Il MITO - GE il Capitello

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1 PERCORSI MITO - EPICA Il MITO

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PERCORSI

MITO - EPICA

Il MITO

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SCHEDA

PER SCOPRIRE IL GENERE

CHE COS’È IL MITOCominciamo dalla parola mito: che cosa significa?

Il termine deriva dal greco mythos, che significa “parola, storia”.

Storia, però, può voler dire sia racconto di eventi realmente accaduti (infatti esiste una materia scolastica con questo nome) sia narrazione fantastica.

IERIMITO = storia accaduta al tempo delle origini o in un passato molto lontano, che spiega come sono nate tutte le cose dell’universo, come si svi-luppano i fenomeni naturali e come gli uomini hanno impa-rato a vivere nel mondo che li circonda e con i loro simili.

OGGIMITO = storia fantastica o non del tutto vera. Le conoscenze relative alle origini dell’uni-verso e ai fenomeni naturali ci vengono dal-la scienza, che ci ha fornito gli strumenti per studiare il mondo che ci circonda attraverso l’osservazione e la sperimentazione.Con il termine “mito” si indica anche una per-sona o una cosa fuori dal comune, particolar-mente ammirata per le sue qualità (“mitico!”).

Il mito è un racconto attraverso il quale le culture primitive hanno organizzato le loro conoscenze e tentato di spiegare a se stesse il mondo in cui vivevano e di tramanda-re alle generazioni successive queste loro convinzioni.

I miti – ovvero le storie che narrano le origini del mondo, le qualità e le caratteristiche degli dèi e degli uomini, i loro rapporti e le loro imprese – furono il prodotto dell’im-maginazione di molte popolazioni antiche, ma anche delle riflessioni che questi popoli svilupparono grazie alla capacità di osservazione del mondo circostante.

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I MITI DELLA CREAZIONES

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Poiché nel formulare le sue ipotesi l’uomo parte dalla realtà che lo circonda, unica certezza di cui dispone, i miti ci offrono notizie sui popoli che li hanno elaborati, ci in-formano sull’ambiente in cui vivevano, sui loro usi e costumi, sull’organizzazione delle loro società, sui valori in cui credevano e si riconoscevano. I miti sono quindi un impor-tante strumento di conoscenza del passato, anche se ci appaiono spesso fantasiosi o bizzarri.

In questi racconti l’uomo è spesso costretto a confrontarsi con la sua fragilità, con le sfide della vita, con gli dèi che lo hanno creato e che non mancano di metterlo alla prova, ostacolandolo (ma che non esitano anche ad aiutarlo e a spingerlo a migliorar-si). Questi ultimi sono soprattutto i temi della mitologia greco-romana, la più vicina a noi nel tempo e nello spazio, quella che ha offerto numerosi spunti di riflessione e argomenti a tanti autori della letteratura italiana. È ancora importante notare come alcuni dei temi che costituiscono la base dei rac-conti mitologici sono diffusi con le stesse caratteristiche in tutti i continenti (ad esempio il furto del fuoco o il diluvio universale): che cosa vorrà dire? Cercheremo insieme le risposte.

ALLE ORIGINI DELL’UNIVERSO:I MITI DELLA CREAZIONE

Come si sono formati il nostro pianeta e l’universo che lo circonda? Come sono nati gli uomini?

Oggi queste domande trovano una risposta nella scienza e negli strumenti sempre più sofisticati di cui è dotata, ma un tempo, quando l’uomo aveva solo i suoi sensi per conoscere e sperimentare ciò che lo circondava, le risposte non potevano che nascere dalle riflessioni sulle proprie osservazioni e dall’immaginazione, se il ragionamento non bastava.

Nelle prossime pagine troverai alcuni antichi racconti che, in modo più o meno fanta-sioso, cercano di rispondere alle domande che ci siamo posti: sono i miti “cosmogo-nici”, cioè i miti che narrano le origini dell’universo, del cosmo.

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competenze di letturaPercorso

DIZIONARIO MULTILINGUE p. 276

PAROLE CHIAVE PER CAPIRE

caos: grande confusione e disordine, mancanza di armonia.mito: narrazione sulle origini del mondo, del genere umano,

di una popolazione o sulle imprese di dèi ed eroi (l’aggettivo mitico si usa oggi anche per un personaggio le cui imprese sono così straordinarie da sembrare un mito).

origine: nascita, momento di inizio di un fatto.universo: l’insieme di tutti i corpi celesti e lo spazio che li contiene.

I personaggi• Pangu, primo essere dell’universo; un giganteche vuole mettere fine al caos e fare ordine.

• Nüwa, dea madre, creatrice degli esseri umaniLa parte superiore del suo corpo ha aspetto umano,quella inferiore sembra un drago.

Il tempo• All’inizio dei tempi.

I luoghi• L’universo.

• Il mondo.

Il grande uovo (MITO CINESE)

Stai per leggere un mito di origine cinese.

La storiaIl mito spiega come sono nati l’universo, la Terra, gli animali e l’uomo. Secondo questo mito l’universo in origine era un grosso uovo. All’interno dell’uovo dormiva Pangu. Al suo risveglio Pangu ruppe l’uovo e creò il cielo e la terra. Ormai vecchio, morì: dal suo corpo presero vita tutte le parti della natura. In questo modo il mondo era formato, ma mancava l’uomo. Nüwa, la divinità più importante che viveva nel mondo, si annoiava. Allora prese del fango, lo modellò e creò l’uomo. Alla fine inventò il matrimonio, perché gli uomini e le donne potessero avere dei figli e sopravvivere da soli.

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competenze di lettura Percorso

Il grande uovo

SVILUPPO Un giorno Pangu si sveglia. È diventato un gigante. Si guarda intorno, vede il caos e decide di mettere ordine. Afferra una pesante ascia e rompe il guscio dell’uovo. Le parti leggere al suo interno salgono verso l’alto e formano il cielo; le parti pesanti scendono verso il basso e formano la terra. Perché non si riuniscano nel caos di prima, Pangu spinge con le mani il cielo e schiaccia con i piedi la terra. Pangu ha fatto ordine. A questo punto decide di riposarsi. Sono passati millenni e millenni e Pangu è vecchio e stanco. Si addormenta e muore. Il suo corpo allora si trasforma in tutte le cose che conosciamo: il suo occhio sinistro diventa il sole, il suo occhio destro la luna, il corpo le montagne, il sangue i fiumi; dai suoi peli si formano le piante e gli animali, dalle sue ossa i minerali. Il mondo prende forma. Ci sono il Sole, la Luna, i monti, i fiumi, le piante e gli animali. Manca soltanto l’uomo.A quei tempi il mondo è abitato dagli dèi. La divinità più importante è la dea madre di nome Nüwa. Nüwa è un essere fantastico: la sua parte superiore ha forma di donna, quella inferiore di drago. Inoltre può cambiare aspetto quando vuole. Il mondo è ricco e bello, ma Nüwa si annoia. Desidera avere dei compagni che come lei sentano, pensino, amino. Un giorno Nüwa va al fiume e raccoglie un po’ di fango. Modella il fango a forma di piccole bambole: la testa e le braccia sono come le sue; le bambole però non hanno la coda di drago come lei, ma le gambe, per camminare.A questo punto Nüwa soffia e le bambole prendono vita. Ecco uomini e donne.

SITUAZIONE INIZIALE

In origine l’universo assomiglia a un grande uovo, in cui sono mescolati il cielo e la terra e anche il giorno e la notte. All’interno dell’uovo nasce Pangu, il primo essere dell’universo. Pangu dorme all’interno dell’uovo, nel buio, per migliaia e migliaia di anni.

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competenze di letturaPercorso

1. Numera in ordine le seguenti vignette, per ricostruire il mito.

ANALIZZARE

2. I protagonisti del mito sono Pangu e Nüwa.

Pangu è un ..................................................... Nüwa è una .....................................................

Perciò Pangu e Nüwa sonoA. esseri fantastici, giganti e dèiB. esseri del passato che oggi si sono estintiC. personaggi reali

CONCLUSIONE Nüwa non è più sola, ha creato molti uomini e donne. A questo punto crea il rito del matrimonio, così uomini e donne possono sposarsi e avere dei bambini. In questo modo potranno sopravvivere da soli, senza l’aiuto di Nüwa. Il futuro dell’umanità è assicurato.

(Adatt. da: Tao Tao Liu Sanders, Dèi, draghi ed eroi della mitologia cinese, Mondadori)

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competenze di lettura Percorso

3. Quando viene creato l’universo, secondo il mito?A. 10 000 anni faB. Al tempo delle originiC. Nel 3500 a.C.

4. Il tempo del mito è dunque un tempoA. determinato, vale a dire specificato con precisioneB. indeterminato, molto lontano;

risale ai tempi dell’origine del mondo e degli uomini

5. Dal corpo di Pangu si formano le parti del mondo e della natura.Cerca nel testo e completa sui puntini.

L’occhio sinistro diventa il .....................................................................................................................................

Il corpo ......................................................................................................................................................................................

I peli ............................................................................................................................................................................................

L’occhio destro diventa ................................................................................................................................................

Il sangue ...................................................................................................................................................................................

Le ossa ........................................................................................................................................................................................

6. Immagina che altre parti del corpo di Pangu si trasformino. Checosa potrebbero diventare? Scegli tra le alternative proposte ecompleta sui puntini.

Il suo respiro potrebbe diventare ..................................................... perché è come un soffio.le nuvole e il vento • la pioggia • gli animali erbivori

La sua voce potrebbe diventare ........................................................ perché è forte e potente.il tuono • le pietre • la sabbia

Il suo sudore potrebbe diventare ....................................................... perché è fresco e umido.gli uccelli • la rugiada • i monti

7. Che cosa spiega, secondo te, questo mito?A. Un avvenimento del passatoB. L’origine dell’universo e della vita sulla TerraC. Una caratteristica dell’uomo

8. La spiegazione che il mito fornisce, secondo te, èA. scientificaB. fantasticaC. verosimile, potrebbe essere accaduto proprio così

LESSICO

ESPRIMERE E VALUTARE

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HEDA

PER ANALIZZARE IL GENERE

LE CARATTERISTICHE DEL MITOI miti sono racconti fantastici, creati nei tempi antichi da popoli che tentavano di dare una spiegazione della realtà che li circondava, dei fenomeni naturali, della vita e della morte. I miti avevano un valore sacro, e venivano trasmessi di padre in figlio.

I PRINCIPALI TEMI DEI MITII racconti mitologici possono essere suddivisi in base al tema centrale su cui sono costruiti. Troviamo miti che riguardano:

• l’origine dell’universo e dell’uomo(detti anche “miti cosmogonici”);

• le caratteristiche fisiche dell’uomo(in particolare la sua mortalitàe le sue condizioni di vita;

• i fenomeni naturali(i cosiddetti “miti naturalistici”);

• gli eventi straordinari, spesso catastroficiche hanno stravolto o fortemente condizionatola vita dell’uomo;

• l’origine di usi e istituzioni(i “miti eziologici”);

• la nascitae le imprese di dèi ed eroi.

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PER ANALIZZARE IL GENERE

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SCHEDA

• i luoghi: talvolta sono immaginari, talvolta reali (non di-mentichiamo che i miti forniscono anche notizie sui popo-li che li hanno tramandati), ma immersi in un’atmosferfantastica (“mare immenso…”, “altissima montagna…”“mondo sotterraneo…”). Alcuni luoghi assumono anchun carattere simbolico (per esempio: l’acqua rappresental’origine delle cose, la montagna la via che congiunge terre cielo…)

• i personaggi possono far parte di varie categorie. Trovia-mo nei miti:– esseri soprannaturali, dèi o spiriti, capaci di sentimenti

ed emozioni come gli uomini, di cui possiedono anchevirtù e difetti. Degli uomini e delle donne spesso hannoanche l’aspetto fisico e sono detti, per questo, antro-pomorfi;

– creature fantastiche o mostruose, come animali par-lanti o dotati di poteri eccezionali, giganti, esseri permetà uomini e per metà animali…;

– uomini, fragili nella loro vulnerabilità, ma anche eroi ca-paci di grandi imprese.

Gli esseri viventi che popolano i miti possono subire delle metamorfosi (trasformazioni) e assumere un aspetto diffe-rente nel corso del racconto.

• la situazione iniziale, quella da cui ha origine la vicendnarrata;

• lo sviluppo, in cui si narrano gli avvenimenti principaliquelli che costituiscono il nucleo della vicenda;

• la conclusione, con la situazione finale della vicenda.

GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DEI MITII principali elementi che caratterizzano i miti sono:

• il tempo: è sempre indeterminato, molto lontano, spes-so risalente all’origine del mondo (“in principio…”, “untempo…”);

Nella trama di un mito, come in ogni testo narrativo, si distinguono:

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LE CARATTERISTICHE DEL MITO

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IL LINGUAGGIO DEI MITII miti sono la trascrizione di racconti che all’inizio venivano trasmessi oralmente e del parlato mantengono spesso alcune caratteristiche, come l’uso di frasi brevi e di molti dialoghi. È ricorrente anche l’uso di formule ripetute, che assumono spesso un valo-re magico, danno al racconto maggiore incisività e ne favoriscono la memorizzazione.Frequente è il ricorso a figure retoriche e modi di dire. Tra le figure retoriche più usate, ricordiamo:

• la similitudine, una figura retorica che consi-ste nel mettere in relazione, paragonandolidue fatti o persone o idee, per meglio chiariril significato di uno di essi. Si utilizzano i con-nettivi: “come”, “così… come”, “tale… quale”ecc. Per esempio, nella frase: «Il ragazzo cor-reva veloce come il vento», la velocità dellcorsa è messa in relazione con il soffiare im-petuoso del vento;

• la metafora, una figura retorica paragonabila una similitudine abbreviata, un paragone aquale manca il “come”. Per esempio, se dico«Quell’uomo è una volpe», intendo dire ch“quell’uomo è furbo come una volpe”, cioè at-tribuisco all’uomo una qualità, la furbizia, chè solitamente propria della volpe;

• la personificazione, che consiste nell’attribu-ire a un’idea astratta, a una cosa inanimatad animali, i caratteri di una persona umanaMolto spesso nei miti antichi si assiste a que-sta identificazione, all’attribuzione di qualite proprietà umane a cose, forze della naturasentimenti o idee, il cui nome, pertanto, vienscritto con la maiuscola: la Notte, la Verità…

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PER ANALIZZARE IL GENERE

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SCHEDA

I SIMBOLI DEI MITITra i simboli ricorrenti nei miti troviamo:

• il soffio della divinitàche è il simbolo della vita e della creazione;

• il fango, che è l’elementocon il quale si dà forma all’uomo;

• l’uovo, l’acqua, l’alberoche rappresentano l’origine delle cose;

• i colori(il rosso rappresenta l’amore e l’ardore, il verdeè in genere la speranza, il bianco la purezza…).

Gli alberi assumono anche un significato in relazione alle loro caratteristiche. Ad esempio la quercia, per la sua resistenza, rappresenta la virtù, la forza, la dignità e la perseveranza, mentre il tiglio, pianta che vive a lungo, simboleggia fecondità e amore. Molto complessa è la simbologia numerica, perché nella tradizione alcuni numeri sono considerati sacri. Per esempio, l’1 rappresenta il principio divino, l’origine di tut-te le cose; il 3 indica la perfezione.

• il diluvio, manifestazionedell’ira della divinità offesadalla malvagità degli uomini;

• la montagna, che rappresentala via che congiunge terra e cielo;

• il sole, simbolo della vita;

• il serpente, simbolo del male;

COME SI INTERPRETANO I MITI?Poiché i miti sono racconti che intendono spiegare alcuni aspetti della realtà che ci circonda, ma spesso nascondono questa spiegazione sotto narrazioni fantasiose, essi devono essere interpretati, perché il loro vero significato non sempre è quello che appare a una prima lettura.Per comprendere il messaggio che ci vogliono trasmettere, occorre ricavare dal testo le informazioni implicite e riconoscere il valore simbolico che spesso assumono per-sonaggi, azioni, situazioni, oggetti, animali o, anche, colori e numeri.

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LE CARATTERISTICHE DEL MITO

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Un esempio, per capire meglio.

I pesci sono i figli del Sole All’inizio del mondo il Sole appariva nel cielo circondato dai suoi figli, come ancora oggi la Luna fa di notte. Ma durante il giorno il caldo era così terribile che gli uomini quasi non pote-vano lasciare le loro capanne né andare in giro per procurarsi il cibo; perciò erano molto insod-disfatti della loro vita.La Luna ci pensò un po’ su; poi andò a trovare il Sole.– I nostri figli ci creano dei problemi – disse.– Gli uomini si lamentano di loro. Raccogli in unsacco i tuoi figli, io raccoglierò i miei, e buttia-moli nell’acqua.Dopo aver così parlato, la Luna raccolse dei ciot-toli bianchi e li mise in un sacco, facendo credereal Sole che nel sacco ci fossero i suoi figli. Cosìil Sole si convinse a raccogliere i suoi figli in unsacco; poi seguì la Luna fino al fiume, dove en-trambi gettarono i loro sacchi nell’acqua.Ma quando venne la notte, il Sole s’accorse che laLuna era circondata da tutti i suoi figli. Furiosogridò: – Mi hai ingannato. Domani andrò a ri-prendermi i miei figli!Ma il giorno dopo, quando il Sole tirò fuoridall’acqua uno dei suoi figli, quello morì. E cosìil secondo, e il terzo. Essi brillavano ancora, manon potevano più sopportare la vista del padre. IlSole dunque, temendo di ucciderli tutti, li lasciònell’acqua.Da allora il Sole odia la Luna. Ogni giorno la in-segue nel cielo e qualche volta riesce a prenderla.

(Ulli Beier, The origin of life and death, Heinemann)

Mito africano

Tempo indeterminatoMolto lontano, alle origini del mondo.

ProtagonistiSono il Sole e la Luna,

due divinità personificate. Le stelle e i pianeti sono ritenuti

i figli della Luna.Informazioni impliciteQuesta frase ci conferma indirettamente che il popolo che ha inventato il mito viveva in Africa, tra mille difficoltà dovute al clima troppo caldo; era un popolo di cacciatori e probabilmente pescatori, vista la grande importanza data ai pesci, ritenuti figli del Sole.

Interpretazione complessivaQuesto breve mito

ci fornisce una doppia spiegazione fantastica,

l’origine dei pesci e l’alternarsi del giorno

e della notte, fornendoci anche notizie indirette sulla società

che lo ha elaborato.

Luoghi genericiC’è qualche accenno a luoghi reali, ma immersi in un’atmosfera fantastica (cielo, capanne, fiume…).

I simboliIl Sole, simbolo della vita.

L’acqua, simbolo dell’origine delle cose.

Spiegazione fantastica dell’origine di un elemento della naturaI pesci che popolano le acque della Terra.

Altra spiegazione fantastica di un fenomeno naturale

L’alternarsi del giorno e della notte.

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ORGANIZZA LE TUE CONOSCENZE Percorso

Mappa di riepilogo: il mito

è

ELEMENTI DELLA NARRAZIONE

TEMPOindeterminato, molto lontano

LUOGHIimmaginari o reali

ma immersi in atmosfera fantastica

PERSONAGGI• esseri

soprannaturali• creature

fantasticheo mostruose

• uomini comuni• eroi capaci d

grandi imprese• possono subire

metamorfos(trasformazioni)

TRAMAcome in tutte le

narrazioni divisa in• situazione iniziale• sviluppo• conclusione

LINGUAGGIO

• a volte simileal linguaggioparlato,uso di frasi brevie molti dialoghi

• formule ripetute• figure retorich

(similitudini,metaforepersonificazioni)

è scritto riguarda

IL MITO

un RACCONTO che in modo FANTASTICO tenta di DARE UNA SPIEGAZIONEagli aspetti della realtà, dei fenomeni naturali,

dell’origine della vita e della morte…

è costituito da

TEMI DIVERSI

• originedell’universo

• origine del generumano

• origine defenomeni naturali

• origine di use istituzioni

• eventistraordinaricome il diluvio

• nascita e impresdi dèi ed eroi

• INFORMAZIONIIMPLICITE

• VALORESIMBOLICO

deve essere interpretato attraverso

SIMBOLI RICORRENTI

contiene

e fornisce

INFORMAZIONIsulla SOCIETÀ e sul POPOLO che lo ha elaborato

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MISURA LE TUE COMPETENZE

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Verso la PROVA NAZIONALE

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Al tempo dei tempi, il primo uomo vissuto in Australia fu Ber-rook-bo-om. Era stato creato da Baiame, il Grande Spirito, che, dopo avergli assegna-to un posto in cui poter vivere tranquillamente anche con la moglie, mise il suo segno sacro su un albero di yarran1 che cresceva nelle vicinanze e su cui si trovava l’alveare di uno sciame d’api.

Il Grande Spirito disse alle sue creature:– Questo è il mio albero e queste sono le mie api. Potete procurarvi il cibo

dovunque vi pare sulla terra che vi ho dato, ma non dovete toccare quest’al-bero, le api e il loro miele. Se lo farete, verrete puniti e la punizione ricadrà su quelli che verranno dopo di voi.

Scomparve e, dopo che se ne fu andato, per un certo tempo il primo uomo e la prima donna obbedirono ai suoi avvertimenti. Ma un giorno la donna, mentre stava raccogliendo legna da ardere, si trovò per caso accanto all’albe-ro di Baiame. Il suolo ai piedi della pianta era cosparso di rami. Levando lo sguardo vide l’imponente albero sacro sopra di lei e provò un forte spavento, ma nello stesso tempo sentì la tentazione di raccogliere la legna secca a portata di mano e si avvicinò per prenderla. Una presenza occulta sembrava gravare su di lei, che tornò ad alzare lo sguardo. Ora che si trovava più vicino all’al-bero, notò le api che sciamavano sul tronco e alcune gocce luccicanti di miele che si trovavano sulla corteccia. Affascinata da quella vista, le fissò. Aveva as-saggiato il dolce miele solo una volta e qui ci sarebbe stato cibo per molti pasti.

Incapace di resistere al richiamo delle brillanti gocce, lasciò cadere a ter-ra la legna e cominciò ad arrampicarsi. All’improvviso sentì una folata di vento e una forma scura, dalle enormi ali nere, l’avvolse. Era Narahdarm, il Pipistrello, messo lì da Baiame a custodire l’albero. La moglie di Ber-rook-boom balzò giù e si precipitò verso la capanna; una volta raggiuntala, si ri-fugiò nell’angolo più oscuro. Il male che aveva commesso non poteva più essere rimediato; aveva liberato Narahdarm, che, a partire da quel giorno, divenne il simbolo della morte che affligge i discendenti di Ber-rook-boom.

Ciò segnò la fine dell’età dell’oro per Ber-rook-boom e la moglie; l’albero di yarran pianse amaramente per il dolore. Le sue lacrime scesero lungo la corteccia e si solidificarono in gocce di gomma rossa, che di frequente si vedono sugli alberi di yarran.

(Tratto da: M. Botto - M. Fortunato (a cura di), C’era una volta il Caos…, Edizioni il capitello)

L’albero del Grande Spirito(mito australiano)

Verifica formativa con autovalutazione - letturA

1. yarran:nome con il quale gli indigeni australiani indicano l’albero della gomma.

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MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

1. Il tempo in cui si svolge la vicenda narrata èA. determinatoB. indeterminato

Quale espressione ti ha suggerito la risposta? Trascrivila.

............................................................................................................................................................................ 2.......

2. I personaggi di questo mito sono esseri umani, divinità e creature fantastiche. Completala tabella, scrivendo chi appartiene a ciascuna categoria.

PERSONAGGI DEL MITO

ESSERI UMANI ......................................................................... e sua moglie

DIVINITÀ .............................................................. cioè ..............................................................

CREATURE FANTASTICHE .............................................................. cioè ..............................................................

5.......

3. Da chi era stato creato il primo uomo?

............................................................................................................................................................................ 1.......

4. Chi sono le “creature” (r. 6) cui si rivolge il Grande Spirito?

............................................................................................................................................................................ 1.......

5. Nella frase “se lo farete” (r. 9) il pronome “lo” si riferisce all’azione del

............................................................................................................................................................................ 1.......

6. La donna si trova un giorno vicino all’albero sacroA. di propositoB. volontariamenteC. casualmenteD. furtivamente 1.......

7. Che cosa prova la donna, quando si accorge di essere vicina all’albero di Baiame?

......................................................................... e contemporaneamente ........................................................................

............................................................................. 2.......

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MISURA LE TUE COMPETENZEVerso la PROVA NAZIONALE

8. Alla riga 17, l’aggettivo “occulta” significa

A. malvagiaB. immaginariaC. evidenteD. nascosta 1.......

9. Quando è vicinissima all’albero, da che cosa è attirata la donna?

A. Dalla quantità di rami secchiB. Dal dolce silenzio che aleggia intorno all’alberoC. Dal miele colato sulla cortecciaD. Dall’ombra riposante 1.......

10. Quando la donna comincia ad arrampicarsi sull’albero avverte una “folata” di vento (r. 23-24),cioè

A. uno scroscioB. una rafficaC. un sospiroD. una folla 1.......

11. Che cosa succede, subito dopo? Completa.

a. Compare ........................................................................................

b. Perché aveva il compito di ........................................................................................ 2.......

12. Che cos’è il “male” (r. 27) commesso?

A. Il furtoB. La fugaC. Lo spaventoD. La disobbedienza 1.......

13. Il verbo “affligge”, alla riga 29, può essere sostituito da

A. subisceB. indispettisceC. addoloraD. irrita 1.......

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MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

• Ho trovato la lettura del mitofacile di media difficoltà difficile

• Negli eserciziho capito le consegne non ho capito bene le consegneconoscevo il significato delle parole non conoscevo il significato delle parole

• Ho avuto difficoltà a rispondere alle domande n° ....................................................

AUTOVALUTAZIONE TOTALE PUNTI .../24

14. L’espressione “età dell’oro” (r. 30) indica un periodo diA. grande ricchezzaB. tranquillità e felicitàC. grandi scoperteD. felicità e immortalità 1.......

15. Qual è il tema principale del mito?A. La disobbedienzaB. L’origine della morteC. L’origine dell’albero della gommaD. Il divieto del Grande Spirito 1.......

16. Il mito contiene anche un tema secondario: quale?

............................................................................................................................................................................ 2.......

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