Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

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Idronica vs. Espansione Diretta Impianti per reparto di chirurgia Efficienza energetica Comunicare online clima MARZO 2012 numero 03 Il media digitale per l’HVAC Energia e Innovazione Energia e Innovazione impianti

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Un numero ampiamente dedicato all’energia e all’efficienza energetica questo di Marzo di Impianti Clima. Un tema di grande attualità, affrontato dalla stessa Mostra Convegno Expocomfort, al quale la Rivista ha voluto apportare il contributo dei suoi Direttori da diverse angolazioni e quindi tanto più costruttivo. In aggiunta, articoli sul confronto tra i sistemi idronici e a espansione diretta, su impianti per sale operatorie ISO 5, sulla comunicazione tecnica online e il rapporto edificio e impianto per raggiungere le classi più alte di certificazione energetica. Oltre alle diverse rubriche, alcune non poco mordaci e provocatorie. Un numero godibile non meno che interessante.

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Idronica vs.Espansione Diretta

Impianti per repartodi chirurgia

Efficienza energetica

Comunicare online

clima

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numero 03

Il media digitale per l’HVAC

Energia e InnovazioneEnergia e Innovazione

impianti

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MCE_adv_Biocasa_12_12_2011.pdf 12-12-2011 17:04:37

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3Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

IL SEGNAVENTO

Non più che tantol vasto dibattito sull’energia e l’effi-

cienza energetica in atto da tempo,

e che trova in questo mese nella

MCE un’occasione di sintesi e di messa a

fuoco, vorrei contribuire richiamando

delle realtà apparentemente rimaste nel-

l’ombra. La ricerca di

aumento dell’efficienza

energetica, è noto, produce

una diminuzione della

domanda di energia. Vero,

ma solo fino a un certo

punto. Sembra trascurato il

fatto che in una grande

maggioranza di prodotti e

sistemi – compresi quelli

HVAC – l’efficienza ener-

getica sia già ai massimi

fisiologici consentiti dalla

tecnologia: motori elettrici,

compressori frigoriferi,

scambiatori di calore ecc.

molto oltre i livelli attuali

non possono andare, alme-

no mantenendo un rapporto ragionevole

tra il costo e il guadagno di efficienza otte-

nibile. Raddoppiare le superfici degli

scambiatori di calore di gruppi frigoriferi e

unità motocondensanti, per fare un esem-

pio, produce senz’altro un più o meno sen-

sibile guadagno di efficienza, ma difficil-

mente giustificato dal maggior costo che

ne consegue, che non verrà mai recupera-

to nella vita utile del prodotto. Queste

considerazioni sono altrettanto valide per

una vasta pluralità di prodotti e processi.

Invece, esistono due realtà sulle quali, a

torto, molto meno si parla: le perdite di

trasporto dell’energia elettrica e il proble-

ma tuttora irrisolto, almeno nella dimen-

sione che sarebbe necessaria, del suo

accumulo. Nel 2010 la produzione mon-

diale di energia elettrica stimata è stata di

20.870 miliardi di kWh e le perdite di tra-

smissione, soprattutto per effetto Joule,

sono di vari punti percentuali, secondo i

paesi: nell’Europa dei 27 si sono attestate

sul 6,7%. In valori assoluti si tratta di per-

dite enormi. Quelle poi

dal punto di consegna

agli utilizzi possono

essere, percentualmen-

te, anche più elevate.

Queste perdite rappre-

sentano un problema la

cui entità non può più

oltre essere tollerata,

ma che sfugge tuttora

alla percezione del pub-

blico e di molti commit-

tenti, più colpiti dal

tema del guadagno di

efficienza di macchine

e impianti. Per lo stoc-

caggio ad alta densità

dell’energia elettrica, si

è ancora lontani da soluzioni soddisfacen-

ti, e questo è un altro problema di prima

grandezza, un limite anch’esso poco per-

cepito dai più, che impedisce rilevanti

tesaurizzazioni di accumuli. L’energia

elettrica deve essere utilizzata quando è

prodotta e non può, sfortunatamente,

essere stoccata nei periodi di calo della

domanda, quando ve ne è esubero. Queste

due realtà meriterebbero almeno una

parte dell’attenzione, se non del clamore,

dedicato all’efficienza, che certo contri-

buirà a ridurre domanda e consumi. Ma

non più che tanto.

Antonio BrigantiDirettore responsabile

A

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4 Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

Efficienza Energetica,

Opportunità e Limiti

Efficienza energetica in edilizia

Energia e

Innovazione

www.impianticlima.com - [email protected]

Editore Antonio Briganti

Via Piave, 3 - 21047 Saronno VA - Italia

Registrazione numero 17 del 12.11.2011 al

Tribunale di VareseN. 3 - Marzo 2012

L’energia e l’efficienza energetica costi-tuiscono i due poli sui quali convergonogli articoli di questo numero della Rivista:produzione ed utilizzo in modo da ridurnepiù che sia possibile le perdite.

Dove si possono ottenere i maggiori guadagni di efficienza, e

dove no, nelle macchine HVAC?Alcune importanti tipologie hannoraggiunto dei massimi difficilmente

superabili, per altre invecerimane ancora spazio

per ulteriori miglioramenti.

1313

1818Per ridurre sensibilmente e realisticamente i consumienergetici degli edifici che, in Italia assorbono il36% di quelli globali, è sempre più urgente interve-nire sul patrimonio edilizio esistente.

2424L’energia sarà il tema dominante

dell’ormai prossima38a edizione della Mostra

Convegno Expocomfort.

Contenuti

@impianticlima

Page 5: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

5Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

Comunicare online

l’informazione tecnica

6. I Numeri

8. Monitor

17. GlobeTrotter

23. From another angle

31. Di tutto un po’

39. Il Bibliofilo

40. Il minimalista

Nuovo reparto di chirurgia

Per una clinica

specialistica

2828Produttori, case editrici, professionisti, docenti: tutti oggidevono portare l’informazione tecnica su Internet sevogliono comunicare efficacemente i propri contenutinei modi e nei tempi che solo la Rete può offrire.

L’evoluzione della chirurgia, con le possibilità dieffettuare interventi sempre più sofisticati, si giova

anche di strumenti e sistemi di ventilazione allostato dell’arte, come quelli applicati in un nuovo

blocco operatorio di una Clinica di Merano.

3232

Rubriche

www.impianticlima.com - [email protected]

Sistemi idronici e a espansione diretta

3636Tra i due sistemi di gran lunga preferiti da progettisti ed

installatori HVAC, un confronto si presenta sempre attualevista l’accentuata evoluzione che li contraddistingue. Qui se

ne analizzano i principali aspetti costruttivi e prestazionali perapprofondirne la conoscenza e motivarne la scelta.

@impianticlima

Page 6: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

6 Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

I numeri

19.120 GkWh (miliardi di kWh) prodotti nel mondo nel 2011. 17.780 GkWh co

La differenza è dovuta alle perdite di trasmissione e distribuzione. (CI

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7Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

Forma di gran lunga la più pregiata di ener-gia, lega letteralmente i continenti attraversol’interconnessione delle reti e dona a miliar-di di utenti nel mondo la possibilità di realiz-zare servizi tra i più diversi: dalla climatizza-zione ambientale alla fusione dei metalli, daitrasporti ferroviari all’illuminazione… quasinon c’è area dell’attività umana in cui poco otanto l’energia elettrica non giochi la suaparte. L’elettrificazione è stato uno dei gran-di successi dell’era moderna che ha contri-buito in modo fondamentale al migliora-mento del benessere, alla crescita dell’indu-stria e della tecnologia e alla produzionedella ricchezza. Indipendentemente da qualisaranno in futuro le fonti della sua genera-zione, i benefici che essa continuerà adapportare saranno comunque maggiori deglieffetti secondari che ne potranno seguire.

3.210 GkWh,(miliardi di kWh), produzionelorda di energia elettricanell’Europa dei 27 nel 2009

18%, l’aliquota di ener-gia sul totale prodotta da fontirinnovabili

1.666 GkWh, ilconsumo di energia elettricadovuto al settore residenzialee ai servizi

980 GkWh, il con-sumo dovuto all’industria

71 GkWh …e quellodovuto ai trasporti

53,9%, dipendenza dienergia primaria dell’Europadei 27 da paesi terzi

82,9%, dipendenzadell’Italia

ENERGIA ELETTRICA

onsumati nello stesso anno.

IA World Factbook)

Page 8: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

6 Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

MONITOR

La neve e il gelo dello scorso

Febbraio si sarebbero potuti con-

trastare efficacemente con un

impiego più ampio e… originale

delle biomasse.

IL CALORE DELLE BIOMASSE

Uno nuovo strumento impor-tante per contribuire a crearepiani di riduzione di energia èstato sviluppato dai ricercato-ri della Columbia University.Una mappa interattiva diNew York in grado di mostra-re il consumo energetico deisingoli edifici attraverso i cin-que distretti della città. Gliutenti possono selezionaredirettamente sulla mappa unqualsiasi edificio, e sapereimmediatamente quantaenergia totale viene utilizzatanello stesso, nonché la distri-buzione negli impianti di

riscaldamento, raffrescamen-to, di acqua calda sanitaria, eper l’illuminazione della strut-tura. La mappa utilizza unmodello matematico chedetermina valori di stima, madi sicuro utili per una pro-grammazione energetica effi-ciente. Il sistema partendo daidati dei codice postali, elabo-ra i dati della superficie abita-tiva o commerciale, e i dati diconsumo resi disponibili dalcomune. Per conoscere i con-sumi energetici di New Yorkhttp://modi.mech.columbia.edu/nycenergy/

consuMo annuale dI energIa neglI edIfIcI

dI new York. una Mappa InterattIva

Imq diventa ente accreditato per gli schemi di certifi-

cazione su inverter e moduli fotovoltaici. Un ricono-

scimento che consente all’Istituto italiano del mar-

chio di qualità di soddisfare i requisiti degli organismi

di certificazione e di proporsi ai produttori di inverter

e di moduli fotovoltaici come referente unico capace

di offrire le attestazioni richieste dal mercato.

www.imq.it

IMQ

certIfIca

glI

Inverter

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Page 9: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

7Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

Prestazione energetica degli edifici -Incidenza dell'automazione, della regolazio-ne e della gestione tecnica degli edifici.

La norma è la versione ufficia-le in lingua inglese dellanorma europea EN 15232(edizione gennaio 2012) etiene conto delle correzioniintrodotte il 15 febbraio 2012.

La norma specifica:- una lista strutturata delle funzioni di regola-zione, automazione e gestione tecnica degliedifici che hanno un'incidenza sulla prestazio-ne energetica degli stessi;- un metodo per definire i requisiti minimi daapplicare per la regolazione, l'automazione ela gestione tecnica degli edifici di diversacomplessità;- un metodo semplificato per arrivare ad unaprima stima dell'impatto di queste funzioni suedifici rappresentativi;- i metodi dettagliati per valutare l'incidenzadi queste funzioni su un determinato edificio.Il documento è reperibile a pagamento nelsito dell’Ente Nazionale Italiano Unificazione.www.uni.com

UNI EN15232:2012

a m m o n i a 2 1 . c o mcostituisce un sitopositivamente inatte-so che offre informa-zioni, dati e strumentidi lavoro sull’impiegoe le applicazioni del-l’ammonica (NH3, R-717) per la refrigera-zione. Sostenuto daprimarie aziende delsettore dei compo-nenti, degli impiantifrigoriferi e dei serviziinerenti, esso condivi-de il know how di cuitali aziende dispon-

gono sulla materia e lo rende disponibile agli operatori interessa-ti. Tra le altre cose, dal sito è possibile scaricare una Guida –Guide to Natural Refrigerants - sui refrigeranti naturali di grandeinteresse per l’abbondanza di informazioni che fornisce e la ric-chezza di illustrazioni. Questa Guida si rivela di grande utilità percostruttori, progettisti e tecnici del settore della refrigerazione. Masono realmente molte le informazioni, le notizie, le segnalazioni dieventi e di ricerche nel mondo nel settore del freddo che il sitoammonia21.com consente di apprendere. Merita decisamente di essere esplorato. www.ammonia21.com

Un sIto dedIcato

aLL’ammonIaca

È attivo il portale RICOGE dedicato alla Cogenerazione adAlto Rendimento. Tale portale è l’unico canale mediante ilquale è possibile presentare al GSE le richieste di riconosci-mento CAR e di accesso al regime di sostegno previsto dalDM 5 settembre 2011. L’applicativo informatico consentedi inviare rapidamente la richiesta al GSE e di visualizzarein qualunque momento i dati inseriti nel sistema, guidan-do l’operatore in tutte le fasi della compilazione. Per scari-care il manuale utente clicca qui.

RICOGE APPUNTAMENTI

27 - 30 Marzo 2012Mostra ConvegnoExpocomfortMilano - Italia

MItsubIshI electrIc

rIorganIzza Il

busIness fotovoltaIco

Mitsubishi Electric ha annunciato l’avvio a livello europeo diun programma di riorganizzazione del business fotovoltai-co. Questo piano prevede l’integrazione del fotovoltaiconella divisione living environmental systems (nuovo nomedella precedente divisione climatizzazione), oggi così deno-minata a seguito di questa operazione. La responsabilità delbusiness fotovoltaico sarà affidata per l’Italia a FabrizioMaja già System Division Manager di Mitsubishi Electric.

L'obiettivo della consultazione indetta dallaCommissione Europea è quello di raccogliere le opi-nioni sulle modalità di sostegno finanziario permisure di efficienza energetica volte a migliorare lapeformance energetica degli edifici, sia a livello UE,nonché a livello nazionale/regionale/locale, e comepotrebbe essere migliorata. http://ec.europa.eu/energy/efficiency/index_en.html

SOSTEGNO FINANZIARIOPER L'EFFICIENZA ENERGETICANEGLI EDIFICI

Page 10: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

8 Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del 9

Febbraio, è entrato in vigore il decreto legge sulle

semplificazioni amministrative e burocratiche

“disposizioni urgenti in materia

di semplificazione e di sviluppo”.

Il provvedimento, 63 articoli in

totale, è stato pubblicato sulla

Gazzetta Ufficiale n. 33 del 9

Febbraio 2012 – supplemento

ordinario n. 27. Per quanto riguar-

do il settore HVac di rilievo i

seguenti articoli:

articolo 9 – dichiarazione unica

di conformità degli impianti ter-

mici. Viene approvato il modello di dichiarazione

unica di conformità, che sarà approvato e reso

disponibile non appena il decreto Legge sarà con-

vertito in legge. Il nuovo modello andrà a sostituire

i modelli di cui agli allegati I e II del decreto del

ministro dello sviluppo economico 22 gennaio

2008, n. 37, e la dichiarazione di cui all’articolo 284,

del decreto legislativo 3 aprile

2006, n. 152. La dichiarazione

unica di conformità e la docu-

mentazione allegata andranno

conservate presso la sede del-

l’interessato ed esibite, a richie-

sta dell’amministrazione, per i

relativi controlli. Resta fermo

l’obbligo di comunicazione ai

fini del rilascio del certificato di

agibilità da parte del comune o

in caso di allacciamento di una uova fornitura di

gas, energia elettrica o acqua. Il testo completo del

decreto è consultabile direttamente sul sito della

Gazzetta Ufficiale cliccando qui

Il nuovo data center Apple aMaiden, nella Carolina del Nord,USA, ha ottenuto la certificazio-ne LEED Platinum dallo U.S.Green Building Council. Il com-plesso utilizza vari accorgimentiper ridurre i consumi di energia,tra i principali:- un sistema ad accumulo frigori-fero ad acqua refrigerata;- un sistema di raffrescamentonotturno con aria esterna;- un sistema di gestione moltopreciso della distribuzione del-l’aria;- distribuzione dell’energia elet-trica ad alta tensione per ridurrele perdite per effetto Joule;- un cool roof (tetto freddo) permassimizzare la riflessione della

radiazione solare;-sistemi di illuminazione a LEDad alta efficienza con sensori dipresenze.Apple inoltre è al lavoro per rea-lizzare sul territorio che circondail data center  la più grandeimplementazione privata sola-re del Paese. Una volta comple-tata, l'impianto da 20 megawattsarà in grado di fornire 42 milio-ni di kWh di energia rinnovabileall’anno. Inoltre è in fase diinstallazione un sistema a celle acombustibile da 5 megawatt cheentrerà a regime durante l’anno.Un documento pubblicato sulsito Apple fornisce una serie diinformazioni sull'innovativoimpianto.

dIsposIzIonI urgentI In MaterIa

dI seMplIfIcazIone e dI svIluppo

DATA CENTER APPLE OTTIENE LA CERTIFICAZIONE LEED PLATINUM

Per gli impianti fotovoltaici incentivati ai sensi del DM 28/07/2005, la cuidomanda di ammissione agli incentivi è stata inoltrata al GSE entro il 15 feb-braio 2006 e per i quali si applica l’aggiornamento ISTAT delle tariffe, il tasso divariazione annuo relativo al 2011 dei prezzi al consumo per le famiglie di ope-rai ed impiegati rilevato dall'ISTAT è risultato pari a +2,7%. www.gse.it

Aggiornate tariffeincentivanti fotovoltaico - 2012

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E’ online, su vigilfuoco.it, la guida 2012 per l'instal-lazione degli impianti fotovoltaici nelle attività sog-gette ai controlli di prevenzione incendi. Il docu-mento, recepisce i contenuti del D.P.R. 1 agosto2011, n.151 e tiene conto delle varie problemati-che emerse in sede periferica. In via generale, l'in-stallazione di un impianto fotovoltaico, in funzionedelle caratteristiche elettriche/costruttive e dellerelative modalità di posa in opera, può comportareun aggravio del preesistente livello di rischio diincendio.L'aggravio potrebbe concretizzarsi, per ilfabbricato servito, in termini di: interferenza con ilsistema di ventilazione dei prodotti della combu-stione (ostruzione parziale/totale di traslucidi,impedimenti apertura evacuatori); ostacolo alleoperazioni di raffreddamento/estinzione di tetticombustibili; rischio di propagazione delle fiammeall'esterno o verso l'interno del fabbricato.Per scaricare la guida clicca qui.

guIda prevenzIone

IncendI IMpIantI

fotovoltaIco

guIda ashrae per edIfIcI coMMercIalI ad alta effIcIenza energetIca

L’ASHRAE (AmericanSociety of HeatingRefrigerating and AirConditioning Engineers) hapubblicato di recente unanuova Guida dedicata adillustrare le pratiche perridurre del 50% l’energiautilizzata dagli edifici com-merciali con superficielorda da 1800 a 9.300metri quadri. Con il titoloAdvanced Energy DesignGuide for Medium to BigBox Retail Buildings:Achieving 50% Energy

Savings Toward a Net-Zero-Energy Building, la Guidapuò essere scaricata gratuitamente dal sitowww.ashrae.org/freeaedg. L’edizione cartacea può esse-re acquistata al prezzo di $ 82 ($ 69 per i membriASHRAE) cliccando direttamente qui.

Page 12: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012
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00Impianti Clima - Gennaio 2012 - N. 1

EFFICIENZA ENERGETICA

embra che il concetto di limite stenti ad essere accettato nonsolo dall’opinione pubblica meno preparata, ma pure daquelle fasce di operatori da cui ci si aspetterebbe maggior

cultura, maturità e prudenza. D’altra parte, è vero che fino ancora gliinizi del ‘900 c’era chi proponeva macchine dal moto perpetuo, etrovava pure gli investitori disposti a investirci del denaro. La situa-zione oggi è certamente meno possibilista, ma resta il fatto che leaspettative, se non le promesse, sull’aumento dell’efficienza ener-getica in macchine, impianti ed edifici sembrano aver contagiato unpo’ tutti, come un benigno stato di euforia. Le cose in realtà nonstanno proprio in questo modo. Sicuramente non mancheranno gua-dagni energetici anche cospicui che si potranno realizzare in certearee dell’industria, ma in altre – compresa quella dell’HVAC – letesaurizzazioni possibili saranno meno brillanti, avendo in largamisura già raggiunto limiti oltre i quali le correnti tecnologie nonconsentono di andare, e in qualche caso già molto vicini agli stessilimiti teorici. Per non esprimere che un’opinione, mi sentirei di direche l’efficienza energetica delle principali macchine termodinami-che funzionanti sul ciclo inverso di Carnot abbia già raggiunto limi-ti difficili da superare. Per dei guadagni sostanziali credo che le uni-che possibilità stiano nello sviluppo di altri principi teorici, comeinfatti sembra che stia avvenendo. A questo argomento - un sobrioriconoscimento dei limiti delle tecnologie correnti - è dedicato lospeciale che portiamo alla riflessione dei lettori. Lo scopo non vuoleessere in alcun modo nichilista, bensì intende contribuire a valuta-zioni più realistiche delle possibilità non meno che dei limiti, rispet-to a promesse forse troppo abbaglianti generate dal marketing. A.B.

S

Opportunità e Limiti

13Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

Page 14: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

14 Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

incentivazione all’applicazione di pompe di

calore elettriche o a gas nell’edilizia resi-

denziale, nel terziario o nell’industria è ori-

ginata dal fatto che si riconoscono in esse

requisiti di efficienza particolarmente interessanti

rispetto alle apparecchiature di riscaldamento tradizio-

nali. E’ l’utilizzo delle fonti rinnovabili: aria, acqua e ter-

reno che consente a queste apparecchiature di fornire

energia termica con un consumo nettamente inferiore di

energia elettrica o da combustione. I valori minimi dei

coefficienti di prestazione (COP) per le pompe di calore

elettriche e a gas e quelli di efficienza energetica (EER)

per le unità di raffrescamento elettriche, descritti nel-

l’allegato I al Decreto del 6 agosto 2009, sono stati pro-

posti per promuovere l’acquisto e l’installazione di appa-

recchiature più efficienti rispetto al passato. E’ tuttavia

necessario considerare che le pompe di calore che pos-

sono eguagliare e superare i valori imposti dal Decreto,

potrebbero fornire prestazioni non adeguate durante il

loro funzionamento a carico ridotto. E’ normale che

un’unità di climatizzazione sia selezionata per fornire

una capacità sufficiente a soddisfare i requisiti termici

progettuali; ma sappiamo che questa capacità massima

sarà richiesta solo in casi eccezionali. Ciò significa che i

valori di efficienza a pieno carico saranno solo raramen-

te soddisfatti nel corso della stagione di funzionamento.

E’ indispensabile che il criterio di valutazione dell’effi-

cienza delle apparecchiature di climatizzazione sia

orientato verso valori mediati sul loro intero campo di

funzionamento, dalla massima alla minima capacità.

Eurovent ha dettato i parametri per misurare questa

efficienza che, nel caso di unità di raffrescamento, sono

definiti dal coefficiente ESEER. Le pompe di calore ad

aria sono talvolta destinate a operare in condizioni estre-

me dovute alle temperature molto basse e agli alti con-

tenuti di umidità dell’aria circostante e ciò ne influenza

in modo importante l’efficienza energetica generando

condizioni anomale di funzionamento con formazione di

brina sulla batteria di evaporazione del gas refrigerante.

Tutti questi fattori rendono più difficile stabilire un

metro di misurazione e di comparazione uniforme tra le

pompe di calore ad aria. L’attuale gamma di prodotti per

la refrigerazione e per la produzione di acqua calda a

pompa di calore è realizzata con efficienze variabili

come segue:

- gruppi frigoriferi ad aria - efficienza a pieno carico

EER minima 2,0 max. 3,5

- gruppi frigoriferi ad acqua - efficienza a pieno carico

EER minima 3,0 max. 6,0

- pompe di calore ad aria - efficienza a pieno carico COP

minimo 3,0 max. 4,5

- pompe di calore ad acqua - efficienza a pieno carico

COP minimo 4,0 max. 7,0.

Dei numerosi modelli di refrigeratori e pompe di calore,

solo il 17% supera il valore di efficienza minimo richie-

sto dalla Classe A (Eurovent). Contrariamente, ci conso-

la che pochissime unità appartengano ancora alla peg-

giore Classe energetica G. Questi dati ci rendono consa-

pevoli che molto è stato fatto per migliorare l’efficienza

energetica delle macchine di refrigerazione e di quelle

di riscaldamento a pompa di calore.

Ora dovrebbe essere fatto obbligo di utilizzare non

generiche fonti rinnovabili, ma fonti che consentano di

ottenere condizioni energetiche di funzionamento più

favorevoli come l’acqua di falda, di fiume e le sonde

geotermiche, laddove questo sia possibile. Altri compiti,

non di minore impegno e importanza, li lasciamo all’edi-

lizia che deve provvedere alla realizzazione di edifici i

cui involucri riducano a zero le richieste di freddo e di

caldo. W

Le pompe di calore

L’

Massimo Vizzotto

PERCENTuAlI dI modEllI dI REFRIGERAToRI E

dI PomPE dI CAloRE dIsPoNIbIlI sul mERCATo

RIPARTITI sECoNdo lE ClAssI ENERGETIChE

EuRovENT dAllA A AllA G.

EFFICIENZA ENERGETICAC

lass

i ene

rget

iche

Gamma di unità proposte &%

Page 15: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

15Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

a Commissione Europea ha recentemente

stimato il consumo elettrico totale dei venti-

latori a motore, installati in ambito comunita-

rio negli impianti di trattamento dell’aria, in

circa 344 TWh annuali, con una previsione di incremen-

to a ben 560 TWh nel 2020.

Qualora si adottassero delle tecnologie più avanzate

nella progettazione, si potrebbero risparmiare, alla stes-

sa data, circa 34 TWh annui, equivalenti a 16 Mt di

emissioni di CO2.

Si tratta di una riduzione non trascurabile, che si preve-

de di conseguire con l’applicazione del Regolamento

Europeo n. 327 del 30 marzo 2011, emesso in attuazione

della Direttiva 2009/125/CE (Eco-design Directive for

Energy-using Products — EuP).

Il Regolamento, che si applica ai motori di potenza com-

presa tra i 125 W e i 500 kW, prevede, a partire dal 1°

gennaio 2013, il rispetto dei parametri di rendimento

energetico riportati in una specifica tabella, che saranno

sostituiti da altri ancora più restrittivi dopo il 1° gennaio

2012. Tale provvedimento investe la quasi totalità dei

costruttori di macchine per il trattamento dell’aria, con

un impatto più o meno forte secondo lo stadio di evolu-

zione tecnologica attuale dei propri prodotti: diverse

Case, infatti, già da anni utilizzano motori elettrici in

grado di assicurare rendimenti elettrici molto elevati, ad

esempio in corrente continua a commutazione elettroni-

ca; altri costruttori, invece, specialmente sulle linee di

prodotti più economici, sono soliti adottare motori dal

rendimento mediocre o addirittura scadente. Chi è rima-

sto indietro nell’evoluzione tecnologica, in questo perio-

do ha gli uffici tecnici in fibrillazione, alla frenetica ricer-

ca di un equilibrio tra costi e prestazioni che permetta di

mantenere a listino le proprie macchine in accordo con

la nuova normativa.

Per molti la soluzione consisterà, più che nel cambia-

mento radicale nella tipologia del motore, nell’adozione

di motori dal rendimento di media entità ma pilotati da

un sistema elettronico integrato per la parzializzazione

della velocità (il rendimento di targa può essere riferito

all’insieme ventilatore più regolatore elettronico), un

accorgimento che permette in ogni caso migliori presta-

zioni energetiche senza dovere ricorrere a particolari

sofisticazioni tecniche.

I nuovi requisiti di efficienza si applicheranno anche ai

motori elettrici dei ventilatori a sé stanti, utilizzati a ser-

vizio di impianti canalizzati per il condizionamento del-

l’aria: in proposito, è bene ricordare che, in tali impianti,

gran parte dei consumi elettrici di ventilazione è deter-

minata dalle perdite di carico indotte dalle canalizzazio-

ni e dai filtri, più che dal rendimento non ottimale dei

motori. Quindi, al fine di un migliore risparmio energe-

tico complessivo, sarebbero auspicabili anche degli

interventi volti alla riduzione delle perdite di carico. W

I ventilatori

L

Cristiano Vergani

GRAN PARTE dEI CoNsumI ElETTRICI dI vENTIlA-ZIoNE è dETERmINATA dAllE PERdITE dI CARICo

INdoTTE dAllE CANAlIZZAZIoNI E dAI FIlTRI, PIù

ChE dAl RENdImENTo NoN oTTImAlE dEI moToRI.

EFFICIENZA ENERGETICA

Page 16: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

16 Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

noto come la tecnica della condensazione si

basi su un semplice principio: sfruttare

quella parte di energia termica, il cosiddet-

to calore latente dei gas combusti, che nei

sistemi tradizionali viene normalmente dispersa nel

camino. Da quel riferimento, rappresentato dal potere

calorifico inferiore di un combustibile e che sembrava

non tanto invalicabile quanto paradossale da oltrepassa-

re nella tecnica della combustione, nelle caldaie a con-

densazione si è arrivati a sfruttare il potere calorifico

superiore. Questi apparecchi, cioè, riescono ad avere un

effetto utile praticamente coincidente con la massima

quantità di calore disponibile attraverso la reazione di

ossidazione di gas metano o gasolio. Peculiarità del gas

metano, il combustibile maggiormente impiegato in

ambito residenziale, è il fatto di manifestare una sensi-

bile differenza (teoricamente dell’11%) tra potere calo-

rifico superiore e quello inferiore. Ciò significa che

l’adozione di una caldaia a condensazione può determi-

nare risparmi medi almeno del 10% rispetto ad una

situazione preesistente, sempre che la stessa sia messa

in condizioni di operare in “condensazione”, ovvero nel

campo di operatività in cui può esprimere la massima

efficienza. Nell’ambito della combustione, oltre il pote-

re calorifico superiore non c’è altro per cui, probabil-

mente, in questa direzione in futuro non dovremmo

assistere a grandi progressi, se non a qualche piccolo

aggiustamento del rendimento complessivo della calda-

ia a condensazione, frutto dell’impiego di materiali sem-

pre più appropriati e di sostanze catalizzatrici in grado di

migliorare le condizioni di sviluppo delle reazioni chimi-

che. Il fatto di non poter migliorare più di tanto il rendi-

mento di produzione di una caldaia, impegnerà final-

mente una maggiore attenzione alle altre condizioni da

cui dipende il rendimento medio stagionale di un

impianto, ovvero a considerare non soltanto qualità e

fattori costruttivi dei generatori, ma anche gli aspetti

inerenti il tipo di regolazione, il modello di condu-

zione ecc., in grado di aumentare il “tempo di

condensazione”. W

Il tempo di condensazione

E’

Giacomino Redondi

sChEmA FuNZIoNAlE

dEllo sCAmbIAToRE A

CIRColAZIoNE RAdIAlE

RIPARTITA, oRIGINAlE

Ed EFFICACE soluZIo-NE PER CAldAIE A

CoNdENsAZIoNE.

EFFICIENZA ENERGETICA

Co

sm

oG

As

Page 17: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

17Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

GLOBE TROTTER

La

guerra dei

breveTTi

di CRISTIANO VERGANI

ony Fadell è un ingegnere

statunitense, noto agli addet-

ti ai lavori per essere stato il

responsabile di progetto dei

famosissimi IPod della

Apple e, inizialmente, degli smartphone

IPhone. Da qualche tempo, Fadell si è

messo in proprio fondando una nuova

azienda, la Nest Labs, per realizzare un

prodotto dalle caratteristiche innovative

e dal design affascinante, il termostato

Nest. Normalmente, l’apparizione di un

nuovo termostato non fa scalpore sui

media, ma Nest è riuscito in breve a

guadagnare una grande attenzione, per

tre motivi fondamentali: primo, per il

già citato design, semplicissimo, accatti-

vante e funzionale; secondo, per le fun-

zioni molto avanzate e per la facilità di

programmazione; terzo, perché Nest

Labs è stata immediatamente oggetto di

un’azione legale da parte di Honeywell,

per la violazione di ben sette brevetti

che coprono gli aspetti principali di fun-

zionamento dei termostati, da sempre un

cavallo da battaglia della multinazionale

americana. Honeywell sostiene di avere

realizzato un termostato con le stesse

funzioni di Nest, ma di non averlo com-

mercializzato per le tiepide reazioni dei

possibili utenti: sta di fatto che Nest è

stato invece accolto molto bene dal mer-

cato (per ora solo statunitense), perché

la sua forza sta nella “filosofia” di pro-

getto, ovvero nella capacità di nascon-

dere una tecnologia avanzatissima den-

tro un guscio amichevole, in grado di

interagire con chiunque indipendente-

mente dalla preparazione tecnica pos-

seduta, proprio come un IPhone.

In tribunale, Nest Labs soccomberà

alle ragioni dei brevetti e, con tutta

probabilità, sarà costretta a corrispon-

dere all’avversaria delle robuste royal-

ties: tuttavia, ha già vinto la sfida sul

mercato, di sicuro per essere riuscita a

creare un prodotto vincente, ma anche

per merito della pubblicità indiretta

scaturita dall’ampia risonanza del caso

(forse un’abile strategia di marketing

di due futuri partner, più che un vero

conflitto, vista la profusione di comu-

nicati stampa dei due protagonisti).

Insomma, le innovazioni sono impor-

tanti ma, per portarle al successo, biso-

gna essere capaci di interpretarle al

meglio e di renderle fruibili a tutti,

senza dimenticare che i tecnicismi

diminuiscono l’accessibilità di un pro-

dotto, mentre un

design indovinato

può decretarne la

popolarità, fino a

farne quasi un

oggetto di culto. W

T

Guerra a colpi di

brevetto tra grandi

corporation e piccole

aziende agili e

innovative: veri

conflitti oppure abili

strategie di marketing?

Page 18: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

18 Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

accertato che quasi il 70% degli edifici esistentinel nostro Paese sono stati realizzati prima del1973, anno in cui è stata emessa la prima norma

sul risparmio energetico in edilizia, ed un quarto delpatrimonio edilizio globale non ha mai subito alcunintervento di manutenzione o riqualificazione. Tale con-dizione determina un fabbisogno medio delle costruzio-ni intorno a 180 kWh/m2 di energia primaria; a titolo diconfronto, in Spagna tale dato si attesta sul valore di 160kWh/m2, mentre in Francia è di 150 kWh/m2. Sempre in termini di energia primaria, la parte piùimportante dei suddetti consumi è determinata dal ser-vizio di riscaldamento, cui segue il raffrescamento con il12% e l’illuminazione con l’11%. È dunque indispensa-bile rivolgere un particolare impegno, adottando ancheconvincenti misure di sostegno, per agevolare efficaciinterventi di contenimento dei consumi energetici sullecostruzioni esistenti. È soprattutto essenziale evitareche il risparmio energetico diventi una moda, con tuttele relative conseguenze negative come, ad esempio, la

confusione tra il risparmio energetico (sinonimo di ridu-zione dei consumi di energia) e la modifica dell’approv-vigionamento di energia elettrica o di combustibile(autogenerazione da fonti rinnovabili) di un edificio. L’approccio alla situazione da affrontare deve esseresistematico e fondato su una analisi razionale dei bilancienergetici, e non una scelta aprioristica di tipologie diinterventi. Non esiste una soluzione univoca per ognicircostanza, ogni unità immobiliare è una situazione a séstante: l’appartamento in condominio, la villetta unifa-miliare o a schiera, sono tutti casi diversi che vannoaffrontati individualmente.

Interventi strutturaliSono finalizzati alla riduzione del fabbisogno termico, ela soluzione più efficace ed economica è rappresentatadall’isolamento termico. In genere si pensa alla coiben-tazione in riferimento all’isolamento dal freddo, trascu-rando il comportamento dell’edificio nel periodo estivo:in realtà entrambi i regimi sono da tenere in considera-

Efficienza energeticain edilizia

Dove intervenire

Per ridurre sensibilmente e realisticamente i consumienergetici degli edifici che, in Italia assorbono il 36% di

quelli globali, è sempre più urgente intervenire sulpatrimonio edilizio esistente.

Giacomino Redondi

[email protected]

E’

Page 19: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

19Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

zione. In quanto ugualmente energivori. È utile ram-mentare che, normalmente in una costruzione, circal’80% del fabbisogno termico è determinato dalledispersioni alle pareti, tetto e solai, mentre la parterestante è imputabile alle perdite generate dalla scaden-te permeabilità all’aria di porte e finestre. La correzione sugli elementi strutturali in genere puòriguardare due fattori principali:- l’isolamento termico rivolto al miglioramento dellaresistenza termica;- l’aumento della massa termica, per modificare la capa-cità di immagazzinare il calore.

Pareti esterneSi deve rilevare come il posizionamento dell’isolantenon influisca sul valore della trasmittanza termica finaledi una parete, ma incida sostanzialmente sull’accumulodel calore da parte dei materiali situati dopo l’isolanteverso l’ambiente riscaldato.L’isolamento dall’esterno è particolarmente indicato perl’edilizia abitativa o per edifici ad occupazione prevalen-temente continua, in quanto favorisce l’accumulo dicalore nelle pareti nel corso dell’esercizio diurno, cheviene successivamente rilasciato negli ambienti internidurante i periodi di inattività dell’impianto di riscalda-mento. La tecnica dell’isolamento dall’interno è da pre-ferire nel caso di ambienti riscaldati saltuariamente, neiquali si vuole ottenere un rapido innalzamento della

temperatura dell’aria. La soluzione con isolamento inse-rito nell’intercapedine ha proprietà intermedie rispettoalle due precedenti. Tenuto conto degli spessori di materiale coibente che ènecessario adottare per fare rientrare una costruzionenelle classi energetiche richieste dalle disposizioni invigore, l’intervento più efficace sulle pareti esternerisulta essere l’isolamento esterno nella modalità “a cap-potto” che, eliminando completamente i ponti termici,assicura migliori condizioni igieniche negli ambientioccupati.

Strutture orizzontaliComunemente dette solai, sono gli elementi che realiz-zano le partizioni orizzontali degli edifici. I solai da pren-dere in considerazione in operazioni di miglioramentodell’efficienza energetica di un edificio, sono quelli checonfinano con spazi non riscaldati o con l’ambienteesterno ovvero, tipicamente, i solai dei primi e degli ulti-mi piani riscaldati, ma anche quelli di confine tra unaunità immobiliare l’altra. Ponendo lo strato di isolantein posizioni diverse, oltre alla diminuzione della trasmit-tanza è possibile agire sull’aumento della massa termicae sulla eliminazione dei ponti termici. Relativamenteall’edilizia residenziale, la soluzione più efficace è quel-la che mette il materiale isolante a contatto con l’am-biente esterno o non riscaldato, in quanto soddisfa total-mente le suddette condizioni.

1. ripartizione dei conSu-mi medi degli edifici per

categorie di impiego.(eer 2011)

2. Schema dei principali interventi rivolti al miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici eSiStenti.

Page 20: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

20 Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

CopertureCostituiscono una sorta di cappello che chiude e proteg-ge la parte superiore di un edificio. Possono essere incli-nate o piane, calpestabili o non calpestabili, a tettoverde, carrabili. Allo scopo del miglioramento delle rela-tive proprietà termiche, nulla cambia rispetto a quantoespresso per le strutture orizzontali. Soprattutto per i vecchi edifici condominiali, in cui leunità abitative degli ultimi piani sono spesso caratteriz-zate da un servizio dall’impianto termico centralizzatopoco equilibrato, l’aumento della massa termica è rite-nuto un aspetto qualitativo irrinunciabile

Chiusure vetrateRappresentano la porzione di edificio più delicata dalpunto di vista termico, sia perché il livello di isolamentoè più basso rispetto ai componenti opachi, sia per lacomplessità dei meccanismi di scambio termico.Data la relativa facilità di sostituzione ed i costi contenu-ti rispetto agli altri interventi sull’edifico, sono spesso ilprimo elemento su cui si interviene nell’ambito di unariqualificazione energetica. Una buona efficienza ener-getica globale di un serramento dipende, oltre che dal

suo valore di trasmittanza termica (a cui partecipano inmodo pesato le proprietà sia della parte opaca che diquella trasparente), anche dalla tenuta all’aria dalla posain opera. La norma UNI EN 12207 definisce quattroclassi di permeabilità, assegnando la classe 1 alla peggio-re e la classe 4 alla migliore. Per ottenere un buon risultato finale, è però assoluta-mente necessario curarne la posa in opera in quanto,spesso, buona parte delle perdite termiche avvengonoproprio nel collegamento con il vano murario. I componenti vetrati hanno conosciuto una sensibileevoluzione tecnologica ai fini dell’efficienza energetica.Nel giro di qualche decennio si è passati da una trasmit-tanza di 5 W/m2°K (lastre semplici) a valori anche infe-riori a 1 W/m2°K. Assumendo come riferimento il vetro semplice senzaalcun trattamento ed un costo medio del kWh termicoin ambito residenziale pari a 9 c€, si può rilevare come,negli edifici esistenti in genere, il costo del kWh rispar-miato per tutte le tecnologie correnti risulti decisamen-te superiore a tale benchmark. Ciò significa che, dalpunto di vista economico, in assenza di un opportunosistema incentivante, non è conveniente investire inquesto tipo di soluzioni

5. coSto del kWh

riSparmiato attraver-So diverSe tipologie di

chiuSure vetrate.riSpetto al valore

corrente del kWh

termico prodotto in

ambito reSidenziale (9c€/kWh), neSSuna tra

le Soluzioni conSide-rate riSulta conve-niente. (eer 2011)

3. in ambito reSidenziale l’iSo-lamento a cappotto è tra gli

interventi più efficaci.

4. tipica compoSizione di un

moderno Serramento in legno

con Superficie traSparente in

vetrocamera a tripla laStra.

Page 21: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

da conseguire l’efficienza nominale), per un utilizzotipico residenziale di riscaldamento, raffrescamento eproduzione di acqua calda, il costo medio del kWh ter-mico risparmiato risulta decisamente inferiore al costo diproduzione corrente dello stesso kWh, il che indica unaparticolare convenienza per questa tecnologia.Nonostante la convenienza economica, le pompe dicalore a compressione presentano limiti di applicabilitàche non devono essere sottovalutati. Soprattutto lepompe di calore ad aria diminuiscono sensibilmente ilproprio rendimento al crescere del thermal lift (differen-za di temperatura tra la fonte di calore e l’ambiente ser-vito), a cui si può porre rimedio passando allo sfrutta-mento di una sorgente geotermica (falda o terreno), cheperò richiede investimenti decisamente maggiori.

ConclusioniL’analisi esposta ha lo scopo di dare una prima informa-zione tra gli interventi di base che più frequentementevengono presi in considerazione in una fase di riqualifi-cazione energetica di fabbricati esistenti.Altre azioni significative come building automation,cogenerazione, ecc., pur essendo al momento menogeneralizzabili rispetto alle suddette attività, possonocompletare opportunamente il quadro delle iniziative daintraprendere. In ogni caso i dati parlano chiaro, come hasegnalato nell’ottobre scorso il presidente dell’Authorityper l’energia: per risparmiare una tonnellata equivalentedi petroli (Tep) sono sufficienti 100 euro con interventidi efficienza energetica, mentre con impianti di energiarinnovabile sarebbero necessari 600 euro. W

Fonte EER 2011 = Energy Efficiency Report 2011

21Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

Interventi sugli impianti termici In un edificio l’energia termica è destinata fondamental-mente al riscaldamento, al raffrescamento ed alla produ-zione di acqua calda ad uso igienico. Le tecnologie cor-renti per la generazione efficiente di energia termicasono riconducibili essenzialmente a:- caldaie a condensazione;- pompe di calore.

Caldaie a condensazioneIl maggior costo di una caldaia a condensazione rispettoad una convenzionale (+ 35/40% circa) è sostanzialmen-te imputabile ai materiali impiegati, in quanto gli stessidevono resistere agli agenti corrosivi presenti nella con-densa. È inoltre richiesta una particolare attenzionenella realizzazione delle parti terminali dello scambiato-re e del condotto di raccordo alla canna fumaria.Questo prodotto però consente risparmi medi del 20%rispetto alle caldaie tradizionali, anche in presenza dicorpi scaldanti statici convettivi (radiatori).L’investimento in una caldaia a condensazione risultaestremamente conveniente in ambito residenziale, conuna accentuata efficacia negli edifici dotati di terminalia bassa temperatura.

Pompe di caloreLe pompe di calore aria-aria sono le più diffuse, in quan-to sono molto semplici da installare e non implicanomodifiche sostanziali negli impianti preesistenti.Sono inoltre dotate di sistemi più o meno complessi difiltrazione e deumidificazione dell’aria, in modo da assi-curare buoni livelli di salubrità e comfort termico.Le pompe di calore aria-acqua rendono disponibileacqua calda, utilizzabile sia per il riscaldamento ambien-tale che per la produzione di acqua calda ad uso igieni-co, nonché acqua fredda per il raffrescamento. Unimpianto aria-acqua è tecnicamente più complesso equindi più costoso, in quanto comporta l’installazione diun adeguato sistema di distribuzione dell’acqua.Considerando il funzionamento di una generica pompadi calore in condizioni ottimali di applicabilità (ossia tali

6

50,00

20 - 25

°°°

Spessore medio isolante [cm]10

Costo medio intervento [euro/m2]

Risparmio energetico conseguibi-

le [% rispetto a situazione preesi-

stente]

Indicatore convenienza

ConvenIenza InTervenTI IsolamenTo TermICo (elaborazIone daTI enea)

Tabella 1

Isolamento acappotto

pareti perimetrali

Tecnologia

6+1

40,00

15 - 20

°°

Isolamentodall’interno

pareti perimetrali

8

60,00

35 – 40

°°°°

Isolamentodella

copertura

8

50,00

10 – 15

°°

Isolamentoprimo solaioin ambiente

non riscalda-to o su piloty

Page 22: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

22 impianti clima - marzo 2012 - n.3

ia don Minzoni a Milano è l’indirizzo del nuovo

complesso residenziale ispirato ai grandi progetti

europei di edilizia sociale. la palazzina in fase di costru-

zione ospiterà 200 appartamenti e sarà costituita da una

struttura a forma quadrata di cinque piani dove sarà inte-

grata una “torre” di nove piani.

un progetto di social housing nato con l’obiettivo di

accogliere giovani, studenti e famiglie che non sono in

grado di sostenere i tradizionali canoni di affitto del mer-

cato immobiliare milanese e di garantire al tempo stesso

un complesso abitativo di elevata qualità architettonica

e a basso impatto ambientale. un progetto curato nei

minimi dettagli come dimostrano la scelta dell’impresa

costruttrice di utilizzare materiali di prestigio nella pro-

gettazione degli spazi e di privilegiare soluzioni impian-

tistiche d’avanguardia in grado di garantire elevati stan-

dard in termini di comfort ed efficienza energetica. il

risparmio energetico è il punto di eccellenza dei due-

cento nuovi appartamenti della palazzina. Per ottenere

questo risultato è stato installato il sistema vrF di

Mitsubishi electric a recupero di calore, un impianto ad

altissimo rendimento che permette di riscaldare, clima-

tizzare e nello stesso tempo produrre acqua calda sanita-

ria risparmiando energia fino al 33%. con questa innova-

tiva tecnologia, si possono ripartire in modo preciso i

consumi elettrici e di acqua calda. inoltre si eliminano le

emissioni di co2 in loco.

l’impiantol’impianto è costituito a 49 unità motocondensanti, 540

unità interne e 49 produttori di acqua calda sanitaria per

un totale di 1372 kW di potenza installata con il sistema

vrF di Mitsubishi electric a recupero di calore. Grazie

a questa innovativa tecnologia dell’azienda giapponese,

che integra un software di supervisione di semplice uti-

lizzo, è possibile ripartire in modo preciso i consumi

elettrici e di acqua calda per ogni singola utenza.

i sistemi vrF Mitsubishi electric, si avvalgono inoltre

di rendimenti elevatissimi che consento di stimare la

riduzione di emissioni di co2, rispetto ad un sistema tra-

dizionale a gas, di circa il 38%; tale abbattimento di

emissioni equivale alla ipotetica eliminazione dalla cir-

colazione di circa 270 auto. la scelta impiantistica pro-

posta da Mitsubishi electric risponde alle esigenze del

committente in termini di risparmio energetico, sempli-

cità nella gestione dell’impianto, ridotti costi di manu-

tenzione e velocità di installazione.

* Gabriele Borin - Product manager air conditioning

systems division

IL RISPARMIO ENERGETICO VIVE IN SOCIAL HOUSING CON

MITSUBISHI ELECTRICGabriele Borin *

v

imp

ian

ti

cl

ima

pe

rm

its

ub

ish

ie

le

ct

ric

MitSuShiSBi electric cliMatizzazione

viale colleoni 7 - 20864 agrate Brianza (MB)www.mitsubishielectric.it

Scheda lavori

oggetto: installazione impianto climatizzazione

Social housing don Minzoni ( Milano)

committente: immobiliare don Minzoni S.r.l. (Mi)

impianti: Sistema vrF: Mitsubishi electric

ditta installatrice: criGaS S.r.l. Bonirola di

Gaggiano (Mi)

Page 23: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

23Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

FROM ANOTHER ANGLE

Il MIto

dell’energIa

eolIca

di ALAN FIELD

energia eolica come fonte

inesauribile, non inqui-

nante, a basso costo e fon-

damentalmente verde è

stata la visione iniziale.

Ma in realtà la tecnologia ha dimostrato

di avere molte limitazioni. La più

importante si è rivelata la mancanza di

continuità nella produzione di energia

elettrica: la velocità del vento può cade-

re rapidamente o mancare per estesi

periodi di tempo a causa di cambiamen-

ti meteorologici. Per compensare questa

perdita e mantenere il bilancio nella rete

di distribuzione si devono prevedere

delle capacità di stand by nelle centrali

esistenti a combustibili fossili, e questo

riduce l’efficienza globale della produ-

zione di energia e al tempo stesso gene-

ra un maggior quantitativo di CO2 per

kWh prodotto. I luoghi dove istallarle si

sono rivelati un altro ostacolo largamen-

te imprevisto poiché le turbine eoliche

sul territorio hanno trovato frequente-

mente opposizione dagli stessi gruppi

favorevoli all’energia verde che in origi-

ne ne sostenevano l’idea, in teoria. Le

obiezioni sono state principalmente sul-

l’impatto che queste alte strutture di

aspetto industriale hanno su ambienti

naturali di alto valore paesaggistico. Un

altro fattore negativo, non chiaro all’ini-

zio, è stato l’impatto sonoro. Le pale dei

rotori producono battimenti a basse fre-

quenze, spesso nella regine infrasonora

dello spettro. Essi possono investire

distanze di diversi kilometri e dare

luogo a problemi di salute, come inson-

nia, depressione e irregolarità cardiache,

spesso denunciate da persone che vivo-

no in prossimità. Il massimizzare la

potenza delle turbine eoliche ha porta-

to alla tendenza crescente delle wind

farm offshore, che utilizzano strutture

molto alte per avvantaggiarsi della

velocità del vento, che aumenta con

l’aumentare della quota.

Relativamente poche wind farm off-

shore sono state realizzate in UK, seb-

bene il Global Windfarms Database

elenchi oltre 100 progetti, o sui tavoli

da disegno o in attesa di approvazione.

Il più grande di essi è di 3000 MW, ma

la maggior parte sono dell’ordine di

centinaia di MW. Il vento può essere

gratis, ma il processo di trasformarlo in

energia elettrica certamente non lo è.

In un documento pubblicato dalla UK

Royal Academy of Engineering il

costo della generazione di energia eoli-

ca da wind farm offshore nel 2004 (in

termini di euro/kWh) è stato di 0,087

euro, e di 0,065 per le turbine sul terri-

torio, comprensivi della maggiorazio-

ne per il necessario

contributo dalle

turbine a gas nelle

centrali elettriche.

A confronto il

costo dell’energia

elettrica prodotta

da centrali a com-

bustibile fossile è

stato di 0,026 euro

per kWh.

L’

Le pale dei rotori pro-ducono battimenti abasse frequenze, spessonella regine infrasonoradello spettro… [che] …possono investiredistanze di diversi kilo-metri e dare luogo aproblemi di salute.

Il testo integrale in inglese

è riportato nel sito

www.impianticlima.com

Page 24: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

24 Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

on a caso all’ener-

gia abbiamo dedi-

cato due “pezzi” in

queste pagine: il primo

nella rubrica “I Numeri”,

dove è sintetizzata la

situazione nell’Europa

dei 27, e il secondo nello

speciale sui limiti con i

quali è destinata a scon-

trarsi presto o tardi la

ricerca di aumento del-

l’efficienza energetica di

macchine e sistemi. Un

aspetto, questo, spesso

lasciato in ombra da certi

trionfalismi a volte troppo

ottimistici. Ma non c’è dubbio che molto ancora si possa

guadagnare nella riduzione dei consumi di energia attra-

verso scelte tecnologiche, politiche lungimiranti e un

più consapevole comportamento della popolazione.

A questo riguardo, positiva si è dimostrata la ricerca che

MCE ha commissionato all’ ISPO (Istituto per gli Studi

sulla Pubblica Opinione) “per capire la conoscenza degli

italiani in tema di efficienza energetica e in particolare

su quegli aspetti legati ad nuovo modo di concepire l’in-

tera abitazione o i singoli ambienti domestici”.

Questa indagine, come riporta il comunicato della stessa

MCE, “ha coinvolto un campione di 800 individui stati-

sticamente rappresentativo della popolazione italiana

maggiorenne, è partita da un concetto più generale per

capire l’attenzione verso le tematiche energetiche.

Il primo risultato emerso è che per il 61% degli intervi-

stati migliorare l’approvvigionamento energetico è una

delle priorità per il nostro

paese ed anche un ele-

mento di preoccupazione

per diversi aspetti: primo

fra tutti l’aumento del

prezzo dell’elettricità

(per il quale il 66% si dice

fortemente preoccupato),

ma anche l’impatto

ambientale delle centrali

(61%) la dipendenza

energetica dell’Italia

dalla politica di altri paesi

(54%), il rischio che le

fonti energetiche si esau-

riscano (55%) o che

avvengano interruzioni

nella fornitura di elettricità (50%)”.

Altri aspetti significativi e interessanti dell’atteggiamen-

to degli italiani verso l’energia si sono rivelati in compor-

tamenti e convinzioni che dimostrano una positiva con-

sapevolezza del problema, come riporta ancora il comu-

nicato della MCE: “gli italiani …. si informano e agisco-

no concretamente, mossi dalla convinzione che ciascuno

di noi con il suo comportamento può contribuire a evita-

re gli sprechi di energia, realizzando un consistente

risparmio energetico (lo dice l’87% del campione). In

particolare, fra i gesti quotidiani che contribuiscono ad

un comportamento virtuoso …. spicca una corretta e

regolare pulizia e manutenzione della caldaia (76%), un

uso attento dell’acqua calda sanitaria (67%), del riscalda-

mento (66%) e dell’aria condizionata (61%). Sulla base

dei gesti quotidiani compiuti in nome dell’ambiente

possiamo definire “virtuosi” il 41% degli italiani e

Energia e InnovazioneL’energia sarà il tema dominante dell’ormai prossima

38a edizione della Mostra Convegno Expocomfort,

una scelta opportuna soffrendo l’Italia della maggior

dipendenza dall’estero per i propri approvigionamenti

energetici nell’Europa dei 27. E’ auspicabile che una

“valorizzazione energetica” dal residenziale al terziario

riesca a comprimere questa voracità di energia senza

compromettere di più il nostro già penalizzato sviluppo.

N

MCE

Antonio Briganti

[email protected]

Page 25: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

25Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

“impegnati” il 40% (a

seconda della regola-

rità con cui perseguo-

no scelte responsabi-

li). Persiste tuttavia

un 19% di individui

che non ha ancora

interiorizzato tali pra-

tiche o non crede

nella loro efficacia.”

Nuovi prodottiper migliori utilizziE’ quindi a una popo-

lazione in buona parte

sensibilizzata al problema dell’energia che la MCE si

apre quest’anno. Le aziende espositrici del settore

HVAC&R quasi senza eccezione da tempo si sono

impegnate nel dare risposte coe-

renti alla nuova cultura di utenti

e committenti attraverso lo svi-

luppo di nuovi prodotti e sistemi

contrassegnati da una ricerca di

maggior efficienza energetica e di

minor impatto ambientale. Nei

fatti, nuove soluzioni sono appar-

se sul mercato negli ultimi pochi

anni. Nella tabella 1 sono sinte-

tizzate quelle che - sotto forma di

prodotti finiti - ci sono parse mag-

giormente significative nei con-

fronti soprattutto dell’utente

finale, e perciò meritevoli di

attenzione. Questi prodotti devo-

no intendersi come categorie o

famiglie di prodotti realizzati in

versioni e tipologie

molteplici e in campi

di potenza altrettanto

ampi, di cui quelli

esposti nella MCE

saranno abbondante-

mente rappresentati-

vi dell’offerta del

mercato. La maggio-

re dimostrazione di

novità produttive si è

avuta soprattutto

nelle macchine a

espansione diretta,

ad opera dei costrut-

tori asiatici. Sono da

sottolineare le pompe di calore idroniche più recenti,

split e monoblocco, per uso residenziale e light commer-

cial, oltre ai sistemi di maggior capacità per impianti

centralizzati. Le unità ad espan-

sione diretta rappresenteranno

perciò un richiamo non poco

attraente per le molte versioni e

alternative in cui saranno propo-

ste. Una caratteristica importante

da riconoscere in generale alle

realizzazioni più recenti è l’au-

mentata efficienza energetica

rispetto alle generazioni prece-

denti di macchine. Benchè man-

chino dati indipendenti, si può

stimare che il guadagno di effi-

cienza rispetto alle corrisponden-

ti unità degli inizi dello scorso

decennio non sia meno del 10%,

a parità di potenza e di condizio-

ni di funzionamento.

Vantaggi rispetto all’esistente

Favoriscono il recupero di alloggi esistenti con impianti

a radiatori in sostituzione di caldaie tradizionali

Riducono il consumo di energia primaria e i costi

di gestione

Consentono l’integrazione di più sorgenti di calore in

natura secondo disponibilità e livelli termici in relazione

all’utilizzo. Riducono il consumo di energia primaria e i

costi di gestione

Prodotto o sistema

Pompe di calore idroniche

ad alta temperatura

Sistemi a recupero di calore negli impianti

VRF per produzione di acqua calda sanitaria

o riscaldamento

Sistemi di riscaldamento ibridi

Prodotti finiti e sistemi HVAC reCenti Con VAntAggi sull’esistente

Tabella 1

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26 Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

Potenza e plu-ralità di versio-ni dei gruppifrigoriferiL’altro grande set-

tore, dedicato alla

produzione dei

fluidi freddi e

caldi per gli

impianti HVAC,

costituito dai

gruppi frigoriferi e

polivalenti, si rive-

la forte di una

gamma di macchi-

ne da pochi kilo-

watt a molte centinaia, e oltre, per servizi che vanno

dalla sola produzione del freddo a quella del freddo e

del caldo a pompa di calore, fino alla contemporanea

produzione di freddo e caldo, per riscaldamento e acqua

calda sanitaria, con le macchine polivalenti.

Sul numero scorso di Impianti Clima abbiamo parlato

delle diverse tipologie di compressori per queste mac-

chine – scroll, a vite, centrifughi - e delle loro altrettan-

to diverse prestazioni anche per i differenti fluidi refri-

geranti utilizzati.

Una differenza questa, e non da poco, rispetto alle mac-

chine a espansione diretta, che utilizzano in prevalenza

un solo refrigerante: l’R-410A. La scelta quindi si presta

ad opzioni varie che favoriscono risposte mirate secondo

gli utilizzi.

Tecnologie e andamento dei settori principaliSebbene non recentissime, due tipologie di prodotti che

stanno ampliando la propria diffusione meritano di esse-

re richiamate: le travi fredde e i sistemi di ventilazione

meccanica controllata (VMC).

Le travi fredde sono venute ad ampliare le possibilità di

climatizzazione di vasti locali, purchè con carichi latenti

modesti (quindi limitato affollamento), eliminando la

necessità dei ventilconvettori in ambiente. E la loro

applicazione si è dimostrata positiva anche in ambienti

con ampie super-

fici vetrate. Le

travi fredde attive

si sono sensibil-

mente perfezio-

nate ed arricchite

di funzioni nei

modelli più

recenti, che costi-

tuiranno prodotti

di indubbio

richiamo. I siste-

mi VMC dal canto

loro hanno visto

crescere la

domanda in

seguito alla ricerca di classi di certificazione energetica

elevate degli edifici. Altri settori tuttavia si prospettano

in crescita o promettenti, come per le apparecchiature

aerauliche, e la cogenerazione e microcogenerazione,

alla quale pure abbiamo dedicato un articolo sul nume-

ro di febbraio.

Si mantiene o è in crescita la diffusione di ulteriori pro-

dotti, in particolare nel settore del riscaldamento: pan-

nelli solari termici, soffitti radianti per riscaldamento e

raffreddamento, caldaie a pellets.

Infine, pur confermandosi prodotti di nicchia, i sistemi

ad assorbimento, a bromuro di litio e ad acqua-ammo-

niaca continuano ad essere visti con interesse e trovano

positivi riscontri applicativi soprattutto per fasce di

potenza di media entità.

Una nuova era tecnologicaInfine, è interessante ricordare come il riscaldamento

degli edifici nel tempo sia passato gradualmente da

combustibili con concentrazione di energia crescente:

dalla legna, al carbone, dal petrolio, al gas naturale.

Questo passaggio è avvenuto soprattutto per due spinte:

la pressione ambientale e la stessa disponibilità dei com-

bustibili. In Inghilterra, agli inizi della Rivoluzione

Industriale, fu il disboscamento delle foreste che

costrinse all'utilizzo del carbone, ma fu poi l'inquina-

MCE

Page 27: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

tendono a mantenersi

con continuità nell’arco

del 24 ore. Non baste-

ranno certo le energie

rinnovabili a soddisfar-

ne la voracità senza

freni: energie legate

all’andamento impre-

vedibile del clima, dei

venti, del sole stesso.

L’altro elemento sarà

quello della distanza

tra le centrali di produ-

zione (qualunque esse

siano) e le città: para-

dossalmente dovranno

p r o g r e s s i v a m e n t e

abbreviarsi come le

città aumenteranno di abitanti e di necessità di servizi.

Infatti, maggiore è la distanza, tanto più alte divengono

le perdite per trasmissione, altro scoglio tuttora invisibi-

le ai più, ma non per questo meno micidiale.

Le megalopoli potranno necessitare di centrali di produ-

zione di energia distribuite addirittura nel loro stesso

tessuto urbano per usufruire fino all’ultimo kWh prodot-

to. E non si vedono soluzioni che, anche solo in prospet-

tiva, possano dare rassicurazione.

La fusione nucleare – il processo che opera nel cuore

delle stelle – è ancora lontana e ci vorranno forse decen-

ni prima che possa diventare una realtà accessibile, se

mai lo diventerà. Il petrolio e il gas naturale a quanto

dicono gli esperti vanno esaurendosi e la loro estrazione

costerà sempre di più in termini di energia spesa.

L’unico fossile abbondante rimarrà il carbone.

Ma lo vogliamo? Quelli della mia età certamente ricor-

dano il suo inconfondibile odore e “sapore” quando le

locomotive a vapore erano l’unico “motore” del traspor-

to su rotaia. Prendere il coraggio a due mani e rovescia-

re la tendenza delle centrali a favore della produzione

distribuita sul territorio, utilizzando reattori nucleari di

piccola taglia? Ciascun paese deciderà per sé, in base

alle proprie valutazioni, e non potrà che emergere una

situazione dell’energia a pelle di leopardo. Forse, la

prossima era

energetica potrà

essere solo così:

un coacervo di

speranze, con-

traddizioni e…

sogni. W

27Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

mento intollerabile

delle città da esso pro-

vocato che ne fece

abbandonare l'uso, a

favore dapprima al

petrolio e poi del gas

naturale. I combustibili

hanno segnato delle

“ere tecnologiche”,

ciascuna delle quali

capace di superare i

problemi di quella che

l'aveva preceduta. Ma

originandone di nuovi

scoprì ed utilizzò

nuove tecnologie e

contribuì allo sviluppo

del progresso tecnolo-

gico. Oggi, siamo giunti alle soglie di una trasformazio-

ne non meno radicale: il passaggio dal riscaldamento per

combustione al riscaldamento con pompe di calore.

La relativa tecnologia è pronta, efficiente e affidabile, e

la pressione ambientale dovuta alla necessità di rispar-

miare energia e di contenere l’inquinamento ha raggiun-

to livelli tali da renderne improcrastinabile la scelta. E’

così una nuova “era tecnologica” che stiamo comincian-

do a vivere e presto ne vedremo i benefici. I limiti, che

pure non mancheranno, appaiono ancora lontani.

La prossima era energeticaE’ difficile predire quella che sarà la prossima “era ener-

getica”, e come si connoterà nei suoi lineamenti princi-

pali. Tutti i dati di cui siamo in possesso e i modelli pre-

visionali a disposizione non consentono oggi di prevede-

re uno scenario credibile di qui a cinquant’anni.

Anche escludendo catastrofi naturali, conflitti e pande-

mie, la crescita della popolazione comporterà una

domanda di energia, materie prime e servizi alla quale

sarà sempre meno facile, se non drammatico, risponde-

re. Altro aspetto forse non ancora del tutto valutato nelle

sue conseguenze sulla domanda di energia, è il procede-

re delle metropoli verso il gigantismo, argomento

discusso sul numero di Gennaio della Rivista.

Questo giganti-

smo comporta, e

ancora di più

c o m p o r t e r à ,

situazioni di

altissima densità

di consumi del-

l’energia, ai quali

sarà sempre più

difficile fare

fronte. Sarà una

domanda con

ben poche diffe-

renze tra giorno e

notte perché i

modelli di vita

delle megalopoli

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28 Impianti Clima - Marzo 2012 - N.3

ibri e faldoni sono ancora al loro posto sugli scaf-

fali, mentre le riviste stanno impilate ai bordi

della scrivania (o più frequentemente, sparse dappertut-

to). Viene da chiedersi per quanto tempo ancora saremo

circondati da informazioni cartacee, visto che ormai, tra

computer, tablet, lettori di e-book e smartphone sempre

connessi ad Internet, è più comodo e rapido cercare in

Rete tutto quanto ci serve sapere, specialmente per

quanto riguarda gli aspetti tecnici. Molti prodotti e mac-

chinari sono oggi venduti senza alcun libretto di uso e

manutenzione, ma solo con uno striminzito foglietto di

istruzioni essenziali, perché i manuali veri e propri sono

scaricabili e consultabili online. Nel nostro campo, ormai

tutte le Case costruttrici mettono a disposizione sul loro

sito istituzionale la documentazione tecnica relativa ai

propri prodotti, spesso completa di guide applicative e

persino di dispense per la formazione e l’aggiornamento

di installatori e progettisti. Anche il mondo delle pubbli-

cazioni tecniche di settore sta più o meno rapidamente

migrando sul digitale, come è evidente ai lettori di que-

Comunicare onli l’informazione tec

Produttori, case editrici, professionisti, docenti: tutti oggi

devono portare l’informazione tecnica su Internet se vogliono

comunicare efficacemente i propri contenuti nei modi e nei

tempi che solo la Rete può offrire. Le potenzialità del mondo

digitale sono immense, ma la capacità di sfruttarle a dovere

non può mai essere frutto di improvvisazione.

L

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29Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

ne nica

Cristiano Vergani

[email protected]

ste righe. Eppure, non sempre, quando ci rivolgiamo alla

Rete, tutto va per il verso giusto: ad esempio, molti siti

sono talmente mal progettati da resistere tenacemente

ad ogni tentativo di trovare le informazioni che ci inte-

ressano, oppure non sono aggiornati. Altre volte le infor-

mazioni giuste ci sono, ma sono confuse in mezzo ad una

moltitudine di dati inutili e ridondanti o riportate in

forma non facilmente fruibile, magari perché semplici

scansioni di documenti stampati del tutto inadatti alla

lettura su uno schermo, specialmente se di piccole

dimensioni. Anche per quanto riguarda le riviste digita-

li, spesso si incontrano delle delusioni: alcune sono delle

semplici trasposizioni della rivista stampata, con tutti i

limiti di un’impostazione nata per un media completa-

mente diverso; altre sono più che altro una selezione di

contenuti presi dalla Rete, anche di terza o quarta mano

o tradotti senza adattamenti, prive di alcuna pretesa di

originalità. A volte, sono più che altro dei bollettini pub-

blicitari di un costruttore o dei maggiori inserzionisti,

cosa legittima per un house organ dichiarato, ma non per

una rivista a cui ci rivolgiamo per una informazione indi-

pendente ed oggettiva. In pratica, il mondo dell’infor-

mazione digitale è ricco di potenzialità, ma ancora non

sempre sfruttate nel modo migliore. D’altra parte, si

tratta di una realtà ancora in piena evoluzione, non faci-

le da gestire, ma che può assicurare grandi soddisfazioni

se utilizzata in modo appropriato.

La comunicazione tecnica online delle aziendeAlcuni costruttori sono stati dei veri pionieri in questo

campo, investendo tempo e risorse fin dagli albori di

Internet per informare la propria clientela ed anche per

diffondere meritoriamente cultura tecnica di ottimo

livello: altri li hanno seguiti su questa strada e si può dire

che nel panorama online delle aziende si trovano dei

buoni esempi di comunicazione tecnica efficace, fatta di

schede informative, cataloghi, approfondimenti tecnici,

esempi di applicazione e linee guida. A volte queste

risorse sono offerte in forma non impeccabile secondo i

canoni della comunicazione online, magari in modo un

po’ artigianale: tuttavia, quando ci sono realmente dei

contenuti validi, la forma può anche non essere così

importante. Può capitare invece di imbattersi in molti

siti esteticamente bellissimi, ricchi di animazioni, di

supporti multimediali e di effetti spettacolari, ma privi

di qualunque informazione tecnica di qualche utilità.

Per fortuna, non mancano esempi dove passione per la

tecnica, competenza e larghezza di mezzi coincidono,

portando a risultati di altissimo livello. La formula vin-

cente prevede il rispetto di alcune regole imprescindibi-

li:

- La proprietà e il top management devono essere pie-

namente convinti del ruolo essenziale della Rete nella

strategia di sviluppo aziendale (sembra impossibile ma,

forse per motivazioni generazionali, molte aziende anco-

ra rifiutano di approcciarsi ad Internet, finendo per

autoescludersi dal mercato);

- Deve esistere la disponibilità alla diffusione del patri-

monio tecnico dell’azienda, naturalmente con l’eccezio-

ne dei dati che rappresentano dei segreti industriali: la

comunicazione all’esterno della cultura tecnica azienda-

le aggiunge sempre autorevolezza e fiducia alla propria

immagine. Purtroppo, specialmente nelle piccole e

medie aziende, così abbondanti nel nostro tessuto indu-

striale, permane una sorta di “gelosa riservatezza” che

impedisce persino di illustrare al pubblico le proprie

migliori realizzazioni;

- La comunicazione tecnica online, passato il periodo

pioneristico, deve oggi essere affidata a dei professioni-

sti del settore: oggi non è più sostenibile la figura del

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30 Impianti Clima - Marzo 2012 - N.3

tecnico interno, appassionato di Internet, che segue

anche il sito aziendale a tempo perso. Le risorse tecni-

che interne devono invece specializzarsi nel corretto ed

efficiente trasferimento delle informazioni alla struttura

(interna o esterna che sia) che si occupa di pubblicarle in

Rete con la dovuta professionalità e nella forma più

adatta per la fruizione da parte degli utenti.

Negli ultimi anni, la potenzialità degli strumenti messi a

disposizione da Internet è molto cresciuta (basti pensa-

re al fenomeno dei social network e all’espansione del-

l’interattività online), parallelamente alla difficoltà di

padroneggiare in modo adeguato ed efficiente questi

nuovi canali di comunicazione. Un sito internet grafica-

mente inadeguato, mal strutturato o mal funzionante

può essere veramente controproducente per l’immagine

dell’azienda;

- Spesso è necessario ristrutturare la propria documenta-

zione tecnica in funzione del Web: non si possono trasfe-

rire online i contenuti tecnici sedimentati secondo le

regole di redazione e di archiviazione aziendale. I conte-

nuti destinati alla rete devono essere scritti e impagina-

ti appositamente, seguendo i criteri di accessibilità

richiesti dagli standard vigenti per le pubblicazioni in

Rete (W3C, World Wide Web Consortium).

Anche lo stile di scrittura spesso deve essere rivisto:

senza entrare nello specifico, data la vastità dell’argo-

mento che richiederebbe un vero e proprio manuale, il

lettore online richiede testi sintetici, agili e diretti, con il

maggior supporto possibile di diagrammi ed illustrazio-

ni, graficamente adattate in modo opportuno.

Soprattutto, i testi devono essere ben armonizzati tra

loro ed indicizzati nel modo più completo ed accurato, in

modo che gli utenti possano sempre trovare quello che

cercano e lo possano fare con pochissimi passaggi, nel

minore tempo possibile.

- Il flusso di comunicazione in Rete è un processo conti-

nuo, che richiede interattività e un incessante aggiorna-

mento. Non serve essere presenti e basta ma, per man-

tenere il contatto con i propri utenti, bisogna tenere vivi

e aperti tutti i canali di comunicazione possibili: oggi

molti seminari tecnici si organizzano su Facebook, si

commentano utilizzando Twitter e si possono seguire su

YouTube, mentre dal sito istituzionale si scaricano

dispense e schede tecniche aggiornate. Questo flusso

continuo richiede l’impegno e la costante disponibilità

di risorse umane di competenza adeguata.

Come organizzarsi per portare i propri conte-nuti tecnici onlineCome si vede, non è semplice interfacciare la propria

cultura tecnica con la Rete. Occorrono competenze,

risorse, tempo e disponibilità, elementi che difficilmen-

te possono essere sempre presenti nella maggior parte

delle realtà imprenditoriali. Questo non vuol dire però

dover rinunciare ad una presenza efficace su Internet, in

quanto ci si può avvalere facilmente, in genere ad un

costo ragionevole, della consulenza di professionisti ed

agenzie specializzate sia nella redazione tecnica per

Internet, sia nella pubblicazione dei contenuti tecnici

nel modo più consono ed efficace per gli utenti.

Tuttavia, occorre fare molta attenzione al rapporto con

queste figure esterne all’azienda, perché sono sì esperti

di comunicazione online, ma in genere ignorano del

tutto gli argomenti tecnici che si trovano a dover tratta-

re e questo espone facilmente al rischio di imprecisioni

ed errori: quindi, non è saggio delegare completamente

l’intera operazione all’esterno, ma occorre perlomeno

essere in grado di trasferire i contenuti ai collaboratori in

modo accurato, cercando di fornire dei testi e dei dia-

grammi già almeno parzialmente adattati ed esercitare

una revisione attenta del risultato finale. L’ideale sareb-

be naturalmente affidarsi ad una struttura che sia allo

stesso tempo tecnicamente esperta nello specifico e fer-

rata nella comunicazione online; solo in questo caso si

potrà delegare con più tranquillità l’intero iter di trasfe-

rimento.

Non tutto si può comunicare onlineBisogna stare attenti a non eccedere confidando nelle

potenzialità della comunicazione online, perché non

tutti i contenuti tecnici sono adatti ad essere fruiti in

Rete, per vari motivi. Ad esempio, gli impianti tecnolo-

gici di una certa complessità sono difficili da descrivere

e da far comprendere in modo frammentato, quindi i

manuali e le descrizioni di impianti e di grandi macchi-

ne possono essere resi disponibili come file da scaricare

e da stampare, riservando al Web una versione ridotta e

semplificata. Allo stesso modo, anche le fotografie ricche

di dettagli e di ampio formato non si prestano alla rap-

presentazione diretta e sono comunque difficili anche

da scaricare come file, se non rinunciando a parte della

qualità. Inoltre, allo stato attuale, la Rete mal si presta al

vero approfondimento degli argomenti, temi tecnici

compresi: quasi mai è possibile trovare online un’infor-

mazione tecnica della stessa qualità e dello stesso livel-

lo di quella reperibile nell’editoria specializzata. Forse li

acquisteremo su Internet ma, ancora per qualche tempo,

per certi temi dovremo affidarci necessariamente ai

nostri fidati libri di carta. W

Per veicolare efficace-mente le informazioni

online, oggi è indisPen-sabile curare la Presen-za sui social network,un asPetto che non va

trascurato.

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31Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

DI TUTTO UN PO’

ECOEFFICIENZA

di MASSIMO VIZZOTTO

rovate ad anteporre il prefisso

“eco” a qualsiasi sostantivo o

verbo preso dal dizionario della

lingua italiana; vi renderete

conto di come, per incanto, tale

sostantivo o predicato assumerà un

valore sostanzialmente virtuoso rispetto

a quello suo originale.

Possiamo, con poco sforzo, fare solo

alcuni esempi, come: ambiente, acciaio,

box, bank, beton, cucina, calore ecc.

ecc. Tuttavia, non è il caso, per quanto

potrebbe essere istruttivo e, a volte per-

fino divertente, di soffermarci su ciascu-

no di essi: la valenza è identica per tutti.

Il nome pelle, ad esempio, evoca trucidi

pensieri di sevizie, morte, soprusi, ecc.,

non sempre in senso reale, ma soprattut-

to da quando è stata identificata la pos-

sibilità di anteporvi il prefisso eco: “eco-

pelle o fintapelle o pelle sintetica, tessu-

to impregnato/spalmato con resine

poliuretaniche”.

Ma sarà poi davvero così eco? Non chie-

diamoci perché una pizza, per quanto

realizzata con tutte le cure, possa assur-

gere ad ecopizza: ci auguriamo almeno

che venga trasportata a domicilio (ormai

gelida) a piedi o in bicicletta. Ogni

sostantivo comune sembra essere oggi

relegato ad un ruolo modesto e poco

significativo, a meno che non sia prece-

duto dal prefisso eco. Perfino la sosteni-

bilità, termine recentemente coniato per

significare ambiziosi equilibri di siste-

ma, già conta meno, salvo che non si

tratti di ecosostenibilità.

L’ormai abusato prefisso eco rischia di

avercene fatto perdere il suo reale signi-

ficato: dal greco ôikos “dimora”, oggi

da noi inteso principalmente come casa

o ambiente in cui si vive.

E’ pur vero che l’accezione del termine

può essere estesa, sia al microcosmo del

nostro essere interiore, sia ad ambienti

di larga vastità nell’universo che ci cir-

conda. Così, ogni azione della nostra

vita che converga alla migliore conser-

vazione della dimora sarà intesa come

compatibile, anzi, ecocompatibile alla

sopravvivenza e alla continuità delle

specie viventi.

Si è detto che: “l’ecoefficienza consi-

ste nell’offerta di beni e servizi, ad un

prezzo competitivo, che soddisfino i

bisogni umani e assicurino la qualità

della vita, riducendo nello stesso

tempo gli impatti ecologici e l’intensi-

tà di risorse lungo tutto il ciclo di vita

ad un livello almeno in linea con la

capacità di carico/assorbimento stima-

ta della terra”.

Ma il vertiginoso incremento demogra-

fico cui stiamo assistendo e partecipan-

do indifferenti, lascerà ancora qualche

spazio, o meglio, ecospazio, a una

balena o a un orso? W

P

Il vertiginoso incremento demografico cui stiamo assistendo,lascerà ancora qualchespazio, o meglio, ecospazio, a una balena o a un orso?

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32 Impianti Clima - Marzo 2012 - N.3

a clinica Sant’Anna, a Merano, in provincia diBolzano, è una struttura privata nella quale le spe-

cializzazioni principali sono l’ortopedia, l’oculistica, lachirurgia plastica e la ginecologia. Fino a non molto tempo fa era disponibile una sola salaoperatoria di vecchia concezione che limitava sensibil-mente gli interventi chirurgici eseguibili. La direzione elo staff di chirurgia della clinica, composta da specialistialtamente qualificati, decisero perciò di ampliare e diammodernare la struttura per rispondere a una domandacrescente di interventi specializzati. E’ stato così svilup-pato circa due anni fa il progetto per un nuovo centro dichirurgia con la costruzione di una nuova palazzina dedi-cata. Dal primo scavo alla messa in funzione sono passa-ti poi soltanto 12 mesi, compresi anche tutti i collaudi,

un tempo record se si pensa ai tempi normalmentenecessari per la realizzazione di strutture ospedalierepubbliche. La nuova palazzina contiene due sale operatorie di ulti-ma generazione, di categoria ISO 5 che permettono dieseguire qualsiasi intervento chirurgico, 8 letti di degen-za, un reparto di sterilizzazione, una reception, dueambulatori e diversi locali accessori. Al piano interrato èsituata una autorimessa con 15 posti macchina, servizi ecentrali tecniche. Sulla copertura è collocata la centrale termica, la centra-le frigorifera e la centrale di ventilazione/condiziona-mento. Il nuovo corpo comprende un volume riscaldatodi circa 4.200 m3³. L’edificio rientra nella categoria ener-getica CasaClima C (58 kWh/m2/anno), anche se le

Nuovo reparto di chirurgia

Per una clinica specialistica

L’evoluzione della chirurgia, con le possibilità di effettuare interventi sempre più sofisticati per ridare

salute e benessere ai pazienti, si giova anche di strumenti e sistemi di ventilazione allo stato dell’arte,come quelli applicati in un nuovo blocco operatorio

di una Clinica di Merano.

Erwin Mumelter*

L

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33Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

strutture sono isolate quasi come per una categoria A,perchè i notevoli ricambi d’aria di aria esterna prescrittidalle varie norme senza possibilità di recupero declassa-no energeticamente l'edificio.

La centrale termicaL'impianto di riscaldamento è alimentato da una centra-le termica sul tetto dell'edificio dotata di una caldaiamodulare a condensazione alimentata con gas metano da160 kW. A tale impianto subentra una pompa di calorecostituita da un gruppo motocondensante aria – acquadotato di ciclo frigorifero ad inversione di gas, che é atti-va se non serve acqua refrigerata fino ad una temperatu-ra minima esterna di circa 0 °C (per evitare COP troppobassi); essendo dimensionata per il fabbisogno frigorife-ro dell'edificio, nell’ utilizzo come pompa di calore svi-lupperebbe una potenza sufficiente per riscaldare l'inte-ro edificio anche in condizioni di freddo intenso.L’energia termica prodotta in eccesso viene accumula-ta in un serbatoio di accumulo da 1.000 litri e con unavalvola a tre vie modulante inserita tra compensatoreidraulico e collettore dei sottocircuiti é possibile utiliz-zare l'energia accumulata. In tale regime la caldaia servesolo per postriscaldare se l'impianto richiede potenze etemperature superiori a quelle fornite dalla P.d.C. o diprodurre acqua calda sanitaria.

La centrale frigorifera/pompa di caloreLa pompa di calore reversibile nella stagione calda operacome gruppo frigorifero. Ha una potenza frigorifera di140,5 kW (EEr 2,35 a 40 °C), mentre la potenzialità diriscaldamento ammonta a 157,8 kW (COP 2,94), ed èdotata di 4 compressori ermetici scroll.La macchina è dotata anche di un desurriscaldatore del-

gas con potenza termica di 49,2 kW che viene utilizzatoper la produzione di acqua calda sanitaria a costo zero. Ècollegato un kit idronico con due pompe di circolazioneparallele e vari accessori. Il serbatoio di accumulo da1000 litri collegato in serie serve per evitare avviamentitroppo frequenti dei compressori. Essendo installato il gruppo motocondensante/pompa dicalore sul tetto all’aperto, il circuito primario é caricatocon acqua glicolata come anche i circuiti di alimentazio-ne delle UtA. nel circuito di raffreddamento statico èinserito uno scambiatore a piastre che consente la sepa-razione interno/esterno e di regolare la temperature dimandata all'impianto pannelli radianti con una valvola atre vie modulante. tutte le tubazioni posate nella zonatetto senza antigelo sono protette con cavo elettricoscaldante autoregolante. tutte le pompe di circolazionedei vari circuiti dell'impianto sono inoltre dotate di rego-lazione elettronica di velocità.

I sistemi di riscaldamento e raffreddamentodegli ambientiI terminali di riscaldamento/raffreddamento installatilavorano in un campo di temperatura poco differentidalla temperatura ambiente. Corridoi, servizi ed alcunilocali interni sono riscaldati e raffrescati con pannelliradianti a pavimento tradizionali. nei giroscala sono statiinvece usati pannelli radianti a parete alimentati sempreanche dai collettori dei pannelli a pavimento. Ogni cir-cuito è dotato di testina elettrotermica 0÷10 V per laregolazione della temperatura dei singoli ambienti. Lecamere di degenza, gli ambulatori, la reception ecc. ven-gono invece riscaldati e raffreddati staticamente conpannelli radianti a soffitto. La distribuzione è del tipo aquattro tubi, quindi ogni zona può disporre contempora-

1. Planimetria della CliniCa Sant’anna di merano, Sulla

quale è individuato il nuovo bloCCo oPeratorio.

PArtECIPAntI ALL'OPErA

Committente: Centro di ChirugiaSant’Anna, tagesklinik, Merano(BZ)Progettista Impianti tecnologici:Dott. Ing. Erwin Mumelter, BolzanoProgettista DL: Dott. Ing. ElmarKnoll, MeranoOpere tecnologiche, elettriche e dicartongesso: Bettiol S.p.A., treviso.

1

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34 Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

neamente di acqua di riscaldamento e di acqua di raf-freddamento. Ognuna delle 21 zone autonome disponedi un proprio gruppo di regolazione disposto sopra ilcontrosoffitto e composto da due valvole a sfera motoriz-zate parallelamente sulla mandata e sul ritorno per com-mutare dal caldo al freddo, ed una valvola di deviazionemodulante che varia il passaggio di acqua attraverso larelativa zona. Le portate massime dei singoli circuitivengono controllate con regolatori di portata tipo “auto-flow” per evitare il sistema del ritorno compensato piùoneroso. I controsoffitti radianti sono dimensionati peril fabbisogno di raffreddamento (resa circa 85 W/m2²),per cui la potenza di riscaldamento disponibile di circa125 W/m2² è abbastanza abbondante e consente di limi-tare la temperatura di mandata a 35 °C. In raffredda-mento non deve scendere sotto il punto di rugiada ossiacirca 16 °C, con un salto termico massimo sempre dicirca 2 °C. Per dissipare i carichi termici altissimi nelreparto di sterilizzazione e non potendo usare ventilcon-vettori tradizionali per ragioni di asetticità è stato sceltoun tipo di apparecchio molto particolare, senza ventila-tore che non sarebbe ammesso per il tipo di ambiente,cioè dei convettori a “ventaglio”. Questi aspirano ariaambiente attraverso due batterie di scambio contrappo-

ste con un movimento oscillante di una lama all'internoe nel contromovimento la espellono nuovamente attra-verso la stessa batteria (movimento tipo “tergicristallo”).non si possono depositare all'interno polveri o batteri enon ci sono filtri da pulire. tale tipo di apparecchio oltread essere molto silenzioso ha una potenzialità frigoriferadi parecchio superiore a tutte le travi fredde o soffittiradianti. La regolazione della temperatura è del tipo on-off. La temperatura del fluido vettore che alimenta sia ipannelli radianti sia i ventagli viene regolata al di sopradella temperatura di rugiada che viene misurata con varisensori dislocati nell'edificio per evitare fenomeni dicondensa ed umidità. Il riscaldamento e il condiziona-mento delle due sale operatorie avviene solo con ariacome descritto di seguito.

Impianti di condizionamento per le sale operatorieCiascuna sala operatoria è alimentata da una unità ditrattamento aria indipendente dotata di filtri d’aria asso-luti con efficienza H14. Le sale operatorie rientranonella categoria ISO 5 come richiesto dalla committenza.Oltre che degli accessori standard per poter garantire lecondizioni di funzionamento necessarie sono dotate di

4. raPPreSentazione tridimenSionale della Centrale di ventilazione

2. viSta Parziale di una delle nuove Sale oPeratorie di Categoria iSo 5 dotata di un Soffitto filtrante Con filtri aSSoluti di effiCienza H14.3. un PartiColare del SiStema di diffuSione dell’aria nel reParto di Sterilizzazione Con diffuSori eliCoidale dotati di filtri H14 - e a SiniStra dif-fuSori dei Convettori tiPo ventaglio.

2 3

4

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mento alimentata con acqua refrigerata a 7 °C. L'afflussod'aria primaria é regolato con regolatori di portata pergarantire il ricambio d'aria previsto nei vari ambienti. I locali di risveglio e preparazione pazienti sono ventila-ti mediante diffusori elicoidali dotati di filtri assolutiH14 con un ricambio d'aria esterna di 8 vol/h, il repartodi sterilizzazione con 15 vol/h e la camera ardente conpure 15 vol/h. Il locale preparazione salme è ventilatoindipendentemente con un aspiratore sul tetto.

Sistema di regolazione e supervisionetutte le sottostazioni e gli apparecchi periferici dell'im-pianto di regolazione, controllo e comando DDC sonoconnesse tramite linee bus tra di loro. L'impianto dispo-ne quindi di un sistema di gestione centralizzato disupervisione digitale, mediante il quale è possibile pre-programmare, visualizzare, modificare e controllaretutte le condizioni microclimatiche degli ambienti e diimpostare da un PC centrale tutti i parametri. nel loca-le lavaggio chirurghi di ognuna delle due sale operatoriesi trova un display a parete, identico a quello in dotazio-ne dell'UtA sul tetto, con il quale si riesce a visualizza-re i parametri attuali dei due gruppi di condizionamen-to e reimpostare eventualmente i parametri. Ogni localeè dotato con una sonda ambiente sulla quale si riesce avariare di t 3 °C la temperatura senza modificare i para-metri base impostati. W

*Dott. Ing. Erwin MumelterStudio di Ingegneria, Bolzanoemail: [email protected]

35Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

un sistema di controllo automatico di supervisione e diregolazione. La regolazione della temperatura è sullamandata per evitare oscillazioni nella zona del pazientee dell'operatore, con limiti di temperatura invernale 20°C e 24 °C (in caso di particolari esigenze anche fino a30 °C) e di umidità relativa estiva 60 % ed invernale 40%. La portata di mandata alle sale operatorie è imposta-ta attualmente a 6.800 m3/h, di cui il 27% di aria esterna(17 vol/h), aumentabile fino a 35% (22 vol/h). L'immissione dell'aria nelle sale avviene attraverso deisoffitti ventilanti da 3 x 3 metri, a flusso unidirezionaleverticale a bassa turbolenza, dotati di filtri terminaliassoluti (classe H14) disposti orizzontalmente. Il livellosonoro alla massima portata misurato a livello del pianooperatorio è inferiore a 40 dB(A). La velocità d'immis-sione dell'aria è inferiore a 0,25 m/s. La ripresa dell'ariaavviene con griglie posizionate vicino ai quattro angolidella sala operatoria in modo da garantire un buon lavag-gio di tutto il locale. La portata di ripresa è suddivisa inun quarto in alto sotto il soffitto e tre quarti in bassosopra il pavimento. La sovrapressione statica nelle saleoperatorie rispetto al locale di risveglio annesso e rispet-to ai corridoi di accesso è regolata con la portata di ripre-sa dell'UtA mediante trasduttori di pressione differen-ziale ed é tarata a 10 Pa. I locali lavaggio chirurghi sonoventilati con l'aria delle sale OP attraverso griglie ditransito (6 vol/h). tutti gli altri ambienti dell'edificiosono ventilati con aria primaria trattata con una unitàdotata di scambiatore doppio a piastre ed una portata dimandata di 5.850 m3/h e di ripresa di 5.530 m3/h.L'umidità relativa estiva ed invernale dell'aria di manda-ta può essere impostata rispettivamente a 60% u.r. e40% u.r. L'aria viene umidificata con un gruppo a vapo-re elettrico e deumidificata con la batterie di raffredda-

5. SCHema tridimenSionale del CirCuito aerauliCo

Per il bloCCo delle Sale oPeratorie.

Il testo integrale con gli schemi è pubblicatonel sito www.impianticlima.com

5

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36 Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

Tra i due sistemi di gran lunga preferiti da progettistied installatori HVAC, un confronto si presenta

sempre attuale vista l’accentuata evoluzione cheli contraddistingue. Qui se ne analizzano i

principali aspetti costruttivi e prestazionali per approfondirne la conoscenza e contribuire

ad una scelta motivata.

Massimo Vizzotto

[email protected]

el caso in cui uno spazio o un edificio possa esse-

re climatizzato indifferentemente con un sistema

d’impianto di tipo idronico, piuttosto che con uno a

espansione diretta, può essere interessante affrontare

alcune considerazioni comparative tra i due sistemi.

Di essi i principali componenti sono riportati nella tabel-

la 1. Trascurando gli elementi comuni o simili, i sistemi

idronici si differenziano da quelli a espansione diretta

essenzialmente per:

- la disponibilità di un circuito frigorifero confinato in

un’unità di produzione dell’acqua fredda o calda di tipo

monoblocco;

- la presenza di pompe per la circolazione dell’acqua

necessaria ad alimentare le unità di trattamento aria ter-

minali remote.

Efficienza e potenze installateSotto il profilo dell’efficienza è necessario sottolineare

che, essendo i sistemi idronici costituiti da gruppi dal

circuito frigorifero molto compatto, contenuto intera-

mente all’interno dell’unità di refrigerazione / pompa di

calore, sono minimizzate le perdite di efficienza genera-

te dalle cadute di pressione lungo il percorso delle tuba-

zioni del gas refrigerante, contrariamente a quanto

avviene nei sistemi a espansione diretta, spesso con cir-

cuitazioni molto estese.

N

Sistemiidronici e aespansione

diretta

Confronti Costruttivie Prestazionali

Page 37: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

37Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

Così, il compressore delle unità a pompa di calore idro-

niche monoblocco deve svolgere esclusivamente il pro-

prio compito termodinamico, evitando di dover pompa-

re il refrigerante verso le unità di condizionamento

remote a espansione diretta. Infatti, negli impianti idro-

nici, questo compito è svolto dalle pompe di circolazio-

ne dell’acqua. Quando il circuito frigorifero è molto

esteso, si hanno perdite di carico lungo il percorso in

grado di ridurre l’efficienza al sistema fino al 15% per

ogni 100 metri di lunghezza delle tubazioni. Ciò, tutta-

via, compensa il maggior consumo di energia elettrica

dovuto all’azionamento delle pompe di circolazione del-

l’acqua dei sistemi idronici. Va detto che i sistemi a

espansione diretta, eliminando lo scambio intermedio

con l’acqua, possono fornire la medesima potenza frigo-

rifera di condizionamento con una temperatura di eva-

porazione del gas refrigerante sensibilmente più alta, a

tutto vantaggio dell’efficienza energetica complessiva.

Essenziale e imprescindibile nella valutazione comples-

siva delle potenze impegnate per l’uno o l’altro tipo

d’impianto, è quello di considerare la presenza di tutti

gli organi azionati elettricamente. I sistemi di condizio-

namento alimentati da sorgente acqua richiedono

pompe per l’adduzione dell’acqua proveniente da falde,

pozzi, o attraverso scambiatori geotermici. Quelli ali-

mentati da sorgente aria, parimenti, richiedono gruppi

motoventilatori. E’ importante soffermarsi sulla tipolo-

gia di alimentazione da pozzo termico esterno in quan-

to, ammesso che sia possibile utilizzare indifferente-

mente l’aria o l’acqua, sarà necessario valutarne la con-

venienza riguardo ai consumi reali di energia elettrica

richiesta per l’azionamento delle pompe di circolazione

dell’acqua piuttosto che dei motoventilatori. Sarà possi-

bile sopportare un maggior consumo di energia elettrica

per il pompaggio dell’acqua dalla sorgente purché esso

non superi l’equivalente risparmio di energia dovuto alla

maggiore efficienza che queste apparecchiature mostra-

no con evidenza rispetto a quelle che utilizzano la sor-

gente aria. Un interessante confronto basato sulle poten-

ze elettriche installate in funzione della potenza frigori-

fera resa dei due sistemi è rilevabile nella tabella 2.

Un confronto omogeneoIl confronto tra i sistemi sarà in ogni caso omogeneo con-

siderando, nel caso specifico, più semplicemente le

potenze impiegate verso l’impianto delle utenze sia in

sistemi a espansione diretta

1. gruppo a compressione motoevaporante /motocondensante ad aria o ad acqua;2. unità di trattamento dell’aria primaria con bat-terie ad espansione diretta;3. unità terminali di condizionamento a espan-sione diretta;4. dispositivi di regolazione e di controllo gene-rale del sistema.

sistemi idronici

1. gruppo a compressione monoblocco eventual-mente reversibile a pompa di calore ad aria o adacqua;2. pompa di circolazione dell’acqua per l’alimen-tazione delle unità terminali d’impianto;3. unità di trattamento dell’aria primaria con batte-rie ad acqua;4. unità terminali di condizionamento ad acqua;5. dispositivi di regolazione e di controllo genera-le del sistema.

principali componenti di sistemi idronici e a espansione diretta

Tabella 1

Page 38: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

estate, sia in inverno con riferimento esclusivo alle appa-

recchiature idroniche o a espansione diretta condensa-

te/evaporate con aria. Nel confronto si possono trascu-

rare le potenze installate nelle unità di trattamento del-

l’aria e in quelle terminali considerandole pressoché

equivalenti in entrambi i sistemi. A parità di effetto, i

sistemi a espansione diretta richiedono una temperatura

di espansione del gas refrigerante superiore rispetto a

quella dei gruppi frigoriferi idronici. Alla stessa stregua

2,00

4,00

8,00

17,00

38,00

115,00

230,00

340,00

0,05

0,35

0,55

1,50

2,50

8,00

15,00

35,00

2,05

4,35

8,55

18,50

40,50

123,00

245,00

375,00

5

10

20

50

100

300

600

900

potenze elettriche installate tipiche di sistemi a espansione diretta e sistemi idronici

Tabella 2

è richiesta una temperatura di condensazione inferiore

per effettuare il riscaldamento con le unità in ambiente.

Ciò si traduce in una maggiore efficienza teorica dei

sistemi a espansione diretta nei confronti di quelli idro-

nici, traducibile in quasi un punto di EER estivo e

mezzo punto di COP invernale, escludendo ogni altra

considerazione di carico. Infine, un confronto più gene-

rale che prende in esame aspetti operativi e funzionali è

riportato nella tabella 3. W

sistemi ad espansione direttapotenze

capacità kW

2,50

4,50

8,00

22,00

45,00

135,00

260,00

400,00

0,05

0,35

0,55

1,50

2,50

8,00

17,00

22,00

0,10

0,25

0,40

2,00

2,50

5,50

12,00

18,50

2,65

5,10

8,95

25,50

50,00

148,50

289,00

440,50

sistemi idronicipotenze

CompressorikW

CompressorikW

VentilatorikW

TotalekW

VentilatorikW

TotalekW

Pompeacqua kW

tipi di

impianto

costo

iniziale

costo

gestione

man. ordinaria

man. stra-ordinaria

temp. eva-porazione

presenza

pompe

potenza

installata

compressori

flessibilità

confronto principali aspetti opervativi dei sistemi idronici e a espansione diretta

Tabella 3

espansione

diretta

minore minore semplice complessa 8 °c no minore minore

idronico superiore(circa 20%)

superiore(circa

15/20%)

semplice semplice 4 °c si maggiore maggiore

Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 338

Page 39: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

39Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

Uno strumento di lavoro per affron-

tare il progetto degli impianti di con-

dizionamento per il terziario e l’indu-

stria

Dal terziario all’industria esistononumerose e svariate applicazioni chenecessitano di rigorosi controlli dellecondizioni ambientali ai fini più diversi:dalla conservazione di beni culturali allapulizia dell’aria a scopi di processo, dalraffreddamento dei server nei data cen-ter alla stessa salute e sicurezza deilavoratori. In aggiunta, sono divenutesempre più importanti le esigenze dicontinuità di servizio degli impianti, dilimitazione dei consumi di energia e dicontenimento dell’impatto ambientale. Per la loro stessa ampiezza e diversità direquisiti, non è facile trovare opere uni-tarie che ne raccolgano dati di progetto,raccomandazioni specifiche ed esempi di realizzazionirappresentative.

Dati, raccomandazioni e riferimenti secondo le nor-

mative più recenti

In questo libro sono stati raccolti e sintetizzati dati diprogettazione, linee guida e riferimenti in attinenza conle normative internazionali più recenti - ASHRAE, ISO,EN UNI, U.S. Green Building Council ecc. – insieme adesempi di impianti progettati e realizzati per rispondereespressamente a requisiti speciali e alla domanda di ele-vate efficienze energetiche. In particolare, sui GreenBuilding, ampi riferimenti sono dedicati al programmadi certificazione LEED (Leadership in Energy and

Environmental Design) - oggi forse il sistema di certifi-cazione degli edifici maggiormente riconosciuto inambito internazionale - con esempi di realizzazioni e irispettivi rating. Tutti i dati, le raccomandazioni e gliimpianti descritti sono, si potrebbe dire, in tempo reale,ossia estremamente recenti.

Un’opera esaustiva dedicata agli

impianti speciali e alla conservazione

dell’energia

L’opera, nelle sue 360 pagine, è divisa intre parti: la prima dedicata allaClimatologia e sostenibilità degli edifi-

ci, la seconda alle Condizioni termoigro-

metriche di progetto per ambienti civili

e speciali e la terza alle Applicazioni e

impianti speciali, per un totale di 18capitoli.Su queste basi il libro offre unampio ed esaustivo contenuto di infor-mazioni per studi di progettazione, dire-zioni tecniche di industrie, studi di inge-gneria, architetti e operatori specializza-ti, la cui attività si estende a settori oltrequelli di normale benessere ambientale,nei quali il condizionamento dell’ariaspecializzato costituisce una necessitàessenziale quando non irrinunciabile. E’

ampia e costante la discussione e il confronto tra lediverse tipologie di impianti in relazione ai requisiti adessi posti, all’utilizzo che ne verrà fatto e alle destina-zioni degli edifici. La leggibilità e l’immediata com-prensione dei concetti svolti è stata una preoccupazionecostante degli Autori, che hanno volutamente evitatoriferimenti teorici e mantenuto invece un linguaggio eun approccio discorsivo diretto e di grande chiarezza.Alla funzione di strumento di lavoro contribuiscono inumerosi schemi, diagrammi e tabelle, razionalmenteimpaginati che rendono l’opera utilizzabile come unvero e proprio manuale.

Il bibliofilo

Uno strumento di lavoro per il progetto degli impianti di condizionamento per il terziario e l’industria

Libri e documentazione varia sull’HVAC

L’importanza degli impianti speciali

“Impianti di condizionamento

speciali ad alta

efficienza energetica”,

di A. Briganti ed E. Briganti

Hoepli Editore,

360 pagine, euro 34,00

www.hoepli.it

Il libro può essere prenotato

online con lo sconto del 15%clicca qui

Page 40: Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

direttore ResponsabileAntonio briganti

condirettorigiacomino Redondi energie rinnovabili e riscaldamentomassimo Vizzotto sistemi compressorizzati per climatizzazione,refrigerazione e a pompa di calorecristiano Vergani qualità dell’aria, aeraulica e salute

Redazione e gestione operativalara bindicontatti Associazioni culturaliRosalba Arduino

RedazioneVia piave 3 - 21047 saronno VAtel./Fax: [email protected]

impianti clima può essere sfogliato e scaricato dal sitowww.impianticlima.com

© La riproduzione intera o parziale di testi è vietata se non dietro

autorizzazione dell’editore.

IL NUOVO BENESSERE TERMOIGROMETRICOLa pubblicazione del nuovostandard ASHRAE 55-2010segna una svolta non dapoco nella definizione dellecondizioni di benessereambiente, che contribuirà adiminuire i consumi dienergia degli impianti.

AUMENTARE L’EFFICIENZA DEGLI IMPIANTI IDRONICIQuali accorgimentitenere nel progettodegli impianti idroniciper aumentarne l’effi-cienza energeticarispetto alle proceduredettate dalla tradizio-ne. E quanto la tecno-logia delle pompe a velocità variabile può contribuire aquesto risultato.

IL CONTROLLO DI ALLAGAMENTI ED ESONDAZIONI

Le calamità naturali produ-cono sempre più spessofenomeni di allagamentoed esondazioni. In molticasi una prevenzione puòessere ottenuta con ade-guati sistemi di pompag-gio per i quali esistonoesperienze e soluzioni.

SUL PROSSIMO NUMERO

tra benevoli e malevoli vi sono fin troppi ismi che affol-lano il mondo: dai catechismi agli opportunismi , dai fon-damentalismi agli ambientalismi … e via dicendo. ma ingenerale si riconoscono facilmente e quindi possonoessere schivati con qualche accortezza. dagli automati-smi invece non c’è modo di sfuggire. Qualunque prodot-to uno compri, si ritrova a dover trattare almeno con unpiù o meno sofisticato automatismo, pensato per facilitar-gli la vita, come promette il marketing, e che invecerischia quasi sempre di complicargliela ai limiti della sop-portazione. dal pc all’automobile, dal tV alla lavatrice,e si potrebbe continuare con un elenco quasi sterminato,c’è sempre un automatismo imprevedibile che intervie-ne all’improvviso per rovinarti la digestione o la giornata.e il più delle volte non si possono escludere, uno deveforzatamente subirli, se non eliminando l’oggetto che liproduce. Altri automatismi, più esoterici ma non per que-sto meno insidiosi, sono quelli rappresentati dalla buro-crazia. con essi non c’è verso di trattare, paragonabilicome sono a un muro di gomma, una sabbiera senzafondo… non oso dire un black hole, ma chi ne viene coin-volto difficilmente riesce a sfuggirne. ma ciò che preoc-cupa sono i creatori di questi automatismi, persone irrico-noscibili tra noi, senza slogan, bandiere, megafoni… èuna popolazione anonima, silenziosa, animata peraltrodalle migliori intenzioni, ma il cui output è di complicarela vita degli altri. e non c’è distinzione di nazionalità, età,sesso ecc. ecc. : sono presenti in tutti i paesi e ne abbia-mo conferme quotidiane: nei computer prodotti in cina,nelle automobili fabbricate in Francia o in germania,nelle macchine fotografiche prodotte in giappone... perproteggermi, sto nascostamente riesumando la mia vetu-sta lettera 22, una leica anni ’50 e perfino, sì, una mano-vella. perché quando nelle automobili moderne crolla labatteria non c’è null’altro da fare se non ricorrere al carroattrezzi o a uno starter, che non manca a sua volta di auto-matismi. inutile, la manovella mi rassicura di più. W

AutomAtismi

i più diAbolici degli ismi

IL MINIMALISTAPRESUNTUOSO

Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 340