ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO per il tecnico della … AREA/RivisteIF... · 2020. 2....

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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO N° 350 Anno XXXV - N. 6 - 2011 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 -Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato LE ULTIME NOVITÀ SUI PATENTINI E SULLE INNOVAZIONITECNOLOGICHE AL XIV CONVEGNO EUROPEO SU FREDDO,CONDIZIONAMENTO E ENERGIE RINNOVABILI TENUTOSI A CASALE MONFERRATO E AL POLITECNICO DI MILANO Sotto il Patrocinio di: Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministero Ambiente Ministero Affari Esteri Ministero Politiche Agricole Ministero Salute Ministero Sviluppo Economico In alto: Aula De Donato Politecnico di Milano In basso: Sala Consiliare Comune di Casale Monf. A sinistra: Premiazione del Centro Studi Galileo da parte dell’Associazione Francese del Freddo A destra: Premiazione del Centro Studi Galileo da parte del Napier Edinburgh University (DIDASCALIE FOTO ALL’INTERNO) cop 8-07-2011 14:29 Pagina 1

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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione

ORGANO UFFICIALECENTRO STUDI GALILEO

N° 350

Anno XXXV - N. 6 - 2011 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato

LE ULTIME NOVITÀ SUI PATENTINI E SULLE INNOVAZIONITECNOLOGICHEAL XIV CONVEGNO EUROPEO

SU FREDDO, CONDIZIONAMENTO E ENERGIE RINNOVABILITENUTOSI A CASALE MONFERRATO E AL POLITECNICO DI MILANO

Sotto il Patrocinio di:Presidenza del Consiglio

dei MinistriMinistero Ambiente

Ministero Affari EsteriMinistero Politiche Agricole

Ministero SaluteMinistero Sviluppo Economico

In alto: Aula De Donato Politecnico di Milano

In basso: Sala Consiliare Comune di Casale Monf.

A sinistra: Premiazione del Centro Studi Galileo daparte dell’Associazione Francese del Freddo

A destra: Premiazione del Centro Studi Galileo daparte del Napier Edinburgh University

(DIDASCALIE FOTO ALL’INTERNO)

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PREMESSA CONVEGNOSU “POMPE DI CALORE:ENERGIA RINNOVABILEIN FORTE SVILUPPO”Sala ConsiliareComune di Casale Monferrato9 giugno 2011

AMAROTTO MARCOCasale M.to

AMISANO NATALINOCasale M.to

ASSOCIAZIONE DEI TECNICIITALIANI DEL FREDDO - ATFBuoni MarcoCasale M.to

BALESTRA ROBERTOBalestra RiccardoFidenza

BERGAMINI CINZIACasale M.to

BERNARDELLI LUISACasale M.to

BILETTA VALERIOCasale M.to

BONELLI MARCOCasale M.to

BOSCHIS LAURATorino

BROVEGLIO ETTORECasale M.to

BRUNELLO GIORGIOBrunello GiorgioMartinotti MarcoTorino

BUGLISI ANTONINOCasale M.to

CAVEGLIA CURTIL MARCOCasale M.to

CIRAINO GIUSEPPECasale M.to

COLD TRADING srlRosso GiovanniCasale M.to

COMUNE DI CASALE M.TODemezzi GiorgioDe Luca VitoSirchia NicolaCasale M.to

CORNERI CARLO V.Torino

COSMO spaDe Luca ClaudioCasale M.to

CREPALDI ALBERTOCasale M.to

DEANDREA FABIOCasale M.to

DELTASOLAR sncBrucco GiuseppeChivasso

EDINBURGH NAPIERUNIVERSITYMuneer TariqEdinburgh, UK

ENNETIESSE srlVidori RiccardoBorgo S. Martino

ESPOSITO DEBORACasale M.to

EUROPEAN ENERGY CENTREBuoni PaoloEdinburgh, UK

FAVA UMBERTOCasale M.to

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Partecipantidel XIV Convegno EuropeoOrganizzato dal Centro Studi Galileo, dall’AssociazionedeiTecnici italiani del Freddo, dalle Nazioni Unite-UNEP edall’Istituto Internazionale del Freddo di Parigi

Patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministrie da 5 Ministeri con la rappresentanza di 25 Nazioni e di Ministerieuropei ed extraeuropei (per gli atti o la ripresa televisivadel convegno vedi www.centrogalileo.it)

Premessa al XIV Convegno Europeo presso AulaRogers, Politecnico di Milano sulle energie rinnovabili:

da sinistra Halvart Koppen Nazioni Unite – UNEP, AndyPearson Istituto del Freddo UK, Didier Coulomb Istituto

Internazionale del Freddo di Parigi, Ennio MacchiPolitecnico di Milano, Alberto Cavallini Università diPadova, Susan Roaf Heriot Watt University e Tariq

Muneer Napier Edinburgh University.

FOTO COPERTINA Premessa al XIV Convegno Europeo presso la Sala Consiliare del Comune di Casale Monf.to sulle pompe di calore, al tavolodella presidenza: da sinistra il presidente dell’Istituto del Freddo UK Andy Pearson, il segretario dell’Associazione dei Tecnici italiani del FreddoMarco Buoni, il presidente onorario dell’Istituto Internazionale del Freddo prof. Alberto Cavallini, prof.sa Susan Roaf dell’Heriot Watt University,

Halvart Koppen delle Nazioni Unite-UNEP, prof.Tariq Muneer del Napier Edinburgh University, Didier Coulomb direttore dell’Istituto Internazionaledel Freddo e Luca Rollino del Politecnico di Torino.

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FERRAIUOLO ROBERTOCasale M.to

FIAT GROUPAUTOMOBILIES spaMandrile MassimilianoTorino

GALLINA MASSIMOCasale M.to

GATTI GABRIELECasale M.to

GATTI MARCOCasale M.to

GIASSI ANGELOCasale M.to

GIORCELLI SARACantavenna

GOBBI VALERIOCasale M.to

HERIOT-WATT UNIVERSITYRoaf SusanEdinburgh, UK

ILLENGO FEDERICOCasale M.to

INSTITUT INTERNATIONALDU FROIDCoulomb DidierParis, France

LA VENEXIANA saD’Alessandro NicolaMileo AntonioMilano

LANTERI ALESSANDROCasale M.to

LERMA GILIOCasale M.to

MIGLIETTA SILVIACasale M.to

MONDIAL GROUP srlDeregibus EzioFossati ClaudioSan Giorgio M.to

MUSSINI BIANCACasale M.to

NEW COLD SYSTEM srlSakande MadiBologna

PAROVINA ORNELLACasale M.to

PASQUARIELLO BENEDETTOCasale M.to

PASTORFRIGOR spaRomussi AlessandroTerruggia

PATRUCCO MASSIMOSan Germano

PAVESE GIANFRANCOCasale M.to

PINO ANTONIOCigliano

PISANO FRANCESCOCasale M.to

PRIMO MARIOFrassineto Po

PROVERA PAMELACasale M.to

ROLLINO LUCAFubine

SAGLIBENEdi Noto GiuseppeCasale M.to

SCARRONE SANDROCasale M.toSOMET srlGuadagno AlessandraCostigliole d’Asti

STAR REFRIGERATION LTDPearson AndyGlasgow, UK

TELECOMBernasconi ValerioTorino

TIRELLI UMBERTOTicineto

TONTI FABIOMisano Adriatico

UNIFRIGOR srlLupano RaffaellaOccimiano

UNITED NATIONSENVIRONMENT PROGRAMMEKoppen HalvartParis, France

13

Aula Rogers dove si è svolta la premessa sulle energie rinnovabili al XIV Convegno Europeo (vedi didascalia della prima foto vicino al titolo).

Ripresa dell’emittente televisiva RTB International dell’intervento del prof Tariq Muneer che introduce l’argomento delle Pompe di Calorepresso la Sala Consiliare di Casale Monf.to nell’ambito del XIV Convegno Europeo.

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UNIVERSITÀ DI PADOVACavallini AlbertoPadova

VENDO ITALY spaDegiovanni ValterConiolo

PREMESSA CONVEGNO“RENEWABLE ENERGY:THE LATESTTECHNOLOGYHEATING AND COOLINGAPPLICATIONS”Politecnico di Milano9 giugno 2011

AMAROTTO MARCOCasale M.to

AREA - AIR CONDITIONINGAND REFRIGERATIONEUROPEAN ASSOCIATIONBuoni MarcoCasale M.to

ASSOCIAZIONEINDUSTRIALE BRESCIANAFerrari AndreaBrescia

BALESTRA ROBERTOBalestra RiccardoFidenza

BALICE STUDIO TECNICO sasBalice FortunatoLissone

CAREL INDUSTRIES srlElardo DavideFerrarese TommasoSemenzato PierluigiBrugine

CASTALDO PAOLORoma

CLIMACHECKBerglof KlasNacka, Sweden

COVENTRY UNIVERSITYShuli LiuCoventry, UK

CREA spaConforti SandroBellusco

DANFOSS A/SFunder-Kristensen TorbenNordborg, Denmark

DANFOSS COMM.COMPRESSORSGinies PierreTrevoux, France

DU PONFLUOROCHEMICALSLeck ThomasWilmington, Usa

EDIL IDROTERMODI TULLIO LUIGITullio LuigiBalsorano

EDINBURGH NAPIERUNIVERSITYMuneer TariqEdinburgh, UK

ELECTROLUX ZANUSSICavarretta FrancescoPorcia

EMERSON CLIMATETECHNOLOGIES srlFraccari EnricoSaronno

ENEACalabrese AndreaSimonetti AndreaSanta Maria di Galeria

EPTA spaMazzola DanieleMilano

EUROCOIL spaGanzaroli MarcoPrencipe GiovanniBovolone

EUROPEAN ENERGYCENTREBuoni PaoloEdinburgh, UK

FIAT GROUPAUTOMOBILIES spaMandrile MassimilianoTorino

FICUR STEFANOTrieste

FINCANTIERI spaEsposito AlfonsoTrieste

FRASCOLD spaNava MassimoRescaldina

GUNTNER AG&CO KGPerencevic StanislavFurstenfeldbruck, Germany

14

FOTO COPERTINA Nell’ambito del XIV Convegno Europeo presso lasede del Centro Studi Galileo, e di Palazzo Anna d’Alençon Casale

Monf.to, il prof.Tariq Muneer sulla destra consegna la coppa delNapier University al Centro Studi Galileo (direttore Enrico Buoni).

Ripresa televisiva della tavola rotonda sulle pompe di calore nell’ambito del XIV Convegno Europeo pressoil Palazzo Anna d’Alençon sede del Centro Studi Galileo, da sinistra: il prof. Alberto Cavallini, Marco Buoni,

Vito De Luca (Assessore all’Ambiente del Comune di Casale M.to), Didier Coulomb,Susan Roaf, Andy Pearson e Tariq Muneer.

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HERIOT-WATT UNIVERSITYRoaf SusanEdinburgh, UK

HURLSTONESTickle MattLondon, UK

INSTITUT INTERNATIONALDU FROIDCoulomb DidierParis, France

KAISTMan-Hoe KimDaejeon, Korea

KAMPALA INTERNATIONALUNIVERSITYChimere Charles NwokeukwuKabalagala, Uganda

L&G STUCCHI srlSirtori DavideStucchi LeoneBernareggio

LA VENEXIANA saD’Alessandro NicolaMileo AntonioMilano

MANDELLI ALESSANDROMerate

NEW COLD SYSTEM srlSakande MadiBologna

PARKER HANNIFIN srl -HIROSS ZANDER DIV.Favero ChiaraSant’Angelo di Piove

PARMA PAOLOVerona

PASTORFRIGOR spaRomussi AlessandroTerruggia

POLITECNICO DI MILANOMacchi EnnioMilano

POLITECNICO DI TORINOToniolo JacopoTorino

SELEX SI spaAgostini ClaudioRoma

SICOND srlNegroni OvidioBollate

STAR REFRIGERATION LTDPearson AndyGlasgow, UK

SWEP DIV. DOVER ITALYHOLDINGS srlBellada StefanoArcore

TELECOMBernasconi ValerioTorino

TONTI FABIOMisano Adriatico

TRITTO MARCOSiziano

UNITED NATIONSENVIRONMENT PROGRAMMEKoppen HalvartParis, France

UNIVERSITÀ DI PADOVACavallini AlbertoPadova

VISEK MATEJBusto Arsizio

XPROTECAltenbokum MartinBochun, Germany

XIV CONVEGNO EUROPEO“LE INNOVAZIONITECNOLOGICHENEL FREDDO ENEL CONDIZIONAMENTOPolitecnico di Milano10-11 giugno 2011

AC CLIMACenerini AdrianoMonza

AHRI AIR-CONDITIONING,HEATING ANDREFRIGERATION INSTITUTECalabrese David B.Arlington, USA

AL WALEED A/C SPAREPARTS LLCSibghatullah ShahidDubai, U.A.E.

ALFA LAVAL spaCalaciura PaoloAlonte

ALI SPA DIV. FRIULINOXFilippetto FedericoTaiedo di Chions

ALI SPA DIV. OLISFontanive RobertoSedico Bribano

ANGELANTONI INDUSTRIE spaZenobi MauroMassa Martana

AREA - AIR CONDITIONINGAND REFRIGERATIONEUROPEAN ASSOCIATIONBuoni MarcoCasale Monferrato

ARNEG spaLauri IgorZambotto EnricoTagliapietra PiergiorgioCampo San Martino

ASSOCIATION FRANÇAISEDU FROIDLucas LouisParis, France

BALICE STUDIO TECNICO sasBalice FortunatoLissone

BERNARDI UMBERTOMilano

BITZER ITALIA srlTrevisan Pietro DomenicoVicenza

BOSCO VINCENZOD’Adelfio AlessandroPalermo

BRAIDOTTI FABIOPadova

BUBBLE EXPANSIONVALVE ABEricsson AnnEricsson SvenningTorslanda, Sweden

BUREAU VERITAS ITALIA srlRiva MonicaMilano

CAREL INDUSTRIES srLSemenzato PierluigiElardo DavideFerrarese TommasoBrugine

CARRIER REFRIG. DISTR.ITALY spaSpeciale DomenicoBuccinasco

CATTABRIGA GIANFRANCOMilano

CELLI SPAFaedi LucaRazzani GiovanniSan Giovanni in Marignano

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FOTO COPERTINA L’intervento di Didier Coulomb dal podio nell’aula De Donato durante il XIV Convegno Europeo. Da sinistra A. Cavallini,E. Macchi, M. Buoni, E. Buoni, L. Lucas, A. Voigt, A. Pearson e Denis Clodic direttore Ecole des Mines.

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CEMAFROIDCavalier GeraldAntony Cedex, France

CLIMACHECKBerglof KlasNacka, Sweden

CLIMAVENETA spaGonzato GiovanniBassano del Grappa

CLIMESPACEdi Cecca AntonioParis, France

COLLANTIN MARCELLOPadova

CONSIGLIO NAZIONALERICERCHE ITCFranceschi MarcoCamporese RobertoColla LauraBobbo SergioPadova

COSTANTINI GIANNIPiacenza

COVENTRY UNIVERSITYShuli LiuCoventry, UK

CREA spaConforti SandroBellusco

DAIKIN CHEMICALEUROPE GMBHTomida DaisukeDuesseldorf, Germany

DAIKIN EUROPE N.V.Vanderstraeten StefaanBrussels, Belgium

DANFOSS A/SPietrek StefanOffenbach/Main, Germany

DANFOSS A/SFunder-Kristensen TorbenNordborg, Denmark

DANFOSS COMM.COMPRESSORSGinies PierreTrevoux, France

DANFOSS srlArietti MarcoDa Campo MassimoTorino

DORIN spaPisano GiacomoCompiobbi

DU PONT DE NEMOURSRinne FrankNeu-Isenburg, Germany

DU PONT FLUOROCHEMICALSLeck ThomasWilmington, USA

DU PONT FLUOROPRODUCTSKontomaris KonstantinosWilmington-Delaware, USA

ECOLE DES MINES PARIS -CENTRE ENERGET.Clodic DenisParis, France

EDIL IDROTERMOdi Tullio LuigiTullio LuigiBalsorano

EDINBURGH NAPIERUNIVERSITYMuneer TariqEdinburgh, UK

ELECTROLUX PROFESS.Andretta LucianoPordenone

ELECTROLUX ZANUSSIArtico GianpieroCavarretta FrancescoPorcia

ELIWELL CONTROLS srlMichelli GiovanniTollot AntonelloPieve d’Alpago

EMBRACO EUROPE srlZgliczynski MarekRiva presso Chieri

EMBRACO SLOVAKIANovak LiborSedliak JosefSpisska Nova Ves, Slovakia

EMERSON CLIMATETECHNOLOGIES GMBHHundy GuyBelgio

EMERSON CLIMATETECHNOLOGIES GMBHBella BachirAachen-Oberforstbach,Germany

EMERSON CLIMATETECHNOLOGIES srlBianchi WalterFraccari EnricoSaronno

ENEACalabrese AndreaSimonetti AndreaSanta Maria di Galeria

EPTA spaMazzola DanieleMilano

16

Sul podio intervento della rappresentante della Commissione Europea Lucia Antonini. Da destra:prof. Marco Masoero Politecnico di Torino, Hermann Halozan della Graz University of Technology, Austria,

David Calabrese dell’AHRI – Air conditioning, Heating and Refrigeration Institute, L. Lucas, E. Buoni,Rajendra Shende Direttore United Nation – UNEP, M. Buoni, S. Roaf e A. Cavallini.

Intervento di Walid Chakroun Direttore ASHRAE – American Society Heating Refrigeration and Air Conditioning Engineersripreso dall’emittente televisiva RTB International.

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EURO SISTEMICOMMERCIALI srlConti FabioRoma

EUROCOIL spaGanzaroli MarcoPrencipe GiovanniBovolone

EUROPA CLIMADI FANFARONIFanfaroni MatteoCava Manara

EUROPEAN COMMISSIONAntonini LuciaBrussels, Belgio

EUROPEAN ENERGYCENTREBuoni PaoloEdinburgh, UK

EUROPEAN PARTNERSHIPFOR ENERGY ANDENVIRONMENTVoigt AndreaBrussels, Belgium

FERRERO spaSibona GianniAlba

FIAT GROUPAUTOMOBILIES spaMandrile MassimilianoTorino

FIC spaRaschetti FrancescoMese

FICUR STEFANOTrieste

FINCANTIERI spaEsposito AlfonsoTrieste

FOGAL REFRIGERATION srlFogal PietroRonchi dei Legionari

FRASCOLD spaNava MassimoPerri MarcoBroglia ThomasRescaldina

FRI3OIL SYSTEMGutierrez NandoAlmeria, Spain

FRIGOCLIMAENERGY sasAgostini AlbertoStaranzano

FRIGOGLASS SAICDounis JohnMichalopoulou MariaKifissia Athens, Grecia

FRIGOMAR srlCerrai BernardoCarasco

FRIMONT spaBoga LucaRomagnoli GuidoBettolino di Pogliano

GAVIATI RICCARDORosignano Monferrato

GENERAL GAS srlMarotta CarmineBonacina RobertoCernusco S/N

GRAZ UNIVERSITY OFTECHNOLOGYHalozan HermannGraz, Austria

GUNTNER AG&CO KGPerencevic StanislavFurstenfeldbruck, Germany

HERIOT-WATT UNIVERSITYRoaf SusanEdinburgh, UK

HONEYWELL BELGIUMAchaichia NacerGrauwmeer Heverlee, Belgium

HONEYWELL FLUORINEPR. ITALIAMatteo GiancarloAssago

HONEYWELL SPAINSan Roman MartaGuadalajara, Spain

17

Louis Lucas, direttore del “Conseil National du Froid”, direttoreOnorario dell’”Istituto Internazionale del Freddo” e presidente Onorario

dell’”Associazione Francese del Freddo” - AFF, consegna da partedell’AFF (la più antica associazione mondiale del freddo) l’onorificenza

al Centro Studi Galileo (direttore Enrico Buoni) e cioè la medagliaCharles Tellier, pioniere nel campo della refrigerazione.

Presidenti del XIV Convegno Europeo: da sinistra in basso W. Chakroun, G. Cavalier, L. Lucas, L. Antonini, M. Buoni, R. Shende, S. Roafe P. Buoni. Da destra in alto D. Coulomb, E. Buoni e A. Cavallini.

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HURLSTONESTickle MattLondon, UK

IFI spaPiersigilli GiovanniTavullia

IGSL STUDIOAlbano GerardoMontelupo F.no

IMQ spaAiello VincenzoRoma

INSTITUT INTERNATIONALDU FROIDCoulomb DidierParis, France

INSTITUT OF THERMALENGINEERINGSari OsmannYverdons Les Bains,Switzerland

ISA srlMenghini StefanoBastia Umbra

KAISTMan-Hoe KimDaejeon, Korea

KAMPALA INTERNATIONALUNIVERSITYChimere Charles NwokeukwuKabalagala, Uganda

KUWAIT UNIVERSITYASHRAEChakroun Walid M.Safat, Kuwait

KW APPARECCHISCIENTIF. srlFabiani StefanoMonteriggioni

LUVATA ITALY srldi Barbora UmbertoPocenia

LUVE spaLibonati LucaPerfetti CarloFilippini StefanoUboldo

MANDELLI ALESSANDROMerate

MAYEKAWA EUROPEBoone Jean-PierreZaventem, Belgium

MICHELETTI IMPIANTI srlBarsanti EmidioRoma

MONDIAL GROUP srlFossati ClaudioGallinotti MarcoSan Giorgio Monferrato

MUHANDIRAMALAGENISANTHA PADMA KUMARACura Carpignano

NATUZZI INDUSTRIE spaPerrone MarceloLeone MicheleS. Eramo in Colle

NEW COLD SYSTEM srlSakande MadiBologna

OLIMPIA SPLENDID spaPigato AlbertoGualtieri

PARKER HANNIFIN srlColombo FabioGessate

PARKER HANNIFIN srlHIROSS ZANDER DIV.Favero ChiaraSant’Angelo di Piove

PASTORFRIGOR spaRomussi AlessandroTerruggia

PIOVAN spaCiotti FulvioSanta Maria di Sala

POLITECNICO DI MILANOMacchi EnnioMolinaroli LucaMilano

POLITECNICO DI TORINOMasoero MarcoTorino

REFCOMP spaCalabrese LivioIobbi MatteoLonigo

RIELLODe Togni MassimilianoLecco

RIVACOLD srlFerri MarcoSignoretti GiorgioMontecchio

RIVOIRA spaBorri AlessandroPrato

RIVOIRA spaCampagna EnnioCancelliere MaurizioMilano

SANITAL srlMantegazza SergioMilano

SELEX SI spaAgostini ClaudioRoma

SICOND srlNegroni OvidioBollate

SINTECO IMPIANTI srlCazzamali MarzioSesto San Giovanni

SISME spaArrigoni GianpieroOlgiate Comasco

SOLVAY FLUOR ITALIANicoletti AlbertoMilano

SOREMARTEC ITALIA srlSpallazzo GianpieroAlba

SPERANZA FRANCESCOTaurianova

SPES srlDemasi LucaCirasa CarmeloAlessandria

STAR REFRIGERATION LTDPearson AndyGlasgow, UK

SWEP DIV. DOVER ITALYHOLDINGS srlBellada StefanoArcore

SWEP INTERNATIONAL ABFelgenhauer BjornLandskrona, Sweden

TERMORAMA srlMassariello VittorioS. Giuliano Milanese

TRUE MANUFACTURING LTDRussell Joseph MichaelGoldthorpe-Rotherham, UK

UNIFLAIR spaMarchetti DanieleGirardi StefanoConselve

UNITED NATIONSENVIRONMENTPROGRAMMEShende RajendraKoppen HalvartParis, France

UNIVERSITÀ DI NAPOLIGreco AdrianaNapoli

UNIVERSITÀ DI PADOVACavallini AlbertoZilio ClaudioPadova

UNIVERSITÀ DI PERUGIAPresciutti AndreaPerugia

UNIVERSITAT TECH.BERLINAuracher HeinStuttgart, Germany

VISEK MATEJBusto Arsizio

VORTICEELETTROSOCIALI spaFumi AldoTribiano

XPROTECAltenbokum MartinBochun, Germany

ZORZI FRIGOTECNICA srlZorzi OskarD’Erman MarcoMerano

18

Da sinistra il direttore del Centro Studi Galileo Enrico Buoni, il direttoredell’European Energy Centre Paolo Buoni, il direttore della sezioneambientale delle Nazioni Unite-UNEP Rajendra Shende, il direttoredell’Istituto Internazionale del Freddo Didier Coulomb, il segretariodell’Associazione dei Tecnici italiani del Freddo e Vice Presidente

dell’Associazione Europea AREA Marco Buoni.

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Partecipanti del XIV Convegno Europeo

EditorialeM. Buoni – Vice Presidente AREA e Segretario Associazione dei TecniciItaliani del Freddo-ATF

3 Eventi in Italia a livello mondiale, con rappresentanti di 23 paesiNel rispetto dell’ambiente e nello sviluppo delle energie rinnovabiliM. Nosengo – Centro Studi Galileo

Il riesame del regolameento F-gas: lo stato attualeL. Antonini – Commissione Europea, Direzione Generale Azione per ilClima, BruxellesContesto – Il quadro strategico UE per gli F-gas – Il riesame del regola-mento F-Gas: un processo in due fasi.

Nato il 4 luglioFacciamo chiarezza sul patentino per frigoristiP.F. FantoniGià in vigore – La nuova scadenza – Possibilità per tecnici ed aziende –Facciamo ulteriore chiarezza – Un’unica incertezza.

Pompe di calore geotermiche per il riscaldamentoed il raffrescamento nelle regioni mediterraneeD. Del Col, E. Da Riva, A. Cavallini – Dipartimento di Fisica Tecnica –Università di PadovaIntroduzione – Linee guida per il miglioramento dell’efficienza energetica –Modalità operative delle pompe di calore ground-med – Riassunto.

Principi di base del condizionamento dell’ariaPompe di calore per la deumidificazione degli ambientiP.F. Fantoni – 125ª lezioneIntroduzione – Recupero dell’energia – Il calore nascosto – Umidità dell’a-ria – Possibilità di utilizzo – Piscine al coperto.

Introduzione al sistema di reupero(seconda parte)S. Mozzato - WigamTrasferimento del refrigerante con il metodo push-pull – Procedura di raf-freddamento della bombola di recupero – Manutenzione ordinaria –Riarmo del pressostato di massima.

I problemi dei frigoristi: la parola all’espertoG. Cattabriga

Caratteristiche e vantaggi delle reti wireless per la trasmissionedelle informazioni nei data-loggerP.F. Fantoni – 145ª lezioneIntroduzione – Varie modalità di trasmissione dei dati – Reti wireless aradiofrequenza – Utilizzo del data-logger.

Good practices nella refrigerazione(parte settima)Rolf Huehren – GIZ Proklima “Good Practices in Refrigeration”Refrigerazione domestica – Primi passi – Apertura del sistema di ciclo delrefrigerante – Processo di soffiatura – Rimozione del filtro disidratatore testdi potenza del compressore - Controllo dell’evaporatore e del condensatore– Test di perdita – Vuoto e carica del sistema – Chiudere il sistema.

Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento(Parte centonovesima) - A cura di P.F. Fantoni

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50N. 350 - Periodico mensile - Autorizzazionedel Tribunale di Casale M. n. 123 del13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% -Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo(10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp10763159 intestato a Industria & Forma-zione. Estero € 62,00 - una copia € 3,60 -arretrati € 5,00.

Direttore responsabileEnrico Buoni

Responsabile di RedazioneM.C. Guaschino

Comitato scientificoMarco Buoni, Enrico Girola,PierFrancesco Fantoni, Luigi Nano,Alfredo Sacchi

Redazione e AmministrazioneCentro Studi Galileo srlvia Alessandria, 2615033 Casale Monferratotel. 0142/452403fax 0142/525200

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Grafica e impaginazioneA.Vi. Casale M.

Fotocomposizione e stampaA.Valterza - Casale MonferratoE-mail: [email protected]

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www.associazioneATF.orgper l’attività dell’Associazione deiTecnici del Freddo (ATF)

Corrispondente in Argentina:La Tecnica del Frio

Corrispondente in Francia:CVC

Sommario

La rivista viene inviata a:1) installatori, manutentori, ripara-

tori, produttori e progettisti di:A) impianti frigoriferi industriali,commerciali e domestici;B) impianti di condizionamento epompe di calore.

2) Utilizzatori, produttori e rivendi-tori di componenti per la refrige-razione.

3) Produttori e concessionari di ge-lati e surgelati.

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L’Unione Europea è in prima linearispetto al resto del mondo per quantoriguarda il controllo energetico eambientale nella salvaguardia del pia-neta e come prospettiva futura di rilan-cio economico.Le regolamentazioni europee hannolo scopo di incentivare la ricerca ditecnologie sempre più avanzate dirisparmio energetico per mezzo delleenergie rinnovabili, cosicchè le azien-de sono spinte alla produzione disistemi più evoluti che rispettino talicaratteristiche, e gli utenti finali sonoincentivati all’acquisto degli stessi.I tecnici rappresentano un anello divitale importanza fra le aziende pro-duttrici e il cliente finale.In Europa gli incentivi sull’energia pro-dotta dalle fonti rinnovabili o risparmioenergetico si moltiplicano; dal 2009 latecnologia delle Pompe di Calore èstata inserita dalla RegolamentazioneEuropea 2009/28/CE fra le energie dafonti rinnovabili, pertanto anch’essegodranno sia a livello europeo chenazionale di maggiori incentivi.La formazione risulta fondamentale edobbligatoria.1) Infatti tutti i tecnici che installeranno

piccoli impianti di energie rinnovabili(caldaie o stufe a biomassa, sistemisolari fotovoltaici o termici, sistemi geo-termici poco profondi e pompe di calo-re) dovranno essere qualificati e segui-re uno schema di certificazione entro il31 dicembre 2012 (2009/28/CE artico-lo 11 e allegato IV).In vista di tale obbligatorietà CentroStudi Galileo ha avviato la certificazio-ne del corso sugli impianti solari foto-voltaici e degli operatori del settore delfotovoltaico presso l’Ente CertificatoreCEPAS, l’unico attualmente indicato inItalia dall’ENEA per effettuare tali cer-tificazioni.2) Inoltre, per la refrigerazione ed ilcondizionamento, secondo la regola-mentazione 842/06 sul maneggio deigas refrigeranti fluorurati HFC conte-nuti nelle installazioni attualmente pre-senti di refrigerazione, condiziona-mento e pompe di calore, in tuttaEuropa è obbligatoria la certificazionedei tecnici che devono essere qualifi-cati e competenti per poter verificarela possibile perdita di refrigerante inatmosfera oltre che il corretto funzio-namento energetico della macchina.In Italia il Ministero dell’Ambiente nonha ancora legiferato per stabilire l’ob-bligatorietà del Patentino Frigoristi, esi trovano nella stessa situazione solopiù Grecia, Lettonia e Malta.Di tale argomento si è ampiamentediscusso in occasione del nostro XIVConvegno Europeo su “Le UltimeTecnologie del Freddo e del Condizio-namento” svoltosi i giorni 9-10-11 giu-gno scorsi in parte presso la sede diCasale Monf.to del Centro Studi

Galileo ed in parte presso il Politecnicodi Milano.L’importanza della certificazione permigliorare le competenze dei tecnici èstato al centro del dibattito. Molti rela-tori, inclusa la Commissione Europea,hanno espresso il loro disappunto perla mancata implementazione italianadella certificazione del personale, inquanto questo provoca una distorsio-ne del mercato europeo (DidierCoulomb dell’IIR, Louis Lucas del CNF,Lucia Antonini della CommissioneEuropea, Andrea Voigt dell’EPEE,Marco Buoni dell’AREA, Susan Roafdell’Heriot-Watt University).La Commissione Europea ha inoltredichiarato che “Action has beentaken”, azioni sono state prese neiconfronti dell’Italia, che è uno degliStati nella situazione peggiore a que-sto riguardo.L’Italia deve assolutamente proce-dere all’implementazione. LuciaAntonini continua dicendo che segià oggi i tecnici italiani voglionoottenere la certificazione possonoacquisirla in un altro stato membro,ma trattasi di una soluzione non alungo termine.Per ovviare a questa situazione perla prima volta nel territorio italiano ilCentro Studi Galileo e BusinessEdge degli UK, i due più importan-ti istituti formativi dei rispettiviPaesi hanno instaurato una collabo-razione e pertanto Centro StudiGalileo può realizzare tale certifica-zione in Italia, sia per le aziende cheper i privati.Il patentino/certificazione è di caratte-

L’importanza e gli obblighidella formazione a livello legislativoeuropeo

MARCO BUONI

Editoriale

Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREASegretario Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATF

� La certificazione degliinstallatori di impianti adenergie rinnovabili

� Patentino EuropeoFrigoristi: la certificazionedei tecnici che operanonella refrigerazione econdizionamento

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re europeo e quindi egualmente elegalmente utilizzabile in ogni statomembro; vige infatti, come per diverseregolamentazioni europee, il principiodel mutuo riconoscimento tra gli statimembri, per la libera circolazionedelle persone ed il libero svolgimentodelle attività lavorative tra i 27 StatiMembri dell’Unione Europea.Ai tecnici che hanno già sostenuto laprova per l’ottenimento del patentino,secondo la certificazione con entecertificatore e modalità del RegnoUnito, è stato quindi consegnato il cer-tificato in base alla 842/06 e il tesseri-no-badge di riconoscimento con foto-tessera, direttamente rilasciato dal-l’ente autorizzato britannico per la rea-lizzazione della certificazione; hannocosì ottenuto l’abilitazione europeaper maneggiare i gas refrigeranti fluo-rurati durante l’installazione, la manu-tenzione e la riparazione degli impian-ti di refrigerazione e condizionamentocontenenti tali gas, il famoso patenti-no europeo per i frigoristi.L’esame per ottenere questa qualificaconsiste di una parte pratica e di unaparte teorica. Le competenze minime(e quindi le abilità) richieste al Tecnico

sono elencate nella Regolamenta-zione Europea 303/08 (disponibile suwww.associazioneATF.org).La possibilità di affrontare diretta-mente l’esame è, nonostante la rego-lamentazione europea non lo vieti,indicata al solo personale esperto;gli altri tecnici dovranno, per potersuperare l’esame, prepararsi dalpunto di vista teorico e pratico. Oltre ai corsi in aula, che proponia-mo nelle prossime settimane, vi èanche la versione degli stessi invideolezione in un pacchetto DVDdenominato appunto “PreparazionePatentino Frigoristi” di 9 DVD checopre sia le parti pratiche che teori-che - registrazione fedele ed integra-le dei corsi in aula. Due ragioni per prendere il PatentinoEuropeo Frigoristi: 1. Essere i primi ad essere in regolanon appena l’Italia riuscirà a mettersiin regola nei confronti dell’Europa. 2. La Vostra immagine di fronte a tutti iVostri clienti, collaboratori e concor-renti avrà un enorme impatto a livellodi qualità, professionalità e merito.Di tutto questo si è parlato presso ilPolitecnico di Milano nei due giorni in

cui si è svolto il XIV Convegno Eu-ropeo. Il XIV Convegno Europeo su “Le UltimeTecnologie del Freddo e del Condizio-namento”, patrocinato dalla Presidenzadel Consiglio dei Ministri e da variMinisteri (Ministro dell’Ambiente, delloSviluppo Economico, della Salute,Ministero degli Affari Esteri), si è svoltocon la partecipazione dei maggiori entied associazioni mondiali, della Com-missione Europea, che coordina i pro-blemi ambientali, e delle Nazioni UniteUNEP. Hanno pertanto partecipatoIstituzioni, Organismi governativi e non,Università, Industrie, Centri di Ricercaed anche utilizzatori finali, quali super-mercati. Altri argomenti oggetto di discussione,oltre alle ultime tecnologie nella refri-gerazione e nel condizionamento,sono stati le pompe di calore e leenergie rinnovabili applicate alla refri-gerazione e al condizionamento. In conclusione, il destino dell’industriadella refrigerazione e dell’aria condi-zionata è di cominciare a mettere lebasi che portano allo sviluppo soste-nibile con particolare attenzioneall’ambiente ed alla creazione dinuovi lavori verdi all’interno dellaGreen Economy.L’industria del freddo e del condizio-namento sta cominciando un nuovoviaggio che porta a nuove sfide. Malungo il percorso ci sono eccezionaliopportunità da cogliere. Tale approccio è alla base di tutti icorsi del Centro Studi Galileo, siaquelli riguardanti le energie rinnovabi-li, sia quelli riguardanti il PatentinoFrigoristi. In allegato il calendario del-l’autunno 2011 dei prossimi corsi nellevarie sedi del Centro Studi Galileo inItalia sulla refrigerazione e l’energia,che avranno inizio: – a Casale Monferrato dal 27 settem-

bre– a Roma dal 26 settembre– a Milano dal 7 settembre– a Padova dal 22 settembre– a Bari, Cesena, Napoli, Pordenone,

Università di Palermo, Calabria,Politecnico di Torino, Toscana, dal17 settembre

Per informazioni:tel. 0142/452403 Sig.ra Marisa

fax 0142/909841www.centrogalileo.it

[email protected]

Fase finale dell’esame per l’ottenimento della certificazione europea per maneggiarei gas refrigeranti fluorurati con ente certificatore inglese. A sinistra l’ispettore dell’en-te certificatore inglese Kelvin Kelly; a destra un candidato sotto esame che controllala corretta tenuta dell’impianto.

ESAME PATENTINO EUROPEO FRIGORISTI IN ITALIA

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Il XIV Convegno Europeo su “Le UltimeTecnologie del Freddo e del Condizio-namento”, patrocinato dalla Presidenza delConsiglio dei Ministri e da vari Ministeri(Ministro dell’Ambiente, dello SviluppoEconomico, della Salute, Ministero degliAffari Esteri), si è svolto nei giorni 9-10-11giugno a livello mondiale con la partecipa-zione dei maggiori enti ed associazionimondiali oltre che della CommissioneEuropea che coordina i problemi ambienta-li e delle Nazioni Unite UNEP. Hanno per-tanto partecipato Istituzioni, Organismigovernativi e non, Università, Industrie,Centri di Ricerca ed anche utilizzatori finali,quali supermercati.Gli argomenti oggetto di discussione sonostati il giorno 9 giugno le pompe di caloree le energie rinnovabili applicate alla refri-gerazione e al condizionamento; i giorni 10e 11 giugno sono state trattate le ultimetecnologie nella refrigerazione e nel condi-zionamento.Punto di partenza è stata l’importanzadelle nuove tecnologie per ridurre il consu-mo energetico e proteggere l’ambiente.Secondo Didier Coulomb dell’IstitutoInternazionale del Freddo la scelta di unrefrigerante deve essere legata ad unasoluzione di efficienza energetica.Concorda con quanto detto sopra e spieganel suo discorso Marco Buoni, VicePresidente Area:“I membri dell’Area sono, all’interno delmercato della refrigerazione, condiziona-mento e pompe di calore, gli operatori piùindicati quanto a neutralità al fine di fornirei consigli in qualità di esperti riguardo all’u-tilizzo del migliore refrigerante nella speci-fica applicazione.Ad esempio, l’anidride carbonica è un buon

refrigerante per il clima dei paesi nordici edi supermercati, ma non sono molto usati inItalia, Portogallo e Spagna”.Egli ha inoltre affermato: “le competenzedel personale devono essere rivolte ancheai refrigeranti naturali e non solo agliHFCs; per esempio l’Inghilterra sta pro-vando ad attuare un rapido passaggiodagli HFC all’anidride carbonica in consi-derazione della pressione politica, ma ilsettore non è ancora pronto e non haancora personale abbastanza competen-te per installare e mantenere questiimpianti in sicurezza ed efficienza”.“Sia oggi sia sempre più nel prossimo futu-ro saremo spinti dalla legislazione affinchégli impianti vengano sottoposti rigorosa-mente a controlli perdite ed a verificheperiodiche dell’efficienza energetica”, haasserito Guy Hundy della Emerson.Nel convegno sono intervenuti rappresen-tanti di 23 paesi provenienti dall’UnioneEuropea, dagli Stati Uniti, la Corea del Sud,il Giappone, lo Sri Lanka, l’India, in totaleerano quasi 200 i presenti al 10-11 giugno,mentre sommando i partecipanti alla gior-nata introduttiva del 9 arriviamo a oltre 300.Secondo Roberto Camporese delConsiglio Nazionale delle Ricerche l’am-biente siamo noi e ciò che desideriamo esentiamo attorno a noi: i paesi nordici sonopiù sensibili alla protezione dell’ambiente,altri meno. In conclusione dobbiamo con-siderare con maggior rispetto l’ambiente inquanto è il luogo in cui dovremo vivere noie le generazioni future. Le partnership inquesto ambito sono importanti ed infattisono state presenti al convegno industrie,compagnie ed utenti finali.Il futuro della tecnologia consisterà nellavisione dell’impianto come un tutt’uno, ha

poi affermato Susan Roaf dell’Università diEdimburgo, ed anche qui la partnershipnella formazione e competenza è fonda-mentale in questo nuovo tipo di visione d’in-sieme dell’impianto, come somma di pro-dotti, controlli, installazione e competenze.La certificazione per migliorare le compe-tenze dei tecnici è molto importante e laCommissione Europea oltre a molti altrirelatori hanno affermato che l’Italia deveassolutamente procedere all’implementa-zione.La Commissione Europea ha anche ag-giunto che il futuro della regolamentazione842/06 potrebbe consistere nel fare frontead una riduzione graduale degli HFC sottoil Protocollo di Montreal.“Il mercato è rappresentato da tutti noi, gliutenti finali”, dice Mr. Shende della sezioneambientale delle Nazioni Unite, che con-clude pensando al nuovo viaggio che lanostra industria deve intraprendere:“Io ripenso a quanto una volta disse ilMahatma Gandhi: ciò in cui credete diven-tano i Vostri pensieri; i Vostri pensieri diven-tano le Vostre parole; le Vostre parole diven-tano le Vostre azioni; le Vostre azioni diven-tano le Vostre abitudini; le Vostre abitudinidiventano i Vostri valori; i Vostri valori diven-tano il Vostro destino. Il destino dell’industriadella refrigerazione e dell’aria condizionataè di cominciare a mettere le basi che porta-no allo sviluppo sostenibile con particolareattenzione all’ambiente ed alla creazione dinuovi lavori verdi all’interno della GreenEconomy. L’industria del freddo e del condi-zionamento sta cominciando un nuovoviaggio che porta a nuove sfide. Ma lungo ilpercorso ci sono eccezionali opportunità dacogliere.” Tali opportunità saranno prestoparte del nostro sistema di valori.

3 EVENTI in Italia a livello mondiale, con rappresentanti di 23 Paesi

Nel rispetto dell’ambientee nello sviluppo delle energierinnovabili

MARISA NOSENGO

Centro Studi Galileo

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Contesto

“F-gas” è il termine utilizzato per indi-care tre gruppi di sostanze chimicheartificiali: idrofluorocarburi (HFC), per-fluorocarburi (PFC) ed esafluoruro dizolfo (SF6). Tali sostanze sono diven-tate popolari negli anni novanta princi-palmente come sostituti di sostanzeche riducono lo strato di ozono, sonocontrollate dal protocollo di Montreal(ad esempio CFC e HCFC) e veniva-no usate come refrigeranti in diverseapplicazioni.Anche se i F-gas non hanno nessunacapacità di ridurre lo strato di ozono, lamaggior parte ha un elevato potenzia-le di riscaldamento globale e per que-sta ragione sono inclusi nella rosa deigas ad effetto serra controllati dal pro-tocollo di Kyoto.Attraverso il programma pluralisticoeuropeo per il cambiamento climatico(ECCP), introdotto nel 2000, laCommissione europea ha identificatoe sviluppato misure efficienti dal puntodi vista dei costi per permettere allaComunità europea di raggiungere l’o-biettivo del protocollo di Kyoto di ridur-re le emissioni di gas a effetto serradell’8%, tra il 2008 e il 2012, rispetto aivalori dell’anno 1990.Le emissioni di F-gas nell’Unioneeuropea erano stimate a circa 65milioni di tonnellate di CO2-eq nel1995, ossia il 2% delle emissioni tota-li di gas a effetto serra. Sulla base dellavoro dell’ECCP e sostenuta dal con-senso delle parti interessate per un’a-zione a livello UE, nel 2003 laCommissione ha presentato una pro-

posta legislativa volta a ridurre leemissioni previste di F-gas di circa 23milioni di tonnellate di CO2-eq entro il2010. Ciò ha portato all’adozione didue atti, la cosiddetta “direttiva MAC”,sulle emissioni provenienti dai sistemidi condizionamento dell’aria nei veicolia motore, e il “regolamento sui F-gas”su tutte le altre principali applicazionidei F-gas2.

Il quadro strategico UE per i F-gas

La direttiva MAC vieta l’uso dei F-gascon un potenziale di riscaldamentoglobale superiore a 150 (l’HFC-134aha un GWP di 1300) nei nuovi model-li di veicoli dal 1° gennaio 2011 e intutti i nuovi veicoli dal 1° gennaio2017.Essa stabilisce inoltre i tassi di perditamassimi consentiti nei nuovi modelli ein tutti i veicoli.Il regolamento F-gas, che si applica intutte le sue parti dal 4 luglio 20073,mira a ridurre le emissioni di F-gasprincipalmente nelle applicazioni fisse(come refrigerazione e condiziona-

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Ultime informazioni dalla Commissione Europea: il futuro dei gas refrigeranti

Il riesame del regolamento F-gas:lo stato attuale

LUCIA ANTONINI1

Commissione Europea, Direzione Generale Azione per il clima, Bruxelles

Gli idrofluorocarburi (HFC), iperfluorocarburi (PFC) el’esafluoruro di zolfo (SF6) sonopotenti gas fluorurati ad effetto serracontrollati dal protocollo di Kyoto. Illoro utilizzo nell’industria comerefrigeranti e in altre applicazioni èeffettivamente iniziato negli anninovanta, quando tali gas eranoprincipalmente utilizzati persostituire sostanze che riducono lostrato di ozono. Il regolamento (CE)n. 842/2006 (regolamento F-gas)mira a ridurre le emissioni di HFC,PFC e SF6, affinché gli Stati membripossano raggiungere gli obiettivi delprotocollo di Kyoto tramite migliorecontenimento e recupero,formazione e certificazione delpersonale coinvolto, relazioni sullaproduzione, dati relativi adimportazioni ed esportazioni,etichettatura di alcuni prodotti edattrezzature contenenti i suddettiF-gas e, per alcune applicazioni eusi per i quali contenimento erecupero sono impraticabili, tramiteil divieto di commercializzazione e diutilizzo. È in corso un riesame delregolamento sui F-gas sulla basedell’articolo 10 dello stesso, chechiede alla Commissione europea dipubblicare una relazione basatasull’esperienza acquisita a seguitodell’applicazione del suddettoregolamento nel corso del 2011 e, senecessario, di reagire con propostelegislative appropriate.

Parole-chiave: gas fluorurati ad effetto serra,HFC, refrigeranti, emissioni, protocollo di Kyoto.

1 Le posizioni espresse in questo documentosono quelle dell’autore e non rappresentanola posizione ufficiale della CommissioneEuropea.

2 Le misure relative alle applicazioni per im-pianti mobili di condizionamento d’aria sonostate separate dalle restanti applicazioni pre-senti nella proposta in modo da permettere laloro integrazione nella normativa di omologa-zione CE che si applica ai veicoli e ai lororimorchi.

3 L’articolo 9 e l’allegato II sono entrati in vigo-re già il 4 luglio 2006.

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mento dell’aria) tramite requisiti speci-fici relativi a tutte le fasi del ciclo di vitadei F-gas, dalla produzione alla finedella vita.Di conseguenza, diverse parti interes-sate sono chiamate in causa dal rego-lamento: produttori, importatori edesportatori di F-gas, fabbricanti eimportatori di alcuni prodotti e appa-recchiature contenenti F-gas, nonchéproprietari e operatori delle apparec-chiature.Tra il 2007 e il 2008 la Commissione,dopo aver consultato le parti interes-sate e a seguito dell’opinione positivadel Comitato dei rappresentanti degliStati membri, ha adottato 10 regola-menti di esecuzione che definisconodiversi elementi tecnici: dalla formadelle etichette alle procedure di con-trollo delle perdite e ai requisiti minimiper la certificazione del personale edelle aziende che lavorano con i F-gasnei vari settori.Per quanto riguarda in particolare l’ul-timo elemento, gli Stati membri UEsono tenuti ad istituire sistemi d certifi-cazione nazionali o ad adeguare quel-li esistenti.

Il riesame del regolamento F-gas:un processo in due fasi

Ai sensi dell’articolo 10 del regola-mento sui F-gas, cinque anni dopo lasua adozione, la Commissione pubbli-ca una relazione, basata sull’espe-rienza acquisita a seguito dell’applica-zione del detto regolamento, e si pro-pone di reagire con proposte di riesa-me delle disposizioni rilevanti delregolamento, se dette proposte sonoconsiderate appropriate.La relazione di valutazione valuteràl’efficacia e l’efficienza del quadroregolamentare attuale sui F-gas in ter-mini di emissioni di F-gas attuali o pre-viste, e analizzerà alcuni problemiretrospettivi e opzioni preventive peruna nuova azione strategica che sonochiaramente elencate all’articolo 10.Tale richiesta è stata impostata in duefasi dai servizi della Commissione(DG Azione per il clima):A) Come prima fase, una comunica-zione della Commissione presenterà irisultati di una valutazione dell’effica-cia ed efficienza del regolamento F-gas, concentrandosi principalmente

sugli elementi retrospettivi elencatiall’articolo 10. La relazione di valuta-zione è prevista per il quarto trimestredel 2011 e costituirà una base per ladecisione nelle fasi successive.Al fine di preparare la valutazione, nel2009 è stato avviato uno studio ester-no per raccogliere dati tecnici, valuta-re l’attuale regolamento sui F-gas cosìcome l’attuabilità dal punto di vistatecnico delle tecnologie alternative nei

settori rilevanti e per fornire analisi ealtri sostegni alla DG Azione per ilclima. Questo studio tecnico è effet-tuato da un’associazione di aziende,

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4 Secondo i dati presentati nel 2009, circa85.000 tonnellate di F-gas sono state immes-se nel mercato UE in quell’anno; il 70% diqueste erano HFC destinati all’uso comerefrigeranti nelle apparecchiature per refrige-razione, condizionamento dell’aria e pompedi calore.

Reg. (CE) n. 842/2006 - MISURE CHIAVE

Prevenire le perdite dagli apparecchi (articolo 3)Apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompedi calore e sistemi antincendio sono soggetti a controlli standardizzatiper le perdite, la cui frequenza dipende dalle dimensioni dell’impianto. Lafrequenza può essere ridotta se ci sono sistemi di rilevamento perdite inloco, anche se tali sistemi sono obbligatori per le applicazioni di grandidimensioni (contenti 300 kg o più di F-gas). Inoltre, gli operatori delleapparecchiature devono registrare i dati sui quantitativi e sui tipi di F-gasinstallati, aggiunti o recuperati dalle apparecchiature, il personale o l’a-zienda incaricata della distribuzione o manutenzione dell’apparecchiatu-ra e le date e i risultati dei controlli dell’apparecchiatura e dei sistemi dirilevamento.

Recupero dei F-gas contenuti nelle apparecchiature fisse (articolo 4)Gli operatori di refrigeramento fisso, apparecchiature di condizionamentodell’aria, pompe di calore e altri apparecchi devono garantire che i F-gassiano correttamente recuperati prima dello smaltimento finale delleapparecchiature o prodotti e, ove appropriato, durante la riparazione o lamanutenzione. L’obbligo di recuperare i F-gas si estende a tutti gli altriprodotti e applicazioni, inclusi gli impianti di condizionamento dell’aria deiveicoli a motore, se ciò è possibile tecnicamente e non comporta costieccessivi. I F-gas recuperati dovrebbero essere riciclati, rigenerati odistrutti.

Personale addestrato e certificato (articolo 5)Le attività summenzionate, così come altre attività tecniche (ad esempioinstallazioni) possono essere eseguite solo da tecnici addestrati e certi-ficati.

Raccogliere dati sui F-gas immessi nel mercato UE (articolo 6)Chiunque produca, importi e/o esporti più di una tonnellata di F-gasall’anno è obbligato a comunicare alla Commissione e alle autorità com-petenti degli Stati membri coinvolti nella produzione, importazione edesportazione, i dati relativi ad ogni sostanza, così come agli usi previsti4.

Etichettare le apparecchiature (articolo 7)L’immissione nel mercato UE di apparecchiature refrigeranti e di condi-zionamento dell’aria, pompe di calore, altri prodotti e apparecchiaturecontenenti F-gas, è soggetta ad un’etichettatura specifica.

Divieto d’immissione sul mercato e di uso (articoli 8 e 9)Per alcuni prodotti contenenti F-gas, elencati all’allegato II al regolamentoe per i quali il contenimento è difficile da raggiungere, si applica il divietod’immissione in commercio. Inoltre, particolari usi dell’SF6 sono vietati.

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istituti ed esperti e sarà finalizzato nelluglio 2011.Oltre allo studio tecnico, nel 2010 èstato organizzato un gruppo mirato diesperti, comprendente le autoritànazionali competenti, le organizzazio-ni di settore e le ONG ambientali, inmodo da assicurare una rappresen-tanza equilibrata delle competenzerilevanti. Il ruolo del gruppo mirato diesperti è quello di consigliare la DGAzione per il clima durante la fase ini-ziale del riesame, con particolareattenzione alla qualità dell’analisi tec-nica ed economica dello studio incorso.B) Come seconda fase, se è neces-sario prendere in considerazione ulte-riori azioni sulla base della relazionedi valutazione, la DG Azione per ilclima dovrà preparare una valutazio-ne d’impatto per sostenere qualsiasipotenziale proposta legislativa volta amodificare il regolamento sui F-gas.Verrà anche organizzata una consul-tazione pubblica con le parti interes-sate. La valutazione d’impatto esami-nerà una vasta gamma di opzioni perulteriori azioni efficaci dal punto divista dei costi a livello UE.Il processo globale di riesame delregolamento sui F-gas deve esseresvolto tenendo conto dell’evoluzionedelle strategie internazionali, in parti-colare in relazione ad un possibileimpegno a livello mondiale sugli HFC.Nell’ambito del protocollo di Montrealsono in discussione dal 2009, delleproposte per ridurre progressivamen-te gli idrofluorocarburi HFC. Fino adora le parti non hanno raggiunto nes-sun accordo ma le discussioni in meri-to dovrebbero continuare nell’annocorrente (OEWG-31 e MOP-23).

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� AREA

Posizione dell’AREA riguardo i refrigeranti a basso GWP – L’AREA ha definito la pro-pria posizione tecnica riguardo l’impiego dei refrigeranti a basso GWP con lo scopo difornire una guida per il loro impiego negli impianti di refrigerazione e condizionamentodell’aria e di evidenziare le competenze di base che dovrebbero possedere tutti i tecniciche li maneggiano. Il documento contenente la posizione dell’AREA è consultabile sulsito www.area-eur.be

� LEGISLAZIONE

Revisione Regolamento sugli F-gas – Nell’ultima riunione tenutasi a Bruxelles delgruppo di esperti per la Revisione del Regolamento sugli F-gas sono stati presentati inuovi risultati riguardanti l’applicazione del Regolamento stesso. In generale il reportevidenzia il positivo impatto che il Regolamento ha avuto sulle emissioni anche se sot-tolinea che è necessario migliorare ulteriormente la sua implementazione. Per quantoriguarda ulteriori misure, viene preconizzata l’inclusione del trasporto refrigerato (semi-rimorchi e camion) all’interno delle norme, ma non viene presa in considerazione la pos-sibilità di diminuire la soglia dei 3 kg. Infine viene auspicata una graduale limitazione del-l’immissione sul mercato degli HFC in maniera pesata sulla base del rispettivo GWP.A tale proposito, durante l’ultimo meeting svoltosi a Dundee, l’AREA ha voluto richia-mare l’attenzione sui seguenti punti:- L’installazione non corretta di apparecchiature pre-caricate non monoblocco da parte

di installatori non certificati e la possibile soluzione in esame in Francia;- La necessità di stabilire per tempo un sistema di formazione adeguato per gli installa-

tori in caso venisse intrapresa una politica di dismissione progressiva degli HFC;- La necessità di istituire un quadro di formazione obbligatorio a livello comunitario per

l’installazione/manutenzione degli impianti funzionanti con qualsiasi tipo di refrigeran-te in maniera simile a quanto previsto dal Regolamento sui gas fluorurati;

- La necessità di garantire che lo smantellamento delle apparecchiature frigorifere giun-te a fine vita venga eseguito da installatori certificati per garantire il recupero del refri-gerante in esse contenuto.

Impianti di condizionamento non monoblocco pre-caricati – Il Ministero francese perl’ambiente ha chiesto all’AREA un parere riguardo le misure previste per regolare la ven-dita di impianti di condizionamento d’aria non monoblocco pre-caricati in modo dagarantire che questi sistemi siano messi in servizio solo da professionisti certificati.L’AREA è favorevole alla proposta e vorrebbe coinvolgere in tale soluzione anche i pro-duttori in modo da inserirla a livello europeo nel quadro della prossima revisione delRegolamento sui gas fluorurati.

� REFRIGERANTI

Contrabbando R22 – Il 27 febbraio 2011 un camion proveniente dalla Lettonia ha cer-cato di attraversare il confine con la Finlandia (UE). Il camion trasportava circa 15 ton-nellate di R22 nascoste dietro un carico di copertura di oggetti di vetro e ceramica. Altrisequestri si sono avuti a: - Capodistria (Slovenia, UE) 14,8 tonnellate di R22 provenienti dalla Cina e dirette verso

la Serbia;- San Pietroburgo, Federazione Russa, 39 tonnellate di R12 provenienti dalla Cina;- Altri sequestri sono stati effettuati in Armenia (240 kg di R502), Francia (44 tonnella-

te di HCFC), Polonia (14 kg di R22), Svezia e Uzbekistan.

� AMBIENTE

Riduzione emissioni gas-serra – La Commissione Ambiente del Parlamento europeo,ha adottato una relazione che invita a ridurre le emissioni di gas serra del 30% entro il2020 (rispetto al livello del 1990). Inoltre è stato presentato un emendamento che invi-ta l’Unione Europea ad adoperarsi per ridurre le emissioni di gas HFC non solo al pro-prio interno ma anche in Paesi terzi.

Notizie da Newsletter AREA

Questo argomentoè stato trattato alla

14ª Conferenza Europea10-11 giugno 2011

Politecnico di Milano

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Il Regolamento Europeo 842/2006su taluni gas fluorurati ad effettoserra entra nel suo pieno livelloapplicativo in tutta l’Unione Europeail 4 luglio 2011. A partire dalla suaemanazione ormai ha superato tuttauna serie di scadenze intermedierispetto alle quali ogni Statomembro dell’UE doveva legiferare inmaniera attuativa recependo ledisposizioni fissate dalRegolamento stesso e daiRegolamenti 303/2008, 1516/2007 e1494/2007 ad esso collegati.La portata del Regolamento dalpunto di vista tecnico è rilevante, inquanto intende uniformare le normedi tutti gli Stati membri dell’UE perquanto riguarda il contenimento,l’uso, il recupero e la distruzione deigas HFC, l’etichettatura e losmaltimento di prodotti eapparecchiature contenenti tali gas,la formazione e la certificazione delpersonale e delle società cheoperano nel settore. Di riflesso, taleRegolamento, porta un po’ di ordinenel settore soprattutto per quantoriguarda la possibilità di esercitarela pratica del frigorista, professionefino ad oggi un po’ bistrattata.Le disposizioni contenute nelRegolamento riguardanodirettamente le aziende cheproducono le macchine per larefrigerazione ed ilcondizionamento ma soprattutto ilpersonale che le installa e ne cura lamanutenzione nonchè i soggetti chene hanno la responsabilità giuridicaper quanto riguarda la conduzione.

L’ultima scadenza, quella del 4 luglio2011, appunto, riguarda proprio ilpersonale addetto all’installazioneed alla manutenzione degli impianti,cioè i tecnici frigoristi.

GIÀ IN VIGORE

Prima di chiarire riguardo agli obblighiche interessano le aziende ed il per-sonale tecnico facciamo una brevepanoramica sulle disposizioni delRegolamento che sono ormai vigentida tempo all’interno dell’UnioneEuropea, Italia compresa. A tali dispo-sizioni tutti i soggetti coinvolti si devo-no attenere già da parecchio tempo.Uno degli obblighi più importanti è lapredisposizione e compilazione perogni impianto frigorifero con caricapari o superiore a 3 kg del librettod’impianto (registro dell’apparecchia-tura). Esso va custodito dal soggettoresponsabile dell’apparecchiatura ecompilato dal tecnico frigorista certifi-cato in occasione delle visite periodi-che prestabilite che compie sull’im-pianto (ricerca eventuali fughe) o degliinterventi che compie, all’occorrenza,su di esso in caso di manutenzione oguasti. In particolare sul libretto vannoscrupolosamente annotate le quantitàdi gas caricato inizialmente nell’im-pianto ed ogni altra quantità aggiuntaper necessità di funzionamento o aseguito di perdite.Ulteriore obbligo sancito dal Regola-mento è quello relativo all’etichettaturadi tutte le apparecchiature contenentiHFC in modo tale da informare il per-sonale che esegue operazioni su di

esse sul tipo di gas che si trova amaneggiare e quale è la sua quantità.Sull’etichetta va anche riportato se leschiume utilizzate per la coibentazio-ne dell’apparecchiatura contengonoHFC, in modo tale da poterle smaltirecorrettamente a fine vita dell’impianto.Infine, ma non meno importante, rima-ne stabilito che per ogni impianto risul-ta individuato un soggetto (fisico o giu-ridico) responsabile dell’impianto stes-so che ne risponde per quanto riguar-da la corretta conduzione e manuten-zione nel tempo, l’ottemperanza alledisposizione del Regolamento inmateria di uso e gestione dei gasHFC, l’obbligatorietà di assegnare l’in-carico di poter intervenire sull’impiantostesso solo ed esclusivamente a tec-nici frigoristi certificati.

LA NUOVA SCADENZA

Come si è detto, con il 4 luglio 2011 ilRegolamento Europeo 842 entra apieno e definitivo regime. Questa dataintroduce l’obbligo della certificazionedei tecnici frigoristi per poter interveni-re sugli impianti contenenti HFC. Solochi ha il patentino, dal 4 luglio, puòinstallare ed eseguire la manutenzio-ne sugli impianti a R134a, R410A,R407C ecc. Tale norma è cogente intutti i Paesi dell’UE in cui siano statedefinite le procedure per poter conse-guire il patentino, nonchè gli enti chelo rilasciano e gli organismi che orga-nizzano gli esami. Il legislatore italia-no, alla data attuale, non ha definitotali particolari per cui nessun ente ita-liano può ancora rilasciare il patentino.

Speciale Regolamento Europeo 842/2006 e 303/2008 sugli F-gas

Nato il 4 luglioFacciamo chiarezzasul patentino per frigoristi

PIERFRANCESCO FANTONI

Coordinatore pratico dei corsi nazionali del Centro Studi Galileo

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POSSIBILITÀ PER TECNICIED AZIENDE

In una nota del maggio 2009 ilMinistero dell’Ambiente ha affermatoche «[...] il regolamento 842/2006/CE èun atto comunitario di portata generale,è obbligatorio in tutti i suoi elementi edirettamente applicabile in ciascunodegli Stati membri al pari di una leggenazionale.Tuttavia, al fine di dare attua-zione all’articolo 5, dovrà essere ema-nato un Decreto del Presidente dellaRepubblica; il decreto dovrà in partico-lare disciplinare le procedure per ladesignazione degli organismi di certifi-cazione/valutazione e per il consegui-mento della certificazione. Pertanto,solo dopo l’entrata in vigore delDecreto e la designazione degli organi-smi di certificazione, sarà possibileottenere la certificazione prevista dalRegolamento (CE) n.842/2006».Pertanto dopo il 4 luglio 2011 tecnicifrigoristi e aziende italiane possonocontinuare a operare normalmente inmancanza di altre disposizioni dellegislatore italiano. Tuttavia il loroambito lavorativo non può andare al difuori dell’Italia o per lo meno non potràriguardare quelle nazioni che hannogià legiferato in materia e nelle quali lacertificazione è in vigore (e cioè quasitutti gli altri paesi europei comeFrancia, Germania, Regno Unito, ecc).Viceversa i tecnici e le aziende stra-niere, certificate e non, possono conti-nuare ad operare in Italia.Chi avesse la necessità di essere cer-tificato può conseguire il patentinosostenendo l’esame in un Paesedell’UE in cui il sistema di certificazio-ne è già implementato, ovviamente seconosce la lingua. Il patentino cosìottenuto ha validità in tutta la UE, Italiacompresa.Come seconda possibilità può soste-nere l’esame in Italia, e quindi conse-guire il tanto agognato patentino, seun ente certificatore straniero, autoriz-zato e riconosciuto dal proprio Paesed’origine, organizza una sessione diesami in Italia. Recentemente delleimportanti aziende del settore hannofatto certificare in Italia alcuni loro tec-nici che hanno ottenuto il patentino daun ente certificatore estero che hatenuto una sessione d’esami in Italiagrazie all’organizzazione logistica(comprendente anche l’ausilio di un

interprete) offerta dal Centro StudiGalileo. Dunque, anche in Italia è pos-sibile ottenere il patentino valido intutta l’UE, seppur con qualche fatica inpiù, in attesa delle disposizioni dellegislatore italiano.

FACCIAMO ULTERIORECHIAREZZA

Quindi, chiarito che anche dopo il 4luglio è possibile continuare a lavorarein Italia anche senza patentino (fino aquando non verrà emanata la relativalegislazione nazionale) e che chi lodesidera o ne ha la necessità puòcomunque già ottenere la certificazio-ne, rimane da chiarire quali sono lemodalità per ottenere il patentino.Stabiliamo subito che non è obbligato-rio secondo la regolamentazioneeuropea e quindi anche secondo lafutura legge italiana seguire un corsopropedeutico e quindi non è necessa-rio spendere alcuna somma di denaroper prepararsi. Ovviamente come suc-cede per tutti gli esami ciò è fortemen-te consigliato, però dipende moltodalla preparazione di ciascuno, per cuicome associazione consigliamo diprendere visione dei requisiti minimirichiesti da CE303/08, consultabili suwww.associazioneATF.org e procede-re secondo lo schema sotto riportato:Tecnico che si affaccia ora al settore:Corso Base Tecniche Frigorifere 5 gior-ni per coprire la preparazione teorica.Corso Specializzazione Teorico-Pra-tico 3 giorni per coprire la preparazio-ne pratica.Corso Brasatura 2 giorni per prepa-rarsi alle operazioni di brasatura.Tecnico con almeno 2 anni di espe-rienza sul campo:Corso Base intensivo Tecniche Frigori-fere 3 giorni per coprire la preparazioneteorica.Corso Specializzazione intensivo 2giorni per coprire la preparazionepratica.Tecnico con elevata e dimostrataesperienza: accesso diretto alla ses-sione d’esame.Quanto detto non deve essere vistocome un costo ma come un accresce-re le competenze che verranno rico-nosciute dal proprio cliente in unmiglior lavoro svolto, oltre che in unobbligo di legge, considerando ancheche il cliente dovrà richiedervi le visite

periodiche dell’impianto. Per daredelle cifre il prezzo di mercato per lapreparazione di un Tecnico del freddocon 2 anni di esperienza che vuoleprepararsi con sicurezza al patentinosia per la teoria che per la pratica è di510 Euro+ IVA.Gli argomenti di studio sono definiti edelencati nel Regolamento 303, laprova d’esame è sia teorico che prati-ca, solo il superamento dell’esame dàdiritto ad avere la certificazione.Inoltre, per concludere riguardo la for-mazione sulla regolamentazione 842,chi intende prepararsi autonomamen-te, ma vuole comunque avere ulterioriinformazioni in materia, sugli argo-menti d’esame e sugli obblighi che ilRegolamento impone ai responsabilidegli impianti ed ai tecnici frigoristi,può partecipare ad uno dei corsi chesi svolgono nell’arco di una giornata eche vengono organizzati periodica-mente dal Centro Studi Galileo in col-laborazione con l’ATF in tutta Italia.

UN’UNICA INCERTEZZA

La situazione riguardante la certifica-zione appare, quindi, piuttosto chiara.L’unica incertezza è rappresentatadalla data in cui il legislatore italianoemanerà l’atteso decreto attuativo cherecepisce il Regolamento Europeo842/2006.Inoltre rimane incognito il fatto se, unavolta che il decreto verrà pubblicato,verrà dato un ulteriore lasso di tempoper poter sostenere l’esame pur poten-do continuare a lavorare senza certifi-cazione o se, invece, la certificazionedovrà essere conseguita in tempi bre-vissimi pena l’esclusione dal mercato.Dato che comunque la legislazioneeuropea già pone la scadenza del 4luglio come termine ultimo, può esse-re che i tempi concessi dal legislatoreitaliano per potersi certificare possanorisultare piuttosto ristretti.Di fronte a questa incognita, meglionon farsi prendere alla sprovvista.Consigliamo vivamente, quindi, di pre-pararsi con gradualità ma con conti-nuità, già da adesso, alla prova d’e-same in modo tale da farsi trovarepronti quando sarà possibile conse-guire in Italia con enti certificatori ita-liani il patentino. Essere tra i primirisulterà un sicuro vantaggio.

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INTRODUZIONE

Le pompe di calore geotermiche(GSHP) sono impianti che utilizzanocome sorgente l’acqua e sono compo-ste da uno scambiatore di caloreposto nel terreno (tubi interrati nelsuolo per sfruttare l’acqua come vetto-re termico) abbinate a sistemi diriscaldamento (e raffrescamento) abassa temperatura (riscaldamento apavimento, fan-coils, ecc .).Poichè il loro funzionamento si basasul fatto che la temperatura del terre-no rimane pressoché costante duran-te tutto l’anno, indipendentementedalle condizioni atmosferiche esterne,le pompe di calore consentono di otte-nere forme efficienti di riscaldamento,raffrescamento e produzione di acquacalda per gli edifici.In diversi Paesi europei sta avendorapida crescita il settore delle applica-zioni che utilizzano risorse geotermi-che superficiali. In Europa centrale esettentrionale, dove si è registrato unmaggior sviluppo del mercato graziealle condizioni climatiche, l’uso princi-pale delle pompe di calore avvieneper il riscaldamento degli ambienti,mentre il raffreddamento è raramentenecessario. Pertanto, queste pompe dicalore di solito lavorano principalmen-te in modalità di riscaldamento. Nelsud Europa solo in anni molto recentil’installazione delle pompe di caloregeotermiche, in particolare in Grecia,Italia e Turchia, ha superato la fase disviluppo embrionale.Oggigiorno il duplice utilizzo, sia per ilriscaldamento che per il raffreddamen-

to, risulta essere sempre più importan-te. In tal senso, l’implementazione diquesta tecnologia per il raffrescamen-to è risultata dominante nelle applica-zioni in climi miti e caldi ma risultaessere ancora nella fase iniziale.Urchueguía et al. (2008) hanno recen-temente illustrato i risultati del proget-to europeo GeoCool, facendo un con-fronto tra il rendimento energetico diuna pompa di calore geotermicaacqua-acqua e una pompa di calorearia-acqua per il riscaldamento e il raf-frescamento in condizioni climatichetipiche della costa mediterranea euro-pea. Essi hanno trovato che, nel lorocaso specifico, i risparmi del sistemageotermico in termini di consumi dienergia primaria sono circa il 40% nelfunzionamento in riscaldamento, men-tre sono circa il 37% nel funzionamen-to in raffrescamento.Inoltre essi hanno concluso che ilsovradimensionamento della capacitàdurante i periodi di riscaldamento o raf-freddamento più miti penalizza notevol-mente l’efficienza e proprio per questiperiodi sarebbe opportuno pensare aduna strategia di adeguamento dellacapacità. L’impatto sul consumo di elet-tricità da parte degli elementi ausiliaridi un sistema di condizionamento,come le pompe di circolazione ed i fan-coils, è risultato essere di notevoleentità e dovrebbe essere tenuto in con-siderazione per migliorare l’efficienzadel sistema, guardando alla necessitàdi strategie di controllo migliore.Il programma di lavoro europeo perl’energia sostiene lo sviluppo tecnolo-gico delle pompe di calore geotermi-

Speciale innovazioni tecnologiche energie rinnovabili

Pompe di calore geotermiche peril riscaldamento ed il raffrescamentonelle regioni mediterranee

DAVIDE DEL COL, ENRICO DA RIVA, ALBERTO CAVALLINI

Dipartimento di Fisica Tecnica – Università di Padova

L’energia geotermica stadiventando in tutta Europa unadelle fonti più interessanti dienergia rinnovabile per ilriscaldamento e il raffreddamentoquando abbinata alle pompe dicalore. Il progetto europeo Ground-Med vuole dimostrare lasostenibilità della tecnologia apompa di calore per ilriscaldamento e il raffrescamentodegli edifici situati nell’area a climamediterraneo. Nell’ambito di questoprogetto otto impianti a pompa dicalore a sorgente geotermicasaranno costruiti e testati, concapacità termica variabile da 14 a60 kW. L’obiettivo principale diGround-Med sarà quello didimostrare che è possibleraggiungere una performancestagionale misurata (SPF)superiore a 5. Poichè l’SPF vienedeterminato non solo dalla pompadi calore, ma anche dalla suecondizioni operative difunzionamento, determinate siadallo scambiatore di caloregeotermico sia dal sistema diriscaldamento/raffreddamentodell’edificio, sono allo studioimpianti a pompa di caloregeotermiche con soluzionitecnologiche che tengono conto ditale fattore. Nel presente lavorovengono affrontati alcuni aspettidelle pompe di calore Ground-Med.

Parole-chiave: pompe di calore geoter-miche, Paesi Mediterranei, impianti diriscaldamento/raffrescamento.

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che volto a migliorare il coefficiente diprestazione delle pompe di calore edei sistemi nel loro complesso, al finedi ridurre il consumo di energia elettri-ca ed estendere il loro utilizzo inEuropa ed in particolare alle regionidel Mediterraneo. Ground-Med è unprogetto di collaborazione che vuoletrovare soluzioni innovative nellepompe di calore geotermiche in ottoedifici situati in stati mediterraneimembri dell’UE (Portogallo, Spagna,Francia, Italia, Slovenia, Romania,Grecia). Al consorzio Ground-Medhanno aderito ventiquattro organizza-zioni europee, compresi istituti di ricer-ca e università, produttori di pompe dicalore, associazioni industriali, consu-lenti energetici. L’Università di Padova(Italia) è partner del ConsorzioGround-Med, che è coordinato dalCRES (Grecia). I produttori di pompadi calore sono CIAT (Francia), Hiref(Italia) e Ochsner (Austria).

LINEE GUIDAPER IL MIGLIORAMENTODELL’EFFICIENZA ENERGETICA

Come regola generale, il rendimentoenergetico di un ciclo a compressionedi vapore è maggiore quando la diffe-renza tra le temperature di condensa-zione ed evaporazione (cioè l’incre-mento di temperatura) è ridotto. Unadescrizione qualitativa dei livelli ditemperatura in un ciclo a compressio-ne di vapore è mostrato in fig. 1. I valo-ri tipici di COP in funzione della tem-peratura della sorgente sono riportati,per i sistemi a pompa di calore geo-termica, in fig. 2.Quando si lavora in modalità riscalda-mento, la temperatura della sorgentedi calore in fig. 1 è data dalla tempera-tura del terreno. La temperatura deldissipatore di calore, invece, è datadalla temperatura dell’acqua del siste-ma di riscaldamento. La temperaturadel dissipatore di calore dipende dalsistema di riscaldamento adottato perl’edificio, così la temperatura dell’ac-qua calda può essere ridotta rispettoai sistemi a ventilconvettori, e ancorpiù rispetto ai tradizionali radiatori, uti-lizzando sistemi di riscaldamento apavimento/parete.Tra la sorgente di calore e la tempera-tura di evaporazione esiste una diffe-renza di temperatura a causa della

necessità di trasferire calore nellesonde geotermiche (tra il suolo eacqua) e nell’evaporatore (tra l’acquae il refrigerante). Inoltre, esiste ancheuna differenza di temperatura tra latemperatura di condensazione e latemperatura del dissipatore di caloredata la necessità di trasferire caloretra il refrigerante nel condensatore el’acqua del sistema idronico.Gli scambiatori di calore a piastre bra-sate sono usati sia come condensato-ri che come evaporatori. Per sottoli-neare l’importanza di ridurre i differen-ziali di temperatura, si può calcolare lavariazione del COP in riscaldamentoper ogni aumento di grado della tem-peratura di evaporazione, o la diminu-zione della temperatura di condensa-zione. Tali valori, basati sul COP inriscaldamento per un ciclo di Carnot,vengono riportati in tabella 1 per alcu-ne condizioni. Come illustrato, la varia-zione del COP in riscaldamento vadall’1,7 al 4,2% per ogni grado di ridu-zione della differenza di temperaturatra condensazione ed evaporazione.Si può osservare che la resistenza

termica delle sonde geotermichecostituisce un fattore critico per unapompa di calore geotermica. Per untipico rapporto del carico di estrazionedi picco di 30 W/m, una resistenza ter-

mica della sonda di 0,15 Km/W (comenel caso di una sonda non bencostruita, ad esempio) necessiterebbedi una differenza di temperatura di 4,5K per veicolare il trasferimento di calo-re, mentre con una resistenza termicadi 0,08 Km/W (come nel caso di unasonda ben costruita) la differenza ditemperatura sarebbe di 2,5 K. Il corri-spondente miglioramento del COPsarebbe tra il 4% e l’8%.Nelle pompe di calore del progettoGround-Med sono stati impiegati com-pressori scroll. In figura 3 vengono illu-strati i risultati sperimentali di Corberànet al. (2008) riguardanti le efficienzevolumetriche e di compressione dicompressori scroll. Nei grafici vengonoconfrontate le efficienze di un compres-sore alternativo semiermetico, di uncompressore alternativo ermetico e diun compressore scroll aventi capacitàvolumetriche similari e funzionanti conpropano come refrigerante.I compressori scroll raggiungonoun’efficienza maggiore all’interno di uncampo di lavoro operativo centrale,ma oltre tale area la loro efficienzadiminuisce.Le pompe di calore Ground-Medusano refrigerante R410A e R407C.Poichè il rapporto di compressione peruna tipica applicazione di pompa di

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Figura 1.Livelli di temperatura in un ciclo a compressione di vapore.

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calore geotermica risulta piccolo, sipuò concludere, come regola genera-le, che i compressori scroll sono ingrado di garantire una migliore effi-cienza rispetto ai compressori alterna-tivi. Va comunque notato che l’efficien-za dei compressori scroll diminuiscemolto bruscamente al diminuire delrapporto di compressione. Una carat-teristica specifica delle pompe di calo-re Ground-Med è quella che essedevono garantire sia il riscaldamentoche il raffrescamento.Una soluzione semplice per avere l’in-versione delle modalità operative èquella di spostare il fluido secondariodall’evaporatore al condensatore eviceversa. Tuttavia, potrebbero essercidue controindicazioni a tale soluzione:a) il costo potrebbe risultare maggiorese confrontato all’uso di una valvola a4 vie lato refrigerante; b) questopotrebbe non risultare appropriatoquando vengono utilizzati due fluidisecondari (nelle sonde geotermiche enel circuito dell’edificio).Nel progetto Ground-Med, due pompedi calore acqua-acqua sono invertitesul lato acqua. Tutte le altre pompe dicalore utilizzano una valvola a quattrovie sul lato refrigerante. In questocaso, è stata posta particolare atten-zione per ottenere quanto più possibi-le i profili di temperatura desideratinegli scambiatori di calore. Il sempliceutilizzo della valvola di inversione,

senza modificare il flusso negli scam-biatori di calore, può comportare alcu-ne penalizzazioni che dipendono dalloscambiatore di calore e dal refrigeran-te utilizzato.Pertanto, soprattutto con R407C,viene utilizzata una valvola a quattrovie anche sul lato del fluido per il tra-sferimento di calore.

MODALITÀ OPERATIVE DELLEPOMPE DI CALORE GROUND-MED

Aggiustamento dei set-pointAl fine di minimizzare la differenza trale temperature di condensazione e dievaporazione e massimizzare l’effi-cienza energetica dell’impianto, latemperatura dell’acqua del sistema

idronico dovrebbe essere la più bassapossibile durante il funzionamento inriscaldamento e la più alta possibilequando si opera in modalità di raffred-damento.Con queste premesse, l’aggiustamen-to dei set-point di temperatura permet-te di migliorare il COP. Durante il perio-do di riscaldamento, per esempio, conbasse temperature esterne, devonoessere scelte alte temperature perl’acqua di riscaldamento dell’edificio,mentre con alte temperature esternepossono essere selezionate bassetemperature dell’acqua di riscalda-mento.In questo modo, un impianto puòessere progettato per fornire capacitàdi picco per l’edificio in condizioni

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Figura 2.COP per pompe di calore acqua/salamoia, tipici per impianti geotermici, a temperature di uscita

di 35 °C (sinistra) e 50 °C (destra). Tratto da Scanner et al. (2003).

Tabella 1.Influenza della diminuzione della differenza di temperatura

di 1 °C sul COP in riscaldamento.

Tevaporazione

-10 +40 3.8 2.0% 1.7%0 +40 4.7 2.6% 2.2%5 +40 5.4 2.9% 2.6%

-10 +30 4.5 2.6% 2.2%0 +30 6.1 3.5% 3.1%5 +30 7.3 4.2% 3.8%

Tcondensazione

COPriscaldamentoassumendo

60% di Carnot

Variazione delCOPriscaldamento

con unatemperatura dievaporazione

maggiore di 1K

Variazione delCOPriscaldamento

con unatemperatura dicondensazioneinferiore di 1K

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atmosferiche avverse (con alto rap-porto di compressione sul compresso-re), mentre durante gli altri periodi difunzionamento si può ottenere un ren-dimento molto più alto (basso rappor-to di compressione del compressore).

Funzionamento a parzializzazionedi caricoDurante la loro vita lavorativa, gliimpianti a pompa di calore spesso nonoperano alle condizioni di progettopoiché il carico termico è spesso solouna frazione del carico di progetto. Alfine di garantire il livello desiderato dicomfort e, contemporaneamente, diottimizzare il rendimento energetico,la necessità di abbinare in modo effi-cace la capacità effettiva con il caricoè il fattore più critico da risolvere perun sistema di riscaldamento e raffred-damento.Qureshi e Tassou (1995) hanno rias-sunto le potenziali tecnologie disponi-bili. Per mezzo di uno studio di simula-zione hanno esaminato l’efficienzarelativa delle varie forme di controllodella capacità di un compressore.Anche se questo lavoro si è basatosulla ricerca ed è stato condotto oltreun decennio fa, i suoi risultati sonoancora significativi e forniscono unabuona panoramica di alcune tecnichecomuni di controllo del compressore. Ilcontrollo della velocità variabile permezzo di un inverter e l’impiego dicompressori multipli sono le tecnicheche permettono di ottenere la miglioreefficienza.Va notato tuttavia che parametri come

l’efficienza del motore e dell’inverternon sono stati presi in considerazionedagli autori.Inoltre l’analisi si è basata su unapproccio modellistico e quindi sirende necessaria una verifica speri-mentale. Le perdite di energia dovuteai cicli on/off e le inefficienze del com-pressore a velocità variabile sonostate discusse in letteratura da diversiautori.Nel progetto Ground-Med, sono stateadottate tre diverse soluzioni per lepompe di calore: compressore singolocon cicli on/off, pompa di calore concompressore tandem e compressorea velocità variabile. L’analisi sperimen-tale delle prestazioni in ciascunimpianto fornirà informazioni utili pertrarre conclusioni sui vantaggi di ognisoluzione tecnologica.

RIASSUNTO

Le pompe di calore geotermiche trova-no vasta applicazione nel Nord eCentro Europa per il riscaldamentodegli edifici. Tuttavia, negli ultimi anni,in alcuni Paesi del sud-Europa sonostati installati sempre più impianti siaper il riscaldamento che per il raffre-scamento. Il progetto europeo Ground-Med vuole dimostrare che un impian-to a pompa di calore geotermica costi-tuisce, nelle regioni mediterranee, unavalida alternativa a basso consumoenergetico rispetto ai sistemi conven-zionali di riscaldamento e raffresca-mento, a condizione che l’impianto siacorrettamente progettato e sia adotta-ta una strategia di controllo adeguatadurante il suo funzionamento.

Figura 3.Efficienza volumetrica e di compressione per un compressore alternativo semiermetico, un compressore

ermetico ed un compressore scroll.

Figura 4.Installazione delle sonde geotermiche alla Hiref, Tribano (PD), Italia.

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INTRODUZIONE

Una particolare tipologia di pompe dicalore è quella che viene impiegata inambienti eccezionalmente umidi permantenere sotto controllo il contenutodi vapor d’acqua nell’aria. Se attraversotale apparecchiatura si è in grado, oltreche di deumidificare l’aria, anche direcuperare calore da essa allora è pos-sibile ottenere alti rendimenti energetici.

RECUPERO DELL’ENERGIA

Nel modo di pensare comune un deu-midificatore è un’apparecchiatura ingrado di rimuovere l’umidità dall’aria inmodo tale da evitare danneggiamentialle strutture murarie di un edificio oproblemi di corrosioni a determinatitipi di prodotti. Tale concezione è cor-retta, ma non tiene conto di una gran-de peculiarità delle pompe di caloredeumidificanti che è la possibilità direcuperare energia. Infatti all’umiditàche è contenuta nell’aria rimane asso-ciata una consistente quantità di ener-gia sottoforma di calore latente, cheva distinta da quella che normalmentepercepiamo attraverso la temperatura.

IL CALORE NASCOSTO

Il calore latente si distingue da quellosensibile in quanto non risulta asso-ciato ad alcun aumento di temperatu-ra. Se ad un corpo qualsiasi vienesomministrato o viene sottratto caloresensibile allora come effetto di taleprocesso si potrà notare una variazio-ne della temperatura del corpo stesso.

Nella vita quotidiana siamo portati adassociare ad un aumento di tempera-tura dell’aria un suo riscaldamento,ossia un’acquisizione di una determi-nata quantità di calore proveniente dauna specifica fonte di calore (adesempio un impianto di riscaldamen-to) mentre, viceversa, ad ogni diminu-zione della temperatura associamouna perdita di calore.Tuttavia tale relazione tra temperaturae calore non sempre si presenta contali modalità. Quando siamo in pre-senza di un cambiamento di stato diuna certa sostanza allora possiamoavere una cessione o un’acquisizionedi calore da parte della sostanza stes-sa senza che la sua temperaturapossa variare. Il calore in gioco duran-te tali processi non è più di tipo sensi-bile, ma di tipo latente. Esso viene, percosì dire, “incorporato” dalla sostanzache subisce il cambiamento di stato,che lo usa per modificare i legamiintramolecolari delle particelle che lacompongono. A desempio l’acqua,allo stato liquido alla pressione atmo-sferica ed alla temperatura di 100 °Cinizia a bollire. Durante tutta la faseche riguarda il suo cambiamento distato, che la porterà dallo stato liquidoa quello di gas, l’acqua necessità diuna certa quantità di calore, che ledeve essere fornita da una sorgente dicalore esterna. Tale calore non contri-buisce, però, ad aumentare la tempe-ratura dell’acqua, che rimane costan-temente a 100 °C durante tutto il cam-biamento di stato. Il gas che si formadall’ebollizione risulta avere sempreuna temperatura di 100 °C ma, rispet-

Speciale corso di climatizzazione per i soci ATF

Principi di basedel condizionamento dell’aria125ª lezionePompe di calore per la deumidificazione degli ambienti

(Continua dal numero precedente)PIERFRANCESCO FANTONI

CENTOVENTICINQUESIMA LEZIONEDI BASE SUL CONDIZIONAMENTODELL’ARIAContinuiamo con questo numero ilciclo di lezioni di base semplificateper gli associati sulcondizionamento dell’aria, così comeda più di 13 anni sulla nostra stessarivista il prof. Ing. PierfrancescoFantoni tiene le lezioni di base sulletecniche frigorifere. Vediwww.centrogalileo.it.Il prof. Ing. Fantoni è inoltrecoordinatore didattico e docente delCentro Studi Galileo presso le sedidei corsi CSG in cui periodicamentevengono svolte decine di incontri sucondizionamento, refrigerazione eenergie alternative.In particolare sia nelle lezioni in aulasia nelle lezioni sulla rivista vengonospiegati in modo semplice ecompleto gli aspetti teorico-praticidegli impianti e dei loro componenti.

È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

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to allo stato liquido da cui proviene,risulta avere, detto in parole semplici,un contenuto di energia termica supe-riore, derivante proprio dal fatto cheper formarsi ha “incamerato” una certaquantità di calore. Tale calore risultanascosto ai nostri occhi, dato che latemperatura del gas è pari a 100 °C,proprio come quella del liquido da cuiesso proviene.

UMIDITÀ DELL’ARIA

La percezione di caldo che riceviamodall’aria umida dell’ambiente, così, èdata da due componenti: la temperatu-ra dell’aria secca e la quantità di umi-dità che l’aria secca contiene. La primacomponente è legata al calore sensibi-le, la seconda al calore latente. Infattil’umidità è proprio il risultato del pas-

saggio di stato dell’acqua dallo statoliquido allo stato gassoso, fatto che,come abbiamo appena spiegato, com-porta un aumento del contenuto calori-co. Di conseguenza la presenza di umi-dità nell’aria è sempre indice della pre-senza di una quantità di energia termi-ca nell’aria superiore a quella che siavrebbe se l’aria fosse secca, ossianon contenesse alcuna traccia di umi-dità. Nella maggioranza dei casi le con-dizioni di scarso benessere estivo nonderivano dalle elevate temperature del-l’aria (in estate si raggiungono e sisuperano anche i 30 °C) ma dal conte-nuto di umidità dell’aria, che apporta uncontributo calorico ben maggiore aquello che si ha a causa della tempera-tura. D’altra parte chi ha avuto espe-rienza di trovarsi in quota, in alta mon-tagna, sa che il corpo umano resisteanche a temperature di 40 °C alcospetto dell’irraggiamento del solesenza sudare, dato che in tali luoghi ilcontenuto di umidità dell’aria solita-mente è estremamente basso, sia acausa della ventilazione presente sia acausa dell’effetto deumidificante che

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Figura 1.Diagramma psicrometrico dell’aria umida. Sono evidenziati i valori dell’umidità assoluta per i due diversi casi: temperatura

a bulbo secco 30 °C e umidità relativa 62% e temperatura a bulbo secco 21 °C e umidità relativa 50%

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l’aria subisce la notte a seguito dellebasse temperature che si raggiungono.Per tali ragioni, quando pensiamo adun’apparecchiatura in grado di deumi-dificare l’aria dobbiamo senz’altro tene-re presente che la deumidificazionepermette il recupero di tutta quell’ener-gia che risulta essere presente nell’ariasottoforma di calore latente.

POSSIBILITÀ DI UTILIZZO

Il circuito frigorifero di una pompa dicalore deumidificante risulta esserediverso da quello di una normalepompa di calore a inversione di ciclo inquanto risulta essere specificamenteottimizzato per rimuovere la massimaquantità di umidità possibile dall’aria e,nel contempo, incamerarne la suaenergia. Una volta che tale energia èstata acquisita essa può essere oppor-tunamente ceduta ad altri fluidi, comel’aria o l’acqua, per essere proficua-mente riutilizzata.Esistono varie possibilità applicativeper tale tipo di apparecchiature.

PISCINE AL COPERTO

Potremmo definire una piscina alcoperto come una vera e propria sor-gente di calore. La temperatura dell’ac-qua è di circa 28-29 °C con un tasso dievaporazione molto elevato, mentre latemperatura dell’aria si aggira attornoai 30 °C con un tasso di umidità relati-va attorno al 55-65%. Come si puòvedere dal diagramma psicrometrico difigura 1, il contenuto di umidità dell’ariaè all’incirca di 17 grammi per ogni chi-logrammo d’aria, più del doppio rispet-to agli 8 grammi per chilogrammo diaria presente in un ufficio alla tempera-tura di 21 °C e con il 50% di umiditàrelativa. Tali condizioni climatiche risul-tano tollerabili dal corpo umano sola-mente perché i frequentatori della pisci-na sono scarsamente vestiti. Il conte-nuto energetico dell’aria della piscina èquasi il doppio rispetto a quello dell’ariadell’ufficio: il contributo preponderanteè ovviamente dato dal calore latenterispetto al calore sensibile, cosa che siverifica in ben altri pochi ambienti.Tale massiccia presenza di umidità nel-l’aria permette, come vedremo, di poterrecuperare una grande quantità dienergia.

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TRASFERIMENTO DELREFRIGERANTE CON IL METODOPUSH-PULL

L’unità di recupero, opportunamentecollegata secondo il metodo push-pull,permette di trasferire rapidamente ilrefrigerante in forma liquida dal circuitofrigorifero a una bombola esterna.Avvertenze: collegare unità di recupe-ro e circuito frigorifero mediante ungruppo manometrico a due vie, tubiflessibili con valvola a sfera, una bom-bola con doppio rubinetto (liquido-vapore) e un filtro deidratore; tali com-ponenti vengono forniti separatamentea richiesta e devono essere collegaticome illustrato in figura.Prima dell’uso, tutti i tubi flessibili, il fil-tro deidratore, la bombola di stoccaggioe l’unità di recupero devono esserestati preventivamente evacuati oppureal loro interno deve esserci refrigerantedi tipo uguale a quello da trasferire.Effettuare il trasferimento del refrige-rante con il circuito frigorifero spento.La bombola di stoccaggio deve avereuna capacità adeguata alla quantità direfrigerante da trasferire e, comunque,non deve essere caricata oltre il 75%della sua capacità massima.Si consiglia l’impiego di una bilanciaelettronica per controllare il riempimen-to della bombola di stoccaggio.

Trasferimento del refrigerante

a) Intervenire sul circuito frigoriferoaffinché la maggior parte del refrige-rante venga pompata nel ricevitore diliquido del sistema.

b) Mediante i tubi flessibili con valvolaa sfera, collegare l’attacco del ricevitoredi liquido del circuito frigorifero alla val-vola del liquido (con pescante) dellabombola di stoccaggio (vedi figura) tra-mite gruppo manometrico.c) Mediante un tubo flessibile (T1) convalvola a sfera, collegare il filtro deidra-tore (IN) dell’unità di recupero alla val-vola del vapore (valvola senza pescan-te) della bombola di stoccaggio.d) Mediante un tubo flessibile (T2), col-legare il raccordo di uscita (OUT) del-l’unità di recupero all’attacco vapore delsistema A/C.e) Assicurarsi che la valvola V1 sia inposizione 1 Recovery.f) Aprire le valvole INPUT e OUTPUT

dell’unità di recupero.g) Aprire le valvole dei flessibili T1 e T2dell’unità di recupero.h) Aprire le valvole a sfera dei flessibilidi collegamento.i) Aprire le valvole sul gruppo manome-trico.j) aprire le valvole della bombola distoccaggio.k) Girare l’interruttore power switch su“ON”, quindi premi il pulsante STARTper avviare l’unità di recupero.Osservare la spia di passaggio delgruppo manometrico; il trasferimentodel refrigerante dal ricevitore di liquidoalla bombola di stoccaggio è completoquando attraverso la spia non si vedepiù fluire refrigerante liquido.

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Introduzioneal sistema di recupero(SECONDA PARTE)

SERGIO MOZZATO

WIGAM

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l) Completato il trasferimento di refrige-rante, chiudere la valvola vapore dellabombola (valvola senza pescante).m) Chiudere la valvola del flessibile T1e aspettare che sul manometro dibassa M1 si legga una pressione di -0.2 bar (o aspettare che l’unità si fermiautomaticamente se l’interruttore “BY-PASS” è sulla posizione “AUTO”).n) Spegnere l’unità di recupero(Interruttore generale su “OFF”).o) Chiudere la valvola del liquido dellabombola e la valvola a sfera del tuboflessibile ad essa collegato.p) Chiudere la valvola del flessibile T2.q) Chiudere tutte le valvole del gruppomanometrico e dei tubi flessibili utiliz-zati per i collegamenti.Il recupero dei residui di refrigerantegassoso dall’interno del circuito frigori-fero può essere effettuato collegandol’unità come illustrato nel capitolo diI&F 5/11 “Recupero e riciclo del Refri-gerante”.

PROCEDURA DIRAFFREDDAMENTO DELLABOMBOLA DI RECUPERO

Preparazione per la proceduradi raffreddamento

a) Per iniziare occorrono almeno 0,5 kgdi refrigerante liquido nella bombola.b) Verificare che tutti i collegamentisiano corretti (vedi figura sopra).c) Verificare che le valvole OUTPUT eINPUT siano in posizione ”CLOSE”.d) Girare la valvola Recover/Purgesulla posizione “Recover”.e) Alimentare l’unità e premere sul pul-

sante START per avviare l’unità.f) Aprire le valvole Vapore e Liquidosulla bombola di recupero.g) Aprire la valvola OUTPUT, quindiaprire la valvola INPUT.h) Regolare la valvola OUTPUT affin-ché la pressione in uscita sia superioredi 7 bar rispetto alla pressione in entra-ta, ma mai superiore a 21 bar.i) Lasciare funzionare finché la bombo-la sia fredda; quindi spegnere l’unità.

Procedura di raffreddamentodurante il recupero

a) Verificare che tutti i collegamentisiano corretti (vedi figura pagina

seguente).b) Chiudere le due valvole del gruppomanometrico.c) Seguire i punti f) g) h) i) della prepa-razione per la procedura di raffredda-mento finché la temperature diminuirà,quindi continuare a recuperare.

MANUTENZIONE ORDINARIA

Ricambi e accessori

N° 1 MG111 Filtro deidratoreN° 1 XH412 Filtro deidratoreN° 1 G19020 Kit di 10 guarnizioni pertubo flessibile con attacchi 1/4”SAE

Interventi periodicidi manutenzione ordinaria

a) sostituire le guarnizioni degli attacchigirevoli dei tubi flessibili non appenapresentano segni di usura.b) sostituire il filtro ogni volta che sicambia tipo di refrigerante e almenouna volta ogni 6 mesi.

RIARMO DEL PRESSOSTATODI MASSIMA

Al raggiungimento della pressione di38,5 BAR, il pressostato di massima dicui l’unità è dotata, interviene inibendo

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tutte le funzioni; l’unità si spegneràautomaticamente e la spia rossa siaccenderà. Se il compressore deveessere fatto ripartire, individuare primala causa del problema, quindi ridurre lapressione interna al di sotto di 25 bar.Premere il tasto START per far ripartireil compressore.

Norme di sicurezza e linee guidaper l’utilizzo

a) Leggere attentamente il presentemanuale prima di utilizzare l’unità direcupero.b) L’unità di recupero è destinata esclu-sivamente ad operatori professional-mente preparati, che devono conosce-re i fondamenti della refrigerazione, isistemi frigoriferi, i gas refrigeranti e glieventuali danni che possono provocarele apparecchiature in pressione.c) Indossare sempre adeguate prote-zioni, quali occhiali e guanti; il contattocon il refrigerante può provocare cecitàe altri danni fisici.d) Non esporre l’unità al sole o allapioggia.e) Far funzionare l’unità solo in ambien-ti adeguatamente ventilati e con unbuon ricambio d’aria.f) Utilizzare SOLTANTO delle bomboledi refrigerante ricaricabili autorizzate.Esse devono avere una pressione dilavoro minima di 27.6 bar.g) Non riempire le bombole di recuperocon refrigerante liquido oltre il 75%della loro capacità massima. Un riem-pimento eccessivo può causare un’e-splosione.h) Non superare la pressione di lavorodella bombola di recuperoi) Non mischiare refrigeranti diversi inuna stessa bombola.j) Prima di recuperare il refrigerante, labombola deve raggiungere un grado divuoto di -0.9 MPa, per poter rimuoverei gas non condensabili e eventuale umi-dità.k) Quando l’unità non viene utilizzata,tutte le valvole devono essere chiuse ei raccordi di entrata e uscita coperti coni loro cappucci di protezione; l’aria e l’u-midità possono danneggiare le presta-zioni di recupero e ridurre la durata delcompressore.l) Se si usa una prolunga elettrica, lasezione dei cavi deve essere di almeno2.0mm2 e il cavo non deve essere piùlungo di 30 metri; ciò può causare

abbassamento di tensione e quindidannegiare il compressore.m) Utilizzare sempre un filtro deidratoree sostituirlo frequentemente. Ogni tipodi refrigerante deve avere il proprio fil-tro. Al fine di assicurare un buon funzio-namento dell’unità di recupero, si consi-glia di utilizzare il filtro suggerito daWigam. Sostituire il filtro ogni volta chela spia indica presenza di umidità.n) Prestare molta attenzione quandosi recupera da un sistema “bruciato”.Utilizzare due filtri per acido di altacapacità. Al termine del recupero,lavare l’unità di recupero con una pic-

cola quantità di refrigerante pulito econ olio refrigerante per ripulire dasostanze estranee rimaste all’interno.o) L’unità ha un dispositivo di arrestoautomatico di alta pressione. Se lapressione all’interno del sistema saleoltre 38.5 bar, l’unità si spegnerà auto-maticamente e la spia rossa di allarmesi accenderà. Se il compressore deveessere riavviato, individuare prima lacausa del problema, quindi ridurre lapressione interna al di sotto di 25 bar.Premere il tasto START per far ripartireil compressore.Quando l’unità si trova in condizione di

CARATTERISTICHE TECNICHE

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alta pressione, riavviare l’unità dopoavere eliminato i problemi.– Soluzioni per le possibili cause di unarresto dovuto ad alta pressione:1. Aprire la valvola OUTPUT dell’unità,se è chiusa.2. Aprire la valvola di entrata della bom-bola di recupero se è chiusa.3. Verificare se il flessibile di collega-mento fra l’unità e la bombola di recu-pero è intasato. Se sì, chiudere la val-vola OUTPUT dell’unità e la valvola dientrata della bombola, quindi cambiareflessibile.4. La temperatura e la pressione dellabombola è troppo alta (vedi la procedu-ra di raffreddamento della bombola)p) Durante l’utilizzo del recuperatore,assicurarsi che l’impianto di condizio-namento sia spento.q) L’unità ha un dispositivo di arrestoautomatico di bassa pressione (pres-sovacuostato). Se la pressione internarisulta inferiore a -0.2 ÷ -0.4 bar, l’unitàsi spegnerà automaticamente e la spiaverde si accenderà. Per riavviare ilcompressore, aumentare la pressionedi entrata al di sopra di +0.4 bar oppu-re girare l’interruttore “BY-PASS” sullaposizione manuale, quindi premere ilpulsante START.r) Interruttore BY-PASS:- quando l’interruttore “BY-PASS” è suAUTO, il pressovacuostato interviene.- quando l’interruttore “BY-PASS” è suMANUALE, il pressovacuostato noninterviene.Girare l’interruttore sulla posizioneMANUALE quando la pressione delsistema è inferiore a +0.4 bar o se ilsistema necessita di un alto vuoto.s) Se la pressione della bombola supe-

ra 21 bar, usare la procedura di raffred-damento per ridurre la pressione.

t) Per ottimizzare la velocità di recupe-ro, fare uso di un flessibile più cortopossibile.u) Durante il recupero di grandi quantitàdi refrigerante liquido, usare il metodoPush/Pull.v) Dopo il recupero, assicurarsi che nonci sia più refrigerante nell’unità. Leggerela procedura di “Self-Purge” attenta-mente su I&F 5/11. Se del refrigeranteliquido rimane nell’unità, si può espan-dere e danneggiare i componenti.w) In previsione di un lungo periodo diinattività o se l’unità deve essere ripo-sta, evacuare l’unità da ogni residuo direfrigerante e ripulirla con azoto secco.x) Consigliamo di utilizzare tubi flessibi-li con valvola per ridurre perdite di refri-gerante.

CASISTICA GUASTI

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LUBRIFICAZIONE E PROBLEMICOLLEGATI

Il separatore d’olio (fig.1)Il separatore d’olio ha la funzione diridurre la quantita di lubrificante che,fuoriuscendo dal compressore, entrain circolazione con il refrigerante.Considerazioni economiche a parte,la sua installazione e raccomandata intutti quegli impianti dove sussistano lepremesse per notevoli fuoriuscite dilubrificante dal compressore e quindiinsufficiente lubrificazione.Una grande quantita di lubrificante incircolo e anche fonte di problemi diefficienza dell’impianto.Come descritto nella prima parte, laviscosita del lubrificante aumenta sen-sibilmente al diminuire della sua tem-peratura.Ne consegue che, in impieghi a bassatemperatura di evaporazione, e unadelle prime condizioni operative chevede consigliabile l’installazione delseparatore d’olio; ma quali sono i valo-ri di temperatura che possiamo consi-derare come “bassa temperatura”?Vari sono i parametri che influenzanotale limite ma con un buon margine disicurezza possiamo considerare -35°C quale temperatura al di sotto dellaquale e richiesta la installazione delseparatore d’olio.

Con basse temperature di evapora-zione, il lubrificante che entra nell’e-vaporatore ne assume la temperatu-ra aumentando cosi la viscosita chene riduce la sua capacita di fluire. Neconsegue che stazionando all’internodei tubi dell’evaporatore ne penalizzalo scambio termico e ne riduce l’areadi passaggio aumentando le perditedi carico del flusso di refrigerante.Importanti fuoriuscite di lubrificante siverificano anche in:- impianti caratterizzati da elevati rap-porti di compressione- impianti dove il gruppo di condensa-zione, installato all’esterno, e assog-gettato a temperature piu basse diquelle alle quali si trova l’evaporatoredurante le fasi di arresto- impianti con compressore dotato dicontrollo di capacita- impianti con piu compressori inparallelo- impianti con linee frigorifere di note-vole estensioneIn quest’ultimo caso, quanti sono imetri di linea frigorifera che possonoessere definiti “notevole estensione”?Non e possibile dare un valore nume-rico a tale espressione ma c’e unaregola pratica, molto pratica ma sem-plice ed affidabile, che ci mette adisposizione un riferimento per valu-tare la necessita o meno di installare

il separatore d’olio.E necessario considerare la carica dilubrificante del compressore espressain litri e moltiplicare tale valore per ilnumero fisso 6; il risultato deve esserecomparato alla quantita di refrigeranteespressa in kg.Se i kilogrammi di refrigerante sono innumero superiore al risultato dellamoltoplicazione, l’installazione delseparatore d’olio e decisamente rac-comandata.Per esempio:- carica di lubrificante del compresso-re 1,5 (litri) x 6 = 9- carica di refrigerante 15 (kg) quindi15 > 9 separatore d’olio necessariooppure- carica di refrigerante 7 (kg) quindi 7> 9 separatore d’olio non necessario(ma suggeribile)Il separatore d’olio deve essere instal-lato sulla linea di compressione (colle-ga l’attacco di scarico del compresso-re con l’ingresso del condensatore) ilpiu vicino possibile al compressore.Quali vantaggi derivano dall’uso delseparatore d’olio?L’olio separato viene direttamentereintrodotto nel carter del compresso-re evitando cosi sensibili abbassa-menti del livello del lubrificante nel car-ter del compressore; la sua tempera-tura e alta quanto quella del refrige-rante in compressione e la sua visco-sita e molto bassa.In tali condizioni il lubrificante scorremolto facilmente raggiungendo inquantita soddisfacente anche i puntida lubrificare piu lontani, inoltre lasua alta temperatura garantisce l’as-soluta assenza di tracce di refrige-rante che vanificherebbero l’azionelubrificante.L’installazione del separatore richiedel’adozione di alcune semplici precau-zioni quali:- dotare di filtro meccanico la tubazio-ne di ritorno dell’olio- prima di evacuare l’impianto frigorife-ro, introdurre all’interno del separatoreolio in quantita suggerita dal costrutto-re dello stesso- considerato che il separatore nonsepara la totalita del lubrificante che loattraversa, la sua adozione non esimel’installatore dall’osservare tutte le pre-scrizioni per la corretta esecuzionedelle linee frigorifere (pendenze, sifo-ni, etc.).

I PROBLEMIDEI FRIGORISTI:LA PAROLAALL’ESPERTO

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Continua con questo numero lo spazio “parola all’esperto”per un confronto interattivo con i nostri lettori sui problemi che questihanno e la loro soluzione. Chiunque desideri sottoporci un quesito odesideri avere chiarimenti su un problema specifico può inviarci una emaila [email protected], risponderemo direttamente sulla rivistain maniera che tutti i frigoristi possano trarne beneficio.Inoltre per un confronto continuo tra i tecnici della refrigerazione sulleproblematiche che si trovano ad affrontare, i tecnici possono iscriversi alforum ufficiale dei tecnici del freddo su google:“frigoristi gruppi”.

GIANFRANCO CATTABRIGA

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Lo scambiatore di caloreUna eventuale fuga interna in unoscambiatore a piastre, provocherebbeun by-pass di refrigerante dalla zonadel liquido (alta pressione) verso lazona di aspirazione (bassa pressio-ne); un tale ritorno di refrigerante liqui-do oltre a diluire notevolmente il lubri-ficante e sicuramente causa di migra-zione dello stesso.Qualora ci fossero sospetti di perditeinterne, si suggerisce di rimuoveredalla valvola termostatica la linea delliquido, sigillare adeguatamente sia lalinea che l’attacco di ingresso dellavalvola (assicurarsi che non ci sianoaltri punti di comunicazione tra alta ebassa pressione), avviare il compres-sore e arrestarlo non appena la pres-sione di aspirazione si porta a circa 0bar, chiudere il rubinetto di compres-sione, osservare le pressioni e se ten-dono ad equalizzarsi lo scambiatoreha una perdita interna.

La pompa di lubrificazioneI compressori di media/grossa sonodotati di pompa di lubrificazione,necessaria per vincere le notevoli per-dite di carico dei percorsi interni dilubrificazione che derivano dalle lorodimensioni e struttura delle parti mec-caniche interne.La prevalenza (differenza tra pressio-ne di mandata e pressione di aspira-zione) della pompa deve essere sem-pre superiore alle perdite di carico; incaso contrario, le parti in movimentopiu distanti dalla pompa non vengonoadeguatamente lubrificate.Una delle cause della caduta di preva-lenza della pompa puo essere la pre-

senza di refrigerante liquido nel carterdel compressore, che essendo piupesante del lubrificante si stratificanella parte inferiore, proprio nella zonadi aspirazione della pompa.In tali condizioni, il refrigerante aspira-to dalla pompa evapora mandandolain cavitazione, vanificando l’effetto“pompante” e, quindi, il normale fluiredel lubrificante; a tale proposito sirimanda alla prima parte di questoarticolo “il riscaldatore dell’olio nel car-ter” precedentemente pubblicato.

Il rabbocco di lubrificanteL’aggiunta di lubrificante deve esserel’ultima risorsa da prendere in consi-derazione dopo che ogni altra soluzio-

ne e stata scartata. Il livello dell’oliodeve essere verificato dopo che l’im-pianto e stato avviato e si e stabilizza-to una volta raggiunte e mantenute lecondizioni di progetto; di norma unlivello accettabile si trova tra 1/4 e 3/4della spia di livello che equipaggia ilcompressore, in ogni caso consultarei suggerimenti del costruttore dellostesso.E opportuno ricordare che anche unlivello eccessivo di lubrificante, neltempo, ha un effetto nocivo sulla inte-grita delle parti in movimento, accor-ciando la vita operativa del compres-sore.I problemi di lubrificazione, che porta-no a danni permanenti al compresso-re, non ne sono la causa ma sono isintomi di seri problemi del sistema fri-gorifero che devono essere identificatie radicalmente risolti prima di riparareo sostituire il compressore.Con questo articolo non si e volutoproporre una completa disanima delproblema della lubrificazione ma rac-cogliere i piu comuni problemi impian-tistici; siete stati coinvolti da situazionidiverse da quelle descritte?Contattateci e ne discuteremo insie-me.

Figura 1.

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Il Centro Studi Galileo è sul socialnetwork più diffuso: Facebook, per colle-garvi: fare ricerca “Centro Studi Galileo”

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Video dei corsi del Centro Studi Ga-lileo: manutenzione avanzata impiantirefrigerazione e molti altri... CorsoCentro Studi Galileo 2011 Carica,Vuoto, Recupero Refrigeranti...www.youtube.com/user/marcobuoni

Da qualche mese è attivo un nuovoservizio per i soci ATF: il forum“Frigoristi”. I soci potranno quindiscambiarsi informazioni, commentisul mondo della refrigerazione suhttp://groups.google.it/group/frigoristi

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Introduzione

La possibilità di trasmettere i dati adistanza, senza l’ausilio di collega-menti con cavi, garantisce ai data-log-ger una grande versatilità di impiegorispetto ad altre modalità di rilevamen-to dei dati, soprattutto in quei casi incui si devono coprire grandi distanzeoppure quando per varie ragioni (dispazio, estetiche o altro) non è possi-bile realizzare cablaggi elettrici.Questa opportunità risulta molto con-veniente anche in considerazione delfatto che le apparecchiature cherispondono agli standard normativinon pongono problemi di salute per lepersone o di interferenza con altreapparecchiature di tipo elettroniche.

Varie modalità di trasmissionedei dati

Molte volte il problema connesso all’u-tilizzo di una data apparecchiaturanon è dato dal suo ingombro ed allaconseguente difficoltà di collocarlo inun dato spazio. Ad esempio un data-logger che deve registrare delle tem-perature può essere posizionato inmolti punti, anche non immediatamen-te vicini al punto in cui si vogliono farele rilevazioni, dato che è possibileimpiegare delle sonde esterne chepermettono di distanziare il data-log-ger stesso dal punto di rilevazioneanche di qualche metro.Nella figura 1 viene illustrato un esem-pio di applicazione di un data-logger

Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF

Caratteristiche e vantaggi delle retiwireless per la trasmissionedelle informazioni nei data-logger145ª lezione di base

PIERFRANCESCO FANTONI

CENTOQUARANTACINQUESIMALEZIONE SUI CONCETTIDI BASE SULLE TECNICHEFRIGORIFERE

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni semplificate per isoci ATF del corso teorico-praticodi tecniche frigorifere curato dalprof. ing. Pierfrancesco Fantoni.In particolare con questo ciclo dilezioni di base abbiamo voluto, inquesti più di 13 anni, presentare ladidattica del prof. ing. Fantoni, cheha tenuto, su questa stessa linea,lezioni sulle tecniche dellarefrigerazione ed in particolare dispecializzazione sullatermodinamica del circuitofrigorifero.Visionare su www.centrogalileo.itulteriori informazioni tecnichealla voce “articoli” e inoltre allavoce “organizzazione corsi”1) calendario corsi 2011,2) programmi,3) elenco tecnici specializzati negliultimi anni nei corsi del CentroStudi Galileo divisi per provincia,4) esempi video-corsi,5) foto attività didattica.

È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

È ORA DISPONIBILELA RACCOLTA COMPLETA

DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI

Per informazioni 0142.452403

Figura 1.

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per rilevare varie temperature in unnegozio commerciale. Vengono impie-gate 5 sonde, 4 delle quali per monito-rare le temperature dei banchi refrige-rati e surgelati ed 1 per monitorare latemperatura dell’aria ambiente. Se ledistanze non sono eccessive è possi-bile impiegare delle sonde collegatedirettamente al data-logger, evitandoaltri cablaggi e quindi semplificando leprocedure di installazione.Nel caso di locali commerciali didimensioni maggiori, con conseguen-te necessità di coprire distanze piùgrandi tra i vari punti di rilevazione sipuò pensare di utilizzare un collega-mento seriale esterno. Nella figura 2 lanecessità di rilevare le temperaturenei due banchi surgelati posti a note-vole distanza dal corpo del data-log-

ger viene risolta attraverso un collega-mento seriale esterno. I banchi piùvicini, invece, possono essere sempreserviti dalle sonde di temperature tra-dizionali.Quando le distanze diventano impor-tanti allora anche il collegamentoseriale non soddisfa più ai requisiti disemplicità di installazione e versatilitàd’impiego. In tali casi conviene impie-gare una rete wireless a radiofrequen-za per la trasmissione dei dati. Nellafigura 3 i banchi surgelati sono dotatidi trasmettitori wireless che inviano idati di temperatura ad un ricevitorecollegato direttamente al data-logger.Tale soluzione, oltre ad eliminare lun-ghi cablaggi, con le annesse difficoltàper il passaggio dei cavi, permette diripensare al lay-out dei vari banchi in

maniera libera, potendo essi essereposizionati in maniera diversa senzala necessità di avere alcun vincolo peril passaggio ed il collegamentomediante cavi.

Reti wireless a radiofrequenza

I data-logger sono dispositivi che pos-sono essere impiegati in molti ambien-ti per la rilevazione dei dati di svariatiparametri. Il loro uso può avvenire nelsettore alimentare per il controllo dellacatena del freddo sui mezzi di traspor-to e nelle celle di conservazione, per ilcontrollo della temperatura nella distri-buzione e trasporto dei pasti, per ilcontrollo della temperatura nei pro-cessi di pastorizzazione e sterilizza-zione. Nel settore ospedaliero posso-no essere impiegati per il controllodelle temperature nei vari ambienti,nelle emoteche e nelle celle di conser-vazione. In agricoltura l’impiego avvie-ne per il controllo della temperatura edell’umidità nei magazzini e nelleserre. Nel settore farmaceutico si hanecessità di monitorare le temperatu-re nei magazzini di conservazionementre nei musei e nelle gallerie d’ar-te si devono mantenere sotto controlloi valori di temperatura ed umidità deilocali che ospitano le varie opere.In molti di questi casi sia per ragioni ditipo logistico sia per ragioni di tipoestetico che per ragioni di praticità diinstallazione non è possibile eseguire

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Figura 2.

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collegamenti tra il corpo del data-log-ger ed i vari rilevatori. Rimane inevita-bile, quindi ricorrere ad una rete wire-less.Se le apparecchiature elettronicherisultano essere certificate CE le onderadio trasmesse dai data-logger noncreano disturbi od interferenze allealtre apparecchiature elettroniche pre-senti. La frequenza di trasmissione deidati risulta essere molto importantesoprattutto in quei casi in cui il data-logger venga impiegato negli ambientiospedalieri per evitare pericolosi feno-meni di incompatibilità con alcunedelle apparecchiature medicali.Per quanto riguarda le emissioni nonvi sono particolari problemi per ilcorpo umano, dato che la loro inten-sità generalmente è molto inferiore aquella corrispondente ad un telefonocellulare.La trasmissione può avvenire ancheattraverso pareti o muri e, a secondadei vari modelli e tipologie, può copri-re anche distanze superiori al chilo-metro. In presenza di particolari osta-coli o di conformazioni logistiche nonfavorevoli alla trasmissione dei dati aradiofrequenza è possibile avvalersi diparticolari soluzioni tecniche che pre-vedono l’impiego di ripetitori radio inmodo tale da permettere al segnale digiungere con facilità al ricevitore colle-gato al data-logger.

Utilizzo del data-logger

Come già detto, un data-logger è com-posto da una serie di sensori in gradodi rilevare dei valori di determinate

grandezze fisiche (temperature, umi-dità, distanze, ecc.) e di tradurle poi ingrandezze di tipo elettrico (tensione,corrente, ecc). Questi ultimi vengono,in seguito, a loro volta convertiti in datidi tipo binario.In base a questa semplice schema-tizzazione, per impiegare un data-logger allo scopo desiderato vannoseguiti alcuni semplici passi procedu-rali. Il primo di essi è quello di colle-gare al data-logger i vari tipi di sen-

sori, come ad esempio le termocop-pie od i termistori per la rilevazionedelle temperature oppure gli estensi-metri per la rilevazione delle defor-mazioni o gli accelerometri per rileva-re i movimenti.Il passo successivo è quello di avva-lersi dello specifico software per impo-stare la registrazione dei dati che inte-ressano. Vanno configurati i parametriche permettono di definire le caratteri-stiche del campionamento che sivuole eseguire. Ad esempio quanterilevazioni eseguire al minuto (fre-quenza di campionamento); per qualivalori del parametro che viene monito-rato si devono attivare gli allarmi (adesempio il valore massimo ed il valoreminimo di temperatura); programmarela memoria quando diviene satura(sovrascrivere ai vecchi dati oppurefermare la registrazione); impostare lecondizioni di start e di stop delle regi-strazioni.Una volta che i dati sono stati acquisi-ti essi vanno scaricati e registrati perpoterli poi conservare in caso lenorme lo specifichino e di analizzarli aseconda delle esigenze.

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Figura 3.

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Speciale attrezzatura per i soci ATF

Good practicesnella refrigerazione(PARTE SETTIMA)

ROLF HUEHREN

GIZ Proklima: “Good Practices in Refrigeration”More information: www.gtz.de/proklima

Figura 1. Set per la ricarica di refrigerante HC.

REFRIGERAZIONE DOMESTICA CON IDROCARBURI

PREFAZIONEGli Idrocarburi (HCs) sono ampiamente utilizzati nelle appli-cazioni di refrigerazione oggigiorno (tubo capillare per refrige-razione domestica e piccoli sistemi commerciali). I CFC, inparticolare per scopi di assistenza, non sono più ottenibili.Nelle nuove produzioni di applicazioni domestiche il CFC-R12è ampiamente rimpiazzato dal HFC-R134a e HC-R600a. GliHCs diventeranno più importanti in futuro, perché i gas fluo-rurati hanno un alto impatto sul riscaldamento globale.I refrigeranti HC sono infiammabili se mischiati all’aria einfiammati, e quindi dovrebbero essere usati solo in applica-zioni che rispettano le norme di sicurezza regolamentate.Al fine di dare assistenza e riparare sistemi a idrocarburi HC,il personale di servizio deve essere propriamente istruito peressere in grado di trattare un refrigerante infiammabile.Questo include la conoscenza degli strumenti, dei compo-nenti e dei refrigeranti del ciclo di refrigerazione e le principalinorme e precauzioni di sicurezza che si devono teneredurante le operazioni di assistenza e riparazione.Il refrigerante deve essere contenuto e trasportato in conte-nitori approvati. Se possibile, meglio in bombole di alluminiodi 450 g (con al massimo due contenitori trasportati su unamacchina per l’assistenza). In generale, i compressori sosti-tuiti che contengono residui di refrigerante (non solo com-pressori che contengono HC) devono essere sigillati prima diessere trasportati.

Regolatoredi pressione

Bilanciadi ricaricaelettronica

Bomboladi ricaricaHC-R600a

Nota importante:

Per ragioni di sicurezza un limite pratico di 8 g/m3 direfrigerante idrocarburo non deve essere superato inuno spazio chiuso o una stanza.

Gli HCs sono più pesanti dell’aria. La concentrazione (se ilrefrigerante è in un ambiente) sarà sempre più alta al livel-lo del pavimento.Non rilasciate il refrigerante vicino a seminterrati, canaliz-zazioni, ecc. La stanza/area di lavoro deve essere sempresufficientemente ventilata.Per evitare ogni circostanza pericolosa, devono essere evi-tate fiamme libere. Il modo migliore per una assistenza eriparazione di applicazioni domestiche è usare ad es. leconnessioni e giunture LOKRING.

L’utilizzo dell’Azoto secco per manutenzioni e riparazionidel sistema gioca un ruolo importante:• Pulizia tramite getto nel sistema refrigerato• Test di perdita• Rimozione delle restrizioni sezionali (sporco o residui)

Abstract:

Il tecnico dell’assistenza conosce i pericoli relativi airefrigeranti infiammabili HC.

1. Non deve esserci il rischio che si creino scintille vicinoall’area di lavoro.

2. Non fumate o usate fiamme libere o altre fonti di calo-re. Quindi, è preferibile non eseguire la brasatura sulsistema.

3. Le attrezzature elettriche usate durante l’assistenza nondevono produrre scintille.

4. Procurate una buona ventilazione nell’area di lavoro.5. Non lasciate fluire il refrigerante nelle aperture a semin-

terrati, soggiorni bassi, sistemi fognari ecc perché gliHCs sono più pesanti dell’aria.

6. Devono essere seguite le norme di sicurezza per l’utiliz-zo, il contenimento e il trasporto del refrigerante combu-stibile previste nei vari paesi.

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PRIMI PASSI

Figura 2. Immagine di un circuito refrigerante

Prima di aprire un sistemadi refrigerazione ermetico èessenziale crearsi unquadro generale basatosulle impressioni visive,sensoriali e uditive, questepossono infatti portareall’identificazione diretta delproblema.La prima fase di analisi delsistema prende inconsiderazione:

(1) Il trasferimento di calore nel condensatore(2) La temperatura del filtro disisdratatore(3) Livello del rumore del compressore(4) Emissione del calore del compressore(5) Situazione brina sull’evaporatore(6) Potenza del compressore• In mancanza di refrigerante (per esempio per una

perdita), l’entrata del refrigerante nel condensatore ècalda, l’uscita è fredda

• Con la presenza di ghiaccio sull’evaporatore, iltrasferimento di calore è basso

• Con potenza ridotta del compressore il trasferimento dicalore è molto basso

Figura 4. Misurazione della temperatura del freezer.

Usare un termometrocomune e un bicchiered’acqua ( come indicatosopra) per misurare latemperatura interna.L’evaporatore non devepresentare del ghiacciosulla sua superficie. Secosì fosse, questo ridurràl’assorbimento di calorenella zona di refrigerazione.

Controllare che ci sia una formazione di una leggera brinasuperficiale che denota invece un buon funzionamentoLa guarnizione della porta del frigo/congelatore deverimanere perfettamente aderente alla struttura. Usare unasciugacapelli per i punti dove la guarnizione non si incastra.

Figura 7. Posizionamento di una pinza perforatrice.

Per la connessione deimanometri e la lettura dipressione/temperatura,connettere la pinzaperforatrice tubo delrefrigerante al tubo diservizio (tubo di carica)del compressore.Continua l’analisi delciclo del sistema con ilcompressorefunzionante.

Figura 5. Posizionamento del sensore.

Collegare il sensore deltermometro elettronico alleclip di fissaggio del sensoredel termostato per misurarela temperatura durante lamodalità di funzionamentoe spegnimento.Controllare che la luce sispenga alla chiusura dellaporta.

Figura 6. Regolazione della temperatura.

Regolare il termostatoleggermente al di sopradella posizione media dellascala del regolatore ditemperatura.Es: Posizione 4 su unascala di 7Posizione 2.5 su una scaladi 4Il termostato interrompe?Confronta le temperature diinterruzione/funzionamentocon le informazioni tecnichedel produttore.

Figura 3. Circolo dell’aria del freezer.

Sistemazione di un frigo/congelatoreÈ molto importante che ilfrigo/congelatore abbia uno spaziocircostante sufficiente per assicurare iltrasferimento di calore (circolo dell’aria)Fare attenzione che sul condensatorenon vi sia la presenza di polvere osporcizia, e che nessuno oggettoostacoli la ventilazione.Evitare di collocare il frigo/congelatoreaccanto a una fonte di calore.È necessario pulire il condensatoreregolarmente

APERTURA DEL SISTEMA DI CICLODEL REFRIGERANTE

Se si vuole che un sistema di refrigerazione ermetico funzio-ni correttamente e abbia una lunga durata, è essenziale chela quantità di impurità presenti nel sistema, es. miscela, gasestranei, sporcizia, etc., sia mantenuta al minimo.Questo fatto deve essere preso in considerazione nel caso diriparazioni, e devono essere prese le necessarie misure.Prima di iniziare le dovute riparazioni, soprattutto quelle cherichiedono l’apertura del sistema di refrigerazione ermetico,assicurarsi che tutte le possibili cause siano state eliminate eche un’esatta diagnosi sia stata eseguita.Se la prima valutazione delle condizioni del sistema e lemisurazioni indicano la necessità di aprire il sistema ermeti-co, dobbiamo procedere nel seguente modo:

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Figura 8. Collocazione della pinza perforatrice aggiuntiva.

Per rimuovere il gasrefrigerante, collocare unapinza perforatriceaggiuntiva direttamentesulla superficie del filtroessiccatore (lato altapressione)Il tubo flessibile (che vieneutilizzato per espellere ilrefrigerante all’aria aperta -trattasi infatti di refrigeranti

naturali - ndr) è portato fuori e collegato esternamente, es.attraverso una finestra aperta.La linea di ventilazione deve avere un diametro interno diun minimo di 10 mm o 3/8.

Figura 9. Finestra aperta come linea di ventilazione.

La fine del tubo flessibileè portata all’esternoattraverso es. unafinestra aperta.Questa linea diventilazione servirà perspostare il refrigeranteinfiammabile verso unazona sicura esterna.Finestra o porta apertaLinea di ventilazione

Figura 10. Pulitore di azoto.

Di seguito, il sistema puòessere soffiato con azoto.

L’azoto pulirà il sistema,trasportando i residui direfrigerante nell’ambienteesterno.

Figura 11. Recupero del refrigerante HC con pompadel vuoto e linea di ventilazione.

Il tubo flessibiled’aspirazione collegatoalla pinza perforatrice sulfiltro disidratatore

Il tubo d’aspirazionecollegato alla portad’aspirazione dellapompa del vuoto

La linea di ventilazionesulla porta di scaricodella pompa del vuoto

La linea di ventilazioneverso una zona esterna

Se il compressore non deve essere sostituito, l’olio si dega-sa nel compressore facendo funzionare il compressorestesso per circa un minuto.Non avviare mai il compressore quando il sistema è invuoto. Ci sarebbe il rischio di danneggiare il motore.

Dopo aver pulito con l’azoto , il regolatore di pressione delcilindro viene chiuso. La linea di ventilazione nel filtro disi-dratatore è smontata .• Collegare la linea di ventilazione all’uscita della pompadel vuoto sulla porta di scarico.

• Collegare il tubo flessibile della porta di aspirazione dellapompa del vuoto alla valvola sul filtro disidratatore.

Il sistema di refrigerazione è adesso pronto per la primaoperazione di vuotatura. Fare il vuoto a una pressione dicirca 5 mbar.La linea di ventilazione deve avere un diametro internominimo di 10 mm (3/8”)!Non ci devono essere delle ulteriori pressioni nella porta discarico della pompa a vuoto, poiché queste potrebberodanneggiare la pompa a vuoto!Terminare il primo processo di vuotatura attraverso lo spe-gnimento della pompa a vuoto.

PROCESSO DI SOFFIATURA

Aprire la valvola sul regolatore di pressione dalla bomboladi azoto e ripulire l’intero sistema di refrigerazione, pinzepremitubi, pompa a vuoto e linea di ventilazione con unapressione non oltre 1 bar (bassa pressione)Regolare la pressione di funzionamento con la valvola diriduzione ed equalizzare la pressione nel sistema.

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Figura 12. Processo di soffiatura dell’azoto.

Processo disoffiatura dell’azotoattraverso la bassapressione

La linea diventilazione versouna zona esterna.

RIMOZIONE DEL FILTRO DISIDRATATORETEST DI POTENZA DEL COMPRESSORE

Figura 13. Taglio del tubo capillare.

Dopo aver completato l’interoprocesso di soffiatura del ciclodel refrigerante scollegare lapompa a vuoto e la linea diventilazione.Tagliare il tubo capillare all’uscitadel filtro essiccatore (distanzadal filtro essiccatore circa 3 cm.)Evitare sbavature e deformazionidel tubo capillare.

Figura 15. Regolazione di un test di rendimento.

Se si è supposto unrendimento ridotto delcompressore ermetico,completare il test direndimento.

Figura 16. Regolazione del flusso di azoto.

L’azoto secco (N2) ècollegato adesso allavalvola posta sul tubodi servizio. Ilregolatore dipressione del cilindrod’azoto è regolato suun massimo di 10 bar.Il flusso d’azotoentrerà nel sistemapassando attraverso iltubo di servizio, ilcompressore,l’evaporatore con iltubo capillarecollegato e ilcondensatore.

Figura 14. Taglio del filtro disidratatore.

Tagliare il filtro essiccatorecon un tagliatubi selunghezza del tubo delcondensatore (acciaio) èsufficiente. Questaoperazione permette dirimuovere l’umiditàpresente e i residui con ilfiltro disidratatore.

CONTROLLO DELL’EVAPORATOREE DEL CONDENSATORE

L’azoto scarica adesso nell’apertura del condensatore (inprecedenza collegato all’entrata del filtro essiccatore) e nel-l’apertura del tubo capillare. Mantenere uno straccio suentrambe le estremità; potrebbe fuoriuscire parte del lubri-ficante del compressore rimasto all’interno. Il processo disoffiatura permette anche l’individuazione di possibili ostru-zioni nella tubazione.Pianificare il lavoro di riparazione in modo che il sistema direfrigerazione e le nuove parti non rimangano aperte perpiù di 10-15 minuti.• Assemblare l’equipaggiamento specifico richiesto per leriparazioni.

• Assemblare ogni pezzo di ricambio richiesto.• Montare un filtro di servizio, che sia più grande del filtrooriginale e (se possibile) con una connessione addiziona-le al tubo di servizio. Il filtro disidratatore deve essere chiu-so ermeticamente fino a quando è montato.

Il sistema di refrigerazione è disposto per l’assemblaggiousando un tubo che si unisce al sistema attraverso con-nessioni a pressione.

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Figura 18. Le bolle indicano una perdita.

Effettuare un test di perdita...1. Attraverso la pressionestatica con le valvole chiuse eil manometro perl’osservazione dellapressione. Per perdite moltopiccole un test di pressionepotrebbe durare fino a 24 ore.

Una caduta di pressione indica una perdita.e2. Con acqua e sapone e un pennello aggiungere questoliquido su tutte le giunture per vedere la presenza di bolle.Le bolle indicano una perdita.

Figura 17. Sistema di connessione per un test di perdita.

Collegare l’attacco rapidoora al ciclo del refrigerantepreparato nel lato di bassae alta pressione usando unattacco di servizio.

Collegare un manometro aquattro valvole al sistema.

1. Lato di bassa pressione

2. Lato di alta pressione

3. Alimentazione azoto

Collegare il cilindro d’azotoalla porta centrale delgruppo manometrico.Pressurizzare il sistemacon azoto trasferendo ilgas, dal lato di alta ebassa pressione con unapressione di un massimodi 10 bar

Figura 19. Sistema per il vuota e la carica.

Collegare la connessionerapida al ciclo delrefrigerante nel lato di altae bassa pressioneusando l’attacco diservizio.

Manometro a 4 valvole

Pompa a vuoto conmanometro per vuoto

Cilindro per la carica direfrigerante HC sullabilancia

TEST DI PERDITA

Portare tutte le tubazioni attentamente nella corretta posi-zione (es. tubi sporgenti).Se il sistema è identificato come sistema a tenuta, senzaperdite, spurgare via l’azoto nell’atmosfera.

VUOTO E CARICA DEL SISTEMA

Il sistema è pronto ora per il vuoto e la carica. Mantenereil contenuto di non condensabilità e umidità nel sistema a

un minimo, il sistema deve essere vuotato formando unvuoto più basso possibile prima che il caricamento sia effet-tuato. (0.5 mbar, 50 Pa, 375 micron).Il vuoto raggiunto deve essere controllato con un manome-tro da vuoto.

Procedimento generale per il tempo richiesto per lavuotatura:1. Vuotatura dal solo tubo di servizio del compressore,

tempo minimo richiesto è di 30 minuti.2. Vuotatura da due lati, dal tubo di servizio del compres-

sore e del tubo di servizio del filtro disidratatore, tempominimo richiesto 15 minuti.

Controllare la stabilità del vuoto attraverso la chiusura dellavalvola per la pompa a vuoto. Se l’ago del manometro divuoto cade sensibilmente, indica possibile perdita nel siste-ma oppure che le connessioni del tubo flessibile del dispo-sitivo di servizio al refrigeratore/congelatore non sono ade-guatamente collegate.

Quando si è raggiunto un vuoto stabile, chiudere la valvolaper il vuoto e iniziare a caricare.La quantità di refrigerante da aggiungere è specificata ingrammi o once nella targhetta dei dati di funzionamento.

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LUOGO DATE ORARIO:LUCCA FRICOM 12/09 - ore 10FIRENZE MORELLI 12/09 - ore 16ROMA RECIR 13/09 - ore 10ROMA AGOSTINI 13/09 - ore 16NAPOLI SALDOGAS 14/09 - ore 10BARI RECO 15/09 - ore 10BARI VIOLA 15/09 - ore 16CESENA LF 16/09 - ore 10BOLOGNA NEW COLD SYSTEM 16/09 - ore 16PALERMO ROTOCOLD 19/09 - ore 14CAGLIARI ECR 20/09 - ore 14MILANO KLIMAX SYSTEM 21/09 - ore 10

Chi fosse interessato agli incontri puòmandare un email a

[email protected]

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Processo di caricamento:1. Caricare 1/3 della carica totale della quantità gassosa

nel sistema di refrigerazione.2. Accendere il compressore.3. Aggiungere la carica rimanente lentamente nel sistema4. Osservare il manometro e controllare la situazione del

sistema in funzione.

CHIUDERE IL SISTEMA

Figura 20. Pressa per sistema di sigillatura.

1. Schiacciare due volte iltubo di servizio con unapinza. La prima di 90° ela seconda di 45°

2. Rimuovere le pinze

3. Sigillare i tubi di serviziousando uno strumento dibloccaggio.

Strumento di bloccaggio

Lo stesso processo sulfiltro disidratatore del tubodi servizio (se presente).

Figura 21. Test finale di controllo di eventuali perditeattraverso un rilevatore elettronico di perdite.

Sistema di controlloe test finale delleperdite

Dopo il processo dicarica, dovrannoessere verificati laregolazione e ilfunzionamento deglistrumenti di controllo. Ilsistema deve essereoperativo fino a quandocondizioni sufficienti delsistema siano visibili.

Nel frattempo la temperatura e la pressione dellevalvole dovrebbe essere registrata.Dopo la disconnessione dei manometri e tubi flessibilideve essere effettuato un test finale di perdita.Usare di nuovo acqua e sapone e/o un rilevatoreelettronico di perdite e si vedrà che ci sono zonestandard da controllare.La lista che segue mostra alcuni dei punti più comuni diperdita:• cartelle, connessioni filettate• valvola di servizio: caricamento, di accesso,montaggio• cricche dei giunti brasati nelle tubazioni• curvette deteriorate dell’evaporatore• sfregamento delle tubazioni le une con le altre• elementi ferrosi brasati rotti nei dispositivi

GIORNATE INFORMATIVE IN TUTTA ITALIA DEL SEGRETARIO ATF, VICEPRESIDENTE AREAIl segretario ATF e vice-Presidente AREA a metà Settembre effettuerà il periodico giro perle sedi CSG e Università tenendo, con i tecnici che ne faranno richiesta, discussioni dicarattere tecnico in apposite riunioni sugli argomenti di particolare attualità.Vi invita a 2 ore di confronto sulle ultime normative e implementazioni in Italia e in Europa.Nuovi fluidi, nuove ispezioni periodiche, presentazione della posizione AREA in Europa perla revisione della regolamentazione europea sui gas fluorurati HFC. Il futuro dei gas refri-geranti naturali e a basso GWP (presentato dal presidente del comitato AREA sull’argo-mento). Patentino Europeo Frigoristi.

Marco BuoniSegretario ATF – Associazione italianadei tecnici del freddo che rappresenta

10.000 tecnici in ItaliaVice presidente AREA – AssociazioneEuropea dei Tecnici del Freddo che

rappresenta 125.000 tecnici del freddoin Europa

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Accessori di sicurezza: Secondo ladirettiva PED per accessori disicurezza si intendono i dispositividestinati alla protezione delleattrezzature a pressione contro ilsuperamento dei limiti ammissibili.Questi dispositivi comprendono:- dispositivi per la limitazione direttadella pressione, quali valvole disicurezza, dispositivi a disco di rottura,barre di schiacciamento, dispositivi disicurezza pilotati (CSPRS);- dispositivi di limitazione che attivino isistemi di regolazione o che chiudano edisattivino l’attrezzatura, come icommutatori attivati dalla pressione,dalla temperatura o dal livello del fluidoe i dispositivi di «misurazione, controlloe regolazione per la sicurezza(SRMCR)».

Carico misto: Carico termico che vacomputato nella progettazione degliimpianti di climatizzazione e direfrigerazione e che tiene conto dimolteplici fonti di calore che possonointeressare l’ambiente raffreddato.Sono esempi di carichi cheappartengono a tale categoria quellidovuti all’illuminazione, alla presenza dipersone, al funzionamento diapparecchiature elettriche presentiall’interno dell’ambiente. Può esseresia di natura sensibile che latente.

Desorbimento: processo di bonificadegli oli impiegati per la lubrificazionedei compressori degli impianti direfrigerazione e di condizionamento.

Tale bonifica consiste nell’eliminazionedelle tracce di refrigerante disciolto informa gassosa al loro interno.

EEV: Electronic Expansion Valve(valvola di espansione elettronica).Particolare tipo di valvole di espansioneutilizzate negli impianti frigoriferiazionate da un dispositivo di comandodi tipo elettronico. Esse si compongonodel corpo valvola vero e proprio (comele tradizionali valvole d’espansionetermostatiche) e di un driver, ossia diun dispositivo di comando di tipoelettronico, che riceve in ingresso isegnali da due sensori (uno dipressione e uno di temperatura) ed inbase ad essi è in grado di modularel’apertura dell’orifizio della valvola. Ildriver pilota un piccolo motore passo-passo che a sua volta comandal’orifizio della valvola: la regolazionerisulta essere, in questo modo,continua dal punto di vista temporale(in quanto il driver invia un segnale perl’apertura/chiusura dell’orifizio ogni 3-5secondi) e dal punto di vista idraulico (ilmotore passo-passo è in grado dispostare l’orifizio di quantitàinfinitesime). Grazie allacomponentistica elettronica una EEVha tempi di risposta molto brevi,contrariamente alle tradizionali valvoled’espansione termostatiche: in questomodo l’alimentazione dell’evaporatorerisulta essere più rispondente alleesigenze di raffreddamentodell’impianto. Questo tipo di valvolerisente in maniera molto modesta dellevariazioni della pressione dicondensazione (garantendo, così,capacità frigorifere più costanti anchecon basse pressioni di condensazione)e delle variazioni del carico termico(evitando, di conseguenza, fastidiosifenomeni di pendolazione)permettendo all’impianto di lavorarecon temperature dievaporazione/condensazione ottimali edi ottenere, in questo modo, significativirisparmi in termini energetici. Una EEV,accoppiata ad un compressore ingrado di modulare la propria potenzafrigorifera in base al carico termico,consente di ottenere buoni risparmi dalpunto di vista energetico e diaumentare il rendimento dell’impianto.Dal punto di vista idraulico questevalvole sono in grado di garantire unabuona tenuta quando sono

completamente chiuse tant’è che nonnecessitano di essere accoppiate adun elettrovalvola a monte quando sidesidera eseguire il pump-downdell’impianto.

IQF: Individually Quick Frozen(surgelazione istantanea di ognisingolo pezzo). Modalità disurgelazione di prodotti alimentari chepermette il raggiungimento ditemperature inferiori a -18 °C in tempimolto brevi. Generalmente essa vieneimpiegata per la surgelazione diderrate in pezzi singoli (piselli, fagioli,pasta, fragole, ecc) ed è in grado digarantire, all’atto dello scongelamento ilmantenimento delle caratteristiche digusto e di consistenza dell’alimento. Lasurgelazione IQF permette di avereun’efficienza migliore di quella deitradizionali impianti meccanici.

Pressostato differenziale dell’olio:Dispositivo elettrico di sicurezza ingrado di interrompere la marcia delcompressore nel caso in cui la sualubrificazione sia insufficiente. Uncontatto elettrico collegato in serie conla bobina del contattore che comanda ilcompressore viene azionato in casoche il differenziale di pressione dell’olio,rilevato tra prima e dopo la pompadell’olio, sia al di sotto del valore ditaratura del pressostato. L’interventodel pressostato viene ritardato almomento dell’avviamento delcompressore, dato che in taleoccasione la pompa dell’olio non èancora riuscita a far entrare inpressione l’olio e l’intervento delpressostato impedirebbe qualsiasipossibilità di avviamento delcompressore. La regolazione deldifferenziale avviene tramite una viteche agisce su una molla postainternamente al pressostato.

Rpm: Revolutions per minute.Abbreviazione inglese che nei cataloghie nella letteratura tecnica indica ilnumero di giri al minuto compiuto da undispositivo in rotazione. Nel campodella refrigerazione e dellaclimatizzazione viene riferito allavelocità di rotazione dei compressorifrigoriferi.

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(Parte centonovesima)

A cura dell’ing.PIERFRANCESCO FANTONI

E’ severamente vietato riprodurre anche parzial-mente il presente glossario.

GLOSSARIODEI TERMINIDELLAREFRIGERAZIONEE DELCONDIZIONAMENTO

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