PASSAGGIO GENERAZIONALE · 2019. 10. 15. · passaggio generazionale, aprendo anche a manager...

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PASSAGGIO GENERAZIONALE Arvedi guarda al futuro e incorona Caldonazzo Svolta organizzativa per garantire continuità e innovazione. Rafforzate le deleghe al Ceo Giovanni Arvedi, 82 anni, fondatore e presidente del gruppo siderurgico leader internazionale di ANDREA GANDOLFI n Il Gruppo Arvedi, tra i leader siderurgici a livello internazio- nale, ha annunciato ieri un im- portante, graduale, passaggio generazionale in continuità e uno storico riassetto nella go- vernance societaria. Il presi- dente Giovanni Arvedi (82 an- ni) passa la gestione operativa del gruppo da lui fondato nel 1963 al management, aprendo il cda di Finarvedi spa, holding del Gruppo, a personalità esterne che apportino la loro esperienza e professionalità alla gestione e ulteriore sviluppo del Gruppo. Il nuovo cda di Finarvedi Spa è composto da 7 membri. Oltre ai 4 componenti interni — il presi- dente Giovanni Arvedi, il Ceo Mario Caldonazzo (53 anni), il Chief financial officer Massimo Polli e il responsabile commer- ciale Fabio Baldrighi —, entrano tre figure professionali esterne: Claudio Costamagna, ex presi- dente di Cassa Depositi e Prestiti chiamato a seguire in particola- re le operazioni di M&A e di fi- nanza straordinaria; Mar co Mangiagalli , ex top manager dell ’Eni e consigliere di sorve- glianza di Intesa Sanpaolo, che fornirà il suo apporto in tema di finanza strutturata; e Carlo Ma- pelli , professore di siderurgia al Politecnico di Milano, che ga- rantirà know how e supporto in materie tecniche e tecnologi- che. «La scelta — ha dichiarato Arvedi — nasce dalla volontà strategica di avviare un proces- so di successione graduale in continuità, lasciando al mana- gement la gestione operativa delle aziende e mantenendo le decisioni, supportate dai consi- glieri, in tema di strategia, ricer- ca e sviluppo tecnologico, inve- stimenti e operazioni straordi- narie. Continuerò a fornire il mio supporto ma servono energie nuove, per il bene e il futuro di u n’azienda che in tutta la sua storia non ha mai smesso di in- novare. Ho piena fiducia in Ma- rio Caldonazzo e nelle sue capa- cità e abbiamo identificato tre nuovi consiglieri indipendenti in base alle loro competenze e al significativo contributo che, so- no certo, porteranno allo svi- luppo aziendale. Figure di gran- de esperienza come Costama- gna e Mangiagalli o di levatura accademica come Mapelli. A lo- ro va l ’augurio di buon lavoro e il più sincero benvenuto». La nuova governance di Finarvedi rafforza le deleghe al Ceo Caldo- nazzo: «E’ un importante cam- biamento, nella continuità e senza scosse per persone e orga- nizzazione — ha commentato —. Il passaggio di consegne avverrà gradualmente e nei modi ade- guati. Lavoro in azienda da oltre 20 anni, a fianco di altri manager molto validi e del presidente Ar- vedi, che ringrazio per l ’ulterio - re fiducia riposta in me e nella mia professionalità. Col suo ap- poggio, l ’adozione della nuova governance sarà un processo positivo per l ’azienda». © RIPRODUZIONE RISERVATA La scelta nasce dalla volontà strategica di avviare un processo di successione graduale Continuerò a fornire il mio supporto ma servono energie nuove per il bene dell’azienda Ho piena fiducia in Mario e nelle sue capacità « »

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Cronaca di C re m o n acr o n aca @ lap r o v in ciacr . it

PASSAGGIO GENERAZIONALE

Arvedi guarda al futuroe incorona CaldonazzoSvolta organizzativa per garantire continuità e innovazione. Rafforzate le deleghe al Ceo

Giovanni Arvedi, 82 anni, fondatore e presidentedel gruppo siderurgico leader internazionale

di ANDREA GANDOLFI

n Il Gruppo Arvedi, tra i leadersiderurgici a livello internazio-nale, ha annunciato ieri un im-portante, graduale, passaggiogenerazionale in continuità euno storico riassetto nella go-vernance societaria. Il presi-dente Giovanni Arvedi (82 an-ni) passa la gestione operativadel gruppo da lui fondato nel1963 al management, aprendo ilcda di Finarvedi spa, holding delGruppo, a personalità esterneche apportino la loro esperienzae professionalità alla gestione eulteriore sviluppo del Gruppo. Ilnuovo cda di Finarvedi Spa ècomposto da 7 membri. Oltre ai4 componenti interni — il presi-dente Giovanni Arvedi, il CeoMario Caldonazzo (53 anni), ilChief financial officer Mas s imoPolli e il responsabile commer-ciale Fabio Baldrighi —, entranotre figure professionali esterne:Claudio Costamagna, ex presi-dente di Cassa Depositi e Prestitichiamato a seguire in particola-re le operazioni di M&A e di fi-nanza straordinaria; Mar coMangiagalli , ex top managerde ll’Eni e consigliere di sorve-glianza di Intesa Sanpaolo, chefornirà il suo apporto in tema difinanza strutturata; e Carlo Ma-p elli , professore di siderurgia alPolitecnico di Milano, che ga-rantirà know how e supporto inmaterie tecniche e tecnologi-che. «La scelta — ha dichiaratoArvedi — nasce dalla volontàstrategica di avviare un proces-

so di successione graduale incontinuità, lasciando al mana-gement la gestione operativadelle aziende e mantenendo ledecisioni, supportate dai consi-glieri, in tema di strategia, ricer-ca e sviluppo tecnologico, inve-stimenti e operazioni straordi-narie. Continuerò a fornire il miosupporto ma servono energienuove, per il bene e il futuro diu n’azienda che in tutta la suastoria non ha mai smesso di in-novare. Ho piena fiducia in Ma-rio Caldonazzo e nelle sue capa-cità e abbiamo identificato trenuovi consiglieri indipendentiin base alle loro competenze e alsignificativo contributo che, so-no certo, porteranno allo svi-luppo aziendale. Figure di gran-de esperienza come Costama-gna e Mangiagalli o di levaturaaccademica come Mapelli. A lo-ro va l’augurio dibuon lavoro e ilpiù sincero benvenuto». Lanuova governance di Finarvedirafforza le deleghe al Ceo Caldo-nazzo: «E’ un importante cam-biamento, nella continuità esenza scosse per persone e orga-nizzazione — ha commentato —.Il passaggio di consegne avverràgradualmente e nei modi ade-guati. Lavoro in azienda da oltre20 anni, a fianco di altri managermolto validi e del presidente Ar-vedi, che ringrazio per l’ulterio -re fiducia riposta in me e nellamia professionalità. Col suo ap-poggio, l’adozione della nuovagovernance sarà un processopositivo per l’az ienda» .© RIPRODUZIONE RISERVATA

La scelta nascedalla volontàs t r at e gicadi avviareun processodi successionegr adu aleCo n t in u er òa fornireil mio supportoma servonoenergie nuoveper il benede l l ’az ien daHo piena fiduciain Marioe nelle suecap acit à

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Mario Caldonazzo, 53 anni, Ceo di Finarvedi spa:la nuova governance rafforza le sue deleghe

n Per la prima volta, nel cdadi Finarvedi entrano tre con-siglieri esterni ed indipen-denti: Claudio Costamagna,ex presidente di Cassa Depo-siti e Prestiti chiamato a se-guire in particolare le opera-zioni di M&A e di finanzastraordinaria; Marco Mangia-galli , ex top manager dell’Enie consigliere di sorveglianzadi Intesa Sanpaolo, che forni-rà il suo apporto in tema difinanza strutturata; e Car loMap elli, professore di side-rurgia al Politecnico di Mila-no, che garantirà know how esupporto in materie tecnichee anche tecnologiche.Queste le loro dichiarazioni.Claudio Costamagna: «Met-terò a servizio del consiglio diamminis t r az ione la miaesperienza per stimolare ilcontinuo dialogo tra famiglia,manager e consiglieri indi-pendenti, che ritengo possaessere di grande valore per ilposizionamento distintivo delgruppo Arvedi».Marco Mangiagalli:«Ho ac-cettato con piacere la propo-sta che mi è giunta dal cava-lier Arvedi, imprenditorelungimirante e carismaticodel quale ho grande stima, inun momento delicato dellavita aziendale, quale il pas-saggio generazionale. Condi-vido altresì la scelta di ope-rare con forza e convinzionein direzione dell’eco n o m i acircolare e della green econo-my. Metterò a disposizione la

mia esperienza maturata nel-la finanza d’azienda e più re-centemente nella corporategovernance in grandi gruppiindustriali e bancari, auspi-cando che possa essere utileper raggiungere insieme gliobiettivi futuri».Mario Mapelli: «Svolgerò unruolo di indirizzo per quantoconcerne l’innovazione side-rurgica, in risposta a mercatiin rapida evoluzione. Cerche-rò altresì di fornire un con-tributo allo sviluppo di pra-tiche siderurgiche impronta-te all’abbattimento delleemissioni, bassa produzionedi scarti ed elevato riciclo.Sono onorato di trovarmi alfianco di Giovanni Arvedi,che ha da sempre avutoestrema sensibilità per que-ste tematiche, dimostrandolonei fatti con l’introduzione diuna tecnologia assolutamen-te unica al mondo».Oltre che dal presidente Gio -vanni Arvedi e dal Ceo Mar ioCaldonaz z o (nipote del fon-datore), l’asse proprietario èrappresentato nel manage-ment dagli altri due nipoti diArvedi: Luigi Vinci e Mau r i-zio Calcinoni, ai quali è statochiesto di ‘p res idiar e’ Ac -ciaieria Arvedi; il primo con ilruolo di Cfo ed il secondo inqualità di responsabile dell’e-sportazione, che per il Grup-po costituisce ovviamenteuno sbocco strategico e quin-di di importanza essenziale.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Consiglieri indipendentiper la prima volta nel cdaEntrano in tre nella holding Finarvedi spa: Costamagna, Mangiagalli e Mapelli

Il fondatore passa la gestioneoperativa al management

Il gruppo Arvedi, tra i leader siderurgici a livello internazionaleannuncia uno storico riassetto nell’organigramma societario

Cambiamen t osenza scosseLavoro in aziendada oltre 20 annie ringrazioil presidenteper la fiduciache ha ripostoin me e nella miap r o fes s io n alit àSono convintoche con il suoap p o ggiol’ado z io n edella nuovagovernance saràun processop o s it iv o

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PASSAGGIO GENERAZIONALE

Buzzella: «Strategia vincente»Il presidente dell’Associazione Industriali commenta il riassetto della governance nel Gruppo Arvedi«Coniugare il dna familiare dell’azienda con un’impostazione manageriale a più ampio raggio è premiante»di ANDREA GANDOLFI

n «Occuparsi per tempo delp a s s agg i o ge n e r a z i o n a l e,ap r endo anche a manageresterni, costituisce sicuramen-te una scelta positiva e, in gene-rale, vincente». Fr ances coBu z z ella , presidente di Confin-dustria Cremona, commentacon favore la riorganizzazionedel vertice annunciata ieri dalGruppo Arvedi. «Coniugare ildna fami-liare del-l’az iendac o nu n’imp o-s t a z i o n ema nage-riale a piùa m p i or a g g i o èp r emian-te; ed an-che io l’hosempre consigliata come tipo-logia di soluzione. Parlo ancheper esperienza personale. Un’a-zienda familiare non ha semprevita facile a livello di azionaria-to, perché il numero degli azio-nisti tende comunque a cresce-re. Così, risulta particolarmenteutile mantenere nel vertice, daun lato, un nucleo familiare eproprietario che si fa garantedella filosofia e dei valori azien-dali, dall’altro garantirsi l’a f-fiancamento da parte di mana-

ger in grado di fornire un validosupporto ed un approccio ‘t er-zo’ e dunque più oggettivo allagestione. E’ una strategia chegarantisce solide basi per laprosecuzione dell’attività, dun-que per lo stesso futuro dell’im -p r es a» .Eppure proprio il passaggio ge-nerazionale costituisce lo stori-co tallone d’Achille per granparte delle aziende familiariit aliane.

«Senza dubbio.N o n a c a s o, i nquesti anni circai l 70 p e r c e n t odelle imprese fa-miliari si sta po-n e n d o q u e s t oproblema — r ife-risce Buzzella —.La generazioneche aveva avvia-to la sua attivitànegli anni Cin-

quanta e Sessanta ha ormai lanecessità ‘fis iologica’ di passarela mano». Affrontando una sca-denza che troppo spesso e trop-po a lungo viene rimossa. Con ilrischio di arrivarci impreparati.«A maggior ragione, il fatto dipensarci per tempo, ponendodunque in essere strategie edazioni adeguate a tutela dell’a-zienda e quindi anche di chi cilavora, è un elemento che meri-ta di essere apprezzato».© RIPRODUZIONE RISERVATA Francesco Buzzella, presidente dell’Associazione Industriali

Due fasi della lavorazione in acciaieria e nella foto centrale il Ceodi Finarvedi Mario Caldonazzo e il presidente Giovanni Arvedi

LA STORIA: GRUPPO FONDATO NEL 1963

PRODUCE COILS LAMINATI A CALDOOFFRE LAVORO A 3.600 PERSONEn Il Gruppo Arvedi rappre-senta una delle più significati-ve realtà siderurgiche a livelloeuropeo. Fondato nel 1963 dalCavaliere del Lavoro Giov anniAr v edi , il Gruppo è attivo nellaproduzione di coils laminati acaldo decapati, zincati e verni-ciati oltre a laminati a freddo,di tubi di acciaio al carbonio einossidabile, di rilaminatiinossidabili di precisione e nelcommercio di prodotti side-rurgici. Grazie a una precisastrategia di gruppo orientataa l l’innovazione, tutte le azien-de del Gruppo (che contano intotale circa 3.570 dipendenti)utilizzano le tecnologie piùavanzate e operano nel pienorispetto dell’uomo e dell’a m-biente. La tecnologia originaleArvedi è brevettata in tutto ilmondo sotto il nome di ISP edESP. Finarvedi Spa è la societàholding del Gruppo Arvedi.L’innovazione tecnologicarappresenta uno dei principaliobiettivi del Gruppo. ‘Test i-moniat a’ da investimenti peroltre 1,7 miliardi di euro nel-l’ultimo decennio, ha caratte-rizzato lo sviluppo strategico

delle aziende, orientato ad altilivelli di capacità competitivaper l’inserimento nella rete in-ternazionale di eccellenza.L’Accciaieria Arvedi è un inse-diamento industriale moder-nissimo, per concezione tec-nologica, ecologica ed ergono-mica: dal 2010, data di iniziodella produzione della lineaESP (Endless Strip Produc-tion), può essere definito comeun nuovo sistema per produr-re acciaio. L’innovativa tecno-logia di prodotto ‘Arvedi ESP’,basata sul colaggio dell’acciaioin bramma sottile laminata inlinea ed in continuo fino alprodotto in rotoli, consente diprodurre acciai di qualità ec-cellente, ultrasottili e con con-sumi energetici ridottissimi.Il ‘core business’ del GruppoArvedi è costituito da attivitàsiderurgiche primarie e di tra-sformazione, con volumi di ol-tre 4,3 milioni di tonnellate eun fatturato consolidato nel2018 di circa 3,1 miliardi di eu-ro, che danno impiego a circa3.570 persone, di cui oltre2.400 nel solo territorio cre-mones e.

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È una sceltalu n gimir an t eche garantiscesolide basiper il futurode l l ’imp r es a

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MART EDÌ15 OTTOBRE 20 19 5Cronaca di C re m o n a

FEDERACCIAI IN ASSEMBLEA«Siderurgia in saluteL’Europa faccia di più»L’appello del leader Banzato a Sassoli, presidente del Parlamento Europeon «La siderurgia italiana èstrutturalmente in buona salutema sta vivendo un periodo unp o’ complicato, sia per quantoriguarda i volumi produttivi ca-lati nei primi otto mesi dell’annodel 4,4% rispetto allo stesso pe-riodo del 2018, sia per la redditi-vità frenata dai prezzi in calo. Apreoccuparci è la grande diffi-coltà in cui si trova l’Europa, chesi deve dare una scossa trovan-do nuovi strumenti per favorireinvestimenti e crescita». Lo hadetto il presidente di Federac-ciai, Alessandro Banzato, inter-venendo ieri a Milano all’a s-semblea annuale alla qualehanno partecipato anche il Ca-valier Giovanni Arvedi, il CeoMario Caldonazzo e Mau r iz ioCalcinoni , nuovo responsabiled e l l’export di Acciaieria Arvedi.Ai lavori sono intervenuti tra glialtri il presidente del Parlamen-to europeo, David Sassoli, il go-vernatore lombardo At t ilioFont ana , il Chief Economist diIntesa Sanpaolo, Gregorio DeFelice e il presidente della Fon-dazione sviluppo sostenibile,Edoardo Ronchi.Banzato ha ricordato che que-st’anno ricorre il trentennaledella nascita di Federacciai e hasottolineato «il ruolo strategico

de ll’industria siderurgica e piùin generale manifatturiera perl’economia italiana». Che dun-que necessita di un suo più deci-so sostegno. «L’industria side-rurgica italiana ed europea han-no bisogno di crescita, ma anchedi essere salvaguardate dalle di-namiche distorsive e dalla con-correnza sleale che rischiano direndere il nostro continente ilpunto di scarico della sovraca-pacità produttiva che avanzainesorabilmente — ha prosegui-to rivolgendosi a Sassoli —. L’Oc -se stima un eccesso di produzio-ne mondiale di acciaio pari a 550milioni di tonnellate, ovvero piùdel triplo di quella che è stata la

produzione dell’Unione Euro-pea nel 2018. Ma il problema èinnanzitutto politico e attienealla definizione di nuovi equili-bri mondiali che alcuni vorreb-bero costruire marginalizzandol’Europa. Per contrastare questetentazioni ci vuole un’Eu r op acoesa, autorevole, dinamica ecapace di stimolare investi-menti. E poiché non è immagi-nabile fare crescere il bilancioaumentando le attuali entrate(contributi versati dagli Statimembri e dazi doganali) si ponecon sempre più forza e urgenza iltema degli Eurobond, l’u nicostrumento che può effettiva-mente rappresentare con effi-

cacia un volano per la crescita».Sul contesto italiano, Banzato haaggiunto che «i problemi da af-frontare sono noti e la nostra ri-chiesta generale è: crescita esviluppo. In questo momentoabbiamo un disperato bisognodi politici che abbiano la sensi-bilità e l’umiltà di vedere i pro-blemi anche dal nostro punto diosservazione per avviare unconfronto non ideologico, masano e costruttivo, che è l’u nicastrada per trovare le soluzioniche il Paese reale si aspetta daanni. I temi prioritari sono 4: in-frastrutture, industria 4.0, am-biente ed energia».Capitolo infrastrutture. «Chie-

diamo non solo di partire senzaulteriori indugi con quanto è giàcantierabile, ma anche di averel’ambizione di lanciare, magaricon il sostegno dell’Ue, un gran-de progetto che coinvolga tutto ilPaese senza lasciare nessunoindietro. Il programma Indu-stria 4.0 va rilanciato per dareulteriore slancio agli investi-menti e per agevolare il raffor-zamento delle attività di forma-zione dei lavoratori. Per quantoriguarda l’ambiente, auspichia-mo un approccio concreto chesappia andare oltre l’oriz zontedei luoghi comuni e della ricercadel facile consenso. L’energia èuna voce di costo fondamentaleper le nostre attività. I siderurgi-ci e tutte le aziende ad alto con-sumo di energia, non hanno enon cercano sovvenzioni; chie-dono però che l’energia elettricae il gas abbiano in Italia un costoallineato a quello dei principalicompetitors europei. Per otte-nere questi risultati tutte leaziende ad alto consumo dienergia, con i siderurgici in pri-ma fila, hanno sostenuto e sonoin grado di sostenere importantiimpegni sia dal punto di vistatecnologico che da quello degliinv es t iment i» .© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un ’immagine dell’assemblea di Federacciai: in platea David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo