il Giornale Sabato 20 settembre 2008 DIDONE

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Milano spettacoli 60 il Giornale Sabato 20 settembre 2008 NON SOLO VIRGILIO La Didone barocca, versione a lieto fine del dramma della principessa di Cartagine Piera Anna Franini Decollo come brillante violinista al seguito dei com- plessi della Rai. Poi, cambio di rotta con la decisione di de- dicarsi in modo esclusivo al- la musica del Sei e Settecen- to: indagata con cura certosi- na e riproposta fedelmente all'originale. È Fabio Biondi, l’anima di Europa Galante: il complesso strumentale ita- liano che nel suo genere, cioè la musica antica, rappre- senta l’Italia nel mondo. Per tre giorni, il teatro alla Sca- la, uso a un repertorio che dal contemporaneo arretra fino al Settecento, possibil- mente inoltrato, si tinge in via del tutto eccezionale d’an- tico. Domani e lunedì mette in scena una preziosa gem- ma del melodramma di casa nostra, come «La Didone» di Francesco Cavalli e domeni- ca, sempre alle ore 20, ospi- ta un concerto che fin dal tito- lo chiarisce la sua sostanza barocca: «Invenzioni e stra- vaganze». Artefice di questa duplice esposizione di parti- ture d’epoca è l’ensemble Eu- ropa Galante che, aldilà del concerto domenicale, porta a Milano uno spettacolo nato dalla collaborazione con la Facoltà di Design e Arti del- l’Università di Venezia e pro- dotto dal teatro La Fenice di Venezia e Unione Musicale di Torino. Con Didone, clas- se 1641, Fabio Biondi ripor- ta a Milano l’opera barocca, un’opera imbevuta di miti e di favole grazie alle quali l’ar- tista del Seicento sfugge la re- altà tremenda dell’epoca. Si tenta di evadere un quotidia- no fatto di pestilenze, care- stie, guerre, scosso dalle rive- lazioni copernicane e dimo- strazioni galileiane. Si rein- venta un mondo meraviglio- so o comunque lontano e ide- alizzato, fatto di dei e semi- dei, di figure leggendarie li- beramente interpretate. È il caso di Didone, l’infelice regi- na che il librettista dell’ope- ra (Busenello) non fa morire suicida per amore di Enea: alla fine la donna convolerà a nozze con l’ammiratore di sempre, il re Iarba. Certo, il lieto fine giunge in coda a una sequela di eventi luttuo- si, a lamenti e pianti pensati - anzitutto musicalmente - per muovere gli affetti dello spettatore, nel più puro spiri- to barocco. Un’opera dove l’umore tragico, alla fine ri- scattato, fa i conti con il tono licenzioso e spregiudicato, tale soprattutto in tempi di Controriforma, molto più vi- cino alla sensibilità libertina di poi. Si irride la fedeltà, in amore è molto meglio «va- riar disegno, e volo, / perché fa troppo nausea un cibo so- lo», dicono le damigelle alla vedova Didone. In Didone, si canta e si dice nel rispetto del recitar cantando secente- sco: uno stile che punta su qualità emozionali fortissi- me, con il fermo obiettivo di commuovere l’ascoltatore. Un obiettivo ben chiaro a Ca- valieri, compositore e sovrin- tendente degli spettacoli fio- rentini, che fece debuttare la sua Didone al teatro San Cas- sian di Venezia, il primo al mondo destinato a un pubbli- co pagante, quindi da conqui- stare. Un’impresa che fino ad ora è riuscita alla Didone di Biondi, che per i ruoli da protagonisti ha coinvolto i cantanti Claron McFadden (Didone), Magnus Staveland (Enea) e Jordi Domènech (Iarba). Luca Testoni Polistrumentista (di estrazione rock) e compositore di talento, l’islandese Jóhann Jóhannsson, classe 1969, ospite questa sera al Teatro Out Off di via Mac Mahon 16 (ore 23, ingresso 10 euro) nel- l’ambito di MiTo, non è alla sua prima ap- parizione milanese. Qualche anno fa, assie- me alla coreografa e ballerina Erna Ómar- sdóttir, aveva incantato la platea dell’Uovo Fe- stival con «Ibm 1401, A user’s manual», una riuscita pièce minimali- sta in bilico tra sugge- stioni elettroniche e danza che indagava sul- la complessità delle re- lazioni tra uomo e mac- china. Lo spunto? Il primo computer im- portato in Islanda a metà degli anni ’60. Stasera, Jóhannsson, ormai figura di spicco della scena elettronica europea (lo attestano le recenti produzioni targate 4Ad e le svariate collaborazioni che spazia- no dal teatro alle visual performance fino al cinema), presenterà in anteprima la sua ultima fatica, «Fordlandia», per l’occasio- ne proposta in una versione più veloce ri- spetto alla composizione originale, regi- strata con un’orchestra di 50 elementi a Praga e in uscita a novembre. La nuova opera, che dal vivo vedrà il musicista islan- dese (piano, organo, tastiere, macchinari elettronici) interagire con un quartetto d’archi composto dai violinisti Ivo Stankov e James Daniel Underwood, Emma Owens (viola) e Charlotte Rook (violoncello), l’elet- tronicista-percussioni- sta Matthias Hemstock e l’autore di video Ma- gnus Helgason, ruota at- torno al concetto del- l’utopia fallita. Come quella cui si ispira «For- dlandia»: la storia della piantagione di gomma che Henry Ford creò in Amazzonia negli anni ’20 e del suo sogno di creare una città americana nel bel mezzo della giungla. «Ford iniziò questo proget- to, che poi fallì, perché il prezzo che paga- va per comprare i pneumatici delle sue au- to era troppo alto - spiega Jóhannsson in una nota -. Le rovine di quella città sono ancora visibili, ma la foresta le sta lenta- mente fagocitando. È il riscatto della natu- ra che si reimpossessa della terra rubata dagli umani». Il chitarrista jazz in città per un doppio concerto con il suo gruppo: Feldman, Baron e Morgan STASERA AL BLUE NOTE Con De Gregori notte «elettrica» a sfondo sociale Pappe, nanna e fiabe Ecco i consigli per sopravvivere ai bebé Riscatto di una regina: non muore per Enea ma sposa un vero re Antonio Lodetti È uno dei chitarristi più raffi- nati del jazz moderno, artista che non indulge troppo al virtuosismo preferendo la ricerca timbrica, il la- voro sul colore del suono. John Abercrombie, 64 anni, arriva stase- ra per un doppio concerto al Blue Note (alle 21 e alle 23.30), portando con sé quella variegata esperienza che lo ha visto collaborare con tutti i grandi del genere e a sostenere una lunga e brillante carriera nel- l’ambito della ricerca e dell’improv- visazione. Abercrombie (che è anche uno splendido mandolinista, come ha di- mostrato insieme con il pianista Mc- Coy Tyner) arriva in quartetto, ac- compagnato da Mark Feldman al vi- olino, Joey Baron alla batteria e Thomas Morgan al basso (la stessa formazione dell’ultimo cd The Third Quartet, con Morgan al posto di Marc Johnson), rileggendo la sua storia tra passato, presente e futu- ro. «Anche se il tempo nella musica è sempre relativo - dice Abercrom- bie - e viene sorpassato dalla forza dell’ispirazione e del ritmo». Il rit- mo, la dinamica sono i punti di for- za dello stile di Abercrombie («Non mi piace fare le gare a chi suona più veloce, io cerco il lirismo, l’emozio- ne»), che è uscito dalla Berklee School of Music di New York nel 1966 fondendo il suo amore per il primo rock’n’roll con i capolavori di Miles Davis e Dave Brubeck. Con la sua chitarra è riuscito pri- ma a domare e poi ad esprimere gli stili più diversi, lavorando in gruppi come i Dreams di Billy Cobham e Randy Brecker, i New Directions di Jack DeJohnette, i Gateway con il contrabbassista Dave Holland, sen- za contare le mille collaborazioni con Gato Barbieri, Kenny Wheeler, l’indimenticato Michel Petrucciani e decine d’altri. Nel contempo, è an- che inventivo leader di piccoli grup- pi ora con Marc Johnson e Peter Er- skine, ora con il batterista Adam Naussbam e l’organista Dan Wall. Suonando con musicisti tanto diver- si tra loro e - pur radicato nella tra- dizione jazz - ispirandosi a immensi chitarristi acustici «senza frontie- re» come John Fahey, ha evitato di impastoiarsi nelle secche del jazz rock trovando sempre una cifra stili- stica fresca e al passo coi tempi. Il compositore presenta in anteprima per MiTo «Fordlandia», riscatto della natura sull’uomo AL TEATRO OUT OFF L’Islanda si scopre elettronica sulle vibrazioni di Jóhannsson MUSEO ARCHEOLOGICO Sarà un sabato tutto dedicato al- l’archeologia grazie al doppio ap- puntamentoorganizzato dalleCivi- che Raccolte Archeologiche e Nu- mismatiche, in programma per questo pomeriggio alle 15. Il pri- mo, «Milano altomedievale», è un percorso guidato che parte dal Museo Archeologico per arrivare al Castello Sforzesco. Il ritrovo è in corso Magenta 15 e si pagano i due ingressi (2 più 3 euro) mentre la guida è gratuita. Un’occasione per immergersi alcune ore in una Milano d’altri tempi. Ai più piccoli è invece dedicata l’iniziativa, sem- pre del Civico Museo Archeologi- co: «Il mestiere dell’archeologo: il viaggio più lungo»: un itinerario per scoprire come il mondo dei mortiraccontiagliarcheologi quel- lo dei vivi, attraverso i corredi di uomini e donne dell’età della pie- tra e dei metalli. Il percorso è pen- sato per bambini dai 6 ai 12 anni, che al prezzo di 6 euro potranno vivere un’esperienza speciale, ac- compagnatidaun genitore.La pre- notazione è obbligatoria per en- trambe le visite. Telefono: 02 -20404175. Una giornata da Indiana Jones fra cocci e reperti SAN GIULIANO MILANESE Questa sera Francesco De Grego- ri si esibirà dal vivo a San Giuliano Milanese in un concerto gratuito a sfondo sociale. Si festeggia in- fatti il 1˚ anniversario dall’abbatti- mentodei tralicciper l’alta tensio- ne che per ben 66 anni hanno «oc- cupato» la città: una grande vitto- ria per tutta la comunità. La festa, giunta alla seconda edizione, prende logicamente il nome di «Notte elettrica» e si svolgerà per le viedel centro(tra viaCervi,piaz- za Italia, via Turati, via Marconi) tra degustazioni, spettacoli e balli popolari.La performance del«Prin- cipe di tutti i cantautori» della mu- sica italiana (dalle 21.15 presso il giardino della scuola Milano, via Cavour) non potrà che essere il clou della giornata, anche perché è l’unico show settembrino di De Gregori previsto attualmente in Lombardia. L’artista romano pre- senterà i nove brani contenuti nel- l’ultimo lavoro, uscito lo scorso 23 maggio.In scaletta anche suc- cessi evergreen del passato. [GB] VERSATILE Il chitarrista John Abercrombie LIBRERIA FELTRINELLI Pappe, nanne, fiabe, pannolini: il mestieredel genitore non è poicosì semplice,soprattutto sei figli asso- migliano più a Gian Burrasca che al Piccolo Lord. Urlano, piangono ap- parentemente senza un perché, ri- fiutanoil cibo, fuggono dalvasino, e quando sono in due, poi... «Questo è mio!» urla un fratellino. «No lascia- lo, è mio» risponde l'altro. E quale gioco proporre a questo punto? Co- me far rispettare le regole? A que- stee moltealtredomande risponde- rannole tate più famose d’Italia,do- mani dalle ore 11 alla Libreria Feltri- nelli (piazza Piemonte 2). Arrivano direttamente dalla trasmissione te- levisiva «Sos Tata», in onda su Fox tv e La 7, Renata Scola e France- sca Valla, e incontreranno il pubbli- co per presentare il loro primo libro: Sos Tata (Kowalski, pagg. 222, eu- ro 12). In libreria le tate giocheran- no con i bambini e poi, munite di carta e penna, dispenseranno con- sigli e strategie alle neomamme e ai neopapà per crescere figli sani e sereni. Ma soprattutto verranno di- spensate anche alcune dritte per sopravvivere al caos familiare. [VT] DIDONE Lo spettacolo porta la firma della Fenice di Venezia Abercrombie, la ricerca dell’improvvisazione Biondi dirige l’opera barocca di Cavalli in scena alla Scala

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Milano spettacoli60 il Giornale � Sabato 20 settembre 2008

NON SOLO VIRGILIO La Didone barocca, versione a lieto fine del dramma della principessa di Cartagine

Piera Anna Franini

�Decollo come brillanteviolinista al seguito dei com-plessi della Rai. Poi, cambiodi rotta con la decisione dide-dicarsi in modo esclusivo al-la musica del Sei e Settecen-to: indagata con cura certosi-na e riproposta fedelmenteall'originale. È Fabio Biondi,l’anima di Europa Galante: ilcomplesso strumentale ita-liano che nel suo genere,cioè la musica antica, rappre-senta l’Italia nel mondo. Pertre giorni, il teatro alla Sca-la, uso a un repertorio chedal contemporaneo arretra

fino al Settecento, possibil-mente inoltrato, si tinge inviadel tutto eccezionale d’an-tico. Domani e lunedì mettein scena una preziosa gem-ma del melodramma di casanostra, come «La Didone» diFrancesco Cavalli e domeni-ca, sempre alle ore 20, ospi-ta un concertoche fin dal tito-lo chiarisce la sua sostanzabarocca: «Invenzioni e stra-vaganze». Artefice di questa

duplice esposizione di parti-ture d’epoca è l’ensemble Eu-ropa Galante che, aldilà delconcerto domenicale, portaa Milano uno spettacolo natodalla collaborazione con laFacoltà di Design e Arti del-l’Università di Venezia e pro-dotto dal teatro La Fenice diVenezia e Unione Musicaledi Torino. Con Didone, clas-se 1641, Fabio Biondi ripor-ta a Milano l’opera barocca,

un’opera imbevuta di miti edi favole grazie allequali l’ar-tistadel Seicento sfugge la re-altà tremenda dell’epoca. Sitenta di evadere un quotidia-no fatto di pestilenze, care-stie, guerre, scosso dalle rive-lazioni copernicane e dimo-strazioni galileiane. Si rein-venta un mondo meraviglio-so o comunque lontano e ide-alizzato, fatto di dei e semi-dei, di figure leggendarie li-

beramente interpretate. È ilcaso di Didone, l’infelice regi-na che il librettista dell’ope-ra (Busenello) non fa moriresuicida per amore di Enea:alla fine la donna convoleràa nozze con l’ammiratore disempre, il re Iarba. Certo, illieto fine giunge in coda auna sequela di eventi luttuo-si, a lamenti e pianti pensati- anzitutto musicalmente -per muovere gli affetti dello

spettatore, nel più puro spiri-to barocco. Un’opera dovel’umore tragico, alla fine ri-scattato, fa i conti con il tonolicenzioso e spregiudicato,tale soprattutto in tempi diControriforma, molto più vi-cino alla sensibilità libertinadi poi. Si irride la fedeltà, inamore è molto meglio «va-riar disegno, e volo, / perchéfa troppo nausea un cibo so-lo», dicono le damigelle allavedova Didone. In Didone, sicanta e si dice nel rispettodel recitar cantando secente-sco: uno stile che punta suqualità emozionali fortissi-me, con il fermo obiettivo dicommuovere l’ascoltatore.Un obiettivo ben chiaro a Ca-

valieri, compositore e sovrin-tendente degli spettacoli fio-rentini, che fece debuttare lasua Didone al teatro San Cas-sian di Venezia, il primo almondo destinato a un pubbli-co pagante,quindi da conqui-stare. Un’impresa che finoad ora è riuscita alla Didonedi Biondi, che per i ruoli daprotagonisti ha coinvolto icantanti Claron McFadden(Didone), Magnus Staveland(Enea) e Jordi Domènech(Iarba).

Luca Testoni

�Polistrumentista (di estrazione rock)e compositore di talento, l’islandeseJóhann Jóhannsson, classe 1969, ospitequesta sera al Teatro Out Off di via MacMahon 16 (ore 23, ingresso 10 euro) nel-l’ambito di MiTo, non è alla sua prima ap-parizione milanese. Qualche anno fa, assie-me alla coreografa eballerina Erna Ómar-sdóttir, aveva incantatola platea dell’Uovo Fe-stival con «Ibm 1401, Auser’s manual», unariuscita pièce minimali-sta in bilico tra sugge-stioni elettroniche edanza che indagava sul-la complessità delle re-lazioni tra uomo e mac-china. Lo spunto? Il primo computer im-portato in Islanda a metà degli anni ’60.

Stasera, Jóhannsson, ormai figura dispicco della scena elettronica europea (loattestano le recenti produzioni targate4Ad e le svariate collaborazioni che spazia-no dal teatro alle visual performance finoal cinema), presenterà in anteprima la suaultima fatica, «Fordlandia», per l’occasio-ne proposta in una versione più veloce ri-

spetto alla composizione originale, regi-strata con un’orchestra di 50 elementi aPraga e in uscita a novembre. La nuovaopera, che dal vivo vedrà il musicista islan-dese (piano, organo, tastiere, macchinarielettronici) interagire con un quartettod’archi composto dai violinisti Ivo Stankove James Daniel Underwood, Emma Owens(viola) e Charlotte Rook (violoncello), l’elet-

tronicista-percussioni-sta Matthias Hemstocke l’autore di video Ma-gnus Helgason, ruota at-torno al concetto del-l’utopia fallita. Comequella cui si ispira «For-dlandia»: la storia dellapiantagione di gommache Henry Ford creò inAmazzonia negli anni’20 e del suo sogno di

creare una città americana nel bel mezzodella giungla. «Ford iniziò questo proget-to, che poi fallì, perché il prezzo che paga-va per comprare i pneumatici delle sue au-to era troppo alto - spiega Jóhannsson inuna nota -. Le rovine di quella città sonoancora visibili, ma la foresta le sta lenta-mente fagocitando. È il riscatto della natu-ra che si reimpossessa della terra rubatadagli umani».

Il chitarrista jazz in città per un doppio concertocon il suo gruppo: Feldman, Baron e Morgan

STASERA AL BLUE NOTE

Con De Gregorinotte «elettrica»a sfondo sociale

Pappe, nanna e fiabeEcco i consigli per

sopravvivere ai bebé

Riscatto di una regina:non muore per Eneama sposa un vero re

Antonio Lodetti

�È uno dei chitarristi più raffi-nati del jazz moderno, artista chenon indulge troppo al virtuosismopreferendo la ricerca timbrica, il la-voro sul colore del suono. JohnAbercrombie, 64 anni, arriva stase-ra per un doppio concerto al BlueNote (alle 21 e alle 23.30), portandocon sé quella variegata esperienzache lo ha visto collaborare con tuttii grandi del genere e a sostenereuna lunga e brillante carriera nel-l’ambito della ricerca e dell’improv-visazione.

Abercrombie (che è anche unosplendido mandolinista, come ha di-mostrato insieme con il pianista Mc-Coy Tyner) arriva in quartetto, ac-compagnato da Mark Feldman al vi-olino, Joey Baron alla batteria e

Thomas Morgan al basso (la stessaformazione dell’ultimo cd TheThird Quartet, con Morgan al postodi Marc Johnson), rileggendo la suastoria tra passato, presente e futu-ro. «Anche se il tempo nella musicaè sempre relativo - dice Abercrom-bie - e viene sorpassato dalla forzadell’ispirazione e del ritmo». Il rit-mo, la dinamica sono i punti di for-za dello stile di Abercrombie («Nonmi piace fare le gare a chi suona piùveloce, io cerco il lirismo, l’emozio-ne»), che è uscito dalla BerkleeSchool of Music di New York nel1966 fondendo il suo amore per ilprimo rock’n’roll con i capolavori diMiles Davis e Dave Brubeck.

Con la sua chitarra è riuscito pri-

ma a domare e poi ad esprimere glistili più diversi, lavorando in gruppicome i Dreams di Billy Cobham eRandy Brecker, i New Directions diJack DeJohnette, i Gateway con ilcontrabbassista Dave Holland, sen-za contare le mille collaborazionicon Gato Barbieri, Kenny Wheeler,l’indimenticato Michel Petruccianie decine d’altri. Nel contempo, è an-che inventivo leader di piccoli grup-pi ora con Marc Johnson e Peter Er-skine, ora con il batterista AdamNaussbam e l’organista Dan Wall.Suonando con musicisti tanto diver-si tra loro e - pur radicato nella tra-dizione jazz - ispirandosi a immensichitarristi acustici «senza frontie-re» come John Fahey, ha evitato diimpastoiarsi nelle secche del jazzrock trovando sempre una cifra stili-stica fresca e al passo coi tempi.

Il compositore presentain anteprima per MiTo«Fordlandia», riscattodella natura sull’uomo

AL TEATRO OUT OFF

L’Islanda si scopre elettronicasulle vibrazioni di Jóhannsson

MUSEO ARCHEOLOGICO

Sarà un sabato tutto dedicato al-l’archeologia grazie al doppio ap-puntamentoorganizzatodalleCivi-cheRaccolteArcheologicheeNu-mismatiche, in programma perquesto pomeriggio alle 15. Il pri-mo, «Milano altomedievale», è unpercorso guidato che parte dalMuseo Archeologico per arrivarealCastelloSforzesco.Il ritrovoèincorso Magenta 15 e si pagano idue ingressi (2più3euro)mentrela guida è gratuita. Un’occasioneper immergersi alcune ore in unaMilano d’altri tempi. Ai più piccolièinvecededicatal’iniziativa,sem-pre del Civico Museo Archeologi-co: «Il mestiere dell’archeologo: ilviaggio più lungo»: un itinerarioper scoprire come il mondo deimortiraccontiagliarcheologiquel-lo dei vivi, attraverso i corredi diuomini e donne dell’età della pie-traedei metalli. Il percorsoè pen-sato per bambini dai 6 ai 12 anni,che al prezzo di 6 euro potrannovivere un’esperienza speciale, ac-compagnatidaungenitore.Lapre-notazione è obbligatoria per en-trambe le visite. Telefono: 02-20404175.

Una giornatada Indiana Jonesfra cocci e reperti

SAN GIULIANO MILANESE

QuestaseraFrancescoDeGrego-ri si esibiràdal vivoaSanGiulianoMilanese in un concerto gratuitoa sfondo sociale. Si festeggia in-fatti il 1˚ anniversariodall’abbatti-mentodeitralicciperl’altatensio-necheperben66annihanno«oc-cupato» lacittà: unagrandevitto-riapertutta lacomunità.Lafesta,giunta alla seconda edizione,prende logicamente il nome di«Notte elettrica» e si svolgerà perleviedelcentro(traviaCervi,piaz-za Italia, via Turati, via Marconi)tradegustazioni,spettacolieballipopolari.Laperformancedel«Prin-cipedi tutti icantautori»dellamu-sicaitaliana(dalle21.15pressoilgiardino della scuola Milano, viaCavour) non potrà che essere ilcloudellagiornata,ancheperchéè l’unico show settembrino di DeGregori previsto attualmente inLombardia. L’artista romano pre-senteràinovebranicontenutinel-l’ultimo lavoro, uscito lo scorso23maggio.Inscalettaanchesuc-cessievergreen delpassato.

[GB]VERSATILE Il chitarrista John Abercrombie

LIBRERIA FELTRINELLI

Pappe, nanne, fiabe, pannolini: ilmestieredelgenitorenonèpoicosìsemplice,soprattuttosei figliasso-miglianopiùaGianBurrascachealPiccolo Lord. Urlano, piangono ap-parentemente senza un perché, ri-fiutanoilcibo,fuggonodalvasino,equando sono in due, poi... «Questoèmio!»urlaunfratellino.«Nolascia-lo, è mio» risponde l'altro. E qualegiocoproporreaquestopunto?Co-me far rispettare le regole? A que-steemoltealtredomanderisponde-rannoletatepiùfamosed’Italia,do-manidalleore11allaLibreriaFeltri-nelli (piazza Piemonte 2). Arrivanodirettamentedallatrasmissionete-levisiva «Sos Tata», in onda su Foxtv e La 7, Renata Scola e France-sca Valla, e incontreranno il pubbli-coperpresentare il loroprimolibro:SosTata(Kowalski,pagg.222,eu-ro 12). In libreria le tate giocheran-no con i bambini e poi, munite dicarta e penna, dispenseranno con-sigli e strategie alle neomamme eai neopapà per crescere figli sani esereni. Ma soprattutto verranno di-spensate anche alcune dritte persopravviverealcaos familiare.

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DIDONE

Lo spettacoloporta la firmadella Fenicedi Venezia

Abercrombie, la ricerca dell’improvvisazione

Biondi dirige l’opera baroccadi Cavalli in scena alla Scala