Il Legionario n.87

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settimanale on line dei tifosi giallorossi

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IL LEGIONARIOReg. N.10 del 11/05/07 Tribunale di Torre Annunziata

La collaborazione al settimanale è libera e gratuita

Direttore Responsabile: Elena Sorrentino

Progetto grafico: Elena Innocenti

Copertina: Andrea Paolini

Sito Internet:www.illegionario.com

Email:[email protected]

Redazione:

Mauro ManniFrancesca CuomoAlfredo GarofaloMarco VenerucciDiego AngelinoAlessandro ProiettiAlfredo CinquinaMaurizio MalvoltaAlessio MiloneNicola Ceolin

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Riprendono le iniziative incollaborazione con ilRomaClub DonBosco el'Associazione "Il cuore diRoma".

Potete assistere alle partitedella Roma nella sede in ViaAmpio Flavio, 5 - CinecittàRoma.

Per info:[email protected]

di Elena Sorrentino

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Di sicuro la copertina avremmo potuto dedicarla anche al Capitano, ma non penso si offenderà,se in questa occasione gli abbiamo lasciato solo qualche riquadro, per aver puntato l’attenzionesu qualcuno che ci ha stupito di più, forse perché imprevisto.Siamo ormai abituati alle magie di Francesco, il cucchiaio, le punizioni magistrali, i colpi di tacco,i passaggi smarcanti. Eravamo sicuri che sarebbe tornato alla grande e grazie a lui abbiamo“ri”scoperto la Roma che ha potuto scoprire Matteo Brighi.Un paio di numeri fa, dopo la vittoria contro il Chelsea, il nostro collaboratore Marco Veneruccigli aveva dedicato l’”In”. Ora che è stato il re di Transilvania gli dedichiamo la copertina di questonumero. Perché al di là dei due gol segnati, delle prestazioni sempre di gran sostanza, Matteoè un ragazzo semplice e umile. Lo si vede da come ha esultato, da quello sguardo più timidoche fiero che ha rivolto alle telecamere. Non si capisce solo dalle parole, ma anche daicomportamenti che lo hanno premiato. Non ha preteso nulla, non si è mai arreso, ha aspettatola sua occasione e l’ha sfruttata. E ora è certo che la Roma ha un gladiatore in più per la scalataalla classifica e per conquistare quante più notti magiche in Champions.

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Triplice fischio pag.13

Le due metà di Glasgow pag. 22

Point of view pag. 6

In & Out pag.17

Editoriale . . . . . . . . . . . . . .pag. 3

L'argomento . . . . . . . . . . . pag. 5

Point of view . . . . . . . . . . . pag. 6

Sotto a chi tocca . . . . . . . . pag. 9

Triplice fischio . . . . . . . . pag. 11

Foto giallorosse . . . . . . . pag. 15

In & Out . . . . . . . . . . . . . . pag. 17

Quel che resta di... . . . . . . pag. 19

Le due metà di Glasgow . pag. 22

Campo de' fiori . . . . . . . . pag. 24

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Certo che il calcio ne regala di sorprese. La Roma– che in Campionato ha regalato due mesi divantaggio agli avversari – si ritrova ad affrontarel’ultima gara del girone di Champions Leaguecontro il Bordeaux con la possibilità di mantenereil primo posto che attualmente occupa. Non le eracapitato né nell’edizione di Champions League2001/2002 – quella post-Scudetto – né nelle ultimedue stagioni – tralasciando la tremenda stagione2004-2005. Era accaduto solo nella stagione 2002-2003, con Fabio Capello in panchina che –nell’ultima gara del primo girone (allora ce n’eranoancora due) non trovò nulla di meglio che inserirein corsa Guigou e Sartor facendoci prendere ilpareggio, proprio nel finale, che ci costò il primoposto nel girone. Ci trovammo così ad affrontarenel raggruppamento successivo Arsenal, Ajax eValencia e non riuscimmo così ad approdare aiquarti. Oh, ovviamente ben inteso che per me laRoma – questa Roma – prima nel girone diChampions League è la più assoluta normalità.La cosa anomala è ovviamente che la squadra siaancora nella seconda metà della classifica. Mauna rosa con Totti, De Rossi, Aquilani, Vucinic,Taddei, Juan, Mexes, Julio Baptista – e potremmoandare avanti ancora a lungo – non può che essereprima nel suo raggruppamento. Finalmente, sirivede nella squadra quella compattezza, quellavoglia e quella convinzione che devononecessariamente sommarsi alle eccellenti qualitàtecniche di una squadra, altrimenti le vittorie nonarrivano. Indispensabili sono stati i rientri delCapitano (quello finito, quattro gol fino ad ora –rigore, destro dopo una grande finta, cucchiaio epunizione, una buona parte del repertorio mostrataesclusivamente in trasferta, speriamo Domenicafesteggi il primo gol della stagione all’Olimpico…), di Juan (quello sempre rotto, nelle ultime cinquepartite con il brasiliano e Mexes al centro delladifesa la Roma ha subito 3 gol, tra uno di Terrysul 3-0 per noi ed un altro di Cicinho) e la presenza

di un Brighi che lascia quasi senza parole per lanaturalezza con cui fa le cose, dal contrastarel’avversario agli inserimenti che hanno fruttatoaddirittura una doppietta (non gli capitava daquando era in C2). Oltre a queste tre pedineaggiungerei un De Rossi tornato il De Rossi checonosciamo, un Taddei che continua a dare beisegnali di ripresa, un Julio Baptista che stasemplicemente dimostrando che 43 presenze nellaSeleçao non te le fanno fare solo perché seisimpatico ed ovviamente questo cambio di moduloche da sicuramente maggiori garanzie alla difesaa permette – comunque - di essere molto pericolosiin attacco. Il cambio di modulo – va semprericordato – è un’idea che a Spalletti balenava intesta già dal termine della scorsa stagione (ricordatela semifinale di Coppa Italia a Catania e la finalecontro l’Inter con quattro centrocampisti centralicontemporaneamente in campo?) e che sembravaprendere sempre più forma con le scelte delmercato estivo (via Mancini, Giuly ed Esposito).Ora tutto sta a capire perché il Mister abbiaaspettato così tanto per modificare ciò cheevidentemente non andava: forse solo spaventatodai tanti infortuni ha preferito continuare ad affidarsial modulo che tante soddisfazioni ci ha regalatonelle ultime tre stagioni, fatto sta che la Roma haripreso a macinare gioco e risultati quando sonorientrati tanti giocatori che erano fuori e si è sceltodi modificare impostazione tattica. Ci attende orala Fiorentina, squadra scottata dalla delusionedell’eliminazione in Champions e direttaconcorrente per un posto nella prossima CoppaCampioni. L’entusiasmo tanto invocato da Spallettiè tornato, quindi possiamo fare solo una cosa:andare allo stadio e sostenere questa squadraverso la vittoria. Forza Roma!

di Diego Angelino

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di Francesca Cuomo

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Con un Totti in netta ripresa, il quarto posto non è un'utopia

Il primo a manifestare segnali di grande ottimismoè Maurizio Mosca, ancor prima della partita controil Lecce: “La Roma è in netta ripresa, non sifermerà più”. Sky Calcio Show avverte: “Lastagione della Roma non può limitarsi ad un derbyvinto. E' il momento di dimostrare e confermaretutte le sensazioni positive della scorsa settimane.Dopo le stagioni da protagonista, ora la squadranon deve accontentarsi di tornare al ruolo dicomprimaria”. E dallo studio Massimo Mauroafferma: “Se la Roma comincia a vincere qualchepartita di seguito, la ripresa è alla portata di questasquadra”. A Roma Channel c'è fiducia e umorismocon Ubaldo Righetti: “Perrotta ha fatto qualchebrutta figura ma sempre e solo per amore dellamaglia giallorossa. Totti prima di fare il gol, haaperto una galleria d'arte e poi ci ha messo dentroun capolavoro. Poi si è anche dato all'edilizia: hovisto ponti e tunnel costruiti dal capitano”. Dallatelecronaca di Sky, affidata a Massimo Tecca,arrivano le conferme: “Il Lecce non è mai statopericoloso; il merito va alla Roma. Ha ritrovatosolidità in difesa, equilibrio a centrocampo e

brillantezza in attacco. E' emblematico anche chenon si sente la mancanza di gente come Perrotta,Panucci, Aquilani, Pizarro, che sono sempre staticonsiderati titolari. La Roma sta costruendo unfortino di certezze. Può essere cominciato unnuovo campionato per i giallorossi”. Sempre intelecronaca, dopo la vittoria di Lecce, MassimoIorio: “Roma sugli scudi. Bisogna fargli solocomplimenti per come ha disputato la partitacontro il Lecce. Ha mostrato la giusta umiltà e lagiusta attenzione su un campo solitamente ostico,ma è scesa in campo per vincere”. Dai microfoniRai, Enrico Varriale rende il giusto tributo all'uomosimbolo della rinascita: “Totti lo conosciamo esappiamo le sue qualità ma se dovessi fare unacitazione, la darei a Brighi. Nelle ultime giornateè stato davvero sorprendente e continuo: nonsbaglia una palla”. Novantesimo minuto si allineacon i colleghi: “Lecce relegato al ruolo dicomparsa. Totti ha il tempo di estrarre il cucchiaio.La Roma torna a mostrare l'autorità ritrovata dellagrande squadra. Con un Totti in netta ripresa, ilquarto posto non è un'utopia”. Evangelico il

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commento di Controcampo: “La Roma ha ritrovatola retta via”. Dalle pagine del Corriere delle Sera,Luca Valdiserri romanticamente ammette: “Un goldi Francesco Totti segnato con il cucchiaio eranella lista dei regali che ogni bambino romanistaha consegnato a babbo Natale. E' arrivato inanticipo ma nessuno se ne lamenterà”. IlMessaggero, con Piero Mei, si sbilancia anchesulle voci che volevano il capitano in picchiata:“L'uscita dal tunnel della Roma potrebbe essereraffigurata dall'uscita dal tunnel inventato da Tottidel pallone che ha messo Vucinic nella condizionedi fare il primo gol. Ora che è ripartita con il suofree climbing, l'arrampicata, per la Roma dopo ildopo-derby comincia il dopo-Chelsea”. RobertoRenga: “Non sappiamo se Totti sia tornato...Peròè certo e ormai ufficiale che quel giocatore che fail capitano della Roma e indossa il dieci sa fareassist alla Totti e gol alla Totti. Corre come Totti ene possiede l'eleganza. Ha lo stesso nome e glisomiglia come una goccia d'acqua”. Il laziale FurioFocolari ammette: “Avevo previsto una partitadifficilissima a Lecce. Ma la Roma è totalmenteguarita e non era per niente facile”. Matteo Maraniinvece, tieni i piedi per terra: “Non è un caso chela Roma sia guarita quando è guarito Totti. Venirefuori da quelle sabbie mobili, in un ambiente comequello romano, non è facile. Fiorentina e Roma sigiocheranno la lotta al quarto posto. Le altre sonorealtà che possono far bene all'inizio ma, sullalunga distanza, vengono fuori le qualità”. Il semprecritico Franco Melli non vuole ancora illudersi sullaripresa: “Prima di rilasciare il certificato di avvenutaguarigione mi aspetto che la Roma vinca almenouna partita con una grande squadra”. Per PaoloCondò: “La vera svolta per la Roma è la partitacon il Cluj perchè potrebbe puntare al primo postodel girone. Se io fossi Spalletti, sposterei granparte delle energie alla Champions League”. Lafinale che si disputerà a Roma per Luigi Ferrajolonon può essere un valido motivo per puntare tuttala stagione sulla Champions League: “La classificain campionato è corta, quindi il quarto posto dipendesolo dalla Roma. Ma in Champions bisogna andarecon i piedi di piombo e tenere a bada glientusiasmi”. Grandi elogi da Gianluca Vialli dopoi successi a Lecce e Cluj: “Ci eravamo dimenticatiquanto fosse bravo Totti: le palle filtranti per Vucinicpuò farle solo lui. La Roma ha trovato un ottimomodulo che le da equilibrio, il merito va soprattuttoa Luciano Spalletti. Forse il suo errore è stato daretroppi appelli al modulo precedente”. MassimoTecca commenta così la situazione del girone dellacompetizione europea: “La Roma doveva chiudereil cerchio della sfortuna. Adesso è prima nel suogirone: un risultato che dopo l'esordio, sembrava

davvero impossibile”. Sintetico ma efficace ilcommento di Giorgio Porrà: “Spettacolo in campoe la Roma, all'Olimpico, avrà il match-ball per ilprimato del girone”.

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Con il tunnel di Tottila Roma esce dal tunnel

Brighi: sorprendente e continuo

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Il passaggio di Adrian Mutu alla Roma è stato iltormentone estivo dell’ultimo calciomercato. Allafine il giocatore, già con le valige pronte, ha decisodi restare un altro anno in maglia viola convintodalle parole di Cesare Prandelli. L’epilogo dellavicenda ha permesso alla tifoseria gigliata diriaccogliere fra le sue braccia il figliol prodigomentre la delusione iniziale dei supportersromanisti, che sognavano un super attacco conFrancesco Totti, è stata tanta. Ma a conti fattil’affare è stato tutto della società giallorossa. Sindalle prime battute le prestazioni di Mutu nonhanno mai convinto pienamente anche per via deinumerosi infortuni. I diciassette gol della passatastagione, che consentirono ai viola la scalata allaChampions League, sono solo uno sbiadito ricordo.Alla tredicesima giornata, lo scorso anno, il rumenoaveva già segnato sei reti, due in più di quellesiglate finora. In Europa le cose non vanno meglio.Mutu si è sbloccato solamente nella gara di ritornocol Bayern di Klinsmann con un’inutile prodezzache non è servita alla sua squadra per stenderela formazione bavarese.

I tifosi fiorentini si augurano che il capitano dellaRomania si riscatti proprio contro la Roma. Ilfantasista di Calinesti ha dichiarato a più ripresedi sentirsi meglio fisicamente e di non esserelontano dalla forma migliore. Ma i pericoli perl’undici di Spalletti non verranno solo da lui. Prandellipotrà contare sulla verve realizzativa di AlbertoGilardino che a suon di gol sta tenendo a galla lasua squadra e sul ritrovato talento di Montolivoche sabato scorso ha fatto a fette l’Udinese conuna doppietta davanti ai propri sostenitori. Ma ilrendimento della Fiorentina lontano dal “Franchi”è di ben altro tenore. La squadra cara al presidenteDella Valle ha conosciuto l’onta della sconfitta perben cinque volte. Fuori casa la compagine gigliataha totalizzato solamente sei punti conseguenzadi due vittorie, l’ultima della quali a Palermo, ilventisei ottobre scorso, dove fu decisiva la mano

galeotta del “Gila” nazionale. Dopo l’exploit del“Barbera”, due sconfitte in altrettante uscite senzaperaltro mettere a segno un solo gol.

Contro la Roma, Cesare Prandelli dovrà rinunciarea Comotto espulso sul finire della sfida con i friulani.L’ex allenatore del Parma, vista l’importanza dellaposta in palio, rinuncerà al turn-over affidandosiad una formazione molto vicina a quella che insettimana ha affrontato il Lione. Il morale dellatruppa viola non sarà altissimo dopo l’addioall’Europa di martedì sera ma il tecnico di Orzinuovipunterà sulla voglia di riscatto dei suoi uomini.

All’Olimpico, davanti a Frey, si schiererannoGamberini e Kroldrup con l’ex laziale Zauri adestra e Gobbi al posto del cileno Vargas sullacorsia di sinistra per garantire maggiore copertura

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di Alfredo Garofalo

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al reparto che sia con l’Udinese che con il Lioneha sofferto tantissimo sugli esterni. A centrocampoPrandelli punterà sulla sostanza di Felipe Meloma anche sulle qualità tecniche di Kuzmanovic.

In avanti il tecnico gigliato dovrebbe rinunciareall’esperimento del trequartista dietro le due punteche non ha convinto del tutto nelle ultime uscite.Più probabile il modulo con la punta unica, Giardino,supportato da Mutu, sul binario mancino, Montolivoe Santana che sta diventando sempre più unapedina insostituibile nello scacchiere del tecnicoviola. Si accomoderanno nuovamente in panchinaOsvaldo e Pazzini, sempre più scontenti e con ildesiderio, neanche tanto celato, di lasciare Firenzea partire da gennaio.

La capitale ha ospitato la sfida tra la Roma e laFiorentina per settanta volte. I viola si sono impostiin tredici occasioni anche se il successo mancaalla compagine toscana da sedici anni. L’ultimoblitz gigliato è datato 23 febbraio 1992. Quellavolta la viola sbancò l’Olimpico grazie alla doppiettadi Batistuta e al gol dell’attuale cittì della nazionaleverdeoro, Carlos Dunga. A nulla valse il gol dellabandiera del tedesco volante Rudy Voeller percambiare le sorti del match. Le vittorie giallorossesono complessivamente trentuno, la prima dellequali ottenuta l’11 dicembre del ’32. Un 4-2 congol romanisti di Costantino (2), Fasanelli edEusebio. L’ultimo successo capitolino inveceappartiene alla passata stagione. Una vittoriafirmata da Cicinho, al suo primo gol con la magliadella Roma. I pari sono ventisei e l’1-1 è il risultatopiù frequente fra le due formazioni (11 volte). Intotale la Roma ha messo a segno 103 reti controle 68 della Fiorentina. Il match della stagione 54/55,finito 4-3 per i viola, è quello che ha regalato piùgol mentre il successo più largo è della Roma conun 4-0 ottenuto in ben tre occasioni. FrancescoTotti invece è il giocatore giallorosso che davantial proprio pubblico ha castigato più volte i gigliaticon cinque reti. Seguono Di Bartolomei, Montella,Giannini e Balbo con quattro.

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Dopo il gol della vittoria

98/99: la Fiorentina del Trap schiantata daBartelt

L’entusiasmo che scatenò la vittoria dellaRoma il 17 ottobre del ’98 contro la Fiorentinafu talmente incontenibile che, a dieci anni didistanza, i tifosi romanisti ricordano quellapartita come una fra le più esaltanti dellastoria giallorossa recente. Quel giorno lasquadra toscana guidata in panchina dalvecchio Trap si presentò all’Olimpico con igalloni della capolista. E come tale si comportòsin dalle prime battute del match portandosiin vantaggio già dopo mezzora grazie ad ungol del solito Batistuta. Come se non bastasseanche l’arbitro Bazzoli di Merano fece la suaparte infierendo sui giallorossi lasciati in noveuomini dopo i cartellini rossi sventolati a DiBiagio prima e Candela poi. Ma proprio ladiscutibile direzione di gara del fischiettoaltoatesino scatenò la furia dei giallorossi chein inferiorità numerica presero d’assalto laporta gigliata. Gli attacchi romanisti sirivelarono però vani almeno fino all’89 quandosalì in cattedra l’argentino Gustavo Barteltche grazie ad una sua geniale giocata misein condizione il russo Alenichev di insaccarealle spalle di Toldo con un tocco sottomisura.Ma nonostante il pari, gli uomini di Zeman,spinti dalla folla in delirio, continuarono aschiacciare sull’acceleratore. In pienorecupero il capolavoro: sugli scudi sempre ilsudamericano che con un altro assiststupendo favorì la conclusione vincente diTotti che fece venir giù l ’Olimpico.

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di Maurizio Malavolta

Finalmente abbiamo ritrovato la Roma. Per laprima volta nella stagione i giallorossi vincono econvincono, tanto da ricordare quella squadraquasi perfetta che non più tardi di sei mesi faaccarezzava il tricolore sfuggito soltanto amezz’ora dalla fine del torneo. La prima vittoriaesterna in campionato arriva attraverso il nuovoassetto, quel 4-3-1-2 che in questo momentosembra il più adatto ad esaltare le caratteristichedegli interpreti giallorossi. A Lecce, Spallettipresenta tre novità rispetto all’undici vittoriosocontro la Lazio: escono oltre a Perrotta(squalificato) gli esterni bassi Panucci (infortunato)e Tonetto (febbricitante) ed entrano al loro postoTaddei, Cassetti e Riise. In difesa i due centraliMexes e Juan, autori di una gara superlativa,attenti e concentrati sono una garanzia. Ilcentrocampo è corto, stretto e affidabile, sia infase difensiva sia in fase offensiva. De Rossi è ilvertice basso mentre Taddei (a destra) e Brighi(a sinistra) ai suoi fianchi hanno un ruolo tatticofondamentale: devono accentrarsi o allargarsi aseconda delle situazioni di gioco e allo stessomodo devono trasformare la fase difensiva inoffensiva assistendo il trio Baptista – Vucinic –Totti. La gara si sblocca presto, all’undicesimo De

Rossi pesca Totti sullatrequarti, verticalizzazionecon tunnel a Stendardosul taglio in profondità diVucinic che entrato inarea di rigore all’altezzadel vert ice sinistro,incrocia col mancino esupera Benussi per l’unoa zero. Dopo il vantaggio,i giallorossi controllanosenza affanno un Leccefragile e scolastico. Daazione d’angolo arriva altrentottesimo il gol del duea zero. Dopo un batti eribatti la palla giunge aBrighi che dal limitedell’area, di destro, trovala deviazione involontaria

di Baptista che libera a due metri dalla porta Juanche realizza.La partita termina virtualmente al quarto dellaripresa con il gol del tre a zero firmato da CapitanTotti. Grande azione di Brighi che recuperata lapalla, avvia il contropiede, taglia tutto il campo emanda Totti in porta. Il Capitano rispolvera ilcucchiaio e supera così Benussi per il tre a zero.Per il Capitano è il terzo gol in campionato che loporta ad un totale complessivo di 168 reti. Tottiraggiunge Savoldi all’undicesimo posto tra imarcatori di tutti i tempi.La partita scivola via senza sussulti salvo un palocolpito da Vucinic ancora su imbeccata di Totti.Mister Spalletti pensa alla gara di Championscontro il Cluj e sostituisce al ventunesimo Vuciniccon Menez, poi Juan con Loria al ventiseiesimoe infine è Pizarro a subentrare a Baptista.La partita di Lecce ci restituisce una Roma inlento ma continuo miglioramento. Conferma diaver superato la fase di crisi più buia grazie allavittoria nel derby che ha riportato sicurezza edentusiasmo in tutto il gruppo.

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Doni 6 – Normale amministrazione. Non hamolto da fare contro un attacco, quello leccese,che non gli crea grossi grattacapi.Cassetti 6 – Bene quando scende sulla destra,bravo anche quando si tratta di contenere.Mexes 6.5 – Pilastro della difesa, blocca benele poche iniziative pericolose che capitano dallesue parti.Juan 7 – Dona sicurezza lì dietro, e oltre a ciòtrova l'importante gol che conferisce sicurezzaalla Roma (71° Loria 6 – Spalletti lo inseriscea risultato acquisito per fargli trovare la fiducianecessaria. Non sbaglia nulla).Riise 6.5 – La fascia sinistra è di suacompetenza. Ancora qualche errore di troppoin difesa, ma la sufficienza è piena e meritata.Taddei 6 – Recupera tantissimi palloni, sbrogliatantissime situazioni, ma in avanti non si favedere quasi mai.De Rossi 6.5 – La sua solita grinta in mezzoal campo. Conferisce sostanza al centrocampo,tenta a più riprese le incursioni offensive.Brighi 7 – Sempre più indispensabile il suoapporto per questa Roma. Bene in fase dicontenimento, una freccia in contropiede. Ilnuovo modulo, inoltre, esalta le sue qualità.Vero valore aggiunto.Baptista 6.5 – Corre tantissimo, si da da faresia in avanti, mantenendo palla e facendo salirela squadra, sia in difesa, andando molto spessoa dare una mano ai compagni. (84° Pizarros.v.)Totti 7.5 – Finalmente è tornato il Capitano.Assist perfetto per Vucinic sul primo gol, retea cucchiaio, cross per il palo del montenegrinoche, se fosse entrato in porta, sarebbe valsala quarta s ig latura. Indispensabi le.Vucinic 7 – Bravo a siglare il vantaggio,sfortunato sul legno colpito di testa nella ripresa.Fa ottimi movimenti in avanti, si intende benecon Totti in questo nuovo modulo. (66° Menez6 – Qualche bel dribbling, qualche spuntooffensivo, qualche bella sovrapposizione, maancora deve mostrare le sue vere qualità).

All.: Spalletti 6.5 – Questo nuovo modulofunziona sempre meglio e piace sempre più.Bella vittoria a Lecce, la prima in trasferta inquesto campionato. Speriamo che il misterabbia trovato davvero il modo di uscire dalmomento negativo di inizio stagione. Standoa vedere le ultime due partite, parrebbe propriodi si.

Lo 0-3 convincente inflitto al Lecce dà seguito a tutti isegnali positivi che si erano notati già dal derby. La Romaottiene così la sua seconda vittoria consecutiva incampionato e ritrova il gioco e la brillantezza chemancavano da un bel po’. Ritrova soprattutto il suo leader,Francesco Totti, autore di una prestazione da incorniciare,conclusa con un cucchiaio vincente che vale la cilieginasulla torta. Ma nella partita disputata dal “bimbo de oro”non c’è solo lo splendido gol da segnalare, ma anche ilfantastico assist che ha portato Vucinic al gol e tante altregrandissime giocate che solo lui sa regalare al suo pubblicoe a tutti gli appassionati di calcio.I tifosi della Roma sono entusiasti della vittoria contro ilLecce, a casa loro in questa stagione non era riuscito avincere nessuno.La grande gioia del popolo giallorosso si rispecchiap e r f e t t a m e n t e n e l l e p a r o l e s c r i t t e d aQ u i n t o F a b i o M a s s i m o , s u l f o r u m d ipopologiallorosso.com: «Calma. La prossima in casacon la Fiorentina, sarà importantissima sotto questo puntodi vista. Intendo dire per arrivare quarti. E per cortesia,dimentichiamoci in questo momento, che dobbiamorecuperare una partita. Ne abbiamo giocate 13 come tuttele altre», giallorosso: «Un passo alla volta. Secondo mela corsa la dobbiamo fare sulla Fiorentina. Napoli, Lazio,Udinese e compagnia stanno piano piano tornando alruolo che gli compete... quello di comprimari. Domenicaè importantissima», :mrgreen:: «Ricomincio a crederci.Secondo me l’unica che rischia di rimanere lì in alto è lafiorentina... le altre sono destinate a perdere punti inmaniera abbastanza costante...», nikita, che sempre sulforum di popologiallorosso.com fa notare un’interessantestatistica sul capitano: «429 minuti. Tanti ne ha giocatiTotti in serie A quest’anno. Meno di Vucinic, nemmeno lametà. Meno di Baptista. Meno di Perrotta o Aquilani. Menoanche di Menez. Ed è il giocatore della Roma che hasegnato più gol in campionato anche se sono solo 3. Esappiamo tutti in quali condizioni le ha giocate alcunepartite. Anche per questo la Roma ha solo 14 punti inclassifica», stoner: «La Roma è Totti-dipendente.Francesco fa girare tutta la squadra, segna e fa segnare.Noi abbiamo 2 Top Player, lui e De Rossi. Quandomancano si sente, purtroppo» e da Lupa che sul forumdi marione.net rilascia una dichiarazione d’amore allaquale ci uniamo tutti: «Mi fai arrabbiare, mi fai sorridere,mi fai battere il cuore, mi fai urlare dalla gioia, mi spezziil cuore e mi fai piangere.. ma ti amo da morire.. FORZAROMA!».Il campionato ritrova quindi due grandi protagonisti, lasquadra di Spalletti e il suo divino numero 10. D’ora inpoi ci sarà da divertirsi.

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di Maurizio Malavolta

Per dirla alla Spalletti, il cerchio si è chiuso. Duemesi fa la sconfitta all’Olimpico contro il Cluj aprivail ciclo di una crisi profonda di gioco e di risultati,oggi, la vittoria contro gli stessi romeni alla stadioRadulescu ci restituisce una squadra di nuovobella e vincente.I giallorossi si schierano con quel 4-3-1-2 cheormai possiamo definire il modulo della Romaritrovata. In difesa rientra Tonetto che si riprendela fascia sinistra e manda Riise in panchina. Ilcentrocampo è a tre con Taddei a destra, di nuovoutile per quantità e qualità, De Rossi al centro ea sostegno della difesa e Brighi a sinistra, mattatoredella serata ed emblema della rinascita giallorossache da comprimario è oggi titolare inamovibile.Sulla trequarti agisce Perrotta e le punte sonoBaptista e Totti.Capitolo a parte merita il Capitano che forse perla prima volta nella stagione è apparso in ottimacondizione di forma: lucido, reattivo e dinamico vain profondita, fa salire la squadra e quandonecessario arretra a centrocampo creando gioco.Il Cluj parte bene sfruttando il fattore campo,mettendo in difficoltà i giallorossi. I romenicollezionano quattro calci d’angolo nei primi minutie Doni deve superarsi deviando un gran destro diKonè. Ma è la Roma, cinica e quasi spietata, apassare in vantaggio all’undicesimo sfruttando laprima occasione grazie ad una bella giocata con

palla a terra ed in velocità. Cassettilancia in profondità per Perrottache proprio sulla linea di fondocrossa a centro area dove Brighi,bravo a seguire l’azione, si presentadavanti a Stancioiu e realizza il goldell’uno a zero. Lo stesso Brighiqualche minuto più tardi si procuraun calcio di rigore che l’arbitroportoghese Batista non concedeper via di un inesistente fuorigiocofischiato contro il centrocampistagiallorosso. Da lì a poco arriveràcomunque il gol del due a zero. Lafirma è quella d’autore di capitanTotti che direttamente da calcio dipunizione, di destro, mette la pallasotto l’incrocio alla sinistra diStancioiu. E’ il ventitreesimo e laRoma ha già posto una seriaipoteca sulla gara. Forse l’eccesso

di sicurezza porta i giallorossi a rilassarsieccessivamente finendo per lasciare l’iniziativa airomeni che pian piano cominciano a farsi sottotanto da accorciare le distanze. E’ il trentesimoquando Dubarbier scappa sulla sinistra e all’altezzadel vertice sinistro dell’area di rigore, calcia dipunta costringendo Doni alla corta respinta su cuiKonè è il più lesto di tutti e realizza la rete dell’unoa due.Nella ripresa è ancora il Cluj a fare gioco ma laRoma, adesso attenta e lucida, controlla senzasoffrire riprendendo in mano la partita attorno alquarto d’ora. Poco prima del ventesimo arrival’azione del tre a uno. Totti arretra a centrocampo,suggerisce in profondità per Taddei, palla in mezzodel brasiliano di nuovo per l’accorrente Brighi chestoppa di sinistro e realizza di destro la sua primadoppietta in Champions League.La vittoria in Transilvania, complice il pareggio traBordeaux e Chelsea proietta la Roma al primoposto del girone (l’unico a non aver ancoramatematicamente promosso nessuna squadra agliottavi). Basterà un pari con i francesi del Bordeauxil nove dicembre all’Olimpico per approdare agliottavi mentre una vittoria darebbe ovviamente ilprimato nel girone.

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“Se vuoi che un sogno si avveri devi avere il coraggiodi inseguirlo”. E’ questo che la Roma sta facendo.Non ha mai smesso di credere nella propriaqualificazione agli ottavi di finale di ChampionsLeague e dopo un avvio disastroso ha conquistatola prima posizione in classifica nel girone. Cluj-Roma 1-3, e la classifica ora parla chiaro: Roma9, Chelsea 8, Boreaux 7, Cluj 4. Il Chelsea chegiocava contemporaneamente ha infatti ottenutosolo un pareggio con il Boreaux.Un match che, al contrario di quanto possa farpensare il risultato finale, è stato molto combattuto.La Roma ha vinto trascinata ancora una volta dalsuo immenso numero dieci e da un Brighifenomenale. Due gol per il centrocampista, uno perTotti. La sintesi di questa prima parte della stagione.L’uomo che ha trascinato la rimonta con la suagrinta e umiltà, e il capitano che ha segnato laguarigione della squadra con lampi di assolutaclasse e bellezza.Girovagando nel mondo del web giallorosso si puònotare chiaramente come la tifoseria siaentusiasmata dall’avvenimento, e le parole rilasciateda rosmau, che riferendosi all’ammonizione inflittaa Totti, sul forum di popologiallorosso.com scrive:«il più bel giallo che abbia mai preso. Mi hacommosso. Ha visto quel fallaccio davanti agli occhied è stato invaso da un moto di giustizia. Lui chequei tipi di falli li ha sempre presi, lo ha visto subiread un suo compagno, ad un suo giocatore e hareagito da capitano. E notate, senza violenza alcuna,solo con grandissima personalità», stamor: «Grangol di Francesco, d’interno. Da quanto non segnavaun gol su punizione d’interno? Contro l’Inter conDel Neri in panca? Speravo che tornasse a tirareanche così. Lui può fare tutto e non deve limitarsi...Lo adoro. Sta tornando più forte di prima», Valdano:«Brighi è la chiave della rinascita di questa Roma.Assieme a Daniele De Rossi fanno muro davantialla difesa e a turno provano ad andare in avanti.Il modulo potrà variare, ma per le prossime partitela coppia Brighi-De Rossi non va toccata»,aleromano, sul forum di marione.net: «Daje RomaDajeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee. E ora in 60.000all’Olimpico con il Bordeaux. Altro che era meglioche vinceva il Chelsea..... Rega possiamo arrivareprimi!!! Guardatevi le prime qualificate...» e damaco: «Contentissimo ovviamente per la Roma ingenerale, per Totti che inanella un’altra prova degnadel suo nome, per Brighi cavallo su cui hoscommesso da settembre», sono li a dimostrarlochiaramente.La crisi è ormai un lontano ricordo e la Roma hafinalmente ritrovato gioco e brillantezza. Ora si potràguardare con più fiducia anche al campionato. ForzaRoma!

Doni 6 – Non impeccabile sul gol subìto, per il restonon sbaglia pressoché nulla.Cassetti 6 – Meglio in fase di contenimento che inquella di spinta. Soffre leggermente quando Dubarbiersi sposta dalla sua parte, ma comunque la sua garaè sufficiente.Mexes 6.5 – Fa sentire la sua presenza, lì dietro. Senon ci fosse stato lui, probabilmente il Cluj un altro goll'avrebbe fatto.Juan 6.5 – Stesso discorso di Mexes. Lui e il franceseformano una coppia d'oro fondamentale per laretroguardia capitolina. Bracca bene Konè, che glisfugge solo sul gol.Tonetto 6 – Affonda un po' di più del collega dall'altraparte del campo, e quando lo fa mette in apprensionela difesa rumena. Il nuovo modulo, però, penalizza ilgioco sui lati e questo, purtroppo, non gli permette diattuare le sue solite scorribande. (86° Riise s.v. - Menoquattro gradi ed entra in campo a mezze maniche...)Taddei 6 – Un po' in difficoltà all'inizio, perché il ruolodi mediano non gli è proprio scritto nel dna. L'assistper Brighi che vale il terzo gol, però, gli fa meritare ilsei pieno.De Rossi 6 – Solita sostanza in mezzo al campo.Perde la marcatura in un paio d'occasioni, ma per ilresto la sua prestazione si rivela importante ai fini delrisultato.Brighi 8 – Che partita! Segna in Europa per la primavolta, ci prende gusto e fa il bis. Il tutto ornato da unaprestazione super. Bene da interditore, benissimo daincursore. Chapeau.Perrotta 7 – Gioca da trequartista, ruolo che gli piace,e si vede. Sempre presente nelle azioni offensive, siinserisce spesso tra le maglie avversarie, riesce adisputare una più che buona prestazione (90° Pizarros.v.)Baptista 6.5 – Bella presenza in avanti quella della“bestia”. Svolge un importante possesso palla che fasalire la squadra, anche se a volte non gli riesce loscambio con il compagno che si propone.Totti 6.5 – Sua la punizione magistrale che vale il duea zero. Sua una partita difficile, sofferta per la marcaturainsistente che i centrali rumeni gli dedicano per tutti iminuti che è in campo. (76° Vucinic 6 – Entranonostante l'influenza che ha in corpo per dare ilcambio al Capitano. Nel finale tenta per due volte diandare in gol ma le sue conclusioni vengonoprontamente ribattute).

All.: Spalletti 7 – Ha avuto ragione: il cerchio si èchiuso. Terza vittoria consecutiva tra campionato eChampions: la sua Roma ha ritrovato la fisionomia diuna squadra vincente, quella, d'altronde, che tutti noi

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Tifare per Francesco Totti è come tifareper la Roma. I due concetti sono cosìindissolubilmente legati che a volte èdifficile distinguerli. Badate: non sitratta di parlare del rapporto tra DelPiero e la Juventus o tra Ibrahimovice l’Inter. Con tutto il rispetto per gliappassionati interisti e juventini, Tottiè altro. È qualcosa di diverso, dispeciale, che rende la relazione tra ilCapitano, la squadra giallorossa e itifosi romanisti indescrivibile agli occhiesterni.Totti è la spina dorsale di questogruppo. Con lui in campo, ogni risultatosembra possibile, ogni impresa puòessere superata ed ogni vittoria è

meritata, perché, diciamolo, giocare con Francesco non dovrebbe essere legale. È come prendersi unadose di adrenalina (non parliamo di farmaci, uso comune in qualche squadrone bianconero del Nord), cheti rende invulnerabile e battagliero, magari non sempre vincente ma sicuramente mai domo. Anche icompagni accanto a lui sembrano raddoppiare le forse, perché sanno di poter contare su questo straordinariogiocatore, sul loro Capitano che con una giocata può ribaltare la partita ma che è anche pronto a sacrificarsie a difenderli in ogni momento. Mercoledì sera, quando Cassetti è stato, senza troppi complimenti, azzoppatoda uno dei tanti macellai (con tutto il rispetto della categoria) del Cluji, quando ormai sul 3 a 1 la partitaera praticamente chiusa, è stato Totti ad andare a farsi sentire a brutto muso, strattonando il giocatoredella squadra di casa, che solo grazie ad un arbitro mediocre ha potuto terminare la gara. In quel momento,ogni tifoso, presente in Romania, seduto in un bar, di fronte alla televisione della propria casa, ha capitocome il rodaggio del Capitano sia terminato. L’infortunio è ormai alle spalle e, dopo qualche giornata dinormale riadattamento al ritmo partita, è pronto a guidare la Roma in questo spezzone di campionato chesi annuncia fondamentale, perché dopo un inizio disastroso, Spalletti e i suoi uomini devono puntare versola parte alta della classifica, che è il posto che compete a questa rosa. Ma che Totti, Signori! Nelle ultimedue trasferte è stato lui a mettere la sua prestigiosa firma sulle due vittorie, a cominciare dal magicocucchiaio che ha coronato il tre a zero con cui la Roma ha liquidato il Lecce domenica. Il suo sigillo, il suomarchio di fabbrica, che è anche una spia, che ci fa intendere, come Totti sia ormai convinto di esseregiunto al top della forma. Di solito, Paganini non ripete. Totti si. Anche il Cluji si è dovuto inchinare alragazzo di Porta Metronia. Di fronte agli occhi di migliaia di tifosi rumeni, giunti a sostenere i propri beniamininel difficile progetto di battere la Roma, Totti ha sfoderato un ulteriore pezzo del suo repertorio. Con uncalcio di punizione, di rara precisione e forza, ha battuto il portiere Stancioiu, che non ha potuto fare altroche raccogliere la palla in fondo al sacco. La doppietta di Brighi, sempre più determinante, ha segnato ilresto della gara, che è stata illuminata dagli sprazzi di classe del Capitano, dai suoi colpi di tacco e dalleaperture cosiddette “no look” e dalle sue serpentine che nascondono il pallone agli avversari. A fine partita,ecco le sue parole: «Noi ora siamo messi bene, ma non possiamo ancora festeggiare perché non potremoperdere con il Bordeaux», e scherza: «Un’altra cena pagata ai compagni per il primo posto? Certo chequesti ragazzi mangiano tanto, ma visto che ha portato bene con il derby, sono a disposizione».Totti non ha mai goduto di una stampa favorevole. Soprattutto al Nord, la sua immagine è stata moltospesso insultata e derisa, a causa di un solo, ineliminabile, difetto: essere romano. Ogni volta che Tottisegna, che la Roma vince, che i romanisti esultano, vi sarà sempre qualche benpensante, dal dialettoostrogoto, che rosicherà. Pensateci ogni volta che vedete giocare un tale campione romano e romanista,che rappresenta la propria città in ogni parte del mondo. E godete di più.

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di Marco Venerucci

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Perdere un Derby fa sempremale. Il tifoso vive una settimanadi angoscia, tra gli “amici” dallafede avversa. Il barista, dove ognimattina prendi il caffè, fa continueallusioni alla partita mentre cerchidi gustarti la prima colazione; icolleghi di ufficio ti accolgono tracori e sberleffi; un tuo conoscentelontano, che magari pensavifosse morto(?!?), ti manda unmessaggio: ricordati il risultato;la tua ragazza, che non saneanche il significato del temine“fuorigioco” (lungi da me, farepropr io un pensiero cosìmaschilista), che ti chiedecontinuamente “come mai, haiquella faccia?” e così via. Sono

tutte circostanze che probabilmente molti di voi hanno vissuto sulla propria pelle, che comunque, essendogiallorossa, ha sofferto molto di meno rispetto all’altra “sponda del Tevere”. Subire 5 gol al Derby, farsi unautogol sotto la propria curva, consegnare uno scudetto e il record di 11 vittorie consecutive all’avversariocittadino, sono tutte cose che non possono che turbare l’atmosfera di Formello, dove, dal momento delfischio finale dell’arbitro Rocchi, che sanciva la meritata vittoria della Roma nel Derby, si vive una stranaaria di astio e di acredine.La cosa che desta più meraviglia è che il protagonista di questa “tragedia napoletana” è proprio l’uomoche fino a poco meno di due settimane fa, era considerato lo stratega dello squadrone biancoceleste chepoteva lottare per un posto in Champions League: Delio Rossi. Da giorni, radio e trasmissioni televisive,ma soprattutto i tifosi, hanno letteralmente bombardato il tecnico per la malaugurata scelta di utilizzare iltridente Rocchi-Pandev-Zarate nel Derby. La mossa sembrava pensata per mettere in difficoltà la difesadella Roma, che nelle precedenti uscite, non era sembrata invalicabile. Il rendimento del tridente è statoperò deludente: nel primo tempo la Lazio non ha praticamente mai tirato in porta, e solo nella secondaparte di partita, dopo il gol di Julio Baptista, i biancocelesti hanno cercato con insistenza il gol, ma senzamai dare l’impressione che venissero seguiti degli schemi precisi. Zarate, giocatore sicuramente di qualitàtecniche, sembrava a volte estraniarsi dal gioco, mentre Rocchi ha toccato davvero pochi palloni. Il soloPandev ha davvero messo in pericolo Doni, sfiorando per ben due volte la rete. Se il risultato finale potevaessere diverso, la reazione dei tifosi biancocelesti era scontata: critiche, anche dure, sono piovute sulpovero Rossi, che tra le mura degli spogliatoi deve aver appurato come i tempi per il tridente non fosseroancora maturi, e che fosse più semplice ritornare ad una sicura formula a due punte. Così contro il Genoa,ecco in campo il duo argentino-macedone, mentre Rocchi è costretto ad accomodarsi in panchina. Lasorte però non è benevola con l’allenatore romagnolo, che anche in questo caso sembra sbagliare laformazione iniziale. Nel primo tempo in campo è il Genoa che va più vicina al gol (viene annullato a Militoun gol regolarissimo), e solo nella seconda frazione di gioco, grazie anche all’entrata dell’ex attaccantedell’Empoli, la Lazio riesce a pareggiare la partita, anche se la rete è tutta da attribuire al portiere genoano,Rubinho, che si fa sfuggire dalle mani il pallone scagliato dal centrocampista Dabo. Il pareggio, non cancellale tensioni. Rocchi non gradisce, le scelte tattiche del Mister, il quale gli risponde, pacatamente, ma perle rime come sia sbagliato ragionare pro domo propria a danno della squadra. «Io devo fare delle scelte.Ci saranno momenti in cui giocheranno tutti e tre. Chi sta fuori deve farsi trovare pronto». I dissidi all’internodello spogliatoio non possono che nuocere all’ambiente e lo stesso Delio Rossi non sembra avere più laguida del gruppo dal post-Derby. Eppure, in fondo, la Lazio è ancora sopra la Roma in campionato. Perora.

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Come da nostra consolidata abitudine cominciamoandando a dare un’occhiata da vicino ai risultati:Anticipi: Sabato 22 Novembre 2008 ore 18,00FIORENTINA-UDINESE 4-2 ( Floro Flores U Muturigore F Montolivo (doppietta) F Gilardino F Di Natalerigore U) ore 20,30 INTER-JUVENTUS 1-0 ( MuntariI).Domenica 23 Novembre 2008 ore 15,00: LECCE-ROMA 0-3 ( Vucinic R Juan R Totti R); BOLOGNA-PALERMO 1-1 ( Di Vaio B Succi P); CHIEVO-SIENA0-2 ( Galloppa rigore Maccarone rigore); LAZIO-GENOA 1-1 ( Milito G Dabo L); REGGINA-ATALANTA 3-1 ( Cozza R Corradi (doppietta) DoniA); SAMPDORIA-CATANIA 3-0 ( Bellucci S Cassano(doppietta) S; NAPOLI-CAGLIARI 2-2 ( Hamsik NLopez C Lavezzi N Conti C).Posticipo: ore 20,30 TORINO-MILAN 2-2 ( StelloneT Pato M Ronaldinho M Rosina rigore T).

La partita più spettacolare ed emozionante dell’interagiornata è sicuramente e senza ombra di dubbioquella tra Fiorentina e Udinese. Un matchinteressante e pieno di colpi di scena tra le squadreemergenti della Serie A. Entrambe spregiudicate emolto aggressive. Marino e Prandelli hanno schieratole squadre secondo le loro convinzioni tattiche maa viso aperto. Né è venuta fuori una gara di altritempi. Questo è il Calcio. Invece si è rivelata moltotattica e muscolare la gara tra l’Inter capolista e laJuventus al costante inseguimento dei nerazzurri.Ha vinto la compagine allenata da Josè Mourinhoma non ha meritato fino in fondo i tre punti guadagnatisui bianconeri. La rete di Muntari è stataassolutamente casuale. La traiettoria del tiro haingannato Manninger che è rimasto immobile al suoposto. I bianconeri hanno cercato di imbastire unareazione ma non hanno avuto abbastanza caratteree cattiveria agonistica per strappare almeno unpareggio che avrebbero anche meritato. Si nota laprima vittoria della Roma in trasferta sul campo delLecce. Non c’è mai stata partita e i giallorossi diLuciano Spalletti si sono letteralmente “mangiati” gliavversari e il 3 a 0 è lì per dimostrarlo. E’ cambiatotutto. Bologna e Palermo pareggiano 1 a 1 e questorisultato non è utile né per i felsinei né per i siciliani.Mihajlovic e Ballardini hanno i loro problemi. Ma ilserbo ne ha sicuramente di più di quelli accusati dairosanero. Il Chievo continua nella sua caduta liberae Di Carlo incomincia a preoccuparsi di brutto. Questavolta è il Siena a fare bottino pieno in terra veronesecon due calci di rigore tirati da Galloppa e Maccarone.Se Campedelli a gennaio non acquista rinforzi dilivello per risalire in classifica la compagineclivenserischia seriamente il ritorno immediato nellaSerie cadetta. La favola è finita dopo l’addio di Gigi

Del Neri. Una partita molto noiosa è stata Lazio-Genoa. Nel primo tempo la compagine allenata daGasperini ha espresso un calcio di gran lunga miglioredi quello offerto dai biancocelesti ed è riuscita adessere molto pericolosa con Milito. Invece nellaripresa la squadra di Delio Rossi gioca meglio, tienemaggiormente il campo e pareggia con un tiro diDabo su “papera” di Rubinho. Fa rumore la vittoria

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di Nicola Ceolin

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* una partita in meno

della Reggina ottenuta ai danni di una irriconoscibileAtalanta. Nevio Orlandi sta riuscendo nel suo intentodi salvare la compagine amaranto nonostante unCampionato finora disastroso. La Reggina sembrail Cagliari di Ballardini della scorsa stagione. Mentrel’Atalanta che ha ottenuto la scorsa settimana lavittoria col Napoli sembra essersi smembrata. Ungrandissimo Antonio Cassano vince quasi da solo lapartita giocata contro il Catania e riporta la squadragenovese un po’ più in alto nella graduatoria. Lacompagine allenata da Walter Zenga in questo periodoè troppo incostante e continuando così non andrà inEuropa. In casa può battere chiunque, in trasfertabalbetta un bel po’. Il Napoli contro il Cagliari è statomolto sfortunato e l’arbitro della gara ha negato ungoal regolare a Russotto: sarebbe stata la rete del3 a 2. Aurelio De Laurentiis fa bene a lamentarsiperché al Napoli ne fanno troppe e ingiuste. ABergamo l’arbitro è stato pessimo nei confronti deipartenopei; questa volta il goal annullato a Russotto.Sembra un disegno per tenere il Napoli dietro lesquadre del Nord ( Inter, Juventus, Milan). Non vorreifosse così. Sarebbe la fine del Calcio. Il Milan pensavadi fare un solo boccone del Torino e invece ha sbattutosu una compagine coriacea e gagliarda che non soloha tenuto testa ai rossoneri ma li ha messi sotto perlarghi tratti della partita. Il pareggio finale è un risultatogiusto e premia il Torino. Ma ora diamo un’occhiataalla classifica della Serie A: Inter 30 punti; Milan 27punti; Juventus e Napoli 24 punti; Lazio e Fiorentina23 punti; Udinese Genoa e Catania 21 punti; Atalantae Palermo 17 punti; Siena e Sampdoria 16 punti;Roma e Cagliari 14 punti; Torino e Lecce 12 punti;Reggina 11 punti; Bologna 9 punti; Chievo 6 punti.

Analizzandola criticamente possiamo notare alcunecose: la prima vittoria in trasferta della Roma; l’Atalantacontinua nella sua discesa; l’Inter ha allungato di seipunti sulla Juventus; la Reggina abbandona l’ultimapiazza e comincia a risalire la graduatoria; il Napoliperde due punti contro il Cagliari e il Chievo scendesempre di più ed è diventato il nuovo fanalino di coda.

Martedì 25 Novembre 2008 ore 20,45:Girone E: VILLARREAL-MANCHESTER UNITED0-0; AALBORG-CELTIC 2-1 ( Robson C Caca ACaldwell autogoal A). Girone F: BAYERN MONACO-STEAUA BUCAREST 3-0 ( Klose doppietta BM ToniBM); FIORENTINA-OLYMPIQUE LIONE 1-2 (Makoun OL Benzema OL Gilardino F). Girone G:FENERBAHCE-PORTO 1-2 ( Lisandro Lopez doppiettaP Kazim Kazim F); ARSENAL-DINAMO KIEV (Bendtner A). Girone H: ZENIT SAN PIETROBURGO-JUVENTUS 0-0; BATE BORISOV-REAL MADRID0-1 ( Raul RM).Classifica: E MANCHESTER UNITED 9 eVILLARREAL 9; AALBORG 5; CELTIC 2. F BAYERNMONACO 11 e OLYMPIQUE LIONE 11;FIORENTINA 3; STEAUA 1. G: ARSENAL 11; PORTO9; DINAMO KIEV 5; FENERBAHCE 2. H:JUVENTUS 11; REAL MADRID 9; ZENIT 5; BATEBORISOV 2.

Mercoledì 26 Novembre 2008 ore 20,45:Girone A: CLUJ-ROMA 1-3 ( Brighi R Totti R Konè CBrighi R); BORDEAUX-CHELSEA 1-1 ( Anelka CDiarra B). Girone B: INTER-PANATHINAIKOS 0-1 (Sarriegui P); ANORTHOSIS FAMAGOSTA-WERDERBREMA 2-2 ( Nikolaou AF Savio AF Diego WB HugoAlmeida WB). Girone C: SHAKHTAR DONETSK-BASILEA 5-0 ( tripletta di Jadson SD William SDSelezniov SD); SPORTING LISBONA-BARCELLONA2-5 ( Henry B Piquè B Messi B Miguel Veloso SLLiedson SL Caneira autogoal B Bojan Krkic rigore B).D: ATLETICO MADRID-PSV EINDHOVEN 2-1 (Simao AM Maxi Rodriguez AM Koevermans PE);LIVERPOOL-MARSIGLIA 1-0 ( Gerrard L).Classifica: A: ROMA 9; CHELSEA 8; BORDEAUX 7;CLUJ 4. B: INTER 8; PANATHINAIKOS 7;ANORTHOSIS FAMAGOSTA 6; WERDER BREMA4. C: BARCELLONA 13; SPORTING LISBONA 9;SHAKHTAR DONETSK 6; BASILEA 1. D: ATLETICOMADRID e LIVERPOOL 11; MARSIGLIA e PSVEINDHOVEN 3.

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La storia del calcio scozzese può considerarsi inrealtà la storia di 2 società di calcio che hannoentrambe sede nella città di Glasgow, Celtic eRangers. Le due squadre sono da sempre incompetizione su tutti i fronti, a cominciare da quellosportivo naturalmente ma da non sottovalutareanche l'aspetto religioso, politico e sociale. Dallaloro fondazione queste 2 compagini hannoletteralmente sbaragliato la concorrenza di tuttele altre squadre scozzesi. Impressionante il numerodi trofei conquistati in patria per i Rangers, chevantano 51 scudetti 31 coppe nazionali e 25 coppedi lega. Unica squadra al mondo ad aver vinto 50campionati e per questo i suoi giocatori portanosulle maglie 5 stelle, ciascuna per ogni 10 titoliconquistati. Il Celtic non è certo da meno con isuoi 42 campionati all'attivo, 34 coppe nazionalie 13 coppe di lega. Si sommano a queste vittorieanche la coppa dei campioni per il Celtic del 1967e la coppa delle coppe del 1972 per i Rangers.Viene da domandarsi cosa sia rimasto alle altreformazioni scozzesi. Proprio questa supremaziaha generato un accorpamento delle 2 società inun unico termine, OLD FIRM. Lo si usa quandosi parla di Celtic e Rangers, dei loro derby, delle

loro performance,come se fosseroun’unica ent i tà.Spesso si è pensatodi inglobare queste2 formazioni nellapremier leagueinglese per il loroappeal, ma ancheper la forza sportivaed econom ica .Questo progetto peril momento e per iprossimi anni è statoperò accantonato.Da una parte lesocietà inglesi sisono dette contrariein una votazioneunanime: i grandiclub hanno vistof o r s e n e l l e 2

squadre di Glasgow avversari competitivi con cuispartire le vittorie, i piccoli club invece hannopensato che con 2 squadre di quel livelloraggiungere la premier sarebbe stato più difficiledi quanto già non lo sia ora. Dal punto di vistadegli altri club scozzesi l'addio al campionatonazionale di Celtic e Rangers non avrebbe garantitole attuali condizioni favorevoli legati ai dirittitelevisivi.

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di Alfredo Cinquina

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Il club Celtic FC fu fondato da un frate mariano,Fratello Walfr id, nel 1888 e dall 'epocal'inconfondibile divisa a strisce orizzontali bianchee verdi rappresenta la metà cattolica indipendentistae irlandese della città. Lo stemma del club raffiguraun quadrifoglio da sempre, con chiaro riferimento

allo shamrock irlandese (trifoglio al quale siattribuivano proprietà mediche). Il Celtic disputale partite casalinghe nel bellissimo impianto delCeltic Park, soprannominato " The Paradise " daisuoi tifosi, ospita oltre 60 mila spettatori ed è lacasa degli Hoops dal lontano 1892.Il Rangers FC fa da contraltare a tutto questo. Il

club fu fondato nel lontanissimo 1872 dai fratelliMcNeil, William McBeath e da Peter Campbell.Nella loro divisa di colore blu con chiaro riferimentoalla bandiera nazionale scozzese, i " Teddy Bears" sono il riferimento protestante della città diGlasgow. I suoi tifosi sono in maggioranzasostenitori della regina e quindi si vanno acontrapporre naturalmente ai dirimpettai del Celtic.Nel quartiere di Ibrox sorge l'omonimo impiantodell'Ibrox Stadium, 50 mila posti a sedere, che dal1899 è lo stadio dei Rangers. Un gioiello a cuil'Uefa ha dato le 5 stelle come potenziale sede diuna finale di una competizione europea. Lo stemma

del club è un leone che richiamaalla memoria quello dei realiscozzesi e che è raffiguratoanche sul logo della federcalcioscozzese.Rangers e Celtic, Old Firm, laloro gloriosa storia è fatta di ben370 derby in cui non sempre ilcalcio è stato protagonista.Diverse le morti per gli scontritra le 2 tifoserie. Scontri che nonsi limitavano alle partite di calcioma che trovavano riscontro nelleradici differenti della gente, nelledifferenti abitudini, nelle diversecorrenti di pensiero. Oggi perfortuna i 2 club sono moltoimpegnat i per e l iminaredefinitivamente questa sorta diodio religioso e politico più chesportivo. D'accordo con la rivalità

in campo tra avversari storici ma è auspicabilesempre un comportamento civile e in Scozia sonodecisamente a un buon punto.

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Campo de’Fiori deve il suo nome ai fiori di prato cheun tempo ornavano la piazza, chiusa da un lato daipalazzi di proprietà della famiglia Orsini e dall’altrodigradante verso il Tevere. Un’ipotesi accreditataparla di un appellativo derivato da Flora, della qualesi innamorò l’imperatore Pompeo. La piazza rappresenta la platea del Tempio diPompeo, il quale si estendeva fino all’attuale Largodi Torre Argentina con un diametro di 150 metri edin grado di ospitare 18.000 spettatori. Quando nel

1478 il mercato del Campidogliofu spostato a piazza Navona,Campo de’Fiori divenne unimportante crocevia di affari. Visorsero numerosi alberghi, osteriee locande dai nomi più variopinti.Si ha una precisa testimonianzadel risanamento della piazzaeseguito sotto il pontificato di SistoIV, esattamente nel 1483 comeriferisce una targa posta all’angolotra Campo de’Fiori e via deiBalestrari.Nel 1869 il mercato si spostònuovamente, stavolta da piazzaNavona a Campo de’Fiori, dovetuttora è presente la mattina. Lapiazza non fu solo luogo di affarie piacere, ma anche luogo diesecuzioni capitali: in varie stame

antiche sono chiaramente visibili il palo per la cordae, di fronte, il patibolo. Al centro della piazza si ergela statua di Giordano Bruno, messo al rogo per eresianel 1600 proprio in quel punto. Il 9 giugno 1889, lastatua, opera di Ettore Ferrari, fu inaugurata nelgenerale tripudio di tutti i professanti il “liberopensiero”.Ai lati del monumento bronzeo si possono notareotto medaglioni con effigi di eretici famosi, pannellicon scene di vita di Giordano Bruno e la significativa

scritta di Giovanni Bovio: “A Bruno il secoloda lui divinato, qui dove il rogo arse”. Danotare che nello stesso punto dove oggivi si erge la memoria dedicata al filosofo,in passato vi era posta una fontana,decorata da delfini bronzei e costituita dauna tazza ovale di marmo bianco e chiusada un coperchio ricurvo, con al centrouna palla che somiglia ad una zuppiera,tanto che fu battezzata “la Terrina”. Sulcoperchio vi è una strana iscrizione: “AmaDio e non fallire, fa del bene e lascia dire”,con la data del 1622. Essa èprobabilmente ispirata ai condannati delpatibolo, che permanentemente sorgevavicino alla fontana.

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di Alessandro Proietti

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Questa nel 1924 fu spostata in piazza della ChiesaNuova, per lasciare maggiore spazio al mercato degliortaggi: quella odierna, situata all’estremitàmeridionale della piazza, ricalca in parte la formadell’antica consorella ma senza il coperchio. Essa ècomposta da un’ampia vasca ovale di granito rosatocon bandi arrotondati, in mezzo alla quale, su unpiedistallo quadrangolare, si erge una tazzaquadrilobata sovrastata da un catino dal cui centrosi eleva uno zampillo d’acqua che si versa nella tazzaper poi ricadere in un sottile velo nella vascasottostante.

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