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SI E n e r g ia Regione Siciliana Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità NEWS Notiziario di Informazione | 2015 Sette

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NEWS Sette.2015 SIEnergia

SIEnergia

Regione SicilianaAssessorato regionale dell’energia

e dei servizi di pubblica utilità

NEWSNotiziario di Informazione | 2015

Sette

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NEWS Sette.2015 SIEnergia

3 l’Editoriale

4 in Primo Piano • Fonti rinnovabili, Sicilia nella top 5 italiana per potenza installata

5 in Primo Piano • Accumulo intelligente: due nuovi impianti in Sicilia, a Ciminna e Casuzze • A Palermo il bike sharing: previste biciclette elettriche e stazioni fotovoltaiche

6 per Esempio • Boom del solare in Sicilia: +10% in un anno. E scende il costo dell’energia • I russi varcano lo Stretto per venire a scuola di energia solare • Un secolo di storia per raccontare il futuro: sulle Madonie la centrale Catarratti

8 l’Innovazione • Furgone sì, ma con tanta energia in corpo: si chiama H2M • La bicicletta coi pannelli solari nelle ruote, la barca con le vele fotovoltaiche • La nuova forma del fotovoltaico: la Germania inventa il modulo sferico • Il polistirolo da scarto a risorsa: ricercatori americani lo convertono in carbonio

10 l’Innovazione • Un ricercatore brevetta il concentratore parabolico a montatura equatoriale • rena lancia la piattaforma online Navigator

11 l’Energia nel mondo • Report Comuni rinnovabili 2015: fonti alternative ormai nel 100% delle città italiane • A Occhieppo Superiore il fotovoltaico tiene lontano l’aumento delle tasse

Notiziario di Informazione a cura del Dipartimento Energia della Regione SicilianaResponsabile: Dott.ssa Antonina Rappa, Dirigente Servizio IV Dipartimento Energia Per informazioni: [email protected]

Finito di stampare nel  mese di luglio 2015

Dall’ascesa della Sicilia nel ranking nazionale della produzione di energia da fonti rinnovabili alle ultimissime in fatto di mobilità green, tante le notizie su questo numero di SIEnergia News. Apre In primo piano il Report Energia 2014, il rapporto sulla situazione energetica in Sicilia pubblicato dal Dipartimento Energia e curato dall’Osservatorio regionale e Ufficio statistico per l’Energia della Regione Siciliana, con tutti i numeri che dimostrano come la Sicilia sia sempre più rinnovabile nel panorama delle regioni italiane. Da Terna due nuovi impianti di accumulo di energia elettrica nell’Isola: a Ciminna (Pa) e a Casuzze (Rg). Arriva a Palermo il bike sharing per il noleggio di biciclette: 420 quelle disponibili (di cui 20 elettriche) nelle 37 stazioni di ricarica previste. Per la rubrica Per esempio, decolla il fotovoltaico in Sicilia. Lo dice il Solar Report 2015 di Legambiente, con le analisi dei ricercatori del Polo Fotovoltaico Siciliano. Intanto i russi vogliono il solare e vengono a formarsi in Sicilia, alla Spring School 2015 del Cerisdi. Focus sulla ex centrale idroelettrica Catarratti di Petralia Sottana, nelle Madonie, oggi centro culturale sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica. Per L’innovazione parliamo di H2M, il primo furgone in Italia a produrre e stoccare autonomamente energia rinnovabile. Poi la bicicletta elettrica solare realizzata in Danimarca. E ancora: Helios, barca solare fotovoltaica progettata in Italia, e dalla Germania il primo pannello solare sferico. Riciclando il polistirolo si ottiene energia. Lo dimostra un gruppo di ricercatori dell’U-niversità di Purdue, nell’Indiana (Usa). Per L’energia nel mondo ecco il report Comuni rinnovabili 2015 di Legambiente. A Occhieppo Superiore, in provincia di Biella, niente tasse grazie alle rinnovabili. E da Ire-na arriva Navigator, la piattaforma online che aiuta a sviluppare progetti di energia rinnovabile.

Regione SicilianaAssessorato regionale dell’energia

e dei servizi di pubblica utilità

in questo NumeroNEWS

Notiziario di InformazioneNumero sette

SIEnergia

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Quasi quarantamila impianti per la produzione energetica da fonti rin-novabili, per un sesto posto assolu-to a livello nazionale che diventa il quinto se si considera la potenza in-stallata. E poi, il boom nella crescita dell’apporto del solare, con dieci punti percentuali di incremento in un solo anno: mai successo prima.Il Report energia diffuso dal Dipar-timento Energia della Regione Sici-liana e il Sicily’s solar report del Polo fotovoltaico ci consegnano, seppur da angolazioni diverse, la fotografia di un’Isola sempre più protagonista del trend planetario dell’energia verde e a basso impatto ambienta-le. Se ne parla nella rubrica In primo piano e in Per esempio.L’analisi offerta dal Report energia dice di un quadro regionale in pie-na evoluzione e piuttosto variega-to, con tante luci e qualche ombra. Particolarmente significativo l’au-mento di energia elettrica ottenu-to grazie agli impianti Fer operativi in Sicilia, effetto soprattutto del proliferare di sistemi fotovoltaici. E ancor più significativo è il risvol-to pratico, messo ben in luce dalla relazione del Polo: una contrazione del prezzo dell’elettricità in Sicilia (tradizionalmente il più alto nel pa-norama nazionale) con un rispar-mio nell’ultimo triennio quantifica-to in circa 800 milioni di euro.Non ancora sullo stesso piano, inve-ce, i risultati riscontrati nel settore delle bioenergie, malgrado anche in questo campo la nostra regione abbia notevoli potenzialità, a co-minciare da un grande “serbatoio”

di avanzi di lavorazioni agricole. Qualcosa di interessante però si muove: nel report Comuni rinnova-bili di Legambiente, del quale si par-la nella rubrica L’energia nel mondo, Caltagirone ottiene una citazione tra i comuni virtuosi con il suo pro-getto per un impianto a biomassa alimentato proprio da scarti agri-coli.Intanto, la Sicilia è anche al centro del progetto di Terna per la realizza-zione di due nuovi impianti di accu-mulo di energia elettrica, a Ciminna e a Casuzze. Un altro segno tangi-bile dell’avanzata delle rinnovabili nella nostra regione: l’accumulo di quanto prodotto in eccedenza rispetto al fabbisogno è infatti un momento essenziale nel ciclo delle Fer.Ricca di curiosità la rubrica L’inno-vazione: siamo sul fronte “caldo” della mobilità ecologica e sosteni-bile, ormai una sorta di direzione obbligata per le nostre città, e a fare pendant con la rete di bike sharing presentata dal comune di Palermo (In primo piano) troviamo la bici fotovoltaica e il primo furgone ita-liano capace di produrre e stoccare energia rinnovabile.La menzione per la ex centrale idro-elettrica Catarratti di Petralia Sotta-na, oggi centro culturale sulle rin-novabili e sull’efficienza energetica (in Per esempio), è per dire dell’im-portanza dell’aspetto educativo nella promozione di comportamen-ti virtuosi, soprattutto in fatto di uso razionale dell’energia e riduzione degli sprechi.

l’Editoriale

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Vania Contrafatto Assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità

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Sesto posto per numero di impianti, quinto per potenza installata e nono per produzione. Tra le regioni italiane la Sicilia è sempre più “rinnovabile”, almeno dal punto di vista dell’e-nergia. Per rendersene conto, basta spulciare i numeri del Report energia 2014, il rapporto annuale sullo status energetico della regione pubblicato dal Dipartimento Energia e curato dall’Osservatorio regionale e Ufficio statistico per l’Energia della Regione Siciliana. Prima di tutto gli impianti di energia da fonti rinnovabili (Fer): quelli che impiegano, appunto, fonti il cui utiliz-zo non pregiudica le risorse naturali e che, per loro caratteristica, si rigene-rano o sono da considerarsi inesau-ribili (ancorché discontinue). Come il sole, nel caso dell’energia solare, o il vento, nel caso dell’energia eolica. Con 39.278 installazioni, la Sicilia è la sesta forza in Italia per numero di impianti che sfruttano fonti rinnova-bili, preceduta da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Puglia. Soltanto nel 2006 erano 47, poco più di 20.000 nel 2011, 32.158 nel 2012. Un trend di costante progressione. Questo, naturalmente, si traduce in un incremento anche nella potenza installata, con la Sicilia al quinto posto, e quindi nella produzione di energia da fonte rinnovabile. Il totale di energia elettrica ottenuto attra-verso gli impianti Fer presenti sul territorio siciliano è passato da 4.748 gigawattora del 2012 ai 5.127 del 2013. Una crescita dovuta soprattutto alla messa in esercizio di impianti fotovoltaici nel 2013.Tra le fonti rinnovabili, infatti, il fotovoltaico consegna alla Sicilia un altro quinto posto (dopo Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemon-

te) per numero di impianti (39.095), oltre al sesto per potenza installata e al quarto per produzione. Solo un leggero rallentamento per l’eolico, ma la Sicilia è la seconda regione italiana per produzione di energia elettrica da eolico, dopo la Puglia. L’idroelettrico e le bioenergie, fonti alternative alle rinnovabili più tradi-zionali, rappresentano le ombre di questo Report Energia 2014. Gli impianti idroelettrici per lo più sono installati nel nord Italia, dove il potenziale tecnico è certamente più alto di quello siciliano, anche in ragio-ne della conformazione del territorio, più montuoso, e delle caratteristiche geo-climatiche. Nell’Isola il numero e la potenza degli

impianti sono sostanzialmente gli stessi dal 2006. In fatto di produzione di energia elettrica da fonte idrica la regione è al penultimo posto. Non va molto meglio nella produzione da bioenergia, con la Sicilia che è al quattordicesimo posto tra le regioni italiane.C’è poi la certificazione energetica per gli edifici. Tra il 2013 e il 2014 gli atte-stati di prestazione energetica (APE) depositati presso il Dipartimento Energia della Regione Siciliana sono stati 105.000, per un totale di oltre 160 mila attestati. Predominano gli edifici con classe energetica G, la più bassa.

(fonte: pti.regione.sicilia.it)

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in primo PianoFonti rinnovabili, Sicilia nella top 5 italiana per potenza installata. L’ascesa dell’Isola nel Report energia 2014 pubblicato dalla Regione

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in primo Piano

Palermo appalta il bike sharing: previste 420 biciclette, di cui 20 elettriche, e 37 stazioni di ricarica, 8 delle quali fotovoltaiche

Due nuovi impianti di accumulo di energia elettrica in Sicilia. Il primo a Ciminna, in provincia di Palermo. Il secon-do a Casuzze, in provincia di Ragusa. Due piccoli comuni siciliani, due siti ritenuti idonei, per un importante piano strategico. Quello di Terna, il maggiore operatore della rete elettrica ad alta tensione in Italia, che prevede, appunto, lo sviluppo di stazioni di accumulo localizzate soprattutto nelle isole maggiori e nell’Italia meridionale: in Sardegna, in Campania e, appunto, in Sicilia. Gli impianti di accumulo sono utili per prelevare energia dalla rete quando ce n’è troppa e re-immetterla quan-do non ce n’è abbastanza. In poche parole, raccolgono energia e la mettono da parte, rendendola disponibile nei picchi di domanda elettrica o durante i cali di tensione. Vere e proprie batterie a supporto della rete elettrica. E così, meno congestioni e instabilità di rete, maggiore sicu-rezza e minori costi. Una soluzione strategica e necessaria, vista anche la forte tendenza delle rinnovabili. Il trend di crescita che caratte-rizza da alcuni anni il settore ha comportato un incremen-to delle criticità da affrontare nella gestione del sistema elettrico nazionale. Oggi che un quarto dell’energia elettrica consumata in Italia viene prodotto da fonti rinnovabili, gli accumuli di energia aiutano a gestire meglio i fisiologici sbalzi di pro-duzione di solare, fotovoltaico ed eolico.

Il piano strategico 2015-2019 di Terna coinvolgerà la Sicilia in due fasi e con due impianti multi-tecnologia, di tipo elettrochimico, in grado di garantire prestazioni di assorbi-mento e rilascio di energia in tempi rapidi. La prima fase, già avviata, riguarda 8 megawatt di capa-cità a Ciminna (Palermo), di cui 3,2 già completati. Altri 8 megawatt andranno in Sardegna. Durante la seconda fase sono previsti 24 megawatt a Casuzze (Ragusa) e ancora in Sardegna. In Campania, sono previste tre stazioni di accu-mulo, con una capacità di 36 MW. Sono considerate tra le più grandi d’Europa.L’utilizzo dei sistemi di accumulo è sempre più una realtà. L’energy storage crescerà in maniera esponenziale, secon-do recenti analisi.

(fonti Quotidiano di Sicilia; Orizzontenergia.it)

Accumulo intelligente: due nuovi impianti in Sicilia, a Ciminna e CasuzzeSi definisce accumulo intelligente l’accumulare l’energia elettrica prodotta in eccesso da sole e vento e riutilizzarla quando serve

Trentasette stazioni di ricarica, di cui 8 fotovoltaiche; 420 biciclette, di cui 20 elettriche a pedalata assistita; un

appalto da un milione e mezzo di euro (vinto da una ditta di Sant’Agata di Militello); un progetto finanziato per il 75% dal Ministero dell’Ambiente e per la restante parte dall’A-mat, azienda del trasporto pubblico. Sono i numeri del bike sharing atteso per l’estate 2015 a Palermo, tra le ultime grandi città italiane a non avere ancora un sistema di con-divisione di biciclette. Dopo Torino e Milano, il capoluogo siciliano potrà vantare la terza flotta più grande.Come per il car sharing, anche il bike sharing funzionerà attraverso una tessera elettronica dotata di microchip, che consente di prendere la bicicletta e poi di riconsegnarla.

Le 37 stazioni, o ciclo-parcheggi, saranno dislocate in al-trettante strade e piazze della città: da viale delle Scienze alla stazione centrale, da piazza San Domenico a piazza Ca-stelnuovo, da piazza Don Bosco a piazza Valdesi (borgata di Mondello), da piazza Marina a Sferracavallo. A gestire il servizio sarà l’Amat: sarà attivo 24 ore su 24. Tutte le postazioni saranno video sorvegliate e le biciclette saranno dotate di gps per la localizzazione. Ci si potrà ab-bonare solo per le bici o anche per il noleggio di auto. Obiettivo dichiarato del Comune è arrivare a quota 5 mila utenti e ampliare il parco bici fino a 500 mezzi.

(fonte: la Repubblica Palermo)

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Il 10% in più rispetto al 2013, un risultato storico. Il fotovoltaico in Sicilia raggiunge quote mai toccate prima. Solo sei anni fa, nel 2008, la produzione da fo-tovoltaico era praticamente nulla. Nonostante la crisi economica, con annesso arretramento degli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in un anno nell’Isola è quasi raddoppiato il tasso di crescita dell’energia prodotta. Dal 6% del 2013 al 10% registra-to, appunto, nell’ultimo anno. Lo dice il Sicily’s Solar Report 2015, l’analisi condotta dai ricercatori del Polo fotovoltaico della Sicilia e da Legambiente. Nel 2014 in Sicilia sono stati installati impianti a energia solare per 120 megawatt, con i quali il totale di potenza in-stallata è salito a circa 1400 megawatt. Analoga la cre-scita della produzione di elettricità da energia solare:

1.921 miliardi di kilowattora nel 2014 contro i 1.754 miliardi del 2013. Un vero e proprio boom storico per il fotovoltaico, che conferma di essere una fonte di ener-gia pulita e a basso costo, perfino indipendentemente dagli incentivi. In pratica nel corso dell’ultimo anno la Sicilia ha prodotto da sole, vento e acqua (cioè a costo combustibile zero), un totale di quasi 5 miliardi di ki-lowattora, pari ad oltre il 24% del fabbisogno elettrico della regione. Ma le sorprese non sono finite. Perché stando al Si-cily’s Solar Report, l’Isola svetta anche per produ-zione di elettricità dal vento, con più di 2,4 miliardi di kilowattora. Sia il fotovoltaico che l’eolico stanno dando un contributo importante anche alla risolu-zione del problema del costo dell’energia elettrica in Sicilia, da sempre il più elevato in Italia. Si calcola un risparmio di 800 milioni di euro negli ultimi tre anni. Maggiore è l’offerta da solare ed eolico, più si abbas-sano i prezzi zonali dell’elettricità e, di conseguenza, il prezzo unico nazionale dell’energia. Con un impatto sul totale nazionale del risparmio in forte crescita, dal 12% del 2012 al 20% del 2014. Per non parlare dell’oc-cupazione in costante crescita, con la ricerca di operai specializzati nelle installazioni di fotovoltaico e solare termico. Non manca qualche curiosità. Lo studio ri-porta anche casi di applicazioni innovative: pannelli antiumidità per la “ventilazione solare” in un immo-bile nei pressi di Partinico, oppure sul davanzale di un balcone a Palermo per generare aria calda e secca. Secondo il report, continua invece a mancare un’of-ferta strutturata per la formazione dei giovani, mirata a portare queste tecnologie nelle imprese e nelle fa-miglie, e a promuovere soluzioni legislative per svilup-pare l’energia solare su vasta scala.

(fonti: Legambiente; la Repubblica Palermo; QualEnergia.it)

per EsempioBoom del solare in Sicilia: +10% in un anno. E scende il costo dell’energia

In un anno nell’isola il fotovoltaico ha raddoppiato il tasso di crescita dell’energia prodotta

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I russi varcano lo Stretto per venire a scuola di energia solare

La Sicilia fa scuola, la Russia impara. Da un lato un’isola in cui il 25% dell’elettricità viene dal sole

e dal vento. Dall’altro un paese con le maggiori ri-serve mondiali di gas naturale ma indietro nell’e-nergia solare. E così i giovani manager russi vengo-no in Sicilia per formarsi e per saperne di più, grazie alla Spring School 2015 del Cerisdi, sulla fonte di energia più pulita, rinnovabile e inesauribile che ci sia: il sole.Anche perché proprio recentemente la Russia si è dotata di una nuova legislazione per lo sviluppo del solare e sono in corso grossi investimenti per la pro-duzione di pannelli fotovoltaici.

(fonte: Quotidiano di Sicilia)

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per Esempio

È tra le prime centrali sorte in Sici-lia. Già nel 1908, quando fu inau-gurata, utilizzava l’acqua per pro-durre energia. E per oltre mezzo secolo ha sostenuto lo sviluppo e migliorato la qualità della vita nel territorio, subendo, nell’arco degli anni, anche svariati aggiornamenti che hanno reso il servizio di distri-buzione dell’energia elettrica frui-bile a un numero di utenti sempre maggiore. Poi, nel 1976, lo stop de-finitivo alle macchine. Ma oggi che è stata riqualificata e restaurata, grazie anche all’intervento di tanti volontari, è un esempio di sfrutta-mento delle energie rinnovabili tra i più antichi d’Italia. Uno straordinario modello di ar-cheologia industriale dei primi del Novecento. Un piccolo gioiello nel cuore delle Madonie.La ex centrale idroelettrica Catar-ratti di Petralia Sottana (Pa), non più in produzione sebbene con macchinari tutti originali ancora funzionanti, è oggi un centro cul-turale sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica. Un seco-lo dopo, l’intervento di recupero e valorizzazione ha fatto dello sto-rico stabilimento per la produzio-ne elettrica da fonte idraulica un centro didattico-turistico locale di grande successo. Una struttura accessibile a turisti e

Un secolo di storia per raccontare il futuro: sulle Madonie la centrale Catarratti mette in vetrina le rinnovabili

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scolaresche, con visite guidate sul corretto utilizzo dell’acqua come ri-sorsa e sulle tecnologie delle fonti energetiche rinnovabili. L’attuale scarsa portata delle falde acquifere non consente un ritorno di produzione nell’impianto, tale da garantire il fabbisogno energeti-co del territorio. Ma nulla osta alla salvaguardia di un patrimonio culturale ed educa-tivo tanto prestigioso. Il primo in-tervento in questa direzione risale al 2008, quando un comitato spon-taneo di cittadini ha reso possibile

una preliminare e indispensabile ripulitura dell’ex centrale idroe-lettrica. Poi è arrivato l’intervento di riqualificazione, portato avanti dal comune di Petralia Sottana e dall’ente Parco delle Madonie con fondi messi a bando dal Ministe-ro dello Sviluppo economico. Così sono stati installati un impianto microeolico, uno fotovoltaico e un sistema di solare termico, tutti di-mostrativi, oltre a un impianto di illuminazione esterna a led alimen-tato da accumulatori connessi al microeolico. Obiettivo primario, sensibilizzare i visitatori alla sostenibilità ambien-tale e allo sviluppo dell’efficien-za energetica, facendo conoscere tecnologie e opportunità per un sempre maggiore utilizzo delle fon-ti rinnovabili nella produzione di energia. Partendo dalla storia, la nostra.

(fonti: Centonove; Madoniepress.it)

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l’InnovazioneFurgone sì, ma con tanta energia in corpo: si chiama H2M e genera idrogeno sfruttando i pannelli solariApparentemente è solo un furgone, ma produce e stocca autonoma-mente energia da fonte rinnova-bile. Tanta quanto ne basta per alimentare un salone multimediale viaggiante, trainato a rimorchio,

adatto a dimostrazioni ed eventi itineranti e in grado di ospitare fino a 50 persone. Si chiama H2M (H2 Mobile), è lungo 15 metri e produce idrogeno dal sole, grazie ai pannelli fotovoltaici (6 KWp – kilowatt di picco) installati sul suo tetto. Un tetto di 80 metri quadrati, ottenuto

dall’apertura “alare” delle fianca-te. È il primo veicolo terrestre in Italia in grado di produrre a bordo l’idrogeno necessario alla sua loco-mozione e a quella di altre auto a idrogeno.

Il primo prototipo di furgone all’i-drogeno è stato realizzato grazie ad un cofinanziamento Regione Puglia e Fondazione H2U, con fondi Car-bon Tax del Ministero dell’Ambien-te, in partenariato con l’Università di Bari. È stato progettato in Puglia e realizzato a Napoli.

Ma come funziona?I pannelli fotovoltaici installati sul furgone producono l’elettricità che l’elettrolizzatore di bordo (da 1 normal m3/h) trasforma in idroge-no. Idrogeno come carburante per la trazione di mezzi a fuel cell o a motore a scoppio che, una volta generato, viene stoccato in bombo-le da 50 litri ciascuna. Tutto questo grazie a 24 batterie tampone da 230 A/h, anche loro installate sul mezzo. Un furgone carico di tec-nologie interamente fondate sulle energie rinnovabili, come rinnova-bile è anche la parte meccanica. Il motore è infatti a iniezione triva-lente: diesel, idrogeno e metano. E c’è un sistema digitale integrato che consente la gestione di tutti gli apparati del veicolo, compresa la miscelazione dei carburanti. H2M è stato concepito come strumento dimostrativo ed educativo itineran-te, un modello energetico e indu-striale alternativo, basato sull’au-tosufficienza energetica.

(fonti: Ansa; Rinnovabili.it)

La bicicletta coi pannelli solari nelle ruote, la barca con le vele fotovoltaicheUna bicicletta con ruote lenticolari versione 2.0. Arriva dalla Danimarca il velocipe-de elettrico che si ricarica grazie all’energia pulita. L’ha inventato l’ingegnere Jesper Frausig, “stanco” delle bici

elettriche troppo pesanti. L’innovazione, infatti, sta nelle celle solari monta-te sui raggi della bici, che inviano l’energia assorbita direttamente alla batteria, mentre sui pedali è montato

il motore elettrico da 500 watt. Quando la bici è ferma, le celle solari ricaricano la batteria. Quando è in movi-mento, alimentano il motore. Di conseguenza, non serve cercare stazioni di ricarica. Basta che ci sia una bella giornata di sole.

Dalla terra all’acqua, per una barca a vela spinta non dal vento bensì dal sole. Si chia-ma Helios e le sue vele (due mila metri quadri ricoperti da

2.500 celle solari) funzionano come pannelli fotovoltaici. Così si muoverà lo yacht di lusso tutto italiano progetta-to dai designer Marco Ferrari e Alberto Franchi.

(Fonti: Corriere.it; Dailynews24.it)

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l’Innovazione

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La nuova forma del fotovoltaico: la Germania inventa il modulo sferico. Rende il 35% in più e prende energia sia dal sole che dalla luna

Il polistirolo da scarto a risorsa: ricercatori americani lo convertono in carbonio per la produzione di batterie ricaricabiliAvete presente il polistirolo (o polistire-ne) con tutte le sue “palline”? Utilizzato dovunque per imballare oggetti delicati ma difficile da smaltire: praticamente impossibile che si decomponga. Ades-so un modo c’è: riciclarlo per ricavar-ne energia. È questa la scoperta di un gruppo di ricercatori dell’Università di Purdue, nell’Indiana (Usa), i quali sono riusciti a convertirlo in microfogli di carbonio, utilizzabili poi nella produ-zione di batterie ricaricabili, quelle per i computer, i telefonini e gli apparecchi

elettronici. E non batterie normali, ma capaci di immagazzinare il 15% in più di energia, con tempi di ricarica anche più rapidi di quelle convenzionali agli ioni di litio. In che modo? Riscaldato fino a una tem-peratura di 500-900 gradi, il polistirolo si sbriciola consentendo di ottenere sottili strati di carbonio. Un processo poco co-stoso, assicurano i ricercatori, e anche molto più ecocompatibile. Il polistirolo è una risorsa.

(fonti: Rinnovabili.it; Greenme.it)

Non più soltanto solare, ma solare sferico. È un pan-nello rotondo per design e ad altissima efficienza. Anzi, l’architetto tedesco che l’ha progettato, André Broessel, “promette” un rendimento superiore del 35% rispetto a quello di un pannello normale. Anche se la superficie fotovoltaica è più piccola di quella tra-dizionale del 75% e, quindi, serve meno spazio per produrre energia. Si chiama Beta.ray e consiste in una cella solare collocata dietro a una sfera piena d’acqua, a tenuta stagna, a sua volta sospesa in aria grazie a un telaio. Somiglia ad una grande biglia di vetro, ma è una lente sferica del diametro di un metro. È in grado di muoversi e di ruotare attraverso un sistema compu-terizzato interno mantenendo costante l’inclinazione del pannello a 90° e, conseguentemente, di seguire il moto del sole, assorbendo molto più di un pannello

fisso. Il collettore ibrido che si trova all’interno della sfera può convertire energia elettrica e termica con-temporaneamente.Non importa dove o quando, sostiene il progettista, l’importante è che la sfera veda sempre il sole. Ma an-che in una giornata nuvolosa, il dispositivo può pro-durre quattro volte più energia di un impianto fotovol-taico convenzionale. Per il resto, la sfera funziona anche se istallata su piani inclinati o verticali. E a qualsiasi ora del giorno e della notte, perché in grado di assorbire anche la luce lu-nare. Se poi durante le ore notturne viene collegata a delle luci a led, si trasforma in una lampada ad alta potenza a consumo ridotto, efficiente 24 ore su 24. E non è tutto. Beta.ray può diventare anche una stazio-ne di ricarica per le auto elettriche. Oltre al modello più grande per un utilizzo industriale, l’architetto tedesco ha progettato versioni più piccole per uso domestico. Sfere di cristallo, perché il futuro dell’energia solare non è verde, sostiene Broessel, ma trasparente.

(fonti: Rinnovabili.it; Greenstyle.it)

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Ha ottenuto brevetti in Cina, Maroc-co, Tunisia, la certificazione della Wipo (World Intellectual Property Organization) e la patente europea che gli riconosce l’invenzione e la proprietà intellettuale di un’idea che con l’aiuto di imprenditori e ri-sorse economiche potrebbe diven-tare realtà.Dagli studi e dalle ricerche di Giu-seppe Farina prende vita il con-centratore parabolico puntuale a montatura equatoriale e a settori girevoli per la trasformazione dell’e-nergia solare in energia elettrica o meccanica.È con l’adozione di questo macchi-nario che, secondo il progettista, si potranno realizzare impianti solari termodinamici da 3200 megawatt di potenza cumulata. Fra i vantag-gi, il fatto che il concentratore, di grandi dimensioni, ha un basso

costo d’installazione e non subisce alcuna riduzione della stabilità in presenza di vento forte. Impianti di questo tipo possono avere un vasto campo di applicazione, specie nei settori in cui necessitano tempera-ture oltre i 1000 gradi centigradi per la produzione di energia elettrica, idrogeno, acqua potabile ed ener-gia termoelettrica con l’adozione, rispettivamente, di motore stirling ibrido, celle a combustibile, steam reformer, desalinizzatori e sistemi a co-generazione diffusa, produzione di biogas da pirolisi e altro.Diverse le differenze dalla tecnolo-gia al momento in uso, cioè quella dei concentratori parabolici lineari e puntuali a montatura altazimu-tale. Il rendimento complessivo del concentratore ideato da Farina è doppio, i costi di manutenzione sono inferiori del 60% e la tempe-

ratura supera i 1500 gradi, contro i 400 del concentratore parabolico lineare. Il nuovo concentratore si propone, dunque, come più effi-ciente, economico, affidabile.Facili l’installazione, anche su terre-ni accidentati e rocciosi, e la gestio-ne per gli utenti. Anche le strutture di supporto e di movimentazione saranno molto più leggere ed eco-nomiche. Altre caratteristiche sono la semplicità di costruzione e di montaggio dei singoli settori gire-voli e la facilità di trasporto, essen-do il concentratore riducibile a set-tori.

10 Una bussola per sviluppare progetti di energia rinnovabile: Irena lancia la piattaforma online NavigatorUn nuovo strumento per aiutare a sviluppare proget-ti di energia rinnovabile in tutto il mondo. Si chiama Navigator ed è una piattaforma online creata da Irena, l’Agenzia internazionale delle rinnovabili. Si tratta di una banca dati che fornisce strumenti e buone prati-che a chiunque voglia sviluppare impianti a energia pulita ma non abbia conoscenze ed esperienza. Una sorta di bussola per tutti quei progetti promettenti che hanno bisogno di trovare la strada giusta. Basta regi-strarsi (www.irena.org/navigator) e accedere. Imprenditori, urbanisti e ricercatori, aiutati ad avviare, finanziare ed installare solare, eolico, biomasse e geo-termia, avranno vita più facile. Lo strumento è stato progettato per indicare il modo migliore per realizzare un progetto. I futuri sviluppatori potranno anche cercare su scala

globale tutti i finanziamenti esistenti, per tipologia di fonte alternativa o regione.Dal concepimento al completamento, Navigator è una guida a 360 gradi. Identificazione, proiezione, valuta-zione, selezione, pre-sviluppo e sviluppo sono infatti le fasi di cui tiene conto la piattaforma. Un sistema agile che informa gli utenti e può far aumentare la per-centuale di successo dei progetti presentati in qualun-que parte del mondo. Di riflesso, anche un modo per facilitare la diffusione e l’impiego dell’energia rinnova-bile in tutto il pianeta.Irena è un’organizzazione intergovernativa costitui-ta da 140 membri (compresa l’Unione Europea), che promuove l’adozione e l’uso sostenibile delle energie rinnovabili.

(fonti: Rinnovabili.it; Businessgreen.com)

l’InnovazioneUn ricercatore brevetta il concentratore parabolico a montatura equatoriale: rendimento raddoppiato e costi di manutenzione più che dimezzati per ottenere energia elettrica o meccanica dai raggi del sole

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NEWS Sette.2015 SIEnergia

Il primo paese al mondo per incidenza del solare rispetto ai consumi elettrici è l’Italia. Una bella notizia che arriva dal deci-mo rapporto Comuni rinnovabili 2015 di Legambiente. Realizza-to in collaborazione con il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), il report analizza lo sviluppo delle fonti rinnovabili sul terri-torio, monitorando centinaia di migliaia di impianti. Un’ampia fetta dei consumi elettrici na-zionali è soddisfatta da fonti alter-native di energia, con oltre 800.000 impianti tra elettrici e termici diffusi in tutti i comuni italiani (8.047), da nord a sud, dalle aree interne ai grandi centri, in crescita costante. Se fino a qualche anno fa interessa-vano una porzione limitata del ter-ritorio, oggi sono presenti nel 100% dei comuni italiani. Nel 2014 in Italia la produzione da energie pulite ha garantito il 38,2% dei consumi elet-

trici complessivi. E ad aumentare è stata la diffusione per tutte le fonti: dal solare fotovoltaico a quello eo-lico, dal termico all’idroelettrico, dalla geotermia agli impianti a bio-masse e biogas. Il contributo delle fonti rinnovabili rispetto ai consu-mi elettrici in dieci anni si è più che raddoppiato, passando dal 15,4% al 38,2%. Aumentano anche i comuni 100% rinnovabili, quelli nei quali le fon-ti rinnovabili installate riescono a

superare il fabbisogno di tutto il territorio. Garantendo il riscal-damento delle case, l’acqua cal-da per usi sanitari e l’elettricità. Un modello di successo anche in termini economici e di svilup-po territoriale sostenibile. Oggi sono 35 i comuni che rap-presentano il miglior esempio di innovazione energetica e ambientale. Il più rinnovabile di tutti è Campo Tures, un pae-se di 5.200 abitanti in provincia

di Bolzano. La Sicilia è la seconda regione d’Italia per potenza instal-lata nel settore eolico, settima nel solare fotovoltaico. Terzo posto per Catania sul fronte del solare termi-co nell’edilizia pubblica, mentre Caltagirone ottiene una citazione tra i comuni virtuosi con il suo pro-getto per un impianto a biomassa alimentata da scarti agricoli.

(fonti: Legambiente.it; Greenreport.it)

l’Energia nel mondo

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Report Comuni rinnovabili 2015: fonti alternative ormai nel 100% delle città italiane. Citazioni per Catania nel solare termico e per il futuro impianto a biomasse di Caltagirone

A Occhieppo Superiore il fotovoltaico tiene lontano l’aumento delle tasse

Nessun aumento di tasse per i quasi 3 mila cittadini di Occhieppo Superiore, un paesino in provincia di Biel-la dove grazie all’unico impianto fotovoltaico esisten-te il comune guadagna 250 mila euro netti all’anno. E la struttura garantisce entrate per i prossimi 20 anni. Con queste cifre gli occhieppesi potranno scongiu-rare eventuali incrementi dell’imposizione locale. Anzi, sarà più facile pagare i 200 mila euro, tra rate e interessi, per i mutui pregressi che l’amministrazione comunale deve versare. Tutti soddisfatti, sindaco e cittadini.

Mai scelta fu più azzeccata: costruire nel 2010 un impianto fotovoltaico che ha raggiunto una produzio-ne energetica totale di 2.868 megawatt. E che ha già fatto risparmiare 1.400 tonnellate di anidride carboni-ca (CO2), con importanti vantaggi anche dal punto di vista ambientale.

(fonte: Greenbiz.it)

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