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il filo 1 anno 4 - numero 21 - giugno 2013 PERIODICO DELLA PARROCCHIA SS. TRINITÀ C ome avevamo annunciato un po’ di tempo fa, stiamo realizzando sotto il sagrato della nostra chiesa un giardino con alcune piante nominate nella Bibbia dedicate ai bambini battezzati in questo anno 2013. E come ogni cosa annunciata, prima o poi, ecco che vede la luce. Così, anche questo luogo “biblico”, come tutte le cose belle della nostra Parrocchia (sala Padovese e sala Panino) avrà il nome di una persona bella che ha reso migliore questo mondo: sarà il Giardino di Piero. Pietro Bazani (per gli amici Piero), è il primo parrocchiano che ho incontrato quando sono arrivato alla Trinità. Mi colpì per la sua modestia, per la sua umiltà e per il servizio che faceva nel tenere in ordine, tra le tante cose, anche il verde attorno alla nostra parrocchia. Era un compito gravoso che si era assunto come volontario e che, malgrado l’età, continuava a svolgere con passione. Lui ci ha lasciato quasi tre anni fa ma mi sembra doveroso ricordarlo e con lui ricordare tutti quelli che ogni giorno, in silenzio, si danno da fare per rendere più bella la nostra comunità. S tiamo iniziando questo tempo liturgico dopo Pentecoste che ci ricorda l’impegno di ciascun battezzato a rendere presente con la sua vita l’amore di Gesù continuando la sua missione nel mondo. Ricordiamoci sempre che non sono i grandi gesti che costruiscono il mondo ma le piccole cose di ogni giorno fatte con lo stile di Gesù: Piero, assieme a moltissimi altri uomini, donne, giovani e ragazzi che ogni giorno vivono la vita bella del vangelo diventino per noi un esempio nel nostro cammino quotidiano. don Mario Il giardino di Piero

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  • il filo 1

    anno 4 - numero 21 - giugno 2013

    PERIODICO DELLA PARROCCHIA SS . TRINITÀ

    Come avevamo annunciato un po’ di tempo fa, stiamorealizzando sotto il sagrato della nostra chiesa ungiardino con alcune piante nominate nella Bibbia

    dedicate ai bambini battezzati in questo anno 2013.

    E come ogni cosa annunciata, prima o poi, ecco che vedela luce.

    Così, anche questo luogo “biblico”, come tutte le cose belledella nostra Parrocchia (sala Padovese e sala Panino) avràil nome di una persona bella che ha reso migliore questomondo: sarà il Giardino di Piero.

    Pietro Bazani (per gli amici Piero), è il primo parrocchianoche ho incontrato quando sono arrivato alla Trinità. Micolpì per la sua modestia, per la sua umiltà e per il servizioche faceva nel tenere in ordine, tra le tante cose, anche ilverde attorno alla nostra parrocchia. Era un compitogravoso che si era assunto come volontario e che, malgradol’età, continuava asvolgere con passione.Lui ci ha lasciato quasitre anni fa ma misembra doverosoricordarlo e con luiricordare tutti quelli cheogni giorno, in silenzio,si danno da fare perrendere più bella lanostra comunità.

    Stiamo iniziandoquesto tempoliturgico dopo

    Pentecoste che ciricorda l’impegno diciascun battezzato arendere presente con la

    sua vita l’amore di Gesù continuando la sua missione nelmondo.

    Ricordiamoci sempre che non sono i grandi gesti checostruiscono il mondo ma le piccole cose di ogni giornofatte con lo stile di Gesù: Piero, assieme a moltissimi altriuomini, donne, giovani e ragazzi che ogni giorno vivono lavita bella del vangelo diventino per noi un esempio nelnostro cammino quotidiano.

    don Mario

    Il giardino di Piero

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    Il Giardino BiblicoCominciamo a conoscere le piante del nostro giardino.

    Fino alla fine di Maggio, sono stati 14 i battesimi amministrati e così 14 sono le piante che ci ricordano questi bambini.Precisamente: una quercia da sughero dedicata a Giovanni Alberto; tre melograni per Anna Noemi, Maxime e Adriana;sei ulivi per Leonardo, Nicole Angela, Matilde, Stefano, Francesca Alessandra e Giacomo Maria; quattro palme perMaya Fajar Chiara, James, Teresa e Jorge Alberto. Nel giardino poi abbiamo dedicato il Fico che già c’era al nostro Piero.A chi se ne intende poi, penso che non sarà sfuggito che è stata messa a dimora anche un’altra pianta e precisamenteuna tamerice o tamerisco, proprio all’inizio del giardino. Questa pianta che nella Bibbia ha un significato “positivo”(è la prima che Abramo pianta quando entra nella Terra di Canaan per indicare la sua presa di possesso), ha peròanche un significato molto negativo per la Bibbia perché come ci ricorda il profeta Geremia, l’uomo che non vede enon sente il bisogno dell’amore di Dio è “come un tamerisco nella steppa” perchè è una pianta che non ha bisogno diacqua e cresce anche su terreni aridi e salmastri. L’abbiamo scelta proprio perché sia di monito, a chi inizia il percorsonel giardino biblico, per ricordarsi di saper fare sempre le scelte giuste nella vita.Dove troviamo menzionate nella bibbia le altre piante? Che significato hanno?

    La QUERCIA (Quercus) appartiene alle zone temperate; se ne classificano circa ottanta specie.Le prime querce le troviamo nella Genesi: è proprio presso le querce di Morè che Abramo va a stabilirsi e riceve laprima rivelazione di Dio.“Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quandolasciò Carran. Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carrane tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan. Arrivarono nella terra diCanaan e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Nella terra si trovavano allorai Cananei. Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questa terra». (Gen. 12,4-7)Presso altre querce cioè quelle di Mamre Abramo in seguito fisserà la sua dimora, là costruisce un altare al Signoree riceve la conferma della benedizione:“Allora il Signore disse ad Abram, …. renderò la tua discendenzacome la polvere della terra: se uno può contare la polvere dellaterra, potrà contare anche i tuoi discendenti. Àlzati, percorri la terrain lungo e in largo, perché io la darò a te». Poi Abram si spostò conle sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono adEbron, e vi costruì un altare al Signore.” (Gen. 13, 14-18) Le querce come alberi secolari diventano nel deserto della Palestinasegni e luoghi di ricordo e di memoria.“Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a quanti erano con lui:«Eliminate gli dèi degli stranieri che avete con voi, purificatevi ecambiate gli abiti. Poi alziamoci e saliamo a Betel, dove io costruiròun altare al Dio che mi ha esaudito al tempo della mia angoscia edè stato con me nel cammino che ho percorso». Essi consegnarono aGiacobbe tutti gli dèi degli stranieri che possedevano e i pendentiche avevano agli orecchi, e Giacobbe li sotterrò sotto la querciapresso Sichem. Poi partirono e un grande terrore assalì le cittàall’intorno, così che non inseguirono i figli di Giacobbe. Giacobbee tutta la gente che era con lui arrivarono a Luz, cioè Betel, che ènella terra di Canaan. Qui egli costruì un altare e chiamò quel luogoEl-Betel, perché là Dio gli si era rivelato, quando fuggiva lontano dasuo fratello. Allora morì Dèbora, la nutrice di Rebecca, e fu sepoltaal di sotto di Betel, ai piedi della quercia. Così essa prese il nome diQuercia del Pianto.” (Gen. 35, 1-8)“Giosuè in quel giorno concluse un’alleanza per il popolo e gli diedeuno statuto e una legge a Sichem. Scrisse queste parole nel librodella legge di Dio. Prese una grande pietra e la rizzò là, sotto laquercia che era nel santuario del Signore.” (Gs. 24,25-28)Le querce diventano testimoni di tutti gli eventi importanti della vitadel popolo, anche di quelli più negativi

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    “Tutti i signori di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimèlec, presso laQuercia della Stele, che si trova a Sichem.” (Gdc. 9,6) “Tutti i loro guerrieri andarono a prendere il corpo di Saul e i corpi dei suoi figli e li portarono a Iabes; seppellironole loro ossa sotto la quercia a Iabes e fecero digiuno per sette giorni.” (I Cr. 10)Le querce non sempre sono “positive”: quelle di Basan (paese infedele e “nemico”) diventano simbolo di male e dipeccato e quindi “disprezzate”: “ … i tuoi remi li hanno fatti con le querce di Basan;” (Ez 27,6)“Sì, vi vergognerete delle querce di cui vi siete compiaciuti. Arrossirete dei giardini che vi siete scelti. Sì, diventeretecome quercia dalle foglie avvizzite e come giardino senz’acqua. Il forte diverrà come stoppa, la sua opera come unafavilla; bruceranno tutte e due insieme e nessuno le spegnerà.” (Is. 2,29-31)Ma come sempre la misericordia di Dio, il suo amore che perdona ha il sopravvento e così:”Il Signore scaccerà la gente e grande sarà l’abbandono nella terra. Ne rimarrà una decima parte, ma sarà ancorapreda della distruzione come una quercia e come un terebinto, di cui alla caduta resta il ceppo: seme santo il suoceppo.” (Is. 6,12-13) “Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione del Signore, per manifestare la sua gloria.Riedificheranno le rovine antiche, ricostruiranno i vecchi ruderi, restaureranno le città desolate, i luoghi devastatidalle generazioni passate.” (Is. 61,3-4)

    Il MELOGRANO (Punica granatum), questo albero si ornadi fiori raggruppati in piccolo numero verso l’estremità deirami. Era utilizzato per le sue proprietà terapeutiche. Il suofrutto, una grossa bacca sferica chiamata melagrana,racchiude un gran numero di grani che riempionocompletamente l’interno.

    Nella Bibbia le melagrane ornavano gli enormi capitelli dibronzo che sormontavano le colonne all’entrata del Tempio diSalomone: “Chiram… terminò tutte le commissioni del reSalomone per il Tempio del Signore,… i due reticolati percoprire i due globi dei capitelli che erano sopra le colonne,le quattrocento melagrane sui due reticolati, due file dimelagrane per ciascun reticolato…” (1Re 7,40-42).In rapimento poetico, lo sposo canta le bellezze dell’amata:“Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca èsoffusa di grazia; come spicchio di melagrana la tua gotaattraverso il tuo velo” (Ct. 4,3).Per il gran numero dei suoi chicchi, i Padri della Chiesa hanno fatto della melagrana un simbolo di fecondità.È anche simbolo del popolo di Israele tutto unito e numeroso.

    Melograno dedicatoa Adriana

    Melograno dedicatoa Maxime

    Melograno dedicatoa Anna Noemi

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    L’OLIVO (Olea europaea).L’olivo è un albero che può raggiungere i sedici metri di altezza e vivere cinque o sei secoli e anche più. Dalle suefoglie medicamentose è stato ricavato un estratto efficace contro la febbre, l’ipertensione e il diabete. Il suo frutto,contiene olio, il solo che venga impiegato nel culto.La presenza dell’olivo è ritenuta segno di benedizione: “Il Signore tuo Dio sta per farti entrare in un paese fertile, paese difrumento , di orzo, di olio e di miele… Mangerai dunque a sazietà ebenedirai il Signore Dio tuo a causa dal paese fertile che ti avràdato” (Dt. 8.7-8.10).“La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa; i tuoifigli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa.Così sarà

    b e n e d e t t ol’uomo Che temeil Signore”(Salmo 127.3-4)L’olio d’oliva èsorgente di luce: “Tu ordineraiagli israeliti cheti procurino oliopuro di oliveschiacciate per ilcandelabro, pertener sempreaccesa unalampada. NellaTestimonianza,Aronne e i suoifigli la prepareranno, perché dalla sera alla mattina essa siadavanti al Signore” (Es. 27,20-21).È l’olio santo che serve per consacrare:

    “Procurati balsamipregiati… e olio dioliva. Ne farail’olio per l’unzionesacra, un unguentocomposto secondol’arte delleprofumerie: saràl’olio per l’unzionesacra. Con essoungerai la tendadel convegno,l ’ A r c adell’Alleanza,latavola e tutti i suoiaccessori, l’altaredel profumo,l’altare degliolocausti e tutti isuoi accessori, laconca e il suopiedistallo” (Es. 30,22.25-28).

    Ulivo dedicato aFrancesca Alessandra

    Ulivo dedicato aGiacomo Maria

    Ulivo dedicatoa Matilde

    Ulivo dedicato aNicole Angela

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    Le tradizioni giudaica e cristiana fanno dell’olivo un simbolo di pace: alla fine del diluvio, la colomba porta aNoè proprio un ramo di olivo.

    La TAMERICE - TAMERISCO

    Caratterizzata da una fioritura piumosa in spighe sottili, generalmenteprimaverile-estiva o a volte, come nella T. aphylla, anche invernale.Hanno fronde vaporose, formate da piccolissime foglie alterne,squamiformi, generalmente di colore verde glauco, simili, ad unesame superficiale, a quelle di alcune conifere. I frutti sonogeneralmente delle piccole capsule triangolari.Una curiosa caratteristica delle Tamerici, osservata sulle piante in rivaal mare in Corsica ed in Grecia, è la "sudorazione" sotto forma digocce di liquido chiaro ed estremamente salato, la quale durante ilgiorno ed in assenza di vento (che ne favorirebbe l'evaporazione)genera una vera pioggia, che colpisce chi si trova sotto la loro chioma.E forse nel deserto produceva la famosa “manna”.Il lato positivo:“Abramo piantò un tamerisco a Bersabea, e lì invocò il nome delSignore, Dio dell’eternità. E visse come forestiero nel territorio deiFilistei per molto tempo”. (Gen. 21,33-34)Quello negativo: “Così dice il Signore: «Maledetto l’uomo che confidanell’uomo,e pone nella carne il suo sostegno, allontanando ilsuo cuore dal Signore. Sarà come un tamerisco nella steppa;non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto,in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la suafiducia. È come un albero piantato lungo un corso d’acqua,verso la corrente stende le radici; non teme quando viene ilcaldo,le sue foglie rimangono verdi, nell’anno della siccità nonsi dà pena,non smette di produrre frutti.”(Ger. 17, 5-8)

    Ulivo dedicatoa Leonardo

    Ulivo dedicatoa Stefano

    Tameriscodedicato a tutti i

    visitatori delGiardino perchè

    facciano lescelte giuste

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    ORARI:h. 8.00 Apertura dell’Oratorio h. 8.30 S. Messa (per chi desidera partecipare), nel frattempo ingresso e giochi liberi h. 9.00 Chiusura dell’Oratorio. Non sarà consentito entrare dopo quest’ora senza essere

    accompagnati da un genitore. h. 12.00 termine della mattinata; chi deve assentarsi il pomeriggio o non vuole

    fermarsi a pranzo con il permesso dei genitori, può uscire SOLO IN QUESTOORARIO; per tutti gli altri pranzo insieme che verrà cucinato in oratorio; ilcontributo per buono pasto è di € 4,50.

    h. 14.00 inizio attività pomeridiana; chi non si è fermato o chi non è venuto lamattina può rientrare SOLO IN QUESTO ORARIO

    h. 17.00 fine oratorio; momento di preghiera per tutti coloro che si fermano e inizio dellepulizie a cui possono partecipare TUTTI I RAGAZZI E GLI ADULTI

    h. 18.00 l'oratorio chiude.Una sera la settimana sarà dedicata agli animatori, una sera alla visione di un bel film e unaspaghettata in famiglia e una sera a una festa tutti insieme. Ogni giorno c’è la possibilità di usufruire della piscina in oratorio con il contributo di 1€. Ilvenerdì il pranzo è al sacco come di consueto e ci sarà la gita la cui destinazione e il costoverranno comunicati in seguito. Per la gita ci si dovrà iscrivere entro il lunedì in segreteria el’oratorio rimarrà comunque aperto per chi non vorrà partecipare.Le uscite anticipate e le entrate in ritardo devono essere comunicate da parte di un genitorein segreteria il giorno precedente.La segreteria è aperta da lunedì a giovedì dalle 8:00 alle 9:00 e dalle 16:30 alle 17:30 per leiscrizioni e il pagamento dei buoni pasto mentre dalle 11:45 alle 12:00 e dalle 13:45 alle 14:00unicamente per controllare e permettere l’uscita/entrata dei ragazzi.Per l’iscrizione è indispensabile la presenza di almeno un genitore.L’offerta è libera ma obbligatoria e va consegnata all’atto dell’iscrizione (poiché l’offertacomprende l’assicurazione, le spese generali, un gadget, la tessera e la merenda quotidiana) deveessere congrua.

    Quest’anno per la benedizione delle famiglie in occasione del Natale abbiamo seguito le indicazioni delConsiglio pastorale andando a benedire quei condomìni dove qualche famiglia ci aveva invitato.Dando un giudizio, a me sembra che la qualità degli incontri con le famiglie sia migliorata moltissimo perchéabbiamo dedicato più tempo per dialogare, per pregare insieme e dando più spazio alla benedizione. Purtroppo su 6.696 (più o meno) famiglie residenti nella nostra parrocchia ne abbiamo incontrate 1.676. Poichéla benedizione è stata richiesta solo da 68 famiglie andando così a visitare 68 condomini su 390…Noi siamo sempre disponibili, in ogni momento dell’anno, a far visita alle famiglie che lo richiedono. Anchesolo per un momento di preghiera, di dialogo, di aiuto in momenti di difficoltà, di incomprensioni o anche percondividere occasioni di festa e anniversari.Intanto continua il nostro “pellegrinaggio” nelle case della nostra parrocchia, per esempio: nell’incontrare igenitori che richiedono il Battesimo per i loro figli; per la recita del rosario in questo mese di Maggio; per lavisita agli ammalati; per la confessione e la comunione; e poi anche per un incontro con le famiglie provate dallutto in occasione del funerale. Con l’occasione volevo ringraziare, anche a nome di don Dino, per la calorosa accoglienza che ci è statariservata e anche per il rispettoso rifiuto della benedizione da parte di alcuni. Sempre a vostra disposizione per un incontro.

    Don Mario e Don Dino.

    Il Punto sulle benedizioni

    L’Oratorio Estivo - Informazioni

  • il filo 7

    Periodo dal 7 Luglio al 21 Luglio. Consigliamo un unico turno ma per chi non può si può dividere in due dal 7 al 14 o dal 14 al 21. Il luogo è il camping Gran Paradiso località Plan De La Pesse (mt. 1820) di Valsavarenche (AO) Le cose necessarie da portare sono: oltre agli indumenti personali (leggeri per il giorno e pesanti per

    la sera), il sacco a pelo (oppure le lenzuola), un piccolo cuscino (per dormire, per chi lo usa), il tovagliolo (leposate le diamo noi), eventualmente una coperta leggera per i più freddolosi (noi ne abbiamo alcune), efotocopia del libretto sanitario, della mutua e delle varie vaccinazioni, un quaderno, biro, giacca a vento,berretto, calze di lana e cappellino, scarponcini da montagna, crema solare.

    Tra le cose utili ma non necessarie ci sono: pila, zaino, borraccia. Le cose invece inutili e proibite sono: coltellini, videogiochi, apparecchi televisivi in genere, DVD etc.Per l’alloggio avremo a disposizione un grande Chalet con tutti i confort per un totale di circa 30 posti

    ed eventualmente un camper da 4 posti. Sarà presente naturalmente, oltre agli educatori e alle mamme e papàche faranno il servizio “logistico”, anche don Mario.

    La quota di partecipazione è a offerta libera che va consegnata all’atto dell’iscrizione. Per quantoriguarda l’ammontare dell’offerta, penso che ogni genitore sappia cosa costa il vitto al quale può aggiungereuna quota per le spese di affitto dello Chalet che ammontano a circa 13 euro a testa al giorno.

    È cosa buona evitare le visite durante il turno perché i nostri programmi variano a seconda dellecondizioni meteo e quindi non possiamo garantire di esserci. Chi vuole vedere il posto può venire adaccompagnare i figli, venire a dare una mano o venire a prenderli alla fine.

    Per iscriversi rivolgersi in segreteria, a don Mario o a Giuseppedon Mario e gli educatori

    http://www.campinggranparadiso.it/

    VACANZE 2013

    CAMPEGGIO GRAN PARADISOVALSAVARENCHE - AOSTA

  • il filo 8

    Sulle orme di San FrancescoAi primi di Maggio siamo andati ad Assisiper seguire le orme di San Francesco. Abbiamo visitato posti bellissimi.Ma la cosa più toccante è stata quella di averpotuto ascoltare tre bellissime testimonianzedi come si possa vivere da veri cristiani.

    Quella che di più mi ha colpito èquella di suor Sara. L’ultimo giornodel nostro pellegrinaggio, domenica

    mattina, siamo partiti per Perugia doveavevamo appuntamento con una suoraclarissa, ossia una suora di clausura seguacedi Santa Chiara. Innaffiati da una“pioggerellina primaverile” siamo arrivati apiedi al monastero. Qui, per prima cosa, Don Mario ha celebratola Santa Messa nella cappella dellemonache, le quali hanno assistito allacelebrazione ma dietro una grata aperta.Finita la Messa siamo andati in refettorio,dove le suore ci avevano preparato una pastaspettacolare e, così, abbiamo pranzato.Anche nel refettorio c'era una grata moltogrande, al di là di essa è “apparsa” la madrebadessa, Suor Sara. Suor Sara è una ragazzadi poco più di quaranta anni (anche se nedimostra molti di meno) che da diciassette anni sitrova in convento. Si è presentata a noi a viso scoperto,anche perché dall'ultimo concilio le suore di clausurapossono parlare con gli esterni e lo possono fare senzavelo. Ci ha raccontato la sua storia e come si èavvicinata a Dio; cosa fanno le suore durante lagiornata e ha risposto poi alle domande che le sonostate fatte. Sono rimasta affascinata dalla sua calma edalla sua serenità. I suoi occhi erano il riflesso dellagioia e della pace. Io sono una mamma e le mie figliehanno più o meno la sua età e forse è proprio questo

    che mi ha colpito maggiormente e cioè, sapere che unaragazza così giovane possa lasciare tutte le coseterrene e ritirarsi in preghiera. Vi assicuro che fariflettere.

    Le è stato chiesto in che modo è stata accoltaquesta sua decisione da parte dei suoi genitori,lei ha risposto che solo in un primo momento

    non proprio bene; a noi genitori ha detto di ricordarcisempre che i figli non sono nostri e che dobbiamolasciarli andare dove il Signore chiama. Anche se sonod’accordo che tutto questo è vero, devo dire che perun genitore è sempre forse duro, ma pensando ancora

    al suo sguardo sonopiù serena. Ci hadetto di pregaremolto, perché lapreghiera serve a tuttie di non stancarcimai.FACCIAMOLO.Grazie di cuore aSuor Sara e a DonMario che ci hapermesso di viveretutto ciò.

    Patrizia

  • il filo 9

    Ringrazio Elisa per avermi convinto a partecipare alpellegrinaggio di Assisi. Altrimenti non avrei potutofare la conoscenza di Maddalena: questa piccoladonna di 83 anni che da 43 dedica la sua vita alprossimo con amore e passione.

    MADDALENA…Abita a Spello, un paesino nel cuore dell'Umbriavicino ad Assisi, la sua casa, in Via Povera Vita, dal1970 è diventata la casa della povertà, accoglie tutticoloro che non hanno un domicilio fisso che dormonoper strada, di tutte le nazionalità e religioni.I poveri di Dio…quelli che sulla terra non si sentonoa casa loro, i giovani alla ricerca di un senso, sposi incrisi, sia giovani che vecchi che hanno voglia diritrovare se stessi, trovano in Maddalena un aiuto acapire che se lo vogliamo, tutti abbiamo la possibilitàdi avere una vita migliore.

    Seguendo Don Mario a nostra insaputa, ci siamopresentati sotto casa di Maddalena che, senzamolte storie, ci ha accolto e abbracciato tutti e

    54, come se ci conoscesse da sempre. Dopo averpacificamente “invaso” la sua casa ed esserciaccomodati nel “soggiorno” abitato dalla presenza diGesù nell’Eucarestia, abbiamo ascoltato latestimonianza della sua vita e di ciò che l’ha portata adessere quello che è, mettendo in pratica gliinsegnamenti evangelici.Certamente non fa tutto da sola perché per mettere atavola almeno una ventina o più di persone ogni giornodevi affidarti anche a sostegni esterni, ma chi di noi lo

    farebbe?Osservavo i ragazzi, nonostante la stanchezza eranotutti incantati e a bocca aperta mentre Maddalenaparlava. Ho sentito un ragazzo che alla fine diceva cheavrebbe dato tutto quello che aveva per ascoltarla

    ancora.Mi ha colpito molto ladeterminazione con laquale è riuscita a costruiretutto questo. Credo chenon sia per niente facileavendo già una famigliacome lei -moglie e madredi tre figli- portare atermine un progetto di vitasemplice ma grande! L'homolto ammirata per la suaforza interiore che la faalzare tutte le mattine emettersi al servizio dellagente: questo è il tesoropiù bello che mi porto nelcuore e che ho visto in lei.Con la mia piccolaesperienza di madre, pensoche per i ragazzi chestanno facendo unpercorso di fede sia stato

    molto importante fare la conoscenza di Maddalena.Una mamma pellegrina ad Assisi.

    Per chi vuole sapere qualcosa di più su Maddalena:

    http://www.maddalenadispello.com/home_ita.html

  • Assisi 2013

    il filo 10

    Quanti

    bei

    momenti

    passati

    insieme!!

  • Ringraziando fratello sole e sorella

    acqua e anche le tagliatelle e la bella

    compagnia, appuntamento.......

    il filo 11

    ... alla

    prossima

    volta

  • il filo 12

    Calendario parrocchiale

    GIORNO ORARIO APPUNTAMENTI

    GiugnoGiugno LuglioLuglio AgostoAgostoDomenica 2 ore 10.30 S. Cresima

    ore 21.00 Incontro in Sala Padovese con testimonianze

    Lunedì 3 16.00-18.15 / 20.30-22.00 Adorazione

    ore 19.00 S. Messa con i fidanzati

    Martedì 4 ore 21.00 Incontro con Catechisti e genitori sul Catechismo

    Mercoledì 5 ore 21.00 Trasfiguratio malis - “Jacques Fesch”

    Domenica 9 ore 17.00 Battesimi

    Lunedì 10 ore 8.00 -17.00 Primo giorno di Oratorio Estivo

    16.00-18.15 / 20.30-22.00 Adorazione

    Martedì 11 ore 21.00 Consiglio Pastorale Decanale

    Giovedì 13 ore 21.00 Consiglio Pastorale

    Venerdì 14 Pellegrinaggio a Lanciano, Loreto

    Sabato 15 Pellegrinaggio a Lanciano, Loreto

    Domenica 16 Pellegrinaggio a Lanciano, Loreto

    Lunedì 17 16.00-18.15 /20.30-22.00 Adorazione

    Sabato 22 ore 10.00 Matrimonio

    Domenica 23

    Lunedì 24 16.00-18.15 /20.30-22.00 Adorazione

    Domenica 30 ore 17.00 Battesimi

    Nei mesi di Luglio e Agosto

    è sospesa l’adorazione del Lunedì

    Nel mese di Agosto l’orario delle Messe festive è:

    10.30 - 18.30 resta invariato l’orario del Sabato

    alle 18.30.

  • il filo

    LuglioLuglioVenerdì 5 ore 16.00 Don Mario parte per Valsavarenche

    Domenica 7 ore 10.00 Partenza tutti per Valsavarenche

    Domenica 21 Termina vacanza in Valsavarenche

    Sabato 27 Inizio Vacanze di Branco Lupetti e Campo Scout

    AgostoAgostoSabato 3 Fine Vacanze di Branco Lupetti

    Domenica 4 10.30 -18.30 S. MesseVenerdì 9 Termina Oratorio Estivo

    Giovedì 15 10.30 -18.30 S. Messe

    Calendario parrocchiale

    GiugnoGiugno LuglioLuglio AgostoAgostoGIORNO ORARIO APPUNTAMENTI

    13

    Battesimi e

    prime Comunioni nel

    giorno della solennità

    della SS. Trinità

  • il filo 14

    DDOONN DDII NN OO FF OORR MM AATT OO BB AA LL OOOO .. .. .. ..

    RRII FF LL EE SS SSII OONN II AALL FF OONN TT EE BB AATT TT EE SSII MM AA LL EE DDII SSAA NN FFRR AA NNCC EE SS CC OO

    .. .. .. .. DDOOO NNN DDIII NNNOOO FFFOOO RRR MMM AAATTTOOO SSSTTTAAA NNNDDD BBB yyy

    BBAATT TT EE SS II MMOO DDII MMAA xx IIIMMM EEE

    II NN OO SSTT RR II CC RR EE SSII MM AANN DD II II NN RR II TT II RR OO

  • il filo 15

    FFEEE SSSTTTAAA DDDIII CCC OOOMMM PPP LLL EEE AAA NNNNNN OOO DDD III GGIII UUUSSS EEE PPP PPPEEE

    II RR AA GG AAzz zz II DD EE LL LL AA PPRR OO FFEE SSSS IIOO NN EE DDII FFEE DD EE

    OOFFFF EE RRTTAA DDEE LL GG RR AANN OO DD EE II RR AAGG AAzz zz II DD II QQ UU AARRTTAA

    VVII CC OO NNFF EE SS SSOO CC HH EE NN OONN HHOO MM AA II VVII SS TTTOOO CCOOO SS EE CCC OOOSS ìì ,,

    PPAA RR OOLL AA DD II VVIIkk TT OORR AA SS

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  • il filo 16

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  • il filo 17

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  • il filo 18

    Naturalmente il sabato precedente era stato splendido.Naturalmente… Un sole che ti fa dire “finalmente è arrivata laprimavera, non se ne può proprio più del bruttotempo!”Una illusione.Ormai sono giorni che piove e le previsioni nonlasciano scampo…ancora pioggia.Andrà tutto male, lo so. Cosa si può far fare a sessantapersone in montagna quando è brutto tempo?Ricordi

    Stiamo “lavorando” a questa gita sulla neve dasettimane.Siamo andati a “pescare” nei nostri ricordi. Di quando,ragazzini (…insomma…un’era geologica fa!), sipartiva con il pullman tutti insieme, mezziaddormentati ma anche eccitati perché saremmoandati a sciare!Sveglia alle 5 del mattino e una litania di “sbrigati”,“mettiti il maglione”, “ma dove sono le mie pedule? “(traduzione: “Dove sono i miei scarponcini?”), “ti seimessa la maglia di lana?”.Sapevamo che saremmo tornati bagnati fradici (un’erageologica fa mica c’era il pile e i tessutisupertecnologici di oggi…), ma avremmo cantatoinsieme, avremmo scambiato i panini con la cotolettacon della polenta con il ragù, avremmo fatto su e giùcon lo slittino trainati da mamme e papà, ci saremmobuttati pancia a terra sulla neve nonostante i “ti prendiun accidente!”. Sì, certamente qualcuno sarebbe statomale in pullman, e allora…“stai davanti miraccomando”, ma si dimenticava presto.I ragazzi più grandi tutti di corsa in fondo al pullman,“lontani” dai genitori.Con poca spesa, girammo mezza Italia, svegliandosialle 5 del mattino e rientrando in giornata. Ma chegrandi e belle amicizie sono state create!Ecco, per il nostro oratorio volevamo ricreare una cosacosì. Soprattutto oggi che la crisi economica costringea grandi sacrifici e, forse, rimette in moto un vecchio-nuovo modo di muoversi: il muoversi insieme.Abbiamo detto “perché no?” e lo abbiamo proposto adon Mario.Con lui abbiamo deciso di fare un tentativo, scout escuola cinese insieme. Per la scuola cinese ha messo“in pista” suor Francesca. Grande determinazione esoprattutto passione. Ha voluto vedere ogni singoloindumento da indossare – non era mai stata prima inmontagna e aveva la responsabilità della scuola cinese– per poter dare le giuste indicazioni al suo gruppo. Cisiamo scambiati pantaloni da sci, guanti, pile, cappelli.

    Colazione al sacco. Organizzato i turni dei genitori “diguardia”.Sorprese

    Destinazione Champorcher, in Valle d’Aosta, quasitutta autostrada e poco traffico sulle piste.Quando è arrivato il momento di partire, però,pioveva…Eppure defezioni dell’ultimo minuto proprio poche,considerando che erano i giorni clou dell’influenza.Così alle 7 del mattino di sabato 9 marzo ci siamotrovati in via Cesariano, pronti a salire sul pullman checi ha portati comodamente a destinazione.In totale 65 persone tra comunità scout e comunitàcinese. La prima sorpresa – almeno per noi del “fronte scout”– è stata vedere che non c’erano solo bambini di tuttele età ma anche mamme, papà, zii e zie. Insomma,tanti adulti.La seconda è stata che, appena imboccata l’autostradala pioggia è cessata e ha lasciato il posto a unabellissima giornata giusta giusta per una gita inmontagna!Tante foto lungo il percorso, qualche “infortunato” damal di pullman all’andata e poi finalmente ciò checercavamo…la neve!Arrivata all’improvviso! Fino al tornante precedenteguardando i prati era chiaro che sarebbe statoimpossibile immaginare di lanciarsi giù con loslittino… Sul bob e sugli sci

    “Guarda come è vicina!” diceva, guardando dalfinestrino, una bimba all’amichetta seduta accanto alei. Come per suor Francesca, anche per molti altri era laprima volta sulla neve ed è stata una scoperta ancheprendere l’ovovia per arrivare sulle piste da sci -“Com’è alto! Ma io ho paura!”-Finalmente a correre sulla neve, a fare i turni perscendere con il bob (grazie Luca per aver avuto lapazienza di insegnare a tutti come si fa!), o con i sacchidi plastica della spazzatura utilizzati come bob difortuna (e poi opportunamente ritirati e utilizzati per illoro scopo principale). Invece chi ha voluto sciare hatrovato piste lunghe e libere. Noi adulti ci siamo alternati: alcuni con il gruppo chesciava o snowbordava (si dirà così?), altri con ilgruppo dei bob; inoltre ci siamo dati il cambio anchecon gli scarponi e gli sci.E poi il rientro, stanchi morti ma felici.“Quando ritorniamo?”

    La mamma di una scout

    Gita sulla neve

  • il filo 19

    Milano, 25 Aprile 2013, Festa di San Marco evangelista

    Questa notte qualcuno ha rubato i due computer che facevano da server e trasmettevano e registravano tuttele celebrazioni, gli incontri e le Messe sia della Parrocchia della ss. Trinità che della Parrocchia di Civate.

    Proprio oggi, festa di san Marco primo evangelista, questa innovativa possibilità di annunciare il Vangeloattraverso internet ci è stata tolta. Tutta la storia e le registrazioni di circa 15 anni che hanno portato laParola in tutto il mondo, hanno alleviato tante sofferenze e solitudini è stata troncata di netto da qualcunoche fra l’altro non potrà utilizzare quelle due macchine perché adibite solo a una funzione particolare. Chedire?

    Quel qualcuno ha un nome ben preciso ed è quello del Demonio che assume di volta in volta sembianzediverse perché è solo lui l’operatore del male. Concretamente qualcuno gli ha dato spazio, e questo ci fa tantodispiacere per lui anche perché sappiamo che l’ultima parola la dice soltanto il Padre ed il suo Figlio Gesùche vince sempre e soprattutto vince con il perdono e la misericordia.

    Spiace per tutto il lavoro di alcuni volontari che dovranno rimettere in funzione il tutto, e mi hanno assicuratoche lo faranno nel più breve tempo possibile, perché la Parola di Dio, il Vangelo non può essere zittito.

    Spiace perché il ricordo di tanti incontri, conferenze, meditazioni, letture della Bibbia e celebrazioni non sipuò più recuperare ma rimane però nel cuore di tante persone e nessuno potrà mai cancellare il bene fattoanche attraverso questo strumento.

    Ritornando da un pellegrinaggio a Colle don Bosco con alcuni ragazzi, e preparandoci al pellegrinaggio adAssisi e dalle suore Clarisse di clausura di Perugia, la sensazione di vedere annullata la traccia di 15 annidi vita pastorale diventa per me un motivo grande di riflessione. “Da mihi animas coetera tolle” diceva donBosco: troppe volte noi ci fermiamo ai “coetera”. San Francesco lascia il “servo” (oggi il server….), lasciatutto per “servire il Padrone”. Quando si entra in clausura, il passato viene abbandonato, proprio come èsuccesso questa notte. Grazie Signore perché non smetti mai di parlarci!

    Con la fiducia nel Signore, con la gioia di seguirlo giorno dopo giorno anche affrontando lotte e battagliequotidiane, continuiamo a servire e portare il Vangelo. San Marco ci accompagni in questo cammino.

    Un profondo e sincero grazie e una particolare e speciale benedizione a nome del Signore a tutti quelli coni quali camminiamo assieme ogni giorno.

    E infine, una preghiera per chi si è fatto strumento del male.

    CORSO DI ICONOGRAFIA

    con immensa gratitudine a papa Francescodal 17 al 23 giugno 2013

    La Madre di Dio Salus Populi, una delle più antiche e venerate icone, viene propostain una interpretazione riportata alla sua sobria bellezza. Come ben ricordiamo, all'indomanidella sua elezione, papa Francesco si è recato in Santa Maria Maggiore a venerare questaicona e per tutti noi la sua è una grande testimonianza che ci sprona a conoscere e a realizzareuna copia di questa immagine.

    San Francesco è l'icona che – in onore al nome che il Santo Padre ha scelto di portare – èrivolta sia agli allievi meno esperti che a tutti coloro che sono particolarmente devoti del santopoverello di Assisi.

  • Padre Aldo Marchesini ètornato dal Mozambicoe con gioia abbiamo

    festeggiato insieme questoevento, lo scorso 21 aprile.La festa è iniziata con la S.Messa da lui celebrata ed èproseguita con il pranzocomunitario, particolaremomento di condivisione e diserenità.Pertanto ringraziamo tutti coloroche hanno reso speciale latavolata con i loro piatti speciali,dagli antipasti alle torte.Aggiungiamo che la lotteriadelle uova di Pasqua, con inumeri estratti la domenica dellePalme, ha contribuito con 1430Euro.Ringraziamo coloro che, con molta generosità, haofferto le uova e chi ha comprato i biglietti.

    Alla fine del pranzo padre Aldo ci ha aggiornato sullasituazione del Mozambico, sia per quantoriguarda il “nostro” orfanotrofio di Lioma, siasulla situazione politica attuale.In Mozambico il clima politico, dopo la guerra“civile” e la pace firmata a Roma con lamediazione del governo italiano, avevaattraversato anni di discreta serenità, ora èritornato piuttosto teso: le due principali fazionipolitiche, Frelimo e Renano, sono nuovamenteai ferri corti con episodi di violenza sia dall’unache dall’altra parte.

    La situazione economica alivello nazionale vede, invece,un momento di fioritura. Sono

    state scoperte alcune miniere di unmateriale prezioso utile all’industriadella telefonia, mentre sotto lasuperficie marina sono statiindividuati grossi giacimenti dimetano che l’Enel ha già cominciato asfruttare.Tuttavia al momento tali ricchezzenon hanno apportato nessungiovamento alla popolazione, i poverisono sempre più poveri e la miseriaimpera. Anche nella sanità le carenze sonopesanti, i rifornimenti sempre difficilie faticosi. Senza aiuti esterni nonsarebbe possibile continuare

    nell’impegno di assistere tanti malati.La situazione religiosa è in un periodo di fioritura.Sebbene i sacerdoti possano visitare solo

    periodicamente le varie cappelle (ogniparrocchia si estende su un raggio dicirca 100 km), i laici sono benorganizzati e preparati e portano avantila catechesi con impegno e competenza,ognuno secondo il proprio ministero.Ciò che colpisce di più è lapartecipazione vivace e attiva alle varieMesse che a volte durano anche fino adue ore, allietate da canti e da danze dibimbi e bimbe o da giovani donne,mentre tutto il popolo e il Sacerdoteritmano il tutto attraverso i movimentidel corpo.Anche in carcere i detenuti, circa 150,

    che professano la religione Cattolica (di cui Padre

    Il Filo continua…in Mozambico

    il filo 20

  • il filo 21

    ...e in Ruanda

    Aldo è cappellano), cantano con potenza epartecipazione facendo vibrare i vetri al suono delleloro voci.In conclusione Padre Aldo ci ha detto che, nonostantele difficoltà e la povertà, è bello vivere in Africa!

    Il suo rientro in Mozambico avverrà verso la metà digiugno, ma il nostro aiuto e il sostegno alle sueiniziative continuano e sono sempre aperte ledonazioni e le adozioni.

    AIUTI A PADRE ALDOConsegnati al 05-12-2012 Euro15.700,00Consegnati il 26-05-2012 Euro3.250,00 così raccolti:

    Offerte Varie 1.047,50Lotteria Uova di Pasqua Euro1.430,00Pranzo del 21-04-2013 Euro 700,00Venerdì di Quaresima (digiuno) Euro72,50Totale Euro 3.250,00

    Il gruppo missionario.

    Cari amici,spero stiate tutti bene! So che il tempo non è statomolto clemente negli ultimi mesi... Poveri voi! Qui èsempre molto variabile ma piacevole! Piove quasiogni giorno ma per poco, i tipici acquazzoni tropicali,per il resto c'è un sole stupendo e il cielo sempre blu.Tutta quest'acqua (spesso notturna) accende di verdebrillante questa terra d'Africa così diversa rispetto allanostra immaginazione in Europa. È veramente ungiardino dell'Eden, pieno di alberi da frutto semprecarichi, fiori dai colori vivacissimi e dai profumideliziosi, soprattutto verso le 6 di sera quando il solecomincia a calare e gli innumerevoli uccelli variopintiaccompagnano il suo riposo con i loro canti melodici.Qui gli alberi, che da noi sono misere piantine daappartamento (oltretutto molto difficili da farsopravvivere, almeno per quanto mi riguarda!), sono...giganteschi! Ficus, tronchetti della felicità, stelle diNatale, bouganville, cactus... E la cosa incredibile èche qui, essendo 12 mesi all'anno primavera,continuano a fiorire. Insomma, una terrameravigliosamente fertile e dolce.Per non parlare della notte che è un raro spettacolo dibellezza… con le stelle che sembrano toccare la terrae la luna che, quando è piena, illumina nitidamente

    tanto da gettare ombre molto definite (voi mi direte"anche da noi!", sì ma da noi non l'avevo mai notato!),una notte che mai è silenziosa perché cullata damiriadi di grilli, cicale, rane...E' davvero un peccato che il Ruanda sia a noi cosìsconosciuto, ma forse è meglio che non sia ancorastato scoperto dal turismo di massa!Il progetto Indàbo procede molto bene. Il giorno 25maggio faremo l'inaugurazione ufficiale alla presenzadelle autorità. Le nostre suorine stanno cucendoalacremente le uniformi dei bambini che sarannopronte proprio quel giorno, chissà come sarannocarini!Come vi dicevo nell'ultima mail, per ora abbiamo 85bambini dai 2 ai 6 anni divisi in tre classi per fasciad'età. Stanno già facendo dei gran progressi e ognigiorno mi salutano in tre lingue: inglese, francese ekinyarwanda (che sto tentando di imparare per potercomunicare almeno nelle cose essenziali tipo"ndagukunda!" ovvero "ti voglio bene!").Quando mi vedono arrivare mi saltano tutti addosso esi attaccano a ogni lembo dei miei vestiti visto che lemie braccia non sono sufficientemente lunghe! E poila loro massima gioia è starmi appiccicati così, senzafare niente, solo per il gusto di stare vicini. Hanno

    ndagukunda! ovvero ti voglio bene!

  • il filo 22

    Dal 10 Agosto, chivuole aggregarsi a don

    Mario per duesettimane di vacanza inFrancia, si faccia vivo.

    L’invito è rivolto atutti: ragazzi, giovani,

    famiglie, ......

    un'incredibile capacità di dare amore! A loro voltaperò, temo, di amore ne ricevono ben poco (almeno acasa). Difatti si capisce proprio che hanno bisogno diessere abbracciati e coccolati. Due cose mi hannoscioccata: capita che quando mi avvicino con la manoalzata come per dare unacarezza alcuni scappinopiangendo impauriti, ciòsignifica che a casa la manoalzata significa botte, e viassicuro che questi neprendono un sacco. Nocomment... cercheremo dieducare anche i genitori (ilche è molto più difficile). Ioho già parlato loro dicendoche ci devono aiutare nelcompito educativo e nonpicchiare più i bambini,speriamo!Un'altra cosa che mi hasorpreso è che qui nella loro cultura non si baciano!In kinyarwanda non esiste nemmeno la parola "bacio"!Questa cosa mi ha sorpresa e mi ha lasciato moltopensierosa, sinceramente pensavo fosse un istintonormale quello di stringere un bambino e baciarlo!Per quanto riguarda la piccola kevine, la catapecchia difango dove viveva è crollata e ora non ha più una casa pervivere con la sua famiglia. Oltretutto il padre è infermo equindi non può lavorare. Una situazione agghiacciante. Perora abbiamo sistemato questa famiglia in un luogotemporaneo ma, se troveremo chi aprirà il cuore,costruiremo loro una nuova casa. Ci siamo fatti fare ilpreventivo dal geometra e il costo sarebbe l'equivalente di5410 €. Vi mando il link per vedere il preventivo e la piantadella casa.https://plus.google.com/photos/109171479164703724829/albums/5868857868351168369?banner=pwa

    Vi prego di aiutarci! Se ciascuno di voi ci dà qualcosa,anche poco, potremo restituire presto dignità a una famigliache l'ha persa!Vi mando le coordinate bancarie e vi prego di indicaresempre "progetto indàbo" nella causale:

    bANCA POPOLARE FRIULADRIA

    COORDINATE IBAN: IT56 y053 3664 0000 00043386620Intestato a: ASSOCIAzIONE PRO OPEREMISSIONARIE E SOCIALI COMUNITA' SERVI DIMARIA DEL CUORE DI GESU' - BRASILE - ONLUS

    Inoltre vi chiedo, se volete, di comunicarmi via maill'importo versato così alla fine potrò preparare una bellatarghetta con i nomi di tutti i benefattori da applicare allacasa quando sarà terminata!

    Vi ringrazio già per tutto, perché qui si può fare tanto,davvero tanto, con piccoli aiuti! Vi auguro una buonadomenica e a tutte le mamme una buona festa dellamamma!

    Con affetto e riconoscenza, Claudia

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    di Sergio di Benedetto

    con Camillo Rossi Barattini Ettore Cibelli Luisa Oneto Angelo Zilio

    regia di Antonio Zanoletti

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    http://compagniadelleremo.blogspot.it/

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    Ingresso libero

  • il filo 23

    Il Borgo è una cooperativa, ora a mutualità prevalente, sortanell’ambito della nostra Parrocchia come Cooperativasociale nel 1985 nel segno della solidarietà per offrireun’opportunità di lavoro ai giovani. Dalla fondazione, sono stati avviati stabilmente al lavoro17 ragazzi con disagi personali o famigliari offrendoun’opportunità concreta anche di promozione umana e dal2005 sono stati accolti 10 stagisti, della scuolaprofessionale Piamarta, ragazzi e ragazze giovanissimi econ seri disagi per aiutarli a farsi un’idea del mondo dellavoro artigiano.Tanti sono stati e sono i volontari di varie età che dall’iniziosi sono avvicendati per aiutare la Cooperativa nel suolavoro quotidiano, continuando nel tempo ad esprimere lasolidarietà che ha ispirato “Il Borgo” fin dall’originedel progetto (dalla Pastorale “Farsi prossimo” delCardinale Martini).Negli ultimi dieci anni i clienti sono aumentati, imacchinari modernizzati e l’aspetto informatico sviluppato: oggi infatti il Borgo annovera 228 clienti professionalirispetto ai 91 di fine 2003, di cui 80 Biblioteche (8 a fine2003), 96 Studi di professionisti (ex 53), 30 Enti (ex 15) edaltri 22 (ex 15), ed ha moltiplicato per un fattore nondefinibile, ma grande, i clienti privati. La nostraCooperativa ha oggi una reputazione di competenza eaffidabilità in Università Cattolica, in oltre 30 Bibliotechedell’Università Statale, in molte del Politecnico e inBicocca.è stato creato un piccolo sistema informativo che consentedi sapere l’ordinato, il fatturato ed il portafoglio per ognicliente ed è stata istituita la conferma d’ordine analitica perogni ordine ricevuto così da permetterne la tracciabilità siaall’interno sia all’esterno e ad inizio 2010 è stato fattoristrutturare il sito Internet (www.ilborgocoop.com) che hadeterminato un sensibile aumento del numero dei clientiprivatisono state acquistate, consentendo l’affrancamento, intermini di qualità e tempi di consegna, dalla costosa epenalizzante dipendenza da legatori terzi per le incisioni acaldo: nel 2005 una macchina per stampa a caldo di ultimagenerazione dal costo di €46.000, di cui €30.000 donati dadue soci e €16.000 prestati da un altro socio, e restituitimensilmente in 5 anni. Sempre nel 2005, principalmenteper gestire questa macchina, si è assunto un giovane, altempo diciottenne, nello spirito delle idealità iniziali.nel 2010 una piccola pressa a caldo per le incisioni dipiccoli marchi dal costo di €2.500.nel tempo, i nostri soci lavoratori hanno acquisito un“know How” lavorativo secondo a nessun concorrente supiazza e sono in grado di restaurare, riparare e rilegaremonografie fino all’800. Purtroppo però continua è stata la migrazione dal cartaceoall’“on-line” che Biblioteche e studi professionali hannoattuato a partire dal 2007 con la conseguente riduzione oassenza dei budget annuali assegnati per le rilegature ed èquasi sparita la domanda di agende cartacee e albumfotografici, oggi per lo più sostituiti da supporti elettronici.

    si è verificata una guerra tra i poveri ossia tra i legatorisopravvissuti (si rischia infatti di perdere l’ordine ed ilcliente per un aumento di prezzo per volume di soli 20centesimi) ed il costo del personale è diventato, da anni, uncosto fisso incomprimibile ed oneroso per l’effetto di tasse,contributi sociali, T.F.R. INAIL) ed IRAP. Inoltre dal 2012la Cooperativa paga un affitto per i locali, prima incomodato d’uso gratuito.Nel 2012, in particolare, si è avuta una catastroficariduzione del fatturato (-18,2%) dovuta a nuovi tagli deibudget delle Biblioteche ed alla forte riduzione degli ordinidi Cartotecnica industriale del nostro principale cliente diquesti prodotti. Questa riduzione di fatturato non ha potutoessere compensata dalla acquisizione di 14 nuovi clientiavvenuta verso fine anno ed ha comportato unaconseguente perdita di Bilancio di oltre 37.000 euro,nonostante che nel 4° trimestre tre lavoratori su cinqueabbiano accettato la riduzione volontaria del 10% del lorosalario, sia stato attuato il parziale utilizzo della cassaintegrazione con uno sgravio di oneri sociali di circa €2.500 e dal mese di Aprile vi sia stato il blocco deglistraordinari.Per non dichiarare il fallimento con conseguente perdita dellavoro per i cinque soci lavoratori dall’ 1 Gennaio 2013 è stata accettata da tutti i socilavoratori la riduzione volontaria del 10% del monte salari,verrà mantenuto il blocco del lavoro straordinarioretribuito,continuerà la ricerca di nuovi clienti e se possibile unaumento dei prezzi,ma soprattutto Vi dobbiamo chiedere di aderire come soci (la quota è di €50 una tantum) ancheper attuare un ricambio generazionale avendo la grandemaggioranza dei 97 soci sopravvissuti oltre 50 anni, l’aiuto di volontari, soprattutto di chi sa usare il PC edExcel in particolare,libri da rilegare,un contributo per quanto possibile particolarmentegeneroso per azzerare la perdita di € 37.324, reintegrare ilcapitale e non portare i nostri libri in tribunale. La sopravvivenza della Cooperativa ed il destino dei 5 socilavoratori che la incarnano sono legate alla Vostrasolidarietà e generosità.Vi assicuro, a nome del C.d.A. e mio personale, che daparte nostra e dei soci lavoratori stiamo mettendo in attoogni sforzo per chiudere, almeno in pareggio, l’esercizio2013. Grazie.Un cordiale salutoIl Consiglio di AmministrazioneIl Presidente (Roberto Stefanelli)Il Vostro contributo potrà essere effettuato· in contanti o con assegno presso la sede della cooperativa,in via Canonica n. 25,· con bonifico bancario intestato a “Il Borgo Soc. Coop. -via Canonica 25 - 20154 Milano” su: CreditoValtellinese - sede Milano S. Fedele - codice IBANIT74S0521601630000000012750

    Lettera aperta...

  • PARROCCHIA SS. TRINITÀ - via G. Giusti 25, Milano, tel. 02 3672.7100 - fax: 02 3182.0144don Mario Longo parroco - tel. 02 3311.831 - 02 3672.7101 - cell. 338 [email protected]

    don Dino Dallagrassa - cell. 340 552 9026 - [email protected] Giuseppe Zhang (cappellano cinese) - cell. 338 961 2191 - [email protected] Todisco, coordinatore oratorio - cell. 3401880894 Segreteria parrocchiale - dal lunedì al venerdì - ore 16 - 18 - tel. 02 3672.7100 int. 7Segreteria dell’oratorio - dal lunedì al venerdì - ore 15.30 - 18 - tel. 02 3672.7100 int. 4 e-mail della segreteria: [email protected]

    Centro Ascolto mercoledì e giovedì ore 16.30- 18.30 - tel. 02 3672.7100 int. 3Basket GS Trinità - via Giusti 27 - tel. 02 3672.7100 / 02 341.241

    Orario SS. Messe feriali 9 - 18.15 vigiliare:18.30 festive: 8.30 - 10.30 - 15.45 (cinese) - 18.30 Tutte le celebrazioni sono trasmesse in diretta audio e video sul sito: www.trinita.tv

    Sono tornati alla casa del Padre 13. Bartolini Walter 95 anni14. Gala Antonio 89 anni 15. Delfitto Edmondo 87 anni16. Manzoni Bruno 83 anni17. Lo Tufo Filippo 90 anni18. Zuang Chu Yu 87 anni19. Zu Tu Yung Yung 75 anni20. Rigoli Mario 95 anni21. Cassani Guido 92 anni22. Rovertoni Giuseppe Luigi 83 anni23.Tobaldi Maria Luigia 90 anni24. Banfi Giromina 90 anni25. Mazzoni Ivana Franca 84 anni

    Hanno ricevuto il Battesimo3. Chen Stefano 4. Menduina Adriana5. Biancardi Maxime6. Valdina Matilde7. Lorenzin Anna Noemi 8. Toscano Leonardo9. Diaz Cordoba Francesca Alessandra 10. Sigolo Giacomo Maria11. Magugliani Maya Fajar Chiara12. Serra James13. Trezzi Teresa14. Cuellar Campurano Jorge Alberto

    il filo 24

    è successoin Trinità

    Un giorno qualcuno mi ha mandato a dire: “Stai attento perché ho conoscenze molto in alto!”

    Gli ho risposto: “Io, di più”.Don Mario