Il testo POETICO - GE il Capitello

33
9 PERCORSI ANTOLOGIA 1 TESTI Il testo POETICO

Transcript of Il testo POETICO - GE il Capitello

Page 1: Il testo POETICO - GE il Capitello

9

PERCORSI

ANTOLOGIA 1

TESTIIl testo

POETICO

Page 2: Il testo POETICO - GE il Capitello

480

SCHEDA

PER SCOPRIRE LA POESIA

LA POESIA È…Che cosa ti fa venire in mente la parola “poesia”?Cerca di rispondere – in versi o anche in rima – alla domanda iniziale.

Per ispirarti, leggi a voce alta alcune risposte date da ragazzi come te: qualcuna ci ha emozionato, altre ci hanno fatto sorridere, tutte ci sono piaciute… perché ci sono sembrate risposte date con il cuore e tanta immaginazione.

La poesia è un gruppo di parole saltatefuori all’improvviso da una boccafantasiosa,è un’emozione spettacolareche ci colpisce nel profondodel cuore.La fantasia di un luogo incantatoe l’immensità di un cielo stellatosono la mia poesia.

Alice

La poesia è il sole che ci riscalda il cuore,è la magia che ci circonda,è la neve che ci incanta,è un candido usignolo che canta.

Elisa

La poesia èun mondo incantatoche c’è nel cuoredi ogni scrittore.

Luca

Come il sole allegro e giovanescalda la terra con i suoi raggicosì la poesia scalda il cuoredegli uomini.

Manuela

La poesia è una farfalladalle ali d’argentoche volalibera sui prati.

Andrea

La poesia è un cielo azzurropieno di fantasie strepitosee idee da impazzireti aiuta a sognarecon dolcezza senza tristezza.

Tina

• A turno con i tuoi compagni,leggi a voce alta la tua risposte scrivila sulla lavagna, in modche tutti la possano annotarsul quaderno.

• Se disponete di una LIM, tra-scrivete con il computer tuttle vostre risposte, coloratele imodo diverso e leggete il risul-tato complessivo; in alternativpotete scrivere le definizioni scartoncini colorati e poi incollar-li su un cartellone.

Gianni Rodari afferma che la parola è simile a un sasso gettato in uno stagno… Perché?• Un sasso nello stagno

(dal film-documentario di Felice Cappa)

AL CINEMA

Volume 1.indd 480 02/02/15 09:06

Page 3: Il testo POETICO - GE il Capitello

481

SC

HEDA

PER SCOPRIRE LA POESIA

POESIE PER GIOCARE: LE FILASTROCCHE

Tre covoni di fieno Tre covoni di fieno in un campo giallo.Vicino, un pappagallo color arcobaleno.

Tre covoni di fieno ma senza il pappagallo,è ritornato a Cuba con un veloce treno.

Tre covoni di fieno e un cielo blu sereno,ride l’arcobaleno portato via dal vento.

Tre covoni di fieno e ancora continuarele rime da baciare, un gioco da inventare.

Così la poetessa Gina Bellot interpreta in chiave moderna la filastrocca, ma il suo testo riproduce modalità antiche di secoli: infatti le filastrocche appartengono alla tradizione culturale orale di tutti i popoli.

Già nell’antica Roma c’erano filastrocche per giocare, altre per fare addormentare i bambini (le ninne nanne), altre per farli smettere di piangere, altre per insegnare loro delle conoscenze di base (i mesi, il nome delle dita della mano…). Altre filastrocche servivano semplicemente per giocare con i suoni, divertirsi con le parole.

Per filastrocca si intende una composizione, per lo più breve, caratterizzata da for-mule ritmate e ripetitive, dai contenuti quotidiani e infantili, spesso privi di un vero senso logico. È un insieme di sillabe, di parole, di frasi, che talvolta riproducono all’in-finito lo stesso motivo. Recitate a memoria dalle nonne ai nipotini o dalle mamme ai loro bimbi o inventate lì per lì per giocare, le filastrocche costituiscono forse la forma poetica più semplice e antica e la loro lettura è facile e piacevole.

Una volta venivano recitate in dialetto, ma con il tempo i testi dialettali sono stati per lo più dimenticati e oggi molte filastrocche vengono recitate in italiano, con qualche parola ed espressione in dialetto.

Ancora oggi, anche se in misura minore rispetto al passato, le filastrocche sono vive: hanno una funzione di gioco tra i ragazzi e sono state recuperate, oltre che dagli studiosi, da scrittori contemporanei che, come potrai leggere, si dedicano a questo genere di scrittura con successo.

Quando i ragazzi si trovano insieme a giocare e devono decidere chi deve “stare sot-to”, o chi deve dare l’avvio al gioco, ricorrono alle conte: chi non ricorda o non ha mai utilizzato la filastrocca delle «Tre civette sul comò…» o «Bombì e bombò… uno, due, tre, a scappare tocca a te»?

Volume 1.indd 481 02/02/15 09:06

Page 4: Il testo POETICO - GE il Capitello

PER SCOPRIRE LA POESIA

482

SCHEDA

Nelle sfide tra ragazzi compaiono spesso anche gli scioglilingua, che servono a stabi-lire la velocità di parola, a misurare la scioltezza linguistica, e scatenano le risate a ogni errore e cambiamento di senso.

Un altro tipo di filastrocca che ha mantenuto la sua funzione nel tempo è la ninna nanna. Gli adulti, infatti, tranquillizzano e addormentano i bambini ricorrendo spesso al patrimonio di filastrocche ereditato dalla famiglia.

QUAL È L’ORIGINE DELLE FILASTROCCHE?

A partire dal Settecento, gli studiosi di letteratura popolare hanno raccolto in antolo-gie le filastrocche che fino a quel momento erano state tramandate solo oralmente di generazione in generazione. Studiando il materiale a loro disposizione, hanno cercato di spiegare l’origine delle filastrocche e le risposte sono state diverse.

• Alcuni studiosi affermano che alcune filastrocche derivano da antiche formulemagiche, forse dalle risposte vaghe e oscure degli indovini, da vecchi riti e ceri-monie andati perduti con il tempo e perciò oggi incomprensibili.

• Altri, poi, classificando i testi popolari in base al loro scopo, hanno potuto stabi-lire che le filastrocche svolgevano soprattutto una funzione educativa, servivancioè ad accrescere le conoscenze dei bambini e introdurli a poco a poco nel mon-do degli adulti, aiutarli a dominare la realtà circostante, arricchire il linguaggisviluppare la capacità di osservazione.

• Altre filastrocche servivano a tramandare le tradizioni che la comunità avevaelaborato nel corso dei millenni: gli scongiuri, per esempio, erano vere e proprieformule magiche che la gente pronunciava nella speranza di allontanare malattieo fenomeni naturali dannosi (siccità, gelo…).

• Nelle ninne nanne la ripetizione di determinati suoni nasce dai rapporti chsi stabiliscono tra madre e figlio fin dalla nascita. I bambini, infatti, riprendonoripetendole, le sillabe che la mamma pronuncia per avviare l’apprendimento dlinguaggio (mam-ma, pa-pà, nan-na, pap-pa…).

• Nella tradizione popolare, a volte, le filastrocche sono state trascritte in musice sono diventate canti significativi del tempo e dell’ambiente in cui sono statelaborate.

L’inizio di questo breve percorso è gioioso e facile, però ti permette già di scoprire le potenzialità della parola. Leggendo le filastrocche che seguono, sicuramente ne in-contrerai qualcuna a te nota e che magari hai anche già usato con i tuoi amici. In questo momento, però, non sei più il bambino che gioca e fa la conta, ma un “apprendista studioso”, che dedica particolare attenzione ai suoni delle parole per diventare più consapevole di come sono costruite.

Volume 1.indd 482 02/02/15 09:06

Page 5: Il testo POETICO - GE il Capitello

LE CONTE

483

SC

HEDA

LE CONTELe conte, che probabilmente sono di origine toscana, vengono usate come formule rituali che stabiliscono l’inizio di un gioco, rappresentano il sorteggio e lo rendono più rapido e divertente. “Fare al tocco” o “a chi tocca”, “fare la conta”, significa indicare quello fra i presenti che dovrà fare una determinata cosa, affidando la scelta alla sor-te. Uno dei ragazzi canticchia il ritornello toccando, a ogni sillaba o cadenza, uno dei compagni: chi viene toccato in corrispondenza dell’ultima sillaba è il prescelto.

Bombì e bombò Bombì e bombòtre galline e tre cappòse n’andavan alla gabellac’era una ragazza bellache suonava le ventitréuno, due, trea scappare tocca a te.

Ambarabà ciccì coccò Ambarabà ciccì coccòtre civette sul comòche facevano l’amorecon la figlia del dottoreil dottore si ammalòambarabà ciccì coccò.

I primi versi delle conte per bambini

possono essere ripetuti a piacere.

Prova tu a leggere ad alta voce le filastrocche in modo espressivo, immedesimandoti di volta in volta nel bambino che gioca, nella mamma che addormenta il suo piccolo…

Leggi in modo espressivo

Tocca proprio a te! Affacciata al balconec’è la figlia del dottore.Forza, avanti, che si fa?Zero, uno, due e tre:tocca proprio a te!

Ci son tante fragolinetutte rosse e piccoline,ci son tante pecorelletutte bianche e tutte belle,ci son fiori nei giardini,ci son tanti pesciolini.Tutto questo sai perché?Ora tocca proprio a te!

Volume 1.indd 483 02/02/15 09:06

Page 6: Il testo POETICO - GE il Capitello

PER SCOPRIRE LA POESIA

484

SCHEDA

Eeny, meeny, miny, moeLe prime versioni di questa filastrocca risalgono al 1855 e sono scritte in inglese. Altre versioni sono apparse in Inghilterra, in America e in molte altre lingue europee, a dimostrazione del fatto che le filastrocche, come le fiabe e le favole, accomunano gli uomini di tutto il mondo perché appartengono alla tradizione orale popolare.Esistono numerose spiegazioni sul vero significato del primo verso (per esempio, qualche studioso sostiene che si tratti di una delle tante versioni di conta delle pecore usate dai Celti), tuttavia la teoria comunemente accettata è che siano semplicemente sillabe “nonsense”, senza particolare significato.

Versioni inglesi

Eeny, meeny, miny, moeCatch a baby by the toeIf it squeals let it go1,Eeny, meeny, miny, moe.

Eeny, meeny, miney, mo,Put the baby on the po,When he’s doneWipe his bumShove the paper up the lum2.

Versione americana

Eeny, meeny, miny, moeCatch a tiger by the toeIf he howles let him go3,Eeny, meeny, miny, moe.

1. Catch… go:prendi un bimbo per i piedi / se strilla lascialo andare.

2. Put… lum:metti il bimbo sul vasino, / quando l’ha fatta / puliscigli il sederino / butta la carta nel camino.

3. Catch… go:prendi una tigre per le zampe / se urla lasciala andare.

Versioni italiane

Come molti hanno osservato, non è raro il caso che forme letterarie infantili come le conte o le filastrocche si ritrovino anche in Paesi lontani tra loro, a volte conservando le parole originali, non capite e quindi allo stato di suoni senza senso, o con parole dal suono simile.

Inimini mani mochissania baistòeffiala retingoiniminimanimo.

(Viareggio)

Igne migne magna mocaciu nigra baraciola fioriva laragoigne migne magna mo.

(Liguria)

Volume 1.indd 484 02/02/15 09:06

Page 7: Il testo POETICO - GE il Capitello

LE NINNE NANNE

485

SC

HEDA

LE NINNE NANNEDa sempre le mamme di tutto il mondo hanno aiutato il sonno dei loro piccoli con nenie, cantilene, parole che, con un ritmo dolce e costante, riuscivano a tranquillizzare i bambini nel passaggio, non per tutti facile, dalla veglia al sonno.Le ninne nanne sono componimenti brevi, per lo più molto semplici e spesso privi di nessi logici; il ritmo è monotono e cadenzato, quasi ad accompagnare il movimento della culla.

Ninna – oh!Ninna nanna, ninna – oh!questo bimbo a chi lo do?Se lo do alla Befanase lo tiene una settimana.Se lo do all’Uomo Nerose lo tiene un mese intero.Ninna nanna, ninna – oh![…]

Stella stellinaStella stellina,la notte s’avvicinala fiamma traballala mucca è nella stallala mucca e il vitellola pecora e l’agnellola chioccia coi pulcinila gatta coi gattinila capra ha il suo caprettola mamma ha il suo bimbetto.Ognuno ha la sua mammae tutti fan la nanna.

Ciò che bastaBasta in cielo una stellaa far la sera più bella.Basta un canto da nullaa dondolare una culla.

(Roberto Piumini - Bruno Tognolini, Rimelandia. Il giardino delle filastrocche,

Mondadori)

Dormi bimbettoDormi, bimbetto, dormi,tuo padre pascola le pecoretua madre muove l’alberellocosì che cade giù un sognetto,dormi, bimbetto, dormi.

Dormi, bimbetto, dormi,così ti regalo una pecora,con un bel campanello dorato,che possa essere la tua compagna di giocodormi, bimbetto, dormi.

Dormi, bimbetto, dormi,là fuori camminano due pecoreuna nera e una biancae se il bambino non vuole dormirearriva la nera e lo morde!

(Ninna nanna della Germania)

Volume 1.indd 485 02/02/15 09:06

Page 8: Il testo POETICO - GE il Capitello

PER SCOPRIRE LA POESIA

486

SCHEDA

GLI SCIOGLILINGUACon il termine “scioglilingua” si indicano giochi di parole, difficili da pronunciare, tal-volta anche privi di senso, da recitare molto rapidamente senza incepparsi.

Prova a leggere ad alta voce, rapidamente, ciascuno scioglilingua: se ti inceppi, il turno passa a un tuo compagno!

Leggi in modo veloce senza interruzioni

Caro conte chi ti canta tanto canta che t’incanta.

Figlia, sfoglia la foglia, sfoglia la foglia, figlia.

Chi seme di senapa semina sempre seme di senapa secca raccoglie.

Al pozzo dei pazzi una pazza lavava le pezze. Andò un pazzo e buttò la pazza con tutte le pezze nel pozzo dei pazzi.

Apelle figlio d’Apollo fece una palla di pelle di pollo, tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo fatta d’Apelle figlio d’Apollo. Chi ama chiama chi ama,

chiamami tu che chi ami chiami. Chi amo chiamerò se tu non chiami.

Sa chi sa se sa chi sa che se sa non sa se sa, sol chi sa che nulla sa ne sa più di chi ne sa.

Se l’arcivescovo di Costantinopoli si arcivescovocostantinopolizzasse vi arcivescovocostantinopolizzereste voi per arcivescovocostantinopolizzare lui?

Ciò che è, è; ciò che non è, non è; ciò che è, non è ciò che non è; ciò che non è, non è ciò che è.

Porta aperta per chi porta chi non porta parta pur che non importa aprir la porta.

Andavo a Lione cogliendo cotone, tornavo correndo cotone cogliendo.

Porta aperta per chi porta…

Volume 1.indd 486 02/02/15 09:06

Page 9: Il testo POETICO - GE il Capitello

489

SC

HEDA

PER ANALIZZARE IL TESTO POETICO

VERSO, RIMA, STROFA IL VERSO

In poesia, le parole si dispongono secondo determinate regole e occupano una certa quantità di spazio sulla riga, formando il verso (parola che deriva dal latino vertere e si-gnifica “andare a capo”). In poesia, si va a capo senza tener conto della punteggiatura.

LA RIMALa rima consiste nell’identità del suono (a partire dall’ultima vocale su cui cade l’accen-to) nelle parole poste alla fine dei versi. Si possono avere molte combinazioni di rime, secondo l’ordine in cui si susseguono e si alternano. Tra le più frequenti troviamo la rima baciata, alternata, incrociata.

Diversi tipi di rima

La rima BACIATAsegue lo schema AA BB

Ehilà, chi è státo Achi m’ha rubato mezzo sformáto Achi ha rovesciato la marmelláta Bsulla tovaglia appena stiráta? B

La rima ALTERNATAsegue lo schema AB AB

Ho incontrato Valentína Acon in testa un gran cappéllo, Bl’ho incontrata stamattína Asulla strada per Morbéllo B

La rima INCROCIATAsegue lo schema AB BA

Viene viene la Befána Avien dai monti a notte fónda. BCome è stanca! La circónda Bneve, gelo e tramontána. A

I versi che non sono legati dalla rima si dicono versi sciolti.

LA STROFALa strofa è costituita da un insieme di più versi, ordinati secondo moduli costanti: una strofa di due versi pren-de il nome di distico, di tre versi ter-zina, di quattro versi quartina, di sei versi sestina, di otto versi ottava…Le strofe sono di solito separate l’u-na dall’altra da spazi bianchi. A volte possono essere scritte in modo non allineato.

C’è una storia bellach’è un piacere raccontarlavuoi che te la conti? – Sì!

E non si dice sìperché è una storia bellach’è un piacere raccontarlavuoi che te la conti? – No!

E non si dice noperché è una storia bella!

Invece nella strofa libera il numero dei versi, la loro lunghezza e la disposizione delle rime possono variare liberamente.

TerzinaPrima strofa

QuartinaSeconda strofa

DisticoTerza strofa

Volume 1.indd 489 02/02/15 09:06

Page 10: Il testo POETICO - GE il Capitello

492

SCHEDA

PER SCOPRIRE IL TESTO POETICO

AVVICINARSI ALLA POESIALe filastrocche, come hai visto, hanno ritmi, rime, suoni che le accomunano alla fami-glia della poesia: sono, potremmo dire, “poesia allo stato nascente”. Adesso passiamo a una nuova esperienza di emozioni e sensazioni legate alla parola: la poesia vera e propria.

La parola poesia, di origine greca, significa “creare, fare con l’immaginazione”; con la poesia si esprimono, in forme diverse dalla prosa, sentimenti e sensazioni, emozioni che rispecchiano la visione del mondo e la sensibilità di chi scrive.

Il testo poetico è il testo che più di ogni altro si presta a essere letto a voce alta, perché i poeti lasciano tracce di voce nei loro versi, sono vivi nei testi che leggiamo e cerca-no di raccontare sentimenti ed emozioni. I testi delle poesie si presentano come piccoli mondi autonomi che, come gli spartiti musicali, attendono di essere eseguiti, interpre-tati, sperimentati proprio per mezzo della voce, per poter essere apprezzati in pieno.

Per fare la poesia Per fare la poesiasi prende una pcome pialla, piastra, pietra;poi si prende una ocome oro, ombra, orizzonte;poi si prende una ecome erba, edera, esilio;poi si prende una scome sole, sale, silenzio;poi si prende una icome io, isola, Icaro;poi si prende una acome acqua, arancia, ala,poi si mettono insiemesenza odio, senza noia,senza fretta, senza rabbia,senza malinconia,e si fa la poesia.

(Roberto Piumini, Io mi ricordo quieto patato,

Nuove Edizioni Romane)

Quali sono dunque gli ingredienti che compongono una poesia? Ce lo spiega, in versi, un poeta.

Volume 1.indd 492 02/02/15 09:06

Page 11: Il testo POETICO - GE il Capitello

493

AVVICINARSI ALLA POESIAS

CH

EDA

Nei testi poetici ogni parola è portatrice di significati profondi e solo leggendoli e rileggendoli si arriva a comprenderne fino in fondo le immagini nascoste e a far sì che si apra il “passaggio segreto”.

Passaggio segreto C’è un passaggio segretoin questa poesia.Tu forse non lo vedi,ma è indubbio che ci sia.

C’è una piccola levadietro questa parola,afferrala deciso,tira una volta sola.

Si aprirà un varcosu una scala nascosta,che scende giù in basso…Chissà dove porta?

Un buio inchiostroavvolge le scale.Prendi una torcia,potresti inciampare.

C’è una spranga sul muro,prova a cercare.Sollevala appena,poi lasciala andare.

La porta si aprecon un lamento,due passi incertie tu sei dentro.

Ma dentro a che cosa?Un universo stipatoda tutte le coseche hai mai sognato.

(Tony Mitton, Prugna, Einaudi Ragazzi)

Volume 1.indd 493 02/02/15 09:06

Page 12: Il testo POETICO - GE il Capitello

PER SCOPRIRE IL TESTO POETICO

494

SCHEDA

LEGGERE POESIE A VOCE ALTALeggere a voce alta una poesia è il modo per dare il giusto risalto alle scelte del poeta riguardo agli accenti, alle pause, alla presenza di vari elementi fonici e al contenuto stesso. Dunque, non bisogna “correre”, ma assecondare i tempi della poesia stessa.

La ripetizione, per esempio, di rime, di onomatopee, di suoni vocalici o consonantici crea degli echi sonori che solo la lettura a voce alta mette in rilievo.

La punteggiatura inoltre, mettendo in evidenza la costruzione della frase, segna pau-se più o meno lunghe; anche la fine del verso o di una strofa richiede una pausa, che è un momento importante per “assaporare” i suoni e i silenzi.

Tuttavia la prima operazione da compiere, prima di procedere alla lettura a voce alta di una poesia, è quella di capire bene il testo, in tutte le sue parti, leggendolo più volte.

Ricorda che: • la fine di un verso richiede una pausa brevissima; • la fine di una strofa una pausa breve• la virgola richiede una pausa brevissima• il punto e virgola una pausa breve• il punto fermo una pausa un po’ più lunga

Segna a lato di ciascun testo poetico le tue annotazioni riguardo a questi elementi.Infine, ricordati di controllare la respirazione, articolare bene le parole e anticipare con lo sguardo le parole successive.

Come nella lettura di un testo in prosa, possono variare

• il tono

• il volume

• il ritmo

ALLEGRO ENERGICOTRISTE

SERIO

Terminata questa prima fase, si può passare a segnare sul testo pause, volume, ritmo…Le pause si segnano con una o più barrette a seconda della loro lunghezza.

Dopo questi consigli più tecnici, lasciati guidare dalla magia delle poesie che leg-gerai: da’ loro vita e ricorda che, come dice la poetessa Chiara Carminati…

Le parole sono perlechiuse in cuori di conchigliequando parli schiudi e scioglile collane meraviglie.

(Chiara Carminati, Parlaparola,

in “Fuorilegge. La lettura bandita”)

Volume 1.indd 494 02/02/15 09:06

Page 13: Il testo POETICO - GE il Capitello

AVVICINARSI ALLA POESIA

495

SC

HEDA

Il lombricoUn lombrico pensa? E che cosa?

Nessuno mi parla nessuno mi fa guerra perché – dicono –sono bruttoe striscioper terra.

Ma io non invidio chi vola o chi camminaperché è la terra la mia sposa e solo lei sento vicina.

Che siafreddao caldao durao profumataiovivonel suo gremboenon l’ho mai lasciata.

Conoscotuttii suoi segretie leimi accogliee mi nutre con amoree se mi sgridalo fa senza rancore.

Equandoun uccello in picchiatasu di mesta per volarelei nel suo abbraccio mi salva facendomi sprofondare.

tono triste

tono deciso

volume + alto

tono dolce

ritmo lento

volume mediotono triste,

piagnucoloso

sussurrato

Dagli voce tu, comincia a leggere questa poesia rispettando le pause indicate.Poi continua tu a segnare le pause mancanti. Prova anche a indicare il tono, il volume e il ritmo più adatti, come negli esempi.

Leggi in modo espressivo

(Sabina Colloredo, in Terra gentile aria azzurrina, a cura di Daniela Marcheschi, Einaudi Ragazzi)

Volume 1.indd 495 02/02/15 09:06

Page 14: Il testo POETICO - GE il Capitello

PER SCOPRIRE IL TESTO POETICO

496

SCHEDA

FarfalleFarfalle coloratissime danzano rapide nell’aria e sui fiori: è un ballo variopinto che af-fascina e cattura lo sguardo.

In sala d’aspettoDifficile descrivere le sensazioni provate in quei momenti che sembrano eterni, prima di entrare nello studio dell’odiato dentista… Ci ha provato una poetessa e, secondo noi, ci è davvero riuscita!

Quando sono in sala d’aspettodal dentista mi sentobarcollosocruccinogengivisticoangoscillointorvatotitubinosvolenteagitagetto

inspinatopippiscionesmidollettocrucciolinoansiosisticobarcollosobagnoletto –tocca a me!

(Sue Cowling, in AA.VV., Tante rime

per i bambini, Mondadori)

Un gatto più un gattoLa vita di un gatto può essere davvero complicata, secondo il poeta!

Le farfalleballanovelocementeun ballorossoneroarancioneverdeazzurrobiancogranata

gialloviolettonell’aria,nei fiori,nel nulla,sempre volanti,consecutivee remote.

(Pablo Neruda, Poesie, Sansoni)

Un gatto più un gatto fa due gatti,un gatto meno un gatto fa un gatto andato viasperiamo che torni prestoche non si faccia maleche per strada stia attento ad attraversareche trovi sui tetti la strada per tornareche torni a casa prima di seracon la sua bella codadritta come una coda disegnata.

(Giovanni Raboni, Un gatto più un gatto, Mondadori)

Leggi con un tono gioioso e un ritmo incalzante.

Leggi la poesia mettendoti nei panni del proprietario del gatto, un po’ ansioso.

A volte i poeti possono inven-tare parole nuove, il cui sen-so è comunque trasparente, partendo da termini esistenti a cui aggiungono suffissi che aumentano l’espressività e colpiscono il lettore.Tu leggi la poesia immagi-nando di essere nella sala d’aspetto del dentista!

Volume 1.indd 496 02/02/15 09:06

Page 15: Il testo POETICO - GE il Capitello

AVVICINARSI ALLA POESIA

497

SC

HEDA

PioveCome ti senti quando piove? Ti viene voglia di stare chiuso in casa o preferisci usci-re? Quali sensazioni provi quando la pioggia ti bagna il viso? Il poeta si è divertito a giocare con le parole, ma non a caso: la loro ripetizione dà l’idea dello scroscio forte dell’acqua; l’assenza della punteggiatura è voluta, per sottolineare la caduta incalzan-te delle gocce d’acqua che scendono incessanti.

È notteSi sta facendo buio, cala il silenzio…

Acquazzone acquazzone acquazzone acquazzoneacquazzone,pioggia o pioggia o pioggia o! o pioggia o pioggia o pioggia!gocce d’acqua gocce d’acqua gocce d’acqua gocce d’acquaparapioggia o parapioggia o paracquazzone o!paragoccia d’acqua paragoccia d’acqua di pioggiacappucci mantelline impermeabilicome è umida la pioggia e come l’acqua bagna e bagna!bagna l’acqua bagna l’acqua bagna l’acquae come è piacevole piacevole piacevoleavere i piedi bagnati i capelli umiditutti umidi d’acquazzone e di pioggia e di gocced’acqua di pioggia e d’acquazzone e senza un paragocceper proteggere i piedi e i capelli bagnatiche non vogliono più non vogliono arricciarsiper via dell’acquazzone per via della pioggiaper via dell’acquazzone e delle gocce di pioggiacapelli scompigliati capelli senza parapioggia.

(Raymond Queneau, L’istante fatale, Guanda)

I lumi che s’accendono, il richiamodi casa in casa a un nome, in ogni ramosi chiude un nido e l’ombra lo raccogliezittendo a poco a poco tra le foglie.

(Alfonso Gatto, Il vaporetto, Mondadori)

Leggi scandendo bene le sillabe, tieni un ritmo veloce quando il poeta parla dell’acquazzone, rallenta quando espri-me delle riflessioni e delle sensazioni.

Abbassa la voce, rallen-ta il ritmo.

Com’è andata? La lettura a voce alta non presenta più difficoltà e ti ha divertito?Se hai ancora qualche dubbio o se vuoi esercitarti, leggi a turno con i tuoi compagni le altre poesie nelle prossime pagine o sull’antologia digitale.

PER IL PIACERE DI LEGGERER. Piumini:• Semi di suono• Poesia di padre e di madre• Se fossi un treno e tu fossi Forlì

Volume 1.indd 497 02/02/15 09:06

Page 16: Il testo POETICO - GE il Capitello

498

competenze di letturaPercorso

Nel silenzio, signori e signore…

Il poeta spiega che il silenzio non è l’assenza di rumori, come in genere si crede. Anche quando siamo in silenzio, infatti, siamo circondati dai rumori. Se ascoltiamo con attenzione potremo riconoscere molti suoni.

Chi ha scritto la poesiaRoberto Piumini è un poeta e scrittore che ha pubblicato molti libri dedicati ai ragazzi.

Stai per leggere una breve poesia.

DIZIONARIO MULTILINGUE

PAROLE CHIAVE PER CAPIRE

onomatopea: parola che imita suoni, rumori, versi di animali (drin, dindon, sibilare…).

rima: serie di suoni uguali ripetuti nelle parole finali dei versi (mondo - profondo).

strofa: gruppo di più versi.verso: insieme di parole scritte su una riga, in una poesia.

Nel silenzio, signori e signore,ci sono molti suoni,molto rumore.

C’è sss di vento,c’è iii di violino,c’è lll di rubinetto,c’è eee di sega,c’è nnn di nave,zzz di zanzara,iii di fischi,ooo di stupore.

Nel silenzio, come vedete,c’è molto suono, signori e signore,c’è molto rumore.

(Tratto da: R. Piumini, Io mi ricordo, Nuove Edizioni Romane)

Volume 1.indd 498 02/02/15 09:06

Page 17: Il testo POETICO - GE il Capitello

499

competenze di lettura Percorso

1. A chi si rivolge il poeta?A. A un pubblico numerosoB. A nessuno in particolareC. A una persona che gli è molto cara (mamma, fratello…)

2. Quale espressione ti aiuta a capirlo?Trovala e riscrivila sui puntini.

Nel silenzio, ..................................................................., ci sono molti suoni.

3. Quante strofe ci sono in questa poesia?A. 1 B. 3 C. 4

4. Quanti versi ci sono?A. 12 B. 13 C. 14

5. Ci sono delle rime nella poesia, ovvero delle parole che finisconoallo stesso modo? SÌ NO

6. Quante onomatopee sono presenti nella poesia che hai letto?A. Quattro B. Otto C. Dieci

7. Trascrivi qui sotto almeno quattro onomatopee presentinella poesia.

1 .............................................................................................. 2 ..............................................................................................

3 ............................................................................................. 4 ..............................................................................................

8. I poeti usano spesso la ripetizione, ripetono cioè suoni, parole,frasi. Nella poesia che hai letto, trovi parole o frasi che,anche se non sono del tutto uguali, sono molto similie riprendono lo stesso significato? Quali?Sottolineale nel testo della poesia e riscrivile.

..............................................................................................................................................................................................................

9. Per quale motivo, secondo te, il poeta ha usato la ripetizione?A. Per fare la rimaB. Per esprimere gioiaC. Per dare più forza alle cose che dice

COMPRENDERE

ANALIZZARENelle poesie, come hai imparato, non si va a capo quando finisce la riga, ma quando lo decide il poeta. Il verso è dunque l’insieme delle parole che occupano un certo spazio nella riga. I versi sono riuniti in gruppi che si chiamano strofe. Le strofe sono separate tra loro da uno spazio bianco.

RICORDA

Volume 1.indd 499 02/02/15 09:06

Page 18: Il testo POETICO - GE il Capitello

505

SC

HEDA

PER ANALIZZARE IL TESTO POETICO

LA “MISURA” DEI VERSICome hai già visto, l’unità di base della poesia è il verso. La lunghezza di un verso può variare, in quanto dipende dal numero di sillabe che lo compongono. In poesia, però, il calcolo delle sillabe segue alcune regole di cui non si tiene conto nella divisione in sillabe in prosa. Ecco le principali.

• La sinalèfe: si tratta della fusione tra la vocale finale di una parola e la vocale ini-ziale di quella successiva.

Nel / cam/po / mez/zo / gri/gio e / mez/zo / ne/ro(Giovanni Pascoli)

Ve/nen/do / qui / è / af/fan/na/ta / tan/to(Dante Alighieri)

O / gra/zï/o/sa / lu/na, or / mi / ram/men/to(Giacomo Leopardi)

• La dialèfe: è il contrario della sinalefe. Quando una delle due vocali è accentat(la vocale finale di una parola o la vocale iniziale della parola successiva), le dusillabe non si fondono.

• La dieresi: è la divisione di un gruppo di vocali all’interno di una parola, in modche non formino dittongo ma facciano parte di due sillabe diverse. Abitualmentela dieresi è evidenziata da due puntini sulla prima delle due vocali da pronunciarseparatamente.

A seconda del numero di sillabe da cui è composto, il verso prende un nome parti-colare. Nella poesia italiana i versi più usati sono i seguenti.

NUMERO SILLABE NOME DEL VERSO ESEMPIO

2 bisillabo (o binario) rı/so3 trisillabo (o ternario) ga/lop/po4 quaternario (o quadrisillabo) stre/pi/tan/ti5 quinario non / ha / for/tu/na6 senario Fra/tel/li / d’I/ta/lia7 settenario Pri/ma/ve/ra / d’in/tor/no8 ottonario Quan/t’è / bel/la / gio/vi/nez/za9 novenario Tra/scı/na il / ven/to / del/la / se/ra

10 decasillabo S’o/de a / de/stra u/no / squıl/lo / di / trom/ba11 endecasillabo For/se / per/che / del/la / fa/tal / quï/e/te

Volume 1.indd 505 02/02/15 09:06

Page 19: Il testo POETICO - GE il Capitello

510

SCHEDA

PER ANALIZZARE IL TESTO POETICO

IL LINGUAGGIO FIGURATOIn diverse occasioni – nell’analisi del testo descrittivo, per esempio, e nelle poesie lette – hai visto che alcune parole acquistano un significato più esteso di quello letteralee portano a immaginare paesaggi, aspetto dei personaggi, sensazioni che vanno al dilà di quanto descritto esplicitamente dall’autore.

FUNZIONE DENOTATIVA E FUNZIONE CONNOTATIVA DELLA LINGUA

Tra le varie funzioni della lingua (indicare le cose, classificarle, esprimere emozioni e sentimenti…) se ne possono individuare due fondamentali: la funzione denotativa e la funzione connotativa.

• La funzione denotativa si ha quando la pa-rola viene usata nel suo significato lettera-le e primario secondo le regole della lingucomune, e ha perciò un senso oggettivoPer esempio, quando diciamo “notte” pen-siamo a un determinato periodo della gior-nata, dopo il tramonto del sole; in questcaso la parola “notte” è usata nel suo signi-ficato denotativo, fondamentale.

• Ma la stessa parola può acquistare per qual-cuno e in determinate situazioni una sfuma-tura particolare, secondo le fantasie e lesperienze vissute, che aggiunge significa-ti al suo significato base: e allora la paro-la “notte” può evocare la paura, il senso dabbandono, la solitudine, oppure l’avventu-ra, il desiderio dell’ignoto. In questo caso usata nel suo significato connotativo.

Per esempio, la frase

«La notte è stellata»

«Nel mio cuore è scesa la notteperché Sara non mi sorride più»

mentre la frase

ha un significato denotativo di informazione,denotativo di informazione

ha un significato connotativo di tristezza, di solitudine.di tristezza

Volume 1.indd 510 02/02/15 09:06

Page 20: Il testo POETICO - GE il Capitello

511

IL LINGUAGGIO FIGURATOS

CH

EDA

Nel testo poetico le parole vengono usate prevalentemente in modo connotativo, per arricchire di significato il linguaggio: di ciò bisogna tenere conto nell’interpreta-zione della poesia.

Osserva, nella poesia che segue, alcuni esempi efficaci di uso del linguaggio figurato.

Primavera e farfalleFiocchi di cieloalitano intornoalla chioma fioritadegli albicocchi:messaggeri del soleintessuti di seta.

(Anonimo, in Le trecento poesie T’ang,

Einaudi)

Completa la tabella seguente: di ogni parola scrivi il significato letterale (denotativo) e il significato connotativo, cioè le sensazioni che quella parola ti può evocare, come nell’e-sempio.

PAROLE SIGNIFICATO DENOTATIVO SIGNIFICATO CONNOTATIVO

Fiocchi .............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

alitano .............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

messaggeri .............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

intessuti di seta .............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

tessuti creati con la seta le ali delle farfalle sono preziose, morbide, luminose, come la seta

Volume 1.indd 511 02/02/15 09:06

Page 21: Il testo POETICO - GE il Capitello

515

SC

HEDA

PER ANALIZZARE IL TESTO POETICO

GLI STRUMENTI DEI POETI: LE FIGURE RETORICHEI poeti, come hai visto, si servono delle parole con grande libertà, ed esse assumono spesso, a seconda del loro ordine, della loro posizione, dell’accordo o del contrasto reciproco, significati diversi dal comune, o esprimono più idee o sentimenti contem-poraneamente.

Questi modi particolari di servirsi delle parole sono molto frequenti e si allontanano dal normale uso linguistico e grammaticale: sono le cosiddette figure retoriche, che arric-chiscono il significato di una frase, attribuendo maggior efficacia al linguaggio poetico.

FIGURE RETORICHE DI SUONOSpesso in una poesia la scelta delle parole non è determinata solo dal loro significato, ma anche dal loro suono, per dare una particolare musicalità al testo.

“Quasi rime”: assonanza e consonanzaOltre alla rima, che già conosci, ci sono altre figure basate sulla ripetizione di suoni: le possiamo definire “quasi rime”, perché i suoni finali delle parole non sono uguali, ma hanno una forte somiglianza.

• L’assonanza è la somiglianza di suoni tra due parole in cui sono uguali le vocali(a partire da quella dell’ultima sillaba su cui cade l’accento), mentre le consonantsono diverse: frasca / rimasta - loro / volo - climi / mattini.

• La consonanza è la somiglianza di suoni tra due parole in cui sono uguali le conso-nanti (a partire da quella dell’ultima sillaba su cui cade l’accento), mentre le vocalisono diverse: lotta / aspetta - velo / solo - inclina / lontana.

L’allitterazioneL’allitterazione è la ripetizione di un suono (vocale, consonante, sillaba) in un verso o in gruppi di versi. L’allitterazione contribuisce spesso ad aumentare la musicalità diuna poesia.

Per esempio, nella poesia Il tuono di Giovanni Pascoli, che hai letto alla pagina prece-dente, ci sono parecchie allitterazioni:

E nella notte nera come il nulla,a un tratto, col fragor d’arduo dirupoche frana, il tuono rimbombò di schianto:rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,e tacque, e poi rimareggiò rinfranto

nel 1° verso c’è l’allitterazione della “n”

è un’allitterazione anche la ripetizione della vocale “o” e del gruppo consonantico “mb”

la più evidente è quella della consonante “r” da sola o nei gruppi “tr” e “fr”

Volume 1.indd 515 02/02/15 09:06

Page 22: Il testo POETICO - GE il Capitello

PER ANALIZZARE IL TESTO POETICO

516

SCHEDA

L’onomatopeaL’onomatopea è la riproduzione o l’imitazione di un suono o di un rumore.

Sono onomatopee:• i versi di animali e altre parole, prive di senso compiuto, che riproducono suon

e rumori: chicchirichì, miao, cip cip, din don, toc toc…

• le parole di senso compiuto che tendono a riprodurre suoni e rumori: romboscroscio, sussurro, tintinnìo…

• Nel 4° verso della poesia Il tuono a pagina 514 ci sono tre parole onomatopeiche: quali?

.....................................................................................................................................................................................................

• E quali sono le onomatopee nei versi seguenti, sempre di Pascoli?

...................................................................................

Venivano soffi di lampida un nero di nubi laggiù;veniva una voce dai campi:chiù…

Tum Tum… – Chi picchia?

FIGURE RETORICHE DI SIGNIFICATOTra le figure retoriche, quelle che riguardano il significato sono le più interessanti perché, grazie alla sensibilità e alla fantasia dei poeti, trasformano il significato delle parole.

La similitudineLa similitudine è un confronto – di solito introdotto da come, simile a, quale, allo stes-so modo… – tra elementi (un oggetto, una persona, un sentimento, un’azione…) che hanno una o più caratteristiche in comune o che comunque si assomigliano. Grazie alla similitudine con elementi noti al lettore, i poeti rendono più comprensibili concet-ti, situazioni, stati d’animo.

Tu sei come una giovane,una bianca pollastra

Tu sei come la rondineche torna in primavera.Ma in autunno riparte.

(Umberto Saba)

Spesso nelle poesie si trovano anche confronti più brevi: li chiamiamo paragoni.

Volume 1.indd 516 02/02/15 09:06

Page 23: Il testo POETICO - GE il Capitello

GLI STRUMENTI DEI POETI: LE FIGURE RETORICHE

517

SC

HEDA

La metàfora«Mi sento uno straccio», «Questo film è un mattone»: senz’altro anche tu avrai usato nei tuoi discorsi frasi del genere, e non sapevi di servirti di una figura retorica tra le più frequenti: la metafora. La parola metafora deriva dal verbo greco metaférein, che significa “trasportare oltre”, e indica il trasferimento di significato da una parola a un’altra. La si può anche definire una similitudine abbreviata.

Ride attonita e smortal’estate…lentamente socchiudei grandi occhi pesanti di stanchezza.

(Hermann Hesse)

L’estate sta per finire: il poeta la descrive come una persona che ride sempre più debolmente, che prova una grande stanchezza.

Vorrei imitareQuesto paeseadagiatonel suo camicedi neve

(Giuseppe Ungaretti)

La neve avvolge il paese come un camice avvolge il corpo di una persona. Camice e neve hanno due elementi in comune: sono avvolgenti e sono bianchi.

Una chiesinadalla faccia centenariatutta rughe.

(Corrado Govoni)

La chiesa è antica e la sua facciata sta cadendo in rovina, come il viso pieno di rughe di una persona di cento anni.

Muovonsi opachi coi lucenti secchigli uomini calmi in mezzo agli orti.

(Sandro Penna)

Gli uomini e i secchi sono descritti con aggettivi che indicano qualità opposte: opacità e lucentezza.

… tutto ei provò: la gloriamaggior dopo il periglio,la fuga e la vittoria,la reggia e il tristo esiglio.

(Alessandro Manzoni)

La doppia antitesi sottolinea i contrasti estremi toccati

da Napoleone (ei) durante la sua vita: la fuga dopo la sconfitta e la vittoria, fu imperatore e fu mandato in esilio.

L’antìtesiSe si mettono vicini due concetti o due immagini di senso opposto si dà loro maggior rilievo, facendo leva sul contrasto.

La personificazioneÈ la figura retorica che consiste nell’attribuire a un animale o a una cosa inanimata o astratta le caratteristiche e i sentimenti di una persona. Gli elementi della natura,gli oggetti o gli animali parlano, agiscono, provano emozioni e sentimenti come sefossero esseri umani.

Volume 1.indd 517 02/02/15 09:06

Page 24: Il testo POETICO - GE il Capitello

PER ANALIZZARE IL TESTO POETICO

518

SCHEDA

FIGURE RETORICHE DELLA SINTASSILe figure retoriche della sintassi riguardano l’ordine delle parole: infatti nei versi le parole hanno spesso un ordine che non corrisponde a quello della nostra lingua quo-tidiana, per dare maggior risalto al termine che occupa il primo o l’ultimo posto o per esigenze ritmiche. Spesso troviamo una libera organizzazione sintattica della frase, per esempio il complemento oggetto può precedere il predicato verbale, il soggetto talvolta è posto alla fine della frase e così via. Ecco due tra le figure più comuni.

L’inversioneÈ la modifica dell’ordine sintattico che normalmente hanno le parole nella frase.

Per comprendere meglio il significato di una poesia è utile innanzi-tutto ricostruire i versi, disponendo le parole secondo l’ordine usua-le della lingua italiana: soggetto, predicato, complemento oggetto.

RICORDA

Già sulle rive dello Xanto ritornano i cavalli…Già nelle valli risuonanocanti di primavera.

(Alceo)

Come vedi nei due esempi sottolineati, il verbo precede il soggetto: normalmente diremmo «i cavalli ritornano, i canti risuonano», mentre nel linguaggio poetico l’ordine è invertito.

Il coraggio non è il branco,è l’amico che in silenzioti difende e sta al tuo fianco.

Il coraggio son parolesenza tanti paroloni,senza tante vanterie,senza fare gli sbruffoni.

Il coraggio è una faticache ti fa sentire benee decidi che la faianche se non ti conviene.

(Janna Carioli)

L’espressione Il coraggio all’inizio di ogni strofa e la parola senza, ripetuta all’inizio dei versi della seconda strofa, danno risalto alle diverse definizioni.

… e la lucerna i biondi capi indora(Giovanni Pascoli)

In questo caso è il complemento oggetto

a precedere il verbo, mentre in prosa si direbbe

«la lucerna indora i biondi capi».

L’anàforaI poeti usano ripetere parole ed espressioni, per at-tribuire maggior forza ai concetti. Si dà il nome di anafora a questa figura retorica, quando la ripetizio-ne di una parola o di un gruppo di parole si verifica all’inizio di più versi o di una strofa.

Volume 1.indd 518 02/02/15 09:06

Page 25: Il testo POETICO - GE il Capitello

526

SCHEDA

PER SCOPRIRE ALTRI TESTI POETICI

LE POESIE PIÙ STRANEI poeti non soltanto compongono versi con grande abilità, ma spesso fanno un uso molto giocoso, divertente e singolare delle parole, inventando nuovi e originali testi poetici.

Tra questi vi sono i calligrammi e i limerick.

I CALLIGRAMMII calligrammi sono “poesie figurate”, poesie in cui le parole formano un disegno. Il termine calligramma è stato inventato all’inizio del No-vecento da un poeta francese, Guillaume Apol-linaire: è una parola ricavata dai termini greci kalós, che significa “bello”, e gramma, che signi-fica “lettera”, ma anche “segno, disegno”. Cal-ligramma significa perciò, letteralmente, “segni grafici belli”. Le parole di un calligramma, che talvolta compongono dei versi, sono disposte in modo da tracciare il contorno di un viso, di un animale, di un cuore, di un albero, di una serie di onde o della pioggia che cade, a seconda del tema trattato.

Ecco due esempi creati da Apollinaire.

Volume 1.indd 526 02/02/15 09:07

Page 26: Il testo POETICO - GE il Capitello

527

LE POESIE PIÙ STRANES

CH

EDA

In anni più recenti, sono state create le “rime-figure” di Mario Faustinelli.Ecco due esempi, la bottiglia e l’acquario.

Volume 1.indd 527 02/02/15 09:07

Page 27: Il testo POETICO - GE il Capitello

PER SCOPRIRE ALTRI TESTI POETICI

528

SCHEDA

I LIMERICKIl limerick è un breve componimento in versi, tipico della lingua inglese, caratterizzato dal contenuto nonsense (senza senso), che ha il proposito di far ridere o per lo meno sorridere.

Secondo l’Oxford English Dictionary, la parola limerick proviene dalla tradizione di re-citare versi senza senso ai matrimoni, versi che sovente terminavano con la frase «Will you come up to Limerick?» («Verrai a Limerick?»), dove per Limerick s’intende la città irlandese con l’omonima contea.

Un grande scrittore di limerick – secondo alcuni ne sarebbe l’inventore – è Edward Lear, autore di diversi nonsense nella seconda metà dell’Ottocento. Leggiamone due, che ci descrivono personaggi assai stravaganti!

(Edward Lear, Il libro dei nonsense, Einaudi)

C’era una signorina il cui naso C’era una signorina il cui nasole arrivava alle scarpe di raso;assoldò quindi una vecchia signora,dall’andatura molto decorosa,che reggesse quel portento di naso.

C’era un vecchio in riva al mare C’era un vecchio in riva al mareche non sapeva mai che cosa fare;si mise quindi a correre con zelo,fin che il sole lo fece tutto nero,quel forsennato vecchio in riva al mare.

Volume 1.indd 528 02/02/15 09:07

Page 28: Il testo POETICO - GE il Capitello

LE POESIE PIÙ STRANE

529

SC

HEDA

Qual è la struttura del limerick?Anche se il contenuto dei limerick è spesso bizzarro e quasi senza senso, la struttura è rigida e fissa. Infatti, un limerick è sempre composto di 5 versi, di cui i primi due e l’ultimo sono in rima, il terzo e il quarto rimano tra loro. Le rime seguono dunque lo schema AABBA.

C’era una signorina di Tarcento Ache sonava un suo flauto d’argento; Amodulava ballabili con brio Bai porcellini bianchi di suo zio, Bquella spassosa signorina di Tarcento. A

(Edward Lear, Il libro dei nonsense, Einaudi)

Il 1° verso: lungo, con rima A, descrive il personaggio e la sua provenienza (o in altri casi una sua caratteristica)

Il 2° verso: lungo, con rima A, illustra

una caratteristica strana del personaggio

Il 3° verso: corto, con rima B, contiene l’azione della storia

Il 5° verso: lungo, con rima A, ripete le parole del primo verso aggiungendo un nuovo attributo stravagante del personaggio, oppure contiene la conclusione della storia.

Tra gli autori italiani di limerick il più famoso è Gianni Rodari.

Una volta un dottore di Ferrara voleva levare le tonsille a una zanzara.L’insetto si rivoltòe il naso puncicòa quel tonsillifico dottore di Ferrara.

Un signore di nome Filiberto amava assistere al caffè concertoe al dolce suono di tazze e cucchiainimangiava trombe, tromboni e clariniquel musicofilo signor Filiberto.

(Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi)

Il 4° verso: corto, con rima B, riporta il proseguimento

dell’azione

Volume 1.indd 529 02/02/15 09:07

Page 29: Il testo POETICO - GE il Capitello

PER SCOPRIRE ALTRI TESTI POETICI

530

SCHEDA

Un lungo giornoal suo commiatova e resta uno sbadiglio

Natsume Soseki

HAIKU: LE POESIE “DELL’ATTIMO INTENSO”L’haiku è un componimento poetico giapponese di diciassette sillabe distribuite su tre versi, senza titolo. Anche se nella traduzione spesso si perde il numero esatto di sillabe, l’essenza, l’armonia di queste piccole poesie resta immutata. Le brevi strofe si riferiscono a eventi semplici, naturali, di tutti i giorni, a ricordi, a sensazioni mini-me provate a contatto con la natura e nella vita quotidiana. È la poesia dell’attimo intenso.

Leggi questi versi cercando veramente di “sentirli”: di ciascuno cogli il pensiero, l’im-magine, il profumo, l’emozione, il colore…

Breve notte d’estatesulla peluria del brucostille di rugiada

Yosa Buson

Poter rinascere!Piccolo…pari a violetta…

Natsume Soseki

Inizio d’autunno:nel mare e nei campiun verde solo

Matsuo Bashõ

Silenzio:graffia la pietrala voce delle cicale

Matsuo Bashõ

UN LIBRO PER TEPino Pace, Un gatto nero in candeggina finì… 35 haiku per bambini di ogni età, Notes Edizioni

Anche se leggere poesie non è il tuo forte, troverai divertente questa originale raccolta di haiku di uno scrittore italiano. I 35 gustosissimi haiku sono dedicati a un vasto pubblico e non soltan-to agli appassionati di questo affascinante stile poetico giapponese, che in soli tre versi racchiu-de un gesto, una visione, un momento.

Il tetto si è bruciato:oraposso vedere la luna

Masahide

Brezze primaverili -Tra le verdi pianticelle d’orzo,cristallino è il suono delle acque

Mokudo

Volume 1.indd 530 02/02/15 09:07

Page 30: Il testo POETICO - GE il Capitello

539

ORGANIZZA LE TUE CONOSCENZE Percorso

Mappa di riepilogo: il testo poetico

un TESTO nel quale chi scrive ESPRIME,per mezzo di parole disposte IN VERSI,

SENTIMENTI, IMPRESSIONI, EMOZIONI che rispecchianola sua visione del mondo e la sua sensibilità

VERSIrighe di parole

di lunghezza variabile

FIGURE RETORICHE

STROFEinsiemi di più versi raggruppati

di SUONO• allitterazione: ripetizione di un

stesso suono in un verso o gruppi di versi

• onomatopea: parole che imitansuoni, rumori, versi di animali

di SIGNIFICATO• similitudine: confron

tra elementi che si assomiglianohanno caratteristiche in comune

• metafora: trasferimentodi significato da una parola all’altra

• personificazione: attribuire adanimali o cose caratteristiche esentimenti propri delle persone

di SINTASSI• inversione: modifica dell’ordine

delle parole nella frase• anàfora: ripetizione di parole

ed espressioni all’inizio di più versio strofe

RIMEsuoni uguali ripetuti nelle parole

poste alla fine dei versi.• Ci sono diversi tipi di rima:

– baciata AABB– alternata ABAB– incrociata ABBA

• “quasi rime” date dalla somiglianzadi suoni finali delle parole– assonanza = uguali le vocali– consonanza = uguali le consonanti

• i versi non legati della rimsi dicono versi sciolti

LA POESIA

è

è composta da usa un LINGUAGGIO ricco di

Volume 1.indd 539 02/02/15 09:07

Page 31: Il testo POETICO - GE il Capitello

MISURA LE TUE COMPETENZE

540

Verso la PROVA NAZIONALE

Verifica formativa con autovalutazione

Umberto Saba

5

10

Canzonetta

Ero solo in riva al mareall’azzurro mar natìo1,e pensavo a te amor mio,te lontano a villeggiar.

Era il vespro2, era nel marepresso a scender3 l’astro d’orod’onda in onda un rivol d’orosi vedeva folgorar.

Di tra i monti in ciel lo spicchio della bianca luna nacque;si vedeva in un sull’acqueil suo argenteo tremolar.

(Tratto da: U. Saba, Il Canzoniere, Einaudi)

1. natìo: nativo, del luogo in cui si è nati; in questo caso la città di Trieste.2. vespro: momento del crepuscolo.3. era… presso a scender: stava per calare.

1. Qual è il tema ispiratore di questa poesia?A. La bellezza del tramontoB. La nostalgia della donna amataC. La nostalgia del luogo in cui si è natiD. Lo stupore per un fenomeno naturale 1.......

2. In quale momento della giornata si svolge la scena descritta?A. All’albaB. Nel pomeriggioC. Al tramontoD. Di notte 1.......

Volume 1.indd 540 02/02/15 09:07

Page 32: Il testo POETICO - GE il Capitello

541

MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

3. Perché la donna amata è lontana?

A. È in vacanzaB. Ha abbandonato il poetaC. Vive in un altro villaggio D. È in viaggio 1.......

4. Con l’espressione “astro d’oro” (v. 6)

a. che cosa indica il poeta? .........................................................................................................

b. Di quale figura retorica si tratta? .........................................................................................................

2.......

5. Un “rivol d’oro” è

A. un lume doratoB. un fiumicello doratoC. un riflesso doratoD. un ruscello dorato 1.......

6. Quale verbo usa il poeta per indicare la forza della luce del sole?

............................................................................................................................................................................ 1.......

7. Con quale verbo viene rappresentata la debole luce della luna?

............................................................................................................................................................................ 1.......

8. Indica a quale strofa potresti collegare i seguenti titoletti.

TITOLETTI 1ª STROFA 2ª STROFA 3ª STROFA

a. Una fetta di luna

b. Malinconica solitudine

c. Un tramonto splendente

9. In ciascuna strofa della poesia c’è un colore dominante: quale?

a. prima strofa: ....................................................................................................

b. seconda strofa: ....................................................................................................

c. terza strofa: .................................................................................................... 3.......

3.......

Volume 1.indd 541 02/02/15 09:07

Page 33: Il testo POETICO - GE il Capitello

542

MISURA LE TUE COMPETENZEVerso la PROVA NAZIONALE

• Ho trovato la lettura del testo poeticofacile di media difficoltà difficile

• Negli eserciziho capito le consegne non ho capito bene le consegneconoscevo il significato delle parole non conoscevo il significato delle parole

• Ho avuto difficoltà a rispondere alle domande n° ....................................................

AUTOVALUTAZIONE TOTALE PUNTI .../21

10. Riordina e riscrivi, secondo l’ordine sintattico abituale (soggetto-verbo-complemento),l’ultima strofa.

........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

2.......

11. Analizza la struttura del testo poetico.

a. numero di strofe: .....................................................

b. numero di versi per ciascuna strofa: .....................................................

c. nome delle strofe: ..................................................... 3.......

12. Completa lo schema metrico delle rime della poesia.

ABBC ....................................... ....................................... 2.......

Volume 1.indd 542 02/02/15 09:07