Il Legionario n.89

28

description

Settimanale on line dei tifosi giallorossi

Transcript of Il Legionario n.89

Page 1: Il Legionario n.89
Page 2: Il Legionario n.89

IL LEGIONARIOReg. N.10 del 11/05/07Tribunale di Torre Annunziata

La collaborazione al settimanaleè libera e gratuita

Direttore Responsabile: Elena Sorrentino

Progetto grafico: Elena Innocenti

Copertina: Andrea Paolini

Sito Internet:www.illegionario.com

Email:[email protected]

Redazione:

Mauro ManniFrancesca CuomoAlfredo GarofaloMarco VenerucciDiego AngelinoAlessandro ProiettiAlfredo CinquinaMaurizio MalvoltaAlessio MiloneNicola CeolinLuana Fabi

Page 3: Il Legionario n.89

Riprendono le iniziative incollaborazione con ilRomaClub DonBosco el'Associazione "Il cuore diRoma".

Potete assistere alle partitedella Roma nella sede in ViaAmpio Flavio, 5 - CinecittàRoma.

Per info:[email protected]

di Elena Sorrentino

3

[email protected]

Lo devo ammettere, avevo paura. Nelle ora che hanno preceduto la partita mi ha accompagnatouna strana sensazione e nonostante la grande fiducia nei giallorossi, non passava. Perché sarebbebastato un nulla, una palla sfortunata, una piccola disattenzione, per scendere all’inferno. Nei primisessanta minuti si stava come in bilico su un filo invisibile. La mia stessa paura si era materializzataanche nel campo, nei 22 giocatori che si giocavano la storia. La Roma era contratta ma pur semprebella. Nonostante quella brutta sensazione, non ho mai avuto l'impressione di essere tornati indietro.La Roma non era più quella di due tre mesi fa. Questo era certo ed era più vero della paura chealla fine ha ceduto ad una squadra matura, che ha saputo sfruttare con sagacia la sua occasioneper gonfiare la rete, i nostri polmoni e le grida che ne sono venute fuori hanno smosso l’aria chesi è portata via la paura.La Roma che conosco, recita una canzone, è quella della classe immensa di Francesco Totti. LaRoma che impariamo a conoscere è quella dei nuovi e dei vecchi che si fondono in un meccanismofinalmente perfetto.Questa Roma è magia, perchè dopo quell'inizio catastrofico, non avremmo mai pensato di arrivareprimi nel girone de Chelsea (forse non lo pensavamo neppure al momento dei sorteggi), era giàun miracolo riuscire a qualificarsi. Invece la magia dell'albero di Natale di Spalletti lo ha reso possibile.La strada per il sogno più grande è lunga e difficile, ma come ha detto Totti: “siamo al casello, perònoi la strada la conosciamo bene”. Avanti Roma stupiscici ancora!

Page 4: Il Legionario n.89

Triplice fischio pag.13 In & Out pag. 17

Point of view pag. 6 Sotto a chi Tocca pag.17

Editoriale . . . . . . . . . . . . . .pag. 3

L'argomento . . . . . . . . . . . pag. 5

Point of view . . . . . . . . . . . pag. 6

Sotto a chi tocca . . . . . . . . pag. 9

Triplice fischio . . . . . . . . pag. 12

Look at forum . . . . . . . . . pag. 15

In & Out . . . . . . . . . . . . . . pag. 17

Quel che resta di... . . . . . . pag. 19

Panathinaikos . . . . . . . . . pag. 22

Little hooliganz . . . . . . . . pag. 24

Piazza S. Chiara . . . . . . . pag. 26

4

Page 5: Il Legionario n.89

di Diego Angelino

Ricordo il pomeriggio di fine Agosto in cui vennerosorteggiati i gironi di Champions League. Era il28 Agosto e quella mattina era giunto a RomaJeremy Menez, col suo solito sguardo che nonlascia trasparire alcuna emozione. Bruno Conti –Marazico – era lì a Nyon a scegliere le palle checontengono i nomi delle migliori 32 squadred’Europa e tutti noi davanti alla tv a sperare chele sue mani potessero contribuire a regalarci unsondaggio benevolo, o quantomeno abbordabile.Una volta composto il girone A – con Chelsea,Roma, Bordeaux e Cluj – il primo pensiero che hoavuto è che la Roma avrebbe potuto arrivaretranquillamente prima. Sarà perché – almeno nelcalcio – sono un inguaribile ottimista osemplicemente perché ero convinto da subito dellepotenzialità di questa squadra. Infatti ero certo chequello di J.Baptista fosse un grandissimo acquisto,che Riise non fosse certo un giocatore finito e cheMenez – che avevo visto solo una decina di minutinell’amichevole giocata dalla Roma a Monaco loscorso 2 Agosto – fosse un calciatore che nonpotevo giudicare, fidandomi però ciecamente diSpalletti e di Daniele Baldini, braccio destro delMister che seguiva il giovane talento francese dacirca un anno. A tal proposito, mi fa sorriderel’improvviso dietrofront che alcuni organi diinformazione sono stati costretti a fare, dopo chela Roma ha demolito di settimana in settimana lecritiche – molto spesso tendenziose – che venivanomosse alla squadra ed alla società. Per quanto miriguarda, credo che basti leggere gli articoli scrittiqui su Il Legionario nelle settimane precedenti percapire che non ho bisogno di fare alcunaretromarcia, visto che le cose che ormai diconotutti le sostenevo già da quest’estate. E questonon perché sia bravo – anzi – ma semplicementeperché mi limito a seguire il calcio con estremapassione e vivo il mio amore giallorosso senzaalcun pregiudizio verso questa presidenza. Ecco

perché non mi sarebbe mai venuto in mente didire che i giocatori arrivati alla Roma quest’estatesono di seconda o terza fascia, perché definiretale Julio Baptista – autore di 38 gol in due stagionida attaccante a Siviglia e convocato 43 volte nellaSeleçao – dimostra che probabilmente – con tuttala stima – bisogna cambiare mestiere ed evitaredi occuparsi della Roma per professione. Perchécosì dicendo o scrivendo si alimentano polemicheche non hanno motivo di esistere e si da all’utente– che nella vita ha il suo lavoro e ad altri problemia cui pensare che non conoscere, per esempio,Julio Baptista – un’informazione sbagliata, cosainammissibile per chi - per professione - deveseguire la Roma e praticamente qualunque tipodi partita dei campionati esteri venga trasmessain tv. Detto tutto ciò vorrei tornare a pensare aquesta splendida Roma, forse meno spettacolarerispetto a quella che siamo stati abituati a conoscerenelle ultime tre stagioni ma spesso tremendamentecinica. 7 vittorie nelle ultime 8 partite tra campionatoe Coppa, 5 gare su 8 con la porta inviolata, il ritornoal gol di Totti – 5 reti sempre nelle ultime 8 partite– l’esplosione di Menez – che solo chi non vuolvedere non era in grado di notare le sue qualità,anche quando entrava a part i ta ormaiabbondantemente compromessa, come capitatospesso nella prima parte di stagione. Tutti segnaliincoraggianti che ci fanno sperare di poter allungarela serie anche nelle ultime tre fatiche dell’annosolare. Perché chiudere l ’anno con i lraggiungimento degli ottavi di Champions Leaguecome primi, il superamento degli ottavi di CoppaItalia e l’ulteriore avvicinamento alla zonaChampions renderebbe ancora più avvincente laseconda parte di stagione. Forza Roma!

5

[email protected]

Page 6: Il Legionario n.89

di Francesca Cuomo

6

La settimana giallorossa si apre con una certezza:in Champions League la partita con il Bordeaux èdecisiva, nessun pericolo si può scongiurare; laclassifica di campionato invece si può miglioraresolo con il tempo. Tanto ottimismo per Franco Melli:“L'obiettivo per la Roma è irrobustire le speranzedel quarto posto. La rincorsa è già soddisfacente e,con un calendario dolce, può anche diventareesaltante. Il Chievo non era più una squadrarassegnata anzi è autorizzata a sperare ancora,dopo la vittoria imprevedibile con l'Udinese. Lavittoria contro i veronesi è più importante di quantosembri”. Ancora preoccupato per l'andamento inserie A, Guido D'Ubaldo: “La classifica in campionatova assolutamente migliorata”. Alla vigilia della partitacon il Chievo, Massimo Cecchini proponesibillinamente: “Il sabato a Verona può essere anchemolto brutto. La Roma deve solo vincere, non puòpermettersi altro. In queste partite, con squadre dibassa classifica, bisogna far giocare Menez: concerte difese, potrebbe trovare spazi e gol checambiano una stagione e danno entusiasmo”. AncheLuca Marchegiani è prodigo di consigli: “La Romanon deve guardare né la classifica né i punti; è

ancora troppo lontana e ci sono troppe squadre chela separano dalle grandi. I giallorossi devono vinceretutte le partite e, per recuperare, sperare che sianogli altri a sbagliare. Il sistema offensivo della Romafunziona bene finalmente”. Massimo Tecca durantela telecronaca Sky di Chievo-Roma: “La stagione èiniziata in ritardo per tutte e due le squadre: oradevono mettersi a correre. Se c'era una squadrache meritava di vincere per gioco e occasioni, erasicuramente la Roma”. L'eroe del giorno perAlessandro Bonan: “Bravissimo Menez che ha fattogol e non solo”. Immagine rubate da Sky immortalanoCrespo che mima in panchina il gol di Menez ai suoicompagni nerazzurri: la sua espressione vale piùdi molti replay. A Roma Channel Alessandro Spartà,dopo la vittoria, scherza: “Abbiamo visto il primo goldi Menez ed anche il primo sorriso”. Anche a “Guidaal campionato” Daniele Garbo si sofferma sullaprodezza del francese: “Gol straordinario che premiail migliore in campo e il campionato ritrova una sicuraprotagonista”. Sulla stessa linea anche MaurizioPistocchi: “Gol da campioncino. Nella partita peròc'è stato un episodio di contro fair play: Moro chenon ammette di aver deviato il pallone, è brutto da

La previsione di Cecchini: "In queste partite bisogna far giocare Menez, con certe difese potrebbetrovare spazi e gol che cambiano una stagione e danno entusiasmo"

Page 7: Il Legionario n.89

[email protected]

7

vedere; in fondo poi la sua squadra ha perso lapartita e ha fatto anche una pessima figura”. Tantielogi per il capitano da Massimo Mauro: “Totti è unesempio del calcio: la perfetta sintesi di uomo,calciatore e simbolo di una squadra e di una città.La Roma in finale di Champions League sarebbeuna gioia per tutti gli italiani. Questa squadra puòfare anche di più; sul valore tecnico è alla paridell'Inter”. Si affida alla cinematografia Luca Valdiserri:“Non è un paese per vecchi. Spalletti copia i fratelliCoen e sceglie Menez; 21 anni di talento puro”. Uncomplimento meritato anche da Mimmo Ferretti aidue centrali difensivi: “Mexes e Juan? Roba daleccarsi i baffi”. Stesse parole e stessi risultati anchein Champions League. In telecronaca MassimoTecca: “E' l'esame di laurea per la Roma che nonha mai vinto il girone: un risultato storico. Il gol diTotti è come una sentenza inappellabile. Proprioquando sembrava che il mondo le stesse per crollareaddosso, questa squadra è tornata a sorprendereed ora, entra nelle sedici belle d'Europa, a passo dicarica”. Dopo l'articolo di Repubblica e l'intervista diVictory ad un gigolò con molti clienti tra i calciatori,scoppia la morbosità di scoprire le identità deicalciatori gay. Ma il toto-gay, per fortuna, non piacea tutti. Senza mezze parole, Ivan Zazzaronicommenta la “scoperta”: “Roba da bar dello sport diquarta categoria. Ma a chi interessa se un calciatoreè omosessuale o no”. Genericamente perplessosulla possibilità che i calciatori rappresentino unesempio di moralità Matteo Marani: “Il mondo ufficialedel calcio è ipocrita. Questi ragazzi parlano di umiltàe sportività, si fanno fotografare con mogli e figli epoi, nel privato, ne fanno di tutti i colori”. Sceneggiatache avrà regalato gioia ai tifosi genoani quella diAntonio Cassano al termine del derby di Genova:alla vigilia aveva parlato della qualità della Sampdoria,aveva parlato del suo talento, aveva parlato del suofuturo. Per dimostrare poi in partita che parlare èancora ciò che gli riesce meglio a differenza di Milito,il quale, si dice, faccia più gol che discorsi. Da non

sottovalutare comunque la sua performance congenuflessione, concentrazione e lacrima a favore dipubblico e telecamere. I cugini laziali vengonosbatacchiati ormai da settimane ma l'oscar delladomenica per “Il laziale sgheo della settimana” loassegna Paolo Franci nelle sue pagelle di Chievo-Roma: “ Voto 5 a Giampiero Pinzi. “Se sei della Laziomica è colpa nostra…” sembra gli abbia dettoqualcuno alla fine della partita. Iracondo e in tranches’inventa un derby che non c’è , tra entrate dure,calci dati (e presi) e un paio di monologhi con l’arbitroda far impallidire gli insegnanti più esperti del metododi recitazione Stanislavskji. Non è la prima volta che,come una perfida tracina, tira su la pinnetta con ilpungiglione nero quando vede giallorosso. A Giampiè,rilassati…”. Amen.

Massimo Mauro: “Totti è un esempio del calcio: la perfetta sintesi di uomo,calciatore e simbolo di una squadra e di una città".

Pinzi: Il laziale sgheo della settimana

Page 9: Il Legionario n.89

“Venti punti sono metà salvezza”, sono le parolepronunciate a caldo dall’allenatore cagliaritano,Massimiliano Allegri, al termine della preziosavittoria del “Sant’Elia” contro il Palermo che haproiettato la compagine allenata dell ’excentrocampista del Pescara in una posizione diclassifica che tiene al riparo la squadra delpresidente Cellino dalle turbolenze di bassa quota.Ma non è tutto oro quello che luccica. I tre puntistrappati all’ex Ballardini se da un lato hannoconsolidato la legge del “Sant’Elia”, dall’altro hannoevidenziato anche i limiti dei rossoblu. Il Cagliariha giocato una delle sue peggiori partite di fronteal proprio pubblico ma grazie alla grinta messa incampo da Conti & Co. è riuscita a resistere agliattacchi della formazione ospite pure penalizzatadalle decisioni dell’arbitro Banti. I sardi hannopatito la giornata storta di Acquafresca,evidenziando come, nei giorni di scarsa venadell’ex Treviso, la squadra manifesti grosse difficoltàin fase realizzativa.Contro la Roma occorrerà un atteggiamentodiverso. La buona volontà non potrà bastare peraffrontare i giallorossi all’Olimpico. Oltretutto fa dacontraltare all’eccellente passo tenuto in casa, ildisastroso andamento lontano dall’isola. Tra lemura amiche i rossoblu hanno messo in cassafortegran parte dei loro punti. Sedici dei venticomplessivi sono stati ottenuti al “Sant’Elia”. Ilcammino esterno è invece catastrofico. Solo unpareggio ed una vittoria che, peraltro, manca aisardi dal 19 ottobre scorso (1-0 all’Olimpico diTorino contro i granata). Anche nel confronto frareti fatte e reti subite il paragone tra gare interneed esterne non regge. Nel proprio stadio il Cagliariha messo a segno, fin qui, undici gol contro le solesei reti al passivo. In trasferta le reti subite diventanoundici contro i cinque gol all’attivo. E’ palese comelontano dal pubblico amico l’undici di Allegri subiscauna metamorfosi, trasformandosi da formazionetenace e determinata, in squadra senza carattereed arrendevole, incapace di imporre il proprio giocoagli avversari.

9

di Alfredo Garofalo

Daniele Conti

Page 10: Il Legionario n.89

All’Olimpico il tecnico del Cagliari potrebbepresentarsi alla sfida con i giallorossi con alcunenovità nell’undici titolare rispetto a sette giorni fa.Sicuramente il trainer livornese dovrà rinunciareal centrale difensivo Paolo Bianco, squalificato perun turno. Occuperà il suo posto Astori che faràcoppia con Lopez al centro della difesa.Completeranno la linea a quattro del pacchettoarretrato Agostini a sinistra e Pisano a destra. Inmediana, accanto al capitano di lungo corso,Daniele Conti, ci saranno Cossu e Parola, conJeda e Fini, match-winner della sfida con i rosanero,alle spalle dell’unica punta che non dovrebbeessere Acquafresca. L’attaccante, a metà fraCagliari e Inter, potrebbe godere di un turno diriposo dopo la scialba prova di domenica scorsa.Mister Allegri medita un mini turn-over in avanti,con il bomber precauzionalmente in panca in vistadel delicato match-salvezza con la Reggina.L’alternativa è rappresentata dall’argentino Larriveyvisto anche l’infortunio muscolare di Matri.I precedenti non confortano la truppa rossoblu. IlCagliari non porta a casa un risultato positivo dallatrasferta capitolina da circa nove anni. Il 31 ottobredel ’99 l’ultimo pari: gol di Montella e Zago per igiallorossi con repliche di Oliveira e Mboma, supenalty, per gli uomini allenati all’epoca da Ulivieri.Il “2” manca addirittura dal 1968 quando i sardi siaffermarono all’Olimpico con un pesante poker“griffato” Brugnera e Riva, entrambi in doppiamarcatura, alleggerito solamente dal gol dellabandiera del compianto Giuliano Taccola cheproprio nella gara di ritorno con i rossoblu persela vita negli spogliatoi del “Sant’Elia”. Nelcomplesso, la squadra sarda ha conquistato,durante le ventinove trasferte all’Olimpico, diciottopunti, frutto di quattordici pareggi e due successi(stagione 67/68 e 68/69, quando le vittorie valevanoancora due punti). Sono tredici le volte in cui laRoma si è imposta davanti al proprio pubblico,l’ultima nel passato campionato (2-0, doppietta diTaddei). Nell’impianto sportivo capitolino l’1-1 è ilrisultato più frequente (7 volte) mentre per quantoriguarda il computo dei gol fatti la Roma conduceper 44 a 26. Totti e Balbo sono i goleador dellasfida con i rossoblu con cinque reti a testa.

[email protected]@illegionario.com

[email protected]

10

Gol vittoria di Falcao

Nell’anno del secondo scudetto deciseuna rete del “divino”

Nella settimana che precedette la sfida fraRoma e Cagliari all’Olimpico il barone NilsLiedholm fu categorico: “La Roma è come ilBrasile e in questo campionato non vedouna possibile Italia”. Il riferimento eloquentealla classe cristallina dei verdeoro durante ilmondiale spagnolo spronò Paolo RobertoFalcao che, nella gara con i rossobludisputatasi il 16 gennaio del 1983 e valevoleper la sedicesima giornata di campionato,prese per mano la squadra giallorossa e lacondusse alla vittoria con uno splendido goldi testa. Il brasiliano della Roma quelladomenica fece il bello e il cattivo tempo.Incontenibile per tutti i novanta minuti il divinofu costretto a subire le inevitabili “attenzioni”degli avversari in particolar modo di AlbertoMarchetti. Stufo dei continui maltrattamenti,a cui nemmeno il direttore di gara riuscì aporre fine, Falcao preferì farsi giustizia dasolo r i f i lando una gomitata al l ’excentrocampista della Juventus che gli costòl’espulsione. Nonostante l’inferiorità numericala Roma riuscì a condurre in porto il risultatoottenendo l’ottava vittoria consecutiva difronte al proprio pubblico. Per il Cagliariinvece una delle tante sconfitte che al terminedella stagione portarono i rossoblu allaretrocessione in serie cadetta.

Page 11: Il Legionario n.89

[email protected]

11

di Alfredo Garofalo

Mercoledì sera il Bologna di Sinisa Mihajlovic ela Roma si giocheranno, in una partita secca, ilpassaggio ai quarti della Coppa Italia. Una sfidaparticolarmente proibitiva per l’undici felsineo chedovrà cercare la qualificazione all’Olimpico. Difronte ci sarà un avversario che non perde da ottoturni fra campionato e coppe. Ma anche la squadraemiliana sembra aver trovato la strada giusta dopol’avvicendamento in panchina con il serbo al postodi Arrigoni. L’ex vice di Roberto Mancini all’Internon ha ancora conosciuto il gusto della vittoria daquando ha iniziato la nuova avventura da allenatorema almeno è riuscito a tamponare l’emorragia dipunti che aveva colpito i rossoblu prima del suoavvento. In campionato la squadra cara allapresidentessa Menarini è reduce da cinque pareggitutti “firmati” Di Vaio. L’ex bomber di Parma eJuventus sta tenendo a galla la squadra con i suoigol. Delle tredici realizzazioni bolognesi, incampionato, nove portano la firma del giocatorecresciuto nel vivaio della Lazio. A conferma dellasua indispensabilità il giocatore romano non haancora saltato una partita ed insieme ad Antonioliè il giocatore rossoblu più presente.In Coppa Italia il cammino di Moras & Co. è statopiuttosto agevole. I felsinei hanno raggiunto gliottavi superando fra le mura amiche prima ilVicenza con un r isultato al l ’ inglese esuccessivamente l’Ascoli con un gol di Coelho.Difficile ipotizzare con quali sentimenti Mihajlovicaffronterà il match con i giallorossi. L’ex giocatoredella Sampdoria è preoccupato per la situazionedi classifica della sua squadra e potrebbe optareper un massiccio turn-over al fine di preservare isuoi uomini per i delicati impegni di campionato.Ma la tentazione da parte dell’allenatore bolognesedi sfidare, probabilmente, l’Inter dell’amico Morattie dell’usurpatore “Mourinho” nel turno successivoè molto forte per cui non è da escludere nemmenoun Bologna arrembante all’Olimpico. Alla fine ilserbo propenderà per una via di mezzoconsentendo a qualche suo calciatore pocoutilizzato di mettersi in evidenza. Largo quindi aivari Coelho, Bombardini, Lavecchia e Amorosoche con l’avvento di Mihajlovic hanno faticato atrovare spazio. Potrebbe partire titolare dal primo

minuto lo stesso Cesar che il tecnico ha volutofortemente in maglia rossoblu.Bologna e Roma si sono affrontate in Coppa Italiaper sei volte, la prima nella stagione 60/61. Inquella circostanza i giallorossi si imposero con unnetto 3-0. Con l’identico risultato la compaginecapitolina sconfisse i felsinei a domicilio nel 68/69.Una vittoria che pose le basi per il successo finalenella competizione tricolore. Da allora i giallorossiin Coppa non sono più riusciti a battere il Bolognané in casa né in trasferta. Per la squadra romanistasolo tre pareggi ed una sconfitta nell’edizione95/96. In due occasioni le due formazioni si sonoaffrontate in gara secca aggiudicandosi il matchuna volta a testa.

Page 12: Il Legionario n.89

[email protected]

di Maurizio Malavolta

12

A Verona arriva la quarta vittoria consecutiva chepermette ai giallorossi di guardare al futuro con unapunta di ottimismo, anche perché ora la Roma nonsolo vince, ma convince. Solo le grandi parate diSorrentino consentono al Chievo di evitare un passivomolto più pesante.Protagonista assoluto della gara del Bentegodi èJeremy Menez, titolare quasi per caso per via delforfait di Vucinic, che oltre al gol sciorina veri e propricolpi di genio per tutti i novanta minuti.Rispetto alla gara contro la Fiorentina, oltreall’infortunato Vucinic, restano fuori Cassetti e Taddeiper Cicinho e Perrotta. Ma la vera novità più che negliinterpreti, è sul piano tattico. Spalletti, infatti, schierala squadra con un nuovo assetto: il 4-3-2-1 quindicon il cosiddetto albero di Natale con due trequartisti,Menez sul centro-sinistra e Baptista sul centro-destra,a supporto di Capitan Totti, abbandonandomomentaneamente il rombo. I tre si scambiano spessopalla e posizione in campo per non dare punti diriferimento agli avversari. In generale il nuovo assettotattico sembra favorire le caratteristiche di Menez piùlibero di giostrare nella zona centrale del campo,meno defilato sulla sinistra rispetto a quanto accadutofinora con il rombo. Il francesino è ispirato e si presentasubito con una serpentina in area del Chievo checostringe Sorrentino alla deviazione in angolo. Poi,sempre Menez, ancora con un doppio dribbling mette

Brighi a due metri dalla porta ma Sorrentino con unmiracolo riesce a deviare di nuovo in angolo.Nella ripresa la Roma è ancor più autoritaria e siripresenta sul terreno di gioco per sbloccare il risultato.La squadra si poggia su Totti, sempre più punto diriferimento per tutti i compagni, e sugli spunti diMenez. Gli uomini di Di Carlo sono schiacciati nellapropria trequarti. Con Pellissier e l’ex Espositoisolatissimi possono salire anche i terzini, soprattuttoRiise accompagna costantemente il gioco a sinistra.Le occasioni fioccano. Baptista servito da Riise tiraaddosso a Mantovani a tre metri dalla porta. Poi ciprova due volte Totti con tiri da fuori su cui è bravoSorrentino a deviare in angolo. Poi è la volta diPerrotta che con una girata al volo da dentro l’areaesalta ancora Sorrentino. Il gol però è nell’aria earriva al ventiquattresimo grazie al migliore in campo,Menez. Imbeccato da De Rossi, realizza al voloappena dentro l’area indirizzando d’esterno sul palopiù lontano. Nel finale arriva il secondo giallo e quindiil rosso per Brighi che salterà la sfida contro il Cagliari.Con la squadra in inferiorità numerica sale in cattedrail Capitano, altra gara di eccellente livello per lui, chesi fa dare palla dai compagni per metterla in cassafortefino al fischio finale di Morganti.

Sorrentino si arrende all'esterno destro di Menez

Page 13: Il Legionario n.89

[email protected]

di Maurizio Malavolta

13

La Roma raggiunge un traguardo importante e storico.Il primo posto nel girone di qualificazione dellaChampions era, infatti, senza precedenti e, a detta ditutti, destinato a quel Chelsea vice campione d’Europa.Ma la Roma mantiene le attese della vigilia e superadue a zero il Bordeaux ottenendo, con merito, il primoposto.Contro i francesi torna titolare Panucci sulla corsia didestra al posto di Cicinho, per il resto confermato l’undicidi Verona. E confermati anche gli ulteriori aggiustamentitattici di Spalletti che rivede il nuovo modulo proponendo,proprio come contro il Chievo a Verona e in modo ancorpiù evidente, il 4-3-2-1, l’albero di Natale con duetrequartisti, Menez a sinistra e Baptista a destra, dietroal Capitano. I tre si scambiano spesso ruolo e posizionee in generale sono il vero fulcro del gioco che puòcomunque contare sugli inserimenti di Perrotta e suldinamismo di Brighi.La gara è piuttosto sonnolenta: i francesi pur volenterosinon vanno oltre un possesso palla fatto di fitti passaggiin orizzontale che non creano pericoli alla retroguardiagiallorossa. La Roma da parte sua, confortata dallaposizione in classifica e dalle notizie che arrivano daLondra, lascia l’iniziativa ai francesi e si limita acontrollare. Nella ripresa, i giallorossi cambiano marcia.Da squadra di rango la Roma colpisce nel momentogiusto con cinismo e autorità. Il gol del vantaggio arrivaal sedicesimo e porta la firma di Matteo Brighi, arrivatoa quota tre in questa edizione della Champions. Perrottalavora bene a centrocampo e scambia con Baptistache imbuca una palla filtrante lungo l’aut di destra dove

arriva veloce proprio Perrotta che crossa a centro areaper l’accorrente Brighi: stop e tiro tutto con il destro epalla in fondo al sacco.La gara la chiude Totti realizzando il gol della tranquillitàal trentaquattresimo. Grande protagonista dell’azioneè ancora Menez che sfrutta alla perfezione unaripartenza servendo di esterno destro un assist al bacioper il Capitano che realizza con un destro al voloincrociato potente e preciso.La Roma non soffre praticamente mai e la difesa siconferma solida e sicura. Mexes e Juan usano tecnicae fisico, Panucci se la cava egregiamente anche daterzino ricorrendo spesso a tutta la sua esperienza eRiise, in continua crescita, assicura corsa e fisicità.A gara virtualmente conclusa arrivano le sostituzioni ead uscire sono i grandi protagonisti della serata. Primaè Menez, al trentacinquesimo, a lasciare il posto aCicinho (il brasiliano si posiziona a centrocampo elibera Perrotta che affianca Baptista come trequartista).Significativo l’abbraccio che il francese riserva a Spallettiprima di accomodarsi in panchina. Poi, alquarantatreesimo standing ovation per il Capitano chelascia il posto a Vucinic. Un minuto più tardi si rivedePizarro che rileva Perrotta per riprendere confidenzacon il campo.La prima fase della Champions conferma la Roma trale migliori squadre del continente e che ora può guardareil sorteggio del 19 dicembre a Nyon da una prospettivamigliore.

I giallorossi festeggiano un risultato storico

Page 14: Il Legionario n.89

[email protected]@illegionario.com

14

Doni 6.5 – Non ha molto lavoro, le uniche insidie gliarrivano nel finale quando il Chievo tenta di trovare ilpari. Lui, però, risponde presente, conferendo la dovutasicurezza.Cicinho 6 – Meglio nella ripresa, dove va perfino vicinoal gol. Cercato spesso dai compagni, aiuta a mantenereviva la manovra giallorossa.Mexes 6.5 – La solita sicurezza in difesa. Perentoriosulle palle alte, diligente negli anticipi e nelle chiusure.Juan 7 – Un muro. Ingabbia gli attaccanti clivensi conla sua onnipresenza, lì dietro, e costringe Pellissier ecompagni a svariare altrove.Riise 6.5 – Pericoloso su una punizione, tirata di potenzae con precisione. Sta crescendo, sia sul piano atleticoche su quello tattico.De Rossi 7 – Non sbaglia praticamente nulla. Solitasostanza in mezzo al campo, solita qualità quando glitocca far ripartire l'azione.Brighi 6 – Peccato per ilrosso che lo costringe asaltare il prossimo matchdi campionato, arrivato inun periodo in cui sembravaandargli tutto bene e in cuiavrebbe potuto darecontinuità alla sua vogliadi giocare. Si mangia ungol apparentemente facile,ma comunque i l suol a v o r o , i n f a s e d iinterdizione, lo svolgesenza troppi problemi.Perrotta 6 – Soffre il fattodi non potersi inserire piùcome un tempo. È comunque dinamico, tenta di giocarein rapidità e con triangolazioni a smarcare.Julio Baptista 6 – Non una delle sue migliori serate.Tenta di farsi vedere in avanti, ma non è sempre servitoin maniera adeguata dai compagni. Comunque, donapeso all'attacco, fa possesso, e permette alla squadradi rimanere alta. (63° Taddei 6.5 – Ottimo dinamismo,entra subito in partita)Menez 7.5 – Match winner. Una bella conclusione nelprimo tempo, un assist a Brighi poco dopo, un golspettacolare nella ripresa. Finalmente, Jeremy. (86°Cassetti s.v.),Totti 7 – Sorrentino gli dice di no in un paio di occasioni.Il gol lo avrebbe meritato, perché gioca una partita disostanza. Aiuta a centrocampo, dona ordine, verticalizzaa dovere. Da quando c'è lui, la Roma è tutt'altra cosa.All.: Spalletti 7 – Ancora una vittoria per la Roma,ancora una vittoria per Spalletti. Sceglie il 4-3-2-1 conMenez titolare, complice anche il forfait di Vucinic, e lasua squadra torna da Verona con tre preziosi punti.Avanti così.

Doni 6 – Normale amministrazione. Il Bordeaux nonpunge mai davvero, lui si limita a fare il suo. Unsemipasticcio autoprodotto in avvio di ripresa, ma perfortuna nulla si compromette.Panucci 6 – Non spinge tantissimo, ma copre moltobene.Mexes 7 – Pilastro, sempre di più. Meravigliosa lachiusura su Gourcuff a inizio secondo tempo. Dalle sueparti non si passa. Un solo errore in disimpegno, manon gli rovina l'ottima prestazione.Juan 6.5 – Preciso e puntuale nelle chiusure. Bravo nelrendersi pericoloso sui calci piazzati.Riise 6.5 – Piano piano, ma sta tornando “The magicbox”. Spinge bene, difende con più tenacia rispetto alleprime uscite.Perrotta 6.5 – La prorompente corsa alla conquista delpallone che vale l'assist dell'1-0 è da applausi. Sta beneSimone, ha una marcia in più degli altri mezzo al campo.

(89° Pizarro sv),De Rossi 7 – Fungepraticamente da centraledifensivo aggiunto. Diligentenelle entrate, rapido nelleripartenze. Non molla mai,neanche sotto le bastonatedegli avversari.Brighi 7 – Terzo gol inC h a m p i o n s L e a g u e ,evidentemente c i s taprendendo gusto. Ma oltrealla rete, una prestazionegrintosa e di sostanza.Baptista 6.5 – E chi loprende. Mette tutta la suastazza in avanti, fa peso,

tenta i l t iro quando può. Possente e uti le.Menez 7.5 – Tutt'altra cosa rispetto a inizio stagione.Spalletti lo conferma dopo l'ottima gara di Verona e fabene: corre come un dannato, punge in avanti, chiudein difesa, conquista palloni utili, tenta di partire incontropiede, sforna assist ai propri compagni (comequello che vale il gol di Totti). Complimenti a Jeremy,bella prova di forza dopo le polemiche della scorsasettimana. (80° Cicinho sv);Totti 7.5 – Segna la rete che chiude anticipatamente igiochi con un esterno destro di prima intenzione. Giocada regista avanzato più che da punta, sfruttandol'inserimento dei compagni. Prestazione superba siaper quantità che per qualità.(87° Vucinic sv).All.: Spalletti, 7 – Voleva undici bestie, le ha avute nelsecondo tempo. Un po' timida la sua Roma, infatti, nellaprima frazione, decisamente migliore nella ripresa.Evidentemente si sarà fatto sentire negli spogliatoi,durante l'intervallo. Sceglie nuovamente il 4-3-2-1, ilclassico schema ad “albero di natale” che esalta lecaratteristiche di Menez e fa più che bene: il franceserisulterà uno dei migliori in campo. Missione compiuta,allora: Bordeaux battuto e giallorossi primi nel girone.

Page 15: Il Legionario n.89

[email protected]

di Mauro Manni

15

Ciò che sembrava impossibile all’inizio di questa stagionesi è realizzato. La Roma vince 2-0 con il Bordeaux alloStadio Olimpico e chiude il girone da capolista.Dopo un inizio disastroso (una sconfitta con il Cluj euna con il Chelsea), la Roma vola agli ottavi di finaleda protagonista assoluta. A chiudere la pratica Bordeauxci hanno pensato Brighi e l’infinito capitano.Sono bastati poco più di due mesi per dare un voltonuovo a questa squadra. La rimonta in campionato èproseguita ai danni del Chievo grazie a un gol strepitosodi Menez. Il nuovo acquisto giallorosso, nelle ultimedue gare disputate, ha incantato la tifoseria con giocatestrabilianti. Ha mostrato grande velocità, tecnica,dribbling e classe allo statopuro. Doti che lascianolegittimamente pensare chemantenendo le premesse,sotto la guida del “maestro”Francesco Totti, il talentofrancese possa diventareun fuoriclasse.Continuando a soffermarcisui singoli giocatori è giustosottolineare la prova inm a i u s c o l o d e l s u oconnazionale francesePhilippe Mexes. Il difensorecentrale ha praticamentereal izzato i l suo golpersonale compiendo quelsalvataggio sontuoso benprima del vantaggio romanista. Una prestazione che loripropone come uno dei centrali difensivi più forti almondo.Continua poi a lasciare senza parole l’immenso capitano.Il diagonale del raddoppio è una prodezza degna delsuo nome. La sua prestazione è stata uno spettacolo,non solo per le solite giocate di classe, ma perl’entusiasmo con cui gioca, corre, lotta e pressa gliavversari. Probabilmente nemmeno quando avevavent’anni lo si vedeva correre così. Per lui un’altra provain maiuscolo dopo quella disputata a Verona, dove al41° del secondo tempo decide di mettere la parola fineal match mantenendo il pallone tra i piedi e rendendovani tutti i tentativi dei giocatori del Chievo che provavanoa turno a sottrarglielo.Girovagando nel mondo del web giallorosso si puònotare chiaramente l’enorme entusiasmo della tifoseria.E le frasi rilasciate da asrandrea nel forum dilupocattivo.net: «Menez mi è piaciuto proprio tantodal punto di vista dell’intelligenza anche extra-calcistica...Nel senso che sarebbe stato facile, soprattutto sentendola presentazione che ne era stata fatta, come del solitomezzo pazzo indolente, sedersi sugli allori dopo unabuona partita. Invece come già detto correva dietro apressare oltre a fare le giocate... sintomo del fatto cheha capito quello che vuole Spalletti e soprattutto che

ha testa sufficiente a capire che a volte il sacrificio vienenotato tanto quanto la giocata...», CyaNidE: «Buonapartita anche se non siamo stati brillanti come in altreoccasioni, soprattutto perché il Cluj era molto ordinato.Contava solo vincere e lo abbiamo fatto. Bene la difesa,anche se Panucci attaccava molto raramente; De Rossiha sbagliato troppo in impostazione; Perrotta e BrighiCluj-style, Totti un bel gol che non guasta mai...beneMenez, ha giocato per la squadra», GIOMAT, sul forumdi popologiallorosso.com: «In quel di Roma –Bordeaux, mio figlio ha vissuto la sua prima partita indistinti sud. Egli ha detto: la partita si vede male (comedargli torto?). E’ rimasto impressionato dalla curva che

cantava sempre. Si èfomentato, non l’avevomai visto così agitato. Ilbello è che quando èpartito il coro contro laLazio, essendo moltocolorito con le parole, luimi ha guardato come perchiedermi… posso? Ioannuisco e lui in piedi l’hacantato… Bello de papà!»,pouchain : «uso lemaiuscole per nominare ilCapitano. Di chi è il meritodella rinascita della Romase non suo? Siamo cosìabituati alla sua grandezzache quasi non ci facciamo

caso, come se fosse normale. vedo topic aperti su tutti,e manca lui, che pure stasera ha messo il suo sigillosu questa importante vittoria. Grinta, carattere, talento,esperienza, attaccamento alla maglia: tutto ciò èFRANCESCO TOTTI, e da stasera il suo nome loscriverò sempre tutto maiuscolo. Quando smetterai, tracento anni, chissà come ti rimpiangeremo. O forse no,perché davvero non smetterai mai» e da Celtic heart,sull’ufficiosogiallorosso.com: «la Roma non mi è perniente piaciuta...bsiamo stati cinici a sfruttare quelledue occasioni nitide...e pensare che nonostante tuttoabbiamo fatto ben 6 punti col bordeaux...(questa è unanota che dimostra quanto siamo effettivamente meritevolidi stare tra le prime d’Europa...e anche del mondo aquesto punto...). Totti e Menez...davvero bravi!!!», sonoli a dimostrarlo chiaramente.La Roma va avanti in Europa e per la prima volta nellasua storia lo fa da capolista. Il Liverpool dal canto suotermina anch’esso il girone in testa alla classifica, nonsarà quindi possibile incontrarlo negli ottavi.Considerando che la finale si disputerà qui a Roma, seesiste il destino questo ne è chiaramente un segno.Forza Roma!

Page 16: Il Legionario n.89
Page 17: Il Legionario n.89

L’In di questa settimana dovrebbe essere divisotra Matteo Brighi e Francesco Totti. La partitadi martedì sera ha dimostrato che sono stati loroa far riemergere la Roma dalla palude dove siera infognata. I loro due gol sono le firme chemarchiano uno dei momenti più importanti dellastoria della Roma: la qualificazione in ChampionsLeague come primi nel girone. Non era maisuccesso, ma con la “Nuova Roma”, dicevamol’altra settimana, tutto è possibile.Non si può però fare a meno di parlare di unfrancesino, che sta divertendo con le sue giocateil popolo romanista, di Jeremy Menez. L’exattaccante del Monaco, non è solo un segnaledella crescita della squadra, ma anche del fattoche la campagna acquisti, svolta in estate daDaniele Pradè, non è proprio da buttare. Alcunisoloni, ormai riconoscibilissimi su talune radioe giornali, si sono per settimane sprecati adinveire contro la Società e contro il suo DirettoreSportivo, accusati di scarsa competenza e unicicolpevoli del disastroso inizio di campionato.

Anche noi non avevamo lesinato critiche a chi di dovere, per le pessime prestazioni di questi mesi, mamai ci siamo azzardati a trovare un'unica e sola causa per queste sciagure sportive. I calciatori e l’allenatorenon erano esenti da critiche. Oggi che le cose si sono aggiustate, è giusto rendere merito a tutti. Anchea Menez, che, a nostro parere, non era stato uno dei più scandalosi. Sin dalla partita col Napoli, dove peròsi era mangiato un gol inverosimile, aveva dimostrato, in piccolo, le sue qualità. Poi il momentod’appannamento della Roma aveva trascinato anche lui nel calderone. Era attaccato per essere unnarcisista, un funambolo incapace di segnare, addirittura qualcuno lo discuteva perché “non ride mai”!Fino ad arrivare al massimo dell’autoflagellazione: vi erano tifosi, in buonafede, che rimpiangevano Mancini(Si, proprio quello che ora scalda la panchina, e a volte la tribuna, di San Siro)! Chi lo ha sempre difeso,invece, aspettava che lui dimostrasse tutta la sua bravura, giocando finalmente un’intera partita e non isoliti spezzoni di gara.E arrivò Chievo- Roma: con l’assenza di Vucinic, Spalletti lancia Menez dal primo minuto. E il franceseripaga alla grande il tecnico: nel primo tempo con due fantastiche serpentine nell’arida di rigore, arrivaprima ad impensierire il portiere Sorrentino, poi a mettere la palla davanti alla linea di porta a Brighi, checlamorosamente sbaglia. Nella seconda frazione di gioco, scatta l’invenzione: quando sembra che l’animadi Yashin si sia reincarnata in Sorrentino, Menez lo beffa con un colpo di esterno destro che s’insacca nelsuo angolino basso. La sua esultanza (con tanto di sorriso, per gli scettici) cancella tutte le voci di un suomalcontento e una possibile partenza nel mercato invernale. Ai fini del risultato, il gesto di Jeremy risultafondamentale, perché grazie ad esso la Roma conquista i tre punti. La partita contro il Bordeaux dimostrache Menez non è un fuoco di paglia: i suoi dribbling mettono sempre in apprensione i difensori dellasquadra francese, che per fermarlo sono costretti a ricorrere sistematicamente al fallo. Il suo assist a Totti,che colpisce d’istinto verso la porta, è determinante nell’azione del secondo gol. Quando esce dal campo,i tifosi soddisfatti gli rivolgono cori e applausi, secondi solo a quelli per il Capitano. Del resto per lui valgonole parole di Zidane: “Menez ha un grande talento, diventerà sicuramente un campione, ha colpi formidabili,un pò come Cassano. Bisogna lasciarlo crescere, deve giocare il più possibile perchè vi stupirà”. Insomma,per concludere, dopo Baptista è il turno di Menez. Manca solo un gol di Riise. Chi si ostina ancora acriticare il mercato della Roma, trovi altre vie per creare danno a questo ambiente, finalmente, ricostruito.

[email protected]

di Marco Venerucci

17

Page 18: Il Legionario n.89

La Solita Storia. Così si potrebbe intitolare un romanzoche abbia come oggetto l’Inter e la Champions League.Non stiamo certo parlando di quello squadronenerazzurro, di cui alcuni tifosi ricordano ancora laformazione a memoria, formato da Mazzola, Suarez,Facchetti, Corso e altri grandi campioni, che portaronoCoppe e lustri alla città di Milano e all’Italia, che eranoda non molto tempo uscite dalla guerra. L’Inter nostranaal confronto con quella di ieri, fa una figura davveromisera: per ricordare una vittoria Internazionale(scusate il gioco di parole!) di Moratti, bisogna tornareai tempi di Gigi Simoni e di Ronaldo, della finale diCoppa Uefa, vinta con merito contro la Lazio (per unverso o per un altro c’è sempre lei in mezzo!). Daallora in poi, l’Europa è stata molto avara disoddisfazioni. Pessime figure ed eliminazioni si sonosusseguite. Neanche Calciopoli è riuscita nel miracolo:ad un Inter vincente in Italia, non ha fatto seguito unInter vincente all’estero. Tutto ciò mentre i cuginirossoneri riempivano la bacheca, con i trionfi sia inCoppa dei Campioni sia nella Coppa del Mondo perClub.Sono in molti a chiedersi, dopo l’ennesima pessimaprestazione contro i non temibilissimi tedeschi delWerder, i motivi di questi due diversi iter dell’Inter tra

Campionato e Coppa. Sicuramente vi è il trattamento diverso che ricevono Zanetti e Co., in campointernazionale rispetto al torneo casalingo, dove gli arbitri e il Palazzo li trattano con i guanti bianchi. InEuropa bisogna confrontarsi con realtà molto più importanti come Real Madrid, Manchester, Liverpool, ilMilan stesso, superiori come fama e storia. Non basta avere una rosa competitiva e piena di campioni. Eneanche un allenatore sbruffone. Il Perfettissimo Josè Mourinho, meglio noto come lo Special Men,nonostante tutti i meritatissimi dobloni che guadagna, non è riuscito a far qualificare la sua squadra comeprima del girone. Inoltre, anche questa volta, non è stato capace a mordersi la lingua, durante le dichiarazionipre-partita. Così diceva: “Con 8 punti una squadra non merita di andare avanti. L'Inter con la pressione hagiocato buone partite anche senza vincere. Quando abbiamo vinto in casa contro l'Anorthosis e avevamo7 punti dopo la prima parte, abbiamo pensato che tutto fosse finito e non abbiamo avuto l'atteggiamentogiusto, così abbiamo pareggiato a Cipro e perso in modo orribile col Panatinaikos. Quello che è certo èche non si può finire con 8 punti. Bisogna farne almeno 9, meglio ancora 11. È un fatto di orgoglio, il calcioe la nostra storia vanno rispettati”. Sul campo le cose sono andate diversamente: grazie ai gol di Pizarroe Rosenberg, il Werder ha strapazzato l’Inter e solo Ibrahimovic, con un gol nel finale, ha salvato la facciaad una compagine piena dei cosiddetti “rincalzi”. E così Mr. “8 punti - solo 8” (la Roma ne ha dovuti fare12 per conquistare leadership del girone) si è qualificato agli ottavi di Coppa, solo grazie al minimo punteggio,mentre i greci del Panatinaikos lo hanno superato in classifica. Ora da seconda, l’Inter potrebbe incontrarequalche grosso squadrone, che potrebbe metterla in diff icoltà, com’è già successo.Basterà questo per far abbassare le penne al nostro Perfettissimo? Dubitiamo di ciò, conoscendolo bene.Altrettanto bene, sappiamo che la stampa nazionale sorvolerà sull’episodio, non tenterà nemmeno diincalzare l’allenatore, sia per la nuova debacle, sia per le sue megalomani parole, che piacciono tanto achi si professa “non political correct”. E allora la palla passa a Moratti: bisognava davvero ingaggiareMourinho, comprare a caro prezzo Quaresma e Mancini, solo per vincere di nuovo il campionato e noncompetere mai per il più ambito dei trofei? Ovviamente, potremmo anche sbagliarci. Forse Mourinho el’Inter ci smentiranno, ci faranno ricredere (e siamo pronti a farlo), e alzeranno la Coppa dei Campioni nellafinale allo Stadio Olimpico. Magari. O magari No.

18

[email protected]

Page 19: Il Legionario n.89

Come mio solito comincio ad analizzare la giornatapartendo dai risultati maturati sul campo nel week-endappena trascorso:Anticipi: Sabato 6 Dicembre 2008 ore 18,00 CHIEVO-ROMA 0-1 (Menez R); ore 20,30 LAZIO-INTER 0-3(Samuel I Diakitè autorete I Ibrahimovic I).Domenica 7 Dicembre 2008 ore 15,00: ATALANTA-UDINESE 2-0 (Valdes A Doni A); CAGLIARI-PALERMO1-0 (Fini C); LECCE-JUVENTUS 1-2 (Giovinco J CaciaL Amauri J); MILAN-CATANIA 1-0 (Kakà M); NAPOLI-SIENA 2-0 (Maggio N Denis N); REGGINA-BOLOGNA2-2 (Corradi R Valiani B Barreto R Di Vaio B); TORINO-FIORENTINA 1-4 (Mutu F Gilardino F Kuzmanovic FRosina rigore T Mutu F).Posticipo: ore 20,30 SAMPDORIA-GENOA 0-1 (MilitoG).In Serie A sono state realizzate 23 reti.Cominciamo partendo dalla partita disputata al Bentegoditra Chievo e Roma. La squadra allenata da LucianoSpalletti sta continuando nella sua rimonta per occupareuna delle piazze d’onore della classifica (i primi quattroposti). Anche la compagine clivense allenata da MimmoDi Carlo è costretta ad arrendersi allo strapoteregiallorosso in termini di gioco espresso e occasioni dagoal create. Finisce solo 1 a 0 ma il risultato potevaessere tranquillamente un rotondo 5 a 0. I veronesisono stati fortunati. Il portiere Sorrentino ha fatto imiracoli per evitare i goal dei giallorossi. Grande partitaper Jeremy Menez.La Lazio cerca i punti per riscattarsi contro l’Inter mala difesa dei biancocelesti fa acqua e consente ainerazzurri di passare in vantaggio al secondo minutocon un chirurgico colpo di testa di Walter Samuel. Daquel momento in poi la gara è in salita per gli uomini diDelio Rossi. La Lazio dopo la rete subita cerca diimbastire una reazione ma è molto farraginosa e nonporta al pareggio. Così la compagine allenata daMourinho raddoppia su sfortunata autoretedell’esordiente Diakitè al termine della prima frazionedi gioco. E mette virtualmente in ghiaccio i tre punti. Aldecimo del secondo tempo arriva anche la terza retesegnata da Ibrahimovic.L’Atalanta in casa batte l’Udinese e così facendo decretala definitiva crisi di risultati della squadra friulana allenatada Marino. Gli uomini bianconeri sembrano imballati einconcludenti; l’ombra della squadra rivelazione delleprime giornate di campionato. Invece la compaginebergamasca sta avendo una bella reazione rabbiosa equesti tre punti rappresentano una iniezione di fiduciaper i nerazzurri di Del Neri.Un sempre più sorprendente Cagliari allenato daMassimiliano Allegri è abbonato all’uno a zero e batteanche l’insidioso Palermo allenato da Ballardini. Gliuomini dell’ex giocatore del Pescara riescono ad averelameglio sui rosanero grazie ad un goal di Fini(infuorigioco). Continuando così il traguardo-salvezzapuò essere raggiunto al più presto.

19

di Nicola Ceolin

La Lazio ne prende 3 dall'Inter

Page 20: Il Legionario n.89

* una partita in meno

Molto sfortunato il Lecce nella gara giocata contro laJuventus di Ranieri. Nel primo tempo i giallorossiribattono colpo su colpo le iniziative dei calciatoribianconeri. Beretta riesce ad incartare gli juventini conuno schema ben congegnato. La Juventus è passatain vantaggio nella seconda frazione di gara con unapunizione di Giovinco vista partire in ritardo dal colpevoleBenussi. Subito il goal il Lecce non ci sta e chiude ibianconeri in area di rigore alla ricerca del pareggio.Che arriva con uno spettacolare diagonale sinistro diCacia appena entrato. Ma all’ultimo minuto di giocoAmauri (vincitore del premio speciale “Fattore C….”)schiaccia in rete il pallone della vittoria.Il Milan supera fortunosamente un Catania coriaceo ebattagliero con il solito golletto del solito Kakà. L’arbitronon ha concesso un evidente calcio di rigore ai sicilianiper un fallo di mano di Kaladze. Zenga ha protestatomolto in panchina (giustamente).Il Napoli è tornato alla vittoria dopo un paio di partitedeludenti dal punto di vista del risultato finale. I goalrealizzati da Maggio e Denis permettono alla squadraallenata da Reja di guardare alla classifica con piùtranquillità.Sinisa Mihajlovic come soprannome è diventato “MisterX” dopo l’ennesimo pareggio (e sono ben 4) ottenutocontro una Reggina gagliarda e tosta. Di Vaio harealizzato l’ottavo goal in campionato. Se continua cosìsalvarsi per i felsinei sarà una vera impresa titanica.Il Torino crolla definitivamente sotto i colpi di unascatenata Fiorentina e apre una crisi enorme di risultatie gioco espresso. Gianni De Biasi ha le ore contatedopo questa grave sconfitta subita.Chiudiamo la nostra analisi con il classico “Derby dellaLanterna” tra Sampdoria e Genoa. Riesce a spuntarlail Genoa con una rete del capocannoniere Diego Milito(arrivato a 12 goal). La squadra allenata da Gasperinista disputando un gran campionato.

[email protected]

20

*

*

Amauri vincitore del premiospeciale "Fattore C"

Milito decide il derbydella lanterna

Page 21: Il Legionario n.89

Martedì 9 Dicembre 2008 ore 20,45:Girone A: ROMA-BORDEAUX 2-0 (Brighi R Totti R);CHELSEA-CLUJ (Kalou CH Konè CL Drogba CH).Classifica: ( NB: in maiuscolo le qualificate agli ottavi)ROMA 12; CHELSEA 11; Bordeaux 7 (Uefa); Cluj 4.Girone B: WERDER BREMA-INTER 2-1 (Pizarro WBRosenberg WB Ibrahimovic I); PANATHINAIKOS-ANORTHOSIS FAMAGOSTA 1-0 (Karagounis P).Classifica: PANATHINAIKOS 10; INTER 8; WerderBrema 7 (Uefa); Anorthosis 6. Girone C: BASILEA-SPORTING LISBONA 0-1 (Djalò SL); BARCELLONA-SHAKTHAR DONETSK 2-3 (Gladky SD Gladky SDSylvinho B Fernandinho SD Busquets B). Classifica:BARCELLONA 13; SPORTING LISBONA 12; ShakhtarDonetsk 9 (Uefa); Basilea 1. Girone D: PSVEINDHOVEN-LIVERPOOL 1-3 (Lazovic PE Babel LGerrard L Ngog L); OLYMPIQUE MARSIGLIA-ATLETICO MADRID 0-0. Classifica: LIVERPOOL 14;ATLETICO MADRID 12; Olympique Marsiglia 4 (Uefa);Psv Eindhoven 3.Mercoledì 10 Dicembre 2008 ore 20,45:Girone E: MANCHESTER UNITED-AALBORG 2-2(Tevez MU Jakobsen A Curth A Rooney MU); CELTIC-VILLARREAL 2-0 (Maloney C Mc Geady C). Classifica:MANCHESTER UNITED 10; VILLARREAL 9; Aalborg6 (Uefa); Celtic 5. Girone F: STEAUA BUCAREST-FIORENTINA 0-1 (Gilardino F); OLYMPIQUE LIONE-BAYERN MONACO 2-3 (Klose BM Ribery BM KloseBM Govou OL Benzema OL). Classifica: BAYERNMONACO 14; OLYMPIQUE LIONE 11; Fiorentina 6(Uefa); Steaua 1. Girone G: PORTO-ARSENAL 2-0(Bruno Alves P Lisandro Lopez P); DINAMO KIEV-FENERBAHCE 1-0 (Eremenko DK). Classifica: PORTO12; ARSENAL 11; Dinamo Kiev 8 (Uefa); Fenerbahce2. Girone H: JUVENTUS-BATE BORISOV 0-0; REALMADRID ZENIT SAN PIETROBURGO 3-0 (Raul RMRobben RM Raul RM). Classifica: JUVENTUS 12;REAL MADRID 12; Zenit 5 (Uefa); Bate Borisov 3.

[email protected]

21

Brighi con 3 gol è capocannoniere dellaRoma in Champions insieme a Vucinic

Page 22: Il Legionario n.89

In un girone di Champions League se si vieneaccoppiati a squadre come Inter e Werder Bremadifficilmente si riesce a passare il turno. Se poi lasorpresa Anorthosis fa più del suo dovere e arrivaa giocarsi la qualificazione all'ultima giornata, allorail compito di approdare agli ottavi di finale diventadavvero proibit ivo. Nonostante questo, i lPanathinaikos il suo girone di Champions l'haaddirittura vinto con merito, mandando a casatedeschi e ciprioti, piazzandosi davanti agli italiani

e andando a vincere incredibilmente a San Siro.Fondato nel 1908 il Panathinaïkós Athlitikós Ómilos(in origine Podosferikos Omilos Athinon), è il principaleclub di Atene. Essendo una polisportiva è conosciutanel mondo anche grazie al basket, alla pallavolo, alnuoto e a molte altre discipline. Questa "signora" diGrecia è una delle poche formazioni elleniche a nonessere mai retrocessa in serie b nel corso della suastoria ed è l'unica invece ad aver disputato una finaleeuropea, più precisamente quella di Coppa deiCampioni del 1971 persa 2-0 contro l'Ajax diAmsterdam. I verdi ateniesi sono soprannominatitrifylli, dal trifoglio che caratterizza lo stemma delclub o anche Prasinoi che significa per l'appunto,verdi. La scelta di questo colore risale al lontano1919 su proposta del calciatore Michalis Papazoglouche ha il merito di aver suggerito anche l'ormai storicosimbolo dello shamrock che oggi è rappresentatoanche col numero 100 per ricordare il centenario delclub. Il Panathinaikos ha da poco cambiato la suasede di gioco storica, lo stadio "Apostolos Nikolaidis"e oggi disputa gli incontri casalinghi allo stadioOlimpico di Atene, conosciuto anche come Spiridon"Spiros" Louis, dal nome di un maratoneta dell'atleticamoderna. Il vecchio stadio, invece, prende il nomeda un vecchio e importante presidente del club erimarrà in piedi ancora per poco, visto che per lastruttura si prevede una demolizione e unariqualificazione dell'area circostante. Resteràcomunque in piedi il "gate 13", il settore in cuirisiedeva la tifoseria più accesa del club, dove verrà

aperto un museo dellas q u a d r a . L apermanenza allo StadioO l i m p i c o s a r àcomunque solo unpa s s a g g i o p e r i lPanathinaikos, visto cheè già in cantiere unnuovo impianto di giocopolifunzionale da 46mila posti che prenderài l nome di Marf inStadium, lo stesso della banca che con ben 20mil ioni di euro hafinanziato il progetto.Sarà uno stadio a 5stelle Uefa, con tutti icomfort possibili, idoneoa d i s p u t a r emanifestazioni a tutti ilivelli.

22

di Alfredo Cinquina

Lo stadio "Apostolos Nikolaidis"

Page 23: Il Legionario n.89

[email protected]

L'attuale tecnico del Panathinaikos è l'espertoolandese Henk ten Cate che è sulle panchined'Europa da ormai venti anni, in passato ancheall'Ajax, al Chelsea e al Barcellona come vice.Toccherà a lui e al capitano, vecchia conoscenzainterista, Giorgos Karagounis, riportare la squadraalla vittoria in campionato che manca dal 2004, annoin cui il club vinse anche la coppa nazionale centrandoil double. Il passaggio del girone di Champions indicache il lavoro dell'allenatore per il momento è buono,anche se in patria il Panathinaikos è terzo, lontano9 punti dalla vetta. Sulla panchina dei verdi nel 2005si è seduto anche l'italiano Alberto Malesani cheportò il club a un terzo posto finale, ma sopratuttolasciò nella memoria di tutti i tifosi greci e non solouna conferenza stampa stile Trapattoni-Strunz, nelquale inveiva contro i giornalisti rei di critiche steriliverso di lui e i suoi giocatori.

I trifylli hanno messo insieme nellaloro storia 19 scudetti, 16 coppenazionali e 3 supercoppe di Grecia.Manca un importante traguardocontinentale per fare diventarequesto grande club ellenico, ungrandissimo club Europeo.

23

Gate 13

100 anni Panathinaikos

Karagounis

Page 24: Il Legionario n.89

Questo spazio è dedicato a tutti i tifosi che hanno voglia di dedicare qualche clic del mouse all’area di cellule comprese tra i residui dell’ultimo shampoo e quelli dell’ultima barba.Capa. Zucca. Capoccia. Cocuzza. Pera. Teschio… comunque voi la chiamate questo spazio è perchi, come me, a quell’agglomerato di cellule gli dà la giusta importanza.In realtà credo che tutto questo sito utilizzi un gran numero di queste nostre cellule.Mi presento, sono Luana Fabi, Psicologa e Psicoterapeuta. Ho studiato all’università quelle psicocoseche servono a risolvere con lo psicologo tutti quei problemi che senza lo psicologo non esisterebbero.Mi occupo delle famiglie, di coppie e di casi individuali poco disperati ma molto complessi. Amogli animali, il mare, la pizza, ovviamente la Roma, quasi tutto il genere umano fatta eccezione pergli uomini d’affari e i tifosi della lazio. Quindi la peggior specie per me è un banchiere laziale... Nonprendo troppo sul serio il mio mestiere ma neppure i problemi degli altri.Se gli articoli che seguiranno saranno di vostro interesse e stimoleranno gran parte dellevostre cellule, di cui sopra, potrete inviare un vostro commento o una richiesta, cercheremo,compatibilmente con i tempi, di rispondervi.

Un ragazzino di 8 anni sfonda il vetro di unamacchina per rubare una borsa, raccoglie il bottinodi 90 euro e con quei soldi compra casse di birra;serve “ carburante” per preparare la retata; gli altrisono già pronti, con le spranghe nascoste nei postipiù impensati…Non è una scena tratta da un film sulla vita diquartiere nel bronx ma la versione virtualedell’organizzazione di una rissa da parte di ungruppo di tifosi. Little Hooliganz è il nome del giocoonline. Niente da dire sul prodotto, certamente moltooriginale e di sicuro impatto sul commercio,qualcosina invece da aggiungere al coro diindignazioni che si è levato, come un’ ahola in curva,contro la geniale idea di destinare il giocherello airagazzini dai 7 anni in su. Chiunque abbia un po’di buon senso capisce il perché. In primo piano laquestione tutt’altro che chiusa sui danni a lungotermine dell’uso quotidiano dei giochi virtuali. Unsaggio di Confucio dice: “se sento dimentico, sevedo ricordo, se faccio imparo” il nostroapprendimento, le cui basi si formano proprio nell’etàinfantile, è basato sull’esperienza ma cosa accadequando nel vivere quotidiano dedichiamo due o treore a “vivere” un esperienza del tutto simile alla vitareale ma pur sempre virtuale? Nel caso specifico,cosa accade se clicchiamo sul mouse per prenderea sprangate un altro tifoso? Impariamo forse quantaforza fisica è necessaria? Impariamo a percepire il

24

di Luana Fabi

Page 25: Il Legionario n.89

dolore delle botte che sicuramente riceveremo anostra volta? Impariamo a calcolare il rapporto costi- benefici della nostra rissa quando dovremo risponderealle domande al commissariato? L’esperienza virtualeresta virtuale e sicuramente non aiuta a crescere,confrontarsi con la vita è un’ altra storia ma vallo aspiegare a un bambino di 7 anni…Un secondo aspetto da valutare è sicuramente ilsignificato che può avere in un età in cui il mondodegli adulti serve, o servirebbe, ancora da esempio,una figura come quella dell’adulto Holligan cheinsegna, esattamente come se avesse un valore eun utilità nella vita, ad organizzare una guerra. Unaguerra con un nemico neanche ben identificato conqualcosa, per uno scopo neanche ben identificatocon qualcosa, per un vantaggio personale neancheben identificato con qualcosa.In terzo luogo ci sarebbe da aprire una lunga parentesisul messaggio che viene inviato ai ragazzi: gli holliganssono fichi e se fate questo gioco diventate fichi purevoi; che già è di difficile digestione per noi adulti. Edecco allora che sotto l’albero di Natale superati i libri(sempre troppo noiosi), archiviati i giochi da tavoloda fare con gli amici reali e non virtuali (noiosi pureloro), sorpassati il pallone di cuoio (troppo duro dacalciare vuoi mettere cliccare sul mouse) e gli scarpininuovi (troppo stretti e fanno male ai piedi), cancellatol’abbonamento allo stadio vero (che piove sempre,meglio starsene in casa) ecco comparire LittleHooliganz, perché fichi si nasce.Il gioco online canta le lodi di una specie di guerrierod’altri tempi che pianifica con dedizione la suabattaglia, a fianco dei suoi valorosi alleati, un eroeche con la sua arma luccicosa, (la spranga appunto)si dirige impavido verso la vittoria; lo stemma (un po’sbiadito per via della varecchina) della sua squadrasulla maglietta (che gli ha stirato mamma); lo stemmaè un simbolo che accomuna lui e tutti quelli come lui(e soprattutto diminuisce le probabilità che ammolliun gancio a qualcuno degli amici suoi); combatte atesta alta (possibilmente rasata) il nemico. Già il

nemico, quale? Il suo capo in ufficio che ogni mattinasfrutta tutte le sue energie fino a sfinirlo? No.Il professore che ce l’ha con lui da quando lo hasorpreso con una canna in bocca e che a ottobreaveva già deciso di bocciarlo? Nemmeno.Il nuovo ragazzo della sua ex, che ogni volta che loincontra soffia nel torace e apre la coda come unpavone? Neppure.Sua madre che mentre incolla i punti del latte gliricorda tutti i sacrifici che ha fatto per lui, manco fossela tabellina del 9? No.Il suo nemico è un ragazzo come lui.

Luana Fabi

Dicci la tua, invia una maila

Dott.ssa Luana Fabi

Psicologa inscritta all’Albo degli Psicologi conprotocollo N° 9726Psicolterapeuta Specializzata in Terapia Familiarepresso la Società Italiana di Psicoterapia Relazionalee Sistemica.Consulente A.N.M.I.L. si occupa del sostegnopsicologico attraverso il numero verde attivo per gliinvalidi del lavoro e per casi di mobbing e disagiolavorativo.Esercita la sua attività di Psicoterapeuta presso lostudio lo Studio Medico in Piazza Pantero Pantera,8 e in una seconda sede prossima apertura in ViaGiacomo Della Porta 18.Contatti al numero:340 3994270e-mail:[email protected]:

[email protected]

25

Page 26: Il Legionario n.89

La piazza deriva il suo nome dalla Chiesa di S.Chiara, anche se in origine era stata fondata daCarlo Borromeo nel 1852, dedicata a Pio I edannessa al monastero delle suore francescane. Ilmonastero, disegnato dall’architetto Carlo Maderno,fu un ricovero per le convertite, delle ex prostitute.Nel 1628 il monastero passò alle Clarisse chededicarono la chiesa alla loro fondatrice S. Chiaradi Assisi. Tutto il complesso, benché restauratonel 1628 dal cardinale Scipione Borghese, fuabbandonato nel 1855 in seguito al crollo del tettodella basilica. L’edificio divenne la sede delPontificio Seminario Francese, che si apre sullavia con un bel portale affiancato da due colonnee sovrastato da un architrave con la dicitura “PontSeminarium Gallicum”. Il Seminario provvide afar ricostruire la chiesa tra il 1883 ed il 1890,compresa l’odierna facciata. L’interno della chiesaè ad una sola navata e presenta affreschi e dipintidi Virginio Monti e Porta. L’Albergo di S. Chiara,situato nella via omonima e costruito sull’area diuna fornace di bicchieri, nel passato fu unaresidenza privata che ospitò personalità celebricome Antonio Fogazzaro, Don Sturzo, che quicostituì il Partito Popolare, come testimonia lalapide affissa sul muro a sinistra dell’ingresso (“Il18 gennaio del 1919 da questo albergo Luigi Sturzolanciava l’appello a tutti gli uomini e forti per la

costituzione del Partito Popolare Italiano chesegnava il pieno inserimento dei cattolici nella vitapolitica italiana”).

26

di Alessandro Proietti

Page 27: Il Legionario n.89

Di fronte alla chiesa di S. Chiara, è situata la “Casadi S. Caterina”, così chiamata perché qui la santavisse gli ultimi anni della vita, morendo nel 1380,in una stanza tuttora esistente che conserva intattoil soffitto originale trecentesco. Le mura originarieed il pavimento, invece, furono trasportate ericostruite come reliquie nel convento della Minerva,che conserva anche una teca di cristallo postasotto l’altare maggiore, il corpo della Santa. Inquell’abitazione vissero per due secoli le monache

Terziarie Domenicane, che nel 1537 lavendettero a Giulio Cavalcanti,trasferendosi nel monastero di S.Caterina. Nel 1578 si stabilì il Collegiodei Neofiti (poi trasferitisi presso laMadonna dei Monti), che iniziò anchela costruzione di un palazzetto adiacente,mai concluso. Sotto il pontificato diUrbano VIII la casa ed il palazzettofurono assegnati all’Arciconfraternitadella Ss. Annunziata, fondata nel 1460dal cardinale Juan de Torquemada e fuallora ricostruito tutto l’edificio. Nel 1870l’Arciconfraternita dell’Annunziata fusoppressa e l’edificio passò allaCongregazione della Carità. Il teatroRossini fu aperto nel 1873 dove oggi

risiede l’albergo si S. Chiara. Il teatro fu un’operadi Virginio Vespignani e venne inaugurato con unarecita della celebre Adelaide Ristori. Nel 1898 laCongregazione della Carità, proprietaria dellemura, riprese il possesso del locale e nel 1937,divenuta Ente Comunale di Assistenza, restauròtutto l’edificio, cedendo una piccola porzionedell’edificio al grande attore teatrale CheccoDurante.

[email protected]

27

Page 28: Il Legionario n.89