Il giornale rionale del 2008

20

description

Il giornale rionale del 2008

Transcript of Il giornale rionale del 2008

Page 1: Il giornale rionale del 2008
Page 2: Il giornale rionale del 2008

Ideato e realizzato dalla commissione attivitàcollaterali.

Grafica e impaginazione Marcolino e Ivano

MarketingFrancesco.

Si ringraziano per la raccolta dei materiali edegli articoli Elisabetta Lai, Richetto, Anna Da-niele, Giada e Lucio Cacace, Leonardo Moretti,Letizia Raiola, Massimo Muzi, Pinchittu, Ro-berta Bruschi.

Ringraziamo tutti coloro i quali si sono spesi perla realizzazione di questo giornalino.

Queste pagine, la storie e le immagine in esse con-tenute, rappresentano alcune piccole tessere diquel grande e fantastico mosaico composto dalrione Pugilli. Questo umile tentativo di rendereindelebili degli attimi di vita, gioia ed attacca-mento all’aquila nera, sono dedecati a tutti coloroche si impegnano, sacrificando tempo ed energie,per una cuasa comune. Soprattutto però, vo-gliamo dedicarlo a coloro che oggi non sono piùtra noi ma hanno lasciato vivo il ricordo dellaloro passione e del loro amore nei confronti delRione.

SommarioIl saluto del Sindaco pag. 1Il nostro Priore pag. 2Il Consiglio Rionale pag. 3Lorenzo... il migliore! pag. 4 La scuderia pag. 5Una vita da popolano pag. 7Le nostre bandiere pag. 8I migliori di Foligno siamo noi! pag. 9Storie di cavalli... pag. 10Al Pugilli il calcio... è donna pag. 14Eʼ nata la compagnia teatrale puellara pag. 15“Una fatta bene è sempre meglio di...” pag. 16

Page 3: Il giornale rionale del 2008

Siamo oramai prossimi all’evento: Giostra della Quin-tana 2008. Tutti i rioni affinano le armi per la rivin-cita: Cavalli e Cavalieri, Dame e Ancelle, Tamburini

e Trombettieri ma anche le armi della bellezza (costumi ecoreografie), quelle della ghiotta gastronomia servita nelletaverne.In tutto ciò il Rione Pugilli da sempre si cimenta, talvoltavincendo oppure semplicemente gareggiando, ma semprecon il massimo impegno, la lealtà ed il rinomato calorososostegno dei propri rionali.Questo va riconosciuto al nobile Rione Pugilli anche se,ovviamente, il Sindaco non può parteggiare per nessunoo meglio parteggerà, come sempre, per la migliore riuscitadella manifestazione e per il trionfo della festa di popolo.Auguro a tutti voi una splendida Quintana.

Il SindacoManlio Marini

Il saluto del Sin-

Page 4: Il giornale rionale del 2008

Il nostro Priore

Care puellare e cari puellari, come oramai è consuetu-dine da qualche anno, vi porgo, attraverso le paginedel giornalino rionale, il mio più sincero ed affettuoso

saluto ed augurio di una meravigliosa edizione della giostrasettembrina. Senza paura di essere smentito, posso affermareche, grazie allo straordinario apporto delle tante persone chesi spendono per la causa dell’Aquila Nera, abbiamo raggiuntotraguardi veramente importanti in tutti i settori della vita rio-nale, compreso naturalmente quello agonistico. Rimane dicerto un pizzico di amaro in bocca per i tre secondi posti con-secutivi che abbiamo conseguito nelle recenti edizioni della

giostra,che magari, con un pizzico di fortuna in più avrebbero potuto regalare quel palioche oramai dal 1999 stiamo trepidamente attendendo. Non posso comunque esimermidal complimentarmi con Lorenzo e l’intero staff della scuderia per avere portato nel ottodi gara un binomio invidiabile per destrezza e velocità. La taverna, a volte anche in con-dizioni difficili, ha saputo tenere testa alle varie “intemperie“ ed addirittura migliorareil trend positivo che ha da tempo intrapreso continuando a mantenere il Rione Pugillicome una delle mete più gettonate da parte di chi vuole trascorrere una bella serata siaa livello culinario che di accoglienza ambientale. Molto soddisfacente è stato illavoro della commissione artistica che cura in modo certosino ognidettaglio del nostro corteo che continua a stupire e affascinarei folignati ai quali regala sempre nuove emozioni e sor-prese. Così come va menzionata la commissioneaddobbo che se pur con un risicato capitolo dibilancio continua ad esprimersi a ottimi li-velli. Mi preme ricordare in oltre il co-stante operato fatto dalle ragazze edi ragazzi della commissione atti-vità collaterali che con molteprobabilità presto ci delizie-ranno di una sorpresa e co-loro i quali impegnanotempo per la realizzazionedi questo giornale delrione. Nell’augurarebuona quintana a tutti viabbraccio calorosa-mente.

Roberto Molari.

Rione Pugilli - 2

Page 5: Il giornale rionale del 2008

Rione Pugilli - 3

Il consiglio rionaleL’Albo d’oro

1953, Aurelio Ravagli su Violetta1967, Piero Crucini su Diana1976, Marcello Formica su Cherie1980, Marcello Formica su Ringo1990, Emanuele Filippucci su Garrido1992, Paolo Margasini su Galoppatore1995, Paolo Margasini su Cà Granda1996, Paolo Margasini su Cà Granda1997, Paolo Margasini su Cà Granda1997, Paolo Margasini su Cà Granda1998, Paolo Margasini su Cà Granda1999, Paolo Margasini su Cà Granda

Commissioni-Taverna: Gentili Claudio (Coordi-natore), Coletti Roberto, FedericiRiccardo, Spigarelli Gianluca, Ra-iola Vincenzo.

-Artistica: Coletti Paolo (Coordina-tore), Fuso Alessandra, Stefania Be-vilacqua, Gabriella Ceccarelli,Giuliana Marchetti, Marco Ange-lucci, Alessandro Carletti.

-Tecnica: Maurizio Di Salvo (Coor-dinatore), Piero Egidi, FrancescoCamirri, Mirko Albanesi, Giada Ca-cace, Daniele Baldoni, Lara Bar-betta, Giovanni Marinelli, MauroCruciani, Andrea Ornielli.

-Attività Collaterali: Ivano Bruschi(Coordinatore), Camirri Francesco(Marketing), Cinzia De Santis, Va-lentina De Santis, Roberta Bruschi,Lorenzo Poltrini, Anna Daniele,Lidia Ortolani, Chiara Cesarini,Leonardo Moretti, Giorgio Minga-relli, Stefano Mingarelli, SamantaOrtolani, Paola Fiorani.-Addobbo: Moretti e tutti gli sban-dieratori.

Il Priore Roberto Molari

Il Vice Priore Ivano Bruschi L’Economo Augusto Raiola

Il Segretario Gianluca Spigarelli Francesco Camirri Coletti Paolo

Coletti Roberto Piero Egidi Maurizio Di Salvo

Riccardo Federici Claudio Gentili Giovanni Marinelli

Stefano Patana Vincenzo Raiola Moreno Serenelli

Page 6: Il giornale rionale del 2008

Rione Pugilli - 4

Lorenzo Paci non ha più bisognodi presentazioni: i suoi risultatiparlano chiaro, danno l’identikit

di un campione vero e affamato di vit-toria.Gli ultimi risultati dimostrano comesia indispensabile avere un cavallocompetitivo, il resto lo fa lui, con la suadeterminazione, la sua dedizione, lasua precisione maniacale.“Mi sento perseguitato dal numero 2, hodato tutto per vincere il Palio, ma la for-tuna non ha ancora deciso di illumi-narmi. Arrivare secondo per tre volteconsecutive mi scuote, ma mi metteanche tanta cattiveria agonistica dentro,perché so che è solo questione di tempo”e prosegue ”ce ne è un altro di due, che èil numero delle mie splendide gemellineche con i loro occhi mi danno la gioianel fare le cose”.Non ha bisogno di presentazioni dice-vamo: ma ha sicuramente bisogno diessere scoperto nella sua particolarità.Un personaggio che se ne vedono piùpochi, che non lascia nulla al caso diquello che fa; una perseveranza spa-ventosa, un senso di sacrificio enormee una grande professionalità che ti fasempre sussurrare “è il più forte ditutti” per ogni cosa.Poi appena finisce di fare qualcosa,vedi la sua espressione che cambia, chediventa serena gioiosa e ne esce il Lo-renzo che non ti aspetti: non più il ra-gazzo calmo e riflessivo che pondereogni minimo dettaglio, ma un ragazzopieno di simpatia, che ti fa ridere dasentirsi male.Abbiamo fatto la scelta migliore nel-l’ingaggiare un cavaliere così. Esseresoddisfatti è dire poco, perché lui è si-curamente un “risolutore”.I ragazzi della scuderia sono semprepiù entusiasti del suo lavoro, ma luicosa ne pensa di noi?“Scegliere questo Rione, che peraltromi inseguiva da diverso tempo, è statauna scelta che mi ha fatto molto riflet-

Lorenzo... il migliore!

Page 7: Il giornale rionale del 2008

tere: un passato recente senza vittorie, una scuderiacon un’ esperienza da professionisti, un nuovo Rionedove andare che ha la fama di essere un grandeRione….. poi però il cuore ha dettato questa scelta;via le insicurezze, mi sono tuffato in questa nuova di-mensione.Ed è veramente un Grande Rione, dove chiunque tiaccoglie come uno di casa, dove ancora prima di par-lare, c’è sempre qualcuno che già ci ha pensato.Quando sono arrivato c’era GoBettyGo, ma nel girodi poco i ragazzi hanno messo sottosopra tutte lestalle d’Italia per trovare nuovi cavalli, così che inpoco tempo si sono aggiunte GoKarna, Duchessa, eNegritta. Per un cavaliere è importante, direi fonda-mentale, sapere che il tuo Rione non si ferma alle ap-parenze, ma che continua alla ricerca di nuovisoggetti per essere pronti in qualsiasi momento”.Un rapporto perfetto, dove l’amicizia stà diven-tando la ciliegina sulla torta di questa collabora-zione. E del futuro, cosa ci puoi dire?“Il futuro sarà sicuramente bello e per me sarà unonore regalarvi la vittoria che tanto ci manca”

Rione Pugilli - 5

Ormai la storia della no-stra gloriosa scuderia laconoscono tutti e tutticonoscono quei miticipersonaggi che gli hannodato il via. Chi vi parlaperò è un semplice ra-gazzo che è arrivato inscuderia, quando tuttoera ormai “facile” e chesin da piccolo è stato ra-pito dalla classe, dallabellezza e dagli occhi delcavallo. Ho scoperto poila Giostra della Quin-tana, che mi ha fatto co-noscere da vicino la vita di questo animale, perché hosentito subito l’esigenza di diventare “uno della stalla”.Già, “uno della stalla”……Da sempre l’Olimpo viene riconosciuto come il luogodove abitano gli Dei; e se parliamo di Quintana alloradobbiamo parlare della scuderia.

Bisogna innanzitutto ca-pire che qui a Foligno,nella Quintana, non si vain scuderia ma si va “allastalla”, a faticare, a spor-carsi le mani, ad evitare diprendere “una coppiola” oun morso. Senza maiavere la presunzione diessere “un uomo di ca-valli” dopo tre giorni, masempre con l’amore e leaccortezze di cui questianimali hanno bisogno.Ci sono i giorni di Quin-tana, dove l’entusiasmo e

l’adrenalina per le prove andate bene ci fanno correreper stare lì tutto il giorno, ma ci sono anche giorni freddid’inverno, la sera poco prima del cenone di fine anno,in cui loro hanno bisogno di noi per mangiare, per es-sere puliti e per essere coccolati. In tutto questo ti ritrovidopo qualche hanno, ad aver capito che significa “andare

La scuderia

Page 8: Il giornale rionale del 2008

alla stalla” e ti ritrovi ad aver condiviso le tue emozionicon altri ragazzi che a poco a poco sono diventati parte

della tua vita. Ti ritrovi ad osservare Piero che fa una ca-rezza a Duchessa quando invece la prima volta che l’haivisto hai solo pensato che le mani le usava in un altromodo; vedi Fagiolino che prepara da mangiare a GoBetty Go mentre non sa neanche prepararsi un caffè, op-pure Pippo “dolce dormire” che è disposto a svegliarsialle cinque per una galoppata di GoKarna.Vi ho praticamente presentato i nostri “destrieri”, omet-tendo la nuova arrivata Negritta. E’ una splendida pu-rosangue di quattro anni che il Rione ha appenaacquistato ma che non può ancora utilizzare per le proveal “Campo de li Giochi”.Le sue attitudini alla Giostra sono sorprendenti e tuttoil Rione ripone in lei grande fiducia. Per una volta ab-biamo voluto parlare delle nostre emozioni e non di noistessi, perché vogliamo farvi capire che “la stalla” è unposto per tutti; basta prendere e venire giù, come hannofatto Lara, Daniele, Mirko e Giada; poi ci sarà tutto iltempo per diventare un “uomo di cavalli”.

Page 9: Il giornale rionale del 2008

“…E’ bella…è Grande!!!”…queste sono le parole cheogni vero popolano aspetta di sentire tutto l’anno, èil momento in cui ognuno annulla tutte le rinuncefatte, i litigi per andare in taverna, per dare spazio allaQuintana, questa “droga” che ogni anno che passa èsempre più seducente, che anche quando non vorrestiandare per qual-siasi motivo, allafine ti riportasempre nella tuataverna, a ridere,discutere o lavo-rare…ma rimanisempre lì, perchéal vero popolanonon pesa svol-gere un lavorosenza essere con-tribuito, neancheci pensa, la suaricompensa ar-riva con il fati-dico rullo deitamburi quandoentrano alCampo de liGiochi, ed è quiche si sente im-portante e felicedi far parte di unrione.La vita del popo-lano non è facile,sin dall’inizio, daquando chiedi ilpermesso ai geni-tori, che per lopiù non vogliono,a quando lochiedi al datoredi lavoro, o studie pur di andare intaverna rinunci adare gli esami,che sono sempre a giugno e settembre, rischiando diandare fuori corso…tutto per la Quintana.Si può tranquillamente dire che essere un popolanoè una vera e propria fede, entri in un rione da piccolocon i tuoi amici, e ci cresci, condividi emozioni inde-

scrivibili, belle e brutte, che non avresti mai pensatopossibili.Ma il giorno più bello è al Campo, quando tutti i con-tradaioli esplodono in urla e canti al passaggio delproprio rione o di quello avversario, quando il ban-ditore esordisce con “Madonne e Messeri…”, il giro

d’onore dei cava-lieri e poi, tuttod’un tratto si ab-bassa uno straor-dinario silenzio,la giostra ini-zia…e allora ini-ziano i riti, chi simette nella stessaposizione diquando ha vintol’ultima volta, chicerca di portaremale all’avversa-rio con il mitico“tin tin” del-l’eventuale anellomancato sotto-voce e così via.E dopo, conclusala Giostra, pla-cati a poco apoco gli spiriti,perché tuttihanno un mo-tivo per gioire euno per soffrire,sul grande palco-scenico dellaQuintana, lenta-mente si spen-gono le luci.Silenziosi, tam-burini e trombe,riprendono i loroposti negli ar-madi. Gli splen-didi costumi

iniziano il lungo soggiorno nelle lavanderie, ognisuppellettile viene messa in serbo.…E il popolano, giovane e non, è già pronto per unnuovo anno ricco di tante emozioni, che solo il tuorione e la Giostra della Quintana ti possono dare!

PopolanoUna vita da

Rione Pugilli - 7

Page 10: Il giornale rionale del 2008

Il gruppo sbandieratori del Rione Pugilli nasce nel 1976da un’idea di Roberto Morosi e da trent’anni il gruppocontinua a crescere e migliorare, svolgendo tutte le loro

evoluzioni e ed esercizi con aste in legno, per la precisionein Ramino, materiale che veniva frequentemente usato neglianni in cui è ambientata la manifestazione. Le loro esibizionipresentano sempre tutti gli elementi del gruppo e solita-mente si aprono con passaggi e lanci di bandiera per passarealla parte centrale con esercizi di coppia e di gruppo, gene-ricamente ogni esibizione viene conclusa con la piramide a6 elementi, la quale è un esercizio molto complicato dalpunto di vista tecnico in quanto necessita di notevoli dotidi equilibri da parte di tutti gli elementi che la compongono.L’intero spettacolo è allietato dal suono dei tamburini delrione pugilli che accompagnano gli sbandieratori in tutte leloro uscite, eseguendo brani riprodotti anche durante la gio-stra della quintana. Pochi anni dopo la costituzione ilgruppo degli sbandieratori venne iscritto al Coni, quindianche alla Federazione Nazionale Giochi della Bandiera, laquale organizzò un campionato nazionale dove il gruppopartecipò ottenendo anche ottimi piazzamenti. Con il pas-sare degli anni la notorietà del gruppo aumentò sempre dipiù giungendo anche all’estero, in quanto gli sbandieratorieseguirono degli spettacoli in Spagna e poi in Danimarca aCopenaghen insieme a una delegazione dell’Ente Giostra.Oggi giorno il gruppo si compone di 12 elementi tutti moltogiovani, basti pensare che tra tutti i gruppi di sbandieratoripresenti in Umbria rappresenta quello con l’età media piùbassa. Inoltre a differenza degli altri gruppi del territorio cheutilizzano aste in fibra di carbonio quello del pugilli conti-nua a seguire la tradizione usando ancora le aste in Ramino;questo “piccolo particolare” fa si che le esibizioni di questiragazzi siano molto complicate da un punto di vista pura-mente tecnico, in quanto il peso delle aste è maggiore e ri-sulta molto complicato abbinare a questi esercizi, molto belli

visti singolarmente, grandi spostamenti che renderebberolo spettacolo molto più coreografico rispetto a quello che èdi per se. Questo problema non riguarda i gruppi che uti-lizzano bandiere con aste in carbonio in quanto essendomeno pesanti permettono evoluzioni e spostamenti moltopiù coreografici permettendo così di essere apprezzati mag-giormente dagli spettatori dei loro spettacoli. A causa diquesta fondamentale differenza i nostri ragazzi stanno tro-vando sempre meno spazio all’interno delle manifestazioniinerenti alla Giostra della Quintana, cosa che non accade aldi fuori della città in quanto il gruppo è conosciuto moltobene dalle altre compagnie di sbandieratori umbri, inquanto gia da 2 anni ha partecipato a delle manifestazioniesibendosi al fianco di gruppi molto titolati e con unagrande esperienza internazionale. Nonostante tutto i nostriragazzi continuano a impegnarsi e spinti da una grande vo-glia di fare bene sono riusciti grazie all’aiuto del Rione adavere delle aste in fibra di carbonio necessarie per adeguarsiagli altri gruppi e cosa fondamentale per essere maggior-mente apprezzati nella loro città e nelle numerose uscite chesvolgono durante l’anno. Fondamentale è stata la disponi-bilità data dal comune di Foligno in quanto ora il gruppodispone di una palestra dove è possibile svolgere le proveanche durante il periodo invernale, in modo tale da arrivareall’estate pronti ad usare le nuove bandiere e sperando cheil lavoro di un anno dià i frutti sperati.Comunque vadano le cose i nostri ragazzi orgogliosi di svol-gere questa attività continueranno, con la dovuta umiltà espinti dall’incoraggiamento dei rionali che in coro gridano“Forza Ragazzi” durante gli spettacoli al “Campo de li Gio-chi”, a far volteggiare sempre più in alto le loro bandiere. En-tusiasti dell’affetto dimostratoci ci piace ricordare unacoreografia fatta durante una nostra esibizione:“CON VOILA NOSTRA AQUILA VOLA SEMPRE PIU’IN ALTO”.

Le nostre bandiere

Page 11: Il giornale rionale del 2008

L’anno 2007 è stato un anno di grandi emozioni, anche noitamburini abbiamo contribuito a far gioire il popolo puel-laro, grazie alla vittoria del pisitillo d’argento. Questa vit-toria ha definitivamente smentito le “malevoci” checonsideravano il gruppo in difficoltà dopo l’epoca Ma-strone.L’ambito premio ci ha dato maggiore consapevolezza nellenostre capacità confermando ancora una volta che i tam-burini dell’aquila nera erano e sono i migliori. La vittariaè stata dedicata a tutti quei contradaioli che hanno sem-pre creduto in noi.In questo anno abbiamo fatto diverse uscite a livello re-

gionale anche con la partecipazione degli sbandieratori,ma l’evento che più ci ha impegnato è stata la gara regionale di musici che si è svolta a Valtopina. Abbiamo otte-nuto un ottimo risultato arrivando secondi dietro i campioni nazionali di Montefalco, un grande successo dopoanni che il rione non si confrontava al di fuori della città di Foligno.Ora ci stiamo preparando per la gara dell’11 settembre con la speranza di tenere il pistillo d’argento alle puelle.Il gruppo è formato da: Enrico Angeli (Richetto), Marco Properzi (Marcolino), Matteo Cavaterra (Fox), MarcoBartocci (Tocchio), Matteo Menichelli (Maschiu), Marco Tamburini, Mirko Rutili (Mirketto), Filippo Ceccotti,Elia Fedele, Andrea Rondelli (Lu Baz), Cristian Maccari (Sofficino), Ismaele Zampognini (Pipittu), CristianoGoracci (Ciuffittu) e l’ultimo arrivato Leonardo Pucci.

…l’importante è il Ta Ta Ta Ta

I migliori di Foligno siamo noi!

Page 12: Il giornale rionale del 2008

Rione Pugilli - 10

Nella Giostra della Quintana a giocare un ruolo im-prescindibile è sicuramente il cavallo. Crediamo percui che sia doveroso dedicare a questo animale,

troppo spesso messo in secondo piano, una rubrica che hal’obbiettivo di raccontare da qui e nelle prossime edizioni diquesto giornalino, le storie di tutti quei cavalli che hanno per-corso l’otto del “campo de li giochi” per i colori dell’Aquilanera. Spesso abbiamo parlato dei cavalli che nel presente sonoa disposizione del rione per le giostre, con affetto e ricono-scenza abbiamo celebrato più volte “La Regina”, ma mai ab-biamo parlato di chi in questi 60 anni ha dato linfa allesperanza di vittoria al Pugilli. Tanti nomi e criniere che me-ritano almeno di essere tramandate nel ricordo dei più gio-vani che non hanno avuto la fortuna di vederli in azione nellacontesa del Palio. Il Cavallo è l’anima della giostra ed è indis-solubilmente legato alla stessa storia dell’uomo. La simbolo-gia mitologica che avvolge e permea la storia del cavallopresenta un'ambivalenza di fondo che lo vede da un lato comeun essere nobile ed intelligente, affascinante e carico di sen-sualità, dall'altro come un concentrato di forza istintuale, ca-pace di incutere angoscia e turbamenti. L’attrazione chel’uomo ha per il cavallo è testimoniata dalla storia,ma c’èanche un forte legame psicologico, basta vedere come essocalamita l’attenzione da parte dei bambini anche piuttostopiccoli, che tende a manifestarsi con una perentorietà che hadell'inspiegabile, apparentemente immotivata o quanto menonon riconducibile a particolari abitudini al contatto con l'ani-male. Sembra un amore "innato" che spinge a trovare il mododi avvicinare l'animale e prendere contatto con lui. La bellezzadel cavallo, oltre all'aspetto estetico, è dovuta al suo essere unmite, animale di branco; solo per paura può reagire con gesti

convulsi che possono apparire aggressivi: in realtà è un ani-male che non attacca ma, nel caso, si difende, cerca il contattoed entra volentieri in comunicazione con chi sappia farsi conlui disponibile a cercare un linguaggio comune. Il cavallo furitenuto essere sacro, venerabile e temibile, da tutte le religioniantiche; gli dei Greci come Poseidone, Demetra, Artemide,erano detti hippios, cavallini, ed il nome di altre divinità erapreceduto dal prefisso Ippo. Nelle mitologie indiane è spessoFiglio dell'Acqua. Il suo galoppo è associato alla corsa delleonde e lo si ritrova anche accanto a Venere, come simbolodell'impetuosità del desiderio. In seguito, la figura del cavallosi è andata via via adattando alle esigenze proprie dell'umanoabbandonando le vesti di mitologica divinità. Si fa docile alleesigenze dell'uomo che, in cambio, gli procura sostentamentoe cure; diventa fidato amico dell'uomo e suo indispensabilecompagno: conduce il cavaliere, prevede le insidie, si fermadavanti all'ostacolo invisibile all'occhio umano, pare così ob-bedire docilmente alla volontà del "padrone", sopportando ilmorso con fierezza in un sorprendente esempio di intimitàtra l'uomo e l'animale, tra il cavaliere e la sua cavalcatura.Questo lungo racconto di storie di cavalli partirà da duegrandi atleti che di seguito vi andiamo a presentare…… Gar-rido e Galoppatore. Il profilo di questi due fantastici animalisarà tracciato insieme a Mauro Cruciani, per capirci, con Ba-dalo.

GARRIDO: un cavallo estremamentecaratteriale, fu comperato nel 1986all’età di 3 anni in Sardegna da Clau-dio Filippucci e Mauro Cruciani.Dotato di un bel fisico arrivò pressole scuderie rionali completamenteprivo di doma e l’impresa di Ema-nuele Filippucci per inquadrarlo fuveramente titanica. Una delle carat-

teristiche negative di questo animale così particolare eraquella di superare con dei salti le linee bianche di gesso chetracciano la pista …. riguardando infatti le immagini dellesue performance si osserva che la linea d’arrivo fino a qualche

Storie di cavalli...

Page 13: Il giornale rionale del 2008

Rione Pugilli - 11

tempo fa tracciata con il gesso, veniva sistematicamente sal-tata sia alla partenza che all’arrivo. Per provare a risolvere talevizio lo staff tecnico provò a correggere il difetto disegnandouna serie di strisce bianche sul recinto della scuderia. Unavolta liberato il cavallo all’interno cominciò un rodeo vero eproprio che costrinse repentinamente a portare fuori Garridoe cancellare l’esperimento risultato scarsamente produttivo.Non fu mai,in virtù del pessimo carattere,il cavallo di puntadel rione, anche se nella sua unica ed indimenticabile appa-rizione nell’otto di gara fece centro regalando dopo 10 annidi digiuno il palio all’Aquila nera.Correva il 1990, il cavallo di punta della scuderia rionale eraGaloppatore che sfortunatamente qualche giorno prima dellagiostra si infortunò lasciando spazio a Garrido. In una gior-nata plumbea ed uggiosa riuscì, inaspettatamente, con Ema-nuele Filippucci a conquistare un palio straordinario dopo 10anni dall’ultima vittoria del moro il cui portacolori era l’indi-menticabile plurivittorioso Marcello Formica. Dopo l’arrivoalla terza tornata travolse Badalo e Lucio che erano entratiin pista per esultare dimenticando che stava arrivando ancoraa velocità sostenuta il binomio. Fortunatamente non ci furonoconseguenze per nessuno. Dopo il successo Garrido non di-sputò più nessuna quintana, per cui rimane un cavallo miticoe soprattutto imbattuto sul campo!

GALOPPATORE: Verso la fine deglianni 80’ il Rione reputò necessariodotarsi di un altro Cavallo che an-dasse ad arricchire la scuderia. Cosìche nel 1988 fu comperato Galop-patore un cavallo piccolo che da su-bito denotò notevoli capacità equalità adattandosi immediata-mente all’otto di gara. Di colorenero, detto il morello, dotato di ca-

rattere docile ed intelligente sprigionava un galoppo costanteper l’intero tracciato di gara che se bene di statura non troppoelevata gli consentiva di far registrare ottimi tempi.Inquadrato da Emanuele Filippucci, col quale partecipò a duequintane, nelle quali segnò, senza però arrivare alla vittoria,il miglior tempo in ambedue le gare.Nel 1992 con l’arrivo di Paolo Margasini al Pugilli tocco l’apicedella sua carriera arrivando secondo alla giostra della sfida etrionfando alla grande nella rivincita.Purtroppo a causa di una malattia all’occhio destro Galoppa-tore dovette interrompere definitivamente la sua carriera.

I ricordi di coloro che hanno gareggiato insieme a questi due animali.....

Paolo Margasini dice di Galoppatore:“Come dimenticare un cavallo che ha segnato in modo così im-

portante la mia carriera. E' vero che tutti pensano ad un altrocavallo quando parlano dei miei successi, ma Galoppatore èstato il motivo del mio passaggio al Pugilli e quindi l'origine ditutto. Ricordo ancora quei giorni del inverno 91/92 quandoZatterone mi telefonò una sera a casa per chiedermi la dispo-nibilità a correre con l'aquila nera, l'incontro sotto le piante divia Marconi qualche sera dopo in auto con Lucio, Mauro e nonricordo chi altro ci fosse.Una decisione che presi facilmente nonostante altri due rionimi avevano contattato, e sapete perché ? E' vero per una scude-ria ben organizzata, ma soprattutto per il Morello, un cavalloche aveva dimostrato di essere molto competitivo, un cavalloche molti definivano particolare, ma che in realtà bastava fi-darsi di lui per ottenere delle performance eccezionali. Difattidopo un paio di prove con qualche problema di affiatamentoiniziammo a fare delle ottime tornate fino all'entusiasmantiGiostre del 92 con un secondo posto a giugno e una strepitosavittoria a settembre che mi consacrò definitivamente a cavalierevincente dopo le vittorie con il Croce bianca che molti defini-vano frutto del caso.Per questi motivi dovrò sempre il massimo della riconoscenzaa questo Piccolo Grande Cavallo.”

Emanuele Filippucci parlando di Garrido e Galoppatore:“Sembra ieri ed invece sono già passati 18 anni, ma il ricordoe le emozioni del 1990 sono sempre vive:la scuderia alla Chionadi Spello, la taverna in via Coltella, le voci e i canti dei popolaniche gridavano la tanto attesa vittoria!Mi lusinga, dopo tanti anni, riparlare dei cavalli Galoppatoree Garrido che,nel mio cammino quintanaro da cavaliere, sonostati uno la croce e l’altro la delizia!Galoppatore: il cavallo che tutti avrebbero voluto nella propriascuderia per il suo fisico minuto e ben strutturato e per la suapotenzialità. Purtroppo il suo carattere, estremamente sensibile,lo portava a non avere una continuità nelle proprie prestazioni.Come ho accennato in precedenza, è stato la mia “ croce” datoche il mio allontanamento dal rione è stato dovuto anche a lui,ciò che mi dispiace maggiormente è stato il non aver raccolto ifrutti da me coltivati, senza nulla togliere al grande Paolo chemi ha rimpiazzato!Garrido: il cavallo soprannominato “muletto” che serviva soloper provare gli anelli. Il suo fisico non era perfetto e non colpival’occhio della gente ma era estremamente generoso; in effetti èstata proprio la sua generosità che gli ha regalato la sua unicavittoria. E’ stato uno dei pochi cavalli che ho incontrato, ingrado di migliorare il suo tempo e che scendeva di oltre un se-condo,tra la prima tornata e la terza. Ricordare e parlare deidue cavalli mi ha reso estremamente felice, anche perché sonostati gli artefici del inizio del periodo d’oro di vittorie del granderione Pugilli.”

Page 14: Il giornale rionale del 2008

. . .amar co rd

Page 15: Il giornale rionale del 2008

. . . f a c c e da pu e l l a r i !

Page 16: Il giornale rionale del 2008

Rione Pugilli - 14

Anche quest’anno il RionePugilli ha accolto con en-

tusiasmo le iniziative promossedall’Ente Giostra Quintana, inparticolare dal Magistrato LucioCacace, relative al progetto“Quintana scuola”.Tale progetto ha l’obbligo di farconoscere ed amare la quintanaai bambini di Foligno, che,troppo spesso la ignorano. Le ini-ziative fatte dal nostro rione sonostate molteplici: a giugno dello scorso anno abbiamo or-ganizzato il “battesimo rionale”, dove hanno aderito cen-tinaia di bambini i quali sono stati invitati ad assaggiaregratuitamente i nostri piatti migliori,con l’unico scopo difargli conoscere e passare una bella serata puellara!A natale invece nella magnifica corte di palazzo Trinci ibambini hanno avuto il piacere di incontrare un BabboNatale a cavallo il quale gli ha donato una dolce sorpresaaccompagnata da un gadget del proprio Rione. Altra gior-nata decisamente quintanara si è svolta il 31 maggio,quando, i ragazzi del progetto scuola sono stati invitati adassistere alle prove al “campo de li giochi”, all’ingresso del

quale hanno ricevuto in dono dal-l’ente una maglietta del rione delcuore. Uno degli aspetti più entu-siasmanti è stato di certo l’appun-tamento per le visite da noiguidate nelle sedi rionali, le ta-verne e le scuderie. Oltre 200bambini hanno potuto conoscereed ammirare da vicino i nostrisplendidi costumi, nonché igrandi protagonisti della giostra:

i cavalli! Abbiamo raccontato loro la nostra storia, le no-stre vittorie, le nostre emozioni attraverso curiosi aned-doti e filmati toccanti.L’organizzazione di tali eventi hanno significato impegnoed a volte sacrificio, ma ciò che importa è quello che è ri-masto ai bambini che, a giudicare dalle reazioni esternatesembra abbiano risposto alle nostre sollecitazioni. In ef-fetti cominciamo ad intravedere già qualche primo risul-tato dal fatto che è in aumento il numero di giovanissimiche si presentano a rione per dare il proprio contributo.Crediamo fermamente in tale progetto perché questi gio-vanissimi folignati saranno il futuro della nostra amatamanifestazione ed i rionali di domani.

Il mister Raiola Emanuele affian-cato da Sosa (presente nelle par-

tite decisive) schiera in campo:Isabella, Letizia, Michela, Melania,Mariangela, Martina, Dalila, Da-niela, Moira. Il nostro gironecomprende: pugilli, contrastanga,morlupo, spada e badia. Iniziamomolto bene con la vittoria controil contrastanga. purtroppo solo ilmorlupo ci ferma ma nel derby cisiamo fatte valere con unaschiacciante vittoria: siamo pas-

sate ai quarti di finale. Qui ci attendono partite molto diffi-cili, ma con la nostra “testardaggine” siamo riuscite adarrivare in semifinale contro l'ammanniti; considerate lasquadra più forte del torneo, ma noi da vere puellare siamoriuscite ad accaparrarci la vittoria, dopo una partita sofferta

arrivando persino ai rigori, ma noi abbiamo segnato quellodecisivo. ecco il giorno della finale, in campo pugilli - mor-lupo si riaffronteranno per la seconda volta , la tensione incampo si fa sentire...... tutte sperano nella vittoria, ma dopouna partita abbastanza equilibratala meglio l'abbiamo avutano, riconquistando il premio come successe 3 anni fa pro-prio con loro. le ragazze gioiscono il popolo puellaro è li afesteggiare questa meritata vittoria.

I puellari di domani

Al Pugilliil calcio... è donna!

Page 17: Il giornale rionale del 2008

La Commissione Manifestazione Collaterali del Rione Pugillie tuttiisuoi componenti, hanno il compito di promuovere e realizzareattività che coinvolgono i Puellari di buona volontà nn solo in

tempo di Quintana. In cantiere un lavoro impegnativo ed importante:mettere in scena la prima Rappresentazione teatrale del Rione Pugilli.Organizzare e fare prove è un occasione piacevole e costruttiva per in-contrarci tutto l'anno e per essere coinvolti in un lavoro di gruppo. Ame, con qualche modesta esperienza letteraria, il compito di scrivere iltesto e curare la regia. Anche se di regia non ho nessuna esperienza. Inostri scnografi e tecnici teatrali? Nessuno di professione . Gli inter-preti? Nessuno è attore.... o per lo meno non così famoso! Ma siamo onon siamo Puellari? E allora! Ognuno si impegna nel proprio ruolo eavanti con grinta e volontà di farcela! Si andrà in scena con successo!La commedia è recitata in dialetto. Noi Puellari folignati “doc” non po-tevamo che recitare nella lingua locale che è la più schietta e simpatica“voce di popolo”. Le scene sono ambientate alle Puelle del 1613 e nonpoteva essere altrimenti per noi Puellari quintanare “doc”. E da buoniPuellari ci impegnamo a portare avanti seriamente questa prima espe-rienza teatrale. E quando il giorno del debutto si aprirà il sipario saràuna forte emozione per chi sarà sul palco e per chi sarà a godersi lospettacolo. Certamente, per la gioia di tutto il Rione “verra ghjò lu tea-tru pè le gran battute de mano che ce faronno!”.Ringraziando anticipatamente tutte le ragazze e i ragazzi della commis-sione, buona Quintana.

E’ nata la compagniateatrale puellara

AutofficinaA TUTTO GAS

di PARIS & TOSTI s.n.c.

Montaggio e Assistenza Impianti GPL e MetanoDeposito bombole (ENI)

Via Romana Vecchia - 06034 FOLIGNO (Pg)Tel. 0742.21343

Page 18: Il giornale rionale del 2008

"Una fatta bene è sempre meglio di..."

“Sono nato sopra la sede delRione in via Scarpellini. Hoiniziato la mia vita quinta-nara quando avevo otto anni,al Rione Pugilli per simpatiae per amicizie. Era il 1964.Verniciavo le aste delle ban-diere e lustravo scarpe e sti-vali dei figuranti, sognandoun giorno di poterli indos-sare. Nel 1965 il priore Erne-sto Tardioli mi fece provare il

costume da "paggio": non potete immaginare quello che pro-vai! Portai il costume a casa e lo indossavo tutti i giorni. Abi-tavo porta a porta alla sede del rione La Mora in via Rinforzi.A quei tempi si faceva la serenata alla dama; un figurante delMora aveva la febbre e uno dei responsabili di quel rione difretta mi fece fare il paggio "porta torcia" per il tempo che du-rava la serenata. Soffrii tantissimo perchè mi vergognavo, misentivo traditore. Mi tolsi velocemente quel costume e quellaparrucca e di corsa andai alla sede del pugilli. Avevo capitoche il mio cuore era là. Nel 1969 diventai tamburino e con ilmio amico Agostino Raiola rivoluzionammo il modo e la tec-nica di suonare il tamburo. Per i primi abbiamo creato lagrande squadra, da 4 tamburini a 8 poi 12 e per fin ire 16,quasi tutti musicisti. Eravamo un terremoto, abbiamo vintotutto ovunque. .... Allora l'atmosfera era diversa, ci si divertivatantissimo, peccato che voi giovani non avete provato quellesensazioni. Sarebbe bello prendere la moviola e tornare indie-tro nel tempo. Il rione era campanilismo vero: la rivalità, lospirito di appartenenza, il senso del gruppo, il valore dell'ami-cizia e del voler vincere ad ogni costo ma sotto la stessa ban-diera, gli stessi colori. Oggi purtroppo questi valori stannosparendo e sta nascendo il business, qualsiasi cosa nasce percreare soldi. Alla fine di una serata di taverna non si sta in-sieme, tutti mici a parlare e sognare di vincere il palio. No, sideve verificare l'incasso, paragonare la stessa serata all annoprecedente e se la statistica nota un calo c'è anhe da litigare.Non c'è più tempo e voglia di ridere e scherzare con gli altririoni. I ragazzi subiscono questo pressing, tornano a casastanchi e pensano "ma chi me lo fa fare?" I quintanare si ar-rabbiano l'uno con l'altro scaricandosi gli impegni, qualcheubriaco è sdraiato sulla panca e alla fine beato lui che nellaconfusione mentale non ha capito il problema. i menù dellataverna hanno 140 portate da scegliere, ho visto anche piatti

francesi e dei piatti tipici, di quelli semplici, quelli veri da ta-verna neanche l'odore. Se riportassimo piatti più tradizionalicon prezzi più abbordabili i guadagni sarebbero ottimali inquanto diminuirebbero le spese e la fatica. Non mi ci riconoscoin questi ideali. Prima nei vicoli della città si vedevano i bam-bini che istintivamente giocavano a fare la quintanella in bi-cicletta, oggi invece bisogna invitarli a farlo. Si sentiva ilprofumo della Quintana, era un evento vedere un personaggioin costume, oggi è un'abitudine. Nelle taverne si sentivano imenestrelli, i canti popolari... Oggi senti i cellulari che squil-lano, sono i fornitori che ti chiedono di saldare i conti dellapaglia, del fieno, delle stoffe, delle ferrature, delle vivande esenti le arrabbiature dei quintanari per le regole che non fun-zionano e che vengono disattese, senti le lamentele degli ad-detti alle scuderie dei costumi e i tavernieri che minacciano"questo è l'ultimo anno" ma poi per fortuna prevale l'amore ela passione. In questi ultim i anni la manifestazione è decol-lata enormemente, quindi non dico che è tutto sbagliato, peròbisognerebbe cercare una via di mezzo... Forse è il caso di par-larne, tornare appena un pò indietro. Giostrare due Quintanea distanza di tempo non è bello. Se Natale fosse due voltel'anno avrebbe lo stesso sapore? Facciamole 2 giostre, ma contempi più ravvicinati, potrebbero essere stressanti 8 mesil'anno di Quintana. All'Ente Giostra da magistrato ho provatoa spiegare queste cose ma è stato un fallimento, però i priorisi lamentano... allora perchè? Ho creato oltre al ProgettoQuintana/Scuola anche il corso per Artieri, una cosa impor-tantissima ma travisata e cancellata. me l'hanno strappatodalle mani e questa cosa mi ha offeso, demoralizzato e delusotremendamente. Sto gridando che non ci sono più i cavalierima non frega niente a nessuno. Ho proposto anche altre cosema puntualmente rigettate. Sta funzionando benissimo il rap-porto con le scuole ma attenzione: se non diamo un ruolo aquesti giovani che si affacciano al rione, piano piano non tor-nerrano più. Gira che ti rigira siamo quasi sempre gli stessi,ne prendi Uno e ne perdi Due, il contrario delle offerte com-merciali dei supermercati. E' bello leggere "Foligno Città dellaQuintana", ma se non educhi la cittadinanza è come metterei segnali stradali senza nessuno che li rispetti. Ma alla fine laQuintana è un gioiello magico che unisce tutto e tutti e alloralasciamoci trasportare. quintana non ci sono parole per direquantto sei bella! queste cose ve le dice uno che di Quintanene ha fatte tante, uno che ha vissuto le vittorie del rione dal1967 ad oggi e che da Priore ne ha vinte 9 e 9 sono semprenove e non saranno mai vecchie”.

Lucio Cacace, Magistrato dell’Ente Giostra

Page 19: Il giornale rionale del 2008
Page 20: Il giornale rionale del 2008