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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO N° 360 Anno XXXVI - N. 6 - 2012 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato I PATENTINI EUROPEI E ITALIANI NELLA CAPITALE DEL FREDDO Casale Monferrato, grazie alla formazione, Capitale del Freddo sia in Italia che in Europa: nella foto a sinistra il 14° Convegno Europeo e a destra lʼultimo convegno dello scorso luglio, nel quale è stato presentato il Patentino Europeo Frigoristi (già da un anno operativo) e il Patentino Italiano Frigoristi (operativo nei prossimi mesi che verrà svolto in tutte le SEDI CORSI CSG in ogni regione italiana) Il Vicepresidente dellʼAREA e Segretario generale ATF Marco Buoni, invitato in Turchia a rappresentare il settore del freddo europeo durante il convegno a Smirne/Izmir, ha stipulato un importante agreement con lʼobiettivo di approfondire la collaborazione nellʼattività didattica - patentini europei e italiani Foto sotto: da tutta Italia alla Mostra Convegno di Milano per lʼEsame per il Patentino Europeo Frigoristi Foto sotto: Firmato lʼAgreement tra lʼAssociazione Tecnici italiani del FreddoATF e lʼAssociazione turca ESSIAD cop_freddo_06_12 24-07-2012 8:03 Pagina 1

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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione

ORGANO UFFICIALECENTRO STUDI GALILEO

N° 360

Anno XXXVI - N. 6 - 2012 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato

I PATENTINI EUROPEI E ITALIANINELLA CAPITALE DEL FREDDO

Casale Monferrato, grazie alla formazione, Capitale del Freddo sia in Italia che in Europa: nella foto asinistra il 14° Convegno Europeo e a destra lʼultimo convegno dello scorso luglio, nel quale è statopresentato il Patentino Europeo Frigoristi (già da un anno operativo) e il Patentino Italiano Frigoristi(operativo nei prossimi mesi che verrà svolto in tutte le SEDI CORSI CSG in ogni regione italiana)

Il Vicepresidente dellʼAREA e Segretario generale ATF Marco Buoni, invitato in Turchia a rappresentare ilsettore del freddo europeo durante il convegno a Smirne/Izmir, ha stipulato un importante agreement conlʼobiettivo di approfondire la collaborazione nellʼattività didattica - patentini europei e italiani

Foto sotto: da tutta Italia alla Mostra Convegno di Milano per lʼEsame per il Patentino Europeo Frigoristi

Foto sotto: Firmato lʼAgreement tra lʼAssociazione Tecnici italiani del FreddoATF e lʼAssociazione turca ESSIAD

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Rotex è un’azienda tedesca nata nel 1973, specializzata

nella produzione di sistemi di riscaldamento completi.

È presente in 21 paesi e da più di trent’anni investe nella

ricerca e nello sviluppo di tecnologie uniche sul mercato,

innovative e altamente efficienti. I sistemi Rotex, che

si distinguono per facilità d’installazione e d’uso,

sfruttano fonti di energia rinnovabile.

Rotex è il marchio della Divisione Riscaldamento di

Soluzioni avanzate di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria: pompe di calore aria-acqua, impianti solari, sistemi radianti a pavimento,caldaie a condensazione.

S E V U O I U N R I S C A L D A M E N T O C H E P E N S I A T U T T O ,

P E N S A A ROT E X .

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SINTESI COMMENTATAPER I TECNICI DEL FREDDODEL DECRETO PATENTINO FRIGORISTI:

Tempi di implementazione1. Accredia (ex-Sincert) organismo unico di accreditamento ha60 giorni dallʼuscita in Gazzetta Ufficiale del decreto percomunicare al Ministero dellʼAmbiente gli schemi di accredi-tamento con cui gli enti di certificazione potranno richiederelʼaccreditamento.

2. Min Amb entro 60 giorni li approva. Una volta che lʼente dicertificazione ottiene lʼaccreditamento daAccredia viene desi-gnato da Min Amb che entro 60 giorni ne approva il tariffario.Viene istituito presso il Min Amb un registro telematico di tuttigli organismi di certificazione, valutazione, elenco di tutte lepersone e imprese certificate. Questo verrà gestito dalleCamere di Commercio (CamCom).

Da nostre stime probabilmente i Tecnici del Freddo potrannoincominciare a essere esaminati non prima di 3 mesi e molto piùprobabilmente 6 mesi dalla pubblicazione sulla GazzettaUfficiale. Comunque non si potranno iscrivere prima che il regi-stro venga istituito e gestito da rispettivamente MinAmb eCamCom.

Tempi di ottenimento1. I Tecnici del freddo e le imprese hanno 60 giorni dalla istitu-zione del registro per iscriversi;

2. I Tecnici del freddo con 2 anni di esperienza possono ottene-re di iscriversi per 6 mesi con un certificato provvisorio

Destinatari:Le persone che svolgono sugli impianti di refrigerazione, con-dizionamento e pompe di calore contenenti gas fluorurati leoperazioni di:• Controllo perdite (da 3 Kg o 6 Kg se ermeticamente sigillati)• Recupero gas• Installazione• Manutenzione e riparazionequestʼultime 3 operazioni indipendentemente dalla quantità direfrigerante contenuta allʼinterno e le imprese dello stesso set-tore che fanno:• installazione, manutenzione e riparazione su apparecchiaturefisse di refrigerazione, condizionamento dʼaria, pompe di calore

Contenuti del decreto:• I tecnici o le imprese che hanno ottenuto certificati rilasciati daaltro stato membro possono iscriversi direttamente al registropresentando copia del certificato accompagnato da una sempli-ce traduzione giurata.• Condizione necessaria per iscriversi al registro è possedere lacertificazione del personale o dellʼimpresa.• A partire dalla data di istituzione del registro, chiunque intendasvolgere le attività deve preventivamente iscriversi al registro ele iscrizioni vengono effettuate esclusivamente per via telemati-ca.• Il personale tecnico frigorista per ottenere la certificazionedeve effettuare una prova di esame teorica e pratica come dacompetenze e requisiti minimi da 303/08 consultabile suwww.associazioneATF.org

• Lʼimpresa per ottenere la certificazione deve dimostrare che:- impiega personale certificato in numero sufficiente per copri-re il volume di attività previsto;- il personale impiegato nelle attività per cui è richiesta la cer-tificazione ha a disposizione gli strumenti e le procedurenecessari per svolgerle.• Il Refrigerante viene acquistato solo da imprese che sono cer-tificate.• Validità della certificazione 10 anni.• Definizione di operatore (cioè quella persona responsabile del-lʼimpianto contenente refrigerante HFC). Lʼoperatore viene con-siderato sempre il proprietario dellʼimpianto qualora non abbiadelegato ad una terza persona lʼeffettivo controllo sul funziona-mento dello stesso.• Lʼobbligo di certificazione non si applica alle seguenti attivitàeffettuate nel luogo di produzione: fabbricazione e riparazionedi apparecchiature fisse.

CORSI DI PREPARAZIONE CONSIGLIATI PER RAGGIUNGERE

I REQUISITI MINIMI PATENTINO EUROPEO FRIGORISTI

� 9 DVD (15 ore circa)� 6 DVD di preparazione TeoricaDallʼesperienza del sig. Nano, esperto decennale del settore,tutte le nozioni di Base delle Tecniche Frigorifere per cono-scere i componenti, il ciclo termodinamico, pressioni e tempe-rature, i nuovi refrigeranti, le attrezzature del frigorista

� 3 DVD di preparazione PraticaOperazioni Pratiche di Carica, Vuoto, Recupero Refrigerantee Ricerca Perdite.Per approfondire tutte le informazioni visitare:

www.centrogalileo.it oppure www.associazioneATF.org

oppure www.Euenergycentre.com oppure telefonare a

0142452403 chiedendo delle sig.re Chiara o Marisa.

COFANETTO DVD DI PREPARAZIONE CONSIGLIATO PER RAGGIUNGERE

I REQUISITI MINIMI PATENTINO EUROPEO FRIGORISTI

Esame teorico per l’ottenimento del Patentino Europeo Frigoristi con ente certificatore inglese già ottenibile fin da ora vedi www.centrogalileo.it.Questa certificazione,come dice il decreto, vienericonosciuta per l’iscrizione al registro del personale abilitato a maneggiare i gas refrigeranti fluorurati. Sulla destra l’ispettore inglese Kelvin Kelly e al centro il docente del Centro Studi GalileoDonato Caricasole. La prova consiste in 45 domande a risposta multipla da svolgere in 1 ora e 30 min. I tecnici si sono dimostrati molto preparati.

� Tecnico che si affaccia ora al settore:Corso Base Tecniche Frigorifere 5 giorni per coprire la pre-parazione teorica.Corso Specializzazione Teorico-Pratico 3 giorni per coprirela preparazione pratica.Corso Brasatura 2 giorni per prepararsi alle operazioni di bra-satura.Durata 10 giorni – Luogo Casale Monferrato.

� Tecnico con almeno 2 anni di esperienza sul campo:Corso Base intensivo Tecniche Frigorifere 3 giorni percoprire la preparazione teorica.Corso Specializzazione intensivo 2 giorni per coprire la pre-parazione pratica.Durata 5 giorni – Casale M., Padova (CNR), Pordenone,Cesena, Roma, Bari, Napoli, Palermo, Bologna, Cagliari,Agliana.

� Tecnico con elevata e dimostrata esperienza: accessodiretto alla sessione dʼesame.

�Disponibili anche lezioni individuali teoriche e pratiche.

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P richiesto esame pratico T richiesto esame teorico

Termodinamica elementare

Conoscere le unità di misura ISO standard di base per la temperatura, la pressione, lamassa, la densità e l’energia

Conoscere la teoria di base degli impianti di refrigerazione: termodinamica elementare (ter-minologia, parametri e processi fondamentali quali surriscaldamento, lato alta pressione,calore di compressione, entalpia, effetto frigorifero, lato bassa pressione, sottoraffredda-mento), proprietà e trasformazioni termodinamiche dei refrigeranti, compresa l’identifica-zione delle miscele zeotropiche e gli stati fluidi

Utilizzare le tabelle e i diagrammi pertinenti e interpretarli nell’ambito di un controllo delleperdite per via indiretta (in cui rientra anche la verifica del buon funzionamento dell’impian-to): diagramma log p/h, tabelle di saturazione di un refrigerante, diagramma di un ciclo fri-gorifero a compressione semplice

Descrivere la funzione dei principali componenti dell’impianto (compressore, evaporatore,condensatore, valvole di espansione termostatica) e le trasformazioni termodinamiche delrefrigerante

Conoscere il funzionamento di base dei seguenti componenti utilizzati in un impianto direfrigerazione, nonché il loro ruolo e l’importanza da essi rivestita nella prevenzione e nelrilevamento delle perdite di refrigerante: a) valvole (valvole a sfera, diaframmi, valvole aglobo, valvole di sicurezza), b) dispositivi di controllo della temperatura e della pressione, c)specole visive e indicatori di umidità, d) dispositivi di controllo dello sbrinamento, e) dispo-sitivi di protezione dell’impianto, f) strumenti di misura come il termometro a bracciale, g)sistemi di controllo olio, h) ricevitori, i) separatori di liquidi e olio

Impatto dei refrigeranti sull’ambiente e relativa normativa ambientale

Avere una conoscenza di base dei cambiamenti climatici e del Protocollo di Kyoto

Avere una conoscenza di base del concetto di “potenziale di riscaldamento globale” (GWP),dell’uso dei gas fluorurati ad effetto serra e di altre sostanze quali refrigeranti, degli effettiprodotti sul clima dalle emissioni di gas fluorurati ad effetto serra (ordine di grandezza delloro GWP), nonché delle disposizioni pertinenti del regolamento (CE) n. 842/2006 e deiregolamenti che attuano il presente regolamento.

Controlli da effettuarsi prima di mettere in funzione l’impianto, dopo un lungo arresto,una manutenzione o una riparazione o durante il funzionamento

Eseguire una prova di pressione per controllare la resistenza dell’impianto

Eseguire una prova di pressione per controllare la tenuta dell’impianto

Utilizzare una pompa a vuoto

Svuotare l’impianto per evacuare aria e umidità secondo la prassi consueta

Annotare i dati nel registro di impianto e redigere un rapporto sulle prove e sui controlli ese-guiti durante la verifica

Controlli per la ricerca di perdite

Conoscere i potenziali punti di perdita delle apparecchiature di refrigerazione, condiziona-mento d’aria e pompe di calore

Consultare il registro di apparecchiatura prima di iniziare una ricerca di perdite e individuarele informazioni inerenti ad eventuali problemi ricorrenti o a aspetti problematici cui prestareparticolare attenzione

Effettuare un controllo manuale e a vista di tutto l’impianto in base al regolamento (CE) n.1516/2007 della Commissione, del 19 dicembre 2007, che stabilisce, conformemente alregolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, i requisiti standarddi controllo delle perdite per le apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’a-ria e pompe di calore contenenti taluni gas fluorurati ad effetto serra

Controllare l’impianto per individuare le perdite utilizzando un metodo di misurazione indi-retta in conformità al regolamento (CE) n. 1516/2007 della Commissione e al libretto delleistruzioni dell’impianto

Utilizzare strumenti di misurazione portatili quali manometri, termometri e multimetri permisurare volt/ampere/ohm nell’ambito dei metodi di misurazione indiretta per la ricerca diperdite, e interpretare i valori rilevati

Controllare l’impianto per individuare le perdite utilizzando uno dei metodi di misurazionediretta in conformità al regolamento (CE) n. 1516/2007 della Commissione

Utilizzare un dispositivo elettronico per il rilevamento di perdite

Compilare il registro dell’apparecchiatura

Gestione ecocompatibile del sistema e del refrigerante nelle operazioni di installazio-ne, manutenzione, riparazione o recupero

Collegare e scollegare i manometri e le linee con emissioni minime

Svuotare e riempire una bombola di refrigerante sia allo stato liquido che gassoso

Utilizzare un’apparecchiatura per il recupero del refrigerante, collegandola e scollegandolacon emissioni minime

Spurgare l’impianto dall’olio contaminato dai gas fluorurati

Individuare lo stato del refrigerante (liquido, gassoso) e la sua condizione (sottoraffreddato,saturo o surriscaldato) prima della carica, per poter scegliere il metodo adeguato e il corret-to volume della carica. Riempire l’impianto con il refrigerante (sia in fase liquida che vapo-re) senza provocare perdite

Usare una bilancia per pesare il refrigerante

Compilare il registro dell’apparecchiatura annotando tutte le informazioni concernenti ilrefrigerante recuperato o aggiunto

Conoscere le prescrizioni e le procedure per trattare, stoccare e trasportare refrigeranti e olicontaminati

Componente: installazione, messa in funzione e manutenzione di compressori alternati-vi, a pistoni e di tipo “scroll”, a semplice e doppio stadio

Illustrare il funzionamento di base di un compressore (ivi compresi la regolazione della poten-za e il sistema di lubrificazione) e i rischi di perdita o fuoriuscita di refrigerante connessi

Installare correttamente un compressore, comprese le apparecchiature di controllo e sicurezza,in modo che non si verifichi alcuna perdita o fuoriuscita una volta messo in funzione l’impianto

Regolare gli interruttori di sicurezza e controllo

Regolare le valvole di aspirazione e scarico

Controllare il circuito di ritorno dell’olio

Avviare e arrestare un compressore e verificarne il buon funzionamento, anche rilevando idati di misura durante il funzionamento

Redigere un rapporto sulle condizioni del compressore, indicando eventuali problemi difunzionamento che potrebbero danneggiare l’impianto e a lungo termine, in assenza d’inter-vento, produrre perdite o fuoriuscite di refrigerante

Componente: installazione, messa in funzione e manutenzione di condensatori con raf-freddamento ad acqua o ad aria

Illustrare il funzionamento di base di un condensatore e i rischi di perdita connessi

Regolare la pressione di scarico di un condensatore

Installare correttamente un condensatore, comprese le apparecchiature di controllo e sicu-rezza, in modo che non si verifichi alcuna perdita o fuoriuscita una volta messo in funzionel’impianto

Regolare gli interruttori di sicurezza e controllo

Controllare le linee di scarico e di liquido

Spurgare il condensatore dai gas non condensabili utilizzando un dispositivo di spurgo perimpianti di refrigerazione

Avviare e arrestare un condensatore e verificarne il buon funzionamento, anche rilevando idati di misura durante il funzionamento

Controllare la superficie del condensatore

Redigere un rapporto sulle condizioni del condensatore, indicando eventuali problemi difunzionamento che potrebbero danneggiare l’impianto e a lungo termine, in assenza d’inter-vento, produrre perdite o fuoriuscite di refrigerante

Componente: installazione, messa in funzione e manutenzione di evaporatori con raf-freddamento ad acqua o ad aria

Illustrare il funzionamento di base di un evaporatore (compreso il sistema di sbrinamento)e i rischi di perdita connessi

Regolare la pressione di evaporazione di un evaporatore

Installare correttamente un evaporatore, comprese le apparecchiature di controllo e sicurezza,in modo che non si verifichi alcuna perdita o fuoriuscita una volta messo in funzione l’impianto

Regolare gli interruttori di sicurezza e controllo

Verificare che i tubi del liquido e di aspirazione siano nella posizione corretta

Controllare la linea di sbrinamento a gas caldo

Regolare la valvola di regolazione della pressione di evaporazione

Avviare e arrestare un evaporatore e verificarne il buon funzionamento, anche rilevando idati di misura durante il funzionamento

Controllare la superficie dell’evaporatore

Redigere un rapporto sulle condizioni dell’evaporatore, indicando eventuali problemi di fun-zionamento che potrebbero danneggiare l’impianto e a lungo termine, in assenza d’inter-vento, produrre perdite o fuoriuscite di refrigerante

Componente: installazione, messa in funzione e riparazione di valvole di espansionetermostatica e di altri componenti

Illustrare il funzionamento di base dei vari tipi di regolatori di espansione (valvole termosta-tiche, tubi capillari) e i rischi di perdita connessi

Installare valvole nella posizione corretta

Regolare una valvola di espansione termostatica meccanica ed elettronica

Regolare un termostato meccanico ed elettronico

Regolare una valvola a pressione

Regolare un limitatore di pressione meccanico ed elettronico

Controllare il funzionamento di un separatore d’olio

Controllare le condizioni di un filtro essiccatore

Redigere un rapporto sulle condizioni di questi componenti, indicando eventuali problemi difunzionamento che potrebbero danneggiare l’impianto e, a lungo termine, in assenza d’in-tervento, produrre perdite o fuoriuscite di refrigerante

Tubazioni: allestire una tubazione tenuta ermetica in un impianto di refrigerazione

Eseguire saldature e brasature a tenuta stagna sui tubi metallici utilizzati negli impianti direfrigerazione, condizionamento d’aria o pompe di calore

Approntare e controllare i sostegni delle tubazioni e dei componenti

REQUISITI MINIMI DI CONOSCENZA PER OTTENERE IL PATENTINO FRIGORISTI

1 Tutte le applicazioni

2 Tutte le applicazioni

3

4

CATEG

OR

IE

Tutte le applicazioni Non può effettuare questa operazione

Non può effettuarequesta operazione

Applicazionicon meno di 3kgdi carica di gasrefrigerante adeffetto serra

(6kg se sigillatiermeticamente)

Non può effettuare questa operazione

Applicazioni con meno di 3kg di carica di gas refrigerante adeffetto serra (6kg per impianti sigillati ermeticamente)

ATTIVITÀ DEL TECNICO DEL FREDDO

Controllo Perditedegli impianti direfrigerazione,

condizionamento epompa di caloresenza entrare nelcircuito frigorifero

Recupero dagliimpianti di

refrigerazione,condizionamento e

pompa di calore

Manutenzione eriparazione degli

impianti direfrigerazione,

condizionamento epompa di calore

Installazione diimpianti di

refrigerazione,condizionamento e

pompa di calore

ARGOMENTI DEI CORSI CSGDA REGOLAMENTAZIONE N° 303/2008

(testo completo su www.associazioneATF.org)1

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CATEGORIE DEI TECNICI DEL FREDDO

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TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO EUROPEOFRIGORISTIA CASALE MONF.TO

Argirò DomenicoCiriè

Bertocchi StefanoCorbetta

Milan DamianoCFM srlRovigo

Ballabio MarcoCOLD SERVICE sncDI BALLABIOLimbiate

Vender GuidoCOMET sncDI CONTI E VENDERBagnolo in P.

Grimaldi MiloAlessandria

Bottan MassimoIARP srlCasale M.to

Ghidorzi RobertoIARP srlCasale M.to

Iorizzo PierinoIARP srlCasale M.to

Morino SandroLOMBARDI SERVICES srlVigliano Biellese

Scopel FrancescoLOMBARDI SERVICES srlVigliano Biellese

Siciliano FedericoLOMBARDI SERVICES srlVigliano Biellese

Longaretti FabianBoltiere

Milella VitoMILELLA SERVICE CLIMA sasBari

Morra FabrizioMORRA DI MORRA FABRIZIOBra

Doi LucianoNOVA THERM srlMerlino

Rosini FrancoNOVA THERM srlMerlino

Montorfano AndreaSABIANA spaCorbetta

Esposito EdmondoSIALABDI ESPOSITO EDMONDOCalolziocorte

Grasso MarcoTERMINAL FLAVIO GIOIA spaNapoli - Interno Porto

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO EUROPEOFRIGORISTIA MILANO

Cesareo DavideAB SERVICEOrzinuovi

Acquavivola Giuliano AndreaMilano

Tosi GianpaoloCABRINI ERNESTOCOMM.GEOM.Cremona

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Tecnici specializzatinegli ultimi corsi e patentinidel Centro Studi Galileo

L’elenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, deitecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro StudiGalileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce“Corsi”)

I tecnici di 3 generazioni in più di 36 anni di corsi con una media di oltre 3000 all’anno si sono specializzati ai corsi CSG

GLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONOPURE UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DAL DLGS81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ

Videoesempi e foto dei corsi su www.centrogalileo.it

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA ELENCO DEI TECNICISPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Nella sede CSG di Roma, la più prestigiosa e attrezzatasede corsi dopo quella principale di Casale Monferrato,

il docente del corso Donato Caricasole spiega agliallievi la pressatura dellʼimpianto con azoto inmodo da verificarne la tenuta e la mancanza di

perdite di refrigerante, vero problema degliimpianti sia ambientale sia energetico. Viene poiapplicata schiuma mille bolle per la verifica.

Esame PEF svolto presso la Mostra Convegno Expocomfort di Milano in cui oltre 20 tecnici hanno ottenutola certificazione per svolgere le operazioni di installazione, manutenzione, ricerca perdite e recupero per gliimpianti di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore contenenti refrigeranti fluorurati HFC dannosi

in quanto responsabili dellʼeffetto serra.

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Puci RoccoDIMENSIONE spaGrugliasco

Sega DavideDIMENSIONE spaGrugliasco

Stucchi VincenzoESIET spaMilano

Gaule DavideColognola ai Colli

Bernocchi SimoneIFERDI BERNOCCHI & BERETTAMilano

Campodonico LorenzoINNOVA SERVICE srlFollonica

Greco RenatoITER srlMilano

Sala Libero SimoneKI SERVICE srlPaderno Dugnano

Farmeschi MicheleKW APPARECCHI SCIENTIF. srlMonteriggioni

Rossi Paccani PaoloKW APPARECCHI SCIENTIF. srlMonteriggioni

Parenti GiacomoKW APPARECCHI SCIENTIF. srlMonteriggioni

Salzano AlexMGI srlCernusco S/N

Salzano AbdonMGI srlCernusco S/N

Calia AndreaMGI srlCernusco S/N

Cavallaro RobertoRCLDI CAVALLARO ROBERTOS.Stefano Ticino

Palermo MicheleRTM SERVICE srlSesto Calende

Piras AngioloSERVIZI TECNOLOGICI srlMilano

Dionisio EnricoSICOND srlBollate

Spaggiari PaoloSIMTEK spaReggio Emilia

Garofoli LorenzoSIMTEK spaReggio Emilia

Biagi MassimoSINERGAS IMPIANTI srlMirandola

Uberti AndreaTSR TECNO SERVICEREFRIGERATIONBollate

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO EUROPEOFRIGORISTIA BOLOGNA

Landini AngeloARTIGIANFRIGO srlCastel Guelfo

Landini StefanoARTIGIANFRIGO srlCastel Guelfo

Salvarani FrancoATA DI SALVARANI sncSolieraBaldazzi MauroGranarolo EmiliaBenericetti PaoloCastrocaro TermeRuo GiovanniEURO IMPIANTI DI RUOBolognaMirzaie Faridani EsmaielFXT FAVA INOXTECNICA spaSala B.seGamberini RobertoCentoBettini IsidoroGAMMA FRIGO sncZola PedrosaSalvatori ManricoGAMMA FRIGO sncZola PedrosaLelli MirkoGAMMA FRIGO sncZola Pedrosa

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La certificazione dei Tecnici del Freddo, con esame sia teorico sia pratico, viene svolta in tutte le sedi CSG.Nella foto un esame per lʼottenimento del Patentino Europeo Frigoristi svolto a Bologna che, grazie almutuo riconoscimento tra stati membri dellʼEuropa, permette fin da subito di mettersi in regola con la

legislazione ora obbligatoria pure in Italia.

La nuova Sala corsi pratica inaugurata a Casale Monferrato con la delegazione cinese e le Nazioni UniteUNEP nel settembre 2011. Qui vengono svolte sia le lezioni in aula di specializzazione pratica, sia le lezioniindividuali di perfezionamento, sia gli esami pratici del PEF. In camicia bianca il certificatore inglese Kelvin

Kelly a fianco dellʼimpianto didattico utilizzato per lʼesaminazione.

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Venezia MicheleGAMMA FRIGO sncZola Pedrosa

Marzocchi GiorgioGIMAʼS sncDI MARZOCCHI GIORGIO & C.S. Giorgio in Piano

Vincenzi AlbertoIDEALCLIMAGonzaga

Naldi FabioITALCLIMA sncPrato

Azzimondi ClaudioMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Paradiso EugenioMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Manara Gian LucaMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Teglia EnricoMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Baldeschi AndreaMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Spadaccino AntoninoMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Sakande MadiNEW COLD SYSTEM srlBologna

Delzotto LucaNONSOLOFREDDOPrato

Mauro MauroPBM IMPIANTI srlSpilamberto

Lanzoni AlessandroSURF srlImola

Teggi RobertoTEGGI F.LLI sncMontecchio Emilia

Ghinassi MatteoTEOMAR sncDI GHINASSI & SANGIORGIFaenza

TECNICI CHE HANNOOTTENUTOLʼATTESTATO ATQA CASALE MONF.TO

Bassi GiulioTortona

Bernardi FlavioCuneo Fraz. Cerialto

Bettin GiovanniBETTIN GIOVANNITrento

Blardone MauroBLARDONE IMPIANTI srlLaveno M.

Redouane AnisCMR srlTaggia

Marcazzan LucaFILA TERMOIDRAULICA sncSan Giovanni Ilarione

Salvini Stefano GiovanniFRIGOCLIMADI SALVINI & C. sncSoresina

Garello GianfrancoCuneo

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Uno degli ultimi Esami per il Patentino Europeo Frigoristi svoltosi a Casale Monferrato: i tecnici siapprestano a svolgere lʼesame scritto della durata di 1 ora e 30. Sullo sfondo lʼesaminatore dellʼentecertificatore inglese Robin Weedon con il docente CSG Giuseppe Bisagno che ha eseguito un breve

ripasso di preparazione il primo giorno del PEF.

La consegna degli attestati a Casale Monferrato (foto di gruppo): prova di preparazione e di competenza dei tecnici per lʼottenimentodellʼAttestato Tecnico di Qualità alla fine dei corsi di tecniche frigorifere base e specializzazione. Tramite tale prova il candidato verifica le sue

competenze e la sua preparazione e controlla lʼeventuale necessità di ulteriore studio.

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Girardi CarloGIRARDI CARLORivarossa

Poletto YariGIRARDI CARLORivarossa

Guzzo DiegoCarlopoli

Mana ManueleFossano

Coraci ClaudioMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Pujia AndreaMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Costantino MauroMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Fantino JohnnyMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Fioriello LucaMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Mascellani DiegoMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaMilano

Mancuso AlessandroMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Mazzino AlessioMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Mostacci AlessandroMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaZola Predosa

Pecoraro GiuseppeMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaGenova

Pecoraro Rosario AlbertoMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaGenova

Scarponi MicheleMANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaGenova

Mauri MattiaBurago di Molgora

Salaris GiovanniAlice Castello

Tosseri DonatoBellinzago N.se

Vaccargiu MarcoComo

Vescovi EnricoCavernago

Martinello DanieleZORZI FRIGOTECNICA srlMerano

Spagnuolo GaetanoZORZI FRIGOTECNICA srlMerano

CORSI ACASALE MONFERRATO

BETTIN GIOVANNIBettin MauroTrento

DEV NET TECHNOLOGY srlUrsumando NicolaCaronno P.lla

CORSI A MILANO

ABIELLE CONTROLS srlAntar Sadik Sayed AlyCusano Milanino

ACQUAVIVOLAGIULIANO ANDREAMilano

AIR BONAITA srlCarenzi MatteoDe Palo TiberioFiori MarioVanzaghello

ALTARIA DI PINI VALERIOPini FedericoAltedo

ARNEODO GIANPIERORonchi

CST BRESCIA srlBassi MarcoMolinetto di Mazzano

ELETTRONICAPROFESSIONALE srlRuzzu AlessandroSassari

FILA TERMOIDRAULICA sncMarcazzan LucaSan Giovanni Ilarione

GAULE DAVIDEColognola ai Colli

Ultima prova pratica svolta nella sede CSG di Bologna di verifica delle pressioni, temperature, controlloperdite per verificare il corretto funzionamento di un impianto didattico. Questa prova pratica risulta di

particolare importanza per passare lʼesame e anche nella vita lavorativa per compilare correttamente ilregistro dellʼapparecchiatura nelle visite periodiche degli impianti sopra i 3 kg di refrigerante HFC.

Ultimo corso serale di Milano di preparazione al patentino frigoristi per raggiungere le competenze richiesteai tecnici che usano gas refrigeranti HFC. Lʼesame è sia di carattere teorico con 30 domande a risposta

multipla sia pratico con lo svolgimento delle operazioni tipiche del frigorista. Ai già 500 tecnici, che lo hannoottenuto in Italia con il PEF, risulta di maggior impegno lʼesame teorico in quanto non abituati a studiare la

teoria che però viene trasmessa nella sua completezza dai docente CSG ai corsi.

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GIESSEDUE srlAlbanese GennarinoBra GabrieleCavaria

HTS DI MAGGIONI MATTEOMaggioni MatteoMerate

MGI srlBekyarov KasimirFicorella ClaudioFaso GianfrancoCernusco S/N

ONDA DI BARBONI & C. sncRafique MohammedDresano

SINERGIA DI FRANZINCommesso GiovanniFranzin RobertoPozzi AlessioTavernerio

STORAI CLAUDIOLucca

TSR TECNO SERVICEREFRIGERATIONGagliano GaetanoBollate

VACCARGIU MARCOComo

CORSOAD AGLIANA

BRESCHI GIACOMOLivorno

CALOR E COLDNegro EmanueleBientina

HOSPITAL CONSULTING spaAmmannati AlessandroBagno a Ripoli

IDROTERMICA E SERVIZI srlMattii BryanPeccioli

MOSCAGAETANO MIRCOFirenze

PINES CLAUDIOPines DavideSan Felice Circeo

TECNOMAC DI R. LIGABUELigabue RuggeroCarpi

VUESSE srlDi Chiara MarcoAncona

CORSOA PORDENONE

MARSON IMPEX DI MARSONMarson GianpieroSan Quirino

MODULINE srlArmellin AntonioVittorio Veneto

MORELLATO AGOSTINOTrevignano

PLETT IVANCampolongo Tappogliano

SADES IMPIANTI srlRosso LucaChierzi MarcoBelluno

SALVADEGO FLAVIOFossalta di P.

SDN TERMOIDRAULICADI DE NADAIDotta MarcoCasale sul Sile

SINERGIE spaFacini GiancarloPadova

STILETTO FABIOBuffo LucaVittorio Veneto

TMB SERVICE DI TAMBOSCOTambosco LucaFarla Di Majano

TORMENA SERVICE OFF.Barel RenatoZoppè di San Vendemiano

CORSI A ROMA

BRIDGESTONE TECHNICALCENTER EUROPEZuccoli AlessandroRoma

COOPER CLIMA srlCostantino AngeloRoma

DI LEONE ALESSANDROCastelnuovo di P.

DI MARCO LUCASalzano

EDIL CIMA srlFia VincenzoMalafronte RaffaeleModenesi AntonioMartini VincenzoPontinia

FONDI srlTeoli MaicolFrascati

FUTURO 2000 srlLi Vigni Pietro GiovanniTermini Imerese

GEOS srlFerrari Mario FabioMassa

HOTEL VIA CASILINA srlINTERNATIONAL PALACE srlFieni GerardoRoma

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Casale Monferrato: Fase pratica di vuotatura dellʼimpianto, raggiunto ilgrado di vuoto richiesto si fa una prova di tenuta dellʼimpianto in cui perun certo tempo si verifica che la pressione non aumenti, segno di una

possibile perdita o problema sullʼimpianto. Dopo questa fase vienericaricato lʼimpianto di refrigerante R134a (in questo caso) e verificata lacorretta carica. Il candidato successivo farà la prima operazione che èquella del recupero del refrigerante in apposita bombola di recupero.

ABologna le prove di recupero, carica, vuoto dellʼimpianto vengono effettuate con il gasdi refrigerazione industriale R507, nella foto Madi Sakande referente del Centro Studi Galileo presso

la sede mentre spiega le operazioni da farsi.

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IDROTERMICA GASDI CAIMANOCaimano GennaroS. Arpino

INNOCENTI PAOLOGallicano nel Lazio

INNOVA SERVICE srlCampodonico LorenzoFollonica

LEONARDI DANIELEOstia Antica

MARI FABIORoma

MARIANI PETROLI srlGalantino DanieleRoma

MAZZELLI MAURIZIORoma

MISA srlMicheletti GiulianoPomezia

MM IMPIANTI DI MICHELIMicheli MirkoAlbano Laziale

MONFRIGO DI MONTANUCCIPescitelli AlessandroRoma

NUOVA ANTOBAR SERVICEDI MASTRANTONIMastrantoni MorenoBoville Ernica

PALAZZO CARPEGNA srlDi Francesco PaoloRoma

PINES CLAUDIOPines DavideSan Felice Circeo

PSC GRUPPO spaCampagna StefanoMaratea

SIMAV spaScala CiroRoma

SITEC srlProvenzano Andres EzequielRoma

SPINELLO ROMEOTognana Piove di Sacco

SYSTEL sncIezzi Pier LuigiPoggio Moiano

TECNO HEATING DI DI STEFANODi Stefano PieroGuidonia Montecelio

TECNOBARDI PADOVANI ALESSIOPadovani AlessioAlatri

VUESSE srlMuscoloni DaniloAncona

CORSO A CAGLIARI

CULURGIONI MAURIZIOCarbonia

ELETTRONICAPROFESSIONALE srlPisanu StefanoRossi ClaudioRuzzu AlessandroSassari

IL FRIGONAUTADI MARTIGNAGOMartignago ManueleGolfo Aranci

MANCOSU ANDREASamassi

NIMAR INSTALLAZIONIMarceddu NicolaSestu

PIRASTRU PIERPAOLOAssemini

PL REFRIGERATION SERVICEPuggioni LeonardoSerrenti

SANNA VALENTINOTeulada

SVILUPPO SOLARE srlSalaris Massimo GiuseppeSassari

TATTI ANDREAIglesias

CORSO PRESSOLʼUNIVERSITÀ DI PALERMO

ANASTASI MASSIMILIANORiposto

ANDONI MARIUS CODRINRiesi

COMUNE DI BAGHERIAMarretta AntoninoBagheria

DIPIETROGROUP srlLuparello RaffaellaCittà Giardino-Melilli

FARC srlDʼArrigo GiuseppeMessina

FERRANTI MARCOPalermo

GERMANO NUNZIOBuscemi

GIANNONE GIUSEPPEModica

IBF SERVICE DI BONFARDECIPrano VincenzoPalermo

MIA srlPalermo VincenzoPalermo

NAVARRA ANTONINOVillafranca T.

PICATAGGI TECNOIMPIANTIPicataggi PietroPrizzi

RUSSO ANTONIOGravina

WYETH spaCaruso EnriqueCatania

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Corso ad hoc nella sede di Casale Monferrato per unʼimportante azienda italiana di installazione emanutenzione di impianti tecnologici. Nella foto la conclusione del corso sia con il docente GianfrancoCattabriga sia con il docente dei corsi sulla sicurezza (ing. Matteo Carobba) sugli impianti frigoriferi e di

condizionamento, argomento a cui lʼazienda ha espresso grande interesse.

Conclusione del corso di Chiller installazione e manutenzione degliimpianti con apposita strumentazione anche necessaria sia per

lʼinsegnamento sia per lʼesaminazione per lʼottenimento del patentinofrigoristi, che sarà necessario anche al personale che acquista il gas

refrigerante HFC. Il Patentino è personale e quindi è una vera epropria qualifica professionale che il candidato può spendere nel

mercato del lavoro.

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Tecnici specializzati negli ultimi corsi del Centro Studi GalileoIndustrie che collaborano allʼattività della rivista mensileIndustria&Formazione divise in ordine categorico

EditorialeLa formazione e lʼinnovazione tecnologica per superare la crisiM. Buoni – Vice Presidente Air Conditioning and Refrigeration EuropeanAssociation - AREA e Segretario Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo – ATF

Lʼammoniaca è un refrigerante sicuro?L. Rolfsman - SveziaIntroduzione – Legge EU – EN 378 – IIR gruppo di lavoro – Controllogovernativo – Conclusione.

Guida alla gestione di un impianto ad idrocarburiC. Sloan – Federation of Environmental Trade Associations – FETABritish Refrigeration Association – BRACome lavorare in un ambiente sicuro e i DPI – Impianto – Individuazionedi eventuali fughe – Recupero del refrigerante – Vuotatura dellʼimpianto –Saldare e dissaldare – Carica – Sostituzione dei componenti – Ulterioriinformazioni.

I refrigeranti naturaliM. Chasserot – SheccoIndustria e speciali applicazioni – Lavorazioni industriali e laboratori –Refrigerazione solare: refrigeratori per vaccini e refrigeratori per alimenti– Sport invernali – Speciali applicazioni: stazione spaziale e biosfera.

Principi di base del condizionamento dellʼariaPompe di calore geotermiche ad anello chiusoP.F. Fantoni – 135ª lezioneIntroduzione – Anello chiuso vs anello aperto – Tipologie di circuiti adanello chiuso – Applicazioni particolari.

Nuovi compressori a viteMaggiore efficienza energetica a pieno carico e a carico parzialeR. Große-Kracht - BitzerCriteri di costruzione dei compressori a vite compatti con valvola mecca-nica di regolazione a cassetto – Uso dei compressori a vite nei refrigera-tori di liquido a basse temperature di condensazione – Requisiti dei com-pressori per refrigeratori di liquido con raffreddamento ad acqua –Alimentazione ottimizzata dellʼolio – Selezione Vi – Scelta del motore –Funzionamento con economizzatore.

Densità del refrigerante ed efficienza energeticadellʼimpianto frigoriferoP.F. Fantoni – 155ª lezioneIntroduzione – Efficienza energetica – Il diagramma pressione-entalpia –Ma il diavolo può metterci la coda!

Consigli pratici per lʼinstallatore frigoristaM. Della Ragione - DanfossIndividuazione dei guasti – Guasti visibili – Effetti sul funzionamento delsistema – Guasti percepibili al tatto – Guasti percepibili allʼudito – Guastipercepibili allʼolfatto.

I problemi dei frigoristi: la parola allʼespertoG. CattabrigaGlossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento(Parte centodiciannovesima) – A cura di P.F. Fantoni

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N. 360 - Periodico mensile - Autorizzazionedel Tribunale di Casale M. n. 123 del13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% -Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo(10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp10763159 intestato a Industria & Forma-zione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 -arretrati € 5,00.

Direttore responsabileEnrico BuoniResponsabile di RedazioneM.C. GuaschinoComitato scientificoMarco Buoni, Enrico Girola,PierFrancesco Fantoni, Luigi Nano,Alfredo SacchiRedazione e AmministrazioneCentro Studi Galileo srlvia Alessandria, 2615033 Casale Monferratotel. 0142/452403fax 0142/525200Pubblicitàtel. 0142/453684Grafica e impaginazioneA.Vi. Casale M.Fotocomposizione e stampaA. Valterza - Casale MonferratoE-mail: [email protected] aggiornatowww.EUenergycentre.orgper lʼattività in U.K. e Indiawww.associazioneATF.orgper lʼattività dellʼAssociazione deiTecnici del Freddo (ATF)Corrispondente in Argentina:La Tecnica del FrioCorrispondente in Francia:CVC

Sommario

La rivista viene inviata a:1) installatori, manutentori, ripara-

tori, produttori e progettisti di:A) impianti frigoriferi industriali,commerciali e domestici;B) impianti di condizionamento epompe di calore.

2) Utilizzatori, produttori e rivendi-tori di componenti per la refrige-razione.

3) Produttori e concessionari di ge-lati e surgelati.

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PRODUZIONECOMPONENTI

BITZER ITALIAcompressoriPietro Trevisan36100 VicenzaTel. 0444/962020www.bitzer.it

CASTELvalvole, filtri, rubinetti,spie del liquidoAdalberto Salina20060 Pessano c/BornagoTel. 02/957021 - 2153828www.castel.it

DANFOSScompressori, filtri, spie delliquido, valvoleMassimo Alotto10137 TorinoTel. 011/3000511www.danfoss.com

DATCORcontrolli di livello, valvole asolenoide, valvole di non ritorno,valvole pulsantiAngelo Richelli20132 MilanoTel. 02/26142097www.datcor.net

DENAaccumulatori di liquido, filtriFranco Deambrosis15033 Casale MonferratoTel. 0142/454007www.dena.it

DORINcompressoriGiovanni Dorin50061 CompiobbiTel. 055/623211www.dorin.com

EMBRACO EUROPEcompressori ermeticiMarino Bassi10023 ChieriTel. 011/9405625www.embraco.com

EMERSON CLIMATETECHNOLOGIEScompressori, componentiFloriano Servizi21047 SaronnoTel. 02/961781www.ecopeland.com

FRIGOR GASricambi, riparazione e revisionecompressoriAlessandro Trezzi20091 BressoTel. 02/6100048www.frigorgas.com

MARIELfluidi refrigeranti, attrezzatura,carica e vuotoLuciano Faccin28013 GatticoTel. 0322/838319www.mariel.it

RIVACOLDgruppi frigoriferi preassemblatiGiorgio Signoretti61020 MontecchioTel. 0721/919911www.rivacold.com

SICCOM ITALIAproduttori pompe scarico condensaRoberto Galvani21047 SaronnoTel. 02/96706890www.siccom.com

TERMORAMAcomponenti e compressoriVittorio Massariello20098 San Giuliano MilaneseTel. 02/9881005www.termorama.com

TESTOapparecchi di controllo,sicurezza e regolazioneFabio Mastromatteo20019 Settimo MilaneseTel. 02/335191www.testo.it

VULKAN ITALIAcercafughe, connessioni tubi,giunti lokringMassimo Grassi15067 Novi LigureTel. 0143/310265www.vulkan.com

WIGAMcomponenti, gruppimanometrici, pompe vuoto,stazioni di ricarica, lavaggioGastone Vangelisti52018 Castel San NiccolòTel. 0575/5011www.wigam.com

RIVENDITORICOMPONENTI

CENTRO COTERunità condensanti,aeroevaporatori, accessoriNicola Troilo70032 BitontoTel. 080/3752657www.centrocoter.itECR ITALYcompressori, controlli, gasrefrigeranti chimiciMarco Curato20128 MilanoTel.02/25200879www.ecritaly.itELVErevisione compressori frigoriferiFranco Boraso30020 Fossalta di PiaveTel. 0421/679944www.elve.itFRIGO PENTAaccessori per refrigerazionee condizionamentoGiuseppe Sciarretta09030 ElmasTel. 070/241160FRIGOPLANNINGventilatori, frigoriferi industrialie componentiAntonio Gambardella83100 AvellinoTel. 0825/780955www.frigoplanning.comKLIMAX SYSTEMcompressori, accessori, strumentidi misura, condizionatoriVittorino Pigozzi20032 CormanoTel . 02/66304888www.klimaxsystem.itLF RICAMBIricambi per refrigerazionecommerciale e cucineprofessionaliMichele Magnani47522 CesenaTel. 0547/341111www.lfricambi724.itMORELLIaccessori per refrigerazione econdizionamento, compressori,condensatori, evaporatoriFausto Morelli50127 FirenzeTel. 055/351542www.morellispa.it

NEW COLD SYSTEMcomponentistica perrefrigerazione e condizionamentoMadi Sakande40131 BolognaTel. 051/6347360www.coldsystem.itRCPparti di ricambioper compressori frigoriferiArmando Cannas00040 Cecchina di Albano LazialeTel. 06/9341097www.rcpsrl.comRECOcomponenti e impiantiper la refrigerazione e ilcondizionamentoStefano Natale70123 BariTel. 080/5347627www.re-co.itRECOMcompressori avvolgimentifrigoriferiEmiliano Diana20068 Peschiera BorromeoTel. 02/55302288www.recomsas.comVIOLAcomponenti per refrigerazione econdizionamento, saldatura,impiantiVittorio Chinni70123 BariTel. 080/5050888UNICOMPcomponenti e accessori perrefrigerazione e condizionamentoArmando Cannas00041 Albano LazialeTel. 06/9344411www.unicompsrl.com

REFRIGERAZIONECOMMERCIALE

FRAMECarmadi e banchi frigoriferi, trasportirefrigerati, armadi frigoriferiRoberto Bovo15020 S. Giorgio MonferratoTel. 0142/478211www.framec.itMONDIAL GROUParmadi frigoriferiClaudio Fossati15020 S. Giorgio MonferratoTel. 0142/478211www.mondialelite.it

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Industrie che collaborano alla attività della rivista mensileIndustria & Formazione divise per ordine categorico

Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigentievidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403

SCONTI PER GLI ISCRITTI ALLʼASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF

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SANDEN VENDO EUROPEdistributori automaticiValter Degiovanni15030 ConioloTel. 0142/335153www.sandenvendo.com

FRIGORIFERI SPECIALI

ANGELANTONI FRIGORIFERIcamere climatiche, criogenia,tecnologie avanzateCesare Angelantoni20126 MilanoTel. 02/2551941www.angelantoni.it

PRODOTTI CHIMICI

N.C.R. BIOCHEMICALtecnologie chimiche per larefrigerazioneMarco Novi40050 Castello dʼArgileTel. 051/6869611www.ncr-biochemical.it

STUDIO BORRI ROBERTOprodotti chimici, torriraffreddamento10096 CollegnoTel. 011/4056337

SALDATURA

ITALBRASsaldatura e brasaturaNicola Bordin36100 VicenzaTel. 0444/347569www.italbras.com

RIV.O.GAS.gas refrigeranti chimiciPaolo Secco15033 Casale MonferratoTel. 0142/452202www.rivogas.it

SALDOGASgas e componenti per lasaldaturaAntonio Marotta80146 NapoliTel. 081/2280111www.saldogas.it

OXYWELDsaldatura e brasaturaDiego Andreetta33077 SacileTel. 0434/737001www.oweld.com

CELLE FRIGORIFEREARREDAMENTI

FRIGORBOXcelle e magazzini frigoriferi,pannelli isolantiContardo Fantini42019 ScandianoTel. 0522/983565www.frigorbox.it

REFRIGITALindumenti e accessori per ilfreddoAndrea Taccone17100 SavonaTel. 019/802426www.refrigital.it

SPERANZA FRANCESCOaccessori per la refrigerazionee condizionamento89029 TaurianovaTel. 0966/645463

CAMION FRIGORIFERI

COLD CARtrasporti refrigeratiGiuseppe Morano15040 OccimianoTel. 0142/400611www.coldcar.it

FLUIDI FRIGORIGENI

HONEYWELL FLUORINEgas espandenti, gas refrigerantichimiciGiancarlo Matteo20020 LainateTel. 02/892589600www.honeywell.comRIVOIRAfluidi secondari monofasici, gasrefrigeranti chimiciEnnio CampagnaAlessandro Borri20157 MilanoTel. 02/35793309www.rivoiragas.comSOLVAY FLUOR ITALIAgas refrigeranti chimiciAlberto Nicoletti20146 MilanoTel. 02/29092284www.solvay.it

REGOLAZIONE

CARELregolazione elettronica,sistemi di supervisioneLaura Galvani35020 BrugineTel. 049/9716611www.carel.it

DANFOSScompressori, filtri, spie delliquido, valvoleMassimo Alotto10137 TorinoTel. 011/3000511www.danfoss.com

ECONORMAregolatori di temperatura e umiditàMario Mattiuzzi31020 San VendemianoTel. 0438/409049www.econorma.com

TESTOapparecchi di controllo,sicurezza e regolazioneFabio Mastromatteo20019 Settimo MilaneseTel. 02/335191www.testo.it

ENERGIE RINNOVABILI

CLER ENERGIEALTERNATIVEinstallazione solare fotovoltaicoGiovanni Filippi15033 Casale MonferratoTel. 0142/454216www.clersrl.it

GMP ENGINEERINGimpianti solari termiciGiuseppe Pullini20093 Cologno M.seTel. 02/25410672www.gmpengineering.it

ROBURtecnologie avanzate per laclimatizzazione a metanoFerruccio De Paoli24040 VerdellinoTel. 035/888111www.robur.it

TSE ACCOMANDITAimpianti solari termiciClaudio Minelli43039 Salsomaggiore TermeTel. 0524/523668www.accomandita.com

ARIA CONDIZIONATA

ARGOCLIMAimpianti condizionamento, split,multisplit, VRF, pompe di caloreDomenico Zanchetta21013 GallarateTel. 0331/755111www.argoclima.comDAIKIN AIRCONDITIONING ITALYaria condizionata, venditacondizionatoriStefano Germagnoli20097 S. Donato M.seTel. 02/516191www.daikin.com

RECIRriscaldamento e condizionamentoGiovanni Migliori00159 RomaTel. 06/43534503

TERMOIDRAULICAAGOSTINIaccessori condizionamentoFabrizio Agostini00178 RomaTel. 06/7183958www.t-agostini.com

TORRIDI RAFFREDDAMENTO

E CONDENSATORIEVAPORATIVI

BALTICAREtorri di raffreddamento,condensatori, assistenzatermoecologicaMassimo Moltoni20052 MonzaTel. 039/747582www.balticare.it

MITAtorri di raffreddamentoTommaso Fontana27010 SizianoTel. 0382/67599www.mita-tech.it

ENTI CERTIFICATORI

BUREAU VERITAS ITALIAente certificatoreCristina NorciaMassimo Dutto20126 MilanoTel. 02/27091307-27091230www.bureauveritas.com/certificazione

IMQ - ISTITUTO MARCHIODI QUALITÀente certificatoreVincenzo Aiello00184 RomaTel. 06/50991867www.imq.it

SOFTWARE

ACCA SOFTWAREsoftware per riscaldamento,condizionamento ed energierinnovabiliAntonio Cianciulli83048 MontellaTel. 0827/69504www.acca.it

ENERCLIMAsoftware condizionamento,refrigerazioneMarcello Collantin35125 PadovaTel. 049/8829652

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Editoriale

La formazione e lʼinnovazionetecnologica per superare la crisi

MARCO BUONIVice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREASegretario Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATFCoordinatore praticodei corsi nazionali del Centro Studi Galileo

LʼAssociazione dei Tecnici del Freddoanche in questi mesi, durante lapausa estiva, è stata impegnata inattività particolarmente importanti per iTecnici del Freddo italiani e europei.Il Centro Studi Galileo già 40 anni faaveva lanciato in Italia e in Europa“Casale Monf.to Capitale del freddo”(proprio per le numerose industrie direfrigerazione commerciale e camionfrigoriferi commerciali che allora inEuropa occupavano lʼ80% del merca-to), ed anche ora ci sono i necessaripresupposti perché tale nomea di“Casale Capitale del Freddo” conforza si imponga nuovamente su tutti imercati. Questo sta avvenendo pro-prio grazie alla formazione a livellonazionale, europeo e mondiale cheparte da Casale Monf.to, dove ilCentro Studi Galileo, lʼAssociazionedei Tecnici italiani del freddo con leNazioni Unite e i maggiori enti e asso-ciazioni mondiali, sotto il patrociniodella Presidenza del Consiglio deiMinistri portano avanti unʼindispensa-bile attività di informazione e formazio-ne sulla refrigerazione.Eʼ naturale quindi che proprio daCasale Monf.to, dopo quasi un decen-nio di attesa del famoso PatentinoFrigoristi, si dovesse partire con ilPatentino Europeo Frigoristi (erogatodal Centro Studi Galileo già dallʼannoscorso, con Ente Certificatore inglese)mentre nei prossimi mesi dovrebbeessere possibile, non appena gli entipreposti avranno concluso lʼiter diimplementazione, conseguire il Paten-tino italiano (con Ente Certificatore ita-liano), le cui modalità, definite dal DPR

43 del 27/01/12, dal RegolamentoTecnico RT28 e 29 di Accredia, vengo-no presentate nellʼarticolo.

TURCHIA, OPPORTUNITÀ PERIL NOSTRO SETTORE

A giugno si è svolto nella capitale delfreddo turco Izmir (Smirne) un conve-gno avente lo scopo di mettere in con-tatto le diverse realtà del Mediterraneonel settore della refrigerazione, condi-zionamento ed energie rinnovabili.Marco Buoni è intervenuto, in qualitàdi vicepresidente dellʼAssociazioneEuropea dei Tecnici del Freddo e delCondizionamento (Air conditioningand Refrigeration European Associa-tion che conta 21 membri di ogninazione europea e 125.000 tecnicirappresentati) e Segretario GeneraledellʼAssociazione Tecnici italiani delFreddo-ATF, a presentare la situazio-ne europea del settore per avviarequella integrazione allʼEuropa cherisulta essere estremamente impor-tante per la grande espansione chesta vivendo questo Paese.Il settore del freddo di Casale Monfer-rato è stato invece presentato dal prof.Marco Masoero, VicePresidente dellaATF e Direttore del DipartimentoEnergia del Politecnico di Torino, enteche, come richiesto dal bando regio-nale (2008-2011), ha partecipato allarealizzazione e implementazione dinuove tecnologie utilizzando i fondiregionali di ricerca per il distretto delfreddo. Distretto che è allʼavanguar-dia in Europa per le tecnologie svilup-pate e sviluppabili volte a dare quel-

lʼeccellenza ai prodotti ormai richiestain tutto il mondo e in particolare richie-sta, molte volte anche a livello legisla-tivo e normativo, dai Paesi più indu-strializzati, e in particolare focalizzan-dosi sul risparmio energetico e sulrispetto dellʼambiente, aspetti tra lorocollegati.Il mercato che si potrebbe aprire inTurchia è immenso, considerandoche trattasi di un Paese di 80 milioni diabitanti, e considerando i requisiti chele regolamentazioni internazionali esi-gono dai prodotti, requisiti che leaziende turche non sono in grado disoddisfare mentre le industrie delcasalese sono allʼavanguardia.Collante e anello di congiunzione diqueste tematiche è la qualità che pro-duce eccellenza. Le normative interna-zionali impongono tale alto livello diqualità e hanno lʼobiettivo di garantireche la tecnologia nel settore del freddovenga gestita e progettata da persona-le competente. Questʼultimo puntofunge da traino della nuova attività for-mativa e di certificazione del CentroStudi Galileo, ed ha portato alla realiz-zazione di un apposito convegno CSG- Comune di Casale M.to – RegionePiemonte – Provincia di Alessandria, aCasale Monferrato in Luglio.Da più di un decennio le Nazioni Unite(UNEP e UNIDO) e le maggiori asso-ciazioni mondiali collaborano diretta-mente con CSG eATF nellʼattività di for-mazione e informazione ed i convegnivengono sempre svolti sotto il patroci-nio della Presidenza del Consiglio deiMinistri, oltre che di numerosi Ministeri(Ministero dellʼAmbiente, degli Esteri,

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dello Sviluppo Economico, ecc.)CSG e ATF infatti organizzano conve-gni in stretta collaborazione con lemaggiori associazioni mondiali, in parti-colare presenti negli USA, in Cina, inMedio Oriente, in India ecc., conlʼIstituto Internazionale del Freddo diParigi (più dellʼ80% della popolazionemondiale nel campo della refrigerazio-ne dipende da questʼistituto) ed inoltrehanno avviato la fondazione in UKdellʼEuropean Energy Centre (vediwww.EUenergycentre.org), che orga-nizza corsi e convegni nelle varie uni-versità della Gran Bretagna, con parti-colare riguardo al settore delle energierinnovabili.

LA FORMAZIONE E LʼINNOVAZIONETECNOLOGICA, OPPORTUNITÀPER SUPERARE LA CRISI

Grande successo ha avuto appuntola conferenza dal titolo: “La forma-zione e l’innovazione tecnologicaper Casale Monferrato nuovamen-te capitale del freddo” tenutasi aluglio nella Sala Consiliare di PalazzoSan Giorgio, organizzata dal Comunedi Casale Monferrato in collaborazio-ne con il Centro Studi Galileo e ilpatrocinio della Regione Piemonte edella Provincia di Alessandria, allapresenza del sindaco di CasaleMonferrato Giorgio Demezzi, del pre-sidente della Provincia Paolo Filippi edel capo dellʼAssessorato regionalealla formazione e al lavoro.Per quanto riguarda le relazioni tecni-che del convegno, sono state presen-tate le opportunità che derivano dal-lʼattuazione di una RegolamentazioneEuropea, i cui obiettivi sono il rispar-mio energetico e il controllo ambienta-le, portando anche in Italia alla costi-tuzione di una certificazione di verificadelle competenze del personaleaddetto alle operazioni di installazio-ne, manutenzione degli impianti direfrigerazione, condizionamento epompe di calore. Il Decreto delPresidente della Repubblica n. 43 del27/01/12 può dare infatti lʼopportunitàdi formare e certificare a Casale fino a30 mila tecnici, tale è il numero fornitodal Ministero.Le aziende del distretto del freddohanno intrapreso fin dagli anni Novantadello scorso secolo questa strada,come lo stesso Aldo Micheletto ha

affermato durante il suo intervento, pre-sentando i diversi prodotti legati allastoria di Casale e allʼevoluzione tecno-logica intrapresa dalle diverse aziendecon cui ha collaborato a livello direttivoe consulenziale negli ultimi decenni.Egli ha inoltre affermato che lʼevoluzio-ne tecnologica viene sviluppata perio-dicamente, grazie al collegamento alivello nazionale e mondiale con le uni-versità e i maggiori enti e associazioni,dai convegni europei CSG-ATF-Nazioni Unite, giungendo nei prossimimesi al XV Convegno Europeo. Il Po-litecnico di Torino, con Chiara Silvi col-laboratrice del prof. Marco Masoero,Vicepresidente ATF e direttore delDipartimento energetico del Polite-cnico, ha presentato nel dettaglio i pro-getti finanziati dalla Regione negli ultimianni, che hanno portato le varie azien-de a studiare alternative interessantiper il mercato. Progetti che hanno inol-tre visto lʼUnione Europea interessatacon lo studio e la possibile realizzazio-ne di un centro di ricerca e smaltimen-to dei frigoriferi e dei componenti elet-trici e elettronici proprio nel territorio diCasale Monferrato.Il convegno si è concluso quindi congli ottimi propositi di realizzare quantoauspicato nel più breve tempo possi-bile e la possibilità di aggiornarsi suipassi fatti al prossimo XV convegnoeuropeo, che rientra nei periodici bien-nali convegni CSG-ATF organizzaticon le Nazioni Unite e le piu autorevo-li associazioni ed enti a livello mondia-le, che avrà luogo nellʼautunno parte aCasale Monferrato, parte in GranBretagna, ad Edimburgo, e la parteconclusiva nella storica sede delPolitecnico di Milano nella quale ilCSG sin dagli anni Ottanta ha riunito imassimi esponenti mondiali.Da notare che già dallo scorso 15 set-tembre 2011 la Presidenza del Con-siglio dei Ministri ha rilasciato per ilprossimo XV Convegno Europeo il suoPatrocinio (come già sta avvenendo daun decennio per tutti i convegni europeida noi organizzati).

LE MODALITÀ DI ESAME DELPATENTINO ITALIANO FRIGORISTI

Il personale tecnico frigorista per otte-nere la certificazione dovrà effettuareuna prova di esame teorica ed unapratica, come da competenze e

requisiti minimi da Regolamentazio-ne Europea 303/08 (Regolamentodella Commissione Europea di esecu-zione della 842/2006) consultabile suwww.associazioneATF.org.In particolare la prova teorica saràcomposta (per la categoria 1 cheinteresserà il 90% dei tecnici) da 30domande al 60% delle quali bisognarispondere in modo corretto.Per quanto riguarda la certificazio-ne delle imprese, come stabilito dalDPR 43/2012 per poter adempiere lacertificazione delle imprese e iscriversial registro, occorre che lʼimpresa abbiaal proprio interno persone certificate inproporzione al volume di affari dellʼa-zienda, una politica di qualità e leattrezzature necessarie per svolgere leoperazioni oggetto di certificazione.Ogni 80.000 euro di fatturato legatoallʼattività di installazione, manutenzio-ne, riparazione degli impianti di refri-gerazione, condizionamento dʼaria,pompe di calore o di impianti fissi diprotezione antincendio e di estintori, cisi deve aspettare che lʼimpresa abbiauna persona certificata.Esempio: unʼimpresa con fatturato di200.000 Euro deve avere almeno 3persone certificate (80.000 Euro+80.000 Euro +40.000 Euro).Il decreto 43 del 27/01/12 è stato pub-blicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso20 aprile, ed ha previsto che ilMinistero dellʼAmbiente dovrà istituireun registro che sarà poi gestito dalleCamere di Commercio, nel qualedovranno iscriversi i tecnici e le azien-de certificate.Perché tutte le necessarie proceduredi esecuzione siano attuate da parte diAccredia e del Ministero sarà presu-mibilmente necessario (alla data distesura di questo articolo) ancoraqualche mese.Non appena possibile il CSG (in qua-lità di organismo di valutazione), incollaborazione con gli enti certificatori,erogherà le sessioni di esame per lʼot-tenimento del patentino italiano frigori-sti nelle 12 sedi attrezzate in tuttaItalia, che da 36 anni, insieme alleprincipali università, ospitano pure inostri corsi di formazione e di prepa-razione.Eʼ utile visitare il sito “EcoCamere ilPortale per lʼAmbiente delle Cameredi Commercio Italiane” in cui è stataappositamente istituita una sezione

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per spiegare il ruolo delle Camere diCommercio e accogliere il registrotelematico: http://fgas.ecocamere.it/Una volta superato lʼesame il tecnicosi iscriverà nel succitato registro.Nel nostro Paese, con lʼistituzione ditale registro telematico pubblico, cia-scun utente finale, dal singolo privatoal grande utente, potrà verificare chela persona che sta installando la mac-china, ad esempio split o grande chil-ler, sia competente ed in regola con lalegge. Il refrigerante verrà vendutosolamente a tecnici (imprese) in pos-sesso del patentino.Chi ha preso la certificazione con EnteCertificatore di altro stato membro(come organizzato da CSG già dallʼan-no scorso) potrà iscriversi alla propriaCamera di Commercio allegando unatraduzione (che il CSG consegna insie-me al patentino) che sotto giuramentouna persona che abbia conoscenzadella lingua inglese può fare assevera-re (articolo 14 del DPR n.43/2012).

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ALCUNI NUMERI:

� 600 tecnici già certificati con ilPatentino Europeo Frigoristi daCSG in Italia, che hanno anticipa-to i tempi e potranno essere giàregistrati in Italia e validi a tutti glieffetti come da art. 14 delDPR43/2012.

� Si prevedono circa 20-30.000tecnici che necessitano la certifi-cazione in Italia (dati MinisterodellʼAmbiente).

� Circa 8-10.000 aziende da cer-tificare in Italia.

� In UK in 2 anni di implementa-zione sono state certificate il 50%delle aziende (su un totale di4700 aziende – 17.000 tecnici).

� In UK oltre il 90% conseguonola categoria I (il 6% la categoria IIe pochi le altre, ma in Italiapotrebbe essere diverso – FonteRefcom).

� 10% la percentuale di bocciati inUK (Fonte Business Edge)

MODALITÀ DI ESAME

I candidati possono richiedere di essere certificati, ai sensi del Regolamen-to (CE) n. 303/2008, per le seguenti Categorie:

Riteniamo, da esperienza maturata negli altri stati europei, che il 90% delpersonale si certificherà per la prima categoria.

Lʼesame per ciascuna delle categorie indicate, è costituito da:

a) una prova teorica, indicata nellʼallegato del Regolamento Europeo ormaifamoso per gli operatori, cioè il 303/2008, con la lettera T nella colonna dellarispettiva categoria. Tale prova consiste in domande a risposta multipla comespecificato di seguito:

b) una prova pratica, indicata nello stesso regolamento con con la lettera Pnella colonna della rispettiva categoria, durante la quale il candidato esegue ilcompito corrispondente, avendo a disposizione il materiale, le apparecchiatu-re e gli strumenti necessari.Lʼesame verte su ciascun gruppo di competenze e conoscenze dei gruppi 1, 2,3, 4, 5 e 10.Per quanto riguarda invece lʼinstallazione dei componenti, compressore, eva-poratore, condensatore e valvola termostatica (gruppi 6, 7, 8 e 9), lʼesame vertesu uno solo dei gruppi di competenze e conoscenze e il candidato non è a cono-scenza, prima dellʼesame, su quale dei suddetti quattro gruppi sarà valutato.

Per essere idoneo alla certificazione il candidato deve ottenere una valutazioneminima pari al 60% in ciascuna prova dʼesame (teorica e pratica) e una valuta-zione complessiva secondo la formula sotto descritta pari al 70%.

N = 0,30 nt + 0,70 npdove: - nt è la valutazione della prova teorica;

- np è la valutazione della prova pratica.

1 Tutte le applicazioni

2 Tutte le applicazioni

3

4

CATE

GORIE

Tutte le applicazioni Non può effettuare questa operazione

Non può effettuarequesta operazione

Applicazionicon meno di 3kg

di caricadi gas refrigerantead effetto serra(6kg se sigillatiermeticamente)

Non può effettuare questa operazione

Applicazioni con meno di 3kg di carica di gas refrigerante ad effetto serra(6kg per impianti sigillati ermeticamente)

ATTIVITÀ DEL TECNICO DEL FREDDO

Controllo Perditedegli impianti

di refrigerazione,condizionamento e

pompa di calore senzaentrare nel circuito

frigorifero

Recuperodagli impianti

di refrigerazione,condizionamentoe pompa di calore

Manutenzionee riparazione degli

impiantidi refrigerazione,condizionamentoe pompa di calore

Installazionedi impianti

di refrigerazione,condizionamentoe pompa di calore

Durata degli esami:Categoria ICategoria IICategoria IIICategoria IV

Prova teorica1 ora e 30 minuti1 ora30 minuti45 minuti

Prova pratica2 ore e 30 minuti1 ora e 30 minuti45 minuti45 minuti

Durata totale4 ore2 ore e 30 minuti1 ora e 15 minuti1 ora e 30 minuti

Categoria I30 domande

Categoria II20 domande

Categoria III10 domande

Categoria IV15 domande

CATEGORIE DEI TECNICI DEL FREDDO

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INTRODUZIONE

Il sistema ad ammoniaca comuneusato per la refrigerazione nellʼindu-stria alimentare ha una carica di oltre1000 Kg di ammoniaca.I sistemi più grandi ne contengonooltre 100 tonnellate. Lʼammoniaca èuna sostanza chimica infiammabile etossica. Incidenti connessi con lʼam-moniaca sono rari in tutto il mondo,ma possono verificarsi principalmen-te per un errore umano.È possibile colpire delle tubazioni conun carrello elevatore per via della loroposizione; la progettazione e la manu-tenzione rendono necessaria la prote-zione delle tubazioni dalla eventualecaduta di compressori enormi dai car-relli elevatori; negligenza o poca abi-lità tecnica nellʼaprire il sistema delletubazioni per la manutenzione porta afare affidamento sul funzionamento diuna valvola chiusa elettronicamenteper salvaguardarsi dalla carica diammoniaca.Per questi motivi alcune personehanno perso inutilmente la vita. Conlʼaumento dello standard di vita neipaesi in via di sviluppo verrannocostruite industrie alimentari molto piùgrandi, la maggior parte di questeinstallerà alcuni tipi di sistemi di refri-gerazione ad ammoniaca.Le limitazioni imposte per ragioniambientali oppure le richieste di menoperdite sullʼuso di refrigeranti come igas CFC, HCFC e HFC sono tra leragioni per lʼuso dellʼammoniaca nelle“nuove” applicazioni come i supermer-cati e i condizionatori dʼaria.

Il numero di personale preparatonella progettazione e manutenzionedei sistemi ad ammoniaca per leaziende che operano in quei settori èmolto limitato. Senza un adeguatocontrollo e una corretta formazione siassisterà a un incremento degli inci-denti.Nelle nostre politiche ambientali gui-date dai media questo potrebbe finirein decisioni affrettate volte a proibire olimitare lʼuso dellʼammoniaca.

LEGGE EU

I paesi industrializzati in Europa e gliStati Uniti hanno un buon sistemalegale di base per la progettazionedei sistemi di refrigerazione includen-do quelli con ammoniaca come refri-gerante.Si prenda come esempio il sistemaeuropeo.

Chimica

Lʼammoniaca è una sostanza chimi-ca. Infatti, è una delle sostanze indu-striali più comuni, usata soprattuttoper produrre fertilizzanti. Circa lʼ1-2%della produzione mondiale è usataper la refrigerazione.La nuova o aggiornata definizione dellesostanze chimiche nellʼUnioneEuropea basata sui dati UN si riferiscealla sostanza che noi conosciamocome refrigerante ammoniaca, ammo-niaca EC231-635-3 CAS7664-41-7,anidra con la seguente definizione nelfrasario tipo sulla natura dei rischi

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Speciale refrigeranti naturali

Lʼammoniacaè un refrigerante sicuro?

LENNART ROLFSMANSvezia

L’ammoniaca è il solo refrigeranteche continua a essere usato sindalla nascita della refrigerazionemeccanica. Il livello di sicurezzanegli impianti moderni, con unabuona manutenzione, è alta. Leregole di sicurezza all’interno deipaesi industrializzati, in linea dimassima, rappresentano unabuona base per una progettazionesicura. Il sistema EU con ilmarchio CE funziona comequalsiasi altro sistema legale. Lepersone e le imprese sonoresponsabili delle loro azioni edella loro presenza all’interno diun quadro legale. In molti altrisettori come il commercio e latassazione, dove le personetendono a superare i limiti, sonostati introdotti dai governi deisistemi di controllo e di richieste dipersonale esperto. Per l’uso deisistemi ad ammoniaca, non cisono, tuttavia, anche nei paesiindustrializzati, delle indicazionispecifiche.

Tratto dal 1° IIR International Cold ChainConference, Cambridge 2010.

INSTITUT INTERNATIONAL DU FROID177, Bd Malesherbes - 75017 ParisTel. 0033/1/42273235 - www.iifiir.org

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particolari:R10 Infiammabile.R23 Tossico per inalazione.R34 Provoca ustioni.R50 Altamente tossico per gli organi-

smi acquatici.

E si deve usare il seguente frasario disicurezza:S1 Conservare sotto chiave.

S2 Mantenere fuori dalla portata deibambini.

S9 Conservare il recipiente in unluogo ben ventilato.

S16 Conservare lontano da fiamme escintille.

S26 In caso di contatto con gli occhi,lavare immediatamente e abbon-dantemente con acqua e consul-tare uno specialista.

S36 Indossare un indumento di prote-zione adeguato.

S37 Indossare guanti adeguati.S39 Far uso di un apparecchio di pro-

tezione degli occhi e del viso.

S45 In caso di incidente o malessere,consultare immediatamente unmedico (se possibile, mostrarel’etichetta).

S61 Non disperdere nell’ambiente.Riferirsi alle istruzioni specia-li/schede informative in materiadi sicurezza.

Niente di quanto è stato espresso inqueste tabelle è nuovo per gli inge-gneri con esperienza nel campo dellarefrigerazione ma tali indicazionihanno iniziato a funzionare, almenonelle organizzazioni governative sve-desi. Questo è particolarmente veroper la frase R10. Una vecchia disposi-zione stabilì di non richiedere materia-le a prova di esplosione negli impiantiad ammoniaca. Non è totalmentechiaro se questa disposizione conti-nuerà a permanere.

Direttiva Sicurezza Macchine

La direttiva macchine è una direttivadi sicurezza comunitaria che tratta lasicurezza in generale. Tutte le mac-chine installate devono essere sicureper le persone che le adoperano. Sesi è verificato qualche incidente, vuol

dire che qualcuno non ha seguito lalegge. Una mancanza che potrebbeessere nella progettazione, manuten-zione o funzionamento.Per alcuni rischi esistono specialidirettive come la direttiva PED, LVD eATEX. Per quei casi ben individuati, lerichieste sono specifiche.

Direttiva per apparecchia pressione

Tutte le apparecchiature che funziona-no sotto pressione sono progettate econtrollate secondo la direttiva PED.Tali norme sono basate sulla cono-scenza e la comune esperienzadellʼEU e, se applicate, sono unabuona base per la sicurezza degliapparecchi e dei sistemi di tubazioni.Ma questo è valido solamente fino almomento in cui lʼimpianto è messo infunzione. Poi vengono usate le normelocali di ogni stato membro.La principale differenza è su comeapplicare la sorveglianza periodicaper la manutenzione. In alcuni statinon sono previsti controlli periodici ein altri sono previsti controlli molto limi-tati delle norme esistenti per unabuona manutenzione.La PED è valida solamente per i reci-pienti e le tubazioni. Non si dice nullasul livello di pressione operativa o sucome salvaguardare le installazioni daaltri rischi. Alcune di queste normespecifiche si possono trovare allʼinter-no del documento.

EN 378

Questo standard, armonizzato alledirettive PED e macchine, è relativoalla sicurezza dei sistemi di refrigera-zione. Armonizzare significa che nellostandard vengono date delle soluzioniai requisiti essenziali di sicurezza pre-senti nelle direttive e asserite nellʼalle-gato Z. Non è obbligatorio usare lesoluzioni date nello standard.Ci potrebbero essere altri modi persoddisfare i requisiti. Il progettistadeve però verificare che qualsiasi altrasoluzione che voglia adottare sia vali-da. Sarà normalmente molto più sem-plice usare la soluzione proposta neglistandard. Comincerà o è appena ini-ziato un nuovo lavoro per armonizza-re questo norma anche con la direttivae la regolamentazione ATEX.

IIR GRUPPO DI LAVORO

Durante il lavoro con lʼEN 378 sʼintro-dusse il progetto Refrigerant SystemSafety (sicurezza del sistema refrige-rante) nonostante la mia non comple-ta soddisfazione di basare uno stan-dard di sicurezza non su dati realiprovenienti da incidenti ma sulle opi-nioni di persone allʼinterno di uncomitato CEN.Alcune di quelle persone sono davve-ro esperte con unʼampia esperienzadel mondo reale, altre no.Dallʼinizio lʼostacolo legale/commer-ciale è stato ben compreso ma io vole-vo provarci ugualmente. Ci sono, inmolti paesi, sistemi di resoconto edatabase che raccolgono gli incidentiin cui i lavoratori sono stati feriti oqualche volta anche uccisi. Quei siste-mi di resoconto sono a volte pubblici,e altre volte non sono nemmenodisponibili allʼuniversità. Possibilmenteil miglior sistema è quello per gli inci-denti chimici impiegato dal CBI negliStati Uniti.I dati vengono da relazioni della(OSHA) Occupational Safety andHealth Administration, che riguardanoil rilascio accidentale di più di 100 lib-bre di ammoniaca (circa 45 kg). I datitecnici non sono sempre corretti maquesti vengono esaminati dal IIARIstituto Internazionale dellʼammonia-ca. Questi dati dovrebbero fornire unabuona base per la sicurezza sul lavo-ro. Io non sono totalmente a cono-scenza del risultato poiché non èancora disponibile al pubblico.Lʼostacolo menzionato sopra è che,per tutti gli incidenti dove le persone siferiscono gravemente, ci sarannodelle considerazioni legali. Lʼincidenteè normalmente visto dalle compagniecome cattiva pubblicità e informazio-ne, così si cerca di renderlo il menopubblico possibile.Opinioni di esperti sugli incidentipotrebbero essere ben usate dagliavvocati di entrambe le parti durantelʼazione legale.Alcuni di questi esperti hanno espres-so lʼinteresse di prendere parte algruppo di lavoro ed essere coinvolticome testimonianza esperta. Sonodubbiosi sulle possibilità di andareavanti.Una possibilità testata è quella di con-tattare le compagnie di assicurazioni.

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In Europa il numero dʼincidenti perammoniaca nella refrigerazione, regi-strati nei loro file, sembra essere note-volmente esiguo.

F-GAS ED ELIMINAZIONE HCFC

La legislazione per i refrigeranti HFC eHCFC nei sistemi fissi probabilmente,assieme a un sentimento crescente disicurezza ambientale, obbligheràanche altri sistemi a essere costruiticon lʼammoniaca. Lʼimpatto della legi-slazione sembra comunque essereabbastanza piccolo.Questo potrebbe seguire la stessatempistica della Danimarca quando fuintrodotta una tassa sui F-gas. Ci vol-lero 1-2 anni prima che il mercato ini-ziasse a reagire sul serio. Il cambia-mento tecnico richiede tempo, e senon cʼè una reale pressione da partedelle autorità di cambiare, il tempoprevisto sarà anche più lungo.

CONTROLLO GOVERNATIVO

Se un cambiamento è stato voluto daicreatori di una nuova legge questodeve essere imposto. Oggi, in moltipaesi dellʼUnione Europea, è stato fattopoco per rendere i proprietari dei siste-mi esistenti consapevoli delle nuoveleggi. Molti hanno avuto modo di con-statare la non sufficienza nel riusodellʼR22 che è probabilmente stato ilprimo contatto con le nuove normative.Cʼè un forte bisogno di maggior con-trollo delle limitazioni esistenti per isistemi refrigeranti. È un fatto che ilprimo mercato per il cibo congelato,come spinaci surgelati e piselli, oggi siaun commercio a basso margine.I gestori che sono a corto di denarodovrebbero essere molto attenti ai loroimpianti, ma può darsi che non tutti lavedano così. Anche nel mondo dellecompagnie aeree ci sono esempi diresponsabili che hanno cercato di limi-tare i costi facendo a meno dellamanutenzione preventiva stabilita.Perché non dovrebbe essere il casoanche degli impianti di refrigerazione? Irilasci di ammoniaca sono incidenti cheavvengono ora e avverranno in futuro.Normalmente la conseguenza è dinon avere o di avere dei danni limitatioltre che perdita di produzione.

Con lʼintroduzione dellʼammoniaca neisistemi di aria condizionata, e potreb-be essere anche nei supermercati,come la fase ad alta temperatura suimpianti a cascata con CO2, moltiingegneri avranno bisogno di farsiesperienza sullʼammoniaca.Ci deve essere una sorveglianzamigliore di manutenzione preventivanei sistemi ad ammoniaca da partedei governi. Questa è una richiestache arriva anche dai proprietariresponsabili siccome hanno già imple-mentato un vasto programma internoda seguire di qualità e sicurezza.Un altro aspetto è dato dal fatto che gliimpianti dellʼindustria alimentare moltianni fa venivano collocati fuori cittàche con il tempo crebbero attornoallʼimpianto.Il rischio commerciale presentato dagrandi incidenti mortali con lʼammo-niaca è molto serio. Il rischio è che ipolitici vicini ai media reagiscano allenotizie di disastri su giornali e televi-sioni. Modifiche nei costi per la gestio-ne degli impianti non dovrebbero cau-sare agli imprenditori perdite di soldi.Qualsiasi cambiamento nelle leggi eregolamentazioni crea affari per gliinstallatori.É già stato suggerito diverse volte chei dispositivi elettrici attorno ai sistemi diammoniaca dovrebbero essere aprova di esplosione e che non sidovrebbe permettere di costruiregrandi sistemi ad ammoniaca vicinoad altri edifici. Una soluzione miglioresarebbe un buon mercato di sorve-glianza dei sistemi obbligando tutti glioperatori a seguire le orme dei miglio-ri proprietari.Bisogna anche che si sappia che gliappaltatori non hanno alcuna respon-sabilità sullʼubicazione degli impianti,possibilmente con lʼeccezione delleforti compagnie legali statunitensi.Lʼorganizzazione delle città è stretta-mente una responsabilità pubblica.Questa è unʼaltra ragione per la qualela sorveglianza dei sistemi ad ammo-niaca dovrebbe diventare dʼinteressepubblico.Siccome esiste un buon database diperdite di ammoniaca negli USA, gliorganismi governativi statunitensisono consapevoli dei bisogni e stannolavorando per creare un funzionamen-to più sicuro dei sistemi di refrigerazio-ne con ammoniaca.

CERTIFICAZIONE AMMONIACA

La richiesta in tutti i paesi membridellʼUE per la certificazione sia dellecompagnie sia del personale chelavora con i gas menzionati nella legi-slazione F-gas creerà meno perdite.Buoni risultati e interessanti esperien-ze potrebbero essere trovate sia inSvezia sia nei Paesi Bassi che hannoiniziato a ricevere tali richieste da partedi compagnie di manutenzione dallʼini-zio degli anni 90. Come menzionatosopra, si potrebbero però costruire piùimpianti ad ammoniaca fatti funzionarepurtroppo da persone inesperte conquesto refrigerante. Questo sarà certoin tutti i paesi e soprattutto in quelli invia di sviluppo dove lʼindustria alimen-tare è spesso costruita per il mercatointerno ed esterno.Molti di quei paesi hanno un clima taleda richiedere una manutenzione pre-ventiva delle tubazioni per via dellacorrosione, più importante rispetto allamaggior parte dei paesi europei.Un sistema di certificazione come unpatentino per lʼammoniaca per gli ope-ratori di tali sistemi renderebbe gli inci-denti con ammoniaca meno probabili.

CONCLUSIONE

Cʼè la necessità di molti più tecnici diassistenza che sappiano manipolare isistemi ad ammoniaca. Il numero disistemi ad ammoniaca crescerà conlʼintroduzione delle limitazioni sui refri-geranti HFC/HCFC. Gli impianti piùvecchi esistenti stanno ora in molticasi operando a una soglia di mercatoa margini molto bassa.Non è insolito lʼuso degli impianti adammoniaca al posto di questi impianti. Ilnumero di incidenti nellʼUE e negli altripaesi non si conosce. Gli uffici pubbliciresponsabili per la sicurezza localedovrebbero essere più attivi nel ruolodella sorveglianza dei sistemi adammoniaca. La creazione di un databa-se per le perdite sarebbe unʼoperazionelunga e dispendiosa. Probabilmenteaprirebbe altre iniziative.Un buon strumento per aumentare illivello di consapevolezza dellʼoperato-re/proprietario sarebbe lʼintroduzionedi un patentino per lʼuso dei sistemi adammoniaca.

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Al fine di sostenere l’utilizzo degliidrocarburi nella refrigerazione enel condizionamento dell’aria nellestrutture di vendita al dettagliol’Associazione Britannica delFreddo ha redatto questa guida.Presenta i passi da seguire nellagestione e nella manutenzione deisistemi di piccole dimensioni cheutilizzano idrocarburi in modo dapermettere di lavorare in tuttasicurezza.

Questo documento tratta i punti criticidella gestione sui sistemi al dettaglioad idrocarburi.Oltre ai consigli per lavorare in sicu-rezza sono presenti le seguenti pro-cedure:� Individuazione di eventuali fughe.� Recupero� Vuoto� Carica� Sostituzione dei componenti� Ulteriori informazioni

COME LAVORARE IN UNAMBIENTE SICURO E I DPIdispositivi di protezione individuali

Gli HC devono essere maneggiati inunʼarea che:� sia ben ventilata� non abbia fonte di ignizione entro 3

m. (unʼarea di sicurezza laddove silavori con i sistemi refrigeranti).

Qualora fosse necessario, introduceteuna ventilazione forzata utilizzando unventilatore adatto come il “Care Air”,

che è munito di un motore e di un filodi 5 m che permette di accenderloanche al di fuori dellʼarea di lavoro.Quando si svolge un lavoro invasivo onel caso si sospetti la presenza di unafuga, lʼarea deve essere controllata emonitorata utilizzando un dispositivodi individuazione di idrocarburi HCcome lo Spygas.Eʼ importante che il dispositivo nonpossa essere azzerato ai livelli di sot-tofondo HC e neppure suonare lʼ allar-me al 20% del limite inferiore di infiam-mabilità LFL.Eʼ necessario indossare guanti eocchiali speciali quando si lavora congli HC e a saldare e dissaldare isistemi ad HC.

IMPIANTO

Quando si lavora con gli HC si pos-sono utilizzare in sicurezza alcunistrumenti standard, compresi i mano-metri.Molte pompe del vuoto standard pos-sono essere utilizzate in sicurezzaperché, in genere, la sola fonte di igni-zione è lʼinterruttore di accensione e dispegnimento.Inoltre, il refrigerante idrocarburo HCscaricato dalla pompa è disperso insicurezza e non si trova in una zonainfiammabile a patto che la pompa siacollocata in unʼarea ben ventilata.La sezione relativa allʼevacuazionedimostra come il rischio collegatoallʼinterruttore possa essere evitato.Le macchine di recupero standardnon possono essere utilizzate in sicu-

rezza per il recupero degli idrocarburiHC e, dunque, non possono essereutilizzate.Diversamente dalle pompe di caloreci sono diverse fonti di ignizione (peresempio interruttori di accensione edi spegnimento, relè, interruttori dipressione).Inoltre, unʼeventuale fuga si verifiche-rebbe in una zona infiammabile intor-no alla macchina.Questi rischi non possono essereevitati.Dunque, è necessario utilizzare ildispositivo di recupero corretto comespecificato nella sezione dedicata alrecupero.La maggior parte dei dispositivi elet-tronici di controllo perdite utilizzati pergli HFC e gli HCFC non sono sicuri eabbastanza sensibili per gli idrocarbu-ri HC, dunque bisogna utilizzaredispositivi elettronici specifici per i gasinfiammabili (o spray millebolle perlʼindividuazione delle perdite), comedecritto nella sezione dedicata allʼindi-viduazione di eventuali fughe.

INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALIFUGHE

Nei sistemi a idrocarburi HC si devonoeffettuare controlli per eventuali fugheutilizzando un metodo che sia sicuro eefficace:� Spray millebolle per lʼindividuazione

di eventuali fughe.� Un dispositivo elettronico di indivi-

duazione di gas infiammabili.Se non si riescono a trovare le fughe

Speciale refrigeranti naturali

Guida alla gestionedi un impianto ad idrocarburi

CEDRIC SLOANFederation of Environmental Trade Associations - FETABritish Refrigeration Association – BRA

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con questi metodi il resto della caricadeve essere rimossa e la tenuta delsistema deve essere testata comespecificato nellʼEN378, utilizzandoazoto o azoto con una traccia di elio odi idrogeno.

RECUPERODEL REFRIGERANTE

� Il refrigerante idrocarburo HC deveessere recuperato utilizzando unamacchina che garantisca particolariprecauzioni (non si deve utilizzareuna macchina standard per il recu-pero dei refrigeranti alogenati).

� Il cilindro per il recupero deve esse-re evacuato al fine di rimuovere lʼa-ria prima del primo utilizzo con HC.

� I refrigeranti HC non devono esseremescolati ad altri tipi di refrigeranti inun cilindro di recupero.

� I cilindri di recupero non devonoessere riempiti oltre il 45% del pesodi sicurezza degli HFC.

� Il cilindro di recupero deve essereetichettato in modo che sia chiara lapresenza di sostanze infiammabili.

VUOTATURADELLʼIMPIANTO

La pompa per il vuoto deve esserecontrollata in modo da accertarsi chelʼinterruttore di accensione e spegni-mento sia la sola fonte di ignizione.Se si verifica questo caso la pompapuò essere utilizzata in sicurezza congli HC se lʼinterruttore di accensionee di spegnimento non è utilizzato.

� Lʼinterruttore deve essere nella posi-zione on e la pompa deve esserecollegata ad una presa collocata aldi fuori della zona di 3 metri e con-trollata da questa presa.

� La pompa a vuoto deve essere col-locata in unʼarea interna ben ventila-ta o allʼesterno.

SALDAREE DISSALDARE

Per dissaldare i giunti in sicurezza:� Lʼarea deve essere continuamente

monitorata con un dispositivo di indi-viduazione perdite.

� Deve esserci una buona ventilazio-ne naturale o forzata.

� Lʼidrocarburo HC deve essere recu-perato dal sistema (vedi proceduradi recupero).

� La macchina per il recupero deveessere in funzione per 5 minuti conlʼinterruttore di blocco in bassa pres-sione bypassato, così il sistema è incondizione di vuoto e la maggiorparte possibile della carica di HCviene rimossa dal sistema.

� Il sistema deve essere riempito conazoto secco privo di ossigeno aduna pressione di 0,1 bar relativi.

� Il sistema deve essere collegato allalinea di scarico, che deve essereaperto verso lʼambiente esterno.

� Il collegamento deve essere dissal-dato il più velocemente possibile.

Per saldare i giunti in sicurezza:� Lʼarea deve essere continuamente

monitorata con un dispositivo di indi-viduazione perdite.

� Deve esserci un buona ventilazionenaturale e forzata.

� Quando si saldano nuovamente i col-legamenti, il sistema deve esserespurgato con azoto secco con alme-no un punto di accesso aperto allʼat-mosfera per evitare che aumenti lapressione.

CARICA

� Deve esserci una buona ventilazio-ne naturale o forzata.

� Deve essere utilizzato un buon refri-gerante HC.

� Se le linee di carica non sono stateevacuate devono essere spurgatecon attenzione (aprendo e poi chiu-dendo la valvola della bombolaprima dello spurgo).

� I sistemi non devono essere sovra-caricati (il peso della carica di HC ècirca il 45% di quello della carica diun sistema equivalente ad HFC).

� La carica deve essere pesata accu-ratamente quando si caricano sistemia carica critica. La tolleranza è del5% circa. Non modificare la carica direfrigerante ma utilizzare sempre laquantità indicata dal produttore.

SOSTITUZIONEDEI COMPONENTI

� I dispositivi elettrici e i compressoridevono essere sostituiti con compo-nenti uguali.

� Le scatole elettriche sigillate devonoessere nuovamente sigillate primadi rimettere in funzione il sistema.

� Non modificate o ricollocate in posi-zioni diverse i componenti.

ULTERIORI INFORMAZIONI

Codice di sicurezza per la gestione, laprogettazione e la produzione di unitàrefrigerate ad HC British RefrigerationAssociation www.feta.co.uk/braStandard europei sullʼutilizzo dei refri-geranti HC compreso lʼEN378.Standard Inglesi www.bsigroup.com

ATTENZIONE: SEAVETE DEI DUBBIFERMATEVI ED INFORMATEVI!

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LAVORAZIONI INDUSTRIALIE LABORATORI

NH3/HC/CO2: per molti anni lʼammo-niaca è stata scelta come refrigerantedalle aziende di fabbricazione, peresempio, gli impianti della Xerox edella Fujifilm usano entrambi la refri-gerazione ad ammoniaca, e vieneimpiegata come refrigerante seconda-rio per il condizionamento dellʼariadelle miniere. La refrigerazione a idro-carburo è stata usata in parte nelleindustrie chimiche per la liquefazionedella CO2 e di altri gas.Nelle raffinerie di petrolio, e negliimpianti petrolchimici, la refrigerazionecon idrocarburi è usata per mantenere

certi processi a basse temperature(per esempio, nellʼalchilazione deibuteni e del butano per produrre ben-zina ad alto contenuto di ottani). Cisono anche esempi di chiller a idro-carburi e ammoniaca nellʼindustria far-maceutica.Sia la Roche di Indianapolis sia laRoche Ireland Ltd, che produce ingre-dienti attivi farmaceutici, hanno inve-stito negli impianti chiller con ammo-niaca centralizzati, mentre nel suocentro logistico la Roche sta usandouna miscela a base di ammoniaca,propano e CO2. Inoltre, i due chiller adammoniaca e i tre chiller a idrocarburidella sede centrale della Roche UKforniscono aria condizionata agli ufficie il raffreddamento del server.La CO2 è diventata unʼinteressanteopzione per i refrigeratori e i congela-tori nel Nord America e Europa, inclu-

dendo un impianto di refrigerazioneper un laboratorio in Québec usatoper testare i refrigeranti naturali, men-tre un congelatore per laboratorio èstato convertito con un sistema a idro-carburi.

REFRIGERAZIONE SOLARE:REFRIGERATORI PER VACCINI EREFRIGERATORI PER ALIMENTI

HC: nellʼultimo decennio alcune com-pagnie hanno sviluppato refrigeratoriper vaccini con alimentazione solare aidrocarburi (R600a), includendosocietà danesi, britanniche, oltre unacasa produttrice per la refrigerazionedello Swaziland che ha presentato ilsuo prototipo di refrigeratori per vacci-ni nel 2010.Questi refrigeratori unici possono ope-

Speciale nuove tecnologie nei refrigeranti

I refrigeranti naturali

MARC CHASSEROTShecco

INDUSTRIAE SPECIALI APPLICAZIONI

Volume dʼaffarirefrigeranti naturali

Quantità di refrigerantinaturali (tonnellate)

Vendita R-717 Quantità R-717(tonnellate)

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rare con una fornitura intermittente oassente, con energia solare senzabatteria o con entrambe le combina-zioni. Il refrigeratore “SolarChill”, pro-gettato e supportato da diversi produt-tori, UNEP, UNICEF, GIZ, sta usandosolamente gli HC per la refrigerazionee per la schiuma.Una sovvenzione di 2.7 milioni di dol-lari (2 milioni di euro) del GlobalEnvironment Facility (GEF) suppor-terà lʼinstallazione di 75 refrigeratoriper vaccini SolarChill nelle cliniche e25 refrigeratori per alimenti SolarChillnelle scuole, piccole imprese e ospe-dali in Kenia, Swaziland e Colombia.

SPORT INVERNALI

NH3: negli ultimi anni lʼammoniaca haaumentato la sua diffusione per le pistedi ghiaccio in seguito allʼeliminazionedegli HCFC. Alcune piste di ghiaccioeuropee usano sistemi di refrigerazio-

ne con ammoniaca, includendo la pistadi “Curl Aberdeen” in Scozia, lo stadioallʼaperto più grande dʼEuropa con unapista di ghiaccio (Karlstad, Svezia), elʼiconico Alexandre Palace a Londra.La refrigerazione ad ammoniaca èstata anche usata per refrigerare lepiste di ghiaccio temporanee, comeper esempio la pista allʼaperto usataper il campionato di hockey sul ghiac-cio negli USA a Chicago nel 2009.Altre applicazioni di sport invernaliche usano la refrigerazione adammoniaca includono lʼimpiantocoperto di sci SNORAS Arena inLituania e il terzo snow park più gran-de al mondo a Dubai, la principaleattrazione nel centro commercialedegli Emirati a Dubai, che offre 5 pisteda sci ed è coperta con 6000 tonnella-te di neve.Le piste di bob, slittino e skeleton diVancouver, in Canada, usate per leOlimpiadi invernali e di Königssee,Germania, usate per la World Cup nel

2011, sono state refrigerate usandoanche lʼammoniaca.

CO2: la prima pista di ghiaccio almondo, installata nel 2010 ad ArenaMarcel Dutil a Quebec in Canada, stausando al 100% refrigerazione conCO2. Ha ricevuto il premio ASHA-RAEʼS Technology Award per leattrezzature industriali nel 2011.

SPECIALI APPLICAZIONI:STAZIONE SPAZIALE E BIOSFERA

NH3: lʼuso più interessante dellʼammo-niaca avviene nelle applicazioni spe-ciali per il condizionamento dellʼarianella navetta spaziale internazionale egli ecosistemi della Biosphere IIresearch project in Arizona, che infuturo saranno usati per la ricerca deicambiamenti climatici.Tendenze di vendita dei refrigerantinaturali

CO2, NH3,e HC: un mercatoin crescitaIl mercato dei tre refrigeranti naturali,ammoniaca (R717), anidride carboni-ca (R744) e il gruppo degli idrocarburi- principalmente il propano R290, lʼiso-butano R600a, il propilene R1270, elʼetilene R1150 - stanno sperimentan-do, in generale, una crescita significa-tiva. I dati, che si basano su uno deifornitori principali di refrigerante alivello globale, evidenziano come ilmercato totale per i refrigeranti natura-li stia aumentando, del 10% nelleentrate e del 15% nei volumi annualidal 2008 al 2010. Tuttavia, la crescitaallʼinterno del mercato dellʼinsieme dei

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refrigeranti naturali differisce significa-tivamente per la CO2, gli idrocarburi elʼammoniaca.Mentre lʼammoniaca è il mercato mag-giormente consolidato, in ogni partedel mondo, la CO2 e gli idrocarburihanno segnalato una forte crescita adue cifre sulle entrate e volumi.Lʼaumento relativo di vendite e quan-tità indicato dal fornitore rappresentaun buon indicatore per i mercati glo-bali; infatti, il mercato del fornitoremostra come la richiesta di refrigeran-te naturale sia rimasta relativamentecostante oltre il periodo rilevato.

Ammoniaca: mercato maturoe stabileOggi il refrigerante più consolidato nelmercato è lʼammoniaca con ampievendite in termini di quantità e entrate.Di conseguenza, ha subito solamenteuna modesta crescita negli ultimi anni,con un aumento rilevato del 6% nellevendite e un 3% nel volume.Per quanto riguarda la sua distribuzio-ne geografica, tutti i paesi del mondousano lʼammoniaca, ed è ritenuto unrefrigerante naturale affidabile soprat-tutto nellʼindustria del freddo e dellapreparazione degli alimenti.

Anidride Carbonica: un astronascentePer il fornitore di refrigerante selezio-

nato, le vendite dellʼR744 sonoaumentate del 90% dal 2008 al 2010,e i volumi del 120% nellʼarco delmedesimo periodo.Questa crescita è guidata principal-mente dallʼEuropa Occidentale chesta richiedendo la CO2 per la refrige-razione commerciale.Le Americhe, lʼAsia-Pacifico, il MedioOriente e lʼEuropa dellʼEst rappresen-tano ancora un mercato molto ristrettoquesto non è una sorpresa dato lʼusolimitato della CO2 nella refrigerazionedei supermercati, e la sua ancorabassa efficienza ad alte temperatureambiente.

Idrocarburi: lʼAsia-Pacifico staaprendo la stradaNegli ultimi tre anni, la regionedellʼAsia-Pacifico ha guidato la crescitanelle vendite dei refrigeranti idrocarburi(HC). Nelle Americhe, in Sud Americale vendite degli HC sono dominatedalle applicazioni domestiche ma siattende una crescita nel Nord Americaora che lʼUS EPA ha approvato il lorouso.Le entrate globali sono aumentatedel 35% e i volumi del 100% nel perio-do che va dal 2008 al 2010, con unadifferenza tra volumi ed entrate dovutaalla richiesta di quantità di prodotti piùalta a più basso costo al kg.

RIVISTA DIGITALELa rivista può essere pure sfogliataonline in formato digitale.

Al seguente link:http://bit.ly/rivista5-2012

può prendere visione della bozzadel Decreto Patentino Frigoristi, lasintesi commentata e le competen-ze di conoscenza minime richieste.

� SU SITO ECO CAMERE SI INTRAVEDE IL REGISTRO DELLE IMPRESE CERTIFICATEIl DPR recante attuazione del Regolamento (CE) n. 842/2006 in materia di gas fluoru-rati ad effetto serra è stato pubblicato sulla G.U. del 20 aprile 2012 ed è entrato in vigo-re il 5 maggio 2012. Il DPR disciplina le modalità di attuazione del regolamento (CE)n.842/2006 e dei regolamenti della Commissione europea di esecuzione dello stessocon riferimento, per ciò che riguarda le CCIAA, all’istituzione del registro e al rilascio deicertificati provvisori.Le Camere di Commercio del capoluogo di regione o di provincia autonoma ove è iscrit-ta la sede legale dell’impresa o ove risiede la persona fisica, hanno questi compiti1. Raccolgono, via telematica, le iscrizioni di persone ed imprese nonché degli organi-smi di certificazione.2. Rilasciano a persone e imprese i certificati provvisori, entro 30 giorni dalla richiesta3. Rilasciano per via telematica alle persone e alle imprese gli attestati di iscrizione alRegistro.4. Gestiscono il registro telematico nazionale delle persone e delle imprese certificate.Il Registro è costituito da 6 sezioni relative agli organismi di certificazione, alle per-sone e alle imprese in attesa di certificazione, certificate o con certificato rilasciato dapaese estero.Persone ed imprese soggette all’obbligo devono iscriversi, esclusivamente via telema-tica, al registro nazionale entro 60 giorni dalla sua istituzione e previo pagamento deidiritti di segreteria il cui ammontare viene definito con apposito provvedimento delMinistero dello Sviluppo Economico.L’avvenuta istituzione del Registro dovrà essere pubblicata sul sito web del Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e del mare, previo avviso nella Gazzetta Ufficiale.Le informazioni da riportare nelle istanze e le modalità per la loro presentazione saran-no pubblicate sul sito web del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e delmare, previo avviso nella Gazzetta Ufficiale.http://fgas.ecocamere.it/

� RAPPORTO SUL CONDIZIONAMENTO MONDIALENel 2011, il mercato mondiale del condizionamento dell’aria è stato valutato a 88,2 miliar-di dollari USA in crescita del 13% rispetto ai US $ 78miliardi nel 2010, la prova che il mer-cato globale AC continua a recuperare il terreno perduto dalla recessione nel 2009. Asia-Pacifico è ancora la regione più grande del mondo in termini di vendite di condiziona-mento d’aria con 48,2 miliardi dollari o vicino al 55% del mercato mondiale nel 2011.All’interno della regione, Cina e Giappone rappresentano i principali mercati, con l’83% invalore del mercato. Oltre alle vendite, l’Asia rappresenta il fulcro principale di produzionecon circa il 70% dei condizionatori d’aria del mondo sono stati prodotti in Cina nel 2011.2011 World Air-Conditioning Market – BSRIA

ULTIME NOTIZIE

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INTRODUZIONE

La soluzione alternativa alle pompe dicalore ad anello aperto è rappresenta-ta dagli impianti ad anello chiuso. Dalpunto di vista costruttivo essi si diffe-renziano unicamente per le diversecaratteristiche del circuito di captazio-ne del calore.I sistemi ad anello chiuso vengonoclassificati secondo diverse tipologiein base alle caratteristiche geometri-che ed alle diverse modalità di posadelle tubazioni del circuito sotterra-neo. Talvolta, in particolari contesti, sipuò far ricorso a pompe di calore ibri-de per non eccedere nel dimensiona-mento termico dellʼimpianto quando icarichi termici da soddisfare nella sta-gione calda e nella stagione freddasono sensibilmente diversi tra loro.

ANELLO CHIUSOVS ANELLO APERTO

Il funzionamento di una pompa dicalore ad anello chiuso sostanzial-mente si fonda su un insieme di tuba-zioni che vengono annegate nel sotto-suolo o nellʼacqua di falda e che insie-me a queste ultime danno origine aduno scambiatore di calore. Tali tuba-zioni, infatti, formano un circuito sigil-lato ed impermeabile al cui interno cir-cola un fluido in grado di ricevere calo-re dal sottosuolo.Nessuna contaminazione è possibileper il fluido una volta che il circuito èstato correttamente riempito e spurga-to dallʼaria.

La differenza con i circuiti ad anelloaperto sta tutta qui: questo porta allʼe-liminazione di tutti quegli inconvenien-ti legati alla qualità dellʼacqua ed allasua disponbilità nellʼarco dellʼanno dicui si è già parlato in precedenza.Il liquido impiegato internamente alcircuito può essere semplice acquaoppure acqua additivita con unasostanza antigelo.Lʼacqua gode della proprietà di avereun calore specifico molto elevato percui la sua capacità di trasporto delcalore per unità di massa è veramen-te soddisfacente. La presenza dellasostanza antigelo è indispensabileladdove le temperature del terrenopossono scendere fino a valori prossi-mi allo zero.Però la sua utilizzazione introduce unulteriore problema dato che ciascunadditivo risulta avere proprietà specifi-che (densità, viscosità, proprietà discambio del calore) che comportanodelle conseguenze per quanto riguar-da le caratteristiche del circuito di cap-tazione, ad esempio per quantoriguarda la lunghezza delle tubazionio la potenza delle pompe di circola-zione. Alla resa dei conti questo com-porta conseguenze sui costi inizialidellʼimpianto ma anche sui costi diesercizio.Le tubazioni sono costituite da mate-riale plastico ad alta resistenza mec-canica che impedisce lo schiaccia-mento della tubazione stessa. In casocontrario la circolazione interna delfluido potrebbe essere fortementecompromessa con la conseguentemessa fuori uso della pompa di calo-

Speciale corso di climatizzazione per i soci ATF

Principi di basedel condizionamento dellʼaria135ª lezionePompe di calore geotermichead anello chiuso(Continua dal numero precedente)

PIERFRANCESCO FANTONI

CENTOTRENTACINQUESIMALEZIONE DI BASE SULCONDIZIONAMENTO DELLʼARIAContinuiamo con questo numero ilciclo di lezioni di base semplificateper gli associati sulcondizionamento dell’aria, così comeda 15 anni sulla nostra stessa rivistail prof. Ing. Pierfrancesco Fantonitiene le lezioni di base sulle tecnichefrigorifere. Vedi www.centrogalileo.it.Il prof. Ing. Fantoni è inoltrecoordinatore didattico e docente delCentro Studi Galileo presso le sedidei corsi CSG in cui periodicamentevengono svolte decine di incontri sucondizionamento, refrigerazione eenergie alternative.In particolare sia nelle lezioni in aulasia nelle lezioni sulla rivista vengonospiegati in modo semplice ecompleto gli aspetti teorico-praticidegli impianti e dei loro componenti.

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È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

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re. Uno dei materiali che viene larga-mente utilizzato per la costruzionedelle tubazioni è il polietilene ad altadensità.

TIPOLOGIE DI CIRCUITIAD ANELLO CHIUSO

La classificazione delle pompe di calo-re ad anello chiuso si basa unicamen-te sulle caratteristiche geometriche edi posizionamento del circuito di cap-tazione. La scelta di una tipologa piut-tosto di unʼaltra è dettata da una plu-ralità di fattori come, ad esempio, lʼa-rea della superficie di cui si disponeper il posizionamento delle sonde, lapresenza di acquiferi superficiali, laprofondità che si può raggiungere persistemare il circuito di captazione, lecaratteristiche meteorologiche cheinteressano la zona in cui lavora lapompa di calore.I circuiti a sviluppo orizzontale gene-ralmente vengono preferiti quando sihanno a disposizione ampie superficiper la posa delle tubazioni nel sotto-suolo e quando tali aree possono poiessere utilizzate in superficie per svol-gere altre attività. Rispetto ai circuiti asviluppo verticale richiedono un costodi scavo generalmente inferiore.Questi ultimi, però, risultano esserevantaggiosi rispetto ad altre tipologieperchè, a parità di potenza termicaestratta, richiedono una lunghezzadelle tubazioni inferiori e, se vengonoposizionati a determinate profonditànel sottosuolo, sono in grado di garan-tire potenze termiche indipendenti dal-lʼandamento stagionale delle tempera-

ture dellʼaria. Una terza tipologia di cir-cuito è quella cosiddetta a spirale(vedi figura 1). In questo caso le tuba-zioni non si sviluppano linearmentema vengono avvolte su loro stesse inmodo da formare delle spirali aventiun raggio di avvolgimento ben defini-to. La formazione e la posa delle spi-rali può avvenire sia in senso orizzon-

tale che in senso verticale, ovviamen-te con i pregi ed i difetti del caso.Infine, la quarta ed ultima tipologiariguarda i circuiti che invece di essereposti nel sottosuolo vengono immersisotto il pelo libero dellʼacqua di fiumi,laghi od altri bacini dʼacqua. In questocaso oltre alle consuete attenzioni chedevono essere osservate nella posadelle tubazioni vanno anche adottateparticolari cautele nellʼidoneo anco-raggio delle tubazioni affinchè nonvengano indesideratamente spostatedalle correnti.

APPLICAZIONI PARTICOLARI

Come tutti ben sappiamo, uno deipregi delle pompe di calore è la loroversatilità dʼutilizzo. Questi impiantisono idonei non solo per permettere ilriscaldamento degli ambienti durantela stagione invernale ma anche perconsentire il condizionamento durantela stagione estiva.Se le potenze richieste in riscalda-

Figura 1.Esempio di circuito ad anello chiuso con disposizione a spirale

del circuito di captazione.

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mento ed in raffreddamento sonoallʼincirca equivalenti allora dal puntodi vista impiantistico non vi sono parti-colari difficoltà cui far fronte per soddi-sfare le richieste degli utenti. Può capi-tare, però, che in determinate situazio-ni i carichi di riscaldamento da soddi-sfare siano molto maggiori di quelli diraffreddamento o viceversa. Il tuttodipende da una serie di fattori, primi frai quali le condizioni climatiche dellalocalità in cui la pompa di calore lavorae le destinazioni dʼuso dei locali chedevono essere riscaldati/raffrescati.In talune occasioni i carichi interni diriscaldamento dei locali sono presentidurante tutto lʼarco dellʼanno per cuilʼimpianto deve essere dimensionatoin modo tale da fornire una potenza inraffrescamento molto maggiore diquella necessaria per il riscaldamento.Questo è il caso, ad esempio, di loca-li dove sono presenti apparecchiatureche immettono in ambiente notevoliquantità di calore per il loro funziona-mento (macchine di processo, compu-ter, ecc.) o che vedono la presenza diun elevato numero di persone checontribuiscono ad immettere calorenellʼambiente grazie ai loro corpi (tea-tri, scuole, uffici, ecc.).Evidentemente in questi casi, se lapompa di calore viene progettata persoddisfare i carichi termici maggiori(quelli estivi, ad esempio) durante ilperiodo invernale il suo circuito discambio risulterà essere di dimensio-ne troppo elevate. Non dimentichia-mo, inoltre, che per il riscaldamento èpossibile sfruttare il calore della com-pressione mentre tale calore non risul-ta essere utile durante il funzionamen-to in raffrescamento.Particolari soluzioni tecnologiche per-mettono, allora, di dimensionare lʼim-pianto secondo i carichi termici minori(quelli invernali) ma comunque con-sentono di soddisfare anche le richie-ste di raffrescamento estive.Tali impianti sono classificati comeibridi in quanto oltre al tradizionale cir-cuito che funziona da scambiatorecon il sottosuolo prevedono il ricorsoallʼutilizzo di scambiatori di caloreaddizionali (come, ad esempio, torri diraffreddamento o bacini di raffredda-mento) che vengono integrati al circui-to trazionale della pompa di calore epermettono di soddisfare i picchi dicarico richiesti.

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CALENDARIO PROSSIMI CORSIPer programmi, informazioni e dettagli: Tel. 0142 452403 - Fax 0142 341009

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Una sfida importante per latecnologia della refrigerazione èsempre stata adattare leprestazioni dei sistemi direfrigerazione e di climatizzazionealle richieste reali. Attualmenteesistono già diverse soluzioni etecnologie per il controllo dellapotenza. Finora si è incentratal’attenzione soprattuttosull’affidabilità del controllo deisistemi tralasciando l’efficienza delfunzionamento a carico parziale.Tuttavia in questo periodo in cui ilcosto dell’energia è in nettoaumento, questo elemento vienevalutato in modo diverso. Fino adora i sistemi di refrigerazione eclimatizzazione sono stati regolatiin temperatura di condensazionescendendo fino a 30 °C o addiritturasolo fino a 40 °C. Oggi i sistemimoderni di controllo sonofinalizzati a diminuire il piùpossibile la temperatura dicondensazione per aumentarel’efficienza del sistema. Questoperò comporta nuovecaratteristiche per i compressoriche devono assicurare affidabilità,durata e un funzionamento piùefficiente con differenze dipressione inferiori in condizioni difunzionamento a carico parziale.La potenza frigorifera deicompressori aumenta diminuendola temperatura di condensazione,cosicché la riduzione effettiva dellapotenza deve essere superiore e lanuova serie di compressori a vitetiene conto di questo. Questa serie

è progettata per fornire la massimaefficienza a pieno carico e a caricoparziale. La nuova valvolameccanica di regolazione acassetto offre una nuova gammadi applicazioni rispetto atemperature di condensazione piùbasse ed efficienza elevata nelfunzionamento a carico parziale,che finora si sono ottenute solocon i compressori centrifughi. Inmolti casi l’efficienza deicompressori a vite supera quelladei compressori a vite compatti avelocità controllata con la stessapotenza frigorifera. Questocosente una riduzione del costo diinvestimento e dei costi operativiper i refrigeratori di liquido. Questoefficiente controllo della potenzadei compressori e un controllointelligente unito ad unrefrigerante a basso GWP (es.R134a), permette di ridurrenettamente l’impatto ambientaledel sistema di climatizzazione erefrigerazione. L’articolo che seguedescrive i criteri essenziali dellacostruzione e le differenze deicompressori a vite compatti convalvola di regolazione a cassetto efunzionamento con inverter difrequenza. Dato che oltre allasoluzione tecnica del controlloefficiente della potenza si devonoanche fare confronti con altretecnologie, è necessario tenereconto anche delle condizioni limitedegli attuali programmi dicertificazione e standardinternazionali.

CRITERI DI COSTRUZIONE DEICOMPRESSORI A VITE COMPATTICON VALVOLA MECCANICADI REGOLAZIONE A CASSETTO

I compressori a vite compatti sonousati in particolare nei refrigeratori diliquido a potenza media o alta. Un ele-mento tipico di questʼapplicazionesono due circuiti separati con evapo-ratori a espansione diretta.In Europa vengono usati principal-mente sistemi con raffreddamento adaria che offrono un elevato salto ditemperature per quanto riguarda lʼaltapressione (primavera e estate) a diffe-renza dei sistemi o delle applicazionicon raffreddamento ad acqua a tem-peratura ambiente molto bassa (es.Nord Europa).Oltre a questa versione, vi sono anchesistemi allagati che comunque neiprossimi anni in Europa saranno sem-pre più bersaglio di regolamentazioni,quali la F-Gas Regulation, a causadegli alti livelli di refrigerante. Per irefrigeratori di liquido di medie e digrandi dimensioni, vengono usate fre-quentemente pompe di calore reversi-bili che raffreddano lʼacqua dʼestate e

Speciale compressori e efficienza energetica

Nuovi compressori a viteMaggiore efficienza energeticaa pieno carico e a carico parziale

RAINER GROßE-KRACHTBitzer

Argomento tratto dalla14ª Conferenza Europea

10-11 giugno 2011Politecnico di Milano

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la scaldano per il riscaldamento, dʼin-verno. I requisiti delle pompe di calore,in particolare in riferimento alla tempe-ratura e alla distribuzione del carico,sono molto diversi e ciò rende moltodifficile fornire definizioni generali deicriteri di costruzione. Inoltre la bozzadellʼattuale prEN14825 dà adito amolte interpretazioni.Tuttavia, in generale ciò significa checon il sistema di climatizzazione adaria si può ottenere una grandegamma di differenza di pressione tra ilgiorno più freddo del periodo delriscaldamento e il giorno dʼestate piùfresco rispetto ai semplici refrigeratoridi climatizzazione con raffreddamentoad aria o ad acqua.

Uso dei compressori a vitenei refrigeratori di liquido a bassetemperature di condensazione

Lʼapplicazione dei compressori a vitenei refrigeratori di liquido con raffredda-mento ad acqua o nei refrigeratori diliquido con temperatura ambientebassa, usati in molte parti dellʼEuropacentrale e settentrionale, viene deter-minata principalmente dalle basse tem-perature di condensazione. Lʼefficienzatermodinamica dei sistemi aumentacon la diminuzione della temperatura dicondensazione.Questo anche perché, oltre alla bassatemperatura di condensazione, negliultimi anni cʼè stata la tendenza adaumentare le differenze di temperatu-re più basse tra la temperatura di con-densazione e la riduzione di calore. LaFig. 1 mostra il coefficiente di presta-zione teorico di un sistema R134a condiminuzione della temperatura di con-densazione. Il coefficiente di presta-zione teorico (COP) alla temperaturadi evaporazione di to = +3 °C e tc =30°C è 8.95 (toh = 20°C; senza sotto-raffreddamento). Se la temperatura dicondensazione si riduce a tc = 20 °C,il COP è 14.91 che rappresenta unaumento del 67%.Se la temperatura ambiente e le carat-teristiche del compressore permettonodi usare questo potenziale, si possonoottenere riduzioni sostanziali dei costioperativi. Lʼimportanza del funziona-mento a carico parziale è un altroaspetto che è stato sempre più consi-derato negli ultimi anni. Se nel passato,i refrigeratori di liquido e i compressori

venivano valutati e confrontati solo nelfunzionamento a pieno carico in condi-zioni di riferimento (es. la precedentecertificazione EUROVENT), oggi vienevalutata sempre più la gamma dipotenza completa e quindi il funziona-mento a carico parziale diventa semprepiù importante. La maggior parte deisistemi funziona a carico parziale perpiù del 95% del periodo di funziona-mento e probabilmente solo per pocheore allʼanno alla potenza massima cal-colata. Questo naturalmente ha uneffetto sullo sviluppo dei compressori esul possibile adattamento della poten-za dei compressori alla potenza richie-sta dal sistema.Una sola serie di compressori a vitecompatti non soddisfa completamentetutti questi requisiti. Ecco perché sonostate sviluppate due versioni diverse dicompressori a vite compatti: la nuovaserie di compressori a vite CSW per leapplicazioni con basse temperature dicondensazione e la serie di compres-sori a vite CSH per refrigeratori di liqui-do con raffreddamento ad aria epompe di calore. Le versioni differisco-no molto dalla singola applicazione Vicome proposto da molti produttori.Lʼesempio seguente di CSW mostra glielementi di costruzione.

Requisiti dei compressoriper refrigeratori di liquido conraffreddamento ad acquaCome spiegato precedentemente, lʼef-ficienza di un refrigeratore di liquidopuò essere migliorata considerevol-mente portando la temperatura di con-

densazione al valore più basso possi-bile. La Fig. 2 mostra questa caratteri-stica in un esempio su un limite diapplicazione del nuovo compressorea vite CSW (il limite dei compressori avite disponibili sul mercato è indicatoin rosso).Il coefficiente di prestazione teorico diun compressore CSW8573-90Y contc = 40 °C è 4.70. Se la temperatura dicondensazione si reduce a tc = 30°C,il coefficiente di prestazione aumentaa 6.76, che indica un aumento del44%. Se la temperatura ambiente per-mette di ridurre la temperatura a tc =23°C, si ha un COP di 8.55, cioè unaumento dellʼ82%, (condizioni operati-ve di questo confronto: to = +3°C;∆toh = 5K; ∆tcu=5K; 50 Hz).I precedenti compressori a vite com-patti potevano funzionare solo fino allatemperatura di condensazione mostra-ta nella linea rossa della fig.2. Il poten-ziale per lʼaumento di efficienza èchiaramente visibile se il sistemamoderno supporta queste caratteristi-che speciali. Con questi nuovi com-pressori a vite, si può ridurre ulterior-mente la temperatura di condensazio-ne nelle applicazioni a carico parziale.Quando il confronto indicato sopra èeseguito alla condizione di carico del25%, si hanno i seguenti coefficienti direndimento e aumenti dei COP:COP: condizione di carico 25%(tc = 40 °C): 2.93COP: condizione di carico 25%(tc = 30 °C): 4.55 � aumento del 55%COP: condizione di carico 25%(tc = 20 °C): 6.84 � aumento del 133%

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Figura 1.Coefficiente di prestazione teorico di R134a a diverse temperature

di condensazione e evaporazione.

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Questa ulteriore riduzione della tem-peratura di condensazione nel funzio-namento a carico parziale è di notevo-le importanza, in quanto la temperaturaambiente nel funzionamento a caricoparziale raggiunge molto spesso ilvalore minimo indicato nei programmidi certificazione EUROVENT o ARI550/590. Questi nuovi limiti di applica-zione indicano che i dati di rendimentodel sistema sono considerevolmentemigliorati e che quindi si hanno miglioriclassificazioni secondo le certificazioniEUROVENT o ARI 550/590.La Fig. 3 mostra il confronto tra i vecchicompressori a vite compatti della serieCSH e i nuovi compressori a vite CSW,secondo le condizioni EUROVENTper refrigeratori di liquido con raffredda-mento ad acqua. La figura mostra ilcambiamento di efficienza nelle variecondizioni di carico secondo i valori apieno carico del CSH8571-110Y. Comesi può vedere, i compressori CSWsono migliori in tutte le condizioni dicarico rispetto ai compressori CSH,specialmente in riferimento ai puntioperativi a carico parziale che sonopesati maggiormente nelle analisi del-lʼefficienza stagionale. In questoesempio, il coefficiente annuale euro-peo di rendimento (ESEER) può esse-re aumentato del 23% (secondo il cal-colo EUROVENT).La temperatura di condensazioneridotta con condizioni di carico al 25%e al 50% ha un effetto importante sulcalcolo dei compressori CSW. La ridu-zione della temperatura di condensa-zione si basa sulle precedenti modifi-che tecniche. Lʼalimentazione dellʼolionei compressori a vite compatti avvie-ne generalmente attraverso il separa-tore di olio sul lato dellʼalta pressioneverso i cuscinetti e il profilo. Finora ladifferenza di pressione richiesta perunʼalimentazione affidabile dellʼolio èuna condizione decisiva per il limite diapplicazione.

Alimentazione ottimizzata dellʼolioLa gestione dellʼolio è un fattore deci-sivo per lʼaffidabilità, lʼuso e soprattut-to, lʼefficienza dei compressori a vite.Nella fase progettuale è stata datamolta importanza allʼaffidabilità deicompressori a vite e i cuscinetti consisema di riduzione della pressionebrevettato sono stati un elementodecisivo per la durata dei cuscinetti

stessi. A questo scopo è stato sigillatolʼalloggiamento del cuscinetto sul latodi alta pressione di tutti i compressoria vite CSH/CSW e quindi non sotto-posto ad alta pressione, ma la sigilla-tura e il recupero di vapore verso ilprofilo chiuso del rotore permette ilpre-scaricamento del sistema. In que-sto modo, la concentrazione del refri-gerante diminuisce e la viscosità del-lʼolio aumenta, determinando unamigliore lubrificazione del cuscinetto.Con questa costruzione, i cuscinettisono alimentati con una parziale

quantità di olio (e non con lʼintero flus-so di olio); quindi i cuscinetti non “gal-leggiano” nellʼolio e di conseguenzamigliorano le caratteristiche di rotazio-ne poiché la nebbia dʼolio è sufficienteper la lubrificazione dei cuscinetti arulli. Se i rulli o le sfere “galleggiano”nellʼolio, si possono avere caratteristi-che di rotolamento non definite, similia quelle dellʼaquaplaning quando siguida su una strada bagnata e oltrealla perdita di affidabilità, si ha unaumento di consumo di energia delcompressore.

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Figura 2.Limiti di applicazione dei compressori a vite CSW.

Figura 3.Cambio di efficienza a varie condizioni di carico dei compressori

CSH e CSW su 100% di CSH8571-110Y

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Molti produttori di compressori a vitefanno passare tutto lʼolio e tutta lʼaltapressione attraverso i cuscinetti e poisullʼiniezione principale. Questo deter-mina un carico superiore dei cuscinet-ti e anche una limitazione dellʼaltapressione minima. Molto spesso, ènecessario controllare dei limiti diapplicazione attraverso un interruttoredi differenza di pressione per garanti-re lʼalimentazione dellʼolio.La differenza di pressione richiesta perunʼalimentazione affidabile dellʼolio deicompressori CSW è quindi di soli 2.2bar. Questo è il prerequisito per esten-dere i limiti di applicazione comedescritto precedentemente. Un secon-do aspetto decisivo nello sviluppo èstato lʼottimizzazione dei compressoririspetto allʼalta percentuale tipica deltempo di funzionamento a carico par-ziale in relazione al tempo di funziona-mento totale. La serie di compressori avite compatti qui descritti è la primaserie ottimizzata grazie a queste condi-zioni speciali e condizioni operative.Lʼadattamento speciale del limite diapplicazione alle applicazioni a bassetemperature di condensazione offre treopzioni aggiuntive per aumentare lʼeffi-cienza dei compressori e dei sistemi:primo, può essere ridotto considerevol-mente il flusso della massa dʼolio chenormalmente è progettato per il raffred-damento del processo di compressionead alte temperature di condensazione;secondo, vengono ridotti i carichiassoluti sui cuscinetti, il carico ridottoe i cuscinetti brevettati per alta pres-sione scaricata permettono di cambia-re la selezione dellʼolio; terzo, le misu-re descritte precedentemente portanoad una riduzione del 10 –15% del tra-sporto di olio dalla sezione del sepa-ratore dʼolio nei compressori CSH.La serie CSH è già dotata di un sepa-ratore dʼolio efficiente ed integratocaratterizzato da una caduta di bassapressione.Questo triplo separatore dʼolio integra-to non è solo efficiente nel limite diapplicazione, ma anche in tutte le fasidi potenza in cui lʼolio è trasportato aldi sotto dello 0.5%. Per i sistemi alla-gati sono disponibili separatori dʼoliosecondari.In questo modo, il compressore CSWpuò essere usato universalmente perapplicazioni ad evaporazione direttae ad immersione.

Selezione ViLa selezione Vi per pieno carico giocaun ruolo minore per questi compres-sori in quanto la gamma di adatta-mento è relativamente ridotta ed inparticolare si deve tenere conto dellecondizioni a carico parziale oltre chedi quelle a pieno carico. Le ore di fun-zionamento di un refrigeratore adacqua a piena potenza rappresentasolo una piccola percentuale (1– 3%).I punti di funzionamento a 75% e a50% sono più importanti per il calcolodelle efficienze stagionali (es. secon-do EUROVENT o ARI 550/590). Sideve tenere conto di questo per lo svi-luppo dei compressori a vite, in parti-colare nella costruzione Vi. Con i com-pressori a vite con valvola di regola-zione a cassetto, è possibile lavorarecon due aperture di uscita.

Lʼapertura radiale è posizionata sullavalvola di regolazione a cassetto equella assiale è integrata nella flangiadi scarico. Nella posizione a pienocarico, lʼapertura di uscita che si trovasulla valvola di regolazione a cassettoè decisiva per Vi. Quando si sposta lavalvola di regolazione a cassetto (inavanti come mostrato nella fig. 4) nelfunzionamento a carico parziale, lʼa-pertura di uscita nella flangia di scari-co diviene decisiva per Vi.Il rapporto di volume può così essere

adattato perfettamente al funziona-mento a carico parziale secondo lecurve ESEER o IPLV. La diminuzionedelle differenze di pressione (diminu-zione delle temperature di condensa-zione con temperatura di evaporazio-ne costante o in aumento) determinarapporti di volume inferiori, che sonoriprodotti grazie alla geometria dellavalvola di regolazione a cassetto.Questo rappresenta un vantaggionotevole rispetto ai vecchi compresso-ri a vite compatti con inverter di fre-

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Figura 5.Diagramma schematico dellʼeconomizzatore integrato nella valvola

di regolazione a cassetto.

Figura 4.Luci di scarico assiale e radiale inun compressore a vite con valvola

di regolazione a cassetto.

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quenza che utilizzavano solo un Vi pertutte le condizioni di carico.Questo Vi può solo essere un com-promesso tra le condizioni a pienocarico e a carico parziale. Il Vi dei vec-chi compressori con inverter di fre-quenza era concepito per il funziona-mento a pieno carico, in modo da noncausare ulteriori svantaggi sullʼeffi-cienza a pieno carico oltre a quelli perle perdite dellʼinverter.

Scelta del motoreAnche la soluzione costruttiva delmotore si adatta alle nuove condizionidi applicazione. I motori sono di gros-sa taglia per soddisfare qualsiasiapplicazione. Tuttavia, i criteri costrut-tivi per lʼottima efficienza dei motorisono grandemente orientati verso ivalori di coppia richiesti per il funzio-namento a carico parziale. In questocaso, le efficienze ottimali 0.93 a 0.96vengono ottenute anche nelle gammedi applicazione con il massimo tempooperativo. Oltre allʼaumento dellʼeffi-cienza, si ottiene una riduzione dellarichiesta di corrente per lʼavviamentoe il funzionamento con il conseguenteutilizzo di contatori, cavi e fusibili piùpiccoli e più economici.

Funzionamentocon economizzatoreLʼuso di economizzatori si è dimostra-to efficiente per i refrigeratori di liquidocon R134a. Anche nel caso di mode-rate differenze di pressione in applica-zioni per la climatizzazione, lʼecono-mizzatore genera un aumento dellapotenza frigorifera di circa il 20% (conto = 0°C e tc = 50 °C) con un modera-to aumento dei costi. In questo modoè stato possibile in molti casi compen-sare lo svantaggio competitivo relativoalla potenza frigorifera specifica delR134a rispetto al R22. La serie CSH èstata la prima ad essere lanciata nelmercato molti anni fa insieme allʼeco-nomizzatore specialmente per R134a.Questa caratteristica ha confermatopienamente i vantaggi di efficienzaattesi. La connessione economizzato-re integrata (fig. 5) nella valvola a cas-setto permette di utilizzare in modoefficiente il sottoraffreddamento nelfunzionamento a carico parziale, permantenere costante il sottoraffredda-mento del liquido nelle valvole aespansione meccanica.

Nel caso di sistemi con raffreddamen-to ad aria, il vantaggio è ora ovvio. Ilsalto di temperature è relativamenteampio, ma il sottoraffreddamento èutile nei sistemi con raffreddamentoad acqua con un salto a temperaturabassa? Considerando solo il compres-sore, lʼaumento di potenza del 10–13% e lʼaumento di efficienza del 6%a pieno carico (to = +3 °C; tc = +38 °C;∆toh = 5K; tcu con economizzatore;50 Hz) non sono eccellenti. Tuttavialʼeconomizzatore può essere impor-tante per lʼintera gamma di condensa-zione, in quanto lʼaumento dellapotenza frigorifera del compressore èinferiore con temperatura di conden-sazione ridotta.

La Fig. 6 mostra la potenza frigoriferadei vari compressori e refrigerantirispetto ai requisiti del sistema. Contemperatura di condensazione ridotta,la potenza frigorifera richiesta deisistemi diminuisce o al massimo rima-ne costante. Il “sistema tipo A” dellafig. 6, rappresenta il processo di raf-freddamento con potenza frigoriferacostante e il “sistema tipo B” mostraun sistema di climatizzazione dellʼariacivile, con una richiesta inferiore dipotenza frigorifera a temperatureambiente più basse.In tutte le tecnologie dei compressori,la potenza frigorifera generata da uncompressore aumenta con la diminu-zione della temperatura di condensa-

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Figura 6.Aumento relativo della potenza frigorifera del compressore e variazioni

dei requisiti del sistema con diminuzione della temperatura di condensazione.

Figura 7.Posizioni della valvola di regolazione a cassetto per le diverse

condizioni a carico parziale nei sistemi con economizzatore (sistema B)e senza economizzatore (sistema A).

Performance del sistema 100% 75% 50% 25% 25%Temperatura di evaporazione 5.0 5.5 6.0 6.0 6.0 °CTemperatura di condensazione 38 32 26 20 20 °CSurriscaldamento 5 5 5 5 5 KSottoraffreddamento* 4 4 2 2 2 KSistema APosizione della valvola 100 60 43.7 Min ON/OFPotenza frigorifera 284.7 212.7 142.1 85.0 71.2 kWSistema BPosizione della valvola 100 76 48.2 Min ON/OFPotenza frigorifera 313.1 234.3 156.8 85.0 78.3 kW

*Sottoraffreddamento con economizzatore variabile.

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zione. Eʼ evidente che iI compressorea vite con economizzatore evidenzialʼaumento relativo più basso di poten-za frigorifera con diminuzione dellatemperatura di condensazione rispet-to al punto di layout selezionato (to =+3 °C, tc = 50 °C).Questo è un vantaggio per il controllodel sistema, in quanto quasi tutti i siste-mi hanno richiesta di potenza frigorife-ra costante o ridotta con diminuzionedella temperatura di condensazione,come mostrato dal diagramma per isistemi tipo A (raffreddamento) e B(confort) nella fig. 6. I compressori avite R134a senza economizzatore e icompressori scroll con R410A mostra-no maggiori svantaggi dovuti ad unnetto aumento della prestazione delcompressore. Questo significa che neicompressori a vite con economizzato-re, per ottenere la stessa riduzione inpercentuale della prestazione del siste-ma, i singoli compressori possono fun-zionare nelle posizioni più alte della val-vola a cassetto con carico parziale. Diconseguenza le efficienze del sistemaa carico parziale sono migliorate.Questo è rappresentato chiaramentedalla Fig. 7 in cui sono visibili le posi-zioni della valvola di regolazione acassetto nei sistemi di climatizzazionecon raffreddamento ad acqua, secon-do i requisiti EUROVENT. Per il con-fronto sono stati scelti due CSW8583-110Y. Prima di tutto, si osservi che ilcompressore con economizzatore(sistema B) genera una potenza frigo-rifera superiore del 10% nelle stessecondizioni operative rispetto al com-pressore senza economizzatore(sistema A).Il funzionamento a carico parzialeviene poi effettuato con lʼeconomizza-tore disattivato. Il funzionamento acarico parziale si riferisce alle potenzecorrispondenti a pieno carico comedefinito nella certificazione EURO-VENT. Il punto di funzionamento del75% richiede una posizione della val-vola di regolazione a cassetto del 69%nel sistema A o del 76% nel sistema B,a causa della riduzione della tempera-tura di condensazione.Questa tendenza persiste in tutte lecondizioni a carico parziale. Nel funzio-namento ON/OFF con prestazioneminima del sistema, il funzionamentociclico per il sistema B è più breverispetto a quello per il sistema A, senza

economizzatore. Sebbene la potenzafrigorifera di entrambi i compressori siala stessa, il compressore del sistema Bdeve ciclizzare meno in quanto lacapacità a pieno carico del sistema B èsuperiore del 10% rispetto a quellosenza economizzatore.Per i sistemi con economizzatore, que-sto implica non solo una maggiore effi-cienza per il funzionamento a pienocarico ma anche per tutte le condizioni

di funzionamento a carico parziale e aun conseguente aumento complessivodellʼESEER. Lʼeconomizzatore è statoquindi integrato nei compressori a viteCSW per essere ottimamente utilizza-to nel funzionamento a pieno carico.Esso può essere disattivato per il fun-zionamento a carico parziale e ottene-re una potenza residua inferiore dellacondizione di carico parziale corri-spondente.

� CONVEGNO IZMIR-TURCHIA PRESENTATO IL DISTRETTO DEL FREDDONella capitale del freddo turco Izmir si parla del distretto casaleseVenerdì 14 giugno si è svolto nella capitale del freddo turco Izmir (Smirne) un con-vegno avente lo scopo di mettere in contatto le diverse realtà del Mediterraneo nelsettore della refrigerazione, condizionamento ed energie rinnovabili.Dettagli su web: bit.ly/convegnoturchia

� SISTRI ANCORA POSTICIPATOCome aveva già avuto modo di anticipare il Ministro Corrado Passera, il Governo hadisposto la sospensione del Sistri fino al 30 giugno 2013.Dettagli su web: bit.ly/sistri

� DECRETO FRANCESE SULLA VENDITA DEGLI SPLIT PRECARICATIDI REFRIGERANTI

Decreto relativo alle apparecchiature contenenti gas a effetto serra fluorurati utilizza-ti come fluidi frigorigeni.Soggetti interessati: i privati e le imprese che producono, distribuiscono o vendonoapparecchiature di condizionamento d’aria, refrigerazione o pompe di calore chefanno uso di gas a effetto serra fluorurati come fluido frigorigeno.Oggetto: definizione delle condizioni di vendita delle apparecchiature di condizionamen-to d’aria, refrigerazione o pompe di calore caricate con fluido frigorigeno che necessi-tano, per l’assemblaggio, di un’impresa titolare di una certificazione regolamentare.Entrata in vigore: 1° gennaio 2013 per le norme V e VI dell’articolo 1; applicazioneimmediata per le altre disposizioni del decreto.Avviso: il regolamento (CE) n. 842/2006 ha come prima finalità la riduzione delleemissioni di taluni gas a effetto serra fluorurati oggetto del protocollo di Kyoto, equindi la protezione dell’ambiente. In combinato disposto con i suoi regolamenti diattuazione, definisce le norme in materia di abilitazione del personale e delle impreseche intervengono su apparecchiature contenenti gas a effetto serra fluorurati con pos-sibilità di perdite.Il decreto delimita le condizioni per la vendita delle apparecchiature il cui fluido frigo-rigeno è caricato in fabbrica ma che per l’assemblaggio richiedono l’intervento diun’impresa in possesso di una certificazione regolamentare, detta attestazione dicompetenze di categoria I o II.Senza modificare le filiere di distribuzione delle apparecchiature, il decreto consentedi garantire che tali apparecchiature siano ritirate solo da professionisti autorizzati eda privati o imprese che possano dimostrare di rispettare gli obblighi normativi inmateria di assemblaggio di queste apparecchiature.Informazioni complete sul sito: bit.ly/decretofrancesesplit

� 95 CASI DI LEGIONELLA A EDIMBURGO95 casi di legionella a Edimburgo, 2 vittime, dovute da una torre di raffreddamento nelsud/ovest della città.Dettagli su web: bit.ly/legionellaedimburgo

ULTIME NOTIZIE

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Introduzione

Anche quando si parla di efficienzaenergetica di un impianto frigoriferoentra in gioco la densità. Infatti il volu-me di gas che deve essere compres-so dal compressore per una data tem-peratura di evaporazione e condensa-zione varia in funzione della densitàdel gas che viene aspirato. Il lavoroche serve per la compressione, equindi la spesa di energia che bisognasostenere, possono dunque esserevariabili anche se la produzione frigo-rifera dellʼimpianto rimane sempre lastessa. Avere un circuito frigoriferoben regolato e periodicamente ogget-to di manutenzione è fondamentaleper ottenere una buona efficienzaenergetica.

Efficienza energetica

La volta scorsa abbiamo iniziato aparlare di quanto avviene nellʼevapo-ratore, cioè del passaggio di stato daliquido a gas da parte del refrigerantee di cosa comporti questo in termini divariazione della sua densità. Abbiamoanche brevemente accennato al feno-meno del surriscaldamento, eviden-ziando qualʼè la sua utilità e quali inve-ce sono le problematiche che compor-ta. Ora vogliamo approfondire que-stʼultimo discorso perchè ci permet-terà di giungere a delle considerazionifinali molto interessanti per quantoriguarda lʼefficienza energetica di unimpianto frigorifero.Innanzitutto diciamo come facciamo a

sapere se un impianto è più o menoefficiente. In parole molto semplicipossiamo dire che un impianto è tantomigliore quanto più freddo è in gradodi produrre con quanta meno energiaconsuma.Per semplificare ulteriormente le cosesupponiamo che lʼenergia consumatadallʼimpianto sia solo quella che ènecessaria per far funzionare il com-pressore: in realtà le cose non stannocosì, perchè bisognerebbe considerareanche tutti gli altri componenti cherichiedono una alimentazione elettricaper funzionare come, ad esempio, leventole dellʼevaporatore e del conden-satore, le resistenze di sbrinamento eanticondensa, vari componenti elettricidel circuito frigorifero. Ma gli effetti delnostro discorso, fare tale semplificazio-ne non inficia il nostro ragionamento.Per andare nel concreto vediamo,allora, di fare un esempio pratico.Consideriamo un circuito che funzio-na con R404A a servizio di una cellaa bassa temperatura. Supponiamo dievaporare a -30 °C.Per semplificare ulteriormente lecose supponiamo che nellʼevapora-tore del nostro circuito riusciamo afar evaporare un chilogrammo esattodi refrigerante.Per conoscere lʼefficienza del nostroimpianto dobbiamo vedere quantofreddo produce lʼevaporatore e quan-ta energia elettrica consuma il com-pressore per far circolare il refrige-rante nellʼimpianto.Per conoscere il freddo prodotto dob-biamo prima, però, fissare un altroparametro, ossia la temperatura di

Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF

Densità del refrigeranteed efficienza energeticadellʼimpianto frigorifero155ª lezione di base

PIERFRANCESCO FANTONI

CENTOCINQUANTACINQUESIMALEZIONE SUI CONCETTIDI BASE SULLE TECNICHEFRIGORIFEREContinuiamo con questo numero ilciclo di lezioni semplificate per isoci ATF del corso teorico-praticodi tecniche frigorifere curato dalprof. ing. Pierfrancesco Fantoni.In particolare con questo ciclo dilezioni di base abbiamo voluto, inquesti 15 anni, presentare ladidattica del prof. ing. Fantoni, cheha tenuto, su questa stessa linea,lezioni sulle tecniche dellarefrigerazione ed in particolare dispecializzazione sullatermodinamica del circuitofrigorifero.Visionare su www.centrogalileo.itulteriori informazioni tecnichealla voce “articoli” e inoltre allavoce “organizzazione corsi”1) calendario corsi 2012,2) programmi,3) elenco tecnici specializzati negliultimi anni nei corsi del CentroStudi Galileo divisi per provincia,4) esempi video-corsi,5) foto attività didattica.

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ARTICOLO DIPREPARAZIONE ALPATENTINO FRIGORISTI

È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

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condensazione. Se condensiamo inaria possiamo supporre una tempera-tura massima di +50 °C. Fissate talicondizioni possiamo calcolare il fred-do prodotto dal nostro refrigerante.

Il diagramma pressione-entalpia

Fra le competenze che un frigoristadeve avere, i Regolamenti Europei842 e 303 contemplano lʼuso e la let-

tura del diagramma pressione-ental-pia. Questo è uno degli argomenti chepossono essere richiesti alla provateorica per il conseguimento delpatentino frigoristi.Considerando il diagramma pressio-ne-entalpia per lʼR404A (vedi figura 1)possiamo calcolare, per le condizionidi lavoro date -30/+50 °C (con sotto-raffreddamento nullo) la quantità dicalore che un chilogrammo di R404Aè in grado di acquistare a seguitodella sua evaporazione.Tale calore è proprio il freddo prodot-to, ossia la quantità che ci serve perdeterminare lʼefficienza del nostroimpianto.Dalla lettura del diagramma possiamoricavare il valore di circa 76 kJ/kg.Ora possiamo concentrarci su quantoconsuma il nostro compressore pergarantire la circolazione del chilo-grammo di refrigerante che ha prodot-

Figura 1.Diagramma pressione-entalpia per lʼR404A..

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to questa quantità di freddo. I com-pressori utilizzati nella stragrandemaggioranza degli impianti frigoriferisono macchine di tipo volumetrico,ossia macchine in grado di aspirareun certo volume di gas ad ogni ciclo edi comprimerlo fino ad una pressioneben determinata. Il punto cruciale delnostro ragionamento sta qui: quanticicli deve compiere un compressoreper aspirare e comprimere un chilo-grammo di R404A? Ossia, in paroleancora più semplici, quanto deve lavo-rare il compressore per mantenere incircolo nel circuito il nostro chilogram-mo di refrigerante?Ora, il lettore attento avrà già notatoche il problema sembra apparente-mente mal posto: il compressore lavo-ra sul volume del refrigerante (e quin-di litri, metri cubi o altra unità di misu-ra equivalente) e noi vogliamo saperequanto deve lavorare per comprimereun chilogrammo di gas (ossia unamassa e non un volume). In realtà ilproblema non è mal posto: la soluzio-ne sta, infatti, nel prendere in conside-razione, ancora una volta, la densità(o il volume specifico, a scelta) delrefrigerante.Già abbiamo visto la volta scorsa chelʼR404A allo stato gassoso alla tempe-ratura di -30 °C ha un volume specifi-co di 95 l/kg.Questo significa che il nostro chilo-grammo di refrigerante, dopo che èevaporato ed ha sottratto una quantitàdi calore pari a circa 76 kJ allʼaria dellacella frigorifera, occupa esattamenteun volume di 95 litri: ecco quanto gasdeve aspirare e comprimere il com-pressore per garantire il freddo desi-derato.Per quantificare il lavoro che il com-pressore deve compiere ci viene sem-

pre in aiuto il diagramma pressione-entalpia: la lettura ci fornisce un valo-re indicativo di circa 50 kJ/kg.Ora siamo in grado di calcolare lʼeffi-cienza del nostro impianto: per pro-durre 76 kJ di freddo bisogna spende-re 50 kJ di energia con un rapporto dicirca 1,5 a 1: non un granchè!

Ma il diavolo può metterci la coda!

Sulla base di quanto abbiamo appenadetto, allora, possiamo dire che lʼeffi-cienza del nostro impianto è sempredi 1,5 a 1? Ovviamente no. Ci sonomolti parametri che possono influen-zare lʼefficienza dellʼimpianto: uno diquesti è proprio il surriscaldamento.Come entra in gioco il surriscalda-mento in questo discorso? Una voltache il liquido è tutto evaporato nellʼe-vaporatore, prima di giungere al com-pressore subisce un aumento dellasua temperatura. Tale aumento puòessere di diversa entità, a secondadelle caratteristiche del circuito frigori-fero e delle sue condizioni di lavoro.Tali situazioni dipendono fortementedalle condizioni di manutenzione a cuiesso è soggetto.Certi frigoristi si spaventano quandovedono il tubo di aspirazione brinatofino al compressore: pensano che labrina debba terminare ben prima delrubinetto di aspirazione. Ebbene secosì avviene significa che il nostrorefrigerante (che è evaporato a -30°C) arriverà al compressore con unatemperatura di 5/10/15 o chissà quan-ti °C; cioè con un surriscaldamento di35/40/45 K.In certi circuiti la distanza del compres-sore dallʼevaporatore è, giocoforza, di30-40 metri o anche più poichè lʼunità

motocondensante ad aria deve stareallʼesterno mentre la cella refrigeratadeve essere ubicata in tuttʼaltro luogo:se il tubo di aspirazione non è ben iso-lato tale lunghezza provoca un elevatosurriscaldamento del gas prima cheesso arrivi al compressore.In certi impianti frigoriferi, anche un poʼdatati e trascurati, la guaina isolante deltubo di aspirazione è deteriorata, lace-rata, cotta dal sole e consumata dallapioggia e sicuramente non è più ingrado di svolgere appieno il suo lavoro.Certi impianti frigoriferi, trascurati daiproprietari e maltrattati dai frigoristi,lavorano mezzi scarichi con surriscal-damenti incredibili.Come si ripercuote tutto ciò sullʼeffi-cienza dellʼimpianto? Se supponiamodi avere un surriscaldamento di 30 Kallora il vapore aumenta il suo volu-me da 95 a circa 105 litri, che diven-tano 110 se il surriscaldamento è di40 K. Questo significa che il com-pressore dovrà comprimere 10/15 litridi gas in più, a parità di freddo pro-dotto. Aumenta, quindi, il consumo dienergia (circa il 10%) per ottenere lostesso raffreddamento e, di conse-guenza, diminuisce lʼefficienza ener-getica.

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Da qualche mese è attivo un nuovoservizio per i soci ATF: il forum“Frigoristi”. I soci potranno quindiscambiarsi informazioni, commentisul mondo della refrigerazione suhttp://groups.google.it/group/frigoristi

� DECRETO SVILUPPOA breve saranno pronti “decreti per l’incentivazione all’energia rinnovabile elettrica”,mentre si sta lavorando a quello “per le rinnovabili termiche e l’efficienza energeticasosteranno fortemente gli investimenti”.Dettagli su web: bit.ly/decretosviluppo

� IN ARRIVO IL DECRETO PER IL CONTO ENERGIA TERMICOI ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e delle Politiche agricole stannodefinendo la bozza dell’atteso decreto sugli incentivi alle rinnovabili termiche.Dettagli su web: on.fb.me/contoenergiatermico

ULTIME NOTIZIE

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Assistenza tecnica agli abbonati - soci ATF

Consigli praticiper lʼinstallatore frigorista

MARIARITA DELLA RAGIONEDanfoss

Condensatore raffreddato ad ariaa) Impurità ad es. grasso o polvere, segatura, foglie secche.

[Manutenzione carente]b) Ventilatore bloccato.

[Guasto al motore][motoprotettore interrotto]

c) Il ventilatore gira nella direzione sbagliata.[Errore di installazione]

d) Ventole del ventilatore danneggiate.e) Alette deformate.

[Manomissioni meccaniche]

Condensatore raffreddato ad acquacon spia di liquido: vedere sotto “ricevitore”.

Ricevitore con spia di liquidoLivello di liquido troppo basso.

[Insufficienza refrigerante nel sistema][Evaporatore sovraccarico][Condensatore sovraccarico durante il periodo freddo]

Livello di liquido troppo alto.[Impianto sovraccarico]

Rubinetto intercettazione ricevitorea) Rubinetto chiuso.

b) Rubinetto parzialmente chiuso.

Tubazione di liquidoa) Troppo piccola.

[Errore di dimensionamento]b) Troppo lunga.

[Errore di dimensionamento]c) Con curve troppo strette o/e deformazioni.

[Errore di installazione]

INDIVIDUAZIONE DEI GUASTIIl testo in [ ] indica la causa del guasto.

GUASTI VISIBILI EFFETTI SUL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA

Gli errori di cui a a), b), c), d) ed e) provocano:- Aumento della pressione di condensazione.- Riduzione effetto frigorifero.- Aumento consumo energetico.

Per un condensatore raffreddato ad aria la differenza tra latemperatura di entrata dellʼaria e la temperatura di con-densazione deve essere la più bassa possibile tra i 10 °Ce i 20 °C.

Per un condensatore raffreddato ad acqua la differenza trala temperatura di condensazione e la temperatura di entra-ta dellʼacqua deve essere la più bassa possibile tra 10 °Ce 20 °C.

Bollicine di vapore nella tubazione di liquido.Bassa pressione di aspirazione o funzionamento intermit-tente.

Probabile pressione di condensazione troppo elevata.

Impianto bloccato dal pressostato di bassa pressione.Bolle di vapore nella tubazione di liquido.Bassa pressione di aspirazione o funzionamento intermit-tente.

I guasti di cui a a), b) e c) provocano:- Grande caduta di pressione nella tubazione di aspirazione.- Vapore nella tubazione di liquido.

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Filtro disidratatoreFormazione di condensa o brina sulla superficie.

[Filtro parzialmente otturato da impurità sul lato entrata]

Spia di liquidoa) Colore giallo.

[Umidità nellʼimpianto]

b) Colore marrone.[Piccole impurità nellʼimpianto]

c) Vapore puro nella spia di liquido.[Mancanza di liquido nellʼimpianto][Rubinetto sulla tubazione di liquido chiuso][Otturazione totale, per es. del filtro disidratatore]

d) Liquido e bolle di vapore nella spia di liquido.[Mancanza di liquido nellʼimpianto][Rubinetto sulla tubazione di liquido parzialmente chiusa][Otturazione parziale, per es. del filtro disidratatore][Mancanza di sottoraffreddamento]

Valvola termostaticaa)valvola termostatica, molto brinata, brina sullʼevaporatorevicino ala valvola.

[Filtro parzialmente otturato][Bulbo semiscarico][Guasti già menzionati che producono bollicine di vaporenella tubazione di liquido]

b) Valvola termostatica senza equalizzazione della pressio-ne esterna, evaporatore con distributore di liquido.

[Errore di dimensionamento o di installazione]c) Valvola termostatica con equalizzazione esterna, tuboequalizzazione non installato.

[Errore di installazione]d) Bulbo non completamente fissato.

[Errore di installazione]e) Il bulbo non è in contatto col tubo per tutta la sua lun-ghezza.

[Errore di installazione]f) Bulbo collocato in una corrente dʼaria.

[Errore di installazione]

Evaporatore ventilatoa) Evaporatore brinato soltanto sul lato ingresso. Valvola ter-mostatica molto brinata.

[Valvola termostatica difettosa][Tutti i guasti già indicati che producono vapore nellatubazione di liquido]

b) Evaporatore bloccato dal ghiaccio.[Omessa o erronea procedura di sbrinamento]

c) Il ventilatore non funziona.[Motore difettoso o moto protettore interrotto]

d) Ventole del ventilatore difettose.e) Alette lamelle deformate.

[Manomissioni meccaniche]

GUASTI VISIBILI EFFETTI SUL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA

Vapore nella tubazione di liquido.

Rischio di:- Formazioni di acido.- Corrosione.- Bruciatura del motore.- Congelamento dellʼacqua nella valvola termostatica.Pericolo di usura di parti mobili e di otturazione di valvole efiltri.Arresto causato dal pressostato di bassa pressione o fun-zionamento intermittente.Arresto causato dal pressostato di bassa pressione.Arresto causato dal pressostato di bassa pressione.Per tutti i guasti alla lettera d):funzionamento intermittente o funzionamento a bassa pres-sione di aspirazione.

I guasti di cui alla lettera a):causano un abbassamento della pressione di aspirazioneed eventuale intervento del pressostato di bassa pressione.

I guasti di cui alle lettere b) e c):Causano un abbassamento della pressione di aspirazioneed un eventuale intervento del pressostato di bassa pres-sione

I guasti di cui a d), e) e f) portano ad una eccessiva quantitàdi refrigerante nellʼevaporatore col rischio di colpi di liquidoal compressore e suo danneggiamento.

I guasti di cui ad a) producono:- Alto surriscaldamento allʼuscita dellʼevaporatore e abbas-samento della pressione di aspirazione.I guasti di cui a b), c), d) ed e) producono:- Abbassamento della pressione di aspirazione.- Riduzioni nella resa frigorifera.- Maggiore consumo energetico.Negli evaporatori controllati da valvola termostatica: la diffe-renza tra la temperatura dellʼaria allʼentrata e la temperatu-ra di evaporazione deve essere la minima possibile tra 6 °Ce 15 °C.Negli evaporatori con controllo di livello: la differenza tra latemperatura dellʼaria allʼentrata e la temperatura di evapora-zione deve essere la minima possibile tra 2 °C e 8 °C.

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Raffreddatore di liquidoa) Il bulbo della valvola termostatica non è fissato a dovere.

[Errore di installazione]b) Valvola termostatica senza equalizzazione esterna mon-tata su un raffreddatore di liquido, con grande caduta di pres-sione, per es. evaporatore coassiale.

[Errore di dimensionamento e di installazione]c) Valvola termostatica con equalizzazione esterna e tuba-zione di equalizzazione non installata.

[Errore di installazione]

Tubazione di aspirazionea) Brinatura anormale.

[Surriscaldamento della valvola termostatica troppopiccolo]

b) Curve troppo strette e/o deformazioni.[Errore di installazione]

Regolatori sulla tubazione di aspirazioneCondensa o brinatura a valle del regolatore, nessuna con-densa o brinatura a monte del regolatore.

[Surriscaldamento della valvola termostatica troppo picco-lo]

Compressorea) Condensa o brina allʼentrata del compressore.

[Surriscaldamento troppo piccolo allʼuscita dellʼevapo-ratore]

b) Livello dellʼolio nel carter troppo basso.[Mancanza dʼolio nellʼimpianto][Trappole dʼolio nellʼevaporatore]

c) Livello dellʼolio nel carter troppo alto.[Sovrabbondanza di olio][Miscela di olio e refrigerante in un compressore troppo freddo][Miscela di olio e refrigerante a causa di insufficiente sur-riscaldamento allʼuscita dellʼevaporatore]

d) Ebollizione di olio nel carter allʼavviamento.[Miscela di olio e refrigerante in un compressore troppo freddo]

e) Ebollizione di olio nel carter durante il funzionamento.[Miscela di olio e refrigerante a causa di insufficiente sur-riscaldamento allʼuscita dellʼevaporatore]

Celle frigoriferea) Superficie asciutta della carne, verdura appassita.

[Umidità dellʼaria troppo bassa. Causa probabile: evapo-ratore troppo piccolo]

b) Porte non ermetiche o non adatte.c) Indicazioni dʼallarme mancanti o insufficienti.d) Monitoraggio mancante o insufficiente.Per b), c) e d):

[Carenza di manutenzione o errore di dimensionamento]e) Mancanza di impianto dʼallarme

[Errore di dimensionamento]

GUASTI VISIBILI EFFETTI SUL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA

Eccessiva quantità di refrigerante nellʼevaporatore con il con-seguente rischio di colpi di liquido e suo danneggiamento.I guasti b) e c) causano:- Alto surriscaldamento allʼuscita dellʼevaporatore.- Abbassamento della pressione di aspirazione.- Riduzione nella resa frigorifera.- Aumento del consumo energetico.Negli evaporatori alimentati da valvola termostatica: la dif-ferenza tra la temperatura dellʼaria allʼingresso e la tempe-ratura di evaporazione deve essere la minima possibile tra6 °C e 15 °C.Negli evaporatori a controllo di livello: la differenza tra latemperatura dellʼaria allʼentrata e la temperatura di evapora-zione deve essere la minima possibile tra 2 °C e 8 °C.

Pericolo di colpi di liquido al compressore con suo conse-guente danneggiamento.Funzionamento con bassa pressione di aspirazione o fun-zionamento intermittente.

Pericolo di colpi di liquido al compressore con suo conse-guente danneggiamento.

Colpi di liquido al compressore con conseguente rischio diavaria dello stesso.Lʼimpianto si arresta tramite il pressostato differenziale del-lʼolio (se installato).Provoca lʼusura di parti mobili.Colpo di liquido nei cilindri, rischio di avaria del compresso-re:- Rottura delle valvole.- Rottura di altre parti mobili.- Sovraccarico meccanico.

Colpi di liquido, danni come sotto c).

Colpi di liquido, danni come sotto c).

Comporta una cattiva qualità degli alimenti e/o merci da eli-minare.Può comportare danni alle persone.Può comportare danni alle persone.Può comportare danni alle persone.

Può comportare danni alle persone.

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Generalitàa) Gocce dʼolio sotto le connessioni e/o macchie dʼolio per terra.

[Possibilità di perdite nelle giunzioni]b) Fusibili bruciati

[Sovraccarico dellʼimpianto o corto circuito]c) Moto protettore interrotto.

[Sovraccarico dellʼimpianto o corto circuito]d) Pressostati, termostati ecc. interrotti.

[Errore di taratura][Difetto nellʼapparecchiatura]

Valvola solenoidePiù fredda della tubazione a monte della stessa valvola solenoide.[La valvola solenoide bloccata, parzialmente aperta]Stessa temperatura della tubazione a monte della stessavalvola solenoide.

[Valvola solenoide chiusa]

Filtro disidratatoreFiltro più freddo della tubazione a monte dello stesso filtro.

[Filtro parzialmente otturato da impurità sul lato entrata]

Regolatori nella tubazione di aspirazione.Il regolatore di evaporazione o un altro regolatore emette unsibilo.

[Regolatore troppo grande, (errore di dimensionamento)]

Compressorea) Colpi di liquido allʼavviamento.

[Ebollizione olio]b) Colpi di liquido durante il funzionamento.

[Ebollizione olio][Usura delle parti mobili]

Cella frigoriferaImpianto allarme difettoso.

[Carenza di manutenzione]

Cella frigoriferaCattivo odore nella cella frigorifera per carne.

[Umidità dellʼaria troppo alta a causa di evaporatore trop-po grande o scarsa carica]

GUASTI VISIBILI

GUASTI PERCEPIBILI ALLʼUDITO

GUASTI PERCEPIBILI ALLʼOLFATTO

EFFETTI SUL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA

Perdita di olio e di refrigerante.

Impianto fermo.

Impianto fermo.

Impianto fermo.Impianto fermo.

Vapore nella tubazione di liquido.

Arresto dellʼimpianto mediante il pressostato di bassa pres-sione.

Vapore nella tubazione di liquido.

Funzionamento discontinuo.

Colpo di liquido.Possibile avaria del compressore.

Colpo di liquido.Possibile avaria del compressore.

Può comportare danni alle persone.

Comporta una cattiva qualità degli alimenti e/o merci dascartare.

GUASTI PERCEPIBILI AL TATTO

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Nelle pubblicazioni tecniche che ho consul-tato, il termine COP è espresso in modidiversi, il che mi ha generato varie perples-sità; posso avere una versione definitiva?La sigla C.O.P deriva dalle iniziali della espres-sione inglese Coefficient Of Performance chein italiano possiamo tradurre in “coefficientedi prestazione”.Dal punto di vista fisico, rappresenta la poten-za termodinamica che si ottiene da una deter-minata quantità di energia assorbita.Nel caso di impianti frigoriferi è pero neces-sario distinguere la potenza termodinamicasottratta dall’evaporatore e quella ceduta dalcondensatore.Il significato fisico del COP varia se si parla diapparecchiature che producono freddo oppu-re di apparecchiature che, nel nostro caso,producono caldo (pompe di calore).Nel primo caso l’impianto vede utilizzato l’e-vaporatore quale fonte di “freddo”, nel secon-do caso viene utilizzato il calore che il con-densatore cede durante il funzionamento.Nella maggioranza le pompe di calore resi-denziali sono equipaggiate con compressoriermetici dotati di motore elettrico ad alta effi-cienza in qualunque condizione di carico.Si tratta di un motore che consente cioè diassorbire la minore potenza in rapporto allacapacità frigorifera.L’efficienza di tale compressore viene solita-mente misurata per mezzo del rapporto diefficienza energetica, abbreviato in E.E.R dal-l’espressione inglese Energy Efficiency Ratio.

E.E.R =capacita frigorifera del compressore

potenza assorbitaDa tale formula si deduce che quando si diceche un sistema frigorifero ha un EER pari a3,4 ciò significa che per produrre 3,4 kW dipotenza frigorifera (all’evaporatore) il com-pressore assorbe 1kW dalla rete elettrica; piùalto è il valore di EER, maggiore è l’efficienza

del compressore. Leggendo valori di EERnelle varie pubblicazioni, è essenziale verifica-re quali unità di misura sono state considera-te perché nei paesi anglosassoni è molto faci-le che la potenza frigorifera venga espressa inBTU (British Thermal Unit), che rapportata adun assorbimento in kW può dare luogo arisultati fuorvianti.E’ necessario considerare che in un impiantoa pompa di calore, ciò che viene sfruttato aifini impiantistici è il calore che il condensato-re rilascia e che corrisponde a:calore ceduto dal condensatore = potenza fri-gorifera all’evaporatore + potenza assorbitaSommando valori con la stessa unità di misu-ra, il risultato è meno soggetto a equivocicirca il suo reale valore.In questo caso l’efficienza del compressoreper pompa di calore viene misurata con ilcoefficiente di prestazione (COP) che risultadalla formula:

calore ceduto dal condensatore

COP =(W out)

potenza assorbita (W in)quindi:

capacita frigorifera del compressore

COP =(W) + potenza assorbita (W)potenza assorbita (W in)

Anche in questo caso, più alto è il valore diCOP, più efficiente risulta essere la pompa dicalore. Comparando il valore di COP dell’im-pianto a pompa di calore e il valore di EER delcompressore che lo equipaggia, si deduceche (sembra un controsenso) il compressorepiù inefficiente è quello più adatto per un effi-ciente impianto a pompa di calore.E’ indispensabile distinguere tra COP dell’im-pianto e il COP del compressore che lo equi-paggia; il primo è penalizzato dalla potenzaasorbita dalle altre utenze elettriche che fannoparte dell’impianto (valvole elettromagneti-che, pompe, resistenze di sbrinamento, etc.)

e quindi risulta inferiore a quello del com-pressore. Sia la potenza frigorifera che lapotenza assorbita dal compressore, varianocon il variare delle condizioni ambiente.Nel caso di condensazione ad aria, la potenzafrigorifera diminuisce con l’aumentare dellatemperatura di condensazione che si verificacon il passaggio dalla bassa stagione all’altastagione; nel frattempo la potenza assorbitaaumenta sensibilmente.Nel caso di un condizionatore aria/aria conproduzione di aria fredda a temperaturacostante (unità interna), il valore di COP dimi-nuisce all’aumentare della temperatura dell’a-ria che attraversa il condensatore (unità ester-na) e viceversa. In un impianto a pompa dicalore usata per produrre aria calda (unitàinterna), il COP diminuisce al diminuire dellatemperatura dell’aria che attraversa l’evapora-tore (unita esterna).Inoltre, a parità di condizioni operative, il COPdi un sistema frigorifero tende ad aumentarequando il suo dispositivo di controllo dellacapacità, perzializza la resa frigorifera.Ritornando a parlare di impianto frigorifero (enon di solo compressore), è molto frequenteche i compilatori delle pubblicazioni consulta-te si siano “dimenticati” di considerare gliassorbimenti delle dotazioni della macchina; ilCOP risulta così più allettante ma non veritie-ro. Fortunatamente le norme Europee hannoformalizzato un criterio omogeneo per il cal-colo del COP, stabilendo come si deve tenereconto degli assorbimenti delle apparecchiatu-re di dotazione; ma abbiamo menzionato“norme Europee” e quindi non vincolanti percostruttori “extra-europei”.Una accurata valutazione dei valori di COPpermette di verificare se una apparecchiaturaa pompa di calore può riscaldare un ambien-te in maniera economicamente conveniente.Se i costi di esercizio della pompa di calorevengono calcolati alle condizioni esterne diprogetto, il risultato e decisamente poco van-taggioso. E necessario tenere in considera-zione che le condizioni di progetto si verifica-no per un periodo assai limitato e per avereuna valutazione veritiera è consigliabile pren-dendo in esame il COP della pompa di calorecalcolato con una media delle temperatureesterne per l’intero periodo di funzionamentoin riscaldamento.In assenza di dati consolidati di pubblicodominio, è suggeribile considerare una tem-peratura esterna media invernale di 10÷12 °Csuperiore a quella di progetto.Con una valutazione prudenziale di 10 °Csuperiore a quella di progetto, si può valutarese il funzionamento della pompa di calore siaeconomicamente interessante.

I PROBLEMIDEI FRIGORISTI:LA PAROLAALLʼESPERTO

Visita CSG su www.centrogalileo.it

Continua con questo numero lo spazio “parola all’esperto”per un confronto interattivo con i nostri lettori sui problemi che questi hannoe la loro soluzione. Chiunque desideri sottoporci un quesito o desideri averechiarimenti su un problema specifico può inviarci una email [email protected], risponderemo direttamente sulla rivista inmaniera che tutti i frigoristi possano trarne beneficio.

GIANFRANCO CATTABRIGA

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DME: Etere dimetilico. Idrocarburoche viene impiegato come fluidorefrigerante in alcune tipologie diimpianti frigoriferi come sostitutodellʼR12. Come tutti gli idrocarburirisulta essere infiammabile, ha unpotenziale di distruzione dellʼozonoatmosferico nullo ed un bassoimpatto sul surriscaldamento dellaTerra. Lʼetere dimetilico risultacompatibile con gli oli di tipominerale.

Linea di aspirazione: Collegamentodellʼimpianto frigorifero che uniscelʼevaporatore al compressore. In taletubazione fluisce refrigerante allostato di vapore a bassa pressione e,generalmente a bassa temperatura.Tale refrigerante può trovarsi ad uncerto grado di surriscaldamento. Lalinea o tubo di aspirazione vieneanche chiamata linea di ritorno.Talvolta su di essa può essereinstallato un accumulatore diaspirazione. A seconda dellatipologia di impianto e dellatemperatura del gas che vi scorre, lalinea di aspirazione può venireisolata.

MTBF: Mean Time Between Failures(tempo medio tra un guasto ed ilsuccessivo). Indice che identificalʼaffidabilità di una macchinafrigorifera destinata a lavorare incondizioni permanenti per lunghiperiodi di tempo. Particolari tipologiedi ambienti tecnologici (sale

computer, centrali telefoniche)necessitano di impianti diclimatizzazione in grado dimantenere costanti le condizionitermoigrometriche ambientali, anchequando essi sono situati in localicompletamente chiusi. Tali impiantidevono essere in grado di funzionaresenza soluzione di continuità, cioèsenza interruzioni causate da guastiaccidentali. Lʼindice MTBF esprime iltempo che mediamente intercorre traun guasto ed il successivo per unimpianto frigorifero destinato allaclimatizzazione di tali ambienti.Escludendo le fermate dovuteallʼordinaria manutenzione,mediamente un impianto di talegenere deve essere in grado difunzionare ininterrottamente per unpaio di anni senza incorrere in guasti.

Push-button: Pulsante in dotazionead alcuni tipi di termostati checonsente di interromperecompletamente lʼalimentazioneelettrica allʼimpianto attraversolʼapertura di un contatto elettrico. Talitipi di termostati vengono utilizzatiprevalentemente nei frigoriferidomestici ad una temperatura epermettono, attraverso lʼazionamentomanuale del push-button, diprocedere allo sbrinamentodellʼevaporatore mediante lʼarrestodel compressore. Lo sbrinamentoavviene in maniera naturale e,quando terminato, si ha il ritorno delpush-button in posizione normale e larichiusura del contatto elettrico.

Surge drum: Termine inglese chedesigna il ricevitore di liquido postosulla bassa pressione negli impiantiad allagamento. Tale componentericeve il liquido direttamente dallʼaltapressione ed alimenta lʼevaporatorecon un flusso di refrigerante ineccesso rispetto a quantoeffettivamente ne può evaporare alsuo interno. La miscela composta dalvapore e dalla componente di liquidoevaporata fa ritorno al ricevitore inmodo tale che le due fasi venganoseparate: il liquido precipita sul fondoper poter essere reimpiegato peralimentare lʼevaporatore mentre laparte gassosa rimane nella partesuperiore e viene aspirata dalcompressore.

Tubazioni: Secondo la direttiva PEDper tubazioni si intendono icomponenti di una condutturadestinati al trasporto dei fluidi,allorché essi sono collegati al fine diessere inseriti in un sistema apressione. Le tubazionicomprendono in particolare un tubo oun insieme di tubi, condotti,accessori, giunti a espansione, tubiflessibili o altri eventuali componentisottoposti a pressione; gliscambiatori di calore costituiti da tubiper il raffreddamento o ilriscaldamento di aria sono parificatialle tubazioni.

VLM: Velocità Lineare Media. È lavelocità che mediamente ha unpistone di un compressore durante ilsuo moto alternativo. Mentre lʼalberomotore compie una rotazionecompleta di 360° il pistone si spostadal punto morto inferiore al puntomorto superiore, per giungere poinuovamente al punto morto inferiore.La sua velocità media, per compieretale tragitto, deve essere tanto piùgrande quanto più grande è la corsadel pistone. Infatti essa èdirettamente proporzionale al doppiodella corsa ed al numero digiri/minuto del motore elettrico. Percontenere la velocità lineare mediadei pistoni dei compressori ermetici sifa ricorso alla costruzionesuperquadra, ossia ad una corsa didimensioni limitate rispettoallʼalesaggio del pistone.

Watt: Unità di misura della potenza,grandezza fisica che esprimelʼenergia o il lavoro speso o prodottonellʼunità di tempo. Nellʼuso comunenel campo della refrigerazione e delcondizionamento il watt, o il suomultiplo chilowatt (kW), vengonoimpiegati per esprimere la potenzaelettrica dei compressori frigoriferi,mentre la potenza meccanica vieneindicata in CV o in HP e la potenzafrigorifera viene anche espressa inkcal/h, frig/h o BTU/h. Il watt è lʼunitàdi misura della potenza adottato nelSistema Internazionale di unità dimisura, ed ha per simbolo W.

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(Parte centodiciannovesima)

A cura dellʼing.PIERFRANCESCO FANTONI

E’ severamente vietato riprodurre anche parzial-mente il presente glossario.

GLOSSARIODEI TERMINIDELLAREFRIGERAZIONEE DELCONDIZIONAMENTO

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