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ILVA – Presentazione al Sentato della Repubblica Giovanni Vianello

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ILVA – Presentazione al Sentato della Repubblica

Giovanni Vianello

Attuale Modello di sviluppo: Sistema “lineare” dell’economia dei materiali

1 - Estrazione

2- Produzione

3 - Distribuzione

4 - Consumo

5- Smaltimento

Alcuni dati su Ilva di Taranto.

• 15.000.000 mq di estensione.• 11.967 dipendenti (2009) + indotto.• Ciclo Produttivo integrale.• Capacità di trasformazione pari a 20 milioni di tonnellate di

materie prime (produzione 9,5/15 milioni di tonnellate di acciaio(prima AIA) 8 milioni di tonnellate (aggiornamento AIA).

• 200km di ferrovia interna, 190 km di nastri trasportatori, 50 km di strade, 6 moli portuali.

• 8 parchi minerali, 2 cave per calcare e dolomiti, 10 batterie per produzione di coke, 2 linee di agglomerazione, 5 altiforni, 2 acciaierie, 5 colate continue, 4 treni di laminazione a caldo (2 per nastri e 1 per lamiere), 1 laminatoio a freddo, 3 linea di zincatura, 3 tubifici, 6 impianti di rivestimento tubi.

• Fatturato netto del Gruppo Riva negli ultimi 3 anni:Nel 2011: 10.015 milioni di Euro Nel 2010: 7.789 milioni di EuroNel 2009: 5.822,6 milioni di Euro

http://www.ilvataranto.com/storia.aspx

Gestione• Costruita all’inizio degli anni ’60 con

gestione e fondi pubblici.• Nel 1980 venne raggiunto il picco storico

dell’occupazione dello stabilimento tarantino, con 21.791 lavoratori impiegati nel sito.

• 1995 passaggio a Riva, privatizzazione.• 2005 chiude “l’Area a Caldo” di Genova e

la produzione viene spostata a Taranto

Produzione e Consumo EnergiaTaranto Energia srl(ex Edison):1.065 Mw di cui Cet2 - 480 Mw che fornisce elettricita' all'acciaieria ILVA Cet3 - 585 Mw, fornisce vapore all'acciaieria e produce

elettricita' che è stata venduta al GSE (in regime Cip6 fino al 2010). Ha prodotto 8,6 milioni di t di co2 (2011) sforando di 4,1 milioni di t rispetto alle quote assegnate.

La prov. di Taranto con 5.706,6 GWh di CONSUMO INDUSTRIALE, corrisponde all’81% dei consumi totali della provincia, principalmente a causa della presenza dell’imponente struttura industriale. La sola prov. di Taranto nel reparto industriale consuma 61, 43% del consumo totale Industriale regionale.

(Fonte: Arpa, Relazione sullo Stato dell'Ambiente 2011- Uso delle risorse 2.1 ENERGIA )

La sola prov. di Taranto nel reparto industriale consuma 61, 43% del consumo totale

industriale regionale.

BARI12% BAT

3%BRINDISI

12%

FOGGIA6%

LECCE5%

TARANTO62%

Grafico con cifre approssimate all’unità

Misure dei volumi idrici derivati dai corsi d’acqua ed emunti dai pozzi relativi agli anni 2005 – 2006 – 2007

Consumo Acqua per la produzione ILVA -

• 29 Pozzi (acqua dolce Falda) 22.262.384 mc/a Fonti : Documenti per rilascio AIA ILVA, somma dei quantitativi, documenti da 00090_ASAA18_01 a 00090_ASAA18_31

• Sinni (acqua dolce Basilicata) 15.768.000 mc/a max. Fonti : Documenti per rilascio AIA ILVA, documento 00090_ASAA18_36

• Tara (acqua dolce Murgia) 47 milioni di mc/a max. Fonti : Documenti per rilascio AIA ILVA, documento 00090_ASAA18_36

• Fiumetto (acqua dolce) 15.768.000 mc/a Fonti : Documenti per rilascio AIA ILVA, documwnto 00090_ASAA18_34

• Totale acqua dolce - autorizzazioni = da 91,6 milioni mc/a a 103 milioni mc/a Fonti : Somma dei quantitativi in base ai documenti depositati per rilascio AIA ILVA + accordo descritto su AdbP 2008

• Mar Piccolo (acqua leggermente meno salata del mare) consumo di acqua di mare stimato, per il polo industriale di Taranto, pari a 1.515.400.000 m3/anno. (arpa 2008) Studio ARPA 2008

Contaminazione salina delle falde (relazione arpa 2008)

• “Ad ogni modo, l’analisi della attuale distribuzione del contenuto salino misurato in acque drenate per pozzi in pompaggio da pozzi trivellati,(…) consente comunque di trarre qualche considerazione sulla evoluzione del fenomeno della contaminazione salina, che sembrerebbe decisamente critico per l’area di Taranto.”

• “…già a 50 m sotto il livello del mare, in agro di Taranto, si arriva a salinità superiore a 3 g/l.” (immagini: A dott. geol. ANTONIO DI FAZIO - B , PTA Puglia

Stress Idrico• Considerando come indicatore dello stress

idrico il rapporto tra emungimento e ricarica naturale delle falde e assumendo il valore di 0,4 quale soglia di stress idrico grave (0,2 è la soglia di attenzione in letteratura), l’intera Regione Puglia risulta avere uno stato di stress pari a 0,39.

• Murgia Tarantina – 61%• Superficiale Arco Ionico – 87%Fonte: Studio di fattibilità"Bilancio Idrico Potabile"

Produzione di RS (esclusi i C&D e autovetture) per ambito provinciale (mila t) – anno 2008

Fonte: Elaborazione dati Rapporto Rifiuti Speciali 2010, ISPRA

“Rapporto sulle emissioni in atmosfera dei complessi IPPC”(dati INES 2002-2006)

• la Puglia è la prima Regione in Italia per emissione di anidride carbonica (21,23 % del totale nazionale emesso in atmosfera da complessi industriali che anno sede in Puglia), benzene (46,23% del totale nazionale), idrocarburi policiclici aromatici IPA (96 % del totale) Ossidi di azoto (20%) ossidi di zolfo (23%) monossido di carbonio (81%) particolato (62%) e diossine (PCDD,PCDF 92%)

• le provincie di Brindisi e Taranto sono quelle più interessate e coinvolte e definite “aree ad elevato rischio di crisi ambientale“ (DPR 23 aprile 1998)

Perizia dei Chimici• EMISSIONI CONVOGLIATE

Nel 2010 Ilva ha emesso dai propri camini oltre 4 mila tonnellate di polveri, 11 mila tonnellate di diossido di azoto e 11 mila e 300 tonnellate di anidride solforosa oltre a 7 tonnellate di acido cloridrico, 1 tonnellata e 300 chili di benzene (cancerogeno) e 338,5 chili di IPA (cancerogeni). Pag. 517

• EMISSIONI NON CONVOGLIATEPoi ci sono gli inquinanti che non fuoriescono dai camini. Sono gli

"sbuffi" che vediamo sfuggire lateralmente. Vengono definite "emissioni non convogliate" (diffuse e fuggitive). La stessa Ilva stima che le sostanze non convogliate emesse dal suo stabilimento di Taranto sono quantificate - nell'arco annuale - in 2148 tonnellate di polveri; 8800 chili di IPA; 15 tonnellate e 400 chili di benzene; 130 tonnellate di acido solfidrico; 64 tonnellate di anidride solforosa e 467 tonnellate e 700 chili di Composti Organici Volatili. pag. 528

Perizia dei Chimici• SLOPPING

A tutto questo si devono sommare gli "slopping", ossia le nubi rossastre che - per varie criticità - fuoriescono durante fasi di malfunzionamento dei processi produttivi. La fuoriuscita di gas e nubi rossastre dal siderurgico (slopping), fenomeno documentato dai periti chimici e dai carabinieri del NOE di Lecce, ammonta a 544 tonnellate all’anno di polveri. Pag. 528

• INQUINANTI TESTA OGNI ANNOSommando tutti gli inquinanti si arriva alla seguente cifra: ogni anno ogni tarantino ha 210 chili di emissioni inquinanti a testa.

Perizia Epidemiologi• Pag 108:“il quadro sanitario della

popolazione di Taranto esposta alle emissioni industriali e impiegata in diversi comparti lavorativi appare compromesso. Alcuni degli effetti riscontrati si continueranno a manifestare nel futuro a causa della latenza tra esposizione ed esiti ma la gran parte di questi potranno essere ridotti con interventi di prevenzione ambientale”.

Perizia Epidemiologi

• Pag 219 “Nei 13 anni di osservazione sono attribuibili alle emissioni industriali 386 decessi totali (30 per anno), ovvero l’1.4% della mortalità totale, la gran parte per cause cardiache. Sono altresì attribuibili 237 casi di tumore maligno con diagnosi da ricovero ospedaliero (18 casi per anno), 247 eventi coronarici con ricorso al ricovero (19 per anno), 937 casi di ricovero ospedaliero per malattie respiratorie (74 per anno) in gran parte nella popolazione di età pediatrica, 638 casi totali, 49 per anno”.

Perizia Epidemiologi (Febb. 2012)

• Conclusioni: “L’esposizione continuata agli inquinanti dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e di morte.”

Mitili e Ovini

• Dal 2008 in poi, oltre 2100 circa sono stati abbattuti perché contaminati da diossina, infliggendo un danno mortale ad 8 allevamenti.

• Nel 2011 e nel 2012 decine di migliaia di tonnellate di mitili sono stati sequestrati e distrutti perché contaminati da diossina e pcb. Nel solo 2012 il danno stimato è superiore a 4 milioni di euro.

Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale n. 176 del 23-02-2010

• "Misure di precauzione a seguito di contaminazione da PCB e diossine nelle produzioni zootecniche ín alcuni allevamenti della Provincia di Taranto".

• Art. 2 stabilisce: " il divieto di pascolo sui terreni non aventi destinazione agricola ricadenti, entro un raggio di non meno di 20 Km attorno dell'area industriale di Taranto. Nelle stesse aree, i terreni ad uso agricolo, dovranno obbligatoriamente subire le necessarie lavorazioni per poter essere destinate al pascolo o alla produzione di alimenti per gli animali”.

Porto e Bonifiche - 8 agosto 2012 • - Conversione in legge del decreto-legge 7

agosto 2012, n. 129, recante disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto.

• Porto : 187 milioni di euro per i lavori presso il molo polifunzionale

• Bonifiche :119 milioni di euro per Mar Piccolo, Falda, Tamburi, Aree PIP Comune di Statte.

• Riqualificazione Industriale: 30 milioni

Gli interventi sul porto sono bloccati dall’Ordinanza n.

00197/2013 del 9.5.2013 il TAR di Lecce

Per le bonifiche, si stanno effettuando le caratterizzazioni e verificando la fonte

dell’inquinamento del Mar Piccolo, in quanto vi sono rischi per il CIS dovuti ad eventuali

dragaggi o al “capping”. Vi è rischio di perdere questi fondi se non verranno

impiegati entro fine anno.

Riqualificazione Industriale: non si conosce l’esito

Le grandi incompiute…• Area dichiarata ad Alto Rischio di Crisi Ambientale -

deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 novembre del 1990, comprende le aree dei Comuni di Taranto (in cui vi è anche la Salina Grande ignorata dai recenti provvedimenti), Massafra, Crispiano, Montemesola e Statte

• Programma nazionale bonifiche dei siti inquinati approvato con D.M. 10.01.2000 la superficie interessata è pari a circa 22 Kmq (area privata), 10 Kmq (aree pubbliche), 22 Kmq (Mar Piccolo), 51 Kmq (Mar Grande), 9,8 Kmq (Salina Grande) e 17 Km di sviluppo delle coste. (superficie maggiore rispetto quella prevista dla D.L. 129/2012)

• Sito di Interesse Nazionale di Taranto (SIN), non è oggetto degli interventi del D.L. 129/2012.

Zona Franca Urbana

• Dal 1° gennaio 2008 le borgate di Taranto “Tamburi”, “Croce – Isola Porta Napoli” e “Paolo Vi” sono diventate Zona Franca Urbana. – ZFU

• La Zona Franca è rimasta solo sulla carta…

Art.2 D.L. 129• L'area industriale di Taranto e‘ riconosciuta quale area in

situazione di crisi industriale complessa ai sensi dell’Art. 27 del D.L. Sviluppo - Riordino della disciplina in materia di riconversione e riqualificazione produttiva di aree di crisi industriale complessa

• Al comma 1.- “Nel quadro della strategia europea per la crescita, al fine di sostenere la competitività del sistema produttivo nazionale, l'attrazione di nuovi investimenti nonche' la salvaguardia dei livelli occupazionali nei casi di situazioni di crisi industriali complesse con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, il Ministero dello sviluppo economico adotta Progetti di riconversione e riqualificazione industriale…”

Non solo ILVA• 1 Raffineria (ampliamento parco serbatoi per

Tempa Rossa) – ENI spa;• 1 inceneritore di Rifiuti “tal quali” – AMIU spa; • 1 inceneritore di CDR (raddoppio in fase di VIA)

– Appia Energy, gruppo Marcegaglia;• 1 Inceneritore di Rifiuti speciali pericolosi - Ecodì• 1 Cementificio autorizzato a bruciare CDR/CSS

– Cementir;• 5 Discariche di Rifiuti Speciali nel raggio di 30

km (di cui 1 di RS Pericolosi);• Porto industriale e Commerciale;• Arsenale Militare e porto Militare.

Disoccupazione/Inoccupazione 52%

• 47.586 i disoccupati/inoccupati a Taranto

• I disoccupati/inoccupati sono il 52,9 per cento della forza lavoro censita, per la città di Taranto, dall’ufficio per l’impiego.

• dati ufficiali del centro per l’impiego del capoluogo ionico, riferiti al mese di marzo 2013.

FALLIMENTO TOTALE POLITICHE ECONOMICHE E MODELLO DI SVILUPPO

Cosa fare? Lo Stato è responsabile!

• Attuazione della ZFU.• Bonifiche delle aree inquinate cercando di

formare e riutilizzare la forza lavoro in Ilva. • Effettuare una riconversione e riqualificazione

industriale, ai sensi dell’Art. 2 del DL 129/2012, sostenibile con le risorse disponibili, che non abbia enormi consumi di energia ed enormi produzione di rifiuti.

• Le aree di proprietà militare che la Difesa sta cedendo, devono necessariamente essere restituite gratuitamente alla città e alle comunità locali.

• Esenzione del Ticket sanitario per tutti gli abitanti dei Comuni di Taranto e Statte.

Cosa fare? Lo Stato è responsabile!

• Moratoria delle richieste di AIA nella provincia di Taranto. Riesaminare le AIA di competenza provinciale, regionale e statale già concesse degli impianti in provincia di Taranto e valutare con commissioni formate da esperti diversi rispetto quelle già rilasciate, l'opportunità del rilascio definitivo.

• Creare a Taranto un polo Universitario, pubblico che dipenda unicamente da Taranto con individuazione delle aree adibite a tale scopo situate nel Centro Storico.

• Risarcimento completo dei danni subiti dagli allevatori e dai mitilicoltori poiché attività non salvaguardate dalle amministrazioni.

dall'ordinanza di sequestro del GIP: “Chi gestiva e gestisce l’Ilva ha continuato in tale attività inquinante con coscienza e volontà per la

logica del profitto, calpestando le più elementari regole di sicurezza”.

“il mondo è abbastanza ricco per soddisfare i bisogni di tutti, ma non

lo è per soddisfare l’avidità di ciascuno”.

(Mahatma Gandhi)

Grazie a tuttiGiovanni Vianello