IL PASSAGGIO GENERAZIONALE - Private Banking · Passaggio Generazionale • L’innalzamento della...

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Legal advice - La presentazione che segue ha puro carattere divulgativo, non pretende di affrontare con esaustività gli

argomenti trattati e in alcun modo può sostituire un parere professionale.

Milano, 12 luglio 2016 Dott. Stefano Curzio

I L PA S S A G G I O

G E N E R A Z I O N A L E

D E L L’ I M P R E S A D I

FA M I G L I A

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Le imprese di

famiglia più

longeve

Impresa Anno

Amarelli Fabbrica di Liquirizia 1731

Barone Ricasoli 1141

Barovier & Toso 1295

Camuffo 1438

Cartiera Mantovana Corp. 1615

Fabbrica D’Armi Pietro Beretta S.p.A. 1526

Fonderia Daciano Colbachini & Figli 1745

Fratelli Piacenza Corp. 1733

Grazia Deruta 1500

Lanificio Conte S.p.A. 1757

Marchesi Antinori S.r.l. 1385

Pontificia Fonderia Marinelli 1000

Torrini Firenze 1369

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La popolazione

AUB a partire

dalla settima

edizione

ASSETTO

PROPRIETARIO

PICCOLE *

MEDIO –

GRANDI **

TOTALE

N % N % N %

Familiari 6.047 70,1% 4.184 59,0% 10.231 65,1%

Filiali di Imprese

Estere

1.123 13,0% 1.473 20,8% 2.596 16,5%

Coalizioni 490 6,3% 505 7,1% 995 6,3%

Cooperative e

Consorzi

541 5,7% 398 5,6% 939 6,0%

Statali / Enti locali 259 3,0% 353 5,0% 612 3,9%

Controllate da

Fondi di Inv./P.E

115 1,3% 141 2,0% 256 1,6%

Controllate da

Banche

42 0,5% 38 0,5% 80 0,5%

Controllate da

Fondazioni

13 0,1% 0 0,0% 13 0,1%

Totale 8.630 100% 7.092 100% 15.722 100%

*Piccole. Azienda con fatturato compreso tra 20 e 50 milioni di euro alla fine del 2013 (fonte: Aida).

**Medio Grandi: aziende con fatturato superiore a 50 milioni di euro alla fine del 2013 (fonte: Aida).

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Passaggio

Generazionale

Nelle medie imprese industriali italiane (fatturato > €. 50 mio):

• il 70,3% è guidato da un leader di età maggiore di 50 anni;

• il 53,1% da un leader di età maggiore di 60 anni;

• Il 23% da un leader di età maggiore di 70 anni.

(Osservatorio Aidaf – Unicredit)

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Il passaggio generazionale non riguarda solo trasferimenti di quote o di

cariche, ma anche, di know how e valori, di un patrimonio di conoscenze

e competenze aziendali.

Il passaggio generazionale è giudicato, dagli operatori finanziari, un

forte fattore di rischio, legato all’età elevata dell’imprenditore e all’assenza

di successori affidabili, che impone l’adozione di specifiche garanzie,

spesso di carattere personale.

Le imprese familiari sono molto diverse tra di loro ma tuttavia, dai

risultati delle ricerche degli ultimi anni, sono definibili alcuni principi

generali da seguire ed errori da evitare.

La Commissione CE 7/12/94 (G.U.C.E. 31/12/94 L.385), sollecita gli

stati membri a rendere più razionali ed efficienti le norme successorie che

regolano il trasferimento delle imprese di piccole e medie dimensioni.

Passaggio

Generazionale

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Passaggio

Generazionale

Maturazione personale dei giovani

Ingresso dei giovani in impresa

Periodo di convivenza tra genitori

e figli e figlie

Subentro ai genitori:

“presa del comando” da parte

dei giovani

Il passaggio generazionale non è qualcosa che si manifesta in un

istante, ma che conclude un processo:

composto da un insieme di fasi che si svolgono in un periodo che

può anche durare decenni;

che inizia quando i figli e le figlie sono ancora in giovane età;

che continua, di norma, con un lungo periodo di convivenza tra

le generazioni;

che termina quando la nuova generazione assume il controllo

dell’azienda.

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Passaggio

Generazionale

• L’innalzamento della vita media protrae inevitabilmente la convivenza

fra le generazioni in azienda rendendo indispensabile un ricambio

tempestivo.

• Un giovane che entra in azienda ha mediamente dinnanzi a sé 40 anni di

lavoro, nel corso dei quali è inevitabile che interagisca con due altre

generazioni : quella precedente e quella successiva. Questa interazione è

positiva solo se sinergica fra più culture, insiemi di competenze e visioni

per loro natura differenti.

• I giovani ora scelgono di diventare imprenditori, non vengono più

«scelti».

• Ruolo della donna come candidata giovane imprenditrice: in Italia la

scolarità delle donne ha statisticamente superato quella degli uomini.

• Nasce spesso la necessità di liquidare parte degli eredi, con la

depauperazione finanziaria e patrimoniale dell’azienda o del patrimonio

personale liquidabile a supporto/protezione dell’impresa.

• E’ anche critico il ruolo e lo stile dell’imprenditore che tende a ritenere

le fortune dell’azienda necessariamente legate ai suoi criteri di gestione, da

perpetuare attraverso i suoi figli.

N U O V E

C R I T I C I T A ’

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Passaggio Generazionale

Attesa la complessità del fenomeno, sarebbe fondamentale che il passaggio

generazionale avvenga in vita dell’imprenditore, soprattutto per poter

trasferire le competenze e la capacità di comando e per costruire in modo non

traumatico una Governance dell’impresa adeguata.

Ciò nonostante:

• in Italia, il 95% delle successioni avvengono senza testamento;

• pochissimi imprenditori pianificano in tempi adeguati il

passaggio generazionale.

In Italia solo nel 2/3 delle imprese

di media dimensione (fatt. > 50 Mio)

il passaggio proprietario dell’impresa

avviene in vita dell’imprenditore;

nei casi rimanenti all’apertura

della successione.

(AIDAF– Bocconi).

33 %

67%

Avviene in vitadell'imprenditore

Non avviene invitadell'imprenditore

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Pianificazione

Generazionale:

come preparare il

patrimonio e la

generazione

futura

C’è consapevolezza che il

passaggio generazione

rappresenti un momento

cruciale della vita aziendale.

Però le maggior parte degli

imprenditori familiari non ha

strutturato un piano di

successione.

Nonostante il principio guida

per crescere e educare il

prossimo leader sia il

completamento del bagaglio

di competenze, solo nel 14%

delle Famiglie

Imprenditoriali ha percorsi di

formazione specifici.

1-3 anni: 17%

3-5 anni: 17%

5-10 anni: 25%

> 10 anni: 41%

SI: 11%

NO: 89%

Orizzonte temporale per il completamento del

passaggio generazionale

Esiste un piano di successione strutturato

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Passaggio

Generazionale

Secondo ASAM (Univ. Cattolica), in Italia solo il 50% delle imprese

passa alla seconda generazione e solo il 15 % passa alla terza.

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Le tre regole base da rispettare in ogni processo di ricambio

generazionale:

1. una parte del patrimonio della famiglia deve essere

disponibile per affrontare gli oneri derivanti da eventi

imprevisti, come gli oneri fiscali in casi di morte;

2. è necessario costituire un patrimonio familiare extra-aziendale

(o altri strumenti) per un eventuale liquidazione dei soci

familiari che intendano lasciare l’impresa;

3. appena possibile, dividere il patrimonio tra i familiari,

tenendo conto del contesto normativo e fiscale.

Passaggio

Generazionale

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Patrimonio

familiare: non

solo capitale

finanziario

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F A M I G L I A

Sistema di valori Capitale umano

Capitale intellettuale

Patrimonio

Impresa

Altri Beni

Redditi delle persone

• Governance

• Valori

condivisi

• Filantropia

• Cultura della

famiglia e del

nome

• Rituali

• Individui

• Immagine

• Relazioni

• Sistema di

supporto esterno:

• Protectors

• Trustees

• Mentors

• Advisors

• Competenze

• Istruzione

• Vocazione

Imprenditoriale

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I vincoli nel

passaggio

generazionale

Il divieto dei patti successori: l’art. 458 c.c. prevede che “Fatto salvo

quanto disposto dagli articoli 768-bis e seguenti, è nulla qualsiasi

convenzione che con cui taluno dispone della propria

successione. E’ nullo ogni atto con cui taluno dispone dei diritti

che gli possono spettare su una successione non ancora aperta o

rinunzia ai medesimi”.

Il codice prevede la nullità di tre tipi di patti successori:

quelli istitutivi, ossia i contratti con cui l’imprenditore dispone del

proprio patrimonio in favore del proprio erede e modificabili solo

con il consenso di quest’ultimo;

quelli dispositivi, ossia i contratti con cui un soggetto dispone di

beni o diritti che potrebbero spettargli in una successione non

ancora aperta;

quelli rinunziativi, ossia i contratti con cui un soggetto rinuncia a

diritti che potrebbero spettargli in una successione non ancora

aperta.

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I vincoli nel

passaggio

generazionale

Il nostro ordinamento prevede due forme di successione, ossia quella

per testamento e quella necessaria, prevista per tutelare i soggetti più

vicini al de cuius, detti legittimari, cui la legge riserva una quota

dell’eredità detta quota legittima.

All’apertura della successione il patrimonio si divide in una parte

disponibile che può essere oggetto di testamento ed una parte legittima

spettante ai legittimari.

L’art. 536 c.c. prevede che siano legittimari:

il coniuge;

i figli legittimi (compresi legittimati e adottivi);

i figli naturali;

gli ascendenti legittimi.

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I vincoli nel

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generazionale

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La suddivisione delle quote nella successione

legittima

SOGGETTI LEGGITTIMARI EREDITA’ IN QUOTE

Coniuge (in mancanza di figli e genitori) ½ al coniuge

½ disponibile come da testamento

Un solo figlio (in mancanza del coniuge) ½ al figlio

½ disponibile come da testamento

Due o più figli (in mancanza del coniuge) 2/3 ai figli divisa in parti uguali

1/3 disponibile come da testamento

Coniuge e un solo figlio

1/3 al coniuge

1/3 al figlio

1/3 disponibile come da testamento

Coniuge e due o più figli

¼ al coniuge

½ ai figli divisa in parti uguali

¼ disponibile come da testamento

Coniuge e genitori (in mancanza di figli)

½ al coniuge

¼ ai genitori divisa in parti uguali

¼ disponibile come da testamento

Genitori (in mancanza di coniuge e figli) 1/3 divisa in parti uguali

2/3 disponibile come da testamento

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Strumenti per

pianificare il

passaggio

generazionale

PREMESSA

IL TESTAMENTO

LA DONAZIONE

IL PATTO DI FAMIGLIA

IL TRUST

CONFRONTI

Per consentire e pianificare il passaggio generazionale del patrimonio ci

si può avvalere di diversi «strumenti giuridici»:

il testamento;

la donazione;

i patti di famiglia;

il trust.

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Strumenti per

pianificare il

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Il testamento e un atto scritto, revocabile, con il quale un soggetto

individua la destinazione dei propri beni (o di parte di essi), per il

momento successivo alla propria morte.

Mediante tale strumento una persona può derogare, entro certi limiti,

alla normativa in materia di successione legittima; esistono, tuttavia,

dei soggetti (eredi legittimi e legittimari) che necessariamente

partecipano all’eredita (pensiamo, per esempio, ai figli). Quando una

persona ha, tra i propri eredi, dei legittimari, egli non potrà decidere

l’intera sorte del proprio patrimonio se non relativamente la quota

disponibile.

Il testamento può contenere anche solamente disposizioni di

carattere non patrimoniale (quali, per esempio, il riconoscimento di

un figlio).

Qualora il testatore non rispetti tali vincoli di legge, agli eredi lesi nella

propria quota o estromessi dall’eredita sono dati rimedi per ottenere

quanto la legge loro attribuisce.

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Strumenti per

pianificare il

passaggio

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La donazione e il contratto col quale, per spirito di liberalità, una

parte arricchisce l’altra, disponendo a favore di questa di un suo diritto

o assumendo verso la stessa un’obbligazione.

Nella donazione, l’arricchimento di un soggetto deve corrispondere il

l’impoverimento di un altro. Ciò deve avvenire per spirito di

liberalità.

Come il testamento, anche la donazione non può ledere i diritti dei

soggetti che necessariamente partecipano all’eredita , ai quali sono dati

rimedi per ottenere quanto la legge loro attribuisce.

Esulano da tale regime giuridico delle donazioni, le cosiddette

liberalità d’uso, cioè quelle che si sogliono fare in occasione di servizi

resi (es. regalo per ricambiare un favore) o comunque in conformità

agli usi (es. regali di compleanno).

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Strumenti per

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Il patto di famiglia è un istituto introdotto dal nostro legislatore nel 2006 al

duplice fine di assicurare la stabilità e continuità di imprese già operanti sul

mercato e, al contempo, garantire al singolo imprenditore una successione certa

nell’interesse dell’azienda di cui è titolare.

Schematicamente il negozio si articola come segue:

• l’imprenditore trasferisce, senza corrispettivo, l’azienda o una

partecipazione in una società ad uno o più discendenti;

• il contratto deve essere concluso per atto pubblico e parti di tale

contratto sono quelle persone che rivestirebbero la qualifica di

“legittimari” se, nel momento della stipulazione dello stesso

contratto, si aprisse la successione nel patrimonio dell’imprenditore;

• i discendenti, assegnatari dell’azienda o delle quote societarie,

devono corrispondere agli altri legittimari una somma di

denaro corrispondente al valore della quota di legittima a loro

non assegnata (la liquidazione della quota può avvenire anche in

natura e i legittimari non assegnatari partecipanti al patto vi possono

anche rinunciare);

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Strumenti per

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Caratteri generali (segue)

• i beni assegnati e le liquidazioni effettuate non sono

soggette ad azione di riduzione o collazione;

• eventuali legittimari sopravvenuti, dopo la morte dell’imprenditore,

potranno solo richiedere ai beneficiari del patto la liquidazione della

somma corrispondente alla loro quota di legittima;

• il contratto può essere sciolto o modificato ma e necessario

l’intervento di tutti i soggetti che hanno concluso il patto di famiglia.

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Strumenti per

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I vantaggi derivanti da tale strumento sono evidenti; i più significativi sono

riconducibili al fatto che:

• quanto ricevuto dal beneficiario del patto non e aggredibile dagli altri

eredi in quanto non soggetto a collazione o ad azione di riduzione;

• qualora siano rispettati determinati requisiti richiesti dalla legge (i

beneficiari del patto proseguano l’esercizio dell’attività di impresa o

detengano il controllo per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data

del trasferimento, rendendo, contestualmente all’atto di donazione, apposita

dichiarazione in tal senso) non c’e imposizione fiscale sul trasferimento

delle partecipazioni al beneficiario del patto;

• l’imprenditore può verificare, durante la propria vita, se l’attribuzione ad

uno dei discendenti corrisponde alle sue aspettative, riservandosi la

possibilità di sciogliere e di modificare il contratto, coinvolgendo le stesse

persone che lo hanno concluso.

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Il Trust è un istituto giuridico con il quale un soggetto, detto

disponente, trasferisce la proprietà di determinati beni, ad un soggetto

terzo affidatario denominato trustee, affinché quest’ultimo li detenga

e amministri nell’interesse dei beneficiari del Trust ovvero al fine di

conseguire lo scopo del Trust (in un Trust privo di Beneficiari).

L’operato del Trustee può essere sottoposto al controllo del guardiano

del Trust.

Strumenti per

pianificare il

passaggio

generazionale

Definiamo il Trust

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Il Trust è stato «recepito» in Italia a mezzo della ratifica della

Convenzione De L’Aja del 1° luglio 1985, resa esecutiva dalla L. 16

ottobre 1989, n, 364 entrata in vigore il 1° gennaio 1992.

Il TUIR tratta dell’istituto del Trust agli artt. 44 e 73.

Sia la giurisprudenza di merito che quella di legittimità, hanno

riconosciuto valenza al Trust interno, ovvero un Trust che ha sede in

Italia, beni, disponente e beneficiari residenti in Italia e dove l’unico

elemento di estraneità è dato dalla Legge Regolatrice

(obbligatoriamente straniera atteso che l’Italia non ha una propria legge

sui trust).

Riconoscimento del Trust in Italia Strumenti per

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passaggio

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Il compito attribuito al Trustee, in favore dei Beneficiari o per il

raggiungimento di uno scopo;

un fondo, vincolato all’attuazione del compito;

la sua appartenenza al Trustee;

La sua segregazione dal patrimonio del Trustee;

I rimedi giuridici contro il Trustee spettanti ai Beneficiari e al

Guardiano.

I dati strutturali del Trust Strumenti per

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Strumenti per

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passaggio

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S t r u t t u r a t i p i c a d e l Tr u s t

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Nel Trust possono essere trasferiti tutti i beni facenti parte del patrimonio

personale e/o familiare del Disponente ovvero:

immobili,

partecipazioni in società di capitali e di persone,

titoli di credito,

conti correnti e somme di denaro,

preziosi ed opere d’arte,

quote di fondi comuni di investimento,

beni mobili iscritti nei pubblici registro,

autoveicoli.

Il Trust può ricevere sia la piena proprietà ovvero la nuda proprietà di un

bene.

Le modalità di trasferimento al Trustee variano in funzione delle

caratteristiche dei beni apportati.

Le tipologie di beni segregabili

Strumenti per

pianificare il

passaggio

generazionale

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LA SEGREGAZIONE PATRIMONIALE

Il patrimonio del Trust si separa da quello del Disponente e pur tuttavia non si

confonde con quello del Trustee ovvero con quello dei Beneficiari (fino al

momento dell’eventuale ricevimento dei beni loro destinati). Da ciò ne deriva

che qualunque vicenda patrimoniale possa colpire i soggetti sopra indicati,

questa non coinvolge i beni in Trust.

L’UNITARIETÀ E LA CONTINUITÀ NELLA GESTIONE DI UN

PATRIMONIO

Il Trustee, unico proprietario del patrimonio affidato, lo gestisce nel tempo in

conformità ai soli dettami dell’atto istitutivo.

L’ULTRATTIVITÀ

Mediante il Trust il Disponente può conseguire degli obiettivi che trascendono il

suo orizzonte di vita (il c.d. «Trust dopo di noi»).

LA RISERVATEZZA

Il Trust determina il nascere di una nuova situazione proprietaria in capo al

Trustee conseguendo il beneficio economico di un bene in maniera riservata.

Strumenti per

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Gli effetti del Trust

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In ambito familiare, lo Strumento va valutato per la capacità di conseguire:

PROTEZIONE ENDOFAMIGLIARE

Ovvero la capacità di rendere insensibile il patrimonio del Disponente al

regime patrimoniale della famiglia di costui ovvero dei soggetti destinatari del

medesimo.

Il Trust consente di considerare il patrimonio come non facente parte della

comunione legale dei beni fra i coniugi, ovvero non sia oggetto di valutazione nella

determinazione dell’assegno di mantenimento in sede di separazione personale dei

coniugi né di quello alimentare in sede di cessazione degli effetti civili del

matrimonio.

PROTEZIONE SUCCESSORIA

Ovvero la capacità di sottrarre il patrimonio dalla successione tanto del

soggetto che ne è titolare che dei soggetti destinatari del medesimo.

Il Trust consente che il patrimonio sia escluso dalla massa ereditaria di tutti i

soggetti coinvolti e quindi esclude che questi ne possano disporre per testamento o

trasmetterlo ai propri famigliare secondo le regole della successione legittima

(eventualmente replicabile dalle disposizioni dell’atto istitutivo).

L’utilizzo del Trust in ambito familiare Strumenti per

pianificare il

passaggio

generazionale

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SEGREGAZIONE

Ovvero la capacità di rendere insensibile il patrimonio alle pretese dei

creditori tanto del Disponente che dei Beneficiari.

Il patrimonio segregato, infatti, è funzionalizzato alla destinazione che gli è stata

impressa dal Disponente o dalla legge regolatrice e risponde esclusivamente alle

obbligazioni contratte in ragione del perseguimento delle finalità del Trust.

PROGRAMMAZIONE

Ovvero la capacità di programmare la gestione e la transizione di un

patrimonio sottoponendolo a regole e precetti che, in maniera automatica, si

attivano al verificarsi di determinati eventi.

Il patrimonio è correttamente programmato ove la destinazione che il

Disponente ha voluto imprimergli si realizza mediante una struttura che

contempla ogni possibile circostanza a cui il patrimonio medesimo deve fare

fronte e ne disciplina le sue modalità di reazione proprio in funzione dello

scopo che questo deve realizzare in una dimensione dinamica della

organizzazione del patrimonio stesso.

L’utilizzo del Trust in ambito familiare (segue)

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Strumenti per

pianificare il

passaggio

generazionale

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GESTIONE DELLA CRISI FAMILIARE

Ovvero la possibilità di istituire un Trust in sede di separazione o di

divorzio fungendo da modalità di adempimento e garanzia dell’obbligo di

mantenimento dei figli ovvero del coniuge.

Il Trust ben può essere istituito nell’ambito dello stesso negozio di separazione

consensuale o di divorzio come strumento di adempimento degli obblighi ex

artt. 155 e 156 c.c. o ex artt. 5 e 6, l. divorzio.

Il Trust consente i seguenti vantaggi:

per il genitore obbligato, la sottoposizione a vincolo delle sole risorse

necessarie a far fronte agli obblighi assunti;

isolando tale patrimonio dalle proprie vicende economiche di vita;

evitando che il patrimonio destinato si confonda con quello del Trustee;

praticamente azzerando la possibilità di inadempimento nei confronti dei

Beneficiari del Trust evitando l’eventualità di un ricorso ad azioni

giudiziarie.

L’utilizzo del Trust in ambito familiare (segue) Strumenti per

pianificare il

passaggio

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Il Trust, quindi, rappresenta un utile strumento per l’imprenditore,

al fine di:

Separare il proprio patrimonio da quello dell’azienda;

Assicurare una gestione unitaria e coerente della propria azienda;

Programmare il passaggio dell’azienda alla generazione successiva,

prevenendo l’insorgere di conflitti fra gli eredi ovvero sopperire

all’eventuale mancanza di eredi idonei o interessati alla continuazione

dell’impresa (ad.es farmacia);

Istituire forme di garanzia alternative a quelle tradizionali grazie

all’effetto segregativo reale nell’adempimento delle obbligazioni del

Disponente ovvero a supporto di procedure concorsuali o endoconcorsuali;

Liquidare gli assets aziendali ovvero con funzione solutoria;

Detenere un gruppo societario in sostituzione della c.d. holding di

famiglia ovvero in esecuzione di un patto parasociale o di un patto di

sindacato.

L ’ u t i l i z z o d e l Tr u s t p e r l ’ i m p r e n d i t o r e

Strumenti per

pianificare il

passaggio

generazionale

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Il Trust, persegue finalità irrealizzabili ovvero persegue in maniera più

efficiente ed economica rispetto ad altri istituti giuridici dell’ordinamento,

quali, ad esempio:

la tutela di coppie di fatto o di figli non riconosciuti;

l’assistenza di soggetti deboli interdetti, inabilitati, soggetti a

dipendenze, prodighi etc.;

la realizzazione di attività di beneficienza ovvero per il

conseguimento di finalità filantropiche;

la preservazione, gestione, valorizzazione di patrimoni artistici;

il superamento del problema relativo un potenziale conflitto di

interessi.

Altre applicazioni del Trust Strumenti per

pianificare il

passaggio

generazionale

PREMESSA

IL TESTAMENTO

LA DONAZIONE

IL PATTO DI FAMIGLIA

IL TRUST

CONFRONTI

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La tassazione applicabile al Trust

TRASFERIMENTO DEI

BENI

REDDITO DEI BENI

APPARTENENTI AL

FONDO

ATTRIBUZIONE DI

CAPITALE O REDDITO

TRUSTEE

FISCALITA’

DIRETTA

DISPONENTE

FISCALITA’

DIRETTA/

INDIRETTA

BENEFICIARI

FISCALITA’

DIRETTA/

INDIRETTA

Strumenti per

pianificare il

passaggio

generazionale

PREMESSA

IL TESTAMENTO

LA DONAZIONE

IL PATTO DI FAMIGLIA

IL TRUST

CONFRONTI

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BENEFICIARIO ALIQUOTA

Coniuge e parenti in linea diretta

4%

Sul valore netto globale eccedente la

franchigia di € 1.000.000 per il beneficiario

Fratelli e sorelle

6%

Sul valore netto globale eccedente la

franchigia di € 100.000 per il beneficiario

Altri parenti fino al quarto grado e affini

in linea diretta, nonché affini in linea

collaterale fino al terzo grado 6%

Altri soggetti diversi da quelli precedenti 8%

Il passaggio dei beni al Trust: imposte indirette Strumenti per

pianificare il

passaggio

generazionale

PREMESSA

IL TESTAMENTO

LA DONAZIONE

IL PATTO DI FAMIGLIA

IL TRUST

CONFRONTI

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Strumenti per

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passaggio

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Trust e testamento

Il trust si differenzia dal testamento in quanto:

mentre con il testamento dopo la morte del testatore i beni dello stesso

sono trasferiti direttamente ai soggetti da lui nominati, i quali possono da

subito disporre come vogliono di tali beni, attraverso il trust il disponente

può decidere di attribuire i beni a taluni soggetti solo, ad esempio, al

realizzarsi di certi eventi o condizioni;

il trust consente di proteggere le somme destinate al beneficiario, evitando

che esse si confondano con il patrimonio residuo dello stesso e possano,

cosi, essere aggredite;

il trust consente di programmare un piano di erogazioni continuative in

favore dei beneficiari, anche successive alla morte del disponente con i

fondi da quest’ultimo preventivamente messi a disposizione del trust per i

beneficiari;

il testamento olografo e facilmente impugnabile da chiunque ne abbia

interesse; l’atto istitutivo di un trust ed i connessi atti di trasferimento di

beni allo stesso sono usualmente stipulati presso un notaio e, pertanto, più

difficilmente impugnabili.

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Strumenti per

pianificare il

passaggio

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Trust e donazione

Il trust si differenzia dalla donazione in quanto:

mentre con la donazione i beni del donante sono trasferiti direttamente ai

donatari, i quali possono da subito disporre come vogliono di tali beni,

attraverso il trust il disponente può decidere di attribuire i beni a taluni

soggetti solo, ad esempio, al realizzarsi di certi eventi o condizioni;

il trust consente di proteggere le somme destinate al beneficiario, evitando

che esse si confondano con il patrimonio residuo dello stesso e possano,

cosi , essere aggredite;

il trust consente di programmare un piano di erogazioni continuative in

favore dei beneficiari, anche successive alla morte del disponente con i

fondi da quest’ultimo preventivamente messi a disposizione del trust per i

beneficiari.

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Strumenti per

pianificare il

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Trust e patto di famiglia

Il trust si differenzia dal patto di famiglia in quanto:

il patto di famiglia non realizza il fine della protezione dell’azienda;

con il patto di famiglia l’imprenditore-capostipite esce totalmente di

scena;

se dopo la stipula del contratto il beneficiario del patto muore non e

possibile programmare la sua successione;

beneficiari del patto di famiglia possono essere solo i discendenti in linea

retta dell’imprenditore;

con il patto di famiglia non si realizza una completa pianificazione

successoria;

la legge impone che il successore designato provveda alla liquidazione dei

legittimari contestualmente alla stipula del patto.

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Approfondimento

sui trust per

pianificare il

passaggio

generazionale

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I trust per pianificare il passaggio generazionale

Il trust rappresenta ad oggi lo strumento più completo ed adattabile per

realizzare il passaggio generazionale.

Il trust è utilizzabile i ricorre al trust sia nei casi in cui vi e già l’individuazione

del successore e si tratta solo di stabilire tempi, modalità e condizioni del

passaggio di beni allo stesso, sia in casi più complessi, ovvero quando il

soggetto:

• non esiste un successore e l’imprenditore vuole imprimere una

certa destinazione ai suoi beni;

• il successore esiste ma:

per ragioni anagrafiche o condizioni di salute non e ancora in

grado di gestire e amministrare i beni trasmessi;

per carattere e attitudini non e ritenuto capace di gestire i beni

trasmessi o e totalmente disinteressato ad essi;

vi sono più successori tra i quali decidere a chi affidare

l’azienda;

è stato individuato il successore dell’azienda ma tuttavia si

vogliono garantire diverse attribuzioni anche agli altri eredi.

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Approfondimento

sui trust per

pianificare il

passaggio

generazionale

La famiglia è composta da PADRE, vedovo, e dai suoi due figli, Alberto e

Stefano, entrambi maggiori di età.

PADRE e unico socio dell’impresa di famiglia (una società di capitali),

nonché di altri beni mobili ed immobili.

In azienda già lavora il primogenito, Alberto, il quale ora, tuttavia, sia

assenterà per uno stage all’estero presso una multinazionale del settore.

Il secondogenito, Stefano, non è interessato all’azienda di famiglia ed,

oltretutto, ha manifestato in più occasioni, una eccessiva prodigalità.

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La famiglia

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Approfondimento

sui trust per

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passaggio

generazionale

E intenzione del genitore far si che l’azienda sia attribuita (sia in proprietà

che, soprattutto, relativamente la governance) ad Alberto.

PADRE, tuttavia, desidera che tale staffetta generazionale avvenga in

maniera progressiva e rispettando le sue direttive finché deciderà di

occuparsi dell’azienda da lui creata. Egli infatti ritiene che Alberto abbia le

capacità tecniche per dirigere l’azienda ma non abbia ancora recepito lo

stile aziendale ed il know how di cui il padre l’ha caratterizzata.

Al contempo, PADRE, non vuole assolutamente privilegiare un figlio

rispetto all’altro e intende, pertanto, assegnare al Stefano un patrimonio,

diversamente composto, che tuttavia abbia pari valore della società

assegnata ad Alberto.

PADRE è inolte preoccupato dallo stile di vita di Stefano e vorrebbe

evitare che quest’ultimo dissipasse in breve tempo il patrimonio ricevuto.

E, infine, ferma volontà di PADRE escludere dall’attribuzione di beni di

famiglia eventuali futuri coniugi dei figli, nonché proteggere i beni destinati

a questi ultimi da azioni giudiziarie da parte di terzi.

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Approfondimento

sui trust per

pianificare il

passaggio

generazionale

La soluzione trust

Nel caso di specie la soluzione trust si e rivelata da subito la più completa

ed e stata privilegiata rispetto alla combinazione di un patto di famiglia

(applicabile al trasferimento dell’azienda ad Alberto) con una donazione (da

effettuare per i beni da trasferire a Stefano).

Tale preferenza e riconducibile essenzialmente a tre ordini di ragioni:

• solo il trust assicura la segregazione patrimoniale, proteggendo, i beni

della famiglia (sia padre che figli) da azioni giudiziarie di terzi;

• solo il trust, consente di escludere dalla proprietà dei beni di famiglia (a

seguito di successioni ereditarie o di provvedimenti in materia di

separazione-divorzio) i coniugi dei figli;

• solo il trust consente al PADRE di programmare un ordinato

passaggio generazionale (stabilendo termini, modalità e caratteristiche

della devoluzione dei suoi beni ai beneficiari da esso prescelti) e, al

contempo (anche dopo il trasferimento della proprietà dei suoi beni al

trustee e senza che terzi possano opporsi se ciò e previsto dall’atto

istitutivo) di riservarsi poteri di indirizzo sul trustee circa la gestione

del fondo in trust;

• solo il trust consente di elargire a Stefano la quota di patrimonio a lui

spettante in maniera graduale e controllata.

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Approfondimento

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generazionale

La struttura del trust

Venendo adesso ad esaminare le caratteristiche dell’atto istitutivo di trust,

che vede come disponente PADRE e come dotazione le partecipazioni

nell’azienda di famiglia, beni mobili ed immobili, osserviamo che:

• la finalità del trust e individuata nella volontà del disponente di

«passare» ai figli il proprio patrimonio specificando altresì che le

partecipazioni dell’azienda di famiglia spetteranno ad Alberto ed il

rimanente patrimonio a Stefano.

• i beneficiari finali del trust sono i figli Alberto e Stefano. Il PADRE,

invece, è il beneficiario del reddito del trust intendendo egli fruire dei

frutti del suo patrimonio finché in vita.

• il trust cessa i suoi effetti dopo cinquanta anni dalla data di

istituzione, con facoltà del trustee nell’interesse dei beneficiari di

anticiparne l’estinzione dopo la morte del PADRE e decorsi cinque anni

dall’acquisizione della partecipazione di controllo;

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Approfondimento

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passaggio

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La struttura del trust (segue)

• al termine del trust il fondo in trust e distribuito tra i beneficiari

secondo le indicazioni (anche in ordine ai beni che compongono le

singole quote) fornite dal disponente in atto istitutivo ovvero con atto

separato, anche testamentario, comunicato successivamente al trustee;

• e previsto un guardiano del trust, dotato del potere di revocare e

sostituire il trustee, che deve essere consultato dal trustee prima di ogni

decisione gestoria avente ripercussioni di un certo rilievo sul fondo in

trust;

• sono previste delle clausole particolari per Stefano che è considerato un

soggetto debole. Queste clausole stabiliscono che il trustee dovrà

erogargli mensilmente una somma di danaro non superiore ad Euro

5.000,00 con l’obbligo altresì di verifica della spesa ove questa riguardi

spese di rilevante valore. Il trustee dovrà inoltre provvedere alla gestione

della liquidità spettante a Stefano ed alla manutenzione, ordinaria e

straordinaria, degli immobili a lui spettanti.

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passaggio

generazionale

La struttura del trust (segue)

clausole ad hoc sono previste in relazione alla gestione della

partecipazione nella azienda di famiglia:

• il trustee non può alienare ne compiere alcun altro atto dispositivo

relativo alla partecipazione nella società, qualora questo comporti o possa

comportare la perdita del controllo di diritto prima del decorso di cinque

anni dalla data nella quale tale controllo e stato acquisito;

• il trustee eserciti i diritti connessi alla partecipazione secondo le

indicazioni che gli fornisca il disponente ovvero il guardiano. Il trustee,

inoltre, non potrà in alcun modo mutare la governance dell’azienda di

famiglia fino a morte o dimissioni del PADRE;

• Stefano sarà, pertanto, anche fuori dalla gestione dell’azienda e

costantemente monitorato circa l’utilizzo del patrimonio che gli spetta.

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passaggio

generazionale

La soluzione trust (segue)

Relativamente, infine, ai redditi provenienti dai beni n trust, e stabilito che

le utilità prodotte dal fondo in trust siano, a discrezione del trustee, sentito

il parere del Guardiano, o accumulate nel trust stesso, ovvero attribuite al

PADRE per ottemperare alle sue esigenze di vita;

La consistenza del fondo in trust non dovrà, invece, essere mai intaccata,

a meno che non si verifichino circostante di eccezionale gravita legate a

condizioni di salute di un beneficiario o del disponente;

Un ultimo cenno merita una clausola inserita nell’atto istitutivo di trust con

forte potere deterrente: al fine di evitare che le finalità del trust siano

vanificate a causa di eventuali azioni di legittimari che si dichiarino lesi o

pretermessi nei loro diritti successori e stato stabilito che in caso di azione

di un beneficiario- legittimario contro il trustee, il trustee gli trasferisca beni

in trust per un valore pari alla legittima ad esso spettante, ma

contestualmente il richiedente perda tutti i benefici ad esso derivanti dal

trust.

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passaggio

generazionale

La famiglia

Maurizio e Cristina sono due fratelli imprenditori di terza generazione nel

settore delle costruzioni. Entrambi coniugati, il primo ha tre figli, la

seconda due.

Da circa trenta anni i due fratelli lavorano assieme costruendo prima in

Italia, poi in Francia ed infine anche in Svizzera.

Cristina si occupa principalmente dell’amministrazione mentre Maurizio è

impegnato nello sviluppo commerciale dell’azienda di famiglia.

Consigliati in tal senso dai professionisti, i due fratelli hanno costituito una

società per ciascun cantiere per cui oggi i due hanno una molteplicità di

partecipazioni non paritetiche in società nelle quali hanno deciso di

mantenere alcune unità immobiliari come patrimonio di famiglia.

I due fratelli, che vanno perfettamente d’accordo, sono perfettamente

consapevoli di questo disallineamento e sono d’accordo nel provvedere a

bilanciare il patrimonio;

A complicare la situazione il fatto che il patrimonio è ancora «fluido» nel

senso che l’attività di costruzioni continua e vi saranno nuove società

partecipate dall’uno o dall’altro fratello secondo disponibili

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passaggio

generazionale

Le finalità

Le esigenze dei fratelli sono molteplici:

• da una parte vi e la volontà di tutelarsi da eventuali future ingerenze

di terzi nella vita dell’azienda (coniugi e, in futuro, nuore e generi),

• dall’altra la necessita di riequilibrare in via definitiva le intestazioni

dei beni “comuni” in modo da non avere sorprese nell’eventualità

che si verifichi la morte improvvisa di uno dei due fratelli.

In tale ultimo caso, infatti, i beni andrebbero automaticamente agli eredi

legittimi, ovvero al coniuge e figli.

E non e detto che tali eredi, pur se pienamente informati sui fatti, onorino i

patti originariamente instaurati tra i fratelli.

Un ulteriore desiderio dei fratelli, e quello di organizzare il passaggio

generazionale, senza pero perdere da subito il controllo della situazione o

subire eccessive limitazioni nell’attività d’impresa.

I fratelli, infine, vorrebbero evitare che il passaggio generazionale

scatenasse, come nel caso del padre e dello zio, una conflittualità che si

protrae ormai da più di vent’anni.

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Approfondimento

sui trust per

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La soluzione trust

L’istituzione di un trust ha permesso di soddisfare appieno tutte le

richieste avanzate da Maurizio.

L’atto istitutivo e stato sottoscritto dai fratelli in qualità di disponenti e la

finalità del trust e stata identificata nella volontà di creare un fondo diretto

a garantire ai disponenti e alla loro famiglia una sicurezza economica,

assicurando al contempo una gestione unitaria dell’impresa di famiglia e la

conservazione della sua titolarità effettiva in capo alla stirpe.

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Approfondimento

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passaggio

generazionale

La soluzione trust (segue)

Il conferimento di beni in trust e stato effettuato dai fratelli sia per quanto

riguarda i beni «personali» che quelli «comuni».

All’atto dispositivo è intervenuto anche il padre dei due fratelli, intestatario

di un cospicuo patrimonio immobiliare ereditato dal padre, fondatore

dell’impresa di famiglia. Il genitore è intervenuto in qualità di terzo

apportante evitando quindi di riconoscergli e prerogative di indirizzo

tipiche della figura del disponente.

In questo modo si e ottenuto il vantaggio di mantenere uniti il capitale e i

beni produttivi, evitando la frammentazione fra più eredi ed assicurandone

la protezione nell’ottica di una gestione oculata dell’impresa.

I fratelli hanno conservato esclusivamente la proprietà degli immobili in

cui attualmente risiedono con i rispettivi coniugi e il possesso di

un’importante somma di denaro funzionale a soddisfare le loro esigenze

correnti.

La durata del trust e stata fatta coincidere con il verificarsi dell’ultimo dei

due eventi tra il decorso di 90 anni dal termine iniziale.

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Approfondimento

sui trust per

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La soluzione trust (segue)

Quanto ai beneficiari, essi sono stati identificati nei disponenti, nei

discendenti di ciascuno disponente viventi al termine finale della durata del

trust.

I coniugi dei disponenti non hanno, pertanto, alcuna posizione

beneficiaria e pur tuttavia dovranno essere considerati, dal Trustee,

soggetti da assistere relativamente la disponibilità di un abitazione e, più

in generale, circa il mantenimento dell’attuale tenore di vita.

E stata, inoltre, prevista un’ulteriore clausola a loro vantaggio che

consente a ciascun disponente di imporre, anche per testamento, la

costituzione in favore delle stesse di un diritto di mantenimento gravante su

soggetti determinati.

Sono stati da subito individuati due panieri, uno per Maurizio e uno per

Cristina (questo sia per motivi fiscali) che per tenere conto delle future

disposizioni circa le nuove società.

P R E M E S S A

I L C A S O D E L

P A D R E E D U E

F I G L I

I L C A S O D E I D U E

F R A T E L L I

C O S T R U T T O R I

Page 52: IL PASSAGGIO GENERAZIONALE - Private Banking · Passaggio Generazionale • L’innalzamento della vita media protrae inevitabilmente la convivenza fra le generazioni in azienda rendendo

Approfondimento

sui trust per

pianificare il

passaggio

generazionale

La soluzione trust (segue)

Relativamente all’impiego del fondo in trust e previsto che il trustee versi

il reddito ai beneficiari secondo la quota spettante a ciascuno.

E, altresì, contemplata la possibilità che, qualora il reddito corrente di un

beneficiario sia insufficiente per sostenere spese mediche o mantenere il

proprio precedente tenore di vita, il trustee impieghi quanto necessario del

reddito del fondo in trust, nonché del capitale, per supplire alla

insufficienza.

Al termine del trust, il trustee dovrà periziare il valore corrente dei due

panieri e procedere, in sede di assegnazione finale, ad un ribilanciamento

del patrimonio di famiglia tra le due stirpi.

P R E M E S S A

I L C A S O D E L

P A D R E E D U E

F I G L I

I L C A S O D E I D U E

F R A T E L L I

C O S T R U T T O R I

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Governance

familiare R E G O L E

P R O C E S S I

P A T T I D I F A M I G L I A

G O V E R N A N C E

I m p r e s a P a t r i m o n i o F a m i g l i a

S T R U M E N T I

D i s p o s i z i o n i

T e s t a m e n t a r i e

U s u f r u t t o

T r u s t

F o n d a z i o n i

P a t t i d i

f a m i g l i a …

P o l i z z a

V i t a

P a t t i d i

i m p r e s a

F a m i l y

b u y - o u t

Architettura- 1

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Governance

familiare S T R U M E N T I

D i s p o s i z i o n i

T e s t a m e n t a r i e

U s u f r u t t o

T r u s t

F o n d a z i o n i

P a t t i d i

f a m i g l i a …

P o l i z z a

V i t a

P a t t i d i

i m p r e s a

F a m i l y

b u y - o u t

Architettura- 2

S t a t u t i

H o l d i n g d i

f a m i g l i a

S t r u t t u r e

S o c i e t a r i e

P a t t i

P a r a s o c i a l i

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IL TRUST BRUNELLO CUCINELLI

BRUNELLO CUCINELLI SPA

Controllata da FEDONE SRL (61,25% del capitale sociale)

Il 25.06.2014 viene istituito il TRUST BRUNELLO CUCINELLI cui è stato conferito il 100% delle

quote della s.r.l. BENEFICIARIE: figlie Camilla e

Carolina

Il trust irrevocabile prevede che un trustee esterno alla

famiglia garantisca l’unità nella gestione della SPA

Il trustee è affiancato da un comitato di saggi composto da 5 membri tra i quali vi sono

le due figlie

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IL TRUST PIERO ANTINORI

controllata dalla P. ANTINORI SPA

controllata dalla PALAZZO ANTINORI SRL (holding di

famiglia) che ne detiene il 100% del capitale sociale

Il 21.12.2012 viene istituito il TRUST PIERO ANTINORI cui è

stato conferito il 100% delle quote della s.r.l. PALAZZO

ANTINORI

E’ previsto un collegio di trustee con poteri di nomina degli esponenti aziendali e dei

successivi trustee

MARCHESI ANTINORI SRL (azienda operativa)

SCOPO: mantenere in famiglia il controllo dell’azienda

preservandola dalle vicende dei suoi componenti e

slegandola dalle loro capacità imprenditoriali