Il SETTECENTO - GE il Capitello

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4 PERCORSI LETTERATURA Il SETTECENTO

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PERCORSI

LETTERATURA

Il SETTECENTO

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IL SETTECENTO LA LINEA DEL TEMPO

AVVENIMENTI E PERSONAGGI

LO SFONDO STORICO

LINGUA E LETTERATURA

1751-1772

PUBBLICAZIONE DELL’ENCICLOPEDIA

In Europa si diffonde l’Illuminismo. Alcuni sovrani fanno importanti riforme nella scuola, nella giustizia e in altri campi.

Cesare Beccaria scrive Dei delitti e delle pene. In questo libro Beccaria dimostra che la pena di morte è inutile.

1770

INVENZIONE DELLA MACCHINA A VAPORE

In Inghilterra vi è la prima rivoluzione industriale. Nascono fabbriche, dove lavorano gli operai. Le città diventano più grandi. La borghesia è la classe sociale più importante.

I giornali diffondono le notizie e le nuove idee dell’Illuminismo. Giuseppe Parini scrive Il giorno, dove critica la nobiltà, una classe sociale che non fa niente di utile.

1776-1783

RIVOLUZIONE AMERICANA

Le 13 colonie americane dichiarano l’indipendenza dall’Inghilterra. Scoppia la guerra tra le ex colonie e l’Inghilterra. Le ex colonie vincono: nascono gli Stati Uniti d’America.

Carlo Goldoni scrive molte commedie. I personaggi di Goldoni sono nobili in decadenza, borghesi e gente del popolo. Alcune commedie sono in italiano, altre sono in dialetto veneziano.

1789

SCOPPIO DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE

Con la rivoluzione finisce la monarchia assoluta in Francia. Scoppia una lunga guerra tra la Francia e le altre potenze europee. Nella guerra si mette in luce il generale Napoleone Bonaparte.

L’italiano è la lingua della letteratura. Pochi, invece, parlano l’italiano: anche i nobili e i borghesi parlano il dialetto nella vita di tutti i giorni.

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L’ILLUMINISMOLa parola Illuminismo deriva da “lume”. L’Illuminismo, infatti,

vuole diffondere il lume (cioè la luce) della ragione. Secondo gli illuministi:

• tutti gli uomini sono uguali, perché tutti hanno la ragione;• con la ragione l’umanità farà grandi progressi;• le guerre di religione non

hanno senso: bisogna avere

tolleranza verso chi

ha idee diverse;

• bisogna diffondere leconoscenze: per questo gliilluministi francesi scrivono

l’Enciclopedia, che raccoglietutte le conoscenze di

quell’epoca.

L’Illuminismo nasce in Francia e poi si diffonde in tutta Europa.

In Italia i maggiori centri dell’Illuminismo sono Napoli e Milano.

A Milano vive lo scrittore Cesare Beccaria. Egli vuole una giustizia più umana, senza la tortura e la pena di morte.

Beccaria espone le sue idee nel libro Dei delitti e delle pene. Questo libro ha successo in tutta Europa. Alcuni sovrani applicano

le idee di Beccaria.S

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DIZIONARIO MULTILINGUE

riforma: cambiamento di una parte della società, che avviene a poco a poco e in modo pacifico.

rivoluzione: cambiamento completo della società, che avviene in breve tempo e a volte con la violenza.

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GIUSEPPE PARINIGiuseppe Parini nasce in Lombardia nel 1729. Diventa sacerdote

e fa l’insegnante dei figli di una famiglia nobile di Milano.

Parini è un illuminista. La sua opera più importante è Il giorno. Parini descrive in versi la giornata di un “giovin signore”, cioè di un giovane aristocratico. L’opera è una critica della nobiltà del Settecento. Infatti il “giovin signore” non fa niente tutto il giorno; passa la vita in ozio, tra pranzi, balli, chiacchiere

e giochi di società.

CARLO GOLDONICarlo Goldoni nasce a Venezia nel 1707. Goldoni è il maggiore

autore teatrale del Settecento. Scrive più di cento commedie, in lingua italiana e in dialetto veneziano.Goldoni cambia il modo di fare teatro. Fino al Settecento,

in Italia c’era la commedia dell’arte. In questo tipo di commedia

gli attori hanno solo una trama e inventano le battute. Invece

Goldoni scrive testi completi. Gli attori devono recitare

esattamente quello che c’è scritto nel testo. Inoltre nella

commedia dell’arte ci sono sempre gli stessi personaggi

(Arlecchino, Pantalone e le altre maschere italiane).

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RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

RIVOLUZIONE FRANCESE

RIVOLUZIONE AMERICANA

RAGIONE, RIFORME, TOLLERANZA

DECADENZA DELLA NOBILTÀ

RIFORMA DEL TEATRO

CESARE BECCARIA

GIUSEPPE PARINI

CARLO GOLDONI

DEI DELITTI E DELLE PENE

IL GIORNO COMMEDIE

IL SETTECENTO

MAPPA PER RICORDARE

ILLUMINISMO

Invece i personaggi di Goldoni sono ispirati dalla società veneziana del Settecento. Spesso Goldoni mette in scena

il contrasto fra le idee dei personaggi più vecchi e le idee

dei giovani. I più vecchi amano la vita semplice, il risparmio,

le piccole gioie della famiglia e pensano che il capofamiglia abbia

il diritto di comandare a moglie e figli. I giovani, invece, amano

il lusso e il divertimento, e spesso sprecano tutto il loro denaro.

Le commedie di Goldoni hanno molto successo anche oggi.

Le più famose sono: La locandiera, I rusteghi e La bottega del caffè.

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Leggiamo INSIEME

Mirandolina e il CavaliereCarlo Goldoni

L’operaIl brano è tratto da una delle commedie più famose di Goldoni: La locandiera.

Il tempoGoldoni scrive questa commedia nel 1751.

Il luogoLa storia si svolge in una locanda, cioè un albergo del Settecento, che offre l’alloggio e i pasti ai clienti. La locanda si trova in Toscana.

Il linguaggio e la strutturaLa commedia è in lingua italiana.Come tutte le commedie, La locandiera è composta di soli dialoghi tra i personaggi. Quindi il testo ha questa struttura:• a sinistra è indicato il nome del

personaggio che dice la battuta;• il testo è formato dalle battute dei vari

personaggi (che in teatro sono recitatedagli attori);

• le didascalie indicano i movimenti,i gesti e gli atteggiamenti dei personaggi.Le didascalie servono agli attori. Sonoanche utili per il lettore, che così puòimmaginare meglio le scene. Le didascaliesono indicate tra parentesi. La didascalia(Da sé) indica che un personaggio fa uncommento o una riflessione dentro di sé,senza farsi sentire dagli altri personaggi.

La tramaLa protagonista di questa commedia è Mirandolina, padrona di una locanda. Tutti i clienti della locanda si innamorano di Mirandolina. Tutti tranne uno: il Cavaliere di Ripafratta, che odia le donne. E allora Mirandolina decide di fare innamorare anche lui.

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IL SETTECENTO

Mirandolina e il CavaliereMirandolina si trova nella stanza

del Cavaliere di Ripafratta.

MIRANDOLINA Permette, illustrissimo?

CAVALIERE Che cosa volete?

MIRANDOLINA Ecco qui della biancheria migliore.

CAVALIERE (Indica il tavolino) Bene. Mettetela lì.

MIRANDOLINA Questa biancheria l’ho fatta per quelli che la sanno riconoscere; e in verità, illustrissimo, la do solo a lei. A un altro non la darei.

CAVALIERE Solo a lei! Il solito complimento.

MIRANDOLINA Osservi il servizio da tavola.

CAVALIERE Oh! Non vi è bisogno che sporchiate questa bella tovaglia per me.

MIRANDOLINA Per un Cavaliere della sua qualità, non guardo a queste piccole cose. Di queste tovaglie ne ho parecchie, e le conserverò per lei.

CAVALIERE (Da sé) Non si può negare, che costei è gentile.

MIRANDOLINA A pranzo, che cosa comanda?

CAVALIERE Mangerò quello che c’è.

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Leggiamo INSIEME

MIRANDOLINA Mi dica che cosa preferisce. Se le piace una cosa più dell’altra, lo dica con libertà.

CAVALIERE Se vorrò qualche cosa, lo dirò al cameriere.

MIRANDOLINA Ma in queste cose gli uomini non hanno l’attenzione e la pazienza che abbiamo noi donne. Se le piace qualche pietanza, qualche salsetta, lo dica a me.

CAVALIERE Vi ringrazio: ma non vi riuscirà di fare con me come con gli altri clienti della locanda, per esempio con il Conte e con il Marchese.

MIRANDOLINA Che dice della debolezza di quei due cavalieri? Vengono alla locanda per alloggiare, e pretendono poi di voler fare all’amore con la locandiera. Ho altro in testa io, che dar retta alle loro chiacchiere. Cerco di fare il mio interesse; sono gentile con i clienti perché voglio che rimangano nella locanda.

CAVALIERE Brava! Mi piace la vostra sincerità.

MIRANDOLINA Oh! Non ho altro di buono, che la sincerità.

CAVALIERE Però, con chi vi fa la corte, sapete fingere.

MIRANDOLINA Io fingere? Mai! Domandi un poco a quei due signori se ho mai dato loro un segno d’affetto. Io non voglio sposarmi, perché amo la mia libertà.

CAVALIERE Oh sì, la libertà è un gran tesoro.

MIRANDOLINA Ha moglie Vostra Signoria illustrissima?

CAVALIERE Il cielo me ne liberi! Non voglio donne.

MIRANDOLINA Bravissimo. Continui sempre così.

CAVALIERE Voi siete la prima donna che io sento parlare così.

MIRANDOLINA Con permesso. (Finge di voler partire)

CAVALIERE Avete premura di partire?

MIRANDOLINA Non vorrei esserle importuna.

CAVALIERE No, mi fate piacere; mi divertite.

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IL SETTECENTO

MIRANDOLINA Vede, signore? Così faccio con gli altri. Mi trattengo qualche momento; sono allegra, dico delle barzellette per divertirli, ed essi subito credono...

CAVALIERE Ed essi s’innamorano.

MIRANDOLINA Guardi che debolezza! Innamorarsi subito di una donna!

CAVALIERE Questo io non l’ho mai potuto capire.

MIRANDOLINA Bravo! Questo è il vero pensare degli uomini.

CAVALIERE Per quale motivo avete tanta simpatia per me?

MIRANDOLINA Perché sono sicura che con lei posso parlare in libertà, senza sospetto che voglia fare cattivo uso delle mie attenzioni.

CAVALIERE Orsù, se dovete badare alle cose vostre, non restate per me.

MIRANDOLINA Sì signore, vado a fare le faccende di casa. Questi sono i miei amori, i miei passatempi. Se comanda qualche cosa, manderò il cameriere.

CAVALIERE Bene... Se qualche volta verrete anche voi, vi vedrò volentieri.

MIRANDOLINA Io veramente non vado mai nelle camere dei forestieri, ma da lei ci verrò qualche volta.

CAVALIERE Da me... Perché?

MIRANDOLINA Perché, illustrissimo signore, ella mi piace moltissimo.

CAVALIERE Vi piaccio io?

MIRANDOLINA Mi piace, perché non è di quelli che si innamorano. (Da sé) Mi caschi il naso, se entro domani non l’innamoro.

(Tratto e adattato da: C. Goldoni, La locandiera)

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Leggiamo INSIEME

1. Il CavaliereA. odia le donneB. ama la compagnia delle donneC. è geloso degli altri clienti della locanda

2. Con quali attenzioni Mirandolina attira la curiosità del Cavaliere?A. Gli dà la manoB. Gli porta le lenzuola e gli chiede che cosa desidera mangiareC. Lo serve a tavola

3. Che qualità di Mirandolina piace al Cavaliere?A. L’ordineB. La sinceritàC. L’onestà

4. MirandolinaA. ha le stesse idee del CavaliereB. fa finta di avere le stesse idee del Cavaliere,

per ottenere la sua simpatiaC. dice sempre il contrario di quello che dice il Cavaliere

5. La battuta finale del brano fa capire che Mirandolina vuoleA. a ogni costo far innamorare il CavaliereB. far perdere la pazienza al CavaliereC. dedicarsi alle faccende domestiche

6. Quale delle tre è una didascalia?A. MIRANDOLINAB. Con permesso.C. (Indica il tavolino)

7. L’espressione “mi caschi il naso” indica che MirandolinaA. è sicura di quello che succederàB. ha paura di quello che succederàC. non sa che cosa fare

COMPRENDERE

IL LINGUAGGIO

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