Impatto Magazine: Chi salverà Twitter? // N. #7 // 18 novembre 2014

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www.impattomagazine.it // [email protected] // Impatto Magazine: Chi salverà Twitter?. Questa settimana in primo piano: Quando la violenza e la prepotenza non si fermano dinnanzi a nessuna età. Follow Us on Facebook: https://www.facebook.com/impattomagazine

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ualche anno fa sembravano crescere senza freno e si pensava ad un loro approdo

tra le grandi economie del mondo, al pari delle potenze occidentali. Il riferimento è a Brasile, Russia, India e Cina, che dopo aver spodestato dal podio delle economie emergenti le cosiddette “Tigri” del Sud-Est asiatico nella seconda metà degli anni Novanta, si trovano oggi in una fase recessiva.

Sin dallo scorso anno l’andamento delle valute locali, l’aumento dell’inflazione e il rallentamento della crescita avevano fatto vacillare l’etichetta di economia crescente per alcuni di essi, tanto da spingere la Morgan Stanley a coniare il termine di “economie fragili” per Brasile, India, Indonesia, Sud Africa e Turchia. L’andamento delle divise nazionali è stato, in particolare per la Russia, uno degli elementi più netti in questo forte rallentamento dello sviluppo; in generale, però, Brasile, India e Russia si avvicinano ad uno status che assomiglia sempre più al modello europeo, con debiti crescenti, budget non rispettati e forte dipendenza dai prestiti dall’estero. Una delle motivazioni che accomuna questi paesi verso una speranza di ripresa dopo un netto rallentamento è il calo dei costi per l’energia, che sono un fattore rilevante per tutti i paesi

e, soprattutto, per la Turchia e il Sud Africa, la cui dipendenza dalle importazioni è significativa.

Barlumi di luce sembrano, invece, mancare per Brasile e Russia, il cui tasso di esportazioni sta conoscendo crolli senza precedenti, a causa dei rallentamenti nei consumi in molti dei paesi con cui gli scambi erano più frequenti, vale a dire l’area europea e la Cina. Si sta scatenando, così, un meccanismo perverso, in base al quale al calo della domanda corrisponde un calo dei prezzi e l’effetto combinato delle due grandezze non fa altro che peggiorare la bilancia commerciale, in particolare quella del Brasile.

La Russia, invece, deve fronteggiare il calo dei prezzi dell’energia, che aveva da sempre rappresentato un punto di forza e che presenta, invece, un settore in forte crisi, con tassi di licenziamento elevati. Al quadro economico particolarmente difficoltoso si aggiungono le infelici scelte politiche, con la rovente situazione in Ucraina.Cosa prevedono i prossimi mesi per le (ormai ex) economie crescenti? Se la Cina può continuare la sua crescita, benché a tassi ridotti, Brasile e Russia devono fare i conti con un debito in divisa estera crescente e con una politica di austerità che sembra ormai una necessità inderogabile.

C’erano una volta i BRICSLe cinque economie con il tasso di crescita più alto del Globo, iniziano a rallentare bruscamente. Quali le cause del crollo?

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MarcoTregua

EditorialeN.7 | 18 Novembre 2014

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Chi di voi vorrà fare il giornalista, si ricordi di scegliere il proprio padrone: il lettore!

Indro Montanelli

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a lingua italiana, si sa, non è una delle più semplici da imparare per gli stranieri, che anche dopo

molti anni trascorsi nel nostro Paese hanno qualche problema a destreggiarsi tra congiuntivi, periodi ipotetici e cose del genere. Anche tra gli Italiani, però, si sta verificando un fenomeno poco piacevole: un progressivo peggioramento nell’uso della nostra lingua. Questo fenomeno è stato a lungo definito come “analfabetismo di ritorno”, ma mentre questo è un fenomeno individuale, sempre più nei blog e su internet in generale si postano interventi con espressioni del tipo “c’è lo!”, “non c’è l’ha faccio”, a con o senza h spesso nel modo sbagliato, congiuntivi e condizionali scambiati. A questo fenomeno se ne associa da tempo un’altro, e forse i due sono collegati. Sempre più spesso, infatti, l’italiano viene messo in secondo piano, non solo e non tanto per la presenza di dialetti o lingue locali, alcune vero patrimonio culturale, ma viene messo da parte in favore di espressioni tipiche di altre lingue. Così una città che fa largo uso di tecnologie è Smart (come negli Stati Uniti), quando l’Inter ha vinto tre trofei in un anno ha fatto il Triplete (come in Spagna), una partita giocata il Lunedì sera è un Monday Night (come in Inghilterra), il lavoro

è diventato job, la vita notturna movida. Rispetto al passato questo fenomeno è cresciuto nel corso degli anni, facendo sì che parole che non appartenevano al nostro vocabolario, ma a quello di altre nazioni, entrassero di prepotenza nella nostra vita e nel nostro modo di parlare. In questo quadro per la lingua italiana non si ha la stessa attenzione di un tempo, nella scuola, da dove si esce spesso facendo strafalcioni, nella televisione e nei mezzi di comunicazione, e anche nella vita di tutti i giorni, dove si ha sempre più difficoltà a scrivere o parlare correttamente.Forse l’italiano non è abbastanza cool, fatto sta che la lingua nella quale sono stati scritti romanzi celebri, composte poesie immortali e opere liriche di fama mondiale, il che dovrebbe essere un motivo di vanto e qualcosa da preservare sembra aver preso la via di una lenta decadenza, soppiantata da lingue più commerciali e senza che la sua conoscenza venga curata a dovere. Ma forse questo è solamente specchio di un Paese che non difende la sua cultura, che propone personaggi che fanno bella mostra del fatto di non leggere o di non informarsi, che non dà il giusto risalto all’istruzione.Provate ad andare da un Francese e dirgli che la sua squadra di calcio ha fatto il Treble (perché in Inghilterra non dicono Triplete) e vedrete quante ve ne dirà. Ovviamente in francese.

Dall’essenza alla assenza di una lingua

Nel mezzo del cammin della lingua italiana, ci ritrovammo in una selva oscura. Storia di un lessico contaminato.

ValerioVarchetta

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49Sceneda FilmUna galleria di alcuni istanti memorabili del cinema.

7. 13.

La figlia di CainoBlue Eyes

Divenne un uomo, con lo stesso sorriso dolce. Firmato da Laguna Morgan.

55.

30.

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Direttore ResponsabileEmanuela Guarnieri

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AttualitàAnna AnnunziataGiorgia MangiapiaMarina FinaldiFlavio Di Fusco

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Gastronomia Eleonora Baluci

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TraduzioniDario Rondanini

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SommarioN.7 | 18 Novembre 2014

L’ecstasy nei suoi colori innocenti ti invita a rischiare la follia per un attimo di luce, a ragionare senza più pensare.

I colori di un tunnel senza ragione e senza pensieri.

Le inaudite prepotenze e le violenze sui bambini e sugli anziani nei luoghi in cui dovrebbero sentirsi al sicuro.

Le violenze sui deboli. Una infamia senza età.

Racconti a Parigi Sugarfree

Con lo zucchero non si fanno solo i dolci. Firmatoda Josy Monaco.

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Chi salverà

Twitter?Il colosso di microblogging creato

da Dorsey, dopo il trionfo in Borsa, si trova adesso in fase di stallo.

Tra dissidi interni e concorrenza aggressiva, qual è il futuro di Twitter?

29.

18. 19. 47.

Lontani dalla nostra cultura gastronomica, ma affascinanti per sapore e colore. Un breve viaggio nei frutti esotici.

I colori ed i sapori dei deliziosi frutti esotici.

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Loro urlano cose sconnesse, e alzano il volume dei loro iPhone. “L’hanno ammazzato, ed in aula ridevano di lui”.

Burnout. Ossia la storia di un risveglio in Italia.

Tra convivenze burrascose, si spengono i riflettori sul doppio mandato del primo presidente comunista.

L’addio di Re Napolitano. Un capo comunista!

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UnainfamiasenzaetàLa violenza subdola e silenziosa di chi indossa una seconda pelle. Le inaudite prepotenze sui bambini e sugli anziani nei luoghi in cui dovrebbero sentirsi al sicuro.

Redatto daGiorgia Mangiapia

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AttualitàN.7 | 18 Novembre 2014

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Mi ero addormentato rannicchiato. Non ricordo il perché. La mente, negli anni, si è così lentamente offuscata...Mi riesce difficile trattenere i pensieri. Apro gli occhi e mi ritrovo in un letto. Il mio letto con le sbarre. Ma non sono nella mia casa. Il corpo è stanco ormai, come la mente. Faccio fatica ad alzare le braccia, a muovere le gambe. Tutto è più lento in me. Sono vecchio. Devono accudirmi perché non sono autosufficiente. Così dicono. Così è. Cerco un appoggio tra le sbarre e mi metto a sedere tra le lenzuola. Il mio corpo è curvo come un piccolo bonsai e continuo a cercare un sostengo. Arriva lei. Camice bianco. Spinge una carrozzella con su un altro vecchio, come me, da portare e accudire. Camice bianco ferma la carrozzella, si volta verso di me e mi prende la testa. Non lo fa dolcemente. No… Mi prende per la testa. Mi spinge dietro così e mi sposta, con forza, le

braccia e le mani dal volto, mi strattona, mi stende e mi copre con le lenzuola. Sono lento nel chiudere le braccia per difendermi e coprirmi gli occhi. Sono vecchio. Mi ritrovo di nuovo steso. Ma ho bisogno di alzarmi. Intanto, l’altro vecchio in carrozzella viene spogliato, con la stessa rabbia e lui, con le mie stesse braccia in segno di difesa, cerca di opporsi e, con la stessa mia lentezza, si sente sempre più vecchio e indifeso. Camice bianco mi spinge giù. Non vuole che mi muova. Mi rannicchio e mi dondolo. A ritmo veloce come un bambino. Non riesco a star fermo. Con un cuscino, bianco anche’esso, mi copre il volto. Me lo schiaccia sul volto. Non respiro per una frazione di secondo. Le mie gambe vengono bloccate. I piedi schiaffeggiati. Ed io continuo a muovermi, dondolo su me stesso. Non riesco a star fermo. Come un bambino. Non sono autosufficiente, non controllo i movimenti. Sono

In foto - Le scuole primarie, luogo di sicurezza e crescita, molte volte diventano sinonimo di violenza.

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In foto - Numerosi i casi di terribili abusi su anziani, anche infermi, da parte di operatori sanitari delle case di cura.

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vecchio. Finché mi richiudo a riccio. Camice bianco così vuole. Ora ricordo. Così mi ero addormentato. Rannicchiato. Curvo come un bonsai. Raggomitolato come un bambino.Se si volessero descrivere le immagini dei video che ritraggono le violenze sugli anziani nelle residenze sanitarie assistenziali, probabilmente, per mera empatia, non si potrebbe non immaginare di essere un “vecchio” steso in uno di quei letti con le sbarre. Non si potrebbe non provare lo stesso senso di abbandono, di panico, di bisogno di aiuto.

I “potrebbe” nascono come un condizionale retorico e assumono l’autorità di un imperativo categorico perché non si può rimanere indifferenti di fronte agli abusi inflitti gratuitamente, per intolleranza, a delle persone che non possono difendersi né fisicamente né verbalmente. Le immagini in cui gli operatori socio-assistenziali legano - alle sedie o alle carrozzelle - gli ospiti delle case di riposo con lo scotch, insultandoli e schiaffeggiandoli, fanno mancare l’aria e accapponano la pelle. In genere la violenza striscia sottoterra

nel silenzio e nell’omertà finché non si apre una crepa con il suo rumore sottile e poi sempre più forte che consente di penetrare quest’insulsa violenza e di farla emergere. A quel punto è un attimo: come una lava che brucia la pelle, la crepa si dirama, veloce, inarrestabile e la terra trema sotto i piedi del camice bianco che ora ha un volto e un nome e che, spogliato della sua seconda pelle, perde la forza. Appare senza maschera, senza protezione. Una larva. Nel 2012 la Guardia di Finanza fece partire un’indagine sui maltrattamenti a Villa Borea

In foto - Nel 2012 fu provvidenziale l’intervento delle Fiamme Gialle di Sanremo (provincia di Imperia) per metter fine alle atroci sevizie che subivano gli anziani in cura a Villa Borea.

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di Sanremo e su sedici segnalazioni, l’indagine portò a sette arresti su provvedimento del Giudice per le indagini preliminari. Per tre mesi fu condotto un monitoraggio e furono ascoltate 155 000 conversazioni fra presenti e comunicazioni telefoniche registrate. A Sanremo come a Terni, al seguito della cui indagine furono arrestate sette persone, come a La Spezia o in Molise a Montaquila dove i carabinieri dei NAS – nel mese di settembre del 2014- hanno effettuato tredici arresti per sequestro di persona, percosse, lesioni e abbandono di persone incapaci. A Castiglione dei Pepoli a Bologna, un’altra operatrice socio assistenziale – sempre nel mese di settembre del corrente anno – è stata messa agli arresti domiciliari per maltrattamenti aggravati. Anziani malnutriti, disidratati, malmenati a cui gli infermieri allungano le maniche delle maglie per poi legarli alle sedie, a cui rivolgono imprecazioni aberranti: “Maledetta che ti venisse un colpo. Che cadessi secca. Devi crepare di sete. Devi

Da un lato - I bambini sono soggetti ad abusi a scuola.

Dall’altro - Gli anziani ricevono violenze nelle case di riposo.

morire p****, tr***. Devi crepare lì, bas***”. E di riflesso si ascoltano le voci anziane che invocano aiuto: “Smettila. Sono vecchia. Basta. Aiuto. Sono vecchia”. Camice bianco affonda le mani pesanti sul volto, spinge, schiaffeggia, strappa capelli e impreca: “Prova a slegarti di nuovo, ba***. Il giorno che crepa vado a festeggiare”. La bocca contratta dal dolore degli anziani, quelle mani teste a difendersi senza riuscirci, quei corpi abbandonati che non hanno la forza per ribellarsi e nella mente chissà quali pensieri, possono sperare solo nella vigilanza di chi ha il dovere di assicurare un’assistenza umana e civile nelle case di cura in cui - a causa delle assunzioni fatte senza tener conto del vero impegno lavorativo, dell’indole e delle competenze da possedere - si possono creare situazioni da orrore. Perché solo quando la gratuita disumanità emerge si fa ricorso alla legge. L’articolo 572 del codice penale sui maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli con l’aggravante specifica prevista all’ultimo periodo

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Senso del tempo Quando, ad un certo punto, il tempo sembra correre veloce, i pensieri rallentano. Prendono profondità per divenire saggezza.

Le verità non detteUno sguardo basso nasconde paura. Una bocca chiusa rivela verità non dette. Mani incrociate creano un muro con un mondo che dovrebbe accoglierlo.

Anziani raggomitolati come bambini e bambini curvi come bonsai Camici bianchi da fermare, purtroppo, non solo nelle case di riposo ma anche nell’istituzione educativa per eccellenza carente troppo spesso di fondamenta e, così, “capita” che nelle scuole i bambini si ritrovino ostaggio di altri camici bianchi che dovrebbero formare, insegnar e istruire. Mostri travestiti da insegnanti incutono timore a Barletta – dove un camice bianco perpetrava maltrattamenti con spintoni e schiaffi e ha patteggiato con 18 mesi di reclusione – a Bischeglie – dove un camice bianco

rinchiudeva i bambini in classe per dare inizio ad ore di terrore tra spintoni e schiaffi - a Palma Campania - dove sono state riprese una sconcertante sequele di violenze a danno di bambini disabili - a Treviso – dove un camice bianco è stato sospeso dall’insegnamento per ceffoni, calci, violenze verbali . Scene di una follia che non ha logica. “Ti faccio morire al cimitero. Prendo gli spilli. In testa te lo sbatto. Prendo lo scotch. Ti faccio la faccia a pezzi”. Cambiano le vittime ma le frasi non cambiano. Forse l’incapacità di assistere ed educare scaraventa fuori la

del secondo comma prevede che: chiunque, fuori dai casi indicati nell’articolo precedente, maltratta una persona della famiglia o un minore degli anni quattordici, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione, o un’arte, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Se dal fatto deriva una lesione personale grave si applica la reclusione da quattro a otto anni; se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni; se ne deriva la morte, con la reclusione da dodici a venti anni.

Dio mi liberi dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride,dall’orgoglio che non s’inchina davanti a un bambino.

Kahlil Gibran

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propria impotenza con imprecazioni standard che prevedono l’annientamento fisico. Sentir urlare un bambino: “Apri la porta. Lascia la porta aperta” e ascoltarlo piangere indifeso squarcia un senso di colpa. Di fronte a lui, una persona con un camice bianco lo minaccia con la spillatrice. Se non farà silenzio, gli spillerà la bocca. La violenza educativa inizia nel momento in cui non si risponde o si risponde in modo violento ai bisogni e ai comportamenti dei bambini che hanno un bisogno vitale di essere accolti. Picchiarli, minacciarli, significa

ridicolizzare questa esigenza. Non rispondere al pianto di un bambino è di per sé una violenza perché è attraverso un pianto che un bambino fa conoscere i propri bisogni. Finché non c’è un adulto che gli soffoca anche quello. Finché non s’incontra un adulto che ne ha dimenticato il valore. La Convenzione sui diritti dell’Infanzia prescrive che gli Stati adottino misure necessarie a garantire che la disciplina scolastica sia impartita e perseguita conformemente a quanto stabilito dal suo testo. La scuola, agenzia educativa fondamentale, dovrebbe

giocare il suo ruolo nel proteggere i bambini dalla violenza e dovrebbe educarli alla convivenza basata sul dialogo e sul confronto. Proprio la scuola si ritrova, invece, a rappresentare un luogo di aggressività ad opera di coloro che rispondono al nome, sulla carta, di insegnanti e di personale educativo e che lasciano il segno in negativo facendo sì che un bambino, come un anziano, si rannicchi su se stesso e si curvi come un bonsai. Indifeso ma, allo stesso tempo, pronto ad urlare: “Apri quella porta”.

Chi non può difendersiLa gratuità di una violenza, l’invadenza di urla su chi non può difendersi manifesta l’impotente rabbia di chi non sa amare.

Le mani sull’infanziaLa prepotenza nera di mani adulte sull’innocenza bianca di corpi bambini non spegnerà la luce di occhi resistenti come rocce. Come solo un bambino sa essere.

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Il presente è andato

L’ecstasy nei suoi colori e nelle sue forme innocenti ti invita a rischiare la follia per un

attimo di luce, a ragionare senza più pensare.

“Il presente è andato. La fantasia è parte della realtà e noi molliamo i freni. I pensieri sono nitidi eppure non stiamo affatto pensando e questo ci fa star bene. Smettiamo di controllare le cose. Siamo attraversati da calde correnti chimiche. Fluttiamo. È un danno cerebrale? Dimentichiamo il dolore e il male della vita e vorremmo essere altrove. Non ci sentiamo più minacciati dalla gente. Tutte le nostre insicurezze sono evaporate. Siamo nelle nuvole completamente aperti. Siamo esseri nello spazio, in orbita, attorno alla terra. Il mondo appare meraviglioso da quassù. Siamo ninfolettici, desiderosi di qualcosa che non si può avere. Rischiamo la follia per qualche attimo di luce. Così poca memoria e così tante idee. Si urtano quelle che scorrono via e quelle che arrivano. Siamo invasi da un’infinita sensazione di amore. Scorriamo all’unisono. Siamo insieme. Vorrei che fosse vero. Noi vogliamo sentire questo universale senso d’insieme dove poter star bene con chiunque. Siamo in sintonia, parti di un movimento che conduce alla fuga e diciamo:

“Addio”. In fondo vogliamo essere solo felici. Sììì, sì … eh aspettate, di che c*** stavo parlando? Ahahahahha”.Il monologo di Jip, uno dei protagonisti di Human Traffic, il primo film-rave – come lo ha definito il regista Justin Kerrigan – sembra tracciare i passi del cammino “fortunato” che sono stati percorsi dalla MDMA, me - tilenediossinemetanfetamina, conosciuta come Adam, Molly, MD, XTC e famosa col nome di Ecstasy. Passi o meglio salti. Più che un cammino si può parlare di corsa. Una corsa sfrenata verso “qualcosa che non si può avere”, verso “l’infinita sensazione d’amore”. Mentre il ritmo cardiaco è accelerato sotto l’effetto dell’ecstasy, le immagini vanno a rallenty. Musica a palla, luci psichedeliche, occhi che fissano il vuoto - estasiati, illuminati - e corpi che ballano senza sosta, senza avvertire stanchezza. Sorrisi, sorrisi d’amore e di pace, di una pace immaginaria che non è realtà. Il bianco sovrasta le luci e la musica cambia. Una musica new age e Jip parla, parla come mai riesce

Redatto da Giorgia Mangiapia

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nasce in Germania nel 1912 per ricavarne un farmaco ma per poi essere utilizzato per uno scopo ben diverso della sensazione d’amore: durante la prima guerra mondiale viene usata per ridurre la fame, la sete e la paura nei soldati. L’innocua pastiglia colorata con simboli invitanti che non incute paura, aveva fini bellici. Con la sconfitta della Germania, gli Alleati ebbero, come bottino di guerra, l’MDMA ed altre sostanze brevettate. Dopo un oblio di vari anni, durante la Guerra Fredda, si tentò di utilizzarla come siero della verità ma non trovò riscontro in ambito

militare. Finché attirò l’attenzione e l’interesse del chimico statunitense, con origini russe, Alexander Shulgin. Era il 1870 e visto il potenziale empatico dell’MDMA, Shulgin ne consigliò l’uso per scopi psicoterapeuti. Negli anni ’80, per le proprietà sedative e la capacità di abbassare lo stato d’ansia e la resistenza psichica e inibitoria dei soggetti, viene utilizzato nelle terapie di coppia. Il primo luglio1985 negli USA e nel 1988 in Italia l’MDMA sarà considerata illegale. All’età di 88 anni Alexander Shulgin è morto

a fare nella realtà e ragiona senza neanche pensare.“I pensieri sono nitidi eppure non stiamo affatto pensando” perché, come molti farmaci antidepressivi, l’ecstasy agisce sul sistema nervoso stimolando e provocando euforia e gli stati psicologici che ne derivano sono vari: da una sensazione di pace e di sintonia emotiva con l’altro - ti ritrovi a parlare per ore, empaticamente, con un amico che ritieni “spirituale” – all’enfatizzazione di tutto ciò che nella normalità appare come scontato, quotidiano e banale. La capacità di comunicazione è altissima. La “droga da party” abbatte le barriere a livello comunicativo, disinibendo a livello emozionale l’individuo e dandogli la sensazione di valorizzare la coscienza di sé.“E questo ci fa star bene” perché “questo” porta in alto, ti fa andare su, sempre più su ma, automaticamente, ciò che ti porta su dovrà far tornare giù, sempre più giù. E sei in un abisso.l’ecstasy agisce 30 minuti dopo l’assunzione e si arriva al massimo degli effetti dopo circa un’ora per poi svanire dopo 2-3 ore. “Si è esseri nello spazio in un mondo meraviglioso”, fluttuando, invasi da idee che s’incrociano e si affollano mentre la memoria va via. Ma poco importa. “Rischiamo la follia per pochi attimi di luce” in cui si è “insieme” perché i figli dell’ecstasy sono legati da un universale senso d’insieme e d’amore. D’amore. Gli albori - Una delle droghe più famose al mondo che fa sentire parte di un universo

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AttualitàN.7 | 18 Novembre 2014

In foto - La potente droga Molly, in voga negli States.

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il 2 giugno mentre l’MDMA, quasi inesistente oggi in una pastiglia che, spesso, contiene sostanze tossiche e varietà di droghe, continua a far morire. “È un danno cerebrale?” la percezione dei colori e dei suoni aumenta, il mondo è amico, il senso d’energia non ha limiti e intanto nausea, allucinazioni, brividi e sudorazione, aumento della temperatura corporea, tremore, crampi muscolari, offuscamento della vista

accompagnano l’euforia. Disfunzioni renali, psicosi, emorragie, convulsioni, depressione, ansietà, perdita della memoria e altri disturbi neurologici sono alcuni degli effetti a lungo termine perché l’ecstasy degenera le terminazioni e le diramazioni del sistema nervoso e, soprattutto, le fa ricrescere in maniera anomala senza riconnetterle con delle aree del cervello ma in altre aree con parti sbagliate.

Il cubo di rubik smontato e rimontato al contrario. Il National ISTITUTE of Mental Health nel 1998 ha condotto uno studio su un gruppo di persone facente uso di ecstasy che si stavano astenendo dall’assumerla. Dallo studio sono emersi danni ai neuroni che trasmettono serotonina, sostanza fondamentale per alcune funzioni come il sonno, l apprendimento e le emozioni. La Drug Enforcement

MDMA puroIl Moon Rock è una droga molto diffusa negli Stati Uniti. Un MDMA puro al 98,9%.

Distruggersi a coloriAlcune pillole di ecstasy. I disegni e i colori brillanti sono utilizzati appositamente per rendere la sostanza stupefacente più invitante e suscitare meno refrattarietà nel consumatore occasionale.

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i figli dell’ecstasy che hanno perduto l’uso della parola, che non riescono a guardarsi in viso, che desiderano “volar via da questa atmosfera avvelenata perché la realtà torna a gall: dove sono? Cosa ho fatto? Ne valeva la pena? Tutto quello che ti puoi augurare è di essere incosciente ma non riuscirai a dormire”. L’illusione di poter dimenticare l’angoscia, di poterla strappare con i denti come un cane rabbioso trasforma il traffico di droga in un traffico di esseri umani privi di coscienza, quella vera e non fluttuante. Human traffic, il cui finale può apparire felice e “disperante” porta con sé la sensazione di un’enorme, abissale, infelicità che va sempre più giù. Più giù. Fino alla conclusione del monologo di Jip: “…Eh aspettate, di che c*** stavo parlando? Ahahaahha”. La risata racchiude l’angoscia di un male di vivere che in realtà non è mai stato strappato ma solo morso per farsi del male. Un morso violento che lascia i segni.

Administration ha classificato l’ecstasy come droga di Categoria I insieme all’eroina e l’LSD.

I suoi consumatori - Oggi l’ecstasy è tra le droghe più diffuse tra i giovani. Circa 9 milioni in tutto il mondo i consumatori. Giovani e adolescenti ne costituiscono la maggioranza. “nell’arco di 5 mesi sono passata da essere piuttosto responsabile nel perseguire i miei sogni a fregarmene di tutto quanto e più andavo in alto e più crollavo in basso verso un posto scuro e solitario. Quando riuscivo a dormire avevo incubi e tremiti. La mia pelle era appiccicosa, la testa mi martellava e cominciavo a sentirmi paranoica, ma non me ne curavo. Mi sembrava tutto normale. Finché un giorno credetti di morire. L’ecstasy mi ha tolto la forza, la motivazione, i sogni, gli amici, la casa, il

denaro e soprattutto la mia sanità mentale”, Lynn. Ad un rave, Nikki balla, balla e balla ancora come se non sentisse nulla. Nessuna stanchezza, nessun problema, nessun’angoscia. In quell’oblio del pensiero, Nikki ha trovato la morte. L’unica cosa che resta, passata l’effetto, è la paranoia. Quella sì che accomuna e unisce

Cocktail - Una serie di droghe in pillola.

In granelli - Ecco come si presenta l’MDMA in polvere.

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opo quasi due anni da quel giorno di Aprile 2013, quando il Parlamento in seduta Comune- per la prima volta

nella storia repubblicana - ha confermato Giorgio Napolitano per un secondo mandato al vertice della nazione, la residenza sita sul Colle Quirinale sembra dover cambiare nuovamente inquilino agli inizi del nuovo anno. Sicuramente un personaggio che ha destato tanto clamore nella classe politica in questi otto anni; prima profondamente contestato per il suo colore politico, poi tanto osannato dagli stessi, i quali si sono recati al Quirinale con il cappello fra le mani come i Re Magi alla volta di Betlemme. Massimo Caprara, segretario personale di Togliatti e compagno di militanza di Napolitano, pubblicò su lui un articolo dal titolo “Ritratto di una natura morta”, in cui lo definì come uomo “nato per ubbidire senza personalismo, né di invenzione, né di scoperta, ma soltanto d’acquiescenza e di triste arrendevolezza”.È impossibile – tutt’oggi – pensare che queste poche righe descrivano il Presidente, colui il quale appariva all’inizio del settennato debole e bisognoso di guadagnare una più larga base di consenso fra i partiti, ma che, con l’incalzarsi della crisi politico-sociale, si è visto investito di una legittimazione carismatica tale da renderlo il Presidente-reggitore del Paese. Il “più eminente degli homines togliattiani” – così

come lo definì Paolo Franchi – è riuscito ad avere nelle proprie mani le sorti di un intero paese, dando vita alla stagione dei “governi del Presidente”, conclusisi con la conquista di Palazzo Chigi da parte di Renzi. Nessun bambino immolato sull’altare di Zio Stalin, l’economia non è stata statalizzata, i mezzi d’informazione sono ancora liberi (o quasi)… per il dispiacere di molti che sull’anticomunismo hanno edificato la propria strategia politica. Sicuramente la figura di Napolitano si è contraddistinta per la propria autorevolezza che – talvolta – lo ha condotto ad arrogarsi funzioni di cui la costituzione non fa espressa menzione (né espresso diniego, però); e con l’avvento di un nuovo inquilino allo scranno più alto della Repubblica è giuocoforza concludere che, probabilmente, le funzioni ed il ruolo del Presidente risulteranno svilite. Nella rosa dei papabili ci sono quasi tutti gli ultimi segretari DS-PD, da Fassino a Veltroni, passando per Franceschini e Prodi – barbaramente fatto fuori nell’Aprile 2013 dai 101 franchi tiratori; Amato, Casini o perché no, viva le quote rosa: la Bonino e la Boldrini (anche se dopo il flop come Presidente della Camera, risulterebbe difficile). Insomma i proponibili sono tanti, i degni pochi… la classe politica dovrà ancora ragionarci su. L’unico consiglio che ci sentiamo di dare a Renzi è quello di tener conto della Costituzione, la quale prevede che per ambire allo scranno “papale” bisogna avere minimo 50 anni. In tempo di rottamazione non si sa mai!

Re Napolitano,un capo comunista!

Tra convivenze burrascose, si spengono i riflettori sul doppio mandato del primo presidente comunista.

FlavioDi Fusco

EditorialeN.7 | 18 Novemhre 2014

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Già suona la sveglia ed il sole non si vede ancora tra le fessure della persiana. Mi alzo e guardo il telefonino, nessun messaggio, nessuna notifica, nessuna notizia. Solo ed il caffè nemmeno pronto. Fa freddo, almeno così dice il mese dell’anno, ma non lo sento. Apro l’acqua e mi butto sotto la doccia. Troppo calda, bollente, lavo i capelli, li gratto, li trovo buffi, sono un panettone come dice lei. Mi lavo le gambe, il petto, la schiena in qualche modo e dopo il risciacquo apro un getto d’acqua ghiacciata. Lo faccio sempre. Mi infilo l’accappatoio e mi stringo. Lavo i denti e penso. Non ricordo il nome del quarto Beatles, quarto secondo la mia classificazione ovviamente. Metto per primo sempre Lennon non so perché, per secondo McCartney poi Ringo Star, e per ultimo, non ricordo il nome, mi

ricordo forse Harrison, si proprio lui George Harrison. Lo metto per ultimo perché non lo ricordo mai. Canto “Hey Jude” e mi impongo di non essere nervoso. Mi preparo il caffè. Mangio dei cornetti vuoti. Il latte mi scoccia oggi. Infilo i boxer e metto un jeans, un maglione, i calzini sempre dopo. Il caffè non sale, mangio un altro cornetto. Guardo il telefonino, nessuna notifica, nessun messaggio, un terremoto in India. Accendo la tv. Il Governo crede di essere di sinistra, ok è una banalità, si sa che non è di sinistra però ci crede davvero a farlo credere. Poi perché non sarebbe di sinistra? Perché non è di sinistra, non è perlomeno come ci hanno insegnato debba essere la sinistra. Berlinguer era di sinistra. Si ma Berlinguer chi se lo ricorda? Voglio dire noi di certo non lo

Redatto daArmando De Martino

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RomanzataN.7 | 18 Novembre 2014

BURNOUT

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ricordiamo. Però l’amiamo, i grandi si amano sempre, soprattutto i puri e gli onesti. Credo che sia stato onesto per la storia Berlinguer. Questo Governo non è di sinistra, è un’accozzaglia che para i fulmini ed altre cose agli altri. Sale il caffè, lo zucchero e lo bevo. Mi tolgo il maglione, ed infilo la camicia, l’abbottono male, la riabbottono. Mi tolgo i jeans, infilo un pantalone beige, metto un cardigan e accendo una sigaretta. Il telefonino tace, nessuna notifica, nessun messaggio. Riprendo un goccio di caffè e mi siedo a guardare la tv. Qualcuno ha ucciso e seviziato una donna. Qualcuno è triste per questa storia, qualcuno invece calcola i soldi che farà con le trasmissioni che ne parleranno e già so che nel pullman non si parlerà d’altro. Spengo la tv, mi tolgo il cardigan, la camicia ed il pantalone beige. Metto dei jeans chiarissimi, una maglia a mezze maniche, una camicia larga, un cardigan ed una giacca lunga. Il

I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le istituzioni a partire dal governo, gli enti locali, gli enti di previdenza, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai tv, alcuni grandi giornali.

Enrico Berlinguerex Segretario del PCI

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Matteo RenziÈ stato presidente della Provincia di Firenze dal 2004 al 2009 e sindaco di Firenze dal 2009 al 2014. È presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana dal 22 febbraio 2014 e segretario del Partito Democratico, eletto alle elezioni primarie dell’8 dicembre 2013.

Enrico Berlinguer(Sassari, 25 maggio 1922 – Padova, 11 giugno 1984) è stato un politico italiano, segretario generale del Partito Comunista Italiano dal 1972 fino alla morte e principale esponente dell’Eurocomunismo.

“Buongiorno” si è svegliata anche lei. Lo stacco dalla corrente, prendo le chiavi ed esco. Senza ombrello. La pioggia va apprezzata e accolta. Così senza precauzioni. Il Governo è di sinistra, il telefonino è carico abbastanza. Sono vestito, non ricordo come. Tutto normale, tutto come volevo. La gente per strada corre per andare di fretta, io corro perché penso. Qualcuno suona troppo il clacson. I bambini già sembra siano svegli da cinque ore, il pescivendolo prepara le vasche, i bar

profumano di cornetti. Mi bagno, qualcuno prova ad accecarmi con l’ombrello. Accendo una sigaretta e si bagna. Piove sempre più forte, non posso scrivere a telefono, lo devo proteggere. Come faccio se si inzuppa? Qualcuno mi saluta non lo riconosco, ricambio con un sorriso. Compro il biglietto ed il giornale. Alla pensilina c’è tanta brava gente, io la ignoro. Alla pensilina non c’è mai rumore. Solo silenzio o al massimo mormorio. C’è un tipo a telefono che urla. Dice di essere l’unico a risolvere i

telefono si illumina, è scarico. Lo metto in carica. Devo aspettare almeno dieci minuti, per dargli l’energia sufficiente a resistere il tempo che sono fuori. Piove. Non ci voleva, Prendo un bicchiere di latte. Chiudo le persiane dopo aver dato uno sguardo al cielo. È nero. Mi tolgo la giacca, il cardigan, la maglia a mezze maniche ed i jeans. Metto una maglia stretta a collo alto, un paio di pantaloni stretti neri, un cardigan, una giacca corta ed un trench beige. Prendo uno zaino. Un messaggio.

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Giustizia per me è un giorno di sole in inverno, se viene dura poco, se viene scalda gli assiderati.

Erri De Luca

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In foto - Stefano Cucchi, deceduto il 22 ottobre 2009 durante la custodia cautelare.

In foto - La reazione della sorella di Stefano Cucchi dopo la sentenza di assoluzione delle guardie penitenziarie e dei medici.

problemi, e che senza di lui non si va avanti. Giura sull’intera famiglia e su Dio la sua innocenza e bestemmia. Il mio pullman è puntuale, mi siedo ed apro il giornale. Il telefono tace. “Assolti tutti” lo Stato è terminale. Sale il controllore, vuole il biglietto. Glielo mostro mi guarda, lo guardo. Non dice nulla, me lo riconsegna poi fa questione con una signora di mezza età, che non ha il titolo di viaggio. La gente si ribella, lui esige il documento, lei insiste dicendo che è anziana, lui dice che deve multarla, lei sostiene che non firmerà nulla, lui alla fine la lascia andare. Non ha

pagato. Sono indifferente, non so che dire. Non mi interessa. Giro la pagina. “Il nostro Paese si rilancerà. Siamo una grande Nazione”. Guardo avanti mentre il mezzo saltella sulle voragini ed un anziano si lamenta dell’INPS. Salgono dei bulli che insultano una compagna in carne, tutto normale, lei risponde per le rime dicendo che conta essere formose per offrire carne da bramare. Loro urlano cose sconnesse, e alzano il volume dei loro iPhone io giro il giornale. “L’hanno ammazzato, ed in aula ridevano di lui”.

Con l’Europa non si afferma un’idea di pace, ma di guerra: paesi l’un contro l’altro armati.

Marine Le PenEuroparlamentare

“Prima pagina venti notizie ventuningiustizie e lo Stato che fa? Si costerna, s’indigna, s’impegna... poi getta la spugna con gran dignità.

Fabrizio De André Don Raffaè

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EconomiaN.7 | 18 Novembre 2014

Chi salveràadesso Twitter?

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Dick Costolo era un cabarettista che si esibiva improvvisando. Battutine veloci possono tornare utili anche negli affari, specie quando ci si trova davanti ad un pubblico scontroso. Il 7 novembre la sua compagnia, ovvero Twitter, ha celebrato il suo primo anniversario come compagnia pubblica. Malgrado gli applausi iniziali, le revisioni con gli investitori sono state accolte con riserbo. Nessuno riesce a decidersi sui prospetti. Alcuni credono che potrebbe diventare il prossimo titano della pubblicità digitale, insieme a Google e Facebook, mentre alti pensano che rimarrà un prodotto di nicchia, sebbene molto vasto, e che alla fine verrà valutato come tale.

Le magnifiche promesse del signor Twitter - Il signor Costolo ha fatto grandi promesse ai suoi “followers”: “La nostra ambizione è avere il più ampio pubblico del mondo”, ha detto. Fin dalla sua fondazione nel 2006, Twitter è stato utilizzato da tutti; dalla Regina Elisabetta fino all’uomo più comune, mentre nel mondo avvenivano vere e

proprie rivoluzioni politiche, come ad esempio la “primavera Araba”, oppure veniva scovato il rifugio di Osama Bin Laden. La sua costante presenza tra i mass media voleva dire che “Twitter ha ricevuto molta più promozione gratuita di qualsiasi altra compagnia nella storia del capitalismo”, ha detto Peter Stabler della Wells Fargo Securities, una banca d’investimento.

La vasta utenza dell’uccellinoCirca 285 milioni di persone si collegano a Twitter ogni mese, di cui circa il 20% è rappresentato da possessori di smartphone americani, ed il 9% da possessori di smartphone delle altre parti del mondo. Ottiene i suoi contenuti gratuitamente dagli utenti che “twittano”, e fa soldi grazie ai suoi inserzionisti, che pagano per poter inserire i cosiddetti “tweet promossi” tra i tanti messaggi degli utenti. Alle grandi marche destinate al consumo piace poter inviare messaggi alla gente in base ai singoli interessi e luoghi, ed in più poter usufruire del tono colloquiale che solo il loro account Twitter gli permette

Traduzione a cura di Dario Rondanini

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Chi salveràadesso Twitter?

Il colosso di microblogging creato da Dorsey, dopo il trionfo in Borsa, si trova adesso in fase

di stallo. Tra dissidi interni e concorrenza aggressiva, qual è il futuro di Twitter?

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l’8%). Ad ogni modo, tale operazione viene svolta per tenersi stretti gli impiegati, poichè questi potrebbero facilmente passare a lavorare per Google, oppure potrebbero lasciare per poi prestare i propri servigi ad una nuova e promettente azienda.

Il gigante ridimensionato Quando Twitter è diventato pubblico un anno fa, sembrava pronto per competere ad armi pari con Facebook, e poi con Google, i giganti della pubblicità digitale. Adesso,

invece, appare meno probabile che Twitter riesca a raggiungere questi livelli. Recentemente la crescita del numero di utenti ha rallentato, molto prima che la stessa cosa accadesse per Facebook. Oggi, il colosso di Zuckerberg ha 1,4 miliardi di utenti attivi mensilmente, più di quattro volte quelli di Twitter, e stando a quando dice eMarketer, un’industria di ricerca, controlla circa il 10% di tutta la spesa del “digital advertising” americano. Gli inserzionisti cercano una combinazione di portata e precisione quando

di utilizzare. Twitter ha più che quadruplicato i suoi fatturati dal 2012, al punto che quest’anno ci si aspetta una cifra di circa 1, 4 miliardi di dollari. Come molte aziende tecnologiche, la sua valutazione si è gonfiata ulteriormente. Valutato nel 2009 intorno a un miliardo di dollari, cifra comunque considerata sorprendente, ora ne vale circa 25, nonostante un crollo delle azioni causato da un non corretto annuncio sul profitto dell’azienda.

I ricavi - Twitter guadagna, mentre gli inserzionisti impiegano ancora più risorse nella pubblicità digitale. In un certo qual modo, si può dire che il cellulare è proprio lo strumento con cui si è orginiato tutto questo. All’inizio, infatti, gli utenti ricevevano i tweet come messaggi di testo sul proprio cellulare. Questo potrebbe avvantaggiare Twitter nei confronti di alcuni concorrenti, che hanno invece il compito di spostarsi da un desktop ad un dispositivo mobile. Oggigiorno, circa il 75% delle entrate pubblicitarie di Twitter derivano da dispositivi mobili. L’alto spessore culturale Finora, comunque, Twitter è più importante dal punto di vista culturale, che commerciale. Resta non redditizio, secondo i principi generali della contabilità, e non ci si aspetta variazioni sotto questo punt di vista almeno fino al 2017. Potrebbe far soldi quest’anno, se non dovesse reinvestire il 45% dei suoi profitti in compensazioni azionarie (Google ne investe meno del 15%, mentre Facebook circa

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EconomiaN.7 | 18 Novembre 2014

In foto - Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook.

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si affidano alla pubblicità online, e Twitter non ha né il maggior numero di utenti, né la più sviluppate capacità di targeting. “Twitter è diventato per noi uno sbocco indispensabile nei media, ma esistono differenti livelli di indispensabilità”, dice Ben Winkler, chief digital officer di OMD Worldwide, un’agenzia che compra spazi pubblicitari per conto dei clienti. “Sia il liquido dei tergicristalli che la benzina sono importanti, ma non allo stesso modo”. Infatti, per molti commercianti, Twitter è ciò che si compra dopo che

si è “fatto il pieno” di Google e Facebook. I compleanni forniscono un’opportunità di riflessione. Se le sfide affrontate dall’azienda dovessero essere riassunte in almeno 140 caratteri, sarebbero: complessità, competizione e cultura. Twitter può essere complicato da usare per chi non è abituato alla sua interfaccia e allo stile di comunicazione. L’anno scorso Twitter ha reso più facile l’iscrizione al sito e la ricerca degli altri utenti da “seguire”, ma per far sì che diventi più “mainstream”, potrebbe essere necessario

Nell’era del ditigale, in un suo colosso,non ci sono scuse per il fatto che non ci siano donne nel consiglio di gestione di Twitter.

The GuardianGirls who code

Kevin Systrom - Fondatore di Instagram ne è l’amministratore dopo la cessione a Facebook.

Larry Page - Con Sergey Brin è il fondatore di Google. A partire dal 2013, la ricchezza personale di Page è stimata in 23 miliardi.

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Jack Dorsey Classe 1976, è noto soprattutto come creatore di Twitter, Fleetic e come fondatore e amministratore delegato di Square.

Adam BainSupervisiona i piani di monetizzazione mondiale di Twitter e lo sviluppo della piattaforma pubblicitaria. Ha collaborato come CTO presso Fox e si è occupato dell’acquisizione di MySpace.

preciso e una buona collezione di dati. Twitter è dietro Facebook in entrambi i campi. Twitter lascia che gli inserzionisti raggiungano gli utenti attraverso i loro interessi, inclusi gli account di persone o aziende che essi “seguono” e su cosa twittano. Quello che manca, comunque, è il dato demografico dettagliato che Facebook possiede, per esempio grazie alla data di nascita degli utenti.

I conflitti interni - Fin dalla sua creazione, la crescita di Twitter è stata intralciata da conflittualità interne. Il signor Costolo è diventato il terzo CEO di Twitter

in soli quattro anni. Negli ultimi sei mesi, la saga dell’abbandono dei dirigenti è proseguita, quando il COO Ali Rowghani è andato via dopo presunti conflitti con Costolo, e il CFO è stato sostituito. Recentemente, inoltre, un nuovo dirigente, Kevin Weil, è stato promosso, mentre il suo predecessore è stato degradato. Ci sono state, tra i dirigenti, molte differenze di vedute riguardo il futuro dell’azienda, che sono state definite delle “distrazioni”. “Tante opportunità, poca azione” è una crritica che è stata mossa all’azienda da un dirigente vicino a

una nuova revisione. Rendendosi conto che Twitter potrebbe non essere per tutti, il signor Costolo e i suoi colleghi hanno iniziato ad evidenziare le dimensioni di quella fetta di utenti che guardano Twitter ma non ci si iscrivono, che è circa uno o due volte maggiore dell’effettiva utenza. Ad ogni modo, queste persone non vengono considerate “preziose” per gli inserzionisti, come invece sono gli utenti attivi.

Digital adverising - Una valida alternativa per il “digital advertising” possiede un targeting

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Il signor nessuno che ha aiutato a sviluppare l’idea originale, è diventato un miliardario e ha convinto i media che fosse il nuovo Steve Jobs”

Nick Bilton

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Twitter. Adam Bain, il CRO di Twitter, ha dichiarato che “ci siamo concentrati sul capire bene, piuttosto che sul fare bene.”

I giovani - Twitter ha in programma di continuare ad espandersi, sia aumentando la sua utenza che fornendo pubblicità agli utenti su altri dispositivi mobili. Prima di diventare pubblica l’anno scorso, ha acquisito Mopub, una compagnia che si occupa di pubblicità sui dispositivi mobili che inserisce messaggi pubblicitari in tempo reale all’interno delle applicazioni per tali dispositivi. Inoltre, recentemente ha introdotto una serie di prodotti chiamati “Fabric”, che aiuteranno gli sviluppatori di altre applicazioni ad integrare nella loro il contenuto proveniente da Twitter (ovviamente dando a Twitter stesso una parte dei loro profitti pubblicitari). Il signor Costolo sa di doversi guardare da aziende di

messaggistica più giovani, come WhatsApp (ora proprietà di Facebook) e Snapchat, che fanno più presa sul pubblico giovane e potrebbero portar via attenzione e pubblicità. Per respingere, Costolo vuole facilitare la funzione di messaggistica privata su Twitter.

Le prospettive - Con il tempo, la gente ha iniziato a sperare che Twitter riservasse un po’ di spazio anche alla pubblicità video, che piacerebbe agli inserzionisti, e che introducesse un accattivante servizio di e-commerce, in modo che la gente possa comprare merce attraverso Twitter con un click. Alcuni, poi, si domandano sommessamente se sarà Twitter stesso ad essere acquistato. Se la sua crescita si interromperà, e le sue azioni diventeranno abbastanza economiche, un’azienda più grossa, come Google, potrebbe decidere di “acchiappare l’uccello”.

La LeadershipDorsey è stato il primo amministratore delegato dell’azienda. Il 16 ottobre 2008 Dorsey è diventato presidente e Williams ha preso il suo posto come CEO. Il 4 ottobre 2010 ha preso il suo posto Dick Costolo, ex direttore operativo. Dorsey è tornato a lavorare per Twitter nel marzo del 2010 dividendosi fra l’azienda della ormai consolidata piattaforma sociale di microblogging e Square, azienda nella quale ricopre il ruolo di amministratore delegato i cui uffici sono a pochi passi di distanza da quelli di Twitter a San Francisco.

Ali RowghaniDi origine persiana, dopo anni di impiego presso PIXAR è stato il COO di Twitter fino a metà 2014.

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Fotogrammicinematografici

Scatti dal Mondo

RobocopTra note satiriche e cinismo, una storia di fantascienza ambientata in un futuro distopico.

SpettacoloN.7 | 18 Novembre 2014

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La settima arte. L’occhio dietro la serratura. Il cinema. Da pura arte visiva a messaggio concettuale ed emotivo. Una pellicola che ha incanalato e incarnato i sogni e le paure.

Una collezione di 49 istantanee stilata da Wired

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Ossia: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare una bomba. Il tracollo del mondo senza sparare un proiettile secondo Kubrick.

The Omen: rosso fuoco innocente e dietro la faccia di un bambino si cela il male. I sorrisi beffardi dell’horror.

Divisi da lastre di vetro. Immagini attraverso uno

specchio semiriflettente ma non ci si sfiora più.

Il presagio

Dottor Stranamore

Paris, texas

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Nel ribaltamento dei ruoli: il criminale diviene il poliziotto e il perseguitato difende il persecutore.

Il discopico mondo: l’occhio. Un solo occhio. Dallo zoroastrismo al Sole. Occhio dell’Universo.

Una denuncia contro il sistema capitalistico e l’invadenza dei mass

media.

Blade runner

Il promontorio della paura

La decima vittima

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Quintessenza del cinema di Antonioni. L’avventura dello sguardo all’interno della civiltà contemporanea.

Inverosimile melodramma con una Malene Dietrich ideale inarrivabile del desiderio.

Non sense, paradossi visivi e giochi di parole per una

comicità surreale.

Shangai Express

Blow up

Top secret

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1972. Lize Minelli, Joel Grey, Michael York in un cabaret tra omosessuali, intellettuali, artisti, borghesi, ebrei. All’alba del regime fascista.

Suggestiva vendetta dall’oltretomba acquosa.

Una giovane donna perseguitata e il thriller

prende forma.

CABARET

The living

skeleton

Un viaggio dal 1898 al 1927. Mentre la pazzia si respira nei primi secondi ed un fischio penetra il cervello.

Il petroliere

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Page 36: Impatto Magazine: Chi salverà Twitter? // N. #7 // 18 novembre 2014

Ora sono totalemtne tanto forte da avere il coraggio di dirti tutto quello che ho sempre voluto dirti: vaffanculo!

Ossia: Singin in the rain. Una colonna sonora come simbolo di un’epoca.

Quentin Taratino e la parola prima dell’immagine: dubbi, paure e riti di epurazione in

un film noir.

Cantando sotto la pioggia

L’amore è più freddo della morte

LE IENE

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Il professor Jones. L’archeologo e l ‘avventuriero. Tra fughe e scoperte, il viaggio mentale ha inizio.

Un monologo di fronte alo specchio. Robert

De Niro in un film meravigliosamente

esistenzialista.

il tempio maledetto

TAXIDRIVER

L’ultimo capolavoro del cinema muto per da voce al coraggio ci una donna che il mondo non ha messo a tacere.

La passione di Giovanna D’Arco

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Page 38: Impatto Magazine: Chi salverà Twitter? // N. #7 // 18 novembre 2014

“O muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare cattivo”. Le debolezze, le sofferenze e le sconfitte di un eroe.

Hitchcock e il film che rende immortali. Una donna, un’ombra e una doccia: immagini simbolo di un cult.

Quentin Tarantino e la struttura labirintica in un meccanismo ad

orologeria dai tempi scanditi con meticoloso precisione.

Psycho

Il cavaliere oscuro

Pulp fiction

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“Se io riesco a reggere la distanza. Se quando suona l’ultimo gong io sono ancora in piedi, se sono ancora in piedi, io saprò per la prima volta in vita mia che non sono soltanto un bullo di periferia”.

Il cinema celebra se stesso. In un paesino, in una piccola sala cinematografica: la magia della pellicola negli occhi di un bambino.

Uomini del popolo alla ricerca di un

riparo dall’inferno che infuria intorno.

NUOVO CINEMA PARADISO

rOCKY

La fortezza nascosta

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Opera simbolo del cinema muto espressionista. Universalmente riconosciuto come modello del cinema di fatascienza moderno. Correva l’anno 1927.

Dal primo racconto di Stephen King. Un futuro in cui la nostra vita degenera in un regredimento globale.

Un classico dell’horror avente lo Status

paradigmatico di classico intramontabile.

Carrie e lo sguardo di Satana

METROPOLIS

l’esorcista

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“Quando l’agnello aprì il settimo sigillo nel cielo si fece un silenzio di circa mezz’ora e vidi i sette angoli che stavano davanti a Dio e furono date loro sette tombe”.

Il Supereroe per eccellenza. “Ho fatto una promessa: liberare questa città dal male. Non importa a cosa assomigli questo male o come si presenti”.

Bruce Lee consacrato al mondo cinematografico

dell’occidente. Il “piccolo drag odi Hong Kong” ne

fu reso immortale.

BATMAN

il settimo sigillo

I 3 dellaoperazione

drago

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Polanski e i messaggi subliminali. Attraverso luoghi realistici, vicini amichevoli, il racconto di una manipolazione mentale.

Archetipo del cinema nero made in USA. Una leggenda della storia cinematografica.

Sergio Leone per Eastwood, Wallach, Giuffrè e Van Cleef.

Ed è la quintessenza del genere spaghetti western.

Il falcone maltese

Rosemary’s baby

Il buono, il brutto e il cattivo

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Page 43: Impatto Magazine: Chi salverà Twitter? // N. #7 // 18 novembre 2014

Un film di Scorsese in cui la violenza è compagna brutale, improvvisa e scioccante. Raffinata nella sua visceralità.

In gergo “contare i treni” che passano in vena. Enumerando il percorso esistenziale della normalità, le immagini ne sottolineano l’anormalità.

Un primo piano di Monica sintesi della consapevolezza del

dissolversi della propria illusione.

TRAiNSPOTTING

Quei bravi ragazzi

Monica e il

desiderio

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Page 44: Impatto Magazine: Chi salverà Twitter? // N. #7 // 18 novembre 2014

Thriller con elementi di fantascienza e fantasociologia. La trilogia della paranoia di Fran Kenheimer.

Il valore profetico come satira della globalizzazione. In immagini è scritta la crisi spirituale del secolo di J. Tati.

Joe Dante, 1978 e il terrore proveniente dalle profondità delle acque aggira nelle sale

cinematografiche.

Playtime

Operazione diabolica

Piranha

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Page 45: Impatto Magazine: Chi salverà Twitter? // N. #7 // 18 novembre 2014

“Questo non è vita da gente civile” Un classico del neorealismo italiano. Tra documentario e racconto, una testimonianza della seconda guerra mondiale

Un film sarcastico, feroce e divertente per un dramma della vendetta. Per una grottesca invettiva metaforica contro il governo inglese della Tatcher.

Una croce ansata, legame al misterioso Egitto e alla complessa

simbologia della croce, considerato il simbolo della vita. strumento di

morte per gli uomini.

Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante

Stromboli

Miriam si sveglia a

mezzanotte

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Page 46: Impatto Magazine: Chi salverà Twitter? // N. #7 // 18 novembre 2014

La rabbia giovane è l’unica via possibile di fuga dalla necrosi luminosa.

Capolavoro della sostruzione della tensione. Tecnica compositiva, ritmo di montaggio, ironia degli sguardi di Grant: la somma perfetta della grandezza di Hitchcock.

gli occhi senza vita, come palle nere senza luce, si avvicinano

per mordere e comprendi che lo squalo è vivo.

Intrigo internazionale

BADLANDS

lo squalo

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“Who you gonna call? Ghostbusters”. La musica inizia e gli acchiappa fantasmi entrano in dimensioni parallele.

I toni del meraviglioso, della fantascienza e dell’allegoria sulla violenza del mondo esterno.

“Guarda in alto Hannah. Le nuvole si

diramano. Comincia a splendere il sole. Prima

o poi usciremo tutti dall’oscurità, verso la luce e vivremo in un

mondo nuovo”.

Il mondo dei robot

GhOSTBUSTER

IL GRANDE DITTATORE

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GastronomiaN.7 | 18 Novembre 2014

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Il saporedell’ esotico

Lontani dalla nostra cultura gastronomica, ma affascinanti per sapore e colore. Un breve

viaggio nei frutti esotici, piccole gemme che posso impreziosire le nostre tavole.

Negli ultimi anni sono comparsi sulle tavole italiane frutti dai nomi sempre più strani e dal gusto esotico, che portano con se l’eco di posti lontani. Ormai ovunque si possono comprare frutti tropicali come il lime, il mango, la papaya, l’avocado, diventati protagonisti di molti piatti cucinati anche in Italia, ma non completa è ancora la diffusione di altri frutti, portati talvolta dall’Asia, talvolta dalle Americhe o dall’Australia.Piccoli gioielli che emanano profumi inebrianti, indispensabili per arricchire e rinnovare le ricette tradizionali; frutti spesso dai colori sgargianti, dalle forme insolite ma ricchi di sostanze che fanno bene alla salute. Frutto insolito ma ormai diffuso in Italia è l’alkekengi (o alchechengi), piccola bacca rotonda, piena di semi, di colore rosso-arancio, racchiusa in un calice di foglie che diventano poi secche. Il Physalis alkekengi ha conquistato un ruolo importante nelle pasticcerie

dell’Europa centrale, immerso nel cioccolato fuso e poi usato come guarnizione per torte e dolci; se ne possono anche ricavare marmellate, gelatine e canditi o può essere consumato crudo, al naturale o per arricchire una macedonia.L’alchechengi è un toccasana per la salute: è ricco di fosforo, vitamina C, potassio, fibre e contiene poco sodio. Il suo nome deriva dallo spagnolo alquequenje mentre la versione alkekengi, usata dal 1555, deriva dall’arabo al-kakang che significa “vescica”, probabilmente per le sue capacità di stimolare la diuresi.Una specie simile è la Physalis peruviana, importata nel corso dell’800 dall’America, dove era coltivata dagli Inca (come molte altre solanacee, quali pomodoro, peperone, patata); i suoi frutti sono però più piccoli e di colore giallo. Viene anche chiamata alkekengi peruviano, uciuva (dallo spagnolo delle Ande uchuva), alkekengi giallo o ribes del Capo (in inglese Cape gooseberry) dal luogo in cui

Redatto daEleonora Baluci

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arrivò dopo l’importazione dal Perù, il Capo di Buona Speranza. In Turchia, dove viene usato per preparare il tè, viene chiamato fragola d’oro. In Europa è altamente consumato in Inghilterra e Germania.Ormai molto diffuso è il litchi (o litchis), noto anche come uva cinese o ciliegio cinese, perché originario della Cina e molto diffuso in tutto il Medio Oriente. Viene importato dal Madagascar, Thailandia, Israele e Sudafrica, mentre in Italia può essere coltivato solo in Sicilia ed in Calabria.Presenta una buccia spessa

rosa scuro, polpa bianca lucida ed un grosso seme marrone non commestibile. Ne esistono più di 50 varietà, che differiscono per forma, colore della buccia e della polpa, profumo e sapore.Simile al litchi è il rambutan (Nephelium lappaceum L.), prodotto da un albero originario della Malesia; il frutto è di forma ovale di circa 5 cm di diametro, rosso e ricoperto da una peluria spessa, la polpa è bianca e traslucida e contiene un seme commestibile simile ad una mandorla. Il rambutan contiene vitamina C, calcio e fosforo; si presta ad essere

consumato al naturale o spremuto in un bicchiere di tè freddo, per conferirgli dolcezza ed un sapore unico. Il nome deriva dal malesiano rambout (capelli) ed è anche conosciuto come litchi peloso, a cui assomiglia anche nel sapore, pur essendo però meno dolce.Frutto poco conosciuto è il mangostano (Gracinia mangostana L.), noto in inglese con il nome di mangosteen; ha una buccia violacea dura e legnosa, simile ad un melograno ed una polpa bianco crema, suddivisa in segmenti detti arils. La sua pianta, che

In foto - L’Alkekengi ha origini in Europa e Asia. Date le sue proprietà medicinali è coltivata fin dall’antichità. È un’erbacea perenne e si riconosce facilmente per i calici che avvolgono la bacca.

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malese duri=spina) è definito il frutto più puzzolente al mondo, per il cattivo odore che emana anche da chiuso, tanto che in molte città asiatiche è proibito salire sui mezzi pubblici, entrare in aeroporto e negli hotel con tale frutto al seguito (a Singapore, in Thailandia, in Indocina). Il durian è di forma ovale, lungo dai 15 ai 30 cm, ricoperto di spine; la polpa è bianco-gialla. Originario del sud-est asiatico, viene consumato con il riso o in pasticceria; i grossi semi si consumano grigliati.Di recente diffusione nel Belpaese sono le bacche di acai (pronuncia asai), prodotte dall’Euterpe oleracea, una palma che cresce solo in Amazzonia. Per le sue grandi proprietà nutrizionali (contengono vitamine, fibre, antiossidanti e sali minerali)sono commercializzate spesso sotto forma di succo o integratori alimentari. Frutto molto insolito ed ancora poco conosciuto

può raggiungere i 20 metri di altezza, è originaria del sud-est asiatico, dove tuttora il mangostano è largamente consumato ed apprezzato per il suo sapore e per i benefici che il suo consumo apporta all’organismo; è infatti ricco di xantoni, potenti antiossidanti, e vitamine. Da secoli le popolazioni asiatiche ne utilizzano il decotto per curare i problemi gastrointestinali. Il frutto più grande che nasce da un albero è il jackfruit (anche chiamato in italiano giaca, dal portoghese jaca, o catala, dall’hindi katahal), prodotto dall’Artocarpus heterophyllus, originario dell’India, più precisamente delle pendici dell’Himalaya orientale. Il jackfruit ha forma ovale e può raggiungere i 30 kg di peso; la sua polpa è composta da bulbi gialli, dal sapore vago di mela e ananas, in numero da 50 a 500 per frutto, ognuno contenente

un seme bianco con sfumature marroni, mentre la buccia è rugosa e di colore verde-giallo. In India viene consumato crudo come frutta, inscatolato o disidratato; viene anche usato da acerbo come ingrediente per il curry. Spesso confuso con il jackfruit, il durian (dal

Lanterna - Un Alkekengi all’interno di una decorazione.

Lucette - dei lumini all’interno degli Alkekengi

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KiwanoIl consumo è prevalentemente legato al sapore agrodolce della polpa, che viene utilizzata per aromatizzare i gelati e produrre bibite rinfrescanti.

in Europa è il kiwano, anche detto melone cornuto o cetriolo spinoso africano, per la sua somiglianza con il cetriolo ma ricco di morbide protuberanze, che con la maturazione diventeranno vere e proprie spine. Esso è originario dell’Africa, della regione del deserto del Kalahari, ma poi importato in Australia e Nuova Zelanda; la sua polpa è verde e gelatinosa, più dolce di quella del cetriolo. Può essere consumato crudo al naturale o usato per realizzare salse da accompagnamento per carni e verdure grigliate o per dare un tocco di esotismo ai cocktail.

Più diffusa in Italia è invece la guava (o guaiava o guayaba), che può avere forma sferica o ellittica, buccia liscia o rugosa e polpa bianca, bianco-gialla, rosa o rossa, con tanti semini bianchi. Un singolo frutto, che oscilla tra i 5 ed i 10 cm e può pesare fino a 200 grammi, apporta tre volte la razione giornaliera di vitamina C necessaria all’organismo. La guava è originaria del Messico, già nota agli Aztechi con il nome di Xalxocotl (prugna di sabbia).Il dragon fruit (frutto del drago o pitaya o pitahaya) nasce dall’Hylocereus undatus, un cactus originario

Sono contrario a tutto ciò che compromette l’ignoranza naturale. L’ignoranza è come un delicato frutto esotico: toccalo, e ne viene meno la freschezza.

Oscar WildeScrittore irlandese

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Passion FruitIl frutto più che per la polpa morbidissima e ricca di piccoli semi è apprezzato per il profumo intenso e caratteristico, per cui viene utilizzato nella produzione di succhi, gelati e altri preparati per uso alimentare.

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del centro e sud America (Salvador, Costarica); ha le sembianze di una palla infuocata sputata da un drago, da cui il nome. La buccia può essere gialla o rossa mentre la polpa è bianca o rossa, ricca di semini neri come il kiwi. La varietà rossa è ricca di vitamina C e calcio, la varietà gialla di fosforo; entrambe hanno antiossidanti, betacarotene e minerali.Il passion fruit (frutto della passione ma anche noto in Italia con il termine portoghese maracuja) è il frutto della Passiflora edulis. Esistono due varietà di maracuja: il frutto della Passiflora edulis sims, più piccolo e con buccia rossa, e il frutto della Passiflora edulis var. flavicarpa, di dimensioni maggiori e dalla buccia gialla. Il termine passiflora gli venne attribuito dai missionari Gesuiti nel ‘600, per la somiglianza di alcune parti della pianta con i simboli religiosi della passione di Cristo:

i viticci simili alla frusta con cui venne flagellato, i tre stili i chiodi, gli stami il martello e la corolla come la corona di spine. La pianta viene coltivata in Brasile, Australia e Sud Africa; in Italia è diffusa in Sicilia, con l’accortezza di coprirla in inverno se la temperatura scende sotto lo zero. La polpa del passion fruit è gelatinosa e dal gusto dolce ed aspro allo stesso tempo.Infine come non nominare la carambola, detta anche star fruit perché tagliata prende le sembianze di una stella a cinque punte. Essa è originaria dello Sri Lanka, dell’India e delle Isole Molucche; diffusa in tutto il Sud-est asiatico, viene coltivata anche in Brasile, Ghana, Guyana e nella Polinesia francese. Ne esistono due varietà: una aspra, usata verde nei luoghi di origine, spremuta o a fette nelle insalate, e una dolce, esportata in Italia, consumata perlopiù candita o sottoforma di succo.

Frutto del dragoHylocereus undatus è una pianta della famiglia delle Cactaceae. Il suo frutto, conosciuto anche come frutto del drago (in inglese Dragon Fruit)viene chiamato Pitahaya o Pitaya e può essere rosso oppure giallo. La polpa all’interno del frutto è generalmente di color bianco con numerosissimi e piccolissimi semi di color nero, che sono commestibili. La polpa è di consistenza morbida ed ha un gusto dolce e delicato e di gradevole profumo. È un frutto ricco di sali minerali, ma di contenuto calorico molto basso: 100 g corrispondono solo a 36 Kcalorie.

MangostanoNon è più commestibile quando si presenta con buccia dura e secca e con il peduncolo e il calice ossidati. Per gustarlo s’incide con un coltello tutta la circonferenza e si divide il frutto a metà, prendendone gli spicchi.

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La figlia di Caino

Blue EyesDivenne un uomo, con lo stesso sorriso dolce. Firmato da Laguna Morgan.

Racconti a Parigi

SugarfreeCon lo zucchero non si fanno solo i dolci. Firmatoda Josy Monaco.

FEUILLETONNumero III

18 Novembre 2014

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Blue Eyes tttL’ho visto crescere. Era un ragazzino dagli occhi blu e i capelli scuri, con il sorriso ingenuo. Divenne un uomo, con lo stesso sorriso dolce.

Scritto da Laguna Morgan

Entrai nella cattedrale, in tutta la sua luce, tutte le sue ombre e la perenne frescura.Bellissima, certo. Ma io odiavo le cattedrali gotiche. Odiavo tutte quelle vetrate. Odiavo l’illusione della luce divina. Odiavo tutto questo voler raggiungere il cielo, con miriadi di archi a sesto acuto, le guglie e le torri, come se volessero fare il solletico a Dio. Poveri mortali, che si accaniscono a compiacere una divinità a cui, probabilmente, non importa nulla di loro.

Come non gli importa nulla di noi. Di me. Perché io faccio parte della razza dei dimenticati, coloro costretti a vagare nell’ombra. Sono una dei figli del primo omicida della Storia, colui che s’è lavato le mani nel sangue del fratello. Sono una figlia di Caino.

Sono un vampiroHo visto generazioni di persone con trecce d’aglio e crocifissi cercare di cacciarmi. Preti zelanti armati di breviario e acqua

santa. Nessuno è mai riuscito a fermarmi. Nessuno è mai stato in grado di convincermi a non uccidere. Poi, sono arrivati quegli occhi. Occhi blu. Occhi che, di me, avrebbero potuto fare ciò che volevano. Dalla prima volta che li avevo incrociati, tutto era diventato diverso.“So cosa sei.” Mi aveva detto. “E non ho paura.” Il suo sorriso, così ingenuo, così infantile, mi aveva convinto. Credevo davvero che non avesse paura di me.Avevamo trascorso molte

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L’uomoCon gli stessi occhi blu e i capelli scuri, e un sorriso ingenuo.

Il ragazzodagli occhi blu e i capelli scuri, con il sorriso ingenuo. Cattedrale di Chartres

Il transetto sud si compone attorno al Giudizio Universale.

notti, insieme. Soltanto io e… Blue Eyes. Non ho mai saputo il suo nome. Non mi parlava mai di lui. L’ho visto crescere. Era un ragazzino dagli occhi blu e i capelli scuri, con il sorriso ingenuo. Divenne un uomo, con lo stesso sorriso dolce.

Blue EyesNon lo avrei mai chiamato altrimenti. Una notte, venne prima del solito. Non avrebbe dovuto. Non avrebbe dovuto vedere, no… Mi stavo nutrendo. Lo sentii scappare. Non osai rincorrerlo. Il mostro che non ero altro era venuto fuori. La notte successiva, Blue Eyes tornò di nuovo. Fingeva di non aver paura. Mi sorrideva come sempre.

Decisi di sparire. Per sempre.Non avrei potuto più guardare quegli occhi, tanto belli, tanto blu. I suoi occhi blu che sorridevano. Tutti vedevano l’uomo. Io vedevo, in quegli occhi, il ragazzino. Il mio Blue Eyes. Ma la sua paura era fin troppa. Avessi avuto lacrime, le avrei piante tutte. I suoi occhi mi odiavano. Per quanto lui ci provasse, tremava all’idea della bestia in me. La bestia che non attendeva altro che ferirlo. Da quanto tempo non guardavo i suoi occhi?Ora, non brillavano più. Si erano chiusi, trattenendo l’ultima lacrima. Ora, non erano più blu. Erano bianchi.Mi alzai dalla panca su cui mi ero inginocchiata,

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AttualitàN.3 | 21 Ottobre 2014

L’anziano - ormai defuno, che aveva posseduto in vita quegli occhi blu.

Un organo - suona lentamente una mesta sinfonia funebre.

mentre qualcuno cominciava a dar aria alle canne di un organo. Mi avvicinai alla bara di mogano che, aperta, mi lasciava vedere il corpo dell’uomo, ormai anziano e defunto, che aveva posseduto quegli occhi blu, e che ora era disteso nel raso viola. Mi allontanai, mentre i dolenti entravano in chiesa per la veglia, senza far caso alla donna pallida e in nero che si allontanava. Fuori, mentre mi allontanavo dalla cattedrale, ripensavo a quegli occhi blu… Ripensavo, e sempre l’avrei fatto, a Blue Eyes, il ragazzino.

A Blue Eyes, che era riuscito a strapparmi un bacio umano. A Blue Eyes, l’unico che mi avesse mai amato…

Blue eyes just smile to the world, full of dreams and with

fascination…

No matter how hard I try, you fear the beast inside, it’s growing, it’s waiting just to

hurt you…

Too soon they close with one last cry before they turn to

white…

Within Temptation Blue Eyes

Le autorità sono vampiri, e i vampiri sono mostri che abitano soltanto nei cimiteri e camminano nelle tenebre.

Joseph Déjacque L’Humanisphère, 1857

Feuilleton!N.7 | 18 Novembre 2014

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Racconti a ParigiSugarfree

Scritto da Josy Monaco

PARTE II - Samantha, con le mani tremolanti e gli occhi sbarrati, piega la busta. Fino a quel momento non si era mai resa conto del suono che produce la carta quando la si piega in fretta e furia. É un suono diverso da quello che si produce quando la si appallottola. Inoltre era carta prodotta con l’onesto sentimento dell’amore per l’ambiente. Mette la busta in tasca. Si guarda intorno. Ogni cosa le sembra totalmente differente dopo aver letto il contenuto della busta. Quel che ha saputo è così assurdo che non può più essere la

stessa di prima. Qualcosa interrompe le riflessioni di Samantha. Un altro suono attira la sua attenzione. I passi di qualcuno che si sta avvicinando. Deve darsela a gambe e alla svelta. Si volta a destra e sinistra. Mette le mani sulla bocca. I passi si avvicinano sempre di più. La mano destra di Samantha finisce sulla tasca dove ha riposto la busta. Qualcuno è molto vicino alla porta. Bussa il campanello. É la moglie di Greg? Se fosse lei avrebbe una chiave. Il campanello suona una seconda volta. Non è Greg. La graziosa fanciulla tira un respiro di

sollievo. A quel punto decide di uscire direttamente dalla porta. Anche se il suo vicino misterioso avesse utilizzato le scale per tornare a casa lo avrebbe solo incontrato attraversando la rampa. Si avvicina verso la porta. Sente un rumore, un cigolio. Qualcosa di simile al suono che fa la rete di un letto quando ci si muove sopra. Un altro suono. Sembra un tasto pigiato. Fisarmoniche e chitarre introducono “ Wouldn’t it be nice” dei Beach Boys. A Samantha va letteralmente il cuore in gola. C’è qualcuno in casa. Gli occhi iniziano ad andare

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uuu

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AccartocciatoIl suono vivo della carta appallottolata nel nero dell’inchiostro e il bianco della pagina bianca.

Una busta, una letteraL’intimità dei pensieri nascosti in una busta che aspetta solo di essere aperta.

tasca la busta che hai nascosto. Quel messaggio era destinato a te. Ho fatto in modo che avessi facilità ad entrare in casa mia. Non ho preparato una torta. Lo zucchero mi è servito e mi serve per un altro scopo. Ho avuto bisogno di molto zucchero per creare la formula della verità.

- Cosa dovrei fare io? - rispose Samantha con immenso stupore.

- Diffondi il messaggio! – Afferma Greg.

Con rinnovato stupore la ragazza va via. Fa le scale una ad una fino ad avvicinarsi alla porta di casa sua. Infila le mani nella borsa senza abbassare la testa. Prende la chiave e la infila nella serratura. Entra. I raggi di sole colorano il divano letto adornato con un telo

ocra a macchie rosa. Si tuffa sopra e cade in un lungo sonno. Dopo meno di mezz’ora si sveglia di soppiatto a seguito di un forte boato. Si alza e si affaccia alla finestra. Qualcosa è appena esploso in casa di Greg. Ancora senza scarpe,apre la porta e corre al piano di sotto per raggiungere Greg. Qualcosa di assurdo è accaduto. Nessun altro dei vicini di casa ha sentito il boato. Bussa il campanello ma nessuno apre. Prova a forzare la porta ma si accorge che è aperta. Entra. Una casa vuota, bianca. Nessuna foto o quadro appesi al muro. Solo il gatto sulla sedia di vimini. Samantha si siede ma non accade nulla. La sedia non si gira. Non compare nessun laboratorio. Entra nelle altre stanze della

a destra e a sinistra. Non sa cosa fare. Vede un ombra da lontano. Ne riconosce i lineamenti. É Greg che sta mettendo gli occhiali e sbarrando lo sguardo. Ha visto la ragazza che ormai non può più fuggire. Samantha è immobile. Ha l’affanno. Migliaia di pensieri affollano la sua mente in quel momento. Con il dito ossuto Greg la indica:

- Cosa ci fai qui ragazza? Complimenti, non ci hai messo molto a scoprire il mio laboratorio.

Samantha non risponde o meglio cerca di farfugliare qualcosa ma le manca il fiato, la lingua le si è arrotolata sul palato, la bocca è secca. Scalza, con solo i calzini grigi a quadretti rosa, poggia un piede l’uno sull’altro. Ha il panico. Greg incalza:

- Allora? Non mi rispondi? Sapevo che saresti arrivata fin qui. Anzi, ti aspettavo mia cara. Di cosa hai paura?

Samantha, trovato il coraggio, risponde:

- Mi stava aspettando? Che cosa significa?

L’arzillo uomo, mentre indossa una vestaglia blu a nido d’ape sopra il pigiama bianco a pois arancioni, tira un sospiro e dice alla giovane donna:

- Innanzitutto, puoi togliere dalla

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casa. Nulla. Solo bianchi corridoi. È rimasto solo l’odore di zucchero. Cosa stava a significare? Nervosa si tocca i capelli. Sembra quasi di aver sognato tutto. Si affaccia alla finestra. La bottega dell’indiano è molto più visibile dalla casa di Greg. Ad un tratto di nuovo il rumore dei passi di qualcuno che si sta avvicinando alla casa.

CHIUDERE GLI OCCHI. APRIRE LA MENTE.

GUSTARE.

L’aria è più calda, le gambe femminili si destreggiano tra gonne svolazzanti, le braccia maschili mostrano la peluria e il frutto di un lungo periodo trascorso in palestra a farsi belli. La distrazione viene risolta con la scia di profumo di lavanda che donne mature lasciano camminando. Il sorriso ritorna nell’osservare i bambini fare qualcosa per la prima volta. Anche i media lo sanno e lo comunicano a gran voce che mezza

Suona il campanello. La giovane donna apre. Dinanzi a lei un ragazzino indiano che le consegna venti confezioni di zucchero. L’agitazione di Samantha si acuisce. Il mistero diventa più fitto. Se è stata appena effettuata la consegna di venti confezioni di zucchero Greg non può essere stato frutto della sua immaginazione.

parte del mondo è passata ad un’altra stagione. Una voce decisa, elegante e rassicurante recita:

CHIUDERE GLI OCCHI. APRIRE LA MENTE.

GUSTARE.

É uno spot partito in automatico dal video di una piattaforma di sharing content. Samantha tentenna un po’ e poi realizza con stupore che si tratta delle parole nascoste nella busta trovata a casa del suo ex vicino. Come erano finite in uno spot? Da ormai un mese aveva abbandonato quella strana avventura convinta

che prima o poi avrebbe scoperto dove fosse finito Greg. Nonostante il turbamento causato dall’aver sentito quella frase in uno spot, decide di non indagare. Il tempo è poco. Deve prepararsi in fretta per andare a lavoro. Anzi è quasi pronta. Deve solo indossare scarpe, orecchini e il profumo che ha da poco comprato con il primo stipendio. Lavora da poco più di un mese presso un ufficio in Rue de Vinigraire, 208. Ha un buon ruolo. Non quello che sogna

ma ci è molto vicina. Prima di uscire di casa rivede lo spot, riascolta lentamente ogni singola parola. Si tratta proprio delle famose parole. Esce di casa. Chiude la porta a chiave. La sua camminata si blocca. Un lembo della stoffa della sua gonna color corallo è rimasto impigliato nella porta. Con la mano ben curata e abbellita con un anellino dorato e lo smalto bianco, libera la gonna. Scende le scale con calma. Ha imparato la strada e non ha bisogno di prendere Come un felino

accattivante e sfuggente

Zucchero - dolce e stucchevole, piacevole ed ingannevole.

Mette una mano in tasca. Anche la busta c’è ancora. Si siede sulla sedia di vimini per analizzare il messaggio. Il gatto salta sulle sue gambe facendole scappare di mano la busta con il messaggio. Il vento la porta via e le trasporta per un lungo percorso. La busta gira nei vortici d’aria assieme alle foglie, sfiora qualche palo. Entra in un’altra finestra. Quella di un ufficio al quinto piano nei pressi di Rue de Rennes. Si ferma su una fotocopiatrice. Un impiegato la aziona. Vengono fuori un centinaio di copie. É scritto quanto segue:

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mezzi pubblici per arrivarci. Non aziona l’iPod. I pensieri che le affollano la mente bastano e avanzano per tenerle compagnia. Cammina per le vie della città, guarda i negozi e rimane colpita da un abito giallo in vetrina. Sul vetro vede riflesse di nuovo le parole

CHIUDERE GLI OCCHI. APRIRE LA MENTE.

GUSTARE.

Si volta. Un cartellone pubblicitario enorme raffigura una modella dalle labbra carnose e i capelli scuri che addenta un tortino. Il tortino della felicità che stimola il palato e apre la mente. Chi aveva rubato quel messaggio? Possibile che un mese fa quelle parole siano finite nelle mani di una mente creativa? Si. Quando il gatto di Greg fece volare via la busta con il contenuto agì in modo da farlo arrivare nel posto giusto. Cento fotocopie con una frase che di li a poco avrebbe cambiato la vita ad un impiegato in cerca di riscatto. Un genio in attesa della grande idea che gli avrebbe permesso di dare una svolta alla sua carriera. Si. Il giovane impiegato aveva visto in quel messaggio letteralmente volato dal cielo un segno del destino. L’idea da proporre alla prossima riunione. L’idea per uno spot. Di lì a poco avrebbe dovuto giocare le carte del destino per promuovere un nuovo prodotto dolciario. Così fu. Non intenzionalmente ma avvenne un miracolo. I colleghi e il capo in persona scambiarono infatti quelle cento fotocopie come una guerriglia di idee. Il tortino della felicità divenne famoso in tutta la Francia. Ecco come sono andate le cose. Almeno è questa la ricostruzione dei fatti che Samantha è riuscita a generare. La giovane inizia

a capire che c’è qualcosa da scoprire e per farlo deve assolutamente mettersi in contatto con l’autore dello spot. Questo il pensiero che le tiene compagnia tutto il giorno. La pausa pranzo, momento dedicato a pianificare la sua vita, quel giorno, si trasforma in un’ora di riflessione. Giunge ad una conclusione. Quelle parole non possono essere nocive ma solo persuasive. La giornata trascorre in fretta e finalmente arriva il momento di tornare a casa. Prende la metropolitana per arrivare prima al supermercato. Sul ciglio del marciapiede c’è un clochard seduto a bere del vino. A un metro da lui c’è l’ingresso del supermercato. Prende il carrello. All’interno c’è un volantino con le offerte. Tortino della felicità a soli 2 euro. Tortino della felicità? Samantha si fionda verso il reparto dolciario per vedere da vicino il prodotto. Attraversa il reparto carta. Non c’è nessuno. Si sposta verso quello dei detersivi. Non c’è nessuno. Sente grasse risate. Arriva al reparto dolciario. Confezioni aperte gettate per terra. Persone sedute a terra, altre stese con la bocca sporca di cioccolato e briciole. Tutte beate con in mano il tortino della felicità. Tutte con gli occhi chiusi. Qualcosa non quadra. Suona il cellulare di Samantha. Una notifica. Un messaggio da un numero sconosciuto: «Ciao Samantha. Sono felice di sentirti. Noto con piacere che sei venuta a verificare che sia tutto ok. Il Tortino della Felicità è una mia invenzione. Ho lavorato sodo con lo zucchero ma sono riuscito a creare qualcosa di sbalorditivo. Mi rendo conto che viene l’acquolina in bocca solo a guardarlo ma ti chiedo la cortesia di non assaggiarlo

La Torre di Eiffel L’emblema di Parigi

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tortini. Due hostess in divisa arancione, appallottolano con forza le confezioni del dolce in questione e si preparano per lanciarle come se fosse una partita di baseball. Pian piano il numero di zombie zuccherosi aumenta sempre di più e lentamente sta circondando Samantha e Raphael ormai paralizzato dal terrore. Dietro lo stand rosa c’è una scopa. Con eleganza la giovane riesce ad

fino a quando non avrai la soluzione. Saluti Greg».La radio brandizzata del supermercato sta trasmettendo il jingle della convenienza. Tempo di metabolizzare e comprendere il senso delle parole di Greg che l’attenzione di Samantha, inevitabilmente, si sposta verso lo sguardo di un ragazzo. Viso paffuto, camice rosa con logo marrone sul taschino. Sul cartellino c’è scritto il nome: Raphael. La pelle è scura, i capelli rasati da qualche ora. É vicino ad uno stand di latte al cioccolato. Stringe al petto una bottiglia di vetro rosa. Gli occhi sono sbarrati. Le labbra tremano. Scene più uniche che rare si stanno verificando. I clienti del supermercato camminano come zombie affamati e arrabbiati mentre lanciano le confezioni ormai vuote di tortino della felicità verso Raphael. Le casse stereo amplificano la voce di uno

speaker che elenca velocemente le offerte del giorno. C’è una vecchina con un tailleur rosa in tessuto buclè. Ha i capelli ricci e bianchi e, passo dopo passo, si avvicina sempre più. Nelle mani ha l’ultimo pezzo di tortino. Un ragazzo alto e robusto con i capelli rosso tiziano, quasi post adolescente muove i fianchi nei blue jeans e la sua t-shirt rossa e bianca mentre, come un giocoliere, fa roteare i

Bistrot - una tradizionale strada al centro di Parigi.

Magia - Tutto lo skyline parigino visto dalla Torre.

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ma approfittando dello stato di ipnosi degli agenti di sicurezza pianifica la fuga. Prova ad attraversare l’uscita di sicurezza. Un laser si punta su di lei. Suona l’allarme. Si guarda intorno. Quattro agenti con la bocca sporca di briciole e i bottoni della camicia che stanno per scoppiare, corrono verso la coraggiosa ragazza. Gli uomini si avvicinano sempre più. Gridando al ladro. La giovane continua a scappare con il tortino. Occorre analizzarlo in laboratorio e individuare le proprietà nascoste per scoprire il mistero che si cela dietro l’ipnosi di chi lo ha gustato.

Inizia una lunga corsa, la borsa si impiglia in un bidone della spazzatura, si volta dietro e scopre di essere inseguita da una mole infinita di persone. Tutte con la bocca sporca di briciole. Tutte con la confezione di tortini tra le mani. Qualcuno, ne ha persino fatto una coroncina. Con forza tira borsa e riesce a liberarsi. Continua a correre più che può. L’affanno inizia a farsi sentire. Le gambe stanno per cedere. Ballano persino i suoi piccoli seni. Scivola. Alza la testa e si trova di fronte un parchetto accanto al quale c’è un maestoso edificio. Qualcosa vibra. È lo

allungare una mano e prenderla. Inizia a parare i colpi uno ad uno. Manca solo che corra intorno al perimetro del supermercato per segnare la terza base come avviene nelle partite di baseball. Mentre alla radio viene lanciato il pezzo musicale Lollipop delle Chordettes, la situazione si acuisce. Gli zombie della felicità iniziano ad agitarsi e a lanciare anche pacchi di zucchero. Altri iniziano a vomitare gli stessi tortini pur di lanciarli verso Samantha e il malcapitato promoter che, probabilmente, voleva solo mettere soldi da parte per pagarsi una vacanza vendendo latte al cioccolato. È presente ogni tipologia di attore sociale. Neo-mogli innamorate in cerca degli ingredienti necessari per cucinare gustosi manicaretti ai propri maritini incravattati, madri in cerca del miglior rapporto prezzo-convenienza per far quadrare i conti della spesa quotidiana. Nell’immaginario collettivo sono queste le scene che si visualizzano se si prova a pensare agli ospiti di un non-lieu chiamato supermercato. In quella situazione, in quel preciso istante, altre erano le foto che la mente poteva fare. C’è persino una colf con divisa azzurra e camice bianco che, in modo ripetitivo, estrae dal carrello le confezioni di tortino e le lancia verso chi non lo ha ancora gustato. Anche le cassiere e gli agenti della sicurezza sono stati coinvolti. Sarebbe una gran cosa se Samantha riuscisse a fuggire via e a portare via con sé un tortino. Si guarda intorno. Le telecamere di videosorveglianza ci sono,

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La corsa - le avvolgenti strade della capitale francese.

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smartphone. C’è una nuova notifica di messaggio: «Torna da me. Sono qui, nella mia vecchia casa. I nuovi inquilini non ci sono e così ho azionato la poltrona per riaprire il laboratorio. Ti aspetto».Arrivare a casa da quella zona non è molto facile. Come avviene nella mente dei più grandi scrittori, nell’angolo c’è

veloce che può. Attraversa stradine e stradone e, come nella maggior parte delle sceneggiature, non manca il gattino dolce che si posiziona davanti alla bici e nemmeno la bimba che la indica a dito perché sta correndo veloce. Il vento è la cosa più bella che la avvolge in quel momento. Soffia leggiadro tra i suoi capelli ramati mentre corre e fa svolazzare il suo vestitino. Frena di scatto perché non riesce a ricordare il percorso da fare. Prova a chiedere le indicazioni ad una coppia di ragazzi che

un punto dove poter affittare bici. Qualche moneta in tasca c’è. La inserisce, seleziona il tempo di fitto e preme conferma. Sale sulla bici e posiziona i piedi vestiti con sandali di corda sui pedali. Percorre il viale, si ferma ad un semaforo, svolta l’angolo proprio mentre passa un tram, rischiando di essere investita. Corre più

sta passeggiando. Nel momento in cui li guarda scorge sulle loro labbra dei residui di briciole. Hanno le pupille dilatate. Guarda le loro mani: hanno in mano la confezione vuota di tortino. L’hanno mangiato anche loro. Samantha scappa subito via e si accorge di essere seguita da entrambi i ragazzi che si stanno via via trasformando in zombie della felicità. Per salvarsi svolta in un piccolo vicoletto. Pedalando ad alta velocità non si accorge di essere a pochi minuti da casa.

Continua a pedalare fin quando alla fine della strada trova un gruppo di zombie. Slitta con la bicicletta, torna indietro e si rende conto di trovarsi di fronte il portoncino di casa. Posa la bici con fare veloce, prende le chiavi ed entra. Sale le scale e arriva al pianerottolo che non dimenticherà mai più per tutta la sua vita. Esattamente come si aspettava, la porta è aperta. Entra, trova il bel gattone simpatico. Alza gli occhi. Il tramonto ha dato all’abitazione un’aria molto

soft e rilassante. Sembra quasi non ci sia bisogno di aver paura di qualcosa. Sente dei rumori. Il gatto si strofina sulla sua gamba e salta sulla poltrona. La stanza si trasforma e compare Greg con una tuta blu e una maschera a ossigeno accanto ad un bollitore di zucchero. In un pentolino sta cuocendo qualcosa di giallo. Sta segnando delle formule su dei post-it. Samantha inizia ad ipotizzare che forse Greg non ha fatto altro che riprodurre lo Notifica- Arriva il

messaggio sullo smart.

Tortino - Gustare. Il gioco perverso della persuasione.

Paris, je t’aime, je t’aime, je t’aime, Avec ivresse, Comme une maîtresse. Tu m’oublieras bien vite et, pourtant, Mon c�ur est tout chaviré en te quittant.

Patrick Bruel“

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zucchero esistente cambiandone la formula. Arrivano degli strani rumori. Fa silenzio per scovarne la provenienza. Prende coscienza che in casa ci sono i nuovi vicini. Ascoltano musica, mentre fissano dei chiodi sulle pareti. Canticchiano in modo stonato qualche strofa delle canzoni che ascoltano. Greg non è mai andato via. É sempre stato nascosto nel passaggio segreto della casa. Finalmente pronuncia qualche parola: «Complimenti per il coraggio e per la fantasia. Usare una scopa come mazza

da baseball non è da tutti! Complimenti soprattutto per aver creduto che io avessi modificato per chissà quale motivo la formula dello zucchero. Io non sono un chimico ma sono ben altro. Potrei dire che sono la tua coscienza ma sarebbe scontato raccontarlo in questa storia dove tu ne sei protagonista. Io sono l’invenzione dei tuoi pensieri, della tua memoria e di tutto quello che ogni giorno apprendi e leggi. Riconosco che sei stata davvero molto brava. Hai costruito la mia figura come quella di un vecchietto folle e

arzillo e mi hai dato le fattezze e l’agire di un antropologo in cerca di risposte sui mali della società. Non oso immaginare se avessi deciso di servirti di me per fare uno scherzo alla città intera. Eppure, tu hai realmente vissuto tutto questo. Hai contribuito a diffondere come un virus la moda dei tortini della felicità. Grazie al controllo sociale delle telecamere di sicurezza ogni singolo istante è stato ripreso». Samantha scioccata chiede spiegazioni: «Non capisco. Cosa significa tutto questo?». Il vecchietto,

In foto - La distinzione fondamentale tra i quartieri storici della città è nell’essere situati o sulla riva destra o sulla riva sinistra. La Parigi degli affari è sulla rive droite. La Parigi colta è sulla rive gauche.

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toccandosi la testa e sorridendo risponde: «Hai dato sfogo ai tuoi veri pensieri, hai dimostrato a gran parte della società che non è tutto oro quello che luccica. Non è il packaging ben fatto di un prodotto dolciario che sancisce l’esistenza degli individui. Eppure molti si lasciano ingannare dal potere della marca e dai valori che essa trasmette. Guardati intorno. La tecnologia evolve sempre di più e,

in maniera direttamente proporzionale, le menti umane stanno tornando indietro senza progredire. Abitudini, usi e costumi sono stati facilitati dalle nuove tecnologie ma la mente no. La nuova Bibbia si chiama marketing, si chiama emozione e il tortino della felicità l’ha dimostrato. Ogni persona ha creduto così tanto nelle istruzioni sul come mangiare il tortino della felicità che si è illusa di poter

CondividiloMa è davvero questa la culla della felicità? Condividere ogni istante della vita?

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davvero andare in estasi. Il vaso di pandora si è aperto al contrario e tutti i vantaggi della comunicazione sono andati persi. Apri il tortino e leggi le istruzioni».Samantha apre la confezione di un tortino ed estrae una sorta di bugiardino che ricorda il foglio giallo a quadretti di un block Notes ad anelli strappato velocemente e inizia a leggere indicazioni e controindicazioni. Sulle note di “Cicciotella” di Loretta Goggi, la giovane emigrata italiana legge ad alta voce davanti allo specchio:«Prima di scartare il tortino della felicità, prendi il tuo smartphone e filmati. In tre minuti racconta ciò che ti rende felice. Poi scarta il tortino, mordilo, gustalo, chiudi gli occhi e continua a concentrarti sul tuo pensiero felice. Condividilo...».

TramontoAl calar del soleParigi è ancora più magica. (Fotografo Maurizio Rellini)

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