FREDDO 07 14 ALTA - ATF AREA/RivisteIF...Design ranato, linee morbide e sinuose, tecnologia...
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TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA BOLZANO
Karnutsch Oskar AloisATMOSFAIR SNC
Amico Manuel
Aschbacher Manfred
Lahner ChristophATMOSFAIR snc
Miribung PaulATMOSFAIR snc
Silboni MatteoBERTOLINI DIEGO snc
Cutrò MarcelloBOCCHIN & CUTRÒTERMOSERV.
Bocchin RobertoBOCCHIN & CUTRÒTERMOSERV.
Brunner HannesBRUNNER OSKAR
Brunner KurtBRUNNER OSKAR
Dissertori MartinDISSERTORI sas
Terzer FranzDISSERTORI sas
Steiner AlexanderELECTRO FALLER
Ebner ManfredELEKTRO EBNER
Pircher JosefETZTHALER
Pircher MoritzETZTHALER
Ferro Christian
Steinacher ChristianHYDROKLIMA sas
Ilmer MichaelILMER ALOIS & CO.
Jaufenthaler Franz JosefJAUFENTHALER KG
Mutschlechner SiegfriedJAUFENTHALER KG
Wieland MarkusMADER srl
Amort HubertMADER srl
Di Carlantonio ClaudioMADER srl
Ennemoser HanspeterMADER srl
Riedl Bernhard
Fill EmanuelTERMO TEAM
Moling SeplTERMOLADINIA srl
Piccinini ChristianTHERMOKLIMA srl
Vacca FrancescoTHERMOKLIMA srl
Trojer AlexTROJER WALTER & C. sas
Wallnofer Ingo JohannesWALLNOFERGUNTHER & RUDOLF srl
Wallnofer HannesWALLNOFERGUNTHER & RUDOLF srl
Pichler HubertWIEDENHOFER srl
Vigl ReinhardWINKLER srl
Schroffenegger PeterWINKLER srl
Schmittner StefanZORZI srl
Tecnici specializzatinegli ultimi corsi e patentinidel Centro Studi Galileo
Tecnici di 3 generazioni in più di 36 anni di corsi con una media di oltre 3000 allievi allʼanno si sono specializzati al CSG
GLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONOALTRESÌ UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DALDLGS 81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ
DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICISPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE
Lʼelenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnicispecializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si puòtrovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi > organizzazione”)
Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo”Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo
Foto di gruppo con autorità Irakene e Giordane nella sede delle Nazioni Unite di Amman. Marco Buoni è stato incaricato dalleNazioni Unite di formare i tecnici dei paesi in via di sviluppo ad un uso consapevole dei refrigeranti per ottenere standard
europei di rispetto ambientale in tutto il mondo.
I corrispondenti del progetto Europeo RealAlternatives riuniti presso la sede di Milano del
Centro Studi Galileo. Il progetto Real Alternatives èmirato al miglioramento della professionalità dei
tecnici che lavorano nel settore della refrigerazione,del condizionamento e delle pompe di calore.
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TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFPRESSO FIDRA DI GENOVA
Bassi MicheleBRM DI BASSI
Antonelli Roberto
Cardini Luca
Bellizzi EmilianoCGE CONTROLLO GESTIONEENERGIE
Brandi GiovanniCGE CONTROLLO GESTIONEENERGIE
Meneguz MarioCISRE IMPIANTI srl
Quesada DaniloCISRE IMPIANTI srl
Chiappori MassimoCMT DI CHIAPPORI
D’Andria Luciano
Dimarco Salvatore
Di Martino ChristianDIMATECH DI DI MARTINO
Drago Paolo
Orrogni GianpaoloEDISERV srl
De Vito AlessandroELETTROCLIMA SERVICE
De Vito MaurizioELETTROCLIMA SERVICE
Federigi PaoloFEDERIGITERMOELETTRICA
Ferrari Sergio Antonio
Bressan PietroFIDRA spa
Garaventa MichaelGARAVENTA IMPIANTITECNICI
Pallamolla FlavioICR DI PALLAMOLLA
Rossi Francesco LuigiICR DI ROSSI
Ferrari AndreaIDROCLIMA soc. coop.
Xhimitiku IliaITC IMPIANTI DI XHIMITIKU
Puci VincenzoLA 5 TERMOIDRAULICARESTAURI
Martire AngeloLA COMMERCIALETECNOIMPIANTI
Bellomo PaoloMONGIARDINOGIUSEPPE & C. srl
Moro MatteoMONGIARDINOGIUSEPPE & C. srl
Ottonello MirkoOTTONELLO GIOVANNI
Palladino Fabrizio
Vagnati MichelePEGLIESE TERMOIDR.
Santoro AntoninoPEGLIESE TERMOIDR.
Pittalis MichelePITTALIS FRANCESCO
Ponte AndreaPONTE GIUSEPPE
Puci Giuseppe
Macrì RobertoRMIMPIANTI & COSTRUZIONI
Guidetti SergioSG IMPIANTISTICADI GUIDETTI
Romeo AlessandroSOLUTION PAV DI ROMEO
Torre Corrado
Scopesi Marco ElsioTUBI & TUBI DI SCOPESI
TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA ROMA PER EBM
Aquino FrancescoBello DanteCaciotta AndreaCasavecchia GuidoLangella CrescenzoMansolillo MarioMarinelli DaniloMazzeo AntoninoNardozza PasqualeOrlandi MarcoPatrono PasqualePellicani MichelePieri Giacomo
Prove pratiche nella sede Centrale Centro Studi Galileo di Casale Monferrato che è stata protagonista nella certificazione deiTecnici del Freddo con oltre 300 corsi ed esami effettuati negli ultimi 3 anni (3000 persone certificate solo a Casale).
Il docente Stefano Sarti con un gruppo di corsisti alle prese con le prove pratiche presso azienda partner CSG di Bologna.
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TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA MILANO PER EBM
Aroldi RobertoAversano Stabile DomenicoCabitza Pietro PaoloGiomarelli MarcoKurylenko PavloMurador AlessandroPetris MassimoSabbadin Silvio
TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA CASALE MONFERRATOPER SIRTI
Bartolotta RobertoBoldrini MassimoCafisse MarcoCamoletto MarcoCaprino AlessandroColasante MirkoCriscuolo StefanoDovico StefanoFricano GiovanniGrittini DavideLa Mattina GabrieleLucchini GianfrancoMichelazzo DavideMinna MassimoPanariti MicheleReddavide TommasoResta RobertoRichichi RaffaeleTartaglione FrancescoTocchio RobertoVelardi Antonio
TECNICI CHE HANNOOTTENUTO IL PATENTINOITALIANO FRIGORISTI - PIFA ROMA PER RECIR srl
Abatecola SimoneAurini MassimoBezziccheri ManuelCappelli RiccardoConte GiovanniDi Domenicantonio DonatoLambiasi Luigi
Latini FabioLippolis AlessandroDomenicoLo Bianco LeopoldoMargiotti ErmannoMolli FabioMolli MassimilianoMoscati GiuseppePaparelli MaurizioPetruccetti MassimoProietti Libianchi FabioStacchini PaoloTurchetti Bernardino
CORSO DI FORMAZIONEPER REG. CE 307/2008PRESSO CASADEL CONTACHILOMETRIA PERUGIA
AG MOTORS sncGiannotti Emanuel
AGROMECCANICA sncMencarini Claudio
ALTOMARE AUTOFFICINAGennaiolo Roberto
ALUNNO AUTO srlMonacelli Lorenzo
AMG DI ALESSEAlesse Mirko
ARE SERVICE FONDO VALLEPistella Alfredo
ARMEA SERV. TECNICIMonsignori Nicola
AUTOCARROZZERIAAPOLLONI STEFANPOApolloni Stefano
AUTOFFICINA AMADIO sasAmadio Giovanni
AUTOFFICINA BARBAFINA sncBarbafina Matteo
AUTOFFICINA MODERNADI GASPERINIGasperini Fernando
AUTOFFICINAPROIETTI MASSIMOProietti Massimo
AUTOFFICINA SOLANIDI FEDETomasi SimoneFede Egisto
B&S SERVICE sncBazzurri Gianluca
BAMBU ENZO
BAUTOBurrini Andrea
BC GARAGE AUTOFFICINAGiommi Simone
Il docente CSG Roberto Ferraris, giovane professionista del settore con già alcuni decenni di esperienza pratica, esegue afavore dei discenti un’operazione di carica – vuoto che se eseguita a regola d’arte permette di non disperdere in atmosfera
neppure quantità minime di refrigerante, tra le principali cause del buco dell’ozono e dell’effetto serra del pianeta.
Il fondatore del Centro Studi Galileo prof. Enrico Buoni, unitamente al docente CSG Riccardo Gaviati consegna ad un allievo ildiploma di frequenza con profitto del corso di Tecniche Frigorifere Base, passaggio fondamentale per la formazione di migliaia
di frigoristi in Italia. Nel percorso del Tecnico del Freddo è il primo passo, seguono poi i corsi di: Tecniche FrigorifereSpecializzazione ATQ, Patentino Frigoristi PIF e il Corso Avanzato APP.
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BIESSESERVICE sncSforna Fausto
BROGLIONI AUTOFFICINABroglioni Moreno
CAR IND spaCera DanieleProietti Marco
CENTROCAPEZZALI sncCapezzali Marco
CONSORZIO AGR. PROV.Rossetti FrancescoGuerciolini Stefano
DUE EMMEDI MENICONI GIULIANOMeniconi Giuliano
DUEMMECAR sncVento Marco
FABBRIZI GIANLUCA
FILIPPETTI & GHIRELLIBiccheri Giorgio
FRATELLI FARES sncTarguini Marco
FURIANI & MONELLETTA sncMonelletta Andrea
GIELLE sncFaina Carlo
GORGOIOLI ELETTRAUTOGorgoioli Angelo
LA CIRCE sncChialli Luca
LALONI & PARADISIParadisi Mauro
MAGRINI MARIOMagrini Massimo
MULTISERVICE sncSfascia Domenico
NUOVA AUTOSERVICECardoso Gisbert
O.N.E.OFFICINA MECCANICA ELMalo Enea
OFFICINA 2G srlTiburzi Andrea
OFFICINA CENTRO CAR sncRomani Fausto
OFFICINA DEL TRATTORE sasNardi Marco
OFFICINA MARCHI sncCaporali Mario
OFFICINA PROFES. CARMancini Claudio
RANACCI srlMaiotti Albano
RAR DI ROBERTO DORIDori Roberto
RIDONI MARIANODfeni Gianluca
RIFRA sncCacciamani RiccardoRIGHETTI sncRighetti Gino
ROCCHI F.LLIRocchi Maurizio
SABINI GIANLUCA OFFICINASabini Gianluca
SALVI srlMoretti AntonioSalvi Massimo
SANTINACCI FRANCOSantinacci Nicola
SCHIPPA AUTOFFICINASchippa Luca
SEGETRA srlColonna Tommaso
SOLAR sncGentili Massimiliano
TECNOCAR sncChiasserino Arduino
TEVERE TRUCKSDI BERNARDINI NEDOBernardini Nedo
TIMI FABRIZIO
TIZZI AUTOMOBILI 2 srlFranceschini AntonioRoberto
TORRESI E VANNONI sncProcacci Simone
TOSCO MACCHINE sncBerneschi Gabriele
L’ing. Marino Bassi, tra i decani dei docenti CSG, fa eseguire una prova pratica di carica vuoto ad un tecnico durante unesame per il conseguimento del Patentino Italiano Frigoristi.
La prova pratica di brasatura. Effettuare una buona brasatura è fondamentale per il tecnico frigorista. Particolare attenzionea questa operazione viene posta nel corso apposito di brasatura e nei corsi formativi e di preparazione al patentino frigoristi.
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TRASCIATTI PIETRO & C. sncTrasciatti Pietro
TRUCK SERVICE DI RIGHIRighi Stefano
UMBRA CAR srlMariotti Fabrizio
CORSO DI FORMAZIONEPER REG. CE 307/2008PRESSO TRIX
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APOLLONIA AUTOFFICINAApollonia Livio
AUTOGENERALRinaldi Giordano
AUTOPEZZONIPezzoni Gianbattista
AUTOPIÙ RIPARAZIONILazzaroni Ermenegildo
AUTORIPARAZIONI TOGNITogni Daniele
AUTORIPARAZIONIZORZETTIZorzetti Stefano
BARBI DI BARBIBarbi Alberto
BELOTTI LUCA
BENELLINI ELETTRAUTOBenellini Roberto
BETTINSOLI MARCO
BINDA ANTONIO
BORGO DIESELScalvini Enrico
BOTTI AUTOMOBILIBotti Mauro
CARELLA F.LLIBianchini Roberto
CENTRO AUTO DI SPRANZISpranzi Stefano
DE CECCOAUTORIPARAZIONIDe Cecco Flavio
DIESEL CALCINATOSoldi Mauro
ELLESSE AUTO sncLongo Alberto
FLERO DIESELMarini Franco
FOSTINI SNCFostini Nicolò
FUSI MAURO
G&BGranti Manuel
LA NUOVA RONCADELLEBellini Daniele
M&R AUTOPietta Roberto
MAR COMForma StefanoMartelengo Eugenio
MARTELENGOCottarelli Matteo
MARTINIELLO CIRO
MC AUTORIPARAZIONICedri Fabio
MC sncCampanardi Marco
MISSIDENTI srlMissidenti Pietro
MODONESI & C.Modonesi Massimo
NICOLI PIETRO
PATRIGNANI MASSIMILIANO
PIALORSI FELICE
PIT STOPAUTORIPARAZIONIGiori Diego
RAFFELLI ALESSANDRO
RAGNO DI RAGNOLIRagnoli Mario
RODELLA AUTOFFICINAOstini Rodella Andrea
STIL CAR DI GATTAGatta Marco
TIBALDO ALBERTO
TONOLI AUTORIPARAZIONITonoli Fabio
VIELMI ZELINDO
Allievi annotano i risultati parziali delle prove pratiche presso la sede dei corsi di Bologna. La sede insieme alle 15 sedi CSG intutta Italia è equipaggiata delle ultime tecnologie in materia di strumentazione per i Tecnici del Freddo. Il Coordinatore CSGdella sede Madi Sakande svolgerà per conto del Centro Studi Galileo nel mese di ottobre un patentino frigoristi per i paesi
africani in Benin nell’ambito della collaborazione con le Nazioni Unite.
Il docente Donato Caricasole posa con un gruppo di allievi giunti al termine del Corso di Tecniche Frigorifere Basee Specializzazione presso la sede di Roma del Centro Studi Galileo.
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CORSO DI FORMAZIONEPER REG. CE 307/2008PRESSO UNIONE SERVIZIDI MILANO
2P AUTOFFICINA sncRossi Manuel
AUSTONI OFFICINA sncZacco Marco
AUTO DIESELRovati Claudio
AUTOFFICINA CANTONI sncIzzo Mauro
AUTORIPARAZIONEF.LLI PESSINAPessina Fabio
BASTON GOMME srlBaston Fabio
BERTI DANILO
BOSICA ALFONSO
COLOMBO A. & FIGLIPobbiati Diego
ELETTRAUTO CAVALAZZICavalazzi Massimo
ELETTRAUTO GOLAGola Massimiliano
F.G. DI LUCA GIAMBUSSOGiambusso Luca
POZZI OFFICINAAUTORIPARAZIONIPozzi Fabio
SADA AUTOFFICINASala Giuseppe
SELLERIO AUTOFFICINASellerio Raffaele
VALENTE OFFICINA srlVilla Giuseppe
VARRATO AUTOFFICINAVarrato Daniele
ZILIANI AUTOZiliani Paolo
CORSO AD HOC PER EBMA ROMA
Aquino FrancescoAroldi RobertoAversano Stabile DomenicoBello DanteCabitza Pietro PaoloCaciotta AndreaCasavecchia GuidoDa Pozzo PierlucaEnrico AnnachiaraGiomarelli MarcoLangella CrescenzoMansolillo MarioMarchese UmbertoMarinelli DaniloMazzeo AntoninoMurador AlessandroNardozza PasqualeOrlandi MarcoPatrono PasqualePavlo KurylenkoPellicani MichelePetris MassimoPieri GiacomoSabbadin SilvioVentura Davide
CORSO AD HOC PERFRIMONT A POGLIANO
Adamo FedericoBaraldo AdrianoBertoletti Sergio
Boga LucaBusetti GiancarloCanzani AdrianoCribiù AntonioCrivelli PaoloD’Aniello LuigiFerrari LucianoFerrario DanieleGattelli EmilianoGervasi StefanoLavezzari ClaudioMangano GiovanniMarchi Evaristo EvaristoMarta FabioPerotti CesarePezzoni AngeloProcopio GilbertoRimoldi AngeloRomagnoli GuidoScalzone RomanoVillardita Angelo
CORSO AD HOCPER JOANNESA CASALE MONFERRATO
FINTERM spaD’Angelo EmilioPerona Luigi Mario
FROM SERVIZI GLOBALI srlFella MaurizioD’Orto Rosario
ITAG srlRusso CataldoGoia Cosmin Simion
ITP DI GRAZIATOGraziato Dario
LA TERMOIMPIANTIDI POCCHIOLAPocchiola Andrea
Prova pratica nel laboratorio didattico nella sede di Casale Monferrato del Centro Studi Galileo.
Sotto l’occhio attento del docente un allievo apprende come eseguire una perfetta brasatura chepermetterà all’impianto un ciclo vita senza perdite di refrigerante dannose per l’atmosfera.
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MUZIO GIUSEPPE srlMuzio Maurizio
SCDI PAOLO ANNONI & C. sncRavizza Gianmario
SIMONETTI E GANZIT sncSimonetti Antonio
TERMOTECNICA CERETTESEDI CUBITOCubito Stefano
TERMOTECNICA MONZESE srlBertoli DanieleRovati AmbrogioDiana Roberto
THERMO GAS DI GIGLIOTTIGigliotti Moreno
TURINOCALOR sncDI TURINOTurino Roberto Mario
CORSO AD HOC PRESSOLVH APA A BOLZANO
ATMOSFAIR sncLahner Christoph
ALEX TROJERKuhlanlagen Trojer Walter
AMICO MANUEL
ASCHBACHER MANFRED
ATMOSFAIR sncKarnutsch Oskar AloisMiribung Paul
BERTOLINI DIEGO sncSilboni Matteo
BRUNNER OSKARBrunner HannesBrunner Kurt
DISSERTORI sasDissertori MartinTerzer Franz
ELECTRO FALLERSteiner Alexander
ELEKTRO EBNEREbner Manfred
ETZTHALERPircher JosefPircher Moritz
FERRO CHRISTIAN
HYDROKLIMASteinacher Christian
ILMER DGIlmer Michael
JAUFENTHALER sasJaufenthaler Franz JosefMutschlechner Siegfried
KALTESERVICE PLAIKNERPlaikner Albert
MADERAmort HubertDi Carlantonio ClaudioHanspeter EnnemoserWirland Markus
RIEDL BERNHARD
TERMO TEAMFill Emanuel
TERMOLADINIASeppl Moling
TERMOSERVICEBocchin RobertoCutrò Marcello
THERMOKLIMAPiccinini ChristianVacca Francesco
WALLNOFER srlWallnofer Ingo JohannesWallnofer Hannes
WIEDENHOFERPichler Hubert
WINKLER srlVigl ReinhardSchroffenegger Peter
ZORZI srlSchmittner Stefan
CORSO AD HOC PRESSOFIDRA DI GENOVA
BRM DI BASSIBassi Michele
ANTONELLI ROBERTO
CARDINI LUCA
CGE CONTROLLO GESTIONEENERGIEBellizzi EmilianoBrandi Giovanni
CISRE IMPIANTI srlMeneguz MarioQuesada Danilo
CMT DI CHIAPPORIChiappori Massimo
D’ANDRIA LUCIANO
DIMARCO SALVATORE
DIMATECH DI DI MARTINODi Martino Christian
DRAGO PAOLO
EDISERV srlOrrogni Gianpaolo
ELETTROCLIMA SERVICEDe Vito AlessandroDe Vito Maurizio
FEDERIGITERMOELETTRICAFederigi Paolo
FERRARI SERGIO ANTONIO
FIDRA spaBressan Pietro
GARAVENTAIMPIANTI TECNICIGaraventa Michael
ICR DI PALLAMOLLAPallamolla Flavio
ICR DI ROSSIRossi Francesco Luigi
IDROCLIMA soc. coop.Ferrari Andrea
ITC IMPIANTI DI XHIMITIKUXhimitiku Ilia
LA 5 TERMOIDRAULICARESTAURIPuci Vincenzo
LA COMMERCIALETECNOIMPIANTIMartire Angelo
MONGIARDINOGIUSEPPE & C. srlBellomo PaoloMoro Matteo
OTTONELLO GIOVANNIOttonello Mirko
PALLADINO FABRIZIO
PEGLIESE TERMOIDR.Vagnati MicheleSantoro Antonino
PITTALIS FRANCESCOPittalis Michele
PONTE GIUSEPPEPonte Andrea
PUCI GIUSEPPE
RM IMPIANTI & COSTRUZIONIMacrì Roberto
SG IMPIANTISTICADI GUIDETTIGuidetti Sergio
SOLUTION PAV DI ROMEORomeo Alessandro
TORRE CORRADO
TUBI & TUBI DI SCOPESIScopesi Marco Elsio
CORSO AD HOC PRESSOUNIONE SERVIZI DI MILANO
ADDAFRIGO sncBaisi MarcoFerrari MarcoQuartieri Achille
AES SERVICE DI BETTIBetti Damiano
ATEL srlPassarella Christian
AZ sncAcocella Crescenzo
CAMIT srlMaezza DavideRozzi ClaudioVeronesi Vittorio
CASA SERVICE MILANORochetti LucaUgel Marco
CASAGRANDE GIANFRANCO
CE DI CARZANIGACarzaniga Enrico
CELSIUS REFRIGERAZIONEGuidi GiancarloMaisto VincenzoRacanati Vincenzo
CLIMA ZETA DI ZUNGRIZungri Domenico
CM IDRAULICAMazzeffi Christian
COLOMBO MARCO
CORBETTA GAETANO
COSTA TERMOIDRAULICACosta Matteo
CRIOTECNICA DI FURLANFurlan Marco Valerio
ECOSOL DI MENEGHELLOMeneghello Davide
EGA SISTEMI srlCasiraghi FabioGerosa RobertoMauri FabioAbello Giuseppe
FALCHÈ ANTONIO FABIO
FRIGOR SERVICECastelli Vincenzo
FRIGORSISTEM DI LODALoda Dario
ICM IMPIANTIBosio Daniele
MD IMPIANTI ELETTRICIMusti Davide
MENEGHELLO srlMeneghello Gianpaolo
MIODINI MARCO
MOND’AIR ITALIAMotta William
MORICI TERMOIDRAULICAMorici Lorenzo
PDA CLIMADell’Anna Piero
PEDERZOLI BRUNO
PINTO TERMOIDRAULICAPinto Giuseppe
PISA F.LLITERMOIDRAULICAPisa Roberto
POZZI TERMOIDRAULICAPozzi Massimo
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RN IMPIANTI DI NAVANava Roberto
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TERMOVENETA SERVICECasaburo Antonio Angelo
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Bartolotta RobertoBoldrini MassimoCafisse MarcoCamoletto MarcoCaprino AlessandroColasante MirkoCriscuolo StefanoDovico StefanoFricano GiovanniGrittini DavideLa Mattina GabrieleLucchini GianfrancoMichelazzo DavideMinna MassimoPanariti MicheleReddavide TommasoResta RobertoRichichi RaffaeleTartaglione FrancescoTocchio RobertoVelardi Antonio
Tecnici specializzati negli ultimi corsi del Centro Studi Galileo
Editoriale .La spinta delle normative per il settore del freddoM. Buoni – Vice Presidente Air Conditioning and Refrigeration EuropeanAssociation - AREA e Segretario Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo – ATFCentro d’eccellenza sul freddo – APP frigoristi – Primo master italianoper i frigoristi – Industria & Formazione online – Tour APP – Ultime notizie
Le tecnologie della climatizzazione nei grattacieli della Défense di ParigiTrattamento dell’ambienteR. Casari – Ancien professeur Institut Français du Froid Industriel (I.F.F.I.) – A.I.C.V.F.La climatizzazione nei grattacieli della Défense di Parigi, e relativo tratta-mento dell’ambiente in uno dei quartieri più futuristici a livello mondiale –Trattamento dell’ambiente alla Défense – Pompe di calore – L’evoluzionedel trattamento degli ambienti a la Défense
Conservazione della frutta fresca:risultati sperimentali di un nuovo aero-refrigerante per il miglioramentodella qualità della merce e per la riduzione dei consumi energeticiS. Filippini, U.Merlo – Lu-VeG. Lozza – Politecnico di MilanoPremessa – Nuovo evaporatore value defender – Sperimentazione nellecelle del consorzio COL – Analisi CFD studio fluidodinamico - Conclusioni
Principi di base del condizionamento dell’ariaPompe di calore geotermiche: il sistemadi riscaldamento/raffreddamento del futuro?P.F. Fantoni – 156ª lezioneIntroduzione – Diffusione della tecnologia geotermica – Cosa occorre peruna più larga diffusione – Fattori tecnici favorevoli
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Componenti principali di refrigerazioneK. Kelly – Business EdgeComponenti principali del sistema di refrigerazione – L’evaporatore dx –Evaporatore a fascio tubiero semplice – Superficie a piastra – Tubo alet-tato – Acqua all’evaporatore del refrigerante – Aletta interna – Comandidi flusso valvole di espansione – Valvola manuale di espansione – Valvoladi espansione automatica – Tubo capillare – Valvola a galleggiante apressione bassa – Valvola a galleggiante ad alta pressione – Valvolad’espansione termostatica – Valvole di espansione termostatiche ester-namente compensate – Valvole di espansione elettroniche
Pensionamenti ed esodati nel settore del freddo:R22 e refrigeranti HFCP.F. Fantoni – 176ª lezioneIntroduzione – Carica del circuito – Problematiche delle miscele zeotropi-che – Circuiti senza l’attacco di alta
Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento(Parte centoquarantesima) – A cura di P. Fantoni
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50N. 381 - Periodico mensile - Autorizzazionedel Tribunale di Casale M. n. 123 del13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% -Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo(10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp10763159 intestato a Industria & Forma-zione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 -arretrati € 5,00.
Direttore responsabileEnrico Buoni
Responsabile di RedazioneM.C. Guaschino
Comitato scientificoMarco Buoni, Enrico Girola,PierFrancesco Fantoni, Luigi Nano,Alfredo Sacchi
Redazione e AmministrazioneCentro Studi Galileo srlvia Alessandria, 2615033 Casale Monferratotel. 0142/452403fax 0142/525200
Pubblicitàtel. 0142/453684
Grafica e impaginazioneA.Vi. Casale M.
Fotocomposizione e stampaA.Valterza - Casale Monferrato
E-mail: [email protected]
www.industriaeformazione.itwww.centrogalileo.itcontinuamente aggiornati
www.EUenergycentre.orgper l’attività in U.K. e India
www.associazioneATF.orgper l’attività dell’Associazione deiTecnici del Freddo (ATF)
Corrispondente in Argentina:La Tecnica del Frio
Corrispondente in Francia:CVC
Sommario
La rivista viene inviata a:
1) installatori, manutentori, ripara-tori, produttori e progettisti di:
A) impianti frigoriferi industriali,commerciali e domestici;
B) impianti di condizionamento epompe di calore.
2) Utilizzatori, produttori e rivendi-tori di componenti per la refrige-razione.
3) Produttori e concessionari di ge-lati e surgelati.
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Notizia di questi giorni: è diminuito ilbuco dell’ozono grazie al lavoro dieliminazione dei gas a effetto serra.I tecnici del Freddo sono stati i gran-di fautori del successo e della solu-zione di questa problematica am-bientale mondiale.
Il Centro Studi Galileo è il più autore-vole Centro Formativo in Italia ed èconsiderato uno dei primi in Europa enel mondo per l’attività di formazione einformazione nei settori del freddo,condizionamento e delle energie rin-novabili.Nato 40 anni fa nella storica Capitaledel Freddo, Casale Monferrato, il CSGda 4 decenni collabora con realtàinternazionali, sviluppando partner-ship di altissimo livello e prestigio coni maggiori enti, associazioni, istituzionieuropei e mondiali. Tra gli altri la stret-tissima collaborazione con l’IIR,Istituto Internazionale del Freddo diParigi, ente intergovernativo finanziatoda 63 governi, dal quale dipende piùdell’80 % della popolazione mondiale,con le Nazioni Unite – UNEP e con laCommissione Europea fa assumere alCSG centralità nel meccanismo deci-sionale e di indirizzo delle politicheinternazionali di settore.Ulteriore supporto al settore del freddoè giunto da parte di Centro StudiGalileo unendo per la prima voltaTecnici – Industrie e Università al fine didare sempre maggiore completezza eefficacia all’informazione e alla forma-zione. Sono decine di anni infatti cheorganizza nelle principali università ita-liane convegni e corsi sulle ultime tec-nologie del freddo e nelle Università in
UK sulle energie rinnovabili.Le Nazioni Unite hanno inoltre scelto ipatentini CSG a livello mondiale per iPresidenti delle associazioni a loro col-legate inviandoli ai corsi a CasaleMonferrato per essere formati e tra-smettere il Know How ai loro associati.Marco Buoni, direttore tecnico delCentro Studi Galileo e VicePresidenteAREA è formatore per conto dellaNazioni Unite per i paesi in via di svi-luppo svolgendo corsi e seminari aVienna, Addis Abeba, Amman, in SriLanka, Rwanda, Benin e Montenegro. Ilcontributo allo sviluppo del settore ealla qualificazione dei tecnici in questipaesi, grazie a queste iniziative, èimportantissimo.Vero fiore all’occhiello dell’attività infor-mativa del Centro Studi Galileo è ilConvegno Europeo, da sempre patro-cinato dalla Presidenza del Consigliodei Ministri e co-organizzato con leNazioni Unite, che si tiene con caden-za biennale ed è giunto alla sua XVIedizione che si svolgerà il 12 e 13 giu-gno 2015 al Politecnico di Milano.Sempre a sostegno del settore del fred-do, 10 anni fa, con i maggiori espertimondiali, è stata fondata l’Associazionedei Tecnici italiani del Freddo – ATF che,oltre ad attivarsi nei vari progetti, è oggi(tramite il Segretario Generale ing.Marco Buoni) VicePresidente di tutte leassociazioni europee del freddo (AREA– 18 nazioni e 125.000 tecnici del fred-do associati) acquisendo un ruolo privi-legiato nei rapporti con la UE e coordi-nando la Commissione Europea per irefrigeranti.L’Italia è stata tra le ultime Nazioni arecepire la direttiva europea in materia
di certificazione degli operatori che uti-lizzano gas fluorurati ad effetto serra.Poiché, per questa motivazione, l’Italiarischiava sanzioni dalla UE, il CSG perprimo ha promosso le certificazionieuropee, anticipando l’assunzionedella legislazione Europea da partedell’Italia ed appoggiandosi ad EnteCertificatore inglese. Quando nel 2012l’Italia è tornata al passo dei paesi delnord Europa il CSG è passato ad Entedi Valutazione Italiano rilasciando lamaggior parte delle certificazioni inItalia.I docenti del CSG sono professionisticon pluridecennale esperienza sulcampo nella direzione di grandi azien-de dei settori del freddo e del condi-zionamento. Questo fa sì che i docen-ti CSG non siano solo degli insegnan-ti ma anche degli interlocutori con unapreparazione pratica adatta a miglio-rare la preparazione dei tecnici e aconfrontarsi sulle problematiche realie le esigenze delle aziende.
CENTRO D’ECCELLENZASUL FREDDO
Da 40 anni si parla di CasaleMonferrato Capitale del Freddo. I primiimpianti frigoriferi europei nacqueroinfatti nella capitale aleramica e gonza-ghesca nel primo dopoguerra e li si svi-lupparono le prime grandi multinazio-nali del freddo. Centro Studi Galileooggi non vuole concentrarsi sulla terri-torialità del progetto ma vuole sfruttarele peculiarità e le esperienze esistentiper creare un vero e proprio CENTROD’ECCELLENZA SUL FREDDO che
Editoriale
La spinta delle normativeper il settore del freddo
MARCO BUONI
Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREASegretario Generale Associazione deiTecnici italiani del Freddo - ATFCoordinatorepratico dei corsi nazionali del Centro Studi Galileo
sia riferimento per il settore su scalanazionale. Il buon lavoro svolto ha fattosi che, dopo un’adesione naturale delleaziende del territorio, l’interesse si spo-stasse anche a realtà geograficamentelontane ma unite da un comune inte-resse allo sviluppo di nuove tecnologieche riportino l’Italia all’avanguardia alivello mondiale battendo la concorren-za dei paesi in via di sviluppo con lenostre doti naturali: l’ingegno, l’estro, laqualità, l’innovazione e la bellezza.
APP FRIGORISTI
Oramai la maggior parte dei tecniciitaliani del freddo hanno conseguitosecondo i termini di legge il PatentinoItaliano Frigoristi PIF (di cui solo ilCSG ne ha svolti oltre 6000). Un primopasso verso l’unificazione delle cono-scenze e verso la qualificazione dellaprofessione è stato quindi compiuto. Imomenti in aula che hanno contribuitoa riunire la comunità dei frigoristi ita-liani e a confrontarsi con docenti edesperti del settore hanno contribuito acreare una figura nuova di tecnico piùeuropea e in linea con gli standard deipaesi più moderni. Oggi essereTecnico del Freddo è una professionericonosciuta, non solo nelle abilità arti-gianali e nelle conoscenze acquisitedei singoli, ma secondo le prerogativeche ogni tipo di professione normatapossiede. In visione futura ciò sarà difondamentale importanza per salva-guardare i nostri professionisti dall’ar-rivo di manodopera poco qualificata acosti irrisori che non potrà a questopunto nuocere poiché non in regolacon le certificazioni. Sarà cura a quelpunto degli enti di valutazione adotta-re, come ha fatto Centro Studi Galileo,una politica severa nel rilascio dellecertificazioni.Il Centro Studi Galileo opera da sem-pre nell’ambito della formazione conti-nua e quindi dopo il passo importantedel Patentino Frigoristi ha voluto pro-porre per i tecnici che vogliono acquisi-re un livello ancora maggiore di cono-scenze il corso APP (Avanzato PostPatentino Frigoristi). Il concetto è sem-plice: andare oltre quello che prevedela normativa con una specializzazioneancora maggiore.Il corso durerà tre giorni con esamefinale e attestato.
Seguirà i seguenti punti:• Gestione delle bombole, carica, ese-
cuzione delle misure sul circuito frigo-rifero, taratura dei dispositivi di con-trollo e regolazione: problemi praticinella gestione delle miscele.
• Come orientarsi nella scelta dellenuove miscele per il retrofit degliimpianti.
• Revisione del Regolamento 842: im-plicazione per i frigoristi. Rinnovo delpatentino.
• Recupero del refrigerante: come de-terminare la massima capacità dellabombola di recupero in base al tipo direfrigerante. Corretta gestione dellebombole di recupero (smaltimento,trasporto, stoccaggio).
• Controlli periodici: procedura ottimaleper determinare la presenza di fughenel circuito eseguendo misure indi-rette.
• Strumenti digitali per determinare seun circuito è a tenuta - messa invuoto. Falsi allarmi. Errate convinzionidella pratica del frigorista: presenzadella brina, i colpi di liquido, la carica.
• Come sapere se le pressioni di lavo-ro del circuito sono corrette.
Manutenzione avanzata: metodocorretto per individuare i guasti1. procedimento corretto per il controllo
dell’impianto;2. metodo per individuare il difetto sul
circuito frigorifero;3. descrizione dettagliata sui vari dis-
servizi ed inconvenienti tra i quali:mancanza di carica• valvola termostatica parzialmentechiusa o totalmente ostruita o rego-lata troppo aperta;• circuito frigorifero parzialmenteostruito - difetto provocato dall’eva-poratore - difetto provocato dal con-densatore - difetto eccesso di carica- difetto incondensabili - difetto insuf-ficiente compressione.
4. elenco, dettagli e metodologia in ge-nere sui controlli preventivi.
PRIMO MASTER ITALIANOPER I FRIGORISTI
Nell’ambito di Casale MonferratoCapitale del Freddo ovvero della crea-zione del Polo Internazionale diEccellenza sul Freddo in collaborazio-ne con Regione Piemonte, Città diCasale Monferrato e Politecnico di
Torino nasce il Master sul Freddo.Si tratta di una della più prestigiose qua-lificazioni della professione tenutesi sinoad oggi in Europa per i frigoristi, 100 oredi formazione intensiva, guidati dai prin-cipali esperti europei della materia.La sede del Master sarà l’Università delPiemonte Orientale Amedeo Avogadro,nella sede di Casale Monferrato (stori-ca Capitale del Freddo). Il corso è pro-gettato dall’Ing. Marco Buoni (VicePresidente AREA) e il ComitatoScientifico è presieduto dal Prof. MarcoMasoero, direttore del DipartimentoEnergia del Politecnico di Torino.Parallelamente su spinta del diparti-mento Ambiente delle Nazioni Unite ein partnership con la collegata ingleseEEC, tramite la quale vengono formatida dieci anni migliaia di tecnici nelle piùprestigiose università inglesi, lo stessoMaster verrà proposto in lingua inglese.
INDUSTRIA & FORMAZIONEONLINE
L’ultima novità in casa CSG si chiama“I&F Online”, il primo weblog italiano delsettore HVAC. Non un giornale online(che già è attivo con la versione digitaledella rivista cartacea) ma un blog che siaffianca alla rivista tradizionale, utile adospitare aggiornamenti, notizie di attua-lità, approfondimenti e curiosità sul set-tore bianco e delle energie rinnovabili.In sintesi uno strumento facile e imme-diato per avere sempre, comodamenteda smartphone o pc, un occhio apertosul settore.Il blog è cliccabile all’indirizzowww.industriaeformazione.it e invitiamosin d’ora gli uffici stampa delle aziendedel settore ad inviare i propri aggiorna-menti al nuovo indirizzo di posta elettro-nica [email protected]
TOUR APP
Per aggiornarsi sugli ultimi importantiargomenti dettati dalle ultime legislazio-ni internazionali (protocolli di Montreale sui cambiamenti climatici), europei(regolamenti sui gas refrigeranti HFC esui refrigeranti alternativi Idrocarburi,Ammoniaca, CO2), italiani (decretoPatentino Frigoristi PIF, Libretto di cli-matizzazione caldo e freddo) il CSG hacreato una serie di appuntamenti:
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• IL SEMINARIO/INCONTRO DI 3 ORENELLA VOSTRA ZONA
• SUGLI IMPORTANTI ARGOMENTIRELATIVI ALLA VOSTRA PROFES-SIONALITÀ
• TOUR APPAGGIORNAMENTO POST PATEN-TINOATTENZIONE: dal 1 gennaio 2015,secondo quanto previsto dalRegolamento Europeo n° 517/2014,non si potrà rivendere gas refrigerantifluorurati ad aziende che non abbianopresentato le relative certificazioni PIFe/o CIF: prenotazioni aperte per leprossime sessioni esami in tutta ITALIAdei mesi di ottobre e novembre.• Nuovo Regolamento (UE) n. 517/2014
del 16 aprile 2014 sull’eliminazionedell’80% dei gas fluorurati (R134a,R404, R507, R410A… a effetto serra.
• Nuovi fluidi e refrigeranti alternativi.• Nuovi libretti di climatizzazione OB-
BLIGATORI dal 15 ottobre 2014 suispezioni e controllo dell’efficienzaenergetica degli impianti di condizio-namento, riscaldamento e a pompadi calore DPR 74/2013.
• Importanza della formazione: corsoAvanzato Post Patentino - APP.
• PIF Patentino Italiano Frigoristi inbase a DPR 43/2012, cosa bisognasapere e fare per ottenerlo.
• CIF Certificazione Imprese Frigoristi,in base al Regolamento (CE) n.303/2008 e al DPR 43/2012, i docu-menti e le procedure necessari perottenerla.Ciascun partecipante riceverà: kit di for-mazione Centro Studi Galileo, CD contutte le documentazioni necessarie,DVD su convegno “I Refrigeranti delfuturo presso MCE2014”, FogliettoLibretto di Climatizzazione CTI, Librettodi Impianto e Regolo calcolo pressioni-temperature Refrigeranti (inclusi nuovirefrigeranti naturali).Relatore e coordinatore: Marco Buoni,segretario ATF - Associazione italianadei Tecnici del Freddo, che rappresenta10.000 tecnici in Italia, vice presidenteAREA - Associazione Europea deiTecnici del Freddo, che rappresenta125.000 tecnici del freddo in Europa,direttore Centro Studi Galileo e respon-sabile per i nuovi refrigeranti presso laCommissione Europea.Donato Caricasole, docente CSG coor-dinatore corsi per Centro-Sud Italia,membro onorario ATF.
ULTIME NOTIZIE
■ La refrigerazione e la formazione CSG arriva in IraqDa I&F ONLINE
L’Iraq in questo momento è sicuramente uno dei posti più caldi del mondo percui le Nazioni Unite, che coordinano con le agenzie UNEP e UNIDO e conl’Italia, mediante il Centro Studi Galileo, la formazione nei Paesi Asiatici eAfricani martedì 2 settembre invieranno in zone di confine non raggiunte dalconflitto, più precisamente in Giordania, un loro collaboratore per formare leistituzioni, le industrie e gli artigiani iracheni sulla certificazione ambientaleeuropea riguardante i Patentini per i Tecnici del Freddo PIF.Le Nazioni Unite chiedono di sensibilizzare e certificare i tecnici del freddo intutto il mondo, prossime tappe Iraq e Montenegro.Da anni ormai Marco Buoni, trentottenne ingegnere con un passato in impor-tanti realtà del freddo rientrato da un decennio nell’attività di famiglia nella sto-rica Capitale del Freddo Casale Monferrato, ha accettato la sfida posta daldipartimento ambiente delle Nazioni Unite, l’UNEP, di formare tecnici frigoristiin tutto il mondo, con particolare attenzione ai paesi in via di sviluppo.Continua a leggere suwww.industriaeformazione.it
■ I numeri della refrigerazione commerciale in Europa nel 2020Da I&F ONLINE
Una ricerca di Transparency Market Research vede un aumento del 4,2% delleapparecchiature commerciali con un valore dei ricavi stimato in 11,5 miliardi dieuro.Il mercato della refrigerazione commerciale in Europa potrebbe crescere di unulteriore 4,2% entro il 2019, con un valore dei ricavi stimato in 11.597 milioni didollari.E’ quanto emerge dal rapporto di Transparency Market Research, istituto diricerca internazionale che offre soluzioni globali di business e consulenza stra-tegica sui trend di mercato, in campo tecnico-scientifico, energetico, ristorativo,e dei beni di consumo comune.Tanti sono gli elementi che contribuiscono a comporre un quadro, nonostantela crisi, roseo per il settore. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
■ Buco dell’ozono? Buone notizie!Da I&F ONLINE
La notizia è di quelle che fanno ben sperare. Il buco dell’ozono si sta restrin-gendo e per la prima volta gli scienziati hanno potuto dare una definizione certadel fenomeno.Proprio in questi giorni un meeting di esperti insediatosi presso il Palazzo diVetro di New York ha diffuso un rapporto che delinea una normalizzazione dellasituazione entro il 2050.I redattori dello studio, appartenenti all’UNEP e all’Organizzazione MondialeMetereologica individuano nella dismissione dei CFC il principale fattore dimiglioramento, investendo de facto il settore HVAC di grandi responsabilità egrandi meriti.La battaglia per la salvezza della terra è però tutta ancora da combattere.Nonostante gli sforzi che tutti i settori in Europa stanno facendo per un aumen-to della consapevolezza globale e del rispetto ambientale nel 2013 è stato rag-giunto il nuovo record di emissioni di gas serra. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
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ULTIME NOTIZIE
■ CSG Pad. 2 Stand 608 a Chillventa 2014:Biglietti gratuiti
A Norimberga da martedì 14 a giovedì 16 ottobre 2014 si terràla fiera Chillventa con gli ultimi prodotti e le ultime soluzioni perla refrigerazione, la climatizzazione, la ventilazione e le pompedi calore: tecnologie di rado percettibili al primo sguardo mache migliorano sensibilmente e ovunque la qualità di vita.Per maggiori informazioni visita il sitohttp://www.chillventa.de/en/ATF offre la possibilità di riceveregratuitamente il biglietto elettronicoper accedere alla mostra (disponibilitàlimitate, verranno soddisfatte in ordinedi richiesta), se interessato può richie-derli a [email protected] Partecipate pure al Cocktail Gratuitoper l’incontro con gli amici dell’ATF
■ Anche Obama vuole ridurre gli HFCDa Washington Post
L’amministrazione Obama ha cercato dal 2010 di eliminaregradualmente la produzione di HFC, sia attraverso accordivolontari sia con nuove proposte di emendamento all’internodel protocollo di Montreal, il trattato che mise fuori legge irefrigeranti a partire da due decenni fa. Le iniziative annun-ciate amplierebbero lo sforzo assicurando la cooperazionecon un “Chi fa cosa”: elenco delle società statunitensi, chevanno dai principali produttori chimici quali DuPont ad alcunidei più grandi utilizzatori di refrigeranti, come Coca-Cola ePepsiCo e rivenditori target e Kroger.Continua a leggere su (in inglese)http://bit.ly/obamahfc (minuscolo)
■ Compra-Vendita gas Refrigerante solocon Patentino Frigoristi
Chiarite le modalità per l’acquisto e per la vendita del gas.Da Linee Guida AREA e dalla consultazione della nostraassociazione con la Commissione Europea, con la qualegodiamo di un rapporto preferenziale scaturito dal lavorocongiunto nei convegni e nei progetti e dagli incontri con leNazioni Unite, viene chiarito che: per poter acquistare (tecni-co del freddo) o vendere (distributore, venditore) refrigeran-te, colui che acquista deve essere in possesso del patentinodel frigorista della persona o certificazione della azienda, sifa infatti riferimento alla definizione con interpretazione insenso ampio di “undertaking” “colui che prende in consegna”come persona fisica sia giuridica. Linee guida AREA Commentate da Commissione Europeain lingua inglese:fluorinated greenhouse gases can only be sold to and pur-chased by certified undertakings. The reference to training
attestations and companies employing persons holding suchattestations, relevant in particular for the MAC sectorUndertakings (i.e. companies, but also self-employed con-tractors, however, according to the very wide definition of‘undertaking’ in Article 2 point 30, this can also be a naturalperson carrying out activities involving F-gases as listed inthis definition, including the operator and manufacturer ofequipment).Traduzione in italiano I gas refrigeranti fluorurati possono essere solo venduti a ecomprati da “coloro che prendono in consegna” certificati. Ilriferimento a attestazione della formazione e alle aziendeche assumono personale che detiene patentino o attastazio-ne sono rilevanti per il settore Automotive (condizionamentoauto) “coloro che prendono in consegna” –> aziende, maanche professionisti, comunque, in accordo con la definizio-ne più ampia riproposta sotto, possono anche essere perso-ne, tecnici del freddo che maneggiano gas fluorurati inclu-dendo gli operatori e le aziende costruttriciDa art. 2 comma 30) art. 517/2014 <impresa> (ndr in inglese <undertakings> la traduzione nelregolamento non è quindi perfetta), la persona fisica o giuri-dica che:a) produce, utilizza, recupera, raccoglie, ricicla, rigenera odistrugge gas fluorurati a effetto serra;b) importa o esporta gas fluorurati a effetto serra o prodotti eapparecchiature che contengono tali gas;c) immette in commercio gas fluorurati a effetto serra o pro-dotti e apparecchiature che contengono o il cui funziona-mento dipende da tali gas;d) installa, fornisce assistenza, manutiene, ripara, verifica le
perdite o smantellaapparecchiature checontengono o il cuifunzionamento dipen-de da gas fluorurati aeffetto serra; IT L150/200 Gazzetta uf-ficiale dell’Unione eu-ropea 20.5.2014e) è l’operatore diapparecchiature checontengono o il cuifunzionamento dipen-de da gas fluorurati aeffetto serra;f) produce, importa,esporta, immette incommercio o distrug-ge i gas elencati nel-l’allegato II;
g) immette in commercio prodotti o apparecchiature conte-nenti i gas elencati nell’allegato II;Su www.industrieeformazione.it modulo di compilazione perla vendita e per l’acquisto del gas refrigerante HFC (gentil-mente concesso dalla Rivoira).
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LA CLIMATIZZAZIONE NEIGRATTACIELI DELLA DÉFENSEDI PARIGI, E RELATIVOTRATTAMENTO DELL’AMBIENTEIN UNO DEI QUARTIERIPIU’ FUTURISTICI A LIVELLOMONDIALE
In questo numero desideriamo per laprima volta con l’aiuto della autorevoleschemistica dell’ing. Casari proporre ainostri abbonati le nuove tecnologie chela climatizzazione francese ha messo
in opera in uno dei quartieri a livellomondiali più tecnologico nel settoredella climatizzazione. A questo scopodopo una breve premessa lapidariadell’Ing. Casari sintetizzata in pocheparole che danno già una perfettaconoscenza del contenuto della sche-mistica, pubblichiamo i vari circuiti uti-lizzati nei grattacieli per la conduzionedell’aria o dell’acqua refrigerata che hail compito di condizionare questi enor-mi edifici, ciascuno dei quali può com-prendere parecchie migliaia di uffici.
Speciale tecnologie nella climatizzazione
Le tecnologie della climatizzazionenei grattacieli della Défense di ParigiTrattamento dell’ambiente
Seguire l’importante schemistica con l’aiuto della bibliotecadei simboli grafici in fondo all’articolo stesso
SPECIALE ASSISTENZATECNICA AI SOCI ATFIN COLLABORAZIONECON L’AICVF
In questo numero abbiamo volutopresentare per gli associati ATF,che sono particolarmenteinteressati a questi problemi o chehanno seguito o desideranoseguire i corsi di progettazione delCentro Studi Galileo, alcuneinteressanti schemistiche usatenella progettazione dei grattacielidella Défense.A questo scopo ci siamo rivolti allaAICVF (Association des Ingénieursen Climatique,Ventilation et Froid),un’associazione collegata con ilCSG/ATF estremamenteimportante a livello mondiale,fondata nel 1910, con 12 Comitatiorganizzativi, fra cui il Comitatodella rivista sul riscaldamento,ventilazione e condizionamento.Con questa organizzazione danumerosi anni il Centro StudiGalileo intrattiene proficui contatti,grazie anche alla collaborazionedel già amministratore della AICVFing. Roger Casari.Qui di fianco pubblichiamo unaschemistica, da lui fornita,estremamente utile per i tecnicinostri abbonati/associati, chedesiderano progettare e/oinstallareimpianti di climatizzazionenegli edifici servendosi dei corsi diprogettazione climatizzazione delCentro Studi Galileo.
Gli attuali dirigent dell’AICVF, da sinistra: J. Lannaud, J. Pradere, R. Casari, M. Laval con ilsegretario dell’Associazione deiTecnici del Freddo Marco Buoni.
ROGER CASARI
Ancien professeur Institut Français du Froid Industriel (I.F.F.I.) – A.I.C.V.F. L’ing. Roger Casari già amministratore dell’AICVFè “Ingénieur CNAM”, “Ingénieur Conseil AICVF etAFF” e “Ancien Professeur de génie climatique àl’Istitut Français du Froid Industriel - IFFI, du Con-servatoire National des Arts et Métiers - CNAM”.
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TRATTAMENTO DELL’AMBIENTEALLA DÉFENSE
Le tecnologie della climatizzazionemesse in opera nei grattacieli allaDÉFENSE sono innanzitutto legatealla soddisfazione degli utilizzatori deilocali, per ciò che riguarda la loronecessità di ottimizzare la qualità del-l’ambiente.Questo è ciò che i costruttori hannodovuto considerare.Queste condizioni dell’ambiente con-sistono in:- gradimento delle temperature (delcaldo e del freddo in estate e inverno)- umidità;- qualità dell’aria;- circolazione dell’aria;- acustica, illuminazione ecc.Si tratta proprio di creare un ambien-te e questo ci allontana un po’ da ciòche abitualmente consideriamo cli-matizzazione.Si vorrebbe inoltre sfruttare la possibi-lità, entro certi limiti, di regolare lecondizioni ambientali in base alla con-venienza degli utilizzatori. Il tutto atestimonianza di una migliore produt-tività e un miglior clima sociale.Quali sono quindi le caratteristichedegli impianti alla DÉFENSE?Dipendono dall’età della costruzione.Dopo gli impianti iniziali centralizzatia portata d’aria variabile (fig.1),noti anche in Italia, seguiti poi dasistemi a due condotte (fig.2), ven-tilconvettori tecnicamente avanza-ti (fig. 3), sono nati dei trattamentid’ambiente ad aria decentrati, localeper locale, con aria nuova preparataper gruppi locali su ogni piano (fig.4 e fig. 5). Alla DÉFENSE la produzione diacqua calda e acqua fredda per iltrattamento degli ambienti è in mag-gioranza centralizzata.Vengono talvolta utilizzate nelle torrianche le pompe di calore per piano oper zona.E’ utilizzata anche la tecnica del ser-batoio di calore, centralizzata pertorre o per zona di edificio (fig. 6 efig. 7).LA DÉFENSE da sola meriterebbeun’intera conferenza.Le figure sono tratte da GUIDE N. 10di AICVF “Progetti di impianti di cli-matizzazione e condizionamento del-l’aria”.
POMPE DI CALORE
Come abbiamo sottolineato piùvolte, e come focalizzeremo anchein un articolo che verrà pubblicatosul prossimo numero sull’importan-za delle pompe di calore nella clima-tizzazione degli edifici, domandiamoall’ing. Casari una rapida puntualiz-zazione sulle pompe di calore equanto l’Associazione AICVF si ado-
pera su questo argomento.L’interesse della nostra Associazioneper le pompe di calore deriva dalleloro prestazioni energetiche, maanche dal loro utilizzo nella climatiz-zazione.Ci sono elementi che maggiormenteci interessano. I diversi percorsi di svi-luppo si basano a volte sull’uso difonti fredde e calde, ed è proprio infat-ti l’insieme dei due poli termodinami-
Uscita
Uscita
Ariaesterna
Ricircolo
Estrazione
Ripresa Distribuzione di aria trattata
Proveniente dalla sondadi pressione Pdel canale principale
Figura 1.Schema di impianto a portata d’aria variabile.
UNITÀ DI TRATTAMENTO D’ARIA CON RICIRCOLO
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ci che ci interessa nella climatizza-zione. Vengono inoltre distinte lemacchine a seconda della lorodimensione: esistono grandi impianticentralizzati o semicentralizzati epompe di calore a presa d’acqua, uti-lizzate negli edifici del terziario enelle industrie.I piccoli impianti riguardano le abita-zioni private. Quest’ultimo tipo èmolto sviluppato in Francia per rin-frescare in estate e riscaldare ininverno. Su questo argomento avetepubblicato un articolo sulla vostra rivi-sta. E’ ovvio che gli addetti alla clima-tizzazione si interessino di pompe dicalore, visto che si occupano di caldoe freddo, sia alternativamente siacontemporaneamente.Gli addetti “tremano” quando sullostesso posto sono necessari caldo efreddo.Il progettista non dovrà mai lasciareinutilizzato il calore del condensatore;esiste sempre un possibile utilizzo diquesto calore, per esempio permigliorare la produzione di acquacalda per sanitari.Occorre aggiungere che l’EDF(azienda che gestisce l’energia fran-cese) è determinante per lo sviluppodelle pompe di calore in Francia.La nostra Associazione, sempreriguardo alle pompe di calore, riuni-
Termostato
ambiente
Scatola di miscela
Ricircolo
Uscita
Scarico dei condensati
Con scatola di ripresad’aria esterna
Figura 2.Sistema a due condotte d’aria [doppio canale]
aria calda C,aria fredda F.
Figura 3.Esempi di montaggio di ventilconvettori.
SISTEMA A DOPPIO CANALE CON SCATOLA DI MISCELA
VENTILCONVETTORI
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UNITÀ LOCALE PER CONDIZIONAMENTO D’AMBIENTE
UNITÀ DI TRATTAMENTO D’ARIA CANALIZZATA
Aria esterna
Uscita
Recupero di calore
Estrazione Aria esterna
Unità di trattamento
Accesso ai filtri
Terminale di comando locale
Giunti flessibili d’ariaVerso il locale
Alimentazione elettricaComandi generaliAltre funzioniLocale
Tubazioni flessibilia smontaggio rapido
Figura 4.Unità autonoma ad anello d’acqua a comando individuale.
Figura 5.Unità di trattamento d’ambiente decentrate e centrali d’aria.
sce talvolta addetti alla climatizza-zione e all’energia, e in più si inte-ressa di “cogenerazione”, cioè di pro-duzione combinata di elettricità ecalore e di “trigenerazione”, cioè pro-duzione combinata di elettricità, calo-re e freddo.
L’EVOLUZIONE DELTRATTAMENTO DEGLI AMBIENTIA LA DÉFENSE
La costruzione dei grandi immobili siè sviluppata anche in altri luoghibeneficiando dell’esperienza acquisi-ta a la Défense.C’è da sottolineare che la fisionomiadel trattamento degli ambienti si èprogressivamente modificata condelle tecniche più flessibili, capaci disoddisfare le necessità fisiologichedelle persone che lavorano all’internodi questi locali, permettendo che glistessi occupanti possano regolarel’ambiente in maniera personalizzata.In effetti queste necessità diversesono messe in evidenza soprattuttoall’interno di questi locali che, avendole finestre esposte all’esterno, hannouna esposizione al sole rapidamentevariabile.Queste necessità sono pure esacer-bate dal fatto che le finestre sono
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chiuse ermeticamente e ad altezzenon abituali (vertigini).Non si sottolineerà mai abbastanza aiprogettisti del trattamento degliambienti la necessità di tener contodella libertà degli occupanti di potervariare a proprio piacimento le condi-zioni entro certi limiti di: temperatura,umidità, velocità dell’aria, illuminazio-ne.Il non avere tenuto conto all’inizio delprogetto di queste osservazioni haportato ad effettuare, con grandispese, degli importanti cambiamentisulle installazioni iniziali.Queste raccomandazioni di flessibilitàrientrano in un quadro generale diservizi che si sviluppano in questecostruzioni adibite ad uffici, per forni-re sul posto dei servizi di utilità pub-blica, quali: parrucchiere, lavanderie,palestre, asili,... Sottolineiamo peraltro quanto le con-dizioni dell’ambiente specifiche inquesti locali si differenziano da quelledegli uffici.Questo non è compatibile conun’installazione completamente cen-tralizzata.E’ così che l’esigenza di personalizza-re gli ambienti, indispensabile per ilpersonale che lavora negli uffici deigrattacieli, è indispensabile pure pergli edifici più bassi.
UNITÀ AUTONOMA IN POMPA DI CALORE
Aria
Accesso ai filtri
Tubazioni flessibilia smontaggio rapido
Funzionamentoin raffreddamento
Anello ad acqua
Batteria Valvola a 4 vied’inversione del ciclo
Compressore
Scambiatore
Anello ad acquaFunzionamento in riscaldamento
Terminale di comando locale
Giunti flessibili d’ariaVerso il locale
Alimentazione elettricaComandi generaliAltre funzioniLocale
Figura 6.Unità autonoma reversibile ad anello ad acqua.
Il tavolo con la precedente amministrazione e presidenza dell’AICVF: a sinistra Roger Casarigià amministratore dell’Associazione.
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ESEMPIO DI IMPIANTO AD UNITÀ AUTONOME
Aria esterna
Ariaesterna
Estrazione
Ufficio
Verso il Dry Cooler
Anello ad acqua
Sala computer
Gruppo frigorifero
Riscaldamento
Ariaesterna Miscela
Scambiatore a piastre
Serbatoio
Figura 7.Esempio di impianto di unità autonome reversibili ad anello ad acqua.
COLLABORAZIONEATF/CSG CON AICVF
Nei numeri precedenti abbiamoevidenziato la collaborazioneCSG/ATF con AICVF soprattuttonell’informazione tecnica ai nostriabbonati/associati per quantoriguarda la climatizzazione, ilrisparmio di energia e le nuovetecnologie (articoli del Laboratoriodi Igiene di Parigi, della SociétéHeat Technic e interviste di Casarie Benassis) collaborazione orache verrà portata avanti anche neiprossimi Convegni Europei in col-laborazione con le maggiori asso-ciazioni e istituti esteri e con leNazioni Unite, al Politecnico diMilano e possibilmente anche allaDéfense:
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BIBLIOTECA DEI SIMBOLI GRAFICISIMBOLO DESCRIZIONE SIMBOLO
SIMBOLO DESCRIZIONE
DESCRIZIONE SIMBOLO DESCRIZIONE
1 - Serrandedi miscelazione
2 - Filtri
3 - Umidificazionecon ricircolo d’acqua
4 - Umidificazionesenza recupero
5 - Ventilatorecentrifugo
a spirale
piani
e a tasche
6 - Serrande
Rappresentazionesemplificata
7 - Batteriaacqua calda
[o aggiungendoil segno ]
8 - Batteriaacqua fredda
[o aggiungendoil segno ]
9 - Iniezionedi vapore
10 - Altro elementodi trattamento
11 - Ventilatoreelicoidale
Simboli specifici tratti direttamente dalla standardizzazione per assicurare una migliore consultazione generale.
13 - Scambiatore
14 - Valvolamanuale
15 - Valvolamotorizzataa tre vie
tubolare
a piastre
12 - Compressorifrigoriferi
in generale
ermetici dibassa potenza
16 - Pompa
17 - Generatoreacqua caldasanitaria
18 - Valvolamotorizzataa due vie
Regolatore
T: TermostatoH: IgrostatoX: Altra sonda
19 - Lineedi regolazione
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PREMESSA
La presente relazione riassume leinformazioni ricavate per via speri-mentale durante il processo di conser-vazione di mele Golden Delicious, alfine di confrontare, dal punto di vistaenergetico e della qualità del proces-so, una soluzione con un aero-evapo-ratore tradizionale (con ventilatori inaspirazione - Foto 1) e con l’innovativoValue Defender con ventilatori in man-data Foto 2 e 3. All’analisi dei risultatisperimentali ottenuti, segue un’investi-gazione teorica sulla distribuzione del-l’aria nella cella per i due casi, a sup-porto delle risultanze esposte, svoltocon metodologie di fluido-dinamicacomputazionale (CFD).
NUOVO EVAPORATOREVALUE DEFENDER
La conservazione di derrate alimenta-re fresche, e in particolare delle meleper lunghi periodi, richiede un’attentaottimizzazione dello scambiatore, alfine di garantire un’eccellente qualitàdella merce e al contempo una forteriduzione dei consumi energetici.Per tale scopo LU-VE ha sviluppatola nuova gamma “Value Defender”che mostra notevoli peculiarità:innanzitutto il ventilatore è posto inmandata rispetto allo scambiatore;questo consente di ridurre la deumi-dificazione; infatti nella configurazio-ne con ventilatore aspirante peravere la temperatura di uscita dell’a-ria desiderata (Tout) è necessario raf-freddare l’aria stessa a un valore infe-riore, visto che poi sarà successiva-mente riscaldata passando attraver-so il motore (Figura 1).In un aero-refrigerante con ventilatorein mandata invece, l’aria viene primascaldata dal motore e successivamen-te raffreddata fino al valore desiderato(Tout) dallo scambiatore (Figura 2).
La configurazione in mandata consen-te quindi di ridurre la deumidificazionedell’aria.Un secondo aspetto importante èl’impiego di ventilatori elettronici amagneti permanenti (EC). Questihanno la caratteristica di offrire a pariportata d’aria un consumo energeticomolto inferiore (circa -20%), grazieall’impiego di un rotore a magneti per-manenti. Il terzo aspetto saliente deiValue Defender è rappresentato dallaforma trapezoidale della macchina(Foto 3).Questa permette di sfruttare al megliolo spazio all’interno della cella frigori-fera, ottimizzando la circolazione del-l’aria. Infatti uno dei parametri piùimportanti per garantire un’elevataqualità di conservazione dei prodottiortofrutticoli è il mantenimento deglistessi in un preciso campo di tempe-ratura e umidità; risulta quindi decisivogarantire una ottimale circolazionedell’aria in cella e una temperaturaomogenea, evitando che si forminozone poco ventilate in cui l’aria sia contemperature significativamente sco-state dal valor medio.
Speciale tecnologie di refrigerazione alimenti
Conservazione della frutta fresca:risultati sperimentali di un nuovoaero-refrigerante per il miglioramento dellaqualità della merce e per la riduzionedei consumi energetici
STEFANO FILIPPINI UMBERTO MERLO GIOVANNI LOZZA
Lu-Ve Lu-Ve Politecnico di Milano
Articolo tratto dal
15° Convegno Europeo
Foto 1 Foto 2 Foto 3
SPERIMENTAZIONE NELLE CELLEDEL CONSORZIO COL
La fase di confronto è stata eseguitautilizzando due aero-evaporatori indu-striali, aventi le stesse dimensioni dibatteria e tipologie di ventilatori, instal-lati in due celle frigorifere uguali, cari-cate con la stessa quantità di prodottoe della stessa specie, nelle stessecondizioni di funzionamento (tempera-tura cella = +1 °C, umidità relativa =85%, temperatura entrata e uscita flui-do interno (Glicole etilenico al 30%vol.) = -5 / -1 °C).Oltre alla strumentazione di misurache controlla l’impianto frigorifero e iltrattamento dell’aria nelle celle, sonostati installati una serie di strumentiatti a misurare la velocità dell’aria, lapressione differenziale delle batteriedi scambio termico e delle bilanceper la misurazione del calo peso delprodotto.
Le modalità di carico giornaliero, dimessa a regime, di ventilazione pro-grammata per tempi e valori eranoidentiche per entrambe le celle. Ilparametro Umidificazione era inveceregolato a richiesta mantenendo
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Figura 1.Trasformazioni nel diagramma psicrometrico relative a un
aero-refrigerante con ventilatore aspirante.
Figura 2.Trasformazioni nel diagramma psicrometrico relative a un
aero-refrigerante con ventilatore premente.
Caratteristiche delle celle e degli apparecchi
cella n° 31 dimensioni in metri: 23,3 x 12,9 x 8 (altezza), capienza q.li 6200 in 2053 bins di plastica , dotata di impian-to di raffreddamento costituito da 2 aerotermi aventi ciascuno le seguenti caratteristiche:– dimensioni batteria alettata 4800x 990 x 440; materiali Cu-Al (alette a persiana)– Superficie di scambio 595,98 m2– Geometria aletta 55x55 mm e diametro tubi 12,75 mm; Passo alette 7 mm– N.4 ventilatori Ø630 mm di tipo aspirante (tradizionale), tipologia EC con potenza elettrica installata di 3,2 kW cia-
scuno (max. 1490 rpm), regolati come di seguito:a. in fase di raffreddamento iniziale al 85 % con una reale potenza elettrica assorbita 2,3 kW (totale 2,3 x 8 = 18,4kW /cella)b. in fase di mantenimento al 65 % con una reale potenza elettrica assorbita 1,8 kW (totale 1,8 x 8 = 14,4 kW /cella)
cella n° 30 pari dimensione della cella, pari carico di frutta e identica batteria alettata; unica differenza la configura-zione premente Value Defender composta da:– N. 6 ventilatori Ø630 di tipo premente Value Defender, tipologia EC (max 1140 rpm, potenza elettrica assorbita
1 kW (totale 1,0 x 12 = 12 kW /cella)
Specifiche principali
Annata 2010-2011; Varietà pro-dotto: mele Golden DeliciousConservazione: in ambiente refri-gerato ad Atmosfera ControllataPeriodo di conservazione: dal30.09.2010 al 5.04.2011 (circa180 giorni dalla raccolta)
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l’intervallo di UR tra 93-95% in ciascu-na cella. Gli estremi della prova sonostati dettagliatamente definiti in unapposito protocollo operativo.
Controlli e verifiche previste:– verifica giornaliera della temperaturaal cuore dei frutti in fase di carico cella;– analisi dei requisiti qualitativi delle
mele oggetto di prova sulle duecelle in 3 momenti, ad inizio e fineconservazione e dopo shelf life di10 giorni;
– requisiti qualitativi valutati con labo-
ratorio automatico Pimprenelle, sucampioni rappresentativi di 15 frutti:peso medio dei frutti campionati (g),durezza della polpa (kg/cm2), con-tenuto zuccherino (IR in °Brix), aci-dità totale del campione (in g/l diacido malico), succosità (% disucco sul peso totale), indice diqualità (Thiault),
– verifica del calo peso percentuale,rilevato su 7-8 bins, pari ad almeno2800 kg di peso lordo per doppiapesata (inizio e fine prova),
– controllo periodico dei consumi elet-
trici e del numero delle ore di fun-zionamento dei ventilatori suddivisitra raffreddamento iniziale e ventila-zione programmata.
– esame dei risultati ottenuti, conclu-sioni e deduzioni a fine prova.
Parametri di conservazione(applicati in entrambe le celle)
Cella 30 (innovativa)Temp. frutto all’apertura su 3 punti: 1,46°Cn° bins 10 (7 pieni + 3 vuoti)peso iniziale netto = kg 2485peso finale netto = kg 2447giorni 197, perdita di peso 38 kg nettiCalo peso totale: 1,51%, 0,0077 %/giorno, 0,23%/mese
Cella 31 (tradizionale)Temp. Frutto all’apertura su 3 punti: 1,45°Cn° bins 10 (7 pieni + 3 vuoti)peso iniziale netto = kg 2525peso finale netto = kg 2479giorni 187, perdita di peso 46 kg nettiCalo peso totale: 1,79%, 0,0094 %/giorno, 0,28 %/ mese
Calo peso calcolato : totale, giornaliero, mensile (peso iniziale – peso finale x 100)
Temperatura del frutto: 0,9-1,4 °C,Umidità relativa in cella: 93-95 %Ventilazione minima: 7 ore / 24 oreCO2 % 2,2- 2,6 – CO2 % 1,1-1,4
Calcolo dei consumi energetici:
Potenze utilizzate, kWCella n. Periodo Ventilazione Raffreddamento Umidificazione Sbrinamento
30 (innovativa)30 (tradizionale)
Raffreddamento iniziale,fino al 03.10.2010
12.018.4
16.7316.73
11
4.64.6
30 (innovativa)30 (tradizionale)(sbrinamento: potenza della pompa sistema ad acqua
Mantenimento,fino al 05.04.2011
12.014.4
16.7316.73
11
4.64.6
Ore di funzionamentoCella n. Periodo Ventilazione Raffreddamento Umidificazione Sbrinamento
30 (innovativa)30 (tradizionale)
Raffreddamento iniziale,fino al 03.10.2010
120.27120.79
105.90108.50
14.7014.43
2.913.19
30 (innovativa)30 (tradizionale)
Mantenimento,fino al 05.04.2011
1411.201398.24
685.05754.35
140.22157.59
6.116.59
Energia elettrica utilizzata, kWhCella n. Periodo Ventilazione Raffreddamento Umidificazione Sbrinamento
30 (innovativa)30 (tradizionale)
Raffreddamento iniziale,fino al 03.10.2010
1443.242222.54
14.7014.43
14.7014.43
13.3814.67
30 (innovativa)30 (tradizionale)
Mantenimento,fino al 05.04.2011
16.934.4020.134.70
140.22157.59
140.22157.59
28.1030.31
Consumi energetici complessivi, kWhCella n. Raffeddamento iniziale Mantenimento Totale
30 (innovativa)30 (tradizionale)
4513.86063.2 (+34%)
1443.242222.54
14.7014.43
Costi elettricità, euro (costo energia elettrica: 0,0713 ⇔/kWh)Cella n. Raffeddamento iniziale Mantenimento Totale
30 (innovativa)30 (tradizionale)differenza
322432110
23012691390
26233123500
Transitorio inizialedi raffreddamentoI risultati sopra riportati evidenzianoche la fase di raffreddamento iniziale,rispetto al mantenimento, è di granderilevanza, sia dal punto di vista ener-getico che di impatto sulla qualità fina-le del prodotto, nonostante sia svoltain un periodo di tempo molto piùbreve. In questa fase, la soluzione pre-mente si è dimostrata molto efficiente(risparmio del 34%).Nel periodo menzionato, si riportanodei grafici riassuntivi di confronto tra ledue soluzioni di aero-evaporatori; inparticolare andremo ad evidenziarel’andamento di alcuni parametri sensi-bili in funzione del tempo relativo altransitorio iniziale.Si riporta anzitutto il valore iniziale diperdite di carico delle batterie di scam-bio termico, rilevati dai misuratori diffe-renziali installati sulle macchine, nelperiodo dal 29/9 al 2/10:Cella 30 – 139 Pa (valore medio);Cella 31 – 135 Pa (valore medio)I valori sono molto simili: essendo ipacchi alettati geometricamenteidentici, si deduce che le velocità diattraversamento dell’aria nel paccoalettato e la portata complessiva del-l’aria sono sostanzialmente le stesse,a riprova dell’omogeneità del con-fronto. Nonostante questo, la soluzio-ne premente sembra essere un trenddi raffreddamento della mela campio-ne leggermente migliore e più stabile,seppur non molto dissimile, comemostrato dalla figura 3 che riportal’andamento della temperatura delnucleo della mela in posizione stan-dard.Il grafico di figura 4 rappresental’andamento dell’umidità relativa nellostesso periodo; in questo caso, nono-stante il minor numero di interventidell’umidificatore nella celle premente(-11%), il valore si mantiene coinci-dente alla cella aspirante. Questo datosi riferisce al valore puntuale misuratoin prossimità della porta di ingresso; inrealtà è stato riscontrato visivamenteuna migliore diffusione e uniformitàdel vapore immesso nella cella pre-mente rispetto a quella aspirante, gra-zie alla migliore uniformità della velo-cità all’uscita delle macchine. In parti-colare, nella cella premente, non sisono riscontrati depositi di gocce sulprodotto, in prossimità della zona di
immissione del vapore acqueo.La figura 5 rappresenta l’andamentodella temperatura di cella nel periodotransitorio; analogamente al caso pre-cedente, le due curve sono pressochéidentiche; in circa 6 giorni, si è rag-giunto il valore ottimale di conserva-zione (0,9 -1,4 °C).Anche la figura 6, che rappresental’andamento temporale del contenutodi ossigeno nell’aria delle celle, èpressoché simile tra le due celle, conil raggiungimento del valore ottimale
dopo circa 12 giorni.Analizzando i valori della temperaturarilevata al cuore del prodotto in 18punti distribuiti nella cella, dopo la suaapertura a fine conservazione, si verifi-ca che le temperature medie delle melenelle due celle in confronto sonosostanzialmente identiche (1,37 vs.1,42 °C), come pure le deviazioni stan-dard. E’ importante notare che il valoredi temperatura misurata in fondo allacella nel punto centrale è di 1,15 °C peril caso innovativo, rispetto a 1,45 °C di
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Figura 3.Temperatura al cuore del prodotto.
Figura 4.Umidità relativa.
quello tradizionale: questo a confer-mare la capacità dell’apparecchio pre-mente Value Defender di lanciare ilflusso dell’aria fino al fondo cella.Analizzando i valori medi delle velocitàdell’aria misurate, si può affermareche le due celle presentavano lo stes-so campo di velocità, cioè i binsmediamente erano investiti dallo stes-so flusso d’aria. In realtà, come vedre-mo nell’analisi CFD, vi sono delle zonenella cella aspirante, dove i gradienti divelocità sono ben superiori rispettoalla cella premente.
ANALISI CFDSTUDIO FLUIDODINAMICO
L’analisi CFD condotta sulle due cellefrigorifere è servita in primo luogo adefinire la posizione della strumenta-zione di misura della velocità dell’ariae in secondo luogo per comprenderepossibili anomalie sulla distribuzionedell’aria e suggerire eventuali modifi-che da apportare in futuro.La simulazione è stata eseguita sfrut-tando al massimo la simmetria di que-ste celle, in modo da utilizzare unnumero ragionevole di elementi, com-patibilmente con le potenzialità delsistema hardware a disposizione. Ilnumero di elementi misti (triangolari eesaedrici) è stato di circa 1.308.000,con maggiore infittimento nella zonaprossima agli aero-evaporatori, dove igradienti di pressione e di velocitàsono più elevati.
Cella con ventilatore prementeValue DefenderIn figura 7 si riporta l’andamento vet-toriale della velocità in prossimità delfondo cella (0,45m/s valore identico aquanto calcolato nel caso di apparec-chio aspirante), dove si nota unadiscreta alimentazione delle feritoiecomprese tra i bins sovrapposti(l’andamento descritto è di tipo para-bolico, con variazione massima divelocità di circa il 23%).La variazione tra le velocità di alimen-tazione delle feritoie dei bins è analo-ga nelle due configurazioni di macchi-na. La figura 8 mette in risaltol’interessante campo di velocità vetto-riale in prossimità delle macchine (inquesto specifico caso quella premen-te). Nonostante l’installazione del
deflettore, che migliora la fluidodina-mica di lancio dell’aria dalla macchina(batterie di scambio termico) al canalecreato superiormente dai bins, si notaun ampio vortice sotto lo stesso, conricircolo di aria dalla mandata all’aspi-razione del ventilatore. La portata diricircolo si stima all’incirca dell’8%.Questa portata, se eliminata conopportune chiusure mobili, migliore-rebbe le velocità di ritorno nei canalitra i bins, quindi una migliore efficien-za di scambio termico tra aria e mele.La figura 9 mostra la distribuzione di
velocità all’interno di tutta la cella fri-gorifera. L’analisi di questa figura èinteressante se vista in confronto conla figura 11, che rappresenta lo stessocampo di velocità relativo alla cellaaspirante tradizionale.La prima differenza fondamentale èl’uniformità di velocità sul lancio dell’a-ria, sensibilmente migliore nel caso dimacchina premente. Questo inducead una minor zona vorticosa in prossi-mità degli estremi delle macchine incui, durante la fase di umidificazione,si hanno trascinamenti anomali di
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Figura 5.Temperatura di cella.
Figura 6.Concentrazione ossigeno.
gocce e minori dissipazioni energeti-che (legate all’intensità vorticosa).Una zona vorticosa comune nelle duesoluzioni è quella che si crea in fondoalle celle, quando l’aria discende nelcanale e incontra il pavimento, gene-rando gradienti di pressione.
Cella con ventilatore tradizionaleaspiranteIn figura 10, si riporta il campo di velo-cità vettoriale in prossimità della mac-china aspirante tradizionale. Il veloceflusso di aria in uscita dai ventilatori(circa 9m/s), deflesso anche in que-sto caso dalla paratia inclinata induceuna zona altamente vorticosa sotto lostesso.Tale fenomeno crea un dispendioenergetico e un portata direttamenteaspirata dalla batteria di scambio,valutata intorno all’11%.In figura 11 si evidenziano i flussid’aria nella cella, colorati in funzionedel modulo della velocità. Abbiamo giàdiscusso gli importanti moti vorticosiche si creano ai lati delle macchine e imaggiori gradienti di velocità nel cana-le di lancio dell’aria; resta da conside-rare anche la componente di ricircolod’aria in prossimità delle pareti (zocco-lo di 120 mm). Gli strumenti hannorilevato velocità di circa 1,3 m/s per lacella aspirante e di 1,1 m/s nella cellapremente.L’analisi CFD ci mostra che i valori divelocità di “ritorno” dell’aria (verso lemacchine) sono più elevati nella zonavicino al pavimento della cella. Il puntodi inversione del vettore velocità èsempre più vicino al pavimento amano a mano che ci si avvicina al
fondo cella. In altre parole, il flusso diaria che ritorna alle macchine, nellazona dello zoccolo cella, è tanto piùimportante quanto più ci si avvicinaalle macchine stesse. Tale ricircolod’aria è valutato indicativamente acirca l’8% nella cella aspirante e il 6%nella cella premente: il flusso aria piùuniforme della soluzione prementepermette di ridurre sensibilmente ilricircolo d’aria.
CONCLUSIONI
A conclusione di questa complessaattività di studio e di sperimentazione,possiamo sintetizzare i principali risul-tati ottenuti con la soluzione innovativapremente Value Defender e accenna-re qualche possibile ulteriore marginedi miglioramento fluidodinamico.– È risultato piuttosto evidente il minor
consumo energetico del pacco pre-mente Value Defender (-19% nel-l’anno), con punta di risparmio nellafase di raffreddamento iniziale(34%); il risparmio monetario annuosi aggira attorno a circa 500⇔(conun costo dell’energia elettrica di0,0713 ⇔/kWh).
– Per quanto riguarda il calo peso, ladifferenza tra le due celle è apprez-zabile:• Calo peso totale (cella premente) =1,51 % = 0,0077 %/giorno = 0,23%/mese• Calo peso totale (cella aspirante) =1,79 % = 0,0094 % /giorno = 0,28%/mese
Pertanto il calo peso si è ridotto in per-centale del 16% grazie alla nuova
soluzione e in termini assoluti in minorcalo peso della soluzione prementeValue Defender ha consentito di avereun peso complessivo di frutta nellacella 30 a fine conservazione superio-re di 17 quintali.– I decadimenti qualitativi sulle mele
controllate a campione, sia a fineconservazione che dopo shelf-life,sono risultati simili e assolutamentenormali.
– E’ apparso piuttosto evidente il minorfabbisogno in ore di umidificazio-ne/anno nella cella con pacco pre-mente Value Defender (-11%), daattribuire ad una più uniforme distri-buzione di velocità all’uscita dell’ae-ro-evaporatore (dalla batteria discambio anziché dal boccaglio delventilatore).
– Per quanto riguarda gli interventi diraffreddamento, questi si sono veri-ficati in minor numero e di tempomedio pari a 7,7 minuti nella cella31, contro 4,8 minuti ed in numeromaggiore nella cella 30 (innovativa),indice di un migliore scambio termi-co e di una più uniforme velocitàdell’aria.
Dallo studio CFD emergono i seguen-ti possibili accorgimenti fluidodina-mici:
– Evitare ricircoli d’aria tra l’espulsionedell’aria dall’aero-evaporatore el’aspirazione (separazione delle duezone); questa regola è tanto piùimportante quanto maggiore è laprevalenza che deve “vincere” ilventilatore.
– Limitare i ritorni di aria nella zoneprossime alle pareti laterali dellecelle (zoccolo); questo può essereeseguito inserendo paratie flessibili.
Questi accorgimenti potrebberoaumentare la portata circolante incella, cioè quella che investe real-mente i bins, di circa il 15-20%.
RingraziamentiUn ringraziamento speciale per labuona riuscita di questa attività varivolto al consorzio Melinda, all’ing.Livio Fadanelli, Responsabile UnitàTecnologie per la frigoconservazioneed il post raccolta CTT, FEM-IASMA,alla società Longofrigo nella personadel Sig. Longo che ha realizzatol’impianto frigorifero.
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INTRODUZIONE
A conclusione di questo ciclo informa-tivo riguardante le pompe di caloregeotermiche, diamo una panoramicagenerale su questa tecnologia, cercan-do di evidenziarne alcuni aspetti positi-vi, anche per incentivare i tecnici instal-latori del settore a compiere operainformativa e promulgativa pressol’utenza finale che, molte volte, nonconosce nemmeno l’esistenza di taleforma di riscaldamento/raffrescamentodegli ambienti in cui vive.
DIFFUSIONE DELLATECNOLOGIAGEOTERMICA
Le pompe di calore di tipo geotermicopossono rappresentare l’alternativa alletradizionali pompe di calore del tipo aria-aria quando si desidera avere una fontedi riscaldamento non tradizionale chepossa funzionare anche in climi rigidi.La diffusione di questa tecnologia èstata causata principalmente dallavolontà di trovare una modalità per ilriscaldamento diversa da quella dellecaldaie a gas o da quella prettamenteelettrica. Inizialmente queste apparec-chiature avevano il problema di nonpoter funzionare con temperature del-l’aria esterna sottozero; poi, con il pas-sare degli anni, le temperature di lavo-ro si sono via-via abbassate anche se,ovviamente, i COP in tali condizionisubiscono una diminuzione.Tuttavia quando si vuole riscaldare unambiente utilizzando una pompa dicalore quando le temperature dell’ariaesterna sono molto basse, non è più
possibile scambiare calore con l’ariama si deve ricorrere ad un’altra fonte dicalore. Questa nuova fonte di calorepuò essere rappresentata dal sottosuo-lo. Le pompe di calore geotermichehanno trovato larga diffusione nei Paesidel Nord-Europa e anche del Nord-America, laddove i climi invernali sonomolto rigidi. Inoltre, la spiccata coscien-za ecologica e di rispetto dell’ambientedi tali nazioni ha contribuito a decretareil successo di tale tecnologia. In Europala tecnologia geotermica viene larga-mente impiegata in Svezia, nel norddella Svizzera ed in Austria. In Italiasiamo ancora agli albori, anche se nonmancano situazioni in cui l’installazionedi queste apparecchiature sta comin-ciando gradualmente a diffondersi.Nel corso del nostro breve studio,abbiamo evidenziato come uno deiprincipali vantaggi delle pompe dicalore geotermiche è quello di poterlavorare durante tutto l’anno sfruttan-do il calore fornito dal terreno, che rap-presenta una sorgente di calore ine-sauribile a temperatura costante. Nelnostro Paese questo risulta particolar-mente vantaggioso nelle regioni delnord, dove le pompe di calore ad ariadurante i periodi dell’anno più freddi eumidi vedono diminuire anche sensi-bilmente il loro COP.
COSA OCCORRE PER UNA PIÙLARGA DIFFUSIONE
Penalizza una più larga diffusionedelle pompe di calore geotermichesenz’altro il costo iniziale che si deve
Speciale corso di climatizzazione per i soci ATF
Principi di basedel condizionamento dell’aria156ª lezionePompe di calore geotermiche:il sistema di riscaldamento/raffreddamento del futuro?(Continua dal numero precedente)
PIERFRANCESCO FANTONI
CENTOCINQUANTASEIESIMALEZIONE DI BASE SULCONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni di base semplificateper gli associati sulcondizionamento dell’aria, così comeda 15 anni sulla nostra stessa rivistail prof. Ing. Pierfrancesco Fantonitiene le lezioni di base sulle tecnichefrigorifere.Vedi www.centrogalileo.it.Il prof. Ing. Fantoni è inoltrecoordinatore didattico e docente delCentro Studi Galileo presso le sedidei corsi CSG in cui periodicamentevengono svolte decine di incontri sucondizionamento, refrigerazione eenergie alternative.In particolare sia nelle lezioni in aulasia nelle lezioni sulla rivista vengonospiegati in modo semplice ecompleto gli aspetti teorico-praticidegli impianti e dei loro componenti.
È DISPONIBILELA RACCOLTA COMPLETA
DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI
Per informazioni [email protected]
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sostenere per la loro installazione.Tale costo, però, può essere veloce-mente ammortizzato grazie ai piùbassi costi di gestione che esserichiedono. In tal senso, è importanteil fatto che anche in Italia si stannovarando dei provvedimenti mirati aridurre i costi di funzionamento, comead esempio quello relativo alla dimi-nuzione del costo dell’energia elettri-ca necessaria per il loro funziona-mento.Tuttavia, una spinta fondamentale adun maggior utilizzo può derivaresoprattutto dagli installatori, che sonoi primi protagonisti che possono con-vincere l’utenza ad orientarsi versol’adozione delle apparecchiaturegeotermiche, dato che possono inter-facciarsi in maniera diretta con essi.Affinchè questo possa accadere gliinstallatori stessi devono esserecoscienti dei vantaggi (ma anche deipunti deboli, nell’ottica di fornire unacorretta informazione) delle pompe dicalore geotermiche e di come essepossano garantire determinati stan-dard di servizio che altre tecnologienon sono in grado di fornire sempre oche garantiscono con costi maggiori.
FATTORI TECNICI FAVOREVOLI
Proprio per favorire i tecnici nella loroopera di formazione dell’utenzariguardo le possibilità favorevoli cheoffrono le pompe di calore geotermi-che, proviamo a riassumerne adessoalcune delle più importanti, rimandan-do per un elenco più dettagliato ainumerosi articoli che abbiamo pubbli-cato nel corso di questi anni.Innanzitutto ci si svincola dalla neces-sità di reperire il combustibile, gasolioo gas che esso sia, dalla necessità delloro eventuale stoccaggio nelle vici-nanze degli edifici, e dai costi sempremaggiori cui sono soggetti tutti i deri-vati del petrolio.Vengono evitati tutti i rischi connessiall’uso delle sostanze infiammabili edallo smaltimento dei fumi derivantidalla combustione. Inoltre il processodi deregulation del mercato dell’ener-gia elettrica, che partendo dall’Europaha coinvolto anche l’Italia, ha permes-so un regime di concorrenza tra lesocietà di fornitura dell’energia elettri-ca con conseguente diminuzione dei
costi per gli utenti finali.Tale trend è probabile che continui nelfuturo, con forte vantaggio per la tec-nologia delle pompe di calore rispettoalle forme di riscaldamento tradiziona-li. Vi è da considerare poi, che si puòaccoppiare una pompa di calore ad unsistema di pannelli fotovoltaici per laproduzione dell’energia elettricanecessaria al suo funzionamento,abbattendo, così, ulteriormente i costidi gestione.Nei casi in cui la sola pompa di calorenon è in grado di garantire la comple-ta potenza termica necessaria all’edi-ficio si può pensare di abbinarla ad unsistema di riscaldamento tradizionale,dimensionato però in termini minimirispetto a quelli che sarebbero neces-sari se operasse singolarmente perpermettere gli standard di riscalda-mento desiderati.
Dal punto di vista dell’efficienza ener-getica siamo di fronte ad una tecnolo-gia molto redditizia. Una pompa dicalore geotermica, benchè consumienergia elettrica, è in grado di produr-re quantità di calore da 3 a 5 voltecirca superiori all’energia che consu-ma. I tradizionali sistemi di riscalda-mento non arrivano a tali risultati.Come secondo elemento, si pensi allegrosse quantità di calore che vengonorigettate per la refrigerazione ed il raf-frescamento degli edifici commerciali,con notevoli spese di gestione. Unapompa di calore geotermica reversibi-le permette di immagazzinare nel ter-reno il calore che viene prodotto pergarantire il freddo alle utenze com-merciali, avendo la possibilità, poi, diriutilizzarlo per le necessità di riscal-damento.Il calore riutilizzato dalla pompa di
Figura 1.Esempio delle possibili configurazioni delle sonde in una
pompa di calore geotermica(adattato da http://digitalcommons.edu)
calore è una fonte di energia che pos-siamo considerare “rinnovabile”.Le pompe di calore, inoltre, non com-portano l’emissione di inquinanti, percui non vanno soggette a tutte le rego-lamentazioni di tipo nazionale o localeriguardanti i periodi di funzionamentodurante l’arco della giornata. Ben sap-piamo come nel periodo invernale,soprattutto nelle grandi città, si vadaincontro al problema delle polveri sot-tili ed alle emissioni nocive per la salu-te umana.Contrariamente a quanto si può pen-sare, poi, la posa delle sonde nonrichiede grandi aree a disposizione.Le tecnologie oggi disponibili permet-tono di ricavare dal terreno le poten-ze termiche necessarie anche senzadover impegnare superfici eccessive,fatto molto importante soprattutto inquelle zone dove i terreni hanno ele-vati costi e quindi incidono notevol-mente sugli oneri per la costruzionedi un’abitazione.Infine, la sostenibilità di questa tecno-logia. Numerosi studi e ricerche con-dotte hanno dimostrato che attingerecalore dal sottosuolo non comporta,nel corso degli anni, l’estinzione di talerisorsa che, salvo alcune iniziali dimi-nuzioni immediatamente successiveal periodo di installazione dell’appa-recchiatura, rimane disponibile neltempo.Questo significa che a lungo periodola pompa di calore stabilizza le proprieprestazioni, rispetto a quelle che puòfornire all’inizio della sua vita lavorati-va (ossia ai primi anni di funziona-mento), a valori leggermente inferio-ri ma comunque stabili nel tempo.
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Anche se i tecnici vorrebbero che icompressori durassero persempre, la verità è che prima o poidaranno dei problemi. In questocaso sarà necessario sostituire ilcompressore e, con i sistemicomplessi di oggi, non si trattasempre di una procedura semplice.Se si seguono delle buone regoledi manutenzione è possibile evitareuna rottura prematura delcompressore di sostituzione.Vistiamo per presentare alcune lineeguida che vi saranno di aiuto perprolungare la vita del compressoredi sostituzione.
ASPETTI CHIAVE DEL PROCESSODI SOSTITUZIONE
1) Recupero del refrigerante: ènecessario rimuovere tutto il refrige-rante dal sistema prima di iniziare lasostituzione del compressore. Datoche i refrigeranti attuali contengonogas che danneggiano l’ozono o gasad effetto serra, la legge impone che ilrefrigerante non sia mandato diretta-mente nell’atmosfera.– Accertatevi di staccare tutti i circuitielettrici prima di iniziare le procedu-re. Installate una valvola di perfora-zione nel tubo o utilizzate valvole diservizio del lato alto e del latobasso, se disponibili.
– collegate il collettore di servizio allevalvole del sistema e la macchinaatta al recupero del refrigerante(assicuratevi che sia quella appro-vata) unitamente ad un cilindro per il
recupero del refrigerante.– Quando il processo di recupero ècompletato il sistema può esserepreparato per lo spurgo all’azotoprima di essere saldato nel nuovocompressore.
2) Seguite il procedimento standard:è necessario che le tubature e le tec-niche di saldatura siano quelle piùadatte al fine di assicurare una vita piùlunga al compressore di sostituzione.Accertatevi di sbavare le linee di rameche erano state tagliate con una taglia-trice. Si raccomanda di spurgare ilsistema con dell’azoto per evitare chel’interno del tubo si ossidi durante lasaldatura.Le particelle ossidate e i pez-zetti di rame potrebbero entrare neifori dei dispositivi di misurazione e dan-neggiare i cuscinetti del compressore.3) Pulizia: come abbiamo già detto, èestremamente importante evitare chele eventuali particelle entrino in circoloperchè potrebbero danneggiare ilsistema. Quando si sostituisce uncompressore il filtro essiccatore devesempre essere sostituito. Si consiglia,inoltre, di installare un filtro essiccato-re sulla linea di assorbimento in casosi verifichi un’interruzione causata daun corto circuito. In questo modo leeventuali particelle non raggiungeran-no i dispositivi di misurazione del com-pressore. Inoltre, aspettate di esserepronti a saldare nel compressoreprima di installare i tappi di gomma suitubi. Se ciò avviene troppo presto, vi èil rischio che l’umidità dell’aria simescoli con l’olio del compressore. Gliolii moderni, come il poliestere ol’alchil benzene, hanno la capacità
come una spugna di assorbirel’umidità presente nell’atmosfera.Questa umidità reagisce con il rameall’interno del sistema e forma degliacidi e della poltiglia che bloccano ilsistema e possono danneggiare ilcompressore. Generalmente, il com-pressore non dovrebbe essere apertoed entrare in contatto con l’atmosferaper più di 15 minuti. E’ il periodo in cui ilcompressore è vulnerabile ed è facil-mente influenzato dalle condizioni cli-matiche; per questo motivo è consiglia-bile minimizzare il più possibile il tempoche intercorre tra la rimozione deltappo e la saldatura. Perchè la vita del-l’unità sia di maggiore durata è neces-sario creare un vuoto di 500 microndopo la sostituzione del compressore.Durante la fase di evacuazione,l’umidità viene rimossa riducendo lapressione presente all’interno del siste-ma fino alla vaporizzazione dell’acquaper poi essere rimosso dal pulsometro.In questo modo gli acidi e l’eventualepoltiglia non si accumuleranno.4) Carica: i tecnici dovrebbero carica-re il sistema con estrema attenzione.Una carica troppo esigua impedirebbeal sistema di raggiungere le tempera-ture prefissate e potrebbe farlo funzio-nare più a lungo del previsto; inoltre ilmotore del compressore si scaldereb-be troppo, in quando si raffredda attra-verso il gas di aspirazione. Una caricatroppo ingente porterebbe ad immet-tere liquido nel compressore, lavandovia il lubrificante dai cuscinetti e cau-sare una rottura. Aggiungete refrige-rante al sistema finchè non sia ingrado di raggiungere condizioni stabili
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Speciale assistenza soci ATF
Aspetti del cambiodei compressoriSe seguirete queste linee guida durante la sostituzione
del compressore, questa fase risulterà più agevole ed efficiente
JOHN PRALL - DENNY MARTIN
Coordinatore pratico dei corsi nazionali del Centro Studi Galileo
nei punti prefissati. Controllate il calo-re in eccesso con un tubo capillare peraccertarvi che la carica sia esatta edevitare ritorno di liquido. I sistemi dota-ti di un TXV necessiteranno di un con-trollo del sottoraffreddamento.5) Scegliete il compressore più adat-to: si tratta di un passaggio ovvio madelicato perchè un compressore trop-po piccolo non sarà in grado di gestireil carico di calore del sistema. Ne deri-verebbero periodi di funzionamentotroppo lunghi e l’incapacità di raggiun-gere le temperature prefissate nellospazio refrigerato. D’altro canto, uncompressore troppo grande consume-rebbe troppa energia e avrebbe ciclisuperflui, che accorcerebbero la vitadel compressore ed aumenterebbero ilrischio di ritorno del refrigerante. Lacapacità standard è di circa +- 10%.Questo valore permette di evitare ciclitroppo brevi o di scegliere un compres-sore troppo grande e di accertarsi cheil sistema funzioni in modo efficace.6) Lubrificanti: uno degli aspetti piùimportanti del processo di retrofit èquello di scegliere il tipo e la quantitàdi lubrificate adatto al sistema refrige-rante. Controllate le caratteristiche for-nite dal produttore prima dell’installa-zione. I lubrificanti industriali più utiliz-zati sono minerali e POE per l’R-22 ePOE per l’R-134a e l’R-404A. I lubrifi-canti possono variare a seconda dellecaratteristiche quali la miscibilità, laviscosità e l’idroscopicità. La scelta deltipo e della quantità di olio più adattaal compressore si dovrebbe basaresui dati forniti dal produttore del com-pressore prima di procedere al retrofitdel compressore. La miscibilità (la giu-
sta miscela di lubrificante e di refrige-rante) è la ragione per cui i produttorioffrono questo tipo di informazione.Presta attenzione a queste informa-zioni perchè inizialmente i produttoripotrebbero consigliare una carica ini-ziale di olio. Controllate sempre duevolte che l’olio presente nel compres-sore sia compatibile con il refrigeranteutilizzato all’interno del sistema. Siconsiglia di misurare il volume dell’olionel compressore per accertarsi chenon vi sia olio intrappolato all’internodel sistema. Se ciò accade, rimuove-telo perchè il funzionamento del siste-ma potrebbe esserne danneggiato.
VALUTAZIONE
I compressori possono essere valutatida agenzie preposte alla loro valuta-zione. Le due più conosciute sono la
ASHRAE e la AHRI.Ognuna ha siste-mi di valutazione diversi per vari puntioperativi standard. Dunque, un com-pressore valutato secondo gli stan-dard AHRI, avrà una valutazione dellacapacità e dell’efficienza diversa daquello dell’ASHRAE. Sfortunatamentenon esiste un buon metodo che per-metta di convertire un sistema in unaltro senza testare il compressore inentrambe le condizioni. In caso didubbi, contattate il produttore del com-pressore. Vedi Figura 1 per le applica-zioni AHRI e ASHRAE e le linee guida.
COMPONENTI ELETTRICHE EACCESSORI DEL COMPRESSORE
Uno degli ultimi elementi da conside-rare quando si sostituisce un compres-sore sono le sue componenti elettriche.Accertatevi di controllare che i conden-satori siano ancora conformi alle speci-fiche iniziali. Nel caso in cui non lo fos-sero dovrete sostituirli. Controllate duevolte il relè per accertarvi che nonsiano in corto. Infine, controllate chenon vi sia sovraccarico. Se le compo-nenti sopra citate non funzionano cor-rettamente, tutto il lavoro portato avantifino a questo punto sarebbe inutile.Fate attenzione a non avvitare troppo ibulloni degli anelli di tenuta che nondovrebbero sporgere oltre il loro diame-tro. Si causerà inoltre una vibrazioneeccessiva. Se seguirete queste lineeguida il processo di sostituzione delcompressore non dovrebbe presentareparticolari difficoltà e il nuovo compres-sore funzionerà bene e a lungo.
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APPLICAZIONI CONDIZIONI
Refrigeratori, vetrine refrigerate, congelamentoalimenti, vetrine aperte, vetrine chiuse
Bassa pressione (LBP)Temperatura evaporazione tra -31 °F e 14 °F
Vetrine alimentari freschi, distributori automaticibottiglie e snack, produttori di ghiaccio,
raffreddatori e congelatori
Media pressione (MBP)Temperatura evaporazione tra 14 °F e 32 °F
RaffeddatoriMedia/Alta pressione (M/HBP)
Temperatura evaporazione tra 14 °F e 59 °F
Alta pressione (HBP)Temperatura evaporazione tra 32 °F e 59 °F
Condizionidi test
(standard)
AHRI 540
LPB
MPB
HPB 45° 130° 65° 47° 130°
-10°
20°
120°
120°
40°
40°No sotto
raffreddam.95°
120°
ASHRAE 32ASHRAE 16
LPB
M/HPB
HPB 45° 130° 95° 115° 95°
-10°
20°
130°
130°
90° 90°
90° 90°
90°
90°
ApplicazioneTemperaturaevaporazione
°F
Temperaturacondensazione
°F
Temperaturaaspirazione
°F
Temperaturaliquido°F
Temperaturaambiente
°F
Vetrine alimenti freschi, deumidificatori, essiccatori
Queste tabelle mostrano le condizioni AHRI e ASHRAE e le linee guida sulle condizioni di test
COMPONENTI PRINCIPALI DELSISTEMA DI REFRIGERAZIONE
Il ciclo meccanico di refrigerazione o ilciclo a compressione di vapore richiedeun numero di componenti chiave percostruire un sistema completo. Laseguente sezione di questo manualetratterà in modo dettagliato ognuno deiseguenti componenti, descrivendone laloro costruzione, obiettivo e funzione.I componenti chiave che considerere-mo sono i seguenti:• L’evaporatore ad espansione di va-pore
• Refrigeratore d’acqua con scambia-tore di calore
• Controllo di flusso• Condensatori raffreddati ad aria•• Condensatori raffreddati ad acqua• Accumulatore di liquido• Compressori
L’EVAPORATORE DX
L’evaporatore è uno scambiatore dicalore in cui il calore assorbito dalrefrigerante durante il processo di eva-porazione è ceduto al fluido interme-dio (es. aria o acqua) per essere raf-freddato. Una parte di calore inoltre èassorbita dal refrigerante nello stato divapore saturo e diventa quindi surri-scaldato.Un evaporatore può essere utilizzatoper raffreddare l’aria, l’acqua e qua-lunque tipo di gas o di liquido,; si pre-senta in molte forme e dimensioni,design e forme di costruzione. I tre tipibase sono descritti qui sotto.
EVAPORATORE A FASCIOTUBIERO SEMPLICE
I tubi sono costruiti in rame e sono acontatto con il fluido che deve essereraffreddato; sono utilizzati per portareal loro interno il refrigerante. I grandiimpianti impiegano tubi d’acciaio.Questo metodo è utilizzato soprattuttoper le applicazioni di raffreddamentodel liquido o il raffreddamento ad ariasotto zero dove si verifica la formazio-ne di ghiaccio. L’effetto del ghiaccio suitubi a fascio tubiero (semplici) è menoacuto rispetto ai tubi alettati. Questisono facilmente pulibili e possonomanualmente essere disgelati mentrel’impianto è ancora in funzione. Leforme sono solitamente a zigzag o abobina elicoidale.
SUPERFICIE A PIASTRA
Questo scambiatore di calore è forma-to da due piastre opposte in acciaio oin rame saldate in acciaio o rame pres-sato. Un canale per il refrigerante ècreato da canali pressati disposti nellepiastre e il prodotto finito può esserecostruito in una grande varietà diforme. Questi sono economici da pro-durre e facili da pulire e mantenere.Il BPHE è una variante dello scambia-tore di calore a piastra con guarnizio-ne ed è composto da una serie di pia-stre corrugate con una configurazionea lisca di pesce, assemblate per for-mare una sotto piastra.L’angolo e la profondità delle corruga-zioni determinano il trasferimento ter-
mico e le proprietà termiche delBHPE. Gli angoli della corrugazionesono collocati in direzioni opposte trale piastre adiacenti, mentre la sottopiastra è supportata dai punti di con-tatto che si sono formati dove le dor-sali delle corrugazioni si incontrano.Le estremità di ogni piastra sono pie-gate in modo da fornire un appoggio dicontatto e una guarnizione con la pia-stra adiacente.Le piastre sono fabbricate in una pres-sa idraulica di acciaio inossidabile conuna sottile pellicola di rame su un lato.Le piastre sono montate per formarela sotto piastra e questa è poi strettatra le due piastre estreme (non corru-gate), dove i fori di entrata/uscita sonoattaccati.Un canale formato da due piastre conuna corrugazione dell’angolo acuto eun’altezza relativamente ampia delcanale avrà una bassa perdita di pres-sione e un coefficiente di trasferimen-to a calore ridotto secondo un datotasso di flusso.Se l’angolo di ondulazione è aumenta-to e/o l’altezza del canale è diminuita,il coefficiente di perdita di pressione(di carico) e di scambio di caloreaumentano.Aumentare la lunghezza della piastraha un effetto simile alla riduzione del-l’altezza del canale e/o all’ aumentodell’angolo. La perdita di pressioneaumenterà per via della maggior lun-ghezza di flusso. Il coefficiente discambio di calore inoltre aumenta pervia della superficie più ampia, ma ènon più alta del coefficiente di scam-bio di calore.
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Componenti principalidi refrigerazione
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Tratto da “Refrigeration, Air Conditioning and Heat Pumps Technology”, l’intero manua-
le in lingua inglese può essere acquistato sul sito web www.businessedgeltd.co.uk
L’autore dell’articolo (a destra).
Una piastra con un angolo acuto è deltipo L (low-basso). Una piastra con unangolo ottuso è del tipo H (livello high-alto). Un canale formato da una pia-stra L e da un piastra H è del tipomedio M. (Una piastra solo M non esi-ste). La disposizione delle pia-stre/canali è determinata secondo laprestazione termica richiesta.Le funzioni di raffreddamento (o riscal-damento) con un alto flusso di massae un basso trasferimento di calore(calore specifico basso o lieve cam-biamento di temperatura) richiedonocanali L. L’aria in condizione di pres-sione atmosferica è un buon esempiodi questa situazione e richiede canaliL che sono così grandi che risultapoco pratico usare uno scambiatore apiastre BPHE.Le funzioni con un flusso di piccolaportata ma con un più alto scambio dicalore (alto calore specifico, cambia-mento di fase latente o cambiamentosignificativo di temperatura) si otten-gono meglio con i canali H. Unesempio eccellente è quello del cam-biamento latente di fase associatocon i refrigeranti in cui quasi tutte leapplicazioni della refrigerazione e diclimatizzazione richiedono canali ditipo H.È anche possibile combinare i canalidi tipo M e H (costruendo il BHPE)con alcuni canali di tipo M seguiti daalcuni canali di tipo H così da produr-re una prestazione termica interme-dia tra i canali M e H, e questo comu-nemente si applica per far corrispon-dere il BPHE con la prestazionerichiesta. Tuttavia, nelle applicazionicon cambiamento latente della fase,questa mescolanza dei tipi di canaleconduce a una cattiva distribuzionefra il primo canale H e l’ultimo canaleM, perciò non è utilizzata nelle appli-cazioni della refrigerazione e di cli-matizzazione.Una refrigerazione con scambiatori apiastre termosaldate BPHE ha sem-pre tutti i canali del refrigerante circon-dati da canali idrici e questo si ottienemediante un canale idrico in piùrispetto al numero dei canali del refri-gerante. Ciò risulta nei canali piùesterni che sono canali idrici e addirit-tura anche nel numero delle piastre.(Questo è un modo per identificare unBHPE per le applicazioni di refrigera-zione).
TUBO ALETTATO
Questi solitamente sono composti daalette di alluminio espanso o saldatosui tubi in rame. L’obiettivo è farli entra-re in contatto con l’aria che normal-mente passerebbe fra i tubi senza rila-sciare calore così da rendere questometodo più efficiente.La misura dell’aletta varia con ladimensione del tubo ed il numero dellealette varierà da 50 a 450 alette permetro secondo le esigenze dell’appli-cazione. Le applicazioni di bassa tem-peratura hanno un’ampia spaziatura
per consentirne il flusso d’aria quandola bobina (la batteria) è totalmentecongelata.
ACQUA ALL’EVAPORATOREDEL REFRIGERANTE
In questo tipo di evaporatore il refrige-rante è fatto passare attraverso i tubi.I tubi si sistemano in un gruppo cono-sciuto come fascio ed è incassato inun serbatoio cilindrico d’acciaio.L’acqua per essere raffreddata passaattraverso il tubo d’acciaio nella dire-
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La superficie intorno ai fori di queste coppie dipiastre è disposta l’una verso l’altra. La superficiea contatto è in metallo ed è brasata. Es. il liquidoda un foro non può entrare negli altri canali.Frecce nere: superficie nel lato del refrigeranteFrecce grigie: superficie nel lato del liquidoQueste coppie sono disposte l’una di fronteall’altra e i fori non sono brasati assieme. È statacreata un’entrata nei canali e il liquido puòentrare nei canali.
Un extraugellodell’acqua per laconnessione diun termometro
Cinque canali checircondano i quattro canalidel refrigerante
ForoPrimo canale della piastraPiastra di sigillatura non coniugataTelaio frontale della piastra
Telaioposterioredellapiastra
Costruzione dello scambiatore di calore della piastra.
Fluidoin uscita
Fluidoin entrata
Zonadi rilascio Serbatoio TestaUscita aspirazione
refrigerante
Entrataliquido refrigerante
Serbatoio Tubi
Un evaporatore a fascio tubiero.
zione opposta al flusso del refrigeranteper massimizzare lo scambio di calore.I tubi sono supportati da una serie dipiastre semicircolari conosciute comediaframmi, in inglese Baffles, e questisono disposti per forzare l’acqua acambiare la direzione mentre attraver-sa il cilindro per impedire la stratifica-zione e di conseguenza migliorarne loscambio di calore al massimo.
ALETTA INTERNA
I produttori di alcuni evaporatori perfe-zionano la prestazione ulteriormentetramite l’installazione di un’aletta dirame molto sottile all’interno dei tubiche portano il refrigerante. Ciò hal’effetto di trasferire più calore dallaparte del tubo al refrigerante e questofunziona per un chiller più piccolo epiù efficiente.
COMANDI DI FLUSSOVALVOLE DI ESPANSIONE
VALVOLA MANUALEDI ESPANSIONE
Questa valvola comprende una valvo-la a spillo regolabile manualmente.Una volta che la valvola è stata collo-cata, il flusso attraverso la valvoladipenderà puramente dalla pressionedifferenziale. Questa valvola è adattasoltanto ai grandi impianti con caricocostante e che sono costruiti per rego-lare la valvola durante il funzionamen-to e se necessario arrestare la valvolaquando il compressore si ferma.
VALVOLA DI ESPANSIONEAUTOMATICA
Questa valvola è controllata dallapressione dell’evaporatore, che agiscecontro la molla di pressione regolabile.Quando il flusso del refrigerante dell’e-vaporatore è insufficiente, la pressionedell’evaporatore scende, concedendoalla molla ulteriormente di aprire unavalvola a spillo. Quando la pressionedell’evaporatore aumenta, la molla dipressione è parzialmente superatafacendo sì che la valvola a spillo simuova verso la posizione chiusa. Lavalvola quindi mantiene una pressionecostante ma siccome le variazioni dicarico possono essere consistenti,questo approccio non è efficiente.
TUBO CAPILLARE
Il tubo capillare è semplicemente untratto breve di tubo di piccolo diametronel condotto del liquido prima dell’eva-poratore. Il piccolo diametro provocaun’alta resistenza di flusso, in modoparticolare con la formazione di flashgas generato mentre il refrigerante simuove dalla regione di alta pressionea quella di bassa pressioneLa portata è proporzionale alla differen-za di pressione fra le pressionid’evaporazione e di condensazione.Quando l’impianto si spegne ( si arre-sta), il liquido potrebbemigrare dal con-densatore all’evaporatore secondo laprogettazione del sistema. Il sovracca-rico di refrigerante per tali impianti deveessere evitato quando il compressorericomincia, il liquido in eccesso puòessere trascinato nel compressore.
VALVOLA A GALLEGGIANTEA PRESSIONE BASSA
Questo dispositivo funziona in unmodo simile al convenzionale rubinet-to a sfera, mantenendo un livello delliquido specifico in una camera galleg-giante collegata all’evaporatore. Glievaporatori allagati sono principal-mente pieni del refrigerante liquido epotrebbero avere efficienze più altedell’evaporatore a secco dove la per-centuale di vapore è maggiore.
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Vite di regolazione della pressione
Entrata refrigerante
Sede della valvolaMolla
Molla
Asta di spinta
Valvola
Una valvola di espansione manuale.
VALVOLA A GALLEGGIANTEAD ALTA PRESSIONE
Questa valvola è situata a valle delcondensatore e mantiene il livello delliquido in una camera laterale ad altapressione affinché l’evaporatore rice-va refrigerante da una pressioneintermedia attraverso la valvola diriduzione. Le valvole galleggianti abassa ed ad alta pressione sono limi-tate all’uso sui grandi impianti.
VALVOLA D’ ESPANSIONETERMOSTATICA
Questa valvola mantiene un livellocostante di surriscaldamento all’usci-ta, mantenendo l’evaporatore pratica-mente pieno di liquido refrigeranteall’interno di un’ampia variazione dicarico. Al liquido del refrigerante èanche impedito di lasciare l’evapo-ratore per evitare che il liquido ritornie danneggi il compressore.L’operazione della valvola è controlla-ta dalla pressione dell’evaporatore,opposta alla molla di pressione rego-labile e la pressione è esercitata dallamiscela del liquido/vapore saturonella fiala che contiene lo stessorefrigerante del sistema.L’evaporazione completa del liquidonell’evaporatore è seguita dal surri-scaldamento del vapore alla stessapressione dell’evaporatore con le ulti-me file della serpentina che eseguo-no questo compito.La fiala collocata sulla linea di aspira-zione aumenta il surriscaldamentodella temperatura del vapore e gene-ra una pressione che riguarda la tem-peratura che sarà più alta della pres-sione di evaporazione.Questa pressione è neutralizzatadalla pressione della molla e la pres-sione della molla varierà il livello disurriscaldamento.Se la pressione della molla è aumen-tata, è richiesta una maggior pressio-ne della fiala per tenere la valvolaaperta e la temperatura del surriscal-damento deve quindi aumentare. Lariduzione della pressione della molladiminuisce la quantità di surriscalda-mento (aumenta quindi il refrigeranteche circola dentro all’evaporatoreperché la valvola è maggiormenteaperta).
VALVOLE DI ESPANSIONETERMOSTATICHEESTERNAMENTE COMPENSATE
Se la caduta di pressione attraversol’evaporatore è sostanziale, la tempe-ratura di saturazione nell’uscita dell’e-vaporatore sarà più bassa che nell’en-trata, portando a un controllo inesattodel surriscaldamento dove sarà richie-sto più surriscaldamento del necessa-rio per far funzionare la valvola.Questo usa più superficie dell’evapo-ratore per surriscaldare il refrigerante(più del necessario) ed è quindi ineffi-ciente. La compensazione esternadella valvola risolve questo problemacreando una pressione sotto i soffiettiuguale alla pressione d’uscita dell’e-vaporatore attraverso la linea di com-
pensazione. Per la corretta operazio-ne è richiesto solamente un livello piùbasso di surriscaldamento.
VALVOLE DI ESPANSIONEELETTRONICHE
L’applicazione di componenti elettroni-ci ai sistemi di refrigerazione e d’ariacondizionata ha portato a incredibilibenefici alle industrie offrendo ungrado più eccellente di controllo e diprotezione del sistema. Questa valvo-la d’espansione elettronica fornisce iseguenti benefici:1. Controllo preciso del flusso del refri-gerante usando gli algoritmi di rego-lazione PI (proporzionale-integrale).
2. La compensazione dei cambiamen-
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Valvolad’espansionemanuale
Valvola d’espansione manuale
Drenaggio dell’olio
Bypass
Accumulatore
Evaporatore
Il refrigeranteliquidoprovenientedal liquidodel ricevitore
Valvola solenoide N.C.(Normalmente Chiusa)
Valvola solenoide N.O.(Normalmente ???)
Vapore verso l’entrata diaspirazione del compressore
Una valvola a galleggiante di pressione bassa(centro, a destra dell’accumulatore).
Compressore
Condensatore
Cameragalleggiante adalta pressione
Valvoladiriduzione
della pressione
Refrigeranteliquido
Evaporatore
Una valvola a galleggiante ad alta pressione.
ti nel liquido di sottoraffreddamentoprima della valvola di espansione.
3. Rapido intervento per i cambiamentiimprovvisi e sostanziali nel caricotermico.
4. I livelli bassi di surriscaldamento per-mettono un utilizzo maggiore dellabatteria evaporante, portando a unamassima efficienza mentre si man-tiene una protezione adeguata per ilraffreddamento del motore del com-pressore.
5. Il collegamento elettrico tra i compo-nenti chiave offre una flessibilitàmaggiore riguardo alla loro posizio-ne all’interno del sistema.
Molte valvole d’espansione elettronicautilizzano un segnale modulante di vol-taggio da un controllore ad un attuato-
re, che a sua volta controlla la valvola.Siccome l’alimentazione di tensione èaumentata, la pressione nel contenito-re dell’attuatore e l’aumento del mec-canismo di apertura della valvola per-mettono un flusso maggiore di refrige-rante. Risulta un controllo maggiore ela valvola si chiude completamentequando la tensione di controllo è rimos-sa. La tecnologia disponibile adessopermette che la valvola venga control-lata attentamente dal PWM (Pulse withModulation, impulso modulato inampiezza). Nell’arco di 6 secondi, unsegnale è trasmesso dal controllorealla bobina della valvola. Questo fa sìche la valvola si apra e che si chiudapermettendo ad una certa quantità diliquido refrigerante/flash gas saturo di
passare nell’evaporatore e la relazionetra le volte di apertura e chiusura deter-mina la capacità della valvola. Con unalto carico termico, la valvola rimarràchiusa per più di 6 secondi. Quandonon è richiesta la refrigerazione, la val-vola si spegne completamente e fun-ziona come valvola solenoide dellalinea del liquido.
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FiltroMolla
Vitedi regolazione
12 °C3.5 Bar
12 °C
Pressione dievaporazione2.5 Bar
Temperaturadi evaporazione5 °C
Liquidosaturo
Refrigeranteliquidointerno
Sensore conbulbo remoto(con liquido R134a)
Vapore saturo Vapore saturo
7 K surriscaldamento
Pressione molla 1.4 Bar
(R134a/Filter)
Pressionebulbo3.5 Bar
Valvolaa spilloe orifizio
Diaframma
Una valvola termostatica di pressione.
FiltroMollaVite diregolazione
7 °C4.7 Bar
7 °C
Pressione dievaporazioneTemperatura di
evaporazione4.48 Bar
4.35 Bar
4.24 Bar
4.13 Bar
4.02 Bar
3.91 Bar
Linea dicompensazione
Sensore conbulbo remoto(con liquido R134a)
Sensore con bulbo remoto(con liquido R134a)
Vapore saturo Vapore saturo
7 K surriscaldamento
Pressione molla 0.8 Bar
(R134a/Filter)
Pressionebulbo4.7 Bar
3.9 Bar
Diaframma
Una valvola di pressione termostatica compensata esternamente.
Refrigeranteliquidointerno
Valvola a spilloe orifizio
Una valvola di espansioneelettronica.
RIVISTA DIGITALETutte le riviste possono essere puresfogliate online in formato digitale.
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DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI
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ARTICOLO DIPREPARAZIONE ALPATENTINO FRIGORISTI
Introduzione
La carica del circuito. Un’operazioneche non è raro dover eseguire.Talvolta può essere fatta in tempirapidi, altre volte richiede tempi piùlunghi. Questo non solo in relazionealla quantità di refrigerante che deveessere immessa nel circuito, maanche in relazione alle caratteristichedel circuito stesso (leggi possibilità diconnessione) e del tipo di refrigeran-te. Così, non è detto che sia la stes-sa cosa caricare un circuito a R22 oa R407C, sia dal punto di vista deitempi operativi che delle competenzeche vengono richieste al tecnico fri-gorista per eseguire con successotutte le operazioni necessarie.Quando si esegue il retrofit di unimpianto, quindi, la prima cosa dafare è quella di valutare attentamentele caratteristiche del nuovo refrige-rante, in modo che quando lo si dovràmovimentare non ci si trovi di fronte aproblemi operativi non previsti.
Carica del circuito
Stabilito, la volta scorsa, che per lacarica del circuito l’R407C va prele-vato in forma liquida dalla bombola,rimane ora da valutare quale conse-guenze può avere dal punto di vistapratico tale obbligo.La procedura di carica del circuitopuò essere eseguita dal lato di alta oda quello di bassa pressione del cir-cuito. Generalmente, se la carica sideve eseguire in forma liquida, ci si
collega sul lato di alta, cosicchè ilrefrigerante liquido che entra finiscenel condensatore e quindi non poneproblemi di sorta. Entrando nel circui-to, il refrigerante fa aumentare lapressione del lato di alta, fatto checomporta la chiusura automaticadella valvola di scarico del compres-sore, dato che dentro il cilindro siamoancora in vuoto. Essendoci una diffe-renza di pressione tra la faccia supe-riore della valvola e quella inferioreessa si chiude, garantendo che nelcilindro non entri refrigerante allostato liquido.Mano a mano che il refrigerante entranel circuito, la pressione di altaaumenta cosicchè il refrigerante rie-sce a transitare nel dispositivo diespansione (valvola o capillare) e vaquindi a occupare anche la parte dibassa pressione del circuito. Durantetale processo ha tutto il tempo perevaporare grazie al basso valoredella sua temperatura di saturazioneed al calore che riceve dall’ambientecircostante.In questo modo il processo di caricapuò avvenire con una certa celerità,dato che si può immettere il refrige-rante in forma liquida senza porregrosse limitazioni al flusso di refrige-rante che esce dalla bombola.Eseguendo la carica a peso median-te una bilancia, il più delle volte laprocedura di carica si può considera-re conclusa.Se invece è necessario ottimizzareulteriormente la carica si può proce-dere per successivi aggiustamenti,immettendo piccole quantità di refri-
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È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.
gerante fino al valore desiderato. Intale caso si avvia l’impianto e ci si col-lega al lato di bassa del circuito e,dato che ormai la quantità di refrige-rante da immettere nel circuito èminima, si procede con la carica informa gassosa. Tenendo sotto con-trollo i parametri principali di funzio-namento (pressioni, surriscaldamen-to, ecc.) si giunge in breve a far fun-zionare il circuito nelle condizionidesiderate.
Problematiche delle miscelezeotrope
Quando si usa l’R407C, o altra misce-la di tipo zeotropo, la procedura sopradescritta deve essere opportunamen-te modificata dato che, come si èdetto, tale refrigerante non può essere(a meno delle eccezioni evidenziate)caricato in forma gassosa.Se si deve ottimizzare la carica biso-gna, giocoforza, farlo dal lato dibassa pressione del circuito. Infattil’ottimizzazione generalmente è lega-ta alle particolari condizioni di lavorodell’impianto per cui va fatta conmacchina funzionante. Però, sel’impianto è in funzione, la pressioneimpedisce di poter immettere refrige-rante nel circuito dal lato di alta, per cuisi deve obbligatoriamente collegarsi allato di bassa.La specificità della situazione impone,quindi, di caricare R407C liquido dallato di bassa pressione. A questopunto la prudenza è d’obbligo, vistoche tutto quanto immettiamo nel cir-cuito finisce direttamente nel com-pressore, considerato che normal-mente l’attacco di bassa si trova avalle dell’evaporatore.Per evitare complicazioni, quindi, si ècostretti a procedere con limitate econtinue immissioni di refrigerante,lavorando principalmente con i rubi-netti del gruppo manometrico o dellabombola di carica, in modo tale chele piccole quantità di refrigeranteliquido a cui consentiamo di entrarenel circuito abbiano la possibilità dievaporare passando proprio attraver-so la strozzatura provocata artificial-mente dalla limitata apertura del rubi-netto. La procedura “a colpetti” fun-ziona, ma ovviamente richiede peri-zia e pazienza.
Circuiti senza l’attacco di alta
Il caso peggiore, però, e che si pre-senta piuttosto frequentemente èquello in cui il circuito frigorifero non èdotato di attacchi sull’alta pressionecome, ad esempio, nella maggiorparte dei climatizzatori split, dei frigo-riferi domestici (vedi figura 1) o delleapparecchiature per la refrigerazionecommerciale. Non rimane che colle-garsi alla bassa pressione e fare lacarica liquida con l’R407C. Qui i tempid’esecuzione, ovviamente, si allunga-no notevolmente.Con un refrigerante monocomponentesi potrebbe procedere, volendo, ancheimmettendo refrigerante gassoso (èuna valutazione che va fatta di volta involta a seconda della pressione che siha nella bombola di carica) ma qui,non si può assolutamente.Dobbiamo caricare dalla bassa pres-sione del circuito, facendo in modoche il liquido che preleviamo dallabombola abbia la possibilità di evapo-rare nel mentre o non appena entranel circuito.Qui non si tratta, come nel caso che
abbiamo esposto sopra, di procedereall’ottimizzazione della carica e, quin-di, di dover immettere complessiva-mente piccole quantità di refrigerantenel circuito (dell’ordine delle decine oal massimo delle poche centinaia digrammi), ma di eseguire la caricacompleta del circuito che può ancheessere (a seconda del tipo di impian-to) di parecchie centinaia di grammi oanche di chilogrammi.Ogni “colpettino” di rubinetto, adesso,fa transitare del liquido, e non più delgas come in precedenza, per cui deveessere eseguito con velocità perchèdeve lasciare passare poco refrigeran-te in modo tale che esso possa eva-porare immediatamente.Nella fase iniziale di carica, quando ilcircuito è in vuoto, le basse pressioniche ci sono nel circuito perdonanoanche piccole distrazioni dell’operato-re, dato che le basse temperature disaturazione a cui ci si trova fanno eva-porare agevolmente il liquido.Mano a mano che la carica procede,però, le pressioni si alzano, e quindianche la temperatura di saturazione,per cui l’eccessivo liquido che entranel circuito trova condizioni menofavorevoli per poter evaporare: per-ciò, in tale caso, le eventuali distra-zioni dell’operatore vengono menoperdonate.Resta inteso che, questa, è l’unicaprocedura possibile per l’esecuzionedella carica con un refrigerante zeo-tropo: essa richiede un po’ di perizia emolta pazienza da parte del tecnicofrigorista. Non c’è dubbio che rappre-senta un “fastidio” in più per chi deveoperare, per cui in quei casi in cui sipuò scegliere il tipo di refrigerante daimmettere nel circuito (come, adesempio, in una procedura di retrofit)è bene tenere presente che se la scel-ta ricade su quei refrigeranti caratte-rizzati da un glide elevato bisognaessere consapevoli che, poi, devonoessere prestate particolari attenzioniall’atto pratico per la loro movimenta-zione.
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Figura 1.Unica possibilità di collegamento
al circuito di un frigoriferodomestico attraverso la bassa
pressione.
Aeroevaporatore: Scambiatore dicalore, adatto per il raffreddamentodell’aria, dotato di uno o piùelettroventilatori. Esso permetteanche la diffusione dell’aria all’internodel luogo refrigerato senza per questoinvestire le derrate direttamentequando esse non risultano imballate.Per alimenti protetti da involucriesterni, invece, l’aeroevaporatoregarantisce un flusso d’aria dimaggiore velocità, in quanto sonomeno probabili fenomeni diessiccazione della merce. L’impiego diventole permette una migliore e piùveloce distribuzione del freddoall’interno dell’ambiente refrigerato.
Coefficiente globale di trasmissione:Per calcolare l’apporto di calore inuna cella frigorifera (refrigerazione) oin un ambiente (condizionamento) sideve stimare, tra le altre cose, ilcoefficiente di trasmissione del caloreK. Esso è un parametro che tieneconto (in base alle diverse modalitàcon cui si può trasmettere il caloredall’ambiente esterno all’interno dellocale considerato) di vari fattori tra iquali lo spessore delle pareti divisorie,la loro conduttività termica, latrasmissione termica che si realizza incorrispondenza delle superfici interneed esterne delle pareti stesse. Ilcoefficiente K rappresenta la potenzatermica trasmessa attraverso lasuperficie di 1 m2 quando ladifferenza di temperatura tra internoed esterno è di un grado kelvin.
L’unità di misura del coefficiente èW/m2 K.
Freddo positivo: Modalità diraffreddamento delle derratealimentari finalizzata alla loroconservazione. Essa avviene, comesi evince dal termine, ad unatemperatura positiva, cioò superiore a0 °C. Qualora la temperatura diconservazione sia prossima a talevalore comunque il sistemaevaporante lavora ad unatemperatura negativa. In talesituazione l’evaporatore tende abrinare e quindi l’impianto deveessere dotato di un sistema disbrinamento, che può anche esseredi tipo naturale, ossia sfruttare ilcalore stesso dell’aria della cella persciogliere la brina.
Impianto geotermico a bassaentalpia: Impianto tecnologicofinalizzato allo sfruttamentodell’energia naturalmente contenutanel sottosuolo per il riscaldamento, ilraffrescamento e/o la produzione diacqua calda sanitaria, costituito da unao più pompe di calore, accoppiate auna o più sonde geotermiche(Regolamento regione Lombardia)
Lubrificanti sintetici: Sostanzeaventi varia formulazione chimica,composti da paraffine sintetiche,poliglicoli, alchilbenzeni, esteri silicatie fosfati. I lubrificanti sinteticipresentano caratteristiche diomogeneità e quindi le loro proprietàsi mantengono sufficientementeinalterate al variare delle condizionifisiche. Spesso vengono mescolaticon prodotti additivi al fine dimigliorare la loro stabilità chimica, laviscosità, ed altre proprietà.Talilubrificanti sono particolarmenteidonei ad essere utilizzati conrefrigeranti HFO, HFC e HCFC,soprattutto alle basse temperature, e,all’occorrenza, anche con i vecchifluidi CFC.
Pompa di calore geotermicamultistadio: Apparecchiaturaprogettata per funzionare con diversecapacità termiche o frigorifere grazieall’impiego di tecnologie come icompressori multipli in parallelo, icompressori parzializzabili, i
compressori a velocità variabile, ecc.Questi modelli risultano essere piùefficienti quando le potenze richiestesono più basse ma hanno lapossibilità di erogare potenze inriscaldamento o raffreddamento piùelevate quando necessario.
Scambiatori a microcanali: Tipologiadi scambiatori di calore caratterizzatida dimensioni molto ridotte dellesuperfici di passaggio del fluidofrigorifero e del fluido secondario.Generalmente essi sono costituitiinteramente in alluminio o in leghe dialluminio e possono avere microcanalidi diverse forme: circolari, rettangolari,triangolari, ecc. Comunque tutti sidistinguono per avere dei microcanalicon diametro inferiore ad 1 mm.Alcune tipologie possono esserecorredate di alette come i normaliscambiatori di calore a pacco alettato.Il loro utilizzo consente di averescambiatori di ridotto ingombro e dimigliorare gli scambi termici sia incondensazione che in evaporazione. Ingenerale, quindi, migliorano leprestazioni energetiche degli impiantifrigoriferi. In aggiunta a questo, date leloro ridotte dimensioni interne,consentono di ridurre la carica direfrigerante e di poter lavorare conpressioni molto elevate (180-200 bar).Di contro, date le ridotte dimensioni deicanali sono facilmente soggetti afenomeni di congelamento e vannoincontro a problematiche legate allasporcizia che si può accumulareall’interno dei canali.
Temperatura a bulbo umido:Temperatura misurata mediante untermometro il cui bulbo è mantenutocostantemente umido mediante unagarza bagnata. L’aria che lambisce ilbulbo causa l’evaporazionedell’acqua, che così sottrae calorelatente al termometro. La temperaturamisurata con un termometro a bulboumido risulta, così, sempre inferiore aquella misurata con un termometro abulbo asciutto, con una differenzatanto maggiore quanto più l’ariarisulta secca. Solo nel caso in cuil’aria sia satura di umidità le duetemperature coincidono.
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(Parte centoquarantesima)
A cura dell’ing.PIERFRANCESCO FANTONI
Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzial-mente il presente glossario.
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140%
135%
130%
125%
120%
115%
110%
105%
100%
95%
90%
85%
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