ORGANOUFFICIALE CENTROSTUDIGALILEO ... AREA/RivisteIF...MEGARIDE ELETTROCLIMAsrl Napoli...

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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO N° 365 Anno XXXVII - N. 1 - 2013 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato INCONTRI/PROGETTI FINANZIATI DA NAZIONI UNITE Iscrizioni al Registro entro il 12 aprile 2013 Conseguimento Certificazione entro il 10 ottobre 2013 SPECIALE REFRIGERANTI PATENTINI LE SEDI ESAMI CSG IN ITALIA CERTIFICAZIONE FRIGORISTI - PIF MAP OF CONFERENCES ORGANISEDWITHTHE UNITED NATIONS (UNEP) IN MARCH 2013 INTRODUCTION TO THE XV EUROPEAN CONFERENCE, MILAN 7 th -8 th JUNE 2013 UNITED NATIONS (UNEP) – EUROPEAN ENERGY CENTRE (UK) – CENTRO STUDI GALILEO COPERTINA 1 BIS:COPERTINA 7/07 27-02-2013 16:20 Pagina 1

Transcript of ORGANOUFFICIALE CENTROSTUDIGALILEO ... AREA/RivisteIF...MEGARIDE ELETTROCLIMAsrl Napoli...

per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione

ORGANO UFFICIALECENTRO STUDI GALILEO

N° 365

Anno XXXVII - N. 1 - 2013 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato

INCONTRI/PROGETTI FINANZIATI DA NAZIONI UNITE

Iscrizioni al Registro entro il 12 aprile 2013Conseguimento Certificazione entro il 10 ottobre 2013

SPECIALE

REFRIGERANTI PATENTINI

LE SEDI ESAMI CSG IN ITALIA

CERTIFICAZIONE FRIGORISTI - PIF

MAP OF CONFERENCES ORGANISEDWITHTHE UNITED NATIONS (UNEP) IN MARCH 2013INTRODUCTION TO THE XV EUROPEAN CONFERENCE, MILAN 7th-8th JUNE 2013

UNITED NATIONS (UNEP) – EUROPEAN ENERGY CENTRE (UK) – CENTRO STUDI GALILEO

COPERTINA 1 BIS:COPERTINA 7/07 27-02-2013 16:20 Pagina 1

Rotex è un’azienda tedesca nata nel 1973, specializzata

nella produzione di sistemi di riscaldamento completi.

È presente in 21 paesi e da più di trent’anni investe nella

ricerca e nello sviluppo di tecnologie uniche sul mercato,

innovative e altamente efficienti. I sistemi Rotex, che

si distinguono per facilità d’installazione e d’uso,

sfruttano fonti di energia rinnovabile.

Rotex è il marchio della Divisione Riscaldamento di

Soluzioni avanzate di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria: pompe di calore aria-acqua, impianti solari, sistemi radianti a pavimento, caldaie a condensazione.

S E V U O I U N R I S C A L D A M E N T O C H E P E N S I A T U T T O ,

P E N S A A ROT E X .

GENERATORI DI GAS OSSIDRICI

ECOLOGICI

Non inquinano, perchè il prodotto della combustione è vapore acqueo.

Contattaci per una dimostrazionewww.oweld.com - [email protected]

Oxyweld snc via Mezzomonte 20, 33077 Sacile (PN) Italy +39 0434 737001, fax +39 0434 737002

ECONOMICI

Il costo di utilizzo è ridotto al solo consumo di energia elettrica e acqua distillata.

SICURI

Eliminati i rischi legati all’utilizzo di bombole contenenti gas ad alta pressione.

per brasareRame, Ottone, Alluminio, Acciaio

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO ITALIANOFRIGORISTI - PIFA MILANO

Castellini CristianINDUSTRIAL FRIGO srlCalcinato

Sigurtà NicolaINDUSTRIAL FRIGO srlCalcinato

Arici MicheleINDUSTRIAL FRIGO srlCalcinato

KheyeTarikINDUSTRIAL FRIGO srlCalcinato

Faes DavidINDUSTRIAL FRIGO srlCalcinato

Paghera FilippoINDUSTRIAL FRIGO srlCalcinato

Manzino IldoLMP srlBuccinasco

Bonzi LucianoLMP srlBuccinasco

Balducci SimoneLMP srlBuccinasco

Masiello PaoloMANUTENCOOP F.M.Zola Predosa

Markulin IvanMSP srlCesano Boscone

Castrogiovanni AntoninoNELSA srlGarbagnate

Colombo FrancoTTF srlBussero

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO ITALIANOFRIGORISTI - PIFA ROMA

Chiacchierini PaoloCupra Marittima

Morellato DavidECOFRIGORIFERI DI LA PERNACivitavecchia

Severin AndreaGESERIND srlBorgo San Michele

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Tecnici specializzatinegli ultimi corsi e patentinidel Centro Studi Galileo

Tecnici di 3 generazioni in più di 36 anni di corsi con una media di oltre 3000 allievi all’anno si sono specializzati ai corsi CSG

GLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONOALTRESÌ UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DALDLGS 81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICISPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Nella foto la fase di realizzazione di una tubazione atenuta (gruppo 10 delle competenze minime richieste

da Reg. Europea CE303/08). Il tecnico una volta ottenuta laqualifica professionale legata alla persona (Patentino ItalianoFrigorista) può compilare il registro di apparecchiatura e

svolgere le visite periodiche degli impianti.

Conclusione del corso base di tecniche frigorifere con il docente Giuseppe Bisagno al centro. Il corso è di preparazione al Patentino ItalianoFrigoristi – PIF. Il Centro Studi Galileo primo ente nazionale ed internazionale per la formazione e la certificazione con 40 anni di esperienza

nel settore svolge tali corsi e patentini anche per le Nazioni Unite e per le associazioni ad esse collegate in Europa e in Asia.

L’elenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnicispecializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si puòtrovare su www.centrogalileo.it (alla voce“Corsi > organizzazione”)

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo”Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo

Galbiati DamianoH2O srlRoma

Allievi SandroINSTALLAZIONI IMPIANTI spaRoma

Castelli AlbertoINSTALLAZIONI IMPIANTI spaRoma

Merra SergioMM IMPIANTI srlRoma

Pontoriero AgostinoRicadi

Di Clemente OsvaldoREADI CLEMENTEOSVALDOTeramo

Biancini StefanoSB SERVICEDI STEFANO BIANCINIRoma

Mensurati RobertoSIRAM spaMilano

Baldassarre SimoneSIRAM spaMilano

Campagna PaoloSIRAM spaMilano

Colabufo MicheleSIRAM spaMilano

Lazzaro OrazioSIRAM spaMilano

Morrone MaurizioSIRAM spaMilano

Pignatelli Ignazio AntonioSIRAM spaMilano

Fiore AngeloSIRAM spaMilano

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO ITALIANOFRIGORISTI - PIFA NAPOLI

Buccino PasqualeARTEMA srlNocera Inferiore

Pirozzi GiovanniCISAP srlPomigliano d’Arco

Vollero GianlucaCISAP srlPomigliano d’Arco

Laurato DanieleELLEMME IMPIANTI srlAcerra

Prisco FrancescoELLEMME IMPIANTI srlAcerra

Marino RaffaeleELLEMME IMPIANTI srlAcerra

Romano GaetanoFINTECNO srlNapoli

Grieco PasqualeGRIECO PASQUALENapoli

Santaniello SalvatoreGRIECO PASQUALENapoli

Vizzaccaro DomenicoHOBBY TRADE srlRoccasecca

Lupiano AlessandroBattipaglia

Bellofatto MicheleM2M ENGINEERING sasGrazzanise

Montone AntonioMANUTENCOOP F.M.Pozzuoli

D’Alessio CatelloMANUTENCOOP F.M.Pozzuoli

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Fase di collegamento delle tubazioni, questa fase è molto delicata in quanto le emissioni di refrigerantedevono essere tenute al minimo e ciò viene garantito sia dai rubinetti posti sulla frusta che da unaottima competenza del tecnico del freddo. Il gas refrigerante è infatti un potente gas ad effetto serra.

Il docente dei corsi di Napoli, Bari, Roma e Agliana Donato Caricasole mentre su impianto didatticospiega le fasi più importanti del circuito frigorifero.Tutti i tecnici del freddo fino al 12 Aprile avranno lapossibilità di iscriversi al Registro telematico obbligatorio per poter svolgere l’attività di frigorista.

Brienza AntonioMANUTENCOOP F.M.Pozzuoli

Quintavalle GennaroMANUTENCOOP F.M.Pozzuoli

De Masi CiroMANUTENCOOP F.M.Pozzuoli

Savastano FrancescoMEGARIDEELETTROCLIMA srlNapoli

Voccia Claudio MicheleNUOVA FRIGOTECNICA VOCCIAScafati

Vitale RoccoROVI srlGrottaminarda

Rubino MicheleRUBINO sasMontesano sulla Marcellana

Corradini SalvatoreSA&RO sasMarcianise

Petretto PasqualeSIRAM spaMilano

Lecca PiergiorgioSIRAM spaMilano

Scognamiglio MarcelloSIRAM spaMilano

Schioppa CiroSIRAM spaMilano

Memoli MassimilianoSIRAM spaMilano

Magliuolo NicolaSIRAM spaMilano

Nocerino SalvatoreSIRAM spaMilano

Di Napoli GaetanoSIRAM spaMilano

Cerillo MicheleSIRAM spaMilano

Borzelli AntonioSIRAM spaMilano

Di Stazio NicolaSIRAM spaMilano

Allegretti GennaroSIRAM spaMilano

Amico GiuseppeSIRAM spaMilano

Sgobbo MaurizioSIRAM spaMilano

Smiraglia VincenzoSIRAM spaMilano

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Molto importante è pure il controllo e il recupero del refrigerante negli impianti di condizionamentoauto che, come pure indicato sul manuale, a causa delle vibrazioni negli anni perdono la carica. Unità

apposite di Ricarica del refrigerante vengono utilizzate durante il corso obbligatorio realizzatodal Centro Studi Galileo per le autofficine in tutta Italia secondo la regolamentazione europea 307/08.

Patentino Condizionamento Auto PAC.

Corso a Bologna presso la New Cold System sede corsi del Centro Studi Galileo, in questa sede si sono già qualificati oltre 100 tecnicidel Freddo negli ultimi 4 mesi. Con schema di certificazione italiano sono oltre 800 i Tecnici che hanno svolto tale certificazione con il CSG

Organismo di Valutazione del Bureau Veritas.

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Spartaco RaffaeleAriano Irpino

Spezzaferro ElioSPEZZAFERROIMP.TECNOLOGICAPozzuoli

Angri SabatoTERMEDIL srlNapoli

Beneduce DonatoTERMEDIL srlNapoli

Tito UgoTERMEDIL srlNapoli

Mancino MircoZUNNO ARREDAMENTICapaccio

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO ITALIANOFRIGORISTI - PIFA CASALE MONF.TO

Arcuri MarcoVercelli

Montagnani CristianBEVERAGE DISPENSINGDI MONTAGNANICrevoladossola

Bianchi SimoneBF DI BIANCHI SIMONECambiago

Attanasio AntonioBIO OPTICA MILANO spaMilano

Antonellini EdoardoBIO OPTICA MILANO spaMilano

Collini AlessandroCIAM srlSan Giuliano M.se

Lotta JagadishRONCHINI RVGRANDI IMPIANTIFaloppio

Sassi GianlucaNeviano Arduini

TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO EUROPEOFRIGORISTI - PEFA CASALE MONF.TO

Castaldo FerdinandoAERKLIMA SERVICE srlAprilia

Sala DarioAGGREKO ITALIA srlTrezzano sul Naviglio

Bertolini AndreaMori

Grassi NorbertoENNEGI ELETTROTECNICACantù

Biello GiovanniGESTA spaCavriago

Grego GabrieleGREGOTERMOIDRAULICAMilano

Malvicino AlessandroKLIMAGAS SERVICES srlGiussano

Di Cristino MassimoKRYOS sasRho

Madi Sakande della New Cold System, assistente del Centro Studi Galileo, presenzia alla fase dibrasatura di un esperto tecnico del Freddo che si cimenta all’ottenimento del Patentino del FrigoristaPIF. Il Tecnico passerà poi brillantemente tutte le fasi ottenendo così la qualifica necessaria ad ognitecnico del freddo per installare e fare manutenzione agli impianti contenenti gas refrigeranti fluorurati

a prescindere dalla quantità di refrigerante in essi contenuta.

Sede dei corsi di Agliana presso Morelli in cui si trovano tutte le attrezzature tarate e certificate necessarie per svolgere il PatentinoItaliano Frigoristi PIF. Tale sede è stata una delle prime ad essere qualificata per gli esami ancora a Settembre 2012.

Da allora in tutta Italia sono stati svolti oltre 40 esami con schema PIF e altrettanti dal 2012 con schema PEF.

Chiesa AndreaKRYOS sasRho

Ricci AlexQUALITY SERVICE srlSambuceto

Turazza StefanoQUALITY SERVICE srlSambuceto

Sudetti RiccardoTECNA COMPRESSMontanaro

TECNICI CHE HANNOOTTENUTOL’ATTESTATO ATQA CASALE MONF.TO

Arcuri MarcoVercelli

Avallone GerardoCorbetta

Di Persio StefanoBAGHINO E DI PERSIO srlGenova

Baghino CarlaBAGHINO E DI PERSIO srlGenova

Ferri GiuseppeBAULI spaCastel D’Azzano

Montagnani CristianBEVERAGE DISPENSINGDI MONTAGNANICrevoladossola

Bianchi SimoneBF DI BIANCHI SIMONECambiago

Leone AlbertoVincenzoBIANCHI ANTONINOIMPIANTISTICAGiussano

Attanasio AntonioBIO OPTICA MILANO spaMilano

Antonellini EdoardoBIO OPTICA MILANO spaMilano

Bulgarelli DavideTaggia

Cagnoni EnricoCAGNONI ENRICO srlGallarate

Vallati Facchini Gian AntonioCAVALLI LORENZOOffanengo

Collini AlessandroCIAM SrlSan Giuliano M.se

Montefiori RiccardoCMCT srlGenova

Rosa GiuseppeCNR AREA RICERCAMILANO 1Milano

Di Paolo JacopoCerveteri

Di Prizio FilippoGalatina

Tufariello MarcoESPRESSO SERVICE srlNova M.Se

Cuttaia RiccardoEUROFOOD sncVercelli

Governali RiccardoEUROIMPIANTI DI GOVERNALIAlessandria

Foderà RobertoCassolnovo

Giammarino GiorgioGIESSEDUE srlCavaria

Fanton LucaGIESSEDUE srlCavaria

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Parte pratica del corso presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Le fasi più importanti per il tecnicodel freddo sono: quelle di carica, vuoto e recupero del refrigerante con minime emissioni di refrigerante in

atmosfera, il controllo delle perdite con metodo diretto con la tenuta di una tubazione in pressione, ilcontrollo delle perdite con metodo indiretto verificando i parametri di funzionamento dell’apparecchiatura.

Presso una azienda del polo del Freddo di Casale Monferrato, promotrice del Centro di Ricerca delFreddo, vengono svolte prove pratiche su impianti a idrocarburi durante il corso del Centro Studi

Galileo sull’argomento. La nuova regolamentazione europea imporrà l’uso sempre maggiore di questigas refrigeranti amici dell’ambiente, ma ad alta infiammabilità.

Polimante AndreaGP srlTolentino

Granzotto PatrickLa Spezia

Iacono FrancescoPescara

Duò DanieleITALCREAM sncGenova

Bianchi VincenzoKLIMAGASSERVICES srlGiussano

Almasio AndreaLUVE spaUboldo

Vanelli RobertoLUVE spaUboldo

Marci GiovanniGenova

Pavesio GiovanniMGT MECC. GRAFICATORINESEPoirino

Moneta PaoloMPBAR DI MONETALecco

Niglio AntoninoCastellana Grotte

Macchi MassimoPRIMA VERA srlMilano

Giannattasio NicolaPUNTO LUCE srlMilano

Lotta JagadishRONCHINI RVGRANDI IMPIANTIFaloppio

Sassi GianlucaNeviano Arduini

Scotto DavideSCOTTO IMPIANTICherasco

Tantucci GianlucaTANTUCCIDI TANTUCCI STEFANOMoie di Maiolati

Fattori EdoardoTANTUCCIDI TANTUCCI STEFANOMoie di Maiolati

Sudetti RiccardoTECNA COMPRESSMontanaro

Terruli SilvioTorino

Tocchini PaoloCapannori

CORSI A PORDENONE

CLYMA SYSTEMDI FELTRIN AGOSTINOFeltrin AgostinoSacile

DUINO ALIMENTARIParpinel SergioDuino Aurisina

GDRINK DI GALLOGallo GiovanniSarmede

GRABER CHRISTOF ANTONBrunico

LUNARDELLI LORISJesolo

MEG INDUSTRY srlCapizzi AntonioMonfalcone

TELEBIT srlCordaWarrenVillotta

TEXA spaMoreschetti MassimoMonastier di Treviso

ZORZETTO MARIO srlCester NicolaPin GianniSignorini LucaZorzetto MauroGaiarine

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Presso la sede CSG di Bologna le fasi di controllo indiretto delle perdite di refrigerante: si nota chese il refrigerante non è in quantità ottimali da progetto, la temperatura di evaporazione avrà una

diminuzione così come il surriscaldamento; il Tecnico esperto notando questo riuscirà a porre rimedioper la soddisfazione del cliente e dell’ambiente.

Il docente CSG Fabio Braidotti, ad un corso presso il CNR -Consiglio Nazionale delle Ricerche di Padova, svolge il corso di

preparazione di 5 giorni per allievi non esperti per l’ottenimento delPatentino Italiano Frigoristi – PIF.

Gli incontri/progetti si svolgeranno in 5 delle sedi euro-pee più prestigiose (a livello sia tecnico che finanziario)su progetti energetici-ambientali per paesi in via di svi-luppo particolarmente ricercati in questo momento. Taliincontri sono anche di premessa al XV CONVEGNOEUROPEO al quale consigliamo di iscriversi subito inquanto la segreteria CSG offre a chi si iscrive entro feb-braio una quota pari alla metà della quota ufficiale: sche-da, informazioni e programma su www.centrogalileo.itQuesti incontri, ai quali sono invitati i maggiori espertiprogettisti a livello energetico, industrie sulle energie rin-novabili e possibili finanziatori, sono promossi dal setto-re energetico dell’United Nations Environment Program-me, il cui responsabile è Dean Cooper, per deciderequali progetti scegliere e finanziare per Paesi in via di svi-luppo che in questo momento di crisi globale potrebbero

invece essere un mezzo trainante per l’economia italia-na e mondiale.Gli incontri /progetti sono appunto organizzate dalCentro Studi Galileo, dalle Nazioni Unite/UNEP edall’European Energy Centre - EEC UK e si svolgerannoa Edimburgo presso il Parlamento scozzese l’11 marzo,a Londra presso Guildhall il 15 marzo, a Francoforte nel-l’università collegata con l’UNEP il 20 marzo, a Milanopresso la prestigiosa Aula Magna del Politecnico il 22marzo, e concludendo a Parigi presso gli uffici dell’UNEPil 26 marzo.L’iscrizione e la partecipazione è libera ma i posti sonomolto limitati e si prega di inviare un email a [email protected] o telefonare urgentemente al CentroStudi Galileo tel 00390142452403 o all’EuropeanEnergy Centre 00441314469479.

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IMPORTANTI INCONTRI/PROGETTI A NUMERO CHIUSOFINANZIATI DALLE NAZIONI UNITE

ORGANIZZATI DA UNITED NATIONS ENVIRONMENT PROGRAMME,EUROPEAN ENERGY CENTRE-UK E DAL CENTRO STUDI GALILEO

PRESSO IL POLITECNICO DI MILANO, IL PARLAMENTO SCOZZESE, GLI UFFICI DELL’UNEP A PARIGIE PRESSO L’UNIVERSITÀ DI FRANCOFORTE E L’ANTICO MUNICIPIO DI LONDRA

Finanziati dalle Nazioni Unite e svolti nelle principali Sedi Europee fra cui il Politecnico di Milanosu importanti progetti energetici ambientali riguardanti le nuove tecnologie.

Pure di premessa al XV CONVEGNO EUROPEO con particolare riguardo anchealle certificazioni argomento chiave in questo momento in Italia.

Tecnici specializzati negli ultimi corsi del Centro Studi Galileo

Importanti incontri/progetti

EditorialeE’uscito ed è operativo il RegistroTelematico Nazionale– Decreto sanzioni per i proprietari degli impianti e per i tecnici del freddo– Nuovo format per il libretto d’impianto/registro delle apparecchiature– Registro per iscrizione all’alboM. Buoni – Vice Presidente Air Conditioning and Refrigeration EuropeanAssociation – AREA e Segretario Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo – ATF

Il clima e la refrigerazioneIntervista a D. Coulomb – Direttore International Institute of Refrigeration IIR

Guida ai Refrigeranti InfiammabiliParte primaC. Sloan – Federation of Environmental Trade Associations – FETABritish Refrigeration Association – BRAIntroduzione – Regolamentazioni, standard e codice deontologico –Trasporto dei gas infiammabili nelle bombole e dispositivi.

I refrigeranti idrocarburiD. Colbourne – GIZ-Proklima: “Guideline for the safe use hydrocarbon refrigerants”Rilevatore fisso del refrigerante – Integrazione dei concetti di sicurezzadel sistema – Sistemi di rilevamento – Azioni.

Principi di base del condizionamento dell’ariaIl problema del congelamento dello scambiatore freddo nelle pompedi calore geotermicheP.F. Fantoni – 140ª lezioneIntroduzione – Aria vs acqua nelle pompe di calore – Conseguenze delcongelamento dell’acqua all’interno dello scambiatore – Necessità dell’u-so dell’antigelo – Antigelo a base di alcoli.

I problemi del frigorista: la parola all’espertoG. CattabrigaC’è un limite agli avviamenti del compressore frigorifero? – Riscaldamentodel motore elettrico – Lubrificazione del compressore - Conclusione.

Fughe di refrigerante da un circuito frigorifero:quando piccolo è più costoso del grandeP.F. Fantoni – 160ª lezioneIntroduzione – Ci sono fughe e fughe – Fughe di grande entità – Fughe dipiccola entità – Alcuni accorgimenti.

Consigli pratici per l’installatore frigorista:regolatori di pressione e valvole per acquaM. Della Ragione - DanfossImpiego – Identificazione – Installazione – Brasatura – Svuotamento –Pressione di prova – Taratura – Valvole per acqua – Identificazione –Installazione – Taratura – Manutenzione. – Individuazione dei guasti

Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento(Parte centoventiquattresima) – A cura di P. Fantoni

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50N. 365 - Periodico mensile - Autorizzazionedel Tribunale di Casale M. n. 123 del13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% -Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo(10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp10763159 intestato a Industria & Forma-zione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 -arretrati € 5,00.

Direttore responsabileEnrico Buoni

Responsabile di RedazioneM.C. Guaschino

Comitato scientificoMarco Buoni, Enrico Girola,PierFrancesco Fantoni, Luigi Nano,Alfredo Sacchi

Redazione e AmministrazioneCentro Studi Galileo srlvia Alessandria, 2615033 Casale Monferratotel. 0142/452403fax 0142/525200

Pubblicitàtel. 0142/453684

Grafica e impaginazioneA.Vi. Casale M.

Fotocomposizione e stampaA.Valterza - Casale MonferratoE-mail: [email protected]

www.centrogalileo.itcontinuamente aggiornato

www.EUenergycentre.orgper l’attività in U.K. e India

www.associazioneATF.orgper l’attività dell’Associazione deiTecnici del Freddo (ATF)

Corrispondente in Argentina:La Tecnica del Frio

Corrispondente in Francia:CVC

Sommario

La rivista viene inviata a:

1) installatori, manutentori, ripara-tori, produttori e progettisti di:

A) impianti frigoriferi industriali,commerciali e domestici;

B) impianti di condizionamento epompe di calore.

2) Utilizzatori, produttori e rivendi-tori di componenti per la refrige-razione.

3) Produttori e concessionari di ge-lati e surgelati.

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Editoriale: il Patentino Frigoristi CSG è diventato un modello mondiale

E’uscito ed è operativoil RegistroTelematico NazionaleUscito il Registro telematico:60 giorni per iscriversi, 180per prendere il patentino a partiredal 12 febbraio

MARCO BUONI

Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREASegretario Generale Associazione deiTecnici italiani del Freddo - ATFCoordinatorepratico dei corsi nazionali del Centro Studi Galileo

– Decreto sanzioni per i proprie-tari degli impianti e per i Te-cnici del Freddo

– Nuovo format per il librettod’impianto/registro delle ap-parecchiature

– Registro per iscrizione all’albo

Grande notizia per il mondo del freddoe del condizionamento: il giorno 12febbraio è uscito il tanto attesoRegistro Telematico Nazionale nelquale dovranno iscriversi persone edaziende che operano nella refrigera-zione e condizionamento. Il Registro èstato creato per censire i tecnici cheeffettuano operazioni di installazione,manutenzione, recupero e ricerca per-dite su impianti che contengono refri-geranti fluorurati, indipendentementedalla quantità in essi contenuta.Centro Studi Galileo, leader nella for-mazione nei settori della refrigerazionee del condizionamento, opera da 40anni per la qualificazione dei tecnici edella professione del frigorista. Oggi, inqualità di Organismo di Valutazioneaccreditato presso Accredia, è eroga-tore degli esami per il conseguimentodella Certificazione dei tecnici del fred-do, secondo la RegolamentazioneEuropea 842/06 e i regolamenti dellaCommissione Europea di esecuzionedella stessa, per gli operatori chemaneggiano e comprano i gas refrige-ranti fluorurati. Sono stati centinaia itecnici Certificati in questi mesi di atte-sa dell’uscita del registro.Ora che è stato emanato il Registro,tutti coloro che hanno già superatocon esito positivo l’esame potranno

iscriversi immediatamente. L’iscrizioneviene effettuata telematicamente sulsito www.fgas.it.Coloro i quali devono ancora provve-dere avranno a disposizione due mesidi tempo per iscriversi e certificarsi,prorogabili di altri 6 mesi, richiedendoil certificato provvisorio. Dopo taleperiodo non potranno più operare nelrispetto delle norme.Il Centro Studi Galileo ha promossol’“Offerta Lancio Registro”, per agevola-re tutti i tecnici che devono ancora cer-tificarsi al fine di ottemperare all’obbligodi legge in così breve tempo.Tale pacchetto è costituito da duegiornate di preparazione all’esamein cui vengono spiegati tutti gli argo-menti oggetto di esame e svolte leoperazioni pratiche ed una terzagiornata dedicata all’esame stesso, icosti sono i seguenti:– euro 880 + IVA per gli ex allievi, isoci ATF (Associazione Tecnicidel Freddo) e per gruppi di tecnicisuperiori a quattro

– euro 980 + IVA per tuttiPer i tecnici che intendono accederedirettamente all’esame i costi sono iseguenti:– euro 650 + IVA per gli ex allievi, isoci ATF (Associazione Tecnicidel Freddo) e per gruppi di tecnicisuperiori a quattro

– euro 720 + IVA per tuttiAltra importante novità riguarda l’ema-nazione del Decreto Sanzioni, appro-vato dal Consiglio dei Ministri, cheprevede sanzioni per gli operato-ri/proprietari degli apparecchi di refri-gerazione, condizionamento aria,

sistemi antincendio e pompe di caloreper il mancato controllo periodicodelle macchine e per la mancatatenuta del registro delle apparecchia-ture. Inoltre sanzioni sono previste perl’utilizzo di personale non qualificato,cioè che non è in possesso del relati-vo patentino frigoristi. Tutti i dettagli suwww.centrogalileo.it/patentini.htmIl registro delle apparecchiature (damolti pure paragonato al libretto d’im-pianto delle caldaie) è stato ora pureuniformato con un format rilasciato dalMinistero dell’Ambiente che è scarica-bile dal sito del Ministero stesso.Il Centro Studi Galileo, n. 1 in Italia eall’estero nell’ambito delle certificazio-ni, al quale da decenni le NazioniUnite si rivolgono per collaborazioni alivello mondiale e che, ultimamente,hanno preso come modello per leAssociazioni Europee e Asiatiche,informa pure che, proprio con partico-lare riferimento alle certificazioni oltreche in generale sulle nuove tecnolo-gie del freddo e del condizionamento,si svolgerà il 7 e 8 giugno 2013 pres-so il Politecnico di Milano il XVConvegno Europeo.Per informazioni e chiarimenti scriverea [email protected] o visitare ilportale www.centrogalileo.it).

Decreto Sanzioni:

Di seguito schema di DecretoLegislativo recante le sanzioni per laviolazione delle disposizioni derivantidal regolamento (CE) 842/06 su taluniGas Fluorurati ad effetto serraIl Decreto (di cui si trova la tabella

La notizia è dell’ultim’ora, due importantinovità hanno investito il settore:l’uscita del “Registro Telematico dei gas fluo-rurati ad effetto Serra” e la pubblicazione acarico del Ministero dell’Ambiente del formatdel registro delle apparecchiature degliimpianti di refrigerazione e condizionamentooggetto di controlli periodiciPer meglio comprendere la fase attuale èopportuno un passo indietro tornando con lamemoria alla fine di gennaio, data nella quale,in occasione della prima fase di erogazione deicertificati per i tecnici autorizzati all’uso deigas fluorurati ad effetto serra, la Camera diCommercio di Torino, confermando l’attenzio-ne dei vertici camerali sull’argomento, ha pro-posto un significativo momento di riflessione,avvalendosi della collaborazione diEcoCerved, società deputata alla creazione egestione del Registro Telematico per tecnici eimprese.Il 21 gennaio quindi la Sala Giolitti del CentroCongressi della CCIAA del capoluogo subalpi-no ha ospitato il convegno “Il nuovo registrotelematico dei gas fluorurati ad effetto serra”,con relatrice la Dr.ssa Manuela Masotti diEcocerved.Centro Studi Galileo, fedele alla sua linea diavanguardia nella formazione e informazione,era presente in sala.Dall’incontro sono emersi dati significativi checondizioneranno e indirizzeranno in modosostanzioso il settore e la professione stessadel tecnico del freddo. La concretizzazione delregistro detta infatti un cambiamento di lineaepocale per la professione.La prima domanda che CSG rivolse alla rela-trice era la più ovvia e la più inflazionata in quelmomento, nel quale tutti gli operatori del set-tore, erano oggettivamente costretti a starealla finestra in un momento cruciale per laprofessione:“Quando uscirà e quando sarà operativo ilregistro?”La domanda, che oggi chiaramente è da con-siderarsi superata, merita tuttavia oggi comeallora un approfondimento.Nella risposta è contenuta la chiave di letturadelle motivazioni che hanno portato a questoritardo e costituiranno certamente in futurooccasione di dibattito e di approfondimento.Il motivo principale del ritardo nell’apertura

sotto), approvato dal Consiglio deiMinistri, regola le modalità attuativedel Regolamento CE n. 842/2006sui gas fluorurati ad effetto serra,indicando il riferimento alle autoritàcompetenti e alle procedure da appli-care per le sanzioni amministrative epenali nel caso si vìolino le norme diRegolamento. Il decreto mette quindiin evidenza gli obblighi del proprieta-rio degli impianti che dovrà chiamareil tecnico del freddo qualificato e cer-tificato tramite il patentino frigoristi

ottenibile da esame presso il CentroStudi Galileo per sia le visite periodi-che annuali per impianti che conten-gono tra 3 e 30 kg, sia la correttacompilazione del libretto di impian-to/registro delle apparecchiature.Il decreto sanzioni segue dunque ilDPR 43 del 27 gennaio 2012, pub-blicato in Gazzetta Ufficiale il 20 apri-le 2012 ed entrato in vigore il 5 mag-gio successivo, che ha ufficializzatol’entrata in vigore del Patentino delFrigorista.

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VIOLAZIONI DEGLI OBBLIGHI DERIVANTI DALL’ARTICOLO 4DEL REGOLAMENTO IN MATERIA DI RECUPERO DI GAS FLUORURATILA SANZIONE VERRÀ COMMINATA SALVO IL FATTO NON COSTITUISCA REATO

OGGETTO DEL CONTROLLOEVENTUALE SANZIONE

PER I POSSESSORIDEGLI IMPIANTI

Utilizzo di personale non certificato nel recupero di gas daapparecchiature di refrigerazione, condizionamento,pompe di calore in fase di manutenzione e riparazione

da € 10.000a € 100.000

Mancato recupero del gas assicurandone contestual-mente il corretto smaltimento o il riciclaggio

da € 10.000a € 100.000

VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI DERIVANTI DALL’ARTICOLO 5DEL REGOLAMENTO A CARICO DELLE IMPRESE

LA SANZIONE VERRÀ COMMINATA SALVO IL FATTO NON COSTITUISCA REATO

OGGETTO DEL CONTROLLOEVENTUALE SANZIONE

PER I TECNICIDEL FREDDO

Utilizzo di personale non certificato per attività di recupe-ro e contenimento perdite

da € 10.000a € 100.000

Utilizzo di personale non certificato per attività di installa-zione, manutenzione e riparazione di impianti di condizio-namento, refrigerazione, pompe di calore ed antincendiocontenenti gas fluorurati

da € 10.000a € 100.000

Mancata iscrizione al Registro Telematico istituito pressole Camere di Commercio

da € 1.000a € 10.000

VIOLAZIONI DEGLI OBBLIGHI DERIVANTI DALL’ARTICOLO 3DEL REGOLAMENTO IN MATERIA DI CONTENIMENTO DELLE PERDITE

DI GAS FLUORURATILA SANZIONE VERRÀ COMMINATA SALVO IL FATTO NON COSTITUISCA REATO

OGGETTO DEL CONTROLLOEVENTUALE SANZIONE

PER I POSSESSORIDEGLI IMPIANTI

Annuale applicazioni con 3 kg. o più di gasSemestrale per applicazioni contenenti 30 o più kg. di gasTrimestrale per applicazioni con 300 o più kg. di gasAnnuale per sistemi rilevamento perdite su impianti conte-nenti 300 kg

da € 7.000a € 100.000

Utilizzo di persone non certificate per controllo perditedi impianti di cui ai punti 1, 2, 3

da € 7.000a € 100.000

Mancata tenuta del registro dell’apparecchiatura o delsistema

da € 7.000a € 100.000

“E’ uscito il nuovo registrotelematico dei gas fluorurati

ad effetto serra”Corso/Incontro presso la

Camera di Commercio di Torino21 gennaio 2013

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dei registri pare sia stato la trattativa traUnioncamere Nazionale e il Ministero compe-tente in merito a alcune questioni principali:l’Attestazione nel campo automotive e il paga-mento (o eventuale restituzione?) della tassadi Iscrizione al Registro, nel caso in cui il can-didato non passi l’esame, rilevando che si trat-ta dell’unico esempio di tassa similare che sipaga anticipatamente a fronte di un esame dasuperare.Nei primi due casi Unioncamere, su spinta intal senso dalle Associazioni di Categoria, ten-deva a far accettare al Ministero una linea perla quale tali operatori non si sarebbero dovutiiscrivere al registro.In molti paesi comunitari infatti non esiste ilregistro che in Italia può essere visto da moltioperatori come l’ennesimo lacciuolo burocra-tico caro al Bel Paese, quando invece potreb-be essere motivo di vanto e qualificazione peri tecnici.Le motivazioni addotte dalle associazioni dicategorie e successivamente da UnionCamere,relativamente all’affaire automotive erano lascarsa quantità di gas utilizzato e l’oggettivitàdell’assenza del recupero, trattandosi nei casidi ricarica del climatizzatore esclusivamente diimmissione.Non bisogna, tuttavia abbassare la guardiasull’importanza della formazione e della prepa-razione sulle effettive conseguenze delladispersione degli F-Gas per l’ambiente, poi-ché, se è vero che la quantità di refrigeranteimmesso nelle ricariche dei climatizzatori autoè minima, è altresì acclarato che in Italia circo-lino 25 milioni di autoveicoli dotati di climatiz-zatore; ergo, una piccola quantità di refrige-rante moltiplicata per un grande numero diauto può causare dispersioni significative.Parafrasando la posizione di CSG potrebbeessere definita: meno burocrazia, più compe-tenza e professionalità a favore dell’ambiente.Le discussioni di cui sopra, certamente hannorivestito la loro importanza nel dibattito relati-vo al cambiamento in atto, tuttavia hanno por-tato di settimana in settimana a forti ritardirispetto alla pubblicazione, avvenuta in questeore, della data nella quale la Gazzetta Ufficialeha pubblicato l’apertura del registro (11 feb-braio), che precisazione d’obbligo, non è maistata in discussione per tutti gli altri attori inte-ressati.Ecocerved, come accennato società specialedelle Camere di Commercio alla quale è affida-ta la programmazione e la gestione delRegistro da parte del Ministero dell’Ambiente,era in ogni caso da settimane pronta all’imme-diata attivazione del registro.Altra novità rispetto alla data del convegno,che pure pareva avvolta da un velo di nebulo-

sità, è il Decreto Sanzioni con relativo regola-mento. Pubblichiamo a margine un estrattodel Decreto Sanzioni recentemente emanato,in comoda tabella riassuntiva.Tale estratto è utile per visionare le problema-tiche relative alla mancata adesione a criterilavorativi e formativi europei, non a danno deitecnici come potrebbe apparire, ma soprattut-to nei confronti dei grandi gruppi (es. super-market, impianti di trasformazione) chedovranno avvalersi della collaborazione di tec-nici qualificati per rispettare le normative,creando contestualmente nuove opportunità afavore dei Tecnici del Freddo.Oggi il Decreto Sanzioni è realtà, tuttavia chi viscrive si associa alla velata preoccupazionepresente in sala il giorno del Convegno (daentrambe le parti del tavolo!!!) sul fatto che icontrolli possano essere blandi.Confermata l’indicazione secondo la quale nontutte le Camere di Commercio avranno com-petenza nel registro, promuovendo a tal com-pito e alla risoluzione delle controversie esclu-sivamente la Camera di Commercio delCapoluogo di Regione di residenza del Tecnicoanche se operante in azienda avente sede lega-le in regione differente.Anche questo aspetto tiene a ribadire la con-cezione personalistica del Patentino che è unbene del lavoratore e non dell’azienda. Anostro giudizio, pur essendo questa una solu-zione che evidentemente crea aggravi (segna-tamente alle piccole imprese artigiane), è l’uni-ca attuabile poiché è l’operatore che devedirettamente acquisire le competenze.Anzi questa è per molti tecnici una ottima pos-sibilità di dimostrare la propria qualifica e lapropria professionalità riconosciuta da tutto ilsettore.Come certo ricorderete Centro Studi Galileo,non volendo attendere i tempi e ritardi dellanostra burocrazia nazionale avviò già dal 2010la Certificazione dei frigoristi tramite EnteCertificatore Inglese creando il “marchio”Patentino Europeo Frigoristi. Anche in quelcaso, comme d’abitude i detrattori tesero aminimizzare la portata innovatrice propria delPEF asserendo sarebbero sorte delle proble-matiche al momento dell’iscrizione ai registrinazionali. Ecocerved, come da noi ribadito inpiù occasioni, ha tranquillizzato tutti afferman-do chiaramente che non vi sono problemi nel-l’iscrizione dei tecnici qualificati con Ente diCertificazione comunitario. Anzi! Ecocerved hacreato un’apposita sezione nella scrivania tele-matica persone ed imprese per l’inserimentodei tecnici in oggetto; la sezione permette dicaricare la scansione del loro certificato e quel-lo dalla traduzione giurata, pagando la medesi-ma quota dei colleghi qualificati con Ente di

Certificazione Italiano. Inoltre Ecocerved hacomunicato che questi tecnici ora si trovano invantaggio rispetto la concorrenza in quantogià rispettano la legge prima dei concorrenti.L’inserimento delle pratiche nella scrivaniatelematica del registro è molto semplice, pochipassaggi con inserimento di dati e caricamen-to di documenti per un totale di una decina diminuti scarsi a pratica che consta di tre docu-menti (dichiarazione sostitutiva, atto notorio ecopia del documento d’identità), oltre chiara-mente ai dati personali del richiedente, ai datidel titolare della firma digitale, l’attività richie-sta e la richiesta di certificato provvisorio.Il costo è di 168,00 euro di tassa di conces-sione governativa (ancora non confermata alladata di uscita di questo articolo) , 13,00 eurodi Diritti di Segreteria e 14,62 euro di bolli.L’Ente certificatore può vedere nell’interfaccia inominativi di coloro i quali hanno richiesto ilcertificato provvisorio.Gli Enti di Attestazione e gli Enti diValutazione accedono al portale tramite il sitowww.fgas.it/areariservata dopo aver richiestoal sito www.fgas.it le chiavi d’accesso.Il titolare di impresa individuale dovrà effettua-re per se stesso e poi per l’azienda due prati-che di inserimento e due pagamenti distinti.Possono essere richieste deroghe per appren-disti o coadiuvanti (sotto la supervisione ditecnico qualificato) per massimo 1 anno rela-tivamente alla 304/2008 e di 2 anni per la303/2008.Ora che è avvenuta la tanto attesa uscita defi-nitiva del registro invitiamo gli organi prepostia disporre un adeguato servizio di controllosull’argomento patentini. Il Patentino Frigoristinon deve essere visto come un obbligo che loStato e la Comunità Europea impongono,affinché tutti i tecnici possano avere la qualifi-cazione che meritano. Non esistono, a diffe-renza di altre professioni, in Italia istituti pro-fessionali che preparino alla professione diTecnico del Freddo, mestiere che, viste soprat-tutto le innovazioni tecnologiche, non puòessere appreso solo per tradizione (dal latinotradere, consegnare).Una cosa è certa: tutelare i frigoristi italiani neiconfronti dei colleghi di altri stati, decisamen-te a più buon mercato, in assenza di qualificasarà una missione impossibile. Non bastaessere i migliori, bisogna poterlo dimostrare.E’ necessario quindi per i nuovi tecnici delfreddo accostare all’esperienza degli anzianifrigoristi e alla propria una qualifica scritta ericonosciuta che in Italia solo il PatentinoItaliano Frigoristi può dare.Centro Studi Galileo, leader nazionale della for-mazione nel settore freddo, è per questa edaltre esigenze, a vostra disposizione.

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Speciale intervista sul futuro dei refrigeranti

Il climae la refrigerazione

Intervista a DIDIER COULOMB

Direttore International Institute of Refrigeration - IIRMarco Buoni e Didier Coulomb all’ultimoCongresso IIR a Praga.

Durante gli ultimi mesi lei ha parte-cipato al Convegno sul Clima diDoha, che ha avuto luogo a dicem-bre e a quello di Ginevra a novembresulla Conferenza del Protocollo diMontreal sul buco dellʼozono. Qualisaranno gli emendamenti futuri equali decisioni sono state prese inqueste occasioni?

Ho partecipato in qualità di direttoredellʼIstituto Internazionale del Freddo,che è unʼorganizzazione intergover-nativa, al Convegno di Ginevra sulProtocollo di Montreal, che è la riunio-ne periodica che si svolge alla fine diogni anno e che permette di fare ilbilancio sulle misure relative allesostanze dannose per lo strato diozono e di prendere eventualmentenuove decisioni. Ho poi preso parte alConvegno di Doha che è una riunioneannuale che permette di prendereeventualmente delle decisioni relativeai gas ad effetto serra, nel quadro delprotocollo di Kyoto e della Conven-zione di Rio.Il Convegno di Ginevra si è svoltocome i precedenti: è stato fatto unbilancio sulla situazione dei clorofluo-rocarburi (CFC) e degli idroclorofluo-rocarburi (HCFC) e di altre sostanzechimiche, e sono stati presentati degli

emendamenti proposti dal Messico,dagli Stati Uniti, dal Canada e dalleisole come la Micronesia, simili a quel-li presentati dal 2009, tesi a ridurre laproduzione e il consumo di idrofluoro-carburi (HFC). Eʼ cambiata solo labase di riferimento. I paesi europeihanno sostenuto, come prima, questiemendamenti ma sono stati bocciati,come sempre.La differenza rispetto agli anni prece-denti risiede nel fatto che il numero dipaesi fortemente opposti a questiemendamenti sta diminuendo. LʼIndiavi si oppone ma si trova sempre piùisolata anche se ci sono paesi come laCina e il Brasile che la sostengono.Poco a poco vi è un consenso gene-rale teso a ribadire che è necessariooccuparsi degli HFC. Non è possibilecontinuare nello stesso modo, ossiavoler abolire completamente i CFC egli HCFC senza preoccuparsi dellaloro sostituzione con gli HFC. Alloracome fare?Unʼidea si è fatta strada, quella delfatto che non è possibile ignorare lacritica generale ribadita dai paesi invia di sviluppo, che questo tipo di pro-blematica deve essere analizzata nelquadro delle negoziazioni sul cambia-mento climatico. Non è possibile limi-tare lʼincremento della produzione edel consumo degli HFC nel quadro delProtocollo di Montreal senza un accor-do generale sul clima. A questo propo-sito a Doha vi è stato, credo, qualchepasso in avanti.Un altro punto importante emersodurante il Convegno di Ginevra è chesi è parlato delle alternative agli HCFC

e delle diverse tecnologie che permet-tono, indipendentemente da ogniaccordo, di diminuire lʼimpatto del set-tore del freddo e del condizionamentodellʼaria sul clima. In particolare abbia-mo preparato in collaborazione con ilCentro Studi Galileo, il Programmadelle Nazioni Unite sul Clima (UNEP)e il Ministero Italiano per lʼAmbienteun documento che è stato presentatoa Ginevra: illustra sia la problematicagenerale dellʼeffetto serra nel quadrodel freddo e del condizionamento del-lʼaria e un certo numero di articoli sulletecnologie sviluppate in Europa, inAmerica, in Asia e in Africa.Degli esperti dellʼIstituto Internazionaledel Freddo hanno presentato la situa-zione di questi paesi con una visione,a mio avviso, ampia e ricca di possibi-lità tecniche. Si tratta di un passonecessario, perché è opportuno ribadi-re sempre il fatto che ci sono tecnologieche permettono di diminuire lʼimpattosullʼambiente sia dal punto di vistaenergetico che utilizzando tecnologiediverse rispetto a quelle utilizzate congli HFC in numerose applicazioni.Aggiungerei, inoltre, che cʼè stato unseminario sul web organizzatodallʼUNEP dove sono state presentatele tecnologie esposte in questo docu-mento. Le informazioni sulle tecnolo-gie di sostituzione di quelle esistenticontinuano e devono continuare. Perquanto riguarda Doha, non sono stateprese molte decisioni.Lʼaccordo ottenuto sul prolungamentodel protocollo di Kyoto è un accordocon un numero di paesi così esiguoche lʼimportanza, a mio avviso, è rela-

INSTITUT INTERNATIONAL DU FROID177, Bd Malesherbes - 75017 ParisTel. 0033/1/42273235 - www.iifiir.org

tiva. Questi paesi sono lʼUnioneEuropea, qualche paese limitrofocome la Norvegia, sempre pronti aprendere misure a favore dellʼambien-te e lʼAustralia che persegue da 2 anniuna politica a favore dellʼambiente.Questi paesi, tuttavia, rappresentanosolo il 15% delle emissioni di gas adeffetto serra a livello mondiale e que-sta percentuale continua a diminuire.Questi impegni sono essenzialmentedegli impegni negoziati precedente-mente. Vi è però il risultato di diversianni di dibattiti nel quadro delProtocollo di Montreal.Al livello più alto del Convegno, cheriunisce i Ministri dellʼAmbiente deidiversi paesi e i responsabili di orga-nizzazioni intergovernative e nongovernative, diversi Ministri hannopronunciato discorsi in cui gli HFCerano considerati come qualcosa dicui occuparsi. Fino ad ora lʼIstitutoInternazionale del Freddo era il soloorganismo a prendere in considera-zione gli HFC in occasione dei discor-si ufficiali che i ministri e i responsabi-li intergovernativi pronunciano inoccasione dei convegni sul cambia-mento climatico. Dunque, per la primavolta non sono stato il solo a fare que-sto tipo di affermazione e credo chequesto fatto rappresenti un passo inavanti nellʼaccettazione di un futuroaccordo sugli HFC.Questo accordo, se verrà raggiunto,dovrebbe essere siglato nel quadrodel Protocollo di Kyoto e dellaConvenzione di Rio sul cambiamentoclimatico e il contenuto di questoaccordo potrebbe essere di affidare alsegretariato del Protocollo di Montreal

di mettere a punto un calendario diriduzione progressiva del consumo edella produzione di HFC in tutti i paesiindustrializzati e in via di sviluppo.Ciò vuol dire che se si giungerà aregolare gli HFC , ciò dovrà avvenirenel quadro di un accordo generale dasancire prima del 2015, data cardineper un accordo sul clima. Vorreiaggiungere una cosa molto importan-te che potrebbe anche servire daintroduzione ai punti relativi allʼUnioneEuropea.La Commissione Europea ha adotta-to un progetto di regolamentazionedegli HFC poco prima del Convegnodi Ginevra. Lʼha presentato ufficial-mente a Ginevra ed ora laCommissione Europea è al massimodel suo impegno sia nel quadro delprotocollo di Montreal che in quello diKyoto al fine di ottenere un accordogenerale sugli HFC.

Per quanto riguarda la questioneambientale lʼEuropa vuole essere inprima fila. Ora è in corso una revi-sione della regolamentazione suigas refrigeranti fluorurati, che diven-terà più severa. Alcune propostesono già state presentate. Cosapensa di questa regolamentazione edel futuro degli HFC in Europa?

Credo che ora vi sia la volontà daparte dellʼEuropa di organizzare lariduzione del consumo e della produ-zione degli HFC. Questo passo faparte delle misure che permetterannoallʼEuropa di tener fede ai suoi impe-gni per il 2020 di ridurre del 20% leemissioni di gas ad effetto serra: ciò fa

parte dello sforzo che deve farelʼUnione Europea. Vi è anche unaccordo generale sul fatto che gli HFCsono potenti gas ad effetto serra e chevi sono tecnologie alternative già pre-senti sul mercato o almeno, su seg-menti importanti del mercato del fred-do e del condizionamento dellʼariaanche se a volte si tratta di una realtàmarginale, ma queste tecnologie sonopromettenti per il futuro.Quando si vedono, per esempio, leposizioni prese dagli industriali comequelli dellʼassociazione EPEE, è benvisibile che esiste un accordo genera-le a favore di unʼazione sugli HFC, acondizione che si tenga conto dellʼeffi-cienza energetica degli impianti. Il pro-blema riguarda soprattutto lʼampiezzadella riduzione programmata.A questo riguardo, la commissioneeuropea propone una riduzione del79% delle emissioni entro il 2030: lʼo-biettivo è ambizioso dal punto di vistadegli investimenti che questo pianocomporterebbe e dei problemi ineren-ti alla sicurezza, alla formazione e allaregolamentazione. Inoltre, cʼè un certonumero di misure complementari cheriguardano, per esempio, il divietorelativo ad alcuni refrigeranti a forteeffetto serra per alcune applicazioni olʼestensione dei controlli al settore deltrasporto refrigerato.Si tratta di una serie di misure secon-darie che hanno lʼobiettivo di assicura-re una riduzione sostanziale delleemissioni. Il problema ora è quello diconoscere le reazioni degli statimembri dellʼUnione Europea e delParlamento Europeo. Alcuni paesi edalcune organizzazioni sono a favoredi una proposta più esigente; altrisarebbero a favore di un atteggia-mento più morbido, almeno fino al2030. A mio avviso, penso che sianecessario considerare la propostasenza mai perdere di vista la situa-zione internazionale.Come ho appena detto, nel 2015 sidovrebbe siglare un accordo sugli HFCche farebbe parte dellʼaccordo genera-le sul clima. Il 2015 è lʼanno limite perla soluzione al problema climatico.Lʼaccordo sul clima dovrebbe precede-re la riduzione dei gas ad effetto serraa partire dal 2020; è auspicabile tutta-via che lʼaccordo sugli HFC allʼinternodellʼaccordo sul clima, prenda il viaprima del 2020. Ciononostante non

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dovrebbe partire prima del 2015.Sarebbe, probabilmente, una dataintermedia tra il 2015 e il 2020.Se ci sarà un accordo prima del 2015dovrà essere preceduto da negozia-zioni. Dato che i paesi emergenti sioppongono a qualsiasi accordo sugliHFC, cercheranno di negoziare ledisposizioni previste negli emenda-menti attuali. Tra i paesi industrializza-ti gli Stati Uniti e il Giappone, in questafase, non hanno preso alcun impegnointerno sugli HFC. Dunque ci sonodelle incognite sullʼaccordo finale. Cipotrebbero essere delle varianti agliemendamenti del Protocollo diMontreal che siglerebbero una dimi-nuzione dellʼ85% della produzione edel consumo degli HFC nel 2033 per ipaesi industrializzati e nel 2043 per ipaesi in via di sviluppo.Eʼ poco probabile che questi obiettivivengano raggiunti e, dunque, la que-stione è quella di sapere per quantianni si parlerà allʼinterno dellʼUnioneEuropea al fine di proteggere il clima,di tener conto delle limitazioni econo-miche e di creare nuove imprese. Unaltro punto da determinare è quello disapere se gli emendamenti secondarisiano misure che permettono di acce-lerare lʼabolizione progressiva degliHFC a forte effetto serra o se sarànecessario prendere misure più mor-bide. Vi saranno, dunque, dei dibattitia livello del Consiglio Europeo e delparlamento che permetteranno dideterminare se, per esempio, ha unsenso abolire molto velocemente gliHFC che hanno un effetto serra supe-riore a 2500. Vi saranno dibattiti a pro-posito delle misure previste per gliimpianti pre-caricati come gli split e deidivieti relativi agli HFC con un poten-ziale di effetto serra superiore a 150.Per quanto riguarda gli impianti di pic-cole dimensioni vi sono delle alternati-ve grazie ai refrigeranti naturali.Invece, per gli impianti di dimensionimaggiori si possono verificare proble-mi di sicurezza, che ci sono però,anche se in minor grado, per i nuoviHFC a debole effetto serra (HFO).Se non si procederà alla revisione deisistemi di autorizzazione e di control-lo, penso che vi saranno problemi seri.Un punto molto importante è quellodella formazione dei tecnici e lʼ Italia losa bene. I diversi attori devono avereuna buona formazione perché molti di

loro non conoscono sufficientemente idiversi refrigeranti. Si dovrà ancheprocedere ad una revisione delleregolamentazioni sulla sicurezza rela-tive alle diverse tecnologie cheandranno in sostituzione.Bisogna essere chiari, le diverse tec-nologie di sostituzione esistono giànella maggior parte delle applicazionima non offrono le stesse garanzie disicurezza. Vi sono, per esempio, refri-geranti infiammabili, come gli idrocar-buri, ma lo stesso principio vale ancheper altri refrigeranti.Non si potranno utilizzare al meglio irefrigeranti di sostituzione senza rive-

dere paese per paese, al livello diUnione Europea e a livello internazio-nale, le regolamentazioni e le norme,per esempio, sui refrigeranti infiamma-bili. Sono in corso dei dibattiti ai quali gliesperti dellʼIstituto Internazionale delFreddo partecipano come nellʼISO nelquadro delle norme CEN ed ognipaese dovrà porsi il problema di sape-re se le norme e le regolamentazioniattuali sulla sicurezza siano adatte aicambiamenti.Vi sono stati dei progressi nella tecno-logia, soprattutto negli ultimi 10 anni,ed abbiamo impianti più ermetici, piùaffidabili.

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ULTIME NOTIZIE

■ Nuovo schema di Libretto/Registro delle apparecchiature approvato dal Ministerodell’Ambiente (vedi sito Ministero Ambiente) - A seguito dell’annuncio in Gazzetta Ufficialen. 35 dell’11 febbraio 2013, sono disponibili i formati dei seguenti registri che devono tene-re gli operatori delle applicazioni fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe dicalore e sistemi fissi di protezione antincendio, contenenti 3 kg o più di gas fluorurati ad effet-to serra:– Registro dell’Apparecchiatura di cui all’articolo 2 del Regolamento (CE) n. 1516/2007(pdf, 33 KB).

Inoltre, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Direzione Generaleper lo Sviluppo Sostenibile, il Clima e l’Energia, secondo quanto previsto all’articolo 15,comma 4, del D.P.R. n. 43/2012, può richiedere copia dei suddetti registri.

INFORMAZIONI DALL’EUROPA

■ Più pressione sui costruttori tedeschi di automobili per usare l’ HFO 1234yf - L’UnioneEuropea nega l’ultima richiesta delle autorità tedesche di proroga per altri sei mesi della diret-tiva MAC per continuare l’uso di refrigerante R134a; il gruppo di ricerca delle auto di SAE sot-tolinea inoltre la fiducia nel 1234yf HFO.La Commissione europea ha scritto al ministero tedesco dei Trasporti per dire che non sipuò avere l’estensione richiesta per l’utilizzo di R134a, aumentando allo stesso tempo lapressione sulle case automobilistiche tedesche ad allinearsi.Il Head della Commissione Europea Imprese e Industria Philippe Jean ha ribadito alMinistero dei Trasporti tedesco che la motivazione richiesta per le estensioni non è più rile-vante, poiché si riferisce a problemi con HFO 1234yf superati.“Dal momento che il problema è stato risolto, come previsto nell’ultimo trimestre del 2012,l’estensione non è possibile. Quindi non vediamo alcun motivo per rilanciare tale processodecisionale”. Al tempo stesso è arrivata notizia dal gruppo di ricerca di auto SAE Internationalche ha annunciato di aver dato nuovamente fiducia nel 1234yf HFO, nonostante si sianodimesse sia BMW che AUDI dallo stesso gruppo (oltre che in principio Daimler-Benz)http://www.racplus.com/news/more-pressure-on-german-carmakers-over-hfo-1234yf/8642635.article?blocktitle=Latest-News&contentID=2331

■ Ispezioni dei climatizzatori - Le macchine frigorifere e le pompe di calore per le qualisono stati rilevati valori dell’efficienza energetica inferiori del 15% rispetto a quelli misuratiin fase di collaudo o primo avviamento, devono essere riportate alla situazione iniziale, conuna tolleranza del 5%. Durante gli interventi di controllo e manutenzione degli impianti ter-mici di climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale maggiore di 10 kW e sugliimpianti di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale maggiore di 12 kW, sieffettua un controllo di efficienza energetica riguardante il sottosistema di generazione, lapresenza e la funzionalità dei sistemi di regolazione della temperatura centrale e locale neilocali climatizzati e la presenza e la funzionalità dei sistemi di trattamento dell’acqua.I con-trolli sull’efficienza energetica vanno inoltre effettuati al momento della primamessa in eser-cizio dell’impianto, in caso di sostituzione degli apparecchi del sottosistema di generazioneo in occasione di interventi che non rientrano tra quelli periodici.

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VENTIQUATTRESIMA RIUNIONE DELLE PARTIDEL PROTOCOLLO DI MONTREAL (MOP-24)

Ginevra-Svizzera,12-16 novembre 2012Comunicato presentato dal Dottor DIDIER COULOMBDirettore dell’Istituto Internazionale del Freddo

L’Istituto Internazionale del Freddo è un’organizzazione indipenden-te e intergovernativa fondata sulla scienza e la tecnologia. Diffondesu scala mondiale le conoscenze relative alle tecnologie del freddoe a quelle collegate con l’obiettivo di migliorare la qualità della vitain modo durevole sul piano ambientale, ivi compresi:– La qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari dal produttore alconsumatore;– il benessere negli immobili ad uso residenziale e commerciale;– i prodotti e i servizi nel settore della sanità.La tecnologia della temperatura molto bassa e la tecnologia dellaliquefazione dei gas.L’efficacia energetica.L’utilizzo di refrigeranti che non impoveriscano lo strato dell’ozonoe abbiano un impatto debole sul riscaldamento della terra.Il freddo (ivi compreso il condizionamento dell’aria) è indispensabi-le alla vita. Conserva i prodotti alimentari ed è fondamentale per lasalute dell’uomo. Il fabbisogno di freddo continuerà ad aumentareregolarmente , soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Le ricerchecondotte unitamente alle diverse agenzie delle Nazioni Unite lodimostrano.La produzione del freddo contribuisce a due minacce principali perl’ambiente: l’impoverimento dello strato dell’ozono e il cambiamen-to climatico. Le prime azioni tese a limitare questi problemi hannoportato al protocollo di Montreal e al Protocollo di Kyoto.L’impatto del settore del freddo ha due origini:– Il freddo utilizza fluidi refrigeranti che, almeno alcuni di essi, seemessi nell’atmosfera per mancanza di tenuta stagna degli impian-ti o a causa di un recupero difettoso dei refrigeranti a fine vita,hanno un impatto negativo sull’ambiente:– i CFC e, in minor misura, gli HCFC contribuiscono all’impoveri-mento dell’ozono stratosferico;– i CFC, gli HCFC e gli HFC sono potenti gas ad effetto serra e favo-riscono il riscaldamento del pianeta;– Il freddo utilizza energia e contribuisce così indirettamente all’e-missione di considerevoli quantità di CO2 . Rappresenta in media il15% del consumomondiale di elettricità ( ancor più nei paesi indu-strializzati). Per questa ragione, per ragioni di natura economica edi disponibilità in futuro, la sostituzione di un impianto non puòessere accettata a meno che non abbia un rendimento energeticoalmeno equivalente a quello precedente.L’IIF formula le seguenti raccomandazioni:– E’ indispensabile un migliore coordinamento con la convenzionesul cambiamento climatico: i CFC e gli HCFC, progressivamente vie-tati dal Protocollo di Montreal, sono spesso sostituti dagli HFC.– La durata di vita dei dispositivi supera spesso i 20 anni e la loroprogettazione è spesso influenzata dal refrigerante utilizzato, fattoche rende la sostituzione difficile e costosa. I refrigeranti attuali aforte potenziale di effetto serra potrebbero essere ancora necessariin un prossimo futuro. Il confinamento dei refrigeranti deve, dun-que, essere migliorato grazie all’ottimizzazione della progettazione edella manutenzione degli impianti e grazie alla formazione e alla cer-tificazione dei tecnici sia per ragioni di salvaguardia dell’ambiente

che di sicurezza. Il recupero dei refrigeranti deve, dunque, esserepotenziato.– E’ possibile e raccomandabile favorire l’utilizzo di refrigeranti adebole effetto serra, come i refrigeranti naturali (ammoniaca, idro-carburi, acqua,..) per i dispositivi nuovi. Esistono già o stanno peressere messe a punto soluzioni efficaci per numerose applicazioniin climi diversi, ivi compresi i paesi caldi e/ o in via di sviluppo. E’necessario privilegiare queste soluzioni soprattutto nel quadro deifinanziamenti pubblici. Il costo di investimento è, in genere, supe-riore ma quello relativo al funzionamento è inferiore. E’ necessariomettere a punto una politica a breve, medio e lungo termine in ognipaese e in ogni impresa.E’ fondamentale avere a disposizione un’informazione obiettiva edesaustiva su questi aspetti in modo da essere in grado di prenderedecisioni efficaci a livello politico sia nei paesi in via di sviluppo chein quelli industrializzati. L’istituto Internazionale del Freddo, con isuoi 60 paesi membri e 600 esperti, è un’autorità mondiale, senzascopo di lucro, riconosciuta per le sue conoscenze e la sua diffu-sione ed è a vostra disposizione per offrirvi aiuto a favore di uno svi-luppo sostenibile.

* * *DICIOTTESIMO CONVEGNO DELLA

CONVENZIONE-QUADRO DELLE NAZIONI UNITESUI CAMBIAMENTI CLIMATICI (COP 18-MOP 8)

Doha (Qatar), 26 novembre - 7 dicembre 2012Comunicato presentato dal Dottor DIDIER COULOMBDirettore dell’Istituto Internazionale del Freddo

Il freddo (compreso il condizionamento dell’aria) è indispensabilealla vita. Il fabbisogno di freddo continuerà ad aumentare regolar-mente, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, la produ-zione del freddo rappresenta in media il 15% del consumo mondia-le di elettricità ed alcuni refrigeranti ( i CFC, gli HCFC e gli HFC) sonopotenti gas ad effetto serra quando sono emessi nell’atmosfera.L’Istituto Internazionale del Freddo formula le seguenti raccoman-dazioni:– Un coordinamento con il Protocollo di Montreal: i CFC e gli HCFC,progressivamente vietati dal Protocollo, sono spesso sostituti congli HFC, che sono potenti gas ad effetto serra.– E’ necessario portare avanti la ricerca e lo sviluppo di nuovi dispo-sitivi efficaci dal punto di vista energetico. Tuttavia, si raccomandaanche di favorire l’utilizzo di refrigeranti a debole effetto serra,soprattutto quello dei refrigeranti naturali. Esistono già o stanno peressere sviluppate soluzioni efficaci per numerose applicazioni nellediverse condizioni climatiche.– Il confinamento dei refrigeranti deve essere ottimizzato e il recu-pero del refrigerante rappresenta un punto fondamentale. La dura-ta di vita dei dispositivi supera spesso i 20 anni e, per questa ragio-ne, i refrigeranti attuali a forte potenziale di effetto serra possonoessere ancora necessari in un futuro prossimo.– Una politica a lungo termine deve essere applicata in ogni nazio-ne e in ogni impresa. Perché le decisioni relative alla politica daseguire siano efficaci, sia nei paesi industrializzati che in quelli in viadi sviluppo, è fondamentale disporre di informazioni obiettive edesaustive.E’ missione dell’Istituto Internazione del Freddo (IIF) fornire questeinformazioni.

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Questa guida è stata preparata dalCool Concerns Ltd su richiesta delCouncil of the British RefrigerationAssociation (BRA) per viadell’aumento nelle applicazioni direfrigeranti infiammabili come gliidrocarburi, gli HFO e gliinfiammabili HFC.Fornisce delle informazioni neutralisui problemi dell’infiammabilitàassociati a questi refrigeranti edirette agli utenti, ai progettisti, aiproprietari di aziende, ai costruttorie agli imprenditori.È un’introduzione ai refrigerantiinfiammabili e una guida da cui sipossono trarre informazioni piùdettagliate se necessario.

Argomenti di questa guida:● Idrocarburi (HC)● Idrofluoro-olefine (HFO)● Idrofluorocarburi infiammabili (HFC)L’ammoniaca (R717) non è inclusa inquesta Guida. La sezione 10 mostradove si possono reperire informazionipiù dettagliate sull’R717.Questa guida si rivolge all’uso dei refri-geranti infiammabili in modo particolarenei nuovi sistemi progettati. I sistemiesistenti che usano refrigeranti noninfiammabili devono essere messi apunto per i refrigeranti infiammabili.Al momento della pubblicazione moltidegli standard trattati in questo docu-mento sono in revisione e in particola-re: l’EN378, l’ISO 5149 e l’ISO 817. Iltesto indica quali versioni sono citatein questo documento. Si può far riferi-mento al British Standards Instituteper i dettagli delle revisioni.

Per maggiori informazioni…Questa Guida è un’introduzione airefrigeranti infiammabili. In moltiesempi sarebbe essenziale ricevereinformazioni più dettagliate.Ci si raccomanda che l’applicazionee l’installazione dei sistemi cheusano refrigeranti infiammabili sianocontrollati, per esempio da un esper-to indipendente. Questo dovrebbecomprovare che:● Il sistema è stato prodotto secondoi requisiti e le relative regolamenta-zioni e gli standard;

● La carica del sistema non supera ilimiti opportuni per la sua colloca-zione;

● Le sorgenti di ignizione non sonocollocate in una zona potenzial-mente infiammabile nelle vicinanzedel sistema caricato con un refrige-rante infiammabile;

● Sull’impianto lavorino ingegneripropriamente formati e qualificati

Si dovrebbe rendere l’utente finaleconsapevole che i sistemi sono cari-cati con refrigeranti infiammabili.Dove previsto, dovrebbero esserefornite le informazioni sulle dimensio-ni minime dei locali in cui l’impiantopuò essere collocato e l’estensionedella zona potenzialmente infiamma-bile intorno all’impianto.

INTRODUZIONE

La tendenza verso l’uso dei refrige-ranti infiammabili è aumentata nell’ar-co dell’ultimo decennio. Gli idrocarbu-ri ora si usano in larga misura sia nei

piccoli sistemi compatti sia nei siste-mi più grandi.L’HFO così come l’R1234ze hannoun’infiammabilità più bassa e si stan-no testando in diverse applicazioni. Sistanno iniziando ad utilizzare anchegli HFC infiammabili come l’R32.

Definizioni utiliHC = idrocarburi- sostanze che si tro-vano in maniera naturale e che con-tengono solamente idrogeno e car-bonio;HFC = idrofluorocarburi - l’idrocarbu-ro alogenato contiene solamenteidrogeno, fluoro e carbonio;HFO = idrofluoro olefine- idrocarburoalogenato che contiene solamenteidrogeno, fluoro e carbonio insaturo.I refrigeranti sono classificati neglistandards internazionali secondo laloro infiammabilità e la loro tossicità.La classificazione “A” indica bassatossicità (“B” alta tossicità).I numeri 1,2 o 3 che seguono le lette-re A o B indicano il grado di infiam-mabilità.

Note: si è proposto di includere laclassificazione di sicurezza A2L nellerevisioni dell’EN 378 e dell’ISO 817.E’ già usato negli standard ASHRAE(American Society of Heating, Refri-geration e Air Conditioning Engi-neers) ed è nell’uso di fatto, e di con-seguenza si è incluso in questo docu-mento.Per evidenziare che non è ancoranegli standard citati, apparirà comeA2L (proposto) nel testo di questodocumento.

Speciale refrigeranti alternativi

Guida aiRefrigeranti InfiammabiliPRIMA PARTE

CEDRIC SLOAN

Federation of Environmental Trade Associations - FETABritish Refrigeration Association – BRA

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REGOLAMENTAZIONI, STANDARDE CODICE DEONTOLOGICO

Ci sono normative e standard che inte-ressano l’uso dei refrigeranti infiamma-bili. Questi, per esempio, si riferisconoalla progettazione dei sistemi e deicomponenti, specificano le dimensionimassime di carica del refrigerante, spe-cificano come le bombole e i sistemicaricati dovrebbero essere trasportatie descrivono a grandi linee le compe-tenze richieste degli ingegneri.ATEX è il nome dato comunemente airequisiti legali per controllare le atmo-sfere esplosive e l’adeguatezza deldispositivo e dei sistemi di protezioneusati in questi.● ATEX 95 (94/9/EC) interessa la pro-gettazione dei dispositivi e i sistemi diprotezione destinati all’uso nelleatmosfere potenzialmente esplosive.

● ATEX 137 (99/92/EC) riguarda irequisiti minimi per migliorare lasicurezza, la protezione sanitariadei lavoratori potenzialmente arischio alle atmosfere esplosive. Sirivolge, per esempio, agli ingegneriche offrono assistenza e che lavo-rano su sistemi HC. DSEAR (Dan-gerous Substances and ExplosiveAtmosphere Regulations, Sostanzepericolose e Regolamentazionidell’Atmosfera Esplosiva) è l’attua-zione del Regno Unito dell’ATEX137. Interessa anche la brasaturaossiacetilenica sul luogo di lavoro.

L’EN378 (vd. sotto) non è armonizzatocon la direttiva ATEX e non specificache applica ATEX, ma fa riferimentoagli standard armonizzati ATEX comel’EN60079.

I programmatori di sistemi e i costrut-tori dovrebbero seguire i principi diATEX per valutare se può generarsi ilrischio di un’atmosfera esplosiva. Nelcaso dei refrigeranti HC sono fornitepiù informazioni dettagliate nel BRACodice deontologico - Progettazionee Costruzione dei cabinet refrigeratiche funzionato con refrigeranti idro-carburi. Sebbene questo Codice inte-ressi i piccoli sistemi, molte delleinformazioni sono applicabili ad unagamma più ampia.

TRASPORTO DEI GASINFIAMMABILI NELLE BOMBOLEE DISPOSITIVI

Questa sezione interessa sia il tra-sporto dei gas infiammabili nelle bom-bole, per esempio durante l’assisten-za da parte dell’installatore sia il tra-sporto dei sistemi di refrigerazione edi condizionatori d’aria che sono cari-cati con refrigerante infiammabile peresempio da parte del costruttore del-l’impianto. I requisiti più comuni per leaziende di installazione e i produttoridi impianti sono trattati sotto.

Trasporto di bombole su stradaLa normativa ADR 20073 è un accor-do europeo che uniforma le regola-mentazioni del trasporto in tuttaEuropa. L’ADR si rivolge a coloro chetrasportano gas per lavoro in un veico-lo. Alle bombole viene assegnato unnumero di unità di trasporto che dipen-de dalla capacità o dal peso massimodel prodotto. Se la carica totale è al disotto della soglia ADR si applicano leregolamentazioni di sicurezza legali di

Le classificazioni di sicurezza sono definite nell’ISO817:20091 e sono ancheusate nell’EN378-1:2008 A2:20122.

Classificazionedi sicurezza

Limite inferiore diinfiammabilità, %in volume nell’aria

Caloredi combustione,

J/kg

Propagazionedella fiamma

A2, infiammabilitàpiù bassa

>3.5 <19.000

Mostra fiammedi propagazionecon test a 60 °C e

101.3 kPa

A2L, infiammabilitàpiù bassa, proposta

una sottoclassificazione

>3.5 <19.000

Mostra fiammedi propagazione con

test a 60 °Ce 101.3 kPa e unavelocità massimadi combustione

≤10 cm/s con test a23 °C e 101.3 kPa

A3, infiammabilitàpiù alta

1. ISO817:2009 Refrigeranti – Definizione e classificazione di sicurezza. Nota che la classifica-zione A2L non è ancora stata adottata è nella revisione attuale proposta di ISO817.

2. EN378-1:2008+A2:2012, sistemi di refrigerazioni e pompe di calore – requisiti di sicurezza erequisiti ambientali, Part 1 – Requisiti basilari, definizioni, classificazione e criteri di selezione.

≤ 3.5 ≥19.000

Mostra fiammedi propagazione

con testa 60°C e 101.3 Pa

A1Nessun fiamma di propagazione con test a 60 °C e 101.3 kPa

(pressione ambiente)

3. Accordo Europeo inerente al Trasporto interna-zionale di sostanze pericolose su strada,International Carriage of Dangerous Goods byRoad.

base, al di sopra della soglia si applicaappieno la legislazione ADR.La soglia dipende dai prodotti che sistanno trasportando, ma la maggiorparte delle società di servizi non ecce-de la soglia. I requisiti legali di baseper la sicurezza per un carico al disotto della soglia ADR (esenti i piccolicarichi) trasportati in un veicolo chiusosono le seguenti:● I conducenti dovrebbero essere con-sapevoli dei pericoli dei prodotti,come maneggiarli in modo sicuro, leprocedure di emergenza e l’uso didispositivi anti-incendio

● I veicoli dovrebbero essere ben ven-tilati;

● Dovrebbe essere presente un estin-tore di 2kg;

● Le valvole delle bombole dovrebbe-ro essere chiuse e gli adattatoriscollegati;

● Le bombole dovrebbero essere sicu-re e etichettate in modo chiaro.

Si raccomanda che i veicoli venganocontrassegnati con l’apposito segnaledi attenzione a rombo (il rombo dicolore rosso dei gas infiammabili per irefrigeranti infiammabili) e che vi sianole informazioni sul carico che si tra-sporta, per esempio la schedaTREMcard (Transport EmergencyCard- disponibile presso i fornitori direfrigerante).

Trasporto di impianti caricatidi refrigeranteMolte di queste informazioni sonostate fornite dal Business Link4.

Trasporto di impianti caricatidi refrigerante su stradaLa Parte 3 (elenco delle sostanze peri-colose, clausole speciali ed esenzioniriferite alle quantità limitate e che fannoeccezione) della Normativa ADR si rife-

risce al trasporto dei sistemi carichi conrefrigerante infiammabile.I gas infiammabili liquefatti sarannocontenuti all’interno dei componenti diuna macchina frigorifica. I componentiverranno progettati e testati per trevolte la pressione standard della mac-china. Le macchine frigorifere sarannoprogettate e costruite per contenere ilgas liquefatto e precludere il rischio diesplosione o di rottura della pressioneche contiene i componenti durante lenormali condizioni di trasporto. Lemacchine frigorifere e i componentidelle macchine frigorifere non sonosoggette ai requisiti dell’ADR se con-tengono meno di 12 Kg di gas. Ilnumero massimo di materiale in qual-siasi veicolo o container non dovrebbesuperare 1000.Il materiale che fa eccezione dovreb-be essere contrassegnato con l’eti-chetta, qui sotto riportata (dimensioneminima 100mm x 100mm).

* Il numero dell’etichetta.** Il nome del mittente o del destinata-rio verrà mostrato in questo punto senon sarà mostrato in qualsiasi altropunto del collo.Consigli tecnici devono essere eviden-ziati per quanto riguarda il dettagliodell’ADR e i requisiti per la documen-tazione.

Trasporto di impianti caricativia mareIl codice dell’International MaritimeDangerous Goods (IMDG) fornisceuna guida sul trasporto di materialipericolosi via mare. Informazioni sulcodice IMDH sono disponibili sul sito(vd. sezione 10) dell’InternationalMaritime Organization (IMO).Il codice IMDG è usato dagli operatoriche si occupano del trasporto dellesostanze pericolose in viaggi che

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La tabella qui sotto elenca i refrigeranti infiammabili più comuni. Ci sonomolti altri HFC infiammabili elencati nei diversi standard, ma non essendo inuso nel Regno Unito, non appaiono in questa lista.

Refrigerante BP1Gruppo2

disicurezza

LFLkg/m3 3

PLkg/m3 5

GWP 6LFL % 4

Temp. diautoignizione

°C

1. BP è il punto di ebollizione alla pressione atmosferica. Per le miscele zeotropiche è il liquidosaturo (bolla)/temperature del gas saturo (dew point).

2. Il gruppo di sicurezza è come elencato nell’EN378-1.

3. LFL (Kg/m3) è il limite di infiammabilità inferiore come elencato nell’EN378-1.

4. LFL (%) è il limite di infiammabilità inferiore come elencato nell’ISO817:2009.

5. PL è il Limite Pratico come elencato nell’EN378-1.

6. GWP è il Potenziale di Riscaldamento Globale come elencato nell’ EN378-1.

7. Questi refrigeranti non sono elencati nelle versioni attuali dell’EN378 o dell’ISO817. Le infor-mazioni vengono dai fornitori dei refrigeranti.

8. L’HFO1234ze non mostra fiamme secondo le condizioni standard di test, ma queste avvengo-no invece a temperature superiori ai 30°C. L’LFL è determinato a 60 °C.

HC R600a -12 A3 0,038 1,8 460 0,011 3

HR290

-42 A3 0,038 2,1 470 0,008 3

HCR1270

-48 A3 0,047 2,7 455 0,008 3

HCCare 307

-23 / -32 A3 0,041 2,0 460 3

HCCare 507

-43 / -49 A3 0,038 2,0 460 3

HFOR1234yf

-29,4 A2 - A2L(proposto)

0,299 6,5 405 0,06 4

HFOR1234ze7

-19 A2L(proposto)

5,88 288 a 293 6

HFCR32

-51,7 A2 - A2L(proposto)

0,307 14,4 648 0,061 550

HFCR143a

-47 A2 0,282 8,2 750 0,056 4300

HFCR152a

-25 A2 0,13 4,8 455 0,027 120

4 Business Link è una risorsa governativa on lineper il commercio.

includono l’attraversata marittima.Questo interessa i servizi dei traghet-ti. Nel Regno Unito sono applicate leregolamentazioni del 1997 dellaMarina mercantile (sostante pericolo-se e inquinante marino) e anche leregolamentazioni delle sostanze peri-colose nelle zone di porto.

Trasporto di sistemi caricatiutilizzando la rete ferroviariaIl trasporto di sostanze pericolose

attraverso la rete ferroviaria è regola-to dall’Appendice C della convenzio-ne Covering International Carriageby Rail. International Carriage ofDangerous Goods by Rail (Trasportointernazionale di sostanze pericoloseattraverso la rete ferroviaria).In Gran Bretagna si applicano le nor-mative 2009 (e le correzioni) sulTrasporto di sostanze pericolose el’uso dei dispositivi di pressione tra-sportabili.

Trasporto di sistemi caricatiper via aereaLe istruzioni Tecniche dell’Internatio-nal Civil Aviation Organization (ICAO)sono un accordo internazionale diclausole che governano i requisiti peril trasporto delle sostanze pericoloseper via aerea. L’International AirTransport Association (IATA) pubblicale Normative delle Sostanze Pericolo-se secondo le istruzioni tecnichedell’ICAO.

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I seguenti documenti includono una guida sui sistemi che usano i refrigeranti infiammabili.

Documento Titolo Guida (riguardante i refrigeranti infiammabili)

ISO817:2005Refrigeranti

Sistema di designazioneUn sistema chiaro per un totale di refrigeranti

Include le classificazioni di sicurezza (A1, A2, A3).

EN378-1:2008A2:2012

Impianti di refrigerazione e pompe di calore – Requisitidi sicurezza ed ambientali – Parte 1: Requisiti di base,

definizioni, classificazione e criteri di selezione

Limite praticoDimensioni massime di carica

EN378-2:2008A2:2012

Impianti di refrigerazione e pompe di calore – Requisitidi sicurezza ed ambientali – Parte 2: Progettazione,costruzione, prove, marcatura e documentazione

Alta pressione di protezioneSpazi chiusi ventilati

EN378-3:2008Impianti di refrigerazione e pompe di calore – Requisitidi sicurezza ed ambientali – Parte 3: Installazione in

sito e protezione delle persone

Sale dei macchinariRilevatori refrigerante

EN378-4:2008A2:2012

Impianti di refrigerazione e pompe di calore – Requisitidi sicurezza ed ambientali – Parte 4: Esercizio,

manutenzione, riparazione e riutilizzo

Riparazioni ai sistemi di refrigerante infiammabile.Competenza della persona che lavora con i sistemi

refrigeranti infiammabili

EN60079-0:2009Atmosfere esplosive – Dispositivo

Requisiti generaliCategorizzazione dei gas infiammabiliClassificazione dei dispositivi – Zone

EN60079-10-1:2009Atmosfere esplosive – Classificazione delle zone

Atmosfere dei gas esplosivi

Zone e classificazione dei dispositiviMancanza di test di simulazione

Requisiti del flusso d’aria

EN60079-14:2008Atmosfere esplosive – Progettazione installazioni

elettriche, selezione e costruzioneUbicazione delle sorgenti di ignizione

Circuito elettrico

EN60079-15:2010Atmosfere esplosive – Dispositivo di protezione

dal tipo di protezione “n”

Dispositivi elettrici e spazi chiusi per l’uso nelle zonepotenzialmente infiammabili

Etichettatura del dispositivo elettrico

EN60335-2-24:2010

Dispositivi domestici ed elettrici – SicurezzaPart 2-24: requisiti particolari per le applicazioni direfrigerazione, apparecchi macchine del gelato e di

produzione di gelato

Sistemi con meno di 150 g di carica conrefrigerante infiammabile

EN60335-2-40:2003Dispositivi domestici ed elettrici – Requisiti particolariper le pompe di calore elettriche – I condizionatori

d’aria e i deumidificatori

Progettazione, applicazione e assistenza dei sistemiAC che usano refrigeranti infiammabili

EN60335-2-89:2010

Dispositivi domestici ed elettrici – SicurezzaParte 2-89: requisiti particolari per le applicazioni direfrigerazione commerciale con un’incorporata oremota unità di condensazione o un compressore

Sistemi con meno di 150 g di carica di refrigeranteinfiammabile, simulazione di perdita di refrigerante

per l’area di classificazione

ADRAccordo europeo inerente il trasporto di sostanze

pericolose sulla stradaTrasporto di gas infiammabili nei sistemi o dispositivi

attraverso la strada

RIDRegolamentazioni inerenti il trasporto di sostanzepericolose sulla strada e sulla rete ferroviaria

Trasporto di gas infiammabili nei sistemi o dispositiviattraverso la rete ferroviaria

IoR A2 andA3 Code

Istituto di Sicurezza di RefrigerazioneCodice deontologico per la refrigerazioneSistemi che utilizzano refrigeranti A2 e A3

Guida Generale

BRA HCCabinet Code

Associazione Britannica di RefrigerazioneProgettazione e costruzione di Cabinet refrigerate

funzionanti con refrigeranti idrocarburi

Informazioni per i progettisti sulla sicurezzadell’applicazione dei refrigeranti HC nei cabinet

refrigerati come le vetrine frigo

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Le pubblicazioni e maggiori informa-zioni sul trasporto di sostanze perico-lose per via aerea sono disponibili sulsito della Civil Aviation Authority .Alcune compagnie aeree e alcunipaesi hanno le loro proprie deroghe,conosciute come State and OperatorVariations (Variazioni di Stato edell’Operatore). Le Normative dellesostanze pericolose IATA fornisconopiù informazioni.L’accettazione del trasporto aereodipende dai singoli corrieri e sidovrebbero fornire consigli specificiprima di considerare il trasportoaereo di impianti contenenti refrige-ranti infiammabili. Si può trovare laguida sul sito IATA.

Appendice 1, esempio di etichettaper un sistema con refrigeranteinfiammabile

Refrigerante R290 (Propano)Questa unità deve essere collocatain un locale o in un’area con unvolume inferiore a 30 m3.

Nota: soltanto i tecnici che sonostati formati nel sicuro maneggio euso dei refrigeranti idrocarburi (HC)dovrebbero lavorare con questotipo di sistema.● Lavorare con questo sistema inun’area ben ventilata o esterna.

● Usare un rilevatore di perdite adattoper verificare se c’è idrocarburo nel-l’aria circostante il sistema prima edurante il lavoro sul sistema (posi-zionarlo a un livello basso - gli HCsono più pesanti dell’aria).

● Assicurarsi che non ci siano sorgen-ti di ignizione (fiamme o componen-ti elettrici che potrebbero provocarescintille) nei 3 m attorno alla zona dilavoro.

● Se i componenti si sostituiscono,usare sostituzioni equivalenti.

● Fare attenzione al momento dellabrasatura e assicurarsi che tuttol’HC sia stato rimosso dal sistema.

Usare il refrigerante propano (R290).

ULTIME NOTIZIE

■ E-LEARNING PER PREPARARSI AL PATENTINO

Formazione a distanza in e-learning SPECIFICO per la preparazione teorica del tecnico fri-gorista per l’ottenimento del patentino frigoristi.Il corso e-learning viene svolto in lingua italiana - L’e-learning è una tipologia di formazione adistanza che funziona tramite internet e la cui caratteristica principale è la possibilità di sceglie-re il proprio ritmo di crescita professionale e pianificare in modo flessibile, nel tempo e nellospazio, il proprio percorso formativo(formazione da farsi comodamente sul proprio computer).

DETTAGLI: FG01 - Regolamento Gas Fluorurati - Corso Teorico di preparazione per laCertificazione per quanto riguarda impianti fissi di refrigerazione,condizionamento d’aria epompe di calore per categoria I.

Argomenti del presente modulo: - Sistema Internazionale di unità di misura - Ciclo di com-pressione di vapore - Caratteristiche generali di miscele zeotropiche - Protocolli e regolamenti -Componenti e accessori - Tenere e compilare un registro di impianto - Rischi di movimentazio-ne refrigerante - Test finale di verifica (4 diversi banchi di domande).

Scopo del modulo: Preparare alla Categoria I della Certificazione sui gas fluorurati.

Obiettivi: Alla fine di questo modulo i tecnici saranno in grado di:- Descrivere il Sistema Internazionale di unità di misura (SI) applicabili al settore della refrige-

razione e condizionamento.- Spiegare le differenze di temperatura di esercizio per condensatori ed evaporatori.- Indicare le quattro fasi del ciclo di base a compressione di vapore, e descrivere la loro strut-

tura e funzione.- Spiegare la relazione tra pressione e temperatura, e il suo effetto sulle proprietà di trasferi-

mento di calore di un refrigerante.- Spiegare in che modo il calore viene trasferito durante le fasi di evaporazione e condensazio-

ne del ciclo a compressione di vapore.- Definire i termini di calore sensibile, calore latente, sottoraffreddamento e il surriscaldamento.- Spiegare in che modo il cambiamento di fase dei fluidi zeotropici diverso da quello standard

di sola sostanza o miscela azeotropiche refrigeranti.- Descrivere le caratteristiche dei refrigeranti zeotropici.- Spiegare come i principali protocolli internazionali e regolamenti influiscono direttamente il

settore della refrigerazione e del condizionamento.- Descrivere le funzionalità, i vantaggi e gli svantaggi di componenti utilizzati negli impianti di

refrigerazione e/o di condizionamento.- Elencare i contenuti richiesti in impianti / sistemi di registrazione.- Descrivere i rischi associati alla manipolazione dei gas refrigeranti fluorurati.- Spiegare le precauzioni da adottare durante la manipolazione di gas refrigeranti fluorurati dif-

ferenti.

Durata standard (a seconda di quanto si desiderano approfondire gli argomenti): 10 ore

Costo del corso in e-learning: Euro 200,00 + IVA

IMMAGINI DEL CICLO A COMPRESSIONE DI VAPORE:

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RILEVATORE FISSODEL REFRIGERANTE

Di solito, nelle sale in cui sono situatii macchinari deve essere installato unappropriato sistema di sicurezza checomprenda rilevazione del gas,dispositivi di ventilazione e allarmi.Oltre alle sale macchine, ci potrebbe-ro essere ulteriori situazioni nellequali essere impiegati rilevatori per-manenti di refrigerante. In generale, irilevatori dovrebbero soddisfare iseguenti punti:● Essere installati permanentemente,e preferibilmente con sistema multipunto, per soddisfare i requisiti disicurezza e allertare l’utente o l’ope-ratore della presenza di perdita direfrigerante.● Il rilevatore dovrebbe essere affida-bile (meno del 5% di problemi all’an-no) e preciso (entro ±3% del LFL limi-te di infiammabilità inferiore) e nondovrebbero venire a contatto con altresostanze presenti nella sala macchineo in qualsiasi altro posto.● Dovrebbero avere un tempo di rispo-sta rapido, per esempio, < 5 s quandola concentrazione è il 25% del LFL● Mentre alcuni rilevatori elettronicipossono essere “tarati” da poter reagi-re solamente ad una determinatasostanza, altri non riescono a distin-guere tra refrigeranti e composti vola-tili, come i fluidi di pulizia o i solventi;alcuni rilevatori elettronici possono for-nire false letture se sono contaminatida alcune sostanze chimiche● Dovrebbero essere installati in puntistrategici così da non essere inavver-

titamente danneggiati, e la manuten-zione dovrebbe risultare facile.● I rilevatori potrebbero essere usatiper avviare l’isolamento del dispositivoelettrico che non risponde ai requisitirelativi prima che il refrigerante rag-giunga il Limite Pratico.● I rilevatori devono funzionare ad unlivello non superiore al 20% del LFL, epoi automaticamente attivare un allar-me, iniziare la ventilazione meccanicae fermare il sistema di refrigerazionequando si innescano.● I rilevatori devono continuare a fun-zionare a concentrazioni più alte, epotrebbero essere usati per attivareulteriori allarmi e aumentare la portatadel ventilatore di scarico al momentoin cui rilevano concentrazioni più alte.● Il rilevatore dei punti di campionatu-ra dovrebbe essere collocato in mododa fornire segnalazioni veloci appenasi verificano perdite, in modo tale chel’effetto del movimento dell’aria noninibisca la loro efficacia; quando ilrefrigerante è più pesante dell’aria(come nel caso della maggior partedei refrigeranti HC), i punti di campio-natura possono essere collocati allivello del pavimento.● I rilevatori devono essere calibratiper i refrigeranti specifici che intendo-no rilevare; bisogna essere consape-voli del fatto che certi tipi di rilevatori(come ad esempio la scarica a corona)potrebbero non essere necessaria-mente adatti per i gas infiammabili se ilsensore non è stato progettato corret-tamente, quindi bisogna assicurarsiche sia scelta la tipologia corretta.Si dovrebbero usare, quando possibi-

le, rilevatori con tempi di rispostamolto veloci. Ciò nonostante, sipotrebbe notare un certo ritardo dimolti secondi o persino minuti perun’alta concentrazione di refrigeranteche venga rilevata da un rilevatore digas. Quindi, non si può essere certiche un rilevatore di gas riesca adavviare istantaneamente la ventilazio-ne di emergenza. Questo aspettodeve essere preso in considerazionenel momento della progettazione deimeccanismi di reazione di sicurezza.Dove è in uso un sistema di rilevazio-ne gas, si deve mettere in atto unarobusta manutenzione e schemi dicalibrazione. Si sa che tutti i tipi di rile-vazione di gas si danneggiano e pos-sono diventare nel tempo contaminatie inefficaci dopo brevi periodi ditempo. L’efficacia di un sistema di rile-vazione ed emergenza dipende dalregime di manutenzione.Oltre ai metodi convenzionali di rileva-zione di gas, altri strumenti dovrebbe-ro essere impiegati per l’identificazio-ne di una perdita. Si potrebbe consi-derare ciò che segue:● L’indicazione del livello di carica, cheè uno strumento di rilevazione cheindica che il sistema è correttamentecaricato con il refrigerante● I sistemi caricati in fabbrica chehanno alcuni giunti fragili potrebberonon richiedere indicatori visivi, qual-siasi sistema che può aver bisogno diun servizio di accesso occasionale aicomponenti del circuito dovrebbeessere equipaggiato con una spia dilivello sulla linea del liquido.● Per sistemi più grandi che potrebbe-

Speciale nuove tecnologie nei refrigeranti

I refrigeranti idrocarburi

DANIEL COLBOURNE

GIZ-Proklima: “Guideline for the safe use hydrocarbon refrigerants”More information: www.gtz.de/proklima

Corso del Centro Studi Galileo sugli idrocar-buri per le Nazioni Unite UNDP - delegazionedel Ghana: sulla sinistra il docente ing.Claudio Zilio dell’Università di Padova.

ro usare indicatori di livello, si dovreb-bero preferire indicatori senza guarni-zione che usano sensori magnetici oinduttivi o capacitivi.

INTEGRAZIONE DEI CONCETTIDI SICUREZZA DEL SISTEMA

In linea di massima, l’approccio inizia-le per migliorare il livello di sicurezzadell’impianto dovrebbe essere quellodi ottimizzare il progetto anche perminimizzare la concentrazione nelcaso di un rilascio catastrofico. Questopuò essere raggiunto attraverso unnumero di differenti considerazioniprogettuali, riducendo, ad esempio, ilpiù possibile la quantità di carica refri-gerante, posizionando le parti checontengono refrigerante ad un altolivello, e aggiustando il progetto inmodo da aumentare la velocità dell’a-ria per favorire la dispersione del rila-scio. Appropriate correlazioni possono

essere utilizzate per identificare i para-metri che possono essere usati perridurre le concentrazioni per una parti-colare costruzione.Dipendendo dal tipo di sistema e dal-l’ambiente in cui esso è installato,potrebbe essere possibile incorporareidee addizionali di sicurezza per ridur-re la quantità di refrigerante rilasciatao per disperdere il refrigerante edassicurare una concentrazione piùbassa. Ci sono normalmente dueaspetti di questo approccio: il primo èun metodo di rilevamento per identifi-care un potenziale problema e ilsecondo è un’azione per cercare dimitigare il problema. In termini praticiquesti corrispondono a strumenti diriconoscimento di rilascio di refrige-rante e poi a un’azione per ridurre laquantità di refrigerante che potrebbeessere uscita, oppure prevenire l’ac-cumulo di una nuvola infiammabile. Latabella 1 include un numero di esempidi combinazioni.

SISTEMI DI RILEVAMENTO

I principali sistemi di rilevamento sonodescritti qui di seguito:● Rilevamento gas: un rilevatore di gasè impiegato per individuare la fuoriu-scita di refrigerante. Tuttavia, questotipo di approccio deve essere utilizza-to con attenzione, dato che, particolar-mente in certe applicazioni, il rilevato-re potrebbe danneggiarsi se non pro-tetto accuratamente o potrebbe esse-re soggetto a segnali di disturbo pro-venienti da altre fonti presenti nellazona. Similarmente, è importante cheil sensore sia posizionato nel puntomigliore per poter avere la maggiorprobabilità di rilevamento di concen-trazione nel minor tempo possibile.Oltretutto, la maggior parte dei rileva-tori di gas nel tempo richiedono unacalibrazione che potrebbe risultarepoco pratica in alcune situazioni.● Commutatore di pressione: un com-mutatore può essere impiegato per for-nire un’indicazione di una possibileperdita di refrigerante. Tuttavia la suaefficacia dipende dal tipo di sistema edè oltremodo sensibile ad altre condi-zioni come la temperatura esterna, o illivello interno, cadute di pressione nelsistema e così via. Normalmente que-sto non è un sistema particolarmenteaffidabile, quindi è necessario testareil meccanismo negli anticipati livelli diesercizio e condizioni ambientali.● Algoritmo dei parametri del sistema:è possibile caratterizzare la perfor-mance del sistema – attraverso para-metri quali pressioni e temperature disaturazione e corrente di compressio-ne – per identificare un deficit di cari-ca, rispetto alle condizioni di esercizio

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Tabella 1.Esempi di sistemi di rilevamento, azioni preventive e livelli di efficacia.

AZIONE

Attivazione ventola di estrazione ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔

Attivazione/continuazione unità per il flusso d’aria ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔

Ri - direzionare regolatore di flusso (sistema canalizzato) ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔

Interruzione alimentazione elettrica ✔ ✔ ✔ ✔

Chiudere valvole solenoidi di interruzione ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔

Attivazione valvola bypass ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔

Interruzione del compressore ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔

SISTEMI DI RILEVAMENTO

Rilevamentogas

Commutatoredi pressione

Algoritmoparametro

Sensore livelloliquido

e ambientali (ad esempio, il cambia-mento nella pressione di condensa-zione e nella corrente di compressio-ne per una determinata temperaturaesterna). Questo può essere abba-stanza affidabile, purché siano presi inconsiderazione gli effetti dell’invec-chiamento sulle performance delsistema e che il tempo di risposta siarapido rispetto al tempo di una cata-strofica fuga di refrigerante. La figura 1mostra come selezionati parametri disistema variano con una carica ridot-ta, per un sistema che usa una valvo-la a espansione termostatica e per unsistema che usa un capillare.● Sensore livello liquido: per sistemicon ricevitori, non ci saranno variazio-ni nella maggior parte dei parametri diperformance del sistema, come il refri-gerante fino a che sufficiente refrige-rante è fuoriuscito fino a svuotare il

ricevitore; a seconda della capacitàdel ricevitore e del livello di carica ini-ziale, questo potrebbe significare unagran parte della carica. Per questi tipidi sistema, l’utilizzo di strumenti comesensori di livello liquido all’interno diun ricevitore possono essere impiega-ti per identificare una riduzione nellaquantità di refrigerante, sebbene ilcambiamento di livello nel ricevitorepotrebbe anche variare in condizionidi esercizio che devono essere presein considerazione.In aggiunta, ci sono altri mezzi per l’in-dicazione di perdita refrigerante comedispositivi a misurazione di flusso uti-lizzati per identificare la presenza dibolle nel flusso liquido.*Il sistema di rilevazione dovrebbeessere utilizzato per produrre un’azio-ne che aiuti a minimizzare la quantitàdi refrigerante rilasciata, o a ridurre la

concentrazione del refrigerante rila-sciato o entrambi.La figura 2 dimostra gli effetti di certecombinazioni. Nel primo caso, se capi-ta una perdita senza nessuna reazio-ne, un’alta concentrazione di refrige-rante può svilupparsi nella stanza perla durata della fuga.Con l’uso di una serie di misure, laconcentrazione può essere limitataattraverso l’utilizzo di uno swit-ch/commutatore di pressione perpompare il refrigerante all’interno del-l’unità esterna, prevenendo così qual-siasi accumulo di refrigerante. In unaltro caso, l’algoritmo parametrico disistema può essere usato per effettua-re l’aerazione dell’unità all’internodella stanza in modo tale che il refri-gerante venga disperso rapidamentee l’accumulo sia minore. Nell’ultimocaso, il rilevatore di gas all’internodella stanza è utilizzato per attivare laventilazione d’estrazione che riducequindi il refrigerante dal locale.

AZIONI

Ci sono una serie di azioni che devo-no essere considerate, nonostante laloro adattabilità dipenda dal tipo di

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Figura 1.Effetto della riduzione della carica di refrigerante su selezionati parametri di sistema, per un sistema

con valvola di espansione termostatica (sinistra) e un sistema a capillare (destra) basato su una temperaturaesterna di 35° C.

* Negli ultimi anni, ci sono stati sviluppi nella tec-nologia dei sensori da applicare alle linee del liqui-do degli impianti che sono utilizzati direttamenteper indicare l’assenza di refrigerante nel sistema(es. attraverso l’uso di gas-flash). Non è noto sequesti siano stati commercializzati ma tale applica-zione rappresenterebbe uno strumento di rilevazio-ne molto interessante per il controllo della sicurez-za del sistema.

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sistema utilizzato e dalle implicazionidi costo, come discusse:● Attivazione ventola di estrazione:questo è essenzialmente ciò chedovrebbe essere usato per stanze damacchinario● Attivazione e utilizzo unità per il flus-so aria: il flusso d’aria da un generato-re di aria interno o unità di condensa-zione può essere molto efficace nellariduzione della concentrazione di refri-gerante disperso, specialmente se lavelocità di emissione dell’aria è alta● Regolatori di flusso: per un sistemacanalizzato, regolatori nel flusso d’ariache potrebbero trasportare il refrige-rante disperso dall’evaporatore,essendo direzionati per ventilare ognirefrigerante all’esterno● Interrruzione alimentazione elettri-ca: è molto utilizzato nelle stanze delleattrezzature, ma può anche essereutilizzato in altre situazioni, dovepotrebbe crearsi un alta concentrazio-ne di refrigerante vicino a diversi com-ponenti elettrici (anche se protetti);ovviamente preoccupandosi che gliinterruttori stessi non causino un sor-gente di ignizione● Chiusura valvole solenoidi di interru-zione: se parte del sistema fosseall’esterno, un ciclo di pump-downpotrebbe essere attivato attraversol’uso di una valvola solenoide nel cir-cuito del liquido, la quale preverrebbeil passaggio all’interno del liquido

refrigerante (vedi figura 3); è neces-sario l’utilizzo di una valvola solenoi-de normalmente chiusa in caso dimancanza di alimentazione elettrica(in alcuni casi la valvola potrebbeanche essere posizionata nella lineadi aspirazione ma questo è probabil-mente non necessario dato che ilcompressore normalmente trafila unapiccola quantità di refrigerante,soprattutto se questo può incoraggia-re la perdita).● Attivazione valvola by-pass: similealla funzione della valvola di interru-zione, ma il refrigerante è bypassatovia dai componenti interni

● Interruzione del compressore: l’ope-ratività del compressore è terminataper prevenire che il refrigerante siapompato all’interno dello spazio, e nelcaso in cui le parti ad alta compres-sione siano all’interno, la riduzione dipressione può aiutare a ridurre la per-centuale di perdita.L’efficacia di questi metodi dipende daltipo di sistema e dalla progettazionedella strategia di controllo, quindi èimportante assicurarsi che qualsiasiapproccio sia usato, sia ben testato eben verificato in diverse condizioni diperdita.

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Figura 3.Utilizzo di una valvola solenoide normalmente chiusa in un sistema

di tipo split o remoto.

Figura 2.Cambiamento nella concentrazione al livello pavimento della stanza con attivazione e disattivazione

del flusso d’aria (da notare che questa illustrazione non indica la maggior efficacia di un’opzione rispettoa un’altra; le differenze sono solo a scopo esplicativo del diagramma).

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INTRODUZIONE

Può capitare anche alle pompe dicalore geotermiche di dover lavorarecon basse temperature della sorgentefredda. Questo comporta il problemadella formazione di ghiaccio interna-mente alla batteria fredda, con il con-seguente sorgere di alcune problema-tiche di funzionamento della pompa dicalore stessa.Per tale ragione appare inevitabilericorrere all’impiego di sostanze daaggiungere all’acqua del circuito dicaptazione per abbassare il punto dicongelamento della stessa. La tecno-logia offre la possibilità di impiegarediversi tipi di additivi, la cui scelta risul-ta essere importante dato che talisostanze sono in grado di incidereanche sulle caratteristiche progettua-li della pompa di calore geotermica.

ARIAVS ACQUA NELLE POMPEDI CALORE

Le pompe di calore con scambiatorefreddo ad acqua si caratterizzano peruna maggiore stabilità della temperatu-ra di evaporazione rispetto a quella chesi verifica in uno scambiatore ad aria.Infatti una delle particolarità del funzio-namento delle pompe di calore ad ariaè quella di avere temperature di evapo-razione molto variabili in dipendenzadel valore della temperatura dell’ariaesterna da cui si attinge il calore. In unatipica giornata autunnale del nord-Italia, con temperatura esterna di+8/+10 °C possiamo pensare ad unatemperatura di evaporazione attorno a

0 °C o leggermente inferiore. Lo stes-so impianto, in una giornata invernalecon temperatura esterna, ad esempio,di -2/-3 °C avrà temperature di evapo-razione che si attesteranno anche al disotto dei -10 °C.Quindi una delle caratteristiche di fun-zionamento che rendono le pompe dicalore con scambiatore freddo adacqua preferibili rispetto ad altre tipolo-gie è proprio quella di avere una certacostanza delle temperature di lavoro equindi, di conseguenza, di permetteredi ottenere delle rese termiche menovariabili durante il funzionamento. Nellepompe di calore geotermiche tale sta-bilità della temperatura di evaporazionepuò essere messa in discussione daifattori che abbiamo spiegato nel prece-dente articolo. Questo non comporte-rebbe grossi problemi di funzionamen-to dell’impianto in sè, se non per il fattoche potrebbe accadere che lo scam-biatore freddo del tipo a piastre sia inte-ressato dal fenomeno di congelamentoal suo interno dell’acqua del circuito dicaptazione.

CONSEGUENZEDEL CONGELAMENTODELL’ACQUA ALL’INTERNODELLO SCAMBIATORE

La solidificazione dell’acqua all’internodello scambiatore a piastre può averediverse conseguenze, a seconda del-l’entità dell’abbassamento della tem-peratura che si verifica. Quando latemperatura dell’acqua che entra nelloscambiatore è di pochi gradi sopra lozero, a causa della sottrazione di calo-

Speciale corso di climatizzazione per i soci ATF

Principi di basedel condizionamento dell’aria140ª lezioneIl problema del congelamento dello scambiatore freddonelle pompe di calore geotermiche

(Continua dal numero precedente)

PIERFRANCESCO FANTONI

CENTOQUARANTESIMALEZIONE DI BASE SULCONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni di base semplificateper gli associati sulcondizionamento dell’aria, così comeda 15 anni sulla nostra stessa rivistail prof. Ing. Pierfrancesco Fantonitiene le lezioni di base sulle tecnichefrigorifere.Vedi www.centrogalileo.it.Il prof. Ing. Fantoni è inoltrecoordinatore didattico e docente delCentro Studi Galileo presso le sedidei corsi CSG in cui periodicamentevengono svolte decine di incontri sucondizionamento, refrigerazione eenergie alternative.In particolare sia nelle lezioni in aulasia nelle lezioni sulla rivista vengonospiegati in modo semplice ecompleto gli aspetti teorico-praticidegli impianti e dei loro componenti.

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DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI

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re operata dal refrigerante per evapora-re essa può scendere a valori negativi.Inizialmente all’interno dei canali delloscambiatore comincia a formarsi unsottilissimo strato di ghiaccio, che noncompromette lo scorrimento dell’acquaal loro interno ma che peggiora note-volmente lo scambio di calore e quindila resa complessiva dell’impianto.Mano a mano che lo spessore delghiaccio aumenta il flusso dell’acquadiventa sempre più difficoltoso. Le per-dite di carico lato acqua aumentano ela pompa di circolazione tende a lavo-rare sempre più sotto sforzo. I consu-mi di energia elettrica aumentano econ il lungo andare è anche possibileche si verifichino degli inconvenientinel suo funzionamento. Di pari passo,lato refrigerante, vedremo una diminu-zione della pressione di evaporazione,provocata dal ridotto scambo termico,ed una diminuzione della potenza ter-mica erogata.Come ulteriore conseguenza dell’au-mento dello spessore del ghiaccioall’interno dei canali dello scambiatoreè anche possibile che aumenti la pres-sione dell’acqua all’interno delloscambiatore. Nelle condizioni peggiorie più estreme si può giungere anchead una consistente formazione dighiaccio all’interno dello scambiatorecon l’insorgere di problemi di tenutameccanica dello scambiatore stesso:ricordiamo, infatti, che durante il suoprocesso di solidificazione l’acquaaumenta il proprio volume.

Negli scambiatori di calore a piastre(vedi figura 1) la distanza tra una pia-stra e la successiva è mediamente dipochi millimetri per cui i volumi internirisultano essere abbastanza ridotti.Quando il ghiaccio che si forma nontrova spazio da occupare tenderà aspingere sulle pareti dello scambiato-re portando alla deformazione dellepiastre o addirittura al loro disaccop-piamento.

NECESSITÀ DELL’USODELL’ANTIGELO

Da tutto quanto detto finora apparechiaro che per salvaguardare il buonfunzionamento della pompa di caloree di alcuni suoi componenti è neces-sario risolvere in maniera definitiva ilproblema del possibile congelamentodell’acqua all’interno dello scambiato-re che permette di trasferire il caloredal circuito di captazione al circuito fri-gorifero. Per ottenere tale risultato sideve ricorrere all’impiego di sostanzeantigelo da aggiungere all’acqua inmodo da abbassarne la sua tempera-tura di solidificazione.Storicamente varie sono le tipologie disostanze utilizzate allo scopo. Essesostanzialmente possono essere clas-sificate in tre grandi famiglie: gli alcoli(metanolo, etanolo, ecc.), i glicoli (gli-cole etilenico o glicole propilenico) edi sali (cloruro di sodio, cloruro di calcioed acetato di potassio). Le odiernetecnologie prevedono l’utilizzo solo di

alcuni di essi. Ovviamente l’utilizzo diuna sostanza piuttosto che un’altracomporta delle conseguenze sullecaratteristiche e sulle proprietà dellasoluzione che a loro volta vanno ad inci-dere sulle caratteristiche dei vari com-ponenti utilizzati nella pompe di calore.Oltre ad influire sulle caratteristiche discambio termico della soluzione, infat-ti, le sostanze antigelo, grazie alle loroproprietà, comportano la scelta di par-ticolari pompe per la circolazione dellasoluzione stessa e vanno anche adinfluire sulla lunghezza del circuito dicaptazione del calore.

ANTIGELO A BASE DI ALCOLI

Tra le più diffuse sostanze antigelo tro-viamo, assieme al glicole propilenico,il metanolo, appartenente alla famigliadegli alcoli. Anche l’etanolo trovaimpiego come additivo antigelo. Lesoluzioni che impiegano come antige-lo metanolo od etanolo possiedonocome caratteristiche principali labassa viscosità e l’elevata capacità discambio del calore. I ridotti valori diviscosità permettono una buona circo-lazione della soluzione all’interno delcircuito e comportano, come conse-guenza, la necessità di utilizzarepompe di circolazione di minorepotenza e quindi di abbattere i consu-mi elettrici. L’elevata capacità di scam-bio del calore, invece, permette di uti-lizzare circuiti di captazione di minorelunghezza, abbattendo così i costi ini-ziali dell’impianto nel suo complesso.Per contro, questa categoria disostanze risulta essere infiammabile,tossica ed altamente volatile. Tuttavia,una volta opportunamente dosata emiscelata con l’acqua, la soluzionerisultante non presenta problemi diinfiammabilità.L’etanolo puro di per sè non risultaessere una sostanza tossica. Tuttaviaper gli usi necessari nelle pompe dicalore deve essere denaturato. Lesostanze denaturanti rendono l’etano-lo tossico ed addirittura corrosivo neiconfronti delle tubazioni in polietileneche formano il circuito sotterraneoper la captazione del calore. Il meta-nolo non presenta tali problemi dicorrosività ma la sua tossicità risultaessere maggiore rispetto a quelladell’etanolo.

Figura 1.Spaccato di uno scambiatore a piastre con evidenziati i flussi

dei due fluidi che scambiano calore. Le piastre e gli spazi che essidelimitano hanno spessori di qualche millimetro..

Consultando le pubblicazioni tecni-che di vari costruttori di compres-sori, ho notato che il numero mas-simo di cicli consigliati varia dacostruttore a costruttore e ancheda modello a modello.C’è un limite agli avviamenti delcompressore frigorifero?

L’argomento è estremamente impor-tante così come è estremamentemisconosciuto alla maggior partedegli operatori frigoristi.È vero! Ogni compressore frigoriferoha un numero massimo di cicli avvia-mento-arresto che deve essere rispet-tato al fine di evitare danni irreversibiliallo stesso e questi limiti sono riporta-ti nelle pubblicazioni tecniche edite dalcostruttore completati con informazio-ni accessorie per la corretta gestionedel prodotto.Ora focalizziamoci sull’argomento“numero massimo di cicli” sfrondando-lo dalle informazioni non veritiere evalutando i risvolti più interessanti.Il numero di cicli avviamento-arresto diun compressore da cose viene deter-minato?Il progettista provvede a calcolare ilfabbisogno termico (o carico termico)della struttura da raffreddare (cella fri-gorifera o area da condizionare); è

bene ricordare che il risultato finale delcalcolo è riferito al fabbisogno termiconelle 24 ore.Arrivato a questo punto, il tecnico devedeterminare per quante ore l’impian-to frigorifero (e quindi il compressore)deve funzionare e per quante oredeve stare fermo; di norma si preve-dono 18 ore complessive di funziona-mento e 6 ore complessive di arresto,quindi fabbisogno termico nelle 24ore diviso 18 ore.Il risultato di tale calcolo è una poten-za frigorifera erogata dal compressoreche è esuberante rispetto al fabbiso-gno orario della struttura da raffredda-re; questo “squilibrio” è già una dellecause di un ciclaggio più o meno fre-quente.Nel valutare le conseguenze di unarapida successione di cicli, possiamotranquillamente scartare un cedimen-to strutturale del compressore; la suaprogettazione viene condotta pren-dendo in considerazione criteri di resi-stenza agli stress meccanici talmenteseveri da superare ampliamente quel-li derivanti dagli avviamenti; in parolemolto pratiche, il compressore è ingrado si sopportare migliaia di avvia-menti in breve tempo senza subirnealcun danno.I danni derivanti da frequenti cicli sono

solo di carattere elettrico e di lubrifica-zione, vediamoli nel dettaglio.

Riscaldamento del motore elettrico

Lo statore del motore elettrico cheequipaggia il compressore è essen-zialmente una resistenza elettrica eche, come tale, attraversato da cor-rente elettrica, sottostà alla legge diJoule.In fisica, l’effetto Joule, anche dettoeffetto termico o legge di Joule, è unfenomeno per cui un conduttore attra-versato da una corrente elettricadisperde energia sotto forma di calorein funzione dell’intensità della correnteelettrica che lo attraversa.Ne consegue che, tanto più grande èla quantità di corrente assorbita dalmotore tanto più grande è il riscalda-mento dell’avvolgimento; al momentodell’avviamento del compressore, ènecessaria una grande quantità di cor-rente per vincere l’inerzia delle parti inmovimento, con conseguente innalza-mento della temperatura della massadello statore.Una volta raggiunta la velocità di regi-me (1450 giri/minuto per i motori a 4poli a 50 Hz e 2900 giri/minuto per imotori a 2 poli sempre a 50 Hz) la cor-rente assorbita crolla repentinamenteal valore che compete alle condizionidi normale funzionamento.Il calore accumulato nello statoreviene invece smaltito in vari modi:1) il calore viene rimosso dal flusso direfrigerante che lo attraversa duranteil funzionamento del compressore.2) il calore viene smaltito grazie alloscambio termico tra corpo compres-sore caldo e l’ambiente circostanteche si trova a temperatura più bassa.Nel primo caso, il refrigerante che dal-l’evaporatore arriva all’aspirazione delcompressore, attraversa il suo motoreelettrico e così facendo provvede alsuo raffreddamento.La temperatura del motore troverà unsuo equilibrio quando il calore pro-dotto dalla corrente assorbita saràpari al calore rimosso dal flusso direfrigerante.Questa temperatura di equilibrio siraggiungerà solo se la fase di funzio-namento avrà una durata sufficiente.Durante il funzionamento, ma special-mente durante la fase di arresto, il

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I PROBLEMIDEI FRIGORISTI:LA PAROLAALL’ESPERTO

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Continua con questo numero lo spazio “parola all’esperto”per un confronto interattivo con i nostri lettori sui problemi che questihanno e la loro soluzione. Chiunque desideri sottoporci un quesito odesideri avere chiarimenti su un problema specifico può inviarci una emaila [email protected], risponderemo direttamente sulla rivistain maniera che tutti i frigoristi possano trarne beneficio.Inoltre per un confronto continuo tra i tecnici della refrigerazione sulleproblematiche che si trovano ad affrontare, i tecnici possono iscriversi alforum ufficiale dei tecnici del freddo su google:“frigoristi gruppi”.

GIANFRANCO CATTABRIGA

corpo compressore ha una tempera-tura più alta dell’ambiente che lo cir-conda ne consegue che:– maggiore è la differenza di tempera-tura, maggiore è il calore dissipato– più grande è la massa del compres-sore, maggiore è il calore accumulato– maggiore è il calore accumulato, piùlungo è il tempo necessario per il raf-freddamentoConsultando le pubblicazioni tecnichepotremo verificare che per compres-sori di grossa mole il costruttore sug-gerisce (anzi raccomanda) un numerodi cicli/ora molto minore di quelli sug-geriti per compressori di piccoledimensioni.Riepilogando, una volta che all’avvia-mento il motore si è surriscaldato, lasuccessiva fase di funzionamentodeve essere abbastanza lunga da per-mettere la rimozione del calore ineccesso e raggiungere la temperaturadi regime che compete alle condizionioperative.Se il successivo avviamento avvienecon il motore non sufficientemente raf-freddato, il conseguente aumento ditemperatura andrà a sommarsi allatemperatura alta del motore; una talesituazione ripetuta nel tempo è sicura-mente la premessa alla bruciatura delmotore.

Lubrificazione del compressore

Durante la fase di arresto del com-pressore, il lubrificante sgocciola dalleparti meccaniche più lontane verso ilcarter dello stesso.Più lungo è stato il periodo di arresto,maggiormente le parti meccanichesaranno “asciutte” pur mantenendo traloro un velo di lubrificante.AI momento dell’avviamento, questovelo di lubrificante provvederà a lubrifi-care le parti in movimento per unperiodo sufficiente a permettere alsistema di lubrificazione (pompa, discocentrifugatore, sbattimento) di preleva-re il lubrificante dal carter e mandarlo ilcircolo.Se la fase di funzionamento che seguel’avviamento si protrae per un tempoinsufficiente, le parti in movimento piùlontane non verranno lubrificate, local-mente si verificheranno usure anoma-le che porteranno in breve tempo algrippaggio.

La raccomandazione che viene daicostruttori di compressori è quella difare in modo che il compressore lavo-ri per minimo 5 minuti prima di arre-starsi.Durante questi 5 minuti, il sistema dilubrificazione ha modo di inviare olioanche nei punti più lontani che riscal-dandosi raggiunge una soddisfacen-te viscosità residua (circa 10 cSt)garantendo una lubrificazione otti-male.

Conclusione

Il rispetto del massimo numero di cicliraccomandato non è una proceduraimpossibile; è sufficiente che sussista

un giusto equilibrio carico termico-potenza erogata, soddisfatta questacondizione, è necessario che il termo-stato abbia un differenziale tale dasoddisfare un ragionevole ciclaggio enel contempo evitare eccessive fluttua-zioni della temperatura da controllare.Applicando la filosofia che enuncia “idispositivi di protezione e sicurezzanon sono mai troppi”, dobbiamo farein modo che tutte queste esigenzevengano soddisfatte; è vero che que-sta abbondanza di dispositivi gravaimmediatamente sul portafoglio seviene considerata un costo, ma è davedere come un investimento chegarantisce una lunga e soddisfacentevita operativa.

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“La gestione della catena del freddo e le innovazionidella refrigerazione nel settore alimentare”

Workshop industriale del progetto europeo FRISBEE

Roma, 6 Marzo 2013

Il progetto FRISBEE

FRISBEE è il progetto comunitario dedicato all’innovazione della refrigera-zione nella catena alimentare del freddo. Il progetto di durata quadriennale(2010-2014), è finanziato dal Settimo Programma Quadro (FP7) dellaCommissione europea.La sicurezza alimentare e la qualità, il consumo energetico e l’impattoambientale sono di grande importanza quando si tratta di catena alimentarefreddo. Il consorzio FRISBEE (www.frisbee-project.eu) vuole mettere a dispo-sizione delle imprese alimentari e delle imprese fornitrici di tecnologie legatealla catena del freddo nuovi strumenti, concetti e soluzioni per migliorare letecnologie di refrigerazione attualmente esistenti e per sviluppare tecnologieinnovative.

Siete pertanto invitati a partecipare al workshop industriale che si terrà il 6Marzo 2013 a Roma promosso da Feralimentare (partner del progetto). Fragli argomenti di carattere industriale che saranno trattati possiamo annove-rare i seguenti:

– tecnologie di refrigerazione e le innovazioni

– nuovi strumenti per ottimizzare il consumo di energia

– nuovi strumenti per misurare la qualità e la sicurezza degli alimenti

Per maggiori dettagli potete prendere visione dell’agenda allegata. La parte-cipazione all’evento è gratuita e, dato il numero esiguo di posti disponibili, èrichiesta una gentile conferma di partecipazione al seguente indirizzo email:[email protected] oppure potete contattare il dr. MaurizioNotarfonso allo 065903347.

Sede dell’evento è Federalimentare (Federazione Italiana dell’IndustriaAlimentare) sita in viale Pasteur, 10 – 00144 Roma (5^ piano)(http://maps.google.it/maps?hl=it&tab=wl)

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Introduzione

Non sempre un evento di grandi pro-porzioni è più dannoso di uno piccolo.Le microperdite di refrigerante da uncircuito frigorifero sono di difficile indi-viduazione e portano nel tempo aduno scadimento della resa dell’im-pianto frigorifero. Per evitare il più pos-sibile il loro impatto si possono segui-re alcuni accorgimenti.

Ci sono fughe e fughe

Il rischio di una fuga dal circuito frigo-rifero è sempre in agguato. Perdite direfrigerante si possono verificare siaquando l’impianto è fermo sia quandoè in funzione. Contrariamente a quan-to si potrebbe normalmente pensarele perdite più costose dal punto divista economico sono quelle di picco-la entità, che avvengono in manieraprolungata nel tempo.

Fughe di grande entità

Una grossa perdita, infatti, che di soli-to avviene in un tempo piuttostobreve, porta ad un rapido decadi-mento della resa dell’impianto e puòessere abbastanza agevolmenteindividuata, ad esempio grazie all’im-provvisa diminuzione delle pressionidi lavoro, al repentino aumento delsurriscaldamento, alla presenza ditracce di olio piuttosto evidenti nelpunto dove si è registrata la perdita,all’improvvisa diminuzione dellapotenza frigorifera erogata e quindialla conseguente risalità della tempe-

ratura nella cella frigorifera, all’inter-vento delle sicurezze o del sistema diallarme o in base a molti altri fattori.In casi come questi dal momento incui si verifica la perdita al momento incui viene eseguita la riparazione iltempo che trascorre è limitato.

Fughe di piccola entità

Nel caso di piccole perdite, invece, èpiù difficile intervenire. Anche in que-sto caso, infatti, le pressioni di lavoropossono variare, così come il surri-scaldamento e la potenza frigoriferaerogata. Tuttavia le loro variazionisono di lieve entità e per questo è dif-ficile addebitarle con sicurezza allapresenza di una fuga.Una perdita di piccola entità può farvariare le pressioni di lavoro di qual-che decimo di bar, o forse meno, in unarco temporale anche piuttosto lungo:quando il frigorista rileva una diminu-zione così piccola della pressionecome può con certezza attribuirla allapresenza di una fuga?Le cause che possono far variare lepressioni di lavoro sono molteplici equindi è difficile stabilire una relazionedi causa-effetto tra una lettura delmanometro diversa dal consueto e lapresenza di un difetto di tenuta. Lostesso ragionamento può essere fattoper la misura del surriscaldamento.Una piccola fuga non sempre compor-ta una fuoriuscita di olio, e quindi nem-meno tale indicatore può aiutare nellasua individuazione. L’impianto frigori-fero perde di potenza con molta gra-dualità, lentamente: è vero che il com-

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Fughe di refrigeranteda un circuito frigorifero:quando piccolo è più costosodel grande160ª lezione di basePIERFRANCESCO FANTONI

CENTOSESSANTESIMALEZIONE SUI CONCETTIDI BASE SULLE TECNICHEFRIGORIFERE

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni semplificate per isoci ATF del corso teorico-praticodi tecniche frigorifere curato dalprof. ing. Pierfrancesco Fantoni.In particolare con questo ciclo dilezioni di base abbiamo voluto, inquesti 15 anni, presentare ladidattica del prof. ing. Fantoni, cheha tenuto, su questa stessa linea,lezioni sulle tecniche dellarefrigerazione ed in particolare dispecializzazione sullatermodinamica del circuitofrigorifero.Visionare su www.centrogalileo.itulteriori informazioni tecnichealle voci “articoli”e “organizzazione corsi”1) calendario corsi 2013,2) programmi,3) elenco tecnici specializzati negliultimi anni nei corsi del CentroStudi Galileo divisi per provincia,4) esempi video-corsi,5) foto attività didattica.

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ARTICOLO DIPREPARAZIONE ALPATENTINO FRIGORISTI

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pressore gira più a lungo ma è difficilestabilire se i tempi di funzionamentoaumentano. Di solito è un parametroche non si tiene in considerazione.Poichè la perdita di refrigerante èmolto piccola i pressostati di sicurezzanon intervengono (ammesso che essisiano presenti) e nemmeno gli allarmientrano in funzione.Così, dato che la fuga non è associa-ta ad alcuna variazione evidente dellecondizioni di funzionamento dell’im-pianto, quest’ultimo continua a lavora-re senza che nessuno si accorga diciò che si è verificato.Il tempo passa e, piano piano, la per-dita di efficienza che letta in un istantesembra insignificante porta, in un arcotemporale di settimane o di mesi, adun aumento dei consumi non irrilevan-te, senza che nessuno si sia accortodell’accaduto. E anche quando il dub-bio sorge, perchè inevitabilmentedopo un po’ di tempo si nota che c’èqualcosa che non funziona, rimanecomunque difficoltoso andare a rileva-re con esattezza il punto in cui talefuga si è verificata.Una piccola fuga comporta una mini-ma perdita di refrigerante che, unavolta fuoriuscito dal circuito può esse-re rapidamente diluito dalla presenzadi correnti d’aria (ad esempio provoca-te dalle ventole del condensatore odell’evaporatore) e quindi difficilmenteindividuabile o comunque non indivi-duabile mediante l’utilizzo di alcunimetodi di rilevazione.Nei casi più sfortunati la perdita puòanche avvenire in punti del circuito chesi trovano all’interno della schiuma diisolamento o in punti in cui le tubazionifrigorifere sono isolate. In questi casil’individuazione delle piccole fughediventa quasi una lotteria. Nel frattem-po l’impianto continua a funzionare mail suo funzionamento diventa ogni gior-no sempre più costoso.

Alcuni accorgimenti

Per limitare i costi delle piccole fughedi refrigerante non bisogna aspettareche si manifestino in maniera grosso-lana difetti di funzionamento dell’im-pianto. Quando questo succede vuoldire che l’impianto ha lavorato perlungo tempo in condizioni non buone edurante tutto questo tempo non solo ilproprietario ha senz’altro dovuto

sostenere costi di funzionamentomaggiori, ma alcuni componenti del-l’impianto (ad esempio il compresso-re) hanno lavorato in condizioni nonideali e quindi sono stati oggetto dimaggiore usura. Quindi è importantela verifica periodica e programmatadell’assenza di fughe, anche al di là diquanto impongono le normative. Tuttigli impianti vanno monitorati, anchequelli con carica inferiore a 3 chilo-grammi che le norme esonerano dalcontrollo.Negli impianti un po’ più grandi sonosenz’altro d’aiuto i rilevatori fissi delleperdite. Se installati a regola d’arte enei punti strategici permettono di avvi-sare con tempestività nel caso ci siauna fuga. Se il luogo di installazionedell’impianto non è soggetto a corren-ti d’aria, il ristagno di refrigerante puòpermettere al rilevatore di avvisareanche nel caso si verifichino fughe dipiccola entità.Le piccole perdite si possono verifica-re non solo in corrispondenza deigiunti (i punti più vulnerabili sotto que-sto punto di vista), ma anche quandosi verificano microfessurazioni nelletubazioni. In commercio esistonotubazioni di rame di basso costo maanche di non buona qualità che talvol-ta portano al verificarsi di inconvenien-ti di questo tipo.Una verga di rame di qualità scadentepuò essere impiegata per assemblareanche decine di impianti: quando il

materiale cede significa vanificare oree ore di lavoro (anche eseguito a rego-la d’arte) ma anche correre il rischioche il buon nome dell’azienda vengamesso a repentaglio. Le vibrazionisono uno dei peggiori nemici per latenuta del circuito frigorifero: esse agi-scono nel tempo e piano a piano inde-boliscono i giunti ed i materiali. È unlavoro ai fianchi che si accumula pro-gressivamente, tanto più pericolosoquanto più porta ad un lento decadi-mento delle proprietà meccaniche e ditenuta. L’uso di giunti antivibranti puòdare una mano a risolvere parecchiproblemi in tal senso.Ogni volta che ci si collega al circuitofrigorifero si può essere inconsapevol-mente responsabili dell’origine di unafuga. Le valvole Schräder non sempresono a perfetta tenuta. La guarnizionedi tenuta può deteriorarsi nel tempo oessere soggetta a fenomeni di corro-sione da parte del refrigerante o dialtre sostanze. L’elemento di tenutadella valvola è il tappo, che va accura-tamente avvitato fino in fondo per evi-tare che ci possano essere delle per-dite. Lo spillo della valvola può defor-marsi a seguito di continue collega-menti/scollegamenti delle tubazioniflessibili necessarie per eseguire lamisura delle pressioni con il gruppomanometrico. D’altra parte è impensa-bile non poter eseguire tali misuredurante le operazioni di controllo delfunzionamento o di diagnosi di mal-

Figura 1.Fuga di refrigerante da un giunto flangiato di un grosso impiantofrigorifero individuata attraverso l’utilizzo di una lampada UV.

funzionamenti. Negli impianti nontroppo piccoli si potrebbe prevederel’installazione di manometri fissi sulcircuito, per avere la possibilità di con-trollare le pressioni con continuitàsenza doversi collegare con frequen-za al circuito frigorifero.I punti più probabili per una perditasono i giunti. Ogni giunto evitato è unrischio in meno. Soprattutto per quan-to riguarda i giunti meccanici a flangiae a cartella (vedi figura 1). Nelle ope-razioni di retrofit può accadere che ungiunto che originariamente non per-deva presenti un difetto di tenuta.Alcuni dei nuovi refrigeranti impiegatihanno molecole molto piccole, ingrado di “sfuggire” anche da punti dacui i vecchi refrigeranti non riuscivanoa passare.Prestare attenzione a tutti quei com-ponenti che funzionano grazie a deisoffietti che, in base alla pressionepresente al loro interno, produconouna certa azione. È il caso, ad esem-pio, dei pressostati o delle valvolepressostatiche per l’acqua, che instal-lati sul lato di alta pressione del circui-to possono con il tempo vedere dete-riorarsi i propri componenti e dare ori-gine a fughe di gas anche di piccoledimensioni.

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e del condizionamento

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IMPIEGO

I regolatori di pressione vengono usati sia sulla bassache sull’alta pressione per assicurare una pressionecostante.

Il regolatore di pressione può essere usato sull’evapora-zione.

Il regolatore di pressione può essere usato sulla conden-sazione.

Il regolatore di pressione può essere usato come regola-tore di avviamento.

Il regolatore di pressione può essere usato come regola-tore della capacità.

Il regolatore di pressione può essere usato come regola-tore della pressione del ricevitore.

Esiste anche il regolatore con valvola a pressione diffe-renziale.

Regolatore di evaporazioneIl regolatore viene usato sulla aspirazione per regolare lapressione di evaporazionein impianti frigoriferi dotati diuno o più evaporatori. Inquesto tipo di impianti frigo-riferi, che lavorano con diffe-renti pressioni di evapora-zione, il regolatore di evapo-razione viene installato avalle dell’evaporatore apressione più elevata.Per evitare la condensazio-ne del refrigerante durantel’arresto del compressore,installare una valvola di ritegno (di non ritorno) a valle del-l’evaporatore a pressione più bassa.

In impianti frigoriferi con evaporatori in parallelo e con

compressore comune, neiquali si desidera ottenere lastessa pressione di evapo-razione, il regolatore di eva-porazione va installato sullatubazione di aspirazionecomune.

Il regolatore della pressionedi evaporazione dispone diun attacco per il manometroche può essere usato per lataratura della pressione dievaporazione. Il regolatoremantiene una pressionecostante nell’evaporatore.Apre all’aumentare dellapressione di entrata (pres-sione di evaporazione).

Regolatore di condensazioneIl regolatore di condensazione viene normalmente instal-lato tra il condensatore raf-freddato ad aria e il ricevito-re. Il regolatore di conden-sazione mantiene una pres-sione costante nei conden-satori raffreddati ad aria eapre quando aumenta lapressione di condensazio-ne.Insieme con un regolatore dipressione del ricevitore ouna valvola a pressione dif-ferenziale, il regolatore dicondensazione assicurache il ricevitore abbia una pressione di liquido sufficiente-

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Consigli praticiper l’installatore frigorista:regolatori di pressionee valvole per acquaPRIMA PARTE

MARIARITA DELLA RAGIONE

Danfoss

A = regolatore di pressione sull’evapora-zione.G = valvola di ritegno.

A = regolatore di pressione sull’evapora-zione.H = termostatica.

F = valvola a pressione differenziale.B = regolatore di pressione sulla con-densazione.

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mente alta in condizioni di funzionamento variabili. Il rego-latore dispone di un attacco per il manometro che vieneusato per la taratura della pressione di condensazione.

Nei casi in cui il condensa-tore raffreddato ad aria ed ilricevitore siano entrambicollocati all’aria aperta o inun ambiente molto freddo,può essere difficile avviarel’impianto frigorifero dopoun lungo periodo di arresto.In tal caso, il regolatore dicondensazione va installatoa monte del condensatoreraffreddato ad aria con unavalvola a pressione diffe-renziale, sistemato su unatubazione bypass del condensatore.

Il regolatore di condensa-zione viene usato ancheper il recupero del calore. Intal caso il regolatore vieneinstallato tra il recuperatoredi calore e il condensatore.E’ necessario installare unavalvola di ritegno tra il con-densatore e il ricevitore perevitare la ricondensazionedel liquido nel condensato-re.

ll regolatore di condensa-zione può essere usatocome valvola equilibratricein impianti frigoriferi a sbri-namento automatico. In talcaso il regolatore va instal-lato tra il ricevitore e latubazione di uscita dell’eva-poratore.Attenzione! Il regolatore dicondensazione non devemai essere usato come val-vola di sicurezza.

Regolatori di avviamentoIl regolatore di avviamentoevita il funzionamento e l’av-viamento del compressorea pressioni di aspirazionetroppo alte. Il regolatore diavviamento va installatosulla tubazione di aspirazio-ne dell’impianto frigoriferoimmediatamente a montedel compressore. Il regola-tore viene spesso usato inimpianti frigoriferi con com-

pressori ermetici o semiermetici, adatti per campi di bassatemperatura di evaporazione. Il regolatore di avviamentoapre al diminuire della pressione di uscita (pressione diaspirazione).

Regolatori di capacitàIl regolatore di capacitàviene usato per regolare lacapacità in impianti frigorife-ri, in cui si possono verifica-re fasi di carico ridotto edove necessario evitare unaaspirazione troppo bassa eun ciclaggio dei compresso-ri. Un’aspirazione troppobassa provoca il vuoto nel-l’impianto. In impianti concompressori aperti ciò com-porta il rischio di penetrazione dell’umidità. Il regolatore dicapacità viene normalmente installato su un bypass tra lamandata del compressore e l’aspirazione. Il regolatore dicapacità apre al diminuire della pressione di aspirazione.

Se si considera una regola-zione più precisa di unabassa pressione di aspira-zione, in alternativa si puòusare un regolatore di capa-cità.

Il regolatore di capacità puòessere installato anche suuna tubazione bypass dallatubazione di mandata delcompressore e con l’uscitadella valvola collegata in unpunto situato tra la valvola diespansione e l’evaporatore.Questa soluzione può esse-re adottata su un raffreddatore di liquido con più com-pressori in parallelo e nel caso in cui non si usi un distri-butore di liquido.

Regolatore della pressione del ricevitoreIl regolatore della pressionedel ricevitore viene usatoper mantenere una pressio-ne nel ricevitore sufficiente-mente alta in impianti frigori-feri con o senza recupero dicalore. Il regolatore dellapressione del ricevitoreviene usato insieme con unregolatore della pressione dicondensazione. Il regolatoredella pressione del ricevito-re ha un attacco per il mano-

B = regolatore di pressione sulla con-densazione.F = valvola a pressione differenziale.G = valvola di ritegno.

B = regolatore di pressione sulla con-densazione.F = valvola a pressione differenziale.G = valvola di ritegno.

B = regolatore di pressione sulla con-densazione.H = termostatica.

C = regolatore di pressione come rego-latore di avviamento.

D = regolatore di pressione come rego-latore di capacità.

H = termostatica.

H = termostatica.D = regolatore di pressione come rego-latore di capacità.

E = regolatore di pressione come rego-latore della pressione del ricevitore.B = regolatore di pressione sulla con-densazione.

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metro che può essere usato per la taratura della pressio-ne del ricevitore. Il regolatore della pressione del ricevito-re apre al diminuire della pressione in uscita (pressionedel ricevitore).

IDENTIFICAZIONE

Tutti i regolatori sono forniti con una etichetta che indica tipoe funzione della valvola, per es. CRANKCASE PRESS.REGULATOR tipo il regolato-re di avviamento. L’etichettaindica anche il campo di lavo-ro della valvola e la pressionemax. di lavoro ammessa(PB/MWP). Sul bordo inferio-re c’è una doppia freccia conle indicazioni + e -. La dire-zione + (più) significa pres-sione più alta e - (meno)pressione più bassa. I regola-tori possono essere usati con tutti i refrigeranti esistenti,salvo l’ammoniaca (NH2), a condizione che vengano rispet-tati i campi di pressione con cui possono funzionare.

Sul corpo della valvola sonoimpresse le sue dimensioni,per es. 15, e una freccia cheindica la direzione del flussonella valvola.

INSTALLAZIONE

Assicurarsi che le tubazioniintorno alle valvole sianopulite e ben fissate in mododa proteggere le valvoledalle vibrazioni. Tutti i rego-latori di pressione devonoessere installati in modoche il flusso sia nella dire-zione della freccia. I regola-tori di pressione possonoessere installati in qualsiasi posizione, ma in modo chenon si formino trappole d’olio o di liquido.

BRASATURA

Durante la brasatura è importante avvolgere un pannobagnato intorno alla valvola. Dirigere la fiamma del gas inmodo che la valvola non sia esposta direttamente al calo-re. Assicurarsi inoltre che al termine della brasatura non vi

siano delle scorie nella val-vola, poiché queste danneg-gerebbero il funzionamentodella valvola stessa. Primadi procedere alla brasaturaassicurarsi che un eventualeinserto per attacco mano-metrico sia stato rimosso.Usare sempre gli occhialiprotettivi durante la brasatu-ra delle valvole.

Attenzione! Le leghe dei materiali di brasatura e gliantiossidanti emettono del fumo che può essere nocivo.Leggere pertanto attentamente le istruzioni del produttoree attenersi alle norme di sicurezza. Tenere la testa lonta-no dal fumo durante la brasatura. Provvedere a una forteventilazione fiamma per evitare l’inalazione di fumo o gas.Usare occhiali protettivi. Non procedere alla brasatura sec’è refrigerante nell’impianto, danneggiare il soffietto dellevalvole o altre parti dell’impianto frigorifero.

SVUOTAMENTO

Durante lo svuotamento dell’impianto frigorifero bisognaassicurarsi che tutte le valvole siano aperte. Le valvolevengono fornite con la taratura di fabbrica e nelle seguen-ti posizioni:il regolatore di evaporazio-ne: chiusail regolatore di condensazio-ne: chiusail regolatore di avviamento:apertail regolatore di capacità:apertail regolatore della pressionedel ricevitore: apertaE’ quindi necessario che l’a-sta di taratura del regolatoredi evaporazione e del regola-tore di condensazione siagirata al massimo a sinistradurante lo svuotamento del-l’impianto frigorifero. In alcunicasi può essere necessarioprocedere allo svuotamentosia dal lato di mandata chedal lato di bassa pressionedell’impianto frigorifero. Siconsiglia di effettuare gliattacchi per manometro delregolatore di evaporazione, ilregolatore di condensazionee il regolatore della pressionedel ricevitore, in quanto que-sti connettori hanno un’aper-tura molto piccola.

A = regolatore di pressione sull’evapora-zione.H = termostatica.G = valvola di ritegno.D = regolatore di pressione come rego-latore di capacità.E = regolatore di pressione come rego-latore della pressione del ricevitore.C = regolatore di pressione come rego-latore di avviamento.F = valvola a pressione differenziale.B = regolatore di pressione sulla con-densazione.

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PRESSIONE DI PROVA

I regolatori di pressione pos-sono essere sottoposti a con-trollo della pressione dopol’installazione sull’impianto fri-gorifero, se la pressione dicontrollo non supera i valorimassimi a cui le valvole pos-sono essere esposte. I mas-simi valori della pressione diprova per le valvole sono illu-strati nello schema.

TARATURA

Per la taratura dei regolatoridi pressione negli impiantifrigoriferi è opportuno assu-mere come base la taraturadi fabbrica. La taratura difabbrica per i singoli regola-tori di pressione può essererilevata misurando la distan-za tra la testa della valvola ela vite di taratura. La tabellaallegata mostra la taratura difabbrica, la distanza x e lavariazione di pressione perogni giro della vite di taraturain tutti i tipi di regolatore.

I regolatori di evaporazione vengono sempre forniti contaratura di fabbrica pari a 2 bar. Girando in senso orario siottiene una pressione più alta, girando in senso antiorariosi ottiene una pressione piùbassa. Dopo un certo perio-do a funzionamento norma-le bisogna procedere aduna taratura più fine. Perquesta operazione usaresempre un manometro. Se ilregolatore di evaporazioneviene usato come anti-gelo,la rettifica della taraturadeve essere effettuata conun carico minimo. A taratura ultimata, rimettere sempre ilcappellotto protettivo.

I regolatori di avviamento vengono sempre forniti conuna taratura di fabbrica di 2 bar. Girando in senso orario siottiene una pressione più alta, girando in senso antiorariosi ottiene una pressione più bassa. La taratura di fabbricaè il punto in cui il regolatore di avviamento comincia ad

aprire o chiudere. Poiché sitratta di proteggere il com-pressore, il regolatore diavviamento deve esseretarato alla pressione di aspi-razione max. ammessa delcompressore. La taraturaviene effettuata usando ilmanometro di aspirazionedel compressore.

Regolatore di condensazione + valvola a pressionedifferenzialeNegli impianti frigoriferi con un sistema il regolatore dicondensazione+ valvola a pressione differenziale occorretarare il regolatore di condensazione in modo da ottenereuna pressione adeguata delricevitore. Bisogna poteraccettare che la pressionedel condensatore sia sem-pre superiore di 1,4-3,0 bar(caduta di pressione attra-verso valvola a pressionedifferenziale) a quella delricevitore. Qualora ciò nonsia accettabile, usare unasoluzione basata sul regola-tore di condensazione + ilregolatore della pressionedel ricevitore. Il momento migliore per effettuare questataratura è durante il funzionamento nel periodo invernale.

Regolatore della pressione di condensazione + ilregolatore della pressione del ricevitoreNegli impianti frigoriferi con il regolatore di condensazione+ il regolatore della pressione del ricevitore tarare prima lapressione di condensazionecon il regolatore di conden-sazione, mentre il regolatoredella pressione del ricevito-re è chiuso (la vite di taratu-ra è svitata completamentein senso antiorario). Tararequindi il regolatore dellapressione del ricevitore auna pressione del ricevitoreinferiore, per es. di circa 1bar rispetto alla pressione dicondensazione. Questataratura deve essere effet-tuata col manometro. Il momento migliore per effettuarla èdurante il funzionamento nel periodo invernale. Se la tara-tura della pressione di condensazione viene effettuatadurante il funzionamento nel periodo estivo, è possibileadottare una delle due seguenti procedure:1) In un impianto frigorifero di nuova installazione e par-tendo da una taratura ex fabbrica del regolatore di pres-sione e del regolatore della pressione del ricevitore a 10bar, la taratura del sistema può essere effettuata contan-do il numero di giri sulla vite di taratura.

A = regolatore di pressione sull’evapora-zione. C = regolatore di pressione comeregolatore di avviamento.B = regolatore dipressione sulla condensazione. E = rego-latore di pressione come regolatore dellapressione del ricevitore. D = regolatore dipressione come regolatore di capacità.

Tipo

A 12 - 15 - 22

A 28 - 35

C 12 - 15 - 22

C 28 - 35

B 12 - 15 - 22

B 28 - 35

E 12 - 15

D 12 - 15 - 22

28

25

28

25

31

31

31

31

Pressione diprova bar

A = regolatore di pressione sull’evapora-zione. C = regolatore di pressione comeregolatore di avviamento.B = regolatore dipressione sulla condensazione. E = rego-latore di pressione come regolatore dellapressione del ricevitore. D = regolatore dipressione come regolatore di capacità.

Tipo

A 12-15-22

A 28-35

C 12-15-22

C 28-35

B 12-15-22

B 28-35

E 12-15

D 12-15-22

2 bar

2 bar

2 bar

2 bar

10 bar

10 bar

10 bar

2 bar

13

19

22

32

13

15

21

13

0,45

0,30

0,45

0,30

2,50

1,50

2,50

0,45

Taratuta difabbrica

Distanzax

bar/giri

F = valvola a pressione differenziale.B = regolatore di pressione sulla con-densazione.

E = regolatore di pressione come rego-latore della pressione del ricevitore.B = regolatore di pressione sulla con-densazione.

2) In un impianto frigorifero già in esercizio, in cui non siconosce la taratura del regolatore di condensazione e delregolatore della pressione del ricevitore, occorre anzituttostabilire il punto di partenza per la taratura e contare quin-di i giri della vite.

VALVOLE PER ACQUA

ImpiegoLe valvole barostatiche peracqua vengono usate negliimpianti frigoriferi con con-densatori raffreddati adacqua per mantenerecostante la pressione dicondensazione sotto carichivariabili. Le valvole peracqua possono essereusate con tutti i refrigerantinormali, salvo R717 (am-moniaca), a condizione che venga rispettato il campo dilavoro delle valvole.

IDENTIFICAZIONE

La valvola per acqua puòessere costituita da uncorpo valvola e da un sof-fietto. Sull’esterno del sof-fietto si trova una etichettacon l’indicazione del tipo divalvola e del campo di lavo-ro nonché della max. pres-sione di esercizio ammessa.L’etichetta indica inoltre lapressione di esercizio max.ammessa sul lato acqua: fornita come PN10 a norma diIEC534-4. Sul fondo della valvola viene indicata la direzio-ne in cui bisogna girare l’asta di taratura per aumentare odiminuire la quantità d’acqua.

Oppure la valvola per acquapuò essere costituita da uncorpo valvola con unità ditaratura ed un soffietto.Sull’esterno del soffiettouna etichetta indica il tipo divalvola, il campo di lavoro ela max. pressione di eserci-zio ammessa. Tutte le indi-cazioni di pressione si riferi-scono al lato condensatore.Su un lato del corpo valvola sono impressi i seguenti dati:PN16 (pressione nominale) e per es. DN15 (diametronominale) e kvs 1.9 (capacità della valvola in m3/h a unacaduta di pressione di bar.

Sul lato opposto del corpovalvola sono impresse lesigle RA e DA. RA sta per“reverse action” (funzioneinversa) e DA significa “directaction” (funzione diretta).Quando la valvola per acquaviene usata come valvoladella pressione di condensa-zione, il soffietto deve essereinstallato vicino alla sigla DA.

INSTALLAZIONE

Le valvole per acqua vengo-no normalmente installatesulla tubazione di acqua amonte del condensatore econ flusso nella direzioneindicata dalla freccia. Si con-siglia di installare sempre unfiltro meccanico a montedella valvola per acqua perevitare impurità nelle partimobili della valvola. Il soffietto va raccordato mediante untubo capillare a tubazione di mandata in un punto a valledel separatore d’olio. Per evitare ritorni di olio o eventual-mente impurità, il tubo capillare deve essere collegatosulla superficie superiore della tubazione di mandata.

TARATURA

Le valvole per acqua ven-gono tarate in modo da otte-nere la pressione di conden-sazione desiderata. Girandol’asta a destra si ottiene unapressione più bassa, mentregirandola a sinistra si ottieneuna pressione più alta. Perla taratura approssimativa sipossono usare i valori della scala graduata 1 - 5. Il valore1 corrisponde a circa 2 bar e il valore 5 a circa 17 bar. NB.I valori del campo di taratura indicano il momento di aper-tura. Per avere una valvola completamente aperta la pres-sione del condensatore deve essere superiore di 3 bar.

MANUTENZIONE

Si consiglia di sottoporre le valvole per acqua ad una manu-tenzione preventiva, in quanto, col tempo, intorno alle partimobili delle valvole si accumulano delle impurità (depositi).La manutenzione può includere il lavaggio delle valvole peracqua, che non solo elimina le impurità, ma consente di“sentire” se la reazione delle valvole è diventata più lenta.

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I = valvola per acqua.

L = Filtro meccanico.I = valvola per acqua.

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Il lavaggio della valvola peracqua può effettuarsi inmodo più agevole se 2 cac-ciavite vengono inseriti sottola vite di taratura. La viteviene quindi sollevata con-sentendo l’aumento del flus-so dell’acqua.

Anche il lavaggio della val-vola per acqua con unità ditaratura e un soffietto puòessere effettuato con duecacciavite che vanno intro-dotti in una scanalatura aidue lati dell’unità di taratura(alloggiamento della molla)e sotto la coppa della molla.Spingendo i cacciavite,

come indicato in figura, si ottiene un aumento del flussod’acqua.

Se si sono constatate irre-golarità nelle valvole peracqua o mancanza di tenutaattraverso la sede della val-vola, smontare e pulire lavalvola. Prima di smontarela valvola, è necessariotogliere la pressione dal sof-fietto, cioè interrompere ilcollegamento col condensa-tore dell’impianto frigorifero.Prima dello smontaggio,svitare la molla di taraturacompletamente nel senso indicato dalla freccia nel dise-gno, fino alla posizione più bassa di pressione di taratu-ra. Dopo lo smontaggio sostituire sempre gli O-ring e lealtre guarnizioni.

Liquidi bassobollenti: Particolari tipidi liquidi caratterizzati dall’avere, allanormale pressione atmosferica, unatemperatura di saturazione bassa omolto bassa. Appartengono a talecategoria di fluidi la maggior parte deirefrigeranti utilizzati come fluidifrigoriferi negli impianti direfrigerazione e condizionamento.Essi alla pressione di 1013 millibar ealla temperatura ambiente sipresentano sempre in forma gassosa,possedendo alla pressioneatmosferica una temperatura dievaporazione inferiore a 0 °C. Alcunetipologie di liquidi bassobollenti hannotemperature di saturazione, apressione atmosferica, anche inferioria -40/-50 °C, per cui sono molto adattiad essere utilizzati in impiantifrigoriferi a bassissime temperaturesenza che questi siano obbligati alavorare in vuoto.

Processo isotermo: Trasformazionesubita da un fluido (liquido o gassoso)che si svolge a temperatura costante.In un ciclo frigorifero sial’evaporazione del refrigerante liquidosia la condensazione del gasavvengono ad una temperaturacostante, se la pressione rimanecostante.Tale affermazione ha validitàper i fluidi puri (refrigeranti mono-componenti) mentre nel caso dellemiscele non sempre trova riscontro. Inparticolare nelle miscele zeotrope icambiamenti di stato non sonoprocessi isotermi in quanto durante illoro svolgimento si verificano degliscorrimenti di temperatura (glide)

Ricircolo, impianto dicondizionamento a: Tipologia diimpianti di condizionamento in cuil’aria, che viene estratta dal localecondizionato per garantire il dovutoricambio, viene parzialmente ototalmente ricircolata previo untrattamento che consente di riportarlaalle condizioni temo-igrometriche e dipurezza desiderate. In questo modotale aria può essere reimmessa nellocale direttamente o può esseremiscelata con aria prelevatadall’esterno: in entrambi i casi siottengono risparmi dal punto di vistaenergetico nella gestione dellaclimatizzazione del locale.

Surgelazione: Metodo diconservazione degli alimenti che nepermette il consumo anche in periodinon ravvicinati rispetto alla data diproduzione o di raccolto. Lasurgelazione avviene abbattendorapidamente la temperatura di unalimento al di sotto di -18 °C in tutti ipunti dell’alimento stesso (anchequelli più interni) e provvedendo cherimanga al di sotto di tale valore, dopoche il processo di cristallizzazione èterminato, dal momento dellaproduzione fino al momento dellavendita al consumatore del prodottosurgelato. Affinché il prodotto nonvenga danneggiato durante ilprocesso, la surgelazione deveavvenire in tempi molto brevi, in mododa evitare che l’acqua contenuta nelprodotto stesso formi deimacrocristalli di ghiaccio chefarebbero perdere consistenza alprodotto nel momento delloscongelamento. La surgelazione develimitare il più possibile cambiamenti ditipo chimico, biochimico emicrobiologico degli alimenti. Uno deimetodi più rapidi per la surgelazionedei prodotti è quello che utilizzal’azoto liquido, anche se i metodimaggiormente diffusi sono quelli chericorrono all’impiego di aria fredda.

Tenso-corrosione: Fenomeno fisico-chimico che può interessare alcunicomponenti degli impianti frigoriferi adammoniaca come, ad esempio, irecipienti. La tenso-corrosione puòportare a spaccature improvvise eviolente di tali componenti quandosoggetti ad una pressione interna

oppure alla formazione di crepe efessurazioni che causano lafuoriuscita del gas dal circuitofrigorifero. Per evitare il verificarsi ditale fenomeno il limite elasticosuperiore del materiale che vieneimpiegato per la fabbricazione delcomponente deve essere inferiore a360 N/mm2.

Vuotatura: Prassi che si esegue suqualunque impianto frigorifero primadella fase di carica con refrigerante esubito dopo la fase di pressatura. Lavuotatura consiste nell’estrarre nellamaniera più completa possibile tutti igas presenti all’interno del circuitofrigorifero, la cui permanenzasarebbe fonte di malfunzionamenti escarso effetto frigorifero durante ilfunzionamento dell’impianto. Tra lesostanze indesiderate, che conmaggior frequenza si trovanoall’interno dell’impianto, citiamo l’aria,gas tecnici utilizzati per le lavorazionio la pressatura (ad esempio azoto) el’umidità. L’operazione di vuotaturadeve essere condotta per un tempotale da consentire l’estrazione deigas presenti da tutti i punti e icomponenti del circuito: in linea dimassima è possibile affermare chemaggiore è lo sviluppo geometricodell’impianto, più lungo deve esseretale tempo. Per ottenere miglioririsultati di vuoto è consigliabileeseguire tale operazioni collegandosia più punti del circuito (ad esempioad un attacco sul lato di bassa e unosul lato di alta pressione). Parimenti,per ottenere un livello di vuotomigliore, è consigliabile utilizzarepompe per il vuoto a doppio stadio. Imigliori livelli di vuoto e diessiccazione del circuito si ottengonomediante la triplice vuotatura.Contemporaneamente alla vuotaturadel circuito, l’abbassamento dellapressione all’interno di esso permetteanche l’essiccazione dello stesso,ossia l’estrazione di tutte le particelledi umidità presenti, la cui presenzasarebbe fonte di probabiliinconvenienti durante ilfunzionamento dell’impiantofrigorifero.

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(Parte centoventiquattresima)

A cura dell’ing.PIERFRANCESCO FANTONI

E’ severamente vietato riprodurre anche parzial-mente il presente glossario.

GLOSSARIODEITERMINIDELLAREFRIGERAZIONEE DELCONDIZIONAMENTO