Il Reporter Q2 - Novembre 2015

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www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere Duomo Eventi Vademecum Mappa la nuova veste del museo dell’opera Riaperto dopo il restyling: raddoppiato lo spazio espositivo orari, divieti e maxischermi: le “istruzioni” Come muoversi e come seguire tutta la visita il percorso del pontefice in città Dal centro allo stadio, le strade in cui transiterà le mostre: arte e sacro a confronto Le iniziative in occasione del Convegno ecclesiale nazionale FIRENZE IL GIORNO DI FRANCESCO PAGINA II PAGINA II PAGINA III PAGINA II ppuntamento irrinunciabile non solo per i fedeli, ma per tutti i cittadini e tutta la città. La visita di Papa Francesco a Firenze il 10 no- vembre è stata organizzata come un evento “corale”: basti pensare che i biglietti (gratuiti) per la messa che si terrà nel pomeriggio allo stadio Franchi – davanti a circa cinquantamila persone – sono stati distribuiti nelle parrocchie ma potevano essere prenotati an- che sul sito web della Diocesi. Un modo per allargare la partecipazione alla visita del pontefice e seguire alla lettera la dottrina di Papa Bergoglio, vicino a tutti fin dal giorno della sua proclamazione. Non solo, probabilmente l’apertura anche a chi è ancora “in cerca” rappresenta il modo più concreto di attuare i contenuti del Convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” dedicato al presente e al futuro della Chiesa nelle comunità, la cornice in cui rientra l’ar- rivo del Papa in città. Per Bergoglio si tratta della prima volta in Toscana e, sebbene la sua non sia una visita pastorale, i momenti pensati per favorire il contatto con la comunità sono numerosi. La giornata toscana del Papa inizierà da Prato, con una tappa in Cattedrale per parlare dei temi del lavoro in una città in cui la cri- si si è fatta sentire pesantemente, e procederà con l’arrivo a Firen- ze, dove ad accoglierlo ci saranno istituzioni religiose e cittadine. Il programma continuerà con la visita in Santa Maria del Fiore, dove Papa Francesco pronuncerà un discorso davanti ai 2.200 delegati del Convegno ecclesiale. La parte centrale della giornata sarà dedicata ai più deboli, dalla preghiera con i malati in Santissima Annunziata fino al pranzo alla Caritas con i bisognosi. Dopo un breve riposo in Arcive- scovado, alle 15.30 il momento più atteso e coinvolgente della giornata: la messa allo stadio Artemio Franchi, a cui assisteranno cinquantamila fedeli. Messa che sarà trasmessa anche sul maxischermo posizionato nel vicino stadio di atletica Ridolfi, dove l’elicottero papale atter- rerà in mattinata e da dove ripartirà a fine giornata. Altri due maxischermi sono previsti in piazza Santa Croce e piazza della Signoria. Per chi vorrà salutare Papa Bergoglio, due tragitti in “Papamobi- le”: quello lungo via Cavour per arrivare al Duomo in mattinata e l’intero trasferimento dall’Arcivescovado allo stadio. La volontà espressa dal Papa, la cui visita impiegherà oltre mille volontari, è quella di “disturbare il meno possibile la vita dei fio- rentini”, in pieno stile Bergoglio. Per questo – viene spiegato – i provvedimenti sul traffico saranno ridotti al minimo indispen- sabile. INFORMAZIONI IN TEMPO REALE 055 055 @comunefi comune.fi.it firenze2015.it Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 47 del 1 novembre 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. Novembre 2015 | Anno IX | Ed. 47 Firenze | Quartiere 2 Campo di Marte • Coverciano • Cure

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Duomo Eventi Vademecum Mappa

la nuova vestedel museodell’operaRiaperto dopo il restyling:raddoppiato lo spazio espositivo

orari, divietie maxischermi:le “istruzioni”Come muoversie come seguiretutta la visita

il percorsodel ponteficein cittàDal centro allo stadio, le stradein cui transiterà

le mostre:arte e sacroa confrontoLe iniziativein occasione del Convegno ecclesiale nazionale

FIRENZEIL GIORNO

DI FRANCESCO

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ppuntamento irrinunciabile non solo per i fedeli, ma per tutti i cittadini e tutta la città. La visita di Papa Francesco a Firenze il 10 no-vembre è stata organizzata come un evento “corale”: basti pensare che i biglietti (gratuiti) per la messa che si terrà nel pomeriggio allo

stadio Franchi – davanti a circa cinquantamila persone – sono stati distribuiti nelle parrocchie ma potevano essere prenotati an-che sul sito web della Diocesi.Un modo per allargare la partecipazione alla visita del pontefi ce e seguire alla lettera la dottrina di Papa Bergoglio, vicino a tutti fi n dal giorno della sua proclamazione. Non solo, probabilmente l’apertura anche a chi è ancora “in cerca” rappresenta il modo più concreto di attuare i contenuti del Convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” dedicato al presente e al futuro della Chiesa nelle comunità, la cornice in cui rientra l’ar-rivo del Papa in città. Per Bergoglio si tratta della prima volta in Toscana e, sebbene la sua non sia una visita pastorale, i momenti pensati per favorire il contatto con la comunità sono numerosi.La giornata toscana del Papa inizierà da Prato, con una tappa in Cattedrale per parlare dei temi del lavoro in una città in cui la cri-si si è fatta sentire pesantemente, e procederà con l’arrivo a Firen-ze, dove ad accoglierlo ci saranno istituzioni religiose e cittadine.Il programma continuerà con la visita in Santa Maria del Fiore, dove Papa Francesco pronuncerà un discorso davanti ai 2.200 delegati del Convegno ecclesiale.La parte centrale della giornata sarà dedicata ai più deboli, dalla preghiera con i malati in Santissima Annunziata fi no al pranzo alla Caritas con i bisognosi. Dopo un breve riposo in Arcive-scovado, alle 15.30 il momento più atteso e coinvolgente della giornata: la messa allo stadio Artemio Franchi, a cui assisteranno cinquantamila fedeli.Messa che sarà trasmessa anche sul maxischermo posizionato nel vicino stadio di atletica Ridolfi , dove l’elicottero papale atter-rerà in mattinata e da dove ripartirà a fi ne giornata. Altri due maxischermi sono previsti in piazza Santa Croce e piazza della Signoria.Per chi vorrà salutare Papa Bergoglio, due tragitti in “Papamobi-le”: quello lungo via Cavour per arrivare al Duomo in mattinata e l’intero trasferimento dall’Arcivescovado allo stadio.La volontà espressa dal Papa, la cui visita impiegherà oltre mille volontari, è quella di “disturbare il meno possibile la vita dei fi o-rentini”, in pieno stile Bergoglio. Per questo – viene spiegato – i provvedimenti sul traffi co saranno ridotti al minimo indispen-sabile.

INFORMAZIONI IN TEMPO REALE

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Novembre 2015 | Anno IX | Ed. 47 Firenze | Quartiere 2

Campo di Marte • Coverciano • Cure

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#La visita del Papa // La mappa a pagina

Il ritorno (in grande) del museo dell’Opera

Trenta incontri per conoscerestoria e realtà di casa nostra

LA DIRETTA RADIO MINUTO PER MINUTO

TRA ARTE E SACRO

La più grande collezione al mondo di arte sacra medievale e rinascimentale, disposta su una su-

perfi cie di 5.500 metri quadrati e suddivisa in ven-ticinque sale. Ha (ri)aperto i battenti il 29 ottobre il museo dell’Opera del Duomo, nella sua veste rinno-vata e ampliata, che dopo un intenso restyling e una chiusura al pubblico durata due anni affi da alla nuo-va veste la missione di valorizzare le 750 opere della collezione. Capolavori unici al mondo come la Pietà di Michelangelo, la Maddalena e i Profeti di Dona-tello, le Cantorie di Luca della Robbia e Donatello, la leggendaria Porta del Paradiso e la Porta Nord di Lorenzo Ghiberti del Battistero fi orentino. Un per-corso articolato su tre piani, che è andato a raddop-piare la superfi cie precedentemente adibita a spazio espositivo, attingendo dai locali di piazza del Duo-mo attigui a quelli del “vecchio” museo. Il progetto

architettonico e l’allestimento sono frutto del lavoro di Adolfo Natalini e dello studio Guicciardini & Ma-gni architetti, sotto la guida del direttore del museo, Timothy Verdon, tra i più autorevoli storici dell’arte italiana. Fondato nel 1891, il museo dell’Opera del Duomo è nato per raccogliere le opere eseguite nei secoli per esterni e interni dei monumenti del Duo-mo, del campanile di Giotto e del Battistero che, per motivi di conservazione o nel corso di modifi che e ammodernamenti, sono state rimosse dalla loro collocazione originale. Un’operazione colossale, che ha visto l’Opera investire quarantacinque milioni di euro (senza accedere a contributi pubblici), aggiun-gendo un ulteriore, cruciale tassello a quell’infi nito lavoro di valorizzazione del patrimonio rappresen-tato dall’Opera stessa, nata nel 1296 e ancora oggi al centro della vita della città.

Trenta incontri, trenta momenti organizzati tra il 9 e il 12 novembre dalla Diocesi di Fi-

renze per illustrare ai delegati del Convegno ec-clesiale nazionale la storia e la realtà della chiesa e della società civile fi orentina. “Uno degli aspetti di novità rispetto ai precedenti convegni ecclesia-li – ha spiegato monsignor Andrea Bellandi, vica-rio generale della Diocesi fi orentina – sarà quello di off rire ai delegati la possibilità di incontrare la realtà ospitante con la sua storia, il suo patrimo-nio culturale, artistico e caritativo, le molteplici esperienze di umanesimo che l’hanno contraddi-

stinta nei secoli e continuano a caratterizzare il tessuto ecclesiale e civile”. Raccolti in tre macro aree tematiche (“Firenze e la sua chiesa: storia e testimoni”, “Vita pastorale della chiesa fi orentina oggi” e “Realtà ed esperienze sociali e culturali a Firenze”), i trenta incontri si svolgeranno in una serie di bellissime location legate a doppio fi lo con la comunità cattolica fi orentina e approfon-diranno tematiche svariate, dal dialogo interreli-gioso ai luoghi della fede fi no alle personalità che si sono contraddistinte nel corso dei secoli e al dialogo tra chiesa e istituzioni culturali cittadine.

“Aspettando Papa Francesco” tutte le do-meniche alle 10.15 su Radio Toscana (Fm 104.7). Notizie, interviste e approfondi-menti sul 5° Convegno Ecclesiale Naziona-le e sull’arrivo di Papa Francesco a Firenze.Il 10 novembre Radio Toscana farà una lunga diretta per raccontare minuto per minuto la giornata del Papa a partire dal suo arrivo a Prato.

Ogni giorno su Radio Toscana e su Radio Firenze notizie utili su come e dove vedere e salutare Papa Francesco: modifiche alla viabilità, trasporti, maxi schermi, gli itine-rari e le modalità di accesso allo stadio.

■ Informazioni continue anche tramiteFb e Twitter #PapaFirenze

Nella culla del Rinascimento non si può pre-scindere da una riflessione tra arte e sacro,

e in occasione del Convegno ecclesiale nazionale la città propone una serie di eventi promossi in collaborazione con la Diocesi fiorentina.

BELLEZZA DIVINA“Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fonta-na” fino al 24 gennaio offrirà ai visitatori di Palaz-zo Strozzi un excursus sul rapporto tra gli artisti dell’Ottocento e del Novecento (tra cui Munch, Guttuso, Casorati, Matisse e Picasso) e l’universo del sacro.■ www.palazzostrozzi.org

SI FECE CARNENella Basilica di San Lorenzo prende corpo il confronto tra sacro e arte contemporanea con “Si

fece carne” (fino al 9 gennaio), che vede in mostra – suddivisi in tre sezioni – i lavori di un nucleo di artisti stranieri, italiani e toscani dei nostri gior-ni, in primis Yves Klein, Mimmo Paladino, Nan Goldin e poi, tra gli altri, Giuliano Vaggi, Piero Pizzi Cannella, Mario Ceroli e Sandro Chia.■ www.diocesifirenze.it

750 VOLTE DANTEÈ stato pensato appositamente per celebrare il Sommo Poeta nell’anno in cui ricorre il 750esimo anniversario della sua nascita l’evento spettacolo “Dante 750 legato con amore in un volume/ciò che per l’universo si squaderna” (9-14 novembre), realizzato nel complesso monumentale di Santa Croce con più di cinquecento persone protago-niste.■ www.culter.it

Duomo

La novità

Gli eventi

Vademecum

Mobilità, maxi schermi, biglietti:tutto quello che c'è da sapereSono migliaia i fedeli attesi in città per l'arrivo di Papa Francesco. Il 10 novembre, per ragioni di ordine pubblico e sicurezza, saranno in vigore diversi provvedimenti di limitazione al traffico e alla sosta nelle zone di Campo di Marte e del centro storico, oltre che nelle strade interessate dal passaggio del pontefice. Ecco quello che c'è da sapere.

L'ITINERARIODELLA VISITAPapa Francesco atterrerà in elicottero in-torno alle 9.15 allo stadio di atletica Ridolfi, dove sarà accolto dalle autorità. Si trasferirà poi in auto verso il centro della città, percor-rendo l'ultimo tratto di via Cavour e via Mar-telli con la “Papamobile”. Arrivato in piazza San Giovanni, raggiungerà il Battistero e poi la Cattedrale per partecipare al Conve-gno Ecclesiale Nazionale. Interverrà ai lavo-ri del convegno e uscirà intorno alle 11.30, risalendo sulla “Papamobile” e dirigendosi verso piazza Santissima Annunziata. Pas-serà intorno al Duomo (lato Misericordia) e percorrerà via dei Servi. Entrerà nella Basi-lica della Santissima Annunziata per prega-re con un ristretto gruppo di malati e poi, a piedi, raggiungerà la mensa della Caritas di San Francesco Poverino, dove pranzerà con gli ospiti abituali della struttura. Dopo il pranzo, con lo stesso itinerario via dei Servi-piazza Duomo Papa Francesco si recherà in Arcivescovado per una breve pausa di ripo-so. Intorno alle 14.30 partirà in “Papamobi-le” in direzione dello stadio Artemio Fran-chi, dove è in programma la celebrazione della Messa, percorrendo via dei Calzaiuoli, piazza della Signoria e piazza Santa Croce, per poi dirigersi sui lungarni fino a piazza Piave. Questo tratto dell'itinerario sarà per-corso a bassa velocità per salutare i fedeli, mentre da piazza Piave, per non incidere troppo sul traffico cittadino, l’andatura ver-rà aumentata fino al Franchi.

STRADE CHIUSEE DIVIETI DI SOSTAIl Comune ha predisposto misure più strin-genti rispetto alla normale disciplina della Ztl per la viabilità limitrofa al percorso del Papa, con chiusure per l’area del centro sto-rico, che sarà vietata al transito di tutti i vei-coli a partire dalle 8.30 circa della mattina. Divieti di sosta e transito saranno istituiti anche nelle altre zone della città interessate dal passaggio del pontefice. Lungo tutto il percorso della “Papamobile” sono previsti divieti di sosta già dalle 20 del 9 novembre, giorno precedente all'arrivo del Santo Pa-dre, per motivi di sicurezza. Nelle zone interessate dai provvedimenti di limitazione alla sosta saranno istituiti alcuni parcheggi alternativi per i residenti.

TRASPORTO PUBBLICOE VIABILITÀL’invito di Palazzo Vecchio per i fiorentini e per tutti coloro che arriveranno in città è quello di utilizzare per spostarsi i mezzi pubblici, che saranno fortemente poten-ziati su tutta la rete cittadina. Le persone munite di invito per assistere alla Messa del Papa nei due stadi potranno raggiungere le strutture anche grazie al potenziamento del servizio ferroviario regionale, che sarà orga-nizzato con fermate aggiuntive alla stazio-ne di Campo di Marte. Per tutta la giornata sarà potenziato il trasporto pubblico urba-no con l’aumento delle corse delle diverse linee Ataf. In particolare – sottolinea il Co-mune – è assolutamente sconsigliato l’uso dei mezzi privati per raggiungere l’area di Campo di Marte, dove sarà interdetta la circolazione già a partire dalle 12. Palazzo Vecchio ha poi predisposto un piano speci-fico per i pullman, con itinerari predefiniti e sosta nell’area dello stadio Franchi.

MAXI SCHERMITutta la giornata toscana di Papa France-sco, dalla sua visita ufficiale a Prato fino alla sua ripartenza da Firenze, sarà trasmessa in diretta da due maxi schermi posizionati in piazza Santa Croce e piazza della Signoria.

MESSAALLO STADIO FRANCHIAlle 15.30 il Santo Padre celebrerà la Messa allo stadio Artemio Franchi. Considerato il numero di persone richiamate dall'evento, a partire dalle 11 verrà aperto anche lo stadio di atletica Ridolfi, dove sarà posizionato un terzo maxi schermo per consentire a circa seimila persone di seguire la celebrazione.

PER CHI HA IL BIGLIETTOL’accesso agli stadi Franchi e Ridolfi sarà consentito solo a chi è munito di biglietto nominale, presentando – insieme al ticket – un documento di identità. Per i malati e i di-sabili il Comune ha predisposto un itinerario dedicato per raggiungere il Franchi, e an-che la sosta dei loro mezzi è prevista in aree stabilite. I due stadi apriranno al pubblico alle 11, con l'accesso che sarà consentito fino alle 14.

PER CHI NON HA IL BIGLIETTOPer consentire di seguire la visita di Papa Francesco a Firenze anche a chi non è in possesso dell’invito e non può quindi en-trare negli stadi, come detto verranno po-sizionati due maxi schermi in piazza della Signoria e in piazza Santa Croce, da cui si potrà seguire tutta la giornata del pontefice senza doversi spostare. Inutile e fortemen-te sconsigliato – ribadisce il Comune – per chi non ha il biglietto avvicinarsi all’area di Campo di Marte.

SCUOLESalvo modifiche dell'ultimo minuto, il giorno della visita del pontefice resteranno chiusi otto plessi scolastici della città: la scuola degli Innocenti in piazza Santissima An-nunziata, la Pestalozzi di via delle Casine, il plesso Vittorio Veneto di via delle Casine e via San Giuseppe, la Carducci di viale Ugo Bassi, la Dino Compagni in via Nicolodi e gli istituti superiori Leon Battista Alberti, Ca-stelnuovo e Galileo.

VIA I CASSONETTIPer motivi di sicurezza, i cassonetti della spazzatura saranno rimossi dalle strade in-teressate dal passaggio del Papa.

INFORMAZIONIIN TEMPO REALEPer tutti gli aggiornamenti dell'ultima ora, si potrà con-tattare il Comune di Firenze:

Tel. 055.055www.comune.fi.itwww.firenze2015.ittwitter: @comunefi

II | Novembre 2015

Page 3: Il Reporter Q2 - Novembre 2015

Novembre2015

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cercasi famiglie“a porte aperte”

� Editoriale

quei momentiche restanonella storia

Matteo Francini

È uno di quei momenti che contribuiscono a fare la

storia delle città, che restano impressi nella memoria col-lettiva e – prima ancora – in quella di chi c’era. La visita di un Papa è sempre un evento speciale. Evento che Firenze si prepara a vivere questo mese. È il 10 novembre il giorno fi ssato per l’arrivo del Santo Padre in riva all’Arno, per quella che re-sterà una data da ricordare per la città e i suoi abitanti.

☛ pagina 9

☛ SEgUE a pagina 8

Due progetti diversi ma con un unico “comun denominatore”: le famiglie. Famiglie che decidono di aprire le porte delle loro

case per dare una mano agli altri. Da una parte c’è il progetto Iesa, sigla che sta per “Inserimenti eterofamiliari supportati e assistiti”, per cui si cercano nuclei disposti a ospitare persone che portano sulle spalle disturbi psichici non gravi. Dall’altra si conclude pro-prio a novembre il “Mese dell’affi do”, organizzato per promuovere l’esperienza dell’affi do familiare. In entrambi i casi ora si cercano famiglie o singole persone interessate a dare il proprio contributo, per off rire nuove possibilità a chi ne ha bisogno.

☛ pagina 10

☛ pagina 12

il cinema del mondosi ritrova all’odeonNove festival internazionali e ol-tre 150 fi lm al centro della nona edizione della “50 Giorni”.

Fiorentina Basket,un mese di sfide

Il Reporterdei piccoli:una nuova

favolaper i lettori

in erba☛ SEgUE a pagina 12 ☛ pagina 11

i “segreti viola”di paulo sousaÈ la cultura del lavoro al cen-

tro del “miracolo” del tec-nico portoghese: essere bella e vincente per la Fiorentina non è più un’utopia, ma una realtà da vivere con i piedi per terra.

Sport

Anno IX Ed. 47

FirenzeQuartiere 2

“ritornoal passato”per i lungarniColpiti dalla tempesta,l’idea è (ri)creare spaziper lo sport e non solo.Come un tempo

Primo piano

☛ pagina 3

iniziative per “far luce”su piazza della libertàOrganizzati eventi per darle nuova vita, in attesa dei lavori di riqualificazione annunciati.

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a caccia di antichitàe cimeli d’epoca

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Campo di Marte • Coverciano • Cure

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La famiglia italiana della frutta

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I portici di piazza della Libertà

Focus

restauro anche per l’arco di trionfo

Anche l’arco di trionfo, opera dei Lorena, è de-

stinato a essere interessato dagli interventi di restauro e riqualificazione di piazza della Libertà. La struttura è il primo arco trionfale a carattere per-manente costruito in Italia in epoca moderna. L’intervento del Poggi ha lasciato pratica-mente immutate le componen-ti architettoniche e le finiture dell’arco, fino al restauro del 1963, che ha comportato la so-stituzione delle statue di arena-ria con copie in conglomerato cementizio. L’ultimo e accu-rato restauro commissionato dall’Ufficio Belle Arti risale al 1994-95, mentre nel 2011 la struttura è stata oggetto di ana-lisi e verifiche e oggi è in attesa di un nuovo intervento di con-solidamento e reintegrazione.

la piazza in cercadi “libertà”: eventie iniziative in attesadella riqualificazione

Il punto

Il borgo

Fannì Beconcini

la lastra chiede attenzione

Un piccolo borgo di pochi abitanti. Un bar, un negozio di ali-mentari, un piccolo ufficio postale e la scuola elementare.

La Lastra, a pochi passi dal centro della città, chiede di essere più considerata. Le cose da migliorare – dicono i residenti – sarebbe-ro molte. Come spiega Andrea, pensionato, “siamo consapevoli di essere un punto di passaggio sulla grande direttrice della via Bolo-gnese, ma chiediamo di fare attenzione a tutti coloro che sfrecciano in auto a grande velocità. Via Bolognese vecchia è piena di buche ormai da tempo, sentiamo dire che sono previsti numerosi inter-venti, come i cassonetti interrati o la nuova pensilina del bus 25, ma ancora non sappiano niente di preciso”. “Più volte a Quadri-foglio abbiamo chiesto un intervento per i cassonetti interrati, ma per adesso ci è stato risposto in maniera negativa, probabilmente si dovrà aspettare l’espansione del servizio della chiavetta elettro-nica che sta avvenendo in alcune zone del quartiere – fa il punto il presidente del Q2 Michele Pierguidi – avevamo richiesto anche l’installazione di un fontanello e stiamo aspettando, fiduciosi, una risposta positiva di Publiacqua. Lo stesso vale per la pensilina, per cui abbiamo fatto più volte riunioni con Ataf. C’è sicuramente da migliorare la viabilità, le auto sfrecciano a grande velocità e penso alla presenza di una scuola importante come la Salviati. Il Quartie-re c’è e si sta muovendo – conclude – ma concretamente la situazio-ne è quella di un anno fa”.

C.M.

#Primo piano

Sorta nell’Ottocento du-rante la realizzazione dei viali di circonvallazione, piazza della Libertà è

una delle porte della città. Por-ta la firma dell’architetto Poggi, che nel 1865 creò questo spazio attorno ai già esistenti Arco di Trionfo, fatto edificare un se-colo prima dai Lorena, e Porta San Gallo, che risale al Trecento. Oggi, però, l’area verde con fon-tana e panchine che circondano l’arco – segnalano in molti – ri-schia di ridursi a un mero spar-titraffico e i portici a semplici vie per il passaggio pedonale da un punto all’altro della piazza o, peggio ancora, a teatro di bivac-chi e situazioni di illegalità. Da tempo i cittadini e il comitato Parterre, composto da esercenti e residenti della zona, sottoline-ano la situazione di degrado che interessa la piazza, ritenuta poco valorizzata dal punto di vista degli itinerari turistici, poco tu-telata dal punto di vista culturale e poco attrezzata dal punto di vista infrastrutturale. “A bilancio ci sono i fondi necessari per l’im-pianto e la manutenzione delle alberature, per la riqualificazio-ne delle aree verdi, delle pan-chine e della fontana con vasca, inoltre la situazione relativa allo stazionamento di soggetti senza fissa dimora e ai bivacchi sotto i portici è monitorata dalla polizia

municipale. Ci si augura di riu-scire a contenere e risolvere la si-tuazione quanto prima”, spiega il presidente del Quartiere Miche-le Pierguidi. Intanto, nel tempo, alcune iniziative hanno cercato di riportare l’attenzione sulla piazza: ultima in ordine crono-logico è stata la manifestazione “Qualcosa in Libertà” organiz-zata a fine settembre dal gruppo “Qualcosa da dire”, una giorna-ta di incontro tra cittadini e un intervento di pulizia dell’area in collaborazione con Legambien-te, uniti all’evento conclusivo di un progetto di arte partecipata, l’installazione nell’acqua della fontana di quattromila barchette di carta realizzate con fogli trac-ciati con ricordi e desideri dei cittadini per una piazza viva e vivibile. Inoltre il comitato Par-terre, attivo da alcuni anni in qualità di centro commerciale naturale composto da negozi di via del Ponte Rosso, piazza del-la Libertà, via Bolognese e parte di via Vittorio Emanuele, oltre a rivestire il ruolo di interlocu-tore delle istituzioni, organizza periodicamente eventi e mostre-mercato in occasione delle fe-stività o nei weekend. Per dare nuova vita a piazza della Libertà, in attesa dei lavori di riqualifica-zione annunciati.

Previsti lavori per verde,panchinee fontana.E intantonell’areavengonoorganizzatealcunemanifestazioni

2 | Novembre 2015 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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i lungarnivogliono“tornareal passato”L’idea è farli riviverecome un tempo con spazi per lo sport

Colombo e del Tempio

Il ricordo

È stata una delle strade “simbolo” (suo malgra-do) della tempesta dello scorso 1° agosto. Parlia-

mo di lungarno Colombo, uno dei punti (insieme ai parchi vici-ni) su cui la furia del nubifragio si è abbattuta con maggiore for-za. Nel tratto compreso tra ponte da Verrazzano e largo De Gaspe-ri sono caduti, o sono stati grave-mente danneggiati, centosettan-ta alberi, di cui una cinquantina di pini. Da quel tremendo po-meriggio sono ormai passati più di tre mesi, ma “per tornare alla normalità ci vorrà del tempo – ammette il presidente del Quar-tiere 2 Michele Pierguidi – gli alberi che c’erano prima erano in alcuni casi secolari. Bisogne-rà stringere i denti tutti quanti, soprattutto i cittadini vicini ai luoghi interessati. Faremo una nuova piantumazione con alberi più consoni rispetto ai pini ma-rittimi, che abbiamo capito es-sere poco adatti alla nostra città e ai nuovi eventi atmosferici, purtroppo sempre più frequenti. Per quanto riguarda i giardini –

Costanza Marrapese

Anna Maria accanto ai piccoli alberi appena piantati in uno scatto di molti anni fa

“le mie foto con gli alberi appena piantati”

Ma come sono cambiati i lungarni negli anni? Lo racconta con dolcezza e un po’ di nostalgia Anna Maria, pensionata resi-

dente in via Luca Landucci. Lei era la cartolaia della via, proprio di fronte alla scuola Giotto, conosciuta da tutti. Orgogliosa, oggi mostra alcune foto che la ritraggono all’età di tredici anni proprio sui lungarni del quartiere. “Era il settembre 1955, me lo ricordo come se fosse adesso, era il giorno del fidanzamento ufficiale di mio fratello e insieme alla mia famiglia siamo andati a passeggiare sui lungarni del Tempio e Colombo, appena inaugurati. C’era la fabbrica della birra proprio di fronte all’hotel. Mio padre scattò alcune immagini di me fanciulla accanto ai piccoli alberi appena piantati. Alcuni sono gli stessi che sono venuti giù nella tempesta del 1° agosto scorso. Dopo quella data – continua – mi è capitato di tornarci e riconoscere lo stesso albero di una foto scattata tanto tempo fa ancora in piedi. Mi sono emozionata a tal punto da voler scattare una foto simile, soltanto molti anni più tardi”.

continua – abbiamo destinato tutto il budget delle commissioni politiche giovanili, sociale, sport e quello istituzionale alla loro ricostruzione e riqualificazione. Non sono tanti soldi, ma tutti quelli che abbiamo li abbiamo messi per tornare alla normalità. C’è sempre massima attenzio-ne a questo aspetto da parte del Quartiere: in ogni nostra mani-festazione è presente l’iban della campagna #ioaiutofirenze attra-verso cui, con un piccolo gesto di solidarietà, si può contribuire a far rinascere i parchi più colpiti come l’Anconella e l’Albereta. Da qui alla fine della legislatura – as-sicura Pierguidi – saremo vicini a questo tema perché i problemi sono stati molti e non dobbiamo assolutamente dimenticarcene”. Ma, anche prima del devastan-te nubifragio estivo, c’erano già l’idea e la volontà dell’ammini-strazione di riportare i lungarni del Tempio e Colombo a essere vissuti come lo erano una volta. “La nostra idea – conferma il presidente del Q2 – è far rivi-vere i lungarni come un tempo.

Negli anni ’80 e ’90 c’era il no-leggiatore di ‘grilli’, piccoli tricicli per bambini, c’erano i campi di bocce, la pista da ballo, il campo di basket. Sarebbe bello ricreare un’area aperta a tutti i cittadini dove si possa fare dello sport all’aria aperta”. Quanto alle se-gnalazioni da parte dei cittadini sul continuo transito di pullman, “sono consapevole che senza gli alberi lo smog e il rumore sono aumentati. Troppi pullman – spiega Pierguidi – creano anche problemi al traffico e per questo abbiamo richiesto più controllo da parte della polizia municipa-le. Si dovrà incentivare – con-clude – l’uso del parcheggio sul lungarno Aldo Moro”.

“dopo il 1° agostopiù smog e rumore”

Federica è una giovane mamma che abita sul lun-

garno Colombo, nei pressi del ponte da Verrazzano. “Dopo il 1° agosto – racconta – sono tantissimi gli alberi che non ci sono più su questo tratto di lungarno. La loro presenza sopperiva al grande smog e al rumore che adesso è triplicato. Non posso aprire la finestra in nessun orario e con due bam-bini piccoli non è facile. Mi au-guro che nei piani dell’ammi-nistrazione sia prevista quanto prima la piantumazione di altri alberi. Oltre al passaggio quotidiano delle auto – con-clude Federica – si aggiunge il grande traffico di pullman”.

C.M.

I residenti

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Novembre 2015 | 3 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

Page 6: Il Reporter Q2 - Novembre 2015

#Luoghi & persone

quadri d’epoca e libri usati,tra i negozi del quartiereA Campo di Marte e dintorni ci sonovari venditori di antiquariato e affini

il “medico”di radio e tv

Il mondo dei negozi di antiquariato, dei venditori di quadri e libri d’e-poca e degli oggetti più introvabili affascina da sempre molte perso-

ne, ma esistono ancora dei posti fuori dalle rotte turistiche del centro dove poter trovare qualche vecchio cimelio? Girando per il quartiere, si scopre che a Campo di Marte e dintorni sopravvivo-no vari negozietti di questo tipo. Passeg-giando per le strade vicino allo stadio ci si può ad esempio imbattere in un locale

senza insegna con pile e pile di libri usa-ti esposti fuori chiamato “La soffitta del-la nonna”. “La nostra attività è nata quasi per gioco. Io prima ero commercialista, poi con un amico che si intende di og-getti antichi abbiamo deciso, nel 2000, di aprire questo negozio”, racconta la proprietaria Graziella, che non nascon-de però alcune difficoltà. “Siamo in via Carnesecchi, quindi non molto centrali. È da qualche tempo che pensiamo di vendere”. Spostandosi verso la zona di

via Gioberti, i venditori di antiquaria-to e affini diventano più numerosi: dal negozio di “Monica Lupi” ad “Allegra e il Sarchiapone”, dove si possono tro-vare oggetti in conto vendita e quadri d’epoca molto particolari. In via Cima-bue si incontrano invece due antiquari storici: “Brocante Antichità” e “Fanfani”, che raccontano come il mondo di que-sta tipologia di merce sia decisamente cambiato. Oggi – viene spiegato – biso-gna spulciare il web, perché gran parte della merce passa attraverso internet. Continuando il nostro “viaggio”, in via D’Annunzio e in via Fra’ Bartolommeo si trovano due spazi chiamati “In conto vendita” e “Bric e Brac”, che si occupano prevalentemente di “racimolare” ogget-ti antichi di seconda mano. Altra tappa della nostra “mappa dell’antiquariato” nel quartiere è “Il rigattiere Bruno”, in viale Don Minzoni. Entrando può capi-tare di trovare il proprietario, il signor Bruno appunto, intento a lavorare nel retrobottega. “Io sono napoletano – rac-conta – e ho rilevato quest’attività nel ’90, quando avevo ventitré anni. Voglia di studiare ne ho sempre avuta poca, così ho preferito imparare questo me-stiere da mio padre, che già allora rifor-niva di mobili questo negozio. Lavoro principalmente il legno. Certo, la mole di clienti è calata, soprattutto dall’inizio del 2000, e ai giovani questa roba inte-ressa sempre meno”. Tuttavia, mentre parliamo, nel negozio entra una coppia di americani che acquista un quadro a olio di inizio ‘900, prima di imbarcarsi alla volta degli Stati Uniti.

A fare la storia della radio e della televisione non è stato solo chi “ci sta dentro”, come cantanti e presentatori, ma anche chi “ha sentito sotto le proprie mani”,

da buon artigiano, il passaggio tecnologico dal primo bianco e nero al digitale terrestre di oggi. Alberto Cappelletti, fiorentino residente a Campo di Marte, è tra questi. Il 24 novembre la sua attività di riparatore di apparecchi televisivi compi-rà la bellezza di cinquant’anni. In pensione ormai dal 2005, lo possiamo trovare ancora all’interno del suo laboratorio di via dell’Arcolaio. L’abilità – racconta – è stata quella di passare come se niente fosse dalle riparazioni di radio d’epoca e televisori analogici ai moderni decoder. “E pensare che è iniziato tutto con un semplice corso di radiotecnica organizzato nei primi anni ‘60 dalla Provincia – ricorda Cappelletti – ma fu solo dopo il servizio militare che iniziai a lavorare. Prima esercitavo da casa, poi in due anni sono riuscito ad aprire un mio labo-ratorio, ‘La Videotecnica’, qui in via dell’Arcolaio. Nonostante il boom, in quegli anni, delle telecomunicazioni, il negozio all’inizio non ingranava, tanto che provai ad aprire una piccola succursale in via Aretina. Il quartiere di Campo di Marte – racconta – all’epoca non era abitato come lo è adesso, le case e i condomini erano ancora in costruzione e i negozi erano pochi: qui vicino c’erano solo un calzolaio e un tappezziere”. Ma con un po’ di pazienza i risultati sono cominciati ad arrivare. E sono innumerevoli i ricordi che il laboratorio custodisce, a partire proprio da quelli legati alle riparazioni. Quando – spiega Cappelletti – aggiustare i televisori era sinonimo di una persona fidata che veniva a casa per la riparazione, “accolta quasi come la figura di un medico tanto era preziosa”. “Negli ultimi tempi si pre-ferisce ricomprare piuttosto che riparare, soprattutto per una questione di prezzo. Così mi sono dedicato sempre più alla riparazione di oggetti d’epoca: tra gli ultimi in ordine di tempo c’è stato uno storico grammofono a molla. Ma la soddisfazione più grande – conclude Alberto Cappelletti – è stata la riparazione di una radio originaria della vecchia Germania dell’est che solo io sono riuscito a far funzionare di nuovo”.

Niccolò Falchini

Vanessa Bambi

Ieri e oggi/1 Ieri e oggi/2

Nel quartiere non mancano negozi di antiquariato e venditori di quadri e libri d’epoca

Alberto Cappelletti ha aperto il suo laboratorio in via dell’Arcolaio

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4 | Novembre 2015 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

Page 7: Il Reporter Q2 - Novembre 2015

101 anni dalla nascita

LUZI: UNA VOCE CONTRO LA VOLGARITÀ E L’INTOLLERANZAIl 20 ottobre al Palagio di Parte Guelfa un concerto e una ma-nifestazione pubblica hanno ricordato Mario Luzi nel 101° anniversario della nascita (20 ottobre 1914). Mario Luzi rappresenta una straordinaria � gura di intellet-tuale a tutto tondo, profondamente legato al quartiere del Campo di Marte dove ha vissuto tanta parte della sua vita. Nella sua feconda attività di poeta, scrittore e saggista Luzi è sempre stato animato da una incessante ricerca stilistica, in un intreccio commovente fra spiritualità, religiosità, dubbio, sgomento, in cui tutti possiamo riconoscerci, nonostante l’in-dubbia (e bene� ca) fatica che la sua poetica sempre esige severamente da chiunque vi si accosti. L’estrazione popolare sempre orgogliosamente rivendicata (la sua famiglia veniva da Semproniano, un paesino marem-mano ai piedi dell’Amiata) si sposava in lui con l’altrettanto � era costruzione di una identità culturale “alta”, complessa e so� sticata, in buona parte nutrita dal cattolicesimo riforma-tore francese di Mauriac e Maritain. L’evoluzione artistica di Luzi si snoda lungo un percorso che va dall’ermetismo ante-guerra al teatro d’avanguardia di � ne secolo (fondamentale la sua rivisitazione dantesca in collaborazione con la compa-gnia ‘Magazzini’ di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi). Più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura, nel 2004 fu nominato senatore a vita dal presidente della Repub-blica Carlo Azeglio Ciampi.Il Comune di Firenze gli ha intitolato la biblioteca del Quar-tiere 2 in via Schi� .

Domenica 11 ottobre ha celebrato la sua prima messa nella Chiesa di San Pietro a Varlungo Don Vittorio Menestrina, pro-veniente dalla parrocchia di San Piero in Palco. La cerimonia, coadiuvata anche da Don Alessio, è stata molto partecipata e animata da un folto numero di bambini sotto lo sguardo at-tento di Don Mariano. Per l’occasione la cerimonia è stata  al-lietata dall’unione dei cantori delle Parrocchie di San Pietro a Varlungo e San Piero in Palco. Erano presenti, insieme a par-rocchiani e residenti, autorità del mondo civile: il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi, il presidente della Miseri-cordia di Varlungo Riccardo Caselli insieme a rappresentanti della Confraternita, il presidente del Circolo Arci di Varlungo Vincenzo Antonelli. Sono inoltre intervenuti numerosi parroc-chiani delle chiese dove Don Vittorio ha svolto la sua “missione”. Un augurio ancora di benvenuto e buon lavoro con a� etto da  parte di tutti i parrocchiani, anzi dalla sua “nuova famiglia”.

Sede del Quartiere 2Villa Arrivabene, piazza Alberti 1/aTel: 055-2767831 | Fax: 055-2767838E-mail: [email protected] .it

A cura del Consiglio di Quartiere 2

2CAMPO DI MARTE

puoi trovare queste notizie e molto altrosul sito del Quartiere 2: vai su www.comune.fi .it e nella sezione “Comune” clicca su “Quartieri”

Anagrafe, nuova dimensione di un servizioA Varlungo

I CERTIFICATI ON-LINE RADDOPPIANOAumenta anche a Firenze la possibilità di procurarsi certi� cazioni anagra� che senza do-ver a� rontare code o attese più o meno lunghe e, soprattutto, senza spostamenti di mo-bilità urbana che, specie per la popolazione anziana, possono comportare dei seri disagi. La via maestra in questo senso è rappresentata dall’acquisizione on line tramite apposite credenziali di accesso che, tra l’altro, possono essere utilizzate anche per tutta una serie di altri importanti servizi comunali. Il servizio di rilascio on line dei certi� cati ha riscosso un grande favore da parte di cittadini e professionisti tanto che in un anno i documenti richiesti e stampati in proprio sono passati dal 10 al 26%. Sulla scia di questo successo dal 15 ottobre si amplia ulteriormente l’elenco dei certi� -cati così ottenibili: oltre ai tre certi� cati anagra� ci principali (residenza, stato di famiglia e contestuale), sarà possibile stampare anche i certi� cati di stato civile (morte, matri-monio, nascite) e taluni estratti. L’elenco completo dei certi� cati stampabili on line sarà pubblicato nella rete civica comunale il 15 ottobre. Inoltre, i cittadini residenti all’estero potranno richiedere le credenziali al Comune tramite i consolati italiani e stampare i propri certi� cati anche da un altro continente.Il servizio di certi� cazione on line è accessibile a tutti i cittadini dal proprio computer con apposite credenziali (da richiedere presso uno sportello dei servizi demogra� ci) o attraverso la Rete civica cliccando su “Certi� cati facili”, grazie all’utilizzo della Tessera Sanitaria Elettronica.

AUMENTANO LE APERTURE POMERIDIANEAttivo un servizio di prenotazione per appuntamenti personalizzati

L’aumento delle certi� cazioni on line o� re la possibilità di razionalizzare gli orari di apertura al pubblico dei Punti Anagra� ci Decentrati (PAD), dislocati nei territori locali, vale a dire nei 5 quartieri � orentini. In particolare due sono le esigenze molto sentite, specie da parte di chi lavora: 1) la necessità di disporre di aperture pomeridiane; 2) la certezza dell’orario e dunque la possibilità di � ssare un appuntamento speci� co e

personalizzato Per venire incontro alla prima di queste richieste sono state apportate delle modi� che agli orari e all’organizzazione del servizio dei PAD. Il PAD di via Carlo Bini (Quartiere 5) sarà aperto anche il giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17 e resterà chiuso per l’intera gior-nata del martedì. Specularmente il PAD di Villa Vogel (Quartiere 4) resterà aperto anche il pomeriggio nel giorno di martedì e osserverà una chiusura completa il giovedì. Per rispondere invece alla seconda esigenza è stato attivato l’accesso all’anagrafe con pre-notazione attraverso il contact center del Comune al numero 055.055. Con questo strumento si possono ottenere certi� cati o il rinnovo della carta d’identità ad un orario scelto dal cittadino. Questo servizio è svolto il sabato mattina presso il Parterre, il lunedì mattina presso il PAD di Santa Croce (Quartiere 1), il mercoledì e venerdì mattina presso il PAD di via Tagliamento (Quartiere 3).In� ne, a partire dal 1° novembre, si amplia la consegna, su prenotazione, dei certi� cati e degli estratti di stato civile non rilasciabili dai PAD ma solo dagli u� ci di Palazzo Vecchio. In questo caso il cittadino e� ettua il ritiro presso lo stesso sportello dove ha inoltrato la richiesta. Ai PAD di Villa Vogel (Q4) e via Bini (Q5) si a� ancheranno in questo servizio anche quelli di piazza Alberti (Q2) e di via Tagliamento (Q3).

ORARIO DEI PAD DEL Q.2Parterre, piazza della Libertà | da lunedì a venerdì, ore 8.30-13, martedì e giovedì aperto anche dalle 14.30 alle 17 (sabato mattina solo su prenotazione, telefonando allo 055055 dalle 8 alle 20).P.zza Alberti (Q.2) | martedì e giovedì, ore 8.30-13 e 14.30-17

SI ALLARGA LA RETE DEI PUNTI DIFFUSIUn ulteriore canale che sta contribuendo allo sviluppo della possibilità di acquisire certi-� cati sul territorio locale senza doversi sobbarcare complicati spostamenti è rappresen-tato dal progetto “Reti di� use”, che permette la stampa dei principali certi� cati attra-verso associazioni di volontariato, circoli e tabaccherie che hanno accettato di erogare questo servizio in seguito ad accordi raggiunti con i Consigli di Quartiere. Allo stato attuale queste sono le realtà che hanno aderito all’iniziativa nel Q.2:Misericordia di Settignano, tabaccheria Corsi, via Bolognese 102 r (località Trespia-no); tabaccheria La Lastra, via Bolognese 75 A/B r (località La Lastra); Ricevitoria 46, via Boccaccio 19r (zona Le Cure); Bar Tabacchi Consoli via Aretina 187r.

BENVENUTO AL NUOVO PARROCO

PASSEGGIATE ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIOLe passeggiate del Q.2 si tengono il 2° sabato di ogni mese e par-tono alle 9.30 dalla sede del quartiere a Villa Arrivabene in piazza Alberti. La partecipazione è libera e gratuita. Il prossimo appunta-mento è in programma sabato 14 novembre e sarà dedicato a “San Salvi e il Cenacolo”. Il percorso proposto si presenta facile e pianeggiante, seguendo questo itinerario: Piazza Alberti, via Lo-renzo di Credi, via Lungo l’A� rico, via Tito Speri, Piazza di San Salvi (Chiesa San Michele a San Salvi), via San Salvi (Cenacolo di Andrea del Sarto), parco di San Salvi.

INFO Rivolgersi a Vilma Tanzi (segreteria Q.2) | Tel. 055 2767820

Il 4 novembre 1966, in un mattina livida che resterà incancellabile nella memoria di chiunque l’abbia vissuta, l’Arno invase Firenze lasciando dietro di sé una scia di morte e devastazione. Perdite umane, ma anche grandi ferite al patrimonio artistico e culturale, come è ben noto. Così come tutti abbiamo in mente le gesta degli Angeli del Fango, le imma-gini del Cristo di Cimabue, la voce di Marcello Giannini che dalla sede Rai di via Vecchietti lancia al mondo la terribile notizia che Firenze è sott’acqua. Meno nota, ma non certo meno importante anche se si svolse interamente lonta-no dai ri� ettori, fu la reazione che i cit-tadini seppero fornire, rimboccandosi le maniche, creando sul territorio una formidabile rete di auto-organizzazione e autogestione che seppe surrogare la lentezza dei soccorsi e la tardiva risposta

delle istituzioni. Anche da quella storia scaturirono i quartieri così come li co-nosciamo oggi e non è un caso se sono proprio i quartieri a preannunciare una serie di iniziative per ricordare il prossi-mo anno il cinquantesimo anniversario di quella tragedia che i � orentini seppe-ro trasformare in una grande esperienza di maturità democratica. Come prima cosa i 5 consigli di quar-tiere invitano i cittadini a portare nelle sedi circoscrizionali materiali, immagini e documenti che restituiscano il senso e le emozioni di quell’immane tragedia che sconvolse Firenze. In questo senso verranno anche organizzati incontri con le scuole per far conoscere alle giovani generazioni cosa accadde 50 anni fa e sarà anche attivata una campagna in-formativa sulla prevenzione del rischio idrogeologico.

1966-2016

50 ANNI DALL’ALLUVIONE

I quartieri invitano i cittadini a produrre materiali, documenti, immagini che aiutino a rivivere le emozioni e la lezione storico-politica di quelle giornate.

Il secondo sabato del mese

CORSI PER TUTTE LE ETÁIl Q.2 organizza anche quest’anno numerosi  corsi  aperti a cittadini di tutte le età. Le iscrizioni sono aperte presso la sede del  Q.2  a Villa Arrivabene in piazza Alberti. Fra i tantissimi  corsi  proposti da segnalare: lingue, teatro, informatica, pittura, storia dell’arte, musica, astronomia e tanti altri.

INFO e ISCRIZIONI Tel. 055 2767854 - 055 2767828 | culturaq2@comune.� .it| www.comune.� .it e cercare Q2

Formazione e tempo libero

Page 8: Il Reporter Q2 - Novembre 2015

#Il quartiere in pillole

quartiere”, continua Pierguidi, che poi termina: “E adesso che all’Artemio Franchi verrà ce-lebrata da Lei una messa, pur rendendomi conto di tutti i Suoi impegni, credo che, spinto dal ri-pudio dell’orrore della guerra che anche oggi purtroppo non è lon-tana da noi, questi ragazzi sareb-bero onorati dall’essere ricordati dal più grande dei messaggeri di pace in terra”.

il sacrario dello stadioe la visita del papaLettera al pontefice: “Queigiovani sarebbero onorati”

Al Franchi Segnalazioni

varlungo, fari puntati sulla movida“Ogni poco qui a Varlungo succede qualcosa: qualche sera c’è qualcuno che si scaglia contro i

veicoli parcheggiati, rubare le bici è ormai diventata un’abitudine e le persone dopo una certa ora non si sentono sicure nemmeno a portare fuori i cani”. È così che L.P. – residente della zona – rac-conta la situazione del suo pezzo di quartiere. Una segnalazione confermata anche da altri residenti e lavoratori della zona. “I problemi purtroppo non sono circoscritti solo alla notte – commenta un com-merciante – già dal pomeriggio si verificano alcune situazioni di degrado”. Eppure quella di Varlungo è una zona molto animata e amata dai fiorentini, che frequentano, soprattutto nel periodo invernale, i tanti pub ormai storici del quartiere. Una movida – viene spiegato – molto diversa da quella del centro, fatta di locali “caserecci” con clienti affezionati che, in alcuni casi, arrivano anche da fuori città. “Le cose vanno bene – commentano alcuni gestori – i clienti non mancano nemmeno durante la settima-na e sono spesso comitive numerose e fidelizzate”. Quanto ai problemi evidenziati da qualcuno, le se-gnalazioni non sembrano però essere giunte alle istituzioni. “Non abbiamo mai ricevuto segnalazioni a riguardo – afferma il presidente del Q2 Pierguidi – come succede invece quotidianamente in zone ‘calde’ come San Salvi, e che comunichiamo sempre agli organi competenti”.

Via Amari

una targa per non dimenticare Una targa per ricordare la distruzione di via Amari. “Un’occasione per celebrare con segni tangibili

la memoria di una delle ferite della seconda guerra mondiale e iniziare a scrivere ciò che fino a oggi è stato tramandato dai nostri padri e nonni”: queste le parole dell’assessore alla Toponomastica Lorenzo Perra in occasione della scopertura, lo scorso 2 ottobre, della targa che ricorda la distruzione di via Michele Amari a Campo di Marte da parte dei nazisti. “Il 2 agosto 1944 con diciotto esplosioni via Amari fu distrutta completamente dalle truppe naziste che il giorno successivo avrebbero distrutto i ponti di Firenze, mentre abbandonavano la città dopo l’occupazione. Da allora abbiamo costruito un Paese, è nata l’Europa e la pace tra i popoli che allora combatterono. Questa targa sarà un ricor-do di quello che è stato l’orrore perché possa essere di insegnamento per le nuove generazioni”. Alla cerimonia erano presenti, insieme all’assessore Perra e a numerosi ragazzi e cittadini del quartiere, il presidente del Q2 Michele Pierguidi, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e Giuliana Occupati, che ha raccontato in un libro questo episodio dimenticato.

Nei giardini

le palestre all’aperto tornano nel 2016Palestre all’aperto, arrivederci al prossimo anno. Sono state 180 le persone che, la scorsa estate,

hanno fatto ginnastica gratuitamente nelle piazze e nei giardini di Firenze con un istruttore e un programma studiato per le diverse attività. È questo il bilancio del progetto “Palestre all’aperto”, voluto dall’assessorato allo Sport per promuovere e valorizzare l’attività fisica per tutti. “Siamo molto soddi-sfatti di questi numeri – ha commentato l’assessore allo Sport Andrea Vannucci – il nostro obiettivo è valorizzare l’attività fisica diffusa, di strada, all’aria aperta. Questo progetto è un bellissimo modo per farlo e i fiorentini lo hanno apprezzato, lo rifaremo anche il prossimo anno. Vogliamo favorire il movimento fisico in ogni luogo della città, per ogni fascia della popolazione e in ogni momento della giornata, anche in luoghi non strettamente destinati all’attività sportiva. Lo sport è un diritto, lo portiamo in strada mettendolo a disposizione dei fiorentini”. Gli “allenamenti” sono andati in scena da luglio a settembre per tre giorni a settimana in dieci giardini, due per quartiere: nel Q2 protagonisti sono stati i giardini del Cenacolo a San Salvi e il parco di Villa Favard. Nel resto della città, nel Q1 sono stati coinvolti piazza Indipendenza e il giardino Maragliano, nel Q3 l’Albereta e i giardini di viale Tanini, Boschetto e Villa Vogel nel Q4 e giardini di via Castelnuovo Tedesco e giardino Baden Powell nel Q5. Il progetto sportivo è stato gestito dalla Uisp, che aveva vinto il bando per l’affidamento diretto pubblicato dal Comune.

I lavori

trespiano, nuovi ossari al cimiteroÈ iniziata nelle scorse settimane la vendita degli ossari di nuova realizzazione al cimitero di Tre-

spiano, dove l’assessore al Welfare Sara Funaro ha fatto un sopralluogo per vedere le quattordici nuove sezioni realizzate di fronte alle Cappelle dei Quadrati I e IX e per “toccare con mano” i lavori al parco della Rimembranza, interessato da un intervento di manutenzione straordinaria della nuova viabilità. “Stiamo cercando di risistemare i cimiteri comunali per ridare dignità a luoghi importanti per la comunità fiorentina e per dare risposte alle numerose richieste dei cittadini interessati ad ac-quistare ossari per la raccolta delle ossa dei propri cari defunti provenienti dalle esumazioni e dalle estumulazioni”, ha detto Funaro. I nuovi ossari hanno le stesse caratteristiche di quelli già realizzati in passato nel cimitero, con la struttura portante in cemento armato. Le facciate delle nuove realizzazioni sono state completamente rivestite in marmo bianco di Carrara, con le stesse caratteristiche di quelle esistenti nel camposanto, mentre le parti in cemento non rivestite sono state lisciate a “faccia vista”. Lungo tutto il fronte delle nuove sezioni di ossari è poi stato ripristinato l’impianto di smaltimento delle acque piovane. Per informazioni sull’acquisto dei nuovi ossari ci si può rivolgere agli uffici del cimitero di Trespiano, telefonando al numero 055.401102.

Il 2 ottobre scorso, quando alla visita di Papa Francesco a Firenze mancava poco più di un mese, ha preso “carta

e penna” e ha scritto direttamen-te al Santo Padre. Michele Pier-guidi, presidente del Quartiere 2, lo ha fatto per un motivo preciso: far conoscere al Papa l’esistenza del sacrario dello stadio Franchi (nella foto), nato per ricordare i cinque ragazzi nemmeno ven-tenni che, il 22 marzo del 1944, furono fucilati sotto la torre di Maratona perché renitenti alla leva. “In occasione della Sua gra-dita visita fiorentina e in consi-derazione del luogo deputato alla celebrazione della Santa Messa, quale Presidente del Quartiere 2 ritengo importante metterLa a conoscenza che nel luogo che oggi significa divertimento, ago-nismo e, a breve, anche racco-glimento e preghiera, è presente

un sacrario presso il quale ogni anno si celebra una messa che ha un particolare significato”, inizia la lettera. “Il Consiglio di Quar-tiere 2 si è sempre impegnato nel tenere viva la memoria di questo terribile episodio soprattutto come monito per le future gene-razioni, cercando di coinvolgere sempre di più nelle commemo-razioni, oltre che i semplici cit-tadini, i ragazzi delle scuole del

Ivo Gagliardi

E.M.

Via Ontignano, 44 - 50061 Fiesole [Fi]Tel/Fax 055.695047 • Cell. 335.362203

[email protected] • www.tommasino.orgCF 94078280487 • PI 05090750489 • c/c postale 12158531

Per lo studio, la cura, l’assistenzae l’informazione sui tumori cerebrali infantili

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6 | Novembre 2015 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

Page 9: Il Reporter Q2 - Novembre 2015

#Zoom

luoghi e itinerari, “guida” all’autunnoPasseggiate “a tema” tra i colori della stagione,arte, natura e golosità: ecco alcune possibilità

L’autunno è il momento in cui possiamo indos-sare il nostro cappotto preferito, camminare

senza avere la sciarpa fin sopra i capelli, leggere un libro su una panchina fino a che il sole non decide di tramontare. Le giorna-te non sono ancora così fredde e l’ora del tè è diventata per mol-ti un rituale a cui è sempre più difficile dire di no, una scusa per rimanere qualche minuto in più in un bar o in una “tea room” magari in compagnia di un ami-co che non vedevamo da tempo. Per chi ama fare lunghe passeg-giate, il quartiere 2 offre alcu-ni panorami e itinerari a tema molto variegati all’insegna dei colori autunnali. C’è ad esempio, il 15 novembre, la camminata organizzata dal circolo ricreati-vo Faliero Pucci nell’ambito del programma “A passeggio sulle colline fra il Mensola e Setti-gnano”. La partenza e il punto di arrivo sono fissati a Ponte a Mensola, il percorso prevede la

visita al giardino di Villa Bracci e a Villa Favard (sette chilometri per un livello di difficoltà facile). Chi ama Giovanni Boccaccio e la letteratura può optare per percorrere tutta l’omonima via fermandosi di fronte a Villa Pal-

Valentina Veneziano

La “mappa”

sotto laboratorio,sopra residenza:alla scopertadi casa antonini

È stata piuttosto ignorata dalla critica architettonica

fino agli anni Settanta. E sem-bra quasi impossibile, vista la sua evidente bellezza con le influenze Art Nouveau e gli elementi decorativi. Casa An-tonini si trova in via Orcagna 55 e fu commissionata da Raf-faello Franciolini a Coppedè durante i primi anni del No-vecento, mentre le decorazio-ni pittoriche furono affidate a Galileo Chini. La sua funzio-ne? Avrebbe dovuto essere una casa-laboratorio: nel seminter-rato un magazzino per cappelli da signora e ai piani superiori la residenza del proprietario.

V.V.

Focus

proposti sul sito del Quartiere, si trovano quelli dedicati all’anello basso e alto di Settignano (per ammirare una prospettiva tutta nuova del cupolone). Altro tra-gitto “a tema” è quello dedicato agli appassionati di Art Nouve-

mieri, luogo in cui, nel Decame-ron, trovano rifugio dalla peste le sette giovani donne e i tre uomi-ni. Via della Funga rappresenta invece la strada ideale per goder-si il sole autunnale costeggiando l’Arno mentre, tra gli itinerari

au: la partenza è da via Orcagna per ammirare Casa Antonini (vedi anche approfondimento qua accanto), seconda tappa in via Scipione Ammirato per vedere i famosi villini Broggi-Caraceni e Ravazzini. Il “traguardo” è poi in via dei Della Robbia, per fo-tografare il villino Ciuti. Ma le lunghe camminate, si sa, devo-no essere ricompensate da una meritata merenda. Chi è in cer-ca di un posto diverso dal solito dove sorseggiare il vero tè delle cinque accompagnato dai celebri “scones”, può aprire la porta del-la Tea Room in via Carlo Poma: qua si può scegliere, su preno-tazione (www.englishwellspo-ken.com), tra un Afternoon Tea dolce o salato o un Cream Tea, tè tipico della Cornovaglia e del Devon che viene servito con sco-nes, marmellata e clotted cream, simile al nostro mascarpone. Seduti su una poltrona si potrà respirare l’atmosfera anglosasso-ne di English Well Spoken, una tea room che è anche una scuola dove imparare la lingua di Sha-kespeare.

Novembre 2015 | 7 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

Page 10: Il Reporter Q2 - Novembre 2015

#Lettere&Rubriche

Correva l’anno 1872 quando, precisamente la sera del 9 gennaio, con poca pruden-

za e molta spavalderia, il giovane tappezziere Egisto Cipriani di 23 anni, scapolo, fece una sconsiderata scom-messa. Il baldo giovanotto, che aveva avuto modo di vedere un prestigia-tore cinese infi larsi una sciabola in gola durante i suoi spettacoli all’Arena Nazionale dove si esibiva la Compagnia Equestre diretta da Achille Ciotti, con i gaudenti amici, scommise che si sarebbe introdotto interamente una forchetta nell’esofago. Scelse una comune forchetta metallica da tavola e, presa con due dita per le quattro punte, iniziò l’inserimento nella gola per la parte del manico, quando, malauguratamente, gli sfuggì l’appiglio e la forchetta scivolò giù. Dopo diversi, quanto inutili, tentativi di recuperarla compiuti dallo stesso giovane e dai suoi amici, non riuscirono che a farla penetrare più addentro nell’esofago, in preda al terrore Egisto fu accom-pagnato all’ospedale di San Giovanni di Dio. Anche qui dopo varie prove, non potendo ottenere nessun recupero, gli furono somministrati 60 grammi d’olio di ricino per favorirne l’evacuazione. In questo caso specifi co, il cor-po estraneo ingerito era talmente lungo (cm 22), che l’espulsione naturale era diffi cilissima, se non addirittura impossibile. Infatti, fu così. Il giorno se-guente il povero Cipriani fu ricoverato nella clinica chirurgica dell’ospedale di Santa Maria Nuova, all’attenzione del professor Tebaldo Rosati. Del caso s’interessò subito la stampa cittadina e per circa due mesi il quotidiano La Nazione, descrisse in ogni particolare l’evolversi di questo specifi co caso di cronaca. Il giovane tappezziere, che abitava in Via del Porcellana al numero 13, fu assiduamente visitato e controllato anche attraverso consulti effet-tuati da illustri luminari del tempo nostrani e stranieri, fra i quali notammo tre medici inglesi; chi protendeva per un’attesa determinata a capire meglio dove si trovasse effettivamente la forchetta, chi, viceversa, era dell’idea di intervenire chirurgicamente mediante l’apertura dell’addome per estrarla. L’operazione era una di quelle defi nite “diffi cilissima e scabrosissima” in quanto, non ancora conosciuti i Raggi Rontgen, la localizzazione del cor-po estraneo avveniva solo per palpazione e questa non era suffi ciente a stabilire con precisione dove si trovasse la forchetta. Non si volle neppure capovolgere l’individuo per tentare di far retrocedere per l’esofago il corpo estraneo, perché la forma stessa della forchetta escludeva ogni possibilità della sua uscita. Fu proposto anche di sperimentare una sonda spicillo realiz-zata appositamente dalla ditta Gabbrielli, nota fabbrica di strumenti chirurgi-ci, da introdursi attraverso l’esofago nello stomaco del paziente che, venuta a contatto colla forchetta potrebbe dare un suono che ci assicurerebbe della di lei esistenza. Tali esperimenti, ripetuti in più occasioni, oltre a procurare al Cipriani fortissimi sensi di soffocamento, dettero sempre esiti negativi. Tra-scorsero giorni, settimane, mesi, fi no a quando il Cipriani, divenuto il famoso “uomo della forchetta”, poiché le sue condizioni erano tali da far scrivere al cronista che egli mangia, beve, fuma, passeggia ed è tranquillo, decise di lasciare l’ospedale e tornarsene a casa al suo lavoro di tappezziere. Sembra incredibile ma è pur vero, che Egisto Cipriani, con la forchetta nell’addome, trascorse ben 15 anni di vita quasi del tutto normale, tanto che contrasse anche matrimonio. Il 30 aprile 1887, però, quando ormai più nessuno pensa-va all’uomo della forchetta, questi fu urgentemente operato di laparotomia nell’Ospedale di San Giovanni di Dio dallo stesso Professor Tebaldo Rosati, che per primo lo aveva visitato nel 1872 (nel frattempo divenuto primario) e dal suo aiuto dottor Giulio Catani. L’esito dell’operazione fu positivo e l’8 giugno il Cipriani fu dimesso con guarigione perfetta. A solo titolo di curiosità dobbiamo riferire che la forchetta recuperata è tuttora custodita nel piccolo museo dell’Ospedale di San Giovanni di Dio unitamente alla fotografi a del Cipriani. Inoltre, l’arguto poeta Renato Fucini, noto anche con lo pseudonimo e anagramma di Neri Tanfucio, che in quell’epoca viveva nella nostra città, Ingegnere del Municipio, compose un sonetto (il XXXVI°) in vernacolo pisa-no intitolato L’Omo della forchetta.Il racconto è tratto dal libro “Piazza di Santa Maria Novella” degli autori men-tre il disegno è di Stefania Valentini.

Il 10 novembre Firenze riceverà la visita di Papa Francesco e... di Ignazio Marino. Dopo l’America,

l’ex sindaco di Roma s’è messo in testa di seguire il Pontefi ce ovun-que. Basta che Papa Francesco si sposti e lui subito dietro come un bodyguard. La sera il Pontefi ce pri-ma di andare a letto è agitato, apre sempre il cassetto dei comodini, ha il terrore di trovarci dentro Ignazio Marino. Ignazio, questa volta stat-tene a casa, lo dico per te, tu giri sempre in bicicletta ma a Firenze in questo momento abbiamo i lavori della tramvia e perciò puoi fi nire in due modi: o dentro un cantiere o sot-to una macchina! Con le stampelle dopo fai più fatica a seguire il Papa! Ma cosa possiamo chiedere noi fi orentini a un uomo dotato di una straordinaria spiritualità come Papa Francesco? Le richieste sarebbero tante, ma la priorità mi spinge in particolar modo su una: santissimo Pontefi ce, può per cortesia pregare affi nché quest’anno la Fiorentina vin-ca lo scudetto? Il Vangelo dice “beati gli ultimi perché saranno primi”, la Fiorentina ha fatto tanti campionati tristi e sarebbe ora che si avverasse la seconda parte della frase. Anzi, già da un po’ di tempo sarebbe do-vuta arrivare prima. Forse nell’alto dei cieli hanno perso la sua pratica. Ci sta, sai quante pratiche arrivano lassù? Se poi anche loro hanno de-ciso di digitalizzare come fa da noi l’amministrazione pubblica, allora il caos è sicuro! Perciò Santità, rivolga una preghiera, un pensiero a questo desiderio che anima il cuore dei fi o-rentini, affi nché anche nell’alto dei cieli sia ascoltata la parola di Paulo Sousa! (brano tratto dalla lettera di Antognoni ai Corinzi).

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

Web: andreamuzzi.it

A zonzo per FirenzePungiglioneBRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

L’UOMO DELLA FORCHETTA

LA MIA “PREGHIERA”PER PAPA FRANCESCO

“ALLARGHIAMO I MERCATINI DEI CITTADINI”Buonasera,vi scrivo dopo aver avuto l’occasi-one di vedere dal vivo il mercatino “Cantine in piazza” di Brozzi. Final-mente una bella idea, quella di dare la possibilità a noi cittadini di mettere in vendita le nostre cose in più che non sappiamo dove tenere in casa da anni. Vorrei chiedere attraverso il vostro giornale di allargare questi mercatini a tutti i quartieri. In quello di Brozzi potevano vendere solo i cit-tadini residenti nel quartiere 5, penso che sia giusto e bello dare a tutti la possibilità di vendere le proprie cose, indipendentemente dal quartiere di residenza. Oltretutto è stata una be-lla festa, che servirebbe in molte più piazze!Grazie, Fabio

IL REPORTER RISPONDE Caro signor Fabio,quella di “Cantine in piazza” è un’ini-ziativa che non è passata inosserva-ta, riuscendo subito a conquistare l’attenzione e il gradimento di molti cittadini. Tra l’altro, su Il Reporter del quartiere 5 di questo mese trac-ciamo un bilancio del suo “esordio” sul territorio, e il risultato è quello che emerge anche dalla sua lettera, ovvero l’apprezzamento da parte di coloro che vi hanno partecipato, sia in veste di venditori che di “clienti”. Ricordiamo, per chi non ne fosse a conoscenza, di che cosa si tratta: di mercatini in cui i “bancarellai” sono gli stessi cittadini che, per un giorno, possono trasformarsi in mercanti e disfarsi degli oggetti che non usano più. Se il primo quartiere a veder rea-lizzata sul proprio territorio una simile iniziativa è stato appunto il 5, non è rimasto l’unico: anche nel Q1 è stata promossa la stessa idea. E ora sono in tanti, come lei, ad auspicare che questi appuntamenti vengano ampli-ati e organizzati anche nel resto della città. Non solo per “fare affari”, ma anche per la possibilità che questi “mercatini” offrono di far vivere in modo diverso dal solito, per un gior-no, piazze e altri luoghi di Firenze.

Matteo [email protected]

PANCHINE E AIUOLE A VARLUNGOGentili Signori,letto il vostro invito sul numero di settembre 2015, vorrei segnalarvi il tratto di Varlungo della via Aretina che qualche anno fa è stato oggetto di un intervento di riqualifi cazione. Sul marciapiede nord (quello che fu allargato), di fronte alla fermata “Ca-saccia” dell’autobus 14, sono state costruite due aiuole, sopraelevate rispetto al piano del marciapiede che,

fossero anche mantenute a dovere, non mi sembrano, ma non sono il solo a pensarlo, frutto di una grande idea d’abbellimento. Ma, a parte ciò (saranno piaciute all’architetto che le ha inventate), si tratta di due aiuole per le erbacce. Lì non si è mai visto niente di diverso: erbacce. Ogni tanto (tanto) qualcuno fa un po’ di pulizia e poi le erbacce ricrescono. Perché non levare di mezzo quei due qua-si-parallelepipedi oltretutto sempre in disordine? Sono convinto che il luogo ci guadagnerebbe. Vorrei suggerire inoltre di intervenire sulle panchine poste su quel marciapiede. Poiché sono di legno e poiché – al solito – non c’è alcuna manutenzione, per l’azione degli agenti atmosferici e de-lle cause di degrado cittadino, sono diventate notevolmente brutte da ve-dere e, direi, anche un po’ repellenti. Perché non sostituirle con altre di materiale inalterabile (o diffi cilmente alterabile)? Al giorno d’oggi non sa-rebbe diffi cile trovare una soluzione soddisfacente.Grazie dell’attenzione e cordiali saluti.Mario R.

“RAMI E SIEPE, LE MIE SEGNALAZIONI”Vi chiedo di far presente al consiglio di Quartiere 5 quanto segue: nella via Magellano all’altezza del campo di allenamento del calcio storico (tolto a suo tempo ai giardini), fuoriescono dalla sua recinzione dei rami che, quasi quasi, impediscono il passag-gio dei pedoni sul marciapiede. È da più di un mese che c’è questa situazione e si verifi ca ogni anno. Vediamo se dall’anno prossimo si riuscirà a provvedere prima che arrivi l’inverno. Inoltre di fronte alla chiesa del Cipressino (B.V. Maria Regina della Pace) tra la rotonda e la chiesa c’è una siepe, anche questa sempre ignorata dagli amministratori, che ne-cessiterebbe di un taglio. La piazzetta all’interno della siepe poi non dovreb-be essere dimenticata quando viene fatta la pulizia delle strade, anche per il decoro della chiesa. Durante la pioggia della settimana scorsa per l’intasamento dei tombini nella piaz-zetta s’era formato un laghetto che arrivava alla pari del marciapiede.Ringrazio e saluto.

I MARCIAPIEDI VISTI DA UNA “PEDONA”Sono una “pedona” di una certa età. Mi piace e devo camminare. Avete notato in che condizione sono i mar-ciapiedi della nostra città? Buche, av-vallamenti, cordoli rotti o mancanti. Erba e addirittura cespugli invadenti. Per esempio, in via Trieste e limitrofe sono queste le condizioni. Il manto della sede stradale, negli ultimi 20 anni, è stato rifatto almeno due volte. Benissimo! Ma i marciapiedi mai.Grazie per l’attenzione... Luigia F.

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni,problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla prima

Lettere

È fi tto – e non potrebbe es-sere altrimenti – il program-ma di incontri e iniziative che caratterizzerà la giornata fi orentina di Papa Francesco. Programma che culminerà con la messa “di massa” allo stadio Artemio Franchi, non nuovo a ospitare gli appun-tamenti più importanti che si tengono nel capoluogo toscano. Ma se questo sarà il momento più atteso della giornata, per i cittadini non mancheranno nemmeno al-tre possibilità di “contatto” con il pontefi ce, come ad esempio lungo il percorso dei suoi spostamenti in città. Perché la visita di un Papa è un evento di tutti e per tut-ti. Tant’è che il suo sbarco a Firenze è stato organizzato come un evento “corale”, no-nostante la volontà di Bergo-glio – secondo il suo stile – di “disturbare il meno possibile la vita dei fi orentini”. Ma per molti, moltissimi cittadini, questo non sarà aff atto un “disturbo” (nonostante gli inevitabili provvedimenti che dovranno essere adottati in città per un appuntamento di questa portata, da quelli di sicurezza a quelli legati alla viabilità), bensì una festa, un avvenimento assolutamente straordinario, uno di quelli a proposito di cui poi poter dire “io c’ero”. E d’altronde l’arrivo del Papa non è ov-viamente una cosa che capita tutti i giorni. Per trovare il precedente più recente biso-gna fare un salto indietro nel tempo di quasi trent’anni: era l’ottobre del 1986 quando Giovanni Paolo II fece tappa in riva all’Arno, per celebra-re – pure lui – una messa allo stadio in un bagno di folla. Ora la storia si ripete, con Fi-renze che si prepara a dare il suo benvenuto a Papa Fran-cesco. E a vivere al meglio una giornata speciale.

MATTEO FRANCINI

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

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Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 47 del 1 novembre 2015. N° reg

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Il Reporter del Q2 raggiunge le famiglie del quartiere 2 di Firenze

8 | Novembre 2015

Page 11: Il Reporter Q2 - Novembre 2015

#Un mese in una pagina

una “famiglia” per ricominciare

Quando ha messo piede in famiglia, Mario (lo chiamiamo così per motivi di privacy) era so-vrappeso. Ora ha imparato a mangiare bene e a fare attività fi sica. Martina, dopo aver passato un anno ospite di una coppia, ha trovato la forza per essere autonoma e andare a vivere con il fi danzato fuori Firenze. Pietro, fumatore incallito, non tocca più le sigarette, mentre Giovan-

ni ha trovato il coraggio di riallacciare i rapporti con i parenti. Tutti sono adulti e ognuno di loro porta sulle spalle un disturbo psichico non grave, ma al posto del ricovero tra le quattro mura di una residenza psichiatrica sono stati “adottati” da single o da famiglie che off rono vitto e alloggio – nel caso degli in-serimenti, così si chiamano in gergo, full time – oppure accoglienza per tempi limitati, qualche ora o il weekend. In cambio le famiglie ricevono un rimborso spese fi no a 1.200 euro mensili. Dietro al progetto Iesa, sigla che sta per “Inserimenti eterofamiliari supportati e assistiti”, c’è un’equipe di tre psicologi psi-coterapeuti che seleziona l’ambiente familiare considerato adatto a ogni paziente. Gli esperti monitorano la convivenza passo dopo passo (si parte con un periodo di prova di tre mesi per poi arrivare a un anno rinnovabile) e danno supporto psicologico. Tutto è iniziato nel 2006, con un bando della Regione. Dal 2009 sono stati coinvolti, tra Firenze e provincia, undici pazienti, segnalati dai servizi della salute men-tale dell’Azienda sanitaria fi orentina. E adesso il team di specialisti sta cercando nuovi nuclei familiari disponibili a ospitare: basta una stanza libera – viene spiegato – e un po’ di tempo da dedicare a un’altra persona. “Il progetto è un’alternativa alle residenze psichiatriche, diminuisce i ricoveri in ospedale e off re una migliore qualità di vita al paziente – dice Virginia Quaranta, psicoterapeuta del progetto Iesa – senza pensare al risparmio per l’Azienda sanitaria”. L’idea è semplice: meno dottori e più rapporti umani, meno farmaci e più vita quotidiana. Dal progetto – viene spiegato ancora – sono esclusi i pazienti con reazioni acute o tendenze aggressive. E i risultati si vedono, aff ermano gli esperti: “La vita familiare aiuta a miglio-rare le condizioni di salute mentale delle persone assistite e il loro reinserimento nella società – prosegue la dottoressa Quaranta – per loro è una grande possibilità per ricominciare da capo”. Per informazioni: [email protected], telefono 055.6937318 (martedì e venerdì ore 11-12).

Gianni Carpini

Progetto Iesa

Firenze dice basta alle emissioni di CO2. E si prepara a diventare la capitale italiana

delle colonnine di ricarica per i veicoli elettri-ci. Sarà insomma una città più “green”, grazie a Electra, il progetto fi nanziato dall’Unione Europea per ridurre l’inquinamento e miglio-rare la qualità della vita. L’obiettivo è quello di sostituire il dieci per cento degli scooter tradi-zionali con ciclomotori elettrici entro il 2020. A Firenze, oggi, circolano più o meno 71.500 motorini, la metà dei quali con prestazioni inferiori allo standard Euro3. Electra permet-terebbe di abbattere le emissioni di CO2 di novanta tonnellate all’anno. Una svolta soste-nibile abbracciata dal Comune stesso, che già nella primavera scorsa si era dotato di una fl otta di settanta veicoli elettrici per uso istituzionale e che, nell’ambito del nuovo progetto, ha attivato numerose convenzioni con privati e aziende per l’acquisto scontato di mezzi elettrici. Proprio in queste settimane è stata inoltre “accesa” la nuova rete di cento-venti colonnine elettriche sparse in tutta la città, una struttura realizzata in collaborazione con EnelSo-le e che fa di Firenze la prima città d’Italia per numero di punti di ricarica. Ma non solo: oggi tutti pos-sono mettersi al volante di un’auto a zero emissioni. È attivo dal 17 ottobre scorso il servizio Share’ngo, il primo car sharing elettrico: cento “equomobili” di ultima generazione (saranno il doppio entro la fi ne dell’anno) che girano liberamente in città, un’alternativa ai mezzi pubblici con tutti i vantaggi della mobilità privata. Si riconoscono dal loro colore giallo acceso, basta cercare la più vicina sulla mappa interattiva consultabile sul sito (www.sharengo.it) e sull’applicazione per smartphone, prenotarla al volo e salire a bordo. Il prezzo? Ognuno pagherà una tariff a proposta su misura, secondo la formula “più ne hai bisogno e meno costa”, con sconti per i giovani, i nonni e le mamme. Ogni notte, poi, le donne potranno rientrare a casa in tutta sicurezza: per loro l’equomobile è gratis dalle una alle sei.

L’iniziativa

alla scoperta del mondo dell’affidoSi concludono sabato 14 novembre le iniziative del “Mese dell’affi do”, partite lo scorso 13 ottobre.

L’evento, giunto alla sua seconda edizione, è organizzato dalla Direzione servizi sociali del Comune, e consiste in una serie di iniziative per presentare e promuovere l’esperienza dell’affi do familiare. Il ti-tolo di questa edizione è “In viaggio per l’affi do 2015”: l’obiettivo è sensibilizzare i cittadini alla cultura dell’accoglienza e, in particolare, dell’affi damento dei minori, per trovare nuove famiglie o singole per-sone interessate a dare il proprio contributo, off rendo a un bambino la possibilità di una crescita sana. “È un’iniziativa importante perché sappiamo bene che i bambini e i ragazzini che sono in situazioni di fragilità e bisogno sono tanti – spiega l’assessore al Welfare Sara Funaro – tanto per fare un esempio, a Firenze nel 2014 ci sono stati 106 affi damenti. Prendere un bambino in affi damento vuol dire aiutarlo aprendo le porte della propria casa al suo mondo, ai suoi bisogni di crescita e di relazione, quando la sua famiglia si trova a vivere un periodo di diffi coltà. È fare un tratto di strada insieme con la possibili-tà di creare un legame che rimane un riferimento aff ettivo ed educativo nel tempo”. L’affi damento può essere a tempo pieno (quando il minore vive stabilmente con la famiglia che lo accoglie incontran-do periodicamente i genitori), a tempo parziale (quando il bambino trascorre qualche giorno della settimana con la famiglia affi dataria, rimanendo a vivere con la propria famiglia), o diurno, quando trascorre alcune ore della giornata con la famiglia affi dataria. Fino al 14 novembre, in alcuni dei luoghi più signifi cativi di Firenze e dintorni si svolgono momenti in cui incontrare da vicino i protagonisti che hanno vissuto o stanno vivendo il viaggio dell’affi do: occasioni in cui sarà possibile ascoltare il racconto delle famiglie naturali e di quelle affi datarie.

A.T.

Share’ngo

il car sharing diventa elettrico

Novembre 2015 | 9

Page 12: Il Reporter Q2 - Novembre 2015

#Cultura

50 giorni di pane, amore e... cinemaTorna all’Odeon l’appuntamento con i festival internazionali dedicati al grande schermo

Cinquanta giorni di pane e grande scher-mo. Il cinema inter-nazionale torna pro-

tagonista a Firenze con la nona edizione della “50 Giorni” (orga-nizzata da Fondazione Sistema Toscana), che fi no al 13 dicem-bre animerà il cinema Odeon di piazza Strozzi. Nove festival internazionali si susseguono proponendo oltre 150 fi lm in anteprima italiana, in versione originale sottotitolata, presentati dai registi o dagli stessi protago-nisti. “Essere Umani”, è questo il tema del “festival dei festival”, sotto il cui cappello si riuniscono tutti gli appuntamenti cinema-tografi ci a cavallo tra novembre e dicembre. Un tema che intro-duce uno dei problemi sociali più attuali e drammatici, ovvero quello dei grandi fl ussi migrato-ri, su cui la 50 Giorni vuol por-re l’accento cercando di capire come il cinema possa favorire la conoscenza dell’altro, con-tribuendo alla promozione dei

diritti umani. Dopo l’apertura con France Odeon (concluso il 1° novembre), è stata la volta dei fi lm etnomusicali di Immagini e Suoni del Mondo (2-4 novem-bre). Poi tocca alle donne, specie a quelle che lottano nel mondo per aff ermare i propri diritti, ma-gari in quei paesi che sono stati di recente protagonisti delle co-siddette “primavere arabe”, come descritto dal fi lm della regista tunisina Kaouther Ben Hania, Le Challat de Tunis, ospite del Festival internazionale di Cine-ma e Donne (5-10 novembre), che va a indagare sulla realtà del-le donne nel “dopo rivoluzione”. E ancora, sono i rappresentanti del mondo LGBT i protagonisti del Florence Queer Festival (11-17 novembre), che con il fi lm Fassbinder. Lieben ohne zu for-dern, del danese Christian Braad Th omsen, ripercorre la vita di uno dei più controversi registi tedeschi. Saranno invece i volti dei giovani artisti contempora-nei, della street art, della speri-

Barbara Biondi

La rassegna

Per un mese e mezzo il cinema Odeon diventa il crogiuolo del grande schermo, con nove festival e oltre 150 anteprime italiane

Web:50giornidicinema.itFb: 50giornidicinema [email protected]

mentazione e dei grandi musei internazionali quelli raccontati da Lo Schermo dell’Arte (18-22 novembre), che ospita due esponenti delle moving images, Martial Raysse e Runa Islam. Ma non è tutto: gli “esseri umani” raccontati dalla 50 Giorni sono anche quelli che, da cinquan-tasei edizioni, tornano prota-gonisti del Festival dei Popoli (27 novembre-4 dicembre), che quest’anno punta sul cinema del polacco Wojciech Staron e della fi lmaker peruviana Mary Jime-nez. E non è fi nita qua, perché per la prima volta alla 50 Giorni si farà un tuff o nella storia del cinema, con una quattro giorni, dal 23 al 26 novembre, dedicata a Il Cinema Ritrovato, con un programma di grandi classici in versione restaurata. Chiudono la carrellata il River to River (5-10 dicembre), un viaggio nell’India di oggi, e gli spaccati fi nlandesi raccontati, fra tradizione e in-novazione, da Una Finestra sul Nord (11-13 dicembre).

dalla g di Giottoalla J di jarrett, a teatro o open airl’evento è servito

Novembre è tempo di con-certi e grandi spettacoli,

di freddo e cartelloni che dan-no il meglio di sé. Si comincia fi n da subito, dal 5, quando al Nelson Mandela Forum arri-vano i Deep Purple, mentre il 6 è la volta degli italianissimi Negramaro. E se il 9 all’Obihall si danno appuntamento gli amanti del genere dark con il ritorno di Marilyn Manson, il 16 all’Opera di Firenze ar-rivano i Kraft werk, gruppo icona della scena elettronica internazionale. Il 18 sul pal-coscenico del teatro Puccini va in scena la performance di Musica Nuda, duo composto da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, che proporranno i pezzi dell’ultimo album Little Wonder, mentre il 20, tornan-do all’Obihall, arriva Marco Masini. Il 23 all’Opera di Fi-renze troveranno pane per i loro denti gli appassionati di musica jazz d’autore con il concerto di Keith Jarrett, che si esibirà a partire dalle 20 in un live di solo pianoforte che promette grandi sorprese. Se però il tempo lo consente e si ha voglia di passare una gior-nata all’aria aperta, le alternati-ve non mancano. Ad esempio, è in corso l’iniziativa “Itinerari giotteschi” che, riallacciandosi alla mostra di Palazzo Reale a Milano, off re un percorso seguendo il quale si possono riscoprire le opere del maestro Giotto sparse per la città (info e percorsi su www. luoghigiot-toitalia.it), dal Bargello a San-ta Croce passando per Uffi zi, Ognissanti e la chiesa di Santa Maria a Ricorboli (già, c’è un Giotto anche nel quartiere 3). In alternativa, la Uisp organiz-za passeggiate accompagnate alla scoperta dei quartieri di Firenze, che abbinano il viag-gio in luoghi speciali alla pos-sibilità di fare un po’ di attività fi sica (per info: fi [email protected] oppure 055.6583501). Infi ne ci sono gli appuntamenti con Enjoy Firenze (www.enjoyfi -renze.it), con un cartellone di percorsi tematici che spazia dal cimitero delle Porte Sante alla Tomba della Montagnola di Sesto Fiorentino fi no al Mu-seo Archeologico.

E.C.

Agenda

La locandina che reclamizza il progetto di Flo per Artemisia, unaraccolta fondi dedicata a chi si batte per sconfiggere la violenza sulle donne

L’iniziativa

Un alberocontrola violenza

“Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno

ci vuole l’albero”, recitava un vecchio stornello. E per dire no alla violenza sulle donne? An-che in questo caso ci vuole un albero. O per lo meno è quello che ha pensato il team di Flo, concept store fi orentino (lun-garno alle Grazie 30-34r) che il 25 novembre, in occasione della giornata internazionale indetta dall’assemblea delle Nazioni unite per l’eliminazione degli abusi sul gentil sesso, presenta un’installazione molto speciale. Il negozio organizza ogni anno un’iniziativa sui generis in vista del Natale (l’anno scorso una fi aba inedita, quello precedente un abete “tempestato” di Barbie donato all’associazione Dyna-mo Camp), e quest’anno ha deciso di “metterci la faccia” e aiutare Artemisia, associazione che lotta tutti i giorni per scon-fi ggere la violenza. Come faccia un albero di Natale a scendere in campo per questa nobile

alla scoperta della montecristodell’ottocento

Un viaggio nel tempo, per scoprire com’era nell’800

Montecristo, la più remota e suggestiva isola dell’arcipelago toscano. A fare da Cicerone in questo viaggio è Gaetano Chierici che, nel 1875, tracciò un resoconto dettagliato, com-posto da un diario e da una se-rie di schizzi che riportano vari dettagli dell’isola. Oggi questa guida ante litteram è stata data alle stampe sotto il titolo “Una visita all’isola di Montecristo”, grazie all’impegno dell’asso-ciazione Amici di Montecristo. Chi fosse interessato al volume può mandare una mail a [email protected].

L.V.Z.

da Rifredi alla spagnasognando di ballareun flamenco... rock

È ambientato tra Rifredi e l’Andalusia il romanzo di

Giancarlo Gori, attore e regista teatrale fi orentino che ha dato alle stampe “Flamencoroc” (14 euro, Edizioni Youcanprint). Una storia originale, ambien-tata alla fi ne degli anni Ses-santa, che vede protagonista un giovane fi orentino – so-prannominato per l’appunto “Flamencoroc” – che decide di mollare la sua città, la sua vita e il suo lavoro per inseguire il suo sogno: andare a vivere nel sud della Spagna e diventare un ballerino famoso. Riuscirà il nostro eroe a coronare il suo sogno? Lo scopriranno i lettori di questo racconto surreale.

Il libro/1 Il libro/2

causa, è presto detto. Innanzitut-to non si tratta di un abete vero e proprio, ma di un’installazione site specifi c – opera di Riccar-do Cont – che vede riprodotta sull’intera superfi cie i volti di chi lavora al progetto Flo e che troverà spazio nella vetrina fi no al 7 gennaio. Le immagini, rea-lizzate dal fotografo Maurizio Picci, verranno utilizzate anche per creare un’edizione limitata di quaderni e pochette fatti a mano, che verranno venduti in negozio a partire dal 25 novembre. Parte del ricavato verrà devoluto all’as-sociazione Artemisia.

Shopping

una boutique solidaleper aiutare anta fare del bene

Torna puntuale l’appunta-mento con la tre giorni

di shopping benefi co fi rmata Ant, fondazionale naziona-le che si occupa della cura e dell’assistenza dei malati onco-logici. Da venerdì 20 a dome-nica 22 novembre, nelle stanze di Palazzo Borghese (via Ghi-bellina 110) prende vita Mer-c’Ant, una grande boutique solidale che vede protagonisti capi e accessori donati dalle grandi griff es per una buona causa. Oltre novanta aziende hanno partecipato a questa edizione numero dodici, che vede il contributo degli stu-denti dell’Accademia di moda italiana, curatori dell’allesti-mento.

10 | Novembre 2015

Page 13: Il Reporter Q2 - Novembre 2015

#Il Reporter dei piccoli

La giovane Livia era la bellissima princi-pessa di Florentia. Un giorno, la bionda e delicata fanciulla si innamorò di un affascinante principe proveniente da una città vicina. Il loro amore era così forte da scatenare l’invidia della ma-trigna di Livia, donna avida e maligna. “Non posso permettere che si sposino - si rodeva la regina cattiva - sono così amati da tutti che il mio potere è in pe-ricolo, ma non rinuncerò mai alla mia corona e ai miei gioielli!”. La ma-trigna, così, colpì gli inna-morati con un sortilegio. Se Livia e il principe si av-vicinavano l’una all’altro, alte lingue di fuoco sorgevano tra di loro, impedendogli di stare insieme. I due caddero nella disperazione più profonda. La nutrice della principessa, che l’aveva alle-vata come una figlia dopo che la madre di Livia era morta, per annulla-

re il maleficio preparò filtri con zampe di drago, pozioni con ali di pipistrello, antidoti con bacche di ginepro. Niente funzionò. Finché una notte, mentre Li-via dormiva un sonno pieno di lacrime, le comparve in sogno sua madre. “Non affannarti per vie tortuose e compli-cate - le disse - pensaci bene. Quale rimedio è migliore dell’acqua per spegnere il fuoco? Contro le fiamme del sor-tilegio serve però un’acqua

pura e incon-tami-

nata, come la rugiada che si forma al sole del mattino tra i petali del fiore dai cento colori”. Livia si svegliò di colpo. E lesta lesta, insieme alla fedele nutrice, partì di nascosto per gli Orti del Par-naso, un monte sacro alle porte di Flo-rentia dove cresceva il raro fiore dai cento colori. Livia e la nutrice scalaro-no pareti di roccia, guadarono torrenti, resistendo agli attacchi di fiere feroci. Ma all’alba del terzo giorno di ricerche riuscirono a trovare il fiore e la prezio-sa rugiada. Livia corse dal principe e

appena gli fu vicina scagliò l’ac-qua magica sulle violente

fiamme che già si stavano alzan-

do tra loro. La pozio-ne fece s u b i t o

effetto. Il fuoco malefico scomparve e i due amati poterono riabbracciarsi, iniziando una lunga vita insieme. L’acqua di rugiada fu così potente da rivoltarsi anche contro l’autrice della maledizione. La matrigna cattiva, velenosa com’era, fu trasformata in un serpente di pie-tra, dura come il suo cuore e rivesti-ta di cristalli lucenti come i gioielli che tanto bramava. La testa sormontata da una corona, non d’oro ma di fer-ro, e la bocca spalancata per sempre in un urlo di rabbia. Irriconoscibile, fu scaraventata alle pendici degli Orti del Parnaso, dove ancora oggi il suo corpo di serpente giace su un crinale in mez-zo ai fiori dai cento colori. Un rivolo di rugiada, magica e pura, le sgorga dalle fauci. Per ricordare a tutti la semplice potenza dell’amore.

La principessa Livia e la rugiada magicaNovembre 2015 | 11

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#Sport

Il calendario

paulo sousa e la suafiorentina “di tutti”

Il tecnico

“Bisogna lavorarci”, ama ripetere Paulo Sousa nelle sue lun-ghe e aff ascinanti

risposte fornite con cantilena lusi-tana. È la cultura del lavoro al cen-tro del “miracolo” del tecnico por-toghese: essere bella e vincente allo stesso tempo per la Fiorentina non è più un’utopia, ma una realtà da vivere con la mente sognante ver-so la prossima vittoria e i piedi ben ancorati al terreno di gioco. Sousa, per prima cosa, ha cambiato la

Irene Delfino mentalità della squadra. È partito dalla voglia di non accontentarsi mai, per passare poi alla tattica. Finita l’era del tiki-taka montellia-no, ora la squadra fa possesso palla per cercare la verticalizzazione che porta in rete. Nelle prime parti-te della stagione, il numero dei passaggi è addirittura di poco au-mentato, come le verticalizzazioni. La diff erenza principale sta nella percentuale di realizzazione che, rispetto allo scorso anno, è tripli-cata, al pari dei gol insaccati nella porta avversaria. Segno di una squadra molto più cinica che pun-

ta dritta al risultato. Senza regalare un tempo agli avversari, ma par-tendo a mille per tenere duro fi no alla fi ne. Una squadra che, quando perde palla, con un pressing feroce la recupera, per non far ripartire gli avversari e provare a costruire una nuova azione da rete. Ma le “novità” della Fiorentina targa-ta Paulo Sousa non riguardano solo la fase off ensiva. È migliorata molto anche quella difensiva – so-stengono molti addetti ai lavori – sia come atteggiamento, sia come posizionamento dei giocatori che compongono il reparto arretra-

to. La linea difensiva è più alta, il fuorigioco è salito di qualche metro, triplicando gli off side de-gli avversari e diminuendo le reti subite e gli interventi riparatori in area. La Fiorentina è più corta e gli stessi giocatori si muovono molto di più senza palla, grazie anche a un’ottima condizione fi sica. Il mo-dulo cambia, gli interpreti anche. Perché in questa squadra nessuno ha il posto assicurato e tutti sono importanti allo stesso modo. Sou-sa parla diffi cilmente della presta-zione del singolo giocatore, sa che solo grazie alla forza del collettivo si vincono le partite. Una stagione è lunga, gli infortuni sono pur-troppo sempre dietro l’angolo (e la Fiorentina ne sa qualcosa) ed è dunque meglio poter disporre di tutta una rosa pronta a scendere in campo. Ma per vincere serve anche altro. Il tecnico portoghese lo sa e vuole anche l’aiuto della ca-lorosa Firenze. Di tutta la “famiglia viola”.

un novembre col derby

Una squadra “vera”, che sa quello che vuole. La Fiorentina di Paulo Sousa è stata protagonista di una partenza sprint, al punto da far ricredere co-

loro che, dopo il mercato estivo, si erano mostrati quantomeno scettici. Un Borja Valero stellare e un Alonso mai visto sono state due delle “sorprese” più gradite, ma a stupire nelle prime giornate sono state le condizioni mentali di tutta la rosa. Una squadra, insomma, che vuole continuare come ha comin-ciato. In campionato, il novembre viola è iniziato il primo giorno del mese con la partita casalinga contro il Frosinone. Una settimana dopo trasferta a Genova contro la Sampdoria, nel posticipo delle 20,45. Poi il campionato si prende una pausa per ripartire, domenica 22 novembre, dal sempre insidio-so derby contro l’Empoli al “Franchi”. L’ultimo giorno del mese, lunedì 30, posticipo delle 19 in trasferta contro il Sassuolo: un match sicuramente bel-lo da vedere, considerato il calcio espresso fi nora anche dalla squadra di Di Francesco. Ma un match, per la Fiorentina, soprattutto da vincere.

Lorenzo Mossani

Firenze Marathon

una volata per diecimilaSaranno ancora oltre diecimila i partecipanti alla trentaduesima

Firenze Marathon, in calendario domenica 29 novembre. Tan-te le iniziative di contorno e le opportunità per vivere una giornata di grande sport. Per il terzo anno consecutivo si svolgerà il “clap contest”. Gruppi musicali, folcloristici, comici ma anche gruppi e associazioni spontaneamente organizzati, magari con un’idea goliardica da mettere in scena, saranno dislocati lungo il percorso di 21,195 chilometri dal lungarno Pecori Giraldi a piazza Santa Croce. È stata creata una “app” per avere tutte le informazioni e conoscere il percorso della corsa. Attivo poi come sempre, fin dal venerdì precedente, il marathon expo in viale Malta, punto di ri-trovo per gli atleti. Saranno circa 1.500 i volontari chiamati a dare una mano ai maratoneti e, come ogni anno, tutto è pronto per garantire rifornimenti di cibo e bevande (anche per celiaci) e ser-vizi di soccorso. La Firenze Marathon, insieme a quella di Roma, è ormai di diritto la maratona più importante d’Italia e tra le prime venti al mondo.

Sim.Spa.

Basket, i viola alla “prova di maturità”Tour de force per la squadra. “Chiediamo alla città di starci vicina”

Pallacanestro

Era cominciata bene, persino meglio delle attese. Dopo la vittoria all’esordio contro Padova, la Fiorentina Basket ha però conosciu-to le diffi coltà della categoria. E, quel che è peggio, ha dovuto fare

i conti anche con la sfortuna. Novembre sarà un mese particolarmente caldo per la Fiorentina Basket, attesa da una prova di maturità in cin-que tappe, tante quante le pretendenti ai playoff che i viola dovranno aff rontare una dietro l’altra. Si comincia con due trasferte, Orzinuovi e Pavia. Poi Desio in casa il 14 novembre, visita a Moncalieri e infi -ne contro Bergamo, di nuovo davanti ai tifosi fi orentini, il 28. Il tutto dopo aver chiuso il mese di ottobre giocando contro la grande favorita Udine. Un tour de force da aff rontare insieme a non pochi problemi di infermeria, su tutti l’assenza certa di Tommaso Bianchi, pedina fon-damentale per coach Stefano Salieri, costretto a restare fuori almeno fi no alla pausa natalizia per la rottura del metacarpo della mano si-nistra. Eppure la fi ducia è totale. “Sembra un calendario impegnativo – commenta il general manager Antonio Fagotti – ma noi la prendia-mo come una sfi da. I gruppi si forgiano nelle diffi coltà: se ne usciremo bene sapremo di poter dire la nostra fi no alla fi ne”. Si punta tutto sulla forza del gruppo in casa viola. “Il nostro è un progetto giovane”, spiega ancora Fagotti. “Fin da quando abbiamo cominciato a immaginarlo,

nel febbraio scorso, ci siamo imposti di cercare giocatori che avessero un conto aperto con la sorte, che nella loro carriera non fossero ancora riusciti a raccogliere quel che meritano. Pronti al sacrifi cio per pren-dersi la loro rivincita a Firenze. Una fi losofi a sostenuta dal presidente Massimo Piacenti e condivisa da coach Salieri”. La scelta ha premiato: “Abbiamo un gruppo super, che si allena la mattina presto piuttosto che la sera tardi senza mai fare una piega, spesso dovendo anche spostarsi da un palazzetto all’altro”. Con questo spirito la Fiorentina si sta facen-do valere nel girone più diffi cile dell’intera serie B, pur disponendo di un budget ben più limitato rispetto a club di blasone e tradizione. Quali che siano stati i risultati e le squadre incontrate fi n qui, i viola non sono mai stati “schiacciati” dagli avversari, e questo di per sé è un buon se-gno. Certo, nel roster manca ancora un po’ di fi sicità e gli infortunati dovranno essere sostituiti in qualche modo. La dirigenza tornerà sul mercato appena si presenterà l’occasione, ma intanto il calendario va avanti e i viola non vedono l’ora di raccogliere le sue sfi de. “Alla città – conclude Fagotti – chiediamo soltanto di starci vicina”. La giovane squadra è pronta a diventare grande.

Andrea Tani

Per diventare campioni di calcio le dimensioni del

campo non contano. Anzi. Il calcio a 5 è considerato, per le sue caratteristiche, una vera e propria “palestra” per il calcio in senso lato, un’attività in grado di potenziare la tecnica di base di chi la pratica. Il merito va prima di tutto alle dimensioni ridotte del campo che, tra le altre cose, consentono di sviluppare le doti di velocità di pensiero e azione. Anche il numero ridotto di gio-catori ha il suo peso, agevolando il coinvolgimento di ogni singo-lo atleta in campo. Il numero di passaggi e tiri è maggiore per ogni giocatore, il che consente di fare molta pratica e miglio-rarsi: a differenza del calcio a 11, in quello a 5 è la componen-te tecnica ad avere la meglio su quella fisica. In un campo lun-go quaranta metri e largo venti, tutto deve essere più veloce: la palla, le gambe e il pensiero. Ed è per questo che fenomeni del pallone contemporaneo come Messi e Neymar provengono dal calcio a 5. Anche Cristiano Ronaldo, in un’intervista, ha espresso tutta la sua gratitu-dine e riconoscenza al calcio a 5: “Ogni volta che giocavo a futsal, durante la mia infanzia, mi sentivo libero – ha racconta-to – non fosse stato per il futsal non sarei quello che sono ora”. E adesso anche in Italia sono in molti a sottolineare l’utilità del-la propedeuticità del calcio a 5 nella formazione di un calciato-

re, oltre all’importanza di poter contare, nel proprio bagaglio, anche sui movimenti provenien-ti da questo mondo in situazioni di tempo e spazio ridotti. Vin-cenzo Montella è stato il primo in Italia a volere, alla Fiorentina, dal 2013, nel proprio staff un tecnico formatosi nel calcio a 5. Nel quartiere, la palestra Buon-talenti, in via dei Bruni, è una delle sedi della scuola calcio a 5 Midland di Firenze, che si ri-volge ai bambini dai cinque ai tredici anni e che si ispira all’e-sperienza sudamericana e spa-gnola, forte di oltre vent’anni di militanza della prima squadra Figc nei massimi campionati regionali, a cui si sono affian-cati, da qualche anno, anche Allievi e Juniores. Una scuola calcio a tutto tondo dove – vie-ne spiegato – la crescita sportiva, educativa e fisica dei bambini è affidata a una squadra di istrut-tori professionali, fisioterapisti e nutrizionisti. Un ambiente che vuole far crescere i bambi-ni senza pressioni e obblighi, allenandosi in campi al coperto per poter giocare con continuità. Per i bambini interessati è previ-sto un mese di prova gratuita alla palestra Buontalenti.

Niccolò Dainelli

Il calcio a 5 è considerato, per le sue caratteristiche, una vera e propria “palestra” per il calcio in senso lato

se il calcio si impara in cinque La disciplina

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Aspettando Papa Francesco

10 novembre 2015

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