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Adorazione eucaristica per i Tempi di Quaresima e Pasqua

«Il Signore Gesù si consegnò volontariamente alla morte, e risorgendo distrusse la morte e rinnovò la vita»

Preghiera eucaristica IV

Testo completo A

Cristo «fu sepolto ed è risorto il terzo giorno secondo le Scritture» (cf. 1Cor 15,4): queste «quaranta ore», dalla morte alla risurrezione, a partire dal sec. XVI sono state commemorate con l’esposizione e l’adorazione continuativa e solenne dell’Eucaristia.

La presente proposta di preghiera comunitaria può costituire un richiamo devozionale alla centralità del mistero pasquale soprattutto nei giorni del Tempo di quaresima e del Tempo pasquale.

Il seguente schema di adorazione, articolato in tre diverse modalità, segue la cronologia e gli eventi della Passione che nella nostra pastorale ordinaria siamo soliti ricordare con la Via Crucis. Qui proponiamo di ritornare all’ispirazione originaria delle Quarantore e di far coincidere pietà eucaristica e memoria della morte – sepoltura – risurrezione, quasi come prolungamento orante del memoriale eucaristico.

Suddividiamo la proposta in tre parti così che possano essere utilizzate sia per una adorazione continuativa che duri 3 giorni, dal pomeriggio del primo al mattino del terzo (dalla croce all’alba della risurrezione, dall’Ora nona del primo giorno alle Lodi del terzo), sia che si esponga l’Eucaristia per i consueti tre giorni di adorazione solenne.

Le preghiere proposte sono citazioni o adattamenti di testi liturgici (orazioni, intercessioni e invocazioni della Liturgia delle Ore, prefazi) dei riti romano e ambrosiano.

Le acclamazioni suggerite sono riprese dall’ordinario della Messa.

Giovedì santo: la notte del tradimento (testo abbreviato B)

La prima parte dello schema può essere adatta come preghiera al luogo della reposizione dopo la Messa in Cena Domini (Traccia B). Secondo la tradizione, infatti, la notte in cui il Signore ci consegna l’Eucaristia è anche la notte in cui è consegnato da Giuda. Ripercorrere pertanto nell’adorazione eucaristica gli eventi di Gesù dalla cena al tradimento – arresto può orientare i fedeli dalla sera della Cena al giorno della croce. Si ricorda l’indicazione del Messale: «Si esortino i fedeli, tenute presenti le circostanze e le diverse situazioni locali, a dedicare un po’ di tempo nella notte all’adorazione davanti al Santissimo Sacramento nel tabernacolo. Se l’adorazione si protrae oltre la mezzanotte, si faccia senza alcuna solennità».

Adorazione settimanale o mensile (testo abbreviato C)

Il terzo schema abbrevia il primo, senza perdere i passaggi fondamentali della vicenda pasquale di Gesù dalla Cena alle apparizioni del Risorto, e adatta lo schema più lungo a una adorazione eucaristica, sempre per i tempi di Quaresima – Pasqua, della durata di un’ora circa. Il testo è adatto per le comunità che hanno la consuetudine dell’adorazione eucaristica settimanale o mensile.

Legenda C: Cantore 1L – 2L: Primo lettore – Secondo Lettore RN: Repertorio Nazionale. Canti per la liturgia, CEI – Elledici, 2009. S: Sacerdote T: Tutti

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A Testo completo

per i tre giorni dell’esposizione solenne o per un adorazione prolungata

ESPOSIZIONE DELL’EUCARISTIA Canto eucaristico e esposizione dell’Eucaristia È bene che l’esposizione solenne della SS. Eucaristia sia preceduta dalla celebrazione della Messa. Proclamata l’orazione dopo la comunione e omessa la benedizione, si esegue un canto eucaristico (si suggerisce Gioiosi, cantiamo RN 355) e si espone l’Eucaristia, consacrata nella medesima celebrazione, sulla mensa dell’altare (cf. Rito della Comunione fuori della Messa e culto eucaristico nn. 110-111). Chi presiede incensa il SS. Sacramento.

Se l’adorazione non segue la Messa si inizia con il canto di esposizione.

Invito alla lode In ginocchio S Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, T perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Oppure:

C Venite, adoriamo il Signore crocifisso, sepolto e risorto per noi. T Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione:

salvaci, o Salvatore del mondo. Oppure:

Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

Cantico Dopo un breve momento di preghiera silenziosa in ginocchio, si può cantare o recitare a cori alterni o alternati tra cantore e assemblea il cantico tratto da Fil 2:

S Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, *

non ritenne un privilegio l’essere come Dio,

T ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, * diventando simile agli uomini.

S Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso * facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.

T Per questo Dio lo esaltò * e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome,

S perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi * nei cieli, sulla terra e sotto terra,

T e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», * a gloria di Dio Padre.

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Seduti

PARTE PRIMA O PRIMO GIORNO Dall’ultima cena all’arresto

1. L’ULTIMA CENA Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù: egli, facendo del pane il suo Corpo e del vino il suo Sangue, anticipa

la sua morte, l’accetta nel suo intimo e la trasforma in un’azione di amore. Nel mistero dell’Eucaristia ci ha trasmesso i gesti con i quali fare sempre memoria di lui e comunione con lui e tra di noi.

T Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

Lettura

1L Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 11,23-25 Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Acclamazioni Il ritornello si ripete ad ogni acclamazione. Si può anche usare la seconda parte di un Sanctus conosciuto da tutti o un altro ritornello di lode preso da un canto del repertorio della comunità.

C Adoramus te, Domine. (Taizé) T Adoramus te, Domine. Oppure :

T Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli. Oppure :

C Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli. T Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli. 2L

− Cristo, Figlio del Dio vivo, che ci hai comandato di celebrare l’Eucaristia in tua memoria. − Cristo, unico e sommo sacerdote, che hai affidato ai tuoi ministri i santi misteri. − Cristo, che unisci in un solo corpo quanti si nutrono di uno stesso pane.

Orazione S O Dio, nella sua ultima cena il tuo unico Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa

il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore; fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

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Canto: Mistero della cena (RN 364) 1. Mistero della Cena è il Corpo di Gesù. Mistero della Croce è il Sangue di Gesù. E questo pane e vino è Cristo in mezzo ai suoi: Gesù risorto e vivo sarà sempre con noi.

2. Mistero della Chiesa è il Corpo di Gesù. Mistero della pace è il Sangue di Gesù. Il pane che mangiamo fratelli ci farà. Intorno a questo altare l’amore crescerà.

Preghiera silenziosa

2. LA LAVANDA DEI PIEDI

Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù che, nella sua ultima sera, insieme ai segni della sua vita offerta sulla

croce ci ha affidato il comandamento nuovo dell’amore fraterno.


Lettura 1L Dal vangelo secondo Giovanni 13,1-5

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.

Acclamazioni Il ritornello si ripete ad ogni acclamazione. Si può anche usare la seconda parte di un Sanctus conosciuto da tutti o un altro ritornello di lode preso da un canto del repertorio della comunità.




− Signore Gesù, volto della misericordia del Padre. − Buon Samaritano del mondo, che ti prendi cura di noi. − Signore e Maestro, che ci hai lasciato l’esempio, affinché ci amiamo come fratelli.

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Orazione S Padre misericordioso, che nel comandamento dell’amore hai posto il compendio e l’anima di tutta

la legge, donaci un cuore attento e generoso verso le sofferenze e le miserie dei fratelli, per essere simili a Cristo, pane spezzato per la vita del mondo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

T Amen. Canto: Io vi do un grande esempio (RN 360) Io vi do un grande esempio: con amore lavo i vostri piedi. Se ora tutti voi farete come me, l’amore regnerà. 1. Ora, Pietro, il mio gesto non capisci, un giorno non lontano capirai cos’è l’amore.

2. Ti stupisce quello che io sto facendo, io mi chino per lavare i tuoi piedi: questo è l’amore. 3. Guarda, impara da me: chi lava i piedi all’altro capirà cos’è l’amore. 4. Questo è l’amore più grande: dare con gioia la tua vita per un amico.

Oppure Questo è il mio comandamento (RN 377) oppure Ubi caritas est vera (RN 121) Preghiera silenziosa

3. LA PREGHIERA NEL GIARDINO DEGLI ULIVI

Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù, lui che è «Sì» al progetto del Padre, è l’«Amen», il Testimone

fedele: doni la grazia della perseveranza nella fede a coloro che dicendo «Amen» al suo Corpo e al suo Sangue si immergono nel suo stesso destino di Figlio obbediente.


Lettura 1L Dal vangelo secondo Matteo 26,36-39

[Dopo la cena] Gesù andò in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».

Acclamazioni C Kyrie, eleison. T Kyrie, eleison. 2L

− Hai sentito la solitudine e l’abbandono, e hai gridato il tuo lamento e la tua preghiera al Padre. − Chiami chi beve al tuo stesso calice a condividere il tuo destino di Figlio obbediente al Padre. − Tu sai che lo spirito è pronto, ma la carne è debole.

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Orazione S Rivelaci, o Padre, il mistero della preghiera filiale di Cristo, nostro fratello e salvatore, e donaci il

tuo Spirito, perché invocandoti con fiducia e perseveranza, come egli ci ha insegnato, cresciamo nell’esperienza del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.

T Amen. Canto: E venne il giorno (RN 352 o 353) E venne il giorno di aprire le braccia, d'incatenare la morte alla croce: durante una cena, il Figlio dell'Uomo ai peccatori consegna se stesso.

«Ecco il mio corpo, prendete e mangiate; ecco il mio sangue, prendete e bevete. Perché la mia morte vi sia ricordata farete questo finché io ritorni».


4. IL TRADIMENTO DI GIUDA

Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù perché nella notte della sua ultima cena, «consegnato» da Giuda, «ci

consegna» l’Eucaristia.



Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!».

2L Mettiamoci in ginocchio. C Kyrie, eleison. T Kyrie, eleison. C Christe, eleison. T Christe, eleison. C Kyrie, eleison. T Kyrie, eleison. 1L +2L Oggi, Figlio dell’Eterno, come amico / al banchetto tuo stupendo, tu mi accogli.

Non affiderò agli indegni il tuo mistero / né ti bacerò tradendo come Giuda, ma ti imploro, come il ladro sulla croce, / di ricevermi, Signore, nel tuo regno.

S O Dio giusto e buono, ricordando il castigo che Giuda trovò nel suo stesso delitto e il premio che

il ladro ricevette per la sua fede, ti imploriamo che arrivi fino a noi l’efficacia della tua riconciliazione, e come a quelli fu data, nella passione redentrice, la ricompensa secondo la disposizione del loro cuore, così a noi, liberati dall’antica colpa, sia concessa la grazia della beata risurrezione con Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna nei secoli dei secoli.1

T Amen. 1 È l’antica colletta della Messa nella cena del Signore che richiamava la notte del tradimento di Giuda come contesto della “consegna” sia dell’Eucaristia, sia del Mandatum. È conservata e tradotta così nel Messale Ambrosiano.

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2L Alziamoci.

Canto: Tu nella notte triste (RN 139) 1. Tu, nella notte triste dell’uomo che tradisce, Signore, morirai? Nel Pane della Cena, memoria dell’Agnello, tu vivo resterai con noi.

2. Tu, nel silenzio vile dell’uomo che rinnega, Signore, griderai? Al mondo che condanna Tu, sazio di dolore, tacendo t’offrirai per noi.


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PARTE SECONDA O SECONDO GIORNO Dai processi alla morte

1. GESÙ DAVANTI AL SINEDRIO E A PILATO

Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù perché nella notte della sua ultima cena «ci consegna» l’Eucaristia,

ma si affida e si consegna nelle mani degli uomini, obbediente al progetto del Padre.


Lettura 1L Dal vangelo secondo Marco 15,1-5

Al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!». Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase stupito.

Invocazioni 2L Agnello di Dio, che porti il dolore del mondo, abbi pietà di noi, T abbi pietà di noi. 2L Agnello di Dio, che liberi dalla morte, abbi pietà di noi, T abbi pietà di noi. 2L Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace, T dona a noi la pace. Preghiera di lode S In alto i nostri cuori. T Sono rivolti al Signore. S Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,

il tuo unigenito Figlio, che possiede con te la natura divina, per cancellare le nostre colpe si è fatto uomo; venuto a liberarci, pur essendo il Signore è venduto a sacrilego prezzo da un servo; e colui che giudica gli angeli è trascinato davanti al tribunale di un uomo. Così strappò dalla morte coloro ai quali aveva dato la vita. Per questo mistero d’amore, uniti agli angeli e ai santi, eleviamo a te, o Padre, unico Dio col Figlio e con lo Spirito Santo, la nostra lode:

T Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.

I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli.

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Oppure:

T Benediciamo il Signore, a lui onore e gloria nei secoli! Oppure:

T Benedetto sei tu, Signore, Padre dell’universo, che ci doni ogni bene.

Benedetto sei tu, Signore, Padre di Gesù Cristo, che ci doni ogni bene. 2 Oppure:

T Lodate Dio, Padre che dona ogni bene, lodate Dio, ricco di grazia e perdono: cantate a lui, che tanto gli uomini amò da dare l’unico Figlio. 3

2. GESÙ È RINNEGATO DA PIETRO

Invito alla lode S Lodiamo il Signore Gesù. Egli è fedele e rivolge il suo sguardo d’amore a noi, suoi discepoli, che,

come Pietro, lo rinneghiamo. Nonostante i nostri tradimenti sempre risuona il suo invito: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,20).



Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». Ma egli negò davanti a tutti dicendo: «Non capisco che cosa dici». Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». Ma egli negò di nuovo, giurando: «Non conosco quell’uomo!». Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo!». E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

Invocazioni 2L Agnello di Dio, che vieni a salvare l’uomo, abbi pietà di noi. T abbi pietà di noi. 2L Agnello di Dio, che sei la nuova alleanza, abbi pietà di noi, T abbi pietà di noi.

2 Cf. RN 260 3 Cf. RN 289

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2L Agnello di Dio, che a tutti spezzi il tuo pane, dona a noi la pace, T dona a noi la pace. Preghiera di lode S In alto i nostri cuori. T Sono rivolti al Signore. S Noi ti lodiamo, Padre santo,

per la tua grandezza: tu hai fatto ogni cosa con sapienza e amore.

A tua immagine hai formato l’uomo, alle sue mani operose hai affidato l’universo perché nell’obbedienza a te, suo creatore, esercitasse il dominio su tutto il creato. E quando, per la sua disobbedienza, l’uomo perse la tua amicizia, tu non l’hai abbandonato in potere della morte, ma nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro, perché coloro che ti cercano ti possano trovare. Nella speranza del perdono che in Cristo ci concedi, uniti agli angeli e ai santi, con voce unanime eleviamo l’inno della tua lode:

Oppure dai prefazi della Liturgia ambrosiana:

Padre santo, Dio di infinita misericordia, in Cristo Signore nostro si nutre la fede, si rianima la speranza, si riaccende l’amore. In lui riconosciamo la tua Parola che ha creato ogni cosa, in lui ritroviamo il Pane vivo e vero che, quaggiù, ci sostenta nel faticoso cammino del bene e, lassù, ci sazierà di sé nell’eternità beata del cielo. Tu non vuoi che muoia il peccatore, ma che si converta e viva; per questo ci chiami a penitenza e ci aspetti finché ritorniamo. Nella speranza del perdono che in Cristo ci concedi, uniti agli angeli e ai santi, con voce unanime eleviamo l’inno della tua lode:

T Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.


Oppure:



Benedetto sei tu, Signore, Padre di Gesù Cristo, che ci doni ogni bene. Oppure:

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T Lodate Dio, Padre che dona ogni bene, lodate Dio, ricco di grazia e perdono: cantate a lui, che tanto gli uomini amò da dare l’unico Figlio.

3. GESÙ MUORE IN CROCE E DONA LO SPIRITO

Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù che, morendo sulla croce, ha effuso lo Spirito, primo dono ai

credenti.



Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Invocazioni 2L Agnello di Dio, sacerdote della nuova ed eterna alleanza, che sulla croce hai offerto al Padre il

sacrificio perfetto, abbi pietà di noi, T abbi pietà di noi. 2L Agnello di Dio, re di giustizia e di pace, che sotto i segni del pane e del vino ci hai dato il

memoriale della tua immolazione sulla croce, abbi pietà di noi, T abbi pietà di noi. 2L Agnello di Dio, che hai voluto perpetuare, in ogni parte della terra, la tua offerta pura e santa, dona

a noi la pace, T dona a noi la pace.

Preghiera di lode S In alto i nostri cuori. T Sono rivolti al Signore. S Padre santo, sorgente di ogni bene.

sei tu che nel Battesimo rigeneri i credenti e li rendi partecipi del mistero pasquale del tuo Figlio. Tu li confermi con il sigillo dello Spirito mediante l’imposizione delle mani e l’unzione regale del crisma. Così rinnovati a immagine di Cristo, unto di Spirito Santo e inviato per il lieto annunzio della salvezza, li fai tuoi commensali al banchetto eucaristico e testimoni della fede nella Chiesa e nel mondo. E noi, insieme agli angeli e ai santi,

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cantiamo l’inno della tua lode: T Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.


Oppure:





4. L’ACQUA E IL SANGUE Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù che dal suo cuore trafitto ha effuso acqua e sangue, simbolo dei

sacramenti della nuova alleanza.



Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.

Invocazioni 2L Agnello di Dio, che effondi sul mondo l’acqua viva dello Spirito, abbi pietà di noi, T abbi pietà di noi. 2L Agnello di Dio, Vino di salvezza, che fai lieto il cuore dei credenti, abbi pietà di noi, T abbi pietà di noi. 2L Agnello di Dio, che inviti alla cena del Regno, dona a noi la pace, T dona a noi la pace.

Preghiera di lode S In alto i nostri cuori.

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T Sono rivolti al Signore. S Padre santo,

noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo, per il sacramento della nostra rinascita. Dal cuore squarciato del tuo Figlio hai fatto scaturire per noi il dono nuziale del Battesimo, prima Pasqua dei credenti, porta della nostra salvezza, inizio della vita in Cristo, fonte dell’umanità nuova. Dall’acqua e dallo Spirito, nel grembo della Chiesa vergine e madre, tu generi il popolo sacerdotale e regale, radunato da tutte le genti nell’unità e nella santità del tuo amore. Per questo dono della tua benevolenza la tua famiglia ti adora e, unita agli angeli e ai santi, canta l’inno della tua lode:

T Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli.

Oppure:





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PARTE TERZA O TERZO GIORNO Dalla sepoltura alle apparizioni del Risorto

1. GESÙ, DEPOSTO NEL SEPOLCRO, SCENDE AGLI INFERI

Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù che nell’Eucaristia ci ha lasciato la memoria viva della sua morte,

sepoltura e risurrezione. Lodiamo colui che ha condiviso con noi la morte e l’oltre-la-morte, ha riscattato il passato e ci ha aperto un futuro di vita e di risurrezione.



Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

Acclamazioni 1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L O Cristo, o vita, sei stato deposto in una tomba e con la tua morte hai distrutto la morte

e fatto zampillare al mondo la vita.

1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Colui che tiene la terra nella sua mano

ora, morto, è trattenuto col corpo sottoterra, ma libera i morti dalla presa dell’Ade.

1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Come un seme di frumento sotterrato nel seno della terra tu hai prodotto una spiga carica di frutti facendo risorgere i mortali nati da Adamo.4 4 Dagli Enkomia della liturgia bizantina del Grande e Santo Sabato.

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Orazione S Padre, tu hai voluto che il tuo Figlio, obbediente fino alla morte di croce, ci precedesse sulla via

del ritorno a te, termine ultimo di ogni umana attesa: fa’ che nell’Eucaristia, testamento del suo amore, egli sia cibo e bevanda spirituale per il nostro viaggio verso la Pasqua eterna. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

T Amen. Canto: Adoro te devote (RN 345) – parte prima 1. Adoro te devote, latens Deitas, quae sub his figuris vere latitas: tibi se cor meum totum subiicit, quia te contemplans totum deficit. 2. Visus, tactus, gustus in te fallitur, sed auditu solo tuto creditur. Credo quidquid dixit Dei Filius: nil hoc verbo Veritatis verius.

1. Ti adoro con amore, o Dio nascosto. Tu sei presente sotto questi segni: il mio cuore a te tutto si affida, te contempla, e tutto viene meno. 2. Vista, tatto, gusto non ti colgono, solo in ascolto noi in te crediamo. Credo ciò che il Figlio a noi ha detto, nulla è più vero della sua verità

2. GESÙ APPARE AI DISCEPOLI DI EMMAUS


sepoltura e risurrezione. Ci conceda di celebrare sempre, nel suo giorno, il giorno del Signore, il suo mistero pasquale e di annunciarlo al mondo.


Lettura 1L Dal vangelo secondo Luca 24,13-15.28-31

In quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.

Acclamazioni 1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Noi ti ringraziamo per il tempo dell’esodo alla vera terra, per le tue apparizioni in mezzo ai discepoli, perché hai camminato, mangiato e bevuto con loro.

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1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Noi ti ringraziamo per questo tempo della Chiesa, per le Scritture spiegate che ci fanno ardere il cuore, per il Pane spezzato che ti rende presente tra noi.

1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Noi ti ringraziamo per questo tempo che è il nostro, perché ti fai trovare se noi ti cerchiamo,

perché ti fai conoscere chiamandoci per nome.5 Orazione S O Dio, che ogni domenica, giorno memoriale della Pasqua, raccogli la tua Chiesa pellegrina nel

mondo, donaci il tuo Spirito, perché nella celebrazione del mistero eucaristico riconosciamo il Cristo crocifisso e risorto, che apre il nostro cuore all’intelligenza delle Scritture, e si rivela a noi nell’atto di spezzare il pane. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

T Amen. Canto: Adoro te devote (RN 345) – parte seconda 3. In cruce latebat sola Deitas, at hic latet simul et humanitas; ambo tamen credens atque confitens, peto quod petivit latro paenitens. 5. O memoriale mortis Domini, panis vivus, vitam praestans homini! Praesta meae menti de te vivere et te illi semper dulce sapere.

3. La divinità sulla croce era nascosta, l’umanità ora non ci appare: credo e confesso e l’una e l’altra, e con il ladro pentito chiedo grazia. 5. Memoriale della morte del Signore, pane vivo che dà vita all’uomo, il mio cuore possa vivere di te, sempre di te sentire il dolce gusto.

3. GESÙ APPARE A TOMMASO


sepoltura e risurrezione, il sacramento della sua presenza in mezzo a noi sino alla fine dei secoli.


Lettura 1L Dal vangelo secondo Giovanni 20,19-20.26-29

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

5 Comunità di Bose, Preghiera dei giorni, 1993, pp. 325-326.

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Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Acclamazioni 1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Tu sei la via, la verità e la vita.

Tu sei la vite e noi i tralci, tu, nostro Signore e nostro Dio! 1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Tu sei la luce del mondo e il pane della vita.

Tu, sei l’alfa e l’omega, il principio e la fine, tu, nostro Signore e nostro Dio! 1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Tu sei la porta delle pecore, tu sei il buon Pastore.

Tu sei la risurrezione e la vita, tu, nostro Signore e nostro Dio! Orazione S O Padre, che ogni domenica ci nutri del corpo e sangue del tuo Figlio, fa’ che insieme all’apostolo

Tommaso riconosciamo nel Cristo il nostro Signore e il nostro Dio, e testimoniamo con la vita la fede che professiamo. Per Cristo nostro Signore.

T Amen. Canto: Adoro te devote (RN 345) – parte terza 4. Plagas, sicut Thomas, non intueor; Deum tamen meum te confiteor. Fac me tibi semper magis credere, in te spem habere, te diligere. 5. O memoriale mortis Domini, panis vivus, vitam praestans homini! Praesta meae menti de te vivere et te illi semper dulce sapere.

4. Non tocco, come Tommaso, le ferite, ma a te dono tutta la mia fede. Che io creda sempre più in te, in te speri, in te ponga il mio amore. 5. Memoriale della morte del Signore, pane vivo che dà vita all’uomo, il mio cuore possa vivere di te, sempre di te sentire il dolce gusto.

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4. GESÙ APPARE SUL LAGO DI GALILEA E MANGIA CON GLI APOSTOLI


sepoltura e risurrezione.


Lettura 1L Dal vangelo secondo Giovanni 21,1.4-6.9.12-14

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Acclamazioni 1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Ora alla cena del tenero Agnello,

della salvezza in candide vesti, oltrepassato il mar della morte a Cristo principe in coro cantiamo.

1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Questo il convito del Dio che libera:

è già ricordo il passaggio dell’angelo, del faraone non più che memoria, lo schiavo ha rotto le aspre catene.

1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L A te ogni gloria, Gesù salvatore,

eguale gloria al Padre, allo Spirito che in te spezza l’impero di morte, e a noi il dono di credere e amare. (D. M. Turoldo)

Orazione S Padre misericordioso, accresci in noi la luce della fede, perché nei segni sacramentali della Chiesa

riconosciamo il tuo Figlio, che continua a manifestarsi ai suoi discepoli, e donaci il tuo Spirito, per proclamare davanti a tutti che Gesù è il Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

T Amen.

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Canto: Adoro te devote (RN 345) – parte quarta 6. Pie pellicane, Iesu Domine, me immundum munda tuo sanguine. Cuius una stilla salvum facere totum mundum quit ab omni scelere. 7. Iesu, quem velatum nunc aspicio, oro fiat illud quod tam sitio; ut te revelata cernens facie, visu sim beatus tuae gloriae. Amen.

6. Come il pellicano, o mio Signore, con il tuo sangue tu rendimi puro: una sola goccia può guarirmi da ogni mio peccato, ogni mia colpa. 7. Gesù, velato ora ti guardo: vieni ad appagare la mia sete. Un giorno, il tuo volto scoprirai e ti contemplerò nella tua gloria. Amen.

INTERCESSIONI In ginocchio

S. Rivolgiamo al Signore la nostra supplica e diciamo: Kyrie, eleison. T. Kyrie, eleison. L o S

− Raduna la tua Chiesa. − Proteggi il papa Francesco e il nostro vescovo N. − Santifica i ministri e tutti i fedeli del tuo popolo. − Fa’ crescere nei catecumeni il germe della fede e la conoscenza dei tuoi santi misteri. − Riunisci i cristiani nell’unità della Chiesa. − Guida alla pienezza della redenzione l’antico popolo eletto. − Illumina i non cristiani con la luce del Vangelo. − Aiuta coloro che non credono a scoprire nell’uomo e nell’universo i segni del tuo amore. − Assisti con la tua sapienza coloro che ci governano. − Ascolta il grido dell’umanità sofferente: dei poveri, degli afflitti, dei tribolati, dei morenti. − Dona il riposo eterno a tutti i defunti.

BENEDIZIONE EUCARISTICA

Nei giorni dell’esposizione solenne o quando si fa una adorazione eucaristica prolungata, è opportuno concludere con la benedizione eucaristica impartita dal presbitero o dal diacono. Se questi sono assenti, il ministro straordinario della comunione ripone l’Eucaristia mentre si esegue un canto eucaristico adatto. Inno: Tantum ergo (RN 374) 1. Tantum ergo Sacraméntum venerémur cérnui: et antíquum documéntum novo cedat rítui: praestet fides suppleméntum sénsuum deféctui.

1. Adoriamo il Sacramento che Dio Padre ci donò: nuovo patto, nuovo rito nella fede si compì; al mistero è fondamento la parola di Gesù.

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2. Genitóri, Genitóque laus et jubilátio, salus, hónor, virtus quoque sit et benedíctio: procedénti ab utróque cómpar sit laudátio. Amen.

2. Gloria al Padre onnipotente, gloria al Figlio Redentor; lode grande, sommo onore all’eterna carità. Gloria immensa, eterno amore alla santa Trinità. Amen.

Orazione S Preghiamo.

Guarda, o Padre, al tuo popolo, che professa la sua fede in Gesù Cristo, nato da Maria Vergine, crocifisso e risorto, presente in questo santo Sacramento, e fa’ che attinga da questa sorgente di ogni grazia frutti di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.

T Amen. Acclamazioni Dopo la benedizione, prima della reposizione, si può eseguire un canto di lode, ad es. il Sal 116, o recitare le acclamazioni tradizionali. Si può anche fare soltanto un canto eucaristico durante il quale riporre il SS. Sacramento.

Dio sia benedetto. Benedetto il suo santo nome. Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Benedetto il nome di Gesù. Benedetto il suo sacratissimo Cuore. Benedetto il suo preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima. Benedetta la sua santa e immacolata concezione. Benedetta la sua gloriosa assunzione. Benedetto il nome di Maria, vergine e madre. Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.

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B

Traccia breve per la sera del Giovedì Santo

La prima parte dello schema può essere adatta come preghiera al luogo della reposizione dopo la Messa in Cena Domini (Traccia B). Secondo la tradizione, infatti, la notte in cui il Signore ci consegna l’Eucaristia è anche la notte in cui è consegnato da Giuda. Ripercorrere pertanto nell’adorazione eucaristica gli eventi di Gesù dalla cena al tradimento – arresto può orientare i fedeli dalla sera della Cena al giorno della croce. Si ricorda l’indicazione del Messale: «Si esortino i fedeli, tenute presenti le circostanze e le diverse situazioni locali, a dedicare un po’ di tempo nella notte all’adorazione davanti al Santissimo Sacramento nel tabernacolo. Se l’adorazione si protrae oltre la mezzanotte, si faccia senza alcuna solennità».

AL LUOGO DELLA REPOSIZIONE

Invito alla lode In ginocchio S Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, T perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Oppure:



Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta.








T e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!, * a gloria di Dio Padre.

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Seduti

1. L’ULTIMA CENA

Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù: egli facendo del pane il suo Corpo e del vino il suo Sangue, anticipa



Lettura

1L Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 11,23-25 Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. Acclamazioni Il ritornello si ripete ad ogni acclamazione. Si può anche usare la seconda parte di un Sanctus conosciuto da tutti o un altro ritornello di lode preso da un canto del repertorio della comunità.


T Tuo è il regno, tua è la potenza e la gloria nei secoli. Oppure :




il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per Cristo nostro Signore.

T Amen. Canto: Mistero della cena (RN 364) 1. Mistero della Cena è il Corpo di Gesù. Mistero della Croce è il Sangue di Gesù. E questo pane e vino è Cristo in mezzo ai suoi:

2. Mistero della Chiesa è il Corpo di Gesù. Mistero della pace è il Sangue di Gesù. Il pane che mangiamo fratelli ci farà.

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Gesù risorto e vivo sarà sempre con noi. Intorno a questo altare l’amore crescerà.


2. LA LAVANDA DEI PIEDI

Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù che, nella sua ultima sera, insieme ai segni della sua vita offerta sulla

croce ci ha affidato il comandamento nuovo dell’amore fraterno.



Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.

Acclamazioni Il ritornello si ripete ad ogni acclamazione. Si può anche usare la seconda parte di un Sanctus conosciuto da tutti o un altro ritornello di lode preso da un canto del repertorio della comunità.




− Signore Gesù, volto della misericordia del Padre. − Buon Samaritano del mondo, che ti prendi cura di noi. − Signore e Maestro, che ci hai lasciato l’esempio, affinché ci amiamo come fratelli.

Orazione S Padre misericordioso, che nel comandamento dell’amore hai posto il compendio e l’anima di tutta

la legge, donaci un cuore attento e generoso verso le sofferenze e le miserie dei fratelli, per essere simili a Cristo, pane spezzato per la vita del mondo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

T Amen.

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Canto: Io vi do un grande esempio (RN 360) Io vi do un grande esempio: con amore lavo i vostri piedi. Se ora tutti voi farete come me, l’amore regnerà. 1. Ora, Pietro, il mio gesto non capisci, un giorno non lontano capirai cos’è l’amore.

2. Ti stupisce quello che io sto facendo, io mi chino per lavare i tuoi piedi: questo è l’amore. 3. Guarda, impara da me: chi lava i piedi all’altro capirà cos’è l’amore. 4. Questo è l’amore più grande: dare con gioia la tua vita per un amico.

Oppure Questo è il mio comandamento (RN 377) oppure Ubi caritas est vera (RN 121) Preghiera silenziosa

3. LA PREGHIERA NEL GIARDINO DEGLI ULIVI

Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù, lui che è «Sì» al progetto del Padre, è l’«Amen», il Testimone

fedele: doni la grazia della perseveranza nella fede a coloro che dicendo «Amen» al suo Corpo e al suo Sangue si immergono nel suo stesso destino di Figlio obbediente.



[Dopo la cena] Gesù andò in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».

Acclamazioni C Kyrie, eleison. T Kyrie, eleison. 2L

− Hai sentito la solitudine e l’abbandono, e hai gridato il tuo lamento e la tua preghiera al Padre. − Chiami chi beve al tuo stesso calice a condividere il tuo destino di Figlio obbediente al Padre. − Tu sai che lo spirito è pronto, ma la carne è debole.

Orazione S Rivelaci, o Padre, il mistero della preghiera filiale di Cristo, nostro fratello e salvatore, e donaci il

tuo Spirito, perché invocandoti con fiducia e perseveranza, come egli ci ha insegnato, cresciamo nell’esperienza del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

25

Canto: E venne il giorno (RN 352 o 353) E venne il giorno di aprire le braccia, d'incatenare la morte alla croce: durante una cena, il Figlio dell'Uomo ai peccatori consegna se stesso.

«Ecco il mio corpo, prendete e mangiate; ecco il mio sangue, prendete e bevete. Perché la mia morte vi sia ricordata farete questo finché io ritorni».











il ladro ricevette per la sua fede, ti imploriamo che arrivi fino a noi l’efficacia della tua riconciliazione, e come a quelli fu data, nella passione redentrice, la ricompensa secondo la disposizione del loro cuore, così a noi, liberati dall’antica colpa, sia concessa la grazia della beata risurrezione con Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna nei secoli dei secoli.6

T Amen. 2L Alziamoci.

6 È l’antica colletta della Messa nella cena del Signore che richiamava la notte del tradimento di Giuda come contesto della “consegna” sia dell’Eucaristia, sia del Mandatum. È conservata e tradotta così nel Messale Ambrosiano.

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INTERCESSIONI

S Nella notte in cui fu tradito, il nostro Salvatore celebrò l’ultima Cena e affidò alla Chiesa il memoriale della sua morte e risurrezione, perché lo celebrasse perennemente fino alla sua venuta. Nella luce di questo grande mistero, rivolgiamo al Cristo la nostra preghiera:

L Santifica il popolo che hai redento con il tuo sangue, Signore. T Santifica il popolo che hai redento con il tuo sangue, Signore. L Hai partecipato il tuo sacerdozio alla Chiesa:

si senta sempre unita a te nel sacrificio della lode. L Ti offri al popolo redento, pane di vita disceso dal cielo:

suscita nei fedeli una santa fame di te. L Ci porgi il calice dell’alleanza nel tuo sangue:

bevano tutti con gioia a questa fonte di salvezza. L Ci hai lasciato il comandamento nuovo:

fa’ che gli uomini sperimentino la forza rinnovatrice della carità. L Hai mangiato la Pasqua con i tuoi discepoli, quale annunzio del suo compimento nel regno di Dio:

ammettici al convito eterno insieme ai fratelli che ci hanno preceduto.

T Padre nostro.

Orazione S O Dio, che per la tua gloria e per la nostra salvezza hai costituito sommo ed eterno sacerdote il

Cristo tuo Figlio, concedi a noi, divenuti tuo popolo mediante il suo Sangue, di sperimentare, nella partecipazione al sacrificio eucaristico, la forza redentrice della croce e della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.

S Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. T Amen. L’assemblea si scioglie in silenzio.

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C Traccia breve per l’adorazione settimanale o mensile

Il terzo schema abbrevia il primo, senza perdere i passaggi fondamentali della vicenda pasquale di Gesù dalla Cena alle apparizioni del Risorto e adatta lo schema più lungo a una adorazione eucaristica, sempre per i tempi di Quaresima – Pasqua, della durata di un’ora circa.

Il testo è adatto per le comunità che hanno la consuetudine dell’adorazione eucaristica settimanale o mensile.

ESPOSIZIONE DELL’EUCARISTIA Canto eucaristico e esposizione dell’Eucaristia È bene che l’esposizione solenne della SS. Eucaristia sia preceduta dalla celebrazione della Messa. Proclamata l’orazione dopo la comunione e omessa la benedizione, si esegue un canto eucaristico (si suggerisce Gioiosi, cantiamo RN 355) e si espone l’Eucaristia, consacrata nella medesima celebrazione, sulla mensa dell’altare (cf. Rito della Comunione fuori della Messa e culto eucaristico nn. 110-111). Chi presiede incensa il SS. Sacramento.

Se l’adorazione non segue la Messa si inizia con il canto di esposizione. Invito alla lode In ginocchio S Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, T perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Oppure:



Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.








T e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», * a gloria di Dio Padre.

Seduti

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1. L’ULTIMA CENA Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù: egli, facendo del pane il suo Corpo e del vino il suo Sangue, anticipa



Lettura

1L Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 11,23-25 Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Acclamazioni Il ritornello si ripete ad ogni acclamazione. Si può anche usare la seconda parte di un Sanctus conosciuto da tutti o un altro ritornello di lode preso da un canto del repertorio della comunità.


T Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.

Oppure :




il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore: fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per Cristo nostro Signore.

T Amen. Canto: Mistero della cena (RN 364) 1. Mistero della Cena è il Corpo di Gesù. Mistero della Croce è il Sangue di Gesù. E questo pane e vino è Cristo in mezzo ai suoi: Gesù risorto e vivo sarà sempre con noi.

2. Mistero della Chiesa è il Corpo di Gesù. Mistero della pace è il Sangue di Gesù. Il pane che mangiamo fratelli ci farà. Intorno a questo altare l’amore crescerà.

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il ladro ricevette per la sua fede, ti imploriamo che arrivi fino a noi l’efficacia della tua riconciliazione, e come a quelli fu data, nella passione redentrice, la ricompensa secondo la disposizione del loro cuore, così a noi, liberati dall’antica colpa, sia concessa la grazia della beata risurrezione con Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna nei secoli dei secoli.

T Amen. 2L Alziamoci.




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3. GESÙ MUORE IN CROCE E DONA LO SPIRITO Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù che, morendo sulla croce, ha effuso lo Spirito, primo dono ai

credenti.



Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Invocazioni 2L Agnello di Dio, sacerdote della nuova ed eterna alleanza, che sulla croce hai offerto al Padre il

sacrificio perfetto, abbi pietà di noi, T abbi pietà di noi. 2L Agnello di Dio, re di giustizia e di pace, che sotto i segni del pane e del vino ci hai dato il

memoriale della tua immolazione sulla croce, abbi pietà di noi, T abbi pietà di noi. 2L Agnello di Dio, che hai voluto perpetuare, in ogni parte della terra, la tua offerta pura e santa, dona

a noi la pace, T dona a noi la pace. Preghiera di lode S In alto i nostri cuori. T Sono rivolti al Signore. S Padre santo, sorgente di ogni bene.

sei tu che nel Battesimo rigeneri i credenti e li rendi partecipi del mistero pasquale del tuo Figlio. Tu li confermi con il sigillo dello Spirito mediante l’imposizione delle mani e l’unzione regale del crisma. Così rinnovati a immagine di Cristo, unto di Spirito Santo e inviato per il lieto annunzio della salvezza, li fai tuoi commensali al banchetto eucaristico e testimoni della fede nella Chiesa e nel mondo. E noi, insieme agli angeli e ai santi, cantiamo l’inno della tua lode:


Oppure:

T Benediciamo il Signore, a lui onore e gloria nei secoli!

31

Oppure:





4. L’ACQUA E IL SANGUE Invito alla lode S Diamo lode al Signore Gesù che dal suo cuore trafitto ha effuso acqua e sangue, simbolo dei

sacramenti della nuova alleanza.



Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.

Invocazioni 2L Agnello di Dio, che effondi sul mondo l’acqua viva dello Spirito, abbi pietà di noi, T abbi pietà di noi. 2L Agnello di Dio, Vino di salvezza, che fai lieto il cuore dei credenti, abbi pietà di noi, T abbi pietà di noi. 2L Agnello di Dio, che inviti alla cena del Regno, dona a noi la pace, T dona a noi la pace.

Preghiera di lode S In alto i nostri cuori. T Sono rivolti al Signore. S Padre santo,

noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo, per il sacramento della nostra rinascita.

32

Dal cuore squarciato del tuo Figlio hai fatto scaturire per noi il dono nuziale del Battesimo, prima Pasqua dei credenti, porta della nostra salvezza, inizio della vita in Cristo, fonte dell’umanità nuova. Dall’acqua e dallo Spirito, nel grembo della Chiesa vergine e madre, tu generi il popolo sacerdotale e regale, radunato da tutte le genti nell’unità e nella santità del tuo amore. Per questo dono della tua benevolenza la tua famiglia ti adora e, unita agli angeli e ai santi, canta l’inno della tua lode:


Oppure:






5. GESÙ APPARE AI DISCEPOLI DI EMMAUS


sepoltura e risurrezione. Ci conceda di celebrare sempre, nel suo giorno, il giorno del Signore, il suo mistero pasquale e di annunciarlo al mondo.


Lettura 1L Dal vangelo secondo Luca 24,13-15.28-31

In quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro.

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Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.

Acclamazioni 1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Noi ti ringraziamo per il tempo dell’esodo alla vera terra, per le tue apparizioni in mezzo ai discepoli, perché hai camminato, mangiato e bevuto con loro. 1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Noi ti ringraziamo per questo tempo della Chiesa, per le Scritture spiegate che ci fanno ardere il cuore, per il Pane spezzato che ti rende presente tra noi.

1L Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo. 2L Noi ti ringraziamo per questo tempo che è il nostro, perché ti fai trovare se noi ti cerchiamo,

perché ti fai conoscere chiamandoci per nome.7

Orazione S O Dio, che ogni domenica, giorno memoriale della Pasqua, raccogli la tua Chiesa pellegrina nel

mondo, donaci il tuo Spirito, perché nella celebrazione del mistero eucaristico riconosciamo il Cristo crocifisso e risorto, che apre il nostro cuore all’intelligenza delle Scritture, e si rivela a noi nell’atto di spezzare il pane. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

T Amen. Canto: Signore brucia il cuore (RN 379) 1. Signore, brucia il cuore, se tu ti svelerai: parola che si offre ed è la verità. E allora volgerò il passo all’avventura, e il fuoco della gioia il cuore accenderà. 2. Signore, nasce forza, se tu mi nutrirai: il pane tu mi porgi ed è la novità. E allora uscirò per dire a chi non spera che il buio della notte in te è luce ormai.

3. Signore, cresce amore, se tu sarai con me: gli occhi mi hai dischiuso ed è la libertà. E allora diverrò la tua primavera: la Pasqua che mi doni in tutti fiorirà.

7 Comunità di Bose, Preghiera dei giorni, 1993, pp. 325-326.

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Oppure Resta con noi (RN 185)


INTERCESSIONI In ginocchio

S. Rivolgiamo al Signore la nostra supplica e diciamo: Kyrie, eleison. T. Kyrie, eleison. L o S

− Raduna la tua Chiesa. − Proteggi il papa Francesco e il nostro vescovo N. − Santifica i ministri e tutti i fedeli del tuo popolo. − Fa’ crescere nei catecumeni il germe della fede e la conoscenza dei tuoi santi misteri. − Riunisci i cristiani nell’unità della Chiesa. − Guida alla pienezza della redenzione l’antico popolo eletto. − Illumina i non cristiani con la luce del Vangelo. − Aiuta coloro che non credono a scoprire nell’uomo e nell’universo i segni del tuo amore. − Assisti con la tua sapienza coloro che ci governano. − Ascolta il grido dell’umanità sofferente: dei poveri, degli afflitti, dei tribolati, dei morenti. − Dona il riposo eterno a tutti i defunti.

BENEDIZIONE EUCARISTICA

Nei giorni dell’esposizione solenne o quando si fa una adorazione eucaristica prolungata, è opportuno concludere con la benedizione eucaristica impartita dal presbitero o dal diacono. Se questi sono assenti, il ministro straordinario della comunione ripone l’Eucaristia mentre si esegue un canto eucaristico. Inno: Tantum ergo (RN 374) 1. Tantum ergo Sacraméntum venerémur cérnui: et antíquum documéntum novo cedat rítui: praestet fides suppleméntum sénsuum deféctui. 2. Genitóri, Genitóque laus et jubilátio, salus, hónor, virtus quoque sit et benedíctio: procedénti ab utróque cómpar sit laudátio. Amen.

1. Adoriamo il Sacramento che Dio Padre ci donò: nuovo patto, nuovo rito nella fede si compì; al mistero è fondamento la parola di Gesù. 2. Gloria al Padre onnipotente, gloria al Figlio Redentor; lode grande, sommo onore all’eterna carità. Gloria immensa, eterno amore alla santa Trinità. Amen.

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Orazione S Preghiamo.

Guarda, o Padre, al tuo popolo, che professa la sua fede in Gesù Cristo, nato da Maria Vergine, crocifisso e risorto, presente in questo santo Sacramento, e fa’ che attinga da questa sorgente di ogni grazia frutti di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.

T Amen. Benedizione Acclamazioni Dopo la benedizione, prima della reposizione, si può eseguire un canto di lode, ad es. il Sal 116, o recitare le acclamazioni tradizionali. Si può anche fare soltanto un canto eucaristico durante il quale riporre il SS. Sacramento.

Dio sia benedetto. Benedetto il suo santo nome. Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Benedetto il nome di Gesù. Benedetto il suo sacratissimo Cuore. Benedetto il suo preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima. Benedetta la sua santa e immacolata concezione. Benedetta la sua gloriosa assunzione. Benedetto il nome di Maria, vergine e madre. Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.

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