Il Piccolo 9 febbraio 2013

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Direttore responsabile Sergio Cuti • Direttore editoriale Daniele Tamburini • Società editrice: Promedia Soc. Coop. via Del sale 19 Cremona • Amministrazione e diffusione: via S. Bernardo 37/a Cremona tel. 0372 435474 Direzione e redazione via S.Bernardo 37/a Cremona tel 0372 454931 • email [email protected] • stampa SEL Società Editrice Lombarda Cremona • pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 [email protected] Aut. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 – Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it PICCOLO il Giornale www.ilpiccologiornale.it all’interno Edizione del Sabato Anno XIII n°11 • SABATO 9 FEBBRAIO 2013 Periodico € 0,02 copia omaggio Non riceve alcun finanziamento pubblico I punti focali: lavoro, pensioni, defiscalizzazione, sostegno alle imprese, accesso al credito e valorizzazione delle eccellenze locali a competizione elettorale sta procedendo. Mi pare che i vari schieramenti po- litici tendano ad azzuffarsi tra di loro, piuttosto che a formu- lare programmi chiari e precisi. Ascoltiamo promesse mirabolanti, e questo lo avevamo previsto: niente di nuovo sotto il so- le. Ma che cosa vogliono fare, realmente, per il nostro Paese? Qualcuno saprebbe dare una risposta? Abbiamo parlato molto delle diffi- coltà della piccola e media impresa: emergo- no con chiarezza anche dallo Speciale econo- mia che ospitiamo oggi. La gente ha ridotto anche i consumi alimen- tari e fatica sempre di più a pagare affitti e mutui. Nonostante tutto, si cerca di andare avanti, ma quelle iniezioni reali di fiducia di cui abbiamo un disperato bisogno ancora non si vedono. Le banche non danno ossigeno an- zi, con il piede, schiacciano il tubo erogatore. Ma una notizia che da' tanto da pensare è que- sta: in dieci anni, gli immatricolati nelle Uni- versità italiane hanno subito un calo di 58.000 unità (-17%). E' come se fosse scomparsa la Statale di Milano. Per numero di laureati, l'Italia è largamente al di sotto della media Ocse: 34mo posto su 36 Paesi. Qualcuno ha detto: di questo passo, siamo destinati ad es- sere la manodopera d'Europa. Ora, una ma- nodopera qualificata è essenziale, ma lo sono anche e soprattutto conoscenza, capacità di sapere critico, creazione di competenze indi- spensabili alla competizione scientifica glo- bale e ad una imprenditoria di alto profilo. Il resto del mondo sviluppato sta investendo in ricerca, nonostante il periodo di profonda cri- si. Noi, no. E allora su cosa puntiamo? In campagna elettorale si parla tanto di tasse ma poco di crescita e di lavoro. E si prospetta l’incubo della ingovernabilità. Ancora una vol- ta, mi pare che la voglia di cambiamento, da tutti invocato, per adesso sia soltanto a parole. L Le associazioni di categoria e i sindacati chiedono al futuro Governo azioni concrete per favorire la ripresa ECONOMIA: FATTI NON PROMESSE! Edizione chiusa alle ore 21 BOMBA DI VERNICE IN VIA MANTOVA, CADE L’ACCUSA DI TERRORISMO MURA IMBRATTATE CASALMAGGIORE CONVEGNO SABATO 9 FEBBRAIO a pagina 4 a pagina 24 a pagina 8 Gli studenti della Capra Plasio ricoprono le scritte Come si ruba nei supermercati ai tempi della crisi Cremona Smart City? Un progetto possibile a pagina 4 VARIANTE DEL PGT a pagina 5 E’ polemica tra Claudio Pugnoli e Carlo Malvezzi SPORT TRASFERTA BRESCIANA pagine 29 La Cremo vuole riaccendere il Lume della stagione DOMENICA C’E’ LA PAUSA a pagina 30 Il test con Venezia conferma la buona salute della Vanoli CONTRO FROSINONE Pomì all’assalto delle ciociare per riscattarsi a pagine 31 ACQUA, SI TORNA ALLA SOCIETA’ PUBBLICA INCONTRO IN REGIONE TRA 12 SINDACI E L’ASSESSORE. PARTE LA FASE TRANSITORIA DI GESTIONE IN HOUSE. SALINI FA UN PASSO INDIETRO GIORNATA DEL RICORDO a pagina 9 Il racconto di Mario Ive, esule istriano L’EDITORIALE L’incubo dell’ingovernabilità di Daniele Tamburini a pagina 3

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Il Piccolo Giornale di Cremona

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Direttore responsabile Sergio Cuti • Direttore editoriale Daniele Tamburini • Società editrice: Promedia Soc. Coop. via Del sale 19 Cremona • Amministrazione e diffusione: via S. Bernardo 37/a Cremona tel. 0372 435474 Direzione e redazione via S.Bernardo 37/a Cremona tel 0372 454931 • email [email protected] • stampa SEL Società Editrice Lombarda Cremona • pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 [email protected] Aut. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 – Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it

PICCOLOilGiornalewww.ilpiccologiornale.it

all’interno

Edizione del Sabato

Anno XIII • n°11 • SABATO 9 FEBBRAIO 2013 Periodico • € 0,02 copia omaggioNon riceve alcun finanziamento pubblico

I punti focali: lavoro, pensioni, defiscalizzazione, sostegno alle imprese, accesso al credito e valorizzazione delle eccellenze locali

a competizione elettorale sta procedendo. Mi pare che i vari schieramenti po-litici tendano ad azzuffarsi

tra di loro, piuttosto che a formu-lare programmi chiari e precisi. Ascoltiamo promesse mirabolanti, e questo lo avevamo previsto: niente di nuovo sotto il so-le. Ma che cosa vogliono fare, realmente, per il nostro Paese? Qualcuno saprebbe dare una risposta? Abbiamo parlato molto delle diffi-coltà della piccola e media impresa: emergo-no con chiarezza anche dallo Speciale econo-mia che ospitiamo oggi. La gente ha ridotto anche i consumi alimen-tari e fatica sempre di più a pagare affitti e mutui. Nonostante tutto, si cerca di andare avanti, ma quelle iniezioni reali di fiducia di cui abbiamo un disperato bisogno ancora non si vedono. Le banche non danno ossigeno an-zi, con il piede, schiacciano il tubo erogatore. Ma una notizia che da' tanto da pensare è que-sta: in dieci anni, gli immatricolati nelle Uni-versità italiane hanno subito un calo di 58.000 unità (-17%). E' come se fosse scomparsa la Statale di Milano. Per numero di laureati, l'Italia è largamente al di sotto della media Ocse: 34mo posto su 36 Paesi. Qualcuno ha detto: di questo passo, siamo destinati ad es-sere la manodopera d'Europa. Ora, una ma-nodopera qualificata è essenziale, ma lo sono anche e soprattutto conoscenza, capacità di sapere critico, creazione di competenze indi-spensabili alla competizione scientifica glo-bale e ad una imprenditoria di alto profilo. Il resto del mondo sviluppato sta investendo in ricerca, nonostante il periodo di profonda cri-si. Noi, no. E allora su cosa puntiamo? In campagna elettorale si parla tanto di tasse ma poco di crescita e di lavoro. E si prospetta l’incubo della ingovernabilità. Ancora una vol-ta, mi pare che la voglia di cambiamento, da tutti invocato, per adesso sia soltanto a parole.

L

Le associazioni di categoria e i sindacati chiedono al futuro Governo azioni concrete per favorire la ripresa

ECONOMIA: FATTI NON PROMESSE!

Edizione chiusa alle ore 21

BOMBA DI VERNICE IN VIA MANTOVA, CADE L’ACCUSA DI TERRORISMO

MURA IMBRATTATE

CASALMAGGIORE

CONVEGNO SABATO 9 FEBBRAIO

a pagina 4

a pagina 24

a pagina 8

▲▲

Gli studentidella Capra Plasio ricoprono le scritte

Come si ruba nei supermercatiai tempi della crisi

Cremona Smart City? Un progettopossibile

a pagina 4

VARIANTE DEL PGT

a pagina 5

E’ polemica tra Claudio Pugnoli

e Carlo Malvezzi

SPORTTRASFERTA BRESCIANA

pagine 29

La Cremo vuoleriaccendere il Lumedella stagione

DOMENICA C’E’ LA PAUSA

a pagina 30

Il test con Veneziaconferma la buonasalute della Vanoli

a pagina 26a pagina 26

CONTRO FROSINONE

Pomì all’assaltodelle ciociareper riscattarsi

a pagine 31

ACQUA, SI TORNA ALLA SOCIETA’ PUBBLICA

INCONTRO IN REGIONE TRA 12 SINDACI E L’ASSESSORE. PARTE LA FASE TRANSITORIA DI GESTIONE IN HOUSE. SALINI FA UN PASSO INDIETRO

GIORNATA DEL RICORDO

a pagina 9

Il racconto di Mario Ive,

esule istriano

L’EDITORIALE

L’incubo dell’ingovernabilitàdi Daniele Tamburini a pagina 3

Page 2: Il Piccolo 9 febbraio 2013

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Page 3: Il Piccolo 9 febbraio 2013

Sabato 6 Febbraio 20133CREMONA

di Laura Bosio

ia alla gestione pubblica del Sistema idrico provinciale. Una decisione scaturita du-rante un incontro svoltosi in Regione tra una delegazione

di 12 sindaci cremonesi, tra i quali i primi cittadini di Crema e Casalmaggiore - con-trari alla costituzione di una società mista per la gestione del servizio idrico integra-to e convinti sostenitori di una gestione in house - e l’assessore all’Ambiente, ener-gia e reti, Leonardo Salvemini.

Presente all’incontro, oltre al presiden-te della Provincia di Cremona Massimi-liano Salini, il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni, che ha sempre seguito da vicino le problematiche e le discussio-ni sul tema dell’acqua.

Il confronto, fa sapere Alloni, «ha per-messo di trovare un importante punto di incontro e di svolta sulla vicenda: è stata infatti condivisa dai presenti la possibilità di individuare nella società unica, già co-stituita, il soggetto che potrebbe gestire in house il servizio idrico integrato nella provincia di Cremona». Anche il presiden-te della Provincia Salini, che finora aveva sempre sostenuto con forza la gestione mista, si è trovato costretto a fare un pas-so indietro, almeno temporaneamente.La proposta sarebbe subordinata a due con-dizioni, aggiunge Alloni: «La transitorietà della scelta, che consentirà di fare le op-portune valutazioni in corso d’opera, an-che alla luce delle decisioni che assumerà l’Autority, entro l’anno, in relazione all’im-pianto tariffario, e lo svolgimento da parte della Provincia di Cremona, con i Comuni soci, del controllo analogo di gestione».

Ovviamente, toccherà ora all’assem-blea dei sindaci prendere una decisione definitiva, a cui seguiranno passaggi am-ministrativi sia in Ato che nell'assemblea di Padania Acque. E anche in regione è

stato ribadito che la decisione spetta al territorio interessato. Soddisfatto il consi-gliere Pd che ha apprezzato «il pragmati-smo dell’assessore Salvemini e la dispo-nibilità del presidente Salini ad affrontare in modo aperto e costruttivo il confronto».

Si tratta di una soluzione temporanea, che si protrarrà nell'attesa che i Comuni tornino ad essere soggetti gestori. «Di fatto il percorso della scelta del partner per la società mista è stato interrotto, e possiamo tornare a parlare di acqua pubblica» conclude Alloni. Tra i sindaci presenti all'incontro anche Marco Caval-li, primo cittadino di Romanengo, che si dichiara «soddisfatto di quanto deciso. Credo ci siano le condizioni per avviare un percorso un po' diverso da quello che si era immaginato, e questo è sicu-ramente un passo avanti. Tra l'altro è positivo il fatto che, avendo già un sog-getto unico per la gestione del sistema idrico, ad esso si può affidare la realizza-zione di una parte del Piano d'ambito, pur con tutte le cautele del caso. Sicura-mente è una via d'uscita, seppur provvi-soria, che permetterà al nuovo soggetto

di fare investimenti e che ha corretto la rotta intrapresa inizialmente dalla Pro-vincia».

Tuttavia Salini costretto, obtorto collo, a fare marcia indietro, precisa subito che: «Si tratta di una soluzione temporanea, che sarebbe eventualmente finalizzata a interventi in emergenza, per quei Comuni che sono a rischio di sanzioni. E' un modo per mettere una pezza alla situazione, in attesa che l'Autority completi la definizio-ne delle tariffe».

Tra l'altro ci sono ancora diverse nubi che si addensano sulla gestione mista: ben due ricorsi fatti dai sindaci, la que-stione legata alla remunerazione del capi-tale investito, nonché un ordine del gior-no, approvato a maggioranza del consi-glio comunale, in cui si chiede a gran vo-ce di puntare sulla gestione pubblica. Un argomento che però non spaventa Salini: «Il leitmotiv del documento proposto dalla Lega è di assicurarsi che la governance della partita resti in mano ai Comuni, e questo è un obiettivo condivisibile da tut-ti» dice il presidente della Provincia. «Dirò di più: la preoccupazione di chi chiede più

partecipazione per i Comuni è anche una mia preoccupazione, e farò in modo che essa sia garantita. Contesto però chi pen-sa che per assicurare la centralità deci-sionale ai Comuni sia necessaria la ge-stione in house. In realtà è vero il contra-rio: il controllo, con questo tipo di gestio-ne è solo formale, ma di fatto i Comuni non sarebbero in grado di sostenere eco-nomicamente gli investimenti».

Alla luce di quanto accaduto, il gruppo del Pd in consiglio Comunale chiede una presa di posizione anche da parte del sindaco Oreste Perri. «Dopo quanto avve-nuto nell'incontro tra l'assessore regiona-le e i sindaci sulla vicenda acqua che di fatto da il via libera all'affidamento diretto seppur temporaneo della gestione del ci-clo idrico alla società unica, non ci sono più alibi per il Comune di Cremona» dice Maura Ruggeri. «Ci aspettiamo che dopo Salini, anche Perri si pronunci per la ge-stione pubblica senza esitazioni. Ora pe-rò, per garantire futuro e un quadro nor-mativo adeguato a questo modello di ge-stione, è necessaria una nuova legge re-gionale».

VGestione del Sistema idrico integrato, incontro in Regione con l’assessore Salvemini

Alloni (Pd): «Di fatto il percorso della scelta del partner per la società mista è stato interrotto, e possiamo tornare a parlare di acqua pubblica»

Acqua: si torna alla società pubblicaLa soluzione ipotizzata durante

l'incontro non soddisfa il Comita-to acqua pubblica, che solleva alcuni dubbi. «Prima di tutto pen-sare a un anno di prova per la gestione pubblica di un servizio come quello idrico è assurdo, vi-sti i tempi lunghissimi necessari per organizzare una soluzione si-mile. Inoltre mi chiedo che senso abbia sottoporre a un periodo di prova quando è un sistema di gestione che viene già adottato in tutta Italia».

C'è poi la questione della remu-nerazione del capitale investito. «Durante questo anno le aziende ora dovranno restituire i soldi ai cittadini, e quindi avranno sicura-mente delle difficoltà di bilancio. Altra cosa: una gestione in house realizzata in questo modo non ot-tempera a quanto deliberato dal Comsiglio provinciale, in cui si chiede che la gestione venga affi-data direttamente ai sindaci, men-tre attualmente Padania Acque è gestita dalle municipalizzate».

Il Comitato contesta anche le dichiarazioni di Salini. «Il Piano non è sospeso: in realtà non è mai stato approvato, e attualmen-te ha contro due ricorsi e due delibere contrarie. Tra l'altro è assurdo che il controllo dell'azien-da sia in mano alla Provincia, e quindi a Salini: è l'ultima persona che possa rappresentare l'impar-zialità, visto che fino a ieri voleva la privatizzazione».

LA POLEMICA«Che senso ha fare un anno di prova?»

Agostino Alloni Massimiliano Salini

Page 4: Il Piccolo 9 febbraio 2013

di Michele Scolari

caduta l’accusa di terrori-smo, l’imputazione del quadro probatorio a cari-co dei due ragazzi sor-presi con un ordigno

esplosivo artigianale davanti alla se-de cremonese della Banca di Pia-cenza all’angolo tra via Dante e via Platani nella notte tra martedì 5 e mercoledì 6 febbraio. Lo ha deciso il pubblico ministero Francesco Mes-sina, dopo una valutazione degli elementi a disposizione. Per i due giovanissimi quindi, caduta l’accusa di voler concretizzare un atto terrori-stico nei confronti della vicina banca, restano quelle per la detenzione dell’ordigno esplosivo e per l’imbrat-tamento del muro dell’istituto di cre-dito. Fermati dai carabinieri infatti, sotto una peugeot parcheggiata nei pressi della banca i militari avevano rinvenuto un candelotto di polvere esplosiva lungo una ventina di centi-metri al quale erano collegati due bicchieri di plastica colmi di vernice rossa (quella che in gergo è detta appunto “bomba di vernice”); men-tre sul muro della banca troneggiava la scritta, vergata a spray nero, “chi la fa l’aspetti” (e, nei sacchi neri dei due giovani, erano stati rinvenuti, assieme ad un taglierino e ad alcuni accendini, anche delle bombolette di vernice spray nera).

I due erano stati fermati verso le 4 di mercoledì mattina, in seguito alla segnalazione inoltrata all’Arma in cui un tassista informava di aver notato due individui impegnati in manovre sospette. Bloccati dai carabinieri dopo una breve fuga per i due giova-ni era scattato il trasporto in caser-ma. Nella giornata di giovedì per i due era poi arrivata la scarcerazione,

disposta dal pm Messina nella gior-nata di giovedì. I due, entrambi cre-monesi e frequentatori del Centro Sociale Kavarna di via Maffi, sarebbero figli di notissimi e stimati pro-fessionisti cittadini ed hanno collezionato già altre segnalazioni alle forze dell’ordine per partecipazione a mani-festazioni non autoriz-zate. Il 22enne inoltre, studente uni-versitario, avrebbe alle spalle anche una denuncia per essersi presentato

in un luogo pubblico con una mitra-glietta (poi rivelatasi un giocattolo).

Dura la posizione del Carroccio in una nota diffusa nella giornata di ieri, nella quale il commissario cittadino Stefano Bor-ghesi bolla l’episodio come «azioni che nulla hanno a che vedere con la vita civile e de-mocratica di una co-

munità» augurandosi «una condanna ferma ed unanime di tutte le forze politiche». Soggiunge inoltre Borghe-

si: «apprendiamo inoltre dalla stampa – prosegue – che le due persone sa-rebbero frequentatori del Kavarna, che risulterebbe estraneo alla grave vicenda. Ci aspettiamo che i respon-sabili del centro sociale prendano immediatamente ed in maniera netta le distanze da un simile atto». Cosa che il centro sociale Kavarna aveva già fatto nella giornata di giovedì 7 febbraio, il giorno prima della nota del Carroccio, smarcandosi e dichiaran-do di essere «estraneo alla vicenda».

I due giovani sono ora in libertà, difesi dall’avvocato Lapo Pasquetti.

E’

Cade l’accusa di terrorismoIl centro sociale: «Siamo estranei alla vicenda». Stefano Borghesi (Lega): «Azione incivile»

Bomba di vernice in via Dante: per i due ragazzi rimane l’imbrattamento e il possesso di esplosivo

Gli alunni rispondono all’imbrattamento dei muri della scuola elementare di S. Agostino con un gesto civile. In attesa che la facciata venga ripulita infatti, hanno coperto le scritte offensive vergate a bomboletta con disegni mul-ticolori e festoni, reimpiegando i materiali della festa per il carnevale.

Proseguono ad opera di Polizia Locale e Digos le ricer-che dei responsabili delle scritte a spray sui muri della scuola elementare Capra Plasio di piazza S. Agostino. An-che se, fanno sapere dal comando di piazza Libertà, l’as-senza di telecamere in zona complica la situazione e le indagini proseguono quindi nel modo classico. Giovedì un annuncio è stato pubblicato verso mezzogiorno sul sito http://www.informa-azione.info. Ecco quanto si legge:

«Nella notte tra il 5 e il 6 febbraio vergate scritte in solida-rietà con Marco Camenisch, No Tav, ZAD, Villa Amalias, contro il voto, per Bresci e contro la guerra. Dopo una notte di passeggiate contro i punti del potere, tratti in ar-resto due compagni. Perquisizioni nelle abitazioni di vari compagni e deportati nel carcere di Cremona due ribelli. Seguiranno aggiornamenti. Aro e Colo Liberi. Libere/i Tutte/i». “Aro” e “Colo” potrebbero essere i soprannomi dei due giovani (di 20 e 22 anni) fermati dai carabinieri di Cremona nei pressi della sede della Banca di Piacenza.

In ogni caso, non vi è ancora nulla di certo, la vicenda è tutt’ora al vaglio degli inquirenti e per la ricostruzione delle dinamiche, ancora in corso di valutazione, occorrerà attendere i risultati delle indagini.

Scritte a S. Agostino, gli alunni difendono gli Alpini

I due ragazzisono figli di noti

professionisti

CronacaSanato 9 Febbraio 20134

E’ stata denunciata dalla polizia per aver rubato alcuni prodotti alimentari. L’episodio, nel quale è rimasta coinvolta una donna rom, è avvenuto nel pomerig-gio di giovedì. Nell’ambito dei consueti controlli del territorio, una pattuglia della squadra volante ha notato il nervosismo della donna, che camminava con una borsa di grosse dimensioni e accompa-gnata da una bambina di quattro anni. Una volta fermata, alla donna è stato chiesto di mostrare il contenuto della borsa, dalla quale sono spuntati alcuni prodotti alimentari che avevano ancora applicato il tagliando. Richiesta di fornire spiegazioni, la donna non ha saputo giu-stificare il possesso degli articoli. Nel corso di successivi accertamenti nei su-permercati vicini, la commessa dell’In’s di piazza Risorgimento ha riconosciuto i prodotti come provenienti da quel di-scount, riferendo di ricordare che la don-na al mattino era passata dalle casse con fare sospetto e pagando solamente una confezione di yogurt. Resa la merce (del valore di pochi euro) ai legittimi proprie-tari, per la donna è scattata la denuncia a piede libero per furto

Ruba alcuni prodotti al supermercato:

denunciata dalla Ps

Esibizionista fermatoe denunciato

Un uomo è stato fermato e denunciato nel pomeriggio di giovedì dalla polizia per atti osceni in luogo pubblico. E’ accaduto in via Dalmazia, a poca distanza dalla scuola ele-mentare Bissolati. L’uomo si è avvicinato ad un’auto con a bordo una donna e si è aperto la giacca mostrando le parti intime. Ma la donna ha prontamente chiamato il 113. Giunta subito una pattuglia e raccolta un identikit, gli agenti hanno fermato l’uomo poco lontano. Notato il suo nervosismo, gli è stato chiesto di aprire la giacca, appurando che aveva ancora i genitali in vista. Ammes-so il reato dopo essere stato colto in flagran-za, per l’uomo è scattata la denuncia.

Page 5: Il Piccolo 9 febbraio 2013

di Laura Bosio

a variante del Pgt, da poco adottata, ha già provocato una vivace polemica, tra il vicesindaco Carlo Malvezzi e Claudio Pugnoli, presi-

dente dell'Ascom, il quale, dalle colonne del periodico Ascom Informa, ha attac-cato il Comune in merito alle scelte della variante, che prevedono, tra le al-tre cose, la realizzazione di una vasta area produttiva in via Mantova, dall’al-tezza di San Felice, per una superficie di 300mila metri quadrati, di cui 15mila dedicati ad insediamenti commerciali. E' proprio questo l'oggetto della conte-stazione di Pugnoli, che ha accusato l'Amministrazione comunale di «far cas-sa introitando oneri di urbanizzazione».

«La revisione del Pgt avrebbe dovuto accompagnare la “città che cambia”, con il metodo della “partecipazione e trasparenza”» dichiara il presidente Ascom. «Il nuovo polo sarà destinato a medie distribuzioni e potrà avere, com-plessivamente, una superficie di poco inferiore a quella del Cremona Po, che è di 18mila metri quadrati. Troppi per non avere pesantissime ricadute sul com-mercio di vicinato». Si tratta non di me-die superfici di vendita ma di una “gran-de distribuzione organizzata”, camuffata dalla possibile unione di più medie strut-ture, che andrebbe a saldarsi con l’area commerciale di Gadesco. E contro la quale esprimiamo la nostra ferma con-trarietà». La preoccupazione di Pugnoli parte dai numeri: «Oggi, a Cremona cit-tà, media e grande distribuzione, insie-me arrivano circa a 100mila metri qua-drati. Se si realizzassero San Felice (15mila mq), Cardaminopsis (10mila mq) e la ex-Scac (più di 10mila mq) avrem-mo un incremento del 40% delle super-

fici» sottolinea. «Una percentuale in gra-do di distruggere ogni centro commer-ciale naturale. Siamo al secondo posto per metri quadri di grande distribuzione organizzata e medie superfici di vendita per abitante in Lombardia, preceduti solo da Mantova e prima di Brescia. In questo modo arriveremmo in vetta alla classifica».

«Se trovassero applicazione concreta tutte le realtà approvate dalla giunta Perri, il sistema di distribuzione tradizio-ne arriverebbe al collasso» dice ancora Pugnoli. «Queste autorizzazioni sono una minaccia concreta, di cui gli ammi-nistratori sono i primi responsabili. Tra l'altro, vogliamo evidenziare che il nuovo Pgt nega, nei fatti, i principi che doveva-no guidarne la stesura. Come si può af-fermare di “prediligere il recupero del patrimonio edilizio esistente alle nuove urbanizzazioni” e poi creare nuove aree commerciali? Continuando in questo modo, per la città non ci può essere al-cun rilancio. Per interrogarsi sul futuro di Cremona, allora basta guardare al Cor-so Garibaldi, dove i negozi lasciano spazio ai box dopo essere rimasti chiusi

e sfitti. E’ questo il futuro che vogliono i nostri amministratori? E, data la realtà dei fatti, quali garanzie di attenzione alle nostre imprese potrebbe dare l’elezione di Malvezzi in Consiglio regionale? Si impegni, da subito, per rivedere la va-riante al Pgt. La credibilità di un ammini-stratore non può essere disgiunta dalla coerenza del suo operato».

Non si fa attendere la risposta del vi-cesindaco Malvezzi, che ricorda come la variante sia stata realizzata «consultan-do le categorie economiche e in assoluta trasparenza». Il procedimento che ha portato all'approvazione della variante è iniziato il 18 novembre 2010, e il 10 feb-braio 2011 è partita la fase di partecipa-zione pubblica alla costruzione di questo strumento urbanistico, che si è protratta sino al 30 settembre 2011. «In tutto que-sto tempo, e nemmeno successivamen-te, il presidente di Confcommercio Cre-mona non ha mai presentato contributi o richiesto incontri finalizzati alla costru-zione della variante generale al Pgt, ne' ha richiesto interventi di modifica». Se-condo Malvezzi, "nella variante non so-no previste nuove grandi strutture di

vendita o centri commerciali, ma solo la possibilità di utilizzare a tale fine quote residuali, fino ad un massimo del 10%, dove poter aprire negozi.

A fronte della possibilità di realizzare modeste superfici di vendita si accom-pagna l’opportunità di destinare ad arti-giani ed imprenditori l’equivalente su-perficie di area a prezzi assolutamente concorrenziali. Questo per incrementare l’attrattività della città per nuove impre-se, generando così occasioni di lavoro per i giovani. La variante prevede quindi la possibilità di realizzare medie struttu-re in città per aumentare la capacità di attrazione del centro storico e stimolare, anche in questo ambito, la creazione di nuovi posti di lavoro".

Malvezzi fa sapere, infine, che «nei giorni scorsi, Claudio Pugnoli è stato contattato dall’Amministrazione comu-nale, con la quale ha concordato l’op-portunità di approfondire i vari aspetti della variante in un incontro tecnico che si sta preparando».

Nella discussione è intervenuto an-che il gruppo del Pd in Consiglio comu-nale, che aveva votato contro la varian-

te. «Quando si parla genericamente di "quote residuali, fino ad un massimo del 10%, dove poter aprire negozi" si do-vrebbe specificare il 10% di cosa, altri-menti non si capisce di cosa stiamo parlando» sottolineano Maura Ruggeri e Annamaria Abbate. «A San Felice, ad esempio si sta parlando di ben 20000 metri quadri su 200.000. Un'area enor-me. Guardando alla crisi attuale, sareb-be necessaria una pianificazione per creare innanzitutto lavoro. Si dovrebbe-ro dedicare adeguate risorse per attrarre con incentivi soggetti che si inseriscano nelle aree produttivo e creino posti di lavoro. La prima cosa di cui abbiamo bisogno sono i siti produttivi, quelli che generano lavoro. Invece, quest'ammini-strazione ha legato gli insediamenti pro-duttivi a quelli commerciali, con il risul-tato che non si attraggono soggetti ca-paci di creare posti di lavoro e si aggra-va ulteriormente la crisi delle dei negozi di vicinato e delle botteghe del centro».

Disaccordo anche rispetto ai cam-biamenti introdotti dalla variante nella cittadella dello sport. «Si è voluto inseri-re un insediamento commerciale in un sito che doveva rimanere totalmente dedicato allo sport» dicono le consiglie-re. «Anche la sbandierata riduzione del suolo agricolo è una falsa medaglia, perché con la variante i metri agricoli nella sostanza diminuiranno e l'elimina-zione della perequazione è di fatto un danno enorme alla realizzazione della città pubblica.

Comprensibile e più che giustificata, quindi, la reazione dell'Ascom. Senza una coerente idea di città che riparta dalla crisi attuale e che imposti su basi nuove uno sviluppo sostenibile si rincor-rono illusorie opportunità che finiscono per aggravare le difficoltà di settori già in ginocchio a causa della crisi».

N

Duro attacco alla Giunta da parte di Claudio Pugnoli (Ascom): «Vogliono fare cassa con gli oneri di urbanizzazione»

Malvezzi: «Non abbiamo mai detto di voler aprire nuovi centri commerciali». Il gruppo Pd: «Manca un’idea coerente di città»E’ polemica sulla Variante Pgt

Cronaca Sabato 9 Febbraio 20135

Page 6: Il Piccolo 9 febbraio 2013

di Laura Bosio

isorse pubbliche sempre più scarse, richieste di aiuto in aumento da parte delle per-sone più fragili: in questo quadro drammatico è fonda-

mentale il sostegno del Terzo settore e del mondo solidale, molto presente nel-la nostra città. Proprio a questa "ric-chezza di cuore" fa appello il vescovo di Cremona, Dante Lafranconi, nel prean-nunciare il progetto del “Sostegno a vi-cinanza” per la prossima Quaresima. Un aiuto tangibile nei confronti di quanti si trovano in condizioni di difficoltà, che riprende le modalità di aiuto delle ado-zioni a distanza.

«Per la Quaresima 2013» spiega don Antonio Pezzetti, direttore di Caritas Cremonese «il Vescovo ha scelto di so-stenere nuovamente il “Fondo Fami-glie”. In pratica famiglie, parrocchie, movimenti e associazioni, gruppi di ca-techismo sono invitati ad adottare chi è nel bisogno. A chi aderirà sarà “affidata” una famiglia concreta con alle spalle una storia difficile: in questo modo i donatori sapranno esattamente dovran-no andranno a finire i loro soldi».

Il Fondo ha finora distribuito oltre 300.000 euro, oltre ai 280.000 euro ero-gati con il microcredito. Un sostegno concreto per correre in aiuto a situazioni a volte drammatiche, come testimonia-no le numerosissime richieste che ogni giorno pervengono agli sportelli della Caritas di Cremona: italiani e stranieri, con o senza lavoro, con figli piccoli o quasi maggiorenni. Si tratta di persone che faticano ad arrivare a fine mese, a pagare le bollette o l’affitto, a sostenere le spese sanitarie o scolastiche.

Ad essere maggiormente colpiti sono i più fragili: genitori soli con figli, gente che ha perso il lavoro o non ha più le garanzie economiche di un tempo, per-

sone con una salute precaria. Cremone-si che fino a qualche tempo fa mai avrebbero immaginato di dover bussare alla porta della Caritas. Nel corso del 2012 sono stati più di 200 i nuovi acces-si ai Centri di Ascolto Caritas. Per il 60% si tratta di stranieri (in particolari origina-ri di Marocco, Albania, Romania) e per il restante 40% di italiani, con un aumento del 15% rispetto al 2011. Si tratta in quasi ugual misura di donne e uomini, coniugati (58%), disoccupati (48%).

Il problema più frequente, nel 53% dei casi, è quello della povertà (indebita-mento, indisponibilità per esigenze stra-ordinarie, reddito insufficiente per le nor-mali esigenze), seguito dai problemi di lavoro (27%). La richiesta più frequente è quella di sussidi economici (90%), delle quali il 35% riguarda le bollette. Com-plessivamente sono stati 488 gli inter-venti, per un totale di 119.431 euro: 86.125 euro per il pagamento delle bol-lette (313 le azioni per evitare distacchi o per permettere riallacci delle utenze), 5.525 euro per gli affitti (28 interventi), 3.250 euro per i medicinali, 24.531 euro per 157 interventi di altra tipologia (spese mediche, tasse e libri scolastici, assicu-razioni auto ecc.). «Quella che stiamo incontrando in questi ultimi tempi» spie-

gano gli operatori del Centro d’Ascolto di Caritas Cremonese «è una povertà che si trasforma e cambia aspetto: la crisi ha determinato l’estensione dei fenomeni di impoverimento ad ampi settori di popo-lazione, non sempre coincidenti con i “vecchi poveri” del passato. Aumentano gli utenti e soprattutto gli italiani, la fragi-lità occupazionale è molto evidente e diffusa. Aumentano gli anziani e le perso-ne in età matura: la presenza in Caritas di pensionati e casalinghe è ormai una re-gola. Si impoveriscono le famiglie immi-grate e peggiorano le condizioni di vita degli emarginati gravi, esclusi da un wel-fare pubblico sempre più residuale».

Sono storie di vita reali, concrete, che impongono una riflessione. Come quel-la di Paola, mamma sola con due bam-bini, che lavora solo per poche ore alla settimana. Questo non le consente di affrontare le spese quotidiane che una famiglia richiede: libri di scuola, alimen-ti, utenze. O come la storia di R.A., una signora anziana che vive col marito e un figlio invalido, e che può contare solo sulle pensioni minime sua e del coniuge, le cui condizioni di salute da qualche tempo si sono aggravate, provocando numerose spese sanitarie, oltre all’affit-to e alle bollette.

O ancora, c'è il dramma di N.B., ca-pofamiglia di un nucleo con cinque minorenni, che da qualche tempo rie-sce a trovare solo impieghi stagionali. Durante il periodo di pausa tra un con-tratto e l’altro, diventa davvero difficile sopperire alle richieste di una famiglia così numerosa: spese scolastiche, utenze, medicine.E come queste tante altre sono le storie di vita, di piccoli quotidiani drammi, della costante lotta per mettere insieme il pranzo con la cena, per pagare le bollette, per non finire sfrattati.

«In questo tempo difficile» conclude don Pezzetti, «è possibile rintracciare un segno di speranza proprio nell’impe-gno e nella testimonianza della comuni-tà cristiana che si fa attenta alla neces-sità di chi ha accanto». Ecco dunque la proposta concreta di un sostegno di vi-cinanza, che si realizza destinando una certa cifra al sostegno di una famiglia messa in ginocchio dalla crisi, appunto con lo stesso meccanismo delle classi-che “adozioni a distanza”.

«L’ideale» prosegue ancora don Pez-zetti «è che si possa continuare anche in seguito ad aiutare queste persone, per-ché le necessità non terminano con la Pasqua».

R

L’appello del Vescovo per la Quaresima di carità 2013. Pezzetti: «Si potrà “adottare” le famiglie in difficoltà»

Un progetto solidale, il “sostegno a vicinanza”I nuovi poveri sono stranieri

per il 60%, mentre

il restante 40% sono italiani

CronacaSabato 9 Febbraio 20136

Nel 2012 alla Caritas sono giunte 200 nuove richieste di aiuto: tante storie di disperazione quotidianaLa tradizione della Chiesa da secoli or-

ganizza la Quaresima attorno a tre fonda-mentali indicazioni: la preghiera, la peni-tenza, la pratica di opere buone.

Le opere buone, che devono essere compiute e non solo desiderate, stanno sul versante di Dio (con atti di adorazione, ringraziamento, espiazione) e sul versante del prossimo, memori che non si ama Dio che non si vede se non si soccorre il pros-simo che si vede.

Tanti sono gli ambiti in cui la nostra ca-rità può sentirsi sollecitata. Come Chiesa cremonese decidiamo anche in questa occasione di essere solidali con chi più sta soffrendo per la crisi economica sociale che ormai da anni stiamo vivendo.

Una crisi che manifesta tutta la sua tra-gicità soprattutto nell’ambito lavorativo che richiede risposte non solo di tipo eco-nomico sociale ma anche con prospettive di speranza. E una speranza è quella di sapere che ci sono persone di fede e di buona volontà che sanno aprire il loro cuore alla solidarietà, coinvolgendo tutta la famiglia e magari altre famiglie. È quello che sta accadendo con la proposta del “Sostegno a vicinanza“ che già dall’estate scorsa la Caritas diocesana ha rilanciato.

Ora il tempo quaresimale deve diventa-re l’occasione perché diverse altre fami-glie si lascino coinvolgere in questa inizia-tiva e anzi, sarebbe bello che, questo coinvolgimento avvenisse anche nei grup-pi che a diverso titolo si ritrovano nelle nostre parrocchie o nei vari ambienti di vita del nostro territorio.

Conoscere le storie di povertà e disagio che famiglie vicino a noi stanno vivendo può inoltre essere un’esperienza educati-va per la famiglia e per il gruppo e aiutarci a progredire in quella vita buona del Van-gelo che siamo chiamati a condividere nelle nostre Comunità manifestando al loro interno segni di fede e di speranza.

L’iniziativa promossa e coordinata dalla nostra Caritas potrà essere realizzata non solo a livello diocesano attraverso gli Uffi-ci della Caritas, ma anche nelle singole parrocchie o unità pastorali.

+ Dante, vescovo

«Un’occasione per essere solidali con chi soffre»

il messaggio

Page 7: Il Piccolo 9 febbraio 2013

di Laura Bosio

l vice sindaco del Comune di Cremona e consigliere provinciale Pdl, è candida-to alle elezioni regionali.

Quali sono le motivazioni del-la sua candidatura in Regione?

«Innanzitutto l'amore per la mia terra e per la mia gente, che mi spinge a impegnarmi per loro. In seconda istanza, ho risposto affer-mativamente a una richiesta diret-ta di impegno da parte del mio se-gretario regionale, come peraltro sono abituato a fare quotidiana-mente nel mio lavoro».

Quali sono oggi le priorità per la Lombardia? Su quali partite bi-sogna intervenire con urgenza?

«Il mio programma di lavoro pre-vede diversi punti focali: lavoro, fa-miglia, commercio, artigianato. agricoltura e turismo. Partendo dal lavoro, il mio impegno è verso la re-alizzazione di nuova occupazione, e soprattutto nella riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori espulsi dal mercato. Accanto a questo, bisogna garantire alle im-prese una riduzione del carico fi-scale e burocratico, ma anche l'in-troduzione di un serio welfare aziendale, con la conciliazione tra famiglia e lavoro. Ed è proprio la fa-miglia un altro punto fondamentale su cui intervenire, in quanto primo luogo di educazione della persona. Bisogna implementare le reti di so-lidarietà e del Terzo settore, ma an-che tutelare maggiormente gli ope-ratori della sicurezza.

La crescita del tessuto commer-ciale è un altro noto essenziale su cui intervenire, attraverso politiche volte alla competitività del territorio e alla promozione dei Distretti del commercio. Le nostre imprese, da quelle commerciali a quelle artigia-ne, necessitano di snellimenti buro-cratici, ma anche di infrastrutture che permettano loro di lavorare meglio. Significativa dovrà essere anche l'attenzione ai processi di in-novazione, che permettono di in-crementare la competitività.

Altrettanto importante è lo svi-luppo rurale, che dovrà essere in li-nea con le politiche comunitarie; le imprese agricole dovranno poter beneficiare di incentivi per il rinno-vo di macchinari e strutture, diven-tando così tecnologicamente più avanzate. Infine non dimentichia-moci del turismo, che si rivela par-ticolarmente importante per la no-stra provincia, che meriterebbe un ruolo da protagonista nel panora-ma lombardo: un patrimonio artisti-

co, culturale, ambientale e culina-rio che oggi soffre la mancanza di strutture ricettive a supporto. An-che in questo settore bisogna allo-ra implementare una politica che stimoli la cultura imprenditoriale».

Come candidato del territorio, quale sarà il suo impegno?

«Garantirò la presenza costante sul territorio, attraverso un ufficio sempre aperto e a disposizione dei cittadini, delle aziende, delle asso-ciazioni e degli enti locali per ascol-tare le istanze di ognuno e portarle in Regione».

Cremona da tempo è messa ai margini, mentre il Nord della Lombardia è sempre stato privi-legiato: cosa fare per invertire questa tendenza?

«Innanzitutto bisogna continua-re a investire sulle infrastrutture, completando il raddoppio della Paullese e arrivando le progettazio-ni già definite, dalla Cremona. Man-

tova al Terzo Ponte, realizzando quindi tutte quelle infrastrutture che ci permettano di superare il gap infrastrutturale che da sempre ha frenato lo sviluppo del territorio.

Uno sviluppo che invece biso-gna perseguire con decisione, esaltando le nostre eccellenze e tradizioni: l'agroalimentare, l'arti-gianato, il commercio, la cultura e il turismo».

Entrando nel merito di que-stioni più politiche, il Pdl cremo-nese ha recentemente polemiz-zato con i vertici in merito alla scelta dei candidati per le nazio-nali perché ancora una volta il territorio viene tagliato fuori: co-sa ne pensa?

«E' un peccato che nelle liste di Camera e Senato non vi siano rap-presentanti del territorio che abbia-no certezza di essere eletti. Per una persona come me, che ha segnato tutta la propria esperienza politica conquistandosi la fiducia dei cittadi-ni voto dopo voto, attraverso la for-mula della preferenza, è triste vede-re che abbiamo perso l'occasione di cambiare una legge elettorale che non favorisce un recupero della fi-ducia dei cittadini nei confronti dei propri rappresentanti. Fortunata-mente, invece, il sistema elettorale regionale consente di esprimere la preferenza per una persona reale, che ha una storia e un collegamen-to con il territorio. A questo propo-sito sono fiducioso che i cittadini della nostra provincia eserciteranno tale possibilità, dando pieno man-dato agli eletti di rappresentare au-torevolmente tutto il territorio».

I

«Serve cultura imprenditoriale»Carlo Malvezzi è candidato con il Pdl alle elezioni regionali. Abbiamo parlato con lui di questa scelta

«Garantirò una presenza costante sul territorio per ascoltare le istanza di imprese, associazioni ed enti»

Cronaca Sabato 9 Febbraio 20137

Si celebra la Giornata mondiale del malato

La sicurezza in rete, in partico-lare dei bambini e degli adole-scenti, è un tema su cui da alcu-ni anni viene posta molta atten-zione, al punto che è stata istitu-ita dalla Commissione europea una giornata dedicata. Il 5 feb-braio si è celebrato il cosiddetto Safer Internet Day, quest’anno con lo slogan “Naviga con rispet-to”. Affrontiamo le tematiche dei rischi connessi alla navigazione in rete, soprattutto per i più gio-vani con lo psichiatra Roberto Poli.

Qual è la consapevolezza dei rischi della navigazione, in par-ticolare da parte dei ragazzi?

«Le nuove generazioni sono nate con il computer e con la re-te: si definiscono infatti “nativi di-gitali”. E’ chiaro quindi che viene vissuto come uno strumento “di famiglia” e non desta timori, anzi al contrario apre mondi che at-traggono e seducono i ragazzi. E cosi vi è scarsa consapevolezza

dei rischi che possono occorrere in rete. D’altra parte è tipico della preadolescenza-adolescenza sottostimare i rischi nella scoper-ta di mondi nuovi. Questo vale dentro la rete e fuori dalla rete. Ed è anche normale e sano che vi sia

uno slancio senza timori verso l’esterno».

Ma quali sono i principali ri-schi della navigazione per i ra-gazzi?

«I rischi sono fondamental-mente di due tipi: uno è il rischio

dei contenuti della rete cioè di chi e cosa si incontra navigando, dal bullismo in rete alla sessualità vir-tuale; l’altro è il rischio della di-pendenza dal contenitore e dai suoi contenuti.

Partiamo dal rischio dei con-tenuti. In questi giorni si parla molto di cyberbullismo: è un’evoluzione tecnologica del bullismo da sempre presente nella società o è qualcosa di nuovo?

«Il cyberbullismo è uno dei ri-schi. I ragazzi possono essere oggetto di cyberbulli, in modo non così diverso da quanto acca-de fuori dalla rete. Vi sono però nel mondo online alcuni rischi specifici di cui tenere conto: in-tanto gli attacchi possono essere

fatti in forma anonima e ripetuta e inoltre è più facile che dietro al “paravento” offerto dal computer si possano scrivere cose più pe-santi di quanto si direbbe in un contatto diretto. E a volte, soprat-tutto nell’età dell’adolescenza, le pietre diventano macigni».

L’altro rischio è la dipenden-za dalla rete, è facile restarne intrappolati?

«I ragazzi vivono in modo di-verso dalla generazione degli adulti il mondo online. Vivono spesso in uno stato costante di connessione, in particolare con il mondo dei social network.I pro-blemi si creano quando la con-nessione diventa patologica os-sia quando il numero di ore im-piegate va a discapito delle attivi-

tà quotidiane compreso lo studio o quando l’uso notturno finisce per compromettere il sonno o quando i ragazzi si rifugiano solo nella rete evitando i contatti diret-ti con i loro coetanei».

Come si può prevenire que-sti rischi? Chi può avere mag-giore capacità di intervento: la scuola o i genitori?

«La prevenzione passa inevita-bilmente dalla casa e dalla scuo-la. E’ certo che anche i nativi di-gitali, anzi soprattutto i nativi di-gitali hanno bisogno di una cyber-educazione. I ragazzi hanno biso-gno di maggiori conoscenze per gestire al meglio le opportunità e i rischi della società “tecno-liqui-da” in cui siamo immersi. E que-sto passa per la scuola. Ai geni-tori spetta il compito, ma come per tanti altri campi, di accompa-gnare i figli per mano alla scoper-ta del mondo “nuovo”, ma senza lasciarli da soli e mostrando i ri-schi e i pericoli».

Lo psichiatra Roberto Poli: «Uno dei più grossi pericoli per i giovanissimi è il cyberbullismo»

Adolescenti, attenzione ai rischi della rete

Nella foto da sinistra: Piergiuseppe Bettenzoli, Francesca Berardi e Giampaolo Dusi

Si è riunita nei giorni scorsi a Cremona l’Assemblea dei soci di Lgh - costituita dalle società pa-trimoniali Cogeme, Aem Cremo-na, Asm Pavia, Astem Lodi, Scrp Crema - per confermare la tradi-zionale governance di Gruppo ed il rinnovo delle cariche del Cda.

L’assemblea ha nominato il nuovo consiglio d’amministrazio-ne: alla presidenza Alessandro Giuseppe Conter, vi-ce presidente Claudio Tedesi, amministratore delega-to Franco Mazzini, consiglieri Giovanni Soffiantini e Giuseppe Demuro. Per il collegio sindacale sono sta-ti nominati Presidente Carlo Tinelli, Sindaci effettivi Umberta Bianchessi e Vittorino Orione.

Al nuovo consiglio l’Assemblea dei soci ha chiesto di operare in tempi solleciti per definire un nuovo pia-

no industriale che punti al raffor-zamento anche dimensionale del gruppo attraverso alleanze e operazioni strategiche. Dal mo-mento che la normativa italiana punta a favorire le aggregazioni tra ex municipalizzate e in osser-vanza a quanto previsto dalle normative vigenti (spending re-view) tre membri del consiglio

d’amministrazione sono dirigenti delle società o enti controllanti. Si tratta di Tedesi, direttore generale Asm Pavia, Soffiantini, direttore generale Scrp Crema, e Demuro dirigente del Comune di Lodi. Sempre nell'ambito della spending review, si è inoltre prevista una riduzione di circa il 20% dei compensi e delle in-dennità che saranno riconosciute ai nuovi ammini-stratori e ai sindaci della Società.

Per la spending review prevista la riduzione di circa il 20% dei compensi e delle indennità

Linea Group Holding, nominato il nuovo Cda

Dobbiamo frenare quel gap infrastrutturaleche da sempre

blocca lo sviluppodel territorio

Anche a Cremona è stata presentata nei giorni scorsi la lista “Etico a sinistra” (in appoggio ad Ambrosoli), che rispecchia la varietà di esperienze, di culture politiche e di pratiche che caratterizzano la lista in tutta la regione Ecco i candidati.

Piergiuseppe Bettenzoli. E' nato a Crema nel 1952, è funzionario presso il Comune di Milano ed è stato im-pegnato per 25 anni come attivista nel sindacato di base e più volte nominato delegato sindacale. E’ stato eletto come consigliere provinciale a Cremona dal 1999 al 2004; dal 1980 è diventato più volte consigliere comunale a Crema, ruolo che riveste tuttora. Da sempre impegnato in difesa della scuola pubblica, è stato membro di consi-gli di classe e d’istituto, attualmente membro del consi-glio d’istituto del Pacioli e presidente dell’Associazione per una Scuola Pubblica, Democratica, Laica e Parteci-pata. Iscritto e attivista dell’ANPI, è segretario del circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Crema.

Francesca Berardi. Nata a Fano nel 1968 vive a Cre-mona dal 1987. Esercita la libera professione di archivista per conto di enti locali e privati e si occupa dell’attività di promozione dei beni culturali archivistici. La sua forma-zione politica è avvenuta attraverso la costruzione e la partecipazione attiva a reti e movimenti della società ci-vile cremonese e in seno ad associazioni di volontariato. Dall’anno 2001 ha partecipato all’esperienza del Cremo-na Social Forum confluito in seguito nell’attività del Tavo-lo cremonese contro la guerra all’Iraq. E’ attivista e diri-gente dell’Arci dal 2006, dal 2010 è componente del di-rettivo provinciale dell’Anpi.

Giampaolo Dusi. Nato a San Daniele Po nel 1949 ed è operaio in pensione. E’ stato eletto consigliere comu-nale per diverse legislature a San Daniele Po; ha ricoper-to la carica di sindaco nel suo paese dal 1999 per due mandati consecutivi. Attualmente, consigliere comunale di maggioranza a San Daniele Po, svolge anche attività politica come consigliere Provinciale eletto tra le fila del-la Federazione della Sinistra. E’ al suo terzo mandato provinciale.

LiSta “Etico a SiniStra” tre candidati per le regionali

Roberto Poli

lunedi’ 11 febbraio

Si celebra lunedì 11 febbraio, in occasione della memoria litur-gica della Madonna di Lourdes, la Giornata mondiale del malato. Tema di questa 21esima edizio-ne è: “Va’ e anche tu fa lo stes-so”. Nell’occasione, l’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, guidato da don Maurizio Lucini, ha predisposto un incon-tro presso il Centro pastorale diocesano (ore 21). Don Bruno Bignami, docente di Teologia morale, interverrà sul tema “Chi è la persona che mi sta davanti? Considerazioni e riflessioni sul concetto di persona umana alla luce della Rivelazione”.

corso Haccp per la sicurezza e qualità alimentare"Il Ponte" propone un nuovo corso Haccp di 4 ore per la sicurezza e

qualità alimentare, conforme a quanto previsto dal reg. CE 852/2004. L'iniziativa avrà luogo lunedì 4 marzo dalle 14 alle 18 presso Cascina Mo-reni (via Pennelli 1). Le iscrizioni si raccolgono fino al pomeriggio del gior-no 1 marzo. Per informazioni, telefonare allo 0372/460324, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle ore 18.30.

Page 8: Il Piccolo 9 febbraio 2013

di Laura Bosio

remona Smart City è il nome di un ambizioso progetto ide-ato da vari soggetti (Parteci-polis, circolo culturale Am-bienteScienze, CreaFuturo e

il Politecnico di Cremona,) che sara' presentato nel corso di un convegno promosso per sabato 9 febbraio pres-so la sede cremonese dell'ateneo. L'in-contro, dal titolo “Progetto Cremona - Opportunità smart city" vedrà la parte-cipazione di importanti relatori: dopo l'introduzione del professor Gianni Ferretti, prorettore del polo cremone-se del Politecnico, interverranno il pro-fessor Roberto Pagani, coordinatore nazionale del gruppo di lavoro “Kyoto Club smart cities, nonché Pietro Peliz-zaro, responsabile della cooperazione internazionale del Kyoto Club e del progetto europeo “Patto dei sindaci”.

Il percorso per diventare Smart City è una nuova opportunità che si apre per Cremona, a partire dalla solida ba-se rappresentata dalla forte presenza di infrastrutturazione tecnologica della nostra città, grazie ad AemCom. E' nell’ambito urbano, infatti, che si gio-cano le sfide principali per il raggiungi-mento di obiettivi globali come la miti-gazione del cambiamento climatico e l’innalzamento del livello di inclusione sociale.

I settori primari di intervento posso-no essere individuati in molti ambiti: dalla pianificazione e gestione territo-riale al ciclo produzione-distribuzione- consumo energetico, dal trasporto di merci alla mobilità delle persone, dalla gestione del consumo degli edifici ad ambiti altrettanto complessi quali l’istruzione, la sanità e i rifiuti, fino a quelli strategici per la maggior parte delle città italiane, come la fruizione del patrimonio culturale e il turismo.

«Il Politecnico si è interessato a que-sto tema in quanto il concetto di Smart City si basa sulle tecnologie Ict, su cui noi abbiamo puntato molto. Cremona è già fornita delle infrastrutture tecno-logiche necessarie ad avviare un pro-getto simile, e quindi è una naturale candidata per essere Smart City». Si tratterebbe di organiz-zare la città in maniera diversa, dal punto di vi-sta dell'impatto ambien-tale ma anche della par-tecipazione dei cittadini alla vita pub-blica. «Il supporto della rete consente ai cittadini di poter intervenire nelle de-cisioni e nello sviluppo della città» con-tinua Ferretti. «Nella città belga di Pa-redes, ad esempio, l'amministrazione ha coinvolto i cittadini nelle decisioni sui futuri progetti di sviluppo. Dunque si tratta di un'esperienza attuabile, co-me dimostrano i numerosi esempi, sia in Italia che in Europa».

Il progetto segue il “Patto dei sinda-

ci”, nato per promuovere la rete delle energie rinnovabili. «Di qui siamo arri-vati a parlare di Smart City» spiega Marco Pezzoni (CreaFuturo). «L'idea è di sfruttare l'infrastrutturazione tecno-logica per implementare un modello di

città in cui vi sia una vi-sione complessiva di tut-ti gli interventi e i proget-ti, in modo che siano in-terconnessi tra loro, per promuovere la qualità ur-bana, naturalmente con la diretta partecipazione

dei cittadini. Ci vuole infatti un coordi-namento serio tra soggetti pubblici e privati, e la condivisione delle scelte con la cittadinanza, per realizzare una città dotata di una personalità propria. Una città intelligente che sappia coniu-gare il vantaggio collettivo e quello in-dividuale.

A questo proposito, la Comunità Europea, che spinge molto in questa direzione, sta finanziando le Smart ci-ty, e nel biennio 2013-2014 erogherà fi-

nanziamenti complessivi per 14 miliar-di di euro» continua Pezzoni. Cremona potrebbe dunque concorrere per acce-dere al finanziamento e trasformarsi in una città smart. «Si tratta di elaborare progetti complessi e interdipendenti, con un percorso che dovrà portare le amministrazioni locali a rivedere com-pletamente il proprio modo di lavorare: non ci saranno più diversi segmenti, ma progetti comuni che coinvolgano tutti gli aspetti della vita cittadina» spie-ga ancora Pezzoni.

«Organizzando diversi convegni, ci siamo resi conto di quanto sia forte l'in-teresse dei cittadini rispetto alla parte-cipazione alla vita attiva della città» spiega Gianluca Galimberti (Parteci-polis). «La necessità di affrontare i pro-blemi in una visione di insieme è urgen-te e percepita dai cittadini, che devono accedere a un nuovo livello di parteci-pazione, faticosa ma entusiasmante. Cremona ha delle potenzialità enormi, e bisogna esserne consapevoli. Dob-biamo allora costruire piste concrete

ed ideali di sviluppo, anche basandoci sugli esempi dei città come Reggio Emilia (il cui sindaco, Del Rio, interver-rà in videoconferenza al convegno), Genova, Torino, Amsterdam, Paredes, Seattle e tante altre». Anche per que-sto al convegno seguiranno altri incon-tri, dedicati ai tecnici e ai professioni-sti, ma anche agli amministratori loca-li. Quest'ultimi, in particolare, saranno chiamati ad ascoltare e a confrontarsi con questa nuova impostazione di cit-tà. «A loro chiediamo di mettersi in at-teggiamento di ascolto, nei confronti della società civile e dei tecnici. In un secondo momento daremo parola an-che agli amministratori stessi, facen-doli confrontare con i loro colleghi che già hanno avviato i percorsi di Smart ci-ty. E' necessario che i livelli istituziona-li vadano verso una dimensione euro-pea».

«Bisogna ragionare con una visione olistica: non serve affrontare i problemi un pezzo alla volta, bisogna affrontare l'insieme, anche se è un lavoro com-plesso» afferma Benito Fiori (Ambien-teScienze). «Si apre una pagina nuova per la cultura e la sensibilità civica. At-traverso gli strumenti tecnologici si può migliorare la qualità della vita». Fonda-mentale è anche il coinvolgimento dei giovani. «Per questo facciamo un ap-pello agli insegnanti, affinché si faccia-no coinvolgere da questo progetto per poi trasmetterlo ai loro studenti».

Cremona, secondo i promotori dell'iniziativa, si trova in una posizione già privilegiata, in quanto dotata da un lato delle infrastrutture tecnologiche (fi-bra ottica) e dall'altro dei centri di ricer-ca (Politecnico). Ma non si tratta solo della città. «Bisogna arrivare a una vi-sione smart di tutto il territorio, con in-terconnessioni tra i diversi Comuni e progetti legati al territorio, all'agricoltu-ra e al fiume Po» conclude Pezzoni.

CA lato, da sinistra,

Benito Fiori (AmbienteScienze),

Marco Pezzoni (CreaFuturo),

il professor Gianni Ferretti

(prorettore del Politecnico

di Cremona), Gianluca Galimberti

(Partecipolis)

Cremona Smart city: missione possibile?«Si tratta di organizzare la città in maniera diversa, dal punto di vista dell’impatto ambientale e della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica»

Ferretti: «La nostra città è già fornita delle infrastrutture tecnologiche necessarie ad avviare una simile iniziativa»

La popolazione italiana e quella “verde” d'ora in poi cre-sceranno insieme: sarà in vigore a partire dal 16 febbraio l'obbli-go da parte dei Comuni italiani con popolazione superiore ai 15mila abitanti di piantare un albero per ogni nuovo nato o per ogni bambino adottato, en-tro sei mesi dalla data di regi-strazione all'anagrafe. Con l’ar-ticolo 5 della legge n. 10/2013 diventa così obbligo la consue-tudine già messa in atto da anni da molti centri del territorio ita-liano. In vista di Kyoto 2020, la normativa impone così una più consapevole attenzione nei confronti delle aree verdi urba-ne, con zone preposte alla pian-

tumazione di specie vegetali selezionate dalle Regioni e dalle Province autonome sulla base delle caratteristi-che ambientali e climatiche locali. Le aree di piantu-mazione possono essere seleziona-te all'interno di parchi pubblici, aree scolastiche, aree verdi at-trezzate, oppure individuate dai Piani regolatori per la realizza-

zione di nuovo verde pubblico. Le aree verranno inoltre segna-late mediante targhe riportanti

la dicitura "L.R. 14/92 Un albero per ogni neona-to". Al bambino potrà essere con-segnata una per-gamena in ricordo del l 'evento, a l

quale, a discrezione delle am-ministrazioni comunali, potran-no prendere parte anche le fa-

miglie, per un'iniziativa che si trasforma ogni volta in una vera e propria festa all' insegna dell'equilibrata convivenza tra area urbana e ambiente verde. L'iniziativa si propone di diven-tare un contributo concreto per la salvaguardia e il recupero dell'ambiente naturale ma, so-prattutto, vuole essere un mes-saggio rivolto alle famiglie e ai loro bambini affinché possano valorizzare con maggiore sensi-bilità il legame con la natura che li circonda. Tra le altre iniziative, la legge prevede anche l'istitu-zione ufficiale della Giornata na-zionale degli albero, prevista per il 21 novembre.

Martina Pugno

CronacaSabato 9 Febbraio 20138Un albero per ogni bambino, l’iniziativa diventa leggePer tutti i Comuni con più di 15mila abitanti entra in vigore l’obbligo disposto dall’art. 5 della legge 10/2013

«E’ necessarioun coordinamento seriotra pubblico e privato»

Destinatari parchi pubblici, aree scolastiche

e zone verdi attrezzate

Page 9: Il Piccolo 9 febbraio 2013

di Michele Scolari

ome granelli di un salterio» è l’icastica metafora con cui la studiosa e docente Ros-sana Mondoni ha descritto il fenomeno delle foibe, di

cui furono responsabili i partigiani titi-ni, ed il conseguente esodo italiano dall’Istria e dalla Dalmazia tra il 1943 e il 1946. Una ferita profonda, portata compiutamente alla luce solo recente-mente, ma mai dimenticata da coloro che la vissero in prima persona. La me-tafora è duplice, riferendosi sia alle vit-time che venivano legate l’una all’altra prima di essere gettate nei crepacci carsici detti appunto “foibe", sia alla diaspora seguita all’inizio dell’eccidio.

In attesa delle celebrazioni della Gior-nata del Ricordo fissate in tutta Italia per il 10 febbraio in memoria della tragedia di quegli anni lontani (anche a Cremona domani avverranno le celebrazioni pres-so il monumento al Cimitero), ascoltia-mo il racconto di quel dramma da parte di un testimone oculare: Mario Ive (Pre-sidente dell'Associazione Esuli Istriano-Dalmati di Cremona), maestro elemen-tare, istriano, originario di Pola e co-stretto a fuggire dalla propria terra nata-le, approdando a Cremona. Un raccon-to e, contemporaneamente, un lucido resoconto, in cui le paure e le speranze degli italiani di quell’intricato crocevia etnico pulsano di vita propria, assieme al ricordo dell’anfiteatro e della catte-drale di Pola, affacciati sull’azzurro del mare lasciato per sempre alle spalle.

Come si arrivò al dramma delle foi-be e dell’esilio?

«Si può partire dall’armistizio dell’8 settembre del 1943 tra l’Italia e le forze Alleate Anglo-Americane, che segnò il tracollo del Regio Esercito. Da qui ebbe inizio tutta la tragedia. Allora mi trovavo ancora a Pola, la mia città natale: un im-portante base portuale e militare e per questo punto strategico ambito sia dal-le potenze dell’Asse, che dagli Alleati e dai partigiani Jugoslavi. Dopo la firma dell’armistizio, la flotta militare di stan-za a Pola e gli ufficiali superiori fuggiro-no verso Brindisi, per imbarcare il Re e Badoglio. Sul posto vennero lasciate le truppe, abbandonate a sé stesse, sen-za ordini, cibo o vestiario e, per di più, alla ricerca di un nascondiglio o di una via di fuga: anche qui, come in molte parti d’Europa, da combattenti a fianco della Germania i nostri si ritrovarono im-provvisamente nemici dei Tedeschi. I quali dal 9 set-tembre assunsero subito il controllo di Trieste, poi di Fiume e Pola. Dalla parte slava intanto risali-vano i partigiani che oc-cuparono l’interno della regione proclamando poi l’annessione dell’Istria alla Croazia. Fu lì che iniziaro-no le prime eliminazioni, i cui destinata-ri non erano soltanto i rappresentanti del regime fascista ma italiani comuni come pubblici amministratori, profes-sionisti, carabinieri, parroci, nonché nu-merosi uomini del Comitato di Libera-zione Nazionale e di altre organizzazio-ni antifasciste. L’obiettivo degli uomini di Tito era quello di colpire lo Stato Ita-liano rappresentato dalla classe diri-gente della comunità, individuata come potenziale nemico del futuro stato co-munista Jugoslavo. Vennero allestiti delle strutture che solo superficialmen-te potrebbero definirsi “tribunali”. Molti italiani vennero prelevati con la scusa dell’interrogatorio e non fecero più ritor-no a casa».

Qual era la sua attività a Pola in quel periodo?

«Sino al ’42 lavoravo al Consorzio dei pescivendoli, occupandomi di contabi-lità. Poi nel 1942 ho conseguito il diplo-ma magistrale ma non ho mai insegna-to in Istria. Se lo avessi fatto, mi avreb-bero spedito a insegnare italiano in qualche paese dell’interno (dove erano

già attivi i partigiani slavi) aumentando notevolmente il rischio di essere infoi-bato o comunque ucciso. In quel perio-do i Tedeschi avevano deciso di fortifi-care tutte le posizioni strategiche sulla costa, tra cui anche Pola. Con la chia-mata alle Armi del ’44 fui arruolato nel-

la Todt, assieme a molti altri italiani con l’incarico di realizzare bunker e al-tre opere di fortificazione. In questo periodo conob-bi un tizio di cui non ricor-do il nome purtroppo, con il quale entrai in ami-

cizia: era un infiltrato dei partigiani di Ti-to con il compito di convincere gli italia-ni a passare dall’altra parte. Una perso-na che contribuì alla mia presenza qui oggi, per raccontare quel che vidi e che mi lasciai alle spalle».

Quando cominciaste ad accor-gervi delle esecuzioni?

«Nel 1943, dopo l’armistizio, i con-tadini cominciarono a parlare di urla e grida che udivano nei pressi delle foi-be in aperta campagna. A questo pe-riodo risalgono le uccisioni di Norma Cossetto e delle sorelle Radecchi. In quel perio-do le sofferenze si regi-strarono soprattutto nelle piccole comunità interne. In seguito poi, dal ’45, comi Fu il Reg-gimento per la Difesa Territoriale (alle dirette dipendenze della Repubblica Sociale Italiana), di cui faceva parte anche Graziano Udo-visi, a ritrovare i primi corpi, riesumati dalla Foiba di Vines. Ma altri, molti al-tri vennero rinvenuti in seguito in altre

grotte. Incaricato delle ricerche era il maresciallo Arnaldo Harzarich, nostro comandante dei Vigili del Fuoco a Po-la (sulla cui testa i partigiani comunisti jugoslavi avevano messo una taglia), che da ottobre a dicembre riesumò con altri centinaia di salme dalle foibe

dell’entroterra istriano. Come ho detto, non erano solo militari del Regio Esercito, fascisti o arruolati nell’Rtd, era-no anche e soprattutto la spina dorsale della classe dirigente italiana.

La maggior parte di loro venne scara-ventata nei crepacci e nelle miniere. Altri eccidi proseguirono sulla costa, nel corso dell’occupazione di città dalmate come Zara, ridotta in rovine da ben 54 bombardamenti con conse-

guente morte o fuga della maggior parte degli abitanti: è il caso dei fratel-li Nicolò e Pietro Luxardo, imprendito-

ri del liquore maraschino. Sino al quando nel 1945, con

l’occupazione slava della Venezia Giulia (l’obiettivo era impossessar-sene prima degli Alleati) e la calata della Cortina di Ferro, le esecuzioni sommarie ripresero a Trieste, in Istria a Gorizia e a Fiume con altre migliaia di infoibamenti e annega-menti. In tutto le vittime potrebbero arrivare a 20mila, tra infoibati, fuci-lati, annegati, deportati e morti di stenti. Ma credo che il numero non sapremo mai il numero esatto».

Lei per fortuna è riuscito a sal-varsi

«Quell’infiltrato nella Todt che co-nobbi (che in seguito divenne il ca-po della polizia di Pola) una sera mi

mandò via, a prendere del pane. In se-guito capii che era stata una scusa per allontanarmi. La mattina dopo, quan-do tornai, non trovai più nessuno: i partigiani slavi li avevano presi tutti, la compagnia di lavoratori italiani e i mi-litari tedeschi. Quando poco dopo in-contrai di nuovo quella persona le chiesi come mai non mi avesse fatto andare con gli altri. Mi rispose: “quan-do sarà finita la guerra ti dirò in che stato torneranno indietro. Se mai tor-neranno”. Uno di loro lo rividi tempo dopo. Era stato spedito a lavorare sul confine ungherese. Tornò in condizio-ni disumane, malato, pesava meno di 40 chili».

Poi iniziò l’esodo della popola-zione, tra cui il Suo

«Sono arrivato a Cremona nel ’46, dopo essere fuggito da Pola, e fortu-natamente non fu un salto nel buio. Ho avuto la fortuna di trovare un posto prima di partire alla scuola elementa-re di Crotta d’Adda, dove ho preso servizio il 20 ottobre dello stesso an-no (e uno dei miei alunni era il figlio dell’allora sindaco). Altra fortuna è stata quella di poter trasportare qui tutto il mio mobilio. A chi sceglieva di lasciare il paese Tito aveva concesso di portare via una sola valigia a testa, ma a Pola eravamo esenti da questa regola. C’era stato l’accordo con Tito per tenere una striscia di terra con una ferrovia che, traversando il centro dell’Istria, arrivava sino in Austria, con convogli di treni disposti dagli Alleati per trasportare le nostre merci».

Altri fecero l’esperienza dei cam-pi profughi, che erano anche a Cre-mona

«Non tutti ebbero la fortuna di tro-vare un impiego già prima di partire e molti si dispersero in tutta Italia, in Pu-glia e in Sicilia, dove furono ospitati negli ex campi di prigionia degli Alle-ati. C’erano anche coloro che cerca-vano di fuggire in Italia senza docu-menti e senza permesso: costoro, se riuscivano a passare il confine vivi, ve-nivano rispediti indietro quando erano individuati dalla polizia italiana, an-dando incontro quasi sempre a morte certa. A Cremona il primo campo fu allestito all’asilo Martini, in via Vecchio Passeggio (ora sede dell’Assessorato alle Politiche Educative).

Qui, sulla scalinata che porta al se-condo piano, si può vedere la lapide commemorativa che ponemmo il pri-mo anno in cui venne celebrata la Giornata del Ricordo (nel 2005, con la presenza di Giancarlo Corada). In se-guito, la struttura per l’accoglimento dei profughi venne trasferita nell’ex Caserma Lamarmora, vicino alla chie-sa di S. Agata. Infine, con la legge del ’52, per liberare il campo in centro cit-tà venne costruito il quartiere di Bor-go Loreto, dove vennero sistemati i profughi giuliano-dalmati. Dobbiamo molto alla città di Cremona per averci dato la possibilità di ricominciare una nuova vita».

C

L’esodo giuliano-dalmata e l’orrore delle foibe ai tempi di Tito visti con gli occhi di un testimone

Il racconto di Mario Ive, istriano di Pola, costretto all’esilio«Come granelli di un salterio»

A Cremona il primo campo profughi

era all’asilo Martini

Nel mirino dei partigiani dirigenti italiani

e anche antifascisti

Cronaca Sabato 9 Febbraio 20139

Nelle viscere del Carso: l’orrore delle “Foibe”Il nome “Foiba” (dal latino fovea = fossa) indica un in-ghiottitoio naturale tipico della zona carsica. Le foi-be furono utilizzate per l’eliminazione di parecchie migliaia di italiani durante le stragi perpetrate dai par-tigiani slavi del maresciallo Tito. Secondo quanto messo in luce dalle testimonianze e dalla più recen-te storiografia, non si trattava di “semplici fucilazio-ni”. Prima di venire gettati nelle foibe, uomini e don-ne erano destinati ad un lungo supplizio, massacran-te psicologicamente e fisicamente: esposti alla fame ed alla sete, al freddo pungente ed al caldo più spos-sante. Spesso digiuni e dissetati con fiaschi d’urina. Alcuni venivano persino precipitati vivi nei crepacci, legati tra loro con il filo spinato: in quei casi, i carne-fici sparavano al primo che, cadendo, con il suo pe-so trascinava giù gli altri ancora vivi, che venivano poi lasciati a morire in modo lento ed atroce in fondo ai crepacci. Pochissimi furono coloro che riuscirono a risalire vivi. Uno di questi fu Graziano Udovisi, assie-me a Giovanni Radeticchio; un’altro fu Vittorio Corsi.

Page 10: Il Piccolo 9 febbraio 2013

Per dire la vostra, scrivete a: [email protected][email protected] Lettere & Opinioni Sabato 9 Febbraio 201310" preoccupazione

Vengono minacciate le normeper la tutela della maternità

Caro direttore, vogliamo esprimere la nostra preoccupa-zione per le recenti notizie che vengono dal territorio casalasco, dove sembra minacciata la possibilità di accedere alle procedure previste dalla Legge n. 194/78 “Norme per la tutela sociale della mater-nità e sull’interruzione volontaria di gravi-danza”. Una legge che ha strappato alla clandestinità l’esperienza sempre dram-matica dell’aborto, una legge di civiltà che ha tutelato la salute delle donne e creato le premesse per una promozione del valore sociale della maternità. Abbiamo perciò richiesto alle aziende sanitarie coinvolte chiarimenti sulla vicen-da e auspichiamo una rapida soluzione del problema. D’altra parte, con queste premesse, vediamo con una certa inquie-tudine la trasformazione delineata dai nuovi piani regionali e aziendali dei con-sultori in “centri per le famiglie”. Quali centri e per quali famiglie? Rete Donne Cremona vuole ricordare a tutti che le scelte organizzative delle istituzioni incontrano persone, diritti, vite e dolori. Le donne, lo sanno bene: vivono nella vita di ogni giorno le contraddizioni di una società sempre più chiusa ai diritti indivi-duali. Diritti, libertà, dignità. E’ la nostra vita, il nostro dolore. Chiediamo rispetto.

rete Donne se non ora quando? ***

" tema Della salute

non possiamo accettarele scelte della regione

Signor direttore, grave è il fatto che il Piano di organizza-zione aziendale sia stato approvato igno-rando le tante richieste venute dal territo-rio e attuando i cosiddetti risparmi econo-mici a discapito di settori di riconosciuta eccellenza, come accadrà per esempio, al laboratorio analisi dell’Oglio Po. Grave è il fatto che a fronte di una necessaria revisione degli assetti gestionali interni alle aziende ospedaliere regionali si è proceduto favorendo una politica milano-centrica (che non ha eliminato lo spreco di numerosi presidi di identica specializ-zazione) e penalizzando i territori periferi-ci quale il nostro. Grave è il fatto che nel nostro ospedale non venga sostituito l’unico ginecologo non obiettore di coscienza, obbligando le donne che intendono interrompere la propria gravi-danza ad inaccettabili pellegrinaggi verso altri presidi. Regione Lombardia ha il dovere di garantire l’applicazione nei pro-pri presidi sanitari della legge 194. La sottile linea rossa che consente all’Oglio Po di mantenere le proprie caratteristiche di eccellente ospedale di base viene con queste scelte scellerate oltrepassata. Non possiamo accettarlo. Così ci si pren-de cura di un territorio? Così Regione Lombardia si occupa della salute dei cit-tadini lombardi? Lo sdegno è tanto, sia come cittadina, sia come sindaco.

ivana cavazziniSindaco di Drizzona

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" critica Del pD

al momento la tares assomigliaad una piccola patrimoniale

Egregio direttore, dopo il rinvio della Commissione ambien-te (rinviata a data da destinarsi) che avrebbe dovuto affrontare il delicato tema della tares, ritengo che quest’ultima sia un’imposizione iniqua che penalizza famiglie e commercio, toccando situazio-ni già pesantemente colpite dalla crisi. Grazie ad un emendamento del Pd è stata differita l’applicazione della Tares dall’1° aprile all’1° luglio di quest’anno, ferma restando, secondo la norma già vigente, la facoltà di proroga di cui pos-sono avvalersi i sindaci. ll nuovo Governo avrà dunque il tempo necessario per ricalibrare la Tares, il Comune non può trasformarsi in esattore acritico di un provvedimento che penalizza così forte-mente l’economia locale. Ora come ora, la Tares assomiglia di più ad una piccola patrimoniale che ad una tariffa sui servizi effettivamente commisurata all’utilizzo degli stessi. E’ evidente che la normativa sulla Tares, elaborata troppo in fretta,

richiede una revisione. Il Pd presenterà un Odg n Consiglio comunale che chie-de al nuovo Governo di ripensare la Tares, affinchè sia maggiormente colle-gata alla quantità di rifiuti da smaltire, alle possibilità economiche delle famiglie ed a detrazioni fiscali per le imprese.

maura ruggeriCapogruppo del Pd

e candidata alle elezioni regionali ***

" protesta

Vorrei sapere chi ha asfaltato viale marconi a spinadesco

Egregio direttore, vorrei venire a conoscenza del meravi-glioso “fantasista” che ha effettauto l’asfaltatura di viale Marconi a Spina-desco. Viale martoriato per vari motivi e segnalato a più riprese per la sua perico-losità. Orbene, opera terminata ben apia-mente dopo i termini dettati per la sua attuazione, resta ed è visibile ai più, oltre che a mantenere la sua pericolosità, vanta una deprecabile asfaltatura. Chi volesse cimentarsi nel percorrerlo, verrà colto poco dopo da nausea per tutti i movimenti ondulatori e sussultori causati dal manto stradale. Ne saranno felici le massaie, che oramai avvertite, partono da cassa con una bottiglia di latte in mac-china e ritornano a casa con la panna montata... Io ci capisco poco di manti stradali, ma credo che tra non molto sarà tutto da rifare. Tanto, miei cari responsa-bili a vario tenore, voi applicate alla lettera il motto fa e disfà l'è tutt un lavurà!

ivano loris Davòspinadesco

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" segnalazione

il libro sulla storia dell’avanti!può essere utile ai giovani

Signor direttore, vorrei segnalare il libro di Ugo Intini “Avanti! Un giornale, un’epoca”. Il quoti-diano “Avanti!” nasce nel 1896, ed è proprio attraverso i suoi articoli che viene raccontata la cronaca di un secolo di storia. Nel ferragosto del 1892 nasce a Genova il partito socialista, a Natale del 1896 esce a Roma il primo numero dell’Avanti! Molto spesso il quotidiano del partito più che raccontare la storia l’ha fatta, i direttori che si sono succedu-ti hanno infatti lasciato un’impronta nelle istituzioni, da Bissolati a Mussolini, Serrati, Nenni, Saragat, Lombardi, Pertini e Craxi (c’è anche Gramsci leader della redazione e dell’edizione di Torino). E’ stato il primo giornale nazionale ad avere tre edizioni, Milano, Roma e Torino. L’Avanti! diventa il quotidiano della clas-se lavoratrice, attraverso le sue pagine si propone di alfabetizzare la classe opera-

ia. Nel 1903 nasce l’Avanti della domeni-ca quale supplemento culturale del Partito Socialista. L’Avanti! non solo ha fatto storia, ma anche cultura, basta cita-re alcuni dei suoi collaboratori, Edmondo De Amicis, Ignazio Silone, Mario Soldati, Margherita Sarfatti, Tomaso Monicelli. L’elenco delle celebrità che hanno scritto sull’Avanti! è assolutamente straordina-rio, senza eguali per numero e fama. Non devono spaventare le 700 pagine del libro, perché nel racconto si predilige la narrazione giornalistica e storica. Chi scrive lo ha letto e deve confessarvi che spesso ha fatto notte leggendolo, perché l’incalzare dei fatti narrati, il racconto degli ambienti, l’atmosfera e i caratteri, fanno sì che il tempo passi senza render-si conto dell’ora tarda. Si tratta di una vita avventurosa quella dell’Avanti!, più di un romanzo, sempre al centro degli avve-nimenti, fatto di episodi drammatici, sequestri, arresti, fughe, incendi, bombe, morti e feriti. Ci racconta di Turati, fonda-tore del Partito Socialista, della sua com-pagna Anna Kuliscioff, che fonderà “La difesa delle Lavoratrici”, ci racconta della storia riformista del partito, ma anche dell’anima massimalista. Alla liberazione l’Avanti! diviene il quotidiano più letto del Nord, tanto che altri giornali prendono le notizie dal quotidiano socialista per pub-blicarle sulle proprie “testate”, di cui fu direttore Leonida Bissolati, eletto depu-tato nella circoscrizione di Pescarolo ed Uniti. L’autore del libro anche egli diretto-re dell’Avanti! aggiunge alla sua ricostru-zione storica aneddoti e testimonianze dirette, lui ha conosciuto e frequentato i suoi predecessori della seconda metà del novecento. Il libro, come ricorda l’au-tore, cerca il più possibile di evitare le riflessioni politiche legate al momento in cui è stato scritto. Questo è un volume che per l’enorme documentazione ripro-dotta e per l’approfondita ricerca storica potrà essere utile soppratutto ai giovani.

lettera firmata***

" monDomusica

a new York si poteva compattare il mondo della liuteria

Egregio direttore, nei prossimi giorni si terrà a Milano la presentazione di “Mondomusica” New York, salone degli strumenti musicali pro-mosso dall’Ente Fiera Cremona. Saranno presenti il sindaco di Cremona Oreste Perri, il presidente della Provincia Mas-simo Salini, il presidente della Camera di Commercio Giandomenico Auricchio, nonché presidente del Consorzio Liutai A. Stradivari ed il presidente del Conser-vatorio Giuseppe Verdi di Milano. All’evento non parteciperanno invece gli esponenti di altre istituzioni di prestigio sia cremonesi che italiane e le associa-zioni liutarie. Si apprende anche che al

salone di New York, dal 15-17 marzo 2013, esporranno in uno stand collettivo i liutai del Consorzio A. Stradivari di Cremona, altri 5 stand saranno occupati da liutai i Cremona aderenti al Consorzio, mentre la presenza di liutai italiani che non operano a Cremona sarà molto esi-gua. Le nostre previsioni si sono pertanto avverate e a New York si verificherà l’as-senza di molti esponenti della buona liu-teria cremonese, quella degna di essere esportata e che a nostro avviso si doveva far conoscere al meglio delle sue quali-tà...Vogliamo ricordare che negli ultimi mesi, l Anlai aveva avanzato la proposta di un contributo consistente per i liutai cremonesi in modo che fossero invogliati a partecipare ed aveva auspicato un col-loquio serio e costruttivo; New York avrebbe potuto essere l’occasione per compattare il mondo della liuteria smor-zando le polemiche. Insistiamo quindi nell’affermare che, a nostro parere, l’esi-guo numero delle adesioni al Salone di New York è la conferma di un imperdona-bile errore e lascia l’amaro in bocca a chi avrebbe potuto rappresentare altrettanto degnamente “l’arte di saper fare il liuta-io” nel mondo...

prof. gualtiero nicoliniPresidente Anlai

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" matrimoni gaY

rimaniamo nel club delle nazioni faro della civiltà moderna

Signor direttore, siamo innanzi all’alba di una nuova era per quanto concerne i diritti civili nel mondo occidentale. Dopo la vigorosa assunzione di impegno del presidente degli Stati Uniti, Obama a favore del pieno riconoscimento di diritti egualitari per la popolazione gay e lesbica, ora anche la Francia e la Gran Bretagna stan-no procedendo all’approvazione di leggi che riconoscono appieno il diritto delle persone omosessuali a veder riconosciu-ti in maniera paritaria i propri affetti con l’approvazione della possibilità di spo-sarsi e crescere bambini anche tra perso-ne dello stesso sesso; portando a 10 il numero di nazioni europee che ricono-scono questo diritto. Indubbia-mente siamo di fronte ad una evoluzione cultu-rale che non troverà unanime consenso in tutta la società, ma è compito della politica e delle istituzioni statali mettere in campo gli strumenti adeguati per poter guidare serenamente il processo di pro-gresso sociale, che ormai non è più rin-viabile, ma che può spaventare quella parte di popolazione meno dotata delle necessarie basi culturali per comprende-re la necessità di questo nuovo sviluppo umano. All’Italia e alla politica italiana rimane sono una scelta da fare: possia-mo accodarci agli altri Paesi occidentali rimanendo nel club delle nazioni faro

della civiltà moderna, riconoscendo pari-tà di diritti alle minoranze e facendoci guidare nelle decisioni dagli innumerevo-li studi internazionali che hanno stabilito l’assoluta ininfluenza del sesso dei geni-tori sulla crescita di un bambino o rasse-gnarci a perdere il ruolo di Paese moder-no faro di civiltà, per rifugiarci nei luoghi comuni e nelle dicerie prive di evidenza scientifica che vengono usate dalla parte più retrograda e immatura della società, condannandoci all’oblio della storia.

gabriele piazzoniPresidente provinciale

Arcigay di Cremona***

" presa Di posizione

siamo assolutamente contrari ai contributi di laboratorio

Signor direttore, da anni la scuola viene massacrata da tagli, a partire dall’autonomia scolastica il processo di smantellamento dell’istruzio-ne è andato avanti inarrestabile. Dopo gli 8 miliardi di tagli del duetto Gelmini-Tremonti, le nostre scuole hanno dovuto fare i conti con il Governo dei “professo-ri”. Una delle conseguenze dei tagli la stanno vedendo gli studenti e le loro famiglie: i contributi di laboratorio. Ogni anno, infatti, al momento dell’iscrizione all’anno scolastico successivo le famiglie sono chiamate a versare a ministero e scuola tasse e contributi. I ragazzi di quarta e quinta sono obbligati a versare la tassa d’iscrizione pari a 6,04 €, la tassa di frequenza pari a 15,13 €, la tassa di diploma (da pagare alla consegna del diploma) pari a 15,13 € e infine la tassa di esame (da pagare al momento della domanda per gli esami) pari a 12,09 €. Ciò non basta, dopo i grossi tagli sull’istruzione le scuole chiedono i cosid-detti contributi di laboratorio. Ma cosa sono questi contributi di laboratorio? Essi sono contributi “volontari” che chie-dono le scuole alle famiglie ogni anno per il miglioramento dell’offerta formativa scolastica in quanto i finanziamenti stata-li non sono più sufficienti a pagare tutti i progetti delle singole scuole, in realtà non sono più sufficienti nemmeno al pagamento delle spese di funzionamento ordinario delle scuole. Ecco quindi che le scuole chiedono questi contributi che teoricamente sono volontari, teoricamen-te in quanto con sempre più frequenza per far fronte ai sempre più poveri bilanci scolastici le scuole cercano di spacciarli per obbligatori. E’ il caso del liceo Racchetti dove la richiesta per tali contri-buti è arrivata prima di dicembre. Dopo che gli studenti sono stati messi al cor-rente dalle organizzazioni studentesche della volontarietà di questi contributi e che numerosissimi studenti si sono rifiu-tati di pagare (in molte classi anche il 90% degli studenti non ha pagato), il preside Cremonesi ha avviato una rap-presaglia scolastica. Le pressioni sui rappresentanti d’istituto da parte del preside sono sempre più frequenti, agli studenti si minaccia di non dare le pas-sword per visualizzare le pagelle se prima non pagano i contributi, il preside stesso fa giri nelle classi in cui prova a persua-dere (invano) gli studenti a pagare, si minaccia di convocare ogni singola fami-glia non pagante a scuola per “convin-cerla” a pagare. I contributi scolastici non sono bassi, per Crema si parla di cifre che vanno dai minimo 100 euro fino agli oltre 200 euro, per la Adiconsum riesco-no ad arrivare e a volte a superare i 300 euro. Nei bilanci scolastici la voce “con-tributo da privati” spesso raggiunge il 40-50% delle entrate scolastiche. Dopo i tagli ai fondi d’istituto peraltro si prospet-tano nuovi aumenti di questi contributi. Come Comitato in difesa della scuola pubblica siamo assolutamente contrari alla pratica dei contributi di laboratorio, solidarizziamo e ci uniamo alla lotta degli studenti non paganti e invitiamo tutti a seguire tale metodo in quanto la scuola deve essere pubblica e gratuita. Accettare passivamente che lo Stato strangoli le scuole per poi chiedere i soldi a studenti e famiglie, significare accettare l’inizio della privatizzazione scolastica, significare accettare la selezione di clas-se dentro le nostre scuole. Chi paga può accedere all’istruzione se no niente, ciò non lo accettiamo più! La scuola deve essere finanziata dallo Stato non dalle famiglie! Contributo? No grazie.

il comitato in difesa della scuola pubblica

Buongiorno avvocato, vorrei sapere se è giusto che i debiti dei condomini morosi debbano essere pa-gati da tutti gli altri condo-mini che sono in regola con i pagamenti.

arturo***

La questione che mi pone capita molto di frequente nel contesto della realtà condo-miniale e non è certamente di facile soluzione. Mi spiego meglio. A tutt’oggi non vi è un orientamento unanime circa la natura della respon-sabilità dei singoli condomini per le obbligazioni assunte dal condominio. Si discute, infatti, sia in dottrina che in giurisprudenza, se si tratti di responsabilità solidale o par-ziaria. In particolare, secon-do la Cassazione a Sezioni Unite (sent. 8 aprile 2008 n. 9148), si tratterebbe di una vera e propria obbligazione “parziaria”, pertanto ciò si-gnifica che ciascun condo-mino risponde verso le obbli-gazioni condominiali solo in

misura proporzionale al valo-re della propria quota. A que-sta pronuncia, tuttavia, non è seguita un’applicazione univoca. La Corte di Appello di Roma ( sent. 23.06.2010 n. 2729), si è posta, infatti, in netto contrasto con quanto ritenuto dalla Cassazione a sezioni unite ed ha affermato che la responsabilità dei con-domini per le obbligazioni assunte dal condominio ha natura “solidale”. Ciò signifi-ca che ciascun condomino è tenuto a pagare per l’intero debito. Riguardo alla proble-matica dei condomini moro-si, la riforma del condominio, approvata lo scorso 20 no-vembre 2012, è intervenuta stabilendo all’art. 1129 del codice civile che l’ammini-stratore deve attivarsi per il recupero delle quote condo-miniali, entro 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale il credito è divenuto esigibile, salva diversa di-spensa dell’assemblea.

L’amministratore, per la ri-scossione dei contributi in base allo stato di ripartizione approvato dall’assemblea, senza bisogno di autorizza-zione di quest’ultima, può ottenere un decreto di in-giunzione immediatamente esecutivo, nonostante oppo-sizione, ed è tenuto a comu-nicare ai creditori non ancora soddisfatti i dati dei condo-mini morosi. Il condomino moroso, inoltre, decorsi 6 mesi, potrà essere sospeso dalla fruizione dei servizi co-muni, senza che vi sia la ne-cessità, come in passato, che la previsione venga rece-pita all’interno del regola-mento condominiale. L’am-ministratore che non rispetta il predetto termine dei 6 me-si, potrà essere chiamato a risponderne davanti all’as-semblea ed essere revocato dalla stessa. La riforma ha modificato, inoltre, anche l’art. 63 delle disposizioni di attuazione del codice civile,

prevedendo la possibilità per il creditore del condominio di accedere ai dati di gestione al fine di individuare i morosi e quindi poter agire diretta-mente verso di loro. In que-sto modo, si può evitare che il condominio, quale sogget-to giuridico, venga aggredito per mancanza di fondi cau-sata dalla morosità di alcuni condomini. Una volta a co-noscenza dei nomi dei con-domini morosi, il creditore del condominio avrà l’obbli-go di agire preventivamente contro i condomini morosi e soltanto ove non riuscisse a soddisfarsi su di loro, potrà agire nei confronti dei condo-mini in regola.

*avvocato stabilitoe mediatore civile

[email protected]

Condomino moroso: a chi tocca pagare le sue spese?

A cura di Emilia Rosemarie Codignola*

Page 11: Il Piccolo 9 febbraio 2013

Agricoltura Sabato 9 Febbraio 201311

I MERCATI AGRICOLI - TABELLA AGGIORNATA A GIOVEDI’ 7 FEBBRAIO 2013

CASTELVERDE

VACCHE Frisone 1ª qualità peso vivo

VACCHE Frisone 2ª qualità peso vivo

VACCHE Frisone 3ª qualità peso vivo

MANZE SCOTTONE 24 mesi

VITELLI BALIOTTI p.vivo(50-60kg ) frisona

VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg)pie blue belga

PRODOTTO UNITA’ DI MISURA

CREMONA MILANO MANTOVA MODENA

BURRO pastorizzato

PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi

PROVOLONE VALPADANAoltre 3 mesi

GRANA scelto stag. 9 mesi

GRANA sceltostag. 12-15 mesi

PRODOTTO UNITA’ DI MISURA

CREMONA MILANO MANTOVA BOLOGNA(27 dicembre)

FRUMENTO tenerobuono mercantile

GRANOTURCOibrido naz.14% um.

SEMI di SOIANazionale

ORZO naz. Peso spec. 55-60 peso spec. 66-68

CEREALI MINORI

CRUSCAAlla rinfusa

FIENO MaggengoAgostano

PAGLIA press. (rotoballe)

PRODOTTO UNITA’ DI MISURA

CREMONA MILANO MANTOVA MODENA

SUINILattonzoli locali

SUINILattonzoli locali

SUINILattonzoli locali

SUINILattonzoli locali

SUINI da macello

SUINI da macello

SUINI da macello

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il 1° e il 3° mercoledì del mese. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono, per la “Granaria”, il martedì (comparto dei cereali e derivati). Per la zootecnia da latte si porta come riferimento anche Montichiari, che quota il venerdì. Il mercato di Mantova avviene il giovedì. Modena il lunedì. Il mer-cato di Bologna, che con la Granaria di Milano fa da riferimento per i cereali, quota il giovedì.

Tutti gli aggiornamenti della tabella mercati, insieme ai collegamenti alle principali borse, sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it.

kg. p.v. 1,06-1,24 p.m 2,40-2,70

1,05-1,25 da macello 1,09-1,19

Kg. pv 0,84-0,92 pm 2,00-2,15

0,75-0,85 0,91-1,01

kg. pv 0,64-0,76pm 1,65-1,85

0,50-0,60 0,75-0,85

kg. pm 2,50-3,00 1,30-1,40 1,44-1,61

kg.1,00-1,10 MONTICHIARI

(1° q. 56/60 kg) 1,00-1,10

(da 46 a 55 kg) 0,80-1,10

(45-55 kg) 0,75-1,35

kg. 3,00-4,00 MONTICHIARI 3,85-4,00

3,05-3,60 (pregiate 70 kg) 3,56-4,50

kg. 2,95 past. 2,60 centr. 3,30

2,30 Zangolato di creme X burrificaz. 2,00

kg.(dolce)

5,05-5,20 5,05-5,20 n.q. --

kg. (piccante) 5,25-5,50

5,25-5,50 n.q. PARMIGIANO

REGGIANO 12 mesi

8,60-8,90

kg. 6,85-7,20 6,80-7,25 6,85-7,05 PARMIGIANO

REGGIANO fino a 24 m 10,70-11,10

kg. 8,00-8,25 8,00-9,00 8,05-8,25 PARMIG. REGG. 30 mesi e oltre

12,55-12,95

Vitelloni femm. da macello pez. nere

(kg. 450-500)p.v. 1,48–1,63pm 2,85-3,15

Tonn. 244-248 n.q. n.q. (fino) 263-266buono m. n.q.

Tonn. 232 -234 246-247 236-240 242-246

Tonn. n.q. 510-513 501-506 495-503

Tonn. 225-229 231-236

n.q. 264-266

Fino a 65 249–254 Fino a 70 255–260

(p.spec. 62-64) n.q.

(p.spec. 66-67) 258-260

Tonn. Triticale 268-270Sorgo

271-273

Sorgo nazionale 263-267

Tonn. 174–176 172–173 in sacchi 205-208

169-170

Tonn. n.q.loietto: n.q.

141-151 145-150

Mag. 1° t. 140-145

Tonn. n.q. 80-92 Paglia di frum. casc. 45-50

15 kg 3,880 3,900 3,890 3,890

25 kg 2,820 2,860 2,830 2,810

30 kg 2,510 2,565 2,500 2,530

40 kg 2,100 2,150 2,080 2,100

156 kg 1,477 1,535 n.q. (da 144 a 156 kg) 1,482

176 kg 1,537 1,535 n.q. (da 156 a 176 kg) 1,537

Oltre 176 kg 1,507 1,510 n.q. (da 11,49480 kg) 1,521

PRODOTTO UNITA’ DI MISURA

CREMONA MONTICHIARI MANTOVA MODENA

stato inaugurato, alla presenza delle autorità e delle isti-tuzioni, un nuovo la-boratorio della Fab-

brica della Bioenergia - centro competenze guidato dall’am-ministrazione provinciale di Cremona che ha come partner il Politecnico di Milano-Polo di Cremona, la Camera di com-mercio di Cremona, l’Ersaf, il Comune di Cremona e cofinan-ziato da Fondazione Cariplo - fi-nalizzato a supportare lo svilup-po sostenibile del settore agro-energetico nel nostro territorio.

Il laboratorio è attrezzato con strumenti e impianti pilota atti a effettuare analisi chimico-fisiche e studi di ampio spettro inerenti la caratterizzazione di matrici di varia natura, la loro digestione anaerobica, il moni-toraggio e l’ottimizzazione del processo. Al servizio di azien-de, professionisti ed enti inte-ressati, la nuova struttura col-laborerà con il laboratorio Lisa del Dipartimento di ingegneria civile e ambientale del Politec-nico di Milano (Dica). A fare gli onori di casa il pro rettore del Politecnico di Milano, Gianni Ferretti. Il Laboratorio è intito-lato alla memoria del professor Alberto Rozzi, che tutti ricorda-

no per il suo rigore scientifico e la passione che metteva nel suo lavoro. Tanti i ringraziamenti di rito, innanzitutto alla Fondazio-ne Cariplo.

La Fabbrica della Bionergia è un partenariato che nasce per rispondere a un fabbiso-gno territoriale, at-traverso l’istituzione di un centro di com-petenze per il sup-porto delle bioener-gie e delle fonti rin-novabili, con servizi concreti e persona-lizzabili supportati da attività di ricerca e formazione; inoltre co-ordina anche le attività dell’os-servatorio volto a recepire, in-terpretare e supportare i biso-gni del territorio. La parola è

poi passata al presidente della Provincia di Cremona, Massimi-liano Salini che ha riconosciuto al suo predecessore, Giuseppe Torchio, il merito di avere dato il via al progetto.

L’assessore provinciale all’Agricoltura, Gianluca Pinot-

ti, ha sottolinea-to come tre anni fa l’amministrazione provinciale aveva creduto nella filie-ra agro-energetica quando era ancora in fase embrionale.

Abbiamo corso un rischio, ma i numeri poi ci hanno dato ra-gione. Durante la cerimonia è emerso che il laboratorio for-nisce nuove soluzioni e servizi qualificati, consolidando il ruolo

di Cremona come capitale delle bioenergie.

Dunque l’agricoltura rima-ne sempre il primo garan-te dell’ambiente. E’ importan-te trovare delle soluzioni per lo smaltimento di quelle risorse che non possono entrare nella filiera agroalimentare.

I dettagli e le caratteristiche del Laboratorio sono state il-lustrate da Francesca Malpei, responsabile scientifico della Fabbrica della Bioenergia. La Malpei, nel suo intervento ha ri-cordato Alberto Rozzi (suo pro-fessore) ed ha sottolineato che alcuni dei significativi insegna-menti da lui trasmessi, come ef-ficienza, affidabilità e sostenibi-lità saranno tuttora perseguiti nel nuovo laboratorio.

Inaugurato nei giorni scorsi, è attrezzato con strumenti all’avanguardia per effettuare analisi chimico-fisiche

E’• A cura di Libera Agricoltori •

Entro un anno dalla laurea, l’86% degli studenti trova lavoro. Nelle settimane segnate (anche in provincia di Cremona) da record sem-pre più neri sul fronte della disoccupazione giovanile, rivendica con orgoglio risultati di livello nazionale ed una crescente propensione al futuro la Facoltà di agraria dell’Università Cattolica di Piacenza e Cremona, che proprio quest’anno festeggia il sessantesimo anno della fondazione. Il rapporto con il territorio e con un motore trai-nante della sua economia come l’agroalimentare è sempre stato fortissimo; e potrà solo irrobustirsi ancora in tempi che vedono le possibilità di sviluppo legate a doppio filo con formazione, ricerca e innovazione. Il prossimo venerdì 22 febbraio a Piacenza, ci sarà la cerimonia di proclamazione dei nuovi dottorati di ricerca.

Lorenzo Morelli, preside di Agraria, docente di biologia dei micro-organismi, direttore dell’Istituto

di microbiologia e del Centro di ricerche biotecnologiche, che su incarico del ministro Profumo sta portando a termine la valutazione della qualità della ricerca di tutte le facoltà di agraria e veterinaria d’Italia, ha spiegato che si tratta di titoli validi in tutti i Paesi della Ue, con discussione in inglese, per questo che rappresenta senza dubbio un evento centrale dal punto di vista accademico.

A presiedere la cerimonia sarà il Presidente della Camera di Com-mercio di Cremona. Scelta voluta per simboleggiare la collaborazio-ne fra le due città, che proprio sessant’anni fra ha reso possibile la nascita della facoltà. Allora infatti, senza una generosissima dona-zione dell’Amministrazione Provinciale di Cremona, il cantiere pia-centino si sarebbe fermato. Anche per questo, quella avviata oltre-po (poi sarebbe arrivato l’insediamento all’ex Aselli) è sempre stata la Facoltà di agraria dei cremonesi.

Per numero di studenti iscritti i due territori si equivalgono; il loro legame prosegue da duemila anni, e l’auspicio del sessantesimo, è che questa vicinanza e possibilità di collaborazione diventi sempre meno episodica e sempre più programmata; proprio a partire dal-la comune forza nell’agroalimentare. La collaborazione deve ave-re finanziamenti europei per ricerca ed innovazione, ma anche uno sbocco sempre più necessario sui mercati esteri.

Intanto le iscrizioni sono in crescita e ciò costituisce una piace-vole sorpresa, perchè si verifica in un periodo di crisi economica. Chi si iscrive ai corsi della facoltà presso la Cattolica, ha il posto garantito in aula ed in laboratorio (altrove non è così scontato...) e soprattutto viene assistito nella ricerca del lavoro dopo la conclu-sione degli studi.

Agraria, a un anno dalla laurea l’86% degli studenti trova lavoro Fabbrica bioenergia, nuovo laboratorio

Nei giorni scorsi, autorità, amici, fami-liari, colleghi e concittadini hanno festeg-giato i 90 anni di Pietro Mondini, impren-ditore agricolo e zootecnico di grande le-vatura nato a Tredossi (oggi è il paese di Castelverde) il 29 dicembre 1922.

La cerimonia si è tenuta presso l’audi-torium ‘De Andrè’ del centro culturale ‘Agorà’ dove i numerosi presenti, con il sindaco Carmine Lazzarini, il suo vice Ivano Dolara e l’assessore all’Istruzione Maria Paglioli, hanno ripercorso le princi-pali tappe biografiche e il lunghissimo curriculum professionale dell’agricoltore

e allevatore, che rappresenta una delle personalità più ragguardevoli non solo del territorio comunale di Castelverde, ma anche dell’intera provincia.

Nel corso della festa, con estrema precisione e simpatia Mondini ha nar-rato alcuni episodi salienti della sua lunga vicenda umana e professionale. E ciò che colpisce parlando con il commendatore Mondini, è pro-prio il fatto che nel corso della sua atti-vità, il valore che lo ha sempre guidato

‘è stato il rispetto di tutti’.Tra le varie autorità presenti, anche il

presidente della Libera Associazione Agricoltori Antonio Piva che ha evidenziato la pro-positività, la bontà e la vo-lontà con cui Mondini ha sempre trasmesso i suoi valori. Lo ha descritto co-me una persona che ha da-to molto non solo al mondo

dell’agricoltura, ma anche nel settore so-ciale e culturale. L’ente Fiera per lui è stata una tappa importante che ha contri-

buito a far crescere gettandone le fonda-menta. Anche il presidente della Camera di Commercio Gian Domenico Auricchio ha ringraziato Mondini per l’autorevolezza data alla camera di commercio ed ha ri-marcato che non ci sarebbe il Politecnico a Cremona se non ci fosse stata la sua lungimiranza nel 1987.

Al termine della serata, il sindaco ha consegnato una targa ricordo all’impren-ditore, quale segno tangibile dell’impor-tante traguardo raggiunto, ma soprattutto per gli obiettivi perseguiti nel corso della sua carriera.

Grazie alla sualungimiranza

abbiamo il politecnico

Cremona capitale della

bioenergia

“Una vita nel rispetto di tutti”: festa per i 90 anni di Mondini

Page 12: Il Piccolo 9 febbraio 2013

di Michela Bettinelli Rossi

o scandalo rimborsi. I proget-ti lasciati in sospeso e quelli da realizzare. Agostino Allo-ni, candidato al consiglio re-gionale del Partito Democra-

tico, si racconta. E lo fa senza schivare le domande. Con la consueta verve. E la voglia di dire la sua, ma soprattutto pronto a cambiare le cose in Regione. «Perché» dice, «è tutto sbagliato. Tutto da rifare».

Consigliere, partiamo dalla notizia più recente. Ha ricevuto un’informa-zione di garanzia. Come si sente? «In genere i personaggi pubblici quando vengono “avvisati” si affannano a di-chiararsi sereni e tranquilli. Io sono certo di non avere speso un euro dei soldi del gruppo consiliare per ragioni diverse dai compiti politici e istituzio-nali. E comunque ho speso 62.50 euro in 30 mesi. Infatti, la magistratura non mi contesta nulla di specifico. Dovrei essere tranquillo. Ma poiché mi ritengo una persona perbene, e non ho mai avuto a che fare con la magistratura, devo dire che la cosa mi agita, come succederebbe, credo, a ogni persona normale».

Facciamo una valutazione politi-ca. Siete entrati a gamba tesa sul centrodestra all’epoca delle inchie-ste su Nicoli Cristiani e Zambetti. Ora però nell’occhio del ciclone c’è l’op-posizione. Come la mettiamo? «Ma là si parla di tangenti per realizzare la di-scarica di amianto a Cappella Cantone e addirittura di voto di scambio con la ‘ndrangheta! Non si possono mettere sullo stesso piano. Formigoni e altri suoi “amici” sono accusati di tangenti per 40 milioni di euro per la clinica Mau-geri e molti di più per lo scandalo S.Raffaele; dico che un problema di rifor-ma dei meccanismi di controllo dell’uso dei soldi pubblici c’è, come c’è, ancora, una questione morale che deve riguar-dare la responsabilità delle forze politi-che come dei singoli eletti. Ma, insisto, non siamo tutti uguali».

Quanto influirà questa inchiesta sull’esito della campagna elettorale? «Certo non ci farà bene. La nostra gente è più esigente sotto questo aspetto. E paradossalmente anche i nostri avver-

sari si aspettano e chiedono a noi un rigore ancora maggiore. Io posso solo ribadire che, per quanto mi riguarda, non ho ricevuto contestazioni e nessu-na convocazione. Chi mi conosce, e sono molti, sa come opero. Ben venga-no i controlli che certificheranno che io sono a posto e che non siamo tutti uguali». Guardiamo al futuro. Perché gli elettori dovrebbero scrivere Alloni sulla scheda? «Perché con Alloni vota-no per un nuovo presidente, Umberto Ambrosoli. Perchè non c’è differenza fra quel che penso, quel che dico e quel che faccio. Perché se mi posso vantare di una cosa è quella di rispondere a tutte le richieste, le sollecitazioni e le critiche che ricevo. Anche quando la ri-sposta non può risolvere il problema posto. Perché non prometto miracoli, ma gli impegni che prendo li porto avanti con determinazione, con testar-daggine. Perché svolgo la mia attività mettendomi dalla parte delle persone, delle imprese, dei loro bisogni, dei loro diritti. Perché sono una persona perbe-ne, come una parte grandissima dei cittadini che abitano questo territorio».

Lei è in politica da molto tempo. E’ stato sindaco a 22 anni e poi consi-gliere sia comunale che regionale. Cosa pensa del concetto ormai ricor-rente del “rinnoviamo la politica”? «La politica si rinnova nei contenuti, nei metodi e nelle persone. Il Partito Demo-cratico è il maggiore rinnovamento della politica italiana di questi anni. Nei con-tenuti, perché non è più un partito ideologico, ma si ri-conosce e si identifica in un programma; nei metodi con le primarie e l’organiz-zazione dei gruppi dirigen-ti; nelle persone con un tasso di rinnovamento dei candidati fra i più alti. Per quanto mi riguarda è vero che faccio politica, si può dire, da una vita. Anche quando non era previsto dalla legge, non ho mai fatto più di due mandati. Ho lavorato per formare una nuova classe dirigente, persone che potessero prendere il mio posto. Chie-do semplicemente di essere giudicato sulla base del tasso di innovazione, ma insieme della praticabilità delle mie idee e delle mie proposte».

Lei è stato consigliere regionale di opposizione per 30 mesi. Quale è stato il risultato più bello di tutto il mandato? «Sul fronte politico l’essere riuscito a fermare, con il contributo del-le forze vive dei territori, i due veri e propri sbreghi che la Regione voleva consentire nel nostro territorio, come la discarica di amianto di Cappella Canto-ne e la cava di Caravaggio-Capralba. Su un piano più affettivo e personale, mi ha dato grande soddisfazione l’essere riuscito a mantenere in vita la struttura protetta di Villa Laura a Torlino che ospi-ta con grande apporto volontario, ra-gazzi disabili e autistici».

E la questione che si rammarica di aver lasciato in sospe-so? «La realizzazione del treno diretto e cadenzato fra Crema e Milano. Ho fatto uno studio e un pro-getto. Manca solo che Regione e Ferrovie passi-no alla fase operativa, che è sostenibile sia economi-camente che dalle attuali

infrastrutture, con poche modifiche. Ma le resistenze, politiche soprattutto, so-no state grandi, e poi la conclusione anticipata e ingloriosa della legislatura hanno interrotto il percorso».

Uno dei suoi cavalli di battaglia è la mobilità. Si è speso molto per miglio-rare le condizioni dei pendolari della tratta ferroviaria Crema-Milano e ha il pallino della mobilità sostenibile. Co-

sa proporrà in Regione a questo gi-ro? «Che nasca subito il treno diretto Crema-Milano! Serve però un podero-so piano di investimento sulle infra-strutture e sui treni. Non è possibile che la Lombardia, la locomotiva d’Europa di cui Formigoni e la Lega si sono riem-piti la bocca troppo a lungo, trascini treni da terzo mondo. Ma sarà anche necessario far dialogare il sistema fer-roviario con quello del trasporto su strada. Per esempio, perché da Chieve, banalizzo, andare a Milano in bus e non, invece, a Lodi, da dove proseguire con i numerosi e rapidi treni? Certo non è così semplicistico, ma si deve mette-re mano a questo per spendere meno e meglio. Infine anche le strade meritano un cenno. Sono state trovate le risorse per completare la nuova Paullese. Man-ca il ponte sull’Adda a Spino, di cui non esiste alcun progetto che invece, avrebbe già dovuto essere pronto, né alcuna ipotesi di finanziamento. E’ indi-spensabile fare subito queste due co-se, perché la Paullese rad-doppiata non può restare con il collo di bottiglia dell’attuale ponte».

Lavoro, istruzione, sa-nità, servizi sociali. Temi sui quali il centrosinistra promette di cambiare ra-dicalmente rotta rispetto a quella impostata da Roberto Formigoni. «Guardando il si-stema politico formigoniano, Bartali avrebbe ripetuto la sua celebre frase: “E’ tutto sbagliato, è tutto da rifare”. In che modo? Lavoro: riordinare il siste-ma dei progetti, oggi disperso in mille rivoli, per concentrare le risorse attorno a patti territoriali, che coinvolgano le istituzioni locali, la Regione, il sistema delle imprese e del non profit, che ab-biano l’obiettivo di costruire sviluppo sostenibile e soprattutto a concentra-zione di lavoro la più alta possibile. Perché questa è la priorità, in Lombar-dia come nel resto del paese: il lavoro. Senza lavoro non c’è ripresa, non c’è crescita. C’è invece povertà e disgrega-zione sociale. Istruzione: non ha spe-ranza un paese che non investe le sue migliori risorse nella conoscenza, nel sapere. Perché sono il futuro. Allora serve, anche in Lombardia, un grande

piano di rinascita della scuola, dall’edili-zia alla valorizzazione degli insegnanti e di tutte le altre componenti, comprese le famiglie. Servono più risorse, e servo-no idee e progetti per impiegarle al me-glio.

Altro tema? «La Sanità: abbiamo visto dove ha portato la politica formi-goniana di smantellamento program-matico del servizio pubblico. Ha messo a repentaglio le stesse eccellenze: la Maugeri, il San Raffaele, lo stesso Isti-tuto dei Tumori ne sono testimonianze, seppur diverse. E’ il sistema che non va, anche quello “normale”. Basta con i voucher. E questo vale anche per il si-stema sociale: la voucherizzazione crea l’illusione di poter acquistare libera-mente i servizi in un mercato che in re-altà si rivela troppo spesso un bluff. Bisogna ripartire dai servizi e dai biso-gni. Serve per esempio, come dice il programma di Ambrosoli, un fondo per le cure odontoiatriche, che gran parte dei cittadini ormai non riesce più ad af-

frontare». Ultima domanda, co-

me nei compiti in classe, aperta. Ci parli di un te-ma che non è stato toc-cato e che le sta a cuore. «In queste elezioni per la prima volta in Lombardia il centrosinistra, con Um-berto Ambrosoli, ha la

possibilità di vincere, di prendere in mano le redini della Regione. Sarebbe l’occasione anche per me di dimostrare le mie capacità di governo come credo di avere fatto da sindaco e da assesso-re. Un conto è fare il consigliere di op-posizione, un altro poter incidere con-cretamente. Dicendo questo, non vo-glio promettere miracoli: questa è una specialità di altri, dal cacciaballe nazio-nale ai suoi epigoni in Regione, che ri-vendicano, per fare cose mirabolanti quanto impossibili, un 75% delle tasse che in realtà già rimane abbondante-mente in Lombardia, come certificato dalla stessa Banca d’Italia. Ciò che prometto sono cinque anni di impegno forte e continuo per migliorare il nostro territorio e, con esso, tutta la Regione Lombardia che, dopo quasi vent’anni di Formigoni e Lega credo si meriti, fi-nalmente, di meglio».

L

Scopro con notevole sorpresa di essere stata citata dalla stampa locale, non perché la mia can-didatura sia una novità ed uno sguardo diretto dal mio partito alla società civile ed alle donne, non per i valori e l’impegno che profondo in questa mia avventura, non per commentare quanto dico o faccio, ma solo in quanto la sottoscritta sarebbe “fuori dai giochi”, lo prendo come un punto di merito, perché, sicuramente io, da certe pastette sono distinta e distante: distante dal sottobosco della politica deteriore, dai gossip, dal professio-nismo politico che, ad oggi, ha portato il nostro paese sul baratro. La vit-toria delle elezioni non è uno scopo ma un mezzo, io lo considero un modo per contribuire a migliorare, con il mio apporto, le condizioni di vita dei miei concittadini, non è il fine ultimo della mia esistenza, non ho comi-tati d’affari a sostenermi, solo la forza delle mie idee, e con quelle, pur ri-conoscendo ad altri un leggerissimo vantaggio nei miei confronti, andrò avanti sino in fondo, nella speranza di convertire più persone che posso ai valori nei quali credo. Onestà, impegno e tutela degli ultimi.

Silvana Lissandrello candidata PdL per la Regione Lombardia

CREMASabato 9 Febbraio 201312

Lissandrello (Pdl): lo sfogo di una candidata «fuori dai giochi»

Alloni, il coraggio delle proprie scelteInformazione di garanzia per i rimborsi, rinnovamento della politica, le proposte da candidato alla Regione

Silvana Lissandrello

Ecco i candidati della Lega Nord di Crema e Cremona. Sono stati presentati giovedì sera presso la sede di via Tensi-ni. Per le regionali il Carroccio schiera Bernadette Bossi, Antonella Simo-netta e il vice presidente della Provincia, Federico Lena. Per il Senato, la parla-mentare uscente Silvana Comaroli e Paolo Palladini, vice sindaco di Vailate. Alla Camera , Alberto Torazzi, parla-mentare uscente, Danilo Peyla (gruppo Giovani Padani) e Filippo Bongiovanni, assessore a Casalmaggiore.

Mentre è quasi certa la rielezione di Silvana Comaroli, il ritorno a Roma di Alberto Torazzi è molto difficile. La sua posizione in lista, al

quinto posto, lo rende a rischio elezione. Impresa impossibile per Peyla e Bongio-vanni che, data la giovane età, hanno dovuto accontentarsi di posti in fondo alla lista. Il territorio cremasco, potrà però contare sull’elezione di alcuni cre-maschi d’adozione. Andrà sicuramente a Roma, infatti, l’imprenditore mantova-no Gianni Fava al primo posto della lista nel collegio elettorale. A lui, hanno gran-di probabilità di unirsi anche i lodigiani

Andrea Gibelli, vice presidente della regione Lombardia, e Guido Guidesi, segretario provinciale della Lega Nord di Lodi, divenuti cre-maschi d’adozione. (mbr)

«Questa è la sussidiarietà buona». Sono le parole di Massimo Mucchetti, capolista per il PD al Senato in Lombardia, al termine della visita alla struttura del’Anffas di Crema.

Mucchetti è arrivato in viale S. Maria insieme a Cinzia Fontana, capolista alla Camera, a Luciano Pizzetti, candidato al Senato e ad Agostino Alloni, candidato al consiglio re-gionale.

L’ex vicedirettore del «Corriere della Sera» ha soprattutto ascoltato la presidente dell’Anffas, Daniela Martinenghi, ha preso puntigliosamente appunti, ha posto doman-de per capire meglio le numerose attività dell’associazione, i servizi offerti ai disabili e alle loro famiglie, i meccanismi del finanzia-mento pubblico, spesso complessi, e le ra-gioni per cui tali finanziamenti sono stati di

molto ridotti quando non addirittura azzerati. Una situazione che mette a rischio, per esempio, il polo di neuropsichiatria infantile, che offre un servizio insostituibile a decine di bambini autistici o con altri problemi di disa-bilità psichica. L’Anffas con i suoi servizi, con la comunità alloggio, la piscina idroterapica, si regge grazie ai sostenitori, che per fortuna nel territorio non mancano, e ai volontari.

Ma non può fare a meno dell’intervento pubblico. «Non molli, non lo faccia» ha detto Mucchetti a Daniela Martinenghi al termine della visita. «Abbiamo bisogno di persone come voi».

Questi sono i candidati della Lega Nord

Mucchetti (Pd) è stato in visita all’Anffas

La battaglia elettorale è entrata nel vivo: chi abbiamo visto in città

Agostino Alloni

«Voglio che nascail treno diretto

Crema-Milano»

«Non siamo sullostesso piano

del centrodestra»

Page 13: Il Piccolo 9 febbraio 2013

Ripalta aRpina la palazzina e Spazio Excalibur presentano:

Crema Sabato 9 Febbraio 201313

Marilyn Monroe, la donna più bella del mondo, nella settima-na dedicata all'amore è al cen-tro di un doppio evento.

A cenA con MArilyn - Il 14 febbraio, in occasione di San Valentino, con una cena dedi-cata agli innamorati al suono delle canzoni di Marilyn e ma-gari gustando un Manhattan al-la maniera di Sugar "Kane" Ko-walczyk la suonatrice di ukulele protagonista di A qualcuno pia-ce caldo. In questo caso, però, il Bourbon, il Vermouth e la goc-cia di angostura non saranno miscelati in una bottiglia.PO-TRAI SCEGLIERE tra un Me-nu creato ad OC ad Euro 25,00 assaggiare qualche nostra spe-cialità alla Carta oppure gustare una delle nostre buonissime Pizze.

Per informazioni e prenota-zioni: La Palazzina - S.P. Cre-ma-Codogno 591 - Km 51,100 - R ipa l ta Arp ina (CR) - 0373667301

MArilyn, AnnA e Donne contro lA ViolenzA

Il 17 febbraio l'appuntamen-to e di tutt'altro tono. Chi cono-sce la storia di Marilyn Monroe sa bene quanto sia stata diffici-le la sua vita e come, nonostan-te la sua bellezza, la sua fragilità e la sua solitudine l'abbiano co-stretta a subire disagi e maltrat-tamenti. Proprio per questa ra-gione una parte delle opere rea-

lizzate da Anna Pennati per la mostra Marilyn Monroe: indagi-ne non autorizzata, tutt'ora in corso presto La Palazzina, sa-ranno messe all'asta allo scopo di raccogliere fondi per l'Asso-ciazione Donne contro la Vio-lenza.

Attiva dal 1990 Donne Con-tro la Violenza offre solidarietà e sostegno alle donne che vivono situazioni di disagio e/o maltrat-tamento e si batte per far cre-scere nel territorio la cultura del rispetto per ogni persona. Dal 1990 ad oggi l’Associazione ha incontrato più di 1.300 donne e dal 2002 ha accolto nella Casa Rifugio 12 donne i loro7 figli minori.

L'asta inizierà alle 18,30 e sarà preceduta da una visita guidata alla mostra in compa-gnia di Anna Pennati e dei cura-tori dell'esposizione e da un

aperitivo in onore di Marilyn. L’idea di una serie di opere su Marilyn è nata, da uno studio del personaggio che ne ha rive-lato non solo l’aspetto estetico, ma soprattutto la personalità, fino a cercare di carpirne l’ani-ma.

Ovviamente con Marilyn ciò sarebbe stato impossibile, ma trattandosi di una figura tra le più fotografate, filmate e ammi-rate di tutti i tempi, quell’icona che si è creata è stata sufficien-te ad estrarne l’essenza.

Al termine dell'asta, per chi lo desiderasse, sarà anche pos-sibile fermarsi a cenare.

Per informazioni sulle moda-l ità per la partecipazione all'asta:

Associazione Donne contro la Violenza – 037380999 - [email protected]

«Posso dire che è un bilancio molto difficile. Lo sarebbe stato, comunque, per chiunque fosse stato eletto. Le cose che vengono dette dalla opposizione lasciano il tempo che trovano». Sec-co e lapidario il commento di enrico tupone, direttore di Aibe (Associazione italiana banche estere) ed esponente della lista civica «Lavoro @ Impresa», che in consiglio comunale conta sulla presenza di Agostino Alloni. La colpa di un bilan-cio difficile, secondo Tupone, è da attribuire «ai chiari di luna della finanza pubblica che mette in difficoltà lo Stato e i Comuni perché le risorse cono ridotte ai minimi termini». Ma l’esponente avanza il suo suggerimento. «Come lista “Lavoro @ Impresa” preferiremmo vedere rimodulate le spese delle risorse a disposizione. Diminuendo, per esempio, l’impatto dei costi della spesa pub-blica e aumentando le risorse a favore delle im-prese e della produttività».

Una soluzione farà sicuramente discutere: i tagli o la ridefinizione ai costi della cultura. Spie-ga Tupone: «Faccio un esempio: abbiamo un museo che ha un numero di visitatori davvero esiguo. Bisogna, quindi, metterci mano per ri-sparmiare risorse. Cercando ovviamente di man-tenere vivo un museo che ha un grande patrimo-nio, ma dobbiamo valutare i costi e i benefici: 400mila euro sono una spesa insopportabile».

La soluzione farà discutere, Tupone ne è con-scio e prosegue: «Il comune si sta impegnando. Ora bisogna lasciar lavorare il sindaco su questo tema. Ma è chiaro che le scelte vanno fatte». In molti chiedono risorse e iniziative per le attività produttive, ma i soldi anche in questo settore man-cano. «Eppure ci sono misure urgenti» spiega Tu-pone, che si possono prendere. Un esempio? Lo sportello unico per le attività produttive, azioni a favore delle start pp, la formazione. Insomma, faci-litare le nuove imprese per creare lavoro». mbr

Una serata con Marilyn

di Michela Bettinelli rossi

l bilancio 2013 del comu-ne di Crema, mancano 5 milioni e 800 mila euro. E non quattro mil ioni e 600mila». A puntualizzare

le cifre, Simone Beretta, consigliere comunale del Pdl nel corso di una lunga conferenza stampa che ha toc-cato vari temi. Il primo, ovviamente, la bozza di bilancio su cui sta lavo-rando l’amministrazione di Stefania Bonaldi. «Basta tasse non se ne può più» hanno detto Beretta e la collega laura zanibelli. «L’aumento Irpef pensato dalla giunta Bonaldi tocche-rà tutti» spiega Beretta, «e questa si-nistra non può bluffare lasciando in-tendere qualcosa di contrario. Dicono che salvaguarderanno i cittadini con il reddito sotto i 15mila euro. In prati-ca il 20% dei cittadini cremaschi. E il restante 80%?». A finire sotto la lente di ingrandimento del PDl anche le ipotesi della amministra-

zione di alzare le rette dei nidi, rive-dere le tariffe dei servizi e le solu-zioni per contenere le spese in ge-nerale. «Sarebbe il caso di fare ra-gionare su asili che rappresentano un disavanzo di 300-400 mila euro» ha spiegato Beretta, «e investire di

più, invece, su altri che funzionano. Non abbiamo pregiudizi di nessun ti-po e siamo disposti anche a ragiona-re sull’aumento di tariffe di alcuni servizi, purché fatto con logica». Per Laura Zanibelli è invece ora di pensa-re a un nuovo sistema di welfare so-

ciale. Welfare non è solo il manteni-mento della spesa sociale - spiega Zanibelli - ma anche un orientamento diverso della spesa per "promuovere le azioni" richieste dal sindaco ai candidati alle elezioni, come quella di sostenere le imprese e favorire l’oc-cupazione. «Nuovo welfare è aiutare e sostenere le aziende. Perché sono loro, oggi, dando lavoro alle persone a garantire benessere». Polemiche a parte il PDl si è messo anche a disposizione del sindaco. «Non ab-biamo pregiudizi» ha spiegato Beret-ta, «e siamo pronti a sostenere e ra-gionare assieme sulle proposte». e per sostenere le aziende, ha lan-ciato la proposta del PDl per favo-rire lo sviluppo. “Vorremmo vedere a bilancio gli oneri urbanistici dimezzati per le imprese» ha proposto Beretta, «se queste intendono ampliare le loro aziende garantendo nuove assunzio-ni o mettere a disposizione nuove aree con nuove logiche. Poteremo la proposta in consiglio comunale».

A

Critiche Pdl sul bilancio: «Basta tasse, non ne possiamo più». Non solo critiche, anche proposte tupone sul bilancio 2013

Dimezzare gli oneri per le imprese «Spendere 400mila euro per il museo, è troppo»

Mino Jotta, candidato del Popolo della Libertà alle elezioni regionali, si è presentato ai cremaschi. Ingegnere e libero professionista, docente all'Itis Vacchelli, è attivo anche nel mondo del volontaria-to. «Non me la sento» ha detto ai giornalisti, «di fare promesse altisonanti. La politica urlata o arrogante non è nel mio stile». Al centro dell’impegno di Jotta, solo argomenti concreti: lavoro, imprese, famiglia. «Il lavoro è il grande tema. Dalla crisi si esce, ma solo con una vera azione di sostegno a favore delle imprese. Meno tasse e incentivi alle aziende che dimostrano di avere nel proprio Dna una forte competitività».

E poi: sburocratizzazione e sostegno alle eccellenze. «Il Cremasco ha dimostrato di avere distretti molto importanti, mi riferisco alla cosmesi, ma anche alla meccanica» ha spie-gato. «Questa capacità di mettersi insieme per aumentare il livello competitivo di ognuno è la strada giusta. La politica deve mettersi al servizio, far lavorare chi ha la professionalità per farlo e farsi da parte». Infine: la famiglia. Jotta è sposato e

ha una figlia. «Dea e Veronica, mia moglie e mia figlia, sono tutto e rappresentano il meglio della mia vita. Io credo che la famiglia sia il nucleo origi-nario di tutto. La crisi, inoltre, ci obbliga tutti i giorni a capire che la famiglia è la base della no-stra società. Dobbiamo amarla e difenderla».

Al termine della conferenza stampa, Mino Jotta ha incontrato una cinquantina di imprenditori e professionisti. Al centro della curiosità delle per-sone la sua attività politica. Prima nella Dc, poi in Forza Italia e alla fine nel PDL. A incuriosire anche

incarichi molto importanti. Quello di presidente dei Padania Acque e di presidente dell’Aler. Un ruolo quest’ultimo dal quale si è dimesso per partecipare alle elezioni. Sulle società partecipate, di cui tanto si discute a Crema, dimostra di esse-re un liberal fino in fondo: «Sono un liberale, credo nel merca-to e nella competizione. Non posso difendere l'azione delle municipalizzate a priori ma solo nel momento in cui sanno garantire efficienza» ha precisato.

Il giorno 14 febbraio alle ore 21, nella Sala dei Ricevimenti del co-mune di Crema sarà presente la candidata alla Camera Romina Gu-glielmetti insieme ai candidati di Crema e Cremona per la Regione Lombardia per presentare il pro-gramma di «FARE per Fermare il declino».

Fare per fermareil declino: l’incontro giovedì 14 alle 21

Simone Beretta e Laura Zanibelli

Mino Jotta (Pdl): «Meno fisco per le aziende»

Page 14: Il Piccolo 9 febbraio 2013

Anche quest’anno la “nostra” fiera di Santa Apol-lonia è arrivata.

Rivolta d’Adda è fra i pochi paesi che possono vantare due patroni, uno invernale e uno estivo. Dif-ficile dire quale dei due per noi rivesta più importan-za e non è neanche così essenziale saperlo: la cosa fondamentale è che ogni anno in febbraio ed in lu-glio queste manifestazioni si ripresentano puntuali, con la loro inalterata coreografia, con la gente che si muove a curiosare tra gli espositori e le varie mani-festazioni organizzate, ognuno cercando un qualco-sa che gli ricordi il tempo passato e i momenti belli legati alla festa del patrono.

Quando da bambini si andava “in fiera” tutto sembrava bello, nuovo, imponente e sconosciuto. Ancora adesso e con lo stesso entusiasmo i genitori portano i loro figli a vedere gli animali esposti, le macchine agricole, le bancarelle che di nuovo hanno solo gli espositori, ormai quasi tutti dai lineamenti ben poco europei, perché le merci alla fine non sono mutate molto. Ma l’anima della fiera è sempre la stessa, è quella della continuità della tradizione, quella della voglia di ricordare le nostre radici, di tramandarle trasmettendo ai nostri figli gli aspetti più intimi e veri del nostro vivere insieme. Io credo che le nostre sagre rappresentino proprio questo: l’occa-sione per ritrovarsi, per scambiare ancora qualche parola con il vicino di casa, con l’amico che si vede di sfuggita magari anche tutti i giorni ma che il ritmo frenetico dei nostri impegni non ci permette più di salutare. Viviamo e rivalutiamo in questo modo sem-plice e non semplicistico le nostre tradizioni, sono certo che questa sia la ricetta giusta!

Fabio Calvi- Sindaco di Rivolta d’Adda

di Gionata Agisti

«Associazione Cremasca Studi Universitari», nata nel 1995, con una convenzio-ne fra l’Università degli Studi di Milano, il Comune

di Crema e la Provincia di Cremona, ha assegnato anche quest'anno le borse di studio a 5 studenti, i più meritevoli tra quanti hanno conse-guito il diploma di maturità e quanti, invece, la laurea triennale presso il polo universitario di Crema, con l'in-tenzione di iscriversi alla specialisti-ca. L'importo di ogni premio è stato di 500 euro, ma verrà assegnato in due tranche: per prima cosa, un ac-conto di 200 euro dopo l'esposizio-ne della graduatoria e, quindi, il sal-do di 300 euro a settembre 2013, se, entro la fine del prossimo giugno, gli assegnatari avranno superato esami per almeno 18 crediti formativi uni-versitari.

Oltre ad assegnare le borse di studio, l'«Associazione Cremasca Studi Universitari» ha l'obiettivo di favorire l’accesso all’istruzione uni-versitaria della popolazione studen-tesca della provincia di Cremona, di fornire servizi e strutture di assisten-za tecnico-scientifica agli studenti, di sviluppare il rapporto di collabo-razione con il sistema economico e di promuovere iniziative di formazio-ne parallela, a integrazione della formazione universitaria. «Una colla-borazione che continua a dare frutti importanti» commenta il referente dell'università Statale di Milano per la sede di Crema, il professor Nello Scarabottolo. «Grazie alla perfetta sinergia tra l'associazione e l'Uni-versità, in questi anni abbiamo potu-to portare a termine l'aggiornamen-to tecnologico, allestire i laboratori e migliorare i servizi per i nostri stu-denti».

Soci effettivi dell’associazione

sono la Provincia di Cremona, il Co-mune di Crema, la Camera di com-mercio, la Popolare di Crema, Banca Cremasca, la Libera Artigiani di Cre-ma, l’sssociazione Industriali di Cre-mona, l’Autonoma Artigiani Crema-schi e l’Associazione Commercianti e Ausiliari del Commercio di Crema e circondario.

I premiati di quest'anno, per quanto riguarda la maturità, sono: Tarcisio Zago, Gabriele Vailati e Stefano Strada, tutti forti di un 100/100 come voto finale. I neolau-reati, invece, sono: Luca Perico e Paolo Baroni, che hanno ottenuto,

rispettivamente, un 110/100 e un 107/100. «È giusto premiare il meri-to e riconoscere il talento» sottolinea il sindaco, Stefania Bonaldi, che ha consegnato personalmente le borse di studio, in qualità di presidente dell’«Associazione Cremasca Studi Universitari»: «Il talento è un patri-monio sociale che un amministrato-re pubblico deve saper valorizzare. Può apparire banale, ma sostenere questo significa anche non trascu-rare alcuni corollari importanti: affer-mare il primato del talento significa infatti dire basta ai familismi, alle clientele, alle raccomandazioni, che

sono comportamenti antisociali pro-prio perchè offendono il “mercato dei talenti” e mortificano le aspetta-tive dei più giovani, quando invece le proprie capacità possono essere messe a frutto e a beneficio della comunità». L'occasione è servita anche per presentare il nuovo colle-gamento via bus con la stazione ferroviaria, proprio nell'ottica di una maggiore connessione e valorizza-zione del polo universitario. L'ammi-nistrazione comunale aveva preso questo impegno ed è riuscita a man-tenerlo: da qualche giorno anche l'Università ha una sua fermata.

La Libera associazione artigiani di Crema ha organizzato per Marte-dì 19 febbraio - alle ore 18.30 - nella sala Ostaggi del Comune di Crema, un convegno dal titolo: «Se chiudo-no gli artigiani, chiude la Lombar-dia: che cosa fare per evitare il ba-ratro»

Saranno presenti i candidati alla Regione di Pdl, Pd, Lega, Udc per Monti, Movimento 5 stelle, Fare per Fermare il declino. Il dibattito sarà moderato dal segretario dell’asso-ciazione, Giuseppe Zucchetti. L’in-vito è rivolto a tutta la cittadinanza.

I bambin i de l la scuola dell'infanzia di Madignano, giovedì 31 gennaio, hanno parte-cipato allo spettacolo di burattini proposto dalla sezione calcio ci-clismo della Polisporti-va insieme ad alcuni volontari del Comitato carnevale cremasco. Schierati sulle tribune della palestra comunale, con gli amici della scuola primaria delle scuole di Salvirola, hanno vissuto l'esperienza coinvolgente che ha permesso i piccoli (e non solo) di conoscere un simpatico personaggio: la maschera cremasca «Al gagèt col sò uchèt»; figura che ha emozionato coinvolto veramente tutti gli spettatori.

L’Università, 5 borse di studioMerito dell”Associazione cremasca studi universitari. Importo di 500 euro. Chi le ha vinte

CremaSabato 9 Febbraio 201314

Regione, dibattitocon i candidati

Madignano, scuola d’infanzia: divertirsi ancora con i burattini

Fiera di Sant’ApolloniaRivolta, continua la tradizione

libeRA ARtigiAni

« L a s c e l t a dell’Università è una scelta in qualche modo esistenziale, che incide profon-damente sull'orien-tamento che, da quel momento in poi, la vita prende-rà. Per questo è im-portante conoscere bene le possibilità offerte da ogni fa-coltà». Queste le parole del sindaco, Stefania Bo-naldi , alla presentazione delle giornate di orienta-mento universitario. Il 14 e il 15 febbraio, dalle 9 alle 13, l’Università degli Studi di Milano-Dipartimento di Informatica-sede di Crema, in via Bramante 65, apri-rà le porte agli studenti alle prese con il diploma o con l’ultimo anno di liceo, per consentire una scelta consapevole riguardante il proprio futuro.

«Una tradizione ormai consolidata da anni, quella delle giornate dell’orientamento universitario» affer-ma l’assessore alle Politiche Giovanili, Paola Vailati. «Come l’edizione di Link, la manifestazione volta all’orientamento scolastico dei ragazzi di terza me-

dia, riscuote sem-pre un grande successo tra ra-gazzi e genitori, così anche questa iniziativa è accolta con interesse e partecipazione da tutti coloro che devono scegliere l’Università».

«Nel pomerig-gio di sabato, alle

ore 15» dice Maurizio dell'Olio, responsabile del servizio Orientagiovani, «è possibile effettuare una prova simulata di test di Ammissione all’Università, condotta dall’Agenzia Alpha Test di Milano (previa prenotazione e fino ad esaurimento posti). Dato il numero di facoltà a numero chiuso ci si può misurare con le possibilità di accedere e superare i test».

Quest’anno si aggiunge una nuova opportunità: il corso di laurea triennale in Scienze infermieristiche. Inaugurato ad ottobre, rappresenta un’occasione, per i giovani cremaschi, di apprendere una profes-sione che offre uno sbocco professionale concreto e stabile.

Giornate aperte all’università di CremaIl 14 e il 15 febbraio visite ad atenei, accademie e scuole post-diploma

Da sinistra: Maurizio Dell'Olio, Stefania Bonaldi e Paola Vailati

Page 15: Il Piccolo 9 febbraio 2013

uesto week-end è in program-ma la terza domenica del Car-nevale Cremasco. Si riparte con grande entusiasmo dopo il notevole successo di pubblico

presente alla sfilata di domenica scorsa. Domenica 10 febbraio la festa comincia al mattino con i mercatini in piazza Aldo Moro e via Matteotti, corredati dalle visite guidate in città e dalla vendita delle Car-naval Card per i turisti (visita+pranzo+sfilata a prezzi molto convenienti).

Alle 14.30 in programma la sfilata dei maestosi Carri del Gran Carnevale e dei gruppi folkloristici professionisti: gli spet-tacolari sbandieratori, il gruppo folk di ballerini e frustatori città di Vignola e la musica dal vivo di «Avionic», «Ciapa la Cioca» e «Cuori Infranti».

Sabato in piazza Duomo alle ore 16 animazione per bambini a cura del Comi-tato Carnevale e del Fatf: spettacolo di clown, giocolieri e acrobati. Sabato sera concerto dei «Ciapa la Cioca» e dei «Cuo-ri Infranti» in piazza Duomo con intratteni-mento di danze e animazione per tutti.

Infine in programma lunedì 11 febbraio la «Gran festa dei bambini» alle ore 15.30 e alle ore 17.30 presso il Centro commer-ciale Gran Rondò: spettacolo di burattini dedicato al Gagèt. Mentre il 12 febbraio,

sempre al Gran Rondò alle 16.30, diver-tente spettacolo dei «Cippi Guitti» intito-lato «Nella pancia della Torre» organizza-to dal Fatf.

I Pantelù, infine, comunicano che il 10 febbraio il Gran Carnevale Cremasco ve-drà la partecipazione delle delegazione francese di Melun, città da anni gemellata

a Crema e legata alle nostre iniziative carnevalesche, che si unirà al nostro car-ro durante la sfilata. In occasione della festività di San Valentino, inoltre, i Pantelù

distribuiranno cuori di cioccolato lungo il tragitto, un piccolo segno di affetto per i nostri concittadini.

G.A.

QCarnevale, un’offerta sempre più riccaSi continua sabato 9 febbraio con musica e spettacoli. Domenica 10 febbraio, Mercatini e sfilata dei carri

Letture serali tutti i giovedì di febbraio. Apertura pomeridiana do-menica 10 e 24 febbraio, sale studio aperte per gli studenti. Spalanca le porte al pubblico la Biblioteca. Tutti i giovedì di febbraio (7 - 14 - 21 - 28), alle ore 21, letture animate.

«La biblioteca aperta la sera» af-ferma l’assessore alla Cultura, Pao-la Vailati, risponde all’esigenza di offrire occasioni di incontro al di là degli orari consueti e ufficiali. Oltre alla sala dei congressi, dove si svol-gono le letture, la biblioteca lascerà aperte anche le sale studio. In que-

sto caso abbiamo cercato di asse-condare la richiesta, espressa dai giovani, di avere le sale a disposi-zione per studiare la sera. Ma non sarà tollerato ogni tipo di disturbo».

Prestito e studio consentito dalle 15 alle 18, anche domenica 10 e 24 Febbraio. In particolare domenica 10 febbraio alle ore 16,30 la biblio-teca ospiterà i volontari del i gruppo Emergency di Crema coordinati dal-la responsabile Marisa Fugazza. Titolo dell‘ incontro: «Emergency in Africa, diario di viaggio dalla Sierra Leone al Sudan».

Sabato 9 febbraio, si terrà in tutta Italia la «Giornata nazionale di raccolta del farmaco». Recandosi nelle farma-cie che espongono la locandina del «Banco Farmaceutico», si potrà acqui-stare e donare un farmaco da autome-dicazione a chi oggi vive ai limiti della sussistenza. L'iniziativa, organizzata dalla «Fondazione Banco Farmaceuti-co Onlus» in collaborazione con «Fe-derfarma» e «Compagnia delle Opere Sociali» si terrà in oltre 3200 farmacie distribuite in 85 province e in più di 1.200 comuni. Circa 12.200 volontari spiegheranno l’iniziativa ai cittadini. A

beneficiare dell’iniziativa saranno le ol-tre 500.000 persone che quotidiana-mente vengono assistite dai 1.449 enti caritatevoli convenzionati con il Banco Farmaceutico in tutta Italia.

Gli enti cremaschi aderenti all’inizia-tiva: Centro accoglienza Buon Pastore di Ripalta Cremasca, Fondazione A. Madeo (Caritas),Comunità d’acco-glienza Giulia Colbert, Caritas parroc-chia di Ss. Trinità, Opera diocesana S. Pantaleone, comunità accoglienza per tossicodipendenti, Associazione Fra-ternità Onlus di Monte Cremasco, Isti-tuto suore adoratrici di Rivolta d’Adda.

Crema Sabato 9 Febbraio 201315

biblioteca banco Farmaceutico

Apertura di sera e di domenica

ospiti illustri in città: la delegazione di alba adriatica

Ci sono state parole d’elogio per la nostra manifestazioneUna delegazione

del Carnevale di Alba Adriatica, gemellato con il Carnevale Cre-masco, è arrivata in visita a Crema. Hanno portato con sé spetta-colari costumi (I Tesori della Valle) ideati e re-alizzati da famosi co-stumisti teatrali, che sfileranno domenica 10 febbraio in tutto il loro splen-dore insieme ai carri.

Nel pomeriggio di sabato 2 febbraio, il gruppo è stato ricevuto per un saluto dal sindaco di Crema Stefania Bonaldi, dall’assessore Paola Vailati e dal presidente del Consiglio comunale Matteo Piloni. Oltre allo scambio di doni, l’incontro è stato ricco di commenti positivi da entrambe le parti. Il presidente del Comitato Carnevale Cremasco, Eugenio Pisati,

ha presentato gl i amici di Alba ricor-dando la sfilata di quest’estate (Alba Adriatica sfila l’8 di agosto) dove era ospite con le ma-schere del Gagèt, e ha espresso il desi-derio di rinforzare sempre più il rappor-

to di collaborazione tra i due Carnevali. Entrambi fa-mosi ormai a livello nazionale. Ha inoltre colto l’occa-sione per ringraziare il sindaco di Crema per l’apertu-ra al dialogo dimostrata al Comitato in questi mesi. Il sindaco Bonaldi da parte sua ha dichiarato di consi-derare il Carnevale di Crema una manifestazione molto importante per la città. Un evento di alto livello. Frutto dell’instancabile lavoro di tanti volontari, uo-mini e donne dal “cuore grande”.

Sabato puoi regalare una medicinala memoria

L’Unione dei Comuni Lombarda dei Fontanili (Ro-manengo, Ticengo, Casaletto di Sopra), in paternariato con i comuni di Offanengo, Izano, Madignano, Ricen-go, Salvirola, con l’istituto comprensivo di Offanengo e con l’associazione Piccolo Parallelo, presenta lo spet-tacolo «Ricordati, di non dimenticare»

L’iniziativa è il risultato di un progetto che gli artisti di «Giovani Fontanili d’autore» hanno realizzato con l’istituto comprensivo di Offanengo; percorso che si è sviluppato con una serie di appuntamenti che hanno coinvolto le classi 5A e 5B della scuola primaria e le classi 3A e 3B della scuola secondaria di Romanengo. Le classi della primaria hanno realizzato la scenografia e la coreografia, mentre le classi della scuola media si sono occupate dell’aspetto musicale.

Non devi dimenticare

Page 16: Il Piccolo 9 febbraio 2013

di pochi giorni fa la manifestazione lan-ciata da Rete Impre-se Italia per chiedere alla politica di non

“rottamare le imprese”, che oggi "annaspano" tra una burocrazia troppo pesante e una pressione fiscale insoste-nibile.Misure per lo sviluppo, per la crescita, per la ripresa: le chie-dono imprenditori, commer-cianti, professionisti, lavoratori dipendenti. Le chiedono, per-ché un nuovo impulso alla cre-scita può rimettere in moto la stagnazione in cui, da troppo tempo, è ferma la macchina Italia. Se è vero che il Pil, nelle società moderne, non può fon-darsi solo su criteri econome-trici, ma coinvolge misuratori relativi alla qualità della vita, alla percezione del futuro, alla ricchezza delle relazioni, ecco che, a maggior ragione, è necessaria una robusta iniezio-ne di fiducia. Ne parliamo con Paolo Manasse, docente di macroeconomia e politica eco-nomica all'Università degli studi di Bologna.

Professor Manasse, come definirebbe la situazione del nostro Paese, in questi primi mesi del nuovo anno? Quello appena trascorso è stato un annus horribilis: il 2013, come si prospetta?

«Vi sono due variabili da tene-re in considerazione: da un lato quello che accadrà nel nostro Paese con le prossime elezioni, dall'altro bisogna valutare le influenze estere.

In Italia oggi tutto dipende dal risultato elettorale: se ne verrà fuori un governo dotato di stabi-

lità, con un programma serio di riforme, probabilmente le cose potranno andare meglio. Nel caso invece di una maggioranza non ben definita, che sia di cen-trodestra al Senato e di centro-sinistra alla Camera, come qual-cuno ha prospettato, le cose potrebbero farsi più problemati-che. Questa situazione verrebbe infatti vista come preoccupante dai mercati, e questo portereb-be ad incrementi di spread e di tassi finanziari che non ci pos-siamo permettere. Dall'altro lato, c'è un'economia che pro-cede a due velocità: quella euro-pea continua a rallentare, poi invece c'è quella dei mercati emergenti, a partire dalla Cina ma anche dagli Usa, che sta vivendo una fase di ripresa. Questo fattore potrebbe favori-re, indirettamente, anche le imprese italiane che siano capa-ci di approcciarsi al mercato. A

parte questo la situazione non è rosea: la Banca d'Italia ha recen-temente rivisto verso il basso le previsioni di crescita del Pil (da -0,2 a -1%), per cui è chiaro che la recessione proseguirà per tutto il 2013; del resto anche le riforme strutturali fondamentali, come quella del mercato del lavoro o delle liberalizzazioni, qualora fossero messe in campo, non fornirebbero un effetto immediato, e per veder-ne i risultati bisognerebbe comunque aspettare almeno un paio di anni».

Il governo uscente ha pro-dotto una serie di misure, dal Salva Italia al Decreto Svilup-po, passando per le riforme delle pensioni e del lavoro e la revisione di spesa. Si tratta di strade ancora percorribili?

«Penso di sì. La critica che viene fatta a molte di queste riforme è che si sono definite come un compromesso tra diversi partiti, e quindi non sono state davvero efficaci. Ad esem-pio quella legata al mercato del lavoro, che doveva da un lato migliorare la flessibilità in entra-ta, dando maggiori garanzie ai giovani di stabilizzazione del posto di lavoro, e dall'altro incrementare la flessibilità in uscita, rendendo meno difficili le procedure di licenziamento; questo secondo provvedimento invece non si è visto, con il risul-tato che la complessiva flessibi-lità del mercato del lavoro è diminuita. In secondo luogo sono state solo abbozzate le

liberalizzazioni in settori dove invece sarebbe stato importante procedere con celerità, come luce, gas, libere professioni, ser-vizi pubblici. Stesso problema per le privatizzazioni e la vendita dei beni demaniali.

La strada da percorrere, per chiunque andrà al governo, è questa, altrimenti l'economia ita-liana continuerà a non crescere. Senza contare che bisogna ridur-re assolutamente l'eccessivo peso della burocrazia, che toglie spazio alla competizione».

Molte critiche, da destra e da sinistra, riguardano l'ecces-siva contrazione di spesa. Se non si mettono in circolo risor-se pubbliche, è la tesi, la ripre-sa non si avvia...

«La situazione era già molto grave quando Monti è stato nominato dal presidente Napoli-tano per guidare il governo tecni-co. I suoi provvedimenti hanno preso la forma di imposte, di non di tagli al bilancio, e questo è stato il grosso limite del suo governo. Del resto, anche se si fosse puntato sui tagli al bilancio le cose non sarebbero cambiate più di tanto: avremmo comunque vissuto una recessione, anche se forse meno forte di quella che c'è stata. Ciò detto, una volta usciti da una fase di emergenza biso-gna riequilibrare il rapporto tra uscite ed entrate, lavorando sui tagli alla spesa pubblica e sulla riduzione del ruolo dello stato nell'economia del Paese, tornan-do a dare spazio all'iniziativa dei privati».

Siamo in campagna eletto-rale, e ascoltiamo molte pro-messe, da parte di tutti gli schieramenti, compreso quello di Monti, sulla riduzione della pressione fiscale: è uno scena-rio possibile?

«Sono capaci tutti di promet-tere la riduzione delle imposte. La cosa difficile è mantenere duraturi tali provvedimenti. Se non è possibile aumentare il debito, e non si riducono le spese, con quali soldi si può coprire una diminuzione della pressione fiscale? La politica deve allora dire con precisione quali saranno i tagli alla spesa pubblica (sia sprechi che servizi) che verranno fatti in maniera per-manente, in modo da poter ridur-re determinate imposte in manie-ra altrettanto permanente. Non esistono economie free lance in cui si possono ridurre le tasse senza fare nulla per controbilan-ciare».

Nel nostro Paese, da sem-pre, manca una vera politica per l'innovazione e la ricerca. Parallelamente, l'Università ha perso, in dieci anni, più di 50.000 iscritti. C'è correlazione tra queste due cose?

«C'è sicuramente una scarsa attenzione al tema della ricerca, perché da sempre in Italia si sono sacrificate le spese per l'innova-zione e lo sviluppo. La responsa-bilità tuttavia è di diversi soggetti.

Ad esempio, ci sono Università che non fanno ricerca, e per que-sto motivo secondo me si dovreb-bero vincolare i fondi pubblici che vengono erogati a queste istitu-zioni proprio alla qualità della ricerca effettuata. Poi c'è un'altra problematica, legata all'economia internazionale: in Italia, a differen-za di altri Paesi, anche a causa dei ritardi della politica su questi

temi, si sono p ro g re s s i v a -mente abban-donati i settori che producono i n n o v a z i o n e , a d a g i a n d o s i invece sull'arti-gianato tipico,

che però produce a bassa tecno-logia. Vengono quindi meno gli incentivi a produrre ricerca di primo livello. Anche l'imprendito-ria, allora, dovrebbe riconvertirsi e sforzarsi per agganciare questo tipo di settori.

La riduzione degli iscritti alle Università può sì essere legata, da un lato, alla scarsità della ricerca, ma vi sono anche altri aspetti. Ad esempio, il fatto che negli anni si è dato un grosso peso a facoltà più umanistiche, che di fatto non offrono una pre-parazione tecnico scientifica, e che quindi sono poco spendibili nel mondo del lavoro, soprattutto in un momento di recessione come quello in cui ci troviamo. Questo porta molti giovani a sce-gliere di non proseguire gli studi, invece di dirigersi verso facoltà più scientifiche. Tutto questo dipende da gravi errori di pro-grammazione commessi in pas-sato. Ed è per questo che l'Italia è tra i paesi con il più basso numero di laureati nella fascia giovanile».

«Il nostro Paese ha abbandonato i settori

produttivi tecnologici»

E’Flessibilità, liberalizzazioni, riduzione della burocrazia

Paolo Manasse, docente di macroeconomia e politica economica: «La speranza? Un Governo dotato di stabilità, con un programma serio di riforme»

«I provvedimenti di Monti hanno preso la forma di imposte e non di tagli al bilancio, e questo è stato il grosso limite del suo governo, ma la situazione era molto grave»

Pagine a cura diLaura Bosioe Martina Pugno

Speciale EconomiaSabato 9 Febbraio 201316

Page 17: Il Piccolo 9 febbraio 2013

bbiamo parlato di questa pesantissima situazione economica con Gian Do-menico Auricchio, presi-dente della Camera di Com-

mercio di Cremona.

Molti economisti sostengono che il 2013 sarà "l'anno peggiore della crisi". Condivide questa affermazio-ne?

«Certamente il 2012 è stato un anno difficile. I dati relativi alla congiuntura del IV trimestre usciti in questi giorni mo-strano andamenti tendenziali, vale a dire rapportati allo stesso trimestre dell’anno precedente, ancora negativi. Gli aumenti al di sotto del punto percen-tuale della domanda estera (+0,9%) e dell’occupazione (+0,7%) sono infatti accompagnati dalle diminuzioni su ba-se annua della produzione ( -2,2%), del fatturato (-1,4%) e degli ordini interni (-1,5%). Per quanto riguarda il confron-to con il trimestre precedente, il dato congiunturale destagionalizzato della produzione industriale cremonese è so-stanzialmente invariato, ma con un se-gno positivo dello 0,3%, in migliora-mento rispetto al -3,8% evidenziato nel periodo luglio-settembre. La sostanzia-le conferma dei livelli di tre mesi prima per fatturato (+0,1%) e numero di occu-pati (+0,3%), è accompagnata dell’ulte-riore crescita dell’1,3% degli ordinativi esteri e dal ritorno del segno positivo (+2,2%), dopo cinque trimestri di calo, per l’indicatore della domanda interna. Un dato che auspichiamo sia di buon auspicio per una ulteriore crescita pro-duttiva nei primi mesi del 2013. Dopo la pausa del trimestre scorso, sembra in-vece riprendere l’aumento dei ricorsi alla Cassa integrazione guadagni ordi-naria, non tanto in termini di ore utilizza-te (ai livelli più bassi in Lombardia), quanto di imprese che ne fanno ricorso, passate dal 17 al 24% del totale. Nes-sun segnale di miglioramento, infine, proviene dall’artigianato produttivo che

continua a presentare esclusivamente segni negativi, sia a livello tendenziale che congiunturale. Su base annua, oc-cupazione e fatturato calano più del 4%, mentre produzione e ordini addirit-tura di più del 7% mentre rispetto al trimestre scorso tutti gli indicatori, dalla produzione all’occupazione e dal fattu-rato agli ordini, subiscono un calo com-preso tra l’1 ed il 2%».

Ci avviciniamo alle elezioni, sia re-gionali che nazionali: la Camera di Commercio cosa chiede a chi sarà eletto in Regione e al Parlamento?

«Non si esce da questa crisi se non sostenendo i consumi e mettendo al centro delle politiche economiche i bi-sogni dell’impresa, che è motore di svi-luppo e di nuova occupazione. Le im-prese continuano a trovare difficoltà nell’accesso al credito e la domanda interna è ancora non sufficiente a soste-nere la ripresa della produzione e dell’occupazione. E’ vitale, dunque, continuare a sostenere la competitività delle imprese. Per questo gli organi di governo regionale e nazionale dovranno trovare strategie efficaci che non trascu-

rino nessuno strumento utile per dare al territorio e al Paese nuove opportunità di rilancio per la nostra economia. Chi andrà a ricoprire cariche pubbliche do-vrà affrontare questi nodi, mettendo al centro dell'agenda del Paese l'econo-mia reale, i suoi bisogni e restituendo stimoli e fiducia alle imprese, struttura portante dei processi di sviluppo».

Quali azioni la Camera metterà in atto per sostenere le imprese?

«Superare la crisi è l’obiettivo dichia-rato e la Camera di Commercio è pron-ta a moltiplicare gli sforzi affinché si aprano nuove prospettive per la ripresa. L’ente camerale vuole continuare ad essere, soprattutto per i piccoli impren-ditori, un interlocutore attento nel quale trovare un sostegno, non solo economi-co, per avviare e sviluppare le loro im-prese in modo innovativo, rendendole competitive sia sui mercati nazionali che internazionali. Sono proprio l’innovazio-ne, l’internazionalizzazione, l’accesso al credito le priorità d’intervento per favo-rire la competitività del sistema econo-mico. Far crescere una cultura collettiva dell’importanza di investire nell’innova-

zione coinvolgendo le Università e i Centri ricerche, con particolare atten-zione alle reti d’imprese, permettere alle imprese cremonesi di consolidare la propria presenza sui mercati globali, oltre che sostenere l’accesso al credito, attraverso i Confidi, aiutando le aziende a fronteggiare la crisi di liquidità ma an-che incentivando quelle che decidono di investire, sono gli obiettivi del 2013. In tale ottica il Consiglio e la Giunta ca-merali hanno destinato tutte le risorse possibili a favore delle imprese, metten-do in bilancio 3, 2 milioni di euro: 620.000,00 euro a sostegno all’innova-zione e 800.000 euro per sostenere le imprese sui mercati internazionali. A questi si aggiungono 1.362.000 euro per la competitività del territorio, di cui 500.000 destinati ai Confidi, 200.000 per il turismo e 136.000 per la cultura. Altri 351.000 euro sono finalizzati allo sviluppo del capitale umano e alla for-mazione, mentre 67.000 sono per la semplificazione amministrativa e la re-golazione del mercato. Risorse impor-tanti che, mi auguro, possano dare nuo-vo slancio alle nostre imprese per cer-care nuove vie per competere».

A

Gian Domenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio: «Servono politiche economiche che mettano al centro i bisogni dell’impresa»

«Mettiamo a disposizione know how e risorse»

L'indagine congiunturale sul settore manifatturiero - 4° trimestre 2012

CREMONA LOMBARDIA

Cong. Tend. Cong. Tend.

Produzione +0,3 -2,2 +0,7 -1,3

Fatturato +0,1 -1,4 +0,6 +0,1

Ordini interni +2,2 -1,5 -0,4 -4,0

Ordini esteri +1,3 +0,9 +0,7 +1,1

Occupazione +0,3 +0,7 -0,0 -1,3

«Non si esce da questa crisi se non sostenendo i consumi e l’impresa, che è motore di sviluppo e di nuova occupazione»

Gian Domenico Auricchio

La produzione manifatturiera cremoneseNumeri indice destagionalizzati base: media anno 2005=100

Fonte: Unioncamere Lombardia

Speciale Economia Sabato 9 Febbraio 201317

La produzione industriaLe cremona, Lombardia e itaLia

Indice congiunturale trimestrale destagionalizzato - base: media anno 2005=100

Indice congiunturale trimestrale destagionalizzato - base: media anno 2005=100

Page 18: Il Piccolo 9 febbraio 2013

n Italia si importa troppo e si pro-duce troppo poco: ne è convinto Alberto Griffini, presidente di Con-fapi Cremona. «Il mondo produtti-vo e manifatturiero non è minima-

mente salvaguardato dagli attacchi esterni, e si permette a certe imprese di produrre in quei paesi in cui la manodo-pera costa un euro all'ora. La politica in tutto questo ha una grossa responsabi-lità, in quanto ha sempre permesso le importazioni "selvagge"».

In che senso?«Non si è mai fatta una reale verifica

rispetto ai controlli che vengono fatti al-le frontiere. A volte arrivano prodotti te-deschi che però sono assemblati con componenti acquistate in Cina. Si tratta di speculazioni che generano meccani-smi perversi. Con questa situazione

quali sono le prospettive degli ottanta milioni di operai che ci sono in Europa, se poi le aziende vanno a produrre in Cina?».

Cosa chiedete al futuro governo?«Che si muova per sbloccare la si-

tuazione. Gli altri Paesi hanno messo i dazi sui prodotti italiani: Cina, Brasile, India, ecc. Perché allora noi importiamo

tutto senza imporre alcuna tassa? Il go-verno italiano dovrebbe impegnarsi con controlli seri sulla merce che arriva in Italia, per evitare che circolino prodotti non a norma, che invece sono fin trop-po diffusi».

E le misure per favorire la crescita?«Bisogna defiscalizzare gli stipendi e

diminuire l'imposizione fiscale sull'im-

presa, nonché snellire notevolmente la burocrazia. Solo così si potrà permette-re all'economia di ripartire e soprattutto attrarre nuova imprenditoria sul territorio italiano».

Cosa chiede invece al governo del-la Regione?

«Si può cercare di favorire le aziende, riducendo la burocrazia di competenza

regionale e dando contributi a chi rima-ne sul territorio: fin troppo spesso, infat-ti, vengono dati contributi per l'interna-zionalizzazione, mentre nulla viene dato a chi sceglie di continuare a dare lavoro alla nostra gente».

Alberto Griffini (presidente Confapi Cremona): «Bisogna proteggere le nostre imprese dalla concorrenza sleale»

I «Le aziende non sono difese dal Governo»

Alberto Griffini

18 Speciale EconomiaSabato 9 Febbraio 2013

l tema delle pensioni sarà una delle questioni princi-pali che il prossimo gover-no si troverà ad affrontare: la riforma di Monti, infatti,

si presenta ancora lacunosa, come spiega Massimo Sarzi Sartori, dell'Inas Cisl di Cremo-na. «Ancora molte sono le cose da sistemare, anche se di re-cente è arrivata una buona noti-zia: una circolare dell'Inps ci ha fatto sapere che il requisito dei 15 anni di contributi versati - maturati prima del 1992 - per andare in pensione, che era sta-to eliminato, viene invece rein-trodotto. Questo dimostra che la legge varata sul tema era di interpretazione dubbia, e che il governo aveva cercato di farla valere nella maniera più restritti-va». Ma, continua Sarzi Sartori, «ci sono diversi problemi ancora da risolvere. Ad esempio, la si-tuazione problematica di tutte quelle persone che sono uscite dal mercato del lavoro con la prospettiva di andare in pensio-ne a breve, e che invece si sono trovate, con l'allungamento dell'età pensionabile, con da-vanti ancora diversi anni di atte-sa. Il prossimo governo dovrà allora impegnarsi ad allargare la

platea dei "salvaguardati", an-che se mi rendo conto che mol-to dipenderà dalle condizioni della finanza pubblica». Il vero problema, ad oggi, è l'assenza

di certezze: così come non si conosce il numero esatto degli esodati e di quanti di questi sia-no rientrati nelle deroghe previ-ste dal governo, non si conosce

neppure il numero esatto di quelle persone che attualmente sono escluse sia dal mercato del lavoro che dalla pensione. «Certe donne, ad esempio, han-no cessato la propria attività lavorativa per dedicarsi alla fa-miglia o al lavoro di cura, in at-tesa di arrivare a 60 anni per percepire la pensione di vec-chiaia, mentre ora si trovano a dover aspettare fino a 66, e per molti questo può diventare un problema: avevano program-mato le cose in un certo modo, e si trovano invece a dover ri-programmare tutta la loro vita. In sostanza, quelli che rientrano tra i "salvaguardati" sono per-sone che già avevano delle tu-tele in precedenza: persone che si trovavano in mobilità, in cassa

integrazione, in prepensiona-mento, ecc. Invece coloro che non erano tutelati prima, non lo sono neppure ora».

Anche sulla progressione dell'età pensionabile bisogna prestare una certa attenzione: per quella che è attualmente l'aspettativa di vita, non do-vrebbe più aumentare l'età pen-sionabile. Se si facessero ulte-riori aumenti si arriverebbe a un livello eccessivo di permanenza al lavoro» spiega Sarzi Sartori, che sottolinea anche la que-stione dei lavori usuranti. «Pur-troppo vi sono lavori che non rientrano per legge in tale cate-goria, anche se di fatto si pos-sono decisamente considerare tali. Prendiamo ad esempio l'in-fermiere che fa le notti. O un

insegnante di scuola materna, che magari si trova a 65 anni a dover gestire bambini molto piccoli. Si tratta di lavori pesan-ti che a una certa età non sono più sostenibili. Per questo il go-verno dovrà prendere in consi-derazione di estendere il nume-ro delle professioni considerate usuranti».

E ancora c'è la questione del-le ricongiunzioni tra pensioni di lavoro pubblico e privato, che sono state risolte solo in parte dall'ultima finanziaria. «Chi pas-sa dal settore pubblico al priva-to e viceversa si trova spesso nella situazione di dover pagare cifre elevatissime per ricongiun-gere le due pensioni, oppure deve fare la totalizzazione, che equivale a percepire il 20-30 per cento in meno».

A preoccupare è anche l'in-cremento sempre più massiccio della disoccupazione. «Dal no-stro piccolo osservatorio ci ren-diamo conto di quanto siano aumentate le richieste di disoc-cupazione, nonché le aziende che stanno in piedi per miraco-lo. E' un dato preoccupante, che impone una riflessione se-ria, di cui il governo dovrà farsi carico».

I

Massimo Sarzi Sartori

Sarzi Sartori (Inas Cisl): «Seguendo l’aspettativa di vita, si rischia un livello eccessivo di permanenza nel mondo del lavoro»

Pensioni, un tema emergente: ancora troppe persone non tutelate

Page 19: Il Piccolo 9 febbraio 2013

ar incontrare scuola e lavoro: la tanto auspi-cata ripresa economi-ca sembra ancora lontana, o comunque.

non giungerà nel corso di quest'anno. Lo avevano prean-nunciato molti economisti, e lo confermano le principali asso-ciazioni di categoria, come evi-denziano le parole di Massimi-liano Montani, Presidente di Cna Cremona: «La tempesta continua. Il 2013 sarà un anno di stagnazione.

La crisi ha messo in grande difficoltà le piccole e piccolissi-me imprese artigiane. La con-ferma arriva da un’indagine svolta dal Censis per conto del-la Cna su un campione di 450 imprese con meno di 50 addet-ti. Quasi la metà delle imprese (46,8%) si trova in una fase di "ridimensionamento" e il 45,3% di stagnazione. Solo l’8% si tro-va invece in una situazione mi-gliore, di ripresa dopo un perio-do di difficoltà (4,5%), di con-solidamento (2,6%), o di "cre-scita" vera e propria: ma que-ste ultime rappresentano appe-na lo 0,8% del campione. Sono le imprese più piccole a soffrire di più». L'allarme è chiaro: sen-za interventi mirati, difficilmen-te il settore produttivo e com-merciale potrà riprendersi a breve, mentre a fare le spese maggiori della situazione diffici-le sono le realtà dalle dimensio-ni più contenute, che sono quelle con mezzi minori per su-perare la stagnazione economi-ca in corso.

«Sono dati nazionali su cui bisogna riflettere - afferma il Presidente Montani - dati che possiamo tranquillamente tra-slare anche sul nostro territorio che sta vivendo un momento economicamente molto diffici-le. E’ di fronte a questa gravis-sima situazione che bisogna avere la lucidità per individuare un grossissimo problema italia-no e cioè la scuola e la forma-zione, troppo generica e teori-ca, e l’assenza di dialogo con il

mondo delle imprese. Chi esce da scuola è spesso imprepara-to di fronte al lavoro e le azien-de sono in difficoltà ad assu-mere i giovani».

E' quindi fondamentale, co-me sottolinea l'associazione, attuare un cambiamento non solo nel settore economico, ma anche più ad ampio raggio, per una formazione che favorisca la futura occupazione. Dalla ricer-ca presentata da Cna Cremona emerge che più di tre imprese su quattro, tra quelle che negli ultimi cinque anni hanno ricer-cato profili da inserire in azien-da, sono andate incontro a dif-ficoltà quando si sono confron-tate con il mercato del lavoro. Per oltre il 42% delle aziende, i profili incontrati non possiedo-no competenze in linea con quelle richieste. Tutto fa ritene-re che il sistema formativo ita-liano sia inadatto ai bisogni del-le imprese. «L’unico strumento - conclude Montani - ad oggi in grado di fare da ponte tra scuo-la e impresa è l’apprendistato. Gli imprenditori ritengono infat-ti che l’apprendistato, con il suo mix di studi teorici ed espe-rienza pratica fatta in azienda, fornisca ai giovani un "buon" li-vello di preparazione.

L’indagine ci rivela che le aziende sono disponibili ad as-sumere ma hanno bisogno di fi-gure specializzate di cui più della metà debbono avere pro-fili artigiani. Poi però nell’eco-nomia reale si trovano a fare i conti con sempre maggiori tas-se a cui sono sottoposte e as-sumere non è solo un investi-mento ma è anche un costo per l’impresa. Allentare la morsa sulle imprese, smettere di intro-durre inutili balzelli (il reddito-metro e la Tares sono gli ultimi due in ordine di tempo); inco-minciare seriamente a inserire misure per la crescita e lo svi-luppo, consentirebbe non solo di avere una ripartenza reale dell’economia ma anche di da-re la possibilità alle imprese di investire sui giovani».

F«Per oltre il 42%delle impreseil sistema formativo italiano è inadattoai bisogni delle imprese»

Speciale Economia Sabato 9 Febbraio 201319

Far incontrare scuola e lavoroIl presidente Cna Massimiliano Montani: «Le imprese faticano a trovare personale competente»

Se a lungo termine è la for-mazione uno dei principali pro-blemi per le aziende locali e nazionali, Cna Cremona non distoglie comunque l'attenzio-ne dalle difficoltà immediate con le quali la piccola e media impresa si ritroverà presto a fa-re i conti, come sottolinea il Presidente Montani: "Dopo la stangata dell’Imu, è in arrivo un nuovo balzello comunale su imprese e famiglie, la Tares, istituito dal decreto "Salva Ita-lia". Cna Cremona mostra pre-occupazione per l'effetto di ta-le tassa su un settore commer-ciale e produttivo già dura-mente provato dall'attuale si-tuazione economica e fiscale. "Secondo quanto previsto – afferma il presidente Massimi-liano Montani - il costo dei ri-fiuti non sarà legato alla produ-zione degli stessi, ma alla di-mensione dell'edificio, indi-pendentemente dalla natura e

dal volume di rifiuti prodotti. Riteniamo che le utenze paga-te dovrebbero essere in rap-porto alla reale quantità di rifiu-ti prodotta e, inoltre, non si può non tener conto, ad esempio, di quanto già le aziende paga-no in proprio per smaltire la stragrande maggioranza dei ri-fiuti derivanti dai cicli di produ-zione". La nuova tassa com-porterà, infatti, una compo-nente legata ai servizi indivisi-

bili forniti dai Comuni, fissata in 30 centesimi a metro qua-drato. Il primo pagamento, ori-ginariamente previsto per gen-naio, è invece stato fatto slitta-re ad aprile. "E' uno scenario inaccettabile – conclude Mon-tani - soprattutto in una situa-zione economico-finanziaria sempre più critica. Un ulterio-re appesantimento rischia di compromettere la sopravvi-venza di tante attività che già si

trovano in enormi difficoltà. Non si può chiedere l'impossi-bile alle azienda, ormai non ce la fanno più". Il Presidente ri-volge quindi un diretto appello alle amministrazioni pubbliche dei vari livelli: "I Sindaci devo-no confrontarsi con le realtà economiche per evitare nuove stangate alle imprese, deter-minando tariffe omogenee a li-vello territoriale. Ci aspettiamo che rispondano all'appello pri-ma di assumere qualsiasi deci-sione. Nel tentativo di tutti, Stato, enti locali e aziende mu-nicipalizzate, di fare cassa, la via più semplice continua ad essere quella di aumentare le tasse e il costo dei servizi ai danni delle imprese e dei citta-dini. Così è difficile andare avanti". Alla luce di questo scenario, sottolinea l'associa-zione, appare ancora più im-probabile una ripresa a breve termine.

«Tares e pressione fiscale insostenibili per le aziende»L’associazione sottolinea: «Così si allontanano le prospettive di ripresa»

Massimiliano Montani

Page 20: Il Piccolo 9 febbraio 2013

aumento della pres-sione fiscale nel cor-so del 2012 è motivo di discussione e di di preoccupazione, co-

stituendo uno degli ambiti di in-tervento più urgenti, come con-ferma Massimo Rivoltini, presi-dente di Confartigianato Cremo-na. «Quella che stiamo vivendo è una situazione spaventosa, den-tro la quale, fra la pesantezza di un fisco opprimente e la stretta del credito, tra una burocrazia sempre più soffocante e una po-litica sorda e cieca alle reali esi-genze del mondo del lavoro, gli imprenditori non riescono più a stare. Per questo, come abbia-mo recentemente sostenuto in occasione della giornata di mo-bilitazione nazionale organizzata da Rete Imprese Italia, il mondo che produce ha individuato alcu-ni punti decisivi per mettersi que-sta crisi alle spalle. Innanzitut-to, serve puntare ad una nuova composizione della finanza pub-blica, quindi ridurre la pressione fiscale e dare respiro alle impre-se attraverso l’erogazione di cre-

dito senza imporre mille vincoli e condizioni. Poi i problemi sono quelli noti: l’assoluta mancanza di lavoro, in particolare in edilizia e nella meccanica, nel cui indot-to lavorano molte nostre azien-de. E’ necessario pertanto pro-seguire nell’azione di semplifica-zione, portando avanti i proces-si di cancellazione di normative e di snellimento burocratico per re-cuperare efficienza amministrati-va e riavviare l’economia, predi-sponendo un ambiente favore-vole alle imprese. E tutto è con-catenato, un aspetto non esclu-de l’altro».

Indipendentemente dagli esiti delle elezioni, quali inter-

venti sono necessari per ga-rantire una ripresa e quale li-nea ci si auspica venga adot-tata?

«Il mondo delle micro e picco-le imprese, che produce ricchez-za e occupazione reali, chiede al-la politica di rinnovarsi veramen-te, partendo innanzitutto da una riforma degli assetti istituziona-li per garantire la governabilità. Chiunque andrà a governare de-ve ripartire dall’economia reale, perché il futuro del Paese è le-gato inscindibilmente alle miglia-ia di piccole e medie imprese che ne sono la struttura portante. Ab-biamo tutti pagato salato i “bu-chi” del debito creati da decen-

ni di cattiva gestione dello Sta-to. Ora, il compito fondamenta-le della legislatura che verrà sa-rà quello di realizzare una buo-na integrazione fra disciplina fi-scale, pubblico bilancio, esigen-ze di crescita e di equità. Diciamo basta agli enormi sprechi e costi della pubblica amministrazione. Diciamo basta ad un fisco sof-focante, ad una giustizia lenta e inefficiente, basta alla burocrazia che penalizza chi è in regola, ba-sta agli alti costi dell’energia che limitano le imprese e le penaliz-zano rispetto ai mercati esteri. Chi verrà eletto dovrà fare i con-ti con un mondo di imprenditori che non regge più una situazio-

ne del genere e che non conce-derà sconti a nessuno. E’ finito il tempo delle parole, servono fat-ti concreti».

Quali sono le più urgenti mi-sure necessarie, anche a livello locale, affinché il settore possa riprendere a crescere?

«Alla luce di tutto quanto pre-messo, che è necessario e non più procrastinabile, occorre an-che ripartire dal territorio. Serve una politica e uomini che guar-dino con passione alle peculia-rità di ciascuna zona, attraverso una politica fiscale in senso fede-ralista, investendo in infrastruttu-re che diano sbocchi di mercato, incentivando il turismo, offren-

do un trasporto moderno e ade-guato. Serve una politica che fa-vorisca l’inserimento dei giovani nel lavoro, ma senza abbando-nare chi lo perde a cinquant’an-ni. Serve una politica che cre-da nell’istruzione, nel rapporto scuola-lavoro, nella formazione continua. Il sistema imprese non ci sta più ad essere considerato marginale. Noi siamo certi di po-ter rappresentare il punto di svol-ta per lo sviluppo del nostro Pa-ese. Non ci accontentiamo né di promesse né di sogni. Alla poli-tica chiediamo parole di verità, perché noi sapremo valutare e distinguere: su questo di scon-ti non ne faremo più a nessuno».

L’Massimo Rivoltini, presidente Confartigianato: «Il sistema imprese non accetta più di essere marginale»

«Basta fisco soffocante e gli sprechi nel settore pubblico»

artendo dal presupposto che so-no le imprese a costruire benes-sere e occupazione, il presidente della Libera Associazione Artigia-ni di Crema Marco Bressanelli

indica tre principali vie da percorrere in fa-vore della ripresa: «La prima: la burocrazia deve essere a supporto e non di ostacolo agli investimenti perché questo è un Paese malato di scartoffie. Non è possibile, per fare un esempio, che una famiglia di impren-ditori come i Rana impieghino 7 anni per costruire il loro secondo stabilimento in Ita-lia (bloccando l’assunzione di almeno 100 addetti, parola loro) e solo otto mesi per aprire la struttura produttiva negli Stati Uni-

ti, a Chicago, nell’Illinois, dove hanno otte-nuto la licenza in 15 giorni, sgravi fiscali per i neo assunti compresi».

Prosegue il Presidente Bressanelli: «La seconda sfida della politica è il taglio della spesa pubblica: non dimentichiamo mai che la nostra macchina statale “brucia” da sola il 50% della ricchezza totale prodotta in un anno. La terza sfida: si possono ridurre le tasse (per chi le paga), oltre alla sacrosanta lotta all’evasione di cui parliamo da cent’an-ni, solo con il taglio al debito pubblico».

Ai candidati al Governo regionale, l'asso-ciazione chide invece interventi mirati in diversi settori: «Occorre intervenire sul cre-dito: per gli artigiani, per le piccole e medie

imprese riuscire a ottenere un prestito è di-ventato un'utopia. Per quanto riguarda l’an-ticipo fatture, la Regione ci ha dato un signi-ficativo aiuto, così come ci ha sempre dato una mano finanziando i Confidi. Bisogna che il Pirellone faccia, però, un passo in più con la partecipazione diretta della Regione al capitale dei Confidi lombardi».

Importante, sottolinea il presidente Bres-sanelli, anche investire nella formazione: «La principale richiesta su cui ormai non ci sono più dubbi è che la Regione finanzi gli imprenditori affinché realizzino loro la for-mazione nelle aziende. Agli eletti cremaschi e cremonesi chiediamo inoltre il loro impe-gno per lo sviluppo dei collegamenti viari

indispensabili per lo sviluppo del nostro ter-ritorio. I cantieri della Paullese sono aperti: chiediamo di monitorare e verificare che venga rispettato il cronoprogramma. Le no-tizie riguardanti le difficoltà progettuali ed economiche del futuro nuovo ponte a Spino d’Adda non ci lasciano tranquilli. Prioritaria è anche la riqualificazione della Crema-Lodi, una strada stretta e pericolosa. Questa ar-teria è strategica per il Cremasco perché può diventare un percorso alternativo per raggiungere Milano. Per le stesse ragioni, chiediamo che vengano eseguiti in fretta i collegamenti stradali che dal Cremasco si innestano sulla nuova autostrada Brescia-Milano».

Tra gli interventi prioritari per la Libera Associazione Artigiani lo snellimento della burocrazia e l’incremento della concessione del credito

PBressanelli: «Urgente il potenziamento delle infrastrutture»

Speciale Economia23

Massimo Rivoltini, presidente Confartigianato

Marco Bressanelli, Libera Artigiani

20 Speciale EconomiaSabato 9 Febbraio 2013

Page 21: Il Piccolo 9 febbraio 2013

l Governo del Paese e il Governo della Regione, che risulteranno dal-la prossima tornata elettorale, avranno l’obbligo di cimentarsi in sfide vitali e non più rinviabili per il

Paese, sulle quali davvero si deciderà il futuro dell'Italia. I grandi temi su cui si giocheranno le partite più difficili sono: il lavoro, la fiscalità, il credito, la formazio-ne e la ricerca per l’innovazione». Queste le priorità messe in luce da Berlino Taz-za, presidente dell'Asvicom di Cremona e Crema. Priorità che i futuri Governi re-gionale e nazionale non potranno non prendere in considerazione.

«Riguardo al lavoro e alla fiscalità, è lecito aspettarsi interventi strutturali e coraggiosi dal prossimo Governo nazio-nale. La riforma Fornero ha di fatto inges-sato il mercato del lavoro e non sta rac-cogliendo i frutti sperati al momento del suo concepimento. Una complessiva ri-duzione del costo del lavoro, soprattutto per le imprese che assumono giovani, è una priorità assoluta, perché la disoccu-pazione, oggi così elevata tra i giovani, non ha solo tragiche ripercussioni eco-nomiche su tante famiglie ma, di fatto, toglie ogni prospettiva di speranza a un'intera generazione.

Da troppo tempo le tasse stanno strozzando le imprese, minando la con-tinuità di quante si trovano in uno stato momentaneo di difficoltà e la capacità di crescita di quelle sane. È anche neces-saria una seria e decisa lotta all’evasio-ne, reale e non di facciata, e i soldi recu-perati, magari insieme alle risorse di una coraggiosa spending review, devono es-sere subito destinati a un fondo per la riduzio-ne delle tasse su reddi-ti da lavoro e da impre-sa. Lavoro e fiscalità sono temi sui quali an-che le Regioni hanno al-cune importanti com-petenze, ma al futuro Governo della Re-gione Lombardia chiediamo, in partico-lare, interventi concreti per attirare inve-stimenti sul territorio, attraverso la rea-

lizzazione di No Tax Area, appetibili per la bassa fiscalità e ad alto livello di ser-vizi, connesse alle infrastrutture viabili-stiche e digitali.

Non solo: è necessario potenziare il si-stema dei confidi per agevolare l’acces-

so al credito, vitale per far sopravvivere e far crescere le imprese. Il rafforzamento patrimo-niale dei Confidi, inte-grato da risorse regio-nali a valere su appositi fondi destinati alla pre-

venzione di racket e usura, permettereb-be anche di ridurre sensibilmente il radi-camento della criminalità, che altrimenti troverebbe terreno fertile, soprattutto in

questi periodi di forte crisi. Regione Lombardia, poi, dovrà avere sempre ben presente quanto la formazione imprendi-toriale sia la base per garantire sui terri-tori lo sviluppo di una economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione.

La sopravvivenza e la crescita, in par-ticolare delle micro e piccole imprese che rappresentano la quasi totalità del tessuto economico italiano, è stretta-mente collegata all’acquisizione delle competenze, direi in maniera paritetica, sia dei lavoratori che degli imprenditori. Ultimo, ma non per importanza, il poten-ziamento delle infrastrutture digitali, così da connettere e mettere in rete imprese e cittadini, per poter godere di servizi pri-vati e pubblici all’avanguardia».

I«Quattro priorità per il Governo»Per il presidente di Asvicom, Berlino Tazza si deve puntare su: lavoro, fisco, formazione e ricerca

Regione Lombardia ha approva-to l’avviso per la presentazione di progetti di mobilità del capitale umano per il rafforzamento delle competenze professionali dei lavo-ratori e degli imprenditori delle im-prese lombarde.

La misura è promossa dalla dire-zione generale Occupazione e Po-litiche del Lavoro, in raccordo con la direzione generale Industria, Ar-tigianato, Edilizia e Cooperazione e vuole inserirsi nelle Linee di Indiriz-zo per l’anno 2013 nell’ambito dell’Accordo di programma com-petitività 2013-2015 fra Regione Lombardia e Sistema Camerale Lombardo. Obiettivo dell'interven-to è favorire la crescita delle com-petenze tecnico-professionali e manageriali dei lavoratori e degli imprenditori delle imprese lombar-de attraverso percorsi di mobilità europea, promuovendo inoltre l’adattabilità dei lavoratori delle im-prese lombarde, l’occupabilità, il mantenimento al lavoro e l’interna-zionalizzazione delle imprese.

Il contributo è concesso alle im-prese ed è erogato sotto forma di voucher per progetti di mobilità che prevedono, per i lavoratori e/o gli imprenditori di azienda, esperienze formative e di lavoro in un altro pa-ese dell’ Unione Europea per un periodo da un minimo di 3 a un massimo di 18 mesi. Le risorse fi-nanziarie a disposizione sono pari a 5 milioni di euro.

Possono partecipare le micro piccole medie imprese, iscritte al registro delle imprese, attive e con sede operativa in Lombardia da al-meno un anno, per i seguenti set-tori: settore manifatturiero; settore costruzioni; produzione di softwa-re, consulenza informatica e attività connesse; attività di servizi d’infor-mazione e altri servizi informatici;

attività legali e contabilità; attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale; attività degli studi di ar-chitettura e d’ingegneria; collaudi ed analisi tecniche; ricerca scienti-fica e sviluppo; pubblicità e ricer-che di mercato; altre attività profes-sionali, scientifiche e tecniche; atti-vità di ricerca, selezione, fornitura di personale; attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servi-zi di supporto alle imprese; traspor-to terrestre e trasporto mediante condotte; magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti; commercio all’ingrosso di materie prime, agri-cole e di animali vivi; commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco; commercio all’ingrosso di beni di consumo finale; commercio all’in-grosso di apparecchiature Ict; commercio all’ingrosso di altri macchinari, attrezzature e forniture; commercio all’ingrosso specializ-zato di altri prodotti.

Ciascuna impresa può inoltrare fino a tre domande di accesso cia-scuna per un lavoratore. Verrà data priorità alle aziende localizzate nei comuni interessati dal sisma di maggio 2012 elencati nell’allegato. Quali sono le caratteristiche del progetto.

La finalità del progetto è acquisi-re competenze tecnico-professio-nali e manageriali utili a rafforzare i ruoli ricoperti in azienda, la crescita della competitività e la capacità d’azione sui mercati internazionali. La formazione è obbligatoria, deve essere erogata da enti formativi e può essere svolta in Italia, prima della partenza, oppure all’estero durante il periodo di permanenza. Non sono ammessi progetti con-nessi all’esecuzione di specifici or-dini di vendita o commesse realiz-zati presso clienti e/o fornitori.

MISURA PROMOSSA DA REGIONE LOMBARDIA

«Potenziare il sistema dei Confidi per agevolare

l’accesso al credito»

«La riforma Fornero ha di fatto ingessato il mercato del lavoro, e non sta raccogliendo i frutti sperati»

Progetti per la mobilitàdi capitale umano

Berlino Tazza, presidente Asvicom

Speciale Economia Sabato 9 Febbraio 2013 21

Page 22: Il Piccolo 9 febbraio 2013

a strada percorsa fi-nora non può essere perseguita anche in futuro. Su questo non ha dubbi Giorgio Bo-

noli, direttore provinciale di Confesercenti: «E' un momento molto duro per l'Italia, schiac-ciata da una pressione fiscale esagerata, assolutamente da rivedere».

E' questo, secondo il diretto-re Bonoli, il primo aspetto sul quale le nuove amministrazioni dovrebbero intervenire: «Con la crisi, i commercianti non riesco-no a fare fronte a una pressione fiscale così elevata e la chiusura è sempre più spesso dietro la porta. Gli interventi urgenti sono veramente tanti: bisogna ridare ossigeno all'economia, gli istitu-ti di credito devono ripartire coi finanziamenti. Per far riprendere l'economia serve una crescita della domanda, ma per favorirla bisogna riportare il denaro nelle tasche dei cittadini. Ad ogni mo-

do, la pressione fiscale è il tema più urgente: anche la Tares sarà un'ennesima botta da digerire, soprattutto per gli esercizi di vi-cinato, che combatte con una realtà che ha favorito la grande distribuzione. Per quanto ri-guarda il rincaro dell'Iva, è asso-lutamente da evitare, per non mettere i commercianti ulterior-

mente in ginocchio».Accanto alla riduzione della

pressione fiscale, occorre pen-sare al miglioramento dei servi-zi: «Altri Paesi hanno una pres-sione fiscale elevata, ma offrono anche dei servizi pubblici ade-guati. Altrimenti ,come fa a stare in piedi un'azienda? Tra affitti dei locali e una pressione fisca-

le che ha raggiunto ormai il 45%, non resta più margine per vivere. Anche a livello locale si può fare molto: far rivivere il centro, con iniziative e parcheg-gi a costi contenuti. La tenden-za attuale deve invertirsi: quest'anno si sono registrate 180 chiusure, contro 78 nuove aperture, mentre in percentuale la concentrazione della grande distribuzione sul nostro territo-rio è tra le più elevate d'Italia».

E' proprio la piccola e la me-dia impresa, sottolinea il diretto-re Bonoli, a soffrire maggior-mente del difficile periodo eco-nomico, «nonostante rappre-senti il 60% del nostro Pil: la ri-presa non può che partire da qui. Bisogna ricreare un equili-brio tra domanda e offerta, dare modo alle aziende di pagare i propri dipendenti. E' vero che a Cremona la crisi ha tardato ad arrivare, ma senza cambiamen-ti concreti tarderà anche ad an-darsene».

L

Bonoli: «Pressione fiscale da rivedere»Confesercenti Cremona chiede che venga evitato l’aumento dell’Iva

«Qui la crisiha tardatoad arrivare,ma senza aiuti concretitarderà anche ad andarsene»

22 Speciale EconomiaSabato 9 Febbraio 2013

«Per uscire dalla crisi si deve ripartire dalle ragioni dell'economia reale, cioè dalle ragioni delle imprese e del lavoro», afferma il presi-dente Confcommercio Claudio Pugnoli. «E’ quanto abbiamo voluto ribadire anche con la giornata di mobilitazione nazionale del 28 gen-naio. Abbiamo chiesto cinque linee d’azione prioritarie: riduzione del-la pressione fiscale, più credito alle imprese, proseguimento dell'azio-ne di semplificazione, sviluppo delle imprese per assicurare lo svilup-po del mercato del lavoro e investimenti sulle infrastrutture».

Importanti interventi devono essere messi in atto anche a livello locale: «In Lombardia micro, piccole e medie imprese costituiscono la quasi totalità del tessuto economico. Riconoscere la necessità di politiche ad esse dedicate significa accompagnarne l'impegno quo-tidiano per la costruzione di sviluppo ed occupazione. Si deve pen-sare a una moratoria per le grandi distribuzioni. Abbiamo buone ra-gioni per affermare che, ai primi segnali di ripresa, si apriranno i can-tieri per dare corso alle autorizzazioni già rilasciate. Cito un dato, emerso lunedì scorso agli “Stati generali” del commercio. In Lombar-dia ogni giorno, negli ultimi sette anni, sono stati inaugurati 554 metri quadrati di nuovi supermercati e centri commerciali, contro 5mila im-prese fallite nei primi nove mesi del 2012. Si deve proseguire la stra-da dei distretti (urbani e diffusi) per raggiungere obiettivi di crescita non solo economica ma anche sociale e civile».

Prosegue il presidente Pugnoli: «Non è possibile che il Comune autorizzi, con la revisione del Pgt, una nuova area commerciale, pochi mesi dopo la ex Scac. Abbiamo presentato un “libro bianco” con le nostre idee per rafforzare la coesione sociale e creare opportunità di sviluppo per le imprese. Il documento "Criticità e ambiti di progetta-zione per la città" parla di accessibilità, intesa come sosta, viabilità e trasporto urbano; accoglienza, con accento sull’arredo urbano, sul commercio di vicinato e promuovendo servizi di cui oggi c'è un calo di domanda (come le sale cinematografiche); animazione, puntando su quei comuni denominatori culturali che sono la musica e l'arte liutaria. Proposte che speriamo non finiscano, ancora una volta ac-cantonate».

Confcommercio presenta il “libro bianco” a sostegno delle imprese. Moratoria per le grandi distribuzioni

«Le piccoleimprese

costituisconoquasi tutto

il tessutoeconomico»Claudio Pugnoli,

presidente Confcommercio

Pugnoli: «Si deve ripartiredall’economia reale»

Page 23: Il Piccolo 9 febbraio 2013

ersonalmente tendo a cercare sempre un approccio positivo ai problemi, atteggiamento che cerco di avere anche di fronte alla situazione economica agri-

cola» sostiene Antonio Piva, presidente della Libera Agricoltori. «Pur con questa premessa non possiamo certo dire che il 2012 e le prospettive per il 2013 siano particolarmente rosee. Ma andiamo con ordine. Le quotazioni dei cereali, e del mais in particolare, per tutto lo scorso an-no sono state su buoni livelli: sempre in-torno ai 23-25 euro per quintale e le pre-visioni per il corrente anno sembrano mantenersi intorno a queste quotazioni. Ma sono riferite ad un prodotto sano: pro-blemi ci sono stati, e non piccoli, a causa delle micotossine, in particolare le aflatos-sine. Fortunatamente il problema a Cre-mona è stato sentito in modo non troppo accentuato. Per quanto riguarda il latte, siamo riusciti a strappare un accordo fino alla fine del mese di aprile con valori in crescita: 40 centesimi al litro da gennaio ad aprile. E’ stato un risultato importante anche se ancora non del tutto sufficiente

per coprire i costi di produzione e dare una giusta remunerazione agli imprendi-tori. Attualmente il mercato è piuttosto frizzante: vi sono segnali di crescita com-plessiva, a livello mondiale la domanda, in particolare delle polveri, è su buoni livelli e questo ci lascia ben sperare per la pros-sima trattativa. E’ comunque importante che i produttori non si facciano prendere dalla smania di concludere i contratti di fornitura perché farebbero solo il gioco degli industriali. La suinicoltura anche du-rante lo scorso anno ha continuato ad avere problemi piuttosto seri: la redditività ancora una volta ha lasciato molto a desi-derare nonostante in alcuni periodi le quo-tazioni siano state buone, ma con costi di

produzione elevati. Confidiamo nel 2013 affinché si possa assistere ad una netta inversione di tendenza».

Il 24 e 25 febbraio si svolgeranno le elezioni: come associazione cosa chie-dete a chi sarà eletto in Regione?

«Impegno, serietà, capacità di ascolto verso i settori economici, misure per il ri-lancio dell’economia e capacità a risolve-re i problemi. Durante la prossima legisla-tura regionale a Milano e in Lombardia si svilupperà un evento importante per il mondo agricolo: Expo 2015. Essa avrà come tema proprio quello dell’alimenta-zione. È un’occasione d’oro che la Regio-ne non deve farsi scappare per un rilancio in grande stile del nostro settore agroali-

mentare che gode di così tanto apprezza-mento a livello internazionale. Expo 2015 dovrà soprattutto gettare le basi per una maggiore penetrazione commerciale sui mercati esteri delle eccellenze della pro-duzione agricola lombarda e nazionale».

E al futuro Governo?«I requisiti di base sono gli stessi indi-

cati più sopra. Credo sia davanti agli occhi di tutti la scarsa credibilità di cui gode og-gi la politica nei confronti dei cittadini. Quindi il primo aspetto è questo acquisire maggiore credibilità e autorevolezza. Poi, dopo un periodo con un cosiddetto go-verno tecnico, abbiamo la necessità di un governo con un forte taglio politico forte-mente orientato allo sviluppo e rilancio

dell’economia. In particolare ci aspettia-mo una forte azione politico-economica volta alla tutela dei prodotti nazionali Dop e Igp sui mercati internazionali e al rilancio di quelli originali: bisogna combattere il cosiddetto “Italian sounding” che genera affari per un valore di miliardi di euro. Pro-dotti come il Grana padano, il Parmigiano reggiano, e i prosciutti di Parma e San Daniele se opportunamente promossi sui mercati esteri sono in grado di generare effetti molto positivi sui produttori. Il com-parto agroalimentare è diventato il settore trainante dell’economia italiana avendo superato nell’export anche quello mani-fatturiero».

n un anno descritto dagli economisti come "l'anno peggiore della crisi", anche l'agricoltura ha sofferto la crisi. «E’ significativo, intan-

to, osservare il punto di vista degli Italiani: secondo una recente ana-lisi di Coldiretti, ben il 48% degli italiani pensa di veder ridotto il pro-prio potere di acquisto nel 2013» dice Ettore Prandini, presidente Coldiretti Lombardia, recentemen-te nominato delegato confederale di Coldiretti Cremona. «Questi dati mostrano il pesante calo di fiducia delle famiglie italiane. Come Coldi-retti, lavoriamo per ridare uno svi-luppo vero al nostro Paese, e per questo stiamo concretizzando il nostro progetto di una filiera tutta agricola e tutta italiana, creando un filo diretto tra produttore e consu-matore, tagliando le intermediazio-ni, garantendo bontà, qualità, ori-gine certa ad un giusto prezzo».

Ci avviciniamo alle elezioni, sia regionali che nazionali: la vo-stra associazione cosa chiede a

chi sarà eletto in Regione?«Chiediamo che si riparta

dall’economia reale, dal settore primario. Il cibo va collocato ai ver-tici dell’agenda della politica loca-le, nazionale, e globale. La Regio-ne deve avere un ruolo nel far vin-cere l’Italia vera, quella che investe sui suoi punti di forza, che sono il patrimonio storico e artistico, il pa-esaggio, la biodiversità, la qualità, l’originalità e la creatività, il gusto.

A chi si candida a governare la Lombardia, in particolare, chiedia-mo trasparenza e coraggio sul te-

ma della direttiva nitrati, dal quale dipende la sopravvivenza stessa della zootecnia lombarda. Il Parla-mento ha votato un testo che pre-vede la sospensione degli effetti della direttiva, partendo da una nuova definizione delle zone vulne-rabili da nitrati, che chiarisca una volta per tutte il peso delle indu-strie e degli scarichi civili urbani nell’inquinamento delle acque. Chiediamo che questa nuova im-postazione venga sostenuta, con lealtà e trasparenza, a tutela delle aziende e dell’agricoltura».

Quali richieste, invece, al fu-turo governo?

«Il nostro presidente nazionale Sergio Marini sta presentando le proposte di Coldiretti a tutti gli schieramenti politici, con un docu-mento articolato in dieci punti: “L’Italia che vogliamo”. Come ha sottolineato Marini, per la prima volta troviamo attenzione all’agri-coltura nei programmi dei diversi partiti. Questo nasce da una socie-tà civile che crede e sostiene il nuovo modello agricolo portato avanti dalla Coldiretti, che contri-

buisce in misura determinante alla crescita sostenibile del Paese. Il nostro progetto mette al centro l'impresa legata al territorio che fa della qualità e della creatività il suo punto di forza per competere sui mercati, ma anche una lotta spie-tata ai “furbetti” dell’agroalimenta-re che fanno affari con il falso Ma-de in Italy. Il vero Made in Italy va promosso e difeso. Basti questo dato: nel 2012 abbiamo raggiunto il massimo di sempre, un record storico, per il valore delle esporta-zioni di prodotti agroalimentari ita-

liani, superando quota 31 miliardi di euro.

Ma l’andamento sui mercati in-ternazionali potrebbe ancora mi-gliorare, con una più efficace tute-la nei confronti dell’agropirateria internazionale che utilizza impro-priamente parole, colori, immagini, denominazioni che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati. All'estero il falso Made in Italy a tavola fattura 60 miliardi di euro: una ricchezza che ci viene scippa-ta, e che dobbiamo restituire al nostro Paese».

Coldiretti: «Occorre combatterei furbetti dell’agroalimentare

I

Antonio Piva, presidente della Libera Agricoltori di Cremona: «Expo 2015 è un’occasione d’oro che la Regione non deve farsi scappare»

P «Ci aspettiamo azioni rivolte alla tutela dei prodotti Dop»

Antonio Piva

23Speciale Economia Sabato 9 Febbraio 2013

«Il nostro andamento sui mercati internazionali potrebbe ancora migliorare, con una più efficace tutela nei confronti dell’agropirateria internazionale»Ettore Prandini

Page 24: Il Piccolo 9 febbraio 2013

CASALMAGGIORESabato 9 Febbraio 201324 [email protected]

di Giovanni Gardani

ui furti nei supermercati, in particolare all’Italmark in zona centro commerciale Padano, si potrebbe tran-quillamente stilare un'in-

teressante e singolare letteratura. Noi, supportati da episodi ripetutisi nelle ultime ore, ci limiteremo a un vademecum.

Di astuzie e mezzucci, ma anche di miseria e sprechi. Proprio così, perché anche chi dovrebbe centelli-nare risorse a causa della crisi (que-sto fenomeno è senza dubbio figlio della contingenza economica attua-le), se beccato, spesso getta via ali-menti anche di pregio. E’ il caso dello scaffale macelleria: la carne viene spacchettata e nascosta nelle carrozzine dei figli, oppure nelle ta-sche della giacca, appositamente scelta con le tasche larghe. Il proble-ma è che, quando le commesse o i responsabili del supermercato “an-nusano” il furto e magari seguono a distanza chi sta per compierlo, il potenziale ladro, per evitare guai, getta poi il malloppo sotto altri scaf-fali. La carne, ormai imputridita, vie-ne ritrovata solo dopo alcuni giorni a causa dell’odore che emana. E que-sto è solo il caso più eclatante. Ec-cone altri: un furto molto “di moda” è quello dei tubetti o contenitori di cosmetici: il contenuto viene versato in un altro scatolino, appositamente portato da casa, e la frittata è fatta.

Senza parlare delle lamette tolte dalla confezione e messe rapida-mente in borsa. Vengono prese di mira soprattutto le bottiglie dei su-peralcolici: si gratta via il codice a barre adesivo, spesso anche su li-quori di pregio. Se nessuno se ne accorge, l’antitaccheggio ovviamen-te non suona. Viceversa, se beccati, i “furbetti” fingono di non saperne nulla, la mettono in bagarre e, se stranieri, accusano di essere discri-minati perché di altre razze (il feno-meno si ripete spesso con etnie di-verse). Poi magari la bottiglia viene posata sul bancone, ma a quel pun-to, con l’etichetta distrutta, non si può più vendere. Più “normale” e classica la tattica delle borse anti-schermatura; ingegnoso il tentativo di indossare giacche larghe con ela-stici interni, che possano sostenere

il peso della merce rubata. A volte il furto avviene con un vero e proprio piano: agiscono in quattro, uno da fuori osserva la posizione dei com-messi, che altri due distraggono chiedendo informazioni, e intanto al cellulare dà istruzioni al quarto, che è l’artefice materiale del furto. Altro giro, altro esempio: il tubetto di den-tifricio da 4 euro viene tolto dalla sua confezione cartacea e inserito in quella da 0.90, dove sta il codice a barre. Poi i clienti onesti magari si ritrovano il dentifricio “scadente” pagandolo a prezzo pieno. Succede qualcosa del genere anche con la frutta: alle bilance self service si pe-sano quattro mele, si stampa lo scontrino, poi di mele se ne aggiu-gono altre quattro, ovviamente non pagate (chi sta alla cassa, non ha il bilancino, anche se ormai molti ci

hanno fatto l’occhio). Alle volte sono anche i clienti affezionati a segnalare che qualcosa non va, ma il rischio, se si trattengono questi malintenzio-nati all’interno del supermercato in attesa dei carabinieri, è di essere accusati di sequestro o coercizione. E comunque, alla vista dei carabi-nieri, spesso chi viene colto in fla-granza se la dà a gambe comunque. Non è rara la minaccia verso chi ferma il ladro, che promette di fare un regalino all’automobile del com-messo oppure dice di “sapere dove abiti”. L’ultimo caso è il più misero: a volte di notte viene rubato cibo ava-riato dalla piazzola dove il supermer-cato getta gli scarti a fine turno. Non un furto vero e proprio, quest’ultimo, ma se poi qualcuno va all’Asl e ac-cusa il supermercato stesso, come la mettiamo?

S

Merci scambiate, codici a barre grattati, sacchetti pesati e poi riempiti. E la triste caccia agli scarti

All’Italmark presso il Centro Padano in pochi giorni tanti casi di piccoli reati con metodi ingegnosiI furti al tempo della crisi

Dopo Gianfranco Fini, Italo Bocchino e Fabio Granata, la lista dei candi-dati alla Camera dei Deputa-ti per Futuro e Libertà nella circoscrizione Lombardia 3 colloca al quarto posto Mi-chela Scaramuzza, casale-se, coordinatrice provinciale Fli. «La nostra lista civica so-stiene colui che si è assunto la responsabilità di guidare il paese e ridare credibilità in-ternazionale all’Italia: il pro-fessor Monti»: così Michela Scaramuzza, che in lista è la prima di due esponenti ca-salesi (il secondo è Luigi Araldi, al quattordicesimo posto). «L’Istat nel 2011 ci vedeva ad un passo dal ba-ratro. La nostra crisi era vici-na a quella della Grecia. Monti ha messo una pezza, recuperando alle promesse

non mantenute di Berlusco-ni». Sull’ex premier, Michela Scaramuzza è un fiume in piena: «L’indice di produtti-vità parlamentare di Berlu-sconi parla chiaro: è 578esi-mo su 630 deputati. Su 11498 votazioni fatte duran-te il suo mandato, Berlusco-ni ha avuto una percentuale di presenza dello 0,37%». Uno dei motivi per cui Fini lasciò il Cavaliere e creò Fu-turo e Libertà: «Noi rappre-sentiamo la destra laica, li-berale ed europea. Siamo per la legalità, per il ricono-scimento dei diritti civili, per le coppie gay. Siamo la de-stra repubblicana, quella sa-na». Come giustificare la crisi del centrodestra, evi-dente anche nel casalasco? «Sono stati commessi degli errori nel Pdl, che continua

però sulla stessa linea, re-spingendo il cambiamento. Dispiace per la buona volon-tà dei ragazzi giovani, ma per loro sarà sempre una lotta contro i mulini a vento.

Così, il Pdl, non può funzio-nare: è fermo a dieci anni fa, i candidati in lista lo dimo-strano». Qual è la linea politi-ca di Fli per il prossimo man-dato elettorale? «Bisogna proseguire sulla strada intra-presa dal governo Monti, per non vanificare gli sforzi fatti dai cittadini. Serve poi un alleggerimento fiscale per i ceti deboli. Più giusto tassa-re chi i soldi li ha». Monti, che è sostenuto da Fli, viene considerato dai più l’uomo delle banche: «E’ stato chia-mato per risollevare il paese ed ha evitato doppie poltro-ne. L’Agenda Monti tiene conto di famiglie, giovani e fasce deboli». Capitolo am-ministrazione pubblica: «Parlo per esperienza, es-sendo nel Cda della Farma-cia Comunale di Casalmag-

giore: nello statale serve più controllo, rigore, trasparen-za, informatizzazione». Dal macro al microcosmo: che istanze del casalasco porta-re in Parlamento? «Priorità al lavoro, che da noi significa anche agricoltura. Servono infrastrutture e maggior at-tenzione alle aziende». La chiosa, è sull’Oglio-Po: «Spiace che le direzioni lo-cali del Pdl abbiano creduto ancora alle solite bugie pro-venienti da Milano. Nella sa-nità, la conduzione Pdl-Lega ha indirizzato investimenti soprattutto alle cliniche pri-vate del capoluogo. Noi di Fli preferiamo investire pri-ma nelle strutture statali. Ba-sta fondi ai privati, basta amicizie, basta fare i comodi degli imprenditori coi soldi dei cittadini».

La casalasca Michela in 4ª posizione nella lista per la Camera capitanata da Fini. «Nel casalasco troppi errori del Pdl»Scaramuzza: «Fli, la destra laica e liberale»

Chi, al minuto 00.39 op-pure 01.34 del nuovo vide-oclip dell’ultimo singolo “Killer” di Tiziano Ferro, re-alizzato assieme alla rapper Baby K, ha notato un volto conosciuto, non si è sba-gliato. E’ proprio di Giusep-pe Boles, avvocato ed eclettico artista casalese, che stiamo infatti parlando. Boles è stato contattato da Gaetano Morbioli di Run Multimedia, già regista di Rock Economy, spettacolo di successo di Adriano Celentano all’Arena di Verona: anche in quel caso il ragazzo di Casalmaggiore parte-cipò come ballerino e figurante. Boles compare in tre

momenti del videoclip, gi-rato a Verona, anche se ammette di «non aver potu-to conoscere Tiziano Ferro dal vivo. Se ne era appena andato quando io sono ar-rivato a registrare. Ho inve-ce avuto modo di scambia-re due parole con Baby K».

Non è l’unica iniziativa che coinvolge l’autore del romanzo “La psiche del to-

po”. «Ho partecipato - racconta Boles - ad un calenda-rio benefico promosso da Pangea Onlus, associazione internazionale che raccoglie fondi per le donne in diffi-coltà e vittime di violenza. In Italia questo calendario è stato realizzato in tiratura limitata di 500 copie ed è andato subito a ruba».

Fra i corsi tradizionalmente proposti dalla Scuola di disegno “G. Bottoli”, si segnala quest’anno il corso di Espressione Artistica, che sarà tenuto da Arman-do Chitolina, parmense diplomato in Grafica all’Isti-tuto d’Arte Toschi di Parma e in Pittura all’Accademia di Brera. Prodotti da importanti setifici, i suoi lavori sono stati utilizzati dai maggiori stilisti italiani: Krizia, Armani, Valentino, Aspesi, e altri. Celebrità quali Mick Jagger e Roberto De Niro hanno indossato sue cami-cie. La novità sarà presentata in una conferenza stampa che si terrà presso la sala ex Zuccherificio di Via Mazzola 43/A lunedì 11 febbraio alle ore 21. Il corso si articolerà in 14 incontri, il lunedì dalle 20.30 alle 23.00, dal 4 marzo al 10 giugno, e si prefigge lo scopo di aiutare a sviluppare le propensioni e le incli-nazioni artistiche dei partecipanti, sia i principianti che si avvicinano per la prima volta al “fare arte”, sia i dilettanti che praticano già autonomamente un'atti-vità artistica non per professione, ma per l’amore della cosa in sé, il rifiuto della noia, il dilettarsi della vita. Il corso non è finalizzato all’apprendimento ac-cademico delle varie tecniche artistiche, ma all’utiliz-zo libero delle medesime. Sarà il docente a guidare di volta in volta, e secondo le esigenze di ciascuno, al corretto uso dei materiali espressivi. Durante gli in-contri ogni partecipante avrà l’opportunità di speri-mentare e utilizzare le tecniche più idonee alla propria sensibilità e differenti fra loro. Finalità del corso sarà: ottenere maggiore consapevolezza e padronanza del proprio linguaggio visivo; saper scegliere gli strumen-ti più idonei al fine di riconoscere ed esprimere le proprie inclinazioni artistiche, utilizzando in modo personale le tecniche utili a produrre elaborati propri. Il corso è a numero chiuso e sarà attivato solo al rag-giungimento di un numero minimo di partecipanti. La quota d’iscrizione è di € 130. Per informazioni e iscri-zioni occorre rivolgersi alla Segreteria del corso, presso il Museo Diotti, Via Formis 17 (0375 200416, [email protected]), nei seguenti orari: 9 -12 da mar-tedì a venerdì; 15.30-18.30 il sabato.

Boles nel video di Ferro

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Page 25: Il Piccolo 9 febbraio 2013

Casalmaggiore Sabato 9 Febbraio 2013 25Dieci milioni di euro per le strutture di Cremona e Crema, niente per Vicomoscano

Ospedale Oglio Po, altra beffaVA DALL’AMICO E MUORE D’INFARTO

IL PRESIDENTE SALINI IN VISITA A SPINEDA

GUSSOLA, IL SEL INVITA AL TESSERAMENTO

SABBIONETA, ACCESSO PER DISABILI

FOSSACAPRA-RA - Un infarto ha stroncato il 79enne Gino Galli, resi-dente a Casalmag-giore in via Corsi-ca con la moglie Maria ed i fi gli An-drea, Umberto e Luigi, quest'ultimo molto conosciuto in ambito calcistico per aver militato tra le fi la della Casale-se sia come portiere che come allenatore.

Ieri pomeriggio, Gino Galli si era recato in cam-pagna, a Fossacaprara in via Marsala, per com-prare del diserbante da un conoscente: intorno alle ore 15 l'uomo, malato di cuore, all'improv-viso è stato colto da un infarto, proprio di fronte all'amico. Inutile l'intervento dei soccorsi: i sanita-ri, una volta sul posto, hanno potuto solo consta-tare la morte dell'anziano. I funerali di Gino Galli si svolgeranno a Casalmaggiore lunedì 11 febbraio alle ore 10.30 partendo dall’abitazione di via Cor-sica per la chiesa Parrocchiale di San Leonardo.

Il presidente della Provincia Massimiliano Sa-lini ha completato il viaggio nei paesi del cremo-nese, facendo tappa a Spineda, comune d'origine del suo predecessore, Giuseppe Torchio. Accol-to dal sindaco Davide Caleffi e dai consiglieri co-munali, Salini è stato accompagnato a Spineda dagli assessori provinciali Filippo Bongiovanni e Giovanni Leoni. La visita ha toccato dapprima la sala consiliare, poi la chiesa parrocchiale San Sal-vatore, gli alloggi comunali, il centro sportivo e la cascina dei fratelli Maccagnola. L’incontro è ter-minato con un convivio.

GUSSOLA – Il Circolo Sinistra Ecologia e Liber-tà di Gussola è impegnato naturalmente sul fron-te delle elezioni politiche e amministrative, ma non solo. Per rafforzare la presenza sul territorio ed in-cidere sui temi cari della tutela dell’ambiente e delle diffi coltà economiche sempre crescenti dei cittadini, invita tutti al tesseramento rivolgendosi a Sante Gerelli (telefono 0375/260100).

SABBIONETA - Oggi, sabato 9 febbraio, alle ore 11,30 presso la sede della Pro Loco di Sab-bioneta, in Palazzo Giardino Piazza d’Armi 1, si terrà una cerimonia in occasione della presenta-zione di una pedana mobile realizzata per facili-tare l’accesso dei disabili alla sede dell’Uffi cio Turistico IAT. Alla cerimonia presenzieranno i re-sponsabili della Pro Loco e dell’Amministrazione comunale di Sabbioneta. Nella stessa occasio-ne saranno presentati uffi cialmente anche gli ulti-mi interventi ai monumenti sabbionetani realizzati dalla Pro Loco: il corrimano delle scale di Palazzo Giardino e Palazzo Ducale e i nuovi anelli con por-ta torcia della Galleria degli Antichi.

di Simone Arrighi

apprima la decisione di approvare il Piano di Or-ganizzazione Aziendale che, in sostanza, ridi-mensiona il comparto

dei servizi erogati dall’ospedale Oglio-Po: delibera regionale che ha scatenato una serie di com-menti da parte dei politici del terri-torio, in piena bagarre pre-elettora-le.

Ora, un’ulteriore beffa confezio-nata dal Pirellone: dei 358 milioni di euro di fondi sbloccati per l’ammo-dernamento delle strutture sanita-rie lombarde (VI Atto Integrativo all’Accordo quadro sull’edilizia sa-

nitaria firmato da Regione Lombar-dia e Governo nel 1999), neppure un euro verrà stanziato per il presi-dio di Vicomoscano. E dire che, in provincia di Cremona, soldi ne arri-veranno: quasi 10milioni di euro in toto, fra i 3.350.000 euro destinati all’Ospedale Maggiore di Cremona per l'adeguamento alla normativa antincendio e al completamento degli interventi di revisione dei ser-vizi igienici, ed i 5.948.000 euro in-dirizzati all’Ospedale Maggiore di Crema per l’adeguamento struttu-rale ed impiantistico. Casalmag-giore resterà a secco quindi, men-tre altri 14 milioni di euro finiranno non lontani dal bacino d’utenza dell’Oglio-Po: all’ospedale Carlo

Poma di Mantova, infatti, spette-ranno fondi per 14.740.000 euro, da utilizzare per la realizzazione di un nuovo edificio denominato ‘blocco E’ e di interventi finalizzati all’accreditamento e al riordino dei servizi del presidio.

Dal Pirellone sembrano proprio non avere considerazione per l’ospedale di riferimento del territo-rio casalasco-viadanese, anche se, pochi giorni fa, l’assessore re-gionale alla Sanità, Mario Melaz-zini, dopo aver accolto la direttrice generale dell’Azienda Ospedaliera di Cremona, Simona Mariani, ha rassicurato il comprensorio offren-do piena disponibilità a modificare lo stesso Piano appena approvato.

D

GUSSOLA – La palestra principale di Gussola, meglio nota come Palatenda, non chiuderà per i costi eccessivi che gravano sul bilancio comunale, anche se qualche accorgimento potrebbe essere a breve apportato. Questo il sunto dell’incontro te-nuto in settimana dal sindaco Marino Chiesa, che ha parlato con i rappresentanti delle società sporti-ve indoor del comune casalasco. «Facciamo uno sforzo tutti insieme - ha esortato il primo cittadino - e teniamo duro: i costi sono tanti, ma lo sport a Gussola deve restare vivo. Se servirà rivedremo il tariffario, che al momento è davvero basso. Parlia-mo, all’ora, di 10.33 euro più iva nel periodo inver-nale (dove i consumi sono ovviamente maggiori, ndr) e di 7.75 euro più iva tra primavera ed estate. Il comune si impegna a investire parte dei suoi fondi sullo sport come ha sempre fatto, anche le società però facciano la loro parte se sarà neces-sario, accettando l’adeguamento delle tariffe».

La palestra, come noto, necessita di lavori di

manutenzione straordinaria, che però restano bloccati. «E qui non è una questione di fondi - spe-cifica Chiesa - non solo, almeno. Il problema è che il patto di stabilità blocca un progetto che da qual-che mese manteniamo nel cassetto, che mira a si-stemare la copertura del Palatenda. Qualche soldo

in cassa c’è, ma non possiamo tirarlo fuori proprio per il famoso patto, che per i piccoli comuni è una iattura. Per lo stesso motivo non possiamo accen-dere mutui, né partecipare ai bandi regionali sullo sport».

L’altra news riguarda la Tazio Magni Basket, lanciatissima nel campionato di Promozione. «Mi auguro vivamente che salga in serie D: tuttavia, se così fosse, i canestri dovrebbero essere sistemati e le misure andrebbero riviste. Il comune non può supportare questo intervento, dunque in caso di promozione il basket, salvo deroghe e in attesa di tempi migliori, dovrebbe migrare». Tra tante incer-tezze, una buona notizia: «I servizi associati stanno andando bene: i comuni coinvolti dimostrano di-sponibilità e apertura al dialogo: grazie a questa formula, forse, potremo accedere al bando per la costruzione di un’isola ecologica. E’ l’unica possi-bilità che abbiamo di superare lo scoglio del patto di stabilità: unire le forze tra più amministrazioni».

Si allontana l'ipotesi di chiusura della palestra di Gussola dopo l’incontro tra il sindaco e le società del paesePalatenda: Chiesa chiede a tutti uno sforzo

Il Palatenda di via Mazzini a Gussola

Dimmi come scrivi e ti dirò chi sei Rotaract, altri 3 ingressiSOLAROLO RAINERIO – Il professor Silvio Lena

(nella foto), casalasco, ha spiegato ai soci del Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po i segreti della grafolo-gia. Mercoledì sera al Ristorante La Clochette ha illu-strato come da un esame grafologico si possano dedurre non solo attitudini personali e adattamento ad un lavoro, ma anche affinità di coppia e addirittura malattie ancora non diagnosticate.

La grafologia è una scienza al servizio dell’uomo, ha affermato il professor Lena, docente presso l’Uni-versità di Urbino, autore di vari testi sull’argomento e spesso consulente presso tribunali per effettuare analisi grafologiche determinanti in tema di succes-sioni e contestazioni varie.

Un ampio spazio della sua relazione è stata riservata ai bambini, per i quali si possono individuare le difficoltà che ne impediscono uno sviluppo adeguato, ed è possibile favori-re un’ampia prevenzione del disagio. Anche il disegno può essere utilizzato per analizzare la personalità del minore. La grafologia serve anche per conoscere attitudini e tendenze, così è possibile ad esempio dare un parere di compatibilità di carattere in casi delicati quali adozione ed affidamento. Restando agli adulti, importante spesso è valutare chi sia l’autore di uno scritto, la sua capacità di intendere e di volere al momento della scrittura, effettuare indagini storiche attraverso scritture e documenti. Ovviamente, parecchie e in-teressanti le domande da parte del pubblico presente.

I l Ro ta rac t Casalmaggiore-Viadana-Sabbio-neta continua a crescere. Nell'ul-tima conviviale del Rotary Club CVS, tenutasi al ristorante di Ar-neo Nizzoli, a Vil-lastrada di Doso-lo, la presidente del gruppo rota-ractiano Alessandra Fazzi ha presentato i tre nuovi giovani soci: la più giovane è Nicole Sganzerla, 19enne figlia del tesoriere del Club, Pietro; poi Silvia Braga, 22enne studentessa di Ingegneria Civile; infine l'assessore al Bilancio del Comune di Dosolo, il 27enne Pietro Bortolotti, praticante commercialista. I tre hanno ricevuto il benvenuto dai soci rotariani presenti alla conviviale, in primis dal presidente del Club Alberto Grazzi. Vige ancora un velato riserbo sul service che il Rotaract Casalmaggiore-Viada-na-Sabbioneta attiverà nel corso di quest'anno. A giorni, ottenu-te le autorizzazioni del caso, se ne saprà di più.

Bortolotti, Sganzerla, Braga, Fazzi e Grazzi

CASALMAGGIORE – Quella che all’inizio sembrava una pazza idea rischia seriamente di concretizzarsi. Casalmaggiore sente più vicino il patrocinio dell’Efsa, l’Autorità alimentare euro-pea che fa capo a Bruxelles ma ha sede a Par-ma, per quanto concerne la Festa del cibo di strada, organizzata in un primo momento per giugno 2013. La riprova si trova in vari indizi: anzitutto la festa, stando alle prime indiscrezio-ni, è stata spostata dagli organizzatori a maggio e dovrebbe durare dal 9 al 12. Non date casuali, in quanto il 9 maggio è stato scelto per conven-zione come Festa dell’Europa, dato che proprio in quella data, nell’anno 1950, il Ministro degli Esterni francese Robert Schumann pronunciò la dichiarazione che diede origine alla Ceca (Co-munità Europea Carbone e Acciaio), unendo di fatto i giacimenti della Saar e della Ruhr e met-tendole in comune tra Francia e Germania. Fu

quello il primo embrione della nascitura Unione Europea. Il 9 maggio 2013 è un giovedì, dunque l’occasione per un week end lungo di festa è stata colta al volo: Casalmaggiore ha presentato richiesta di patrocinio all’Efsa di Parma (la città ducale organizza proprio per il 9 maggio la sua festa) e l’apertura c’è stata. Il comune casalese così si è detto disposto a trasferire l’evento dalla zona Baslenga, dove inizialmente era stato pen-sato, alla più centrale piazza Garibaldi, per dare maggiore visibilità e lustro all’evento: un ulterio-re sforzo per arrivare all’agognato patrocinio, che garantirebbe la presenza di esperti gastro-nomi pronti a condurre simposi e seminari sull’alimentazione e sui prodotti dop italiani ed europei. Non solo cibo, insomma, ma anche cultura dell’alimento e concerti musicali. Non è tutto: per cercare di convincere definitivamente l’Efsa, gli organizzatori casalesi si stanno in que-

sti giorni riunendo molto di frequente per prova-re a scomodare alcuni chef di fama internazio-nale che, se dovessero accettare l’invito di Ca-salmaggiore, garantirebbero un enorme salto di qualità alla festa. A quel punto, con nomi famosi in tutto il mondo della cucina sul piatto, l’Efsa non potrebbe più tirarsi indietro.

Festa del cibo di strada: più vicino il patrocinio Efsa

L’Assessorato a Cultura e Istruzione del Comune di Ca-salmaggiore istituisce anche per quest’anno un Corso di Intaglio: 14 incontri di due ore ciascuno (20.30-22-30), a scelta nelle sere di mercoledì o giovedì, dal 13-14 febbraio 2013. Il corso si terrà presso la Sala ex Zuccherificio in via Mazzola 43/A e prevede una quota d’iscrizione di €. 130. Informazioni ulteriori e iscrizioni presso il Museo Diotti (via Formis 17), dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12 e il sabato dalle 15.30 alle 18.30; [email protected]; 0375/200416.

Corso di intaglio al Diotti

Page 26: Il Piccolo 9 febbraio 2013

di Federica Ermete

uesta sera alle ore 21, i Pooh e l’En-semble Symphony Orchestra sono in concerto al Teatro Ponchielli con “Opera seconda tour”, la tournèe che dallo scorso anno sta andando

in scena sui palchi dei più prestigiosi teatri italiani. Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian, con Danilo Ballo alle tastiere e Phil Mer alla batteria, sono in concerto con le grandi canzoni della loro carriera, con uno spettacolo imperdibile e davvero speciale, per la prima volta accompagnati da un’orchestra sinfonica: la Ensemble Symphony Orchestra diretta dal maestro Giacomo Loprieno. «Que-sta è la più bella tournèe dei Pooh, sia per noi che per il pubblico», hanno rivelato Roby, Do-

di e Red. “Opera seconda”, il nuovo disco dei Pooh, entra direttamente al 2° posto della classifica Fimi/Gfk dei dischi più venduti della settimana e al 1° posto della classifica Gfk/Pmi-Indipendenti (dati diffusi il 18 ottobre 2012 da Ggk Retail and Technology Italia). E’ realizzato con la collaborazione di un’orche-stra sinfonica di 67 elementi (formata da mu-sicisti dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino, del Teatro Regio di Torino e delle mi-gliori sinfoniche d’Italia), di Danilo Ballo (che ha curato gli arrangiamenti) e Phil Mer (alla batteria). Il disco contiene anche un duetto con Claudio Baglioni e un o con Mario Biondi. “Opera seconda” contiene 11 brani della car-riera dei Pooh, riarrangiati con l’orchestra: 11 “storie” che compongono un “concept al-bum”, «un film dalla trama aperta, dove gli

interpreti si riincontrano e ad ognuno viene data una seconda possibilità di ribadire il pro-prio ruolo nella vita – raccontano Roby Fac-chinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian – una musica scritta ieri e riscritta oggi, arricchita da nuove parti inedite, pensate per meglio ambientare ogni racconto. Per il titolo del di-sco non potevamo non utilizzare la parola “opera”, perché è proprio di questo che si tratta. E’ un progetto “veramente speciale”, artisticamente stimolante ma molto comples-so… è facile immaginare quanto lavoro ci sia per inserire una grande orchestra all’interno di un “suono” così definito e “solido” come quello dei Pooh. Nel 1971 abbiamo pubblica-to un disco che si intitolava “Opera prima” (il nostro primo album con la Cgd), nel 2012 pubblichiamo “Opera seconda”».

Q

Alcuni capolavori dei Pooh protagonistidel tour che fa tappa stasera al Ponchielli

Martedì 12 febbraio alle 20.30 al Teatro Ponchielli, la Compagnia Pippo Del Bono e Ert Emilia Romagna Teatri portano in scena “Dopo la battaglia” (Premio Ubu 2011 come spettacolo dell’anno). Autore, attore, regista, gli spettacoli di Del Bono sono creazioni in cui gioca un ruolo fondamentale l’incontro con persone provenienti da situazio-ni sociali di emarginazione. Persone che ora sono parte stabile della compagnia, come Bobò, sordomuto uscito dal manicomio di Anversa dopo 45 anni di internamento. “Dopo la battaglia” è l’ultima fatica di Pippo Del Bono, nato anche dalla collaborazione con due gran-di artisti: Margia Maggiopinto, storica danzatrice di Pina Bausch, e Alexander Balanescu, compositore e virtuoso del violino, qui autore della colonna sonora. Una tessitura priva di trama lineare, che spa-lanca le porte del nostro buio esistenziale, verso un viaggio visionario a tappe e quadri drammaturgici per mostrarci, senza falsi pudori, la verità della follia, della prigionia, per reclamare quel disperato bisogno d’amore cui tutti aspiriamo. Un’onda di bellezza in moto perpetuo vol-teggia sul palco, i componenti storici della Compagnia irrompono con-tinuamente nell’inatteso, in un mare in perenne metamorfosi. Del Bono fiancheggia e sospinge i suoi sodali compagni di scena e viaggio, in uno spazio-mente grigio, dalle atmosfere magrittiane, tinteggiato dai colorati e originali costumi creati da Antonella Cannarozzi, che diven-ta folgorante crocevia dell’immaginario, dove si alternano figure che rappresentano la nostra società e cultura senza veli, i vizi e le miserie di un popolo ingabbiato e cieco, mosso a comando, flash di vita tra viltà ed eroismi. Uno spettacolo che rappresenta una tappa importan-te nel percorso artistico di Del Bono, che immette una linfa diversa nel suo linguaggio, puntando anche su effetti video e atmosfere cinema-tografiche, ospitando artisti che sentono sulla pelle le sue emozioni.

Del Bono propone“Dopo la battaglia”

&&&Cultura SpettacoliUltimo appuntamento con “Il Sipario”, rassegna or-

ganizzata dal Teatro Ferrari di Castelverde. Stasera la Compagnia di Sant’Agostino, coi ragazzi dell’oratorio di Sant’Agostino, porta in scena “La bella e la bestia” di J. Marie Leprince de Beaumont e la regia di Matteo

Giambiasi. Tanto tempo fa una vecchietta bussò al portone del palazzo di un principe egoista per chiede-re rifugio, ma egli la scacciò sgarbatamente... La vec-chietta, che lo stava mettendo alla prova, lo trasformò in una creatura mostruosa!

“La bellae la bestia”al Ferrari

Stasera alle 21.15, al Teatro G. Galilei di Romanengo, Teatri di Pianura 4 presenta “Incisioni”, concerto-spettacolo ideato da Danio Manfredini (nella foto) e Cristina Pavarotti. Man-fredini porta in scena, per la prima volta, la versio-ne live del disco “Incisioni”, in uscita in questi giorni. Come nel disco, Danio attraversa 50 anni di musica italiana (con pezzi di Lucio Battisti, Afterhours, Diaframma...) per raccontare dell’uma-no, delle relazioni di coppia, ma anche dei senti-menti che possono scorrere tra genitori, figli e amici. Lo spettacolo intreccia l’aspetto musicale con il linguaggio scenico caratteristico dell’attore; amplifica nell’immagine suggestioni e colori evo-cati dalle canzoni per restituire, come un prisma, il senso di lacerazione che spesso accompagna la condizione di uomini e donne, del loro bisogno amoroso. Disco e spettacolo hanno un titolo dal doppio significato:“Incisioni”, infatti, può anche avere l’accezione di lacerazioni, ferite.

Un concerto-spettacolo al GalileiStasera al teatro di Romanengo (ore 21.15) appuntamento con “Incisioni”

Nuovo appunta-mento con la rassegna “Audizioni al museo”, che regala un’altra emozionante magia, permettendo di ascol-tare violini e viole costruiti in città quattro secoli fa dalla famiglia Amati. Domani mattina alle ore 11, nella sala San Domenico del Museo Civico, Federico Guglielmo suona, ac-compagnato alla tiorba da Diego Cantalupi, il violino Andrea Amati Carlo IX 1564 c. Il program-ma prevede un repertorio interamente dedicato al violino barocco.

Oggi pomeriggio alle ore 16.30, in sala Puerari,

Fausto Cacciatori svela le vicende della famiglia di liutai dal rinascimento agli albo-ri dell’età dei lumi quando, nella bottega degli Amati, si realizzò quella straordinaria alchimia che, coniu-gando tradizione e innovazione, metodo costruttivo e cono-scenza empirica dei materiali, uso della forma interna e capa-cità di trovare i profili

migliori, permise di codificare una cultura di pro-dotto ancor oggi fortemente radicata nell’identità cittadina. Le due conferenze sono “Les violons du Roi” e “Il dna degli Amati”.

Il violino barocco domani al museoProtagonista Federico Guglielmo accompagnato alla tiorba da Diego Cantalupi

I Pooh fanno tappaal Ponchielli

(foto Enrico Vallin)

Sono ben due gli stand (H09 e I08) della Galleria Immagini Spazio Arte di via Beltrami presenti a Ca’ de’ Somenzi ad “Arte Cremona”, la mani-festazione fieristica che, ormai da qualche anno, si svolge con successo all’ombra del Torrazzo, catalizzando l’attenzione di collezionisti e appas-sionati del settore. Per l’occasione il direttore artistico, Dino Cecconi, ha selezionato un ristretto numero di arti-sti con cui la galleria cremonese lavo-ra ormai da anni, promuovendone l’iter compositivo. Fra gli artisti loca-li spicca il nome del professor Gior-gio Mori, fra i decani della pittura che si è sviluppata nella città di Stradiva-ri, autore di raffinati oli e acquerelli, ma anche voci altrettanto interessan-

ti come quelle di Tiziana Bernardi e Franca Formis. Dal Cremasco provie-ne Alberto Besson, autore di un per-corso meta-rappresentativo persona-lissimo, unico, capace di coinvolge-re per la grande intensità, dal Casa-lasco l’artista Ida Tentolini, impor-tante acquerellista. Molto conosciu-ta è pure l’esperienza astratto-infor-male del lodigiano Ermanno Peva-ni e quelle di ricerca espressiva del-la mantovana Graziella Geremia, della bresciana Sandra Boldrini, della mila-nese Marianna Poletti, del bergama-sco Piergiorgio Noris e del vicentino Ferruccio Sandri. Opere su cui soffer-marsi a lungo sono anche quelle fir-mate da Viktorija Modeisaite, Maria Laciak Katarzyna e Polaroides, Stu-

dio Raffaello Giolli Arte Contempora-nea di Milano. «Come sempre - spiega Cecconi, la galleria ha voluto puntare su una scelta qualitativa delle opere, data l’importanza dell’evento fieristi-co, caratterizzando gli stands per una varietà di stili, tecniche e soggetti che, negli intendi, vuole cercare di stimo-lare un pubblico assai diversificato».

BIJOUX D’AUTORE Oggi alle ore 16.30 viene inaugurata al Museo del Bijou la seconda edizione della Mostra Bijoux d’Autore, che espone gli orna-menti personali realizzati da una ses-santina di artigiani-artisti, seleziona-ti nell’omonimo concorso internazio-nale organizzato da Incontri e Even-ti, associazione di Roma presieduta

da Norma De Lucia. Insieme a Bian-ca Cappello, a decretare i vincitori del concorso sono stati Vittoria Caratoz-zolo, (docente, autrice e studiosa di moda e costume), Silvia Cerroni (orafo designer), Daniela De Lisi (studiosa di moda e gioielli), Claudio Franchi (ora-fo e argentiere, storico e critico d’arte e del gioiello), Fabrizia Ranelletti (criti-co d’arte, docente di storia dell’arte), Stefano Ricci (architetto e designer di gioielli, orologi e oggetti), Marina Val-li (designer di gioielli ed oggettistica), che componevano la Giuria Tecnico-Scientifica e che sono stati affiancati da una Giuria Osservatorio di cui face-va parte anche Paolo Zani nella sua veste di presidente dell’associazione Amici del Museo del Bijou.

Immagini Spazio Arte con due stand a Ca’ de’ Somenzi

Federico Guglielmo

Un’opera di Ida Tentolini

Page 27: Il Piccolo 9 febbraio 2013

La Compagnia del Santuario con Francesco Edal-lo presenta la commedia “Circo Paternò” questa sera alle ore 21 al Teatro Oratorio di Capergnanica. La vicenda si svolge all’interno di un circo ed è stori-camente collocata nel pieno dell’ultima guerra. L’Ita-lia sta andando a rotoli ed anche la compagnia cir-cense, evidentemente, non se la sta passando mol-to bene, anzi è sull’orlo del fallimento e della defini-tiva chiusura. Sarà una “bambina libica” (il fatto ha un riferimento storico preciso) e un trasferimento della compagnia a Venezia a raddrizzare la situazio-ne? Trent’anni di vita della Compagnia del Santuario

con rappresentazioni dialettali e no, e trent’un com-medie rappresentate, testimoniano della passione per l’arte teatrale, ma anche dell’abilità di scrittore e di inventore di storie del fondatore e principale ani-matore Francesco Edallo. «Storie un po’ allegre e un po’ tristi - scrive Edallo - un po’ surreali e un po’ far-sesche, come la vita, ma sempre accompagnate da un sorriso». Lo spettacolo è volto a sostenere l’as-sociazione cremasca “La tartaruga Crema - onlus”, una organizzazione di volontariato nata per sostene-re le persone affette da Parkinson e da disturbi del movimento e i loro familiari.

a più famosa e conosciuta ope-ra teatrale di Samuel Beckett al teatro San Domenico di Crema. Questa sera alle ore 21 appunta-mento con interpreti d’eccezio-

ne come Natalino Balasso e Jurij Ferrini (anche regista), Michele Schiano e Ange-lo Tronca. Un clochard e un clown (Didi e Gogo) hanno entrambi, pare, un appun-tamento con un certo Godot. Un appun-tamento che cambierà, forse, la loro vita. Chi sia di preciso questo Godot non è dato sapere; come nulla di preciso si sa di due uomini – il padrone con il suo ser-vo legato con una corda al collo – che si trovano a passare di lì. Dialoghi vuo-ti che riempiono un’attesa infinita; gesti usuali e pur disumani. Spazio e tem-po come sospesi, a rappresentare una umanità che attende inutilmente qual-

cosa o qualcuno che spezzi la monoto-nia di una esistenza sempre uguale frut-to di un copione già scritto. L’ umanità, tutti gli uomini e le donne che la com-pongono, ognuno di noi, attende invano un cambiamento della propria condizio-ne esistenziale, avendo completamente smarrito il senso del tempo, e dell’azio-ne per ottenere un determinato scopo o della semplice e concreta volontà. Didi e Gogo non sanno più che cosa vogliono, quale cambiamento si aspettano dall’ar-rivo di Godot. Poco importa chi sia effet-tivamente Godot, se sia Dio, o una occa-sione del nostro destino, oppure anco-ra un semplice uomo, ricco e potente, in grado di cambiare la nostra condizio-ne esistenziale, così vuota e angoscio-sa proprio perché spesa ad attendere un futuro diverso.

La Consulta delle Pari Opportunità, in col-laborazione con l’associazione “Donne contro la violenza” e il Caffè Letterario di Crema, pro-pongono per lunedì 11 febbraio alle ore 20.45 nella sala Bottesini del teatro San Domeni-co di Crema un incontro con la criminolo-ga e docente di psicologia Cinzia Mammoli-ti per la presentazione del suo libro “I serial killer dell’anima – I manipolatori sono tra noi: come riconoscerli, come evitarli, come difen-

dersi da loro”. All’incontro, moderato da Ales-sio Miceli, presidente della associazione “Plu-rale maschile”, interverranno Gabriella Gravili coordinatrice della Consulta delle Pari Oppor-tunità e Morena Saltini, assessore al Comu-ne di Crema. Il libro è dedicato al tema del-la “violenza psicologica” e della manipolazio-ne mentale ed emotiva nelle relazione tra le mura domestiche. Temi di questa natura sono un “allarme sociale”: questo genere di abu-

si psicologici, spesso, non sono riconosciuti dalle stesse vittime. Anche laddove la vittima, sia consapevole di ciò che sta vivendo, spes-so tace, rimane passivamente nell’ombra per paura di perdere la persona alla quale è lega-ta affettivamente, o di perdere anche quel labile equilibrio economico-affettivo-familia-re, costruito e vissuto anche con i propri figli. Alcune parti del testo saranno drammatizzate dagli attori Lorenzo Samanni e Vera Rossini.

Incontro con la criminologa e psicologa Cinzia Mammoliti

Il capolavoro di Beckett stasera a teatroSul palco del San Domenico va in scena “Aspettando Godot” con Natalino Balasso

L

Questa sera alle ore 22, “Alice nella città” nella propria sede di via Cappi 22 a Castel-leone, prosegue gli incontri della rassegna live dedicata alla “nuova musica classica”. E’ il turno dei Led Zeppelin interpretati in chia-ve acustica dalla voce di Licia Pini, necessa-

riamente femminile, per potersi aggrappare alle estensioni originali di Robert Plant e alla chitarra blues di Giorgio Marchetti, virtuoso interprete dello strumento, impegnato a trac-ciare una sintesi delle ritmichee delle armo-nie degli altri tre componenti i Led Zeppelin.

I Led Zeppelin“rivivono”stasera ad Alice

Il “Circo Paternò” stasera a Capergnanica

Un momento dello spettacolo(foto Massimo Battista)

Ritorna lunedì 11 febbraio alle ore 21 al Caffè Galle-ry di via Mazzini a Crema, l’appuntamento mensile del Caffè Filosofico con una nuova presentazione di una tesi di laurea in filosofia: è lo studio del fenomeno, pur-troppo in espansione, della “povertà e della esclusione sociale” dal titolo “Fiori di strada”, autrice Ester Ghiozzi. Il tema si ispira al principio di solidarietà, che è uno dei suoi principi fondamentali, secondo il quale tutti i citta-dini hanno il diritto di condividere i benefici nei periodi di prosperità, ma anche il dovere di condividere le diffi-coltà nei periodi di crisi. Oggi quasi ottantamilioni di cit-tadini europei vivono al di sotto della soglia di povertà, e molti altri sono esposti al rischio della povertà, vivo-no quindi nell’insicurezza e nella mancanza di quanto la maggior parte dei cittadini dà usualmente per scon-tato, incontrano gravi ostacoli nell’accedere a istruzio-ne, occupazione, alloggio, servizi sociali ed economici. Il povero ci invita ad essere infaticabili cercatori di sen-so. Non è dunque solo la condizione del povero che dobbiamo cambiare, ma sopratutto noi stessi. Per il suo bisogno di relazioni “cuore a cuore” il povero ci spo-glia a poco a poco dell’inessenziale. Il povero ci ricorda che l’essenziale è divenire sempre più “umani”. Tra chi ha perso la propria ragione di vita perché non ha abba-stanza e chi invece non trova più una ragione di vita per-ché pensa di avere tutto, ci deve essere aiuto recipro-co. Durante l’incontro alcune letture – scelte da Nuvola de Capua - da parte di Davide Grioni di passaggi inte-ressanti della tesi di laurea. Intermezzo musicale a cura degli alunni della scuola civica Folcioni di Crema.

Il tema della povertàal Caffè Filosofico

Questa sera alle ore 16.30 si apre, con l’inaugurazio-ne nella sede della Pro Loco di Crema (in piazza Duomo 22), una nuova mostra di pittura dal titolo “Ad saturna-lia”. A proporsi con le loro opere quattro artisti: Gianpa-olo Allievi, Domenico Fiorinelli, Paolo Grasselli e Giaco-mo Valentini. La mostra rimane aperta al pubblico, negli orari d’ufficio, fino a domenica 17 febbraio.

La mostra “Ad saturnalia”

Cultura&Spettacoli Sabato 9 Febbraio 201327

10.55 aprirai. attualità11.05 che tempo fa 11.10 il tempo della neve. doc12.00 la prova del cUoco.att13.30 tg1/telegiornale14.00 easy driver. attualità14.30 le amiche del sabato.att17.00 tg1/che tempo fà17.15 a sUa immagine. att17.45 passaggio a nord-ovest18.50 l'eredità. game show20.00 tg1 telegiornale20.35 affari tUoi. game21.10 i migliori anni. varietà24.00 s'è fatta notte. . attualità

06.30 Unomattina. varietà10.05 maxitalia. attualità10.30 a sUa immagine. att10.55 santa messa12.00 recita dell'angelUs12.20 linea verde. attualità13.30 tg1 telegiornale 14.00 domenica in - arena. att16.30 tg1 telegiornale16.35 domenica in così è la vita18.50 l'eredità. game show 20.00 tg1 telegiornale20.40 affari tUoi. game show21.30 tUtta la mUsica del cUore. fic23.25 speciale tg1. attualità

10.20 aprirai. attualità10.30 sUlla via di damasco. att11.00 mezzogiorno in famiglia13.00 tg2 giorno / dribbling14.00 morte nel bosco. telefilm15.30 nora robert's. film17.05 sereno variabile. attualità18.05 90°minUto. sport19.30 il pUma. telefilm20.30 tg2 notizie21.05 castle. telefilm21.50 body of proof. telefilm22.35 tg2 notizie22.50 sabato sprint. sport23.45 tg2 dossier

06.30 real school. att09.25 alien sUrf girls. tf10.10 ragazzi c'è voyager.var10.50 a come avventUra. att11.30 mezzogiorno in famiglia13.00 tg2 giorno/meteo/motori13.45 qUelli che spettano. var15.40 qUelli che. varietà17.10 stadio sprint. sport18.10 90°minUto. sport19.35 il pUma. telefilm20.30 tg2 notizie21.00 ncis. telefilm21.45 elementary. telefilm22.35 la domenica sportiva

09.25 doc martin.telefilm10.10 l'ispettore derrick. tf11.00 tgr bellitalia11.30 tgr prodotto italia.att12.00 tg3 sport - meteo / tgr14.00 tg regione/meteo14.55 tv talk. attualità16.30 timbUctU:i viaggi di davide16.55 fatto di sangUe... film19.00 tg3/regione/meteo 20.00 blob. attualità20.15 sUperstoria 2013. att21.05 e se domani. attualità23.10 tg3/tg regione23.30 amore criminale. att

11.05 tgr mediterraneo. att11.30 tgr regioneUropa. att12.00 tg3 sport - meteo / tgr12.25 telecamere. attualità12.55 prima della prima13.25 passepartoUt. att14.00 tg3/regione/meteo14.30 miniritratti. attualità15.05 alle falde del kilimangiaro. doc18.00 per Un pUgno di libri. quiz19.00 tg3/regione/meteo 20.00 blob/presa diretta20.05 il nemico ci ascolta. film21.05 ballarò. attualità

Sabato 9 domenica 10

canale 5

italia 1

rete 4

06.00 prima pagina07.55 traffico/meteo08.00 tg5 mattina09.05 sUperpartes. attualità11.00 forUm. attualità13.00 tg5 telegiornale/meteo 513.40 coUgar town. telefilm14.10 amici. talent16.00 verissimo. attualità18.50 avanti Un altro. game20.00 tg 5 telegiornale - meteo 520.40 striscia la notizia. varietà21.10 italia's got talent. talent00.20 tg5 notte/meteo500.50 striscia la notizia. varietà

07.55 traffico - meteo 508.00 tg5 mattina08.50 le frontiere dello spirito. attualità10.00 ritorno alla lagUna blU. f12.00 melaverde. att13.00 tg5 telegiornale - meteo 513.40 l'arca di noè. varietà14.00 domenica live. varietà18.50 avanti Un altro. game show20.00 tg 5 - meteo 520.40 striscia la domenica.var21.30 centovetrine. soap23.30 Un segreto tra di noi. film01.30 tg5 notte/meteo5

09.05 carabinieri 3.telefilm10.05 donnavventUra. att10.50 ricette di famiglia. att11.30 tg 4/meteo/notizie/traffico12.00 Un detective in corsia. tf12.55 la signora in giallo. tf14.00 tg4 telegiornale14.45 lo sportello di forUm.att15.30 poirot. film17.15 detective monk. tf18.00 pianeta mare. att18.55 tg 4 - meteo 419.35 tempesta d'amore. soap20.40 walker texas ranger. tf21.30 the keeper. telefilm

07.50 sUper partes.att09.20 slow toUr. att10.00 santa messa11.00 le storie di viaggio a...att11.30 tg 4 telegiornale12.00 ricette di famiglia. att12.45 pianeta mare. attualità14.00 tg4 telegiornale - meteo 414.40 donnavventUra. att15.25 michele strogoff. film18.55 tg4 telegiornale - meteo 419.35 il comandante florent.tf 21.30 Un matrimonio all'inglese. f23.45 parla con lei. film01.50 tg4 night news

Sabato 9 domenica 10

la 7

Sabato 9 domenica 1006.00 tg la707.00 omnibUs. attualità09.55 coffee break. attualità11.00 tg la7 - meteo11.05 bookstore. attualità12.00 il tempo della politica. tf12.30 tUtta la vita davanti. att 13.30 tg la714.05 tg la7 cronache. att14.45 i dUe volti della vendetta. f17.55 6 nazioni:scozia-italia20.00 tg la720.30 in onda. attualità22.30 getaway. film poliziesco01.05 tg la7 sport

06.00 tg la 7 - meteo - oroscopo07.00 omnibUs. attualità 09.55 coffee break. attualità11.05 fUori gUsto. varietà12.30 i menù di benedetta13.30 tg la714.05 tg la7 cronache. att14.45 la casa della gioia. film17.00 the district. telefilm18.00 l'ispettore barnaby.tel20.00 tg la720.30 in onda. attualità21.35 i 4 dell'oca selvaggia. film24.00 tg la7 sport00.20 bread & roses. film

07.00 le nostre regioni07.15 rotocalco12.00 stUdio 1 dipiù: moda uomo 20.00 stUdio 1 dipiù: san valentino20.30 rUbrica religiosa: il giorno del signore21.15 parc fermé. talk show 22.15 le nostre regioni 00.00 viaggio sentimentale nell’ italia dei desideri vittorio sgarbi ci porta a conoscere le nostre città e a scoprire le bellezze artistiche

07.00 le nostre regioni07.15 rotocalco09.30 stUdio 1 dipiù: san valentino10.00 nevesport11.00 s. messa in diretta12.00 le nostre regioni12.30 rUbrica religiosa 20.00 rotocalco21.15 stUdio 1 dipiù21.30 a tambUr battente 22.30 stUdio 1 dipiù: moda Uomo 23.45 area smile00.10 io e margherita 00.40 viaggio sentimentale nell’italia dei desideri

07.00 i'm the band. sitcom07.20 i pingUini di madagascar cartoni animati11.00 robin hood. telefilm12.25 stUdio aperto - meteo13.00 sport mediaset. sport13.40 goal! ii vivere Un sogno. f15.50 Jimmy grimble. film17.50 magazine champions l. att18.30 stUdio aperto/meteo19.00 la vita secondo Jim. sitcom19.30 i simpson. film21.10 megamind. film 1atv23.00 lost in space. film01.10 sport-stUdio aperto

07.00 sUperpartes. attualità08.05 cartoni animati10.35 flipper. film12.25 stUdio aperto - meteo14.00 la vera storia di biancaneve. film15.45 sydney white. film17.50 la vita secondo Jim. sitcom18.30 stUdio aperto19.00 lara croft. film21.25 le iene show. varietà00.25 californication. telefilm01.30 sport mediaset01.55 stUdio aperto02.25 la partita. film

Page 28: Il Piccolo 9 febbraio 2013

Salute28 Sabato 9 Febbraio 2013

di Ermanna Allevi Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA)

Gentilissima Naturopata, può spiegarmi il mal di schiena nella lettura psicosomatica? Ne sto soffrendo da un pò di tempo e tutti gli accertamenti fatti non hanno evidenziato problematiche che giustifichino il dolore che sento, sono quindi stata liquidata con un "sarà un pò di stress, le passerà". Leggo da tempo la Sua rubrica ed ho pensato che forse mi può chiarire questo aspetto. Colgo l'occasione per farle i complimenti. M.Luigia

La colonna vertebrale è paragonabile all'albero di una "nave" a

vela, la chiglia su cui si appoggia è il bacino, che rappresenta il mon-do acquatico, istintuale e creativo. Sulla cima di questo albero imma-ginario c'è la coffa, ossia la testa, che stabilisce la direzione, scruta l'orizzonte e l'ambiente nel quale ci muoviamo. Perchè la colonna vertebrale possa sostenere il peso del nostro corpo deve accompa-gnare al suo essere rigido (tessuto osseo) l'elasticità. Il benessere della colonna vertebrale dipende dall'equilibrio fra queste due com-ponenti in apparenza opposte. Il tratto lombare è il fulcro dell'intera colonna vertebrale, Funge da supporto al mondo mentale, alla testa, al mondo emozionale affettivo, al torace, all'addome, o meglio, il mondo viscerale istintuale. Le vertebre della zona lombare devono consentire movimenti di flessione, di rotazione ed estensione, è il tratto con il massimo carico di lavoro e al quale è richiesta una mag-gior flessibilità. E' anche il tratto che risente con maggior frequenza degli sforzi e della stanchezza. Il significato simbolico che racchiude è legato all'adattabilità, alla capacità di sostenere il peso della vita, al senso del dovere. Bisogna imparare a diventare più elastici con sè stessi e con gli altri, imparare ad alternare momenti di fatica a mo-menti di riposo, Bisogna imparare a concedersi momenti di svago e di divertimento, allentare la morsa del dovere, più ci si sforza per as-sumere una forma che non è nostra, più le nostre ossa si faranno sentire attraverso il dolore.

Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: [email protected] Oppure a: [email protected]

• Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema telefonando al 388 9037275.

Per il 12 febbraio l'organizzazione sindaca-le Fesmed ha proclamato lo sciopero dei me-dici dipendenti del Ssn attivi nei punti nasci-ta, nei consultori familiari e negli ambulatori ostetrici del territorio.

A questo proposito il ministero della Salu-te ha però assicurato che nella giornata dello sciopero saranno garantire dalle amministra-zioni pubbliche interessate le prestazioni in-dispensabili, per limitare i disagi nel rispetto d quanto sancito dalla legge 12 giugno 1990, n. 146.

Lo sciopero è stato proclamato da parte del-la Fesmed per rendere note le richieste invia-te ai partiti impegnati nella campagna eletto-rale, come si legge in un comunicato uffi ciale: «Si chiede ai partiti politici di inserire nei rispet-tivi programmi elettorali, per le prossime ele-zioni politiche, i seguenti problemi: messa in sicurezza dei punti nascita in tutto il territorio nazionale; contenzioso medico-legale in cam-po sanitario, avanzando proposte per il suo su-peramento, da adottare immediatamente dopo la formazione del nuovo Governo».

Sciopero in sala parto il 12 febbraio. Garantiti i servizi essenziali

Gentile Dottoressa, sono Paola e le scrivo per chiederle

un’informazione. Al termine di un recen-te controllo ortodontico per mia figlia (che dovrà poi portare un apparecchio), il dentista mi ha consigliato di effettuare una valutazione logopedica perché ha riscontrato una deglutizione deviante. Di cosa si tratta? Perché è necessaria la valutazione da parte della logopedista? La ringrazio! Paola

Buongiorno Paola, vorrei tranquillizzarLa dicendoLe che la deglutizione deviante non è un fenomeno così infrequente nei bambi-ni, né pericoloso per quanto riguarda la sa-lute di Sua figlia.

Al momento della nascita, per le caratte-ristiche del cavo orale del neonato e per la modalità di nutrizione (tramite suzione), la

deglutizione ha caratteristiche particolari se confrontata con quella dell’adulto. In parti-colar modo la lingua, dopo la spremitura del capezzolo materno o della tettarella, com-pie un movimento dalle labbra verso l’inter-no. Dal momento dello svezzamento, ossia a partire dai 6 mesi, la deglutizione si modi-fica via via prediligendo movimenti linguali che si sviluppano anche in verticale (feno-meno necessario per i cibi solidi che richie-dono masticazione).

Nel caso di Sua figlia, questo fisiologico passaggio dalla deglutizione infantile a quella adulta non è avvenuto correttamente; la causa può essere ricondotta a predispo-sizione famigliare, suzione del ciuccio o del dito protratta per lunghi periodi, abitudini viziate (onicofagia, ad esempio, se la bam-bina si “mangia le unghie”), problematiche respiratorie che instaurano una respirazione

di tipo orale (adenoiditi, tonsilliti, polipi na-sali, allergie importanti..), e così via.

La valutazione logopedica e la riabilita-zione (mediante veri e propri esercizi mu-scolari che prendono il nome di terapia miofunzionale) servono quindi per scardina-re le abitudini di una lingua che si è “adagia-ta” in un atteggiamento infantile. Il Suo orto-dontista è stato molto giudizioso nel consi-gliarLe una valutazione logopedica; nei casi di deglutizione deviante, infatti, eventuali interventi con apparecchi ortodontici po-trebbero risultare vani a causa della lingua che “spinge” costantemente i denti e spo-standoli nuovamente nell’assetto originario.

Affiancando a quello ortodontico anche un percorso di tipo logopedico, Lei eviterà pertanto perdita di tempo e, non meno im-portante, di denaro. Un caro saluto a Lei e a Sua figlia!

A cura della dottoressa Martina Pedroni

STUDIO ASSOCIATO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E PSICOLOGIA di DOTT. LOCCI GRAZIELLA, DOTT.BARBIERI MICHELA & ASSOCIATI Orari: Lun-ven:15.30-19.30 - Sab: 9.30-12.30/ 14.00-19.00 tel 0372 429208

Castelverde (CR) Via Manzoni 12 - Loc. Castelnuovo del Zappa - Tel. 0372 429208 - mail: [email protected]

di Laura Bosio

orna anche quest'anno la manifestazione per sensibilizzare la popo-lazione sulle patologie cardiologici. L'iniziativa

“Tre giorni per il tuo cuore", pro-mossa dall’Unità operativa di cardiologia dell’Azienda Ospeda-liera di Cremona, in collaborazio-ne con l’assessorato alle Politi-che Educative del Comune di Cremona, vuole ricordare l'im-portanza della prevenzione delle patologie cardiovascolari indiriz-zata soprattutto agli studenti (dalla scuola elementare alle me-die superiori).

L’evento, che si svolgerà dal 14 al 16 febbraio, si propone qua-le “laboratorio creativo” che uti-lizza la musica, la didattica inte-rattiva e il teatro per veicolare un messaggio di salute e rispetto del proprio corpo. A partire dall'im-portanza di un corretto stile di vi-ta - dall'alimentazione, alla rinun-cia al fumo, all'attività sportiva - quale sana abitudine per perveni-re le patologie cardiovascolari.

Sono sostanzialmente due gli eventi principali, aperti a tutti: cit-tadini e famiglie e insegnanti.

Il primo sarà giovedì 14 feb-braio al teatro Ponchielli, con un concerto dell'orchestra Mousikè - dal titolo “La musica del cuore" - con cori di voci bianche che ve-de riuniti bambini e ragazzi delle scuole primarie e dell’istituto Su-periore di studi musicali “C. Mon-teverdi”. L'evento sarà presenta-to da Roberto Codazzi, e la voce narrante sarà di Beppe Arena.

Sabato 16 febbraio l'appunta-mento sarà invece in ospedale (aula magna) con la giornata del-le Cardiologie aperte. Fulcro dell'evento sarà lo spettacolo te-atrale “Il tempo del Cuore” con il Franco Agostino Teatro Festival, rivolto a bambini, insegnanti e

genitori. Per l'occasione interver-ranno medici cardiologi e medici della centrale operativa 118, e verranno divulgate - in forma di gioco - informazioni sulle patolo-gie cardiovascolari e nozioni di primo soccorso in caso di attac-co cardiaco. Ai bambini verranno illustrate curiosità sul cuore, for-nite indicazioni rispetto ai corret-ti stili di vita e ai principi basilari per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.

«Siamo convinti che attraverso l’informazione e la sensibilizza-zione si possano ottenere grandi risultati in termini di salute, so-prattutto quando gli interlocutori sono i bambini e gli adolescenti, ossia individui molto ricettivi e più facilmente propensi al cambia-mento» dichiara Simona Mariani, direttore generale del nosoco-mio. «Fornire ai più giovani stru-menti di conoscenza rispetto al funzionamento del corpo e indi-cazioni scientifiche chiare e pre-cise, utili a tutelare la propria sa-lute, è uno fra i compiti importan-ti di chi oggi è professionalmen-te impegnato in ambito sanitario».

L'importanza di questa iniziati-va è confermata anche dai dati: le malattie cardio-vascolari, infatti, sono una delle prime cause di morte nel nostro Paese e in tutto il mondo occi-dentale. «La prevenzione, asso-ciata alla ricerca, è l’arma vincen-te per combattere queste patolo-gie» precisa Salvatore Pirelli, di-rettore dell'unità operativa. «L’in-cidenza di tali patologie è stretta-mente correlata allo stile di vita e la correzione dei fattori di rischio, quali ad esempio fumo sedenta-rietà, riduce la morbilità e la mor-talità. Per questo l’unità operati-va di Cardiologia dell’Azienda

Ospedaliera di Cremona, da sempre impegnata nel campo dell’informazione, si occupa da quattro anni di un progetto indi-rizzato alle scuole primarie della città promuovendo un corretto e sano stile di vita ai bambini e alle loro famiglie. A tale proposito preme sottolineare che la scuola gioca un ruolo fondamentale nel-

la promozione alla salute e pro-getti come quel-lo organizzato dall’Unità di Car-diologia posso-no essere stimo-lo per i ragazzi per diventare

adulti responsabili e rispettosi della salute propria e di chi li cir-conda».

«Ritengo fondamentale la con-sapevolezza dell’importanza del-la prevenzione e la conoscenza delle modalità con cui attuarla» dichiara il sindaco Oreste Perri. «Questi aspetti contribuiscono infatti a diffondere la cultura che stili di vita sani, adottati fin dalla giovane età, garantiscono, per il futuro, una buona salute e una migliore qualità della vita. L’am-ministrazione comunale è dun-

que al fianco di tutti i medici car-diologi ospedalieri nella sfida lan-ciata per una capillare informa-zione ed una efficace prevenzio-ne, in modo che la popolazione sia sempre più consapevole dei rischi e di come evitarli e ridurli».

Numerosi sono gli interventi nell'ambito dell'iniziativa “L'ospedale in classe” chiesti dalle scuole cremonesi sulle te-matiche della prevenzione delle malattie cardiovascolari che toc-cano l'alimentazione, l'attività fi-sica e il fumo. «L'alto numero del-le richieste pervenute» sottolinea l'assessore Jane Alquati «è il se-gnale della necessità da parte del mondo della scuola di lavorare sulla sensibilizzazione all'uso di corretti stili di vita che dovrebbe-ro essere adottati dai bambini fin da piccoli per diventare parte in-tegrante della personalità di cia-scuno. In questo contesto ricor-do come i bambini delle primarie, che vanno a scuola con il Piedi-bus con i loro accompagnatori, mettono ogni giorno in pratica la scelta di un modo alternativo per muoversi che consente loro di fa-re esercizio fisico quotidiano so-cializzando e contribuendo al proprio benessere».

Il 14 e 16 febbraio due iniziative per la sensibilizzazione sulle malattie cardiovascolari

T“Tre giorni per il tuo cuore”

Veicolareun messaggio di saluteattraverso la musica

Page 29: Il Piccolo 9 febbraio 2013

Cremo, accenditi anche con il Lumedi Matteo Volpi

a quiete in genere viene dopo la tempesta, ma dopo il sole cosa ci dob-biamo attendere? C’è fermento e curiosità in

vista della sfida che vedrà domani la Cremonese ospite del Lumezza-ne (stadio “Comunale” ore 14.30). Dopo la bella vittoria in extremis contro il Carpi, infatti, la truppa di Scienza (che sconterà il secondo turno di squalifica) sarà chiamata a confermarsi in terra bresciana. Un campo difficile, contro una forma-zione ostica, fortemente intenzio-nata a rientrare in zona playoff. Il campo di Lumezzane, peraltro, è uno dei più ostici del girone: finora solo il Cuneo è riuscito a violarlo nel novembre scorso e i 29 punti in classifica di Festa ed i suoi sono stati costruiti soprattutto tra le mura amiche dello stadio, quasi dilettan-tistico, di Lumezzane.

Tra i grigiorossi, invece, non ci sarà Moi (squalificato), ma potreb-be essere confermato lo schiera-mento con il centrocampo a rombo e tanti piedi buoni (Pinardi più arre-trato ad aiutare Buchel in regìa con Caridi a sostegno delle punte). In avanti, viste le non perfette condi-

zioni fisiche di Le Noci e il maltem-po previsto, che potrebbe rendere il campo di gioco piuttosto pesante, possibile il ritorno da titolare di Dju-ric a dare maggiore peso specifico nell’area avversaria, con il neoac-quisto Momentè pronto ad entrare

a partita in corso.PROBABILE FORMAZIONE (4-

3-1-2) Viotti; Sales, Tedeschi, Cre-monesi, Visconti; Baiocco, Buchel, Pinardi; Caridi; Carlini, Djuric. All.: Scienza (squalificato).

TERNA ARBITRALE Sarà il si-

gnor Juan Luca Sacchi della sezio-ne di Macerata a dirigere domenica la sfida Lumezzane-Cremonese. Il direttore di gara marchigiano si av-varrà dell’assistenza di Angelo Bo-nafede di Bologna e Giorgio Cera-volo di Catanzaro.

L

Continua la lotta serrata al vertice del campionato, anche dopo la sesta giornata di ritorno. Il Pontisola, vittorio-so sul Montichiari dopo una partita sudatissima per 4-3, mantiene un punto di vantaggio sulla Pergolettese, vittoriosa nel difficile incontro a Darfo Boario (gol di Bertazzoli al 93’), contro una compagine che era reduce da tre vittorie consecutive e che nonostante una difesa rimaneggiata per infortuni e squalifiche ha fatto la sua parte fino in fondo, mettendo in difficoltà nel secon-do tempo la formazione cremasca.

«Avremmo dovuto e potuto chiudere la gara nella prima frazione di gioco - ha affermato Venturato - quando abbiamo creato almeno tre nitide occasioni da gol con Chiurato. C’è stato anche un fallo da rigore non rile-vato dal direttore di gara, ma Chiurato negli spogliatoi mi ha detto di essere stato toccato da dietro nel momento di

calciare a rete. Poi nella seconda parte della partita ci siamo un po’ disuniti, non mantenendo le distanze fra i repar-ti e concedendo alla formazione di

casa due occasioni da rete, di cui una sventata dal nostro portiere Steni. Il calo psico-fisico è dovuto alla settima-na intensa di partite tra cui quella di Ponte San Pietro disputata su un campo pesantissimo. La sosta arriva al momento giusto, perché abbiamo bisogno di rifiatare un po' e nei giorni che ci separano dal match casalingo con la Vogherese cercheremo di far lavorare quelli che sono un po’ in ritar-do come Zoppetti (reduce da lungo stop per infortunio) e Soregaroli che dopo l’intervento chirurgico deve ritro-vare la forma di prima, E poi vedremo anche il nuovo arrivato Lorusso, che disputerà una parte dell’amichevole di sabato per valutare la sua condizione».

Appuntamento oggi alle 14.30 al “Bertolotti” contro il Feralpi Salò, com-pagine che sta andando a gonfie vele nel campionato di Prima Divisione)

INFERMERIA Il difensore Di Matteo

deve essere operato al menisco a Piacenza dal professor Lunghi. Per lui si prevede almeno un mese di stop.

NEWS La Vogherese, prossimo av-versario della Pergolettese, domani disputa la gara sospesa per neve a Sant’Angelo e ha quindi la possibilità di avvicinarsi ulteriormente ai gialloblu. Infine, ha suscitato sorpresa l’esonero di mister Cotta dalla panchina della Caronnese, dopo la sconfitta di Voghera. Per il momento la squadra è stata affidata al tecnico in seconda, in attesa di decisioni future.

CLASSIFICA (25ª giornata) Ponti-sola 53; Pergolettese 52; Voghera, Olgi-natese, Caronnese 45; Castellana 41; Lecco (-3) 40; MapelloBonate, Monti-chiari, Caravaggio 34; Alzano Cene 32; Seregno, A. Seriate 31; Darfo Boario (-1) 30; Fersina P. 29; St. Georgen, Pro Sesto 24; Mezzocorona 17; Sant’Angelo, Trento 13 (-1).

Dopo la vittoria di Darfo Boario, la Pergolettese torna in campo oggi per un’amichevole

Venturato: «La sosta arriva al momento giusto»

Dopo il successo in extremis contro il Carpi i grigiorossi cercano conferme nel Bresciano

SPORTSPORTSPORTlo

LEGA PRO

SERIE D

PROMOZIONE

L’esultanza dei grigiorossi nel match con il Carpi (foto L. Dassi)

ECCELLENZA Dopo due sconfitte

Doppio impegno negativo per il Crema, che si allontana dalla zona pla-yoff. La formazione di Lucchetti ha perso (2-0) domenica sul campo del Ciserano e poi mercoledì ha ceduto di schianto con il Sondrio, corsaro a Cre-ma per 3-0. E’ inutile dire quanto sia importante la sfida in trasferta con il Giussano, in programma domani, per invertire la rotta. Più positivo il bilancio della Rivoltana, che prima ha battuto 1-0 il Base 96 e poi ha ceduto di misu-ra con la Trevigliese. E domani è in programma la trasferta di Mariano, do-ve sarà importante fare punti.

CLASSIFICA (20ª giornate) Giana 51; Ciserano 46; Sancolombano 40; Sondrio 38; Cavenago 36; Trevigliese 35; Mariano, Crema 31; Ardor Lazzate 30; Desio 29; Base 96 26; Valle Brem-bana 24; Arcellasco, Rivoltana 22; Re-al Milano 18; Zanconti 10; Giussano 8; Cantù 2 (-3).

Il Crema provaa risollevarsi

Casalese in rimonta (2-2)crede ancora nei playout

La Casalese ottiene un pareggio in rimonta contro la Langhiranese e può continuare a credere nella salvez-za. Si era messa male, anzi malissimo per i biancoce-lesti, nel recupero della prima giornata di ritorno dispu-tato mercoledì sera in Baslenga. Sempre costretti ad inseguire i parmensi, i maggiorini di Agazzi (nella foto) hanno siglato il definitivo 2-2 (gol di Quarantani e Dall’Asta) ad un quarto d’ora dal termine della gara, con un uomo in meno (espulso Paltrinieri a metà ripresa). Il pa-reggio permette alla Casalese di agganciare Fabbrico e Bob-biese (entrambe ko). Domani i biancocelesti andranno in quel che resta dello stadio Mirabello di Reggio Emilia, teatro delle gare interne della Falk, squadra allenata dall’ex Corinto. I reggiani gravitano appena sopra la zona playout e distano soli cinque punti dalla Casalese: un altro scontro diretto, insomma.

CLASSIFICA (19ª giornata) Meletolese 39; Ca-stellana, Arcetana 37; Povigliese 32; Montecchio 31; Castelnovese 29; Medesanese 27; Carignano 26; Brescello, Cadelbosco 24; Borgonovese 23; Falk 22; Ciano, Traversetolo 21; Langhiranese 19; Bobbiese, Casalese, Fabbrico 17.

Simone Arrighi

Carpi-SudTirolComo-ReggianaCuneo-TrapaniLumezzane-CremoneseSan Marino-PortogruaroTreviso-AlbinoLeffeTritium-LecceVirtus Entella-PaviaRiposa: Feralpi Salò

Lecce 37Trapani 36SudTirol 34Virtus Entella 31Carpi 31San Marino 31Lumezzane 29Pavia 29Feralpi Salò 27Cremonese (-1) 25Cuneo 24AlbinoLeffe (-6) 23Como (-1) 21Portogruaro (-2) 21Reggiana 19Tritium 9Treviso (-1) 8

22ª

Gio

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Responsabile Fabio Varesi

La gioia di Bertazzoli

Il Livorno rischianel derby di Empoli

Mentre il Sassuolo cerca la vittoria perduta a Vercelli, il Livorno è impe-gnato nel difficile derby di Empoli.

25ª GIORNATA (9-2 h 15) Bari-Varese, Cesena-Ternana (8-2 h 20.45), Crotone-Grosseto, Empoli-Livorno (11-2 h 20.45), Juve Stabia-Novara, Modena-Reggina, Padova-Brescia, Pro Vercelli-Sassuolo, Verona-Vicenza, Spezia-Ascoli, Vir-tus Lanciano-Cittadella.

CLASSIFICA (24ª giornata) Sassuolo 52; Livorno 51; Verona 47; Varese (-1) 39; Padova, Empoli (-1), Juve Stabia 34; Brescia 33; Modena (-2), Ascoli 32; Cittadella 31; Spezia (-1), Ternana 29; Cesena 27; Crotone (-2), Virtus Lanciano 26; Bari (-7), Novara (4), Reggina (-2) 25; Vicenza 19; Pro Vercelli 16; Grosseto (-6) 15.

Archiviato il pareggio degli azzurri in Olanda, con più ombre che luci, il calcio italiano si rituffa nel campionato con le solite pole-miche. Al centro della discussione l’inagibilità di Is Arenas. Alla fine, dopo il ricorso al Tar, si dovrebbe giocare a Cagliari la sfida dei sardi con il Milan, ma ancora una volta il nostro calcio non fa una bella figu-ra. Il clou della 24ª giornata si gioca il sabato. Si parte con la sfida sen-titissima tra Juventus e Fiorentina, sulla carta tutt’altro che scontata. Incerto è anche l’esito dalla gara dell’Olimpico, tra una Lazio in calo

e un Napoli in gran forma. Le assenze di Hernanes e Klose stan-no penalizzando pesantemente la squadra di Petkovic, che rischia un nuovo stop al cospetto dei parte-

nopei trascinati da Cavani e Hamsik. Nella zona ““calda” della classifica, due sono le gare ad alta tensione: Palermo-Pescara e Bolo-gna-Siena. In Sicilia cresce l’attesa per vedere all’opera i rosanero affi-dati a Malesani (terzo allenatore stagionale), che si gioca una fetta di salvezza contro un Pescara in caduta libera. Delicato, infine, l’im-pegno dell’Inter con il Chievo. Stramaccioni è stato ufficialmente confermato da Moratti, ma in caso di nuovo ko la sua panchina potrebbe traballare.

24ª GIORNATA (10-2 h 15) Atala-

ta-Catania, Bologna-Siena, Cagliari-Milan, Inter-Chievo (h 20.45), Juven-tus-Fiorentina (9-2 h 18), Lazio-Napoli (9-2 h 20.45), Palermo-Pe-scara, Parma-Genoa (h 12.30), Sampdoria-Roma, Udinese-Torino.

CLASSIFICA Juventus 52; Napoli 49, Lazio 43; Milan, Inter 40; Fiorentina 39; Catania 35; Roma 34; Udinese 33; Parma 31; Torino (-1), Chievo 28; Atalanta (-2) 26; Sampdoria (-1), Bologna 25; Cagliari 24; Genoa 21; Pescara 20; Siena (-6), Palermo 17.

Fabio [email protected]

Le sfide Juve-Fiorentina e Lazio-Napoli pesano parecchio in ottica scudetto

Sabato di fuoco a Torino e a RomaSERIE A

SERIE B

La zampata della campionessa, Al termine di un’ap-passionante manche di slalom, la tedesca Maria Riesch è salita a Schladming sul trono mondiale della super-combinata. Attardata di 20 centesimi dal duo Maze-Fenninger dopo la discesa, la Riesch ha realizzato il

secondo miglior tempo tra i pali stretti e ha scavalcato la Maze di 46 centesimi (terza Nicole Hosp), conqui-stando il suo secondo titolo iridato dopo quello in sla-lom spaciale di Val-d’Isère 2009. Oggi alle 11 è in pro-gramma la libera maschile con gli azzurri molto attesi.

Trionfala tedescaRiesch

MONDIALI DI SCI

Davide Nicola(Livorno)

Edinson Cavani

Page 30: Il Piccolo 9 febbraio 2013

avanti a una buona cornice di pubblico, la Vanoli ha svolto un positivo test amichevole sul parquet di Cartigliano contro l’Umana Venezia. Alla fine si è

imposta la formazione di Mazzon, ma il risultato conta poco, perché la cosa più importante era tenere alta la concentra-zione durante la pausa. Tra i biancoblu si sono distinti Peric (17 punti) e il solito Stipanovic (13), mentre nell’Umana spic-ca la prestazione di Diawara, autore di 37 punti. Il campionato si è fermato per permettere lo svolgimento della Final Eight di Coppa Italia, che vede a sorpresa l’assenza di Venezia, che nelle ultime set-timane ha scalato la classifica e che ha pagato un avvio di stagione deficitario. Alla ripresa del campionato, la Vanoli sarà impegnata ad Avellino in un match molto delicato che, se vinto, potrebbe allonta-nare quasi definitivamente la squadra di Gresta dalla zona retrocessione.

UMANA VENEZIA-VANOLI 90-79 (20-25, 37-46; 59-64)

UMANA VENEZIA: Clark 1, Mihalich ne, Diawara 37, Marconato 5, Zoroski 6, Szewczyk 5, Young 11, Bowers 10, Rosselli 7, Magro 4, Hubalek 4, Vildera ne. All.: Mazzon.

VANOLI CREMONA: Peric 17, Vitali 7, Kotti 5, Jackson 14, Belloni, Chase 6, Ruini 2, Johnson 5, Harris 10, Conti ne, Stipanovic 13, Cazzaniga. All.: Gresta.

COPPA ITALIA Ennesima delusione stagionale per l’Armani Milano, travolta sul proprio parquet dalla sempre più con-vincente Varese nei quarti di Coppa (92-74). Nell’altra sfida di giovedì, Roma ha eliminato a sorpresa Cantù (89-85). Sas-sari, invece, ha battuto Brindisi 98-96.

CRISI CASERTA Si acuisce la crisi economica della Juve Caserta. Nei giorni

scorsi il presidente Francesco Gervasio ha lanciato un nuovo allarme: «Entro il 15 febbraio compiremo l’ulteriore sfor-zo della ricapitalizzazione evitando la messa in liquidazione della società e tutte le ovvie conseguenze che ne deri-verebbero, ma questo non potrà rassi-curare su una serena conclusione della stagione attuale, né sulla necessaria

programmazione futura. Prevediamo, nei prossimi giorni, di indire una conferenza stampa per illustrare ai tifosi ed alla città la reale situazione economico-finanziaria della società, invitando a partecipare tutti quelli che, per il loro ruolo istituzio-nale, politico ed imprenditoriale, posso-no contribuire al futuro dei colori bianco-neri». Più chiaro di così...

Vanoli, buon test contro l’UmanaIninfluente il risultato finale a favore dei veneziani. L’importante è aver tenuto alta la tensione

In Coppa Italia ennesima delusione stagionale per l’Armani Milano. Si acuisce la crisi economica della Juve Caserta

DLEGA A

Parecchio pubblico, buon livello di gioco e perfetta l’organizzazione della bocciofila “Nuova Bar Bocciodromo” in collaborazione con il comitato tecnico cremasco: non poteva avere un epilogo migliore il 2° trofeo “Roberto Martinetti”, gara provinciale (con due finali separate!) in ricordo dell’amico e arbitro regiona-le prematuramente scomparso lo scor-so anno. Nella categoria A/B ancora devastante la coppia formata da Alberto Pedrignani e Paolo Guglieri. I tresco-resi eliminavano nei quarti Torresani-Guerrini (12-4) ed in semifinale i bisso-latini Cremonesi-Reghenzani per 12-10. Conquistavano la finale anche Dante Pietrobelli e Maurizio Rupo che s’impo-nevano prima su Bianchi-Fontana (12-8)

e quindi superavano i compagni di squa-dra Vannucchi-Podenzana. Gli offanen-ghesi sfioravano l’exploit in finale contro Pedrignani e Guglieri, ma erano costret-ti a cedere per 9-12. Sorride la boccio-fila organizzatrice e ne ha motivazione

grazie al successo dei suoi portacolo-ri Gabriele Nichetti e Mario Ferrari nella categoria C/D. I beniamini di casa prima superavano A. Branchi-Foppa Pedretti (12-8) ed in semifinale, sul filo di lana, F. Branchi e Paladini. Nella parte bassa del tabellone erano protagonisti Matteo Branchi e Sergio Imberti che nei quarti avevano la meglio su Fusari-Capetti (12-10) e approdavano in finale imponendosi su Cantoni-Padovani per 12-7. Epilogo a senso unico e successo di Ferrari-Nichetti per 12-3. Ha diretto la gara Franco Cantelli, arbitro di finale Eugenio Barbieri; gradita la presenza della moglie e del figlio di Martinetti oltre a quella ormai tradizionale di Gianni Rossoni.

Massimo Malfatto

BOCCE

Avellino-Cremona Biella-Reggio Emilia Brindisi-Cantù Montegranaro-Caserta Pesaro-Siena Roma-Milano Sassari-Venezia Varese-Bologna

Varese 30Sassari 28Siena 26Cantù 24Roma 24Milano 22Venezia 20Brindisi 18Reggio Emilia 18Caserta 16Bologna 14Cremona 14Montegranaro 10Pesaro 8Biella 8Avellino 8

19ª

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Pedrignani e Guglieri dominano il “Martinetti”Nella categoria C/D successo dei beniamini di casa Gabriele Nichetti e Mario Ferrari

Anche il Gran Premio Industria e Commercio Artigianato Carnaghese getta la spugna. Considerata l’impos-sibilità di raggiungere il budget neces-sario Andrea Zanzi, presidente della società di Carnago (Varese) ha delibe-rato che quest’anno la gara professio-nisti non sarà disputata.

TROFEO BALESTRA Il Trofeo Franco Balestra - Memorial Gian Pietro Morelli diventa gara nazionale. Dopo 36 edizioni a carattere internazionale, la classica corsa bresciana di Angelo Del Barba, presidente della società San Pancrazio Cycling Team, che si corre domenica 2 marzo, sarà manifestazio-ne di classe 1.2.

BRAMATI ALLA GARDA ASD Ales-sio Bramati, 19enne di Vaprio d’Adda (Milano), nipote dell’ex professioni-sta Davide Bramati (direttore sporti-vo della Omega Pharma-Quich Step),

correrà quest’anno per la formazione bresciana Garda Asd presieduta da Giacinto Bettinsoli.

SCIANDRI CT? Si vocifera un cam-bio della guardia al Team Italia del cicli-smo, con l’impostazione di una struttu-ra nuova articolata per tutti gli uomini della maglia azzurra. Il progetto preve-de un’unica struttura e un unico budget, con un nuovo ruolo manageriale a Paolo Bettini che lascerebbe così l’ammira-glia. L’attuale ct della Nazionale di cicli-smo professionisti diventerebbe super-visore ed il suo posto verrebbe occupa-to dal corridore italo-inglese Maximilian Sciandri (nella foto), nato a Derby in Inghilterra il 15 febbraio 1967, da padre italiano e mamma inglese, pro’ dall’89 al 2004, bronzo olimpico ad Atlanta, 33

trionfi tra cui tappe al Giro e al Tour. Ha cominciato a collaborare con la federa-zione britannica, istituendo a Quarrata

in Toscana, una sorta di scuola dove ha “svezzato” tanti giovani talenti ingle-si, a cominciare da Marck Cavendish. Tecnico della nazionale inglese, da due stagioni Sciandri è anche uno dei diret-tori sportivi della Bmc.

SIR WIGGINS Sua maestà Bradley Wiggins, 32 anni inglese, capitano del-la Sky, vincitore nel Tour de France 2012 e dell’oro olimpico nella cro-no londinese, inaugura la stagione a Palma di Maiorca nella quattro giorni maiorchina, poi correrà la Parigi-Nizza. Fonti ufficiali della squadra garantisco-no che si è allenato con molto scrupo-lo a casa, più sulla quantità che sul-la qualità: missione quasi impossibile l’accoppiata Giro e Tour. Sull’isola spa-gnola Wiggins dispone dei colombia-

ni Henao e Uran. Prime uscite dell’an-no anche per Alejandro Valverde e per l’olandese Robert Gesing, men-tre Joaquin Rodriguez capitano del-la Katusha, numero 1 al mondo nel ranking Uci 2012, ha già corso al Tour de San Luis. E gli italiani? Le nostre speranze sono puntata su Giovanni Visconti, Gianluca Brambilla, Alesando Petacchi, Damiano Cuneo e Roberto Ferrari, già brillante protagonista nella 4ª tappa del Tour Down Under, battu-to solo dal tedesco Andrè Greipel, che vanta una quaterna stagionale.

In Asia, al Giro del Qatar, l’attenzione verrà calamitata da un nuovo duello tra i velocisti. Marck Cavendisch, a segno nel debutto con la nuova maglia della Omega Pharma-Quick Step, si ritrove-rà con Sacha Modolo: in Argentina è finita 1-1.

Fortunato Chiodo

CICLISMO

Inizia con una insidiosa trasferta l’av-ventura della Vis Trescore nel campio-nato italiano per società di prima cate-goria. Questo pomeriggio, con inizio alle ore 14.30, la forma-zione cremasca farà visita alla bocciofila Madonnina nell’incontro di andata del primo turno. Un match che nasconde non poche insi-die quello contro la squa-dra milanese che tra le sue fila annovera, tra gli altri, un giocatore di gran-de esperienza come Saetta. La squadra del presidente Luigi Comolli si presen-ta a questo delicato esordio determi-nata, con tutte le credenziali per fare

bene e conquistare un risultato positi-vo principalmente in vista del match di ritorno sulle corsie amiche. La compa-gine trescorese sarà guidata da Sergio

Marazzi ed è composta da Galantini, Guglieri, Guerrini, Pedrignani (nella foto) e Zagheno. L’incontro è in program-ma sulle corsie del boc-ciodromo di San Donato Milanese, singolare coin-cidenza lo stesso impian-to dove sarà impegnata,

sempre oggi (stesso orario!), anche la bocciofila Fadigati nel match di anda-ta di seconda categoria del campionato di società. M.M.

Vis Trescore, trasferta pericolosaOggi a San Donato nel primo turno degli Italiani per società

Il ko di Marghera ha complicato il cammino dell’Assi Manzi, ora penultima da sola e obbligata stasera a fare punti contro il Broni. Un successo darebbe nuovo slancio alle biancorosse nella lotta alla salvezza, che si annuncia molto dura dopo l’inatteso successo della Virtus Cagliari sulla Tec-Mar Crema (nella foto). Una brutta sconfitta (per 63-58) per le azzurre cremasche, che hanno giocato

al di sotto delle proprie possibilità lasciando ad una Virtus Cagliari motivatissima, un successo meritato. Purtoppo il regalo di un quarto, sta diventando una costante negativa in questo girone di ritorno, con-traddistinto da più ombre che luci. Se si vuole man-tenere l’attuale posizione in classifica, è indispensa-bile cambiare registro ritrovando entusiasmo e le giuste motivazioni, a partire dalla sfida casalinga di

domani pomeriggio contro Udine, formazione di buon livello, appaiata in classifica alla Tec-Mar e reduce dal successo sul Valmadrera.

CLASSIFICA (19ª giornata) Venezia 36; San Martino di Lupari 32; Milano 30; Tec-Mar Crema, Udine 24; Marghera 22; Broni, Alghero 18; San Salvatore 16; Muggia 14; Valmadrera 12; Virtus Cagliari 10; Assi Manzi Cremona 8; Biassono 2.

BASKET A2

Nichetti e Ferrari

Peric è stato uno dei i più positivicontro Venezia (foto Castellani)

SportSabato 9 Gennaio 201330Tec-Mar e Assi Manzi obbligate a vincere per i rispettivi obiettivi

Sciandri al posto di Bettini come ct azzurro?

Grazie al successo di Bernareg-gio, l’MgK Vis ha conquistato il secondo posto solitario in classifi-ca, approfittando dello stop dell’Or-zinuovi con la capolista Montichiari. Una posizione di prestigio, da con-servare domani pomeriggio a Bancole, contro uno dei due fanali-ni di coda. L’Erogasmet Crema, reduce dall’ottima prestazione for-nita a Lissone, con la quale ha interrotto la striscia di quattro sconfitte esterne consecutive, ha conservato la quinta posizione in classifica e stasera ha come unico obiettivo la vittoria con l’Arzignano, ultimo in classifica con soli 4 punti all’attivo e sulla carta non in grado di impensierire i cremaschi.

CLASSIFICA (16ª giornata) Mon-tichiari 28; MgK Vis Piadena 24; Orzinuovi, San Bonifacio 22; Ero-gasmet Crema 20; Lissone 18; Milanotre Basiglio, Cantù, Pisogne 16; Bernareggio 12; Bergamo, Cit-tadella 10; Bancole, Arzignano 4.

Piadena a Cremacontro i fanalini

BASKET DNC

Page 31: Il Piccolo 9 febbraio 2013

a Pomì prova a scuo-tersi dopo la sconfitta in campionato sul parquet di Sala Consilina. La vit-toria nel test amichevole

con il Volley 2002 Forlì Bologna ha riportato il buon umore in casa rosa e permette di guardare al prossimo impegno casalingo di domani contro il Frosinone con ottimismo. Al cospetto della for-mazione dell’ex Alessandra Petrucci, la Pomì ha affrontato dapprima due mini set, partendo dal 20-20 con l’impiego della free ball (1-1 il bilancio) per poi con-frontarsi con l’avversario in altri tre parziali dal punteggio regolamen-tare, due dei quali vinti esibendo un gioco convincente.

Nei primi due set, con punteg-gio normale a spuntarla è la for-mazione casalasca, che mister Milano ha schierato in formazione tipo. In evidenza Lucia Bacchi che, nel secondo parziale, ha spronato la squadra al recupero su Bologna costantemente avanti e ha messo a segno sei degli ulti-mi otto punti che hanno fissato il punteggio sul 25-23.

Nel terzo set, disputato sulla distanza dei venticinque punti, tanti i cambiamenti in casa rosa con Guatelli per Beier e a giochi iniziati D’Ambros per Gibertini,

Malvestito per Repice, Agrifoglio per Corna e Nasari per Zago. A spuntarla è stata la formazione felsinea, con la Pomì che conduce nel punteggio sino al 15-14 per poi finire sotto 16-18. Nasari e Nardini hanno provato a tenere in corsa Casalmag-giore, ma alcuni colpi di classe di Stufi a muro e un attacco risolutore di Petrucci, si sono rive-lati decisivi. In definitiva l’obiettivo è stato raggiunto da entrambe le

squadre, la Pomì che intendeva ritrovare morale dopo lo stop in terra campana e il Volley 2002 che prosegue sulla strada dei migliora-menti dopo gli ultimi importanti arrivi di Brussa e Samec.

POMI’-VOLLEY 2002 2-1(25-14, 25-23, 22-25)

POMÌ: Bacchi 20, Guatelli 3, Nardini 7, Malvestito, Nasari 3, Agrifolgio, Gibertini (L), D’Ambros (L), Corna 5, Zago 13, Beier 13,

Repice 11. All.: Milano-Bolzoni.VOLLEY 2002: Stufi 14, Coriani

(L), Lavorenti 4, Brussa 5, Arimattei 7, Petrucci 3, Milos 7, Korukovets 3, Cvetanovic 2, Samec, Ginan-neschi, Lapi 1, Minervini (L). All.: Beltrami-Orefice.

NOTE: Aces Pomì 3, Volley 2002 4. Battute sbagliate: Pomì 12, Volley 2002 7. Muri vincenti: Pomì 9, Volley 2002 9. Ricezione: Pomì 54%, Volley 2002 68%.

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Dimenticato il ko di Sala Consilina, le casalasche cercano con il Frosinone una vittoria da tre punti

La Pomì è pronta a tornare al successoMentre nel 6 Nazioni, l’Italia cerca uno storico bis

oggi pomeriggio alle 15.30 in Scozia, in serie C il Crema Rugby, nell’largo successo sul Lodi (72-0), ha confer-mato di essere una squadra consapevole dei propri mezzi e concentrato per ottanta minuti, che ha domina-to gli avversari in ogni fase di gioco, costringendoli ad una partita difensiva. Domani i neroverdi sono impegna-ti in un altro incontro casalingo con il Marco Polo, già battuto all’andata, per continuare la marcia verso i pla-yoff. Impegno casalingo anche per il Cremona Rugby, che ospita il Desenzano con l’obiettivo di riscattare il ko con la capolista Caimani.

CLASSIFICA Caimani Rugby 50; Rugby Desenzano 30; Crema Rugby Club 26; Bassa Bresciana 20; Cremona Rugby 13; Codogno 13; Marco Polo 9; Orobic Rugby Club 6; Rugby Lodi 0.

Nell’altro girone, il Casalmaggiore torna in campo contro il fanalino di coda Dalmine, con l’intento di cor-servare il secondo posto in classifica.

CLASSIFICA Elephant Gussolengo 41; Casalmag-giore 32; Cernusco 31; Asola 29; Cus Milano 27; Rugby Milano 24; Valtellina 17; Valcuvia 14; Gussago 10; Dalmine 7.

Il Crema chiede stradaal debole Marco Polo

VOLLEY A2

Settimana intensa di lavoro per la Reima. Il successo in rimonta sul campo di Iglesias (3-2) ha ridato fiducia al team blues, allenato da Marco Gazzotti, che nonostante sia l’ultimo della classe, vede la salvez-za diretta a soli quattro punti. Domani pomeriggio alle 18 alle al PalaBertoni arriva la temuta forma-zione del Cagliari Volley, quinta della classe. I sardi, reduci da una serie di sei successi nelle ultime sette gare, nell’ultimo di campionato hanno sconfitto per 3-0 la capolista Cantù. Impegno ostico, quindi, per i crema-schi come analizza il secondo libero Riccardo Zoadellii: «Contro Iglesias

non è stato un punto perso, anzi per come si sono messe le cose, sono stati due punti guadagnati. Una grande prova di carattere che ci ha permesso di vincere, dopo tredici giornate, la prima partita in trasferta e su un campo molto difficile. Abbiamo iniziato il girone di ritorno con una vittoria e queste è fonda-mentale, anche se le nostre dirette avversarie hanno vinto tutte. Da Cagliari in avanti dovremmo giocare ogni partita come se fosse una fina-le. Loro sono cresciuti parecchio, ma questo non ci spaventa, anzi ci stimola e soprattutto il successo di Iglesias ci ha dato la carica».

Coach Gazzotti potrà contare su tutti gli effettivi, ma solamente domani deciderà quale sarà lo star-ting six della gara contro il Cagliari. Fischio di inizio alle 18 al PalaBertoni, dirigeranno i signori Davide Facchetti e Giuseppe Lizzari e la squadra attende il sostegno del caldo ed appassionato pubblico cremasco, della storica tifoseria dei Wild Kaos per centrare i tre punti.

CLASSIFICA (15ª giornata) Cantù 32; Bergamo, Genova 28; Milano 26; Cagliari 24; Asti 23; S. Antioco 22; Mondovì 21; Olbia 18; Brescia, Igle-sias 16; Brugherio 15; Cisano 13; Reima Crema 12.

VOLLEY B1

Tante sono le società del pianeta ciclistico nostrano che hanno contri-buito alla stesura del calendario pro-vinciale 2013, discusso e confermato nella riunione promossa dal comitato provinciale della Fci, con la regia del presidente Antonio Pegoiani. Serata solenne nella Sala del Coni di Cremona, per la presentazione di un calendario importantissimo e ricco di corse affascinanti. Si parte il 1º aprile con la “66ª Coppa Dondeo”, classica d’apertura riservata alla categoria Juniores, patrocinata dalla Stradivari Bike, che poi lascerà spazio ad una miriade di corse della categoria

Giovanissimi a cominciare con 6° Trofeo Cicli France-sconi-Trofeo Avis Aido a Salvirola (7 aprile), primo atto stagionale di ciclismo minore. Da rimarcare anche il 47° Circuito del Porto” di Cremona, riservato ad Elite e Under, con la regia del CC Cremonese-Arvedi, sul set il 5 maggio, la Coppa Ardigò a Pessina Cremonese (il 25 aprile) e il 63° Gran Premio Calvatone (l’8 aprile). Ci sarà una giornata rosa a San Bassano con donne Juniores,

Allieve e Esordienti al via il 7 aprile, oltre alla gara a cronometro individua-le a Romanengo, organizzata dal Pedale Romanen-ghese (18 maggio). L’altra grossa novità è quella che Cremona avrà il Campionato Lom-bardo Allievi su strada a Sospiro (Cremona) nel 9° Trofeo Alfo Ferrari, patrocinato dal CC Cremonese 1891-Arvedi. Infine i titoli provinciale Allievi saranno assegnati a Genivolta nel Trofeo Amici del Ciclismo (19 mag-

gio) e quelli degli Esordienti nel Trofeo Cicli Francesconi a Salvirola (2 giu-gno). Il Gran Premio Liberazione di Santa Maria della Croce di Crema, internazionale donne, organizzato dell’Arci Crema-sco, inserito nel calendario ciclistico federale, non ha trovato riscontri in quello provinciale, ma siamo certi che Bassi e Peia stan-no lavorando per garantire il campio-nato del mondo di primavera.

Fortunato Chiodo

CICLISMO

La Reima cerca il bis contro il Cagliari

RUGBYCadelbosco-Marsala Montichiari-FontanellatoNovara-PaviaPomì-Frosinone Sala Consilina-Mazzano San Vito-San CascianoSoverato-Ornavasso

Novara 41Ornavasso 39Pomì Casalmaggiore 38Frosinone 29Pavia 27Mazzano 23Soverato 23Sala Consilina 22Montichiari 22Cadelbosco 20San Casciano 20Fontanellato 17San Vito 8 Marsala 7

17ª

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La Pomì in azione

La Coppa Dondeo aprirà il calendario

Reduce da due pareggi consecutivi (2-2 con il Bergamo e 4-4 con l’Atletico Brianteo) il Videoton ha comunque conquistato la vetta solitaria del proprio giro-ne, a conferma della qualità della stagione dei cremaschi.

Intanto, la Nazionale italiana del ct Roberto Menichelli, ha in programma due test contro l’ostico Portogallo (martedì 12 e mercoledì 13 febbraio dalle ore 20.30). Gli azzurri tornano a giocare in Lombardia dopo quasi venti anni, a pochi chilometri da Crema, ovvero a Treviglio nel magnifico impianto dedicato all’indimenticato Giacinto Facchetti (3500 posti). Un appuntamento da non perdere non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per tutti gli appassionati di futsal. La squadra azzurra scenderà in campo nella prima serata a Treviglio con la diretta televi-siva su RaiSport 1 dalle ore 20,30, a cui farà seguito il secondo incontro con i lusitani 24 ore dopo a Brescia, chiudendo un mini tour attorno al quale vi saranno anche altri eventi sportivi legati al futsal ,con protagonisti giova-ni e giovanissimi, a sostegno dei valori sani dello sport più praticato al mondo. Sul territorio, per la promozione dell’evento, il Videoton sta distribuendo da settimane il materiale informativo sull’evento sportivo.

Con due pari il Videotonha raggiunto la vetta

Sport Sabato 9 Febbraio 201331

FUTSAL

Page 32: Il Piccolo 9 febbraio 2013

ipartire dal lavoro per ri-lanciare l'economia è la strada che Ance Cremo-na si augura venga intra-presa livello nazionale,

come spiega la direttrice Laura Secchi: «E' urgente tornare ad in-vestire e a produrre lavoro, questo lo si può fare riducendo il costo del lavoro nelle imprese di costruzione che risulta il più elevato in assoluto rispetto a qualunque altro settore industriale, in questo modo si fa-vorisce l’occupazione e l’emersio-ne del “nero” e si riequilibra il no-stro costo del lavoro a quello del lavoratore autonomo. Faccio un esempio concreto: per ogni 1000 euro in tasca all’operaio edile, il costo per l'impresa è pari di 3000 euro». «Sempre a livello nazionale - pro-segue la direttrice Secchi - vanno aiutate le imprese di costruzione con difficoltà patrimoniali per scongiurare il fallimento e salva-guardare il tessuto produttivo. Vanno sbloccati i pagamenti da parte delle pubbliche amministra-zioni alle imprese, ma soprattutto va fatto ripartire il credito alle im-prese edili. Le banche devono ri-tornare a svolgere il loro ruolo di banche che investono sul tessuto

imprenditoriale produttivo edile. Va riattivato inoltre il circuito del cre-dito alle famiglie e lo Stato deve istituire un Fondo di garanzia per le

fasce deboli della popolazione, per consentire loro di accedere all’ac-quisto della prima casa». Importanti iniziative sono conside-rate necessarie dall'Ance anche a livello regionale: «E' imprescindibi-le rivedere le deleghe assessoriali in tre macro-aree: area territorio (comprensiva delle politiche casa); area ambiente (compresa energia e tema rifiuti); area attività produt-tive (compreso il settore costruzio-ni e terziario). Occorre poi istituire la Consulta delle Costruzioni a li-vello regionale, quale sede di con-fronto sui temi di interesse della categoria edile e di tutta la filiera, partecipata da tutti gli operatori di filiera (costruttori edili, cooperati-ve, imprese industriali, ordini pro-fessionali) e con la presenza delle

Direzioni generali regionali coinvol-te». L'importanza del rilancio del settore si traduce per l'associazio-ne in misure ed iniziative concrete, che possano avvalersi del contri-buto delle amministrazioni pubbli-che a diversi livelli: «Abbiamo già fatto incontri con le pubbliche am-ministrazioni del nostro territorio cremonese, cremasco e casalasco ed abbiamo sottolineato e caldeg-giato l’ipotesi nelle procedure ne-goziate (lavori pubblici) del Cantie-re a Km zero – invitare a partecipa-re ai lavori le imprese locali che hanno alle loro dipendenze operai/impiegati che vivono su quel terri-torio, che producono ricchezza sul territorio e pagano anche Irpef co-munale ed Imu su quello stesso comune. Ci siamo attivati concre-

tamente insieme agli Ordini Pro-fessionali e al Comune di Cremona nel vedere insieme una proposta di intervento sugli edifici esistenti mediante la stesura di “analisi energetiche” degli edifici esistenti che consentano ai proprietari (ed anche agli amministratori di con-dominio) di avere una analisi certa sul rapporto tra costi e benefici in termini di risparmio sui consumi energetici (riscaldamento, raffre-scamento, elettricità…) se i pro-prietari ristrutturano i loro edifici, avere certezza dei costi ed avere anche un piano di ammortamento di questi costi. Questa proposta vede la partecipazione di Ance Cremona e degli Ordini Professio-nali oltre che di altre categorie (Unione Consumatori, Uppi,…) e

della Pubblica Amministrazione e può essere un “volano” per far ri-partire l’attività edile nel Comune. Un esempio che altre amministra-zioni potrebbero poi applicare. Af-finché tutto ciò si concretizzi è necessario l’impegno concreto ad appoggiare e finanziare questo progetto da parte del sistema ban-cario attraverso la definizione di “plafond” di spesa per rendere esecutivi queste opere sull’esi-stente urbano. Questo è solo un esempio, ma le idee sono molte e nascono grazie alla sinergia tra le imprese edili e le categorie dei li-beri professionisti». Tra le proposte dell'Ance, oltre all'istituzione di una consulta delle costruzioni, la riorganizzazione delle deleghe assessorili per una maggiore agilità e vicinanza alle imprese e ai cittadini, incentivi a favore della green economy che possano rilanciare il settore edili-zio, l'istituzione di un albo regiona-le degli operatori del settore delle costruzioni, l'incentivo dell'innova-zione tecnologica. Alle ammini-strazioni viene inoltre richiesta un'adeguata disciplina dell'urbani-stica regionale, un ipano di piccole opere infrastrutturali e un piano regionale per la casa ai giovani.

L’associazione presenta iniziative e proposte per il rilancio del settore edile in Lombardia

Ance: «Bisogna tornare a investiree produrre lavoro a costi minori»

R

ervono meno promesse eclatanti e occorre tornare a proposte concrete, con gesti incisivi come il taglio dei costi della politica: questi i primi passi da compiere,

secondo il presidente di Reindustria Giu-seppe Capellini. «Se la politica intende di-mostrare di voler davvero cambiare le co-se e di agire in funzione di una ripresa eco-nomica, deve smetterla di limitarsi alle promesse elettorali. Nonostante la diffici-le situazione in cui ci troviamo, ogni gior-no si sentono notizie di sprechi, ma nep-pure la voce di qualcuno che si dica di-sposto a toccare i costi della politica. Non ho sentito nessuno, in questa campagna elettorale, che abbia come obiettivo quel-lo di alleggerire l'enorme peso che ci tra-sciniamo da anni sulle spalle. Se i candi-dati vogliono essere credibili, devono pri-ma di tutto impegnarsi su questo fronte, a dimostrazione della loro consapevolezza

di quanto occorre davvero per la ripresa del nostro Paese». Si tratta di un primo passo, al quale però farne seguire altri: «Oltre a questo, le mi-sure che gli imprenditori si aspettano dal-lo Stato sono ormai note da tempo: sem-plificazione legislativa, meno tasse sul la-voro e meno burocrazia e più fiducia nel-le imprese, che devono essere considera-te come un valore nazionale e non più un soggetto da spremere per il fisco. Bisogna

poi attirare investitori nazionali ed esteri, che possano portare valore aggiunto. Chiaro che, per fare questo, occorrono in-frastrutture moderne, ma soprattutto cer-tezze in materia legislativa: se si decide qualcosa non si può poi cambiare idea con troppa facilità. Mi riferisco, per esem-pio, al fotovoltaico: se vengono stanziati dei soldi per l'incentivo a questo tipo di in-stallazione, è impensabile che un anno dopo si taglino i finanziamenti. E così pu-

re per altri ambiti. Un investitore ha biso-gno di un lasso di tempo sicuro, come ga-ranzia per poter recuperare quanto inve-stito. Io penso che ci voglia un'authority, con il compito di vigilare sulle decisioni prese e valutare l'operato di un governo. Comunque, in ambito di sviluppo econo-mico, anche la Regione può fare moltissi-mo per le aziende del proprio territorio. Certo, occorre anche in questo caso uno snellimento dell'apparato burocratico, in

modo da recuperare risorse per poi con-centrarsi sul rilancio del settore manifattu-riero, che ha sempre rappresentato la no-stra forza, mentre ora molte aziende sono invece costrette a chiudere. Servono inve-stimenti nell'innovazione e controllo sulle partecipate, perché un dato è oggettivo: ci troviamo a dover pagare bollette trop-po care, a confronto di altri Paesi europei e questo, a livello concorrenziale, è ovvia-mente svantaggioso».

Il presidente di Reindustria Giuseppe Capellini chiede più investimenti nell’innovazione

S Tagli ai costi della politicae progetti a lungo termine Giuseppe Capellini,

Presidente di Reindustria

Laura Secchi, Direttrice Ance

32 Speciale EconomiaSabato 9 Febbraio 2013

Page 33: Il Piccolo 9 febbraio 2013

i cominci a parlare se-riamente di lavoro, la-sciando perdere le pro-messe ideologiche”. Questa la posizione di

Mimmo Palmieri, segretario provinciale della Cgil.

«Bisogna pensare a come creare nuova occupazione, stu-diare i cambiamenti del tessuto produttivo e implementare un nuovo modello di sviluppo so-stenibile, non più basato sullo sfrenato consumo di risorse». La riconversione delle aziende sarà quindi la grande sfida nel prossimo futuro: «Il tessuto produttivo si deve adeguare al-le nuove esigenze e necessità del Paese, e bisogna eliminare le sacche di inefficienza».

L'edilizia sarà quindi uno dei settori da cui si potrà partire per un rilancio, «non aumentando la cementificazione, ma ricon-vertendo il tessuto edilizio in

modo da migliorarne l'impatto ambientale. Servono, a questo proposito, progetti che permet-tano di recuperare fondi euro-pei, andando a recuperare

scuole ed edifici pubblici nell'ottica del risparmio energe-tico. Si tratta di piccole cose, che però possono dare una spinta. Il governo centrale è quindi chiamato a rivedere gli indirizzi futuri del Paese, con una particolare attenzione all'occupazione. Servono inol-tre e serie politiche energeti-che, che permettano di miglio-rare la competitività dell'impre-sa riducendo i costi dell'ener-gia, che ad oggi hanno un im-patto economico molto eleva-to». A questo proposito, la Cgil ha creato un Piano del lavoro strutturato, che suggerisce do-ve intervenire e come reperire le risorse necessarie per aiutare le imprese a riconvertirsi».

S

Mimmo Palmieri (Cgil): «Riconvertire il tessuto produttivo per renderlo sostenibile»

Secondo Mino Grossi, se-gretario provinciale della Uil, la pressione fiscale è il primo nodo su cui si dovrà interveni-re nella prossima legislatura. «Lo sviluppo del Paese deve fondarsi sulla domanda inter-na prima di tutto, ma perché questo accada le famiglie de-vono avere nuove risorse. Si deve allora agire sulle aliquo-te fiscali e sulle detrazioni ri-spetto alle tasse da pagare. Anche il governo regionale potrà fare molto in questo senso, cercando di intervenire sull'Irap, che oggi agisce sul costo del lavoro e frena l'oc-cupazione».

Il tema delle pensioni non è secondario. Secondo Grossi è infatti urgente «ritornare sul problema degli esodati. E' po-sitivo il “recupero” di 55mila soggetti, ma ci sono ancora decine di migliaia di persone che restano tagliate fuori da ogni deroga».

Allo stesso modo sarà fon-damentale intervenire sul wel-fare, a fronte di un indice di

povertà che nel nostro paese è sempre più elevato. «Milioni di persone sono sull'orlo del baratro, eppure il tema della non autosufficienza rimane marginale per i Governi, che non affrontano il problema in maniera seria». Urge anche ri-solvere il problema che afflig-ge la Lombardia in merito alle casse integrazioni in deroga. «Per ora sono stanziate risor-se per coprire gli ammortizza-tori sociali solo fino a giugno. Dunque è urgente, per chi an-drà in Regione, occuparsi su-bito di stanziare le risorse per portare la cassa fino a fine an-no. Questa incertezza è infat-ti dannosa anche per le impre-se».

Ultimo ma non meno im-portante, il tema della realiz-zazione di politiche attive a sostegno dell'occupazione. «Bisogna investire sulla for-mazione, in modo da ricon-vertire professionalmente i la-voratori e rendere le imprese più competitive sul mercato» conclude Grossi.

MINO GROSSI - UIL

«Si mettanoin campo

progetti chepermettano

di recuperarefondi europei»

«Si deve parlare seriamente di lavoro»

a vera emergenza og-gi è il lavoro: lo sostie-ne Giuseppe De Ma-ria, segretario gene-rale della Cisl di Cre-

mona. «Il governo centrale, ma anche quello regionale, dovran-no impegnarsi seriamente su questo tema, che non può più essere eluso. Accanto a questo, bisogna ritornare sull'emergen-za del welfare: so sta perdendo la capacità economica che per-metta di tenere in piedi un wel-fare in grado di dare risposte a tutti i cittadini. e non si può pen-sare di far gravare tutto sulle ta-sche dei contribuenti».

Cosa fare allora? «Bisogna

sostenere il lavoro attraverso delle riduzioni fiscali serie, sia nei confronti delle imprese che dei lavoratori: più soldi alle fa-miglie significa un incremento dei consumi, e meno costi per le imprese significa ripresa eco-nomica» continua De Maria. «Oggi i dati sulla disoccupazio-ne sono preoccupanti e non si vede una contrazione di questo dato che anzi potrebbe aumen-tare nel biennio 2013-2014. Senza contare tutte quelle per-sone in cassa integrazione che nn verranno reinserite in azien-da. Ma la cosa più grave è la grossa piaga della disoccupa-zione giovanile, che in Europa è

tra le più alte, dopo Grecia e Spagna».

Infine non dimentichiamo la grande piaga dell'evasione fi-

scale, che «deve essere affron-tata seriamente, anche attraver-so l'introduzione di un fisco più equo».

L

Giuseppe De Maria (Cisl): «Oggi il lavoro è la vera emergenza»

«Si sta perdendola capacitàeconomicaper tenere

in piediil welfare»

«Attenzione alla disoccupazione giovanile»

«Intervenire sulla pressione fiscale»

«Bisogna implementare i consumi internirestituendo risorse alle famiglie»

Domenico Palmieri

Giuseppe De Maria

Mino Grossi

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on è solo l'economia a dover cambiare, ma anche il sistema della pubblica amministrazio-ne: è quanto ha sottolineato il direttore di Anci Lombardia At-

tilio Fontana, nel corso degli Stati Genera-li del commercio. L'associazione ha rivolto un messaggio chiaro e diretto ai candida-ti delle prossime elezioni, con una serie di proposte concrete per il rinnovamento. «I Comuni lombardi - ha sottolineato il Diret-tore Fontana - auspicano che, all’indoma-ni delle elezioni regionali, si possa aprire nella Regione Lombardia una stagione nuova, una “fase costituente” per ridefini-re le funzioni dei diversi livelli di governo e per disegnare un nuovo sistema dei servi-zi della pubblica amministrazione. I Comu-ni, come sempre, faranno la loro parte per garantire la buona riuscita di questo pro-cesso».

Sinergia in primo piano, dunque, per ottenere una visione e un piano d'insieme che possa guardare con fiducia al futuro. I primi cittadini lombardi hanno realizzato un documento con proposte concrete per far sì che, in un momento di forte crisi eco-nomica e sociale come quello attuale, le istituzioni lombarde possano concorrere per dare sostegno alle imprese e ai reddi-ti e per costruire un “Sistema Lombardia” più solido, dinamico, innovativo e quindi capace di giocare le proprie carte nella competizione globale, guidando la ripresa. Diversi i temi toccati dal documento di An-ci Lombardia: dal welfare al territorio, dal-le politiche giovanili alla casa, dall’istruzio-ne all’ambiente, per provvedimenti con-creti in risposta ad una situazione che non ammette ulteriori indugi ed esitazioni. Un punto fondamentale è quello relativo alla finanza locale, sul quale Fontana ha di-chiarato che, «anche a livello regionale, dovranno esserci delle risposte alle nostre richieste circa l’insostenibilità e l’iniquità delle manovre economiche che si sono abbattute sugli enti locali, facendo pagare ai Comuni un prezzo superiore a quello di qualsiasi altro settore della pubblica am-ministrazione».

Al centro delle richieste di Anci Lom-bardia spicca una maggiore semplifica-zione per la realizzazione di una macchi-na regionale e statale più efficiente e dai ruoli definiti ma sinergici, nel pieno rispet-to della riduzione degli sprechi delle risor-se e per una ridefinizione dei ruoli. Anci Lombardia chiede anche una maggiore semplificazione dei rapporti tra i Comuni e la Regione e un forte investimento nell’innovazione della pubblica ammini-

strazione. Da queste istanze nasce anche la richiesta di unificare in un solo asses-sorato i settori del welfare e della sanità perché, come ha spiegato Roberto Sca-nagatti, vicepresidente di Anci Lombar-dia, «i Comuni sono sempre più in prima linea sul fronte dell’assistenza sociale, nonostante la sensibile riduzione delle risorse disponibili. Avvertiamo pertanto il bisogno di un interlocutore e di una go-vernance unici per ottimizzare l’organiz-

zazione e la gestione di tutta la materia». Non mancano inoltre dei riferimenti allo

sviluppo e alla ripresa economica, temi di primaria importanza in questo periodo e imprescindibili per qualsiasi ipotesi di svi-luppo futuro. Ancora lo spirito di sinergia e di collaborazione emerge dalle parole del presidente Fontana, con Anci Lombardia che auspi-ca un “Patto per lo svilup-po” tra le istituzioni e le forze economiche e sociali per utilizzare le risorse libe-rate da una profonda modi-fica del patto di stabilità: una migliore gestione delle risorse appare quanto mai necessaria alla luce dei tagli che hanno coinvolto nell'ultimo anno le pubbliche amministrazioni e i Comuni in particolare. Sarà inoltre importante coglie-re l’opportunità offerta da Expo 2015 che, secondo Alessandro Cattaneo, vicepresi-dente di Anci, dovrà essere «un evento in grado di coinvolgere l’intero sistema degli enti locali, anche per promuovere nuove e più avanzate forme imprenditoriali su tutto il territorio regionale»: un'occasione di ri-lancio e di promozione del territorio a livel-lo internazionale, ma anche per lanciare uno sguardo al futuro in un contesto glo-bale. Anci Lombardia, nel documento in-

dirizzato ai candidati alle elezioni regiona-li, punta l’attenzione anche sui Comuni mantovani colpiti dal sisma, che stanno vivendo problematiche non ancora risolte: sedi municipali, scuole, la maggior parte delle strutture pubbliche sono ancora ina-gibili. Per il ritorno alla normalità, in queste

realtà - a fianco degli aiuti ai privati e proprio per garanti-re ad essi un pieno ritorno alla normalità - è necessaria una maggiore attenzione da parte degli enti pubblici, e occorre tenere alta l'atten-zione con il governo affinché

ogni iniziativa sia rivolta anche al territorio lombardo ed insieme è necessaria una forte iniziativa del commissario regionale per semplificare procedure e garantire certezza a cittadini. Infine, il presidente Fontana ha ricordato che uno degli obiet-tivi del nuovo corso regionale dovrà esse-re quello di «collaborare con i Comuni per contrastare le infiltrazioni malavitose negli enti locali, nella gestione degli appalti pub-blici e in tutti i settori economici. A questo si aggiunge il bisogno di misure volte alla tutela di chi combatte la mafia, anche a rischio di minacce, e un percorso di edu-cazione alla legalità che coinvolga tutta la cittadinanza».

N

Anci Lombardia sottolinea l’importanza di una redistribuzione di ruoli e compiti per le amministrazioni pubbliche

Fontana: «Manovre insostenibili e inique»

«Welfare e sanitàin un unicoassessorato»

Attilio Fontana, direttore Anci Lombardia

«Maggiore attenzione alle politiche abitative,relegate finora ad un ruolo marginale»

Alla vigilia delle consultazioni elettorali per il rinnovo del Parlamento, Anci lancia un appello alle coalizioni politiche per richiamare la loro attenzione sui temi e sulle problematiche legate alle politiche abitative che da anni nel nostro Paese sono trascurate e relegate in ruoli marginali ma che sicuramen-te, proprio per la loro complessità, dovranno essere riprese ed inserite nell’agenda politica della prossima legislatura. «Rite-niamo importante – afferma Alessandro Bolis, delegato Anci alle politiche abitative - che venga ripristinato il fondo di so-stegno agli affitti con una congrua capienza necessaria a for-

nire risposte ad una sempre piu’ larga fascia della popolazione in evidente sofferenza anche per i riverberi della crisi econo-mica in essere».

«Si dovrà procedere poi – aggiunge - ad un sistema di esen-zione e sgravi fiscali per l’affitto e per i mutui. Una non più rinviabile politica di revisione fiscale deve riguardare la rimo-dulazione e l’esenzione dall’Imu, come già avviene per l’ana-logo patrimonio comunale, per gli immobili finalizzati all’edilizia sociale poiché’ la tassazione attuale, così permanendo, porte-rà inevitabilmente al collasso degli Enti gestori».

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