Il Reporter Q3 - Novembre 2015

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www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere Duomo Eventi Vademecum Mappa la nuova veste del museo dell’opera Riaperto dopo il restyling: raddoppiato lo spazio espositivo orari, divieti e maxischermi: le “istruzioni” Come muoversi e come seguire tutta la visita il percorso del pontefice in città Dal centro allo stadio, le strade in cui transiterà le mostre: arte e sacro a confronto Le iniziative in occasione del Convegno ecclesiale nazionale FIRENZE IL GIORNO DI FRANCESCO PAGINA II PAGINA II PAGINA III PAGINA II ppuntamento irrinunciabile non solo per i fedeli, ma per tutti i cittadini e tutta la città. La visita di Papa Francesco a Firenze il 10 no- vembre è stata organizzata come un evento “corale”: basti pensare che i biglietti (gratuiti) per la messa che si terrà nel pomeriggio allo stadio Franchi – davanti a circa cinquantamila persone – sono stati distribuiti nelle parrocchie ma potevano essere prenotati an- che sul sito web della Diocesi. Un modo per allargare la partecipazione alla visita del pontefice e seguire alla lettera la dottrina di Papa Bergoglio, vicino a tutti fin dal giorno della sua proclamazione. Non solo, probabilmente l’apertura anche a chi è ancora “in cerca” rappresenta il modo più concreto di attuare i contenuti del Convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” dedicato al presente e al futuro della Chiesa nelle comunità, la cornice in cui rientra l’ar- rivo del Papa in città. Per Bergoglio si tratta della prima volta in Toscana e, sebbene la sua non sia una visita pastorale, i momenti pensati per favorire il contatto con la comunità sono numerosi. La giornata toscana del Papa inizierà da Prato, con una tappa in Cattedrale per parlare dei temi del lavoro in una città in cui la cri- si si è fatta sentire pesantemente, e procederà con l’arrivo a Firen- ze, dove ad accoglierlo ci saranno istituzioni religiose e cittadine. Il programma continuerà con la visita in Santa Maria del Fiore, dove Papa Francesco pronuncerà un discorso davanti ai 2.200 delegati del Convegno ecclesiale. La parte centrale della giornata sarà dedicata ai più deboli, dalla preghiera con i malati in Santissima Annunziata fino al pranzo alla Caritas con i bisognosi. Dopo un breve riposo in Arcive- scovado, alle 15.30 il momento più atteso e coinvolgente della giornata: la messa allo stadio Artemio Franchi, a cui assisteranno cinquantamila fedeli. Messa che sarà trasmessa anche sul maxischermo posizionato nel vicino stadio di atletica Ridolfi, dove l’elicottero papale atter- rerà in mattinata e da dove ripartirà a fine giornata. Altri due maxischermi sono previsti in piazza Santa Croce e piazza della Signoria. Per chi vorrà salutare Papa Bergoglio, due tragitti in “Papamobi- le”: quello lungo via Cavour per arrivare al Duomo in mattinata e l’intero trasferimento dall’Arcivescovado allo stadio. La volontà espressa dal Papa, la cui visita impiegherà oltre mille volontari, è quella di “disturbare il meno possibile la vita dei fio- rentini”, in pieno stile Bergoglio. Per questo – viene spiegato – i provvedimenti sul traffico saranno ridotti al minimo indispen- sabile. INFORMAZIONI IN TEMPO REALE 055 055 @comunefi comune.fi.it firenze2015.it Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 48 del 1 novembre 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. Novembre 2015 | Anno IX | Ed. 48 Firenze | Quartiere 3 Gavinana • Galluzzo • Firenze Sud

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Duomo Eventi Vademecum Mappa

la nuova vestedel museodell’operaRiaperto dopo il restyling:raddoppiato lo spazio espositivo

orari, divietie maxischermi:le “istruzioni”Come muoversie come seguiretutta la visita

il percorsodel ponteficein cittàDal centro allo stadio, le stradein cui transiterà

le mostre:arte e sacroa confrontoLe iniziativein occasione del Convegno ecclesiale nazionale

FIRENZEIL GIORNO

DI FRANCESCO

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ppuntamento irrinunciabile non solo per i fedeli, ma per tutti i cittadini e tutta la città. La visita di Papa Francesco a Firenze il 10 no-vembre è stata organizzata come un evento “corale”: basti pensare che i biglietti (gratuiti) per la messa che si terrà nel pomeriggio allo

stadio Franchi – davanti a circa cinquantamila persone – sono stati distribuiti nelle parrocchie ma potevano essere prenotati an-che sul sito web della Diocesi.Un modo per allargare la partecipazione alla visita del pontefi ce e seguire alla lettera la dottrina di Papa Bergoglio, vicino a tutti fi n dal giorno della sua proclamazione. Non solo, probabilmente l’apertura anche a chi è ancora “in cerca” rappresenta il modo più concreto di attuare i contenuti del Convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” dedicato al presente e al futuro della Chiesa nelle comunità, la cornice in cui rientra l’ar-rivo del Papa in città. Per Bergoglio si tratta della prima volta in Toscana e, sebbene la sua non sia una visita pastorale, i momenti pensati per favorire il contatto con la comunità sono numerosi.La giornata toscana del Papa inizierà da Prato, con una tappa in Cattedrale per parlare dei temi del lavoro in una città in cui la cri-si si è fatta sentire pesantemente, e procederà con l’arrivo a Firen-ze, dove ad accoglierlo ci saranno istituzioni religiose e cittadine.Il programma continuerà con la visita in Santa Maria del Fiore, dove Papa Francesco pronuncerà un discorso davanti ai 2.200 delegati del Convegno ecclesiale.La parte centrale della giornata sarà dedicata ai più deboli, dalla preghiera con i malati in Santissima Annunziata fi no al pranzo alla Caritas con i bisognosi. Dopo un breve riposo in Arcive-scovado, alle 15.30 il momento più atteso e coinvolgente della giornata: la messa allo stadio Artemio Franchi, a cui assisteranno cinquantamila fedeli.Messa che sarà trasmessa anche sul maxischermo posizionato nel vicino stadio di atletica Ridolfi , dove l’elicottero papale atter-rerà in mattinata e da dove ripartirà a fi ne giornata. Altri due maxischermi sono previsti in piazza Santa Croce e piazza della Signoria.Per chi vorrà salutare Papa Bergoglio, due tragitti in “Papamobi-le”: quello lungo via Cavour per arrivare al Duomo in mattinata e l’intero trasferimento dall’Arcivescovado allo stadio.La volontà espressa dal Papa, la cui visita impiegherà oltre mille volontari, è quella di “disturbare il meno possibile la vita dei fi o-rentini”, in pieno stile Bergoglio. Per questo – viene spiegato – i provvedimenti sul traffi co saranno ridotti al minimo indispen-sabile.

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Novembre 2015 | Anno IX | Ed. 48 Firenze | Quartiere 3

Gavinana • Galluzzo • Firenze Sud

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#La visita del Papa // La mappa a pagina

Il ritorno (in grande) del museo dell’Opera

Trenta incontri per conoscerestoria e realtà di casa nostra

LA DIRETTA RADIO MINUTO PER MINUTO

TRA ARTE E SACRO

La più grande collezione al mondo di arte sacra medievale e rinascimentale, disposta su una su-

perfi cie di 5.500 metri quadrati e suddivisa in ven-ticinque sale. Ha (ri)aperto i battenti il 29 ottobre il museo dell’Opera del Duomo, nella sua veste rinno-vata e ampliata, che dopo un intenso restyling e una chiusura al pubblico durata due anni affi da alla nuo-va veste la missione di valorizzare le 750 opere della collezione. Capolavori unici al mondo come la Pietà di Michelangelo, la Maddalena e i Profeti di Dona-tello, le Cantorie di Luca della Robbia e Donatello, la leggendaria Porta del Paradiso e la Porta Nord di Lorenzo Ghiberti del Battistero fi orentino. Un per-corso articolato su tre piani, che è andato a raddop-piare la superfi cie precedentemente adibita a spazio espositivo, attingendo dai locali di piazza del Duo-mo attigui a quelli del “vecchio” museo. Il progetto

architettonico e l’allestimento sono frutto del lavoro di Adolfo Natalini e dello studio Guicciardini & Ma-gni architetti, sotto la guida del direttore del museo, Timothy Verdon, tra i più autorevoli storici dell’arte italiana. Fondato nel 1891, il museo dell’Opera del Duomo è nato per raccogliere le opere eseguite nei secoli per esterni e interni dei monumenti del Duo-mo, del campanile di Giotto e del Battistero che, per motivi di conservazione o nel corso di modifi che e ammodernamenti, sono state rimosse dalla loro collocazione originale. Un’operazione colossale, che ha visto l’Opera investire quarantacinque milioni di euro (senza accedere a contributi pubblici), aggiun-gendo un ulteriore, cruciale tassello a quell’infi nito lavoro di valorizzazione del patrimonio rappresen-tato dall’Opera stessa, nata nel 1296 e ancora oggi al centro della vita della città.

Trenta incontri, trenta momenti organizzati tra il 9 e il 12 novembre dalla Diocesi di Fi-

renze per illustrare ai delegati del Convegno ec-clesiale nazionale la storia e la realtà della chiesa e della società civile fi orentina. “Uno degli aspetti di novità rispetto ai precedenti convegni ecclesia-li – ha spiegato monsignor Andrea Bellandi, vica-rio generale della Diocesi fi orentina – sarà quello di off rire ai delegati la possibilità di incontrare la realtà ospitante con la sua storia, il suo patrimo-nio culturale, artistico e caritativo, le molteplici esperienze di umanesimo che l’hanno contraddi-

stinta nei secoli e continuano a caratterizzare il tessuto ecclesiale e civile”. Raccolti in tre macro aree tematiche (“Firenze e la sua chiesa: storia e testimoni”, “Vita pastorale della chiesa fi orentina oggi” e “Realtà ed esperienze sociali e culturali a Firenze”), i trenta incontri si svolgeranno in una serie di bellissime location legate a doppio fi lo con la comunità cattolica fi orentina e approfon-diranno tematiche svariate, dal dialogo interreli-gioso ai luoghi della fede fi no alle personalità che si sono contraddistinte nel corso dei secoli e al dialogo tra chiesa e istituzioni culturali cittadine.

“Aspettando Papa Francesco” tutte le do-meniche alle 10.15 su Radio Toscana (Fm 104.7). Notizie, interviste e approfondi-menti sul 5° Convegno Ecclesiale Naziona-le e sull’arrivo di Papa Francesco a Firenze.Il 10 novembre Radio Toscana farà una lunga diretta per raccontare minuto per minuto la giornata del Papa a partire dal suo arrivo a Prato.

Ogni giorno su Radio Toscana e su Radio Firenze notizie utili su come e dove vedere e salutare Papa Francesco: modifiche alla viabilità, trasporti, maxi schermi, gli itine-rari e le modalità di accesso allo stadio.

■ Informazioni continue anche tramiteFb e Twitter #PapaFirenze

Nella culla del Rinascimento non si può pre-scindere da una riflessione tra arte e sacro,

e in occasione del Convegno ecclesiale nazionale la città propone una serie di eventi promossi in collaborazione con la Diocesi fiorentina.

BELLEZZA DIVINA“Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fonta-na” fino al 24 gennaio offrirà ai visitatori di Palaz-zo Strozzi un excursus sul rapporto tra gli artisti dell’Ottocento e del Novecento (tra cui Munch, Guttuso, Casorati, Matisse e Picasso) e l’universo del sacro.■ www.palazzostrozzi.org

SI FECE CARNENella Basilica di San Lorenzo prende corpo il confronto tra sacro e arte contemporanea con “Si

fece carne” (fino al 9 gennaio), che vede in mostra – suddivisi in tre sezioni – i lavori di un nucleo di artisti stranieri, italiani e toscani dei nostri gior-ni, in primis Yves Klein, Mimmo Paladino, Nan Goldin e poi, tra gli altri, Giuliano Vaggi, Piero Pizzi Cannella, Mario Ceroli e Sandro Chia.■ www.diocesifirenze.it

750 VOLTE DANTEÈ stato pensato appositamente per celebrare il Sommo Poeta nell’anno in cui ricorre il 750esimo anniversario della sua nascita l’evento spettacolo “Dante 750 legato con amore in un volume/ciò che per l’universo si squaderna” (9-14 novembre), realizzato nel complesso monumentale di Santa Croce con più di cinquecento persone protago-niste.■ www.culter.it

Duomo

La novità

Gli eventi

Vademecum

Mobilità, maxi schermi, biglietti:tutto quello che c'è da sapereSono migliaia i fedeli attesi in città per l'arrivo di Papa Francesco. Il 10 novembre, per ragioni di ordine pubblico e sicurezza, saranno in vigore diversi provvedimenti di limitazione al traffico e alla sosta nelle zone di Campo di Marte e del centro storico, oltre che nelle strade interessate dal passaggio del pontefice. Ecco quello che c'è da sapere.

L'ITINERARIODELLA VISITAPapa Francesco atterrerà in elicottero in-torno alle 9.15 allo stadio di atletica Ridolfi, dove sarà accolto dalle autorità. Si trasferirà poi in auto verso il centro della città, percor-rendo l'ultimo tratto di via Cavour e via Mar-telli con la “Papamobile”. Arrivato in piazza San Giovanni, raggiungerà il Battistero e poi la Cattedrale per partecipare al Conve-gno Ecclesiale Nazionale. Interverrà ai lavo-ri del convegno e uscirà intorno alle 11.30, risalendo sulla “Papamobile” e dirigendosi verso piazza Santissima Annunziata. Pas-serà intorno al Duomo (lato Misericordia) e percorrerà via dei Servi. Entrerà nella Basi-lica della Santissima Annunziata per prega-re con un ristretto gruppo di malati e poi, a piedi, raggiungerà la mensa della Caritas di San Francesco Poverino, dove pranzerà con gli ospiti abituali della struttura. Dopo il pranzo, con lo stesso itinerario via dei Servi-piazza Duomo Papa Francesco si recherà in Arcivescovado per una breve pausa di ripo-so. Intorno alle 14.30 partirà in “Papamobi-le” in direzione dello stadio Artemio Fran-chi, dove è in programma la celebrazione della Messa, percorrendo via dei Calzaiuoli, piazza della Signoria e piazza Santa Croce, per poi dirigersi sui lungarni fino a piazza Piave. Questo tratto dell'itinerario sarà per-corso a bassa velocità per salutare i fedeli, mentre da piazza Piave, per non incidere troppo sul traffico cittadino, l’andatura ver-rà aumentata fino al Franchi.

STRADE CHIUSEE DIVIETI DI SOSTAIl Comune ha predisposto misure più strin-genti rispetto alla normale disciplina della Ztl per la viabilità limitrofa al percorso del Papa, con chiusure per l’area del centro sto-rico, che sarà vietata al transito di tutti i vei-coli a partire dalle 8.30 circa della mattina. Divieti di sosta e transito saranno istituiti anche nelle altre zone della città interessate dal passaggio del pontefice. Lungo tutto il percorso della “Papamobile” sono previsti divieti di sosta già dalle 20 del 9 novembre, giorno precedente all'arrivo del Santo Pa-dre, per motivi di sicurezza. Nelle zone interessate dai provvedimenti di limitazione alla sosta saranno istituiti alcuni parcheggi alternativi per i residenti.

TRASPORTO PUBBLICOE VIABILITÀL’invito di Palazzo Vecchio per i fiorentini e per tutti coloro che arriveranno in città è quello di utilizzare per spostarsi i mezzi pubblici, che saranno fortemente poten-ziati su tutta la rete cittadina. Le persone munite di invito per assistere alla Messa del Papa nei due stadi potranno raggiungere le strutture anche grazie al potenziamento del servizio ferroviario regionale, che sarà orga-nizzato con fermate aggiuntive alla stazio-ne di Campo di Marte. Per tutta la giornata sarà potenziato il trasporto pubblico urba-no con l’aumento delle corse delle diverse linee Ataf. In particolare – sottolinea il Co-mune – è assolutamente sconsigliato l’uso dei mezzi privati per raggiungere l’area di Campo di Marte, dove sarà interdetta la circolazione già a partire dalle 12. Palazzo Vecchio ha poi predisposto un piano speci-fico per i pullman, con itinerari predefiniti e sosta nell’area dello stadio Franchi.

MAXI SCHERMITutta la giornata toscana di Papa France-sco, dalla sua visita ufficiale a Prato fino alla sua ripartenza da Firenze, sarà trasmessa in diretta da due maxi schermi posizionati in piazza Santa Croce e piazza della Signoria.

MESSAALLO STADIO FRANCHIAlle 15.30 il Santo Padre celebrerà la Messa allo stadio Artemio Franchi. Considerato il numero di persone richiamate dall'evento, a partire dalle 11 verrà aperto anche lo stadio di atletica Ridolfi, dove sarà posizionato un terzo maxi schermo per consentire a circa seimila persone di seguire la celebrazione.

PER CHI HA IL BIGLIETTOL’accesso agli stadi Franchi e Ridolfi sarà consentito solo a chi è munito di biglietto nominale, presentando – insieme al ticket – un documento di identità. Per i malati e i di-sabili il Comune ha predisposto un itinerario dedicato per raggiungere il Franchi, e an-che la sosta dei loro mezzi è prevista in aree stabilite. I due stadi apriranno al pubblico alle 11, con l'accesso che sarà consentito fino alle 14.

PER CHI NON HA IL BIGLIETTOPer consentire di seguire la visita di Papa Francesco a Firenze anche a chi non è in possesso dell’invito e non può quindi en-trare negli stadi, come detto verranno po-sizionati due maxi schermi in piazza della Signoria e in piazza Santa Croce, da cui si potrà seguire tutta la giornata del pontefice senza doversi spostare. Inutile e fortemen-te sconsigliato – ribadisce il Comune – per chi non ha il biglietto avvicinarsi all’area di Campo di Marte.

SCUOLESalvo modifiche dell'ultimo minuto, il giorno della visita del pontefice resteranno chiusi otto plessi scolastici della città: la scuola degli Innocenti in piazza Santissima An-nunziata, la Pestalozzi di via delle Casine, il plesso Vittorio Veneto di via delle Casine e via San Giuseppe, la Carducci di viale Ugo Bassi, la Dino Compagni in via Nicolodi e gli istituti superiori Leon Battista Alberti, Ca-stelnuovo e Galileo.

VIA I CASSONETTIPer motivi di sicurezza, i cassonetti della spazzatura saranno rimossi dalle strade in-teressate dal passaggio del Papa.

INFORMAZIONIIN TEMPO REALEPer tutti gli aggiornamenti dell'ultima ora, si potrà con-tattare il Comune di Firenze:

Tel. 055.055www.comune.fi.itwww.firenze2015.ittwitter: @comunefi

II | Novembre 2015

Page 3: Il Reporter Q3 - Novembre 2015

Novembre2015

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cercasi famiglie“a porte aperte”

� Editoriale

quei momentiche restanonella storia

Matteo Francini

È uno di quei momenti che contribuiscono a fare la

storia delle città, che restano impressi nella memoria col-lettiva e – prima ancora – in quella di chi c’era. La visita di un Papa è sempre un evento speciale. Evento che Firenze si prepara a vivere questo mese. È il 10 novembre il giorno fi ssato per l’arrivo del Santo Padre in riva all’Arno, per quella che re-sterà una data da ricordare per la città e i suoi abitanti.

☛ pagina 9

☛ SEgUE a pagina 8

Due progetti diversi ma con un unico “comun denominatore”: le famiglie. Famiglie che decidono di aprire le porte delle loro

case per dare una mano agli altri. Da una parte c’è il progetto Iesa, sigla che sta per “Inserimenti eterofamiliari supportati e assistiti”, per cui si cercano nuclei disposti a ospitare persone che portano sulle spalle disturbi psichici non gravi. Dall’altra si conclude pro-prio a novembre il “Mese dell’affi do”, organizzato per promuovere l’esperienza dell’affi do familiare. In entrambi i casi ora si cercano famiglie o singole persone interessate a dare il proprio contributo, per off rire nuove possibilità a chi ne ha bisogno.

☛ pagina 10

☛ pagina 12

il cinema del mondosi ritrova all’odeonNove festival internazionali e ol-tre 150 fi lm al centro della nona edizione della “50 Giorni”.

Fiorentina Basket,un mese di sfide

Il Reporterdei piccoli:una nuova

favolaper i lettori

in erba☛ SEgUE a pagina 12 ☛ pagina 11

i “segreti viola”di paulo sousaÈ la cultura del lavoro al cen-

tro del “miracolo” del tec-nico portoghese: essere bella e vincente per la Fiorentina non è più un’utopia, ma una realtà da vivere con i piedi per terra.

Sport

☛ pagina 4

Anno IX Ed. 48

FirenzeQuartiere 3

la tramviaguarda versofirenze sudSi discute sull’ipotesidel prolungamentodella linea 3 finoa Bagno a Ripoli

Primo piano

☛ pagina 3

anconella, obiettivo“tornare più bella”Dalla tempesta del 1° agosto si è innescata una grande catena di solidarietà per il parco.

☛ pagina 7

la scuola di rugby va in meta al galluzzo

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Page 4: Il Reporter Q3 - Novembre 2015

La chiesa di San Piero in Palco in piazza Elia Dalla Costa

Lo spazio

casa della gioventù,chiuso solo il bar

La Casa della Gioventù è uno spazio di proprietà

della parrocchia di San Piero in Palco che viene impiegato per varie attività che vanno dal catechismo alla recitazione. Una delle parti più visibili della struttura è il bar che, però, al-cuni mesi fa è stato costretto a chiudere i battenti. Così, alcuni residenti della zona, vedendo il bandone abbassato, avevano pensato che l’intera Casa della Gioventù fosse chiusa. In real-tà – viene spiegato – gli altri lo-cali non hanno mai smesso di essere utilizzati e sono tuttora aperti a tutti.

N.F.

un nuovo parrocoper san piero in palco:“la mia chiesa deveessere una comunità”

Piazza Elia Dalla Costa

Progetto “Ri-Creazione”

Passaggio di testimone alla chiesa di San Pie-ro in Palco in piazza Elia Dalla Costa. Don

Vittorio Menestrina è sta-to trasferito dalla Curia nel-la parrocchia di San Pietro a Varlungo all’inizio dell’ottobre scorso. Al suo posto è arriva-to don Luciano Marchetti che, dopo aver servito la comunità di Barberino Val d’Elsa per ben quattordici anni, ha indossa-to per la prima volta i panni di “parroco cittadino”. Perché, come racconta lui stesso, “sono sempre stato un po’ campa-gnolo. Sono originario di San Casciano Val di Pesa e dal ’91, anno del mio sacerdozio, è la prima volta che mi trovo a confrontarmi con la realtà del-la città. Fra l’altro la parrocchia di San Piero in Palco è la più grande del vicariato. Sarà per me una bella sfida”. Ordinato sacerdote nel ’96, don Vittorio Menestrina era invece stato trasferito qui da Sesto Fiorenti-no, a 42 anni, e alla città era in parte già abituato, ma durante la sua permanenza a San Piero in Palco non erano mancati al-cuni episodi e segnalazioni che avevano riguardato alcuni ra-gazzi, tanto da finire anche per interessare la stampa cittadina. “Avevo sentito qualcosa a ri-guardo ma per adesso non ho

notato niente – afferma il nuo-vo parroco don Luciano – in questi casi credo che ci debba essere un’opera più profon-da da parte della parrocchia. Il dialogo con queste re-altà non deve mai cessare. Se questi ragazzi si sono com-portati in un certo modo in passato non è certo colpa loro”. A Barberino Val d’Elsa, invece, c’è stata grande commozione fra i fedeli quando hanno ap-preso la notizia del trasferi-mento del loro parroco. “Non è stato facile lasciare la mia vec-chia parrocchia – conferma il parroco – ma non ho rimpianti. Quello che voglio fare qui, e che ho già cercato di realizza-re durante i miei precedenti incarichi, è cercare di costru-ire una chiesa che non sia una città dentro la città ma una comunità nel vero sen-so della parola. Dobbiamo includere tutti, soprattutto chi soffre e chi è più debole”. Negli ultimi giorni di perma-nenza a Barberino Val d’Elsa, don Luciano aveva scelto di dedicarsi soprattutto ai mala-ti e agli anziani, recandosi da loro a fare visite a domicilio. “È stato commovente e dolo-roso – conclude – sentirsi dire che in me avevano trovato, ol-tre che un parroco, anche un amico”.

Niccolò Falchini

villani, recuperato il cortile

Un progetto di recupero temporaneo chiamato “Ri-Creazione”: è quanto inaugurato lo scorso 10 ottobre nel cortile della scuo-

la primaria Villani. Sviluppata negli anni passati, questa iniziativa nasce dalla collaborazione tra un gruppo di volontari coordinati da Francesco Berni, urbanista dell’Università di Firenze, le insegnanti della scuola, i rappresentanti dei genitori, gli alunni e le istituzioni. Francesco Degl’Innocenti, presidente della Commissione politiche educative del Q3, ha seguito il progetto passo dopo passo: “Il pro-blema dello stato di degrado del cortile, che fra l’altro doveva esse-re un parcheggio, è stato affrontato partendo da soluzioni a basso costo – racconta – gli interventi sono stati sostenuti attraverso una campagna di raccolta fondi organizzata lo scorso giugno durante la giornata di fine anno scolastico grazie alle donazioni di molti ge-nitori e del centro commerciale naturale Punti d’Incontro. La rea-lizzazione degli interventi, invece, è stata svolta grazie al contributo di un gruppo di studenti della Scuola di Architettura di Firenze e al supporto della Fondazione Angeli del Bello”. Ma perché si parla di recupero “temporaneo”? “In attesa di interventi di carattere du-raturo da parte del Comune, la scuola Villani ha raccolto questa sfida partendo da coloro che la vivono tutti i giorni”, spiega ancora Degl’Innocenti. Oltre alla vicesindaca Cristina Giachi, all’assessore all’Ambiente Alessia Bettini e al presidente del Quartiere 3 Alfredo Esposito, all’inaugurazione erano presenti maestre, genitori e alun-ni che avevano appeso i disegni che raffiguravano il loro cortile nei modi più svariati: da una navicella spaziale fino a una grandissima piscina. Per progetti simili c’è tempo. Intanto la scuola Villani ha un cortile più vivibile.

#Primo piano

Don LucianoMarchettiha presoil posto di don VittorioMenestrina.“Dobbiamo includere tutti, soprattutto i più deboli”

2 | Novembre 2015 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 5: Il Reporter Q3 - Novembre 2015

la linea 3guarda finoa bagnoa ripoliSi discutesull’estensionedel suo percorso

Tramvia

Autobus

Lavori in corso, a Firenze, per la realizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia. Ma, mentre nell’area in-

teressata i riflettori sono accesi sui cantieri e sul loro impatto sulla vita della città, in altre zone c’è chi guarda oltre il confine urbano e, in tema di viabilità, preferisce adottare uno sguardo metropolitano e parlare di pro-lungamenti, memore dell’espe-rienza (positiva) di Scandicci. È così per la linea 2 (in fase di stu-dio l’ipotesi del suo arrivo fino a Sesto Fiorentino), ma anche per la T3 e la T4. Se lo studio di fat-tibilità della linea 4 – destinata a collegare la stazione Leopolda alle Piagge (e quindi al centro di Campi Bisenzio) – è già stato ap-provato dalla giunta di Palazzo Vecchio, è ancora in corso la de-finizione progettuale del prolun-gamento della linea 3. In partico-lare, il tratto interessato è quello della linea 3.2 che, da piazza del-la Libertà, dovrebbe poi dira-marsi in due direzioni: da una parte verso Rovezzano, dall’altra fino a Bagno a Ripoli. Un modo

Sonia Muraca

È in corso la definizione progettuale del prolungamento della linea 3 della tramvia

Le modifiche per gli autobus hanno riguardato le linee 11, 36 e 37

trasporto pubblico, cambiamenti “in viaggio”

Novità “in viaggio” per il trasporto pubblico. Le zone in-teressate, a partire da metà settembre, dal miglioramen-

to del servizio sono l’Oltrarno e il Galluzzo: un pezzo del puz-zle della riorganizzazione dei trasporti è stato inserito. Le modifiche riguardano tre linee: la 11, la 36 e la 37, allo scopo di semplificare il servizio eliminando le varianti di percor-so e fornire ai cittadini una più efficiente rete di trasporti. Il “fronte” più caldo è stato quello della linea 11: modifica-to il capolinea, non alle Due Strade ma a Le Gore, e varia-to il percorso – l’autobus non percorre più viale del Pog-gio Imperiale e via del Gelsomino (coperti dalla linea 37), ma via Senese – sono discordanti le reazioni dei cittadini. “Finalmente un cambiamento positivo”, commenta qualcuno. “Non va bene che vengano penalizzati i residenti di via del Gelso-mino e del Poggio Imperiale”, replica qualcun altro.

E.L.

per rendere più accessibile l’area sud-est fiorentina, coinvolgendo così anche Chianti, Valdarno e Val di Sieve. Questa, almeno, è la richiesta dei quattordici sindaci di quell’area metropolitana, che lo scorso 17 settembre si sono riuniti nella sede del Quartiere 3 per discuterne con il Comune di Firenze, la Città Metropoli-tana e la Regione Toscana. Tre i punti toccati in quell’incontro: la strategicità del collegamento con un’area in cui, senza contare il flusso turistico, si stima il tran-sito di circa 5,7 milioni di pas-seggeri l’anno, il ruolo di Bagno a Ripoli come “porta d’accesso tramviaria” tra il capoluogo to-scano e l’area sud-est fiorentina, e la necessità di un impegno, da parte degli enti locali coinvolti, per individuare le risorse neces-sarie a dare il via alla progetta-zione preliminare ed esecutiva. “Affinché ciò sia possibile – spie-ga Alfredo Esposito, presidente del Quartiere 3 – c’è da fare un lavoro propedeutico e capire se la linea 3 debba prevedere un sottoattraversamento della città

di Firenze o se si snoderà lungo i viali. Per ora lo studio di fatti-bilità ha dato esiti positivi per la tratta che arriva fino al Cimite-ro del Pino, ma è innegabile che un collegamento che raggiunga almeno Bagno a Ripoli non po-trebbe che risultare vantaggioso per tutti. Sarebbe un modo per colmare il gap esistente nel tra-sporto pubblico locale e contri-buirebbe senz’altro a riqualifica-re tutta la zona di passaggio del tram – conclude Esposito – così come dimostra l’esperienza della linea 1”.

il vertice di settembreil passo numero due

Il vertice del 17 settembre scorso è stato il passo nu-

mero due messo in campo dai sindaci dell’area sud-est fioren-tina, su iniziativa di Francesco Casini, primo cittadino di Bagno a Ripoli. Il primo step era stato fatto il 22 luglio, con l’invio di una lettera (firmata anche dai sindaci di Barberi-no Val d’Elsa, Figline e Incisa Valdarno, Greve in Chianti, Impruneta, Londa, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rigna-no sull’Arno, Rufina, San Ca-sciano Val di Pesa, San Goden-zo e Tavarnelle Val di Pesa) al presidente della Regione Rossi e al sindaco di Firenze Nardel-la, per sostenere con forza la causa del prolungamento della tramvia fino a Bagno a Ripoli.

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Novembre 2015 | 3 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 6: Il Reporter Q3 - Novembre 2015

#Zoom

palla ovale, il rugby va in meta al galluzzoDopo il progetto alle elementari, aperta una vera e propria scuola

i nonni? orasi “adottano”

Nel quartiere sboccia una... palla ovale. Il rugby fa ca-polino nel Q3, con l’arrivo al Galluzzo di una nuova

possibilità per i ragazzi che vogliono dedicarsi allo sport. L’idea è nata da un progetto presentato la scorsa primave-ra al Quartiere 3 da Alessio Masi, pre-sidente del Rooster Rugby Galluzzo. “La nostra idea iniziale, che tuttora si sta evolvendo, era quella di un progetto comunale che volesse far conoscere il gioco del rugby nelle scuole, oltre alla

classica ora di educazione fisica. Così – racconta Masi – abbiamo avanzato la proposta al Q3 e il progetto è subi-to partito, a seguito dell’omologazione minima del campo 2 ai giardini di viale Tanini al Galluzzo, il campo da calcio più vicino al palazzetto dello sport. Da questo nuovo anno scolastico – continua – è quindi iniziata l’avventura rugby alla scuola elementare Nazario Sauro. Ma non solo: abbiamo già pre-so contatti con altre scuole elementari alle Due Strade, a Tavarnuzze e all’Im-

pruneta. E nel frattempo abbiamo pensato anche di aprire una vera e pro-pria scuola al Galluzzo”, spiega Masi. Che poi prosegue, insieme all’allena-tore Lorenzo Nardi: “Ci si può iscri-vere già dai cinque anni di età, giusto per fare un po’ di motricità e impa-rare innanzitutto a stare con gli altri. Gli allenamenti sono suddivisi per fasce d’età e a seconda del nume-ro dei ragazzi si può pensare an-che di partecipare a qualche picco-lo torneo gestito da altre società. E in futuro non è escluso che po-tremmo essere anche noi del Gal-luzzo gli organizzatori”. Ma chi può lanciarsi in questa nuova avventura? “Il rugby è per tutti, anche per bam-bine e ragazze – rispondono Masi e Nardi – aggiungiamo poi che come sport non è semplicemente un’atti-vità fisica, ma è anche un modo per divertirsi insieme agli altri. In più, si conosce un gioco diverso dai più noti calcio e pallavolo. Per essere un bravo giocatore occorre molta rapidità, che si conquista sin da piccoli attraverso un allenamento mirato per sviluppare elasticità nei muscoli. Infine possiamo dire che questa è una disciplina che, come tante altre, insegna a ‘vivere’. Per noi rugbisti il contatto con la terra, e quindi con l’esterno, è fondamentale, ma c’è un’altra importante lezione da insegnare ai ragazzi di oggi: si chi ama collaborazione. Basti pensare che per i bambini è facile ricevere ma è molto più difficile dare. Ecco – concludono presidente e allenatore – noi lavoriamo su questo”.

Se la solidarietà appartiene a ognuno di noi, per l’Auser è proprio il cuore pul-sante. Specialmente quando si tratta di dare una mano a chi è più debole so-

cialmente, come bambini e anziani. Dopo il successo di iniziative come quella del doposcuola e la sorveglianza all’uscita delle elementari di Gavinana, in queste set-timane ne è nata un’altra targata sempre Auser, ovvero “Adotta un nonno”. Come spiega Paolo Pranzini, responsabile del progetto, si tratta di “un’idea in più per sensibilizzare i ragazzi e avvicinarli ai tanti anziani presenti nel nostro quartiere. ‘Adottare un nonno’ non costa niente, almeno economicamente parlando: si tratta di dedicare solo un po’ del proprio tempo libero a un anziano che sappiamo abbia bisogno. Dal fare la spesa a svolgere una piccola commissione oppure facendo semplicemente due passi con lui. Piccoli gesti che però – prosegue – hanno un grande valore, soprattutto di questi tempi. Un modo per far sentire meno solo un anziano e farlo rimanere in contatto con il mondo esterno, evitando il rischio di isolamento”. Ma c’è di più. “Chi ha più anni di noi ha da dare molto più di quanto i ragazzi spesso non credano – dice Pranzini – come ad esempio il frutto dell’e-sperienza maturata col tempo, la possibilità di ascoltare la sua storia di vita e avere tanti consigli in più da portare sempre con sé come preziosi insegnamenti. Ma soprattutto la gratitudine per avergli risolto piccoli ma, per lui, grandi problemi e averlo fatto sentire ancora una volta inserito nella società. Oltre ad avere il ricono-scimento di crediti formativi per la scuola, l’ulteriore vantaggio è che sarà diretta-mente il ragazzo a gestire gli orari. Sarà lui a scegliere quando mettere a disposi-zione il proprio tempo da dedicare alla persona anziana”, conclude il responsabile del progetto. Un’iniziativa, quella dell’Auser, che vuol mettere insomma ancora una volta in contatto due generazioni. Per informazioni è possibile rivolgersi al centro polivalente “Il Porto” in piazza Elia Dalla Costa, oppure mandare una mail all’indirizzo [email protected].

V.B.

Vanessa Bambi

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Il rugby fa capolino nel quartiere, con l’arrivo al Galluzzo di una nuova possibilità per i ragazzi che vogliono dedicarsi allo sport

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4 | Novembre 2015 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 7: Il Reporter Q3 - Novembre 2015

L’aumento delle certi� cazioni on line o� re la possibilità di razionalizzare gli orari di apertura al pubblico dei Punti Anagra� ci Decentrati (PAD), dislocati nei territori lo-cali, vale a dire nei 5 quartieri � orentini. In particolare due sono le esigenze molto sentite, specie da parte di chi lavora: 1) la necessità di disporre di aperture pomeridiane; 2) la certezza dell’orario e dunque la possibilità di � ssare un appun-tamento speci� co e personalizzato Per venire incontro alla prima di queste richieste sono state apportate delle mo-di� che agli orari e all’organizzazione del servizio dei PAD. Il PAD di via Carlo Bini (Quartiere 5) sarà aperto anche il giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17 e resterà chiuso per l’intera giornata del martedì. Specularmente il

PAD di Villa Vogel (Quartiere 4) resterà aperto anche il pomeriggio nel giorno di martedì e osserverà una chiusura com-pleta il giovedì. Per rispondere invece alla seconda esi-genza è stato attivato l’accesso all’anagra-fe con prenotazione attraverso il contact center del Comune al numero 055055. Con questo strumento si possono otte-nere certi� cati o il rinnovo della carta d’i-dentità ad un orario scelto dal cittadino. Questo servizio è svolto il sabato mattina presso il Parterre, il lunedì mattina presso il PAD di Santa Croce (Quartiere 1), il merco-ledì e venerdì mattina presso il PAD di via Tagliamento (Quartiere 3).In� ne, a partire dal 1° novembre, si amplia la consegna, su prenotazione, dei cer-ti� cati e degli estratti di stato civile non

rilasciabili dai PAD ma solo dagli u� ci di Palazzo Vecchio. In questo caso il cittadi-no e� ettua il ritiro presso lo stesso spor-tello dove ha inoltrato la richiesta. Ai PAD di Villa Vogel (Q4) e via Bini (Q5) si a� an-cheranno in questo servizio anche quelli di piazza Alberti (Q2) e di via Tagliamento (Q3).

Cultura

E-mail: [email protected] .it

Aumenta anche a Firenze la possibilità di procurarsi certi� cazioni anagra� che senza dover a� rontare code o attese più o meno lunghe e, soprattutto, senza spostamenti di mobilità urbana che, spe-cie per la popolazione anziana, possono comportare dei seri disagi. La via maestra in questo senso è rappre-sentata dall’acquisizione on line tramite apposite credenziali di accesso che, tra l’altro, possono essere utilizzate anche per tutta una serie di altri importanti servizi comunali. Il servizio di rilascio on line dei

certi� cati ha riscosso un grande favore da parte di cittadini e professionisti tanto che in un anno i documenti richiesti e stam-pati in proprio sono passati dal 10 al 26%. Sulla scia di questo successo dal 15 ot-tobre si amplia ulteriormente l’elenco dei certi� cati così ottenibili: oltre ai tre certi� cati anagra� ci principali (residenza, stato di famiglia e contestuale), sarà pos-sibile stampare anche i certi� cati di stato civile (morte, matrimonio, nascite) e talu-ni estratti. L’elenco completo dei certi� ca-ti stampabili on line sarà pubblicato nella

rete civica comunale il 15 ottobre. Inoltre, i cittadini residenti all’estero potranno ri-chiedere le credenziali al Comune tramite i consolati italiani e stampare i propri certi-� cati anche da un altro continente.Il servizio di certi� cazione on line è acces-sibile a tutti i cittadini dal proprio compu-ter con apposite credenziali (da richiedere presso uno sportello dei servizi demogra-� ci) o attraverso la Rete civica cliccando su “Certi� cati facili”, grazie all’utilizzo della Tessera Sanitaria Elettronica.

Certi� cazioni on line, sportelli sul territorio, rete di circoli e sindacati pensionati

ANAGRAFE, NUOVA DIMENSIONE DI UN SERVIZIO

Vita dei quartieri

VIDEO INTERVISTE ONLINE

UNA NUOVA STAGIONE DEL TEATRO REIMSLa programmazione, a cura di Nuova Compagnia di prosa Città di Firenze, Na-mastè Teatro e Compagnia delle Seggiole, si caratterizzerà per una pluralità di generi come vernacolo classico, teatro brillante inglese, giallo.Prossimi appuntamenti. Namastè Teatro presenta Il gatto in can-tina di Vitali (21/22/28/29 novembre) e L’acqua cheta di Novelli (5/6/12/13 di-cembre). La Nuova Compagnia di prosa Città di Firenze porterà in scena il 31 dicembre (repliche 1/9/10/16/17 gennaio) Delitto Perfetto di F. Knott, il 30-31 gennaio e 6-7 febbraio Il complotto di A.Susini.La Compagnia delle Seggiole sarà in cartellone con le letture radiofoniche drammatizzate: Sussi e Biribissi di Collodi Nipote (6 gennaio), La Parola ai Giurati (23/24 gennaio) e con i Radiogialli di Ellery Queen.Teatro Reims, via Reims 30, tel 366.3706626 [email protected] | www.teatroreims.it

DONNE E MAFIE6 novembre, Teatro l’A� ratellamento, via G.P. Orsini 73

ore 17.30, tavolo di confronto con il presi-dente della Fondazione Caponnetto Sal-vatore Calleri, il Dott. Giuseppe Quattroc-chi e il presidente Q.3 Alfredo Esposito; ore 20, bu� et; ore 21.15, spettacolo teatrale di Fiamma Negri e Giusi Salis, Rossella e le altre.

FAVOLE CLASSICHE RIVISITATE IN LUDOTECA Nel mese di novembre la programmazio-ne della ludoteca sarà inserita in un con-tenitore di attività che abbiamo chiamato “Nelle favole a piccoli passi”. Ogni settima-na sarà raccontata una favola classica che verrà rielaborata dai bambini rivivendola attraverso attività ludiche, manipolazioni, pittura, travasi e laboratori, � no a conclu-dere il percorso con la lettura animata del sabato mattina. Ludoteca Il Castoro Piazza Bartali 3b, 055.6810517 dal lunedì al venerdì, ore 16-19; martedì, giovedì e sabato, ore 10-12.30

CONVERSAZIONI MUSICALIGuida all’ascolto delle opere in program-ma al Teatro del Maggio Musicale, a cura dell'Associazione degli Amici del Maggio Musicale Fiorentino. Ingresso liberoVilla Bandini, via di Ripoli 118, ore 173 dicembre, Rigoletto, di Giuseppe Verdi

I CERTIFICATI ON-LINE RADDOPPIANO

IL CARTELLONE

Orario PAD del Q.3Via Tagliamento 4 (Q.3), solo su prenotazione telefonando al numero

055.055 dalle ore 8 alle ore 20

Il 4 novembre 1966, in un mattina livida che resterà incancellabile nella memoria di chiunque l’abbia vissuta, l’Arno invase Firenze lasciando dietro di sé una scia di morte e devastazione. Perdite umane, ma anche grandi ferite al patrimonio artistico e culturale, come è ben noto. Così come tutti abbiamo in mente le gesta degli Angeli del Fango, le imma-gini del Cristo di Cimabue, la voce di Marcello Giannini che dalla sede Rai di via Vecchietti lancia al mondo la terribile notizia che Firenze è sott’acqua. Meno nota, ma non certo meno importante anche se si svolse interamente lonta-no dai ri� ettori, fu la reazione che i cit-tadini seppero fornire, rimboccandosi le maniche, creando sul territorio una formidabile rete di auto-organizzazione e autogestione che seppe surrogare la lentezza dei soccorsi e la tardiva risposta

delle istituzioni. Anche da quella storia scaturirono i quartieri così come li co-nosciamo oggi e non è un caso se sono proprio i quartieri a preannunciare una serie di iniziative per ricordare il prossi-mo anno il cinquantesimo anniversario di quella tragedia che i � orentini seppe-ro trasformare in una grande esperienza di maturità democratica. Come prima cosa i 5 consigli di quar-tiere invitano i cittadini a portare nelle sedi circoscrizionali materiali, immagini e documenti che restituiscano il senso e le emozioni di quell’immane tragedia che sconvolse Firenze. In questo senso verranno anche organizzati incontri con le scuole per far conoscere alle giovani generazioni cosa accadde 50 anni fa e sarà anche attivata una campagna in-formativa sulla prevenzione del rischio idrogeologico.

i

1966-2016

RISTRUTTURAZIONE A SAN MARCELLINOSono appena terminati importanti lavori di ristrutturazione all’impianto sportivo di San Marcellino. Un interven-to da 470mila euro, di cui 400mila a ca-rico dell’Amministrazione comunale e 70mila a carico del gestore per rifare gli spogliatoi e tutto il sottotribuna. Sono state inoltre rifatte l’illuminazione della palestra, la rampa per il pubblico disabile, la scala di accesso e le facciate. L’impianto di illuminazione è realizzato con 12 proiettori led ad alta e� cienza da 250W e da 22 proiettori asimmetrici da 400w sopra le due tribune. Nei prossimi mesi saranno completati i lavori agli impianti per altri 60mila euro. Durante l’estate il gestore ha inoltre re-alizzato l’intervento di riquali� cazione degli spogliatoi della piscina.

LAVORI ALL’IMPIANTO DI CASCINE DEL RICCIORinasce l’impianto sportivo delle Casci-ne del Riccio con un intervento di riqua-li� cazione e ristrutturazione. La giunta di Palazzo Vecchio ha dato il via libera al progetto esecutivo per riorganizzare i campi da calcio e ristrutturare l’edi� cio dello spogliatoio. Gli interventi saranno realizzati dalla Caritas di Firenze che ha in gestione l’impianto. L’associazione ha presentato un progetto di riorganizza-zione suddiviso in “opere obbligatorie” e “interventi migliorativi” sugli spogliatoi e sull’area sportiva. Gli interventi obbligatori comprendo-no il rifacimento dell’impermeabilizza-zione, la tinteggiatura e la sostituzione dei pali perimetrali per un importo di 44mila euro. Gli interventi migliorativi riguardano la riorganizzazione interna degli spogliatoi, dei campi da calcio e delle aree destinate al pubblico per un importo di 406mila euro.

Sul sito web de "Il Reporter" (http://www.ilreporter.it/video/visualiz-za/3124) videointervista on line al presidente Q.3 Alfredo Esposito che presen-ta la straordinaria serata della cena in piazza Bartali per la ricostruzione del par-co Albereta-Anconella, che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone. Un gioco di squadra tra istituzioni, circoli, operatori economici e culturali che ha permesso di raccogliere più di 8.000 euro.

Un ulteriore canale che sta contribuendo allo sviluppo della possibilità di acquisire certi� cati sul territorio locale senza dover-si sobbarcare complicati spostamenti è rappresentato dal progetto “Reti di� u-

se”, che permette la stampa dei principali certi� cati attraverso associazioni di volon-tariato, circoli e tabaccherie che hanno accettato di erogare questo servizio in se-guito ad accordi raggiunti con i Consigli

di Quartiere. Allo stato attuale le realtà del Q.3 che hanno aderito all’iniziativa sono: Misericordia del Galluzzo e Circolo “La Rinascente” di Cascine del Riccio.

Brevi Sport

GLI SPORTELLI SUL TERRITORIO AUMENTANO LE APERTURE POMERIDIANEAttivo un servizio di prenotazione per appuntamenti personalizzati

SI ALLARGA LA RETE DEI PUNTI DIFFUSI

50 ANNI DALL’ALLUVIONE

I quartieri invitano i cittadini a produrre materiali, documenti, immagini che aiutino a rivivere le emozioni e la lezione storico-politica di quelle giornate.

Page 8: Il Reporter Q3 - Novembre 2015

#Il quartiere in pillole

tri prodotti per le urgenze. E sarà anche un centro di formazione, con un calendario di eventi e incontri a tema medico aperti a tutti, e di prevenzione, promuo-vendo giornate di diagnosi spe-cialistiche a prezzi “popolari”.

sanità, nato un nuovopoliambulatorioIn via Kassel dodici studi e oltre venti specializzazioni

Centro medico Europa

il museo bartali rilancia la sfidaMuseo Bartali, via alla gestione diretta da parte del Comune. “Una giornata importante per il mu-

seo Bartali e per la Firenze dello sport. Da oggi è il Comune a gestire direttamente la struttura di Ponte a Ema e a rilanciare la sfida della valorizzazione di un patrimonio della collettività”: sono state queste, lo scorso 1° ottobre, le parole dell’assessore allo Sport Andrea Vannucci dopo la presa in conse-gna del Museo Bartali da parte di Palazzo Vecchio. “Ringrazio l’associazione Amici del Museo Bartali e il presidente Andrea Bresci per il lavoro svolto e per l’impegno nel mantenere viva la memoria del grande campione. Un impegno che mi sento di sostenere con passione e che trova nell’accordo rag-giunto uno strumento importante per il futuro. Lavoreremo da subito per il rilancio e la promozione di un museo che contribuisce ad arricchire la già ampia e qualificata offerta storica e culturale della città”, ha continuato l’assessore. L’accordo, della durata di tre anni, prevede la gestione diretta da parte del Comune e la cessione in comodato gratuito da parte dell’associazione dei cimeli esposti e custoditi nel museo. L’associazione ha poi espresso l’intenzione di cedere gratuitamente al Comune la proprietà dei beni al termine dei tre anni. Le spese di gestione sono a carico dell’amministrazione comunale, che destinerà al museo risorse umane e finanziarie. Per gli impegni presi con l’accordo, Palazzo Vecchio concede all’associazione in comodato gratuito, per tre anni, due stanze al piano terra da utilizzare come sede sociale.

Nelle biblioteche

incontri tra i libri per grandi e piccini “Porte aperte” in biblioteca. Non mancano, anche in questo autunno/inverno, le iniziative

e gli incontri in programma nelle biblioteche del quartiere. In quella del Galluzzo si rinno-va ad esempio l’appuntamento con il progetto “Leggimi un libro”: anche quest’anno, ogni due lu-nedì, dalle 17 alle 18 un bibliotecario è a disposizione per leggere un libro ai bambini presenti. Le storie vengono scelte insieme ai piccoli lettori e seguono un calendario che viene via via aggiornato: un modo diverso, insomma, per conoscere nuovi libri. Target più “adulto”, invece, per quanto riguar-da la biblioteca di Villa Bandini. Tanti sono i cicli di incontri tenuti da Aldo Pasquali, bibliotecario dalle mille risorse, che – come spiega lui stesso – abbracceranno diverse tematiche nelle prossime settimane: “Il 23 novembre alle 17, ad esempio, terrò un incontro con il pubblico dal titolo ‘Notti di plenilunio’, affascinante tema che esporrò in tutte le sue sfumature. Oppure il 14 dicembre, sempre alle 17, terrò il nono incontro sul tema ‘Delitti e Castighi’. Incontri molto importanti perché sono un modo per mettere veramente in contatto il lettore con la biblioteca. E c’è soddisfazione – conclude – nel vede-re che le persone, anche docenti universitari tra l’altro, dopo gli incontri scelgono libri per informarsi sugli argomenti trattati”.

V.B.

Nei giardini

le palestre all’apertotornano nel 2016Palestre all’aperto, arrivederci al prossimo anno. Sono state 180 le persone che, la scorsa estate,

hanno fatto ginnastica gratuitamente nelle piazze e nei giardini di Firenze con un istruttore e un programma studiato per le diverse attività. È questo il bilancio del progetto “Palestre all’aper-to”, voluto dall’assessorato allo Sport per promuovere e valorizzare l’attività fisica per tutti. “Siamo molto soddisfatti di questi numeri – ha commentato l’assessore allo Sport Andrea Vannucci – il nostro obiettivo è valorizzare l’attività fisica diffusa, di strada, all’aria aperta. Questo progetto è un bellissimo modo per farlo e i fiorentini lo hanno apprezzato, lo rifaremo anche il prossimo anno. Vogliamo favorire il movimento fisico in ogni luogo della città, per ogni fascia della popolazione e in ogni momento della giornata, anche in luoghi non strettamente destinati all’attività sportiva. Lo sport è un diritto, lo portiamo in strada mettendolo a disposizione dei fiorentini”. Gli “allenamenti” sono andati in scena da luglio a settembre per tre giorni a settimana in dieci giardini, due per quar-tiere: nel Q3 protagonisti sono stati l’Albereta e i giardini di viale Tanini. Nel resto della città, nel Q1 sono stati coinvolti piazza Indipendenza e il giardino Maragliano, nel Q2 i giardini del Cenacolo a San Salvi e il parco di Villa Favard, Boschetto e Villa Vogel nel Q4 e giardini di via Castelnuovo Tedesco e giardino Baden Powell nel Q5. Il progetto sportivo è stato gestito dalla Uisp, che aveva vinto il bando per l’affidamento diretto pubblicato dal Comune.

�Web centromedicoeuropa.it

È nato in via Kassel 17, a Gavinana, il Centro medico Europa, po-liambulatorio con do-

dici studi medici e oltre venti specializzazioni, dalla cardio-logia all’oculistica passando per la dermatologia. Un centro che offre assistenza a tutte le età, “dal pediatra al geriatra”, con atten-zione particolare proprio verso i bambini che, oltre all’ambula-torio di pediatria, troveranno ambienti dedicati e medici spe-cializzati nelle patologie dell’in-fanzia. Sono trentacinque, ad oggi, i medici che collaborano con il centro, destinati a diventa-re cinquanta nei prossimi mesi. Esperti di fama riconosciuta ben oltre i confini fiorentini i cui nomi e curricula sono consulta-bili sul sito web del centro insie-me alle tariffe previste per ogni tipo di visita o prestazione. Con

prezzi che, assicurano dal centro, resteranno quanto più contenuti possibile. Ogni paziente – viene spiegato – viene seguito dallo stesso specialista che conosce e monitora l’evoluzione del suo quadro clinico. In caso di emer-genza, l’istituto dispone di un carrello di primo soccorso a ser-vizio del vicinato, con defibrilla-tore, bombola dell’ossigeno e al-

Andrea Tani

Ponte a Ema

6 | Novembre 2015 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 9: Il Reporter Q3 - Novembre 2015

#Luoghi

anconella, una “tempesta” di solidarietàTante iniziative messe in campo dal primo agosto.“L’impegno è restituire un parco più bello di prima”

Una tragedia. Non può essere definita in altro modo quel-la dello scorso 1°

agosto. Un evento inaspettato e spaventosamente violento, che ha stravolto la vita di un intero quartiere, devastato il polmo-ne verde Anconella-Albereta e causato anche una vittima, strappando un giovane alla sua famiglia. La ferita della tempe-sta è ancora viva a Gavinana, nei ricordi degli abitanti, nei tetti in ristrutturazione, nei resti degli alberi caduti. Ma in questi mesi il dolore, la paura e il nostalgico ricordo di quello che un tempo era il quartiere hanno via via ce-duto il posto alla forza, al corag-gio e alla solidarietà dei cittadini: sotto l’insegna dell’hashtag #in-siemepergavinana, le prime mo-bilitazioni delle istituzioni e della cittadinanza sono scattate già a poche ore dal disastro. La tem-pesta ha innescato un’incredibile serie di iniziative: gli Angeli del Bello, a cui si sono uniti nume-

rosi cittadini, si sono avventurati nei meandri dell’Albereta-Anco-nella e hanno contribuito a resti-tuire l’area giochi ai più piccoli. Gli abitanti, dal canto loro, han-no risposto con una simpatica nota campanilistica: sono ormai

Elisa Lami

Il punto

Nella foto a sinistra l’affollata cena sotto le stelle che si è tenuta lo scorso 29 settembre in piazza Bartali. A destra lo stato del parco in seguito alla tempesta

poche le case del quartiere in cui manca la maglietta “Sei di Gavi-nana se”, progettata e realizzata dall’omonimo gruppo Facebo-ok. E, a distanza di poco più di un mese, riecheggiano ancora le chiacchiere e la musica che lo

scorso 29 settembre hanno in-vaso piazza Bartali, dove in 430 erano a tavola sotto le stelle in una serata di beneficenza realiz-zata grazie a Unicoop-Sezione Soci Firenze Sud-Est, Centro Gavinana, Legacoop Toscana,

Confesercenti Firenze, il Ccn Punti di Incontro, Publiacqua, l’istituto Saffi, la cooperativa Alambicchi e il comitato per la ricostruzione dell’Albereta-Anconella. Incredibile l’adesione della cittadinanza, con i biglietti

che sono letteralmente andati a ruba nel giro di pochissimo tem-po: il ricavato – ben 8.420 euro – è stato interamente devoluto alla rimessa in piedi del parco. “Una grande catena di solida-rietà che si è creata intorno al verde del quartiere – commenta il presidente Alfredo Esposito – il nostro impegno è quello di restituire un parco, se possibile, ancora più bello di prima. Siamo già al lavoro per riuscire a fare una progettazione, insieme con la Direzione Ambiente, che ci permetta di migliorare il parco per quanto riguarda le cose che andavano risistemate già prima dei fatti del primo agosto. In-tanto – conclude – nella finestra ottobre/dicembre cominciamo a ripiantare nuovi alberi”.

Novembre 2015 | 7 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 10: Il Reporter Q3 - Novembre 2015

#Lettere&Rubriche

Correva l’anno 1872 quando, precisamente la sera del 9 gennaio, con poca pruden-

za e molta spavalderia, il giovane tappezziere Egisto Cipriani di 23 anni, scapolo, fece una sconsiderata scom-messa. Il baldo giovanotto, che aveva avuto modo di vedere un prestigia-tore cinese infi larsi una sciabola in gola durante i suoi spettacoli all’Arena Nazionale dove si esibiva la Compagnia Equestre diretta da Achille Ciotti, con i gaudenti amici, scommise che si sarebbe introdotto interamente una forchetta nell’esofago. Scelse una comune forchetta metallica da tavola e, presa con due dita per le quattro punte, iniziò l’inserimento nella gola per la parte del manico, quando, malauguratamente, gli sfuggì l’appiglio e la forchetta scivolò giù. Dopo diversi, quanto inutili, tentativi di recuperarla compiuti dallo stesso giovane e dai suoi amici, non riuscirono che a farla penetrare più addentro nell’esofago, in preda al terrore Egisto fu accom-pagnato all’ospedale di San Giovanni di Dio. Anche qui dopo varie prove, non potendo ottenere nessun recupero, gli furono somministrati 60 grammi d’olio di ricino per favorirne l’evacuazione. In questo caso specifi co, il cor-po estraneo ingerito era talmente lungo (cm 22), che l’espulsione naturale era diffi cilissima, se non addirittura impossibile. Infatti, fu così. Il giorno se-guente il povero Cipriani fu ricoverato nella clinica chirurgica dell’ospedale di Santa Maria Nuova, all’attenzione del professor Tebaldo Rosati. Del caso s’interessò subito la stampa cittadina e per circa due mesi il quotidiano La Nazione, descrisse in ogni particolare l’evolversi di questo specifi co caso di cronaca. Il giovane tappezziere, che abitava in Via del Porcellana al numero 13, fu assiduamente visitato e controllato anche attraverso consulti effet-tuati da illustri luminari del tempo nostrani e stranieri, fra i quali notammo tre medici inglesi; chi protendeva per un’attesa determinata a capire meglio dove si trovasse effettivamente la forchetta, chi, viceversa, era dell’idea di intervenire chirurgicamente mediante l’apertura dell’addome per estrarla. L’operazione era una di quelle defi nite “diffi cilissima e scabrosissima” in quanto, non ancora conosciuti i Raggi Rontgen, la localizzazione del cor-po estraneo avveniva solo per palpazione e questa non era suffi ciente a stabilire con precisione dove si trovasse la forchetta. Non si volle neppure capovolgere l’individuo per tentare di far retrocedere per l’esofago il corpo estraneo, perché la forma stessa della forchetta escludeva ogni possibilità della sua uscita. Fu proposto anche di sperimentare una sonda spicillo realiz-zata appositamente dalla ditta Gabbrielli, nota fabbrica di strumenti chirurgi-ci, da introdursi attraverso l’esofago nello stomaco del paziente che, venuta a contatto colla forchetta potrebbe dare un suono che ci assicurerebbe della di lei esistenza. Tali esperimenti, ripetuti in più occasioni, oltre a procurare al Cipriani fortissimi sensi di soffocamento, dettero sempre esiti negativi. Tra-scorsero giorni, settimane, mesi, fi no a quando il Cipriani, divenuto il famoso “uomo della forchetta”, poiché le sue condizioni erano tali da far scrivere al cronista che egli mangia, beve, fuma, passeggia ed è tranquillo, decise di lasciare l’ospedale e tornarsene a casa al suo lavoro di tappezziere. Sembra incredibile ma è pur vero, che Egisto Cipriani, con la forchetta nell’addome, trascorse ben 15 anni di vita quasi del tutto normale, tanto che contrasse anche matrimonio. Il 30 aprile 1887, però, quando ormai più nessuno pensa-va all’uomo della forchetta, questi fu urgentemente operato di laparotomia nell’Ospedale di San Giovanni di Dio dallo stesso Professor Tebaldo Rosati, che per primo lo aveva visitato nel 1872 (nel frattempo divenuto primario) e dal suo aiuto dottor Giulio Catani. L’esito dell’operazione fu positivo e l’8 giugno il Cipriani fu dimesso con guarigione perfetta. A solo titolo di curiosità dobbiamo riferire che la forchetta recuperata è tuttora custodita nel piccolo museo dell’Ospedale di San Giovanni di Dio unitamente alla fotografi a del Cipriani. Inoltre, l’arguto poeta Renato Fucini, noto anche con lo pseudonimo e anagramma di Neri Tanfucio, che in quell’epoca viveva nella nostra città, Ingegnere del Municipio, compose un sonetto (il XXXVI°) in vernacolo pisa-no intitolato L’Omo della forchetta.Il racconto è tratto dal libro “Piazza di Santa Maria Novella” degli autori men-tre il disegno è di Stefania Valentini.

Il 10 novembre Firenze riceverà la visita di Papa Francesco e... di Ignazio Marino. Dopo l’America,

l’ex sindaco di Roma s’è messo in testa di seguire il Pontefi ce ovun-que. Basta che Papa Francesco si sposti e lui subito dietro come un bodyguard. La sera il Pontefi ce pri-ma di andare a letto è agitato, apre sempre il cassetto dei comodini, ha il terrore di trovarci dentro Ignazio Marino. Ignazio, questa volta stat-tene a casa, lo dico per te, tu giri sempre in bicicletta ma a Firenze in questo momento abbiamo i lavori della tramvia e perciò puoi fi nire in due modi: o dentro un cantiere o sot-to una macchina! Con le stampelle dopo fai più fatica a seguire il Papa! Ma cosa possiamo chiedere noi fi orentini a un uomo dotato di una straordinaria spiritualità come Papa Francesco? Le richieste sarebbero tante, ma la priorità mi spinge in particolar modo su una: santissimo Pontefi ce, può per cortesia pregare affi nché quest’anno la Fiorentina vin-ca lo scudetto? Il Vangelo dice “beati gli ultimi perché saranno primi”, la Fiorentina ha fatto tanti campionati tristi e sarebbe ora che si avverasse la seconda parte della frase. Anzi, già da un po’ di tempo sarebbe do-vuta arrivare prima. Forse nell’alto dei cieli hanno perso la sua pratica. Ci sta, sai quante pratiche arrivano lassù? Se poi anche loro hanno de-ciso di digitalizzare come fa da noi l’amministrazione pubblica, allora il caos è sicuro! Perciò Santità, rivolga una preghiera, un pensiero a questo desiderio che anima il cuore dei fi o-rentini, affi nché anche nell’alto dei cieli sia ascoltata la parola di Paulo Sousa! (brano tratto dalla lettera di Antognoni ai Corinzi).

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

�Web: andreamuzzi.it

A zonzo per FirenzePungiglioneBRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

L’UOMO DELLA FORCHETTA

LA MIA “PREGHIERA”PER PAPA FRANCESCO

“ALLARGHIAMO I MERCATINI DEI CITTADINI”Buonasera,vi scrivo dopo aver avuto l’occasi-one di vedere dal vivo il mercatino “Cantine in piazza” di Brozzi. Final-mente una bella idea, quella di dare la possibilità a noi cittadini di mettere in vendita le nostre cose in più che non sappiamo dove tenere in casa da anni. Vorrei chiedere attraverso il vostro giornale di allargare questi mercatini a tutti i quartieri. In quello di Brozzi potevano vendere solo i cit-tadini residenti nel quartiere 5, penso che sia giusto e bello dare a tutti la possibilità di vendere le proprie cose, indipendentemente dal quartiere di residenza. Oltretutto è stata una be-lla festa, che servirebbe in molte più piazze!Grazie, Fabio

IL REPORTER RISPONDE Caro signor Fabio,quella di “Cantine in piazza” è un’ini-ziativa che non è passata inosserva-ta, riuscendo subito a conquistare l’attenzione e il gradimento di molti cittadini. Tra l’altro, su Il Reporter del quartiere 5 di questo mese trac-ciamo un bilancio del suo “esordio” sul territorio, e il risultato è quello che emerge anche dalla sua lettera, ovvero l’apprezzamento da parte di coloro che vi hanno partecipato, sia in veste di venditori che di “clienti”. Ricordiamo, per chi non ne fosse a conoscenza, di che cosa si tratta: di mercatini in cui i “bancarellai” sono gli stessi cittadini che, per un giorno, possono trasformarsi in mercanti e disfarsi degli oggetti che non usano più. Se il primo quartiere a veder rea-lizzata sul proprio territorio una simile iniziativa è stato appunto il 5, non è rimasto l’unico: anche nel Q1 è stata promossa la stessa idea. E ora sono in tanti, come lei, ad auspicare che questi appuntamenti vengano ampli-ati e organizzati anche nel resto della città. Non solo per “fare affari”, ma anche per la possibilità che questi “mercatini” offrono di far vivere in modo diverso dal solito, per un gior-no, piazze e altri luoghi di Firenze.

Matteo [email protected]

PANCHINE E AIUOLE A VARLUNGOGentili Signori,letto il vostro invito sul numero di settembre 2015, vorrei segnalarvi il tratto di Varlungo della via Aretina che qualche anno fa è stato oggetto di un intervento di riqualifi cazione. Sul marciapiede nord (quello che fu allargato), di fronte alla fermata “Ca-saccia” dell’autobus 14, sono state costruite due aiuole, sopraelevate rispetto al piano del marciapiede che,

fossero anche mantenute a dovere, non mi sembrano, ma non sono il solo a pensarlo, frutto di una grande idea d’abbellimento. Ma, a parte ciò (saranno piaciute all’architetto che le ha inventate), si tratta di due aiuole per le erbacce. Lì non si è mai visto niente di diverso: erbacce. Ogni tanto (tanto) qualcuno fa un po’ di pulizia e poi le erbacce ricrescono. Perché non levare di mezzo quei due qua-si-parallelepipedi oltretutto sempre in disordine? Sono convinto che il luogo ci guadagnerebbe. Vorrei suggerire inoltre di intervenire sulle panchine poste su quel marciapiede. Poiché sono di legno e poiché – al solito – non c’è alcuna manutenzione, per l’azione degli agenti atmosferici e de-lle cause di degrado cittadino, sono diventate notevolmente brutte da ve-dere e, direi, anche un po’ repellenti. Perché non sostituirle con altre di materiale inalterabile (o diffi cilmente alterabile)? Al giorno d’oggi non sa-rebbe diffi cile trovare una soluzione soddisfacente.Grazie dell’attenzione e cordiali saluti.Mario R.

“RAMI E SIEPE, LE MIE SEGNALAZIONI”Vi chiedo di far presente al consiglio di Quartiere 5 quanto segue: nella via Magellano all’altezza del campo di allenamento del calcio storico (tolto a suo tempo ai giardini), fuoriescono dalla sua recinzione dei rami che, quasi quasi, impediscono il passag-gio dei pedoni sul marciapiede. È da più di un mese che c’è questa situazione e si verifi ca ogni anno. Vediamo se dall’anno prossimo si riuscirà a provvedere prima che arrivi l’inverno. Inoltre di fronte alla chiesa del Cipressino (B.V. Maria Regina della Pace) tra la rotonda e la chiesa c’è una siepe, anche questa sempre ignorata dagli amministratori, che ne-cessiterebbe di un taglio. La piazzetta all’interno della siepe poi non dovreb-be essere dimenticata quando viene fatta la pulizia delle strade, anche per il decoro della chiesa. Durante la pioggia della settimana scorsa per l’intasamento dei tombini nella piaz-zetta s’era formato un laghetto che arrivava alla pari del marciapiede.Ringrazio e saluto.

I MARCIAPIEDI VISTI DA UNA “PEDONA”Sono una “pedona” di una certa età. Mi piace e devo camminare. Avete notato in che condizione sono i mar-ciapiedi della nostra città? Buche, av-vallamenti, cordoli rotti o mancanti. Erba e addirittura cespugli invadenti. Per esempio, in via Trieste e limitrofe sono queste le condizioni. Il manto della sede stradale, negli ultimi 20 anni, è stato rifatto almeno due volte. Benissimo! Ma i marciapiedi mai.Grazie per l’attenzione... Luigia F.

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni,problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla prima

Lettere

È fi tto – e non potrebbe es-sere altrimenti – il program-ma di incontri e iniziative che caratterizzerà la giornata fi orentina di Papa Francesco. Programma che culminerà con la messa “di massa” allo stadio Artemio Franchi, non nuovo a ospitare gli appun-tamenti più importanti che si tengono nel capoluogo toscano. Ma se questo sarà il momento più atteso della giornata, per i cittadini non mancheranno nemmeno al-tre possibilità di “contatto” con il pontefi ce, come ad esempio lungo il percorso dei suoi spostamenti in città. Perché la visita di un Papa è un evento di tutti e per tut-ti. Tant’è che il suo sbarco a Firenze è stato organizzato come un evento “corale”, no-nostante la volontà di Bergo-glio – secondo il suo stile – di “disturbare il meno possibile la vita dei fi orentini”. Ma per molti, moltissimi cittadini, questo non sarà aff atto un “disturbo” (nonostante gli inevitabili provvedimenti che dovranno essere adottati in città per un appuntamento di questa portata, da quelli di sicurezza a quelli legati alla viabilità), bensì una festa, un avvenimento assolutamente straordinario, uno di quelli a proposito di cui poi poter dire “io c’ero”. E d’altronde l’arrivo del Papa non è ov-viamente una cosa che capita tutti i giorni. Per trovare il precedente più recente biso-gna fare un salto indietro nel tempo di quasi trent’anni: era l’ottobre del 1986 quando Giovanni Paolo II fece tappa in riva all’Arno, per celebra-re – pure lui – una messa allo stadio in un bagno di folla. Ora la storia si ripete, con Fi-renze che si prepara a dare il suo benvenuto a Papa Fran-cesco. E a vivere al meglio una giornata speciale.

MATTEO FRANCINI

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

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5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscri-zione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contie-ne I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

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Il Reporter del Q3 raggiunge le famiglie del quartiere 3 di Firenze

8 | Novembre 2015

Page 11: Il Reporter Q3 - Novembre 2015

#Un mese in una pagina

una “famiglia” per ricominciare

Quando ha messo piede in famiglia, Mario (lo chiamiamo così per motivi di privacy) era so-vrappeso. Ora ha imparato a mangiare bene e a fare attività fi sica. Martina, dopo aver passato un anno ospite di una coppia, ha trovato la forza per essere autonoma e andare a vivere con il fi danzato fuori Firenze. Pietro, fumatore incallito, non tocca più le sigarette, mentre Giovan-

ni ha trovato il coraggio di riallacciare i rapporti con i parenti. Tutti sono adulti e ognuno di loro porta sulle spalle un disturbo psichico non grave, ma al posto del ricovero tra le quattro mura di una residenza psichiatrica sono stati “adottati” da single o da famiglie che off rono vitto e alloggio – nel caso degli in-serimenti, così si chiamano in gergo, full time – oppure accoglienza per tempi limitati, qualche ora o il weekend. In cambio le famiglie ricevono un rimborso spese fi no a 1.200 euro mensili. Dietro al progetto Iesa, sigla che sta per “Inserimenti eterofamiliari supportati e assistiti”, c’è un’equipe di tre psicologi psi-coterapeuti che seleziona l’ambiente familiare considerato adatto a ogni paziente. Gli esperti monitorano la convivenza passo dopo passo (si parte con un periodo di prova di tre mesi per poi arrivare a un anno rinnovabile) e danno supporto psicologico. Tutto è iniziato nel 2006, con un bando della Regione. Dal 2009 sono stati coinvolti, tra Firenze e provincia, undici pazienti, segnalati dai servizi della salute men-tale dell’Azienda sanitaria fi orentina. E adesso il team di specialisti sta cercando nuovi nuclei familiari disponibili a ospitare: basta una stanza libera – viene spiegato – e un po’ di tempo da dedicare a un’altra persona. “Il progetto è un’alternativa alle residenze psichiatriche, diminuisce i ricoveri in ospedale e off re una migliore qualità di vita al paziente – dice Virginia Quaranta, psicoterapeuta del progetto Iesa – senza pensare al risparmio per l’Azienda sanitaria”. L’idea è semplice: meno dottori e più rapporti umani, meno farmaci e più vita quotidiana. Dal progetto – viene spiegato ancora – sono esclusi i pazienti con reazioni acute o tendenze aggressive. E i risultati si vedono, aff ermano gli esperti: “La vita familiare aiuta a miglio-rare le condizioni di salute mentale delle persone assistite e il loro reinserimento nella società – prosegue la dottoressa Quaranta – per loro è una grande possibilità per ricominciare da capo”. Per informazioni: [email protected], telefono 055.6937318 (martedì e venerdì ore 11-12).

Gianni Carpini

Progetto Iesa

Firenze dice basta alle emissioni di CO2. E si prepara a diventare la capitale italiana

delle colonnine di ricarica per i veicoli elettri-ci. Sarà insomma una città più “green”, grazie a Electra, il progetto fi nanziato dall’Unione Europea per ridurre l’inquinamento e miglio-rare la qualità della vita. L’obiettivo è quello di sostituire il dieci per cento degli scooter tradi-zionali con ciclomotori elettrici entro il 2020. A Firenze, oggi, circolano più o meno 71.500 motorini, la metà dei quali con prestazioni inferiori allo standard Euro3. Electra permet-terebbe di abbattere le emissioni di CO2 di novanta tonnellate all’anno. Una svolta soste-nibile abbracciata dal Comune stesso, che già nella primavera scorsa si era dotato di una fl otta di settanta veicoli elettrici per uso istituzionale e che, nell’ambito del nuovo progetto, ha attivato numerose convenzioni con privati e aziende per l’acquisto scontato di mezzi elettrici. Proprio in queste settimane è stata inoltre “accesa” la nuova rete di cento-venti colonnine elettriche sparse in tutta la città, una struttura realizzata in collaborazione con EnelSo-le e che fa di Firenze la prima città d’Italia per numero di punti di ricarica. Ma non solo: oggi tutti pos-sono mettersi al volante di un’auto a zero emissioni. È attivo dal 17 ottobre scorso il servizio Share’ngo, il primo car sharing elettrico: cento “equomobili” di ultima generazione (saranno il doppio entro la fi ne dell’anno) che girano liberamente in città, un’alternativa ai mezzi pubblici con tutti i vantaggi della mobilità privata. Si riconoscono dal loro colore giallo acceso, basta cercare la più vicina sulla mappa interattiva consultabile sul sito (www.sharengo.it) e sull’applicazione per smartphone, prenotarla al volo e salire a bordo. Il prezzo? Ognuno pagherà una tariff a proposta su misura, secondo la formula “più ne hai bisogno e meno costa”, con sconti per i giovani, i nonni e le mamme. Ogni notte, poi, le donne potranno rientrare a casa in tutta sicurezza: per loro l’equomobile è gratis dalle una alle sei.

L’iniziativa

alla scoperta del mondo dell’affidoSi concludono sabato 14 novembre le iniziative del “Mese dell’affi do”, partite lo scorso 13 ottobre.

L’evento, giunto alla sua seconda edizione, è organizzato dalla Direzione servizi sociali del Comune, e consiste in una serie di iniziative per presentare e promuovere l’esperienza dell’affi do familiare. Il ti-tolo di questa edizione è “In viaggio per l’affi do 2015”: l’obiettivo è sensibilizzare i cittadini alla cultura dell’accoglienza e, in particolare, dell’affi damento dei minori, per trovare nuove famiglie o singole per-sone interessate a dare il proprio contributo, off rendo a un bambino la possibilità di una crescita sana. “È un’iniziativa importante perché sappiamo bene che i bambini e i ragazzini che sono in situazioni di fragilità e bisogno sono tanti – spiega l’assessore al Welfare Sara Funaro – tanto per fare un esempio, a Firenze nel 2014 ci sono stati 106 affi damenti. Prendere un bambino in affi damento vuol dire aiutarlo aprendo le porte della propria casa al suo mondo, ai suoi bisogni di crescita e di relazione, quando la sua famiglia si trova a vivere un periodo di diffi coltà. È fare un tratto di strada insieme con la possibili-tà di creare un legame che rimane un riferimento aff ettivo ed educativo nel tempo”. L’affi damento può essere a tempo pieno (quando il minore vive stabilmente con la famiglia che lo accoglie incontran-do periodicamente i genitori), a tempo parziale (quando il bambino trascorre qualche giorno della settimana con la famiglia affi dataria, rimanendo a vivere con la propria famiglia), o diurno, quando trascorre alcune ore della giornata con la famiglia affi dataria. Fino al 14 novembre, in alcuni dei luoghi più signifi cativi di Firenze e dintorni si svolgono momenti in cui incontrare da vicino i protagonisti che hanno vissuto o stanno vivendo il viaggio dell’affi do: occasioni in cui sarà possibile ascoltare il racconto delle famiglie naturali e di quelle affi datarie.

A.T.

Share’ngo

il car sharing diventa elettrico

Novembre 2015 | 9

Page 12: Il Reporter Q3 - Novembre 2015

#Cultura

50 giorni di pane, amore e... cinemaTorna all’Odeon l’appuntamento con i festival internazionali dedicati al grande schermo

Cinquanta giorni di pane e grande scher-mo. Il cinema inter-nazionale torna pro-

tagonista a Firenze con la nona edizione della “50 Giorni” (orga-nizzata da Fondazione Sistema Toscana), che fi no al 13 dicem-bre animerà il cinema Odeon di piazza Strozzi. Nove festival internazionali si susseguono proponendo oltre 150 fi lm in anteprima italiana, in versione originale sottotitolata, presentati dai registi o dagli stessi protago-nisti. “Essere Umani”, è questo il tema del “festival dei festival”, sotto il cui cappello si riuniscono tutti gli appuntamenti cinema-tografi ci a cavallo tra novembre e dicembre. Un tema che intro-duce uno dei problemi sociali più attuali e drammatici, ovvero quello dei grandi fl ussi migrato-ri, su cui la 50 Giorni vuol por-re l’accento cercando di capire come il cinema possa favorire la conoscenza dell’altro, con-tribuendo alla promozione dei

diritti umani. Dopo l’apertura con France Odeon (concluso il 1° novembre), è stata la volta dei fi lm etnomusicali di Immagini e Suoni del Mondo (2-4 novem-bre). Poi tocca alle donne, specie a quelle che lottano nel mondo per aff ermare i propri diritti, ma-gari in quei paesi che sono stati di recente protagonisti delle co-siddette “primavere arabe”, come descritto dal fi lm della regista tunisina Kaouther Ben Hania, Le Challat de Tunis, ospite del Festival internazionale di Cine-ma e Donne (5-10 novembre), che va a indagare sulla realtà del-le donne nel “dopo rivoluzione”. E ancora, sono i rappresentanti del mondo LGBT i protagonisti del Florence Queer Festival (11-17 novembre), che con il fi lm Fassbinder. Lieben ohne zu for-dern, del danese Christian Braad Th omsen, ripercorre la vita di uno dei più controversi registi tedeschi. Saranno invece i volti dei giovani artisti contempora-nei, della street art, della speri-

Barbara Biondi

La rassegna

Per un mese e mezzo il cinema Odeon diventa il crogiuolo del grande schermo, con nove festival e oltre 150 anteprime italiane

�Web:50giornidicinema.itFb: 50giornidicinema [email protected]

mentazione e dei grandi musei internazionali quelli raccontati da Lo Schermo dell’Arte (18-22 novembre), che ospita due esponenti delle moving images, Martial Raysse e Runa Islam. Ma non è tutto: gli “esseri umani” raccontati dalla 50 Giorni sono anche quelli che, da cinquan-tasei edizioni, tornano prota-gonisti del Festival dei Popoli (27 novembre-4 dicembre), che quest’anno punta sul cinema del polacco Wojciech Staron e della fi lmaker peruviana Mary Jime-nez. E non è fi nita qua, perché per la prima volta alla 50 Giorni si farà un tuff o nella storia del cinema, con una quattro giorni, dal 23 al 26 novembre, dedicata a Il Cinema Ritrovato, con un programma di grandi classici in versione restaurata. Chiudono la carrellata il River to River (5-10 dicembre), un viaggio nell’India di oggi, e gli spaccati fi nlandesi raccontati, fra tradizione e in-novazione, da Una Finestra sul Nord (11-13 dicembre).

dalla g di Giottoalla J di jarrett, a teatro o open airl’evento è servito

Novembre è tempo di con-certi e grandi spettacoli,

di freddo e cartelloni che dan-no il meglio di sé. Si comincia fi n da subito, dal 5, quando al Nelson Mandela Forum arri-vano i Deep Purple, mentre il 6 è la volta degli italianissimi Negramaro. E se il 9 all’Obihall si danno appuntamento gli amanti del genere dark con il ritorno di Marilyn Manson, il 16 all’Opera di Firenze ar-rivano i Kraft werk, gruppo icona della scena elettronica internazionale. Il 18 sul pal-coscenico del teatro Puccini va in scena la performance di Musica Nuda, duo composto da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, che proporranno i pezzi dell’ultimo album Little Wonder, mentre il 20, tornan-do all’Obihall, arriva Marco Masini. Il 23 all’Opera di Fi-renze troveranno pane per i loro denti gli appassionati di musica jazz d’autore con il concerto di Keith Jarrett, che si esibirà a partire dalle 20 in un live di solo pianoforte che promette grandi sorprese. Se però il tempo lo consente e si ha voglia di passare una gior-nata all’aria aperta, le alternati-ve non mancano. Ad esempio, è in corso l’iniziativa “Itinerari giotteschi” che, riallacciandosi alla mostra di Palazzo Reale a Milano, off re un percorso seguendo il quale si possono riscoprire le opere del maestro Giotto sparse per la città (info e percorsi su www. luoghigiot-toitalia.it), dal Bargello a San-ta Croce passando per Uffi zi, Ognissanti e la chiesa di Santa Maria a Ricorboli (già, c’è un Giotto anche nel quartiere 3). In alternativa, la Uisp organiz-za passeggiate accompagnate alla scoperta dei quartieri di Firenze, che abbinano il viag-gio in luoghi speciali alla pos-sibilità di fare un po’ di attività fi sica (per info: fi [email protected] oppure 055.6583501). Infi ne ci sono gli appuntamenti con Enjoy Firenze (www.enjoyfi -renze.it), con un cartellone di percorsi tematici che spazia dal cimitero delle Porte Sante alla Tomba della Montagnola di Sesto Fiorentino fi no al Mu-seo Archeologico.

E.C.

Agenda

La locandina che reclamizza il progetto di Flo per Artemisia, unaraccolta fondi dedicata a chi si batte per sconfiggere la violenza sulle donne

L’iniziativa

Un alberocontrola violenza

“Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno

ci vuole l’albero”, recitava un vecchio stornello. E per dire no alla violenza sulle donne? An-che in questo caso ci vuole un albero. O per lo meno è quello che ha pensato il team di Flo, concept store fi orentino (lun-garno alle Grazie 30-34r) che il 25 novembre, in occasione della giornata internazionale indetta dall’assemblea delle Nazioni unite per l’eliminazione degli abusi sul gentil sesso, presenta un’installazione molto speciale. Il negozio organizza ogni anno un’iniziativa sui generis in vista del Natale (l’anno scorso una fi aba inedita, quello precedente un abete “tempestato” di Barbie donato all’associazione Dyna-mo Camp), e quest’anno ha deciso di “metterci la faccia” e aiutare Artemisia, associazione che lotta tutti i giorni per scon-fi ggere la violenza. Come faccia un albero di Natale a scendere in campo per questa nobile

alla scoperta della montecristodell’ottocento

Un viaggio nel tempo, per scoprire com’era nell’800

Montecristo, la più remota e suggestiva isola dell’arcipelago toscano. A fare da Cicerone in questo viaggio è Gaetano Chierici che, nel 1875, tracciò un resoconto dettagliato, com-posto da un diario e da una se-rie di schizzi che riportano vari dettagli dell’isola. Oggi questa guida ante litteram è stata data alle stampe sotto il titolo “Una visita all’isola di Montecristo”, grazie all’impegno dell’asso-ciazione Amici di Montecristo. Chi fosse interessato al volume può mandare una mail a [email protected].

L.V.Z.

da Rifredi alla spagnasognando di ballareun flamenco... rock

È ambientato tra Rifredi e l’Andalusia il romanzo di

Giancarlo Gori, attore e regista teatrale fi orentino che ha dato alle stampe “Flamencoroc” (14 euro, Edizioni Youcanprint). Una storia originale, ambien-tata alla fi ne degli anni Ses-santa, che vede protagonista un giovane fi orentino – so-prannominato per l’appunto “Flamencoroc” – che decide di mollare la sua città, la sua vita e il suo lavoro per inseguire il suo sogno: andare a vivere nel sud della Spagna e diventare un ballerino famoso. Riuscirà il nostro eroe a coronare il suo sogno? Lo scopriranno i lettori di questo racconto surreale.

Il libro/1 Il libro/2

causa, è presto detto. Innanzitut-to non si tratta di un abete vero e proprio, ma di un’installazione site specifi c – opera di Riccar-do Cont – che vede riprodotta sull’intera superfi cie i volti di chi lavora al progetto Flo e che troverà spazio nella vetrina fi no al 7 gennaio. Le immagini, rea-lizzate dal fotografo Maurizio Picci, verranno utilizzate anche per creare un’edizione limitata di quaderni e pochette fatti a mano, che verranno venduti in negozio a partire dal 25 novembre. Parte del ricavato verrà devoluto all’as-sociazione Artemisia.

Shopping

una boutique solidaleper aiutare anta fare del bene

Torna puntuale l’appunta-mento con la tre giorni

di shopping benefi co fi rmata Ant, fondazionale naziona-le che si occupa della cura e dell’assistenza dei malati onco-logici. Da venerdì 20 a dome-nica 22 novembre, nelle stanze di Palazzo Borghese (via Ghi-bellina 110) prende vita Mer-c’Ant, una grande boutique solidale che vede protagonisti capi e accessori donati dalle grandi griff es per una buona causa. Oltre novanta aziende hanno partecipato a questa edizione numero dodici, che vede il contributo degli stu-denti dell’Accademia di moda italiana, curatori dell’allesti-mento.

10 | Novembre 2015

Page 13: Il Reporter Q3 - Novembre 2015

#Il Reporter dei piccoli

La giovane Livia era la bellissima princi-pessa di Florentia. Un giorno, la bionda e delicata fanciulla si innamorò di un affascinante principe proveniente da una città vicina. Il loro amore era così forte da scatenare l’invidia della ma-trigna di Livia, donna avida e maligna. “Non posso permettere che si sposino - si rodeva la regina cattiva - sono così amati da tutti che il mio potere è in pe-ricolo, ma non rinuncerò mai alla mia corona e ai miei gioielli!”. La ma-trigna, così, colpì gli inna-morati con un sortilegio. Se Livia e il principe si av-vicinavano l’una all’altro, alte lingue di fuoco sorgevano tra di loro, impedendogli di stare insieme. I due caddero nella disperazione più profonda. La nutrice della principessa, che l’aveva alle-vata come una figlia dopo che la madre di Livia era morta, per annulla-

re il maleficio preparò filtri con zampe di drago, pozioni con ali di pipistrello, antidoti con bacche di ginepro. Niente funzionò. Finché una notte, mentre Li-via dormiva un sonno pieno di lacrime, le comparve in sogno sua madre. “Non affannarti per vie tortuose e compli-cate - le disse - pensaci bene. Quale rimedio è migliore dell’acqua per spegnere il fuoco? Contro le fiamme del sor-tilegio serve però un’acqua

pura e incon-tami-

nata, come la rugiada che si forma al sole del mattino tra i petali del fiore dai cento colori”. Livia si svegliò di colpo. E lesta lesta, insieme alla fedele nutrice, partì di nascosto per gli Orti del Par-naso, un monte sacro alle porte di Flo-rentia dove cresceva il raro fiore dai cento colori. Livia e la nutrice scalaro-no pareti di roccia, guadarono torrenti, resistendo agli attacchi di fiere feroci. Ma all’alba del terzo giorno di ricerche riuscirono a trovare il fiore e la prezio-sa rugiada. Livia corse dal principe e

appena gli fu vicina scagliò l’ac-qua magica sulle violente

fiamme che già si stavano alzan-

do tra loro. La pozio-ne fece s u b i t o

effetto. Il fuoco malefico scomparve e i due amati poterono riabbracciarsi, iniziando una lunga vita insieme. L’acqua di rugiada fu così potente da rivoltarsi anche contro l’autrice della maledizione. La matrigna cattiva, velenosa com’era, fu trasformata in un serpente di pie-tra, dura come il suo cuore e rivesti-ta di cristalli lucenti come i gioielli che tanto bramava. La testa sormontata da una corona, non d’oro ma di fer-ro, e la bocca spalancata per sempre in un urlo di rabbia. Irriconoscibile, fu scaraventata alle pendici degli Orti del Parnaso, dove ancora oggi il suo corpo di serpente giace su un crinale in mez-zo ai fiori dai cento colori. Un rivolo di rugiada, magica e pura, le sgorga dalle fauci. Per ricordare a tutti la semplice potenza dell’amore.

La principessa Livia e la rugiada magicaNovembre 2015 | 11

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#Sport

Il calendario

paulo sousa e la suafiorentina “di tutti”

Il tecnico

“Bisogna lavorarci”, ama ripetere Paulo Sousa nelle sue lun-ghe e aff ascinanti

risposte fornite con cantilena lusi-tana. È la cultura del lavoro al cen-tro del “miracolo” del tecnico por-toghese: essere bella e vincente allo stesso tempo per la Fiorentina non è più un’utopia, ma una realtà da vivere con la mente sognante ver-so la prossima vittoria e i piedi ben ancorati al terreno di gioco. Sousa, per prima cosa, ha cambiato la

Irene Delfino mentalità della squadra. È partito dalla voglia di non accontentarsi mai, per passare poi alla tattica. Finita l’era del tiki-taka montellia-no, ora la squadra fa possesso palla per cercare la verticalizzazione che porta in rete. Nelle prime parti-te della stagione, il numero dei passaggi è addirittura di poco au-mentato, come le verticalizzazioni. La diff erenza principale sta nella percentuale di realizzazione che, rispetto allo scorso anno, è tripli-cata, al pari dei gol insaccati nella porta avversaria. Segno di una squadra molto più cinica che pun-

ta dritta al risultato. Senza regalare un tempo agli avversari, ma par-tendo a mille per tenere duro fi no alla fi ne. Una squadra che, quando perde palla, con un pressing feroce la recupera, per non far ripartire gli avversari e provare a costruire una nuova azione da rete. Ma le “novità” della Fiorentina targa-ta Paulo Sousa non riguardano solo la fase off ensiva. È migliorata molto anche quella difensiva – so-stengono molti addetti ai lavori – sia come atteggiamento, sia come posizionamento dei giocatori che compongono il reparto arretra-

to. La linea difensiva è più alta, il fuorigioco è salito di qualche metro, triplicando gli off side de-gli avversari e diminuendo le reti subite e gli interventi riparatori in area. La Fiorentina è più corta e gli stessi giocatori si muovono molto di più senza palla, grazie anche a un’ottima condizione fi sica. Il mo-dulo cambia, gli interpreti anche. Perché in questa squadra nessuno ha il posto assicurato e tutti sono importanti allo stesso modo. Sou-sa parla diffi cilmente della presta-zione del singolo giocatore, sa che solo grazie alla forza del collettivo si vincono le partite. Una stagione è lunga, gli infortuni sono pur-troppo sempre dietro l’angolo (e la Fiorentina ne sa qualcosa) ed è dunque meglio poter disporre di tutta una rosa pronta a scendere in campo. Ma per vincere serve anche altro. Il tecnico portoghese lo sa e vuole anche l’aiuto della ca-lorosa Firenze. Di tutta la “famiglia viola”.

un novembre col derby

Una squadra “vera”, che sa quello che vuole. La Fiorentina di Paulo Sousa è stata protagonista di una partenza sprint, al punto da far ricredere co-

loro che, dopo il mercato estivo, si erano mostrati quantomeno scettici. Un Borja Valero stellare e un Alonso mai visto sono state due delle “sorprese” più gradite, ma a stupire nelle prime giornate sono state le condizioni mentali di tutta la rosa. Una squadra, insomma, che vuole continuare come ha comin-ciato. In campionato, il novembre viola è iniziato il primo giorno del mese con la partita casalinga contro il Frosinone. Una settimana dopo trasferta a Genova contro la Sampdoria, nel posticipo delle 20,45. Poi il campionato si prende una pausa per ripartire, domenica 22 novembre, dal sempre insidio-so derby contro l’Empoli al “Franchi”. L’ultimo giorno del mese, lunedì 30, posticipo delle 19 in trasferta contro il Sassuolo: un match sicuramente bel-lo da vedere, considerato il calcio espresso fi nora anche dalla squadra di Di Francesco. Ma un match, per la Fiorentina, soprattutto da vincere.

Lorenzo Mossani

Firenze Marathon

una volata per diecimilaSaranno ancora oltre diecimila i partecipanti alla trentaduesima

Firenze Marathon, in calendario domenica 29 novembre. Tan-te le iniziative di contorno e le opportunità per vivere una giornata di grande sport. Per il terzo anno consecutivo si svolgerà il “clap contest”. Gruppi musicali, folcloristici, comici ma anche gruppi e associazioni spontaneamente organizzati, magari con un’idea goliardica da mettere in scena, saranno dislocati lungo il percorso di 21,195 chilometri dal lungarno Pecori Giraldi a piazza Santa Croce. È stata creata una “app” per avere tutte le informazioni e conoscere il percorso della corsa. Attivo poi come sempre, fin dal venerdì precedente, il marathon expo in viale Malta, punto di ri-trovo per gli atleti. Saranno circa 1.500 i volontari chiamati a dare una mano ai maratoneti e, come ogni anno, tutto è pronto per garantire rifornimenti di cibo e bevande (anche per celiaci) e ser-vizi di soccorso. La Firenze Marathon, insieme a quella di Roma, è ormai di diritto la maratona più importante d’Italia e tra le prime venti al mondo.

Sim.Spa.

Basket, i viola alla “prova di maturità”Tour de force per la squadra. “Chiediamo alla città di starci vicina”

Pallacanestro

Era cominciata bene, persino meglio delle attese. Dopo la vittoria all’esordio contro Padova, la Fiorentina Basket ha però conosciu-to le diffi coltà della categoria. E, quel che è peggio, ha dovuto fare

i conti anche con la sfortuna. Novembre sarà un mese particolarmente caldo per la Fiorentina Basket, attesa da una prova di maturità in cin-que tappe, tante quante le pretendenti ai playoff che i viola dovranno aff rontare una dietro l’altra. Si comincia con due trasferte, Orzinuovi e Pavia. Poi Desio in casa il 14 novembre, visita a Moncalieri e infi -ne contro Bergamo, di nuovo davanti ai tifosi fi orentini, il 28. Il tutto dopo aver chiuso il mese di ottobre giocando contro la grande favorita Udine. Un tour de force da aff rontare insieme a non pochi problemi di infermeria, su tutti l’assenza certa di Tommaso Bianchi, pedina fon-damentale per coach Stefano Salieri, costretto a restare fuori almeno fi no alla pausa natalizia per la rottura del metacarpo della mano si-nistra. Eppure la fi ducia è totale. “Sembra un calendario impegnativo – commenta il general manager Antonio Fagotti – ma noi la prendia-mo come una sfi da. I gruppi si forgiano nelle diffi coltà: se ne usciremo bene sapremo di poter dire la nostra fi no alla fi ne”. Si punta tutto sulla forza del gruppo in casa viola. “Il nostro è un progetto giovane”, spiega ancora Fagotti. “Fin da quando abbiamo cominciato a immaginarlo,

nel febbraio scorso, ci siamo imposti di cercare giocatori che avessero un conto aperto con la sorte, che nella loro carriera non fossero ancora riusciti a raccogliere quel che meritano. Pronti al sacrifi cio per pren-dersi la loro rivincita a Firenze. Una fi losofi a sostenuta dal presidente Massimo Piacenti e condivisa da coach Salieri”. La scelta ha premiato: “Abbiamo un gruppo super, che si allena la mattina presto piuttosto che la sera tardi senza mai fare una piega, spesso dovendo anche spostarsi da un palazzetto all’altro”. Con questo spirito la Fiorentina si sta facen-do valere nel girone più diffi cile dell’intera serie B, pur disponendo di un budget ben più limitato rispetto a club di blasone e tradizione. Quali che siano stati i risultati e le squadre incontrate fi n qui, i viola non sono mai stati “schiacciati” dagli avversari, e questo di per sé è un buon se-gno. Certo, nel roster manca ancora un po’ di fi sicità e gli infortunati dovranno essere sostituiti in qualche modo. La dirigenza tornerà sul mercato appena si presenterà l’occasione, ma intanto il calendario va avanti e i viola non vedono l’ora di raccogliere le sue sfi de. “Alla città – conclude Fagotti – chiediamo soltanto di starci vicina”. La giovane squadra è pronta a diventare grande.

Andrea Tani

Originario del Galluzzo, 27 anni, Matteo Guale-

mi è il nuovo campione del mondo di biliardo specialità 5 birilli. “È stato il mio primo mondiale – racconta Matteo – solitamente a questa com-petizione possono partecipare solo i migliori quattro da tutta Italia, quest’anno la formula era ‘open’ e chiunque poteva accedere alle selezioni, ben 1.200 giocatori”. Non solo una vittoria, la sua, ma un percor-so netto. “Sono partito da casa senza troppe pressioni mentre in altre gare avevo più voglia di fare risultato. Volevo pren-dere ciò che veniva. La tensio-ne durante la gara deve essere al punto ideale – spiega – non deve essercene troppa sennò si resta contratti, né troppo poca sennò cala la concentrazione. In realtà è stata una battaglia: dodici incontri a eliminazione diretta sono tantissimi, ma ero nello stato mentale perfetto. Ci sono state le condizioni otti-mali e poi per vincere ci vuole anche un pizzico di fortuna: in questo Mondiale avevo tutte le cose che servivano”. Guale-mi ha iniziato molto giovane a essere affascinato dal tappeto verde, ma i suoi esordi sportivi lo hanno visto prima scende-re in campo sul manto erboso dell’Audace Galluzzo: “Ho ini-ziato prestissimo a giocare nel-la scuola calcio del Galluzzo. Ero un discreto trequartista e, crescendo, mi hanno adattato a regista-mediano. I miei allena-tori dicevano che avevo i piedi buoni ed ero veloce di testa, ma troppo pigro nel correre. Al-meno a biliardo si sta fermi...”, scherza Matteo. E il biliardo? “Ho cominciato a 14 anni, le mie prime steccate le ho date in vacanza. Non so cosa mi af-fascinasse inizialmente, forse l’idea di poter dominare le bi-lie e farle andare dove volevo. La cosa più affascinante è im-parare a conoscere le proprie

emozioni e a dominarle. Avere molta memoria è un altro aspet-to fondamentale: è importante associare un tiro a un suono o a un movimento e riprenderlo quando ricapita”. Poi la svolta. “L’incontro con Carlo Cifalà e Sandro Giachetti è stato de-terminante, sopratutto per gli aspetti psicologici. Li ho cono-sciuti nel 2007 e tra noi è nata una bella amicizia. Mi chiesero di entrare in squadra e con loro ho fatto il campionato italiano Serie A, all’epoca giocavo in pri-ma categoria e li sentivo parlare di cose che per me erano ine-sistenti: davano la tecnica per scontata, mentre io avevo tutto da imparare. L’ho fatto rubando con gli occhi, parlandoci e viag-giandoci insieme. L’allenamento è di tipo mentale, bisogna pen-sare alle situazioni che potran-no accadere e come affrontarle sul campo”. E adesso che è arri-vato sul tetto del mondo? “Aver vinto è la realizzazione di un sogno cullato fin da quando ho iniziato. Sono strafelice, ma la vittoria non cambia niente. Si riparte da zero – conclude Gua-lemi – e speriamo che questo sia un punto di partenza per le competizioni a venire”.

Tiziana Alma Scalisi

Matteo Gualemi in “azione”: il 27enne originario del Galluzzo è il nuovo campione del mondo di biliardo specialità 5 birilli

matteo, un trionfo mondiale Biliardo

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Aspettando Papa Francesco

10 novembre 2015

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