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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO N° 405 ANNI INDUSTRIA &FORMAZIONE XVII CONVEGNO EUROPEO Le ultime Tecnologie del Freddo e del Condizionamento e ultimi progetti Nazioni Unite - Centro Studi Galileo Politecnico di Milano, 9-10 giugno 2017 Anno XLI - N. 1 - 2017 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato Progetto 1: Nazioni Unite – CSG sulla creazione di un Training Kit Universale per refrigeranti alternativi utilizzato da tutti i Paesi in Via di Sviluppo. Premessa di Marco Buoni ai delegati dei vari Paesi nella sede delle Nazioni Unite (UNIDO) a Vienna Progetto 2: Ministero Ambiente Bahrain, schema di certificazione dei Tecnici del Freddo nei Paesi Arabi. Da destra Ayman El-Talouny UNEP,Marco Buoni AREA, Sua Eccellenza Dr. Mohamed Mubarak Bin Daina e Eng. Hasan Mubarak Progetto 3: al centro fra i grattacieli della nuova sede dell'UNIDO a Vienna il direttore CSG, vicepresidente AREA e segretario ATF insieme a Stephen Sicars direttore UNIDO.UNIDO – CSG forniranno formazione e attrezzature agli istituti per accrescere la conoscenza sui refrigeranti alternativi post emendamento al Summit ONU di Kigali

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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione

ORGANO UFFICIALECENTRO STUDI GALILEO

N° 405 ANNIINDUSTRIA&FORMAZIONE

XVII CONVEGNO EUROPEOLe ultimeTecnologie del Freddo e del Condizionamento

e ultimi progetti Nazioni Unite - Centro Studi GalileoPolitecnico di Milano, 9-10 giugno 2017

Anno XLI - N. 1 - 2017 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato

Progetto 1: Nazioni Unite – CSG sulla creazionedi unTraining Kit Universale per refrigeranti alternativi

utilizzato da tutti i Paesi in Via di Sviluppo.Premessa di Marco Buoni ai delegati dei vari Paesi

nella sede delle Nazioni Unite (UNIDO) a Vienna

Progetto 2: Ministero Ambiente Bahrain, schema dicertificazione deiTecnici del Freddo nei Paesi Arabi.

Da destra Ayman El-Talouny UNEP, Marco Buoni AREA,Sua Eccellenza Dr. Mohamed Mubarak Bin Daina e

Eng. Hasan Mubarak

Progetto 3: al centro fra i grattacieli della nuova sede dell'UNIDO a Vienna il direttore CSG, vicepresidente AREAe segretario ATF insieme a Stephen Sicars direttore UNIDO. UNIDO – CSG forniranno formazione e attrezzature agli

istituti per accrescere la conoscenza sui refrigeranti alternativi post emendamento al Summit ONU di Kigali

COPERTINA 1-2017 BIS:COPERTINA 7/07 3-02-2017 13:53 Pagina 1

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permette un risparmio energetico ed un elevato miglioramento delle

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È ARRIVATA L’APP CSG PER I TECNICI DEL FREDDODI PREPARAZIONE AL PATENTINO E DI SINTESI ALLA VOSTRA FORMAZIONE

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Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo

EditorialeUniti nel cambiamentoM. Buoni – Vice Presidente AREA – Segretario Generale ATFI progetti internazionali – In Bahrain per iniziative di cooperazione internaziona-le nell’ambito della refrigerazione e del condizionamento – Il Kit Universale perla formazione sui refrigeranti alternativi. UNEP e AREA uniti per migliorare lecompetenze dei Tecnici del Freddo in tutto il mondo – Centro Studi Galileo eUNIDO uniti per il miglioramento della refrigerazione e condizionamento nelleNazioni in Via di Sviluppo – L’industria americana del freddo scrive al vicepresi-dente Pence. Obiettivi comuni: sviluppo economico nel rispetto dell’ambiente

Le Nazioni decidono di essere Unite nell’eliminazione degli HFCIntervista a Didier Coulomb – Direttore IIR

Alternative agli HFC per la refrigerazione commercialeB. Gschrey – Öko Recherche, Consulente Commissione EuropeaContesto e metodologia – I risultati – Conclusioni preliminari

Monitoraggio dei prezzi HFC nella UECommissione EuropeaCatena di distribuzione – Risultati preliminari – Imprese di installazione emanutenzione

Avanza la refrigerazione magneticaA. Pastore – Elicit Project – Camfridge LtdCos’è la refrigerazione magnetica a temperatura ambiente e quali sono i suoiprincipi – I risultati del progetto ELICiT – Il prototipo del frigorifero magneticoha dimostrato di avere un impatto ambientale minore

Principi di base del condizionamento dell’ariaIl circuito idraulico a completamento del chiller negli impiantidi raffreddamento a fluido secondarioP.F. Fantoni – 179ª lezioneIntroduzione – Abbinamento refrigeratore-circuito idraulico – Serbatoio diaccumulo inerziale – Il vaso di espansione

Ultime notizieNotizie dall’Europa – Fgas: aggiornamenti – Revisione della Direttiva sull’effi-cienza energetica degli edifici – Ecodesign: piano di lavoro – Ecodesign:Regolamento 2016/2281 – Revisione della Direttiva sull’etichettatura energetica

Il controllo della condensazioneG. Cattabriga – Docente Centro Studi GalileoPosizionamento delle valvole regolatrici di pressione di condensazione –Funzionamento delle valvole regolatrici di pressione di condensazione – Sceltadelle valvole regolatrici – La carica di refrigerante – Il ricevitore di liquido –Installazione e servizio – Taratura e regolazione – Servizio – Considerazioni

Quando sostituire il filtro disidratatore, un accessorio“necessario” del circuito frigoriferoP.F. Fantoni – 199ª lezioneIntroduzione – Cos’è e a cosa serve – Quali nemici combattere – Quantodura? Quando sostituirlo

Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento(Parte centosessantaduesima) – A cura di P.F. FantoniBiossido di cloro – Capacità elettrica – Dual – IARW – Solubilità

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49N. 405 - Periodico mensile - Autorizzazionedel Tribunale di Casale M. n. 123 del13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% -Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo(10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp10763159 intestato a Industria & Forma-zione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 -arretrati € 5,00.

Direttore responsabileEnrico Buoni

Responsabile di RedazioneM.C. Guaschino

Comitato scientificoMarco Buoni, Enrico Girola,PierFrancesco Fantoni, Alfredo Sacchi

Redazione e AmministrazioneCentro Studi Galileo srlvia Alessandria, 2615033 Casale Monferratotel. 0142/452403fax 0142/909841

Pubblicitàtel. 0142/453684

E-mail: [email protected]

www.industriaeformazione.itwww.centrogalileo.itcontinuamente aggiornati

www.EUenergycentre.orgper l’attività in U.K. e India

www.associazioneATF.orgper l’attività dell’Associazione deiTecnici del Freddo (ATF)

Corrispondente in Francia:CVC

Sommario

La rivista viene inviata a:1) installatori, manutentori, ripara-

tori, produttori e progettisti di:A) impianti frigoriferi industriali,commerciali e domestici;B) impianti di condizionamento epompe di calore.

2) Utilizzatori, produttori e rivendi-tori di componenti per la refrige-razione.

3) Produttori e concessionari di ge-lati e surgelati.

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sommario 1-2017:somm 8/007 3-02-2017 14:22 Pagina 1

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IL FUTURO È LA NOSTRA STORIALa tecnologia CO2 è DORIN

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APPLICAZIONI TRANSCRITICHEGamma CD/CDHP (di nuova progetta-zione disponibile dal 2017 - progetto NxtHPG) assolutamente la più vasta sul mercato con volumi spostati da 1,2 m3/h fino a 50 m3/h (con il nuovo CD500 di prossima immissione sul mercato) e con potenze nominali da 1,5 a 80 Hp.Applicazioni: impianti booster, rever-sibili e pompe di calore ad altissima efficienza.

DORIN rappresenta il marchio storicamente di riferimento per le applicazioni con la CO2 essendo il pioniere che negli anni ‘90 iniziò la ricerca per primo. Oggi ha all’attivo la terza generazione di compressori assolutamente apprezzati nel mercato mondiale per la loro affidabilità, efficienza, e sicurezza.

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TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA CASALE MONFERRATO

Palladino DomenicoAMAGA ENERGIAE SERVIZI srlAbbiategrasso

Tosetto MauroAMAGA ENERGIAE SERVIZI srlAbbiategrasso

Farella WilliamARGOCLIMA spaGallarate

Pitzalis ChristianARGOCLIMA spaGallarate

Colombo Arturo PietroBIOLOGICI ITALIALABORATORIES srlMasate

Lusenti MarcoBIOLOGICI ITALIALABORATORIES srlMasate

Talora AntonioBONETTO srl - MELFORMonasterolo di Savigliano

Maggio AlbertoCOLD TRADING srlCasale M.to

Bovolenta MauroCOLD TRADING srlCasale M.to

Crosina DanieleCROSINA IMPIANTIVarzi

Di Blasio AndreaRacconigi

Simoncini Paride BernardoDUE ESSE IMPIANTI srlSonico

Boifava AndreaENERGIA & SOLUZIONI srlPiacenza

Carini MarcoENERGIA & SOLUZIONI srlPiacenza

Frigeri RobertoFABARDI BARAGLIA FABRIZIOGera Lario

Piano ClaudioFAIVELEY TRANSPORTITALIA spaPiossasco

Palazzi MarcoIARP srlCasale M.to

Sottile GiovanniIARP srlCasale M.To

Zambello AlbertoIDEALIMPIANTIDI CASTELLAROCasale M.to

Tenconi PaoloIMA spaTrezzano S/N

Olivieri AlessandroITIC IMPIANTI srlFigline e Incisa V.no

Marchegiano LuigiMARCHEGIANO F.LLI & C. sncTorino

Melis AlessandroMDA SERVICE sncOrbassano

Tecnici specializzatinegli ultimi corsi e patentinidel Centro Studi Galileo

Tecnici di 3 generazioni in 40 anni di corsi con una media di oltre 3000 allievi allʼanno si sono specializzati al CSG

GLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONOALTRESÌ UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DALDLGS 81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICISPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Lʼelenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnicispecializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si puòtrovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi > organizzazione”)

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo”Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo

Tecnici del Freddo! Un gruppo di giovani allievi nella sededi Roma ha appena ricevuto l’Attestazione a conferma

della preparazione raggiunta. La professione delFrigorista si è evoluta tantissimo negli ultimi anni,

raggiungendo livelli tecnologici e di specializzazioneimpensabili negli anni del boom economico che

richiedono una sempre migliore formazione e aggiornamento.

Corso Patentino Attestato Condizionamento Auto per i Militari in forza al Reggimento Gestione Aree di Transito (RSOM)tenuto dal Docente CSG Pasquale Zurlo, che cura i corsi dell’aria condizionata nel settore Automotive. L’Attestato PAC è

obbligatorio per scaricare e ricaricare i climatizzatori delle automobili

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Ghia ValterQUINTO IMPIANTI srlAsti

Rosati AndreaSANDENVENDO EUROPE spaConiolo

Semeraro GiuseppeSB IMPIANTI SOLUTIONSE SERVICESTorino

Barletta DonatoSB IMPIANTI SOLUTIONSE SERVICESTorino

Scattina OmarCeparana

Sghaier RidhaVercelli

Ciccardi MaurizioSIRTI spaMilano

Rainero DaniloTECHNO SKY srlRoma

Lanzi MarioTECHNO SKY srlRoma

Serri MarcoTECHNO SKY srlRoma

Calore FrancescoTECNO GENUS DI CALORE sasNovara

Tiengo FabioBalzola

Vanzan Gian LucaLivorno Ferraris

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA MILANO

Carboni MassimoABACO TEAM spaMilano

Broggi AlessandroFigliaro

Tosi GianpaoloCABRINI ERNESTOCremona

Campos Peralta CesarCornaredo

Cardetti FabrizioDesio

Mannino PierfrancoCAT srlLimbiate

Polato GianpaoloCAT srlLimbiate

Daneri Marco LuigiBorzonasca

Guga RolandEDIL IMPIANTI srlCinisello B.mo

Faruolo AntonioTrieste

Ferrigno IvanGBR ENGINEERING srlMilano

Grilli LuigiGRI LU IDROTERMICAPonte Olio

Danci DanKYOTO soc. coop.Vignate

Merola LucaORTOSAN GLFDI MEROLAPiedimonte Matese

Mambretti DiegoP SERVICE srlOggiono

Strumendo PaoloSAITI SncDI LOMBI MONICA & C.Cesate

Panuccio Agostino DavideSCORPION IMPIANTIMilano

Pittari NicolòTECNO AMBIENTE srlGenova

Tenconi Paolo DomenicoTOP IMPIANTIDI TENCONIMilano

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA BARI

Prunella SimoneCIAO GELATI srlConversano

De Leo AntonioDLF SERVICE DI DE LEOSiderno Marina

Galiano AntonelloGALIANO RAFFAELECarovigno

Germinario MarioMolfetta

Il docente Caricasole a conclusione di un corso nella sede corsi CSG di Roma. In questa sede vengono organizzati oltre50 sessioni all’anno. Gli allievi hanno frequentato in questa occasione un corso di brasatura in preparazione al Patentino

Frigoristi e al Patentino Brasatura a seconda delle esigenze di ciascun partecipante.

Per adattarsi alle esigenze dei Tecnici impegnati sul lavoro durante il giorno in alcune sedi Centro Studi Galileo sonostati attivati i corsi serali. In questo caso un gruppo di allievi della sede di Torino, Istituto Avogadro, posa con gli Attestati

del Corso di Tecniche Frigorifere Specializzazione.

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Cozzoli RobertoHOSPITAL CONSULTING spaBagno a Ripoli

Mascoli EnzoHOSPITAL CONSULTING spaBagno a Ripoli

Cipolletta ArmandoINTEGRATION POWER NET srlNapoli

Parabita Francesco MicheleCrispiano

Riviello MicheleGravina in Puglia

Demarco MicheleTECNO REDIS DI RIZZITuri

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFPRESSO UNIVERSITÀDI PALERMO

Palazzolo MaurizioLEMON SISTEMI srlBalestrate

Restivo AlessioPalermo

Cristodaro VincenzoPalermo

Vela FilippoMANITALIDEA spaIvrea

Viviano FrancescoMANITALIDEA spaIvrea

Schembri AlfonsoSiculiana

Botta MassimoTECHNO SKY srlRoma

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA VALLERMOSA

Ionta GiancarloIGP SERVICE srlCagliari

Melis AlessandroMP SERVICE srlSinnai

Nonne MarcoFonni

Lecca SimoneNUOVA MULTISERVICEDI LECCA sncSinnai

Orrù ClaudioIlbono

Mameli PietroPRATOGEL srlNuoro

Meloni EnricoSAIT srlAssemini

Tocco MassimoST SERVICE sncAssemini

Verrone FeliceVERRONE IMPIANTIOlbia

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA BOLOGNA

Golovin GheorgheBURIANI DAVIDEBudrio

Fatnassi AymenCOLD LINE srlTorreglia

Una serie di scatti immortalano le prove pratiche dell’esame per l’ottenimento del Patentino Frigoristi. E’ condizioneessenziale per l’ottenimento del Patentino eseguire una brasatura senza perdite e di aspetto gradevole, caricare e scaricare

l’impianto senza dispersioni di gas e saper analizzare le pressioni correttamente. L’assenza di uno di questi requisiti comportail fallimento della prova d’esame che potrà essere ripetuta, dopo approfondimenti, in una delle sessioni successive.

E’ tempo della prova teorica. L’esame per l’ottenimento del Patentino Italiano Frigoristi prevede diverse prove pratiche e teoriche. In questo caso un gruppodi aspiranti Tecnici affronta l’esame scritto sotto lo sguardo attento dell’Assistente Roberto Ferraris e dell’esaminatore Donato Ciccarone. La foto è stata

scattata nell’aula corsi della sede centrale Centro Studi Galileo di Casale Monferrato, attrezzata con quanto necessario per il Tecnico del Freddo.

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Contoli AndreaCOMAN srlLugo

Mormile CiroELETTRO CLIMA SERVICEDI MORMILECamisano V.no

Nania DiegoEMMEDI DI MINORELLOOlmo di Martellago

Pinzan RobertoFREESYSTEMMurano

CORSI A TORINO

COMIT DI CALAMUSA sasD’Ambrosio AlessandroCollegno

D’AMBROSIO IMPIANTI srlCristofaro DomenicoCollegno

FORM LEONE DI LEONELeone PierdomenicoBosconero

IDROTERMO SERVICEDI CIRELLACirella TarquinioTorino

IM TERMOIDRAULICAIannazzo AlexDruento

PETRILLI RAFFAELERivoli

RUSTY DI FONTANAROSAROSARIODel Corso MichaelVigone

SAVINO FRANCOPiossasco

CORSI A BARI

CIAO GELATI srlPrunella SimoneConversano

DLF SERVICE DI DE LEODe Leo AntonioSiderno Marina

GALIANO RAFFAELEGaliano AntonelloCarovigno

GERMINARIO MARIOMolfetta

HOSPITAL CONSULTING spaCozzoli RobertoMascoli EnzoBagno a Ripoli

INTEGRATION POWER NET srlCipolletta ArmandoNapoli

PARABITA FRANCESCO MICHELECrispiano

QUERCIA MICHELECorato

RIVIELLO MICHELEGravina in Puglia

SPINELLA MARCOVilla San Giovanni

TECNO REDIS DI RIZZIDemarco MicheleTuri

CORSI PRESSOUNIVERSITÀ DI PALERMO

AMG ENERGIA spaBadalamenti SalvatoreCusimano MichelePalermo

CRISTODARO VINCENZOPalermo

LEMON SISTEMI srlPalazzolo MaurizioBalestrate

Sede dei Corsi Centro Studi Galileo della Sardegna a Vallermosa (Cagliari). Il docente Gianfranco Cattabriga posa con alcuniTecnici che hanno da poco terminato un corso di preparazione al Patentino Frigoristi. Il CSG dispone di sale corsi in tutte le

regioni italiane con oltre 20 tipologie di corsi disponibili. Inoltre svolge corsi all’estero, in lingua inglese, francese e spagnolo.

La delegazione del Distretto di Izmir posa nella Sala Gialla del Municipio di Casale Monferrato in presenza del Sindaco TittiPalazzetti. Presente il Vice Governatore della Provincia di Izmir. Le due Capitali del Freddo sono unite da un progetto della

Comunità Europea e del governo Turco che mira ad aumentare il valore delle produzioni e dell’export.

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MANITALIDEA spaVela FilippoViviano FrancescoIvrea

RESTIVO ALESSIOPalermo

SCHEMBRI ALFONSOSiculiana

TECHNO SKY srlBotta MassimoRoma

CORSI A VALLERMOSA

G TECH DI PINNAPinna Giovanni BattistaMonti

IGP SERVICE srlIonta GiancarloCagliari

MP SERVICE srlMelis AlessandroSinnai

NONNE MARCOFonni

NUOVA MULTISERVICEDI LECCA sncLecca SimoneSinnai

ORRÙ CLAUDIOIlbono

PRATOGEL srlMameli PietroNuoro

SAIT srlMeloni EnricoAssemini

SEPI FORMAGGI srlContu MauroGuiso Gian MicheleMarrubiu

ST SERVICE sncTocco MassimoAssemini

VERRONE IMPIANTIVerrone FeliceOlbia

CORSI A MILANO

AMRI MOURADSanremo

BEVILO DI RECCHRecch AlessandroCasalmaggiore

DI BLASIO ANDREARacconigi

DI MAIO EMANUELEMilano

HDI spaValcarenghi DiegoCastelleone

INARCO srlFoniqi ValmirMilano

MANCINO MORISCormano

PACE MICHELEGravina in Puglia

RIVA GIOVANNICerro Maggiore

ROTUNNO ANTONIOCastelnovo Di Sotto

SIRTI spaMoscardi RobertoMilano

TOP IMPIANTIDI TENCONITenconi Paolo DomenicoMilano

TREBESCHIELETTROTERMICAPietroboni LucaConcesio

CORSI ACASALE MONFERRATO

AGEC IMPIANTI srlDal Passo StefanoVenegono Inf.

ALPIQ INTEC MILANO spaBruscagin AdrianoDe Vincenziis CosimoMilano

ANSALDO STS spaPerfumo AlessioGenova

ASCIONE IDRAULICAAscione CiroDesio

A Casale Monferrato, sede Centrale del Centro Studi Galileo, il Docente Gianfranco Cattabriga tiene un corso propedeuticoall’ottenimento della Certificazione con standard europei per una delegazione dell’Iraq. Il Centro Studi Galileo è partner delleNazioni Unite per la formazione dei Tecnici del Freddo delle Nazioni in via di sviluppo. La formazione nel sud del mondo è

fondamentale per migliorare la catena del freddo, condizione essenziale per la prevenzione delle malattie endemiche e dellamalnutrizione, e per evitare le dispersioni dei gas clima riscaldanti ed ozono lesivi molto utilizzati nelle aree povere del Pianeta.

Nella sede centrale Centro Studi Galileo di Casale Monferrato il docente Roberto Ferraris posa con un gruppo di allievi chehanno da poco conseguito l’attestato di partecipazione al corso per la successiva esaminazione del Patentino Brasatura.

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BASELLI FRANCONovara

BELLINI CATIAValenza Po

BUTTIRONI PIETRODalmine

CF TERMOIDRAULICADI COLOMBIColombi FrancescoBresso

COLANGELO GIOVANNICavaria Con Premezzo

CONSORZIO ODAEver BrunoLoria StefanoCasale M.to

COOLHEAD EUROPE spaGauna RaulCavriago

CPA srlDimitrov AngelkoRoddi

DI BLASIO ANDREARacconigi

FAIVELEY TRANSPORTITALIA spaLauria VincenzoSalandra VitoPiossasco

FAUSTICO VITOLuserna San Giovanni

FAVUZZI SERVICEDI FAVUZZIFavuzzi VitoMilano

FD STORE srlCavalletti RiccardoSpilamberto

FRANCO PONTA srlRepetto RobertoSerravalle Scrivia

GRANILI STEFANORavenna

IDROLUX sncDI PRESTILEO & C.Prestileo GiovanniPieve Del Cairo

LOMBARDA SYSTEM srlBiffi IvoCapriate San Gervasio

LOMBARDI FORTUNATOMuggiò

LOMBARDO FABIO ANDREAArenzano

LUNGU GHEORGHETorino

MENTORIELETTROMECCANICAMentori MauroAbbiategrasso

MTH SRLCarrillo ArrigoDurand MarcoPatta ClaudioAlmese

OMARI ABDELKHALEKTorino

PANIFICIOSAN FRANCESCO spaCanobbio AlessandrCuzzola ManuelEutodiev ViorelCodevilla

PASTORFRIGOR spaMarras FabioTerruggia

R&G SYSTEMS srlRoero StefanoAsti

SALUCCI LUCAGenova

SGM srlLosapio MauroSan Giuliano M.se

SIRTI spaCiccardi MaurizioGiovanelli GiorgioMilano

SOLVAY SPECIALTYPOLYMERS ITALY spaPesce AlbertoSpinetta Marengo-Alessandria

TECH INSTA saBuratti DavideGasparini AndreaTaverne - Svizzera

TECNOARIA sncDI SEMENZATOFumagalli GrazianoGuanzate

TECNOVENT DI ASCIONEAscione DomenicoLicciana Nardi

TIEPPO LUCAUggiate T.

UNISERVICEELETTRODOMESTICIPetrovan Petru BogdanTorino

VANONI FRANCO LUCIANONovara

VISCHI ENRICOGiacciano

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOBRASATURAA CASALE MONFERRATO

Bonanomi StefanoCOLD TECH IMPIANTI srlVaredo

Colombi NicolaOltrona San Mamete

Stacchetti AndreaLABTECH srlSorisole

Invernizzi AlessandroLODICLIMA SRLFr. S. Grato Lodi

Cagnani CesareMAMMONE srlFr. S. Grato Lodi

Galloni EmilianoMAMMONE srlFr. S. Grato Lodi

Eseguire una perfetta brasatura è alla base del buonfunzionamento dell’impianto. Se la brasatura è difettosa siprovocano perdite di pressione e di refrigerante. 1 kg di

refrigerante disperso equivale all’inquinamento provocato da20mila km percorsi da un’automobile a gasolio!

Ogni docente Centro Studi Galileo pretende che i propri allievial momento delle prove pratiche siano dotati dei dispositivi disicurezza minimi per operare: guanti, occhiali, grembiule di

materiale ignifugo e resistente, ghette e scarpeantinfortunistiche. Terminata la formazione è necessario che

l’abitudine venga mantenuta con regolarità nei luoghi dilavoro. Sede dei corsi CSG di Roma.

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I PROGETTI INTERNAZIONALI

Il rispetto dell’Ambiente e il controlloenergetico sono e saranno sempre labase dei prodotti del nostro settore.Nonostante da poche settimane si siainsediato il nuovo presidente america-no Donald Trump con idee totalmentecontrarie a quanto sopra enunciato, ilprocesso non è reversibile. Il nostro set-tore per migliorare i prodotti e quindi lasoddisfazione dei clienti ha una stradasegnata e riconosciuta da tutto il setto-re ed in ogni regione del pianeta.L’utente finale vuole un maggiorcomfort, migliore tecnologia rispettosadell’ambiente visti i problemi ambientalicreati e sulla bocca di tutti (smog incon-trollabile nelle città, polveri sottili, fumoetc… oltre che diversi problemi ambien-tali) e risparmio economico, quindienergetico. Così è stato per le automo-bili e così sarà sempre più in ogni setto-re e non sarà da meno il settore RAC,Refrigerazione e Aria Condizionata.Settore ormai maturo in cui ogni uten-te cerca non solo il miglior prezzo mapure la miglior tecnologia. Come direche, se tutti guardassero solamente ilprezzo, sulle strade ci sarebbero sola-mente delle Fiat Panda.Quindi il nostro settore cresce in Europaed ancora più nel resto del mondo. Leregolamentazioni aiutano ad ottenereuna crescita sostenibile e competentein cui tutti gli attori svolgano il loro lavo-ro nel miglior modo possibile.L’ambiente e l’energia rivestono unacomponente inseparabile dal nostrosettore ma sempre nel rispetto della

sicurezza ed è per questo che le isti-tuzioni stanno, ora che in tutto ilmondo è stato definito il futuro ener-getico ed ambientale del settore, pun-tando alla fase di controllo della sicu-rezza con cui le nuove tecnologie ven-gono proposte sul mercato.Le nuove normative internazionali ISOe europee EN stanno emanandonumerosi standard per dare i mezzi perpoter lavorare correttamente soprat-tutto in riferimento al prossimo uso direfrigeranti leggermente o altamenteinfiammabili all’interno degli impianti direfrigerazione e condizionamento.I nuovi refrigeranti R32 nel condizio-namento, HFO nelle future applicazio-ni oppure naturali richiederanno com-petenze attualmente ignote ai più.I progetti per l’uso consapevole di que-ste nuove tecnologie sono e sarannomolteplici e già diverse agenzie delleNazioni Unite si sono rivolte al CentroStudi Galileo per la loro realizzazione,appoggiandosi all’ente mondiale piùautorevole per la crescita professiona-le soprattutto sulle nuove tecnologielegate al risparmio energetico e alrispetto dell’ambiente, sempre nell’ot-tica della sicurezza del cliente e del-l’installatore.1) Il CSG è stato incaricato dalle Na-

zioni Unite, tramite la collaborazio-ne con AREA, AssociazioneEuropea dei Tecnici del Freddo, diredigere il Training Kit Universaleper i Refrigeranti Alternativi: un veroe proprio kit grazie al quale tutti ipaesi del mondo possono proporreun corso sui refrigeranti alternativi epure una esaminazione finale perconoscere e riconoscere le compe-

tenze dei loro tecnici.2) Inoltre è pure stato incaricato di redi-

gere lo schema di certificazione peri Tecnici del Freddo e le aziendeche svolgono le operazioni di instal-lazione, manutenzione e riparazio-ne degli impianti di refrigerazione eclimatizzazione nel Regno delBahrain, isola del Golfo Persicoricca per la sua finanza e per il suoturismo e quindi di esempio per tuttigli altri Stati arabi del Golfo.

3) Progetti di formazione e installazio-ne di impianti didattici in tutti i paesidel mondo per accrescere le com-petenze di tutti gli enti di formazio-ne mondiali per la professionalitànell’uso dei nuovi gas refrigeranti.

In dettaglio di seguito ogni progetto.

IN BAHRAIN PER INIZIATIVEDI COOPERAZIONEINTERNAZIONALE NELL’AMBITODELLA REFRIGERAZIONE EDEL CONDIZIONAMENTO

Il Bahrain, “Regno dei due Mari”, è unpiccolo, ma ricchissimo, stato delGolfo Persico situato in un arcipelagodi 33 isole. Fu per secoli un emirato edal 2002 è un Regno che ha assuntola Monarchia Costituzionale comeforma di governo. Grande produttoredi petrolio e famoso per le perle, ilclima torrido spinge il governo a coo-perare con organismi internazionaliper lo sviluppo di un’adeguata catenadel freddo e della climatizzazione.Nel corso della missione Marco Buoni,VicePresidente AREA e Direttore del

EditorialeUniti nel cambiamento

MARCO BUONI

Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREASegretario Generale Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATF

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Centro Studi Galileo, ha incontrato,nella capitale Manama, il DirettoreGenerale del Consiglio Supremo perl’Ambiente (SCE), Mohamed MubarakBin Daina. L’incontro è stato organizza-to per discutere dell’attivazione del pro-gramma di certificazione nazionale perl’abilitazione dei lavoratori nei settoridella refrigerazione e condizionamento,in conformità con la CertificazioneEuropea (Regolamento F-Gas).Il Ministro ha sottoposto a Buoni ilpiano nazionale strategico 2015-2020del Bahrain, per eliminare gradual-mente le sostanze che riduconol’ozono. Il piano prevede l’utilizzo dipersonale abilitato in base ai requisitidel protocollo di Montreal e la forma-zione di questo personale qualificato

presso istituti di istruzione locali. Moltesaranno le collaborazioni con gli istitu-ti bahreiniti già attivi come quellaannunciata con il Shaikh KhalifaInstitute of Technology.

IL KIT UNIVERSALE PER LAFORMAZIONE SUIREFRIGERANTI ALTERNATIVI.UNEP E AREA UNITI PERMIGLIORARE LE COMPETENZEDEI TECNICI DEL FREDDOIN TUTTO IL MONDO

Diventa operativo l’accordo siglato tral’Agenzia per l’Ambiente delle NazioniUnite e l’Associazione europea AREA.L’SSFA, small-scale funding agreement,prevede un finanziamento da partedelle Nazioni Unite per sostenere ipaesi in via di sviluppo.UNEP e AREA hanno da tempo dato ilvia ad una cooperazione strategicanella fornitura di materiale informativo edi orientamento, nonché diffusione diinformazioni, organizzazione di eventicongiunti e scambi di competenze.L’obiettivo del progetto è quello di otte-nere un “Training Kit Universale dei

refrigeranti alternativi” specifico perl’uso negli istituti di formazione deipaesi in via di sviluppo, con l’obiettivodi offrire informazioni e conoscenzesulle migliori pratiche e tecniche digestione dei refrigeranti infiammabili.Il “Training Kit Universale dei refrige-ranti alternativi” prevede i seguentimoduli principali:• Modulo Generale (ambiente, identifi-

cazione e manipolazione dei refrige-ranti tra cui standard e aspetti politici)

• Gestione degli idrocarburi in diverseapplicazioni

• Gestione di miscele HFC/HFO indiverse applicazioni

• Efficienza energetica nella manuten-zione e gestione delle applicazioniRAC

• Kit speciale per ammoniaca• Kit speciale per anidride carbonicaIl kit è stato progettato per soddisfarele esigenze di formazione per diverseapplicazioni (domestico, commerciale,refrigerazione e condizionamento),così come le diverse parti interessatecioè formatori, tecnici e operatori.Ogni modulo prevederà:• Test da effettuarsi pre – training• Test da effettuarsi post – training• Requisiti dell’aula formativa (attrezza-

ture, strumentazione)• Qualifica minima dei Docenti formatori• Guida per i Docenti formatori• Lista delle procedure per avviare e

condurre il corso di formazione• Libri di testo, manuali, tabelle, grafici• PowerPoint [presentazioni per gli istrut-

tori]Lo sviluppo di questo kit sarà gestito infasi al fine di testare il contenuto e assi-curare utilità e applicabilità. La Fase 1avrà avvio nella primavera del 2017 el’intero progetto durerà 18 mesi.

CENTRO STUDI GALILEOE UNIDO UNITI PERIL MIGLIORAMENTO DELLAREFRIGERAZIONE ECONDIZIONAMENTO NELLENAZIONI IN VIA DI SVILUPPO

Il Direttore Tecnico del Centro StudiGalileo Marco Buoni è stato invitatonei giorni scorsi a Vienna per un mee-ting organizzativo al quale hannopreso parte 20 Responsabili UNIDO,Agenzia delle NAZIONE UNITE per lo

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sviluppo industriale, responsabili deiProgetti nelle nazioni in via di sviluppo.Negli anni a venire tutti gli stati mon-diali saranno protagonisti dello storicocambio di refrigeranti che ci porterà adiminuire le emissioni inquinanti nelnostro settore. Saranno quindi fonda-mentali i progetti pilota che, tramite lacollaborazione delle primarie struttureformative europee e l’ONU, verrannoposti in essere.L’ing. Buoni ha quindi delineatol’opportunità di un pacchetto completodi impianti didattici, formazione eCertificazione con standard europeiovviamente adattati a questa realtàche è diversa dalla realtà europea diformazione e certificazione.Il Centro Studi Galileo negli ultimi 5anni ha tenuto Corsi e sessioni diCertificazione per Tecnici di una settan-tina di nazioni. Molti hanno ottenuto laCertificazione presso la sede centraleCSG di Casale Monferrato, altrinelle nazioni di provenienza.Le ultime missioni internazionali, sottoegida ONU, sono state:Sri Lanka, Thailandia, Ethiopia, Eritrea,Rwanda, Benin, Tunisia, Gambia,Montenegro, Bosnia Herzegovina,Turchia, Bielorussia, Ukraina, Uzbe-kistan, Tajikistan, Ghana, Colombia,Stati Uniti d’America, Nigeria, ArabiaSaudita, Tunisia, Giordania (anche contecnici Irakeni), Bahrain, Emirati ArabiUniti e India.

L’INDUSTRIA AMERICANA DEL FREDDO SCRIVEAL VICEPRESIDENTE PENCE.

OBIETTIVI COMUNI: SVILUPPO ECONOMICO NEL RISPETTODELL’AMBIENTE

La HVACR Industry Alliance, unione degli indu-striali nord americani del settore refrigerazionee condizionamento, ha Inviato una lunga letteraal VicePresidente degli Stati Uniti d’AmericaMike Pence. La missiva, siglata dal chairman PaulStalknecht, dimostra apprezzamento per gli impegnipresi durante la campagna elettorale relativamentealla creazione di posti di lavoro e alla crescita dell’e-conomia, alla riforma del fisco, al raggiungimentodell’indipendenza energetica e si augura un prose-guimento delle politiche di sviluppo eco-friendly ini-ziate dal governo precedente.

“La HVACR Alliance, rappresenta milioni di imprenditori, distributori, inge-gneri, costruttori e scienziati del settore HVAC. L’economia mondiale è for-temente dipendente dai sistemi HVAC che permettono comfort, piena ope-ratività della medicina moderna e funzionamento dei sistemi informatici tra-mite la climatizzazione, conservazione ottimale degli alimenti e dei vaccinitramite la refrigerazione” afferma nella missiva Stalknecht, inquadrando per-fettamente l’importanza a livello mondiale del settore refrigerazione e con-dizionamento che, particolarmente nell’ambito ricerca&sviluppo e innova-zione tecnologica, ha bisogno del massimo sostegno da parte dei governi.Refrigeranti e Emendamento di Kigali:Viene auspicata la ratifica dell’emendamento di Kigali sulla riduzione deigas refrigeranti ad Effetto Serra.Installazioni di Qualità:Il 30% dell’efficienza degli impianti, secondo uno studio del 2014 delNational Institute of Standards e Tecnology NIST, viene persa a causa diinadeguata installazione e manutenzione degli impianti.Si richiede alla Amministrazione Trump di sviluppare un programma di edu-cazione di livello e incentivante la corretta installazione.Conto Energetico e Riforma:La regolamentazione sulla politica energetica e di conservazione (EPCA) èvecchia di 40 anni e si richiede quindi una revisione per permettere innova-zione, creazione di nuovi posti di lavoro e produzione di attrezzature eimpianti a maggior efficienza energetica.

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GENERAL CHAIRMEN

SHAMILA NAIR-BEDOUELLE, JIM CURLIN United NationsOzonAction - UNEP; RICCARDO SAVIGLIANO United NationsIndustrial Development Organisation - UNIDO; PHILIP OWENHead, ARNO KASCHL European Commission, Climate Action;MAURIZIO PERNICE, ANTONELLA ANGELOSANTE, MARCOSTRINCONE Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio edel Mare; DIDIER COULOMB Director, ALBERTO CAVALLINIHonorary President International Institute of Refrigeration(I.I.R.);THOMAS PHOENIX Past President, WALID CHAKROUNAmerican Society Heating Refrigeration and Air conditioningEngineers (ASHRAE); ENNIO MACCHI Politecnico di Milano;MARCO MASOERO Politecnico di Torino; LUCA TAGLIAFICOUniversità di Genova; STEPHEN YUREK Presidente Air-conditioning, Heating and Refrigeration Institute (AHRI); ANDREAVOIGT Direttore European Partnership for Energy and theEnvironment (E.P.E.E.); PER JONASSON Presidente Airconditioning and Refrigeration European Association (AREA);GERALD CAVALIER Director CEMAFROID PresidenteAssociation Française du Froid (AFF); FABIO POLONARAMembroTEAP, co-chair RTOC Università Politecnica delle Marche;CLAUDE BLANC, REGIS LEPORTIER Asercom; HERMANNHALOZAN Graz University of Technology, Austria

XVII EUROPEAN CONFERENCE

LE ULTIME TECNOLOGIE NELL'INDUSTRIADELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO

CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’ENERGIA E OTTIMIZZAZIONE AMBIENTALE, NUOVI REFRIGERANTI,NUOVI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI: NUOVI IMPIANTI, LA CATENA DEL FREDDO

Politecnico di Milano 9 - 10 giugno 2017

UNITED NATIONS ENVIRONMENT PROGRAMMEINTERNATIONAL INSTITUTE OF REFRIGERATION

ASSOCIAZIONE DEI TECNICI DEL FREDDOCENTRO STUDI GALILEO

EUROPEAN ENERGY CENTRE

Con la partecipazione di scienziati ed esperti diUnited Nations Environment Programme (UNEP)

International Institute of Refrigeration (IIR)Association Française du Froid (AFF)

AREA – ASHRAE – AHRI – EPEE – AICVFPolitecnico di Milano,Torino

The George Washington University (USA)Heriot-Watt University, Glasgow Caledonian UniversityImperial College London, Edinburgh Napier UniversityUniversity of East London,The University of London

Universities of Ancona, Genova, Padova, Palermo, Perugia,Roma, and all the AC&R European Associations

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ULTIME NOTIZIE

Dal 2017 obbligatorioil registro ancheper le apparecchiaturesotto i 3 kg

Fino al 31 dicembre 2016 le apparec-chiature contenenti meno di 3 kg di gasfluorurati a effetto serra o le apparecchia-ture ermeticamente sigillate, etichettatecome tali e contenenti meno di 6 kg digas fluorurati a effetto serra, non sonostate soggette a controlli delle perdite equindi visite periodiche.Il nuovo Regolamento sostituisce le soglieespresse in peso dei gas fluorurati adeffetto serra attraverso soglie espresse intonnellate di CO2-equivalente.Per «tonnellata di CO2 equivalente», siintende la quantità di gas a effetto serraespressa come il prodotto del peso deigas a effetto serra in tonnellate metrichee del loro potenziale di riscaldamentoglobale; kg x GWP = ton CO2-eq.

Continua a leggere su www.industriaeformazione.it con l’asterisco * le nuove soglie in kg valide dal 1° gennaio 2017

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Recentemente ha partecipato a dueimportanti convegni sulla situazioneinternazionale del nostro settorecon particolare attenzione alla ridu-zione degli F-Gas. Qual è la situazio-ne a livello internazionale sia nel set-tore della refrigerazione che in quel-lo del condizionamento dell’aria?

Sono state prese alcune importantidecisioni per il futuro del Freddo nelmondo in particolare nel corso di que-sti summit che si sono svolti nei mesidi ottobre e di novembre 2016.Prima di tutto credo sia necessariorivedere la situazione passata percapire a pieno ciò che succederà alivello internazionale. Certamentericorderete che nel 2009 vi sono statealcune proposte di emendamento alProtocollo di Montreal presentate daipaesi del Nord America, dal Canada,dal Messico e dalla Micronesia volte adiminuire la produzione e il consumodegli HFC chiedendo che ciò avvenis-se nel quadro del Protocollo diMontreal e non nel quadro del cam-biamento climatico.Quando gli HFC sono stati inclusi nelquadro del cambiamento climatico, iCFC e gli HFC sono stati inclusi nelProtocollo di Montreal. Per diversi annii dibattiti non hanno portato a nulla

perchè le proposte non erano consi-derate accettabili. Si è cominciato afare qualche passo avanti quando laCommissione Europea ha deciso diprocedere ad una diminuzione dellaproduzione e della commercializzazio-ne degli HFC nel quadro degli F-Gas.Gli altri paesi industrializzati eranofavorevoli ma a condizione che tutti ipaesi procedessero ad una riduzione.Alcuni paesi in via di sviluppo, essen-zialmente quelli non produttori di refri-geranti, erano favorevoli, altri, quellidell’Asia meridionale e i paesi delGolfo erano molto ostili, sia perchè laloro industria sarebbe potuta essere inpericolo (India), sia perchè ci sarebbe-ro voluti grossi investimenti , soprattut-to nel settore del condizionamentodell’aria dove non sembrava essercialcuna soluzione semplice.Altri (come la Cina) avevano una posi-zione intermedia e sembravano apertiad una negoziazione a patto che i lorointeressi fossero tutelati.Un momento significativo è stato ilConvegno delle Parti COP di Parigi didicembre 2015, dove sono state propo-ste delle riduzioni delle emissioni deigas serra. Il movimento creato dall’or-ganizzazione di questo convegno hapermesso importanti passi avanti nelquadro di una riunione, quella delProtocollo di Montreal, che si è svolta aDubai poco prima e dove si è giunti alladecisione di negoziare un emenda-mento al Protocollo di Montreal.Il primo passo è stato quello di accetta-re le negoziazioni e, dunque, si è assi-stito ad un periodo di attesa per vederese le stesse fossero possibili.

Nel 2015 l’India ha proposto il suoemendamento che era molto diversoda quelli proposti, prima, da Stati Unitie Micronesia e, poi, dalla CommissioneEuropea il quale emendamento erameno rigido per i paesi in via di svilup-po. A partire da quella data, grazie alsuccesso del Convegno di Parigi deldicembre 2015, si è potuto procederenei dibattiti nell’ambito del quadro delleRiunioni del Protocollo di Montreal chesi sono svolte a Bankok nell’aprile2016, a Vienna nel mese di luglio 2016e a Kigali (Rwanda) nel mese di otto-bre 2016. Non è stato raggiunto unaccordo a Bankok e a Vienna perchènon si è trovata una condivisione suposizioni, limiti e limitazioni. Abbiamodovuto aspettare l’ultimo giorno delmese di ottobre a Kigali per giungeread un accordo, che è estremamenteimportante.Certamente, non corrisponde a ciòche si sarebbe voluto inizialmente per-chè le scadenze sono protratte neltempo : per arrivare ad una diminuzio-ne dell’80-85% per i paesi industrializ-zati, la data è 2046-2047, tra circa 30anni. In accordo con le date previste,si comincerà negli anni 20. I paesi invia di sviluppo, dunque, potranno con-tinuare con le emissioni di HFC e laproduzione e il consumo di HFC con-tinuerà per una buona decina di anniprima di iniziare a diminuire.D’altronde, siamo stati obbligati aseparare i paesi in via di sviluppo: dauna parte quelli più cooperativi, i paesimeno sviluppati come quelli africani, ipaesi cha hanno già avviato una tran-sizione come la Cina e dall’altra parte

Speciale regolamentazioni mondiali

Le Nazioni decidonodi essere Unitenella eliminazione degli HFC

INTERVISTA A DIDIER COULOMB

Direttore International Institute of Refrigeration - IIR

INSTITUT INTERNATIONAL DU FROID177, Bd Malesherbes - 75017 ParisTel. 0033/1/42273235 - www.iifiir.org

imp INTERVISTA coulomb:mod 2002 3-02-2017 14:03 Pagina 22

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i paesi più ostili come l’India, ilPakistan, i paesi del Golfo che hannoottenuto qualcosa di simile alla propo-sta avanzata dall’India. Non è ciò checi si sarebbe auspicato ma, a mioavviso, l’aver ottenuto un accordo daparte di tutti i paesi rappresenta unpasso importante anche se la diminu-zione non avverrà tanto rapidamentequanto si sarebbe voluto e l’impattoclimatico sarà minore di quello previ-sto. Comunque la diminuzione avràluogo e da quel momento, si sperache i paesi prenderanno le loro deci-sioni più velocemente di quanto abbia-no annunciato. Anche i paesi più ritar-datari come i paesi del Golfo o l’Indiasanno che vi sono delle scadenze eche sarà necessario anticiparle.Questo passo sarà più facile da realiz-zare delle altre promesse sulle azionida prendere a livello nazionale volte adiminuire l’emissione dei gas serra nelquadro dell’accordo di Parigi.

Dunque sono ottimista ma ci sonoancora alcune importanti questioni darisolvere e che non hanno potuto esse-re regolamentate ad ottobre perchè lequestioni tecniche sono state respintee la loro risoluzione non dipende dalProtocollo di Montreal. Tra le decisioniche possono essere in parte regola-mentate nel quadro del Protocollo c’è laquestione relativa alle norme di sicu-rezza e alle regolamentazioni relative ainuovi refrigeranti che presentano alcu-ni pericoli tra i quali quello dell’infiam-mabilità.E’ stata presa la decisione di organiz-zare un collegamento tra le normeinternazionali di normalizzazione (ISO,IEC) e le norme a livello internazionalein rapporto ai rischi, in particolare aquello dell’infiammabilità. Dipenderàmolto anche dalle decisioni prese alivello nazionale e sia i paesi in via disviluppo che quelli industrializzatidovranno adattare le loro regolamen-

tazioni e le loro norme al nuovo conte-sto. Queste decisioni riguardano vera-mente tutti.In diverse occasioni abbiamo organiz-zato dei seminari per attirare l’atten-zione dei paesi su questi problemi disicurezza, che riguardano anchel’Italia. Non conosco tutti i dettagli delleregolamentazioni italiane ma sono con-vinto che avete dei problemi, per esem-pio, con i codici di costruzione degli edi-fici che impediscono l’utilizzo di alcunirefrigeranti considerati pericolosi.Faremo tutto ciò che è in nostro potereperchè tutti questi elementi siano presiin giusta considerazione sia a livellonazionale che a livello internazionale.Un secondo aspetto è il problema delfinanziamento della diminuzione degliHFC. Questo problema è legato aquello del cambiamento climatico, set-tore in cui dovremmo avere maggioririsorse economiche a disposizione.C’è un accordo generale secondo ilquale i paesi industrializzati sovven-zionano i paesi in via di sviluppo nelquadro della diminuzione degli HFCche deve essere concomitante con lasparizione degli HCFC. Ma per attua-re questo passo è necessario consi-derare il problema del cambiamentoclimatico per il quale sono stati previsti100 miliardi di dollari all’anno, a parti-re dal 2020.Infine, c’è il problema dell’efficienzaenergetica. E’ necessario che all’inter-no del finanziamento a favore dei paesiin via di sviluppo per ridurre le emissio-ni di HFC si favoriscano le tecnologieche permettano anche una riduzionedelle emissioni indirette di gas serra(CO2) migliorando l’efficienza energeti-ca. La diminuzione del consumo ener-getico è ancora più importante dell’uti-lizzo di refrigeranti a debole effettoserra per ridurre l’impatto climaticodegli impianti refrigeranti e del condi-zionamento dell’aria.Tutte queste questioni sono state esa-minate sia nel quadro del Protocollo diMontreal che nel quadro delle discus-sioni sul cambiamento climatico eavranno un impatto sugli impianti delfreddo e del condizionamento dell’a-ria. Non bisogna dimenticare questaquestione nel quadro delle discussionifuture sul cambiamento climatico.La sfida sta nello stabilire un legame trale azioni sui refrigeranti e le discussio-ni sulle questioni climatiche a livello

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28ª Riunione della Parti del Protocollo di Montreal (MOP-28)Kigali, 10-14 ottobre, 2016

Dichiarazione di DIDIER COULOMBDirettore Generale dell’Istituto Internazionale della Refrigerazione (IIR)

Signora, Signor Presidente, cari delegati,

il phase-down degli HFC in tutto il mondo è una necessità che nessuno mette ormai indubbio oggi. Che ci sia un accordo o no stasera, il movimento è in corso. Un accordofarebbe sicuramente accelerare questo cambiamento; rendere questo processo meglioorganizzato – e, quindi, risulterebbe un vantaggio per tutti e non solo per alcuni paesimeglio preparati – sarebbe più economico sia per le nazioni sia per le aziende, in entrambii paesi in via di sviluppo e paesi sviluppati. Un accordo è quindi altamente consigliabile.Vorrei anche sottolineare che questa azione dovrebbe essere coordinata il più strettamentepossibile con tutte le altre azioni in materia di energia, sia a livello internazionale e locale.La refrigerazione, tra cui l’aria condizionata, rappresenta il 17% di energia elettrica in tuttoil mondo. E ‘presente ovunque, in edifici, veicoli e fabbriche. Tutte le azioni relative all’e-nergia, che i paesi attueranno dopo l’accordo di Parigi, includeranno un componente direfrigerazione. Queste azioni devono quindi essere ben coordinate, sia in termini di incen-tivi economici sia di regolamento.Le norme di sicurezza dovrebbero evolvere per agevolare, in modo responsabile, l’utilizzodi tecnologie a basse emissioni. La refrigerazione è essenziale per la vita umana e il suoutilizzo continuerà a crescere in maniera significativa nei prossimi anni, soprattutto neipaesi in via di sviluppo. Madeve essere uno svilupposostenibile.L’Istituto Internazionale delFreddo è un’organizzazioneintergovernativa pienamenteimpegnata a questo obiettivo.Siamo a vostra disposizioneper qualsiasi tipo di assistenza.Quindi, unitevi a noi. Grazie!

Foto del Ministero delle Risorse Naturali - Rwanda

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nazionale, dove esistono organismi eamministrazioni diverse che si occupa-no dello strato dell’ozono e del cambia-mento climatico. Abbiamo voluto conti-nuare a lavorare nel quadro dei dibatti-ti sul clima.Siamo stati a Marrakesh, abbiamoavuto la possibilità di presentare uncomunicato e abbiamo insistito sulleproblematiche di finanziamento, ener-getiche e di sicurezza. Sfortunatamen-te, a Marrakesh non è stato possibilefare passi avanti in questo senso. Lescadenze internazionali sul cambia-mento climatico sono le seguenti: entroil 2018 deve esservi un accordo su tuttigli aspetti pratici relativi all’accordo diParigi. Dunque, speriamo che l’annoprossimo sia possibile fare dei passiavanti in occasione del Summit di Bonn(in Germania) del 2017 organizzatadalle isole Fiji, e in Polonia nel 2018.Speriamo anche di poter fare passiavanti nell’ambito dei cambiamenti cli-matici, anche se ritengo per questooccorrerà aspettare la fine del 2018 per

assistere a veri e propri cambiamenti alivello internazionale.A livello nazionale ed europeo, ènecessario che tutti decidano dellemisure in materia di riduzione dell’im-patto climatico degli edifici, del tra-sporto, delle fabbriche e del settoredel freddo e del condizionamento del-l’aria. Per quanto riguarda gli F-gasoggi, il problema sta nel verificare chele applicazioni funzionino correttamen-te. Oggi non ci sono elementi che per-mettano di dire che le cose potrebberoandare male. L’accordo di Kigali non haconseguenze immediate sugli F-Gasperchè la regolamentazione è prece-dente all’accordo di Kigali.Si dovranno fare piccole variazioni sulletappe relative alla diminuzione perchèla regolamentazione europea F-gasprevede di arrivare al 79% della quan-tità di riferimento degli HFC nel 2030 eper i paesi industrializzati la data èquella del 2036 con l’85% di riduzione.E’ fattibile e non particolarmente com-plicato.

Può dirci qualcosa riguardo alletecnologie che ci permettono diridurre gli HFC come quella delfreddo magnetico?

Tra le nuove tecnologie c’è il freddomagnetico che è una tecnologia chedovremmo veder emergere a livellopratico a partire dal 2017. Si tratta diuna tecnologia praticamente maturaanche se i costi restano maggioririspetto a quelli delle altre tecnologie.Dunque, l’entrata nel mercato del fred-do magnetico sarà lenta ma l’iniziodovrebbe essere imminente.Vi sono già delle sperimentazioni, peresempio, in Francia con Cooltech che èun’azienda alsaziana con una catena disupermercati per gli espositori. E’ stataapplicata anche nel quadro di un pro-getto europeo in cui un’azienda, britan-nica, ha collaborato con l’azienda pro-duttrice di elettrodomestici Whirlpoolnel quadro dello sviluppo di un refrige-ratore domestico. Questo progettoeuropeo si è concluso alla fine delmese di dicembre 2016. Siamo arriva-ti fino alla sperimentazione nei localidella Whirlpool del refrigeratoremagnetico e che ha apparentementedato soddisfazione.In futuro, si potranno utilizzare refrige-ratori domestici che funzionerannocon il freddo magnetico.Vi saranno anche molte piccole appli-cazioni che potranno essere sviluppa-te con il freddo magnetico. Si devonoancora apportare delle migliorie, sidevono abbassare i costi e migliorareil rendimento degli apparecchi.Abbiamo organizzato un convegnoThermag, a Torino, lo scorso settembreche ha permesso di conoscere tutti iprogressi ottenuti nell’ambito di questatecnologia e abbiamo deciso di orga-nizzare un nuovo convegno sul freddomagnetico a Darmstadt, Germania, nelmese di settembre 2018.Lavoriamo in questo settore da 10anni e abbiamo deciso di ampliare ilconvegno in due modi, da una parte,illustrando anche altre applicazioni nelsettore del freddo e temperature diver-se da quelle abituali, e dall’altra, stu-diando tecnologie diverse come quel-la del freddo elettrocalorico. Si tratta ditecnologie emergenti diverse da quel-la della compressione a vapore daincoraggiare.

22ª Conferenza sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (COP 22)Marrakech (Marocco) 7 – 18 Novembre 2016

Dichiarazione di DIDIER COULOMBDirettore Generale dell’ Istituto Internazionale della Refrigerazione (IIR)

Il mese scorso, tutte le Nazioni hanno convenuto di eliminaregradualmente l’uso di idrofluorocarburi (HFC) a Kigali, inRuanda. Questa riduzione progressiva prevista fino al 2047 èdavvero un notevole primo passo verso la mitigazione delleemissioni di gas a effetto serra. Tuttavia ciò non è sufficiente. Ilsettore della refrigerazione, aria condizionata e pompe di calo-re, oltre ad essere il principale utilizzatore di HFC, rappresentapiù del 17% del consumo di energia elettrica mondiale. La refri-gerazione, che è essenziale per la vita, continuerà a crescerecostantemente nel futuro, in particolare nei paesi in via di svi-luppo. Pertanto il consumo di potenza di impianti frigoriferideve essere ridotto in modo drastico. Lo storico cambio di refri-

geranti deve andare di pari passo con gli sforzi per aumentare l’efficienza energetica degliimpianti e dei sistemi in generale. Questo è assolutamente necessario per assicurare che glisforzi intrapresi con i refrigeranti colgano l’obiettivo di mitigare le emissioni di gas serra alungo e breve termine.Le iniziative economiche e di regolamentazione del settore energeti-co devono essere in linea con quelle riguardanti gliHFC. Inoltre gli Organismi nazionali e internazionalidevono adattare le norme e i regolamenti vigenti perl’implementazione di nuove tecnologie che potrebberoavere carenze in termini di sicurezza. Le conoscenzescientifiche, gli obiettivi, le buone pratiche, gli aggior-namenti, gli usi potenziali, i pro e contro sulle attuali efuture tecnologie sono informazioni cruciali. L’IstitutoInternazionale del Freddo (IIR) è in grado di fornirvele.Quindi, unitevi a noi. Grazie!

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CONTESTO E METODOLOGIA

Il regolamento (UE) n° 517/2014(Regolamento F-gas) nel suo allegatoIII ha introdotto il divieto di immissionesul mercato, con effetto dal 1 gennaio2022, di gas fluorurati in alcuni impian-ti centralizzati di refrigerazione com-merciale di grandi dimensioni:I sistemi di refrigerazione centralizzatimultipack per uso commerciale conuna capacità nominale di 40 kW osuperiore che contengono o il cui fun-zionamento dipende da gas fluoruratiad effetto serra con potenziale diriscaldamento globale di 150 o mag-giore, possono essere utilizzati eccet-to che nel circuito refrigerante prima-rio dei sistemi in cascata quando i gasfluorurati ad effetto serra presentanoun GWP inferiore a 1500.La Commissione europea sarà tenutaa fornire come da articolo 21 (3) delregolamento F-gas una valutazioneentro il 1° luglio 2017 sulle disponibi-lità di alternative affidabili in questosettore tenendo in conto il rapportocosto- efficacia, fattibilità tecnica e effi-

cienza energetica, prima che questanorma entri in vigore.Öko-Recherche e il Prof. Kauffeld sonostati incaricati dalla Commissione euro-pea di svolgere il lavoro tecnico preli-minare al rapporto della Commissione.I risultati riassunti in questo documen-to si basano su un’ampia consultazio-ne nel settore della refrigerazionecommerciale in Europa con una forteattenzione ai produttori dell’Europameridionale, alle società di servizi eagli operatori.Il team di progetto ha raggiunto alme-no 143 organizzazioni in 19 PaesiEuropei attraverso un questionario,che ha incluso le autorità degli Statimembri e le principali associazioniimpegnate nella discussione e nelleinterviste di esperti. Sono state date39 risposte al questionario. Esse rap-presentano un misto di intervistati chesi estende geograficamente su tuttaEuropa, con larga partecipazionedall’Europa del Sud (18 risposte pro-venienti da Spagna e Italia), e includeproduttori (33% degli intervistati;erano possibili scelte multiple), instal-latori, addetti alla manutenzione esocietà di riparazione ( 24%), gli uten-ti finali/operatori (20%) e consulentidella refrigerazione (7%).

I RISULTATI

Stato attuale della tecnologiaLa valutazione mette in evidenza chela maggior parte dei sistemi di refrige-razione commerciale appena installatioggi in Europa si basa ancora su HFC.

R134a (GWP 1430), R404A (GWP3922), la serie R407 (GWP 1774-2107), R410A (GWP 2088) e R507A(GWP 3985) occupano un posto di rilie-vo nelle risposte degli intervistati(Figura 1). Le miscele HFC-HFO dispo-nibili in commercio R449A (GWP 1397)e R448A (GWP 1273) sono stati recen-temente installati da circa il 30% degliintervistati. Va notato che nessunadelle precedenti soluzioni sarebbevalida per sistemi ad espansione diret-ta dopo il 2022 a causa dell’elevatoGWP di questi gas. Più della metàdegli intervistati parlano del refrigeran-te naturale R744, il 36% parla dell’R290 e il 28% dell’R717, i quali nonsaranno soggetti alla norma.Pertanto i refrigeranti naturali nonresteranno una tecnologia di nicchiaancora per molto e sembrano aver giàraggiunto uno status significativo nelsettore della refrigerazione commer-ciale.Le risposte al questionario hanno inol-tre evidenziato che la maggior partedei sistemi di refrigerazione commer-ciale attualmente installati sono siste-mi centralizzati sulla base dei requisitisopra citati (forniti dal 77% degli inter-vistati). Il 59% degli intervistati ha cita-to unità condensatrici e il 54% sistemistand-alone come base per gli impian-ti installati.Per quanto riguarda le tecnologie uti-lizzate in questi sistemi, ad espansio-ne diretta (DX) di R404A in impianticentralizzati e R404A in unità conden-satrici sono menzionati rispettivamen-te dal 49% e dal 44% degli intervista-ti. L’uso della tecnologia con refrige-

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Speciale nuovi refrigeranti

Alternative agli HFCper la refrigerazione commerciale

BARBARA GSCHREY

Öko Recherche – Consulente Commissione EuropeaDocumento originale disponibile al sito https://ec.europa.eu/clima/events/articles/0106_en

Gli argomenti di questo articolosaranno sviluppati

nel XVII Convegno Europeo9-10 giugno 2017

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rante naturale è significativo in sistemistand-alone (R290 sono menzionatidal 41% degli intervistati) e svolgeanche un ruolo importante per i siste-mi centralizzati (il 44% cita i sistemiCO2 a cascata e il 38% i sistemi tran-scritici). Gli impianti centralizzati indi-retti con un circuito di refrigerazionesecondario sono citati da una porzio-ne considerevole degli intervistati(31%), prevalentemente basandosi suun fluido termovettore liquido come ilglicole.

Opzioni Tecniche Esistenti chesoddisfano il requisito di bassoGWP per il 2022Molteplici alternative tecnologichesono già disponibili sul mercato persoddisfare il requisito di basso GWPentro il 2022 per gli HFC nei grandisistemi centralizzati di refrigerazionemultipack per uso commerciale. Gliintervistati ritengono che sistemistand-alone (69% degli intervistati),diversi tipi di sistemi centralizzati indi-retti (67%) e i sistemi CO2 transcriticicentralizzati (64%) - tra gli altri - sonogeneralmente tecnologie alternativedisponibili in questo contesto. (Le dif-ferenze di opinione tra i produttori e gliutenti finali possono essere osservatein figura 2). Una porzione maggiore diproduttori rispetto che di utilizzatorifinali fanno riferimento a sistemi CO2transcritici (94% vs. 36%) e indiretti(75 % vs. 55%). Invece un maggiornumero di utenti finali rispetto ai pro-duttori fa riferimento a sistemi stand-alone (82% vs. 75%).

Fattibilità e affidabilitàdelle opzioni tecnicheUna valutazione qualitativa ha dimo-strato che tutti e tre i tipi di sistemi alter-nativi menzionati dalle parti interessatesopra sono tecnicamente fattibili:(1) sistemi stand-alone sono molto

comuni in tutto il mondo nelleapplicazioni commerciali leggere.Tali sistemi hanno dimostrato diessere tecnicamente utilizzabilianche per attività commerciali dipiù grandi dimensioni. Le variantidi questo tipo di sistema includonoi cosiddetti semi componentiaggiuntivi che respingono il calorein un circuito glicolico. Le limita-zioni di dimensione della caricaimposte dai vari standard di sicu-

rezza per i refrigeranti infiammabi-li come propano e isobutano ven-gono attualmente evitati combi-nando circuiti di più piccole dimen-sioni. Tali norme sono attualmentein fase di ulteriore revisione .L’utilizzo di CO2 in sistemi stand-alone sta guadagnando terreno intermini di una tecnicamente possi-bile alternativa ai grandi sistemi direfrigerazione multipack centraliz-zati . Si noti che i sistemi stand-alone sono anche soggetti a un

requisito diverso riguardo all’elimi-nazione degli HFC con GWPsuperiore a 150 dal 2022 in avanti.

(2) sistemi centralizzati indiretti nonsono ancora così numerosi nellarefrigerazione commerciale, ma latecnologia ha dimostrato la loropossibile applicazione nell’industriae nei supermercati già nel 1990 inSvezia, Norvegia, Lussemburgo eSvizzera. Attualmente un certonumero di rivenditori di tuttaEuropa sta installando refrigerato-

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Figura 1 – Percentuale dei rispondenti al questionario che indicano un particola-re fluido refrigerante come attualmente installato o utilizzato per la refrigerazionecommerciale (scelte multiple possibili). I refrigeranti HFC sono evidenziati in gras-setto, i refrigeranti naturali ombreggiati in diagonale, gli HFO e le loro misceleombreggiati in orizzontale e gli altri in ombra con i puntini. Altro include R22,R401A, R401B, R413A, R417A, R422A, R422D, R434A, R442A, R450A, R452A,R453A e R513A (HCFC menzionati dalla Swiss Company; tutti citati da un inter-vistato, tranne l’R422D che è stato citato da due partecipanti).

Figura 2 – Percentuale dei rispondenti al questionario che indicano particolari tipidi tecnologie alternative che soddisfano il requisito di basso GWP per il 2022attualmente già disponibili nel settore commerciale (scelte multiple possibili).

Totale

Sistema Stand-alone Sistema Indiretto Transcritico CO2

Produttori Utilizzatori finali Aziende di manutenzione e installazione

Perc

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ri chiller a propano con circuito diglicole nei propri negozi per esem-pio in Germania, Regno Unito,Belgio e Svizzera. Anche impianticon NH3/CO2 sono attualmente infunzione, ad esempio in Ungheria.Combinazioni con unità stand-alone possono ulteriormente aiu-tare ad adattare le tecnologie perottenere maggiore recupero dicalore (vedi ad esempio semiplug-ins) .

(3) Il CO2 transcritico in sistemi cen-tralizzati è già una tecnologia stan-dard in molte parti d’Europa.Recenti sviluppi per migliorarel’efficienza di questa tecnologia(compressione parallela, sottoraf-freddatore meccanico, eiettore escambiatore di raffreddamentoadiabatico per gas cooler) stannoportando all’eliminazione delcosiddetto equatore CO2 renden-do questa tecnologia una opzionevalida anche nei climi più caldi(vedi figura 3).

Il requisito dell’affidabilità non è statomesso in rilievo nel sondaggio dalleparti interessate e nessuno degli inter-vistati ha fatto cenno a problemi di affi-dabilità associati a uno qualsiasi deitre tipi di sistemi alternativi. Milioni diunità stand-alone con refrigerantinaturali sono utilizzati in tutto il mondoe almeno centinaia di migliaia neisupermercati europei. Allo stessomodo, i sistemi centralizzati indiretti sisono dimostrati affidabili in una molti-tudine di applicazioni industriali ecommerciali per molti decenni.La tecnologia CO2 transcritica inimpianti centralizzati esiste da ormaipiù di un decennio e ha funzionatosenza che siano stati registrati proble-mi di affidabilità durante tutto questotempo, in particolare in Germania,Norvegia, Danimarca e Regno Unito.Più di 8.700 negozi CO2 transcriticioperano in tutta l’UE nel 2016.

Economicità oggi e domaniUn terzo degli intervistati ha individua-to nei sistemi centralizzati CO2 tran-scritici e nei sistemi stand-alone senzaHFC (HFC-free) le soluzioni a costicompetitivi per medi e grandi super-mercati (<100 kW), mentre più dellametà pensa che i sistemi centralizzatiCO2 transcritici abbiano già raggiuntocosti competitivi anche negli ipermer-

cati (> 100 kW). Gli esperti intervistatie gli altri input hanno suggerito allostesso modo che il CO2 transcritico eil sistema stand-alone (compresi isemi plug-in) hanno già generalmenteraggiunto costi competitivi all’internodell’Unione Europea. Lo stesso valeper i negozi più grandi in quanto dal2010 si sono resi disponibili compres-sori di grandi dimensioni di CO2 adattiall’ alta pressione.I sistemi centralizzati indiretti possonoessere soluzioni economicamentecompetitive, soprattutto nei climi piùcaldi. Questo vale in particolare per igrandi magazzini e ipermercati dovele soluzioni possono essere sistemiCO2 a cascata con NH3 ammoniaca,propilene, propano o HFO e sistemi aCO2 pompata.I refrigeratori multipli a propano dimodeste dimensioni sono stati instal-lati anche in supermercati più piccoli,ad esempio in Germania, Regno Unitoe Belgio.Inoltre, un quarto degli intervistati pre-vede che la tecnologia CO2 transcriti-ca diventerà economicamente semprepiù competitiva fino al 2022. Durantela scorsa decade e mezza si è assisti-to ad una significativa tendenza alribasso in termini di costo della tecno-logia a CO2 - oltre a raggiungere allostesso tempo significativi guadagni inefficienza energetica, a supporto diquesta ipotesi. (vedi figura 3).

L’efficienza energeticaoggi e domaniL’analisi del questionario ha rivelatoche le risposte riguardo l’efficienzaenergetica sono state oggetto di unarelativamente chiara posizione aseconda degli interessi. I produttori diapparecchiature e componenti a CO2hanno indicato i sistemi a CO2 tran-scritici come la soluzione con maggio-re efficienza energetica per i medi egrandi supermercati. Nel complesso il28% di tutti gli intervistati ha indicatoquesta tecnologia. I produttori di siste-mi stand-alone e i relativi compresso-ri, i produttori e distributori di refrige-ranti, hanno indicato dall’altra parteinvece i sistemi stand-alone come i piùefficienti, almeno per i medi e grandisupermercati (21% di tutti gli intervi-stati). Per i grandi supermercati e iper-mercati, le risposte degli intervistatisono state più uniformi nell’indicare latecnologia CO2 transcritica come lasoluzione a maggiore efficienza ener-getica (21% degli intervistati).Il feedback fornito dagli intervistati edagli esperti suggerisce che tutti e trei tipi di sistemi alternativi sono in gradodi offrire un risparmio energeticorispetto alle apparecchiature HFC.É stato indicato per esempio che isistemi a CO2 transcritica centralizza-ti attualmente installati offrono unrisparmio energetico del 7-30%. Allostesso modo, i semi plug-in sembrano

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Figura 3 – Prezzi e sviluppo dell’efficienza energetica dei sistemi CO2 transcri-tici sul mercato svizzero. (Fonte: Frigo-Consulting AG)

Costi medi di investimento per dimensione del banco frigo-cabinet [%]Consumo medio di energia per dimensione del banco frigo-cabinet [%]

Cos

toe

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men

tode

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petto

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00[%

]

Sistemi CO2transcritici

Compressioneparallela

Sistema ibridocon cicli brine

Tecnologiadell’eiettore

Previsione

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offrire circa il 20% di risparmio ener-getico in più rispetto ai tradizionalisistemi HFC. Il recupero di calore puòaumentare in modo significativo ilrisparmio energetico attraverso lariduzione di energia necessaria perriscaldare il negozio, alimentare ilsistema di ventilazione e di fornituradell’acqua calda. Un numero di intervi-stati ha tuttavia indicato che allo statoattuale i sistemi HFC forniscono anco-ra la più alta efficienza energeticaoggi. Per ulteriori informazioni consul-tare anche i casi di studio di cui all’al-legato I.

Europa del SudLa valutazione si è anche focalizzatasu circostanze particolari in SudEuropa. Le condizioni climatiche - inparticolare durante i mesi estivi -hanno un impatto sulle prestazioni diefficienza energetica delle tecnologienel campo della refrigerazione com-merciale. Gli intervistati, così comeulteriori fonti di informazione, hannoevidenziato che sistemi centralizzatiCO2 a cascata con R134a nel ciclo ditemperatura media sono attualmenteil sistema alternativo più apprezzato aisistemi diretti HFC. L’espansione diret-ta di R134a, non sarà comunque piùun’opzione dal 2022 in poi.

I risultati preliminari suggeriscono chetutti e tre i tipi di sistemi alternativisono in grado di operare in modo effi-ciente anche in Europa meridionale.Un certo numero di sistemi a CO2transcritica e sistemi stand-alone sonogià in funzione nella regione. Gliimpianti esistenti di sistemi CO2 tran-scritici in Spagna, Portogallo e Italiasuggeriscono un miglioramento del-l’efficienza energetica rispetto ai CO2-R134a a cascata e ai sistemi HFC.Soprattutto i sistemi integrati conimpianti di recupero di calore possonoraggiungere la parità con la tecnologiaHFC anche in termini di costo perl’intero negozio. Allo stesso modo, lesoluzioni stand-alone basate su HC eCO2 per esempio in Spagna hannodimostrato un risparmio energetico dioltre il 20% rispetto ai sistemi stand-alone con HFCs.L’esperienza di Phoenix, AZ negli StatiUniti e di due sedi in Sud Africa sug-gerisce inoltre che NH3/CO2 a casca-ta è in grado di offrire un notevolerisparmio energetico in climi caldi neinegozi più grandi e negli ipermercati.Analogamente, i sistemi CO2 a casca-ta indiretta con cicli glicole per Mediatemperatura e R134a nel circuito pri-mario hanno mostrato buona presta-zione energetica vicino all’equatore.

Ostacoli esistentiIl questionario ha richiesto esplicita-mente alle parti interessate di nomina-re gli ostacoli esistenti nell’utilizzo disoluzioni alternative che non rientranonell’ambito del requisito HFC a bassoGWP. Il costo complessivo degli investi-menti è stato più frequentemente citatocome un ostacolo alle tecnologie alter-native. Successivamente, sono statimenzionati la natura restrittiva dellenorme di sicurezza e, in alcuni casi, icodici di costruzione, al pari dell’effi-cienza energetica delle tecnologiealternative nei climi più caldi.Un altro ostacolo più comunementeindicato riguarda la disponibilità diformazione per i refrigeranti infiam-mabili, tossici o ad alta pressione.Questo è stato il punto più comuneper i sistemi in magazzini di medie ograndi dimensioni (il 28% degli inter-vistati lo ha nominato all’interno diquelle categorie).I restanti tre ostacolipercepiti menzionati sono nel com-plesso meno significativi. Tra questisono comparsi problemi generali sullasicurezza dei refrigeranti particolar-mente infiammabili (idrocarburi insatu-ri e HFC), la maggiore complessitàassociata ai sistemi CO2 transcriticicentralizzati e altre alternative, nonchéla disponibilità dei materiali. Va notatoche 2-3 rispondenti (a seconda delrange di capacità) non hanno indicatoalcun ostacolo di natura tecnologica.

CONCLUSIONI PRELIMINARI

Il risultato di questa valutazione prelimi-nare è che ci sono una serie di alterna-tive tecnicamente fattibili, energetica-mente efficienti e affidabili per i sistemicentralizzati multipack basati sugli HFCoggi sul mercato. I CO2 transcritici cen-tralizzati giocano un ruolo importanteoggi, ma anche i sistemi stand-alone egli impianti centralizzati indiretti mostra-no un notevole potenziale. I risultatisuggeriscono inoltre che molte di que-ste alternative sono già o saranno eco-nomicamente competitive entro il 2022,quando il nuovo requisito entrerà invigore. E’ anche importante tenere amente che questa regola si applicasolo alle apparecchiature di nuovainstallazione dopo il 1 gennaio 2022,ma non alle apparecchiature installateprima di tale data.

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Figura 4 – Percentuale dei rispondenti al questionario che indicano particolari bar-riere esistenti per attuare con successo tecnologie alternative (scelte multiplepossibili; risposte per <100kW e> 100 kW con pesi equivalenti).

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L’analisi comprendeva la compilazionedi studi di casi che evidenziassero leattuali applicazioni di opzioni tecnichealternative nell’UE. L’attenzione si è con-centrata sulle applicazioni in climi piùcaldi, che è il motivo per cui la maggiorparte dei casi di studio riguarda i paesidell’Europa del Sud (vedi Figura 5).

Impianti centralizzati CO2transcriticiDalla Norvegia al Portogallo, i sistemia CO2 transcritici sono stati costruitinella maggior parte europei delleNazioni europee. Questa tecnologia ègià considerata come standard inGermania, Danimarca, nel resto deipaesi nordici e in Svizzera. Migliaia disistemi sono già stati installati in que-sti paesi oltre che in Francia, Belgio,Austria e Paesi Bassi. I primi sistemiora operano anche nelle regioni piùmeridionali tra cui Italia, Spagna,Portogallo e Romania.Carrefour, per esempio, è un grandeutilizzatore di sistemi a CO2 transcriti-ci, anche nel Sud. La catena gestiscegià 90 negozi transcritici in tuttaEuropa di cui 18 ipermercati e unsupermercato in Spagna.Il Carrefour di Alzira appena a sud diValencia, dimostra che questa tecno-logia è economicamente sostenibile,fattibile, a basso consumo energeticoe anche affidabile nei climi più caldi.Utilizza una compressione parallela edispone di un ulteriore sottoraffredda-tore esterno R1270-CO2 per affronta-re le temperature elevate.Il sistema utilizza il 35% in meno dienergia rispetto al sistema precedentee il 10% in meno rispetto ad un siste-ma convenzionale HFC. Comprendeinoltre il recupero di calore, che vieneutilizzato per fornire acqua riscaldataper l’utilizzo nel negozio.Carrefour ha installato un sistemamolto simile nel suo negozio di Galatiin Romania. Invece dell’ R1270 questosistema utilizza l’R290 per il sottoraf-freddatore a CO2.Frigo-Consulting, studio di consulenzanell’ambito della refrigerazione consede in Svizzera, sta costruendosistemi a CO2 transcritica nell’UE dal

2006. L’azienda ha installato questisistemi, ad esempio in Svizzera,Spagna e Romania. Accanto alla com-pressione parallela i loro sistemidispongono di sottoraffreddatori aCO2 (in sostanza un piccolo sistemadi refrigerazione esterno separato),eiettori di gas e/o liquidi e, più recen-temente, multi-eiettori.Nel 2014, l’azienda ha installato unsistema multi-eiettore in un negozioMigros a Ibach, Svizzera. Il sistema èdotato di compressione parallela, sot-toraffreddamento CO2 via sotterraneanonché di 5 eiettori che lo rendonouno dei sistemi transcritici più efficien-ti del mondo.Le tre misure dovrebbero rendere ilsistema il 25% più efficiente di un siste-ma di compressione di CO2 standard.Nel complesso il sistema ha un consu-mo di energia del 45% inferiore rispettoal sistema precedentemente installato.Frigo-Consulting ha installato sistemianaloghi in Svizzera e in Romania per inegozi Carrefour e Selgross. Insieme aSintef e Arneg, Danfoss ha recente-mente annunciato l’installazione di unsistema di CO2 transcritico nel piùgrande negozio ipermercato d’Italiagestito da Iper a Milano.Il sistema è dotato di un sottoraffred-datore CO2 e un eiettore; integra sial’aria condizionata che il recupero dicalore. Danfoss sostiene di aver rag-

giunto un risparmio energetico fino al50% rispetto ai sistemi convenzionali diHFC. La tecnologia dell’eiettore èattualmente testata da Danfoss e daisuoi partner in 15 altri negozi europei.Recentemente, Advansor ha annun-ciato l’installazione di due sistemi CO2transcritici in Portogallo, uno in uncentro di distribuzione e l’altro in unipermercato. Entrambi i sistemi funzio-nano con compressione parallela, manessuna tecnologia con eiettore. Icosti di investimento per l’intero nego-zio sono paragonabili a quelli deisistemi HFC ed i primi risultati sugge-riscono un risparmio energeticorispetto all’R134a / CO2 a cascata.

Sistemi stand-aloneMilioni di sistemi stand-alone commer-ciali e per piccoli impianti commercialiche operano con refrigeranti naturalisono in uso in tutto il mondo. Semprepiù spesso tali sistemi sono imple-mentati anche nei supermercati ediscount di tutta Europa come alterna-tiva ai sistemi di refrigerazione multi-pack centralizzati.Una regola sugli HFC nelle apparec-chiature ermeticamente sigillate pre-vede che i sistemi stand-alone nonpossano essere utilizzati con gli HFCcon un potenziale di riscaldamentoglobale superiore a 150 dal 2022 inavanti.

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Figura 5 – Mappa dei casi di studio. I marcatori rossi indicano i sistemi di CO2transcritici, quelli verdi i sistemi stand-alone e quelli blu sistemi indiretti.

Allegato ICASI DI STUDIO

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EUROFRED, per esempio, forniscesistemi stand-alone a CO2 e propanoai rivenditori spagnoli. Un CashDirecto in Murcia ha installato 10 cabi-ne refrigeranti a CO2 e 16 isole freezera propano nel suo negozio, invece diun sistema centralizzato. Il negozioottiene il 23% di risparmio energeticorispetto ad un sistema R404A.Epta ha recentemente installato unsistema di raffreddamento ad acquastand-alone in un negozio di REWEad Amburgo. Questo sistema impiegauna pompa di calore CO2 che recupe-ra il 100% del calore dagli armadi ecelle frigorifere per fornire riscalda-mento del negozio.Non è necessaria ulteriore energia perriscaldare il negozio e l’intero sistemafornisce un significativo risparmioenergetico. Altri sistemi si basano susistemi di raffreddamento adiabaticoEPTABlue.Sanden ha recentemente iniziato adoffrire unità stand-alone R744 chereimmettono il calore del condensato-re sia nel negozio (ciò che l’aziendachiama “air plug-in”) che in un ciclo diacqua equivalente al sistema Eptamenzionato sopra (ciò che Sandenchiama “semi plug-ins”).Circa 200 sistemi air plug-in di Sandensono stati installati in Giappone e adoggi solo una manciata in Europa.Questi tipi di sistemi sono comunquenuovi di zecca e Sanden si aspettache la richiesta aumenti in modosignificativo.La società prevede che costi di inve-stimento di queste unità sarannosuperiori del 15% rispetto ai sistemiR404A equivalenti. D’altro canto ci siaspetta un risparmio energetico del21%. Questi sistemi sono per oradisponibili per applicazioni in mediatemperatura MT. Dall’altro lato i siste-mi semi plug-in di Sanden sono statiuna priorità per l’azienda e circa 800unità sono state installate in Svizzera,Regno Unito, Francia e Lituania.Secondo Sanden, i sistemi semi plug-in sperimentano un risparmio energeti-co pari a quello di R134a e delle unitàstand-alone a idrocarburi, pur essendomeno costosi da implementare rispettoai sistemi a CO2 transcritica.Impianti centralizzati indirettiI sistemi indiretti con refrigeranti natu-rali sono molto diffusi nella refrigera-zione industriale e sono stati utilizzati

in vari supermercati già a partire dal1990. Essi costituiscono una tecnolo-gia molto conveniente. Inoltre, i refri-geratori frequentemente utilizzati perla climatizzazione degli edifici di gran-di dimensioni sono sistemi indiretti cheusano l’acqua come fluido termovetto-re. Sistemi simili sono stati implemen-

tati per la refrigerazione commercialenegli ultimi anni.Finora i principali paesi ad utilizzaresistemi di questo tipo sono stati ilLussemburgo e la Svezia grazie aduna legislazione specifica che favori-sce l’uso di sistemi indiretti per i super-mercati in questi paesi. Il gruppo belga

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Allegato IISCHEMI ESEMPLIFICATIVI DELLE TRE PRINCIPALI

SOLUZIONI TECNOLOGICHE

Schema esemplificativo del sistema

Descrizionedel Sistema:CO2Transcritico

Requisitodel sistema:–

Descrizionedel Sistema:SistemiStand-alone(ermeticamentesigillato)

Requisitodel sistema:Ai sensi delregolamento (UE)n. 517/2014Allegato III gli HFCcon GWP sopra2500 sono vietatidal 1 ° gennaio 2020e gli HFC con GWPsopra 150 dal1 gennaio 2022in avanti.

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di vendita al dettaglio Colruyt ha intro-dotto refrigeratori a propano nei suoinegozi Bio-Planet Okay e Colruyt esta progettando di lanciare almeno 40unità simili all’anno dal 2016 in poi.Un negozio di Bio-Planet a Mons, inBelgio per esempio utilizza 2 refrigera-tori a propano con 31,5 kW ciascuno.Una delle unità viene installata per laridondanza del circuito e per il picco dirichiesta di refrigerazione. Il raffredda-mento viene distribuito nelle cabineattraverso un circuito di glicole e il calo-re del condensatore viene dissipato nelcircuito di glicole tramite un raffreddato-re. I sistemi indiretti includono anche

diverse varianti di sistemi CO2 acascata. Johnson Controls, per esem-pio, ha installato con successo unsistema R1270/CO2 a cascata in unTesco a Shrewsbury, nel Regno Unitogià nel 2004. Il propilene è utilizzato indue circuiti primari separati per il raf-freddamento a CO2 pompata per uti-lizzi a media temperatura. Parte dellaCO2 è ulteriormente compressa eespansa direttamente per la richiestadi bassa temperatura.Nessuna misurazione del consumo dienergia era disponibile prima dell’in-stallazione ma Johnson Controls ècerta che il sistema utilizza la stessa

quantità di energia rispetto al sistemaanteriore e che il costo è solo legger-mente superiore. Va notato che ilsistema è in uso già da più di undecennio e sono previsti miglioramen-ti in termini di efficienza energetica perogni unità di nuova costruzione.Installazioni più recenti includono adesempio, un sistema integrato a casca-ta installato da Honeywell e eCold in unsupermercato U2 a Parma, Italia neldicembre 2014. Il sistema fornisce refri-gerazione, ma anche aria condizionatae ventilazione. Il circuito primario utiliz-za l’HFO R1234ze che viene confinatoin una sala macchine. Simile al siste-ma sopra, la media temperatura vienefornita tramite CO2 liquida e la bassatemperatura tramite un sistema a CO2in cascata.Il sistema raggiunge un risparmio del30% nel consumo di energia (per tuttoil negozio, tenendo conto della naturaintegrata del sistema) e un costo supe-riore del 5% circa rispetto a un sistemasimile a base di HFC. Circa 90 sistemianaloghi sono in funzione con unavarietà di refrigeranti a basso GWP nelcircuito primario.Axima Refrigeration e Honeywell hannoinstallato un sistema simile (anche senon integrato) nel negozio di Epinay-sur-Seine di Auchan verso la fine del2013. Il sistema utilizza R450A (unamiscela di R134a e R1234ze con unGWP pari a 547) nel circuito primario ela stessa combinazione di CO2 pompa-to e CO2 a cascata per fornire refrigera-zione a media e bassa temperatura.Honeywell riferisce di un consumo dienergia paragonabile a quello di unR134a/CO2 a cascata.Nel 2008 e nel 2009 QPlan inUngheria ha installato 4 impianti aNH3/CO2 a cascata in tutta l’Ungherianei negozi Tesco che vanno da 3000 a15,000m2. Al momento, questi sistemihanno realizzato un risparmio nel con-sumo di energia pari o maggiore del35%, ma erano più costosi rispetto allesoluzioni standard. Da allora QPlan siè concentrato quasi esclusivamente susistemi a CO2 transcritici grazie alladisponibilità di grandi compressori diCO2 con alta pressione. QPlan credeche i sistemi a cascata siano una vali-da opzione e comunque avrebberocostruito questi sistemi anche oggi incaso ce ne fosse necessità.

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Schema esemplificativo del sistema

DescrizioneSistema:SistemaCentralizzatoIndirettoCircuiti direfrigerazioneMT/BT SeparatiSecondari

Requisitidel sistema:GWP <150

DescrizioneSistema:SistemaCentralizzatoIndirettoCircuito direfrigerazionesecondario MT eBT CO2 acascata

Requisitidel sistema:GWP <1.500nel circuitoprimarioe <150 neglialtri circuiti

DescrizioneSistema:SistemaCentralizzatoIndirettoCircuito direfrigerazionesecondario MT(cioè CO2pompata)e BT CO2a cascata

Requisitidel sistema:GWP <1.500nel circuitoprimarioe <150 neglialtri circuiti

Allegato II

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Monitoraggio dei prezzi HFC nella UELa figura mostra i dati sugli andamenti del prezzo per l’R404A dal 2014 (Base = 100%) nei diver-si livelli della catena di distribuzione (prezzi di acquisto tranne i produttori di gas per i quali sonoprezzi di vendita):• produttori di gas• distributori di gas• 10 produttori di apparecchiature originali provenienti da tutta Europa• 35 aziende di installazione e manutenzione provenienti da Italia, Francia, Germania e Spagna

CATENADI DISTRIBUZIONE

RISULTATI PRELIMINARI

IMPRESE DI INSTALLAZIONEE MANUTEZIONE

RISULTATI PRELIMINARI • Aumento dei prezzi per i refrigeranti principali dal 2014• Per quanto riguarda l’R134a, i prezzi stimati nella precedente indagine sembrano essere piùalti alla fine del 2015 rispetto ai prezzi rilevati nel 2016. Questo potrebbe essere dovuto allediversa varietà di aziende partecipanti nel monitoraggio del 2016 rispetto al 2015.

Questa figura mostra il prezzo medio all’ingrosso € / kg per i più comuni refrigeranti dal 2014al 2016 Q3 per le aziende di installazione e manutenzione.Ingresso dati da: • Germania, Francia, Italia e Spagna (2016 Q2 e Q3)

• Sondaggio Precedente (2014 - 2016 Q1)

Indice dei prezzi (2014=100) di R404A sui differenti livellidella catena di fornitura (2014-2016 Q3)

Produttori di Gas(Prezzo di Vendita)

Distributori di Gas(Prezzo di Acquisto)

OEM Costruttori(Prezzo di Acquisto)

Aziende di installazione(Prezzo di Acquisto)

Perc

entu

ale

Prezzo medio all’ingrosso €/Kg per i refrigeranti più comunidal 2014 al 2016 Q3

€/k

gin

gros

so

In collaborazione conAREA, VDKF, ATF, SNEFCCA

• I prezzi degli HFC sono aumentati a tutti i livelli della catena di approvvigionamento dal 2014• I livelli di prezzo risultano differenti [€ / kg] sui diversi livelli della catena di fornitura• La trasmissione degli indici relativi, come mostrato, non porta a una conclusione diretta deimargini dei distributori in € / kg!

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Il 31 dicembre scorso è terminato il pro-getto triennale portato avanti dal con-sorzio ELICiT (Environmentally LowImpact Cooling Technology - elicit-project.eu) con il contributo finanziariodella Commissione Europa all’internodel programma quadro FP7, durante ilquale sono stati progettati e costruitiprototipi di frigoriferi domestici basatisulla tecnologia a refrigerazionemagnetica. Al progetto hanno parteci-pato tre importanti realtà Italiane: ilPolitecnico di Milano, il Centro diRicerca Interuniversitario S.C.I.R.E. ela società di ricerca e sviluppo dellamultinazionale Whirlpool con sede aCassinetta di Biandronno (VA). Gli altripartner sono stati l’Istituto Internazio-nale della Refrigerazione (IIR) consede a Parigi, la francese Cemafroid, lesocietà inglesi TCS Micropumps Ltd. eCamfridge Ltd., l’olandese Regen/T ela belga PSUTec.La refrigerazione magnetica è conside-rata come una delle più promettentitecnologie per lo sviluppo di sistemirefrigeranti efficienti che operano inassenza di gas dannosi per l’ambiente.Negli scorsi anni la CommissioneEuropea ha finanziato, in questocampo, anche altri progetti, oltre aELICiT, a cui hanno preso parte nume-

rose realtà italiane. Un riconoscimentodell’importanza dell’Italia in questo inno-vativo campo si è avuto a settembre2016 quando a Torino, sotto l’egidadell’Istituto Nazionale di RicercaMetrologica (INRIM), è stata organizza-ta la VII Conferenza Internazionale sullarefrigerazione magnetica (Thermag VII)a cui hanno partecipato circa 200esperti provenienti da centri di ricerca,università e società private.Da queste ultime ben 72 hanno parte-cipato attivamente ai lavori, segno ine-quivocabile del sempre più crescenteinteresse da parte dell’industria versoquesta tecnologia.

Cos’è la refrigerazione magneticaa temperatura ambiente e qualisono i suoi principi

Il ciclo frigorifero magnetico si basasulla tecnica della rigenerazione attivamagnetica (Active Magnetic Regenera-tive, AMR), che sfrutta l’effetto magne-tocalorico: alcune leghe metallichesono in grado di cambiare la loro tem-peratura in maniera proporzionale allavariazione di campo magnetico a cuisono sottoposte in maniera reversibile.La temperatura attorno alla quale simisura la massima variazione di tem-peratura per effetto magnetocalorico èdetta di Curie e corrisponde alla tem-peratura oltre la quale il materialevaria la sua caratteristica magnetica,passando da una fase ferromagneticaad una paramagnetica.Grazie alla variazione di un campomagnetico è possibile scaldare e raf-

freddare il metallo grazie ad un fluido discambio con cui si trova in contatto ter-mico e a cui rilascia – o da cui assorbe– energia termica. Il movimento oscilla-torio del fluido permette di realizzare unciclo termodinamico inverso, impiega-bile sia per applicazioni di raffredda-mento (funzionamento frigorifero) chedi riscaldamento (funzionamento apompa di calore). Il materiale che pre-senta queste caratteristiche è denomi-nato magnetocalorico e per essere uti-lizzabile in un ciclo AMR deve presen-tare un basso valore di isteresi, ossia, ilmateriale alla fine di ciascun ciclo deveritornare nella stessa fase di partenza.Grazie a questa caratteristica si sonoimmginate non solo applicazioni perpompe di calore ma per generare delmovimento meccanico a partire dalladifferenza di temperatura di almenodue fonti di calore. Verso la fine deglianni ’90 del secolo scorso sono statescoperte alcune famiglie di materiali,quali La(FeSiCo)13, La(FeSiMn) 13-H,MnFe(PSi) e Gd5Si2Ge2, che hannotemperature di Curie in una fascia chepossono variare tra -50 °C e + 60 °Cgrazie ad un differente dosaggio dialcuni elementi che le compongono .Grazie a queste scoperte si è potutoiniziare a concepire la possibilità diprogettare e costruire delle macchineche possono sfruttare i principi dellarefrigerazione magnetica lavorando atemperatura ambiente (circa 20 °C).Posizionando in un rigeneratore ma-gnetico questi materiali in modo chesia definita un gradiente di temperatu-re di Curie, si riesce a definire una dif-ferenza di temperatura tra la sorgente

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Speciale nuove tecnologie

Avanza la refrigerazione magneticaIl consorzio ELICiT finanziato dal programmaquadro EU FP7 dell’Unione Europea ha terminato i suoilavori triennali e ha piantato solide basi per lo sviluppoindustriale di questa nuova tecnologia

ALESSANDRO PASTORE

Elicit Project – Camfridge Ltd

Gli argomenti di questo articolosaranno sviluppati

nel XVII Convegno Europeo9-10 giugno 2017

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calda e quella fredda complessiva-mente corrispondente alle specifichedell’applicazione finale.La potenza frigorifera del sistemadipende da diversi fattori, tra cui i piùrilevanti sono l’intensità del campomagnetico, in cui ciclicamente vieneinserito il rigeneratore, e la quantità dimateriale presente nella macchina.Negli ultimi dieci anni sono stati svi-luppati diversi prototipi di refrigeratorimagnetici operanti secondo un cicloAMR e i più promettenti tra questi ricor-rono all’impiego di magneti permanen-ti. Il ciclo AMR non usa nessun tipo digas refrigerante; può operare con fluididi scambio a basse pressioni assolute– nell’ordine di qualche bar- e, lavoran-do a basse frequenze, genera menovibrazioni meccaniche risultando, così,potenzialmente più silenzioso rispettoad un compressore.Un importante aspetto dei cicli AMR inmacchine che usano campi magneticigenerati da magneti permanenti, èlegato alla loro capacità di recuperareparte del lavoro magnetico in maniera

meccanica. Infatti, il materiale magne-tocalorico tende ad essere attirato nelcampo magnetico quando è “freddo”,ossia al di sotto della sua temperaturadi Curie, generando quindi una coppiameccanica ulteriore, che, ad esempio,in macchine rotative, composte dadiversi settori che si trovano in diversipunti del ciclo termodinamico, permet-te di minimizzare la coppia riducendoquindi la potenza richiesta al motore.Rimane da considerare, come ele-mento attivo che consuma energia, lapompa che permette al fluido di circo-lare attraverso la struttura porosamagnetocalorica e gli scambiatori dicalore.Tale pompa deve essere ad altaefficienza, dove l’efficienza è definitacome la pressione moltiplicata per ilflusso volumetrico divisa per l’energiaconsumata. Lo sviluppo di una pompaad alta efficienza è stato un risultatofondamentale del progetto ELICiT.Nella figura 1 viene rappresentato ilfunzionamento schematico di unapompa di calore magnetica inserita inun sistema di refrigerazione.

I risultati del progetto ELICiT hannopermesso di ridurre notevolmenteil gap tra la fase di ricerca e la fasedi produzione. Prototipi di frigoriferiche usano la tecnologia direfrigerazione magnetica sarannopresto disponibili per essere testatidai produttori

La refrigerazione magnetica a tempe-ratura ambiente si trova a competerecon una tecnologia matura come quel-la del compressore che è presente sulmercato da molti decenni. Nel casodel compressore esistono metodolo-gie standard che permettono la com-parazione delle prestazioni dei varicomponenti nonché una consolidatacatena del valore industriale compo-sta da produttori di componenti e inte-gratori di soluzioni a livello globale.Proprio per accelerare l’adozione daparte dell’industria dei risultati rag-giunti dagli sviluppatori di soluzionibasate sulla refrigerazione magnetica,organizzazioni come l’Istituto Tedescoper la Standardizzazione (DIN), hannoiniziato ad interessarsene per capirecome e quando sia possibile arrivarealla definizione di standard propri.A questo fine, lo scorso 8 novembre aBerlino è stato organizzato il primoincontro mondiale tra i vari stakehol-der della nascente industria della refri-gerazione magnetica e il DIN. A que-sto primo incontro di “braistorming”,ha partecipato il Consorzio ELICiTcon un suo rappresentante.Nell’ambito dell’incontro sono statipresentati e discussi, tra le altre cose,i contenuti di un documento preparatoper il sotto comitato Magnetic refrigera-tion at room temperature dell’Interna-tional Institute of Refrigeration (IIR) dalpartner del consorzio ELICiT,Cemafroid, che nel corso dei tre annidel progetto ha lavorato specificata-mente sull’applicazione e/o adattamen-to delle normative e standard esistentialla nuova tecnologia magnetica.Grazie a questo lavoro i partecipantialla riunione di Berlino presso il DIN sisono trovati d’accordo sul fatto che,mentre in principio gli stessi standardesistenti per applicazioni che usano ilcompressore potranno essere usatianche per le macchine con un motoremagnetico, per quanto riguarda i mate-riali magnetocalorici ci sia la necessitàdi definire delle metodologie di misura

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Figura 1 – Schema di funzionamento di una pompa di calore magneticae di un sistema di refrigerazione.

Il disegno è stato pubblicato nell’articolo di Paulo V. Trevizoli, Theodor V. Christiaanse,Premakumara Govindappa, Iman Niknia, Reed Teyber, Jader R. Barbosa Jr. & Andrew Rowe(2016) Magnetic heat pumps: An overview of design principles and challenges, Science and

Technology for the Built Environment, 22:5, 507-519, DOI: 10.1080/23744731.2016.1171632.Riprodotto per gentile concessione di ASHRAE.

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delle proprietà delle leghe metallicheprodotte da diversi produttori.Il Dr. Neil Wilson, AD e co-fondatore diCamfridge, ha commentato che “lastandardizzazione, in particolare perquanto riguarda le proprietà magneto-caloriche delle leghe metalliche pro-dotte con processi industriali, è fonda-mentale se si vuole che questa indu-stria decolli. In particolare, abbiamobisogno di essere in grado di compa-rare materiali prodotti da differenti for-nitori e che vanno bene per la nostramacchina.Lo scopo di Camfridge non è quello dicostruire un prototipo da mostrare allefiere ma quello di sviluppare tutti i pro-cessi industriali a valle, in maniera dapoter rispondere alle richieste di unmercato di massa come quello dellarefrigerazione domestica”.Con questo spirito, durante il progettoELICiT vari prototipi di un frigoriferodomestico che hanno usato un cabi-net del modello Whirlpool RE155Asono stati messi a punto dal consorzioe testati presso i laboratori diWhirlpool R&D.Il volume netto del frigorifero di 142dm3 è stato interamente preservatograzie alla compattezza della pompadi calore magnetica progettata ecostruita da Camfridge. Come si vedein figura 3 la pompa di calore magne-tica è stata posizionata al posto delcompressore senza richiedere alcunamodifica del cabinet.Questo risultato è stato raggiunto gra-zie all’ottimizzazione dello scambiotermico tra il materiale magnetocalori-co e fluido ottenuto attraverso proces-si industriali di lavorazione e trasfor-mazione del materiale stesso inopportune strutture porose di scambioche sono state oggetto di brevetti daparte di Camfridge.A dicembre 2016 un prototipo di frigo-rifero è stato mostrato in esercizio aWanda Gaj Project Officer di ELICiTper conto del Direttorato Ricerca eInnovazione della CommissioneEuropea (Figura 4).Gli scambiatori di calore connessi allapompa di calore magnetica sono statiprogettati, costruiti e integrati dallasocietà Regen/T. I test effettuati hannodimostrato la rispondenza agli obiettiviprefissati del progetto. In particolare,grazie ai risultati delle analisi di impat-to ambientale, le scelte ingegneristi-

che sono state rivolte anche a verifi-care l’uso di materiali a basso impattocome la plastica che hanno dimostra-to di essere performanti quantol’alluminio in soluzioni roll-bond o aserpentina con alette. Per quantoriguarda gli scambiatori di calore,un’attività altamente innovativa è stataportata avanti dal Centro di RicercaInteruniversitario S.C.I.R.E.. Si è trat-tato della caratterizzazione e la pro-gettazione di scambiatori di calore dausare nella refrigerazione domestica

che utilizzano una schiuma metallica acontatto con la serpentina in modo daaumentare la superficie di scambio.Questo lavoro ha permesso per laprima volta di validare l’uso di questatecnologia in questo campo di applica-zione. Grazie alla progettazione basatasu un modello numerico validato dalleoperazioni di caratterizzazione speri-mentale, è stato possibile ottimizzare lageometria dello scambiatore di calorea schiuma metallica e ottenere unaumento del 34% del calore scambiato

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Figura 3 – Foto di un prototipo di pompa di calore magnetica progettata ecostruita da Camfridge e inserita nello spazio occupato dal compressore di unfrigorifero domestico. Al centro della foto collegata con i tubi del circuito caldodi colore rosso si vede la pompa progettata e costruita da TCS Micropump

Foto per gentile concessione di Camfridge Ltd.

Figura 2 – Un momento dei lavori durante l’incontro tenutosipresso l’Istituto Tedesco di standardizzazione DIN l’8 novembre 2016 dal

titolo “Workshop on magnetocalorics”.Foto per gentile concessione di Bernhard Kempen, DIN.

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tra la prima e la seconda versioneandando oltre gli obiettivi del progetto.Uno dei componenti essenziali per rag-giungere i livelli di efficienza richiestidalle normative sull’efficienza di un fri-gorifero domestico è la pompa (rif.Figura 3). Il lavoro di TCS Micropumpsha permesso di raggiungere i livelli diefficienza richiesti da Camfridge all’ini-zio del progetto (Figura 6). Per unadelle pompe sviluppate, che ha garan-tito in fase di test una vita media supe-riore a quella di un frigorifero domesti-co medio, TCS Micropumps presenteràa breve domanda di brevetto.I prototipi di frigoriferi sono stati testatipresso i laboratori di Whirlpool R&D diCassinetta di Biandronno (VA) seguen-

do la lista di test definiti da Cemafroid.Secondo Whirlpool i tre anni del pro-getto ELICiT sono stati molto impor-tanti perché hanno ridotto notevol-mente il gap tra la fase di ricerca e lafase di produzione. In questo senso,Camfridge come proseguimento natu-rale delle attività del progetto ha deci-so di aumentare, anche grazie ainuovi fondi raccolti dagli investitori, lesue risorse sulle attività di test in par-ticolare di longevità dell’intero frigorife-ro e sulla produzione dei componentichiave quali i rigeneratori. Dal 2018 inpoi Camfridge prevede di offrire apagamento a tutti i produttori di frigori-feri la possibilità di testare presso i lorolaboratori un prototipo di frigo comple-

to. In questa maniera per i produttorisarà non solo possibile eseguire i testdi efficienza definiti dalle normative maanche quelli che comunemente vengo-no effettuati internamente. Questa atti-vità sarà fondamentale per aumentarela consapevolezza delle potenzialità

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Figura 4 – L’Ing. Raffaele Paganini senior engineer di Whirlpool ecoordinatore del progetto ELICiT (foto a destra) e il Dr. Neil Wilson, AD di

Camfridge (foto a sinistra) presentano a Wanda Gaj Project Officer diELICiT per conto del Direttorato Ricerca e Innovazione della Commissione

Europea, uno dei prototipi del frigoriferi in fase di test presso la cameraclimatica dei laboratori di Whirlpool, Cassinetta di Biandronno (VA).

Foto per gentile concessione di Camfridge Ltd.

Figura 5 – Scambiatore di caloreche utilizza schiuma metallica a

contatto con la serpentina usato pervalidare il modello numerico utile

alla progettazione di scambiatori dicalore ad alte prestazioni, a basso

costo e compatti.Foto per gentile concessione di S.C.I.R.E.

Figura 6 – Foto della pompa sviluppata da TCS Micropumps Ltd. L’efficienza (asse verticale del grafico a sinistra)è definita come la pressione moltiplicata per il flusso volumetrico divisa per l’energia consumata.

Foto e grafico per gentile concessione di TCS Micropumps Ltd.

Efficienza misurata pompa

Ottimizzata

Pressione (Bar)

Eff

icie

nza

%

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della tecnologia e definire piani di pro-duzione e commercializzazione delleprime applicazioni che, verosimilmente,saranno di fascia premium.

Il prototipo del frigoriferomagnetico ha dimostrato di avereun impatto ambientale nelle fasidi pre-produzione e produzionecomparabile a quello del frigoriferoche usa il compressore. Una grandebella notizia per l’ambiente

All’interno del consorzio ELICiT, lo stu-dio del ciclo di vita del frigoriferomagnetico e della sua versione con ilcompressore a gas chiamato LifeCycle Optimization (LCO) (ottimizza-zione del ciclo di vita del prodotto, in ita-liano), è stata un’attività portata avantidal gruppo di ricerca del Prof. SergioTerzi del Dipartimento di IngegneriaGestionale del Politecnico di Milanoche è un’eccellenza mondiale in questocampo. Con riferimento al caso specifi-co di un frigorifero domestico, è statosviluppato e usato un ambiente disimulazione che ha permesso di valu-tare, facendo riferimento alla normativaISO14040, sia il costo e sia l’impattoambientale nelle cinque fasi di vita delprodotto: estrazione dei materiali e pro-cessi necessari alla produzione, produ-zione, trasporto, esercizio e fine vita.Con particolare riferimento alle primedue fasi (pre-produzione e produzio-ne), diverse soluzioni progettuali dellapompa di calore magnetica, degliscambiatori di calore e della pompasono state valutate prima della lorocostruzione. In questo modo, quando

si è comparato l’impatto ambientaledella soluzione del frigorifero oggi incommercio, che è composto da uncabinet e dal compressore a gas, conquello prototipale che utilizza lo stessocabinet e la pompa di calore magneti-ca con degli scambiatori di calore otti-mizzati ad alta efficienza, i risultatisono stati molto incoraggianti. La solu-zione sviluppata da Camfridge, puressendo ancora allo stadio prototipa-le, ha permesso di stimare valori com-parabili alla soluzione con il compres-sore a gas per le fasi di pre-produzio-ne e produzione.Questi risultati sono stati oggetto di arti-

coli pubblicati in riviste scientificheinternazionali e presentazioni a confe-renze. Anche sulla base di questi risul-tati l’industrializzazione della pompa dicalore magnetica che Camfridge por-terà avanti come società nei prossimidue anni, permetterà di avere una solu-zione con impatti ambientali e di costodecisamente inferiori alla tecnologia acompressione grazie anche alla possi-bilità di poter riciclare a fine vita il mate-riale (NdBFe) del magnete permanen-te. A questo riguardo, sono in corsoattività di test sul materiale magneticoNdBFe ottenuto da processi di recupe-ro che sono state sviluppate pressol’Università di Birmingham, GB.I risultati dei progressi della tecnologiasaranno comunicati attraverso glieventi che l’International Institute ofRefrigeration (IIR) organizzerà. I letto-ri italiani di Industria&Formazione nesaranno prontamente informati.

Ringraziamenti. L’autore dell’articolodesidera ringraziare oltre ai colleghi ita-liani del progetto ELICiT che hanno rivi-sto le bozze, anche il Dott. VittorioBasso dell’Istituto Metrologico Nazio-nale (INRIM) e l’Ing. Angelo Maiorinodell’Università di Salerno per la revisio-ne e i preziosi suggerimenti sul testodel primo paragrafo di questo articolo.

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XVII Convegno Europeo:Regolamento Fgas 517/2014 e Nuovi Refrigeranti

Da Expoclima – Il XVII Convegno Europeo si svolgerà presso il Politecnico diMilano il 9 e il 10 Giugno 2017, e vedrà la partecipazione dei Presidenti dellemaggiori associazioni internazionali della refrigerazione e del condizionamento.Il Convegno tratterà, in particolare, della nuova Regolamentazione FGas517/2014 e dei nuovi refrigeranti nell’impiantistica, dei camion refrigerati edella conservazione degli alimenti.Ecco il programma dettagliato degli argomenti che verranno trattati nel corsodel XVII Convegno Europeo:• Nuovi Refrigeranti e prospettive future in riferimento al Regolamento

517/2014, Regolamento FGas e risparmio energetico;• Nuovi componenti e impianti in relazione ai nuovi fluidi e alle nuove proble-

matiche energetiche e ambientali.Risultati e aggiornamenti nell’impiantistica;• La Regolamentazione F-Gas 517/2014, certificazioni, phase down europeo

e internazionale, patentini europei e mondiali per frigoristi (PIF);• Nuove tecnologie di controllo, catena del freddo, magazzini e trasporti refri-

gerati, la conservazione degli alimenti;• Raffreddamento con le energie rinnovabili.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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Speciale principi di base del condizionamento dellʼariaPrincipi di basedel condizionamento dell’ariaIl circuito idraulico a complemento del chiller negliimpianti di raffrescamento a fluido secondario

179ª lezione

PIERFRANCESCO FANTONI

CENTOSETTANTANOVESIMALEZIONE DI BASE SULCONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni di base semplificateper gli associati sulcondizionamento dell’aria, così comeda 19 anni sulla nostra stessa rivistail prof. Ing. Pierfrancesco Fantonitiene le lezioni di base sulle tecnichefrigorifere.Vedi www.centrogalileo.it.Il prof. Ing. Fantoni è inoltrecoordinatore didattico e docente delCentro Studi Galileo presso le sedidei corsi CSG in cui periodicamentevengono svolte decine di incontri sucondizionamento, refrigerazione eenergie alternative.In particolare sia nelle lezioni in aulasia nelle lezioni sulla rivista vengonospiegati in modo semplice ecompleto gli aspetti teorico-praticidegli impianti e dei loro componenti.

È DISPONIBILELA RACCOLTA COMPLETA

DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI

Per informazioni: [email protected]

È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

INTRODUZIONE

L’allestimento di un impianto di raffre-scamento mediante fluido secondariorichiede, oltre all’oculata scelta delgruppo refrigeratore d’acqua, anche lapredisposizione di un circuito idraulicoopportunamente dimensionato.Quest’ultimo compito spetta al tecnicoinstallatore che, conoscendo le speci-ficità dell’impianto nel suo complesso,deve saper decidere quali eventualicomponenti addizionali sono richiestiper garantire il suo buon funziona-mento.In particolare va valutata la quantitàd’acqua complessiva del circuito e lanecessità che essa ha di espandersiquando è soggetta ad aumenti di tem-peratura.

ABBINAMENTO REFRIGERATORE-CIRCUITO IDRAULICO

Quando si deve scegliere il modello direfrigeratore d’acqua, in via prioritariasi tiene presente qual’è la potenza fri-gorifera che esso è in grado di fornire,e se essa è sufficiente a soddisfare leesigenze di raffreddamento. Tuttavia,per questo tipo di apparecchiature,non è sufficiente attenersi solo a que-sto parametro per poter avereun’installazione che risponde ai requi-siti desiderati.Uno degli elementi che entra in giocoprepotentemente, è il circuito idraulicoche serve a distribuire l’acqua freddaprodotta dal refrigeratore. Infatti, datoun determinato modello di chiller in

grado di fornire la potenza frigoriferanecessaria, esso può essere abbinatoad una svariata moltitudine di circuitiidraulici, la cui geometria e configura-zione varia al variare delle caratteristi-che ed alla tipologia di quanto si vuoleraffrescare.Tra gli elementi da prende-re maggiormente in considerazione, viè lo sviluppo metrico del circuito, ledimensioni delle batterie di scambioacqua/aria o acqua/fluido da raffred-dare, la loro posizione/quota rispettoal luogo in cui è posizionato il refrige-ratore.Quanto appena detto si traduce nelvalutare se il contenuto d’acqua del-l’impianto risulta essere sufficiente dapresentare sufficiente inerzia termicaper il buon funzionamento del sistemarefrigeratore-impianto. Oltre alla quan-tità d’acqua vanno determinate anchetutte le perdite di carico del circuitoidraulico per verificare se la pompa èin grado di permettere la regolare cir-colazione per garantire la potenza fri-gorifera richiesta.

SERBATOIO DI ACCUMULOINERZIALE

Quando il contenuto totale d’acquapresente nell’impianto è inferiore allaquantità minima necessaria per il cor-retto funzionamento, bisogna predi-sporre un serbatoio d’accumulo sup-plementare che viene a costituire unelemento complementare al refrigera-tore stesso (vedi figura 1). Esso va adintegrare il volume d’acqua contenutonel serbatoio di accumulo inerziale di

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cui già normalmente sono dotate leapparecchiature e sopperisce al ridot-to quantitativo d’acqua che può esse-re contenuta nel circuito idraulico.Quando la quantità d’acqua comples-siva disponibile come fluido termovet-tore per il trasporto del freddo dal refri-geratore alle utenze risulta essereinsufficiente si registrano, come con-seguenza, continue e rapide variazio-ni della sua temperatura.La presenza del serbatoio d’accumulo,quindi, stabilizza la temperatura dell’ac-qua prodotta: un serbatoio largamentedimensionato permette di avere unvalore di temperatura ben definito e unfunzionamento più stabile del sistemaintero. Quando, invece, la quantitàd’acqua non è quella adeguata, essaritorna dalle utenze verso il refrigera-tore ad una temperatura superiore aquella che dovrebbe essere. Comeconseguenza si può verificare unaumento del numero di cicli del com-pressore del circuito frigorifero ed unaintermittenza della regolazione.L’installazione del serbatoio può avve-

nire secondo diverse modalità impian-tistiche, a seconda delle esigenze. Lafigura 2 riporta una delle possibilimodalità: come si vede, il serbatoio èinserito sulla mandata dell’acqua refri-gerata con singolo anello. Esso racco-glie l’acqua già raffreddata dal chiller,accumulandola nei periodi in cui si hapoca richiesta da parte delle utenze einvece approvvigionando queste ulti-me quando si ha elevata richiesta,disaccoppiando il funzionamento delrefrigeratore che, così, ha la possibilitàdi funzionare con maggiore regolaritànel tempo anche quando si verificanodei picchi temporanei di richiesta difreddo. In aggiunta, è possibile instal-lare un’apparecchiatura di potenza fri-gorifera inferiore, ottenendo beneficidal punto di vista dei costi di esercizio.

IL VASO DI ESPANSIONE

Quando si è verificato che il contenutod’acqua complessivo dell’impianto èsufficiente per quel determinato tipo di

Figura 2.Una delle possibili modalità di collegamento del serbatoio d’accumulo inerziale sul circuito idraulico

di un refrigeratore d’acqua.

Figura 1.Esempio di serbatoiodi accumulo inerziale.

(Catalogo Fiorini)

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apparecchiatura, ancora non basta.Infatti, è necessario predisporre unulteriore componente che sia in gradodi garantire una certa “elasticità”quando le temperature di eserciziovariano.Come ben è noto, l’acqua, come tutti iliquidi, è un fluido incomprimibile.Contemporaneamente risulta esseresoggetta a variazioni del proprio volu-me quando è sottoposta a sbalzi ditemperatura. In particolare, se vieneriscaldata tende ad aumentare il pro-prio volume. Se il circuito idraulico èben progettato e ben condotto da partedel manutentore, esso risulta comple-tamente riempito di acqua, che quindioccupa tutto il volume interno disponi-bile. Questo significa che, se ha biso-gno di espandersi a seguito di aumentidella sua temperatura, non ha volumi adisposizione. Nè può comprimersi,come può avvenire per un gas, datoche è, appunto, incomprimibile.Ecco, allora, che il circuito idraulico hala necessità di essere dotato di uncomponente in grado di assecondareil processo di aumento o diminuzionedel volume dell’acqua interna a secon-da delle temperature di esercizio. Talecomponente è il vaso d’espansione(vedi figura 3).Affinchè il vaso sia in grado di permet-tere all’acqua di aumentare o contrar-re il proprio volume è necessario cheal suo interno sia presente un gas,che svolge la funzione di cuscinettoammortizzatore. Quando il livello del-l’acqua all’interno del vaso aumenta, ilgas diminuisce il proprio volume, com-primendosi. Quando, invece, il livellodell’acqua diminuisce, il gas si espan-

de, riempiendo il volume lasciato libe-ro dall’acqua. Questo nel caso in cui ilvaso di espansione sia chiuso, comeaccade nella maggior parte dei refri-geratori d’acqua. Il vaso può essereanche aperto, con l’aria atmosferica asvolgere da elemento ammortizzatoredelle variazioni di livello dell’acqua.Di norma, il circuito di un refrigeratoreviene dotato già dal produttore di unvaso di espansione interno, adatto acompensare le variazioni di volumedell’acqua dell’apparecchiatura.Se la particolare installazione richiede

l’aggiunta di un serbatoio d’accumuloinerziale supplementare allora, di con-seguenza, va approntato da parte del-l’installatore anche un vaso d’espan-sione addizionale, in grado di sopperirealle variazioni di volume dell’acquaaggiuntiva.L’installazione del vaso d’espansioneè conveniente eseguirla sulla tubazio-ne che contiene l’acqua più fredda delcircuito quindi, nel caso di un refrige-ratore, sulla tubazione di mandata del-l’acqua alle utenze. In alternativa sipuò collocare direttamente sul serba-toio di accumulo inerziale.

Figura 3.Esempio di pompe circuito idraulico con vaso di espansione.

(www.tempcoblog.it)

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ULTIME NOTIZIE

NOTIZIE DALL’EUROPA(Sintesi prof. Fantoni)

� LEGISLAZIONE

Fgas: aggiornamenti – La Commissione Europea ha pubblicato i risultati didue studi relativi alla possibilità di utilizzare refrigeranti rispettosi dell’am-biente in sostituzione degli HFC, che progressivamente verranno eliminati. Intali studi si evidenzia che risulta necessario aggiornare gli standard europeisull’uso di tali fluidi, le legislazioni e tutte le norme relative in modo da tene-re maggiormente conto delle evoluzioni tecnologiche che hanno interessato,in questi ultimi anni, i refrigeranti alternativi. A questo proposito laCommissione si aspetta un aggiornamento degli standard che riguardano lacarica massima di refrigerante assieme ad una migliore valutazione dei rischiconnessi all’uso di tali fluidi e ad uno scambio reciproco di informazioni per-tinenti a livello internazionale. Inoltre, la Commissione ritiene sufficienti leattuali norme di sicurezza per lavorare con i refrigeranti alternativi. Ciò che,invece, va migliorata è l’offerta formativa, in modo che regole e standard esi-stenti vengano divulgati.(Pagina 4 della Newsletter AREA su www.associazioneATF.org sezione dedicata ai soci)

Revisione della Direttiva sull’efficienza energetica degli edifici – LaCommissione Europea ha pubblicato, lo scorso 30 novembre, la sua propo-sta di revisione della Direttiva. Tra i principali punti: in primo luogo laCommissione europea invita gli Stati membri a definire strategie di ristruttu-razione a lungo termine per gli edifici esistenti da sviluppare entro il 2050,con primo obiettivo intermedio per il 2030. Inoltre viene promossa l’e-mobi-lity, auspicando l’installazione di punti di ricarica per veicoli elettrici comeparte integrante degli edifici. I sistemi di riscaldamento e condizionamentovengono inclusi nella building-automation. Inoltre, gli Stati membri sonotenuti a prescrivere ispezioni periodiche degli impianti di riscaldamento e dicondizionamento d’aria per i grandi edifici residenziali e non residenziali. Tuttigli edifici dovranno essere ad energia quasi-zero. Ora spetta al ParlamentoEuropeo esaminare la proposta della Commissione.(Pagina 5 della Newsletter AREA su www.associazioneATF.org sezione dedicata ai soci)

Ecodesign: piano di lavoro – Lo scorso 30 novembre è stato finalmentepubblicato il tanto atteso piano di lavoro sulla progettazione ecocompatibile.Esso elenca 7 gruppi di prodotti interessati dalla possibile etichettatura e fradi essi sono compresi i container refrigerati, i sistemi di controllo e la buil-ding automation. Ulteriori studi verranno pubblicati per indagare ulterior-mente il potenziale miglioramento in termini di risparmio energetico, maanche di efficienza delle risorse. Per i nuovi gruppi di prodotti ma anche perle prossime revisioni di misure di progettazione ecocompatibile esistentidovranno essere presi in considerazione gli aspetti della riciclabilità, durata,riparabilità e smantellamento. Come parte di queste normative, laCommissione europea ha modificato le disposizioni esistenti relative alle tol-leranze di verifica della normativa per la progettazione ecocompatibile, com-prese le misure sulle apparecchiature HVAC e di refrigerazione.(Pagina 6 della Newsletter AREA su www.associazioneATF.org sezione dedicata ai soci)

Ecodesign: Regolamento 2016/2281 – La Commissione Europea ha final-mente pubblicato il Regolamento Ecodesign riguardante i prodotti per ilriscaldamento, il raffreddamento, i chiller di processo ad alta temperatura ele unità a ventilconvettori (il cosiddetto Lotto 21). Rimangono esclusi arma-di professionali, celle frigorifere ed altri prodotti già inclusi in altre disposi-zioni Ecodesign. Le disposizioni verranno gradualmente applicate a partiredal gennaio 2018 ed entro gennaio 2021. Per quanto riguarda i condiziona-tori d’aria lo studio preliminare per la revisione delle disposizioni Ecodesigngià esistenti inizierà nel 2017.(Pagina 7 della Newsletter AREA su www.associazioneATF.org sezione dedicata ai soci)

Revisione della Direttiva sull’etichettatura energetica – Parlamento eConsiglio europeo non si sono ancora accordati sulla versione definitiva dellarevisione della Direttiva sull’etichettatura energetica. Sebbene ci sia l’accordo

nel modificare la scala dell’etichettatura manca ancora un punto di condivi-sione riguardo la tempistica della modifica. Per quanto riguarda i commer-cianti, questi ultimi dovranno sostituire le vecchie etichette con quelle risca-late sia nei negozi che on-line entro 14 giorni lavorativi. Probabilmentel’entrata in vigore avverrà verso metà del 2017.(Pagina 7 della Newsletter AREA su www.associazioneATF.org sezione dedicata ai soci)

Revisione della Direttiva sull’efficienza energetica - La Commissioneeuropea ha presentato la sua proposta legislativa per adeguare la Direttivasull’efficienza energetica ai nuovi obiettivi energetici dell’UE. LaCommissione europea ritiene che sia troppo presto per rivedere l’interaDirettiva in quanto essa è stata recepita nel giugno 2014. Pertanto, gli emen-damenti sono stati proposti solo riguardo le disposizioni relative agli obietti-vi per il 2030, ai regimi obbligatori di efficienza energetica, nonché allemodalità di misurazione e fatturazione nel riscaldamento e raffreddamento(articoli 1, 3, 4, 7, 9, 10 e 11). Inoltre, la Commissione propone di estende-re gli obblighi di misurazione e di fatturazione esistenti anche al teleriscalda-mento, al teleraffreddamento ed all’acqua calda sanitaria per uso domestico(articoli 9, 10 e 11). Dal 1 gennaio 2020 i nuovi contatori dovranno essereleggibili da remoto mentre quelli già installati se non leggibili da remotodovranno essere sostituiti dal 2027.(Pagina 7 della Newsletter AREA su www.associazioneATF.org sezione dedicata ai soci)

Revisione della Direttiva sulle energie rinnovabili – Con la creazione di unnuovo articolo (il 23) della Direttiva sulle energie rinnovabili la CommissioneEuropea intende introdurre l’utilizzo delle energie rinnovabili anche nel setto-re del riscaldamento e del raffrescamento. Gli Stati membri si pongonol’obiettivo non vincolante di aumentare l’uso di tali energie di almeno l’1%all’anno. Per raggiungere tale obiettivo vengono prospettate alcune opzionicome, ad esempio, l’uso delle energie rinnovabili come combustibile per laproduzione di energia oppure l’installazione negli edifici di sistemi di riscal-damento e raffrescamento basati sulle energie rinnovabili ed altamente effi-cienti o, ancora, l’impiego di energie rinnovabili nei processi industriali diriscaldamento e raffreddamento. Inoltre viene proposto un sistema di moni-toraggio anno per anno per misurare gli effetti delle misure proposte. Nellaproposta si intende inglobare anche l’utilizzo del teleriscaldamento e del tele-raffreddamento. Infine, va notato che la proposta non modifica gli schemi dicertificazione/qualificazione per gli installatori di sistemi di energie rinnova-bili, come ad esempio le pompe di calore.(Pagina 8 della Newsletter AREA su www.associazioneATF.org sezione dedicata ai soci)

� ENERGIA

Osservatorio sul rendimento energetico degli edifici – La CommissioneEuropea ha istituito un nuovo database come osservatorio per monitorare ilrendimento energetico degli edifici in tutta Europa. Questa banca dati forni-sce informazioni sulle caratteristiche degli edifici come il loro periodo dicostruzione, il consumo di energia, l’ammontare di energie rinnovabili pro-dotte in loco e le eventuali ristrutturazioni eseguite. Inoltre tiene traccia deilivelli di prestazione energetica degli edifici nei singoli paesi dell’UE e nelll’UEnel suo insieme, dei diversi schemi di certificazione energetica e del modo incui vengono attuate, ma anche dei livelli di povertà energetica in tutta l’UE.L’osservatorio si pone l’obiettivo di incoraggiare l’uso delle tecnologie intel-ligenti e di aumentare il tasso delle ristrutturazioni degli edifici, attualmenteall’1%. Ad oggi oltre il 40% del consumo di energia in Europa è imputabileal settore dell’edilizia.(Pagina 8 della Newsletter AREA su www.associazioneATF.org sezione dedicata ai soci)

� BREVI DALL’AREA

Novità dal sito-web – Il sito-web dell’AREA riporta una nuova sezione dedi-cata alle ricerche/offerte di lavoro nel settore della refrigerazione, del condi-zionamento e delle pompe di calore.Per visionarla: http://area-eur.be/pages/jobs-cooling

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La disponibilità di acqua da impiegarequale fluido di raffreddamento del con-densatore, incontra sempre maggioredifficoltà a causa sia dei costi sia diuna crescente sensibilità ai problemiambientali.L’utilizzo di una torre evaporativa per-mette di smaltire il calore di conden-sazione con un sostenibile quantitati-vo di acqua (acqua di reintegro) maporta con sé altri aspetti che il proget-tista non può esimersi dal prendere inconsiderazione, quali:• rumorosità provocata dai ventilatori e

dalla caduta di acqua al suo interno;• necessità di uno spazio esterno per

la sua installazione;• idonee linee idrauliche e pompe di

circolazione;• manutenzione periodica al pacco di

scambio e vasca di raccolta.Rumorosità, impatto estetico ed emis-sione di vapore d’acqua potrebberoessere motivo di contenziosi con lestrutture adiacenti e a tutto ciò deveessere aggiunto il problema delle tem-perature a bulbo umido delle zone diinstallazione che potrebbero richiede-re il sovradimensionamento della torrestessa.A questo punto, il progettista vedecon sempre maggiore favore l’ariaper la condensazione del refrigeranteanche per impianti di grandi capacitàfrigorifere.Ma, oltre ai vantaggi, la valutazionenon deve trascurare anche gli aspettinegativi della soluzione tecnica, ilmaggiore dei quali è la variabilità dellatemperatura dell’aria in funzione dellastagione.

La temperatura di condensazione (equindi la pressione di condensazioneche compete) aumenta con l’aumen-tare della temperatura dell’aria; ricor-diamo che la quantità di refrigeranteche fluisce attraverso la valvolad’espansione termostatica dipendedalla differenza tra la pressione delrefrigerante al suo ingresso (pressio-ne di condensazione) e pressione allauscita (pressione di evaporazione).Maggiore è la differenza di pressione,maggiore è la quantità di refrigeranteche transita, e riversandosi nell’evapo-ratore causa una incrementata capa-cità frigorifera.Ma tutto ciò si manifesta quando, acausa della bassa temperatura ester-na (mezze stagioni e/o stagioneinvernale), l’utenza richiede un caricotermico ridotto mentre il circuito frigo-rifero eroga una potenza frigoriferamaggiore.Il conseguente aumento di avviamentie spegnimenti, oltre a essere fonte diproblemi al compressore, riducel’efficienza totale dell’impianto.L’impossibilità di controllare la tempe-ratura dell’aria, richiede necessaria-mente l’impiego di dispositivi atti amantenere costante la temperatura dicondensazione a valori prefissati com-patibili con le esigenze operative.Considerando che il legame tempera-tura aria esterna-pressione di conden-sazione dipende principalmente da dueparametri: portata d’aria e superficie discambio termico, il controllo della pres-sione di condensazione può essereeffettuato sia agendo sulla portatad’aria che sulla superficie di contatto.

Le soluzioni sono molto diversificatecon un livello di efficienza/efficaciadirettamente proporzionale al costo;basso costo = bassa efficienza/effica-cia, alto costo = alta efficienza/efficacia.La soluzione più economica è quellache vede il condensatore ad aria conun solo ventilatore; in questo caso unpressostato di alta pressione opportu-namente tarato arresterà il ventilatoreal diminuire della pressione di conden-sazione conseguente al diminuiredella temperatura dell’aria.Se la dotazione del condensatore pre-vede più ventilatori, l’arresto di uno opiù ventilatori permetterà di ridurrenotevolmente lo scostamento tra larisultante pressione di condensazionee il valore di riferimento individuato.La soluzione è ancora abbastanzaeconomica ma presenta alcuni aspettidi criticità da non trascurare.L’esempio di figura 1 riproduce uncondensatore equipaggiato con tremotoventilatori.Al diminuire della pressione di con-densazione dovuta alla diminuzionedella temperatura esterna, un presso-stato provvede ad arrestare un ventila-tore su tre (figura 1a) riducendo così laportata d’aria e provocando il conse-guente aumento della pressione dicondensazione.Se tale riduzione di portata è suffi-ciente a riportare la pressione di con-densazione al di sopra della taraturadel pressostato avremo una sequenzadi arresti e avviamenti del ventilatoresufficienti a mantenere la pressionepressoché simile al valore di taratura.Se la temperatura dell’aria è molto

Speciale LA PAROLA ALL’ESPERTO

Il controllodella condensazione

GIANFRANCO CATTABRIGA

Docente Centro Studi Galileo

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bassa, la riduzione di portata potrebbeessere insufficiente; un altro presso-stato (oppure un pressostato a piùstadi) provvede ad arrestare un altroventilatore (figura 1b) e così via.A prima vista il sistema di controllosembra efficace ma, come tutte lesoluzioni, sono presenti alcuni aspettida non trascurare.All’arresto di uno o più ventilatori noncorrisponde una identica riduzionepercentuale della portata d’aria; peresempio, la figura 1a mostra l’arrestodi un ventilatore sui tre che equipag-giano il condensatore (quindi, con 2/3dei ventilatori in funzione) la portatad’aria non si riduce a 2/3 della portatanominale).Anche se il condensatore è dotato disetti di separazione, buona parte del-l’aria aspirata dai ventilatori funzionan-ti, by-passa la superficie alettata etransita attraverso il ventilatore inattivopenalizzando lo scambio termico; aconferma di ciò si osserverà che ilventilatore inattivo ruoterà in sensocontrario (figura 2).Pur con tutti i suoi vantaggi e svantag-gi, il sistema di arresto progressivo deiventilatori è accettabile quando è pre-visto il funzionamento estivo e durantele mezze stagioni.Alcune applicazioni necessitano di raf-freddamento lungo tutto l’arco dell’an-no, ma la stagione invernale è caratte-rizzata da basse temperature ambien-tali che al di sotto di certi valori sonocausa di seri problemi di malfunziona-mento, danni permanenti ai compo-nenti il circuito frigorifero e, sicura-mente, uno scadimento della efficien-za generale.Anche l’arresto di tutti i ventilatori delcondensatore non garantisce unaccettabile controllo della pressione dicondensazione; in queste condizioni,si verifica l’effetto “convettore” cioèl’aria esterna a contatto con il paccoalettato caldo si riscalda a sua volta eper convezione si sposta verso l’altorichiamando altra aria (figura 3); loscambio termico refrigerante-aria haluogo inevitabilmente ma senza nes-sun controllo.Non potendo operare controllando laportata d’aria, non resta che controlla-re la pressione di condensazioneagendo sulla superficie di scambio.Questo tipo di gestione si ottienedotando il circuito frigorifero di un

sistema di controllo consistente in duevalvole “pneumatiche”.Lo scopo di queste valvole regolatricidi pressione è quello di mantenerecostante una determinata pressione dicondensazione, in un sistema concondensazione ad aria, quandodurante la stagione invernale la pres-sione di condensazione tende a ridur-si squilibrando il funzionamento delsistema stesso.L’insieme dei due tipi di valvole fa sìche una parte del refrigerante liquido

non defluisca dal condensatore ren-dendo inefficiente, per quanto riguar-da lo scambio termico, una parte dellasuperficie del condensatore.

Posizionamento dellevalvole regolatrici di pressionedi condensazioneUna delle due valvole viene montatasulla linea del liquido tra il condensa-tore e il ricevitore di liquido mentre laseconda deve essere installata comeuna valvola di by-pass del gas caldotra la linea di mandata del compresso-re e la linea del liquido a valle dellaprecedente valvola (figura 4)

Funzionamento dellevalvole regolatrici di pressionedi condensazioneLa valvola regolatrice A è sensibile soloa variazioni di pressione all’entrata eapre all’aumentare di tale pressione.La valvola B apre invece all’aumenta-re di una pressione ottenuta come dif-ferenza tra la pressione presente nellalinea di mandata e quella presentenella linea del liquido.Agendo sul dispositivo di taratura dellavalvola A, si regola la pressione diintervento desiderata; pressione cheverrà mantenuta costante durantel’intero periodo di funzionamento.

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Figura 1

Figura 1a Figura 1b

Figura 2

Figura 3

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Durante il periodo invernale in cui sipossono verificare basse pressioni dicondensazione conseguenti a bassetemperature ambienti, questa siabbassa fino a raggiungere il punto ditaratura della valvola.A questo punto la valvola A cominciaa modulare, diminuendo il flusso direfrigerante che proviene dal conden-satore; questo fa sì che una parte direfrigerante allaghi una parte del con-densatore riducendone la superficie discambio termico (figura 5) aumentan-do conseguentemente la pressione dicondensazione.Questo funzionamento permette ilmantenimento costante della pressio-ne di condensazione ma la perdita dicarico del refrigerante che fluisceattraverso la valvola A crea una pres-sione inferiore nel ricevitore (che deveessere controllata anch’essa), inoltrea una diminuzione della superficiededicata alla condensazione, corri-sponde un aumento della superficie discambio dedicata al sottoraffredda-

mento del liquido.Un eccessivo aumento del sottoraf-freddamento è causa di un aumentodella resa frigorifera dell’impianto; perannullare questi effetti negativi entra ingioco la valvola B che, con una taratu-ra fissa pari a 1,4 bar circa (differenzatra la pressione di condensazione e lapressione nella linea del liquido), apreil passaggio al gas caldo presentenella linea di mandata.Il gas caldo che passa attraverso lavalvola B serve a riscaldare il refrige-rante liquido eccessivamente sottoraf-freddato e a ripristinare una correttapressione all’interno del ricevitore diliquido e il corretto funzionamentodella valvola d’espansione termostati-ca è garantito.Le due valvole modulano automatica-mente il flusso di refrigerante, mante-nendo così le pressioni di condensa-zione e all’interno del ricevitore di liqui-do, indipendentemente dalle variazionidella temperatura esterna.

Scelta delle valvole regolatriciLa valvola A si sceglie considerandoche il diametro dei suoi attacchi deveessere uguale o molto simile al dia-metro della linea del liquido in uscitadal condensatore.La valvola B ha la sola funzione di by-pass del gas caldo e, molto spesso, èdisponibile in un solo modello; nel casodi grosse capacità frigorifere, il costrut-tore suggerisce quando è necessarial’installazione di due o più valvole B inparallelo oppure di una valvola con dia-metro adeguato (se disponibili).

La carica di refrigeranteL’impiego di questa dotazione di valvo-le regolatrici richiede che da parte delprogettista vengano valuti accurata-mente alcuni aspetti operativi.La carica di refrigerante deve esserein quantità sufficiente sia per permet-tere l’annegamento del condensatorenei casi di bassa temperatura ambien-te che per garantire un corretto funzio-namento del sistema frigorifero.Una carenza di refrigerante farà sìche una eccessiva quantità di gascaldo entri nella linea del liquido conconseguente diminuzione dell’effettorefrigerante.Il ricevitore di liquido deve avere unvolume interno tale da poter tratteneretutta la carica di refrigerante (conside-rando che questo sistema di controllorichiederà una carica maggiore rispet-to a un impianto standard), dato che ilrefrigerante liquido rifluirà nel ricevito-re quando si avranno alte temperatureambientali.Se il volume interno del ricevitore nonfosse sufficiente, durante i periodi conalte temperature ambiente, il refrige-rante allagherebbe il condensatore

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Figura 4 Figura 5

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dopo aver riempito il ricevitore e avrem-mo come risultato eccessive tempera-ture di scarico con tutte le conseguen-ze negative che ne derivano.

Il ricevitore di liquidoChe criteri adottare per dimensionareil ricevitore di liquido?Un sistema non molto scientifico mapratico è quello di considerare unacarica di refrigerante doppia rispettoalla quantità che verrebbe utilizzataper caricare un circuito frigorifero tra-dizionale.In qualsiasi maniera, ogni costruttoredelle valvole regolatrici è in grado disuggerire un metodo per determinareaccuratamente la quantità necessariaal corretto funzionamento del sistemaad allagamento.

Installazione e servizioLa installazione delle valvole regolatri-ci non presenta aspetti di difficoltà maalcune cautele è bene che siano evi-denziate.La valvola A è stata progettata peressere installata unicamente sullalinea del liquido, non deve mai essereapplicata sulla linea di mandata delcompressore; le pulsazioni del gas inuscita danneggerebbero i soffiettidella valvola in breve tempo.Le valvole A e B possono essereinstallate sia in posizione orizzontaleche in verticale, tenendo presenteche, per la valvola A, il posizionamen-to deve prevedere gli spazi tecnici perpoter intervenire sul suo organo di tara-tura e che per entrambe il refrigerantedeve fluire al loro interno rispettando ladirezione indicata sul corpo valvola.I diversi componenti del sistema frigori-fero quali compressore, condensatore,ricevitore di liquido, evaporatore sonoposizionati in vari modi rispetto l’unoall’altro; per avere buoni risultati, ènecessario che il ricevitore di liquido siainstallato allo stesso livello oppure a unlivello inferiore rispetto al condensatore.Se l’unità motocondensante (ricevito-re incluso) è situata in un ambientefreddo, si suggerisce l’uso di un relayritardatore in combinazione con ilpressostato di bassa, il quale ritardan-do l’intervento all’avviamento di alme-no due minuti permette l’aumento dipressione all’interno del ricevitore,favorendo il normale funzionamentodella valvola termostatica.

Infatti se non ci fosse il relay ritardatoredurante la fase di avviamento, si avreb-bero continue successioni di arresto-avviamento del compressore dovuteagli interventi del pressostato di bassa,prima di aver permesso lo stabilirsidelle regolari condizioni operative.La saldatura delle valvole alle linee fri-gorifere richiede la adozione delle nor-mali cautele; le parti interne devonoessere protette dal surriscaldamentoavvolgendo le valvole con pannibagnati e mantenendole a temperatu-re inferiori a 120°C circa.L’impiego di leghe saldanti ad altopunto di fusione richiede che la puntadel saldatore deve essere di larghezzasufficiente per impedire un prolungatoriscaldamento localizzato; in ogni modoil dardo deve essere diretto in direzioneopposta al corpo della valvola.La prova di tenuta in pressione, previ-sta dai regolamenti europei e dalla nor-mativa in vigore, deve essere eseguitaapplicando i limiti di pressione di leggeche considerano la massima pressioneoperativa PS dell’apparecchiatura.

Taratura e regolazioneNormalmente il campo di regolazionedella valvola A è compreso tra 6,89 e15,5 bar circa con una taratura di fab-brica di circa 8,3 bar; particolari esi-genze operative, possono essere sod-disfatte intervenendo sull’organo ditaratura.Per ottenere la taratura desiderata, ènecessario utilizzare un manometro dialta pressione collegato alla linea dimandata in modo che possano essereosservati gli effetti dell’intervento ditaratura.

Si suggerisce di fare piccole variazionidi taratura e attendere che l’impiantosi equilibri prima di procedere a ulte-riori variazioni.

ServizioNormalmente le valvole regolatricisono di tipo ermetico e non possonoessere smontate per ispezioni o ripa-razioni.Pertanto in caso di insoddisfacentefunzionamento, devono essere sosti-tuite; se il malfunzionamento è daimputare alla presenza di materialesolido estraneo (scheggie, limatura,frammenti di saldatura) che ostruisceil passaggio, a volte è possibile rimuo-vere l’inconveniente svitando l’organodi regolazione.Una perdita di refrigerante attraverso ilsoffietto si manifesta con una fuoriu-scita attraverso l’alloggiamento dellemolle; in tale caso, la valvola deveessere sostituita.

ConsiderazioniUna buona progettazione e una cor-retta lettura della documentazioneedita dal fornitore, permettono dimantenere costante la pressione dicondensazione e quindi della resafrigorifera del sistema anche quandola temperatura esterna scende finoa -10°C.I costi aggiuntivi derivanti dalla instal-lazione di due valvole extra, una mag-giore carica di refrigerante e conse-guente maggiore dimensione del rice-vitore, sono ampiamente compensatidai vantaggi di una condensazione adaria pluri-stagionale.

imp CONTROLLO cattabriga:mod 2002 3-02-2017 14:18 Pagina 45

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Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF

Quando sostituire il filtrodisidratatore, un accessorio“necessario”del circuitofrigorifero199ª lezione di basePIERFRANCESCO FANTONI

CENTONOVANTANOVESIMALEZIONE SUI CONCETTIDI BASE SULLE TECNICHEFRIGORIFERE

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni semplificate per isoci ATF del corso teorico-praticodi tecniche frigorifere curato dalprof. ing. Pierfrancesco Fantoni.In particolare con questo ciclo dilezioni di base abbiamo voluto, inquesti 19 anni, presentare ladidattica del prof. ing. Fantoni, cheha tenuto, su questa stessa linea,lezioni sulle tecniche dellarefrigerazione ed in particolare dispecializzazione sullatermodinamica del circuitofrigorifero.Visionare su www.centrogalileo.itulteriori informazioni tecnichealle voci “articoli”e “organizzazione corsi”:1) calendario corsi 2017,2) programmi,3) elenco tecnici specializzati negliultimi anni nei corsi del CentroStudi Galileo divisi per provincia,4) esempi video-corsi,5) foto attività didattica.

ARTICOLO DIPREPARAZIONE ALPATENTINO FRIGORISTI

Introduzione

Comprendere quale funzione svolgeun componente all’interno del circuitofrigorifero, come e quando lavora,consente di capire quando è necessa-rio provvedere alla sua sostituzione.Non è detto che essa debba avvenirequando il componente è guasto o nonfunziona più correttamente. In certicasi, come avviene per il filtro disidra-tatore, si deve provvedere alla suasostituzione prima che esso manifestideficit funzionali: infatti, attendere cheessi si verifichino significa aver attesotroppo e che ormai il circuito frigorife-ro ha raggiunto un grado di inquina-mento elevato, foriero di probabiliinconvenienti di funzionamento.

Cos’è e a cosa serve

Viene chiamato filtro disidratatore o fil-tro deidratore o filtro deidratatore (vedifigura 1). Tre termini diversi per indica-re la stessa funzione, cioè eliminare lapresenza dell’umidità all’interno delcircuito frigorifero.In realtà la funzione di questo compo-nente non si riduce a solo ciò. Certo,eliminare l’umidità è un passaggio fon-damentale se si vogliono evitareinconvenienti al funzionamento del cir-cuito ed ai suoi componenti, ma non èl’unico. Il filtro svolge anche altre duefunzioni importantissime: fermare tuttele impurità solide o semi-solide chesono in circolo all’interno del circuito e“catturare” anche eventuali sostanzeacide che si possono essere formate

al suo interno come conseguenza dieventuali anomale condizioni di fun-zionamento.Da queste sommarie parole, quindi,già si capisce che il filtro svolge piùfunzioni molto importanti per il corret-to funzionamento del circuito cosic-chè, pur essendo catalogato tra i com-ponenti accessori, in realtà dovrebbeessere annoverato a rango maggiore.Infatti, è ben vero che un circuito frigo-rifero è in grado di funzionare e di pro-durre il freddo richiesto anche senzala presenza del filtro: rimane un gros-so punto interrogativo riguardo alladurata di tale funzionamento. Infatti èmolto probabile che, con l’andare deltempo, un circuito frigorifero che noncomprende la presenza del filtro siadestinato inevitabilmente ad andareincontro a seri problemi di funziona-mento che possono portare al guastodel compressore o al cattivo funziona-mento della valvola di espansione (odel capillare) con la nascita di incon-venienti subdoli, talvolta difficili daindividuare.Diciamo, insomma, che il filtro è uncomponente accessorio del circuito,ma accessorio indispensabile.

Quali nemici combatte

Umidità, acidi e sporcizia. Questi sonoi tre nemici del circuito frigorifero che ilfiltro è in grado di sconfiggere.L’umidità, che può essere presenteall’interno del circuito a causa di unaprocedura di essiccazione/vuotaturaeseguita in modo non efficiente da

È DISPONIBILELA RACCOLTA COMPLETA

DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI

Per informazioni: [email protected]

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parte del tecnico frigorista. Oppureche è stata introdotta all’interno delcircuito inavvertitamente dal tecnicostesso in occasione di qualche parti-colare procedura di lavoro come, adesempio, durante il rabbocco dell’oliodel compressore o il collegamentodelle fruste flessibili al circuito o il rein-tegro della carica di refrigerante.Questo ci fa capire, quindi, che talioperazioni vanno eseguite con lamassima cura e attenzione.Gli acidi, che si possono formare all’in-terno del circuito durante la sua vitalavorativa per la concomitanza di alcu-ni fattori, tra i quali le alte temperature.Il componente che contribuisce mag-giormente alla loro formazione è ilcompressore, cioè il componente delcircuito che lavora alle temperaturepiù alte. Il compressore è anche ilcomponente che subisce maggior-mente l’azione degli acidi, andandoincontro a guasti di tipo elettrico cheinteressano gli avvolgimenti del suomotore elettrico. Insomma: il compres-sore, che in molti casi si guasta acausa di inconvenienti provocati dalcattivo funzionamento di altri compo-nenti del circuito frigorifero, in questocaso se la fa e se la subisce in unasorta di harakiri autolesionistico.La sporcizia, che può essere presenteall’interno del circuito in seguito alle

procedure di lavorazione che il tecnicofrigorista esegue per il suo assem-blaggio. Ad esempio polvere, particellesolide o altro di simile che penetra nelletubazioni lasciate aperte troppo tempoe prive di protezioni alle estremitàprima che venga eseguita la loro con-nessione. Ma anche trucioli di ramederivanti dalle lavorazioni eseguitesulle tubazioni per poterne eseguire illoro assemblaggio. Non basta: morchiedi tipo semi-solido derivanti dal proces-so di deterioramento dell’olio del com-pressore e che interessano cere e/oadditivi che sono presenti al suo inter-no e che vengono addizionati per con-ferirgli determinate caratteristiche.Oppure altri tipi di sostanze o additiviche il tecnico frigorista inietta nel circui-to per eseguire certe operazioni o chesi pensa servano per riparare il circuitoquando si presentano specifiche pro-blematiche di funzionamento.

Quanto dura? Quando sostituirlo

A meno che l’attività lavorativa consi-sta nell’assemblaggio dei circuiti frigo-riferi, il tecnico frigorista che installa oesegue l’assistenza e la manutenzio-ne agli impianti il filtro lo trova già mon-tato sul circuito. Rimane, allora, dachiedersi: in questi casi ogni quanto vasostituito il filtro?Per rispondere alla domanda è neces-sario prima pensare alla funzione cheesso svolge e quando la svolge. Alprimo avviamento dell’impianto, all’in-terno del circuito sono inevitabilmentepresenti tracce di umidità per quantosia stata accurata l’operazione diessiccatura. Se eseguita in fabbrica, ilvuoto spinto che viene raggiunto emantenuto consente di avere residuiin quantità minima, mentre se vieneeseguito in cantiere il livello residuo diumidità risulta essere sicuramentemaggiore. Ma se l’operazione è stataeseguita con dovizia e cura tale livelloè comunque minimo. È proprio duran-te il primo avviamento che il filtro attuain pieno la sua funzione che consentedi “catturare” tali residui di umidità pre-senti e quindi di eliminarli completa-mente dal refrigerante in circolo. Unavolta completata tale fase, l’umiditàrisulta essere completamente elimina-ta e quindi non potrà nemmeno dareluogo, nel tempo, alla formazione di

acidi. Diciamo, allora, che il circuitorisulta essere completamente bonifi-cato e che durante la sua vita lavorati-va non andrà incontro a problematichedi questa natura.Anche per quanto riguarda la filtrazio-ne meccanica delle impurità, l’azionedel filtro si esplica durante le prime oredi funzionamento del circuito: unavolta che esse sono state intercettatee bloccate il circuito risulta essere puli-to e non necessita di altri interventi.Quindi, se durante la vita lavorativadell’impianto non si verificano partico-lari eventi, il filtro non interviene piùnella sua azione, in quanto il compitoche gli viene affidato lo svolge e lo ter-mina nell’arco di breve tempo. Per taleragione la sua sostituzione non risultaessere necessaria nel tempo a menoche, come sopra accennato, non siverifichino particolari avvenimenti.Uno di tali avvenimenti è costituito dal-l’apertura del circuito frigorifero, ossia

Figura 1.Filtro disidratatore a cartuccia

intercambiabile, adatto ai circuitifrigoriferi di grosse dimensioni.

(Catalogo Carly)

Figura 2.Indicatore di passaggio e diumidità: sul vetrino vengono

riportati i colori che segnalano lapresenza (wet) o l’assenza (dry) di

umidità nel circuito.

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dalla disconnessione di qualche com-ponente o di qualche tubazione, chegeneralmente vengono effettuate pereseguire delle riparazioni. La discon-nessione comporta sempre la possibi-lità che dell’aria penetri all’interno delcircuito, anche se si è opportunamen-te provveduto a recuperare il refrige-rante da esso fino ad una pressionemanometrica attorno a 0 bar, ma posi-tiva. Questo accorgimento consente dilasciare il punto di disconnessione aduna pressione interna maggiore diquella atmosferica, e quindi in sovra-pressione, con la conseguenza diimpedire all’aria di penetrare nel cir-cuito. Ma questo espediente nongarantisce al 100% che seppur mini-me quantità di aria (e quindi di umi-dità) invadano il circuito. Con la suc-cessiva vuotatura, dopo la ri-connes-sione, si provvederà a portare il conte-nuto di umidità ad un livello residuale:nuovamente, allora, entrerà in giocol’azione del filtro disidratatore a cui èdemandato il compito di eliminarla dalcircuito. Per eseguire tale compito ènecessario avere un filtro nuovo, datoche quello vecchio non è detto sia ingrado di agire efficacemente in talsenso. Ecco perchè è buona normasostituire il filtro ogniqualvolta il circui-to frigorifero subisce una disconnes-sione dei collegamenti.Una seconda indicazione che suggeri-sce che il filtro va sostituito pervienedall’indicatore di umidità presente sulvetro-spia (vedi figura 2). Quando ilcolore dell’elemento sensibile viraverso il giallo, significa che dell’umiditàè libera di circolare all’interno del cir-cuito senza che il filtro abbia la capa-cità di arrestarla. Tale evenienza nonrientra nella normalità, dato che indicache il filtro risulta avere ormai esauritola sua capacità disidratante, cosa chesolitamente non deve accadere: laragione può essere ricercata o nellascelta di un filtro con caratteristicheinsufficienti per la grandezza del cir-cuito o nella possibilità che una certaquantità indesiderata di umidità siapenetrata nel circuito. In tale ultimocaso, prima della necessaria sostitu-zione del filtro va appurata la causa ditale inconveniente per evitare il suoripetersi in futuro.

�È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

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Biossido di cloro: Composto chimicoformato da cloro e ossigeno aventecome simbolo ClO2. Esso viene usatoprincipalmente per lo sbiancamentodella pasta di cellulosa che serve perla fabbricazione della carta ma trovaimpiego anche per il controllodell’odore e del gusto dell’acqua in cuisono presenti composti fenolici. Nelcampo della refrigerazione e delcondizionamento dell’aria il biossido dicloro viene impiegato per ladisinfezione dell’acqua che partecipaal funzionamento delle torri diraffreddamento.

Capacità elettrica: Quantità di caricaelettrica che è possibileimmagazzinare nelle armature di uncondensatore elettrico in rapporto allatensione che si stabilisce tra learmature stesse. La capacità dipendedalle caratteristiche geometriche delcondensatore (superficie dellearmature, loro distanza) e dal tipo dimateriale isolante (dielettrico)interposto tra le armature e checonsente di mantenerle isolateelettricamente. L’unità di misura dellacapacità è il farad. Essendo il faradun’unità molto grande per la capacitàdei condensatori normalmenteutilizzati, risulta più diffuso l’utilizzo diun suo sottomultiplo, il microfarad,corrispondente ad un milionesimo difarad. I condensatori utilizzati negliimpianti elettrici per la refrigerazione eil condizionamento hanno unacapacità che normalmente va da

qualche microfarad a qualchecentinaio di microfarad. I condensatoridi avviamento hanno generalmenteuna capacità maggiore mentre quelli dimarcia hanno una capacità inferiore.

Dual: Nome assegnato a particolari tipidi climatizzatori split, composti da unasola unità motocondensante esterna eda due unità evaporanti interne,collegate in parallelo tra loro. Ilcompressore aspira il vapore daentrambi gli evaporatori e lo facondensare nell’unico condensatorepresente.Tale tipo di macchine vieneimpiegato per usi residenziali o piccolocommerciali permettendo anche unagrossolana zonizzazione degliambienti: essi sono adatti per ilcondizionamento di uno stessoambiente molto ampio e di formairregolare oppure per ilcondizionamento di due diversi locali diuna stessa abitazione. Nel complessola quantità di refrigerante necessaria alfunzionamento di un circuito di un dual-split risulta essere generalmenteinferiore alla somma delle quantitànecessarie per il funzionamento di duemonosplit

IARW: International Association ofRefrigerated Warehouses(associazione internazionale deimagazzini refrigerati). Associazionenata nel 1891 grazie all’iniziativa dialcuni responsabili di magazzinifrigoriferi che avevavno la necessità digestire la complessità legata al correttocontrollo delle temperature diconservazione delle derrate alimentari.L’associazione costituisce un punto diriferimento per la raccolta di idee e loscambio di informazioni riguardo lemodalità di conservazione tramite ilfreddo di prodotti alimentari deperibili,promuove le migliori pratiche per lagestione della logistica dei magazzinifrigoriferi fornendo un supporto tecnicoai suoi associati, informandoli anchesulla legislazione ed i regolamenti invigore. Inoltre partecipa ad alleanzecon l’industria e le organizzazioniinternazionali al fine di migliorare lasicurezza ed il commercio di prodottirefrigerati nel mondo. Nel 2016 hafesteggiato il suo 125° anno di vita.IARW è partner a sua volta di GlobalCold Chain Alliance, associazione cheopera nell’ambito della catena del

freddo. L’associazione ha sede adAlexandria (Virginia - USA)

Solubilità: Fenomeno che consistenella diffusione di un dato fluido(soluto) all’interno di un altro fluido(solvente) in modo da formareun’unica soluzione.Vi è un limitemassimo alla possibilità che il soluto sidisciolga nel solvente: in talecondizione la soluzione si dice satura.La solubilità di un liquido in un altroliquido viene indicata con il termine dimiscibilità. La solubilità dei gas neiliquidi (che viene detta, invece,assorbimento) risulta essere moltovariabile. La quantità di gas che si puòdisciogliere all’interno del liquidodipende da vari parametri, oltre chedalla natura delle due sostanze, tra cuila pressione e la temperatura.All’interno di un circuito frigorifero ilrefrigerante risulta generalmenteessere solubile nell’olio impiegato perla lubrificazione del compressore.Infatti, uno dei criteri per scegliere iltipo di lubrificante è proprio quello diverificare che esso sia compatibile conil tipo di refrigerante impiegato.All’aumentare della pressione del gasaumenta la sua solubilità nel liquido,mentre invece essa diminuisceall’aumentare della temperatura delliquido. La quantità di gas che si puòdisciogliere nel liquido non è illimitata.In corrispondenza del condensatore,quindi, il refrigerante allo stato gassosorisulta essere facilmente solubilenell’olio, mentre diversa è la situazionenell’evaporatore, dove la pressionerisulta essere molto minore. Proprionell’evaporatore vi è il rischio che l’olionon venga trascinato dal vapore equindi che si depositi all’interno delloscambiatore, provocando alcuniproblemi di funzionamento al circuitofrigorifero. Non tutti i refrigeranti sonosolubili negli oli: un esempio ècostituito dall’ammoniaca che risultaessere scarsamente solubile nell’oliominerale. Di per sé, il fatto che il gasrefrigerante sia solubile nell’olio non èun fatto che risulta essere semprepositivo, dato che il refrigerantedisciolto tende a diminuire la viscositàdell’olio, che quindi perde parte delsuo potere lubrificante.

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(Parte centosessantaduesima)Sedicesimo anno

A cura dell’ing.PIERFRANCESCO FANTONI

GLOSSARIODEITERMINIDELLAREFRIGERAZIONEE DELCONDIZIONAMENTO

Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzial-mente il presente glossario.

GLOSSARIO 1-2017:GLOSSARIO 9/07 3-02-2017 14:21 Pagina 48

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Il Regolamento Europeo F-Gas n°517/2014 richiede di abbandonare rapidamente l’uso dei gas refrigeranti ad elevato GWP (indice di “Riscaldamento Globale”).

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N° ASHRAE R-513A R-449A R-452A

GWP 631 1.397 2.141

CLASSE A1 A1 A1

SOSTITUISCE R-134a R-404A, R-507 R-404A, R-507

APPLICAZIONI Refrigerazione TN, Chiller

Refrigerazione BT

Trasporti refrigerati

NOTE

Capacità frigorifera superiore

al R-134a e COP simile

Effi cienza energetica superiore al R-404A ed R-507

Effi cienza energetica

e temperature di scarico simili

a quelle con R-404A ed R-507

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