Il Giornale della Casa delle donneMarzo 2008 á Anno 4 N.8 Autorizzazione del Tribunale di Bologna...

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Marzo 2008 · Anno 4 N.8 Autorizzazione del Tribunale di Bologna N. 7510 del 3/3/2005 Il Giornale della Casa delle donne Offerta libera Casa delle donne per non subire violenza 051 333173 via dell’Oro 3 · 40124 Bologna · www.casadonne.it Poste Italiane Spa · Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, Bologna Editoriale Campagna del Fiocco Bianco La violenza illustrata di Chiara Cretella I Centri si raccontano di Elena de Concini e Anna Pramstrahler Improve di Angela Romanin Prostituzione intervista a Elsa Antonioni Sicurezza in città e violenza di genere intervista a Barbara Pinelli Pensionato sociale per donne sole con minori di Susanna Bianconi Stop alla violenza di Anna Pramstrahler Rubriche: Eventi diCASAinCASA Rubrica a due Sostienici! In questo numero:

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Marzo 2008 · Anno 4 N.8

Autorizzazione del Tribunale di BolognaN. 7510 del 3/3/2005

Il Giornale della Casa delle donne

Offertalibera

Casa delle donne per non subire violenza051 333173

via dell’Oro 3 · 40124 Bologna · www.casadonne.itPoste Italiane Spa · Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, Bologna

Editoriale Campagna del Fiocco Bianco La violenza illustrata di Chiara

Cretella I Centri si raccontano di Elena de Concini e Anna Pramstrahler Improvedi Angela Romanin Prostituzione intervista a Elsa Antonioni Sicurezza in città eviolenza di genere intervista a Barbara Pinelli Pensionato sociale per donnesole con minori di Susanna Bianconi Stop alla violenza di Anna Pramstrahler

Rubriche: Eventi diCASAinCASA Rubrica a due Sostienici!

In questo numero:

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Editoriale

Cari amici e amiche,quest’anno ricorre il centenario dell’8 marzo,giornata mondiale della donna,

che vogliamo festeggiare insieme a tutte le altre donne e asso-ciazioni, in Italia e nel mondo.

Anche se la consapevolezza ‘storica’ di questi primi cento anni,da quel terribile 8 marzo 1908 a New York, in cui 129 operaiepersero la vita, arse vive nella fabbrica a cui il padrone avevaappiccato il fuoco dopo averne bloccato le uscite, è stata spessocontraddittoria, segnata da importanti e imprescindibili conquistecome il diritto di voto, quello all’aborto e al divorzio solo percitarne alcune, e da momenti in cui ci sembra di tornare indietro,perdendo del terreno prezioso nei riguardi degli obiettivi raggiuntie dati ormai per acquisiti.

Ma anche dalla consapevolezza attualissima, che non si può enon si vuole tornare indietro rispetto a certe conquiste, come lalegge 194 sull’interruzione di gravidanza, voluta dalle donne perle donne e intorno alla quale, soprattutto in questi ultimi dueanni in Italia, si è scatenata una virulenta campagna di delegit-timazione, da parte di forze politiche e religiose oscurantiste,reazionarie e a modo loro, integraliste.

Bisogna rimboccarsi le maniche ancora una volta, per noi stessee le altre, quelle che provengono o abitano in paesi dove la vitadi una donna vale ancora troppo poco per potersi dire dignitosa,o perché possa essere vissuta pienamente e liberamente.

In questo numero troverete le nostre iniziative e gli appuntamentiper un 8 marzo veramente speciale, alcune riflessioni e commenticritici sullo stalking, informazioni sul fund raising e le donazioni,l’attività e la vita del nostro Centro, nonché recensioni su novitàeditoriali che riguardano le donne e la violenza. Ricordiamo cheper l’8 marzo sarà ‘pronta’ la nostra nuova pagina web, contante notizie in più e una veste grafica smagliante, per invitarviad entrare e a conoscere, almeno virtualmente, la Casa delledonne di Bologna.

Vogliamo ricordavi che il 2007 ha visto altre 551 donne rivolgersialla nostra Associazione, un numero altissimo rispetto agli altrianni. Ciò significa che la violenza è un problema gravissimoanche a Bologna ma che, grazie a questi 100 anni di lotte, sempremeno donne sono disponibili a tacere le violenze subite.

Quest’anno ricorrono anche i 100 anni dalla nascita di Simonede Beauvoir, scrittrice, intellettuale, attivista politica, il cuipensiero è stato determinante per la crescita e lo sviluppo delmovimento femminista dal dopoguerra in poi e, come riconosci-mento, le abbiamo dedicato con piacere la nostra copertina.

Buon 8 marzo.

Anna Cariani e Anna Pramstrahler

Anche quest’anno, nell’ambito delconcorso Creare è donna, il tema èLe parole sul volto delle donne.Inviateci i vostri migliori ritratti didonne, ragazze, bambine, quelli chesecondo voi esprimono più intensa-mente pensieri, emozioni e sentimen-ti che le attraversano, useremo lavincitrice per una nostra campagna.Bando su www.casadonne.itper info 051 [email protected]

c o n c o r s o f o t o g r a f i c o

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...100 di questi giorni!Ev e

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8 MarzoMimose solidali

Vi ricordiamo che nell’arco della giornata di sabato 8 marzo le volontariesaranno presenti con i banchetti delle mimose solidali presso il centrocommerciale “Andrea Costa” in via Andrea Costa 160 e presso l’Ipercoop“Centro Nova” in via Villanova 29 a Villanova di Castenaso. Anchequest’anno avrete modo di sostenere le attività della Casa delle donnee ricevere un mazzetto di mimose confezionato dalle volontarie.

Sacchetti del panecontro la violenza sulle donneUn sacchetto di carta per il pane, identico agli altrie con la stessa funzione, ma con una scritta insolita:Per molte donne la violenza è pane quotidiano.Questi i “sacchetti parlanti” a cui la Casa delle donneaffiderà il suo messaggio di sensibilizzazione inoccasione dell’8 marzo.L’iniziativa, al suo secondo anno, prevede ladistribuzione dei sacchetti del “pane antiviolenza”in tutto il territorio della provincia di Bologna. Anchequest’anno, il progetto è stato realizzato grazie allacollaborazione con l’Associazione ProvincialePanificatori e con l’Ipercoop, che hanno consentitoe favorito la distribuzione di questi particolarisacchetti negli abituali percorsi di distribuzione. In particolare, il nostroringraziamento va al Presidente dell’Associazione Panificatori AntonioVentura e Mattia Fontanella, che si sono personalmente spesi perchél’iniziativa potesse essere riproposta anche quest’anno.

Ozzano, 7 marzo:COME AFFRONTARE LA VIOLENZA SULLE DONNE

All’interno della rassegna Soprusi, diritti, dignità due iniziativeorganizzate dall’Assessorato Cultura e Pari Opportunità del Comune diOzzano in collaborazione con la Casa delle donne che daranno inizioad un ciclo di eventi, concertato con la Provincia di Bologna,per celebrare il centenario della ricorrenza dell’8 marzo 1908:Incontro pubblico sul tema della prevenzione della violenza sulle donnedal titolo “Come affrontare la violenza sulle donne”, che si terrà il 7marzo alle ore 20,30 presso la Biblioteca Comunale “8 Marzo 1908”.

La mostra Testimoni silenziose costituita dagli splendidi acquerellidell’artista tedesca Anjia Seedler sarà allestita dal 7 al 16 marzo nellaSala “Città di Claterna” presso la Biblioteca Comunale “8 Marzo 1908”in Piazza Allende, 10. Orari di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì16,00 - 18,00. Nei giorni festivi è aperta al mattino.

Monte San Pietro:PAROLE ALL’ASTA PER LA CASA DELLE DONNEDopo la fortunata prima edizione in piazza Maggiore nel 2007, quest’annoil comune di Monte San Pietro ha deciso di proporre sul proprio territoriol’asta delle parole a favore della Casa delle donne. Facendo appello inprimis alle donne che vorranno donare i propri scritti, nella mattinatadi sabato 8 marzo nella piazza antistante il Municipio, Tita Ruggerivestirà i panni del banditore d’asta per regalare al miglior offerente iversi ed elargire una donazione al centro antiviolenza.

Sasso Marconi:CORPO DI DONNA. SULLE ORME DELLA DEA MADRE

8 marzo 2008 ore 15.00 presso il Comune, sala Giorgi, Via del Mercato(entrata da Piazzetta Teatro)All’interno dell’iniziativa di più ampio respiro dal titolo “CORPO DIDONNA” organizzata dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comunedi Sasso Marconi, è stato previsto un momento di pubblico dibattitointitolato “Corpo amato, corpo offeso. Le nostre parole contro la violenzasulle donne”. Prenderanno la parola numerosi esponenti di enti eassociazioni impegnati sul tema, e sarà presente la Casa delle donne.L’intero pomeriggio sarà accompagnato da musica dal vivo e da letturedi scritti di donne di varie nazionalità.

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Il desiderio ricorrente, prima di ogni 8 marzo, è che la festadella donna sia festeggiata in modo diverso da come si svolgesolitamente. Quello a cui amaramente assistiamo, ogni anno,sono graziose concessioni (regali, improvvisi inviti a cena,serate finalmente dedicate a uscite con amiche) che releganoquesta festa ad un ruolo ormai superato, accordando ad essala valenza di un vuoto simbolo.

Quest’anno c’è un’occasione in più per rifiutare queste logiche:nel 2008 ricorre il Centenario dell’8 marzo. Proprio cento annifa, ai primi di marzo, le operaie dell’industria tessile Cottondi New York scioperarono per protestare contro le terribilicondizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero siprotrasse per alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario,Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedirealle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato ilfuoco e le centoventinove operaie, prigioniere all’interno,morirono arse dalle fiamme. Successivamente, questa datavenne proposta come giornata di lotta internazionale, a favoredelle donne, da Rosa Luxemburg e da altre, in ricordo dellatragedia. Da allora, questa data è diventata simbolo per azionidi emancipazione.

La Provincia di Bologna, insieme con tutti i Comuni del terri-torio, ha scelto di non limitarsi ad una celebrazione ritualedell’anniversario, ma di promuovere sul territorio azioni diverseche si richiamino alle origini dell’8 marzo. Non intendiamo,quindi, legarci ad un’idea commerciale di 8 marzo, ma aspi-riamo a discutere di rivendicazione di diritti, di voglia dicombattere i pregiudizi, di capacità di vedere come moltedifferenze comportino, oggi, vere e proprie discriminazioni.Si tratta di affrontare nodi che, a dispetto delle leggi, nonpermettono ancora di attuare pienamente la parità tra gliuomini e le donne - come succede nel mondo del lavoro, neiprocessi di integrazione fra le diverse culture, nella rappre-sentanza politica - e che impediscono una gestione davveroefficace delle problematiche connesse alla violenza sessuale.

Per questa ragione, abbiamo proposto a tante donne, espo-nenti dell’associazionismo e della società civile, singole,imprenditrici, casalinghe, operaie di promuovere, ognuna nelproprio ambito, un 8 marzo che non celebri soltanto il Cente-nario, ma che colga questa come un’opportunità per raccontarecome le donne stanno nella società in cui viviamo.

Simona LembiAssessora Cultura e pari Opportunità

Per qualsiasi informazione potete rivolgervi a:Ufficio Pari Opportunità – Provincia di Bologna

0516598144

Cent’anni di 8 marzo

Rete delle donne: ManifestazionePer un 8 marzo così speciale, la Rete delle donne di Bologna ha indettouna grande manifestazione in piazza Maggiore alle ore 15, la cui parolad’ordine sarà, ancora una volta e non a caso, autodeterminazione.

È importante essere in piazza in questa giornata per fermare gli attacchialle libertà delle donne di decidere sul proprio corpo, sulla propriasessualità, sulla propria vita sempre più precaria, in un clima di precarietàtotalizzante, che mina anche i diritti che davamo per acquisiti.

Associazione OrlandoIl 6 marzo 2008, l’Associazione Orlando presenterà in anteprimanazionale, presso il cinema Lumière di Bologna in via Azzo Gardinio 65alle ore 20, il film di Alina Marazzi: ‘Vogliamo anche le rose’.

Seguirà l’incontro del pubblico con la regista Alina Marazzi, che saràcoordinato da Annamaria Tagliavini di Orlando insieme ad unrappresentante della Cineteca.

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Una commissione contro laviolenza sulle donneall’Università di BolognaIntervista a Valeria Babini, una delle fondatrci

Si è recentemente costituito, presso il Dipartimento di Filosofiadell’Università di Bologna, un comitato di docenti contro laviolenza sulle donne. Ne parliamo con la Prof.ssa Valeria PaolaBabini, docente di Storia della psicologia presso l’Ateneobolognese.

Come è nata l’idea di un comitato? Quali sono le docenti chevi hanno aderito?L’idea di costituire una Commissione contro la violenza sulledonne presso il Dipartimento di Filosofia è nata all’interno diun rapporto di amicizia e di collaborazione professionale trame e la Professoressa Raffaella Simili, entrambe attive nelcampo della storia della scienza e particolarmente sensibilie attente, anche nei nostri studi, al ruolo delle donne sia nellasocietà, sia nel mondo del lavoro, sia nell’ambito più specificodella cultura scientifica. Questo, certo, un po’ c’entra con lacostituzione di questa commissione, ma la prima ragione èda individuarsi nell’intenzione di offrire, all’internodell’università, un punto di riferimento per affrontare e con-tribuire ad arginare il drammatico e crescente fenomenosociale della violenza sulle donne. Ci ha mosso un’istanzaetica e pratica: fornire alle studentesse e agli studentil’occasione per riflettere e parlare di un fenomeno troppopresente per essere trascurato da un’istituzione formativacome l’università non può non essere. A questo punto, Raffa-ella Simili ed io abbiamo coinvolto quanti nel nostro Diparti-mento sapevamo tra i più sensibili e fattivamente interessatia lavorare in questa direzione: Sandra Tugnoli, Roberto Brigati,Luca Guidetti, Manlio Iofrida. Come si può notare, nella com-missione sono presenti anche docenti uomini.

Secondo lei anche all’interno dell’università italiana si scontala differenza di genere? Dalla sua esperienza trova che cisia una richiesta, da parte delle studentesse, di riflessionipiù specifiche sul tema dei femminismi e della violenzacontro le donne?Sì, penso che nell’università italiana le donne paghino ancoraun prezzo, e in tante maniere differenti. Certamente da quandomi iscrissi io a Filosofia nel 1970 qualcosa è cambiato. Si èfatta molta strada, ma resta ancora molto cammino da per-correre sia nella difesa dei diritti sia nella vittoria sugli stere-otipi. E questo sia da parte degli uomini sia da parte delledonne. A questo proposito vengo alla risposta circa la richiestada parte delle studentesse. Non tutte le richieste sono semprea livello cosciente: mi permetto di dire che, nella misura incui le studentesse sembrano avvertire, ma non esprimono(se non una esigua minoranza) l’esigenza di riflessioni speci-fiche sul femminismo o sul fenomeno della violenza contro ledonne, allora è il momento in cui questa riflessione, anchesotto forma di aiuto, si fa più necessaria.

Quali azioni prevedete di portare avanti nei prossimi mesi?Sono scaramantica! Stiamo lavorando... ma sono una personacui piace parlare solo quando un suo progetto ha dato almenoun risultato concreto da offrire. Spero di parlare presto.

Intervista di Chiara Cretella

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Grazie al lavoro pluridecennale dei Centri antiviolenza,dall’ascolto di migliaia di donne coinvolte in una relazionecon uomini che hanno comportamenti violenti nei loro con-fronti, è sempre più evidente la necessità di affrontare ilproblema della violenza alle donne non solo offrendo sostegnoe protezione alle donne che ne sono vittime, ma anche comeun problema degli uomini che ne sono i principali protagonisti.

Per anni ci si è concentrate esclusivamente sull’attenzione alproblema della violenza sulle donne rischiando di trascurarela responsabilità dell’autore del reato, e degli aspetti socialie culturali del fenomeno che riguardano entrambi i generi.

Ancora non esistono in Italia luoghi specifici per l’ascolto delmaltrattatore che permettano di comprendere più approfon-ditamente le dinamiche in cui agisce violenza verso lapartner, il più delle volte incurante della presenzadei figli. Si sa ancora poco sulle problematicheindividuali dell’aggressore, se non dai rac-conti delle donne stesse, che colpiscono,soprattutto, per la somiglianza nellad inamica de l l ’ag i re maschi lenell’ambito della violenza. Gli uominiviolenti, nella maggior parte dei casi,non sono delinquenti, non presen-tano problematiche estreme comedisturbi psichiatrici importanti, tos-sicodipendenza o alcolismo e che, inogni caso, non rappresentano unacausa della violenza, ma una suaaggravante.

Sono uomini che, in altre situazioni,possono avere atteggiamenti corretti enon aggressivi, ma i cui comportamentiprepotenti e abusanti nell’ambito delle re-lazioni intime rivelano una pretesa di controllopossessivo della partner, una problematica difficoltànell’affrontare la separazione e le sue conseguenze, unasuperficialità circa la gravità delle conseguenze sulla propriacompagna e sui figli che sono sempre drammatica-mente coinvolti. Le modalità soggettive sono varie,ma il denominatore comune è la generalizzatae quasi totale assenza di una matura assunzionedi responsabilità da parte dell’uomo che ha aggredito,della gravità del proprio agire e delle sue conseguenze,su di sé e sui componenti della coppia o della famiglia.

All'interno del Programma Daphne 2006, la Commissioneeuropea ha approvato un progetto presentato dal Comune diBologna in collaborazione con la Casa delle donne per nonsubire violenza, dal titolo Sviluppare strategie di interventocon uomini che usano violenza contro le donne nelle relazionidi intimità.

Partner europei del progetto sono: Alternative alle violenzaATV un Centro di Oslo per uomini che usano violenza controle donne; Trasferire, innovare e sviluppare ITD un ente diBarcellona che lavora al fine di promuovere processi di cam-biamento a livello locale; un' organizzazione di Atene chepromuove attività di formazione, e il Comune di Atene.

Il progetto, della durata di 2 anni, prevede attività di ricerca,di formazione e di carattere seminariale e la creazione di unsito internet.

Nell’ambito delle attività del Progetto, il 17 e il 18 gennaio

E adesso occupiamocidi uomini17 e 18 gennaio 2008, incontro ad Oslo,dei partner europei, tra cui la Casa delle donnee il Comune di Bologna, con il Centro ATVche si occupa degli uomini violenti.

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2008 si è svolto ad Oslo, in Norvegia, un incontro dei partner,con il Centro degli uomini di Oslo. Dopo alcuni scambi sullostato dei lavori da parte dei vari paesi presenti, soprattuttorelativamente alle interviste fatte ad alcuni personaggi rap-presentativi delle professionalità coinvolte nel tema dellaviolenza domestica, il direttore del Centro di Oslo ha presentatoil Centro agli intervenuti. Il Centro di Oslo ha avuto originedai Centri per le donne vittime di violenza e in particolaredall’iniziativa di una criminologa femminista che ha tentato,con successo, di istituire anche in Norvegia un luogo dove gliuomini potessero lavorare sulle proprie dinamiche di violenzanei confronti delle partner o ex partner, sul modellodell’esperienza di Boston che aveva avuto modo di conoscerepersonalmente.

L’accordo che i futuri operatori del servizio per gli uominihanno preso coi Centri antiviolenza, era che non si sarebberomessi in concorrenza per i finanziamenti e che in caso discars i tà d i fondi avrebbero lasciato lapriorità ai centri per le donne,tuttora molto più numerosi (52),r ispetto a quelli per gli uomini(5). I legami sono rimasti significa-

tivi, ogni anno il lavoro svoltopresso i centri per gli uo-

mini è supervisionato dauna commissione di cui fanno

parte alcune operatrici dei centri antivio-lenza.

I principi su cui si fonda la filosofia e lametodologia del centro ATV, è che gliuomini sono i responsabili della violenzache agiscono, e che la violenza crea danno

e sofferenza e distrugge la famiglia. E’l’uomo che usa violenza ad esserne re-

sponsabile, e ad avere la possibilità di cam-biare, di recuperare il potere e il controllo sui

propri comportamenti. L’obbiettivo dell’interventoè che la violenza cessi. L’accesso al Centro è diretto

e volontario da parte degli uomini interessati e, a diffe-renza di altre esperienze, ad esempio nord americane, non è

un’alternativa alla pena. Da quando però esistono i centriper gli uomini, gli operatori di ATV riferiscono che è

aumentata la consapevolezza dei rischi della violenzamaschile da parte delle forze dell’ordine, e che da allora

lavorano con maggiore scrupolo.

Dall’inizio dell’attività ad oggi ricevono una media di 200uomini all’anno. Spesso la motivazione che porta gli uominial Centro è il tentativo di riprendere il controllo della situazione.La moglie lo ha lasciato oppure minaccia di farlo. Una parteconsiderevole del lavoro terapeutico consiste nello spostarela motivazione da esterna a interna, facendo sì che gli uominiprendano consapevolezza della loro responsabilità in quelloche sta capitando. Un ulteriore avanzamento della terapiamira a suscitare empatia con la sofferenza causata dai propricomportamenti violenti. C’è la possibilità di svolgere sia unlavoro individuale che di gruppo.

Ora la scommessa è: sarà possibile anche in Italia l’avvio diun’esperienza analoga? Verranno frequentati dagli uominiitaliani? Avranno la volontà di assumersi la responsabilità deipropri comportamenti e delle conseguenze che questi hannosulla propria famiglia?

Caterina Righi

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Strabologna VivicittàUn’occasione per parlare di violenzaalle donne e ai bambini

Quest’anno saremo presenti alle iniziative che si terranno nei giorni5 e 6 Aprile 2008 all’interno della grande manifestazione sportivaStrabologna - Vivicittà. La manifestazione, alla sua 29° edizione,presenta, oltre all’evento principale, la "passeggiata ludico motoriaper tutti", molte attività legate allo sport e alla promozione sociale;in particolare questa edizione sarà caratterizzata dal lancio di“messaggi sociali” contro la violenza sulle donne e i bambini.Ecco perché, dunque, Casa delle donne per non subire violenzanon poteva mancare!!La nostra partecipazione a suddette iniziative verrà legata almessaggio fondamentale della Campagna del Fiocco Bianco, danoi promossa, che metterà a disposizione di ogni partecipanteuomo un fiocco bianco a simbolo del proprio impegno a noncommettere e non tollerare atti di violenza contro le donne.Il messaggio, di cui questa nostra collaborazione si fa portatrice,sarà, inoltre, veicolato da uno slogan da stampare sulle maglieindossate da tutti, atleti e atlete della gara.La nostra presenza e la nostra collaborazione all’evento sarannoaltresì testimoniate dall’allestimento in Piazza Maggiore di un puntoinformativo in cui le volontarie del centro antiviolenza saranno adisposizione per fornire informazioni sull’attività svolta dal centro.

Barbara Chiofalo

In occasione del decimo anniversario dell’opera teatraleI monologhi della vagina (The Vagina Monologues) dell’autriceamericana Eve Ensler, l’International Women’s Forum - IWFdi Bologna in collaborazione con l’Associazione Italo-Americana e la Johns Hopkins University, ha organizzato unanuova rappresentazione dei monologhi in lingua inglese, chesi terrà il 29 marzo 2008 in luogo ancora da definire.Il V-Day, questo il nome dell’evento, sarà celebrato durantetutto il 2008 anche in molti altri Paesi del mondo, con analogherappresentazioni dei monologhi, il cui ricavato per volontàdell’autrice stessa, sarà devoluto ad associazioni e programmiche lavorano per combattere ed eliminare la violenza controle donne. Nello specifico, il 10% sarà devoluto a KatrinaWarriors Network (rete di associazioni e gruppi di New Orleansattivi nella violenza contro le donne) e il 90% a scelta degliorganizzatori del singolo evento.Per l’iniziativa bolognese l’IWF ha scelto come beneficiario laCasa delle donne per non subire violenza in quanto gruppolocale attivo, che da anni si occupa del problema della violenzacontro le donne.L’11 e il 12 Aprile si terranno due mega V-Day negli Stati Uniti,uno presso la New Orleans Arena e l’altro nel Louisiana Su-perdome, a cui parteciperanno tra gli altri Salma Hayek, OprahWinfrey, Jane Fonda, Glenn Close, Ashley Judd, Rosario Daw-son, Ellen DeGeneres, e Joss Stone.I Monologhi sono stati la base di partenza per la nascita delmovimento del V-Day, i cui partecipanti, nel giorno di SanValentino, organizzano rappresentazioni per beneficenza. La"V" in V-Day rimanda a Valentine, Vagina, Vittoria. Il ricavatodelle rappresentazioni viene di solito devoluto ad associazionie programmi che assistono le donne vittime di violenza.Nel 2007 sono stati organizzati in tutto il mondo circa 3000 V-Day, e ad oggi il movimento del V-Day ha raccolto oltre 50 milionidi dollari contribuendo a diffondere e a sensibilizzare migliaia dipersone sulla tematica della violenza contro le donne.Per ulteriori informazioni sulle manifestazioni http://v10.vday.org/Per informazioni sul luogo e data del V-Day bolognesewww.italo-americana.org

Michela Giorgini e Julie Caterine Wade

Arrivaa Bologna!

Nel 10° anniversario della loro pubblicazione‘The Vagina Monologues’ tornano in città

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Loredana LipperiniAncora dalla parte delle bambineFeltrinelli, 2007Cosa sognano le bambine di oggi? O megliocosa viene loro suggerito di sognare? LoredanaLipperini cerca di rispondere a questo non facilequesito e per farlo parte alla volta di un veroe proprio viaggio esplorativo nel mondo deimedia, partendo dal presupposto che non sonoquesti ultimi a dover essere criminalizzati, poichénon fanno che riflettere il mondo reale e laforesta di simboli in cui tutti siamo immersi.Il libro raccoglie il testimone da Elena GianiniBelotti, che negli anni ’70, in Dalla parte dellebambine, raccontò e denunciò la presenza di forti condizionamenticulturali al ruolo di genere delle bambine. A trentacinque anni didistanza, le cose sono cambiate solo nelle apparenze e, nonostanteeroine guerriere e donne in carriera popolino cartoni animati epubblicità, gli antichi stereotipi permangono: “le bambine si osservanonello specchio di una femminilità multipla, ma con due imperativiprincipali: piacere e accudire”. Alle bambine viene chiesto di esserebelle come le veline, sexy come le Bratz, ardimentose come le Winxs,e, sottovoce, di rimanere al proprio posto, docili, calme, tranquille,impeccabili piccole donne. Le bambole hanno un viso interrogativo:chi vuoi essere bambina? Razanne, la musulmana che sta a suo posto,o Barbie, l’occidentale dedita al consumismo e a piacere? E l’alternativanon c’è, o, meglio, non viene resa visibile.

Viviana Vignola

Barbara SpinelliFemminicidio. Dalla denuncia sociale al riconoscimentogiuridicoFranco Angeli, 2008“Femminicidio è la violenza fisica, psicologica, economica, istituzionale,rivolta contro la donna «in quanto donna», perché non rispetta il ruolosociale impostole”. È da qui che parte Barbara Spinelli, giovane praticanteavvocato nonchè attiva collaboratrice dei Giuristi Democratici. Allespalle ha molti anni di studio sull’argomento e numerosi articoli scritti.L’autrice introduce il lettore all’analisi di questo termine, in un viaggiosemantico che inizia ancor prima dei tristemente noti casi di CiudadJuarez. Protagoniste sono sempre delle donne centroamericane checominciarono ad adottare il termine femminicidio nella battaglia perveder riconosciuti e rispettati i propri diritti umani, tra cui in primisil diritto a una vita libera da qualsiasi forma di violenza. Spinelli quindiprosegue col delineare le varie tesi elaborate in Centroamerica sullecause del femminicidio, che diventano ulteriore punto di partenza perun’analisi dei metodi di indagine, denuncia, dei dati delle ricercheeffettuate e soprattutto delle politiche sviluppate, fino ad arrivare allarichiesta di classificare il femminicidio come crimine contro l’umanità.Inoltre l’autrice descrive lucidamente la rete di alleanze createsi tradonne e ONG che mirano, forti della dottrina dei diritti umani, a farresponsabilizzare il governo messicano per i massacri di Ciudad Juarez.Da qui il percorso non facile che ha portato il concetto di femminicidioad uscire dall’ambito locale centroamericano, ed elevarsi a concettogiuridico di rilevanza internazionale. E sempre da qui, Spinelli sottolineacome alla base di ogni forma di violenza contro la donna a livellointernazionale ci sia un’unica ragione: quella di non considerare ledonne valevoli di dignità in quanto persone. L’eguaglianza Donna =Persona diviene quindi base fondamentale per la crescita di rispettoe riconoscimento reciproco che trascende da ogni sorta di diversitàideologica, sessuale o etnica che sia.La tematica del femminicidio purtroppo è ancora attuale, e la letturadi questo libro aiuta il lettore a decifrarne la complessa origine, efornisce nel contempo sufficienti conoscenze giuridiche perconsapevolizzarsi, e soprattutto partecipare alla dura battaglia chedonne di tutto il mondo stanno portando avanti contro questo fenomenoda anni.

Sonia Giari

Recensioni

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Il numero delle donne che si sono rivolte nel 2007 alla Casadelle donne è notevolmente aumentato rispetto agli anniprecedenti. Dal 1990 l’associazione ha ricevuto, ogni anno,una media di 350 donne che, per la prima volta, vi si rivolgonoper una richiesta di aiuto a causa di violenze subite in ambitofamiliare. Questo dato è in significativo aumento: al 31 dicem-bre 2007 si sono rivolte al Centro 551 donne. Oltre a questesono state ricevute 260 segnalazioni da parte di personevicine alla donna maltrattata per motivi affettivi o professionali.Inoltre, altre 200 donne circa, ogni anno, continuano unpercorso già iniziato precedentemente.La consapevolezza sociale della drammaticità dei dati relativialla diffusione della violenza alle donne in ogni parte delmondo sta aumentando, e sta aumentando anche la consa-pevolezza che non si tratta solo di un grave problema personaledelle donne a cui capita, ma che è un drammatico e diffusoproblema sociale e culturale che riguarda tutte le donne etutti gli uomini. Non solo, quindi, le donne maltrattate o gliuomini violenti che ne sono i principali autori.È molto importante l’impegno affinché aumenti la diffusionedella consapevolezza della gravità del problema, sollecitandol’impegno di tutti nel trovare soluzioni. Il consenso e la soli-darietà sociale sono, inoltre, elementi fondamentali per inco-raggiare le vittime a reagire, perché possano trovare la forzaper farlo nonostante le innumerevoli difficoltà. E sono anchefattori fondamentali per il superamento del trauma, così come,al contrario, il giudizio negativo può aumentarne il danneg-giamento. È importante che possa arrivare un messaggionuovo anche ai giovani, maschi e femmine, per stimolare unmaggiore impegno di tutti nello sforzo di individuare dellemodalità di gestione delle proprie relazioni affettive e della risoluzione dei conflitti personali, più rispettosa e più respon-sabile per se stessi e per gli altri e le altre. Inoltre in questi ultimi anni le donne hanno iniziato a rivolgersial nostro Centro prima, in relazione all’inizio della violenza,rispetto al passato. Ciò denota una maggiore consapevolezzada parte delle donne che ne sono vittime, che subire violenzaè subire un reato e che possono essere fatte scelte migliorie più protettive nella propria vita.Dal marzo 2006, inoltre, è in funzione il numero verde 1522del Ministero delle Pari Opportunità gestito dal Centro anti-violenza di Palermo, l’associazione Le Onde. Il call centerriceve le telefonate dalle donne maltrattate da tutta l’Italia ele smista ai Centri antiviolenza locali. In seguito alla diffusionedello spot televisivo che pubblicizza questo servizio, sonomolto aumentate le donne che ci hanno contattate. Riteniamoche questi dati non siano indicativi di un aumento dellaviolenza in generale, ma rivelino una maggiore volontà delledonne di “rompere il silenzio” su di essa.

Caterina Righi

Le donne accoltesono sempre di più

Dati generali di accoglienza 2007

Nuove donne accolte 551Donne seguite dal periodo precedente 78Totale donne seguite nel periodo 629

Segnalazioni (da parte di terzi) 260

Donne ospitate nelle case rifugio, entrate nel 2007 26Donne ospitate nelle case rifugio da prima di gen 2007 4Totale donne ospitate nelle case rifugio 30

Bambine/i ospitate nelle case rifugio entrate/i nel 2007 21Bambine/i ospitate nelle case rifugio da prima di gen 2007 3Totale bambine/i ospitate/i nelle case rifugio 24

Donne che partecipano ai gruppi 24

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Il valore dell’accoglienzaUn progetto sugli standard di qualità europei e pianointegrato di intervento per i servizi di contrasto allaviolenza di genere in Emilia-Romagna

La Casa delle donne ha presentato un progetto al Dipartimentodelle Pari Opportunità nell’ambito del Fondo nazionale controla violenza sessuale e di genere, destinato al finanziamentodel Piano d’azione nazionale.Il progetto intende sviluppare la qualità dei servizi rivolti alledonne e ai minori che hanno subito violenza nella regioneEmilia-Romagna, prendendo a parametro gli standard diqualità indicati dall’Unione Europea in numerosa normativadi riferimento: alla luce di questi, verrà monitorata e valutatala qualità dei servizi offerti dai centri antiviolenza della regione.Il progetto inoltre intende migliorare sia l’interazione di retetra i centri – con la costituzione di un Centro di coordinamentoregionale delle Case e dei Centri antiviolenza che avrà comeinterlocutore principale la Regione Emilia-Romagna – siaquella tra i singoli centri e i loro riferimenti istituzionali alivello locale, per lo sviluppo di piani d’azione territoriali.Obiettivo ultimo del progetto è migliorare la risposta d’aiutoalle donne e ai minori che hanno subito violenza, sostenendol’operatività e i bisogni concreti dei singoli centri a livello locale,ma anche la costruzione di un piano integrato di interventosulla violenza di genere tra centri antiviolenza e istituzioni,mediante un raccordo politico-progettuale tra di loro.Esperte coinvolte a vario titolo nel progetto saranno: RosaLogar, presidente e co-fondatrice del network europeo Wave(Women against Violence Europe), membro della Task Forcedella Campagna del Consiglio d’Europa contro la violenza alledonne; Francesca Molfino, psicanalista, esperta di problema-tiche di genere; Lucia Ferrante, storica, e Graziella Giovannini,sociologa, dell’Università degli studi di Bologna; Maria ClaraDonato, Centro studi A. Cabral; Giuditta Creazzo, ricercatrice.I partner che hanno aderito al progetto, di cui la Casa delledonne per non subire violenza è capofila, sono: Sos Donnadi Bologna; Linearosa di Ravenna; Demetra donne in aiuto diLugo; Sos Donna di Faenza; Telefono Rosa di Piacenza; Centroantiviolenza di Parma; la Regione Emilia-Romagna; la Provinciadi Bologna; la Provincia di Parma; il Comune di Ravenna; ilComune di Lugo; il Comune di Faenza; il Comune di Piacenza;l’Istituto di ricerca Iress di Bologna.

Angela Romanin

Via libera dalla commissione Giustizia della Camera al ddl cheintroduce il reato di stalking, ossia delle molestie ripetute, perlo più a sfondo sessuale, attraverso intrusioni, appostamenti,lettere, telefonate, e-mail ed sms.Rientra nella fattispecie dello stalking «chiunque reiteratamenteminaccia o molesta taluno suscitando in lui sofferenza psichicao un fondato timore per l'incolumità propria o di una personalegata a esso da relazione affettiva ovvero arrecandogli unapprezzabile pregiudizio alle abitudini di vita».A breve,dunque, questa fattispecie insidiosa costituirà una figuratipica di reato.Finora, infatti, il codice penale punisce la "molestia o disturbo"ad altre persone con l'arresto fino a sei mesi e un'ammenda di516 euro.Il nuovo ddl colma, perciò, un evidente vuoto legislativo, inaspri-sce le pene e condanna le "forme persecutorie" che si ripetononel tempo e hanno "effetti devastanti sulla libertà individualee sessuale". Per il reo è prevista la reclusione da sei mesi aquattro anni; e la pena è aumentata nel caso di ex partner, direcidiva, o se il molestato è un minorenne.Quella dello stalking è una realtà trasversale, che riguarda unnumero sempre più elevato di persone. L'82% sono donne ma

Stalking, un passo avanti?

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Le pagine web della Casa delle donne hanno sempre svoltopiù di una funzione in relazione alle molte iniziative avviatedall’associazione: promozionale, divulgativa e documentale.L’idea di realizzare un nuovo sito nasce dall’esigenza dievidenziare quest’ultimo aspetto e rendere più agevole lafruizione dei molti materiali a disposizione.Per questo si è ragionato a lungo sulla suddivisione degliargomenti, sul grado di navigabilità delle singole sezioni,perché tutto fosse intuitivo e semplice da rintracciare, leggere,stampare e “scaricare”.L’8 marzo sarà on-line la terza edizione del sito della Casadelle donne, nato nel 1997, riedito nel 2001 e che ora, dopooltre 10 anni, si ripropone in una nuova veste comunicativa.Il menu principale tratta dell’associazione e del suo operato,fornendo ampio risalto all’attività svolta contro la violenzasulle donne, in termini di accoglienza, sostegno, denuncia,formazione, orientamento al lavoro; un secondo menu racco-glie e suddivide per anno le numerose iniziative, locali enazionali; un terzo menu ha come oggetto l’attività promozio-nale e/o fund-raising e l’invito a sostenere l’operatodell’associazione anche direttamente online.Il menu in alto riunisce i collegamenti web alla Rete nazionaledei Centri antiviolenza, al Coordinamento dei centri antivio-lenza ed alla pagina di iscrizione alla Lista della Casa delledonne.Il nuovo sito è stato completamente realizzato con Joomla(versione stabile 1.0.13), un CMS open source che consentela creazione di siti dinamici, versatili e sicuri. È provvisto diun motore di ricerca interno. Per il layout si è adottato unmodello fra i molti allestiti e messi gratuitamente a disposi-zione dalla community di Joomla, modificato in base ai conte-nuti, alla struttura e all’immagine della Casa delle donne.La realizzazione del sito è esclusivamente femminile, curatoda Anna Pramstrahler, con il contributo delle volontarie SoniaGiari e Elena Sabattini e ovviamente la bravissima informaticaElena Camerin, oltre a me….Visitatelo: www.casadonne.it e buona navigazione!

Barbara Lotti

solo il 17% trova il coraggio di denunciarlo.Gli esperti sono convinti che il 10% degli omicidi volontari inItalia avrebbe come prologo atti classificabili come stalking. Ericordano l'ultimo, tragico caso, quello del 12 settembre scorso,l'assassinio nel parmense di Silvia Mantovani, inseguita, tam-ponata e finita a coltellate nella sua auto dall'ex fidanzato, cheda quando era stato lasciato dalla donna non faceva altro cheminacciarla.È clamoroso, secondo l'Osservatorio Nazionale Stalking, che lamaggior parte dei casi di molestia vede coinvolte donne insidiatedall'ex marito, dall'ex convivente, dall'ex fidanzato.Il ritardo del nostro legislatore, rispetto ad altri Paesi, è evidente:di stalking psicologi e sociologi hanno cominciato ad occuparsia partire dagli anni '80Negli States, entro la fine del '94 tutti gli Stati hanno approvatouna legge antistalking; in Canada è considerato delitto di molestiacriminale infastidire "intenzionalmente o imprudentementeun'altra persona"; nel Regno Unito è di nove anni fa il "Protectionfrom Harassment Act".Ora il ddl passerà all’esame dell’aula e ci si augura che, nel piùbreve tempo possibile, la fattispecie di stalking possa diventareautonoma figura di reato.È un fatto di civiltà e saggezza che darebbe al paese una leggetanto attesa e utile alle donne.

Barbara Chiofalo

Articolo stalkingArticolo stalking

Il sito della Casa delledonne cambia d’abito

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Chi è stata a Roma, alla grande manifestazione il 24 novembre,in occasione della giornata mondiale contro la violenza alledonne, può capire a cosa mi riferisco: una grande voglia daparte delle donne di dire basta! Oltre 150.000 donne, tantis-sime giovani, contro la violenza alle donne in tutte le sueforme. È stata la prima grande manifestazione nazionalecontro la violenza alle donne a cui hanno partecipato i Centriantiviolenza e che ha ridato visibilità alla voglia di protagoni-smo delle donne, evidente, anche in questi giorni, per la difesadella 194.

Lavorare sulla violenza alle donne non è una novità per i Centriantiviolenza, ma in Italia lo è per il governo e le istituzioni ingenerale. Sono anni che le donne chiedono al governo strategiepolitiche per affrontare la violenza alle donne in modo integratoe coordinato, ma non esistono finora programmi ed azioninazionali, nonostante le numerose raccomandazioni del Con-siglio d’Europa, dell’OMS, delle Nazioni Unite e del CEDAW.

Abbiamo chiesto con insistenza un Piano d'azione nazionalecontro la violenza anche per l'Italia e sembra che finalmentequalcosa sia successo. Una settimana prima che cadesse ilgoverno, sono stati varati due Decreti ancora poco conosciuti,il primo riguardante l’istituzione del Forum permanente controla violenza alle donne (25 gennaio 2007), il secondol’Osservatorio contro la violenza di genere (23 gennaio 2007).

Ma a cosa serviranno questi due nuovi organismi, voluti dallaMinistra Pollastrini, previsti già nella finanziaria dell’annopassato, ma istituiti poche settimane fa e a pochi giornidell’ennesima caduta di governo?

Il compito principale del Forum sarà quello di tematizzare leproblematiche intorno alla violenza e alla discriminazionelegata all’orientamento sessuale. Per questo motivo, tra le100 persone previste che costituiranno il forum, sono statiriservati 30 posti ai Centri antiviolenza e altri 30 ad associazionidi donne impegnate in questo ambito; un bel numero perriuscire a portare avanti con competenza e impegno deicontenuti. L’osservatorio invece avrà un carattere più scien-tifico e dovrà raccogliere dati e proposte per redigere, inaccordo con le riflessioni e i contenuti emersi dal Forum, unPiano d’azione nazionale contro la violenza alle donne. Obiet-tivo attraente e allettante dopo anni d’immobilismo su questotema nel quale il DDL Pollastrini e le tante proposte intornoalla violenza alle donne sono ormai seppellite nelle montagnedi carte della commissione giustizia.

Ora perché non chiediamo prima delle elezioni alle forzepolitiche come vogliono affondare il tema nella prossimalegislatura? Non vogliamo partire sempre da zero e annullarei primi timidi passi fatti fin ora.

Anna Pramstrahler

Il protagonismo delle donnee i primi passi del governo

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Donazioni liberalie 5 per milleDonazioni liberaliIl nostro sistema tributario prevede alcune agevolazioni fiscaliper i contribuenti che desiderano sostenere le organizzazioniche godono dello status di Organizzazione non lucrativa diutilità sociale (Onlus).La Casa delle donne per non subire violenza è iscrittaall’anagrafe delle Onlus e, pertanto, le persone fisiche e leaziende che volessero sostenerne i progetti possono portarein deduzione le donazioni in denaro dal reddito complessivo,nel momento in cui andranno a redigere la dichiarazioneannuale.La differenza tra deducibilità e detraibilità, e qui sta la grandenovità del Decreto Legge n. 35 del 2005, è sostanziale. Glioneri deducibili, infatti, riducono direttamente il redditoimponibile prima del calcolo dell’imposta e quindi determi-nano un beneficio al contribuente pari all’aliquota di tassa-zione.Il nuovo decreto fissa per le donazioni liberali il limite del10% del reddito dichiarato che, comunque, non potrannosuperare i 70.000,00 euro annui.Per potere essere deducibili, le erogazioni devono essereeseguite esclusivamente tramite banca, uffici postali, cartedi credito o prepagate oppure per mezzo di assegni bancariecircolari.Naturalmente, questo limite si intende come ammontarecomplessivo, comprendendo quindi tutte donazioni fatte aqualsiasi Onlus durante l’anno fiscale e le agevolazioni nonsono cumulabili con agevolazioni fiscali previste da altrenorme.

Il 5 per milleUn secondo meccanismo di sostegno alla Casa delle donne,utilizzabile esclusivamente dalle persone fisiche, è quellodel 5 per mille. Questo strumento, che per ora è previstodalla legge finanziaria anno per anno mentre la speranza èche diventi un provvedimento regolato da un provvedimentolegislativo definitivo, può essere utilizzato assieme alledonazioni liberali ed è un meccanismo semplice ed autonomoda ogni altra agevolazione fiscale.Il 5 per mille, che non determina maggiori imposte da pagare,non è alternativo alla devoluzione dell’8 per mille e le duepossibilità coesistono senza interferire, poiché diverse sonoi soggetti destinatari.L’operazione è molto semplice in quanto basta indicare,nell’apposito riquadro presente in dichiarazione, il codicefiscale della Onlus che si desidera sostenere. Il 5 per milledella propria imposta sul reddito verrà così devoluto auto-maticamente al destinatario indicato.

Per saperne di più:Vedi sito dell’agenzia delle Entrate www.agenziaentrate.italla sezione Documenti / Guide Fiscali / Agevolazioni / Eroga-zioni Liberali

Alberto Benchimol

Sostieni i nostri progetticontro la violenza alle donne

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Donne in movie-ing è il titolo del concorso di corti, apertoa tutte/i quelli che abbiano da raccontare con questostrumento, qualcosa sulla migrazione al femminile di ierie di oggi, da e per l’Italia.

L’idea ci è venuta avendo incontrato e conosciuto donneche hanno affrontato la migrazione e che attraverso dettaglianche piccoli, all’interno del loro racconto, ci hanno per-messo di vedere aspetti originali, fuori dagli stereotipiche normalmente sono associati ai racconti di donnemigranti.

L’esperienza di violenze e sfruttamento sono i motivi percui le abbiamo incontrate, ma quello che poi è emersodall’incontro, è stata la diversità e originalità dei modi dipensare ed il fatto che i loro vissuti sono talmente autenticie individuali, da non consentire alcuna generalizzazionesul tema della migrazione femminile. Vogliamo che emer-gano da questo concorso brevi ma significativi momenti,che mettano a fuoco queste originalità.

Il bando con il regolamento e tutte le informazioni utilisaranno disponibili sul sito della Casa delle donne a partiredall’8 marzo.

Elsa Antonioni

Donne inmovie-ing

Concorso di “corti” sullamigrazione femminile

Il Giornale dellaCasa delle donnePeriodico di informazione delCentro Antiviolenza di Bologna

Direttora responsabile:Anna Cariani

Redazione: Elena de Concini,Anna Pramstrahler,Antonella Urbinelli

Progetto grafico:Antonella Urbinelli

Sede legale: via dell’Oro 3,40124 Bologna, tel. 051 333173,fax 051 3399498,e-mail:[email protected]

Registrazione: Tribunaledi Bologna N. 7510del 3/3/2005

Stampa: Sapori & Sabbivia Ungheri 3/L,Calderara di Reno (BO)

Tiratura: 2.500 copie

Per donazioni:CCP 32732547int. Casa delle donneper non subireviolenza - ONLUS

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Tante e tanti di voi continuano a sostenerci ed è necessarioche questo sostegno continui a crescere, come costantementecrescono le richieste delle donne di essere aiutate ad usciredalla violenza.

Per noi il vostro sostegno è anche una risposta chiara allaviolenza contro le donne. Un gesto concreto per dire basta!

Ecco come potete fare:

Ricorda che le donazioni sono detraibili dalle imposte!

utilizzare il bollettino postale allegato o comunque fareun versamento sul ccp 32732547

intestato a Casa delle donne pernon subire violenza Onlus

acquistare e indossareo regalare la nostra

maglietta antiviolenzache trovate presso lanostra sede

venire a trovarcinel nostro centro, informareamici e conoscenti della campagna diCASA in CASA, invitandoli a fare unadonazione

sensibilizzare conoscenti in aziende,banche ecc. che possano darci

una mano

donare beni necessari alle nostrecase rifugio. Contattateci alla

Casa delle donne chiedendo di Elisa.

l’8 marzo acquistare unamimosa solidale presso il centro commerciale AndreaCosta in via Andrea Costa 160 o l’Ipercoop Centro Nova in viaVillanova 29 a Villanova di Castenaso

destinare il 5 PER MILLE dell’imposta Irpef in sededi dichiarazione dei redditi indicando il nostro

codice fiscale riportato nel talloncino qui sotto

codice fiscaleCasa delle donne per non subire violenza Onlus

92023590372