PERIODICO DELLA PARROCCHIA SS. TRINITÀ -...

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L’ombra della croce PERIODICO DELLA PARROCCHIA SS. TRINITÀ - MILANO anno 7 - numero 39 - Natale 2016 il filo 1 Già nell’aria del Natale, c’era l’ombra della croce, nella scelta di un amore c’era il dono della vita. Ma la nube del dolore, ma la notte della morte, è distrutta mio Signore da quel gesto tuo d’amore. Una luce all’improvviso è scoppiata nel mio cuore, sei venuto, mi hai amato, mi hai salvato mio Signore Ora non ho pià paura, nè la morte nè il dolore, vinceranno questo amore, nato un giorno a Betlemme sotto l’ombra della croce. Don Mario Natale è un tempo di pace nel cuore del dolore, è un sorriso nel fianco delle crudeltà, è un abbraccio contro ciò che divide e oppone è bontà contro il male: Natale sia con voi! E. M.

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L’ombra della crocePERIODICO DELLA PARROCCHIA SS . TRINITÀ - MILANO

anno 7 - numero 39 - Natale 2016

il filo 1

Già nell’aria del Natale,c’era l’ombra della croce,nella scelta di un amore c’era il dono della vita.Ma la nube del dolore, ma la notte della morte,è distrutta mio Signore da quel gesto tuo d’amore.Una luce all’improvviso è scoppiata nel mio cuore, sei venuto, mi hai amato, mi hai salvato mio SignoreOra non ho pià paura, nè la morte nè il dolore,vinceranno questo amore,nato un giorno a Betlemme sotto l’ombra della croce.

Don Mario

Natale è un tempo di pace nel cuore del dolore,

è un sorriso nel fianco delle crudeltà,

è un abbraccio contro ciò che divide e oppone

è bontà contro il male:

Natale sia con voi! E. M.

2 il filo

Quest’anno nel fare la mia letterina a Gesù Bam-bino, voglio chiedere una sola cosa: “CaroGesù Bambino, dammi il coraggio della con-

versione, di cambiare la mia vita!”Sì perché è troppo facile dire che Gesù oggi nasce neibimbi di Aleppo o nei migranti che ogni giorno bus-sano alla nostra porta e poi continuare a vivere comesempre…È troppo scontato dire che Gesù nasce nelle famigliedei “nostri” che sono senza lavoro, senza una casa epoi continuare a vivere come sempre…È troppo semplice dire che Gesù oggi nascenelle famiglie distrutte dalla violenza, dalle liti,dalle incomprensioni, dal tradimento e poi con-tinuare a vivere come sempre…È bello fare auguri alternativi, recite strappala-crime, invitare senza tetto per qualche ora allanostra mensa e poi non accorgersi che Gesùnasce accanto a noi, nella nostra vita quotidianae noi continuiamo a vivere come sempre...È terribile puntare sempre il dito sugli altri chenon fanno quello che dovrebbero per cambiarein meglio questo mondo mentre noi conti-nuiamo a vivere come sempre…Forse è meglio tacere e smettere dicontinuare a vivere come sempre echiedere a Gesù che ci regali un cuore

nuovo, una vita nuova, che ci aiuti a fare scelte con-crete quotidiane illuminate dal suo amore, solo cosìpotremo celebrare, ogni giorno, degnamente il Natale,solo così potremo fare posto a Lui che viene nelle pic-cole cose di ogni giorno.Certo, sono convinto che non è un regalo da pocoquello che chiediamo, ma a Dio nulla è impossibile,nemmeno farsi uomo per amore.Auguri a tutti di un Natale di conversione.

Don Mario

Testatina

Caro Gesù Bambino

Vita della comunità

2017 per voi, per me

Anno Nuovo sei arrivato per noi uomini, perle nostre vite dedicate al lavoro, allo studio;per chi si dedica alla scienza, all’arte, ai se-

greti della mente e del cuore; per chi ha un lavoroduro, poco gratificante; per chi non ha lavoro.Sei arrivato per bambini, giovani, anziani e vecchi; perchi vive con leggerezza, per chi è rassegnato; per chisoffre e per chi è capace di allegria.Le menti e le mani continueranno attive nell’altalenadi passioni, delusioni, soddisfazioni per raggiungeregli obiettivi, i sogni nel tempo che corre via.Nell’aria si sentirà la vitalità della giovinezza, la sag-gezza della vecchiaia lungo il cammino di esistenze

non sempre facili, ma che sapranno trovare il valoredella vita grazie al coraggio che il Divino assicura achi lo sente vicino.Una bambina mi disse “quando vivevo in Marocco, eguardavo il buio del cielo vedevo tante e tante stelle,che non si potevano contare”. Impariamo a vedere nel buio di certi momenti la lucedi milioni di stelle che sta dentro di noi; quella luceche farà capolino se sapremo accettare e amare tuttociò che ci è dato da vivere: questo è l’augurio per tuttinoi che incominciamo un nuovo anno.

Libellula

Se vuoi cambiare la vita, rispetta il creatohttp://www.ecodallecitta.it/notizie/386689/quartieri-ricicloni-a-mi-lano-presso-la-parrocchia-di-via-giusti-lincontro-della-zona-sarpi

il filo 3

Vita della comunità

Vi presento Suor Beatrice

Un sorriso gentile e due occhi sempreallegri sono le prime caratteristicheche saltano all'occhio quando ci si

trova davanti a Suor Beatrice, la nuova sorellache da un po' di tempo a questa parte sta fre-quentando la nostra parrocchia. Ma siccomenon tutti hanno avuto l'occasione di parlarle edi scambiare quattro chiacchiere, le abbiamofatto qualche domanda per cercare di cono-scerla meglio.

Ciao, Suor Beatrice! Puoi dirci da dove vienie come mai sei venuta in Italia?Ciao! Io sono venuta in Italia una decina d'annifa per fare la missionaria: è stata un'esperienzache ho vissuto in molte parrocchie diverse, e sic-come mi è sempre piaciuto molto non ho maismesso!Non posso prevedere quanto a lungo mi fermeròin questa parrocchia, ma siccome mi sono giàtrovata molto bene, spero proprio di restare alungo!

Fantastico! E sei già entrata in contatto conqualche gruppo della parrocchia in partico-lare?Sì, certo. Faccio già l'aiutocatechista ai ragazzidi prima media, ma soprattutto ho partecipato alprimo incontro del gruppo missionario, che mista molto a cuore: è un gruppo che lavora be-nissimo già da vari anni, e ho trovato in lorotanta disponibilità e soprattutto tanta voglia diinvitare nel gruppo missionario anche i ragazzipiù giovani. Li ho visti molto impegnati da que-sto punto di vista, e già si sono visti i primi ri-sultati!

E quale sarebbe la proposta concreta rivolta ai ra-gazzi che entrano nel gruppo missionario?Prima di tutto vogliamo permettere ai ragazzi di co-noscere cos'è la missione, cosa significa essere un mis-sionario partecipando al gruppo. Nel vero senso deltermine un missionario è uno che parte e va, ma “faremissione” è qualcosa che si può fare anche in casa pro-pria: aiutare la mamma, aiutare in oratorio, aiutare inparrocchia, anche aiutare gente per strada è una mis-sione.

Qual è stata la tua impressione sui ragazzi del-l'oratorio? Ho già conosciuto qualche ragazzo che frequenta l'ora-torio, non molti perché non è da molto che sono qui,ma il mio desiderio è quello di vedere l'oratorio pienodi ragazzi: spero di conoscerne sempre di più e che,col tempo, riusciremo anche a farne venire qualcuno inpiù!

Grazie mille, suor Beatrice! Buona giornata!Emma Salioni

Vita della comunità

4 il filo

Caro vecchio Bar dell ’ oratorio

Caro vecchio Bar haiaccolto tante personeche nella tua grande

sala hanno lavorato, giocatoe riposato.Persone che si sono cono-sciute, confidate, che si sonofatte compagnia, che hannoascoltato, discusso e pro-grammato per la comunità.Non immalinconirti se ticambiano d’abito … Saraipiù bello, più accogliente,più moderno e l’anima chefinora ti ha fatto compagniasarà ancor con te.

Fili colorati e manioperose. Fili colo-rati e mani operose

invitano altre mani operoseper l’anno nuovo a trascor-rere insieme il Tempo checorre veloce.Si starà in compagnia, an-dremo a stanare la nostracreatività, ci scambieremoidee e progetti in serenità eallegria; riscopriremo l’entu-siasmo del fare, il piacere diraggiungere dei risultati cheti fanno sentire, giovane eviva anche se non hai più,aihmè, i tuoi vent’anni.

Libellula

29 gennaio inaugurazione

Vita della comunità

Gruppo dell ’uncinetto

Due parole sul gruppo dell'uncinetto, perchéquesto gruppo, davvero molto eterogeneo, habisogno di essere "spiegato". Io stessa,

quando mi è stato chiesto di dare una mano con dei la-vori a maglia (non so usare l'uncinetto), ho avutomolte perplessità perché già il termine uncinetto ti in-duce a pensare a qualcosa di vecchio e di noioso. Miimmaginavo che ci si riunisse per fare imparaticcipieni di fronzoli destinati a non si sa quale uso dome-stico. Ma dopo insistenza di una mia amica che di que-sto gruppo fa attivamente parte, ho deciso di provaree di aiutare per quel che mi era possibile queste per-sone a produrre capi da vendere sul banchetto fuoridella chiesa.È vero che la maggior parte dei partecipanti, me com-presa, è abbastanza in là con l'età, ma è anche vero chedalle mani di queste persone escono dei lavori dav-

vero belli, di gusto, colore, abilità. C'è chi ricama, chilavora a maglia, chi all'uncinetto, chi dipinge su stoffa,ecc. ecc. Ormai è passato un anno da quando sono entrata a farparte per la prima volta, e devo dire che ora non miperdo una riunione del giovedì.Man mano che il gruppo si ingrandisce vedo che cisono anche delle ragazzine, per non dire bambine chechiedono di farne parte perché vogliono imparare. Edè con grande entusiasmo che alcune di noi si dedicanoad insegnar loro.Esorto quindi chi ha voglia e tempo, di venire a tro-varci in Parrocchia nei giorni e negli orari in cui cisiamo. Sono gradite persone che hanno voglia di farequalsiasi cosa vendibile per ricavare soldi per la Par-rocchia o per le Missioni. Vi aspettiamo

Libellula

il filo 5

Il gruppo dell’uncinetto

con il suo mercatino

di Natale haraccolto 1.800 €

per la parrocchia

Ti aspettiamoal gruppo

dell’uncinetto!Vieni

a trovarci

in oratorio

Cara Patty,non avrei mai voluto scriverti questa lettera,anche se da qualche tempo, ho avuto prima il

dubbio, poi la certezza, che “stava succedendo”.Avere conosciuto te già in età matura, ed avere sco-perto un feeling particolare, è stata un’ inaspettata sor-presa. No, non la chiamerei sorpresa, la voglio chiamare undono che Dio mi ha fatto, ci ha fatto.La nostra conoscenza, poidivenuta amicizia è natacosì, per caso, nella segre-teria dell’oratorio ma,giorno dopo giorno, si èconsolidata.Tante volte abbiamo par-lato della tua malattia,tante volte abbiamo scher-zato, tante volte abbiamocondiviso i nostri hobbies,tante volte siamo state insilenzio ma tutte le volte cisiamo capite istantanea-mente, io e te eravamo si-mili.Ora non voglio parlaredella mia sofferenza madella tua.Come è stato detto durantela cerimonia funebre, haivoluto andartene in silen-zio, senza dare fastidio nellimite del possibile macredo, e ne sono sicura,che dentro te la sofferenza,non solo fisica, fosse for-tissima, straziante. Questoè quello che ho letto neituoi occhi l’ultima volta che ci siamo viste.Questa, oltre alla tua mancanza, è stata la cosa che miha colpita di più e che non dimenticherò mai.Avrei molte altre cose da dirti ma mi fermo qui, ce leracconteremo forse un giorno…. Un abbraccio.

Ornella

6 il filo

Vita della comunità

A ricordo di Patrizia Cappella - Scaglioni

Aqueste sincere parole di Ornella, anch’io,

anche a nome di tutti coloro che hannoavuto la fortuna e la gioia di conoscere Pa-

trizia, volevo aggiungere il nostro grazie per la sua te-stimonianza quotidiana e concreta di vita cristiana, ilsuo impegno generoso e cordiale per la parrocchia eper l’oratorio in particolare è stato per tutti noi digrande aiuto e di esempio. Fino all’ultimo si è resa disponibile nel servizio della

segreteria, anchequando le condizionidi salute ormai di-ventavano preoccu-panti, il suo pensieroe le sue sofferenzeerano quotidiana-mente offerte per isuoi cari e per l’ora-torio. Grazie Patrizia per iltuo sorriso e per latua testimonianza chehanno lasciato unvuoto nella nostra se-greteria ma soprat-tutto nei nostri cuori,ti sappiamo nellapace del Signore,nella gioia infinitadel Paradiso dalquale certamente nonmancherai di pensarea noi e di mandarcitanti bei doni. Non per noi ma per legenerazioni futureche non ti avrannoconosciuto, abbiamo

dedicato la nostra segreteria perché un domani alladomanda “ma chi è questa Patrizia?” potremo ri-spondere “Un angelo che il Signore ci ha donato perun tempo troppo breve ma intenso.”

Don Mario

Vita della comunità

Angolino magico, che cosa hai visto?

Angolino, angolino, chi sei? dove sei?Sono in oratorio nella sala del Piccolo Prin-cipe!

Cosa vedi di bello?Qui da me si fanno tante feste, tanti incontri …, ognitanto mi spazzano, ogni tanto mi truccano, c’è semprequalcuno che mi fa compagnia, non sono mai solo maoggi, ascolta! Voglio raccontarti una storia vera, unatra le tante, che ho visto con i miei occhi.Ho vistoDa settembre a oggi, da lunedì a venerdì sono venutida me più di sessanta ragazzi e bambini, dall’asilonido alla quinta superiore.

Ho vistoTante facce di tutti i colori, dieci italiani, due filippine,cinque dello Sri Lanka, una di Mauritius, una dal-l’Ecuador e il resto sono tutte faccine gialle. Quindicivolontari, una di seconda media, una di prima liceo,una di terza superiore, il resto sono “insegnanti” adulti.Poi ho vistotutte le materie che i ragazzi e i bambini hanno por-tato, tante lingue, ci sono inglese, francese, spagnolo,italiano e cinese e poi tanta matematica…Ho visto Il 2 dicembre, i volontari hanno fatto la prima cenacondivisa insieme, con la quale hanno avuto modo diincontrarsi tutti assieme e di conoscersi un po’ meglio:è stata molto carina, perché loro venendo in giorni di-versi, non si potevano incontrare tutti.Ho visto Il 16 dicembre tanti ragazzi, i genitori, i volontari e ipreti della nostra parrocchia: hanno fatto la festa nata-

lizia con un’abbondanza di cose che hanno preparatoi volontari e i genitori: c’erano i panini assortiti, le fo-gliette imbottite di prosciutto e formaggio, pizzette efocaccine, patatine, panettoni, caramelle, ogni qualitàdi bibite e persino la pizza cinese, e poi devo dirti chemi ha fatto molto piacere che seguendo il suggeri-mento del noto parroco ecologista della zona PaoloSarpi di Milano (vedi http://www.ecodallecitta.it/no-tizie/386689/quartieri-ricicloni-a-milano-presso-la-parrocchia-di-via-giusti-lincontro-della-zona-sarpi)invece della solita plastica inquinante, hanno usato piùdi 60 piatti in ceramica e bicchieri di vetro che dopo lafesta quattro mamme cinese hanno lavato. Ho vistoche, con l’attività del doposcuola, i ragazzi, i bambinima anche i genitori e soprattutto gli stranieri sentonodi essere accolti molto bene e in oratorio si trovanotranquilli, felici, gioiosi, è veramente un’oasi di pace. Anche i volontari hanno ricevuto come compenso alloro sudore, la purezza, la fiducia e la vitalità di tantiragazzi... Tanti ragazzi e bambini, continuano a venire al dopo-scuola, più volte abbiamo sentito dire: “maestra! puòvenire anche la mia sorellina … il mio amico … la miaparente … la mia figlia/o?” ho visto tante cose belle ma soprattutto tante personebelle…sono l’Angolino magico del Piccolo Principe e sonoun prezioso testimone! Grazie di avermi ascoltato!!!

Suor Francesca

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Calendario Gennaio Domenica 1 8.30, 10.30, 18.30 S. Messa Lunedì 2Martedì 3Mercoledì 4Giovedì 5 8.30 e 18.30 S. MessaVenerdì 6 Epifania - 8.30, 10.30, 18.30 S. Messa Sabato 7 8.30 e 18.30 S. MessaDomenica 8 Battesimo di Gesù

8.30, 10.30, 18.30 S. Messa; 10.30 BattesimiLunedì 9 Riprendono gli incontri di catechismo

16.00-18.00/20.30-22.00 AdorazioneMartedì 10Mercoledì 11 20.50 Incontro per i fidanzati

21.00 Cineforum “Calvario”Giovedì 12 21.00 Lettura della Bibbia Venerdì 13Sabato 14 8.30 e 18.30 S. Messa

21.00 Serata PirandelloDomenica 15 8.30, 10.30, 18.30 S. Messa;Lunedì 16 16.00-18.00/20.30-22.00 AdorazioneMartedì 17Mercoledì 18 20.50 Incontro per i fidanzatiGiovedì 19 15.30 e 21.00 Lettura della BibbiaVenerdì 20 18.30 Cinecircolo “Pelè” Sabato 21 8.30 e 18.30 S. MessaDomenica 22 8.30, 10.30, 18.30 S. Messa

15.30 Catechismo I e II elementareLunedì 23 16.00-18.00/20.30-22.00 Adorazione Martedì 24Mercoledì 25 21.00 Cineforum “Il labirinto del silenzio”Giovedì 26 15.30 e 21.00 Lettura della Bibbia Venerdì 27Sabato 28 9.00-15.00 V elementare a TorinoDomenica 29 Festa della Famiglia

8.30, 10.30, 18.30 S. Messa;10.30 Anniversari di matrimonio e fine del cammino di Fede dei fidanzati 16.00 Teatro “Mino il Tauro”

Lunedì 30 16.00-18.00/20.30-22.00 AdorazioneMartedì 31 21.00 Teatro “La banalità del male”

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Chi festeggia nel 2017 un anniversario significativo (1, 5, 10, 15 anni...)

di matrimonio lo comunichi in segreteria entro il 22 gennaio

Febbraio Mercoledì 1Giovedì 2 15.30 e 21.00 Lettura della BibbiaVenerdì 3 18.30 Cinecircolo “Il drago invisibile”

21.00 Cineforum “Hannah Arendt”Sabato 4 8.30 e 18.30 S. Messa;Domenica 5 Festa della Vita

8.30, 10.30, 18.30 S. Messa11.30 Incontro genitori di III elementare14.00-19.00 IV lementare alla Sinagoga di Casale Monferrato

Lunedì 6 16.00-18.00/20.30-22.00 AdorazioneMartedì 7Mercoledì 8Giovedì 9 15.30 Lettura della bibbiaVenerdì 10 21.00 Teatro “Caino Royale”Sabato 11 8.30 e 18.30 S. Messa;

14.30-16.30 Gioco dell’Esodo Domenica 12 8.30, 10.30, 18.30 S. Messa;

14.30-16.30 Gioco dell’Esodo Lunedì 13 16.00-18.00/20.30-22.00 Adoraz.Martedì 14Mercoledì 15 21.00 Cineforum “Il figlio di Saul”Giovedì 16 15.30 e 21.00 Lettura BibbiaVenerdì 17Sabato 18 8.30 e 18.30 S. MessaDomenica 19 8.30, 10.30, 18.30 S. Messa;

15.30 Catechismo di I e II el.Lunedì 20 16.00-18.00/20.30-22.00 Adoraz.Martedì 21 20.40 Incontro genitori I mediaMercoledì 22Giovedì 23 15.30 e 21.00 Lettura BibbiaVenerdì 24 18.30 Cinecircolo “Heidi”Sabato 25 8.30 e 18.30 S. MessaDomenica 26 8.30, 10.30, 18.30 S. MessaLunedì 27 Catechismo sospeso per Carnevale Martedì 28

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parrocchiale

Dal 27 al 31 marzo dal lunedì al venerdìalle ore 21.00

ESERCIZI SPIRITUALI PARROCCHIALI

Esercizi: una scala verso il cielo

Missioni

Dalle lettere di Padre AldoPresentiamo alcuni passi tratti dalle lettere di padreAldo Marchesini. Vi si parla della sua salute e dei suoiprogetti.

Quelimane, sabato 26 novembre 2016

Carissimi, dopo molto tempo che non scrivo, riprendo inmano la penna. Mi è sempre difficile sedermi

al computer con la libertà di scrivere cose mie.Le « micro-urgenze » del lavoro, della vita, della genteche continuamente mi assedia, mi interrompono edevo smettere per risolvere la micro-urgenza, spe-rando che non nasca una nuova micro-urgenza nel frat-tempo.Parecchie novità si sono presentate. Cerco di parlar-vene un po’.La principale è l’apertura del nuovo Ospedale Cen-trale di Quelimane (600 letti), che ha posto il problemadella sua gestione, specialmente della gestione del per-sonale. Per un certo tempo si è discusso se chiuderel’Ospedale Provinciale, per permettere a quello Cen-trale di funzionare in pieno. Ciò avrebbe comportatomolti altri problemi, soprattutto dovuti alla difficoltà,per la gente semplice, di andare all’Ospedale Centrale,che si trova a 10 km da Quelimane, sulla strada cheporta a Zalala. Si è così giunti a una soluzione inter-media: l’Ospedale Provinciale è stato riclassificatocome Ospedale Generale.Il blocco operatorio funziona solo con due anestesistianziani (pensionati e ricontrattati) e tre strumentisti,che sono molto preparati e professionalmente assai im-pegnati. Questo blocco è operativo da lunedì a venerdìdalle 7 alle 14. Non fa urgenze fuori dell’orario nor-male e sabato e domenica è chiuso. Rimane solo uninserviente e lo sterilizzatore.I chirurghi rimasti sono: io, come chirurgo generale etre colleghi coreani del Nord.Nel reparto di maternità operano tre coreani e la dot-toressa Virginia, per un periodo di transizione, poianche lei andrà all’Ospedale Centrale. In ortopedia èrimasto solo un coreano, ma tutto il materiale opera-torio è passato al Centrale. Tutti i cubani e i mozam-bicani sono passati all’Ospedale Centrale: oculista,maxillo-facciale, otorino, urologo, sono già tutti là.I reparti funzionanti sono: chirurgia, medicina, psi-chiatria e pediatria. La maternità funziona con la salaparto e può fare urgenze fino alle 14, poi i casi da ope-

rare sono trasportati in ambulanza all’Ospedale Cen-trale.Ci stiamo progressivamente adattando a questo nuovomodo di lavorare.La situazione del paese rimane sempre difficile: i de-biti esteri sono il 130% del PIL. L’inflazione di que-st’anno è già salita al 25% e il valore della monetalocale (metical) è dimezzato dall’inizio dell’anno inqua. La gente fa molta fatica a mangiare e coprire lespese familiari. Il malessere è molto grande. Come senon bastasse, i meteorologi hanno allertato la popola-zione prevedendo che la stagione delle piogge, appenainiziata, sarà particolarmente intensa. Il governo ha giàpredisposto misure per fronteggiare possibili alluvioni.Domenica 20 novembre abbiamo celebrato il giubileodella Misericordia in prigione. Abbiamo fatto un ritiroil sabato con catechesi e confessione. Domenicagrande festa.Di salute mi sento bene. Ho ricevuto tutti i medicinaliche uso personalmente.Sono arrivati numerosi pacchi, con fili di vicryl, moltiantibiotici da Trevisan, da Maria Teresa, calendari ealtri pacchetti.Un caro saluto a tutti!

Quelimane, giovedì 1 dicembre 2016

Cari Amici, vi mando i miei auguri di Buon Natale e BuonAnno! Spero che possiate passare bene le feste

e soprattutto rallegrarvi per la nascita di Gesù e per lasua vicinanza a tutti i più poveri e diseredati.Quest’anno il Natale in Mozambico sarà più che maiuna festa unicamente religiosa (per chi crede). Infattitutto il contorno di luminarie, doni, cibo abbondante emigliorato saranno vissuti da una minoranza molto esi-gua di famiglie.Lo scarso denaro in circolazione rende difficile e pre-occupante il vivere quotidiano. Non pensate però chela mancanza di beni di consumo sia capace di toglierela gioia di vivere delle persone e soprattutto dei bam-bini. Metà dei mozambicani ha meno di 20 anni. Dap-pertutto ci sono bimbi che corrono, ridono, giocano,vanno a scuola, cantano e danzano. Con il loro rumoree disordine si incaricano di rasserenare i pensieri e lepreoccupazioni dei grandi. Dobbiamo per forza consi-derarli preziosi aiutanti, di noi adulti e anziani, perché

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Missionici danno la forza interiore e la speranza di una vita cheè pur sempre bella, nonostante tante criticità e paure.Il mese di dicembre è il mese delle vacanze scolasti-che: le scuole finiscono a novembre e riprendono afine gennaio. Anche questo contribuisce a rallegrarel’aria che si respira.La gioia dello spirito, propria del Natale, trova perciò

un efficace alleato nella giovinezza, un seme che Dioha seminato nella terra e che è diventato “fiore” e“gente”, e che mai più scomparirà. Così canta una can-zone di quaggiù, e così suonano gli auguri che vi invioper questo Natale 2016.

Padre Aldo Marchesini

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Una meravigliosa avventura

Carissimi Amici di padre Aldo, padrini e madrine del-l’Aldeia, dell’Arco Iris e dell’orfanotrofio delLioma (ex Ruace),

La bella notizia che volevo condividere con tutti voi, è chenel mese di settembre, per la prima volta in vita mia, sonostata in Mozambico: a trovare padre Aldo, e il suo ospe-dale, e a visitare i nostri orfanotrofi!Sono stata molto bene, laggiù! Certo, ho goduto della po-sizione privilegiata di “sorella di” e vi assicuro che non èpoco! Aldo a Quelimane, e in tutta la Zambesia, è moltoconosciuto e soprattutto molto amato: lo sapevamo, ma ve-rificarlo di persona è tutt’altra cosa. Ho conosciuto il sin-daco di Quelimane e ho tagliato la torta di compleanno diAldo con la presidente della provincia della Zambesia, sonostata invitata a pranzo e a cena, oltre che da varie comunitàdi suore, dalle più svariate persone, tra cui molti musul-mani, che là sono perfettamente integrati e vivono un ecu-menismo concreto e reale; ed ero presente quando il capodella comunità musulmana lo ha pubblicamente ringraziatoper il suo lavoro a favore dei tanti malati e dei tanti poveridel Mozambico, senza distinzione di razza e di religione.Ho scoperto anche che esiste una Avenida dottor Marche-sini, proprio dietro la casa dei padri, beh una stradetta unpo’ stretta e corta, ma sempre una strada!Sono stata a visitare l’ospedale dove lavora e ho conosciutole infermiere del blocco operatorio, un gruppo compatto efedele, nonché la direttrice dell’ospedale stesso. E ho vistoi suoi malati, e i tutti i medici delle varie specialità che ope-rano lì: un ospedale non certo ultimo modello, come strut-ture, letti e servizi, ma un ospedale dove si sta bene e sirespira un’aria di attenzione ai malati: che sono tanti, dav-vero tanti!Questo aspetto bello e gratificante, ha però il suo risvoltonegativo e faticoso, per padre Aldo: le persone che lo as-saltano, è la parola giusta, ovunque vada, appena scendedalla macchina, ma soprattutto lo attendono al cancellodella casa dove abita, lo attendono la mattina quando escee lo attendono alla sera quando rientra, e si infilano nel giar-dino e gli riempiono l’auto di bigliettini con le più svariatee variopinte richieste di aiuto, o semplicemente dicono “ho

fame…” Molte volte rientrando da qualcuno dei nostripranzi, in cui avevamo dovuto “difenderci” dalle tante por-tate, mi sono sentita in difficoltà di fronte alla miseria diqueste persone; chè alcuni saranno anche profittatori, ma atanti glielo leggi in faccia che non hanno nulla.Padre Aldo ce lo aveva scritto più volte di questo stuolo dipersone che lo aspettano, e a leggerlo poteva avere un suoaspetto eroico, ma vi assicuro che viverlo giorno dopogiorno è faticosissimo e penoso insieme, chè non baste-rebbe una banca per rispondere positivamente a tutte le ri-chieste.Con padre Aldo ho poi visitato “il bairo” alla prima perife-ria di Quelimane, un intrico di strade e stradine in terra nonbattuta, polverose e dissestate, dove le abitazioni sono ca-panne in genere fatiscenti: dove, con l’aiuto di tanti di voi,si stanno costruendo alcune capanne nuove; ne ho viste diterminate, con il loro tetto in zinco, il pavimento in cementoe le pareti di canne intrecciate riempite di un fango tenace:le ”ville” della zona, e ne ho vista una in costruzione;un’esperienza che mi ha lasciato un segno profondo.La povertà a Quelimane è grande, la moneta locale si stasvalutando rapidamente, il lavoro scarseggia e i prezzi au-mentano di giorno in giorno.Lungo le strade principali si vende ogni genere di cose, daimucchi di carbonella, che si usa per cucinare, ai pali percostruire le capanne, dall’olio in bottiglie piccolissime (perparcellizzare la spesa, mi hanno detto), alle banane, dallenoccioline, alle galline vive, tenute legate per i piedi. E sefermi la macchina sei assalito da uno stuolo di ragazziniche cercano di arrivare primi con la loro mercanzia.Tutti si spostano lungo le strade, incessantemente, a piedi,su piccoli motocarri da 15 persone (ma ce ne stanno almeno20), e in bicicletta; a Quelimane ci sono tantissimi taxi bi-cicletta, con un cuscino al posto del portapacchi e traspor-tano i loro passeggeri a grande velocità, spesso senza lucidi posizione e con freni in disuso; un incubo i primi giorniche ero laggiù; poi ci si abitua…Una domenica sono stata anche al carcere, dove padre Aldocelebra la Messa per un centinaio di detenuti cattolici, moltigiovanissimi, e alla fine poi viene circondato da chi gli pre-

Missionisenta i suoi problemi di salute o “semplicemente” chiedeun po’ di denaro. Nel grande cortile del carcere c’è una fon-tana con un getto di acqua forte e bello, che fu fatta co-struire anni fa da due amici milanesi, e in cui tutti vanno alavare le loro stoviglie e i loro panni.Ho visitato infine alcuni ospedali periferici, a Mocuba e al-l’Alto Molocue, dove padre Aldo, anzi il dottor Marche-sini, va ad operare, dove si sente di casa e in cui èriconosciuto con stima e affetto .Gran parte del mio tempo poi l’ho trascorso a conoscere larealtà dei nostri orfanotrofi: l’Aldeia in città, l’Arco Iris alGurue e le nuove costruzioni al Lioma. Ovunque sono ri-masta ammirata dal lavoro delle suore che seppur con stilie caratteristiche diverse fanno un’opera eccezionale.L’Aldeia ha una nuova superiora , energica e gentile as-sieme, che dirige questo stuolo di 105 ragazze, dai due-treanni ai venti, all’incirca; alcune vanno già all’università.Frequentano le scuole su tre turni diversi, poiché così èstrutturata la scuola in Mozambico, e ognuna ha la sua di-visa, camicetta bianca e gonna di colore diverso, a secondadella scuola che frequenta. Ho visto la dispensa e i frigori-feri, con una quantità di cibo incredibile, ho visto le casettein cui è suddivisa l’Aldeia e le camerette con gli armadi inordine perfetto, e il grande refettorio. C’è un’organizza-zione di base che permette il perfetto funzionamento e incui le più grandi si prendono cura delle più piccole, manello stesso tempo si respira un’aria di piacevole libertà.Una sera siamo stati invitati a cena, nel grande refettorio:quattro gruppi suddivisi per età, ognuno con una capulanadi diverso colore, sotto la regia di una suora bravissima sisono esibiti in canti e danze tradizionali, con grande entu-siasmo ed energia. Il popolo mozambicano ha la musica ela danza nel suo Dna. Eppure la madre superiora ci diceva della grande difficoltàquotidiana a procurare il cibo per tante persone, e per pa-gare le divise scolastiche obbligatorie, le tasse, i libri e ilmateriale di cancelleria. Ogni orfanotrofio ha un bellissimo orto, per coltivare insa-lata, fagioli, verze, pomodori, patate e cipolle, e spesso pos-siede anche animali da cortile, come galline, conigli,caprette, per cercare di difendersi il più possibile dal carovita.L’Arco Iris al Guruè ha una struttura diversa, è formato daun monoblocco a tre piani, al terzo c’è una specie di ma-gazzino in cui le suore stivano i rifornimenti di base chevanno a comprare in campagna, a prezzi migliori. C’è poiuna costruzione a un piano col refettorio, la cucina e lestanze per gli ospiti. In quei giorni erano presenti due vo-lontari spagnoli che avevano portato in regalo un grossoforno elettrico per fare il pane e hanno insegnato quest’artealle suore e ad alcune delle ragazze più grandi, per cuiadesso preparano il pane per loro e per alcune comunità vi-cine, che vengono ad acquistarlo: una piccola fonte di red-dito.

La madre Azucena vorrebbe anche riprendere il progetto diuna costruzione, da affittare ad alcuni negozianti indiani,che sarebbero interessati, per avere un reddito sicuro ognimese, ma la costruzione è rimasta a metà, per mancanza difondi. Per ora l’unico introito sicuro è quello delle duesuore che sono insegnanti e percepiscono lo stipendio sta-tale: ma le ragazze e i ragazzi oscillano tra i 40 e i 50! El’orto e il pane non bastano a sfamarli tutti. Ogni anno qual-cuno dei più grandi se ne va, ma altri ne arrivano, di piùpiccoli. E nessuno è mai rifiutato.Lì ho ricevuto una grande accoglienza, e una bella merendacondivisa con tutti, poi padre Aldo ha celebrato la Messa,animata da tante danze e canti.Ultima tappa il Lioma. Là la costruzione è proprio tantobella, tenuta in modo perfetto, e anche l’asilo è stato ter-minato e messo in funzione; per ora all’asilo ci sono solo 25bambini, di cui 10 sono quelli dell’orfanotrofio, ma perl’anno prossimo si prevede un incremento degli utenti. In-segna lì una suora che sa l’inglese ed è stato un vero diver-timento vedere questi bambini di 4 o 5 anni venire apresentarsi dicendo “my name is..” e inchinarsi battendo itacchi! Anche qui recite, canti, balli, e un pranzo condivisocon tutti i bambini e le bambine, nel grande cortile dellacasa.Gli ospiti dell’orfanotrofio sono in tutto una trentina e fraquesti ho visto gli ospiti più piccoli, un bambino di 15giorni e una bambina di un mese, orfani di mamme mortedurante il parto e portati alle suore subito dopo la nascita;alcune bambine delle più grandi si prendono cura di loro, eli nutrono col biberon e l’attenzione di una nutrice.Lo spazio dell’orfanotrofio è grande e tutt’intorno c’è lacampagna; qui oltre all’orto sono stati costruiti tanti piccolibox in muratura per tacchini, galline, conigli e maiali, men-tre le caprette pascolano libere. Quasi tutto il cibo per ibambini e le suore è qui prodotto in autonomia. Il vero pro-blema sono le tasse scolastiche e le divise, ma soprattutto isoldi ancora dovuti alla società costruttrice, perché nontutto è stato ancora pagato.Cos’altro dirvi del mio viaggio? la popolazione del Mo-zambico è una popolazione piena di dignità, e di allegria,nonostante tutto; l’AIDS colpisce ancora il 20 % della po-polazione, ma i bambini sono uno stuolo infinito, e sonobelli; la scolarizzazione sta facendo passi da gigante, anchese la preparazione media lascia molto a desiderare; perstrada si vedono sempre gruppi di ragazzi e ragazze in di-visa scolastica e si percepisce il desiderio di un migliora-mento sociale. Ovunque le varie congregazioni religiosepartecipano a questo fervore con scuole, fino all’università,e laboratori di arti e mestieri. Una speranza per il futuro.Occorre quindi sostenere questo cammino, aiutando com’èpossibile le tante famiglie povere a mandare i loro figli ascuola, a pagare le tasse e le divise scolastiche; a permetterea padre Aldo di continuare la sua opera di supporto ai piùdiseredati.

Maria Teresa Salioni Marchesini12 il filo

Missioni

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COME AIUTARE PADRE ALDO MARCHESINI?Inviando offerte per l’acquisto dei materiali richiesti, che vengono spediti tutte le settimane dalla sorella mediantenumerosi pacchi e pacchetti. Esiste allo scopo il seguente c/c bancario: Banca CARIM [= Cassa di Risparmio di Ri-mini]; IBAN IT W 20 06285 02402 CC0867463371; Agenzia di viale Oriani 2, C.A.P.: 40127 Bologna;adottando a distanza un orfanello o un’orfanella di uno dei tre orfanotrofi; vedi nel sito www.padrealdo.net la pa-gina delle « adozioni a distanza »;partecipando a uno dei progetti; vedi nel sito www.padrealdo.net la pagina dei «progetti»;destinando il 5 per mille alla M.S.A. (Medical Support for Africa), ONLUS (Associazione senza scopo di lucro);basta firmare nell’apposita casella della dichiarazione dei redditi e segnare il codice fiscale dell’ONLUS, che nel no-stro caso è 91184390374;contattando per ogni delucidazione la sorella di padre Aldo, Maria Teresa, al suo indirizzo di posta elettronica: [email protected] queste iniziative e facendo conoscere il sito di Padre Aldo: www.padrealdo.net.Ogni centesimo inviato per padre Aldo viene usato esclusivamente per acquistare e inviare ciò che padre Aldo ri-chiede per la sua attività medica o di assistenza. Non vi è alcun apparato amministrativo da mantenere. La pocapubblicità che viene fatta è legata all’impegno e al passaparola di chi ha conosciuto padre Aldo. Il presente sito ègestito da volontari che prestano gratuitamente la loro opera.Il dr Carlo Tarozzi ha arricchito il sito di Internet dedicato a padre Aldo: www.padrealdo.net. Vi si trovano le sin-tesi delle lettere di p. Aldo, un suo profilo biografico, i suoi scritti, informazioni sulle adozioni a distanza e sui 4 pro-getti e altro ancora. Visitatelo! Vale la pena.Chi ha un indirizzo di posta elettronica lo comunichi al numero telefonico 02-317698 oppure [email protected]. Gli invieremo le lettere di padre Aldo via e-mail, non più su supporto cartaceo (lentoe costoso). Grazie.

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Sabato 14 Gennaio 2016 ore 21.00 Sala PadoveseSERATA PIRANDELLO Teatro di Prosa

Atti unici di Luigi Pirandello - Con Patrizia Ferraro e Fabio Sarti Produzione TidiBì - Regia di Antonio Zanoletti Mercoledì 25 Gennaio ore 21.00 Sala PadoveseIL LABIRINTO DEL SILENZIO Film dÕautore

Domenica 29 Gennaio ore 16.00 Sala PadoveseMINO IL TAURO Teatro Famiglie

Produzione Teatro del Cerchio Regia di Mario Mascitelli Martedì 31 Gennaio ore 21.00 Chiesa SS. TrinitàLA BANALITÀ DEL MALE Teatro Sacro

Con Paola Bigatto Prod. Procope Studio Regia di Paola BigattoVenerdì 3 Febbraio ore 21.00 Sala PadoveseHANNAH ARENDT Film dÕautore

Venerdì 10 Febbraio ore 21.00 Sala PadoveseCAINO ROYALE Teatro Sacro

Produzione PEM Habitat Teatrali Regia di Rita Pelusio

Prossimi appuntamenti

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Sotto lo sguardo vigile delle catechiste abbiamo realizzato il presepe recitato...e cantato

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Gita ai mercatini di Natale a Rothenburg

...e a quelli di tutto l ’anno alla Trinità

...ma questo non è il nostro pulmino

Questo è il nostro albergo...

PARROCCHIA SS. TRINITÀ - via G. Giusti 25, Milano, tel. 02 36 72 7100 - fax: 02 31 820 144 IBAN IT 19 V 03359 01600 100000009678 presso Banca Prossimadon Mario Longo parroco - tel. 02 33 11 831 - - cell. 338 79 85 284 [email protected] Sergio Gianelli - tel. 02 36 72 7101 cell. 339 84 28 068 [email protected] Filippo Karickakunnel res. con incarichi pastorali - cell. 333 67 57 366 [email protected] don Giuseppe Zhang (capp. cinese) - cell. 338 96 12 191 - [email protected] Segreteria parrocchiale - dal lunedì al venerdì - ore 16 - 18 - tel. 02 36 72 7100 int. 7 Segreteria dell’oratorio - dal lunedì al venerdì - ore 15.30 - 18 - tel. 02 36 72 7100 int. 4 e-mail della segreteria: [email protected] Ascolto mercoledì e giovedì ore 16.30 - 18.30 - tel. 02 36 72 7100 int. 3Basket GS Trinità - via Giusti 27 - tel. 02 36 72 7100 / 02 34 12 41Teatro del Borgo - via Verga, 5 - [email protected] cell. 331 31 14 001Orario SS. Messe feriali 8.30 - 18.30 vigiliare 18.30 festive 8.30 - 10.30 - 15.45 (cinese) - 18.30 Tutte le celebrazioni sono trasmesse in diretta audio e video sul sito: www.trinita.tv

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È successo in Trinità

Hanno ricevuto il Battesimo20. Centelli Riccardo21. Ciapponi Mila22. Secoli Michele23. Secoli Filippo

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Buon Natale e Felice 2017