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1 Reddito e Spesa: Il Mercato dei Beni Alessandro Scopelliti Università di Reggio Calabria e University of Warwick [email protected]

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Reddito e Spesa:

Il Mercato dei Beni

Alessandro ScopellitiUniversità di Reggio Calabria e University of Warwick

[email protected]

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1. La composizione del Pil

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1. La composizione del Pil

• Consumo (C): beni e servizi acquistati dai consumatori;

• Investimento (I): talvolta chiamato investimento fisso perdistinguerlo dalle scorte di magazzino. E’ la sommadell’investimento non residenziale e residenziale;

• Spesa pubblica (G): beni e servizi acquistati dallo stato e daglienti pubblici. Non include né i trasferimenti (assistenza sanitariae sociale), né gli interessi del debito pubblico;

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1. La composizione del Pil

• Importazioni (IM): acquisti di beni e servizi dall’esteroeffettuati dai residenti (consumatori, imprese, governo);

• Esportazioni (X): gli acquisti di beni e servizi nazionali daparte del resto del mondo.

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• Esportazioni nette, (NX) o saldo commerciale, è dato dalladifferenza tra esportazioni e importazioni

X>IM : avanzo commerciale

X<IM : disavanzo commerciale

• Investimento in scorte: differenza tra beni prodotti e benivenduti in un anno – cioè differenza tra produzione evendite

Produzione > Vendite le scorte aumentano

Produzione < Vendite le scorte diminuiscono

1. La composizione del Pil

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Offerta e domanda aggregata

• Offerta aggregata (Y): quantità di beni e servizi che un sistemaeconomico è in grado di produrre in un determinato periodo.Dipende dai fattori produttivi disponibili, lavoro (N) e capitale(K), e dallo stato della tecnologia (T).

• Domanda aggregata (AD): quantità totale di beni richiesta dalsistema economico, ottenuta sommando la spesa per consumi(C), la spesa per investimenti (I), la spesa pubblica (G) e leesportazioni nette (NX).

• Quando i fattori produttivi sono pienamente impiegati, ilprodotto Y è al suo livello potenziale o di pieno impiego (Y*).

]2[NXGICAD

]1[),,( TNKFY

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Livello di equilibrio del prodotto

• Nel breve periodo si ipotizza che la forza lavoro, il capitale e latecnologia siano dati, che le imprese siano disposte a venderequalsiasi quantità di prodotto consentita dalla capacità degliimpianti e che i prezzi rimangano invariati.

• La curva di offerta aggregata può pertanto essererappresentata come una retta orizzontale al livello dei prezzicorrenti. Basta quindi concentrarsi sulla curva di domandaaggregata per trovare il prodotto (e quindi il reddito) diequilibrio.

• Il prodotto Y, in altri termini, si trova al livello di equilibrioquando la quantità di beni offerta è uguale a quelladomandata:

]3[ADY

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La domanda aggregata

• La domanda aggregata ha quattro componenti:

• La principale è la domanda di beni di consumo che dipende dalreddito disponibile, YD, cioè il reddito che rimane dopo che loStato ha prelevato le imposte ed effettuato i trasferimenti.• In questa fase ipotizziamo l’assenza del settore pubblico epertanto YD coincide col reddito-prodotto, Y.

NXGICAD

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Funzione del consumo

• Supponiamo per semplificare che la funzione del consumoabbia forma lineare:

• dove rappresenta il consumo dovuto a fattori diversi dalreddito, come il patrimonio, mentre 0 < c < 1 è la propensionemarginale al consumo (per ogni euro di reddito il consumoaumenta di c euro).

• L’equazione [4] descrive in modo abbastanza preciso larelazione tra consumo e reddito che si osserva nei dati reali (siveda, per gli USA, la Figura 4.2a e per l’Italia la 4.2b).

]4[cYCcYDCC 0C

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Domanda aggregata

• Per quanto riguarda le altre tre componenti della domandaaggregata nell’equazione [2], ipotizziamo per ora che sianoassenti il settore pubblico e il commercio con l’estero, per cui:G = 0, NX = 0. Ipotizziamo, inoltre, che la spesa perinvestimenti sia autonoma, cioè determinata esternamente almodello:

• Sostituendo le suddette componenti nell’equazione [2], siottiene:

• La parte di spesa indipendente dal reddito, detta autonoma,può venire espressa come:

• L’equazione [2] della domanda aggregata diventa quindi:

]5[II

IcYCAD

ICA

]6[cYAAD

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Prodotto di equilibrio

• L’equilibrio del sistema si trova inserendo l’equazione [6](domanda aggregata) nell’equazione [3] (equilibrio tra offertae domanda):

• Risolvendo poi rispetto ad Y si ottiene il prodotto-reddito diequilibrio:

• Si osserva quindi che il prodotto di equilibrio cresceall’aumentare della propensione marginale al consumo c edella spesa autonoma .

]7[cYAY

]8[1

10 A

cY

A

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Il “moltiplicatore”

• Se definiamo “moltiplicatore della spesa autonoma” laseguente espressione contenuta nell’equazione [8]:

possiamo affermare che il livello di equilibrio della domanda

aggregata e del prodotto (= reddito) è pari ad un multiplo adella spesa autonoma ovvero:

• Ne consegue che un aumento della spesa autonomaporterà ad un aumento del reddito pari a:

]9[1

1AA

cY

A

c

1

1

A

A

[8bis]0 AY

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Il “moltiplicatore dinamico” (cont.)

Il meccanismo del moltiplicatore può essere così descrittoin termini dinamici:

- un aumento delle componenti autonome delladomanda comporta nella prima fase un aumento di pariimporto della produzione e del reddito;

- una frazione c di tale aumento viene poi spesa perbeni di consumo (spesa indotta) e questo accresceulteriormente il prodotto e il reddito. Seguono altre ondatedi spesa per consumi, ma il processo si vaprogressivamente esaurendo. Si ha infatti una progressionegeometrica di ∆Y con ragione c < 1 (vedi Tabella 4.1)

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Risparmio e investimento

• L’equilibrio del sistema può essere definito, oltre che intermini di uguaglianza tra domanda aggregata e reddito-prodotto (equazione [3]), anche in termini di uguaglianza trarisparmio e investimento.

• Infatti, che il reddito disponibile YD può essere destinato alconsumo o al risparmio:

Y = C + S [10]

• Sostituendo l’equazione [10] al posto di Y nell’equazione [3] siottiene C + S = C + I e quindi:

S = I [11]

• Si conclude che, date le ipotesi del modello, in equilibrio ilrisparmio è uguale all’investimento.

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Risparmio e investimento (cont.)• Si perviene alle formule del “moltiplicatore della spesa

autonoma” (equazioni [8] e [9]) anche partendodall’uguaglianza tra risparmio e investimento.

• Dall’equazione [10] si ottiene infatti la funzione del risparmio(complementare a quella del consumo):

dove s= 1 - c è la propensione al risparmio. Sostituendo poi la[12] nell’equazione di equilibrio [11] si ottiene:

da cui:

]12[)1( sYCYcCcYCYCYS

][13aIsYC

][141

)(1

0 As

ICs

Y

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Settore pubblico

• Il settore pubblico influenza il livello di equilibrio del redditotramite:

– G, la spesa pubblica per beni e servizi (ipotizziamo vengastabilita dal governo per un dato ammontare )

– TR, i trasferimenti che accrescono il reddito disponibile(YD) delle famiglie (ipotizziamo vengano stabiliti dalgoverno per un dato ammontare )

– TA, le imposte che riducono il reddito disponibile (YD) dellefamiglie (ipotizziamo un’imposta proporzionale sul redditocon aliquota t , per cui:

G

RT

tYTA

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Reddito di equilibrio

• Il reddito disponibile diviene:

• La funzione del consumo:

• La funzione di domanda aggregata:

• L’equilibrio si ottiene dall’equazione [3] sostituendo ad ADl’espressione ottenuta:

Da cui, risolvendo per Y si ha:

YtRTtYRTYTATRYYD )1(

YtcRTcCcYDCC )1(

YtcAYtcGIRTcC

GIYtcRTcCGICAD

)1()1()(

)1(

YtcAY )1(

Atc

Y)1(1

10

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Implicazioni• Anche in questo modello il livello di equilibrio del prodotto (=

reddito) è pari ad un multiplo, αG, della spesa autonoma. Peròora:

– la spesa autonoma comprende anche gli acquisti di beni eservizi da parte dello Stato, G, e le spese di consumoindotte dai trasferimenti netti, cTR;

– il moltiplicatore diventa

con αG minore di α (moltiplicatore dell’economia senzasettore pubblico).

• Le imposte sul reddito, riducendo il moltiplicatore, sono unesempio di stabilizzatore automatico, cioè di un meccanismoche attenua le fluttuazioni del sistema economico senzainterventi ad hoc. Un altro esempio di stabilizzatore sono isussidi di disoccupazione.

)1(1

1

tcG

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Politica fiscale

• Come nel caso precedente, un aumento (diminuzione) dellaspesa autonoma porta ad una variazione amplificata delreddito:

• ll governo può quindi attuare politiche fiscali per modificare ilreddito di equilibrio, ad esempio:

- un aumento di G implica un aumento di Y pari a

- un aumento di TR implica un aumento di Y pari a

- un aumento di t implica una riduzione del reddito disponibileYD (l’aumento di t riduce il moltiplicatore ed ha quindi lo stessoeffetto di una riduzione della propensione marginale alconsumo).

AAtc

Y G

)1(1

10

GG

RTcG

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Bilancio pubblico

• La politica fiscale è uno strumento che i governi possonoutilizzare per stabilizzare l’economia, con politiche espansivein fasi di recessione e politiche restrittive in fasi di espansione.

• I governi non devono però eccedere nelle politiche espansive,perché un eccessivo indebitamento pubblico può causare lacontrazione degli investimenti privati.

• Un indicatore dei conti dello Stato è dato dall’avanzo dibilancio (BS), che misura l’eccedenza delle entrate dello Stato,derivanti dalle imposte e dai contributi, rispetto alle uscite,costituite dagli acquisti di beni e servizi e dai trasferimenti:

• Un valore negativo del saldo del bilancio pubblico (BD) sidefinisce deficit (o disavanzo) di bilancio.

RTGtYTRGTABS

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Avanzo di bilancio di piena occupazione

• Una variazione di G, TR o TA non provoca una equivalentevariazione in BS. Ad esempio un aumento della spesa pubblicaΔG peggiora il BS, ma di un ammontare inferiore a ΔG, poichéla politica fiscale espansiva fa aumentare il reddito Y e, quindi,accresce anche il gettito fiscale tY.

• Tutte le variazioni del reddito Y, anche quelle non imputabili adecisioni del governo, influiscono sul BS.

• Quindi, per capire se la politica del governo è espansiva orestrittiva, si utilizza un indicatore che prescinde dalla fase delciclo economico.

• L’avanzo di bilancio di piena occupazione (o avanzostrutturale) misura il saldo di bilancio che si avrebbe se ilreddito fosse al livello di piena occupazione Y* :

RTGtYBS **

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Risparmio e investimento con presenza dello Stato

• L’inserimento del settore pubblico ha due conseguenze: 1) daun lato il reddito-prodotto Y non coincide più col redditodisponibile YD . Infatti: Y = YD + TA - TR.

Dato poi che YD = C + S, si ha: Y = C + S + TA - TR.

2) Dall’altro lato, la domanda aggregata comprende anche laspesa pubblica G, per cui:

AD = C + I + G.

• L’equilibrio Y = AD diviene pertanto:

C + S + TA – TR = C + I + G .

Risolvendo rispetto agli investimenti, si ottiene:

I = S + (TA – TR - G), cioè I = S + BS.

• In conclusione, l’investimento totale, privato e pubblico, è inequilibrio uguale al risparmio nazionale, pari al risparmioprivato S più il risparmio pubblico BS.

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Funzione di investimento

• Nel modello reddito-spesa abbiamo ipotizzato che gliinvestimenti fossero una variabile esogenamentedeterminata:

• In realtà, l’investimento è influenzato da diverse variabili, tracui la principale è il tasso di interesse (che si determina sulmercato delle attività finanziarie): generalmente le impreseper acquistare beni d’ investimento prendono denaro inprestito e maggiore è il tasso di interesse, minore è ladisponibilità a prendere a prestito fondi.

• Ipotizziamo una funzione della spesa per investimenti lineare :

• è la spesa per investimenti che verrebbe effettuata se iltasso d’interesse fosse pari a 0; b>0 è la sensibilità degliinvestimenti al tasso d’interesse i.

II

biII I

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Mercato dei beni e curva IS

• Il mercato dei beni è descritto dalla curva I-S perchéin equilibrio (uguaglianza tra domanda e offerta) ècaratterizzato dall’uguaglianza tra investimento (I) erisparmio (S).

• La curva IS mostra la combinazioni fra tassod’interesse e livello di produzione per le quali ilmercato dei beni è in equilibrio.

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Domanda aggregata e curva IS

• La domanda aggregata AD, nell’ipotesi che ci si trovi ineconomia chiusa (quindi con NX=0), ora comprende anche lafunzione di investimento:

dove la componente autonoma composta dalle variabiliesogene (indipendenti da Y e da i) è:

• Per ricavare la curva IS occorre utilizzare la condizione diequilibrio del mercato dei beni Y=AD:

da cui la curva IS:

AD º C+ I + G = [C + cTR+ c(1- t)Y]+ (I - bi)+ G

= A+ c(1- t)Y - bi

GIRTcCA

biYtcAADY )1()()(

)1(1

1biAbiA

tcY G

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La derivazione della curva IS

1) Un aumento del tasso diinteresse riduce ladomanda aggregata einduce una riduzione dellaproduzione di equilibrio.

2) L’equilibrio sul mercato deibeni richiede cha il livellodella produzione sia unafunzione decrescente deltasso di interesse.

3) La curva IS è inclinatanegativamente.

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Curva ISSolitamente la curva IS viene rappresentata graficamente in un pianocartesiano con il reddito Y sull’asse delle ascisse e il tasso d’interesse isull’asse delle ordinate; quindi è utile scriverla anche in funzione di i:

b

Y

b

Ai

G

I punti E1 e E2 rappresentanodue combinazioni di tassod'interesse e reddito incorrispondenza delle quali ilmercato dei beni è in equilibrio.

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Curva IS - Pendenza

La curva IS ha pendenza negativa con coefficiente angolare chedipende dalla sensibilità degli investimenti alle variazioni deltasso d’interesse b e dal moltiplicatore :

– all’aumentare di b la curva diverrà sempre più piatta( orizzontale, b=0 verticale): una piccola variazionedel tasso d’interesse inciderà fortemente sul reddito diequilibrio se b è elevato;

– all’aumentare del moltiplicatore la curva diverràsempre più piatta; la politica fiscale, riducendo l’aliquotafiscale t, può scegliere di far crescere il moltiplicatore equindi rendere la IS più orizzontale.

b

G

G

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Effetto del moltiplicatore sullapendenza della curva IS.Maggiore è il moltiplicatore αG, minore sarà l'inclinazione dellacurva IS.

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Curva IS - Posizione

L’intercetta della retta IS è determinata dal livello della spesaautonoma (e dalla sensibilità degli investimenti alle variazionidel tasso d’interesse b).

– Un aumento (riduzione) della spesa autonoma (anchedovuto ad una politica fiscale che modifichi G o TR) spostala retta in alto - a destra (in basso – a sinistra). Latraslazione orizzontale è pari al prodotto della variazionedella spesa autonoma per il moltiplicatore .G

A

A

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Spesa autonoma e posizionedella curva IS.Un incremento della spesaautonoma determina lo

spostamento verso destra

della curva IS.