Il più bel dono di Natale - Amazon Web...

24
il filo 1 anno 4 - numero 23 - dicembre 2013 PERIODICO DELLA PARROCCHIA SS. TRINITÀ P er questo Natale voglio farvi un dono: sono le prime parole del primo documento scritto da Papa Francesco, l’”Evagelii gaudium”, sono parole scritte con il cuore e che vanno direttamente al cuore di ciascuno di noi. Chiedo da voi l’impegno a procurarvi il testo dell’intero documento e di continuare la lettura che farà vi tanto bene, vi darà gioia e serenità che vi auguro vi accompagnino sempre nel vostro cammino. “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. In questa Esortazione desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani, per invitarli a una nuova tappa evangelizzatrice marcata da questa gioia e indicare vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni. Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo rischio, certo e permanente. Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite, scontente, senza vita. Questa non è la scelta di una vita degna e piena, questo non è il desiderio di Dio per noi, questa non è la vita nello Spirito che sgorga dal cuore di Cristo risorto. Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perché « nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore ». Chi rischia, il Signore non lo delude, e quando qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspettava il suo arrivo a braccia aperte. Questo è il momento per dire a Gesù Cristo: « Signore, Il più bel dono di Natale

Transcript of Il più bel dono di Natale - Amazon Web...

il filo 1

anno 4 - numero 23 - dicembre 2013PERIODICO DELLA PARROCCHIA SS . TRINITÀ

P er questo Natale voglio farvi un dono: sono le prime parole del primo documento scritto da PapaFrancesco, l’”Evagelii gaudium”, sono parole scritte con il cuore e che vanno direttamente al cuoredi ciascuno di noi. Chiedo da voi l’impegno a procurarvi il testo dell’intero documento e di

continuare la lettura che farà vi tanto bene, vi darà gioia e serenità che vi auguro vi accompagnino semprenel vostro cammino.“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che silasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. ConGesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. In questa Esortazione desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani,per invitarli a una nuova tappaevangelizzatrice marcata da questagioia e indicare vie per il camminodella Chiesa nei prossimi anni.Il grande rischio del mondoattuale, con la sua molteplice edopprimente offerta di consumo, èuna tristezza individualista chescaturisce dal cuore comodo eavaro, dalla ricerca malata dipiaceri superficiali, dalla coscienzaisolata. Quando la vita interiore sichiude nei propri interessi non vi èpiù spazio per gli altri, non entranopiù i poveri, non si ascolta più lavoce di Dio, non si gode più delladolce gioia del suo amore, nonpalpita l’entusiasmo di fare il bene.Anche i credenti corrono questorischio, certo e permanente. Moltivi cadono e si trasformano inpersone risentite, scontente, senza vita. Questa non è la scelta di una vita degna e piena, questo non è ildesiderio di Dio per noi, questa non è la vita nello Spirito che sgorga dal cuore di Cristo risorto.Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e s i tuaz ione s i t rov i , a r innovare oggi s tesso i l suo incont ropersonale con Gesù Cris to o , a lmeno, a prendere la decis ione di lasciars i incontrare da Lui , dicercar lo ogni g iorno senza sos ta . Non c’è mot ivo per cu i qua lcuno possa pensare che ques toinvi to non è per lui , perché « nessuno è escluso dal la gioia portata dal Signore ». Chi r ischia , i lSignore non lo delude, e quando qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui giàaspet tava i l suo arr ivo a braccia aper te . Questo è i l momento per dire a Gesù Cris to: « Signore,

Il più bel dono di Natale

il filo 2

mi sono lasciato ingannare, in mil le maniere sono fuggi to dal tuo amore, però sono qui un’al t ravol ta per r innovare la mia a l leanza con te . Ho b isogno d i te . Risca t tami d i nuovo Signore ,accet tami ancora una vol ta f ra le tue braccia redentr ic i » . Ci fa tanto bene tornare a Lui quandoci s iamo perdut i ! Insis to ancora una vol ta : Dio non s i s tanca mai di perdonare, s iamo noi che cis tanchiamo di chiedere la sua miser icordia . Colui che ci ha invi ta to a perdonare «set tanta vol teset te» (Mt 18,22) c i dà l ’esempio: Egl i perdona set tanta vol te set te . Torna a car icarci sul le suespal le una vol ta dopo l ’a l t ra . Nessuno potrà togl ierci la digni tà che ci confer isce questo amoreinfinito e incrollabile. Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci deludee che sempre può restituirci la gioia. Non fuggiamo dalla risurrezione di Gesù, non diamoci mai per vinti,accada quel che accada. Nulla possa più della sua vita che ci spinge in avanti!” (Papa Francesco)

Presepe Vivente 2013L'anno scorso l’asino all’ultimo momento aveva dato forfait. Ma pecore e agnellini hanno saputo far perdonarel'assenza. Si ripete anche quest'anno la tradizione del presepe vivente in Santissima Trinità', con Maria, SanGiuseppe e il Bambin Gesù. Appuntamento domenica 15 dicembre alle 14.30. Giochi, dolci e vendita di oggettini e lavoretti delle scuole. Come tutti gli anni durante la messa delle 10,30 sarà possibile far benedire le proprie statuine del presepe.

il filo 3

Centro di ascolto

Emergenza lavoroIl Natale si avvicina ma, prima di partire con regali eacquisti, è bene fermarsi un attimo a pensare cosapossiamo fare per chi ha meno di noi.Non c'è bisogno di leggere sui giornali che c'è la crisi.Basta guardarsi intorno. Basta chiedere alle strutture della nostraparrocchia.Al Centro di ascolto cinque volontariesi alternano tutti i mercoledì e igiovedì (dalle 16,30 alle 18,30) peraccogliere chi non sa più come darda mangiare ai propri figli, comepagare le bollette o l'affitto, dovetrovare un lavoro.Ecco, il lavoro: è questa la veraemergenza anche nel nostroquartiere. Quasi sempre sono donne equasi sempre mamme, magari rimastesole. Ma anche alcuni uomini si rivolgono alCentro di ascolto per chiedere aiuto. "La richiesta sta aumentando, soprattutto da parte dicittadini italiani - dice Mariuccia che con Anna sialterna alla guida del gruppo di volontarie -. Uomini edonne tra i 40 e i 55 anni che non riescono a rientrarenel mondo del lavoro, anche se si attivano, peresempio seguendo i corsi della Regione che danno unapiccola retribuzione, ma poi finisce lì".Il Centro risponde alle emergenze offrendo generialimentari e un po' di vestiario (lo spazio adisposizione non è molto). Ma il suo ruolo èsoprattutto quello di aiutare le persone a utilizzare larete della solidarietà cittadina: dire a quali strutture delComune o della Regione rivolgersi, indicare i corsi diformazione da frequentare per migliorare la propria

posizione, aiutare a seguire le procedure per ottenereuna casa popolare. "Il Comune dà un piccolocontributo, prima era più alto - dice Mariuccia - maora anche il Comune ha meno disponibilità".Il Centro di ascolto della Santissima Trinità segue una

trentina di situazioni, di cui 5-6 con bambini dipochi mesi.

Non è un compito facile. Perché bisognaessere capaci, in primo luogo, di

ascoltare e di far aprire il cuore apersone che spesso provanovergogna e imbarazzo di doverchiedere aiuto. Cercare un lavoro enon trovarlo è una ferita, anche se

da fuori non si vede.Accanto all'ascolto, ci deve essere la

capacità di capire chi ha veramentebisogno di una mano e chi invece vuole

approfittare, perché purtroppo non mancanoanche le persone così. Di solito le persone si rivolgonoalla Caritas e vengono indirizzate al Centro di ascolto.Infine - ma non è cosa da poco - bisogna sapere starein silenzio: rispettare il privato di chi si è rivolto a noi.Va detto che "la parrocchia risponde - dice Mariuccia- ogni volta che don Mario ricorda la cesta in fondoalla Chiesa, troviamo ciò che ci serve".La cesta lì, all'ingresso in Chiesa, sulla sinistra variempita con cibi non deperibili. Per informazioni utilie nuove iniziative di solidarietà si può accedere al:

Centro di ascolto

giorni: mercoledì e giovedì dalle 16,30 alle 18,30

telefono: 02-36727100 int. 3

La Comunitàevangelizzatrice si prendecura del grano e non perde

la pace a causa dellazizzania.

Le perle

di Papa Francesco

Appuntamento importante da non perdere con il teatro per i ragazzi e le famiglie

Venerdì 31 Gennaio, Sabato 1 Febbraio ore 21.00 eDomenica 2 Febbraio alle ore 15:

“Il bambino di Noè”tratto dall’omonimo libro

dello scrittore francese Éric-Emmanuel Schmitt.

il filo 4

Favola in musica anche per chi

non può udireIl titolo è “Pierino e il lupo”, fiaba per bambini scrittadal compositore russo Sergej Prokofjev nel 1936 enata per avvicinare i bambini alla musica. Ma ilpersonaggio principale, in un certo senso, non saràné Pierino, né il lupo, né il severo nonno di Pierino(ma non vi diciamo di più per non togliere la sorpresaa chi non conosce la storia…). Quanto piuttosto unacivetta che, messa a lato del palco, parla con le mani. Parla cioè con la “lingua dei segni” (la cosiddetta Lis)utilizzata dalle persone non udenti. Perché “Pierino e il lupo” ,che è stato messo in scenacon i puppet il 1 dicembre alla Parrocchia SantissimaTrinità (ore 15,00, Sala Padovese) dal TeatroManodopera, è nato proprio per poter essere goduto anche da chi non può udire parole e musica. “L’idea è venuta a Rosa Sgorbani, la cui mamma è sorda – racconta Rachele Trotti, attrice che coordina ilTeatro Manodopera insieme a Rosa Sgorgani -. Pierino e il lupo è una fiaba musicale, ma abbiamo pensato difare una versione che fosse fruibile anche da chi non può sentire. Ci sono musica e voci dei personaggi e a latodella scena una ragazza sorda che, nel ruolo della civetta, traduce per chi non sente. Abbiamo sempre avuto unpubblico misto e ottime reazioni”.“Molti bambini – prosegue Rachele Trotti - spesso oggi non conoscono le marionette e non sono mai stati avedere uno spettacolo dei Colla (una delle compagnie di marionette più famose al mondo) ma sono curiosi erestano sempre colpiti”.Ogni anno nascono in Italia 200-220 bambini non udenti. Attualmente le persone nate sorde in Italia sono23mila.Dopo lo spettacolo, è stato possibile “cimentarsi” con marionette e puppet, per vedere dal vivo comefunzionano. Chissà che, d’ora in poi, qualche videogioco non resti poi per un po’ in un cassetto…

Handy Camp

il filo 5

Il Teatro Manodopera - Chi, dove, perchéIl Teatro Manodopera è stato fondato da Rosa Sgorbani (marionettista e realizzatrice di scene e marionetteal Teatro di Gianni e Cosetta Colla per dieci anni) e Rachele Trotti (attrice di formazione, marionettista ecostumista, sempre al Teatro Colla). La compagnia ha realizzato nel 2010 Pierino e il lupo, che ha debuttatoal Teatro di Cappuccini di Genova, è stato ospite della Milanesiana 2011, ha partecipato al premio OtelloSarzi 2012 nell’ambito del Festival internazionale “I teatro del mondo” di Porto Sant’Elpidio, ed è statorappresentato all’interno della Rassegna di teatro “Arrivano i Barbatangheri” di Andalo.

Il Campo Elettrico

15 - 23 Dicembre - Internet come luogo di annuncio del Vangelo.

Ore 20.30 Tutte le sere dal 15 al 23 Dicembre Novena di Natale via Internet con

radio Trinità sul sito www.trinita.tv

Un vero gesto di gioia, le mani in alto che “trillano”come in un balletto. L’applauso festoso di chi nonha il senso dell’udito. È stato un silenzio fragoroso che ha riempito lanostra chiesa domenica 1 dicembre, giornata che inSantissima Trinità è stata dedicata appunto ai nonudenti. Sulla destra dell’altare c’era un signore cheha tradotto “con le mani” tutta la Messa, celebratada Mons. Emilio Puricelli coordinatore dellapastorale dei non udenti. Gesti che possono esseremolto più forti delle parole “udite” ma nonveramente ascoltate. Mentre guardavo quelle mani“parlare” pensavo a quanto diamo per scontati isensi di cui disponiamo, a quanto non sappiamousarli fino in fondo.Forse più che un ballo, quellemani in alto che si muovevano veloci mi ricordanoun campo di grano accarezzato veloce dal vento esotto il sole. Il segno di una festa.

Un silenzio fragoroso

Una grande orchestraDomenica 1 dicembre siamo andati con gli scout a vedere lo spettacolo di Pierino e il lupo. Inizialmentepensavo che fosse uno spettacolo per bambini piccoli e che mi sarei annoiata.Invece quando mi sono seduta ed è iniziato lo spettacolo mi sono dovuta ricredere. La musica era bellissimae, man mano che il racconto andava avanti sono riuscita persino a riconoscere qualche strumentodell’orchestra: ciascun personaggio era rappresentato da un differente strumento e la stessa musica loseguiva ogni volta che appariva sul palco. I personaggi poi erano addirittura pupazzi divertenti e che cihanno fatto sorridere. L’attrice che raccontava la storia era sordomuta. Rappresentava una civetta, che nondormiva mai e per questo sapeva tutto e “parlava” con il linguaggio dei segni, per far capire a tutti, ancheai bambini che non sentono, le sue parole .

Giulia

il filo 6

Il Campo Rom - 17 NovembreConoscere la realtà degli zingari e del nomadismoAlla fine, ha dato la benedizione inlingua rom e cantato l’Ave Marianella lingua del popolo che segue dauna vita. Don Luigi Peraboni, incaricato per laPastorale dei nomadi, ha celebrato lamessa in Santissima Trinitàdomenica 17 novembre“costringendoci” a confrontarci conuno dei popoli che, dobbiamodircelo, ci provoca le reazioni piùnegative. Ci fa paura. Perché non loconosciamo, non lo capiamo. Come ha più volte detto don Luigi,che con il suo confratello monsignorMario Riboldi sono da sempreconosciuti come “i preti deglizingari”, “gli zingari sono un popolo,una cultura, una storia”. Hannoanche un beato, Zefirino Jiménez Malla, primo zingaro a essere proclamato beato nella storia della Chiesa. I rom, infatti, sono un popolo vicino a Dio. Don Peraboni ci ha raccontato delle tante conversioni a cui haassistito e accompagnato, dei gruppi di riflessione sulla Bibbia con tante famiglie Rom ma anche dei moltirom che sono divenuti sacerdoti o suore di clausura.

Oggi abbiamo negli occhi le drammatiche immagini di Lampedusa, centinaia di persone morte in mare a mezzomiglio dalle coste dell’isola italiana. Ventidue anni fa era stata una nave proveniente dall’Albania carica di 10mila tonnellate di zucchero (per questochiamata “La nave dolce”) e di 20mila persone. Era l’8 agosto del 1991 quando giunse nel porto di Bari, primomassiccio sbarco di cittadini stranieri in fuga dalla dittatura e dalla miseria. Le operazioni sono difficili,ostacolate dalle autorità centrali italiane. La gran parte dei cittadini albanesi vengono rispediti in Albania conl’inganno (sono convinti di essere portati a Roma). Hekuran ricorda bene quel giorno: anche lui era andato al porto a Durazzo pensando di scappare dall’Albaniaverso quella che era una terra promessa, l’Italia. Ma era tornato indietro, a casa.In Italia, però, ha voluto comunque venire e oggi vive nella nostra comunità con la moglie Majlinda. E insiemehanno raccontato la loro storia domenica 24 novembre subito dopo la proiezione del film “La nave dolce”, ildocumentario diretto nel 2012 da Daniele Vicari.La comunità albanese è una delle più numerose in Italia, la terza dopo quelle romene e marocchine.Non si vive bene in Albania, nemmeno oggi che qualcosa è cambiato. Lo ha raccontato bene durante la messadelle 10,30 don Antonio Giovannini, sacerdote Fidei donum in Albania. Ciò che a noi sembra scontato, peresempio la luce elettrica, in Albania può essere un lusso. Ancora troppo spesso mancano i beni di primanecessità. Don Antonio vive da molti anni in un paesino sulle montagne albanesi e esercita il suo servizio daun villaggio all’altro spostandosi su un vecchio furgoncino portato dall’Italia.Una domenica di riflessioni profonde su chi è costretto a scappare dal proprio Paese.Ma è stata anche una domenica da festeggiare. Per questo Majlinda ha preparato il dolce tipico del suo Paeseche richiede otto ore di preparazione. Davvero un dolce per occasioni speciali.

Il Campo Profughi 24 NovembreRacconti di migranti e rifugiati.

il filo 7

Il Campo... di Concentramento

8 Dicembre - L’incontro con Laura

Domenica abbiamo pranzato all’oratorio e insieme anoi c’era Laura. Mentre mangiavamo ci haraccontato la sua esperienza in carcere.La cosa che mi ha colpito di più è stata che Laura hadetto di essere diventata libera perché ha incontratoGesù. Ha raccontato che mentre era in carcere èandata da lei una suora, io non sapevo che le suoreandassero anche in prigione. È stata la suora adaiutare Laura a conoscere Gesù. Laura ha anchedetto che sa di aver sbagliato e di meritare di esserepunita. Ora è cambiata. Penso che vorrei aiutare lepersone come lei.

Chiara Riccio

Domenica 8 dicembre la comunità della Santissima Trinità si è confrontata con la realtà delle carceri. Unarealtà dura, a dispetto di quanto molti possono e vogliono pensare. A raccontarla sono stati don MarcellinoBrivio, ex cappellano del carcere di Opera, che ha concelebrato la messa insieme a Don Mario, e Laura …, unadonna condannata a 20 anni di carcere, ora in affidamento ai servizi sociali e impegnata nella cooperativa IlGermoglio di Giuliano Milanese. Laura ha raccontato di essere oggi una donna “libera” grazie alla fede in Dio.

via Menotti Serrati 7420098 San Giuliano Milanese

tel. 02 98248006 - cell. 3479322957orario di apertura al pubblico

lun - ven 9-18 sabato su appuntamento

il filo 8

L’ultimo traguardo

di Santa PurissimaDa Laboremus di marzo 1987, di Peppino Aspesi:

"…La più antica notizia su Santa Purissima è riferita all’anno 1736 e si trova in una descrizionedell’Oratorio S. Giuseppe alla Mojazza, allora sotto la giurisdizione della Parrocchia della SS. Trinità…”

Quando, donde, come giunsero all’Oratorio della Mojazza (che si trovava nel quartiere che oggi si chiamaIsola, ndr) le reliquie di Santa Purissima? Purtroppo assai poco si sa. A questo riguardo don Enrico Manzoni(allora coadiutore in Parrocchia) così si esprime sul Laboremus di aprile 1919: “Al lettore che fossedesideroso di sapere qualche cosa intorno all’origine di questa Sacra Reliquia, non resta a dire se non che,a partire dal secolo XVI, abbondano nella cristianità da parte di Pontefici le donazioni di Corpi di SantiMartiri trovati nelle Catacombe romane. Non essendo conosciuta la storia di tutti i corpi dei Santi Martiriivi conservati, venivano battezzati col nome di qualche virtù come Pio, Vittore, Fortunato, Giustina,Purissima e donati a Parrocchie e Oratori pubblici e privati. Non può essere differente la storia del Corpodella nostra Santa, la cui autenticità fu riconosciuta dalla Autorità Ecclesiastica”.

Quando l’Oratorio della Mojazza venne chiuso e sconsacrato nell’estate del 1785, l’allora Parroco della SS.Trinità, sacerdote Luigi Sangalli, chiese e ottenne che il corpo di Santa Purissima venisse affidato alla chiesamatrice. La Sacra Reliquia trovò dunque un decoroso collocamento nella Chiesa della SS. Trinità in unacappella della navata sinistra (la seconda a partire dall’altare).

Ma nel 1843 fu sentito il bisogno di prepararle una sede più degna: fu ottenuto dalla Curia di scambiare laCappella del Santo Crocifisso con quella di Santa Purissima e così l’urna della Santa passò nella primaCappella di destra (vicino al campanile). Un altare di marmo, opera di Giuseppe Bianchi, accolse l’urna(che si ritiene quella originaria già all’Oratorio della Mojazza) entro una nicchia chiusa da un vetro concornice dorata. Solenne fu la festa d’inaugurazione il 19 gennaio 1844…

Anticamente le sagre del sobborgo, quella di Santa Purissima appunto e quella della SS. Trinità, chiamavanogran concorso di popolo dalla città e dal contado. … L’espandersi della città fuori della cerchia delle muraspagnole sul finire dell’800 e soprattutto nel nostro secolo, ha determinato una progressiva perdita d’identitàdel borgo degli Ortolani…Nel 1968 l’urna con il corpo di Santa Purissima compì la sua ultimatrasmigrazione dalla vecchia chiesa della SS. Trinità in quella nuova, trovando posto sotto l’altare nellaCappella della Madonna..."

A margine di tale dettagliata descrizione possiamo aggiungere altre notizie ancora inedite tratte dalCronicorum (cronistoria della Parrocchia della SS. Trinità), un registro di grande formato con copertinanera, con pagine scritte a mano con splendida calligrafia (parroco, coadiutore o forse il sagrestano?),conservato nell'archivio parrocchiale. Sotto la voce anno 1785, ma evidentemente redatta a posteriori, unanota recita:

"Una supplica del curato Sangalli, Priore e Deputato della Parrocchia della SS. Trinità, in data 13 luglio1785, ricorda alla Veneranda Curia che in quest'anno venne donato dal Reverendo Economato alla Chiesadella SS. Trinità il corpo di Santa Purissima, Vergine e Martire, proveniente dall'Oratorio di San Giuseppealla Mojazza. Per sistemarel'urna in Trinità furono spese nel1785 lire 850, ma la devozionepopolare ben presto richiese unasistemazione migliore e questafu ottenuta colla costruzione diun altare di marmo bianco,opera dello scultore GiuseppeBianchi. la solenneinaugurazione avvenne nelgennaio del 1844 con spesa di2250 lire”. In seguito quelgiorno divenne, assieme allafesta canonica della Trinità,grande festa popolare nel borgodegli Ortolani nell'ultimadomenica di settembre. Di tali

il filo 9

feste ne fa memoria, seppure in forma unpoco dissacratoria, anche il sommo poetamilanese Carlo Porta in due sonetti. Dopo quasi due secoli di venerazione nellaChiesa Parrocchiale, nel 1968 l'urna contenenteil corpo della Santa è costretta a traslocare dallavecchia alla nuova Chiesa della SS. Trinità invia Giusti, trovando dimora nella Cappella dellaMadonna. Alcuni anni dopo per volere delParroco don Giuliano Gargioni, l'urna con lareliquia subisce un accurato restauro ad operadei frati dell'istituto Beato Angelico. Infine il 18 maggio 2006 le reliquie di SantaPurissima trovano una nuova e presumibilmentedefinitiva sistemazione. A seguito dei lavori diristrutturazione della Cappella S. Giuseppe,viene decisa la traslazione delle spoglie mortalidi don Giuseppe Michele Sironi,indimenticabile parroco dal 1949 al 1980 eartefice della costruzione della nuova Chiesa,

nel nuovo Battistero ricavato nella ex Cappella della Madonna.In questo spazio, esterno al perimetro quadrato dell’edificio (33 m. per lato), sulla destra dell’ingressoprincipale, vi era un altare sotto il quale era sistemata l’urna della Santa. Al suo posto ora si trova il nuovoBattistero e nel muro divisorio tra questo e la porta laterale destra viene ricavata una nicchia nel cui internovengono traslati i resti mortali di don Sironi. A fianco delle sue spoglie, in una cassettina a parte, sonocontenute alcune ossa della nostra Santa, altre sono racchiuse in una teca sotto l’altare della Cappella exBattistero, altre ancora, le più lunghe, sono deposte sotto l’altare maggiore della Chiesa. Invece l’urna,piuttosto rovinata, è provvisoriamente depositata nei sotterranei della Parrocchia.

Gobbi Sergio

Il corso di icone per noi è stata una bella esperienza e con umiltà e gioia non possiamo fare a meno di ringraziareDio per il dono che ci ha fatto, sia per averci introdotto nel meraviglioso mondo delle icone che per laconoscenza e la frequentazione del maestro Mezzalira e dei componenti del gruppo. Ciò che portiamo dentroil nostro cuore è difficile da descrivere con semplici parole. Vedere poi a fine corso prendere forma, quasimiracolosamente, l'immagine del volto di Cristo, nonostante le nostre poche capacità, ma grazie al preziosoaiuto del maestro, è un'esperienza ed un'emozione che consigliamo a tutti, ed è il caso di dire: "Provare percredere"!!! A tutta la scuola di iconografia il nostro semplice GRAZIE. Un caloroso abbraccio nell'amore diDio con tanta luce e tanta pace.

Titti e Claudio

A scuola di iconeIl nostro semplice GRAZIE

il filo 10

A Roma dal Papa/1 Storia di Silvia

Dal Guangdong all’incontro con GesùCittà del Vaticano (AsiaNews) - Fra i 500 catecumeni che papa Francesco ha incontrato lo scorso 23 novembre,

a conclusione dell'Anno della fede, vi era anche lei. Silvia Peng, 25 anni. Vive in Italia da 4 anni e lavora

come consulente economico, è originaria del Guangdong e non aveva mai sentito parlare di Gesù e della fede.

Grazie ad alcuni amici italiani ha scoperto la fede e l'anno prossimo a Pasqua sarà battezzata. Ecco quanto

lei stessa dice della sua scoperta.

Gesù è un enigma. Cerco di spiegare questo enigma del mio cuore con parole semplici: Egli è sempre stato nelmio cuore in modo nascosto, ma il mio cuore era coperto da un buio molto spesso per molto tempo. Forse Luiè sempre stato nel mio cuore, ma io dubitavo... Ho ricevuto un'educazione in cui le parole "fede" e "cattolici"non avevano nessun peso. Certo, ero una "buona studentessa" e pensavo di poter ignorare questi elementi, datoche gli esami di scuola non includono lo studio di queste parti. Ho pensato: per realizzare i miei scopi hobisogno forse di "pregare"? di leggere la Bibbia? Ho pensato che "preghiera" e "lettura della Bibbia" mipotevano mettere di cattivo umore. Non conoscevo nulla della fede e perciò non ho mai preso sul serio la mia fede.Nel 2010 ho visitato la famiglia italiana di un mio amico. Per curiosità verso il modo in cui vivono gli italiani,per la prima volta nella mia vita ho partecipato alla messa con la mamma e la nonna del mio amico, in un'anticacappella a Montebelluna (Treviso).Sebbene non abbia capito alcunché, quella messa ha lasciato in me una profonda impressione: i canti del cororendevano le persone più pacifiche; i bambini, vestiti a festa, partecipavano alla messa e scambiavano la pacecon gli altri. Ho visto anche, alla fine della messa, come la gente si salutava l'un l'altro.... Ma ancora non capivochi è Gesù, sebbene ho intuito che Gesù non è difficile da capire e che non era lontano da me.Quell'anno, i miei amici mi hanno invitato a celebrare il Natale con loro in famiglia. Alla messa della nottesedevo vicina alla nonna e pensavo che quella messa così speciale fosse come un grande concerto. Dopo lamessa, tutte le persone si sono incontrare nel piazzale di fronte alla chiesetta, chiacchierando, bevendo vinbrulé e cioccolata. La mamma e la nonna del mio amico mi presentavano ai loro vicini dicendo: Questa è lamia figlia cinese, la mia nipote cinese. Ero commossa dal loro affetto. Forse il calore di questo affetto derivadalla fede o dalla loro semplice ospitalità, ma per me era difficile capirlo. Ad ogni modo, sono sicura che inquella messa in Italia ho fatto una vera esperienza di amore ed è cresciuto il senso della mia persona."La gente che ha fede si affeziona a tutto, ringrazia per ogni cosa, è piena di gratitudine. E la loro vita è pienadi attesa e di speranza". Io ho scoperto questa testimonianza dentro la vita dei miei amici cattolici. Essi sonopronti sempre ad offrire se stessi, ad aiutare con tranquillità gli altri, anche se loro stessi hanno difficoltà.Comunicano fra di loro in modo attento ed educato, rafforzando gli elementi positivi negli altri. Penso che tuttiquesti aspetti abbiano a che fare con la fede. E così io ho cominciato a cercare la mia fede personale.Io sono grata ai miei amici per avermi reso vicino Gesù. Per questo ho cominciato a studiare la Bibbia e apartecipare alle lezioni di catecumenato. E l'enigma del mio cuore si svela ogni giorno di più. Mi sento fortunataperché vedo che - oltre ogni aspettativa - sto correndo in fretta nel conoscere la fede cristiana. Per questo, iovorrei ringraziare il p. Giuseppe Zhang e suor Ida. Ho ricevuto un grande onore quando sono stata accolta frai catecumeni presentati a papa Francesco lo scorso 23 novembre. Ora non vedo l'ora che giunga quel giorno[del battesimo] e credo che l'enigma del mio cuore si svelerà.

梵蒂冈城(亚洲新闻) - 教宗方济各在今年11月23日信德年结束时,接见了500位慕道者,25岁的彭

西维娅是其中之一。她在意大利住上四年,任职顾问。她原籍广东,从未听说过耶稣和基督信仰。在

一些意大利朋友的带领,她寻找信仰,准备明年复活节受洗。以下是她分享自己的信仰历程:

耶稣是一个谜。我尝试在心里用简单的言词解释这个谜。祂一直在我的内心隐藏着,但我的心在黑暗

里,而且经过很长时间。也许祂一直在我的心,但我有怀疑。

在我接受的教育,从来没有认真想过信仰和天主教。当然,我是一个好学生,我想我没有理会这些字

词,因为它们不在学校考试的范围,我不需要思考它们。

我曾想过:「我是否需要为我的目标祈祷?我是否需要研读圣经?我想祈祷和阅读圣经是一件沉闷的

事。我不知道信仰是什么,所以我从来没有认真对待它。

在2010年,我探望了一位意大利朋友的家庭。由于对意大利人生活的好奇,我跟着朋友的母亲和祖母

,第一次参加了天主教的弥撒。那里是在蒙特贝卢纳镇(特雷维索省)一间古老小教堂。

il filo 11

A Roma dal Papa/2 Quell’invito

speciale dal Santo Padre.Nella vita spesso cerchiamo di programmare lagiornata, impegnandoci a realizzare la nostraquotidianità. Ma qualche volta succede che basta uninvito per cambiare la routine. Così quando DonMario ci comunicò che la Diocesi di Milanoorganizzava un viaggio a Roma dal Papa per ineofiti, catecumeni e accompagnatori ci siamoentusiasmati e abbiamo subito accettato l'invito. La nostra attenzione era puntata verso l'incontro conil Santo Padre.Durante la settimana precedente al viaggio erofelice perché dovevo incontrare una persona moltoimportante per la cristianità e perché non tutti hannola possibilità di compiere questo pellegrinaggio.Sono passati tre anni da quando sono stato battezzato e questo arco di tempo è passato velocemente come untreno ad alta velocità. Incontrare il Papa è come per un treno raggiungere la sua destinazione/meta.Il 24 Novembre partiamo da Milano verso Roma; eravamo otto persone, ovvero io, Don Mario Antonio, Carla,i miei genitori, Enis e Massimiliano. A Roma pioveva e abbiamo fatto fatica ad entrare all'interno della Basilicadi San Pietro. Appena entrato mi sono accorto che non avevo mai visto una Chiesa così ricca di decorazioni,grande e dipinta. Il Papa inizia a ungere le fronti dei catecumeni con l'olio sacro. Poi, quando entra nella passerella principale di fianco a noi, tutte le persone munite di macchine fotograficheo cellulari lo investono di flash. Verso la fine della messa, Francesco chiama i catecumeni sull'altare perconsegnarli un vangelo dicendogli:“Ricevi il vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio”Le parole che mi hanno impressionato sono state quelle pronunciate dal Papa nel Vangelo, cioè: “Cercate,seguite e trovate perché se cerchiamo Gesù lo seguiamo e se lo seguiamo lo troviamo”.Siamo tornati tutti bagnati ma stimolati dentro a seguire la parola del Papa sulle sue riflessioni importantissime.Sono ripartito da Roma con l'idea di ritornarci di nuovo più maturo di adesso.

Matteo Dedja

虽然我不明白礼仪的意义,那台弥撒留给了我深刻的印象。圣咏团的歌声让人们感到平安,孩子们穿

着他们最漂亮的衣服参加弥撒,参加者互相问候。在弥撒结束时,大众又互相祝福。尽管我仍然不知

道耶稣是谁,但我感觉到耶稣不是太难明白,而且离我不远。

那年,我的朋友邀请我去她的家庭庆祝圣诞节。在子夜弥撒,我坐在他的祖母旁边,我感到这台弥撒

很特别,犹如一个伟大的音乐会。弥撒之后,参礼的教友聚集在教堂前的空地上,聊天、喝热酒和热

巧克力。

我朋友的母亲和祖母介绍我给她们的邻居说:「这是我的中国人女儿、我的中国人孙女。」我被她们

的温馨友情感动了。也许这份温暖是发自她们的信仰或者纯粹是好客所牵引,但为我来说,这些都是

很难理解。无论如何,我肯定,在意大利我经历了一份真挚的爱的体验,我也开始觉察到为人的意义

「那些有信仰的人对周围的事物都有感情,对一切都感恩,表示谢意。他们的生活充满期待和希望。

」我在我的天主教朋友的生活中发现到的。他们总是愿意奉献自己,帮助别人度过困境,即使他们自

己还有难题。他们在沟通时很细心和有礼,互相激励。我想所有优点都与信仰有关。于是,我开始寻

找自己的信仰。

我很感谢我的朋友带领我走近主耶稣。为此,我开始阅读圣经和参加慕道班。

在我内心的谜每天都在显露更多。我觉得很幸运,因为我看到了,超越我所想的,我想尽快学习到基

督徒信仰。藉此,我要感谢张神父和艾达修女的教导。

当我与其他慕道者,在11月23日一起获得教宗方济各的接见,实在是我莫大的光荣。现在,我急不及

待,渴望那一天(洗礼)的到来。我相信我的内心之谜将给我显露更多.

GIORNO ORARIO APPUNTAMENTI

Martedì 19 21.00 Magnifici 7 - RadioMercoledì 20 20.30 Consiglio PastoraleGiovedì 21 21.00 Lettura BibbiaSabato 23 9.00 - 23.00 Catecumeni da PapaDomenica 24 II Domenica di Avvento - Il Campo Profughi Mercoledì 27 21.00 Catechesi Concilio, lettura Lumen GentiumGiovedì 28 21.00 Lettura BibbiaVenerdì 29 21.00 Film: “Vai e vivrai”Sabato 30

Domenica 1 III Domenica di Avvento - Handy CampLuned’ 2Martedì 3 21.00 Incontro Genitori V el.Mercoledì 4 21.00 Catechesi Concilio: Don Vittorio De PaoliGiovedì 5 21.00 Lettura BibbiaVenerdì 6 17.00 Film per II e III media: “Il viaggio di Carol”Sabato 7 15.00 BattesimoDomenica 8 IV Domenica di Avvento - Campo di ConcentramentoLunedì 9 20.30 Consiglio Pastorale Martedì 10 20.30 Cena catechisteMercoledì 11 21.00 Omaggio ad Antonia PozziGiovedì 12 21.00 Lettura BibbiaVenerdì 13 19.00 Film: “Polar Express”Domenica 15 V Domenica di Avvento

14.30 Presepe ViventeLunedì 16 20.30 Novena per radio e internetMartedì 17 20.30 Novena per radio e internetMercoledì 18 20.30 Novena per radio e internetGiovedì 19 20.30 Novena per radio e internetVenerdì 20 20.30 Novena per radio e internet

21.00 Film:”Cuore Sacro”Sabato 21 20.30 Novena per radio e internetDomenica 22 VI Domenica di Avvento

Campo ScoutLunedì 23 Campo ScoutMartedì 24 17.00 - 23.30 S. MessaMercoledì 25 S. Natale orario Messe festivoGiovedì 26 S. Stefano orario Messe ferialeVenerdì 27 Vacanza sulla neve Sabato 28 Vacanza sulla neveDomenica 29 Vacanza sulla neve Lunedì 30 Vacanza sulla neve Martedì 31 18.30 Messa Prefestiva, Te Deum

il filo 12

Calendario parrocchiale

C a l e ndario

parrocchiale

il filo 13

Calendario parrocchialeC a l e ndario

parrocchiale

GIORNO ORARIO APPUNTAMENTI

Mercoledì 1 orario Messe festivoGiovedì 2Venerdì 3Sabato 4Domenica 5Lunedì 6 EpifaniaMartedì 7Mercoledì 8Giovedì 9 21.00 Lettura BibbiaVenerdì 10Sabato 11 14.30 Incontro Genitori III el.Domenica 12 10.30 Battesimi

14.30 Incontro Genitori III el.15.00 Film “Les choristes” e coro

Lunedì 13Martedì 14Mercoledì 15 20.30 Consiglio PastoraleGiovedì 16 21.00 Lettura BibbiaVenerdì 17 19.00 Film:”Monsieur Batignole”Sabato 18Domenica 19Lunedì 20Martedì 21Mercoledì 22Giovedì 23 21.00 Lettura BibbiaVenerdì 24 21.00 Film:”La vita segreta delle parole”Sabato 25Domenica 26 10.30 BattesimoLunedì 27Martedì 28Mercoledì 29Giovedì 30 21.00 Lettura BibbiaVenerdì 31 21.00 Teatro: ”Bambino di Noè”

Buone Feste a tutti!!!

il filo 14

Al MercatorioLibri e vestiti tornano nuoviQuesto tipo di eventi crea sempre un certo scompiglio.Quando ne senti parlare per la prima volta sei entusiasta, eccitato, euforico: un modo comodo e divertente perfar spazio in casa e nel contempo per guadagnare qualcosa! Si dicono tutti.La settimana dopo l'allegria nasconde un velo d'ansia e di preoccupazione, sotto frasi come “ma cosa porto?Questo non lo comprerà mai nessuno, a questo ci sono affezionato...”Per ridursi poi all'ultima sera, abbracciati con disperazione al libro a cui sei affezionato ma che non leggi più,al vestito che adoravi ma che ormai ti sta stretto, al soprammobile che ti ha regalato la zia per Natale ma chenascondi ogni volta che hai ospiti perché è effettivamente osceno.L'evento di cui parlo, l'unico capace di creare tanta confusione, è il famigerato mercatino dell'usato, nel nostrocaso il Mercatorio.Sì, perché qualche domenica fa sul sagrato della chiesa ha avuto luogo il grande mercatino dell'usato marchiatooratorio Santissima Trinità, dove si poteva davvero trovare di tutto: dai vecchi libri più sconosciuti ai prodottidi bellezza più stravaganti; dalle creazioni in ceramica degli scout ai vestiti smessi di un sacco di gente. Eravamotutti lì, al freddo, mettendo bene in mostra gli articoli migliori e attirando a noi ogni potenziale clientesbandierando le nostre offerte migliori.C'è chi, arricciando il naso, ha borbottato qualcosa a proposito di Gesù nel Tempio, e del fatto che il sagrato diuna chiesa non dovrebbe ospitare eventi del genere a quell'ora della domenica mattina.Io penso che si sbagli. Perché la chiesa è comunità, è ridere passando attraverso le bancherelle degli amicischerzando sui prezzi troppo alti, è gioire mentre dai una figurina in omaggio al bambino che ti ha appenacomprato un libro, è crescere insieme, in ogni esperienza che si fa.Anche un evento come il Mercatorio può insegnarti a crescere. Ti porta a disfarti del superfluo, ti porta acondividere con gli altri quello che per te è stato importante. Io stessa mi sono staccata da decine di libri cheho amato con tutto il cuore, ma è così che si impara ad apprezzare ciò che si ha.Il guadagno alla fine può interessare come può non farlo. Quello che conta è l'espressione dei bambini quando,soddisfatti e sorridenti, si allontanano per mano con i genitori stringendo il loro tesoro nuovo di zecca. Lasolidarietà che lega tutti i “compagni di avventura”, quelli che come te sono lì al freddo con un sorriso sullelabbra pronti ad offrire parte della loro storia ad altre persone, perché il giro continui.Sono felice di aver partecipato a questa esperienza comunitaria, sono felice di aver condiviso tanti ricordi,tante piccole parti di me con la comunità che mi circonda. Al prossimo Mercatorio!

Emma Salioni

vestiamo tutta la famiglia

Registrati sul nostro sito

riceverai un buono del 10% di sconto

sul prossimo acquisto.

il filo 15

Verso la festa della famigliaInsieme più forti

La più piccola comunità è sempre un simbolo

Famiglia, quante parole dette e scritte, quanti discorsi,spesso un po’ aridi e fuori luogo … Attraverso le pagine del nostro Filo, cerco di rendere“pubbliche” alcune mie considerazioni, senza avere lapretesa né di spiegare o insegnare né tantomenogiudicare. Sarebbe bello anzi che ci fossero articoli aseguito di questo, magari con opinioni diverse!!!!Innanzitutto un ringraziamento ai miei genitori, ai mieinonni e a tutte le persone anziane che ho avuto l’onoredi conoscere quando ero piccola ed adolescente. Leloro esistenze e le loro famiglie trasudavano di valori:il modo di vivere sobrio, la fedeltà reciproca, la faticadi vivere in mezzo a tante difficoltà anche economicheerano il fondamento dell’amore che si percepiva, chenotavi da tanti piccole attenzioni e da tanti particolari.C’erano gioia, amore, comunicazione, fiducia nelfuturoAnche Papa Francesco ha osservato come “ciascuno dinoi costruisce la propria personalità in famiglia,crescendo con la mamma e il papà, i fratelli e lesorelle, respirando il calore della casa. La famiglia è illuogo dove riceviamo il nome, è il luogo degli affetti,

lo spazio dell’intimità, dove si apprende l’arte deldialogo e della comunicazione interpersonale”. Altri mattoni importanti per la formazione della miaFamiglia mi sono stati “donati” dai Sacerdoti che sisono avvicendati in questa Parrocchia che con il loroesempio prima e le loro parole poi hanno sempreeducato all’amore “per sempre” preparando sin daragazzi cammini vocazionali specifici.“L’uomo non può vivere senza l’amore” insegnavaGiovanni Paolo II e quindi fondamentale la mano delSignore che ha fatto incontrare me e il mio futuromarito con il quale, dopo un cammino di sei anni,abbiamo formato la nostra Famiglia. Vivere l’amorecome una strada di santità rispondendo ad unachiamata di Dio, personale e di coppia è stato il nostroarduo progetto fin dall’inizio.Mi piace usare un’immagine suggerita da una personaa me cara in cui immagino la mia Famiglia come unblocco di marmo; ogni giorno, insieme, usi lo scalpellocon amore e delicatezza per non staccare pezzi enormi:le nostre mani interpretano l'immagine della mente cheacquista forma sempre più delineata ad ogni istanteche detta forma prende vita.

Daniela Libè

60 anni insieme. Si puòGrazie, Arrigo e Onorina per la vostra bella testimonianza di vita!

il filo 16

Qui scout - Un campoda “Mille e una notte”

Il Branco della luna piena si distingue tra Est ed Ovest, questo per un motivo pratico e logistico essendo censititra tutti circa 50 bambini dagli 8 agli 11 anni.Così tutte le attività si svolgono separatamente per poter favorire il protagonismo del bambino, questo ci portaa percorrere strade parallele ma in luoghi diversi con tempi e sfumature diverse.La strada parallela scelta per questa vacanza è stata l’ambientazione fantastica proposta dai racconti di “ Millee una notte “ nello specifico “Aladino e la sua Lampada” sulla traccia dell’omonimo film disneiano.Animati e pronti con travestimenti e materiale per realizzare questo progetto comune, siamo partiti da Milanoil 27 luglio con il branco dell’Ovest per raggiungere “Fiume Nero” frazione meno nota di Valbondione .Il tempo che fino ad allora si era reso inclemente regalando agli abitanti locali e villeggianti regolari temporaliogni pomeriggio ai lupetti ha regalato molte giornate di sole permettendo una più che regolare possibilità di

svolgere le attività all’aperto.La casa ex canonica adibita a “casa vacanze”, moltoaccogliente ci ha permesso di sistemarci comodamente,era sì vicino alla via principale di comunicazione dellavalle, ma permetteva di accedere facilmente nel suoretro ad un piccolo mondo fatto di viuzze sgombre daltraffico, poi sfruttando un guado su un ramo del fiumeSerio si poteva raggiungere un isolotto tutta erba e prato,con alberi, sicuro e sgombro da pericoli.Il tema del campo era di immaginare i bimbi come tantipiccoli Aladino e Jasmin, portarli a vivere tanteesperienze come nel racconto, per farli poi arrivare allaconclusione che il “diamante grezzo” tanto voluto daJafar era in realtà nascosto in loro ed era sufficiente

il filo 17

accorgersi di tale novità per poter crescerecon fiducia e coraggio.Ci ha accompagnato per quasi tutto ilcampo Suor Francesca, che era giàcomparsa nella “caccia” di Brescia colnome di “Cugina di Baloo” nomemeritato in quanto religiosa ci haaccompagnato nella nostra catechesigiornaliera.Oltre a tutta l’ambientazione checaratterizzava la giornata, abbiamopartecipato alla Processione cittadina inonore di S.Anna, il sabato sera subitodopo il nostro arrivo, poi una bellissimagita lunga su per la valle laterale dovescorre il Fiume Nero tra boschi di faggioveramente favolosi, giocato nel “parcogiochi del paese”, ma soprattutto il terrenodi caccia a noi preferito è stato quello sull’isola detta “dei cavalli” tra i rami del fiume Serio.Quando Don Mario è venuto a trovarci celebrando l’ eucarestia, riportandosi a Milano Suor Francesca, ci siamoavvicinati alla conclusione del campo che è stato il sabato 3 agosto con l’arrivo dei genitori nella mattinata attesiper riportare i propri figli a casa.Appuntamento questo molto atteso per l’agape fraterna consumata in allegria condividendo la casa e visitandoi vari luoghi della nostra permanenza, grande successo ha riscosso il raggiungimento dell’isola dei cavalli conrispettivo attraversamento del guado e l’immancabile bagno di qualche piede calzato: di lupo o genitore….pocoimportava, l’acqua era freddissima, ma la giornata era calda e l’esperienza meritava di essere vissuta.

Hathi

Qui si possono acquistaredivise e attrezzature usateSi ricorda che è aperto presso la sede “l’armadio scout”, per l’acquisto di divise e attrezzature usate (ma inbuono stato). L’offerta è libera, con una base di 5 euro che vanno a incrementare la cassa del Milano 37, ilgruppo scout della parrocchia. Si possono trovare maglioni, camicie, impermeabili, zaini, scarponcini,insomma tutto ciò che serve per essere scout dalla divisa impeccabile. Non per forza, però, nuova di zecca.Informazioni e richieste si possono inviare attraverso il sito del Milano 37 (http://www.mitrentasette.org/)

oppure a Letizia mail [email protected]

In occasione della Festa diSant’Ambrogio, agli scoutdi Milano è stato conferitol’attestato di benemerenzadel Comune di Milano perl’impegno educativo neiconfronti di tanti giovani.Complimenti e .... tanta ebuona strada!

18il filo

Giornata missionaria manotesa a chi ha bisogno di noi

Un aiuto per chi è lontano e ha più bisogno di noi. Conla vendita di torte, fiori, libri, oggetti provenientidall’Africa, il pranzo in oratorio e grazie alle offertedei parrocchiani, alla giornata missionaria dello scorso27 ottobre sono stati raccolti più di 2.300 euro (2.339per la precisione). Il ricavato sarà così utilizzato: 800 euro per lePontificie opere missionarie; 839 a padre AldoMarchesini, il nostro missionario nel Monzambico(300 euro destinati all’ospedale dove lavora padre

Aldo, 539 come contributo per la costruzione diorfanotrofio per i bambini a Lioma, sempre inMonzambico); 400 euro a Claudia Colombo per leiniziative in Ruanda (pagina accanto). Altri 300,infine, sono stati destinati alla Caritas del BurkinaFaso, Paese di origine di Don Aniset, dove è incostruzione una iniziativa di una nostra parrocchiana.Un grazie all’impegno del gruppo missionario, il cuiprossimo incontro è fissato per il 13 gennaio 2014.

PROGETTO “INDÁBO”EDUCAZIONE E SALUTE PER I BAMBINI PIU’ POVERI DEL RUANDA

Il Progetto Indàbo è un progetto della missione ruandese della Comunità Servi di Maria

del Cuore di Gesù.

In collaborazione con il Comune di Butare, la Comunità Servi di Maria del Cuore di Gesù ha iniziato unprogetto educativo e di istruzione rivolto alla categoria più fragile e trascurata del Ruanda: i bambini distrada, in particolare i figli delle prostitute. Questi piccoli vivono in condizioni igieniche disastrose esoffrono di malnutrizione. uestQMolti di loro sono sieropositivi e non hanno nessun accesso a cure mediche.Noi, grazie anche al Vostro aiuto, diamo loro, oltre alle cure mediche necessarie e due pasti caldi al giorno,la gioia di poter vivere la loro spensieratezza di bambini in una struttura accogliente dove giocare eimparare, non solo a leggere e a scrivere in inglese e francese, ma anche cosa significa essere amati!

ADOZIONI A DISTANZA: Con soli 30 € al mese (1 € al giorno) potete aiutare un bambino e la sua famigliaa vivere dignitosamente! Ass. Pro Opere Sociali e Missionarie Comunità Servi di Maria del Cuore di Gesù- Brasile – Onlus BANCA POPOLARE FRIULADRIA - IBAN IT55 H053 3664 0000 0003 012 4253 Per info: [email protected] http://www.facebook.com/ProgettoIndabo

Lezione in classeInaugurazione del Progetto con il Vescovo di Butare,

Mons. Philippe Rukamba (24.05.13)

19il filo

Gli ostacoli nel percorso scolastico, soprattutto nell’adolescenza, sono segnale e allo stesso tempo causa disofferenza non solo per i ragazzi, ma per l’intera famiglia. Si creano veri e propri annodamenti in cui si perdonoi capi e in cui ogni movimento stringe ulteriormente il nodo. Può accadere che ci siano: anni scolastici nonsuperati, problemi di disciplina tali da compromettere la regolarità del lavoro scolastico, frequenze irregolari,a volte somatizzazioni che non consentono allo studente di recarsi a scuola, l’incontro con l’altro sesso,l’acquisizione di una propria identità, il gruppo di coetanei, problemi d’apprendimento … Gli insegnanti spesso sono in difficoltà rispetto al disagio manifestato dai ragazzi. Le modalità attraverso le qualipuò essere avviato un intervento che rimetta le cose in movimento possono essere tante, a partire da quellepedagogiche, didattiche, educative, metodologiche …, ma vi sono alcuni presupposti di base che derivanodagli insegnamenti della psicoanalisi, di Freud e di Lacan, che possono essere d’aiuto. La struttura del soggetto,i meccanismi del Godimento, il rapporto con l’Altro, il rapporto con il Sapere sono elementi di una mappateorico-pratica che possono consentire di mettere al lavoro una rete di garanzia. La scommessa è la verificadella possibilità per ogni soggetto di procedere nella propria formazione. La prima garanzia che può essere dataè al ragazzo, che sia in difficoltà o non lo sia, al quale si riconosce il valore di Soggetto, “io ti riconosco comesoggetto desiderante, anche se non so che cosa tu desideri, e non solo lascio in sospeso questo sapere, ma nonlo occludo con il mio supposto sapere. Nell’atto del riconoscimento si accoglie l’altra persona così com’è, nonci si attende da lei nessuna risposta che sia conforme ai desiderata altrui.” dall’intervista a Antonio Di Ciaccia,psicoanalista, in In Classe come al fronte. Un nuovo sentiero nell’impossibile dell’insegnare. Ed. QuodlibetStudio, 2008, volume realizzato dal Liceo Enrico Fermi di Milano. Nessuno, né insegnante, né genitore, népsicologo può sapere cosa è meglio per il soggetto. La prima fase consiste in una verifica del desiderio rispettoal progetto ( desidero diplomarmi, desidero lasciare la scuola, cambiare ordine di studi,…) e dall’altra parteun’attenzione per prendere atto delle difficoltà concrete (non riesco a stare in classe, non riesco a concentrarmi,ho paura delle verifiche, non riesco a svegliarmi in orario, sono angosciato, …). La seconda fase può esseresommariamente indicata come la costruzione di una Rete di Garanzia del Soggetto: in cui sono coinvolti gliinsegnanti, il preside, i genitori, gli psi e in particolare il partner del soggetto che si fa garante che il ragazzovenga sostenuto dalla Rete. Il partner fa da legame perché il ragazzo possa muoversi tra il suo desiderio, la suaparticolarità e il programma per superare le difficoltà che incontra.

Giuseppe D’Arrigo, preside Liceo Scientifico E. Fermi

Adolescenza e scuola, quel rapportodifficile. Da vincere insieme.

Il Fermi a garanzia del soggettoIl Liceo Scientifico “E. Fermi” di Milano è un liceo privato paritario fondato nel 1958.Il suo progetto educativo intende costruire un percorso formativo che metta ogni studente nelle condizioni di acquisire leconoscenze e le competenze previste dagli ordinamenti ministeriali per il conseguimento del diploma di liceo scientifico.La garanzia di questo percorso formativo di ampia accoglienza si basa sul riconoscimento dell’unicità di ogni studente edella particolarità del rapporto di ognuno con il sapere. Il sapere è posto come elemento rispetto al quale ogni studente puòessere messo al lavoro e non come un sapere che sovrasti il soggetto, ne riduca le potenzialità e lo appiattisca nell’oggettivazione della conoscenza. Allo stesso tempo le regole della convivenza e del lavoro scolastico, caratterizzate dallatrasparenza e dall’equità, costituiscono un contenimento dell’agire del singolo che garantisca il diritto di ognuno.Sintetizzando, gli elementi fondanti il progetto sono essenzialmente due: - un sapere che non sovrasti il soggetto; - regole a garanzia del diritto di ognuno di lavorare per la propria formazione. Il Fermi è un luogo dove si lavora perché ognuno abbia il riconoscimento della propria soggettività e abbia un posto dovepoter mettersi al lavoro con serietà e impegno a partire.

il filo 20

Il quartiere - LiberaIn ricordo di Lea GarofaloRecentemente nel nostro quartiere si sono vistesventolare delle bandiere, simboli coloratissimi diimpegno e speranza, che affermavano con forza:VEDO, SENTO, PARLO. La storia che tali bandiereraccontano a gran voce è una storia di mafia, inparticolare di ‘ndrangheta, che si è consumata proprioin questo quartiere, tra Viale Montello e CorsoSempione.

Protagonista è Lea Garofalo, giovane donna e madrecoraggiosa, che ha pagato con la vita la scelta didiventare testimone di giustizia, denunciando i loschitraffici dell’ex compagno Carlo Cosco e della suastessa famiglia, tutti uomini affiliati alla ‘ndrangheta.Rapita a pochi passi dall’Arco della Pace la notte del24 novembre 2009, Lea èstata torturata e poi uccisanella città che per anni hanegato con forza lapresenza della mafia nel suoterritorio. A Milano invecela mafia esiste ed è benradicata, con i suoi trafficiilleciti, gli affari legati altraffico di droga, le faidefamigliari. Lea lo sapevadopo tanti anni vissuti nel“Fortino dei Calabresi”, ilcasolare di Viale Montello 6 divenuto teatro, a partiredagli anni ’80, di una serie di attività illegali: dallospaccio di stupefacenti all’occultamento di armi, dalleestorsioni alla prostituzione fino agli omicidi. Il tuttoè avvenuto in una Milano indifferente che non havoluto vedere.

E’ per sua figlia Denise che Lea Garofalo ha deciso diparlare e testimoniare. Per assicurarle un futuromigliore e dimostrarle che la vita va vissuta conamore, onestà e dignità, trovando la forza di dire NOall’omertà, al silenzio e alle nefandezze della‘ndrangheta.

Ed è per Denise, che oggi ha 22 anni e vive sottoprotezione, per aver testimoniato contro chi ha uccisosua madre, che è nato il presidio Libera Giovani LeaGarofalo. E’ per sostenere la loro coraggiosa coetaneache i giovani attivisti di Libera, insieme ai ragazzidella redazione Stampoantimafioso.it e a MarikaDemaria, giornalista di Narcomafie, hanno cominciato

a partecipare alle udienze in tribunale, fianco a fiancodei parenti degli imputati.

Grazie alla loro caparbietà e al loro spirito diiniziativa, l’attività è poi continuata anche all’esternodelle aule con un’intensa operazione disensibilizzazione e coinvolgimento dell’interacittadinanza e in particolar modo dei giovani, perchéuna speranza di cambiamento non può chegermogliare e fiorire dalle nuove generazioni.

Milano ha ricordato Lea Garofalo con una cerimoniaufficiale il 19 ottobre 2013. Tutte le iniziative portateavanti da Libera e dai giovani del presidio hannocostituito e rappresentano un inno alla vita.

- L’albero piantato il 24novembre 2012 davanti allabiblioteca del ParcoSempione in memoria diLea è un simbolo, un segnodi come anche l’antimafiastia mettendo finalmenteradici a Milano, forte di unanuova coscienza e di unagrande forza di solidarietà eimpegno civico. Le gemmeche stanno nascendo da

quell’albero sono la dimostrazione più naturale espontanea della speranza che si rinnova e dellarinascita sociale, civile e morale.

- I bulbi piantati nei giardini di Viale Montello,dal 19 ottobre 2013 ufficialmente intitolati a LeaGarofalo, sono lì a dimostrare come sia possibilesopprimere una voce ma non un’idea. Lea è morta “perla dignità e la legalità”, il compito di ciascuno di noi èfar sì che questo non venga mai dimenticato.

Non basta più commuoversi ma è necessariomuoversi. Il nostro quartiere sta compiendo primiimportanti passi in questa direzione, ma c’è bisognodella partecipazione di tutti, per dare coraggio a chi èpiù esposto, sostegno a chi si impegna, formazione einformazione.Il 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria edell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tuttele mafie. Affermiamo la nostra voglia di legalità,impegniamoci insieme e rafforziamo le nostre radici!

il filo 21

Solo tramite azioni concrete e un forte senso dicorresponsabilità potremo far emergere gli anticorpidi cui la nostra società necessita.

Hai voglia di saperne di più e di aiutarci in questo

percorso? Saremo felici di sapere cosa ne pensi.

Scrivici a: [email protected]

Cosa facciamoAlcuni impegni concreti:

- la legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie- l'educazione della cittadinanza e dei giovani alla legalità democratica

- il sostegno e l’aiuto a vittime o possibili vittime di usura e racket - il sostegno ai familiari delle vittime di mafia

- l’accompagnamento dei testimoni di giustizia nel difficile percorso della denuncia - i campi di studio e volontariato antimafia

I nostri valori- Promuovere e praticare i diritti di cittadinanza, la cultura della legalità democratica, la giustizia

sociale, la pace, la solidarietà, l’ambiente- Valorizzare la memoria delle vittime di mafie e di ogni violenza. Non dimenticare chi si è

impegnato a costruire giustizia- Contrastare, secondo i principi della non violenza, la diffusione delle illegalità e il dominio

mafioso del territorio

Chi siamoLibera è nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e nella

promozione della legalità e della giustizia. Libera è un network, un coordinamento apartitico eaconfessionale che riunisce oltre 1600 associazioni, cooperative sociali, scuole, realtà impegnate sul

territorio che ogni giorno si impegnano per costruire e diffondere la cultura della legalità, creare impegnoe difendere la democrazia contro tutte le mafie.

Domenica 29 Settembre abbiamo invitato sulsagrato della nostra chiesa, Ivan, un giovanelaureato, e per necessità “Madonnaro”, e lui ciha lasciato questo ricordo. Ora è in Cina acercare lavoro. Lo accompagni la Madonna e ilnostro ricordo nella preghiera. Buona fortuna!

il filo 22

BB EENN EE DD II ZZ II OO NNEE DDEE LL LL EE MM AAMM MM EE II NN AATT TT EESS AA

LL AAVV OORR II PP EE RR LL AA

CC AAPP PP EE LL LLAA

DD II SS AA MMUU EE LL EE

VVEE NNEE ZZ II AA 2200 1133 -- SSUU LL LL EE OORR MMEE DDII SSAA NN MMAARR CC OO

MMUUSS EE OO DDEE LL LL AA SSCC II EE NNZZ AA EE DD EE LLLL AA TT EE CC NN II CC AA

CC OONN II RR AA GGAA ZZ ZZ II DD II PP RR II MM AA MMEE DD II AA

AA MM EESS SS AA CC OONN II LL LL II NN GGUU AA GGGG II OO DD EE II SS EE GGNN II

il filo 23

LL AAVV OORR II PP EE RR LL AA

CC AAPP PP EELL LL AA

DD II SS AAMM UU EE LL EE

MMAATTTT HHEEWW,, II LL NN UUOO VVOO

““OORR LL AANN DDII NNOO ””

AA MMEE SS SS AA CC OONN II LL LL II NN GGUU AA GGGG II OO DD EE II SS EE GGNN II

IILL CC AA MMMM II NN OO DDII AAUU RR OO RR AA ,, GGII AA CC OO MMOO EE

KKII RR II LL LL VV EE RR SS OO II LL BBAATT TT EE SS II MMOO CC OONN TT II NN UUAA ..

LLAA GGII OO II AA DD EEII RR AA GG AAZZ ZZ II DDII QQUU AA RRTTAA

PP EE RR II LL DD OONN OO DD EE LL PP EE RR DDOO NN OO..

PARROCCHIA SS. TRINITÀ - via G. Giusti 25, Milano, tel. 02 36727100 - fax: 02 31820144don Mario Longo parroco - tel. 02 3311831 - 02 36727101 - cell. 338 7985284 [email protected] Dino Dallagrassa - cell. 340 5529026 - [email protected] Giuseppe Zhang (capp. cinese) - cell. 338 9612191 - [email protected] Todisco, coordinatore oratorio - cell. 338 7052407 Segreteria parrocchiale - dal lunedì al venerdì - ore 16 - 18 - tel. 02 36727100 int. 7Segreteria dell’oratorio - dal lunedì al venerdì - ore 15.30 - 18 - tel. 02 36727100 int. 4 e-mail della segreteria: [email protected] Ascolto mercoledì e giovedì ore 16.30- 18.30 - tel. 02 3672.7100 int. 3Basket GS Trinità - via Giusti 27 - tel. 02 3672.7100 / 02 341.241Orario SS. Messe feriali 9 - 18.15 vigiliare:18.30 festive: 8.30 - 10.30 - 15.45 (cinese) - 18.30 Tutte le celebrazioni sono trasmesse in diretta audio e video sul sito: www.trinita.tv

Sono tornati alla casa del Padre 37. Garavaglia Enrichetta 92 anni38. Vannelli Marisa 79 anni39. Martoccia Canio 88 anni40. Zanatti Elena 97 anni41. Peroni Maria 96 anni

Hanno ricevuto il Battesimo22. D’Adamo Anita23. D’Adamo Agata24. Basadonna Guido Antonio25. Barchietto Zoe

il filo 24

Si sono uniti in matrimonio 3. Hu Ligan e Zhou Xujie è successo in Trinità