressione) se èdisponibile. Usate barre di rame brasato (lega) conapprossimativamente 1.5%-4% di contenuto di argento efosforo per connessioni rame-rame.Usate barre di argento brasato (lega) rivestite con flux o conpasta di flux separata per connessioni rame-acciaio.Pulite accuratamente tutte le giunture brasate con unaspazzola metallica e controllate la condizione (esterna) conuno specchio di ispezione.

Pulire il sistema con Azoto N2

L’Azoto adesso scarica all’uscita aperta del condensatore(precedentemente connesso all’entrata del filtro disidrata-tore) e all’uscita aperta del tubo capillare. Tenete uno strac-cio su entrambe le uscite aperte perché del lubrificante cheè rimasto nel compressore può uscire insieme all’Azotospurgato. L’Azoto pulisce il sistema e porta via l’umidità ecc.Il processo di soffiaggio permette anche la localizzazione diqualsiasi ostruzione nelle tubature.Pianificate il lavoro di riparazione in modo che il sistema direfrigerazione non rimanga aperto per più di 10-15 minuti.Tenete pronta l’attrezzatura specifica richiesta per le ripa-razioni.Tenete pronte tutte le parti di ricambio necessarie.

MONTAGGIO DEL SISTEMACREARE UN SISTEMA ERMETICO

Mentre si assembla la sezione refrigerata, le valvole di ser-vizio (valvole Schrader) non devono essere usate per l’altorischio di perdite refrigerante. Le applicazioni domesticherichiedono una carica refrigerante precisa e accurata e laquantità di carica corretta è molto bassa rispetto ai sistemi diaria condizionata commerciale. Per le applicazioni domesti-che pochi grammi di perdite all’anno riducono l’efficienza deirefrigeratori/congelatori provocando un crescente consumodi elettricità. Evitate perdite intenzionali e procuratevi unsistema ermetico (del circuito refrigerante) senza collega-menti di servizio avvitati.

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