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PERIODICO DELLA PARROCCHIA SS. TRINITÀ DI MILANO - Anno 10, n°54 - S. Pasqua 2019 IL FILO «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere» (Gv. 2,19)

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IL FILO«Distruggete questo tempio

e in tre giorni lo farò risorgere» (Gv. 2,19)

APPUNTAMENTI IMPORTANTIDEL MESE DI MAGGIO

4 maggio 8.00-14.30

Ritiro Prima Comunione

18 maggio 9.00-14.30

Ritiro Cresima

26 maggio 10.30

Prima Comunione

28 maggio 15.00-18.00

Incontro cresimandi con Mons. Navoni

31 maggio 20.30

S. Messa e Processione Mariana

Tutte le sere di maggio

dal lunedì al venerdì alle 20.30 S. ROSARIO

Sono tornati alla casa del padre

08. Sandro Lavezzoli anni 76

09. Luisa Margherita Rosa Pambianchi anni 80

10. Aldo Francesco Bompieri anni 94

È successo

in Trinità

PARROCCHIA SS. TRINITÀ - via G. Giusti 25, Milano, tel. 02 36 72 7100 - fax: 02 31 820 144 IBAN IT 19 V 03359 01600 100000009678 presso Banca Prossimadon Mario Longo parroco - tel. 02 33 11 831 - 02 36 72 7100 - 338 79 85 [email protected] Sergio Gianelli - tel. 02 36 72 7101 cell. 339 84 28 068 don Francesco (capp. cinese) Padre Joseph Dennees - cell. 349 61 42 456 - [email protected] parrocchiale - dal lunedì al venerdì - ore 16 - 18 - tel. 02 36 72 7100 int. 7 Segreteria dell’oratorio - dal lunedì al venerdì - ore 15.30 - 18 - tel. 02 36 72 7100 int. 4e-mail della segreteria: [email protected] Ascolto mercoledì e giovedì ore 16.30 - 18.30 - tel. 02 36 72 7100 int. 3Basket, Volley, calcio: s.r.l. TRI - via Giusti 27 - tel. 02 36 72 7100 / [email protected] del Borgo - via Verga, 5 - [email protected] cell. 331 31 14 001Orario SS. Messe feriali 8.30 - 18.30 vigiliare 18.30 festive 8.30 - 10.30 - 15.45 (cinese) - 18.30Tutte le celebrazioni sono trasmesse in diretta audio e video sul sito: www.trinita.tv

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Quanto è accaduto all’inizio della setti-mana Santa a Parigi, ci ha fatto capirefino in fondo le parole che Gesù ha

usato pochi giorni prima della sua Passione, difronte al tempio di Gerusalemme, alla sua mae-stosità e alla sua bellezza. “Distruggete questo tempio” ... quale sgo-mento, quale orrore, quanta pena nel vedere lefiamme che distruggevano secoli di storia, pen-siamo anche al Tempio di Gerusalemme distruttodai Romani di cui rimane solo il muro del pianto...quante lacrime versate anche per le strade di Pa-rigi ma anche da ogni parte del mondo...“Lo ricostruirò” ... l’impegno del governo fran-cese sostenuto da tutto il mondo è quello di ri-costruire questo simbolo della cristianità maanche di tutta l’umanità nel minor tempo possi-bile (5/10 anni). Non si può perdere un’operad’arte così importante....Ebbene avendo vissuto queste emozioni sullanostra pelle, quast’anno, forse, possiamo com-prendere ancora più a fondo la frase di Gesù “Di-struggete questo tempio e io lo ricostruirò in tregiorni!”. Certo, lui parlava del suo Corpo, dellasua morte e risurrezione che celebriamo con laPasqua!

Il tempio quindi è solo un’immagine del nostrocorpo, tempio dello Spirito Santo.L’opera d’arte più bella di tutto l’universo èl’uomo, ciascun uomo perchè fatto a immaginedi Dio.Quanti “templi” ogni giorno vengono distruttidal fuoco dell’egoismo, del peccato, della vio-lenza, dell’odio, della guerra, della fame...!Una proposta un po’ provocatoria ma che peròpuò aiutarci a riflettere più a fondo su quanto ac-caduto a Notre Dame a Parigi e su quanto sta ac-cadendo ora in migliaia di luoghi di questomondo a tanti “templi”, tanti esseri umani senzala diretta televisiva (sarebbe troppo sconvol-gente), potrebbe essere quella di lasciare cosìcome sono le rovine fumanti di Notre Dame emettere di fronte ad esse un grande cartello chedica così: “I milioni raccolti per la ricostruzione sono servitiper costruire villaggi al posto di favelas, dare damangiare a milioni di bambini che muoiono difame, costruire ospedali o accogliere personepovere di ogni colore e di ogni provenienza.” Sarebbe davvero un bel monumento alla cristia-nità. Avremmo contribuito così a restaurare l’im-magine di Dio che c’è in ogni essere umano.Ma forse è un po’ troppo provocatoria la propo-sta: la stessa distruzione e ricostruzione già ci aiu-tano a prendere più coscienza dell’importanzadei segni per la nostra fede, che avevamo datoper scontato o dimenticato, però…Spero che con questa Pasqua anche tu abbia ini-ziato a ricostruire il “tuo tempio”,Auguri

di Don Mario

Il vero tempio

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La vita qui in oratorio è molto divertente.La cosa che mi è piaciuta di più è stato l’orato-rio estivo che mi ha divertito molto. Me laspasso abbastanza bene qui, ho molti amici concui giocare ed il catechismo mi piace un sacco.Il campo da basket però non è molto agevolatoe vorrei che lo ristrutturassero. Il campo da cal-cio invece è ottimo ed io e i miei amici ci diver-tiamo molto a giocare in quel campo, anche sepiccolo. Il campo da skate invece è ottimo, sci-voloso il giusto ed i roll sono ottimi. Spero dicontinuare ancora a lungo a stare in questo ora-torio e vorrei aiutare molto. Mi piace l’idea diaiutare i bambini delle elementari a fare i com-piti, infatti volevo provare ad andarci. Le attivitàqui in oratorio, come il basket e la pallavolo,non mi interessano più di tanto perché li praticogià da me ma mi interessano moltissimo il bared il campo estivo e voglio continuare a se-guirli.

Ralph Andrei H.

L’ORATORIO

Diciamoci la verità, la domenica mattina noncapiamo sempre da dove arrivi la forza di vo-lontà che ci fa alzare dal letto e abbandonarele sue calde e soffici coperte. Io me lo sonochiesto spesso ma non è stato facile trovare unarisposta alla mia domanda. Dopo diverse rifles-sioni ho capito che per me la messa è un po’come una carica, un momento in cui sento chenon sono mai sola perché faccio parte di qual-cosa, di una comunità. Credo che tutti coloroche si dicono “cristiani” dovrebbero semprevenire a Messa (anche se a volte sono io laprima a tradire i miei ideali) perché se si vuoleintraprendere un cammino lo si deve percorreretutto e non ci si può fermare a metà. Andandoa messa e soprattutto ascoltando bene le rifles-sioni ed il vangelo io (e credo anche altri)prendo la carica per iniziare la nuova settimanae per tornare a messa per riprendere le forzeche la vita di tutti i giorni ci toglie.

Matilde P.

LA MESSA: UN’ORA CHE CI DÀ FORZA

Ogni settimana ci trovavamo in una stanza (ab-bastanza grande) dove affrontavamo un argo-mento importante: I DONI DELLO SPIRITOSANTO. All’inizio pensavo che un corso nonpoteva cambiarmi ma dopo avere finito, ho ca-pito invece che poteva succedere. Abbiamo imparato un sacco di cose : IL DONODELLA PIETÀ, DELLA SCIENZA, DELLA CO-SCIENZA, DEL CONSIGLIO, DELLA SAPIENZA,DELL’INTELLETTO E DELLA FORTEZZA. Ab-biamo anche fatto molte cose: disegni bellis-simi e alberi enormi. Questo corso oltre adessere stato istruttivo e divertente è stato anchediverso e speciale. Sicuramente, anche se nonriuscivo a fare dei fantastici disegni, è stato unbellissimo corso e a chi non l’ha ancora fatto,glielo consiglio vivamente.

Irene Pipia

I DONI DELLO SPIRITO SANTO

Notizie dai gruppi

dell’oratorio

Da gennaio a marzo ogni martedì si facevanole prove del recital, alcune volte in una stanzain oratorio, altre andavamo direttamente inchiesa. Alcuni leggevano ed altri recitavano.Alle prove facevamo sempre un po’ di confu-sione, soprattutto perché ridevamo sempresenza motivo.In ogni caso la rappresentazione sulla via crucisè andata benissimo.

Emma O.

Ogni domenica alle 10:30 c’è la Messa dove ibambini presenti hanno la possibilità di parte-cipare con piccoli incarichi. Per i bambini diquarta elementare c’è l’Offertorio. Quelli diquinta e prima media raccolgono le offertedell’assemblea e leggono la “preghiera dei fe-deli”.

Elena C.

Io prima di Pasqua vorrei impormi dei fioretticome per esempio non litigare più con mia so-rella perché ci litigo troppe volte, oppure nonfare arrabbiare più i miei genitori ed ascoltarlidi più.Poi non mettermi ansia per la ginnastica, studioe cose del genere, non riempirmi di dolci e cibi.Stare meno attaccata alla televisioine e oggettitecnologici.Ascoltare di più la mia tata e darle più retta.Infine, insomma, trattare meglio tutti e dareloro più ascolto.

Chiara M.

COME STO VIVENDO LA S. PASQUA

CORSO RECITAL - VIA CRUCIS

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Ogni martedì, tutti quelli che facevano il corsodi recital, me compresa, ci ritrovavamo all’ora-torio o in chiesa a fare le prove.Non eravamo sempre tutti presenti, infattiquando succedeva questa cosa, alcune nostrecatechiste ci sostituivano. Nel nostro gruppo eravamo tutte femmine, aparte un maschio, poverino, ma poi si è inte-grato con noi e si è abituato.All’inizio durante le prove, eravamo un po’scarse però poi, andando ogni settimana a farele prove, siamo molto migliorate. Le prove si svolgevano così: i due personaggiprincipali erano Giovanni e Maria interpretateda Giuvi ed Emma che stavano davanti all’al-tare, mentre le donne stavano dietro ed aspet-tavano il loro turno per la lettura (c’ero anch’io). Infine c’era il nostro caro Gesù, l’unico maschiodel gruppo, Francesco. Dopo un sacco di provee all’avvicinarsi della vera e propria rappresen-tazione le catechiste ci hanno detto di vestircitutte di nero, a parte Gesù. Abbiamo indossato delle gonne lunghe, nereed in testa dei foulard neri.

Danica S.

Ogni martedì facevamo le prove all’oratorioalle 15:00 e finivamo alle 16:00.L’ultimo giorno delle prove e della rappresen-tazione era il 5 aprile ed eravamo tutti in chiesa.Quasi tutti eravamo in ansia.Quando iniziavamo a fare le prove era tuttoperfetto.C’erano diciassette scene.Io ero molto felice perché c’erano i miei geni-tori che mi guardavano.Iniziamo alle 21:00. I vestiti erano tutti neri,gonne lunghe nere, magliette nere e il velonero. L’unico che non era nero era Gesù vestitodi bianco (Francesco).Tutti eravamo dietro all’altare, tranne Giovannie Maria. Alla fine eravamo felici e ritornammoa casa.

Fatriscia P.

Venerdì 5 aprile abbiano fatto la rappresenta-zione della VIA CRUCIS, un po’ particolare: in-vece di partire dall’inizio siamo partiti dallaresurrezione di Gesù.Quella sera ci siamo trovate tutte alle 19.00 insacrestia per vestirci e prepararci per iniziare leprove generali. Mentre recitavamo le catechisteci hanno detto le ultime cose, per far si che ve-nisse ancora meglio. Alle 20:00 siamo tornatein sacrestia per mangiare qualcosa, prima dellavera rappresentazione. Intanto i parenti di cia-scuno di noi stavano arrivando. L’ansia saliva ederavamo sempre più emozionate nel vederetutte quelle persone pronte a guardarci e cu-riose di vedere il risultato di tutte le prove fattein questi mesi.Entrammo emozionate, piene di voglia di reci-tare e la rappresentazione iniziò…...

Sofia V.

Il giorno del recital (5/4/19), dopo molte prove,ormai eravamo tutte pronte per presentare ainostri genitori e a chi quella sera era presente,la rappresentazione del recital. Di che cosaparla il recital? Il recital parla della morte e dellaresurrezione di Gesù.Chi ha partecipato?A questa magnifica rappresentazione hannopartecipato alcuni ragazzi che frequentano ilcatechismo di prima media che hanno fatto ilcorso “recital”.Ognuno leggeva una preghiera/meditazioneprese dal teologo PAOLO CURTAZ. C’erano anche tre personaggi principali : Maria,Maddalena, Giovanni. Poi le donne che stavanocon la Maddalena. Dietro le quinteCi siamo presentate tutte alle 19:00 per vestirciin modo adeguato e provare tutti i vestiti e iveli. Le ragazze indossavano i vestiti che ave-vano portato e sistemavano i veli in modo dafarli stare bene attaccati sulla testa così che ca-dessero dolcemente sulle spalle.La sera dello spettacoloDopo l’ultima prova e dopo avere mangiato inSacrestia eravamo pronte ed emozionate. Al-l’inizio a qualcuna è scappata qualche risata equalcuno (compresa me) ha fatto qualche pic-colo errore ma per il resto è andato moltobene.

Isabel F.

Venerdì 5 aprile finalmente siamo riuscite a pro-porrre al pubblico il lavoro da noi preparato.Sto parlando del recital.Alcune persone sanno cosa sto dicendo altreno, beh, è molto semplice da spiegare “LA VIACRUCIS”.Abbiamo provato per mesi con numeroseprove sia in chiesa che in Sala Don Sironi, cisiamo impegnate a recitare e a leggere alcuneparti assegnateci da Elisa.Il recital è andato molto bene anche se ci sonostati diversi errori di tempo.La prova generale è iniziata due ore prima convestiti da donne di quel tempo, vesti nere evelo scuro, tranne Gesù che indossava unaveste bianca.È stato emozionante.

Beatrice M.

Ècurioso che proprio in questa settimanain cui tante persone trovano il tempo percatapultarsi in strada, tutte euforiche e

spensierate, in nome del design di cui non sannonulla, tanto per scroccare un prosecchino e duepizzette, ne troviamo più di un centinaio che in-vece stanno in casa collegate via streeming ed al-trettante che sfidano pioggia e umido per andarein Chiesa, tutte attirate da un predicatore eccel-lente che parla di Gesù, ispirato dallo Spirito cheinvochiamo ogni sera.Cosa cerchiamo? Cosa ci aspettiamo? Perchévorremmo che il Parroco continuasse anchequando ha finito di parlare? Perché nessuno sialza ben sapendo che la canzone conclude la se-rata?Abbiamo sete di Parola di Dio come aveva setela samaritana, vogliamo capire la differenza trafede e religione, trovare l’equilibrio tra la Martae la Maria che sono in noi.Penso che dopo aver vissuto queste serate cosìintensamente dobbiamo chiederci come era-

vamo prima e come siamo adesso, un po’ comele donne incontrate.Ebbene io faccio mie le parole: “relazione di fi-ducia ed affidamento a Dio” per volergli benesenza soffocarlo con il mio amore e con pratichepuramente religiose e arrivare a ragionare comeLui.Chiedo allo Spirito Santo la forza di pregare nonsolo per questa o quella intenzione, ma lasciareche la mia preghiera sia nelle sue mani per con-formarmi al Suo volere o non al mio.

di Daniela

Pensieri sparsi

sugli esercizi

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Cena Pasquale Ebraica con la IV elementare

La pallavolo è uno sport di squadrain cui bisogna aiutarsi l’un l’altro. Ame capita molto spesso di trovarmiin difficoltà o a disagio quando fac-cio gli allenamenti o le partite mac’è sempre qualcuno che mi consolae che mi tira su di morale. Le partite sono suddivise in cinqueset. Vince chi ne vince tre. Ogni setdura 30 minuti.In campo in tutto ci sono sei gioca-tori ed una palla che vola da unaparte del campo all’altra. Durantegli allenamenti il nostro coach cidice sempre che dobbiamo pren-dere a schiaffi la palla con tutta laforza e la grinta. Quando gioco a pallavolo mi sfogoe mi sento libera di esprimermi at-traverso questo dono che mi hadato Dio. È per questo che lo praticherò sem-pre.Ringrazio la persona che mi ha fattovenire la voglia di praticare questosport ed anche il mio allenatore checrede in me e nelle mie capacità.

Rahel C.

Quest’anno non siamo partiti con il piede giusto: rispetto all’anno scorso stiamo andando proprio male. Ladecina di partite che abbiamo giocato le abbiamo perse tutte, a parte due. Quindi in questi ultimi mesistiamo cercando di impegnarci di più, sia in allenamento che in partita (fondamentale per vincere). Stiamocercando di ascoltare di più i consigli dell’allenatrice e del nuovo aiuto-allenatore, Alberto, che ci sta spro-nando sempre di più ad impegnarci e a fare le cose correttamente. Grazie ai loro consigli stiamo miglio-rando sempre di più e siamo molto vicini dal vincerne un’altra. Quest’anno inoltre ci stiamo preparando apassare dal mini-basket al basket, quindi cambieranno molte regole. Tu che frequenti l’oratorio, alla prossima partita in casa “ VIENI A TIFARE PER NOI”.

Marco G. e Bruno M.

si alzò da tavola, depose le sue vesti ... e cominciò a lavare i piedi ai discepoli